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dipartimento di progettazione dell'architettura

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università degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> firenze<br />

<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

attività scientifica 2006-2008


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

attività scientifica del <strong><strong>di</strong>partimento</strong> 2006-2008<br />

Questa brochure, ideata per far conoscere l’attività scientifica dei docenti<br />

afferenti a questo Dipartimento nel triennio 2006-2008, è stata realizzata<br />

grazie al lavoro collegiale svolto dal personale tecnico amministrativo, ciascuno<br />

per la sua specificità.<br />

Da un’analisi delle attività <strong>di</strong> ricerca più recenti svolte nel Dipartimento, è<br />

possibile in<strong>di</strong>viduare i seguenti gruppi <strong>di</strong> interesse: un primo gruppo raduna<br />

gli afferenti alle sezioni “Architettura e città” e “Architettura e Contesto”.<br />

Essi affrontano la ridefinizione delle tecniche e dei meto<strong>di</strong> <strong>di</strong>dattici del progetto<br />

a varie scale, in rapporto alle crescenti complessità relazionali anche<br />

con sperimentazioni progettuali in contesti reali. L’impegno riguarda prevalentemente<br />

le tematiche <strong>di</strong> analisi e progetto urbano, nonché la trasformazione<br />

del progetto architettonico nel quadro dei processi <strong>di</strong> trasformazione<br />

della città. L’altro settore <strong>di</strong> impegno prevalente riguarda le ricerche sugli<br />

aspetti tipo-morfologici e le relative sperimentazioni progettuali, come la<br />

definizione <strong>di</strong> metodologie <strong>di</strong> lettura e <strong>di</strong> interpretazione dei contesti antropizzati,<br />

l’inerzia delle permanenze nelle trasformazioni urbane e territoriali,<br />

l’origine e trasformazione delle unità funzionali urbane, la <strong>progettazione</strong><br />

delle piazze nel XIX secolo, etc.<br />

Un secondo gruppo <strong>di</strong> ricerche viene sviluppato dai docenti appartenenti<br />

alla sezione “Architettura e innovazione” e riguarda prevalentemente gli<br />

interni architettonici e urbani, la museografia e l’archeologia industriale.<br />

Il terzo nucleo <strong>di</strong> ricerche è promosso prevalentemente dalla sezione “I luoghi<br />

dell’architettura”; nell’analisi dell’ere<strong>di</strong>tà dei Maestri, nel rapporto con i<br />

luoghi della tra<strong>di</strong>zione, questi docenti cercano <strong>di</strong> misurare le alterazioni<br />

subite dai co<strong>di</strong>ci, dalle regole e dagli strumenti della composizione architettonica<br />

e urbana, puntando a ridefinire l’identità in continua trasformazione<br />

dell’architettura italiana e <strong>di</strong> quella regionale.<br />

progarch@unifi.it<br />

www.progarch.unifi.it<br />

La sezione “Architettura e Disegno” sviluppa e verifica nelle sue ricerche il<br />

campo dell’innovazione scientifica nel rilievo e nella rappresentazione dell’architettura<br />

e dell’ambiente, avvalendosi delle strumentazioni tecnologiche<br />

più aggiornate. Le ricerche, finalizzate alla conoscenza integrata dei<br />

contesti <strong>di</strong> paesaggio, territorio urbano e architettura, sono centrate in prevalenza<br />

sulle elaborazioni critiche, metodologiche e <strong>di</strong> analisi geometrica<br />

che si svolgono nelle campagne <strong>di</strong> rilevazione a più scale.<br />

Nel Dipartimento sono attivate due Scuole <strong>di</strong> Dottorato:<br />

Scuola <strong>di</strong> Dottorato in Architettura, Progetto e Storia delle Arti<br />

Scuola Nazionale <strong>di</strong> Dottorato in Scienze della Rappresentazione e del Rilievo.<br />

Enti pubblici e privati la cui operosità si svolge al <strong>di</strong> fuori del mondo universitario,<br />

ma interessati ad un rapporto culturale con esso, in tali ricerche trovano<br />

in<strong>di</strong>cazioni sulle competenze e le <strong>di</strong>sponibilità che l’alta qualificazione<br />

<strong>di</strong> tutti gli afferenti al il Dipartimento può offrire per conferire una base scientifica<br />

alle decisioni che interessano la collettività, stipulando quin<strong>di</strong> nel corso<br />

degli anni varie convenzioni <strong>di</strong> ricerca, convegni, workshop.<br />

Inoltre il Dipartimento persegue una politica <strong>di</strong> scambi culturali con altre se<strong>di</strong><br />

universitarie, italiane e straniere, con la partecipazione a programmi <strong>di</strong> ricerca<br />

con finanziamento europeo, con la pubblicazione del perio<strong>di</strong>co semestrale<br />

Firenze Architettura e con l’organizzazione <strong>di</strong> convegni, mostre, seminari,<br />

ecc.<br />

Firenze 31 <strong>di</strong>cembre 2008<br />

Il Direttore del Dipartimento<br />

Prof. Ulisse Tramonti


Direttore<br />

Ulisse Tramonti<br />

Ideazione e Coor<strong>di</strong>namento testi<br />

Paola Puma<br />

Progetto grafico e Dtp<br />

Laura Velatta<br />

Coor<strong>di</strong>namento<br />

Manola Lucchesi<br />

Redazione<br />

Debora Cambi<br />

Cabiria Fossati<br />

Gioi Gonnella<br />

Grazia Poli<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze - Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione<br />

dell’Architettura<br />

Direttore - Ulisse Tramonti - Sezione Architettura e Città - Loris Macci, Ulisse<br />

Tramonti, Alberto Baratelli, Antonella Cortesi, Maria Gabriella Pinagli, Mario Preti,<br />

Antonio Capestro, Enzo Crestini, Fabio Fabbrizzi, Renzo Marzocchi, Andrea Ricci,<br />

Clau<strong>di</strong>o Zanirato - Sezione Architettura e Contesto - Adolfo Natalini, Giancarlo<br />

Catal<strong>di</strong>, Pierfilippo Checchi, Stefano Chieffi, Benedetto Di Cristina, Gian Luigi Maffei,<br />

Fabrizio Arrigoni, Gianni Cavallina, Piero Degl’Innocenti, Carlo Mocenni, Paolo<br />

Puccetti - Sezione Architettura e Disegno - Maria Teresa Bartoli, Marco Bini,<br />

Roberto Corazzi, Emma Mandelli, Stefano Bertocci, Marco Car<strong>di</strong>ni, Marco Jaff,<br />

Barbara Aterini, Alessandro Bellini, Gilberto Campani, Carmela Crescenzi,<br />

Alessandro Merlo, Giovanni Pratesi, Paola Puma, Marcello Scalzo, Marco Vannucchi,<br />

Giorgio Ver<strong>di</strong>ani - Sezione Architettura e Innovazione - Alberto Breschi,<br />

Antonio D’Auria, Marino Moretti, Laura Andreini, Flaviano Maria Lorusso, Vittorio<br />

Pannocchia, Marco Tamino - Sezione I luoghi dell’Architettura - Maria Grazia<br />

Eccheli, Fabrizio Rossi Pro<strong>di</strong>, Paolo Zermani, Fabio Capanni, Francesco Collotti,<br />

Alberto Manfre<strong>di</strong>ni, Giacomo Pirazzoli, Elisabetta Agostini, Mauro Alpini, Andrea<br />

Volpe - Laboratorio <strong>di</strong> rilievo - Mauro Giannini - Laboratorio fotografico -<br />

Edmondo Lisi - Centro <strong>di</strong> e<strong>di</strong>toria - Massimo Battista - Centro <strong>di</strong><br />

documentazione - Laura Velatta - Assistente Tecnico - Franco Bovo -<br />

Responsabile gestionale - Manola Lucchesi - Amministrazione contabile -<br />

Debora Cambi, Cabiria Fossati, Lucia Sinceri - Segreteria - Gioi Gonnella -<br />

Segreteria studenti - Grazia Poli<br />

dottorato <strong>di</strong> ricerca<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

1<br />

31 <strong>di</strong>cembre 2008<br />

2<br />

3<br />

PRIN<br />

ricerca internazionale4<br />

convenzioni 5<br />

pubblicazioni 6<br />

eventi 7<br />

1<br />

4-5<br />

6-23<br />

40-41<br />

42-42<br />

43-44<br />

45-55<br />

56-57


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

La Scuola Nazionale <strong>di</strong> Dottorato in “Scienze della Rappresentazione e del Rilievo”<br />

abbraccia il campo scientifico <strong>di</strong>: analisi, documentazione e rappresentazione dell’architettura<br />

e dell’ambiente, nell’ambito <strong>di</strong>sciplinare del Disegno nella sua accezione<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> riferimento del raggruppamento ICAR 17.<br />

Il Disegno, nella ricerca e nella <strong>di</strong>dattica, è uno strumento <strong>di</strong> comunicazione e come<br />

tale contiene tutte le possibilità <strong>di</strong> rappresentazione:<br />

A) la conoscenza dell’esistente:<br />

la rilevazione è il car<strong>di</strong>ne intorno al quale si articola tutto il processo scientifico <strong>di</strong><br />

avvicinamento e conoscenza dei manufatti architettonici, dei luoghi urbani, del paesaggio<br />

fino al territorio.<br />

B) la comunicazione delle idee e del progetto:<br />

la comunicazione attraverso la rappresentazione è il veicolo in<strong>di</strong>spensabile per la<br />

costruzione del modello progettuale e la funzione me<strong>di</strong>ata per la sua realizzazione.<br />

Politecnico <strong>di</strong> Bari, Rappresentazione dell’Architettura e dell’Ambiente<br />

Prof. Francesco De Mattia<br />

Università <strong>di</strong> Catania-Siracusa Teoria e Storia della Rappresentazione<br />

Prof. Giuseppe Pagnano<br />

Università <strong>di</strong> Chieti-Pescara Rappresentazione e Rilievo dell’Architettura e dell’Ambiente<br />

Prof. Carlo Mezzetti<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze Rilievo e Rappresentazione dell’Architettura e dell’Ambiente<br />

Prof. Emma Mandelli<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Palermo Rappresentazione dell’Architettura e dell’Ambiente<br />

Prof. Lucia Bonanno Università degli Stu<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>terranea <strong>di</strong> Reggio Calabria Rilievo e Rappresentazione<br />

dell’Architettura Me<strong>di</strong>terranea<br />

Prof. Francesca Fatta<br />

Università La Sapienza Roma Scienze della Rappresentazione e del Rilievo<br />

Prof. Laura De Carlo<br />

Scuola Nazionale <strong>di</strong> Dottorato in<br />

Scienze della Rappresentazione e del Rilievo e-mail: scuoladottorato.icar17@unifi.it<br />

SCUOLA DI DOTTORATO “ARCHITETTURA, PROGETTO E STORIA DELLE ARTI”<br />

L’obiettivo della Scuola è in sintesi l’alta formazione <strong>di</strong> tre tipologie <strong>di</strong> figure professionali<br />

e <strong>di</strong> ricercatore, <strong>di</strong>stinte e pur intersecate, quali: lo storico dell’arte, dell’architettura<br />

e dell’urbanistica, detentore <strong>di</strong> conoscenze metodologiche e critiche utili<br />

per lo stu<strong>di</strong>o, la teoria e la pratica operativa relativi al patrimonio storico artistico,<br />

monumentale e paesaggistico; l’architetto anche esperto <strong>di</strong> restauro architettonico<br />

e recupero urbano; il progettista detentore <strong>di</strong> un sapere scientifico e tecnologico,<br />

includente la <strong>progettazione</strong> strutturale e le tecnologie del processo e del progetto.<br />

L’intento è che i Dottori licenziati dalla Scuola Architettura, Progetto e Storia delle<br />

Arti abbiano piena consapevolezza <strong>di</strong> almeno tre aspetti: della responsabilità dell’architetto<br />

come produttore <strong>di</strong> forme, come custode <strong>di</strong> memoria urbana, come garante<br />

della continuità storica <strong>di</strong> ambienti ricchi d’arte e storia come le città italiane;<br />

del compito dello storico <strong>di</strong> coniugare lo stu<strong>di</strong>o del passato –attraverso soprattutto<br />

un rigoroso approccio filologico- con la critica militante e con la riflessione teorica,<br />

al fine <strong>di</strong> elaborare un’ermeneutica capace <strong>di</strong> generare uno statuto normativo;<br />

della necessità della padronanza <strong>di</strong> tutti gli strumenti e le metodologie che la scienza,<br />

la tecnica e la tecnologia delle costruzioni e dei materiali mettono a <strong>di</strong>sposizione<br />

del progettista, in una prospettiva <strong>di</strong> sostenibilità, compatibilità e congruenza con<br />

l’ambiente; della necessità <strong>di</strong> possedere strumenti <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> tipo metodologico e<br />

critico uniti a quelli essenziali per le applicazioni operative, necessari per la conoscenza,<br />

la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico in tutte<br />

le sue manifestazioni. La Scuola, dunque, si occupa -con le sue articolazioni culturali<br />

e con le sue componenti scientifico <strong>di</strong>sciplinari- della configurazione del mondo costruito<br />

e dunque <strong>di</strong> tutti gli artefatti che ci circondano, dalla città all’oggetto d’arredo,<br />

dalle arti visive alle arti applicate.<br />

La Scuola pertanto intende coprire una molteplicità <strong>di</strong> approcci, da quello ermeneutico<br />

a quello progettuale, dalla catalogazione alla tutela, dallo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> tecniche e<br />

tecnologie rispondenti ai requisiti d’uso e compatibili con gli intenti progettuali e<br />

costruttivi al costante e criticamente consapevole adeguamento all’innovazione tecnologica.<br />

Lo storico, l’architetto e lo scienziato/tecnologo dovranno avere come<br />

tratto comune quello <strong>di</strong> costituire non solo figure professionali nei rispettivi ambiti <strong>di</strong><br />

operosità, ma soprattutto quello <strong>di</strong> proporsi come operatori culturali, stu<strong>di</strong>osi capaci<br />

<strong>di</strong> operare nell’ambito della ricerca e della sua metodologia.<br />

• Prof. Amedeo Belluzzi, DR in Storia dell’architettura <br />

• Prof. Antonio D’Auria [<strong>di</strong>rettore] DR in Progettazione <br />

• Prof. Mario De Stefano, DR in Materiali e strutture <br />

• Prof. Dora Liscia, DR in Storia dell’arte <br />

• Prof. Maria Chiara Torricelli, DR in Tecnologia <br />

4<br />

1<br />

dottorato <strong>di</strong> ricerca


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

seminari<br />

10 febbraio 2006<br />

Giornata <strong>di</strong> inaugurazione della<br />

Scuola Nazionale <strong>di</strong> Dottorato in<br />

“Scienze della Rappresentazione e del<br />

Rilievo” – Plesso <strong>di</strong>dattico <strong>di</strong> Santa Ver<strong>di</strong>ana<br />

2 febbraio 2006<br />

Inaugurazione anno accademico<br />

Aula Magna del Rettorato<br />

Prolusione <strong>di</strong> Giuseppe Galasso<br />

Identità nazionale e storia dell’arte<br />

italiana<br />

Leonardo Morlino<br />

3-8 luglio 2006<br />

Giornate della Scuola Nazionale <strong>di</strong> Dottorato<br />

in “Scienze della Rappresentazione<br />

e del Rilievo” – Biblioteca Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Progettazione dell’Architettura<br />

Laboratorio <strong>di</strong> rilievo<br />

Coor<strong>di</strong>natore: Emma Mandelli<br />

18-19 aprile 2007<br />

Seminario <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> - Biblioteca Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Progettazione dell’Architettura<br />

Architettura e musica<br />

Coor<strong>di</strong>natore: Emma Mandelli<br />

22 maggio 2007<br />

Conferenza Aula Magna Palazzo Vegni<br />

Mario Bevilacqua presenta<br />

L’architettura Dei Gesuiti una questione<br />

d’identità<br />

Richard Bösel<br />

8 maggio 2007<br />

Conferenza Aula Magna Palazzo Vegni<br />

Antonio D’Auria presenta<br />

Conservazione e recupero delle<br />

opere <strong>di</strong> Frank Lloyd Wright<br />

Alcune esperienze<br />

John Eifler<br />

Stu<strong>di</strong>o Eifler & associates <strong>di</strong> Chicago<br />

17 gennaio 2008<br />

Conferenza/Seminario<br />

Aula Magna Facoltà <strong>di</strong> Architettura<br />

Plesso Didattico <strong>di</strong> Santa Ver<strong>di</strong>ana<br />

Lisbona<br />

Modelli urbani e trasformazione dello<br />

spazio collettivo<br />

Joaquim Braizinha<br />

Direttore della Scuola <strong>di</strong> Architettura<br />

dell’Universidade de Lisboa<br />

18 aprile 2008<br />

Conferenza/Seminario<br />

Aula Magna Facoltà <strong>di</strong> Architettura<br />

Fabrizio Rossi Pro<strong>di</strong> introduce<br />

La cultura del progetto architettonico<br />

contemporaneo in Italia<br />

Carmen Andriani - Mauro Galantino<br />

26-28 giugno 2008<br />

Giornate della Scuola Nazionale <strong>di</strong> Dottorato<br />

in “Scienze della Rappresentazione<br />

e del Rilievo” – Biblioteca Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Progettazione dell’Architettura<br />

Firenze capitale<br />

Laboratorio <strong>di</strong> rilievo<br />

Coor<strong>di</strong>natore: Emma Mandelli<br />

5<br />

1<br />

dottorato <strong>di</strong> ricerca


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

evidenziazione delle funzioni interne ed<br />

esterne alle aree in<strong>di</strong>viduate (da effettuare<br />

nel secondo anno).<br />

2006<br />

Ricerche <strong>di</strong> ateneo<br />

or<strong>di</strong>nate secondo la sezione <strong>di</strong><br />

appartenenza del docente<br />

architettura e<br />

città<br />

Titolo della ricerca:<br />

Città europee del 21° secolo<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Macci Loris G. Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Tramonti Ulisse Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Baratelli Alberti Professore associato<br />

Zanirato Clau<strong>di</strong>o Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Novelli Nicoletta Docente a contratto<br />

Rosselli Alessandro Docente a contratto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Premessa<br />

In considerazione dell’importanza che<br />

l’inserimento ex novo - o la trasformazione<br />

- <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> attrezzature <strong>di</strong> trasporto<br />

come - ad esempio - le stazioni ferroviarie<br />

o portuali o aeroportuali ha comportato<br />

nella recente storia urbana per<br />

il tessuto costruito delle città, la ricerca<br />

verificherà complessivamente gli effetti<br />

progettuali e/o architettonici indotti (funzionali<br />

ed architettonici) in alcune situazione<br />

<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> e me<strong>di</strong>e città europee.<br />

Contenuti<br />

La ricerca - per quanto concerne l’intorno<br />

<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> infrastrutture <strong>di</strong> nuova realizzazione<br />

– ha esaminato nel primo anno<br />

le seguenti situazioni europee:<br />

1 - Madrid - Puerta de Atocha<br />

2 - Lille - Gare TGV Lille-Europe<br />

3 - Londra - King’s Cross<br />

4 - Monaco - Muenchen 21<br />

5 - Stoccarda - Stuttgart 21<br />

6 - Parigi - Gare d’Austerlitz<br />

Obiettivi<br />

L’esame delle situazioni in<strong>di</strong>cate si propone<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare ed analizzare sia le<br />

complessive funzioni (qualità e quantità)<br />

esistenti all’intorno delle localizzazioni<br />

citate sia <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare ed analizzare le<br />

trasformazioni architettoniche e funzionali<br />

pianificate e/o indotte nell’imme<strong>di</strong>ato<br />

intorno.<br />

Queste analisi concernono sia gli stati <strong>di</strong><br />

fatto che gli stati <strong>di</strong> progetto per offrire<br />

un «panorama analogico» <strong>di</strong> riflessione<br />

anche per le trasformazioni architettoniche<br />

in fieri - o le programmazioni urbanistiche<br />

- delle città italiane.<br />

Modalità operative<br />

La ricerca è stata sviluppata me<strong>di</strong>ante il<br />

reperimento dei materiali cartografici e<br />

documentari - relativi alle aree europee<br />

citate - e completata con la conoscenza<br />

me<strong>di</strong>ante sopralluoghi <strong>di</strong>retti sul campo<br />

e collaborazioni con le locali facoltà <strong>di</strong><br />

Architettura.<br />

Fasi <strong>di</strong> lavoro<br />

Fase A - reperimento del materiale cartografico<br />

e documentario delle aree urbane<br />

europee proposte e sopralluoghi sul<br />

campo (Effettuata nel primo anno <strong>di</strong> ricerca)<br />

Fase B - analisi qualitativa e quantitativa<br />

delle trasformazioni delle gran<strong>di</strong> infrastrutture<br />

e delle aree limitrofe (realizzate<br />

e/o progettate) (Effettuata nel primo<br />

anno <strong>di</strong> ricerca)<br />

Fase C - elaborazione e redazione <strong>di</strong><br />

schede relative alle trasformazioni con<br />

Titolo della ricerca:<br />

Nuove urbanità a margine tra città e territorio<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Paoli Piero Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Capestro Antonio Ricercatore<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Obiettivi<br />

L’obiettivo generale della ricerca è da<br />

inquadrare nell’ambito <strong>di</strong> riflessioni metodologiche<br />

per interventi progettuali, tra<br />

città e territorio, che indagano sulle seguenti<br />

tematiche strategiche per la riformulazione<br />

<strong>di</strong> criteri e proposte per il<br />

progetto urbano contemporaneo:<br />

a)sostenibilità nelle trasformazioni;<br />

b)reinterpretazione del patrimonio esistente<br />

e nuovi ruoli dei margini;<br />

c)complessità <strong>di</strong> valori nell’innovazione<br />

territoriale.<br />

Fasi<br />

La ricerca, non finalizzata a conclusioni<br />

solo <strong>di</strong> tipo teorico, si propone <strong>di</strong> sintetizzare<br />

le indagini sullo stato dell’arte,<br />

riferito a questi temi, con una proposta<br />

progettuale applicata ad un’area significativa<br />

nell’ambito <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> trasformazione<br />

urbano-territoriale e si struttura<br />

in due fasi.<br />

-Elaborazione <strong>di</strong> uno stato dell’arte e in<strong>di</strong>viduazione<br />

<strong>di</strong> nuovi temi progettuali.<br />

Articolazione <strong>di</strong> una antologia <strong>di</strong> progetti<br />

e realizzazioni in Italia e all’estero riletti<br />

come esempi significativi all’interno <strong>di</strong><br />

percorsi tematici. Tra i temi: il flusso<br />

come argomento progettuale che interpreta<br />

processualità e <strong>di</strong>namismo attuali,<br />

materialità e immaterialità in architettu-<br />

6<br />

ra e la sua costruenda immagine nel progetto<br />

urbano contemporaneo; il paesaggio,<br />

nuove immagini spaziali tra architettura<br />

e natura, il luogo del margine<br />

come nuova immagine <strong>di</strong> relazione; acqua<br />

e trasparenze, tecnologie, significati<br />

e suggestioni, gli spazi della sostenibilità,<br />

potenzialità, emozioni e semantica.<br />

-Verifica progettuale su un contesto urbano<br />

significativo.<br />

L’obiettivo dell’intervento progettuale è<br />

quello <strong>di</strong> ripensare il ruolo dell’area scelta<br />

tra riqualificazione e reinvenzione delle<br />

risorse per riformulare una rinnovata<br />

idea <strong>di</strong> luogo urbano che, ai margini <strong>di</strong><br />

più realtà, costituisce la propria identità<br />

attraverso la rifondazione <strong>di</strong> nuove opportunità<br />

spaziali, relazionali e semantiche<br />

che integrano i valori legati a innovazione<br />

e sostenibilità a quelli se<strong>di</strong>mentati<br />

nella morfologia e nella memoria del<br />

luogo.<br />

L’itinerario progettuale si articolerà attraverso:<br />

-la ricerca della struttura delle attivita’<br />

con lo scopo <strong>di</strong> chiarire relazioni, ruoli e<br />

potenzialità;<br />

-La focalizzazione <strong>di</strong> obiettivi e strategie<br />

d’intervento;<br />

-La ricerca della struttura dell’impianto<br />

spaziale con l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> nuovi temi<br />

