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qui - Istituto del Nastro Azzurro

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1) Distintivi con decorazione e Dame Patronesse: € 7<br />

2) Distintivi dorati: piccoli: € 3, medi: € 3,50 grandi: € 4<br />

3) Portachiavi: smaltato: € 7,50<br />

4) Orologio: € 30<br />

5) Crest grande: € 25<br />

6 Labaretto: € 10<br />

7) Emblema Araldico: € 20<br />

8) Cartolina: € 0,30, cartoncino doppio: € 0,50, busta: € 0,10<br />

9) Fermacarte in onice: € 9,50<br />

10) Posacenere: € 9<br />

11) Attestato di Benemerenza: € 20<br />

12) Cravatta: lana: € 12 seta: € 15<br />

13) Foulards in seta: € 28<br />

14) Mug.: € 7,00<br />

15) Fermacarte peltro: € 23,00<br />

Tutta l’oggettistica è in vendita presso le Federazioni che in caso di carenza di materiale possono richiederlo alla Presidenza Nazionale<br />

<strong>del</strong>l’Istituo. Le spese di spedizione saranno a carico <strong>del</strong>le Federazioni ed aggiunte al costo <strong>del</strong> materiale.


PERIODICO<br />

NAZIONALE<br />

DELL’ISTITUTO<br />

DEL NASTRO<br />

AZZURRO FRA<br />

COMBATTENTI<br />

DECORATI<br />

AL VALORE<br />

MILITARE<br />

ANNO XLVIII - N. 6 - NOV./DIC. 2009 - Bimestrale - Poste Ital. S.p.A. Sped. in abb. postale D.L. n. 353/2003 (Conv. in L. 27/2/2004 n. 46) Art. 1 comma 2, DCB Roma


BUONE FESTE<br />

La Presidenza Nazionale<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong><br />

fra Combattenti Decorati<br />

al Valor Militare<br />

augura a tutti i<br />

soci ed alle rispettive famiglie un<br />

Buon Natale ed un Felice Anno 2010.<br />

• Comunicazioni Pag. 2<br />

• Primo Editoriale “” 3<br />

• Lettere al Direttore “” 4<br />

• Il Congresso di Bologna “” 6<br />

• Relazione morale <strong>del</strong> XXVIII<br />

Congresso Nazionale “” 10<br />

• Il nuovo organigramma <strong>del</strong>la<br />

Presidenza Nazionale “” 15<br />

• Il nuovo Presidente Nazionale è il Generale<br />

Carlo Maria Magnani “” 16<br />

• Pensiero a caldo “” 16<br />

• Il Comandante Giorgio Zanardi lascia una<br />

grande eredità “” 17<br />

• Concerto <strong>del</strong>la Fanfarina <strong>del</strong>la Federazione<br />

di Brescia al Congresso “” 18<br />

• Il progetto informatizzazione <strong>del</strong>le decorazioni<br />

al Valor Militare “” 19<br />

• Il Calendario <strong>Azzurro</strong> 2010 “” 20<br />

• La memoria dei valori: i calendari “” 21<br />

• Vent’anni fa cadeva il muro di Berlino “” 22<br />

• Detto fra noi “” 24<br />

• Notizie in <strong>Azzurro</strong> “” 25<br />

• Tenente pilota Antonio Max Longhini “” 26<br />

• Medaglie d’Oro Eccellenti: Teseo Tesei “” 28<br />

• L’ultimo anelito <strong>del</strong>l’eroico pilota cagliaritano<br />

Mario Aramu “” 30<br />

• 4 novembre: Festa <strong>del</strong>le Forze Armate “” 32<br />

• I russi a Bari sono di casa “” 34<br />

• Afghanistan: considerazioni a latere “” 36<br />

• La Divisione Garibaldi “” 38<br />

• Cronache <strong>del</strong>le Federazioni “” 40<br />

• Azzurri nell’azzurro dei cieli “” 46<br />

• Consigli Direttivi “” 46<br />

• Recensioni “” 47<br />

• Oggettistica <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> “” 48<br />

In copertina:<br />

Celebrato a Bologna il Congresso Nazionale<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong><br />

“IL NASTRO AZZURRO”<br />

Ha iniziato le pubblicazioni a Roma il 26 marzo 1924<br />

(La pubblicazione fu sospesa per le vicende connesse al secondo conflitto mondiale e riprese nel 1951)<br />

Direz. e Amm.: Roma 00161 - p.zza Galeno, 1 - tel. 064402676 - fax 0644266814 - Sito internet: www.istitutonastroazzurro.org<br />

- E-mail: redaz.nastroazzurro@libero.it - Direttore Editoriale: Carlo Maria Magnani - Presidente Nazionale <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> -<br />

Direttore Responsabile: Antonio Daniele - Comitato di Redazione: Carlo Maria Magnani, Antonio Daniele, Giorgio Zanardi,<br />

Giuseppe Picca, Francesco Maria Atanasio, Antonio Teja, Antonio Valeri - Segretaria di Redazione: Barbara Coiante -<br />

Autorizzazione <strong>del</strong> Tribunale Civile e Penale di Roma con decreto n.° 12568 <strong>del</strong> 1969 - Progetto Grafico e stampa: Arti<br />

Grafiche San Marcello s.r.l. - v.le Regina Margherita, 176 - 00198 Roma - Finito di stampare: novembre 2009<br />

Per abbonarsi i versamenti possono essere effettuati su C/C Postale n. 25938002 intestato a “<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>”, oppure<br />

su C/C Bancario CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA - Filiale di Roma - P.zza Madonna Loreto, 24 - c/c n. 0722122-3 - CIN IT “A” -<br />

ABI 06155 - CAB 03200 - IBAN: IT69A0615503200000000002122 - C.F. 80226830588<br />

Abbonamento ordinario: 20 Euro; sostenitore: 25 Euro; benemerito: 30 Euro e oltre.<br />

Contiene un inserto redazionale dal titolo “Calendario <strong>Azzurro</strong> 2010”<br />

Associato alla Unione Stampa Periodica Italiana


Carissimi Azzurri,<br />

con questo mio primo editoriale<br />

da Presidente Nazionale<br />

voglio ancora una volta esprimere<br />

un sentito ringraziamento<br />

a tutti voi che mi<br />

avete eletto a questa prestigiosa<br />

carica.<br />

Sono fermamente convinto<br />

che<br />

il suc-<br />

cesso<br />

<strong>del</strong>l’attività futura richiederà<br />

l’aiuto e la collaborazione di<br />

tutti voi.<br />

Un pensiero di sincera amicizia,<br />

stima e gratitudine al<br />

Comandante Giorgio Zanardi,<br />

che mi ha preceduto nell’incarico<br />

e che mi ha illuminato la via con<br />

la sua saggezza e la sua lucida<br />

fermezza nel voler diffondere e<br />

consolidare gli ideali di riferimento <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>,<br />

non solo con le parole, ma anche con l’esempio di<br />

PRIMO EDITORIALE<br />

L’APPROSSIMARSI DELLE<br />

FESTIVITÀ NATALIZIE È<br />

OCCASIONE PROPIZIA PER<br />

FORMULARE A TUTTI IL PIÙ<br />

SINCERO AUGURIO DI BUON<br />

NATALE E FELICE ANNO NUOVO A<br />

VOI ED ALLE VOSTRE FAMIGLIE ...<br />

numerose iniziative personali: solida base dalla quale<br />

continuare con sempre maggiore efficacia l’attività di<br />

diffusione e salvaguardia <strong>del</strong> concetto di Valor Militare<br />

e di Amore per la Patria.<br />

Il mio operato seguirà la via tracciata dal nostro<br />

Presidente Onorario, nella certezza che sarà sempre a<br />

fianco <strong>del</strong> nuovo Consiglio Nazionale con la sua esperienza<br />

e la sua saggezza.<br />

Il mio primo obiettivo sarà quello di far rivivere e di<br />

risollevare le Federazioni “dormienti” di cui si sono<br />

quasi perse le tracce.<br />

L’approssimarsi <strong>del</strong>le festività<br />

Azzurri dal vostro<br />

natalizie è occasione propizia<br />

per formulare a tutti il più sincero<br />

augurio di Buon Natale e<br />

Felice Anno Nuovo a voi ed alle<br />

vostre famiglie, con l’auspicio<br />

che il prossimo 2010 sarà l’anno<br />

in cui l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong><br />

<strong>Azzurro</strong> coglierà ampie messi<br />

dalla seminagione finora effettuata<br />

senza risparmio di energie.<br />

Un caro saluto a tutti voi<br />

Carlo Maria Magnani<br />

IL NUOVO CAPO DI STATO MAGGIORE DELL’ESERCITO È IL GENERALE VALOTTO<br />

Il Consiglio dei Ministri, su proposta <strong>del</strong> Ministro <strong>del</strong>la Difesa Ignazio La Russa, ha designato il Gen. C.A. Giuseppe<br />

Valotto a Capo di Stato Maggiore <strong>del</strong>l'Esercito in sostituzione <strong>del</strong> Generale Fabrizio Castagnetti.<br />

Il generale Valotto è nato a Venezia il 13 ottobre 1946, entrato nel 1966 all'Accademia Militare di Modena, a settembre<br />

1968 è stato nominato sottotenente di Cavalleria. Dopo il corso di specializzazione presso la Scuola di Applicazione<br />

a Torino è stato assegnato, con il grado di Tenente, al 132° Reggimento carri<br />

"Ariete" ad Aviano-Pordenone e successivamente, al 182° Reggimento di<br />

fanteria corazzato "Garibaldi" a Sacile e poi al 13° Battaglione carri. Dal<br />

1973 al 1974 e dal 1977 al 1984, ha svolto servizio all'Accademia Militare di<br />

Modena con vari incarichi di comando e di insegnamento.<br />

Il generale Valotto ha comandato anche il 20° Battaglione carri "Pentimalli",<br />

il Distretto Militare di Torino (1991-1992) e, da marzo 1997 a luglio 1999, la<br />

Brigata Corazzata "Ariete". Durante questo periodo, dall'ottobre 1998 ad<br />

aprile 1999, ha assunto il comando <strong>del</strong>la Brigata Multinazionale Nord a<br />

Sarajevo. Dall'ottobre 1999 al luglio 2001, ha comandato l'Accademia<br />

Militare di Modena e dal luglio 2001 al<br />

luglio 2004, è stato vice comandante<br />

<strong>del</strong>l'ARRC (Corpo d'armata di reazione<br />

rapida di ACE - Allied Command in<br />

Europe - NATO) a Rheindahlen in Germania. Rientrato in Italia, dal 24 luglio 2004<br />

al 30 agosto 2005 ha ricoperto l'incarico di Capo Dipartimento Impiego <strong>del</strong><br />

Personale presso lo Stato Maggiore <strong>del</strong>l'Esercito. Dal 1 Settembre 2005 al 1 settembre<br />

2006 è stato il decimo comandante di K-FOR, la forza NATO impegnata<br />

in Kosovo e dal 28 settembre <strong>del</strong>lo stesso anno al 6 marzo 2008 è stato il presidente<br />

<strong>del</strong> Centro Alti Studi per la Difesa (CASD). Dal 7 marzo 2008, infine, ha guidato<br />

il Comando Operativo Interforze (COI) fino al 17 settembre 2009, quando<br />

ha assunto l'incarico di Capo di Stato Maggiore <strong>del</strong>l'Esercito. Il Generale Valotto<br />

è iscritto alla Federazione di Roma <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> dal 31 gennaio<br />

2008 come socio titolare, con tessera n. 89380, poiché insignito <strong>del</strong>l’Onorificenza<br />

di Ufficiale <strong>del</strong>l’Ordine Militare d’Italia.<br />

L'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> formula al generale Valotto i più sentiti auguri per<br />

il prestigioso incarico e porge al generale Castagnetti le più sentite congratulazioni<br />

per l'ottimo lavoro svolto.<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

3


LETTERE AL DIRETTORE<br />

Egregio Presidente,<br />

vorrei portarLe all'attenzione come i rappresentanti <strong>del</strong> Governo siano<br />

"Distratti". Come vede dalla foto, la bandiera italiana è al centro. La<br />

direttiva cita chiaramente che qualora ci fossero due bandiere con tre<br />

pennoni, il centrale va lasciato libero, mentre la bandiera italiana viene<br />

posta a destra per precedenza.<br />

Credo che i soci debbano vedere le "leggerezze" di chi per primo<br />

dovrebbe osservare le "regole".<br />

cordiali Saluti.<br />

Giampiero Monti<br />

Caro Monti,<br />

il comandante Giorgio Zanardi mi ha trasmesso questa Sua per la pubblicazione, cosa che faccio davvero volentieri. Ciò<br />

che Lei evidenzia è ormai sotto gli occhi di tutti da tempo: chi è preposto all'osservanza ed al rispetto <strong>del</strong>le regole di cerimoniale<br />

è il primo a non conoscerle. Né la cultura popolare permette a chicchessia di notare subito (e in massa) se determinati<br />

atti sono eseguiti nel modo corretto oppure no. Chi, come Lei, si rende conto di come stanno realmente le cose, è<br />

persona rara: il cerimoniale, considerato dai più un inutile orpello, orami è defunto. Cose ben più importanti, come per<br />

esempio, il rispetto per il pubblico, destinatario dei servizi prodotti dall'amministrazione <strong>del</strong>lo Stato e degli enti locali,<br />

sono agonizzanti.<br />

Il vero problema <strong>del</strong>l'Italia è che questo andazzo si sta diffondendo rapidamente in ogni settore, con conseguenze<br />

fino a poco tempo fa inimmaginabili. Qualcosa di grave è accaduto nel profondo <strong>del</strong>la nostra società; qualcosa che<br />

riguarda l'atteggiamento di tutti nei confronti <strong>del</strong> lavoro. Per troppo tempo si è sentito (e si sente tutt'ora) parlare solo<br />

e soltanto di "diritti" dei lavoratori, mentre i doveri verso chi riceve il risultato <strong>del</strong> lavoro sono rimasti sullo sfondo, fino<br />

a diventare lettera morta.<br />

Cosa ci riserverà il domani?<br />

Cordialmente.<br />

Antonio Daniele<br />

Egregio Direttore,<br />

da quando alla Presidenza <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> Azzuro c'è il Comandante Zanardi e alla direzione <strong>del</strong> periodico c'è lei, la<br />

Rivista ha avuto un notevole miglioramento ... Complimenti.<br />

Ma pochi giorni fa ho ricevuto il n.2 di quest'anno e sono sobbalzato per la piacevole sorpresa di constatare che<br />

… era stato pubblicato il noto manifesto <strong>del</strong>la X Flottiglia MAS, venivano pubblicate le vicende <strong>del</strong> confine orientale<br />

e veniva riprodotta la fotografia <strong>del</strong> sottotenente di vascello Francesco Vigiak, eroico comandante <strong>del</strong>la<br />

Compagnia Gabriele D'Annunzio <strong>del</strong>la X MAS...<br />

Ricordo quando entrai nella sede <strong>del</strong>la Federazione di Bologna e mi presentai al Presidente, generale Papini,<br />

con le mie credenziali, una Croce e due Medaglie d'Argento. Fu un lungo collo<strong>qui</strong>o, durante il quale il generale,<br />

con mia grande amarezza, mi spiegò che poteva accreditarmi solo la Croce, concessami prima <strong>del</strong>l'8 settembre, perché<br />

le due M.A. mi erano state concesse sul campo durante la RSI. Una grande amarezza che si univa alle tante altre<br />

piovutemi addosso dopo il mio rientro dalla prigionia in Algeria il giorno di Pasqua <strong>del</strong> 1946. Ero appena tornato<br />

a Bologna e riabbracciato i miei genitori, la mia sposa e due figlie, una di quattro e l'altra di due anni, quando dalla<br />

Regia Marina arrivò un foglio indirizzato a me, "S. Tenente di Vascello in SPE" che mi comunicava: "La S. V. è stata<br />

cancellata dai ruoli con perdita <strong>del</strong> grado, perché si è resa responsabile di: "Adesione, giuramento e servizio nella<br />

Marina repubblicana fascista dall'1-12-1943 al 13-4-1945, data <strong>del</strong>la sua cattura in mare durante un'azione navale<br />

di guerra contro gli alleati e per altre missioni di guerra precedentemente compiute al comando di Mezzi d'Assalto<br />

<strong>del</strong>la X Flottiglia MAS".<br />

... Non mi sono mai vergognato di quella motivazione che mi degradava, mi riduceva allo stato di "marò servizi<br />

vari", mi strappava le medaglie dal petto, anche quella guadagnata sull'Incrociatore Montecuccoli nel 1942 ... E<br />

la Croce? Quell'unica insegna che mi ha permesso di entrare a far parte <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> non mi è mai stata consegnata.<br />

Un giorno fui convocato dal Ministero Difesa Marina per la consegna. Al 3° piano di quell'edificio attesi invano<br />

per un paio d'ore davanti a una porta, fino a che decisi di andarmene piuttosto seccato, ma fui quasi subito raggiunto<br />

sulle scale da un marinaio di servizio: "È lei Nesi?", mi allungò un rotolo di pseudo-pergamena con un nastro<br />

azzurro senza dirmi neanche buongiorno e risalì le scale, quasi scontrandosi con un borghese dall'aspetto giovanile,<br />

che aveva al petto il nastrino azzurro di una Medaglia d'Oro e che si precipitò verso di me, abbracciandomi con<br />

le lagrime agli occhi. Mi disse solo "scusaci!" e risalì la rampa di scala. Il rotolo era la concessione, ma non c'era traccia<br />

<strong>del</strong>la Croce. In una galleria antistante il Parlamento c'era un negozio di cose militari e lì, se proprio volevo quella<br />

insegna, me la dovetti comprare.<br />

La motivazione <strong>del</strong>la seconda M.A. mi ricollega a Francesco Vigiak e all'argomento <strong>del</strong> bell'articolo <strong>del</strong> dott.<br />

Giuseppe Vuxani, perché l'avevo conosciuto quando io, di base nell'isola di Brioni, accompagnai il Comandante<br />

Borghese a Laurana in occasione <strong>del</strong>la ispezione da lui fatta a tutte le basi <strong>del</strong>la X Flottiglia MAS poste a Trieste e<br />

in Istria … ispezione effettuata nonostante le ire <strong>del</strong> Gauleiter Rainer, che proprio a Laurana tentò di fare arrestare<br />

Borghese alla presenza di Vigiak. Delle vicende <strong>del</strong> confine orientale ne ho scritto anch'io sul libro "Decima<br />

Flottiglia Nostra..." dalla pag. 149 alla pag. 206 ... Il dott. Vuxani ha citato varie versioni sulla fine di "Frane", ma<br />

la versione più sicura è quella da me pubblicata, anche se rimane senza risposta. Così, con la pubblicazione di quel-<br />

4 IL NASTRO AZZURRO


l'articolo e di quel manifesto, anche la rivista "Il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>" ha sfondato finalmente il muro di silenzio che per<br />

tanto tempo ha avvolto la nostra Storia, la Storia <strong>del</strong>la X Flottiglia MAS <strong>del</strong>la RSI ...<br />

Mi sono chiesto se questo improvviso mutamento sia coinciso con l'inizio <strong>del</strong>la Presidenza Zanardi solo casualmente<br />

o sia dovuto alla sua dirittura morale a me ben nota ...<br />

Con la più viva cordialità.<br />

Sergio Nesi<br />

Carissimo Nesi,<br />

Innanzitutto mi scuso per i "tagli" inflitti alla sua lunghissima lettera, che pubblico soprattutto per il grande valore<br />

di testimonianza che ha in relazione alle vicende <strong>del</strong>l'Italia nord orientale e alle storie personali degli italiani che<br />

vi combatterono. Oggi non riusciamo ancora a osservare quegli eventi col dovuto distacco e da ciò deriva un clima<br />

ancora non favorevole ad una vera riconciliazione tra gli italiani che si schierarono dall'una e dall'altra parte.<br />

La pubblicazione <strong>del</strong>l'articolo <strong>del</strong> dottor Vuxani è stato un tentativo. Nelle pagine di questo numero si trova un<br />

altro tentativo: la pubblicazione di un articolo relativo alle vicende <strong>del</strong>la Divisione Garibaldi.<br />

Rimane il fatto che ancora oggi la profonda spaccatura verificatasi nella società italiana a seguito dei tragici eventi<br />

e <strong>del</strong>le improbe decisioni conseguenti all’8 settembre 1943 non si riesce a chiudere. Lo possiamo osservare con il<br />

confronto <strong>del</strong>la dialettica politica tra le attuali formazioni di destra e di sinistra che, a 66 anni di distanza, è talmente<br />

radicalizzato che da più parti ormai si parla chiaramente <strong>del</strong>la necessità di “legittimazione” <strong>del</strong>l’una formazione<br />

da parte <strong>del</strong>l’altra e viceversa.<br />

Con viva cordialità<br />

Antonio Daniele<br />

Egr. Direttore<br />

sono un alpino <strong>del</strong>la Divisione Italiana Partigiana Garibaldi, che ha operato Jugoslavia durante la Seconda Guerra<br />

Mondiale. Desidero complimentarmi per i numerosi articoli pubblicati sul notiziario <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> (n 3<br />

Luglio/Agosto 2008) in occasione <strong>del</strong> bicentenario <strong>del</strong>la nascita di Giuseppe Garibaldi; vorrei inoltre ringraziare l'alpino<br />

Roberto Stocchi, <strong>del</strong>la Federazione di Roma, che ha ricordato l'impegno degli alpini in guerra ed in pace.<br />

Nel seguire le varie manifestazioni Garibaldine mi pongo sempre un interrogativo: perché in tali circostanze non<br />

si ricorda mai la gloriosa divisione Garibaldi operante in Jugoslavia nella guerra 1943-1945? Era una schiera di uomini,<br />

tanti sono Caduti, che portavano le stellette <strong>del</strong>l'esercito italiano, combattevano sotto il vessillo tricolore per la<br />

libertà <strong>del</strong> popolo jugoslavo e per tutti i popoli contro il nazi-fascismo. Erano gli eredi legittimi dei "veterani garibaldini"<br />

di cui perpetuano il nome, la leggenda e non vengono mai citati o ricordati nelle manifestazioni garibaldine<br />

o nei notiziari <strong>del</strong> N.A. Hanno ricevuto circa 2000 decorazioni per il grande valore dimostrato in terra straniera,<br />

perché non ricordarli? I reduci garibaldini <strong>del</strong>la Provincia di Varese, associati all'Associazione Nazionale Veterani<br />

e Reduci Garibaldini (Ente Morale N.1060 <strong>del</strong> 29-3-1952) da oltre trent'anni, nella seconda domenica di luglio, si<br />

ritrovano presso la chiesetta <strong>del</strong> Passo Forcora (memoriale <strong>del</strong>la divisione) per suffragare i Caduti e per rinnovare<br />

il vincolo di fratellanza e di amicizia che li unisce.<br />

Ringraziamo per la cortese attenzione e porgiamo distinti saluti.<br />

Angelo Vigano<br />

(Presidente <strong>del</strong>la Sezione di Gallarate)<br />

Carissimo presidente Vigano,<br />

pubblico molto volentieri la Sua lettera, anche se numerose altre lettere precedenti mi hanno costretto ad attendere un po' per farlo,<br />

perché mi permette di continuare nel discorso che questa rivista sta portando avanti dalle sue colonne.<br />

Purtroppo il periodo che va dall'8 settembre 1943 al 25 aprile <strong>del</strong> 1945 ha visto l'Italia spezzata in due, ha visto l'alleato tedesco<br />

trasformarsi in oppressore, ha visto l'ex nemico anglo americano, diventare un alleato un po' sospettoso e non molto propenso a<br />

spingere il fronte verso nord con la dovuta decisione. Nel frattempo molto sangue italiano continuava ad essere versato come tributo<br />

al dio <strong>del</strong>la guerra. Ma questo sangue veniva versato su entrambi i fronti: era la guerra civile che ha lasciato danni e lutti, ma che<br />

ha anche scavato un solco profondo, quasi incolmabile, nella coscienza nazionale. Quando tutti gli italiani lasceranno da parte i rancori<br />

e gli odi e ricorderanno la seconda guerra mondiale solo come uno dei periodi più convulsi e tristi passati dalla nostra Patria, la<br />

riconciliazione di cui si sente tanto il bisogno, sarà finalmente a portata di mano.<br />

Cosa è stata e cosa ha fatto la Divisione Garibaldi nella Guerra di Liberazione è raccontato a pag 38. Tale racconto è stato possibile<br />

grazie alle notizie con le quali Lei ha corredato la sua lettera. Spero che con ciò sia ancora più chiaro il senso che si intende dare<br />

da queste colonne alle parole libertà e democrazia.<br />

Con la più viva cordialità<br />

Antonio Daniele<br />

ANCHE LE ALTRE RIVISTE CI LEGGONO<br />

Il periodico “La Lampada”, organo ufficiale <strong>del</strong> “Tempio Nazionale <strong>del</strong>l’Internato Ignoto” con sede a Padova, a<br />

pag. 23 <strong>del</strong> n.° 3 - aprile 2009, cita “Il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>” per aver pubblicato quanto le scuole di Ferrara, sotto l’egida<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> hanno fatto ai fini <strong>del</strong>la divulgazione tra le giovani generazioni dei fondamentali<br />

sui quali poggia il sentimento di Patria e di Valor Militare, col progetto “Ideali e Valori” realizzato sotto il coordinamento<br />

<strong>del</strong>la professoressa Simonetta Maestri.<br />

Fa molto piacere sapere che altri sodalizi nazionali, con scopi analoghi a quelli <strong>del</strong> nostro <strong>Istituto</strong>, ci osservano<br />

e plaudono alle nostre iniziative.<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

5


6 IL NASTRO AZZURRO<br />

IL CONGRESSO DI BOLOGNA<br />

Nei principeschi saloni <strong>del</strong>l'austero palazzo<br />

Corsini che ospita a Bologna il "Circolo Ufficiali<br />

<strong>del</strong>l'Esercito", dal 16 al 18 ottobre 2009, si è<br />

svolto il 28° Congresso Nazionale <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>.<br />

Alla cerimonia di apertura, celebrata venerdì 16<br />

ottobre, hanno preso parte numerose autorità civili,<br />

militari e religiose <strong>del</strong>la città e di aree limitrofe e si è<br />

registrata la presenza di ben 20 gonfaloni di città,<br />

comuni e provincie Decorate al Valor Militare.<br />

Dopo il saluto alle autorità da parte <strong>del</strong> Presidente<br />

<strong>del</strong>la Federazione di Bologna, cav. Giorgio Bulgarelli, e<br />

l’intervento <strong>del</strong>la Presidente <strong>del</strong>la Provincia di<br />

Bologna, on. Beatrice Draghetti, nonché il saluto <strong>del</strong><br />

Presidente Nazionale <strong>del</strong>l’Associazione Combattenti e<br />

Reduci, on. De Meo, il Comandante Giorgio Zanardi<br />

ha tenuto il discorso d'apertura dando ampio risalto ai<br />

numerosi messaggi pervenuti, in particolare a quello<br />

<strong>del</strong> Consigliere Militare <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la<br />

Repubblica, che ha espresso i suoi voti benaugurali<br />

anche a nome <strong>del</strong> Capo <strong>del</strong>lo Stato, e quello di<br />

Amedeo di Savoia il Duca d'Aosta (testi integrali nel<br />

riquadro a fondo pagina).<br />

Il Comandante Zanardi ha poi dichiarato in forma<br />

ufficiale la sua già nota intenzione di non ricandidarsi<br />

alla presidenza <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> ed ha formulato a tutti i<br />

congressisti il suo ringraziamento per la loro presenza<br />

e il suo fervido augurio di buon lavoro.<br />

I lavori <strong>del</strong> Congresso hanno preso avvio il giorno<br />

successivo, sabato 17 ottobre, con la nomina <strong>del</strong> presidente<br />

<strong>del</strong> Congresso nella figura <strong>del</strong> Vice presidente<br />

Nazionale e Presidente <strong>del</strong>la Federazione di Brescia,<br />

generale Carlo Maria Magnani, il quale ha avuto il<br />

compito di gestire e coordinare le varie fasi <strong>del</strong> congresso<br />

stesso con l'aiuto, quale vice presidente, <strong>del</strong><br />

generale Arnaldo Cassano, altro Vice Presidente<br />

nazionale e Presidente <strong>del</strong>la Federazione di Milano. Il<br />

generale Cassano è stato anche nominato presidente<br />

<strong>del</strong>la Commissione "Verifica dei poteri" e Presidente<br />

<strong>del</strong>la "Commissione Elettorale". Quest'ultima commissione,<br />

piuttosto numerosa, vedeva nella carica di vicepresidente<br />

il presidente <strong>del</strong>la federazione di Sondrio,<br />

MESSAGGIO DEL CONSIGLIERE MILITARE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA<br />

Illustre Presidente<br />

la ringrazio, a nome <strong>del</strong> Signor Presidente <strong>del</strong>la Repubblica, per il cortese invito a presenziare alla cerimonia inaugurale<br />

<strong>del</strong> XXVIII Congresso <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> fra Combattenti decorati al Valor Militare che si svolgerà<br />

dal prossimo 16 ottobre a Bologna.<br />

Il Presidente <strong>del</strong>la Repubblica, idealmente presente, esprime mio tramite il suo apprezzamento per la significativa<br />

iniziativa volta a testimoniare ancora una volta il coraggio e le virtù di coloro che, con elevato spirito di sacrificio<br />

e spiccato senso <strong>del</strong> dovere, hanno servito il Paese.<br />

La manifestazione odierna costituisce non solo l'opportunità per vivificare e rinsaldare il comune patrimonio di<br />

ricordi e di valori che hanno ispirato la vita di tutti gli appartenenti al sodalizio, ma è anche un prezioso momento<br />

per consolidare nelle giovani generazioni il rispetto dei principi fondamentali di libertà e democrazia sanciti<br />

dalla nostra carta costituzionale. D'altronde, soltanto con l'impegno quotidiano di ogni cittadino si possono concretamente<br />

superare le miopi divisioni e le pericolose tensioni che hanno caratterizzato la storia <strong>del</strong>l'umanità, nella<br />

prospettiva di uno sviluppo sociale ed economico stabile e duraturo perché si realizzi un mondo più giusto e solidale.<br />

Con questi sentimenti, sono lieto di inviare a Lei, caro Presidente, ed a tutti i convenuti il cordiale saluto <strong>del</strong><br />

Capo <strong>del</strong>lo Stato, unitamente all' augurio di pieno successo <strong>del</strong>l'evento.<br />

Rolando Mosca Moschin<br />

MESSAGGIO DI S.A.R. IL PRINCIPE AMEDEO DI SAVOIA<br />

Nel giorno in cui vi accingete a celebrare, nella città di Bologna, il vostro Congresso nazionale, è con l'orgoglio<br />

di chi ha avuto il privilegio di avere un Padre pluridecorato al Valor Militare che mi accingo a porgere a Voi tutti il<br />

mio sincero, cordiale saluto.<br />

Voi rappresentate il distintivo <strong>del</strong>l'Onore, siete i degni prosecutori di Coloro che con le Regie Patenti <strong>del</strong> 6 gennaio<br />

1936 sono stati riconosciuti "Corpo Nobiliare" <strong>del</strong> Valore.<br />

Nel tempo avete saputo mantenere fede agli Ideali che contribuiscono a rafforzare il concetto di Patria, alimentando<br />

il ricordo di tutti coloro, senza distinzione alcuna - vincitori e vinti - che hanno fornito con l'esempio<br />

<strong>del</strong>l'Eroismo l'amore per la Patria.<br />

Con questa premessa, formulo l'augurio di buon lavoro, certo che i nuovi organismi rappresentativi, che vi accingete<br />

ad eleggere, saranno all'altezza <strong>del</strong> compito loro demandato e continueranno a tenere alto il Labaro <strong>del</strong><br />

"<strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>".<br />

da Castiglion Fibocchi, 16 ottobre 2009.<br />

Amedeo di Savoia


Vido, e quali consiglieri Valeri, Di Natale, Ferretti e<br />

Degli Innocenti.<br />

Compiuti questi adempimenti di carattere organizzativo,<br />

venivano presentate all'assemblea le candidature<br />

alle cariche sociali pervenute alla Presidenza<br />

STORIA DELLA CITTÀ<br />

Nazionale nell'ultimo periodo. Il Segretario <strong>del</strong><br />

Congresso, eletto nella persona <strong>del</strong> Segretario<br />

Generale <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> Gen. Teja,<br />

sollecitava l'assemblea a presentare ulteriori eventuali<br />

candidature, <strong>qui</strong>ndi, successivamente, il presidente<br />

uscente Zanardi ha dato lettura <strong>del</strong>la "relazione<br />

morale", il cui testo è pubblicato integralmente nelle<br />

pagine successive. Durante la lettura, Zanardi si è spesso<br />

interrotto per puntualizzare e sottolineare alcuni<br />

concetti che ha ritenuto importanti.<br />

Terminata la presentazione <strong>del</strong>la "relazione morale"<br />

è stata presentata ai congressisti, a cura <strong>del</strong><br />

Presidente <strong>del</strong> Collegio dei sindaci ing. Camillo Pariset,<br />

la "relazione amministrativa".<br />

Subito dopo si è aperto il dibattito che ha registrato<br />

numerosi interventi tendenti soprattutto a richiedere<br />

chiarimenti e puntualizzazioni relativamente ad<br />

alcuni aspetti <strong>del</strong>la relazione amministrativa. Si è trattato<br />

di un dibattito molto partecipato e costruttivo<br />

che, talvolta ha anche avuto toni accesi, dimostrando<br />

il notevole interesse dei congressisti per gli argomenti<br />

trattati.<br />

In particolare appare opportuno evidenziare l'appassionato<br />

richiamo <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong>la Federazione<br />

di Firenze, on. Stegagnini, al concetto di Valor<br />

Militare, la giusta sottolineatura <strong>del</strong>la necessità di<br />

grande attenzione agli aspetti economici e gestionali<br />

da parte <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong>la federazione di Pescara,<br />

amm. Natale, il suggerimento <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong>la<br />

