Bilancio di mandato 2005 2010 (pdf, 2960 Kb) - Regione Liguria

Bilancio di mandato 

2005-2010

Bilancio di mandato 

2005-2010

Testo a cura di 

Riccardo Podestà (coordinamento del gruppo di lavoro) 

Manuela Basta 

Gaetana Curia 

Germana Dellepiane 

Annalisa Fordano 

Ada Moreschi 

Bianca Spotorno 

Gianfranco Tripodo 

Coordinamento editoriale 

Alberto Leiss 

Grafica 

2 B I T S T U D I O 

Gabriella Barresi 

Antonella Spalluto 

Si ringrazia 

L’Archivio Storico della Pubblicità di Genova, 

per la concessione di riproduzione dei materiali originali 

della sezione fotografica “Turismo d’Autore” 

Realizzato da 

Redazione srl 

via dei Santi Giacomo e Filippo 19/6 

16122 Genova 

info@e-redazione.it 

www.e-redazione.it 

ISBN 978-88-95470-23-8

INDICE 

La Regione Liguria in internet 4 

Glossario 6 

Conoscere per giudicare 9 

Le scelte di questi anni 11 

Una Liguria forte per come è 15 

Il bene del territorio 21 

Ambiente, tutela del paesaggio e urbanistica 25 

Agricoltura e Protezione Civile 32 

Riequilibrio costa entroterra 39 

Turismo 43 

Commercio 50 

Artigianato e piccola e media impresa 54 

Turismo d’autore 59 

Una Liguria forte per dove è 63 

Porti e logistica 67 

Infrastrutture 71 

Industria 79 

Ricerca e innovazione 82 

Politiche per il lavoro e la stabilizzazione del precariato 87 

Flussi migratori 93 

La persona al centro dei servizi 99 

Sanità 103 

Politiche sociali 113 

Pari opportunità di genere 121 

Formazione e diritto allo studio 124 

Cultura, sport, spettacolo e tempo libero 132 

Mobilità urbana 139 

Diritto alla casa e vivibilità dei centri e delle periferie 144 

Sicurezza 150 

Società dell’informazione 152 

Liguria al cinema e in video 153 

Liguria, Europa 157 

Relazioni con l’Europa e con le regioni vicine 160 

Internazionalizzazione 167 

Comunicazione e rapporto con il territorio 170 

La politica finanziaria 175 

Sconfiggere la crisi: la sfida del cambiamento 183 

La Giunta della Regione Liguria 2005-2010 191 

bilancio di mandato 3

La Regione Liguria 

in internet 

REGIONE LIGURIA 4 

Regione Liguria 

Il sito ufficiale della Regione Liguria 

http://www.regione.liguria.it 

Liguriainrete 

Il portale che referenzia per temi tutti i servizi online della pubblica amministrazione 

ligure. La parte internet del progetto Liguria in Rete che nel corso del 

tempo ha sviluppato la rete telematica della pubblica amministrazione e alcune 

applicazioni intranet/extranet usate da diverse amministrazioni sul territorio 

http://www.liguriainrete.it 

e-Liguria 

Il sito di riferimento per l’e-Government, la diffusione della banda larga, le idee, 

le iniziative e le strategie regionali in materia di information and communication 

technologies 

http://www.eliguria.liguriainrete.it 

Giornale della Giunta 

Articoli e informazioni sulle attività della Giunta regionale ligure: i provvedimenti, 

le campagne di informazione, gli appuntamenti in tutta la regione 

http://www.giornaledellagiunta.regione.liguria.it 

Liguriainformainsieme 

Il sito del sistema integrato delle attività di informazione e di comunicazione al 

pubblico promosso dagli sportelli al cittadino di: Azienda sanitaria locale 3 Genovese, 

Comune di Genova, Provincia di Genova e Regione liguria 

http://www.informainsieme.it 

Sesamo Liguria 

Progetto interregionale di e-democracy di cui la Liguria è capofila. Condivisione 

in un’unica banca dati dei procedimenti di Giunta e Consiglio catalogati per 

temi. Forum, sondaggi e spazi di collaborazione 

http://www.sesamoliguria.it 

Liguriainformasalute 

Il sito di riferimento per il mondo della sanità ligure. Piano sanitario regionale, rapporti 

annuali sull’attività regionale di prevenzione e di assistenza, avvisi, bandi e 

concorsi, articoli e notizie dalla Regione e dalle aziende sanitarie e ospedaliere 

http://www.liguriainformasalute.it 

Liguriainformanziani 

Notizie e informazioni sui servizi, le opportunità e le agevolazioni predisposte 

per la terza età dalla Regione Liguria. È anche il sito di riferimento per i corsi di 

informatica per la terza età, con area riservata per i docenti e per gli iscritti 

http://www.liguriainformanziani.it 

Io Studio Liguria 

Notizie e informazioni per il mondo della scuola ligure, docenti, studenti e famiglie. 

Progetti regionali, anagrafe scolastica; informazioni anche su apprendistato, formazione 

e diritto allo studio. È il portale di riferimento, con aree riservate dedicate, 

per alcuni progetti di e-learning sviluppati dalla Regione Liguria 

http://www.iostudioliguria.it

Io Lavoro Liguria 

Il sito per essere informati sulle politiche regionali del lavoro. 

Rivolto sia alle aziende sia ai lavoratori. Notizie e informazioni 

dalla Regione e dalle agenzie per l’impiego provinciali. 

Borsa continua del lavoro. Sito di riferimento per le CO (comunicazioni 

obbligatorie), uno degli adempimenti di legge 

delle aziende in materia di occupazione 

http://www.iolavoroliguria.it 

Turismo in liguria 

Il biglietto di presentazione, in cinque lingue, di una regione 

in cui il turismo è una delle più importanti industrie. Banca 

dati completa sull’intera offerta di ospitalità alberghiera ed 

extra alberghiera classificata in base alla normativa regionale. 

Offerte stagionali dagli operatori nell’ambito degli STL 

(sistemi turistici locali). Altre banche dati su porti turistici, 

agenzie di viaggio, guide turistiche, naturalistiche ed escursionistiche 

abilitate dalla Regione. Notizie e informazioni sui 

principali eventi di richiamo della stagione turistica. Brochure 

e materiale informativo 

http://www.turismoinliguria.it 

Agriligurianet 

Notizie e informazioni dalla Regione sul mondo dell’agricoltura 

ligure. Principale punto di accesso in rete per i servizi 

web a disposizione di associazioni professionali, enti, 

aziende agricole e singoli produttori per richiedere finanziamenti, 

fare ricerche cartografiche o mettere i prodotti in “vetrine” 

telematiche. Banche dati su agriturismo e prodotti 

tipici. 

http://www.agriligurianet.it 

Cultura in Liguria 

Articoli, informazioni e notizie sui progetti per la cultura della 

Regione Liguria e sui principali eventi culturali in tutto il territorio. 

Bandi e finanziamenti. Banca dati che comprende 

siti di interesse culturale, archeologico e paesaggistico, monumenti, 

edifici storici, musei e raccolte. Itinerari ragionati 

in tutto il territorio con schede di approfondimento. Punto 

di accesso per altre banche dati della regione: ICBC (Inventario 

catalogo dei beni culturali) e CBL (Catalogo delle biblioteche 

liguri). 

http://www.culturainliguria.it 

Ambiente in Liguria 

L’attività regionale per l’ambiente nei suoi molteplici aspetti: 

sviluppo sostenibile, politiche energetiche, piani di bacino, 

tutela della biodiversità e molto altro. Cartografia, normativa, 

piani e programmi. 

http://www.ambienteinliguria.it 

Ricerca in Liguria 

Portale della ricerca e dellìnnovazione in Liguria. Tutti gli “attori” 

soggetti pubblici e privati (università e aziende in generale) 

che svolgono ricerca applicata nel territorio. Progetti, 

borse di studio e finanziamenti messi a disposizione dalla 

Regione per le attività di ricerca. Opportunià di lavoro per 

ricercatori in Liguria. 

http://www.ricercainliguria.it 

Burl – Bollettino ufficiale della Regione Liguria 

Consultazione gratuita di tutti i fascicoli della pubblicazione 

ufficiale della Regione Liguria a partire dal 2002. 

http://www.bur.liguriainrete.it 

Orario integrato dei trasporti 

Calcolo di orari e percorsi intermodali immettendo una località 

di partenza e una di arrivo in tutto il territorio regionale. 

Dati sempre aggiornati da tutte le aziende di trasporto pubblico 

locale 

http://www.orariotrasporti.regione.liguria.it 

Repertorio cartografico 

La cartografia di tutto il territorio regionale a disposizione 

online. I professionisti possono acquistare carte tecniche direttamente 

dal sito. Informazioni su tutti i servizi di sportello 

forniti dal Sitar 

http://www.cartografia.regione.liguria.it 

Appalti Liguria 

Il sito dedicato alla pubblicazione di bandi di gara e appalti 

di tutti gli enti liguri 

http://www.appaltiliguria.it 

Vincoli di Liguria 

Tutte le informazioni sui vincoli architettonici, archeologici e 

paesaggistici e i riferimenti normativi 

http://www.vincolidiliguria.it 

Bollo auto 

Tutto sul bollo auto in Liguria. Per calcolare gli importi, sapere 

dove si può pagare il bollo, come fare in caso di errore. 

Il servizio sperimentale è rivolto ai cittadini e permette di 

consultare l'archivio telematico per accertarsi della regolarità 

dei pagamenti precedenti 

http://www.bolloauto.regione.liguria.it 

Casaliguria 

Informazioni su temi europei e istituzioni comunitarie direttamente 

dalla sede di rappresentanza ligure a Bruxelles 

http://www.casaliguria.org 


Glossario 


AA.OO. – Aziende Ospedaliere 

AGCI AGRITAL – Associazione Generale Cooperative Italiane 

AGRITAL – Associazione del settore Agro-Ittico-Alimentare 

AIB – Antincendio Boschivo 

ANAS - Azienda Nazionale Autonoma delle Strade 

ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani 

APQ – Accordo di Programma Quadro 

ARPAL - Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure 

ARTE – Azienda Regionale Territoriale per l’Edilizia 

ASCOM – Associazione Imprese Commercio e Terziario 

ASL – Azienda Sanitaria Locale 

ATI – Associazione Temporanea d’Impresa 

ATO - Ambito Territoriale Ottimale 

BELT – Bigliettazione Elettronica Liguria Trasporti 

CBA – Centro Biotecnologie Avanzate 

CBL – Catalogo Biblioteche Liguri 

CCIAA – Camera di Commercio Industria e Artigianato 

CE – Commissione Europea 

CERMA – Centro Regionale per le Ricerche Marine 

CFS – Corpo Forestale dello Stato 

CGIE - Consiglio Generale degli Italiani all’Estero 

CGIL – Confederazione Generale Italiana del Lavoro 

CIA – Confederazione Italiana Agricoltori 

CIGS – Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria 

CIPE - Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica 

CISL – Confederazione Italiana Sindacati dei Lavoratori 

CIV – Centro Integrato di Via 

CNA – Confederazione nazionale dell’Artigianato e della Piccola 

e Media Impresa 

CONFAPI – Confederazione Italiana della Piccola e Media Industria Privata 

CONFART – Cooperativa Artigiana di Garanzia 

CONFSAL – Confederazione Generale dei Sindacati Autonomi 

dei Lavoratori 

CRA – Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura 

CST – Centro Servizi Territoriali 

CUP - Centro Unico di Prenotazione 

Da.Go.T. - Dangerous Goods Transport 

D.C.R. – Delibera del Consiglio Regionale 

D.G.R. – Delibera della Giunta Regionale 

DIA – Denuncia Inizio Attività 

D. Lgs. – Decreto Legislativo 

DMS - Destination Management System 

DOC – Denominazione di Origine Controllata 

DOCUP – Documento Unico Programmazione Economica 

DPCM – Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 

DTM – Distretto Tecnologie Marine 

DURC – Documento Unico di Regolarità Contributiva 

EBLIG – Ente Bilaterale Ligure 

ECO - Ecografia 

EE.LL. – Enti locali 

EEA - European Energy Award 

EMAS - Eco-Management and Audit Scheme

ENPI CBC - European Neighbourhood and Partnership Instrument 

- Cross-border cooperation 

ERP – Edilizia Residenziale Pubblica 

ERS – Edilizia Residenziale Sociale 

ERSU – Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario 

FAS – Fondo per le Aree Sottoutilizzate 

FEP – Fondo Europeo per la Pesca 

FESR - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 

FI.L.S.E. Finanziaria Ligure per lo Sviluppo Economico 

FIR – Fondo per gli Investimenti Regionali 

FSE - Fondo Sociale Europeo 

GBSB – Gestione Biblioteche e Sistemi Bibliotecari 

HA - Ettari 

ICE – Istituto Nazionale Commercio Estero 

ICT - Information and Communication Technology 

IDE – Investimento Diretto Estero 

IFTS – Istruzione e Formazione Tecnica Superiore 

IGP – Indicazione Geografica Protetta 

IGT – Indicazione Geografica Tipica 

INAIL - Istituto Nazionale per gli Infortuni sul Lavoro 

IRAP - Imposta regionale sulle attività produttive 

IRCS - Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico 

IRE – Imposta sul Reddito 

IRF – Istituto Regionale per la Floricoltura 

IRPEF - Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche 

ISEE - Indicatore della Situazione Economica Equivalente 

ISO – International Organization for Standardization 

L. - Legge 

LARSA - Laboratori di Sviluppo e di Recupero 

degli Apprendimenti 

L.R. – Legge Regionale 

MES - Manufacturing Execution Systems 

Mio Euro – Milioni di Euro 

MIPAAF – Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari 

e Forestali 

MISE – Ministero dello Sviluppo Economico 

MIUR - Ministero dell’Istruzione, dell’Università 

e della Ricerca 

OCM – Organizzazione Comune del Mercato 

OO.SS. – Organizzazioni Sindacali 

P.A. – Pubblica Amministrazione 

Paesi BRIC – Brasile Russia India Cina 

PAR – Programma Attuativo Regionale 

PDA – Personal Digital Assistant 

PEARL - Piano Energetico Ambientale Regionale Ligure 

PIL – Prodotto Interno Lordo 

PIM – Piani Integrati per la Mobilità 

PMI – Piccole e Medie Imprese 

POR – Programma Operativo Regionale 

POR CRO – Programma Operativo Regionale Competitività 

Regionale e Occupazione 

PPI - Inibitori di Pompa Protonica 

PRIS – Programmi Regionali di Intervento Strategico 

PSR – Piano Sviluppo Rurale 

PTsil - Programma Triennale di sviluppo 

della Società dell’Informazione ligure 

R&S – Ricerca e Sviluppo 

Reg. - Regolamento 

REL – Rete Escursionistica della Liguria 

RFI – Rete Ferroviaria Italiana 

RM – Risonanza Magnetica 

RSA – Residenza Sanitaria Assistenziale 

RSU - Rifiuti Solidi Urbani 

SAU – Superficie Agricola Utilizzata 

SCpA – Società Consortile per Azioni 

SFOP - Strumento finanziario di orientamento della pesca 

SLALA – Sistema Logistico del Nord Ovest Italia 

SOAR – Strumento Operativo Agricolo Regionale 

SP – Strada Provinciale 

SRL – Società a Responsabilità Limitata 

SS – Strada Statale 

SSR – Sistema Sanitario Regionale 

STL – Sistema Turistico Locale 

T.U. – Testo Unico 

T.U.B. – Testo Unico Bancario 

TAC - Tomografia Assiale Computerizzata 

TEU - Twenty-Foot Equivalent Unit 

TI.BRE. – Tirreno-Brennero 

T.I.G.E.R. - Trans-Rail Integrated Goods European-Express 

Routes 

TPL – Trasporto Pubblico Locale 

UE – Unione Europea 

UGL – Unione Generale del Lavoro 

UIL – Unione Italiana del Lavoro 

UNCI – Unione Nazionale Cooperative Italiane 

UNCEM - Unione Nazionale Comuni Comunità 

Enti Montani 

UNESCO – Organizzazione delle Nazioni Unite 

per l’Educazione, la Scienza e la Cultura 

URPL - Unione Regionale Province Liguri 

VIA – Valutazione di Impatto Ambientale 

VVF – Vigili del Fuoco 

ZPS – Zona di Protezione Speciale 


Conoscere per giudicare 

Cinque anni passati in un soffio. 

È così che ho vissuto questo periodo, cominciato nell’aprile del 2005 e avviato 

alla conclusione con la scadenza elettorale del marzo 2010. 

Un soffio perché sono stati anni davvero molto intensi. 

Trascorsi in costante, quotidiano rapporto con tutto il personale della Regione 

Liguria, con gli operatori della sanità, con chi lavora nelle diverse realtà amministrative 

e progettuali collegate all’attività dell’ente regionale. 

Ma soprattutto il nostro impegno – legato strettamente all’attività del Consiglio 

regionale - è cresciuto in un altrettanto frequente scambio con i mondi vitali 

della Liguria: gli amministratori locali, i soggetti economici e sociali, il mondo 

del volontariato, dell’Università, della scuola e della cultura. 

Abbiamo partecipato a una discussione che è sempre stata animata da una 

grande passione civile, con l’obiettivo – anche quando non sono mancati confronti 

polemici – di far crescere la Liguria, la terra a cui tutti vogliamo bene. 

E’ stata una attività molto ricca: meritava una pausa di riflessione, per approfondire 

la nostra analisi, per tentare una sintesi. Era giusto chiedersi in termini 

il più possibile obiettivi che cosa ha prodotto questo nostro lavoro. Quali risultati 

ha ottenuto. Quali pagine vanno ancora scritte nei prossimi anni. 

Per rispondere a queste domande la Giunta ha chiesto agli uffici regionali e a 

Liguria Ricerche di predisporre questo “bilancio di mandato”. Le risposte sono 

arrivate, puntuali e circostanziate. Ricche di dati e di valutazioni, a dimostrazione 

che il nostro impegno – questo è il mio giudizio – ha dato buoni frutti. 

I tanti che, mi auguro, leggeranno queste pagine – sfogliandole sulla carta o 

cliccandole sul web – potranno trovarvi quindi indicazioni preziose e forse 

spesso poco note. 

Questo è stato uno dei motivi che ci ha spinto a definire una sintesi esauriente. 

Girando per la Liguria mi è capitato molto spesso di incontrare persone che 

non conoscono elementi significativi dell’attività della Regione. 

Mi auguro quindi che questo strumento sia diffuso e utilizzato nella maggiore 

misura possibile da ciascun cittadino, dal mondo delle imprese e del lavoro, 

da quello della ricerca e della formazione, da chi opera nei servizi, dagli amministratori 

locali. 

La considero un’opportunità. 

Una occasione per accrescere le proprie informazioni, e per basare su una 

conoscenza esauriente anche ogni possibile approccio critico e propositivo. 

Ringrazio chi ha contribuito a definire questo testo, e ringrazio ancora di più 

chi vorrà consultarlo, e deciderà anche di farci pervenire osservazioni, critiche, 

suggerimenti. 

Noi restiamo in ascolto. 

Claudio Burlando, Presidente della Regione Liguria 


Le scelte di questi anni 

“Genova, con le due riviere di Ponente e di Levante, costituisce uno spazio 

estremamente ridotto. I genovesi dispongono di circa trenta leghe lungo la 

costa, partendo da Monaco e arrivando fino al territorio di Massa, e di sette 

o otto leghe di pianura dalla parte del Milanese. Il resto è un sipario di montagne 

sterili. Sul mare, a ogni sbocco di minuscoli fiumi, a ogni insenatura, 

corrisponde un porto, un villaggio, una piccola città, e sempre vigne, aranci, 

fiori, palme in piena terra, vini eccellenti (soprattutto a Tabia e nelle Cinque 

Terre), olio di ottima qualità e in abbondanza a Oneglia, Marro, Diano e nelle 

quattro valli di Ventimiglia. Poco grano e poca carne anche se di primissima 

qualità. Per gli occhi e l’olfatto, uno dei più bei paesi del mondo, un paradiso. 

Arrivarci dal Nord, verso la fine dell’inverno, vuol dire andare incontro ad acque 

vive, a fiori, a una natura festante. Ma questi paesi d’incanto costituiscono 

appena una striscia; l’Appennino, che va a raggiungere le Alpi all’altezza di 

Nizza, interpone ostinatamente le sue pendici senza alberi, quasi senza erba 

e i suoi meravigliosi villaggi appollaiati sulle cime”. 

(Fernand Braudel) 

Con queste parole Fernand Braudel, citando diverse fonti, comincia il suo 

straordinario saggio dedicato al Secolo dei Genovesi. Come si vede si tratta 

di una geniale immagine della nostra Liguria con tutto ciò che ne costituisce 

la identità. 

Ed è da queste parole che emerge con chiarezza una regione forte o, meglio, 

una regione composta da territori forti; che tuttavia spesso sono stati lasciati 

soli, a causa delle non adeguate politiche di coesione e di integrazione. 

Questo è stato il filo conduttore del lavoro della Giunta di questi cinque anni, 

ispirato ad un federalismo cooperativo, solidale e non competitivo, che ha 

visto gli amministratori locali come attori del governo della nostra regione. 

Compito della Regione è stato quello di integrare territori, culture, professionalità 

per definire una forte identità regionale e dare alla Liguria quella proiezione 

internazionale che, sola, può offrire opportunità di sviluppo per il futuro, 

facendo, in particolar modo, leva su un ambiente naturale unico e sulla collocazione 

geografica di nuovo strategica dopo cinque secoli. 

In altre parole questa regione ha puntato su quattro fattori: su come è, su 

dove è, sui rapporti con l’Europa, ai quali si aggiungono i valori di partenza su 

cui si fondano le politiche e le scelte operate, ossia quelli della centralità della 

persona e del bene comune. 

Oltre a perseguire questi obiettivi, il lavoro della Giunta ha dovuto anche fare 

i conti con necessità improrogabili da affrontare con tempestività: nella prima 

parte della legislatura gli sforzi si sono concentrati sul risanamento del forte 

disavanzo del settore sanitario; nella seconda metà della legislatura nel contenimento 

degli effetti della crisi finanziaria ed economica internazionale che 

ha colpito anche la nostra regione. 

E’ significativo come la Regione Liguria, già dai primi mesi del suo mandato, 

ben lungi dal prevedere gli effetti negativi della crisi, abbia deciso di improntare 

il suo operato verso la tutela dei diritti sociali e del lavoro, verso la crescita 

delle attività produttive, verso la tutela del paesaggio e dell’ambiente ligure, in 

un’ottica lungimirante e di ampio respiro. 

L’azione svolta dal Governo Regionale, a partire dal 2005, ha avuto l’ambizione 

di ricercare metodi e proposte innovative, magari non sempre riuscen- 


dovi, ma comunque indirizzando l’operato verso nuove idee per la qualità della vita dei cittadini e per il rilancio di un’economia 

ormai palesemente in difficoltà. 

In questo senso, seppur con inevitabili problemi, la Liguria ha dimostrato di saper reagire e di trovare le risorse culturali, economiche 

e politiche per superare gli ostacoli, mirando, auspicabilmente, verso una nuova fase di sviluppo e di crescita. 

A questo proposito si ricorda che il PIL della Liguria è cresciuto complessivamente nel periodo 2005-2008 del 2,7%, variazione 

superiore a quanto riscontrato nel Nord Ovest e nell’Italia (+2,3% e +2,6%). In particolare la Liguria ha registrato una crescita 

“record” nel 2007: il tasso di crescita (+2,3%) è stato il più elevato tra le regioni italiane insieme con l’Umbria. 

Più dettagliatamente, l’operato della Regione è stato improntato al rafforzamento delle caratteristiche di qualità già presenti 

sul nostro territorio. Queste peculiarità hanno consentito alla Liguria di affrontare la crisi economica e finanziaria internazionale 

e, in alcuni casi di eccellenza, hanno garantito posizioni competitive sui mercati nazionali ed esteri. 

Tali risultati sono stati ottenuti grazie alla qualità, alla specializzazione di alcuni settori economici ed alla professionalità delle 

risorse umane presenti sul nostro territorio. 

In tal senso, l’obiettivo primario perseguito dalla Giunta Regionale durante il quinquennio di riferimento, è rappresentato dalla 

tutela del lavoro, in un’ottica che si è rivelata accorta nel momento in cui, nel nostro Paese, si sono verificati gli effetti della crisi 

economica. 

La Regione Liguria ha investito importanti risorse nella cassa integrazione in deroga al fine di sostenere il reddito di tutti quei 

lavoratori e di quelle famiglie colpite dalle riorganizzazioni e dalle chiusure aziendali. Ciò è stato fatto, in modo particolare nel 

corso dell’ultimo anno, prestando particolare attenzione a tutti quei settori non compresi nel sistema di ammortizzatori sociali, 

quali il commercio o lo shipping. Ad oggi, sono quasi seimila i lavoratori assistiti dalla cassa integrazione in deroga e, recentemente, 

Regione Liguria ha impegnato 122 milioni di euro di risorse per proseguire in questa azione di sostegno e per favorire 

l’occupazione. 

Anche le strategie rivolte all’imprenditoria, in particolare alle piccole e medie imprese, hanno premiato quelle aziende che hanno 

dimostrato di voler investire nelle risorse umane, tramite un criterio selettivo nella distribuzione dei contributi e tramite contribuzioni 

variabili dai 5 ai 12 mila euro per ogni lavoratore assunto. 

Ad ulteriore dimostrazione della volontà di investire sulle persone, la Regione Liguria ha stabilizzato più di 1.800 precari del settore 

pubblico. Il rilancio dell’agricoltura Ligure si è concretizzato attraverso una strategia basata sulla priorità dello sviluppo, ma anche 

a tutela e a difesa della nostra terra e alla sua valorizzazione, attivando politiche di integrazione dell’agricoltura e del territorio 

rurale in stretta connessione tra loro. Il concetto è esteso anche al comparto produttivo della pesca e a quello forestale, che 

hanno acquisito un valore “aggiunto”, traguardando non più solamente una finalità produttiva ed economica, ma anche quello 

di essere e offrire il proprio contributo allo sviluppo di un territorio, diventando fornitori di servizi e di beni “pubblici” nel campo 

della salvaguardia e del mantenimento dell’ambiente e del paesaggio, nonché stimolo di processi educativi, formativi e sociali. 

Lo stesso impegno è stato prodigato per la soluzione di annose vicende, come il caso ILVA o il caso Ferrania, che hanno finalmente 

trovato soluzioni alternative alla chiusura nell’ottica di una riconversione in parchi tecnologici o in produzioni avanzate e altamente 

specializzate che possano trarre vantaggio dai rapporti con il mondo dell’università e della ricerca. 

In tal senso, Regione Liguria ha dato pieno sostegno alla realizzazione dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) a Morego, al progetto 

di un Parco Scientifico e Tecnologico presso gli Erzelli, finanziando il trasferimento nella nuova sede della Facoltà di Ingegneria, 

ed incoraggiando la creazione di due nuovi distretti tecnologici, a Genova e alla Spezia, che vedono operare insieme il mondo 

della ricerca, le grandi e le piccole e medie imprese con l’impiego di giovani talenti. 

Non è un caso che oggi, nonostante gli effetti della crisi finanziaria mondiale siano ancora in atto, la Liguria riesca a dimostrarsi 

competitiva nelle esportazioni verso l’estero: la scelta di puntare su un’industria ad elevata qualità tecnologica, su poli qualificati 

e specializzati, è stata premiata sui mercati esteri, consentendo alla nostra regione di fare fronte al periodo particolarmente critico 

per quanto concerne l’economia, ed è stata vincente anche nei confronti di molti giovani, laureati e specializzati, che hanno 

trovato un’occupazione senza doversi trasferire. La Liguria, in effetti, conta un alto numero di laureati e il Governo Regionale ha 

sentito l’urgenza di non disperdere tali risorse e di investire in cultura. 

Ad oggi, sono stati realizzati un centinaio di interventi atti a conservare, promuovere e rilanciare il patrimonio culturale ed artistico, 

nonché le tradizioni della Liguria. 

Gli indirizzi e le azioni intraprese durante i cinque anni di legislatura, sono stati sostenuti da un’alta partecipazione dell’intera 

società ligure, sia per quanto concerne le Amministrazioni Locali, in particolare quelle dell’entroterra, che hanno dato precise indicazioni 

in merito alle necessità del territorio, sia per quanto riguarda le rappresentanze economiche e sociali che hanno suggerito 

strategie e sollecitato accordi in merito ai più importanti temi per la crescita economica. 

Non è un caso che, al presentarsi della crisi, alla fine del 2008, il metodo concertativo abbia consentito la realizzazione del 

REGIONE LIGURIA 12









Patto per lo Sviluppo, sottoscritto dalla Regione con 23 realtà espressione del mondo del lavoro e dell’impresa, dell’industria, 

dell’artigianato, del commercio, della cooperazione e del terzo settore. Tale Patto ha portato la Giunta Regionale a stanziare 

150 milioni di euro a favore delle PMI locali per sostenere il tessuto produttivo e, a ricaduta, l’occupazione, dando ulteriore 

conferma di come le politiche intraprese nel corso della legislatura, siano state strategiche e partecipate. In tal senso, sono 

stati raggiunti ottimi risultati anche sul fronte dell’accesso al credito da parte delle imprese, nonostante la fase di estrema prudenza 

attraversata dalle banche, e sul fronte dello stanziamento di ulteriori fondi sia europei che nazionali per dare impulso 

agli investimenti. 

Ma la forza della Liguria deriva anche dalla sua posizione strategica, in quanto tradizionale porta sul Nord Italia e sull’Europa 

Centrale. 

L’azione di governo in questi anni ha sostenuto l’importanza strategica del coordinamento dei tre principali scali liguri, 

Genova, Savona e La Spezia, e dello sviluppo della logistica come attività ad alto valore aggiunto per gli utenti. A tal proposito, 

ha ritenuto fondamentale sostenere i porti, lo shipping, ma anche l’industria, attraverso la realizzazione di infrastrutture 

adeguate. 

A partire dal 2005, la Regione ha conseguito risultati strategici: dallo sblocco delle procedure per la realizzazione delle 

Grandi Opere, tra cui ricordiamo il Terzo Valico - per il quale è stata approvata la prima tranche di finanziamento di 500 

milioni di euro - e l’ammodernamento delle linee ferroviarie ed autostradali, all’adeguamento della viabilità regionale fino 

alla diffusione della banda larga, con la volontà di sostenere l’economia locale e i posti di lavoro che ne derivano. 

La filosofia di queste scelte è stata quella di investire nel futuro della Liguria, recuperando aree da destinarsi allo sviluppo 

urbano, dotando il territorio di nuovi servizi e di una nuova viabilità e puntando sulle industrie pulite, sull’alta tecnologia e 

sul legame tra ricerca ed attività produttive. 

La crescita economica perseguita dalla Regione vuole essere una crescita sostenibile; pertanto l’azione del Governo regionale 

ha puntato sulla tutela dell’ambiente e del paesaggio e sulle attività economiche ad esso legate. In quest’ottica si 

è avviata la riorganizzazione del sistema turistico e ricettivo, incentivando la creazione di soggetti come i Sistemi Turistici 

Locali, l’Agenzia in Liguria e l’Osservatorio Turistico Regionale, mettendoli in rete. L’obiettivo è quello di raggiungere un 

coordinamento di tutte le manifestazioni a sostegno del settore, di innovare l’offerta valorizzando i prodotti tipici del territorio 

e le lavorazioni artigianali nell’interesse di un turismo destagionalizzato e consapevole. Il progetto ha, ovviamente, coinvolto 

l’Artigianato e le Piccole e Medie Imprese, un settore particolarmente significativo per il territorio ligure. La Regione ha sostenuto 

la creazione del marchio di qualità “Artigiani in Liguria – classe superiore”, dando un notevole impulso alla promozione 

delle lavorazioni caratteristiche: la ceramica, il cioccolato, il ferro battuto, l’ardesia della Val Fontanabuona, la 

sedia di Chiavari, i damaschi e i tessuti di Lorsica, il velluto di Zoagli, la filigrana di Campoligure. 

Dal 2005 ad oggi, il sistema dei Parchi della Liguria è molto cresciuto per estensione e per numero. La nostra regione 

vanta un parco nazionale, otto parchi e tre riserve naturali che rappresentano più del 12% del territorio, oltre a due nuovi 

grandi parchi, Alpi Liguri e Finalese (in via di definizione). La Regione ha inoltre puntato sulle energie rinnovabili: fotovoltaico 

e eolico, tra tutte con la finalità di salvaguardare il territorio ma, nel contempo, di incrementare il fabbisogno energetico 

per sostenere le attività economiche e produttive e gli interventi infrastrutturali atti a dare nuovo impulso sul territorio. 

Ma l’obiettivo della crescita sostenibile si è accompagnato ad una costante attenzione alla centralità della persona, principio 

cardine di tutta la politica regionale; a tal proposito sono state realizzate azioni concrete di tutela sociale, con particolare 

attenzione alla famiglia e ai soggetti deboli. 

In un territorio che ospita un considerevole numero di anziani, il Governo ha investito, a partire dal 2006, più di 57 milioni 

di euro per istituire, prima regione in Italia, un fondo per la non autosufficienza, sostenendo ad oggi più di 10.000 famiglie 

liguri che hanno potuto assistere nelle loro case gli anziani e le persone non autonome. 

In alcuni casi, come nel settore della sanità, la Liguria è diventata un interessante laboratorio di esperienze a livello europeo 

in merito alla gestione dei servizi per gli anziani, visto il gran numero di over 65 presenti sul nostro territorio, nonché una 

delle prime regioni italiane ad adeguarsi ai parametri di Lisbona per quanto concerne i servizi per l’infanzia. 

L’attuazione delle strategie inerenti la sanità ha visto, in primo luogo, la Regione Liguria impegnata a sanare un bilancio in 

grave stato di deficit: nei primi tre anni di attività è stato risanato un disavanzo di 852 milioni di euro e si è giunti al pareggio. 

In un quadro sicuramente non favorevole, la sanità ligure ha comunque mantenuto le esenzioni per i redditi più bassi ed 

è riuscita a non gravare sui redditi dei cittadini, e sulle imprese che, solo in alcuni casi hanno dovuto sostenere l’onere 

delle maggiorazioni dell’IRAP. 

Il risanamento dei conti della sanità è passato anche per la razionalizzazione del servizio sanitario, in un’ottica che ha, tuttavia, 

già dimostrato i suoi effetti positivi. Il piano ospedaliero, ispirato alla logica della concentrazione e della specializza- 


zione, ha permesso il completamento dei nuovi ospedali di Albenga e a Rapallo, e la ristrutturazione di alcune strutture 

già esistenti come il Galliera e il San Martino di Genova, nonché il finanziamento completo del nuovo ospedale Felettino della 

Spezia. 

Allo stesso tempo, Regione Liguria ha investito oltre 70 milioni di euro per estendere i servizi diagnostici e specialistici su 

tutto il territorio sostenendo la non-ospedalizzazione del paziente, qualora possibile, ma un controllo attento e una sua 

riabilitazione efficiente in strutture realizzate ad hoc ed estese sull’intero territorio ligure, nonché grazie al suddetto fondo 

per la non autosufficienza. 

A tal proposito, la nostra regione ha dimostrato di poter essere un “laboratorio” capace di suggerire azioni e strategie a 

livello nazionale ed europeo. 

La Regione Liguria ha prestato attenzione anche ai più piccoli, raddoppiando l’offerta di asili nido e di strutture per l’infanzia, 

consapevole del fatto che le politiche di sostegno alle famiglie da un lato, arginano il calo demografico e, dall’altro, favoriscono 

le pari opportunità, consentendo alle donne di conciliare la vita professionale con la cura per la famiglia. 

Il Governo Regionale, in questi anni di operato, ha impiegato ingenti risorse per garantire il diritto alla casa a tutti i cittadini, attraverso 

il recupero di alloggi di edilizia residenziale sociale, politiche a sostegno dell’affitto e della proprietà. A tal proposito si 

ricordano i due bandi per il social housing, per cui sono stati stanziati complessivamente 40 milioni di euro, e il cosiddetto 

“buono casa” per agevolare l’acquisto della prima casa, con un investimento regionale di 5 milioni di euro. 

Sempre nell’ottica di migliorare la qualità della vita, la Regione ha investito nel miglioramento della mobilità urbana, attraverso 

investimenti nelle infrastrutture urbane, come per esempio la metropolitana di Genova, e destinando crescenti risorse agli 

operatori sia ferroviari che su gomma. A fronte di tali stanziamenti la Regione ha garantito un costante monitoraggio del servizio 

a tutela dei pendolari e sottoscritto il nuovo Contratto di Servizio con Trenitalia per il periodo 2009-2014. 

Nel quinquennio di riferimento, la Regione Liguria ha dovuto affrontare due delicati momenti nell’ambito dei rapporti con 

l’Unione Europea: da un lato la chiusura della passata programmazione europea 2000-2006, che ha impegnato gli uffici regionali 

nel rendicontare tutte le spese sostenute nel periodo di riferimento e nel definire la destinazione dei fondi; d’altro lato, 

la contrattazione in merito alla nuova fase di programmazione 2007-2013 che, nonostante i tagli importanti effettuati dalla 

Commissione Europea ad alcuni Paesi membri a fronte dell’ingresso dei nuovi Stati dell’Est, ha garantito alla Liguria finanziamenti 

pressoché analoghi a quelli degli anni precedenti. 

Ciò è stato possibile grazie al lavoro di confronto e di informazione svolto dalla Regione Liguria presso i corrispondenti europei 

ed anche grazie alla dimostrata capacità di gestire i fondi comunitari e di rendicontare i costi sostenuti. 

La Liguria gode di credibilità all’interno dell’Unione Europea, garantisce una presenza costante a Bruxelles tramite gli uffici di 

rappresentanza che si occupano di promuovere il territorio ligure e le sue caratteristiche e di informare gli attori economici 

liguri sulle opportunità offerte dall’Europa allargata. 

In generale, la Liguria è ben inserita nel contesto europeo e vanta numerosi partenariati per lo sviluppo di progetti congiunti 

sui temi dell’ambiente, dello shipping, della viabilità e della ricerca, grazie ai numerosi centri di eccellenza presenti sul territorio, 

incrementati nel corso degli ultimi anni anche in seguito all’azione di promozione svolta dalla Regione. 

A conclusione del percorso intrapreso, la Regione Liguria ritiene di aver svolto un’azione nel complesso positiva, sostenendo 

le fasce più deboli della popolazione - i meno abbienti, gli anziani, gli extracomunitari – aiutando le famiglie – nella ricerca di 

un alloggio, nella cura dei bambini e degli anziani, nella conciliazione tra vita professionale e esigenze quotidiane – tutelando 

ed incrementando l’occupazione, rendendola stabile, dove possibile, e qualificata. 

REGIONE LIGURIA 14

Ambiente e tutela 

del paesaggio 

Agricoltura e 

Protezione Civile 

Riequilibrio costa 

entroterra 

Turismo 

Commercio 

Artigianato e piccola 

e media impresa 

Una Liguria forte per come è 

Dal programma 2005… 

“L’ambiente ligure va promosso e, al tempo stesso, protetto con la massima 

cura, perché abbiamo a che fare con un territorio prezioso e fragile. A seguito 

della grave crisi delle attività manifatturiere è cresciuta l’attenzione a una piena 

valorizzazione di tutte le risorse che fanno riferimento al territorio.” 

Il territorio ligure, grazie al connubio tra entroterra e mare, è una risorsa preziosa 

da tutelare e valorizzare. La particolare morfologia della regione, in gran 

parte montana 1 ma aperta su un mare caldo, genera condizioni climatiche 

miti e favorevoli. Non a caso, infatti, le province liguri sono ritenute tra le più 

confortevoli in Italia per la mitezza del clima e la salubrità dell’aria. 

Il mare rappresenta uno dei principali punti di forza della regione, con un livello 

di qualità della balneazione superiore rispetto alla media nazionale 2 . 

Oltre alle bellezze naturalistiche, questo lembo di terra affonda le sue radici 

nella storia e nella cultura: lo dimostrano i piccoli paesi arroccati sui dirupi alpini, 

i caratteristici borghi sulla costa, le splendide chiese medievali che dominano 

il paesaggio. 

Il territorio regionale è caratterizzato dalla forte estensione dei boschi: la Liguria 

presenta una quota di superficie boschiva pari al 69% del territorio, rispetto al 

34% registrato mediamente a livello nazionale. 

Tale caratteristica rende l’ambiente ligure molto prezioso dal punto di vista naturalistico, 

poiché il settore agro-forestale riveste un ruolo strategico nella lotta ai 

cambiamenti climatici. D’altra parte, la marcata presenza di foreste è fonte di 

fragilità, in particolare in relazione al rischio di incendi boschivi, seppur nettamente 

in via di riduzione rispetto agli anni passati 3 . 

Fonte: Regione Liguria 

Il 12% del territorio ligure è costituito da aree protette, per una superficie complessiva 

di circa 60 mila ettari. Il sistema dei parchi liguri comprende un parco nazionale, 

sei grandi parchi, due piccoli parchi e tre riserve naturali, cui si 

aggiungono ben cinque riserve marine. 

1 Il territorio ligure si può classificare per il 60% come montano, per circa il 6% pianeggiante ed il restante 

collinare. 

2 I kilometri di costa non balneabile al 2008 in Liguria ammontano al 2,4%, rispetto a una media del 

5,9% a livello nazionale e al 4,3% del Nord-Est, al 5,5% del Centro e al 6,4% del Mezzogiorno. 

3 In questo senso si osserva: i) la riduzione della superficie media percorsa dal fuoco che nel periodo 

1987-2004 era pari a oltre 6.800 ettari, rispetto a quasi 2.400 nel periodo 2005-2008 (-65 

%) ii) una diminuzione del numero di incendi nello stesso periodo sopra considerato (-57%). 


Aree protette ed enti di gestione 

[1] PARCO NAZIONALE DELLE CINQUE TERRE AREE MARINE PROTETTE STATALI 

(ENTE PARCO NAZIONALE) [16] Bergeggi (vedi 11) 


[17] Cinque Terre (vedi 1) 

PARCHI NATURALI REGIONALI [18] Portofino (Consorzio di gestione) 

[2] Alpi liguri (Ente Parco) 

[3] Antola (Ente Parco) AREE DI TUTELA MARINA REGIONALI 

[4] Aveto (Ente Parco) [19] Hanbury (vedi 14) 

[5] Beigua (Ente Parco) [20] Porto Venere (vedi 10) 

[6] Bric Tana (Comune di Millesimo) 

[7] Montemarcello-Magra (Ente Parco) [21] ALTA VIA DEI MONTI LIGURI (ASSOCIAZIONE) 

[8] Piana Crixia (Comune di Piana Crixia) 

[9] Portofino (Ente Parco) [22] SANTUARIO INTERNAZIONALE DEI CETACEI (SEGRETARIATO) 

[10] Porto Venere (Comune di Porto Venere) 

RISERVE NATURALI REGIONALI 

[23] AREE PROTETTE PROVINCIALI SAVONESI (PROVINCIA DI SAVONA) 

[11] Bergeggi (Comune di Bergeggi) [24] AREA PROTETTA DI INTERESSE LOCALE 

[12] Gallinara (Comune di Albenga) PARCO DELLE MURA (COMUNE DI GENOVA) 

[13] Rio Torsero (Comune di Ceriale) 

AREE PROTETTE PREVISTE 

GIARDINI BOTANICI [a] Parco naturale regionale finalese 

[14] Hanbury (Università di Genova) [b] Riserva naturale regionale Adelasia 

[15] Pratorondanino (Prov. di Genova) [c] Area marina protetta statale Isola Gallinara 

Tali risorse naturalistiche, oltre ad essere fonte di ricchezza per la Liguria, devono essere anche oggetto di cura e tutela per la 

loro preservazione ed in questi anni l’azione congiunta tra Regione e Enti Locali con competenze sul territorio ha fatto registrare 

risultati molto positivi in questo senso. 

Il paesaggio, conseguenza di fattori naturali, subisce l’azione insediativa dell’uomo sia dal punto di vista residenziale che produttivo. 

Le aspre colline che si stringono sul mare sono state domate dalla mano dell’uomo: muretti a secco e fitte fasce per 

la coltura di viti ed olivi ne testimoniano l’operosa attività. 

Sotto il profilo abitativo, la necessità insediativa della popolazione si è scontrata con una morfologia del territorio tale da portare 

all’attuale caratterizzazione della regione. 

L’area costiera, che accoglie il 90% degli insediamenti abitativi su un lembo di terra pari solo al 5% di tutta la superficie regionale, 

è stata nel tempo oggetto di forti pressioni insediative che hanno comportato uno sviluppo talvolta incontrollato dell’attività 

edilizia. Si può facilmente distinguere tra la riviera di Levante e quella di Ponente: il paesaggio costiero di Levante, in particolare 

quello non urbano, si trova, per la sua storia, in uno stato di sostanziale equilibrio, rivelando un paesaggio di grandi e diffuse 

REGIONE LIGURIA 16

eccellenze. La riviera di Ponente, sebbene offra tratti di evidente qualità paesaggistica, è penalizzata da un sistema insediativo 

ad alta densità, talvolta disordinato, complesso e diffuso. 

Questa tendenza spiega perché comunemente la Liguria sia ritenuta la regione in cui si costruisce di più in Italia, anche se i 

dati dimostrano il contrario. Nel 2007 la Liguria si posiziona: i) all’ultimo posto per volume ogni 1000 abitanti; ii) al quartultimo 

per volume su km 2 . 

Permessi di costruire: fabbricati residenziali nuovi 

Fonte: Istat 

L’entroterra ligure, in rapporto alle zone costiere, risulta essere caratterizzato da una contenuta densità demografica 4 e da un 

sistema produttivo dove il settore agricolo è tuttora dominante. 

Sinteticamente, la condizione di svantaggio delle aree interne risulta in particolare legata a: 

dipendenza economica e strutturale nei confronti delle aree costiere; 

minore disponibilità di servizi alle imprese ed alle persone; 

criticità ambientali e di accessibilità a causa delle caratteristiche geo-morfologiche del territorio. 

Si rileva tuttavia negli ultimi anni un’interessante dinamicità demografica caratterizzata da un aumento della popolazione 5 . 

Fonte: elaborazioni Liguria Ricerche su dati Istat 









4 Al 2008 la densità demografica della Liguria (298 ab/km2) registra un netto divario tra costa (987 ab/Km2), ed entroterra (circa 70 ab/Km2). 

5 Nel periodo 2005-2008 la popolazione aumenta dello 0,9% nella zona costiera e del 2,1% nell’entroterra. 


Si conferma inoltre una crescente attenzione per la tutela del territorio da parte della popolazione. A tal proposito, aumenta la 

quota di raccolta differenziata (+3,3% nel periodo 2005-2007) e l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili 6 (+0,9%), pur mantenendosi 

entrambe su livelli inferiori rispetto agli standard nazionali. 

Una piena valorizzazione del territorio è resa possibile dalla capacità di offrire, anche nelle aree meno densamente popolate, 

i principali servizi alle persone quali per esempio le scuole primarie e il commercio. Si fa riferimento in particolare ad un commercio 

distante dalle logiche della grande distribuzione, che si è rivelato una scelta vincente come dimostra l’andamento delle 

vendite della piccola e media distribuzione, anche in tempi di calo dei consumi 7 . 

Vendite per tipologia distribuzione - milioni di euro 

Territorio Anno 

Liguria 

Nord 

Ovest 

Italia 

Grande Distribuzione Var.% Piccola e Media Distribuzione Var.% 

Alimentare Non Alim. Totale ‘06/‘08 Alimentare Non Alim. Totale ‘06/‘08 

2008 1.951 892 2.843 

1.836 3.727 5.563 

0,1% 

2006 1.929 910 2.839 1.733 3.809 5.542 

2008 25.997 13.882 39.879 

9.666 34.038 43.704 

0,5% 

2006 25.618 14.043 39.661 9.074 34.257 43.331 

2008 79.584 36.290 115.874 

47.290 117.950 165.240 

3,0% 

2006 76.476 36.015 112.491 47.935 120.342 168.277 

Fonte: elaborazione Liguria Ricerche su dati Osservatorio Nazionale sul Commercio 

A partire dal febbraio 2008, inoltre, la Liguria è stata definita la prima regione equosolidale d’Italia nell’ambito della campagna 

“Città eque”. La rete del commercio equo in Liguria vanta 16 organizzazioni e numerose Botteghe del Mondo, che hanno il 

fine di realizzare un mercato alleato con i Paesi del Sud del mondo, con un fatturato annuo complessivo di circa 5 milioni di 

Euro 8 . 

Le relazioni dell’uomo col territorio non sono solamente di natura residenziale ma anche economico-produttiva. I punti di forza 

del territorio ligure hanno permesso lo sviluppo di vocazioni produttive legate al territorio stesso, quali il turismo e l’agricoltura. 

Il magnifico paesaggio, la bellezza delle sue riviere e il fascino dei centri storici dell’interno, hanno reso la regione una tradizionale 

meta turistica. Tra il 2005 e il 2008 il movimento turistico complessivo risulta positivo, sia in termini di arrivi (+5,5%) che di presenze 

(+2%). In particolare si osserva un confortante incremento delle presenze straniere che nel 2007 – per la prima volta in 

19 anni – hanno superato i 4 milioni. Tale tendenza si nota anche nel 2008, anno in cui le presenze degli stranieri registrano 

un aumento rispetto all’anno precedente pari a +5%, in controtendenza rispetto al dato nazionale (-4,1%). 

6 Sono state considerate come rinnovabili la fonte idroelettrica (al netto di pompaggi), eolica, fotovoltaica, geotermoelettrica e biomasse (inclusa la parte di 

rifiuti non biodegradabili). 

7 Nel periodo 2006-2008 le vendite della piccola e media distribuzione in Italia diminuiscono di 2 punti percentuali, mentre in Liguria si mantengono pressoché 

costanti. 

8 Le organizzazioni equosolidali in Liguria corrispondono allo 0,04% delle imprese commerciali totali, dato superiore rispetto alla media nazionale (0,02%). 

Per approfondimenti si rimanda a www.equodiliguria.it. 


0,4% 

0,9% 

-1,8%

Arrivi e presenze 2005-2008 

Fonte: elaborazione Liguria Ricerche su dati Istat 

(*) dati provvisori 

Dal lato dell’offerta ricettiva, si osserva una diminuzione del numero di esercizi alberghieri (-0,3% nel periodo 2005-2007) alla quale, 

però, corrisponde un aumento degli esercizi complementari (+22%) e, soprattutto, degli agriturismi che registrano una crescita 

pari a quasi 14 punti percentuali. La regione si dota così di uno strumento che riduce l’impatto ambientale e valorizza in massima 

parte la storia, la cultura, il patrimonio artistico e le specificità del territorio. 

Un’altra vocazione tipica della Liguria è l’attività agricola e floricola che, oltre ad essere fonte di ricchezza per il territorio, rappresenta 

un elemento fondamentale per il recupero e la salvaguardia dell’equilibrio ambientale. 

Il territorio ligure permette l’esercizio di un’agricoltura particolarmente intensiva, specializzata nelle produzioni floricole e orticole 

lungo la costa e nella fascia immediatamente retro-costiera, mentre l’entroterra e le valli interne sono connotate da coltivazioni arboree 

(vite, olivo, nocciolo) ed erbacee di pieno campo. 

Per quanto riguarda il settore florovivaistico la Liguria rappresenta la prima regione italiana per concentrazione di aziende floricole 

(21,4% del totale nazionale). Dal punto di vista della superficie dedicata all’attività floricola la Liguria è al terzo posto in 

Italia e, negli ultimi anni, ha registrato un lieve aumento della superficie agricola utilizzata (+0,7% nel periodo 2005-2007). Nello 

stesso periodo si è assistito a un calo delle aziende agricole (-10,5%). 

Aziende agricole e superficie agricola utilizzata in Liguria, 2007 

2007 

Aziende 

Var. Aziende/ 

2007/05 SAU (ha) 

20.684 -10,5% 0,4% 

Fonte: Rapporto INEA 2009 

Si osserva inoltre una crescita degli occupati nel settore agricolo nel periodo 2005-2009 (+17,1%), con un picco nel 2007 

(+13,9% rispetto all’anno precedente). 

Fonte: elaborazioni Liguria Ricerche su dati ISTAT 









2007 

SAU (ha) 

Var. SAU/Sup. 

2007/05 tot. 

49.408 0,7% 36,6% 


La Liguria si posiziona al secondo posto tra le regioni del Nord per l’incidenza del biologico sulla superficie totale agricola utilizzata 

(11,3%, il primo posto è del Trentino Alto Adige col 14,7% della superficie agricola coltivata a biologico). 

Un elemento che caratterizza la regione è la vocazione all’artigianato e alla piccola e media impresa: la Liguria registra infatti 

una netta prevalenza delle piccole imprese, con particolare riferimento alle micro-imprese 9 . 

Al 2008 la quota di imprese dell’artigianato in Liguria si presenta notevolmente superiore alla media nazionale: 32,9% delle 

imprese totali rispetto al 28,6% in Italia. Nel periodo 2005-2008 le imprese artigiane aumentano (+3,6%) in particolare nel settore 

dell’agricoltura e delle costruzioni. 

Imprese attive artigiane per settore di attività economica - Anni 2005 – 2008 

Fonte: elaborazione Liguria Ricerche su dati Unioncamere 

Risultano di particolare importanza sia l’artigianato tradizionale che si fonda su produzioni di ottima qualità e pregio per le 

quali la Liguria è conosciuta anche fuori dai confini regionali 10 , sia l’artigianato high-tech che trova spazio nei settori della biotecnologia, 

della robotica e dell’informazione, grazie alla presenza sul territorio di importanti centri di ricerca, dipartimenti universitari 

e consorzi di imprese legati allo sviluppo dell’high-tech. 

9 Le rilevazioni censuarie del 2001 mostrano una dimensione aziendale media in Liguria che si attesta su 3,7 addetti per unità locale, contro 4,1 a 

livello nazionale. 

10 Ad esempio, a Campo Ligure, la lavorazione della filigrana, quella dell’ardesia in Val Fontanabuona, la produzione del vetro ad Altare, l’arte dei pizzi a 

Chiavari e la tessitura di damaschi e velluti a Zoagli. 

REGIONE LIGURIA 20

Il bene del territorio 

In queste immagini sono visualizzati alcuni interventi importanti che la Regione Liguria ha attuato per tutelare la bellezza del 

proprio territorio. Oltre alle norme e alle leggi sono citate iniziative come la demolizione dell’ecomostro detto “Scheletrone” all’isola 

Palmaria e la riconversione di aree industriali come quelle della Piaggio a Finale e dell’Ilva a Genova Cornigliano. 

Interventi per la difesa del paesaggio costiero, dei litorali e delle spiagge. 

Ripascimento spiaggia di Bordighera 2005-2009. 

LEGGE N.13 del 2008 - Norme dirette al miglioramento della fruizione delle spiagge 

libere e della sicurezza della balneazione. 

Bando per la Valorizzazione dei percorsi pedonali comunali di particolare interesse 

paesistico-culturale (creuze) 

L.r. n. 37 del 2006 

71 interventi promossi, 30 finanziati nel 2007-2008 

Progetto Aurelia: valorizzazione paesistico culturale del tracciato storico. 

LEGGE N.22 del 2008 - Modifiche e integrazioni alla legge regionale 28 aprile 1999, 

n. 13 (Disciplina delle funzioni in materia di difesa della costa, ripascimento degli arenili, 

protezione e osservazione dellíambiente marino e costiero, demanio marittimo e porti). 

Recupero del percorso pedonale lungo la Via Julia Augusta tra Ventimiglia e il confine 

di stato. 

Accordo di Programma Quadro Novembre 2005 

inaugurazione 29.03.2008 (vedi foto) 


2009 Parco di Portofino: Inaugurazione Mulino Gassetta e Valle dei Mulini 

fondi condono 2006 e parco 

Salvaguardia e valorizzazione delle tipologie di architettura rurale nei comuni 

dell'entroterra ligure. 

Parco Costiero del Ponente: inaugurazione del tratto da S. Lorenzo al Mare 

a S. Stefano al Mare, Giugno 2008 


Istituzione del Parco naturale regionale delle Alpi liguri 

legge regionale 23 ottobre 2007 n. 34 

Edifici rurali destinatari di 600.000 euro di finanziamento al novembre 2006 

Edifici rurali destinatari di 700.000 euro di finanziamento al novembre 2007 

Edifici rurali destinatari di 700.000 euro di finanziamento all'aprile 2008 

foto: REZZOAGLIO (GE) Loc Cerisola 

Parco Costiero del Ponente: inaugurazione del tratto da Taggia a Sanremo, Novembre 

2008

Portovenere: abbattimento dello "scheletrone" della Palmaria 

22.05.2009 

legge regionale n. 16.6.2009 n. 24 REL - Rete di fruizione escursionistica della Liguria 

legge regionale n. 16.6.2009 n. 24 REL - Rete di fruizione escursionistica 

della Liguria 

Portovenere: abbattimento dello "scheletrone" della Palmaria 

22.05.2009 

legge regionale n. 16.6.2009 n. 24 REL - Rete di fruizione escursionistica 

della Liguria 


Finale Ligure: progetto di riconversione dell'area Piaggio Aero Industries S.p.A. 

Accordo di programma, approvato il 23.07.2008 


Genova: riconversione dell'area delle Acciaierie di Cornigliano 

- Dismissione della produzione a caldo 

- Mantenimento della produzione a freddo e dell'occupazione 

- Bonifica delle aree 

- Realizzazione infrastrutture viarie 

- Aree per attivita' logistico-portuali 

- Riqualificazione urbana 

Firma dell'Atto di intesa (modificativo dell'Accordo di Programma del 1999) 

l’8 ottobre 2005.









Ambiente, tutela del paesaggio e urbanistica 


“L’ambiente ligure va promosso e, al tempo stesso, protetto con la massima 

cura, perché abbiamo a che fare con un territorio prezioso e fragile.” 

Obiettivi 

Promozione e protezione ambientale. 

Valorizzazione entroterra e zone collinari. 

Promozione dei parchi. 

Salvaguardia del paesaggio. 

Ambiente 

Il rispetto e la tutela dell’ambiente hanno un’importanza sempre maggiore nei 

comportamenti singoli e collettivi e gli interventi di politica ambientale sono una 

priorità per tutte le Istituzioni. Il Governo Regionale ha messo in atto numerose 

azioni che sottolineano la centralità delle tematiche ambientali nella propria strategia 

di sviluppo, di seguito si analizzano quelle di particolare rilievo. 

Il portale Ambiente in Liguria: 

La Regione Liguria ha attuato la radicale rivisitazione del sistema informativo ambientale, 

con la creazione di un portale internet dedicato all’ambiente, importante 

garanzia del diritto di accesso del pubblico all’informazione. Il nuovo spazio web 

www.ambienteinliguria.it, consultabile gratuitamente dagli utenti, racchiude 18 

banche dati tematiche, in grado di interoperare tra di loro; oltre trecento pagine di 

informazioni su tutti i temi ambientali; spazi dedicati ad illustrare le opportunità 

che l’ambiente offre per tutti i settori economici come la portualità, il turismo, l’industria. 

Tale sistema di gestione dei dati ambientali viene aggiornato costantemente 

sulla base delle misure effettuate sul territorio da ARPAL (Agenzia Regionale 

Per l’Ambiente Ligure) e dei monitoraggi compiuti dalla Regione e dagli Enti Locali. 

Il sito si articola in sezioni dedicate alle diverse tematiche racchiuse nell’ampia definizione 

di “Ambiente”: “sviluppo sostenibile”, “natura”, “acque”, “aria”, “rumore”, 

“elettrosmog”, “geologia”, “piani di bacino”, “rifiuti”, “bonifiche”, “energia”. 

Interventi per la Sostenibilità Ambientale: 

Oggi la Liguria si distingue come regione leader a livello italiano ed europeo 

per il numero di pubbliche amministrazioni (Comuni, Comunità Montane ed 

Enti Parco) che possono fregiarsi della certificazione secondo lo standard internazionale 

ISO 14001 o della registrazione europea EMAS, riconoscimenti 

che premiano le organizzazioni più attente alla propria politica ambientale. 

Questo è il risultato di un processo partito dall’adozione della Agenda 21 11 in 

ambito regionale già nel 1999, e cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi 

4 anni: se all’inizio della legislatura gli enti certificati erano 22, ad oggi il sistema 

“Liguria certificata” raggruppa 123 Enti Pubblici, in forma singola, ovvero uniti 

in associazioni comprensoriali. 

11 Agenda 21 (letteralmente:cose da fare nel 21 sec.) è un programma delle Nazioni Unite dedicato 

allo sviluppo sostenibile: consiste in una pianificazione completa delle azioni da intraprendere, 

a livello mondiale, nazionale e locale dalle organizzazioni delle Nazioni Unite, dai governi 

e dalle amministrazioni in ogni area in cui la presenza umana ha impatti sull’ambiente. 


Il percorso verso la massima diffusione dei sistemi di certificazione nei confronti degli Enti locali ha avuto un forte impulso con 

la misura 2.6 “Attività di supporto per la gestione ambientale” del programma DOCUP Ob.2 2000/2006, finanziato da fondi 

nazionali, europei e regionali. 

Per la realizzazione della misura, al 31/12/2008, la Regione ha erogato complessivamente oltre 9 milioni di euro, così ripartiti: 

- banca dati relativa a tutti gli aspetti ambientali: 3 milioni di euro; 

- Rete Natura 2000 12 : 2,4 milioni di euro; 

- controlli sui fattori inquinanti: 0,5 milioni di euro; 

- sistemi di gestione ambientale finalizzati alla certificazione: 1,2 milioni di euro; 

- programmi di informazione ed educazione ambientale rivolti alla popolazione, alle scuole, alle imprese ed agli Enti Pubblici: 

1,9 milioni di euro. 

La volontà di proseguire in questo cammino di eccellenza è dimostrato anche dagli interventi attuati dal Governo Regionale e 

rivolti al miglioramento delle prestazioni dei soggetti pubblici in campo ambientale. Il bando emanato nel luglio 2008, con una 

dotazione di 120.000 euro per il sostegno al mantenimento della certificazione ambientale degli Enti Pubblici liguri e per sostenere 

la progettazione condivisa di obiettivi di miglioramento e gestione coordinata dei Sistemi di Gestione Ambientale nell’ambito 

di associazioni di Enti, ne è un esempio tangibile. 

Energia: 

Gli interventi attivati dalla Regione in attuazione della propria politica energetica sono strettamente connessi alle certificazioni 

ambientali. La Liguria è stata la prima regione in Italia ad applicare il modello europeo di gestione sostenibile dell’energia per i 

Comuni e anche in campo energetico vanta un primato, essendo Varese Ligure il primo Comune con certificazione energetica 

EEA (European Energy Award), riconoscimento europeo ottenuto nel 2005 con procedura simile a quella della certificazione ambientale 

ISO 14001 ma incentrata sui temi energetici ed obiettivi di risparmio quantificati. Nel corso dell’attuale legislatura la certificazione EEA 

è stata conferita ai Comuni di Celle Ligure, Ospedaletti, Albenga, Montaggio e Toirano e l’intento è quello di diffondere il più possibile 

tale pratica, come avvenuto per la certificazione ambientale. 

Un’innovazione di rilievo in materia di certificazione energetica è stata l’introduzione della certificazione energetica degli edifici, disciplinata 

in Liguria dalla L.R. del 29 maggio 2007, n. 22 “Norme in materia di energia” e dal regolamento regionale del 22 gennaio 2009, 

n. 1, che va a sostituire i regolamenti precedentemente emanati. I tratti salienti della nuova normativa riguardano l’obbligo per gli edifici 

di nuova costruzione e per quelli esistenti, di superficie utile superiore a mille metri quadrati oggetto di ristrutturazione edilizia integrale, 

di essere dotati di attestato di certificazione energetica. A partire dall’8 maggio 2009 l’attestato di certificazione energetica è obbligatorio 

all’atto della compravendita o della locazione anche per le singole unità immobiliari. 

In merito alle fonti rinnovabili di energia, con la D.C.R. n. 3/2009 si è inteso aggiornare gli obiettivi del Piano Energetico Ambientale 

Regionale Ligure (PEARL) per l’eolico: dagli 8 Megawatt di potenza installata individuati originalmente come obiettivo di sviluppo, 

si è passati a 120 MW, con un incremento pari a 15 volte. A maggio 2009 i Megawatt installati o in corso di installazione ammontano 

a 25.7. Anche per l’energia, importante è il sostegno dei fondi europei che, unitamente a risorse nazionali e regionali, consentono 

di realizzare importanti interventi sul territorio. Al 31/12/2008 le erogazioni effettuate dalla Regione a valere sulla Misura 2.3 – 

Sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e risparmio energetico del DOCUP Obiettivo2 2000-2006, superavano i 7 milioni di 

euro, con i quali erano stati realizzati 2 impianti eolici, 5 fotovoltaici, un solare-termico e 12 interventi di risparmio energetico 13 . 

Per il nuovo periodo di programmazione dei fondi europei, 2007-2013, la Regione ha dedicato un intero asse, l’Asse 2 del Programma 

Operativo Regionale ligure al tema “Energia”, assegnando allo stesso una dotazione finanziaria di 26 milioni di euro, finalizzata 

a realizzare azioni di produzione di energia da fonti rinnovabili e miglioramento dell’efficienza energetica attuate da soggetti 

pubblici e imprese. 

In attuazione dell’asse, nel mese di dicembre 2008, la Giunta Regionale ha approvato un bando rivolto alle imprese liguri per sostenere 

gli investimenti finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili ed al risparmio energetico, con una dotazione di 

10 milioni di euro. Nel mese di giugno 2009 altri 5 milioni di euro sono stati assegnati al bando “Efficienza energetica e produzione 

di energia da fonti rinnovabili”, rivolto ai Comuni individuati dal Piano Regionale di risanamento e tutela della qualità dell’aria e per 

la riduzione dei gas serra. Infine, nel mese di ottobre 2009, altri 4 milioni di euro sono stati assegnati al bando “Produzione di 

energia da fonti rinnovabili” rivolto ai Comuni esclusi dai soggetti beneficiari del bando emanato precedentemente. 

12 Natura 2000 è una rete europea di “siti di interesse comunitario“, creata per la protezione e la conservazione degli habitat e delle specie, animali e vegetali, 

identificati come prioritari dagli Stati dell’Unione Europea. 

13 Dati al 31/12/2008 tratti dal rapporto annuale di esecuzione 2008 del DOCUP Ob.2 Liguria 2000-2006. 

REGIONE LIGURIA 26









Parchi: 

Il Sistema dei Parchi della Liguria comprende un parco nazionale, sei grandi parchi, due piccoli parchi e tre riserve naturali, abbracciando 

circa il dodici per cento del territorio regionale, per una superficie complessiva intorno ai 60 mila ettari, senza contare 

l’Alta Via, un parco lineare sviluppato per oltre quattrocento chilometri e gli altri due grandi parchi - Alpi Liguri e Finalese. 

Dal 2005 ad oggi il Sistema dei Parchi della Liguria è cresciuto in estensione, numero e tipologia di aree. Efficaci le capacità 

operative degli Enti di gestione, evidenziate dalla crescita, in quantità, importanza e qualità, degli interventi, ma soprattutto dalla 

mutata percezione, in particolare da parte degli abitanti dell’entroterra: da diffidenza e ostilità verso apertura e partecipazione. Una 

vera svolta, esemplificata dalla storia del Parco delle Alpi Liguri istituito - dopo trent’anni di tentativi - grazie alla forte volontà e all’impegno 

dei sindaci dei Comuni “fondatori” e in sintonia con la Regione. Una svolta confermata dalle richieste di adesione al sistema 

dei parchi da parte di ulteriori Comuni e sottolineata dall’istituzione del Parco delle Mura, fortemente voluto dal Comune di 

Genova, e dalla creazione dell’area marina protetta statale attesa da tempo dal Comune di Bergeggi, che ha anche progettato 

l’ampliamento della riserva regionale. 

Nell’ambito di programmi e progetti indirizzati e coordinati dal Servizio Parchi della Regione, gli Enti parco hanno attratto sul territorio 

risorse, statali ed europee, mediamente tre volte maggiori rispetto a quelle che hanno utilizzato per il loro funzionamento. Un “effetto 

moltiplicatore” oggi in ulteriore miglioramento, come testimoniato dall’assegnazione, nel 2008 14 , di 10 milioni di euro di fondi 

nazionali FAS e di oltre 3 milioni di euro di fondi comunitari FESR, destinati all’attuazione di una parte del “Quadro generale della 

nuova progettualità dei parchi e dell’Alta Via”, che conta progetti per oltre 90 milioni di euro. 

Le attività di studio e conservazione dei beni naturali condotte dai parchi si avvalgono di divieti, ma soprattutto di regolamentazioni 

ed interventi pensati e condotti in concertazione con le principali organizzazioni dei soggetti interessati e con le associazioni ambientaliste 

ed escursionistiche. 

In questo senso, un ulteriore esempio di collaborazione sono le numerose azioni “di sistema” attuate che hanno per capofila un 

ente di gestione ma che coinvolgono attori di volta in volta diversi secondo il tema trattato e quali, ad esempio, il Progetto per lo 

studio e la gestione del Lupo in Liguria, la Rete dei Giardini, Orti Botanici e Vivai delle Aree protette, la Rete delle Biblioteche delle 

Aree protette, l’Ippovia dei parchi. 

Tra le numerose realizzazioni, inaugurate o in cantiere, e i nuovi progetti in avvio si sottolineano le realizzazioni di centri divulgativi 

e didattici per la presentazione dei parchi che, anche attraverso tecniche suggestive ed efficaci, servono per promuoverne la conoscenza 

e lo sviluppo. In tal senso, i parchi svolgono programmi indirizzati alle scuole sia del proprio territorio che di altre regioni 

mentre il Servizio Parchi della Regione, direttamente o in collaborazione con aree protette, realizza opere editoriali, tra cui libri e 

filmati, importanti strumenti di divulgazione e di approfondimento scientifico. 

Di rilievo la L.R. del 19 giugno 2009, n. 24 che istituisce la REL – Rete di fruizione Escursionistica della Liguria. La REL prevede, nel 

tempo, la connessione di tutte le aree di eccellenza liguri, in particolare delle aree protette, rispondendo alla crescente domanda 

di turismo all’aria aperta, in coerenza con la tendenza delle più evolute regioni europee. Nel frattempo, tra le azioni del Progetto 

regionale Alta Via dei Monti Liguri, è stato avviato il progetto sperimentale dei CST (Centri servizi territoriali), centri che svolgono un 

innovativo servizio di trasporto e accompagnamento per l’escursionismo, e sono stati inaugurati i primi percorsi accessibili alle 

persone con disabilità motorie o sensoriali. 

Un ulteriore interesse internazionale e attrattività al Sistema dei parchi liguri è derivato dal riconoscimento del Beigua come Geoparco 

UNESCO, che si è aggiunto alla qualifica di Patrimonio dell’Umanità già attribuita al complesso Cinque Terre – Porto Venere. 

Nella considerazione dell’indubbia valenza del patrimonio naturale per l’offerta turistica regionale, sempre maggiore risulta la collaborazione 

tra i parchi e Agenzia In Liguria nella realizzazione di iniziative coordinate di promozione, con la partecipazione ad 

eventi internazionali. 

Rifiuti: 

La parte IV del D.Lgs. n. 152/2006 “Norme in materia ambientale” 15 contiene diverse disposizioni in materia di gestione rifiuti 

che hanno modificato il quadro normativo, tra le quali: 

A. modifiche all’assetto delle competenze fra gli enti della Pubblica Amministrazione, con la costituzione di un nuovo soggetto, 

l’Autorità d’ambito, a cui sono assegnati compiti di governo dell’intero ciclo dei rifiuti urbani 16 . 

14 Con D.G.R. n. 608/2008 la Regione ha approvato il Programma Attuativo Regionale FAS 2007-2013. 

15 Il decreto legislativo rappresenta la fonte statale di riordino di tutte le norme ambientali e costituisce il riferimento fondamentale per tutte le riforme legislative 

regionali, in particolare in tema di difesa del suolo, di acque, di bonifica ambientale, di gestione integrata di acqua e rifiuti, di biodiversità e di valutazione 

ambientale strategica. 


L’adeguamento alle direttive del decreto legislativo è stato avviato in Liguria con l’approvazione della L.R. del 21 ottobre 2006, 

n. 30 “Disposizioni urgenti in materia ambientale” con lo scopo di gestire, in forma semplificata, le competenze in merito alle 

autorizzazioni delle attività di gestione rifiuti nel periodo di prima applicazione della nuova disciplina statale. 

Con la L.R. del 28 ottobre 2008, n. 39 17 sono state istituite le Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) per l’esercizio delle 

funzioni degli Enti Locali in materia di risorse idriche e gestione rifiuti ai sensi del D.Lgs. n. 152/2006. Con tale legge si è 

previsto, conformemente a quanto disposto dalla finanziaria 2008, che gli ATO vadano a coincidere con il territorio provinciale 

e che le Autorità d’ambito assumano la forma del consorzio obbligatorio tra provincia e comuni 18 

B. nuovi obiettivi della raccolta differenziata: 

• 35% al 31/12/2006 • 45% al 31/12/2008 • 65% al 31/12/2012 

pena un incremento del prelievo fiscale per gli ambiti territoriali che non li raggiungono. 

Nel 2007 la Liguria ha raggiunto una quota di raccolta differenziata che si attesta intorno al 20%, anche se non mancano 

alcuni casi di Comuni virtuosi che superano il 35%, registrando quindi performance in linea con la media nazionale, ma al di 

sotto delle regioni del Nord. 

Tra le numerose iniziative finalizzate ad incentivare la riduzione della produzione dei rifiuti e l’avvio al recupero promosse dalla 

Regione si evidenzia l’Accordo di Programma sottoscritto il 4 aprile 2006 tra la Regione e le Province liguri. 

Di rilievo, inoltre, la L.R. del 3 luglio 2007, n. 23 “Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi” (cd. 

ecotassa) che prevede, a partire dall’anno 2008, l’applicazione di una addizionale del 20% al tributo per il conferimento dei 

rifiuti in discarica nel caso in cui a livello di ATO non vengano raggiunti gli obbiettivi minimi di raccolta differenziata previsti dalla 

normativa. Fino alla istituzione degli ATO l’addizionale si applica a carico dei singoli Comuni. 

Per l’applicazione operativa della legge è stata necessaria nel corso del 2007 la radicale riorganizzazione dei flussi informativi 

in materia di gestione rifiuti, importante operazione sviluppata dalla Regione, insieme alle Province e ad ARPAL. Come previsto 

dalla L..R. 30/2006, è stato costituito con D.G.R. n. 1337/07 l’Osservatorio regionale sui rifiuti, gestito dalla Regione e da 

ARPAL con la partecipazione delle Province e dell’Ambito territoriale ottimale (ATO). 

I dati provenienti dai Comuni sono stati organizzati nella banca dati Censimento rifiuti urbani e successivamente verificati e 

validati da parte delle Province e dell’Osservatorio regionale. Per calcolare la quota di raccolta differenziata è stato utilizzato il 

nuovo metodo unificato di calcolo approvato dalla Giunta nel dicembre 2006, che costituisce il riferimento oggettivo per la 

determinazione dei risultati conseguiti da ciascun comune ligure. 

Dal 2008 tutte le informazioni relative ai rifiuti urbani della Liguria vengono canalizzate ed elaborate tramite il sistema di Censimento 

rifiuti solidi urbani (RSU) del portale. Entro fine marzo 2008 tutti i Comuni liguri hanno caricato i dati relativi alla produzione 

e gestione di RSU dell’anno 2007 sulla banca dati. I dati così raccolti hanno determinato quanto ciascun Comune ha 

dovuto pagare di ecotassa, incentivando i comportamenti virtuosi e la predisposizione di azioni di sostegno alla raccolta differenziata 

ed alla riduzione della quantità di rifiuti prodotti. 

