ottobre 2012 - Portale del Medico di Famiglia - ULSS n. 10

PERIODICO DI INFORMAZIONE SOCIO SANITARIA DELL’ULSS N. 10 “VENETO ORIENTALE”
Anno V | numero 3° | ottobre 2012 | WWW.ULSS10.VENETO.IT
FEBBRE DEL NILO:
massima attenzione dell’ULSS10
ma è indispensabile l’aiuto
di Comuni e privati
A pag 3 e 18
RIaNImazIONE “apERta”
a San Donà e Portogruaro
A pag 8-9
L’aRtROsI DELL’aNca IN gIOvaNE Età
e l’intervento “mini invasivo”
in artroscopia
A pag 12 -13

IN QUESTO NUMERO
Febbre del Nilo: massima attenzione dell’ULSS10
ma è indispensabile l’aiuto di Comuni e privati
Cura dell’ictus: i percorsi riabilitativi dell’ULSS10
SOMMARIO
Nuovi primari all’Urologia e Ostetricia - Ginecologia di Portogruaro
Ritorna il ciclo di incontri “Salutando” al Centro Piave
Record di benemerenze alla “Festa del donatore” di Portogruaro
Progetto umanizzazione nelle Terapie Intensive di S. Donà e Portogruaro.
Le visite dei familiari sono ora possibili tutti i giorni dalle 14.30 alle 19.30
La Nefrologia e Dialisi e il trapianto di rene
Quattro misuratori di attività fisica al Servizio per i disturbi
del comportamento alimentare e del peso di Portogruaro
Artrosi dell’anca in giovane età e l’intervento “mini invasivo” in artroscopia
Disturbi respiratori del sonno? Si possono curare
Pillole di storia
San Stino di Livenza: un fondo alimentare per le persone indigenti
Orari di ambulatorio e contatti dei Medici di Medicina
Generale e Pediatri del portogruarese.
Più impegno per la Diabetologia e nordic walking.
L’attività dell’Associazione Diabetici Basso Piave
La posta dei lettori
DIRETTORE RESPONSABILE: Mauro Zanutto
DIRETTORE EDITORIALE: Paolo Stocco
COMITATO DI REDAZIONE
Luigi Basso, Ornella Moretto, Pierpaolo Pianozza,
Federico Rigutto, Mauro Zanutto
REDAZIONE
Piazza De Gasperi 5 - 30027 San Donà di Piave (Ve)
E-mail: 10insalute@ulss10.veneto.it
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Angolo del sorriso e “Le ricete del soriso”
Trimestrale dell’ULSS 10 “Veneto Orientale”
STAMPA
Tipografia Colorama
Via Garda, 13 - San Donà di Piave (Ve)
PROGETTO GRAFICO
Tipografia Colorama | www.tipografiacolorama.com
ANNO V NUMERO 3
Registrazione Tribunale di Venezia
N. 19 del 13 settembre 2008
LINK DELL’AZIENDA
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PREVENZIONE
FEBBRE DEL NILO:
MASSIMA ATTENZIONE DELL’ULSS10
MA E’ INDISPENSABILE L’AIUTO DI COMUNI E PRIVATI
La Febbre del Nilo, trasmessa all’uomo dalle punture di
zanzara, è ritornata prepotentemente agli onori delle
cronache per l’aumento del numero dei casi di malattia
che si è avuto nei mesi estivi di quest’anno rispetto
agli anni passati.
L’attuale situazione conferma
che la malattia è
diventata endemica in
questa zona di territorio,
condizione che comporterà
un rischio per la popolazione
anche nel prossimo
anno.
La febbre del Nilo ha
messo le radici in Veneto
e dovremo abituarci a
convivere con essa per
cui, anche se nel periodo
autunnale e invernale
l’attenzione su questa tematica
sarà smorzata per
la l’assenza del vettore (le zanzare), va ricordato che
la disinfestazione è fondamentale per la prevenzione
della malattia e dovrà riprendere in modo massiccio a
primavera 2013.
In tale contesto, la direzione generale dell’ULSS10 e
il Dipartimento di Prevenzione da tempo si sono attivati
per sensibilizzare i sindaci dei comuni del Veneto
orientale ad adottare efficaci misure di disinfestazione,
chiedendo ai cittadini di
contribuirvi facendo la
disinfestazione anche nei
luoghi di proprietà. Il tutto
mediante una serie di
lettere e lo svolgimento di
incontri informativi, sia nella
sede della “Conferenza
dei Sindaci del Veneto
Orientale” che (lo scorso 4
settembre) all’ospedale di
San Donà.
Per meglio comprendere
in che misura l’argomento
è stato considerato si
riporta integralmente la
seconda lettera che il Direttore
Generale dell’ULSS10, Paolo Stocco, ha inviato il
22 agosto scorso ai sindaci dei comuni dell’ULSS e alla
direzione regionale per la Prevenzione.
Oggetto: diffusione del virus della West Nile nel territorio dei Comuni dell’ULSS10. Interventi di prevenzione dell’infezione.
Viene ritenuto opportuno informare le SS.LL. riguardo all’attuale diffusione del virus della West Nile nel territorio dei
Comuni dell’ULSS 10.
Com’è noto il serbatoio del virus è costituito soprattutto dagli uccelli e altri piccoli animali, il vettore del virus è
rappresentato dalle zanzare mentre l’uomo e il cavallo sono infettati attraverso la puntura dell’insetto.
La maggior parte delle persone infettate (circa l’80%) non presenta sintomi, il 20% sviluppa un quadro febbrile con
associata cefalea, dolori muscolari, a volte anche eruzioni cutanee e l’l% di questi possono avere delle complicanze
neurologiche, in particolare se anziani, bambini o soggetti in precarie condizioni di salute.
Considerata l’estesa diffusione del virus sul territorio, la cui presenza negli ultimi due anni è stata riscontrata in molti
Comuni, l’elevato grado di infestazione da zanzare del genere Culex pipiens e l’esposizione di tutta la popolazione
per molti mesi dell’anno alla puntura dell’insetto, è prefigurabile un aumento di casi di malattia nell’uomo e
negli animali nei prossimi anni.
Si sta quindi profilando un reale aumento del rischio per la salute dei cittadini che può essere ridotto solo attraverso
azioni efficaci di lotta al vettore e l’adozione di comportamenti individuali protettivi nei confronti della puntura
della zanzara. Riguardo ai primi, risulta di prioritaria importanza eliminare i siti di moltiplicazione della zanzara,
rappresentati dalle raccolta di acqua stagnante presenti sul territorio, garantendo periodici interventi larvicidi e
adulticidi nelle aree pubbliche e private.
Inoltre, come richiesto negli anni passati, gli interventi adulticidi andrebbero rivolti anche nei confronti delle aree
circostanti le manifestazioni che prevedono un’elevata partecipazione dei cittadini come le fiere paesane ed i
parchi scolastici, prima dell’inizio dell’attività didattica.
Per quanto riguarda i comportamenti protettivi nei confronti della puntura, va suggerito alla popolazione l’uso di
zanzariere alle finestre, zampironi e insettorepellenti.
Per la diffusione di queste informazioni si propone la distribuzione alla cittadinanza del foglio illustrativo predisposto
dal Dipartimento di Prevenzione di questa ULSS, che resta a Vostra disposizione per ogni eventuale richiesta di
collaborazione.
L’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.
Il Direttore Generale - Dr. Paolo Stocco
segue a pag. 18
3

ATTUALITÁ
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CURA DELL’ICTUS
I PERCORSI RIABILITATIVI DELL’ULSS10
L’ictus cerebrale è un evento frequente con conseguenze
pesanti per le famiglie che si trovano a dover
gestire un problema di questa natura.
Nei paesi industrializzati l’ictus è la terza causa di morte
dopo le malattie cardiovascolari e i tumori, in Italia ci
sono circa 200.000 nuovi ictus ogni anno (80% primi
episodi e 20% recidivi) e nel nostro paese vivono più
di 900.000 persone colpite da ictus nel corso della loro
vita. Questi numeri sono già impressionanti ma il fenomeno
è in costante crescita a causa dell’invecchiamento
della popolazione. A distanza di 6 mesi dall’ictus
la mortalità è circa del 25% e l’invalidità grave residua
circa del 40%. Da questi dati si evince che all’esordio
l’ictus è un problema di tempestività ed efficacia delle
cure, mentre successivamente comporta grandi necessità
riabilitative.
Le conseguenze dell’ictus. Prima di entrare nel merito
della riabilitazione è doveroso un breve cenno sulle
conseguenze di un ictus cerebrale, che sono in genere
motorie, solitamente con la paralisi più o meno grave
di una metà del corpo oppure con una mancanza di
equilibrio dovuta a lesioni del cervelletto o di altre specifiche
zone del cervello. Le conseguenze di un ictus
possono essere inoltre cognitive: disturbi del linguaggio,
nel senso della parola, ma anche della capacità
di comprendere il linguaggio scritto e parlato, disturbi
dell’attenzione che possono essere molto vari (frequente
e caratteristica, ad esempio, è l’incapacità di riconoscere
ciò che sta alla propria sinistra da parte delle
persone con una paralisi della metà sinistra del corpo);
legate infine, come già accennato, a
problemi di deglutizione.
La riabilitazione. Schematicamente la
riabilitazione dell’ictus prevede una fase
acuta, o della prevenzione, della durata
di circa 2 settimane, che si svolge nei
reparti per acuti; c’è poi una fase subacuta,
o del recupero, della durata di 1-6
mesi, che si svolge nei reparti di riabilitazione;
per terminare con la fase cronica,
o degli esiti, della durata di 6-12 mesi.
La letteratura scientifica ha individuato
nelle Stroke Unit dei reparti di Neurologia
il luogo più adatto dove ricoverare i pa-
zienti con ictus in fase acuta perché all’interno di questi
reparti recuperano più rapidamente, raggiungono livelli
più elevati di autonomia e ritornano più frequentemente
al proprio domicilio dopo la dimissione. Ciò
avviene probabilmente perché c’è una presa in carico
precoce, per via di una riduzione dei danni primari e
secondari, per il migliore addestramento dei familiari,
per una professionalità più orientata del personale.
All’interno dell’ospedale di Portogruaro è presente
un’eccellente Stroke Unit e questo fa sì che nella nostra
azienda socio-sanitaria il percorso dei pazienti possa
venire impostato in maniera corretta fin dall’inizio. Nella
Stroke Unit o in un altro reparto per acuti avviene il primo
contatto con la riabilitazione attraverso una visita
fisiatrica con successivo intervento del fisioterapista o
del logopedista laddove necessario (in questa fase, in
genere, per problemi legati alla deglutizione di solidi e
liquidi).
Il fisiatra che visita il paziente con ictus nel reparto per
acuti, oltre ad impostare il trattamento riabilitativo ha
anche il compito di indirizzare il paziente verso il regime
riabilitativo più adatto (scelta del setting riabilitativo),
valutando se è in grado di apprendere, i tempi di
trattamento che può sostenere, le sue necessità assistenziali;
dall’analisi di queste variabili emerge un profilo
che consente di inviare il paziente verso la forma di
riabilitazione più consona alle sue esigenze.
Il trattamento riabilitativo può essere intensivo (tre ore
giornaliere di attività riabilitative, comprensive di fisioterapia,
logoterapia, addestramento nelle attività primarie
della vita quotidiana, istruzione dei
famigliari, ecc.) come quello svolto nel
reparto di Medicina Fisica e Riabilitazione
dell’ospedale di Portogruaro, oppure
estensivo (un’ora al giorno di riabilitazione)
come al domicilio del paziente (anche
la casa di riposo viene considerata
domicilio), nei servizi ambulatoriali, in
Lungodegenza riabilitativa.
La riabilitazione interdisciplinare, indirizzata
a pazienti che necessitano e sono
in grado di sostenere tre ore giornaliere
di attività riabilitative, viene erogata
all’interno dei reparti di Medicina Fisica