La zona di Bologna era abitata fin dal IX secolo a.C. dagli Etruschi che la battezzarono Felsina. I Galli la battezzarono<br />

Bononia. Divenne poi città romana e, dopo la caduta <strong>del</strong>l'Impero, fu soggetta a diverse dominazioni barbare<br />

finché, nel 774, Carlo Magno la consegnò al papa Adriano I.<br />

Ripopolatasi nel X secolo, Bologna divenne comune e, alla fine <strong>del</strong> XIII secolo, con i suoi 50.000, forse 60.000<br />

abitanti era la <strong>qui</strong>nta città europea per popolazione ed era il maggior centro industriale tessile d'Italia e utilizzava<br />

un complesso sistema di canali per alimentare i mulini e per il trasporto di merci. Nel 1088 fu fondata a Bologna<br />

quella che è riconosciuta come la prima università <strong>del</strong> mondo occidentale.<br />

Nel XIII secolo, Bologna fu coinvolta nelle lotte tra guelfi e ghibellini, con alterne fortune. Nel 1507 passò allo<br />

Stato Pontificio fino al 1796 quando con Napoleone arrivarono a Bologna le truppe francesi ma, dopo il Congresso<br />

di Vienna (1815) la città ritornò alla Chiesa. Vi si stabiliranno gli austriaci, per essere poi annessa al Regno d'Italia<br />

nel 1860.<br />

Durante la Seconda guerra mondiale Bologna fu esposta a numerose azioni di bombardamento. Al termine <strong>del</strong><br />

conflitto il 44% <strong>del</strong> patrimonio edilizio <strong>del</strong>la città era stato distrutto o gravemente danneggiato. Liberata il 21 aprile<br />

1945, Bologna è stata protagonista nella resistenza.<br />

Il 2 agosto 1980 alle ore 10.25 una bomba esplose alla stazione centrale di Bologna causando 85 morti: questo<br />

avvenimento è passato alla storia come la Strage di Bologna.<br />

La città di Bologna è la decima tra le 27 città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite <strong>del</strong> Risorgimento<br />

nazionale" per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel Risorgimento, inoltre è stata insignita <strong>del</strong>la<br />

Medaglia d'oro al Valor Militare il 2 novembre 1946, per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda<br />

guerra mondiale, con la seguente motivazione:<br />

"Città partigiana, fe<strong>del</strong>e alle antiche tradizioni, non volle soggiacere alla prepotenza <strong>del</strong> tedesco invasore, e col<br />

sangue purissimo di migliaia dei suoi figli migliori, con le sue case distrutte ed in epici, diuturni combattimenti<br />

sostenuti con le armi strappate al nemico, fu all'avanguardia nell'impari lotta e nell'insurrezione che, nell'alba<br />

radiosa, <strong>del</strong>l'aprile 1945, portò la Patria alla ricon<strong>qui</strong>sta <strong>del</strong>la sua libertà."<br />

Settembre 1943 - aprile 1945<br />

La città è anche decorata di Medaglia d'oro al valor civile.<br />

Bologna è la città dei portici: oltre 38 km nel solo centro storico. Li si trova in quasi tutte le vie <strong>del</strong> centro e la<br />

loro origine è in parte da attribuirsi alla forte espansione che ebbe la città nel tardo medioevo, quando la città e<br />

la fiorente università divennero un polo ambito per studiosi e letterati di tutta l'Europa, ma anche per la popolazione<br />

proveniente dalla campagna.<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

7


Federazione di Sondrio, dott. Vido, di ricercare soci<br />

simpatizzanti di età non superiore ai 40, 50 anni al<br />

fine di sfruttare la maggiore spinta operativa dei giovani,<br />

l'offerta <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong>la federazione di<br />

Trieste, dott. Vuxani, di sostenere economicamente<br />

alcune iniziative opportunamente vagliate dalla<br />

Presidenza Nazionale, le pacate e simpaticamente ironiche<br />

considerazioni esposte dal presidente <strong>del</strong>la<br />

Federazione di Bari, gen. Picca, sulla sincerità <strong>del</strong>la<br />

motivazione di alcuni nuovi iscritti, e infine i resoconti<br />

<strong>del</strong>le rispettive attività svolte ai fini <strong>del</strong> sostegno<br />

degli ideali <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> da parte di<br />

vari presidenti di federazione. In particolare, il cav.<br />

Perrella (Napoli) relativamente alla proposta di sostituire<br />

la dizione “soci simpatizzanti” con quella “soci<br />

aggregati”, il gen. Turchi (Alessandria) relativamente<br />

al "Comitato d'Intesa" tra le associazioni combattentistiche<br />

e d'arma costituito ad Alessandria su sua iniziativa,<br />

il sindaco <strong>del</strong>la federazione di Torino, Provero,<br />

che ha ripercorso la storia <strong>del</strong> cosiddetto "Archivio<br />

Sabaudo", ovvero la raccolta su pergamene <strong>del</strong>le<br />

motivazioni <strong>del</strong>le Decorazioni al Valor Militare dal<br />

1880 al 1946.<br />

Nella mattinata <strong>del</strong>lo stesso sabato 17, nel giardino<br />

che il Comune di Bologna gli ha intitolato fuori Porta<br />

San Felice, si era svolta la cerimonia organizzata<br />

dall’U.N.I.R.R. di inaugurazione di un monumento per<br />

onorare la memoria di Mons. Enelio Franzoni<br />

8 IL NASTRO AZZURRO<br />

M.O.V.M.<br />

Per la concomitanza con i lavori congressuali, in<br />

rappresentanza <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>, ha<br />

partecipato una <strong>del</strong>egazione guidata dal Presidente<br />

<strong>del</strong>la Federazione di Bologna, cav. Giorgio Bulgarelli,<br />

che ha deposto una corona d’alloro. Oltre al presidente<br />

Bulgarelli, hanno preso la parola il Presidente<br />

Nazionale <strong>del</strong> Gruppo <strong>del</strong>le Medaglie d’Oro, gen. CC<br />

Umberto Rocca, e la Presidente <strong>del</strong>la Provincia di<br />

Bologna on. Beatrice Draghetti.<br />

Al termine <strong>del</strong> pranzo, che ha interrotto i lavori, il<br />

comandante Giorgio Zanardi ha preso la parola per<br />

ringraziare tutti per il lavoro svolto e per il supporto e<br />

la fiducia dimostratagli negli ultimi anni. Zanardi ha<br />

poi rivolto il suo grato pensiero all'amico ammiraglio<br />

Natale col quale ha condiviso la gestione<br />

<strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> nei difficili ultimi anni <strong>del</strong>la presidenza<br />

Vaccaro, e al compianto generale Mario<br />

Gariboldi <strong>del</strong> quale ha espresso il ricordo di<br />

grande stima ed amicizia.<br />

Nel pomeriggio, il Congresso è entrato nel vivo dei<br />

lavori, con la presentazione ai <strong>del</strong>egati con potere di<br />

voto <strong>del</strong>le numerose proposte di modifica <strong>del</strong>lo<br />

Statuto <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>. Tali proposte<br />

di modifica, lette una ad una dal segretario generale<br />

gen. Antonio Teja, avevano già ricevuto un primo<br />

avallo informale da parte <strong>del</strong>l'ufficio legislativo <strong>del</strong><br />

Gabinetto <strong>del</strong> Ministro <strong>del</strong>la Difesa, avevano passato il


vaglio <strong>del</strong>la Giunta Esecutiva Centrale, svoltasi a Roma<br />

a metà settembre, e <strong>del</strong> Consiglio Generale tenutosi a<br />

Bologna nel pomeriggio di venerdì 16 ottobre, cioè<br />

immediatamente prima <strong>del</strong>la cerimonia di apertura<br />

<strong>del</strong> Congresso. Comunque, il dibattito su alcune di<br />

esse è stato particolarmente acceso dimostrando il<br />

grande interesse e l'attenzione certosina dei congressisti<br />

per portare a termine nel migliore dei modi questa<br />

importante fase di aggiornamento <strong>del</strong>le norme<br />

statutarie, dal quale dipenderà il futuro <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong><br />

almeno per i prossimi quattro anni. Infatti, una <strong>del</strong>le<br />

varianti introdotte è stata l'estensione da tre a quattro<br />

anni <strong>del</strong>la durata <strong>del</strong>le cariche sociali, con la conseguenza<br />

di spostare a quattro anni la cadenza di convocazione<br />

<strong>del</strong> Congresso Nazionale.<br />

Al termine <strong>del</strong> dibattito, le modifiche introdotte<br />

sono state verbalizzate con atto notarile dando così<br />

ad esse forza di norma legale per tutti gli Azzurri.<br />

Il nuovo Statuto, non appena approvato e registrato<br />

nei modi di legge, sarà pubblicato integralmente<br />

sul sito internet <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> e sarà scaricabile, affinché<br />

tutti i soci ne vengano edotti.<br />

Terminate le fasi legislative <strong>del</strong> congresso, ha avuto<br />

luogo la presentazione <strong>del</strong>l'Albo d'Oro dei Decorati al<br />

Valor Militare di Roma e provincia: due grandi volumi<br />

finemente rilegati presentati dal neo presidente <strong>del</strong>la<br />

Federazione di Roma, dott. Valeri.<br />

A conclusione dei lavori <strong>del</strong>la giornata, il direttore<br />

<strong>del</strong>la rivista "Il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>", generale Antonio<br />

Daniele, ha presentato il progetto di informatizzazione<br />

dei dati relativi a tutti i Decorati al Valor Militare<br />

d'Italia. Si tratta di un archivio informatico realizzato<br />

grazie alla eccellente disponibilità degli uffici storici<br />

allocati presso gli Stati Maggiori <strong>del</strong>le quattro Forze<br />

Armate (Esercito Italiano, Marina Militare,<br />

Aeronautica Militare e Arma dei Carabinieri) e presso<br />

il Comando Generale <strong>del</strong>la Guardia di Finanza e<br />

soprattutto grazie all'eccezionale capacità tecnica e<br />

ancora più encomiabile spirito di collaborazione di<br />

una ventina di giovani ricercatori informatici dipendenti<br />

dalla ditta "Mediastore" di Tivoli (RM) che, superando<br />

ogni difficoltà, sono stati in grado di registrare<br />

oltre 378.000 voci inerenti persone Decorate al Valor<br />

Militare dal 1833 ai giorni nostri. I dettagli sul progetto<br />

sono a pagina 18.<br />

Il giovane titolare <strong>del</strong>la "Mediastore", Andrea<br />

Cervelli, ha poi presentato nel dettaglio come, e con<br />

quanta facilità, si potranno trovare i dati relativi ad un<br />

qualsiasi Decorato al Valor Militare. L'entusiasmo dei<br />

congressisti presenti è salito alle stelle al punto da impedire<br />

ad Andrea Cervelli, con numerosissime domande e<br />

richieste di chiarimenti, di concludere la sua presentazione.<br />

Il comandante Giorgio Zanardi, grande sostenitore<br />

<strong>del</strong>l’iniziativa, ha affermato, con voce rotta dalla<br />

commozione, che questo progetto "costituisce la ciliegina<br />

sulla torta al termine di un triennio di grande rilevanza<br />

per la storia <strong>del</strong> nostro <strong>Istituto</strong> e di un congresso<br />

estremamente importante e fattivo sotto tutti i punti di<br />

vista".<br />

La serata di gala, con una gustosa cena seguita da<br />

un applauditissimo concerto <strong>del</strong>la Fanfarina <strong>del</strong>la<br />

federazione di Brescia <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>,<br />

ha chiuso la giornata congressuale.<br />

I lavori congressuali di domenica 18 ottobre hanno<br />

avuto come tema il rinnovo <strong>del</strong>le cariche sociali nazionali<br />

<strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong>. Ai lavori hanno partecipato i <strong>del</strong>egati<br />

di 48 Federazioni Provinciali in rappresentanza di<br />

4591 soci, pari ad oltre l’80% degli iscritti. I <strong>del</strong>egati<br />

hanno potuto votare su una scheda onnicomprensiva<br />

che, dopo le esaurienti spiegazioni <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong><br />

seggio, generale Arnaldo Cassano, è apparsa comunque<br />

semplice da utilizzare.<br />

Lo spoglio <strong>del</strong>le schede ha richiesto alcune ore di<br />

lavoro da parte <strong>del</strong>la commissione elettorale e poi si è<br />

avuto l'annuncio ufficiale <strong>del</strong>la nomina <strong>del</strong> nuovo<br />

Presidente Nazionale nella figura <strong>del</strong> generale Carlo<br />

Maria Magnani, già Vice Presidente Nazionale. Sono<br />

stati anche eletti i tre nuovi vice presidenti, i consiglieri<br />

Nazionali e i Sindaci titolari e supplenti. La lista completa<br />

dei nuovi vertici è a pag. 15.<br />

Il Congresso di Bologna si è chiuso con l'orizzonte<br />

futuro ricco di sfide, ma con un <strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong><br />

<strong>Azzurro</strong> fra Combattenti Decorati al Valor Militare<br />

pronti a "combattere" di nuovo per mantenere vivi e<br />

vitali gli ideali di Valore Militare, Amore per la Patria<br />

e Fratellanza Nazionale nella società italiana in rapida<br />

trasformazione e, proprio per questo, abbisognevole<br />

di forti punti di riferimento morali, sociali e culturali<br />

tra i quali quelli tradizionalmente custoditi e sostenuti<br />

dal <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>.<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

9


RELAZIONE MORALE DEL XXVIII<br />

CONGRESSO NAZIONALE<br />

Buon giorno e benvenuti al 28° Congresso<br />

Nazionale <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>.<br />

Desidero innanzitutto porgere un caldo ringraziamento,<br />

unitamente ai Vice Presidenti<br />

Gen.B. Arnaldo Cassano, Gen.B. Carlo Maria<br />

Magnani e B.G. Antonio Teja con i quali ho condiviso<br />

le responsabilità <strong>del</strong>la direzione <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong><br />

negli ultimi tre anni, a tutti voi partecipanti che<br />

avete voluto testimoniare, con la vostra presenza,<br />

l'amore e l'attaccamento al nostro <strong>Istituto</strong>, riconoscendo<br />

la vitale importanza per il suo futuro<br />

che questo Congresso riveste perché dovrà <strong>del</strong>iberare<br />

importanti modifiche statutarie e sancire il<br />

nuovo ruolo cui i Soci Simpatizzanti saranno chiamati<br />

con l'inserimento a pieno titolo negli organismi<br />

associativi anche centrali.<br />

Un grazie particolare va poi all'ex Vice<br />

Presidente Amm. Guido Natale che dal 2004 al<br />

2006 mi aveva aiutato a guidare l'<strong>Istituto</strong> quando<br />

si ammalò il Gen Vaccaro.<br />

Prima di dare inizio ai lavori, consapevoli di<br />

interpretare i sentimenti di voi tutti, eleviamo il<br />

pensiero ai numerosi amici e colleghi che, negli<br />

anni trascorsi dal Congresso di Brescia, ci hanno<br />

lasciato:<br />

10 IL NASTRO AZZURRO<br />

PRESIDENZA NAZIONALE<br />

Presidente Nazionale Onorario: Gen.C.A.<br />

Giovanni Vaccaro<br />

Vice Presidente Nazionale: Ing. Maurizio de<br />

Stasio<br />

COLLEGIO CENTRALE DEI SINDACI<br />

Sindaco effettivo: S.Ten. Giovanni Alletto<br />

CONSIGLIERI NAZIONALI<br />

C.V. Luigi Cafiero - Genova<br />

Comm. M.O.V.M. Attilio Brunetti - Campobasso<br />

Dr. Franco Lanfredi - Mantova<br />

PRESIDENTI DI FEDERAZIONE<br />

Gen. Domenico Arena - Bari<br />

Col. Dario Lanza - Novara<br />

C.te Zelio Gomierato - Taranto<br />

Gen.Sergio Masutti - Bolzano<br />

Dr.Franco Sala - Brescia<br />

Gen. Giulio Bertoldi - Cuneo<br />

C.V. Giulio Contreas - Varese<br />

T.Col. Felice Squassoni - Brescia<br />

Comm. Gavino Congiu - Sassari<br />

Cav. Stenio Ravaioli - Forlì<br />

C.V. Carlo Sabatini - Modena<br />

Cav. Gr.Cr. Walter Omiccioli - Treviso


PRESIDENTI ONORARI DI FEDERAZIONE<br />

Don Enelio Franzoni - Bologna<br />

PRESIDENTI DI SEZIONE<br />

Elio Berardinelli - Cagli<br />

Domenico Daniele - Teramo<br />

Renzo Talluto - Mestre<br />

Getulio Cavalchini - Australia<br />

Giuseppe Gasparri - Recanati<br />

Alessandro Cisotto - Valdagno<br />

Savino Samele - Canosa<br />

Pasquale Sabbatini - Bari<br />

Aldo Ferrazzi - Busto Arsizio<br />

Bruno Bianco - Torrebelvicino<br />

Rodrigo Finessi - Comacchio<br />

Giovanni Bersano - Castellamonte<br />

Adolfo Marsiglia -Torino<br />

Apollonio Da Rin - Cagli<br />

Ettore Gambizza -Mestre<br />

COMMISSARI STRAORDINARI<br />

Giuseppe Beccari - Voghera<br />

È con profonda tristezza che a loro ed ai purtroppo<br />

numerosi altri Azzurri che non annoveriamo<br />

più tra le nostre file, rivolgiamo un reverente<br />

pensiero.<br />

Ma, a fronte di tante dolorose perdite, è di<br />

grande sollievo e soddisfazione constatare che il<br />

nostro <strong>Istituto</strong>, grazie all'incessante azione di proselitismo<br />

ed all'apertura ai Soci Simpatizzanti, ha<br />

visto nel triennio 2006-2008 l'iscrizione di 2400<br />

nuovi Soci.<br />

Desidero ora esprimere un vivo ringraziamento<br />

ai Vice Presidenti<br />

Nazionali, ai<br />

Consiglieri Nazionali,<br />

a tutti i Presidenti di<br />

Federazione, di<br />

Sezione, ai Capi<br />

Gruppo ed ai<br />

C o m m i s s a r i<br />

Straordinari, al<br />

Brig.Gen. Antonio<br />

Teja che, dopo la prematura<br />

dolorosa<br />

scomparsa <strong>del</strong> Vice<br />

Presidente Maurizio<br />

de Stasio con il figlio<br />

Vittorio in un incidente<br />

di volo nell'aprile<br />

2007, gli è<br />

subentrato nella carica<br />

continuando a<br />

svolgere anche le<br />

funzioni di<br />

Segretario Generale,<br />

al Collegio Centrale<br />

dei Sindaci, al comitato<br />

di redazione <strong>del</strong><br />

nostro periodico, alla segreteria <strong>del</strong>la Presidenza<br />

Nazionale, al Cav. Rag. Giorgio Bulgarelli,<br />

Presidente <strong>del</strong>la Federazione di Bologna, al segretario<br />

Alessandro Ferioli ed a tutti i membri <strong>del</strong>la<br />

stessa per la notevole mole di lavoro svolta per<br />

ospitare questo 28° Congresso, al G.B. Giovanni<br />

De Cicco, Com.te Regionale <strong>del</strong>l'Esercito per<br />

l'Emilia Romagna, ed al T.Col.Luigi de Letteris<br />

Lacci Direttore <strong>del</strong> Circolo Ufficiali, a tutti coloro<br />

che hanno collaborato e collaboreranno in questi<br />

giorni per la sua migliore riuscita; un grazie particolare<br />

ai Sig. Sindaci di città decorate al Valor<br />

Militare che hanno disposto la partecipazione dei<br />

loro Gonfaloni alla Cerimonia odierna.<br />

Devo <strong>qui</strong> esprimere il mio personale rammarico<br />

per il fatto che, sebbene i gonfaloni<br />

di città decorate al Valor Militare presenti<br />

alla cerimonia di apertura <strong>del</strong> congresso fossero<br />

ben venti, non vi era tra questi il gonfalone<br />

<strong>del</strong>la città di Bologna, Decorata al Valor<br />

Militare e città ospite <strong>del</strong> nostro congresso.<br />

ORGANIZZAZIONE DELL'ISTITUTO<br />

Oggi l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>, che rappresenta<br />

i circa 12.000 Decorati al V.M. ancora viventi,<br />

può contare complessivamente su oltre 5.000<br />

Soci, dei quali 2.141 simpatizzanti, segno tangibile<br />

<strong>del</strong>la validità e lungimiranza <strong>del</strong>la scelta fatta<br />

nel 2003 al Congresso di Caserta che ha consentito,<br />

a persone mosse da quei valori patriottici e<br />

dirittura morale che il dilagante materialismo non<br />

è riuscito a sopire, di rinfoltire i ranghi che il<br />

tempo inesorabilmente assottiglia.<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

11


L'articolazione nazionale è su 88 Federazioni<br />

Provinciali, alcune <strong>del</strong>le quali possono ancora<br />

contare su Sezioni e Gruppi. Delle Sezioni all'estero<br />

ha ripreso vitalità quella di Melbourne in<br />

Australia, mentre sporadici contatti sono ripresi<br />

con Canadà e Stati Uniti.<br />

Sono convinto che l'invio di un periodico rinnovato<br />

nella veste e negli articoli a fe<strong>del</strong>i abbonati<br />

un po' dappertutto<br />

determinerà ulteriori progressi.<br />

Non ancora tutte le<br />

nostre 88 Federazioni<br />

hanno ricominciato a brillare<br />

di attivismo, nonostante<br />

la nostra attenzione si sia<br />

rivolta particolarmente a<br />

quelle che più hanno risentito<br />

dei vuoti conseguenti<br />

all'anagrafe dei loro<br />

Presidenti, ma siamo ancora<br />

fiduciosi di farcela perché<br />

constatiamo, ogni giorno<br />

di più, l'altissimo interesse<br />

generale di cui gode il<br />

nostro <strong>Istituto</strong> in ogni settore<br />

<strong>del</strong>la vita nazionale.<br />

CONTRIBUTO STATALE<br />

La sfavorevole congiuntura<br />

economica continua a<br />

far diminuire i contributi<br />

statali alle Associazioni<br />

Combattentistiche e d'Arma, destinati a divenire<br />

sempre più aleatori. Nel corso <strong>del</strong> triennio il contributo<br />

annuo ordinario erogato dal Ministero <strong>del</strong><br />

Tesoro è sceso da 19.000 € a 15.000 €, mentre<br />

quello straordinario <strong>del</strong>la Difesa è passato da<br />

50.000 € a 42.000 €. Per l'anno in corso l'importo<br />

stabilito nel Decreto Ministeriale in corso di<br />

approvazione è di soli 29.500 .<br />

Dal prossimo anno il contributo sarà rideterminato<br />

dalle Commissioni Difesa di Camera e Senato<br />

sulla base dei dati relativi al numero dei Soci,<br />

all'attività svolta mediante l'utilizzo dei fondi<br />

ricevuti gli anni scorsi, ecc., che abbiamo fornito<br />

al Gabinetto <strong>del</strong> Ministro <strong>del</strong>la Difesa ed al<br />

Ministero <strong>del</strong>la semplificazione normativa (On.<br />

Calderoli). La nuova procedura è necessaria, in<br />

base a quanto stabilito dall'art.1/bis <strong>del</strong>la legge<br />

18/2/2009, per la verifica <strong>del</strong>la natura e finalità<br />

dei soggetti che ricevono finanziamenti a carico<br />

<strong>del</strong> bilancio <strong>del</strong>lo Stato.<br />

Ciò nonostante il sostegno <strong>del</strong>le Federazioni e<br />

di singoli iscritti unito ad una approfondita verifica<br />

<strong>del</strong>le possibilità di contenimento e razionalizzazione<br />

<strong>del</strong>le spese, ci consente di guardare al<br />

futuro fiduciosi di riuscire a superare le difficoltà<br />

che si presenteranno, consci però che bisognerà<br />

12 IL NASTRO AZZURRO<br />

contare sempre di più sulle nostre forze per proseguire<br />

nel cammino di affermazione dei principi<br />

che ci ispirano e che sono i cardini <strong>del</strong>la Società<br />

civile.<br />

Dopo numerosi tentativi infruttuosi l'alienazione<br />

di un piccolo bilocale a Cuneo, avvenuta nel<br />

corso <strong>del</strong> triennio, ha consentito l'ac<strong>qui</strong>sto di CCT<br />

che costituiscono garanzia per gli accantonamen-<br />

ti di legge relativi al TFR dei dipendenti<br />

<strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong>. A seguito di questa vendita il patrimonio<br />

immobiliare rimane costituito dai due<br />

appartamenti di Roma, quello di piazza Galeno 1<br />

sede <strong>del</strong>la Presidenza e <strong>del</strong>la Federazione di<br />

Roma e quello di Via Lorenzo il Magnifico ben<br />

affittato.<br />

La situazione finanziaria generale sarà illustrata<br />

dal Presidente <strong>del</strong> Collegio dei Sindaci.<br />

ATTIVITA' PATRIOTTICA ASSISTENZIALE<br />

E MORALE<br />

Ben consapevole che il dilagante clima materialistico,<br />

che come conseguenza porta a trascurare<br />

o addirittura negare i valori morali e patriottici,<br />

certo non aiuta nell'azione di proselitismo che<br />

impegna l'<strong>Istituto</strong>, la Presidenza sta attuando<br />

forme di "coinvolgimento" dei giovani più incisive<br />

e moderne, indipendenti dalla mai attuata circolare<br />

ai Provveditorati agli Studi promessa dall'allora<br />

Ministro <strong>del</strong>la Pubblica Istruzione On.<br />

Letizia Moratti al Presidente Vaccaro, per la sponsorizzazione<br />

<strong>del</strong> monumento ai Caduti più vicino<br />

all'edificio scolastico.<br />

L'appello ai giovani affinché proseguano nel-


l'impegno per il consolidamento di una società<br />

fondata su ideali di pace, di fratellanza, di giustizia<br />

e di civile convivenza è stato attuato con la<br />

pubblicazione di articoli su giornali scolastici alla<br />

cui stampa abbiamo contribuito.<br />

Sono inoltre continuati i contatti <strong>del</strong>la<br />

Presidenza con le Autorità Istituzionali ai più alti<br />

livelli e, con l'ingresso <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> in ASSOAR-<br />

MA, si sono ulteriormente consolidati quelli con<br />

le altre Associazioni Combattentistiche e<br />

d'Arma.<br />

Oltre alla partecipazione a tutte le cerimonie<br />

di carattere patriottico, di commemorazione<br />

Caduti, patronali o militari cui l'<strong>Istituto</strong> è stato<br />

invitato, molte sono state le iniziative di rilievo<br />

poste in atto nel triennio dalle Federazioni<br />

Provinciali e <strong>del</strong>le quali è stato dato risalto sulle<br />

pagine <strong>del</strong> nostro periodico sociale.<br />

Delle più importanti attività che hanno coinvolto<br />

direttamente la Presidenza Nazionale desidero<br />

ricordare:<br />

– la partecipazione al 2° raduno interassociativo<br />

di ASSOARMA a Trieste il 2 novembre 2008 con<br />

la presenza di 18 Labari e <strong>del</strong>la "Fanfarina <strong>del</strong><br />

<strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>" che ha aperto lo sfilamento di<br />

fronte al Ministro <strong>del</strong>la Difesa. In tale occasione,<br />

ebbi un incontro col Ministro <strong>del</strong>la<br />

Difesa on. Ignazio La Russa il quale, su<br />

mia richiesta, promise di interessarsi<br />

affinché il 4 novembre, giorno <strong>del</strong>la<br />

“Festa <strong>del</strong>la Vittoria”, torni ad essere<br />

celebrato come “festa nazionale”;<br />

– l'ac<strong>qui</strong>sizione, su supporto informatico dei<br />

dati, bollettini ufficiali ed altro, esistenti<br />

presso gli archivi storici <strong>del</strong>le Forze Armate<br />

Italiane, relativi a tutte<br />

le decorazioni al Valor<br />

Militare concesse, ai<br />

fini <strong>del</strong>la loro valorizzazione<br />

e divulgazione<br />

per mezzo <strong>del</strong> periodico<br />

sociale e, in un<br />

secondo momento,<br />

anche attraverso il sito<br />

internet <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong>.<br />

Del lavoro fatto vi parlerà<br />

brevemente il<br />

signor Andrea Cervelli<br />

al termine di questa<br />

giornata.<br />

ASSISTENZA MORALE AI<br />

COMBATTENTI<br />

Come già commentato<br />

nei tre Congressi precedenti,<br />

avvalendosi <strong>del</strong>la legge<br />

n°382 <strong>del</strong> 1975 che ha passato<br />

alle competenze<br />

regionali l'assistenza eco-<br />

nomica ai bisognosi, diverse Federazioni hanno<br />

chiesto ed ottenuto contributi dalle rispettive<br />

Regioni.<br />

Alcune Province e Comuni più sensibili già<br />

devolvono in tutto o in parte alle rispettive<br />

Federazioni l'assegno connesso alle medaglie di<br />

cui sono insigniti i loro Gonfaloni.<br />

I Presidenti di Federazione che non l'hanno<br />

ancora fatto sono stati invitati a rivolgersi alle<br />

autorità regionali e locali competenti per richiamare<br />

la loro attenzione sulle necessità di assistenza<br />

dei nostri associati più bisognosi di aiuti materiali,<br />

che meritano tutto il nostro impegno, e per<br />

proporre l'utilizzazione, anche se solo parziale,<br />

<strong>del</strong>l'assegno medaglia per contribuire alle attività<br />

statutarie <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong>.<br />

ONORIFICENZE AL MERITO DELLA REPUBBLI-<br />

CA ITALIANA<br />

Nell'ultimo triennio la Presidenza Nazionale<br />

ha inoltrato alla Presidenza <strong>del</strong>la Repubblica 44<br />

proposte per la concessione di onorificenze<br />

<strong>del</strong>l'Ordine al Merito <strong>del</strong>la Repubblica Italiana<br />

per i soci che si sono particolarmente distinti nelle<br />

attività <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> o ne hanno valorizzato le<br />

finalità di carattere morale.<br />

Le concessioni ottenute sono state:<br />

1 di Grande Ufficiale;<br />

4 di Commendatore;<br />

4 di Ufficiale;<br />

12 di Cavaliere.<br />

Il modesto risultato è conseguente alla riduzione<br />

<strong>del</strong> 20 % <strong>del</strong>le concessioni in questo campo.<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

13


EMBLEMI ARALDICI<br />

Sono stati rilasciati 92 Emblemi Araldici ai<br />

decorati che ne hanno fatto richiesta nonché ai<br />

sottoelencati Reparti militari ed alle Provincie,<br />

Comuni e città decorate al V.M., Soci d'Onore<br />

<strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong>:<br />

– 5° Rgt. Alpini: su proposta <strong>del</strong>la Federazione di<br />

Sondrio<br />

– 3°Rgt. Bersaglieri: su proposta <strong>del</strong>la<br />

Federazione di Asti;<br />

– 6° Rgt. Bersaglieri: si proposta <strong>del</strong>la<br />

Federazione di Asti;<br />

– 52° Rgt. Art. Terrestre “Torino”: su proposta<br />

<strong>del</strong>la federazione di Biella;<br />

– 17° Rgt. "Ac<strong>qui</strong>": su proposta <strong>del</strong>la<br />

Federazione di Roma;<br />

– Rgt. Artiglieria a Cavallo "Voloire": su proposta<br />

<strong>del</strong>la Federazione di Biella;<br />

– 36° Stormo Caccia Intercettori: su proposta<br />

<strong>del</strong>la Federazione di Bari;<br />

– Provincia di Asti: su proposta <strong>del</strong>la<br />

Federazione di Asti;<br />

– Provincia di Sondrio: su proposta <strong>del</strong>la federazione<br />

di Sondrio;<br />

– Comune di Pietralunga (PG): su proposta <strong>del</strong>la<br />

federazione Perugia;<br />

– Comune di Cantalupo Ligure: su proposta<br />

<strong>del</strong>la federazione di Alessandria<br />

– Comune di Busto Arsizio: su proposta <strong>del</strong>la<br />

Sezione di Busto Arsizio (VA);<br />

– Comune di Gubbio: su proposta <strong>del</strong>la<br />

Federazione di Perugia;<br />

– Comune di Spello: su proposta <strong>del</strong>la<br />

Federazione di Perugia;<br />

– Comune di Nizza Monferrato: su proposta<br />

<strong>del</strong>la Federazione di Asti;<br />

– Comune di Rocchetta<br />

Tanaro: su proposta <strong>del</strong>la<br />

federazione di Asti;<br />

– Comune di Scurzolengo:<br />

su proposta <strong>del</strong>la federazione<br />

di Asti;<br />

– Comune di Borgo Val di<br />

Taro: su proposta <strong>del</strong>la<br />

federazione di Parma;<br />

– Città di Arcevia: su proposta<br />

<strong>del</strong>la Federazione<br />

di Ancona;<br />

– Città di Piombino: su<br />

proposta <strong>del</strong>la<br />

Federazione di Livorno.<br />

IL PERIODICO "IL<br />

NASTRO AZZURRO"<br />

In questi tre anni, forte<br />

è stato il salto di qualità, sia<br />

nella veste grafica che nei<br />

contenuti, <strong>del</strong> nostro perio-<br />

14 IL NASTRO AZZURRO<br />

dico sociale. Dopo il cambiamento <strong>del</strong>la tipografa<br />

e <strong>del</strong>lo spedizioniere il vero giro di boa è avvenuto<br />

con l'entrata come direttore responsabile <strong>del</strong><br />

Gen. B.A. Antonio Daniele, già direttore <strong>del</strong>la<br />

"Rivista Aeronautica", che con la sua esperienza,<br />

competenza e sensibilità, sta portando il livello de<br />

"Il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>" a quello di ben più quotate<br />

testate <strong>del</strong> settore. La periodicità è ora puntualmente<br />

bimestrale, sono state introdotte nuove<br />

rubriche e la lamentata mancanza di collaborazione<br />

da parte dei Soci sta piano piano diventando<br />

un brutto ricordo. Ciò significa che viene letto<br />

con piacere ed interesse tanto da stimolare il desiderio<br />

di partecipare in numerosissimi Soci che<br />

inviano alla redazione storie, diari e foto che,<br />

oltre all'interesse intrinseco che suscitano, evitano<br />

così di finire dimenticati diventando documenti<br />

consultabili di storia vissuta. Di pari passo è cresciuto<br />

l'invio <strong>del</strong>le cronache di Federazione tanto<br />

che, per evitare ritardi eccessivi, il comitato di<br />

redazione ha deciso l'aumento <strong>del</strong> numero di<br />

pagine da 32 a 48.<br />

PROSPETTIVE PER IL FUTURO<br />

Contiamo sia sulla iniziativa di ASSOARMA di<br />

ottenere dal Governo l'estensione alle<br />

Associazioni Combattentistiche e d'Arma e <strong>qui</strong>ndi<br />

anche al nostro <strong>Istituto</strong> <strong>del</strong>l'uso a titolo gratuito<br />