In aggiunta alla manovra fiscale attivata con l’ecotassa, la Regione convoglia risorse finanziarie al sostegno del potenziamento 

o della realizzazione di impianti per la raccolta differenziata. Per il 2008, la Giunta ha assegnato al Settore Gestione Integrata 

Rifiuti la somma complessiva di 2,16 milioni di euro per interventi in campo ambientale nella gestione dei rifiuti, di cui 1,8 

milioni di euro per realizzare iniziative rivolte alla raccolta differenziata e 355 mila euro per premiare i Comuni che registrano 

performance in linea con gli obiettivi individuati nel D.Lgs. n. 152/2006. 

Per compiere un significativo progresso verso gli obiettivi comunitari è, comunque, indispensabile un ripensamento dell’organizzazione 

della raccolta differenziata che con le tecniche attuali non è in grado di superare il limite fisiologico del 30-35%. Per 

16 Il legislatore statale, nel tentativo di perseguire i vantaggi derivanti dalla gestione associata dei servizi pubblici ha previsto esplicitamente, sia per la gestione dei 

servizi idrici che per quella dei rifiuti urbani, che gli enti locali debbano partecipare “obbligatoriamente” all’Autorità d’ambito costituita nell’ATO in cui rientrano. 

17 L.R. del 28 ottobre 2008, n. 39 “Istituzione delle autorità d’ambito per l’esercizio delle funzioni degli enti locali in materia di risorse idriche e gestione rifiuti 

ai sensi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152” 

18 Ex art. 31 D.Lgs. 267/2000. 

REGIONE LIGURIA 28









tale motivo, la Regione ha recentemente destinato risorse per incentivare quegli Enti Locali che si impegnino a realizzare, o 

quantomeno ad avviare, questa rivoluzione nell’organizzazione del servizio. 

In tale direzione si collocano anche gli oltre 1,8 milioni di euro assegnati dalla Giunta Regionale nell’agosto 2008 al finanziamento 

di iniziative mirate alla raccolta differenziata domiciliare proposte da Enti locali e Società pubbliche e all’erogazione di 

contributi premiali a favore dei Comuni più virtuosi nel settore. 

Anche per il 2009 la Regione ha puntato al ritiro “porta a porta” di plastica, carta, vetro e lattine. Per sostenere l’avvio di tale servizio 

la Giunta Regionale ha varato uno stanziamento di 1 milione e 800 mila euro, destinati ad una fase sperimentale nella quale il 

sistema “porta a porta” sarà realizzato, con diverse modalità, nei Comuni della Spezia e di Santo Stefano Magra, nei territori della 

Val di Magra e delle Cinque Terre, a Sestri Levante, a Pietra Ligure, Noli e Vado Ligure, a Camporosso, Sanremo e Taggia. 

Altri interventi significativi: 

Nel complesso tema della tutela delle acque, nel periodo 2005-2009, la Regione Liguria ha attuato incentivi all’infrastrutturazione 

depurativa ed idrica: 

Piano degli Interventi 2005: 1,1 milioni di euro 

APQ II Integrativo “Tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche” siglato il 28 marzo 2006 con una dotazione finanziaria complessiva di 

quasi 12 milioni di euro, di cui circa 9 di provenienza statale. 

Piano degli Interventi 2007: 1,4 milioni di euro 

Programma Attuativo Regionale FAS 2007-2013, progetto “Grandi schemi fognari e/o impianti di depurazione”: 35 Milioni di euro 

Inoltre, la Regione Liguria ha istituito le Autorità d’Ambito Ottimale (ATO) con la citata L.R. n. 39/2008 garantendo un significativo 

miglioramento delle funzioni di controllo e di gestione del territorio. 

In tema di Biodiversità è utile sottolineare l’emanazione della L.R. del 10 luglio 2009, n.28 “Disposizioni in materia di tutela e 

valorizzazione della biodiversità”, con la quale la Regione ha affidato agli Enti gestori delle aree protette compiti fondamentali 

riguardo alla Rete Natura 2000, particolarmente estesa in Liguria, assegnando loro la pianificazione e la gestione dei siti interessati 

dal territorio dell’area protetta o ad esso connessi. 

La riorganizzazione legislativa e regolamentare attuata dalla Regione Liguria, ha interessato anche altre tematiche oltre a 

quelle già citate e sempre nel rispetto del testo unico ambientale D.Lgs. n. 152/2006. In alcuni ambiti tematici, per rendere 

operativa la nuova legislazione regionale è stato necessario emanare disposizioni regolamentari rivolte a soggetti sia pubblici 

che privati. 

Tutela del paesaggio 

La Giunta Regionale è stata particolarmente attenta alla tutela del paesaggio ligure, così speciale ma anche bisognoso di cura 

per essere mantenuto. L’azione della Regione in questi anni è stata orientata verso una quotidiana presenza sul campo, attraverso 

la supervisione di progetti inerenti il territorio, indirizzando le decisioni dei Comuni e dei privati, supportando le azioni 

sostenibili. La Giunta Regionale ha puntato inoltre sulla stretta collaborazione con tutti gli attori delle trasformazioni e/o delle 

azioni di tutela e conservazione del territorio. 

La regione può schematicamente essere suddivisa in quattro diverse aree soggette a specifiche necessità di tutela e protezione: 

- aree, soprattutto nell’entroterra ma anche sulla costa, di elevata qualità ambientale e non intaccate da interventi di 

urbanizzazione 

- aree della costa, in cui è spesso presente un valore paesaggistico eccellente, ma soggette ad una pressione edilizia 

fortissima; 

- l’area dell’incontro fra la natura e l’uomo, esemplificata dall’esperienza positiva del Parco delle Cinque Terre; 

- le aree dell’entroterra, ovvero dell’abbandono. 

L’attività di valorizzazione del paesaggio e del territorio promossa dalla Regione è riferita a tutta la Liguria, non solo alle zone 

costiere tradizionalmente luoghi di insediamenti urbani e produttivi. In tal senso, i progetti di sistema sono specifici per ogni 

singola zona: dalla passeggiata del Parco Costiero del Ponente e del savonese, da Savona a Vesima, alla valorizzazione dell’Aurelia 

storica come strada monumento, alla realizzazione di una via intermedia della collina ligure come zona di collegamento 

fra la Liguria ambientale, storica e monumentale fino all’Alta Via dei Monti Liguri. 


Nello specifico, le politiche attive per la tutela del paesaggio messe in atto dalla Regione mirano a: 

a) salvaguardare il paesaggio, in particolare agendo sulle regole di gestione del territorio e apportando modifiche al Piano 

Paesistico Regionale. La cosiddetta variante “di salvaguardia” 19 , senza stravolgere il Piano, svolge un’azione mirata a rafforzare 

il regime di tutela verso i principali capi e promontori costieri e per i crinali e i versanti a mare di maggiore rilevanza 

paesistica 20 . L’attenzione al paesaggio da parte della Regione è stato dimostrato attraverso l’impegno profuso per l’eliminazione 

di due “ecomostri” che deturpano il paesaggio ligure: lo “Scheletrone” nell’isola della Palmaria 21 , demolito a maggio 

2009 e il viadotto di Riomaggiore 22 . In questi anni la Regione si è fatta portatrice di una nuova concezione di paesaggio, 

non solo inteso come “ciò che si vede” ma anche come “la memoria di ciò che è accaduto”. L’attività regionale è stata 

quindi orientata a preservare e mantenere quanto ci è stato lasciato dal sapiente lavoro delle generazioni che ci hanno 

preceduto. Da qui si originano diversi progetti tra cui: i) il progetto Aurelia 23 , che intende trasformare l’Aurelia storica in una 

“strada monumento”, attraverso diversi piani del racconto per immagini 24 e differenti progetti collegati 25 ; ii) il recupero delle 

creuze, promosso dalla L.R. del 1 dicembre 2006 n. 37 26 , che con un importo di quasi 4,4 milioni di euro ha permesso il 

finanziamento di 30 interventi nel corso del 2007-2008; iii) l’attività di salvaguardia e valorizzazione dell’edilizia rurale nei 

comuni dell’entroterra che, attraverso un investimento regionale di oltre 2,7 milioni di euro, ha permesso il finanziamento 

di 157 interventi 27 . 

b) Gestire l’incontro tra la natura e il lavoro dell’uomo, attraverso la difesa degli arenili e le attività di ripascimento degli stessi 

e la forte attenzione alla qualità dei progetti presentati. È proseguita l’attività di promozione degli interventi di ripascimento 

e difesa della costa, che si è concretizzata nel supporto ai Comuni nelle fasi progettuali degli interventi e nel sostegno alla 

realizzazione delle opere, attraverso il finanziamento con l’utilizzo degli strumenti di volta in volta disponibili. 

Fonte di finanziamento Importo Comuni finanziati 


FIR 2006 1,6 milioni Borgio Verezzi, Ospedaletti e Camogli 

APQ 200728 6,8 milioni Genova-Vesima, Cipressa, Monterosso, 

Riomaggiore e Framura 

Programma interventi 

di difesa della costa29 4 milioni Bordighera, Sori, Cipressa, 

Bogliasco e Bonassola 

FIR 2007 990 mila Lavagna e Varazze 

Inoltre la partecipazione al progetto europeo Beachmed-e 30 ha favorito il confronto tecnico con altre regioni del Mediterraneo 

19 D.G.R. n. 940/2009, D.G.R. n. 1006/2009 e D.G.R. n. 1376/2009. 

20 Particolare attenzione, tra gli altri, a Capo Cervo, Capo Berta, Capo Mele, Capo Santo Spirito e Capo Santa Croce a ponente, a Punta Sant’Anna, Punta Baffe e 

Punta Rospo a levante, al vallone del Sasso di Bordighera, al versante di Crevari, al Parco dei Forti di Genova e ai crinali soprastanti i tunnel autostradali. 

21 Il progetto di recupero paesistico-ambientale connesso alla demolizione dello Scheletrone è stato finanziato con: 

- 650 mila euro, resi disponibili dalla Regione con risorse provenienti dal Condono edilizio per effetto della L.R. n. 5/2004; 

- 855 mila euro resi disponibili dallo Stato con risorse provenienti dalla delibera CIPE n. 3/2006; 

- 200 mila euro resi disponibili dalla Soc. Arcus (Ministero per i Beni e le Attività Culturali); 

- 166 mila euro resi disponibili dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. 

22 Il progetto prevede la realizzazione di una strada a mezza costa alternativa al viadotto che potrà di conseguenza essere abbattuto dopo l’entrata in funzione del 

nuovo percorso. L’intervento diventa realizzabile anche grazie alla destinazione della percentuale di finanziamento regionale attraverso i fondi FAS che si aggiungono 

al contributo del Ministero dell’Ambiente per un totale di circa 3, 1 milioni di euro. Si prevede l’avvio dei lavori a partire dal 2010. 

23 Il 30 luglio 2007 è stato siglato un Protocollo d’Intesa tra Regione Liguria, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici 

della Liguria per la tutela e la valorizzazione paesistica del tracciato storico della ex SS1 Aurelia nel tratto ligure. 

24 Si ricordano “la Guida Aurelia&le altre” e la mostra fotografica “Aurelia in bianco e nero” tenutasi a ottobre 2009 con le immagini dell’archivio Anas. 

25 Si ricordano: “l’Aurelia &i giardini”, “l’Aurelia &il paesaggio” e “Parlami di Aurelia – Racconti sulla strada”. 

26 L.R. del 1 dicembre 2007, n. 37 “Interventi regionali per la valorizzazione dei percorsi pedonali comunali di particolare interesse paesistico-culturale (creuze)”. 

27 Il bando è stato approvato con D.G.R.. n. 206/2005. 

28 Accordo di Programma Quadro - I° integrativo Difesa della Costa. 


30 Si veda la sezione dedicata a “Relazioni con l’Europa e le regioni vicine”. 

REGIONE LIGURIA 30

particolarmente avanzate nel campo degli interventi di gestione costiera e ha consentito l’attività di ricerca di giacimenti sottomarini 

di sabbia: la zona idonea rinvenuta nei fondali del ponente savonese costituisce un vero e proprio tesoro disponibile 

per futuri interventi di ripascimento. Sotto il profilo della pianificazione e dell’approvazione progettuale si ricorda come nel 

corso della legislatura siano stati approvati i Piani Regolatori Portuali della Spezia e Savona, i progetti definitivi dei porti turistici 

di Imperia, Porto Maurizio, Ospedaletti e Loano e siano stati emessi pronunciamenti di ammissibilità per gli approdi di Ceriale, 

Ventimiglia e Genova Pegli. 

c) Regolamentare l’arenile, per cui si è puntato sulla ricomposizione delle competenze, sulla tutela del paesaggio e sulla promozione 

dell’offerta di spiagge libere e libere attrezzate. Attraverso la L.R. del 17 agosto 2006, n. 21 e la L.R. del 4 luglio 

2008, n. 22 31 che modificano la L.R. 13/1999 32 è stata meglio definita la salvaguardia delle spiagge libere esistenti e riportata 

in capo alla Regione la competenza urbanistica e paesaggistica sulle opere realizzate sul demanio, prima eccessivamente 

frammentata tra Comuni e Province. Con la L.R. del 6 giugno 2008, n. 13 sono stati destinati contributi – per la sorveglianza, 

la pulizia, l’accessibilità - per migliorare la fruibilità delle spiagge libere. 

Urbanistica 









L’azione legislativa regionale si è concentrata sulla disciplina dell’attività edilizia. 

Disciplinare l’attività edilizia e urbanistica, con l’obiettivo di non cedere al potere della rendita passiva che è normalmente indirizzata 

a chi ha immobilizzato del capitale e rende privato un bene come il paesaggio, che invece appartiene alla collettività. 

Numerose sono state le leggi regionali emanate nel corso della legislatura. Tra le più significative si ricorda la LR del 7 febbraio 

2008, n. 1 33 preordinata ad impedire che gli alberghi tradizionali vengano trasformati in seconde case che ha stabilito l'obbligo 

dei Comuni di dotarsi di una disciplina urbanistica specifica per gli alberghi volta a prevedere interventi di loro miglioramento 

e/o di ampliamento nonchè a proporre alla Regione eventuali svincoli delle strutture aventi i requisiti di oggettiva inadeguatezza 

del relativo immobile o di inidoneità della loro ubicazione nel contesto territoriale, previo apposito coinvolgimento dei soggetti 

del settore a vario titolo interessati. La Regione ha inoltre provveduto al riordino della normativa edilizia attraverso la L.R. del 

6 giugno 2008, n. 16 e successive modificazioni che regolamenta contenuti e procedimenti dei titoli edilizi, recepisce i principi 

della legislazione statale, ma al tempo stesso introduce rilevanti semplificazioni e novità rispetto ad essa 34 . L’obiettivo principale 

della legge è quello di uniformare le regole in materia edilizia in tutto il territorio ligure, tenuto conto che le attuali norme statali 

contengono margini di discrezionalità applicativa che rendono differenziato e difficoltoso l’operato dei Comuni e di chi opera 

nel campo dell’attività edilizia. Di particolare rilevanza è stata l’emanazione della L.R. del 3 novembre 2009, n. 49 35 , conosciuta 

come “Piano Casa”. La legge riguarda il recupero a fini abitativi degli edifici residenziali esistenti di volumetria non superiore a 

1000 m 3 , mediante interventi di ampliamento, nonché la riqualificazione delle costruzioni incongrue rispetto alle previsioni dei 

Piani di Bacino, al contesto urbanistico-ambientale ovvero in stato di degrado, in modo da conseguire il loro rinnovo unitamente 

all’adeguamento alla normativa antisismica ed al miglioramento dell’efficienza energetica. 

31 La legge regionale pone come quota minima di spiaggia libera e libera attrezzata il 40% delle spiagge comunali. I Comuni che rispettano questo limite 

possono usufruire dei contributi regionali per la fruibilità delle spiagge libere. Nei Comuni dove non si rispetti il vincolo del 40%, nel momento in cui decadrà 

una concessione questa non verrà più rinnovata. 

32 L.R. del 28 aprile 1999, n.13 “Disciplina delle funzioni in materia di difesa della costa, ripascimento degli arenili, protezione e osservazione dell’ambiente 

marino e costiero, demanio marittimo e porti”. 

33 L.R. del 7 febbraio 2008, n. 1 ”Misure per la salvaguardia e la valorizzazione degli alberghi e disposizioni relative alla disciplina e alla programmazione dell’offerta 

turistico-ricettiva negli strumenti urbanistici comunali”. 

34 L.R. del 6 giugno 2008, n. 16 “Disciplina dell’attività edilizia”. Il testo di legge intende chiarire i casi in cui è prescritto il permesso di costruire, la denuncia 

di inizio attività, e introduce l’istituto della comunicazione di inizio lavori per quegli interventi di minore rilievo in cui è opportuna una maggiore semplificazione 

amministrativa. 

35 L.R. del 3 novembre 2009, n. 49 “Misure urgenti per il rilancio dell’attività edilizia e per la riqualificazione del patrimonio urbanistico-edilizio”. 



Agricoltura e Protezione Civile 


“Un rilancio delle attività agricole e floricole, oltre a rappresentare un recupero 

di un’antica identità della nostra terra, è coerente con una nuova 

idea di turismo e con politiche di salvaguardia di un ambiente composto 

per l’ottanta per cento da boschi, che non potrebbe sopravvivere a un ulteriore 

abbandono di questo irrinunciabile patrimonio. Senza questa attenzione 

il dissesto idrogeologico e gli incendi boschivi comprometterebbero 

irrimediabilmente un equilibrio ambientale così faticosamente costruito dal 

lavoro secolare dei liguri.” 

Obiettivo 

Difesa, valorizzazione e promozione della nostra terra 

L’azione della Regione per il rilancio concreto dell’agricoltura si è concretizzata 

attraverso una strategia rivolta allo sviluppo, alla valorizzazione e alla 

difesa della nostra terra, attivando politiche di integrazione dell’agricoltura 

e del territorio rurale in stretta connessione tra loro. 

In primo luogo si è operato per sviluppare le attività produttive realizzate 

dalle imprese liguri, che sono di dimensioni ridotte, attraverso linee di indirizzo, 

servizi di supporto e finanziamenti per renderle maggiormente funzionali 

ed in grado di reggere sul mercato. 

Inoltre l’attività regionale ha avuto l’obiettivo di integrare l’attività delle imprese 

agricole attraverso la fornitura di servizi nel campo della salvaguardia 

e del mantenimento dell’ambiente e del paesaggio, e la realizzazione di 

processi educativi, formativi e sociali nei confronti delle persone e per la 

crescita del turismo,della cultura e delle tipicità dei nostri territori. 

Tutto ciò per creare valore aggiunto, non solo economico, in una logica di 

programmi integrati di sviluppo territoriale. 

Particolare attenzione è stata data alla difesa e alla salvaguardia del nostro 

entroterra, integrando i settori della Protezione Civile e dell’antincendio boschivo 

rendendoli in grado di dare risposte che non consistano nella sola 

gestione dell’emergenza e nel suo superamento, ma anche nell’azione, ove 

possibile, di previsione dei rischi, di prevenzione e di informazione, in un 

territorio che è composto per l’80% da boschi, garantendo così un forte 

equilibrio ambientale. 

I Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) 

Nell’attuale legislatura la Regione Liguria si è distinta per l’efficiente gestione 

dei propri PSR, programmi cofinanziati da risorse comunitarie, nazionali e regionali, 

ottenendo eccellenti risultati in termini di risorse attivate, velocità e efficacia 

della spesa. 

Con il PSR 2000-2006, l’amministrazione regionale ha gestito una dotazione 

complessiva di 222 milioni di euro attivando investimenti per 470 milioni 

di euro. La quota di cofinanziamento regionale è stata incrementata 

dai 4,5 milioni di euro del 2004 ai 12 milioni di euro nel 2006, conseguendo 

un netto miglioramento delle performance di spesa, tanto da attestarsi tra 

le Regioni con il maggior utilizzo dello strumento del PSR; infatti ben 120 

milioni di euro, dei 222 totali, sono stati erogati negli anni 2005/2006.









L’amministrazione ha utilizzato inoltre le risorse che altre Regioni non sono state in grado di spendere, con un incremento del 

37% di contributi e premi rispetto alle risorse pre-assegnate, risultato nettamente superiore rispetto alla media nazionale. 

Attraverso il PSR è stata attivata un’ampia gamma di tipologie di intervento, con il sostegno agli investimenti nelle aziende 

agricole, all’insediamento dei giovani in agricoltura, alla formazione e sperimentazione, ai centri di trasformazione e commercializzazione 

dei prodotti, all’agro-ambiente e alle infrastrutture rurali, alla forestazione e all’utilizzo del bosco. 

Hanno usufruito dei contributi oltre 9.000 aziende, di cui 1900 giovani per primo insediamento in agricoltura, dei quali ben il 

65% ha effettuato investimenti. 

I contributi sono stati erogati, per circa l’80% del totale, a fronte di investimenti produttivi o infrastrutturali. 

La più elevata quantità di risorse è stata mobilitata dalla misura A “Investimenti nelle aziende agricole”, che a fine programma 

ha registrato erogazioni pari 117,49 milioni di euro, pari al 42% del totale di programma. 

Il grafico che segue mostra le erogazioni effettuate a chiusura del Programma per le restanti misure. 


Grande attenzione è stata posta anche alla qualità delle procedure di gestione e controllo, come evidenzia l’esito dei controlli 

attuati dalla Commissione Europea, che, unico caso in Italia, si sono conclusi senza sanzioni. 

Dal 2006 alla gestione della fase conclusiva del PSR 2000-2006 si è affiancata la complessa fase negoziale per il periodo 2007- 

2013, che si è conclusa il 20 novembre 2007 con l’approvazione del nuovo PSR da parte della Commissione Europea. 

Il PSR Liguria 2007-2013 vanta una dotazione iniziale di circa 276 milioni di euro di fondi pubblici totali 36 , con un incremento rispetto 

al periodo precedente pari al 24%. 

Nella dotazione complessiva è compresa una quota di 30 milioni di euro assegnata dallo Stato a titolo di premio per la migliore 

qualità della spesa rispetto ad altre Regioni italiane. L’amministrazione regionale ha deciso di investire molto sui Sistemi di Sviluppo 

Locale e sui Progetti Integrati, per i quali ha dedicato rispettivamente il 20% e il 10% delle risorse totali del PSR, per un importo pari 

a 55 milioni di euro. 

PSR Liguria 2007-2013: primi risultati 

• 3.550 domande per investimenti presentate per un totale di 162.924.456,23 di euro di contributi richiesti, di cui: 720 in fase di liquidazione per 

un totale di 14.440.114,81 di euro, di cui 382 domande di insediamento di nuovi agricoltori, 201 delle quali in fase di liquidazione; 

• 20.747 domande; 

• 1° Regione italiana ad aprire le misure e i bandi più significativi; 

• 5° Regione italiana per capacità di spesa (dati Agrisole marzo 2009); 

• 1° Regione italiana a cui vengono pagate le misure strutturali: giugno 2009 

36 Di cui circa 106 milioni provenienti dal fondo FEASR, circa 120 milioni dal bilancio statale e circa 50 milioni da risorse regionali. 


Agea (Agenzia per erogazioni in agricoltura) ha effettuato in Italia dal 1 gennaio 2007 al 20 dicembre 2009 in totale 406 pagamenti 

sulla nuova programmazione. Di questi pagamenti 247, il 60% del totale, sono stati effettuati per la Liguria. 

Nel 2009 l’Unione Europea ha approvato alcune modifiche della politica di sostegno allo sviluppo rurale, prevedendo fondi 

aggiuntivi per rafforzare obiettivi di carattere ambientale (biodiversità, cambiamenti climatici, energia, gestione sostenibile delle 

risorse idriche) e per favorire la diffusione della banda larga nelle zone rurali. 

Gli accordi sanciti dalla Conferenza Stato/Regioni hanno assegnato alla Liguria una somma aggiuntiva di 9 milioni di euro di 

quota comunitaria, a cui si aggiungono risorse statali pari a 6,44 milioni di euro (di cui 1, 93 regionali). 

La dotazione finanziaria complessiva del PSR, pertanto, aumenta da 276,5 a 292 milioni di euro. Le modifiche sono di carattere 

sostanziale e, quindi, richiedono l’acquisizione del parere da parte della Commissione consiliare preposta, e dopo l’approvazione 

in sede comunitaria, la presa d’atto conclusiva da parte del Consiglio Regionale. 

Altri interventi per il sostegno alle imprese agricole 

L’Assessorato all’Agricoltura sostiene l’organizzazione di una rete coordinata di strutture specialistiche di supporto, con 

grande attenzione alle attività di concertazione con il territorio, come dimostra l’istituzione del Tavolo Verde di coordinamento 

con le Organizzazioni Professionali Agricole. 

Lo Strumento Operativo Agricolo Regionale (SOAR), istituito nel 2005, definisce le linee di indirizzo e di intervento per sostenere 

il sistema dei Servizi di Sviluppo Agricolo in materia di ricerca, sperimentazione e servizi e per farlo crescere in 

termini di competitività e conoscenza. Dal 2008 lo strumento si inserisce in un nuovo contesto di politiche comunitarie attente 

al ruolo che i servizi di sviluppo agricolo possono svolgere a favore del mondo produttivo, come mostrano le specifiche 

misure inserite nel PSR 2007-2013. Da sottolineare come la Liguria, emanando il primo bando a livello regionale per la realizzazione 

di progetti integrati in materia di consulenza aziendale, formazione e dimostrazione e finanziando progetti finalizzati 

allo sviluppo di servizi di sviluppo agricolo in ricerca, sperimentazione, servizi specialistici, formazione e consulenza aziendale, 

ha attuato nel concreto tali scelte. 

L.R. 21 marzo 2007, n. 13 “Disciplina degli Itinerari dei gusti e dei profumi di Liguria, delle enoteche regionali, nonché interventi 

a favore della ricettività diffusa” 

Strumento innovativo per valorizzare le produzioni regionali tipiche e di qualità, le attività economiche collegate e il territorio 

rurale in stretta connessione tra loro, per il rilancio dell’entroterra ligure. Sarà possibile realizzare 6 itinerari in Liguria, di cui 3 

già riconosciuti e finanziati. 

L.R. 21 novembre 2007, n.37 “Disciplina delle attività di agriturismo, pescaturismo e ittiturismo” 

La nuova Legge vuole incentivare la multifunzionalità delle aziende agricole, introduce nuove attività agrituristiche quali le degustazioni 

e le fattorie didattiche, al fine di creare ulteriori forme di reddito integrativo a sostegno delle aziende agricole. A novembre 

2009 gli agriturismi sono 423, a fronte dei 304 nel 2004. 

Fattorie didattiche 

Si è puntato sulla creazione di una rete tra aziende agricole e organizzazioni professionali che ha raggiunto l’obiettivo di qualificare 

le aziende, promuovere le produzioni agricole e l’educazione alimentare verso il mondo scolastico. E’ stato istituito 

l’Elenco Regionale che a novembre 2009 conta 60 fattorie didattiche. 

La ricerca in Agricoltura – gli interventi finanziati nel corso della legislatura 

• Accordo di programma “Fiori-frutti” per la ricerca in floricoltura e olivicoltura ed investimenti per le aziende - firmato il 18 

marzo 2008 con il CIPE 

• Progetto finanziato dal MIPAAF: utilizzo di Energia alternativa ed eco-compatibile in Floricoltura 

• Progetto sperimentale sul fotovoltaico in serra ad Albenga 

• Progetto biomasse - risparmio energetico e utilizzo di energia alternativa – coordinato dall’Istituto Regionale per la Floricoltura 

di Sanremo (IRF) 

• Progetti di innovazione in campo energetico per le produzioni florovivaistiche in serra 

• Progetto Interregionale Rev-Flor recupero di specie spontanee per la coltivazione da reddito 

• Bando nazionale per l’avviamento di un servizio per controllo funzionale e regolazione delle attrezzature per la distribuzione 

degli agrofarmaci alle colture ortofloricole della Liguria; 

• Definizione e applicazione del Programma fitofarmaci a difesa malattie del basilico 

REGIONE LIGURIA 34









• Finanziamenti di attività di ricerca per il recupero e la salvaguardia dei vitigni autoctoni 

• Prevenzione e lotta al Punteruolo rosso (malattia delle palme) - Convegno e seminario di formazione 

• E’ stato inoltre costituito un comitato di coordinamento tra la Regione Liguria e Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione 

in Agricoltura (CRA) per razionalizzare le azioni di ricerca nel settore florovivaistico tra IRF e Unità operativa in Floricoltura 

di Sanremo. 

Attività promozionali 

Protocollo d’Intesa fra Regione Liguria e UnionCamere Liguria, che con l’accordo di Enti locali e organizzazioni dei produttori 

ha permesso la realizzazione anche di: 

• quattro manifestazioni promozionali, una per Provincia: Liguria da bere, Salone dell’agroalimentare, Pesto e dintorni, Olioliva 

ed una biennale, Aromatica. 

• una manifestazione specifica per la floricoltura: Festival dei Fiori e la partecipazione alle due mostre internazionali più importanti: 

Horti Fair Amsterdam, IPM Essen. 

• Promozione vini Liguri in Italia e all’estero. 

E’ stata inoltre realizzata una Vetrina delle eccellenze dei prodotti tipici Liguri e Piemontesi nella Stazione marittima di Savona, 

con un progetto di collaborazione tra le Regioni Liguria e Piemonte e l’Autorità Portuale. 

Floricoltura 

L’Assessorato ha assunto il ruolo di coordinatore delle Regioni italiane per il settore. 

I progetti e le iniziative più significative dell’Assessorato verso il comparto più importante dell’Agricoltura Ligure, che rappresenta 

oltre il 70% della produzione vendibile, sono stati: 

• Approvazione del Piano triennale del Distretto Florovivaistico 

• L.R. 1 dicembre 2006, n. 39 “Disciplina dell’Istituto Regionale per la Floricoltura (IRF)” 

• Attivazione del Centro Servizi per la Floricoltura, che prevede l’organizzazione di: 

- Club di prodotto, ovvero incontri e visite guidate con i produttori delle specie maggiormente coltivate in zona; 

- Flornews, bollettino di informazione interattivo specifico inviato quindicinalmente agli operatori del settore; 

- una biblioteca specializzata per il comparto agricolo; 

- viaggi di studio dei floricoltori. 

• Istituzione dell’Ufficio Florortovivaistico presso il Dipartimento Agricoltura della Regione Liguria. 

• Ruscus: grazie all’azione della Regione Liguria, nei finanziamenti previsti dall’art. 68 del Regolamento CE per gli aiuti ai 

comparti agricoli in crisi, per la prima volta per l’Italia sono presenti fondi per la floricoltura, in particolare per il settore del 

ruscus (1 milione e 500 euro dal 2010). 

• Fondi FIR 2007: 500 mila euro per il potenziamento dell’IRF di Sanremo . 

• Bandi regionali: studi volti al miglioramento della floricoltura con fondi assegnati al Distretto - centri di taratura delle macchine 

operatrici in campo florovivaistico. 

• Piattaforma commerciale in Ungheria inaugurata a ottobre 2008; la Liguria capofila di 4 regioni italiane per la commercializzazione 

dei prodotti floricoli nell’Est Europeo. 

Viticoltura 

• Coordinamento e supporto alle Camere di Commercio liguri ed alle Associazioni di Categoria Agricole per il recepimento 

del Reg. CE 479/2008 (nuova OCM Vino) attraverso la predisposizione di Piani di controllo e delle modifiche ai Disciplinari. 

• Regolarizzazione Vigneti, attribuzione dei diritti di reimpianto. 

• Programma regionale per la lotta contro la “Flavescenza dorata” della vite. 

• Nuovo riconoscimento per IGT 37 al VINO TERRAZZE IMPERIESI. 

• Recupero e salvaguardia dei vitigni autoctoni e miglioramento qualitativo del vino ligure (Ruzzese, Barbarossa, Moscatello 

di Taggia). 

37 Indicazione Geografica Tipica 


Olivicoltura 

• Programmi “Miglioramento qualità olio d’oliva” 2006-2009 e 2009-2011 ai sensi dei Regolamenti CE 

• Contributo alla realizzazione del Piano Olivicolo Nazionale (in ambito MIPAAF 38 ) 

• Finanziamenti a sostegno dei Produttori dell’Olio DOP 39 e biologico: 9 milioni di euro all’Italia a partire dal 2010, previsti 

dall’art. 68 del Regolamento CE per i comparti agricoli in crisi, grazie anche all’azione della Regione Liguria. 

• Convegno “La depurazione delle acque di vegetazione da frantoio oleario: una opportunità per la filiera olivicola regionale” 

- 4 giugno 2008. 

• Regolamentazione regionale sullo smaltimento dei reflui oleari nei terreni agricoli. 

Produzioni Tipiche 

• Supporto ai consorzi e ai comitati promotori per la tutela e la qualificazione delle produzioni agricole e zootecniche regionali 

sia verso le produzioni certificate(Basilico DOP, Olio d’Oliva DOP RIVIERA LIGURE, IGP Acciughe sottosale del 

mar ligure, vini DOC) sia in fase di riconoscimento (olive taggiasche in salamoia, Focaccia col formaggio di Recco, Aglio 

di Vessalico). 

• Accordo di filiera per l’uso del latte ligure per la crescenza da utilizzarsi nella Focaccia al Formaggio di Recco. 

• Riconoscimento IGP da parte della UE delle acciughe sottosale del mar Ligure. 

• Accordo con il Sistema Camerale Ligure per l’organizzazione dei servizi deputati al controllo e certificazione delle produzioni 

agroalimentari liguri di qualità. 

Zootecnia 

• Finanziamenti alle Associazioni allevatori per le spese di tenuta dei libri genealogici. 

• Finanziamenti per acquisto distributori automatici vendita diretta latte crudo. 

• Finanziamenti per Iniziative zootecniche: per l’assistenza tecnica, consulenza agli allevatori, partecipazione e organizzazione 

di mostre e fiere, le conoscenze scientifiche. 

Agricoltura biologica 

• Legge regionale n. 66 del 29/12/2009 “Disciplina degli interventi per lo sviluppo, la tutela, la qualificazione e la valorizzazione 

delle produzioni biologiche liguri”. 

• Sezione specifica per le aziende biologiche nei bollettini informativi per le colture vite e olivo. 

• Realizzazione di un questionario conoscitivo inviato a tutti gli operatori biologici iscritti nell’elenco regionale. 

• Realizzazione nel 2007 di un seminario/convegno sul biologico in Liguria. 

• Sostegno ad attività promozionali (es. collaborazione alla realizzazione di un documentario sul biologico da parte della TV 

tedesca). 

• Finanziamento di un programma di attività dimostrativa, formativa e di consulenza aziendale denominato “Biologico e tipicità”. 

Servizi informativi alle Imprese agricole 

• Sito www.agriligurianet.it 

• Bollettino AGROMETEO informatizzato dal 2005, nuova versione da ottobre 2009 contenente: 

- SMS Allerta AGROMETEO prima serie (gelo, vento, aridità, neve, pioggia,) 

seconda serie (info temperatura e info umidità) terza serie (caldo intenso, disagio fisiologico). 

- SMS MOSCA e SMS UVE: anno 2009. 

- Bollettino MIELE anno 2006. 

- Bollettini Straordinari VITE 

(peronospora, oidio, botrite, contributi per flavescenza dorata, ecc.) 2006 – 2009. 

- Bollettini Straordinari OLIO 

(etichettatura, concimazione ,qualità, corretto utilizzo fitofarmaci, alla mosca) 2007 –2009. 

- Bollettini Informativi PSR anno 2009. 

- Bollettini informativi generali (irroratrici, fattorie didattiche) anno 2009. 

38 Ministero delle Politiche Agricole e Forestali 

39 Denominazione di Origine Protetta 

REGIONE LIGURIA 36









Caccia 

• Approvazione per la prima volta da parte del Consiglio regionale del Calendario venatorio pluriennale. 

• Reintroduzione dell’allodola tra le specie cacciabili. 

• Norme interpretative in materia di esercizio venatorio da appostamento fisso. 

• Misure di salvaguardia in ambito venatorio nelle Zone di protezione speciale (ZPS); aggiornate le misure di salvaguardia, 

rendendo possibile l’esercizio dell’attività venatoria nelle ZPS. 

• Approvazione del Regolamento regionale in materia di concessioni per le strutture private per la caccia (az. faunistico venatorie 

e agrituristico venatorie). 

• Aggiornamento del sistema informatico per le procedure di rilascio del tesserino venatorio. 

• Approvazione de“L’Esame per la Licenza di Caccia” 2007, che uniforma i corsi di preparazione. 

• Realizzazione di Progetto a carattere innovativo relativo al controllo dei cinghiali sul territorio regionale che prevede finanziamenti 

a favore delle Province. 

• Indirizzi Regionali per gestione faunistico-venatoria del cinghiali – luglio 2009. 

Politiche per la Pesca e l’Acquacoltura 

• Gestione del fondo SFOP (Strumento Finanziario di Orientamento della Pesca) come Autorità di Gestione. 

• Fondo Europeo per la Pesca (FEP) 2007-2013 – programmazione Regionale. 

• Prima Regione in Italia ad aver approvato (ottobre 2009) i Piani di gestione per le Pesche speciali richiesti dalla CE, per la 

pesca di bianchetti, rossetti e cicciarelli nel Mar Ligure. 

• Legge Regionale n. 21/2006 “Direttive e Criteri per la salvaguardia del settore della pesca professionale marittima e della 

disciplina dell’acquacoltura”. 

• Legge Regionale n. 50/2009 “Modernizzazione del settore della Pesca e dell’Acquacoltura”. 

• Razionalizzazione e potenziamento delle infrastrutture approdi e punti vendita nei porti di Noli, Portofino, Arenzano, Sestri 

Levante, Levanto, Lerici, Camogli, Sanremo,Camogli, Noli e Portofino. 

• Potenziamento attraverso fondi FEP dei porti pescherecci di Genova Darsena e Genova Voltri, Alassio nonché strutture di 

prima vendita nel Porto della Spezia. 

• Fondi FIR 2006: 1 milione e 100 mila euro destinati ad interventi presso i Porti e gli approdi di pesca di Camogli, Noli e 

Portofino. 

• Fondi FIR 2007: 1 milione e 500 mila euro destinati agli approdi di pesca del nuovo Porto di Imperia. 

• Gestione dei finanziamenti nell’ambito della L.R. 23/96 per l’incentivazione delle attività di pesca e per l’acquacoltura. 

• Istituzione della Commissione consultiva Pesca ed Acquacoltura – settembre 2005; 

• Gestione del Programma Regionale Triennale 2008-2010 del settore Pesca e Acquacoltura. 

• Fondazione con altri soggetti del CERMA (Centro regionale per le ricerche marine), punto di eccellenza nello studio e nella 

valorizzazione del mar Ligure. 

• Partecipazione alla manifestazione Slow Fish (maggio 2006- aprile 2009). 

• Organizzazione e partecipazione alla “Mityliade” – Lerici settembre 2008 . 

• Firma del Disciplinare per una acquacoltura di qualità 2007- rinnovo 2009. 

• Recupero del più antico Peschereccio Ligure “Margherita Luisa” destinato a Museo del Mare. 

Politiche Forestali 

Con il Programma Forestale Regionale (PFR) approvato dal Consiglio Regionale si prevedono specifiche azioni di miglioramento 

del patrimonio silvo-pastorale. 

Con la L.R. n. 16/2005 40 si procede ad azioni pilota per la riqualificazione dell’attività forestale e la valorizzazione del patrimonio 

boschivo della Liguria. 

Lo studio recentemente concluso “Tipologie forestali della Liguria”, rappresenta un utile strumento operativo di inquadramento 

della vegetazione forestale. 

Sono state inoltre attivate, nell’ambito di progetti comunitari quali Robinwood, azioni di sviluppo e tutela del patrimonio forestale: 

caratterizzazione tecnologica dei legnami liguri per impiego da lavoro, utilizzo di strumenti innovativi, metodi e sperimentazioni per 

valorizzare il ruolo dei boschi. 

40 L.R. 14 novembre 2005, n. 16. Azioni pilota per la riqualificazione dell’attività forestale e la valorizzazione del patrimonio boschivo della Liguria e modifiche 

alla L.R. del 22 gennaio 1999, n. 4 (norme in materia di foreste e di assetto idrogeologico) 


E’ stato avviato il sistema di monitoraggio e di forme di lotta biologica contro il cinipide galligeno del castagno (parassita di recentissima 

scoperta in Italia ) 

“Rapporto sullo stato delle foreste della Liguria” primo report sui temi forestali della Regione 

Antincendio Boschivo 

La concertazione e la sinergia tra tutti i soggetti interessati alla prevenzione e alla lotta attiva agli incendi boschivi, Corpo Forestale 

dello Stato, Vigili del Fuoco e Volontariato è stato l’elemento di forza messo in atto come strategia dall’Assessorato. A 

conferma di ciò il positivo risultato dei dati nazionali, che mostrano come in Liguria vi sia stata una riduzione negli ultimi anni 

di circa il 50% della superfici percorse dal fuoco, sia del numero di incendi nella nostra Regione. 

Tra le iniziative messe in campo ricordiamo: 

• la convenzione tra il Mipaaf, la Regione Liguria e il Corpo Forestale dello Stato che disciplina l’impiego da parte della Regione 

degli Uffici regionali del Corpo Forestale; 

• il rinnovo della Convenzione con il Ministero degli Interni per l’impiego dei Vigili del Fuoco in supporto al sistema regionale 

antincendio boschivo con squadre specializzate; 

• l’attività di previsione del pericolo di incendio attuato tramite il Servizio Regionale di Previsione; 

• il potenziamento delle attività di prevenzione e lotta degli incendi boschivi tramite l’assegnazione per il periodo 2005/2008 

di ingenti risorse agli Enti delegati; 

• il potenziamento della struttura operativa di lotta attiva tramite un aumento dei fondi destinati ai VVF e al CFS per le attività 

convenzionate, operatività di 4 elicotteri per interventi di lotta attiva e bonifica dei terreni percorsi dal fuoco, l’acquisto di 

92 nuovi automezzi AIB e Protezione civile, assegnati al Volontariato tramite gli Enti delegati e al CFS; 

• la formazione di oltre 2000 volontari di Antincendio Boschivo (AIB) tramite approvazione del nuovo programma formativo; 

• la realizzazione di iniziative sul territorio volte a sensibilizzare la popolazione sul tema della difesa del bosco e a valorizzare 

l’impegno del Volontariato, degli addetti del CFS e dei Vigili del Fuoco. 

Protezione Civile 

Nel corso della legislatura sono state realizzate attività di previsione meteoidrologica, allertamento e gestione reti monitoraggio, 

prevenzione del rischio, pianificazione, gestione emergenze, gestione pratiche risarcimento danno da calamità, punti qualificanti 

del lavoro del settore Protezione civile della Regione Liguria. 

I principali interventi sono stati: 

• Piano generale di interventi rivolti alla soluzione di problematiche post emergenza localizzate e prioritarie nei territori recentemente colpiti da eventi 

calamitosi. 

• Contrasto a varie tipologie di rischio (idrogeologico, incendio di interfaccia e sismico) 

• Erogazione di fondi per danni da calamità per gli eventi pregressi (eventi 2000 e 2002) 

• Supporto ai comuni montani per le attività e gli interventi di mantenimento della viabilità nel periodo invernale. 

• Predisposizione di un nuovo Disegno Legge per unificare i comparti della Protezione Civile e dell’Antincendio boschivo, definendo anche nuove 

strategie organizzative. 

• Rilevazione cartografica degli scenari di rischio per gli incendi di interfaccia, prima iniziativa in Italia di una Regione in collaborazione con il Dipartimento 

Protezione Civile, sugli incendi in stretta connessione con l’abitato ed elaborazione del piano di interventi per emergenze in autostrada. 

• Quadro di aggiornamento della pianificazione protezione civile – allerta meteo – cartografia 

• Attività indirizzate alla gestione e al potenziamento del Volontariato 

• Terremoto in Abruzzo: partecipazione del Settore Protezione Civile Colonna Mobile Regionale dal 7 Aprile al 23 Settembre 2009 con attrezzature 

da campo, 99 Organizzazioni di volontariato e 600 volontari impegnati. 

• Protocollo d’Intesa tra la Regione, il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e l’Università di Genova per la costituzione della Fondazione 

CIMA - organismo scientifico per lo studio dei cambiamenti climatici e ricerca per previsione, prevenzione e monitoraggio dei rischi di origine naturale 

ed antropica. 

• Promozione e gestione del progetto comunitario “PROTERINA” attivato per il controllo dei rischi naturali nei territori di Liguria, Sardegna e Corsica. 

REGIONE LIGURIA 38









Riequilibrio costa entroterra 


“La Liguria è stata per molto tempo una regione di città con una popolazione 

concentrata nei comuni capoluogo e il conseguente abbandono dei paesi dell’entroterra. 

Da qualche anno si è avviato un percorso inverso scaturito dalla 

crisi industriale, accentuato dalla tensione abitativa nelle grandi città e da un 

nuovo interesse per una vita più a contatto con la natura. Anche questa tendenza 

va incoraggiata…” 

Obiettivi 

Riduzione divario tecnologico tra entroterra e costa 

Sostegno economico ai piccoli comuni e comunità montane 

La Giunta Regionale si è adoperata al fine di realizzare alcune azioni specifiche. 

Tra queste: 

La riduzione del divario tecnologico tra costa ed entroterra 

Il costante monitoraggio del livello di copertura della banda larga sul territorio ligure 

è alla base dei programmi con cui Regione Liguria progetta i propri interventi, 

ed è il punto di riferimento su cui valutarne l’efficacia, procedendo ad eventuali 

riprogrammazioni. 

Tramite gli interventi programmati, la Regione Liguria persegue l’obiettivo di contribuire 

a risolvere definitivamente il digital divide in Liguria, affinché cittadini, imprese 

e P.A. liguri possano usufruire di connessioni a banda larga a condizioni 

economiche di mercato, con soluzioni tecniche evolute e durature nel tempo e 

indipendentemente dalla loro locazione geografica. 

a) Diffusione della Banda Larga in Liguria: la Regione ha destinato cospicue risorse 

finanziarie per favorirne la diffusione, cercando di eliminare il divario tra l’offerta 

che caratterizza la zona costiera e la scarsa disponibilità nell’entroterra 

collinare e montano. Le connessioni a banda larga sono un elemento indispensabile 

per l’accesso da parte degli enti locali ai servizi erogati dai progetti di egovernment, 

per lo sviluppo sociale e la competitività del territorio. In questo 

contesto nasce il Gruppo di coordinamento per lo sviluppo della banda larga, 

costituito da Regione, Urpl, Anci e Uncem Liguria. Si tratta di uno strumento di 

raccordo delle esigenze e delle iniziative territoriali che ha lo scopo di proporre 

interventi che favoriscano lo sviluppo omogeneo del progetto Banda Larga e il 

costante monitoraggio delle iniziative a livello regionale e locale. 


Dati aggiornati al 31 luglio 2008 

Copertura non presente 

Copertura parziale 

Copertura presente 


Tramite il Programma triennale di sviluppo della società dell’informazione 2009-2011 (PTsil) 41 , la Giunta Regionale ha diffuso l’impiego 

delle tecnologie di connettività a banda larga sul territorio regionale ed ha assunto tra le strategie prioritarie di governo l’eliminazione 

del Digital Divide. 

Grazie agli investimenti regionali nella prima fase del progetto (nel periodo 2006-2008) si è ridotto il Digital Divide in 35 Comuni su 

tutto il territorio regionale. Tramite il bando del 18 febbraio 2009 Regione Liguria ha ritenuto necessario provvedere direttamente alla 

realizzazione di interventi . Sono stati infatti assegnati 8.000.000 euro per lo sviluppo di una dorsale pubblica che consenta di 

dotare di infrastrutture a banda larga i Comuni, delle province di Genova e La Spezia, destinati ad un totale di 39 Comuni 

e 239 frazioni. 

b) L’eliminazione del Digital Divide: prevede l’accesso ampio, diffuso ed economicamente sostenibile delle reti e servizi a 

banda larga che diventano uno dei principali strumenti per favorire: i) lo sviluppo economico di tutto il territorio regionale 

che oggi richiede la dotazione di tecnologie avanzate anche nelle aree più decentrate; ii) l’inclusione sociale, che richiede 

di migliorare l’accessibilità ai servizi a banda larga per tutti i cittadini, soprattutto quelli residenti nell’entroterra; iii) lo sviluppo 

di infrastrutture telematiche della Regione che possano garantire lo spostamento veloce ed efficiente delle informazioni e 

delle transazioni virtuali necessarie per i servizi e per la competitività produttiva. 

Una prima fase sperimentale del progetto, attuata nel 2006, ha portato la Banda Larga a 16.178 cittadini liguri a fronte di 

un investimento di circa un milione di euro. 

L’esecuzione del progetto si è articolata su tre linee fondamentali: i) Protocolli d’Intesa con le Province, in particolare con 

le province di Genova e della Spezia tramite i quali è stato possibile procedere alla realizzazione di un apposito bando di 

gara che ha reso disponibile l’accesso alla rete in tutti i territori comunali, sino a livello di frazioni 42 ; ii) Protocolli di Intesa 

con gli operatori che con investimenti propri si impegnano a realizzare infrastrutture per la connettività permettendo alla 

Regione di investire nello sviluppo di servizi ICT fruibili e utili per incrementare la domanda di connessioni a banda larga 

e promuovere lo sviluppo della Società dell’informazione; iii) Accordo di Programma tra Regione Liguria e Ministero per lo 

Sviluppo Economico, finalizzato all’adeguamento in fibra ottica delle grandi centrali telefoniche territoriali. 

Fonte di finanziamento Importo complessivo 

P.O.R.-F.E.S.R. 43 13.000.000 

APQ 2005 44 10.230.100 

APQ 2006 45 2.922.124 

APQ 2007 46 1.797.000 

FAS 2007-2013 4.000.000 

FIR 2006 1.000.000 


Sostegno economico ai piccoli Comuni e alle Comunità Montane 

Il sostegno economico è stato attuato anche grazie all’introduzione del concetto di ricettività diffusa tramite la L.R. del 21 

marzo 2007, n. 13 “Disciplina degli itinerari dei gusti e dei profumi di Liguria, delle Enoteche regionali, nonché interventi 

a favore della ricettività diffusa”. 

41 Approvato con D.C.R. n. 1/2009. 

42 Le province di Savona e Imperia hanno provveduto in autonomia al dispiegamento delle infrastrutture per i territori di competenza. 

43 Si fa riferimento all’asse 1.3 “Diffusione delle tecnologie di informazione e comunicazione: avviso per la manifestazione di interesse”. I 13 milioni sono così suddivisi: 

- 4.123.000 da Fondo Europeo di Sviluppo Regionale; 

- 5.326.200 a carico dello Stato; 

- 3.550.800 a carico della Regione. 

44 Accordo di Programma Quadro 2005- III° Integrativo Rafforzamento società dell’Informazione”. I fondi stanziati dalla Regione Liguria ammontano a 

3.224.500 euro. 

45 Accordo di Programma Quadro 2006- IV° Integrativo Rafforzamento società dell’Informazione”. I fondi stanziati dalla Regione Liguria ammontano a 200.000 

euro. 

REGIONE LIGURIA 40

La legge intende promuovere una nuova proposta turistica per valorizzare i piccoli borghi dell’entroterra, dove difficilmente 

si potrebbe aprire un albergo tradizionale. La ricettività diffusa è una forma di offerta alberghiera realizzata con una gestione 

unitaria dei servizi di ricevimento e di pernottamento distribuita in unità abitative ubicate in più stabili. 

Si possono distinguere due tipologie: 

a) L’albergo diffuso, che offre i tradizionali servizi di tipo alberghiero, non collocati in un unico edificio ma in più immobili 

situati all’interno di un centro storico abitato da un minimo di cento abitanti e dotato di servizi pubblici e privati, attività 

commerciali e artigianali; 

b) L’ospitalità diffusa si distingue per l’ubicazione dei servizi alberghieri in unità abitative suddivise in più borghi, nuclei o 

edifici collocati o meno nello stesso comune 47 . 

Le nuove strutture, che devono essere composte da almeno sette unità abitative e garantire almeno trenta posti letto 

complessivi, rappresentano una novità capace di attirare l’attenzione dei visitatori e degli operatori in luoghi dove difficilmente 

si potrebbe avviare un’attività alberghiera di tipo tradizionale. 

Il primo bando 48 ha previsto la partecipazione di un soggetto capofila, un Comune con mansioni di coordinamento, in 

grado di collaborare con il sistema turistico locale e con la Comunità Montana di riferimento al fine di realizzare progetti 

di valorizzazione dei borghi storici, di recuperare edifici in cui sistemare nuovi posti letto e di valorizzare infrastrutture a 

corollario della ricettività quali impianti sportivi, attrezzature culturali e ricreative. 

I sette interventi selezionati, cofinanziati dalla Regione con oltre 2,6 milioni di euro per un investimento complessivo sul 

territorio di oltre 11 milioni di euro, sono in fase di realizzazione e si tratta di: 

• quattro alberghi diffusi ad Apricale, Borgomaro e Castelvittorio e a Castelbianco per un totale di 149 posti letto; 

• tre ospitalità diffuse, rispettivamente in Val Graveglia e Val d’Aveto, in Val di Vara e ancora nel Comune di Castelbianco 

per un totale di 439 posti letto. 

Il secondo bando 49 , attraverso uno stanziamento di quasi 2,5 milioni di euro, ha l’obiettivo di attivare ulteriormente l’offerta 

ricettiva dell’entroterra ligure con una formula turistica innovativa, che attrae l’attenzione di turisti, operatori e media anche 

internazionali. La ricettività diffusa propone un approccio “dolce” al turismo made in Italy, particolarmente adatto ai nostri 

paesi interni di piccole dimensioni, legato soprattutto al sapore locale e alla cultura ospitale dei luoghi. 

Edilizia scolastica 50 

Durante la legislatura, la Giunta Regionale ha finanziato interventi per la costruzione e la salvaguardia di edifici scolastici 

dei comuni dell’entroterra, considerati fondamentali strutture di presidio del territorio. 

In particolare, nel periodo 2005-2009, sono stati finanziati un totale di 145 interventi verso le strutture scolastiche dell’entroterra, 

con un finanziamento regionale di 28.658.054 euro e un investimento totale (da parte di Comuni e altri soggetti) 

pari a quasi 60 milioni di euro. Si noti che in tutta la Liguria i finanziamenti per l'edilizia scolastica sono stati pari a 

36.209.000 euro (con un investimento complessivo di 93.071.000) e la realizzazione di 213 interventi. Dunque circa l'80 

per cento delle risorse regionali è stato destinato al riequilibrio tra costa e entroterra. 

Progetto Colore 









La Regione Liguria, durante il quinquennio di riferimento, ha sostenuto la valorizzazione delle peculiarità architettoniche e ambientali 

dell’entroterra ligure e delle tradizioni storico-culturali dei tessuti urbani presenti nei centri storici di ambito vallivo, appenninico 

o montano. 

Già la L.R. del 19 novembre 2003, n. 26 “Città a Colori“ 51 introduce i valori fondamentali per il decoro degli edifici e degli spazi 

pubblici, dando così un primo avvio allo sviluppo di progetti volti a contrastare il degrado urbano e l’abbandono dei centri 

46 Accordo di Programma Quadro 2007- V° Integrativo Rafforzamento società dell’Informazione”. I fondi stanziati dalla Regione Liguria ammontano a 1.000.000 euro. 

47 La proprietà deve essere intestata ad un unico soggetto giuridico che è anche titolare della relativa autorizzazione amministrativa e responsabile dell’attività 

nel suo complesso. 

48 D.G.R. n. 1593/2007 

49 D.G.R. n. 1379/2009. 

50 Per approfondimenti è possibile visionare la sezione Formazione. 


abitati. La legge prevede la concessione di contributi a favore di soggetti pubblici e privati che, nell’ambito di piani urbanistici 

approvati contenenti il “Progetto colore”, provvedano al rifacimento delle facciate degli edifici e del fronte degli altri manufatti 

edilizi prospicienti gli spazi pubblici. In particolare, tale progetto deve individuare i materiali, le tinte e le tecniche pittoriche che 

fanno parte della tradizione storico-architettonica locale nonché i colori più adatti ad alleggerire l’impatto visivo degli edifici di 

grandi dimensioni. Il Progetto Colore non riguarda solo la definizione della cartella dei colori da utilizzare per gli interventi ma 

intende affermarsi come strumento operativo da utilizzare ai fini della riqualificazione urbana, della salvaguardia del patrimonio 

storico-artistico esistente nei centri storici e della tutela dell’edilizia definita “comune” o “minore” presente in vaste aree del 

territorio comunale. 

La L.R. del 29 maggio 2007, n.20 “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 5 agosto 1987 n. 25 (contributi regionali per 

il recupero edilizio abitativo e altri interventi programmati) – Città a colori” corregge alcune disposizioni in materia di contributi 

per il recupero edilizio contenute nella prima legge e relative a: una più organica disposizione degli articoli introdotti dalla L.R. 

n.26/2003 “Città a Colori“ e una migliore definizione delle procedure di attuazione dei Progetti Colore, modificando l’organizzazione 

degli articoli in relazione a quelli riguardanti i Programmi Organici d’Intervento. 

L’esperienza fatta con il bando 2004 per la redazione dei Progetti Colore, infatti, ha determinato la necessità di definire in 

modo preciso sia l’iter di approvazione dei progetti da parte degli Enti coinvolti, sia i modi e i criteri di accesso ai contributi per 

i soggetti, pubblici e privati, che intervengono sulle facciate degli edifici di loro proprietà e prospicienti gli spazi pubblici. 

Grazie alla nuova legge regionale, viene istituita un’apposita sezione mediante l’attivazione di un fondo di rotazione a cui accedono 

i Comuni per l’anticipazione delle spese derivanti dalle esecuzioni d’ufficio. 

Il bando del 2008 per l’attuazione dei Progetti Colore è stato finalizzato ad ottenere, attraverso la valorizzazione cromatica, la 

riqualificazione edilizia e ambientale degli spazi pubblici con specifico riferimento ai prospetti degli edifici e degli altri manufatti 

edilizi. 

A tal fine le Amministrazioni comunali hanno predisposto un apposito Programma Colore, con la finalità di definire le modalità 

organizzative, gestionali e finanziarie più idonee all’attuazione di tutto o parte del Progetto Colore. Negli anni 2008 e 2009 la 

Regione ha cofinanziato, con oltre 1,8 milioni di euro, 13 Programmi Colore per un investimento complessivo di oltre 6,7 

milioni di euro, e 14 Progetti Colore attraverso risorse regionali pari a 442 mila euro. 

51 Legge regionale che modifica la precedente L.R. 25/1987. 

REGIONE LIGURIA 42









Turismo 


“Con l’eccezione delle Cinque terre, espressione di una straordinaria capacità innovativa, 

le tradizionali mete turistiche hanno subìto una flessione di presenze talvolta 

anche molto forte. Questa flessione è dovuta a una politica turistica 

tradizionale e poco dinamica, a scelte urbanistiche più favorevoli alle seconde 

case che al rinnovamento della rete alberghiera..Pensiamo a una nuova idea di 

turismo, capace di prolungare una stagione altrimenti troppo breve.” 

Obiettivi 

Arrestare il trend negativo di calo delle presenze turistiche operando anche 

sulla destagionalizzazione dei flussi. 

Sostenere economicamente e riqualificare il settore alberghiero. 

Rilanciare il turismo su basi nuove, valorizzando sia la costa che l’entroterra, 

allungando la stagione e incrementando i flussi turistici, soprattutto stranieri. 

Il programma di legislatura 2005-2010 della Regione Liguria per il Turismo è fortemente 

improntato ad una valorizzazione del territorio e dell’ambiente, nell’ambito 

di quel turismo “lento”, legato alla natura, ai parchi e ai percorsi escursionistici, 

ai borghi e alle tradizioni, agli itinerari enogastronomici e ai prodotti tipici, in una 

parola un turismo rispettoso della limitata capacità di carico dello straordinario 

ma fragile territorio ligure. 

Si è individuata una “filiera del mare”, che accanto alla stagione balneare estiva, 

evidenzia tutti gli aspetti legati all’ambiente marino come, a titolo d’esempio, le 

immersioni subacquee, le aree marine protette, il Santuario dei Cetacei, la pesca 

turismo, le reti dei Musei del Mare, la grande tradizione della vela e della marineria, 

la pesca sostenibile. 

Le tradizioni e l’identità culturale del territorio divengono così un motore di sviluppo 

sociale, economico e turistico, con una fortissima interazione tra costa ed 

entroterra 52 . Nella strategia regionale si è considerata in particolare l’esperienza 

di successo del Parco Nazionale delle Cinque Terre come prototipo di turismo 

sostenibile, esportabile anche alle altre realtà dei Parchi e delle Aree Marine Protette 

Regionali. 

Nella stessa direzione si è posta l’apertura, nel 2008, dello splendido percorso 

ciclopedonale del Parco Costiero del Ponente 53 che ha dato il via ad un lavoro di 

mappatura e messa in rete dell’intera Rete Cicloturistica della Liguria. 

Sul fronte della riqualificazione dell’attività turistica, il pacchetto di misure elaborato 

dall’Assessorato al Turismo ha mirato ad accrescere e sostenere la redditività 

delle imprese turistiche, favorire interventi di riqualificazione attraverso forme congiunte 

di finanziamento agevolato, incentivare e promuovere aggregazioni e 

sinergie tra i soggetti, sostenere la competitività e lo sviluppo dell’economia 

turistica ligure attraverso la diversificazione dell’offerta in grado di favorire processi 

di destagionalizzazione. Incrementando il flusso turistico di qualità, si è inteso 

sostenere e valorizzare le imprese ricettive rispetto alla rendita di posizione 

degli alloggi in affitto e delle seconde case. 

52 Grande attenzione è stata riservata all’entroterra, che nel corso degli ultimi decenni ha vissuto un 

forte spopolamento, attraverso politiche di rivitalizzazione attivate in collaborazione con gli Assessorati 

all’Agricoltura, all’Ambiente e alla Cultura. 

53 Per approfondimenti in merito si consulti pag. 43 


Le linee strategiche di intervento in tema di turismo sono state essenzialmente quattro: 

1. REVISIONE DELL’ORGANIZZAZIONE TURISTICA REGIONALE 

L’emanazione della L.R. del 4 ottobre 2006, n. 26 “Organizzazione turistica regionale” rappresenta nel concreto la volontà 

dell’Assessorato al Turismo di ordinare le leggi regionali vigenti in materia, operando la revisione complessiva dell’esistente e 

introducendo modifiche sostanziali al quadro organizzativo del territorio ligure. 

Il testo unico sull’organizzazione turistica si sviluppa attraverso una nuova logica di coinvolgimento di tutti i protagonisti del 

settore turistico regionale sia sotto il profilo della programmazione turistica (attraverso il Comitato di Coordinamento e la nuova 

Consulta regionale sul turismo), sia sotto quello della ripartizione delle competenze applicando i principi costituzionali di sussidiarietà, 

adeguatezza e differenziazione. Alla Regione Liguria, infatti, viene assegnato il ruolo di coordinamento e di programmazione, 

mentre alle Province vengono conferite funzioni in materia di: 

• valorizzazione del proprio territorio; 

• concessione di contributi; 

• gestione degli uffici Informazione Assistenza Turistica; 

• raccolta, gestione ed elaborazione di dati statistici inerenti alle attività di settore. 

Infine, al Comune di Genova in materia di accoglienza e di promozione locale per quanto riguarda il territorio comunale. Oltre a tale 

ripartizione sulle competenze la L.R. n.28/2006 disciplina il settore turistico attraverso i seguenti nuovi strumenti operativi: 

I Sistemi Turistici Locali (STL) 

Hanno il fine di realizzare ed attuare, mediante la collaborazione tra pubblico e privato, progetti per lo sviluppo dell’offerta turistica 

sul territorio seguendo le linee delineate dalla Regione in accordo con il Comitato di Coordinamento regionale. I STL 

hanno funzione di catalizzatori del sistema turistico di area, esercitando il rafforzamento del sistema ricettivo, nonché di coordinatori 

della strategia di marketing turistico di area. In una fase iniziale i STL hanno ricevuto finanziamenti per un totale di 1 

milione di euro per sostenere lo start-up e la predisposizione dei Piani di Sviluppo Turistico di ambito. Successivamente 54 

sono stati approvati i criteri di finanziamento per i progetti dei STL, per un importo iniziale pari a 6 milioni di euro ripartiti tra i 

sei sistemi turistici liguri. 

I Sistemi Turistici Locali 

- Riviera dei fiori 

- Italian Riviera 

- Genovesato 

- Terre di Portofino 

- 5 terre/Riviera Spezzina 

- Golfo dei Poeti, 

Val di Magra e Val di Vara 

Tali somme sono utilizzate per i seguenti ambiti di intervento: 

• turismo sostenibile di terra e di mare 

• integrazione tra costa e entroterra 

• interventi che favoriscano la destagionalizzazione 

• creazione di un sito del STL con caratteristiche tali da garantire l’interfacciamento, l’interazione e l’integrazione con il portale 

del turismo regionale. 

L’Osservatorio Turistico Regionale 

E’ stato costituito nel novembre 2007 tra Regione Liguria, Unioncamere e Camere di Commercio liguri: ha il fine di avviare 

un’analisi costante dell’offerta e della domanda turistica attraverso la rilevazione dei flussi delle presenze nella nostra regione, 

attraverso la valutazione della congiuntura turistica nazionale e internazionale, dei prodotti turistici regionali e dell’andamento 

54 D.G.R. n. 862/2008. 

REGIONE LIGURIA 44

delle imprese liguri del settore della ricettività e dell’intrattenimento. E’ previsto inoltre il compimento di uno studio sul fenomeno 

delle seconde case ad uso turistico in Liguria, al fine di integrare i dati già in possesso dell’Osservatorio relativamente alla valutazione 

numerica della presenza delle abitazioni private realmente utilizzate per vacanza, nonché la definizione del loro grado 

di utilizzo e dei flussi turistici correlati. Tale studio sarà integrato da un’analisi specifica in una località turistica, anche al fine di 

predisporre un modello di promozione e commercializzazione del patrimonio abitativo utilizzabile ad uso turistico da poter essere 

esportato nelle altre località liguri. 

Il Piano Triennale del Turismo 2008-2010 

Individua la strategia turistica del triennio 2008/2010 ed è stata condivisa con i soggetti pubblici e privati sul territorio e approvata 

dal Consiglio Regionale 55 , punta sul “Turismo sostenibile di terra e di mare” con una forte interazione tra costa e entroterra, allo 

scopo di destagionalizzare e internazionalizzare i flussi turistici verso la nostra regione. 

Il Governo Regionale, attraverso l’offerta di linee di prodotto tematiche (sport, enogastronomia, arte e culture, eventi) si pone come 

obiettivo la salvaguardia e la valorizzazione dell’ambiente, la miglior distribuzione dei flussi turistici su tutto il territorio e lungo l’arco 

di tutto l’anno, seguendo la tendenza in crescente aumento di vacanze “esperenziali” brevi e ripetute, da promuoversi tramite 

nuovi strumenti di marketing capaci di far interagire le varie parti del sistema turistico. 

Il finanziamento complessivo previsto dal piano triennale da parte della Regione Liguria ammonta a circa 63 milioni di euro 56 , come 

indicato nel grafico seguente: 

Fonte Regione Liguria 

L’Agenzia “In Liguria”, 

assolve la necessaria esigenza di promuovere unitariamente l’immagine della regione e delle sue specificità, costituendo uno 

strumento essenziale per l’attuazione delle politiche turistiche. In attuazione del piano Triennale per il Turismo 2008-2010 e 

grazie allo stanziamento di 16 milioni di euro dal 2006 ad oggi (di cui 10 per la promozione turistica e 6 per spese di funzionamento) 

ha puntato sulle seguenti linee di prodotto: 

• mare; 

• turismo verde, entroterra, ambiente e natura; 

• turismo attivo e outdoor; 

• turismo invernale; 

• enogastronomia; 

• itinerari tematici; 

• arte e cultura; 

• Genova e i City Break; 

• incentive, meeting e congressi. 

Ulteriori stanziamenti sono stati conferiti all’Agenzia tramite l’affidamento di incarichi operativi, da utilizzare ai fini della realizzazione 

di azioni previste dai progetti interregionali 57 . 

55 D.C.R. n 31/2008. 

56 Esclusi fondi europei 2007/2013 e fondi FAS dello Stato. 

57 L. n. 135/2001 e L. n. 296/2006. 










2. SOSTEGNO ALLE IMPRESE TURISTICHE 

Progetto “ad hoc” turismo 

Nasce dalla collaborazione tra la Regione Liguria, FI.L.S.E., Istituti di credito, Associazioni di Categoria e Rete Fidi Liguria per 

la realizzazione di un nuovo modello di finanziamento degli operatori del settore turismo in grado di migliorare notevolmente 

le condizioni di accesso al credito. 

“Ad hoc” Turismo si inserisce nel quadro di iniziative del piano regionale di rilancio del settore turistico denominato Pacchetto 

“Qualità Liguria”, finalizzate alla ripresa del comparto turismo mediante la riqualificazione delle imprese turistiche- ricettive. 

“Ad hoc” Turismo non utilizza risorse pubbliche ma mette in concorrenza gli istituti bancari coinvolti perché propongano le migliori 

condizioni alle imprese. 

Il progetto, attraverso rete Fidi, garantisce fino al 90 per cento dell’importo su mutui fino a trent’anni invece che a quindici 

come avveniva prima, con tassi di interesse compresi tra Euribor + 0.75 e Euribor +2. 

Il flusso dei finanziamenti generati dagli istituti di credito aderenti all’iniziativa dal momento del suo lancio ammontano a 100 

milioni di euro di investimenti a favore di oltre 240 imprese liguri. 

Progetto “QUALITÀ” TURISMO 

La L.R. del 6 giugno 2008, n. 15 58 disciplina tre tipologie di finanziamenti regionali del settore turistico rivolti alle strutture 

ricettive che intendono riqualificarsi a seguito dei regolamenti emanati secondo la L.R. del 7 febbraio 2008, n. 2 “Testo Unico 

in materia di strutture turistico-ricettive e balneari” e tali finanziamenti costituiscono l’ideale integrazione dello strumento “Ad 

hoc Turismo”. Sono stati emanati tre distinti bandi con decorrenza 30 Giugno 2009, distinti per la tipologia del contributo erogato. 

Le forme di incentivo previste dalla legge sono differenziate in relazione all’entità degli interventi richiesti: aiuti rimborsabili 

e contributi in conto interesse in forma attualizzata per le opere più rilevanti e contributi in conto capitale (fondo perduto) per 

gli interventi di minor entità, quali manutenzione straordinaria, adeguamenti impianti ed altri interventi migliorativi. 

Le risorse finanziarie impiegate sono: 

• euro 1.000.000 per i contributi in conto interesse (mis.1A); 

• euro 22.000.000 per gli aiuti rimborsabili (mis.1B); 

• euro 1.805.000 per i contributi in conto capitale (mis.1C). 

Apertura bando 30 giugno 2009, domande pervenute al 31 agosto 2009 n. 320 così suddivise 

• Alberghi n.161 

• Affittacamere, case-appartamenti per vacanze, residence n.32 

• Stabilimenti balneari n.84 

• Aree di campeggio e attrezzate camper e roulotte n.13 

• Altre attività turistiche n.30 

Per un totale di investimenti pari a 64.865.275 milioni di euro 

3. INIZIATIVE PER LA RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE DELL’OFFERTA TURISTICO- 

RICETTIVA 

Nello specifico, le azioni della Regione Liguria a sostegno dell’offerta turistica si sintetizzano in: 

La L.R. 2/2008 

Sostituisce l’antecedente sistema di classificazione datato 1982 e abroga 22 leggi precedenti. Il nuovo provvedimento introduce 

la classificazione prima limitata alle strutture alberghiere e all’aria aperta, alle altre strutture ricettive (case per ferie, case 

e appartamenti per vacanze, Bed & breakfast, affittacamere, rifugi alpini ed escursionistici, ostelli per la gioventù) nonché alle 

strutture balneari. Particolare importanza assume il ruolo delle Province, prima delegate alla classificazione e alla gestione 

delle tariffe delle strutture alberghiere e all’aria aperta e che in base al nuovo testo normativo, sono chiamate a svolgere tali 

funzioni anche per le altre strutture turistiche. 

La novità più significativa riguarda la metodologia individuata per attribuire la classificazione che abbina alla tradizionale verifica 

dei requisiti obbligati l’ulteriore verifica del livello di qualità delle strutture, delle dotazioni e arredi e il riconoscimento dei centri 

di immersione e addestramento subacquei come imprese turistiche. 

58 “Incentivazione alle Piccole e medie Imprese per la riqualificazione e lo sviluppo dell’offerta turistica”. 

REGIONE LIGURIA 46









La legge demanda a quattro regolamenti di attuazione varati con il coinvolgimento delle categorie interessate, le Province, l’ANCI, 

la definizione dei requisiti igienico-sanitari, tecnico-estetici e delle caratteristiche che le strutture disciplinate dalla legge dovranno 

possedere e garantire. 

L’utilizzo di tale strumento legislativo consente, di dare vita ad una norma che possa adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato, 

al fine di dotare gli operatori di uno strumento normativo flessibile e in grado di adattarsi alle nuove tendenze del mercato turistico. 

La L.R. del 7 febbraio 2008, n.1 59 

Presentata in collaborazione con l’Assessore all’Urbanistica, è un provvedimento di sostegno, valorizzazione e potenziamento 

dell’attività ricettiva alberghiera resosi necessario a fronte di una Liguria che negli ultimi quindici anni ha perduto il 23 % sia di 

posti letto che di esercizi ricettivi. 

La nuova legge si caratterizza per il divieto di modifica della destinazione d’uso ricettiva, salvo specifiche condizioni e presenta 

strategie fortemente innovative. In primo luogo, esprime la volontà di rendere possibile la qualificazione e l’ampliamento delle 

strutture alberghiere esistenti attraverso procedure urbanistiche molto più rapide rispetto a quelle ordinarie e grazie all’aiuto 

dei Comuni che individuano le esigenze di miglioramento e aumento della capacità ricettiva. In secondo luogo, la legge affronta 

il problema della destinazione delle strutture alberghiere non più competitive sul mercato, con accertate difficoltà oggettive 

dovute a vincoli urbanistici o monumentali o collocati in zone dove non è possibile esercitare l’attività turistica permettendo 

una nuova destinazione residenziale tramite una casistica precisa a seconda della dimensione dell’esercizio ricettivo. Per la 

casistica si rimanda all’Assessorato all’Urbanistica. 

4. INIZIATIVE PER IL RIUTILIZZO DEL TERRITORIO E LA PROMOZIONE TURISTICA 

Nel periodo 2005-2009 sono state attivate dalla Regione Liguria le seguenti iniziative tese al riutilizzo del territorio e alla predisposizione 

o al potenziamento dei sistemi informativi per la promozione turistica. Tra questi si ricordano: 

Parco costiero Area 24 

Il Parco costiero del ponente ligure inaugurato il 28 giugno 2008 costituisce 

la testimonianza tangibile di un progetto complessivo di salvaguardia 

ambientale e di sviluppo turistico che prevede una pista ciclopedonale di 

24 km (prima green way italiana a picco sul mare) e che raggiungerà i 70 

km, nei quali saranno compresi: 

• percorsi di slow trekking 

• accessi al sistema dei sentieri della zona 

• riuso delle ex stazioni come alberghi ostelli 

• impianti sportivi gratuiti. 

Oltre alla realizzazione di una passeggiata a mare, l’intervento ha consentito 

la risistemazione della rete idrica e di altri servizi realizzati sotto il 

nuovo sedime e la realizzazione di nuove infrastrutture viarie, parcheggi 

che hanno la viabilità e accessibilità delle aree interessate dall’opera. 