CURA DELL’ICTUS
e Riabilitazione da un team riabilitativo che nella realtà
dell’ospedale di Portogruaro è composto da medici
fisiatri, fisioterapisti, infermieri professionali, logopedisti,
con l’indispensabile supporto del personale addetto
all’assistenza, e si associa a migliori esiti funzionali, ad
una migliore qualità di
vita, a degenze di durata
inferiore, a costi ridotti
rispetto alla riabilitazione
multidisciplinare (le
stesse figure professionali
che prestano la loro
opera di consulenza, indipendentemente
l’una
dall’altra, in un reparto
dove il paziente è degente).
Le attività di riabilitazione
intensiva si collocano di
norma nella fase dell’immediata
post – acuzia,
quando l’intervento riabilitativo
può positivamente
influenzare i processi biologici e comportamentali
alla base del recupero.
In questa azienda socio-sanitaria la modalità del team
riabilitativo ispira anche le attività di riabilitazione estensiva,
cambiano solo i carichi di
lavoro che il paziente è in grado
di sostenere.
Gli obiettivi della riabilitazione
nella fase post-acuzie sono:
• la limitazione delle comorbosità,
cioè delle malattie diretta
conseguenza dell’ictus
• la prevenzione delle recidive
• il recupero dell’autonomia
• la definizione della prognosi
• la definizione dei bisogni
• l’organizzazione dell’assistenza
Momento cruciale di questo
percorso, fondamentale per
raggiungere molti di questi obiettivi,
è la prescrizione di ausili (letti,
carrozzine, montascale, ausili per
il cammino, ecc.) che si colloca
a ponte tra la fase ospedaliera e
quella domiciliare.
L’importanza della riabilitazione al domicilio.
A questo punto giova ricordare come si sia evoluto il
concetto di salute per l’Organizzazione Mondiale della
Sanità (OMS) che oggi viene definito non solo come assenza
di malattia, ma come la condizione di equilibrio
chimico-fisico, biologico, psicologico, culturale, sociale,
etico e spirituale della persona.
Parallelamente a questa evoluzione del concetto di salute
si è imposto il modello bio-psico-sociale nel quale
le condizioni di salute, i fattori ambientali e i fattori personali
interagiscono con l’integrità o le menomazioni
ATTUALITÁ
del corpo, con le attività del soggetto e con le relative
limitazioni della partecipazione in un tutt’uno dove
uomo e ambiente interagiscono di continuo.
Logica conseguenza è che per il paziente con esiti di
ictus il reinserimento a domicilio costituisca una tappa
fondamentale del
suo percorso riabilitativo,
pertanto l’intervento di
fisiatri e fisioterapisti che
operano sul territorio è
cruciale per completare
efficacemente questo
percorso.
Talvolta, inoltre, nei casi
più gravi si rende necessaria
l’Assistenza Domiciliare
Integrata (A.D.I.),
che rappresenta l’assistenza
fornita al domicilio
a pazienti che, a causa
della loro patologia e
del grado di dipendenza,
richiedono un’elevata
intensità di assistenza, prestata da più figure professionali
che devono pertanto operare in integrazione
tra loro sulla base di un programma definito in sede di
U.V.M.D. (Unità Valutativa Multi Dimensionale) a livello di
Cure Primarie.
Alcune considerazioni finali nascono
dall’analisi di recenti lavori
scientifici, tra i quali alcuni personali,
che evidenziano come
l’intervento riabilitativo rivolto
solo alle conseguenze dell’ictus
legate al danno fisico, quindi
alle limitazioni dell’attività, non
sia sufficiente senza l’intervento
sulle restrizioni della partecipazione
e sull’umore, che ha una
potenziale capacità di aumentare
la qualità della vita indipendentemente
dal danno fisico e
dalle limitazioni dell’attività.
Molto diversa è l’analisi del dato
per quanto riguarda le patologie
ortopediche e traumatologiche,
dove il solo intervento sulle
limitazioni dell’attività è sufficiente
per un ritorno alla “normalità”.
Il messaggio, quindi, è che nei
pazienti con esiti di ictus cerebrale il solo intervento sanitario
non basta ed è indispensabile un’efficace integrazione
con il sociale, che d’altra parte è nello spirito
fondante del nostro sistema sanitario.
Alessandro Boccignone
Direttore del Dipartimento di
Medicina Post Acuzie
5

ATTUALITÁ
Il direttore generale dell’ULSS10, Paolo Stocco, ha nominato due nuovi primari al presidio ospedaliero di Portogruaro,
sono Luca De Zorzi all’unità operativa complessa di Urologia e Stefano Facchin all’unità operativa complessa di
Ostetricia e Ginecologia.
LUCA DE ZORZI:“PIÙ CHIRURGIA MINI-INVASIVA IN UROLOGIA”
Il dottor Luca De Zorzi, veneziano d’origine, 47 anni, si è laureato nel 1992 in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova
e successivamente si è specializzato in Urologia presso la scuola urologica del professor Francesco Pagano.
In ambito professionale ha lavorato nella clinica universitaria di Padova poi, come vice primario, all’Urologia dell’ospedale
S. Antonio di Padova diretta dal dottor Massimo Del Bianco.
Il tutto intervallato da varie esperienze lavorative in America.
Il dottor De Zorzi ha inoltre approfondito le proprie conoscenze
(con studi ed esperienze specifiche) in alcune specialità di punta
della scuola padovana: l’Urologia Oncologica, la Calcolosi della
via urinaria e la Laparoscopia. Ha all’attivo un rilevante numero di
pubblicazioni scientifiche, è membro della società europea di Urologia
e ha maturato una lunga esperienza di volontariato in Africa,
in particolare negli ospedali di Sierra Leone e Kenia.
“Sono orgoglioso di dirigere l’Urologia di Portogruaro perché è un
reparto di grandi tradizioni – spiega il nuovo primario - . Intendo
mettere a disposizione tutta l’esperienza maturata nel contesto
padovano per continuare ad alti livelli. Un ulteriore stimolo per
poter lavorare bene all’ospedale di Portogruaro è inoltre costituito
dall’equipe che ho trovato in questo reparto: giovane, motivata
e di indiscussa qualità”. Sul futuro dell’Urologia il dottor De
Zorzi non ha dubbi:”Intendo potenziare tutte le attività già presenti,
vale a dire la chirurgia urologica, l’endoscopia, l’endurologia per
l’asportazione dei calcoli della via urinaria e la chirurgia dell’incontinenza
femminile, trasferendole, per quanto possibile, in chirurgia
mini-invasiva, che spazia dall’uso di una strumentazione flessibile
alla laparoscopia, alla chirurgia protesica per l’incontinenza. Altro
aspetto che ritengo molto importante è l’integrazione con il territorio
che, essendo molto vasto, richiede una collaborazione continua
tra specialisti e medici di famiglia”.
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NUOVI PRIMARI
ALL’UROLOGIA E ALL’OSTETRICIA-GINECOLOGIA
DI PORTOGRUARO
STEFANO FACCHIN:“INCREMENTEREMO IL NUMERO DEI PARTI IN AZIENDA”
Il dottor Stefano Facchin, nato ad Aviano (PN), 46 anni, ha conseguito
la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’università degli Studi di Padova
nel 1994 e si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia presso
l’Università degli studi di Trieste nel 1999. Ha approfondito il campo
delle chirurgie mininvasive ginecologiche con particolare interesse
alla Laparoscopia, Isteroscopia e all’Uroginecologia, frequentando
numerosi corsi di perfezionamento in centri di Endoscopia nazionali
ed internazionali.
Dopo un primo periodo di esperienza lavorativa presso l’Ostetricia
e Ginecologia di San Daniele del Friuli, dove si è dedicato alla patologia
Ostetrica e ha maturato l’interesse chirurgico, dal 2003 ha
prestato servizio presso l’Ostetricia e Ginecologia di Pordenone diretta
dal dottor Valter Adamo, acquisendo il ruolo di vice primario e di
responsabile della Endoscopia Ginecologica e dell’Uroginecologia.
Il suo interesse si è rivolto inoltre alla diagnosi e cura dell’Endometriosi
e dell’infertilità correlata, maturando esperienza anche nel campo
della procreazione medicalmente Assistita. Ha partecipato a numerosi
corsi anche in qualità di relatore con la produzione di numerose
pubblicazioni scientifiche. E’ iscritto a numerose società scientifiche
quali SEGI, AOGOI, AIUG.
“Innanzitutto vorrei ringraziare il direttore generale Paolo Stocco per

ATTUALITÁ
avermi nominato direttore di Ostetricia e Ginecologia a Portogruaro – dichiara il dottor Facchin - . Sono felice di
aver accettato questo incarico ed entusiasta di lavorare nella realtà del Veneto Orientale. A Portogruaro sono stato
accolto in un reparto che ha valido e motivato personale. Il mio compito, e quello dei miei collaboratori, sarà rafforzare
il percorso nascita e incrementare i parti in questa Azienda”. A questo scopo sono già stati individuati alcuni
punti di forza:”La gestione delle gravidanza a basso ed alto rischio ostetrico e la diagnosi prenatale – continua il
dottor Facchin - . Ci siamo posti inoltre degli obiettivi, quali il controllo del dolore da travaglio mediante analgesia
peridurale e tecniche alternative. A questo proposito sarà nevralgica la sinergia con il territorio ed imprescindibile
la collaborazione con il reparto di San Donà. Non posso trascurare, infine, il mio desiderio di creare un centro di
Endoscopia avanzata e di diagnosi e cura delle patologie della statica pelvica e dell’incontinenza urinaria, in collaborazione
con i colleghi urologi ed in particolare con il nuovo direttore di Urologia, Luca De Zorzi”.
RITORNA “SALUTANDO”
AL CENTRO PIAVE
APPUNTAMENTI CON LA SALUTE
IN COLLABORAZIONE CON ULSS10
E CITTA’ DI SAN DONA’ DI PIAVE
Nei giorni 12,13,14 e 19,20,21
ottobre il Centro Commerciale
Centro Piave darà vita alla terza
edizione di “Salutando”, progetto
dedicato alla salute e al benessere
realizzato con il patrocinio della
Città di San Donà di Piave, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e l’ULSS10
“Veneto Orientale”, il cui ruolo tecnico ed organizzativo è fondamentale per la realizzazione
dell’evento. L’iniziativa, che si svolgerà negli spazi del Centro Piave, si avvale
della preziosa collaborazione di professionisti e volontari del sandonatese, tra cui la
Croce Rossa Italiana, che metteranno a disposizione dei clienti del Centro la propria
professionalità ed esperienza nella misurazione gratuita di: glicemia, pressione arteriosa,
peso-altezza, Body Mass Index e vista. Inoltre, la domenica, vi sarà la possibilità
di assistere a delle dimostrazioni su varie tecniche di pronto soccorso base. Lo scopo
di questa iniziativa, voluta da Centro Piave – Centro Commeciale del gruppo IGD
Immobiliare Grande Distribuzione SIIQ SPA – , è quello di sensibilizzare la popolazione
sul tema della prevenzione medica. Un’azione importante e decisiva per il benessere
quotidiano di tutti.
RECORD DI BENEMERENZE ALLA “FESTA DEL DONATORE” DI PORTOGRUARO
Con 442 benemerenze assegnate nel 2012, tra cui quella di diamante per il raggiungimento delle 120 donazioni,
l’Avis Comunale di Portogruaro conferma il massimo impegno nelle donazioni di sangue.
L’occasione per elencare i risultati raggiunti è stata la “Festa del donatore”, che si è svolta nel piazzale dell’ospedale
di Portogruaro con la deposizione di una corona al monumento del donatore.
Il corteo costituito dalle autorità comunali, dai rappresentanti dell’ULSS 10, dall’ Avis provinciale, dai labari delle consorelle
e dagli avisini, si è trasferito
poi nella piazza del municipio dov’è
stata deposta una seconda corona
d’alloro al monumento ai Caduti.
Dopo la santa messa sono state
consegnate le benemerenze ed infine
si è tenuto il tradizionale pranzo
sociale con oltre 300 persone.
Nata nel 1954, in concomitanza alla
costituzione del reparto trasfusionale in
ospedale, l’Avis di Portogruaro ha raggiunto
la quota di 1356 donatori attivi
(a fine 2011) con una media di donazioni
annuali pari a 2600 sacche.
7

OSPEDALE
PROGETTO UMANIZZAZIONE NELLE TERAPIE INTENSIVE
DI SAN DONA’ E DI PORTOGRUARO
VISITE DEI FAMILIARI ORA POSSIBILI TUTTI I GIORNI DALLE 14.30 ALLE 19.30
Il ricovero in Terapia Intensiva rappresenta, dal punto
di vista medico, un evento critico caratterizzato dall’instabilità
delle condizioni cliniche del paziente e dalla
complessità dell’intervento medico-infermieristico cui è
stato sottoposto. Sotto l’aspetto emotivo questo ricovero
è invece un momento drammatico sia per il degente
(quando cosciente) e sia per i propri familiari.
Allo scopo di venire incontro alle esigenze delle famiglie
dei degenti, dallo scorso mese di luglio il dottor Fabio
Toffoletto, con l’approvazione della direzione strategica
dell’ULSS10, ha avviato un progetto di umanizzazione
che riguarda la Terapia Intensiva da lui diretta, sia all’ospedale
di San Donà di Piave che a Portogruaro, la cui
principale novità è l’ampliamento dell’orario di visite ai
degenti, ora possibile tutti i giorni dalle ore 14.30 alle
ore 19.30.
“Tradizionalmente il modello clinico-organizzativo-assistenziale
della Terapia Intensiva, o Rianimazione, si
basa su una sorta di “chiusura” del paziente mediante
barriere fisiche e relazionali, con lo scopo di salvaguardare
la vita della persona, proteggendola dall’aggressione
del mondo esterno - spiega il dottor Fabio Toffoletto
- . Ma tale modello non è supportato da studi
scientifici, ossia ad oggi non è dimostrata correlazione
tra i patogeni responsabili delle infezioni in Area Critica
e quelli che possono essere introdotti dai familiari. Non
a caso la percentuale di complicanze settiche è numericamente
simile sia nelle Rianimazioni “aperte” che
in quelle tradizionalmente “chiuse””.
Dati raccolti in altre realtà ospedaliere mediante questionari,
hanno esplorato i punti di vista dei professionisti
riguardo alla possibilità di attivare una cosiddetta Terapia
Intensiva “aperta”. Ebbene la maggioranza degli
operatori ha sostenuto gli effetti positivi di una maggiore
flessibilità ed ampiezza di accesso ai familiari in Rianimazione.
Contemporaneamente gli operatori intervistati
hanno espresso preoccupazione sugli effetti non
sempre positivi determinati dai cambiamenti di questa
maggiore flessibilità, perché necessaria di un radicale
mutamento dei modelli di organizzazione del lavoro e
di nuove regole.
“Aprire le porte della Terapia Intensiva significa considerare
paziente- nucleo familiare un binomio inscindibile
8
– continua il dottor Fabio Toffoletto - considerando che
pazienti e familiari hanno dei diritti e che l’aspetto etico
della nostra professione dovrebbe farci riconoscere
quali elementi fondamentali l’accoglienza, ossia l’ospitalità,
la sensibilità sociale, l’empatia, pur mantenendo
invariata la qualità degli aspetti tecnici, tecnologici e
assistenziali. L’infermiere dovrà acquisire il ruolo di facilitatore
della comunicazione: la scelta delle parole,
la gestualità, la comunicazione verbale e non verbale
dovranno di volta in volta essere adeguate ai diversi
interlocutori che dovranno essere partecipi del piano
assistenziale, degli obiettivi da raggiungere e del percorso
diagnostico-terapeutico programmato”.
BENEFICI PER IL PAZIENTE: minore disorientamento; riduzione
misure contenitive e della sedazione durante gli
orari di visita; minore paura e ansia; non morire da soli.
BENEFICI PER I PARENTI: riduzione dello stress da esclusione;
partecipazione attiva all’assistenza; rafforzo del
legame di affetto tra familiari.
BENEFICI PER I CURANTI: dover gestire la presenza dei
parenti; rivalutazione dell’etica medica.
ORARI E DURATA DELLE VISITE DEI FAMILIARI
La Rianimazione è aperta alle visite ogni giorno dalle
14.30 alle 19.30 con un numero massimo di 3 visitatori
per paziente, l’accesso è consentito ad una sola
persona per volta. Le notizie sullo stato del paziente
vengono fornite ogni giorno alle 18.00 dal medico di
guardia. Il Direttore di unità è sempre a disposizione
previo appuntamento con la segreteria. E’ preferibile
che al colloquio con il medico sia sempre presente lo
stesso familiare o parente.
ACCOGLIMENTO DEI VISITATORI
All’arrivo nell’unità di Terapia Intensiva o Rianimazione, il
visitatore o i visitatori effettuano un colloquio di presentazione
con l’equipe medico-infermiere; viene quindi
effettuata l’identificazione delle presone autorizzate
ad entrare e viene consegnato un codice di comportamento
da tenersi all’interno dell’area di degenza. A
questo punto il visitatore viene accompagnato al letto
del paziente, dopo aver lasciato borse e cappotti in alcuni
armadietti appositamente predisposti all’ingresso
della Rianimazione.

