Vita Con n.4 Anno 2011.pdf - Congregazione dei Figli dell ...

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7 20 PROVINCIA ITALIANA DELLA CONGREGAZIONE DEI FIGLI DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE Amministrazione: Via della Luce, 46 00153 ROMA L’orfanello dell’Immacolata 1902 - 1940 Vita concezionista 1941 - 1992 Vita con anno 19 n° 4 Hanno collaborato: Franco Baggia, Saverio Clementi, Davide Fant, Sergio Ianeselli, Leandro Romàn Lobato, Aleandro Paritanti, Natalino Poggi, Gioacchino Santoro, Sergio Slavazza, Ruggero Valentini, Hèctor Varela, Omar Viganò REDAZIONE Via Legnani, 4 21047 Saronno (VA) tel. 02 96708107 fax 02 96703437 info@editricemonti.it Editoriale 3 C’è luce nel buio Brevi 4 Notizie e altro 12 Camerun, Arturo Paoli, Montefiascone, Oristano, Editrice Monti, Croazia Spiritualità e memoria 7 La Croce della Montina in pellegrinaggio nel nuovo mondo America Latina Anziani 10 La dimensione sociale della carità Il Pigneto 12 Tutti per l’Africa 14 Educazione 14 Una missione secolare tra i ragazzi Padre Monti in Trentino Vite parallele 17 Monti e Guanella: stima e amicizia tra due uomini di Dio Como Memoria 18 Emilio Maroni, un padre senza barriere In libreria Spiritualità 20 Oasi di pace tra le querce della Sardegna Cuglieri Sanità 21 21 Il Poliambulatorio e la Farmacia della rinascita Tirana (Albania) Pedagogia 22 Un laboratorio per ripensare la scuola Saronno AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI ROMA n. 214 del 26-5-1993 Associato USPI ABBONAMENTO La rivista è come una lettera agli amici. Coloro che desiderano contribuire al costo della stampa possono farlo tramite c/c postale n° 15260003 intestato a VITA CON. DIRETTORE RESPONSABILE Giannino Cazzaniga Stampa presso Publistampa Arti grafiche Via Dolomiti 36 - Pergine Valsugana (TN) CHI SIAMO “Vita con” è voce della comunità di vita consacrata fondata dal Beato Luigi Maria Monti (1825-1900) presente oggi in venti Paesi del mondo. Il carisma montiano di sequela del Signore Gesù si manifesta attraverso la cura e l’assistenza dei malati, l’educazione e la formazione dei ragazzi e dei giovani, soprattutto quelli più bisognosi. Questo carisma è condiviso anche da una comunità di donne consacrate (Figlie dell’Immacolata Concezione della carità), da operatori professionali che collaborano nelle diverse opere e da amici, volontari, familiari che partecipano alla promozione di una fraternità universale secondo lo spirito del Vangelo. Il 2012 sarà per la CFIC un anno di particolare attenzione alle opere presenti in Africa. La raccolta fondi servirà infatti a sostenere alcune micro-realizzazioni mediante la creazione di “gemellaggi” tra varie realtà italiane e africane. I grandi bisogni di questa terra e le sue potenzialità chiedono l’impegno di religiosi, collaboratori e amici che vivono nelle diverse comunità italiane. Saranno in tutto 12 i progetti gestiti in stretta collaborazione con l’Associazione Dokita.