<strong>del</strong>le sedi ospitate in fabbricati demaniali, come<br />

già è in atto da sempre per le Associazioni ecclesiastiche,<br />

sia sulla decisione di rendere perenne<br />

l'invio <strong>del</strong> nostro periodico non solo ai nostri<br />

iscritti ma anche a tutti gli azzurri ancora viventi.<br />

Grazie di nuovo e vi stringo tutti al cuore<br />

Giorgio Zanardi


IL NUOVO ORGANIGRAMMA<br />

DELLA PRESIDENZA NAZIONALE<br />

Domenica 18 ottobre 2009 hanno<br />

avuto luogo il rinnovo <strong>del</strong>le cariche<br />

direttive nazionali. Le operazioni di<br />

voto si sono svolte nella mattinata.<br />

Nell’esecuzione <strong>del</strong>lo spoglio <strong>del</strong>le schede,<br />

la Commissione Elettorale ha dovuto svolgere<br />

un esame particolarmente laborioso<br />

ed attento per dirimere i dubbi suscitati<br />

dalla presenza di due candidati con i nomi<br />

praticamente uguali. Solo nel tardo pomeriggio<br />

si è potuto dare notizia che sono<br />

risultati eletti:<br />

Presidente Nazionale:<br />

Gen. Carlo Maria MAGNANI<br />

Vice Presidenti Nazionali:<br />

Gen. Arnaldo CASSANO<br />

Sig. Stefano MANGIAVACCHI<br />

Cav. Angelo DI NATALE<br />

Consiglieri Nazionali:<br />

Rag. Giorgio BULGARELLI<br />

Avv. Francesco Maria ATANASIO<br />

Cav. Mauro BETTI<br />

Comm. Biagio ROSSI<br />

Dott. Giuseppe VUXANI<br />

Amm. Guido NATALE<br />

Gen. Giuseppe PICCA<br />

Dott. Aldo FERRETTI<br />

Cav. Alberto VIDO<br />

Sig. Lorenzo BRUNETTI<br />

Dott. Antonio VALERI<br />

Sig.ra Anna TRIMARELLI<br />

Cav. Renzo PEDRIGI<br />

Rag. Francesco MASCELLANI<br />

Collegio Centrale dei Sindaci effettivi:<br />

Ing. Camillo PARISET<br />

Geom. Graziano MARON<br />

Dott. Federico VIDO<br />

Collegio Centrale dei Sindaci supplenti:<br />

Rag. Maurizio RAGNI<br />

Rag. Mario POLEGGI<br />

Dott. Paolo SANCRICCA<br />

PRESENTATO L’ALBO D’ORO DEI DECORATI<br />

DELLA PROVINCIA DI ROMA<br />

Dopo lunghi anni di ricerche e trascrizioni, la Federazione provinciale di Roma è riuscita a portare a termine il primo<br />

volume <strong>del</strong>l'Albo d'Oro dei suoi decorati al Valor Militare; un'opera dedicata ai gloriosi Caduti, ai mutilati e invalidi, ai<br />

decorati al Valor Militare, nonché a tutti coloro che scomparvero in guerra, ovunque combattenti, senza lasciare traccia,<br />

senza avere avuto una tomba, una croce o un segno di omaggio; alle madri, alle sorelle, alle vedove, alle figlie, agli<br />

orfani e a coloro che sono Caduti, Ignoti valorosi, per la Patria e a quanti si sacrificarono in opere di Pace per l'onore<br />

<strong>del</strong>l'Italia a favore <strong>del</strong>la giustizia sociale e <strong>del</strong>la redenzione dei popoli nelle nuove realtà politiche. In occasione <strong>del</strong><br />

Congresso Nazionale, il neo Presidente <strong>del</strong>la Federazione Dott. Comm. Antonio Valeri ha donato al Presidente<br />

Nazionale uscente Com.te Giorgio Zanardi, la prima copia <strong>del</strong> volume che ha avuto l'onore di avere la presentazione<br />

ufficiale in un momento molto toccante per tutto l'<strong>Istituto</strong>,<br />

la decisione <strong>del</strong> Comandante di lasciare l'incarico di<br />

Presidente senza ricandidarsi.<br />

Purtroppo la Federazione non dispone dei fondi necessari<br />

per la stampa di questo splendido volume. È per questo<br />

che tramite le pagine di questo nostro giornale rivolgiamo<br />

un appello a quanti ci potranno aiutare. Confidiamo <strong>qui</strong>ndi<br />

in quanti sapranno trovare tra le pieghe dei loro bilanci la<br />

sponsorizzazione necessaria a portare a termine questa iniziativa<br />

di alto valore umano, civico e storico contattando la<br />

nostra Segreteria sita in piazza Galeno n. 1 - 00161 Roma,<br />

al n. 064402555 - fax n. 0644266814 - E.mail:<br />

federazione.roma@libero.it, oppure facendo un versamento<br />

tramite conto corrente postale n.23074008 oppure con bonifico<br />

bancario tramite IBAN IT 21 O 05048 03201<br />

000000003524. Si ringrazia in anticipo per quanto verrà fatto.<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

15


IL NUOVO PRESIDENTE NAZIONALE<br />

è IL GENERALE CARLO MARIA MAGNANI<br />

Il Gen.B.(ris.) Carlo Maria Magnani, nato a Massa il 22 maggio 1948, ha frequentato<br />

l'Accademia Militare di Modena e la Scuola di Applicazione d'Arma<br />

con il 150° Corso "Montello".<br />

Assegnato all'arma di Fanteria, ha prestato servizio in reparti operativi <strong>del</strong><br />

3° e 5° Corpo d'Armata quale Comandante di plotone e di compagnia fucilieri<br />

meccanizzata. Dopo la frequenza <strong>del</strong> 108° corso di Stato Maggiore, è stato<br />

assegnato alla Scuola di Applicazione dove ha ricoperto gli incarichi di<br />

Comandante di Sezione, Insegnante aggiunto di Topografia e Arte Militare,<br />

Capo Sezione Programmi.<br />

Nel grado di Tenente Colonnello ha comandato dal 1991 al 1993 il 23°<br />

Battaglione Fanteria "Como" <strong>del</strong>la Brigata "Legnano". Rientrato alla Scuola<br />

di Applicazione e promosso al grado superiore ha ricoperto l'incarico di Capo<br />

Ufficio Segreteria e Affari Generali. Dal 1997 al 1999 ha comandato il 72°<br />

Reggimento "Puglie" di Albenga e nei due anni successivi il Distretto Militare<br />

di Brescia. Il 31 dicembre 2001 è stato collocato in ausiliaria.<br />

Figlio <strong>del</strong> Gen. D. Teofilo Magnani, decorato al Valor Militare, nel 2002 ha<br />

assunto l'incarico di Presidente <strong>del</strong>la Federazione Provinciale di Brescia. Nel<br />

2003 è stato eletto Consigliere Nazionale e nel XXVII Congresso Nazionale<br />

<strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong>, celebrato a Brescia, è stato eletto Vice Presidente Nazionale.<br />

Laureato in Scienze Strategiche, è Commendatore <strong>del</strong>l'Ordine al Merito<br />

<strong>del</strong>la Repubblica Italiana.<br />

PENSIERO A CALDO<br />

Ringrazio i colleghi Presidenti di Federazione che hanno voluto eleggermi<br />

a questa prestigiosa carica.<br />

In questo momento provo sentimenti di orgoglio, di riconoscenza e di preoccupazione.<br />

Di orgoglio perché sono il primo Presidente Nazionale <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> non decorato, ma proveniente<br />

dai Soci Aderenti, dopo un tirocinio di sette anni alla guida <strong>del</strong>la Federazione Bresciana e l'esperienza di consigliere<br />

nazionale e vice presidente nazionale.<br />

Di riconoscenza innanzi tutto verso mio padre che mi ha trasmesso i sentimenti di amor patrio e senso <strong>del</strong> dovere,<br />

<strong>qui</strong>ndi verso il Comm. Squassoni, mio predecessore alla Federazione di Brescia che, lasciandomi tempestivamente<br />

il testimone ha posto le premesse per una espansione numerica da primato. Infine nei confronti <strong>del</strong> Comandante<br />

Zanardi, che mi ha sostenuto durante il suo mandato con il suo esempio ed una guida paterna e carismatica.<br />

Di preoccupazione, perché l'eredità lasciatami dal Comandante Zanardi è veramente pesante, in senso ovviamente<br />

positivo. Farò il possibile per proseguire la sua opera meritoria e la sua missione, che hanno riportato l'<strong>Istituto</strong> ad<br />

un ruolo di assoluto rilievo in campo nazionale. Per raggiungere gli obiettivi prefissati avrò bisogno <strong>del</strong>l'aiuto di tutti.<br />

gen. B. Carlo Maria Magnani<br />

TESTO DEL TELEGRAMMA INVIATO DAL PRESIDENTE NAZIONALE GEN. CARLO MARIA<br />

MAGNANI AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA AL TERMINE DEL CONGRESSO<br />

ON. GIORGIO NAPOLITANO PRES. REPUBBLICA<br />

I COMBATTENTI DECORATI AL VALOR MILITARE, RAPPRESENTANTI DELLE 88 FEDERAZIONI D'ITALIA, RIUNITI A<br />

BOLOGNA NEI GIORNI 16, 17 E 18 OTTOBRE PER IL CONGRESSO DELL'ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO, IL 28ESIMO<br />

DALLA SUA ELEVAZIONE AD ENTE MORALE, LE RINNOVANO UN APPASSIONATO APPELLO AFFINCHE' IL 4 NOVEM-<br />

BRE, DA SEMPRE GIORNATA SIMBOLO DELL'UNITA' DELLA PATRIA ED ANCHE GIORNATA DELLE FORZE ARMATE,<br />

SIA RIPRISTINATA FESTIVITA' NAZIONALE.<br />

LA RICHIESTA NASCE ANCHE DAL DESIDERIO DEI DECORATI AL VALOR MILITARE E DA TUTTI GLI APPARTENEN-<br />

TI ALLA GRANDE FAMIGLIA DEI DECORATI DI NOBILITARE IL SIGNIFICATO DEL QUOTIDIANO IMPEGNO DELLE<br />

NOSTRE FORZE ARMATE NELLA LOTTA ALLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA, AL TERRORISMO INTERNAZIONALE PER<br />

LA SICUREZZA INTERNA DELLA NOSTRA PATRIA.<br />

TUTTO CIO' AL FINE DI MANTENERE VIVO E VITALE IL RICORDO DELLE IMPRESE VALOROSE, CHE E' IL PIU' EFFI-<br />

CACE CATALIZZATORE DELL'UNITA' DEGLI ITALIANI.<br />

IL PRESIDENTE NAZIONALE GENERALE CARLO MARIA MAGNANI<br />

16 IL NASTRO AZZURRO


IL COMANDANTE GIORGIO ZANARDI<br />

LASCIA UNA GRANDE EREDITÀ<br />

Dopo tre anni in cui il Comandante Giorgio Zanardi<br />

ha presieduto l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>, è naturale<br />

trarre le somme di una presidenza indubbiamente<br />

fuori dal comune. È innegabile che il <strong>Nastro</strong><br />

<strong>Azzurro</strong> tre anni fa soffriva di una crisi di visibilità, mentre<br />

oggi è decisamente più presente sul territorio nazionale<br />

e più noto per le sue attività istituzionali: diffusione<br />

<strong>del</strong> concetto di Valor Militare e di Amore per la Patria,<br />

soprattutto nei riguardi <strong>del</strong>le giovani generazioni.<br />

Questo naturalmente è dipeso dal notevole impegno<br />

che tutte le Federazioni d’Italia hanno messo nello svolgere<br />

proprie attività sul territorio di rispettiva competenza,<br />

ma cionondimeno, è dipeso dall’esempio di costante<br />

e intenso impegno sociale <strong>del</strong> Comandante Giorgio<br />

Zanardi, che ha coniugato la sua attività istituzionale<br />

come Presidente Nazionale <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>, con un<br />

altrettanto costante e intenso impegno personale nel<br />

diffondere gli ideali <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> e nel cercare di ampliarne<br />

gli organici con nuovi soci “simpatizzanti” e con alcuni<br />

soci “d’Onore”.<br />

Per questo, e per tanto altro, la redazione de “Il<br />

<strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>” si unisce a tutti i soci <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> nel formulare<br />

il più sincero e profondo ringraziamento al<br />

Comandante Giorgio Zanardi per l’eccellente triennio di<br />

presidenza che egli ha generosamente donato al <strong>Nastro</strong><br />

<strong>Azzurro</strong>.<br />

LA MISSIONE DEL TENENTE DI VASCELLO GIORGIO ZANARDI<br />

Il tenente di vascello Zanardi riesce ad attraversare le linee nemiche per raggiungere Roma e <strong>qui</strong>vi compilare<br />

una dettagliata relazione sulla vera situa-<br />

Medaglia d’Argento al Valor Militare<br />

zione generale <strong>del</strong>l'Italia occupata dal<br />

tedesco invasore e sullo spirito <strong>del</strong> personale<br />

<strong>del</strong>la marina repubblicana.<br />

Si offre in seguito come parlamentare<br />

allo scopo di orientare gli ufficiali <strong>del</strong>la<br />

marina repubblicana soggetti agli ordini<br />

dei germanici nell'Italia settentrionale.<br />

Infatti, appoggiato dagli alleati, nei pressi<br />

<strong>del</strong>la Repubblica di San Marino, attraversa<br />

il fronte e, dopo un lungo viaggio effettuato<br />

in gran parte a piedi, raggiunge<br />

Milano, poi Vicenza ed infine Venezia,<br />

latore di una missione per conto <strong>del</strong>la<br />

Regia Marina.<br />

A Vicenza, dopo aver superato alcune difficoltà ambientali, riesce ad avere un collo<strong>qui</strong>o con l'Ammiraglio<br />

Sparzani e con il suo aiutante di bandiera, tenente di vascello Manicor per ottenere, nell'interesse <strong>del</strong>la Regia<br />

Marina, lo sviluppo di un'azione atta a salvaguardare quanto era ancora possibile dalla distruzione e dal trasferimento<br />

in Germania. Durante l'incontro, l'Ammiraglio Sparzani espone molto chiaramente la sua situazione di fronte<br />

al Governo repubblicano e sopratutto nei riguardi <strong>del</strong>la prepotenza tedesca, promettendo che tutto sarebbe<br />

stato tentato per lenire la reazione germanica. Prima di partire da Venezia stabilisce un sistema di comunicazioni<br />

radiotelegrafiche. Anche questo programma viene posto in pratica con pieni risultati. A Milano prende contatto<br />

con il comandante Borghese dal quale ottiene formale promessa di un suo intervento presso i comandi tedeschi<br />

onde procrastinare la decisione di trasferire in Germania o di distruggere gli impianti industriali <strong>del</strong>l'Italia <strong>del</strong> Nord.<br />

La missione <strong>del</strong> tenente di vascello Zanardi ha dato risultati insperati ed è stata compiuta in un periodo di maggiore<br />

difficoltà a causa <strong>del</strong>la diffidenza da parte dei germanici verso gli ufficiali <strong>del</strong>la così detta "Marina nera".<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

17


CONCERTO DELLA FANFARINA DELLA<br />

FEDERAZIONE DI BRESCIA AL CONGRESSO<br />

Cinque anni or sono un gruppo musicale formatosi<br />

da tempo e in cerca di un'Associazione d'Arma che<br />

gli permettesse di partecipare a cerimonie patriottiche,<br />

chiese alla Federazione di Brescia di entrare a far<br />

parte <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong>.<br />

I componenti <strong>del</strong> gruppo facevano già parte di<br />

diverse bande e fanfare ed erano in possesso di quelle<br />

conoscenze musicali e formali che costituivano<br />

un'ottima base di partenza. La richiesta <strong>del</strong> gruppo fu<br />

accolta senza esitazione e nacque "La Fanfarina",<br />

dotata di alcuni simboli esteriori <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> quali la<br />

cravatta e la bustina.<br />

Nel gennaio 2005 vi fu la presentazione ufficiale a<br />

Salò, primo capitolo di una storia che sino ad oggi è<br />

stata un crescendo di affermazioni e successi, grazie<br />

alla guida <strong>del</strong> Presidente Bruno Tameni e <strong>del</strong> Capo<br />

Fanfara Lino Piovanelli.<br />

Da allora la strada percorsa è stata veramente<br />

tanta: dal primo concerto pubblico il 5 novembre<br />

2005 al Teatro San Carlino di Brescia, la "Fanfarina" è<br />

cresciuta nei suoi componenti (da 15 a 25), nel repertorio<br />

e nell' aspetto esteriore, con l'adozione di<br />

uniformi estiva ed invernale e di drappelle per gli<br />

ottoni. Le domeniche libere da servizi sono sempre<br />

più rare, ma il piacere di liberare al vento le note di<br />

una musica popolare o patriottica è impagabile.<br />

La serata di gala <strong>del</strong> Congresso Nazionale<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>, svoltasi sabato 17<br />

ottobre, è stata conclusa da un magnifico concerto<br />

<strong>del</strong>la “Fanfarina” che ha così evidenziato l’ormai raggiunta<br />

maturità artistica e la notevole capacità di esecuzione<br />

anche di brani complessi dagli elevati contenuti<br />

tecnici.<br />

18 IL NASTRO AZZURRO


IL PROGETTO INFORMATIZZAZIONE DELLE<br />

DECORAZIONI AL VALOR MILITARE<br />

Da tempo il Comandante Zanardi non faceva<br />

mistero di avere un desiderio: che presso la<br />

Presidenza Nazionale <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> fosse<br />

disponibile per tutti un archivio informatizzato dei<br />

Decorati al Valor Militare d'Italia, dall'epoca <strong>del</strong>l'istituzione<br />

<strong>del</strong>la Medaglia al Valor Militare col<br />

Regio Viglietto <strong>del</strong> 1833 di Carlo Alberto di Savoia<br />

ai giorni nostri. Ed era da tempo che sentivo ripetere<br />

un po' da tutti coloro che svolgono giornalmente<br />

il loro servizio presso la Presidenza<br />

Nazionale <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> che si<br />

trattava di un lavoro improbo, assurdo, immane e<br />

di dubbia riuscita. I numero dei dati impressionante,<br />

la disponibilità <strong>del</strong>le fonti storiche incerta, la<br />

possibilità di commettere inconsapevolmente errori<br />

sempre in agguato e il tempo necessario non calcolabile<br />

a priori, avevano sempre scoraggiato<br />

chiunque dal tentare.<br />

Il Comandante Zanardi aveva individuato<br />

nell'Archivio Sabaudo di Torino, disponibile presso<br />

la sede <strong>del</strong>la locale Federazione <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong>, una<br />

buona base di partenza, ma la non completezza di<br />

tale archivio (che possiede i dati solo dal 1880 alla<br />

metà <strong>del</strong> 1946) e la necessità comunque di adire le<br />

fonti ufficiali per completare il lavoro hanno infine<br />

fatto scartare tale ipotesi di partenza.<br />

La svolta è avvenuta quasi per caso, come sempre<br />

accade quando si riescono a compiere imprese ritenute,<br />

se non impossibili, molto difficili. Ho conosciuto, tramite<br />

la mia consorte, un'azienda <strong>del</strong> settore informatico gestita<br />

da un giovane entusiasta e dinamico, Andrea Cervelli,<br />

che si è subito appassionato al progetto e lo ha dichiarato<br />

fattibile e … anche in tempi relativamente brevi. Lui<br />

non immaginava che i tempi a sua disposizione sarebbero<br />

stati molto inferiori a quanto egli stesso ritenesse ottimisticamente<br />

necessario.<br />

Si era all'inizio <strong>del</strong>la primavera e a ottobre si sarebbe<br />

svolto il congresso nazionale durante il quale sarebbe<br />

stato eletto un nuovo Presidente Nazionale in quanto il<br />

Comandante Zanardi aveva deciso di non ricandidarsi a<br />

tale carica. Solo per effettuare i necessari sopralluoghi<br />

presso gli Uffici Storici degli Stati Maggiori <strong>del</strong>le diverse<br />

Forze Armate ci son voluti due mesi. Il preventivo <strong>del</strong>la<br />

ditta è stato "onesto", ma ha comunque evidenziato l’esigenza<br />

di un notevole impegno economico e la susseguente<br />

approvazione con la relativa stipula <strong>del</strong> contratto.<br />

Il lavoro vero e proprio è partito all'inizio <strong>del</strong> mese di<br />

giugno con una previsione di termine non prima <strong>del</strong><br />

mese di gennaio 2010, ma si indicava come probabile un<br />

più prudenziale marzo 2010.<br />

Poi … è successo il miracolo! Cervelli è rimasto affascinato<br />

dalla personalità carismatica <strong>del</strong> Comandante<br />

Zanardi e, me lo ha chiaramente detto, ha fatto davvero<br />

di tutto per completare l'opera entro la data <strong>del</strong><br />

Chiunque lo desideri può telefonare alla<br />

Presidenza Nazionale <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> e avrà informazioni<br />

dettagliate sulle Decorazioni al Valor Militare di congiunti,<br />

conoscienti ed anche avi a partire dal 1833,<br />

data di istituzione di tali decorazioni, in tempo reale.<br />

Congresso. Ha arruolato una squadra di giovani collaboratori<br />

ai quali ha trasmesso il suo entusiasmo. Essi hanno<br />

lavorato senza guardare l'orologio, né il calendario,<br />

hanno ridotto le loro ferie estive a pochi giorni, hanno<br />

lavorato di notte, di sabato e di domenica. Ma la massa<br />

di dati da elaborare era impressionante: 378.000 voci, da<br />

spulciare tra ogni genere di informazione, sparse in<br />

migliaia di volumi distribuiti in cinque diverse biblioteche.<br />

Di ogni pagina occorreva effettuare un'accurata<br />

scansione elettronica e poi dedurne i dati essenziali per<br />

ogni Decorato ivi iscritto al fine di costruire il data base.<br />

Un lavoro immane, proprio come si diceva tra gli uffici<br />

<strong>del</strong>la Presidenza Nazionale.<br />

Quando Cervelli ha avuto sentore che, anche se per<br />

poco, non ce l'avrebbe fatta, mi ha chiesto di organizzare<br />

un incontro col Comandante per … giustificarsi e rassicurarlo<br />

che almeno le tre Forze Armate principali sarebbero<br />

state completate per il congresso, ma il resto …<br />

dopo.<br />

L'incontro è avvenuto a metà settembre e, quando<br />

Cervelli ha esposto la situazione a Zanardi tutto si sarebbe<br />

aspettato di sentire meno che la frase che gli disse il<br />

Comandante con un ampio sorriso sul volto:<br />

- Andrea, io ho fiducia in lei e sono certo che sarà in<br />

grado di presentare il progetto completo al Congresso.<br />

Era una vera e propria sfida. Andrea Cervelli l'ha raccolta<br />

e, aumentando ancora il numero dei collaboratori,<br />

ha raggiunto il risultato.<br />

La presentazione <strong>del</strong>l'archivio perfettamente funzionante<br />

al congresso ha destato molto interesse e grande<br />

fervore tra i congressisti. Ora è iniziata la <strong>del</strong>icata fase di<br />

test <strong>del</strong> sistema che durerà un paio di mesi, ma l'archivio<br />

informatico dei Decorati al Valor Militare è una realtà e<br />

lo è presso la Presidenza Nazionale <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>. Il<br />

merito sappiamo tutti di chi è.<br />

Antonio Daniele<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

19


Come è ormai tradizione, “Il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>” propone<br />

ai suoi lettori, in allegato all’ultimo numero<br />

<strong>del</strong>l’anno, il “Calendario <strong>Azzurro</strong>”. L’edizione<br />

2010 <strong>del</strong> calendario ripercorre a grandi linee la storia<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> in parallelo con la storia<br />

d’Italia. La pagina di ogni mese è dedicata ad un<br />

momento particolare <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong>, momento<br />

che è confrontato con la storia nazionale al fine di<br />

identificare il contesto in cui l’<strong>Istituto</strong> si è trovato quando<br />

ha assunto collettivamente determinate posizioni<br />

e/o decisioni.<br />

20 IL NASTRO AZZURRO<br />

Si tratta di una lettura interessante e utile per ricordare<br />

insieme gli eventi più significativi <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong><br />

nostro <strong>Istituto</strong> e anche per sollecitare nei più curiosi di<br />

noi la voglia di approfondire la conoscenza di quegli<br />

eventi iniziando le ricerche storiche da una ben nota<br />

base di partenza.<br />

La redazione spera di aver reso un servizio ai suoi<br />

lettori la cui utilità supera quella di conoscere giorno<br />

per giorno il semplice calendario <strong>del</strong> 2010, cosa per la<br />

quale, a fine anno, c’è un’offerta pressoché infinita.<br />

Con l’occasione si rinnovano gli auguri di un felice<br />

anno 2010 a tutti i lettori de “Il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>”.<br />

CENT'ANNI FA IL PIÙ ANTICO CALENDARIO?<br />

A correzione di quanto sostenuto in passato da Alessandro<br />

Gasparinetti, il quale peraltro era ben consapevole <strong>del</strong>l'impossibilità<br />

di risalire al "primo" calendario reggimentale realizzato, il più<br />

antico calendario va fatto risalire non al 1910 ma al 1909. Quello<br />

che mostriamo su queste pagine per la prima volta, e tratto dall'archivio<br />

personale di chi scrive, è il calendario stampato per l'anno<br />

1909 dal Reggimento Lancieri di Novara (5°). Misura cm 23 x 16, si<br />

compone di otto pagine riunite da due cordoncini bianchi e presenta<br />

già le caratteristiche che poi diverranno tradizionali di pressoché<br />

tutti i calendari reggimentali. Infatti contiene: la riproduzione<br />

<strong>del</strong>lo stendardo reggimentale; i quadri ufficiali degli anni 1828,<br />

1859 e 1908-'09; il vero e proprio calendario (due mesi per ciascuna<br />

<strong>del</strong>le quattro pagine centrali) accompagnato da stampe con<br />

soggetti di battaglie, fra cui quelle di Montebello e Custoza; infine<br />

la dedica <strong>del</strong> Re Vittorio Emanuele III. Nessuna indicazione sullo stampatore.<br />

L'esemplare <strong>qui</strong> riprodotto fu autografato in copertina dal tenente Dionigi Grisi <strong>del</strong>la Piè. Anche l'anno successivo<br />

il Reggimento realizzò il calendario, affidandone la produzione all'<strong>Istituto</strong> Italiano d'Arti Grafiche di Bergamo.<br />

Ovviamente, attenendoci alla medesima prudenza già adottata dal Gasparinetti, non possiamo garantire che quello<br />

<strong>del</strong> 1909 rappresenti il primo calendario reggimentale: tuttavia, in attesa di ulteriori ac<strong>qui</strong>sizioni, possiamo per<br />

certo retrodatare di un anno la produzione dei veri e propri calendari (e perciò festeggiarne il centenario!) e attribuirla<br />

all'Arma di Cavalleria.