Lo staff di Anestesia e Rianimazione
COSA FARE:
• stare vicino al proprio parente fornendo sostegno
emotivo ed affettivo;
• fare da interprete e mediatore fra il paziente e i
curanti sul suo vissuto;
• proteggere le proprie calzature con calzari monouso
se sono sporche (ad esempio nel caso di
pioggia);
• raccogliere i capelli qualora questi siano particolarmente
lunghi;
• mantenere un comportamento adeguato nel rispetto
della privacy degli altri pazienti;
• utilizzare, in caso di necessità, i servizi igienici per i
visitatori dislocati fuori dalla Terapia Intensiva, vicino
alla sala di attesa;
• chiamare il personale in caso di bisogno, rispettando
per la risposta le priorità assistenziali del reparto.
OSPEDALE
CODICE DI COMPORTAMENTO PER I VISITATORI DEI DEGENTI*
Per la sua sicurezza e per quella del suo caro è necessario eseguire frizione alcolica delle mani con una soluzione
antisettica (disponibile all’ingresso della Rianimazione), prima e dopo il contatto con il paziente.
COSA NON FARE:
• evitare la visita ad un familiare ricoverato se si è
affetti da raffreddore, sindrome influenzale o altra
malattia trasmissibile;
• non toccare apparecchiature mediche o farmaci
al letto del proprio familiare;
• non toccare letti o apparecchiature mediche di
altri pazienti;
• non portare alimenti se non espressamente autorizzati;
• non fare fotografie o filmati se non autorizzati;
• non mobilizzare il proprio parente.
Se le esigenze terapeutiche lo esigono, può essere necessario
interrompere temporaneamente la visita al proprio caro,
che potrà riprendere una volta che le condizioni lo permettano.
Grazie per il suo contributo a mantenere un ambiente
igienicamente sicuro. In sala di attesa è disponibile un questionario
che ci può aiutare a migliorare il nostro servizio.
*Estratto del foglio informativo consegnato ai visitatori dei degenti
IL NUOVO SISTEMA DI MONITORAGGIO INFORMATICO
Con l’ausilio delle nuove tecnologie informatiche, le Rianimazioni di San Donà e Portogruaro ora sono costantemente
in contatto tra loro. Attraverso la rete aziendale e l’impiego di specifici “server” il flusso dei dati relativi ai degenti
può essere istantaneamente trasferito da una struttura all’altra. Lo specialista di una struttura può monitorare a
distanza i parametri vitali del degente. Il trasferimento e la disponibilità di dati in formato elettronico evita altresì possibili
errori di riscrittura ed annulla i tempi di un trasferimento di documentazione cartacea da un ospedale all’altro.

Lo staff di Nefrologia e Dialisi
ATTUALITÁ
10
LA NEFROLOGIA E DIALISI E IL TRAPIANTO DI RENE
Nell’unità di Nefrologia e Dialisi, operante negli ospedali
di San Donà di Piave, Jesolo e Portogruaro, ci occupiamo
della cura delle malattie renali e soprattutto,
come noto, di dialisi. Ciò che è meno noto ai non addetti
ai lavori, è che una “terapia alternativa” sta sempre
più diventando la scelta preferita da molti dei nostri
pazienti ed una parte importante del nostro lavoro.
Ci riferiamo al trapianto di rene.
Il numero dei pazienti, residenti in questa ULSS, che attualmente
sono in lista d’attesa per trapianto renale
sono 25.
L’iter per l’immissione in lista d’attesa prevede la multidisciplinarietà
diagnostica, infatti l’ambulatorio trapianti
si avvale della collaborazione di altre unità operative al
fine di rendere il percorso il più rapido possibile.
Durante tutto il periodo che precede e segue il trapianto
di rene rimane costante il confronto tra pazienti,
equipe nefrologica e altri professionisti coinvolti nel processo.
QUANDO AVVIENE IL TRAPIANTO
Una telefonata dal Centro Trapianti a cui il paziente è
iscritto (Treviso, Padova, etc.), ci allerta di avere un
rene a disposizione per uno dei nostri assistiti ed è sempre
improvvisa. Ciò viene dopo che la Centrale operativa
di Milano (NITp) ha selezionato il ricevente seguendo
rigorosi controlli incrociati e individuando colui
che presenta maggior compatibilità con il donatore.
Quando possibile, pone anche criteri di scelta legati
alla vicinanza d’età e di area
geografica. Al verificarsi della
parità di queste condizioni
in più soggetti, viene data
la precedenza a chi da più
tempo è in lista d’attesa. Al
team nefrologico di guardia
o reperibile, solitamente
di notte, spetta il compito
di avvisare il paziente, di accertarsi
che non siano insorte
controindicazioni, di fare gli
accertamenti dell’ultima ora
e, se necessario, di organizzare
una seduta emodialitica
supplementare. E’ un momento
emozionante, carico
di ansia e di speranze. Un pensiero di ringraziamento
lo rivolgiamo a tutte le persone che direttamente o
indirettamente permettono che interventi chirurgici di
questo tipo possano essere realizzati. Nel post trapianto
il paziente viene seguito dall’equipe nefro-chirurgica
solitamente per un periodo di sei mesi.
IL TRAPIANTO DA DONATORE VIVENTE
Una realtà emergente è quella del trapianto di rene da
donatore vivente. Fino a qualche anno fa si trattava di
eventi eccezionali mentre ora, grazie ad una campagna
di sensibilizzazione regionale rivolta alle Nefrologie
del Veneto e la possibilità di offrire migliori garanzie al
donatore, vi è un aumento di donazioni. Questo sta
accadendo anche nella nostra Azienda sanitaria. Attualmente
nell’ambulatorio di San Donà di Piave stiamo
seguendo 6 coppie (genitore/figlio,moglie/marito) che
hanno fatto questa scelta e che probabilmente arriveranno
al trapianto entro la fine del 2012.
Le indagini diagnostiche vengono eseguite gratuitamente
anche al donatore, per assicurarsi che la perdita
del rene non comprometta la sua salute. L’ultima
tappa è il vaglio della Commissione Regionale di Parte
III (o Commissione Etica) che, come stabilito dalla legge
italiana “si assicura che si tratti di un atto gratuito,
senza coercizioni di nessun genere”.
L’AMBULATORIO TRAPIANTATI
Nel 2004 si è reso necessario prendere in carico i pazienti
dopo il trapianto, a volte già alla dimissione
dell’intervento. E’ nato così
a San Donà di Piave l’Ambulatorio
Trapiantati di Rene
dell’ULSS10 Veneto Orientale.
Dai 2 pazienti del 2004
l’incremento è stato costante
fino ad arrivare agli attuali
58, con un trend in crescita. I
motivi di tale aumento sono
sostanzialmente tre: in primo
luogo i centri di trapianto
che, per motivi di eccessivo
carico di lavoro, hanno
dovuto rinviare i pazienti trapiantati
nei centri di provenienza;
in secondo luogo è
stata riconosciuta la qualità

del lavoro svolto dalla nostra equipe e, infine,
perché abbiamo notevolmente aumentato il
numero dei pazienti immessi nella lista per il
trapianto.
Negli ultimi 5 anni 37 pazienti del nostro territorio
sono stati trapiantati.
L’attività dell’ambulatorio trapiantati viene svol-
ta da medici e infermieri “dedicati”, i quali durante la
settimana si occupano del monitoraggio dei farmaci,
dei prelievi per gli esami di laboratorio, delle visite mediche
e delle richieste degli accertamenti necessari.
In buona sostanza procedono alla presa in carico del
paziente trapiantato cercando di rispondere a tutte le
sue esigenze assistenziali. La finalità nell’ambulatorio è
volta soprattutto alla prevenzione, ma anche alla cura
di eventuali complicanze legate al trapianto e alla terapia
immunosoppressiva, che possono condurre al
rigetto e quindi alla “perdita della funzione del rene
trapiantato” con la necessità di dover riprendere la terapia
dialitica. Naturalmente il tutto avviene in stretta
collaborazione con i diversi Centri Trapianto del Veneto,
che vengono immediatamente interpellati in caso di
dubbi diagnostici o complicanze, e che sono fonte di
continuo confronto e crescita professionale.
CONTATTI
San Donà di Piave
tel.+39 0421 227470; fax +39 0421 227474
E-mail: nefrologia.sandona@ulss10.veneto.it
Portogruaro
Tel.+39 0421 764269 – fax +39 0421 764283
E-mail nefrologia.portogruaro@ulss10.veneto.it
Jesolo lido
Tel +39 0421 388692; fax+39 0421 388690
E-mail:nefrologia.jesolo@ulss10.veneto.it
ATTUALITÁ
L’equipe di Nefrologia e Dialisi
Ospedale di San Donà di Piave
QUATTRO MISURATORI DI ATTIVITA’ FISICA AL SERIVZIO PER I DISTURBI
DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE E DEL PESO
L’associazione Fenice Onlus di Portogruaro ha donato
quattro preziosi holter motori-metabolici all’ULSS10.
Tali apparecchiature, di ultima generazione, vanno poste
all’altezza del bicipite con una fasciatura elastica
e sono in grado di monitorare costantemente i parametri
fisiologici-energetici della persona che le indossa.
Un software specifico elabora quindi i dati raccolti e
traccia un referto grafico visionato infine dal personale
preposto a monitorare il paziente, in questo caso gli
operatori del servizio per i “Disturbi del comportamento
alimentare e del peso” (Dcap) di Portogruaro, cui sono
state date in dotazione le apparecchiature.
La consegna è stata effettuata lo scorso luglio nella
sede centrale dell’ULSS10, da parte del presidente e
del segretario dell’associazione Fenice Onlus, Giorgio
Mazzarotto e Giorgio Doretto, al direttore dei Servizi Sociali
Claudio Beltrame. Presente anche il responsabile
del servizio Dcap di Portogruaro, Pierandrea Salvo.
“Impiegheremo i misuratori elettronici nell’ambito della
riabilitazione, sia per pazienti obesi che per pazienti
anoressici e bulimici – ha spiegato il dottor Salvo - . Il
loro monitoraggio continuo, in particolare per i casi più
gravi, permetterà al medico nutrizionista di analizzare
i rispettivi parametri in modo analitico e di adottare le
più adeguate e mirate cure riabilitative”.
“Questa donazione è l’ennesima conferma dell’attenzione
che l’associazione Fenice pone nei confronti
delle persone sofferenti di disturbi alimentari - ha detto
dal canto suo il presidente Giorgio Mazzarotto - e
suggella la buona collaborazione instaurata da anni
con l’ULSS10”. “Collaborazione - ha aggiunto il direttore
del Servizi Sociali dell’ULSS10, Claudio Beltrame – che
sta portando a risultati sempre più interessanti. Tra essi
è doveroso ricordare in primo luogo l’istituzione di un
gruppo appartamento, ma l’associazione Fenice ci
consente anche di migliorare la collaborazione tra il
nostro servizio e le famiglie degli utenti, ed è un interlocutore
efficace col territorio. Tali fattori e questa donazione
ci consentono di massimizzare l’efficacia nella
riabilitazione delle persone che soffrono di disturbi del
comportamento alimentare”.
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ATTUALITÁ
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ARTROSI DELL’ANCA IN GIOVANE ETA’
E L’INTERVENTO “MINI INVASIVO”
IN ARTROSCOPIA
Il dolore all’anca non è sempre causato dall’artrosi.
Una delle cause più frequenti di dolore all’anca in persone
al di sotto dei 65 anni d’età è infatti l’impingement,
o il conflitto femoro-acetabolare, ossia un’alterazione
“biomeccanica” dell’articolazione dell’anca dove due
parti (femore ed acetabolo) “si toccano”, generando
una pressione più elevata della norma e quindi danni
ad alcune strutture come il “labbro acetabolare” e la
cartilagine.
In passato il dolore dell’anca veniva confuso con la generica
“artrosi precoce”, che è la conseguenza e non
la causa del problema; il conflitto femoro-acetabolare
è invece un’entità a sé stante che necessita di un trattamento
specifico.
E’ una patologia di recente definizione, la cui conoscenza
si deve maggiormente al lavoro del professor
Ganz di Berna, che ha collaborato anche con l’Ortopedia
di Portogruaro diretta dal dottor Luigino Turchetto.
E da alcuni anni, infatti, il dottor Turchetto, Direttore
anche del Dipartimento di Ortopedia in questa ULSS, si
dedica al trattamento di tali (ed altre) forme di patologie
dell’anca con la metodica chirurgica tradizionale.
LA CONOSCENZA DELL’IMPINGEMENT
Considerando che la maggior parte dei pazienti affetti
da impingement sono persone di età compresa tra i
20 ed i 40 anni, spesso sportivi che incorrono nel rischio
di sviluppare un’artrosi precoce difficilmente trattabile,
si capisce come una conoscenza di questa patologia
sia di estrema importanza al fine di attuare una diagnosi
ed un trattamento tempestivo, evitando di ricorrere,
come spesso avveniva in passato, ad una prematura
protesizzazione.
Esistono diverse categorie di “impingement”, che vanno
diagnosticate da uno specialista ortopedico che
abbia conoscenza specifica e formazione dedicata a
questo tipo di patologia.
Se l’alterazione anatomica che determina la patologia
risiede nel femore o nell’acetabolo, o in entrambi, si
configurano i tre tipi fondamentali di “impingement”:
• il tipo CAM (in italiano si
tradurrebbe CAMMA in similitudine
alla camma
dell’albero motore) (fig. 1),
dovuto all’alterazione del
rapporto testa/collo del
femore in cui il collo, direttamente
o tramite un eccesso
osseo (Bump), entra
precocemente in conflitto
con la rima acetabolare
durante la flessione dell’anca
e provoca, nel tempo,
una lesione cartilaginea
acetabolare, e successivamente
artrosi;
• il tipo PINCER (fig. 2) dovuto
ad un eccesso della parete
acetabolare anteriore
che entra precocemente
in conflitto con il collo femorale.
Il termine “PINCER”
deriva dall’effetto “PINZA”
dell’acetabolo sull’epifisi
prossimale del femore. In
questo caso si assiste ad
una degenerazione del
labbro acetabolare in primis
e poi ad una sua degenerazione o ad una sua calcificazione
che innesca la patologia fino ad un coinvolgimento
articolare con conseguente artrosi.
• Le due forme possono inoltre coesistere e generare
un conflitto femoro-acetabolare “tipo MISTO”, che risulta
il più frequentemente riscontrato.
I SINTOMI
I soggetti affetti da conflitto femoro-acetabolare presentano
dolore inguinale e dolore in regione glutea.
Questo dolore può essere accentuato da movimenti
di flessione dell’anca oltre i 90°. Assumere la posizione

