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Sclerodermia - Liceo Wiligelmo

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LA SCLERODERMIA


Che cos’è la <strong>Sclerodermia</strong>?<br />

Etimologicamente <strong>Sclerodermia</strong> significa “pelle dura”. Si tratta di una malattia cronica ed<br />

evolutiva, a patogenesi autoimmune (cioè in cui il sistema immunitario aggredisce in<br />

maniera anomala costituenti stessi dell’organismo). E’ caratterizzata da un indurimento<br />

ed ispessimento della cute.<br />

Bersaglio dell’aggressione<br />

Questo fenomeno patologico comporta l’alterazione della microcircolazione e quindi della<br />

irrorazione sanguigna nella cute e anche in altri organi, con conseguente stimolo alla<br />

maggiore produzione di collagene, una proteina costituente il tessuto connettivo.<br />

A questa maggiore produzione di collagene consegue la fibrosi degli organi colpiti che è<br />

la principale particolarità della malattia.<br />

Figura A autoanticorpi della sclerodermia<br />

CHE COS'E' LA SCLERODERMIA


La <strong>Sclerodermia</strong> è distinta in due forme principali:<br />

- Forma Limitata<br />

- Forma Diffusa<br />

Segni clinici e aspetti istologici in pazienti con sclerodermia di diverse forme<br />

Figura A ipercheratosi delle pieghe ungueali<br />

Figura B ulcerazione sulla punta di un dito in un paziente con una limitata sclerodermia cutanea.<br />

Figura C infiltrato linfo-istiocitario intorno a un vaso sanguigno in un frammento di cute (colorazione ematossilina eosina)<br />

Figura D biopsia cutanea di un paziente, con una forma diffusa iniziale di sclerodermia<br />

Figura E mostra un ispessimento dell’intima e della media di un’arteria interlobare (freccia) e di due arterie arcuate (asterisco) nel rene di un paziente<br />

con sclerodermia. Il glomerulo è parzialmente collassato e l’epitelio tubulare è atrofico. E’ presente fibrosi con infiltrazione di cellule mononucleate<br />

nell’interstizio (colorazione ematossilina cosina).<br />

LE FORME DELLA SCLERODERMIA


La forma limitata caratterizzata da esordio graduale, con comparsa precoce del<br />

fenomeno di Raynaud, interessamento della cute delle dita (sclerodattilia), talora degli<br />

avambracci e del viso. Frequente in questa variante un interessamento del microcircolo<br />

polmonare, la cui riduzione comporta un aumento della pressione sanguigna nell’arteria<br />

polmonare e nei suoi rami (ipertensione arteriosa polmonare).<br />

La forma diffusa invece ha più spesso un esordio acuto o rapidamente progressivo con<br />

interessamento cutaneo e trasformazione fibrotica della pelle estesa a tutto il corpo.<br />

Precoce, e anche severo, è talora il coinvolgimento e la fibrosi degli organi interni del<br />

polmone, del tubo digerente, del cuore. Nel 15% dei casi è presente un<br />

interessamento renale con brusco aumento della pressione sanguigna e rapida perdita<br />

della funzione dei reni (crisi renale sclerodermica). Le manifestazioni tipiche della<br />

sindrome CREST possono essere presenti anche nella variante diffusa, anche se più<br />

raramente.<br />

LE FORME DELLA SCLERODERMIA


Le cause<br />

Le cause precise della sclerodermia sono sconosciute.<br />

Si pensa che la malattia origini da una complessa interazione tra fattori genetici di<br />

predisposizione dell’individuo e l’esposizione a fattori ambientali (infezioni virali, sostanze<br />

tossiche) che innescano un’alterazione persistente della risposta immunitaria.<br />

Tale alterazione stimola alcune cellule (fibroblasti) a produrre collagene (proteina)<br />

e altre proteine del connettivo che si depositano nei tessuti producendo la fibrosi<br />

(indurimento), responsabile delle alterazioni cutanee, e a livello degli organi interni.<br />

LE CAUSE DELLA SCLERODERMIA


Chi si ammala?<br />

La sclerosi sistemica ha una prevalenza (cioè una frequenza nella popolazione<br />

generale) compresa fra 10-20 casi per 100000 persone e un’incidenza<br />

(comparsa di nuovi casi) di 1-2 casi per 100000 abitanti per anno.<br />

Colpisce per lo più il sesso femminile con un rapporto femmine/maschi di 10:1.<br />

L’esordio della malattia avviene fra i 15 ed i 44 anni.<br />

CHI SI AMMALA?


