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4 di Franceschino Di Monaco Un tempo non relativamente lontano, nel nostro laborioso paese, oltre ai classici mestieri che caratterizzavano i piccoli comuni, venivano esercitate delle attività che non possono considerarsi tali, ma che possono essere catalogate come semplici prestazioni di lavoro. Chi possiede una certa età non potrà fare a meno di ricordare un personaggio singolare che girava per il paese offrendo il suo utile servizio. La capillera era quella donna che, una volta alla settimana, faceva il suo rituale giro per pettinare anziane signore che portavano i capelli lunghi, come la moda dell’epoca dettava. Le nostre brave acconciatrici, tra le quali spiccavano Fiorella, Giovina e le sorelle Argentina e Antonietta Siciliano, sapevano esercitare il loro mestiere con grande maestria, se non meglio delle parrucchiere di oggi. Ricordando questi personaggi, si può riscontrare in esse un grande spirito di sacrificio, se si considera che, a quei tempi, farsi lo shampoo non era abitudine frequente e che quelle teste da rassettare non potevano dirsi proprio pulite. Pettini di più tipi provvedevano alla pettinatura, per poi ricomporre il famoso “tuppo”, dopo aver cosparso sui capelli alcune gocce di olio di oliva. Che dire poi di un altro personaggio caratteristico di Ripa? Il suo nome è Michelino, solerte operatore ecologico, in attività per tanti anni; nei ritagli di tempo e dopo aver sistemato nella stalla il suo inseparabile asinello, girava ogni an- Storia, cultura e tradizione Strani mestieri di un tempo golo del paese e con i suoi rituali suoni della cornetta, richiamava l’attenzione della gente per annunciare che in piazza era arrivato Andrea che vendeva calzoni e sciammeriche americane, o che era arrivato da Napoli il camion con i meloni rossi venduti a tre chili per cento lire. Qualche volta annunciava che erano stati smarriti una chiave o un portafoglio e che chi li avrebbe riportati in chiesa, si sarebbe aggiudicato un bel regalo. All’approssimarsi dell’inverno, annunciava che in piazza si vendevano carboni di cerro, tutti cannelli, o che nella macelleria di Clotilde o in quella del compare Lucio si vendeva la carne a basso macello. Naturalmente, gli annunci, il più delle volte, erano fatti in gergo dialettale, ma quando si dovevano comunicare disposizioni dell’Amministrazione comunale, allora Michelino sfoggiava una dizione da vero attore e fino dicitore, ricorrendo ad uno striminzito foglietto per darci una sbirciatina ogni tanto. Se si cercava un buon letto per dormire senza problemi, si doveva ricorrere, invece, ad Angelina Colatutero, a Giuseppina Zellitto o a Fiorella. Le nostre brave materassaie provvedevano alla confezione di materassi, solitamente per gli sposi, ma il più delle volte, riconfezionavano materassi appiattiti per il lungo utilizzo. Dopo aver scucito il materasso, estraevano la lana che poi veniva stesa al sole e infine cardata e rimessa nel materasso. Allora sì che si potevano fare sogni belli. Ora anche questa prestazione è scomparsa poiché viene esercitata da ditte specializzate che non utilizzano l’antica imbottitura di lana ma ricorrono a materiali di ultima generazione. Avevi bisogno di un buon corredo finemente lavorato oppure andavi alla ricerca di lenzuola, tovaglie e copriletto? Allora dovevi ricorrere all’abilità indiscussa di Filomena Ntonetere e delle sorelle Gammiero che, con le loro abili mani di fata, confezionavano autentici capolavori . Faremmo un torto se in questa carrellata di insolite attività non ricordassimo Giovannina Mancinella che coltivava un bell’orticello nei pressi della sua abitazione, dal quale ricavava tanti pomodori con i quali preparava una gustosa salsa che deliziava la cucina dei suoi clienti di Campobasso. Per il trasporto in città della sua prelibata salsa di pomodori Giovannina usava grossi boccioni che procuravano seri imbarazzi a Peppe Santoro, proprietario del pullman. È proprio vero che un tempo il ritmo di vita non era vorticoso come quello attuale. Si viveva una vita tranquilla, senza sbalzi di pressione. Eppure, qualche