Le complicanze postoperatorie - Agenzia per la Formazione

Altre complicanze post-operatorie:
tipologie e loro prevenzione
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FEBBRE POST-OPERATORIA
Circa il 40% dei pazienti sottoposti ad
intervento chirurgico maggiore
manifesta febbre nel post-operatorio.
FEBBRE ELEVATA> 1° SEGNALE DI
UNA COMPLICANZA DI TIPO SETTICO
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CRITERI PER DETERMINARE NATURA
INFETTIVA DELLA FEBBRE POST-
OPERATORIA
TRAUMA OPERATORIO
CLASSE ASA 2 O SUPERIORE
ESORDIO DELLA FEBBRE DOPO II°
GIORNATA POST-OPERATORIA
ESORDIO DELLA FEBBRE CON T°
SUPERIORE A 38,6° C
LEUCOCITOSI POST-OPERATORIA
>10000/mm3
AZOTEMIA POST.-OPERATORIA > 15
mg/dl
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Principali cause di febbre dalla 3°
giornata post-operatoria in poi
POLMONITE
INFEZIONE DELLE VIE URINARIE
INFEZIONE AD ACCESSI VENOSI,
CENTRALI O PERIFERICI.
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Principali cause di febbre dalla 5°
giornata post-operatoria in poi
INFEZIONE DELLA FERITA
CHIRURGICA
DEISCENZA ANASTOMOTICA
RACCOLTA ASCESSUALE E/O
SIEROEMATICA
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FEBBRE SETTICA
SI PRESENTA CON:
1. Brivido scuotente
2. Tremore molto evidente
3. Rialzo termico con valori elevati
4. Defervescenza per crisi
(antipiretici) con sudorazione
profusa (+++ ATTENZIONE NEI
PAZIENTI ANZIANI E NEI BAMBINI
PER RISCHIO DISIDRATAZIONE)
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CAUSE FEBBRE POST-
OPERATORIA TARDIVA
TROMBOSI VENOSA PROFONDA
T.V.P.
ALLERGIE A FARMACI E/O
EMODERIVATI
RACCOLTE ASCESSUALI PROFONDE
NON ADEGUATAMENTE DRENATE
VERSAMENTI PLEURICI NON
INFETTI
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COMPLICANZE DELLA FERITA
CHIRURGICA
SIEROMA
“ACCUMULO DI SIERO NEL TESSUTO
SOTTOCUTANEO, IN
CORRISPONDENZA DELLA FERITA O
TUTTO INTORNO AD ESSA”
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COMPLICANZE DELLA FERITA
CHIRURGICA: sieroma
Il sieroma è dovuto al trauma
chirurgico,
è di norma “NON INFETTO”, ma
costituisce un fattore predisponente
sia all’infezione della ferita che alla
deiscenza della stessa.
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COMPLICANZE DELLA FERITA
CHIRURGICA : sieroma
Sintomo principale:
1. TUMEFAZIONE LOCALIZZATA
2. SENSO DI PESO O LIEVE DOLORE PER
DISTENSIONE DEI TESSUTI
2 iter:
1. Se MODESTO, aspettare riassorbimento
spontaneo
2. Se IMPORTANTE, drenaggio mediante puntura
con ago di grosso calibro (procedura da
eseguirsi nella MASSIMA STERILITA’)
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COMPLICANZE DELLA FERITA
CHIRURGICA
DEISCENZA
“per DEISCENZA di una ferita
chirurgica si intende la sua
riapertura per mancato
consolidamento del processo di
cicatrizzazione”
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COMPLICANZE DELLA FERITA
CHIRURGICA : deiscenza
Principali cause di deiscenza:
1. INFEZIONE DELLA FERITA
CHIRURGICA
2. TUTTE LE CONDIZIONI CHE
METTONO IN TENSIONE I TESSUTI
3. DEFICIT DI PROTEINE
PLASMATICHE E STATI DI
MALNUTRIZIONE CALORICO-
PROTEICA
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COMPLICANZE DELLA FERITA
CHIRURGICA: deiscenza
Caso particolare .DEISCENZA DEI
PIANI PROFONDI
Nelle ferite addominali si può
verificare il caso della
EVENTRAZIONE O EVISCERAZIONE,
che deve essere trattato con un
reintervento chirurgico d’urgenza.
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COMPLICANZE DELLA FERITA
CHIRURGICA
Emorragia
“Per emorragia si intende la
fuoriuscita di sangue dal letto
vasale”
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COMPLICANZE DELLA FERITA
CHIRURGICA: emorragia
I due elementi che consentono di
identificare questa complicanza
sono:
1. COMPARSA DI COSPICUE
QUANTITA’ DI SANGUE NEI
DRENAGGI
2. INSTABILITA’ EMODINAMICA
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COMPLICANZE DELLA FERITA
CHIRURGICA : emorragia
Le principali cause di emorragie
post-operatorie sono:
1. SANGUINAMENTO DOVUTO AD UN
PICCOLO VASO COLLASSATO
2. SANGUINAMENTO “A NAPPO”
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COMPLICANZE DELLA FERITA
CHIRURGICA : emorragia
Linee di condotta da seguire in caso di paziente
emorragico:
1. PAZIENTE ANCORA IN SALA DI RISVEGLIO
2. PAZIENTE IN REPARTO CON DRENAGGIO NELLA
SEDE DI INTERVENTO ED EVIDENTE PERDITA
EMATICA
3. PAZIENTE IN REPARTO, SENZA DRENAGGI, CON
FERITA CHIRURGICA CHE SANGUINA
ABBONDANTMENTE
4. PAZIENTE IN REPARTO, CON EMORRAGIA
MASSIVA DIGESTIVA O DELLE VIE
RESPIRATORIE.