<strong>di</strong> progetto nel contesto.<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento e risultati ottenuti<br />

Sullo stato dell’arte: prima archiviazione<br />

<strong>di</strong> progetti in ambito nazionale ed internazionale<br />

che evidenziano tematiche<br />

legate ai concetti <strong>di</strong> sostenibilità, complessità,<br />

contemporaneità.<br />

Approfon<strong>di</strong>menti progettuali, attraverso<br />

la metodologia proposta nella ricerca, su<br />

aree campione in ambito nazionale.<br />

In particolare sono state indagate due<br />

aree <strong>di</strong> margine nelle città <strong>di</strong> Firenze e<br />

Prato, sono in corso <strong>di</strong> elaborazione stu<strong>di</strong><br />

e progetti su città dell’Emilia Romagna e<br />

delle Marche, saranno valutate tematiche<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

simili nell’ambito <strong>di</strong> concorsi nazionali ed<br />

internazionali <strong>di</strong> Architettura.<br />

Titolo della ricerca:<br />

I parchi tecnologici e culturali della società<br />

me<strong>di</strong>oevale. Le abbazie cistercensi:<br />

organizazzione spaziale dell’architettura<br />

e dell’ambiente<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Pinagli Maria Gabriella Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Mignini Stefania Cultore della materia<br />

Angelini Leonardo Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

La ricerca nata con l’intento <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />

gli elementi propri del fenomeno cistercense<br />

in Europa, sia per ciò che riguarda<br />

gli aspetti dell’organizzazione<br />

spaziale che ambientale tendeva a rintracciare<br />

e a ri<strong>di</strong>segnare la presenza<br />

abbaziale dell’Or<strong>di</strong>ne nato a Citeaux<br />

costituita da una rete <strong>di</strong> relazioni che<br />

partendo dalla Borgogna si sovrapponeva<br />

prevalentemente all’area occidentale<br />

del nostro continente.<br />

Già dai primi stu<strong>di</strong> si cercava <strong>di</strong> dar conto<br />

della e<strong>di</strong>ficazione dell’abbazia come<br />

“scienza” del costruire che va dagli<br />

aspetti tipologici al quadrato bernar<strong>di</strong>no,<br />

alla modularità, ai possibili futuri<br />

ampliamenti, all’uso <strong>di</strong> tecnologie, <strong>di</strong><br />

materiali, allo stu<strong>di</strong>o della <strong>di</strong>namica dei<br />

flui<strong>di</strong> legato a questioni meccaniche,<br />

etc…. così come a problemi <strong>di</strong> ubicazione<br />

e orientamento dell’organismo monastico<br />

e delle grange come prime forme<br />

<strong>di</strong> attenzione ad una migliore qualità<br />

<strong>di</strong> vita (soleggiamento, illuminazione,<br />

ventilazione, etc.) soprattutto riferibili<br />

agli ambienti <strong>di</strong> lavoro piuttosto che a<br />

quelli della preghiera e dell’incontro comunitario.<br />

Tutto ciò si è continuamente<br />

coniugato con prefigurazioni <strong>di</strong> caratte-<br />

re biblico, teologico, simbolico se non<br />

esoterico nell’evocazione dell’abbazia<br />

come modello della “Civitas Dei” che <strong>di</strong>segna<br />

il suo “esserci” come metafora<br />

della Gerusalemme Celeste con una propria<br />

forma e struttura che, se da un lato<br />

richiama la “scienza dei numeri”, dall’altro<br />

vuole negare possibili influenze astrali.<br />

In realtà la rete delle presenze cistercensi<br />

non si ferma all’Europa occidentale<br />

perché via via permea <strong>di</strong> sé Scan<strong>di</strong>navia,<br />

Europa Orientale ed il mondo crociato<br />

nel vicino Oriente, dove il costruito<br />

non possiede le medesime “invarianti”<br />

proprie dell’abbazie, ma usa del bagaglio<br />

<strong>di</strong> conoscenze che l’Or<strong>di</strong>ne aveva<br />

assommato, verificato e <strong>di</strong>vulgato attraverso<br />

maestranze monastiche e laiche<br />

che si erano formate in veri e propri cantieri/scuola<br />

e da cui erano nate cattedrali,<br />

<strong>di</strong>fese urbane, castelli, e<strong>di</strong>fici pubblici,<br />

fattorie, mulini, regimazione <strong>di</strong> fiumi,<br />

etc.. E se è pur vero che nascono<br />

e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong>versi dall’abbazia e dalla grangia<br />

è altrettanto verificabile che l’impronta<br />

originaria, sganciata da una icnografia<br />

necessaria all’impianto <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong><br />

lavoro delle comunità monastiche, continua<br />

a guidare e contaminare i nuovi<br />

progetti attraverso le figure, i rapporti<br />

numerici, i moduli affermati anche e non<br />

solo della città me<strong>di</strong>evale nelle costruzioni<br />

civili e religiose.<br />

La ricerca ha, inoltre, dovuto porsi il problema<br />

<strong>di</strong> come in poco più <strong>di</strong> qui<strong>di</strong>ci decenni,<br />

questo fenomeno possa essersi<br />

prodotto e consolidato non solo per gli<br />

aspetti riguardanti la storia dell’architettura,<br />

ma anche in quelli dello sviluppo e<br />

della gestione del territorio, dell’economia,<br />

del paesaggio, etc.. In quelli che<br />

possono essere ritenuti i documenti fondativi<br />

dell’Or<strong>di</strong>ne, nei sermoni e nelle<br />

lettere <strong>di</strong> Bernardo si inaugura una Istituzione<br />

che, pur in consonanza con l’Or<strong>di</strong>ne<br />

benedettino nella riaffermazione<br />

dell’impegno <strong>di</strong> preghiera e <strong>di</strong> lavoro, la<br />

ricerca in<strong>di</strong>vidua forme organizzative<br />

generali e particolari estremamente<br />

avanzate all’interno della famiglia monastica<br />

(monaci, conversi, laici) che:<br />

- fanno corrispondere gerarchicamente<br />

responsabilità e competenze;<br />

- attraverso il sistema delle “filiazioni”<br />

(ciascuna nuova abbazia oltre ad adottare<br />

un regime autarchico deve fondare<br />

in pochi anni nuove abbazie e così via….):<br />

- esigono che ogni abbazia si autocostruisca<br />

e acquisisca territorio agrario da<br />

governarsi attraverso grange (deputate<br />

a colture e allevamenti, alla coduzione<br />

<strong>di</strong> mulini, <strong>di</strong> chiuse, marcite, miniere,<br />

cave, ferriere, opifici, luoghi <strong>di</strong> attracco<br />

e porti, etc..) in grado <strong>di</strong> generare prodotti<br />

ed economia utili alla famiglia monastica<br />

e in seguito da commercializzarsi<br />

sia nei vicini mercati che nei mercati<br />

europei;<br />

- sfuggono ai poteri locali accompagnando,<br />

sfruttando le popolazioni, ma certamente<br />

entrando in consonanza con lo<br />

sviluppo della società che mentre si affranca<br />

dal sistema feudale genera la<br />

nuova città;<br />

- istituiscono il Capitolo Generale che, a<br />

cadenze regolari, vede riuniti tutti gli<br />

Abati <strong>di</strong> ogni singolo monastero, ha il<br />

compito <strong>di</strong> decidere le politiche dell’Or<strong>di</strong>ne,<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>rimere controversie e si trasforma<br />

anche nel luogo <strong>di</strong> scambio delle<br />

nuove conoscenze e dei nuovi saperi.<br />

In sostanza è sembrato <strong>di</strong> capire che i<br />

Cistercensi lavorassero su due piani <strong>di</strong>stinti<br />

rappresentati dall’impegno nelle<br />

particolari realtà locali e, al contempo,<br />

avessero fatta propria l’idea che solo<br />

un’ampia rete <strong>di</strong> relazioni fuori dai propri<br />

territori potesse assicurare loro una<br />

crescita <strong>di</strong> pensiero e <strong>di</strong> operatività.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Le Figure dello Spazio Sacro<br />

7<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Ricci Andrea Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Cossu Cristiano Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Toni Ada Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Piatti Andrea Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Se come si era sostenuto all’atto dell’iniziale<br />

sintesi programmatica, è vero che<br />

la ricerca si costruisce sull’incontro tra<br />

la “funzionalità” liturgica e le figure dello<br />

spazio sacro, e si prefigge <strong>di</strong> perimetrare<br />

il “campo <strong>di</strong> esistenza” <strong>di</strong> possibili<br />

evoluzioni nella definizione compositiva<br />

<strong>di</strong> tali spazi, cioè entro i termini <strong>di</strong> riconoscibilità<br />

delle figure stesse, allora appare<br />

inevitabile partire da una vasta<br />

opera <strong>di</strong> classificazione e selezione critica<br />

dei materiali figurativi se<strong>di</strong>mentati<br />

nella storia.<br />

Parallelamente a tale fare <strong>di</strong> necessaria<br />

documentazione risulta già avviato un<br />

serrato programma <strong>di</strong> incontri e confronti<br />

<strong>di</strong> stu<strong>di</strong> che mirano a relazionare le<br />

evoluzioni figurative dello spazio sacro<br />

storico con l’interpretazione delle nuove<br />

esigenze del culto e dei mutati pesi simbolici<br />

dei cossidetti “fuochi liturgici”. Ciò<br />

permette <strong>di</strong> inquadrare il problema <strong>di</strong> una<br />

sperimentazione operativa condotta anche<br />

in sede <strong>di</strong>dattica, all’interno della prospettiva<br />

<strong>di</strong> una ricerca progettuale dove<br />

lo spazio rimane l’unico soggetto, comprendendo<br />

esso sia la riconoscibilità figurativa<br />

tra<strong>di</strong>zionale, sia la logica della<br />

nuova “funzionalità” liturgica.<br />

architettura e<br />

contesto<br />

Titolo della ricerca:<br />

Nuove tipologie residenziali<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Canepari Carlo Ricercatore<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Cioni Vincenzo Cultore della materia<br />

Dattilo Ugo Cultore della materia<br />

Galluzzi Lapo Cultore della materia<br />

Gui<strong>di</strong> Riccardo Cultore della materia<br />

Maestrelli Francesco Cultore della materia<br />

Zola Luigi Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

La ricerca vuole approfon<strong>di</strong>re con stu<strong>di</strong><br />

specifici ed esercitazioni compositive, i<br />

criteri per la lettura del contesto e la sua<br />

interpretazione progettuale nei <strong>di</strong>versi<br />

tipi <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento residenziale: centri<br />

storici, aree periferiche, zone agricole.<br />

Prima fase <strong>di</strong> ricerca: procedure per la<br />

conoscenza del contesto antropico.<br />

Letture specifiche dei <strong>di</strong>versi territori <strong>di</strong><br />

appartenenza ed esami comparativi dei<br />

<strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento. - I casi stu<strong>di</strong>o<br />

– Redazione <strong>di</strong> una sintetica scheda<br />

<strong>di</strong> lettura per ogni tipo <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento<br />

nella quale vengono descritte ed argomentate<br />

le analisi ritenute necessarie.<br />

Seconda fase <strong>di</strong> ricerca: procedure per<br />

la trasformazione del contesto antropico.<br />

Illustrazione <strong>di</strong> esempi significativi <strong>di</strong> intervento<br />

contestuale che abbiano come<br />

fine un inserimento compatibile senza<br />

negare l’attualità delle proprie motivazioni.<br />

Nella prospettiva dello sviluppo urbano<br />

sostenibile si intende inoltre sperimentare<br />

il “Riuso architettonico” come proce<strong>di</strong>mento<br />

ecologico nel rinnovamento<br />

urbano.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Scienza del territorio, morfologia urbana,<br />

tipologia e<strong>di</strong>lizia: teoria, metodo, letture,<br />

progetti<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Catal<strong>di</strong> Giancarlo Professore associato<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Introduzione al problema scientifico<br />

La necessità <strong>di</strong> fondazione <strong>di</strong> un nuovo<br />

ambito <strong>di</strong>sciplinare, che consenta la comprensione<br />

ai fini progettuali dei meccanismi<br />

che hanno processualmente determinato,<br />

alle varie scale, gli assetti attuali<br />

delle città e del territorio italiano.<br />

(cfr. G. Catal<strong>di</strong>, Per una scienza del territorio.<br />

Stu<strong>di</strong> e note, Firenze, 1977).<br />

Scopo della ricerca<br />

Il rior<strong>di</strong>no, la rappresentazione unificata<br />

<strong>di</strong>gitale e la lettura sistematica del materiale<br />

sparso ed eterogeneo elaborato<br />

nel corso delle precedenti ricerche sulle<br />

città e sul territorio italiano.<br />

Fasi<br />

1° fase: rior<strong>di</strong>no del materiale elaborato<br />

in precedenza. 2° fase: rappresentazione<br />

unificata dello stesso; 3° fase: rilettura<br />

sistematica, 4° fase: redazione<br />

finale per la pubblicazione.<br />

Risultati preve<strong>di</strong>bili della ricerca<br />

La <strong>di</strong>ffusione e il miglioramento delle<br />

conoscenze relative ai meccanismi <strong>di</strong><br />

formazione e <strong>di</strong> trasformazione delle città<br />

e del territorio italiano.<br />

Durata<br />

pluriennale<br />

Titolo della ricerca:<br />

Nuove parti urbane ed e<strong>di</strong>fici della istituzione/<br />

Segni, significati, linguaggio<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Cavallina Gianni Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Lambar<strong>di</strong> Stefano Cultore della materia<br />

Gasperini Massimo Cultore della materia<br />

Nicolosi Neri Cultore della materia<br />

Pastorini AlessandroCultore della materia<br />

Ruocco Angelo Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

I contenuti espressi nel modulo <strong>di</strong> richie-<br />

sta 2004, ovvero le attuali modalità operative<br />

nei riguar<strong>di</strong> del progetto, sui temi<br />

delle espansioni urbane, e, in special<br />

modo,sugli elementi primari,”e<strong>di</strong>fici dell’istituzione”,<br />

si sono valsi <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong><br />

ricerche compiute dai componenti il<br />

gruppo, e, parallelamente dei prodotti<br />

della <strong>di</strong>dattica. A questo proposito abbiamo<br />

operato con spirito scientifico sul<br />

“Laboratorio <strong>di</strong> Progettazione Architettonica<br />

III, per gli a.a. 2004-05 e 2005-06.<br />

I risultati delle “Ricerche <strong>di</strong> Progetto” interne<br />

ai laboratori sono stati raccolti nel<br />

testo “Nuove città e antichi segni”.<br />

Titolo della ricerca:<br />

La <strong>progettazione</strong> delle chiese nell’area fiorentina<br />

negli ultimi anni del novecento<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Degl’Innocenti Piero Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Rosetti Antonella Cultore della materia<br />

Di Nubila Lucia Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione <strong>di</strong> ricerca<br />

Sono stati effettuati i rilevamenti grafici<br />

delle chiese in<strong>di</strong>cate nella domanda dell’anno<br />

scorso e che, in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tempo,<br />

erano:<br />

- chiesa <strong>di</strong> San Giorgio a Colonica - Prato<br />

- chiesa <strong>di</strong> San Pietro a Galciana - Prato<br />

- chiesa <strong>di</strong> Gesù Divin Lavoratore - Prato<br />

- chiesa <strong>di</strong> Sant’Antonio da Padova - Vernio<br />

- chiesa <strong>di</strong> Sant’Antonio Maria Pucci - Vernio<br />

- chiesa della Sacra Famiglia - Prato<br />

- chiesa <strong>di</strong> Santa Maria a Camonti - Cavriglia<br />

- chiesa <strong>di</strong> San Giuseppe al Passo dei<br />

Pecorai - Greve<br />

- chiesa <strong>di</strong> Santa Maria a Pestello – Centro<br />

Ave dei Focolarini a Loppiano<br />

- chiesa <strong>di</strong> San Martino a Serravalle -<br />

8<br />

Empoli<br />

- chiesa <strong>di</strong> Santa Maria a Quarto - Bagno<br />

a Ripoli.<br />

Si tratta come già evidenziato in precedenza<br />

<strong>di</strong> alcune delle chiese che sono<br />

state realizzate nell’area <strong>di</strong> ricerca (le<br />

<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Firenze, Prato e Fiesole), più<br />

alcune altre delle quali non si era trovato<br />

materiale o che per vari motivi non<br />

erano state precedentemente rilevate.<br />

Circa 20 chiese sono risultate <strong>di</strong> scarso<br />

interesse, o trasformate, o demolite<br />

oppure anche <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile accessibilità, per<br />

vari motivi (reperibilità del sacerdote titolare,<br />

orari <strong>di</strong> apertura al culto ecc.).<br />

Principali risultati ottenuti<br />

Le chiese sopra descritte sono andate ad<br />

aggiungersi alle altre stu<strong>di</strong>ate e rilevate<br />

in precedenza. Attualmente si ha l’elaborazione<br />

<strong>di</strong> circa 80 chiese su circa 100 la<br />

cui costruzione è segnalata nel periodo<br />

che interessa la ricerca. Il lavoro fatto ha<br />

riguardato la raccolta <strong>di</strong> notizie sulla realizzazione<br />

<strong>di</strong> ciascun e<strong>di</strong>ficio, l’esecuzione<br />

<strong>di</strong> foto, il rilevamento e la successiva<br />

restituzione con <strong>di</strong>segno su supporto<br />

magnetico con livello <strong>di</strong> definizione corrispondente<br />

alla scala <strong>di</strong> 1:200. Inoltre è<br />

in corso la definizione della pubblicazione<br />

con la Firenze University Press.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Recupero Urbano e Progetto Architettonico<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Di Cristina Bnedetto Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Chieffi Stefano Professore associato<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

La cultura del recupero urbano, che è<br />

stata un riferimento importante per il<br />

progetto <strong>di</strong> architettura negli ultimi tre-<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

ta anni del Novecento, ha mo<strong>di</strong>ficato, a<br />

fine secolo, i suoi contenuti e i suoi obiettivi.<br />

All’idea <strong>di</strong> riqualificazione <strong>di</strong>ffusa si<br />

è sostutuita l’idea <strong>di</strong> una rigenerazione<br />

puntuale <strong>di</strong> alcune parti delle città che,<br />

attraverso l’architettura, si presenta al<br />

pubblico per ottenerne il consenso. Ciò<br />

ha cambiato il valore del progetto ed il<br />

compito degli architetti.<br />

I progetti degli ultimi anni testimoniano<br />

efficacemente la portata e le conseguenze<br />

<strong>di</strong> questo mutamento.<br />

Scopo e fasi della ricerca<br />

Si intende documentare quale ruolo è<br />

svolto dal progetto <strong>di</strong> architettura nei<br />

programmi <strong>di</strong> rinnovo urbano, in quali<br />

fasi interviene, quanto incide nella formulazione<br />

dei programmi, nella loro presentazione<br />

al pubblico e nella loro attuazione.<br />

E’ prevista una prima fase <strong>di</strong> lettura dei<br />

documenti pubblicati sui principali progetti<br />

<strong>di</strong> recupero realizzati nell’ultimo<br />

decennio e una seconda fase <strong>di</strong> selezione<br />

<strong>di</strong> alcuni casi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o significativi.<br />

Metodologia<br />

I casi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o selezionati saranno messi<br />

a confronto utilizzando appropriati<br />

meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> valutazione.<br />

Risultati preve<strong>di</strong>bili<br />

Una rassegna preliminare <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong><br />

recupero urbano seguita dalla presentazione<br />

dei casi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o in esame.<br />

Durata<br />

Annuale.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Firenze: la città degli stranieri e il cimitero<br />

degli Allori<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Gobbi Sica Grazia Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Crestini Enzo Ricercatore<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

La ricerca si propone <strong>di</strong> offrire da una<br />

ine<strong>di</strong>ta angolazione la lettura <strong>di</strong> un “uso”<br />

della città che nel XIX secolo vene fatto<br />

dalla nutrita colonia <strong>di</strong> residenti stranieri.<br />

Il cimitero degli Allori, uno dei due<br />

cimiteri evangelici <strong>di</strong> Firenze, aperto dopo<br />

la chiusura del primo, quello cosiddetto<br />

degli Inglesi a piazza Donatello, è la testimonianza<br />

ultima dei numerosissimi<br />

forestieri che attratti dal mito della città,<br />

in fuga dagli orrori della civiltà industriale<br />

scelsero Firenze come <strong>di</strong>mora d’elezione.<br />

Stu<strong>di</strong>are il cimitero e i personaggi<br />

che vi sono sepolti significa dunque non<br />

solo analizzare il luogo cimiteriale connotato<br />

dalla presenza <strong>di</strong> opere d’arte,<br />

richiami simbolici tipici della cultura figurativa<br />

del periodo fra otto e novecento,<br />

ma anche rievocare una parte non<br />

irrilevante della vita urbana fiorentina<br />

dello stesso periodo.<br />

I fon<strong>di</strong> archivistici del cimitero evangelico,<br />

delle chiese protestanti, gli archivi<br />

fotografici pubblici e privati, la British<br />

Library e l’Archivio Romantico del Gabinetto<br />

Viesseux, alcuni archivi privati sono<br />

i punti da cui muove la ricerca iniziata<br />

nell’anno 2004-2005. Lo stato d’avanzamento<br />

della ricerca, la cui conclusione è<br />

prevista nel prossimo biennio, riguarda<br />

il completamento della ricognizione nell’archivio<br />

del cimitero degli Allori e la<br />

consultazione completa dei registri delle<br />

sepolture la schedatura fotografica e<br />

l’allestimento delle schede analitiche.<br />

Una restituzione sintetica del lavoro verrà<br />

presentata al convegno internazionale<br />

“Monumental Cemeteries: knowledge,<br />

Conservation, Restyling and Innovation”<br />

tenuto a Modena dal 3 al 5 maggio 2006<br />

sotto il patrocinio dell’Unesco e dell’Association<br />

of Significant Cemeteries in<br />

Europe ASCE.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Lettura dell’e<strong>di</strong>lizia speciale nell’area italiana.<br />

Analisi comparata dei <strong>di</strong>versi filoni<br />

tipologici dell’architettura dalle matrici<br />

originarie al movimento moderno<br />

Responsabie dell’unità operativa:<br />

Maffei Gian Luigi Professore associato<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Inten<strong>di</strong>amo per e<strong>di</strong>lizia specialistica tutti<br />

quegli e<strong>di</strong>fici che spiccano dal contesto<br />

del costruito e costituiscono le emergenze<br />

quali i palazzi, le chiese, i conventi, i teatri,<br />

gli ospedali, ecc. e cioè quegli elementi<br />

<strong>di</strong> qualificazione urbana che chiamiamo<br />

servizi.<br />

Si vuole ricostruire la <strong>di</strong>alettica che ha<br />

portato all’attuale complessità <strong>di</strong> questi<br />

e<strong>di</strong>fici dalle matrici originarie comuni con<br />

l’e<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> base residenziale. L’unica <strong>di</strong>fferenza<br />

con l’e<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> base è che negli<br />

e<strong>di</strong>fici speciali va considerata l’intenzionalità<br />

del progettista e il portato culturale<br />

<strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici precedenti che sono <strong>di</strong> modelli<br />

per i successivi.<br />

Pertanto è importante eseguire una lettura<br />

il più possibile significativa, per aree<br />

culturali omogenee, dell’insieme <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici<br />

che abbiano la stessa destinazione<br />

per costruirne un processo evolutivo<br />

dalle matrici al Movimento Moderno così<br />

da poter in<strong>di</strong>viduare i caratteri tipologici<br />

permanenti e le variazioni via via successive<br />

che hanno determinato le <strong>di</strong>fferenziazioni<br />

<strong>di</strong>acroniche.<br />

Proprio per facilitare la comprensione <strong>di</strong><br />

ciascun e<strong>di</strong>ficio all’interno del singolo<br />

processo tipologico si andrà a raggruppare<br />

gli e<strong>di</strong>fici a seconda della costanza<br />

<strong>di</strong> specializzazione in categorie <strong>di</strong>stinte<br />

a posteriori cioè per “filoni tipologici”.<br />

Fasi della ricerca<br />

Collazione <strong>di</strong> esempi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici speciali dei<br />

