Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile
Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile
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<strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong><br />
l’Energia <strong>Sostenibile</strong>
Documento approvato con Delibera del Consiglio Comunale N° 4 del 14/02/2013<br />
Il documento è stato predisposto con il contributo del Centro Universitario <strong>per</strong> la Previsione e<br />
Prevenzione Grandi Rischi (C.U.G.RI.) e dell’Università di Salerno.<br />
Alla predisposizione del documento hanno contribuito i membri dell’Ufficio del Patto dei<br />
Sindaci del Comune di Rofrano.<br />
Coordinatore scientifico:<br />
prof. Lucio Ippolito – Università di Salerno<br />
Dipartimento di Ingegneria Industriale (DIIn)<br />
Via Ponte don Melillo, 1<br />
84084 Fisciano (SA)<br />
ippolito@unisa.it<br />
Collaboratori: L. Volpe, E. Spinelli, A. Terrano, G. Terrano<br />
pagina 2 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
Letttera<br />
deel<br />
Sindac co<br />
Non ho difficoltà<br />
a rico onoscere neell’adesione<br />
e al Patto dei<br />
Sindaci uuna<br />
delle in niziative piùù<br />
ambiziose e lungimiranti<br />
intrapreese<br />
dalla mia<br />
Amminist trazione.<br />
Dopo l'adoozione<br />
del Pacchetto P eeuropeo<br />
su clima ed energia<br />
nel 2008, la Co ommissionee<br />
europeaa<br />
ha lanciatto<br />
il Patto dei Sindaci <strong>per</strong> avallare<br />
e sosten nere gli sforrzi<br />
compiut ti dagli entii<br />
locali nell'attuazione<br />
delle po olitiche <strong>per</strong>r<br />
la sostenibilità<br />
ambie entale. Si ttratta<br />
della cosiddettaa<br />
strategia<br />
20‐20‐200,<br />
diretta, entro e il 20220,<br />
al raggiu ungimento dei seguennti<br />
obiettivi i: riduzionee<br />
delle emmissioni<br />
di CO2 del 20 0% rispettoo<br />
ai livelli del<br />
1990; au umento dell’efficienza<br />
energeticaa<br />
pari al 220%<br />
del connsumo<br />
tota ale di energgia<br />
primaria;<br />
incremento<br />
della <strong>per</strong>rcentuale<br />
complessiva c a<br />
delle ennergie<br />
rinnovabili,<br />
portandola<br />
a circa il 20%<br />
del cons sumo totalee<br />
dell’UE. L'Italia si é<br />
vincolatta<br />
a produrrre,<br />
entro lo stesso termmine,<br />
il 17% % della propria<br />
energia da fonti rinnovabili.<br />
In quessto<br />
senso, il<br />
rispetto del d Patto deei<br />
Sindaci rappresenta r a <strong>per</strong> un ennte<br />
locale la massimaa<br />
espressione<br />
di imppegno<br />
<strong>per</strong> mitigazione m del mutam mento clima atico e, dal momento che c città e<br />
comuni consumanno<br />
i tre quarti q dell'eenergia<br />
pro odotta nell'UE<br />
(con produzione e di quotaa<br />
equivaleente<br />
di CO2),<br />
in capo ad essi si rintraccia prioritariam p mente la ressponsabilità<br />
à sociale dii<br />
indurre il cambiammento<br />
dei co omportameenti<br />
dei citta adini e affro ontare le quuestioni<br />
leg gate a climaa<br />
ed energia<br />
in manniera<br />
esaus stiva, conciiliando<br />
in particolare p gli interesssi<br />
pubblici e privati e<br />
l'integraazione<br />
dellee<br />
questioni riguardanti l'energia so ostenibile in n obiettivi ccomplessivi<br />
di sviluppoo<br />
locale.<br />
In un tterritorio<br />
coome<br />
il nostro,<br />
che haa<br />
sposato l’ardua ma a avveduta strategia di sviluppoo<br />
collegatta<br />
alla tuteela<br />
e valorizzazione<br />
ambientale e, pianificare<br />
l’uso raazionale<br />
de elle risorsee<br />
energettiche<br />
e proomuovere<br />
l’uso di foonti<br />
rinnovabili<br />
nel comune<br />
equuivale<br />
a delineare<br />
laa<br />
prospetttiva<br />
di vitaa<br />
più realist tica e proaattiva<br />
sopra attutto <strong>per</strong> i giovani. Le partite importanti, ,<br />
quelle ddella<br />
vita apppunto,<br />
si preparano p mminuziosam<br />
mente, curan ndo con scrrupolo<br />
ogni dettaglio e<br />
puntanddo<br />
a far giocare<br />
bene e tutti i gioocatori,<br />
affi inché il lav voro di squadra<br />
sia ris solutivo. Inn<br />
questo senso, il ppiano<br />
segue ente, redattto<br />
con l'au utorevole cura c scientiifica<br />
dell'Un niversità dii<br />
Salerno,<br />
rappresennta<br />
la migliore<br />
tabella di allenam mento e tattica<br />
di cui la nostra Comunità C sii<br />
potessee<br />
dotare. Il Comune, parte<br />
pubbliica,<br />
non è che c l'allenat tore di una squadra rivelatasi<br />
giàà<br />
vincentee,<br />
in grado di contare su campiooni<br />
–i cittad dini Rofrane esi‐ capaci ddi<br />
mettere nella civicaa<br />
bachecaa<br />
dei trofeei<br />
ben 8 scudetti CComune<br />
Ric ciclone, targati<br />
Legammbiente<br />
e Ministeroo<br />
dell’Ambiente.<br />
Se qualcuno non n se ne ffosse<br />
accort to, la partit ta della vitaa<br />
è già iniziata<br />
da unn<br />
pezzo e di certo nnon<br />
terminerà<br />
nel 20220,<br />
quando o, al contrario,<br />
entrerrà<br />
nella fas se decisiva. .<br />
Allora nnon<br />
potremmo<br />
assoluta amente ritrrovarci<br />
in irrimediabil i e svantagggio.<br />
Giocano<br />
i giovanii<br />
attuali e continueeranno<br />
loro<br />
figli, comme<br />
lavorat tori, imprenditori,<br />
prrofessionisti<br />
i, studenti, ,<br />
cittadini,<br />
associati e non, padri<br />
e madri ddi<br />
famiglia, gli stessi ch he decideranno<br />
di onorare<br />
fino inn<br />
fondo laa<br />
maglia della<br />
loro blas sonata e ammatissima<br />
sq quadra, Rofrano.<br />
Ci siamo<br />
impegnatti<br />
a realizza are una riduzione<br />
dell le emissioni<br />
di CO2 paari<br />
al 30,55 5%, entro ill<br />
2020. SSi<br />
tratta ddi<br />
una soglia<br />
su<strong>per</strong>ioore<br />
allo sta andard fiss sato <strong>per</strong> i Comuni, una sogliaa<br />
auspicabilmente<br />
mminima.<br />
E’ stato coraaggioso<br />
intr raprendere una stradda<br />
di camb biamento e<br />
sviluppoo,<br />
faticosa ma dagli esiti certi. La realizz zazione del l <strong>Piano</strong> di Azione pe er l’energiaa<br />
sostenibbile<br />
rappressenta<br />
un wo ork in progrress<br />
che si nutre n non so olo di annunci<br />
e formu ulazioni, maa<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione<br />
<strong>per</strong> l’Energia<br />
Sosttenibile<br />
del Comune di Rofrano pagina<br />
3 di 855
soprattutto di visioni e iniziative nette e concrete. La nostra Rofrano 2020 è open minded,<br />
coesa, alleata della natura <strong>per</strong> invertire la dinamica di spopolamento. E’ una Rofrano pulita,<br />
ancora più accogliente e proiettata in un mondo globalizzato. Capace di scambiare con il<br />
Mondo, di sedurre all'insegna del bioturismo e dell'ospitalità contrassegnata dalla ancestrale<br />
xenìa. Capace di stabilire flussi continui con i suoi numerosi figli nel mondo, facendo<br />
dell'identità una risorsa ad ogni latitudine. Una Comunità moderna e genuina che attinge frutti<br />
prelibati dalla terra e tecnologie dalla biodiversità, rispettandone e <strong>per</strong>sino imitandone i<br />
processi risolutivi, accogliendo suggerimenti e sincronizzandosi con i ritmi naturali, <strong>per</strong> creare<br />
sviluppo e lavoro.<br />
Una simile visione non si limita a tutelare la biodiversità, ma si sforza di comprenderne il<br />
potenziale e le opportunità, passando da un atteggiamento economico ed ecologico dissipativo<br />
ad uno consapevole e, a mo’ di approdo, <strong>per</strong>sino proattivo. In questa nuova disposizione<br />
morale e mentale si individua la rivoluzione necessaria a cambiare i modelli economici attuali<br />
che troppo spesso svuotano, logorano e frustano le economie locali, fino a renderle asfittiche.<br />
Lo spopolamento è fenomeno demografico, culturale, sociale, economico, umano. E’<br />
esattamente spegnere le Comunità, estinguendone irreversibilmente la resilienza.<br />
Il nuovo modello di sviluppo, cui il <strong>Piano</strong> di Azione <strong>per</strong> l’energia sostenibile dà impulso,<br />
certamente implica un drastico limite alla dissipazione delle risorse, <strong>per</strong> basarsi sui sistemi<br />
integrati, sul concetto di cascading, di produzione basata sulle materie prime disponibili<br />
localmente, sulla ricerca di soluzioni che mimino la natura integrando maggiormente fisica,<br />
chimica e biologia, trasformando gli scarti in risorse e i prodotti <strong>per</strong>cepiti come inquinanti in<br />
nuove materie prime, convertendo problemi locali in opportunità.<br />
La lotta al cambiamento climatico si connota così di numerose implicazioni. In particolare si<br />
dimostra propedeutica a promuovere un rilancio economico in chiave ambientale, fondato su<br />
modelli di sviluppo adeguati alle caratteristiche locali specifiche, coinvolgendo ed investendo il<br />
e sul territorio.<br />
La sfida imminente dunque, a tutti i livelli, consiste nella ricerca di modelli di sviluppo in grado<br />
di conservare le risorse del pianeta preservando e aumentando la qualità della vita dei suoi<br />
abitanti. Si tratta di favorire la transizione da un’economia di prodotto ad una di sistema,<br />
segnata dalla affermazione della sostenibilità economica e ambientale che deve coinvolgere<br />
l’intera società, a partire dalla valorizzazione dell’ambiente e dalla attitudine collaborativa tra i<br />
diversi interlocutori in gioco.<br />
Prima del fischio di inizio, tento di smentire, almeno parzialmente, un luogo comune<br />
attualmente diffuso nell'opinione pubblica locale: si tratta del giudizio disastroso sul Parco<br />
Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, ente preposto alla tutela e valorizzazione<br />
dell'ambiente del nostro territorio. Il Parco è lo strumento di una strategia azzeccata ma mutila<br />
delle gambe: consapevolezza e partecipazione civile. Senza attivare politiche di istruzione e<br />
cittadinanza attiva adeguate, non funzionerà mai. Insomma, in assenza di effettive e robuste<br />
sinergie con le scuole e cittadini cilentani‐dianesi‐alburnesi, sarà costante il disappunto nei<br />
confronti del Parco. La s<strong>per</strong>anza è tuttavia sempre ultima a morire. Anche in assenza di un<br />
robusto retroterra di coinvolgimento civico, nel 2010 si è giunti al risultato di elaborare e<br />
candidare un progetto condiviso da 70 comuni, con capofila rappresentato proprio dall'Ente<br />
Parco, diretto a realizzare l’autosufficienza energetica del territorio coinvolto. Il progetto giace<br />
pagina 4 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
attualmente nei tristi e grigi meandri della burocrazia regionale, dopo una lusinghiera<br />
valutazione da parte del Nucleo regionale di valutazione e verifica degli investimenti pubblici,<br />
con tanto di assegnazione del punteggio più alto. Questa volta non rilevano le manfrine legate<br />
alla mancata assegnazione ed erogazione del collegato finanziamento. I comuni del Parco,<br />
infatti, su<strong>per</strong>ando l'atteggiamento poco costruttivo della Regione Campania, hanno pensato<br />
bene di avviare ugualmente la capillare e puntuale pianificazione della produzione di energia da<br />
fonti rinnovabili, nonché delle azioni necessarie ad abbattere le emissioni di anidride carbonica<br />
nell’Area Parco, secondo la logica dettata dal Patto dei Sindaci. Si tratta di uno scenario da cui<br />
traggo suggestioni, aspettative e anche ricordi forieri di s<strong>per</strong>anza. S<strong>per</strong>o che questa autentica<br />
good news possa avere il profumo della vittoria e del riscatto. Buona lettura e soprattutto buon<br />
lavoro!<br />
Il Sindaco<br />
‐Toni Viterale‐<br />
Mi corre l’obbligo di ringraziare coloro che hanno lavorato alacremente e con passione alla elaborazione del <strong>Piano</strong><br />
d’azione <strong>per</strong> l’energia sostenibile di Rofrano e in particolare i professori dell’Università degli Studi di Salerno: Lucio<br />
Ippolito, Giuseppe Benevento e Paolo Villani, coadiuvati dalle loro strutture di collaborazione.<br />
Ringrazio vivamente il Vicesindaco, gli Assessori e i Consiglieri <strong>per</strong> aver incoraggiato, stimolato e sostenuto questo<br />
lavoro fondamentale <strong>per</strong> il presente e futuro di Rofrano. Infine, non posso dimenticare i preziosissimi apporti del<br />
dott. Marco D’Auria, dell’ing. Fabio D’Antuono, dell’ing.. Ferraro e del dott. Cetrola. Il mio pensiero si rivolge<br />
inevitabilmente alla <strong>per</strong>sona che mi ha indirizzato verso questa direzione: dall’Alto, vorrei che vedessi realizzata<br />
l’o<strong>per</strong>a che i tuoi propositi tenaci hanno potuto attivare. Tutto questo <strong>per</strong> i cittadini di Rofrano, a mo’ di gratitudine<br />
<strong>per</strong> la fiducia concessami e nella s<strong>per</strong>anza che possa innescare reali dinamiche di progresso ed incrementare la<br />
qualità della vita di questo splendido lembo di Cilento Antico e dei suoi abitanti.<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 5 di 85
QUESTA PAGINA È STATA LASCIATA INTENZIONALMENTE IN BIANCO<br />
pagina 6 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
Indiice<br />
1. Sinteesi<br />
(Executivve<br />
Summar ry) ............. .................. .................. .................. ................. ............... 9<br />
2. Anammnesi<br />
del teerritorio<br />
co omunale ..... .................. .................. .................. ................. ............. 111<br />
2.1. Inquadrammento<br />
territ toriale ........ ................... ................... ................... .................. .............. 111<br />
2.1.1. Clima<br />
e dati geografici<br />
.... ................... ................... ................... .................. .............. 11<br />
2.1.2. Inffrastrutture..................<br />
................... ................... ................... .................. .............. 12<br />
2.2. Popolazione<br />
.............. .................. ................... ................... ................... .................. .............. 122<br />
2.3. Parco edilizio<br />
............ .................. ................... ................... ................... .................. .............. 133<br />
2.4. Sistema ecconomico<br />
e produttivoo<br />
................. ................... ................... .................. .............. 144<br />
3. Quaddro<br />
strategico<br />
............ .................. .................. .................. .................. ................. ............. 155<br />
3.1. Obiettivi e target ...... .................. ................... ................... ................... .................. .............. 155<br />
3.2. Il contestoo<br />
comunitar rio .............. ................... ................... ................... .................. .............. 155<br />
3.2.1. Il PPatto<br />
dei Sin ndaci e il PAAES<br />
............. ................... ................... .................. .............. 166<br />
3.3. Legislazionne<br />
e politica a energeticaa<br />
nazionale..................<br />
................... .................. .............. 177<br />
3.3.1. Piaano<br />
d’Azione<br />
Nazionalee<br />
nell’ambit to della Dire ettiva 28/20009/CE<br />
...... .............. 188<br />
3.3.2. Deecreto<br />
legislativo<br />
28/20011<br />
(c.d. “Decreto<br />
Rom mani”) ......... .................. .............. 22<br />
3.3.3. Burden<br />
Sharin ng ............... ................... ................... ................... .................. .............. 25<br />
3.3.4. Dipposizioni<br />
co ontenute neelle<br />
Leggi fin nanziarie ..... ................... .................. .............. 288<br />
3.4. Il contestoo<br />
regionale e provinciale<br />
............... ................... ................... .................. .............. 300<br />
3.4.1. Appplicazione<br />
del d “burdenn<br />
sharing” al a sistema en nergetico caampano<br />
.... .............. 32<br />
3.4.2. Cultura<br />
e diffu usione dell’eenergia<br />
sola are in Camp pania .......... .................. .............. 344<br />
3.5. L’impegnoo<br />
del Comun ne di Rofranno<br />
.............. ................... ................... .................. .............. 355<br />
4. Situaazione<br />
attuaale<br />
e vision ne al 2020 ... .................. .................. .................. ................. ............. 366<br />
4.1. Consumi eenergetici<br />
ed e emissionii<br />
di CO2 attu uali ............. ................... .................. .............. 366<br />
4.2. Il ruolo deell’Amminist<br />
trazione comunale<br />
nel lla transizione<br />
verso unn<br />
nuovo mo odello<br />
energeticoo<br />
................ .................. ................... ................... ................... .................. .............. 388<br />
4.3. Rofrano 2020:<br />
la tran nsizione verrso<br />
un futuro<br />
energetic co sostenibile<br />
.............. .............. 399<br />
4.4. Aspetti organizzativi<br />
e finanziari .................. ................... ................... .................. .............. 411<br />
4.5. Struttura interna di coordinamento<br />
............ ................... ................... .................. .............. 433<br />
4.6. Partecipazzione<br />
di citt tadini e porttatori<br />
di interesse<br />
(stak keholder) ... .................. .............. 444<br />
4.7. Costi e strrumenti<br />
di finanziamennto<br />
.............. ................... ................... .................. .............. 455<br />
5. Invenntario<br />
dei cconsumi<br />
energetici<br />
e ddelle<br />
emissio oni di CO2 .. .................. ................. ............. 477<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione<br />
<strong>per</strong> l’Energia<br />
Sosttenibile<br />
del Comune di Rofrano<br />
pagina<br />
7 di 855
5.1. Metodologia d’inventario ............................................................................................... 47<br />
5.1.1. Definizione, obiettivi e problemi metodologici .................................................. 47<br />
5.1.2. Lo strumento ECORegion .................................................................................... 48<br />
5.2. Il bilancio energetico e delle emissioni del territorio comunale .................................... 49<br />
5.2.1. Consumi energetici ed emissioni di CO2 del Comune di Rofrano ....................... 49<br />
5.2.2. Le emissioni di CO2 nel settore Trasporti ............................................................ 51<br />
5.2.3. Le emissioni di CO2 nel settore Residenziale ...................................................... 54<br />
5.2.4. Le emissioni di CO2 nel settore Economia .......................................................... 56<br />
5.3. Il bilancio energetico e delle emissioni dell’Amministrazione comunale ...................... 60<br />
5.3.1. Elaborazione dati ................................................................................................ 60<br />
5.3.2. Emissioni di CO2 dell’Amministrazione comunale .............................................. 61<br />
6. Azioni di piano .................................................................................................................. 63<br />
6.1. Edifici, attrezzature/impianti e Industrie ........................................................................ 65<br />
6.2. Produzione locale di energia .......................................................................................... 71<br />
6.3. Pianificazione territoriale ................................................................................................ 75<br />
6.4. Coinvolgimento dei cittadini e dei soggetti interessati .................................................. 78<br />
6.5. Gestione rifiuti e acque ................................................................................................... 81<br />
pagina 8 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
1.<br />
Il Comune di Rofrano l’1 11 giugno ddel<br />
2010 ha aderito al Patto dei Sindaci<br />
Sindaci) ), impegnanndosi<br />
a ridu urre entro il 2020 le emissioni di d CO2 di al<br />
all’annoo<br />
base. Il presente<br />
Pia ano d’Azionne<br />
(PAES, <strong>Piano</strong><br />
d’Azio one <strong>per</strong> l’En<br />
primo sstrumento<br />
ddel<br />
quale l’ Amministraazione<br />
si do ota finalizza ato alla pro<br />
Energettica<br />
e uso di Fonti Rinnovabili<br />
nel Comun ne. Il PAES individua<br />
debolezzza<br />
che causano<br />
sul territorio<br />
emiissioni<br />
inqu uinanti <strong>per</strong> un u anno di<br />
dei risuultati<br />
ottenuti,<br />
defin nisce le Azzioni<br />
di <strong>Piano</strong> P che concorrono<br />
dell’obiettivo<br />
globaale.<br />
1 (PdS S, Patto deii<br />
lmeno il 20 0% rispettoo<br />
nergia Soste enibile) è ill<br />
omozione di d Efficienzaa<br />
i punti di forza e dii<br />
baseline, e,<br />
sulla basee<br />
o al raggi iungimentoo<br />
L’ intera iniziaativa<br />
si attu ua mediantte<br />
iniziative e di caratte ere sia pubbblico<br />
sia pr rivato, ed è<br />
finalizzaata<br />
principaalmente<br />
a sensibilizzaare<br />
gli attori<br />
coinvolti alle temattiche<br />
energ getiche, siaa<br />
tramite la promozzione<br />
di pr rogetti di ssuccesso<br />
av vviati, sia tramite<br />
il laancio<br />
di nu uove azionii<br />
sfidanti.<br />
Il presente doocumento<br />
si s compone di due sezioni:<br />
<br />
<br />
Inn<br />
linea con gli indirizzi i metodologgici<br />
della Commission C e europea<br />
consideerato<br />
un woork<br />
in progr ress, ovveroo<br />
un docum mento che d<br />
revisionni<br />
necessarie<br />
al fine di<br />
adeguarloo<br />
alle event tuali mutaz<br />
successivamente<br />
iintervenuti,<br />
, in modo da include ere in itine<br />
delineare<br />
strategiee<br />
e politiche e energetichhe<br />
sempre meno m emiss<br />
2<br />
, il PAES deve d esseree<br />
deve esseree<br />
sottoposto o a tutte lee<br />
zioni dei coontesti<br />
socio oeconomicii<br />
ere eventuaali<br />
nuove azioni a e dii<br />
sive.<br />
Inn<br />
linea con le richiest te del PdS, il Comune e si fa promotore<br />
di un’intensa attività dii<br />
pubbliciizzazione<br />
vverso<br />
i cittadini<br />
e i pportatori<br />
di<br />
interesse,<br />
che potraanno<br />
aderire<br />
sia allee<br />
iniziativve<br />
a cadenzza<br />
regolare sia in worrkshop<br />
a tema,<br />
scelti dal d Comunee<br />
<strong>per</strong> sensibilizzare<br />
laa<br />
comunittà<br />
all’uso raazionale<br />
del lle risorse eenergetiche.<br />
1<br />
w<br />
2<br />
E<br />
Sintesi (Executiv ve Summmary)<br />
Inventarioo<br />
delle Emis ssioni di Basse<br />
(BEI, Bas seline Emiss sion Inventoory):<br />
raccolta<br />
ordinataa<br />
dei dati che<br />
“fotogra afa” il moddo<br />
di consumare<br />
energ gia e di emmettere<br />
CO2 2 di tutto ill<br />
territorio comunale rispetto r a unn<br />
anno di riferimento<br />
detto d di basseline<br />
(1990 0);<br />
PAES: struumento<br />
pro ogrammaticco<br />
a cura de ell’Comune in cui si deefiniscono<br />
le politichee<br />
energetichhe<br />
tramite la l definizionne<br />
di azioni e progetti da attuare, in corso di attuazionee<br />
o già attuaati.<br />
www.eumayorss.eu<br />
EU, 2010 “How to develop a Su ustainable Enerrgy<br />
Action Plan (SEAP) – Guide ebook”<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione<br />
<strong>per</strong> l’Energia<br />
Sosttenibile<br />
del Comune di Rofrano<br />
pagina<br />
9 di 855
Il Comune provvederà alla formazione di un’appropriata struttura interna con<br />
competenze specifiche sulle tematiche affrontate nel presente documento, finalizzata a fornire<br />
adeguato presidio alle politiche energetiche, e a garantire un supporto ai soggetti presenti nel<br />
territorio comunale coinvolti nelle iniziative.<br />
L’analisi del BEI delineato <strong>per</strong> il Comune di Rofrano evidenzia le maggiori criticità emissive<br />
nei settori:<br />
Produttivo (incide <strong>per</strong> il 38% circa sulle emissioni totali).<br />
Trasporti (incide <strong>per</strong> il 36% circa sulle emissioni totali);<br />
Residenziale (incide <strong>per</strong> il 22% circa sulle emissioni totali);<br />
Gli interventi finalizzati alla riduzione delle emissioni prevedono azioni strategiche nei<br />
seguenti settori e soggetti:<br />
Residenziale.<br />
Trasporti e la mobilità sostenibile.<br />
Settore terziario e della logistica commerciale.<br />
Ambiente e gestione dei rifiuti.<br />
Stakeholder (attraverso la pubblicizzazione e la sensibilizzazione).<br />
Il <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> si propone un obiettivo di riduzione che<br />
su<strong>per</strong>i le 1463 t CO2, pari al 20% del valore complessivo (7315 t CO2), a partire dal 1990.<br />
Il Comune di Rofrano si impegna a ridurre del 30,55% le emissioni riferite all’anno 1990<br />
<strong>per</strong> un ammontare complessivo al 2020 di 2235 t CO2.<br />
pagina 10 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
2.<br />
2.1. Innquadrammento<br />
territoriale<br />
ROOFRANO<br />
è un piccolo comune deella<br />
Provinc cia di Salern no e dista 1136<br />
km dal capoluogoo<br />
provinciale.<br />
Il Commune<br />
di Ro ofrano, commpreso<br />
nel<br />
territorio del Parco nazionale, , si collocaa<br />
nell'altaa<br />
valle del fiume Ming gardo, fra iil<br />
Monte Sa acro e il Ce entaurino, e confina con c Alfano, ,<br />
Caselle in Pittari, Laurino, La aurito, Monntano<br />
Antil lia, Novi Ve elia, Roccaggloriosa,<br />
Sa anza, Torree<br />
Orsaia, Valle dell'AAngelo.<br />
Il Comune di Rofrano va anta le fraziooni<br />
e contra ade di seguito<br />
elencatee<br />
in ordine di distanza: :<br />
Tresanti<br />
(contrada<br />