ARTROSI
accovacciata può risultare difficile se non impossibile.
Anche guidare l’automobile può evocare dolore a
causa della posizione di guida. In alcuni casi la sintomatologia
dolorosa può essere presente soltanto durante
l’esecuzione di attività sportive che contemplano
ripetuti movimenti di torsione come il ballo, il calcio, la
pallacanestro e le arti marziali.
LA DIAGNOSI
Deve avvenire prima di tutto attraverso un esame clinico
accurato che può essere effettuato dal medico di
famiglia, per la ricerca dei segni tipici.
Il test clinico più specifico è noto come FADIR test (Flessione
– ADduzione – INtrarotazione): il paziente è sdraiato
sul lettino ed il medico flette la gamba a 90 gradi
ed applica dapprima una rotazione interna e successivamente
aggiunge un movimento di adduzione. Il test
viene eseguito su entrambe le anche e può essere ripetuto
a diversi angoli di flessione dell’anca.
Di seguito sarà necessario uno studio specifico in “radiologia
convenzionale”. Una radiografia del bacino ed
una serie di radiografie delle due anche sono indispensabili
e spesso sufficienti per poter esprimere una diagnosi
di conflitto femoro-acetabolare. Infine gli esami
saranno completati, in caso di conferma radiografica,
dall’esecuzione di una risonanza magnetica eseguita
e, se richiesto dal medico, un’infiltrazione articolare di
mezzo di contrasto paramagnetico (artro-RMN).
L’ARTROSCOPIA
A questo punto l’artroscopia può avere un ruolo importante
nel trattamento dell’impingment femoro-acetabolare.
La procedura ormai molto diffusa e ben standardizzata,
permette, con l’aiuto di strumenti dedicati,
di compiere degli atti chirurgici all’interno delle articolazioni.
Si tratta di una procedura meno invasiva della
chirurgia aperta tradizionale, viene utilizzata di routine
per diverse patologie del ginocchio e della spalla ed
ATTUALITÁ
oggi è in rapida evoluzione
nell’anca.
Per poter eseguire una
corretta artroscopia
dell’anca sono necessari:
un letto di trazione, un
amplificatore di brillanza,
una pompa artroscopia,
ottiche a 30° e 70°, strumenti
dedicati a questa
articolazione, per ultimo,
ma non meno importante,
un’adeguata e specifica
preparazione artroscopica
del chirurgo.
Nell’unità operativa di
Ortopedia e Traumatologia
di San Donà di Piave,
diretta da chi vi scrive, il dottor Massimiliano Susanna
ha iniziato ad occuparsi del problema più di un anno
fa, eseguendo, nel periodo che va da gennaio 2011 a
tutt’oggi, 11 artroscopie d’anca. Nel 50% si trattava di
risolvere un vero conflitto femoro-acetabolare in pazienti
giovani; nei rimanenti casi per trattare gli esiti di
un’iniziale artrosi da conflitto femoro-acetabolare. I pazienti
sono stati dimessi due giorni dopo l’intervento. E’
stato concesso ai pazienti il carico completo con 2 bastoni
canadesi fin dal secondo giorno post operatorio
e per i primi 15 giorni. Nei casi in cui sono state eseguite
procedure più complesse come le perforazioni nei
danni cartilaginei a tutto spessore o in cui si è reinserito il
labbro cartilagineo acetabolare, l’arto è stato tenuto in
scarico per 4 settimane. La riabilitazione fisioterapica è
stata personalizzata per ogni singolo caso (normalmente
inizia dopo una decina di giorni). L’attività lavorativa
e sportiva sono state concesse a partire dal 2° mese.
L’artroscopia dell’anca, sia chiaro, non risolve tutti i problemi
sopra-descritti: a volte ottiene il risultato di alleviare
temporaneamente (ma significativamente) il dolore,
consentendo di ritardare l’intervento di protesi. In altre
situazioni si rende necessario un vero e proprio intervento
tradizionale per “conservare” le strutture articolari e
rinviare la protesi. Questo secondo aspetto sarà trattato
in modo più approfondito in un prossimo numero di “10
in Salute”.
Per ulteriori informazioni è possibile contattate l’equipe
di Ortopedia e Traumatologia di San Donà di Piave:
tel. 0421-227440 (segreteria), 0421-227853 (reparto),
e-mail ortopedia.sandona@ulss10.veneto.it
Claudio V. Cereser
Direttore unità
di Ortopedia e Traumatologia
Ospedale di San Donà di Piave
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ATTUALITÁ
DISTURBI RESPIRATORI DEL SONNO? SI POSSONO CURARE
L’ISTAT: 1,6 milioni di italiani soffre di apnee ostruttive del sonno
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I disturbi respiratori del sonno (DRS) rappresentano una
percentuale non trascurabile della patologia otorinolaringoiatrica;
la roncopatia è invece il termine utilizzato
in ambito medico per comprendere tutti disturbi respiratori
del sonno, che vanno dal russamento semplice
all’OSAS sino allo stridor notturno.
Prima di addentrarci in questa tematica è tuttavia doverosa
una breve descrizione delle terminologie appena
citate.
Il russamento è causato dalla vibrazione delle pareti
della faringe che produce una rumorosità ad ogni atto
respiratorio, senza però interruzione del flusso aereo
oro-nasale. L’OSAS, o sindrome delle apnee ostruttive
del sonno, è caratterizzata da una riduzione (ipoapnea)
o cessazione completa (apnea) del passaggio dell’aria
attraverso le vie aeree superiori con persistenza dei
movimenti toraco-addominali, la cui gravità è determinata
dal numero delle apnee-ipoapnee per ora di
sonno (OSAS lieve, media e grave). Lo Stridor notturno
sta ad indicare dei rumori respiratori
che insorgono esclusivamente
nelle fasi di sonno correlati
ad altre patologie come il
GERD (reflusso gastro esofageo)
o MSA (atrofia multi sistemica)
patologia neurologica degenerativa.
L’INCIDENZA DEI DISTURBI
RESPIRATORI DEL SONNO.
La roncopatia interessa in Italia
circa il 15% della popolazione
femminile e il 25% della popolazione
maschile. Tali percentuali
tendono a salire drasticamente
dopo i 40 anni sino a
raggiungere punte tra il 40%
e 60%. In particolare le dimensioni
delle apnee ostruttive del
sonno sono importanti: secondo l’ISTAT, nel 2002 circa
1.600.000 abitanti hanno sofferto di OSAS ma soltanto
50000 sono ricorsi alle cure dei sanitari, lasciando così
una larga fetta di malati esposti ai rischi collegati a
questo problema, ossia complicazioni cardiovascolari,
incidenti stradali o sul lavoro per eccessiva sonnolenza
diurna; questo determina costi diretti sostenuti dal
Servizio sanitario nazionale o dalla famiglia per curare
le conseguenze degli incidenti, e costi indiretti costituiti
dalle perdite produttive e del tempo libero. I costi totali
stimati per apnee ostruttive del sonno raggiungono la
cifra compresa tra i 3,5 e 5 miliardi di euro corrispondenti
ad una percentuale compresa fra lo 0.29% e lo
0.4% del PIL nazionale (fonte ISTAT 2002).
I SINTOMI DELLA SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE
DEL SONNO (OSAS).
Il paziente, nella sua lunga vita di “russatore”, non è mai
consapevole della sua malattia e viene spesso colpevolizzato
ed informato da altri in quanto disturbatore
del loro sonno; la vittima è quasi sempre il patner di
letto, infastidito dal gran russare
e preoccupato per gli episodi
di mancanza di respiro. Per fortuna
in Italia ancora non assistiamo
a cause di divorzio per
russamento come in America
ma spesso si decide di dormire
in camere separate.
Perché il russatore è un involontario
colpevole? Perché durante
il sonno le sue vie aeree
superiori collassano profondamente
quando i muscoli del
collo si rilassano interrompendo
così il flusso di aria; la durata e
il numero delle apnee notturne
condiziona la qualità del sonno
con conseguenti ripercussioni
nella vita quotidiana: eccessiva
sonnolenza diurna soprattutto
post prandiale, calo drastico dell’attenzione con rischio
di incidenti sul lavoro o alla guida per colpi di sonno,