<strong>di</strong>versi filoni, nella stessa scala, nume-<br />

9<br />

rosi e rappresentativi e costruzione del<br />

processo.<br />

Lettura critica delle componenti compositive<br />

identificanti il filone stesso e costruzione<br />

<strong>di</strong> metodo <strong>di</strong> comprensione finalizzato<br />

alla <strong>progettazione</strong> degli stessi.<br />

Durata<br />

Si prevedono due annualità <strong>di</strong> ricerca finalizzate:<br />

la prima alla raccolta del materiale<br />

e la seconda per trarne le debite<br />

conclusioni teoriche, metodologiche e<br />

operative.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il castello <strong>di</strong> Shawbak (Giordania): dalla<br />

ricerca all’intervento <strong>di</strong> restauro<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Mocenni Carlo Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

:<br />

Mocenni Lodovico Architettto<br />

So<strong>di</strong> Enrico Ingegnere<br />

Lanfranchi Maria R. Restauratrice<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Il progetto si pone come prima fase <strong>di</strong><br />

sintesi e <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> alcuni dei<br />

temi già affrontati nell’ambito del progetto<br />

strategico che ha principalmente<br />

interessato lo stu<strong>di</strong>o, il rilievo e il restauro<br />

dei castelli crociati dell’area <strong>di</strong> Petra, in<br />

Giordania. Alla luce <strong>di</strong> quanto acquisito<br />

lungo un percorso <strong>di</strong> ricerca pluriennale,<br />

sono apparse sempre più evidenti le<br />

problematiche relative all’effettivo ruolo<br />

che l’esperienza crociata, già a partire<br />

dalle prime realizzazioni – l’area <strong>di</strong> Petra,<br />

con i castelli <strong>di</strong> al- Wu’ayra, al-Habis,<br />

Zibb-atouf e la fortezza reale <strong>di</strong><br />

Shawbak, ne contiene alcune fra le più<br />

importanti, sia sul piano documentario,<br />

sia sul piano conservativo – rappresentò<br />

per l’evoluzione della fortificazioni<br />

europee. A <strong>di</strong>retto contatto con i castra<br />

romano-bizantini e con i castelli arabi,<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

spinti da ine<strong>di</strong>te esigenze <strong>di</strong> carattere<br />

strategico ed e<strong>di</strong>lizio oltre che da gravi<br />

problemi <strong>di</strong> natura climatica, i crociati<br />

affinarono le loro tecniche, anche per<br />

tenersi al passo con le armi e le macchine<br />

d’asse<strong>di</strong>o degli arabi, assai progre<strong>di</strong>te<br />

e in costante evoluzione. I loro architetti,<br />

in gran parte francesi – la Francia,<br />

a quel tempo, era la nazione certamente<br />

più avanzata in tal campo, come <strong>di</strong>mostrano<br />

le <strong>di</strong>fese visigote <strong>di</strong> Carcassonne<br />

o i primi dongioni normanni <strong>di</strong><br />

Langeais o <strong>di</strong> Chateau Gaillard - nell’intento<br />

<strong>di</strong> creare presi<strong>di</strong> inespugnabili,<br />

adottarono nuove soluzioni – mura sempre<br />

più alte e spesse, vasti ambienti interrati<br />

e intercomunicanti, camminamenti<br />

protetti, torri cavaliere, ca<strong>di</strong>toie inclinate<br />

e in pietra, torri semicilindriche<br />

sporgenti, ponti levatoi a più campate,<br />

gran<strong>di</strong> cisterne, etc.– che successivamente<br />

vennero introdotte anche in Europa.<br />

Tali soluzioni, <strong>di</strong> fatto, consentirono<br />

il controllo militare e strategico <strong>di</strong><br />

vaste aree territoriali e il conseguente<br />

rafforzamento delle gran<strong>di</strong> signorie feudali,<br />

proprio mentre, in Occidente, si avviava<br />

la prima grande ripresa dell’economia<br />

agraria.L’impianto metodologico<br />

della ricerca si basa, dunque, su una una<br />

lettura comparata dei caratteri costruttivi<br />

e tipologici <strong>di</strong> alcune fortificazioni<br />

europee databili fra l’XI e il XIII secolo,<br />

mettendoli a confronto con quelli raccolti<br />

nelle indagini fin qui effettuate sui castelli<br />

della Transgiordania.<br />

Sul piano operativo, partendo dalla raccolta<br />

sistematica dei dati già acquisiti nel<br />

corso delle precedenti ricerche, sia archeologiche<br />

che <strong>di</strong> rilevazione architettonica,<br />

si rende necessario un ampliamento<br />

del campo. In particolare, si tratta<br />

<strong>di</strong> focalizzare, tramite un’accurata<br />

anamnesi critica e documentaria, alcuni<br />

esempi <strong>di</strong> fortificazioni europee, in particolare<br />

francesi e italiane, i cui caratte-<br />

ri, sia sul piano tipologico sia su quello<br />

architettonico, offrono spunti significativi<br />

al tema della ricerca. Al riguardo si<br />

prevede <strong>di</strong> avviare una fase <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e<br />

analisi <strong>di</strong>retta su alcuni castelli dell’area<br />

me<strong>di</strong>terranea europea –in particolare<br />

Carcassonne, Langeais, Chateau Gaillard,<br />

Coucy, Aigues Mortes in Francia,<br />

Pfeffengen in Svizzera, Gand in Belgio,<br />

Castello San Severino in Italia-, da effettuarsi<br />

in stretto collegamento con le<br />

ricerche svolte in campo archeologico<br />

(“archelogia del costruito” e “archelogia<br />

ambientale”) relative all’area centro-settentrionale<br />

e insulare della Toscana e in<br />

collaborazione operativa con il settore<br />

<strong>di</strong> rilevazione architettonica. Nel contempo<br />

si renderanno necessarie specifiche<br />

e puntuali verifiche anche su alcune fortificazioni<br />

crociate e arabe <strong>di</strong> area me<strong>di</strong>orientale,<br />

in particolare in Siria e in<br />

Israele.<br />

Si rende ora neccessario anche procedere<br />

ad affrontare i seguenti temi:<br />

- Analisi dei risultati acquisiti e approfon<strong>di</strong>mento<br />

storico critico degli aspetti<br />

formali e tipologici dell’architettura dei<br />

crociati in Transgiordania.<br />

- Approfon<strong>di</strong>mento storico critico degli<br />

aspetti formali e tipologici dei castelli<br />

europei fra l’XI e il XIII secolo, in funzione<br />

dell’evolversi dei sistemi fortificati<br />

dell’Occidente.<br />

- Rilevazione grafica e fotografica <strong>di</strong> alcune<br />

architetture fortificate sia in Europa<br />

che nel vicino Oriente, o parti <strong>di</strong> esse.<br />

- Catalogazione ed esecuzione <strong>di</strong> planimetrie<br />

dell’area della Transgiordania<br />

meri<strong>di</strong>onale gravitante attorno alla valle<br />

<strong>di</strong> Petra e al castello <strong>di</strong> Shawbak, finalizzate<br />

all’analisi dell’evoluzione storica del<br />

sito.<br />

- Redazione <strong>di</strong> relazioni e tavole relative<br />

alla documentazione delle fasi costruttive<br />

del castello <strong>di</strong> Shawbak.<br />

- Redazione <strong>di</strong> tavole grafiche <strong>di</strong>gitali<br />

consistenti in planimetrie, piante, prospetti,<br />

sezioni e assonometrie finalizzate<br />

al progetto <strong>di</strong> restauro del castello <strong>di</strong><br />

Shawbak.<br />

La durata presunta e <strong>di</strong> circa due anni.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Avanguar<strong>di</strong>a e/o tra<strong>di</strong>zione<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Natalini Adolfo Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Arrigoni Fabrizio F.V. Ricercatore<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

La ricerca si compone <strong>di</strong> due parti: una<br />

storica e una progettuale. La prima mette<br />

a confronto architetture tra<strong>di</strong>zionali ed<br />

architetture sperimentali del ‘900 focalizzandosi<br />

su casi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o fiorentini come<br />

il quartiere dell’Isolotto e il tiere <strong>di</strong> Sorgane,<br />

giungendo ad analizzare il confronto<br />

e scontro attuale tra le due tendenze.<br />

La seconda documenta una serie <strong>di</strong> risposte<br />

progettuali raccolte nei laboratori<br />

<strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> I e IV ad alcuni temi<br />

<strong>di</strong> inserimenti in contesti storici e in aree<br />

industriali <strong>di</strong>smesse. Scopo della ricerca<br />

è quello <strong>di</strong> ricostruire una prospettiva<br />

storica, realistica ed equilibrata, dell’architettura<br />

moderna e contemporanea e,<br />

nello stesso tempo, in<strong>di</strong>care possibili strategie<br />

progettuali per rispondere alle richieste<br />

del mondo reale. La durata della<br />

ricerca è triennale.<br />

Avanguar<strong>di</strong>a e/o tra<strong>di</strong>zione, una nota<br />

Le architetture che ci circondano nel<br />

mondo reale sono architetture classiche<br />

(i monumenti), architetture tra<strong>di</strong>zionali<br />

(il tessuto abitativo) e qualche rarissima<br />

architettura sperimentale. Quelle del<br />

mondo virtuale (cartaceo o <strong>di</strong>gitale dei<br />

libri e delle riviste) sono architetture sperimentali<br />

e in misura minore classiche.<br />

L’architettura tra<strong>di</strong>zionale appare solo nei<br />

10<br />

libri illustrati <strong>di</strong> geografia e viaggi, raramente<br />

nei testi degli urbanisti e degli<br />

antropologi. E’ come se il mondo come<br />

è stato e come deve essere in una logica<br />

<strong>di</strong> necessaria continuità si contrapponesse<br />

un mondo <strong>di</strong> carta generato dalla<br />

volontà d’essere <strong>di</strong>verso. E’ come se gli<br />

architetti volessero metter continuamente<br />

in crisi le opere realizzate con le nuove,<br />

affermando continuamente la volontà<br />

del nuovo invece della volontà <strong>di</strong> continuità.<br />

Sembra che solo il nuovo sia portatore<br />

<strong>di</strong> valori o meglio, che il nuovo<br />

sia l’unico valore. “E’ del poeta il fin la<br />

meraviglia e chi non sa meravigliar vada<br />

alla striglia” (Metastasio, Ariette).<br />

L’architettura tra<strong>di</strong>zionale costituisce la<br />

stragrande maggioranza del panorama<br />

costruito. L’architettura d’avanguar<strong>di</strong>a è<br />

solo una piccolissima quantità. L’architettura<br />

tra<strong>di</strong>zionale è la norma, quella<br />

d’avanguar<strong>di</strong>a è l’eccezione. La qualità<br />

dell’architettura tra<strong>di</strong>zionale è in molti<br />

casi così bassa da non poter essere considerata<br />

architettura ma solo e<strong>di</strong>lizia. In<br />

alcuni casi <strong>di</strong> qualità alta l’architettura si<br />

presenta come appropriata ai luoghi, alla<br />

storia, al gruppo socioculturale per cui<br />

si costruisce; è un’architettura solida,<br />

utile, bella e che convive <strong>di</strong>gnitosamente<br />

con le altre architetture producendo<br />

strade, città, e in generale luoghi che<br />

rendono la vita più piacevole. L’architettura<br />

d’avanguar<strong>di</strong>a per la sua natura<br />

sperimentale va spesso contro a fallimenti<br />

clamorosi, producendo <strong>di</strong>sastri.<br />

Quando poi l’impegno e la bravura degli<br />

architetti porta al successo l’esperimento,<br />

ne escono e<strong>di</strong>fici eccezionali che sono<br />

a volte belli, a volte soli<strong>di</strong>, a volte utili<br />

ma raramente tutte tre le cose insieme<br />

e sempre in contrasto con l’ambiente circostante.<br />

Infine, quando l’esperimento<br />

è riuscito è <strong>di</strong>fficile <strong>di</strong>mostrarne la necessità.<br />

Guardando le riviste e i libri sembra che<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

l’architettura d’avanguar<strong>di</strong>a sia l’unica<br />

esistente mentre quella tra<strong>di</strong>zionale sia<br />

scomparsa. Al contrario, l’architettura<br />

tra<strong>di</strong>zionale esiste e non ha bisogno <strong>di</strong><br />

guadagnar terreno nella realtà, ma casomai<br />

solo <strong>di</strong> riconquistare il suo posto<br />

nell’universo me<strong>di</strong>atico. Le storie e le riviste<br />

dell’architettura assomigliano sempre<br />

più alle cronache dei giornali, interessandosi<br />

solo delle novità, perché solo<br />

la novità fa notizia (come i <strong>di</strong>sastri, i delitti<br />

e le guerre)… L’architettura tra<strong>di</strong>zionale<br />

guadagnerà terreno solo quando cesserà<br />

questa voglia sensazionalista <strong>di</strong> notizie:<br />

abbiamo un <strong>di</strong>sperato bisogno <strong>di</strong><br />

normalità.<br />

Abbiamo bisogno <strong>di</strong> architetture appropriate<br />

ai luoghi e agli abitanti, resistenti<br />

al tempo e alle mode, rassicuranti contro<br />

il transito veloce del tempo per proteggerci<br />

dalle offese delle stagioni e degli<br />

uomini. Abbiamo bisogno <strong>di</strong> architetture<br />

solide, protettive, rassicuranti, <strong>di</strong> architetture<br />

<strong>di</strong>gnitose e civili. Abbiamo bisogno<br />

<strong>di</strong> luoghi la cui forma nasca lentamente<br />

nel tempo attraverso i bisogni e i<br />

desideri. Naturalmente la costruzione<br />

tra<strong>di</strong>zionale può contenere tutte le necessarie<br />

innovazioni tecnologiche che<br />

rendono la vita più facile, mentre una<br />

costruzione d’avanguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong>fficilmente<br />

può incorporare la necessità e la memoria.<br />

L’avanguar<strong>di</strong>a, con la sua vocazione liberatoria<br />

e <strong>di</strong>struttiva, costruisce sull’oblio<br />

(amnesia). L’architettura tra<strong>di</strong>zionale<br />

non cerca il pittoresco né il falso<br />

antico, ma usa il linguaggio consolidato<br />

della tra<strong>di</strong>zione innestandovi il nuovo<br />

quando è necessario. L’architettura della<br />

tra<strong>di</strong>zione non è quella <strong>di</strong> Disneyworld<br />

o dei villaggi turistici…<br />

I maggiori architetti europei (Lutyens,<br />

Perret, Berlage, Asplund, Muzio, Berens,<br />

Aalto…) hanno <strong>di</strong>mostrato come si possa<br />

costruire utilizzando l’antico e il nuo-<br />

vo. I limiti sono quelli imposti dalla necessità.<br />

L’architettura della tra<strong>di</strong>zione si<br />

propone <strong>di</strong> costruire luoghi dove gli esseri<br />

umani si sentano a casa o, per <strong>di</strong>rla<br />

con Heiddegger, “pacificati sulla terra<br />

sotto il cielo”.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il linguaggio architettonico della architettura<br />

solare con l’integrazione <strong>di</strong> tecnologie<br />

per le energie rinnovabili nella<br />

<strong>progettazione</strong> bioclimatica<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Puccetti Paolo Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Del Signore Giovanni Esperto<br />

Giannini Luca Architetto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

La ricerca si orienta pricipalmente nella<br />

raccolta, analisi e catalogazione <strong>di</strong> progetti<br />

e <strong>di</strong> soluzioni architettoniche <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici<br />

realizzati in Italia e in Europa, che<br />

integrano tecnologie solari e bioclimatiche<br />

sempre più innovative.<br />

Tale integrazione architettonica <strong>di</strong> sistemi<br />

per la captazione dell’energia solare<br />

nell’e<strong>di</strong>lizia corrente e nelle realizzazioni<br />

architettoniche sia a piccola che a<br />

grande scala sta avendo nei tempi recenti<br />

una accelerazione notevole, dovuta<br />

sia alla maggiore sensibilità della committenza<br />

pubblica che privata verso temi<br />

<strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a ambientale, sia alla sempre<br />

maggiore <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> incentivi<br />

economici, da parte <strong>di</strong> istituzioni nazionali<br />

e comunitarie per tali installazioni.<br />

Oggi più che mai, con l’entrata in vigore,<br />

delle cosiddette “tariffe incentivanti”<br />

dei sistemi fotovoltaici negli e<strong>di</strong>fici (D.M.<br />

06.02.2006 e “conto energia”), è <strong>di</strong><br />

estrema attualità affrontare il problema<br />

<strong>di</strong> verificare la qualità architettonica dell’architettura<br />

cosiddetta “solare”, che<br />

spesso si manifesta con interventi “pe-<br />

santi” sul piano formale, che compromettono<br />

l’equilibrio compositivo dell’e<strong>di</strong>ficio<br />

e a volte impongono uno specifico linguaggio<br />

architettonico. La ricerca prosegue<br />

nell’analisi e nella documentazione<br />

<strong>di</strong> esempi realizzati in Italia e in Europa,<br />

i quali presentino soluzioni <strong>di</strong> integrazione<br />

architettonica, che siano riuscite<br />

conformi e corenti con il linguaggio architettonico<br />

dell’opera. Saranno raccolte<br />

e classificate numerose immagini e<br />

schede tecniche <strong>di</strong> realizzazioni fatte.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Centro storico e priferia - Metodologia<br />

<strong>di</strong> lettura comparata e d’intervento<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Stefanelli Virginia Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Bascherini Enrico Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Maglio Andrea Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

La ricerca approda dopo anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e<br />

verifica a determinare due campi <strong>di</strong> ricerca<br />

“i centri storici” e “La periferia”.<br />

Il tema “Centri Storici” si contrappone<br />

al tema della “ Periferia” come provocazione<br />

alla cultura architettonica ed urbanistica<br />

contemporanea che ha generato<br />

periferia e luoghi anonimi e privi <strong>di</strong><br />

identità. Misurarsi con una realtà fisica,<br />

sociale, economica ove l’Architettura<br />

coincide con l’Urbanistica (il Centro Storico)<br />

, permette la formulazione <strong>di</strong> una<br />

lettura dei luoghi portatori <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ci genetici<br />

che comparati con la costruzione<br />

della città contemporanea ( in particolare<br />

la periferia) ci permette <strong>di</strong> confron<br />

tare la qualità <strong>di</strong> questi due spazi.<br />

La “lettura critica comparata” (città antica-città<br />

contemporanea) è momento fondamentale<br />

per la comprensione sia dello<br />

spazio storico che della periferia moderna.<br />

11<br />

Fondamentale è l’attuazione <strong>di</strong> una metodologia<br />

<strong>di</strong> lettura che permette <strong>di</strong> penetrare<br />

<strong>di</strong>rettamente nel co<strong>di</strong>ce genetico<br />

dei luoghi; una lettura che dal generale<br />

va al particolare attraverso la lettura<br />

delle scale sistemiche (dal territorio<br />

al portato materico).<br />

Il risultato <strong>di</strong> questo atteggiamento metodologico<br />

<strong>di</strong> lettura permette <strong>di</strong> proporre<br />

un progetto che contenga tutti gli elementi<br />

del co<strong>di</strong>ce genetico.<br />

La ricerca che in parte è già avviata sulla<br />

scia <strong>di</strong> tesi <strong>di</strong> Laurea e corsi del Laboratorio<br />

<strong>di</strong> Progettazione architettonica<br />

III, viene articolata in due parti e <strong>di</strong>visibile<br />

quin<strong>di</strong> in due anni.<br />

Il primo anno, coincidente con la prima<br />

fase <strong>di</strong> ricerca, propone <strong>di</strong> pubblicare<br />

quello che già è stato indagato, in particolare<br />

alcuni esempi <strong>di</strong> lettura e progetto<br />

nei centri storici minori.<br />

Una seconda fase, coincidente con il secondo<br />

anno <strong>di</strong> ricerca, si propone <strong>di</strong> intervenire<br />

sulla città contemporanea (periferia),<br />

ovviamente tramite la “lettura<br />

critica”.<br />

architettura e<br />

<strong>di</strong>segno<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il rilievo dell’orientamento degli e<strong>di</strong>fici<br />

in relazione alla luce solare<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Aterini Barbara Ricercatore<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

L’indagine e l’analisi dell’orientamento dei<br />

monumenti ha lo scopo <strong>di</strong> analizzare il<br />

protocollo del cantiere, partendo dalla<br />

considerazione che l’orientamento riferito<br />

alla luce solare era un riferimento fondamentale<br />

dei costruttori antichi.<br />

La ricerca già iniziata con i rilievi a San<br />

Galgano in Val <strong>di</strong> Merse (Si) e poi applicata<br />

nel corso della spe<strong>di</strong>zione in Francia<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

al castello normanno <strong>di</strong> Gisors, è attualmente<br />

in fase <strong>di</strong> verifica. Inoltre si sta<br />

stu<strong>di</strong>ando sotto questo aspetto anche il<br />

Castello <strong>di</strong> Federico II a Prato.<br />

I presupposti <strong>di</strong> questo lavoro sono stati<br />

presentati al Seminario <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>, Dall’architettura<br />

concreta al modello immateriale:<br />

ll rilievo <strong>di</strong>gitale nelle sue valenze<br />

euristiche, 30 aprile 2004, Reggio Calabria<br />

e pubblicato negli Atti (a cura <strong>di</strong> Varia<br />

Macrì) Laruffa E<strong>di</strong>tore.<br />

Inoltre, per quanto riguarda l’esperienza<br />

a Gisors, sul volume <strong>di</strong> Marco Bini, IL<br />

Castello <strong>di</strong> Gisors. Resoconto della Campagna<br />

<strong>di</strong> Rilievo per una Ricerca Tipologica<br />

e Funzionale, n. 2 collana <strong>di</strong> Architettura<br />

Me<strong>di</strong>oevale: Castelli-stu<strong>di</strong> e rilievi,<br />

Alinea e<strong>di</strong>trice, Firenze giugno 2005<br />

è stato pubblicato un articolo esplicativo<br />

del lavoro <strong>di</strong> levata dell’orientamento al<br />

castello normanno.<br />

Questo argomento è anche oggetto dell’articolo:<br />

L’orientamento dei siti: un’indagine per<br />

il rilievo critico che sarà presentato dalla<br />

sottoscritta al Convegno Aspetti dell’Incastellamento<br />

in Val <strong>di</strong> Chiana.<br />

La ricerca sarà applicata a più strutture<br />

bizantino-me<strong>di</strong>oevali per operare confronti<br />

e stabilire quali fossero le regole<br />

seguite dai costruttori antichi.<br />

La restituzione dei risultati prevede anche<br />

una pubblicazione e la realizzazione<br />

<strong>di</strong> tavole esplicative finalizzate ad una<br />

mostra.<br />

Tempo previsto 24 mesi.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Infrastrutture urbane e infrastrutture<br />

territoriali nella Toscana del trecento<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Bartoli M. Teresa Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Fossi Elena Assegnista <strong>di</strong> ricerca<br />

