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Tesi Neonicotinoidi

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La produzione di acqua di guttazione da parte delle piante di mais è un fenomeno che si<br />

verifica limitatamente alle prime tre settimane di vita. La produzione da ogni singola pianta si<br />

attesta su volumi che variano tra gli 0,1 mL e i 0,3 mL al giorno nei periodi iniziali di forte<br />

produzione, diminuendo a volumi inferiori agli 0,1 mL durante gli ultimi giorni in cui questo<br />

fenomeno ha luogo.<br />

In campo, l’acqua di guttazione fogliare può fornire comunque volumi d’acqua non<br />

indifferenti, soprattutto se addizionata all’eventuale rugiada. Durante stagioni primaverili ed<br />

estive secche, le gocce di guttazione provenienti da piante di mais possono costituire una<br />

fonte sicura d’acqua per gli insetti che ne richiedano elevate quantità per il loro metabolismo<br />

come le api [61, 62]. L’utilizzo diretto di acqua di guttazione fogliare da parte di api è stato<br />

già verificato in letteratura [63] ed è maggiormente verificabile in ambienti caratterizzati da<br />

monocolture di mais diffuse.<br />

Le piante, se sono conciate o trattate con composti sistemici quali i neonicotinoidi,<br />

possono secernere gocce di guttazione contenenti concentrazioni estremamente elevate (anche<br />

a livelli di 350 mg/L [41]) di principio attivo, molto più che sufficienti per uccidere un’ape<br />

che dovesse per necessità berle [64, 65].<br />

Poiché i neonicotinoidi sono dei composti sistemici che si distribuiscono molto<br />

velocemente all’interno di tutti i tessuti della pianta attraverso l’apparato xilematico, essi<br />

contaminano a livelli di concentrazione più o meno consistenti anche il polline delle piante<br />

trattate con questi pesticidi [48, 66, 67]. La raccolta di questo polline da parte delle api e la<br />

sua conservazione all’interno delle arnie fa sì che l’azione tossica e la somministrazione di<br />

questo polline contaminato continui nel tempo e possa portare alla morte le api anche in<br />

periodi apparentemente slegati da quelli di infiorescenza delle piante trattate [3, 46]. Questo è<br />

confermato da dati di letteratura [68] che riportano concentrazioni da 0,6 a 2,1 µg/kg nel<br />

polline prelevato dalle api nei campi di mais.<br />

1.4.3.3 Persistenza, degradazione e destino ambientale<br />

Data la loro bassissima volatilità, dimostrata dai bassi valori relativi alla costante di<br />

Henry e di pressione di vapore presenti nelle tabelle precedentemente riportate (vedi<br />

Paragrafo 1.2.3), la loro presenza nell’ambiente si può riscontrare solo nei suoli, nelle acque e<br />

negli eventuali esseri viventi con cui vengono in contatto.<br />

Alcune delle caratteristiche di degradazione ambientale per questi principi attivi sono<br />

riportate in Tabella 1.4 [26].<br />

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