disordini cardio-vascolari (ipertensione arteriosa, cardiopatia
ischemica, ictus), disturbi della sfera sessuale,
depressione ed irritabilità, insorgenza di reflusso gastroesofageo.
A questo bisogna aggiungere fattori aggravanti:
spesso il paziente che soffre di OSAS è un soggetto
sovrappeso o obeso, fumatore, assume alcool,
è affetto da congestione nasale o ipertrofia tonsillare,
deplezione di estrogeni (menopausa).
LA DIAGNOSI.
La diagnosi è multidisciplinare, infatti essa richiede visita
otorinolaringoiatrica con fibrolaringoscopia delle
vie aeree-digestive superiori, un bilancio del sonno notturno
mediante una esame chiamato polisonnografia
(pneumologo, neurologo, o medico accreditato),
indagini radiologiche (ortopantomografia), valutazioni
specialistiche (endocrinologo, pneumologo, odontoiatra)
a secondo delle patologie riscontrate.
La visita ORL consente di evidenziare i siti ostruttivi del
paziente (naso-faringe-laringe), le anomalie craniofacciali,
e va integrata eventualmente con una sleependoscopy
esame che riproduce il sonno del paziente
in veglia. La polisonnografia (PSG) viene di solito espletata
di notte mediante una strumentazione portatile a
casa del paziente. Essa ha il compito non solo di distinguere
le apnee centrali di pertinenza neurologica
da quelle ostruttive dovute a collasso faringeo di pertinenza
otorinolaringoiatrica, ma anche la frequenza
delle apnee per ora di sonno quantificando cosi il tipo
di roncopatia e il grado di OSAS.
LA TERAPIA.
La terapia della roncopatia può essere
medica, chirurgica e strumentale
in relazione alla visita ed al sito
o siti ostruttivi (naso-faringe-laringe)
con vantaggi, svantaggi e limiti.
La terapia medica come la terapia
strumentale si avvale dei colleghi
specialisti dedicati alla roncopatia.
In particolare la terapia medica non
può curare tutti i pazienti roncopatici
ma solo gli obesi, e quindi bisogna
ricorre alla collaborazione dei
dentisti con protesi orali per avanzamento
mandibolare (oral device)
o dei pneumologi mediante
l’uso di strumenti ventilatori (CPAP).
Senza dubbio quest’ultima rappresenta
il trattamento più diffuso ed
ATTUALITÁ
efficace nell’abolire i problemi di OSAS e russamento.
Ma dall’altra parte il paziente si trova pagare un prezzo
alto, legato al fatto che la notte dovrà dormine con
una maschera sul naso o sulla faccia, collegata ad un
apparecchio che spinge aria al fine di evitare il collasso
del faringe. Spesso l’apparecchio dopo un periodo
di prova non risulta ben accettato sopratutti nei giovani
pazienti che ne abbandono l’uso.
La chirurgia, trattandosi di naso e faringe, sarà di pertinenza
otorinolaringoiatrica, verranno eseguiti interventi
ad un solo distretto (naso) o multipli (naso, gola e faringe)
anche in un unico tempo al fine di rimuovere le
ostruzioni (adenoidi, tonsille palatine, ipertofia linguale).
Nella nostra unità operativa ORL, tranne la procedura
chirurgica sui turbinati che viene eseguita con LASER o
radiofrequenze in anestesia locale, le altre procedure
richiedono una anestesia generale con ricovero ospedaliero.
Si tratta di interventi sul palato (tonsillectomia,
lifting velo-uvulo-faringeo, faringoplastica allargata),
sul distretto nasale (settoturbinoplastica), sull’ipofaringe
(sospensione ioidea). Sarà dovere ed impegno dello
specialista otorinolaringoiatra indirizzare e consigliare al
paziente la terapia medica-chirurgica più idonea e
mirata per lui. “Sit nox cum somno, Sit sine nocte dies”.
Sogni d’oro a tutti!
Antonio Rencricca
Specialista Otorinolaringoiatra
Ospedale di San Donà di Piave
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ATTUALITÁ
PILLOLE DI STORIA
a cura del dottor Fabio Toffoletto
…DALLA PARTE DEL PAZIENTE
Se nel secolo scorso avessimo chiesto a 100 persone in attesa di intervento
chirurgico quale fosse stata la loro maggiore preoccupazione,
probabilmente la risposta sarebbe stata “la paura di sentir dolore”. Ebbene
nel corso del tempo questa
paura si è progressivamente
trasformata (e credo sia
un’esperienza comune a tutti)
nell’angoscia di sottoporsi all’anestesia
e di cosa ci può succedere
nel momento in cui
non siamo più padroni del proprio
corpo. Tali preoccupazioni
sono verosimilmente dovute
alla paura dell’ignoto, alla paura
di consegnare se stessi nelle
mani di una persona estranea
e di “svegliarsi” durante l’intervento
ma, è opportuno ribadirlo,
alla resa dei conti sono preoccupazioni totalmente ingiustificate. I
sistemi di monitoraggio delle funzioni vitali e il numero di persone addette
alla sorveglianza del paziente durante l’intervento, sono talmente
elevate che nessuna persona avrà mai nella propria vita tante attenzioni
e controlli come in quei momenti. In effetti, andando a chiedere un
parere alle persone che si sono sottoposte a procedure anestesiologiche,
si ricevono risposte più di meraviglia sulla condizione di benessere
e di completa assenza del dolore rispetto a sensazioni fastidiose avute
durante l’intervento chirurgico, sia in sedazione locale che totale. Eventuali
sensazioni spiacevoli di brivido, nausea, vomito, avvenuti in seguito
a interventi chirurgici subiti qualche anno fa, sono oramai un lontano
ricordo perché si è riusciti a rendere quasi inesistenti quegli effetti collaterali
molto fastidiosi al paziente.
Durante il percorso chirurgico l’anestesista segue il paziente in maniera
continua, dalla valutazione delle sue condizioni generali all’intervento
stesso al decorso post operatorio, ed è lo specialistica che ha una visione
olistica del paziente e dei suoi problemi. Un consiglio che posso
dare a chi deve sottoporsi ad una qualsiasi pratica anestesiologica è
che, nella pratica di vita quotidiana, esistono attività o situazioni molto
più pericolose. Abbiate la massima fiducia nello specialista che avete
davanti e che vi seguirà, passo dopo passo, in tutto il vostro cammino
terapeutico.
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LA TESTIMONIANZA DI UN PAZIENTE
Non è facile esprimere le “forti” emozioni che si provano
pochi istanti prima di essere sottoposti a un intervento
chirurgico, soprattutto se si tratta del primo nella
propria vita, ma ci provo. E’ un caldo giorno di luglio
e mi ritrovo in un letto nella Chirurgia di San Donà in
attesa di entrare in sala operatoria. A metà mattinata
gli infermieri mi trasferiscono con l’intero letto nell’area
delle sale operatorie e in questo momento la tensione
sale alle stelle. Il ritmo cardiaco aumenta. Sono decisamente
teso. E’ inutile cercare di star tranquillo.
So che sarò sottoposto ad un’anestesia spinale e dunque
sono consapevole che il mio corpo, dalla cinta
alla punta dei piedi, sarà isolato da tutto il resto. Dovrei
essere sveglio durante l’intervento e questo un po’ mi
solleva, tuttavia ho in testa due chiodi fissi: sentirò del
male? Andrà tutto bene?
Ogni minuto d’attesa a pochi metri dalla sala operatoria
equivale per me a un’ora d’attesa. Sapere che
dovrò affidare la mia vita a mani altrui mi fa impazzire.
Il personale che (forse) eseguirà l’intervento cerca di
mettermi a mio agio facendomi domande, seppur
banali, ma parlare mi aiuta.
Dopo pochi istanti (ore per me) è giunto il momento
tanto temuto.
Mi ritrovo disteso sul lettino della sala operatoria, sul
fianco destro, con l’anestesista che mi parla: “Si rilassi,
vedrà che non sentirà nulla”. In verità sento un pizzico
sulla schiena: “Fatto!” riprende l’anestesista, “pensavo
fosse molto peggio” penso io, poi il buio.
La prima cosa che sento al risveglio è: “Il paziente si è
svegliato?” e vedo le plafoniere dell’illuminazione scorrere
sopra di me: mi stanno riportando in reparto sul
letto che occupavo in precedenza. Cosa ho pensato
in quel momento? “Già fatto? Tutto qui?”. Ebbene si.
L’intervento durato oltre un’ora è trascorso senza che
me ne rendessi conto. Il tutto per merito di una eccezionale
anestesista (di cui non conosco il nome) che
mi ha “liquidato” (si fa per dire ovviamente) con un
“pizzico” sulla schiena, e per merito dell’ottimo lavoro
(a mio modesto parere) del primario Paolo Sorrentino
e del dottor Agostino Giacomel, nonché dello staff di
Chirurgia, che mi hanno “coccolato” sia prima che
dopo l’intervento, facendomi sentire prima di tutto una
persona, poi un paziente.
Lettera firmata
UN’AULA DEL CENTRO DI SALUTE MENTALE DEDICATA AD ALESSANDRA ZARATIN
Nell’ambito di una ristretta cerimonia svoltasi lo scorso settembre al Centro di Salute Mentale di San Donà di Piave, il
direttore generale dell’ULSS10, la direzione strategica, il direttore del Dipartimento di Salute Mentale, Salvatore Russo,
hanno intitolato la sala riunioni ad Alessandra Zaratin, ex dipendente di questo servizio scomparsa all’età di 32 anni a
causa di una grave malattia.
“Non è usuale dedicare una sala a un dipendente ma questo è un evento singolare – ha esordito il direttore generale,
Paolo Stocco –. Alessandra, oltre alla professionalità ha messo in questo luogo
qualcosa che non è scritto in nessun contratto di lavoro: ha messo l’entusiasmo
e la passione, sia nelle proprie mansioni che nei confronti dei pazienti con cui
aveva quotidianamente un ottimo rapporto umano”.
All’ingresso della sala è stata posta la targa di intitolazione che riporta il motto
di Alessandra: “Felicità è vedere ciò che si ha”. Presenti alla cerimonia anche i
genitori ed il marito di Alessandra.
“In questa struttura i pazienti hanno libero accesso ovunque – ha aggiunto il
dottor Salvatore Russo - . Alessandra era impiegata in ufficio ma aveva una
capacità innaturale di rasserenare i pazienti con il suo modo di fare e con il suo
entusiasmo. Il suo sorriso resterà impresso sui muri di questo centro per sempre”.

A SAN STINO DI LIVENZA
UN FONDO ALIMENTARE PER LE PERSONE INDIGENTI
In tempi di crisi tutti hanno il dovere, civico e morale, di cooperare
per alleviare gli effetti del crescente fenomeno delle
nuove povertà. Pare impossibile che nel ricco nord est vi
possa essere la difficoltà, da parte di numerose famiglie, di
far fronte alle esigenze di approvvigionamento alimentare.
Eppure nei fatti è così: anche questo semplice bisogno primario
spesso è lontano dalle possibilità economiche di chi
ha perso il posto di lavoro, oppure è solo ed anziano o non
in grado di lavorare. Il Comune di San Stino di Livenza, che
da sempre collabora con l’associazionismo locale per contrastare
questi fenomeni, ha pensato di introdurre nella gara
d’appalto per la fornitura di derrate alimentari nelle mense
scolastiche, una clausola sociale che prevede, nella valutazione
delle offerte, anche l’attribuzione di un punteggio
alla fornitura gratuita di un fondo alimentare da parte delle
ditte concorrenti. Tale fondo “aggiuntivo”, costituito di generi
alimentari di prima necessità del valore di 4.800 euro, sarà
destinato a persone indigenti residenti nel Comune di San
Stino di Livenza. Il fondo verrà gestito dall’Ufficio dei Servizi
Sociali in accordo con le associazioni di volontariato, in pri-
Campagna di prevenzione cardiovascolare
nel comune di Torre di
Mosto, promossa dagli “Amici del
Cuore” di Motta di Livenza in collaborazione
con l’assessorato alle Politiche
Sociali e le associazioni Avis,
Cri, Proloco, su organizzazione degli
“Amici della Via Rotta”. L’iniziativa
svoltasi lo scorso giugno, che ha
riscosso ampi consensi e partecipazione,
si è articolata in un convegno
dal tema “La malattia cardiaca, epidemia del nuovo
millennio” a cui hanno partecipato i primari dell’ULSS10 Loredano
Milani e Quirino Messina, inoltre il dottor Giuseppe
Favretto dell’ospedale di Motta di Livenza. Successivamente,
domenica 24 giugno, si è svolto un check-up sanitario
gratuito che ha registrato un’alta affluenza sin dalle prime
ore del mattino e al termine della giornata i controlli eseguiti
ABITUATI A
STAR BENE
DAI COMUNI
mis la Conferenza San Vincenzo de Paoli con la quale si sta
rafforzando la collaborazione, al fine di dare risposte efficaci
ai cittadini in difficoltà e stanare i furbetti che qualche volta
bussano alle porte degli uffici comunali e del volontariato
senza avere reali necessità. “Anche se non sarà la soluzione
definitiva – spiega l’assessore ai Servizi Sociali, Matteo
Cappelletto - questa iniziativa rappresenta un segnale importante
che coinvolge anche gli operatori economici in un
rapporto stretto con gli enti locali, troppo spesso lasciati soli
ad affrontare l’attuale emergenza sociale”.
PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE A TORRE DI MOSTO
DOMENICA
SEMPRE
APERTO
In collaborazione
e con il patrocinio di
Città di
San Donà di Piave
sono stati ben 200. In alcuni casi (comprese
persone in giovane età) i partecipanti
sono stati invitati a sottoporsi ad
ulteriori e più approfonditi controlli nelle
strutture della propria ULSS. Un doveroso
ringraziamento va a tutti coloro che
hanno contribuito alla riuscita della’iniziativa:
dagli organizzatori agli sponsor,
e a tutti quei volontari che hanno messo
ha disposizione del prossimo la loro professionalità
a titolo gratuito.
Non per ultimo un grazie particolare Gabriele Borin che è il
fulcro della programmazione di queste numerose iniziative,
e Patrizia Demo che grazie al suo “input” ha permesso a
Torre di Mosto di poter usufruire di questo nobile servizio dal
2009.
Maurizio Mazzarotto
Assessore ai Servizi Sociali Comune di Torre di Mosto
Comitato provinciale Venezia
Delegazione San Donà di Piave
Per crescere sani e forti è
importante informarsi e vivere in
un ambiente salutare. Ritornano
gli appuntamenti con la salute
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PREVENZIONE
Nel corso dell’estate 2010 sono stati segnalati i primi casi di malattia
da virus West Nile in cittadini residenti nei Comuni dell’ULSS
10, senza storia recente di soggiorno all’estero in aree endemiche.
La diagnosi di malattia nell’uomo, associata al riscontro del virus
West Nile nel cavallo e nella zanzara dei genere Culex (largamente
diffusa in questo territorio), depongono per una trasmissione
locale dell’infezione. Il rischio infettivo per la popolazione
si riduce se viene garantita la lotta ai vettori sia nella forma larvicida
che adulticida e se si adottano comportamenti atti ad
evitare la puntura della zanzara.
LA TRASMISSIONE DELLA WEST NILE
Il virus West Nile isolato in Uganda nel 1937 è in grado di infettare
l’uomo e diverse specie animali e negli ultimi decenni si è
propagato in tutto il mondo interessando anche questa zona di
territorio italiano. La trasmissione del virus avviene principalmente
attraverso la puntura delle zanzare del genere Culex che a
loro volta si infettano pungendo gli uccelli, che rappresentano
il serbatoio virale. Altre modalità di trasmissione meno frequenti
del virus all’uomo sono rappresentate dalle trasfusioni di sangue,
trapianti d’organo e allattamento al seno.
GLI EFFETTI SULLA PERSONA
Nella maggior parte delle persone infettate non compare alcun
sintomo di malattia mentre, in circa il 20% dei casi, dopo
alcuni giorni, compare la febbre accompagnata da mal di testa,
dolori muscolari e inappetenza per una durata di 3-6 giorni.
In questi casi, anche se non frequentemente, il virus può provocare
una congiuntivite o una eruzione cutanea localizzata al
volto e al tronco con interessamento ghiandolare linfonodale
della durata di 1 settimana. Nei casi di malattia la complicanza
più grave è rappresentata dal coinvolgimento del sistema
nervoso con quadri di meningite, encefalite o mielite che si
verificano in circa l’1% dei malati ed interessano soprattutto le
persone di età superiore a 60 anni, provocandone la morte in
circa il 10% dei casi.
Come per la maggior parte delle malattie virali, non esistono terapie
per la cura dei casi di malattia da West Nile e non è disponibile
un vaccino per la prevenzione vaccinale nell’uomo.
La notifica di questa malattie infettiva da parte del medico che
fa la diagnosi è obbligatoria e va fatta entro 24 ore, per fax o
altro mezzo, al Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’ULSS (telefono
0421-227887 o 396714).
18
Numero di casi di malattia di West Nile Virus - anno 2012
SORVEGLIANZA DELL’INFEZIONE DA WEST NILE
La sorveglianza dell’infezione da West Nile si pone l’obiettivo di
stimare la dimensione della circolazione virale e l’andamento
epidemiologico dell’infezione, permettendo la diagnosi precoce
dei casi di malattia. Il sistema di sorveglianza prevede la
ricerca del virus nei donatori di sangue e nelle persone particolarmente
esposte all’infezione, come gli addetti ai maneggi ed
i lavoratori degli allevamenti di cavalli dove si sono verificati casi
autoctoni di malattia negli animali, ma anche la ricerca virale
in pool di zanzare del genere Culex.
COME PREVENIRE L’INFEZIONE
Attuare le seguenti misure ambientali per contrastare la proliferazione
delle zanzare e la diffusione del virus:
• evitare la formazione di raccolte d’acqua stagnante che costituiscono
i luoghi di moltiplicazione degli insetti;
• eseguire una costante lotta alle larve di zanzare utilizzando
i prodotti larvicidi disponibili sia sul suolo pubblico che di proprietà;
• eseguire periodici interventi di lotta adulticida per ridurre il grado
di infestazione nei luoghi densamente abitati.
Gli interventi di disinfestazione contro le larve dell’insetto sono
da privilegiare rispetto a quelli contro l’insetto adulto, devono
essere eseguiti con prodotti larvicidi ogni 10 giorni e devono
riguardare tutte le raccolte d’acqua stagnante dove la zanzare
depone le uova.
Misure comportamentali. Consistono nell’utilizzo di insettorepellenti
sulle parti scoperte del corpo ad eccezione delle zone peri
oculari e della bocca, di zampironi per evitare la puntura della
zanzara, l’impiego di zanzariere alle finestre.
IL PROTOCOLLO REGIONALE DI SORVEGLIANZA
Il protocollo regionale del Veneto del luglio 2010, riguardante la
sorveglianza e la lotta al vettore di West Nile, prevede la partecipazione
attiva dei Comuni che hanno il compito di far eseguire
la disinfestazione contro le zanzare nei luoghi pubblici e
dei privati cittadini che devono eseguire gli interventi sui luoghi
di proprietà, associati a campagne informative per sensibilizzare
la popolazione. Per ulteriori informazioni riguardanti la lotta
larvicida e adulticida possono essere richieste al Servizio Igiene
e Sanità Pubblica dell’ULSS10:
a San Donà di Piave
Tel.: 0421.228176 - Email: sisp.sandona@ulss10.veneto.it
a Portogruaro
Tel.: 0421.396715 Email: sisp.portogruaro@ulss10.veneto.it
FEBBRE DEL NILO
Numero di casi di malattia di West Nile Virus - anno
Comune Casi accertati
Caorle 3
Concordia Sagittaria 4
Eraclea 5
Fossalta di Piave 1
Fossalta di Portogruaro 1
Jesolo 7
Pramaggiore 1
Portogruaro 2
S. Donà di Piave 5
S. Stino di Livenza 1
Comune Casi accertati
Caorle 3
Concordia Sagittaria 4
Eraclea 5
Fossalta di Piave 1
Fossalta di Portogruaro 1
Jesolo 7
Pramaggiore 1
Portogruaro 2
S. Donà di Piave 5
S. Stino di Livenza 1
Dati aggiornati a 24 settembre 2012.
Rilevazione del’unità operativa complessa Igiene e Sanità Pubblica
SORVEGLIANZA E LOTTA AI VETTORI DI WEST NILE
Dati aggiornati a 24 settembre 2012.
Rilevazione del’unità operativa complessa Igiene e Sanità Pubblica