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COMPLICANZE DELLA FERITA
CHIRURGICA
DEISCENZA ANASTOMOTICA
“si intende per deiscenza IL CEDIMENTO DI
UNA SUTURA ESEGUITA A MANO O
MECCANICAMENTE”.
La deiscenza ANASTOMOTICA è il cedimento
di una sutura che congiunge due visceri
cavi oppure due rami arteriosi
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COMPLICANZE RESPIRATORIE
VERSAMENTO PLEURICO
1. Nel post-operatorio per interventi
su addome superiore, +/- nella
norma.
2. +++ pericolo se avviene a
distanza dall’intervento chirurgico
(ascesso sottodiaframmatico?
Pancreatite acuta?)
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TROMBOSI VENOSA PROFONDA/
EMBOLIA POLMONARE
T.V.P.: trombosi delle vene
profonde degli arti inferiori e/o dei
grossi vasi pelvici.
Possiamo distinguerla in:
1. T.V.P. DISTALE
2. T.V.P. PROSSIMALE
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TROMBOSI VENOSA PROFONDA/
EMBOLIA POLMONARE
Patogenesi da ricondursi alla
TRIADE DI VIRCHOW:
1. RALLENTAMENTO DEL FLUSSO
EMATICO VENOSO
2. IPERCOAGULABILITA’ DEL
SANGUE
3. ALTERAZIONE DELLA PARETE
VENOSA
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TROMBOSI VENOSA PROFONDA/
EMBOLIA POLMONARE
Chirurgia a rischio di T.V.P.:
1. CHIRURGIA PELVICA (generale,
urologica, ginecologica)
2. CHIRURGIA DELLE GRANDI
ARTICOLAZIONI (P.T.A., P.T.G.)
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TROMBOSI VENOSA PROFONDA/
EMBOLIA POLMONARE
GRAVITA’ DELLA PATOLOGIA: il
trombo si può distaccare e navigare
nel torrente circolatorio fino al cuore
dx, e da lì proseguire nel piccolo
circolo >embolia polmonare
0,5% di tutti i casi: embolo
ostruisce ramo principale arteria
polmonare con exitus del paziente.
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TROMBOSI VENOSA PROFONDA/
EMBOLIA POLMONARE
Sintomatologia dell’embolia
polmonare:
1. DISPNEA IMPROVVISA
2. DOLORE TORACICO
3. TOSSE
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TROMBOSI VENOSA PROFONDA/
EMBOLIA POLMONARE
Indagine strumentale ad hoc per
sospetta T.V.P.:
ECO-COLOR-DOPPLER dei vasi
dell’arto inferiore, combinazione di
ecografia e velocimetria doppler
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PROFILASSI TROMBOEMBOLICA
Eparina a basso peso molecolare
con somministrazione iniziata la
sera prima dell’intervento.
Attenzione a pazienti in terapia con
dicumarolici es COUMADIN.
Educazione sanitaria
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PROFILASSI TROMBOEMBOLICA
Altre metodiche utilizzabili:
1. calze elastiche a compressione
graduata
2. Gambali pneumatici a
compressione intermittente
(intraoperatori)
3. Mobilizzazione passiva e attiva del
paziente (++ importante che sia
precoce) > evitare allettamento
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COMPLICANZE URINARIE POST-
OPERATORIE
RITENZIONE ACUTA DI URINA O
“GLOBO VESCICALE”
“consiste nella ritenzione acuta di
urina in vescica, dovuta
all’incapacità della vescica di
svuotarsi per sovradistensione del
viscere o paralisi della muscolatura
vescicale”
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COMPLICANZE URINARIE POST-
OPERATORIE
Cause più frequenti di R.A.U.:
1. Interferenze da parte
dell’anestesia
2. Manovre chirurgiche
3. I.P.B. (ipertrofia prostatica
benigna)
4. Interventi chirurgici sulla pelvi
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COMPLICANZE URINARIE POST-
OPERATORIE
R.A.U. si manifesta con:
1. Dolore addominale, localizzato
nella regione sovrapubica.
2. Stimolo alla minzione avvertito dal
paziente , ma minzione
impossibile.
3. Possibilità di ISCURIA PARADOSSA
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COMPLICANZE URINARIE POST-
OPERATORIE
Trattamento della R.A.U.:
1. CATETERISMO VESCICALE:
intermittente o temporaneo (+++
ATTENZIONE NELL’ESECUZIONE
DELLA TECNICA)
2. In casi limite CISTOSTOMIA
SOVRAPUBICA
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COMPLICANZE URINARIE POST-
OPERATORIE
INFEZIONE DELLE VIE URINARIE o
I.V.U.
Evento relativamente frequente in
pazienti sottoposti a cateterismo
vescicale per intervento chirurgico.
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COMPLICANZE URINARIE POST-
OPERATORIE
La I.V.U. si manifesta con:
1. Febbre (di tipo settico)
2. Disuria
3. Dolore addominale sovrapubico
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COMPLICANZE URINARIE POST-
OPERATORIE
Esami da effettuare per definire diagnosi di
I.V.U.:
1. Esame delle urine
2. Urinocoltura con antibiogramma
Le I.V.U. non vanno mai sottovalutate perché
possono essere l’origine di una grave sepsi.
Se presenti o subdorate nel pre- operatorio,
esse vanno debellate prima dell’intervento
chirurgico, in quanto ciò concorre a ridurre il
rischio settico.
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Grazie per la vostra disponibilità
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