<strong>per</strong>iferic ca), Proviteera,<br />
Molino<br />
Vecchio, , Pozzillo/BBorsito,<br />
Sa an Menalee<br />
(frazione),<br />
Tre Paooli,<br />
San Do oro, Borgo Cerreto (fr razione par rzialmente nel comun ne di Torree<br />
Orsaia) ed una loccalità<br />
disabitata<br />
conossciuta<br />
come e Triglio. Pa arte del terrritorio<br />
del villaggio dii<br />
Pruno è compreso nel suo ambito<br />
comunnale.<br />
Il territorio comunale,<br />
classificato<br />
mmontano<br />
e confinante con due isoole<br />
amministrative<br />
deii<br />
comuni di Roccagloriosa<br />
e Alf fano, registtra<br />
forti osc cillazioni alt timetriche: le altitudin ni medie edd<br />
elevate sono il reggno<br />
della macchia<br />
medditerranea<br />
e dei boschi<br />
ad alto fuusto<br />
(aceri, cerri, faggi, ,<br />
noci, querce<br />
e caastagni).<br />
I corsi c d'acqua<br />
discend dono a valle<br />
turbolennti<br />
compien ndo salti e<br />
indugiando<br />
in piccoole<br />
conche.<br />
Il comune, chhe<br />
appartie ene alla Communità<br />
Mon ntana Busse ento, Lambrro<br />
e Mingar rdo e Parcoo<br />
Nazionaale<br />
Cilento, Vallo di Diano D e Alburni,<br />
dipen nde dagli ap pparati burrocratici<br />
di Vallo dellaa<br />
Lucania e Salerno, , verso cui dirige anchhe<br />
la doma anda di beni<br />
di consuumo<br />
non re e<strong>per</strong>ibili sull<br />
posto.<br />
2.1.1.<br />
Il<br />
Daal<br />
punto di vista climat tico si trovaa<br />
in zona D con c 1607 Gr radi Giorno<br />
3 I<br />
Anamnesi<br />
del te erritorio comuna ale<br />
Laa<br />
maggior parte dei rofranesi rrisiede<br />
nella a località di d San Mennale<br />
e nel capoluogoo<br />
comunaale;<br />
quest'uultimo,<br />
insieme<br />
all'agggregato<br />
di<br />
Cerreto, ha visto aaumentare<br />
il proprioo<br />
patrimoonio<br />
abitativvo<br />
grazie all la domandaa<br />
turistico‐residenziale.<br />
Clima e daati<br />
geografici<br />
Comune di Rofrano si estende su una su<strong>per</strong>f ficie territor riale di 58,882<br />
km 2 .<br />
I Gradi Giorno<br />
indicano il fabbisoggno<br />
termico della zona relativa allle<br />
vigenti normative n sull<br />
rriscaldamento/<br />
/raffreddament to delle abitaziooni.<br />
Il valore nu umerico rappre esenta la sommma,<br />
estesa a tut tti i giorni di unn<br />
p<strong>per</strong>iodo<br />
annuaale<br />
convenzion nale, delle soole<br />
differenze positive (o negative) giorrnaliere<br />
tra la a tem<strong>per</strong>aturaa<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione<br />
<strong>per</strong> l’Energia<br />
Sosttenibile<br />
del Comune di Rofrano<br />
3 .<br />
pagina<br />
11 di 855
2.1.2. Infrastrutture<br />
La viabilità costituisce uno dei temi centrali <strong>per</strong> lo studio della realtà territoriale, in<br />
quanto strettamente correlata con la presenza delle aree produttive e del terziario.<br />
La posizione geografica di Rofrano non rende di facile accesso il territorio comunale.<br />
Questa caratteristica non ha <strong>per</strong>messo l’espansione degli insediamenti produttivi e residenziali,<br />
comportando il mancato cambiamento dell’aspetto e delle funzioni strategiche del comune<br />
stesso. I collegamenti con il sistema stradale centrale della regione sono assicurati dalla strada<br />
statale SS 18 Tirrena Inferiore, tracciato panoramico che collega Salerno alla Calabria attraverso<br />
le verdi balze del Cilento. Il capoluogo comunale, esteso tra i torrenti Carcillo e Faraone,<br />
all'ombra del Monte Sacro e del monte Cervati è <strong>per</strong>ò abbastanza lontano ‐ rispettivamente 35<br />
e 58 chilometri‐ sia dal più vicino varco di accesso all'autostrada Napoli‐Reggio Calabria (A3),<br />
rappresentato dal casello di Padula, sia dallo scalo ferroviario di riferimento sulla linea Napoli‐<br />
Reggio Calabria. L’aeroporto e il porto commerciale distano rispettivamente 184 e 130<br />
chilometri.<br />
2.2. Popolazione<br />
Il comune conta attualmente 1710 abitanti (dato aggiornato al 2011, fonte Istat). A<br />
partire dagli anni ‘50, l’andamento demografico è stato caratterizzato da un continuo<br />
decremento.<br />
Fonte: Elaborazioni UNISA su dati ISTAT<br />
Figura 1 Evoluzione Popolazione residente nel Comune di Rofrano, dal 1861 al 2011 e<br />
stima al 2020<br />
convenzionale, fissata in Italia a 20 °C, e la tem<strong>per</strong>atura media esterna giornaliera.<br />
pagina 12 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
Roofrano<br />
subiisce<br />
un ver ro e proprioo<br />
esodo di massa che la depaup<strong>per</strong>a<br />
di risor rse umane, ,<br />
soprattuutto<br />
giovanni.<br />
Tale imp poverimentoo<br />
di risorse umane è da d ricondurrsi<br />
principalmente<br />
allaa<br />
netta fleessione<br />
delle<br />
tradizion nali attività rurali, ovve ero la coltiva azione di ollive,<br />
cereali,<br />
frutta e laa<br />
pastorizzia.<br />
Daai<br />
dati Istat si rileva che<br />
il Comunee<br />
di Rofrano o ospita in prevalenza p una popola azione nellaa<br />
fascia d’età<br />
compreesa<br />
fra i 15 e 65 anni, ccioè<br />
circa il 63% del tot tale.<br />
L’ età media ddei<br />
Rofrane esi, attualmente<br />
di 46, 1 anni, si co olloca sopraa<br />
la media provinciale, p ,<br />
come pure<br />
il tasso di natività pari p all’11,11%.<br />
Gli<br />
indici di vvecchiaia<br />
e di ricambioo<br />
delineano che <strong>per</strong> il comune c di Rofrano ci<br />
anziani ogni 100 giovani,<br />
con una u popolazione<br />
in età à lavorativa è molto annziana.<br />
2.3. Paarco<br />
edilizzio<br />
Il Comune ssi<br />
estende <strong>per</strong> una ssu<strong>per</strong>ficie<br />
pari p a 58,8 82 km<br />
urbanizzato<br />
e il 3% % potenzialm mente soggeetto<br />
a espan nsione.<br />
2 , di<br />
L'eevoluzione<br />
del parco edilizio e neglli<br />
anni è tracciabile<br />
a partire<br />
dai ddati<br />
ISTAT co ome segue: :<br />
la prevaalenza<br />
dell’eedificato<br />
(ci irca il 46%) si è svilupp pato nel <strong>per</strong> riodo tra glii<br />
anni’60 e gli g anni ‘80, ,<br />
gli edifici<br />
di intereesse<br />
storico (pre 1919) ) coprono il<br />
15% del totale, t menntre<br />
gli edif fici costruitii<br />
trala prima<br />
e la secconda<br />
guerr ra mondialee<br />
rappresen ntano il 26% % del totale; ; i restanti edifici e sonoo<br />
stati reaalizzati<br />
succcessivament<br />
te all’anno 11981,<br />
e mostrano<br />
un trend<br />
in dimminuzione.<br />
Fontee:<br />
ISTAT<br />
180<br />
160<br />
140<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Prim<br />
a del<br />
1919<br />
Parco Edilizio<br />
100<br />
dal dal<br />
11919<br />
1946<br />
al al<br />
11945<br />
1961<br />
176 98<br />
dal<br />
1962<br />
al<br />
1971<br />
dal<br />
1972<br />
al<br />
1981<br />
113 105<br />
dal Dopoo<br />
1982 il<br />
al<br />
1991<br />
19911<br />
73 19<br />
Figura 2 Edifici E ad usso<br />
abitativo <strong>per</strong> epoca di costruzioone<br />
sono 201,99<br />
cui il 52.4 40% risultaa<br />
L'eedificato<br />
si caratterizza a <strong>per</strong> la preesenza<br />
mass siccia (83%) ) di edifici a uno o due e piani. Soloo<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione<br />
<strong>per</strong> l’Energia<br />
Sosttenibile<br />
del Comune di Rofrano pagina<br />
13 di 855
il 2% del parco edilizio è a 4 o più piani.<br />
La tipologia costruttiva prevalente è rappresentata da edifici con struttura in muratura<br />
portante, pari al 58% del totale, mentre solo il 25% degli edifici ha struttura portante in<br />
calcestruzzo armato.<br />
A Rofrano solo il 6% degli edifici ad uso abitativo è rappresentato da case sparse, la<br />
restante parte è concentrata nei centri e nuclei abitati.<br />
Si denota una scarsa presenza di edilizia non a scopo residenziale, destinata alle attività<br />
commerciali industriali e di servizi del territorio.<br />
2.4. Sistema economico e produttivo<br />
Rofrano è il terzo comune con reddito medio pro capite più basso (€ 3.981) nella Regione<br />
Campania e, in assoluto, il comune con reddito medio pro capite più basso nella Provincia di<br />
Salerno. Solo il 26,2% dei residenti a Rofrano presenta la dichiarazione dei redditi IRPEF.<br />
Tali circostanze ben tratteggiano il sistema economico e produttivo rofranese. Il crollo<br />
delle attività rurali, ovvero la coltivazione di olive, cereali, frutta e la pastorizia, unitamente al<br />
mancato sviluppo del settore secondario, che non è in grado di assorbire la forza lavoro<br />
disponibile, incide fortemente sulla formazione del reddito.<br />
Il commercio è ancora in una fase embrionale di sviluppo.<br />
A conferma di quanto espresso, si riporta il numero degli occupati <strong>per</strong> attività economica.<br />
Tabella I: Occupati <strong>per</strong> attività economica<br />
Attività economica<br />
COMUNE/PROVINCIA Agricoltura Industria Altre attività Totale<br />
Rofrano 58 214 336 608<br />
Provincia di Salerno 35198 80276 195014 310488<br />
Fonte: Istat<br />
I dati mostrano con chiarezza estrema che il settore agricolo assorbe solo il 9,53% degli<br />
occupati. Gli occupati del settore industria sono costretti, in prevalenza, a spostarsi fuori<br />
comune.<br />
pagina 14 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
3.<br />
Quadroo<br />
strategi ico<br />
Il presente caapitolo<br />
illus stra il quadrro<br />
strategico o complessivo<br />
del PAEES<br />
di Rofrano,<br />
ovvero ill<br />
sistemaa<br />
di obiettivvi<br />
e target dettati a liivello<br />
europ peo/nazionale<br />
e regioonale/provin<br />
nciale dallee<br />
norme esistenti, e a livello comunale c ddell’impegno<br />
o preso con<br />
la sottoscrizione<br />
de el Patto deii<br />
Sindaci. . Una volta definiti ob biettivi e taarget<br />
gener rici, a partire<br />
dalla situazione<br />
att tuale vienee<br />
descrittto<br />
in modo sintetico lo<br />
scenario proposto dal d <strong>Piano</strong>, illustrando i in modo quantitativo q o<br />
come dovrebbe<br />
cambiare<br />
da qui al 20200<br />
il modo di consumare e e produrrre<br />
energia nel n Comunee<br />
di Rofraano,<br />
affrontando<br />
i mod di e gli strummenti<br />
attrav verso cui <strong>per</strong>seguire<br />
talle<br />
transizion ne.<br />
3.1. OObiettivi<br />
e target<br />
Un<br />
<strong>Piano</strong>, in qualunque e ambito, deve<br />
presentare<br />
prima di ogni cossa<br />
un quadro<br />
chiaro e<br />
coerentte<br />
degli obieettivi,<br />
generalmente<br />
ppiù<br />
di uno, che c si intendono<br />
<strong>per</strong>seeguire.<br />
Questi<br />
obiettivii<br />
indicanoo<br />
la direzionne<br />
verso la quale è orieentato<br />
il pro ocesso di pianificazionee,<br />
ma da so oli non sonoo<br />
sufficiennti:<br />
devonoo<br />
essere tra adotti in immpegni<br />
qua antitativame ente definiiti<br />
e dotati di un benn<br />
preciso orizzonte temporale. Obiettivi e target po ossono così ì assolvere il primo sc copo di unn<br />
<strong>Piano</strong>, ovvero queello<br />
di iden ntificare unn<br />
<strong>per</strong>corso desiderabile<br />
verso uun<br />
econom mia a bassee<br />
emissioni<br />
di carbonnio<br />
(low car rbon econommy).<br />
Nell’ambito<br />
ddella<br />
pianificazione<br />
eneergetica,<br />
co ome nella maggior m partte<br />
degli altri<br />
settori, unn<br />
Comunee<br />
non dispoone<br />
realmen nte di infiniti<br />
gradi di libertà,<br />
ma deve d inquaddrare<br />
i prop pri obiettivii<br />
e la proopria<br />
azionee<br />
all’interno o del sistemma<br />
più ampi io di cui fa parte. Nel seguito si illustrano<br />
lee<br />
linee sttrategiche<br />
che guida ano la piannificazione<br />
energetica a a scala europea/nazionale<br />
e<br />
regionale/provinciaale.<br />
La dimensione<br />
globale, a comincia are dai prrocessi<br />
con nnessi allaa<br />
Confereenza<br />
Quadrro<br />
sul Camb biamento CClimatico<br />
dell’ONU<br />
(UNFCCC)<br />
e aal<br />
Protocoll lo di Kyotoo<br />
viene qui<br />
consideraata<br />
in maniera<br />
indirettta<br />
in quanto o essa si riflette<br />
su obiiettivi<br />
e targ get europeii<br />
e nazionnali.<br />
L’ultimmo<br />
paragrafo o riguarda lo specifico o impegno preso p dal Coomune<br />
di Rofrano R conn<br />
la sottoscrizione<br />
deel<br />
Patto dei Sindaci.<br />
3.2. Il contesto comunita ario<br />
L’ Unione eurropea<br />
fissa il quadro ggenerale<br />
de elle politiche e energeticco‐ambienta<br />
ali <strong>per</strong> tuttii<br />
gli Statii<br />
membri, aattribuendo<br />
o tra l’altroo<br />
obiettivi e target vin ncolanti. Coon<br />
il Pacche etto Clima‐ ‐<br />
Energia l’Unione eeuropea<br />
si è impegnaata<br />
unilateralmente<br />
a ridurre enttro<br />
il 2020 le propriee<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione<br />
<strong>per</strong> l’Energia<br />
Sosttenibile<br />
del Comune di Rofrano<br />
pagina<br />
15 di 855
emissioni di CO2 del 20% rispetto al 1990, i consumi energetici del 20% rispetto allo scenario<br />
tendenziale, e a portare le fonti rinnovabili a coprire il 20% del consumo interno di energia. Con<br />
la sottoscrizione del Patto dei Sindaci il Comune di Rofrano ha volontariamente adottato a scala<br />
locale l’obiettivo europeo di riduzione delle emissioni di CO2. A sostegno del Pacchetto Clima‐<br />
Energia, l’Unione europea ha prodotto una serie di documenti di indirizzo con ri<strong>per</strong>cussioni<br />
dirette sulla normativa nazionale, regionale e locale. Tra i principali si possono citare:<br />
la Direttiva sulle fonti energetiche rinnovabili 4 ;<br />
la Direttiva sulle <strong>per</strong>fomance energetiche in edilizia (EPBD II 5 );<br />
la Roadmap energetica al 2050 6 , presentata dalla Commissione nel marzo del 2011.<br />
Nella nuova proposta, tra l’altro, la Commissione evidenzia come il target del ‐20%<br />
di emissioni di CO2 al 2020 possa e debba essere su<strong>per</strong>ato, spronando l’Unione a<br />
spingersi almeno fino al ‐25%.<br />
3.2.1. Il Patto dei Sindaci e il PAES<br />
La Commissione Europea, in occasione della EUSEW2008 (Settimana Europea dell’Energia<br />
<strong>Sostenibile</strong> 2008), ha promosso l’iniziativa del Patto dei Sindaci (Convenant of Mayor), con<br />
l’intento di affidare alle amministrazioni locali un ruolo fondamentale nel raggiungimento<br />
dell’obiettivo generale della riduzione dei consumi. In particolare, l’adesione al Patto dei<br />
Sindaci fornisce alle 4070 città che hanno aderito finora, l’opportunità di impegnarsi<br />
concretamente nella lotta al cambiamento climatico, al fine di conseguire l’obiettivo comune<br />
della riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020, attraverso interventi che<br />
modernizzano la gestione amministrativa e influiscono direttamente sulla qualità della vita<br />
dei cittadini.<br />
Le amministrazioni aderenti al Patto dei sindaci si impegnano a:<br />
ridurre le emissioni di CO2 nelle rispettive città di oltre il 20% attraverso l’attuazione di<br />
un <strong>Piano</strong> di Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong>;<br />
ad attuare un processo partecipato che preveda il coinvolgimento dei cittadini, al fine<br />
di sviluppare un <strong>Piano</strong> di Azione che indichi politiche ed azioni condivise <strong>per</strong><br />
raggiungere gli obiettivi del <strong>Piano</strong> stesso;<br />
a presentare il <strong>Piano</strong> di Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> entro un anno dalla formale<br />
4<br />
Direttiva 2009/28/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia<br />
da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/ce e 2003/30/CE.<br />
5<br />
Direttiva 2010/31/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010 sulla prestazione energetica<br />
nell’edilizia (rifusione).<br />
6<br />
Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al<br />
Comitato delle Regioni, “Una tabella di marcia verso un'economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel<br />
2050”.<br />
pagina 16 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
atifica al Patto dei Sindaci a predisporre un inventario base delle emissioni come<br />
punto di partenza <strong>per</strong> il <strong>Piano</strong> di Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong>;<br />
a presentare, un Rapporto Biennale sull’attuazione del <strong>Piano</strong> includendo le attività di<br />
monitoraggio e verifica, condividendo anche la propria es<strong>per</strong>ienza e le proprie<br />
conoscenza con le altre unità territoriali.<br />
Gli obiettivi <strong>per</strong> l’Italia, stabiliti nel Pacchetto Clima Energia (approvato nel dicembre 2008<br />
e pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE del 5 giugno 2009), da applicare a livello locale, <strong>per</strong><br />
il 2020 sono i seguenti:<br />
riduzione del 20% delle emissioni di CO2;<br />
miglioramento del 20% dell’efficienza energetica;<br />
contributo del 20% delle fonti rinnovabili <strong>per</strong> la produzione di energia.<br />
Per le Amministrazioni locali il Patto dei Sindaci è lo strumento <strong>per</strong> favorire l’attuazione di<br />
politiche in materia di energie rinnovabili e rappresenta un’importante opportunità di sviluppo<br />
della Green Economy sul proprio territorio e quindi una crescita <strong>per</strong> l’economia locale, grazie<br />
alla creazione di nuovi posti di lavoro in questo settore.<br />
Il successo del progetto europeo “Patto dei Sindaci” ha il ruolo più importante nel far<br />
raggiungere gli obiettivi climatici fissati dall'Unione europea. Il Patto è in linea con la direttiva<br />
2009/28 CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, sulla promozione<br />
dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili. Da quando l'iniziativa è stata lanciata nel 2008, 2566<br />
Comuni hanno firmato l'impegno a ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 20% entro il 2020<br />
attraverso una maggiore efficienza energetica e la produzione ed uso di energia pulita.<br />
Le autorità locali hanno un importante ruolo <strong>per</strong> combattere il cambiamento climatico<br />
poiché più del 50% delle emissioni di CO2 viene rilasciata dai centri abitati nei quali vive la quasi<br />
totalità della Popolazione ed ove viene consumata più del 70% di energia.<br />
3.3. Legislazione e politica energetica nazionale<br />
A livello nazionale i primi passi della politica energetica risalgono agli inizi degli anni ’90<br />
quando, in seguito all’approvazione del <strong>Piano</strong> Energetico Nazionale (PEN, 10 agosto 1988), si<br />
stabilisce, <strong>per</strong> tutte le Regioni, l’obbligo di adottare Piani d’Azione <strong>per</strong> l’utilizzo e la promozione<br />
di energie rinnovabili sul proprio territorio. Nel 1991, con la Legge 9 e la Legge 10 del 9 gennaio,<br />
si delinea un quadro più chiaro dei processi che, da quel momento, avrebbero guidato le<br />
politiche degli Enti Locali. Con la Legge 9, infatti, vengono fissate le prime norme attuative del<br />
PEN e stabilita una parziale liberalizzazione del mercato energetico (<strong>per</strong> auto consumo o<br />
destinato all’immissione su rete Enel); nella Legge 10, invece, si indicano i contenuti richiesti al<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 17 di 85
<strong>Piano</strong> Energetico Regionale (dal bilancio energetico all’individuazione di risorse finanziarie <strong>per</strong> i<br />
nuovi impianti, sino alla costruzione di scale di importanza degli obiettivi), vengono devoluti<br />
compiti decisionali a livello regionale e provinciale e, tra le cose ad oggi più rilevanti, si assegna<br />
ai Comuni con oltre 50.000 abitanti il compito di integrare il PRG con uno specifico piano<br />
relativo all’uso delle Fonti Energetiche Rinnovabili.<br />
Degno di nota è sicuramente il D.P.R. n. 412 del 26 agosto 1993, successivamente<br />
modificato dal D.P.R. n. 551 (21/12/1999) e dal Decreto Ministeriale del 17 marzo 2003, che<br />
stabilisce il “Regolamento recante norme <strong>per</strong> la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la<br />
manutenzione degli impianti termici degli edifici” (in attuazione dell’art. 4, comma 4 della legge<br />
9 gennaio 1991 n.10), ma il primo vero passo italiano verso le politiche europee arriva alla fine<br />
degli anni ’90 con l’approvazione del D.Lgs 79/99, meglio noto come “Decreto Bersani”.<br />
A partire dalle strategie e dalle normative comunitarie, l’Italia si è impegnata a ridurre<br />
entro il 2020 le proprie emissioni di CO2 del 13% rispetto al 2005 (<strong>per</strong> i settori non ETS 7 ),<br />
aumentando contestualmente la produzione da fonti rinnovabili fino a soddisfare il 17% della<br />
domanda interna.<br />
Questi target, vincolanti <strong>per</strong> il nostro Paese, sono completati dall’obiettivo comunitario<br />
sull’efficienza, ancora oggi non vincolante, che corrisponde a una riduzione dei consumi<br />
energetici finali del 20% rispetto allo scenario tendenziale, sempre allo stesso anno.<br />
3.3.1. <strong>Piano</strong> d’Azione Nazionale nell’ambito della Direttiva 28/2009/CE<br />
Nel luglio 2010 l’Italia ha predisposto e inoltrato alla Commissione europea il proprio<br />
<strong>Piano</strong> d’Azione Nazionale <strong>per</strong> le Energie Rinnovabili (PANER), indicando un <strong>per</strong>corso preciso <strong>per</strong><br />
la produzione e consumo nazionale di energia, lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza<br />
in Italia al 2020, in recepimento della Direttiva 2009/28/CE sulle fonti rinnovabili.<br />
La Direttiva 2009/28/CE stabilisce un quadro comune <strong>per</strong> la promozione dell’energia da<br />
fonti rinnovabili e fissa obiettivi nazionali obbligatori <strong>per</strong> la quota complessiva di energia da<br />
fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia e <strong>per</strong> la quota di energia da fonti rinnovabili<br />
nei trasporti.<br />
Secondo quanto previsto all’art. 4 della Direttiva, ogni Stato membro adotta un piano di<br />
azione nazionale <strong>per</strong> le energie rinnovabili. I piani di azione nazionali <strong>per</strong> le energie rinnovabili<br />
7<br />
ETS (Emission Trading Scheme): sistema <strong>per</strong> lo scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra previsto dalla<br />
politica europea sul clima. Gli impianti che esercitano attività nei settori dell'energia (impianti di combustione con una<br />
potenza calorifica di combustione di oltre 20MW), della produzione e della trasformazione dei metalli ferrosi,<br />
dell'industria minerale e della fabbricazione della carta e del cartone sono obbligatoriamente soggetti al sistema di<br />
scambio di quote (Direttiva 2003/87/CE).<br />
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fissano gli obiettivi nazionali degli Stati membri <strong>per</strong> la quota di energia da fonti rinnovabili<br />
consumata nel settore dei trasporti, dell’elettricità e del riscaldamento e raffreddamento nel<br />
2020, tenendo conto degli effetti di altre misure politiche relative all’efficienza energetica sul<br />
consumo finale di energia, e delle misure appropriate da adottare <strong>per</strong> raggiungere detti<br />
obiettivi nazionali generali, inerenti:<br />
a. la coo<strong>per</strong>azione tra autorità locali, regionali e nazionali;<br />
b. i trasferimenti statistici o i progetti comuni pianificati;<br />
c. le politiche nazionali <strong>per</strong> lo sviluppo delle risorse della biomassa esistenti e <strong>per</strong> lo<br />
sfruttamento di nuove risorse della biomassa <strong>per</strong> usi diversi;<br />
d. le procedure amministrative e le specifiche tecniche;<br />
e. l’informazione e la formazione;<br />
f. le garanzie di origine;<br />
g. l’accesso e il funzionamento delle reti;<br />
h. la sostenibilità di biocarburanti e bioliquidi.<br />
La disposizione in parola produce effetti indipendentemente dal compiuto recepimento<br />
della direttiva nell’ordinamento nazionale, da effettuarsi entro il 5 dicembre 2010, in quanto gli<br />
Stati Membri sono comunque tenuti a trasmettere, entro il 30 giugno 2010, il proprio <strong>Piano</strong> di<br />
Azione alla Commissione Europea. Nel corso degli anni, tale <strong>Piano</strong>, laddove lo Stato non rispetti<br />
le traiettorie indicative e i target intermedi definiti <strong>per</strong> il raggiungimento degli obiettivi, dovrà<br />
essere aggiornato prevedendo opportune misure correttive che pongano in evidenza le ragioni<br />
dell’eventuale scostamento ed i criteri <strong>per</strong> l’assorbimento del medesimo. Per agevolare la<br />
predisposizione dei Piani di Azione nazionali la Commissione Europea ha redatto un format<br />
all’interno del quale sono stati individuati i requisiti minimi da inserire nei piani; il format è<br />
stato approvato con decisione 2009/548/CE.<br />
Con la recente legge comunitaria 2009 il Parlamento ha conferito delega al Governo <strong>per</strong> il<br />
recepimento della direttiva 2009/28/CE, fissando specifici criteri <strong>per</strong> l’esercizio della delega. Tali<br />
criteri prevedono, tra l’altro, che sia garantito il conseguimento degli obiettivi mediante la<br />
promozione congiunta di efficienza energetica e un utilizzo equilibrato delle fonti rinnovabili<br />
<strong>per</strong> la produzione e il consumo di energia elettrica, calore e biocarburanti. Inoltre, bisognerà<br />
favorire le coo<strong>per</strong>azioni internazionali, la semplificazione amministrativa, lo sviluppo delle reti,<br />
il sistema di monitoraggio e la coo<strong>per</strong>azione tra autorità locali, regionali e nazionali. Gli stessi<br />
criteri, comunque, indicano l’esigenza di <strong>per</strong>seguire gli obiettivi tenendo conto, come <strong>per</strong>altro<br />