[segue dalla prima pagina] E giù con l’annuncio di fallimento dei nostri ospedali romani e con gli attacchi a qualche frate colpendo la Congregazione nel suo insieme. Anche su queste “eclatanti” news nessuno è venuto a chiederci qualcosa. Chi ha confezionato certi polpettoni giornalistici esplosivi è così (in)cosciente da mettere a repentaglio 1500 persone che lavorano nei nostri ospedali? Basta indebolirli, e il gioco è fatto. Certo, oggi negli ospedali c’è aria di crisi: il quadro generale è problematico e i tagli sono imposti. Basta guardarsi intorno. Ma qualcuno, con asprezza, facendosi forte per aver avuto troppo, denuncia ai quattro venti che si sia osato senza criterio, come se un ospedale, nel nostro caso anche istituto scientifico, si potesse “curare” a pannicelli caldi. Una corretta rivendicazione per taluni si è trasformata in lotta di potere. Di fronte all’informazione-spettacolo, ti tocca subire i colpi. Crudele, ma è così. Non puoi reagire, parti già con l’immagine dello sconfitto. Non puoi discutere, incalzato dai sospetti. Informare e denunciare è un’azione sacrosanta, ma spesso conta solo che lo spettacolo sia compiuto. E che una verità sia imposta all’opinione pubblica, ormai assuefatta a questi metodi, con la plausibilità delle insinuazioni e delle affermazioni al condizionale. Ciò basta per allarmare banche e fornitori, di questi tempi già tanto preoccupati per conto loro. Intorno la situazione generale è tesissima. È nato un nuovo governo di solidarietà; l’euro è sul punto di schiantarsi e con esso l’Unione Europea, il nostro grande sogno dopo un secolo di guerre fratricide. Viene introdotta una pesante manovra economica per “la crescita”. Termine magico, questa benedetta crescita. Nel frattempo impazzano le polemiche sull’ICI, solo in riferimento alla Chiesa cattolica, ovviamente: ci sono argomenti che devono essere presentati a senso unico, se no non fanno effetto. Faccio controllare per quanto ci riguarda: tutto regolare. Sembra di affrontare una battaglia senza fine, tra sussurri e grida. Dopo un anno che giro per il mondo e che vedo quanto si fa per il bene di tanti, a stare in Italia mi viene nostalgia dei villaggi africani o peruviani. Non mi meraviglio che i nostri giovani cerchino “il posto” altrove. Anche i faccioni della tv quando parlano dell’Italia dicono sempre “questo paese”, invece che “il nostro Paese”. Stiamo vivendo una sorta di delirio, un rifiuto dei nostri valori che sa di decadenza e di odio verso di essi. «Sentinella, quanto resta della notte?», leggiamo in una profezia del libro di Isaia. Questa domanda la poniamo anche noi, semmai ci fosse qualcuno capace di cogliere nell’enigma di questo tempo una via di speranza. Quanto resta per venire fuori dalla notte? In giorni difficili come questi (e non solo all’interno della Congregazione) anche la speranza diventa una fatica enorme, sebbene proprio la Bibbia attesti che le congiunture storiche più oscure e difficili hanno costituito l’alveo di incubazione di speranze audaci. Guardo avanti. Provo a immaginare come dovremmo essere noi religiosi: già da domani mattina. Il mondo è cambiato, e noi con esso. È finita la poesia. Chiedo ai miei confratelli uno scatto di coraggio e di conversione. Lo chiedo anche ai nostri collaboratori. La prosa è già cominciata, per tutti. Dobbiamo svegliarci e inventare qualcosa di nuovo, perché non basta cullarsi dei centenari. Non basta ammirare i grandi del passato e noi restare indolenti e pigri di fronte al presente. Qual è la nostra cultura civica e sociale per un futuro diverso? Come vogliamo “immaginare” i nostri ospedali, già da questo 2012? Amici lettori, siete stati trascinati in un vortice di considerazioni. Ma vi voglio solo chiedere più stima per la vostra e nostra tradizione cristiana, purché resti umile e non cerchi di imporsi ad alcuno. Alziamoci in piedi per reagire, a partire dalla testa, cominciando da un’informazione vera. L’Italia è uno straordinario laboratorio di iniziative cristianamente ispirate: centri culturali, giornali di informazione, riviste missionarie e di cultura, un quotidiano cattolico nazionale e decine di settimanali, radio e tv, case editrici, senza trascurare la galassia delle forme associative… Abbiamo risorse che fuori ci invidiano e le stiamo trascurando. E così finiamo col dimenticarci di noi stessi. ■ fratel Ruggero Valentini IV - 2011 3 EDITORIALE
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