LA MEMORIA DEI VALORI: I CALENDARI<br />

La tradizione dei calendari militari deriverebbe, secondo il noto studioso Alessandro Gasparinetti, dallo spirito<br />

d'iniziativa di un Tamburino di Compagnia <strong>del</strong>la Guardia Nazionale di Torino, che nel 1850 mandò un cartoncino<br />

augurale ai suoi superiori, ricevendone un rimprovero ma inaugurando una pratica subito imitata da altri colleghi.<br />

Da questi "precursori" si sviluppò la consuetudine dei carnet contenenti programmi di manifestazioni militari sino<br />

a giungere poi, finalmente, ai primi veri e propri calendari reggimentali. Lo stesso Gasparinetti, in una pubblicazione<br />

di qualche anno fa (I Calendari <strong>del</strong>l'Esercito Italiano, "Rivista Militare Europea", n. 6/1988), ricordava che "i<br />

calendari militari sono una tipica, caratteristica e forse unica nel suo genere tradizione militare italiana", mentre<br />

nel tentativo di risalire, con tutte le approssimazioni <strong>del</strong> caso, ai primi calendari veri e propri, riteneva di individuarli<br />

in due calendari realizzati rispettivamente dal 5° e dal 6° Reggimento Artiglieria da campagna nel medesimo<br />

anno 1910 <strong>del</strong> cinquantenario <strong>del</strong>la fondazione. In effetti però, come vedremo, il più antico calendario va anticipato<br />

al 1909, per iniziativa <strong>del</strong> glorioso Reggimento Lancieri di Novara.<br />

Con l'eccezione degli anni <strong>del</strong>le due guerre mondiali, i reparti italiani dettero vita a una copiosa produzione<br />

di calendari - più o meno belli secondo le disponibilità finanziarie, l'impegno profuso dai curatori, la possibilità di<br />

servirsi di validi artisti, la presenza di opere d'arte pregevoli nel patrimonio reggimentale ecc. - che è durata, possiamo<br />

dire, sino alla prima metà degli anni Novanta, quando le note restrizioni di bilancio, limitando giustamente<br />

le spese di rappresentanza, ridussero le pubblicazioni a poche iniziative pressoché interamente sostenute dal<br />

personale.<br />

I calendari militari rappresentano senz'altro una fonte storiografica di sicuro interesse, non soltanto perché forniscono<br />

informazioni sui reparti e sulle loro vicende anno per anno, ma soprattutto perché riproducono uniformi<br />

e mezzi in dotazione, ritratti di comandanti e di eroi, motivazioni di ricompense al valore collettive e individuali,<br />

quadri e bozzetti. A tale proposito una buona collezione di calendari avrebbe molto da suggerire agli studiosi a<br />

proposito <strong>del</strong>l'evoluzione <strong>del</strong>la grafica militare, sia per i soggetti contenuti che per le scelte compiute.<br />

Inoltre uno studio sistematico su di essi consentirebbe di cogliere il tentativo dei comandanti di costruire una<br />

"memoria collettiva", intesa come "fondamento e insieme espressione <strong>del</strong>l'identità di un gruppo": una memoria<br />

insomma che "ha il suo nucleo nelle rappresentazioni che riguardano le origini […] <strong>del</strong> gruppo", mentre ne esprime<br />

l'identità richiamando e consolidando "i valori e le norme intrinsecamente legati al patrimonio culturale <strong>del</strong><br />

gruppo stesso" (cfr. Dizionario di storiografia, Milano, Bruno Mondadori, 1996). Infatti il calendario si è sempre proposto<br />

come una <strong>del</strong>le punte di diamante di quelle tradizioni particolari che coloro che entrano a far parte di un<br />

certo reparto debbono assimilare come in una scuola d'Arma e di vita, e attraverso la sua periodicità e la forza <strong>del</strong>l'iconografia<br />

ha contribuito a precisare la configurazione <strong>del</strong> gruppo d'appartenenza (specialmente degli ufficiali)<br />

e a rafforzarne la coesione.<br />

Oggi il calendario militare, drasticamente ridotto per motivi di bilancio al solo ambito <strong>del</strong>le Forze Armate e dei<br />

Corpi, è orientato essenzialmente verso due finalità: una prima, interna, rivolta all'opinione pubblica italiana, di<br />

cui si ricerca un generico consenso civico ma anche una risposta quanto più possibile massiccia alle campagne d'arruolamento;<br />

una seconda, esterna (o se si vuole internazionale), rivolta agli interlocutori istituzionali sparsi in tutto<br />

il mondo, dagli addetti presso le ambasciate a militari e diplomatici di tutte quelle nazioni con cui le nostre Forze<br />

Armate collaborano o entrano in contatto. È <strong>qui</strong>ndi sorta l'esigenza di veicolare, attraverso il calendario, una<br />

gamma di valori che, pur nel rispetto <strong>del</strong>le tradizioni, possano incontrarsi con le aspettative e le "curiosità" di un<br />

vasto pubblico, comprendente anche coloro che conoscono sommariamente le nostre tradizioni militari e coloro<br />

(perché no?) che per motivi ideologici non manifestano simpatia verso l'istituzione militare. Da <strong>qui</strong> l'ampio ricorso<br />

a personalità <strong>del</strong> mondo culturale e scientifico, a testimonianza <strong>del</strong>l'apprezzamento verso i militari, e l'impiego (talvolta<br />

sovrabbondante) di quei campioni che i gruppi sportivi d'Arma da tempo si contendono.<br />

Tuttavia permane ancora oggi salda l'attenzione su alcuni valori fondanti che mi sembrano essere, in sostanza,<br />

i seguenti: l'elevata tecnologia (sulla quale insistono con particolare efficacia la Marina e l'Aeronautica), l'elevata<br />

professionalità, la solidità <strong>del</strong> legame con la società civile, l'elevata affidabilità nell'espletamento dei compiti assunti<br />

in ambito internazionale. Resta il problema di mantenere in evidenza l'elemento umano, che dà concretezza alla<br />

continuità fra la dedizione <strong>del</strong> passato e quella <strong>del</strong> presente: va lodata, in questa ottica, la scelta non facile<br />

<strong>del</strong>l'Esercito di dedicare, nel calendario 2007, una pagina ad alcuni militari rimasti gravemente invalidi.<br />

Ritengo che, in vista <strong>del</strong>l'apertura alla società civile, buona parte <strong>del</strong>le Federazioni <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong><br />

<strong>Azzurro</strong> possano promuovere, a beneficio dei ricercatori accademici e <strong>del</strong>la didattica scolastica, adeguate iniziative<br />

per sollecitare lo studio sistematico dei calendari come testimonianze figurate, sia in senso sincronico che in<br />

senso diacronico. Un'analisi sincronica dei contenuti può evidenziare il labile confine tra memoria reggimentale e<br />

propaganda istituzionale. Un'analisi diacronica può proporsi di indagare come, nel corso di cent'anni e nelle varie<br />

fasi <strong>del</strong>la storia italiana, siano cambiati i destinatari, i valori posti in primo piano e il modo di proporli.<br />

Alessandro Ferioli<br />

(Socio <strong>del</strong>la Federazione di Bologna)<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

21


VENT’ANNI FA CADEVA IL MURO DI BERLINO<br />

Era la primavera <strong>del</strong> 1989 e già da tempo l'Impero<br />

Sovietico stava dando segni di cedimento. I giornali<br />

riportavano con toni enfatici i progressi <strong>del</strong>la<br />

"Perestroika", la nuova linea politica con la quale il leader<br />

<strong>del</strong> Cremlino, Mikhail Gorbaciov intendeva modernizzare<br />

l'Unione Sovietica smussando i rigori di un comunismo<br />

troppo ortodosso e aprendo timidi spiragli alle<br />

libertà democratiche ed al rispetto dei diritti umani.<br />

Questo ed altro veniva diffuso in occidente, presentando<br />

una situazione molto più rosea di quello che era<br />

nella realtà. Ma noi europei occidentali volevamo vedere<br />

in tutto questo solo i lati positivi: la fine <strong>del</strong>la guerra fredda,<br />

<strong>del</strong>la strategia <strong>del</strong>la tensione basata sull'e<strong>qui</strong>librio <strong>del</strong><br />

terrore nucleare, volevamo che anche gli europei d'oltre<br />

cortina potessero finalmente godere<br />

<strong>del</strong>la democrazia e <strong>del</strong>la libertà. Non<br />

ci sembrava vero che quell'uomo con<br />

la voglia rosa sulla fronte avesse finalmente<br />

aperto una nuova via <strong>del</strong><br />

comunismo, che in realtà ripudiava in<br />

blocco tutto ciò che il comunismo<br />

aveva significato per i cittadini<br />

<strong>del</strong>l'Unione Sovietica dalla rivoluzione<br />

d’ottobre 1917.<br />

L'aria di libertà che si respirava era<br />

partita dalla Polonia, dalla quale,<br />

qualche anno prima, era giunto a<br />

Roma un cardinale quasi sconosciuto<br />

Karol Woityla che era stato eletto<br />

Papa col nome di Giovanni Paolo<br />

secondo, e aveva investito, come<br />

un'onda rigeneratrice, la vecchia<br />

Unione Sovietica. L'onda di ritorno,<br />

aveva compiuto il miracolo: gli abitanti<br />

<strong>del</strong>la città simbolo <strong>del</strong>le brutture<br />

<strong>del</strong> comunismo, Berlino, avevano<br />

compreso che qualcosa stava davvero<br />

cambiando e, riversatisi in massa nelle<br />

strade, si erano piano, piano, addensati<br />

a ridosso dei due versanti <strong>del</strong><br />

muro eretto dai soldati sovietici in<br />

22 IL NASTRO AZZURRO<br />

una sola notte nel 1961 per fermare le<br />

"fughe" continue dei berlinesi dal "Paradiso<br />

dei lavoratori".<br />

Raccontata così, la storia <strong>del</strong>la caduta <strong>del</strong><br />

muro di Berlino è molto agiografica e poetica.<br />

La realtà storica è come sempre un'altra,<br />

molto più pedestre e molto meno aulica.<br />

I terribili "anni di piombo", in cui il terrorismo<br />

internazionale l'aveva fatta da padrone<br />

in Europa occidentale, in Medio Oriente e<br />

in ogni altra parte <strong>del</strong> mondo in cui gli interessi<br />

occidentali erano importanti, avevano<br />

raggiunto il culmine con la tragica vicenda<br />

degli ostaggi tenuti prigionieri dai<br />

Mujaheddin <strong>del</strong> popolo nell'ambasciata<br />

americana di Teheran all'indomani <strong>del</strong>la<br />

rivoluzione con cui l'ayatollah Khomeini<br />

aveva deposto lo Scià.<br />

Il popolo degli Stati Uniti elesse presidente<br />

Ronald Raegan, un ex attore che, secondo<br />

la stampa italiana, non era certamente all'altezza<br />

<strong>del</strong> compito che lo attendeva… e,<br />

come sempre nei riguardi degli Stati Uniti, la<br />

stampa italiana si sbagliò di grosso. Raegan<br />

inaugurò subito una politica estera decisa e<br />

intransigente che poneva severi e credibili<br />

limiti all'espansionismo sovietico.<br />

Ma Raegan ebbe anche un'intuizione geniale:<br />

l'Unione Sovietica era nota come la "potenza sottosviluppata"<br />

per l'enorme divario tra la sua forza militare e la<br />

sua endemica debolezza economica che costringeva il<br />

popolo sovietico ad una vita costantemente ai limiti <strong>del</strong>la<br />

sussistenza e, soprattutto, senza alcuna speranza di<br />

miglioramento. Compreso che proprio l'incolmabile divario<br />

economico tra l'occidente e l'Unione Sovietica sarebbe<br />

stato la carta vincente <strong>del</strong> gioco, Raegan lanciò la<br />

"Strategic Defence Initiative" (SDI) con la quale venivano<br />

stanziati molti miliardi di dollari per finanziare un programma<br />

ventennale di ricerca applicata al settore militare<br />

allo scopo di ac<strong>qui</strong>sire:<br />

– sistemi di difesa antimissile in<br />

grado di colpire con minimo preavviso<br />

decine di testate nucleari provenienti<br />

dalla stratosfera;<br />

– armamenti di altissima precisione<br />

in grado di colpire obiettivi puntiformi;<br />

– armamenti che utilizzavano laser<br />

ad alta potenza come munizionamento;<br />

– sistemi di schermatura totale nei<br />

confronti dei radar;<br />

– sistemi di comando, controllo e<br />

comunicazioni integrati a livello <strong>del</strong><br />

singolo uomo sul campo di battaglia;<br />

– sistemi satellitari di navigazione,<br />

posizionamento e telerilevamento;<br />

– munizionamento anti satellite;<br />

– munizionamenti non convenzionali<br />

che eliminassero la necessità <strong>del</strong>l'arma<br />

nucleare.<br />

Un programma così ambizioso in<br />

altri tempi sarebbe stato concepito e<br />

gestito nel più assoluto segreto per<br />

sfruttare l'effetto sorpresa quando i<br />

prodotti finiti fossero stati disponibili


per l'utenza militare. Invece Raegan diede la massima<br />

pubblicità al programma, facendolo divenire oggetto di<br />

ampie ed approfondite discussioni. La nostra stampa,<br />

ancora una volta non si smentì e battezzò la SDI con lo<br />

spregiativo nomignolo di "Guerre stellari".<br />

L'Unione Sovietica si trovò ad un bivio: lasciare che gli<br />

Stati Uniti si sobbarcassero l'onere di una ricerca scientifica<br />

e tecnologica immane, che forse li avrebbe anche<br />

potuti distruggere, ma in caso di successo gli avrebbe<br />

donato la supremazia politica e militare sul mondo intero<br />

per almeno un quarto di secolo, oppure tentare di<br />

seguirli sulla stessa via. La prima ipotesi era suggestiva,<br />

ma i massimi dirigenti sovietici sapevano che la potenza<br />

tecnologica degli Stati Uniti non era seconda a nessuno e<br />

probabilmente ce l’avrebbe fatta. La seconda ipotesi, più<br />

realistica sul piano strategico, richiedeva investimenti<br />

colossali che i sovietici avrebbero dovuto distogliere dal<br />

già magro bilancio che lo stato devolveva ad attività non<br />

militari. L'Unione Sovietica si sarebbe impoverita ancora<br />

di più mentre, paradossalmente, gli Stati Uniti, grazie alla<br />

tanto vituperata economia di mercato, avrebbero ottenuto<br />

ben lauti ritorni dalle applicazioni civili dei risultati<br />

<strong>del</strong>le ricerche scientifiche per la SDI.<br />

Morto Breznev e, dopo pochissimo tempo, il suo successore<br />

Andropov, il nuovo signore <strong>del</strong> Cremlino,<br />

Gorbaciov, ex alto dirigente <strong>del</strong> KGB e grande conoscitore<br />

<strong>del</strong> mondo occidentale, intraprese la sua "nuova via<br />

<strong>del</strong> comunismo": la "Perestrojka". Si trattava di una politica<br />

tanto innovativa quanto spericolata con la quale egli<br />

cercava di introdurre piano, piano, a piccole dosi, l'economia<br />

di mercato anche in Unione Sovietica. Naturalmente,<br />

se glielo aveste chiesto, Gorbaciov avrebbe categoricamente<br />

smentito che la Perestrojka mirasse a tale scopo.<br />

Egli era un comunista e voleva solo modernizzare il<br />

comunismo salvaguardandone <strong>del</strong> tutto i suoi principi. In<br />

realtà, egli sperava che l'introduzione <strong>del</strong>l'economia di<br />

mercato, pur se ne negava l'evidenza, desse al pachiderma<br />

sovietico quello scrollone necessario ad incrementare<br />

di molto la produzione generale di beni e servizi <strong>del</strong>la<br />

nazione e dei suoi satelliti, in modo da poter avere le<br />

risorse economiche necessarie a finanziare la grande<br />

sfida all'SDI americana.<br />

Gorbaciov però fece un errore: non decise mai la riforma<br />

più importante, la restituzione ai cittadini sovietici<br />

<strong>del</strong>la proprietà privata dei beni e servizi, per questo si<br />

dovette attendere il suo successore Boris Yeltsin, e <strong>qui</strong>ndi<br />

il circuito virtuoso <strong>del</strong>l'economia non si instaurò. Pochi<br />

anni dopo, il collasso economico <strong>del</strong> grande impero<br />

sovietico provocò una vera e propria paralisi <strong>del</strong> sistema<br />

militare e poliziesco su cui si basava il suo potere esterno<br />

ed interno.<br />

In questa situazione di gravissima crisi economica e<br />

militare i berlinesi, nel mitico 1989, senza alcuna resistenza<br />

da parte <strong>del</strong>le truppe sovietiche stanziate in Germania<br />

est, in un clima di generale tripudio, poterono abbattere<br />

il muro che da trent'anni divideva in due la loro città.<br />

Vent'anni dopo, dobbiamo <strong>qui</strong>ndi festeggiare non la<br />

caduta <strong>del</strong> muro, ma la caduta <strong>del</strong> comunismo, simboleggiata<br />

dalla caduta <strong>del</strong> muro.<br />

Antonio Daniele<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

23


24 IL NASTRO AZZURRO<br />

8 SETTEMBRE: CHE C’è DA FESTEGGIARE?<br />

Nei giorni immediatamente successivi allo scorso 8 settembre i telegiornali di tutte le reti hanno dato<br />

enfasi ad eventi da essi chiamati “celebrazioni per l’8 settembre”, con chiaro riferimento alle rievocazioni<br />

di quanto accadde in occasione <strong>del</strong>la proclamazione <strong>del</strong>l’armistizio con gli alleati, avvenuta appunto<br />

l’8 settembre 1943.<br />

A quell’epoca io non ero ancora nato, ma dai resoconti storici che ho poi letto e dai racconti di mio<br />

padre e di tante altre persone che vissero quella sciagurata situazione, mi sono fatto l’idea che se c’è un<br />

avvenimento che davvero non è degno di essere in alcuna maniera celebrato, è proprio l’8 settembre<br />

1943. Si trattò infatti <strong>del</strong> giorno più vergognoso e disonorevole <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>la nostra Patria.<br />

È vero che il Presidente <strong>del</strong>la Repubblica Napolitano ha celebrato il primo atto resistenziale avvenuto<br />

a Roma a Porta San Paolo il 9 e 10 settembre <strong>del</strong> 1943, ma è anche vero che molti giornalisti e la totalità<br />

dei telecronisti ha intitolato quella celebrazione allo sciagurato giorno <strong>del</strong> proclama di Badoglio: il messaggio<br />

che, con la sua ambiguità, ha provocato lo sbracamento quasi totale <strong>del</strong>le nostre Forze Armate.<br />

Gradirei che chi parla di celebrazioni sapesse di cosa parla e non confondesse eventi degni di essere<br />

celebrati per l’importanza che hanno avuto e per il valore di chi ne fu protagonista, come la straordinaria<br />

resistenza di Porta San Paolo guidata dal capitano MOVM Francesco Vannetti Donnini, con eventi<br />

menzionati nei libri di storia solo per le conseguenze totalmente negative che provocarono.<br />

Antonio Daniele<br />

I GIOVANI E IL VUOTO<br />

II giovani crescono senza valori. Il consumismo li rovinerà. L'allarme viene da una fonte autorevole: il<br />

ministro <strong>del</strong>l'Istruzione Maria Stella Gelmini. Non era mai successo, nella storia <strong>del</strong>la Repubblica (ma neanche<br />

prima) che il ministro <strong>del</strong>egato proprio all'educazione dei giovani lanciasse un così drammatico messaggio.<br />

E si appellasse alle famiglie e alla stessa scuola, perché insieme trovino il modo di recuperare il<br />

recuperabile. Il fatto è che i giovani - ne parliamo in generale ben sapendo che fortunatamente le eccezioni<br />

sono tante - sono conformisti, sono sensibili alle abitudini e alle scelte prevalenti, martellati in età<br />

sempre più verde da messaggi che esaltano la moda, i prodotti firmati, il successo, le auto sempre più veloci,<br />

il denaro e la bellezza, e sono convinti che tutto questo debba essere, sia a portata di mano … e alla<br />

fine lo pretendono, senza pensare che tutto va con<strong>qui</strong>stato, richiede sacrificio, fatica, rinunce.<br />

Ma c'è un altro dato allarmante: da una ricerca condotta fra gli studenti milanesi, su un campione<br />

significativo degli studenti italiani, risulta che tre su quattro hanno avuto esperienze di droga e che il<br />

luogo di maggior spaccio non è, come si pensava finora, la discoteca, ma la scuola, divenuta un luogo<br />

vuoto, come la famiglia, la società, la stessa realtà che rifiutano. Insomma, ora che il lupo è arrivato, si<br />

grida "al lupo!". Ciò che meraviglia maggiormente è che genitori, insegnanti e ministro stesso ... si meraviglino.<br />

E non pensino che non c'è più alcun momento di riflessione nella vita <strong>del</strong> giovane, che lo richiami<br />

a doveri e sacrifici, che dia precisi punti di riferimento, che gli insegni a crescere.<br />

Il servizio di leva insegnava tutto questo, era l'anello di congiunzione fra scuola e mondo <strong>del</strong> lavoro,<br />

fra adolescenza e maturità. Era l'occasione per assimilare principi che avrebbero accompagnato il giovane<br />

per tutta la vita. Certo, da come è stato lasciato, anzi abbandonato, trasformato in anacronistico e<br />

demotivante, questo servizio alla Patria è diventato davvero un "cuneo", una "tassa". E a forza di sentirselo<br />

dire da interessati politici e disinvolti uomini <strong>del</strong>le istituzioni, ci hanno creduto anche i giovani. Ora<br />

ci si accorge che il ruolo <strong>del</strong>la famiglia è insufficiente, che quello <strong>del</strong>la scuola pure, che i genitori, sempre<br />

più affannati in una frenetica quotidianità, preferiscono accontentare i figli piuttosto che trovare il tempo<br />

di educarli. Il ministro lancia l'allarme, i genitori organizzano forum, gli insegnanti si interrogano. E i giovani,<br />

nel loro conformismo fatto di effimera esteriorità, <strong>del</strong> tutto e subito, di amici raccolti nel vuoto di<br />

gruppo, si annoiano.<br />

Signor ministro, venga a vedere gli alpini: sono anticonformisti, non si annoiano mai, e anche se<br />

hanno tanto da fare si inventano lo stesso qualcosa di positivo, anche a costo di sacrifici e rinunce.<br />

Perché lo hanno imparato durante il servizio di leva (quella seria!).<br />

Roberto STOCCHI<br />

Senza memoria non c’è futuro<br />

L’articolo intitolato come sopra, uscito sul n.° 5/2009 nel "Detto fra noi" a firma <strong>del</strong> Presidente<br />

Zanardi è uno di quelli pubblicati nello spazio dedicato al <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> dal giornale <strong>del</strong> plesso scolastico<br />

sito nel quartiere<br />

Giuliano-Dalmata di<br />

Roma, alla cui pubblicazione<br />

contribuisce la<br />

Presidenza Nazionale.<br />

Invitiamo le Federazioni a<br />

fare altrettanto.<br />

Antonio Teja


NOTIZIE IN AZZURRO - NOTIZIE IN<br />

AZZURRO - NOTIZIE IN AZZURRO<br />

CONSEGNATO IL PRIMO "FRECCIA" ALL'ESERCITO ITALIANO<br />

A Montelibretti, presso il Centro Polifunzionale di Sperimentazione<br />

<strong>del</strong>l'Esercito, il 17 febbraio 2009 si è svolta la cerimonia <strong>del</strong>la consegna ufficiale<br />

<strong>del</strong> nuovissimo Veicolo Blindato Medio VBM "Freccia", gioiello tecnologico<br />

tutto italiano, di produzione <strong>del</strong> Consorzio Iveco Otomelara.<br />

Il Freccia rappresenta quello che per la Marina Militare è l'ammiraglia<br />

Cavour, o per l'Aeronautica Militare è l'EFA: un mezzo dotato di tutta la tecnologia<br />

più sofisticata, che rappresenta un traguardo di grande importanza<br />

nella crescita che l'Esercito Italiano ha avuto negli ultimi tempi, ed un punto<br />

di partenza per il futuro, nell'affrontare le sfide <strong>del</strong> 21° secolo, come ha sottolineato<br />

il Capo di Stato Maggiore <strong>del</strong>l'Esercito, generale Fabrizio<br />

Castagnetti: "il Freccia coniuga in maniera ottimale la protezione <strong>del</strong> VTLM<br />

Lince, la mobilità <strong>del</strong>la blindo Centauro e la capacità di fuoco <strong>del</strong> Dardo.<br />

Prodotto interamente italiano, è frutto di una fattiva collaborazione tra lo<br />

Stato Maggiore <strong>del</strong>l'Esercito e il Segretariato Generale <strong>del</strong>la Difesa, Direzione<br />

Nazionale degli Armamenti.<br />

Il veicolo, nel corso <strong>del</strong> complesso iter di omologazione, ha superato test e controlli estremamente rigidi che ne<br />

hanno evidenziato un'alta affidabilità associata ad un elevato livello di sicurezza per il personale, aspetto - quest'ultimo<br />

- al quale l'Esercito attribuisce da sempre prioritaria importanza. Il programma ambizioso ci restituisce ottimismo<br />

e rafforza in tutti noi la convinzione che una Forza Armata e<strong>qui</strong>paggiata con mezzi moderni è certo in condizioni<br />

migliori per rendere all'Italia un servizio efficiente”.<br />

CENTO ANNI FA WILBUR WRIGHT A CENTOCELLE<br />

Il 17 dicembre 1903, sulla spiaggia di Kitty Hawk nella Carolina <strong>del</strong> Nord, i fratelli Wilbur e Orville Wright effettuarono<br />

il primo volo con un aeroplano di loro costruzione. L'eco <strong>del</strong>l'impresa fece il giro <strong>del</strong> mondo.<br />

L'Italia fu la seconda Nazione europea dopo la Francia a ospitare i Wright. Il “Club aviatori di Roma”, presieduto dal<br />

maggiore Maurizio Moris <strong>del</strong>la Sezione Aeronautica <strong>del</strong>la Brigata Specialisti <strong>del</strong> Genio, si recò infatti oltralpe e ac<strong>qui</strong>stò<br />

il Flyer IV per 25mila lire, e la stessa cifra venne offerta a Wilbur Wright per il suo ruolo di istruttore. Wilbur giunse a<br />

Roma il 1° aprile 1909. Il 15 iniziarono a Centocelle alla presenza di Vittorio Emanuele III e <strong>del</strong>la regina madre Margherita<br />

i voli di addestramento dei primi due aviatori italiani: il sottotenente di vascello Mario Calderara e il tenente <strong>del</strong> Genio<br />

Umberto Savoia. Il 24 aprile Wright portava invece in volo - e fu la prima donna a farlo, in Italia - la contessa Macchi di<br />

Cellere, già proprietaria dei "pratoni" di Centocelle dove il Regio Esercito aveva allestito quello che sarebbe passato alla<br />

storia come il primo aeroporto <strong>del</strong> Paese. Questi primi voli si conclusero il 1° maggio 1909 quando Wilbur Wright, prima<br />

di ripartire per gli Stati Uniti, completò la formazione <strong>del</strong> primo pilota brevettato in Italia: Mario Calderara.<br />

Il centenario <strong>del</strong> primo volo di Wilbur Wright a Centocelle è stato celebrato in medaglia dall'Aeronautica Militare<br />

grazie al noto artista Luciano Zanelli, che ha immortalato la ricorrenza su di una coniazione dall'originale forma ellittica<br />

sulla quale campeggia, al dritto, l'aeroplano dei Wright in volo sulla campagna romana. La raffigurazione, in epigrafe,<br />

resta sospesa come una cartolina d'altri tempi. Al rovescio, invece, l'usuale fascia smaltata in blu, vero e proprio<br />

"marchio di fabbrica per le creazioni aeronautiche di Zanelli, ospita le iscrizioni AERONAUTICA MILITARE e CEN-<br />

TENARIO 1 ° VOLO W. WRIGHT AEROPORTO CENTOCELLE mentre in alto sono collocate, da sinistra a destra, le araldiche<br />

<strong>del</strong> Comando <strong>del</strong>la Squadra aerea, <strong>del</strong>l'Aeronautica militare e <strong>del</strong> Comando Aeroporto di Centocelle; nell'ellisse<br />

centrale, in basso, un'a<strong>qui</strong>letta coronata e le date 1909 e 2009. La medaglia è stata realizzata in argento, bronzo<br />

argentato e bronzo (g 80 circa) e misura mm 9 x 50. Bella nella sua semplicità, questa commemorativa vede Zanelli<br />

ottenere, grazie all'orientamento <strong>del</strong>le superfici <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lato, un effetto di grande realismo per quanto riguarda il<br />

movimento <strong>del</strong> Flyer IV che sembra allontanarsi da chi osserva planando verso l'orizzonte dove una piccola torre, una<br />

fattoria, gli inconfondibili pini descrivono il paesaggio dei dintorni di Centocelle, allora incontaminato.<br />

L'ADDESTRAMENTO DEI PILOTI DA AMELIA EARHART AI GIORNI NOSTRI<br />

Il 25 Marzo 2009, presso la Casa <strong>del</strong>l'Aviatore in Roma, ha avuto luogo la presentazione <strong>del</strong>la Borsa di Studio 2009,<br />

assegnata nell'ambito <strong>del</strong>l'Amelia Earhart Day 2009, col quale ogni anno lo<br />

Zonta Club è tenuto a ricordare la grande transvolatrice atlantica che, in solitaria,<br />

attraversò l'Atlantico da Terranova all'Irlanda nel 1932.<br />

Il convegno, cui ha fatto seguito l'inaugurazione di una mostra e lo slide<br />

show, ha illustrato l'evoluzione <strong>del</strong>l'addestramento al volo dal Reparto<br />

Sperimentale <strong>del</strong>l' Aviazione di Guidonia, a tutti gli effetti la Cape Canaveral<br />

degli anni '30, al training d'avanguardia dei piloti di oggi, attraverso il racconto<br />

di quattro donne aviatori italiane: una pioniera <strong>del</strong> volo civile, una astronauta<br />

medico, una ingegnere aerospaziale ed una pilota militare.<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

25


TENENTE PILOTA ANTONIO MAX LONGHINI<br />

Sportivo dotato di eccezionale abilità fisica e di<br />

animo coraggioso e forte, Antonio Longhini<br />

fin dalla prima giovinezza aveva manifestato<br />

la sua grande passione per il volo. Iniziò a volare<br />

con gli sci dai piccoli salti che egli stesso si costruiva<br />

con la neve, per poi giungere a spiccare i grandi<br />

voli dai trampolini olimpionici, primeggiando in<br />

tante competizioni nazionali ed universitarie. Fu<br />

campione italiano ed azzurro ai Campionati <strong>del</strong><br />

Mondo.<br />

Appena gli fu possibile, nel 1939, conseguì il<br />

brevetto di pilota civile e, arruolatosi in<br />

Aeronautica, ottenne il brevetto di pilota militare<br />

nella specialità "Caccia". Un ruolo che gli consentiva<br />

piena autonomia con l'aereo, in sintonia con le<br />

sue aspirazioni. Dopo pochi mesi di vita militare<br />

scoppiò la guerra. Operò in Sicilia, Calabria,<br />

Albania e per lungo tempo in Sardegna. Dal 1941<br />

al 1943 partecipò alle gloriose battaglie aeronavali<br />

<strong>del</strong> Mediterraneo. I suoi compagni ne ammirarono<br />

l'eroismo e la bontà d'animo; più di uno ha<br />

testimoniato di dovergli la vita. Uno di loro lo<br />

aveva descritto con queste parole: "Max era di una<br />

personalità semplice, cristallina, <strong>del</strong>icata, onesta e<br />

modesta. Combatteva senza odio, era leale e gene-<br />

26 IL NASTRO AZZURRO<br />

roso, autentico cavaliere <strong>del</strong> cielo".<br />

Dopo l'8 settembre 1943 ritornò in famiglia ad<br />

Asiago, con tanta tristezza nel cuore. Quanti amici<br />

aveva perduto! E l'Italia, vinta, umiliata e divisa,<br />

nonostante l'Armistizio, continuava ad essere<br />

bombardata al nord, non solo su obiettivi militari,<br />

ma molto spesso nel cuore <strong>del</strong>le città indifese,<br />

subendo tante devastazioni e tante vittime fra la<br />

popolazione civile. Dopo il bombardamento su<br />

Vicenza <strong>del</strong> giorno di Natale <strong>del</strong> 1943, spinto dal<br />

senso <strong>del</strong> Dovere e dall'amore per la sua gente,<br />

Max ritornò a combattere per difendere la sua<br />

terra. Si unì a quegli eroici piloti che, lontani dagli<br />

orrori <strong>del</strong>la guerra civile e da laceranti ideologie<br />

politiche, pur consapevoli che la lotta era ormai<br />

disperata, cercarono di organizzare una seppur<br />

minima difesa. Con coraggio ed abnegazione, nel<br />

rispetto dei Valori <strong>del</strong>la Patria e <strong>del</strong>la vita, ad uno<br />

ad uno si sacrificarono contro le preponderanti<br />

forze, che con squadriglie di potenti "Fortezze<br />

Volanti" scaricavano tanta sofferenza e morte<br />

sulle nostre città. E fu quello il periodo più difficile,<br />

eroico e sofferto.<br />

INTITOLAZIONE STADIO DI VICENZA A MAX LONGHINI<br />

Già da studente iscritto alla facoltà di Giurisprudenza, Max si fece notare per le<br />

sue eccellenti prestazioni sportive. Con un salto da primato portò alla vittoria<br />

l'Università di Padova nelle gare studentesche nazionali <strong>del</strong> 1941. Il Comune di<br />

Vicenza, intitolando il suo campo di calcio ad un valoroso sportivo ed eroe<br />

<strong>del</strong>l'Aeronautica, ha reso denso di significato e di memoria questo luogo. Possano i<br />

giovani, seguendo il suo esempio, crescere nella forza fisica, temprare i loro animi,<br />

gareggiare con lealtà, correttezza e spirito di gruppo. E sappiano trovare, pur nella<br />

competizione, l'impegno per costruire un mondo di solidarietà e di pace.<br />

Le Frecce Tricolori hanno reso solenne la cerimonia, onorandoci e impegnandoci<br />

al rispetto dei Sacri ed Eterni Valori. Valori che questo eroe avrebbe sicuramente<br />

voluto trasmettere ai giovani di oggi.