Il parco costiero del Ponente ligure è il primo parco di questo genere mai realizzato in Italia e un’occasione di rilancio turistico 

e di valorizzazione del territorio. La Regione Liguria, con il suo intervento, ha permesso il mantenimento dell’unitarietà 

di questo patrimonio, molto prezioso dal punto di vista paesaggistico, mettendo d’accordo 8 comuni e svolgendo un fondamentale 

ruolo di regia. 

59 “Misure per la salvaguardia e la valorizzazione degli alberghi e disposizioni relative alla disciplina e alla programmazione dell’offerta turistica- ricettiva degli 

strumenti urbanistici comunali”. 


Nuovo portale turistico ligure Web 2.0 

La realizzazione del nuovo portale turistico ligure è affidata con incarico operativo all’Agenzia Regionale di Promozione Turistica 

ed è dotata di uno stanziamento di 950.000 euro. Mediante la piena applicazione delle logiche Web 2.0 e del Destination Management 

System (DMS) il nuovo sito sarà totalmente rinnovato, interattivo, un social network che il popolo del web potrà 

frequentare usufruendo di diverse possibilità: 

• programmare e organizzare le proprie vacanze in Liguria 

• ricevere tutte le notizie sulla ricettività, gli eventi, i parchi, le attività legate al mare e al territorio. 

• condividere foto delle vacanze passate in Liguria. 

Attualmente il progetto si trova in fase di ultimazione e sarà attivo all’inizio del 2010. 

ALTRE ATTIVITA’ FINANZIATE 

Oltre agli interventi sopra descritti, nel periodo 2005-2009, sono stati messi a disposizione i seguenti investimenti: 

Fondi FAS per misure e interventi per il rilancio del Turismo in Liguria 

5 milioni di euro per ”Completamento rete ciclabile ligure, valorizzazione e promozione” (totale investimento 12.2 milioni di Euro) 

10 milioni di euro per “Parco costiero del Ponente Ligure” (totale investimento 60 milioni di euro). 

15 milioni di euro “Interventi di valorizzazione del patrimonio culturale” (totale investimento 19 milioni di euro). 

5 milioni di euro “Impianto funiviario di accesso al Parco Nazionale 5 Terre” ( totale investimento 6 Milioni di euro) 

4 milioni di euro “Infrastrutture per valorizzazione impianti sciistici di S.Stefano e Monesi” (totale investimento 5 milioni di euro). 

Gli investimenti Fondi FESR 

Totale: 42 milioni di euro, investimenti complessivi per 61 milioni di euro 

Genova - castelli e fortezze, musei in rete, ville, giardini e dimore storiche 

Imperia - rete dei musei, sistema difensivo, ville e giardini 

La Spezia - siti archeologici, castelli e fortificazioni 

Savona - sistemi difensivi e sistemi dei musei 

Impianti sciistici di S.Stefano d’Aveto Impianti sciistici di Monesi 

REGIONE LIGURIA 48

Fondi Investimento Regionale 

Nel corso della legislatura sono stati finanziati 8 progetti di interesse turistico per un impegno finanziario di circa 2.500.000 euro. I progetti finanziati 

sono: 

- Rinnovo degli uffici IAT60 del comune di Genova e delle Provincie di Imperia, Savona e La Spezia 

- Ristrutturazione dei locali della nuova sede Agenzia “In Liguria” 

- Sviluppo del nuovo portale turistico regionale 

- Riqualificazione e valorizzazione del borgo di San Fruttuoso di Camogli 

- Realizzazione di un impianto di risalita a fune nel comune di Riomaggiore 

Fondi di promozione di eventi turistici di valenza regionale 

A partire dal 2007 sono stati determinati criteri e modalità per la concessione di contributi a manifestazioni aventi caratteristiche turistico –culturali 

di valenza regionale. 

Gli Enti che hanno ottenuto un totale di 400.000 euro annui cofinanziati dall’Assessorato al Turismo e da quello alla Cultura, Sport e Spettacolo sono: 

COMUNE EVENTO 

Apricale (IM) …e le stelle stanno a guardare... 

Borgio Verezzi (SV) Festival Teatrale di Borgio Verezzi 

Cervo (IM) Festival di musica da Camera 

Cogorno (GE) Il Borgo dei Fieschi 

Sestri Levante (GE) Premio Andersen Festival 

La Spezia Palio del Golfo e Festa del Mare 

Rapallo (GE) Premio letterario “Rapallo-Carige” 

Villa Faraldi (IM) Festival di arte musica e teatro 

Prov. Genova Palco sul Mare Festival 

Ospedaletti (IM) Jazz sotto stelle … ricordi 

Fondi a valere su progetti interregionali 

Durante la legislatura sono stati curati diversi progetti interregionali co-finanziati al 90% con fondi statali ai sensi della L. n. 135/2001 e ai sensi della L. 

n. 296/2006. 

In particolare, nell’ambito della promozione del sistema congressuale, è stato sottoscritto a partire dal 2006, un protocollo d’intesa tra l’Agenzia “In 

Liguria” e il Consorzio Meet In Liguria. 

Questo “super Consorzio” del turismo congressuale unisce i 6 gruppi liguri (Sanremo Promotion, Ponente Congressi, Cotone Congressi, Convention 

Bureau, Portofino Coast e Golfo dei Poeti ) e diventa l’unica realtà in Italia che raduna il 100% dell’offerta regionale legata al settore congressuale. 

In totale, su tutti i progetti finanziati, la Liguria ha coordinato risorse per un ammontare di 9.342.701,84 euro. 

60 Informazione e Assistenza Turistica. 











Commercio 


“L’obiettivo di salvaguardare un commercio amico del territorio, per di più in 

presenza di un calo della domanda, fa propendere per una scelta di contenimento 

dell’espansione della grande distribuzione, che pure è stata uno strumento 

utile per calmierare i prezzi, obiettivo importante cui può contribuire anche 

il commercio diffuso, con opportune politiche di incentivazione.” 

Obiettivi 

Salvaguardia di un commercio “amico del territorio” e sua innovazione. 

Ricerca di un equilibrio tra le diverse tipologie distributive con una particolare 

attenzione ai piccoli esercizi. 

La Regione ha attuato una serie di azioni e di interventi per l’organizzazione del 

commercio, per il sostegno e la promozione delle attività produttive regionali. 

Tra le maggiori: 

Il Testo Unico in materia di commercio: la L.R. del 2 

gennaio 2007, n.1. 

Con l’approvazione del testo unico sul commercio la Liguria si posiziona tra le 

prime regioni in Italia che si sono dotate di una normativa unica e organica per 

tutto il settore del commercio, in tutte le sue articolazioni 

Le principali novità del TU Commercio 

• Semplificazione amministrativa 

• Sportello unico del Comune per rilasciare i titoli per l'esercizio dell'attività commerciale 

• Rilascio congiunto dei titoli commerciali e urbanistici in Conferenza dei Servizi 

• Competenze programmatorie della Regione e gestionali dei Comuni 

• Concertazione con soggetti pubblici e privati 

• Nuove tipologie distributive (es. distretti commerciali tematici) 

• Nuovi requisiti morali e professionali per l'accesso e l’esercizio dell'attività del settore 

alimentare, bar e ristoranti 

• Valorizzazione dei CIV, dei centri storici, delle aree montane e dei piccoli comuni 

• Autorizzazione unica per bar e ristoranti 

• Distinzione tra punti vendita esclusivi (edicole) della stampa quotidiana e periodica 

e non esclusivi (bar, rivendite di monopolio, impianti carburanti,..) 

In attuazione del T.U., la Regione ha definito i seguenti indirizzi generali e criteri di 

programmazione commerciale ed urbanistica: i) Commercio al dettaglio in sede 

fissa 61 ; ii) Somministrazione alimenti e bevande 62 ; iii) Stampa quotidiana e periodica 

63 ; iv) Distribuzione carburanti stradali e autostradali 64 . 

61 D.C.R. n. 18/2007. 

62 D.C.R. n. 5 /2008. 

63 Proposta di D.G.R. al Consiglio n. 33/2009. 

64 Modifica al T.U. commercio con L.R. del 10 novembre 2009, n. 53 e D.C.R. n. 27/2009.









Sempre nel T.U., la Regione ha previsto l’erogazione di contributi per l’installazione e la ristrutturazione di impianti nelle aree carenti di 

servizio, costituite dalle aree montane che comprendono i 110 Comuni con alto e medio indice di svantaggio 65 . Il nuovo articolo 88 

del T.U. 66 ha introdotto anche incentivi per la realizzazione di impianti eco compatibili (metano e GPL) di cui è prevista prossimamente 

l’uscita dei bandi. 


La disciplina ed il sostegno del commercio equo e solidale. 

La L.R. del 13 agosto 2007, n. 32 “Disciplina e interventi per lo sviluppo del commercio equo e solidale in Liguria” incentiva 

lo sviluppo e la diffusione dei prodotti del commercio equo e solidale e nel contempo garantisce la rispondenza di tali prodotti 

alle caratteristiche definite a livello internazionale e nazionale dagli organismi di settore. 

Con la stessa finalità la legge ha istituito l’Elenco regionale delle Organizzazioni del commercio equo e solidale, che attualmente 

conta tredici Organizzazioni. 

Con successivi provvedimenti sono stati approvati i criteri, le modalità attuative e i beneficiari degli interventi di agevolazione 67 . 

Il grafico che segue mostra le risorse complessivamente stanziate ed impegnate per sostenere le iniziative di divulgazione e 

sensibilizzazione, i progetti educativi nelle scuole, le iniziative di formazione agli investimenti per gli operatori, la presentazione 

di progetti per le principali manifestazioni fieristiche, la creazione del portale regionale del commercio equo e solidale, l’inserimento 

dei prodotti del commercio equo e solidale nei capitolati della ristorazione scolastica, nei distributori automatici e negli 

acquisti pubblici. 


65 Previsti dalla L.R. n.33/1997 “ Legge sulla montagna” che ha trovato applicazione fino alla nuova programmazione in materia di distribuzione carburanti, ai 

sensi dell’ art. 155 della L.R. n. 1/2007. 

66 Come modificato dalla nuova L.R. 

67 D.G.R. n. 1216 /2007; D.G.R. n. 649/2008; D.G.R. n. 417/2009. 


Adeguamento della disciplina regionale delle attività fieristiche alle direttive europee 

La Regione Liguria, per la promozione commerciale sul territorio nazionale delle attività produttive regionali, agisce, ai sensi 

della L.R. del 9 febbraio 2000, n. 8 “Disciplina delle attività fieristiche e di promozione commerciale”, attraverso la qualificazione 

del proprio sistema fieristico e con il sostegno di altre iniziative promozionali di settore o di portata più generale. 

La L.R. 8/2000 è stata modificata all’inizio della legislatura con la L.R. del 23 giugno 2005, n° 8 per adeguarla alla normativa 

comunitaria concernente la libertà di stabilimento e la libertà di prestazione dei servizi nei paesi dell’UE. 

Ogni anno la Giunta Regionale approva il Piano delle Iniziative Promozionali, che dal 2005 al 2009 ha registrato un notevole 

incremento nelle risorse come da grafici sottoriportati, che evidenziano la situazione al 31 ottobre 2009. 


La Riforma degli incentivi al commercio 

Dal 2009 la Regione Liguria ha lanciato nuovi bandi per il sostegno al commercio tramite interventi mirati ad alcuni settori, 

secondo quanto espresso nella L.R. dell’11 marzo 2008, n. 3 “Riforma degli interventi alle attività commerciali“. 

Gli interventi riguardano: 

- il sostegno alle piccole imprese commerciali esistenti: al fine del miglioramento degli esercizi commerciali di piccole dimensioni, 

la Giunta Regionale ha emanato un apposito bando a fine 2008 68 destinando 5 milioni di euro. 

- A fine ottobre, le domande pervenute erano 371 per un totale di contributi richiesti di 4.990.460 euro 69 . 

- incentivi alla creazione di piccole imprese commerciali: il bando è stato approvato a fine 2008, con chiusura alla fine di settembre 

2009. Sono pervenute 107 richieste per un totale di 3.177.472 euro a fronte dei 2 milioni disponibili. 

- Fondo rischi: due strumenti per aumentare la disponibilità dei fondi di garanzia delle cooperative e dei consorzi di garanzia. L. 

887/82, art.9 70 relativamente alla quale sono pervenute 4 domande, di queste 3 ammesse a finanziamento, per 600.000 euro 

di contributi erogati e L.R. 3/2008 71 sono pervenute 3 domande, tutte ammesse, per 600.000 euro di contributi erogati. 

- Sicurezza: due provvedimenti in materia, il D.G.R. n.1054/2006 per la concessione di “contributi all’installazione di sistemi 

di tutela in luoghi destinati al commercio, all’artigianato e al turismo” che ha registrato 473 richieste di cui 399 

ammesse a finanziamento, con un totale di contributi erogabili pari a 1.055.395 72 euro. Inoltre, il D.G.R. 1473/2008 

“per la sicurezza delle imprese contro il rischio criminalità” 73 per il quale 678 domande sono state ammesse al finanziamento 

per un totale di contributi erogabili di 1.929.696 74 euro. 

68 Bando aperto il 2 febbraio 2009, con chiusura il 31 dicembre 2009. 

69 Sono in corso le istruttorie da parte della FI.L.S.E. per individuare le imprese ammesse a finanziamento. 

70 Il bando è stato chiuso il 2 febbraio 2008. 

71 Titolo IV artt. 19 e ss.; il bando è stato chiuso il 20 febbraio 2008. 

72 La Regione è in attesa di ricevere dalle Camere di Commercio l’elenco dei beneficiari che, avendo prodotto la documentazione di spesa nel prescritto termine 

di 6 mesi, possono ricevere l’erogazione del contributo concesso. 

73 Il bando è stato chiuso il 2 maggio 2009. 

74 Dati forniti da Unioncamere Liguria, cui, ai sensi della precitata L.R. 3/2008, compete l’attività istruttoria. Dati ancora non ufficializzati in provvedimento formale. 

REGIONE LIGURIA 52









Investimenti nei Centri Integrati di Via (CIV) per il miglioramento delle aree urbane. 

a) A valere sui fondi messi a disposizione dalla Delibera CIPE 8 agosto 1996 è stato lanciato un bando per incentivare le iniziative 

a favore dei Consorzi del Commercio, che ha erogato 410.000 euro a favore di 6 progetti di miglioramento delle aree 

urbane, poi integrato con ulteriori fondi, pari a 1.540.000 euro, che hanno permesso la riapertura del bando e la partecipazione 

di 19 progetti ad oggi in fase di istruttoria. 

b) A valere sul Docup Obiettivo 2 2000-2006 per il sostegno degli interventi di riqualificazione delle unità locali di piccole 

imprese del settore commerciale, operanti nell’ambito dei CIV, era operativa la Misura 1.2.c) 75 . Di seguito i risultati: 


c) La Giunta Regionale nel novembre 2006 ha approvato il bando per la concessione di contributi a favore di comuni e di consorzi 

di piccole e medie imprese che realizzino, all’interno delle aree non finanziabili dal DOCUP-Obiettivo 2 (2000-2006), progetti 

di investimento integrati e funzionalmente collegati, diretti alla rivitalizzazione e alla riqualificazione dei centri urbani. 


d) Con D.G.R. n. 1397/2008 è stato approvato il Progetto Strategico per interventi nel settore del Turismo e del Commercio, 

che per quest’ultimo ha trovato attuazione col bando approvato con D.G.R. n. 1765/2009, con una dotazione di 1,97 milioni 

di euro. Dal 1° marzo al 30 aprile 2010 Comuni e Consorzi potranno presentare le domande di finanziamento per realizzare 

interventi congiunti, finalizzati, per i Comuni, al miglioramento dell’accessibilità e della mobilità delle aree, al superamento di 

degrado, all’efficienza delle reti e dei servizi per l’utenza; per i Consorzi, al miglioramento dell’efficienza logistica ed operativa 

e alla promozione delle attività. 

75 Il bando è stato aperto in prima battuta dal 1° febbraio al 31 maggio 2006, poi dal 5 luglio 2006 al 29 settembre 2006 e nuovamente dal 1° febbraio al 31 

marzo 2007. 



Artigianato e piccola e media impresa 


“Altrettanto importante è lo sviluppo delle attività artigianali e della piccola e 

media impresa, settori in crescita occupazionale che 

reclamano con forza la disponibilità di nuove aree per consentire la loro espansione, 

senza essere costretti a competere ogni volta con aziende commerciali 

nel processo di acquisizione di queste aree.” 

Obiettivo 

Sviluppare le attività artigianali e la piccola e media impresa, con attenzione 

alle esigenze di espansione e localizzazione. 

L’attuale legislatura si è concentrata nella realizzazione di alcuni importanti interventi, 

a favore dell’artigianato e della piccola e media impresa, volti ad incrementarne 

la competitività, a semplificare i procedimenti amministrativi e 

migliorare il sistema delle garanzie, soprattutto alla luce degli ultimi avvenimenti 

in campo economico e finanziario. Nello specifico: 

Sostegno alle piccole e medie imprese 

Un primo importante risultato conseguito nel quinquennio trascorso è stata 

l’efficiente chiusura del DOCUP Obiettivo 2 relativo al periodo 2000-2006 e 

cofinanziato da risorse comunitarie, nazionali e regionali. Sul DOCUP, la Regione 

ha erogato oltre 273 milioni di euro destinandole a piccole e medie imprese 

(PMI) locali, le quali hanno partecipato, cofinanziando progetti di 

investimento con 630 milioni di euro di capitali propri. 

Tra i maggiori incentivi diretti alle PMI liguri, si sottolinea la misura 1.2B2 “Sostegno 

alle imprese per investimenti minori” che, alla chiusura del programma 

76 , ha registrato oltre 177 milioni di euro di contributi erogati a 3.200 

imprese ed ha attivato investimenti totali per 363 milioni di euro. 

Nel grafico che segue sono riepilogati i contributi erogati nell’ambito delle altre 

misure del DOCUP: 


76 Dati al 30/06/2009 tratti dal sistema di monitoraggio, pre-consuntivi di fine programma, salvo 

errori ed eventuali revoche che potranno essere deliberate a seguito dei controlli.









Ulteriore supporto al sistema delle PMI è stato offerto da parte dei “Servizi di ingegneria finanziaria”, due azioni di sistema che 

hanno attivato 16,5 milioni di euro di contributi pubblici destinati all’attivazione di prestiti partecipativi e altri 15 milioni per i fondi di 

garanzia a supporto di prestiti bancari per investimenti effettuati da PMI. 

In parallelo alla chiusura del DOCUP la Regione è stata impegnata nella predisposizione del Programma Operativo Regionale 

(POR) per il periodo 2007-2013, che ha comportato una complessa fase negoziale con la Commissione Europea e con il Ministero 

dello Sviluppo Economico. 

Il POR 2007-2013 77 si articola in quattro assi di intervento, due dei quali attivano strumenti diretti al sostegno delle imprese 

liguri. In particolare: 

a) il primo asse “Innovazione e competitività”, con una dotazione finanziaria complessiva di 301 milioni di euro, promuove l’innovazione 

del tessuto produttivo e stimola la nuova imprenditorialità, favorendo la creazione di un sistema in cui siano coinvolte 

PMI, centri di ricerca e istituzioni, al fine di raggiungere un più elevato grado di conoscenza e accrescimento del livello tecnologico 

di tutto il sistema produttivo. L’amministrazione ha attivato i seguenti bandi dell’Asse 1, per complessivi 50 milioni di 

euro di contributi pubblici: 

Azione 

Ricerca industriale 

e sviluppo sperimentale 

Apertura 

bando 

Chiusura 

bando 

02 – 03 - 2009 03 - 06 - 2009 

Dotazione finanziaria 

(milioni di euro) 

20, di cui 15 destinati alle PMI 

e 5 alle grandi imprese 

Innovazione 02 – 03 - 2009 03 - 06 - 2009 20 

Servizi avanzati alle imprese 02 – 03 - 2009 30 - 09 - 2009 10 

b) il secondo asse “Energia”, con una dotazione di 28,67 milioni di euro, promuove lo sviluppo sostenibile del sistema energetico, 

nel rispetto dell’ambiente, della salute dei cittadini e del paesaggio, in coerenza con i principi che derivano dall’ordinamento comunitario 

e con gli indirizzi della politica energetica nazionale. L’asse prevede il sostegno ad Enti pubblici e ad imprese e, in particolare, 

a queste ultime, ha destinato un apposito bando 78 con una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro. 

Per la prima volta in Liguria sono state attivate congiuntamente le risorse di due fondi europei distinti (FSE e FESR) per creare 

occasioni di sviluppo integrato per il territorio: sono nati così i Piani di Sviluppo Locale Integrati. La possibilità di unificare fondi 

europei diversi per realizzare azioni comuni, permette di unificare gli obiettivi sul territorio e di focalizzarsi sul sostegno economico 

in un’ottica di occupazione, inserimento nel mercato del lavoro di soggetti svantaggiati o a rischio di esclusione sociale, 

nascita di nuove imprese, emersione del sommerso, sviluppo della coesione e della cooperazione sociale sul territorio, consolidamento 

di filiere produttive. Operativamente, questa operazione si è concretizzata nella realizzazione di due bandi: 

- Piani di Sviluppo Locali Integrati destinati a finanziare progetti a sostegno dell’occupazione e dell’economia ligure valorizzando 

le peculiarità produttive, culturali ed ambientali a livello locale 79 . Enti locali quali Comuni, Comunità Montane ed Enti 

Parco hanno presentato complessivamente 34 progetti di sviluppo, 21 dei quali ammessi a finanziamento. 

- Piani di Sviluppo Urbano Integrati, con l’obiettivo del miglioramento della qualità della vita e dei livelli di vivibilità in ambito 

urbano 80 . 6 Comuni, con popolazione residente superiore a 40.000, hanno presentato i loro progetti, 4 dei quali sono stati 

valutati ammissibili al finanziamento. 

Per entrambe le tipologie è prevista una successiva fase, in corso di svolgimento, nella quale i soggetti pubblici ammessi a finanziamento, 

sulla base di apposite convenzioni con la Regione, predisporranno gli avvisi pubblici per finanziare i progetti di 

formazione di competenza FSE e quelli relativi a creazione di impresa, innovazione, servizi avanzati e aggregazione di imprese 

sovvenzionati dal FESR. 

77 Approvato dalla Commissione Europea il 27 novembre 2009. 

78 Il bando a supporto degli investimenti in efficienza energetica è stato aperto con decorrenza dal 2 marzo al 30 aprile 2009. 

79 Il bando della prima fase di attuazione è stato aperto dal 30 dicembre 2008 al 23 marzo 2009. 

80 Il bando è stato aperto dal 19 giugno al 10 agosto 2009. 


Sostegno alle imprese artigiane 

Lo strumento appositamente dedicato al settore dell’artigianato, finanziato con fondi regionali, è il Programma Triennale per 

l’Artigianato; nel corso della legislatura regionale sono state approvate due edizioni: 

a) Nel biennio 2006-2008, il Programma si è focalizzato sulla tutela e sul rafforzamento del comparto artigiano tramite interventi 

di promozione, valorizzazione, innovazione e internazionalizzazione. Per far ciò, la Regione ha concesso contributi a 5.294 

imprese, per un totale di 18 milioni di euro che hanno attivato investimenti per 262 milioni di euro. Nel seguente grafico sono 

illustrati i risultati del programma a livello di contributo concesso dalle diverse azioni, con il dettaglio della destinazione ad imprese 

a prevalente partecipazione giovanile e femminile. 


Di rilievo, nel Programma 2006-2008, anche le misure: 

• “Credito garantito tramite Confart” che ha garantito 1.940 finanziamenti per investimenti garantiti complessivi pari a 67 

milioni di euro; 

• “Promozione di sistemi integrati – incentivi allo sviluppo dell’associazionismo tra imprese artigiane” che ha finanziato 7 

domande per un importo totale ammesso a contributo pari a 1,45 milioni di euro; 

• “Sostegno alle imprese artigiane in difficoltà attraverso Ente Bilaterale Ligure (Eblig)” che ha finanziato 451 imprese 

interessando oltre 3.000 dipendenti; 

• “Assistenza tecnica e servizi innovativi alle imprese artigiane”, che ha finanziato progetti volti alla promozione e allo sviluppo 

dell’artigianato, con il coinvolgimento complessivo di 20.000 imprese e/o i soggetti. 

b) Per il triennio 2009-2011, la Giunta ha orientato il Programma nel senso di stimolare la fiducia nel mercato e la fuoriuscita dalla 

crisi. L’obiettivo è quello di “garantire una continuità degli investimenti degli artigiani liguri in risorse umane, materiali ed immateriali, 

in particolare rispondendo alle loro esigenze di credito”, attraverso due obiettivi specifici: i) rafforzamento competitivo e ampliamento 

della base produttiva; ii) miglioramento delle condizioni di operatività delle PMI artigiane. Tale Programma prevede una dotazione 

finanziaria di 29,4 milioni di euro. Di tali risorse, 5,5 milioni di euro sono già state assegnate per il 2009 dalla legge di bilancio, 

mentre la restante dotazione è stata individuata per gli anni successivi in riferimento al fabbisogno finanziario stimato. Il programma 

è stato articolato così in 3 assi prioritari di intervento: 

Asse 1 - Imprese artigiane esistenti e nuova imprenditorialità, finalizzato a: 

• sostenere progetti di miglioramento degli insediamenti produttivi dal punto di vista localizzativo, infrastrutturale e della dotazione 

strumentale, 

• migliorare le condizioni e gli strumenti di accesso al credito, 

• favorire la nascita di nuove attività imprenditoriali con priorità alle proposte che provengono da giovani e da donne e a quelle 

connesse alle lavorazioni tradizionali, artistiche e tipiche. 

Questo asse catalizza il 90% delle risorse disponibili. 

REGIONE LIGURIA 56









Asse 2: “Artigianato artistico, tipico e di qualità”di sostegno: 

• alle imprese artigiane autorizzate all’uso del marchio “Artigiani in Liguria”; 

• ai progetti mirati alla qualificazione e promozione delle lavorazioni artigianali artistiche, tradizionali e tipiche di qualità, realizzate 

dalle Camere di Commercio, dalle Associazioni regionali di categoria, dalle imprese artigiane in forma associata e 

dall’EBLIG; 

• alla realizzazione di corsi di formazione, da svolgersi anche all’interno delle botteghe scuola a cura di Maestri artigiani. 

Asse 3: “Azioni di sistema” di sostegno: 

• alla realizzazione di progetti organici e integrati di informazione e assistenza alle PMI artigiane; 

• alle imprese artigiane in difficoltà e ai loro dipendenti attraverso Eblig. 

Il Marchio Artigiani in Liguria – classe superiore 

Nel febbraio 2007, la Commissione Regionale per l’Artigianato, ha approvato il Marchio collettivo di origine e qualità “Artigiani 

in Liguria – classe superiore”, introducendo la possibilità per gli artigiani di ottenere una certificazione di prodotto o di processo. 

La certificazione “di prodotto” attesta la tipicità della lavorazione artigianale, la qualità, l’unicità del prodotto, in relazione alla 

zona tradizionale di produzione. La certificazione “di processo” attesta la maestria nell’esecuzione e la qualità della lavorazione 

artigiana. 

Nel corso del 2007, la Commissione Regionale ha istituito una certificazione “di processo” nei settori: ceramica, produzione 

di cioccolato, decorazione con varietà vegetali fresche e secche, ferro battuto e vetro, e una “certificazione di prodotto” 

per l’Ardesia della Val Fontanabuona, la Sedia di Chiavari, i Damaschi e i tessuti di Lorsica, il Velluto di Zoagli, la Filigrana 

di Campoligure. 

Per garantire la massima pubblicità allo strumento e nel contempo fornire un supporto informativo e documentale sulla normativa 

di riferimento e sull’iter per accedere alla certificazione, è stato creato il sito internet www.artigianiliguria.it. 

La Regione Liguria ha conseguentemente provveduto a registrare il marchio per ciascuna delle 5 certificazioni di prodotto, 

oltre a quello per le certificazioni di processo. Sono state contattate circa 2000 aziende interessate, con una adesione di oltre 

100 aziende. Sono state promosse in questi mesi e sono tuttora in corso iniziative in tutta la Liguria e presso il “Centro Permanente 

per l’artigianato” (LiguriaStyle) di Genova per diffondere il marchio a tutela della qualità dei prodotti e delle tipicità dei 

territori. 

Semplificazione dei procedimenti amministrativi 

Semplificazione amministrativa significa rendere più chiaro, facile, comprensibile e snello il funzionamento dell’Amministrazione, 

a vantaggio dei cittadini e degli operatori economici. 

La Regione Liguria ha sempre mostrato molta attenzione verso il tema della semplificazione amministrativa, come dimostra 

la L.R. n. 9/1999 81 di regolamentazione dello Sportello Unico delle Attività Produttive, che ha comportato una riduzione di 

tempi e di costi grazie al ricorso all’autocertificazione e all’utilizzo massiccio dello strumento della Conferenza dei Servizi. 

81 L.R. del 24 marzo 1999, n. 9 “Attribuzione agli enti locali e disciplina generale dei compiti e delle funzioni amministrative, conferiti alla Regione dal Decreto 

Legislativo 31 marzo 1998 n. 112, nel settore sviluppo economico e attività produttive e nelle materie istruzione scolastica e formazione professionale”. 


La strada intrapresa è stata confermata e potenziata in questa legislatura, con importanti provvedimenti quali la L.R. del 6 

giugno 2008 n. 16 di “Disciplina dell’attività edilizia”, che ha introdotto i regimi della Comunicazione di Avvio dell’Attività, che 

consente l’avvio immediato dei lavori, e della DIA obbligatoria, semplificando i procedimenti relativi agli insediamenti produttivi. 

Da menzionare anche la L.R. del 5 giugno 2009, n. 23 “Disciplina dell’attività di acconciatore” che nel dettare – tra le prime 

regioni italiane – la disciplina sugli acconciatori, recepisce la L. 40/2007, assoggettando l’avvio dell’attività di impresa alla 

semplice dichiarazione di inizio attività. 

L’amministrazione sta, inoltre, lavorando per rispondere ai contenuti della c.d. “Riforma Brunetta” avviata con la L. 133/2008 

e sta adoperandosi per concretizzare l’art. 38 relativamente alla creazione di impresa in un giorno tramite il riordino della disciplina 

dello sportello unico per le attività produttive. 

La Regione Liguria, oltre a partecipare ai lavori della Commissione Attività Produttive presso la Conferenza delle Regioni e 

Province Autonome relativamente alla Riforma dello Sportello Unico, sta procedendo, parallelamente, ad un aggiornamento 

della propria normativa sia quella generale in merito allo Sportello Unico, sia quelle di settore (es. T.U. Commercio, T.U. Artigianato) 

nel senso di un’ulteriore semplificazione dei procedimenti concernenti le attività produttive. 

Revisione del sistema delle garanzie 

Nella seconda metà del 2008, l’Amministrazione regionale ha promosso l’avvio di un progetto per la creazione di un unico organismo 

di garanzia, in grado di assicurare un livello di prestazione adeguato e di superare la situazione di partenza di eccessiva 

frammentazione del sistema, attraverso una serie di operazioni di fusione. Tale esigenza trae fondamento nella normativa in 

materia di vigilanza bancaria introdotta con il Nuovo Accordo di Basilea, che ha profondamente modificato le modalità di valutazione 

applicate dalla banca nella concessione dei finanziamenti alle imprese: in particolare per quanto riguarda la “rischiosità” 

di controparte che viene misurata dal rating 82 . 

Fra gli elementi capaci di influire positivamente sul rating delle imprese la Banca d’Italia ha compreso anche le garanzie dei 

confidi che otterranno la qualifica di intermediari vigilati 83 . 

Tale previsione ha dato vita a processi di fusione fra confidi appartenenti alla stessa regione ed operativi nell’ambito del medesimo 

settore (artigianato, industria, etc.). In Liguria, stante i processi di fusione “settoriali” già attuati, fra cui il più importante 

è quello che ha interessato Confart, si è valutata la possibilità di realizzare un’aggregazione intersettoriale fra i confidi di carattere 

regionale che già partecipano al consorzio di II livello Retefidi Liguria, dando così vita ad un unico confidi regionale che, per 

dimensioni patrimoniali e struttura organizzativa, meglio potrebbe svolgere il ruolo di “Confidi Vigilato”. 

Al progetto hanno aderito le Associazioni di Categoria di tutti i settori. Agli inizi del 2010 dovrebbero essere espletati tutti i 

procedimenti di carattere tecnico/giuridico necessari per inoltrare a Banca d’Italia la richiesta ed essere ammesso fra gli intermediari 

vigilati ed assumere la qualifica di Confidi 107. 

82 Il rating è un giudizio in merito alla redditività dell’impresa formulato dalla banca sulla base di alcuni parametri di carattere quali/quantitativo. Il rating diviene 

quindi per la stessa banca un elemento fondamentale nella determinazione non solo della quantità massima di finanziamento che essa è disposta ad 

erogare alla singola azienda, ma anche del costo (o pricing) che sarà applicato al finanziamento medesimo. 

83 Ex-art.107 T.U.B. (c.d. Confidi 107). 

REGIONE LIGURIA 58

Turismo d'autore 

Nel giugno del 2008 si era aperta a Genova la mostra "Turismo d'autore. Artisti e promozione turistica in Liguria nel Novecento" 

a cura di Franco Sborgi e Maria Teresa Orengo, per iniziativa della Regione Liguria, della Fondazione regionale 

Cristoforo Colombo, dei Comuni di Genova e della Spezia, della Fondazione culturale Genova Palazzo Ducale e di altri 

enti e soggetti. Una rassegna storica sull'immagine della Liguria e delle sue attrattive turistiche che riproponiamo in estrema 

sintesi in questa sezione del Bilancio di Mandato. 

Loano, 1929 

Archivio Storico della Pubblicità, Genova 

Aurelio Craffonara, Rapallo, circa 1931 


Aurelio Craffonara, Alassio, 1929 


Michele Ortimo, Perinaldo Primavera perenne, 1937 


Aurelio Craffonara, Finale Ligure, 1931 


Walter Molino, Santa Margherita Ligure, 1938 



Dario Bernazzoli, I Festival della Canzone Ligure Chiavari, 


Aldo Cigheri, Nervi das Meer der Schweizer, 1948 



Aurelio Crafonara, Hotel Miramare Genova, 1923 


Michele Ortino, Sanremo IV Biennale di Floricoltura, 1938 


Mario Puppo, Gran Trofeo Internzaionale Motociclismo, 

Sanremo, 1948 

Archivio Storico della Pubblicità, Genova

Filippo Romoli, Bordighera Riviera dei Fiori, 1948 


Mario Puppo, Premio Nazionale di Pittura 

“Golfo della Spezia”, 1954 


Mario Puppo, Finale Ligure, 1950 


MaBer, Carnevale di Alasso, 1954 


Filippo Romoli, Loano Riviera delle Palme, 1952 


Filippo Romoli, Laigueglia, 1955 



Mario Puppo, Santo Stefano d’Aveto 


Dario Bernazzoli, Notturno sull’Entella, 1956 



Dario Bernazzoli, Recco 


Leo Pecchioni, Sagra del pesce, Camogli, 1957 


Dario Bernazzoli, Riviera di Genova 


Mario Puppo, Cogoleto 

Archivio Storico della Pubblicità, Genova

Porti e logistica 

Infrastrutture 

Industria 

Ricerca 

e innovazione 

Politiche per il lavoro 

e la stabilizzazione 

del precariato 

Flussi migratori 

Una Liguria forte per dove è 

La regione Liguria, tradizionale porta sul Nord Italia e sull’Europa Centrale, 

presenta un sistema portuale che vede l’attività di tre scali (Genova, Savona, 

La Spezia) capaci di movimentare in un anno circa 90 milioni di tonnellate di 

merci e oltre 3,2 milioni di container. La rilevanza nazionale dei tre porti liguri 

è confermata dal fatto che essi gestiscono, al netto del transhipment, circa 

il 60% del traffico contenitori italiano. L’importanza della modalità marittima 

è confermata dal fatto che circa l’80% del trasporto di merci su scala globale 

avviene via mare e, in un quadro simile, la posizione geografica della Liguria 

rappresenta senza dubbio un vantaggio inattaccabile da parte di molti scali 

concorrenti. Ciò soprattutto con riferimento alle rotte Est-Ovest con origine 

e destinazione nei paesi dell’Estremo Oriente, anche nell’ottica dell’intensa 

crescita economica di Cina e India. Da un primo punto di vista, a livello europeo 

si sta assistendo, a seguito dell’allargamento dell’Unione ai Paesi 

dell’Est, alla creazione dei nuovi mercati dell’Europa Baltica e Orientale che 

si servono del Mediterraneo come via preferenziale per il trasporto marittimo. 

D’altra parte, negli ultimi decenni, con la forte delocalizzazione dei centri 

produttivi verso l’area dell’Estremo Oriente-Pacifico, il Mediterraneo ha assunto 

un ruolo di crescente centralità nelle strategie delle compagnie di trasporto 

marittime. 

In un momento storico in cui la competitività dei porti è sempre più legata 

allo sviluppo della logistica del paese, i benefici per gli utenti, derivanti dalla 

posizione geografica, rischiano comunque di essere annullati se la catena 

logistica a supporto del porto non presenta caratteristiche tecnico-qualitative 

adeguate. A questo proposito si rende indispensabile un sistema infrastrutturale 

in grado di gestire in modo efficiente il traffico attuale e futuro 

evitando ripercussioni sulla mobilità delle città portuali. 

Nel 2008 i tre porti liguri hanno movimentato all’incirca 87 milioni di tonnellate 

di merce, circa il 22% dei traffici portuali italiani, e hanno superato 3,2 

milioni di teu. 

Gli scali hanno purtroppo scontato la crisi economica manifestatasi a livello 

globale. Il 2008, infatti, ha segnato l’inversione di marcia rispetto alla crescita 

registrata dal 2005 al 2007. Si è registrato un calo delle tonnellate di merce 

movimentata dai tre porti liguri rispetto all’anno precedente: nello specifico 

Genova registra una diminuzione di -5,3% rispetto al 2007, La Spezia -4,1% 

e Savona Vado -2,5% 84 . Per quel che riguarda il traffico contenitori, solo Genova 

segna una variazione negativa (-4,8%), pur confermandosi il porto italiano 

con maggior movimentazione dopo Gioia Tauro, puro porto di 

transhipment. La Spezia e Savona segnano un incremento dei contenitori movimentati 

(rispettivamente +5% e +4,1%), confermando il ruolo strategico dei 

porti liguri. 

La sfida che attualmente i porti della Liguria si trovano ad affrontare è quella 

di cogliere porzioni sempre maggiori di traffico, per aumentare la loro quota 

di mercato, e di garantire agli utenti servizi logistici ad alto valore aggiunto. 

84 Quello di Savona è l’unico dei tre scali liguri a registrare un calo più contenuto rispetto alla 

media nazionale (-3,7%). 


Sistema dei porti liguri (Genova, Savona e La Spezia) 

Fonte: Elaborazioni Liguria Ricerche su dati delle Autorità Portuale 

Al momento dell’insediamento dell’attuale Giunta si presentavano ancora numerose criticità che ostacolavano il raggiungimento 

di tale obiettivo, segnatamente: i) la mancata predisposizione del Piano Regolatore Portuale per gli scali di Savona e La Spezia, 

che di fatto non permetteva la pianificazione coordinata degli interventi negli scali; ii) un forte ritardo nell’avvio degli interventi 

finalizzati all’aumento della capacità infrastrutturale, sia portuale che della rete di trasporto terrestre alle spalle del porto; iii) l’assenza 

di spazi adeguati da adibire ad attività logistiche che, a causa delle caratteristiche orografiche del territorio ligure, suggerisce la 

realizzazione di piattaforme logistiche localizzate anche molto lontano rispetto ai porti, in un’ottica di “porto lungo”. 

Dal punto di vista degli interventi infrastrutturali si viveva un periodo di blocco sia per quel che riguarda gli interventi portuali, in particolare 

quelli previsti dal Piano Regolatore Portuale di Genova, che per le grandi infrastrutture terrestri previste dalla Legge Obiettivo 

(L. del 21 dicembre 2001, n. 443), nello specifico: 

• Corridoio Plurimodale Tirreno – Brennero 

• Potenziamento e raddoppio della linea Pontremolese Aulla – Chiesaccia 

• Corridoio Plurimodale Tirreno – Nord Europa 

- Potenziamento ferroviario Voltri – Brignole 

- Raddoppio Genova – Ventimiglia, tratta S. Lorenzo/Finale Ligure 

- Terzo Valico dei Giovi 

• Hub portuali 

- Allacciamento plurimodale dei tre porti liguri 

- Tunnel sub portuale di Genova 

L’applicazione della legge Obiettivo si è scontrata con alcuni limiti ineludibili insiti nella normativa stessa: i) da una parte, l’accentramento 

delle decisioni sulle grandi opere infrastrutturali ha portato a conflitti con le comunità locali; ii) dall’altra, la tempistica per 

l’approvazione dei progetti esecutivi e la realizzazione dell’opera che, anche senza il verificarsi di conflitti o ritardi, comporterebbe 

l’avvio dei lavori dopo più di 2 anni. 

Storicamente lo scalo portuale di Genova ha rappresentato l’elemento chiave per lo sviluppo economico della regione, influenzando 

la localizzazione delle imprese e quindi la struttura produttiva della regione stessa. Dalle economie di rete garantite dalla vicinanza 

al porto nasce infatti in Liguria la forte tradizione dell’industria pesante, che trova in un territorio come quello ligure la prossimità sia 

ai mercati di approvvigionamento che di sbocco. Tali mercati, negli anni ’70 e ’80, erano localizzati principalmente nell’area del 

triangolo industriale, che vedeva le regioni del Nord – Ovest operare in sinergia per lo sviluppo delle proprie industrie, e che oggi 

invece si presenta ripensato e modernizzato. 

Fino agli anni ’80 la Liguria costituiva uno dei principali poli dell’industria italiana: i settori di applicazione erano soprattutto siderurgico, 

chimico e cantieristico. La crisi delle grandi imprese liguri ha lasciato spazio alla nascita di “piccoli satelliti” che hanno proseguito 

la lunga tradizione industriale, attraverso la via della “innovazione” e della “terziarizzazione”, favorendo talvolta un passaggio di 

forza lavoro precedentemente occupata nelle grandi imprese legate al settore portuale ed industriale. 

Al 2007 l’industria in senso stretto in Liguria genera il 13,4% del valore aggiunto regionale (-1,3% rispetto al 2000). La regione 

contribuisce per l’1,7% del valore aggiunto prodotto dall’industria in senso stretto a livello nazionale e per il 4,2% nell’area del Nord 

REGIONE LIGURIA 64









Ovest. Sebbene si mantengano sul territorio stabilimenti del settore alimentare (oleifici, pastifici e stabilimenti conservieri) e della 

cantieristica navale, il sistema industriale ligure si è orientato verso attività legate allo sviluppo della tecnologia e innovazione, tanto 

che si può individuare un processo di trasformazione da un’industria pesante, propriamente detta, ad un’industria c.d. “pensante”. 

Per quanto riguarda l’innovazione, si osserva come nel periodo 2000-2007 siano aumentati gli occupati in Liguria nel comparto 

industriale ad alta tecnologia 85 (+10,9%), a fronte di una lieve flessione nell’industria in senso stretto (-0,6%). Si registra anche una 

crescita del peso del settore in termini di valore aggiunto: al 2007 infatti la produzione industriale ad alta tecnologia genera il 36,4% 

del valore aggiunto regionale (+4,2% rispetto al 2000). 

Nel campo della ricerca e dell’innovazione la Liguria si posiziona al sesto posto tra le regioni italiane per numero di addetti, che risultano 

essere circa 5.630 ovvero il 3,5 per mille abitanti, dato superiore rispetto alla media italiana. 

In generale la Liguria, supportata dallo sviluppo dei settori high-tech ed ICT degli ultimi anni, mantiene un buon posizionamento 

nei confronti delle altre regioni dell’Italia e del Nord-Ovest. La dinamicità del sistema regionale in ambito innovativo è confermata e 

supportata dalle iniziative del mondo imprenditoriale 86 , nonché da scelte strategiche nazionali, che hanno ancora una volta individuato 

nella Liguria un territorio su cui concentrare progetti di ricerca scientifica ad alto contenuto tecnologico 87 . Gli investimenti in 

R&S che la Liguria ha previsto nel 2006 rappresentano circa lo 0,6% del PIL regionale, incidenza maggiore rispetto al dato nazionale 

(0,5%) e al Nord-Ovest (0,3%). 

Per quanto riguarda la “terziarizzazione”, si osserva un forte squilibrio dell’occupazione a favore del settore terziario: al 2008 l’industria 

in senso ampio occupa circa il 20% degli occupati totali mentre i servizi superano il 77%, con un aumento dal 2005 pari a 

circa 5 punti percentuali. 

Rispetto alle singole attività economiche del terziario nel medio periodo (2000-2007) si rileva una crescita dell’occupazione in tutti 

i comparti, ad eccezione dell’area della Pubblica Amministrazione (-27,2%) e del settore dell’intermediazione monetaria e finanziaria 

(-2,27%). La crescita è evidente soprattutto nel comparto alberghiero e della ristorazione (+25,4%), nelle attività immobiliari, nel 

noleggio, nell’informatica, nella ricerca, in altre attività professionali ed imprenditoriali (+20,3%) e nei servizi domestici presso famiglie 

e convivenze (+26,8%). Nel breve periodo (2005-2007) gli occupati aumentano in tutti i settori di attività del terziario, salvo che 

nella pubblica amministrazione (-14,7%). É significativo che negli ultimi anni siano aumentati anche gli occupati nell’industria e nell’agricoltura. 

I comparti in crescita assorbono anche lavoratori stranieri, che in Liguria raggiungono 59 mila occupati. Gli stranieri presenti nel 

mercato del lavoro della regione Liguria al 2007 sono pari a 59.034. I settori in cui si registra l’incidenza più elevata di stranieri sono 

i servizi (55,5%) e le costruzioni (22,2%). Le imprese con titolare extracomunitario sono oltre 8 mila, ovvero l’8,9% delle imprese 

regionali complessive e anche in questo caso i principali settori di attività sono le costruzioni (41,3%) e il commercio (39,5%). 

* dato stimato - Fonte: elaborazione Liguria Ricerche su dati Prometeia 

85 Si fa riferimento al comparto: fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi di trasporto. 

86 Si fa riferimento alla costituzione nel 2001 del DIXET, nel 2003 del Polo della Robotica, nel 2005 del distretto tecnologico del SIIT - Sistemi intelligenti 

integrati tecnologie, all’insediamento sempre nel 2005 del centro di ricerca per l’eccellenza dei sistemi per reti a larga banda di Alcatel, alla joint venture 

nel 2006 tra Siemens e Microsoft per la realizzazione del centro di eccellenza europeo per i sistemi MES – Manufacturing Execution Systems. 

87 Si ricorda l’insediamento nel 2006 dell’IIT – Istituto Italiano di Tecnologia a Morego. 


A livello macroeconomico, nel medio periodo per la Liguria si registra una tendenza alla diminuzione del tasso di disoccupazione 

(5,8% nel 2005, 5,4% nel 2008), dovuta in parte anche alle peculiarità della demografia regionale (forte peso della non forza lavoro). 

La riduzione del livello di disoccupazione è accompagnata anche alla crescita degli occupati, un processo iniziato nel 1996 che 

ha dato buoni risultati in particolare nel periodo 2005-2007 (+4,7%). 

Nonostante l’evidente peggioramento previsto nel 2009, i dati mostrano come la Liguria abbia avvertito meno la crisi rispetto ad 

altre regioni; questo, oltre alle politiche messe in atto, anche in considerazione del fatto che il sistema produttivo è maggiormente 

rivolto a soggetti pubblici e grandi committenti privati (inizialmente meno esposti alla crisi dei mercati), anziché alle famiglie. 

REGIONE LIGURIA 66









Porti e logistica 


“La Liguria ha una antica vocazione per gli scambi commerciali e, dopo anni difficili, 

può tornare a essere uno dei principali attori del sistema logistico europeo. Dobbiamo 

immaginare gli scali di Savona, Genova e La Spezia come un unico sistema 

portuale, da promuovere in modo integrato, con ipotesi di sviluppo coordinate e 

non competitive, sia per utilizzare al meglio risorse territoriali scarse, sia per evitare 

una competizione senza limiti a danno della retribuzione del lavoro portuale.” 

Obiettivi 

Stabilire relazioni sinergiche tra l’Amministrazione regionale e i porti liguri 

in materia di pianificazione portuale, trasporto ferroviario, relazioni 

con l’hinterland e promozione internazionale. 

Promuovere l’integrazione tra i porti liguri e le aree retro portuali. 

Sviluppare la portualità in un’ottica di miglioramento della qualità della 

vita e della competitività delle città portuali liguri. 

L’attività portuale è una tradizionale fonte di reddito per la Liguria che, grazie alla 

sua posizione geografica privilegiata, rappresenta una porta naturale sul Nord Italia 

e sull’Europa Centrale. Il successo dei porti liguri non si limita ad influenzare l’economia 

delle sole città che li ospitano, ma provoca ricadute positive per l’intera regione. 

La particolare conformazione morfologica e urbanistica delle città portuali mal si 

concilia, però, con le tendenze di sviluppo dei traffici marittimi e con la trasformazione 

dei porti da puro luogo di sbarco delle merci a vero e proprio nodo logistico. 

Se la Liguria vuole mantenere la propria posizione sul mercato deve necessariamente 

intercettare buona parte dei nuovi traffici provenienti, in particolare, dal Far 

East e assicurare i servizi alle merci che attualmente sono garantiti dai principali 

scali europei. 

Da ciò si evince la crescente esigenza di utilizzare, in modo più efficiente, non solo 

le aree portuali ma anche il territorio circostante e le relative infrastrutture di trasporto, 

in modo da disporre della capacità necessaria per rispondere alla futura 

domanda di trasporto. 

L’impegno della Regione è quello di stimolare e favorire i processi pianificatori e di 

adeguamento dell’infrastruttura dei principali porti regionali, consentendo l’integrazione 

tra i diversi soggetti che intervengono nelle procedure decisionali e tenendo 

presente che l’attività del singolo scalo non può prescindere dall’interazione col 

territorio circostante e con i porti limitrofi. 

Il coordinamento dei porti 

Nel settembre del 2008 le tre Autorità Portuali liguri hanno dimostrato la 

loro volontà di cooperare istituendo l’associazione “Ligurian Ports – Sistema 

dei Porti Liguri” che si pone l’obiettivo di agire unitariamente nella programmazione 

delle infrastrutture, nel coordinamento dei Piani Regolatori Portuali 

e nella definizione delle politiche in materia di autonomia finanziaria. L’associazione 

ha inoltre confermato la stretta collaborazione con la Regione 

attraverso l’Accordo firmato nel febbraio 2009 da Ligurian Ports e Liguria 

International, che si prefigge l’obiettivo di strutturare e far crescere l’azione 

di internazionalizzazione degli scali portuali liguri. 


La capacità infrastrutturale 

La Regione ha costantemente agito per l’agevolazione e l’accelerazione delle procedure di approvazione e realizzazione 

dei piani e degli interventi portuali al fine di rendere disponibili gli spazi necessari per lo svolgimento delle attività portuali. 

I rinnovati rapporti con le Autorità Portuali hanno permesso lo sblocco di numerose pratiche che erano ferme da anni, sia 

dal punto di vista della pianificazione che dal lato dell’ammodernamento e del potenziamento delle infrastrutture portuali. 

Infatti, nel corso della legislatura, sono stati approvati i Piani Regolatori Portuali di Savona e della Spezia, che hanno permesso 

di avviare l’attività di pianificazione dell’intero sistema portuale regionale nel lungo periodo. Si evidenzia inoltre una 

forte accelerazione delle procedure di approvazione e avvio dei lavori per gli interventi previsti all’interno dei porti per aumentarne 

la capacità di movimentazione. 

A tal proposito, nello scalo genovese sono stati avviati i seguenti interventi 

a) riempimento di calata Bettolo 88 , avviato nel 2009, e a breve si aprirà il cantiere per il riempimento dello specchio acqueo 

tra i ponti Ronco e Canepa 89 , che produrranno un aumento di capacità complessivo pari a circa 750 mila teu; 

b) ampliamento di Ponte Parodi per la realizzazione di nuovi attracchi crocieristici; 

c) completo dragaggio del porto di Sampierdarena, avviato a maggio 2009. Il materiale di risulta sarà impiegato per il 

riempimento dello specchio acqueo antistante l’attuale Calata Bettolo; 

d) il Piano del Ferro, avviato nel corso del 2009 dall’Autorità Portuale di Genova, che riguarda la sistemazione di tutte le 

infrastrutture portuali ferroviarie, per un investimento complessivo di 500 milioni di euro; 

e) conclusione, nel 2007, dei lavori del VI Modulo nel porto di Voltri, per cui sta procedendo l’iter di assegnazione. 

Anche lo scalo di Savona Vado è interessato da due interventi di grande rilevanza: 

f) realizzazione della piattaforma multipurpose prevista nella rada di Vado Ligure, che permetterà di raggiungere a regime 

un traffico di 720 mila teu 90 . Nel settembre 2008 è stato sottoscritto un Accordo di Programma tra Regione, Autorità Portuale, 

Provincia di Savona e Comune di Vado Ligure per individuare l’assetto definitivo del Terminal Multipurpose e delle 

aree limitrofe, definendo le soluzioni necessarie a minimizzare l’impatto ambientale dell’impianto e a consentire la riqualificazione 

del litorale di Vado Ligure. Il 6 agosto 2009, la Giunta Regionale ha fatto proprio il parere del Comitato Tecnico 

Regionale per la VIA, che esprime giudizio positivo sul progetto, introducendo alcune importanti prescrizioni. Attualmente 

sono in corso le progettazioni per il recepimento delle stesse. 

g) riordino della filiera logistica del carbone, finalizzato alla riduzione dell’impatto derivante dal trasporto via strada, attraverso 

l’ammodernamento del sistema integrato fra porto, funivia, ferrovia e parchi di stoccaggio. A questo proposito, 

entro l’anno sarà ultimato il collegamento tra il terminal Alti Fondali e la funivia che porta ai parchi di stoccaggio di Bragno, 

grazie alla realizzazione di un sistema a nastro trasportatore, con una potenzialità di 500 tonnellate l’ora. La società Funivie 

91 , d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha avviato l’iter per procedere agli interventi di riqualificazione 

ambientale dei parchi di Bragno, punto di arrivo della linea funiviaria, attualmente occupata da depositi a cielo 

aperto. Gli interventi di ammodernamento e copertura consentiranno di aumentare l’efficienza di utilizzo dell’area, raggiungendo 

una capacità di movimentazione doppia rispetto all’attuale e liberando spazi da riconvertire per nuove attività 

di logistica a valore aggiunto 92 . 

La logistica 

Un importante passo avanti è stato effettuato con la sottoscrizione del Protocollo di Intesa per la realizzazione, all’interno 

dell’area dello scalo ferroviario di Alessandria, di un retroporto collegato al sistema portuale ligure, in particolare ai porti 

di Genova e Savona, in modo tale da liberare spazi all’interno degli scali 93 . Solo una parte del parco ferroviario alessandrino 

88 La durata complessiva dei lavori è stimata in quattro anni e mezzo. 

89 Il progetto definitivo è stato aggiudicato, con la formula di appalto integrato, a febbraio 2009. A dicembre è stato presentato il progetto esecutivo e i cantieri 

si apriranno tra dicembre 2009 e gennaio 2010. La durata complessiva dei lavori è stimata in tre anni. 

90 Per la realizzazione della piattaforma, l’Autorità Portuale ha fatto ricorso allo strumento del project financing e a giugno 2007 è stato individuato, quale soggetto 

promotore della procedura, l’ATI. tra Maersk/Grandi Lavori Fincosit/Technital, giungendo alla stipula della Convenzione a febbraio 2008. 

91 La Società Funivie è concessionaria dell’impianto funiviario. 

92 I lavori inizieranno nei primi mesi del 2010 e saranno completati nell’arco di venti mesi dalla data di apertura dei cantieri. 

93 Il documento è stato siglato il 5 maggio 2008 da Ferrovie dello Stato, Regione Piemonte, Regione Liguria, Provincia di Alessandria, Provincia di Genova, 

Provincia di Savona, Comune di Alessandria, Comune di Genova, Autorità Portuale di Genova, Autorità portuale di Savona, Fondazione SLALA, Confindustria 

Liguria e Confindustria Piemonte. 

REGIONE LIGURIA 68

sarà destinato a retroporto; la restante porzione si trasformerà in un interporto coordinato con lo scalo ferroviario. Il 21 dicembre 

è stata costituita la società per il retroporto di Alessandria con la firma di un’Intesa tra Regioni Piemonte e Liguria, 

Autorità Portuali di Genova e Savona, SLALA 94 , Province e Comuni di Genova e Alessandria, Provincia di Savona e FS 

Logistica. Con la registrazione parte la fase operativa di realizzazione dell’infrastruttura a servizio del sistema ligure e della 

macroregione logistica del Nord-Ovest. A questo proposito, sempre nel dicembre 2009, i Presidenti delle Regioni Liguria, 

Piemonte e Lombardia hanno siglato un Protocollo di Intesa che punta a una migliore connessione tra le attività portuali 

e le piattaforme intermodali attive nell’area della pianura Padana e a favorire l’iniziativa privata nello sviluppo del settore 

logistico. 

E’ inoltre in via di proposta al Consiglio Regionale il Piano Regionale della Logistica che fornisce un quadro complessivo, 

prevalentemente orientato alle merci, del sistema logistico regionale costituito da porti, retroporti e aeroporti, con le dovute 

interconnessioni e prospettive infrastrutturali, organizzative e di assetto. 

La sostenibilità 

Di particolare rilevanza per la riduzione della congestione della rete infrastrutturale, in particolare stradale, è l’attività regionale 

di promozione e sviluppo delle Autostrade del Mare che testimonia l’attenzione prestata dal Governo regionale all’impatto 

delle attività portuali sull’ambiente e sulla qualità della vita. L’obiettivo è quello di spostare dalla strada al mare 

rilevanti quantità di traffico merci e, conseguentemente, di alleggerire la pressione sulle infrastrutture stradali del territorio 

regionale, con effetti positivi sulla sicurezza del traffico, sull’inquinamento atmosferico e sulla possibilità stessa di garantire 

la percorribilità delle strade. A questo proposito, la Giunta ha approvato il Masterplan delle Autostrade del Mare 95 che individua, 

attraverso specifici interventi, le azioni indispensabili per rendere il trasporto dei tir sulle navi effettivamente competitivo 

rispetto alla modalità stradale. Il documento: i) segnala l’esigenza di 85,3 milioni di euro per completamenti 

infrastrutturali nei porti di Genova Voltri e Sampierdarena, di Savona Vado e della Spezia; ii) individua le direttrici sulle quali 

potenziare o attivare nuove linee di trasporto; iii) definisce l’esigenza di interventi normativi che rendano preferibile il viaggio 

su nave rispetto a quello su strada sulle medio-lunghe distanze, nonché l’opportunità di finalizzare e ampliare gli incentivi 

finanziari al sistema, nell’ambito di quanto consentito dalla UE. 

Altri interventi a favore di una portualità sostenibile 

• Protocollo d’Intesa siglato il 26 maggio 2008 dalla Regione Liguria e dalle Autorità Portuali per la gestione ambientale in ambito portuale, che fa 

seguito al processo che ha portato alla certificazione ambientale delle tre Autorità Portuali liguri tra il 2006 e il 2007. 

• Adesione della Regione a “RETE - Associazione per la collaborazione tra porti e città” che promuove anche le Autostrade del Mare. 

Partecipazione a progetti 









La Regione Liguria ha partecipato a numerosi progetti europei finalizzati alla cooperazione territoriale e allo sviluppo della 

portualità, tra cui si ricordano: 

• Securmed Plus, che tenta di rispondere ai bisogni di alcune realtà portuali di coniugare l’esigenza di assecondare la 

crescita dei traffici in un’ottica di sviluppo durevole e sostenibile. La Regione Liguria è capofila. Le principali attività 

del progetto sono: 

- statistiche sulla sicurezza: azioni mirate al miglioramento della definizione, raccolta ed elaborazione di informazioni 

statistiche relative alla sicurezza marittima; 

- la legislazione sulla sicurezza: azioni finalizzate alla realizzazione dell’effettiva tutela della sicurezza della navigazione 

marittima nel Mediterraneo occidentale attraverso lo studio e l’applicazione uniforme di soluzioni tecnico-normative 

nazionali e comunitarie; 

- l’elemento umano e l’ambiente portuale: azioni mirate al rafforzamento della sicurezza nello svolgimento delle operazioni 

marittime e portuali; azioni mirate alla prevenzione dei rischi per la sicurezza in ambito portuale; 

94 SLALA S.r.l. viene costituita alla fine del 2003 dagli Enti Piemontesi e Liguri per la promozione di infrastrutture ed insediamenti a supporto della logistica e 

alla fine del 2007 la Società si trasforma in Fondazione. Tra gli Enti sostenitori della Fondazione figurano le Regioni Liguria e Piemonte e le tre Autorità 

Portuali liguri. 

95 D.G.R. n. 27/2007. 


- le tecnologie per la sicurezza; applicazioni tecnologiche innovative per il miglioramento della sicurezza marittima e 

portuale nell’ambito della realizzazione del sistema Safe Sea Net; 

- cultura e comunicazione: azioni per lo sviluppo di una cultura del mare e della sicurezza. 

• Memo, che si concentra sugli aspetti di sicurezza marittima legati ai sistemi elettronici di monitoraggio del traffico marittimo, 

sia nel mare aperto che nell’ambito portuale. 

• Terconmed, che ha per oggetto l’analisi dei terminal contenitori nell’ottica di un loro rafforzamento per il trasporto marittimo 

a corto raggio. 

• Backgrounds, che intende individuare legami porto-retroporto più efficienti. 

Altri progetti 

* Da.Go.T. (Dangerous Goods Transport), riguardante lo studio, l'analisi e le possibili applicazioni di nuove tecnologie di sicurezza e monitoraggio del 

trasporto di merci pericolose su gomma (nell'ambito del VI Programma Quadro). 

* T.I.G.E.R. (Trans-Rail Integrated Goods European-Express Routes), che intende dimostrare che, attraverso innovazioni organizzative dentro e fuori 

dai porti, è possibile superare gli attuali colli di bottiglia nel trasferimento ferroviario delle merci dal Porto di Genova verso Rotterdam sulla direttrice 

del Corridoio europeo 24 (nell'ambito del VII Programma Quadro). 

REGIONE LIGURIA 70









Infrastrutture 


Per quanto riguarda la ferrovia diventano fondamentali il raddoppio della Genova- 

Ventimiglia e della Pontremolese, la realizzazione del Terzo Valico e del nuovo passante 

di Genova. Relativamente alla viabilità su gomma sono prioritari gli interventi 

di raddoppio dell’Aurelia e della gronda autostradale di Genova, che è necessaria, 

ma che va fatta con la partecipazione dei cittadini alle scelte…” 

Obiettivi 

Sostenere la crescita dei traffici portuali tramite il potenziamento della rete 

terrestre favorendo, in particolare, il ricorso alla modalità ferroviaria. 

Decongestionare i centri urbani e i nuclei abitati dal traffico merci attraverso 

nuove strade strategiche e varianti (Aurelia bis). 

Ricercare la condivisione da parte delle comunità locali interessate dagli interventi 

a sostegno della fattibilità effettiva delle opere (Tunnel Fontanabuona). 

Considerata la complessità della tematica e la numerosità dei soggetti coinvolti, 

l’operato della Regione è stato orientato a migliorare le relazioni con tutti i soggetti 

portatori di interesse, tenendo in considerazione le esigenze e le opinioni delle comunità 

locali e agevolando le procedure per la realizzazione delle opere. 

Le scelte intraprese nell’ambito delle infrastrutture, che inevitabilmente si ripercuotono 

anche sui porti, sono state orientate verso azioni in grado di supportare la 

crescita dei traffici commerciali e l’accessibilità della regione. In virtù della morfologia 

e dell’urbanistica del territorio ligure, i traffici generati dai porti impattano sensibilmente 

anche sull’ambito urbano, con conseguenze negative in termini di congestione 

e inquinamento. Per questa ragione, l’obiettivo della pianificazione regionale 

è quello di riordinare i flussi di traffico, provenienti o destinati ai porti liguri, in modo 

da evitare gli effetti negativi sulla viabilità urbana e regionale e di potenziare il ricorso 

alla modalità ferroviaria anche in linea con le direttive comunitarie. 

L’attività della Giunta si è concentrata su infrastrutture economicamente sostenibili 

e giustificabili ed ha cercato il consenso delle comunità interessate con l’obiettivo 

di: 

• agevolare le procedure di approvazione e realizzazione delle grandi infrastrutture 

di interesse nazionale, inserite all’interno della Legge Obiettivo 

per la Liguria; 

• individuare interventi sulla rete per risolvere problematiche puntuali legate 

a livelli di congestione insostenibile. 

A tale proposito, grazie alla L.R. del 3 dicembre 2007, n. 39 96 , sono stati 

istituiti i Programmi Regionali di Intervento Strategico della Regione Liguria 

(P.R.I.S.), strumento nato al fine di adottare le soluzioni migliori per garantire 

la sostenibilità delle scelte di opere infrastrutturali e risolvere problematiche 

della collettività e dei territori coinvolti. Attraverso tale legge, inoltre, la Regione 

tutela gli abitanti che, da un periodo precedente all’approvazione del 

progetto preliminare dell’infrastruttura, risiedono o dimorano in immobili incompatibili 

con la realizzazione delle infrastrutture tramite la predisposizione 

96 L.R. 39/2007 “Programmi Regionali di Intervento Strategico (P.R.I.S.) per agevolare la realizzazione 

delle grandi opere infrastrutturali attraverso la ricerca della coesione territoriale e sociale. Modifiche 

alla L.R. 3 dicembre 2007 n. 38 (organizzazione dell’intervento regionale nel settore abitativo)”. 


dell’obbligo in capo ai soggetti attuatori di corrispondere un’indennità speciale, quantificata in 40 mila euro, destinata a 

compensare la rilocalizzazione e ogni altra spesa accessoria. 

Dal punto di vista degli interventi ferroviari, si ricorda innanzitutto la lunga e tormentata 

storia del Terzo Valico, ovvero la linea ferroviaria ad Alta Capacità/Alta 

Velocità che metterà in collegamento Genova con Tortona in direzione Milano, 

e con Novi Ligure in direzione Novara e trafori svizzeri. Tale opera consentirà di 

realizzare una rapida connessione tra il capoluogo ligure e le principali linee ferroviarie 

del nord Italia, configurandosi come connessione diretta del Corridoio V 

- Genova-Rotterdam con i porti liguri. 

Con il Terzo Valico il porto di Genova si doterà di una via di accesso privilegiata 

per il trasferimento delle merci verso l’area padana e il nord Italia, consentendo 

lo spostamento di una parte del traffico commerciale dal trasporto su gomma a 

quello su rotaia contribuendo ad aumentare la capacità di smaltimento, via ferrovia, 

dei traffici portuali di Genova. I lavori a stralcio avranno avvio nel 2010, al 

termine di un lungo iter legato alle difficoltà di reperire i finanziamenti che ha portato 

al ritardo dell’avvio dei lavori. 

Strettamente collegato al Terzo Valico è il riassetto del nodo ferroviario genovese, 

che costituisce la porta di accesso per i traffici marittimi del Mediterra- 

Approvazione del progetto preliminare da parte del CIPE il 29/09/2003. 

Progetto definitivo a cura di TAV/Italferr consegnato per l’istruttoria alla Regione Liguria il 19/09/05 e approvato con D.G.R. 

n. 1628/2005 con prescrizioni, con conseguente trasmissione al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. 

Approvazione del Progetto Definitivo in linea tecnica dal CIPE il 24/01/06. 

Approvazione della prima tranche di finanziamento (500 milioni di euro) da parte del CIPE a novembre 2009. 


97 Per un quadro complessivo degli investimenti regionali in infrastrutture effettuati durante la legislatura si veda il sito www.investimenti.regione.liguria.it 

98 Si veda la sezione precedente dedicata a “Porti e logistica”. 


LE OPERE INFRASTRUTTURALI DI TRASPORTO 97 

Portuali 98 Ferroviarie Autostradali e stradali 

Genova: 

• Nuovo terminal container 

calata Bettolo 

• Potenziamento terminal 

Ronco-Canepa 

• VI modulo porto Voltri 

• Piano del ferro Sampiardarena 

• Riorganizzazione ambito 

traghetti-crociere 

• Dragaggio del porto 

Savona Vado: 

• Nuova piattaforma 

• Riordino della filiera del carbone 

• Terzo Valico 

• Riassetto 

del nodo ferroviario 

di Genova 

• Pontremolese 

• Potenziamento linea 

Ventimiglia-Genova 

• Nodo stradale e autostradale di Genova 

• Accesso al porto di Voltri 

• Gronda di Ponente 

• V.le Kasman 

• Terza corsia A12 Spezia-Livorno 

• Tratta autostradale Albenga/Borghetto S. Spirito - Valbormida-Predosa. 

• Tunnel Val Fontanabuona 

• ex SS 523 

• SS 28 

• Variante di Sanremo Aurelia Bis 

• Variante di Imperia Aurelia Bis 

• Aurelia Bis tratto Savona/Torrente Letimbro 

e Albisola Superiore 

• Aurelia Bis Andora-Alassio 

• III lotto Aurelia Bis La Spezia

99 Del. CIPE n. 26 del 28 marzo 2008. 









neo, per quelli ferroviari in ingresso ed in uscita dalla Francia e per quelli provenienti dalla direttrice tirrenica ed in direzione Milano. 

Il progetto prevede la separazione dei flussi di traffico del sistema ferroviario metropolitano e a carattere locale da quelli 

a media-lunga percorrenza (sia viaggiatori che merci) in particolare lungo l’asse costiero cittadino. 

Per quanto concerne il potenziamento infrastrutturale Voltri-Brignole, il CIPE ha previsto tre appalti principali99 : i) il bando di 

gara del primo appalto, di 362 milioni, per le opere civili e le tecnologie di base, è stato pubblicato nel dicembre 2008 e la 

consegna dei lavori è prevista per l’inizio del 2010; ii) è in corso di pubblicazione il bando di gara per gli interventi relativi alle 

tecnologie di sicurezza e controllo100 ; iii) il terzo appalto, relativo al completamento di Genova Voltri, è subordinato alla modifica 

del collegamento viario con il porto. Il progetto definitivo del collegamento viario al porto è stato approvato dal CIPE e a novembre 

2009 Autostrade per l’Italia ha confermato il finanziamento dell’opera per 30 milioni di euro, per cui i lavori verranno 

avviati nel 2010. 

Interventi in corso 

Potenziamento infrastrutture Voltri-Brignole 622 MIO € 


gara pubblica da RFI nel dicembre 2008 e consegna 

dei lavori all’inizio del 2010 

Un intervento utile ai fini dell’alleggerimento del nodo ferroviario di Genova e della rete di Levante è l’adeguamento della linea 

ferroviaria Pontremolese, che si inserisce nel Corridoio Tirreno-Brennero (Ti.Bre). L’obiettivo dell’intervento è triplice: i) aumentare 

la capacità di trasporto sull’itinerario Pontremolese per il traffico viaggiatori a medio/lungo percorso; ii) incrementare il 

traffico merci in transito tra l’area nord-est e i porti del nord Tirreno e iii) realizzare un nuovo fascio di binari nella stazione della 

Spezia Marittima per il collegamento con lo scalo merci di S. Stefano per il successivo instradamento sulla linea. Sebbene i 

lavori nel tratto ligure siano terminati già dal 2005, la Regione Liguria ha sottoscritto un Protocollo di Intesa con la Regione Toscana 

e la Regione Emilia Romagna, al fine di coordinare i singoli Assessorati nelle relazioni con lo Stato per una veloce prosecuzione 

dell’opera 101 . 

L’ultimo intervento di grande portata in corso sulla rete ferroviaria riguarda il raddoppio della linea Ventimiglia-Genova nel 

tratto S. Lorenzo-Finale Ligure, che rientra nel progetto complessivo di raddoppio con spostamento a monte della linea 

Genova-Ventimiglia, fondamentale per superare le attuali strozzature del tracciato e per aumentare l’offerta di servizio sia 

per le merci che per i viaggiatori. L’intervento è suddiviso in due lotti: i) il tratto S.Lorenzo-Andora per cui, anche se durante 

la legislatura si sono verificate interruzioni per problemi relativi al collocamento dei materiali di risulta e per un contenzioso 

sui prezzi con l’impresa esecutrice, i lavori sono in corso e verranno completati nel 2012; ii) il tratto Andora-Finale Ligure, 

in fase di progettazione definitiva. 

100 Il 16 ottobre 2009 è stato pubblicato l’avviso di preinformazione relativo alla prossima pubblicazione del bando per l’affidamento della progettazione esecutiva 

ed esecuzione dei lavori per il potenziamento infrastrutturale Genova Voltri — Genova Brignole. 

101 D.G.R. n. 47/2009. 

2017 

Variante della linea Genova-Ventimiglia nella tratta Pegli-Voltri 39 MIO € 

completamento scalo di Voltri 2009 

Razionalizzazione impianti e fermate per il potenziamento 

del servizio regionale del nodo di Genova 

17 MIO € 

nuova fermata di Genova Teglia 2014 



La Regione si è impegnata anche per accelerare i grandi interventi autostradali e stradali in Liguria. Sotto il primo aspetto si 

ricorda innanzitutto il riassetto del nodo stradale e autostradale di Genova che si presenta come uno dei tratti autostradali tra 

i più critici d’Italia. In particolare la confluenza di quattro diverse autostrade (A26, A7, A10, A12) nell’area metropolitana genovese 

determina elevati livelli di congestione caratterizzati dalla presenza di traffico cittadino e pendolare, di traffico merci al 

servizio del porto di Genova, nonché di traffico turistico che soprattutto nel periodo estivo affolla molti tratti della riviera ligure. 

Il progetto si articola in diversi interventi, tra cui si ricorda: i) la Gronda di Ponente, una nuova tratta autostradale a due corsie 

più corsia di emergenza per ogni senso di marcia, tra l’interconnessione di Voltri con la A26 e il bivio con la A7, a nord di 

Genova Ovest, per la quale, dopo anni di dibattiti, nell’ottobre del 2009 si è giunti all’individuazione del tracciato 102 . Si è inoltre 

risolto il problema dell’utilizzo dello smarino prodotto a seguito dei lavori, che sarà impiegato per il riempimento del canale di 

calma in vista dell’ampliamento dell’aeroporto; ii) il riordino del nodo di S. Benigno, punto chiave della viabilità genovese di interscambio 

tra la viabilità autostradale, cittadina e portuale, che consentirà una connessione diretta tra il casello di Genova- 

Ovest ed il porto, oltre al collegamento sia con la sopraelevata portuale sia con il futuro asse del ponente, una volta che sarà 

strutturata la viabilità di Lungomare Canepa e la strada dell’area siderurgica; iii) il collegamento tra Viale Kasman e il casello 

di Lavagna, che si pone l’obiettivo di assicurare un efficiente collegamento tra i Comuni della vallata dell’Entella verso la Fontanabuona 

e che si inserisce nel più ampio progetto di regimazione idraulica della valle 103 . A settembre 2009 è stato sottoscritto 

- da Regione Liguria, Provincia di Genova e i Comuni di Chiavari, Cogorno, Lavagna e Carasco - un Protocollo di Intesa per 

lo sviluppo di uno studio di fattibilità complessivo relativo all’intera viabilità dell’Entella. 