deve essere usuale nell’ordinaria attività amministrativa, del rapporto costi‐benefici relativo al<br />
singolo strumento o misura introdotti.<br />
In coerenza con le indicazioni del Parlamento, il <strong>Piano</strong> delinea una strategia e le relative<br />
misure di attuazione, aggiuntive e in alcuni casi correttive di quelle esistenti.<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 19 di 85
Consumi finali di energia<br />
Il consumo finale lordo di energia <strong>per</strong> l’Italia nel 2005 è stato pari a 141,2 Mtep.<br />
Secondo lo scenario tendenziale baseline dello studio Primes 2007, preso a riferimento<br />
dalla Commissione Europea, nel 2020 il consumo finale lordo di energia dell’Italia potrebbe<br />
raggiungere il valore di 166,5 Mtep. Tale studio prende in considerazione tutte e sole le misure<br />
di contenimento dei consumi attuate o programmate al momento della sua elaborazione.<br />
Nel 2008 il consumo finale lordo di energia dell’Italia è stato pari a 131,6 Mtep.<br />
L’aggiornamento 2009 dello studio Primes, che tiene conto dell’effetto della crisi economica e<br />
delle misure di contenimento dei consumi programmate all’atto della sua pubblicazione, stima<br />
<strong>per</strong> l’Italia al 2020 un consumo finale lordo di 145,6 Mtep.<br />
Al fine di formulare l’ipotesi di consumo finale lordo al 2020, si è supposto uno sforzo<br />
supplementare sull’efficienza energetica, in coerenza con quanto previsto dalla Legge 99/2009.<br />
Attuando tale sforzo supplementare, i consumi finali lordi del nostro Paese nel 2020 potrebbero<br />
essere contenuti a un valore pari a 131,2 Mtep, compatibile con l’obiettivo di riduzione del 20%<br />
dei consumi primari rispetto allo scenario Primes 2007, previsto dal pacchetto 3 x 20.<br />
Obiettivi <strong>per</strong> le energie rinnovabili<br />
L’Italia ha assunto l’obiettivo, da raggiungere entro l’anno 2020, di coprire con energia da<br />
fonti rinnovabili il 17% dei consumi finali lordi.<br />
L’obiettivo assegnato è dunque dato da un rapporto.<br />
A tal fine, <strong>per</strong> il calcolo del numeratore sono stati presi in considerazione i seguenti dati:<br />
l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (considerando <strong>per</strong> idroelettrico ed<br />
eolico i valori secondo le formule di normalizzazione previste dall’allegato II della<br />
direttiva);<br />
l’energia da fonti rinnovabili fornita mediante teleriscaldamento e teleraffrescamento<br />
più il consumo di altre energie da fonti rinnovabili nell’industria, nelle famiglie, nei<br />
servizi, in agricoltura, in silvicoltura e nella pesca, <strong>per</strong> il riscaldamento, il<br />
raffreddamento e la lavorazione, inclusa l’energia catturata dalle pompe di calore<br />
(secondo la formula prevista dall’allegato VII della direttiva);<br />
il contenuto energetico (previsto dall’allegato III della direttiva) dei biocarburanti che<br />
rispettano i criteri di sostenibilità;<br />
l’energia relativa alle misure di coo<strong>per</strong>azione internazionale previste dalla direttiva<br />
(trasferimenti statistici e progetti comuni con altri Stati membri o progetti comuni con<br />
Paesi terzi).<br />
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Per il calcolo del denominatore deve essere considerato il consumo finale lordo, definito<br />
dalla direttiva come: “i prodotti energetici forniti a scopi energetici all’industria, ai trasporti, alle<br />
famiglie, ai servizi, compresi i servizi pubblici, all’agricoltura, alla silvicoltura e alla pesca, ivi<br />
compreso il consumo di elettricità e di calore del settore elettrico <strong>per</strong> la produzione di<br />
elettricità e di calore, incluse le <strong>per</strong>dite di elettricità e di calore con la distribuzione e la<br />
trasmissione”.<br />
Oltre all’obiettivo generale sopra indicato, la direttiva prevede che, sempre al 2020, in<br />
ogni Stato sia assicurata un quota di co<strong>per</strong>tura dei consumi nel settore trasporti mediante<br />
energie da fonti rinnovabili pari al 10%.<br />
Per il calcolo del numeratore di questo obiettivo specifico dovranno essere presi in<br />
considerazione:<br />
il contenuto energetico (previsto dall’allegato III della direttiva) dei biocarburanti che<br />
rispettano i criteri di sostenibilità, moltiplicando <strong>per</strong> un fattore 2 il contenuto<br />
energetico dei biocarburanti di seconda generazione (biocarburanti prodotti a partire<br />
da rifiuti, residui, materie cellulosiche di origine non alimentare e materie<br />
lignocellulosiche);<br />
l’energia elettrica da fonti rinnovabili consumata nei trasporti, moltiplicando <strong>per</strong> un<br />
fattore 2,5 la quota di questa consumata nei trasporti su strada.<br />
Per il calcolo del denominatore di questo obiettivo andranno invece inclusi<br />
esclusivamente la benzina, il diesel, i biocarburanti consumati nel trasporto su strada e su rotaia<br />
e l’elettricità, moltiplicando <strong>per</strong> un fattore 2,5 la quota di quest’ultima consumata nei trasporti<br />
su strada.<br />
Le tabelle seguenti illustrano gli obiettivi che l’Italia intende raggiungere nei tre settori ‐<br />
elettricità, calore, trasporti – ai fini del soddisfacimento dei target stabiliti dalla Direttiva<br />
2009/28/CE. In conformità al format del <strong>Piano</strong>, sono altresì riportati obiettivi <strong>per</strong> le diverse<br />
tecnologie, i quali sono naturalmente indicativi e non esprimono un impegno del Governo o un<br />
vincolo <strong>per</strong> gli o<strong>per</strong>atori , sebbene utili <strong>per</strong> orientare le politiche pubbliche e fornire segnali agli<br />
o<strong>per</strong>atori <strong>per</strong> una più efficiente allocazione di risorse.<br />
Gli obiettivi al 2020 sono confrontati con i valori del 2005, anno preso a riferimento dalla<br />
Direttiva 2009/28/CE.<br />
È curioso osservare che il <strong>Piano</strong> d’Azione Nazionale presenta già un debito a bilancio di<br />
previsione al 2020 di circa 1,1 MTEP che sono infatti stati allocati sotto la voce “Trasferimenti<br />
da altri Stati” secondo il meccanismo previsto dalla direttiva europea <strong>per</strong> ripianare debiti e<br />
crediti di mancata produzione di energia da fonte rinnovabile. C’è da sottolineare che soltanto<br />
due Paesi della Comunità Europea hanno messo un debito a bilancio di previsione: l’Italia e il<br />
Lussemburgo.<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 21 di 85
3.3.2. Decreto legislativo 28/2011 (c.d. “Decreto Romani”)<br />
Nel corso del 2011 al PANER si è affiancato il Decreto <strong>per</strong> la promozione delle fonti<br />
rinnovabili (D.Lgs 28/2011), che ha ridisegnato il sistema di incentivazione. L'approvazione del<br />
decreto legislativo n. 28/2011, di attuazione della Direttiva 2009/28/CE, relativa alla<br />
promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, ha suscitato forti polemiche tra gli<br />
o<strong>per</strong>atori del settore.<br />
L’art.10 comma 4 introduce un positivo (ma non esaustivo) argine al FV sui terreni liberi.<br />
Esso esclude dagli incentivi (quindi non applica un divieto urbanistico che sarebbe stato<br />
necessario concertare obbligatoriamente con le Regioni) tutti gli impianti FV su<strong>per</strong>iori a 1 MW<br />
con moduli collocati a terra sui terreni agricoli.<br />
A questo limite si aggiunge la distanza minima di 2 km nel caso gli impianti siano su<br />
terreni appartenenti allo stesso proprietario. In ogni caso non può essere destinato più del 10%<br />
del terreno nella disponibilità del proponente.<br />
Tuttavia queste prescrizioni non possono considerarsi esaustive <strong>per</strong> la tutela dei terreni<br />
agricoli se si considera che 1 MW di FV corrispondono pur sempre a circa 2 ettari. Inoltre questa<br />
disposizione non si applica ai terreni abbandonati da almeno 5 anni. Non è chiaro cosa e come<br />
si possa intendere <strong>per</strong> “abbandonati”, nemmeno come e da quando si possa certificare lo stato<br />
di “abbandono” ma paradossalmente emerge un grave rischio proprio <strong>per</strong> le aree più pregevoli<br />
dal punto di vista ambientale. In genere sono proprio gli incolti o i pascoli, cioè terreni non<br />
utilizzati dall’agricoltura, a rappresentare le aree di maggiore interesse <strong>per</strong> la concentrazione di<br />
biodiversità che presentano e <strong>per</strong> l’ovvio valore ecologico e paesaggistico.<br />
Degno di attenzione è il transitorio con cui entra in vigore questa disposizione: essa non si<br />
applica ai progetti che abbiano conseguito l’autorizzazione entro la data di entrata in vigore del<br />
Decreto o presentati entro il 1 gennaio 2011 purché, tuttavia, l’impianto entri in esercizio entro<br />
un anno dalla data di entrata in vigore dello stesso decreto (29 marzo 2012).<br />
Più nel dettaglio di questo decreto attuativo, si evince che la potenza FV installabile<br />
prevista in scaglioni <strong>per</strong>iodici dovrebbe raggiungere la soglia di 23.000 MW al 2016 invece che<br />
gli 8000 MW al 2010 prima previsti. Si ricorda che il GSE ha consuntivato circa 7000 MW in<br />
esercizio e quindi l’imminente su<strong>per</strong>amento dei previsti 8000 MW.<br />
Se <strong>per</strong> assurdo l’eolico fosse bloccato ai 6000 MW (5000 torri) in esercizio al 31.12.2010<br />
(ma almeno altrettanti sono ormai i MW tra follemente autorizzati o con parere ambientale<br />
espresso), unitamente ai 23.000 MW di FV previsto si raggiungerebbero quasi 30.000 MW di<br />
potenza elettrica attivabile da fonti intermittenti non programmabili . Potenza che, <strong>per</strong> la<br />
sicurezza del sistema elettrico nazionale, non dovrebbe su<strong>per</strong>are il 20% della potenza massima<br />
in gioco (almeno allo stato attuale delle tecnologie), ovvero il 20% di 56.000 MW che<br />
pagina 22 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
appresenta la potenza massima richiesta dalla rete nell’ora di picco.<br />
Da queste breve considerazioni sembra evidente che entro il 2016 sarà necessario<br />
modificare la rete di trasmissione elettrica nazionale oppure dotare gli impianti intermittenti di<br />
sistemi di accumulo obbligatori.<br />
Per quanto concerne l'eolico, biomasse ed idroelettrico, il decreto Romani, approvato dal<br />
Consiglio dei Ministri, prevede il taglio retroattivo degli incentivi a tutte queste fonti di energia<br />
rinnovabile (attraverso il meccanismo dei certificati verdi) che viene fissato in un 22%. Le tariffe<br />
omnicomprensive già previste <strong>per</strong> gli impianti di potenza inferiore a 1 MW restano costanti <strong>per</strong><br />
l’intero <strong>per</strong>iodo di diritto e ferme ai valori stabiliti, <strong>per</strong> tutti gli impianti che entrano in esercizio<br />
entro il 31 dicembre 2012. Lo stesso vale <strong>per</strong> i coefficienti di moltiplicazione già previsti <strong>per</strong> gli<br />
impianti su<strong>per</strong>iori a 1 MW che entrano in esercizio entro il 31 dicembre 2012. Gli impianti che<br />
entreranno in esercizio dopo il 31 dicembre 2012 con potenza fino a 5 MW elettrici (…)<br />
potranno beneficiare di una nuova tariffa che verrà definita con uno specifico decreto. Oltre i 5<br />
MW è previsto un incentivo assegnato tramite aste a ribasso gestite dal GSE. Per gli impianti di<br />
potenza elettrica fino a 1 MW, di proprietà di aziende agricole o gestiti in connessione con<br />
aziende agricole, agro‐alimentari, di allevamento e forestali, alimentati da biogas, biomasse e<br />
bioliquidi sostenibili, è possibile cumulare le tariffe incentivanti con altri incentivi pubblici non<br />
eccedenti il 40% dell’investimento.<br />
Stessa opportunità ma senza limiti di potenza è consentita agli impianti cogenerativi e<br />
trigenerativi alimentati da fonte solare, biomasse, biogas derivanti da prodotti agricoli, di<br />
allevamento e forestali, inclusi i sottoprodotti , ottenuti nell’ambito di intese di filiera, contratti<br />
quadro o filiere corte cioè ottenuti entro un raggio di 70 km dall’impianto che li utilizza <strong>per</strong><br />
produrre energia elettrica.<br />
Finalmente anche l’Italia si allinea agli altri paesi del nord Europa in tema di biometano.<br />
Entro 3 mesi dalla entrata in vigore del decreto, l’Autorità <strong>per</strong> l’energia elettrica e il gas<br />
emanerà le specifiche tecniche del biometano.<br />
È previsto un sistema di incentivi su tre diverse opzioni:<br />
a. una tariffa incentivante se utilizzato <strong>per</strong> la produzione di energia elettrica in impianti di<br />
cogenerazione ad alto rendimento;<br />
b. mediante il rilascio di certificati di immissione al consumo di biocarburanti qualora il<br />
biometano sia utilizzato nei trasporti;<br />
c. mediante l’erogazione di uno specifico incentivo qualora il biometano venga immesso<br />
nella rete del gas naturale. Un apposito decreto definirà durata ed entità<br />
dell’incentivo.<br />
Il biometano è riconosciuto a tutti gli effetti come un biocarburante e quindi utile <strong>per</strong><br />
coprire la quota obbligatoria di biocarburanti da miscelare nei carburanti fossili da conseguire<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 23 di 85
entro il 2014 che è del 5%.<br />
L’Art. 8 sulle “Disposizioni <strong>per</strong> la promozione dell’utilizzo del biometano” nel comma 1 si<br />
sottolinea che, al fine di favorire l’utilizzo del biometano nei trasporti, le regioni prevedono<br />
specifiche semplificazioni <strong>per</strong> il procedimento di autorizzazione alla realizzazione di nuovi<br />
impianti di distribuzione di metano e di adeguamento di quelli esistenti ai fini della<br />
distribuzione del metano; mentre, al comma 2 si annuncia che, al fine di incentivare l’utilizzo<br />
del biometano nei trasporti, gli impianti di distribuzione di metano e le condotte di<br />
allacciamento che li collegano alla rete esistente dei metanodotti sono dichiarati o<strong>per</strong>e di<br />
pubblica utilità e rivestono carattere di indifferibilità e di urgenza.<br />
L’Art. 20, riguardo al “Collegamento degli impianti di produzione di biometano alla rete<br />
del gas naturale”, al comma 1 dispone che entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del<br />
presente decreto, l'Autorità <strong>per</strong> l'energia elettrica e il gas emana specifiche direttive<br />
relativamente alle condizioni tecniche ed economiche <strong>per</strong> l'erogazione del servizio di<br />
connessione di impianti di produzione di biometano alle reti del gas naturale i cui gestori hanno<br />
obbligo di connessione di terzi.<br />
L'ultima novità prevista nel decreto riguarda il settore edilizio. Entro l'anno 2017 i nuovi<br />
edifici e quelli oggetto di ristrutturazione, dovranno usare <strong>per</strong> l'acqua sanitaria, riscaldamento<br />
ed impianti di raffreddamento almeno il 50% di energia rinnovabile.<br />
Nello specifico vengono indicati i diversi passaggi che porteranno all'obbligo del 50%<br />
entro il 2017:<br />
<strong>per</strong> i progetti presentati dal 31.05.2012 al 31.12.2013 l'obbligo è del 20%;<br />
<strong>per</strong> i progetti presentati dal 01.01.2014 al 31.12.2016 l'obbligo è del 35%;<br />
<strong>per</strong> i progetti presentati dal 01.01.1017 l'obbligo è del 50%.<br />
La sanzione prevista in caso di mancato rispetto di tali obblighi, sarà il diniego al rilascio<br />
del titolo edilizio.<br />
Aspetti non trascurabili vengono introdotti nell’ambito delle procedure attraverso la<br />
“procedura abilitativa semplificata” (PAS) che va a sostituire la D.I.A. (Dichiarazione di Inizio<br />
Attività) già prevista <strong>per</strong> talune tipologie di impianti nelle Linee Guida Nazionali. Tale procedura<br />
abilitativa è una sorta di su<strong>per</strong> DIA con cui, indicativamente, sembra che sia il comune e non più<br />
il proponente ad assumersi l’onere di raccogliere eventuali atti di assenso necessari a corredare<br />
la richiesta del titolo abilitativo. E’ demandato alle Regioni il compito di individuare formule con<br />
cui prevenire effetti cumulativi ed elusioni in ordine ad un utilizzo improprio della PAS. Cosa che<br />
ragionevolmente non avverrà mai o sarà del tutto su<strong>per</strong>ficiale con intuibili conseguenze.<br />
Sempre nel campo delle procedure, <strong>per</strong> i procedimenti avviati dopo l’entrata in vigore del<br />
Decreto, viene sancita la compressione a 3 mesi (erano 6 mesi) del tempo necessario a<br />
pagina 24 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
completare il procedimento di Autorizzazione Unica con relative conferenze di servizio, al netto<br />
dei tempi previsti della procedura di verifica/VIA.<br />
Un aspetto che invece non è stato tenuto in debita considerazione è quello che riportano<br />
l’Art. 31 e l’Art. 33 circa i trasferimenti tra Stati Membri e i Trasferimenti tra Enti Locali,<br />
rispettivamente, come criteri <strong>per</strong> ripianare i debiti e i crediti tra i soggetti che devono<br />
necessariamente ottem<strong>per</strong>are gli obblighi della Direttiva Europea 28/2009. Il recepimento di<br />
questi meccanismi definisce il metodo che si dovrà adottare necessariamente <strong>per</strong> valutare gli<br />
Enti Locali virtuosi da quelli non virtuosi. Con questi articoli si delinea quindi una sorta di<br />
federalismo locale che funzioni attraverso lo strumento pianificatorio dei piani energetici locali<br />
e lo strumento amministrativo dei bilanci energetici locali.<br />
3.3.3. Burden Sharing<br />
Le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano concorrono al raggiungimento<br />
dell’obiettivo nazionale del 17% di energia da fonti rinnovabili sul Consumo Finale Lordo di<br />
energia.<br />
Il Decreto del 15 marzo 2012 “Definizione e qualificazione degli obiettivi regionali in<br />
materia di fonti rinnovabili e definizione della modalità di gestione dei casi di mancato<br />
raggiungimento degli obiettivi da parte delle regioni e delle provincie autonome” (c.d. Burden<br />
Sharing), definisce tali obiettivi e le modalità di gestione nei casi di mancato raggiungimento<br />
degli obiettivi. La metodologia, descritta nel decreto, prende in considerazione esclusivamente<br />
le FER‐E (rinnovabili elettriche) e le FER‐C (rinnovabili calore), in quanto le importazioni<br />
rinnovabili e le strategie sulle rinnovabili nei trasporti dipendono da strumenti nella<br />
disponibilità dello Stato.<br />
In Tabella sono riportati gli Obiettivi regionali al 2020 sui Consumi da fonti rinnovabili. Per<br />
gli anni intermedi (2012,2014, 2016, 2018) sono state inoltre definite le traiettorie degli<br />
obiettivi che prevedendo una crescita lineare. In caso di aggiornamento del <strong>Piano</strong> di Azione<br />
Nazionale si aggiorneranno conseguentemente anche gli obiettivi regionali.<br />
Il 31 dicembre 2016 è il termine ultimo <strong>per</strong> l’aggiornamento del <strong>Piano</strong>.<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 25 di 85
Compiti e competenze della Regione<br />
Al fine di raggiungere gli obiettivi intermedi e finali, la Regione deve integrare i propri<br />
strumenti <strong>per</strong> il governo del territorio e <strong>per</strong> il sostegno all'innovazione nei settori produttivi con<br />
specifiche disposizioni a favore dell'efficienza energetica e dell'uso delle fonti rinnovabili. Ecco il<br />
range di compiti e competenze regionali previsti dal D.M. 15 marzo 2012:<br />
Possibilità di stabilire limiti massimi <strong>per</strong> le singole fonti<br />
Fermi restando gli obiettivi indicati nella prima tabella, la Regione può stabilire "i limiti<br />
massimi alla produzione di energia <strong>per</strong> singola fonte rinnovabile in misura non<br />
inferiore a 1,5 volte gli obiettivi previsti nei rispettivi strumenti di pianificazione<br />
energetica <strong>per</strong> la medesima fonte". In pratica, fatto 100 l’obiettivo <strong>per</strong> una fonte, la<br />
Regione potrà stabilire – <strong>per</strong> il proprio territorio – un limite massimo di produzione da<br />
quella fonte non inferiore a 150.<br />
Possibilità di sospensione dei procedimenti autorizzativi in corso<br />
Considerato l'impatto sulle reti elettriche degli impianti di produzione a fonti<br />
rinnovabili non programmabili, la Regione può anche "sospendere i procedimenti di<br />
autorizzazione in corso su motivata segnalazione da parte dei gestori delle reti circa la<br />
sussistenza di problemi di sicurezza <strong>per</strong> la continuità e la qualità delle forniture".<br />
Il Gestore di rete deve corredare la segnalazione con una proposta degli interventi di<br />
messa in sicurezza che si considerano necessari e propedeutici a consentire una<br />
ulteriore installazione di impianti rinnovabili non programmabili in condizioni di<br />
pagina 26 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
sicurezza. La sospensione può avere in ogni caso una durata massima di otto mesi.<br />
Iniziative regionali <strong>per</strong> il contenimento dei consumi finali lordi<br />
Il contenimento dei consumi finali lordi, nella misura prevista <strong>per</strong> la Regione, deve<br />
essere <strong>per</strong>seguito prioritariamente con i seguenti strumenti:<br />
sviluppo di modelli di intervento <strong>per</strong> l'efficienza energetica e le fonti rinnovabili su<br />
scala distrettuale e territoriale;<br />
integrazione della programmazione in materia di fonti rinnovabili e di efficienza<br />
energetica con la programmazione di altri settori.<br />
Per ottenere questi risultati, la Regione può:<br />
indirizzare gli Enti locali nello svolgimento dei procedimenti di loro competenza,<br />
relativi alla costruzione e all'esercizio degli impianti di produzione, secondo principi di<br />
efficacia e di semplificazione amministrativa e applicando il modello dell'autorizzazione<br />
unica <strong>per</strong> impianti ed o<strong>per</strong>e di rete connesse;<br />
incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili, nei limiti di cumulabilità fissati<br />
dalle norme nazionali;<br />
destinare specifici programmi di formazione, rivolti anche a gestori di utenze<br />
pubbliche, progettisti, piccole e medie imprese;<br />
promuovere la realizzazione di reti di teleriscaldamento <strong>per</strong> la valorizzazione del calore<br />
e la riduzione delle sorgenti emissive, secondo criteri di efficienza realizzativa, anche<br />
mediante specifiche previsioni nella pianificazione di livello regionale ed indirizzi <strong>per</strong> la<br />
pianificazione di livello locale.<br />
Nel <strong>per</strong>seguire questi risultati di contenimento dei consumi, la Regione deve<br />
prioritariamente favorire le seguenti attività anche ai fini dell'accesso agli strumenti nazionali di<br />
sostegno:<br />
misure e interventi nei trasporti pubblici locali, negli edifici e nelle utenze delle Regioni<br />
e delle Province autonome, nonché degli Enti locali;<br />
misure e interventi di riduzione del traffico urbano;<br />
interventi <strong>per</strong> la riduzione dei consumi di energia elettrica nell'illuminazione pubblica e<br />
nel settore idrico;<br />
diffusione degli strumenti del finanziamento tramite terzi e dei servizi energetici;<br />
incentivazione dell'efficienza energetica, nei limiti di cumulabilità fissati dalle norme<br />
nazionali.<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 27 di 85
Intervento del Governo in caso di mancato conseguimento degli obiettivi<br />
Nelle premesse al Decreto Burden Sharing viene ricordato che gli obiettivi nazionali sono<br />
tarati su quelli previsti dal <strong>Piano</strong> di azione nazionale <strong>per</strong> lo sviluppo delle fonti rinnovabili<br />
(2010), ma che essi “rappresentano obiettivi minimi, che potranno essere integrati ed anche<br />
diversamente articolati nell'arco dei previsti aggiornamenti biennali, <strong>per</strong> tener conto del<br />
maggior apporto di alcune fonti, di eventuali mutamenti tecnologici così come degli esiti del<br />
monitoraggio”.<br />
Inoltre, a decorrere dal 2013, il Ministero dello sviluppo economico dovrà provvedere,<br />
“entro il 31 dicembre di ciascuno anno, alla verifica <strong>per</strong> ciascuna regione e provincia autonoma<br />
della quota di consumo finale lordo co<strong>per</strong>to da fonti rinnovabili, riferita all’anno precedente”<br />
(Dm 15 marzo 2012, art. 5 comma 1).<br />
Il decreto valuta anche il caso di mancato conseguimento degli obiettivi da parte della<br />
Regione. A decorrere dal 2017 (sulla base dei dati sugli obiettivi intermedi al 2016), in caso di<br />
mancato conseguimento degli obiettivi, il Ministro dello sviluppo invita la Regione a presentare<br />
entro due mesi osservazioni in merito.<br />
Entro i successivi due mesi, qualora il Ministro dello sviluppo economico accerti che il<br />
mancato conseguimento degli obiettivi è dovuto all'inerzia delle Amministrazioni preposte o<br />
all'inefficacia delle misure adottate dalla Regione, propone al Presidente del Consiglio dei<br />
Ministri di assegnare all'ente interessato un termine, non inferiore a sei mesi, <strong>per</strong> l'adozione dei<br />
provvedimenti necessari.<br />
Decorso inutilmente questo termine, il Consiglio dei Ministri, sentita la Regione<br />
interessata, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, adotta i provvedimenti<br />
necessari oppure nomina un apposito commissario che, entro i successivi sei mesi, consegue la<br />
quota di energia da fonti rinnovabili idonea a coprire il deficit riscontrato.<br />
A tal fine, il commissario ricorre ai trasferimenti statistici con altre Regioni e anche con<br />
enti territoriali interni ad un altro Stato membro e accordi con altri Stati membri.<br />
3.3.4. Diposizioni contenute nelle Leggi finanziarie<br />