Negli ultimi mesi <strong>del</strong> 1944 il suo reparto di volo<br />

subì gravissime perdite. Il 18 novembre Vicenza,<br />

rimasta completamente indifesa, sopportò il più<br />

terrificante bombardamento che causò quasi quattrocento<br />

morti fra la popolazione civile. Max<br />

aveva combattuto la sua ultima battaglia due giorni<br />

prima nel cielo di Treviso. In uno strenuo combattimento,<br />

il terzo in quel giorno, dopo avere<br />

MOTIVAZIONE DELLE MEDAGLIE<br />

abbattuta una "Fortezza Volante", soddisfatto<br />

appieno per la vittoria anche nel suo innato spirito<br />

umanitario poiché vedeva l'e<strong>qui</strong>paggio salvarsi<br />

con il paracadute, all'improvviso venne attaccato<br />

da caccia avversari. Colpito, cadde immolando alla<br />

Patria la sua giovane vita così intensamente ed<br />

eroicamente vissuta. Nei cieli volò sempre con<br />

grande coraggio, abilità ed abnegazione.<br />

Medaglia di Bronzo al Valor Militare "Sul Campo"<br />

Pilota da caccia partecipava alla luminosa Vittoria <strong>del</strong>l'Ala d'Italia nei giorni 14 e 15 giugno 1942 in Mediterraneo<br />

con tempestiva ed efficace azione di scorta agli stormi da bombardamento e siluranti lanciati all'attacco di potenti<br />

formazioni navali nemiche effettuando inoltre, un'audace tiro in picchiata contro un incrociatore che veniva colpito<br />

da bomba.<br />

Cielo <strong>del</strong> Mediterraneo Occidentale 14 e 15 giugno 1942<br />

Medaglia di Argento al Valor Militare "Sul Campo"<br />

Pilota da caccia già distintosi in precedenti azioni belliche, partecipava alla luminosa Vittoria <strong>del</strong>l'Ala d'Italia nei<br />

giorni 12 e 13 agosto 1942 concorrendo attraverso la formidabile reazione aerea e contraerea al danneggiamento<br />

di numerose unità nemiche.<br />

Cielo <strong>del</strong> Mediterraneo 6 settembre 1941 - 19 agosto 1942<br />

Medaglia di Bronzo al Valor Militare convertita in Medaglia d'Argento<br />

Ardito ed abile pilota da caccia, rivelava alte doti di combattente tenace e generoso in numerose scorte a convogli<br />

ed azioni offensive a tuffo in mare aperto su munitissnne unità nemiche che venivano ripetutamente centrate. A<br />

difesa <strong>del</strong> cielo sardo, non esitava ad attaccare con slancio nobilissimo poderose formazioni avversarie, collaborando<br />

in impari lotte all'abbattimento di otto apparecchi nemici. Benché ripetutamente colpito, in ogni circostanza,<br />

dava esemplari prove di serenità e valore.<br />

Cielo <strong>del</strong> Mediterraneo Centrale ed Orientale settembre 1942 - maggio 1943<br />

Medaglia di Argento al Valor Militare "Sul Campo"<br />

Ardito cacciatore già precedentemente distintosi, non esitava ad attaccare, isolato, una poderosa formazione di<br />

bimotori scortata da numerosissima caccia, riportando dopo aspro combattimento una prima vittoria. Sebbene con<br />

l'apparecchio gravemente danneggiato dalla reazione avversaria, inseguiva la formazione in mare aperto desistendo<br />

solo quando vedeva altro apparecchio nemico perdersi in una densa scia di fumo. Dava prove esemplari di<br />

aggressività e valore.<br />

Cielo <strong>del</strong> Mediterraneo 1 - giugno 1943<br />

Insignito dalla Freccia D'Oro (per oltre 100 azioni di guerra) e due Croci di Guerra (di cui una "sul campo")<br />

AAA NUCLEO ALTOPIANO SETTE COMUNI ASIAGO<br />

"Ten. Pilota A. Max Longhini" pluridecorato al Valor Militare<br />

Nel 1978, per volontà <strong>del</strong> generale Giulio Cesare Graziani, Medaglia d'Oro al Valor Militare ed allora Presidente<br />

Nazionale <strong>del</strong>l'Associazione Arma Aeronautica, venne costituito il "Nucleo di<br />

Asiago - Altopiano dei Sette Comuni, sezione di Vicenza" <strong>del</strong>l’Associazione<br />

Arma Aeronautica. Il nucleo venne intitolato alla memoria <strong>del</strong> cittadino<br />

Asiaghese "Tenente Pilota A. MAX Longhinl" pluridecorato al Valor Militare.<br />

Presidente fu nominato il Maresciallo di Prima Classe Scelto cav. Urbano<br />

Rigoni che ininterrottamente mantenne la direzione <strong>del</strong> nucleo fino all'anno<br />

2004 unitamente all presidenza <strong>del</strong>la Sezione asiaghese <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>.<br />

Madrina <strong>del</strong> "Nucleo Altopiano Sette Comuni Asiago" venne insignita la N.D.<br />

Comm. Luciana Longhini Martini, Presidente Provinciale Associazione<br />

Nazionale Famiglie Caduti e Mutilati <strong>del</strong>l'Aeronautica. Per un breve periodo<br />

la presidenza venne assunta dal colonnello Giampaolo Rigoni Camplan per<br />

poi passare il testimone al Maresciallo di Prima Classe Scelto Euclide<br />

Gianesini, presidente attualmente in carica.<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

27


28 IL NASTRO AZZURRO<br />

MEDAGLIE D’ORO ECCELLENTI:<br />

TESEO TESEI<br />

Nato a Marina di Campo (Isola d'Elba) il 3 gennaio<br />

1909, entra in Accademia Navale nel 1925 dove<br />

si distingue per la perseveranza e l'inventiva. Ne<br />

esce ufficiale <strong>del</strong> Genio Navale <strong>del</strong>la Regia Marina.<br />

Con l'aiuto di Elios Toschi, ingegnere navale, ripensa<br />

alla "Mignatta", il congegno bellico ideato e utilizzato<br />

con successo da Raffaele Rossetti e Raffaele<br />

Paolucci contro la Viribus Unitis nel corso <strong>del</strong>l'Impresa<br />

di Pola. Partendo da tale arma, essenzialmente una<br />

mina magnetica auto propulsa, ideò un apparecchio<br />

che permetteva a due uomini di vivere, navigare, dirigersi<br />

contro un bersaglio ed attaccarlo liberamente<br />

sott'acqua: il Siluro a Lenta Corsa (SLC), meglio conosciuto<br />

come "Maiale" per la sua forma tozza.<br />

Tesei ebbe un'altra idea geniale, che certamente<br />

riveste un'importanza ancora maggiore <strong>del</strong>la "rielaborazione<br />

<strong>del</strong>la Mignatta" nello sviluppo <strong>del</strong> nuovo SLC.<br />

Esisteva, all'epoca, un autorespiratore ad ossigeno a<br />

ciclo chiuso, chiamato maschera "Davis", che veniva<br />

utilizzato per le attività extra veicolari <strong>del</strong>l'e<strong>qui</strong>paggio<br />

dei sommergibili in avaria. Tale autorespiratore aveva<br />

una scarsa autonomia e un'ancora più scarsa affidabilità,<br />

causa di diversi incidenti che avevano finito con lo<br />

scuotere la fiducia nell'uso <strong>del</strong>l'apparecchio stesso da<br />

parte <strong>del</strong> personale sommergibilista.<br />

A questi problemi lavorava il Comandante Angelo<br />

Belloni, in servizio nel 1940 presso la Direzione dei corsi<br />

come consulente tecnico <strong>del</strong>la "Scuola Sommozzatori"<br />

di Livorno. Questi, con l'aiuto di Tesei, portò l'autonomia<br />

<strong>del</strong>l'autorespiratore da venti minuti a qualche ora<br />

e soprattutto lo rese più affidabile: nel luglio 1936 lo<br />

Stato Maggiore <strong>del</strong>la Marina approvò l'autorespiratore<br />

a lunga autonomia 49/bis.<br />

Tesei vide nell'autorespiratore a ciclo chiuso il congegno<br />

che avrebbe dato nuova importanza al tipo di<br />

operazione svolto, nella prima guerra mondiale, da<br />

Rossetti e Paolucci. Egli pensò che, ora che l'uomo<br />

poteva andare sott'acqua, sott'acqua doveva andare<br />

anche la "Mignatta".<br />

Entrato a far parte degli incursori allo scoppio <strong>del</strong>la<br />

seconda guerra mondiale, Tesei divenne rapidamente<br />

uno dei più esperti ed arditi conduttori dei nuovi Siluri<br />

a Corsa Lenta e, per un’intrepida azione condotta nel<br />

Golfo di Bomba tra il 22 e il 24 agosto 1940, venne<br />

decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare.<br />

Il 26 luglio 1941, tentò di forzare la base Inglese di<br />

La Valletta a Malta. Nel corso <strong>del</strong>l'azione si verificò un<br />

ritardo, dovuto ad imprevisti tecnici, che avrebbe potuto<br />

compromettere l'esito <strong>del</strong>la missione. Allo scopo di<br />

riguadagnare il tempo perduto e di portare a termine<br />

ad ogni costo il suo compito, Tesei decise di “spolettare<br />

a zero” rinunciando cioè al tempo necessario<br />

affinché si potesse allontanare dall'arma<br />

prima che esplodesse contro l'obiettivo,<br />

e perendo nell'azione assieme al suo fe<strong>del</strong>e<br />

secondo, Alcide Pedretti.<br />

Per tale atto eroico fu insignito <strong>del</strong>la<br />

Medaglia d'Oro al Valor Militare alla<br />

Memoria.<br />

Il vicegovernatore di Malta, sir Edward<br />

Jackson, ricordando l'episodio il 4 ottobre<br />

1941 scrisse: "nel luglio scorso gli italiani<br />

hanno condotto un attacco con grande<br />

decisione per penetrare nel porto, impiegando<br />

MAS e "siluri umani" armati da<br />

"squadre suicide" (…). Questa impresa ha<br />

richiesto le più alte doti di coraggio personale."<br />

A Tesei sono stati intitolati l'Aeroporto


Medaglia d'oro al valor militare alla memoria al Maggiore <strong>del</strong> Genio Navale Teseo Tesei<br />

“Ufficiale Superiore <strong>del</strong> Genio Navale, in lunghi anni di tenace, intelligente, appassionato lavoro riusciva, superando<br />

difficoltà di ogni genere, a realizzare, in cooperazione con altri pochi valorosi tecnici, e successivamente a<br />

perfezionare il mezzo d'assalto subacqueo <strong>del</strong>la Regia Marina.<br />

Non pago <strong>del</strong> decisivo contributo portato dalla sua brillante intelligenza e dalla sua profonda cultura volle personalmente<br />

provare, collaudare ed impiegare in guerra l'arma insidiosissima. Nonostante fosse minorato nel fisico<br />

per questa attività, inflessibilmente volle partecipare al forzamento di una <strong>del</strong>le più potenti e meglio attrezzate<br />

basi navali <strong>del</strong>l'avversario, conducendo lo strumento da lui ideato. Verificatosi nel corso <strong>del</strong>l'azione un ritardo,<br />

dovuto ad imprevisti incidenti tecnici, che avrebbe potuto comprometterne l'esito, allo scopo di guadagnare tempo<br />

perduto e di portare a termine ad ogni costo il suo compito, decideva di rinunciare ad allontanarsi dall'arma prima<br />

che esplodesse contro l'obiettivo.<br />

Col sacrificio <strong>del</strong>la vita assurgeva, unitamente al suo secondo uomo rimasto a lui fe<strong>del</strong>e fino alla morte, alla gloria<br />

purissima <strong>del</strong> cosciente olocausto. Esempio di elette virtù militari e di sublime dedizione alla Patria, oltre il dovere.”<br />

Acque di Malta, alba <strong>del</strong> 26 luglio 1941<br />

di Marina di Campo <strong>del</strong>l'Isola d'Elba ed Il COMSUBIN<br />

(Comando subacquei ed incursori) il cui nome ufficiale<br />

è Raggruppamento Subacquei ed Incursori "Teseo<br />

Tesei". Si tratta <strong>del</strong> Raggruppamento <strong>del</strong>la Marina<br />

Militare incaricato di svolgere le operazioni di guerra<br />

IL SILURO A LENTA CORSA<br />

non convenzionale in ambiente acquatico. Assieme al<br />

reggimento "Col Moschin" <strong>del</strong>l'Esercito, al "GIS" dei<br />

Carabinieri ed alle nuove forze speciali<br />

<strong>del</strong>l'Aeronautica (Incursori e Fucilieri <strong>del</strong>l'Aria) costituisce<br />

una <strong>del</strong>le forze speciali italiane.<br />

Il Siluro a Lenta Corsa (SLC), conosciuto anche come maiale, è un sommergibile tascabile con due uomini di e<strong>qui</strong>paggio,<br />

muniti di respiratori subacquei autonomi, che sedevano a cavalcioni sulla parte superiore centrale <strong>del</strong> siluro.<br />

Sulla prora era agganciata una carica esplosiva da applicare occultamente alla carena di nave avversaria all'ormeggio.<br />

Venne usato dalla Regia Marina durante la seconda guerra mondiale per azioni di sabotaggio contro navi<br />

nemiche, spesso ancorate in porti fortemente difesi.<br />

Derivato dal siluro S. Bartolomeo su progetto <strong>del</strong> capitano <strong>del</strong> genio navale Teseo Tesei. I primi siluri a lenta<br />

corsa, elaborati poco prima <strong>del</strong>lo scoppio <strong>del</strong>la seconda guerra mondiale, erano lunghi 7,30 m e avevano un motore<br />

elettrico di 1,6 HP di potenza; l'alimentazione era fornita da una batteria d'accumulatori. La velocità massima<br />

era di 3 nodi con un'autonomia di circa 15 miglia alla velocità di 2,5 nodi.<br />

Il trasportatore era dotato di timoni di profondità e di direzione, di casse assetto e di strumentazione comprendente<br />

una bussola magnetica, un profondimetro, un orologio, un voltmetro, due amperometri ed una livella a<br />

bolla d'aria per il controllo <strong>del</strong>l'assetto longitudinale. Era costituito da tre sezioni: nella prima, di forma arrotondata<br />

per favorire la navigazione <strong>del</strong> mezzo, era collocata la carica (230 kg circa di tritolite) con i relativi congegni<br />

di scoppio. Tale parte, chiamata testa di servizio, veniva staccata dal resto <strong>del</strong> mezzo e applicata sotto la chiglia<br />

<strong>del</strong>la nave. La parte centrale, di forma cilindrica denominata corpo centrale, conteneva le batterie ed esternamente<br />

le strutture sulle quali erano ricavati i posti per i due operatori. Nella terza, di forma tronco conica denominata<br />

coda, era alloggiato il motore e l'armatura che portava le eliche e i timoni.<br />

I siluri a lenta corsa venivano chiusi in appositi cilindri a tenuta stagna, disposti sulla coperta di un sommergibile<br />

"avvicinatore", all'interno <strong>del</strong> quale si trovano gli assaltatori. Per mettere in mare i siluri a lenta corsa, il sommergibile<br />

doveva avvicinarsi il più possibile al porto nemico, tenendo conto <strong>del</strong>le difficoltà naturali e di quelle costituite<br />

dalla difesa nemica. Usciti dal sommergibile gli uomini mettevano a mare i siluri a lenta corsa procedendo<br />

verso l'imboccatura <strong>del</strong> porto nemico. Durante l'avvicinamento l'e<strong>qui</strong>paggio teneva la testa fuor d'acqua per orientarsi<br />

e per respirare l'aria naturale; intanto la velocità veniva ridotta all'avvicinarsi <strong>del</strong> raggio di sorveglianza <strong>del</strong>le<br />

sentinelle nemiche. In caso di pericolo, il siluro a lenta corsa compiva una rapida immersione scomparendo sott'acqua.<br />

All'imboccatura <strong>del</strong> porto si trovava solitamente una rete di protezione che veniva forzata con l'alzarete o il<br />

tagliarete. Una volta all'interno <strong>del</strong> porto, a bassa velocità e con mezza testa fuor d'acqua, il siluro a lenta corsa si<br />

dirigeva verso il bersaglio assegnato fino ad avvicinarglisi ad una trentina di metri, dopo di che si immergeva fin<br />

sotto la nave. Qui emergeva lentamente<br />

fino a toccare la carena <strong>del</strong>la nave bersaglio.<br />

Mentre il pilota controllava il "maiale",<br />

il secondo uomo procedeva a fissare<br />

una cima fra le due alette di rollio che<br />

stanno su ciascun fianco <strong>del</strong>la carena, poi<br />

staccava la testa <strong>del</strong> "maiale", che conteneva<br />

la carica di 300 kg di esplosivo, e la<br />

collegava alla cima, regolando la spoletta<br />

ad orologeria per le seguenti due ore e<br />

mezzo. Quindi, i due incursori si allontanavano<br />

col maiale privo <strong>del</strong>la testa emergendo<br />

lentamente e tornando al sommergibile<br />

avvicinatore..<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

29


L’ULTIMO ANELITO DELL’EROICO PILOTA<br />

CAGLIARITANO MARIO ARAMU<br />

Truppe in movimento, mezzi corazzati, colonne<br />

di rifornimento, depositi, navi al largo ed alla<br />

fonda; tutti questi obiettivi ed altri ancora sono<br />

perseguiti, colpiti, mitragliati, spezzonati, silurati, a<br />

seconda dei bersagli, nonostante la notevole superiorità<br />

numerica e qualitativa <strong>del</strong>la caccia nemica che,<br />

per l'occasione, dispone di potenti velivoli Hurricane,<br />

armati con otto mitragliatrici ognuno, armamento di<br />

cui noi non disponiamo.<br />

Ma i nostri caccia contendono all'avversario il cielo<br />

<strong>del</strong>la lotta con vigore ed irruenza sconcertante, supplendo<br />

alle deficienze <strong>del</strong>l'armamento con la perizia,<br />

il coraggio e l'abilità acrobatica, e riuscendo in tal<br />

modo a tener loro bravamente testa.<br />

Il 9° Stormo da bombardamento terrestre si trova<br />

in schieramento avanzato. Lo comanda il Col. Mario<br />

Aramu, due volte pilota atlantico, bella<br />

figura di comandante, bombardiere d'eccezione,<br />

soldato di razza che, col suo prestigio<br />

e l'esempio quotidiano di assoluta<br />

dedizione al dovere, ha saputo forgiare i<br />

suoi dipendenti, fino a rendere lo Stormo<br />

un temibile strumento di guerra.<br />

Trascinatore di uomini qual è, dall'inizio<br />

<strong>del</strong>l'offensiva ha volato ininterrottamente<br />

sul nemico, sempre in testa alle sue<br />

formazioni, qualunque ne fosse la consistenza<br />

numerica. Nelle soste fra una missione<br />

e l'altra, accudisce alla complessa<br />

preparazione <strong>del</strong>le missioni stesse ed a<br />

tutto il lavoro di coordinamento <strong>del</strong>le<br />

varie operazioni, che formano la vita di un<br />

campo d'aviazione di guerra, in fase, per<br />

giunta, di spostamento verso altra base<br />

arretrata. Egli non si sgomenta: trova<br />

tempo per tutto, tiene saldamente in<br />

30 IL NASTRO AZZURRO<br />

pugno l'organizzazione <strong>del</strong>lo<br />

Stormo, ne guida l'azione, ne<br />

vive le ansie. È quello che si<br />

dice l'anima dei suoi reparti.<br />

Il 16 dicembre 1941 è<br />

appena rientrato da un volo a<br />

bassa quota contro mezzi<br />

corazzati nemici. Nel volo di<br />

ritorno ha notato minacciosi<br />

movimenti avversari ma non<br />

ha potuto far nulla, perché ha<br />

già scaricato tutte le bombe e<br />

le spezzoniere e bisogna<br />

ritorni a rifornirsi di carburante,<br />

di altre bombe, di altri<br />

spezzoni.<br />

La nostra caccia è tutta<br />

impegnata altrove e <strong>qui</strong>ndi<br />

non può fornirgli alcuna scorta.<br />

Il cielo <strong>del</strong>la vasta battaglia<br />

manovrata e insidiata<br />

dalla R.A.F., che vola a pattuglioni<br />

sul deserto conteso. Aramu sa tutto questo; ma<br />

sa pure che lasciare indisturbate le colonne osservate<br />

che muovono verso un settore <strong>del</strong>icato <strong>del</strong> nostro<br />

malfermo e provvisorio schieramento, è assai pericoloso.<br />

Senza esitazione fa rifornire di benzina e di bombe<br />

sei apparecchi ed alla loro testa parte per il settore,<br />

nel quale ha osservato le minacciose colonne avversarie.<br />

Fanno parte <strong>del</strong>la spedizione il Ten. Col. Guglielmo<br />

GrandJaquet, Comandante di un Gruppo ed il Cap.<br />

Victor Hugo Girolami, Comandante di una<br />

Squadriglia. Vi sono così fra i sei e<strong>qui</strong>paggi i tre gradi<br />

fondamentali <strong>del</strong>la scala gerarchica <strong>del</strong>lo stormo: il<br />

simbolo quasi <strong>del</strong>la funzione di comando dei reparti<br />

di volo, nei quali l'esempio di fronte al rischio costitui-


sce il segreto <strong>del</strong>l'ascendente che un Comandante può<br />

esercitare sui propri dipendenti.<br />

Durante la rotta d'avvicinamento la formazione<br />

viene attaccata da una ventina di Hurricane. La lotta<br />

si fa presto accanita ed i nostri col fuoco incrociato<br />

<strong>del</strong>le loro armi multiple si difendono magnificamente,<br />

dandosi reciproco appoggio ed impedendo per qualche<br />

minuto che la formazione si smembri. L'incrociarsi<br />

<strong>del</strong>le raffiche traccianti dei due gruppi in lotta rende<br />

oltremodo drammatico lo scontro. Cinque caccia vengono<br />

man mano colpiti e precipitano in fiamme. Ma<br />

queste vittorie hanno la loro contropartita.<br />

La velocità ed agilità degli Hurricane, unite al loro<br />

formidabile armamento, non possono non aver ragione<br />

<strong>del</strong>la pesantezza di manovra dei bombardieri,<br />

qualcuno dei quali viene staccato dalla formazione<br />

che gradualmente si smembra. GrandJaquet che per<br />

primo ha affrontato l'urto, ed ha concorso strenuamente<br />

all'abbattimento dei cinque velivoli, viene<br />

abbattuto a sua volta. Girolami ad un certo momento<br />

ha il mitragliere fulminato da una scarica avversaria.<br />

Lo sostituisce personalmente nel maneggio <strong>del</strong>l'arma<br />

e continua l'accanita difesa. Dopo aver contribuito<br />

all'abbattimento di due dei cinque Hurricane. viene<br />

colpito a sua volta in fronte e si riversa sull'arma, mentre<br />

l'aeroplano precipita.<br />

Il velivolo di Aramu frattanto, avendo strenuamente<br />

combattuto nella prima fase <strong>del</strong>lo scontro, quando<br />

la formazione per alcuni minuti riesce a tenersi compatta,<br />

nelle peripezie <strong>del</strong>la lotta, viene circondato da<br />

una pattuglia di avversari quanto mai accaniti ed esasperati<br />

dall'abbattimento dei loro compagni.<br />

Il duello è disperato, le traccianti degli Hurricane<br />

l'avvolgono per ogni dove, feriscono mortalmente<br />

l'armiere e dopo un poco un ufficiale che si è portato<br />

alla mitragliatrice superiore.<br />

Lasciato il pilotaggio <strong>del</strong> bombardiere al 2° pilota,<br />

Aramu prende il posto di uno dei caduti e, trasformandosi<br />

in mitragliere, con fredda precisione di mira<br />

risponde alle raffiche con le raffiche.<br />

Il velivolo intanto è più volte colpito in parti vitali,<br />

i motori funzionano con qualche cilindro in meno.<br />

L'impari duello dura qualche minuto e ad ogni passaggio<br />

degli attaccanti il bombardiere incassa colpi<br />

rovinosi, pur facendo partire colpi altrettanti rovinosi.<br />

Ma il destino è segnato: una raffica prende in pieno<br />

Aramu. Egli si abbatte sull'arma rovente che, nello<br />

spasimo <strong>del</strong> trapasso, stringe al suo petto, come per<br />

abbracciare il simbolo <strong>del</strong>la sua fede e <strong>del</strong>la sua incondizionata<br />

dedizione alla Patria.<br />

Trovano gloriosa morte nella missione anche il S.<br />

Ten. Tonacella, il S. Ten. Sciavertini, due sottufficiali e<br />

nove specialisti.<br />

Cav. Uff. Antonio Di Girolamo<br />

(Presidente <strong>del</strong>la Federazione di Cagliari)<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

31


4 NOVEMBRE: FESTA DELLE FORZE ARMATE<br />

In occasione <strong>del</strong>la festa <strong>del</strong> 4 novembre, riportiamo la cronaca di quanto si svolse a Noto lo scorso anno,<br />

per la celebrazione <strong>del</strong> 90° anniversario <strong>del</strong>la Vittoria, grazie alla benemerita iniziativa <strong>del</strong>la Federazione<br />

di Siracusa <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> in collaborazione con le Guardie d’Onore Reali <strong>del</strong> Pantheon.<br />

cornice <strong>del</strong> Teatro Comunale di Noto,<br />

eretto in un trionfo di stile neoclassico nel 1862 e<br />

L'elegante<br />

dedicato a Vittorio Emanuele II nel 1878, ha visto<br />

celebrare il 25 ottobre 2008 un convegno per il 90° anniversario<br />

<strong>del</strong>la "Vittoria", promosso dall'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong><br />

<strong>Azzurro</strong> fra Decorati al Valor Militare, dall’<strong>Istituto</strong><br />

Nazionale Guardie d’Onore Reali Tombe Pantheon e dal<br />

Comune siciliano. Lo storico teatro, fin dalla sua fondazione,<br />

ha sempre ospitato le principali manifestazioni<br />

patriottiche e culturali di Noto: esso ha rappresentato per<br />

la comunità cittadina e non solo il luogo ove celebrare<br />

tutti i più importanti momenti <strong>del</strong>la storia civile e culturale<br />

netina, distintasi per il copioso sacrificio dei suoi figli<br />

nel Risorgimento e nelle guerre nazionali e per l'ingegno<br />

dei suoi abitanti nel panorama <strong>del</strong>la Sicilia e<br />

<strong>del</strong>l'Italia.<br />

Non è un caso che, appena raggiuntasi<br />

l'unità nazionale, nel luglio <strong>del</strong> 1862 la visitarono<br />

Umberto di Savoia, Principe di<br />

Piemonte, e Amedeo di Savoia, Duca<br />

d'Aosta. Fra i suoi Caduti, ai quali venne<br />

eretto nel 1922 uno splendido monumento<br />

bronzeo, spiccano le Medaglie d’Oro al Valor<br />

Militare Francesco Maiore e Luigi Adorno (ai<br />

quali è dedicata la sezione cittadina <strong>del</strong><br />

<strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>, attiva fin dagli anni '30).<br />

II Teatro nel 1933 vide infine l'acclamatissima<br />

presenza dei Principi di Piemonte<br />

Umberto e Maria Josè di Savoia, giunti in<br />

visita in Sicilia e per l'occasione confluirono a<br />

Noto i reduci <strong>del</strong>la Grande Guerra di tutta la<br />

Sicilia sud orientale.<br />

Nessun altro sito poteva pertanto meglio<br />

ospitare il convegno per il 90° anniversario<br />

<strong>del</strong>la "Vittoria", che ha ricevuto il patrocinio<br />

32 IL NASTRO AZZURRO<br />

dalla Provincia Regionale di<br />

Siracusa, <strong>del</strong>la Croce Rossa<br />

Italiana, <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> per la<br />

Storia <strong>del</strong> Risorgimento,<br />

<strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> per la valorizzazione<br />

di Noto antica e <strong>del</strong>l'Unione<br />

Monarchica Italiana in un corale<br />

e concorde abbraccio ideale.<br />

Particolarmente significativa<br />

l'adesione <strong>del</strong>l'Assemblea<br />

Regionale Siciliana (ARS), dei<br />

Comuni viciniori e <strong>del</strong>le rappresentanze<br />

<strong>del</strong>l'Arma dei<br />

Carabinieri, <strong>del</strong>la Marina<br />

Militare, <strong>del</strong>l'Aeronautica<br />

Militare e <strong>del</strong>la Polizia di Stato,<br />

mentre un numeroso e qualificato<br />

pubblico, ha gremito la<br />

platea e i palchi.<br />

L'ingresso dei gonfaloni <strong>del</strong><br />

Comune di Noto e <strong>del</strong>la<br />

Provincia di Siracusa e dei labari<br />

<strong>del</strong>la Federazione Prov.le di<br />

Siracusa, <strong>del</strong>le Sezioni di Noto, Lentini e Siracusa, <strong>del</strong>la<br />

Federazione Prov.le di Catania, scortata dal suo<br />

Presidente, Dott. Raffaele Messina, <strong>del</strong>le associazioni<br />

combattentistiche e d'arma, al suono <strong>del</strong>l'inno nazionale,<br />

eseguito nella sua splendida interezza, ha principiato la<br />

manifestazione. Sono seguiti gli onori ai Caduti e la lettura<br />

<strong>del</strong>la motivazione <strong>del</strong>la Medaglia d’Oro al Valor<br />

Militare al Milite Ignoto, mentre veniva eseguita "La leggenda<br />

<strong>del</strong> Piave". La lettura <strong>del</strong> messaggio inviato per la<br />

solenne occasione dal Ministro <strong>del</strong>la Difesa, On. Avv.<br />

Ignazio La Russa, ha preceduto la lettura <strong>del</strong> messaggio<br />

inviato dal Presidente Nazionale Comandante Giorgio<br />

Zanardi, cui hanno fatto seguito i saluti <strong>del</strong>l'On. Prof.<br />

Vincenzo Vinciullo, deputato di Siracusa all'Assemblea


Regionale Siciliana, in rappresentanza <strong>del</strong> Presidente On.<br />

Francesco Cascio, <strong>del</strong> Sindaco <strong>del</strong> Comune di Noto, Avv.<br />

Corrado Valvo, <strong>del</strong> Rev. Mons. Guccione, Vicario Generale<br />

<strong>del</strong>la Diocesi, in rappresentanza di S.E. Monsignor<br />

Crociata, Segretario <strong>del</strong>la CEI.<br />

Hanno ufficialmente celebrato l'evento il C.V. Dottor<br />

Ugo d'Atri, Presidente <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> Naz. Guardia d'Onore<br />

Reali Tombe Pantheon, socio <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> quale<br />

figlio di Ufficiale superiore decorato al Valor Militare, e il<br />

Dott. Sergio Boschiero, Segretario Nazionale <strong>del</strong>l’Unione<br />

Monarchica Italiana e l'Aw. Francesco Atanasio, che ha<br />

ricordato in particolare i decorati al Valor Militare <strong>del</strong>la<br />

Grande Guerra di Siracusa e <strong>del</strong>la Sicilia.<br />

L'isola, infatti, ha avuto nel primo conflitto mondiale<br />

50.000 Caduti e quasi 10.000 decorati al Valor Militare,<br />

fra i quali spiccano le Medaglie d’Oro ammiraglio Luigi<br />

Rizzo di Milazzo, generale Antonio Cascino di Piazza<br />

Armerina, capitano Giovanni Bocchini di Ragusa, nocchiero<br />

Francesco Angelino di Siracusa.<br />

È stato anche realizzato e proiettato un suggestivo filmato<br />

con immagini <strong>del</strong> conflitto, dei principali eroi, <strong>del</strong><br />

Re Soldato, di Trieste liberata, <strong>del</strong>la translazione<br />

all'Altare <strong>del</strong>la Patria <strong>del</strong> Milite Ignoto.<br />

A tutti gli intervenuti è stato fatto omaggio <strong>del</strong>la<br />

ristampa anastatica <strong>del</strong> volume edito nel 1938 dal<br />

Ministero <strong>del</strong>la Guerra per il "Ventennale <strong>del</strong>la<br />

Vittoria" curata dalla Delegazione Guardie d’Onore e<br />

dal Comitato UMI di Siracusa, e che contiene i messaggi<br />

inviati da S.M, il Re Vittorio Emanuele III durante il<br />

conflitto.<br />

Dalla prefazione <strong>del</strong>la ristampa anastatica <strong>del</strong> volume <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>la Guerra <strong>del</strong> 1938, curata<br />

dalla Federazione di Siracusa <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> in occasione <strong>del</strong>la celebrazione <strong>del</strong> 90°<br />

anniversario <strong>del</strong>la Vittoria<br />

LA PAROLA DEL RE<br />

La ristampa <strong>del</strong> presente volume edito dal Ministero <strong>del</strong>la Guerra nel 1938 ventennale<br />

<strong>del</strong>la Vittoria nella Grande Guerra, contiene i messaggi che Vittorio Emanuele III indirizzò<br />

alla Nazione e alle Forze Armate nel corso <strong>del</strong> primo conflitto mondiale.<br />

Sovrano quanto mai riservato e schivo, il terzo Re d'Italia si rivolse pubblicamente ai Suoi<br />

connazionali con uno stile sobrio e asciutto, che certo si poneva in contrasto con la retorica <strong>del</strong><br />

tempo che imperversava nei quotidiani e nei discorsi politici. È noto che all'indomani <strong>del</strong>la<br />

rotta di Caporetto, dinanzi a un testo esageratamente "drammatico" e "magniloquente", predisposto<br />

dal Presidente <strong>del</strong> Consiglio dei Ministri, Vittorio Emanuele III lo rifiutò e seppe inquadrare<br />

quel momento così difficile per le sorti <strong>del</strong>la guerra con poche e austere espressioni, che<br />

riuscirono però a galvanizzare le Forze Armate e a rendere manifesta agli Alleati la volontà<br />

<strong>del</strong>l'Italia di tenere fede ai patti siglati e di resistere ad oltranza sulla linea <strong>del</strong> Piave!<br />

Il Sovrano, all'indomani <strong>del</strong>la dichiarazione di guerra all'Austria - Ungheria, partì immediatamente<br />

per il fronte, ove restò senza soluzione di continuità fino al novembre 1918, ritornando<br />

a Roma solo in sporadiche circostanze per esigenze di natura istituzionale. Egli visse a fianco<br />

dei nostri soldati, visitando i campi di battaglia, gli ospedali, i sacrari, le installazioni militari,<br />

le città e le cime con<strong>qui</strong>state, sempre chiedendo, di tutto informandosi, preciso, puntuale,<br />

rispettoso <strong>del</strong>le altrui prerogative, ma mai dimentico <strong>del</strong>le proprie di Capo supremo <strong>del</strong>le<br />

Forze Armate di uno Stato costituzionale. Così lo ha ricordato la storiografia <strong>del</strong> tempo, la<br />

memorialistica pubblicata all'indomani <strong>del</strong>la Vittoria, ma anche i carteggi privati, la corrispondenza<br />

personale, i ricordi autobiografici di chi ebbe il privilegio di avvicinarlo, di conoscerlo, di<br />

vederlo in azione senza pensare che un giorno tutto ciò sarebbe stato reso pubblico. "Fante<br />

fra i fanti" lo ha immortalato il poeta-combattente Gabriele D'Annunzio, e tale fu, dimentico <strong>del</strong> rango e memore solo <strong>del</strong>l'eccezionale<br />

momento storico che l'Italia viveva, votata per la vita e per la morte al completamento <strong>del</strong>l'opera <strong>del</strong><br />

Risorgimento, iniziata dai nostri Padri e dal Suo Avo, Carlo Alberto, nel 1848. Fra gli avvenimenti titanici <strong>del</strong>la Grande Guerra,<br />

che, iniziata come uno dei tanti conflitti balcanici, si trasformò al di là di ogni previsione in un conflitto dalle dimensioni planetarie,<br />

cagionando oltre a milioni di caduti, feriti, mutilati, orfani e vedove, la pressoché completa riscrittura degli assetti<br />

geopolitici <strong>del</strong>l'Europa, l'azione di Vittorio Emanuele III potrebbe sembrare marginale: non così fu nel giudizio dei contemporanei,<br />

anche fra gli appartenenti alle classi più umili e alle fila dei soldati semplici. Il Re, proprio perché schivo e riservato,<br />

quando pubblicamente intervenne, come il 24 maggio 1915 o dopo Caporetto e al convegno di Peschiera <strong>del</strong> novembre 1917<br />

o al momento <strong>del</strong>l'ingresso <strong>del</strong>le truppe italiane a Trento e a Trieste, riuscì a dare la netta e concreta sensazione <strong>del</strong>la Sua<br />

efficace azione di comando. Anche negli anni successivi alla guerra, quando il regime fascista cercò di occupare tutti gli spazi<br />