Si ricorda inoltre il progetto del tunnel Rapallo-Val Fontanabuona per il quale la Regione ha incaricato FI.L.S.E. di redigere lo 

studio di fattibilità per verificare le soluzioni infrastrutturali più idonee alla realizzazione dell’opera nonché la valutazione dell’impatto 

economico-finanziario. Lo studio di fattibilità è stato inviato a tutti i Comuni interessati e alla Provincia di Genova e – 

nel marzo 2009 – ad ANAS, da cui si attende un parere formale. Per la realizzazione dell’intervento Regione Liguria ha stanziato 

25 milioni di euro 104 . 

Per quel che riguarda la realizzazione della terza corsia della autostrada A12 nel tratto S. Stefano Magra-Viareggio, cui si collegano 

altre opere viarie sul territorio, il progetto definitivo, approvato in “linea tecnica” da ANAS nel 2003, ha ricevuto dal Ministero 

dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel 2008 la compatibilità ambientale a conclusione della V.I.A. con 

notevoli e complesse prescrizioni. In ragione dell’elevato costo dell’opera è intervenuta una fase di riflessione valutando l’eventualità 

di una terza corsia dinamica più opere esterne collaterali. 

Nuove ipotesi di tracciato riguardano invece i progetti delle tratte autostradali Albenga-Garessio-Ceva e Carcare-Predosa, 

102 Nell’ottobre del 2009 sono stati infatti concordati i contenuti del Protocollo di Intesa che verrà siglato tra Regione, Comune e Provincia di Genova, Autorità 

Portuale di Genova, Anas, Autostrade per l’Italia e il Ministero delle Infrastrutture con cui si assumerà come ipotesi di tracciato quello proposto dal Comune 

di Genova. 

103 L’intervento è finanziato dalla Regione Liguria per un importo di 8 milioni di euro provenienti da fondi PAR-FAS 2007-2013. 

104 Fondi PAR FAS 2007-2013. 

REGIONE LIGURIA 74

studiate inizialmente come collegamento tra le autostrade A26 A6 e A10 al fine di migliorare le connessioni viarie tra il Piemonte 

e la Liguria. La Giunta attuale sta lavorando per individuare, di concerto con la Provincia di Savona e gli Enti Locali interessati, 

un nuovo tracciato che attraversi le valli Bormida e Tanaro, che costituirebbe da un lato un importante corridoio per i traffici 

nelle direzioni Francia-Spagna e Emilia Romagna, sottraendo flussi di merci in transito dai nodi di Genova e Savona, e dall’altro 

permetterebbe, in un’ottica di rete, il rilancio della Val Bormida 105 . L’interesse della Regione a operare nell’ambito della pianificazione 

e realizzazione di interventi autostradali è confermato dall’emanazione della L.R. del 6 agosto 2009 n. 30, che promuove 

e disciplina la realizzazione delle autostrade regionali, delle infrastrutture ferroviarie regionali e di tratti di strada per 

rendere più efficiente la rete ligure 106 . Il primo progetto autostradale che la Regione intende mettere in cantiere è proprio la 

tratta Albenga/Borghetto S. Spirito-Valbormida-Predosa. 

La rete autostradale in questi anni è stata interessata anche da importanti interventi per la realizzazione delle barriere antirumore. 

Ad oggi in Liguria sono stati completati 15 interventi, circa il 25% del totale dei lavori finora conclusi da Autostrade per l’Italia 

sull’intera rete. Questa concentrazione dell’attività sul territorio è il frutto di una stretta collaborazione tra la Regione, gli enti 

territoriali e la società. 










PROGETTI ANTIRUMORE 

N° interventi Lunghezza (ml) 

Interventi conclusi 15 13.872 

Interventi in corso 2 1.583 

Interventi in affidamento 13 19.954 

Interventi in approvazione ANAS 2 3.150 

Interventi in progettazione acustica 3 6.572 

Interventi di monitoraggio acustico 2 6.561 

Per quel che riguarda gli interventi stradali, l’attuale Giunta ha iniziato le procedure per la restituzione dell’Aurelia all’ANAS, 

anche nell’ottica di rivitalizzare i finanziamenti statali. Il 10 marzo 2008 infatti è stato siglato dal Ministero delle Infrastrutture, 

dall’Anas, dalla Regione Liguria e dalle Province di Genova, Savona, Imperia e La Spezia un Protocollo d’Intesa per l’avvio 

delle procedure di riconsegna all’Anas della SS1 “Via Aurelia”, della strada statale 29 “del Colle di Cadibona” (SV), della strada 

statale 30 “di val Bormida” (SV) e della strada statale 62 “della Cisa” (SP). Il 16 dicembre 2008 è stato approvato il primo 

DPCM con cui sono state modificate le tabelle di individuazione della rete stradale di interesse nazionale, mentre è in corso 

di approvazione il secondo DPCM che passerà la pratica alla Conferenza delle Regioni: si prevede la conclusione delle procedure 

nei primi mesi del 2010. Tale accordo nasce anche come conseguenza del progetto Nuova Aurelia, che deriva dalla 

volontà, espressa da Anas, di ricostruire in Liguria una maglia funzionale di livello nazionale a seguito del trasferimento di gran 

parte delle competenze in materia di viabilità dallo Stato alle Regioni. Sono numerosi gli interventi conclusi e in corso di progettazione 

o realizzazione sul sistema stradale regionale: di seguito si riportano i più significativi per le province liguri, fra i quali 

la progettazione preliminare e definitiva della “variante Aurelia Capo Noli” e “variante Andora-Alassio”, finanziati e sviluppati da 

Regione Liguria con lo scopo specifico di accelerare l’inserimento nella programmazione ANAS e quindi la realizzazione completa 

delle opere. 

105 Sono attualmente al vaglio delle Istituzioni sei ipotesi alternative di tracciato. 

106 L.R. del 6 agosto 2009 n. 30: Promozione della realizzazione delle autostrade di interesse regionale, delle infrastrutture ferroviarie regionali e della fattibilità 

di tratte viarie strategiche sul territorio regionale. La legge è stata impugnata dal Governo e attualmente è in corso l’istruttoria interna. 


PROVINCIA DI IMPERIA 

SS 28: 

• Variante di Chiusavecchia inaugurata il 30/11/2009; 

• Variante di Pieve di Teco in via di conclusione; 

• Traforo Armo-Cantarana: si è conclusa la gara per l’individuazione 

della società che si occuperà del Progetto Definitivo. 

Variante di Sanremo 

• Tratta di Taggia inaugurata il 16 novembre 2009 

• In corso di realizzazione la tratta S. Lazzaro – Sanremo centro; 

• Presentato Studio di Fattibilità per la tratta Sanremo centro – Foce con eventuale collegamento con l’Aurelia all’altezza di 

Pian di Poma. 

Variante Imperia 

• Variante Pontedassio – Imperia: ANAS sta valutando una Convenzione con il Comune di Imperia per ristudiare il progetto 

a seguito della bocciatura del primo progetto preliminare da parte del CIPE. 

PROVINCIA DI SAVONA 


Aurelia bis tratto Savona/Torrente Letimbro e Albisola Sup.: 

opera in Legge Obiettivo per cui è stato pubblicato il bando 

di gara a luglio 2008. Si prevede la consegna dei lavori a 

inizio 2010; 

Aurelia bis Andora Alassio: studio di fattibilità finanziato da 

Regione Liguria e concluso a dicembre 2009. 

Variante Aurelia Capo Noli: progetto preliminare e definitivo 

finanziato da Regione Liguria

PROVINCIA DELLA SPEZIA 

III Lotto Aurelia bis La Spezia: opera in Legge 

Obiettivo finanziata dalla Regione con fondi 

PAR FAS 2007-2013 (25 milioni di Euro). È 

stato pubblicato il bando per l’assegnazione dei 

lavori a dicembre 2008. 









Nel capoluogo ligure si sono sbloccate le procedure e avviati i lavori per gli interventi relativi alla strada a mare di Cornigliano, 

che è una delle opere che da più tempo attendevano la possibilità concreta di realizzazione. La sua funzione non è solo quella 

di migliorare la mobilità, ma anche di sgravare l’abitato di Cornigliano e di Sampierdarena dal traffico di attraversamento. Pertanto, 

una volta realizzata la nuova strada di scorrimento, sarà possibile riqualificare in modo significativo Via Cornigliano, affinché 

ritrovi le sue caratteristiche di viabilità locale. Per quel che riguarda il lungomare Canepa, è in corso l’adeguamento del 

progetto definitivo proposto da ANAS. I lavori sono iniziati a fine 2009 per la strada di scorrimento a mare e verranno conclusi 

entro fine 2012 mentre a novembre 2009 è stato presentato lo studio preliminare per la prosecuzione sino al casello di Genova 

Aeroporto. 



Si ricorda inoltre l’impegno della Regione per promuovere il dialogo tra i Comuni interessati dagli interventi relativi alla ex SS 

523 del Passo di Cento Croci. Attualmente i Comuni della vallata stanno interagendo per la sottoscrizione di un Protocollo di 

Intesa finalizzato alla realizzazione di uno studio di fattibilità complessivo per interventi sull’arteria viaria. La Giunta Regionale 

ha approvato a dicembre 2009 il conferimento di incarico a Infrastrutture Liguria Srl 107 per lo studio trasportistico, finanziato 

dalla Regione, da inserire nello Studio di Fattibilità. 

La programmazione unitaria dei fondi strutturali e del FAS e il conseguente quadro finanziario unitario, permette di identificare 

con maggior chiarezza gli obiettivi e adottare procedure flessibili per adeguarsi ai mutanti del contesto economico, nonché 

avere una visione completa e non settoriale e frammentaria del complesso delle risorse pubbliche messe in gioco. 


Interventi infrastrutturali finanziati tramite fondi PAR-FAS 2007-2013 

III lotto Aurelia Bis La Spezia 25.000.000 

Tunnel stradale Fontanabuona 25.000.000 

Fondo per la progettazione 108 1.000.000 

Progetti strategici per miglioramento viabiltà provinciale 109 7.000.000 

Completamento Metropolitana De Ferrari-Brignole 110 16.000.000 

Riqualificazione dell’abitato del Comune di Arcola 8.000.000 

Riconversione dei parchi ferroviari Busalla e Ronco 4.000.000 

Completamento infrastrutturazione viaria Polcevera 4.000.000 

Riconversione aree e immobili industriale ex Piaggio 4.000.000 

Regimazione idraulica tratto terminale dell’Entella 8.000.000 

Regimazione idraulica tratto terminale del Nervia 4.000.000 

107 Infrastrutture Liguria Srl è una società interamente partecipata da FILSE costituita nel maggio 2009 appositamente per la progettazione di opere di rilevanza 

regionale. 

108 Il progetto prevede il finanziamento di studi di fattibilità, progettazioni preliminari (e in alcuni casi definitive) indicate nel PAR-FAS, con particolare riguardo 

alle analisi trasportistiche e tecnico-finanziarie per la realizzazione di importanti opere viarie, principalmente collegate alla realizzazione dell’Aurelia bis. 

109 Gli interventi sono relativi a: interventi di adeguamento della viabilità tra Taggia e Castellaro; variante alla SP15 Carcare-Melogno; ammodernamento e variante 

della SP16 della Valgraveglia tra località Settembrin e ponte di S. Lucia; modifica alla viabilità della SP52 nella frazione di Geo; eliminazione della 

strettoia di Bottagna nel comune di Vezzano Ligure; variante della SP370 “Litoranea delle 5 Terre”. 

110 L’intervento è stato finanziato inoltre attraverso Accordi di Programma Quadro (si veda la sezione dedicata alla mobilità urbana). La Commissione Nazionale 

di Alta Vigilanza ha autorizzato il trasferimento sul tratto di metropolitana in questione di risorse del Comune di Genova che avevano un’altra destinazione 

e anche di risorse precedentemente destinate a Savona, che non realizza più l’intervento previsto: ciò permetterà di completare i lavori nel 2010. Inoltre si 

avvicina, grazie all’accordo tra Comune e Grandi Stazioni, la realizzazione del collegamento tra la stazione del metrò e quella delle FS a Principe. 

REGIONE LIGURIA 78









Industria 


“Cantieristica, elettromeccanica, trasporti, difesa e siderurgia sono un punto 

di forza della nostra economia e non un’ingombrante eredità. Le fabbriche 

dannose per la salute e per l’ambiente vanno chiuse. Le altre industrie storiche 

vanno difese. Le aziende ad alta tecnologia vanno promosse…” 

Obiettivi 

Soluzione di situazioni di particolare complessità: cessare e convertire 

attività ad alto impatto ambientale in attività a maggiore sostenibilità; sostenere 

le industrie storiche; promuovere le industrie ad alta tecnologia. 

Rivisitazione della normativa in materia di distretti industriali. 

La Liguria, fin dal 1930, si è caratterizzata per la presenza di imprese a prevalente 

capitale pubblico, le cosiddette Partecipazioni Statali. Queste hanno 

garantito un forte sviluppo dei settori industriali di base (in particolare la siderurgia, 

la cantieristica e la metalmeccanica), grazie ad un’adeguata protezione 

di mercato e ad un forte flusso di commesse e capitali. Già a partire 

dagli anni ’70, molte aziende entrano in crisi; operano infatti in settori maturi 

e non riescono a riconvertirsi rispetto alle nuove esigenze della produzione, 

portando un pesante ridimensionamento occupazionale e forme di progressiva 

terziarizzazione. 

Nel 2005, al momento dell’insediamento della Giunta, la situazione industriale 

presentava il rischio di un ulteriore declino per la grande industria a causa del 

futuro incerto di Ilva e Ferrania e della crisi profonda di molte medie imprese, 

quali Finmec e Molini; nel frattempo, alcune grandi imprese, come l’Ansaldo, 

la Fincantieri, la Piaggio Industries, evidenziavano esigenze di rafforzamento 

a fronte di nuove sfide sui mercati esteri, tali da richiedere forti azioni di riposizionamento 

strategico. 

Tale situazione si è evidenziata di recente, nel momento in cui la crisi finanziaria 

ha colpito alcuni settori produttivi dell’economia ligure investendo, in particolare, 

il settore dell’auto, con forti ripercussioni sull’Ilva e le imprese dell’indotto 

che si sono trovate costrette a mettere in cassa integrazione centinaia di lavoratori 

come è avvenuto all’Automotive Products Italia di Cairo Montenotte, 

alla Lames di Chiavari, alla IL di Leivi, alla Bitron di Savona. 

In questo quadro molto complesso, l’azione del governo regionale ha agito 

su due direttrici, alle quali si affiancano gli interventi volti a fronteggiare la 

crisi economica in atto 111 : 

1. La definizione di situazioni di particolare complessità 

e rilievo socio-economico. 

a) Le Acciaierie di Cornigliano: un primo importante risultato della Regione è 

quello di aver portato a conclusione l’annosa vicenda della riconversione dell’area 

siderurgica di Cornigliano, processo di grande rilevanza sia per il settore 

interessato, sia perché permette di mantenere nel cuore di una città metropolitana 

una grande fabbrica ristrutturata ed, oggi, ambientalmente compatibile. 

111 Cfr. capitolo 6 “Sconfiggere la crisi: la sfida del cambiamento”. 


Nel novembre del 1999 è stato sottoscritto un primo accordo di programma tra Governo, Regione Liguria, la società ILVA 

S.p.A., gli Enti Locali e altri soggetti interessati al fine di riconvertire l’industria di base e pesante, ad alto impatto ambientale, 

verso attività compatibili e meglio inserite nel contesto urbano circostante. L’accordo non ha però trovato attuazione a causa 

dell’assenza di adeguate garanzie in merito alla realizzazione degli interventi. 

Un ulteriore tentativo di superamento di questo stallo viene tentato nel 2004, ma fallisce anch’esso. 

Nel 2005 112 , l’attuale Giunta arriva alla definizione di un atto modificativo dell’accordo originario insieme con tutti i soggetti 

firmatari del primo documento e precisa: l’effettiva chiusura dell’altoforno e degli impianti siderurgici a caldo, i nuovi investimenti 

per potenziare gli impianti dell’area a freddo, la costituzione, presso lo stabilimento ILVA di una Scuola di alta formazione 

Siderurgica. In sintesi, l’atto così rivisto, permette di mantenere a Genova una siderurgia rinnovata, con produzioni 

compatibili con l’ambiente, innovativa ed in grado di competere sui mercati internazionali. 

A questo importante risultato si affianca un processo di riqualificazione del quartiere di Cornigliano che permette di riconvertire 

le aree destinate alla siderurgia a caldo in usi urbani e di realizzare la prosecuzione della viabilità urbana di scorrimento lungo 

la costa, connettendo quest’asse con la Val Polcevera, risolvendo buona parte dei problemi di viabilità. 

b) La crisi industriale “Ex Ferrania”: l’industria cairese rappresentava fino agli anni ’70 un’eccellenza nella produzione di pellicole 

per cineprese, radiografie ospedaliere e apparecchi fotografici, arrivando ad impiegare 5.000 addetti. Nei decenni successivi 

l’azienda non ha saputo far fronte ai cambiamenti in atto e all’avvento delle tecnologie digitali subendo una grave crisi produttiva 

ed arrivando all’orlo del fallimento nel 2003, scampato in extremis dal commissariamento con la procedura “Prodi bis”. L’attuale 

amministrazione si è impegnata per favorire il superamento della crisi con una serie di provvedimenti. 

Nell’estate del 2005, tramite un Protocollo di Intesa, viene formalizzato il passaggio dell’azienda dal commissariamento 

della Prodi bis alla nuova proprietà. Un anno dopo, il Protocollo viene recepito in un Accordo di Programma che prevede 

la realizzazione di una centrale a biomasse, l’impiego delle tecnologie al silicio per la produzione di energia elettrica e la 

realizzazione di schermi per computer. 

Nel 2008 viene sottoscritto un protocollo integrativo per il rilancio dell’attività e di tutta la Val Bormida con la realizzazione 

di una Piattaforma Tecnologica nell’ambito dell’ex stabilimento Ferrania, in un quadro di rilancio industriale e di iniziative 

di innovazione. 

Per far ciò, sono state individuate le risorse necessarie per l’avvio della piattaforma e per la sua gestione e sono in via di 

definizione i contenuti tecnici del progetto. Contestualmente, sono stati attivati strumenti a salvaguardia del reddito dei 

lavoratori, da anni in cassa integrazione 113 . 

Ad oggi, Ferrania Technologies ha parzialmente rallentato il suo piano di sviluppo industriale a causa della crisi congiunturale 

in atto, ma l’impegno dell’amministrazione regionale prosegue per accelerare i processi avviati e sostenere le iniziative 

imprenditoriali di reindustrializzazione dell’area. 

c) Piaggio Industries: tra le vicende difficili che hanno coinvolto l’economia ligure, il trasferimento della Piaggio Industries 

costituisce un’opportunità di grande rilievo. Il 5 agosto 2008 è stato siglato l’Accordo fra Piaggio Aero Industries, Regione 

Liguria, Provincia di Savona e Comune di Finale Ligure, in merito al trasferimento dello stabilimento Piaggio Aero Industries 

di Finale Ligure a Villanova d’Albenga e al consolidamento del sito di Sestri Ponente. L’accordo prevede un insieme di 

opere mirate, da un lato, alla riqualificazione urbanistica ed ambientale dell’area e, dall’altro, all’inserimento funzionale del 

nuovo insediamento previsto nel contesto urbanizzato. L’accordo porterà alla costruzione di un nuovo impianto produttivo 

nel nuovo sito di Villanova, insieme allo sviluppo per il sito genovese. A regime, saranno garantiti ed, anzi, ampliati gli organici 

attuali: 822 unità per Finale Ligure e 604 unità per Sestri Ponente. Per l’attuazione dell’Accordo, la Regione Liguria 

ha dedicato 4 milioni di euro di fondi FAS per la realizzazione delle opere viarie per la soluzione degli snodi presenti a 

monte dello stabilimento, concorrendo anche alla messa in sicurezza del torrente Pora, con l’allargamento dell’alveo nel 

tratto a valle. 

d) Ericsson Telecomunicazioni: nell’ambito della realizzazione nel sito degli Erzelli di un polo scientifico e tecnologico di 

alto livello, è previsto, tra l’altro, il trasferimento della Facoltà d’Ingegneria dell’Università di Genova e la localizzazione di 

una serie di primarie aziende high tech. Tra queste figura Ericsson Telecomunicazioni, che intende costruire un nuovo 

Centro di Ricerca e Sviluppo in sistemi ed apparati di telecomunicazioni specializzato nei segmenti di prodotto delle reti 

ottiche, dei sistemi di accesso a banda larga e dei connessi sistemi di gestione e controllo reti. A tal fine ad aprile 2009 

è stato stipulato un Protocollo d’Intesa con MIUR, MISE, Regione ed Enti locali, propedeutico alla successiva definizione 

112 L’atto modificativo viene siglato il 20 settembre 2005. 

113 Cfr. scheda “Politiche per il lavoro e la stabilizzazione del precariato”. 

REGIONE LIGURIA 80









di un Accordo di Programma per l’insediamento dell’impresa nell’area. E’ di tutta evidenza il ruolo di motore propulsivo 

che tale centro e la facoltà di ingegneria potranno svolgere anche per lo sviluppo di progetti innovativi in sinergia con il 

tessuto produttivo locale; ad oggi anche Siemens ha espresso la volontà di realizzare nel sito degli Erzelli il suo centro di 

ricerca mondiale sui sistemi MES 114 . 

Il ripensamento dei distretti industriali, l’estensione della logica distrettuale alle filiere produttive 

e l’orientamento al comparto tecnologico. 

La nuova legge sui distretti 

concorre al “riposizionamento del sistema economico ligure” attraverso un nuovo modello teorico (filiere e meta-distretti o distretti tecnologici), che 

colleghi la tipologia del distretto classico (sistema di PMI specializzate e territorialmente concentrate) con le vocazioni produttive regionali, i luoghi 

generatori di conoscenza e le aziende. 

La legge sui distretti industriali emanata nel 2002 115 aveva individuato sul territorio ligure 10 distretti industriali, 3 dei quali specializzati 

nella lavorazione dei minerali non metalliferi, 3 nei mezzi di trasporto (tra cui 1 nella cantieristica e 1 nella nautica), 2 nella 

meccanica, 1 nell’industria alimentare e 1 nell’elettronica. Tale legge non ha prodotto una reale adesione da parte delle aziende 116 

per cui l’attuale Giunta ha deciso di varare sostanziali modifiche sulla base delle indicazioni provenienti dal territorio. 

Con la L.R. del 3 luglio 2006, n. 17 si è proceduto ad aggiornare la precedente normativa in materia con alcuni cambiamenti 

di rilievo: il concetto di distretto è stato modificato con la filiera produttiva, ampliando sostanzialmente la quantità dei soggetti 

beneficiari ed estendendo la possibilità di usufruire di agevolazioni anche alle attività complementari produttive non strettamente 

specializzate nei distretti. Si favorisce l’aggregazione delle aziende, permettendo anche alle associazioni temporanee di imprese 

di avere accesso alle facilitazioni e includendo anche soggetti pubblici e privati localizzati al di fuori delle aree di competenza, 

se portatori di interesse. La nuova legge riconosce i distretti tecnologici regionali al fine di favorire il progresso nell’alta tecnologia 

e il trasferimento tecnologico verso le PMI 117 . Lo spirito della legge è quello di favorire l’associazionismo tra le imprese liguri e 

aumentare la loro dimensione media, trasferendo loro le conoscenze tecnologiche ed i risultati della ricerca attivata. 

La Regione Liguria ha approvato con D.G.R. n. 1304/2006 e D.G.R. n. 1536/2007, i bandi per la concessione di finanziamenti 

per progetti di sviluppo delle vocazioni e delle specializzazioni produttive a livello locale, nell’ambito di contesti produttivi individuati 

come sistemi produttivi locali o distretti industriali, e per progetti di rafforzamento e sviluppo della specializzazione settoriale 

delle imprese attraverso progetti integrati volti a conseguire una maggiore efficienza di filiera produttiva 118 . 

Complessivamente sono stati concessi contributi pari a 3.270.850 euro con un investimento attivato di oltre 5 milioni di euro. 

114 Manufacturing Execution Systems. 

115 L.R. n.33/2002 “Interventi da realizzarsi nell’ambito dei sistemi produttivi locali e dei distretti industriali”; segue la delibera del Consiglio Regionale n. 

35/2003 “Individuazione dei distretti industriali e dei sistemi produttivi locali”. 

116 11 progetti presentati, per un ammontare complessivo di investimenti pari a 7.773.000 euro, con contributi richiesti di 3.351.000 euro. 

117 In Liguria sono ad oggi attivi due Distretti Tecnologici: il primo, Distretto tecnologico sui Sistemi Intelligenti Integrati, con sede a Genova; il secondo, neo 

costituito Distretto Tecnologico delle Tecnologie Marine e Navali con baricentro alla Spezia. Per maggiori approfondimenti sui distretti tecnologici si rimanda 

alla scheda “Ricerca e Innovazione”. 

118 I termini per la presentazione delle domande per la prima edizione dei bandi sono decorsi dal 19/02/2007 al 15/11/2007, per la seconda edizione dal 

14/01/2008 al 31/07/2008. 



Ricerca e innovazione 


“Accettare questa sfida vuol dire puntare su ricerca, scuola e università. Investimenti 

in formazione e innovazione sono indispensabili anche per la difesa 

e lo sviluppo dell’industria.” 

Obiettivi 

Costruire il sistema regionale della ricerca 

Sostenere le imprese nella cultura e negli investimenti in innovazione, ricerca 

e sviluppo. 

Uno dei punti chiave del programma di governo è stata l’attenzione alla Ricerca 

e all’Innovazione, strumenti ritenuti necessari per accrescere la competitività 

del tessuto produttivo e del capitale umano ligure. In quanto temi 

“orizzontali”, gli stessi vengono affrontati sia nell’ambito di attività settoriali, 

sia nel quadro di altri livelli della programmazione regionale, in particolare 

nei programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali e nel programma regionale 

FAS. L’obiettivo principale consiste nella realizzazione del sistema regionale 

della ricerca, innovazione e alta formazione, in grado di valorizzare l’esistente 

e sviluppare e attrarre nuove iniziative, accentuando la proiezione internazionale 

della Liguria. 

Dal punto di vista normativo la materia ha trovato razionalizzazione con la 

L.R. 16 gennaio 2007, n. 2 “Promozione, sviluppo, valorizzazione della 

ricerca, dell’innovazione e delle attività universitarie e di alta formazione”, 

che garantisce la coerenza tra obiettivi, strumenti e azioni, degli investimenti 

in ricerca e innovazione e delle attività universitarie e di alta formazione. 

Novità introdotte dalla legge regionale n. 2/2007 

• Creazione del sistema regionale per la ricerca . 

• Istituzione del Centro regionale per la Ricerca e l’Innovazione. 

• Coordinamento per l’università e l’alta formazione. 

• Promozione alta formazione e degli interventi regionali a favore di questa. 

• Definizione del ruolo e dei rapporti con l’università e con gli enti di ricerca. 

• Inserimento nel sistema imprese di innovazione e trasferimento tecnologico. 

• Creazione del fondo di rotazione per progetti innovativi realizzati da PMI. 

• Integrazione del sistema della ricerca con il sistema produttivo delle imprese. 

In attuazione della legge nel luglio 2008 il Consiglio regionale ha approvato il Programma 

triennale di sviluppo per l’Università, la ricerca e l’innovazione. 

Obiettivi del Piano 

• Sviluppare le risorse umane e l’offerta di ricerca 

• Potenziare la domanda delle imprese e delle istituzioni 

• Sviluppare e rafforzare la governance

Strumenti operativi 

• Il fondo di rotazione 

• Le piattaforme tecnologiche 

• I Percorsi di alta formazione 

• Il Centro di Biotecnologie Avanzate (CBA) 

• I distretti tecnologici liguri 

• Il Polo Scientifico e tecnologico di Erzelli 









L’innovazione nei Programmi Operativi e nel Programma FAS della Regione Liguria 2007-2013 

In coerenza con la strategia regionale sull’Innovazione che trova riferimento nella legge regionale n. 2 del 2007 e nel Piano triennale, 

il Programma Operativo FESR 119 si concentra sull’impresa come oggetto dell’innovazione e sulla valenza strategica di un collegamento 

strutturato e continuo tra domanda e offerta di ricerca e tecnologia, innovazione e mercato. 

Tra gli interventi finanziati dal 1° Asse “Innovazione e competitività” (costo totale: 301 milioni di euro) si ricordano: 

• la realizzazione di piattaforme tecnologiche, laboratori di ricerca, centri di competenza, poli localizzativi di ricerca, produzione e innovazione, dotati 

di infrastrutture tecnologicamente avanzate e specializzate; 

• la nascita di imprese derivanti da spin-off accademico e industriale e ad elevato contenuto tecnologico, 

• i progetti di ricerca industriale, di sviluppo sperimentale, di innovazione tecnologica, produttiva, commerciale, organizzativa e gestionale realizzati da 

PMI; 

In ottica complementare alle azioni programmate per il sistema impresa vanno lette le attività del POR Occupazione finanziato dal 

FSE, che affronta i temi della competitività, dell’alta formazione, della ricerca e dell’innovazione tecnologica, puntando sulla valorizzazione 

del capitale umano attivo nel campo della ricerca e delle punte di eccellenza presenti in Liguria. In particolare l’asse di 

riferimento è l’asse IV - Capitale umano con un contributo totale pari a 94,8 milioni di euro. 

Tra le attività di ricerca e innovazione promosse dal POR Occupazione ricordiamo: 

• attività che incidono su processi e procedure, sviluppando nuovi indirizzi, approcci, metodi o strumenti migliorativi (es. scouting tecnologico e organizzativo); 

• attività di alta formazione mirate alla creazione o al rafforzamento di reti di ricerca internazionali e al sostegno ai progetti di ricerca di giovani ricercatori; 

• attività sperimentali per il potenziamento dell’offerta di alta formazione (assegni e dottorati di ricerca, ricercatori a tempo determinato) 

• azioni che mirano a innovazioni di prodotti e servizi nuovi, relativamente agli obiettivi, ai contenuti, all’organizzazione, alla metodologia, o alla loro 

fruibilità. 

In rafforzamento dei Programmi Operativi nel Programma FAS sono stati inseriti interventi aggiuntivi volti alla razionalizzazione degli 

insediamenti, con la riqualificazione di aree idonee maggiormente rispondenti alle esigenze specifiche ed alle logiche dei distretti. 

La linea di azione “Ricerca e Innovazione” (costo totale complessivo: 317,8 milioni di euro) comprende, infatti, i progetti: 

• Insediamento della facoltà di Ingegneria nell’ambito del Polo tecnologico in località Erzelli. Costo totale del progetto: 140 milioni di euro120 • Costituzione del Distretto ligure per le tecnologie marine nell’area della Spezia 

• Interventi strutturali nei Poli universitari decentrati 

• Programma triennale per la ricerca e innovazione - progetti integrati ad alta tecnologia: 

• Costituzione di Poli di Ricerca e Innovazione 

• Progetti di ricerca - Piattaforme tecnologiche 

119 Per l’avanzamento del programma si rimanda alla scheda “Artigianato e PMI” 

120 Cofinanziati con la misura 1.1. “Poli di innovazione e sistema della ricerca” - POR FESR 2007-2013. 


Il “Via” al progetto Erzelli 

Nel 2009 sono iniziati i lavori per la realizzazione sulla collina degli Erzelli, 

sopra Cornigliano a Genova, del parco scientifico e tecnologico che 

vedrà insieme aziende ad alta tecnologia e sedi di ricerca dell’Università, 

la Facoltà di Ingegneria, e del Cnr. Il progetto – promosso dal consorzio 

Dixet , presieduto da Carlo Castellano - è stato appoggiato sin dall’inizio 

dalla Regione Liguria, che si è fatta garante in particolare del finanziamento 

del trasferimento della Facoltà di Ingegneria dall’attuale sede nel 

quartiere di Albaro nell’area degli Erzelli. Una operazione il cui costo è 

stato indicato in 140 milioni di euro, oggi garantiti da finanziamenti regionali (25 milioni dai fondi Fas), statali, e dai proventi dell’alienazione 

delle proprietà dell’Università. I calcoli dei progettisti prevedono che, alla fine, quando líntero complesso sarà pronto, 

agli Erzelli ci saranno aziende che daranno lavoro a diecimila persone, unúniversità che nei giorni feriali ospiterà fino a quattromila 

professori e studenti, e un migliaio di abitazioni dove vivranno circa 3.500 residenti. In totale circa 17 mila persone. 

Focus: i principali interventi realizzati 

I distretti tecnologici 

La finalità dei distretti tecnologici è quella di far cooperare il mondo dell’università e della ricerca con quello delle grandi 

e piccole imprese in progetti di innovazione tecnologica. 

Il Distretto dei sistemi intelligenti integrati 121 (SIIT Scpa) nasce con lo scopo di realizzare un sistema integrato tra grande 

industria, piccola e media impresa, Università di Genova, istituzioni pubbliche, di ricerca, finanziarie, con particolare attenzione 

allo sviluppo di attività di ricerca industriale e della correlata formazione. 

Con la sottoscrizione dell’APQ nel settembre 2005 (rivisitato nel 2007 e 2008) tra Regione Liguria, Ministero dell’Economia 

e MIUR, sono state identificate le sei linee di attuazione dell’operatività del Distretto. Le risorse previste nell’Accordo ammontano 

a circa 80 Milioni di euro; ad oggi, possono dirsi impegnate risorse per circa 36 Milioni di euro: 

• 20 milioni di euro 122 sono stati destinati a progetti di ricerca industriale da realizzarsi nell’ambito del SIIT; 

• il 23% delle risorse sono relative al FESR - Docup Obiettivo 2 (2000-2006): tali risorse hanno permesso, in particolare, 

il finanziamento di studi di fattibilità (fino alle fasi di sperimentazione e prototipizzazione) su problematiche inerenti l’innovazione 

tecnologica comune a gruppi significativi di PMI, in grado di determinare condizioni di sviluppo competitivo 

nel contesto produttivo locale; 

• 6 Milioni di euro (risorse CIPE) sono stati impiegati per la creazione di laboratori, la cui inaugurazione è prevista per i 

primi mesi del 2010; 

• circa 700.000 Euro (risorse FSE Docup Obiettivo 3) sono state destinate ad un Master Universitario di secondo livello 

in “Tecnologie avanzate per sistemi intelligenti integrati” svoltosi tra marzo e luglio 2008; 

• le restanti risorse, di fonte privata, sono state destinate alla copertura dei costi di avvio e gestione del Distretto (poco 

meno di 800.000 Euro). 

ll Distretto ligure per le tecnologie marine (DTM) della Spezia si concentra sul comparto della nautica e delle tecnologie del mare. 

Il progetto per la sua costituzione prende avvio nel giugno 2005, con l’Intesa siglata tra Regione Liguria, Provincia e Comune della 

Spezia. 

La costituzione si ha, poi, con il Protocollo d’Intesa siglato con il Ministero dell’Università e Ricerca il 18 aprile 2008, che prevede: 

• l’attivazione di infrastrutture condivise per la ricerca e la sperimentazione nel settore delle tecnologie marine, ad esempio sistemi 

navali per la difesa, per la cantieristica navale e per la cantieristica diportistica, di sistemi di monitoraggio, bonifica e sicurezza; 

121 Costituito il 23 marzo del 2005 in Liguria, il Distretto Tecnologico sui Sistemi Intelligenti Integrati (SIIT) è orientato verso molteplici settori produttivi, con 

particolare attenzione alla infomobilità e alla qualità della vita (ambiente, sicurezza e salute). 

122 Risorse ministeriali. 

REGIONE LIGURIA 84









• l’attivazione di progetti di ricerca; 

• la promozione dello sviluppo tecnologico e della formazione di personale qualificato nei settori delle tecnologie marine; 

• la promozione della crescita dell’imprenditorialità nell’area del distretto, con attenzione all’alta tecnologia 

Per la realizzazione del DTM sono state attratte risorse pubbliche pari a 50 milioni di euro provenienti dai principali programmi 

regionali (Programma Attuativo Regionale FAS, Programmi Operativi Regionali FESR e FSE). 

I Poli di innovazione e le piattaforme tecnologiche 

La L.R. n. 2/2007 promuove i Poli di ricerca e innovazione, intesi come raggruppamenti di imprese innovatrici e organismi 

di ricerca, attivi in un determinato settore e destinati a stimolare l’attività innovativa, incoraggiando l’interazione intensiva, 

l’uso in comune di installazioni e lo scambio di conoscenze ed esperienze. 

Nel piano triennale sono state individuate le Piattaforme tecnologiche sulle quali verranno costituiti i Poli di innovazione, 

intese come progetti di ricerca ed innovazione di grande impatto sull’assetto economico-tecnologico-sociale e finalizzati 

a creare grandi aree di cooperazione innovativa e di ricerca nel tessuto della PMI, della grande impresa, del comparto infrastrutturale 

regionale e dei servizi, dell’Università e dei Centri di Ricerca, per un netto miglioramento del quadro competitivo 

e di internazionalizzazione regionale. 

E’ in fase di predisposizione il bando per la costituzione dei Poli di Ricerca ed innovazione, con una dotazione complessiva di 

22 milioni di euro nel triennio, che riguarderà le seguenti piattaforme tecnologiche: 

• Automazione intelligente: automazione, informatizzazione, intelligenza artificiale e Robotica per l’innovazione della produzione, 

dei servizi pubblici e privati, della P.A. e per il miglioramento della vita individuale e collettiva; 

• Energia in Liguria: produzione, distribuzione, consumo di energia; sviluppo di nuove fonti e innovazione delle fonti tradizionali, 

anche con riferimento alle tecnologie degli impianti nucleari, sistemi avanzati di distribuzione e di contenimento dei 

consumi; 

• Scienze della vita, biotecnologie e applicazioni sicure: innovazioni di processo e di prodotto; impatti sulla produzione, sul 

consumo e sulla qualità della vita individuale e collettiva; 

• Automazione supervisione, Sicurezza nei trasporti e nella logistica :trasporti e logistica; portualità e intermodalità; aspetti 

tecnologici, organizzativi, gestionali e istituzionali nel funzionamento dei sistemi aziendali e del sistema territoriale ligure; sistemi 

di sicurezza nel campo dei trasporti; 

• Tecnologie del Mare e ambiente marino: tecnologie marittime, management, diritto e protezione civile nella valorizzazione 

e nella tutela delle risorse marine/costiere regionali. 

Il Centro delle Biotecnologie Avanzate (CBA) 

In questa legislatura il CBA è stato sostenuto dalla Regione con incentivi finanziari destinati a progetti di ricerca di grande rilevanza. 

In particolare la Regione Liguria ha messo a disposizione del CBA l’importo di 830.000 Euro per lo svolgimento di ricerche 

nell’ambito della collaborazione scientifica con la Regione Piemonte, incentrate, per il 2008, sui settori delle cellule 

staminali e dell’imaging “in vivo”, estesi dal 2009, ad altri settori della ricerca biotecnologica, valutata come area prioritaria di 

sviluppo da entrambe le Regioni. Inoltre attraverso l’APQ Ricerca Scientifica II integrativo sono stati cofinanziati con risorse 

FAS per euro 2.500.000 progetti di ricerca aventi quale soggetto attuatore il CBA e con la rimodulazione del medesimo APQ 

del 28/10/2009 è stato approvato il finanziamento di ulteriori sei progetti di ricerca per un ammontare di risorse FAS pari ad 

euro 1.000.000,00. Tali cofinanziamenti attivano un ammontare complessivo di risorse di circa 5.000.000,00 euro destinati 

alla ricerca nelle biotecnologie. 

Academy point 

Si ricorda anche l’istituzione di 7 academy point quali laboratori didattici attrezzati con moderne tecnologie per la comunicazione 

a vantaggio dell’Università e delle sue sedi decentrate e per attività formative di carattere regionale. Lo stanziamento 

per gli accademy point è stato di circa 2 milioni di euro. La loro localizzazione è a Genova e a Savona presso il polo universitario, 

alla Spezia, a Imperia e a Chiavari in siti riferibili alle ASL, a Cairo Montenotte presso il centro polifunzionale del Comune. 

Percorsi di alta formazione 

In data 13/03/2009 con Dgr n. 283 sono stati ammessi al finanziamento 12 master universitari di I e II livello , in aree tematiche 

di interesse regionale, finanziati a valere su FSE 2007-2013 asse IV “Capitale Umano” per un ammontare complessivo di 

risorse pari a euro 3.024.115. 


A seguito della definizione della misura relativa al finanziamento di borse triennali di dottorato di ricerca con Dgr 12/05/2009, 

n.553 è stato approvato il bando relativo ai dottorati di ricerca, e con dgr n. 956 del 14/07/2009 sono stati ammessi a finanziamento 

40 interventi relativi al finanziamento altrettante borse triennali di dottorato, presentati dall’Università degli Studi di 

Genova, per un ammontare complessivo di risorse pari ad euro 3.000.000. 

Istituto Italiano di Tecnologia 

Ammonta a 11,5 milioni l’investimento della Regione 

Liguria nell’IIT, Istituto italiano di tecnologia per la predisposizione 

della nuova sede di Morego: l’impegno 

era stato preso per il biennio 2007 - 2008 ed è stato 

onorato a fine 2008 con una seconda tranche di 5,5 

milioni che completa la prima di 6 milioni, già erogata 

nel corso del 2007. Una realtà italiana e ligure, un’eccellenza 

nella ricerca in Europa, un modello di meritocrazia. 

L’IIT, che dal 2005 ha la sede a Genova, in pochi anni ha portato in Liguria oltre 300 ricercatori da 27 paesi. 

Quelli che già sono al lavoro sono stati scelti in base a rigorosi criteri meritocratici e hanno avviato le attività dei tre dipartimenti 

(robotica, neuroscienze, farmacologia) e dei tredici laboratori trasversali che forniscono facilities (come officine 

meccaniche ed elettroniche) ai dipartimenti. Ad oggi hanno già prodotto trecento pubblicazioni di carattere scientifico e 

hanno avviato dodici progetti innovativi. 

Altri interventi per l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo 

• Supporto allo sviluppo ad Erzelli del “progetto Leonardo” ed alla realizzazione in loco del nuovo Centro di Ricerca e Sviluppo 

della Ericsson 123 . 

• Adesione alla fondazione Ansaldo e, attraverso questa, sostegno alle attività di alta formazione del Gruppo Finmeccanica. 

• Approvazione e finanziamento per oltre 1 milione di euro dell’osservatorio astronomico sul monte Antola. 

• Realizzazione di una Piattaforma Tecnologica nell’area Ferrania 124 . 

Il quadro orientativo di risorse che il Programma triennale individua, può essere così schematizzato: 

Importi in euro. 


Obiettivi strategici FSE FESR FAS Fondi Propri TOTALI 

1. Sviluppare le risorse umane e l’offerta di ricerca 12.000.000 1.000.000 41.000.000 1.000.000 55.000.000 

2. Potenziare la domanda delle imprese e delle istituzioni 1.000.000 12.000.000 14.000.000 9.000.000 36.000.000 

3. Sviluppare e rafforzare la governance 2.000.000 2.000.000 8.000.000 4.000.000 16.000.000 

TOTALE 15.000.000 15.000.000 63.000.000 14.000.000 107.000.00 

Si tenga conto che le risorse FSE, FESR e dei fondi propri regionali sono rapportati al periodo di vigenza del programma, 

mentre le risorse FAS afferiscono al periodo 2007-2013. 

123 Cfr. scheda Industria 

124 Cfr. scheda Industria 

REGIONE LIGURIA 86









Politiche per il lavoro e la stabilizzazione 

del precariato 


“La tradizione portuale e industriale di questa regione ha formato generazioni 

di uomini e di donne ai quali il lavoro ha garantito non solo reddito, ma anche 

una profonda identità, un forte senso di coesione sociale e una grande dignità. 

Sempre più spesso invece per le ragazze e i ragazzi di oggi il lavoro è sinonimo 

di precarietà e non riesce più a garantire questi valori e queste opportunità. 

Per questo noi vogliamo anche per i nostri figli un lavoro stabile e sicuro…” 

Obiettivo 

Una buona occupazione per tutti 

A partire dagli anni ’90, in Italia come in Europa, le Regioni sono state chiamate 

ad attuare la strategia per l’occupazione definita a Lisbona, che punta 

su uno sviluppo armonico della società della conoscenza e sul potenziamento 

e la valorizzazione delle risorse umane per la crescita e la competitività del sistema 

produttivo. 

Anche la Regione Liguria ha inteso collocarsi all’interno di questo importante 

processo operando per rendere concreto ed attuabile il diritto al lavoro di ogni 

persona ed in particolare, ad un lavoro dignitoso e sicuro, così da garantire l’accesso 

a quei diritti di cittadinanza sociale che, nel dettato costituzionale italiano, 

sono indissolubilmente connessi alla condizione stessa di lavoratori. 

In tal senso, il programma del governo regionale ha previsto espliciti interventi 

per ampliare la base occupazionale delle imprese, per accompagnare e sostenere 

i processi di inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro, con l’obiettivo 

di superare i fenomeni di precarietà. 

Il modello di governance che si è scelto di attuare si fonda sulla cooperazione 

istituzionale tra Regione, Amministrazioni Provinciali ed Enti Locali e sul partenariato 

con le organizzazioni di rappresentanza degli interessi comuni e del volontariato, 

operando non più in chiave riparatoria, ma anticipando eventuali 

fenomeni critici. 

A tal fine, la Regione ha attuato una serie di misure tra cui: 

Una nuova legge sull’accoglienza dei cittadini extracomunitari 

La L.R. del 20 febbraio 2007, n. 7 “Norme per l’accoglienza e l’integrazione sociale 

delle cittadine e dei cittadini stranieri immigrati” ha colmato il vuoto legislativo 

in materia di immigrazione. La Regione Liguria è stata tra le prime regioni italiane, 

dopo l’Emilia Romagna e il Friuli, a dotarsi di un testo quadro tale da definire le 

strategie sul fronte delle politiche abitative, dell’assistenza sanitaria, dei servizi 

sociali, dell’istruzione, della formazione e riqualificazione professionale, nonché 

dell’inserimento lavorativo e del sostegno alle attività imprenditoriali. 

Per l’attuazione della legge sono stati stanziati inizialmente 960 mila euro; 

per gli anni successivi si ricorre all’utilizzo degli stanziamenti iscritti nel bilancio 

regionale 125 . 

Per maggiori dettagli si rimanda alla scheda “Flussi migratori”. 

125 Per il 2008 sono stati stanziati 500 mila euro e 380 mila nel 2009. 


Una nuova legge sulla sicurezza e qualità del lavoro 

Grazie all’emanazione della L.R. del 13 agosto 2007, n. 30 “Norme regionali per la sicurezza e la qualità del lavoro”, la Regione 

intende farsi promotrice di una politica attiva per la qualità e la sicurezza del lavoro, individuando azioni di indirizzo e di coordinamento 

degli interventi della pubblica amministrazione attraverso il Comitato Regionale della Sicurezza e la Commissione 

Regionale per l’emersione. 

Tramite la collaborazione con l’Università, il Governo Regionale intende incoraggiare il sistema dell’istruzione e della formazione 

professionale e nel contempo, insieme con le associazioni di rappresentanza, promuove azioni mirate nel campo dell’informazione 

e della formazione di tutti i soggetti coinvolti, a vario titolo, nella sicurezza sul lavoro. 

Un altro forte impegno si è realizzato sul fronte del contrasto al lavoro irregolare ed all’economia sommersa. 

Attuativamente, la L.R. 30/2007, stabilisce: 

a) l’estensione del DURC 126 , prima obbligatori solo in ambito edilizio, a tutti i settori e tutte le tipologie di appalti; 

b) il coordinamento degli interventi e di tutti i soggetti coinvolti sul territorio affinché si attuino azioni di vigilanza; 

c) l’introduzione della cultura della responsabilità sociale dei datori di lavoro, pubblici e privati; 

d) l’introduzione di incentivi e contributi per le piccole imprese affinché si impegnino nel settore della sicurezza; 

e) l’esclusione delle aziende che non rispettano le norme previste in materia di sicurezza da ogni appalto regionale e l’impossibilità 

di accedere ad eventuali contributi per cinque anni. 

Una nuova legge sulla promozione occupazionale 

Tramite la L.R. del 1 agosto 2008, n. 30 127 , la Regione Liguria completa il quadro degli interventi in tema di politiche del lavoro. 

Il testo ha una forte impronta programmatica che intende anticipare i cambiamenti, ove possibile, e gestirli nel modo più appropriato, 

anche grazie a Piani Annuali per la crescita dell’occupazione che mobilitino le risorse necessarie per gli obiettivi 

strategici. Il modello proposto si fonda sulla cooperazione istituzionale tra Regione, Amministrazioni Provinciali ed Enti Locali 

e sul partenariato con le organizzazioni di rappresentanza degli interessi comuni e del volontariato. 

Tra le azioni più significative si ricordano: 

a) Gli incentivi per la creazione di nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato e per la stabilizzazione dei dipendenti precari 

che possono essere assunti in presenza di accordi stipulati con i sindacati; 

b) I progetti personalizzati di inserimento per i disoccupati di lunga durata o a rischio di esclusione a motivo dell’età; 

c) I contributi per l’attivazione dei tirocini presso le aziende; 

d) I servizi per lo sviluppo dell’imprenditorialità e del lavoro autonomo; 

e) Gli incentivi per sostenere l’occupazione giovanile; 

f) Gli interventi destinati alle donne per la conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro; 

g) La ridefinizione del sistema informativo regionale del lavoro; 

h) La realizzazione del piano d’informazione e di comunicazione che la Regione ha attuato nell’ottica della collaborazione istituzionale 

e di concertazione con le parti sociali per assicurare un’adeguata accessibilità ai cittadini ed alle imprese ai servizi 

per il lavoro. 

All’interno di questo quadro normativo, si inseriscono i maggiori interventi realizzati dal Governo Regionale a sostegno della 

piena e buona occupazione: 

Lo sviluppo di azioni per il sostegno all’inserimento lavorativo 

a) “Ricomincio da 40” è un progetto destinato a lavoratori con più di quarant’anni di età 128 , disoccupati o posti in mobilità ai 

sensi della vigente normativa, prevede percorsi di orientamento e supporto alla ricollocazione mediante tecniche di outplacement, 

tirocini, incroci tra domanda e offerta. Il progetto prevede inoltre la destinazione di un incentivo di 5.000 euro 

per le imprese che intendano assumere personale a tempo indeterminato 129 . Per il programma sono stati stanziati 

1.200.000 euro 130 . Le persone ricollocate sono state 304 in totale, così ripartite: 

126 Il DURC è un documento rilasciato dall’Ente di previdenza sociale all’impresa, attestante l’avvenuto pagamento di tutti gli oneri contributivi relativamente 

a dipendenti e collaboratori. 

127 L.R. del 1 agosto 2008, n. 30 “Norme regionali per la promozione del lavoro” 

128 Nel dettaglio il progetto è destinato a 500 lavoratori, di cui almeno la metà donne, che risultino immediatamente disponibili al lavoro e che siano iscritti ai 

Centri per l’Impiego della Liguria. 

129 Sia full time che part time, basta che l’impegno sia superiore alle 30 ore settimanali. 

130 Fondi a valere sul Programma Operativo Regionale OB3 del Fondo Sociale Europeo (FSE) 2000-2006. 

REGIONE LIGURIA 88


b) “PARI” è un programma di azione per il reimpiego di lavoratori svantaggiati 131 che consiste nella promozione di percorsi formativi 

in supporto alla ricollocazione e alla creazione di impresa: ai 1.800 lavoratori coinvolti nel progetto sono stati erogati voucher formativi 

del valore di 1.000 euro ciascuno per partecipare a percorsi formativi personalizzati, in modo da consentire loro di adeguare 

le proprie competenze sulla base di uno specifico progetto di inserimento individuale, nonché di garantire un sostegno al reddito 

per coloro che non percepiscono indennità o sussidi. Nello stesso tempo, alle imprese che hanno assunto i lavoratori a tempo 

indeterminato 132 sono stati concessi contributi di 5.000 euro. Il progetto PARI è stato realizzato grazie a risorse stanziate dalla 

Regione Liguria nella misura di 4,3 milioni di euro ai quali si aggiungono ulteriori 3 milioni di euro grazie all’utilizzo di fondi messi 

a disposizione dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. A settembre 2007, i lavoratori ricollocati sono stati complessivamente 

854 133 . Visto l’interesse riscontrato, il progetto PARI è stato rifinanziato nel 2008. 


c) Anticipo della Cassa Integrazione, grazie alla L.R. del 1 agosto 2008, n. 30 e in particolare all’art. 49 che prevede la creazione 

di un apposito fondo di garanzia presso F.I.L.S.E. SpA, a tutela dei lavoratori assoggettati al trattamento straordinario di integrazione 

salariale. Per il fondo è stata prevista una dotazione iniziale di 290.000 euro, grazie ai quali la Regione Liguria garantisce 

ai lavoratori un prestito che potrà essere immediatamente richiesto al proprio istituto di credito per ottenere l’anticipo del trattamento 

mensile che verrà erogato dall’INPS. In questo modo i lavoratori potranno disporre di denaro contante in breve tempo, 

senza attendere che siano ultimate le procedure per vedersi riconosciuta la Cassa Integrazione e i lavoratori non dovranno pagare 

gli interessi sul prestito, che saranno a carico del Fondo Regionale per l’Occupazione e della banca erogante 134 . 

Stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari 

A causa della crisi economica internazionale, nonostante le iniziative messe in campo dalla Regione Liguria, i precari negli ultimi anni 

sono aumentati, diventando un fenomeno ad elevato impatto sociale che riguarda i giovani ma anche le famiglie. A tal scopo si è 

deciso di portare avanti un’azione ad ampio raggio per contrastare il fenomeno non solo nella Pubblica amministrazione, ma anche 

nelle aziende private, che contano circa 100.000 precari, coinvolgendo su questo anche le Province liguri. 










Ricollocati a tempo indeterminato Ricollocati oltre i 4 mesi Ricollocati sotto i 4 mesi Contratti in scadenza entro 2009 

99 122 83 99 

Savona Genova Imperia La Spezia Totali 

Sostegno al reddito Totale ricollocazioni 6 31 2 10 49 

Bonus assunzionali N. ricollocazioni a t. indeterminato 25 110 28 16 179 

Voucher formativi Totale ricollocazioni voucher (tempo indeterminato e determinato) 34 27 46 53 160 

Assunzioni complessive Totale ricollocazioni 67 180 76 85 388 

Stabilizzazione dei precari settore pubblico 

Regione Liguria 240 

Datasiel 223 

Enti regionali 123 

Enti parco 4 

Sanità (esclusa ricerca) 1.257 

Totale 1.847 

131 La priorità è riconosciuta a lavoratori in mobilità ordinaria o provenienti da aziende con accordi di Cassa Integrazione Speciale e Mobilità in Deroga, a disoccupati 

non in possesso di agevolazioni all’assunzione e non percettori di indennità e a persone sottoposte a misure restrittive. 

132 Come sopra, sia full time che part time, basta che l’impegno sia superiore alle 30 ore settimanali. 

133 Di cui 333 a tempo indeterminato e 515 a tempo determinato. Tutti gli incentivi hanno avuto molto gradimento, sia l’erogazione di sostegni al reddito dell’importo 

di 450 euro per una durata massima di dieci mesi, che hanno portato alla ricollocazione di 142 lavoratori; sia i bonus del valore di 5.000 euro destinati alle imprese 

che hanno stipulato contratti a tempo indeterminato e che hanno portato alla ricollocazione di 155 lavoratori ed anche gli assegni formativi del valore di 1.000 

euro ciascuno che hanno visto l’assunzione di 560 lavoratori. 

134 L’accordo è stato possibile grazie alla collaborazione di FILSE, incaricata di costituire il fondo, ma soprattutto grazie alla grande disponibilità mostrata dal sistema 

bancario, attraverso l’ABI. 


Nel settore pubblico 135 sono state realizzate 1.847 stabilizzazioni 136 di cui quasi il 70% nel sistema sanitario regionale, nonostante 

il processo di razionalizzazione attuato nel corso della legislatura. 

Nel settore privato, un progetto organico triennale ad opera dell’Agenzia Liguria Lavoro, prenderà il via nel corso del 2009 

con una destinazione finanziaria di 15 milioni di euro dal Fondo Sociale Europeo. Il programma ha una durata triennale e deve 

sviluppare attività orientativa e di sviluppo delle competenze per almeno 5.000 lavoratori coinvolgendo 300 aziende. 

Interventi a sostegno delle situazioni aziendali di crisi 

Nel corso della legislatura, la Regione Liguria ha costantemente supportato, attraverso la propria attività, le situazione di crisi 

a grave rischio occupazionale che hanno colto alcune realtà del territorio. 

Nel 2009, a seguito della grave crisi economica internazionale, la crisi si è acuita e la Regione ha visto aumentare, rispetto al 

2008, di oltre il 2000% le domande di richiesta di concessione di ammortizzatori in deroga, così come le richieste di Cassa 

Integrazione straordinaria, ai sensi della legge 223/1991. 

In questo contesto, si sottolineano in particolare gli interventi predisposti a sostegno di: 

a) la società Ferrania Technologies Spa di Cairo Montenotte 137 , nonostante i ripetuti tentativi di rilancio aziendale 138 , non è 

ancora uscita dalla crisi. Per un suo rilancio è stato individuato, tra gli altri strumenti, quello dei Cantieri Scuola/Lavoro 139 , 

prevedendo la partecipazione finanziaria della Regione agli interventi ed impegnando lavoratori percettori di C.I.G.S. provenienti 

da Ferrania e da aziende operanti nel relativo indotto titolari di ammortizzatori sociali in deroga, integrandone il 

salario. La Deliberazione della Giunta Regionale dell’11 dicembre 2008, n.1635 ha provveduto ad approvare il relativo Protocollo 

d’Intesa, ad autorizzare l’apertura e la gestione dei cantieri scuola e lavoro presentati dalla Provincia di Savona ed 

a trasferire alla stessa Provincia le risorse necessarie per l’impiego temporaneo e straordinario di 200 lavoratori su un totale 

di 350 operai percettori di C.I.G.S. 

b) ILVA: l’accordo di programma relativo alla bonifica, risanamento ambientale, conversione e sviluppo del polo siderurgico 

Ilva di Genova Cornigliano 140 ha previsto tra l’altro, all’art. 23, interventi per la salvaguardia occupazionale. In particolare, 

si è disposto il ricorso alla C.I.G.S. per 650 lavoratori, per riorganizzazione/ristrutturazione dello stabilimento. Durante tale 

periodo, al fine di garantire ai suddetti lavoratori un livello reddituale in misura quanto più possibile simile all’ultima retribuzione 

percepita, la Regione ha avviato la realizzazione di progetti di pubblica utilità effettuati dagli Enti Locali con l’utilizzo 

diretto dei lavoratori provenienti dallo stabilimento ILVA e, ai lavoratori disponibili a partecipare ai progetti, è stata riconosciuta 

un’integrazione economica durante tutto il periodo della C.I.G.S. 

c) SP.EL. srl ex San Giorgio: la crisi produttiva ha coinvolto anche la SP.EL. S.r.l San Giorgio, storica azienda della Spezia 

produttrice di lavatrici, che nonostante gli interventi da parte delle istituzioni, ha cessato la propria attività in data 31 dicembre 

2008. I 125 lavoratori in organico sono stati posti in C.I.G.S. a zero ore, per dodici mesi. La Regione Liguria, attraverso la 

Provincia della Spezia e in accordo con le OO.SS., ha dato avvio ad un programma integrato sperimentale che prevede 

un percorso di ricostruzione dei profili professionali, di accompagnamento e di orientamento alla ricerca attiva del lavoro. 

Sono inoltre previsti percorsi formativi e sostegni finanziari per quei lavoratori che dimostrano forti interessi ad intraprendere 

attività imprenditoriali. 

Interventi per promuovere la qualità, la regolarità e la sicurezza sul lavoro 

Con la L.R. 30/2007, la Regione persegue l’obiettivo prioritario di creare e promuovere un lavoro di qualità, che non può 

essere disgiunto dal concetto di lavoro sicuro e regolare; lavoro di qualità significa anche lavorare in presenza di contratti regolari, 

in condizioni di sicurezza dei luoghi di lavoro, promuovendo l’adozione da parte dei datori di lavoro di pratiche socialmente 

responsabili, nel pieno rispetto della normativa di tutela dei lavoratori e di difesa dell’ambiente. 

Con tale finalità, nell’ambito della programmazione regionale, sono stati realizzati specifici interventi in materia di sicurezza, 

regolarità e qualità del lavoro che sono di seguito sinteticamente descritti: 

a) Bando regionale art. 10 L.R. 30/07 “Misure per la promozione e il sostegno del lavoro regolare dei cittadini immigrati”: l’intervento, 

che prevede uno stanziamento di 200.000 euro e si rivolge a Enti Locali ed Enti Pubblici, in parternariato tra loro 

135 Regione Liguria, Sanità ed Enti collegati. 

136 Stabilizzazioni previste al 31/12/2009. 

137 Si rimanda alla scheda Industria. 

138 “Protocollo d’Intesa per lo sviluppo della Val Bormida” sottoscritto il 2 luglio 2005. 

139 di cui all’articolo 37 della citata legge regionale del 1 agosto 2008, n.30 “Norme regionali per la promozione del lavoro”. 

140 Sottoscritto a livello ministeriale in data 29/11/1999, successivamente modificato con apposito Atto in data 27/09/2005. 

REGIONE LIGURIA 90

o con altri soggetti, è finalizzato a promuovere la realizzazione di progetti volti a favorire l’inserimento lavorativo di soggetti 

a rischio di lavoro irregolare o sommerso, attraverso risposte professionali appropriate e adeguate, contribuendo 

ad ampliare la base occupazionale dei cittadini immigrati con azioni volte alla qualificazione del lavoro per favorire 

forme di lavoro regolare. Al termine della fase istruttoria sono stati ammessi a finanziamento 141 i seguenti progetti: 

i)Progetto “Inserimento lavorativo donne straniere” coordinato dal Comune di Genova, allo scopo di sostenere il lavoro 

regolare dei cittadini immigrati ed, in particolare, delle donne straniere vittime di tratta che si rivolgono alla rete territoriale 

dei servizi per iniziare percorsi di inclusione sociale attraverso il lavoro; ii) “Lavor-Azioni di progetto di sostegno al lavoro 

regolare di cittadini immigrati” coordinato dal Comune di Rapallo 142 , ha come obiettivo la realizzazione di interventi volti 

alla promozione e al sostegno del lavoro regolare dei cittadini immigrati a rischi di lavoro irregolare e/o sommerso, favorendone 

l’inserimento lavorativo attraverso una maggiore qualificazione professionale relativamente al settore terziario/servizi. 

Il progetto prevede, oltre ad azioni di sostegno linguistico e percorsi formativi, la sensibilizzazione dei 

responsabili delle imprese del territorio, con l’obiettivo di favorire l’inserimento lavorativo di diversi soggetti tramite 

stage, tirocini e borse lavoro e contratti a tempo indeterminato sulla base degli incentivi previsti. 

b) Bando regionale artt. 8 e 13 L.R. 30/07 “Misure per promozione della salute e della sicurezza sul lavoro e della responsabilità 

sociale negli Enti Pubblici”: l’intervento, che prevede uno stanziamento di 150.000 euro e si rivolge a Enti 

Locali, Enti Pubblici, Enti del settore regionale allargato, è finalizzato a promuovere la realizzazione di progetti di informazione/aggiornamento 

in tema di sicurezza sul lavoro rivolti a datori di lavoro e lavoratori del settore pubblico ed a 

promuovere la diffusione dei temi della responsabilità sociale negli enti pubblici e tramite l’adozione di pratiche socialmente 

responsabili. Tutte le risorse sono state assegnate e sono stati finanziati 10 interventi progettuali. 

c) Bando regionale art 8 L.R. 30/07 “Misure per la promozione della salute e della sicurezza sul lavoro nelle imprese”: 

l’intervento, che prevede uno stanziamento di 150.000 euro e si rivolge a Associazioni datoriali, Organizzazioni sindacali, 

Enti bilaterali anche in partenariato con Enti Locali ed Enti Pubblici anche economici, è finalizzato a promuovere la realizzazione 

di progetti di informazione/aggiornamento in tema di sicurezza sul lavoro e rivolti a datori di lavoro e lavoratori. 

Tutte le risorse sono state assegnate e sono stati finanziati 6 interventi progettuali. 

d) Bando regionale art.11 L.R. 30/07 “Incentivi per la realizzazione di investimenti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”: l’intervento 

mette a disposizione di piccole e micro imprese 143 operanti nei settori di maggior rischio e con sedi operative 

in Liguria, 1.000.000 euro per la realizzazione di interventi di miglioramento del livello di sicurezza di impianti e attrezzature 

o l’adozione di sistemi di gestione della sicurezza con conseguimento della relativa certificazione. Sono pervenute 

197 domande per un ammontare complessivo di quasi 6.000.000 euro. L’istruttoria è tuttora in corso, tuttavia ad oggi 

sono state ammesse a finanziamento 22 richieste per un impegno di spesa di 800.000 euro. 

e) Campagna di comunicazione generale sulla sicurezza nell’ambito del Protocollo d’Intesa stipulato con INAIL e delle 

iniziative congiunte promosse da Regione Liguria e INAIL in materia di salute e sicurezza sul lavoro. La campagna è rivolta 

in generale a tutta la popolazione, ed in particolare è destinata a lavoratori e datori di lavoro, per promuovere una 

cultura diffusa della salute della sicurezza sul lavoro e della prevenzione dei rischi. 

f) Campagna di comunicazione su sicurezza e regolarità del lavoro rivolta a giovani e studenti e che prevede la realizzazione 

di un evento “lancio” nell’ambito di Orientamenti 2009 e la produzione e distribuzione di depliant informativi finalizzati 

a sensibilizzare i giovani sui rischi del lavoro non regolare e a fornire prime informazioni sull’ingresso regolare 

nel mondo del lavoro e sulla contrattualistica di riferimento. 

Interventi in materia di responsabilità sociale dei datori di lavoro e qualità del lavoro 

In materia di responsabilità sociale, nel cui ambito rientra lo stesso bilancio di mandato quale strumento di rendicontazione 

della gestione di un Ente Pubblico rapportato ad un determinato periodo, si evidenzia l’avvio delle seguenti iniziative: 

a) Bandi regionali artt. 13 e 14 L.R. 30/07 “Misure e incentivi per la promozione della responsabilità sociale nelle imprese e 

negli enti pubblici” che hanno finanziato interventi finalizzati alla promozione della Responsabilità sociale dei datori di lavoro, 

sia imprese che pubbliche amministrazioni, quale strumento per l’innalzamento della qualità del lavoro e il miglioramento 

della competitività del sistema produttivo e prevedono l’erogazione di incentivi per l’adozione di codici di condotta etici e 

141 Per un ammontare complessivo di 150.000 euro. 

142 In partenariato con i Comuni di Rapallo, Santa Margherita Ligure, Portofino e Zoagli. 

143 Per la definizione si rimanda alle normative comunitarie in materia. 










di modelli di rendicontazione, lo sviluppo di sistemi di gestione della responsabilità sociale e l’acquisizione di certificazioni, nonché 

l’adozione di linee guida e pratiche socialmente responsabili 144 , anche in riferimento alle risorse umane e alla formazione 145 . 

b) Laboratorio regionale sperimentale sulla responsabilità sociale d’impresa finalizzato a promuovere la diffusione della cultura 

e delle pratiche di responsabilità sociale presso le imprese liguri, che ha consentito di redigere e testare le Linee Guida per 

le micro, piccole e medie imprese liguri che intendano avviare percorsi di responsabilità sociale. Il 19 ottobre 2009, presso 

la sede di Unioncamere, si è svolto l’evento conclusivo del progetto finalizzato alla presentazione del percorso sperimentale 

realizzato, dei risultati conseguiti e della pubblicazione “Responsabilità Sociale d’impresa – Linee guida per le piccole e 

medie imprese”. 

c) Laboratorio sperimentale sulla rendicontazione sociale della Pubblica Amministrazione in Liguria per l’individuazione degli 

strumenti di gestione e partecipazione più opportuni per un’Amministrazione pubblica responsabile. Il progetto, realizzato 

in collaborazione con il Formez e con il coinvolgimento degli Enti locali e degli Enti pubblici del territorio, ha consentito la 

realizzazione di seminari e laboratori territoriali di sensibilizzazione e sperimentazione finalizzati a fornire conoscenze e strumenti 

utili allo sviluppo di percorsi di rendicontazione sociale da parte delle amministrazioni pubbliche del territorio. 

Riorganizzazione dei servizi al lavoro in attuazione della programmazione comunitaria 

Con l’applicazione del d. lgs. n. 469/97 e della L.R. n. 27/98 e successive modifiche 146 , si è data attuazione alla riforma dei 

servizi per l’impiego, che hanno acquisito una fisionomia completamente nuova rispetto alla situazione precedente. Alle Amministrazioni 

Provinciali sono state assegnate risorse 147 per complessivi 8 milioni di euro nell’ambito del POR CRO 148 - Obiettivo 

specifico “d): Aumentare l’efficienza, l’efficacia, la qualità e l’inclusività delle istituzioni del mercato del lavoro”. 

Sono state quindi approvate le relative Disposizioni Attuative 149 con le quali i Servizi al Lavoro ed, in particolare, i Centri per 

l’Impiego vengono avviati a consolidamento del funzionamento del sistema informativo, delle ricadute conoscitive del mercato, 

del rapporto di servizio con le aziende e degli interventi verso gli utenti svantaggiati. 

Per quanto riguarda i soggetti in situazione di svantaggio, si rileva che la loro presenza è trasversale: lo svantaggio sociale, 

così come definito dalla normativa vigente, è caratteristica di lavoratori utenti dei Centri per l’Impiego, così come di lavoratori 

del collocamento disabili. 

Nell’ambito dell’Osservatorio Regionale sul Mercato del Lavoro, dovranno pertanto essere condotte analisi particolareggiate 

per attivare interventi specifici e congiunti tra i due servizi provinciali. 

In conclusione, grazie alla loro riorganizzazione, i Servizi al Lavoro ed i Centri per l’Impiego rappresentano un servizio innovativo 

che comunque verrà ulteriormente ampliato e perfezionato per rispondere sempre meglio e puntualmente alle esigenze del 

territorio. 

A queste azioni si aggiungono gli interventi predisposti a seguito della recente crisi economica internazionale: nel mese di giugno 

2009, la Regione Liguria ha sottoscritto con le Parti Sociali e con gli altri soggetti istituzionali, due Accordi Quadro a sostegno 

del mondo del lavoro e delle imprese con un investimento complessivo di oltre 122 milioni di euro (derivante da fondi regionali, 

fondi statali e fondi europei). Per maggiori dettagli si rimanda al cap. 6 “Sconfiggere la crisi: la sfida del cambiamento”. 

144 Bando regionale art.14 L.R. 30/07 – stanziamento disponibile 140.000 euro - istruttoria tuttora in corso, tuttavia ad oggi sono state ammesse a finanziamento 

17 richieste per un impegno di spesa di 100.000 euro. 

145 Bando regionale art.13 L.R. 30/07 – stanziamento disponibile 50.000 euro interamente assegnato per il finanziamento di 5 progetti. 

146 Successivamente è intervenuta una nuova impostazione dei servizi introdotta dal D.P.R. n.442/2000, dai decreti legislativi n.181/2000 e n.297/2002, 

mentre con il decreto legislativo n.276/2003 sono state in particolare disciplinate le agenzie per il lavoro. 

147 In linea ed in evoluzione con le Disposizioni Attuative del P.O.R. Liguria dell’ Obiettivo 3 del F.S.E. 2000-2006, relative alla Misura A1, con le quali sono stati 

finanziati notevoli interventi di ristrutturazione e organizzazione dei Centri per l’Impiego provinciali, compresa la sperimentazione di attività e di servizi innovativi, 

nonché la realizzazione del Sistema Informativo del Lavoro. 

148 Programma Operativo Regionale Competitività Regionale e Occupazione 

149 Con deliberazione di Giunta Regionale n. 699/2008. 

REGIONE LIGURIA 92









Flussi migratori 

Immigrazione 


“Una Liguria vitale e attiva in tutti questi settori sarà capace non solo di dare 

lavoro ai nostri giovani, ma avrà sempre più bisogno di lavoratori immigrati. 

è nostro dovere attuare politiche di integrazione e di accoglienza, ricordandoci 

che anche i liguri sono stati un popolo di emigranti.” 

Obiettivi 

Promuovere l’accoglienza e l’integrazione sociale delle cittadine e dei cittadini 

stranieri immigrati, operando per l’affermazione e la difesa dei diritti 

fondamentali della persona umana. In particolare, garantire pari opportunità 

di accesso ai servizi ed il rafforzamento della parità di genere, prestando 

particolare attenzione ai processi di inserimento sociale ed alle 

forme di tutela rivolte a donne e minori. 

La Liguria è stata tra le prime regioni italiane a dotarsi di un testo quadro sull’immigrazione, 

grazie all’emanazione della L.R. del 20 febbraio 2007 n. 7. 

L’obiettivo principale di tale legge, costruita mediante un intenso confronto 

con le parti sociali e le associazioni impegnate sul campo, è quello di promuovere 

l’effettiva integrazione dei migranti nel tessuto sociale e culturale 

della regione, assicurandone il pieno riconoscimento dei diritti e degli interessi 

in tema di accoglienza, formazione professionale, istruzione, tutela e 

sicurezza del lavoro. 

Legiferando in proposito, Regione Liguria ha inteso agire in una logica di affermazione 

dei diritti umani, nel pieno rispetto della normativa europea e nazionale, 

mirando a produrre effetti positivi sull’intero territorio in termini di 

coesione sociale, qualità della vita e serena convivenza. 

La Regione ha il compito di programmare, coordinare e valutare tutti gli interventi 

che siano stati ritenuti rilevanti a seguito della concertazione con i 

soggetti e le associazioni che già operano nel circuito delle politiche per l’immigrazione. 

Per l’attuazione della legge la Giunta regionale ha stanziato: 

• 960 mila euro nel 2007; 

• 500 mila euro nel 2008; 

• 380 mila euro nel 2009. 

Per quanto concerne i temi previsti dalla legge regionale, i più rilevanti sono: 

• Assistenza sanitaria 

la Regione si impegna a promuovere le azioni necessarie a favorire l’accesso 

ai servizi sanitari da parte di tutti i cittadini stranieri immigrati presenti 

sul territorio regionale. Nel pieno rispetto dei trattati internazionali e 

della normativa nazionale, la Regione assicura l’erogazione delle cure urgenti 

ed essenziali ai cittadini non in regola con il permesso di soggiorno 

e presta particolare considerazione alla tutela e alla salute dei minori. Per 

i bambini ospitati da famiglie liguri durante soggiorni terapeutici, è prevista 

l’iscrizione al Servizio Sanitario Regionale. 


• Politiche abitative 

La Regione Liguria ha previsto, nell’ambito dei servizi socio assistenziali del territorio e tramite l’attivazione di Agenzie 

Sociali per la Casa, l’accesso facilitato all’alloggio da parte di cittadini italiani e stranieri in difficoltà. Ai cittadini stranieri 

regolarmente soggiornanti è garantito l’accesso agli alloggi di edilizia residenziale in condizioni di parità con i cittadini 

italiani. 

• Recupero delle persone assoggettate a schiavitù e violenza 

La Regione Liguria pone in atto misure a favore di tali soggetti, mediante azioni coordinate con gli Enti Locali, con le Associazioni 

di Volontariato, del Terzo Settore e della Cooperazione internazionale. 

• Strutture di incontro tra i popoli 

la Regione ha erogato contributi per il finanziamento di progetti presentati dagli Enti Locali per la creazione di luoghi di 

incontro tra cittadini di diverse nazionalità. 

