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la stampa locale - angopi

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dell’emergere di una nuova esigenza operativa.<br />

Partendo dall’assunto – da non sottovalutare<br />

mai – che non si trattava di argomentare né di<br />

una derego<strong>la</strong>mentazione e tanto meno di una<br />

deriva verso <strong>la</strong> precarietà del <strong>la</strong>voro, ma forti<br />

del significato che diamo al valore stesso del<br />

<strong>la</strong>voro e del nostro essere una tipologia di <strong>la</strong>voratori<br />

partico<strong>la</strong>ri, in tutti era comunque chiara<br />

<strong>la</strong> convinzione dell’esigenza di offrire al porto e<br />

agli utenti un servizio altamente efficiente, presupposto<br />

fondamentale e imprescindibile per <strong>la</strong><br />

difesa del ruolo/modello. Ecco allora il concreto<br />

motivo di soddisfazione. Ho vissuto finalmente<br />

un confronto che non si basava nel vedere l’inefficienza<br />

ed il privilegio sempre a casa degli altri;<br />

mentre <strong>la</strong> fatica, il rischio e lo sfruttamento<br />

sembra una prerogativa negativa esistente solo<br />

nel proprio porto. E neppure posso dire che sia<br />

emersa una linea nel<strong>la</strong> quale ci si ritrova d’accordo<br />

su criteri e su certi principi generali ma<br />

poi, quando andiamo nel concreto spesso l’interesse<br />

individuale ha un peso, una presa superiore<br />

a quello collettivo. Soddisfazione che si è fatta<br />

più intensa allorché: Si è invece preso atto che il<br />

traffico ha le sue leggi, le sue esigenze, picchi e<br />

cadute, le giornate <strong>la</strong>vorative hanno oscil<strong>la</strong>zioni<br />

talvolta molto rilevanti e in questo quadro <strong>la</strong><br />

gamma dei servizi offerti deve essere sempre più<br />

completa e puntuale. Pertanto: L’impostazione<br />

che ne è quindi scaturita non è stata so<strong>la</strong>mente<br />

una risposta operativa ma anche concettuale (in<br />

termini di cultura del <strong>la</strong>voro e del servizio) che<br />

nasce dal nostro modo di essere soci e dal ruolo<br />

svolto nei nostri Gruppi/Cooperative.<br />

La premessa di Guidi non a caso è assai lunga e dettagliata.<br />

Ciò per far meglio risaltare il successivo concetto. Ossia: per<br />

dire che il modello sviluppato nell’ambito dei Gruppi è in<br />

sé <strong>la</strong> dimostrazione di quanto ciò sia vero soprattutto per<br />

<strong>la</strong> capacità di rego<strong>la</strong>re al massimo funzionalità e flessibilità<br />

del proprio <strong>la</strong>voro che non possono essere disgiunte da una<br />

diffusa partecipazione delle scelte e del controllo delle stesse.<br />

Il modello di cooperazione autorego<strong>la</strong>ta, che ci permette<br />

di arrivare in modo condiviso all’autogestione del<strong>la</strong> nostra<br />

attività - ed è tangibile da parte dei più <strong>la</strong> fierezza di ciò<br />

che siamo e di quello che abbiamo costruito - ci permette di<br />

mettere al centro il <strong>la</strong>voro, il valore dei valori, che, declinato<br />

in tutte le sue forme: occupazione, sicurezza, professionalità,<br />

formazione, remunerazione diventa il balsamo ideale<br />

per vivere una vita dignitosa nel rispetto del<strong>la</strong> persona e<br />

per un suo onesto tenore di vita. E qui, l’affondo! L’organizzazione<br />

e il ruolo che Gruppi hanno saputo conquistarsi<br />

in tutti questi anni, risponde alle peculiarità del servizio,<br />

anche e soprattutto nell’accezione del<strong>la</strong> intervenuta 84/94,<br />

contemperando lo strumento del valore sociale, in quanto<br />

garanzia di tutele (sa<strong>la</strong>rio – salute - sicurezza), con <strong>la</strong> creazione<br />

di figure di alta qualificazione, capaci di compiere le<br />

più complesse operazioni nelle condizioni più difficili o straordinarie<br />

e quindi strumento di rendimento, di sviluppo e<br />

di potenziamento dell’intera economia e sicurezza portuale,<br />

ma anche come risposta ai nostri detrattori che sempre più<br />

stanno alzando il tono del<strong>la</strong> protesta.<br />

... in tutti era comunque chiara <strong>la</strong> convinzione<br />

dell’esigenza di offrire al porto e agli utenti<br />

un servizio altamente efficiente...<br />

Ma sempre senza nul<strong>la</strong> concedere al<strong>la</strong> politica dello struzzo.<br />

Perché: La rivoluzione tecnologica che ha determinato,<br />

per altro, nuove tipologie di navi e di carico, diversi tempi<br />

e ritmi di manovra, nuove forme di trasporto del<strong>la</strong> merce<br />

e una nuova gestione dei flussi di traffico, tutto questo, ha<br />

inciso e incide inevitabilmente, sul<strong>la</strong> nostra organizzazione,<br />

sul nostro ruolo, sull’occupazione, sul<strong>la</strong> remunerazione.<br />

Ma, va detto, che nul<strong>la</strong> abbiamo mai <strong>la</strong>sciato al caso così<br />

come nul<strong>la</strong> ci deve sfuggire. È anche per questo se siamo<br />

ancora qui. E, ancora: Le grandi variabili dell’innovazione<br />

tecnologica, l’internazionalizzazione del<strong>la</strong> concorrenza, <strong>la</strong><br />

globalizzazione intervenuta nel generale sistema competitivo,<br />

l’onda delle privatizzazioni che sta sommergendo disordinatamente<br />

il Paese e che non può, ovviamente, come in<br />

parte è già fortemente accaduto, risparmiare i porti - anche<br />

se, va detto, che questa rivoluzione, in generale, ha attaccato<br />

il ‘<strong>la</strong>voro’ mentre gli interessi dei grandi ‘p<strong>la</strong>yers’, delle<br />

grandi multinazionali sono ancora più forti - dicevo di fronte<br />

a queste grandi trasformazioni i porti stessi, ma anche noi<br />

stessi ci siamo trovati esposti. Ed è per questo che ci siamo<br />

adoperati per arginare il modello e per riqualificare il nostro<br />

<strong>la</strong>voro che ben inteso è duro e pericoloso, ma essendo<br />

il primo dei valori, va difeso con tutte le forze soprattutto<br />

se viene caricato da un alto livello di qualificazione e reso<br />

nobile attraverso il ruolo assegnatoci. Tutto questo ha quindi<br />

imposto <strong>la</strong> definizione di nuove forme organizzative del<br />

<strong>la</strong>voro. Ci siamo rimessi in gioco, ristrutturando <strong>la</strong> ‘casa’ e<br />

cambiando le abitudini.

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