<strong>del</strong>la vita pubblica e <strong>del</strong>l'immaginario collettivo <strong>del</strong>la Nazione, la figura di Vittorio Emanuele III rimase viva e vitale se pur<br />

con i tratti un pò in chiaro scuro che suggeriscono a volte le foto d'epoca. Era per gli Italiani il loro piccolo grande Re, che<br />

nella sua bassa tenuta di generale scendeva nelle trincee, passava in rassegna i soldati, dialogava con i fanti e appuntava loro<br />

le Decorazioni al Valor Militare, visitava i feriti, confortava le genti venete e friulane provate dalla guerra…..Era il Re che<br />

scendeva sul molo di Trieste, sbarcando dall'Audace, accolto da una piazza (poi riconsacrata all'Unità d'Italia) così gremita di<br />

gente e di tricolori, che cancellava in un sol momento quattro anni di sacrifici inenarrabili, era il Re che faceva il Suo ingresso<br />

a Trento fra due ali di folla esultante ai piedi <strong>del</strong> monumento a Dante, che nei decenni precedenti era stato vigile sentinella<br />

<strong>del</strong>l'italianità di quelle terre, era il Re che consacrava per sempre il confine <strong>del</strong> Brennero, era il Re che scortava sulla scalinata<br />

<strong>del</strong> monumento a Vittorio Emanuele II in Roma la salma <strong>del</strong> Milite Ignoto, portata a spalla dai Decorati di Medaglia<br />

d'Oro, assegnando così al bianco edificio la veste di "Altare <strong>del</strong>la Patria"….Mutata la forma istituzionale <strong>del</strong>l'Italia nel 1946,<br />

iniziato per lo scorrere <strong>del</strong> tempo il venir meno dei partecipanti <strong>del</strong>la Grande Guerra e avviata una ingiustificabile opera di<br />

"rimozione" degli 85 anni di monarchia, si arrivò nel 1968, cinquantesimo anniversario <strong>del</strong>la fine <strong>del</strong> conflitto, a non menzionare<br />

più il nome <strong>del</strong> Sovrano nelle pubblicazioni ufficiali, a "scivolare" sempre più sul bollettino <strong>del</strong>la Vittoria (che cita<br />

espressamente il Re), a sopprimere quale "festa civile" la giornata <strong>del</strong> 4 novembre e in seguito a far sparire nel "manifesto"<br />

ufficiale per la Giornata <strong>del</strong>l'Unità Nazionale - con un artificio tipografico - dalla bandiera sventolata in un'immagine d'epoca<br />

lo stemma sabaudo, che fino al 1946 faceva parte integrante <strong>del</strong> vessillo nazionale.<br />

Con questa ristampa si riconsegna la "parola" <strong>del</strong> Re alla storia <strong>del</strong>la nostra Nazione, memori che i nostri padri sulle<br />

pietraie <strong>del</strong> Carso, sulle vette <strong>del</strong>l'Adamello, <strong>del</strong> Monte Santo, <strong>del</strong> Monte Grappa, sui cieli <strong>del</strong>la Venezia Giulia e sui mari<br />

<strong>del</strong>l'Adriatico vissero un'apoteosi di sacrificio e di vittoria, assieme a quel piccolo grande Monarca, alla cui persona avevano<br />

prestato il giuramento di fe<strong>del</strong>tà "al solo scopo <strong>del</strong> bene inseparabile <strong>del</strong> Re e <strong>del</strong>la Patria”.<br />

Noto, 25 ottobre 2008 Francesco Maiore, Francesco Atanasio<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

33


I RUSSI A BARI SONO DI CASA<br />

considerazioni a margine <strong>del</strong>la festa di San Nicola - 6-8 maggio<br />

Il 6 dicembre in tutto il mondo cattolico viene festeggiato<br />

San Nicola, il santo vescovo di Mira (Turchia), le<br />

cui ossa furono trafugate nel 1087 da 62 marinai baresi<br />

ed ora riposano nella omonima Basilica di Bari.<br />

Ma nel capoluogo Pugliese, oltre che il 6 dicembre,<br />

vengono riservati grandi festeggiamenti e vengono officiati<br />

riti religiosi particolarmente solenni anche nei giorni<br />

6-8 maggio, nell'anniversario <strong>del</strong>la traslazione <strong>del</strong>le ossa<br />

da Mira a Bari. In quei giorni si registra il massimo afflusso<br />

di pellegrini che a migliaia vengono a pregare sulla<br />

tomba <strong>del</strong> Santo: vengono da tutto il mondo, ma soprattutto<br />

dai Paesi Slavi, e specialmente dalla Russia e dalla<br />

Serbia, dove San Nicola è particolarmente venerato.<br />

I pellegrini incominciarono a venire a Bari (Barigrad in<br />

lingua russa) sin da quando le reli<strong>qui</strong>e di San Nicola furono<br />

traslate <strong>qui</strong> dalla Turchia. Contatti molto stretti fra<br />

Bari e la Serbia sono riccamente documentati, in particolare<br />

al tempo dei grandi sovrani Uros II, Uros III e Stefano<br />

Dusan.<br />

Il primo pellegrinaggio russo documentato è però<br />

quello di Barlaam di Rostov, effettuato nel dicembre<br />

1459. Erano quelli tempi eroici ed il viaggio dalla Russia a<br />

Bari era una vera e propria impresa; oggi è uno scherzo,<br />

c'è persino un volo Bari-Mosca che in poche ore e senza<br />

nessuna fatica, fa ciò che a suo tempo richiedeva mesi e<br />

mesi di lungo e pericoloso cammino. All'inizio <strong>del</strong> secolo<br />

34 IL NASTRO AZZURRO<br />

scorso, per accogliere i pellegrini russi, fu costruita a Bari<br />

la chiesa russa 1 . Il 14 marzo 2007, in occasione <strong>del</strong>la visita<br />

di Vladimir Putin, il sindaco di Bari (Michele Emiliano)<br />

fece dono <strong>del</strong>la chiesa al popolo russo ed ebbe a dire che<br />

"i russi a Bari sono di casa".<br />

Ma è stato sempre così? Anche durante l'ultima guerra?<br />

La risposta, guarda caso, è positiva!<br />

Si sapeva che la Puglia "liberata" aveva ospitato nel<br />

1944 un segreto esperimento di collaborazione militare<br />

tra Anglo Americani e Russi, che avevano <strong>qui</strong> a Bari una<br />

loro centrale operativa. Non si sapeva però che all'aeroporto<br />

di Bari “Palese” era dislocata anche una forza<br />

aerea russa. Di questa presenza si ha documentazione nel<br />

"The Army Airforces in II World War" edito dalla<br />

University of Chicago Press, a cura di W.F. Craven e di J.L.<br />

Cate, ma a quanto pare, in nessun altro documento, neppure<br />

nella "Storia ufficiale <strong>del</strong>l'Aeronautica Militare<br />

Sovietica <strong>del</strong>la II guerra Mondiale". A renderlo noto è<br />

stato, alcuni mesi addietro, Gregory Alegi docente di<br />

"Storia <strong>del</strong>l'aeronautica" all'Accademia Aeronautica di<br />

Pozzuoli. Secondo Alegi questa forza aerea era costituita<br />

da 12 aerei bimotori da trasporto: i "Lisonov 2" (versione<br />

russa <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo "Dakota" americano) che avevano una<br />

velocità massima di 280 km/h ed un'autonomia di 2500<br />

km; e 12 caccia Yak 9 (che scortavano i Lisonov 2) che avevano<br />

una velocità di 600 km/h, ma un'autonomia di soli<br />

1400 km (e <strong>qui</strong>ndi si fermavano a 600 km da Bari). Il loro<br />

compito era quello di rifornire di armi e materiali i partigiani<br />

e l'esercito di Tito: e poiché come si è detto l'autonomia<br />

degli aerei <strong>del</strong>l'epoca era piuttosto limitata, i rifornimenti<br />

potevano essere fatti molto più facilmente partendo<br />

dalla Puglia che non da altre basi in Europa.<br />

La presenza russa nel barese era stata ovviamente<br />

autorizzata dagli Anglo Americani, ma con la tacita intesa<br />

di tenerla il più possibile riservata. I militari russi <strong>qui</strong>ndi<br />

fecero in modo di passare inosservati e non intrattennero<br />

rapporti né con la popolazione barese, né con la<br />

comunità russa (che gravitava attorno alla Chiesa Russa,<br />

nei cui archivi non c'è traccia <strong>del</strong>la presenza a Bari di questa<br />

Forza Aerea). Oltre ad essere stato autorizzato dagli<br />

Anglo Americani, l'arrivo degli aviatori russi a Bari (circa<br />

200 persone), fu "benedetto" anche dal governo<br />

Badoglio che, come si sa, era visto di buon occhio da<br />

Stalin 2 .<br />

Tito dunque fu aiutato non poco dai rifornimenti, che<br />

i russi facevano arrivare da Bari, e fu grazie a questi che<br />

egli riuscì a liberare gran parte <strong>del</strong>la Jugoslavia occupata<br />

dai tedeschi.<br />

Purtroppo, come ben sappiamo, Tito nelle fasi finali<br />

<strong>del</strong>la guerra, anziché attardarsi a liberare tutti i territori<br />

<strong>del</strong>la Croazia e <strong>del</strong>la Slovenia, (Zagabria e Lubiana furono<br />

liberate solo il 17 maggio) puntò decisamente su<br />

Trieste. All'alba <strong>del</strong> 1°maggio 1945 alcune migliaia di partigiani<br />

titini, stanchi e male in arnese, appoggiati da 5<br />

carri armati e pochi reparti regolari, entrarono a Trieste e<br />

per prima cosa disarmarono i partigiani italiani e gli esponenti<br />

italiani <strong>del</strong> C.L.N.<br />

Tito era riuscito a battere sul tempo le truppe alleate


di Alexander che aveva dato ordini precisi, al generale neo zelandese Freyberg, di<br />

occupare Trieste. Ma Freyberg, per quanto fosse un uomo risoluto, il 1° maggio era<br />

arrivato solo a Ronchi dei Legionari, dove peraltro erano giunte anche le avanguardie<br />

<strong>del</strong>la IV armata jugoslava. Furono così create le premesse per le dolorose mutilazioni<br />

inflitte all'Italia dopo la II Guerra Mondiale.<br />

Ed a questo punto sorge un dubbio fastidioso: vuoi vedere che la disponibilità<br />

<strong>del</strong>l'aeroporto barese sia stata la causa indiretta <strong>del</strong>la perdita di buona parte di quei<br />

territori che dopo la I Guerra Mondiale l'Austria aveva ceduto all'Italia?<br />

Gen. Giuseppe Picca<br />

(Presidente <strong>del</strong>la Federazione di Bari)<br />

1 - Vedasi articolo "La travagliata storia <strong>del</strong>la Chiesa Russa", pubblicato sul n.° 6-<br />

2008 de “Il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>”.<br />

2 - È noto che quando Palmiro Togliatti lasciò Mosca per rientrare in Italia, Stalin<br />

lo salutò pregandolo di portare i suoi saluti a Badoglio, la qual cosa sorprese non<br />

poco "Il Migliore" che però, poco dopo, con la cosiddetta svolta di Salerno (aprile<br />

1944) rinunciò a sorpresa alla pregiudiziale antimonarchica (che di tutto il "ventennio"<br />

era stata il punto fermo <strong>del</strong>la sua opposizione al fascismo).<br />

POSCRITTO<br />

L'articoli sui russi, che a Bari sono di casa, era stato<br />

concepito per essere pubblicato insieme all'articolo "La<br />

travagliata storia <strong>del</strong>la chiesa russa di Bari" (pubblicato<br />

sul numero 6/2008 di questo stesso periodico); purtroppo<br />

ragioni di spazio costrinsero a rimandarne la pubblicazione<br />

a "data da destinarsi". Il rinvio, comunque, non sembrò<br />

<strong>del</strong> tutto sconveniente perché, per la serie "non tutto<br />

il male vien per nuocere", esso offriva il pretesto e l'occasione<br />

per raccontare (a quei pochi lettori che si erano<br />

sacrificati a leggere tutta la travagliata storia <strong>del</strong>la chiesa<br />

russa di Bari) come si era conclusa la consegna <strong>del</strong> Sacro<br />

Tempio barese alla Russia, ovvero ad uno stato tanto ateo<br />

che più non si poteva.<br />

A circa un anno di distanza si può dire che la cessione<br />

si è finalmente conclusa e vorrei aggiungere "felicemente"<br />

ma, per essere sincero, dovrei precisare che la cosa,<br />

anzi il "parto", è stato preceduto da un "travaglio" vero<br />

e proprio che nessuno si aspettava.<br />

In effetti, dopo la firma <strong>del</strong>la dichiarazione d'intenti,<br />

avvenuta a Roma il 22 novembre 2007, le cose sembravano<br />

aver preso la piega giusta. Tutti i problemi giuridici,<br />

diplomatici, amministrativi, economici, e così via, erano<br />

stati risolti e si era pronti per la cerimonia finale fissata<br />

(indovinate un po') per il 6 dicembre 2008, ovvero il giorno<br />

<strong>del</strong>la festa di San Nicola, alla presenza, a livello politico,<br />

dei due presidenti Giorgio Napolitano e Dimitri<br />

Medvedev, e a livello religioso, <strong>del</strong> cardinale Di Giorgi e<br />

<strong>del</strong> Metropolita Kirill, al secolo Wladimir Guridianew, in<br />

rappresentanza di Papa Benedetto XVI e <strong>del</strong> Primate<br />

russo Alessio II.<br />

Si giunge al 5 dicembre. Tutti in attesa <strong>del</strong>l'eccezionale<br />

evento: spasmodiche le aspettative, grandiosi i preparativi,<br />

spettacolari le misure di sicurezza. Non bastano<br />

500 uomini e passa <strong>del</strong>la Polizia di Stato (agenti <strong>del</strong>le<br />

squadre mobili, <strong>del</strong> reparto volo, <strong>del</strong>la scorta, <strong>del</strong> reparto<br />

prevenzione crimini, <strong>del</strong>le squadre volanti, <strong>del</strong>la Digos,<br />

dei NOCS, ecc. ecc.); vengono mobilitati centinaia di carabinieri,<br />

finanzieri, vigili urbani e, come se non bastasse,<br />

una trentina di elementi dei servizi di sicurezza russi.<br />

L'attesa dei baresi che, per amore di San Nicola, si<br />

sono accinti volentieri a parcheggiare le proprie auto in<br />

periferia (e anche<br />

più lontano) per<br />

lasciare libere le<br />

strade <strong>del</strong> centro,<br />

alle 5 <strong>del</strong>la sera è a<br />

dir poco giunta al<br />

parossismo quand'ecco, improvviso ed inatteso, echeggia<br />

per le strade il fatidico "contrordine compagni".<br />

Alessio II, il grande patriarca ortodosso, è morto! La<br />

consegna <strong>del</strong>la chiesa viene sospesa e rimandata a tempi<br />

migliori. Tutto si ferma tranne i cecchini che scendono dai<br />

tetti ed i baresi che vanno a recuperare le macchine parcheggiate<br />

a chilometri di distanza.<br />

Cessato il lutto ufficiale <strong>del</strong>la chiesa russa ed eletto il<br />

nuovo Patriarca, si riprende a parlare <strong>del</strong>la consegna<br />

<strong>del</strong>la chiesa, che viene fissata al 1 marzo 2009. Stessa programmazione,<br />

stessa organizzazione, stesso apparato di<br />

sicurezza: i cecchini tornano sui tetti ed i baresi ritornano<br />

pazientemente a parcheggiare in periferia. Tra le autorità<br />

politiche ancora Napolitano e Medvedev, tra quelle<br />

religiose di nuovo il Cardinale Di Giorgi (che leggerà un<br />

messaggio di Papa Benedetto XVI) ed il Vescovo di<br />

Egorievsk Mark (il numero tre <strong>del</strong> Patriarcato). E Kirill?<br />

Kirill no! Perché nel frattempo è stato eletto Patriarca al<br />

posto di Alessio II e nella nuova veste deve fare i conti col<br />

gelo atavico che da nove secoli separa i vertici <strong>del</strong>le due<br />

grandi chiese cristiane, lo stesso che ha impedito fin adesso<br />

al nostro Papa di recarsi a Mosca. Quanto ancora<br />

durerà questo gelo? I tempi <strong>del</strong>la chiesa, si sa, sono lunghi,<br />

ma le diplomazie si stanno impegnando e tanto. San<br />

Nicola potrà dare una mano dal cielo?<br />

A Bari, definita recentemente "la città più russa<br />

d'Europa", tutti sperano che il grande taumaturgo (il<br />

Santo Nicola tanto venerato dai russi) compirà il miracolo<br />

<strong>del</strong> riavvicinamento <strong>del</strong>le due grandi chiese cristiane<br />

proprio <strong>qui</strong> nella città che custodisce le sue ossa.<br />

Travaglio e<strong>qui</strong>vale a grande dolore, ma tutti sanno<br />

che a questo dolore segue sempre una grande gioia: sarà<br />

così anche per il "travaglio" vissuto finora dalla chiesa<br />

russa di Bari? Spero di potervelo raccontare al più presto<br />

in una terza puntata.<br />

Gen. Giuseppe Picca<br />

(Presidente <strong>del</strong>la Federazione di Bari)<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

35


AFGHANISTAN: AFGHANISTAN:<br />

CONSIDERAZIONI A LATERE LATERE<br />

IL FATTO - A Kabul, il 17 settembre 2009 è quasi<br />

mezzogiorno quando, nei pressi <strong>del</strong> check point<br />

sulla via per l'aeroporto, con una manovra improvvisa,<br />

una Toyota bianca si inserisce tra due blindati<br />

italiani. Gli occupanti fanno brillare i 150 chili di<br />

esplosivo stivati a bordo: un blindato “Lince” salta in<br />

aria, un altro si incendia. Muoiono sei paracadutisti<br />

<strong>del</strong>la Folgore, altri quattro militari, tre paracadutisti<br />

e un sottufficiale <strong>del</strong>l'Aeronautica, restano feriti.<br />

Molte sono le vittime anche tra i civili, oltre venti<br />

afgani rimangono uccisi e altri sessanta sono feriti in<br />

un mercato vicino.<br />

Il convoglio assaltato rientrava al quartier generale<br />

<strong>del</strong> contingente ISAF dopo aver prelevato all'aeroporto<br />

due paracadutisti appena rientrati da una<br />

licenza in Italia. Le vittime e i feriti appartenevano al<br />

186° Reggimento Paracadutisti di stanza a Pisa: il<br />

tenente Antonio Fortunato, 35 anni, originario di<br />

36 IL NASTRO AZZURRO<br />

Lagonegro (Potenza); il primo caporal maggiore<br />

Matteo Mureddu, 26 anni, di Solarussa (Oristano), il<br />

primo caporal maggiore Davide Ricchiuto, 26 anni,<br />

nativo di Glarus (Svizzera), il sergente maggiore<br />

Roberto Valente, 37 anni di Napoli, il primo caporal<br />

maggiore Gian Domenico Pistonami, 26 anni di<br />

Orvieto; il primo caporal maggiore Massimiliano<br />

Randino, 32 anni di Salerno.<br />

Ricoverati in stato di shock ma senza gravi ferite<br />

nell'ospedale da campo francese i caporalmaggiori<br />

Rocco Leo, 26 anni, brindisino, Sergio Agostinelli, 32<br />

anni, da Lecce, e Ferdinando Buono, 30 anni, di<br />

Napoli, il maresciallo <strong>del</strong>l'Aeronautica Militare Felice<br />

Calandriello, 58 anni, di Sassano (Salerno).<br />

L'attentato è stato rivendicato dai Talebani. Sul<br />

sito ufficiale dei militanti è scritto con tono trionfalistico:<br />

"Guidava l'autobomba un eroe <strong>del</strong>l'emirato<br />

islamico, il mujahid Hayatullah". Della strage di civili


accusano i militari: "È colpa <strong>del</strong>la forza di occupazione<br />

che, dopo l'esplosione, hanno iniziato a<br />

sparare alla cieca colpendo molti tra i presenti sul<br />

posto".<br />

L'attentato suicida è avvenuto pochi minuti<br />

dopo che il presidente afgano Hamid Karzai<br />

aveva concluso una conferenza stampa dedicata<br />

ai risultati contestati <strong>del</strong>le elezioni. "È un attentato<br />

barbarico e anti-islamico", ha detto Karzai.<br />

"Gli afgani non dimenticheranno mai il servizio<br />

che i militari italiani stanno rendendo a favore<br />

<strong>del</strong>la pace e <strong>del</strong>la sicurezza nel nostro paese".<br />

CONSIDERAZIONI<br />

Il grave attentato subito dai nostri paracadutisti in Afghanistan ha riaperto le discussioni politiche sull'opportunità<br />

o meno di continuare a partecipare alle operazioni di peace keeping in quella martoriata nazione. I giornali,<br />

i notiziari, i talk show, si sono occupati <strong>del</strong>la faccenda per settimane fornendoci la solita ridda di affermazioni,<br />

smentite, puntualizzazioni, chiarimenti, ritrattazioni e quant'altro la nostra politica è in grado di fare, sempre<br />

orientata a ben impressionare gli elettori, scambiati tout court per militanti in servizio permanente effettivo, al fine<br />

di attrarne i voti alle prossime consultazioni, siano esse elezioni politiche, amministrative, europee, o perfino "primarie"<br />

(brutta inutile scopiazzatura di un istituto statunitense non previsto dal nostro ordinamento).<br />

Solo pochi dei nostri politici, per lo più titolari di posizioni istituzionali di altissimo livello, hanno posto il problema<br />

nei suoi termini corretti e, forse proprio per questo, non sono stati presi molto sul serio. "Questa è l'Italia!"<br />

Avrebbe detto Guareschi.<br />

Ora che è passato un po' di tempo e il clamore legato al tragico lutto che tutta la nazione ha condiviso per la<br />

grave perdita dei sei paracadutisti uccisi, è giunto il momento di trarre alcune conclusioni sulla vicenda senza la<br />

lente deformante <strong>del</strong>l'emozione.<br />

Innanzitutto andrebbe chiarito il vero motivo per il quale l'Italia partecipa con convinzione ed impegno alle<br />

operazioni internazionali sotto le bandiere <strong>del</strong>l'ONU e <strong>del</strong>la NATO. L'ONU abbraccia quasi tutti i paesi <strong>del</strong> mondo,<br />

ma quelli che inviano costantemente propri contingenti militari nelle aree calde <strong>del</strong> pianeta sono pochi e l'Italia è<br />

uno dei più assidui. La NATO, oltre a Stati Uniti e Canada, abbraccia ormai tutti i paesi europei ad eccezione <strong>del</strong>la<br />

Russia, che però ha stipulato lo storico trattato di Pratica di Mare <strong>del</strong> 2002, eppure le nazioni NATO che partecipano<br />

attivamente alle missioni internazionali sono le solite due o tre, tra le quali sempre l'Italia. Vediamo perché.<br />

L'Italia è la nazione occidentale che più dipende dall'estero per gli approvvigionamenti di petrolio e gas naturale.<br />

Tali materie prime, oltre a costituire la principale fonte di energia per i nostri sistemi di trasporto, industriali<br />

e quant'altro, servono soprattutto per produrre il 90% <strong>del</strong>l'energia elettrica fornita dalle nostre centrali. È ben<br />

noto, altresì, che tutta l'energia prodotta nel nostro paese non è sufficiente per sostenere la domanda interna,<br />

tant'è che ne importiamo il 30% <strong>del</strong> fabbisogno nazionale dalla Francia e dalla Svizzera le quali, detto per inciso,<br />

la producono con le centrali nucleari da noi tanto aborrite.<br />

In questo quadro, l'Italia ha tutto l'interesse a che le nazioni produttrici di petrolio e gas naturale abbiano<br />

governi stabili e soprattutto "amici". Quindi, i nostri militari sono sempre presenti nei punti più caldi <strong>del</strong> pianeta<br />

proprio per collaborare come rappresentanti <strong>del</strong>la nostra nazione alla stabilizzazione ed alla pace di tali aree. Solo<br />

così, dopo aver ottenuto il risultato desiderato, i<br />

governi <strong>del</strong>le nazioni stabilizzate, grazie alla collaborazione<br />

essenziale dei militari italiani, stipuleranno<br />

trattati economici a carattere preferenziale<br />

nei nostri confronti.<br />

Ma risultati di questo genere si ottengono<br />

rimanendo saldamente a fianco dei nuovi governanti,<br />

come il presidente Karzai, nonostante le<br />

difficoltà anche gravi che tale permanenza comporta.<br />

Pensare di andarsene prima <strong>del</strong> tempo,<br />

perché abbiamo subito <strong>del</strong>le perdite, oltre a invogliare<br />

i terroristi a rincarare la dose con altri e più<br />

gravi attentati, mettendo così ancora più a repentaglio<br />

la vita dei nostri soldati schierati fuori area,<br />

vanificherebbe tutta l'opera finora svolta e renderebbe<br />

la morte dei nostri sei giovani paracadutisti<br />

<strong>del</strong> tutto inutile.<br />

A. D.<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

37


In quel lontano 8 settembre 1943, quando nel nostro<br />

Paese tutto crollava, un gruppo di uomini, fanti e alpini,<br />

ritennero di reagire e di iniziare la lotta per l'affermazione<br />

degli Ideali <strong>del</strong>la Libertà e <strong>del</strong>la Democrazia. Il<br />

Governo Italiano chiedeva l'armistizio alle potenze alleate<br />

ed il Generale Badoglio nel suo annunzio radiofonico<br />

<strong>del</strong>l'intervenuto armistizio precisava che l'Esercito avrebbe<br />

dovuto "reagire ad eventuali attacchi di qualsiasi provenienza",<br />

ma nella notte tra l'8 e il 9 settembre, quando<br />

già era evidente il comportamento offensivo dei tedeschi,<br />

gli alti comandi continuavano a non prendere posizione<br />

anche dinanzi a precise e reiterate richieste di ordini<br />

dai comandi periferici. In quella notte così l'Esercito<br />

Italiano si dissolse ad eccezione di qualche reparto. Si<br />

trattava però di iniziative sporadiche e personali. La presenza<br />

dei tedeschi e <strong>del</strong> nazifascismo in Patria e nelle<br />

zone di occupazione era una triste e dura realtà che, non<br />

valutata, si scontrava con il desiderio dei soldati di torna-<br />

38 IL NASTRO AZZURRO<br />

LA divisione GARIBALDI<br />

Per commemorare i propri caduti, nel 1979, è stata eletta la chiesetta alpina<br />

"Madonna <strong>del</strong>la Neve", al Passo Forcora in Val Veddasca, a Memoriale <strong>del</strong>la<br />

"Divisione Italiana Partigiana Garibaldi". Ogni anno, la seconda domenica di<br />

luglio, i reduci <strong>del</strong>la sezione varesina <strong>del</strong>l'A.N.V.R.G. si ritrovano lì per ricordare<br />

i propri compagni che "sono andati avanti".<br />

re al più presto a casa e con la assoluta<br />

mancanza di ordini. In quelle oscure<br />

ore due Divisioni <strong>del</strong>l'Esercito Italiano,<br />

l'Alpina "Taurinense" e quella di<br />

Fanteria da Montagna "Venezia"<br />

dislocate in Montenegro, regione<br />

interna <strong>del</strong>la Jugoslavia, iniziarono<br />

subito la loro azione contro i tedeschi<br />

e le milizie nazifasciste per il ripristino<br />

<strong>del</strong>la libertà e <strong>del</strong>la democrazia non<br />

solo in Italia ma, alleandosi alle forze<br />

locali, per l'immane lotta di liberazione<br />

dei popoli Jugoslavi. Le due<br />

Divisioni si riunirono poi in un nuovo<br />

reparto denominato "Divisione<br />

Italiana Partigiana Garibaldi" che, portando<br />

però sempre le stellette<br />

<strong>del</strong>l'Esercito Italiano, si affiancò<br />

all'"Esercito Popolare di Liberazione<br />

Jugoslavo" comandato dal Maresciallo<br />

Tito.<br />

Il 2 dicembre 1943 fu così costituita la "Divisione<br />

Italiana Partigiana Garibaldi" su 3 Brigate di 1.300 uomini<br />

ciascuna, un reparto di artiglieria, un ospedale.<br />

Comandante fu il gen. Oxilia, Vice Comandante il gen.<br />

Vivalda, Capo di Stato Maggiore il ten. col. Ciglieri.<br />

Un gruppo carri armati, un gruppo di artiglieria, un<br />

autogruppo, un battaglione Genio furono posti alle<br />

dirette dipendenze <strong>del</strong> Comando II Korpus. Il personale<br />

eccedente gli organici fissati formò i cosiddetti battaglioni<br />

di lavori per le necessità logistiche sia nelle retrovie, sia<br />

nei reparti operativi.<br />

Il 29 settembre 1944 la "Divisione Italiana Partigiana<br />

Garibaldi" adottò anche un fazzoletto rosso "per simboleggiare<br />

la fatidica camicia rossa garibaldina".<br />

Da quel momento e sino alla liberazione <strong>del</strong> territorio<br />

iugoslavo dalla occupazione nazista, <strong>qui</strong>ndi per 18 mesi la<br />

Divisione ha ininterrottamente combattuto e i suoi soldati<br />

hanno compiuto innumerevoli atti di valore operando<br />

LA "DIVISIONE ITALIANA PARTIGIANA GARIBALDI" SI RIASSUME IN QUESTE CIFRE<br />

Forza all'8 settembre 1943: 23000 uomini<br />

Rimpatriati l'8 marzo 1945: 3800 uomini<br />

Rimpatriati per via aerea (feriti e malati): 2500 uomini<br />

Rimpatriati dai campi di prigionia nazista: 4600 uomini<br />

Caduti accertati: 3900 uomini<br />

Dispersi: 7200 uomini<br />

Decorazioni al Valor Militare a reparti<br />

Medaglie d'oro: 5<br />

Medaglie d'argento: 2<br />

Medaglie di bronzo: 1<br />

Decorazioni al Valor Militare a persone<br />

Medaglie d'oro: 9<br />

Medaglie d'argento: 88<br />

Medaglie di bronzo: 1350<br />

Croci di guerra al Valor Militare: 713<br />

Promozioni per meriti di guerra: 58<br />

Encomi solenni: 2<br />

Da parte iugoslava sono state decorate la 1^, la 2^ e la 3^ Brigata con "L'Ordine per i Meriti verso il popolo<br />

con la Stella d'Oro".<br />

La "Divisione Italiana Partigiana Garibaldi" ha inoltre meritato due encomi <strong>del</strong> Comando supremo <strong>del</strong>l'EPLJ.


in zone difficili, lontani dalla Patria, privi di notizie <strong>del</strong>le<br />

famiglie e di sostegni morali, con fatiche sovrumane e<br />

con un tributo eccezionale di sangue; le uniche comunicazioni<br />

con il governo italiano, democratico e legittimo<br />

avvenivano via radio e via aerea.<br />

La "Divisione Italiana Partigiana Garibaldi", inquadra-<br />

ta nell'Esercito Italiano, ancorché partigiana, tornò in<br />

Patria con le proprie armi. Si può affermare che tale<br />

Divisione precedette tutte le grandi e piccole formazioni<br />

combattenti e di resistenza <strong>del</strong>la Guerra di<br />

Liberazione e fu l'unico grande reparto che non si arrese<br />

al tedesco.<br />

LA "GARIBALDI" DIVISIONE DELL'ESERCITO ITALIANO IN BALCANIA<br />

Nell'orbe <strong>del</strong>l'e<strong>qui</strong>nozio di autunno <strong>del</strong>l'anno <strong>del</strong>la maledizione,<br />

più per deficienza di mezzi che per valore intrinseco degli eserciti<br />

volta a volta nemici, più per una fatalità storica che per la viltà<br />

di alcuni capi, assurti ai massimi gradi per meriti politici, giammai<br />

per l'ingenerosità dei gregari o una interiorità specifica dei quadri<br />

intermedi, crollarono, una dopo l'altra, le magnifiche Divisioni<br />

Italiane, prima vittoriose su tutti i fronti, capovolgendo irrimediabilmente<br />

quella situazione favorevole alle nostre armi e, checché se<br />

ne dica, meno dannosa alle libertà essenziali <strong>del</strong>le infelicissime<br />

popolazioni <strong>del</strong> Montenegro, <strong>del</strong>la Bosnia, <strong>del</strong>l'Erzegovina e <strong>del</strong><br />

Sangiaccato di quanto non lo sia il predominio <strong>del</strong> bolscevismo<br />

d'oggi.<br />

Per l'ascendente e il valore degli ufficiali meno elevati, salvo<br />

rare eccezioni, e, specialmente, per il valore individuale dei chiassosi<br />

figli d'Appennino tosco, dei silenziosi figli <strong>del</strong>l'Alpe, dei volontari<br />

<strong>del</strong>le altre italiche plaghe, due sopravvissero, in Balcania, pur fortemente<br />

provate: la Divisione di Fanteria da Montagna "Venezia"<br />

e la Divisione di Fanteria Alpina "Taurinense". Queste scrissero con<br />

sudar di sangue la storia che <strong>qui</strong> si ricorda e, con l'olocausto dei più<br />

coraggiosi, santificarono centinaia di paesi, stranieri e strani, per lo<br />

innanzi sconosciuti dagli uomini e tuttora negletti da Dio.<br />

Il 2 dicembre, col crisma <strong>del</strong>lo Stato Maggiore e con la sanzione<br />