Mele Giampiero Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

La ricerca sul ruolo dei conventi fiorentini<br />

condotta negli anni precedenti ha evidenziato<br />

il ricorso a strategie <strong>di</strong> progetto<br />

urbano inattese, affidate a rigorosi<br />

meto<strong>di</strong> topografici, che implicano l’uso<br />

<strong>di</strong> strumenti e <strong>di</strong> nozioni scientifiche, che<br />

la storiografia corrente attribuisce a<br />

momenti storici successivi.<br />

Ne emerge l’ipotesi <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segno urbano,<br />

organizzato attraverso la <strong>di</strong>stribuzione<br />

dei gran<strong>di</strong> conventi, appoggiato a <strong>di</strong>agrammi<br />

geometrici fondamentali, messi<br />

in atto con percorsi operativi <strong>di</strong> carattere<br />

moderno, anticipatori della topografia<br />

strumentale.<br />

Osservando alcuni eventi del territorio<br />

fiorentino e, più largamente, toscano, si<br />

evidenziano circostanze che possono<br />

essere ricondotte al ricorso agli stessi<br />

meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavoro, su scala ancora più<br />

grande, con implicazioni sulle forme e<br />

gli assetti del paesaggio.<br />

La ricerca si propone <strong>di</strong> dare sostanza<br />

alle intuizioni scaturite da tali osservazioni,<br />

sviluppando e definendo le relazioni<br />

<strong>di</strong> natura inter<strong>di</strong>sciplinare che esse<br />

implicano: la storia politica, l’ottica me<strong>di</strong>oevale,<br />

l’abaco e la geometria, l’astronomia,<br />

la cartografia appaiono tutte coinvolte<br />

nel <strong>di</strong>segno del territorio, in particolare<br />

<strong>di</strong> alcune figure che ne definiscono<br />

l’immagine.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il rilievo come strumento <strong>di</strong> indagine per<br />

il recupero: il caso dei piccoli centri minori<br />

all’interno del tessuto urbanizzato<br />

della piana fiorentina<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Bertocci Stefano Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Pancani Giovanni Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Parrinello Sandro Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

I piccoli centri storici minori della valle<br />

<strong>di</strong> Firenze, spesso ubicati in zone collinari<br />

o pedecollinari, nuclei originari <strong>di</strong> più<br />

vasti inse<strong>di</strong>amenti che oggi, come nel<br />

caso <strong>di</strong> dell’area urbana fiorentina, sono<br />

stati oggetto <strong>di</strong> un consistente sviluppo<br />

produttivo, commerciale ed industriale;<br />

questo vistoso fenomeno si è sviluppato<br />

in particolare nelle estese zone pianeggianti<br />

ai margini dei rilievi ed ha favorito<br />

la costituzione <strong>di</strong> nuovi inse<strong>di</strong>amenti residenziali<br />

che hanno in qualche modo<br />

reso marginali gli antichi nuclei.<br />

In sostanza tale fenomeno ha condotto<br />

al degrado ed infine alla per<strong>di</strong>ta dell’immagine<br />

originaria dell’intero centro storico,<br />

all’interno del quale hanno invece<br />

trovato posto i più <strong>di</strong>sparati modelli <strong>di</strong><br />

riferimento culturale, che usati spesso<br />

in modo improprio hanno generato un<br />

vero e proprio fenomeno <strong>di</strong> frainten<strong>di</strong>mento<br />

dei co<strong>di</strong>ci e dell’immagine stessa<br />

dell’abitato.<br />

Metodologia e scopo della ricerca<br />

All’interno <strong>di</strong> questo quadro risulta evidente<br />

la stretta correlazione fra momento<br />

<strong>di</strong> indagine, momento conoscitivo, e programma<br />

<strong>di</strong> recupero. Il rilievo dell’architettura<br />

e dell’ambiente urbano, oltre<br />

che del territorio in senso lato, si propongono<br />

come fondamentale ed insostituibile<br />

strumento <strong>di</strong> indagine per la registrazione,<br />

la lettura e la <strong>di</strong>scretizzazione<br />

<strong>di</strong> tutto un universo <strong>di</strong> dati e segni prodotti<br />

dalla storia e dalla cultura in una<br />

determinata area geografica.<br />

Risultati preve<strong>di</strong>bili<br />

Le operazioni condotte sui centri storici<br />

minori dell’area metropolitana saranno<br />

finalizzate alla corretta comprensione<br />

delle architetture rilevate, ed alla lettura<br />

critica delle stesse; gli elaborati finali<br />

proposti dallo stu<strong>di</strong>o, oltre il dato meramente<br />

metrico, daranno ragione <strong>di</strong> tutta<br />

12<br />

una base <strong>di</strong> dati utili per interpretazioni<br />

critiche relative alle indagini storiche, tipologiche<br />

e funzionali degli stessi manufatti;<br />

particolare attenzione sarà inoltre<br />

prestata alla rilevazione dello stato<br />

<strong>di</strong> conservazione delle strutture me<strong>di</strong>ante<br />

la realizzazione <strong>di</strong> tavole tematiche<br />

relative allo stu<strong>di</strong>o del degrado.<br />

Per la gestione e la <strong>di</strong>vulgazione della<br />

massa dei dati raccolti, anche in previsione<br />

<strong>di</strong> un futuro sviluppo delle operazioni<br />

e degli stu<strong>di</strong>, si rende necessaria la<br />

sperimentazione dell’applicazione <strong>di</strong> sistemi<br />

<strong>di</strong> gestione delle banche dati me<strong>di</strong>ante<br />

S.I.T o G.I.S., che consentano<br />

oltre la molteplicità dei canali <strong>di</strong> accesso<br />

forniti abitualmente da parole chiave, la<br />

possibilità <strong>di</strong> accessi georeferenziati.<br />

Durata<br />

Si prevede la sperimentazione del programma<br />

in una prima fase <strong>di</strong> durata<br />

triennale.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il <strong>di</strong>segno e la misura come strumenti <strong>di</strong><br />

valutazione dell’identità dei luoghi<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Bini Marco Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Bellini Alessandro Ricercatore<br />

Giannini Mauro Coor<strong>di</strong>natore tecnico<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Luschi Cecilia Assegnista<br />

Ver<strong>di</strong>ani Giorgio Assegnista<br />

Tioli Francesco Assegnista<br />

Brunori Nicoletta Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Cappellaro A. Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Capitanio Carolina Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Sani Gianni Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Bacci Andrea Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Concas Francesca Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

La ricerca applicata nei centri storici per-<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

mette, ormai da alcuni anni, <strong>di</strong> sviluppare<br />

meto<strong>di</strong>che e risultati interessanti, soprattutto<br />

nel campo della sperimentazione<br />

urbanistica e del controllo della qualità<br />

architettonica. Questi ambiti costituiscono<br />

un elemento privilegiato per impostare<br />

analisi territoriali e rilievi del tessuto<br />

e<strong>di</strong>ficato e per avere contemporaneamente<br />

a deisposizione un ambiente<br />

descrivibile, in cui possono essere riconosciuti<br />

caratteri <strong>di</strong> identità, relaioni sociali<br />

impostate su espressioni della tra<strong>di</strong>zione,<br />

processi <strong>di</strong> trasformazione leggibili<br />

tra confini e forme consolidate.<br />

La mancanza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni riguardanti<br />

lo stu<strong>di</strong>o del contesto, del rapporto con<br />

la scena urbana e con i caratteri del territorio,<br />

ha permesso <strong>di</strong> costruire, soprattutto<br />

durante gli ultimi quarant’anni un<br />

paesaggio che appare spesso come una<br />

sommatoria <strong>di</strong> opere singole, coerenti<br />

con le norme ed i vincoli, ma estranee<br />

al luogo antico, che risulta trincerato nella<br />

<strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> un perimetro anacronistico,<br />

come se la conservazione dell’impianto<br />

planimetrico potesse essere <strong>di</strong> per sé<br />

sufficiente ad isolare l’e<strong>di</strong>ficato dalla brulicante<br />

insensibile aggressione dell’intorno<br />

urbanizzato.<br />

Il processo <strong>di</strong> conoscenza che viene innescato<br />

dal rilievo ambientale, permette<br />

<strong>di</strong> introdursi nella tessitura della scena<br />

urbana, <strong>di</strong> far proprie, durante le varie<br />

fasi <strong>di</strong> avvicinamento al costruito ed<br />

ai suoi <strong>di</strong>spositivi, i rapporti <strong>di</strong>mensionali<br />

e le relazioni percettive che si instaurano<br />

lungo i percorsi, riuscendo poi<br />

a trasferire nel rappresentato l’immagine<br />

<strong>di</strong> questo corpo , con le sue crescite<br />

ed i suoi sviluppi avvenuti non senza lacerazioni<br />

e dei quali sono rimasti segni<br />

<strong>di</strong> profonde ferite attraverso cicatrici e<br />

forzati innesti.<br />

L’esperienza <strong>di</strong> rilievo già sviluppata offre<br />

l’opportunità <strong>di</strong> verificare efficacemente<br />

come il processo <strong>di</strong> trasformazio-<br />

ne derivato dall’utilizzo <strong>di</strong> nuove tecnologie,<br />

e <strong>di</strong> nuovi materiali penetri progressivamente<br />

nella morfologia della<br />

scena urbana che ancora qualifica l’immagine<br />

e caratterizza il clima cromatico<br />

e materico del centro storico.<br />

Il supporto che scaturisce dal rilievo architettonico,<br />

applicato alla scena urbana,<br />

costituisce già un modello <strong>di</strong> approccio<br />

alla realtà come un’impronta indelebile<br />

con la quale confrontare il progetto<br />

e verificare le scelte. La definizione dei<br />

campi <strong>di</strong> indagine, la scomposizione in<br />

parti, i processi <strong>di</strong> analisi morfologica <strong>di</strong><br />

strutture urbane, fronti ed elementi architettonici,<br />

che stanno alla base dell’organizazzione<br />

del rilievo, consentono <strong>di</strong><br />

leggere la complessità dell’ambiente costruito<br />

attraverso ambiti tematici che<br />

conducono a riconoscere uno sviluppo<br />

del tessuto connettivo.<br />

Quin<strong>di</strong>, a prescindere dalle effettive caratteristiche<br />

del tema <strong>di</strong> ricerca, la strumentazione<br />

e la metodologia influenzeranno<br />

la resa finale e imporranno delle<br />

variabili che condurranno verso determinate<br />

caratteristiche grafiche e verso<br />

determinate possibilità <strong>di</strong> analisi e <strong>di</strong><br />

valutazione. La lettura dell’oggetto, invariabilmente<br />

dalla sua complessità, assumerà<br />

caratteristiche <strong>di</strong> lettura <strong>di</strong>fferenti<br />

a seconda che si esegua un rilievo esclusivamente<br />

<strong>di</strong>retto, strumentale, fotogrammetrico,<br />

oppure un’integrazione <strong>di</strong><br />

questi. L’utilizzo sempre più ampio <strong>di</strong> strumenti<br />

informatici ha imposto una sostanziale<br />

variazione nella proposta grafica<br />

finale; da un lato permette eccellenti restituzioni<br />

per quanto riguarda l’imme<strong>di</strong>atezza<br />

della comunicazione e la completezza<br />

delle informazioni, dall’altro richiede<br />

una preparazione tecnica e una capacità<br />

<strong>di</strong> controllo del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

che esula da qualunque schema tra<strong>di</strong>zionale,<br />

imponendo nuove soluzioni, ma<br />

anche una nuova casistica <strong>di</strong> problemi.<br />

Titolo della ricerca:<br />

La cupola <strong>di</strong> Santa Maria del Fiore - geometria<br />

e struttura<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Corazzi Roberto Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Stu<strong>di</strong> preliminari<br />

La Cupola della Cattedrale <strong>di</strong> Santa Maria<br />

del Fiore a Firenze, costruita dal Brunelleschi<br />

fra il 1420 ed il 1436, ha sempre<br />

colpito nel corso dei secoli la fantasia<br />

dei visitatori e l’interesse degli stu<strong>di</strong>osi.<br />

Tali stu<strong>di</strong> hanno avuto un incremento<br />

negli ultimi anni, a partire dagli stu<strong>di</strong> del<br />

Sanpaolesi, iniziati nel 1940 circa. Sono<br />

state elaborate <strong>di</strong>verse “teorie” sulla<br />

possibile tecnica costruttiva della Cupola,<br />

dai tempi della sua costruzione fino<br />

ai nostri giorni (L.B.Alberti, L.Ximenes,<br />

P.A.Rossi, Settle, S.Di Pasquale, L.Bartoli,<br />

Chiarugi, D.Quilghini ed altri).<br />

Con le tecniche attuali è stato possibile<br />

costruire il modello geometrico delle teorie<br />

elaborate dai vari stu<strong>di</strong>osi. Esse sono<br />

state riprodotte al computer; questo ha<br />

permesso <strong>di</strong> ottenere per ciascuna teoria<br />

un modello della Cupola, come se<br />

questa fosse effettivamente realizzata.<br />

Il risultato è <strong>di</strong> estrema importanza poiché<br />

<strong>di</strong>mostra che tutti gli stu<strong>di</strong>osi, pur<br />

con parole <strong>di</strong>verse, hanno dato, in maniera<br />

in<strong>di</strong>pendente ed inconsapevole, la<br />

stessa risposta allo stesso problema.<br />

Questi confronti fra le varie teorie fanno<br />

prevedere che siamo vicini alla conoscenza<br />

della tecnica costruttiva elaborata dal<br />

Brunelleschi.<br />

Per dare una risposta definitiva, occorre<br />

vedere se l’oggetto ottenuto con le varie<br />

teorie corrisponde all’oggetto reale.<br />

Questo è possibile soltanto con un’indagine<br />

mirata e precisa su alcuni aspetti<br />

peculiari della Cupola.<br />

13<br />

Un’indagine preliminare è già stata effettuata.<br />

I risultati così ottenuti, se pure<br />

parziali, sono state molto incoraggianti<br />

e hanno aperto delle prospettive veramente<br />

interessanti nello stu<strong>di</strong>o della tessitura<br />

muraria della Cupola.<br />

Durante i nostri stu<strong>di</strong> abbiamo notato<br />

che gli stu<strong>di</strong> sulla Cupola spesso non sono<br />

stati approfon<strong>di</strong>ti in maniera adeguata.<br />

A volte gli stu<strong>di</strong>osi si sono limitati ad una<br />

visione superficiale <strong>di</strong> particolari della<br />

costruzione che, invece, si possono rivelare<br />

estremamente interessanti.<br />

Per questo motivo abbiamo iniziato una<br />

serie <strong>di</strong> rilievi sistematici e approfon<strong>di</strong>ti<br />

<strong>di</strong> alcuni aspetti della struttura. In questo<br />

momento stiamo eseguendo una serie<br />

<strong>di</strong> rilievi delle volticciole che mai era<br />

stata fatta in precedenza. Anche se si<br />

tratta <strong>di</strong> un particolare aspetto della costruzione,<br />

tuttavia è <strong>di</strong> estremo interesse<br />

poiché, partendo da queste particolari<br />

strutture, alcuni stu<strong>di</strong>osi hanno elaborato<br />

teorie generali sulla Cupola.<br />

Tutte le ricerche effettuate sono state<br />

possibili grazie alla collaborazione dell’Opera<br />

del Duomo.<br />

Inoltre sono stati esposti i risultati ottenuti<br />

alla Soprintendenza ai Beni Culturali<br />

della Provincia <strong>di</strong> Firenze, Pistoia e<br />

Prato.<br />

Sono stati presi contatti con la Ditta Engineering<br />

<strong>di</strong> Firenze, la quale è una <strong>di</strong>tta<br />

all’avanguar<strong>di</strong>a in Italia e all’estero (fra<br />

tutti gli incarichi è da menzionare quello<br />

del progetto <strong>di</strong> ricostruzione del ponte <strong>di</strong><br />

Mostar <strong>di</strong>strutto nell’ultima guerra <strong>di</strong><br />

Bosnia) in questi tipi d’indagini e <strong>di</strong> rilievi<br />

topografici e fotogrammetrici. Con i<br />

responsabili della citata <strong>di</strong>tta, dopo un<br />

sopralluogo sulla Cupola, è stato stabilito<br />

un programma <strong>di</strong> indagini della struttura<br />

muraria.<br />

Programma per il proseguimento della<br />

ricerca<br />

1) Termografia dell’intradosso della Cu-<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

pola interna.<br />

Questa indagine dovrebbe essere effettuata<br />

a circa 80 metri dal suolo. Con tale<br />

indagine è possibile visualizzare i filari<br />

dei mattoni e le spine pesce che si trovano<br />

sotto gli affreschi.<br />

2) Indagini con onde elettromagnetiche<br />

sull’intradosso e sull’estradosso della<br />

Cupola interna e sull’intradosso della<br />

Cupola esterna.<br />

Questa indagine dovrebbe mettere in<br />

evidenza la tessitura muraria delle due<br />

Cupole.<br />

3) Costruzione <strong>di</strong> piccoli modelli in muratura<br />

per analizzare i vari tipi <strong>di</strong> restituzioni<br />

elettromagnetiche ottenute con le<br />

indagini precedenti.<br />

4) Eventuali indagini con campi elettrici<br />

per approfon<strong>di</strong>re le indagini <strong>di</strong> tipo elettromagnetico.<br />

5) Ricostruzione dei ponteggi usati dai<br />

tecnici della Sovrintendenza per il restauro<br />

degli affreschi della Cupola, su cui,<br />

eventualmente poggiare i calchi della<br />

tessitura muraria dell’intradosso della<br />

Cupola stessa.<br />

6) Rilievo fotogrammetrico con teodolite<br />

a raggio laser dell’intradosso della Cupola<br />

interna e <strong>di</strong> quella esterna.<br />

7) Elaborazione del rilievo fotogrammetrico<br />

con i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> restituzione tri<strong>di</strong>mensionale<br />

elaborati dai Professori Corazzi<br />

e Conti e dall’arch. Anzani.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Guarino Guarini: il San Lorenzo <strong>di</strong> Torino<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Crescenzi Carmela Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Magi Andrea Cultore della materia<br />

Cid<strong>di</strong>o Antonino Cultore della materia<br />

Yiannourì Eleni Cultore della materia<br />

Tsolaki Anastasia Cultore della materia<br />

Petito Tommaso Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

La ricerca ha sviluppato le fasi previste<br />

nella presentazione del progetto, ovvero<br />

la <strong>di</strong>namicità dello spazio, l’uso sapiente<br />

della luce, le contaminazioni architettoniche<br />

presenti nell’e<strong>di</strong>ficio in esame.<br />

Il lavoro si è concentrato sull’aula<br />

della chiesa. Si prevede <strong>di</strong> portare a termine<br />

il rilievo del presbiterio parte integrante<br />

del progetto ierofantico <strong>di</strong> Guarino<br />

Guarini.<br />

Il progetto è stato avviato nei primi mesi<br />

del 2005.<br />

Stato dell’arte: 1) è stato effettuato il rilevamento<br />

dell’aula con lo scanner 3D,<br />

messa a punto <strong>di</strong> una metodologia <strong>di</strong><br />

restituzione e lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> alcune superfici;<br />

2) é stato condotto lo stu<strong>di</strong>o della<br />

luce nell’architettura con le sue relazioni<br />

ierofantiche e gnomoniche relative all’aula<br />

della chiesa.<br />

La prima fase del lavoro è stata presentata<br />

al CIPA <strong>di</strong> Torino 2005.<br />

Si prevede una durata pluriennale.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Dimore storiche fiorentine<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Jaff Marco Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Bigagli Michela Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Da alcuni anni il corso <strong>di</strong> Rilievo dell’Architettura<br />

a me affidato intrattiene con<br />

la sezione toscana dell’ “Associazione<br />

delle <strong>di</strong>more storiche italiane” un rapporto<br />

<strong>di</strong> collaborazione culturale.<br />

Sono stati eseguiti vari lavori <strong>di</strong> rilievo e<br />

<strong>di</strong> ricerca storica su e<strong>di</strong>fici appartenenti<br />

a soci dell’Associazione in occasione <strong>di</strong><br />

tesi <strong>di</strong> laurea (il palazzo Borgherini -<br />

Rosselli del Turco in borgo SS. Apostoli,<br />

la villa <strong>di</strong> Celle a Montale, la villa Pozzolini<br />

a Bivigliano, palazzo San Clemente<br />

a Firenze) e <strong>di</strong> esami <strong>di</strong> profitto riguardanti<br />

vari palazzi e ville del comprensorio<br />

fiorentino e toscano.<br />

Sempre in collegamento con l’attività<br />

<strong>di</strong>dattica, in questi ultimi anni accademici,<br />

in appositi seminari, è stato proseguito<br />

questo tipo <strong>di</strong> ricerca attraverso<br />

vari altri casi tra cui la rilevazione e la<br />

restituzione grafica dei borghi <strong>di</strong> Gargonza<br />

(<strong>di</strong> cui è stata allestita una mostra),<br />

<strong>di</strong> Vico d’Orcia e della fattoria dell’Amorosa<br />

a Sinalunga.<br />

Inoltre è proseguito il coinvolgimento<br />

della ricerca nell’attività <strong>di</strong>dattica del<br />

Corso integrato <strong>di</strong> Rilievo da me tenuto,<br />

che ha sviluppato temi e seminari <strong>di</strong> rilievo<br />

su e<strong>di</strong>fici, complessi ed agglomerati<br />

urbani comprendenti Dimore Storiche<br />

<strong>di</strong> rilevante interesse e che hanno<br />

avuto per oggetto soprattutto il Borgo <strong>di</strong><br />

Pontorme, nel comune <strong>di</strong> Empoli, il Centro<br />

Storico <strong>di</strong> San Donato, nel comune<br />

<strong>di</strong> Tavarnelle, e l’antico nucleo <strong>di</strong> Ba<strong>di</strong>a<br />

a Elmi, nel comune <strong>di</strong> Certaldo, tramite<br />

specifico accordo <strong>di</strong> collaborazione culturale<br />

con le rispettive Amministrazioni<br />

Comunali. La ricerca che si propone ha<br />

lo scopo <strong>di</strong> raccogliere il materiale già<br />

prodotto, selezionarlo e integrarlo nei<br />

casi necessari con ulteriori ricerche storiche<br />

e campagne <strong>di</strong> rilievo <strong>di</strong>retto e/o<br />

strumentale, nonché <strong>di</strong> intraprendere<br />

nuove campagne <strong>di</strong> rilievo al fine <strong>di</strong> ottenere<br />

una serie <strong>di</strong> piccole monografie<br />

riguardanti e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> rilevantissimo valore<br />

storico e architettonico non del tutto<br />

stu<strong>di</strong>ati, e spesso, anche se molto noti,<br />

privi <strong>di</strong> adeguate rilevazioni scientifiche.<br />

È stata allestita una mostra dal titolo “Immagini<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>more storiche nei rilevamenti<br />

degli allievi della Facoltà <strong>di</strong> Architettura<br />

<strong>di</strong> Firenze” che si è tenuta dal 1 al 14<br />

maggio 2005 presso Palazzo Antinori <strong>di</strong><br />

cui è stato pubblicato anche il catalogo<br />

nel numero speciale <strong>di</strong> “Firenze Architettura<br />

Eventi”. Dal 25 febbraio al 12<br />

14<br />

marzo 2006 una nuova versione della<br />

mostra è stata allestita presso Palazzo<br />

Motanelli Della Volta a Fucecchio; iniziando<br />

ad attuare l’iniziale intento <strong>di</strong> rendere<br />

itinerante la mostra stessa integrandola<br />

sia in quantità <strong>di</strong> tavole per soggetto<br />

che in quantità <strong>di</strong> soggetti rappresentati.<br />

Alcuni dei lavori raccolti sono stati inoltre<br />

pubblicati nel libro “Rilievo fotogrammetrico<br />

dell’architettura” e<strong>di</strong>to dalla casa<br />

e<strong>di</strong>trice Alinea e in alcuni degli articoli<br />

pubblicati su Firenze Architettura.<br />

Titolo della ricerca:<br />

I paramenti murari nei nuclei storici della<br />

Toscana quali elementi <strong>di</strong> identità propria<br />

o rielaborata da altre culture<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Mandelli Emma Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Bello Antonello Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Velo Uliva Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Taddei Giovanna Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Bologna Lorenza Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

In questa prima fase del lavoro sono stati<br />

esaminati in particolare due casi specifici<br />

<strong>di</strong> murature fortificate: San Gimignano<br />

(SI) e le mura <strong>di</strong> Massa Marittima (GR)<br />

In ambedue i casi sono state volte operazioni<br />

mirate alla conoscenza specifica<br />

della apparecchiatura muraria prevalentemente<br />

in pietra.<br />

La prima fase della ricerca è stata rivolta<br />

alla messa a punto <strong>di</strong> una metodologia<br />

<strong>di</strong> ricerca scientifica adeguata alla<br />

elaborazione del programma. Sono stati<br />

esaminati i processi possibili oggettivi<br />

e necessari per costruire una rilevazione<br />

integrale mirata alla comprensione<br />

tecnica, geometrica e morfologica degli<br />

apparati murari.<br />

Il lavoro <strong>di</strong> questo primo anno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