Il quadro clinico<br />

Clinicamente la <strong>Sclerodermia</strong> si caratterizza per il coinvolgimento della cute e dei vasi di<br />

muscoli, articolazioni e organi interni.<br />

Alterazioni vascolari<br />

Il Fenomeno di Raynaud rappresenta il più frequente sintomo di esordio della malattia.<br />

Tale manifestazione può precedere anche di mesi il coinvolgimento cutaneo. A lungo andare tale<br />

condizione può determinare delle vere e proprie lesioni ischemiche con ulcere e necrosi, più<br />

frequentemente a carico di mani e piedi. Altre manifestazioni vascolari comprendono la<br />

comparsa di “teleangectasie” che si manifestano come piccole chiazze rosse al volto, sulle<br />

mani, sul collo, sul torace e sono determinate da dilatazioni dei piccoli vasi (capillari).<br />

IL QUADRO CLINICO


Coinvolgimento cutaneo<br />

L’alterazione cutanea più comune è la sclero<br />

si che si caratterizza per il progressivo<br />

indurimento ed ispessimento della pelle (c<br />

he diventa poco elastica, impossibile da<br />

Sollevare) poi seguito da un processo di<br />

assottigliamento fino all’atrofia.<br />

La sclerosi cutanea interessa principalmente<br />

le mani, che nel tempo si deformano<br />

“ad artiglio”, ed il volto, che assume un<br />

aspetto tipico (“sclerodermico”) con labbra<br />

sottili che si aprono con difficoltà e non si<br />

chiudono completamente, naso affilato e<br />

rughe della fronte spianate.<br />

Altre alterazioni cutanee sono rappresentate<br />

dalle discromie, cioè variazioni della<br />

colorazione della pelle che assume aspetti<br />

di iperpigmentazione o ipopigmentazione.<br />

Figura A: Autoritratto di Paul Klee dove sono evidenti le<br />

caratteristiche della sclerodermia di cui era affetto.<br />

A<br />

IL QUADRO CLINICO


Alterazioni di muscoli e articolazioni<br />

Il coinvolgimento delle articolazioni è rappresentato da dolori articolari che talvolta possono<br />

essere associati a rigidità e gonfiore delle articolazioni coinvolte con conseguente difficoltà<br />

nei movimenti. Anche i muscoli possono andare incontro a fenomeni di tipo infiammatorio<br />

(miositi).<br />

Alterazioni degli organi interni<br />

I polmoni sono frequentemente coinvolti, soprattutto nella forma diffusa di sclerodermia in<br />

cui la fibrosi polmonare si instaura nei primi anni di malattia portando alla difficoltà di<br />

respiro anche dopo sforzi lievi‐moderati, talora tosse. Un’altra manifestazione polmonare<br />

della malattia è l’ipertensione arteriosa polmonare che colpisce soprattutto i pazienti affetti<br />

dalla variante “limitata” di sclerodermia.<br />

IL QUADRO CLINICO


Le manifestazioni cliniche sono sovrapponibili a quelle della fibrosi polmonare. Il processo<br />

infiammatorio e la fibrosi possono coinvolgere anche i tessuti cardiaci portando a molteplici<br />

manifestazioni quali miocarditi, aritmie, ischemia, scompenso cardiaco. La sclerodermia può<br />

colpire direttamente o indirettamente qualsiasi tratto dell’apparato digerente ma<br />

principalmente è la motilità dell’esofago e dell’intestino ad essere compromessa per la<br />

deposizione di tessuto connettivo e la perdita della normale motilità. Le manifestazioni<br />

cliniche sono rappresentate dalla difficoltà nella deglutizione (accentuata dalla secchezza<br />

della bocca e dalla difficoltà nella masticazione), rigurgito, bruciore al petto, sensazione di<br />

difficoltà nella digestione, meteorismo, stitichezza, diarrea.<br />

In alcuni pazienti (raramente) soprattutto quelli affetti dalla variante “diffusa” di<br />

sclerodermia si può sviluppare una grave compromissione della funzionalità renale che si<br />

manifesta con marcato aumento della pressione arteriosa e progressivo deterioramento<br />

della funzione renale (“crisi renale”).<br />

IL QUADRO CLINICO


La terapia<br />

Vengono utilizzati farmaci che interferiscono a vari livelli sui meccanismi che provocano<br />

la malattia.<br />

Farmaci che esplicano un’azione protettiva, in parte riparatrice, della circolazione perife<br />

rica la quale,è una delle sedi principalmente danneggiate nella malattia. Essi sono<br />

calcio-antagonisti, emoregolatori, antiaggreganti piastrinici, endotelio protettori<br />

(alcune di queste terapie vengono somministrate solo per via endovenosa e<br />

necessitano pertanto di un breve regime di ospedalizzazione).<br />

L’utilizzo di tali farmaci sembra piuttosto efficace in caso di piccole ulcere alle estremità<br />

e in caso di danno alla circolazione polmonare, anche se ad oggi stanno per essere<br />

utilizzati nuovi farmaci promettenti soprattutto nella prevenzione delle ulcere digitali.<br />