• Interventi di integrazione e comunicazione interculturale 

La Regione Liguria promuove l’integrazione e lo sviluppo di relazioni interculturali: sono previsti contributi agli Enti Locali, 

alle organizzazioni del Terzo Settore, ai soggetti privati, agli organismi iscritti negli appositi registri per la realizzazione di 

tali interventi. 

La Regione riconosce il ruolo strategico della mediazione interculturale in tutti i settori pubblici e privati interessati dalla 

presenza di cittadini stranieri immigrati. Pertanto, Regioni e Province sostengono la realizzazione di corsi per la formazione 

e l’aggiornamento dei mediatori interculturali. 

• Istruzione ed educazione interculturale 

La Regione prevede incentivi per l’educazione alla cittadinanza, l’attività di mediazione interculturale, la sperimentazione 

e la diffusione di buone pratiche di educazione interculturale. In ambito scolastico, la legge regionale promuove iniziative 

volte all’accoglienza e alla realizzazione di attività interculturali, all’insegnamento della lingua italiana per stranieri e promuove 

l’adozione di un approccio interculturale da parte del corpo docente e delle strutture scolastiche. 

• Formazione professionale 

i cittadini stranieri immigrati hanno il diritto di accedere agli interventi di formazione e riqualificazione professionale in 

condizioni di parità con i cittadini residenti. La Regione sostiene percorsi formativi atti ad acquisire le competenze 

minime necessarie per l’inserimento nel mondo del lavoro promuovendo, in particolare, quelle azioni che tengano conto 

e valorizzino le esperienze formative e lavorative già acquisite nei Paesi di provenienza. 

• Orientamento, inserimento lavorativo e sostegno ad attività autonome e imprenditoriali 

Regione e Province favoriscono l’inserimento lavorativo stabile dei cittadini stranieri immigrati, con particolare attenzione 

alle condizioni di lavoro, alla prevenzione degli infortuni e alla realizzazione di iniziative volte all’informazione, tutela e sostegno 

dei lavoratori. 

• Pari opportunità di genere 

la programmazione regionale individua interventi rivolti a risolvere alcune problematiche specifiche delle donne immigrate 

lavoratrici, con particolare riguardo al settore del lavoro domestico e di cura. 

In attuazione di quanto previsto dalla legge regionale, sono state avviate numerose iniziative mirate a favorire l’inserimento 

dei cittadini immigrati nella società ligure: 

Strutture di incontro tra i popoli 

Il Governo Regionale ha promosso la creazione di occasioni di incontro tra cittadini di diverse nazionalità. 

Nel corso del 2007 ha definito i criteri e le modalità per la concessione di contributi per il recupero di strutture finalizzate all’incontro 

tra i popoli 150 . I progetti, che consistono in ristrutturazioni e lavori di recupero di immobili di proprietà pubblica siti 

nel centro dei Comuni coinvolti, sono finalizzati a favorire lo scambio di esperienze sociali e culturali tra i popoli attraverso la 

creazione di spazi dedicati. 

Sulla base dei criteri stabiliti, la Regione ha approvato la graduatoria dei progetti e la concessione dei relativi contributi comunque 

in misura non superiore al 50% della spesa. 

I comuni vincitori del bando sono Taggia, Albenga, Sestri Levante e Genova. Per gli interventi sono stati stanziati 700.000 Euro. 

150 Delibera della Giunta regionale numero 878 del 27 luglio 2007 

REGIONE LIGURIA 94

Integrazione e comunicazione interculturale 

La Regione ha approvato i criteri e le modalità per la concessione di contributi per interventi di integrazione e comunicazione 

interculturale 151 presentati dagli Enti Locali, dalle Organizzazioni del Terzo Settore, dai soggetti privati e dagli organismi 

iscritti nei registri regionali o nazionali 152 . 

Gli interventi sono finalizzati: 

• allo svolgimento di iniziative di informazione pubblica sui temi connessi all’immigrazione; 

• allo scambio interculturale ed iniziative di incontro finalizzate in particolare alla sensibilizzazione al dialogo ed alla valorizzazione 

delle diverse culture. 

L’elevato numero di progetti presentati sottolinea l’importanza attribuita dagli Enti Locali e del privato sociale alle attività 

finalizzate a favorire il dialogo, la conoscenza e la comprensione reciproca, liberando da eventuali barriere esistenti la produzione 

e fruizione di cultura, o meglio di intercultura, da parte dei cittadini migranti e italiani. Per gli interventi sono stati 

stanziati 60.000 Euro. 

Integrazione delle seconde generazioni 

Al fine di affrontare una delle problematiche più urgenti in materia di immigrazione, ovvero quella relativa all’inclusione 

socio-lavorativa e alla prevenzione di condizioni di marginalità e devianza nelle seconde generazioni, si è ritenuto utile avviare 

la sperimentazione di un progetto regionale a titolarità delle Province liguri 153 volto a favorire l’inserimento socio-lavorativo 

dei giovani stranieri immigrati. L’intervento si articola in due sottoprogetti: 

• “Prevenzione della devianza e interventi di inclusione socio-lavorativa nei confronti di giovani stranieri presenti sul territorio”, 

a cura delle Province di Genova, La Spezia e Savona; 

• “Info.La.Im.” a cura della Provincia di Imperia. 

Il primo, avviato nel mese di febbraio 2008, prevede percorsi di inserimento lavorativo, realizzati presso i Centri per l’Impiego, 

dedicati a giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni segnalati da istituti scolastici, distretti sociali o altri soggetti 

deputati in base alla rete dei servizi sociali nel contesto di riferimento. Lo scopo è quello di prevenire fenomeni di esclusione 

mediante l’inserimento lavorativo e la qualificazione professionale, attraverso la rilevazione dei bisogni di questi soggetti 

e la strutturazione di una proposta il più possibile personalizzata. Il progetto punta pertanto ad offrire ai ragazzi “a rischio” 

segnalati dalle istituzioni competenti, un’occasione di formazione professionale ed inserimento lavorativo protetto, accompagnato 

da “orientatori” e mediatori culturali dei centri per l’impiego. 

A questo proposito, il progetto si compone anche di una fase sperimentale rivolta agli operatori dei Centri per l’Impiego, 

nei confronti dei quali si avvia un percorso di formazione “on the job” che porterà a rafforzare le loro competenze e conoscenze 

sul tema, maturando specifiche capacità nella relazione con questo particolare target di utenza, identificando 

idonei strumenti e modelli di intervento, e sperimentando nello stesso tempo una modalità formativa che potrà successivamente 

essere trasferita come buona prassi in altri momenti e verso altri operatori delle istituzioni scolastiche, del sistema 

dei servizi di formazione professionale e di politiche del lavoro. 

Tali attività sono state declinate in modo differente per la Provincia di Imperia, nella quale è stato realizzato un numero 

verde volto a favorire l’informazione e l’accesso ai servizi da parte dei cittadini stranieri immigrati. 

Diffusione della lingua e cultura italiana 

Al fine di garantire l’accoglienza e l’effettiva integrazione sociale delle cittadine e dei cittadini non comunitari regolarmente 

presenti nel territorio ligure, la Regione Liguria ha sottoscritto un accordo con il Ministero del Lavoro, della Salute e delle 

Politiche Sociali per il finanziamento di un programma di interventi rivolti alla diffusione della conoscenza della lingua 

italiana tra i cittadini extracomunitari adulti regolarmente presenti in Italia, con particolare attenzione alle donne. 

Si è inteso attivare un piano di corsi su base regionale che, oltre a favorire l’alfabetizzazione, l’apprendimento e la conoscenza 

di base della lingua, dell’educazione civica e della cultura italiana, promuova l’acquisizione di certificazioni aventi 

valore ufficiale secondo le specifiche del Quadro Comune Europeo di riferimento. 

151 Delibera di Giunta Regionale numero 879 del 27 luglio 2007 

152 Articolo 15 della legge regionale 7/2007 

153 Delibera di Giunta Regionale n. 1332/2007 










Al fine di rendere effettiva la partecipazione dei cittadini stranieri, si è inoltre reso necessario prevedere misure che consentissero 

la rimozione degli ostacoli alla partecipazione di lavoratori, lavoratrici, soggetti svantaggiati o a rischio di discriminazione. 

Nel 2008 è stato pubblicato un avviso 154 per la selezione di progetti proposti da raggruppamenti composti da 

soggetti di varia natura (organismi formativi, centri territoriali permanenti o università, soggetti pubblici o privati del Terzo Settore) 

finanziati per un ammontare totale di 358.000 Euro 155 : 

Progetto di mediazione interculturale 

I servizi di mediazione interculturale sono strategici al fine di garantire pari opportunità di accesso ai servizi da parte dei cittadini 

migranti. Per favorirne lo sviluppo, la Regione ha approvato il progetto Servizi di mediazione interculturale realizzato con le 

Province liguri 156 , con uno stanziamento di 427.000 Euro, di cui il 70% stanziati da parte del Ministero del Welfare ed il 30% 

quali risorse finanziarie della Regione Liguria. 

L’obiettivo generale è quello di favorire la messa a sistema dei servizi di mediazione culturale già attivi nella Regione, avviando 

un processo di razionalizzazione che valorizzi le buone prassi già sperimentate, favorisca la diffusione, la condivisione e l’utilizzo 

di tali servizi da parte di tutti i soggetti istituzionali e privati interessati. 

Strumento fondamentale di questo processo è il “Tavolo di lavoro interprovinciale sulla mediazione culturale”, costituito per 

raccogliere informazioni sui servizi di mediazione culturale erogati in Liguria, sulle condizioni professionali e sulle opportunità 

formative offerte ai mediatori a seconda dei diversi contesti nei quali prestano servizio: l’obiettivo è quello di individuare gli interventi 

più idonei a rispondere alle esigenze specifiche delle diverse realtà sul territorio, cercando allo stesso tempo di rendere 

i servizi più omogenei a livello regionale. Il Tavolo, inizialmente composto da rappresentanti delle Province liguri, è destinato 

ad accogliere i rappresentanti dei diversi soggetti interessati. 

Tenuto conto dell’importanza dei servizi di mediazione interculturale e delle lacune/disomogeneità ancora evidenti tra i vari 

servizi, Regione Liguria ha inteso proseguire in tale processo di diffusione e razionalizzazione, ri-finanziando per l’anno 2009 

i progetti provinciali già autorizzati, con ulteriori 145.831 euro (D.G.R. 1949/2009) 

Integrazione e accesso ai servizi da parte dei cittadini migranti 

La Regione ha attuato interventi per favorire l’accoglienza, l’integrazione e l’accesso ai servizi da parte dei cittadini immigrati 157 

con uno stanziamento di 460.000 euro. 

Le associazioni del Terzo Settore, i privati, e gli organismi che svolgono attività a favore degli immigrati hanno presentato progetti 

volti a favorire l’accoglienza e l’integrazione dei cittadini migranti, tra i quali: attività di informazione sui diritti e i doveri, 

servizi di mediazione linguistico culturale, assistenza e tutela legale e segnalazione delle forme di discriminazione, snellimento 

delle pratiche amministrative. 

Nella definizione della graduatoria, è stata data la priorità ai progetti di supporto ai servizi pubblici, così da favorire l’implementazione 

delle reti e l’integrazione, la razionalizzazione e la messa a sistema dei servizi esistenti, promuovento la sperimentazione 

di nuovi modelli e tipologie di servizi, in modo da favorire l’innovazione nella realizzazione degli interventi. 

Al fine di assicurare ai progetti in concorso un maggiore sostegno regionale, si è ritenuto di utilizzare, in favore della relativa 

graduatoria, una quota delle risorse stanziate per analoghe finalità con il bilancio 2009 158 . 

Vittime di Tratta 

Con l’art. 10 della legge regionale 7/2007, la Regione si è impegnata ad assumere misure in favore delle persone assoggettate 

a forme di schiavitù o violenza, mediante azioni coordinate con gli Enti Locali, con le associazioni di Volontariato, del Terzo 

Settore e della Cooperazione Internazionale. In particolare, si prevede la promozione ed il sostegno di azioni per l’inserimento 

lavorativo, anche mediante tirocini professionalizzanti o altri interventi formativi e delle azioni necessarie al reinserimento sociale 

di tali persone. 

154 Delibera di Giunta regionale n. 952/2008 

155 Le fonti sono: 1) Fondo per l’inclusione sociale degli immigrati - anno 2007 del Ministero della Solidarietà sociale – Direzione generale dell’immigrazione 

– Divisione I; 2) Fondo sociale Europeo – PO Regione Liguria – Obiettivo 2 Competitività regionale e occupazione 2007/2013 – Asse III Inclusione sociale. 

156 Delibera della Giunta regionale n. 753/2008 

157 Delibera di Giunta n. 1878/2008 


REGIONE LIGURIA 96

Sulla base di tali presupposti, la Regione ha deciso di concedere un contributo di 50.000 Euro alla Provincia di Genova 159 , capofila 

del Progetto “Oltre la Strada”, per la realizzazione delle attività di protezione e integrazione sociale delle vittime di tratta 

e sfruttamento. 

Tale contributo, riconfermato anche per l’esercizio 2009, è stato approvato al fine di garantire l’attuale livello dei servizi e delle 

azioni realizzate nell’ambito del Progetto che dal 2008 viene realizzato anche nella Provincia della Spezia, a seguito della riduzione 

dei finanziamenti statali e provinciali. 

Tra le altre azioni intraprese si ricorda che: 

• La Regione Liguria ha curato l’edizione e successiva ristampa della prima costituzione multilingue (traduzione in albanese, 

arabo, cinese, francese, inglese, portoghese, rumeno, russo e spagnolo) distribuita gratuitamente a enti locali, scuole, biblioteche, 

associazioni. 

• A ottobre del 2007 è stata nominata la Consulta Regionale per l’integrazione dei cittadini stranieri. Dall’apertura dei propri 

lavori, la Consulta Regionale ha svolto un ruolo cruciale portando all’attenzione della Regione le problematiche più rilevanti 

inerenti l’integrazione e le condizioni di vita e lavoro delle persone straniere e delle loro famiglie. Contemporaneamente, ha 

avviato i lavori, anche mediante l’attivazione di gruppi tematici, per la costruzione delle proposte propedeutiche alla stesura 

del Piano Regionale per l’Immigrazione. 

Emigrazione 

Obiettivi 

Promuovere le necessarie iniziative e gli interventi per la piena integrazione sociale dei lavoratori emigrati e delle loro 

famiglie. 

Promuovere altresì iniziative volte a rinsaldare i rapporti con i lavoratori liguri emigrati e le loro comunità e ad assicurare 

la conservazione e lo sviluppo dell’identità culturale della regione. 

Le numerose iniziative attuate nel corso di questi ultimi cinque anni hanno riguardato in particolare: 

a) le associazioni e la necessità dell’interscambio delle notizie; 

b) le giovani generazioni; 

c) le iniziative; 

d) i rapporti esterni. 

a) Le associazioni 

L’impegno della Regione Liguria è andato a migliorare la funzionalità delle quarantacinque Associazioni all’estero (di cui tre 

nuove) e dei rapporti con i Presidenti. 

L’impegno finanziario è passato da 120-130.000 euro a 455.000 euro circa nel 2009. 

In particolare sono stati intensificati i rapporti di collaborazione operativa ed organizzativa con l’Associazione Liguri nel Mondo 

di Genova; a questo proposito, occorre evidenziare che la pubblicazione del trimestrale “Gens Ligustica in Orbe”, organo di 

tale associazione, sta diventando, sempre di più, un validissimo punto di informazione per le Comunità Liguri all’Estero. 

Sul piano dell’informazione fornita alle Associazioni si è passati dal quotidiano cartaceo al ”Il Secolo XIX on line”. Inoltre 

negli ultimi cinque anni tutte le Associazioni sono state dotate della relativa strumentazione informatica e si è giunti, primi 

tra tutte le Regioni, ad effettuare l’invio della telefonia Skype corredata da telecamera.La tecnologia Skype ha permesso 

una maggiore comunicazione tra le associazioni che possono scambiarsi, anche tra loro, informazioni in maniera più pratica 

e veloce a costo zero. 

Un altro sistema che migliorerà la comunicazione tra le associazioni sarà “La consulta on line” che permetterà una maggiore 

comunicazione tra le associazioni e la Consulta per l’Emigrazione. 

Le Associazioni, come previsto dalla L.R. 27/93, sono state rifornite nel corso degli anni di vario materiale culturale ed informativo 

per accrescere le loro piccole biblioteche (totale di 54 colli inviati). 











) Le giovani generazioni 

L’impegno per i giovani è sempre stato intenso. Per cercare di svecchiare le associazioni si è cercato, nel corso degli anni, di 

coinvolgere i giovani membri delle associazioni estere organizzando, ad esempio, in collaborazione con l’Unione Latina ed 

altre regioni italiane, il concorso per giovani di origine italiana “America Latinissima“, di cui la Liguria è stata capofila nel 2006. 

I corsi internazionali di Lingua italiana di Santa Margherita dell’Università di Genova (di cui Regione Liguria finanzia 20 borse 

di studio) hanno portato alla creazione di tre nuove associazioni da parte dei giovani partecipanti. 

c) Le iniziative 

Le iniziative organizzate negli ultimi anni sono state numerose; se ne ricordano alcune: 

1)) Assemblea delle Associazioni dei Liguri in Argentina avvenuta in Santa Rosa della Pampa (Argentina) nei giorni 1 e 2 luglio 

2006 

2) La storica giornata annuale dell’emigrante di Favale di Malvaro 

3) Ospitalità giovani, provenienti da vari paesi, per la crociera relativa al Bicentenario di Garibaldi; anno 2006 

4) Incontro con la comunità italiana in Svizzera per le celebrazioni di Mazzini in Grenchen; anno 2007 

5) Manifestazione organizzata a Marsiglia presso il Consolato ed a Aubagne per la celebrazione del “Centenario di fratellanza”, 

anno 2007 

6) La festa dell’emigrazione organizzata dalla comunità della Valbrevenna in collaborazione con la locale proloco anno 2008- 

2009 

7) L’adesione alla manifestazione Lerici Pea per la premiazione dei poeti liguri - manifestazione annuale 

8) L’ospitalità della Corale “Medanos y Luna” di Santa Rosa de la Pampa (Argentina) composta di 30 persone con l’organizzazione 

di tre spettacoli a Portofino Vetta, Arcola e Genova; anno 2008 

9) Manifestazione Torneo di calcio internazionale Borgorosso Arenzano / Arroyo Seco Argentina; ottobre 2008 

10)Ricordo della mamma di Frank Sinatra, Dolly Garaventa, nata nella piccola frazione di Rossi di Lumarzo con i due incontri: 

la festa e l’organizzazione della manifestazione “Hallo Frank” e la relativa Conferenza Stampa; anno 2008-2009 

11)Il gemellaggio tra il Comune di Serra Riccò ed il quartiere di Villa del Parque in Buenos Ayres in Argentina 

12)La settimana dei Liguri a Toronto; anno 2008 

13)L’organizzazione a Marsiglia della manifestazione “Canti e sapori di Liguria”, anno 2008 

14)La missione del Dragun di Camogli che ha attraversato il Rio Paranà in Argentina suscitando ovunque grandi entusiasmi 

tra la popolazione locale, anno 2009 

15)La settimana dei liguri in Ecuador, anno 2009. 

d) I rapporti esterni 

La Regione ha curato un’attività di relazione istituzionale con il mondo della emigrazione: Ministero degli Esteri, Consulte Regionali, 

Comites, CGIE 160 . Ha partecipato alle varie iniziative internazionali compresa la seconda conferenza Stato- Regione – 

PA - CGIE, le riunioni annuali del CGIE ed il coordinamento delle Consulte. 

Un cenno di attenzione merita l’intervento di solidarietà nei confronti degli emigrati liguri che si trovano in stato di bisogno. 

Negli ultimi anni è stato aumentato il contributo cosiddetto “di rientro” grazie all’impegno della Regione. Il contributo, elargito 

tramite i comuni agli emigrati rientrati nel territorio regionale, è pari a € 670 a persona per rientri da territorio europeo e € 1.340 

a persona da territorio extraeuropeo. 

160 Consiglio Generale degli Italiani all’estero. 

REGIONE LIGURIA 98

Sanità 

Politiche sociali 

Pari opportunità 

di genere 

Formazione 

e diritto allo studio 

Cultura, sport, 

spettacolo e tempo 

libero 

Mobilità urbana 

Diritto alla casa 

e vivibilità dei centri 

e delle periferie 

Sicurezza 

Società 

dell’informazione 

La persona al centro dei servizi 


“La centralità della persona è il cardine su cui costruire un’efficiente politica 

dei servizi.” 

La filosofia di fondo degli interventi della Regione durante l’attuale legislatura 

si basa su un concetto di sviluppo orientato al rafforzamento dei servizi ai cittadini, 

in particolare i più indifesi, riconoscendo loro i diritti civili e sociali dettati 

dalla Costituzione. In questo percorso è fondamentale il rapporto tra la persona, 

a cui è riconosciuta la piena centralità nelle politiche di servizio, e la comunità 

di appartenenza, a cui è sempre richiesto un ruolo attivo di promozione 

e responsabilità. 

Pertanto i valori di partenza, su cui si fondano le politiche e le scelte operate, 

sono certamente quelli della centralità della persona e del bene comune, attorno 

ai quali si declinano anche quelli di solidarietà e di sussidiarietà. 

A questo proposito si sottolinea come il sistema sociale nella regione Liguria 

sia presidiato in modo articolato ed efficace da Associazioni di Volontariato: 

nel 2008 le Associazioni iscritte al Registro del Volontariato 161 sono 966, il 5% 

in più rispetto al dato del 2007. Le Associazioni che operano nei settori sanitario 

e della sicurezza sociale rappresentano la quota maggiore (rispettivamente 

35,3% e 31,2%), ma numerose sono anche le Associazioni di 

Volontariato attive nel settore culturale (8,1%), educativo (7,5%), della protezione 

civile (6,6%), sportivo ricreativo (4,3%), ambientale (3%) e della protezione 

animali (2,9%). La maggiore concentrazione si registra nella provincia 

di Genova, che raggruppa oltre la metà delle iscritte (57,6%), seguita da Savona 

(20,4%) e dalle province di Imperia e La Spezia (11% per entrambe). 


161 Istituito con la L.R. del 28 maggio 1992 n. 15. È opportuno sottolineare che l’iscrizione al registro 

non è obbligatoria, quindi il numero delle Associazioni registrate non è esaustivo di 

tutte quelle esistenti nel panorama regionale, ma ne rappresenta solo una parte. 


Le politiche della Regione che si concentrano sui servizi alla persona devono necessariamente confrontarsi con la particolare 

struttura demografica dell’area, che è portatrice di complessità e di problematiche specifiche. 

La Liguria si conferma una delle regioni a più forte invecchiamento: nel 2008 l’indice di vecchiaia risulta nettamente superiore 

al dato nazionale (236,1 rispetto a 143,4) e si accompagna ad un tasso di natalità molto basso (7,7% rispetto a 9,6% nazionale) 

e ad un tasso di mortalità piuttosto elevato (13,4% contro 9,8%). La popolazione presenta un tasso di crescita positivo (9% 

rispetto a 7,3%) grazie soprattutto al tasso migratorio con l’estero, che si attesta su livelli superiori alla media nazionale (8,5% 

rispetto a 7,6%). 

In particolare si rileva un’elevata quota di popolazione che ha superato gli 80 anni: gli ultraottantenni, che a partire dal 2004 

sono aumentati di circa l’11%, al 2008 rappresentano infatti ben il 7,1% della popolazione. 

Popolazione di 80 anni e oltre 

Fonte: Elaborazioni Liguria Ricerche su dati Istat 

Il quadro demografico si presenta particolarmente complesso se si osserva, inoltre, che gli anziani “single” corrispondono al 

31,3% del totale degli over 65, il che comporta specifiche attenzioni da parte delle Istituzioni nel momento in cui si rendano 

necessarie attività di cura e assistenza. 

Ad accentuare questa complessità si aggiunge il fatto che circa il 20% delle famiglie è composto da un componente single 

ultrasessantacinquenne. La famiglia ligure in generale è caratterizzata da un numero medio di componenti inferiore alla media 

nazionale e del Nord-Ovest (2,1 nel 2007 rispetto a 2,5 e 2,3). 

In un tale contesto le Istituzioni devono garantire ai cittadini i servizi fondamentali in termini sanitari, di formazione e cultura, di 

trasporto pubblico e di assistenza abitativa. 

Per quanto riguarda il sistema sanitario è emersa la necessità di migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema attraverso un 

processo di razionalizzazione orientato a limitare l’ospedalizzazione del paziente solo qualora sia necessaria. A questo proposito 

si registra nel periodo tra il 2004 e il 2008 una diminuzione del 12% del numero di posti letto a degenza ordinaria e del 2% di 

quelli in regime di day hospital. Per contro, aumentano del 42% i posti letto destinati alla riabilitazione. 

Posti letto 



Maschi Femmine Totale 

Pop. di 80 anni e oltre 36.672 77.647 114.319 

Popolazione totale 767.057 848.007 1.615.064 

Peso % over 80 sul tot. pop. 4,8% 9,2% 7,1% 

Pop. di 80 anni e oltre 32.024 71.175 103.199 

Popolazione totale 753.361 838.948 1.592.309 


2008 

2004 

Var. % 2004 - 2008 

Pop. di 80 anni e oltre 14,5% 9,1% 10,8% 

Popolazione totale 1,8% 1,1% 1,4% 


Degenza ordinaria Day hospital Riabilitazione Totale 

2004 5.790 953 498 7.241 

2008 5.124 938 706 6.768









Il sistema scolastico regionale comprende gli alunni frequentanti le scuole dell’obbligo 162 che, nell’anno scolastico 2007/2008, 

sono oltre 136 mila e il personale docente che conta quasi 13 mila unità. Tra gli alunni frequentanti gli stranieri sono il 9,6% 

del totale e i portatori di handicap il 2,3%. 

Dal punto di vista infrastrutturale si evidenzia un buon presidio del territorio: nel 2006 si registravano 57,2 aule ogni 1.000 abitanti 

nella fascia della scuola dell’obbligo, contro un più modesto 50,7 del Nord-Ovest e un 46,7 dell’intero territorio nazionale. 

Anche sotto il profilo della funzionalità la rete scolastica ligure si distingue per buone prestazioni: la dimensione media delle 

classi era di 18,8 alunni, rispetto a 19,2 a livello nazionale. Gli edifici scolastici dotati di mense corrispondevano all’85,7% del 

totale, contro il 64,6% nel Nord-Ovest e il 50,5% in Italia. Un’ulteriore conferma dell’efficienza delle scuole liguri rispetto alla 

media nazionale, si ottiene considerando che le aule speciali nelle scuole secondarie superiori rappresentavano il 34,2% di 

quelle totali, contro il 30,5% del Nord-Ovest e il 27,2% nazionale. Questo patrimonio infrastrutturale risulta sicuramente ricco 

di eccellenze, ma necessita ovviamente di ingenti investimenti per la manutenzione e la messa in sicurezza delle strutture. 

Dal punto di vista culturale, dopo il 2004, anno in cui Genova è stata nominata “Capitale Europea della cultura”, i visitatori e 

gli introiti degli istituti d’arte in Liguria sono ritornati al livello degli anni precedenti l’evento e tra il 2005 e il 2007 si osserva un 

calo dei visitatori e degli introiti di istituti d’arte 163 . 

Tuttavia si osserva un aumento nell’interesse della popolazione per spettacoli di intrattenimento, in particolare cinematografici 

(+1,8% tra il 2007 e il 2005) e sportivi (+1,4%). 

La particolare conformazione orografica della regione ed il congestionamento costiero rendono l’efficienza del trasporto pubblico 

un argomento piuttosto delicato e di particolare interesse per i cittadini. Nel periodo 2005-2008 aumenta l’utilizzo dei 

mezzi pubblici, attestandosi su un livello superiore alla media italiana ed al Nord Italia (26,1% della Liguria contro 19,2% 

dell’Italia e 18,4% del Nord). 

Nello specifico: 

• aumenta il ricorso al trasporto ferroviario (+1,8% nel periodo 2005-2007), modalità che risulta essere più utilizzata di quanto 

non avvenga in Italia e nel Nord-Ovest 164 ; 

• aumenta il grado di utilizzo degli autobus (+8,2%) che si attesta su livelli superiori sia rispetto all’Italia che al Nord-Ovest 165 . 

In ultimo, assume un ruolo centrale tra i diritti fondamentali dei cittadini il diritto alla casa. In generale la domanda di abitazione 

in Liguria registra negli anni una forte crescita: si tratta di una domanda che è in primo luogo primaria, vale a dire manifestata 

da nuove famiglie (autoctone ed extracomunitarie), alla ricerca di una propria casa, prevalentemente in affitto ma anche da 

acquistare. Le dimensioni di questa domanda sono sorprendenti: circa 4.260 nuove famiglie all’anno, dovute a un movimento 

migratorio interregionale che si somma a quello extracomunitario e alle separazioni. A questa forte domanda primaria si è affiancata 

una domanda di investimento e di qualità che ha aiutato un mercato immobiliare, già vivace per la domanda primaria, 

a crescere con modalità sorprendenti. La crescita si è espressa prima in termini di compravendite, poi nei prezzi delle abitazioni, 

tanto che non si sono mai toccati livelli così alti nel rapporto tra reddito necessario per l’acquisto e valore della casa, con una 

fascia del disagio che si allarga fino a toccare i redditi familiari di 30.000 euro annui. Ma la crescita si è verificata anche in 

termini di canoni di affitto, soprattutto nelle grandi aree urbane, cioè dove essenzialmente si concentra il mercato dell’affitto. 

In questa fase alta del ciclo immobiliare, alcune fasce della domanda sono state fortemente penalizzate: si tratta delle fasce 

più deboli, in gran parte quelle che si rivolgono all’affitto rispetto alla proprietà. In sostanza la crescita del mercato immobiliare 

ha aumentato il numero di famiglie che con difficoltà riescono ad accedere al bene casa: sono circa 13.000 i nuclei che esprimono 

una domanda abitativa di carattere marcatamente sociale (fascia di esclusione) e poco più di 12.000 le famiglie che 

tendenzialmente appartengono alla fascia di forte tensione. 

162 Si fa riferimento a: scuola per l’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di 1° grado. 

163 Per istituti d’arte si intende: musei e gallerie statali, monumenti e siti archeologici statali. Si registra una diminuzione dei visitatori pari a -5,2% e degli 

introiti di circa 17 punti percentuali. 

164 Al 2007 il grado di utilizzo del modo ferroviario in Liguria è pari al 9,2%, contro il 4,6% registrato a livello italiano e 5,6% del Nord-Ovest. 

165 Al 2007 il grado di utilizzo di autobus, filobus e tram in Liguria è pari al 48,1%, contro il 24,4% registrato a livello italiano e 28,5% del Nord-Ovest. 



REGIONE LIGURIA 102









Sanità 

Dal programma 2005 … 

“La sanità assorbe quasi il settanta per cento del bilancio regionale… 

Confermiamo fin da oggi che il risanamento finanziario non può passare attraverso 

l’introduzione di ticket per le fasce economicamente più deboli… 

Attribuiamo grande importanza al ruolo di programmazione, indirizzo e regia della 

regione e rivendichiamo il diritto di tutti i cittadini a essere assistiti al meglio.” 

Obiettivi 

Costruire un nuovo Sistema Sanitario Ligure che migliori la risposta ai bisogni 

di salute dei cittadini nel tempo, valorizzando e dando voce alle competenze 

presenti nel sistema, tramite la realizzazione di una “struttura a 

rete”. 

In particolare si intende: 

• Coniugare il ruolo di coordinamento e di regia del sistema socio 

sanitario della regione con una governance diffusa sul territorio; 

• Costruire una struttura a reti integrate che consenta di superare il 

concetto di concorrenza con quello di cooperazione; 

• Realizzare l’integrazione fra le cure primarie e l’assistenza ospedaliera; 

• Sviluppare strumenti per l’appropriatezza diagnostica/terapeutica e 

prescrittiva; 

• Sviluppare un efficace sistema informativo che leghi le attività di 

programmazione, gestione e controllo; 

• Costruire un efficace sistema di verifica di quanto realizzato. 

Principali riferimenti normativi 

L.R. 31 marzo 2006 n. 7 – 

Ordinamento degli istituti di 

ricovero e cura a carattere 

non scientifico non trasformati 

in fondazione 

L.R. 24 maggio 2006 n. 12 

– Promozione del sistema 

integrato dei servizi sociali e 

socio sanitari (piano sociale 

integrato 

Contenuti sintetici ed elementi innovativi 

Disciplina dell’ordinamento degli Istituti di ricovero e cura a carattere 

scientifico non trasformati in fondazione (IRCCS), aventi 

sede nel territorio regionale. In particolare la norma pone le basi 

per il rilancio dell’IST e dell’Ospedale Pediatrico Gaslini. 

Legge quadro sui servizi sociali con politiche integrate, con elementi 

innovativi sul piano programmatorio e gestionale, e con i 

nuovi assetti istituzionali. Parte qualificante è l’integrazione, sociosanitaria, 

territoriale, dei soggetti attivi delle reti sociali. E’ fondata 

sui principi di sussidiarietà e solidarietà e sulla 

personalizzazione degli interventi nella libertà di scelta e nella ricerca 

di giustizia sociale e di riconoscimento a tutti dei diritti 

soggettivi. 

• Istituzione di 19 distretti sociosanitari 

• Programmazione partecipata 

• Integrazione Enti Locali, sanità,terzo settore 

• Istituzione Consulta Regionale della Famiglia e Consulta del 

Terzo Settore 

• Istituzione fondo non autosufficienza 

• Nuovo modello di riparto risorse 


L.R. 7 dicembre 2006 n. 41 

Riordino del Servizio Sanitario Regionale 

D.C.R. n. 29/2006 

Piano di riorganizzazione della rete regionale di 

cura e assistenza 

D.C.R. n. 34/2007 

Modernizzazione del parco ospedaliero regionale 

D.C.R. n. 8/2008 

Stralcio del piano sociosanitario relativo alla rete 

di cura ed assistenza. 

Accorpamento e nuova definizione di alcune 

aziende sanitarie 

D.C.R. n. 22/2009 

Piano socio sanitario regionale 2009-2011 

A partire dall’accordo dell’8 agosto 2001, la spesa sanitaria non è più governata a livello nazionale, ma sono le Regioni a 

doversi accollare i debiti per cause non dipendenti da provvedimenti statali. 

All’inizio della legislatura la Regione Liguria presentava una situazione di forte disavanzo del settore sanitario (-311 milioni di 

euro nel 2004, -253 nel 2005, -289 nel 2006). 

A questa situazione problematica la Giunta Regionale ha risposto prontamente con un processo di riorganizzazione, di miglioramento 

dei servizi e di controllo della qualità, nonché con specifiche misure mirate al raggiungimento dell’equilibrio economico, 

che hanno permesso alla Liguria di uscire dall’elenco delle regioni “monitorate” dallo Stato a causa del deficit sanitario. 

Circa l’efficacia della manovra non ci sono dubbi: piena promozione per la sanità ligure, che ha ripianato 852 milioni di euro 

di disavanzo in tre anni, senza più deficit a partire dal 2007. 


Contenuti sintetici ed elementi innovativi 

La legge colma un vuoto normativo e definisce il quadro istituzionale e organizzativo del servizio sanitario 

regionale, indicando tra l’altro ruoli, responsabilità e interazioni tra Regione, autonomie locali e aziende 

sanitarie. 

• Rafforzamento del Governo regionale sulle politiche sanitarie 

• Coinvolgimento dei Comuni 

• Valorizzazione del ruolo delle professioni sanitarie 

• Introduzione di nuovi principi: collaborazione e integrazione tra le aziende sanitarie, coinvolgimento 

degli operatori nel governo clinico 

• Superamento della frammentazione dell’offerta e della dispersione delle risorse specialistiche 

Integrazione tra ospedali e tra ospedali e territorio 

• Realizzazione di 5 nuovi ospedali (Imperia, Ponente genovese, La Spezia, S. Martino, Galliera) 

• Creazione di presidi ospedalieri unici all’interno delle ASL per ottenere maggiore qualità 

delle prestazioni e indirizzare le risorse verso servizi carenti. 

L’obiettivo principale del Piano è realizzare un’organizzazione a rete del sistema sanitario ligure, valorizzando 

la collaborazione tra le competenze, le strutture e le istituzioni, per rispondere in modo moderno 

ed efficace ai bisogni di salute dei cittadini liguri. Si intende così ribaltare la precedente logica della concorrenza 

fra le strutture pubbliche. Il Piano Sanitario è stato redatto da circa 400 operatori sanitari del 

Servizio Sanitario Regionale.


Questo è confermato, non solo dalle agenzie di rating Moody’s e Standard & Poor’s, ma anche dal Ministero dell’Economia e 

dalla Ragioneria Generale dello Stato, secondo le quali “la Regione Liguria risulta essere adempiente a tutti gli accertamenti 

da parte dei tavoli tecnici sulla verifica degli adempimenti dei piani di rientro dai disavanzi sanitari di cui all’intesa del 23 marzo 

2005” 166 . Oltre a certificare l’efficacia della manovra di rientro posta in essere dalla Regione, si riconoscono anche “performance 

migliori rispetto a quelle attese” 167 . 

Maggio 2009 - L'agenzia Moody's ha confermato il rating di Aa3 a Regione Liguria. 

Buone performance finanziarie dell'Ente, un modesto livello di indebitamento e un impegno forte dell'amministrazione nel raggiungere l'equilibrio dei 

conti nel settore sanitario. La posizione finanziaria della Regione Liguria rivela una situazione complessivamente sana e solida seppur ancora condizionata 

dalle dinamiche delle risorse di provenienza statale. I margini operativi ridotti del bilancio regionale rispecchiano le responsabilità dell'amministrazione 

nella gestione del settore sanitario e nell'impegno preso con lo Stato centrale a dare attuazione ad un piano di rientro dai disavanzi 

pregressi accumulatisi sulle aziende sanitarie. La Regione ha pienamente adempiuto alle necessità finanziarie passate ed è impegnata a raggiungere 

l'equilibrio dei conti. 

Luglio 2009 - Standard & Poor’s conferma il rating di controparte a lungo termine della Regione Liguria ad “A+”. Le prospettive sono stabili. 

Il rating della Regione riflette il solido profilo del debito, la buona performance di bilancio con una previsione di fabbisogni di finanziamento relativamente 

bassa e un disavanzo sanitario ridotto e in linea con il piano di rientro. Il rating, tuttavia, è costretto da una mancanza di visibilità dovuta alle decisioni 

unilaterali del Governo Centrale e dei ritardi nei pagamenti verso i fornitori del settore sanitario, ancora relativamente elevati in un contesto internazionale. 

Ottobre 2009 – Lo studio realizzato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per il Ministero del Welfare conferma le buone performance della sanità 

ligure (quarto posto dopo Veneto, Toscana , Emilia Romagna a pari merito con Piemonte, Umbria e Marche). Su un totale di 29 indicatori, la Liguria 

ottiene 24 giudizi positivi che denotano una qualità del servizio complessivamente di livello buono, con possibili margini di miglioramento. 

166 Comunicazione del Ministero dell’Economia al Consiglio Regionale inviata il 19 giugno 2009. 

167 Nota tecnica della Ragioneria Generale dello Stato del 25 maggio 2009. 











IRPEF 


Scaglione reddito 

Addizionale 

2006 2009 

0-13.000 euro 0 0 

13.000 – 20.000 euro 0,35 0 

20.000 – 30.000 euro 0,5 0 

Oltre 30.000 euro 0,5 0,5 

Grazie ai buoni risultati ottenuti con la manovra di rientro, è stato possibile ridurre gradualmente l’addizionale IRPEF introdotta 

nel 2006 per fare fronte al deficit in sanità. Ad oggi sono 759.000 il numero totale dei contribuenti liguri compresi nell’area di 

esenzione, pari all’84,3%. 

Le misure attuate per il raggiungimento di tale risultato sono contenute nel piano di rientro 168 redatto dalla Regione Liguria nel 

2006 per fare fronte alla situazione di emergenza dovuta ai disavanzi pregressi accumulatisi nel tempo e non più sostenibili. 

Il piano di rientro, articolato su 3 anni (2007-2009), poggia su due linee portanti: i) Percorsi di riqualificazione e razionalizzazione 

del sistema sanitario ligure, collegati ad un sistema di misurazione e a procedure di controllo per il rispetto dei livelli essenziali 

di assistenza e qualità; ii) Misure specifiche per raggiungere il rientro del disavanzo e stabilizzare l’equilibrio economico. 

Con il piano sono stati individuati interventi straordinari di breve periodo ed interventi strutturali che consentano di recuperare 

una forte azione di governance regionale sul sistema. 

Le principali linee di intervento sono state rivolte alla riqualificazione del sistema: 

• Riorganizzazione territoriale; 

• Riorganizzazione dell’assistenza farmaceutica; 

• Gestione e riqualificazione del personale del Servizio Sanitario Regionale (SSR) e conseguente incremento dell’efficienza. 

E al contenimento dei costi: 

• Governo della dinamica dei costi del personale nel rispetto delle norme nazionali; 

• Governo della spesa farmaceutica; 

• Contenimento dei costi per beni e servizi; 

• Contenimento della mobilità passiva; 

• Monitoraggio costante dell’andamento dei costi. 

Ulteriori linee di intervento sono state previste per il miglioramento della qualità dei servizi: 

• Abbattimento liste d’attesa; 

• Implementazione analisi dei bisogni e monitoraggio sullo stato di salute dei cittadini liguri. 

Si analizzano di seguito le principali linee di intervento: 

Riorganizzazione territoriale nella riqualificazione del sistema 

Al fine di rispettare quanto previsto dal piano di rientro, una delle priorità della Giunta ha riguardato la riduzione dei posti letto 

per acuti, come richiesto dai parametri stabiliti dall’accordo Stato - Regioni siglato nel 2005. 

Grazie alle politiche attuate, la Regione Liguria nel periodo 2005-2008 ha registrato una riduzione dei posti letto per acuti con 

un pieno raggiungimento della soglia fissata nell’accordo 169 (3,78 posti letto per mille abitanti 170 ); parallelamente è stato avviato 

il potenziamento dei posti letto per la riabilitazione che nel corso della legislatura sono raddoppiati (l’indice per mille abitanti è 

passato in quattro anni da 0,31 a 0,45). 

168 Adempimento previsto dall’art. 1 comma 180 della L. 311/2004 e s.m.i. ai fini della stipula dell’accordo di cui all’art.8 dell’Intesa Stato-Regioni 

del 23.03.05. 

169 L’art. 4 sub a) dell’Intesa Stato-Regioni del 23.03.2005, dispone che le Regioni adeguino le dotazioni organiche dei presidi ospedalieri pubblici, prevedendo 

uno standard di posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del Servizio Sanitario Regionale non superiore a 4,5 posti letto per mille abitanti, 

comprensivi della riabilitazione e della lungodegenza post-acuzie con una variazione compatibile che non può superare il 5% in più in rapporto alle diverse 

condizioni demografiche delle Regioni. L’obiettivo per la Regione Liguria da raggiungere sulla base delle indicazioni sopra esplicitate sono il 4,68 posti letto per 

1000 abitanti complessivo, di cui: 3,78 posti letto per 1000 abitanti per ricoveri di acuti, 0,9 posti letto per 1000 abitanti per ricoveri di riabilitazione. 

170 Dato di partenza: 4,26% nel 2005.

Questo è stato possibile grazie all’avvio di nuovi servizi sul territorio con un obiettivo specifico: limitare l’ospedalizzazione del 

paziente qualora non strettamente necessaria. Grazie allo sviluppo delle tecnologie e all’incremento dell’efficacia dei farmaci 

la degenza ospedaliera si sta riducendo costantemente negli anni; di concerto, la Regione ha cercato di rimuovere le carenze 

organizzative e strutturali che rendevano difficile la presa in carico territoriale e la continuità delle cure, soprattutto per quei 

pazienti che richiedono un elevato impegno assistenziale a livello territoriale. 

I servizi potenziati a tale scopo sono: 

a) Le nuove case della salute e i poliambulatori territoriali; sulla base delle disposizioni ministeriali 171 “la Casa della Salute è 

una struttura polivalente e funzionale in grado di erogare materialmente l’insieme delle cure primarie e di garantire la continuità 

assistenziale con l’ospedale e le attività di prevenzione. 

Nella Casa della Salute lavorano insieme il personale del distretto tecnico-amministrativo, infermieristico, della riabilitazione, 

dell’intervento sociale, i medici di base con il loro studio associato, gli specialisti ambulatoriali”. 

La Casa della Salute si configura, pertanto, come un insieme di attività organizzate in aree specifiche profondamente integrate 

fra loro in cui si realizza la presa in carico del cittadino per tutte le attività socio-sanitarie che lo riguardano; nella 

loro struttura si persegue la prevenzione primaria, secondaria e terziaria, l’educazione sanitaria e le corrette pratiche di autogestione 

delle malattie croniche; si attiva un’assistenza domiciliare delle cure a forte integrazione multidisciplinare ed 

infine si istituzionalizza la partecipazione dei cittadini che viene garantita attraverso procedure certe, codificate e periodicamente 

verificate. La Regione Liguria 172 ha avviato la sperimentazione di “Case per la Salute” in particolare in territori disagiati, 

collinari e montani, al fine di garantire l’integrazione e la continuità assistenziale. Nella Casa della Salute sono 

effettuabili tutti gli accertamenti diagnostico-strumentali di base e si possono attivare verso il domicilio del paziente procedure 

di telemedicina che consentano una diagnosi specialistica. Nei poliambulatori sono presenti di norma le prestazioni 

specialistiche, il CUP, l’anagrafe sanitaria e i prelievi. In qualche caso la diagnostica per immagini. Ad oggi, le Case della 

Salute previste sono 29 su tutto il territorio regionale, di cui 16 già attive, con un finanziamento totale da parte della Regione 

Liguria pari ad oltre 93.536.360 euro. 

sede 


stato di attuazione 

intervento 

finanziamento 

in € 

1 Bordighera finanziato 2.000.000,00 

2 Sanremo finanziato 8.000.000,00 

3 Imperia finanziato 12.200.000,00 

4 Varazze finanziato 973.800,00 

5 Carcare attivo 433.762,91 

6 Finale attivo 980.000,00 

7 Cairo M. attivo 229.200,00 

8 Genova Pra finanziato 1.700.000,00 

9 Genova Pegli finanziato 3.865.298,74 

10 Genova Sestri P. ultimato 3.970.000,00 

11 Genova Fiumara attivo 17.161.656,69 

12 Ge Rivarolo Celesia attivo 464.811,21 

13 GE - Via Assarotti attivo 723.039,66 

14 GE Via XII Ottobre attivo 3.500.000,00 

15 GE - Via Bainsizza attivo 1.210.286,58 

16 Torriglia attivo 736.326,03 









171 “Un New Deal della Salute - Linee del programma di Governo per la promozione ed equità della salute dei cittadini” Audizione del Ministro della Salute 

Livia Turco alla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati (27 giugno 2006). 

172 Con le deliberazioni della Giunta regionale del 16 novembre 2007, nn. 1367 e 1368. 

sede 

stato di attuazione 

intervento 

finanziamento 

in € 

17 Busalla attivo 805.187,29 

18 GE - Doria in esecuzione 13.750.675,86 

19 GE - Pammatone attivo ……………… 

20 GE - Evangelico attivo 300.000,00 

21 Borzonasca - Sestri Levante finanziato 3.440.000,00 

22 Rezzoaglio attivo 657.247,33 

23 Cicagna attivo 635.240,00 

24 Sestri Levante - via Lazio attivo 258.228,45 

25 Sarzana finanziato 4.400.000,00 

26 Sarzana (S. Bartolomeo) finanziato 720.000,00 

27 La Spezia (via XXIV Maggio) finanziato 1.215.000,00 

28 La Spezia (via Sardegna) finanziato 6.209.000,00 

29 Voltri area Tecsaldo finanziato 2.997.600,00 

Importo complessivo (escluso Pammatone) 93.536.360,75 


) La razionalizzazione della rete ospedaliera; si è proceduto ad un’importante razionalizzazione della rete ospedaliera, che, 

oltre a mirare al contenimento della spesa, nasce da considerazioni, di carattere generale, relative allo sviluppo di nuove 

tecnologie e all’evoluzione di nuove tecniche mediche e chirurgiche, che consentono di effettuare sempre più interventi in 

regime di ricovero diurno. Tali attente valutazioni rendono necessaria una riflessione sullo sviluppo che la rete ospedaliera 

dovrà assumere nel medio e lungo periodo: è inevitabile che l’offerta si differenzi in base ai livelli di complessità raggiunti 

dalle strutture ospedaliere. In particolare, lo sviluppo è rivolto verso l’organizzarsi in ospedali di altissima specializzazione, 

nei quali concentrare la casistica più complessa, che possano assumere funzioni di riferimento rispetto ai presidi ospedalieri 

di medie dimensioni. 

Il piano di riorganizzazione della rete regionale di cura e di assistenza, approvato dal Consiglio Regionale nell’agosto 

2006, ha proprio l’obiettivo di procedere ad una revisione complessiva della funzione ospedaliera regionale, finalizzata a 

superare l’obsolescenza di molte strutture e la polverizzazione dell’offerta, attraverso la modernizzazione del parco ospedaliero 

regionale. 

4 PRESIDI OSPEDALIERI TRASFORMATI APERTURA NUOVI OSPEDALI 

Colletta – Arenzano 

centro riabilitativo multidisciplinare e centro per la SLA 

Celesia – Rivarolo 

Casa di salute con RSA 25 posti (saranno 50) 

Diagnostica per immagini, Ambulatori specialistici – centro zonale per le adozioni 

Frugone – Busalla 

RSA e Cure intermedie, Primo intervento, Diagnostica per immagini, 

Ambulatori Specialistici 

S. Nicolò – Levanto 

RSA e Ospedale di comunità 

Diagnostica per immagini 

Ambulatori specialistici - Primo intervento 

RSA: Residenza sanitaria assistenziale 


Nell’ambito di tale riorganizzazione si ricorda anche la deaziendalizzazione delle AA.OO. Villa Scassi e Santa Corona 173 inserita 

in un percorso di ottimizzazione dei costi nelle due ASL che rappresentano circa 2/3 dell’intero bacino di utenza regionale. 


Nuovo ospedale di Albenga 

inaugurazione ottobre 2008 

Nuovo ospedale di Rapallo 

apertura primavera 2010 

Nuovo ospedale della Spezia 

188 milioni di euro finanziati – prossimo avvio 

progettazione, gara in corso 

Nuovo ospedale di Imperia/Taggia 

avvio studio fattibilità 

Nuovo ospedale Ponente Genovese 

individuata area di Cornigliano – studio funzionale ASL 3 – prossimo 

avvio studio di fattibilità 

Riorganizzazione ospedale S. Martino 

Nuovo ospedale Galliera 

progettazione in corso 

173 Dall’1/7/2008 è operativo l’accorpamento amministrativo rispettivamente con l’ASL 3 genovese e l’ASL 2 Savonese ai sensi della Deliberazione Consi- 

liare del 28 febbraio 2008, n. 8.

c) L’incremento della residenzialità; I dati relativi alla residenzialità confermano l’impegno della Regione Liguria nel potenziare 

i servizi a supporto degli anziani, dei disabili e dei malati cronici, con l’obiettivo di ridurre il tasso di ospedalizzazione e di 

migliorare e diversificare il livello di assistenza sul territorio. Nel periodo 2005-2008 i posti nelle strutture residenziali e semiresidenziali 

per gli anziani hanno registrato un aumento del 25%; l’aumento è pari al 37% se riferito alle strutture per disabili. 

Per quanto riguarda le cure domiciliari, si segnala un incremento degli utenti pari al 24%. 


* per l’ASL 4, nel 2008, non ci sono liste di attesa per le cure domiciliari e il servizio viene attivato nelle 24 ore 










d) La creazione della rete ligure per le cure palliative 174 ; obiettivo della rete è “promuovere e garantire che cure palliative di 

elevata qualità siano erogate in maniera appropriata ed equa ai pazienti ed alle famiglie che ne hanno bisogno in tutte le cinque 

ASL della regione” attraverso un incremento delle cure domiciliari, dell’assistenza intraospedaliera e degli hospices. La rete 

regionale è articolata in 5 reti locali di cure palliative, una per ogni ASL. Ciascuna rete locale di cure palliative è composta da 

un sistema di offerta di cure palliative al cui centro ci sono i bisogni del paziente e della sua famiglia. Ciascuna rete locale è 

costituita da un’aggregazione funzionale ed integrata di servizi distrettuali ed ospedalieri, sanitari e sociali, pubblici, privati e 

convenzionati, dedicati alle cure palliative e nel quale opera personale formato e dedicato a quest’attività a tempo pieno. Tra 

il 2005 ed il 2009 i posti letto di hospice disponibili sul territorio sono passati da 22 a 66. 

174 Il modello organizzativo della rete ligure di cure palliative è stato definito con delibera della Giunta Regionale 277/2007. 



Contenimento della spesa e riorganizzazione dell’assistenza farmaceutica 

nella riqualificazione del sistema 

L’assistenza farmaceutica assorbe poco meno di un quinto delle risorse del fondo sanitario regionale. Il governo della spesa 

farmaceutica si è posto pertanto come una delle priorità della legislatura puntando in particolare su due elementi: la corretta 

allocazione delle risorse disponibili e la qualità dell’assistenza erogata. 

A partire dal 2007 è stato avviato un processo di riorganizzazione dell’intera assistenza farmaceutica regionale che ha determinato 

un forte contenimento della spesa complessiva, nonostante il costante incremento di alcune voci di spesa da ricondurre 

essenzialmente all’immissione in commercio di nuovi farmaci, alla tendenza dei medici prescrittori ad orientarsi verso nuove 

classi terapeutiche, all’invecchiamento della popolazione, all’incremento di patologie gravi. 

La riduzione dei costi relativi all’assistenza farmaceutica convenzionata è da ricondursi all’adozione da parte della Regione di 

direttive che hanno incrementato la distribuzione diretta sia tramite le strutture aziendali che tramite le farmacie convenzionate 

con la cosiddetta distribuzione “in nome e per conto”. Tali direttive hanno inoltre incentivato l’utilizzo dei farmaci a brevetto 

scaduto, in particolare per alcune categorie terapeutiche maggiormente incidenti sulla spesa. 


A tale riguardo si ricorda l’adozione del prezzo di riferimento per gli inibitori di pompa acida, nonché l’incremento delle percentuali 

di utilizzo dei generici nell’ambito di alcune categorie terapeutiche omogenee. L’efficacia delle azioni intraprese è documentata 

in una relazione finale sui PPI 175 che dimostra come, a fronte di un contenimento dei costi, i liguri abbiano ricevuto 

maggiori cure per le patologie acido correlate e si siano, tra l’altro, registrati un numero minore di ricoveri ospedalieri. 

Per il contenimento dei costi nella spesa farmaceutica si è agito inoltre sull’appropriatezza delle prescrizioni attraverso un processo 

di monitoraggio costante e la costituzione di una commissione regionale. Sono state prodotte linee guida generali, la 

prima parte di un prontuario terapeutico e linee guida su patologie particolari 176 che risultavano avere un’incidenza notevole 

175 Inibitori di Pompa Protonica. 

176 Tra cui le patologie acido correlate. 


CURE PALLIATIVE - HOSPICE 

ASL 1. Costarainera – 10 posti letto 

ASL 2. Centro Misericordia – Rossello (privato accreditato) – 10 posti letto 

ASL 3. Bolzaneto Gigi Ghirotti (privato accreditato) – 12 posti letto 

ASL 3. Albaro Gigi Ghirotti (privato accreditato) – 13 posti letto + 5 SLA 

ASL 4. Chiavari – 8 posti letto 

ASL 5. Sarzana – 12 posti letto 

San Martino IST – 12 posti letto

sulla spesa, con risultati evidenti non solo nel risparmio, ma anche nell’appropriatezza delle prescrizioni e nell’esito delle cure. 

Analoga sperimentazione sta per essere avviata sulla patologia diabetica. 

Si ricorda infine che è stato approvato un accordo per lo sviluppo dell’integrazione delle farmacie convenzionate pubbliche e 

private 177 , riconoscendo a tali soggetti il ruolo di presidi sanitari polifunzionali che, oltre a garantire l’assistenza farmaceutica 

territoriale, possono svolgere attività in altri settori quali la prenotazione dei servizi sanitari, l’assistenza domiciliare, le autoanalisi, 

campagne di educazione sanitarie, ecc. 

Governo della dinamica dei costi del personale nella riqualificazione del sistema 

A fronte dell’incremento delle prestazioni complessive, il personale del SSR, dal 2005 al 2008, passa da 27.157 unità a 

26.287 178 , con una diminuzione di 870 unità. 

Oltre a riorganizzare il sistema, si è avviata la messa a regime organizzativa con la stabilizzazione del personale. 

Con il piano di stabilizzazione approvato dalla delibera di Giunta Regionale del 3 agosto 2007, n. 942 e nel rispetto delle 

norme contenute nella normativa nazionale e regionale in materia, sono stati stabilizzati 1.257 precari 179 (esclusa ricerca). 

La Regione Liguria ha inoltre in corso iniziative anche di carattere normativo per favorire il processo di stabilizzazione dei 

precari della ricerca. 


Abbattimento delle liste di attesa per il miglioramento della qualità dei servizi 

PRESTAZIONI INDIVIDUATE PER SUPERARE LE CRITICITA’ - OBIETTIVO 

Risonanza (RM) 30 gg 

Tomografia assiale computerizzata (TAC) 30 gg 

Ecografia 45 gg 

Ecocolor doppler 45 gg 

Visita cardiologica 30 gg 

Visita oculistica 30 gg 

Visita ortopedica 30 gg 


La Regione Liguria ha recepito e finanziato i piani formulati dalle Aziende 180 , al fine di superare alcune delle criticità esistenti 

sui tempi di attesa per prestazioni specialistiche ambulatoriali e garantire per tali prestazioni tempi inferiori ai 30 giorni (con 

l’eccezione di ecografie ed ecodoppler per le quali, mediamente, sono necessari 45 giorni). 

177 Delibera della Giunta Regionale del 1° agosto 2008, n. 946. 

178 Compreso personale ricerca. 

179 Dato a fine 2009. 

180 Deliberazione Giunta Regionale n. 1235 del 19 ottobre 2007 










In seguito è stato dato avvio all’ampliamento del numero e della tipologia di prestazioni sulla quale intervenire con misure di 

potenziamento dell’offerta. 

Sono state avviate le seguenti azioni: 

a) inserimento nel CUP dell’Azienda Sanitaria Locale di tutte le prestazioni erogate da soggetti pubblici e privati nel territorio 

di riferimento, con riserva di alcune prestazioni prenotabili solo presso i soggetti erogatori per motivi clinici ed organizzativi 

legati alla loro complessità e specificità; 

b) suddivisione delle agende di prenotazione tra prime visite e visite successive di controllo da parte di tutte le Aziende, seppur 

con limitate disomogeneità nelle modalità attuative; 

c) attivazione del CUP WEB per consentire la prenotazione delle prestazioni direttamente dallo studio del Medico di Medicina 

Generale e delle farmacie; 

d) applicazione del divieto di chiusura delle prenotazioni; 

e) attivazione delle misure per la diminuzione del drop out 181 , per cui nelle varie Aziende risulta una diminuzione degli appuntamenti 

disertati dagli utenti senza disdetta preventiva; 

f) prosecuzione dei percorsi di miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva, tramite accordi con i medici di medicina generale 

e diffusione delle “best practice” riscontrate nelle varie Aziende. 

Attraverso tali azioni si è registrato il pieno conseguimento dell’obiettivo prestabilito. In tutte le aziende, per quanto riguarda 

le prestazioni diagnostiche (RM, TAC, ECO), si evidenzia un trend positivo, ormai consolidato, di riduzione dei tempi di attesa, 

grazie anche all’aumentata appropriatezza prescrittiva e al controllo della domanda. 

Il Piano Socio-Sanitario Regionale 2009-2011 

Il 30 settembre 2009 è stato approvato il Piano Socio-Sanitario regionale 2009-2011. 

Il Piano ha come obiettivo principale quello di realizzare un’organizzazione a rete del sistema sanitario ligure, valorizzando la 

collaborazione tra le competenze, le strutture e le istituzioni, per rispondere in modo moderno ed efficace ai bisogni di salute 

dei cittadini liguri. Si intende così ribaltare la precedente logica della concorrenza fra le strutture pubbliche. 

Gli obiettivi strategici sono: 

• migliorare la continuità assistenziale; 

• potenziare la capacità di risposta extraospedaliera; 

• ridurre i tempi di attesa; 

• perfezionare l’assistenza farmaceutica; 

• sviluppare la ricerca. 

Il Piano Socio-Sanitario regionale 2009-2011 identifica gli obiettivi strategici e organizzativi volti a qualificare il servizio sanitario 

regionale portandolo al livello qualitativo delle migliori esperienze italiane. 

Il vero elemento innovativo del documento riguarda, non solo la procedura di redazione che ha coinvolto almeno 400 tra 

medici ed esponenti della sanità ligure ma soprattutto la logica di “rete” alla base di tutto il processo. 

Gruppi di professionisti hanno quindi elaborato analisi e prospettive delle diverse attività assistenziali, disegnando quattro reti 

verticali (prevenzione, acuzie, cronicità e riabilitazione) in cui si intersecano le reti orizzontali, quali elementi di collegamento tra 

le quattro aree individuate come reti verticali, costituendo la garanzia che all’interno dei processi orizzontali si assicuri la necessaria 

integrazione tra le diverse prestazioni sanitarie e sociosanitarie. Rete significa dunque un percorso assistenziale omogeneo 

e fattibile, realizzato da diverse unità organizzative, anche non necessariamente collocate nella stessa sede. 

La costituzione di un piano di sistema che garantisca al servizio sanitario regionale ligure una sopravvivenza a medio e lungo 

termine rappresenta un’occasione di confronto e concertazione che molti professionisti aspettavano da tempo. Gli operatori 

della salute, dal loro punto di vista e secondo le loro prerogative, hanno analizzato il sistema e ipotizzato modelli di ristrutturazione 

e rifunzionalizzazione che finora nessuno aveva chiesto loro di esprimere. Se esiste una presunzione in chi ha ipotizzato 

la redazione di questo Piano è quella di voler ascoltare e tradurre in una pianificazione realizzabile le aspettative e le elaborazioni 

culturali dei professionisti impegnati nel Sistema Sanitario Ligure. 

I prossimi passi sono la definizione, da parte dei gruppi di rete, delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi, azioni che saranno 

definite nell’ambito di seminari tematici. 

181 Abbandono della terapia. 

REGIONE LIGURIA 112









Politiche sociali 


“Per una regione come la nostra con molti cittadini anziani e per far fronte 

ai molti problemi della disabilità è importante disporre di un fondo per la 

non autosufficienza. Assicuriamo inoltre il nostro forte sostegno a quel vasto 

e generoso mondo del volontariato, della mutualità, dell’associazionismo e 

della cooperazione sociale, che si impegna quotidianamente in favore dei 

disabili, dei tossicodipendenti, dei nuovi poveri e del reinserimento sociale 

e lavorativo di fasce deboli, che non potrebbero altrimenti competere nel 

mercato del lavoro” 

Obiettivo 

Le politiche sociali impostate nel corso della legislatura ruotano intorno ad 

un principio: la contestuale applicazione dei principi di sussidiarietà e di solidarietà. 

La Regione punta infatti a riconoscere, valorizzare, sostenere la libera intrapresa 

dei cittadini e delle loro formazioni sociali, chiamandoli alla responsabilità 

progettuale e gestionale a fianco degli enti locali più vicini ai cittadini 

stessi. Ed è altrettanto chiaro il perseguimento di politiche solidaristiche, 

nei confronti delle persone e delle comunità, per poter superare le grosse 

diversità territoriali e rendere esigibili a tutti i diritti riconosciuti. 

I principali atti normativi emessi dalla Regione Liguria durante il quinquennio 

trascorso, sono stati ispirati da due principi fondamentali: sussidiarietà e solidarietà. 

Entrambi i valori sono intesi non come trasferimento di compiti dal pubblico 

al privato, in un’ottica assistenziale o di mera sostituzione delle competenze, 

ma proposti in un’accezione più ampia tale da favorire l’integrazione tra i sistemi 

sociosanitario, territoriale e soggetti attivi delle reti sociali e cercando di 

rispondere ai bisogni dell’individuo in un modo che sia il più possibile personalizzato 

ed accurato. 

Tra i principali provvedimenti emessi, si segnalano: 

• La L.R. 24 maggio 2006 n. 12 “Promozione del sistema integrato dei 

servizi sociali e sociosanitari”, Legge Quadro sui servizi sociali fondata sui 

principi di sussidiarietà e solidarietà e sulla personalizzazione degli interventi 

nella libertà di scelta, nella ricerca di giustizia sociale e di riconoscimento 

a tutti dei diritti soggettivi; 

• Il Piano sociale integrato regionale di promozione e protezione sociale che 

definisce gli obiettivi triennali per ambiti di intervento e per ogni rete. Definisce 

altresì i criteri di riparto delle risorse secondo indicatori di solidarietà, 

premialità, sussidiarietà e giustizia sociale. Nel piano sono evidenziati gi 

obiettivi da raggiungere in merito a residenzialità convenzionata per anziani, 

disabili, tossicodipendenti e psichiatrici, nonché sui servizi per i minori e 

per la prima infanzia; 

• La L.R. del 9 aprile 2009 n. 6 “Promozione delle politiche per i minori ed i 

giovani” è una Legge settoriale che propone novità nel campo dei servizi 

per la prima infanzia, affidi ed adozioni, sostegno alla famiglia e politiche 

per gli adolescenti ed i giovani; 


• Il Regolamento regionale sui servizi per la prima infanzia, identifica tutte le tipologie di servizi per la prima infanzia: asili nido, 

servizi integrativi, servizi domiciliari, servizi ricreativi e ne definisce i parametri organizzativi, strutturali e di personale. Con 

tale provvedimento si avvia un percorso di accreditamento per alzare ulteriormente la qualità di tali prestazioni; 

• La L.R. 11 maggio 2006 n. 11 “Istituzione e disciplina del sistema regionale del servizio civile”, nuova legge che integra 

con politiche regionali il servizio civile nazionale, coinvolgendo anche i minori, la scuola e le organizzazioni di volontariato; 

• La L.R. 3 novembre 2009 n. 48 “Promozione dell’invecchiamento attivo”, legge settoriale sulla promozione dell’invecchiamento 

attivo, inserita nelle politiche sociali, ma con una attenzione di raccordo con le politiche formative, culturali, sportive 

e del tempo libero; 

• Il Piano regionale triennale per la cooperazione allo sviluppo e alla pace indica le linee della cooperazione per quanto concerne 

la regione coordinando le azioni con Province e Comuni. Si stabiliscono le priorità geografiche per gli interventi, le 

tematiche ed i criteri per la emanazione dei bandi e la definizione degli interventi; 

• la L.R. 3 novembre 2009 n. 47 “Semplificazioni normative a vantaggio del terzo settore” con la quale prioritariamente si ridefiniscono 

gli interventi a vantaggio della cooperazione sociale, sia in termini di nuovi elementi di ingegneria finanziaria 

che di interventi strutturali. L’obiettivo è quello di rafforzare il settore, dargli più solidità e stabilità, garantire l’occupazione, 

anche per le fasce socialmente più deboli. 

In questo quadro legislativo, si inseriscono gli interventi finora realizzati in merito alle politiche sociali: 

Fondo non autosufficienza per anziani e disabili 

Allo scopo di tutelare i cittadini più deboli e per rispondere alle esigenze della regione più anziana d’Italia, la Regione Liguria 

è stata la prima tra le regioni italiane ad istituire il fondo per la non autosufficienza a tutela delle fasce più deboli: dai disabili 

gravi agli ultrasessantacinquenni in situazioni di difficoltà e non più autosufficienti (legge regionale 12/2006). 

L’intervento offre alle famiglie 182 un sostegno economico per accudire in casa un familiare anziano o disabile, garantendogli 

così di restare nell’ambiente domestico senza dover ricorrere al ricovero in residenze protette; è prevista l’erogazione di un 

assegno che varia tra i 350 (fino a 10.000 euro di reddito annuo) ed i 280 euro mensili (da 10.001 a 20.000 euro di reddito 

annuo). 

Tra gli obiettivi, il potenziamento dell’offerta residenziale e semiresidenziale per gli anziani, cui si aggiungono misure economiche 

mirate a garantire la permanenza a domicilio di queste persone ed il potenziamento dell’assistenza sanitaria, sociosanitaria e 

sociale. Per questa attività sono stati stanziati complessivamente 46,3 milioni di euro per il periodo 2007-2009. 

Il totale delle persone che hanno beneficiato del contributo nel periodo 2007-2009 sono 10.191. 


182 I nuclei familiari ammessi al sostegno finanziario sono quelli che hanno un reddito ISEE non superiore ai 20.000 Euro, con ulteriore abbattimento di 2.500 

euro del reddito, come stabilito dal Piano Sociale Integrato Regionale, per coloro che hanno più di un minore a carico e per ogni portatore di handicap 

presente nel nucleo familiare. 

REGIONE LIGURIA 114

Custodi sociali 

Al fine di prevenire i rischi del caldo e abbassare il tasso di ospedalizzazione degli ultrasettantacinquenni in assistenza, si è 

realizzato un progetto prima solo nei mesi estivi, poi dal 2008 per tutto l’anno, centrato su una azione personalizzata verso 

fasce di popolazione a rischio, attraverso azioni coordinate che si possono così riassumere: 

a) individuazione di persone da monitorare, in base alle segnalazioni dei Medici di Medicina Generale; 

b) osservazione quotidiana di tali soggetti con l’impiego della rete dei custodi sociosanitari, secondo procedure di intervento 

integrate condivise con i servizi sociali del Comune, socio-sanitari e sanitari dell’ASL; 

c) accesso ad un call center a valenza regionale, a favore di tutta la popolazione anziana e con funzioni di collegamento ai 

soggetti della rete dei servizi sociosanitari; 

d) sostegno alla domiciliarità tramite lo sviluppo dei servizi di prossimità; 

e) sviluppo della rete di pronto intervento. 

La rete permanente usufruisce di circa 200 custodi sociali che seguono a domicilio, tutto l’anno, oltre 3.000 persone con bisogni 

assistenziali diversi. 

Al fine di garantire la qualità del servizio proposto, la Regione ha attivato un corso di formazione per le persone che vanno a 

ricoprire l’incarico di custode sociale. L’investimento complessivo della Regione Liguria è stato pari a circa 7 milioni di euro 

nel periodo 2006-2010. 


Centri informatizzati per la terza età e per disabili 

Imparare ad usare il computer dopo i 60 anni, affiancati da giovani studenti, nei luoghi di ritrovo abituale. Sono questi i tratti 

essenziali dei nuovi corsi di informatica destinati alle persone ultrasessantenni che vivono in Liguria grazie all’iniziativa della 

Regione Liguria ed il cofinanziamento dell’Unione Europea e del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. 











Il progetto, che ha preso avvio nel 2007, consiste nell’offrire ad associazioni e organizzazioni del terzo settore le risorse per 

allestire un laboratorio di informatica, gratuito per gli utenti, dove tenere i corsi per persone over 60 anni. 

Con la prima edizione, che si è svolta tra il 2007 e il 2008, la Regione Liguria ha permesso la formazione di circa 10.000 persone, 

che oltre ad apprendere il funzionamento di computer, mouse e stampante, hanno potuto frequentare i laboratori anche 

al di fuori delle ore di lezione, per stare in compagnia e svolgere anche altre attività formative e ricreative. A tal fine, e sempre 

nell’ottica di collaborazione ed integrazione pubblico e privato, i centri informatizzati di socializzazione, sono stati allestiti presso 

sedi di associazioni ed enti che già offrono servizi di aggregazione. 

Tra le altre caratteristiche innovative dell’iniziativa, si sottolinea la partecipazione degli alunni della scuola superiore che hanno 

potuto svolgere la funzione di tutor d’aula, vedendosi riconoscere i crediti spendibili nel loro percorso formativo, grazie ad un 

apposito protocollo d’intesa tra la Regione e l’ufficio scolastico regionale. 

A sostegno dei disabili, la Regione Liguria si è impegnata con il progetto integrato “Creazione computori per disabili” 183 che 

riprende l’attività di alfabetizzazione informatica per le persone in situazione di handicap motorio o sensoriale non grave, iniziata 

dalla Regione negli anni scorsi, ma che per la prima volta affianca agli insegnanti specializzati, ragazzi e studenti degli ultimi 

anni delle superiori, in qualità di tutor assistenti. Il coinvolgimento degli studenti ha lo scopo di promuovere la comprensione, 

lo scambio di conoscenze ed esperienze, il dialogo costruttivo tra persone in situazione di handicap e giovani. 

I corsi di alfabetizzazione informatica si sono svolti a partire dal 2007 presso i Computori per Disabili e gli Internet Point per 

disabili, gestiti dalle Associazioni/Organizzazioni senza fini di lucro selezionate dalla Regione Liguria mediante apposito bando. 

I partecipanti ai corsi sono stati in totale 455, per la gestione di tali corsi e la realizzazione dei computori si sono impiegate risorse 

regionali pari a 3,2 milioni di euro. 

Progetto Liguria Famiglia 

Il progetto “Liguria famiglia” nasce con un Protocollo di intesa firmato con il Ministero della Famiglia nel 2007. Si articola in 

due grandi aree: interventi a rafforzamento della famiglia ed interventi per l’infanzia. 

Tra gli interventi dedicati alla famiglia si segnalano: 

Azioni per le assistenti familiari, con un investimento di 1.305.000 euro 184 così articolate: i) definizione del profilo professionale 

ed inserimento nel repertorio regionale; ii) attivazione dei corsi di formazione professionale gestiti dalle province: ad oggi si 

sono svolti N 10 corsi di formazione per assistenti familiari con la partecipazione di n.109 persone; iii) attivazione da parte di 

ogni distretto sociosanitario di un elenco distrettuale delle assistenti familiari che hanno svolto il corso, in modo da poter incrociare 

con più facilità la domanda con l’offerta, garantendo serietà e qualità; iv) istituzione della figura di assistente familiare 

a servizio del progetto della non autosufficienza e dedicata al monitoraggio di ogni singolo caso, per ogni distretto sociosanitario. 

a) Azioni per le famiglie numerose, con un investimento di 1.745.000 euro, così articolate: i) interventi per famiglie con un numero 

di figli maggiore o uguale a quattro per abbattere i costi dei servizi; ii) contributi per servizi sociali, scolastici, assistenziali 

con risorse gestite dai distretti. 

b) Azioni per i consultori, con un investimento di 2.280.000 euro, così articolate: i) interventi anche innovativi per potenziare 

il servizio dei consultori alla famiglia; ii) progetti distrettuali per l’accompagnamento alla maternità e paternità responsabili; 

c) messa in rete dei consultori. 

Nel merito degli interventi per l’infanzia, le azioni si sono focalizzate su: 

a) Asili nido, fornendo contributi per l’istituzione di nuovi posti offrendo da 5.000 a 7.000 euro per ogni nuovo posto sia in 

asilo nido e nidi aziendali che in servizi integrativi per l’infanzia quali il centro mamma-bambino o i micronidi, anticipando 

talvolta con la Cassa Regionale i finanziamenti statali. I posti disponibili sono passati da 5.770 nel 2005 a 7.560 nel 2009 

(1.790 nuovi posti). 

183 Deliberazione Giunta Regionale n. 676/06 

184 escludendo i corsi di formazione svolti dalle province e finanziariamente a carico del FSE che si aggiungono alle risorse stanziate in questa particolare 

azione 

REGIONE LIGURIA 116

) Servizi domiciliari si riferiscono soprattutto ai progetti sulla mamma accogliente, educatrice familiare ed educatrice domiciliare. 