Medico di Medicina
Generale
indirizzo ambulatorio Telefono/ celulare lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
aMadio lidia Viale Pordenone n. 32 Portogruaro 0421.73192 348.3329942 17.00 - 20.00 17.30 - 19.30 8.30 - 10.30 9.00 - 11.00 17.00 - 19.00
aMadio lidia Via Garibaldi 18/A Teglio Veneto loc. Cintello 14.30 - 16.00 10.30 - 12.00 17.30 - 19.00 10.30 - 12.00
aneSe GiaMpaolo
BarBaGallo - FranceSca l.r.
Via del Commercio n. 69/2-3
Fossalta di Portgoruaro
P.le della Repubblica n. 1
loc. La Salute di Livenza - S. Stino di L.
0421.244197
0421.244237
BarBaGallo - FranceSca l.r. Via Biverone n. 43 S. Stino di Livenza 320.0828551
BarBaGallo - FranceSca l.r.
Via Papa Giovanni XXIII° n. 11
S. Stino di Livenza
11.00 - 15.00 9.00 - 13.00 15.30 - 19.00 9.00 - 13.00 9.00 - 13.00
0421.80498 9.30 - 12.30 16.00 - 18.00 9.00 - 11.00 9.30 - 12.30 16.00 - 19.00
0421.311158
16.00 - 18.00
s.a.
11.00 - 12.00
s.a.
10.00 - 11.00
s.a.
12.00 - 13.00
s.a.
16.00 - 18.00
s.a.
15.00 - 16.00
s.a.
11.00 - 12.00
s.a.
10.00 - 11.00
s.a.
BaSo lino anTonio Via Dei Vitalizi n. 5 Caorle 0421.82282 9.00 - 12.00 15.00 - 17.00 18.00 - 19.00 9.00 - 11.00 9.00 - 11.00
BaSo lino anTonio Viale S. Margherita n. 77 Caorle 0421.81876 9.00 - 12.00 9.00 - 12.00 17.00 - 19.00
BaTTain raFFaella
BaTTain raFFaella
BoaTTo luciano
BorToluSSi paolo
Via S. Benedetto n. 13/C
loc. Summaga - Portogruaro
Via Fornace n. 73
loc. Pradipozzo - Portogruaro
Via Papa Giovanni XXIII°
n. 11 - S Stino di Livenza
Via del Commercio n. 69/2-3
Fossalta di Portgoruaro
0421.205344 15.30 - 17.30 9.00 - 10.30 15.30 - 17.30 9.00 - 11.30 16.00 - 18.00
0421.204414 9.00 - 10.30 9.00 - 10.30 9.00 - 10.30
0421.311158
0421.310589
0421.244197
0421.244237
8.30 - 12.00
8.30 - 12.00
18.00 - 19.00
8.30 - 12.00 8.30 - 12.00
8.30 - 12.00
18.00 - 19.00
13.00 - 14.00 12.00 - 13.00 12.00 - 13.00 13.00 - 14.00
BorToluSSi paolo Via IV novembre n. 26 Teglio Veneto 0421.206299 8.30 - 11.45 8.30 - 11.45 8.30 - 11.45 15.00 - 18.00 8.30 - 11.45
Brocca anTonella
Brocca anTonella
capaSSo coSiMo
P.le della Repubblica n. 1
loc. La Salute di Liv.- S. Stino di Livenza
Via Papa Giovanni XXIII°
n. 11 - S Stino di Livenza
Strada Villaviera n. 87
Castello di Brussa - Caorle
0421.290476
388.7906042
0421.311158
0421.312520
capaSSo coSiMo Viale Marconi n. 36 - Caorle 0421.212337
capaSSo coSiMo
Corso Genova n. 34
Porto S. Margherita di Caorle
9.00 - 11.30 16.00 - 18.30
9.00 - 11.30
s.a.
14.30 - 18.00
17.00 - 18.30 8.30 - 10.30 10.00 - 12.00 8.30 - 10.00
346.1475270 15.00 - 16.00 15.00 - 16.00
9.00 - 12.00
18.00 - 19.00
9.00 - 12.00
9.00 - 12.00
18.00 - 19.00
9.00 - 12.00
18.00 - 19.00
346.1475270 15.00 - 16.00 15.00 - 16.00 15.00 - 16.00
9.00 - 12.00
18.00 - 19.00
9.00 - 11.00
capoVilla GioVanni Via Marconi n. 14 Annone Veneto 0422.769990 17.00 - 19.00 9.30 - 12.00 17.00 - 19.00 17.00 - 19.00 9.30 - 12.00 9.00 - 10.00
capoVilla GioVanni Via Loncon - Annone Veneto 0422.769991 16.00 - 17.00 16.00 - 17.00 11.00 - 12.00
capoVilla GioVanni loc. Belfiore - Pramaggiore 0422.769992 11.00 - 13.00 8.30 - 11.00
caSonaTo aldo Via Pordenone n. 2 - Pramaggiore 0421.799388 9.00 - 12.00 9.00 - 12.00 10.00 - 12.30 9.00 - 12.00 16.00 - 19.00
colaViTTi
carlo ValenTino
colaViTTi
carlo ValenTino
Viale Trieste n. 38/A - Portogruaro
Via Fausta 118
loc. Lugugnana - Portogruaro
0421.275732
0421.272299
8.00 - 9.00
s.a.
corradini Morena Via Dello Zodiaco n. 48 - Bibione 328.0556480 18.00 - 19.00
corradini Morena
Via Cavalieri Vittorio V.to
loc. Cesarolo di S. Michele al Tagliamento
14.00 - 15.00
s.a.
14.00 - 15.00
s.a.
14.00 - 15.00
s.a.
8.00 - 9.00
s.a.
0421.705262 15.30 - 19.00 9.30 - 12.00 9.30 - 12.00 9.30 - 12.00 15.30 - 18.30
15.00 - 16.00
18.00 - 19.00
18.00 - 19.00
328.0556480 10.00 - 12.00 10.00 - 12.00 15.00 - 17.00 10.00 - 12.00 10.00 - 12.00
coSTa andrea Via Persiana n. 33 - Cinto Caomaggiore 0421.241066 16.00 - 19.00 9.30 - 13.00 10.00 - 12.00 16.00 - 18.30 8.00 - 10.00
crociani Maria elena
Via Fausta, n. 118 A
loc. Lugugnana - Portogruaro
0421.242104 9.00 - 11.00 9.00 - 11.00 9.00 - 11.00 17.00 -19.00 11.30 - 14.00
crociani Maria elena Viale Trieste n. 38/A - Portogruaro 0421.394069 15.00 - 17.00 17.00 - 19.00 9.00 - 11.00 9.00 - 11.00
dall’oro adelchi Via Fondaco n. 4 - Portogruaro 0421.71601 328.0556480
8.30 - 12.30
18.00 - 20.00
8.30 - 12.30 8.30 - 12.30 15.00 - 19.00 10.00 - 13.00
dall’oro adelchi Viale Trieste n. 38/A - Portogruaro 17.30 - 19.00 9.00 - 10.30
d’andrea Monica
Viale Venezia n. 8/E
Fossalta di Portogruaro
0421.248328
329.5455984
d’andrea Monica Via Claudia n. 90 - Concordia Sagittaria 329.5455984
8.30 - 9.30
9.30 - 10.30
s.a.
14.00 - 15.00
15.00 - 16.00
s.a.
17.00 - 18.00
18.00 - 19.00
s.a.
8.30 - 10.00
17.00 - 18.00
18.00 - 19.00
s.a.
10.30 - 12.00
8.30 - 9.30
9.30 - 10.30
s.a.
14.00 - 15.00
15.00 - 16.00
s.a.
de riTo rocco Via Pacinotti n. 1/3 - Pramaggiore 0421.799183 9.00 - 12.00 9.00 - 12.00 9.00 - 12.00 9.00 - 12.00 16.00 - 19.00
di Bari dario Viale S. Margherita n. 95/B - Caorle 347.2847147 9.00 - 12.00 17.00 - 19.00 9.00 - 12.00 17.00 - 19.00 9.00 - 12.00
MEDICI DI
FAMIGLIA
ORARI DI AMBULATORIO E CONTATTI DEI MEDICI DI
MEDICINA GENERALE DISTRETTO SOCIO SANITARIO N.2 “PORTOGRUARESE”
Comuni di: Annone Veneto, Caorle, Cinto Caomaggiore, Concordia Sagittaria,
Fossalta di Portogruaro, Gruaro, Portogruaro, Pramaggiore, San Michele al Tagliamento, San Stino di Livenza, Teglio Veneto.
8.00 - 10.00
reperibile per
urgenze
19