Particolare attenzione meritano inoltre le leggi finanziarie che, <strong>per</strong> loro natura,<br />
determinano la reale praticabilità delle azioni connesse alle politiche energetiche locali,<br />
nazionali e comunitarie, da parte delle amministrazioni centrali e locali e da parte di privati ed<br />
imprese.<br />
Recentemente, con la Legge 13 dicembre 2010 n.220 (altresì nota come Legge di stabilità<br />
2011), è stata prorogata al 31 dicembre 2011 la detrazione del 55% delle spese sostenute <strong>per</strong> la<br />
riqualificazione energetica degli edifici, detraibile, <strong>per</strong>ò, in dieci anni anziché in cinque come da<br />
pagina 28 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
precedente normativa. Tutti gli altri limiti di spesa, le <strong>per</strong>centuali di detrazione e gli interventi<br />
ammessi rimangono invariati.<br />
Per tutto il 2012 quindi, secondo quanto indicato dalla finanziaria 2010, saranno valide le<br />
detrazioni Irpef del 36% sugli interventi di recu<strong>per</strong>o del patrimonio edilizio sulle quali viene<br />
prorogata (a tempo indefinito) l’IVA agevolata al 10%.<br />
Particolarmente numerose e significative risultano invece le misure adottate nell’ambito<br />
delle fonti energetiche rinnovabili e dell’efficienza energetica dalla Legge Finanziaria 2008<br />
(Legge 24 dicembre 2007, n.244) e dal decreto legge ad essa collegato, che prorogavano a tutto<br />
il 2010 gli incentivi già previsti dalla Finanziaria 2007 (legge 27 dicembre 2006 n. 296) e ne<br />
introduceva di nuovi.<br />
Venivano quindi prorogate tutte le agevolazioni relative all’efficienza energetica degli<br />
edifici, ed in particolare:<br />
detrazione fiscale del 55% delle spese sostenute <strong>per</strong> la riqualificazione globale degli<br />
edifici, la riduzione delle dis<strong>per</strong>sioni termiche, l’installlazione di pannelli solari termici e<br />
di caldaie a condensazione e la costruzione di nuovi edifici ad altissima efficienza<br />
energetica;<br />
detrazione del 20% <strong>per</strong> l’acquisto di frigoriferi o congelatori ad alta efficienza e <strong>per</strong><br />
l’installlazione di motori elettrici ad alta efficienza;<br />
detrazione del 36% <strong>per</strong> la sostituzione, nel settore commerciale, di apparecchi<br />
illuminanti e lampade a incandescenza con altri ad alta efficienza e installlazione di<br />
regolatori di flusso luminoso.<br />
Inoltre si disponeva:<br />
la possibilità <strong>per</strong> i Comuni di ridurre l’aliquota ICI sotto il 4 <strong>per</strong> mille in caso di<br />
installlazione, a servizio di specifiche unità immobiliari, di impianti energetici realizzati<br />
con fonti rinnovabili;<br />
l’estensione della detrazione fiscale del 55% anche alla sostituzione di impianti di<br />
climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza e con impianti<br />
geotermici a bassa entalpia;<br />
la subordinazione del rilascio del <strong>per</strong>messo di costruire dal 2009 all’installlazione di<br />
impianti <strong>per</strong> la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, alla certificazione<br />
energetica dell'edificio e a caratteristiche strutturali dello stesso finalizzate al risparmio<br />
idrico;<br />
il divieto, a partire dal 2010, di commercializzazione di elettrodomestici appartenenti<br />
alle classi energetiche inferiori alla A e di motori elettrici appartenenti alla classe 3. Dal<br />
2011, inoltre, è vietata la commercializzazione delle lampadine a incandescenza e degli<br />
elettrodomestici privi di interruttore dell'alimentazione dalla rete elettrica.<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 29 di 85
Fatta esclusione <strong>per</strong> l’energia solare fotovoltaica, regolata dal D.M. 19 febbraio 2007, <strong>per</strong><br />
tutte le altre fonti rinnovabili la riforma prevede maggiore sicurezza <strong>per</strong> le incentivazioni, sia in<br />
termini di tempestività del conseguimento delle stesse che in termini di garanzia attraverso il<br />
meccanismo del “Conto Energia”. Vengono inoltre incrementate le tariffe attraverso una<br />
rivalutazione dei “Certificati Verdi, variabile secondo la specifica fonte rinnovabile, sia<br />
attraverso il prolungamento a 15 anni del <strong>per</strong>iodo di attribuzione dei Certificati Verdi, che alla<br />
fissazione, sempre a 15 anni, del <strong>per</strong>iodo di attribuzione delle tariffe incentivanti <strong>per</strong> gli<br />
impianti ammessi a godere del “Conto energia”.<br />
L’art. 2, comma 173, della finanziaria 2008 stabilisce inoltre che, qualora il soggetto<br />
responsabile dell’impianto fotovoltaico sia un Ente Locale, si applicano sempre le tariffe<br />
incentivanti più alte, stabilite dal D.M. 19 febbraio 2007, anche <strong>per</strong> impianti eventualmente<br />
collocati sul terreno.<br />
3.4. Il contesto regionale e provinciale<br />
Una volta analizzato il contesto europeo e nazionale, nella redazione del PAES del<br />
Comune di Rofrano si è fatto riferimento ai diversi documenti d’indirizzo e alle iniziative<br />
sviluppate a livello Regionale e Provinciale.<br />
A livello regionale il principale documento riportante misure volte al raggiungimento degli<br />
obiettivi fissati da Kyoto sono le “Linee di Indirizzo Strategico del <strong>Piano</strong> Energetico Ambientale<br />
della Regione Campania” pubblicate sul B.U.R.C. n.43 del 28 Ottobre 2008, con il quale sono<br />
state definite le linee di indirizzo della politica energetica della Campania.<br />
Il sistema elettrico della Regione Campania vale <strong>per</strong> consumi il 5,63% di quello nazionale<br />
(dati Terna 2010) ed ha un deficit di produzione che si attesta al 43,6% dell’energia richiesta.<br />
Gli obiettivi regionali da conseguire entro il 2020 sono la co<strong>per</strong>tura di una quota del<br />
fabbisogno di energia elettrica da Fonti Energetiche Rinnovabili nonché una riduzione dei<br />
consumi finali di energia con apposite politiche dal lato della domanda, attraverso una<br />
razionalizzazione dei consumi nei settori domestico, industriale, terziario ed agricolo.<br />
In tal senso, la Regione Campania ha messo in campo uno sforzo complessivo di<br />
programmazione con l’attuazione del PASER (<strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> lo Sviluppo Economico<br />
Regionale), oltre che con l’attualizzazione delle prima menzionate “Linee di Indirizzo Strategico<br />
del <strong>Piano</strong> Energetico Ambientale della Regione Campania”.<br />
Tale programmazione nasce a valle di un <strong>per</strong>corso effettuato in Regione Campania a<br />
partire dalle “Linee guida in materia di politica regionale e di sviluppo sostenibile nel settore<br />
energetico” approvate con D.G.R. n.4818 del 25/10/2002 e dalla successiva ”Analisi del<br />
pagina 30 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
fabbisogno di energia elettrica in Campania: bilancio di previsione e potenziamento del parco<br />
termoelettrico regionale” che integrava le linee guida precedenti ed ha rivalutato le esigenze<br />
relative sia ai nuovi impianti da fonti rinnovabili e cogenerazione, sia ai nuovi insediamenti<br />
termoelettrici.<br />
Ulteriori strumenti attuativi della programmazione energetica Regionale sono state nel<br />
2006 le “Linee guida <strong>per</strong> lo svolgimento del procedimento unico relativo alla installlazione di<br />
impianti <strong>per</strong> la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile”.<br />
Il quadro normativo regionale in estrema sintesi è rappresentato dai seguenti decreti e<br />
leggi regionali ed è riportato in modo completo in allegato:<br />
D.G.R. 7 settembre 2001, n. 4066 “Trasferimento alle Province di funzioni<br />
amministrative in materia di risparmio energetico”<br />
D.G.R. 25 novembre 2002, n. 4818 “Linee guida in materia di politica regionale e di<br />
sviluppo sostenibile nel settore energetico<br />
D.G.R. 5 dicembre 2003, n. 3522 “Linee guida in materia di politica regionale e di<br />
sviluppo sostenibile nel settore energetico – Integrazione”<br />
D.G.R. 19 marzo 2004, n. 460 “Individuazione della struttura regionale competente <strong>per</strong><br />
l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di impianti di produzione dell’energia<br />
elettrica alimentata da fonti rinnovabili”<br />
L.R. 30 gennaio 2008, n. 1 “Disposizioni <strong>per</strong> formazione del bilancio annuale e<br />
pluriennale della Regione Campania” – Legge Finanziaria 2008<br />
D.G.R. 18 marzo 2009, n. 475 “Proposta di <strong>Piano</strong> Energetico Ambientale Regionale<br />
della Campania e avvio delle attività di consultazione, di valutazione ambientale<br />
strategica e di stesura del <strong>Piano</strong> <strong>d'Azione</strong> <strong>per</strong> <strong>l'Energia</strong> e l'Ambiente”<br />
D.G.R. 30 ottobre 2009, n. 1642 “Norme sul procedimento di autorizzazione unica di<br />
impianti a fonti rinnovabili – Revoca D.gr. 500/2009”<br />
D.D. 18 febbraio 2011, n. 50 “Criteri <strong>per</strong> l’applicazione delle Linee guida nazionali di<br />
autorizzazione degli impianti a fonti rinnovabili”<br />
D.D. 28 settembre 2011, n. 420 “Nuove indicazioni applicative delle Linee guida<br />
nazionali e nuovo modulo di domanda di Autorizzazione Unica”<br />
D.D. 26 ottobre 2011, n. 516 “Precisazioni e modifiche alla procedura di autorizzazione<br />
di impianti a fonti rinnovabili”<br />
L.R. 27 gennaio 2012, n. 1 “Finanziaria regionale 2012 – Stralcio – Promozione energia<br />
rinnovabile e modifiche al <strong>Piano</strong> casa”.<br />
In sintesi con le Linee di indirizzo al PEAR rimangono individuati i seguenti punti di<br />
riferimento degli indirizzi regionali: la garanzia della sicurezza, la flessibilità e continuità degli<br />
approvvigionamenti, il funzionamento unitario del mercato dell’energia, l’economicità<br />
dell’energia e la qualificazione dei servizi attraverso la promozione delle fonti rinnovabili e del<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 31 di 85
isparmio energetico, la valorizzazione delle risorse del territorio e il <strong>per</strong>seguimento<br />
dell’efficienza degli usi finali dell’energia.<br />
Tenuto conto degli scenari in atto e delle evoluzioni tendenziali dei prossimi anni le Linee<br />
d’indirizzo, pur assumendo l’obiettivo strategico del pareggio tra consumi e produzione di<br />
energia elettrica, intendono subordinare tale obiettivo alla contemporanea riduzione delle<br />
emissioni di CO2 ed alla progressiva emancipazione dai combustibili fossili, attraverso la<br />
diversificazione delle fonti di approvvigionamento e la stabilizzazione dei consumi derivante da<br />
una razionalizzazione della domanda.<br />
La Regione Campania considera la lotta ai cambiamenti climatici e l’introduzione di<br />
politiche volte a "decarbonizzare" l'economia importanti opportunità in numerosi settori<br />
tecnologici quali l'efficienza energetica e le energie rinnovabili, promuovendo un contenimento<br />
della spesa relativa all’approvvigionamento energetico, una evoluzione del sistema economico<br />
in un contesto ecologico e la creazione di comunità locali più sostenibili, ribaltando<br />
l’impostazione consueta di piano settoriale e considerando il PEAR quale vero e proprio piano<br />
industriale, strategico e trasversale, che promuova uno sviluppo locale sostenibile e duraturo in<br />
grado di raccogliere la sfida verso e oltre Kyoto, conseguendo gli obiettivi prefissati a livello<br />
comunitario e nazionale.<br />
3.4.1. Applicazione del “burden sharing” al sistema energetico campano<br />
Con il Decreto Burden Sharing, l'obiettivo nazionale del 17% è stato ripartito su base<br />
regionale.<br />
Gli obiettivi, intermedi e finali, assegnati alla Regione Campania in termini di incremento<br />
della quota complessiva di energia (termica + elettrica) da fonti rinnovabili sul consumo finale<br />
lordo sono riassunti nella tabella seguente:<br />
Sviluppo regionale FER elettriche Campania al 2020<br />
La tabella seguente riporta lo sviluppo dei consumi regionali da fonti rinnovabili elettriche<br />
rispetto all'anno iniziale di riferimento.<br />
pagina 32 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
Sviluppo regionale FER termiche Campania al 2020<br />
La tabella seguente riporta lo sviluppo dei consumi regionali da fonti rinnovabili termiche<br />
rispetto all'anno iniziale di riferimento.<br />
Contenimento dei consumi finali lordi<br />
La tabella seguente riporta la traiettoria al 2020 dei valori relativi al consumo finale lordo,<br />
calcolato come somma dei contributi dei consumi elettrici e dei consumi non elettrici.<br />
Il contenimento del consumo finale lordo non rappresenta un obiettivo vincolante <strong>per</strong> la<br />
Regione. D'altra parte, <strong>per</strong>ò, è evidente che con una riduzione dei consumi finali, la Regione<br />
potrà raggiungere con maggiore facilità gli obiettivi di incremento della quota complessiva di<br />
energia (termica + elettrica) da fonti rinnovabili.<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 33 di 85
3.4.2. Cultura e diffusione dell’energia solare in Campania<br />
Con la promulgazione della L.R. n. 1 del 18 febbraio 2013, la Regione Campania individua<br />
il sole come sua primaria fonte di energia <strong>per</strong> ogni sua attività, civile e produttiva.<br />
La Regione Campania si propone i seguenti obiettivi biennali, quinquennali e decennali:<br />
a. <strong>per</strong> il 2013, la co<strong>per</strong>tura del dieci <strong>per</strong> cento dell’attuale consumo energetico con fonte<br />
solare;<br />
b. <strong>per</strong> il 2016, la co<strong>per</strong>tura del trenta <strong>per</strong> cento dell’attuale consumo energetico con<br />
fonte solare;<br />
c. <strong>per</strong> il 2021, la co<strong>per</strong>tura del sessanta <strong>per</strong> cento dell’attuale consumo energetico con<br />
fonte solare.<br />
Intendendo <strong>per</strong> consumo energetico, l’energia consumata in Campania da qualsiasi fonte.<br />
Nel rispetto delle competenze Stato‐Regioni in materia di produzione, trasporto e<br />
distribuzione dell’energia previste dalla Costituzione e dalle leggi statali, la Regione Campania, a<br />
partire dal 2013, sceglie di coprire i propri fabbisogni energetici del <strong>Piano</strong> energetico regionale<br />
con energia solare, rispetto agli impianti termoelettrici e da fonte fossile.<br />
Pertanto, in coerenza con i sopra citati obiettivi, viene programmato un piano di<br />
dismissione degli attuali impianti di produzione termoelettrica da fonte fossile e la riduzione<br />
della importazione regionale di energia, mediante un piano di dismissione delle reti elettriche a<br />
380 kV e a 220 kV.<br />
La L.R. n. 01/2013 stabilisce, inoltre, che tutti gli edifici adibiti a pubblico servizio debbano<br />
avere autosufficienza energetica da fonte solare entro il 2015, salvo particolari deroghe. Essa<br />
dispone, infine, che tutti i comuni della Campania si dotano, entro centoventi giorni dalla data<br />
di entrata in vigore della legge, dei Piani energetici solari (PESC) atti a definire gli obiettivi di<br />
co<strong>per</strong>tura di fabbisogno energetico da fonte solare che sono fissati dai singoli comuni e che non<br />
devono essere inferiori agli obiettivi biennali, quinquennali e decennali prima citati. Nei PESC<br />
sono definiti i possibili diversi tipi di solarizzazione delle singole aree del proprio territorio in<br />
armonia con la piena tutela dei valori architettonici, archeologici, storici e culturali a mezzo del<br />
parere vincolante delle Soprintendenze, nonché sono individuate le aree necessarie <strong>per</strong> gli<br />
impianti solari di potenza necessaria e sufficiente all’intera co<strong>per</strong>tura del fabbisogno energetico<br />
del territorio del singolo comune.<br />
Saranno, infine, i comuni, in forma singola o associata, a curare secondo le modalità delle<br />
leggi nazionali vigenti, la distribuzione dell’energia elettrica prodotta da fonte solare e<br />
dell’eventuale acqua calda del teleriscaldamento e dei servizi igienico sanitari.<br />
pagina 34 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
3.5. L’impegno del Comune di Rofrano<br />
Con l’adesione al Patto dei Sindaci, il Comune di Rofrano ha assunto l’impegno di ridurre<br />
entro il 2020 di almeno il 20% le emissioni di CO2 rispetto all’anno base. Questo impegno deve<br />
essere prima di tutto tradotto in termini quantitativi. A partire dai risultati del Bilancio di<br />
Energia e CO2, è possibile calcolare il target minimo di emissioni al 2020 <strong>per</strong> il Comune di<br />
Rofrano: come si vedrà in seguito, il target di piano, ossia il livello delle emissioni atteso a<br />
seguito della completa attuazione delle azioni indicate nel PAES, andrà ben oltre questo<br />
obiettivo minimo.<br />
Per calcolare il target minimo di emissioni al 2020 è necessario fissare l’anno base e il<br />
metodo di calcolo.<br />
L’anno base adottato dal Patto dei Sindaci è il 1990, in linea con il sistema degli obiettivi<br />
europei e internazionali. Le Linee guida del Patto consentono, tuttavia, di adottare un anno<br />
diverso qualora la base statistica relativa al 1990 non risulti sufficientemente solida: in tal caso<br />
è possibile adottare come anno base quello più prossimo al 1990 <strong>per</strong> il quale si dispone di dati<br />
sufficienti. Per il Comune di Rofrano, su indicazione dell’Università di Salerno che ha curato la<br />
predisposizione del Bilancio di Energia e CO2, come anno base è stato adottato il 1990, <strong>per</strong> il<br />
quale si può contare su alcuni dati, importanti ai fini della elaborazione del bilancio,<br />
indisponibili <strong>per</strong> gli anni precedenti.<br />
Il Patto dei Sindaci lascia libero il Comune anche nella scelta di adottare un metodo di<br />
calcolo del target basato sulle emissioni comunali totali oppure sulle emissioni procapite. Tale<br />
scelta può determinare differenze rilevanti nei risultati finali solamente in caso di dinamiche<br />
demografiche particolarmente spinte. Non risultando il Comune di Rofrano caratterizzato da<br />
elevato tasso di crescita della Popolazione residente, si è optato <strong>per</strong> l’adozione del valore<br />
totale.<br />
Il Bilancio delle emissioni del Comune di Rofrano indica nel 1990 un valore di emissioni<br />
totale pari a 7315 t CO2. Negli ultimi dieci anni le emissioni pro capite sono cresciute di circa il<br />
10%. Pertanto, <strong>per</strong> rispettare l’impegno preso con la sottoscrizione del Patto dei Sindaci, il<br />
Comune di Rofrano al 2020 dovrà raggiungere un valore di emissione complessivo pari o<br />
inferiore a 5852 t CO2. Secondo una prima stima al 2011 le emissioni totali sono passate a circa<br />
7086 t CO2, in diminuzione rispetto all’anno base di circa 229 t CO2. Occorre, <strong>per</strong>tanto, ridurre<br />
entro il 2020 le emissioni annue di circa 1234 t CO2.<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 35 di 85
4. Situazionee<br />
attuale e e visionne<br />
al 202 20<br />
Una volta definiito<br />
il quadro o degli obieettivi<br />
e target,<br />
nel PAES S viene desscritta<br />
la tra ansizione<br />
dal modello<br />
energeticco<br />
attuale a quello del 2020. Di se eguito, quindi,<br />
si riportta<br />
in modo sintetico s<br />
una brevee<br />
descrizionne<br />
dell’attuale<br />
modo di produrr re e consum mare energgia<br />
nel Com mune di<br />
Rofrano e, successivamente,<br />
di quello q che ddovrà<br />
esser re in futuro,<br />
illustrandoo<br />
gli impatt ti stimati<br />
dell’attuazzione<br />
del PAAES<br />
in termini<br />
di riduziione<br />
delle emissioni e di i CO2, in maaniera<br />
distin nta <strong>per</strong> i<br />
diversi setttori<br />
e <strong>per</strong> lee<br />
tipologie di interventto.<br />
In mezzo<br />
una breve<br />
descrizionne<br />
del ruolo o che, in<br />
questa transizione,<br />
è chiamata a svolgere l’ ’Amministra azione com munale, distiinguendo<br />
tr ra azioni<br />
dirette e inndirette.<br />
4.1. Consumi<br />
enerrgetici<br />
ed emissioni<br />
di CO2 at ttuali<br />
Di seeguito<br />
si preesenta<br />
una sintesi dei risultati de el Bilancio di d Energia e CO2, ripor rtato nel<br />
capitolo 5 del presentte<br />
documen nto.<br />
Nel 22010<br />
i consumi<br />
energ getici finali (usi finali elettrici, te ermici e di combustibile<br />
<strong>per</strong> i<br />
trasporti) nnel<br />
Comunee<br />
di Rofrano<br />
sono parii<br />
a 19035 MWh, M con la a corrispondente<br />
emis ssione in<br />
atmosfera 7044 t COO2.<br />
Il consum mo energettico<br />
pro capite<br />
è 11,1 1 MWh, a ffronte<br />
di un<br />
valore<br />
medio nazionale<br />
di 255<br />
MWh e di i un valore medio prov vinciale di circa c il 17% MWh. Le emissioni e<br />
di CO2 pro capite del 2009 sono state di 4,007<br />
t CO2. Secondo<br />
le co onclusioni ddel<br />
BEI, il fatto<br />
che i<br />
consumi ennergetici<br />
e le emissioni<br />
di un abitaante<br />
di Rofr rano siano inferiori i risppetto<br />
a que elle di un<br />
italiano meedio<br />
dovutoo<br />
principalm mente alla sccarsa<br />
industrializzazion<br />
ne del territtorio.<br />
Analizzando<br />
le emissioni totali<br />
dovutte<br />
alle attiv vità del terr ritorio dal 11990,<br />
si nota<br />
come<br />
queste siano<br />
ritornate<br />
a valori pari p o leggeermente<br />
inf feriori a quelle<br />
del 19990.<br />
Si tratta<br />
di una<br />
tendenza cche<br />
non si ppuò<br />
ascriver re alla solo decrescita demografic ca ma anchee<br />
alla conco omitante<br />
crisi econoomica<br />
e finnanziaria.<br />
Analizzando A o il dato pr ro capite, negli n ultimii<br />
dieci anni<br />
il dato<br />
relativo ai consumi eenergetici<br />
è aumentatto<br />
di circa il 14% e quello q dellee<br />
emissioni del 9%,<br />
nonostantee<br />
gli sforzi fatti a livello<br />
nazionale<br />
<strong>per</strong> aum mentare l’ef fficienza energetica<br />
e l’utilizzo<br />
delle fonti rinnovabili di energia e nonostante<br />
il peso della<br />
recente e crisi econoomica<br />
e fina anziaria.<br />
pagina 36 ddi<br />
85<br />
PAES<br />
– <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong><br />
l’Energia So ostenibile deel<br />
Comune di<br />
Rofrano
t CO2<br />
9. 000,00<br />
8. 000,00<br />
7. 000,00<br />
6. 000,00<br />
5. 000,00<br />
4. 000,00<br />
3. 000,00<br />
2. 000,00<br />
1. 000,00<br />
Figura<br />
3 Anndamento<br />
1990‐2009 1 ddelle<br />
emissioni<br />
nel Com mune di Roffrano<br />
<strong>per</strong> se ettori<br />
Annalizzando<br />
la situazione<br />
di ciascunn<br />
settore:<br />
<br />
<br />
<br />
0,00<br />
il settore residenziale<br />
presentaa<br />
un andamento<br />
dell le emissionni<br />
oscillante e, con unaa<br />
sensibile ddiminuzione<br />
e delle emisssioni<br />
di CO2<br />
nel venten nnio (‐16%) );<br />
il settore produttivo o (secondaario<br />
e terz ziario) presenta<br />
un liivello<br />
di emissioni<br />
inn<br />
aumento fino al 200 03 con un’innversione<br />
di d tendenza solo dopo o questo anno:<br />
in ognii<br />
caso le emmissioni<br />
del settore al 22010<br />
sono +6% + di quelle<br />
del 1990; ;<br />
infine il seettore<br />
dei tr rasporti nel 2010, nono ostante la diffusione d dii<br />
veicoli più efficienti e<br />
meno emmissivi,<br />
incre ementa le proprie em missioni risp petto a queelle<br />
del 1990<br />
(+18%), ,<br />
confermandosi<br />
il sett tore con piùù<br />
emissioni di CO2.<br />
Il settore dellla<br />
pubblica a amministrrazione<br />
rimane<br />
sostanzialmente<br />
ssui<br />
valori di<br />
emissionee<br />
di CO2 rregistrati<br />
neel<br />
1990.<br />
L’ andamentoo<br />
del mix en nergetico ccomunale<br />
mostra m negli i anni un auumento<br />
dell’incidenzaa<br />
<strong>per</strong>centtuale<br />
dell’elettricità<br />
sui i consumi fiinali,<br />
che to occa il 30% nel n 2010. Inn<br />
tutto il <strong>per</strong> riodo 1990‐ ‐<br />
2010 si osserva annche<br />
un aum mento del contributo del gasolio o <strong>per</strong> autotrrazione,<br />
che<br />
oggi, conn<br />
una <strong>per</strong>rcentuale<br />
del<br />
29%, si pone p sostannzialmente<br />
alla pari con<br />
l’elettricittà.<br />
In quest to contestoo<br />
le rinnoovabili<br />
giocano<br />
ancora<br />
un ruoolo<br />
margina ale, pari circa c al 2% % dei cons sumi finali, ,<br />
principaalmente<br />
dovvuto<br />
a biom massa e solaare<br />
termico. .<br />
Peer<br />
quanto riguarda<br />
la produzione p di energia elettrica e loc cale, la prodduzione<br />
ann nua stimataa<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione<br />
<strong>per</strong> l’Energia<br />
Sosttenibile<br />
del Comune di Rofrano<br />
Puubblica<br />
Amministrazione<br />
Trrasporto<br />
Reesidenziale<br />
Prroduttivo<br />
pagina<br />
37 di 855
dagli impianti fotovoltaici connessi in rete alla data di febbraio del 2013 è pari a 93,7 MWh,<br />
corrispondente a circa lo 0,5% dei consumi energetici totali e a circa l’1,62% dei soli consumi<br />
elettrici. Gli impianti censiti 8 sono:<br />
Tabella II: Impianti fotovoltaici in esercizio alla data del 28 febbraio 2013<br />
Territorio Indirizzo Potenza<br />
Tipologia di<br />
installazione<br />
Rofrano Loc. San Menale, snc 3,00 Su Edificio<br />
Rofrano Via Cetrangolo, snc 5,64 Su Edificio<br />
Rofrano Via Marconi, 3 19,74 Su Edificio<br />
Rofrano Via Ronsini, snc 5,04 Parzialmente Integrato<br />
Rofrano Via Tosone, snc 2,94 Su Edificio<br />
Rofrano Via Tosone, snc 2,94 Su Edificio<br />
Rofrano Via Tosone, snc 2,94 Su Edificio<br />
Rofrano Via ZAMILLA , 4 2,88 Su Edificio<br />
Rofrano Via P. Scandizzo 4,3 Su Edificio<br />
Rofrano Polaritto 20 Parzialmente Integrato<br />