Le mamme accoglienti sono mamme che accolgono in casa fino a tre bambini da 3 mesi a 3 anni, in una logica di 

aiuto tra le famiglie. Il rispetto degli standard di sicurezza e igiene degli spazi nei quali si svolge il servizio e la formazione 

per la mamma è garantito dai distretti socio sanitari. Per ogni mamma che accoglie viene riconosciuto un concorso spese 

che si aggira intorno a 10.000 euro annui. 


L’altra figura introdotta, l’educatrice domiciliare e familiare, svolge servizio ai bambini tra i 3 mesi e i 3 anni. Mentre la prima 

svolge il suo operato direttamente in casa dei bimbi, l’educatrice familiare lavora in casa propria o in strutture messe a disposizione 

da scuole, istituzioni religiose o Enti locali. Per ogni educatrice viene riconosciuto un contributo di 15.000 euro 

annui. Nel 2008 sono stati impegnati 685.000 euro che hanno permesso l’accoglienza di 192 bambini. Il progetto continua 

nel 2009 con un impegno di 700.000 euro a favore di circa 200 bambini. Complessivamente nel periodo i servizi domiciliari 

hanno permesso l’accoglienza di circa 850 bambini. 

c) Le sezioni primavera, destinate ai bambini tra i due e i tre anni, garantiscono una continuità educativa tra il nido e la scuola 

dell’infanzia, impostando un corso di formazione specifico per le educatrici che lavorano in tali sezioni. Le risorse regionali 

complessivamente utilizzate nel periodo per sostenere tale progetto sono circa pari a 2,5 milioni di euro. Nel periodo 2007- 

2009 sono stati creati 1.958 nuovi posti: hanno usufruto del servizio 3.915 bambini. 

La Regione ha varato il nuovo regolamento sui servizi per la prima infanzia definendo i parametri organizzativi, strutturali e di 

personale per ogni tipologia di struttura e di servizio 185 . 










185 In questo contesto, si è introdotta la possibilità, in vigenza di parametri di personale e strutturali adeguati, di iscrivere nei nidi fino al 20% di bambini in più 

rispetto all’autorizzazione vigente, in virtù del fatto che le assenze medie superano il 30% al giorno. Questa norma e altri semplici adeguamenti organizzativi, 

pur mantenendo alta la qualità del servizio, garantiscono l’ampliamento dell’offerta stessa (per circa 1000 posti in più). 


Grazie al percorso intrapreso, l’offerta della Regione per la fascia da 0 a 3 anni è passata dal 16% a circa il 31% 186 di copertura 

della richiesta potenziale. Un risultato importante che vede la Liguria assestarsi ben al di sopra di una media italiana di poco 

superiore al 6%, con la possibilità di raggiungere nel 2010 l’obiettivo di Lisbona (33%). 

Progetto Giovani Protagonisti 

Il progetto “Giovani protagonisti” si è sviluppato su tre azioni con un investimento complessivo pari ad euro 11,1 milioni. 

a) Centri per giovani protagonisti con un investimento pari a euro 8,2 milioni per finanziare 20 centri polivalenti dedicati ai giovani 

nei Comuni indicati dai distretti sociosanitari. L’obiettivo è ampliare la possibilità di incontro giovanile attraverso anche 

l’utilizzo delle nuove tecnologie, delle sale musicali e del protagonismo che può nascere dai giovani stessi. 

b) Comunicazione e creatività con un investimento pari a 1.750.000 euro per finanziare attività di tipo giornalistico in collaborazione 

con le 80 scuole secondarie superiori al fine di permettere ai giovani la gestione diretta di programmi radiofonici. 

Si attua attraverso l’esperienza dei laboratori radiofonici collocati presso i Centri Giovani e presso gli istituti della scuola 

secondaria superiore. Questi laboratori consentono di diffondere il canale radiofonico sia all’interno del centro/istituto, 

grazie a radiomodem scelti per il basso impatto ambientale, sia all’esterno grazie alla rete internet. Il progetto permette 

inoltre di sviluppare il giornalino regionale mensile per studenti “Zainet” attraverso una scuola di giornalismo per ragazzi 

che ne coordini le azioni. 

c) “Card multicanale”, con un investimento pari a euro 1,13 milioni di euro, è una sperimentazione, attuata con Datasiel, che 

permette ai giovani dai 15 ai 25 anni di navigare e di accedere a facilitazioni su servizi veicolati dalla rete e dalle nuove tecnologie. 

Il progetto sostiene la realizzazione di una vera e propria cittadinanza digitale regionale, riconoscendo istituzionalmente 

il valore formativo delle reti di scambio che si formano attraverso internet e che sono ormai parte irrinunciabile della 

socializzazione e aggregazione giovanile. Tramite questi canali, si è dato vita al sistema multicanale per i giovani con un 

nuovo Portale tematico “Giovani protagonisti online” che comprende anche lo sviluppo di una “carta solidale giovanile della 

Liguria” che, coinvolgendo operatori di mercato finanziari e tramite una rete di convenzioni con soggetti pubblici e commerciali, 

eroghi servizi e la vendita di beni in regime di convenzione per i giovani liguri. 

Interventi per gli oratori 

Gli interventi regionali per le attività di oratorio si riferiscono sia ad interventi per miglioramenti e adeguamenti strutturali, sia ad 

interventi per le attività ordinarie. Tutte le richieste presentate dalle confessioni religiose diverse da quella cattolica sono state 

riconosciute. Complessivamente, nel periodo 2005-2008, sono stati finanziati interventi per un totale di 12,9 milioni di euro. 

Servizio civile 

Il servizio civile regionale ha attivato diversi progetti riguardanti le seguenti attività: 

a) azioni di promozione del servizio civile nazionale verso i giovani su indicazione nazionale; 

b) azioni formative per tutti gli operatori di enti che accolgono giovani in servizio civile nazionale o regionale; 

c) due azioni innovative per ragazzi over sedici, che permettano di vivere un’esperienza collettiva di servizio civile, valida per 

la crescita personale e capace di incrementare i crediti formativi del percorso formativo. Ogni anno si offre questa possibilità 

a circa 500 alunni; 

d) un progetto rivolto ai ragazzi stranieri, che non hanno accesso ai bandi nazionali, con modalità simili al servizio civile nazionale. 

Alla prima esperienza hanno aderito circa 25 giovani; 

e) un progetto innovativo, svolto in collaborazione con il Ministero di Grazia e Giustizia, per un miglior inserimento di persone 

soggette a detenzione. 

186 Comprendendo nei servizi per la prima infanzia anche le sezioni primavera per bambini 2-3 anni 

REGIONE LIGURIA 118


Investimenti per opere sociali 

Questi investimenti in conto capitale (a cui la Regione può compartecipare alla spesa fino al 70% del costo), sono destinati al 

miglioramento di opere sociali divise per le tipologie assistenziali più diffuse. L’investimento regionale complessivo per il periodo 

2005-2009 è stato pari a 61,8 milioni di euro; gli interventi realizzati sono 561 187 . Si segnalano inoltre gli interventi a favore 

delle Pubbliche Assistenze, finalizzati alla ristrutturazione delle relative sedi. Nel periodo 2006-2009 la Regione Liguria ha finanziato 

61 interventi con un contributo complessivo pari a circa 1 milione di euro. 










Progetti di cooperazione allo sviluppo 

I progetti di cooperazione allo sviluppo hanno tre campi di azione: i) la cooperazione decentrata, che ha portato la Regione 

Liguria ad intervenire su quei progetti che rafforzano l’aspetto dell’autonomia delle comunità nei Paesi in Via di Sviluppo, senza 

tralasciare il concetto di aiuto. Nell’ottica dell’integrazione, la Regione ha scelto di operare in collaborazione con ONG dotate 

di un riferimento costante sul territorio ligure. ii) gli interventi di educazione alla pace, che si sono orientati sui temi dei diritti 

civili e dell’educazione alla mondialità 188 ; iii) le emergenze umanitarie. 

187 120 riguardanti asili nido e servizi integrativi per l’infanzia, 90 per le residenze protette per anziani. 

188 In particolare si ricordano: a) il premio per la pace e la solidarietà tra i popoli consegnato da Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di S. Egidio, per 

la realizzazione del Progetto Dream; b) il progetto internazionale sul Brasile, Progetto Proximo. 


Complessivamente, le risorse regionali investite nel periodo 2005-2009 sono pari a 3,2 milioni di euro per il finanziamento di 

78 interventi. 


Progetti sperimentali 

I progetti sperimentali di valenza regionale sono progetti particolarmente innovativi, coerenti con il Piano Triennale delle Politiche 

Sociali, ed eventualmente estendibili come buone prassi su tutto il territorio. Il numero di interventi finanziati nel periodo 2008- 

2009 è pari a 337 per un contributo regionale complessivo di circa 9 milioni di euro. 

Il piano regionale ha definito alcune aree privilegiate di intervento; i progetti sono stati raggruppati secondo i settori di maggior 

evidenza. 


Fonte: Regione Liguria









Pari opportunità di genere 

Obiettivi 

Integrazione della differenza di genere, delle priorità e dei bisogni rispettivi 

delle donne e degli uomini affinchè si raggiunga la parità tenendo conto 

degli effetti all’atto della pianificazione ed attuazione di tutte le politiche (gender 

mainstreaming). 

Acquisizione di poteri, responsabilità e sviluppo delle capacità individuali 

attraverso l’eliminazione e la prevenzione di ogni discriminazione e la compensazione 

degli svantaggi derivanti da atteggiamenti, comportamenti e 

strutture esistenti per partecipare attivamente al mondo economico, sociale 

e politico (gender empowerment). 

Il tema delle pari opportunità di genere è un argomento trasversale a numerose 

politiche di settore e, pertanto, dovrebbe essere affrontato in modo sistemico 

al fine di garantire reali pari opportunità sul territorio tra uomo e donna. 

L’attività dell’attuale Governo regionale è stata orientata, sin dall’insediamento, 

all’affermazione del principio della parità di genere. Lo confermano l’istituzione 

del primo Assessorato alle Pari Opportunità e l’emanazione, nel 2008, della 

prima legge regionale sulle Pari Opportunità. 

La L.R. del 1 agosto 2008, n. 26 189 definisce il quadro complessivo di tutte le 

azioni politiche e governative che possono avere ricadute di genere e persegue 

gli obiettivi di gender mainstreaming e gender empowerment attraverso 

lo strumento della concertazione istituzionale. Alcuni temi affrontati dalla legge 

sono già stati sviluppati e ampliati nell’ambito di specifiche normative di settore 

e sono stati tradotti in azioni mirate nei seguenti ambiti: 

Dal punto di vista delle politiche sociali, diversi sono i temi che possono essere 

letti in un’ottica di genere. Per fare un esempio, l’attenzione rivolta alla parte 

più anziana della popolazione può favorire una lettura al femminile, sia per 

quanto riguarda l’elevata femminilizzazione della terza età, sia per il supporto 

alle attività di cura che, comunemente, ricadono sulle donne. 

Il Piano Sociale Integrato Regionale 2007-2010 individua tre particolari linee 

di intervento orientate alla parità di genere: i) contrasto alla violenza di genere, 

ii) riconoscimento dell’opera svolta dalle donne nel lavoro di cura e sostegno 

alle giovani madri sole e iii) promozione di politiche integrate per 

l’immigrazione. 

In questo contesto assume particolare importanza la L.R. del 21 marzo 2007, 

n. 12 190 , che non pone più il tema della violenza contro le donne come un’area 

oggetto di intervento del volontariato, bensì come problematica di competenza 

dei servizi socio-sanitari. 

189 L.R. del 1 agosto 2008, n. 26: Integrazione delle politiche di pari opportunità di genere in 

Regione Liguria. 

190 L.R. del 21 marzo 2007, n. 12: Interventi di prevenzione della violenza di genere e misure a 

sostegno delle donne e dei minori vittime di violenza. 


Principali indicazioni di legge 

- Istituzione di centri anti-violenza, almeno uno in ogni provincia, che forniscano un servizio di ascolto e sostegno alle vittime. 

La Regione ha sostenuto la realizzazione dei centri attraverso un finanziamento di 1,5 milioni di euro tra il 2007 e 

il 2009 191 . 

- Creazione di case rifugio e strutture alloggiative. 

- Una sezione dell’Osservatorio Regionale delle Politiche Sociali dedicata alla violenza alle donne e ai minori. 

Anche l’area di intervento relativa alla salute prevede politiche mirate alle donne, collegate sia a patologie specificatamente 

femminili che ad interventi in cui si possano riscontrare ricadute indirette di genere. Sotto questo punto di vista, assumono 

particolare rilievo i consultori familiari 192 , che “perseguono l’obiettivo di promozione e tutela della salute della famiglia, della 

coppia, della donna, della procreazione, del bambino e dell’adolescente” 193 . 

I consultori familiari 

Nel 2007 in Liguria erano attive 86 sedi con 566 operatori occupati, per un costo del servizio stimato di circa 25,5 milioni 

di euro. Gli utenti che si sono rivolti alle strutture sono stati 100.249, circa il 6% degli abitanti liguri, cui sono corrisposte 

oltre 633 mila prestazioni erogate. 

La legge regionale sulle pari opportunità presta particolare attenzione anche alle politiche per il lavoro e la conciliazione, individuando 

una serie di strumenti volti a favorire la condivisione tra uomo e donna dei compiti di assistenza e di cura e la conciliazione 

delle esigenze familiari e lavorative attraverso l’erogazione di servizi ad hoc. Si promuove infatti lo sviluppo di servizi 

di cura per la persona e la famiglia, l’adozione di piani aziendali per favorire la conciliazione e di misure a favore del reinserimento 

lavorativo e dei congedi parentali, l’attivazione di percorsi formativi specifici. A questo proposito, la Regione promuove i Patti 

Territoriali di Genere, ovvero accordi territoriali tra istituzioni, organizzazioni sindacali e imprese, sistema scolastico e sanitario, 

per favorire azioni a sostegno della maternità e della paternità e per sperimentare formule organizzative dell’orario di lavoro 

che favoriscano la conciliazione nelle pubbliche amministrazioni e nelle imprese private. 

Attraverso la L.R. 30/2008 sulla promozione del lavoro, la Regione si propone inoltre di giungere a un equilibrio della presenza 

di genere in tutti i settori di attività e nei ruoli professionali, affinché non vi siano ostacoli alla piena parità di trattamento e uguaglianza 

di accesso alle professioni, prevedendo contributi per le imprese che adottano misure per la piena realizzazione di 

pari opportunità di lavoro. 

Riferimenti specifici alle politiche di genere si ritrovano anche nelle attività di sostegno allo sviluppo economico, in particolare 

per ciò che riguarda le iniziative specifiche contenute nel DOCUP Obiettivo 2 2000-2006 194 , che hanno permesso il finanziamento 

complessivo di 28 imprese per un totale di quasi 1,2 milioni di euro. 

Un’ulteriore linea di azione strategica per la promozione della parità di genere si inserisce nell’ambito della politica regionale 

per la vivibilità urbana, con particolare riferimento al coordinamento dei tempi e degli orari della città. La Regione, attraverso 

un bando di 740 mila euro, ha promosso il cofinanziamento dei Piani Territoriali degli Orari per la realizzazione di progetti e politiche 

temporali urbane 195 . Tali politiche riguardano le relazioni fra l’uso individuale del tempo e gli orari pubblici e sono finalizzate 

alla conciliazione dei tempi e degli spazi urbani per garantire a tutti i cittadini una migliore qualità della vita. 


192 Gli utenti dei consultori non sono esclusivamente rappresentati da donne, ma la natura del servizio porta a prevedere una prevalenza di utenti femminili. 

Secondo dati Istat del 2005, a livello nazionale l’80% degli utenti dei consultori è rappresentato da donne. 

193 Regione Liguria “Analisi del flusso informativo sulle attività dei consultori delle aa.ss.ll. nel 2007”, Dipartimento Salute e Servizi Sociali – Settore Valutazione, 

Controllo di qualità e Sistema informativo dei servizi sociali e socio-sanitari. Aprile 2008. 

194 Sottomisura 1.1b: imprenditoria femminile. 

195 D.G.R. n. 1712/2008 e D.G.R. n. 655/2009. 

REGIONE LIGURIA 122

Il principio di parità di genere è stato fortemente valorizzato anche tramite interventi legati alle politiche dell’istruzione. Nel 

2008 è stato avviato un progetto volto a sensibilizzare il mondo della formazione, coinvolgendo insegnanti e studenti in attività 

formative di sensibilizzazione sulla tematica delle pari opportunità. In particolare sono stati finanziati 3 istituti di istruzione secondaria 

di II grado della Liguria 196 . Nel 2009 è stato pubblicato un nuovo bando, di importo complessivo pari a 80 mila euro, 

rivolto a Scuole Statali e Paritarie, dell’Infanzia, Scuola Primaria e Istituti di istruzione secondaria di I grado per la progettazione 

e realizzazione in rete di moduli didattici sulle differenze di genere 197 . 

196 D.G.R. n. 1586/2008. 

197 D.G.R. n. 973/2009. Il contributo erogato ad ogni singolo intervento non potrà superare i 5.000 euro. 











Formazione e diritto allo studio 


“Un processo di investimento sul sapere per i nostri ragazzi, così importante 

per la loro cultura e per aiutarli e orientarli verso una buona occupazione, ha 

bisogno della piena valorizzazione di tutte le risorse formative.” 

Obiettivo 

L’investimento sulle risorse umane è il cardine delle politiche regionali, soprattutto 

di quelle formative; attraverso la valorizzazione della “risorsa uomo” 

si intendono perseguire gli obiettivi europei della strategia di Lisbona al fine 

di aumentare la qualità e la competitività del sistema produttivo regionale 

in un quadro generale volto all’inclusione sociale. 

La centralità della persona, intesa non solo come soggetto di attenzione dei 

servizi e di titolarità dei diritti, ma anche come protagonista attivo dello sviluppo 

del territorio, è il valore su cui si fondano le scelte politiche e legislative 

della regione. 

Da questa filosofia di fondo ha origine la legge quadro sul diritto allo studio 

L.R. 8 giugno 2006 n. 15 “Norme ed interventi in materia di diritto all’istruzione 

e alla formazione”, la quale ha l’obiettivo di rispondere al diritto soggettivo di 

ognuno di frequentare un percorso scolastico o formativo, per arrivare ai più 

alti gradi di istruzione, rimuovendo “gli ostacoli di ordine economico, sociale 

e culturale […] e altresì ad assicurare lo sviluppo dell’identità personale e sociale, 

nel rispetto della libertà e della dignità della persona, dell’uguaglianza e 

delle pari opportunità […] fisiche, culturali, sociali e di genere.” 

La legge definisce il ruolo degli enti locali, gli strumenti a sostegno delle famiglie 

e delle autonomie scolastiche, il coinvolgimento dei diversi attori pubblici 

e privati in un sistema integrato, nonché l’organizzazione dei servizi per gli 

studenti universitari (borse studio, alloggi, mense, prestiti d’onore, ecc.). 

Tra gli elementi innovativi di maggior rilievo introdotti dalla legge ricordiamo: 

• i progetti speciali per le singole scuole, contro la dispersione scolastica; 

• l’istituzione di un fondo per le scuole dell’infanzia; 

• la costituzione dell’Azienda regionale per il diritto allo studio scolastico ed 

universitario. 

Nell’ambito del riordino del quadro normativo, la Regione Liguria ha inoltre 

approvato una nuova legge quadro sul sistema regionale di istruzione, formazione 

professionale e orientamento (L.R. 11 maggio 2009 n. 18 “Sistema educativo 

regionale di istruzione, formazione e orientamento”). E’ l’applicazione 

del Titolo V della Costituzione con grande attenzione all’integrazione dei percorsi 

ed alla centralità dell’alunno nella scelta formativa. Definisce i collegamenti 

tra i diversi livelli amministrativi e le responsabilità programmatorie e 

operative degli stessi, nonché introduce un collegamento del sistema formativo 

con il sistema delle imprese e con le politiche per il lavoro. 

Queste le indicazioni principali che emergono dal nuovo testo di legge: 

• La creazione di un vero sistema regionale integrato che valorizzi il percorso 

formativo di ogni ragazzo e permetta, durante gli anni, il passaggio da un 

percorso all’altro attraverso appositi moduli di apprendimento. Ad ogni livello 

si vedono valorizzate le competenze acquisite e si può raggiungere 

un titolo di studio riconosciuto in tutta Europa. 

• La nascita di un sistema formativo dotato di diversi livelli: dalla prima for-

mazione a quella superiore post diploma o post laurea; dalla formazione in apprendistato a quella continua per adattare le 

persone ai cambiamenti tipici del mondo del lavoro o per inserirle nel mondo del lavoro stesso; dalla formazione per i diversamente 

abili all’inserimento delle persone a rischio esclusione sociale. 

• L’orientamento come un momento educativo vero e proprio e non più come momento informativo. 

• La valorizzazione dell’autonomia delle singole istituzioni scolastiche, raccordate col territorio e sostenute nei processi innovativi 

e di rete. 

• L’istituzione di centri regionali di eccellenza, riconosciuti dalla norma statale quali ITS (Istituti Tecnici Superiori) per ragazzi 

che hanno già un diploma superiore, cosicché vengano diplomati tecnici specializzati da inserire nei settori richiesti direttamente 

dal mondo delle imprese. Si rafforza, così, il sistema di qualità sia per la formazione professionale che per 

l‘istruzione tutta, proponendo un nuovo percorso di accreditamento, di monitoraggio e verifica. E’ confermata la delega 

alle province per l’organizzazione della formazione professionale e per la pianificazione integrata con le politiche attive 

del lavoro. 

A fronte di questi fondamentali interventi, le risorse investite nel periodo 2005-2009 sono pari a circa 260 milioni di euro, 

di cui: 


Tra le numerose iniziative finanziate dalla Regione Liguria, si ricordano i progetti di particolare rilevanza: 

DIRITTO ALLO STUDIO 









Il diritto allo studio viene garantito dalla Regione attraverso diversi interventi, alcuni attivati direttamente, altri attivati in sinergia 

con i Comuni, le Province o le istituzioni scolastiche. 

Per quanto riguarda gli interventi attuati mediante i Comuni e le Province, la Regione ha previsto un fondo indiviso finalizzato 

ad interventi per il diritto allo studio, quali ad esempio mensa, trasporti, ecc. Nel periodo 2006-2009 sono stati destinati oltre 

11,5 milioni di euro a sostegno dei servizi specificamente di competenza di tali enti e, complessivamente, 2,6 milioni di euro 

per l’acquisto di mezzi destinati al trasporto studenti a sostegno dei comuni con un numero di abitanti inferiore a 10.000 (74 

mezzi acquistati). 

La Regione Liguria sostiene direttamente le famiglie attraverso il finanziamento di borse di studio a favore degli studenti di 

tutte le scuole statali e paritarie, con un reddito familiare ISEE inferiore ai 40.000 euro, la soglia si alza di 2.500 euro per ogni 

figlio o per disabile nel nucleo familiare. Il contributo è pari al 60% delle spese sostenute con un contributo massimo assegnato 

di 1.500 euro. 



Nel periodo 2006-2008 sono stati oltre 25.000 all’anno gli studenti che hanno ottenuto il contributo regionale: tutti gli aventi 

diritto hanno sempre ricevuto la borsa di studio e nessuno negli anni è mai stato escluso. 

Legenda: Il contributo per il merito scolastico è data agli studenti della secondaria superiore con la media maggiore di 8/10. 

La borsa di studio di cui alla lett a) si riferisce al rimborso per le spese di iscrizione e frequenza 

La borsa di studio di cui alla lett, b) si riferisce al rimborso delle spese per le attività scolastiche e formative definite nel Piano dell’Offerta Formativa di Istituto. 

La borsa di studio di cui alla lett, c) si riferisce al rimborso delle spese per i libri testo. Per i libri di testo si è anche lanciatoli progetto, gestito dalle scuole, del comodato d’uso 


Contro la dispersione scolastica, come previsto dalla legge quadro regionale per il diritto allo studio, la Regione ha puntato 

sull’innovazione didattica e sulla sperimentazione, attraverso il finanziamento di progetti speciali e progetti multisettoriali che 

integrino attività educative e sociosanitarie, elaborati direttamente dalle singole scuole o dagli organismi formativi. 

I progetti finanziati sono stati mediamente 110/120 all’anno con un investimento complessivo pari a circa 3,8 milioni di euro. 

Il diritto allo studio è garantito anche attraverso la riqualificazione dell’edilizia scolastica. 

La Giunta, durante la legislatura, ha co-finanziato due tipologie di interventi: i) costruzione, ampliamento e restauro di edifici, 

per il quale, nel 2007, sono stati investiti 4,3 milioni di euro di fondi FIR, destinati al cofinanziamento di 9 interventi, per un investimento 

complessivo di oltre 9,5 milioni di euro, mentre nel 2009 il bando “Nuove strutture scolastiche” in attuazione del 

PAR FAS 2007-2013, ha stanziato 10 milioni di euro 198 , 7 dei quali destinati a interventi di nuova costruzione e 3 per sostenere 

interventi di ampliamento delle sedi già attualmente operanti; con questi fondi sono stati cofinanziati 8 interventi di nuova costruzione 

e 13 di ampliamento per un investimento complessivo di oltre 31 milioni di euro; ii) messa a norma degli edifici esistenti. 

In questo caso, tra il 2005 ed il 2009 gli investimenti della Regione hanno riguardato: 

• 155 edifici scolastici, che sono stati adeguati alle norme vigenti in materia di agibilità, sicurezza, igiene ed eliminazione 

delle barriere architettoniche 199 ; 

198 D.G.R.. 681/2009. 

199 Gli interventi sono stati realizzati attraverso un cofinanziamento regionale di 21, milioni di euro e stanziamenti MIUR pari a 3,7 milioni di euro. 

REGIONE LIGURIA 126

• 20 edifici scolastici che hanno subito interventi di adeguamento e/o miglioramento sismico 200 . 


SERVIZI UNIVERSITARI 









Interventi di edilizia scolastica cofinanziati dalla Regione Liguria dal 2005 

anno n° interventi 

cofinanziamento 

statale regionale 

compartecipazione 

comunale 

Investimento totale 

2005 17 € 2.341.731,00 € 1.190.900,00 € 3.532.631,00 

2006 42 € 1.681.651,00 € 6.357.045,00 € 6.408.999,00 € 14.447.695,00 

2007 46 € 1.162.749,00 € 8.166.886,00 € 8.708.709,00 € 18.038.344,00 

2008 45 € 2.164.950,00 € 3.780.717,05 € 4.241.125,89 € 10.186.792,94 

2009 42 € 1.672.381,00 € 5.562.302,74 € 5.280.649,37 € 12.515.333,11 

2009 Fas 21 € 10.000.000,00 € 24.350.209,50 € 34.350.209,50 

213 € 6.681.731,00 € 36.208.681,79 € 50.180.592,76 € 93.071.005,55 

Relativamente ai servizi universitari, il Governo regionale ha varato il Piano triennale sul diritto allo studio universitario, previsto 

dalle legge regionale sul diritto allo studio. 

Tale piano definisce gli interventi diretti (borse di studio, contributi finalizzati, servizio abitativo…) ed servizi indiretti per gli 

studenti iscritti all’università che hanno sede in Liguria e che rientrano nei parametri di reddito e merito stabiliti dalle norme 

nazionali. 

In questi anni i servizi per il diritto allo studio universitario si sono sviluppati attraverso l’ARSSU, che, con Legge Regionale n. 

15/2006 201 , ha sostituito l’Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario (ERSU). La nuova Azienda ha il compito istituzionale 

di assicurare l’accesso all’Ateneo a studenti capaci, meritevoli, privi di mezzi; attua interventi individuali tramite procedure 

concorsuali (borse di studio e servizio abitativo) ed eroga servizi a favore della generalità degli studenti (ristorazione, 

orientamento al lavoro e supporti alla didattica). 

La Regione ha investito fortemente sul sistema universitario con l’obiettivo di potenziare e migliorare i servizi a disposizione 

degli studenti. 

Dal 2005 il numero di borse di studio assegnate agli studenti ha registrato un incremento di oltre il 70% passando da 2.400 

a 4.100 nel 2009. Anche l’investimento regionale ha registrato un incremento considerevole (+245% nel periodo 2005-2009, 

da 535.000 euro a 1,8 milioni di euro) confermando l’attenzione della Regione. Si sottolinea inoltre come dal 2008 le risorse 

stanziate permettano di soddisfare il 100% degli aventi diritto, nonostante la tassa regionale a carico degli studenti risulti invariata 

dal 2006. 

A sostegno della residenzialità universitaria, l’investimento regionale è stato pari a circa 18 milioni di euro per il periodo 2005- 

2009; il numero dei posti a disposizione sul territorio è passato da 603 nel 2005 a 926 nel 2009 (+54%). I dati previsionali stimano 

un ulteriore incremento fino a 1.220 posti a fine 2010. A questo si aggiunge il servizio alberghiero, offerto agli aventi 

titolo attraverso l’assegnazione di un alloggio o un contributo per l’affitto della residenza, l’investimento complessivo regionale 

per il periodo 2005-2009 è pari a 7,2 milioni di euro. 

200 Gli interventi sono stati realizzati grazie a un cofinanziamento regionale di 3,3 milioni di euro, stanziamenti MIUR pari a 1,3 milioni di euro e MIT pari a 1,7 

milioni di euro. 

201 L.R. 8 giugno 2006, n. 15. 



Relativamente al servizio mensa 202 , nel periodo 2005-2009 si rileva un potenziamento del servizio con un aumento dei pasti 

erogati del 22% (da 433.000 nel 2005 a 530.000 nel 2009). A fronte di tale aumento si è registrata una riduzione della compartecipazione 

regionale ai relativi costi, grazie all’aumento della quota di ricavi da parte degli studenti. 


ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE 

Nel corso della legislatura, il sistema della formazione professionale ha fatto un ulteriore salto di qualità. L’innovazione principale 

riguarda il sistema di accreditamento, in due aspetti: i) la metodologia, non più legata solo a parametri strutturali o organizzativi, 

ma anche alla qualità e alle capacità degli enti; ii) l’accreditamento su cinque macrotipologie diverse, così da avviare un processo 

di progressiva specializzazione degli organismi formativi su specifiche tematiche. 

Il rafforzamento del sistema formativo è stato perseguito anche attraverso azioni mirate a migliorare la solidità degli enti. Per 

questo si è agito in diverse direzioni: 

• Istituzione di un fondo di rotazione, circa 2 milioni di euro, in aiuto degli enti con necessità di rafforzamento patrimoniale; 

• Aiuti in regime di “de minimis” per azioni di ristrutturazione immobiliare, per circa 1 milione di euro; 

• Affiancamento ed aiuto agli enti per agevolare il pensionamento anticipato di dipendenti del settore della formazione 

professionale. 

202 Il servizio ristorazione avviene attraverso l’esercizio di 5 punti mensa: due in gestione diretta, presso le case dello studente (Corso Gastaldi e Via Asiago), 

e tre in gestione esterna presso i poli universitari. 

REGIONE LIGURIA 128

Oltre alle azioni mirate a rafforzare gli enti del sistema formativo, nel corso della legislatura sono stati attivati alcuni importanti 

interventi a gestione regionale per rispondere ad esigenze specifiche settoriali con un investimento totale di oltre 9 milioni di 

euro. 


La volontà di abbattere fortemente la dispersione scolastica ha portato all’attivazione di corsi sperimentali integrati con il 

sistema della formazione professionale. 

I percorsi triennali di istruzione e formazione professionale sono rivolti ai giovani in età di diritto/dovere all’istruzione e formazione 

e permettono all’allievo di conseguire: 

• una qualifica professionale con garanzia di occupabilità, comprendendo anche un servizio di orientamento e supporto per 

l’inserimento lavorativo; 

• l’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e formazione; 

• la possibilità di prosecuzione, nei limiti della programmazione regionale, in percorsi propedeutici all’acquisizione di un diploma 

di istruzione e formazione professionale per le figure di tecnico professionale; 

• la possibilità di passaggio concordato ad altri percorsi tramite Laboratori di sviluppo e di recupero degli apprendimenti 

(LARSA). 

In questi corsi il successo formativo è mediamente del 95% a fronte di una dispersione di oltre il 30% nei primi anni negli 

istituti professionali. 










I risultati delle politiche attuate sono evidenti: si è passati infatti ad una diminuzione di 17 punti rispetto al 2000 nel solo Comune 

di Genova, risultato che permette di collocare la Liguria ai primi posti nel panorama nazionale, reso possibile dall’integrazione 


dei vari interventi: l’attivazione dei percorsi triennali integrati scuola-formazione professionale e i progetti multisettoriali, rivolti 

a giovani a rischio di emarginazione e abbandono che vogliono coniugare gli aspetti formativi con quelli di inserimento sociale. 

Dopo l’approvazione della legge nazionale n. 40/07, la Regione Liguria ha ridefinito il sistema formativo superiore, introducendo 

i Poli formativi. 

Questi si configurano soprattutto come filiere formative omogenee, con offerte differenziate per ciascun livello (dalla formazione 

professionale di base all’alta formazione post secondaria), favorendo l’integrazione, attraverso scambi e passaggi, tra i diversi 

sistemi (scuola - formazione professionale - lavoro), sia in direzione verticale che orizzontale. 

Ogni Polo si caratterizza per la definizione di un’area economica settoriale di riferimento. 

In Liguria i poli prescelti sono: 

• Economia del mare, 

• Turistico – alberghiero, 

• Tecnologie dell’informazione e della comunicazione 

• Comparto socio assistenziale (in via di definizione). 

Accanto ai poli tecnico professionali permangono i corsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS), svolti con il coinvolgimento 

di istituti tecnici e professionali, enti di formazione professionale, università ed imprese. Offrono la possibilità ai ragazzi 

di trovare una specializzazione superiore professionale qualificata. 

Nel corso degli anni anche i corsi dell’Accademia della Marina Mercantile sono stati inclusi nei corsi IFTS. 

Nel periodo 2005-2009, il numero di corsi è stato pari a 37 con il coinvolgimento di 750 ragazzi; le risorse regionali complessivamente 

impegnate hanno raggiunto quasi i 5 milioni di euro. 

Con la nuova legge regionale si è inoltre attivato il percorso per la creazione di Istituti Tecnici Superiori, secondo le disposizioni 

nazionali. Gli ITS sono istituti post secondari di alta formazione professionale ove gli studenti, con un percorso di 18-24 mesi, 

raggiungono una specializzazione professionale molto qualificata in alcuni settori strategici dello sviluppo nazionale. Gli ITS 

sono programmati congiuntamente tra Regione, Ministero delle Pubblica Istruzione e quello per lo Sviluppo Economico. Per 

l’istituzione degli ITS regionali, sono stati programmati 22 milioni di euro sulle risorse FAS, con un cofinanziamento aggiuntivo 

della Regione Liguria di 12 milioni di euro. 

La Regione ha programmato l’istituzione di 7 fondazioni di partecipazione, la cui composizione è oggetto di bando e richiede 

la sinergia tra province, di istituti tecnici e professionali, organismi di formazione professionale, università e mondo delle imprese. 

I settori prescelti sono: 

1. Mobilità sostenibile – Accademia Italiana della Marina Mercantile 

a. Settore Trasporti (Genova) 

b. Settore Pesca (Santa Margherita) 

c. Settore Aeronautico (Albenga) 

2. Accademia dell’Ospitalità Italiana (Savona) 

3. Istituto Tecnico Superiore per la cantieristica e la nautica da diporto (La Spezia) 

4. Scuola superiore per l’Informazione e Comunicazione (Genova) 

5. Scuola Internazionale Marittima Alberghiera (Recco) 

6. Settore meccanico: Istituto Navalmeccanico (Cogorno) 

7. Campus per l’Hospitality and Tourism Management (Taggia) 

8. Made in Italy - recupero delle produzioni agro alimentari tipiche (Mignanego). 

Sempre a sostegno della formazione dei giovani, il Governo regionale ha lanciato il progetto “Giovani protagonisti”, rivolto agli 

studenti delle scuole superiori e concepito per rendere i giovani partecipi alla vita della scuola e del mondo che li circonda, vivendo 

da protagonisti anche i momenti formativi. Il progetto ha previsto l’attivazione di 11 milioni di euro tra Stato, Regione 

Liguria ed enti locali per diversi interventi: 

• Servizio civile nelle scuole: le scuole, in accordo con enti di servizio civile iscritti all’Albo regionale, potranno proporre agli 

studenti di età superiore ai 16 anni, di partecipare ad attività formative (in aula e all’esterno) sul tema dell’educazione alla 

pace e alla cittadinanza attiva, che permetteranno loro di acquisire dei crediti formativi e di godere di un bonus in termini 

di servizi, quali viaggi di istruzione, viste a musei, partecipazione a spettacoli teatrali, cinematografici, concerti. 

• Tutor per i corsi di informatica per la Terza età e per i disabili: nell’ambito dei corsi di informatica organizzati per gli ultrasessantenni 

e per i disabili, gli studenti possono partecipare come tutor affiancando gli utenti e fornendo assistenza nell’uso 

dei computer direttamente presso i Centri Informatizzati di Socializzazione o i Computori, ove si svolgono i corsi. 

REGIONE LIGURIA 130









• Comunicazione nelle scuole: si tratta di creare una rete tra le redazioni di giornali scolastici al fine di sensibilizzare i giovani 

sull’importanza della fruizione della comunicazione e la diffusione delle notizie attraverso i vari media (radio, Tv, internet, 

carta stampata). A questo si ricollegano la promozione di Zainet, la rivista degli studenti per tutti i giovani, l’istituzione di 

postazioni radiofoniche per portare la voce delle scuole nella società, la promozione della trasmissione televisiva “Scuola 

viva” che porta a casa dei liguri le più significative e belle esperienze delle nostre scuole. 

Dal punto di vista scolastico, l’obiettivo di inserimento scolastico-formativo degli alunni disabili si è perseguito, da una parte, 

sostenendo l’attività ordinaria di inserimento scolastico dei minori di comuni e province, dall’altra, attivando corsi specializzati 

o misti a vantaggio di una educazione globale degli alunni diversamente abili. I corsi specializzati e misti sono offerti in tutte le 

province e mediamente risultano essere 20 all’anno. 

La Regione Liguria ha investito inoltre in azioni formative e in politiche attive del lavoro al fine di raggiungere il rafforzamento 

di alcuni comparti. In particolare: 

• Progetto Ferrania: ha sviluppato azioni formative per riqualificare i lavoratori in cassa integrazione o in mobilità. 

• Progetto Antichi mestieri: teso a rivalutare e valorizzare i mestieri che rischiano di estinguersi. L’UE ha espresso il suo interesse 

rendendolo esempio di buona prassi trasferibile ad altre realtà simili. 

• Progetto Cooperative sociali, destinato a rafforzare la cooperazione sociale soprattutto attraverso azioni di sistema che integrino 

i provvedimenti presi sul piano dell’ingegneria finanziaria. Questo progetto si affianca anche ad interventi sociali relativi 

a fondi di rotazione e di capitalizzazione delle imprese sociali. 

• Progetto Inclusione sociale, teso a favorire l’inserimento permanente di persone a rischio esclusione sociale nel mercato 

del lavoro e ad attivare dei laboratori di accompagnamento lavorativo verso l’inserimento per i soggetti più problematici. 

Con questo progetto si cerca di alleviare la pressione sociale cui queste persone sono sottoposte, offrendo loro opportunità 

di inserimento. Questo intervento si affianca alle “borse lavoro” e ad azioni simili già in atto gestite dalle province. 

• Progetto Educatrici nidi, è rivolto alla stabilizzazione o assunzione di personale nei nuovi nidi per l’infanzia aperti grazie al 

progetto di sviluppo per gli asili nido che ha avuto come prima conseguenza un significativo aumento occupazionale. 

• Progetto Precari docenti, teso ad occupare il precariato della scuola con progetti finalizzati all’orientamento (per gli alunni 

della secondaria), all’alternanza scuola lavoro (per gli alunni delle superiori) e alla continuità educativa (per gli istituti comprensivi). 

L’investimento regionale è di euro 3.000.000. 



Cultura, sport, spettacolo e tempo libero 


“Le strutture per la produzione e la fruizione della cultura, così come gli spazi 

per le attività sportive e il tempo libero, sono molto cresciuti in questi anni. 

Occorre proseguire su questa strada focalizzando tuttavia l’attenzione sulle 

risorse pubbliche per mantenere alta la qualità dell’offerta e per garantire una 

promozione, anche internazionale, del nostro prodotto culturale”. 

Obiettivi 

Semplificazione normativa. 

Valorizzazione risorse culturali come motore di sviluppo e rivalutazione delle 

peculiarità delle singole realtà liguri. 

Le linee strategiche di intervento dell’Assessorato Cultura, Sport e Spettacolo 

sono state essenzialmente tre: 

1. Semplificazione normativa 

Attraverso il riordino delle leggi in materia di cultura, sport e promozione: 

Tramite la L.R. del 3 maggio 2006, n. 10 “Disciplina della diffusione dell’esercizio 

cinematografico, istituzione della Film Commission regionale e istituzione 

della Mediateca regionale”, l’Amministrazione intende razionalizzare lo strategico 

settore dello sviluppo e della qualificazione dell’attività cinematografica 

attraverso: 

• La migliore distribuzione e qualificazione dell’esercizio cinematografico; 

• La costituzione della Film Commission regionale; 

• La costituzione della Mediateca regionale; 

• Assumendo 203 le funzioni legislative in materia cinematografica e decidendo 

delle autorizzazioni per l’apertura di nuove sale o per la riconversione 

di immobili da destinare a tale uso. 

Con la L.R. del 31 ottobre 2006, n. 33 “Testo Unico in materia di cultura”, la 

Regione Liguria disciplina la materia della cultura conformando la normativa 

regionale al nuovo Titolo V della Costituzione 204 e al D.Lgs. n. 42/2006, Legge 

Quadro in materia di valorizzazione dei beni culturali, adeguandosi alle nuove 

realtà organizzative e sociali. Il T.U. opera in una logica di semplificazione e 

snellimento del sistema normativo vigente, attuando i principi innovativi contenuti 

nel Codice dei Beni Culturali e paesaggistici, disciplinando l’intervento 

pubblico di Regione ed Enti Locali in un’ottica di programmazione concordata 

203 La Regione adempie al dettato normativo derivante dal D.Lgs. 28/2004 e dall’orientamento 

della sentenza della Corte Costituzionale n. 285/2005. 

204 Il comma 3 art. 117 della Costituzione è il riferimento normativo in merito alla valorizzazione 

dei beni culturali.

e demandando alle Province le attività programmatorie in materia di sviluppo e potenziamento delle strutture, formazione professionale 

e promozione culturale. In particolare, il T.U. si propone: 

• La creazione di una Fondazione Regionale per la Cultura e lo Spettacolo per la gestione della collezione Wolfson e per il 

coordinamento di tutte le attività culturali in Liguria; 

• L’istituzione del Sistema Informativo in materia di beni culturali; 

• L’istituzione del Centro Regionale di documentazione per i Dialetti e le Tradizioni liguri; 

• La costituzione di un Fondo Unico per la Cultura dove possano confluire tutte le risorse destinate dalla Regione al fine di 

razionalizzare gli interventi. 

La L.R. del 31 ottobre 2006, n. 34 “Disciplina degli interventi regionali di promozione dello spettacolo dal vivo” mira a perseguire 

la massima razionalizzazione e semplificazione delle norme già esistenti, migliorandone la fruibilità da parte degli operatori del 

settore e da parte dei cittadini tramite: 

• La definizione del riparto di competenze tra Regione, che mantiene funzioni pianificatorie e di coordinamento, e Province; 

• L’istituzione del Fondo Unico Regionale per lo Spettacolo dal vivo nel quale confluiscano tutte le risorse destinate ai soggetti 

operanti nel settore; 

• La disciplina della partecipazione regionale a soggetti di rilevanza nazionale quali la Fondazione Carlo Felice e Ente Autonomo 

del Teatro Stabile di Genova. 

Con la L.R. del 7 ottobre 2009, n. 40 “Testo Unico in materia di sport”, la Regione ha abrogato otto leggi regionali preesistenti, 

proponendo la semplificazione normativa e la valorizzazione degli sport di cittadinanza, ignorati nelle precedenti leggi. In particolare, 

il T.U.: 

• Identifica lo sport di cittadinanza e ne riconosce il valore sociale, educativo e formativo nei confronti dei cittadini, di qualunque 

età e categoria sociale e delle persone diversamente abili; 

• Tutela l’identità culturale di tradizioni popolari liguri come la palla pugno, le bocce e la petanque, il canottaggio, la pallanuoto 

e la vela; 

• Promuove e tutela la disciplina dello sci; 

• Istituisce il Comitato Regionale per lo Sport; 

• Conferisce alle Province la realizzazione e la manutenzione straordinaria degli impianti sportivi, nonché il loro adeguamento 

al fine dell’accesso ai disabili e la predisposizione della cartellonistica stradale per favorire l’accesso alle località di ubicazione 

degli impianti destinati alla pratica delle discipline di tradizione ligure. 

2. Valorizzazione delle risorse culturali e rivalutazione delle peculiarità liguri 

Gli obiettivi che la Regione Liguria si era posta sono stati raggiunti attraverso: 

Il Piano Triennale di Valorizzazione Culturale 2008-2010 205 è lo strumento con il quale la Regione Liguria intende riprogettare le 

proprie politiche culturali, sostituendo i datati e superati piani settoriali. Il contenuto del Piano sottolinea il ruolo attivo di Comuni 

e Province nella programmazione e nell’attuazione di iniziative culturali, in quanto soggetti vicini alle esigenze del territorio e attenti 

alle richieste della cittadinanza. La Regione mantiene il compito di coordinamento degli interventi locali, al fine di migliorare la 

qualità, la quantità e la fruizione dei servizi culturali del territorio. Il Piano Triennale per il periodo di riferimento contiene; i) le priorità 

di intervento della programmazione regionale; ii) le linee di indirizzo per l’elaborazione dei Programmi Annuali Provinciali; iii) i criteri 

di riparto delle risorse regionali in capo a ciascuna Provincia; iv) i criteri relativi alla concessione dei contributi regionali. 


1. Promuovere, sostenere il consolidamento e la qualificazione di servizi e la valorizzazione dei beni culturali regionali. 

2. Accrescere la conoscenza e la fruizione dell’offerta culturale delle biblioteche, degli archivi e dei musei liguri. 

3. Evidenziare le criticità dei soggetti che non offrono garanzie di gestione. 

4. Attuare una maggiore concertazione tra istituzioni, e tra soggetti pubblici e privati a livello regionale e locale. 

5. Programmare gli interventi regionali attraverso un utilizzo ottimale delle risorse finanziarie, privilegiandone la progettualità. 

205 Predisposto ai sensi della L.R. 33/2006. 










Il Piano Triennale di Promozione dello Spettacolo dal Vivo 2008-2010 rappresenta lo strumento operativo con cui la Regione 

Liguria intende razionalizzare e semplificare le norme in vigore; in particolare, l’intervento del Governo si concretizza con le 

L.R. 10/2006 e L.R. 34/2006 che si uniformano alle modifiche dell’impianto normativo nazionale in materia di spettacolo nell’ottica 

di un sempre maggiore decentramento a favore delle Regioni. Il piano si propone di raggiungere gli obiettivi sotto 

indicati attraverso l’intervento su tre diverse tipologie di settori: i) gli Enti di rilevanza regionale e nazionale; ii) i progetti proposti 

a finanziamento regionale,presentati da soggetti che svolgono attività di produzione e promozione nei vari settori dello spettacolo; 

iii) i progetti di iniziativa regionale, individuati direttamente dalla Regione Liguria per lo sviluppo della strategia culturale 

nel settore dello spettacolo. 


1. Potenziamento dell’offerta culturale di alto livello, tutelando le tradizioni dello spettacolo, favorendo la contemporaneità 

e i processi di ricerca e sperimentazione, valorizzando altresì le forme artistiche e le diverse identità culturali. 

2. Riequilibrio territoriale dell’offerta di spettacolo, visto il carattere prevalentemente urbano-metropolitano della stessa. 

3. Promozione di un più ampio e diffuso accesso ai consumi di spettacolo. 

3. Attività ed eventi complementari alla valorizzazione delle risorse culturali della Liguria 

La Regione Liguria intende valorizzare le risorse intellettuali ed educative grazie a: 

La Fondazione Regionale per la Cultura e lo Spettacolo 206 

Si propone di promuovere, organizzare, sostenere, coordinare e valorizzare le iniziative culturali e di spettacolo realizzate nel 

territorio regionale. In particolare: 

• Promuove e organizza attività finalizzate alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e letterario della Liguria e alla 

diffusione della cultura, dell’arte e dello spettacolo; 

• Organizza la ricerca, lo studio e la valorizzazione dei beni culturali, nell’accezione più specifica di “testimonianze aventi 

valore di civiltà” anche legate alla storia, alla navigazione, al commercio, ai viaggi, alle scoperte e all’emigrazione ligure ; 

• Sostiene progetti di ricerca e conoscenza dello spettacolo, attraverso azioni di monitoraggio e raccolta dati in merito alle 

attività svolte dagli operatori; 

• Gestisce il patrimonio della “Collezione Wolfson” e i beni culturali ai fini della migliore fruizione del Museo “Wolfsoniana”; 

• Coordina e gestisce il “Centro Studi del Novecento”, finalizzato allo studio, alla conservazione e alla valorizzazione della 

cultura e del patrimonio artistico del ‘900; 

• Provvede all’organizzazione di mostre, eventi culturali, convegni, nonché di studi, ricerche, pubblicazioni, iniziative ed attività 

didattiche o divulgative; 

• Svolge, in generale, le funzioni e i compiti assegnati dalla Regione 207 in materia di promozione dello spettacolo dal vivo. 

Il Centro Regionale per i Dialetti e le Tradizioni Popolari della Liguria 

Istituito nel febbraio del 2008, incoraggia studi di settore ed iniziative culturali e si pone come punto di riferimento per tutti i 

soggetti, istituzionali e non, che si occupano di conservazione e ricerca di materiale sul dialetto, la storia locale, le tradizioni, 

i canti, le filastrocche e le feste popolari liguri. Il Centro 208 tutela la materia nella consapevolezza di salvaguardare un bene culturale 

e, per questo fine, conserva un significativo numero di documenti e testimonianze che rimangono a disposizione di studiosi 

e cittadini interessanti, tra cui il materiale demologico e le registrazioni raccolte e prodotte da Centro Regionale per i 

Dialetti e le Tradizioni Popolari della Liguria Edward Neill, noto musicologo che, per più di quarant’anni, ha svolto una pionieristica 

attività di ricerca e diffusione delle tradizioni popolari liguri, a latere della sua professione. 

206 In attuazione dell’art. 8 della L.R. 33/2006 “Testo Unico in materia di cultura”. 

207 Ai sensi dell’art.2, comma 3 della L.R. 34/2006. 

208 A compimento delle disposizioni previste dalla L.R. 33/2006. 

REGIONE LIGURIA 134









Il Laboratorio Regionale di Restauro 

Opera da oltre vent’anni su dipinti e manufatti lignei provenienti da musei, chiese, Enti vari del territorio ligure, e che negli ultimi 

anni si è affermato come centro di eccellenza nazionale nel settore. Le quattro restauratrici che sono attive nel laboratorio, 

svolgono un’intensa attività di studio e di aggiornamento, sperimentando nuovi metodi, tecniche e materiali con un’attenzione 

sempre maggiore nei confronti dell’opera da rinnovare, della salute dell’operatore e dell’ambiente. 

Gli interventi diretti a cura del Laboratorio Regionale di Restauro, nel periodo 2005-2009 sono stati: 

• Progetto di “Recupero e valorizzazione del patrimonio artistico delle APT”, poi concretizzato in un’ esposizione a Genova, 

in Palazzo Ducale, a cura della Regione Liguria con titolo “Turismo d’autore. Artisti e promozione turistica in Liguria nel 

Novecento” (27 giugno 2008 - 14 settembre 2008) e pubblicazione del relativo catalogo; 

• Progetto di valorizzazione del restauro del dipinto “San Martino e il povero” si è concluso con un’esposizione a Genova, 

nel Museo Diocesano (16 giugno 2009 - 23 ottobre 2009) con pubblicazione del relativo catalogo; 

• Il 4 dicembre 2009, in occasione del centenario del futurismo, è stata inaugurata, a cura della Regione Liguria e della Fondazione 

regionale per la cultura e lo spettacolo, la mostra “Pubblicità e Propaganda- Ceramica e grafica futuriste”, presso 

il museo “Wolfsoniana” con pubblicazione del relativo catalogo; 

• Restauro di sessantasei dipinti liguri; 

• Recupero e valorizzazione del vasto patrimonio artistico delle APT; 

• Valorizzazione e restauro dipinto “San Martino e il povero” di Nostra Signora della Cella e S.Martino. 

Le Biblioteche Liguri 

Nel periodo dal 2005 al 2009, la Regione Liguria ha sostenuto i seguenti progetti di espansione e potenziamento del patrimonio: 

• Sviluppo del progetto nazionale di cooperazione interbibliotecaria “Polo SBN – Servizio Bibliotecario Nazionale” che ha 

visto l’adesione di cinquantasei biblioteche e la realizzazione di un nuovo sistema di catalogazione per oltre 450.000 opere 

grazie ai finanziamenti regionali e Ministeriali per un totale di 310.000 euro dal 2005 al 2007; 

• Sviluppo del progetto di cooperazione interbibliotecaria Catalogo Collettivo delle Biblioteche Liguri - CBL 209 , di cui la Regione 

è promotrice e coordinatrice con un finanziamento iniziale di 240.000 euro, integrati da ulteriori 100.000 euro per lo sviluppo 

del software; 

• Crescita della raccolta dei dati statistici sulle biblioteche liguri tramite il sistema on-line GBSB 210 grazie alla nuova versione 

del software entrato in funzione dal 2006; 

• Addestramento, aggiornamento e formazione del personale sulle nuove regole di catalogazione e sulle tecnologie informatiche 

di interesse delle biblioteche tramite corsi che, dal 2005 al 2009, hanno visto la partecipazione di oltre 400 persone 

e sono stati svolti a titolo gratuito da personale della Biblioteca Berio e dell’Università di Genova. 

Strade Nuove e Palazzi dei Rolli – Patrimonio mondiale dell’UNESCO 

Le Strade Nuove e il sistema dei Palazzi dei Rolli nel centro storico di Genova (tardo XVI- inizio XVII sec.), rappresentano il 

primo esempio europeo di un progetto di sviluppo urbano con una struttura unitaria, dove le planimetrie furono distribuite da 

un’autorità pubblica e da un particolare sistema di “alloggio pubblico”, basato sulla legge (Decreto del Senato della repubblica 

marinara del 1576 che promulga un elenco ufficiale dei palazzi obbligati ad ospitare visite di Stato). 

I Palazzi dei Rolli erano delle residenze costruite dalle famiglie aristocratiche più ricche e potenti della Repubblica di Genova 

all’apice del suo potere finanziario e marinaro. I palazzi, generalmente di tre o quattro piani, sono caratterizzati da spettacolari 

scalinate all’aperto, cortili e logge che si affacciano su giardini, posizionate su livelli diversi in uno spazio relativamente stretto. 

Dal 13 luglio 2006 i Palazzi dei Rolli genovesi sono entrati a far parte della Lista del Patrimonio dell’Umanità UNESCO. 

209 Il catalogo è on-line ed è progettato per la consultazione dei dati sia dal Web che tramite il protocollo Z39.50. e viene alimentato importando le informazioni 

create localmente dalle biblioteche aderenti al progetto: è quindi concepito per trattare dati di provenienza eterogenea. Grazie al catalogo 

è possibile accedere con la massima facilità alle informazioni contenute nei cataloghi delle biblioteche liguri attraverso Internet, agevolando l’accesso 

ai dati bibliotecari. 

210 Gestione biblioteche e sistemi bibliotecari. 


La Casa Paganini – InfoMus Lab 

Ubicato presso il sito monumentale di S. Maria delle Grazie rappresenta un centro di eccellenza internazionale attivo nella ricerca 

scientifico-tecnologica per il miglioramento della qualità della vita (tempo libero, sport, edutainment, terapia e riabilitazione), 

per líndustria (interfacce innovative e applicazioni multimediali), per la cultura (valorizzazione attraverso tecnologie 

multimediali di beni artistici e culturali) grazie alla partecipazione congiunta di Università di Genova, Regione Liguria, Provincia 

e Comune di Genova, Conservatorio di Musica “Niccolò Paganini” e della Giovine Orchestra Genovese. 

Il Museo della Canzone 

A Vallecrosia tra i vagoni di una vaporiera del 1910, il museo della Canzone conserva oltre duecentomila tra LP e 78 giri e trecentomila 

spartiti musicali e per il quale, Regione Liguria, Provincia di Imperia e Comune di Vallecrosia, con uno stanziamento 

di 300.000 euro, hanno permesso il ripristino del sito e la riapertura al pubblico dell’esposizione. 

La Fondazione Film Commission 211 

La Fondazione nasce come Associazione tra Enti, promossa da Regione Liguria, dal Comune di Genova e da altre realtà territoriali 

liguri (Province, Comuni, Parchi e Comunità Montane), ed ha l’obiettivo di attirare investimenti produttivi nel settore 

della produzione di film, telefilm e pubblicità, diffondendo l’immagine e la promozione della Liguria ed offrendo anche servizi 

a supporto del settore cinematografico. 

La fondazione, a partire da settembre 2009, ha una nuova e prestigiosa sede in Villa Bombrini a Cornigliano, all’interno della 

quale è ubicata anche un’importante area di insediamento aziendale per il settore audiovisivi. La Film Commission diventerà 

così un vero e proprio distretto formativo intorno al quale sviluppare l’insediamento di alcune imprese della filiera dell’audiovisivo 

e del cineporto. 

La Mediateca regionale 212 

Collocato presso il Centro Culturale giovanile Dialma Ruggiero del Comune della Spezia, raccoglie oltre duecento film e documentari 

e più di tremila tra video, foto e registrazioni sonore. Il centro ha inoltre costanti rapporti con la Fondazione Ansaldo, 

una delle massime realtà italiane in materia di archivi. La Mediateca si propone di: 

• Promuovere rapporti di scambio con cineteche ed istituti nazionali ed esteri; 

• Incentivare e agevolare la collaborazione tra videoteche e archivi esistenti sul territorio; 

• Collaborare con la Cineteca Nazionale, l’Istituto Luce, la RAI e le altre cineteche pubbliche e private con sede in Liguria. 

Insegnamento del dialetto genovese nelle scuole 

La Regione Liguria ha istituito, a partire dal prossimo anno scolastico, lezioni di dialetto in una sessantina di scuole elementari 

del capoluogo, coinvolgendo in questa iniziativa la storica e antica associazione delle tradizioni popolari genovesi “A compagna”. 

Il progetto finalizzato alla difesa e rilancio della “parlata” in genovese prevede un’attività di promozione e sensibilizzazione 

per rilanciare la parlata genovese, un’indagine per sapere quanti sono i genovesi che lo parlano e una vera attività didattica 

per la formazione degli insegnanti per il successivo insegnamento nelle scuole. 

Il progetto è finanziato dalla Regione Liguria, con un importo di 60 mila euro. 

RISORSE FINANZIARIE 

Programmazione negoziata Stato-Regione 

• APQ 2005 - I° INTEGRATIVO- Beni e attività culturali: 1.000.000 euro (volume investimenti pari a 6.943.773,00 euro) 

• APQ 2006 - II° INTEGRATIVO- Beni e attività culturali: 1.546.000 euro (volume investimenti pari a 11.064.580,03 euro) 

• APQ 2007 - III° INTEGRATIVO- Beni e attività culturali: 4.961.539,00 euro (volume investimenti pari a 12.713.677,00 euro) 

211 Istituita con L.R. 10/2006 sullo spettacolo. 

212 Istituito con L.R. 10/2006 sullo spettacolo. 

REGIONE LIGURIA 136

Par-fas 

Progetto 6 Beni Culturali 2007-2013: volume di investimenti pari a 15.000.000 euro di cui 6.393.000 euro già deliberati per 

i Teatri Storici. 

Contributi per edifici storici della Liguria 

Durante la legislatura sono stati curati numerosi interventi di valorizzazione e fruizione turistica, culturale degli edifici storici 

della Liguria. La Regione Liguria ha impegnato complessivamente 2.897.623 euro su 47 progetti di intervento divisi tra le 

quattro province liguri. 


Fondi Investimento Regionale 









Sport 

Nel periodo 2005-2007 sono stati finanziati dalla Regione Liguria 75 progetti miranti alla valorizzazione e implemento dell’impiantistica 

sportiva, per un impegno finanziario di 3.600.000 euro. 

Cultura 

Nel periodo 2005-2007 sono stati finanziati dalla Regione Liguria 17 interventi finalizzati al recupero e alla valorizzazione del 

patrimonio culturale ligure, per un impegno finanziario di 5.000.000 euro. 

Fondi erogati ex L.R. n. 6/2002 “norme per lo sviluppo degli impianti e delle attività sportive e fisico motorie” 

Nel corso della legislatura sono stati erogati finanziamenti a soggetti pubblici e privati per la realizzazione, il completamento, 

la manutenzione straordinaria di impianti sportivi. Ulteriori fondi sono stai messi a disposizione per il ripristino di impianti, il 

reintegro di attrezzature sportive danneggiate o andate perdute in dipendenza di eventi naturali. 

Sono stati impiegati i seguenti contributi: 

• 3.337.626 euro in conto capitale 

• 490.000 euro in conto interessi 

• 451.873 euro per contributi straordinari per eventi naturali 

• 390.000 euro per contributi a enti di promozione sportiva 

• 247.795 euro per interventi a tutela del talento sportivo 

• 2.014.000 euro per contributi a manifestazioni e attività di interesse regionale 


Fondi erogati alle biblioteche liguri ex L.R. 61/1978 213 e bandi previsti da L.R. 33/2006 

Nel periodo 2005-2009 sono stati assegnati i seguenti fondi per il potenziamento, la tutela e la catalogazione del servizio bibliotecario 

ligure: 

• 1.384.720 euro per potenziamento Biblioteche liguri 

• 643.300 euro per tutela patrimonio bibliografico 

• 864.426 euro per innovazione dei sistemi di catalogazione 

Fondi erogati ex L.R. 13/1994 214 

Nel periodo 2005-2009 sono stati assegnati i seguenti fondi previsti dalla L.R. 13/1994 sulla tutela del patrimonio storico culturale 

delle associazioni operanti nel campo della mutualità e del sociale: 

• 800.000 euro per contributi alle associazioni per la ristrutturazione e manutenzioni degli immobili e rinnovo arredi. 

• 38.000 euro per il trasferimento ad altri soggetti di fondi per la valorizzazione patrimoniale storica culturale della associazioni. 

• 30.000 euro per spese di valorizzazione storico culturale delle associazioni. 

Fondi erogati ex L.R. 7/1983 215 , 21/1980 216 , 32/1990 217 

Nel periodo 2005-2009 sono stati assegnati i seguenti fondi previsti dalle leggi regionali sopra citate poi abrogate con l’entrata 

in vigore della L.R. 33/2006: 

• 2.757.961 euro per attività di promozione di attività culturali 

• 3.764.441 euro per sviluppo dei poli museali 

• 203.000 euro per l’avvio del progetto museale sui dialetti e tradizioni popolari liguri 

Fondi Programma Investimenti Comuni e organizzazioni non lucrative 

Nell’anno 2009 sono stati finanziati dalla Regione Liguria 27 progetti miranti alla valorizzazione e implemento dell’impiantistica 

sportiva, per un impegno finanziario di 1.600.000 euro 

213 “Norme in materia di biblioteche di enti locali o di interesse locale” 

214 “Tutela del patrimonio storico sociale e culturale delle associazioni che operano nel campo della mutualita’ e della solidarieta’ sociale”. 

215 L.R. 7/1983 “Norme per la promozione culturale”. 

216 L.R. 21/ 1980 “Norme per la catalogazione e l’ uso dei beni culturali e ambientali e in materia di musei di enti locali o di interesse locale”. 

217 L.R. 32/1990 “Norme per lo studio la tutela la valorizzazione e l’uso sociale di alcune categorie di beni culturali e in particolare dei dialetti e delle tradizioni 

popolari della Liguria”. 

REGIONE LIGURIA 138









Mobilità urbana 


“Servizio al cittadino per noi significa un’offerta integrata e efficiente (ferrovia, 

metropolitana, bus), risposta positiva a una domanda di mobilità per il lavoro 

e il tempo libero, per la salvaguardia dell’ambiente, per la qualità dell’aria che 

respiriamo, per la tutela dei nostri centri storici e del loro straordinario patrimonio 

artistico. Questi obiettivi vanno raggiunti anche grazie a risorse regionali 

destinate alla difesa e allo sviluppo del trasporto pubblico.” 

Obiettivi 

Migliorare l’efficienza del trasporto pubblico locale. 

Integrare le varie modalità di TPL, favorendo quelle a minor impatto ambientale. 

Aumentare la capacità di servizio del sistema della mobilità interna ed 

esterna alle città, riducendo la congestione, l’inquinamento acustico ed atmosferico 

Il tema del trasporto pubblico locale è un tema cruciale in una regione come 

la Liguria che, a causa della conformazione del territorio e della distribuzione 

capillare della popolazione, è oggetto di complessità e, per tale motivo, richiede 

una gestione attenta da parte del Governo regionale che si sostanzia 

attraverso differenti azioni. 

Il finanziamento delle infrastrutture urbane 

A tal proposito, le procedure di finanziamento degli interventi a miglioramento 

della mobilità urbana sono state regolamentate tramite la L.R. del 25 luglio 

2008, n. 25 218 , che vincola i Comuni, in forma singola o associata, alla predisposizione 

di Piani Integrati per la Mobilità (PIM). Tali piani rappresentano lo 

strumento che consente alla Regione di verificare che gli interventi cofinanziati 

rientrino all’interno di azioni più ampie di pianificazione della mobilità regionale, 

evitando così la dispersione delle risorse disponibili e valorizzando la collaborazione 

a livello territoriale. Nell’anno 2008, con un primo bando, sono stati 

assegnati 4,5 milioni di euro a 21 Comuni 219 ; per l’anno 2009 sono stati stanziati 

2,3 milioni di euro per il finanziamento di interventi in 18 Comuni. I finanziamenti 

si riferiscono alla realizzazione di parcheggi, piste ciclabili, percorsi 

pedonali protetti, al potenziamento dell’illuminazione di aree pubbliche, all’aumento 

della sicurezza della circolazione dei veicoli su strada e alla riorganizzazione 

della sosta delle vetture 220 . 

218 L.R. del 25 luglio 2008, n. 25. Disposizioni per la promozione e il finanziamento dei Programmi 

Integrati per la Mobilità (P.I.M.). 

219 D.G.R. n. 195/2008. 

220 Bando approvato con D.G.R. n. 707/2009. 


La programmazione Stato-Regione per interventi infrastrutturali per la mobilità sostenibile 

Metropolitana di Genova – tratta De Ferrari Brignole 221 : 

APQ 2005 “Trasporti: rafforzamento servizio ferroviario metropolitano” 

(investimento complessivo:32.194.368 Euro) 

APQ 2006 “Trasporti: rafforzamento servizio ferroviario metropolitano I integrativo” 

(investimento complessivo: 32.194.368 Euro) 222 

APQ 2007 “Trasporti: rafforzamento servizio ferroviario metropolitano II integrativo” 

(investimento complessivo: 27.008.929 Euro) 

Mobilità sostenibile: 

APQ 2005 “Interventi nel settore infrastrutture per la mobilità sostenibile II integrativo” 


APQ 2007 “Interventi nel settore infrastrutture per la mobilità sostenibile III integrativo” 


APQ 2007 “Interventi per la mobilità Sostenibile IV integrativo - Viabilità di Monte Scarpino” 


Il finanziamento per il potenziamento del servizio di TPL 

Per quel che riguarda il servizio, l’impegno della Regione nei cinque anni di legislatura si è concretizzato nelle seguenti azioni 

principali: 

• stanziamento di risorse sempre maggiori a favore delle Aziende di Trasporto liguri su gomma ed a favore di Trenitalia, come 

corrispettivo del Contratto di Servizio 223 . 

• Rinnovo del parco mezzi attraverso investimenti destinati alla realizzazione di un nuovo treno regionale Vivalto (6,4 milioni di 

euro) e al rinnovo dei mezzi del comparto gomma (10,6 milioni di euro). 

• Accordo raggiunto con Trenitalia per il nuovo Contratto di Servizio 2009-2014. La durata pluriennale del contratto permetterà 

a Trenitalia di programmare gli investimenti necessari nel medio periodo per migliorare l’offerta garantendo il ritorno dell’investimento. 



221 L’intervento è stato finanziato anche attraverso lo stanziamento di 16 milioni di euro dei fondi PAR-FAS 2007-2013. 

222 L’Accordo di Programma Quadro contempla anche lo stanziamento di 5,0 milioni di euro per l’acquisto di locomotori per potenziare il trasporto ferroviario 

regionale. 

223 Lo Stato, annualmente, trasferisce delle risorse alle Regioni a copertura del Contratto di Servizio stipulato con Trenitalia. Per quel che riguarda la Regione 

Liguria tali trasferimenti ammontano a circa 65,5 milioni di euro, cifra che è rimasta invariata dal 2001 al 2008. Per il triennio 2009-2011 si prevede un 

passaggio di risorse da Stato a Regione pari a circa 23,8 milioni di euro l’anno, derivanti dalla L. 2/2009. La restante quota del corrispettivo annuale di 

Trenitalia è totalmente a carico della Regione, che provvede inoltre alla copertura dell’IVA annuale (10%) sul complesso dei trasferimenti (a questo 

proposito dal 2009 la Regione stanzia ulteriori 2,2 milioni l’anno per la copertura dell’IVA).

I tre elementi principali del Contratto di Servizio 2009-2014 

1. l’impegno assunto dalla Regione di stanziare 2,6 milioni di euro l’anno, per 24 anni, che andranno a coprire parte degli 

investimenti, previsti pari a 100 milioni di euro, per l’acquisto di nuovi treni e per il restyling del materiale rotabile in uso 

(circa 200 carrozze nella disponibilità della regione); 

2. Trenitalia assicura l’invariabilità delle tariffe sino al 2010; si prevede un incremento pari al 5% nel 2011 e, per gli anni 

successivi, al tasso di inflazione reale. Rimangono validi gli accordi di integrazione tariffaria, ferro-gomma 224 e solo 

ferro 225 , precedentemente stipulati; 

3. In sede di formalizzazione del contratto, Trenitalia ha preannunciato una commessa alla Bombardier di Vado Ligure per 100 

locomotori 464 e l’opzione su altri 50, con importanti ricadute sul territorio sia in termini economici che occupazionali. 

• Monitoraggio della quantità e della qualità dei servizi forniti da Trenitalia. In particolar modo, tra il 2005 e il 2008 226 , la Regione 

Liguria ha applicato sanzioni per quasi 2,8 milioni di Euro, registrando un incremento rispetto agli anni precedenti. Le risorse 

derivanti da tali penali sono reinvestite in bonus per gli abbonati e in interventi di varia natura sul materiale rotabile e nelle 

stazioni ferroviarie liguri. 










• Potenziamento della ferrovia Genova-Casella, di proprietà della Regione Liguria. Per coprire gli oneri relativi agli investimenti, 

sia sulle infrastrutture che sul materiale rotabile, la Regione Liguria dispone di tre diversi filoni di finanziamento. Il primo è 

l’Accordo di Programma sottoscritto in data 17 dicembre 2002 fra la Regione Liguria e il Ministero dei Trasporti, con il 

quale è stato destinato un trasferimento una tantum di oltre 4,3 milioni di euro che sono stati distribuiti tra diversi interventi 227. 

Il secondo canale di finanziamento è rappresentato dai trasferimenti connessi alla finanziaria 2007, di cui la Regione ha 

destinato 3,3 milioni di euro all’acquisto di un elettrotreno. Infine, lo Stato trasferisce alla Regione circa 723 mila euro annui 

per far fronte alle opere di rinnovo degli impianti fissi e materiale rotabile delle ferrovie in regime di concessione ed in 

gestione governativa. Gli investimenti riguardano: i) il materiale rotabile, che complessivamente ha necessitato un impegno 

di circa 1,3 milioni di euro a partire dal 2006; ii) il materiale tecnico e l’armamento ferroviario, che hanno comportato investimenti 

per oltre 4 milioni 228 ; iii) le opere d’arte ed edilizie con un impegno di circa 330 mila euro 229 . 

224 La Regione ha investito circa 2,3 milioni di euro a copertura dell’integrazione tariffaria ferro-gomma nel comune di Genova per il biennio 2009-2010. 

225 A fine 2008 è stato sottoscritto un Accordo per l’estensione ai treni regionali della validità degli abbonamenti mensili ESCity e IC e per l’istituzione della 

“Carta Tutto Treno Liguria”. Tale Carta è un abbonamento annuale che consente ai residenti in Liguria di utilizzare i treni a lunga percorrenza in appoggio 

ad abbonamenti mensili o annuali a valenza regionale o sovraregionale. 

226 Per l’anno 2008 si fa riferimento a detrazioni del corrispettivo e non a penalità. 

227 D.G.R. n. 1302/2009 

228 L’intervento più rilevante riguarda la revisione di 5 km di armamento ferroviario che ha comportato l’impegno nel 2008/09 di 2 milioni. 

229 L’impegno più rilevante riguarda il rifacimento dell’officina della stazione di Genova - Piazza Manin che comporterà una spesa nel corso del 2010 di 230 

mila euro. 


• sperimentazione del Sistema di Bigliettazione Elettronica, che è stato sperimento proprio sulla ferrovia Genova-Casella e 

che, insieme all’Orario Integrato dei Trasporti e al Sistema AVM e delle Paline Intelligenti, rientra nel Piano Regionale di Infomobilità 

2007-2009 230 redatto dalla Regione nell’ottica di favorire l’integrazione intermodale e aumentare l’interesse dei 

cittadini verso forme di TPL. Tale sistema ricorre all’impiego di software e apparati innovativi per l’emissione di biglietti elettronici 

e per favorire l’interoperabilità su scala regionale. Nel 2008 la Regione Liguria ha avviato altre due sperimentazioni 

nel Ponente Ligure, tra Ventimiglia e Arma di Taggia, sia per il trasporto su gomma che per quello ferroviario e nel nodo 

genovese, tra Pontedecimo e Sampierdarena. Le sperimentazioni sono finanziate dalla Regione con 2 milioni di euro. Per 

la realizzazione del sistema la Regione Liguria nell’ambito della programmazione triennale, ha stanziato ulteriori 2,2 milioni 

di euro nel triennio 2006-2008 e altri 2 milioni per il triennio 2009-2011 231 . La Regione Liguria ha inoltre realizzato due fasi 

propedeutiche al progetto riguardanti l’approvazione dei requisiti tecnologici per le carte, in modo che siano compatibili 

con il sistema regionale e la progettazione del marchio BELT (Bigliettazione Elettronica Liguria Trasporti). I prossimi passi 

prevedono la graduale sostituzione dei titoli di viaggio con le carte contactless 232 . 

• Armonizzazione dell’Orario Integrato dei Trasporti per il quale, già nel 2004, è stato messo online un sito apposito e nel 

2005 è stata completata l’intera rete del TPL ligure. L’Orario Integrato fornisce nel dettaglio orari, percorsi, coincidenze e 

tempi di percorrenza dei trasporti pubblici regionali, integrandone gli orari. 

Orario Integrato dei Trasporti – Prospettive future 

nel breve periodo: orario “in movimento” attraverso diversi canali informativi (SMS, email) mediante telefono cellulare, smartphone, 

PDA. 

nel medio periodo: orario “in tempo reale” che, tramite il confronto con l’orario pianificato, permette di visualizzare eventuali 

problemi sulla rete e suggerisce percorsi alternativi. 