20
Medico di Medicina
Generale
di Bari dario
dreon claudia
dreon claudia
driuSSo erManno
driuSSo erManno
FaBriS SiMeone
Via Pigafetta A. n. 10
Porto S. Margherita di Caorle
Via M. Polo n. 2 - S. Michele al
Tagliamento
Via XXIV Maggio - S. Michele al Tagliamento
Via Fornace n. 73
loc. Pradipozzo - Portogruaro
Via Loredan
loc. Mazzolada - Portogruaro
Via Papa Giovanni XXIII°
n. 11 - S Stino di Livenza
0421.260591 17.00 - 19.00 17.00 - 19.00 10.00 - 12.00
339.5226905 15.00 - 17.30 9.00 - 11.30 15.30 - 18.00 9.00 - 11.30 9.00 - 11.30
0431.521443 9.00 - 11.00 9.00 - 11.00 15.00 - 17.30
0421.204414 15.30 - 19.00 15.30 - 18.30 15.30 - 18.30 15.30 - 18.30 15.30 - 18.30
0421.311158
0421.460132
8.30 - 12.00
18.00 - 19.30
su app.
10.00 - 11.00 10.00 - 11.00
16.00 - 19.00
su app.
Facca Marina Via Fondaco n. 4 - Portogruaro 0421.75977 8.30 - 11.30 8.30 - 11.30
Falcon daVide
Via Giovanni XXIII° n. 12
Fossalta di Portogruaro
FarMani alioSaT Via Musil n. 168 - Concordia Sagittaria
9.00 - 12.00
18.00 - 19.30
su app.
16.00 - 19.00
s.a.
8.30 - 11.30
9.00 - 13.30
s.a.
14.30 -17.30
s.a.
0421.248090 9.00 - 12.00 9.00 - 12.00 15.30 - 18.00 9.00 - 12.00 9.00 - 12.00
0421.276777
333.6701030
8.00 - 10.00
s.a.
8.30 - 10.30 16.00 - 18.00 8.30 - 10.30 8.30 - 10.30 16.00 - 19.00 s.a.
FarMani alioSaT Via Rivago n. 8 - Giussago di Portogruaro 16.00 - 18.30 8.30 - 10.30 16.00 - 18.30 16.00 - 18.30 8.30 - 11.00 s.a.
FaVaro anna Maria Via Claudia n. 84 - Concordia Sagittaria 0421.394729 15.00 - 19.00 8.00 - 11.30 15.00 - 19.00 8.00 - 11.30 8.00 - 11.30
FaVruzzo Federico Viale Pordenone n. 32 Portogruaro 14.00 - 15.00 14.30 - 15.30
FaVruzzo Federico Via Martiri della Libertà -n. 59 - Portogruaro 0421.72520 11.30 - 13.30 18.00 - 20.00 12.30 - 14.00 11.30 - 13.30 15.00 - 18.30
FeBo aurelio
Piazza Libertà n. 5
S. giorgio di Livenza - Caorle
ForTe nicola Via Claudia n. 84 - Concordia Sagittaria 0421.394729 368.608643
ForTe nicola
Via dei Braccianti n. 67 Centro Civico -
Concordia Sagittaria
0421.80121 8.30 - 12.00 8.30 - 12.00 15.00 - 19.00 8.30 - 12.00 15.00 - 19.00 s.a.
16.30 - 18.00
18.00-19.00 s.a.
0421.769188 368.608643 8.30 - 10.30
17.00 - 19.00
s.a.
15.00 - 17.30
s.a.
8.30 - 10.30
s.a.
9.00 - 12.00
s.a.
15.00 - 17.00
8.30 - 9.30
9.00 - 11.00 s.a.
Gallo GioVanni Piazza Mercato n. 28 - Caorle 0421.212478 16.00 - 18.00 16.00 - 18.00 10.00 - 12.00 16.00 - 18.00 16.00 - 19.00
Gallo GioVanni Via Tagliamento n. 10 - Caorle 0421.81876 16.00 - 18.00
10.00 - 12.00
16.00 - 18.00
10.00 - 12.00 16.00 - 18.00 16.00 - 19.00
Gallo GioVanni Viale S. Margherita n. 77 - Caorle 0421.81876 10.00 - 12.00 10.00 - 12.00 10.00 - 12.00
GaSparoTTo adriana
Via del Commercio n. 69/2-3
Fossalta di Portgoruaro
0421.244197
0421.244237
9.00 - 13.00
9.00 - 12.00
17.00 - 19.00
GiancaSpro Mariano Calle Gallo n. 2 - Caorle 15.00 - 18.00 10.00 - 12.00 15.00 - 18,00
GoBBo andrea
Via dei Braccianti n. 67 Centro Civico -
Concordia Sagittaria
lipani Michele Via Claudia n. 84 - Concordia Sagittaria
lucheTTi laMBerTo Via Claudia n. 84 - Concordia Sagittaria
Maniero Tiziano
Maniero Tiziano
MaraFon GioVanni
P.le della Repubblica n. 1
loc. La Salute di Livenza S. Stino di Livenza
Via Papa Giovanni XXIII° n. 12
S. Stino di Livenza
Via Della Serenissima
n. 6/A - Caorle
9.00 - 13.00 9.00 - 13.00 11.00 - 15.00
10.00 - 12.00
15.00 - 18.00
10.00 - 12.00
0421.769188 15.00 - 16.00 8.00 - 9.00 15.00 - 16.00 8.00 - 9.00 15.00 - 16.00
0421.394729
e digitare int. 5
0421.394729
e digitare int. 5
9.30 - 12.00 16.30 - 19.00 9.30 - 12.00 16.30 - 19.00 9.30 - 12.00
9.00 - 12.30
17.00 - 19.00
9.00 - 12.30 9.00 - 12.30 15.00 - 19.00 9.00 - 12.30
0421.80498 15.30 - 18.30 9.00 - 12.00 16.00 - 19.00 16.00 - 19.00 9.00 - 12.00
0421.311158 11.30 - 12.30 14.00 - 15.00 11.30 - 12.30 18.00 - 19.00
0421.210063
fax 0421.81000
11.00 - 13.30 11.00 - 13.30 17.00 - 20.00
11.00 - 13.30
16.00 - 18.00
(s.a.)
11.00 - 13.30
MaSiero adriano naTale Viale Pordenone n. 32 - Portogruaro 0421.72155 333.8268170 8.30 - 12.30 16.00 - 19.00 16.00 - 19.00 15.00 - 18.00 8.30 - 12.00
Milan eliGio Via Roma n. 34 - Gruaro 0421.708201 8.30 - 11.30 8.30 - 11.30 8.30 - 11.30 16.00 - 19.00 8.30 - 11.30
Milan eliGio
Via Roma - Sede Comunale - Cinto
Caomaggiore
Milio renaTa Via Della Serenissima n. 6/A - Caorle 0421.210063 9.00 - 11.00
MineTTo anna Via Postumia n. 32 - Annone Veneto 0422.769913
0421.241061 18.00 - 19.00 9.00 - 10.00
8.30 - 11.00
18.00 - 19.00
9.00 - 11.00
14.30 - 16.00
s.a.
15.00 - 17.00 9.00 - 11.00 9.00 - 11.00
8.30 - 11.00 10.30 - 12.45 8.30 - 11.00 8.00 - 8.30
MineTTo anna Via Loncon - Annone Veneto 339.8920925 12.15 - 12.45 17.00 - 18.00 17.30 - 18.30 17.00 - 18.00
MineTTo anna
Via Papa Giovanni XXIII° n. 11
S. Stino di Livenza
0421.311158 12.00 - 13.00
8.30 - 9.30
s.a.
17.00 - 18.00
12.00 - 13.00
s.a.
Mior Mario Viale Trieste n. 38/A - Portogruaro 0421.394069 16.00 - 19.00 9.00 - 12.00 16.00 - 19.00 9.00 - 12.00 16.00 - 19.00 8.00 - 12.00
Mior Mario
ORARIO DI AMBULATORIO DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE
DISTRETTO SOCIO SANITARIO N. 2 “Portogruarese”
indirizzo ambulatorio Telefono/ celulare lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Via Statuti n. 5
loc. Lison - Portogruaro
11.00 - 12.00 16.00 - 17.00 11.00 - 12.00 16.00 - 17.00 11.00 - 12.00

Medico di Medicina
Generale
nadalin lucia Via Fondaco n. 4 - Portogruaro 0421.74402 14.00 - 17.00
oSTan paola P.zza Aldo Moro n. 22 - S. Stino di Livenza 0421.311944 8.15 - 12.00
paScuTTo pieTro
Via Papa Giovanni XXIII°
n. 11 - S Stino di Livenza
piVa erMeS Via Udine n. 29 - Cinto Caomaggiore
0421.460272
0421.209490
335.6680119
9.30 - 13.00
s.a.
15.30 - 19.00
s.a.
9.30 -11.30
17.30 -19.00
15.30 - 19.00
s.a.
8.30 - 11.30
9.30 - 11.30
18.30 - 19.30
9.00 - 12.00
s.a.
pizzoliTTo andrea Viale Trieste n. 38/A - Portogruaro 339.8033683 17.30 - 19.00 9.00 - 10.30
14.00 - 17.00
s.a.
9.30 - 12.00
10.00 - 13.30
s.a.
8.30 - 11.00
9.30 - 11.30
17.30 - 19.00
16.00 - 19.00
s.a.
9.00 - 12.00
15.00 - 16.00
su app.
8.30 - 11.30 8.30 - 11.30 8.30 - 11.30 15.00 - 18.30 16.30 - 19.30 reperibile
pizzoliTTo andrea Via Fondaco n. 4 - Portogruaro 0421.71601 339.8033683 8.30 - 12.00 15.00 - 19.00 15.00 - 19.00 8.30 - 12.00 8.30 - 12.00
pizzoliTTo Mario Viale Pordenone n. 32 - Portogruaro
pizzoliTTo Mario Via Claudia n. 90 - Concordia Sagittaria
preTTo lino
preTTo lino
Via S.Nicolò n. 2 - S. Michele al
Tagliamento
Via Dei Gemelli n. 78 - S. Michele al
Tagliamento
0421.275434
335.5294068
0421.271177
335.5294068
15.00 - 17.30 10.30 - 12.30 15.00 - 17.30 18.00 - 20.00 15.00 - 17.30
8.00 - 12.00 8.00 - 12.00 8.00 - 12.00 8.00 - 12.00
0431.57289 8.30 - 11.00 8.30 - 11.00 8.30 - 11.00 15.30 - 19.00 15.30 - 19.00
0431.438454 17.00 - 19.00 11.30 - 13.00 11.30 - 13.00 8.30 - 10.00 8.30 - 10.30
riccardi carlo Via Claudia n. 84 - Concordia Sagittaria 0421.394729 9.00 - 13.00 15.30 - 19.00 15.30 - 19.00 9.00 - 13.00 15.30 - 19.00
roMano aroldo
runGGaldier
anTonella
runGGaldier
anTonella
Corso Del Popolo n. 67 - S. Michele al
Tagliamento
Viale Trieste n. 38/A - Portogruaro
Via Fausta 118A
loc. Lugugnana - Portogruaro
0431.510044 15.15 - 19.00 15.15 - 19.00 15.15 - 19.00 15.15 - 19.00 15.15 - 19.00
0421.394069
388.8452280
0421.242104
10.30 - 12.30 10.30 - 12.30
15.30 - 17.00
estivo
17.00 - 18.30
15.30 - 17.00
estivo
17.00 - 18.30
SalaTino Vincenzo Via Fondaco n. 4 - Portogruaro 0421.73852 15.00 - 19.00 10.00 - 12.00
15.30 - 17.00
estivo
17.00 - 18.30
15.00 - 18.30
s.a.
17.00 - 18.00
s.a.
11.30 - 13.30
solo urgenze
domiciliari
9.00 - 11.00 9.00 - 10.30 8.30 - 9.30
10.00 - 12.00
15.00 - 19.00
s.a.
SalVador adriano Via I° Maggio n. 106 - Concordia Sagittaria 0421.271183 9.00 - 11.30 9.00 - 11.30 9.00 - 11.30 9.00 - 11.30 9.00 - 11.30
SanTandrea STeFano Via Pellegrini n. 9 - Portogruaro 0421.272724 8.15 - 12.00
SeGaloTTi anGelo
Via IV novembre n. 76
loc. Giai di Gruaro
8.15 - 12.00
15.00 - 16.00
8.15 - 12.00 8.15 - 12.00 14.15 - 19.00
0421.74717 9.00 - 12.00 10.30 - 12.00 15.30 - 19.00 9.00 - 12.00 10.00 - 12.00
SeGaloTTi anGelo Viale Pordenone n. 32 - Portogruaro 14.30 - 15.30 14.00 - 15.30
Serodine dieGo Via Dello Zodiaco n. 46 - Bibione 0431.438650 9.00 - 12.00 9.00 - 12.00 9.00 - 12.00 9.00 - 12.00 16.00 - 19.00
Sonzin Maria Via Fondaco n. 4 - Portogruaro 0421.760032 8.30 - 11.30
15.00 - 18.00
su app.
8.30 - 11.30
15.00 - 19.00
s.a.
8.30 - 11.30
Spinardi FranceSco Via Roma n. 80 - Cinto Caomaggiore 0421.241179 8.00 - 9.00 8.00 - 9.00 18.00 - 19.00 14.00 - 15.00 8.00 - 9.00 s.a.
Spinardi FranceSco Via Zannier n. 18 - Fossalta di Portogruaro 10.00 - 13.00 10.00 - 13.00 9.00 - 12.00
16.00 - 18.30
s.a.
STriuli GioVanni Via Licovi n. 7 - Caorle 0421.81436 8.30 - 11.00 8.30 - 11.00 8.30 - 10.30 8.30 - 11.00
STriuli GioVanni Viale S. Margherita n. 77 - Caorle 0421.81876 17.00 - 19.00 16.00 - 19.00 16.00 - 17.30 15.00 - 18.30
TecchiaTi Michele Via De Gasperi n. 9/a - S. Stino di Livenza 0421.310322
8.30 - 11.30
17.30 - 19.00
8.30 - 11.30 8.30 - 11.30 16.00 - 19.00
10.00 - 13.00 s.a.
8.30 -11.30
17.30 -19.00
ToFFolo luiGi Viale Trieste n. 38/A - Portogruaro 0421.394069 8.00 - 12.00 15.00 - 19.00 8.00 - 12.00 15.00 - 19.00 8.00 - 12.00
TondaTo Sonia Via Callalta n. 52 - Pramaggiore 9.30 - 11.00 17.00 - 19.00 9.30 - 11.00 17.00 - 19.00 9.30 - 11.00
TraVain loredana Via Apicilia n. 6 - S. Michele al Tagliamento 338.2899564 9.30 - 11.30 9.30 - 11.30 9.30 - 11.30 9.30 - 11.30 16.00 - 18.00
TraVain loredana Via Dello Zodiaco n. 48 - Bibione
Vadori riccardo
ValenTinuzzi
carlo alBerTo
ValenTinuzzi
carlo alBerTo
Via XXIV Maggio n. 4/a - S. Michele al
Tagliamento
Corso Del Popolo n. 40 - S. Michele al
Tagliamento
Via Orsa Maggiore n. 4 - S. Michele al
Tagliamento
su appuntamento
338.2899564
16.00 - 17.00 16.00 - 17.00 16.00 - 17.00 16.00 - 17.00 8.30 - 9.30
0431.511711 15.30 - 18.30 8.30 - 11.30 15.30 - 18.30 8.30 - 11.30 15.30 - 18.30
0431.520488 16.30 - 19.00 16.30 - 19.00 16.30 - 19.00 16.30 - 19.00 16.30 - 19.00
0431.439495 9.00 - 12.00 9.00 - 12.00 9.00 - 12.00 9.00 - 12.00 9.00 - 12.00
XauSa luiGi Via Marconi n. 11 - Annone Veneto 0422.769729 8.00 - 12.00 15.30 - 19.30 8.00 - 12.00 8.00 - 12.00 15.30 - 19.00
XauSa luiGi
ORARIO DI AMBULATORIO DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE
DISTRETTO SOCIO SANITARIO N. 2 “Portogruarese”
indirizzo ambulatorio Telefono/ celulare lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Via Papa Giovanni XXIII°
n. 11 - S. Stino di Livenza
0421.311158 16.00 - 17.00 8.30 - 9.30 18.00 - 19.00 8.30 - 9.30
zadro GioVanni Via Versiola n. 16 - Portogruaro 0421.74227 8.15 - 11.30 8.15 - 11.30 8.15 - 11.30 8.15 - 11.30 15.00 - 18.30
S.a. = Su appunTaMenTo
21