<strong>del</strong> Re, mercé la fusione <strong>del</strong>le predette, sempre più vive e vitali,<br />

anche per il grande affluir di quella nostra magnanima gente, ostile<br />

ad una resa disonorevole quanto ad una prigionia avvilente,<br />

favorevole, comunque, alla lotta eroica, sia pure incerta, <strong>del</strong> libero<br />

ribelle, nasceva per non più morire nella memoria dei vivi, prima<br />

grande unità <strong>del</strong> rinascente Esercito italiano, la "Garibaldi".<br />

Assunto il nome <strong>del</strong>l'Eroe dei due Mondi, ugualmente e italianamente<br />

sentito, anche se con diverse mire marxiste, balcanicamente<br />

imposto, non riscontrò gli estremi per tradire l'antica fede, anzi,<br />

ligia alle leggi e coerente ai savi principi dei Santi, costituì un blocco<br />

granitico di indomite volontà ed una fonte inesauribile di elette<br />

virtù, nutrite dalla certezza di un migliore avvenire, una volta vuotato<br />

il calice amaro <strong>del</strong>la immane sciagura.<br />

Attaccata virilmente da nemico prescelto, subdolamente da più di un falso amico... vigliaccamente da qualche esemplare<br />

di quel partito bastardo, osannante il vangelo di Tito, mantenne alto il nome d'Italia e, prodigandosi oltre il limite <strong>del</strong>le possibilità<br />

umane, cercò di ridarle il prestigio perduto e ridestarle la coscienza di nazione indipendente, libera, forte, maestra.<br />

Conscia <strong>del</strong>l'impossibilita di ricevere aiuti adeguati dalla madre Patria, anche moralmente sempre più lontana, con gli<br />

effettivi seminudi, scalzi, appena appena armati, affrontò con spartana abnegazione la fame, la sete, il gelo ed il tedesco<br />

agguerrito, e fattosi più tristo dalla bile di non aver potuto averla sua preda. Armistizialmente alleata ad un esercito di parte,<br />

i cui misfatti smentivano i suo nome di liberatore, sopportò stoicamente quelle indescrivibili condizioni di vita, proprie <strong>del</strong>la<br />

guerriglia in uno sconvolto mondo, partecipe involontaria e non gradita nelle altrui faccende dove, da secoli, razze, religioni,<br />

schiatte e matrigna natura gareggiano in male, dove, nei tempi che furono, una miope civiltà ha importato, di ferro, le sole<br />

armi che alimentano una guerra fratricida e selvaggia, mentre l'oriente russo, presbite, sfruttatore <strong>del</strong>l'ignoranza colposa degli<br />

umili e <strong>del</strong>la scienza colpevole degli arrivisti congeniti, negatore dei valori <strong>del</strong>lo spirito, a vantaggio si e no dei bisogni <strong>del</strong>lo<br />

stomaco, ha elargito, a piene mani, di carta, le sole stampe che fomentano l'odio ed il disaccordo.<br />

Durante diciotto mesi di epici ed ininterrotti combattimenti, sostenuti col solo intento di non favorire il nostro ripiegar dei<br />

confini, pur tendendo a liberare gli oppressi, non mai con quello, purtroppo avveratosi, di scatenar le belve col conseguente<br />

loro inumano infoibare dei fratelli, conservò integra ed incontaminata la sua compagine morale.<br />

Impotente a combattere una incalzante epidemia per scarsità di alimenti adatti e di medicinali - malgrado le ripetute<br />

altruistiche imprese degli aviatori d'Italia - per moria di medici e di cappellani, nell'esercizio <strong>del</strong>la loro sacra missione, assistette<br />

impavida e con immutato spirito di sacrificio all'assottigliarsi <strong>del</strong>le sue schiere ed allo spaventoso aumentare, lungo il calvario,<br />

dei serti di sangue e dei cippi cristiani.<br />

Rimpatriata non doma, nel marzo <strong>del</strong> 1945, i superstiti, ridotti di numero, potenziati in valore, sollecitarono unanimi il privilegio<br />

di continuare la lotta, ravvisando in essa l'unico mezzo per onorare degnamente i compagni caduti e tramandare ai<br />

posteri la loro leggendaria virtù guerriera.<br />

L'opera, incompiuta, continua: nel Reggimento "Garibaldi" in armi a difesa di un insulso confine; nel Reggimento degli<br />

anziani, all'erta, memori degli aiuti avuti, dimentichi dei torti subiti ma, nello stesso tempo, avanguardia sicura <strong>del</strong>le future<br />

Legioni.<br />

Sia legge di vita dei vivi a ragione di morte dei morti:<br />

TENDERE A DIO - SERVIRE LA PATRIA - SALVARE L'UMANITÀ<br />

Padova, 1 maggio 1950. Il Colonnello Comandante C. Ravnich<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

39


ALESSANDRIA<br />

Durante i mesi di Marzo, Aprile e maggio 2009 la<br />

Federazione ci ha comunicato la partecipazione alle seguenti<br />

manifestazioni:<br />

– il 2 Giugno, Festa <strong>del</strong>la Repubblica, la Federazione ha<br />

partecipato alla solenne manifestazione, nella Piazza<br />

Principale <strong>del</strong>la Città di Alessandria, sfilando con Labaro<br />

e Scorta davanti alle<br />

massime Autorità locali. Il<br />

Presidente <strong>del</strong>la<br />

Federazione è intervenuto,<br />

a nome <strong>del</strong> Comitato<br />

di Intesa fra le<br />

Associazioni militari,<br />

<strong>del</strong>le Forze <strong>del</strong>l'Ordine e<br />

dei Servizi, per sottolineare<br />

l'attività <strong>del</strong>le<br />

Associazioni stesse nella<br />

continuità <strong>del</strong> loro operare<br />

per l'affermazione dei<br />

valori di Libertà,<br />

Democrazia e Pace;<br />

– Il 5 Giugno, Festa<br />

<strong>del</strong>l'Arma dei Carabinieri,<br />

il Labaro con la Scorta<br />

d'Onore, ha sfilato<br />

CRONACHE DELLE FEDERAZIONI<br />

davanti alle Autorità e ai Reparti schierati in parata, in<br />

rappresentanza di tutte le Associazioni Militari <strong>del</strong>la<br />

Città, nel cortile <strong>del</strong>la Caserma "Scapaccino" sede <strong>del</strong><br />

Comando Provinciale;<br />

– Il 13 Giugno, il Presidente, il Consiglio Direttivo, alcuni<br />

Soci e il Labaro con la Scorta, hanno preso parte alla<br />

"Cerimonia <strong>del</strong> Ricordo" presso la monumentale stele di<br />

Pertuso, località <strong>del</strong>la battaglia <strong>del</strong> 23/25 Agosto 1944 tra<br />

partigiani e nazi-fascisti. Nel corso <strong>del</strong>la cerimonia, organizzata<br />

dalla Sezione A.A.A. di Alessandria, il Presidente<br />

ha ricordato il Capitano dei Bersaglieri Giuseppe<br />

Virginio Arzani, Ufficiale in S.P.E. e di Accademia,<br />

Medaglia d'Oro al Valor Militare, ferito nella battaglia<br />

e successivamente catturato e trucidato per rappresaglia;<br />

Alessandria - "Cerimonia <strong>del</strong> Ricordo" alla Stele di<br />

Pertuso<br />

40 IL NASTRO AZZURRO<br />

Alessandria - Festa<br />

<strong>del</strong>l'Arma dei Carabinieri<br />

– Il 26 Giugno, il Presidente, il Consiglio Direttivo e il<br />

Labaro con Scorta d'Onore, sono intervenuti alla Festa<br />

<strong>del</strong>la Guardia di Finanza celebrata in Alessandria. Il<br />

Labaro era invitato come rappresentante di tutte le<br />

Associazioni d'Arma <strong>del</strong>la Città, e si è schierato con i<br />

Gonfaloni <strong>del</strong>la Provincia, di Cantalupo Ligure e di Gosio<br />

Decorati rispettivamente di M.O.V.M., M.A.V.M. e<br />

Croce al V.M..<br />

AREZZO<br />

Nel bimestre, la Federazione di Arezzo ci ha comunicato<br />

la partecipazione alle seguenti manifestazioni:<br />

– Venerdi 30 maggio ha celebrato con il Patrocinio <strong>del</strong><br />

Comune di Montevarchi ed in collaborazione con<br />

l'<strong>Istituto</strong> Complessivo "Petrarca", l'<strong>Istituto</strong> Statale<br />

"Magiotti" e la Filarmonica G. Puccini, un concerto celebrativo<br />

<strong>del</strong>la Festa <strong>del</strong>la Repubblica in Montevarchi,<br />

durante il quale sono stati protagonisti i giovani studenti<br />

<strong>del</strong>le scuole cittadine, presente il Presidente <strong>del</strong><br />

Consiglio Provinciale Prof. Antonio Perferi e il Prof.<br />

Giovanni Rossi Vice Sindaco <strong>del</strong>la Città;<br />

– Sabato 31 Maggio, su iniziativa <strong>del</strong> Sindaco Dott.ssa<br />

Franca Materazzi e dalla Federazione <strong>del</strong> NA nella persona<br />

<strong>del</strong> Consigliere Provinciale MAVM Ezio Raspanti,<br />

solenne inaugurazione di una Piazza a Marciano <strong>del</strong>la<br />

Chiana (Ar), intitolata alla memoria <strong>del</strong>la MAVM<br />

Serrano Petti, caduto nel 1918 sul Monte Grappa.<br />

Presenti i Gonfaloni <strong>del</strong>la Provincia di Arezzo MOVM, e<br />

dei Comuni di Marciano e Foiano <strong>del</strong>la Chiana, una rappresentanza<br />

<strong>del</strong> Comando Militare per il Territorio EI di<br />

Firenze, il Comandante <strong>del</strong>la Compagnia CC di Cortona<br />

Cap. Luca Stegagnini e numerose Associazioni.<br />

Significativa la presenza degli studenti <strong>del</strong>la Scuola<br />

Media di Marciano che hanno cantato inni patriottici ed<br />

ai quali il Presidente <strong>del</strong>la Federazione Stefano<br />

Mangiavacchi ha consegnato copia <strong>del</strong>l'Albo D'Onore<br />

dei Decorati al VM <strong>del</strong>la Provincia di Arezzo, la cerimonia<br />

si è conclusa con la consegna di un attestato alla memoria<br />

ai familiari <strong>del</strong>la MAVM Serrano Petti;<br />

– Venerdi 5 giugno su invito <strong>del</strong> Col Antonio Frassinetto<br />

Comandante Provinciale Carabinieri di Arezzo Decorato<br />

<strong>del</strong>l'Ordine Militare d'Italia, il Medagliere, scortato<br />

dal Presidente e numerosi soci, ha partecipato al 195°<br />

Anniversario <strong>del</strong>la Fondazione <strong>del</strong>l'Arma dei Carabinieri<br />

presso il Comando MOVM App. CC Carmine <strong>del</strong>la Sala<br />

di Arezzo;<br />

– Lunedì 15 giugno solenne commemorazione <strong>del</strong>la<br />

MOVM Sante Tani presso il carcere di S.Benedetto in<br />

Arezzo dove il giovane Sottotenente fu torturato e trucidato<br />

nel 1944 dai nazifascisti: una <strong>del</strong>egazione <strong>del</strong>la<br />

Federazione ha deposto una corona di alloro nella cellasacrario<br />

dove trovarono la morte Sante Tani assieme al<br />

fratello ed ad un giovane patriota. Dopo la preghiera<br />

recitata dal Cappellano, il Presidente <strong>del</strong>la Federazione<br />

NA di Arezzo Stefano Mangiavacchi ha consegnato al<br />

Direttore <strong>del</strong> carcere l'Emblema Araldico alla memoria<br />

di Sante Tani. Presenti l'Assessore Provinciale Andrea<br />

Cutini e l'Assessore Comunale Aurora Rossi.<br />

BARI<br />

Nel bimestre, la Federazione di Bari ci ha comunicato la<br />

partecipazione alle seguenti manifestazioni:


– lo scorso 5 giugno, ha avuto luogo una visita alla<br />

Stazione Aeromobili <strong>del</strong>la Marina Militare (MaristAer) di<br />

Grottaglie (TA). Dopo il saluto <strong>del</strong> Comandante, CF<br />

Gabriele Martiniani, il CV Giorgio Sciubba, con l'ausilio di<br />

numerose diapositive, ha illustrato ai soci <strong>del</strong>la<br />

Federazione presenti la Stazione Aeromobili di<br />

Grottaglie e i due gruppi di volo che vi operano. Quindi,<br />

i visitatori hanno potuto assistere ad alcune simulazioni<br />

di volo, per l'addestramento dei piloti. A seguire, l'interessante<br />

visita guidata alle portaerei "Garibaldi", nave<br />

ammiraglia <strong>del</strong>la Marina Militare, e "Cavour”. Il<br />

MaristAer di Grottaglie è base <strong>del</strong> "Grupaer" dotato dei<br />

caccia a decollo corto e verticale AV-8B Plus Harrier II e il<br />

Nucleo Lotta Anfibia che, nell'ambito <strong>del</strong> 4° Gruppo elicotteri,<br />

ricopre il ruolo di supporto alle truppe anfibie <strong>del</strong><br />

Reggimento S. Marco. Al termine <strong>del</strong> pranzo alla mensa<br />

ufficiali, il presidente <strong>del</strong>la Federazione barese, gen.<br />

Giuseppe Picca, ha donato il crest <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> al comandante <strong>del</strong>la Stazione Aeromobili<br />

<strong>del</strong>la M.M.;<br />

– Il 5 giugno 2009, presso la sede <strong>del</strong>l'11 Btg. "Puglia", è<br />

stato celebrato il 195° Annuale <strong>del</strong>la Fondazione<br />

<strong>del</strong>l'Arma dei Carabinieri. Presenti altissime autorità<br />

militari civili e religiose, tra cui il Senatore <strong>del</strong>la<br />

Repubblica Luigi d'Ambrosio Lettieri, nonché il decano<br />

<strong>del</strong> giornalismo, dott. Gustavo <strong>del</strong> Gado. Nel corso <strong>del</strong>la<br />

Cerimonia ha avuto luogo la tradizionale consegna <strong>del</strong>le<br />

premiazioni di medaglie ed encomi da parte <strong>del</strong>le<br />

Autorità presenti a Carabinieri (ufficiali sottufficiali e<br />

truppa) che si sono particolarmente distinti per la difesa<br />

dei cittadini <strong>del</strong>la nostra Regione e <strong>del</strong>la Patria. Ha chiuso<br />

l'evento il Comandante Gen. B. Aldo Visone che,<br />

dopo i saluti di prammatica, ha affermato: "La cerimonia<br />

odierna, che celebra il 195° anniversario <strong>del</strong>la<br />

Fondazione <strong>del</strong>l'Arma, è un essenziale momento di<br />

incontro, assai significativo per la partecipazione di tanti<br />

cittadini."<br />

Bari - Pietro Del Gado alla Festa <strong>del</strong>l'Arma dei CC<br />

BIELLA<br />

Il 14 giugno si è tenuta al Nuraghe Chervu la cerimonia<br />

<strong>del</strong>la consegna <strong>del</strong>la bandiera al nucleo "capitano Emilio<br />

Lussu" <strong>del</strong>l'”Associazione Nazionale Brigata Sassari”. Il generale<br />

Elio Cossu, appositamente giunto dalla Sardegna, ha<br />

appuntato all'asta le nuove insegne <strong>del</strong>la "Sassari", affidate<br />

al presidente fiduciario maggiore Giovanni Manunta. La cerimonia<br />

è stata sobria e solenne, si è svolta nella bella cornice<br />

<strong>del</strong>l'area monumentale di Nuraghe Chervu, intitolata alla<br />

Brigata "Sassari" nell'ottobre 2008 e dedicata ai caduti sardi<br />

e biellesi. Presenti il questore Giuseppe Poma, rappresentanze<br />

<strong>del</strong> comando provinciale <strong>del</strong>la Guardia di Finanza, due<br />

ufficiali <strong>del</strong> Corpo Militare Infermiere Volontarie, i labari<br />

<strong>del</strong>le Associazioni combattentistiche e d'Arma. Il presidente<br />

<strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>, Tomaso Vialardi di<br />

Sandigliano ha letto le motivazioni <strong>del</strong> conferimento <strong>del</strong>le<br />

medaglie al capitano Emilio Lussu, dopo che i fucilieri di Su<br />

Nuraghe avevano issato sui pennoni le bandiere con al centro<br />

il Tricolore. La cerimonia è stata commentata dal professor<br />

Roberto Spini socio fondatore <strong>del</strong> Circolo Culturale Sardo<br />

Su Nuraghe<br />

CAGLIARI<br />

Il 24 giugno 2009 si è svolta nel Palacongressi <strong>del</strong>la Fiera<br />

Internazionale <strong>del</strong>la Sardegna di Cagliari la Festa Regionale<br />

<strong>del</strong> Corpo di Polizia Penitenziaria. Alla cerimonia hanno presenziato,<br />

oltre alle più alte cariche politiche, civili e militari<br />

<strong>del</strong>la Regione anche il Labaro <strong>del</strong>la Federazione Provinciale<br />

di Cagliari <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> con l'Alfiere Sig.ra<br />

Maria Josè Saba. Il picchetto d'onore, di 28 unità più trombettiere,<br />

è stato formato da allievi Agenti <strong>del</strong> 161° Corso<br />

<strong>del</strong>la Scuola di Formazione di Monastir (CA). Nell'occasione è<br />

stata allestita una mostra di antichi cimeli <strong>del</strong> Corpo, sono<br />

state esposte, inoltre, le uniformi di rappresentanza <strong>del</strong><br />

disciolto Corpo degli Agenti di Custodia e <strong>del</strong> Corpo di<br />

Polizia Penitenziaria e sono stati schierati automezzi ed<br />

unità Cinofile.<br />

Cagliari - Festa <strong>del</strong> corpo <strong>del</strong>la Polizia Penitenziaria<br />

CATANZARO<br />

Nel bimestre, la Federazione di Catanzaro ci ha comunicato<br />

la partecipazione alle seguenti manifestazioni:<br />

– Martedì 2 giugno alle ore 10,00 in Catanzaro Piazza<br />

Matteotti si è svolta la cerimonia relativa al 63°<br />

Anniversario <strong>del</strong>la fondazione <strong>del</strong>la Repubblica, curata<br />

dal Comando Militare Esercito Calabria, conformemente<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

41


agli indirizzi forniti dal Prefetto, S.E. Sandro Calvosa,<br />

uniformati ai sentimenti <strong>del</strong>la Nazione per i fatti<br />

d'Abruzzo. Dinanzi ad un plotone in armi <strong>del</strong>l'Esercito e<br />

alle massime rappresentanze Militari, Civili e Religiose<br />

<strong>del</strong>la Regione si è proceduto, in forma sobria ma intensa<br />

nei contenuti, all'alzabandiera ed alla deposizione di<br />

corone d'alloro ai piedi <strong>del</strong> monumento ai Caduti.<br />

Presenti con i rispettivi Vessilli le Associazioni<br />

Combattentistiche e d'Arma e, per il nostro Sodalizio, il<br />

Medagliere - Alfiere Avv. Antonio Palaja di Tocco -<br />

<strong>del</strong>la Federazione "Gli Azzurri dei Due Mari" presieduta<br />

dall'Avv. Giuseppe Palaja;<br />

– il 26 giugno 2009 alle ore 19,00 in Catanzaro presso il<br />

"Complesso Monumentale San Giovanni" è stato celebrato<br />

il 235° Anniversario <strong>del</strong>la Fondazione <strong>del</strong> Corpo<br />

<strong>del</strong>la Guardia di Finanza. Alla presenza <strong>del</strong>le massime<br />

autorità civili, militari e religiose, il Gen. B. Gaetano<br />

Giancane, Comandante <strong>del</strong>la Regione Calabria, ha personalmente<br />

insignito di Medaglie al Merito e pronunciato<br />

encomi solenni ai militari resisi particolarmente meritevoli<br />

per "…spiccato senso <strong>del</strong> dovere, sprezzo <strong>del</strong> pericolo,<br />

coraggio superiore alla media …". L’evento si è concluso<br />

con la toccante preghiera <strong>del</strong> Cappellano Militare<br />

Cap. don Fausto Amantea Ferrari. Accanto ad un reparto<br />

di formazione allineati i Labari <strong>del</strong>le Associazioni<br />

Combattentistiche e d'Arma con in testa il Medagliere<br />

<strong>del</strong> nostro Sodalizio (Scorta Cap. Antonio De Biase,<br />

Alfiere Avv. Antonio Palaja di Tocco). Folta la presenza<br />

degli Azzurri tra cui il Presidente <strong>del</strong>la Federazione<br />

Provinciale Avv. Giuseppe Palaja e la N.D. Maria<br />

Antonietta Palaja di Tocco. Spiccano con le loro uniformi<br />

grigio-verde i Soci <strong>del</strong>la stessa Federazione "Gli<br />

Azzurri dei Due Mari" il Dott. Marcello Pellegrino ed il<br />

Dott. Elio Bonacci.<br />

FERRARA<br />

La sezione di Ferrara <strong>del</strong>l´Associazione Nazionale<br />

Bersaglieri ha organizzato, con il patrocinio di Provincia e<br />

Comune di Ferrara, il 173° anniversario <strong>del</strong>la fondazione <strong>del</strong><br />

Corpo dei Bersaglieri, con una cerimonia svoltasi domenica<br />

21 giugno. La manifestazione è iniziata alle ore 10.00 con<br />

l'alzabandiera e la deposizione di una corona d´alloro al<br />

monumento dei Bersaglieri <strong>del</strong> Po in piazza XXIV Maggio; è<br />

poi continuata con la sfilata per le vie cittadine per raggiungere<br />

piazza Duomo dove è stata celebrata la Santa Messa in<br />

Cattedrale. Nel pomeriggio un concerto <strong>del</strong>la fanfara di<br />

Palazzolo sull´Oglio tenutosi nel cortile <strong>del</strong> Castello Estense,<br />

ha chiuso la manifestazione.<br />

Ferrara - 173° Anniversario <strong>del</strong>la fondazione <strong>del</strong><br />

Corpo dei Bersaglieri<br />

42 IL NASTRO AZZURRO<br />

FROSINONE<br />

Nel bimestre, la Federazione di Frosinone ci ha comunicato<br />

la partecipazione ai seguenti eventi:<br />

– l'azzurro Rocco Rizzo ha partecipato con il Labaro<br />

all'anniversario <strong>del</strong>la proclamazione <strong>del</strong>la Repubblica<br />

che si è celebrato al monumento ai caduti nella piazza<br />

antistante la prefettura di Frosinone;<br />

– Il Commissario Straordinario <strong>del</strong>la federazione di<br />

Frosinone, dottor Alberto Iannace, ha partecipato con<br />

il Labaro alla manifestazione per la ricorrenza <strong>del</strong>la fondazione<br />

<strong>del</strong>l'Arma dei Carabinieri svoltasi presso l'aeroporto<br />

di Frosinone.<br />

IMOLA<br />

A cento anni dalla nascita, e a <strong>qui</strong>ndici dalla scomparsa, i<br />

bersaglieri imolesi ricordano ancora con ammirato affetto<br />

l'ufficiale di complemento che fu loro comandante nella<br />

seconda guerra mondiale, prima sul fronte jugoslavo e poi<br />

sul fronte russo: il tenente colonnello Aurelio Banabè. Nella<br />

vita civile dirigente bancario, allo scoppio <strong>del</strong> conflitto fu<br />

richiamato al IV Reggimento Bersaglieri di Bologna. Si distinse<br />

in particolare sul fronte russo ove meritò una Medaglia<br />

d'Argento ed una Medaglia di Bronzo al Valor Militare "sul<br />

campo". Rinunciò alla nomina ad ufficiale istruttore presso<br />

la Scuola Allievi Sottufficiali Bersaglieri Bobrusko - Villa <strong>del</strong><br />

Nevoso in Istria (che gli sarebbe spettata in quanto capitano<br />

con la maggiore anzianità di nomina) per non abbandonare<br />

al loro destino i suoi bersaglieri, che avrebbero continuato a<br />

rischiare quotidianamente la vita in prima linea. Ferito al<br />

petto sull'ansa <strong>del</strong> fiume Don, punto di massima avanzata<br />

<strong>del</strong>le nostre truppe, restò per mesi tra la vita e la morte.<br />

Rientrato alla vita civile, ricordava solo raramente le tragiche<br />

vicende vissute ed indicava nei nazionalismi la prima causa<br />

<strong>del</strong>le guerre. Collaborò costantemente alla vita <strong>del</strong>le associazioni<br />

d'arma: dal <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> all'Unione Ufficiali in<br />

Congedo ed all'Associazione Nazionale Bersaglieri. Nel ricordarlo,<br />

i bersaglieri superstiti condividono per lui i versi che il<br />

poeta Simonide di Ceo scrisse per gli eroi <strong>del</strong>le Termopili: "…<br />

Di essi … gloriosa è la sorte, bello il destino, altare la tomba.<br />

Ricordo primo che la mente e lode è il compianto. Tal monumento<br />

funebre né la ruggine oscurerà, né il tempo che tutto<br />

distrugge."<br />

LATINA<br />

Si è svolta a Gaeta, il 15 maggio 2009, nella splendida<br />

cornice <strong>del</strong> Castello Aragonese, sede <strong>del</strong>la Caserma Cavour -<br />

Scuola Nautica <strong>del</strong>la Guardia di Finanza, la presentazione <strong>del</strong><br />

libro scritto dal Direttore <strong>del</strong> Museo Storico <strong>del</strong>la Guardia di<br />

Finanza, il Capitano Gerardo Severino dal titolo: "Tutte le<br />

cose impossibili diventano possibili - Antonio Ambroselli,<br />

l'Uomo, il Finanziere, l'Eroe". Erano presenti, ospiti <strong>del</strong><br />

Colonnello Marcello Marzocca Comandante <strong>del</strong>la Scuola<br />

Nautica, il Presidente <strong>del</strong>la Provincia di Latina, Dott.<br />

Armando Cusani, l'Assessore alla Cultura <strong>del</strong> Comune di<br />

Gaeta Di Ciaccio, il Prof. Luigi Cardi, docente universitario, il<br />

Capitano Gerardo Severino, il Generale dei Carabinieri Aldo<br />

Lisetti, ex Dirigente Generale <strong>del</strong>la Presidenza <strong>del</strong> Consiglio<br />

dei Ministri, il Cav. Luigi Casalvieri, Presidente <strong>del</strong>la<br />

Federazione <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> di Latina ed il<br />

figlio <strong>del</strong>l'Eroe, il Dott. Sandro Ambroselli. Antonio<br />

Ambroselli nacque a Santi Cosma e Damiano (Latina), il 12<br />

marzo 1915 e si arruolò nella Regia Guardia di Finanza nel<br />

1935. Nelle tremende giornate di Roma Città Aperta, operò<br />

come membro <strong>del</strong>la Resistenza e come Militare <strong>del</strong>la<br />

Guardia di Finanza, organizzando ed attuando rischiosissime


fughe di prigionieri destinati alla deportazione nei campi di<br />

concentramento, sia allo Scalo Ferroviario San Lorenzo, sia,<br />

unitamente alla<br />

moglie Mafalda<br />

Cangelmi, al Campo di<br />

Concentramento<br />

Smistamento La Breda<br />

- Torre Gaia - Roma. Il<br />

libro di Gerardo<br />

Severino, Direttore <strong>del</strong><br />

Museo Storico <strong>del</strong>la<br />

Guardia di Finanza,<br />

non vuole solo ricordare<br />

l'opera di questo<br />

Eroe, ma anche soprattutto<br />

ha lo scopo di<br />

perpetuare nella<br />

memoria <strong>del</strong>le future<br />

generazioni di Italiani<br />

e di Fiamme Gialle un<br />

nobile esempio di<br />

amor patrio e di fede<br />

nei valori cristiani.<br />

Latina - Presentato il libro su<br />

Antonio Ambroselli<br />

LIVORNO<br />

Il 5 giugno, nella Caserma "Gen. D. G. Amico" il<br />

Comando <strong>del</strong>la 21^ Brigata Mobile ed il Comando<br />

Provinciale hanno celebrato il 195° anniversario <strong>del</strong>la<br />

Fondazione <strong>del</strong>l'Arma dei Carabinieri. Federazione e Sezione<br />

hanno partecipato alla cerimonia con il Labaro che, scortato<br />

da due militari <strong>del</strong>l'Arma, ha fatto ingresso nel piazzale<br />

seguito dalle insegne <strong>del</strong>le altre associazioni. Il Labaro è<br />

stato salutato con entusiasmo dal Comando, dalle Autorità<br />

Civili e Militari e da tutti i presenti alla cerimonia.<br />

Livorno - Anniversario <strong>del</strong>l'istituzione <strong>del</strong>l'Arma dei<br />

Carabinieri<br />

LUCCA<br />

In occasione <strong>del</strong>la Festa <strong>del</strong>la Marina Militare <strong>del</strong> 10 giugno<br />

scorso, l'Itituto <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> - Federazione di<br />

Lucca e l'Associazione Marinai d'Italia - Gruppo di Lucca<br />

hanno ricordato il M.llo Mc. Lido Giambastiani MAVM,<br />

Caduto in combattimento sull'incrociatore leggero<br />

"Giovanni dalle Bande Nere" durante lo scontro navale<br />

<strong>del</strong>l'1 aprile 1942 nel mar Tirreno. La semplice ma suggestiva<br />

cerimonia, alla presenza <strong>del</strong>la figlia e <strong>del</strong> genero, si è svolta<br />

presso il cimitero di Badia di Cantigniano, frazione di Lucca,<br />

dove riposano le spoglie mortali <strong>del</strong> valoroso Maresciallo.<br />

Dopo la lettura <strong>del</strong>la Motivazione <strong>del</strong>la Medaglia, accompagnati<br />

dalle note <strong>del</strong>l'Inno <strong>del</strong> Piave, i due presidenti, Amm.<br />

Nunzio Pellegrino (NA) e sig. Renzo Belardinelli (ANMI),<br />

hanno depositato sul cippo funerario una corona d'alloro, è<br />

seguito un minuto di raccoglimento al termine <strong>del</strong> quale è<br />

stata letta la Preghiera <strong>del</strong> Marinaio. Il parroco di Badia di<br />

Cantignano ha chiuso la cerimonia con un breve rito religioso.<br />

Lucca - Festa <strong>del</strong>la Marina Militare<br />

MACERATA<br />

Macerata - Giornata <strong>del</strong> decorato<br />

Dopo vari anni a Macerata è stata ripristinata la<br />

"Giornata <strong>del</strong> Decorato", grazie alla Federazione provinciale<br />

<strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> fra Combattenti Decorati al Valor<br />

Militare insieme alle sezioni di Civitanova Marche e di<br />

Recanati e al sindaco di Macerata l'ing. Giorgio Meschini,<br />

particolarmente compiaciuto <strong>del</strong>l'iniziativa, e grazie anche<br />

all'adesione di numerose Associazioni d'Arma e<br />

Combattentistiche, lunedì 25 maggio presso il Santo<br />

Sacrario, alla presenza di numerose autorità militari, civili e<br />

religiose nonché congiunti e famigliari dei Caduti Decorati<br />

al V.M., ha avuto luogo la solenne giornata. I ragazzi <strong>del</strong>le<br />

scuole medie, mentre aspettavamo che iniziasse la cerimonia,<br />

hanno voluto conoscerne il significato e hanno richiesto<br />

al pluridecorato al V.M., presidente <strong>del</strong>la sezione di<br />

Civitanova Marche, sig. Sandro Querceti, di raccontare le<br />

sue gesta eroiche. La Santa Messa, celebrata dal cappellano<br />

Militare, don Aldo, che ha letto una struggente e amorevole<br />

lettera scritta da una madre al figlio morto al fronte, si è<br />

chiusa con minuti di solenne commozione. Il 24 maggio,<br />

dimenticato da anni, non conosciuto da molti, è un giorno<br />

particolarmente importante per la nostra Patria: l'inizio <strong>del</strong><br />

vittorioso primo conflitto mondiale che ha riunito tutti gli<br />

italiani sotto il Tricolore. Tanti soldati italiani, per l'amor di<br />

Patria, hanno sacrificato la cosa più preziosa che avevano: la<br />

Vita. Onore e Gloria a tutti i Caduti di guerra e ai Decorati<br />

al V.M. che, con le loro gesta eroiche, hanno reso libera la<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

43


nostra Patria. Il Sindaco di Macerata Ing. Giorgio Meschini e<br />

il Vice presidente <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>, il<br />

Bersagliere Mario Barbera Borroni, accompagnati dal<br />

"Silenzio", hanno deposto una corona ai piedi <strong>del</strong>la croce<br />

irta di filo spinato, sita nel Santo Sacrario, mentre il<br />

Presidente <strong>del</strong>la Federazione provinciale di Macerata, Cav.<br />

Sandra Vecchioni, ha recitato la preghiera <strong>del</strong> "Caduto<br />

senza Croce".<br />

MILANO<br />

(Sezione di Carate Brianza)<br />

Il nuovo Sodalizio ha già organizzato e partecipato con il<br />

proprio Labaro alla celebrazione <strong>del</strong>la"Giornata <strong>del</strong><br />