Masci Massimiliano Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

è stato affiancato da una ricerca bibliografica:<br />

premessa <strong>di</strong> ogni ulteriore approfon<strong>di</strong>mento<br />

del tema <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o specifico,<br />

la ricerca e consultazione sistematica<br />

dei testi e scritti, storici e contemporanei.<br />

Con questo lavoro preparatorio alla ricerca<br />

stessa, si è creato un data-base <strong>di</strong><br />

schede bibliografiche, che funga da strumento<br />

<strong>di</strong> lavoro (evolutivo e aggiornabile)<br />

a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutti gli operatori<br />

del gruppo <strong>di</strong> ricerca.<br />

I dati raccolti sono in generale del tipo<br />

grafo-numerici atti a formare un database<br />

per una correlazione corrente degli<br />

stessi, riguardanti le caratteristiche<br />

crono-morfologiche, geometrico-tecnicostrutturali<br />

e stato <strong>di</strong> conservazione.Nel<br />

caso delle mura <strong>di</strong> Massa Marittima è<br />

stato possibile nella fase <strong>di</strong> rilevazione<br />

generale svolgere una rilevazione con<br />

scanner laser che permette una visione<br />

e rappresentazione tri<strong>di</strong>mensionale della<br />

muratura.<br />

La ricerca ha una durata biennale.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Rilievo e documentazione dei nuclei inse<strong>di</strong>ativi<br />

minori della svizzera pesciatina<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Merlo Alessandro Ricercatore<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

La ricerca - che ha come oggetto il rilievo<br />

dei nuclei inse<strong>di</strong>ativi minori delle svizzera<br />

pesciatina - ha il fine <strong>di</strong> evidenziare,<br />

tramite gli strumenti peculiari del <strong>di</strong>segno<br />

e della rappresentazione, le loro<br />

peculiari qualità urbano-ambientali che<br />

devono essere in assoluto avvalorate e<br />

preservate.<br />

Nel corso del primo anno sono stati intrapresi<br />

i necessari stu<strong>di</strong> sulla bibliografia<br />

e<strong>di</strong>ta tesi a inquadrare i borghi nel<br />

loro corretto contesto storico-geografi-<br />

co. A queste analisi preliminari si sono<br />

affiancate delle ricerche più approfon<strong>di</strong>te<br />

sull’abitato <strong>di</strong> Aramo che per la sua<br />

limitata estensione è stato scelto come<br />

esempio “pilota” sul quale testare le <strong>di</strong>verse<br />

metodologie <strong>di</strong> analisi che si intende<br />

utilizzare, verificandone l’applicabilità<br />

e l’efficacia.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Rappresentazione dell’architettura e architettura<br />

della rappresentazione<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Pratesi Giovanni Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Campani Gilberto Ricercatore<br />

Velatta Laura Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Lucifora Marco Cultore della materia<br />

Meligeni Mario Cultore della materia<br />

Mennea Ruggiero Cultore della materia<br />

Barbera Salvo Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

L’approfon<strong>di</strong>mento e la ricerca relativa<br />

alla rappresentazione <strong>di</strong> “oggetti” architettonici<br />

me<strong>di</strong>nate l’uso del mezzo informatico<br />

è alla base del presente stu<strong>di</strong>o.<br />

Esso si sviluppa attraverso l’analisi e la<br />

comparazione <strong>di</strong> softwares <strong>di</strong> settore<br />

me<strong>di</strong>ante l’appicazione <strong>di</strong>retta su oggetti<br />

esistenti e la loro rappresentazone<br />

caratacea, <strong>di</strong>gitale e fino ad arrivare al<br />

modello fisico.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Percezione dell’architettura, modello <strong>di</strong><br />

spazio e tecniche <strong>di</strong> rappresentazione<br />

attraverso lo stu<strong>di</strong>o della cultura materiale<br />

e degli antichi strumenti <strong>di</strong> misura<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Puliti Enrico Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

La ricerca è in fase avanzata <strong>di</strong> attuazione.<br />

È stato reperito molto materiale documentario<br />

che ha permesso la realizzazione<br />

<strong>di</strong> una base <strong>di</strong> dati circa gli strumenti<br />

<strong>di</strong> maggiore interesse per il rilievo<br />

dell’architetttura.<br />

La base <strong>di</strong> dati si è resa necessaria per<br />

determinare quali strumenti abbiano riscosso<br />

più importanza nella storia della<br />

misurazione architettonica, in modo da<br />

scegliere in maniera oculata quali esempi<br />

fossero da ricostruire materialmente.<br />

Gran parte del materiale proviente dalla<br />

base <strong>di</strong> dati è confluito nella realizzazione<br />

<strong>di</strong> un prodotto multime<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> orientamento<br />

all’interno del novero della strumentazione<br />

storica. Per ogni strumento<br />

analizzato è stata prodotta una scheda<br />

che tenesse conto della documentazione<br />

<strong>di</strong>retta, delle fonti iconografiche e dei<br />

precedenti tentativi <strong>di</strong> ricostruzione grafica<br />

e fisica.<br />

Una fase successiva alla raccolta del<br />

materiale è occupata dalla preventiva<br />

ricostruzione tri<strong>di</strong>mensionale dello strumento<br />

in via <strong>di</strong>gitale e la valutazione<br />

dell’aderenza alle eventuali descrizioni<br />

reperite nelle fonti <strong>di</strong>rette.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il <strong>di</strong>segno del design e della moda: idea,<br />

progetto, realizzazione<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Puma Paola Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Masci Massimiliano Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Bertocci Silvia Laureata-consulente<br />

Paci Isabella Laureata-consulente<br />

Galar<strong>di</strong> Annalia Laureata-consulente<br />

Ielo Valentina Laureata-consulente<br />

15<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Il tema della ricerca focalizza l’attenzione<br />

sulla fase progettuale a monte della<br />

filiera produttiva, intesa non più come<br />

fase preliminare del prodotto <strong>di</strong> design<br />

o del prodotto “moda” ma come luogo <strong>di</strong><br />

sperimentazione e introduzione <strong>di</strong> processi<br />

innovativi e <strong>di</strong> applicazioni scientifiche.<br />

Il progetto <strong>di</strong> design ha caratteri fortemente<br />

propri, autonomi e caratteristici<br />

che lo <strong>di</strong>fferenziano dagli altri campi del<br />

progetto e della sua rappresentazione.<br />

I motivi <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>fferenziazione risiedono<br />

in una molteplicità <strong>di</strong> fattori: dai legami<br />

con le finalità – ideative, comunicative,<br />

esecutive- ai vincoli rispetto alle<br />

modalità produttive dell’oggetto e, soprattutto,<br />

l’ambito <strong>di</strong> attività; per restare<br />

solo in macroscopiche <strong>di</strong>stinzioni, si<br />

faccia riferimento alle <strong>di</strong>verse strategie<br />

<strong>di</strong> progetto e rappresentazione del design<br />

<strong>di</strong> prodotto piuttosto che <strong>di</strong> moda.<br />

scopo e fasi della ricerca<br />

La ricerca si propone <strong>di</strong> effettuare l’analisi<br />

<strong>di</strong> statuti, modalità e caratteristiche<br />

espressive del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> progetto del<br />

design e della moda. L’analisi è estesa<br />

al passato recente affrontando il problema<br />

anche in chiave storiografica; si vuol,<br />

cioè, ripercorrere la produzione della<br />

seconda metà del novecento -del periodo,<br />

cioè, che maggiormente ha contribuito<br />

alla formazione ed alla <strong>di</strong>ffusione<br />

del “made in Italy”- per giungere fino<br />

alle più recenti innovazioni progettuali e<br />

comunicative.<br />

Ci si riferisce, in particolare, alle sempre<br />

più fitte relazioni tra produzione <strong>di</strong><br />

fashion o <strong>di</strong> design come applicazione <strong>di</strong><br />

ricerche in campi anche del tutto <strong>di</strong>fferenti,<br />

che presuppongono nuovi e <strong>di</strong>versi<br />

strumenti <strong>di</strong> rappresentazione del processo<br />

ideativo e rappresentativo -si pensi,<br />

per esempio, alla attuale e cospicua<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

mole <strong>di</strong> nuove realizzazioni tessili collegate<br />

o provenienti da ricerche <strong>di</strong> tipo biotecnologico<br />

o aerospaziale; la ricerca si<br />

occupa in maniera laterale anche delle<br />

varie fasi evolutive che hanno portato<br />

all’introduzione <strong>di</strong> fibre innovative: dalle<br />

fibre sintetiche, alle hi-tech, ai materiali<br />

tra<strong>di</strong>zionalmente utilizzati nel tessile tecnico<br />

(abiti da lavoro a contenuto tecnologico)<br />

e importati dal fashion e viceversa,<br />

alle fibre termiche, ecologiche, alle<br />

fibre man-made, i materiali inventati con<br />

le tecniche dell’ingegneria genetica e biotecnologica.<br />

La ricerca è sud<strong>di</strong>visa in una prima parte<br />

de<strong>di</strong>cata al periodo 1950-1990 ed una<br />

seconda parte de<strong>di</strong>cata all’ultimo decennio<br />

del novecento ed all’inizio del XXI<br />

secolo.<br />

metodologia, risultati preve<strong>di</strong>bili, durata<br />

L’indagine proposta ha l’intento <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are,<br />

recensire -ed insieme seguirne<br />

l’evoluzione- gli strumenti <strong>di</strong> rappresentazione<br />

del progetto <strong>di</strong> design e moda<br />

nella seconda metà del novecento.<br />

Si prevede la produzione <strong>di</strong> un rapporto<br />

documentario su supporti multime<strong>di</strong>ali.<br />

Titolo della ricerca:<br />

E<strong>di</strong>fici con paramenti policromi in Toscana<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Scalzo Marcello Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Bovio Valentina Cultore della materia<br />

Caprara Andrea Cultore della materia<br />

Giannini Riccardo Cultore della materia<br />

Sgarioto Salvatore Cultore della materia<br />

Frulio Gabriela Docente a contratto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

L’architettura toscana me<strong>di</strong>evale è spesso<br />

caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> paramenti<br />

murari ottenuti in policromia<br />

muraria, vuoi con <strong>di</strong>verse qualità <strong>di</strong> ma-<br />

teriale lapideo, vuoi con inserti <strong>di</strong> laterizi<br />

variamente assemblato.<br />

Lo scopo della ricerca è quella <strong>di</strong> investigare,<br />

attraverso un censimento e il<br />

rilievo, le <strong>di</strong>fferenti architetture, identificando<br />

materiali, modelli e tipologie.<br />

Si prevede una durata <strong>di</strong> circa due-tre<br />

anni.<br />

Titolo della ricerca:<br />

L’Abbazia <strong>di</strong> Sant’Antimo: rilievi della facciata<br />

e della controfacciata con meto<strong>di</strong><br />

sterefotogrammetrici e laser scanner<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Tucci Grazia Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Battini Carlo Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Tioli Francesco Assegnista<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Obiettivo del progetto è l’esecuzione <strong>di</strong><br />

una serie <strong>di</strong> indagini sul complesso architettonico<br />

dell’Abbazia <strong>di</strong> Sant’Antimo<br />

al fine <strong>di</strong> chiarire le sue fasi costruttive e<br />

decorative. Tale programma <strong>di</strong> analisi si<br />

inserisce nel quadro <strong>di</strong> un più ampio progetto<br />

<strong>di</strong> ricerca sulla scultura e architettura<br />

me<strong>di</strong>evali in Toscana, <strong>di</strong>retto dal<br />

Prof. Adriano Peroni, in corso da molti<br />

anni presso il Dipartimento <strong>di</strong> Storia delle<br />

Arti e dello Spettacolo dell’Università <strong>di</strong><br />

Firenze.<br />

Per la realizzazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

sono già state effettuate campagne<br />

<strong>di</strong> rilievo in cui sono stati impostati i<br />

criteri e i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavoro.<br />

Pertanto sono già stati realizzati:<br />

- la rete topografica <strong>di</strong> inquadramento;<br />

- la segnalizzazione e le misure per il<br />

rilievo dei punti <strong>di</strong> appoggio;<br />

- le prese fotogrammetriche;<br />

- l’orientamento e la restituzione numerica<br />

delle stereocoppie della facciata;<br />

mentre sono ancora in corso la realizza-<br />

zione del fotomosaico della facciata e<br />

l’ortofoto <strong>di</strong>gitale del portale.<br />

La rete <strong>di</strong> inquadramento che definisce<br />

il sistema <strong>di</strong> riferimento locale è stata<br />

realizzata in modo da consentire in momenti<br />

successivi il rilievo <strong>di</strong> altre porzioni<br />

della struttura.<br />

Per il rilievo dei punti <strong>di</strong> appoggio, naturali<br />

e segnalizzati da target, ove possibile,<br />

è stata utilizzata una stazione totale<br />

no prism. Le camere utilizzate per le<br />

prese sono provviste <strong>di</strong> certificato <strong>di</strong> calibrazione<br />

per l’orientamento interno dei<br />

fotogrammi.<br />

La restituzione è stata realizzata con restitutori<br />

analitici e <strong>di</strong>gitali.<br />

Le coor<strong>di</strong>nate dei punti <strong>di</strong> appoggio utilizzati<br />

per l’orientamento assoluto delle<br />

coppie stereoscopiche verranno utilizzate<br />

anche per la realizzazione dei raddrizzamenti<br />

e del successivo fotomosaico<br />

che, costituirà il supporto metrico descrittivo<br />

sul quale elaborare le stratigrafie<br />

degli elevati.<br />

Si prevede inoltre la realizzazione <strong>di</strong> un<br />

modello tri<strong>di</strong>mensionale della facciata,<br />

per la realizzazione del quale saranno<br />

utilizzati sistemi <strong>di</strong> scansione 3d, commisurati<br />

alla precisione che si vuole ottenere<br />

nella modellazione dei dettagli.<br />

A tal proposito il modello stesso si configura<br />

già come modello multiscala per<br />

consentire una fruibilità molteplice, da<br />

supporto per analisi <strong>di</strong> carattere storico<br />

a base metrica da cui partire per eventuali<br />

ipotesi <strong>di</strong> ricostruzione virtuale a<br />

modello da utilizzare a scopi <strong>di</strong>vulgativi<br />

(anche in rete). Sulla base <strong>di</strong> nuvole <strong>di</strong><br />

punti referenziate, grazie all’uso <strong>di</strong> target,<br />

nello stesso sistema <strong>di</strong> riferimento<br />

dell’intero rilievo, dopo opportuni filtraggi<br />

e elaborazioni si passerà alla sovrapposizione<br />

della texture per ottenere un<br />

modello fotorealistico e metricamente<br />

corretto.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista metrico l’obiettivo del<br />

16<br />

lavoro è anche quello <strong>di</strong> confrontare i<br />

sistemi <strong>di</strong> rilievo fotogrammetrico con<br />

quelli a scansione e <strong>di</strong> verificarne accuratezza<br />

e capacità descrittiva al fine <strong>di</strong><br />

ottimizzare l’integrazione e quin<strong>di</strong> l’uso<br />

congiunto delle due modalità <strong>di</strong> acquisizione<br />

dei dati.<br />

Il modello realizzato costituirà la base<br />

per successive indagini:<br />

·Indagini stratigrafiche e caratterizzazione<br />

delle tecniche costruttive<br />

·Stereotomia degli archi e caratterizzazione<br />

delle aperture.<br />

·Analisi sui materiali lapidei (Mappatura<br />

dei litotipi e delle malte sulle superfici<br />

murarie; indagini in sito per l’in<strong>di</strong>viduazione<br />

delle possibili cave <strong>di</strong> approvvigionamento<br />

pietra e <strong>di</strong> sabbia….)<br />

Indagini geofisiche<br />

Titolo della ricerca:<br />

Incidenza urbanistica, qualità e<strong>di</strong>lizia,<br />

recupero del non e<strong>di</strong>ficato<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Vannucchi Marco Ricercatore<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Scelte ideali e legislative spingono alla<br />

rappresentazione identitaria <strong>di</strong> un territorio<br />

e alla in<strong>di</strong>viduazione delle cosiddette<br />

“invarianti strutturali” dello stesso con<br />

specifico riferimento alle aree non e<strong>di</strong>ficate.<br />

Rilevazione e valutazione critica del verde<br />

urbano, dei giar<strong>di</strong>ni e dell’ambiente<br />

agricolo.<br />

Fino ad oggi sono stati catalogati 75 giar<strong>di</strong>ni<br />

<strong>di</strong> ville storiche <strong>di</strong>sseminate in 23<br />

itinerari sulle colline lucchesi (a questi si<br />

devono aggiungere ulteriori 12 giar<strong>di</strong>ni<br />

catalogati nello scorso anno e che sono<br />

in corso <strong>di</strong> sistemazione); altri 20 esemplari<br />

<strong>di</strong> giar<strong>di</strong>ni storici sono stati catalogati<br />

sulle colline della Versilia, altri nella<br />

zona <strong>di</strong> Massa Carrara, altri nella zona<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

<strong>di</strong> Calci ed altri infine nella zona <strong>di</strong> Pescia.<br />

architettura e<br />

innovazione<br />

Titolo della ricerca:<br />

Archeologia industriale, progetto <strong>di</strong> riconversione<br />

funzionale per attrezzature<br />

espositive e metaprogetto urbano<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Breschi Alberto Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Tamino Marco Ricercatore<br />

Andreini Laura Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Martera Eugenio Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Barberis Valerio Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Parigi Eva Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Piccioli Martino Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Cesaro Edoardo Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Giannoni Clau<strong>di</strong>a Assegnista<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Gli inse<strong>di</strong>amenti industriali e il correlato<br />

assetto infrastrutturale <strong>di</strong> vaste aree<br />

della periferia storica hanno svolto un<br />

ruolo <strong>di</strong> rilievo nella morfologia delle<br />

successive fasi dell’espansione urbana<br />

e la loro connotazione ha con<strong>di</strong>zionato<br />

fortemente il tessuto residenziale circostante,<br />

polarizzando i processi costitutivi<br />

dell’identità stessa dei luoghi.<br />

Un intervento <strong>di</strong> riconversione funzionale<br />

e <strong>di</strong> riqualificazione urbanistica del<br />

patrimonio e<strong>di</strong>lizio e ambientale della<br />

periferia e del sistema <strong>di</strong> aree segnato<br />

dalla presenza <strong>di</strong> tali strutture produttive<br />

che muova dal riconoscimento del<br />

loro significato storico e della loro virtualità<br />

<strong>di</strong> matrici <strong>di</strong> nuove configurazioni<br />

urbane, può costituire valida alternativa<br />

alla consueta prassi <strong>di</strong> sostituzione e<strong>di</strong>ficatoria<br />

dettata da interessi essenzialmente<br />

speculativi.<br />

Elaborazione <strong>di</strong> progetti confrontabili<br />

aventi per obiettivo la conservazione ed<br />

il recupero del patrimonio nazionale <strong>di</strong><br />

manufatti, e<strong>di</strong>fici ed aree appartenenti<br />

all’ambito dell’archeologia industriale,<br />

prevalentemente con finalità espositive,<br />

e loro coinvolgimento nel processo più<br />

generale della “riqualificazione urbana”<br />

delle aree periferiche.<br />

L’area oggetto della ricerca sarà l’ex<br />

Manifattura Tabacchi delle Cascine a Firenze.<br />

Proporre, avvalendosi del sistema complessivo<br />

<strong>di</strong> risorse <strong>di</strong> estese fasce <strong>di</strong> frangia<br />

della città, un modello ambientale<br />

integrato <strong>di</strong> attrezzature museografiche<br />

a scala urbana con funzioni <strong>di</strong>dattiche e<br />

<strong>di</strong> ricerca che coinvolga le funzioni residenziali<br />

e <strong>di</strong> servizio.<br />

Esso coincide con l’esigenza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care<br />

contenuti nuovi, non solo per la crescita<br />

urbana, ma, soprattutto per la formulazione<br />

dei piani <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> quelle aree<br />

rese <strong>di</strong>sponibili dagli attuali processi <strong>di</strong><br />

trasferimento degli impianti produttivi<br />

verso il territorio extraurbano.<br />

Una eventuale collaborazione con Enti<br />

Pubblici confermerà l’interesse e la reciproca<br />

utilità <strong>di</strong> una ricerca universitaria<br />

inserita in reali contesti urbani; per l’Università<br />

sarà l’occasione del confronto tra<br />

aspetti teorici e problematiche concrete,<br />

mentre per le Amministrazioni si aprirà<br />

l’opportunità <strong>di</strong> arricchire, con contributi<br />

specialistici ed esperienze <strong>di</strong>sciplinari<br />

avanzate, il <strong>di</strong>battito sulla gestione<br />

del proprio patrimonio urbanistico.<br />

Titolo della ricerca:<br />

La luce come mezzo metabolico-spaziale<br />

capace <strong>di</strong> fare ed essere architettura<br />

nella qualificazione ambientale <strong>di</strong> un interno<br />

e <strong>di</strong> un esterno urbano<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Cremonini Lorenzino Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Perbellini Elia Cultore della materia<br />

Iachella Federico Cultore della materia<br />

Giovacchini Elliot Cultore della materia<br />

Maccanti Samanta Cultore della materia<br />

Todeschini Cinzia Cultore della materia<br />

Picinotti Igor Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Si può <strong>di</strong>re che la luce sia la coscienza<br />

esistenziale della realtà umana. Il mondo<br />

esiste in quanto lo sentiamo, lo tocchiamo<br />

ma soprattutto lo ve<strong>di</strong>amo. Eppure<br />

la luce non è tangibile.<br />

La luminosità, il colore e quin<strong>di</strong> l’apparenza<br />

delle cose, sono solo l’effetto prodotto<br />

sulla retina da una particolare forma<br />

<strong>di</strong> energia nota con il nome <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azione<br />

elettromagnetica che realmente<br />

esiste, mentre la luce può essere definita<br />

un’invenzione dal sistema costituito<br />

dall’occhio-cervello, che cattura l’energia<br />

ra<strong>di</strong>ante emessa in un determinato<br />

intervallo <strong>di</strong> lunghezze d’onda, per trasformarla<br />

in sensazione visiva.<br />

Si, la luce è comunicazione, linguaggio:<br />

fare luce non significa solo far scomparire<br />

il buio, svelare il mondo, ma il contrario<br />

vuol <strong>di</strong>re oggi aggiungere alla realtà<br />

nuove valenze qualitative: significa<br />

ricreare una “realtà nuova” che la coscienza<br />

percepisce in modo <strong>di</strong>verso da<br />

come è stata abituata a percepire solitamente<br />

sino ad ora.<br />

E’ importante nella fisiologia umana,<br />

nella psicologia, nelle relazioni sociali <strong>di</strong><br />

vario genere ed anche nell’economia: in<br />

più ad essa va riconosciuta una valenza<br />

speciale che la rende materia atta alla<br />

comunicazione artistica; essa può cioè<br />

essere sia mezzo <strong>di</strong> conoscenza attraverso<br />

i sensi, che strumento espressivo<br />

dell’arte (già in atto da anni) e dell’architettura<br />

(quasi per niente sfruttata neanche<br />

nell’università).<br />

Per quanto riguarda la pittura, la scultu-<br />

17<br />

ra e l’architettura, la luce oggi non è solo<br />

una funzione ma deve <strong>di</strong>ventare un elemento<br />

fondamentale nel processo e nel<br />

metodo della sua elaborazione progettuale:<br />

<strong>di</strong>venta ancora una volta comunicazione<br />

come capacità <strong>di</strong> trasmettere i<br />

valori dell’emozione e dell’espressione.<br />

La luce può assumere <strong>di</strong>verse identità è<br />

una materia malleabile e quin<strong>di</strong> può essere<br />

un involucro che si soli<strong>di</strong>fica sulle<br />

pareti verticali e <strong>di</strong>viene epidermide dell’e<strong>di</strong>ficio;<br />

può <strong>di</strong>ventare “integra” e quin<strong>di</strong><br />

fasciare l’oggetto nella notte per sottolinearne<br />

i singoli elementi rappresentativi<br />

in una funzione descrittiva; si trasforma<br />

in filtrata e controllata per definire<br />

gli spazi solo con i suoi riflessi e le sue<br />

trasparenze; può alleggerire e quin<strong>di</strong><br />

mo<strong>di</strong>ficare i volumi; può decorare: in<br />

sintesi materia viva da comporre in svariati<br />

mo<strong>di</strong>. E’ materiale costruttivo che<br />

crea spazi virtuali e fluida atmosfere. Può<br />

<strong>di</strong>ventare protagonista cioè materia positiva<br />

per integrare, reinterpretare, enfatizzare<br />

e progettare gli spazi <strong>di</strong> una tela<br />

bianca e i vuoti urbani delle nostre città<br />

<strong>di</strong>sadattate.<br />

Una buona illuminazione può plasmare<br />

e mo<strong>di</strong>ficare la realtà spaziale che percepiamo,<br />

con la possibilità tecnica o<strong>di</strong>erna<br />

<strong>di</strong> trasformarla in un ‘altra più magica<br />

e misteriosa che, al pari <strong>di</strong> un raggio<br />

<strong>di</strong> sole filtrato da uno spiraglio, in quanto<br />

elemento fondamentale nel processo<br />

percettivo e nel significato espressivo<br />

delle cose può con<strong>di</strong>zionare il nostro stato<br />

d’animo e la nostra percezione dell’ambiente.<br />

Continua la ricerca con l’intento <strong>di</strong> tratteggiare<br />

l’idea <strong>di</strong> uno spazio che partendo<br />

dalla <strong>di</strong>namica dei rapporti tra l’essere,<br />

l’eternità ed il tempo, possa essere<br />

come <strong>di</strong>ceva G. Michelucci “coscienza<br />

temporale dell’oggi e testimonianza della<br />

sua quoti<strong>di</strong>naità esistenziale futura”.<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