4.2. Il ruolo dell’Amministrazione comunale nella transizione verso un nuovo<br />
modello energetico<br />
L’Amministrazione comunale è il primo responsabile del PAES e del rispetto degli impegni<br />
assunti con la sottoscrizione del Patto dei Sindaci. Nell’ambito della implementazione delle<br />
azioni, tuttavia, il tipo di intervento svolto può essere molto differenziato. Nel presente<br />
documento si individuano tre specifici ruoli dell’Amministrazione comunale:<br />
1. “consumatore e produttore diretto”: vi rientrano ad esempio tutti gli interventi di<br />
efficientamento del patrimonio edilizio comunale, o quelli sulle scuole o altre strutture<br />
attraverso le quali l’Amministrazione fornisce servizi;<br />
2. “pianificatore e regolatore”: include le azioni legate al ruolo “normativo”<br />
dell’Amministrazione, che si concretizza ad esempio attraverso la redazione del<br />
Regolamento edilizio o la pianificazione del sistema di raccolta e gestione dei rifiuti;<br />
3. “promotore e incentivatore”: rientrano in questa categoria tutte le azioni attivare<br />
dall’Amministrazione che possono avere ricadute più o meno indirette in termini di<br />
riduzione delle emissioni di CO2, a cominciare dagli interventi di educazione e<br />
sensibilizzazione <strong>per</strong> arrivare a incentivi, anche economici, diretti a sostenere<br />
determinate azioni.<br />
Nel piano sono stati quotati quindi non solo gli interventi diretti, come quelli sui consumi<br />
8 http://atlasole.gse.it/atlasole/<br />
pagina 38 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
energetici degli edifici pubblici, ma anche quelli indiretti, come gli atti della pianificazione<br />
urbanistica o le azioni di incentivazione e facilitazione di interventi. Il raggiungimento<br />
dell’obiettivo finale richiede il coinvolgimento, insieme a quello pubblico, anche del settore<br />
privato. I maggiori potenziali di riduzione delle emissioni di CO2 sono attribuibili, infatti, proprio<br />
ai livelli II e III, in cui il comune può svolgere essenzialmente un’azione indiretta favorendo<br />
l’iniziativa privata.<br />
4.3. Rofrano 2020: la transizione verso un futuro energetico sostenibile<br />
Il compito di un <strong>Piano</strong> d’azione è quello di fornire indicazioni e strumenti <strong>per</strong> governare<br />
un processo, intervenendo sulla sua evoluzione e modificandone il <strong>per</strong>corso rispetto a uno<br />
scenario tendenziale, ossia quello ipotizzabile a condizione date (e in assenza delle misure di<br />
<strong>Piano</strong>).<br />
Il primo passo è, dunque, quello di definire lo scenario tendenziale delle emissioni di CO2<br />
del Comune di Rofrano al 2020. A tal fine sono state effettuate una serie di ipotesi <strong>per</strong> il trend<br />
demografico e le emissioni pro capite. Per quanto riguarda la Popolazione residente, il Comune<br />
di Rofrano presenta tradizionalmente un trend decrescente. Si ipotizza che tale trend si<br />
stabilizzi fino a portare al 2020 a una popolazione residente di 1673 unità, circa 37 residenti in<br />
meno rispetto al 2010, in linea con le previsioni di sviluppo demografico del territorio (vedasi<br />
fig. 1).<br />
Le emissioni pro capite presentano un andamento in continua crescita negli ultimi 10<br />
anni. Questa dinamica è fortemente influenzata dalla diminuzione della popolazione con un<br />
tasso di decremento maggiore della <strong>per</strong>centuale di rallentamento nei consumi del settore<br />
produttivo (primario, secondario e terziario) e del settore dei trasporti, dovuto alla crisi<br />
economica.<br />
Nella presente analisi si è fatto riferimento allo scenario nazionale Primes 2009, utilizzato<br />
dall’Unione europea <strong>per</strong> la valutazione degli impegni comunitari sull’efficienza energetica,<br />
assumendo che le emissioni procapite medie comunali nei prossimi anni non si discostino<br />
sensibilmente dai valori 2010, con un valore al 2020 delle stesse su<strong>per</strong>iore del 3% al valore<br />
2010.<br />
Nello scenario tendenziale così costruito le emissioni comunali aumenteranno nel<br />
prossimo decennio, giungendo a circa 6950 t CO2 nel 2020, principalmente a causa della<br />
stabilizzazione del processo demografico e dell’incremento del consumi procapite. L’attuazione<br />
delle azioni descritte nel capitolo 6 del presente documento, consentiranno una riduzione delle<br />
emissioni totali di 2235 t CO2 al 2020, portando le emissioni pro capite a 3,04 t CO2 e definendo<br />
così il target di piano, pari a una riduzione delle emissioni su base 1990 del 30,55%. Questo<br />
risultato sarà ottenuto principalmente attraverso azioni in parte già programmate da realizzarsi<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 39 di 85
nel prossimmo<br />
triennio.<br />
t CO2<br />
4,2<br />
4,1<br />
4<br />
3,9<br />
3,8<br />
3,7<br />
3,6<br />
3,5<br />
Fonte: Elaboraazioni<br />
UNISA suu<br />
dati ISPRA<br />
Figura 4 <br />
Andamentto<br />
storico e tendenziale<br />
delle emissioni<br />
pro capite c nel Coomune<br />
di Rofrano R<br />
Analizzando<br />
la ripartizione e <strong>per</strong> categgoria<br />
di intervento<br />
(c cfr. cap. 6) ), il contrib buto più<br />
significativvo<br />
(89%) deeriverà<br />
dasis stemi <strong>per</strong> laa<br />
produzion ne locale di<br />
energia ellettrica<br />
e te ermica e<br />
dalla produzione<br />
locaale<br />
di energ getica da fonti<br />
rinnovabili,<br />
il 7% da<br />
interventti<br />
di riqualif ficazione<br />
energeticaa<br />
sugli edificci<br />
e sulle inf frastrutturee<br />
ed il 4% dallo d gestion ne dei rifiutti.<br />
Gli interv venti più<br />
immediati sono principalment<br />
te legati aalla<br />
produz zione di energia e daa<br />
fonti rin nnovabili<br />
(fotovoltaico<br />
e biomassa),<br />
alla riq qualificazione<br />
energeti ica del siste ema di illumminazione<br />
st tradale e<br />
al potenziaamento<br />
dell<br />
servizio di raccolta differenziata<br />
a porta a po orta. A riguuardo<br />
di tale e ultimo<br />
aspetto occcorre<br />
sotttolineare<br />
ch he il Comuune<br />
di Rof frano ha attivato<br />
il sservizio<br />
di raccolta<br />
differenziaata<br />
“porta a porta” nel 2004, raggiiungendo<br />
risultati<br />
di ec ccellenza in termini di gestione g<br />
del servizioo.<br />
Per il 20113<br />
è previst ta la realizzazione<br />
di un<br />
nuovo centro<br />
di racccolta<br />
dei rif fiuti, che<br />
certamente<br />
rilancerà l’efficienza del servizioo<br />
sull’intero o territorio comunale. c<br />
pagina 40 ddi<br />
85<br />
2001<br />
2002<br />
2003<br />
2004<br />
2005<br />
2006<br />
2007<br />
2008<br />
2009<br />
2010<br />
2011<br />
2012<br />
2013<br />
2014<br />
2015<br />
2016<br />
2017<br />
2018<br />
2019<br />
2020<br />
Emissioni storiche s<br />
Emissioni stimate<br />
s<br />
PAES<br />
– <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong><br />
l’Energia So ostenibile deel<br />
Comune di<br />
Rofrano
Fonte: Elaborazioni UNISA<br />
Figura 5 Ripartizione del target 2020 di riduzione delle emissioni di CO2 nel Comune di Rofrano<br />
<strong>per</strong> categoria di intervento<br />
Per quanto riguarda le tipologie degli interventi proposti, il 14% delle azioni sono di<br />
utilizzo delle fonti rinnovabili di energia, il 76% alla valorizzazione energetica delle biomasse<br />
forestali di cui Rofrano è ricchissima ed il restante 20% sono riconducibili al campo<br />
dell’efficienza energetica, principalmente con interventi sugli edifici e sulle infrastrutture. Si<br />
tenga anche presente che nel PAES sono contenute diverse azioni a cui non sono associati<br />
impatti direttamente quantificabili in termini di riduzione delle emissioni di CO2 ma che, oltre<br />
alla loro capacità di alimentare altre azioni, potranno presumibilmente incrementare il target di<br />
piano.<br />
4.4. Aspetti organizzativi e finanziari<br />
Riqualificazione energetica del<br />
sistema di illuminazione pubblica<br />
Certificazione e riqualificazione<br />
energetica degli edifici residenziali<br />
esistenti<br />
Installazione di impianti<br />
fotovoltaici sugli edifici pubblici<br />
Realizzazione di un impianto a<br />
biomassa forestale<br />
Riorganizzazione e potenziamento<br />
del servizio di Raccolta<br />
Differenziata (RD)<br />
Installazione di una fontana ad uso<br />
pubblico<br />
Nel presente paragrafo si riporta una descrizione della struttura organizzativa e di<br />
coordinamento, del processo di partecipazione attivato a supporto del piano, degli aspetti<br />
legati al finanziamento delle azioni e al monitoraggio dello stato di attuazione. La struttura<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 41 di 85
organizzativa rappresenta l’elemento di propulsione dell’intero processo, e richiede<br />
l’individuazione, oltre che di un responsabile PAES, di ruoli e funzioni precise, con una<br />
composizione tale da coprire tutte le principali aree interessante dalle attività di pianificazione.<br />
L’altro elemento propulsivo del processo è costituito dalla spinta dal basso dei cittadini e dei<br />
portatori di interesse locale (stakeholder): il documento deve illustrare il processo di<br />
coinvolgimento attivato dall’Amministrazione e i risultati a cui esso ha portato, in termini di<br />
proposte e adesione all’iniziativa. Il Patto richiede anche precise indicazioni circa le risorse<br />
economiche coinvolte, con l’obiettivo di arrivare da un lato a quantificare le risorse necessarie<br />
<strong>per</strong> l’implementazione delle azioni stesse e dall’altro a indicare i canali di finanziamento attivati<br />
o potenzialmente attivabili. Infine vanno descritti gli strumenti previsti <strong>per</strong> la fase di attuazione<br />
e monitoraggio del piano: accanto all’aggiornamento del bilancio energetico ed emissivo, va<br />
definito un set di indicatori in grado di monitorare l’effettiva implementazione delle azioni<br />
indicate nel piano.<br />
L’adesione al Patto dei Sindaci è stata approvata con delibera n. 11 del 11.06.2011 del<br />
Consiglio Comunale di Rofrano. A partire dal 2012, quindi, l’Amministrazione del Comune di<br />
Rofrano si è impegnata a ridurre le emissioni di CO2 del 20% attraverso l’attuazione di un <strong>Piano</strong><br />
d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong>, attivando un processo che durerà fino al 2020. Tale processo,<br />
in prima approssimazione, può essere suddiviso in quattro fasi:<br />
Fase I “Start Up”, che prevede la creazione di una Struttura Interna di Coordinamento<br />
e l’attivazione di un processo partecipativo con il coinvolgimento di cittadini e<br />
portatori di interesse (stakeholder)<br />
Fase II “Pianificazione”, nella quale viene predisposto il Bilancio energetico/emissivo<br />
del Comune, viene redatto il documento di <strong>Piano</strong> (PAES) e inoltrato all’Ufficio del Patto<br />
dei Sindaci, anche attraverso la compiCamapaniane di appositi moduli<br />
Fase III “Implementazione”, durante la quale vengono attuate le misure contenute nel<br />
PAES<br />
Fase IV “Monitoraggio e Reporting”, che prevede la verifica dei risultati raggiunti e la<br />
rendicontazione all’Ufficio del Patto dei Sindaci.<br />
pagina 42 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
FASE 1<br />
FASE 2<br />
FASE 3<br />
FASE 4<br />
Figura 6 Schema di processo dalla sottoscrizione del PdS alla implementazione del PAES<br />
4.5. Struttura interna di coordinamento<br />
Firma del Patto dei Sindaci<br />
Creazione struttura di coordinamento<br />
Coinvolgimento degli Stakeholders<br />
Redazione del BEI e del PAES<br />
Inoltro del PAES al PdS<br />
Implementazione del PAES<br />
Monitoraggio del PAES<br />
Inoltro della relazione <strong>per</strong>iodica al<br />
‐30,55% CO2 al 2020<br />
Per predisporre un <strong>Piano</strong> d’azione <strong>per</strong> l’energia sostenibile, nonché <strong>per</strong> seguirne<br />
l’attuazione, è necessario adeguare l’organizzazione interna dell’Amministrazione comunale: la<br />
redazione di un PAES, nonché la successiva realizzazione delle azioni in esso contenute,<br />
richiedono infatti una azione armonica tra le diverse componenti dell’Amministrazione. A tale<br />
scopo è stata istituita la Struttura interna di coordinamento del PAES di Rofrano, che vede la<br />
partecipazione attiva dei responsabili di aree e dipartimenti chiave <strong>per</strong> la pianificazione<br />
energetica. In particolare fanno parte della Struttura:<br />
Sindaco: Toni VITERALE<br />
Assessore/ViceSindaco: Michele PELLEGRINO<br />
Responsabile Ufficio Tecnico: ing. Paolo FERRARO<br />
Consulente scientifico: Lucio IPPOLITO<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 43 di 85
Figura 7 Rappresenntazione<br />
schematica<br />
della<br />
struttura<br />
organizza ativa e di cooordinamen<br />
nto del<br />
PAES del CComune<br />
di Rofrano R<br />
In questa<br />
primma<br />
fase, la Struttura sarà coinv volta dirett tamente nella<br />
redazione<br />
del<br />
documentoo<br />
di <strong>Piano</strong>, con tutto ciò c che ne consegue ( accompagn namento neell’iter<br />
autorizzativo<br />
interno, geestione<br />
del<br />
processo partecipatiivo<br />
etc.). Una U volta approvato a iil<br />
PAES e inoltrato i<br />
all’Ufficio del Patto dei Sinda aci, la stesssa<br />
struttu ura divente erà il Sogggetto<br />
responsabile<br />
dell’attuazzione<br />
del Piaano,<br />
come indicato<br />
tra le azioni.<br />
4.6. Parttecipazionne<br />
di cittad dini e porrtatori<br />
di interesse<br />
(stakeholdder)<br />
La sttessa<br />
Commmissione<br />
Eu uropea asseegna<br />
al <strong>per</strong>corso<br />
part tecipato unn<br />
ruolo imp portante<br />
nell’intero processo ddi<br />
predispos sizione e atttuazione<br />
de el PAES. Il processo<br />
di rredazione<br />
del d <strong>Piano</strong><br />
potrà esseere<br />
efficacemente<br />
su upportato ddalla<br />
collab borazione di coloro che detengono<br />
le<br />
competenzze<br />
specifichhe<br />
e i legam mi territoriaali<br />
in un’ott tica di “ascolto”<br />
reale e di collab borativo.<br />
Obiettivi prioritari<br />
dell<br />
processo sono: s<br />
pagina 44 ddi<br />
85<br />
CConsulennza<br />
scien ntifica<br />
Luciio<br />
Ippolito o<br />
AAssessore/ViceSindaco<br />
Micheele<br />
Pellegri ino<br />
SINDAC CO<br />
Anntonio<br />
Vit terale<br />
Struuttura<br />
in nterna<br />
di cooordina<br />
amento<br />
Resp.le<br />
Ufficiio<br />
Tecnic co<br />
Paolo Ferrraro<br />
PAES<br />
– <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong><br />
l’Energia So ostenibile deel<br />
Comune di<br />
Rofrano
veicolare informazioni complete e comprensibili;<br />
agevolare lo scambio di opinioni tra l’Amministrazione e gli attori che o<strong>per</strong>ano sul<br />
territorio;<br />
identificare proposte condivise <strong>per</strong> dare avvio alla fase attuativa del <strong>Piano</strong>, a partire<br />
dalla consapevolezza che l’approccio di mitigazione del cambiamento climatico deve<br />
essere il più possibile trasversale ed integrato.<br />
In quest’ambito l’Amministrazione comunale ha organizzato direttamente o partecipato<br />
ad alcune iniziative di comunicazione e di coinvolgimento attivo della Comunità locale, cosi<br />
come previsto dalle linee guida europee.<br />
Per quanto attiene le Fasi I e II, di “informazione ai cittadini e feedback”, il Comune ha<br />
a<strong>per</strong>to nel proprio sito Comunale una pagina web dedicata al Patto dei Sindaci, contenente<br />
informazioni generali sul Patto dei Sindaci e sui Piani d’azione, link utili con i fondamentali<br />
documenti di riferimento, e un indirizzo e‐mail <strong>per</strong> una interazione propositiva.<br />
Preliminarmente alla fase di consultazione, è stata effettuata una “mappatura degli<br />
stakeholder” necessaria <strong>per</strong> poter coinvolgere in prima <strong>per</strong>sona i soggetti che potrebbero<br />
essere direttamente interessati alle azioni del <strong>Piano</strong> e intraprendere con loro attività di<br />
confronto diretto nella stesura definitiva del <strong>Piano</strong> stesso. La mappa del Comune di Rofrano<br />
include: Associazioni, quali Legambiente Campania Onlus, Anter, Get Cult Natura Rofrano;<br />
l’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni; e le ditte Mondo Energia, DSE,<br />
Consorzio Abn<br />
Le modalità di coinvolgimento attivo e partecipato degli stakeholder previste nelle Fasi III<br />
e IV, di “consultazione e interazione”, attengono ad una serie di incontri organizzati dal Comune<br />
oppure nei quali il Comune ha partecipato.<br />
4.7. Costi e strumenti di finanziamento<br />
Gli investimenti che verranno attivati dall’implementazione delle misure contenute nel<br />
PAES sono ingenti, circa 3,1 milioni di euro solo <strong>per</strong> le azioni già programmate e da attuarsi<br />
entro il 2020, come indicato nelle singole schede d’azione.<br />
Per quanto riguarda i finanziamenti delle iniziative, questi fanno riferimento a meccanismi<br />
diversi, che vanno dall’accesso a fondi provinciali o regionali, come ad esempio nel caso di<br />
alcuni interventi sull’illuminazione stradale, la mobilità o i rifiuti, all’utilizzo di sistemi di<br />
incentivazione nazionali, come <strong>per</strong> gli impianti ad energia rinnovabile o l’efficientamento degli<br />
edifici privati, fino ad arrivare a una co<strong>per</strong>tura dei costi, totale o parziale, da parte<br />
dell’Amministrazione stessa, spesso attraverso l’utilizzo di risorse interne, anche professionali.<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 45 di 85
In linea generale, nella definizione delle azioni si è cercato quanto più possibile di limitare il<br />
prelievo dalle casse comunali, sfruttando al massimo le opportunità derivanti da finanziamenti<br />
sovra‐comunali, anche europei, e ricercando il massimo coinvolgimento del settore privato,<br />
anche attraverso l’introduzione di premialità e piccoli incentivi.<br />
Si segnala, infine, che il Comune intende promuovere la costituzione di una ESCO, a<br />
prevalente partecipazione pubblica, nella prospettiva di concretizzare interventi ed<br />
investimenti locali nel settore del risparmio energetico e della produzione di energia, nonché di<br />
avanzare proposte progettuali e richieste di finanziamento all’U.E.<br />
pagina 46 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
5.<br />
Inventaario<br />
dei consumi c energeti ici e delle e emissiooni<br />
di CO<br />
Il presente caapitolo<br />
forn nisce la basee<br />
analitica e quantitativ va del <strong>Piano</strong>o,<br />
illustrand do i risultatii<br />
del Bilancio<br />
di Energia<br />
e CO2 predispostoo<br />
dall’Unive ersità di Salerno.<br />
Nel ddocumento<br />
di bilancio, ,<br />
sulla baase<br />
dei risultati<br />
ottenu uti, sono staati<br />
suggeriti<br />
alcuni am mbiti di azione<br />
che son no diventatii<br />
parte inntegrante<br />
ddella<br />
strateg gia d’intervvento<br />
prese entata nel <strong>Piano</strong> P e chee,<br />
consegue entemente, ,<br />
sono staati<br />
esclusi ddal<br />
presente e estratto. IIn<br />
alcuni casi<br />
i dati di consumo c ennergetico<br />
ed<br />
emissionii<br />
riportatti<br />
in altre paarti<br />
del docu umento (anche<br />
quelli in<br />
allegato) possono diffferire<br />
legge ermente daa<br />
quelli presentati<br />
di<br />
seguito, in n quanto il bbilancio<br />
è stato s redatto<br />
con mesi di anticipo o rispetto all<br />
PAES e, quindi, facendo<br />
riferim mento a unaa<br />
base infor rmativa non n sempre coompleta.<br />
5.1. MMetodologgia<br />
d’inven ntario<br />
5.1.1. Definizione,<br />
obiettivi e problemi metodolog gici<br />
Peer<br />
realtà teerritoriali<br />
circoscritte<br />
e nel caso o del comu une di Rofrrano,<br />
non esiste e “un” ”<br />
bilancioo<br />
di CO2, ovvero<br />
non esiste<br />
un meetodo<br />
univo oco e adegu uatamente ggarantito<br />
<strong>per</strong><br />
redigeree<br />
un bilancio<br />
di queesto<br />
tipo, non al parri,<br />
<strong>per</strong> intenderci,<br />
di quanto avvviene<br />
<strong>per</strong> il i territorioo<br />
nazionaale.<br />
Su scalaa<br />
comunale e ad esemppio<br />
ha semplicemente<br />
e poco sensso<br />
isolare il<br />
sistema e<br />
immaginare<br />
di faree<br />
una valuta azione dellee<br />
emissioni effettivame ente e diretttamente<br />
prodotte<br />
nell<br />
territoriio,<br />
e su queeste<br />
fare un<br />
bilancio. Infatti, se pure p tecnicamente<br />
un’o<strong>per</strong>azione<br />
e di questoo<br />
tipo sarrebbe<br />
inopppugnabile.<br />
Per P valutaree<br />
la CO2 di un dato ter rritorio ancche<br />
come in ndicatore dii<br />
sostenibbilità,<br />
dovreemmo<br />
meto odologicamente<br />
preocc cuparci dell le responsabilità<br />
delle emissioni e<br />
non soloo<br />
della loroo<br />
causalità, e inoltre occcorre<br />
analizzare<br />
con chiarezza c coome<br />
e dove e l’utente a<br />
cui si riivolge<br />
il bilancio<br />
può interveniree<br />
<strong>per</strong> miglio orare la situ uazione. Ci interessano<br />
quindi lee<br />
emissioni<br />
che poteenzialmente<br />
e possono essere<br />
influe enzate dagli attori locali.<br />
Inn<br />
tale prosppettiva<br />
ha poco p sensoo<br />
un bilanci io che applica<br />
in moddo<br />
astratto il principioo<br />
territoriialità<br />
contabilizzando<br />
tutte t le emmissioni<br />
che nascono en ntro i proprri<br />
confini in n modo chee<br />
un comune<br />
attraveersato<br />
da un’autostrad<br />
u da oppure da d rotte di linee di traasporto<br />
aereo<br />
sarebbee<br />
gravatoo<br />
<strong>per</strong> la proopria<br />
porzione<br />
di terrritorio<br />
inte eressata da emissioni di CO2 di cui non è<br />
assolutaamente<br />
responsabile<br />
e <strong>per</strong> le quali<br />
non ha modo<br />
di agire e in manieraa<br />
diretta.<br />
Inn<br />
realtà esisstono<br />
molti principi e metodi su cui basare un bilancioo<br />
di CO2, ci iascuno deii<br />
quali prresenta<br />
vantaggi<br />
e svan ntaggi: ad eesempio<br />
si può p calcolar re il proprioo<br />
bilancio pa artendo daii<br />
dati di consumo dell’energia a finale (al<br />
netto delle<br />
<strong>per</strong>dite di trasforrmazione,<br />
trasporto t e<br />
produzione),<br />
oppuure<br />
si posso ono valutarre<br />
i consum mi energetic ci in terminni<br />
di energia<br />
primaria, ,<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione<br />
<strong>per</strong> l’Energia<br />
Sosttenibile<br />
del Comune di Rofrano<br />
O2<br />
pagina<br />
47 di 855
oppure ancora si può effettuare il calcolo tenendo conto dei fattori LCA (Life Cycle Assessment)<br />
dei prodotti energetici.<br />
In tutti i casi tuttavia il problema metodologico principale è l’incapacità di poter chiudere<br />
un territorio, come potrebbe essere un comune, e di considerarlo come sistema isolato. In un<br />
territorio comunale, provinciale o regionale, quello che si produce e quello che si consuma<br />
dipende fortemente dagli scambi con l’esterno ed è dunque una grave <strong>per</strong>dita di informazioni<br />
omettere i consumi locali di cui un territorio è comunque responsabile, si tratta della cosiddetta<br />
“energia grigia”, ovvero di quell’energia che è stata utilizzata in altri luoghi <strong>per</strong> produrre quel<br />
determinato prodotto energetico e consentirne l’utilizzo finale.<br />
5.1.2. Lo strumento ECORegion<br />
Con le emissioni di CO2 al centro di una politica di sostenibilità del territorio diventano<br />
cruciali uno strumento e una metodologia che <strong>per</strong>mettono di redigere un bilancio di questo CO2<br />
con metodi chiari e uniformi, costi contenuti e risultati paragonabili. ECORegion è nato su<br />
impulso di comuni e cantoni svizzeri proprio <strong>per</strong> rispondere a queste esigenze. Si tratta di un<br />
software online, che consente di calcolare con cadenza annuale il bilancio di CO2 e di consumi<br />
energetici del proprio territorio e del proprio ente. Lo strumento è in pratica una macchina di<br />
calcolo che utilizza <strong>per</strong> l’elaborazione sia dati di default (top‐down) desunti dal modello<br />
nazionale, che dati propri locali (bottom‐up) calcolati o re<strong>per</strong>iti in proprio dagli utenti. Con<br />
questo metodo si realizza uno strumento flessibile che approssima e integra i dati mancanti e<br />
che in definitiva <strong>per</strong>mette di conoscere e monitorare l’andamento delle emissioni di CO2 dovute<br />
ai consumi energetici del territorio di riferimento. I consumi e le relative emissioni sono<br />
suddivisi in tre macro settori: “Economia”, “Residenziale”, “Settore pubblico” e <strong>per</strong> entrambi<br />
ECORegion <strong>per</strong>mette la ricostruzione della serie storica 1990‐2010, con la possibilità di costruire<br />
scenari <strong>per</strong> gli anni futuri.<br />
Il software consente poi l’archiviazione online e la distinzione della parte del bilancio<br />
calcolata con dati locali da quella elaborata sulla base di indicatori. I risultati possono essere<br />
calcolati come totali o parziali attivando un gran numero di filtri, possono essere rappresentati<br />
in numerosi modi come tabelle o grafici e importati sul proprio calcolatore <strong>per</strong> gli usi più vari.<br />
Per la redazione di un bilancio di CO2 comunale occorre tenere in debita considerazione<br />
l’effettiva re<strong>per</strong>ibilità dei dati necessari a implementare il bilancio. Non interessa creare un<br />
bilancio una tantum, ma creare uno strumento utile anche al monitoraggio dei dati di bilancio<br />
ed è quindi necessaria la caratteristica di replicabilità negli anni. I comuni molto spesso non<br />