Una seconda categoria di farmaci è quella che interviene sul sistema immunitario<br />

perché esso risulta attivato in modo anomalo, e come tale dannoso.<br />

Sono i farmaci immunosoppressori. Infine ci sono farmaci che intervengono<br />

parzialmente nella sovrapposizione di tessuto connettivo e quindi nel limitare la fibrosi.<br />

LA TERAPIA


Vivere con la sclerodermia<br />

La sclerodermia come qualsiasi malattia cronica cambia le abitudini di vita di una persona.<br />

Imparare a convivere con essa richiede molta attenzione, pazienza e può procurare apprensione.<br />

È importante “riprogrammare” il proprio stile di vita, tenendo conto dei limiti<br />

che impone la malattia e riorganizzare il proprio tempo per assumere le medicine e per<br />

affrontare un corretto percorso di cura dalle visite mediche alle terapie appropriate.<br />

La patologia può richiedere l’opportunità di imparare a rilassarsi di più, fare esercizi mirati ed<br />

eseguire le attività quotidiane con maggiore calma rispetto a prima, senza mai, per questo,<br />

abbandonarsi ad atteggiamenti rinunciatari e pessimistici.<br />

VIVERE CON LA SCLERODERMIA


È importante considerare che pur essendo la sclerodermia una malattia cronica, il suo<br />

decorso è variabile e può essere ben controllato con un costante monitoraggio clinico.<br />

Di fondamentale importanza è riuscire ad accettare i cambiamenti del proprio corpo ed il<br />

nuovo modo di apparire. Le persone vicine dovranno abituarsi, anche loro, a convivere con i<br />

cambiamenti che la malattia può portare, anche se non ne percepiranno immediatamente gli<br />

effetti. La malattia può modificare l’aspetto fisico del paziente, ma non può cambiare quello<br />

che egli è davvero. Attualmente grazie ad una sempre più approfondita conoscenza della<br />

patologia ed alla continua evoluzione in campo scientifico è possibile effettuare una<br />

prevenzione sia sugli effetti che sul trattamento di alcune delle complicanze più gravi. Con<br />

una corretta prevenzione e seguendo i consigli medici è corretto affermare che è possibile<br />

migliorare la qualità di vita dei pazienti, che oggi possono sicuramente affrontare la malattia<br />

in modo più positivo.<br />

Per il paziente sclerodermico alcune norme comportamentali sono importanti quanto le cure<br />

mediche.<br />

VIVERE CON LA SCLERODERMIA


L'aspetto psicologico<br />

La rivista Scleroderma Voice ha pubblicato un interessante studio della psicologa californiana<br />

Sharon Wood intitolato «Perdere la faccia» sugli effetti delle variazioni del viso dipendenti dalla<br />

sclerosi sistemica nel rapporto con sé e gli altri.<br />

Il viso è sicuramente la parte del corpo con cui maggiormente ci si identifica e si viene identificati,<br />

è veicolo di comunicazione dei nostri stati emotivi, affetti, sentimenti e desideri.<br />

Sul piano funzionale le modificazioni più o meno profonde causate dalla malattia possono<br />

incidere in maniera significativa su aspetti importanti della quotidianità, come il mangiare per<br />

esempio; sul piano psicologico e affettivo invece esse possono provocare una sorta di<br />

espropriazione di uno strumento comunicativo fondamentale rappresentato dall’espressività.<br />

Esiste poi anche una dimensione psicologica e relazionale degli aspetti funzionali.<br />

L'ASPETTO PSICOLOGICO


La microstomia o “bocca piccola” ha ripercussioni importanti su funzioni vitali come<br />

l’alimentazione, l’igiene orale ecc. Tale limitazione funzionale ha anche un risvolto relazionale<br />

che interferisce anche sull’affettività e la sessualità.<br />

I cambiamenti del viso prodotti dalla sclerosi sistemica incidono su questo complesso sistema di<br />

funzionalità, autopercezione e relazione con sé e con il mondo e variano da paziente a paziente.<br />

Nella maggior parte dei casi l’aspetto del viso si altera lentamente nel tempo, con un processo<br />

che si articola in diverse fasi.<br />

In aggiunta ai problemi fisici e funzionali quindi, è necessario prendere in considerazione gli<br />

aspetti sociali e relazionali connessi a tali cambiamenti; sebbene infatti i cambiamenti nel viso<br />

non possano essere considerati propriamente “sfiguranti”, i sentimenti che nascono in risposta a<br />

questi cambiamenti possono essere intensi, dolorosi e complessi per chi è affetto dalla malattia e<br />

per i familiari. Negli ambulatori questi pazienti constatano nel tempo che i segni della malattia li<br />

rende tutti simili; a chi li osserva da fuori sembra quasi di vedere una numerosa famiglia.<br />

L'ASPETTO PSICOLOGICO


Grazie<br />

STAGE AMA FUORI DAL BUIO 2012 | SCLERODERMIA

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