• Miglioramento della gestione dei collegamenti ferroviari interregionali. A tal proposito, la Regione Liguria ha firmato due importanti 

Intese: i) con la Regione Piemonte, per la determinazione e la programmazione concertata dei servizi di TPL sovraregionali 

233 ; ii) con le Regioni Toscana ed Emilia Romagna, per la programmazione dei servizi ferroviari sulle direttrici 

Tirrenica Nord e Pontremolese 234 . Nell’ambito di tale intesa è stato formalizzato il progetto “Memorario”, che comporta la 

riorganizzazione dell’offerta ferroviaria su alcune specifiche relazioni secondo un sistema cadenzato e coordinato ed il potenziamento 

dei servizi stessi. 

230 D.G.R. n. 1724/2007. 

231 Di queste risorse AMT dispone complessivamente di circa 2,2 milioni per avviare il sistema in ambito genovese. 

232 Inizialmente saranno emessi su queste carte gli abbonamenti annuali, poi dal 2010 anche gli abbonamenti mensili e successivamente i settimanali e le 

carte a scalare. 

233 Il Protocollo d’Intesa è stato firmato il 14 maggio 2007. 

234 Il Protocollo d’Intesa è stato firmato il 29 gennaio 2009. 

REGIONE LIGURIA 142

Altri interventi 









La Regione Liguria ha promosso la valorizzazione di modalità di trasporto urbano a basso impatto ambientale anche favorendo 

il trasporto pubblico marittimo e gli impianti fissi 235 . In relazione al TPL via mare, dal 2008 la Regione stanzia un milione di euro 

l’anno di cui: i) 700 mila a favore del Comune di Genova per il servizio “Nave Bus” di collegamento tra Pegli e Porto Antico; ii) 

300 mila alla Provincia della Spezia per la realizzazione del progetto di trasporto nel Golfo 236 . 

Gli impianti fissi assumono particolare rilevanza dal punto di vista dell’incremento dell’accessibilità combinata a un minore impatto 

ambientale. Nel dicembre 2005 sono stati erogati contributi al Comune di Rapallo e ad AMI pari a 953 mila euro e nel 

2009 è stato pubblicato un bando con fondi PAR-FAS 2007-2013 per due milioni di euro destinati a interventi per la costruzione 

di impianti a fune 237 . 

Oltre al trasporto pubblico di linea, la Regione ha prestato attenzione anche a quello non di linea: la L.R. del 4 luglio 2007, n. 

25 238 disciplina il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea in un’ottica di trasparenza, semplificazione e 

razionalizzazione della precedente legislazione regionale. Nel corso della legislatura la Regione ha inoltre destinato 1,1 milioni 

di euro complessivi per la riqualificazione del servizio di trasporto pubblico di taxi, cui si aggiungono ulteriori 300 mila euro nel 

2007 per interventi a favore della sicurezza. 

235 Per impianti fissi si intendono gli impianti a guida vincolata in sede propria come le tranvie, le metropolitane, gli ascensori e gli impianti a fune. 

236 Tale programmazione delle risorse si riferisce al periodo 2008-2011. Nel triennio 2005-2007 la Regione ha stanziato a favore del TPL mare 20 mila euro 

l’anno. 

237 D.G.R. n. 988/2009. 

238 L.R. del 4 luglio 2007, n. 25: Testo unico in materia di trasporto di persone mediante servizi pubblici non di linea. 



Diritto alla casa e vivibilità dei centri 

e delle periferie 


“Il recupero dei troppi alloggi inutilizzati e la ricostituzione di un consistente 

patrimonio di alloggi pubblici, sono l’obiettivo del nostro progetto casa, insieme 

a un ruolo di intermediazione nel mercato dell’offerta e dell’acquisto 

della prima casa per i giovani. Si è aperta anche nel nostro paese una riflessione 

sulla riqualificazione delle periferie delle grandi città.” 

Obiettivi 

Diversificare le modalità di risposta al fabbisogno abitativo coerentemente 

alle reali esigenze che si manifestano sul territorio. 

Responsabilizzare i Comuni nella fase di individuazione del fabbisogno abitativo 

e nella programmazione delle politiche per la casa e per il territorio. 

Attrarre nuove risorse da investire. 

Limitare la polarizzazione sociale delle città attraverso interventi di riqualificazione 

e rigenerazione urbana. 

Negli ultimi anni il diritto alla casa è tornato ad essere una delle questioni cruciali 

cha la politica regionale ha dovuto affrontare. Preso atto della domanda 

abitativa espressa sul territorio, l’obiettivo focalizzato dalla Regione è stato 

quello di operare tramite strumenti (legislativi, finanziari, di intervento, di contrattazione) 

e risorse tali da rispondere in modo coerente con le esigenze dei 

cittadini. 

Attraverso l’emanazione della L.R. del 3 dicembre 2007, n. 38, la Regione Liguria 

ha inteso regolare in modo completo l’intervento pubblico nell’edilizia 

sociale con il fermo proposito di fronteggiare la grande povertà e di aiutare 

anche il ceto medio che non può permettersi di pagare un affitto a libero mercato. 

Tale legge regionale è lo strumento che ridefinisce gli elementi della programmazione 

regionale in ambito abitativo e ne delinea l’attuazione per quel che 

concerne i soggetti, gli strumenti, le regole e le modalità in uno scenario in 

cui, a fronte di una sempre maggiore richiesta, le risorse nazionali diminuiscono 

239 . 

A tal proposito, la Regione ha istituito sia il Fondo di Garanzia, con lo scopo 

di intervenire nei casi di morosità, che il Fondo per lo Sviluppo del Social Housing, 

destinato a sostenere la realizzazione degli interventi edilizi. 

Gli elementi di innovatività del riordino della materia da parte della Regione 

consistono in: 

• maggiore rilevanza destinata ai Comuni: sono i soggetti che maggiormente 

conoscono il fabbisogno abitativo sul territorio per cui sono chiamati a pre- 

239 L’abolizione, nel 1998, del contributo Gescal, principale fonte di finanziamento per il settore, 

dimostra le criticità di fondo.

disporre linee di intervento e proposte relative al loro ambito territoriale. In tal modo, il Comune è soggetto attivo nell’ottimizzazione 

della distribuzione delle risorse; 

• divisione delle responsabilità dell’intervento tra attori pubblici/privati: tramite la cessione obbligatoria al Comune di quote 

di edificabilità da parte dei soggetti preposti alla realizzazione di interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia, prevista 

dalla legge regionale, il Comune diventa responsabile della soddisfazione di parte dell’offerta abitativa; 

• promozione dell’intervento economico da parte di attori finanziatori terzi (ad esempio le ARTE, cooperative edilizie e di servizi, 

Fondazioni Bancarie, Istituti di Credito, Compagnie di Assicurazioni ma anche imprese private e investitori istituzionali), 

in un’ottica di piena trasparenza e tale da permettere un cofinanziamento regionale variabile in funzione del tasso di socialità 

dell’intervento; 

• diversificazione delle misure finalizzate sia alla riqualificazione del tessuto urbano sia a fronteggiare l’emergenza abitativa. 

La Regione Liguria, ha individuato quattro principali linee di intervento, che vanno oltre l’edilizia residenziale pubblica (ERP) 

e che sono: i) l’Edilizia Residenziale Sociale (ERS); ii) il sostegno alla locazione e alla proprietà; iii) la riqualificazione urbana 

e iv) l’eliminazione delle barriere architettoniche. 

Edilizia Residenziale Sociale (ERS) 

Il sistema di ERS comprende il tradizionale patrimonio abitativo destinato a ERP e nuove forme di locazione quali l’affitto a canone 

moderato, le strutture alloggiative temporanee e i centri per l’inclusione sociale. 

A favore dell’ERS, la Regione Liguria ha attuato alcuni strumenti in risposta alla richiesta abitativa. Tra questi i Programmi Regionali 

per il Social Housing, il primo dei quali risale al 2006, con uno stanziamento di 20,5 milioni di euro e che ha permesso 

la realizzazione di 11 Accordi di Programma Quadro Locali per la Casa ad effettiva attuazione del Programma Regionale per 

la Casa 240 . 










Tali Accordi di Programma hanno permesso l’avvio di interventi sul territorio relativamente a 445 alloggi 241 , per un investimento 

complessivo di 51 milioni di Euro. 

Inizialmente escluso dalla sperimentazione del Programma, in virtù delle caratteristiche legate all’area metropolitana, il Comune 

di Genova è stato oggetto dell’Accordo di Programma Quadro per Progetti Speciali per aumentare l’offerta edilizia nell’ambito 

genovese con un investimento complessivo di oltre 15 milioni di euro, di cui 3 milioni provenienti da fondi regionali, per il recupero 

di 309 alloggi 242 . 

240 La graduatoria è stata approvata con D.G.R. n. 1502/2006. 

241 Attraverso il Programma di Social Housing 2006 sono stati cofinanziati anche 4 interventi di pura rigenerazione urbana con un finanziamento regionale 

di 1,5 milioni di euro. 

242 L’Accordo di Programma Quadro, firmato in data 17 dicembre 2007, è stato approvato con D.G.R. n. 1274/2007. 


Nel 2009 è stato riproposto un nuovo Programma Regionale di Social Housing, in cui si comprende anche Genova, e per cui 

la Regione ha stanziato 20 milioni di euro 243 . 

L’attuale Giunta ha inoltre reso possibile il completamento del programma sperimentale di edilizia residenziale denominato 

“20.000 abitazioni in affitto“, mediante l’utilizzo delle economie di contributo, pari a circa 4,5 milioni di euro derivanti dalla rinegoziazione 

dei mutui di edilizia agevolata 244 . Tale programma è finalizzato a risolvere situazioni di disagio abitativo attraverso 

l’offerta di alloggi da concedere in locazione a canone convenzionato. Il numero di alloggi cofinanziati, con un investimento 

regionale di circa 13 milioni di euro, ammonta a 267, di cui 169 in locazione permanente e 98 destinati invece alla locazione 

a termine. Il programma ha prodotto un investimento complessivo sul territorio di circa 33,8 milioni di euro. 

Al fine di incrociare la domanda di alloggi ad affitto sostenibile e la relativa offerta sul libero mercato, si è aperto il bando per 

istituire le Agenzie Sociali per la Casa, promosse dall’Amministrazione comunale o da più Amministrazioni tra loro consorziate, 

per cui la Regione ha stanziato un milione di euro. L’Agenzia Sociale opera come intermediaria, reperendo gli alloggi sul 

mercato privato e assegnandoli a soggetti in stato di necessità, incrementando le garanzie a tutela del pagamento del canone 

di locazione ai proprietari attraverso gli strumenti di sostegno all’affitto esistenti ed attivati dalla Regione Liguria. 


- programma straordinario di recupero degli alloggi ERP sfitti, il quale, con un finanziamento regionale di circa 8 milioni di 

euro, ha permesso il recupero di 435 alloggi inagibili, e pertanto sfitti, di proprietà di A.R.T.E., per un investimento complessivo 

sul territorio di oltre 11,1 milioni di euro 245 ; 

- programma straordinario di edilizia residenziale pubblica: in attuazione della L. 9/2007, lo Stato trasferirà alla Regione 

oltre 18,7 milioni di euro, destinati totalmente al recupero del patrimonio ERP esistente per un totale di 479 alloggi 246 . 

Sostegno alla Locazione e alla Proprietà 

Un primo strumento utilizzato dalla Regione è il Fondo di Sostegno all’Affitto nel libero mercato, attraverso il quale sono state 

soddisfatte, tra il 2005 e il 2009, più di 56 mila domande di cittadini liguri. Il principio di funzionamento del Fondo prevede che 

il canone a carico del nucleo familiare non debba superare una soglia di sopportabilità, definita con riferimento alla condizione 

economica del nucleo stesso: la differenza tra canone “sostenibile” e canone di libero mercato rappresenta il fabbisogno manifestato 

dal nucleo familiare. 



243 D.G.R. n. 1082/2009. 

244 D.G.R. n. 1590/2005. 

245 Il programma è stato attivato attraverso l’utilizzo di circa 3,2 milioni di euro di fondi FIR 2005 e lo stanziamento di oltre 4,7 milioni di euro nel 2008 (D.G.R. 

n. 712/2008). 

246 D.G.R. n. 1231/2007.

La Regione ha inoltre prestato particolare attenzione alle famiglie assegnatarie di ERP per le quali anche il pagamento di modestissimi 

canoni di affitto può diventare un problema insormontabile: da qui il sorgere del fenomeno della morosità, spesso indipendente 

dalla volontà delle famiglie. Gli strumenti individuati per aumentare il livello della protezione di queste famiglie, che in quanto 

morose sono soggette alla decadenza immediata del diritto, sono il Fondo di sostegno all’utenza ERP, nel quale è confluito negli 

ultimi tre anni circa 1 milione di euro, e l’introduzione della cosiddetta “morosità incolpevole” 247 . 

Gli strumenti individuati dalla Regione per il sostegno alla proprietà sono: 

• il Fondo Mutui destinato ai nuclei familiari in temporanea difficoltà per il pagamento della rata del mutuo, per cui la Regione ha 

stanziato di 1,3 milioni di Euro. Il Governo Regionale ha realizzato un accordo con ABI che permette la rinegoziazione del mutuo 

o la temporanea sospensione fino a diciotto mesi; 

• il c.d. “buono casa” 248 per l’accesso alla proprietà della prima casa di abitazione, per cui la Regione ha stanziato 5 milioni di 

euro 249 ; 

• i piani di vendita di ARTE, per l’alienazione di parte del patrimonio di ERP. I Piani di vendita triennali sono stati approvati per le 

province della Spezia, di Genova, Imperia e Savona. Per quel che riguarda La Spezia, il numero massimo di alloggi da cedere 

è pari a 290 (10% del patrimonio di ERP) su un totale di 935 immobili individuati che rispettano i parametri di legge. I proventi 

derivanti dalla cessione degli immobili, saranno destinati al reinvestimento in edifici ed aree edificabili per la riqualificazione e 

l’incremento del patrimonio abitativo pubblico. In riferimento alla provincia di Genova, si procederà con la cessione di 558 

alloggi (8,5% del patrimonio di ERP), su un totale di 2.102 immobili individuati (1576 a Genova e 526 in provincia) che rispettano 

i parametri di legge 250 . Le risorse ricavate saranno reinvestite nella manutenzione straordinaria degli immobili di ERP e in nuovi 

alloggi di ERP. 

Per quanto riguarda la provincia di Imperia, la quota massima degli alloggi da alienare è pari a 126 unità da individuarsi nell’ambito 

di 323 alloggi di ERP. Gli introiti ricavati dalle vendite saranno utilizzati per interventi costruttivi e manutenzione straordinaria. Infine, 

il Piano di vendita approvato per la provincia di Savona prevede l’alienazione massima di 215 unità abitative; anche in questo caso, 

gli introiti derivanti da tali alienazioni saranno destinati ad interventi di nuova costruzione nonché manutenzione straordinaria. 

In sintesi, e considerando gli interventi in corso alla fine del 2009, i nuclei familiari che in questa legislatura hanno trovato soluzione 

ai propri problemi abitativi grazie agli aiuti pubblici, in quanto assegnatari di alloggi ERP (16.824 ) oppure con le integrazioni di 

reddito del Fondo Sociale per gli Affitti e quelle che hanno adeguato la casa ai problemi di un familiare portatore di handicap (circa 

1320), sono 29.144 (più del 5% del totale delle famiglie liguri). 

Con gli interventi in corso di offerta di alloggi in affitto tale numero aumenta sino ad arrivare a un totale di circa 33.000 famiglie interessate 

direttamente. Inoltre se si aggiungano le famiglie aiutate nell’acquisto della prima casa attraverso il buono casa (484) il 

totale sale a 33.500 famiglie. 

L’ investimento complessivo è stato di circa 490.000.000 di euro, per un contributo regionale di circa 115.000.000. 

Riqualificazione urbana 









Negli ultimi cinque anni, la Regione ha prestato particolare attenzione alla riqualificazione urbana, sia dei centri storici ma anche 

delle periferie per favorirne la vitalità e evitare che la città presenti un livello troppo elevato di polarizzazione sociale. A tal fine, la Regione 

Liguria ha stanziato 16,2 milioni di Euro riaprendo le procedure relative al progetto Contratti di Quartiere II: dopo 2 anni di 

blocco si è giunti, nel 2005, alla definizione dell’Accordo di Programma con lo Stato e, nel 2007, alla firma di 7 Contratti di Quartiere 

che hanno permesso di recuperare 1.111 alloggi , per un investimento complessivo di oltre 210 milioni di euro. 

247 D.G.R. n. 1703/2008. 

248 D.G.R. n. 848/2009. 

249 Il contributo individuale concedibile è quantificato in misura fissa in 10.000 euro. 

250 D.G.R. n. 98/2005 e D.G.R. n. 214 /2006. Hanno diritto all’acquisto gli assegnatari od i loro familiari conviventi che conducano l’alloggio stesso a titolo 

di locazione da almeno 5 anni e non siano in mora nel pagamento dei canoni e delle spese, sia al momento della presentazione della domanda di 

acquisto, sia la momento della stipulazione dell’atto di vendita. 




Con l’avvio di questo progetto si è operato un passaggio dalla semplice riqualificazione alla rigenerazione urbana: si tratta 

infatti della prima esperienza di politica regionale specificatamente destinata a conseguire la coesione economica e sociale 

nell’ambito di interventi per le singole aree urbane. 

Allo sviluppo urbano, la Regione Liguria ha destinato l’Asse 3 del POR-F.E.S.R. Liguria (2007-2013) per cui è stato emesso 

un bando finalizzato al cofinanziamento di progetti integrati di rigenerazione nelle città al fine di migliorare la vivibilità, la sicurezza, 

l’accessibilità e la coesione sociale. Attualmente, 10 progetti sono in fase di realizzazione per un investimento complessivo di 

124 milioni di Euro, di cui 89,6 milioni di finanziamento regionale 251 . 

POR-FESR 2007-2013 – Asse 3 Sviluppo urbano 

Provincia Comune proponente Progetto 


Investimento 

ammesso 

Contributo 

assegnato 

Genova Genova Pra’ Marina 12.000.000 9.000.000 

Genova Maddalena 11.131.597 8.905.277 

Genova Sampierdarena 12.169.311 9.000.000 

Genova Molassana 11.760.450 9.000.000 

La Spezia La Spezia Quartieri costieri del Levante 13.926.000 8.999.600 

La Spezia Centro città 13.984.000 8.999.800 

Imperia Imperia Dal Parasio al mare 11.910.000 9.000.000 

Sanremo Pigna mare 11.639.000 8.999.000 

Savona Savona Più Savona 14.568.054 9.000.000 

Vado Ligure con Savona 

Riqualificazione del tessuto urbano fronte mare 

di Vado Ligure e del quartiere Zinola di Savona 

10.871.174 8.696.939 

Totale 123.959.586 89.600.616 

Un simile fine, mirato al tema della sicurezza, è oggetto del programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile. 

Tale programma permette la realizzazione di nuovi alloggi in Comuni con meno di 40.000 abitanti 252 ed ha consentito 

interventi su 147 alloggi e l’esecuzione di 8 progetti di rigenerazione urbana che, dai 13,8 milioni di Euro stanziati da Regione 

Liguria, hanno portato ad un finanziamento totale di 31 milioni. 

251 Sono stati individuati ulteriori 7 milioni di euro per premialità associate ad alcuni interventi e che verranno erogate solo a termine progetto. 

252 D.G.R. n. 827/2008.

Si ricorda inoltre lo stanziamento di 64 milioni di euro provenienti da fondi PAR-FAS (2007-2013): la metà è destinata a interventi 

puntuali individuati in fase di programmazione mentre per l’assegnazione dei restanti 32 milioni è stato emesso un bando 253 . 


- Finanziamenti da fondi FIR 2005 e 2006, che hanno permesso la realizzazione di 8 interventi per il recupero di 9 alloggi, 

con un investimento regionale di circa 3,2 milioni di euro che ha attivato un investimento complessivo sul territorio di 11,8 

milioni; 

- Accordo di Programma Quadro 2007– “Riqualificazione urbana IV Integrativo”, relativo a 9 interventi puntuali per un investimento 

complessivo di oltre 8,4 milioni di euro, di cui 2,6 milioni stanziati dalla Ragione; 

- Piani territoriali degli Orari: per la realizzazione di progetti e politiche temporali urbane finalizzate alla conciliazione dei 

tempi e degli spazi urbani per garantire a tutti i cittadini una migliore qualità della vita 254 . 

Eliminazione delle barriere architettoniche 

Attraverso la L.R. del 26 aprile 2007, n.17 la Regione ha allargato il proprio campo di intervento allo spazio urbano e alle principali 

strutture pubbliche: sino a quella data infatti il sostegno finanziario regionale per quel che riguarda l’eliminazione delle 

barriere architettoniche era dedicato soltanto agli edifici di proprietà privata. Tra il 2005 e il 2009 la Regione ha erogato contributi 

a privati per 8,5 milioni di euro finalizzati alla rimozione delle barriere architettoniche, accogliendo 1322 domande per un investimento 

complessivo di oltre 32,9 milioni di euro. 

Nel 2008, inoltre è stato indetto un bando per il cofinanziamento di interventi a favore dell’accessibilità urbana. La Regione ha 

erogato oltre 2,3 milioni di euro (che corrispondono a un investimento complessivo di 3,5 milioni) per finanziare 24 programmi 

che consentano l’agevole fruizione, in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia, dei luoghi e delle attrezzature della città, 

anche da parte delle persone con ridotte o impedite capacità motorie, sensoriali o psicocognitive. 


253 Il bando è stato approvato con D.G.R. n. 682/2009. 

254 D.G.R. n. 1712/2008 e D.G.R. n. 655/2009. 











Sicurezza 

Obiettivo 

Attuare “politiche integrate di sicurezza”, ossia strategie di supporto per integrare 

le politiche sociali e territoriali con le politiche di contrasto alla criminalità 

di competenza dello Stato. 

Il lavoro che la Regione Liguria ha svolto nel periodo 2005 – 2008 ha riguardato 

in particolare due ambiti: la sicurezza urbana e la polizia locale. 

Sicurezza Urbana 

L’attività regionale si è concentrata sull’attuazione della L.R. del 24 dicembre 

2004, n. 28 avente ad oggetto “Interventi regionali per la promozione di sistemi 

integrati di sicurezza”. 

Sotto il profilo delle politiche poste in essere, va esaminata in primis l’erogazione 

dei contributi regionali avviata con l’emanazione del bando 2005 

per l’assegnazione di contributi per la realizzazione di progetti in materia di 

sicurezza, così come previsto dalla legge regionale n. 28/2004 citata. Il finanziamento 

complessivo è stato pari a 3 milioni di euro e sono stati finanziati 

51 progetti. 

In questa prima esperienza è stata fondamentale, tra le clausole inserite nel 

bando, la limitazione del 30% del costo complessivo del progetto per gli impianti 

di videosorveglianza che ha spinto i Comuni ad elaborare progetti più 

complessi tali da coniugare sia interventi di tipo tecnologico (come, appunto, 

l’installazione di impianti di videosorveglianza), sia azioni di tipo preventivo 

e sociale. La maggior parte dei progetti, in conseguenza, sono stati presentati 

congiuntamente dai servizi sociali e dalla Polizia municipale. Di grande 

rilievo inoltre, sono stati i criteri di priorità che hanno premiato, tra gli altri, i 

programmi diretti a sostenere le vittime di reato, a promuovere interventi di 

riqualificazione urbana, e a coordinare le azioni congiunte di più soggetti istituzionali. 

Nel complesso, l’esperienza è stata positiva anche in considerazione 

del fatto che, essendo consistente il finanziamento disponibile, è stato 

possibile anche avviare un percorso di sensibilizzazione delle amministrazioni 

comunali verso i problemi di sicurezza urbana dei loro territori e verso 

una loro soluzione attraverso interventi non solo repressivi, ma anche preventivi 

e sociali. 

In concomitanza al bando del 2005, si è dato attuazione alla D.G.R. n. 

60/2005, che ha impegnato 2.910.000 milioni di euro a favore delle Province 

per la realizzazione di progetti integrati in materia di sicurezza. Sono stati 

così costituiti i gruppi di lavoro provinciali che hanno elaborato i criteri per la 

predisposizione dei relativi bandi provinciali e hanno poi effettuato l’istruttoria. 

La procedura ha comportato complessivamente il finanziamento di 38 

progetti che sono in fase di conclusione. 

Nel 2006 è stato emanato un secondo bando regionale: sono stati finanziati 

13 progetti su 67 pervenuti per un contributo regionale totale di 1 milione 

circa di euro. Anche in questo caso i criteri di priorità sono stati determinanti 

nel consentire interventi diretti a contrastare e prevenire i problemi di sicurezza 

che caratterizzano le nostre Comunità. Essi hanno privilegiato, in particolare, 

i progetti diretti ai minori, agli stranieri, e quelli diretti a realizzare 

interventi di mediazione dei conflitti.

Questa seconda esperienza ha però evidenziato la necessità di procedere ad una distribuzione su base provinciale delle risorse, 

e di intervenire sui territori con più forti criticità. 

Per il 2007 e il 2008 si è deciso pertanto di stipulare su base provinciale i Patti per la Sicurezza, con destinazione diretta delle 

risorse ad interventi in zone particolarmente problematiche, secondo la valutazione congiunta dei rappresentanti degli Enti locali e 

delle Forze dell’Ordine. Le risorse complessivamente stanziate sono state pari ad euro 2.600.000. 

Nel complesso l’erogazione di contributi ha dato risultati positivi: nel periodo considerato, sono stati destinati a progetti di sicurezza 

urbana 9.510.000 euro. 

Polizia Locale 









Quanto alla polizia locale, la Regione ha, da un lato, dato attuazione concreta alla legge regionale sulla polizia locale vigente (L.R. 

n. 40/1995), dall’altro ha studiato ed elaborato una nuova normativa per recepire i mutamenti intervenuti negli ultimi 10 anni in 

questa materia: il 1° agosto 2008 è stata emanata la nuova legge di polizia locale (L.R. n. 31/2008). 

L’obiettivo che la Regione Liguria si è posta è quello di superare la legge quadro nazionale n. 65 del 1986, passare definitivamente 

da una organizzazione della polizia locale, fortemente differenziata e incentrata quasi esclusivamente sulla dimensione comunale, 

ad una organizzazione a rete, sufficientemente omogenea, di dimensione regionale, articolata in polizie municipali e provinciali. 

E’ una trasformazione rilevante: si tratta della costituzione di un sistema regionale di polizie locali sufficientemente strutturato. In 

questo modo si cerca di tenere insieme sia le opportunità derivanti dall’appartenenza delle polizie locali ai loro enti di riferimento, 

sia quelle derivanti dalla possibilità di realizzare infrastrutture di supporto a dimensione regionale (si pensi, ad esempio, al numero 

telefonico unico). 

La legge regionale prevede la partecipazione della Regione Liguria alla Fondazione “Scuola interregionale di polizia locale”, in collaborazione 

con Regione Emilia Romagna, Regione Toscana e Comune di Modena, per rispondere in modo adeguato alle esigenze 

di formazione che da tempo gli operatori di polizia locale esprimono. 

Da ultimo va evidenziato che la legge ha modificato l’art. 8 della L.R. n. 28/2004. Il nuovo testo della norma, al fine di promuovere 

il coordinamento tra Stato, regione ed Enti Locali, detta una disciplina puntuale sugli Accordi per la sicurezza, che si sono rivelati 

uno strumento molto utile di attuazione di politiche integrate in questa materia. 

Oltre alla revisione normativa, le attività realizzate dalla Regione sono state le seguenti: 

a) predisposizione del piano formativo per il 2006 per il personale di polizia municipale, in collaborazione con il Comune di 

Genova e la Provincia di Genova; 

b) predisposizione ed invio a tutti i Comuni e alle Province di un questionario contenente una serie di domande sulle risorse 

umane e strumentali di ciascun Comando, grazie al quale è stato possibile istituire l’anagrafe regionale per i servizi di polizia 

locale, utile strumento per conoscere le necessità esistenti sul territorio; 

c) erogazione ai Comuni e alle Comunità Montane di contributi per la gestione associata delle funzioni di polizia municipale, 

previsti dalla L.R. n. 40/1995. I fondi disponibili, pari ad euro 1.000.000 per il 2007, sono stati ripartiti tra le 4 Province in 

base ad alcuni criteri relativi alla situazione geomorfologia del territorio, alla popolazione residente e fluttuante e alle gestioni 

associate esistenti. Scopo di questi contributi è stato quello di incentivare l’associazionismo, strumento che consente ai 

Comuni soprattutto di modeste dimensioni, particolarmente diffusi nella realtà del territorio ligure, di svolgere adeguatamente 

le funzioni di polizia locale pur essendo privi di strutture di polizia locale organizzate, o avendo strutture molto ridotte. A 

seguito dell’approvazione della nuova legge sulla polizia locale, i fondi disponibili, pari ad euro 800.000 (impegnati nel 

2008) potranno essere destinati anche a favore della polizia provinciale che realizzi in modo continuativo una funzione di 

supporto nei confronti dei Comuni. 

La realizzazione di tutte le attività elencate è stata possibile anche grazie all’avvio di una serie di iniziative di studio e ricerca, 

portate avanti dall’Osservatorio regionale per la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini. In particolare, sono stati organizzati 

seminari, si è avviata l’elaborazione annuale dei Rapporti di ricerca sullo stato della sicurezza nella Regione e si sono realizzati 

incontri di approfondimento sul tema della devianza minorile, sui minori latino-americani nella nostra comunità, sul fenomeno 

delle truffe agli anziani e sulla criminalità organizzata. 

A completamento del lavoro svolto, a dicembre 2007 è stata realizzata la pagina web dedicata alla sicurezza urbana e alla polizia 

locale nell’ambito del sito della Regione, per consentire ad amministrazioni, istituzioni, associazioni e ai cittadini di essere costantemente 

informati sulle attività regionali in materia, completando quel processo di sensibilizzazione verso le politiche integrate di 

sicurezza di cui si è già diffusamente parlato. 



Società dell’informazione 

Obiettivo 

Eliminare il digital divide territoriale e il knowledge divide sociale ed economico. 

Attuare politiche di governance, monitoraggio, benchmarking e partnership 

nello sviluppo della Società dell’informazione in Liguria. 

I riferimenti normativo-strategici sono rappresentati da: 

• L.R. del 18 dicembre 2006 n.42 con cui la Regione Liguria recepisce la 

normativa europea e nazionale in materia di ICT, individuando obiettivi, funzioni 

e strategie per promuovere lo sviluppo della società dell’informazione. 

• Programma Triennale di Sviluppo della Società dell’Informazione, documento 

programmatico di riferimento regionale per lo sviluppo di un’efficiente 

e funzionale società dell’informazione in Liguria. 

Semplificazione amministrativa, accesso unificato ai servizi, trasparenza e controllo 

della spesa pubblica sono solo alcuni degli obiettivi regionali in materia 

di ICT. Per raggiungere tali traguardi la Liguria si è dotata di due strumenti: il 

Sistema Informativo Regionale Integrato e il progetto istituzionale Liguria in 

rete. Il Sistema Informativo Regionale Integrato si compone dei sistemi informativi, 

telematici, tecnologici e delle reti di trasmissione dei soggetti partecipanti, 

articolati in base ai settori di competenza dei singoli enti, per quel che 

riguarda le funzioni amministrative, gestionali e tecniche di dati e di servizi. Il 

progetto Liguria in rete è orientato al coinvolgimento del territorio nello sviluppo 

della società dell’informazione e del decentramento amministrativo: è da questo 

progetto che nasce l’idea del portale unificato della pubblica amministrazione 

ligure Liguriainrete.it. 

Le politiche regionali hanno portato al raggiungimento di importanti risultati 

nello sviluppo delle ICT nel periodo 2005-2010, che possono essere così 

sintetizzati: 

• rafforzamento del dispiegamento delle infrastrutture abilitanti sul territorio: 

i) diffusione della banda larga, a proposito della quale si rimanda alla scheda 

“Riequilibrio costa-entroterra”; ii) le piattaforme di interoperabilità e cooperazione 

applicativa dei sistemi intra ed inter – regionali soprattutto nei settori 

della sanità, del catasto, della dematerializzazione. 

• Crescita delle iniziative per la società dell’informazione soprattutto per 

quanto connesso alla diffusione on line di informazioni e servizi digitali per 

i cittadini e i soggetti economici (e-government) 

• Diffusione delle tecnologie innovative nella formazione anche a distanza (e- 

Learning) con particolare attenzione alle categorie deboli.

Liguria al cinema e in video 

Genova-Liguria Film Commission è una Fondazione non-profit creata nel 2006 con legge della Regione Liguria (sono soci 

anche il Comune di Genova e altre realtà territoriali liguri) per attirare in Liguria produzioni pubblicitarie, televisive e cinematografiche. 

Nel triennio scorso Genova-Liguria Film Commission ha realizzato oltre 730 giornate di produzione, con un indotto 

di quasi 9 milioni di euro e una ricaduta occupazionale di 8000 giornate per tecnici locali. Genova-Liguria Film Commission 

ha realizzato anche due innovativi progetti. Il primo è il Polo Audiovisivo Cornigliano, incubatore d'azienda settoriale che ospita 

già una decina di piccole aziende, con un fatturato stimabile in circa 1 milione/1.5 milioni di euro e 25 occupati. Cineporto 

Genova è una infrastruttura per le produzioni audiovisive con spazi attrezzati, una foresteria e una sala posa dotata di "green 

screen". Cineporto Genova è nato dalla ristrutturazione (effettuata da Società per Cornigliano) della Palazzina che ospitava la 

direzione dell' Ilva . 

Visto come siete fortunati, corto girato all'Albergo dei Poveri Colin Firth e la troupe di Genova alla Stazione di Camogli 

Michael Winterbottom, Colin Firth, Catherine Keener e Willa 

Holland in una pausa delle riprese di Genova a San Fruttuoso 

La Bocca del Lupo di Pietro Marcello, vincitore del Torino Film Festival 2009 


Antonio Albanese al Porto Antico, in una scena di Giorni e Nuvole di Silvio Soldini Antonio Albanese e Margherita Buy in Porto Antico 


Alba Rohrwacher, Margherita Buy e Silvio Soldini sul set di Giorni e Nuvole

Il set di Le Premier Cercle a Bordighera Il set di Le Premier Cercle a Bordighera 

Spot Yamaha alla Iplom di Busalla Spot Subaru a Piazza De Ferrari 


Fiction Tv Il Capitano Violante Placido all'Acquasola 

Videoclip di Nek al Ponte Monumentale Videoclip Baustelle nel Porto di Genova 

REGIONE LIGURIA 156

Relazioni con l’Europa 

e con le regioni vicine 

Internazionalizzazione 

Comunicazione 

e rapporto con il territorio 

Liguria, Europa 


“Noi pensiamo che occorra passare da una visione di regione come ente 

astratto e lontano a una regione come comunità di territori organizzati…Questa 

politica deve vivere pienamente nella dimensione europea.” 

Nonostante lo storico disequilibrio tra merci in entrata ed in uscita ed un basso 

livello di internazionalizzazione delle imprese, la proiezione internazionale della 

Liguria ha registrato un miglioramento negli ultimi anni. Dopo un periodo di 

temporanea contrazione nel 2004-2005, le esportazioni sono tornate a crescere 

e ad un ritmo accelerato rispetto alla media nazionale: 

• unica regione in Italia a presentare una crescita delle esportazioni nel 

primo semestre 2009 (+10,4%); 

• crescita dell’export nel 2008 pari a +9,4%, variazione massima tra le regioni 

italiane dopo la Sardegna; 

• propensione all’export 255 in miglioramento (+0,5% nel periodo 2005- 

2008) nonostante il livello si mantenga inferiore alla media nazionale 

(12% rispetto a 22%). 

• grado di apertura al commercio estero 256 in netto miglioramento 

(+1,2%), ma ancora inferiore alla media nazionale (40% rispetto a 44%). 

Fonte: Elaborazione dati Prometeia 

In questo quadro è utile ricordare che la quota di esportazioni ad elevata crescita 

della produttività 257 al 2008 è pari al 35% del totale; tale quota risulta 

nettamente superiore alla media nazionale (29%) e sesta tra le regioni italiane. 

255 Rapporto tra le esportazioni e il valore aggiunto 

256 Rapporto tra gli scambi commerciali con l’estero (import + export) e il valore aggiunto 

257 I settori considerati sono: DG-Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali; DL-Macchine elettriche 

ed apparecchiature elettriche, ottiche e di precisione; DM-Mezzi di trasporto; KK- Prodotti 

delle attività informatiche, professionali ed imprenditoriali; OO-Prodotti di altri servizi 

pubblici, sociali e personali. Fonte: Istat. 


Ma ancora più interessante appare la suddivisione delle importazioni e delle esportazioni liguri del 2008 secondo la tassonomia 

di Pavitt. Quest’ultima è una classificazione dei settori merceologici sulla base delle opportunità tecnologiche e delle innovazioni, 

dell’intensità della ricerca e sviluppo (R&D intensity) e della tipologia dei flussi di conoscenza (knowledge). In breve, utilizzando la 

tassonomia di Pavitt si riesce a valutare se l’esposizione internazionale della Liguria sia più accentuata nei settori tradizionali o in 

quelli hi-tech, e se la sua situazione sia analoga a quella delle altre regioni del Nord-Ovest. 

La tabella che segue mostra come il 43% delle importazioni liguri sia basato su prodotti dominati dai fornitori (basso livello di conoscenza). 

Un ulteriore 39% riguarda beni ad alto contenuto di “conoscenza”, principalmente servizi immateriali appartenenti al 

terziario avanzato. Occupano una parte minoritaria i prodotti ad alta intensità di scala ed acquistati presso fornitori specializzati. 

Importazioni ed esportazioni – Anno 2008 Tassonomia di Pavitt 

(Valori assoluti in migliaia di euro e composizione % sul totale settori) 

Province 

IMPORTAZIONI 

e comparti Dominati dai fornitori Ad Intensità di scala Fornitori specializzati Basati sulla scienza Totale 

Imperia 90.664 76,6 1.708 1,4 7.108 6,0 18.817 15,9 118.298 100 

Savona 62.402 12,7 32.158 6,6 19.648 4,0 376.643 76,7 490.852 100 

Genova 856.038 45,6 123.634 6,6 239.652 12,8 658.128 35,1 1.877.452 100 

La Spezia 310.608 53,4 75.702 13,0 53.155 9,1 142.412 24,5 581.878 100 

Liguria 1.319.713 43,0 233.202 7,6 319.564 10,4 1.196.001 39,0 3.068.480 100 

Nord Ovest 21.804.243 19,9 21.600.696 19,7 13.413.095 12,3 52.606.378 48,1 109.424.413 100 

Nord Est 20.537.000 38,8 15.553.578 29,4 3.685.878 7,0 13.124.662 24,8 52.901.118 100 

Centro 11.399.684 29,1 11.956.700 30,6 2.104.201 5,4 13.660.549 34,9 39.121.135 100 

Meridione 4.975.511 35,0 3.468.556 24,4 585.163 4,1 5.182.031 36,5 14.211.261 100 

Isole 892.346 27,5 320.581 9,9 130.779 4,0 1.905.534 58,6 3.249.240 100 

Non specificata 19.626 20,8 5.052 5,3 1.263 1,3 68.513 72,5 94.454 100 

ITALIA 59.628.410 27,2 52.905.164 24,2 19.920.379 9,1 86.547.667 39,5 219.001.621 

Fonte: Elaborazioni Liguria Ricerche su dati Istat Coeweb 

Province 

ESPORTAZIONI 

e comparti Dominati dai fornitori Ad Intensità di scala Fornitori specializzati Basati sulla scienza Totale 

Imperia 91.921 80,9 2.905 2,6 1.993 1,8 16.843 14,8 113.662 100 

Savona 34.177 5,6 66.612 11,0 32.236 5,3 472.743 78,0 605.767 100 

Genova 289.220 24,6 105.567 9,0 120.630 10,3 658.004 56,1 1.173.420 100 

La Spezia 23.209 17,1 10.373 7,6 19.438 14,3 83.041 61,0 136.061 100 

Liguria 438.526 21,6 185.457 9,1 174.297 8,6 1.230.630 60,7 2.028.910 100 

Nord Ovest 24.645.372 30,0 17.997.265 21,9 8.964.807 10,9 30.434.283 37,1 82.041.726 100 

Nord Est 24.527.107 42,4 8.171.606 14,1 9.570.673 16,5 15.581.306 26,9 57.850.692 100 

Centro 14.501.300 45,3 3.725.885 11,6 2.127.572 6,6 11.666.351 36,4 32.021.109 100 

Meridione 6.007.898 35,3 5.739.057 33,7 325.848 1,9 4.959.506 29,1 17.032.309 100 

Isole 652.189 22,2 319.414 10,9 60.757 2,1 1.905.534 64,9 2.937.894 100 

Non specificata 78.968 41,3 13.689 7,2 30.187 15,8 68.513 35,8 191.357 100 

ITALIA 70.412.834 36,7 35.966.915 18,7 21.079.844 11,0 64.615.493 33,6 192.075.087 100 

Fonte: Elaborazioni Liguria Ricerche su dati Istat Coeweb 

Il ruolo prioritario svolto dalle importazioni dominate dai fornitori (ad esempio quelle riguardanti i settori agricoli) è in contrasto 

con quanto osservato nel Paese e nel Nord Ovest in particolare. Non deve stupire però, visto che la Liguria sconta limiti, 

anche geografici, che altre regioni del Nord-Ovest non presentano in maniera così accentuata. 

Per quanto riguarda le esportazioni, si deve rilevare l’importanza dei settori legati alla conoscenza, che occupano il 61% del 

REGIONE LIGURIA 158

totale, oltre venti punti in più di quanto osservato a livello nazionale. In questo senso, la Liguria sembra aver imboccato la via 

della trasformazione della propria struttura manifatturiera con maggiore decisione rispetto al resto del Paese. La provincia il 

cui export è più orientato verso i prodotti ad alto livello di conoscenza è senz’altro quella di Savona (78% di export basato 

sulla scienza). 

Queste considerazioni appaiono importanti proprio perché sottolineano una “specializzazione” ligure sui mercati esteri, che 

senz’altro deve essere rafforzata nel tempo attraverso una maggiore apertura del sistema produttivo. 

Investimenti diretti dall’estero e verso l’estero – Liguria e Italia – Saldo – Anni 2005-2007 

(migliaia di euro) 

Fonte: Elaborazioni Liguria Ricerche su dati UIC e Istat Conti Economici regionali 

N.B. Dati di flusso; non comprendono i crediti commerciali e le transazioni del settore bancario 

Per quanto riguarda gli IDE 258 in entrata, la regione ha mostrato un netto recupero nel corso del triennio 2005-2007, quasi 

raddoppiando la quota di IDE netti rispetto al PIL (da 1,5% a 2,6%). 

In netto recupero anche la quota di investimenti liguri all’estero, in crescita nel periodo 2005-2007; nel 2007 gli IDE liguri all’estero 

hanno rappresentato il 2% del Pil. 

Relativamente alla bilancia tecnologica dei pagamenti del 2008, analogamente agli anni precedenti, i dati confermano la capacità 

del sistema ligure di introdurre innovazioni nei processi produttivi. 

Si evidenzia infatti un saldo positivo, dovuto principalmente alle voci “Studi tecnici ed engineering” e ”Invio di tecnici esperti”. 

Anche il Nord Ovest registra un saldo positivo, addirittura superiore al dato nazionale. 

Per l’area compartimentale, oltre alle voci evidenziate per la Liguria, si rileva un significativo contributo anche della voce “Servizi 

di Ricerca e Sviluppo”, voce con saldo negativo per la Liguria. 

258 Investimenti diretti esteri. 









2005 2006 2007 

Liguria Italia Liguria Italia Liguria Italia 

Dall’estero 523.958 16.009.038 919.138 24.598.680 912.714 24.615.602 

In % sul PIL 1,5 1,3 2,7 1,9 2,6 1,9 

Verso l’estero -84.591 15.721.694 456.932 28.028.035 725.667 47.357.503 

In % sul PIL -0,2 1,3 1,3 2,2 2,0 3,7 



Relazioni con l’Europa 

e con le regioni vicine 

Dal programma 2005 … 

“L’Europa è per noi non solo un mercato comune, ma anche un orizzonte 

culturale condiviso.” “Questa idea di regione coesa è ovviamente compatibile 

con il mantenimento e il consolidamento di un insieme di relazioni con le comunità 

confinanti.” 

Nel corso della legislatura il rapporto “Liguria–Europa–Liguria” è stato curato 

attraverso attività di notevole complessità che concernono: 

a) Relazioni tra istituzioni liguri ed istituzioni europee (con atti di legislazione, 

negoziati, attività di informazione e formazione); 

b) Partecipazione a progetti europei; 

c) Relazioni internazionali, spesso con paesi extraeuropei con obiettivo di sviluppare 

progetti in associazione ad altre regioni europee (ad esempio con 

il programma ENPI CBC bacino Mediterraneo). 

Vediamo di chiarire il significato concreto di tali attività fornendo esemplificazioni, 

cifre e dati. 

Relazioni tra Istituzioni liguri 

ed Istituzioni europee 

Le relazioni tra le istituzioni liguri e le istituzioni europee si svolgono con l’ausilio 

dell’ufficio di Bruxelles, che in relazione con gli altri 500 uffici di regioni europee, 

assicura il coordinamento di attività congiunte. 

Oltre alla normale attività di collaborazione, si ricordano in particolare: 

• L’organizzazione di giornate in videoconferenza di informazione e formazione, 

con cadenza bimestrale, sugli argomenti di maggiore utilità ed attualità 

(quali, ad esempio, ambiente e sviluppo sostenibile, trasporti, 

bilancio comunitario), coinvolgendo funzionari della Commissione Europea, 

enti territoriali e Regione Liguria; 

• L’organizzazione della settimana della Liguria in Europa e della settimana 

dell’Europa in Liguria, la prima per far conoscere a fini turistici e imprenditoriali 

le opportunità regionali, la seconda per allargare al grande pubblico 

la conoscenza delle attività dell’Unione Europea. 

Inoltre, la Liguria ha seguito i dibattiti e le consultazioni sui temi di competenza 

regionale attraverso il Comitato delle Regioni, investito dalla Commissione Europea 

per il relativo parere di competenza. 

Direttamente e attraverso l’ufficio di Bruxelles viene svolta anche l’attività di 

lobbying di tipo istituzionale per la ricerca, con l’ausilio degli altri uffici a Bruxelles, 

di partners progettuali e per il supporto nell’attuazione dei progetti presentati 

da organismi liguri a valere sui cosiddetti fondi tematici, di gestione 

comunitaria diretta. 

Dal punto di vista operativo le relazioni tra istituzioni europee si sono estrinsecate 

essenzialmente attraverso progetti di cooperazione territoriale, dell’Obiettivo 

3 ed ENPI CBC Mediterraneo, nei 7 programmi in cui la Liguria è 

coinvolta per un totale approssimativo di 13 milioni di euro tra FESR e Fondo 

di rotazione, con non meno di 300 progetti presentati ed una percentuale, in









media, del 30% di successo, un buon risultato se si considera che i progetti sono stati approvati esclusivamente per il punteggio 

relativamente alla qualità. 

Iniziativa da evidenziare è, inoltre, la costituzione dell’Euroregione Alpi Mediterraneo, Gruppo europeo di cooperazione territoriale, 

strumento previsto da Regolamento europeo con Statuto e Convenzione redatti, condivisi ed approvati nel semestre 

di Presidenza ligure, con L.R. 16 febbraio 2009, n. 1. Istituzione del Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (GECT) 259 . 

In attuazione di tale strumento, gli Uffici di Bruxelles e gli uffici regionali, raggruppati in gruppi tematici (ambiente, trasporti, turismo 

e cultura, educazione e formazione, innovazione), lavorano assieme per produrre progetti comuni euroregionali, in vista 

di un periodo di programmazione (dopo il 2021) che possa sfruttare pienamente la dimensione euroregionale. Ad esempio 

l’esperienza detta del “Limonte”, esperienza di cooperazione tra Liguria e Piemonte, è senza dubbio arricchita dalle collaborazioni 

con l’euroregione di cui fanno parte anche Valle D’Aosta, Provence Alpes Côte d’Azur e Rhône Alpes. 

Tutte le attività di relazione e collaborazione a livello regionale sono sempre state finalizzate alla internazionalizzazione delle 

imprese liguri ed alla presentazione di progetti di cooperazione territoriale, nonché al rafforzamento infrastrutturale e logistico 

del Nord-Ovest italiano 260 . 

Sulla base dei regolamenti europei, alla conclusione del dibattito e dei negoziati sulla riforma dei fondi strutturali, la Regione 

Liguria ha partecipato al negoziato sulla ripartizione dei fondi comunitari e nazionali tra le regioni italiane, con un iter lungo e 

difficile, la cui conclusione è stata oggettivamente positiva per la Liguria. Nel corso della legislatura sono stati definiti i diversi 

Programmi Operativi Regionali (POR competitività FESR e POR Occupazione FSE, Piano di sviluppo rurale, Pesca, Programma 

Attuativo Fas 261 ) insieme al partenariato locale, attraverso la cosiddetta programmazione unitaria, chiave di volta per uno sviluppo 

regionale integrato. 

La Regione ha, in tal senso, definito la propria strategia di sviluppo in un Documento Unitario di Programmazione (DUP, approvato 

con Dgr 608 del 30 maggio 2008) che garantisce un approccio unitario alla politica regionale (nazionale e comunitaria), 

collegando gli specifici Programmi operativi regionali (POR) attivati per ciascun Fondo comunitario coinvolto con il Programma 

relativo all’utilizzo del Fondo Statale per le aree sottoutilizzate – FAS, assicurandone la complementarietà, evidenziandone 

l’interconnessione e individuando il “contributo” che ogni Programma apporta al perseguimento delle linee strategiche regionali, 

nel quadro di un disegno politico-programmatico unitario ed organico. 

L’attuazione dei diversi programmi richiede numerosi atti amministrativi ed una complessa organizzazione per le necessarie 

attività di assistenza tecnica, controllo, valutazione per il partenariato, i comitati di sorveglianza, le missioni, la partecipazione 

a riunioni a molti livelli, la governance multilivello, che necessitano di grande cura ed efficacia. 

Si stima almeno un ammontare di 2.000 giornate uomo annuali per l’insieme di tali attività. 

Per un maggiore approfondimento relativo alla Programmazione Regionale per lo Sviluppo, si rimanda al relativo focus riportato 

di seguito. 

Partecipazione a progetti europei - Programmazione 2000-2006 e 2007-2013 

Nel corso della legislatura, il territorio ligure ha avuto la possibilità di usufruire di finanziamenti grazie ad una serie di programmi 

con diverse finalità. Per quanto riguarda la partecipazione a Progetti Europei di cooperazione territoriale, si segnalano i quattro 

programmi Interreg 3 della ormai chiusa programmazione 2000-2006, e il nuovo Obiettivo 3 Cooperazione Territoriale per l’attuale 

periodo programmatorio 2007-2013. 

I progetti di cooperazione territoriale hanno fornito all’amministrazione regionale l’opportunità di sviluppare un attivo confronto 

con altre amministrazioni italiane ed europee, sui vari aspetti dello sviluppo territoriale caratteristico delle singole zone coinvolte, 

oltre a insegnare nuovi metodi di lavoro che hanno reso possibile ed efficace l’integrazione tra le procedure e l’interazione interpartenariale. 

Dal 2005 ad oggi sono stati finanziati un centinaio di progetti che hanno portato sul territorio ligure oltre 25 milioni di euro, tra 

risorse comunitarie (FESR) e nazionali (Fondo di rotazione). 

Da un lato appare indiscutibile riconoscere una continuità tra la passata e la presente programmazione comunitaria in materia di 

259 L.R. 16 febbraio 2009, n. 1. Istituzione del Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (GECT) 

260 A questo proposito si rimanda alle recenti intese siglate dalle Regioni Liguria, Piemonte e Lombardia analizzate nella sezione dedicata a “Porti e Logistica”. 

261 Cfr. Focus sulla programmazione regionale per lo sviluppo. 


cooperazione territoriale (da Interreg 3 a Obiettivo 3) per quanto riguarda gli spazi geografici di cooperazione, la struttura dei programmi 

e le procedure di selezione, approvazione e finanziamento dei progetti. In questo senso quindi vi è una sostanziale continuità 

tra i finanziamenti comunitari per la cooperazione territoriale che è riuscita ad ottenere la Regione Liguria dal 2005 ad oggi. 

I progetti della programmazione 2000-2006 finanziati negli ultimi anni hanno puntato principalmente su temi quali accessibilità, 

mobilità e trasporti - con oltre dieci progetti – in particolare nel settore marittimo portuale; sviluppo e promozione territoriale; 

turismo e cultura. 

Tematiche quali ambiente e sviluppo sostenibile, formazione e servizi alla persona, sono presenti in numero inferiore, ma con 

sperimentazioni innovative e rilevanti, spesso in continuità con progetti di cooperazione precedenti. 

Per l’attuale programmazione, l’UE ha evidenziato l’importanza di fare convergere le strategie di livello comunitario con le strategie 

di programmazione a livello nazionale, per avere maggiore concentrazione degli investimenti verso obiettivi condivisi e 

per aumentare l’efficacia degli investimenti. Lo Stato italiano, in accordo con le Regioni, ha esteso lo stesso principio a livello 

regionale, chiedendo di predisporre gli strumenti necessari ad attuare una “programmazione unitaria” attraverso programmi 

operativi autonomi, ma coerenti tra loro e confrontabili. 

Pertanto, pur nell’obiettivo principale della cooperazione territoriale, i progetti finanziati da programmi di cooperazione affrontano 

aspetti inerenti le tematiche riconosciute dal Documento Unitario di Programmazione della Regione Liguria che esplicita 

chiaramente le priorità della programmazione e favorisce la convergenza di temi e progetti su obiettivi ben precisi. 

Per la priorità 1 Miglioramento e valorizzazione delle risorse umane sono stati finanziati tre progetti dal programma di cooperazione 

transfrontaliera Italia Francia Alcotra 

Per la priorità 2, Promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e dell’innovazione per la competitività, sono stati finanziati 

due progetti dal programma di cooperazione transfrontaliera Alcotra, entrambi riguardanti il settore socio – sanitario. 

La priorità 3, Energia e ambiente: uso sostenibile e efficiente delle risorse per lo sviluppo, vede ben cinque progetti in corso 

di attuazione, finanziati dai programmi di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Francia Alcotra e Marittimo, mentre uno è 

stato finanziato dal programma Interreg 4C. E’ da sottolineare come questi progetti, pur affrontando tematiche specifiche dell’Ambiente, 

evidenziano la loro intersettorialità, coinvolgendo aspetti della Protezione Civile e dell’Agricoltura. 

La priorità 6 Reti e collegamenti per la mobilità conta ben sei progetti, finanziati dal programma MED e dal programma Marittimo, 

tutti mirati più a sperimentare forme innovative di gestione dei trasporti e dei servizi di trasporto, sia alle persone, sia per 

la movimentazione delle merci. 

Per la priorità 7 Competitività dei sistemi produttivi e occupazione, sono stati finanziati dal programma MED e dal programma 

Marittimo due progetti che propongono sperimentazioni per incrementare la competitività delle imprese agricole rispettivamente 

in ambito rurale e nel settore florovivaistico. 

Infine un progetto finanziato dal programma transfrontaliero Marittimo riguarda alcune sperimentazioni sul tema della priorità 

10 Governance e capacità istituzionali 

Relazioni internazionali 

Nel corso del 2006 sono state organizzate, a cura di Liguria International, nove missioni istituzionali (Libia, Russia, Cina, Tunisia, 

Bruxelles, Bulgaria, Romania, Cile, Uruguay) con la partecipazione di imprese che hanno consentito di concludere o dare attuazione 

a protocolli di intesa, attività di joint venture e sviluppo di progetti di cooperazione, nonché di instaurare rapporti imprenditoriali 

e commerciali anche attraverso le relazioni con le rappresentanze diplomatiche in Italia e italiane nei paesi. 

In meno di due anni 262 sono state assistite e sostenute circa 350 imprese liguri sui mercati esteri, di cui: 

• In Russia: 22 imprese singole, 2 consorzi (elettronica e vinicolo), 3 distretti (SIIT, ardesia, pietra); 

262 Periodo di riferimento: 2007-2008. 

REGIONE LIGURIA 162









• In Libia: 19 imprese singole, 2 consorzi (nautica e ingegneria del territorio), 1 distretto (nautica); 

• In Tunisia: 8 imprese singole, 1 associazione di categoria (CNA); 

• In Bulgaria: 18 imprese singole, 3 consorzi (progettazione, elettronica, ingegneria del territorio), 2 distretti (elettronica, nautica); 

• In Cina: 32 imprese singole; 

• In Romania: 17 imprese singole, 1 consorzio (elettronica); 

• Negli USA: 15 imprese singole, 2 distretti (ardesia, alimentare); 

• In Unione Europea (Belgio, Francia, Spagna, UK): 44 imprese singole, 1 consorzio (alimentare), 1 distretto. 

Focus sulla programmazione regionale per lo sviluppo 

Si riportano qui sinteticamente i contenuti dei programmi finanziati da fondi comunitari oltre che statali e regionali, che 

hanno preso avvio nel corso della legislatura: 

POR FESR Competitività 

Il Programma Operativo Regione Liguria è stato approvato con Decisione della Commissione Europea n. C(2007) 5905 

del 27 novembre 2007. 

In accordo con gli indirizzi espressi a livello comunitario e condivisi dagli Stati membri, che richiedono di focalizzarsi su 

poche priorità, il POR è stato articolato su quattro assi di intervento, oltre all’asse “Assistenza tecnica”. 

Le azioni dell’asse “Innovazione e competitività” (con una dotazione di 301 Milioni €) hanno come obiettivo la promozione 

dell’innovazione del tessuto produttivo ligure e lo stimolo all’imprenditorialità, favorendo nel contempo la nascita di un sistema 

in cui siano coinvolte imprese, centri di Ricerca e istituzioni politiche, attivando in tal modo un circolo virtuoso che 

consenta di raggiungere un più elevato e più durevole livello di conoscenza e accrescimento del livello tecnologico di tutto 

il sistema produttivo, come fattori di competitività. 

Il secondo asse (con una dotazione di 28,7 Milioni €) si concentra su interventi in materia di energia; favorendo, ad esempio, 

lo sviluppo, la valorizzazione e l’utilizzo delle fonti rinnovabili compatibili con il territorio; le forme di risparmio energetico, 

nonché la cogenerazione ed il teleriscaldamento, l’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti, 

il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici anche mediante soluzioni costruttive innovative e l’utilizzazione 

delle fonti rinnovabili, la diversificazione delle fonti privilegiando la valorizzazione delle risorse locali, l’educazione 

all’uso razionale dell’energia, volta anche al risparmio delle risorse ed al contenimento delle emissioni. 

Il terzo asse (con una dotazione di 122,4 Milioni €) concorre al miglioramento della competitività regionale agendo sullo 

sviluppo urbano sostenibile nei quartieri dei grandi centri urbani ovvero delle macro conurbazioni, sull’accessibilità del territorio 

quest’ultima intesa come miglioramento dell’integrazione e della sostenibilità dei sistemi di trasporto e sulla prevenzione 

dei rischi naturali a carico di contesti fortemente urbanizzati. 

Il quarto Asse (con dotazione di 58 Milioni €) è dedicato alla valorizzazione delle risorse culturali e naturali, da attuarsi attraverso 

interventi volti a migliorare l’attrattività del territorio, valorizzandone le risorse naturali e culturali, prevedendone 

anche il miglioramento dell’accesso e della fruizione, per scopi ricreativi e culturali, anche con finalità turistiche. 

In accordo con quanto previsto dal Regolamento generale il POR Competitività dedica il quinto asse, dedicato all’Assistenza 

Tecnica (con dotazione di 20,2 Milioni €) comprendente sia attività tradizionali di accompagnamento all’attuazione del Programma, 

sia attività ad elevato valore aggiunto finalizzate al trasferimento di know how. 

Al 1/12/2009 risultano avviati tutti gli assi, sia pure in maniera sostanzialmente diversificata. 

Per quanto riguarda l’asse 1, sono state avviate attività per oltre 98 Milioni €. tra risorse impegnate ed allocate a favore di 

bandi (i cui termini per la presentazione delle domande sono scaduti e sono attualmente in corso le attività istruttorie). 

Le risorse dell’asse 2 e 3 sono state pressoché totalmente utilizzate 263 . In relazione all’asse 4 risulta avviata la prima linea 

di intervento con impegni assunti per circa 44 Milioni €. 

Infine, per quanto riguarda l’attività di assistenza tecnica risultano già impegnati circa 2,5 Milioni €. 

263 Per l’asse 3 gli attuali residui saranno utilizzati quali premialità. 


POR FSE Occupazione 

Il programma Operativo è stato approvato con Decisione della Commissione Europea C (2007) 5474 del 7 novembre 2007. 

Le risorse complessivamente disponibili ammontano a 395.073.052 €; il Programma operativo si pone gli obiettivi generali di: 

• accrescere l’adattabilità dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori, al fine di migliorare l’anticipazione e la gestione 

positiva dei cambiamenti economici 

• migliorare l’accesso all’occupazione e l’inserimento sostenibile nel mercato del lavoro per le persone in cerca di lavoro 

e per quelle inattive, prevenire la disoccupazione, in particolare la disoccupazione di lunga durata e la disoccupazione 

giovanile, incoraggiare l’invecchiamento attivo e prolungare la vita lavorativa e accrescere la partecipazione al mercato 

del lavoro 

• potenziare l’inclusione sociale delle persone svantaggiate ai fini della loro integrazione sostenibile nel mondo del lavoro 

e combattere ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro 

• potenziare il capitale umano attraverso interventi volti alla valorizzazione delle competenze e capacità possedute dalle 

persone per favorire la loro crescita individuale, l’inserimento e l’avanzamento lavorativo e lo sviluppo dell’economia regionale; 

• promuovere partenariati, patti e iniziative tramite la creazione di reti di soggetti interessati, quali parti sociali e organizzazioni 

non governative, a livello transnazionale, nazionale, regionale e locale, al fine di promuovere riforme nei settori 

dell’occupazione e dell’integrazione nel mercato del lavoro. 

Le linee d’intervento sono ricondotte ai seguenti Assi prioritari: 

a) Adattabilità (risorse pari al 22% del totale: 86.916 €) 

b) Occupabilità (risorse pari al 34% del totale: 134.324.838 €) 

c) Inclusione sociale (risorse pari al 16% del totale: 63.211.688 €) 

d) Capitale umano (risorse pari al20% del totale: 79.014.611 €) 

e) Transnazionalità e interregionalità (risorse pari al 4% del totale: 15.802.922 €) 

f) Assistenza Tecnica (risorse pari al 4% del totale: 15.802.922 €). 

Il programma ha avuto avvio con l’approvazione da parte della Giunta regionale (delibera N.1178 del 12 ottobre 2007) delle 

Disposizioni attuative alle province (Organismi intermedi) e la contestuale assegnazione delle risorse finanziarie per un importo 

corrispondente a circa il 40% delle risorse della prima annualità del PO dando operatività agli assi Occupabilità, Adattabilità 

ed Inclusione sociale. 

Al 31.12.2008 è stato impegnato il 12,42% delle risorse totali del programma, con diverse performance per i diversi assi 

(I: 11,93%; II: 21,51%, III 12,81%; IV: 0,70%; V: 0; VI: 0,27%) a cui corrisponde uno 0,66% nell’avanzamento dei pagamenti. 

In termini fisici sono stati approvati 1.550 progetti per 9.797 destinatari. 

Le linee più innovative hanno trovato attuazione solo nella seconda metà del 2008 e stanno dispiegando i loro effetti in 

termini di beneficiari e progetti solo in questi ultimi mesi. 

Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 

Il PSR è stato approvato con decisione della Commissione europea n. C(2007) 5714 del 20 novembre 2007 e ratificato dal 

Consiglio regionale con deliberazione n. 49 dell’11 dicembre 2007. 

Il PSR finanzia interventi suddivisi in diverse “misure” fra cui: 

• insediamento dei giovani in agricoltura; 

• investimenti nelle aziende agricole e forestali; 

• trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e forestali; 

• servizi di consulenza agli imprenditori agricoli; 

• infrastrutture connesse all’agricoltura e alla selvicoltura (acquedotti per l’irrigazione, strade rurali); 

• miglioramento dei pascoli; 

• sviluppo di tecniche agricole rispettose dell’ambiente (agro-ambiente); 

• sostegno all’agricoltura di montagna tramite indennità compensative; 

• miglioramento e tutela dei boschi; 

• agriturismo; 

• sviluppo del turismo rurale. 

REGIONE LIGURIA 164









Per attuare il programma la Liguria dispone di circa 276 milioni di euro di fondi pubblici totali, così ripartiti nei tre assi 

principali: 

1. miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale (173 milioni di fondi pubblici totali); 

2. miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale (60 milioni di fondi pubblici totali); 

3. miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale (36 milioni di fondi pubblici 

totali). 

Inoltre, con Dgr n. 146 del 15 febbraio 2008, è stato approvato il quadro per la definizione di accordi bilaterali tra Regione 

Liguria e banche per consentire l’accesso al credito a condizioni particolarmente favorevoli per gli agricoltori. In attuazione 

di questo provvedimento sono fin’ora state approvate 8 convenzioni con altrettante banche, e altre convenzioni sono prossime 

a essere sottoscritte. 

Fondo Europeo per la Pesca (FEP) 

Il Fondo Europeo per la Pesca (FEP), per il periodo 2007-2013, è un programma pluriennale per lo sviluppo della pesca e 

dell’acquacoltura professionale e per la conservazione delle risorse del mare. 

Il FEP è un programma a regia e responsabilità di gestione interamente affidata allo Stato. I criteri generali di attuazione e 

le ripartizioni finanziarie risultano rispettivamente condivisi ed adottati attraverso passaggi Istituzionali (Conferenza Stato 

Regioni). 

L’attuazione del FEP è di tipo misto (Statale – per azioni a valenza nazionale e che richiedono uniformità d’intervento – e 

Regionale per le azioni specifiche con valenza locale). Le Regioni attueranno quanto di loro competenza attraverso la 

formula del bando che avrà tipologia e criteri unici per tutte le Regioni, disponibilità finanziaria variabile e finalità vincolata 

alle specifiche misure di riferimento. 

La disponibilità regionale per la Liguria risulta pari a 6,6 milioni di euro di fondi pubblici totali (circa 3,3 milioni provenienti 

dal fondo europeo per la pesca (FEP), circa 2,6 milioni dal bilancio statale e circa 0,7 milioni da risorse regionali) per l’intero 

periodo di programmazione, con un aumento, rispetto alla precedente programmazione (SFOP 2000-2006) di circa € 1,7 

milioni. 

Le diverse misure si possono raggruppare in quattro assi principali: 

1. Misure per l’adeguamento della flotta da pesca comunitaria; 

2. Acquacoltura, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura; 

3. Misure di interesse comune; 

4. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca. 

Un quinto asse risulta come di consuetudine attribuito alle azioni di assistenza tecnica. 

Per quanto riguarda l’operatività, la maggior parte degli atti ufficiali attualmente assunti per l’attuazione del FEP sono nazionali, 

con un unico Programma Operativo Nazionale redatto in stretta collaborazione con le Regioni che detta regole generali 

valide su tutto il territorio statale e a cui le Regioni sono tenute a uniformarsi. La Regione Liguria ha, comunque, 

provveduto ad assumere i principali atti preparatori finalizzati alla piena attuazione delle misure. 

La Regione ha inoltre: 

• Adottato il programma triennale regionale 2008-2010, che fissa gli obiettivi strategici regionali nonché l’allocazione delle 

risorse disponibili (comunitarie, nazionali e regionali) sulle misure di interesse per il settore; 

• Emanato i bandi regionali per la definizione di criteri, modalità e procedure per la concessione dei contributi a valere sui 

fondi FEP per le seguenti misure: 

- Misura 1.3 “Investimenti a bordo dei pescherecci e selettività”; 

- Misura 2.1 “Acquacoltura” - Sottomisura 1: “Investimenti produttivi nel settore dell’acquacoltura” 

- Misura 2.3 “Investimenti nei settori della trasformazione e della commercializzazione 

- Misura 3.3: “Porti, luoghi di sbarco e ripari di pesca” 

• Proceduto alla concessione dei contributi FEP per le suddette misure per l’annualità 2009. 

La Regione ha, infine, predisposto i piani di gestione locali per le pesche speciali effettuate con la sciabica per le specie 

“bianchetto”, rossetto e cicerello (in ottemperanza al Regolamento CE n. 1967/2006, il cosiddetto regolamento “Mediterraneo”), 

che saranno oggetto di approvazione da parte della Commissione europea. 


Programma Attuativo FAS 

A completamento dei programmi comunitari ed ad integrazione degli interventi attivati con le risorse proprie, la regione ha 

definito il proprio programma attuativo regionale FAS approvato con deliberazione n.608 del 30.5.2008. 

Il Par Fas ha una dotazione complessiva di 342,064 milioni di euro per il periodo di programmazione interessato (2007- 

2013). Gli investimenti proposti sono finalizzati al finanziamento di programmi/progetti inquadrati nei tre obiettivi strategici 

identificati dal Documento strategico regionale (Dsr) approvato il 13 luglio 2007, specificati nelle rispettive linee di azione: 

1. competitività del sistema economicolinee di azione: 

- ricerca e innovazione 

- accessibilità e mobilità sostenibile 

2. competitività del sistema ambiente e territoriolinee di azione: 

- miglioramento della qualità ambientale e territoriale 

- tutela e valorizzazione delle risorse ambientali e culturali 

3. sviluppo del capitale umanolinea di azione: 

- modernizzazione dei sistemi di istruzione e formazione e crescita dell’occupazione 

Le risorse Fas vengono destinate al rafforzamento della strategia delineata nei Programmi Operativi “Competitività” e “Occupazione”, 

con particolare riguardo alle dotazioni infrastrutturali, per il rafforzamento tematico o territoriale delle azioni definite 

da tali Programmi. 

Tali risorse sono destinate a interventi addizionali rispetto a quelli previsti dalle ordinarie fonti di finanziamento regionali. 

In relazione alle risorse inizialmente stanziate (342,064 Milioni €), la Regione ha definito il proprio PAR avente un costo complessivo 

di 1.427,25 Milioni € (includendo fondi propri della Regione, le quote a carico degli EE.LL. ed altri finanziamenti 

ANAS, ecc.). Pur essendo stati successivamente ridotti i finanziamenti statali (fino a 320,562 Milioni €), la Regione ha comunque 

confermato il proprio programma, riservandosi di coprire le risorse venute a mancare con risorse proprie e/o con 

le economie relative agli eventuali ribassi d’asta che saranno presumibilmente registrati in fase di realizzazione. 

La Regione, vista la particolare situazione di crisi, pur in pendenza di obbligazioni da parte del MISE, ha dato avvio al programma. 

Allo stato attuale (fine novembre) risultano avviate diverse operazioni. In particolare, sono stati aperti bandi per 44 Milioni 

di euro (riqualificazione urbana, edilizia scolastica e trasporto ecosostenibile) e attivati progetti per complessivi 88 milioni di 

euro di contributo, per un totale complessivo di 132 Milioni € (41,3% delle risorse). 

REGIONE LIGURIA 166









Internazionalizzazione 


“Per i liguri, abituati da secoli a vivere in una regione senza territorio, gli spazi 

aperti al libero commercio sono sempre stati congeniali. Strategie di proiezione 

internazionale sono indispensabili non solo per lo shipping, ma per tutti i settori 

economici, dall’agricoltura alla floricoltura, dal turismo alle attività manifatturiere.” 

Obiettivi 

Sviluppare idonee strategie di proiezione internazionale 

Mettere a sistema i soggetti e gli strumenti per l’internazionalizzazione 

Sostenere l’internazionalizzazione delle PMI come fattore di sviluppo 

L’attuale Amministrazione regionale ha puntato fortemente sul sostegno all’internazionalizzazione 

delle imprese e dei prodotti liguri come importante fattore 

di sviluppo della Liguria. In questo senso va intesa l’emanazione di una 

legge ad hoc, la L.R. del 13 agosto 2007, n. 28 “Interventi regionali in materia 

di internazionalizzazione delle produzioni liguri”. 

Questo nuovo testo normativo, assicura un quadro di organicità alle attività e 

ai soggetti operativi in ambito regionale, evidenziando il ruolo chiave della Società 

Regionale Liguria International, quale strumento operativo della Regione 

nel settore, a cui affidare iniziative e programmi regionali, nazionali e comunitari 

per la promozione delle imprese liguri all’estero. 

La legge prevede l’istituzione di un Comitato Regionale per l’Internazionalizzazione 

delle imprese, con la missione di assicurare un indirizzo unitario di intervento 

nell’ambito dei programmi relativi all’internazionalizzazione e di realizzare 

un confronto costante tra Regione e Associazioni di Categoria liguri, al fine di 

concordare le scelte strategiche per lo sviluppo del commercio con l’estero. 

Lo Sportello Regionale per l’Internazionalizzazione del Sistema delle imprese 

della Liguria, è anch’ esso uno strumento del quadro strategico più ampio 

definito dal governo regionale e favorisce l’accesso degli operatori economici 

ai servizi promozionali, assicurativi e finanziari nonché agli strumenti regionali, 

nazionali, comunitari ed internazionali a supporto delle aziende, mediante 

un’organica e capillare diffusione degli uffici sul territorio. 

Gli strumenti di sostegno alle imprese liguri previsti dalla nuova legge regionale 

sono: 

Il Programma Triennale per l’Internazionalizzazione. 

Tale programma è concepito come uno strumento di coordinamento che individua 

gli orientamenti geografici e settoriali da assumere negli interventi di 

sostegno all’internazionalizzazione delle imprese liguri, nonché le principali attività 

e azioni da realizzare, con un’attenzione particolare al supporto delle 

micro imprese e alle politiche di attrazione degli investimenti e di marketing 

territoriale. 

Operativamente, gli indirizzi del Programma Triennale si concretizzano nei 

Piani Attuativi Annuali, all’interno dei quali convergono le iniziative sui mercati 

esteri finanziati dalla Regione, comprese quelle organizzate in convenzione 

con l’Istituto per il Commercio Estero (ICE) e quelle previste dai piani esecutivi 

previsti da Programmi Comunitari. 


Per quanto concerne il triennio 2008-2010, la strategia del Programma 264 si concentra sul sostegno diretto all’internazionalizzazione 

delle imprese, dei sistemi produttivi locali e delle filiere produttive 265 . In questo senso, le azioni di sviluppano secondo 

una logica integrata con le attività svolte dai differenti settori e soggetti istituzionali allo scopo di coordinare le iniziative promozionali 

finanziate da altri soggetti, UE, Stato, Regione o Enti Locali e con quanto previsto dal Programma Operativo Regionale 

(POR) finanziato dal FESR per il periodo 2007-2013. 