Titolo della ricerca:<br />

Architettura e tipografia nel primo novecento<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

D’Auria Antonio Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Maini Giuseppe Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Lazzaro Mauro Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Battaglini Yuri Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

L’opera <strong>di</strong> architetto e grafico <strong>di</strong> Eduardo<br />

Persico fornisce lo spunto per una ricognizione<br />

sui rapporti tra composizione<br />

architettonica e composizione tipografica.<br />

Queste relazioni, assai frequenti nel<br />

periodo compreso tra la fine dell’Ottocento<br />

e i primi decenni del Novecento in tutta<br />

Europa, vanno investigate, per quel che<br />

concerne l’Italia, alla luce <strong>di</strong> uno storiograficamente<br />

accre<strong>di</strong>tato ritardo con la<br />

modernità della nostra architettura – salvo<br />

poche eccezioni - a cavallo fra Otto e<br />

Novecento e fino alla seconda guerra<br />

mon<strong>di</strong>ale.<br />

L’operosità <strong>di</strong> Persico si collega al filone<br />

<strong>di</strong> ricerca sulle connessioni tra progetto<br />

architettonico e grafica che ha visto illustri<br />

protagonisti nell’ambito del Movimento<br />

Moderno, da Van de Velde a Behrens,<br />

da Wagner a Hoffmann, fino alle memorabili<br />

sperimentazioni del Bauhaus. Il<br />

dato importante è costituito dal ruolo <strong>di</strong><br />

esplorazione della moderna composizione<br />

svolto in Italia dall’arte tipografica,<br />

sia attraverso le ricerche <strong>di</strong> grafici come<br />

Mo<strong>di</strong>ano, Frassinelli, Lan<strong>di</strong>, Bertieri che<br />

attraverso le innovazioni dei Futuristi.<br />

Un’altra constatazione riguarda il fecondo<br />

e attivo rapporto tra i grafici italiani e<br />

i loro colleghi europei, nonché la ricezione<br />

puntuale delle più moderne teorie,<br />

a partire da quelle esposte nel celebre<br />

Die Neue Typographie <strong>di</strong> Jan Tschichold,<br />

a cui corrispondono le tesi del Fras-<br />

sinelli dell’Architettura tipografica.<br />

La ricerca, tra semiologia, sociologia e<br />

storiografia, guarderà infine con attenzione<br />

alla figura peculiare dell’architectus<br />

verborum (quello che ha il compito<br />

<strong>di</strong> parlare delle opere e spiegarle agli<br />

altri - nella fattispecie Persico) grazie alla<br />

quale il messaggio della nuova architettura<br />

era veicolato, in volumi e riviste,<br />

attraverso sofisticate e ine<strong>di</strong>te forme <strong>di</strong><br />

comunicazione visiva. Attraverso gli strumenti<br />

della tipografia e della grafica e<strong>di</strong>toriale,<br />

da una parte si sperimentavano<br />

forme nuove, trasferibili nelle procedure<br />

della composizione architettonica;<br />

dall’altra, con la combinazione <strong>di</strong> immagini<br />

e testo, si accre<strong>di</strong>tava, me<strong>di</strong>ante un<br />

ben noto transfert connotativo, l’architettura<br />

nuova dei Gropius, dei Mies, degli<br />

svedesi, dei costruttivisti russi, <strong>di</strong> Le<br />

Corbusier e <strong>di</strong> Wright.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Parcheggio & Museo. Le nuove infrastrutture<br />

dello scambio, fisico e culturale,<br />

come sistema <strong>di</strong> rifigurazione dei margini<br />

urbani <strong>di</strong> Firenze.<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Lorusso Flaviano M. Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Mossoud Ansari G. Docente a contratto<br />

Nocentini Teresa Cultore della materia<br />

Becagli Nicola Cultore della materia<br />

Gai Alessio Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

- Aggiornamento schedatura degli ultimi<br />

progetti specifici;<br />

- redazione finale dell’elaborato tipografico<br />

per l’e<strong>di</strong>tore.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Future House: intenzioni e progetto<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Moretti Marino Professore associato<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

La residenza è oggi il territorio privilegiato<br />

della nuova architettura e incorpora<br />

i luoghi della comunicazione e della<br />

socializzazione (living environment).<br />

La ricerca in oggetto, <strong>di</strong> durata pluriennale,<br />

inaugura il tema dell’abitare l’Interno<br />

a partire dall’esperienza <strong>di</strong>dattica<br />

conclusa con Future House Project del<br />

2005. I risultati e le “promesse” <strong>di</strong> un<br />

nuovo volto dell’abitare la casa, la città,<br />

il territorio sono state in qualche misura<br />

rispettate e il titolo della ricerca le assume<br />

come primi punti <strong>di</strong> riferimento. Anche<br />

un’esperienza importante su un Concorso<br />

Internazionale del 2004, “400.000<br />

units a Barcellona”, ban<strong>di</strong>to dall’or<strong>di</strong>ne<br />

degli architetti della Catalogna, costituirà<br />

premessa per una serie <strong>di</strong> riflessioni<br />

legate al tema.<br />

Le due “tracce” sono quin<strong>di</strong> dati da con<strong>di</strong>videre<br />

in una fase <strong>di</strong> approccio che intende<br />

portare a fondo, attraverso una<br />

selezione documentaria e critica dei risultati<br />

più fecon<strong>di</strong> nel panorama architettonico<br />

internazionale, gli aspetti da stimarsi<br />

“emergenti” sul piano della socializzazione<br />

e dell’evoluzione dell’habitat.<br />

Un particolare argomento <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, <strong>di</strong><br />

grande attualità, sarà la customizzazione<br />

ovvero la personalizzazione dell’alloggio<br />

legata ai materiali, alle prerogative<br />

<strong>di</strong> variabilità nel tempo e <strong>di</strong> adeguamento<br />

della propria funzionalità interna.<br />

Le gran<strong>di</strong> mutazioni del vivere suaccennate<br />

hanno oramai mostrato la crisi irreversibile<br />

e l’inadeguatezza della casa<br />

tra<strong>di</strong>zionale, persino del concetto <strong>di</strong> “stabilità”<br />

e “identità”, dato che i segni <strong>di</strong><br />

noma<strong>di</strong>smo portati dal lavoro flessibile<br />

vanno in <strong>di</strong>rezione affatto <strong>di</strong>versa. E non<br />

vi è dubbio che questi “forti” segnali <strong>di</strong><br />

cambiamento hanno creato e creeranno<br />

nei prossimi anni un gap sempre più incolmabile<br />

tra l’immagine delle nostre città<br />

18<br />

e quella dell’abitare Moderno. Un’immagine<br />

molto più mirata ed intenta a consolidare<br />

spazi interesterni che coagulino<br />

attività <strong>di</strong>verse. Su tali basi le relazioni<br />

tra spazio pubblico e privato avranno un<br />

ruolo prioritario nell’indagine a partire<br />

dalle ipotesi fondative <strong>di</strong> Chermayeff e<br />

dai <strong>di</strong>agrammi abitativi sui gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> flessibilità<br />

della cellula alloggio <strong>di</strong> Daniel<br />

Chenut. Dai risultati <strong>di</strong> questo duplice<br />

approfon<strong>di</strong>mento, messo a confronto con<br />

le nuove culture dell’abitare contemporaneo,<br />

<strong>di</strong>penderanno gli orientamenti<br />

della terza fase.<br />

scopi e fasi<br />

Il target nello specifico intende approfon<strong>di</strong>re<br />

e sperimentare concretamente<br />

il rapporto tra spazio pubblico e spazio<br />

privato. Su tali basi l’habitat sarà esaminato<br />

per tipologie eterogenee; atte,<br />

cioè, ad interpretare le esigenze <strong>di</strong> piccole<br />

comunità <strong>di</strong> residenti, radunando la<br />

<strong>di</strong>versità e la molteplicità.<br />

1a e 2a fase (Ricognizione)<br />

Per organizzare la materia, la prima<br />

esplorerà per frammenti le gran<strong>di</strong> tracce<br />

della <strong>di</strong>namica evolutiva del sistema<br />

habitat a partire da:<br />

a) una ridefinizione dei confini pubblico/<br />

privato e dei nuovi stili <strong>di</strong> vita<br />

b) un’analisi dei gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> flessibilità e<br />

personalizzazione dello spazio abitativo<br />

c) una riformulazione delle qualità essenziali<br />

del nuovo spazio domestico e<br />

delle sue identità.<br />

3a fase<br />

L’ipotesi conclusiva sarà <strong>di</strong> verificare gli<br />

assunti e le in<strong>di</strong>cazioni fornite calandole<br />

su un’area reale, campione, idonea alla<br />

creazione <strong>di</strong> un inse<strong>di</strong>amento pilota. Il<br />

progetto farà propria un’esperienza <strong>di</strong><br />

housing mirata, selettiva, inerente le<br />

potenzialità dello spazio abitativo (para<strong>di</strong>gma<br />

e motore della <strong>di</strong>namica dei gran<strong>di</strong><br />

fatti urbani) attraverso una “sperimentazione”<br />

sul campo con la partecipazio-<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

ne a concorsi internazionali ad hoc (Europan).<br />

risultati preve<strong>di</strong>bili<br />

Il lavoro <strong>di</strong> ricerca nei suoi risultati tenderà<br />

ad in<strong>di</strong>viduare in progress un percorso<br />

modellato su un’ipotesi <strong>di</strong> possibile<br />

committenza o, se si vuole, su progetti<br />

abitativi che offrano in<strong>di</strong>cazioni concrete<br />

per una sperimentazione a scala<br />

urbana.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Titolo della ricerca: Occasioni urbane e<br />

museo<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Pannocchia Vittorio Ricercatore<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Abbiamo iniziato il percorso <strong>di</strong> ricerca<br />

partendo da una constatazione sulla situazione<br />

attuale. Nel periodo contemporaneo,<br />

in buona sostanza, sono due le<br />

ragioni per le quali la gamma dei valori,<br />

propri alle attrezzature destinate al mostrare<br />

si estende sempre più ad ogni<br />

nuova esperienza condotta a termine.<br />

Senza alcun dubbio le trasformazioni alle<br />

quali sono soggette le arti e soprattutto<br />

quelle dette “visive” forniscono, con la<br />

loro continuità, le prove necessarie per<br />

identificare la prima tra le due. Dobbiamo,<br />

d’altra parte, notare che l’importanza<br />

dei campi artistici nasce, quando li riferiamo<br />

all’esistenza umana, dalla vitalità<br />

esibita in ogni momento.<br />

Riguardo alla seconda poi è in<strong>di</strong>spensabile<br />

precisare come questa trovi giustificazioni<br />

per venir apprezzata nell’incre<strong>di</strong>bile<br />

aumento, riscontrato ovunque<br />

compreso il nostro paese, del “consumo<br />

culturale”.<br />

La stessa espressione, impiegata dai<br />

ruoli competenti (sociologi, economisti,<br />

etc.) svela la natura degli interessi palesati.<br />

È infatti qualche decina <strong>di</strong> anni che<br />

il fenomeno ricordato si manifesta in<br />

mo<strong>di</strong> così evidenti e rilevanti per il numero<br />

e per le <strong>di</strong>verse qualità degli eventi<br />

espositivi ma anche per la crescita costante<br />

<strong>di</strong> visitatori o semplici spettatori<br />

interessati.<br />

È chiaro come abbiano acquistata grande<br />

importanza i rapporti continuativi intercorsi<br />

tra le attrezzature museografiche<br />

(ipotizzate o preve<strong>di</strong>bili) ed i luoghi<br />

urbani, dobbiamo <strong>di</strong>re anche quelli non<br />

considerati tali in base alle definizioni<br />

comunemente accettate, in cui pare lecito<br />

supporre che simili attrezzature potrebbero<br />

venir costruite.<br />

Quanto <strong>di</strong> solito sintetizziamo nell’espressione<br />

effetto urbano è stato perciò legato<br />

a ciò che nella nostra organizzazione<br />

sociale inten<strong>di</strong>amo con il termine museo.<br />

Il confronto, nato dal successivo accostamento<br />

tra le <strong>di</strong>fferenti entità rammentate,<br />

ha condotto la ricerca nei territori<br />

propri alle occasioni. Pare evidente che<br />

queste sono molteplici e dunque l’interesse<br />

<strong>di</strong>mostrato nelle esplorazioni al loro<br />

riguardo è derivato da punti <strong>di</strong> osservazione<br />

stimati proficui per la continuazione<br />

delle indagini.<br />

Vi è quello proprio agli operatori dei campi<br />

artistici, mirato a cogliere e spesso<br />

solo registrare l’andamento dei fenomeni<br />

(culturali e più in generale sociali etc. in<br />

atto) e l’altro caratteristico per chi, a<br />

<strong>di</strong>fferente titolo, offre un contributo alla<br />

<strong>progettazione</strong> delle attrezzature. I loro<br />

interessi sono in<strong>di</strong>rizzati verso la soluzione<br />

<strong>di</strong> più problemi relativi alla pratica<br />

architettonica ed insieme attengono la<br />

sfera mentale umana.I passaggi successivi,<br />

secondo i quali l’itinerario conoscitivo<br />

è stato articolato, hanno riguardato<br />

oltre la definizione, consona ai campi<br />

investiti, del termine occasione, il caso<br />

specifico dei “luoghi atti a mostrare all’interno<br />

e all’esterno”. Dove i sostantivi<br />

non stanno ad in<strong>di</strong>care una contrapposi-<br />

zione tra le caratteristiche principali dei<br />

luoghi stessi, bensì <strong>di</strong>mostrano la necessaria<br />

complementarietà esistente tra i<br />

requisiti a questi richiesti: l’internità e<br />

l’esternità (espressi in altre parole).<br />

Sono dunque le possibilità del mostrare,<br />

<strong>di</strong> cui i progettisti e realizzatori vanno<br />

alla ricerca, a guidare i ragionamenti che<br />

da un lato in<strong>di</strong>rizzano le operazioni progettuali<br />

mentre dall’altro invitano a considerare<br />

“i requisiti generali ai quali le<br />

<strong>di</strong>verse zone urbane od anche singoli<br />

“punti” (cioè i no<strong>di</strong> del tessuto costruito)<br />

debbono rispondere affinché sia possibile<br />

rilevare le occasioni” come avevamo<br />

precisato nella stesura del progetto<br />

<strong>di</strong> ricerca.<br />

Se il fine <strong>di</strong>chiarato è stato quello <strong>di</strong> ipotizzare<br />

nuove attrezzature per mostrare,<br />

dobbiamo <strong>di</strong>re a questo punto, che<br />

influenza maggiormente la loro <strong>progettazione</strong><br />

la considerazione in cui viene<br />

tenuto il rapporto <strong>di</strong>retto tra visitatore<br />

ed opera (qualunque sia la definizione<br />

che riusciamo a darne) tra questi e l’autore,<br />

che la formulazione <strong>di</strong> “nuove” teorie<br />

finalizzate a verificare la rispondenza<br />

dell’e<strong>di</strong>ficio realizzato ai compiti che dovrebbe<br />

assolvere, secondo il parere<br />

espresso dalle singole competenze.<br />

Con ciò non inten<strong>di</strong>amo negare la loro<br />

influenza, bensì esaltarla nella giusta<br />

misura sì da poter porre, ogni volta, in<br />

rilievo il rapporto “spontaneo” corso tra<br />

spettatore ed artista tramite l’opera.<br />

architettura e<br />

luoghi<br />

Titolo della ricerca:<br />

La cultura del paesaggio in Italia dal 1950<br />

al 2000<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Agostini Elisabetta M. Ricercatore<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

19<br />

In relazione a quanto enunciato nella richiesta<br />

avanzata per l’anno 2005, si ritiene<br />

sia stata sviluppata la prima fase<br />

della ricerca consistente nell’analisi storico-critica<br />

del patrimonio figurativo, letterario<br />

ed architettonico del Novecento<br />

italiano riconducibile ad una significativa<br />

relazione con il paesaggio. L’analisi,<br />

attuata attraverso un’accurata indagine<br />

bibliografica, ha contribuito alla pubtualizzazione<br />

del criterio utile per la selezione<br />

delle architetture da indagare nella<br />

fase successiva.<br />

Quest’ultima interesserà la rilevazione <strong>di</strong><br />

caratteri <strong>di</strong> riferimento al paesaggio italiano<br />

nell’opera <strong>di</strong> alcuni autori i cui progetti<br />

si iscrivono all’interno del periodo<br />

storico <strong>di</strong> riferimento in<strong>di</strong>viduato (1950-<br />

2000).<br />

Nella traduzione in una sorta <strong>di</strong> “geografia”,<br />

ideale prima che fisica, il progetto <strong>di</strong><br />

architettura assume il paesaggio quale<br />

sostrato noetico per <strong>di</strong>venire consapevole<br />

“inquadratura” <strong>di</strong> un frammento <strong>di</strong> territorio<br />

conosciuto. Alcuni strumenti <strong>di</strong> definizione<br />

del progetto <strong>di</strong> architettura - lo<br />

stu<strong>di</strong>o della “sezione”, del modello <strong>di</strong> architettura,<br />

e della prospettiva - contribuiscono<br />

in maniera decisiva nell’affinamento<br />

della relazione tra lo spazio ed il<br />

paesaggio.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il ruolo della luce nel progetto <strong>di</strong> architettura<br />

contemporaneo<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Capanni Fabio Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Bracar<strong>di</strong> Michela Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Marrocchi Clau<strong>di</strong>o Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Introduzione al problema scientifico<br />

La deriva alla quale pare sottoposto il<br />

progetto <strong>di</strong> architettura contemporaneo,<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

impone una riflessione sulla natura degli<br />

strumenti del progetto e sulle tematiche<br />

che possano avere valore fondativo<br />

per la sua pratica.<br />

Scopo e fasi della ricerca<br />

L’interrogazione su alcune delle tematiche<br />

che alimentano l’attività progettuale<br />

in questo primo scorcio <strong>di</strong> millennio, pare<br />

necessaria per poter ricostruire una<br />

metodologia che travalichi le numerose<br />

invettive stagionali, e fornisca un solido<br />

punto d’appoggio per il mestiere dell’architetto.<br />

In questo senso, il ruolo della<br />

luce, da sempre elemento generatore<br />

dello spazio architettonico, pare costituirsi<br />

quale spunto <strong>di</strong> riflessione centrale<br />

nell’ambito della pratica del progetto<br />

d’architettura nel contemporaneo. La<br />

prima fase da affrontare è l’in<strong>di</strong>viduazione<br />

<strong>di</strong> riferimenti progettuali collocati<br />

nell’epoca contemporanea e nelle epoca<br />

precedenti in modo da costruire un<br />

repertorio privilegiato sul quale svolgere<br />

le nostre riflessioni. La seconda fase<br />

prevede una sorta <strong>di</strong> ricostruzione dello<br />

sviluppo che il ruolo della luce ha svolto<br />

negli ultimi secoli, dall’antichità classica<br />

all’architettura contemporanea. La terza<br />

prevede la sperimentazione progettuale<br />

delle possibilità che la luce può offrire<br />

al progetto d’architettura contemporaneo.<br />

Metodologia<br />

La metodologia è principalmente attinente<br />

ad una fase pratica progettuale dove<br />

si possano verificare nella concretezza<br />

del progetto le possibilità in<strong>di</strong>viduate in<br />

fase teorica. Particolare attenzione sarà<br />

posta nell’analisi e nella sperimentazione<br />

degli strumenti <strong>di</strong> progetto e nel verificare<br />

la loro valenza relativamente alle<br />

tematiche prese in esame.<br />

Risultati preve<strong>di</strong>bili<br />

L’elaborazione <strong>di</strong> soluzioni progettuali<br />

che mettano in stretto rapporto l’architettura<br />

e la luce naturale in<strong>di</strong>viduando<br />

nuove possibilità interpretative <strong>di</strong> questo<br />

rapporto.<br />

Durata<br />

Pluriennale<br />

Titolo della ricerca:<br />

Viaggi, migrazioni, contaminazioni - il<br />

viaggio come progetto <strong>di</strong> trasposizione<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Collotti Francesco Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Guerini Debora Docente a contratto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> ricerca:<br />