hanno una grande disponibilità di risorse da destinare alla redazione di un bilancio di questo<br />
tipo, serve dunque una forma leggera, a basso costo, che coinvolga più che altro risorse interne<br />
pagina 48 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
all’ente territoriale. Una parte consistente del futuro lavoro consisterà proprio nell’organizzare<br />
la raccolta dei dati, di “istituzionalizzarla” in qualche misura, sulla base dell’es<strong>per</strong>ienza fatta<br />
negli ultimi mesi con l’elaborazione del bilancio di CO2 sotto mano. L’argomento sarà ripreso<br />
nelle conclusioni a questo lavoro.<br />
Inoltre il software <strong>per</strong>mette di creare due differenti bilanci, il primo denominato “Bilancio<br />
iniziale” viene calcolato semplicemente inserendo i dati dello storico sul numero di abitanti e<br />
occupati <strong>per</strong> sezione economica. Si tratta di un primo bilancio di lavoro di tipo “top‐down”, utile<br />
come base e guida <strong>per</strong> il lavoro successivo, che elabora le emissioni di CO2 locali sulla base dei<br />
dati del modello nazionale, associando quindi ai dati locali di abitanti e occupati i dati e i fattori<br />
nazionali di emissione.<br />
Partendo da questo bilancio iniziale gli utenti possono sovrascrivere i dati top‐down con i<br />
propri dati bottom‐up <strong>per</strong> gli anni che hanno a disposizione e quindi ridefinire e specificare<br />
passo <strong>per</strong> passo il bilancio in modo che sia più aderente alla reale situazione territoriale.<br />
Oltre ad abitanti e occupati, che definiscono il quadro socio‐economico, gli altri dati che<br />
compongono gli input <strong>per</strong> definire il Bilancio di CO2 sono i consumi energetici dei vari settori e<br />
<strong>per</strong> i differenti tipi di fonte utilizzata, e quelli riferiti ai volumi di traffico, che all’occorrenza,<br />
vista l’impossibilità di re<strong>per</strong>ire dati precisi a livello locale, si possono valutare tramite degli<br />
indicatori come ad esempio il parco veicoli circolante.<br />
In generale il software <strong>per</strong>mette sempre di <strong>per</strong>sonalizzare i valori che compongono il<br />
bilancio oppure, in assenza di fonti valide, di utilizzare quelli del modello Italia.<br />
Anche in passato sono stati elaborati in Europa e in Italia bilanci di CO2 locali e territoriali.<br />
Dalla metà degli anni novanta Regioni, Province e alcuni Comuni hanno cominciato a<br />
quantificare le emissioni di CO2 nel proprio territorio e sono numerosi gli esempi di bilanci fatti<br />
con grande scrupolo metodologico e una impegnativa raccolta dati. Il principale difetto tuttavia<br />
è la loro non‐paragonabilità e replicabilità a causa di metodologie complesse e diverse tra loro.<br />
ECORegion costituisce in tal senso un grande passo in avanti con una comune procedura <strong>per</strong> la<br />
raccolta dei dati e una unica metodologia <strong>per</strong> il calcolo dei dati. Inoltre il software offre<br />
l’opzione di costituire delle “comunità intenzionali”.<br />
5.2. Il bilancio energetico e delle emissioni del territorio comunale<br />
5.2.1. Consumi energetici ed emissioni di CO2 del Comune di Rofrano<br />
I maggiori consumi di energia nel comprensorio di Rofrano sono dovuti al riscaldamento e<br />
agli usi elettrici nel settore civile e ai carburanti <strong>per</strong> il trasporto.<br />
Come si evince dai dati contenuti in questo bilancio e in particolare dall’analisi dei<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 49 di 85
consumi energetici dal 1990 al 2010 del territorio comunale il consumo pro capite risulta<br />
inferiore al valore medio nazionale. Nel 2010 (l’anno più recente con buona certezza di<br />
attendibilità dei dati) infatti il consumo energetico pro capite di un abitante del Comune di<br />
Rofrano <strong>per</strong> usi finali elettrici, termici e di trasporto è pari a circa 11 MWh/anno contro i circa<br />
25 MWh/anno di un italiano medio.<br />
Come conseguenza anche le emissioni pro capite di CO2 determinate dagli usi energetici<br />
nel 2010 risultano essere al di sotto rispetto al dato del cittadino medio nazionale con 4,06<br />
tonnellate/anno di CO2 <strong>per</strong> il cittadino di Rofrano medio.<br />
Per quanto riguarda le emissioni totali dovute ai consumi energetici finali il dato totale<br />
delle emissioni del territorio ammonta invece a 6164 tonnellate di CO2 annue.<br />
Le emissioni globali a cui ci si riferisce, pur essendo calcolate a partire dai consumi<br />
energetici finali, tengono anche conto dei cosiddetti fattori LCA (Life Cycle Assessment) che<br />
fanno riferimento all’energia grigia indirettamente necessaria a monte degli utilizzi finali e che<br />
si associano a ciascun prodotto energetico.<br />
Fonte: Elaborazioni UNISA/ECORegion<br />
Figura 8 Emissioni di CO2 nel Comune di Rofrano (con fattori LCA), 1990‐2010<br />
Analizzando invece la suddivisione dei consumi nei vari settori della figura seguente è<br />
possibile vedere il diverso peso del settore residenziale da quello dei settori primario,<br />
secondario e terziario (raggruppati nella voce Economia) e da quello dei trasporti; quest’ultimo<br />
pagina 50 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
appresenta certamente il settore del territorio comunale che è cresciuto maggiormente negli<br />
ultimi anni, come del resto è accaduto anche nel resto del territorio nazionale italiano.<br />
Di seguito si analizza nel dettaglio ogni singolo settore associando ai consumi energetici<br />
anche il contributo di ciascuno in termini di emissioni di CO2.<br />
Fonte: Elaborazioni UNISA/ECORegion<br />
Figura 9 Consumi energetici finali nel Comune di Rofrano suddivisi <strong>per</strong> settori, 1990‐2010<br />
5.2.2. Le emissioni di CO2 nel settore Trasporti<br />
Il settore dei trasporti dimostra un pesante aumento delle emissioni dal 1990 in poi,<br />
passando da 1787 tonnellate a 2583 tonnellate nel 2010. La crescita in termini assoluti deve<br />
essere posta in relazione al crescente tasso di motorizzazione del territorio comunale.<br />
Già questo primo dato spinge alla riflessione su come un futuro energetico sostenibile <strong>per</strong><br />
un territorio non possa prescindere dal mettere in campo azioni e misure diversificate <strong>per</strong> una<br />
corretta e più razionale gestione della mobilità, incentivando l’utilizzo di mezzi collettivi e a<br />
basso impatto ambientale e parallelamente disincentivando l’utilizzo del mezzo privato<br />
motorizzato.<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 51 di 85
Fonte: Elaborazioni UNISA/ECORegion<br />
Figura 10 Emissioni di CO2 del territorio comunale dovute al settore dei trasporti <strong>per</strong><br />
carburante del Comune di Rofrano, 1990‐2010<br />
Dai dati elaborati è possibile notare anche il grado di sostituzione dei carburanti utilizzati<br />
<strong>per</strong> il trasporto su gomma che è avvenuto negli ultimi anni (in particolare dal 2000) tra benzina<br />
e diesel, con quest’ultimo che ha ormai sostanzialmente raggiunto lo stesso grado di diffusione<br />
della benzina, e con l’introduzione di mezzi con motorizzazione ibrida a gpl e a gas metano.<br />
In termini di emissioni di anidride carbonica è facile evidenziare il ruolo preponderante<br />
dell’auto e del trasporto merci su gomma. In questo caso il dato del comune di Rofrano si<br />
discosta dalla media nazionale, al settore dei trasporti infatti si possono attribuire circa 1,49<br />
tonnellate/abitante di CO2, mentre la media nazionale è di 2,43 tonnellate/abitante.<br />
pagina 52 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
Fonte: Elaborazioni UNISA/ECORegion<br />
Figura 11 Emissioni di CO2 e <strong>per</strong> categoria di veicolo nel settore trasporti del Comune di<br />
Rofrano, 1990‐2010<br />
La mobilità giornaliera che interessa il comune di Rofrano evidenzia il carattere di forte<br />
dipendenza dalla vicina Salerno, ma anche la comunque consistente mobilità interna al comune<br />
stesso. Dai dati ISTAT relativi al censimento del 2001 risulta che oltre il 72% di tutti gli<br />
spostamenti giornalieri avviene infatti all’interno del territorio di Rofrano (390), mentre il<br />
restante 28% (151) degli spostamenti giornalieri avviene fuori del comune e principalmente<br />
verso i comuni del Vallo di Diano o Salerno.<br />
Tabella III: Popolazione residente che si sposta giornalmente <strong>per</strong> luogo di<br />
destinazione.<br />
LUOGO DI DESTINAZIONE<br />
COMUNE/PROVINCIA<br />
NELLO STESSO COMUNE<br />
DI DIMORA ABITUALE<br />
FUORI DEL COMUNE TOTALE<br />
Rofrano 390 151 541<br />
Provincia di Salerno 297655 164146 461801<br />
Fonte: ISTAT<br />
L’area di Salerno rappresenta certamente un potente attrattore di mobilità esterna alla<br />
città e resta il magnete di attrazione di tutti gli interessi, commerciali e direzionali, terziario<br />
avanzato, istruzione su<strong>per</strong>iore, cultura, etc. Gli spostamenti da e verso Rofrano avvengono<br />
come facile immaginare soprattutto in auto.<br />
Solo recentemente in Italia si è iniziato a invertire il trend che ha portato sempre di più a<br />
favorire l’auto <strong>per</strong> gli spostamenti di ogni tipo. Prova ne sia l’alto valore del rapporto tra<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 53 di 85
numero di veicoli circolanti e popolazione residente.<br />
Tabella IV: Popolazione, autovetture e veicoli nel Comune di Rofrano al 2010<br />
ANNO AUTO MOTOCICLI AUTOBUS TRASPORTI<br />
MERCI<br />
VEICOLI<br />
SPECIALI<br />
TRATTORI<br />
E ALTRI<br />
TOTALE AUTO/POP.<br />
(x 1000)<br />
POP./<br />
AUTO<br />
2004 615 35 16 95 4 0 765 307 2,62<br />
2005 627 39 17 98 3 1 785 342 2,34<br />
2006 639 47 17 100 4 1 808 355 2,23<br />
2007 659 48 18 97 5 1 828 366 2,17<br />
2008 671 50 12 102 7 1 843 376 2,12<br />
2009 674 53 12 103 7 1 850 389 2,04<br />
2010 689 52 8 112 7 2 870 403 1,97<br />
Il tasso di motorizzazione del Comune di Rofrano risulta essere molto alto ma comunque<br />
inferiore con altri comuni limitrofi della provincia di Salerno, con un valore <strong>per</strong>centuale del<br />
rapporto autoveicoli su popolazione del 40% contro una media del distretto provinciale di<br />
riferimento del 58,8 %.<br />
Da questo settore, che pure ha visto, come detto, un significativo incremento delle<br />
emissioni dal 1990 in poi, ci si attende una riduzione delle emissioni di CO2 attraverso<br />
l’efficientamento del parco veicolare, con l’introduzione di nuovi standard più restrittivi <strong>per</strong> le<br />
nuove auto, con la sostituzione del parco veicolare esistente più vecchio e da uno spostamento<br />
dal traffico motorizzato individuale verso forme di mobilità a basso impatto ambientale (a piedi,<br />
in bicicletta, con mezzo pubblico, car sharing, car pooling).<br />
5.2.3. Le emissioni di CO2 nel settore Residenziale<br />
Da un punto di vista energetico il settore residenziale vede una netta contrazione nei<br />
propri consumi energetici, almeno <strong>per</strong> gli anni recenti di cui si dispongono dati e informazioni<br />
precise, tali consumi sono dati dagli usi elettrici e ancor più termici all’interno degli edifici,<br />
abitativi e non, del territorio comunale.<br />
Analizzando la situazione di Rofrano <strong>per</strong> quanto riguarda gli edifici residenziali è possibile<br />
osservare come nel decennio tra il 1991 e il 2001 sono stati realizzati circa 19 nuovi edifici, con<br />
un trend che negli ultimi due decenni risulta in forte decrescita.<br />
La sostanziale stabilità della popolazione residente <strong>per</strong> gli anni a venire, fermerà il<br />
consumo del territorio dovuto a nuove edificazioni future, contenendo ed eventualmente<br />
riducendo le emissioni di CO2 nel residenziale. Parallelamente si tratta di migliorare la<br />
pagina 54 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
<strong>per</strong>formance nell’esistente e di riutilizzare, ristrutturare e valorizzare il patrimonio edilizio e gli<br />
spazi urbani già costruiti.<br />
Per quanto riguarda i consumi energetici negli edifici il combustibile più utilizzato <strong>per</strong> gli<br />
usi termici è il gpl, e gli impianti termici sono <strong>per</strong> la quasi totalità di tipo autonomo. Nello stesso<br />
tempo molte altre abitazioni, in campagna, utilizzano <strong>per</strong> il riscaldamento la legna avendo<br />
termocamino o stufe a pellet.<br />
Fonte: ECORegion<br />
Figura 12 Emissioni di CO2 nel settore residenziale (famiglie) <strong>per</strong> vettore nel Comune di<br />
Rofrano, 1990‐2010 (t CO2)<br />
Sempre secondo i dati del censimento del 2001 la su<strong>per</strong>ficie media di un’abitazione nel<br />
comune di Rofrano è di 86,34 m 2 e si contano 937 abitazioni. Utilizzando quindi i dati di<br />
consumo energetico e incrociandoli con la su<strong>per</strong>ficie delle abitazioni occupate da residenti e<br />
non (dato rilevato nel censimento 2001) possiamo stimare anche il consumo energetico<br />
unitario <strong>per</strong> metro quadro di abitazione e confrontarlo con i dati dei consumi energetici<br />
nazionali.<br />
Utilizzando come anno di confronto proprio il 2001, si ha che il consumo di energia finale<br />
complessiva (energia elettrica e altri combustibili <strong>per</strong> uso calore) nel settore residenziale nel<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 55 di 85
comune di Rofrano è pari a 146 kWh/m 2 contro un dato medio italiano pari a 127,0 kWh/m 2 .<br />
Sia <strong>per</strong> i consumi elettrici che <strong>per</strong> gli altri combustibili l’indicatore del consumo <strong>per</strong> unità<br />
di su<strong>per</strong>ficie è al di sopra della media nazionale, ma certamente la bassa densità abitativa e la<br />
tipologia edilizia degli edifici degli anni ’70 e ’80 <strong>per</strong>mettono notevoli potenziali di<br />
efficientamento.<br />
Nei prossimi anni ci si attende una forte contrazione nel numero di nuovi edifici, ragione<br />
<strong>per</strong> cui un’azione di efficientamento dei consumi e delle relative emissioni deve concentrarsi in<br />
particolar modo sul parco edilizio esistente anche storico. La bassa densità abitativa suggerisce<br />
<strong>per</strong> altro soluzioni di risparmio che interessino in particolare la parte strutturale degli edifici con<br />
interventi quali ad esempio la coibentazione esterna (interna <strong>per</strong> gli edifici storici), la<br />
sostituzione degli infissi e delle caldaie obsolete, l’installlazione di pannelli solari termici con<br />
sistemi di controllo che integrino correttamente l’eventuale presenza di altri impianti termici<br />
come i termo camini e le termostufe. Inoltre occorre promuovere soluzioni di efficientamento<br />
di coibentazione degli involucri, con particolare attenzione alle esigenze di raffrescamento del<br />
<strong>per</strong>iodo caldo, che nella zona della provincia di Salerno rappresenta un ulteriore problema visto<br />
il repentino aumento dei consumi elettrici <strong>per</strong> il condizionamento estivo.<br />
5.2.4. Le emissioni di CO2 nel settore Economia<br />
Il settore Economia comprende i tre settori produttivi di agricoltura, industria e terziario.<br />
Il settore economico riveste, come è facile immaginare, un ruolo significativo soprattutto<br />
<strong>per</strong> i consumi elettrici territoriali. In particolare si osserva che i consumi dei Settori Secondario e<br />
Terziario prevalgono – anche singoilarmente – sui corrisspondenti consumi del Settore<br />
Primario, oggi in rapida contrazione.<br />
Coerentemente con il quadro economico anche i consumi energetici e le relative<br />
emissioni di CO2 rispecchiano la situazione descritta, caratterizzandosi ancora una volta in<br />
maniera distinta dai dati nazionali con un consumo energetico totale procapite più basso.<br />
Di seguito mostriamo gli andamenti dal 1990 al 2010 dei consumi energetici e delle<br />
relative emissioni di CO2 <strong>per</strong> il settore economia nel Comune di Rofrano:<br />
pagina 56 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
Fonte: Elaborazioni UNISA/ECORegion<br />
Figura 13 Consumo energetico nel settore Economia <strong>per</strong> vettore energetico nel Comune di<br />
Rofrano, 1990‐2010 (MWh)<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 57 di 85
Fonte: Elaborazioni UNISA/ECORegion<br />
Figura 14 Consumo energetico nel settore Economia <strong>per</strong> Settore nel Comune di Rofrano,<br />
1990‐2010 (MWh)<br />
pagina 58 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
Fonte: Elaborazioni UNISA/ECORegion<br />
Figura 15 Emissioni di CO2 nel settore Economia <strong>per</strong> sub‐settore nel Comune di Rofrano,<br />
1990‐2010 (t CO2)<br />
Il settore economico, pur essendo di dimensioni ridotte nella piccola realtà di Rofrano,<br />
riveste comunque un ruolo importante nei consumi del territorio. Attività industriali in primis,<br />
ma anche servizio e commercio, rappresentano insieme le principali utenze energetiche e il<br />
coinvolgimento di questi stakeholder all’interno della policy di riduzione delle emissioni di CO2 è<br />
opportuna e certamente necessaria a raggiungere gli obbiettivi del Patto dei Sindaci.<br />
In questo settore i consumi elettrici sono come detto in rapida ascesa e occorre quindi<br />
attivarsi <strong>per</strong> incentivare e orientare le scelte tecnologiche in direzione di una più forte efficienza<br />
energetica. Nel caso in particolare delle attività commerciali di servizio l’attenzione va posta<br />
sull’efficientamento dell’Illuminazione (interna ed esterna), sistemi di controllo, pompe ed<br />
inverter, sistemi di condizionamento efficienti. Queste sono tra le prime voci su cui incentrare<br />
possibili azioni di efficientamento che <strong>per</strong>altro costituirebbero anche un valore aggiunto in<br />
termini economici liberando da una parte dei costi di gestione delle attività <strong>per</strong> la spesa energe<br />
ica. Data la natura del settore questo tipo di interventi possono essere favoriti da parte<br />
dell’amministrazione comunale tramite una ampia e diffusa informazione, incentivi economici,<br />
e marketing delle migliori soluzioni.<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 59 di 85
5.3. Il bilancio energetico e delle emissioni dell’Amministrazione comunale<br />
In una prospettiva di riduzione delle emissioni di CO2 nel territorio di Rofrano i consumi<br />
energetici dell’amministrazione comunale e le emissioni connesse rivestono un ruolo di<br />
particolare rilevanza. L’ente gode di una alta visibilità e il suo comportamento “in casa” serve<br />
come esempio e incide sulla sua credibilità nelle interazioni con altri soggetti. Allo stesso tempo<br />
le spese energetiche rappresentano una voce consistente nel bilancio comunale e la loro<br />
riduzione in tempi di fondi ristretti allarga gli spazi d’azione dell’amministrazione in altri campi.<br />
Per l’elaborazione del bilancio di emissioni di gas di serra dell’amministrazione comunale<br />
è stato necessario raccogliere i dati disponibili di consumi energetici attribuibili al comparto<br />
immobiliare (principalmente edifici scolastici e uffici), alle infrastrutture di proprietà dell’ente e<br />
all’illuminazione stradale e semaforica. Inoltre è stato necessario disporre dei dati di<br />
rifornimento di carburante <strong>per</strong> autotrazione (autovetture di servizio), o quantomeno del<br />
numero di veicoli di servizio e dei chilometri <strong>per</strong>corsi annualmente. Idealmente la raccolta dati<br />
dovrebbe riguardare tutto il <strong>per</strong>iodo compreso tra il 1990 e oggi, ma più realisticamente si<br />
concentra sugli ultimi quattro o cinque anni.<br />
I dati più interessanti sono certamente il consumo complessivo di elettricità dell’ente<br />
(diversificato in consumo <strong>per</strong> edifici, <strong>per</strong> illuminazione stradale ed infrastrutture) e quello di<br />
combustibile <strong>per</strong> il riscaldamento degli ambienti. Attraverso i fattori di conversione è possibile<br />
risalire alle emissioni di gas di serra a partire dai consumi energetici e dai vettori energetici<br />
utilizzati.<br />
I dati relativi agli involucri edilizi (anno di costruzione, materiali utilizzati e caratteristiche<br />
geometriche) sono stati rilevati a campione.<br />
Per quanto riguarda il riscaldamento degli ambienti e dell’acqua sanitaria, il Comune di<br />
Rofrano non ha fornito dati sui consumi né sulla tipologia e dimensione di caldaie utilizzate.<br />
I consumi elettrici degli edifici e dell’illuminazione pubblica (strade, cimitero comunale e<br />
giardino municipale) sono stati acquisiti attraverso il fornitore di energia elettrica.<br />
La situazione complessiva di disponibilità di dati dell’ente Comune di Rofrano è<br />
insoddisfacente. Anche nell’interesse di una coerente politica energetica e non <strong>per</strong> ultimo di un<br />
contenimento dei costi energetici si consiglia di introdurre una routine di raccolta dati<br />
all’interno dell’ente medesimo.<br />
5.3.1. Elaborazione dati<br />
Non avendo a disposizione dati sui consumi reali di energia termica ed elettrica <strong>per</strong> un<br />
numero di anni da ritenersi sufficiente, i consumi degli edifici principali sono stati stimati a<br />
partire dai valori medi del rapporto tra il consumo di combustibile o di elettricità (espresso in<br />
pagina 60 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
kWh/anno) e la su<strong>per</strong>ficie utile dell’edificio (misurata in m 2 ) calcolato <strong>per</strong> i comuni delle zone<br />
limitrofe.<br />
L’indicatore che <strong>per</strong>mette di stimare i consumi elettrici <strong>per</strong> l’illuminazione stradale è il<br />
consumo specifico <strong>per</strong> chilometro illuminato (kWh/km), mentre <strong>per</strong> l’illuminazione del cimitero<br />
si sono stimati i consumi a partire dai consumi <strong>per</strong> unità di su<strong>per</strong>ficie (kWh/m 2 ) dei comuni<br />
della zona.<br />
5.3.2. Emissioni di CO2 dell’Amministrazione comunale<br />
Dall’analisi e dalla stima dei consumi energetici dell’ente è stato possibile determinare la<br />
quota di emissioni di CO2 attribuibile al Comune. È facile immaginare che rispetto alle emissioni<br />
dell’inter territorio si sta parlando di una quota minima, e tuttavia è stata già ricordata<br />
l’importanza strategica del settore pubblico come guida e modello di altre azioni da parte dei<br />
vari attori del territorio.<br />
Le emissioni globali attribuibili all’ente, considerando l’anno 2010 che rappresenta quello<br />
col maggior numero di dati a disposizione si attesta sulle 210,75 tonnellate annue di CO2,<br />
ovvero circa il 3,4% delle emissioni di tutto il territorio. Non avendo poi a diposizione altri dati<br />
dello storico dei consumi si è deciso di considerare un pari quantitativo di consumi elettrici e<br />
termici anche <strong>per</strong> gli anni precedenti al 2009 e fino al 1990.<br />
Fonte: Elaborazioni UNISA/ECORegion<br />
Figura 16 Emissioni di CO2 <strong>per</strong> <strong>per</strong> vettore energetico nel Comune di Rofrano, 1990‐2010<br />
(t CO2)<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 61 di 85
QUESTA PAGINA È STATA LASCIATA INTENZIONALMENTE IN BIANCO<br />
pagina 62 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
6.<br />
QQuesto<br />
ultimmo<br />
capitolo del documeento<br />
contiene<br />
le 12 azi ioni di pianoo<br />
del PAES di Rofrano, ,<br />
attraverrso<br />
le quali si intende <strong>per</strong>seguire p l’impegno sottoscritto s con il Pattoo<br />
dei Sindac ci. Le azionii<br />
sono prresentate<br />
seeguendo<br />
la struttura uutilizzata<br />
ne ei moduli di trasmissionne<br />
al Patto dei Sindacii<br />
(templaate),<br />
seconddo<br />
le seguen nti categoriee:<br />
1. . Edifici, atttrezzature/impianti<br />
e inndustrie;<br />
2. . Trasporti;<br />
3. . Produzionne<br />
locale di energia;<br />
4. . Teleriscalddamento/te<br />
eleraffrescaamento<br />
e co ogenerazion ne;<br />
5. . Pianificazione<br />
territoriale;<br />
6. . Appalti puubblici;<br />
7. . Coinvolgimmento<br />
di cit ttadini e portatori<br />
di in nteresse;<br />
8. . Gestione rrifiuti<br />
e acque.<br />
Naaturalmentte<br />
è possib bile inserirre<br />
ulteriori voci, nel caso si pprevedano<br />
azioni nonn<br />
direttammente<br />
riconnducibili<br />
alle e categorie indicate. L’ ’ultima voce,<br />
relativa aalla<br />
gestione<br />
dei rifiutii<br />
e del cicclo<br />
idrico, è aggiuntiva rispetto alle<br />
prime sette<br />
voci, ob bbligatorie ssecondo<br />
le Linee guidaa<br />
europeee.<br />
Oggni<br />
azione viene assoc ciata a un ccodice<br />
di id dentificazion ne e viene presentata attraversoo<br />
una scheda<br />
di sinteesi<br />
che fornisce<br />
le seguuenti<br />
inform mazioni (se disponibili): d<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Azioni ddi<br />
piano<br />
una brevee<br />
descrizione e dell’azionne;<br />
i tempi di realizzazion ne;<br />
il soggettoo<br />
responsab bile <strong>per</strong> l’atttuazione;<br />
gli altri eventuali<br />
atto ori coinvolti nell’attuaz zione;<br />
gli investimmenti<br />
richie esti e le lineee<br />
di finanziamento<br />
attivate<br />
o attivvabili;<br />
gli impattti<br />
attesi in termini rissparmio<br />
energetico<br />
o produzione<br />
di energ gia da fontii<br />
rinnovabilli<br />
e di riduzione<br />
delle emissioni<br />
di CO2.<br />
Nella<br />
tabella che segue e viene illusstrata<br />
la lista<br />
delle azi ioni di pianno<br />
e gli imp patti attesi, ,<br />
differennziati<br />
tra 20013<br />
e 2020 0 (questi uultimi<br />
includ dono ovviamente<br />
gli impatti al 2013). Nell<br />
complessso<br />
l’insiemme<br />