Decorato" tenutasi a Carate Brianza alla presenza <strong>del</strong>le<br />

massime Autorità Civili e Militari cittadine presso il Sacrario<br />

dei Caduti, che ha visto la presenza di Associazioni d'Arma<br />

e Civili e numerosi cittadini, che hanno apprezzato ed<br />

applaudito il ricordo <strong>del</strong>la storica data <strong>del</strong> 24 Maggio.<br />

PESCARA<br />

Nonostante le difficoltà e i disagi causati da una pioggia<br />

dirotta, che ha imperversato impietosa per tutta la mattinata<br />

<strong>del</strong> 2 giugno, la celebrazione <strong>del</strong> 63° Anniversario <strong>del</strong>la<br />

Fondazione <strong>del</strong>la Repubblica si è svolta a Pescara, come da<br />

programma in Piazza Garibaldi, sede <strong>del</strong> Monumento dei<br />

Caduti per la Patria. Nella piazza dove si è schierato un reparto<br />

d'onore in Armi, sono confluite le rappresentanze<br />

<strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> e <strong>del</strong>le Associazioni<br />

Combattentistiche e d'Arma con i loro labari e vessilli e <strong>qui</strong>ndi<br />

le autorità civili, militari e religiose. La cerimonia ha avuto<br />

inizio dopo che il Prefetto dott. Paolo Orrei accompagnato<br />

dal Direttore marittimo Cap. di Vasc. Antonio Basile, ha passato<br />

in rassegna gli schieramenti, con il rito <strong>del</strong>l'alzabandiera<br />

cui è seguita la lettura <strong>del</strong> messaggio <strong>del</strong> Capo <strong>del</strong>lo Stato.<br />

Successivamente il discorso celebrativo è stato pronunciato<br />

da S.E. il Prefetto che ha riscosso vivi applausi. A conclusione<br />

<strong>del</strong>la cerimonia sono state, <strong>qui</strong>ndi, deposte corone di alloro<br />

ai piedi <strong>del</strong> monumento in onore dei Caduti per la Patria.<br />

PORDENONE<br />

Pordenone - Pellegrinaggio ad Asiago<br />

Il 30 maggio scorso la Federazione di Pordenone ha partecipato<br />

con il Labaro ed un gruppo di Soci e loro familiari<br />

al pellegrinaggio ad Asiago su invito <strong>del</strong>la Presidente <strong>del</strong><br />

Comitato Provinciale <strong>del</strong>l'Associazione Nazionale Famiglie<br />

Caduti e Dispersi in Guerra signora Julia Marchi. Alla presenza<br />

dei gonfaloni e dei labari provenienti da tutta Italia, è<br />

stata celebrata la Giornata Nazionale <strong>del</strong> Ricordo presso il<br />

Sacrario Militare con le commemorazioni pronunciate dalle<br />

44 IL NASTRO AZZURRO<br />

Autorità intervenute e la celebrazione <strong>del</strong>la Messa a suffragio<br />

dei Caduti <strong>del</strong>la Prima Guerra Mondiale cui è seguita la<br />

deposizione di corone d'alloro all'interno <strong>del</strong> Monumento<br />

nel quale riposano 33.000 Caduti italiani, fra cui 12<br />

Medaglie d'Oro al Valor Militare, e 20.000 Caduti austroungarici.<br />

ROMA<br />

Lo scorso 16 maggio si è svolta nelI'oasi Tabor di Santa<br />

Marinella, presso il santuario <strong>del</strong>le Ancelle <strong>del</strong>la<br />

Visitazione, la commemorazione che amorevolmente<br />

l'Associazione Nazionale Reduci e Rimpatriati d'Africa cura<br />

da quasi vent'anni per ricordare la presenza degli italiani in<br />

quel continente, sia come colonizzatori e alfieri <strong>del</strong> lavoro,<br />

sia come soldati pronti al sacrificio. Oltre alla numerosa<br />

presenza di associazioni d'Arma, quest'anno la celebrazione<br />

è stata onorata dagli interventi <strong>del</strong> dottor Galletti, assessore<br />

alla cultura <strong>del</strong> comune di Santa Marinella, e dalla partecipazione<br />

<strong>del</strong> gen. Di Federico, comandante <strong>del</strong> Centro<br />

Simulazione e Validazione <strong>del</strong>l'Esercito di Civitavecchia, e<br />

dal magg. Ciciulla, in rappresentanza <strong>del</strong> Capo di Stato<br />

Maggiore <strong>del</strong>l'Esercito, gen. Castagnetti, mentre l'oratore<br />

ufficiale <strong>del</strong>la manifestazione, professor Alessandro Scafi,<br />

ha ricordato le imprese militari compiute dai nostri paracadutisti.<br />

Da El Alamein, che vent' anni dopo, il 4 novembre<br />

1963, valse tre Medaglie d'Oro al Valor Militare sulle tre<br />

bandiere dei reggimenti immolatisi in Africa: 185°, 186° e<br />

187°, alla resistenza <strong>del</strong>la scuola di paracadutismo di<br />

Tradate (Va) agli ordini di Edoardo Sala, all’eroismo <strong>del</strong><br />

magg. Rizzatti, che affrontava i carri armati americani nella<br />

pianura pontina armato solo di una bottiglia incendiaria.<br />

Alla commemorazione è seguito il pranzo, preparato dalle<br />

suore <strong>del</strong>la Visitazione. L'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> era<br />

rappresentato dal dottor Alessandro Carpinelli, quale<br />

Alfiere <strong>del</strong> Labaro provinciale, dall'ing. Bruno<br />

Lazzarotto e dal dottor Giovanni Chiavellati, segretario<br />

<strong>del</strong>la sezione romana <strong>del</strong>l'A.N.R.R.A., benemerita associazione<br />

che tramanda il ricordo e l'ammirazione per quanto<br />

seppero fare ovunque e sempre i migliori figli di un'Italia<br />

ormai scomparsa.<br />

SONDRIO<br />

La Federazione Provinciale di Sondrio, negli ultimi mesi,<br />

ha partecipato alle seguenti attività:<br />

– ha presenziato alle ese<strong>qui</strong>e dei Decorati Felice Brioschi<br />

ed Ettore Maiori;<br />

Sondrio - Celebrazione <strong>del</strong> 25 aprile


– ha presenziato con il Labaro, portato alternativamente<br />

dall'Alfiere Arrigo Mattiussi e dal Vice Alfiere Franco<br />

Silva alla ricorrenza <strong>del</strong> 25 aprile ed alle Feste istituzionali<br />

<strong>del</strong>la Polizia di Stato, dei Carabinieri e <strong>del</strong>la<br />

Guardia di Finanza, cui hanno presenziato anche i Soci<br />

Fausto Giugni (Consigliere), Manuel Mainetti,<br />

Davide Ravanetti (Sindaco), Filippo Zotti, Stefano<br />

Magagnato;<br />

– ha preso parte con il Labaro, portato dal Vice Alfiere<br />

Franco Silva, unitamente ad altre Federazioni lombarde,<br />

al Raduno <strong>del</strong>le Associazioni Combattentistiche e<br />

d'Arma tenutosi a Brescia il 3 maggio in occasione <strong>del</strong><br />

148° anniversario di costituzione <strong>del</strong>l'Esercito Italiano;<br />

– è intervenuta alle celebrazioni <strong>del</strong>la festa <strong>del</strong>la<br />

Repubblica con il Presidente, il Segretario, il Socio<br />

Filippo Zotti ed i Soci S.Ten. CRI Fausto Giugni<br />

(Consigliere), S. Ten. CRI Pierangelo Leoni (Sindaco),<br />

Serg. Alp. Franco Silva, 1° Aviere Claudio Donizetti,<br />

C.le Davide Ravanetti (Sindaco), nonché l'aspirante<br />

Socio C.le Simone Colturi, che hanno presenziato in<br />

uniforme;<br />

– in occasione <strong>del</strong>la Festa <strong>del</strong>l'Arma <strong>del</strong> 5 giugno u.s., ha<br />

partecipato con il Presidente ed altro personale, fra cui<br />

i Soci Filippo Zotti e Stefano Magagnato alla commemorazione<br />

<strong>del</strong> Ten. CC. Marco Pittoni, Decorato di<br />

M.O.V.M. "alla memoria".<br />

TORINO<br />

La Federazione Provinciale di Torino ha presenziato, nel<br />

bimestre, alle seguenti cerimonie:<br />

– venerdì 5 giugno, presso la storica Caserma "Cernaia",<br />

al 195° anniversario <strong>del</strong>la fondazione <strong>del</strong>l'Arma dei<br />

Carabinieri, celebrato in tono minore pensando<br />

all'Abruzzo. Schierati, nel cortile <strong>del</strong>la caserma, tre plotoni<br />

di allievi carabinieri, un reparto di formazione, un<br />

plotone <strong>del</strong> Battaglione Piemonte e la Banda <strong>del</strong>la<br />

Polizia Municipale di Torino; nella tribuna tutte le più<br />

alte Autorità militari e civili <strong>del</strong>la Regione e, fra gli altri<br />

il Sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto, il Sindaco<br />

Sergio Chiamparino, l'Arcivescovo Severino Poletto e<br />

l'Amministratore Delegato <strong>del</strong>la FIAT Sergio<br />

Marchionne, un "figlio <strong>del</strong>l'Arma", i rappresentanti<br />

<strong>del</strong>la magistratura, <strong>del</strong>la finanza, <strong>del</strong>l'industria e <strong>del</strong>la<br />

politica piemontese. La Federazione Provinciale di<br />

Torino <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> ha partecipato con il Labaro<br />

accompagnato dai Sindaci e alcuni Consiglieri, unitamente<br />

ad altre Associazioni Combattentistiche con le<br />

loro insegne;<br />

– il 25 giugno la Guardia di Finanza ha celebrato il 235°<br />

anniversario <strong>del</strong>la sua fondazione presso la Caserma<br />

"Emanuele Filiberto di Savoia Duca d'Aosta". In tribuna,<br />

le più alte cariche militari, <strong>del</strong>la finanza, civili e religiose<br />

<strong>del</strong>la Regione. Capeggiava le Associazioni<br />

Combattentistiche, la Federazione Provinciale <strong>del</strong><br />

<strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> di Torino con il proprio Labaro.<br />

VENEZIA<br />

La Federazione Provinciale di Venezia negli ultimi mesi<br />

ha partecipato alle seguenti attività:<br />

– il 24 Maggio 2009, sono stati ricordati i Soci defunti con<br />

una Santa Messa nella chiesa <strong>del</strong>la Marina Militare di S.<br />

Biagio, celebrata dal Cappellano militare padre Manuel<br />

Paganuzzi. L'evento è stato anche occasione di incontro<br />

tra i Soci più giovani, neo iscritti, e i Soci più anziani.<br />

Presenti il Presidente <strong>del</strong>la Federazione comm. Amaldo<br />

Darai, Autorità Militari, i labari <strong>del</strong>le Associazioni<br />

d'Arma e molti Soci, tra cui il comm. Virgilio Zan, classe<br />

1917, pluridecorato al Valor Militare e al Valor<br />

Civile che, nel 1942, fu tra i "Cavalleggeri di<br />

Alessandria", quelli <strong>del</strong>l'ultima grande carica di cavalleria<br />

<strong>del</strong>la storia, avvenuta a Donji Poloj nell'attuale<br />

Croazia il 17 ottobre 1942, meritando per il suo ardimento<br />

la Medaglia di Bronzo al V. M.. La Medaglia di<br />

Bronzo al Valor Civile gli venne invece riconosciuta per<br />

aver salvato due bambini dall'annegamento.<br />

Nell'omelia padre Manuel ha ricordato quanti hanno<br />

combattuto e sacrificato la vita per la Patria, e l'importante<br />

contributo dei nostri soldati impegnati nelle<br />

numerose missioni di pace all'estero. Al termine <strong>del</strong>la<br />

Cerimonia i convenuti hanno partecipato ad un pranzo<br />

conviviale presso il Circolo Sottufficiali <strong>del</strong>la Marina<br />

Militare durante il quale il Presidente Darai ha sottolineato<br />

come si sia riusciti ad incrementare il numero di<br />

Soci Simpatizzanti. Al termine <strong>del</strong>l'incontro, i Soci si<br />

sono trasferiti a S. Marco per l'inaugurazione <strong>del</strong>la<br />

Nuova Sede <strong>del</strong>la Federazione;<br />

Venezia - Ricordo dei Soci defunti<br />

– il Labaro <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> Provinciale <strong>del</strong> "<strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> di<br />

Venezia" ha partecipato alla Festa <strong>del</strong>la Marina Militare<br />

il 12 Giugno 2009. La Cerimonia è stata celebrata all'antico<br />

Arsenale di Venezia alla presenza <strong>del</strong>le massime<br />

autorità militari e civili e ricordava l'impresa Navale di<br />

Luigi Rizzo a Premuda durante la prima Guerra<br />

Mondiale. Dopo la lettura <strong>del</strong> messaggio <strong>del</strong> Presidente<br />

<strong>del</strong>la Repubblica Giorgio Napolitano, l'Ammiraglio<br />

Comandante Mario Fumagalli, nel suo intervento, ha<br />

evidenziato l'eccezionale coraggio, il valore ed il sacrificio<br />

dei Nostri Militari nel passato e nel presente.<br />

Venezia - Festa <strong>del</strong>la Marina Militare<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

45


AZZURRI NELL’AZZURRO DEI CIELI<br />

La Presidenza Nazionale comunica con rammarico la scomparsa <strong>del</strong> Gen. C.A. Cav. Gr. Cr. Giuseppe Maria<br />

VACCARO (M.A.V.M. “sul campo” - E.S.), Presidente Nazionale onorario <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>.<br />

Fed. BARI: <strong>Azzurro</strong> Stefano CARAMIA (M.B.V.M.); Sig.ra Maria<br />

VALENTINI.<br />

Fed. BRINDISI – Sez. FASANO: <strong>Azzurro</strong> Vito MONOPOLI.<br />

Fed. CAGLIARI: <strong>Azzurro</strong> Piero BANCHIERO; <strong>Azzurro</strong> Antonio<br />

FENU; <strong>Azzurro</strong> Antonio MOTZO; <strong>Azzurro</strong> Alfonso WOLF.<br />

Fed. GENOVA: Francesco DI LISCIANDRO (C.G.V.M.), Alfiere <strong>del</strong>la<br />

Federazione.<br />

FED. LA SPEZIA: AZZURRO CAV. UFF. DINO DA POZZO (C.G.V.M.).;<br />

AZZURRO RENATO POLLONI (C.G.V.M.).<br />

FED. LATINA: EDELGISIO PENNACCHIO.<br />

Fed. LUCCA: Marò Aldo BERTI (M.B.V.M.-C.G.V.M.); <strong>Azzurro</strong> Prof.<br />

Baldo BIAGETTI (C.G.V.M.); Ten. Pil. Raul DI FIORINO (M.A.V.M.<br />

“sul campo”); <strong>Azzurro</strong> Prof. Dino SELMI (C.G.V.M.).<br />

Fed. PALERMO: Gen. S.A. Cav. Uff. Comm. Vittorio PLATEROTI.<br />

Fed. PORDENONE: Sig. Andrea DARIO.<br />

Fed. ROMA: Gen. Brig. Cav. Uff. Dante BARTOLOZZI (M.B.V.M.<br />

“sul campo”); Gen. Div. Comm. Giuseppe D’ADDARIO (M.B.V.M.-<br />

Trasf. s.p.e. M.G.); Serg.f. Giulio DEL DUCA (M.B.V.M.); Col.f. Cav.<br />

Fed. ANCONA<br />

Presidente: Magg. Maurizio MONDAINI<br />

Vice Presidente: Sig.ra Syra VITELLI CASELLI<br />

Segretario-Tesoriere: Sig.ra Giuliana CALOGIURI CONSALES<br />

Consiglieri: Capo Paolino ORLANDINI; Capo Claudio FIORDELMONDO<br />

Fed. AREZZO<br />

Presidente onorario: Avv. Luigi VALENTINI<br />

Presidente: Sig. Stefano MANGIAVACCHI<br />

Vice Presidente: Dr. Omero FERRUZZI<br />

Consiglieri: Cap. Riccardo BARTOLINI, Sig.ra Giuliana CANOSI, Sig.<br />

Ezio RASPANTI, Sig. Alberto ROMANELLI, Sig. Mario RONDONI<br />

Presidente <strong>del</strong> Collegio provinciale dei Sindaci: Sig. Carlo CAPORASO<br />

Sindaci: Sig. Valerio INNOCENTI, Cav. Enzo MANGIAVACCHI<br />

Fed. BARI<br />

Presidente: Gen. Dott. Giuseppe PICCA<br />

Vice Presidente: Sig. Roberto NARDI<br />

Segretario-Tesoriere: Dott.ssa Marina LABELLARTI<br />

Consiglieri: Sig. Emlio CIVES, Sig. Michele LAFRONZA, Avv. Vincenzo<br />

LIVRIERI, Ing. Filippo SANSONI, Sig. Antonino VADRUCCI<br />

Presidente <strong>del</strong> Collegio provinciale dei Sindaci: Sig. Giovanni BUCCI<br />

Sindaci: Dott. Giulio GRAMEGNA, Dott. Marcello PICCA<br />

Fed. CAGLIARI<br />

Presidente: Cav.Uff. Antonio DI GIROLAMO<br />

Vice Presidente: Sig. Alberto LECIS<br />

Segretario-Tesoriere: Sig. Piericcardo DI GIROLAMO<br />

Consiglieri: Sig. Enrico DEIANA, Sig. Vito FUSARO, Sig. Fernando<br />

PACE, Sig.ra Maria Josè SABA<br />

Fed. CATANIA<br />

Presidente: Cap.CC. Dott. Cav. Raffaele MESSINA<br />

Vice Presidente: Cav.Uff. Rosario LANZAFAME<br />

Segretario-Tesoriere: Dott.ssa Gemma COCUZZA BORZINI<br />

Consiglieri: Comm. Vincenzo ARNONE, Dott. Salvatore BENTIVEGNA,<br />

Cav. Alfio GRASSO, Cav. Salvatore SCHINOCCA<br />

Sindaci: Ing. Antonino GRASSO, Prof. Pierangelo GRASSO, Dott.<br />

Antonio LANZA<br />

Fed. COSENZA<br />

Presidente: Sig. Alberino MAZZUCA<br />

Vice Presidente: Sig. Giuseppe MADDALENA<br />

Segretario-Tesoriere: Sig. Dario GIANNICOLA<br />

Consiglieri: Sig. Cesare CALVANO, Sig. Antonio DE ROSE, Sig.<br />

Francesco LUCANTO, Sig. Luigi RIZZUTI<br />

Revisori dei Conti: Sig.ra Anna Rosa BOSSIO, Sig. Sebastian CURCIO,<br />

Sig.ra Concettina SPADAFORA<br />

Fed. FROSINONE<br />

46 IL NASTRO AZZURRO<br />

CONSIGLI DIRETTIVI<br />

Giorgio LICITRA (M.B.V.M.); Gen. Div. (c.a.) Cav. Uff. Mario MINICI<br />

(M.A.V.M.); Amm. Sq. Cav. Uff. Giuseppe POLLASTRI (M.B.V.M.);<br />

Cap. ftr. Dott. Prof. Comm. Ettore RECCHA (M.B.V.M.); Sig.ra Ada<br />

ROSINI DE FELICIS; Prof.ssa Elvira SABBATINI PALADINI figlia<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Azzurro</strong> Gen. C.A. Paolo Sabbatini (M.O.V.M.) e vedova<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Azzurro</strong> S.Ten. Arrigo Paladini (M.A.V.M.). Direttrice <strong>del</strong><br />

Museo Storico <strong>del</strong>la Liberazione di Roma; Serg. Arm. A.A. (T.O.)<br />

Cav. Crocifisso Antonio SPAGNOLO (C.G.V.M.); Gen. Div. Lodovico<br />

TARTAGLIA (M.B.V.M.); Gen. Gr. Uff. Giuseppe VALENCICH – Sez.<br />

Banca d’Italia: Dott. Comm. Michele STANCAMPIANO figlio<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Azzurro</strong> Carlo Stancampiano (C.G.V.M.).<br />

Fed. SIENA: <strong>Azzurro</strong> Giuseppe GAGLIARDINI (C.G.V.M.).<br />

Fed. TORINO: Prof. Giorgio GARBAGNI figlio <strong>del</strong>l’<strong>Azzurro</strong> Cap.<br />

Giuseppe Garbagni (M.A.V.M.).<br />

Fed. TRIESTE: Fante Tullio RAINI (M.B.V.M.).<br />

Alle famiglie colpite da queste dolorose perdite giungano le<br />

espressioni <strong>del</strong> più vivo cordoglio <strong>del</strong>la Presidenza Nazionale e di<br />

tutti gli Azzurri.<br />

Presidente: Sig. Alberto IANNACE<br />

Vice Presidente: Sig. Rocco RIZZO<br />

Segretario-Tesoriere: Sig. Salvatore GALLOZZI<br />

Consiglieri: Sig.ra Assunta DE BERNARDIS, Sig. Massimo SPAZIANI, Sig.<br />

Silverio PIZZUTELLI<br />

Fed. PALERMO<br />

Presidente: Dott. Comm. Ugo FRASCONA’<br />

Vice Presidente: Ten. Dott. Cav. Francesco FIORE<br />

Segretario-Tesoriere: Dott. Salvatore TERRANOVA<br />

Consiglieri: Cav. Lav. Gaetano BALESTRIERI, Luog. CC. Salvatore BOLO-<br />

GNA, Mar.lo CC. (r) Cav. Carmelo CRISAFULLI, Dott. Cav. Dante FRA-<br />

SCONA’, Luog. CC. (r) Benedetto SALVINO<br />

Revisori dei Conti: Prof. Dott. Mario DI LIBERTO, Sig.ra Marcella PIN-<br />

SOLO<br />

Fed. RIMINI<br />

Presidente: Amm. Aleardo Maria CINGOLANI<br />

Vice Presidente: Amm. Angelo MAINARDI<br />

Segretario-Tesoriere: Sig. Valeriano MORONI<br />

Consiglieri: Sig. Egidio FINAMORE, Sig. Cesare GALLINELLI, Sig.<br />

Federico MARCHETTI, Sig. Arturo MENGHI SARTORIO<br />

Presidente <strong>del</strong> Collegio provinciale dei Sindaci: Comm. Giorgio BOT-<br />

TEGHI<br />

Sindaci: Sig. Giulio MORIGI, Sig.ra Elena SEGA<br />

Fed. ROMA<br />

Presidente onorario: Gen. Isp. (T.O.) Ing. Comm. Antonino ZUCO<br />

Presidente: Dott. Comm. Antonio VALERI<br />

Vice Presidente: Dott. Comm. Alberto RISSONE<br />

Segretario-Tesoriere: Dott. Stefano PIGHINI<br />

Consiglieri: V. Brig. CC. Aniello CAROTENUTO; Prof. Gr. Uff. Dino GIO-<br />

VANNINI; Ing. Guido LANZARA; Dott. Primo VERDIROSI<br />

Presidente <strong>del</strong> Collegio provinciale dei Sindaci: Ten. G.A. Ing. Camillo<br />

PARISET<br />

Sindaci: Rag. Maurizio RAGNI; Rag. Domenico STAGNITTO<br />

Fed. SASSARI<br />

Presidente: Sig. Antonello TOLA<br />

Vice Presidente: Sig. Gavino CIANCILLA<br />

Segretario-Tesoriere: Sig. Roberto TOLA<br />

Consiglieri: Sig.ra Giovanna CIANCILLA, Sig. Giuseppe Luigi CONGIU,<br />

Sig. Mario FRANCA, Sig.ra Rosanna PIGA<br />

Presidente <strong>del</strong> Collegio provinciale dei Sindaci: Sig. Gian Piero TOLA<br />

Sindaci: Sig.ra Giovanna BULCIOLU, Sig.ra Carmelina DEL RIO SERIO<br />

Fed. VERONA<br />

Presidente onorario: Col.A.A. Vittorio ORGANO<br />

Vice Presidente vicario: Cap. Leone MAZZEO


UN DEBITO DI GRATITUDINE di Menachem Shelah, Stato<br />

Maggiore <strong>del</strong>l’Esercito - 5° Reparto - via XX settembre -<br />

Roma<br />

L'Ufficio Storico <strong>del</strong>lo Stato<br />

Maggiore <strong>del</strong>l'Esercito ha pubblicato<br />

la ristampa <strong>del</strong> volume di<br />

Menachem Shelah "Un debito di<br />

gratitudine". II lavoro vuole offrire<br />

un contributo alla verità storica su<br />

vicende dalle quali emerge lo spirito<br />

cavalleresco e generoso di cui il soldato<br />

italiano ha sempre saputo dare<br />

prova in terra straniera e ben si inserisce<br />

nella ricca produzione di studi<br />

e saggi relativi all'Olocausto apparsi<br />

in Italia e Jugoslavia.<br />

Nel 1938 le leggi razziali colpiscono<br />

duramente gli ebrei d'Italia;<br />

per fortuna, la maggioranza <strong>del</strong>la<br />

popolazione non comprende perché<br />

buoni e fe<strong>del</strong>i cittadini <strong>del</strong>lo<br />

Stato debbano essere puniti senza aver commesso alcun<br />

<strong>del</strong>itto. Anche nelle Forze Armate non si comprendono le<br />

discriminazioni verso colleghi, ufficiali o militari che hanno<br />

ben meritato.<br />

Resta il fatto che il nostro Esercito, insieme e con l'appoggio<br />

di alcuni diplomatici, protegge gli ebrei allora dimoranti<br />

nella Dalmazia occupata, come anche, nello stesso periodo,<br />

nella Francia meridionale, evitandone la consegna ai nazisti<br />

con vari stratagemmi, <strong>qui</strong>ndi salvandone da morte certa<br />

alcune migliaia. L'Autore rende onore al Gen. Amico,<br />

Comandante <strong>del</strong>la Divisione "Marche", che dal suo comando<br />

a Ragusa dirige l'opera di salvataggio degli ebrei, e che,<br />

dopo l'8 settembre 1943, guiderà per tre giorni la resistenza<br />

contro i tedeschi prima di essere fatto prigioniero e ucciso il<br />

13 settembre.<br />

Il lavoro di Shelah si sviluppa seguendo in modo abile e<br />

rigoroso un percorso segnato dall'ampia documentazione<br />

conservata nell'Archivio Storico <strong>del</strong>lo Stato Maggiore<br />

<strong>del</strong>l'Esercito e <strong>del</strong> Ministero degli Affari Esteri. Il testo è arricchito<br />

da una testimonianza <strong>del</strong>la signora Renata Conforty,<br />

figlia di "sopravvissuti", che ricorda come il Ten. Col. Antonio<br />

Bertone abbia salvato e protetto la sua famiglia durante il<br />

periodo <strong>del</strong>l'occupazione in Jugoslavia, aiutandola a raggiungere<br />

il Piemonte e proseguendo nella sua emerita azione<br />

anche durante il periodo <strong>del</strong>la Repubblica Sociale<br />

Italiana. Il testo, stilato in occasione <strong>del</strong> conferimento <strong>del</strong>la<br />

Medaglia dei Giusti da parte <strong>del</strong>la Commissione giudicante<br />

di Jad Vashem, vuole onorare "una persona che ha operato<br />

a rischio <strong>del</strong>la propria sicurezza, per amore e rispetto <strong>del</strong> suo<br />

simile, in tempi oscuri, in cui questi valori sono totalmente<br />

soffocati quale stimolo ed insegnamento per le generazioni<br />

presenti e future, perché si sappiano sempre opporre a qualsiasi<br />

forma di oppressione e sopraffazione".<br />

Il libro è aperto dalla prefazione di Leone Elio Paserman,<br />

che condivide in parte quanto scritto dall'Autore circa le<br />

motivazioni che hanno portato l'Esercito Italiano a tutelare<br />

la Comunità Ebraica <strong>del</strong>la Dalmazia, anche a rischio <strong>del</strong>la<br />

propria carriera e <strong>del</strong>la propria vita.<br />

Un volume fra i più significativi <strong>del</strong>l'Ufficio Storico <strong>del</strong>lo<br />

Stato Maggiore <strong>del</strong>l'Esercito, nell'ambito <strong>del</strong> lavoro di promozione<br />

<strong>del</strong>la ricerca storica, teso a divulgare l'opera svolta<br />

dai nostri soldati in favore <strong>del</strong>la salvaguardia dei diritti<br />

<strong>del</strong>l'Uomo e <strong>del</strong>la Libertà.<br />

LA VITA NON È SEMPRE UNA FIABA - Ricordi di un maresciallo,<br />

di Girolamo Galasso, pp. 141, 17 x 24, Edizione in proprio,<br />

ac<strong>qui</strong>stabile su richiesta a M.llo Girolamo Galasso - via Bellini,<br />

15 - 15053 Castelnuovo Scrivia (AL), prezzo: 10,00 Euro +<br />

spese postali.<br />

RECENSIONI<br />

È certamente molto raro che un Maresciallo dei<br />

Carabinieri, Comandante di varie Stazioni in località di rilievo,<br />

riesca a trovare la volontà - Dante dice "l'ardore" - di<br />

"diventar <strong>del</strong> mondo esperto e degli vizi umani e <strong>del</strong> valore"<br />

(Inf. XXVI,VV 97/99).<br />

Eppure è successo: il protagonista<br />

è il Cav. Girolamo Galasso, classe<br />

1933, originario di un Paese <strong>del</strong>la<br />

Locride. Galasso ama la cultura, la<br />

conoscenza <strong>del</strong>le cose, la loro intima<br />

connessione, il mistero <strong>del</strong>l’ esistenza,<br />

la insondabilità <strong>del</strong>la capacità<br />

umana nel bene e nel male.<br />

Racconta la sua vita riferendosi<br />

a quella che constata e nota negli<br />

altri, facendone esempi emblematici<br />

rivolti sempre al bene, attraverso<br />

una lineare attenzione ed interpretazione<br />

intelligente e serena dei<br />

fatti. Paiono favole i suoi racconti ed<br />

inventati i suoi peronaggi: ed invece<br />

sono la realtà di ogni giorno e di ogni tempo. Realtà vissute<br />

di gente avvicinata con pudore e prudenza, ascoltata con<br />

chiara conoscenza <strong>del</strong>le regole e severa applicazione <strong>del</strong>le<br />

norme. Con sempre nell'animo l'ansia di operare per il bene<br />

e la felicità <strong>del</strong> prossimo. I "Ricordi di un Maresciallo" sono<br />

un patrimonio prezioso per noi tutti e, in particolare, per gli<br />

operatori giustizia.<br />

NICEVO - Neve, fame, prigionia. Di Ivo Emmett, pp. 224,<br />

Mursia, ISBN 8842533688, 19,00 Euro<br />

"Nulla, non importa, fa niente",<br />

questo il significato <strong>del</strong>la parola<br />

"Nicevo"usata dal popolo russo per<br />

"esortare" alla rassegnazione,<br />

senza reagire. Ed è questo lo stile<br />

<strong>del</strong> libro: una lineare constatazione<br />

degli eventi attraverso la rievocazione<br />

dei ricordi.<br />

Il marchigiano Ivo Emett, ufficiale<br />

<strong>del</strong> 3° Reggimento Artiglieria da<br />

montagna, Divisione Julia, riesce a<br />

comunicare bene questo sentimento<br />

di abbandono alla prepotenza <strong>del</strong>la<br />

guerra e alle sue conseguenze attraverso<br />

una scrittura semplice, chiara e<br />

scorrevole. Un racconto e<strong>qui</strong>librato<br />

scritto da un animo sensibile, ricco di<br />

scene che restano impresse nella<br />

memoria e che tendono a colpire il<br />

lettore, sia quando si tratta episodi negativi che quando vengono<br />

raccontati episodi di vita spensierata.<br />

Si parte dagli anni <strong>del</strong>la naia, anni tran<strong>qui</strong>lli intrisi di<br />

gioia di vivere, interrotti dall'arruolamento per il fronte<br />

greco-albanese prima e successivamente per quello russo. La<br />

guerra in Albania è una guerra terribile e durissima dove si<br />

patisce la fame e si subisce lo scotto di essere mal e<strong>qui</strong>paggiati.<br />

Della guerra al fronte russo emergono soprattutto i<br />

duri anni <strong>del</strong>la prigionia vissuti appunto con quel senso di<br />

"nicevoismo" russo e di condivisione <strong>del</strong> disagio con i propri<br />

compagni. Alla fine ritorna prepotente la vicenda legata al<br />

"processo D'Onofrio" (apertosi in seguito alla denuncia, da<br />

parte <strong>del</strong> Senatore <strong>del</strong> PCI D'Onofrio, di diffamazione per<br />

mezzo stampa in cui lo stesso Ivo Emett fu coinvolto tra gli<br />

accusati) e in quel caso i toni si accendono a rievocare contrapposizioni<br />

mai sopite. In un ultimo capitolo <strong>del</strong> libro<br />

Emett sente l'esigenza di dover commemorare gli amici che<br />

non ci sono più: quelli che non sono mai tornati e quelli che<br />

se ne sono andati con gli anni. Uno scritto stridente con lo<br />

stile lineare dei racconti che lo precedono ma pur sempre<br />

un'utile testimonianza sui personaggi citati.<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

47

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