Viaggio e trasposizione nel lavoro degli<br />

architetti. Architettura è vedere le cose<br />

e trasferirle (G.Grassi). Ove con trasposizione<br />

inten<strong>di</strong>amo quella operazione con<br />

la quale si trasferisce un soggetto da riprodurre,<br />

dalla matrice originaria a un’altra.<br />

Le Corbusier interrogato su come<br />

avesse acquisito le proprie conoscenze,<br />

si vantò – orgoglioso – <strong>di</strong> essere un grande<br />

voleur. Ladro <strong>di</strong> architetture rubate<br />

durante i viaggi e fissate nei suoi carnets.<br />

Talvolta anche solo la proporzione<br />

<strong>di</strong> un portale, nel suo lavoro, ci parla <strong>di</strong><br />

un grande e<strong>di</strong>ficio lontano, ci evoca luoghi<br />

trovati altrove, qui e ora riversati nel<br />

progetto per metamorfosi o trasfigurazione.<br />

I Maestri <strong>di</strong> buona architettura non<br />

cercano <strong>di</strong> portare a casa dai loro viaggi<br />

una lingua o uno stile, bensì traspongono<br />

nella propria opera altri mon<strong>di</strong> e fatti<br />

costruiti. Attraverso questa trasfigurazione<br />

che solo al progetto è concessa in<br />

privilegio stabiliamo affinità, esprimiamo<br />

adesione a mon<strong>di</strong> o Maestri anche <strong>di</strong>stanti<br />

nel tempo. In una nostra speranzosa<br />

figurazione gli architetti erano quelli<br />

che partivano con pochi strumenti, un<br />

taccuino, una matita, uno strumento <strong>di</strong><br />

misura. Solo chi aveva visto il mondo<br />

poteva tornare con l’ambizione <strong>di</strong> avere<br />

qualcosa da <strong>di</strong>re. Dapprima con Gian-<br />

giorgio Trissino e poi con Daniele Barbaro<br />

si recò Andrea Palla<strong>di</strong>o a Roma. La<br />

misura fisica <strong>di</strong>retta con le rovine, ammirate,<br />

misurate e rilevate, trasposte e<br />

rielaborate, ritorna nell’ambizione antica<br />

eppure nuova delle fabbriche vicentine<br />

e <strong>di</strong> quelle veneziane. Come per Giulio<br />

Romano e Michele Sanmicheli, per<br />

Palla<strong>di</strong>o l’antichità non sembra modello<br />

da copiare, ma fonte cui ispirare il proprio<br />

lavoro. Costruire ancora una volta<br />

come ri-costruire? Alla fine del Settecento<br />

- per esempio - per gli uomini <strong>di</strong> cultura<br />

<strong>di</strong> lingua tedesca la italienische Reise è<br />

una tappa obbligata della conoscenza<br />

negli anni dell’appren<strong>di</strong>stato. Esperienza<br />

non sostituibile. Nel caso degli architetti,<br />

e per Karl Friedrich Schinkel in<br />

maniera particolarissima, il viaggio in<br />

Italia è materiale da costruzione per tutto<br />

il lavoro successivo. Si propone dunque<br />

<strong>di</strong> indagare il rapporto tra progetto e trasposizione<br />

<strong>di</strong> mon<strong>di</strong> anche <strong>di</strong>stanti. Learning<br />

from… qualcuno ha affermato a<br />

proposito del lavoro <strong>di</strong> alcuni maestri.<br />

- La metodologia della ricerca è fondata<br />

su <strong>di</strong> una ipotesi <strong>di</strong> raffronto a <strong>di</strong>stanza<br />

che metta in evidenza le specificità attraverso<br />

l’enucleazione <strong>di</strong> alcune parole-chiave<br />

quali:<br />

. Generalita del tipo/specificità del luogo<br />

. Identità<br />

. Tra<strong>di</strong>zione e continuità<br />

. architettura/paesaggio<br />

. Locale, vernacolare, pittoresco, globalizzato<br />

- Lo scopo della ricerca è dunque verificare<br />

la praticabilità ancora oggi <strong>di</strong> una<br />

antica modalità <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento del<br />

mestiere <strong>di</strong> architetto attraverso gli<br />

esempi dei Maestri e l’indagine sulle architetture<br />

costruite.<br />

- Le fasi in cui la ricerca sarà articolata –<br />

restando aperta la possibilità <strong>di</strong> calibrare<br />

in corso d’opera le modalità operative<br />

– si possono definire secondo il se-<br />

20<br />

guente articolato:<br />

a) ricerca bibliografica e in<strong>di</strong>viduazione<br />

<strong>di</strong> casi tipo (già avviata nel corso del<br />

2005);<br />

b) ricerca d’archivio (Schinkels Nachlass<br />

Berlin, Riba fondo Andrea Palla<strong>di</strong>o; Semper<br />

Archiv ETH Zurigo, Fondation Le<br />

Corbusier Paris); (in corso con particolare<br />

riguardo alle figure <strong>di</strong> Schinkel e<br />

Semper sulle quali il titolare della ricerca<br />

ha tenuto nel corso dell’anno già alcune<br />

lezioni sotto forma <strong>di</strong> resoconti dello<br />

stato <strong>di</strong> avanzamento dell’indagine)<br />

c) visite in loco, con documentazione<br />

fotografica espressamente realizzata;<br />

d) elaborazione teorica;<br />

e) <strong>di</strong>vulgazione dei risultati, pubblicazione.<br />

- Il risultato atteso dallo stu<strong>di</strong>o risiede<br />

nell’approfon<strong>di</strong>mento scientifico e contestuale<br />

contributo al <strong>di</strong>battito scientifico<br />

in merito conseguente all’approfon<strong>di</strong>mento<br />

del tema del viaggio quale base<br />

per il progetto, non da un punto <strong>di</strong> vista<br />

sotrico-critico, ma nei suoi presupposti<br />

operativi. In altra <strong>di</strong>rezione, si attende<br />

un risultato significativo anche sotto il<br />

profilo dei contatti proposti con le Università<br />

locali (TU Berlin, ETH Zurigo) ed<br />

enti <strong>di</strong> ricerca (Fondation Le Corbusier e<br />

Preussische staatliche Museen Berlin) al<br />

fine del possibile sviluppo <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong><br />

ricerca pluri<strong>di</strong>sciplinare della quale, in<br />

uno scenario da più parti invocato, l’Università<br />

<strong>di</strong> Firenze attraverso il Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Progettazione potrebbe assumere<br />

un proprio ruolo sul piano internazionale<br />

con scambi con altri centri <strong>di</strong> eccellenza.<br />

- Il carattere innovativo della proposta<br />

consiste nella capacità <strong>di</strong> nuovamente<br />

interrogarsi sulle basi della <strong>di</strong>sciplina<br />

della Composizione Architettonica, ponendosi<br />

domande nuove su questioni<br />

antiche. Verificando la praticabilità oggi<br />

<strong>di</strong> pensieri apparentemente desueti, ma<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

<strong>di</strong> grande efficacia sul piano della trasmissione<br />

della <strong>di</strong>sciplina e – soprattutto<br />

– del suo appren<strong>di</strong>mento.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il progetto <strong>di</strong> architettura in aree archeologiche:<br />

l’accesso ai luoghi archeologici<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Eccheli Maria Grazia Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Pivetta Michelangelo Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Venturini Luca Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Barontini Luca Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Pireddu Alberto Architetto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> ricerca:<br />

Introduzione al problema scientifico<br />

Le motivazioni della scelta del tema sono<br />

certo dovute al carattere del tutto particolare<br />

che assume l’archeologia in un<br />

paese me<strong>di</strong>terraneo.<br />

Ancora legate ai “punti <strong>di</strong> vista” scelti dai<br />

protagonisti del grand tour per i loro rilievi<br />

(che – è da rilevare - erano innanzitutto<br />

la traduzione e l’espressione <strong>di</strong><br />

un atteggiamento <strong>di</strong> metodo: “…il sont à<br />

la fois des savants et des artistes; ils<br />

ont pris l’habitude de l’observation et de<br />

la critique…” A. de Laborde, 1816), le<br />

gran<strong>di</strong> rovine del paesaggio italiano si<br />

rivelano come un suo essenziale criterio<br />

conoscitivo: elementi custo<strong>di</strong> <strong>di</strong> quella<br />

profon<strong>di</strong>tà storica che irra<strong>di</strong>a una inestricabile<br />

capacità evocativa.<br />

Ma la scelta è motivata soprattutto dal<br />

problema del ruolo che l’archeologia ha<br />

avuto nella storia del progetto architettonico.<br />

Ad occhi appena coscienti si tratta <strong>di</strong> un<br />

rapporto che, superando la mera nostalgia<br />

(con i suoi derivati <strong>di</strong> passività e contemplazione<br />

che ancora complicano i fondamenti<br />

dell’attuale <strong>di</strong>battito sulla conser-<br />

vazione), si rivela fondativo della natura<br />

stessa dell’architettura nei suoi passaggi<br />

storici più importanti.<br />

Si pensi ai due estremi dell’atteggiamento<br />

verso l’antico: da una parte le insondabili<br />

valenze del progetto Piranesiano<br />

(dalla cui ricerca nascerà la declinazione<br />

della città romana come inelu<strong>di</strong>bile riferimento<br />

della città moderna), dall’altra l’intellettuale<br />

e razionale progetto albertiano<br />

che, con algida ma partecipe analisi,<br />

esorcizza il fascino della rovina per immergerlo<br />

nella propria contemporaneità,<br />

con una determinazione <strong>di</strong>sposta al nonfinito<br />

ed al frammento – quasi una sorta<br />

<strong>di</strong> iconoclastia interna al progetto più che<br />

un fatto meramente fortuito ed esterno –<br />

pur <strong>di</strong> rimanere all’altezza <strong>di</strong> un passato<br />

inteso come ere<strong>di</strong>tà e compito.<br />

Così intesa, l’archeologia, si rivela liminare<br />

anche al progetto moderno. Messa<br />

a fronte della crisi architettonica attuale,<br />

l’archeologia (la presenza immobile e<br />

quasi surreale del reperto nel contesto<br />

della città e del paesaggio attuale) sembra<br />

assumere un ruolo maieutico, costringendo<br />

il progetto moderno a misurare –<br />

proprio nel confronto fisico con la rovina,<br />

con la storia che ha preso forma – le sue<br />

lacerate ambizioni: pluralistiche per principio,<br />

ma tuttavia singolarmente unanimi<br />

almeno nella supposizione della per<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> ogni senso <strong>di</strong> continuità della <strong>di</strong>sciplina<br />

architettonica.<br />

E’ noto, al contrario, come i fondamenti<br />

teorici della ricerca italiana, nei suoi esiti<br />

migliori, abbiano trasformato il dato archeologico,<br />

vero o virtuale, in una vera e<br />

propria pietra angolare del progetto, riconoscendogli<br />

una sorprendente quanto inaspettata<br />

capacità educativa all’immaginazione<br />

come dato decisivo del progetto.<br />

Scopo e fasi della ricerca, metodologia<br />

Da quanto sopra, lo scopo della ricerca<br />

coincide con l’analisi del ruolo, sia a livello<br />

degli assunti teorici che <strong>di</strong> quelli<br />

pragmatici nel processo progettuale, del<br />

rapporto archeologia/architettura nelle<br />

sue <strong>di</strong>verse declinazioni storiche: a partire<br />

dal senso e dalla particolare natura<br />

dei rilievi architettonici – da quelli rinascimentali<br />

ai lecorbuseriani cahiers de<br />

voyage …- rispetto al progetto.<br />

Uno o più progetti costituiranno, più che<br />

una sorta <strong>di</strong> verifica dell’analisi, il <strong>di</strong>alettico<br />

strumento euristico della stessa ricerca.<br />

I progetti assumeranno a tema<br />

quegli ormai necessari “e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> servizio”<br />

alle aree archeologiche che, nell’attuale<br />

con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> massa, dovranno<br />

assumere anche una valenza museale e<br />

<strong>di</strong>dattica <strong>di</strong> quanto costituiscono (per<br />

parafrasare un famoso stu<strong>di</strong>o del Poëte)<br />

quasi l’”introduzione”.<br />

Risultati preve<strong>di</strong>bili<br />

L’obiettivo è costituito da una pubblicazione<br />

che accomunerà entrambe le fasi<br />

<strong>di</strong> ricerca, certo non con la pregnanza<br />

con cui il trattato palla<strong>di</strong>ano accomuna<br />

rilievo e progetto, ma, almeno intenzionalmente,<br />

con la stessa responsabilità<br />

<strong>di</strong>dattica della risposta.<br />

Durata<br />

La durata della ricerca, quasi a tradurre<br />

il doppio scopo dello stu<strong>di</strong>o, è prevista<br />

biennale.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il Progetto Architettonico nella Riqualificazione<br />

Urbana<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Manfre<strong>di</strong>ni Alberto Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Manfre<strong>di</strong>ni Giovanni Esperto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> ricerca:<br />

Proseguimento della ricerca iniziata lo<br />

scorso anno, il cui scopo, le cui fasi e i<br />

cui risultati attesi sono esposti nel programma<br />

del progetto <strong>di</strong> ricerca 2005.<br />

Per quanto riguarda i risultati attesi re-<br />

21<br />

lativamente al tema della ricerca, cioè<br />

al tema della “<strong>progettazione</strong> architettonica<br />

nella riqualificazione urbana”, nella<br />

fase conclusiva della ricerca corrente,<br />

per la quale si chiede finanziamento, è<br />

ipotizzabile in<strong>di</strong>viduare dei punti salienti<br />

da approfon<strong>di</strong>re sotto l’aspetto teorico<br />

(La con<strong>di</strong>zione attuale della <strong>progettazione</strong><br />

architettonica nella riqualificazione<br />

urbana; il tema della eticità nelle operazioni<br />

<strong>di</strong> trasformazione urbana; il rischio<br />

<strong>di</strong> cedere o indulgere alle tentazioni delle<br />

mode; il significato più autentico dell’operazione<br />

progettuale; l’influenza <strong>di</strong><br />

relativismo e fondamentalismo nella <strong>progettazione</strong><br />

architettonica per la riqualificazione<br />

urbana; il progetto del limite; il<br />

ruolo <strong>di</strong> committente e progettista; il ruolo<br />

della piazza nella <strong>progettazione</strong> degli<br />

spazi pubblici; il tema della sicurezza<br />

nella riqualificazione urbana; il limite insito<br />

nel concetto <strong>di</strong> partecipazione; il<br />

tema della qualità e della <strong>di</strong>mensione<br />

dello spazio architettonico e urbano,<br />

ecc.) e degli esempi pratici <strong>di</strong> applicazione<br />

dei suddetti principi teorici.<br />

A conclusione della ricerca è prevista una<br />

pubblicazione che illustri gli scopi prefissati,<br />

approfon<strong>di</strong>sca gli elementi teorici<br />

evidenziati e illustri una serie <strong>di</strong> esempi<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>segno urbano che siano in grado <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>mostrare la concreta attuazione dei<br />

principi teorici evidenziati.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Viaggi, migrazioni, contaminazioni, attraversamenti:<br />

le entropìe dei Maestri<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Pirazzoli Giacomo Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Bini Caterina Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Martini Gioia Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Balestri Cristiano Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

Giagnoni Jacopo M. Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Spagni Nicola Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Oggetto della ricerca sono i lavori fatti<br />

dai Maestri dell’architettura in con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> contaminazione con mon<strong>di</strong>, usanze e<br />

tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>verse da quelle <strong>di</strong> provenienza<br />

o <strong>di</strong> riferimento. Sfondo <strong>di</strong> riferimento<br />

per questa ricercata <strong>di</strong>alettica globale/locale<br />

è la straor<strong>di</strong>naria esperienza –<br />

remota ma irrinunciabile – della colonizzazione<br />

romana. Tra i casi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o scelti<br />

rientra Chan<strong>di</strong>garh, capitale dello stato<br />

in<strong>di</strong>ano del Punjab, costruita a partire dal<br />

1951 su un piano generale concepito da<br />

Le Corbusier, che curò anche il progetto<br />

architettonico dei principali e<strong>di</strong>fici pubblici.<br />

Esperienza rilevante, per livello <strong>di</strong><br />

analogia, è quella condotta da Louis Kahn<br />

a Dhaka, in Bangladesh. Diversa considerazione<br />

vale per Brasilia, capitale del<br />

Brasile, costruita in mille giorni, dal 1957,<br />

su un piano generale <strong>di</strong> Lucio Costa, con<br />

Oscar Niemeyer chiamato a realizzare<br />

gli e<strong>di</strong>fici più rappresentativi: si tratta <strong>di</strong><br />

due progettisti brasiliani profondamente<br />

coinvolti nell’esperienza eroica del modernismo<br />

d’occidente.<br />

Per converso, al riguardo, i lavori brasiliani<br />

<strong>di</strong> Lina Bo Bar<strong>di</strong> – recentemente rilanciati<br />

al <strong>di</strong>battito – restano esemplari<br />

per la rilettura a ritroso <strong>di</strong> un percorso<br />

<strong>di</strong> contaminazione che va dalla cultura<br />

occidentale a quella brasiliana locale. Le<br />

due città <strong>di</strong> Chan<strong>di</strong>garh e Brasilia, oggetto<br />

negli anni delle più <strong>di</strong>verse critiche,<br />

condotte secondo i più <strong>di</strong>stanti orientamenti<br />

<strong>di</strong>sciplinari, assumono oggi anche<br />

il ruolo para<strong>di</strong>gmatico <strong>di</strong> momenti <strong>di</strong><br />

sperimentazione sui quali verificare, a<br />

posteriori e con ragionevolezza, le teorie<br />

(ovvero le interpretazioni <strong>di</strong> una medesima<br />

teoria, messa a punto da Le Corbusier,<br />

recepita e portata avanti da Costa<br />

e Niemeyer, che <strong>di</strong> Le Corbusier si<br />

<strong>di</strong>chiaravano attenti seguaci).<br />

- La metodologia della ricerca è fondata<br />

su <strong>di</strong> una ipotesi <strong>di</strong> raffronto a <strong>di</strong>stanza<br />

che metta in evidenza le specificità attraverso<br />

l’enucleazione <strong>di</strong> alcune parole-chiave<br />

quali:<br />

a) globale/locale<br />

b) identità<br />

c) tra<strong>di</strong>zione<br />

d) architettura/paesaggio<br />

e) attraversamento/migrazione<br />

- Lo scopo della ricerca è dunque quello<br />

<strong>di</strong> costruire una valutazione complessiva<br />

- <strong>di</strong> efficacia ma anche <strong>di</strong> proiezione sull’oggi<br />

- riportando l’attenzione sulle occasioni<br />

un po’ laterali dell’utopia moderna,<br />

nella convinzione che, proprio nell’epoca<br />

degli specialismi, resti all’architetto la<br />

specificità <strong>di</strong>sciplinare del lungo periodo.<br />

- Le fasi in cui la ricerca si articola - fatti<br />

salvi i normali aggiustamenti in corso d’opera<br />

-possono essere così configurate:<br />

a) ricerca bibliografica (già parzialmente<br />

eseguita);<br />

b) ricerca d’archivio (Fondation Le Corbusier;<br />

Fundacao Oscar Niemeyer; Università<br />

<strong>di</strong> Brasilia, fondo Lucio Costa);<br />

c) visite in loco, con documentazione<br />

fotografica espressamente realizzata (il<br />

viaggio Chan<strong>di</strong>garh/Ahmedabad/Dhaka<br />

è stato appena compiuto, dal 28 marzo<br />

al 12 aprile 2006);<br />

d) elaborazione teorica;<br />

e) <strong>di</strong>vulgazione dei risultati, pubblicazione.<br />

- Il risultato atteso dallo stu<strong>di</strong>o risiede<br />

nel contributo al <strong>di</strong>battito scientifico conseguente<br />

la valutazione a posteriori delle<br />

teorie aprioristiche del Movimento<br />

Moderno. In altra <strong>di</strong>rezione, si attende<br />

un risultato significativo anche sotto il<br />

profilo dei contatti proposti con le Università<br />

locali (Brasilia, Facoltà <strong>di</strong> architettura,<br />

Chan<strong>di</strong>garh College of Architecture,<br />

Dhaka Bangladesh University) ed<br />

enti <strong>di</strong> ricerca (Fondation Le Corbusier e<br />

Fundacao Oscar Niemeyer) al fine del<br />

possibile sviluppo <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> ricerca<br />

pluri<strong>di</strong>sciplinare della quale, in una prospettiva<br />

tutta da accertare, l’Università<br />

<strong>di</strong> Firenze attraverso il Dipartimento <strong>di</strong><br />

Progettazione potrebbe assumere un<br />

proprio ruolo, con funzione <strong>di</strong> cerniera<br />

nell’ambito degli accor<strong>di</strong> bilaterali <strong>di</strong> cooperazione<br />

culturale Italia- In<strong>di</strong>a, Italia-Bangladesh<br />

e Italia-Brasile.<br />

- Il carattere innovativo della ricerca<br />

proposta, risiede principalmente nella<br />

metodologia applicata, che prevede verifiche<br />

in loco al fine <strong>di</strong> rilevare, in comparazione<br />

con i testi teorici, i percorsi<br />

che hanno portato alla formazione delle<br />

scelte e alla relativa concretizzazione<br />

architettonica.<br />

Per la prima annualità la ricerca ha sofferto<br />

del notevole sotto<strong>di</strong>mensionamento<br />

delle risorse attribuite, per cui <strong>di</strong> fatto<br />

i risultati attesi andranno commisurati su<br />

un periodo più lungo, stante la necessità<br />

<strong>di</strong> coprire le spese <strong>di</strong> viaggio – ingenti –<br />

in considerazione del fatto che, senza<br />

viaggi, non è data l’originalità del contributo<br />

<strong>di</strong>retto come sopralluogo.<br />

Per il motivo <strong>di</strong> cui sopra, i fon<strong>di</strong> della<br />

seconda annualità sono stati utilizzati a<br />

copertura delle spese <strong>di</strong> viaggio; ad oggi<br />

la questione-chiave della ricerca gira attorno<br />

al perché opere così importanti rispetto<br />

agli esiti complessivi e complessi<br />

della Modernità siano state realizzate in<br />

contesti “altri”, profondamente <strong>di</strong>versi dai<br />

luoghi e dalle istanze che sono state all’origine<br />

del pensiero moderno. La provvisoria<br />

risposta a questo interrogativo<br />

vale ancora qualche annualità <strong>di</strong> ricerca.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Progettare città Laboratorio sperimentale<br />

<strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> urbana<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Rossi Pro<strong>di</strong> Fabrizio Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Privitera Francesca Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Romagnoli Emiliano Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

22<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Basandosi sul presupposto che il progetto<br />

d’architettura sia un’operazione conoscitiva<br />

e artistica, ma anche che analisi<br />

dell’esistente e progetto del nuovo si alimentino<br />

vicendevolmente, la ricerca<br />

mira alla definizione delle regole architettoniche<br />

e urbane, come ipotesi <strong>di</strong> lettura<br />

degli elementi linguistici e delle figure<br />

compositive del progetto in relazione<br />

al contesto fiorentino e dell’area<br />

toscana. In questo modo, attraverso<br />

l’analisi approfon<strong>di</strong>ta e la comparazione<br />

<strong>di</strong> luoghi e organismi architettonici apparsi<br />

in particolari momenti critici e attraverso<br />

l’esercizio del progetto architettonico<br />

e urbano in alcune aree paradgimatiche<br />

del rapporto fra architettura e<br />

città, la ricerca mira a definire le invarianti<br />

relative alle regole compositive del<br />

progetto d’architettura e del progetto<br />

urbano, nonchè a favorire una riflessione<br />

sulla natura degli organismi architettonici<br />

e dei luoghi, sulle loro regole e trasgressioni,<br />

sulle relazioni col contesto e<br />

sulla trasmigrazione e trasformazione<br />

delle figure e degli strumenti compositivi,<br />

nel corso del tempo.<br />

Le nostre città hanno subito una crescita<br />

minacciosa, i nostri luoghi hanno perso<br />

la loro riconoscibilità e senza accorgersene<br />

si sono saldati in un aggregato<br />

metropolitano, i cui caratteri sono determinati<br />

dall’aggressione delle infrastrutture,<br />

da un’e<strong>di</strong>lizia senza qualità,<br />

dalla speculazione, dalla mancanza <strong>di</strong><br />

confini, dallo smarrimento dei principi <strong>di</strong><br />

or<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong> scala e dalla confusione <strong>di</strong><br />

ritmi e tempi, tutte con<strong>di</strong>zioni che favoriscono<br />

un progressivo degrado della<br />

vita sociale.<br />

Occorre riversare nella nuova città i ca-<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

ratteri dei nostri centri antichi, legandoli<br />

all’architettura moderna e contemporanea,<br />

sfruttando le residue occasioni possibili<br />

per creare una rete <strong>di</strong> elementi<br />

polari come condensatori <strong>di</strong> qualità urbana,<br />

sulla base dei principi <strong>di</strong> nuova<br />

centralità, <strong>di</strong> figurabilità urbana, <strong>di</strong> interconnessione<br />

funzionale e <strong>di</strong> città aperta<br />

nei suoi rapporti con la natura e il<br />

paesaggio.<br />

La ricerca è articolata in un piano pluriennale<br />

<strong>di</strong> cui questo è il primo anno e<br />

mira a elaborazioni progettuali nell’area<br />

fiorentina e toscana, sperimentando ipotesi<br />

progettuali nel rapporto fra architettura<br />

e città, proprio come strumento<br />

conoscitivo e <strong>di</strong> verifica dei caratteri dei<br />

luoghi e dello spazio.<br />

Il progetto <strong>di</strong> ricerca concerne la messa<br />

a punto degli strumenti <strong>di</strong> intervento progettuale<br />

per alcune aree-problema dei<br />

centri della Toscana, proprio per la sua<br />

finalità <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre – oltre al materiale<br />

informativo <strong>di</strong> base - alcune soluzioni,<br />

proiezioni e sperimentazioni progettuali,<br />

che presentano in modo sintetico e<br />

intuitivo la conoscenza dei problemi e la<br />

loro interpretazione, definendo alcuni<br />

principi su cui articolare il <strong>di</strong>battito in seno<br />

alle amministrazioni o alla citta<strong>di</strong>nanza,<br />

in modo da ricercare elementi <strong>di</strong> consenso<br />

per poter fissare delle norme <strong>di</strong><br />

area e implementare delle procedure <strong>di</strong><br />

intervento.<br />

In particolare la ricerca è rivolta alla<br />

definizione <strong>di</strong> strategie per affrontare:<br />

1. la definizione dei “vuoti” esistenti - o<br />

esito <strong>di</strong> aree <strong>di</strong>smesse – in punti strategici<br />