delle azi ioni di pianno<br />
dovrebbe<br />
portare a una riduzzione<br />
di 223 35 t CO2 all<br />
2020, consentendoo<br />
così di rid durre di piùù<br />
del 30,55 5% le emiss sioni totali rispetto all’anno<br />
basee<br />
(1990).<br />
CCome<br />
anticipato<br />
ogni scheda s ripoorta<br />
una breve<br />
descriz zione della metodologia<br />
adottataa<br />
<strong>per</strong> la sstima<br />
degli impatti. In linea geneerale<br />
in que esto frange ente valgonno<br />
sempre le seguentii<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione<br />
<strong>per</strong> l’Energia<br />
Sosttenibile<br />
del Comune di Rofrano<br />
pagina<br />
63 di 855
considerazioni:<br />
la stima è sempre cautelativa, <strong>per</strong> rispondere alla natura dell’impegno preso (almeno il<br />
20%);<br />
in linea con il punto precedente, sono stati quantificati solo gli impatti diretti,<br />
escludendo dal computo azioni come quelle connesse alla formazione e informazione,<br />
alla pianificazione generale etc.;<br />
i fattori di emissioni utilizzati nella valutazione degli impatti sono gli stessi utilizzati <strong>per</strong><br />
il Bilancio di Energia e CO2, e sono <strong>per</strong>tanto basati su analisi di ciclo di vita (LCA).<br />
ID AZIONE<br />
Abbattimento emissioni<br />
(t CO2)<br />
2013 2020<br />
1.1<br />
Riqualificazione energetica del sistema di illuminazione<br />
pubblica<br />
25 55<br />
1.2<br />
Certificazione e Audit energetico degli edifici<br />
dell’Amministrazione comunale<br />
n.q. n.q.<br />
1.3<br />
Certificazione e riqualificazione energetica degli edifici<br />
residenziali esistenti<br />
99<br />
2.1 Installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici pubblici 100 310<br />
2.2 Realizzazione di un impianto a biomassa forestale 1696<br />
3.1 Adeguamento del Regolamento Urbanistico Edilizio<br />
Comunale<br />
n.q. n.q.<br />
3.2 Creazione del Soggetto Responsabile <strong>per</strong> l’Attuazione<br />
del PAES<br />
n.q. n.q.<br />
4.1 Istituzione dello Sportello energia n.q. n.q.<br />
4.2 Organizzazione di corsi di educazione e formazione n.q. n.q.<br />
5.1 Promozione della prevenzione nella produzione di rifiuti n.q. n.q.<br />
5.2 Riorganizzazione e potenziamento del servizio di<br />
Raccolta Differenziata (RD)<br />
n.q. 65<br />
5.3 Installazione di una fontana ad uso pubblico 10<br />
pagina 64 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
6.1. Edifici, attrezzature/impianti e Industrie<br />
Per gli ovvi risvolti simbolici, essa rappresenta un’area di intervento strategica del PAES,<br />
che porterà una riduzione delle emissioni pari a 154 t CO2. Nel 2010 l’insieme delle emissioni<br />
comunali da edifici e infrastrutture residenziali e produttivi è stimato nel Bilancio di energia e<br />
CO2 in circa 3811 t CO2 (cfr. capitolo 5): l’impatto atteso delle misure di piano è pari a circa il 4%<br />
delle emissioni attuali.<br />
A breve termine sono stati individuati una serie di interventi, già in parte attivati, <strong>per</strong><br />
ridurre le emissioni di CO2 dell’Amministrazione comunale. In particolare si è intervenuto<br />
sull’illuminazione pubblica con la progressiva sostituzione dei punti luce con tecnologie più<br />
efficienti (LED e SAP). Si tratta di interventi che, pur con un impatto limitato in valore assoluto,<br />
consentono già a breve termine di ridurre notevolmente i consumi energetici e le emissioni di<br />
energia elettrica dell’Amministrazione. Oltre a questi interventi, l’Amministrazione comunale<br />
ha intrapreso un <strong>per</strong>corso durante la redazione del Bilancio di Energia e CO2 che dovrà<br />
ulteriormente implementare <strong>per</strong> arrivare a disporre di un quadro conoscitivo dei propri<br />
consumi energetici dettagliato e aggiornato, attraverso il quale poter monitorare nel tempo i<br />
progressi.<br />
A medio termine l’Amministrazione comunale interverrà sulle proprie emissioni di CO2<br />
attraverso:<br />
la completa riqualificazione del sistema di illuminazione pubblica;<br />
la dotazione di Attestato di certificazione energetica <strong>per</strong> tutti gli edifici comunali;<br />
l’effettuazione di Audit energetici su tutti gli edifici comunali;<br />
la promozione di ulteriori interventi sui propri edifici, con l’obiettivo al 2020 di ridurre i<br />
consumi e le emissioni di CO2 del 10% rispetto ai valori attuali.<br />
Sempre a medio termine, l’Amministrazione intende attivare una serie di misure volte a<br />
promuovere la riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2 nel settore privato, e in<br />
particolare nell’edilizia residenziale, nuova o esistente, e <strong>per</strong> gli edifici e gli impianti industriali e<br />
commerciali. A differenza delle misure precedenti, in questo caso l’Amministrazione deve<br />
svolgere principalmente il ruolo di “pianificatore e regolatore” o di “promotore e<br />
incentivatore”. Trattandosi di azioni a medio termine, queste dovranno essere meglio<br />
approfondite e specificate durante la stessa fase di attuazione del <strong>Piano</strong>, anche attraverso un<br />
<strong>per</strong>corso partecipato con cittadini e attori locali. Le principali misure individuate in questa fase<br />
riguardano:<br />
l’adeguamento del Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale , con l’introduzione di<br />
standard energetici elevati;<br />
l’individuazione di incentivi adeguati, che in linea di principio non potranno gravare<br />
sulle casse comunali, ma potranno prevedere premialità ad esempio sottoforma di<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 65 di 85
sgravi fiscali e bonus volumetrici <strong>per</strong> le nuove concessioni;<br />
la promozione di campagne di sensibilizzazione, informazione e formazione, ma anche<br />
di momenti di confronto con i soggetti interessati e gli o<strong>per</strong>atori economici, a<br />
cominciare dalle imprese commerciali e dagli Amministratori di condominio.<br />
Complessivamente l’azione nel settore privato <strong>per</strong>seguirà i seguenti obiettivi:<br />
garantire da subito elevati standard energetici <strong>per</strong> gli edifici di nuova costruzione,<br />
applicando la normativa esistente, già molto avanzata e fornendo ulteriori incentivi <strong>per</strong><br />
i comportamenti più virtuosi, <strong>per</strong> raggiungere consumi <strong>per</strong> riscaldamento e acqua<br />
calda sanitaria inferiori ai 90 kWh/m 2 ;<br />
conseguire l’obiettivo indicato nel PAES della Provincia di Salerno <strong>per</strong> gli edifici<br />
residenziali esistenti, pari alla “riqualificazione di almeno il 20% del patrimonio edilizio<br />
residenziale, con un miglioramento medio delle <strong>per</strong>formance energetiche del 40%”;<br />
come <strong>per</strong> l’edilizia residenziale esistente, portare il Comune di Rofrano al<br />
conseguimento del target del PAES provinciale anche <strong>per</strong> i settori produttivi, pari a<br />
“una riduzione delle emissioni di CO2 al 2020 pari al 9,5% nel Terziario e al 30,8%<br />
nell’Industria”.<br />
ID AZIONE<br />
1.1<br />
1.2<br />
1.3<br />
Riqualificazione energetica del sistema di illuminazione<br />
pubblica<br />
Certificazione e Audit energetico degli edifici<br />
dell’Amministrazione comunale<br />
Certificazione e riqualificazione energetica degli edifici<br />
residenziali esistenti<br />
Abbattimento emissioni<br />
(t CO2)<br />
2013 2020<br />
25 55<br />
n.q. n.q.<br />
pagina 66 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano<br />
99
1. Edifici, attrezzature/impianti e Industrie<br />
1.1 Riqualificazione energetica del sistema di illuminazione<br />
AZIONE 2013‐2016<br />
pubblica<br />
Descrizione dell’azione L’illuminazione pubblica è una delle prime voci in termini di<br />
consumo energetico e di emissioni di CO2 <strong>per</strong> un’Amministrazione<br />
locale.<br />
L’azione proposta prevede la riqualificazione del sistema di<br />
Illuminazione Pubblica attraverso la sostituzione progressiva delle<br />
lampade esistenti con tecnologie ad alta efficienza (LED). Con<br />
questi interventi a breve termine, il Comune di Rofrano su<strong>per</strong>a<br />
l’obiettivo provinciale di ridurre, al 2020, i consumi <strong>per</strong><br />
l’illuminazione stradale di almeno il 40% rispetto ai valori<br />
attuali.<br />
A medio termine l’Amministrazione procederà con la sotituzione<br />
di tutti i punti luce ed alla realizzazione di sistemi di telegestione.<br />
Soggetto responsabile Responsabile dell’azione: Amministrazione comunale –<br />
e attori coinvolti Servizio tecnico manutentivo edilizia privata<br />
Tempi di realizzazione, Tempi di realizzazione: entro il 2016 l’intero sistema di<br />
investimenti e illuminazione stradale pubblica verrà reso efficiente.<br />
finanziamenti L’intervento sarà attuato mediante meccanismo di Finanziamento<br />
Tramite Terzi, <strong>per</strong> l’imporpo complessivo di € 350.000,00.<br />
Impatti attesi La valutazione degli impatti è stata effettuata a partire da un<br />
aggiornamento dei dati del BEI e facendo riferimento alle<br />
indicazioni contenute nelle Linee Guida SEAP <strong>per</strong> la sostituzione<br />
delle lampade e i fattori di emissione.<br />
La sostituzione di lampade ai vapori di sodio con LED e con SAP più<br />
efficienti consentirà un risparmio energetico annuo di circa 130<br />
MWh (circa il 40% dei consumi attuali) con una corrispettiva<br />
riduzione delle emissioni di CO2 di circa 55 t.<br />
Monitoraggio Indicatori previsti <strong>per</strong> la fase di monitoraggio:<br />
Quota di lampade sostitute con tecnologie efficienti (% del<br />
totale)<br />
Riduzione dei consumi elettrici (% rispetto a situazione ex‐ante)<br />
Riduzione delle emissioni di CO2 (in t CO2)<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 67 di 85
1. Edifici, attrezzature/impianti e Industrie<br />
AZIONE 2020<br />
1.2 Certificazione e Audit energetico degli edifici<br />
dell’Amministrazione comunale<br />
Descrizione dell’azione Il Comune di Rofrano quanto prima doterà di Attestato di<br />
Certificazione Energetica tutti gli edifici di proprietà, esponendolo<br />
in luogo visibile al pubblico come previsto dalla vigente normativa.<br />
Oltre alla Certificazione energetica, che consente di quantificare le<br />
prestazioni di un edificio in termini di consumi specifici (kWh <strong>per</strong><br />
unità di su<strong>per</strong>ficie o volume), il Comune di Rofrano eseguirà anche<br />
una serie di Audit energetici degli edifici, attraverso i quali<br />
individuare e quantificare le migliori opportunità di risparmio<br />
energetico sotto il profilo costi‐benefici (art.2 del D.Lgs.<br />
115/2008).<br />
Entrambe queste azioni sono propedeutiche a ulteriori interventi<br />
di riqualificazione energetica.<br />
Soggetto responsabile Responsabile dell’azione: Amministrazione comunale – Servizio<br />
e attori coinvolti tecnico.<br />
Attori coinvolti: Amministrazione comunale, dipendenti pubblici,<br />
società di auditing.<br />
Tempi di realizzazione, Tempi di realizzazione: gli interventi verranno eseguiti entro il<br />
investimenti e 2020, con Investimenti attivati e finanziamenti: <strong>per</strong> questi<br />
finanziamenti interventi l’Amministrazione comunale prevede forme di<br />
Impatti attesi<br />
finanziamento legate alle forniture dei servizi energetici.<br />
Iniziative di questo tipo non hanno impatti diretti quantificabili in<br />
termini di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di<br />
CO2.<br />
Risparmio energetico annuo atteso (energia finale): n.q.<br />
Riduzione delle emissioni annue: n.q.<br />
Monitoraggio Indicatori previsti <strong>per</strong> la fase di monitoraggio:<br />
quota di edifici degli edifici pubblici comunali con Attestato<br />
di Certificazione Energetica (valori assoluti e % del patrimonio<br />
edilizio)<br />
numero di Audit energetici eseguiti su edifici pubblici comunali<br />
(valori assoluti)<br />
pagina 68 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
1. Edifici, attrezzature/impianti e Industrie<br />
AZIONE 2020<br />
1.3 Certificazione e riqualificazione energetica degli edifici<br />
residenziali esistenti<br />
Descrizione dell’azione Nel territorio di Rofrano al 2010 circa il 21% dei consumi finali di<br />
energia ed il 20% delle emissioni di CO2 sono riconducibili agli<br />
edifici residenziali. È <strong>per</strong>tanto obbligatorio in un SEAP prevedere<br />
interventi in questo ambito.<br />
L’Amministrazione può intervenire in questo settore attraverso tre<br />
modalità: individuando e integrando sistemi di incentivazione,<br />
promuovendo gli interventi di efficienza presso specifici gruppi<br />
di interesse, controllando l’applicazione della normativa vigente<br />
(a cominciare dal rispetto degli standard fissati D.Lgs 192/2005 e<br />
s.m.i. nel caso di ristrutturazioni rilevanti).<br />
Come illustrato, la Certificazione energetica è un primo passo<br />
verso un processo di riqualificazione dello stock edilizio. Il primo<br />
obiettivo della presente azione è quello di promuovere tale pratica<br />
tra i cittadini, anche tenendo conto che gli edifici esistenti sono già<br />
oggi obbligatoriamente soggetti a certificazione energetica, sia in<br />
caso di ristrutturazione “importante” (ristrutturazione integrale<br />
con su<strong>per</strong>ficie utile su<strong>per</strong>iore a 1.000 m2 secondo il DLgs<br />
192/2005 e s.m.i.), sia in caso di compravendita.<br />
Oltre alla Certificazione, l’Amministrazione comunale favorirà<br />
azioni concrete di riqualificazione energetica degli edifici<br />
residenziali. Il Regolamento Edilizio Comunale è uno degli<br />
strumenti principali di intervento in questo settore <strong>per</strong> la nuova<br />
edificazione. Oltre a questo l’Amministrazione lavorerà su vari<br />
fronti, tra cui: l’introduzione di agevolazioni; il supporto tecnico e<br />
amministrativo; la diffusione delle buone pratiche; il<br />
coinvolgimento dei soggetti interessati. Gli interventi che<br />
verranno stimolati sono molteplici: isolamento termico<br />
dell’involucro edilizio, doppi vetri, sostituzione caldaie,<br />
contabilizzazione calore<br />
ambienti, illuminazione.<br />
e termoregolazione, climatizzazione<br />
Soggetto responsabile<br />
Il Comune di Rofrano prevede al 2020 la riqualificazione di almeno<br />
il 20% del patrimonio edilizio residenziale, con un miglioramento<br />
medio delle <strong>per</strong>formance energetiche del 25%.<br />
Responsabile dell’azione: Amministrazione comunale –<br />
e attori coinvolti Servizio tecnico manutentivo edilizia privata.<br />
Attori coinvolti: Amministrazione comunale, cittadinanza,<br />
Tempi di realizzazione,<br />
O<strong>per</strong>atori del settore edile.<br />
Tempi di realizzazione: si tratta di un’azione con ricadute a medio<br />
investimenti e termine, e con obiettivo finale al 2020.<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 69 di 85
finanziamenti Investimenti attivati e finanziamenti: attualmente non è possibile<br />
quantificare i costi di questi interventi; i principali strumenti di<br />
incentivazione in questo settore sono individuati a scala<br />
nazionale, dalle detrazioni fiscali del 55%, ai bandi <strong>per</strong> la<br />
concessione di contributi, fino, in taluni casi, ai Certificati Bianchi.<br />
Impatti attesi Per la stima degli impatti ci si è basati sui dati del Bilancio di<br />
Energia e CO2 aggiornati al 2010. La riduzione del 25% dei consumi<br />
energetici, e delle emissioni connesse di CO2 calcolate sulla<br />
base del mix energetico indicato nel BEI, è stata applicata al 20%<br />
del patrimonio edilizio esistente.<br />
Risparmio energetico annuo atteso (energia finale): 343 MWh<br />
Riduzione delle emissioni annue: 99 t CO2<br />
Monitoraggio Indicatori previsti <strong>per</strong> la fase di monitoraggio:<br />
Abitazioni con Attestato di Certificazione Energetica (valore<br />
assoluto e % del patrimonio residenziale totale)<br />
Numero di interventi in detrazione fiscale del 55% (valore<br />
assoluto)<br />
pagina 70 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
6.2. Produzione locale di energia<br />
Come è noto, aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’efficienza<br />
energetica, riduce la dipendenza dai combustibili fossili e le emissioni di CO2. L’Italia ha un<br />
enorme potenziale in questo campo: al 2020 è previsto che almeno il 17% della domanda<br />
nazionale di energia sia soddisfatto da fonti rinnovabili.<br />
Il Comune di Rofrano ha individuato una serie di azioni in questo campo, principalmente<br />
relative allo sviluppo di impianti solari termici e fotovoltaici sugli edifici e le infrastrutture.<br />
Queste azioni porteranno al 2020 a una riduzione delle emissioni di circa 2.006 t CO2, pari al<br />
89% dell’obiettivo di piano.<br />
Il potenziale indicato deve essere considerato provvisorio, non essendo state prese in<br />
considerazione altre fonti, dall’idroelettrico alla geotermia. Per poter stimare il potenziale di<br />
sviluppo di queste fonti nel Comune di Rofrano, e individuare una serie di interventi collegati, è<br />
necessario disporre di un quadro attendibile della disponibilità effettiva delle risorse locali,<br />
delle caratteristiche infrastrutturali e insediative che possano favorirne lo sviluppo, delle<br />
eventuali iniziative già attive sul territorio che possano fare da catalizzatore <strong>per</strong> ulteriori<br />
interventi. Per questo nelle schede viene in più punti richiamato un Audit energetico territoriale<br />
che l’Amministrazione si impegna ad effettua a breve termine.<br />
A breve termine l’Amministrazione comunale ha previsto una serie di impianti, in parte<br />
già realizzati, <strong>per</strong> un totale di 100 kWp di fotovoltaico, che produrranno l’energia elettrica in<br />
grado di soddisfare gran parte del fabbisogno elettrico dell’Amministrazione, anche grazie alla<br />
riduzione dei consumi, conseguente all’implementazione delle azioni descritte in precedenza.<br />
Inoltre il Comune di Rofrano ha programmato la cessione del diritto di su<strong>per</strong>ficie relativamente<br />
alle co<strong>per</strong>ture di tutti gli edifici pubblici <strong>per</strong> l’installazione da parte di soggetti privati di impianti<br />
solari (fotovoltaici e termici), <strong>per</strong> complessivi 500 kW di potenza.<br />
A medio termine, l’Amministrazione metterà in atto una serie di iniziative volte a<br />
promuovere lo sviluppo delle fonti rinnovabili nel settore privato, <strong>per</strong>seguendo i seguenti<br />
obiettivi:<br />
<strong>per</strong> le nuove abitazioni residenziali e <strong>per</strong> gli edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti,<br />
garantire i valori di co<strong>per</strong>tura del fabbisogno energetico con le rinnovabili secondo gli<br />
standard fissati dal D.Lgs 28/2011 che prevedono, tra l’altro, che dal 2017 almeno il<br />
50% del consumo <strong>per</strong> riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria derivi da<br />
fonti rinnovabili;<br />
<strong>per</strong> le abitazioni residenziali esistenti, raggiungere una media di 300 kWh procapite da<br />
solare termico, in linea on l’obiettivo del <strong>Piano</strong> d’azione nazionale <strong>per</strong> le rinnovabili del<br />
2010, e di 84 Wp procapite di fotovoltaico;<br />
nel settore commerciale e industriale, promuovere la diffusione del fotovoltaico fino a<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 71 di 85
coprire almeno il 20% della su<strong>per</strong>ficie degli edifici commerciali censiti sul territorio.<br />
Per raggiungere gli obiettivi indicati, sono state individuate una serie di azioni prioritarie,<br />
tra cui:<br />
la realizzazione dell’Audit energetico territoriale, come già anticipato;<br />
l’aggiornamento del Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale, descritto in dettaglio<br />
nella scheda 5.1;<br />
l’attivazione di campagne di sensibilizzazione e informazione presso cittadini e<br />
o<strong>per</strong>atori economici;<br />
la fornitura di un supporto tecnico‐amministrativo, anche attraverso l’organizzazione<br />
di specifici corsi di formazione <strong>per</strong> addetti ai lavori e l’attivazione dello sportello<br />
energia;<br />
l’individuazione di meccanismi di incentivazione, in grado di premiare comportamenti<br />
virtuosi senza gravare sulle casse comunali e sui cittadini.<br />
ID AZIONE<br />
Abbattimento emissioni<br />
(t CO2)<br />
2013 2020<br />
2.1 Installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici pubblici 100 310<br />
2.2 Realizzazione di un impianto a biomassa forestale 1696<br />
pagina 72 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
2. Produzione locale di energia<br />
AZIONE 2015 2.1 Installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici pubblici<br />
Descrizione dell’azione L’Amministrazione comunale di Rofrano ha attivato alcune<br />
iniziative <strong>per</strong> promuovere lo sviluppo della produzione di<br />
elettricità da tecnologia fotovoltaica. Entro il 2013 verranno<br />
realizzati impianti fotovoltaici su edifici comunali e su pensiline di<br />
parcheggio, <strong>per</strong> una potenza complessiva installata di 100 kW.<br />
A medio termine il Comune di Rofrano ha programmato la<br />
cessione del diritto di su<strong>per</strong>ficie relativamente alle co<strong>per</strong>ture di<br />
tutti gli edifici pubblici <strong>per</strong> l’installazione da parte di soggetti<br />
privati di impianti solari (fotovoltaici e termici), <strong>per</strong> complessivi<br />
500 kW di potenza.<br />
L’Amministrazione comunale si impegna in questo modo<br />
direttamente nella diffusione del fotovoltaico sui propri<br />
edifici, svolgendo il ruolo di “consumatore e produttore<br />
diretto”.<br />
Soggetto responsabile<br />
e attori coinvolti<br />
Tempi di realizzazione,<br />
investimenti e<br />
finanziamenti<br />
Responsabile dell’azione: Amministrazione comunale –<br />
Servizio tecnico manutentivo edilizia privata.<br />
Attori coinvolti: Amministrazione comunale, dirigenti scolastici,<br />
dipendenti pubblici, imprese locali, cittadinanza ed associazioni.<br />
Tempi di realizzazione: si tratta di un’azione con ricadute a medio<br />
termine, e con obiettivo finale al 2015.<br />
Investimenti attivati e finanziamenti: il costo complessivo<br />
dell’intervento è pari a circa € 1.000.000,00.<br />
I meccanismi d’incentivazione del fotovoltaico sono stati<br />
recentemente rivisti dal DM 5 luglio 2012, pubblicato sulla<br />
Gazzetta Ufficiale n. 159 del 10 luglio 2012, cosiddetto Quinto<br />
Conto Energia, ed esistono una serie di agevolazioni <strong>per</strong> gli<br />
impianti realizzati su edifici e aree delle Amministrazioni pubbliche<br />
(con tariffe maggiorate).<br />
Impatti attesi Si stima una produzione annua di energia elettrica complessiva<br />
pari a 810 MWh <strong>per</strong> 310 t di CO2 non emessa in atmosfera.<br />
La stima degli impatti è stata effettuata a partire dai fattori di<br />
emissione del Bilancio di Energia e CO2.<br />
Produzione di energia da fonti rinnovabili: 810 MWh<br />
Riduzione delle emissioni annue: 310 t CO2<br />
Monitoraggio Indicatori previsti <strong>per</strong> la fase di monitoraggio:<br />
Potenza installata di fotovoltaico (kWp)<br />
Quota del consumo di energia elettrica dell’Amministrazione<br />
comunale co<strong>per</strong>to da rinnovabili (%)<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 73 di 85
2. Produzione locale di energia<br />
AZIONE 2015 2.2 Realizzazione di un impianto a biomassa forestale<br />
Descrizione dell’azione La valorizzazione energetica della biomassa da filiera agro‐<br />
forestale può presentare potenziali elevati sia <strong>per</strong> la produzione di<br />
calore sia <strong>per</strong> la produzione elettrica, preferibilmente associata al<br />
recu<strong>per</strong>o del calore (cogenerazione).<br />
Il Comune di Rofrano è caratterizzato da una su<strong>per</strong>ficie boschiva<br />
pari a 2.192,53 ettari.<br />
Tale rilevante presenza di risorsa vegetale consente di realizzare un<br />
impianto di cogenerazione a biomassa da 500 kW. L’impianto verrà<br />
alimentato da circa 8.000 t/anno provenienti sia dal taglio dei<br />
boschi (potature) e dalle piantagioni della zona (scarti agricoli) nel<br />
territorio comunale, sia dai prodotti di colture a ciclo breve.<br />
Soggetto responsabile<br />
e attori coinvolti<br />
Tempi di realizzazione,<br />
investimenti e<br />
finanziamenti<br />
Responsabile dell’azione: Amministrazione comunale – Servizio<br />
tecnico manutentivo edilizia privata.<br />
Attori coinvolti: imprese locali, cittadinanza ed associazioni.<br />
Tempi di realizzazione: si tratta di un’azione con ricadute a medio<br />
termine, e con obiettivo finale al 2015.<br />
Investimenti attivati e finanziamenti: il costo complessivo<br />
dell’intervento è pari a circa € 1.700.000,00.<br />
Impatti attesi Per l’impianto da 500 kW sono previste 8.040 ore/anno di<br />
funzionamento. La produzione annua prevista <strong>per</strong> l’impianto è di<br />
4.020 MWh, <strong>per</strong> una riduzione delle emissioni di CO2 pari a<br />
1.696 t.<br />
Produzione di energia elettrica: 4.020 MWh<br />
Recu<strong>per</strong>o di energia termica: 69 MWh<br />
Riduzione delle emissioni annue: 1.696 t CO2 (produzione<br />
elettrica) oltre alla riduzione <strong>per</strong> recu<strong>per</strong>o calore.<br />
Monitoraggio Indicatori previsti <strong>per</strong> la fase di monitoraggio:<br />
Produzione di energia elettrica e termica (MWh)<br />
pagina 74 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
6.3. Pianificazione territoriale<br />
Una corretta pianificazione territoriale rappresenta un presupposto necessario allo<br />