volta poteva capitare che la pressione faceva le sue bizze. Ma anche in quel caso, non c’era nessun pericolo perché era sempre pronta l’esperta di medicina popolare, Antonietta Zuchetta che provvedeva ad applicare dietro le orecchie del malcapitato, delle sanguisughe che gli succhiavano il sangue. Dopo un po’ di tempo si ottenevano autentici benefici in salute. Un’altra insolita prestazione era offerta da alcune donne che trasportavano il vino servendosi dei boccioni. Coloro che avevano questo impegno erano quasi sempre le stesse: le sorelle Carpiniello, la Corata, Adelina e qualche altra che, come formichine in fila indiana, N.3 - SETTEMBRE 2011
Cultura e attualità Padre Pasquale Lanese missionario OMI a Brownsville in Texas ha ricevuto l’onorificenza di CITTADINO ONORARIO dalla cittadina dove presta il suo ministero di missionario Oblato di Maria Immacolata. La proclamazione è avvenuta il 3 maggio scorso nel municipio davanti al governatore della città e alle più alte cariche istituzionali con la seguente motivazione: Per anni si è dedicato con devozione ai poveri e bisognosi della città e per la sua devozione di fedeltà al servizio della Chiesa Cattolica. Attualmente P. Lanese è responsabile della Cattedrale dell’immacolata Concezione e allo stesso tempo superiore di altre 2 chiese sempre a Brownsville: la chiesa del Sacro Cuore e di S. Tommaso. Durante la sua missione in 60 anni con le offerte dei fedeli ha costruito 8 chiese in varie città del Texas e due anni fa ha ricevuto una trasportavano due boccioni poggiati sulla testa, infilati in un contenitore adatto. Peppino Corato, non potendo mostrare la stessa abilità, infilava i due boccioni nella tasca della bisaccia. Sicuramente si ricorderanno anche le attività di Giovanni Martello, specializzato a confezionare ferri per calze e maglie, e quella della brava Antonietta Piccione che, da bella lavanderina, provvedeva a lavare i panni delle famiglie facoltose. I giovani stenterebbero a credere che Giuseppa Bommardone forniva acqua fresca alle famiglie, attingendola dalla fontana della piazza. Desta un po’ di meraviglia ricordare che Val- N.3 - SETTEMBRE 2011 Padre Pasquale Lanese cittadino onorario di Brownsville entino o Michele Fiffoto riparavano il fondo delle sedie rovinate dal tempo, utilizzando paglia raccolta lungo il torrente Ingotte. Se si aveva, invece, necessità di un cesto di vimini per trasportare uova o fichi, bisognava prenotarli con ampio anticipo da Michelino Pridienzio o da Giovanni Spitaccio. Rivolgendomi soprattutto ai più giovani che usano fare la colazione con biscotti e biscottini vari, con il marchio reclamizzato dalla televisione, li invito a prendere informazioni dalle nonne che hanno gustato in ogni circostanza lieta della vita, le profumate pastarelle che solo Maria Ubaldo o Maria Resina sapevano fare. Se volevi procurarti un grosso secchio per il medaglia d’oro dal Papa Benedetto XVI. Al nostro stimatissimo compaesano le congratulazioni più vive. 5 vino o delle bigonce per trasportare l’uva, allora Nicola Secchiero o Gino Petrillo erano pronti a servirti. Tra le tante improprie attività che sono state travolte dal tempo, una rimane sempre attuale e sembra non subire nessuna inflazione. Il caratteristico personaggio, tra il patetico e l’eroico, e che ancora adesso è sotto gli occhi di tutti i ripesi è Franceschina che va alla ricerca, sui cigli della strada o nei campi, di cicorie e di altre erbe commestibili per venderle direttamente a domicilio. Ditemi se in questi tempi questa attività non è un esempio di filiera corta; ma di teorie economiche Franceschina non può essere interessata. Beata lei!
Pagina 1 e 2: N.3 - SETTEMBRE 2011 di Mario Tanno
Pagina 3: Attualità Un esempio di santità p
Pagina 7 e 8: Cultura L’angolo della poesia Qua
Pagina 9 e 10: Cultura e attualità Dame” sbarca
Pagina 11 e 12: Sport la Polisportiva ha organizzat
Pagina 13 e 14: Dalla scuola di Ripalimosani “Rip
Pagina 15 e 16: l Relax e divertimento per un grupp

Il Gazzettino n. 3 Settembre 2011 - Comune di Ripalimosani

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