MEDICI DI FAMIGLIA
22
pediaTra di
liBera ScelTa
Ballarin SaMuela
Belluzzi GaBriele
Belluzzi GaBriele
indirizzo ambulatorio Telefono/ cellulare lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Piazza Goldoni n. 11/D - S. Stino di
Livenza
Via Postumia n. 54 - Annone Veneto fax 0422.769844
333.3951449
Calle Gallo n. 2 - Caorle fax 0422.769844
333.3951449
0421.311899 9.30 - 11.30 15.30 - 17.00 9.30 - 11.30 9.30 - 11.30 15.30 - 17.30
16.30 - 19.00
s.a.
9.30 - 12.00
s.a.
14.00 - 16.30
s.a.
14.00 - 16.00
s.a.
9.30 - 12.00
s.a.
9.30 - 12.00
s.a.
9.30 - 11.30
s.a.
14.00 - 16.30
s.a.
BoMpan Maria riTa Via Camucina n. 41/3 - Portogruaro 0421.274761 14.30 - 18.00 9.00 - 12.00 9.00 - 12.00 14.30 - 18.00 14.30 - 18.00
BonaVenTura diana
BozzaTo Mara
Via Villastorta n. 2/7 - Portogruaro 0421.274995
347.4333569
Piazza Zancanaro n. 2 - S. Michele al
Tagliamento
0431.57050 8.15 - 11.30
15.00 - 17.00
10.00 - 12.00 10.00 - 12.00 10.00 - 12.00 15.00 - 17.00 15.00 - 17.00
8.15 - 11.30 15.00 - 18.00 8.15 - 11.30 8.15 - 11.30
danieli daria Via Bellini n. 4 - Portogruaro 0421.276538 15.00 - 18.00 15.00 - 18.00 9.00 - 12.00 15.00 - 18.00 9.00 - 12.00
Gennari FranceSca
Via Spareda n. 58 -
Concordia Sagittaria
0421.272515
333.4941287
15.00 - 17.00 9.30 - 11.00 9.30 - 11.00 9.30 - 11.00 15.00 - 18.00
panareo nicola Via Romagna n. 1 - Portogruaro 0421.394384 337.298720 9.00 - 11.30 9.00 - 11.30 16.00 - 19.00 9.00 - 11.30 9.00 - 11.30
pandolFini ViTTorio Via Pellico n. 4 - Caorle 0421.211747 10.00 - 12.00 14.00 - 16.00 10.00 - 12.00 14.00 - 16.00 10.00 - 12.00
pandolFini ViTTorio
ORARIO DI AMBULATORIO PEDIATRI DI LIBERA SCELTA
DISTRETTO SOCIO SANITARIO N. 2 “Portogruarese”
P.zza Libertà, 5 - loc. S. Giorgio di Livenza
- Caorle
0421.80121 337.298720 10.30 - 12.00 15.00 - 16.00
S.a. = Su appunTaMenTo
Caro direttore!
Sono la mamma di Filippo, un bambino che giusto un anno fà ha avuto un piccolo incidente, che ha causato
la frattura dell’omero. Dal Cavallino siamo arrivati all’ospedale di Jesolo. Da subito abbiamo avuto un’accoglienza
premurosa e molto disponibile, sopratutto nei confronti di Filippo. Sono qui a ricordare e a ringraziare
tutta l’equipe ospedaliera e non faccio nomi per non dimenticare nessuno, perché tutti sono stati meravigliosi,
dato che c’è stato anche il ricovero e hanno fatto in modo di metterci a nostro agio con pazienza e disponibilità.
Un caloroso ringraziamento, giusto anche per far sapere che la sanità non sempre si dimentica di noi e c’è sensibilità
e umanità.
Con riconoscenza infinita
Roberta
PIU’ IMPEGNO PER LA DIABETOLOGIA E CORSI DI NORDIC WALKING
L’ATTIVITA’ DELL’ASSOCIAZIONE DIABETICI BASSO PIAVE
Il presidente dell’Associazione Diabetici Basso Piave, Giovanni Franchin, ha presentato il programma sociale e le novità
relative al secondo semestre del 2012. Novità che iniziano dall’aumento, già attuato, delle ore dei medici e paramedici
impiegati nella Diabetologia di San Donà di Piave, arriverà inoltre uno specialista in emodinamica, sempre in Diabetologia,
per ripristinare la circolazione nei pazienti con ulcere ai piedi di tipo vascolare. In collaborazione con l’ULSS10, il
prossimo 1 dicembre l’Associazione Diabetici organizzerà inoltre un congresso dedicato al diabete con un approccio
multidisciplinare, rivolto alle figure mediche e paramediche.
Ritornando all’ospedale di San Donà, lunedì 11 giugno 2012 nel reparto di Medicina ha preso servizio una endocrinologa:
“Questa assunzione dimostra – spiega il presidente Franchin - la volontà della direzione dell’ULSS 10 di impegnarsi
sempre di più nella lotta al diabete. A questo proposito è doveroso il ringraziamento a tutta la direzione strategica
dell’ULSS 10 e ai dottori Giovanni Mazzanti e Rita Finotto che stanno operando
costantemente per portare a termine gli impegni sopra descritti”. Nel mirino
dell’Associazione Diabetici Basso Piave c’è ora l’organizzazione, insieme all
Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS10, di un corso di Nordic Waking tenuto
dagli istruttori dell’omonima associazione di San Donà di Piave. Nella prossima
“Commissione per le attività sul diabete”, presieduta dall’Azienda Sanitaria,
l’Associazione chiederà la possibilità di avere a disposizione un diabetologo
per alcune ore a settimana nella Diabetologia a San Donà, inoltre che parte
dei fondi stanziati dalla Regione Veneto (almeno 20.000 euro) siano trasferiti
alla Direzione Farmaceutica dell’ULSS 10 per l’acquisto di nuove medicine o
apparecchi non previsti dalle indicazioni regionali e l’acquisto di quattro “Holter
Glicemico” per la misurazione continua sottocutanea della glicemia (CGMS).
Infine anche quest’anno l’Associazione aderisce alla giornata di prevenzione del
diabete, domenica 11 novembre, in piazza Indipendenza a San Donà di Piave.

Cari Amici,
anche quest’anno i clown dell’Associazione Vip Venezia Onlus sono
volati in Brasile (dal 23 agosto al 14 settembre), per proseguire il
progetto di Missione a Criciuma nello stato di Santa Caterina.
L’attività è iniziata l’anno scorso: i clown di Vip Venezia assieme ai
clown di Vip Alessandria, Vip Milano e Vip Roma hanno fatto laboratori,
giochi e spettacoli per i bimbi del Bairro da Juventude di Criciuma
(http://www.bairrodajuventude.org.br). I bimbi che frequentano
il Bairro da Juventude, vivono nelle favelas di Criciuma. Ogni mattina
un bus li va a prendere nei quartieri poveri e li porta al “Bairro”
dove possono avere un’istruzione ed un pasto caldo.
Quest’anno i clown di Vip Venezia, assieme ai clown di Vip Alessandria,
Vip Pavia, Vip Torino e Vip Vallesina hanno svolto laboratori e
attività al fine di far realizzare uno spettacolo ai ragazzi e agli insegnanti del Bairro. Hanno inoltre
svolto servizi di clownterapia presso l’ospedale pediatrico e presso una casa di accoglienza per
malati oncologici.
Il diario della Missione è presente nel sito http://www.vip-missione.org
A settembre prosegue inoltre l’attività ordinaria di Vip Venezia, con i servizi settimanali presso
l’Ospedale Civile di San Donà e quindicinali presso l’Ospedale “San Tommaso dei Battuti” di
Portogruaro.
Il 22 settembre i clown di Vip Venezia hanno partecipato, assieme ad Admo Venezia, all’evento
nazionale “Ehi tu! Hai midollo?” (http://www.ehituhaimidollo.org/), allo scopo di sensibilizzare le
persone alla donazione di midollo osseo.
Un’altra occasione per incontrare i clown di Vip Venezia saranno le Fiere del Rosario che si terranno
a San Donà i primi di ottobre. Come di consueto i clown saranno presenti per far conoscere
la clownterapia e contagiare la città con il loro “Vivere In Positivo”!
ANGOLO DEL...
E RICETE DEL SORISO a cura de Walter Basso - www.edizioniscantabauchi.it
Ecoci ancora qua co sta rubrica de alto e intrinseco valore medico scientifico sperimentale.
Lustreve ben i ocieti e tegnì in memoria. No se sa mai.
COME CURARE I CALI...
Bisogna prima de tuto savere che na volta el popolo se divideva in do mezi popoli:
el popolo e el popolasso. El popolo gera formà da tuti queli che gaveva
fato almanco fin la quinta elementare, el popolasso da tuti st’altri. El popolo se
se malava sofriva de mal de testa, gastrite, pendicite. El popolasso de scagoto
fulminante, stitichessa, pataressi e i cali. I cali vegneva fora par via che i pori cani
caminava piè nudi e cussì le sole dei sudeti piè gera onte ludre e durissime. Bastava
scrìvarghe sora “vero cuoio” e no ghe jera nessuna difarensa co un paro de
scarpasse dela Geosss. Forse me sbalio: ghe gera dele picole difarense; le fanghe
dela Geosss, respira e no spussa. I piè del popolasso no tirava fià, spussava forte
e gera fodrai de cali. Questi però nela vita de tuti i giorni gaveva anca na nobile
funsion. Quela de barometro visto che no ghe gera gnancora i Colonbreli dela
Reonautica tipo Giuliani che ne dise, qualche volta indovinando, che tenpo che
farà el dì dopo. “Me fa male i cali: me sa che doman piove!” ze stà la famosa
frase che ga dito anca Noè el dì prima del famoso Dilubbio Universale. Va bene
ma ora parliamo di cose serie e veniamo a darvi la ricetta dei nostri veci per eliminare i calli umani. Scrivo in italiano quasi perfetto per dare serietà
allo scritto. Preparare una spalteca con uno spicchio di aglio, un porro, un po’ di aceto, e un po’ di olio di ricino (una volta questo abbondava). Per
fare ciò centrifugare porro e aglio. Poi smissiare con l’aceto e l’olio di ricino. Applicare sul callo e poscia fasciare il fetone e lasciare lì per tutta una
notte. Il mattino dopo cavare la fasciatura e russare il callo con pietra pomice o lima grossa. Quando, russando o limando, si raggiunge l’osso il
callo sarà sparito. A male estremo, estremo rimedio. Mah… nutro forti dubbi sulla validità della cura e suggerisco quella lanciata nei giornali scritti su
carta pergamena quando Andretti era ancora un neonato, quindi al tempo delle guerre puniche, da una famosa ditta di spalteche: “Se il callifugo
Ciccarelli usar non vuoi, perdi i denari e i calli restan tuoi!”. Buongiorno a tutti!
I PROVERBI SAGI…(se fa par dire)
“Par star ben ghevoe: socoli, brocoli, capeo e… poco serveo!” in pratica bisogna essere ben vestiti, aver da magiare e soprattutto non pensarci.
“Elmalà no magna gnente, ma el te magna fora tuto!” L’ammalato non mangia nulla ma per curarlo ti manda a ramego l’intero patrimonio grazie
anche ai famigerati ticket sanitari!
“A le làgreme de un erede, mona chi ghe crede!” No comment.
“L’è andà a pascolare le galine del’Arciprete” Una volta i cimiteri erano vicinissimo alle chiese e alle canoniche. Le galline da brodo del parroco
spesso sconfinavano nei suddetti cimiteri e andavano a becchettare tra le tombe. Da qusto il proverbio… anzi il modo di dire!
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