Per la concretizzazione del Programma, si fa riferimento ai Piani Attuativi annuali: 

a) Piano Attuativo 2008 266 , elaborato in collaborazione con la società regionale Liguria International. Il piano prevede 11 iniziative, 

dal costo totale di 700.000 euro, per la realizzazione dei seguenti progetti, articolati in assi di intervento: 

• Asse I – Azione 1.2 “Missioni istituzionali internazionali e progetti Paese”: Organizzazione della XIV Sessione della “Task 

Force italo-russa sui distretti e le PMI” in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico e l’I.C.E in programma 

a Sanremo il 27 e il 28 ottobre 2008; 

• Asse II - Azione 2.1 “Sostegno alle iniziative promozionali di Consorzi e Società Consortili, Associazioni Regionali di Categoria 

maggiormente rappresentative delle imprese produttive o loro società controllate”: Interventi promozionali del 

settore nautico negli Emirati Arabi, del settore delle energie rinnovabili, dei prodotti alimentari biologici e dei prodotti industriali 

eco-compatibili, del sistema agroalimentare ligure in Francia e nella regione di Mosca; del settore dell’alta tecnologia 

nella Regione di Sverdlovsk, delle aziende liguri in Libia; del settore alimentare in Nord-Est Europa e negli Emirati 

Arabi; 

• Asse II – Azione 2.4 “Internazionalizzazione del sistema fieristico regionale”: Promozione Fiera Internazionale Technofolies; 

• Asse II – Azione 2.8 “Azioni coordinate di promozione di comparti produttivi e di servizi” : Progetto interregionale di Promozione 

del Settore Lapideo (II Edizione). 

B) Piano Attuativo 2009 267 che prevede un programma promozionale elaborato in accordo con l’ICE, articolato in 27 progetti, 

per un importo complessivo di 1.740.000 euro di cui 720.000 a carico della Regione Liguria, 770.000 euro a carico di ICE 

e 250.000 a carico dell’associazione Ligurian Ports, alla quale partecipano le Autorità Portuali di Genova, Savona e La 

Spezia. 

I progetti sono stati selezionati di concerto con ICE, con i principali soggetti liguri che operano a favore dello sviluppo dell’internazionalizzazione, 

con il sistema camerale ed associativo, con i distretti industriali e con i sistemi produttivi locali. 

Così facendo, si è tentato di far emergere le caratteristiche e le esigenze del territorio e si è cercato, tramite ricerche di 

mercato specifiche a cura di Liguria International, di agire su aree geografiche che potessero realmente rappresentare 

un’opportunità sulla base di quanto emerso dalla concertazione. 

I progetti si sono concentrati sulla penetrazione commerciale verso il Sud Mediterraneo e il Golfo, verso l’Europa dell’Est 

e i Paesi BRIC (Brasile, Russia, Cina e India). Per quanto concerne il rafforzamento sui mercati già maturi, si è fatto riferimento 

all’Europa dell’Euro, che risulta essere particolarmente importante per la Liguria perché costituisce il principale 

sbocco delle esportazioni per le aziende di piccole dimensioni, rappresentando un ambito geografico protetto dal rischio 

di cambio. 

I settori maggiormente interessati dai progetti sono: 

Tipologie di intervento: 

• sostegno tradizionale allo sviluppo delle attività all’estero: 

fiere di settore 

• azioni più mirate su mercati già esplorati; 

• strumenti conoscitivi, formativi e anche culturali 

allo sviluppo del business: educational tour, seminari 

per operatori stranieri, … 

• Alimentare: date le caratteristiche del settore in Liguria, le iniziative 

progettate valorizzano il prodotto artigianale di alta qualità, 

i marchi di garanzia e la tradizione nella gastronomia. Le fiere 

scelte sono dirette principalmente verso i mercati maturi dell’UE, 

come la Francia, mentre verso il Nord e l’Est europeo, la Cina e 

il Giappone sono state progettate iniziative più articolate. 

• Nautica: settore trainante dell’economia regionale che comprende 

tre distretti industriali che contano circa mille imprese. Le 

iniziative progettate ad hoc comprendono sia la partecipazione 

264 Programma Triennale per l’Internazionalizzazione relativo al periodo 2008-2010, approvato dal Consiglio Regionale il 29 settembre 2008. 

265 A prosieguo dell’attività impostata con la Sottomisura 3.7A) del Docup OB2 2000-2006. 

266 Approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 1311 del 24 ottobre 2008. 

267 Approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 1754 del 22 dicembre 2008. 

REGIONE LIGURIA 168









a fiere che azioni maggiormente articolate, come ad esempio verso la Turchia, dove l’industria nautica è fiorente e potrebbero 

realizzarsi proficui scambi ed interazioni tra PMI. 

• Alta tecnologia: ambito di eccellenza della produzione ligure, per il quale si punta al rafforzamento di azioni in alcuni 

Paesi dell’Est che hanno potenzialità già note, nonché su missioni esplorative in aree diverse, in sinergia con altre politiche 

regionali. 

• Settore lapideo: nel Piano Attuativo 2009 si è riproposta un’iniziativa già collaudata con successo nel 2007, articolata 

su un momento espositivo, uno conoscitivo e culturale, uno commerciale. Dato l’alto valore intrinseco dell’ardesia e 

del marmo, il progetto si rivolge a Paesi con forte capacità di acquisto come USA, Canada, Europa e Brasile. 

• Florovivaismo: previsti interventi di tipo più tradizionale, suddivisi in aree geografiche da difendere, come l’Europa, 

oppure da rafforzare, come gli USA, o ancora da conquistare, come i Paesi dell’Est e la Russia. 

• Servizi portuali, trasporti marittimi e logistica: sono previste iniziative di sistema che promuovano l’offerta dei tre porti 

liguri e delle aziende che operano nel campo delle spedizioni tramite la presenza alle principali manifestazioni internazionali, 

nonché tramite la realizzazione di strumenti di promozione multimediali. In particolare si segnala la realizzazione 

di percorsi formativi al fine di creare una competenza imprenditoriale specifica rivolta alla Cina, con l’obiettivo di favorire 

la costituzione di joint venture nel mercato maggiormente interessante dal punto di vista della logistica. 

• Moda e accessori: sono previsti 3 progetti di cui uno di immagine e promozione della Regione Liguria e di Genova in 

particolare 

• Si contano, inoltre, un progetto specifico indirizzato esclusivamente alla Libia, a prosecuzione di iniziative molto promettenti 

realizzate dalla Regione ed un progetto di formazione per l’internazionalizzazione delle imprese artigiane, rivolto 

a manager e imprenditori liguri. 

Il Fondo di Rotazione per programmi di penetrazione commerciale 

Il fondo di rotazione, nuovo strumento previsto dalla L.R. 28/2007, è destinato alla concessione, a favore di PMI liguri, di finanziamenti 

per spese sostenute per programmi di penetrazione commerciale finalizzati alla realizzazione di insediamenti commerciali 

sui mercati esteri e relativi insediamenti produttivi, purché non costituenti delocalizzazione produttiva. Il Fondo è stato 

istituito 268 con una dotazione iniziale pari a 2 milioni di euro. 

Il fondo opera mediante la concessione di prestiti in de minimis rimborsabili al tasso di interesse di 0,5 punti percentuali annui. 

Il prestito copre l’80% dell’investimento e nel limite massimo di 250 mila euro. 

I soggetti beneficiari degli interventi del Fondo sono PMI produttive industriali e artigiane e di servizi alla produzione, ovvero 

esercenti commercio all’ingrosso, con sede legale ed almeno una sede operativa in Liguria. Possono beneficiare dello strumento 

anche consorzi o società consortili con sede legale in Liguria, costituiti per almeno il settantacinque per cento da 

imprese con unità locali sul territorio regionale e con almeno due terzi di PMI. Il fondo finanzia la realizzazione di: i) costituzione 

e funzionamento all’estero di rappresentanze permanenti; ii) insediamenti produttivi strettamente connessi alle attività oggetto 

del programma di penetrazione commerciale; iii) studi e ricerche di mercato, elaborazioni di piani di penetrazione commerciale, 

consulenze amministrative, legali, fiscali strettamente finalizzate alla realizzazione del programma, registrazione di filiali ed uffici 

all’estero, certificazioni per audit doganali, registrazione di marchi e brevetti, ecc.; iv) realizzazione di attività di supporto alla 

promozione delle esportazioni; v) partecipazione a fiere internazionali. 

A valere sul bando che si è chiuso il 30 Settembre 2009, sono state presentate 15 domande, per un totale di investimenti pari 

a 5.306.734 euro e di finanziamenti richiesti pari a 2.793.017 euro. 

Incentivi per iniziative di natura promozionale 

Tali incentivi sono destinati alle azioni di promozione verso i mercati esteri svolte da imprese solamente in forma aggregata 

(Consorzi, Società Consortili, Associazioni di Categoria), in modo da massimizzare i benefici del sostegno pubblico sul tessuto 

produttivo ligure. 

268 Istituito dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 1537 del 14 dicembre 2007. Il Fondo opera mediante la concessione di prestiti in de minimis rimborsabili 

al tasso di interesse di 0,5 punti percentuali annui. Il prestito copre l’80% dell’investimento e nel limite massimo di 250 mila euro. 

269 Si fa riferimento alle A.R.T.E., le A.S.L., le Comunità Montane, gli S.T.L., gli Enti Parco 



Comunicazione ai cittadini 

e rapporto con il territorio 


“Ci sentiamo a nostro agio immaginando la nostra regione partecipe di un 

sistema istituzionale a più livelli formato da Unione Europea, Stato nazionale, 

Regione, Province e Comuni. Tutte queste istituzioni sono state elette per rappresentare 

e difendere gli interessi dei cittadini, ma per noi è ormai chiara 

l’idea che la loro voce non debba essere ascoltata solo ogni cinque anni: un 

fecondo e costante rapporto con la gente è infatti un importante aiuto per le 

decisioni che devono essere prese da chi governa.” 

Obiettivi 

Unire, attraverso la valorizzazione dei territori e delle rispettive potenzialità, 

l'intera regione 

Assicurare la presenza attiva sul territorio del Presidente e dei componenti 

la Giunta Regionale che, recandosi presso le comunità locali, invertono la 

consolidata consuetudine del "territorio" che va a "Palazzo" 

Sin dai primi mesi della legislatura, la Giunta ha avvertito la difficoltà di colloquiare 

direttamente col territorio e coi suoi rappresentanti e si è posta pertanto 

l’obiettivo di riavvicinare “l’istituzione Regione”, storicamente considerata 

un’entità lontana dai problemi quotidiani dei singoli, alle persone. A questo 

proposito, all’interno dello staff del Presidente, si è costituito un gruppo di coordinamento 

tra il territorio, la Regione e gli altri soggetti pubblici liguri, che 

rappresenta il punto di riferimento per le amministrazioni locali, i comitati spontanei 

ed i cittadini. È stato poi costituito a metà della legislatura un gruppo di 

lavoro per la comunicazione, che fa capo alla Direzione Centrale Affari della 

Presidenza e che coinvolge gli assessorati e gli uffici regionali, per monitorare 

le varie attività di comunicazione e promuoverne un coordinamento, con la finalità 

conclusiva di predisporre un piano della comunicazione della Regione 

Liguria. E’ stata in questo contesto definita anche la linea grafica istituzionale 

con le indicazioni per l’utilizzo del logo della Regione Liguria e una serie di 

linee guida riassunte in un “manuale” distribuito in tutti gli uffici interessati. 

Progetto Viaggio in Liguria 

Nel 2007, l’ufficio di Presidenza, con l’ausilio e la collaborazione dei Dipartimenti 

Regionali e degli Enti strumentali regionali 269 , ha avviato il progetto “Viaggio 

in Liguria” allo scopo di riunire le Amministrazioni Locali omogenee per 

territorio, gli Enti giuridicamente sovraordinati (Province e Regione) e gli Enti 

strumentali regionali per fare una panoramica sulle priorità dei singoli Comuni 

oppure del comprensorio. Agli incontri hanno partecipato gli Assessori Regionali 

ed alla conclusione dei lavori la Regione ha sempre assunto impegni 

di lavoro, in relazione alle esigenze scaturite durante il confronto. 

Complessivamente, il progetto si è tradotto in 16 incontri sul territorio che 

hanno visto il coinvolgimento di 134 Comuni, in rappresentanza di circa 

400.000 cittadini.

Resoconto incontri “Viaggio in Liguria” 

Incontro Comuni Impegni assunti dalla Regione 

08.10.2007 

15.10.2007 

24.10.2007 

15.12.2007 

14.01.2008 

19.01.2008 

28.01.2008 

06.02.2008 

12.03.2008 

24.05.2008 

12.06.2008 

10.07.2008 

12.09.2008 

17.11.2008 

09.03.2009 

06.04.2009 

Valle Stura 

(4 Comuni) 

Riviera del Beigua 

(5 Comuni) 

Val Nervia 

(10 Comuni) 

Riviera occidentale savonese 

(6 Comuni) 

Val Fontanabuona 

(10 Comuni) 

Riviera spezzina 

(7 Comuni) 

Golfo dianese 

(7 Comuni) 

Val di Magra 

(6 Comuni) 

Valle Scrivia 

(9 Comuni) 

Valbormida 

(18 Comuni) 

Val di Vara 

(14 Comuni) 

Valli Graveglia, Sturla e d’Aveto 

(5 Comuni) 

Entroterra orientale della costa savonese 

(6 Comuni) 

Val Maremola 

(5 Comuni) 

Val Nervia 

(8 Comuni) 

Valle Arroscia 

(11 Comuni) 









Cofinanziamento di un progetto di fitodepurazione nel Comune di Tiglieto. 

Iniziativa politico-amministrativa nei confronti del Governo centrale per il riutilizzo delle risorse della Haven 

per il completamento delle passeggiate a mare del litorale tra Arenzano e Albisola Superiore; 

Impegno specifico col Comune di Varazze per stabilire tempi e modi di approvazione dell’intervento di 

riqualificazione urbana del frontemare. 

Contributo al Comune di Apricale per l’acquisto del Castello della Lucertola. 

Impegni sulla realizzabilità del progetto del porticciolo di Noli e Spotorno. 

Cofinanziamento del tunnel della Fontanabuona. 

Impegni per la nuova funivia che collegherà la riviera con la Val di Vara; 

Nuova scuola di Riomaggiore. 

Cofinanziamento del collettore fognario dell’intera zona per portarlo sino al costruendo nuovo depuratore di 

Imperia. 

Cofinanziamento del collettore fognario. 

Impegno di affidare ad ASL3 la redazione di un progetto di riutilizzo e riqualificazione dell’intera struttura 

sanitaria; Partecipazione al progetto di recupero delle aree ex ferroviarie di Borgo Fornari, per la creazione di 

una circonvallazione di Busalla e l’infrastrutturazione alternativa alla statale dei Giovi sino a Ronco Scrivia, 

con il conseguente recupero di aree ad usi produttivi 270 ; 

Specifici accordi con i Comuni 271 . 

Impegni specifici per Ferrania e il rilancio delle aree in corso di bonifica dell’ex Acna di Cengio attraverso la 

predisposizione di uno studio di fattibilità per l’infrastrutturazione della zona; 

Specifici accordi con i Comuni 272 . 

Infrastrutturazione della zona attraverso interventi di rettifica della S.P. 523; Consolidamento e sviluppo della 

vocazione agricola e zootecnica della vallata, caratterizzata da produzioni biologiche; 

Adesione della Val di Vara al sistema turistico locale della riviera spezzina. 

Realizzazione secondo lotto degli impianti di risalita nella stazione sciistica di Santo Stefano d’Aveto. 

Parere favorevole sulla proposta di realizzare il distretto produttivo dolciario del sassellese; Possibilità di cofinanziamento 

per la rettifica della S.P. del Giovo che collega la riviera savonese con il basso Piemonte. 

Impegno a favore del Comune di Tovo San Giacomo per il finanziamento di tre filtri per garantire la potabilità 

dell’acqua; Impegno politico a risolvere la questione relativa alla riqualificazione degli ex cantieri Rodriquez di 

Pietra Ligure e la conseguente situazione occupazionale con la cassa integrazione per i lavoratori. 

Cofinanziamento degli interventi di recupero dei centri storici di Vallecrosia e San Biagio della Cima 

e di un intervento di consolidamento a Soldano. 

Realizzazione di un centro per i dializzati della valle a Pieve di Teco; Specifici accordi con i Comuni 273 . 

270 In questa direzione è stato finanziato nel luglio 2008 il primo lotto di messa in sicurezza del torrente Migliarese a Busalla, opera propedeutica al progetto 

principale di recupero delle aree. 

271 Cofinanziamento frana a Crocefieschi; risoluzione di una vertenza tra Comune di Ronco Scrivia e ARTE per 14 alloggi pubblici; sostegno – anche 

finanziario – al progetto Poseidon che rilancia l’antica vocazione turistica dell’entroterra genovese, ecc. 

272 Finanziamento per messa in sicurezza scuola di Dego; rifacimento ponte Italia ’61 a Cairo Montenotte, finanziato a giugno 2009; il finanziamento di due 

pozzi a Mallare; ecc. 

273 Cofinanziamento del recupero del borgo storico di Ranzo; sistemazione di una vasca per la depurazione delle acque a Rezzo; cofinanziamento del recupero 

della “Casa del pastore” di proprietà del Comune di Montegrosso Pian Latte per destinarla a ostello, ecc. 


Campagna “In Ascolto” 

Contemporaneamente al progetto “Viaggio in Liguria”, è maturata l’esigenza di creare un rapporto ancora più diretto tra istituzioni 

e cittadini che ha portato all’avvio della campagna “In ascolto”: l’attività ha prodotto 12 incontri sul territorio cui hanno 

partecipato circa 2.400 cittadini. L’obiettivo del progetto è stato quello di avvicinare i singoli cittadini alle istituzioni attraverso 

incontri in cui il Presidente della Regione e il Sindaco del Comune si mettessero a disposizione diretta dei cittadini, ascoltando 

le loro attese, le richieste e le speranze e assumendo un impegno concreto per risolvere eventuali criticità. Gli incontri sono 

stati effettuati in corrispondenza di un’inaugurazione oppure un’iniziativa in cui era direttamente coinvolta la Regione, in un 

luogo non istituzionale, aperta a tutta la popolazione che era invitata attraverso lettere indirizzate a tutti i capofamiglia 

Resoconto incontri campagna In ascolto 

Incontro Comune Impegni assunti dalla Regione 

27.09.2008 Bargagli 

08.10.2008 Ospedaletti 

21.10.2008 Cengio 

08.11.2008 Mezzanego 

Prolungamento del servizio di trasporto pubblico svolto dalla Azienda di Trasporti Provinciale fino alla frazione di Cisiano. 

Approvazione di uno strumento urbanistico finalizzato a realizzare un intervento, compatibile con le norme e ambientalmente 

ben inserito nel contesto urbano, di edilizia residenziale convenzionata 

Impegno politico per accelerare la bonifica delle aree dell’ex Acna e possibili nuovi insediamenti e di altre iniziative 

industriali in zona 

- cofinanziamento della nuova scuola di Mezzanego; 

- cofinanziamento di un intervento di manutenzione straordinaria oltre al nuovo fondo in manto sintetico del campo 

di calcio di Borzonasca; 

- cofinanziamento del manto in erba sintetico del campo di calcio di San Colombano Certenoli. 

12.11.2008 Ronco Scrivia Finanziamento degli interventi di messa in sicurezza della strada di collegamento con la località Cascine 

19.11.2008 S.Stefano Magra 

22.11.2008 Bogliasco 

Recupero della via francigena e il collegamento tra quest’ultima e il percorso pedonale tra Santiago di Compostela 

e Roma 

- Cofinanziamento per il ripristino dei locali del locale club nautico e della manutenzione straordinaria degli spogliatoi 

del campo di calcio; 

- realizzazione di un ascensore di collegamento tra la parte a mare e la parte alta del paese. 

27.11.2008 Varazze Cofinanziamento di un intervento di riqualificazione del parco pubblico del Boschetto 

13.12.2008 Pietra Ligure 

Contributo straordinario alla Lega Navale di Spotorno, che opera sul litorale savonese di ponente, per la propria attività 

sociale e di propaganda 

21.02.2009 Stella S. Giovanni Cofinanziamento di un intervento di messa in sicurezza della zona antistante il cancello di uscita della nuova scuola 

14.03.2009 Davagna 

25.03.2009 Ameglia 

- Cofinanziamento della nuova strada di collegamento con la frazione di Meco; 

- cofinanziamento degli spogliatoi della palestra e un parco giochi per bimbi nelle aree adiacenti la nuova palestra. 

- Finanziamento di un intervento di messa in sicurezza dell’argine di Fiumaretta e pulizia straordinaria della spiaggia 

di Marinella; 

- recupero del castello nel centro storico, relativo al rifacimento del tetto. 

Per ovviare alla mancanza di uno strumento giuridico in grado di rispondere in tempi brevi alle richieste manifestate durante 

gli incontri, la Giunta Regionale ha introdotto il “Programma di Investimenti a favore dei Comuni” (PIC) 274 ed ha già approvato 

due provvedimenti: i) il primo a giugno 2009, che prevede il cofinanziamento di 43 interventi in 29 Comuni - oltre a 4 interventi 

274 Tale strumento è stato introdotto attraverso una modifica all’art.15 quater della Legge Regionale 24 dicembre 2008, n.43 (Finanziaria 2009). L’articolo è 

stato inserito dalla L.R. 3 giugno 2009, n. 19, modificato dalla L.R. 6 agosto 2009, n. 33 e sostituito dalla L.R. 21 ottobre 2009, n. 44. 

REGIONE LIGURIA 172









a regia regionale - per un importo complessivo di 9 milioni di euro, frutto di un’operazione di definanziamento di opere pubbliche 

finanziate negli anni e mai realizzate; ii) il secondo a novembre per una somma di 3 milioni di euro per il cofinanziamento di 61 

interventi in 45 Comuni. 

Questo strumento nella sua prima applicazione è risultato utilissimo per tre ragioni: 

• è in grado di rispondere in maniera rapida alle esigenze e richieste del territorio; 

• obbliga le Amministrazioni locali ad investire direttamente nei progetti 275 e ad essere corresponsabili dell’esecuzione dell’opera 

pubblica; 

• le opere che si finanziano, salvo pochi isolati casi, sono di entità molto limitata, pertanto le amministrazioni locali possono 

agire, nel rispetto delle leggi vigenti in materia di appalti, con gare pubbliche semplificate che hanno il vantaggio di aiutare 

le imprese locali in un momento di crisi economica e occupazionale molto pressante. 

Altri interventi per la comunicazione ai cittadini 

Oltre all’attività di “Liguria informa” , dei suoi sportelli e del suo numero verde (800 445 445) è stato progettato e messo in rete 

il “Giornale della Giunta”, strumento organicamente collegato al sito della Regione che informa sistematicamente sui più importanti 

provvedimenti della Giunta regionale, e che ha aperto nuovi canali di comunicazione, sia grazie alla nuova casella di 

posta elettronica “in ascolto”, che smista i quesiti dei cittadini ai competenti uffici e assessorati per ottenere e rispedire le risposte, 

sia rendendo possibile l’invio e la pubblicazione di commenti alle notizie pubblicate sul giornale. 

E’ stata poi avviata una campagna istituzionale di comunicazione rivolta a tutti i principali media regionali, e calibrata sulla 

base degli indici di diffusione e di ascolto degli stessi media. Il punto di riferimento per la definizione di queste iniziative è stata 

la L. 150/2000 sulla comunicazione pubblica e la L.R. del 11 marzo 2004 n.3. 276 

275 Al momento della richiesta è necessario possedere un progetto preliminare approvato ai sensi di legge. 

276 L.R. del 11 marzo 2004 n. 3 “Disciplina delle attività di informazione e comunicazione della Regione Liguria”. 


La politica finanziaria 

Il presente capitolo intende fare un breve excursus sulle iniziative intraprese 

da questa Amministrazione durante tutto il mandato relativamente alla politica 

finanziaria. In particolare si vuole sottolineare come la stessa politica sia stata 

notevolmente influenzata dalla necessità di risanare il pesante disavanzo ereditato 

dalla precedente legislatura. Il problema del risanamento dei conti della 

sanità ha inciso in particolare sulla pressione fiscale, che se in un primo momento 

ha richiesto interventi indirizzati ad ottenere una maggiore disponibilità 

di risorse finanziarie, successivamente alla copertura del disavanzo, ha consentito 

di attuare una serie di manovre di defiscalizzazione che, nel 2010, porteranno 

l’85% dei contribuenti ad essere esentati dal pagamento 

dell’addizionale Irpef; il tutto senza gravare sulla quasi totalità delle imprese in 

termini di maggiorazione dell’Irap, come invece è avvenuto in altre regioni 

con il bilancio segnato da deficit sanitario. 

Questa Amministrazione ha guardato al valore del lavoro, impegnandosi intanto 

ad eliminare il precariato regionale e ad investire risorse nella tutela sociale, 

il tutto gestendo contemporaneamente, con successo, una profonda 

opera di razionalizzazione e miglioramento del sistema sanitario che, insieme 

alla leva fiscale, ha contribuito al risanamento dei conti pubblici. 

Proprio in riferimento alla tutela sociale, si vuole ricordare come la Liguria sia 

stata la prima regione italiana a costituire un fondo per la non autosufficienza, 

sostenendo concretamente migliaia di famiglie che hanno prestato cura nelle 

loro case ad anziani e disabili non autosufficienti; non solo, l’offerta di asili nido 

e altre strutture per la prima infanzia è quasi raddoppiata, facilitando così l’accesso 

delle donne al mercato del lavoro senza rinunciare nel contempo alla 

maternità e alle cure della famiglia. 

Di rilievo è stata anche la politica intrapresa per il contenimento della spesa, 

che ha permesso a questa Amministrazione, nonché agli enti locali, di rispettare 

sempre quanto previsto dal Patto di Stabilità Interno; nel contempo, accanto 

alla riduzione delle spese, è stata avviata l’attività di recupero 

dell’evasione fiscale. 

Anche sul fronte degli investimenti si registra una politica tesa ad incrementare 

le risorse in quei settori definiti strategici per lo sviluppo del territorio, cercando 

al contempo di non ricorrere a nuovo indebitamento, ma anzi, cercando di 

migliorare la composizione del debito regionale esistente. 

Per ulteriori approfondimenti si rimanda, in particolare, alla normativa regionale 

relativa alle disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale 

della Regione Liguria 277 . 

277 Nel dettaglio: L.R. 24 Gennaio 2006 n. 2 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 

e pluriennale della Regione Liguria (legge finanziaria 2006); L.R. 3 Aprile 2007 n. 15 - Disposizioni 

per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione Liguria (legge finanziaria 

2007); L.R. 28 Aprile 2008 n. 9 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e 

pluriennale della Regione Liguria (legge finanziaria 2008); L.R. 24 Dicembre 2008 n. 43 - Disposizioni 

per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione Liguria (legge finanziaria 

2009); L.R 3 Giugno 2009 n.19 - modifiche e integrazioni alla legge regionale 24 

dicembre 2008, n. 43 e altre disposizioni di natura finanziaria. 


La politica di contenimento della spesa: rispetto del Patto di Stabilità 

La politica di contenimento della spesa è legata in particolare al Patto di Stabilità Interno, che ha quale obiettivo primario il 

controllo dell’indebitamento netto degli enti territoriali (regioni e enti locali). 

Il Patto di Stabilità Interno nasce proprio dall’esigenza di convergenza delle economie degli Stati membri della UE verso 

specifici parametri, comuni a tutti, e condivisi a livello europeo in seno al Patto di stabilità e crescita e specificamente nel 

trattato di Maastricht. L’indebitamento netto della Pubblica Amministrazione costituisce, quindi, il parametro principale da 

controllare, ai fini del rispetto dei criteri di convergenza e la causa di formazione dello stock di debito. 

La definizione delle regole del Patto di Stabilità Interno, basate sul principio della riduzione della spesa, avviene durante la 

predisposizione ed approvazione della manovra di finanza pubblica; momento in cui si analizzano le previsioni sull’andamento 

della finanza pubblica e si decide l’entità delle misure correttive da porre in atto per l’anno successivo, nonché la tipologia 

delle stesse. 

La Regione Liguria ha sempre rispettato il Patto di Stabilità, evitando così di incorrere in pesanti sanzioni, tra cui, la più rilevante, 

quella relativa all’esclusione dal finanziamento integrativo della spesa sanitaria a carico del bilancio dello Stato. 

Da sottolineare, inoltre, come la Regione Liguria abbia varato appositi provvedimenti tesi a favorire per gli enti locali soggetti 

a Patto di Stabilità (Province e Comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti) il rispetto dello stesso. 

Tra le politiche di contenimento adottate dalla Regione al suo interno, di particolare rilievo sono quelle riferite a: 

Spese per il personale 

Trattasi di un contenimento dei costi relativo al personale della Regione Liguria, nonché al personale degli enti del settore regionale 

allargato (ad esclusione degli enti operanti nel comparto della sanità); nel 2008, si è aggiunta anche la riduzione delle 

spese per trasferta del personale sia all’interno che all’esterno del territorio nazionale. 

Spese per consulenze, rappresentanza e spese di funzionamento 

Riguarda una politica di contenimento dei costi, attuata a partire dal 2006, relativi agli incarichi di consulenza conferiti a soggetti 

esterni all’amministrazione pubblica, che è sfociata, per gli anni 2008 e 2009, in un vero e proprio divieto di conferimento di 

nuovi incarichi ad eccezione di quelli imposti da normativa statale per assistenza tecnica ovvero di quelli a società in-house. 

In parallelo alla riduzione delle consulenze, sono state varate misure finalizzate alla diminuzione delle spese di rappresentanza, 

pubbliche relazioni, convegni, mostre e pubblicità, nonché misure di razionalizzazione delle spese di funzionamento relativamente 

a: 

• acquisto, manutenzione, noleggio e spese d’esercizio di autovetture di servizi della Regione; 

• acquisto di giornale e periodici; 

• invio della corrispondenza cartacea; 

• servizi di telefonia. 

Altre spese oggetto di contenimento sono state quelle sostenute dalla Regione per canoni di locazione di immobili ad uso di 

servizio per le strutture dipendenti dalla Giunta regionale, a cui si sono aggiunte le spese per il relativo arredamento. 

Nel 2008, i contenimenti della spese relative alle consulenze e spese di rappresentanza si sono estese anche agli enti del settore 

regionale allargato, a cui si aggiungono, nel 2009, le società direttamente o indirettamente controllate dalla Regione 

stessa. 

La politica sanitaria: dal disavanzo al pareggio di bilancio 

La spesa sanitaria della Regione Liguria rappresenta oltre il 60% della spesa complessiva dell’Ente. Dal suo andamento dipendono 

i margini di discrezionalità delle politiche di bilancio della Regione. 

Di qui l’esigenza di esercitare un controllo attento sulla dinamica della spesa sanitaria e sull’equilibrio economico-finanziario 

del comparto. 

REGIONE LIGURIA 176









In questi ultimi anni è stata arrestata e controvertita la tendenza della spesa sanitaria a pesare in misura crescente sulla spesa 

regionale: a livello di spesa corrente, tra il periodo 2001-2004 e il periodo 2005-2008, la spesa sanitaria registra infatti una riduzione 

intorno al 2,6%. 

Lo sforzo maggiore compiuto da questa legislatura in materia di bilancio è senz’altro la copertura del disavanzo sanitario, 

che solo per il 2005 superava i 250 milioni euro. 

A causa del disavanzo sanitario, la Liguria è stata inserita, ai sensi della Legge Finanziaria nazionale del 2005, tra le Regioni 

sottoposte al Piano di rientro. 

Tale Piano, sottoscritto nel marzo 2007 con il Ministero dell’Economia e Finanze e il Ministero della Salute, individua quale 

obiettivo principale quello del raggiungimento, entro il 2010, del pareggio di bilancio attraverso un doppio canale: 

• percorsi di riqualificazione e razionalizzazione del sistema sanitario ligure, collegati a strumenti di misurazione e controllo 

per il rispetto dei livelli di assistenza e di qualità; 

• misure specifiche per conseguire il rientro dal disavanzo ed il ritorno all’equilibrio economico. 

In merito al primo punto, sono state individuate le principali aree critiche a cui sono corrisposti gli interventi da mettere in atto 

che, per gli anni 2007 e 2008, possono essere così sintetizzati: 

Interventi sulla FARMACEUTICA 

Anno 2007 : contenimento dei costi per circa 39 milioni in più rispetto a quanto previsto dal Piano di rientro 

• incremento dell’utilizzo dei farmaci generici; 

• accordo con Federfarma per la riduzione dell’onere per il servizio distributivo svolto dalle farmacie dal 12 al 10%, e per 

l’allargamento dei farmaci assoggettabili alla distribuzione “per conto”; 

• incremento nella distribuzione del 1° ciclo terapeutico a seguito di dimissione ospedaliera o visita specialistica; 

• interventi di ottimizzazione delle condizioni di acquisto dei farmaci, tramite la concentrazione degli stessi. 

Anno 2008 

• incremento del sistema della distribuzione diretta; 

• prosecuzione delle azioni attivate nel 2007. 

Interventi sul PERSONALE 

Anno 2007 : contenimento dei costi per circa 10 milioni in più rispetto a quanto previsto dal Piano di rientro 

• gestione puntuale delle assunzioni attraverso il sistema dell’autorizzazione in deroga da parte della Regione; 

• misure concernenti operazioni di razionalizzazione e/o accorpamento che hanno permesso di liberare unità di personale 

da ricollocare nelle aree più carenti. 

Anno 2008 

• mantenimento del processo delle assunzioni attraverso il sistema dell’autorizzazione in deroga da parte della Regione 

attivato nel 2007; 

• fissazione per ogni azienda di un tetto di spesa. 


Interventi sulla RETE OSPEDALIERA 

Anno 2008 

L’accorpamento Amministrativo dell’A.O.Villa Scassi e dell’A.O.Santa Corona rispettivamente con la Asl 3 genovese e Asl 

2 savonese (Deliberazione Consiliare n.8 del 28.02.08) ha avviato un percorso di razionalizzazione dei costi nelle due Asl 

che rappresentano circa 2/3 dell’intero bacino di utenza regionale. 

In merito al secondo punto, la Regione ha dovuto innanzitutto trovare la copertura per il disavanzo pregresso, pari a 852 

milioni di euro, e successivamente varare misure tese al raggiungimento del pareggio del bilancio della sanità previsto entro il 

2009. 

Le fonti di copertura statali si riferiscono principalmente alle risorse integrative messe a disposizione dalla L. 296/2006, e rese 

disponibili a seguito della sottoscrizione del Piano di rientro. Le fonti di copertura regionale si riferiscono in particolare alle manovre 

fiscali consistenti nell’aumento selettivo delle aliquote fiscali riferite all’addizionale IRPEF e all’IRAP, nonché al gettito 

derivante dalla tassa automobilistica; da aggiungere, per il 2005, le risorse rese disponibili grazie all’operazione di cartolarizzazione 

di immobili delle Aziende Sanitarie Liguri. 


Piena promozione alle manovre adottate dalla Regione è stata data, oltre che dalle agenzie di rating Moody’s e Standard 

& Poor’s, anche dal Ministero dell’Economia e dalla Ragioneria Generale dello Stato, i quali, oltre a riconoscere il pieno rispetto 

degli impegni presi con la sottoscrizione del Piano di rientro, hanno riconosciuto anche performance migliori rispetto 

a quelle attese. 

A conclusione della politica sanitaria intrapresa dalla presente Amministrazione, c’è da rilevare come, il miglioramento dei 

conti della sanità si sia riflesso anche sul debito delle aziende sanitarie verso i fornitori, passati dagli 833 milioni del 2006 ai 

640 milioni di euro del 31 marzo 2008, con una riduzione pari a circa il 23%. La riduzione del debito del comparto sanitario 

verso i fornitori si è accompagnata ad una significativa diminuzione dei termini di pagamento passati dai 265 giorni del 2006 

ai 180 giorni del 2008. 



Copertura dei deficit sanitari 

pregressi 

Primo biennio 

del Piano di Rientro 

2004 2005 2006 2007 2008 

DISAVANZO 310,50 252,70 289,00 108,00 111,00 

RISORSE A COPERTURA 310,50 253,10 289,00 147,00 140,00 

Risorse statali 135,3 177 50 43 

Risorse regionali: 175,20 253,10 112 97 97 

Tributi 80 100 97 97 

Patrimonio 120 

Bilancio Regionale 175,20 53,1 12

La pressione fiscale: verso una graduale riduzione 

IRPEF e IRAP 

Per fare fronte al disavanzo sui conti della sanità ereditato dalla precedente Amministrazione, la Regione ha richiesto al bilancio 

regionale una serie di interventi mirati ad ottenere una disponibilità straordinaria e urgente di risorse da reperire attraverso la 

leva fiscale dell’Irap e dell’addizionale regionale dell’Irpef. 

Attraverso un sacrificio richiesto a tutti i contribuenti liguri, la Liguria, con la L.R. del 28 Novembre 2005 n. 17 - Disposizioni 

in materia di entrate tributarie, ha incrementato, a partire dall’anno d’imposta 2006, l’aliquota ordinaria dell’Irap per alcune 

categorie economiche e precisamente per le Banche, gli altri enti e società finanziarie e le imprese di assicurazione e, congiuntamente, 

ha elevato l’aliquota dell’addizionale regionale Irpef passando da 0,9%: 

• all’1,25% per i redditi superiori a 13.000 euro e fino a 20.000 euro, 

• all’1,40% per i redditi oltre 20.000 euro. 

La manovra fiscale e le risorse di bilancio messe in campo dalla Regione unitamente agli interventi di contenimento e razionalizzazione 

della spesa sanitaria introdotti dal Piano di Rientro, hanno consentito di poter rientrare dai disavanzi sanitari e 

di ricostituire un quadro finanziario incoraggiante, tale cioè da consentire, a partire dall’anno di imposta 2007, un graduale 

sgravio fiscale dei cittadini liguri a cominciare dai soggetti con un reddito imponibile non superiore a euro 20.000 che sono 

stati esentati dalla maggiorazione dell’aliquota addizionale regionale Irpef (L.R. del 14 Dicembre 2007 n. 43 - Disposizioni 

in materia fiscale). 

Contestualmente, è stata incrementata, a decorrere dal 1° gennaio 2008, di un punto percentuale l’aliquota Irap ordinaria 

per alcune categorie economiche, e precisamente per le imprese che operano nel campo della produzione e distribuzione 

di energia, combustibili e altri prodotti petroliferi che hanno beneficiato del favorevole andamento del prezzo del petrolio. 

Con l’anno finanziario 2008, visti i risultati positivi del settore sanitario, la Regione Liguria ha potuto ampliare ulteriormente 

la soglia di esenzione dalle maggiorazioni dell’addizionale Irpef, includendo i soggetti aventi un reddito imponibile fino a 

25.000,00 euro e i contribuenti aventi fiscalmente a carico almeno quattro figli indipendentemente dall’ammontare del reddito 

stesso. 

Anche nel 2009 (L.R. del 21 Ottobre 2009 n. 43 - Disposizioni in materia fiscale) è proseguito il programma di graduale riduzione 

delle tasse per i cittadini liguri: l’esenzione dall’addizionale regionale Irpef è stata infatti estesa ai redditi fino a 30 

mila euro lordi annui, portando a 759 mila i contribuenti compresi nell’area di esenzione (ovvero oltre l’80% dei contribuenti 

liguri), con un risparmio complessivo di 47 milioni di euro. Gli sgravi sono stati resi possibili grazie al risanamento dei conti 

più volte attestato dai tavoli ministeriali. 

Tassa automobilistica e imposta regionale sulla benzina per autotrazione 

Sempre al fine di incrementare le risorse da destinare alla copertura del disavanzo sanitario, con la legge finanziaria per l’anno 

2006, è stato previsto un incremento della tassa automobilistica pari al 10%. Con la medesima legge, viene istituita anche 

l’imposta regionale sulla benzina per autotrazione dovuta dal concessionario e dal titolare dell’autorizzazione dell’impianto di 

distribuzione di carburante ubicato sul territorio regionale o, per sua delega, dalla società petrolifera che ne sia unica fornitrice; 

il gettito di tale imposta è stato devoluto in via prioritaria al finanziamento del trasporto pubblico locale, settore che dal 1998 

non conosceva incrementi del finanziamento statale. 

Altri tributi regionali 









Con la L.R. del 3 luglio 2007 n. 23 è disciplinato il tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi (cd. ecotassa) che 

prevede, a partire dall’anno 2008, l’applicazione di una addizionale del 20% al tributo per il conferimento dei rifiuti in discarica 

nel caso in cui non vengano raggiunti gli obbiettivi minimi di raccolta differenziata previsti dall’art. 205 del D. Lgs. 152/2006. 

Sono inoltre previste tasse per le concessioni regionali, a cui, con decorrenza 2009, vengono sottratte le farmacie in quanto 

già direttamente coinvolte nel processo di contenimento e razionalizzazione della spesa farmaceutica per il raggiungimento 

degli obiettivi di pareggio di bilancio delle aziende sanitarie liguri. 

Infine si ricorda l’addizionale regionale all’imposta erariale per il consumo di gas metano per combustione per usi civile e industriali. 


L’evasione fiscale: l’attività di recupero 

Al fine di contrastare fenomeni di evasione e di elusione fiscale, nel febbraio 2009 è stata firmata un’intesa tra la Regione e 

l’Agenzia delle Entrate, per avviare lo scambio di dati in ambiti economicamente sensibili quali quello dell’urbanistica, del turismo, 

del commercio, dei porti e degli appalti pubblici. 

E’ proseguita e notevolmente intensificata l’attività finalizzata al recupero della Tassa Automobilistica attraverso accertamenti, 

avvisi bonari e cartelle esattoriali. Le procedure di recupero hanno avuto un duplice effetto “virtuoso”: da un lato un forte contrasto 

all’evasione e il recupero del gettito, dall’altro una, non meno importante, diffusione della “cultura” del corretto pagamento 

dell’imposta che ha portato ad un incremento della riscossione rispetto alle previsioni e agli incassi degli anni precedenti, nonostante 

i provvedimenti dello Stato (ecoincentivi, auto storiche, massa rimorchiabile…) che avrebbero dovuto comprimerne 

il gettito. Si può segnalare inoltre un ricorso agli uffici delle Agenzia delle Entrate, per modificare o annullare l’irregolarità tributaria 

segnalata sulla Tassa Automobilistica, ben inferiore alle più ottimistiche previsioni. 

Gli investimenti: la qualità della spesa e dell’indebitamento 

Nell’ambito della presente legislatura, l’Amministrazione ha cercato di mantenere elevate le spese per investimenti, andando 

ad incrementarle in quei settori ritenuti strategici per lo sviluppo della Regione. 

Nel quadriennio 2005-2008 gli incrementi più rilevanti in termini percentuali sono riferibili all’Area Territorio e all’Area Istruzione, 

Formazione, Lavoro che crescono di oltre il 100%; importante è anche l’incremento di spesa in conto capitale registrato dall’Area 

Artigianato (che si attesta al 98%), seguita dall’Area Turismo e dall’Area Persona, Famiglia e Associazioni con una percentuale 

di poco superiore al 50%. 

Parte della spesa per investimenti è coperta con il ricorso al debito pubblico (accensione mutui ed emissione di prestiti obbligazionari) 

che, a fine 2009, ammontava a 705,00 milioni di euro. 

Dal 2006 non si è più fatto ricorso a nuovo indebitamento. 

In particolare, il 9% del debito è composto da mutui ed il restante 91% da prestiti obbligazionari, ai quali le agenzie Moody’s 

e Standard & Poor’s attribuiscono un rating uguale a quelli attribuiti ai titoli della Repubblica Italiana. 

Rispetto al 2005, per aumentare la protezione dal rischio di rialzo dei tassi di interesse, la Regione ha ridotto di quasi la metà 

la parte di debito a tasso variabile, passato dal 67 al 37%. 




Il tasso di interesse medio sul debito regionale è del 4,46% mentre la vita media residua è di circa 9 anni, significativamente 

inferiore a quella media delle altre regioni. Il rapporto Debito/Entrate correnti è del 15%. Questo rapporto e il livello assoluto di 

indebitamento della Regione si mantengono sensibilmente al di sotto della media delle Regioni a statuto ordinario. 

Il piano di rientro prevede la completa eliminazione dell’attuale debito residuo entro il 2034: 











La spesa sociale: una politica a favore delle fasce più deboli 

Uno dei cardini del programma elettorale è rappresentato dall’obiettivo di dare sostegno alle fasce più deboli. 

A questo obiettivo è finalizzata in primo luogo la spesa sociale. 

Nel quadriennio 2005-2008 la spesa sociale regionale nel suo complesso è aumentata del 50% rispetto al quadriennio 2001- 

2004. 

La spesa in conto capitale cumulata in campo sociale è passata tra un quadriennio e l’altro da 34,7 a 52,2 milioni di euro. Le 

maggiori risorse sono state indirizzate al finanziamento di oltre 40 nuovi asili nido, di circa 20 comunità educative assistenziali 

e di un quarantina di centri sociali. 

I contributi al fondo per le politiche a favore dei minori sono passati da poco più di 1 milione nel 2005 a oltre 3 milioni nel 

2009. 

I nuovi posti in residenze per anziani attivati in questa legislatura sono circa 1.800. Esse oltre a consentire una migliore qualità 

di vita delle persone ospitate, permettono un miglioramento del grado di appropriatezza dei servizi sanitari erogati. 

Il quadro evolutivo di questa componente della spesa sociale è in larga misura riconducibile alla L.R. del 24 maggio 2006, n. 

12 - Promozione del sistema integrato dei servizi sociali e sociosanitari, con la quale sono stati definiti l’impianto e l’organizzazione 

del sistema regionale dei servizi sociali. 

In particolare, con questa legge è stato istituito il “Fondo per la non autosufficienza” destinato ad interventi a favore di persone 

non autosufficienti, che al 30 agosto 2009 ammontano a 6.885 unità. 

L’impegno finanziario è stato crescente: lo stanziamento è passato dai 7,5 milioni di euro del 2006 ai 19 milioni nel 2009, con 

un incremento che supera il 150%. 

La politica del personale: la stabilizzazione 

Al fine di migliorare il rapporto di fiducia tra Pubblica Amministrazione e cittadini e rafforzare quindi la capacità dell’Ente ad 

adempiere alle sue funzioni istituzionali, la Regione ha perseguito il disegno di riorganizzazione, all’interno del quale hanno 

trovato collocazione un ripensamento delle strutture, una ridefinizione dei criteri di valutazione del personale, una profonda 

modifica del quadro normativo della dirigenza. 

Nel 2008 si è dato corso a provvedimenti e iniziative tese a rispondere agli indirizzi di fondo della politica del personale di 

questi anni: 

a) la stabilizzazione del personale precario, che, rispetto agli impegni assunti con l’Accordo con il sindacato siglato in data 4 

agosto 2006 è quasi completata; 

b) la riduzione dell’età media del personale e, quindi, una maggiore facilità nell’introduzione di nuove tecnologie informatiche. 

La stabilizzazione del personale precario, infatti, accompagnandosi a forme di esodo incentivato ha consentito di abbassare 

l’età media dei dipendenti regionali; 

c) la drastica diminuzione del numero dei dirigenti e il rinnovo di circa un quarto del personale dirigenziale; 

d) l’innalzamento della qualità professionale dei dipendenti regionali. 

e) il miglioramento dell’efficienza organizzativa dell’Ente. 

Di grande rilievo è stata la politica di stabilizzazione dei precari che ha portato, dal 2005 al 2009, all’inserimento di circa 1.800 

unità, così suddivise: 


Stabilizzazione precari settore pubblico al 30/09/09 

Ente pubblico N. % 

Regione Liguria 240 13 

Datasiel 223 12,1 

Enti regionali 123 6,7 

Enti parco 4 0,2 

Sanità (esclusa ricerca) 1.257 68,1 

Totale 1.847 100 


Sconfiggere la crisi: 

la sfida del cambiamento 

L’attuale legislatura è stata caratterizzata dal manifestarsi della grave crisi che 

ha colpito, con un effetto domino, il sistema finanziario internazionale e che 

sta interessando, in maniera intensa e drammatica, l’economia reale ed il 

mondo del lavoro. Tale evento, ha comportato la necessità in capo al Governo 

Regionale, di ridisegnare le politiche alla luce degli effetti della crisi che a inizio 

mandato non poteva essere prevedibile. 

Nonostante la crisi abbia colpito duramente l’Italia e il mondo intero, la Liguria 

sembra essere potenzialmente meglio attrezzata di altre zone del Paese nell’affrontare 

l’attuale fase di recessione. Ciò è certamente dovuto a vari fattori: 

all’esistenza di un sistema economico estremamente diversificato, ad un apparato 

produttivo orientato ai fattori della produzione, alle realtà di eccellenza 

presenti nel mondo della ricerca e nel sistema delle imprese, al sistema sociale 

che mostra di avere buoni livelli di coesione. 

Oltre a questi elementi, tipicamente strutturali, non si può sottovalutare l’efficace 

risposta alla crisi che il Governo Regionale ha saputo sviluppare in via 

anticipatoria già al momento in cui le difficoltà si materializzavano sui mercati 

internazionali. La gestione dell’emergenza da parte del Governo è stata agevolata 

e supportata dall’esperienza maturata nel corso della legislatura, che 

ha visto il definirsi di politiche condivise grazie all’utilizzo del metodo concertativo 

come strumento di confronto, proposta e definizione degli impegni e 

che ha puntato sul coinvolgimento, nel rispetto dei propri ambiti di competenza, 

di tutte le parti economiche e sociali. 

La Regione ha messo in atto politiche anti-crisi in tre principali ambiti: 

• Sistema produttivo, principalmente attraverso la sottoscrizione di un Patto 

per lo Sviluppo e la realizzazione di una manovra finanziaria straordinaria 

di 150 milioni di Euro a favore della PMI; 

• Mercato del lavoro, attraverso la sottoscrizione con le Parti Sociali e con 

gli altri soggetti istituzionali di due Accordi Quadro a sostegno del mondo 

del lavoro e delle imprese; 

• Grandi infrastrutture, con la costituzione del Tavolo di Monitoraggio. 

Il sistema produttivo 

La consapevolezza che la crisi economico-finanziaria internazionale comportasse 

conseguenze negative sulla crescita economica e una contrazione dei 

consumi finali delle famiglie e della domanda interna, ha indotto l’Amministrazione 

a fare “sistema” rafforzando la pratica concertativa con le parti economiche 

e sociali, attraverso la sottoscrizione di un Patto per lo Sviluppo, e a 

dare il via ad una manovra finanziaria straordinaria di 150 milioni di Euro a favore 

della PMI. 

Il Patto per lo Sviluppo 

Il primo Dicembre 2008 è stato firmato il Patto per lo Sviluppo della Regione 

Liguria, un protocollo di intesa tra le forze economiche e sociali che definisce 

un sistema di azioni strategiche per far fronte alla gravità della crisi economico 

finanziaria e sostenere lo sviluppo del sistema Liguria. 

Ventidue i firmatari dell’accordo, presentato dall’assessore regionale allo Svi- 


luppo Economico Renzo Guccinelli. Oltre al Presidente della Regione Liguria, hanno firmato i segretari regionali di Cgil, Cisl, 

Uil e Ugl, i Presidenti di Confindustria e Confapi Liguria, i Presidenti di Cna, Confartigianato Liguria, Confesercenti, Lega Coop, 

Ascom e Confcooperative. Hanno firmato anche il Presidente della Compagnia delle Opere, il portavoce del terzo settore, il 

commissario Unci, i Presidenti regionali di Coldiretti, Cia, Confagricoltura, il segretario regionale Confsal, la responsabile Agci 

Agrital, il segretario di Federcoopesca e la responsabile Lega Coop Legapesca. 

Partendo dall’analisi del contesto socioeconomico ligure, dai punti di forza dell’economia regionale e dall’azione di governo 

della Regione Liguria, il patto per lo sviluppo segna le linee lungo le quali indirizzare lo sviluppo del territorio - azioni a sostegno 

delle imprese, del lavoro, della famiglia e dei diritti di cittadinanza, a supporto del welfare e al consolidamento delle reti - concretizzabili 

seguendo quanto già avviato dalla Regione Liguria anche attraverso le risorse co-finanziate dell’Unione Europea 

come i programmi operativi regionali (POR) e il programma di sviluppo rurale (PSR). 

In concreto, il Patto promuove azioni strategiche volte a perseguire il miglioramento della competitività del sistema Liguria, in una 

logica di coesione sociale finalizzata alla crescita di un’ economia sostenibile e compatibile ambientalmente e socialmente, in coerenza 

con i principi della strategia di Lisbona e Goteborg gli obiettivi sanciti dai Consigli Europei di Lisbona di Goteborg 278 . 

La manovra straordinaria a favore delle piccole e medie imprese 

Già alla fine del 2008, la Regione Liguria ha impostato un piano straordinario di intervento di oltre 150 milioni di euro fondato 

su un ventaglio di iniziative, con l’obiettivo di sostenere soprattutto il sistema delle PMI che, per motivi strutturali, è più vincolato 

a ricorrere al credito per la gestione corrente che non le medie o grandi imprese. In tal senso, considerando che la crisi ha 

colpito pesantemente il settore finanziario, molte imprese hanno visto peggiorare le proprie condizioni di accesso al credito 

perché impossibilitate al rinnovo del fido bancario o perché sono state vittime dell’ aumento dei tassi. 

In risposta a tale criticità, la manovra straordinaria ha consentito l’immissione di liquidità nel sistema attraverso alcune azioni 

principali, così sintetizzabili: 

• accelerazione delle erogazioni alle imprese su provvedimenti in corso; 

• completamento della spesa relativa ai fondi strutturali 2000-2006; 

• potenziamento del sistema regionale dei Confidi; 

• accelerazione dell’apertura di nuovi bandi; 

• completamento dei prestiti partecipativi. 

La manovra straordinaria per le imprese può essere così schematizzata: 

26 milioni di euro per la velocizzazione delle erogazioni alle imprese (di cui 6 milioni per 

contributi sul Docup Ob.2 2000-2006; 6 alle imprese artigiane, 9 ad imprese commerciali, 

3 ad imprese turistiche, 2 per risparmio energetico e energie rinnovabili) 

46 milioni di euro per il completamento della spesa del DOCUP per bandi già in corso 

(contributi a fondo perduto a PMI per investimenti già effettuati per investimenti di 

nuovo impianto, ampliamento, innovazione, ristrutturazione, trasferimento, riattivazione, 

riconversione). 

Obiettivo: 

aumentare la disponibilità 

finanziaria delle imprese 

5 milioni di euro per il completo utilizzo delle risorse comunitarie destinate a sostenere le PMI liguri attraverso prestiti 

partecipativi, per il tramite di Ligurcapital 

79 milioni di euro per accelerazione dei bandi in istruttoria e per l’apertura di nuovi bandi con agevolazioni ad imprese 

artigiane, commerciali e turistiche per investimenti innovativi, per il miglioramento della qualità e della sicurezza del 

lavoro, per l’internazionalizzazione, per investimenti nei distretti industriali e per progetti di filiera, per investimenti produttivi 

2 milioni di euro per il 2008 che, in sinergia con le risorse del sistema camerale e del sistema fidi, generano garanzie 

per finanziamenti pari a circa 60 milioni di euro. Analogamente per l’anno 2009 sono stati stanziati ulteriori 3 milioni 

di euro che generano finanziamenti per circa 80 milioni di euro. 

278 La strategia europea in tema di “Società della conoscenza, ricerca ed innovazione” viene adottata col Consiglio europeo di Lisbona nel marzo 2000 e 

successivamente rilanciata nel 2005; la strategia europea per lo sviluppo sostenibile ha origine con il Consiglio europeo di Goteborg del giugno 2001 

REGIONE LIGURIA 184

Tra le linee di azione del piano straordinario varato a fine anno si sottolineano: 

• Il lancio, nell’ultimo trimestre 2008, del nuovo bando a valere sulla linea di intervento 1.2B2 “Sostegno alle imprese per investimenti 

minori”, del DOCUP Ob. 2 (2000-2006), finalizzato a sostenere gli investimenti produttivi delle piccole e medie 

imprese dell’artigianato, dell’industria e del turismo attuati a partire dal 1° gennaio 2007 e conclusi alla data di presentazione 

della domanda. 

• L’importanza dell’azione si legge alla luce delle criticità conseguenti alla crisi congiunturale in atto ma anche nella considerazione 

di alcune possibili limitazioni previste dalla nuova programmazione 2007-2013, a seguito della quale non sarà possibile 

prevedere incentivi per gli investimenti tradizionali delle imprese, se non strettamente connessi a processi di 

innovazione. 

• Le risposte al bando, in termini di domande, investimenti e contributi, sono state di circa 4 volte superiori ai valori attesi: 

1.280 domande per investimenti già effettuati di valore pari ad oltre 240 milioni di euro. La dotazione iniziale pari a 11, 67 

milioni di euro è stata immediatamente implementata tanto che, al 30 giugno, i contributi erogati si sono attestati a 46,13 

milioni di euro. 

I 2,2 milioni di euro di risorse regionali stanziati per potenziare il sistema regionale dei confidi, andranno ad incrementarne la 

capacità finanziaria in procinto della sua strutturazione quale confidi ex art. 107 del Testo Unico Bancari 279 . 

Operativamente è prevista la costituzione, in collaborazione con il sistema camerale, di uno specifico fondo di contro garanzia 

a fronte di finanziamenti di liquidità, diretto a tenere aperti a favore delle imprese di tutti i settori produttivi, i circuiti di finanziamento; 

si stima che le garanzie aggiuntive possano ammontare a 30 milioni di euro, a fronte di finanziamenti stimabili in 60 

milioni, con importanti riflessi sulla tenuta occupazionale. Il nuovo fondo si affianca all’esistente capacità di garanzia del sistema 

confidi che, a fronte di 250 milioni di euro di garanzie concesse, ha movimentato circa 600 milioni di euro di finanziamenti e 

che ad oggi dispone ancora di un plafond di oltre 125 milioni di euro di garanzie concedibili a sostegno degli investimenti. 

Accelerazione dell’avvio dei bandi della nuova programmazione dei fondi strutturali 

Per fronteggiare la crisi la Regione ha, inoltre, puntato sull’accelerazione dell’avvio operativo del Programma Operativo finanziato 

dal FESR 2007-2013, per immettere in tempi rapidi liquidità nel sistema e stimolare un circuito virtuoso di investimenti e fiducia nel 

mercato. A favore delle imprese sono stati celermente emanati 4 bandi, con una dotazione finanziaria di 60 milioni di euro nell’ambito 

dell’asse 1 “Competitività e innovazione”e dell’Asse 2 ”Energia”, così come sono state avviate praticamente tutte le linee di intervento 

previste dagli Assi 3 “Sviluppo urbano” e 4 “Valorizzazione risorse culturali e naturali” dedicate alla realizzazione degli interventi 

infrastrutturali e aventi come beneficiari gli Enti Pubblici. Nell’ambito di questi ultimi due assi sono state accelerate le procedure 

per la selezione dei progetti finanziabili al fine di consentire la rapida cantierabilità degli interventi, attraverso l’assegnazione di contributi 

per circa 136 milioni di euro a fronte di risorse attivabili per complessivi 185 milioni di euro. 

Successivamente alla conclusione dell’iter istruttorio regionale per la selezione dei progetti, verrà anche attivato uno specifico 

tavolo di concertazione con le amministrazioni pubbliche responsabili dell’attuazione degli interventi in qualità di stazioni appaltanti 

dei lavori, al fine di concordare la maggior rapidità nello svolgimento delle procedure a loro carico. Ciò consentirà di 

focalizzarsi su ulteriori attività a sostegno del sistema come: 

• l’adeguamento della tempistica di attuazione delle misure di aiuto previste nell’ambito dei programmazione comunitaria 

2007-2013 a favore delle piccole e medie imprese accelerando l’apertura dei bandi relativi a investimenti immediatamente 

realizzabili e che consentano il rafforzamento dei processi produttivi. 

• l’attivazione di interventi di sostegno a favore delle micro imprese con particolare riferimento alle attività commerciali e al 

settore dell’artigianato. 

Il Progetto “Stop al prezzo” 

Il progetto “Stop al prezzo” è un’iniziativa della Regione Liguria realizzata di concerto con le più importanti catene della grande 

distribuzione presenti nel territorio (Coop Liguria, Conad, Basko), insieme a Confesercenti e alle undici associazioni dei consumatori 

del Consiglio regionale dei consumatori e utenti. 

279 Cfr. scheda “Artigianato e piccola e media impresa” § Revisione del sistema delle garanzie 










Il Protocollo di Intesa è stato firmato l’11 aprile 2008: i supermercati e gli esercizi commerciali che hanno deciso di partecipare 

tra gli aderenti a Confesercenti, anche successivamente alla firma dell’intesa, si sono impegnati a mantenere i prezzi bloccati 

su una lista di prodotti 280 . 

Il mercato del lavoro 

I recenti trend occupazionali e le previste ripercussioni della crisi sul sistema produttivo hanno spinto la Regione Liguria ad 

operare in un’ottica preventiva ed anticipatoria. 

L’obiettivo è infatti quello di indirizzare le misure di tutela al più vasto ventaglio possibile di destinatari, cercando di assicurare 

tendenzialmente a tutti i lavoratori coinvolti nel processo di crisi, un intervento di accompagnamento al lavoro e di sostegno 

al reddito che sia personalizzabile, sulla base delle esigenze e della storia di ciascuno, attingendo ad un insieme di strumenti. 

Per raggiungere questo fine, nel mese di giugno 2009, Regione Liguria ha sottoscritto con le Parti Sociali e con gli altri soggetti 

istituzionali, due Accordi Quadro a sostegno del mondo del lavoro e delle imprese con un investimento complessivo di oltre 

122 milioni di euro (derivante da fondi regionali, fondi statali e fondi europei). 

Concessione degli ammortizzatori sociali in deroga 

Il primo accordo concretizza l’Intesa Stato-Regioni del 12 febbraio 2009 e il Protocollo sottoscritto in data 29 aprile tra il Ministero 

del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e la Regione Liguria relativo alla concessione degli ammortizzatori in 

deroga nell’anno 2009-2010. 

Tale intesa prevede misure di sostegno alla ricerca del lavoro da parte di quelle persone che finora sono state escluse dagli 

ammortizzatori sociali. Gli interventi sono rivolti a favore di tutti i lavoratori subordinati a tempo indeterminato o determinato, 

compresi gli apprendisti e i somministrati, ammessi ai trattamenti di CIG o di mobilità, in deroga a quelli previsti dalla vigente 

normativa nazionale e aventi domicilio sul territorio regionale. 

A favore di tali lavoratori, la Regione mette a disposizione una pluralità di misure formative, di orientamento e di accompagnamento, 

fruibili anche a distanza sia in forma individuale che di gruppo, ed in coerenza con le modalità previste dai provvedimenti 

di autorizzazione ai trattamenti di CIG e di Mobilità. 

I lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali in deroga impiegano servizi specifici e mirati di accoglienza, analisi 

delle competenze e valutazione dei fabbisogni, sulla base dei quali sono successivamente avviati ad azioni personalizzate di: 

a) aggiornamento delle competenze, in relazione alle esigenze professionali attuali o potenziali dei settori produttivi, per i lavoratori 

sospesi con possibilità di rientro in azienda; 

b) riqualificazione e ricollocazione, anche attraverso azioni di miglioramento e adeguamento delle competenze possedute, 

per i lavoratori licenziati o sospesi senza possibilità di rientro in azienda. 

L’attività degli operatori dei Servizi al Lavoro è quindi volta a valutare e concordare con il diretto interessato i fabbisogni formativi, 

in modo da poter supportare l’accrescimento o l’acquisizione di nuove competenze certificabili e spendibili o di agevolare la 

ricerca di una nuova occupazione. 

280 Visto il successo riscosso, l’iniziativa, inizialmente prevista dal 28 aprile al 31 agosto, è stata prorogata fino al 30 novembre 2008. 

REGIONE LIGURIA 186

In particolare gli interventi attivabili sono i seguenti: 

Le risorse complessivamente disponibili ammontano a 71,5 milioni di euro per il biennio 2009-2010 a valere sui finanziamenti 

dell’Asse I - Adattabilità e dell’Asse II - Occupabilità del Programma Operativo Regionale sulla base di quanto stabilito nell’Intesa 

Stato Regioni. 

Tali risorse si riferiscono al costo dell’operazione complessiva inerente sia il finanziamento delle azioni a sostegno delle 

competenze dei lavoratori, sia l’erogazione dell’indennità di partecipazione ai percorsi di aggiornamento delle medesime 

competenze. 

A luglio 2009 la Giunta regionale ha stanziato ulteriori 2,7 milioni di euro a valere sul Fondo Sociale Europeo a rafforzamento 

di quanto già attivato per le politiche del lavoro. 

Piano Straordinario sull’occupazione 









Orientamento, consulenze orientative, consulenza individuale per l’inserimento e il reinserimento nel mercato del lavoro 

Bilancio di competenze 

Counselling 

Integrazione Formazione/ Istruzione 

Voucher formativo – Voucher aziendale 

Consulenza/tutoraggio per percorsi di outplacement 

Interventi rivolti allo sviluppo e consolidamento dell’imprenditorialità 

Work-experiences 

Aiuto all’occupazione 

Con la sottoscrizione dell’Accordo Quadro con le Parti Sociali si dà attuazione alla deliberazione 104/2009 della Giunta 

Regionale per un Piano Straordinario di Interventi a sostegno dell’occupazione, destinando un finanziamento di 50 milioni 

di euro a valere sulle risorse del Programma Operativo Regionale dell’Obiettivo “Competitività regionale ed occupazione” 

del Fondo Sociale Europeo per gli anni 2007-2013 – Asse I – Adattabilità ed Asse II – Occupabilità. 

Tale provvedimento ha lo scopo di promuovere una serie di interventi volti a favorire il reinserimento delle persone espulse 

dal mercato del lavoro e la stabilizzazione dei lavoratori precari attraverso lo sviluppo di azioni in grado di dare risposte 

all’ insicurezza insita nell’attuale situazione economica ed in quella che pare delinearsi anche nel breve periodo. 

L’ausilio del Fondo Sociale Europeo si è rivelato indispensabile per garantire un’effettiva rilevanza all’insieme degli interventi. 

Il piano prevede uno stanziamento fino a 50 milioni di euro ed è rivolto ai lavoratori aventi residenza o domicilio nel territorio 

ligure e, in particolare: 

• lavoratori con contratto a tempo indeterminato ammessi ai trattamenti di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) per i quali 

non sia previsto il rientro in azienda, nonché lavoratori licenziati in mobilità indennizzata ai sensi della normativa vigente 

nazionale; 

• lavoratori inoccupati e disoccupati, ivi compresi quelli in mobilità non indennizzata 

Tutti i lavoratori ammessi, con la sottoscrizione del Patto per la ricerca occupazionale, potranno essere coinvolti in percorsi 

integrati che prevedono colloqui di orientamento, consulenze orientative, bilancio di competenze, counselling, Integrazione 

formazione/istruzione, mobilità geografica assistita, consulenza per percorsi di outplacement, formazione individualizzata, 

interventi per lo sviluppo e il consolidamento dell’imprenditorialità. 


Verrà proposto un percorso di tipo modulare che prevede l’offerta integrata di servizi formativi e di inserimento lavorativo: 

• I lavoratori con contratto a tempo indeterminato ammessi ai trattamenti di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) per i 

quali non sia previsto il rientro in azienda, nonché lavoratori licenziati in mobilità indennizzata ai sensi della normativa 

vigente nazionale, potranno essere avviati ad una work-experience, per un periodo massimo di 10 mesi. 

• I lavoratori disoccupati, ivi compresi quelli in mobilità non indennizzata, potranno partecipare a Corsi di formazione 

con gli Enti accreditati, per accrescere le proprie competenze professionali e al fine di un nuovo ingresso nel mondo 

del lavoro. 

Il Piano prevede inoltre agevolazioni sotto forma di contributi per le aziende che effettuano assunzioni a tempo indeterminato 

per almeno tre anni dei lavoratori inoccupati e disoccupati di cui all’articolo 11 della legge regionale 30/2008 (persone 

prive di occupazione in cerca di lavoro, licenziati che usufruiscono o meno di ammortizzatori sociali, dipendenti sospesi 

dal lavoro per crisi o ristrutturazione aziendali, lavoratori assunti con contratti a tempo determinato, lavoratori assunti con 

le tipologie contrattuali di cui al D.Lgs. 276/2003, occupati che intendono cambiare lavoro)., e la possibilità di ospitare in 

tirocinio i lavoratori in cassa integrazione. 

Una ulteriore linea di intervento che sta per partire è destinata ai lavoratori precari in costanza di rapporto di lavoro con 

imprese private. A queste persone saranno proposte attività finalizzate alla graduale stabilizzazione del lavoro precario 

nelle aziende private orientata a ridurre la distanza esistente nei diritti e nelle protezioni sociali e consistente in un’offerta 

articolata di un insieme di servizi, opportunità e sostegni destinata ai lavoratori assunti con contratto, a tempo determinato, 

di collaborazione coordinata e continuativa, a progetto e occasionale in costanza di rapporto. 

Per dare lancio e ampia diffusione agli interventi messi in campo dalla Regione al fine di contrastare la crisi economica in 

atto, è stata affidata all’Agenzia Liguria Lavoro la realizzazione di un Piano di Comunicazione, che promuova efficacemente 

le misure anticrisi e che prevede l’attivazione di un numero verde, una casella di e-mail dedicata, la pubblicazione di opuscoli 

e guide per aziende ed utenti, la comunicazione tramite Televisione e Stampa. 

Nell’ambito di un contesto particolarmente difficile e incerto, la Regione ha pertanto cercato di sfruttare tutte le risorse a 

disposizione per approntare un insieme di norme, dispositivi e strumenti capaci di intervenire per arginare gli effetti della 

crisi su lavoratori e imprese. La serietà di un Ente si misura infatti dalla capacità di comprendere le criticità contingenti e 

strutturali e affrontarle con prontezza e convinzione. 

PIANO STRAORDINARIO PER L’OCCUPAZIONE IN SINTESI 281 

Domande presentate dalle aziende: 575 

Domande presentate dai lavoratori: 188 

281 Dati al 24 dicembre 2009. 



Proiezione Piano straordinario regionale per l’occupazione a fine 2009 

Provincia N domande aziende N di assunzioni Contributo derivante 

Imperia 65 100 euro 750.000,00 

Savona 160 240 euro 1.800.000,00 

Genova 310 500 euro 3.750.000,00 

La Spezia 115 160 euro 1.200.000,00 

Totale 650 1000 euro 7.500.000,00

Le grandi infrastrutture 

Tavolo di monitoraggio sulle infrastrutture 









A seguito del Patto per lo Sviluppo siglato nel dicembre 2008 la Regione ha avviato il “Tavolo di Monitoraggio sulle infrastrutture” 

e di coordinamento tra istituzioni liguri e tecnici specializzati. Al Tavolo partecipano i rappresentanti delle forze sociali, economiche 

e istituzionali che hanno firmato il Patto per lo Sviluppo, gli amministratori dei Comuni interessati e i rappresentanti dei 

gruppi privati coinvolti nei progetti, per condividere il livello di attuazione degli interventi al fine di accelerare l’avvio delle grandi 

infrastrutture e di incrementare l’occupazione regionale. Nel corso del 2009 il Tavolo si è riunito due volte (a febbraio e ad 

aprile) e ha esaminato nel complesso lo stato di avanzamento di 20 opere considerate un importante volano, in un momento 

di crisi economica, per le loro ricadute locali. La prima riunione del Tavolo ha preso in esame 10 interventi a iniziativa totalmente 

pubblica, mentre nella seconda riunione sono state individuate, tra le 10 ulteriori infrastrutture da monitorare, tre progetti di 

natura privata. 

Riunione Opere 

Progetti di iniziativa pubblica: 

- Raddoppio ferroviario S.Lorenzo-Andora 

- Nodo ferroviario di Genova 

- Aurelia Bis a Savona e alla Spezia 

- Strada a mare Cornigliano 

Gennaio 2009 

- Piattaforma portuale di Vado 

- Tombamento calata Bettolo 

- Riempimento tra ponti Ronco e Canepa 

- Metropolitana di Genova 

- Copertura e messa in sicurezza del Bisagno 

Progetti di iniziativa pubblica: 

- Terzo Valico 

- Nuovi ospedali (Galliera e alla Spezia) 

- Ambientalizzazione del ciclo del carbone a Savona 

- Pista ciclabile Area 24 

Febbraio 2009 

- Progetti di rigenerazione urbana FESR 2007-2013 

- Terza corsia dell’autostrada A12 

Progetti di iniziativa privata: 

- Trasferimento stabilimento Piaggio 

- Parco Tecnologico degli Erzelli 

- Nuova sede direzionale MSC a S. Benigno 

Riunire i soggetti interessati dai singoli interventi ha permesso di delineare un quadro complessivo del livello di progettazione 

e realizzazione delle opere di grande infrastrutturazione in Liguria, mettendo in evidenza, in taluni casi, delle criticità nell’avanzamento 

degli interventi. Ne è un esempio la metropolitana di Genova, riguardo alla quale, nel corso della prima riunione del 

Tavolo, si sono rilevati alcuni problemi legati al finanziamento dell’opera. Le difficoltà sono state affrontate, e superate, grazie 

al parere favorevole della Commissione di Alta Vigilanza a proposito della ridestinazione dei fondi in parte già assegnati a Genova, 

per opere diverse, e a Savona, che rinuncia alla realizzazione degli interventi di trasporto pubblico, per finanziare completamente 

il collegamento tra De Ferrari e Brignole. 


Cinque sono i punti su cui la Regione, nel corso delle riunioni del Tavolo, si è impegnata a lavorare per accelerare il superamento 

della crisi: 

• dare continuità alla cabina di regia per individuare le azioni per far fronte alla crisi economica e proseguire con il monitoraggio 

delle opere pubbliche; 

• fare il punto sui finanziamenti pubblici che si mettono in circolo; 

• agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese; 

• monitorare i tempi di pagamento della pubblica amministrazione e delle grandi imprese nei confronti delle piccole; 

• avviare un processo di semplificazione amministrativa per ottenere una velocizzazione delle procedure e consentire l’arrivo 

dei finanziamenti. 

REGIONE LIGURIA 190

LA GIUNTA DELLA REGIONE LIGURIA 2005-2010 

Claudio Burlando 

Presidente 

con delega alla Pianificazione e Controllo 

strategico, Partecipazioni regionali, 

Coordinamento affari internazionali, 

Rapporti con la Ue e programmi comunitari, 

Rapporti istituzionali, Stampa, Comunicazione 

Massimiliano Costa 

Vicepresidente e Assessore all’Istruzione, 

Formazione, Ricerca, Innovazione tecnologica 

e informatica, Politiche sociali, Terzo settore, 

Cooperazione internazionale 

Maria Bianca Berruti 

Assessore alle Politiche abitative e edilizia, 

Lavori pubblici, Pari opportunità 

Margherita Bozzano 

Assessore al Turismo 

Giancarlo Cassini 

Assessore all’Agricoltura, Floricoltura, Caccia e 

pesca, Protezione civile e antincendi boschivi 

Renzo Guccinelli 

Assessore allo Sviluppo economico, Industria, 

Commercio, Commercio equo e solidale, 

Artigianato, Tutela dei consumatori 

Luigi Merlo 

Assessore Trasporti e Porti, Infrastrutture 

e Logistica fino a febbraio 2008 

Claudio Montaldo 

Assessore alla Salute, Politiche della sicurezza 

dei cittadini 

Fabio Morchio 

Assessore alla Cultura, Sport, 

spettacolo 

Giovanni Battista Pittaluga 

Assessore all’Organizzazione, Risorse umane, 

finanziarie e strumentali, Informatica 

1 

Carlo Ruggeri 

Assessore alla Pianificazione territoriale, 

Urbanistica, Infrastrutture e Logistica 

Giovanni Enrico Vesco 

Assessore alle Politiche attive del lavoro e della 

occupazione, Politiche dell’immigrazione, 

Trasporti e Porti 

Franco Zunino 

Assessore all’Ambiente 


Stampato dalle Arti Grafiche Giuseppe Lang 

per conto di Redazione srl 

Genova, gennaio 2010

Bilancio di mandato 2005 2010 (pdf, 2960 Kb) - Regione Liguria

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