sviluppo di politiche virtuose in materia di energia. In questo ambito rientrano una serie di<br />
azioni che in genere non hanno impatti direttamente quantificabili, ma che consentono la<br />
realizzazione di molte delle azione descritte in questo piano.<br />
In questo ambito l’Amministrazione comunale ha individuato i seguenti settori prioritari<br />
di azione:<br />
costruire un quadro regolatorio coerente ed aggiornato <strong>per</strong> il settore dell’edilizia,<br />
attraverso la pubblicazione di un nuovo Regolamento Edilizio Comunale che includa<br />
criteri e standard avanzati <strong>per</strong> l’energia sostenibile;<br />
promuovere un <strong>per</strong>corso di integrazione delle politiche settoriali, armonizzando<br />
l’azione dei diversi settori dell’Amministrazione e valutando costantemente i possibili<br />
impatti sugli obiettivi del PAES di piani e programmi apparentemente distanti;<br />
garantire la realizzazione delle azioni di piano, attribuendo da subito responsabilità in<br />
questo senso e individuando un soggetto unico che deve vigilare e rendicontare sugli<br />
effettivi progressi compiuti.<br />
Le azioni indicate non esauriscono, ovviamente, lo spettro dei possibili strumenti di<br />
pianificazione territoriale che possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi in materia<br />
di energia sostenibile. Nel corso della fase di attuazione del PAES, l’Amministrazione comunale<br />
naturalmente valuterà la possibilità di integrare tali azioni, ad esempio dotandosi di un <strong>Piano</strong><br />
Urbano di Mobilità o individuando delle figure di Energy o Mobility manager.<br />
ID AZIONE<br />
3.1<br />
3.2<br />
Adeguamento del Regolamento Urbanistico Edilizio<br />
Comunale<br />
Creazione del Soggetto Responsabile <strong>per</strong> l Attuazione<br />
del PAES<br />
Abbattimento emissioni<br />
(t CO2)<br />
2013 2020<br />
n.q. n.q.<br />
n.q. n.q.<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 75 di 85
3. Pianificazione territoriale<br />
AZIONE 2013<br />
3.1 Adeguamento del Regolamento Urbanistico Edilizio<br />
Comunale<br />
Descrizione dell’azione L’adeguamento del Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale<br />
(RUEC) agli obiettivi di sostenibilità energetica, anche attraverso<br />
l’introduzione di standard minimi <strong>per</strong> abitazioni nuove o soggette<br />
a ristrutturazione, ha impatti rilevanti in termini di riduzione di<br />
emissioni di CO2. Le recenti normative nazionali prevedono<br />
obblighi in materia di interventi integrati di efficientamento e<br />
promozione delle fonti rinnovabili in edilizia, che vanno acquisite<br />
nel RUEC. L’Amministrazione comunale, come “pianificatore e<br />
regolatore”, si impegna a ad aggiornare il RUEC introducendo i più<br />
recenti standard di efficienza energetica e fonti rinnovabili indicati<br />
dalla normativa nazionale (a cominciare da quelli contenuti<br />
nell’Allegato 3 del DLgs 28/2011). Inoltre, anche sulla base di<br />
recenti analisi e studi (tra cui il “Rapporto del 2010 “Regolamenti<br />
Edilizi Comunali” dell’Osservatorio Nazionale Regolamenti Edilizi<br />
<strong>per</strong> il Risparmio Energetico), l’Amministrazione comunale valuterà<br />
la possibilità di introdurre ulteriori criteri di sostenibilità, non solo<br />
energetica. In particolare il nuovo RUEC conterrà indicazioni volte<br />
a promuovere interventi sul patrimonio edilizio esistente, ad<br />
esempio estendendo l’obbligo relativo alla classe energetica anche<br />
<strong>per</strong> ristrutturazioni parziali, o attraverso l’introduzione di<br />
Soggetto responsabile<br />
premialità <strong>per</strong> ristrutturazioni che migliorino le <strong>per</strong>formance<br />
energetiche. Una particolare attenzione, infine, verrà data al tema<br />
dei controlli e delle sanzioni, condizione necessaria a garantire<br />
l’o<strong>per</strong>atività dello strumento.<br />
Responsabile dell’azione: Amministrazione comunale – Servizio<br />
e attori coinvolti tecnico.<br />
Attori coinvolti: Cittadini, o<strong>per</strong>atori economici del settore edile.<br />
Tempi di realizzazione, Tempi di realizzazione: si tratta di un’azione con obiettivo finale al<br />
investimenti e 2013.<br />
finanziamenti Investimenti attivati e finanziamenti: l’azione rientra nelle<br />
responsabilità dell’Amministrazione comunale e si basa sulla<br />
disponibilità di risorse interne.<br />
Impatti attesi Iniziative di questo tipo non hanno impatti diretti quantificabili in<br />
termini di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di<br />
gas‐serra. La loro importanza risiede nella capacità di alimentare le<br />
altre azioni di <strong>Piano</strong>.<br />
Risparmio energetico annuo atteso (energia finale): n.q.<br />
Riduzione delle emissioni annue: n.q.<br />
Monitoraggio Indicatori previsti <strong>per</strong> la fase di monitoraggio:<br />
Approvazione del RUEC<br />
pagina 76 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
3. Pianificazione territoriale<br />
AZIONE 2013<br />
3.2 Creazione del Soggetto Responsabile <strong>per</strong> l Attuazione del<br />
PAES<br />
Descrizione dell’azione Il processo iniziato con la redazione del documento di <strong>Piano</strong>, il<br />
PAES, prosegue fino alla piena attuazione delle azioni contenute<br />
nel piano fino al 2020. Una volta redatto, un <strong>Piano</strong> ha bisogno di<br />
un soggetto interno all’Amministrazione che ne promuova<br />
l’attuazione. Inoltre, le linee guida europee prevedono una<br />
rendicontazione <strong>per</strong>iodica dei risultati raggiunti e un’attività di<br />
verifica costante che prevede anche di intervenire nuovamente sul<br />
piano <strong>per</strong> correggerlo e migliorarlo.<br />
In questo ambito l’Amministrazione comunale identifica<br />
provvisoriamente nella stessa Struttura interna di coordinamento<br />
che ne ha curato la redazione il Soggetto Responsabile <strong>per</strong><br />
l’Attuazione del PAES, col compito di:<br />
Soggetto responsabile<br />
e attori coinvolti<br />
Tempi di realizzazione,<br />
investimenti e<br />
finanziamenti<br />
approvare della lista degli indicatori, di cui nel documento di<br />
<strong>Piano</strong> si presenta una prima proposta, e provvedere al<br />
monitoraggio <strong>per</strong>iodico del PAES;<br />
o<strong>per</strong>are attivamente affinché le azioni di <strong>Piano</strong> vengano<br />
portate a termine, informando tempestivamente la Giunta<br />
comunale e il Sindaco qualora si riscontrassero ritardi o<br />
incongruenze nell’azione dell’Amministrazione comunale;<br />
svolgere le funzioni di coordinamento necessarie a integrare le<br />
varie aree dell’Amministrazione comunale.<br />
Responsabile dell’azione: Amministrazione comunale – Sindaco.<br />
Attori coinvolti: Amministrazione comunale, dipendenti<br />
pubblici.<br />
Tempi di realizzazione: si tratta di un’azione con obiettivo finale al<br />
2013.<br />
Investimenti attivati e finanziamenti: l’azione rientra nelle<br />
responsabilità dell’Amministrazione comunale e si basa sulla<br />
disponibilità di risorse interne.<br />
Impatti attesi Iniziative di questo tipo non hanno impatti diretti quantificabili in<br />
termini di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di<br />
gas‐serra.<br />
Risparmio energetico annuo atteso (energia finale): n.q.<br />
Riduzione delle emissioni annue: n.q.<br />
Monitoraggio Indicatori previsti <strong>per</strong> la fase di monitoraggio:<br />
Identificazione del Soggetto Responsabile<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 77 di 85
6.4. Coinvolgimento dei cittadini e dei soggetti interessati<br />
Gli obiettivi indicati nel PAES non possono essere raggiunti se non con il pieno<br />
coinvolgimento della comunità locale. Ciò risulta evidente osservando la ripartizione degli<br />
impatti delle azioni, e verificando che la gran parte della riduzione delle emissioni di CO2<br />
prevista al 2020 è a carico di cittadini privati o imprese. Anche in questo caso si tratta di azioni<br />
che non hanno un impatto direttamente quantificabile, ma sono necessarie a garantire lo<br />
svolgimento della maggior parte delle azioni contenute nel <strong>Piano</strong>.<br />
L’azione dell’Amministrazione comunale in questo ambito si svolge attraverso tre linee di<br />
intervento principali:<br />
l’istituzione di uno Sportello energia, attraverso il quale si instaura un contatto diretto<br />
tra Amministrazione e cittadini e stakeholder sul territorio, garantendo a questi ultimi<br />
un supporto tecnico‐amministrativo adeguato;<br />
l’organizzazione di campagne di sensibilizzazione, che aiutino a promuovere sul<br />
territorio una cultura del cambiamento orientata ai principi della sostenibilità<br />
energetica, ma anche sociale ed economica;<br />
l’organizzazione di corsi di educazione e formazione, in grado di preparare i ragazzi e i<br />
professionisti del Comune di Rofrano agli interventi di innovazione richiesti dal <strong>Piano</strong>,<br />
favorendo in questo modo anche le ricadute locali in termini economici e<br />
occupazionali.<br />
ID AZIONE<br />
Abbattimento emissioni<br />
(t CO2)<br />
2013 2020<br />
4.1 Istituzione dello Sportello energia n.q. n.q.<br />
4.2 Organizzazione di corsi di educazione e formazione n.q. n.q.<br />
pagina 78 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
4. Coinvolgimento dei cittadini e dei soggetti interessati<br />
AZIONE 2013 4.1 Istituzione dello Sportello energia<br />
Descrizione dell’azione Uno dei primi interventi dell’Amministrazione comunale nel<br />
ruolo di “promotore e incentivatore” è quello di aprire un canale<br />
di comunicazione diretto con i cittadini e i portatori di interesse<br />
locali.<br />
In questo ambito il Comune di Rofrano istituirà entro il 2013 uno<br />
Sportello Energia, con il compito di fornire informazioni circa: la<br />
normativa vigente in materia di fonti rinnovabili ed efficienza<br />
energetica; le attività promosse dall’Amministrazione comunale,<br />
ivi inclusi eventuali bandi di finanziamento; i contributi economici<br />
(incentivi, detrazioni fiscali, prestiti agevolati etc.) previsti a<br />
scala provinciale, regionale e nazionale; le migliori tecnologie<br />
disponibili <strong>per</strong> l’efficienza energetica e la produzione di energia da<br />
fonti rinnovabili.<br />
Il progetto prevede la creazione di uno specifico sportello presso<br />
gli uffici comunali, a<strong>per</strong>to al pubblico almeno una volta al mese, e<br />
di un portale web dedicato con uno sportello virtuale sempre<br />
accessibile. Durante la fase di avviamento del progetto è prevista<br />
la realizzazione di una campagna informativa al pubblico<br />
(brochures, cartellonistica etc.), inclusi due incontri pubblici di<br />
presentazione dell’iniziativa.<br />
Soggetto responsabile<br />
e attori coinvolti<br />
Tempi di realizzazione,<br />
investimenti e<br />
finanziamenti<br />
Responsabile dell’azione: Amministrazione comunale – Servizio<br />
Tecnico manutentivo edilizia privata<br />
Attori coinvolti: Amministrazione comunale, cittadinanza e<br />
stakeholder.<br />
Tempi di realizzazione: si tratta di un’azione con obiettivo finale al<br />
2013.<br />
Investimenti attivati e finanziamenti: l’azione rientra nelle<br />
responsabilità dell’Amministrazione comunale e si basa sulla<br />
disponibilità di risorse interne.<br />
Impatti attesi Iniziative di questo tipo non hanno impatti diretti quantificabili in<br />
termini di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di<br />
gas‐serra.<br />
Risparmio energetico annuo atteso (energia finale): n.q.<br />
Riduzione delle emissioni annue: n.q.<br />
Monitoraggio Indicatori previsti <strong>per</strong> la fase di monitoraggio:<br />
Numero di contatti con lo sportello (valore assoluto)<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 79 di 85
4. Coinvolgimento dei cittadini e dei soggetti interessati<br />
AZIONE 2013 4.2 Organizzazione di corsi di educazione e formazione<br />
Descrizione dell’azione La creazione di una economia e di una società a basse emissioni di<br />
CO2 richiede lo sviluppo di un “ambiente culturale” favorevole al<br />
cambiamento.<br />
Adeguare i <strong>per</strong>corsi educativi e formativi agli obiettivi connessi con<br />
la transizione verso un modello energetico sostenibile può<br />
produrre benefici inaspettati già sul breve <strong>per</strong>iodo e accrescere il<br />
consenso locale su iniziative come quelle del Patto dei Sindaci,<br />
favorendone la riuscita. Parallelamente è necessario intervenire<br />
anche sulla formazione professionale, <strong>per</strong> creare sul territorio le<br />
competenze necessarie a soddisfare la domanda di nuovi<br />
interventi in materia di energia sostenibile.<br />
A breve termine l’Amministrazione ricercherà risorse e<br />
partner <strong>per</strong> organizzare sul territorio comunale <strong>per</strong>corsi formativi<br />
<strong>per</strong> gli addetti ai lavori, dai costruttori edili agli installatori, dagli<br />
Architetti e Geometri agli Amministratori di condominio. Questi<br />
corsi dovranno fornire agli utenti non solo competenze relative<br />
alle nuove tecnologie nel campo dell’efficienza energetica e delle<br />
fonti rinnovabili, ma anche informazioni circa gli obblighi e le<br />
opportunità economiche esistenti, sia a scala nazionale che a<br />
scala comunale.<br />
Soggetto responsabile Responsabile dell’azione: Amministrazione comunale – Sindaco.<br />
e attori coinvolti Attori coinvolti: Amministrazione comunale, scuole,<br />
Tempi di realizzazione,<br />
o<strong>per</strong>atori del settore dell’efficienza energetica e delle fonti<br />
rinnovabili.<br />
Tempi di realizzazione: si tratta di un’azione con obiettivo finale al<br />
investimenti e 2013.<br />
finanziamenti Investimenti attivati e finanziamenti: allo stato attuale non è<br />
possibile una quantificazione precisa dei costi della presente<br />
azioni; l’Amministrazione comunale si riserva la possibilità di<br />
accedere a finanziamenti <strong>per</strong> coprire i costi.<br />
Impatti attesi Iniziative di questo tipo non hanno impatti diretti quantificabili in<br />
termini di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di<br />
gas‐serra.<br />
Risparmio energetico annuo atteso (energia finale): n.q.<br />
Riduzione delle emissioni annue: n.q.<br />
Monitoraggio Indicatori previsti <strong>per</strong> la fase di monitoraggio:<br />
Numero di partecipanti agli incontri (valore assoluto)<br />
pagina 80 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
6.5. Gestione rifiuti e acque<br />
Gli abitanti del Comune di Rofrano producono ogni anno circa 344 t di Rifiuti Urbani. Una<br />
politica integrata su tutto il ciclo del rifiuto consente di ridurre gli impatti ambientali<br />
complessivi, incluse le emissioni di CO2. Le azioni individuate in questa linea di intervento<br />
consentiranno già al 2015 un abbattimento delle emissioni di CO2 di 65 t. In primo luogo<br />
l’Amministrazione comunale sta <strong>per</strong>seguendo l’obiettivo di costruire un ciclo integrato dei<br />
rifiuti che va dalla prevenzione, alla gestione della raccolta fino al trattamento e smaltimento<br />
finale attraverso procedure idonee. Al centro di questo ciclo sta il potenziamento del sistema di<br />
raccolta del Rifiuto urbano efficiente, che dal valore attuale pari al 65,82% potrà raggiungere<br />
entro il 2015 l’80% di Raccolta differenziata. Oltre a questo l’Amministrazione intende<br />
intervenire a monte, riducendo la produzione di rifiuti attraverso campagne di sensibilizzazione<br />
e informazione, ma anche tramite accordi con le catene di distribuzione e l’istituzione di<br />
incentivi <strong>per</strong> i comportamenti virtuosi. In questo ambito, il Comune di Rofrano ha<br />
recentemente programmato la realizzazione di un impianto di erogazione di acqua potabile<br />
trattata, con la conseguente riduzione del consumo di bottiglie di plastica.<br />
ID AZIONE<br />
Abbattimento emissioni<br />
(t CO2)<br />
2013 2020<br />
5.1 Promozione della prevenzione nella produzione di rifiuti n.q. n.q.<br />
5.2<br />
Riorganizzazione e potenziamento del servizio di<br />
Raccolta Differenziata (RD)<br />
n.q. 65<br />
5.3 Installazione di una fontana ad uso pubblico 10<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 81 di 85
5. Gestione rifiuti e acque<br />
AZIONE 2020 5.1 Promozione della prevenzione nella produzione di rifiuti<br />
Descrizione dell’azione L’elevato consumo di materia è uno dei principali fattori di<br />
insostenibilità dell’attuale modello di produzione e consumo dei<br />
paesi industrializzati, ed ha un impatto diretto e significativo<br />
anche in termini di emissioni di CO2. La produzione di rifiuti<br />
rispecchia in parte questo fenomeno, oltre a essere un indicatore<br />
dell’inefficienza del ciclo produttivo. La Direttiva europea sui rifiuti<br />
(2008/98 CE, recepita in Italia con il D.Lgs 205/2010) rende<br />
obbligatori a livello regionale specifici programmi di prevenzione<br />
della produzione di rifiuti.<br />
Il Comune di Rofrano già da alcuni anni ha avviato una campagna<br />
di promozione <strong>per</strong> il compostaggio domestico. Nei prossimi anni,<br />
l’Amministrazione comunale, nel ruolo di “pianificatore e<br />
regolatore”, elaborerà un piano di prevenzione della produzione di<br />
rifiuti e riorganizzerà il servizio di raccolta in modo da promuovere<br />
la riduzione a monte del RU. Inoltre, il Comune di Rofrano fungerà<br />
da “promotore e incentivatore” attraverso: la realizzazione di<br />
campagne di sensibilizzazione e informazione; l’organizzazione di<br />
tavoli di concertazione e accordi di programma con gli attori<br />
chiave, a cominciare dalle grandi catene di distribuzione;<br />
l’individuazione di misure premiali e incentivi <strong>per</strong> i comportamenti<br />
virtuosi.<br />
Soggetto responsabile<br />
e attori coinvolti<br />
Tempi di realizzazione,<br />
investimenti e<br />
finanziamenti<br />
Responsabile dell’azione: Amministrazione comunale – Settore<br />
tecnico.<br />
Attori coinvolti: Amministrazione comunale, o<strong>per</strong>atori<br />
del settore del commercio/distribuzione, cittadini e<br />
stakeholder.<br />
Tempi di realizzazione: si tratta di un’azione con obiettivo finale al<br />
2020.<br />
Investimenti attivati e finanziamenti: allo stato attuale non è<br />
possibile una quantificazione precisa dei costi della presente<br />
azioni; l’Amministrazione comunale si riserva la possibilità di<br />
accedere a finanziamenti <strong>per</strong> coprire i costi.<br />
Impatti attesi In assenza di un piano di prevenzione dettagliato, con stime<br />
quantitative differenziate <strong>per</strong> categoria merceologica, non è<br />
possibile valutare gli impatti.<br />
Risparmio energetico annuo atteso (energia finale): n.q.<br />
Riduzione delle emissioni annue: n.q.<br />
Monitoraggio Indicatori previsti <strong>per</strong> la fase di monitoraggio:<br />
Quantitativo di rifiuti evitati (peso/volume <strong>per</strong> frazione<br />
merceologica)<br />
pagina 82 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
5. Gestione rifiuti e acque<br />
AZIONE 2016<br />
5.2 Riorganizzazione e potenziamento del servizio di Raccolta<br />
Differenziata (RD)<br />
Descrizione dell’azione La Raccolta differenziata (RD) è il primo strumento che<br />
un’Amministrazione comunale deve rendere o<strong>per</strong>ativo <strong>per</strong> avviare<br />
un corretto sistema di gestione dei rifiuti. La RD consente in primo<br />
luogo di rispettare le priorità in materia di politica dei rifiuti, e che<br />
vedono subito dopo la prevenzione il riutilizzo e il recu<strong>per</strong>o di<br />
materia come obiettivi primari. Questi da soli <strong>per</strong>mettono di<br />
ottenere un risparmio energetico e quindi una riduzione delle<br />
emissioni di CO2 a carico del sistema produttivo, diminuendo il<br />
flusso di materiali “vergini” in ingresso.<br />
Attualmente nel Comune di Rofrano la raccolta differenziata<br />
avviene attraverso il servizio di raccolta porta a porta con<br />
<strong>per</strong>centuale del 65,82% (dati Regione Campania, 2011).<br />
Nel medio termine, il servizio di raccolta differenziata sarà<br />
potenziato nell’ambito di un progetto redatto dal Servizio Tecnico<br />
comunale, con l’obiettivo di raggiungere l’80% al 2016.<br />
Soggetto responsabile Responsabile dell’azione: Amministrazione comunale – Settore<br />
e attori coinvolti tecnico.<br />
Attori coinvolti: Amministrazione comunale, o<strong>per</strong>atori<br />
del settore del commercio/distribuzione, cittadini e<br />
stakeholder.<br />
Tempi di realizzazione, Tempi di realizzazione: si tratta di un’azione con obiettivo finale al<br />
investimenti e 2016.<br />
finanziamenti Investimenti attivati e finanziamenti: allo stato attuale non è<br />
possibile una quantificazione precisa dei costi della presente<br />
azioni; l’Amministrazione comunale si riserva la possibilità di<br />
accedere a finanziamenti <strong>per</strong> coprire i costi.<br />
Impatti attesi La Raccolta differenziata dei RU rappresenta un presupposto<br />
imprescindibile <strong>per</strong> la creazione di un ciclo virtuoso di gestione del<br />
rifiuto, consentendo di impostare azioni di recu<strong>per</strong>o energetico sul<br />
rifiuto differenziato. È possibile quotare gli impatti della RD in un<br />
PAES attraverso l’analisi di ciclo di vita (Life Cycle Analysis – LCA)<br />
relativa ai risparmi in termini di emissioni di CO2 derivanti dal<br />
recu<strong>per</strong>o dei materiali raccolti in modo differenziato e dal<br />
compostaggio della frazione umida. La presente valutazione è stata<br />
ottenuta a partire dai parametri pubblicati nel rapporto<br />
dell’Agenzia Europea dell’Ambiente “Projections of Municipal<br />
Waste Management and Greenhouse Gases” (ETC/SPC working<br />
pa<strong>per</strong> ‐ 4/2011).<br />
Con il conseguimento dell’80% di RD al 2016, dal recu<strong>per</strong>o e<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 83 di 85
iciclaggio di circa 250 t di materia (nella ipotesi cautelativa che<br />
<strong>per</strong>dite, impurità o altre tipologie minori di materiali, non incluse<br />
nell’Analisi dell’Agenzia, contino complessivamente <strong>per</strong> il 10% della<br />
RD) si otterrà un vantaggio netto in termini di emissioni pari a quasi<br />
65 t CO2 eq.<br />
Risparmio energetico annuo atteso (energia finale): n.q.<br />
Riduzione delle emissioni annue: 65 t CO2 eq.<br />
Monitoraggio Indicatori previsti <strong>per</strong> la fase di monitoraggio:<br />
Quota di Raccolta differenziata di RU (%)<br />
Quantità di materiali avviati al recu<strong>per</strong>o/riciclaggio (t <strong>per</strong><br />
frazione merceologica)<br />
pagina 84 di 85 PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano
5. Gestione rifiuti e acque<br />
AZIONE 2020 5.3 Installazione di una fontana ad uso pubblico<br />
Descrizione dell’azione Negli ultimi anni diversi comuni hanno installato nel proprio<br />
territorio strutture (“case dell’acqua”, “fontanelli”, “chioschi”) che<br />
erogano acqua potabile, anche refrigerata e gassata. Le<br />
Soggetto responsabile<br />
"fontanelle" <strong>per</strong>mettono la diminuzione della produzione, del<br />
trasporto e dello smaltimento di bottiglie di plastica e, quindi, di<br />
emissioni di CO2. Sono strutture dotate di sistemi di affinazione<br />
organolettica, in grado quindi di migliorare sapore e odore e di<br />
dare così un valore aggiunto all’acqua distribuita tramite la<br />
rete di acquedotto. Anche il Comune di Rofrano ha intrapreso<br />
una politica di diffusione dell’utilizzo dell’acqua del rubinetto e di<br />
conseguente riduzione del consumo di bottiglie di plastica. Entro il<br />
2015 sarà formalizzato contratto di convenzione con un idoneo<br />
soggetto privato da individuarsi a mezzo di selezione pubblica, <strong>per</strong><br />
l’installazione a Rofrano di almeno un impianto di erogazione di<br />
acqua potabile trattata. La fontana in un anno consentirà di non<br />
inviare a recu<strong>per</strong>o e smaltimento almeno 200 mila bottiglie di<br />
plastica, con conseguente riduzione delle emissioni di CO2.<br />
Responsabile dell’azione: Amministrazione comunale – Settore<br />
e attori coinvolti tecnico.<br />
Attori coinvolti: Amministrazione comunale, o<strong>per</strong>atori<br />
del settore del commercio/distribuzione, cittadini e<br />
stakeholder.<br />
Tempi di realizzazione, Tempi di realizzazione: la fontana sarà installata entro il 2015.<br />
investimenti e Investimenti attivati e finanziamenti: il costo stimato <strong>per</strong> la<br />
finanziamenti fontana è di € 24.000 in 3 anni, a cui si aggiunge il costo della<br />
manutenzione stimato in € 500/anno; verranno sostenuti in parte<br />
dall’Amministrazione stessa.<br />
Impatti attesi Per quanto riguarda l’installazione della fontana ad uso pubblico,<br />
la riduzione delle emissioni è stata calcolata stimando che la<br />
fontana eroghi circa 300.000 litri di acqua all’anno ed evitando<br />
così lo smaltimento di circa 200 mila bottiglie di plastica. La<br />
valutazione è stata ottenuta partendo dai parametri pubblicati nel<br />
rapporto dell’Agenzia Europea Ambiente “Projections of Municipal<br />
Waste Management and Greenhouse Gases” (ETC/SPC working<br />
pa<strong>per</strong> ‐ 4/2011).<br />
Risparmio energetico annuo atteso (energia finale): n.q.<br />
Riduzione delle emissioni annue: 10 t CO2 eq.<br />
Monitoraggio Indicatori previsti <strong>per</strong> la fase di monitoraggio:<br />
Acqua erogata (litri/anno)<br />
PAES – <strong>Piano</strong> d’Azione <strong>per</strong> l’Energia <strong>Sostenibile</strong> del Comune di Rofrano pagina 85 di 85