per lo sviluppo e l’immagine dei caratteri<br />

identitari della città; il <strong>di</strong>segno<br />

dello spazio pubblico<br />

2. la riqualificazione <strong>di</strong> quartieri ex-industriali<br />

degradati<br />

3. i nuovi monumenti legati al tempo libero<br />

allo sport e alla natura<br />

4. le strips sature <strong>di</strong> accesso ai centri<br />

abitati<br />

5. le aree <strong>di</strong> frangia delle infrastrutture<br />

6. il ri<strong>di</strong>segno dei confini del tessuto urbano<br />

7. le nuove aree naturali urbane<br />

In particolare la ricerca si incentra su<br />

alcune “aree campione” in<strong>di</strong>viduate all’interno<br />

delle aree Comunali <strong>di</strong> Monsummano<br />

e <strong>di</strong> Pistoia, scelte grazie alla collaborazione<br />

delle Amministrazioni comunali<br />

locali.<br />

La ricerca per l’Amministrazione Comunale<br />

<strong>di</strong> Monsummano si incentra sul punto<br />

1 (la definizione dei “vuoti” esistenti -<br />

o esito <strong>di</strong> aree <strong>di</strong>smesse – in punti strategici<br />

per lo sviluppo e l’immagine dei<br />

caratteri identitari della città) e riguarda<br />

lo stu<strong>di</strong>o e le proposte per le aree urbane<br />

della frazione <strong>di</strong> Cintolese per fornire<br />

all’Amministrazione Comunale in<strong>di</strong>cazioni<br />

<strong>di</strong> planivolumetrico per le <strong>di</strong>verse aree<br />

<strong>di</strong> sviluppo del polo urbano <strong>di</strong> Cintolese<br />

e in<strong>di</strong>cazioni ed elementi <strong>di</strong> progetto architettonico<br />

preliminare per il nuovo centro<br />

urbano <strong>di</strong> Cintolese, comprensivo <strong>di</strong><br />

un sistema <strong>di</strong> spazi pubblici e <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici<br />

pubblici e privati, anche a carattere specialistico.<br />

La ricerca per l’Amministrazione<br />

Comunale <strong>di</strong> Pistoia si incentra sui<br />

punti 3 e 4 (le strips sature <strong>di</strong> accesso ai<br />

centri abitati; le aree <strong>di</strong> frangia delle infrastrutture<br />

) e riguarda lo stu<strong>di</strong>o e le<br />

proposte per le aree urbane <strong>di</strong> viale Adua<br />

e <strong>di</strong> viale Fermi.<br />

La ricerca progettuale muoverà dal materiale<br />

documentario <strong>di</strong> base fornito dall’Amministrazione,<br />

impiegherà il progetto<br />

urbano e architettonico come strumento<br />

conoscitivo e interpretativo e<br />

come esemplificazione <strong>di</strong> proposte sulla<br />

base delle quali si svilupperà un confronto<br />

con gli Uffici e l’Amministrazione Comunale.<br />

Questo percorso <strong>di</strong> concertazione<br />

è finalizzato alla precisazione delle proposte<br />

e alla con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> principi e<br />

scelte, che potranno successivamente<br />

essere oggetto <strong>di</strong> una procedura partecipata<br />

nel rapporto con la citta<strong>di</strong>nanza.<br />

La ricerca progettuale mira a definire in<br />

termini <strong>di</strong> compatibilità e <strong>di</strong> sostenibilità<br />

ambientale la <strong>di</strong>sposizione delle volumetrie<br />

ammissibili, gli elementi <strong>di</strong> spazialità<br />

urbana, il rapporto fra le funzioni pubbliche<br />

e private, sistemi <strong>di</strong> collegamento<br />

e <strong>di</strong> relazione, il rapporto con le aree<br />

sistemate a verde, gli elementi <strong>di</strong> materiali<br />

e finiture, <strong>di</strong> arredo urbano, le aree<br />

<strong>di</strong> sosta e <strong>di</strong> viabilità. Il progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

sarà sviluppato – nelle sue possibili<br />

alternative - con scritti, <strong>di</strong>segni (planivolumetrici,<br />

planimetrici e prospettici),<br />

plastici, proiezioni renderizzate, proprio<br />

per poter valutare l’impatto delle soluzioni<br />

immaginate e per fornire all’Amministrazione<br />

gli strumenti per definire i<br />

piani operativi <strong>di</strong> comparto.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Identità dell’architettura italiana<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Zermani Paolo Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Alpini Mauro Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Butini Riccardo Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Mugnai Francesca Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Bracar<strong>di</strong> Michela Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Catarsi Silvia Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Il progetto <strong>di</strong> ricerca si propone <strong>di</strong> indagare<br />

il tema costituito dall’identità dell’architettura<br />

italiana.<br />

L’architettura italiana presenta, a partire<br />

dall’architettura romana, un insieme<br />

<strong>di</strong> caratteri originali chiaramente riconoscibili<br />

che, maturati dalla progressiva<br />

evoluzione del classico, costituiscono un<br />

patrimonio attingibile fino alla fine dell’Ottocento.<br />

La catastrofe del paesaggio e la frantumazione<br />

dei co<strong>di</strong>ci indotte dal XX secolo<br />

23<br />

hanno oggi mo<strong>di</strong>ficato la <strong>di</strong>stanza tra le<br />

cose, dando luogo a una alterazione <strong>di</strong><br />

quei caratteri secolari.<br />

Ma non è possibile sostituire quel sistema<br />

in crisi con una deriva.<br />

La sfida è sulle nuove misure.<br />

L’incombente trasformazione della città<br />

e del paesaggio, la frantumazione dei<br />

riferimenti, la scomparsa <strong>di</strong> un orizzonte<br />

sicuro che aveva giustificato,per secoli,<br />

la ricerca <strong>di</strong> un ideale infinito prospettico<br />

capace <strong>di</strong> governare la migliore<br />

architettura italiana non giustificano ce<strong>di</strong>menti<br />

e deviazioni.<br />

La ricerca, articolata su tre annualità, si<br />

propone <strong>di</strong> indagare i caratteri persistenti<br />

dell’identità architettonica italiana proponendone<br />

un censimento tematico al fine<br />

<strong>di</strong> costituire un abaco critico <strong>di</strong> esperienze<br />

(inerenti la tipologia, i materiali, le tecniche)<br />

da sottoporre al confronto con il<br />

presente.<br />

Intervenendo sulle lacerazioni del nostro<br />

tempo, negli interstizi lasciati vuoti dalla<br />

frenesia produttiva, noi dobbiamo imparare<br />

e insegnare una nuova possibile<br />

geografia in cui le<br />

architetture,necessariamente frammentate,<br />

sappiano riannodare spazi e tempi<br />

apparentemente privi <strong>di</strong> relazione.<br />

La fase finale della ricerca si concreterà,<br />

in tal senso, attraverso una serie <strong>di</strong><br />

sperimentazioni progettuali riguardanti<br />

luoghi emblematici del paesaggio italiano<br />

contemporaneo.<br />

La prima fase della presente ricerca triennale<br />

si è sviluppata negili anni 2005 attraverso<br />

la scelta <strong>di</strong> tre contesti (quello<br />

meri<strong>di</strong>onale e insulare, quello centro italiano,<br />

quello settentrionale) su cui si è<br />

promossa una ingente raccolta bibliografica.<br />

La letteratura <strong>di</strong> viaggio, <strong>di</strong> cinema,<br />

il lavoro dei fotografi e la specificità delle<br />

molte storie regionali hanno consentito<br />

<strong>di</strong> tracciare un itinerario emblematico<br />

delle trasformazioni dei <strong>di</strong>versi enclave<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

dall’Ottocento ad oggi, fino ai Viaggi in<br />

Italia letterari <strong>di</strong> Piovene, Ceronetti, Pasolini.<br />

La raccolta <strong>di</strong> testimonianze fotografiche,<br />

attraverso il lavoro <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />

fotografi contemporanei (Ghirri, Basilico,<br />

Chiaramonte, Barbieri, Jo<strong>di</strong>ce) costituisce<br />

il mezzo <strong>di</strong> scandaglio per la<br />

lettura contemporanea, ora in atto, presupposto<br />

fondamentale per la nuova<br />

misurazione che il progetto architettonico<br />

deve compiere.<br />

2007<br />

Ricerche <strong>di</strong> ateneo<br />

or<strong>di</strong>nate secondo la sezione <strong>di</strong><br />

appartenenza del docente<br />

architettura e<br />

città<br />

Titolo della ricerca:<br />

Progetti e architetture nelle città d’arte<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Macci Loris G. Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Tramonti Ulisse Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Baratelli Alberti Professore associato<br />

Zanirato Clau<strong>di</strong>o Ricercatore<br />

Fabbrizzi Fabio Ricercatore<br />

Novelli Nicoletta Docente a contratto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

In considerazione dell’importanza che l’<br />

inserimento ex novo <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> progetti<br />

ha comportato per il tessuto costruito<br />

delle città nella recente storia urbana, la<br />

ricerca verificherà complessivamente gli<br />

effetti progettuali e/o architettonici indotti<br />

(funzionali ed architettonici) in alcune<br />

situazione <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> e me<strong>di</strong>e città europee.<br />

Contenuti<br />

La ricerca - per quanto concerne i progetti<br />

<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> opere <strong>di</strong> nuova realizzazione<br />

– esaminerà nel periodo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

24<br />

le seguenti situazioni europee:<br />

1 - Madrid 2 - Londra 3 – Barcellona 4<br />

- Berlino 5 - Parigi<br />

Obiettivi<br />

L’esame delle situazioni in<strong>di</strong>cate si propone<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare ed analizzare sia le<br />

complessive funzioni (qualità e quantità)<br />

dei gran<strong>di</strong> progetti realizzati sia <strong>di</strong><br />

analizzare le trasformazioni architettoniche<br />

e funzionali pianificate e/o indotte<br />

nell’imme<strong>di</strong>ato intorno.<br />

Queste analisi concernono gli stati <strong>di</strong> fatto<br />

e gli stati <strong>di</strong> progetto per offrire un “panorama<br />

analogico” <strong>di</strong> riflessione anche<br />

per le trasformazioni architettoniche in<br />

fieri - o le programmazioni urbanistiche<br />

- delle città italiane.<br />

Modalità operative<br />

La ricerca sarà sviluppata me<strong>di</strong>ante il<br />

reperimento dei materiali cartografici e<br />

documentari - relativi alle città europee<br />

citate - e completata con la conoscenza<br />

me<strong>di</strong>ante sopralluoghi <strong>di</strong>retti sul campo<br />

e collaborazioni con le locali facoltà <strong>di</strong><br />

Architettura.<br />

Fasi <strong>di</strong> lavoro<br />

Fase A - reperimento del materiale cartografico<br />

e documentario delle aree urbane<br />

europee proposte e sopralluoghi sul<br />

campo<br />

Fase B - analisi qualitativa e quantitativa<br />

dei gran<strong>di</strong> progetti e delle trasformazioni<br />

indotte nelle aree limitrofe (realizzate<br />

e/o progettate)<br />

Fase C - elaborazione e redazione <strong>di</strong><br />

schede relative alle trasformazioni con<br />

evidenziazione delle funzioni nelle aree<br />

in<strong>di</strong>viduate.<br />

Durata<br />

L’inizio della ricerca è previsto con Settembre<br />

2007 e per le fasi A-B-C è previsto<br />

un tempo <strong>di</strong> mesi 24 che copriranno<br />

quin<strong>di</strong> fino al Settembre 2009.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il progetto <strong>di</strong> nuove urbanità<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Paoli Piero Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Capestro Antonio Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Palumbo Cinzia Docente a contratto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

L’attività <strong>di</strong> ricerca si svolgerà in parallelo<br />

alla elaborazione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità<br />

per il recupero <strong>di</strong> strutture urbane<br />

come nuove centralità in contesti territoriali<br />

con particolari potenzialità.<br />

Contenuti<br />

Il tema della ricerca è quello <strong>di</strong> elaborare<br />

un quadro metodologico-operativo<br />

coniugato ad un campo <strong>di</strong> ricerca che<br />

in<strong>di</strong>vidui un in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> sviluppo per nuclei<br />

urbani <strong>di</strong>smessi tra riqualificazione<br />

e reinvenzione delle risorse proprie e del<br />

territorio <strong>di</strong> appartenenza.<br />

Le operazioni <strong>di</strong> riqualificazione si intendono<br />

come il recupero <strong>di</strong> queste realtà<br />

come sistemi architettonici significativi<br />

nella struttura dell’impianto e nella particolare<br />

connotazione semantica assunta<br />

attraverso il loro rapporto con la natura<br />

<strong>di</strong> cui antropizzano materiali e volumi.<br />

Le operazioni <strong>di</strong> reinvenzione mirano al<br />

ripensamento <strong>di</strong> queste realtà con un<br />

ruolo <strong>di</strong> eccellenza nell’ambito <strong>di</strong> un circuito<br />

<strong>di</strong> pregio costituito da un sistema<br />

<strong>di</strong> parchi naturali ed altre località <strong>di</strong> struttura<br />

simile.<br />

Obiettivi<br />

Il fine della ricerca è quello <strong>di</strong> sintentizzare<br />

una metodologia progettuale capace<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare un percorso tematico<br />

<strong>di</strong> risorse tra strutture urbane <strong>di</strong>smesse<br />

e territorio e promuovere la rinascita <strong>di</strong><br />

una rete <strong>di</strong> potenzialità complementari<br />

basate sulla qualità sia dell’ambiente<br />

costruito che <strong>di</strong> quello naturale.<br />

Parole chiave del linguaggio progettuale:<br />

identità dei luoghi e innovazione,<br />

memoria e proiezione verso il futuro.<br />

Fasi <strong>di</strong> lavoro<br />

Prima fase - elaborazione <strong>di</strong> uno stato<br />

dell’arte per evidenziare strategie progettuali<br />

e caratteri <strong>di</strong> nuove identità formulate<br />

in Italia o all’estero su temi simili.<br />

Seconda fase - messa a fuoco <strong>di</strong> un<br />

modello operativo progettuale attraverso<br />

una realtà campione da recuperare<br />

come centro <strong>di</strong> eccellenza nel territorio<br />

attraverso la riqualificazione dei suoi<br />

manufatti architettonici e la promozione<br />

<strong>di</strong> un network <strong>di</strong> rinnovati rapporti con<br />

l’ecosistema naturale <strong>di</strong> appartenenza.<br />

Durata<br />

La ricerca sarà annuale.<br />

Titolo della ricerca:<br />

I parchi tecnologici e culturali della società<br />

me<strong>di</strong>evale. Le abbazie cistercensi:<br />

organizzazione spaziale dell’architettura<br />

e dell’ambiente.<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Pinagli Maria Gabriella Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Angelini Leonardo Cultore della materia<br />

Morano Rosa Maria Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

La ricerca è stata finalizzata all’approfon<strong>di</strong>mento<br />

del ruolo dell’Or<strong>di</strong>ne cistercense<br />

al <strong>di</strong> fuori del fenomeno monastico-religioso<br />

ed all’analisi <strong>di</strong> tematiche<br />

volte piuttosto alla ricostruzione <strong>di</strong> rapporti<br />

politici, economici, sociali ed istituzionali<br />

nella loro valenza locale ed europea.<br />

L’importanza dei monaci bianchi si fonda<br />

sull’abilità <strong>di</strong> costruire e gestire, degli<br />

degli “exempla” in<strong>di</strong>viduati nella storia,<br />

appare già avanzata, se non compiuta,<br />

l’arco <strong>di</strong> soli centocinquant’anni, centinaia<br />

<strong>di</strong> abbazie in tutta Europa, opportunamente<br />

strutturate sulla base <strong>di</strong> un adeguato<br />

impianto legislativo ed organizzate<br />

in modo da costituire i no<strong>di</strong> <strong>di</strong> un efficiente<br />

sistema in cui transitavano e si<br />

scambiavano conoscenze ed innovazioni.<br />

Tale patrimonio culturale ha superato<br />

ben presto gli ambiti strettamente<br />

monastici ed è stato messo a <strong>di</strong>sposizione<br />

sia della popolazione rurale che <strong>di</strong><br />

quella urbana, con la quale i monaci hanno<br />

sviluppato una fitta maglia <strong>di</strong> relazioni.<br />

La ricerca, quin<strong>di</strong>, ha inteso rimuovere<br />

un’interpretazione <strong>di</strong>storta dell’agire dei<br />

monaci bianchi, troppo a lungo relegato<br />

esclusivamente entro i confini del recinto<br />

abbaziale e non connesso alla città ed<br />

al territorio.<br />

L’indagine ha permesso, inoltre, la definizione<br />

dei caratteri “invarianti” propri<br />

del modello cistercense (-localizzazione<br />

del cenobio; -architettura monastica e<br />

“modello berna<strong>di</strong>no”, organizzazione<br />

dello spazio abbaziale e delle strutture<br />

<strong>di</strong> produzione; -organizzazione fon<strong>di</strong>aria,<br />

dei meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavoro e del ruolo dei<br />

monaci bianchi e dei conversi laici nel<br />

processo <strong>di</strong> trasformazione del paesaggio<br />

agrario e nell’introduzione <strong>di</strong> fattori<br />

innovativi nella strutturazione del territorio;<br />

-economia “a componenti multiple”;<br />

-uso e gestione dell’acqua, ecc.) e<br />

la loro coniugazione con gli elementi “varianti”<br />

delle singole abbazie ed in particolare<br />

del cenobio <strong>di</strong> San Galgano in Val<br />

<strong>di</strong> Merse.<br />

Sulla base <strong>di</strong> queste considerazioni, lo<br />

stu<strong>di</strong>o dell’abbazia <strong>di</strong> San Galgano e dei<br />

suoi caratteri principali è stato assunto<br />

come esemplificativo della politica e delle<br />

strategie territoriali messe in atto dall’Or<strong>di</strong>ne<br />

cistercense in tutta Europa.<br />

L’analisi del caso specifico, infatti, <strong>di</strong>venta<br />

para<strong>di</strong>gmatico ed applicabile nei<br />

25<br />

numerosi contesti europei interessati<br />

dalla rete abbaziale cistercense, nell’ottica<br />

della salvaguar<strong>di</strong>a e della valorizzazione<br />

economica, in adesione ai modelli<br />

contenuti nello “Schema <strong>di</strong> sviluppo dello<br />

spazio europeo” (SSSE) ed alle politiche<br />

territoriali comunitarie.<br />

La ricerca, così strutturata, ha fornito<br />

in<strong>di</strong>cazioni sull’organizzazione del sistema<br />

cistercense a scala europea ed ha<br />

cominciato ad in<strong>di</strong>care quali possano<br />

essere i para<strong>di</strong>gmi <strong>di</strong> lettura per una singola<br />

realtà abbaziale che rappresenta<br />

un’unità nella pluralità. Un’unità <strong>di</strong>stinta<br />

ma mai <strong>di</strong>visa, anzi in continua interrelazione<br />

con “locale” e “globale”.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Le figure dello spazio sacro<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Ricci Andrea Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Cossu Cristiano Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Toni Ada Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Broccolo Bruno Docente a contratto<br />

Cavicchioli Andrea Cultore della materia<br />

Piatti Andrea Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

L’ obiettivo primario della ricerca, come<br />

si può chiaramente evincere dall’iniziale<br />

sintesi programmatica, è quello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />

ed esplicitare percorsi operativi<br />

in termini progettuali che sappiano conciliare<br />

la necessità <strong>di</strong> rispondere alle<br />

nuove esigenze (simboliche, liturgiche e<br />

pratiche) espresse dal culto cattolico, con<br />

la possibilità <strong>di</strong> ritrovare, attraverso un<br />

processo <strong>di</strong> metamorfosi nel contemporaneo,<br />

figure e strategie spaziali, riconoscibili<br />

per antica tra<strong>di</strong>zione costruttiva,<br />

ma oggi spesso liquidate come obsolete.<br />

Mentre una prima fase, più <strong>di</strong>retta all’acquisizione<br />

della necessaria documen-<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

architettura e<br />

Crestini Enzo Ricercatore<br />

contesto<br />

tazione ed allo stu<strong>di</strong>o comparato degli<br />

“exempla” in<strong>di</strong>viduati nella storia, appare<br />

già avanzata, se non compiuta,<br />

avendo beneficiato anche delle positive<br />

sinergie stabilite con il dottorato svolto<br />

da un componente dell’ unità sulle stesse<br />

tematiche, la ricerca procede verso<br />

la fase della sperimentazione operativa<br />

condotta sia in sede <strong>di</strong>dattica, sia attraverso<br />

quei momenti <strong>di</strong> incontro e confronto<br />

che possono realmente inquadrare<br />

la materia nella <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> una complessa,<br />

ma necessaria verifica sul campo.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Stu<strong>di</strong> per una operante storia delle città<br />

e del territorio italiano<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Catal<strong>di</strong> Giancarlo Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Gasperini Massimo Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Lon<strong>di</strong> Tommaso Architetto<br />

Sardella Paolo Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

il progetto <strong>di</strong> Ricerca rientra nell’ambito<br />

degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Morfologia Urbana portati<br />

avanti dalla Scuola italiana <strong>di</strong> tipologia<br />

progettuale che fa riferimento al pensiero<br />

e all’opera <strong>di</strong> Saverio Muratori.<br />

Obiettivi<br />

Il progetto <strong>di</strong> Ricerca costituisce la conclusione<br />

<strong>di</strong> una serie ventennale <strong>di</strong> ricerche<br />

sulle città e sul territorio italiano,<br />

che necessitano <strong>di</strong> essere sistematicamente<br />

rivedute alla luce delle acquisizioni<br />

recenti, e unificate dal punto <strong>di</strong> vista<br />

grafico per essere pubblicate in un<br />

apposito Atlante.<br />

Metodologia<br />

Il progetto <strong>di</strong> Ricerca prevede l’utilizzazione<br />

del metodo sperimentato della tipologia<br />

progettuale.<br />

Il progetto <strong>di</strong> Ricerca punta al confronto<br />

sistematico delle molteplici letture fino<br />

ad ora effettuate sulle città e territori italiani,<br />

me<strong>di</strong>ante uno specifico layout grafico<br />

unificato<br />

Durata<br />

pluriennale<br />

Titolo della ricerca:<br />

Nuove parti urbane ed e<strong>di</strong>fici della istituzione/segni,<br />

significati, linguaggio<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Cavallina Gianni Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Gasperini Massimo Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Lambar<strong>di</strong> Stefano Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Pastorini Alessandro Cultore della materia<br />

Ruocco Angelo Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

La <strong>progettazione</strong> delle chiese nell’area fiorentina<br />

negli ultimi anni del novecento<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Degl’Innocenti Piero Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Rosetti Antonella Cultore della materia<br />

Di Nubila Lucia Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Recupero urbano e progetto<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Di Cristina Benedetto Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Chieffi Stefano Professore associato<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Firenze: la città degli stranieri e il cimitero<br />

degli Allori<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Gobbi Sica Grazia Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

26<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Lettura dell’e<strong>di</strong>lizia speciale nell’area italiana.<br />

Analisi comparata dei <strong>di</strong>versi filoni<br />

tipologici dell’architettura dalle matrici<br />

originarie al movimento moderno<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Maffei Gian Luigi Professore associato<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il castello <strong>di</strong> Shawbak (Giordania): dalla<br />

ricerca all’intervento <strong>di</strong> restauro<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Mocenni Carlo Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa :<br />

Mocenni Lodovico Architettto<br />

So<strong>di</strong> Enrico Ingegnere<br />

Lanfranchi Maria R. Restauratrice<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Avanguar<strong>di</strong>a e/o tra<strong>di</strong>zione<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Natalini Adolfo Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Arrigoni Fabrizio F.V. Ricercatore<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

architettura e<br />

dell’anno precedente.<br />

<strong>di</strong>segno<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il linguaggio architettonico della architettura<br />

solare con l’integrazione <strong>di</strong> tecnologie<br />

per le energie rinnovabili nella<br />

<strong>progettazione</strong> bioclimatica<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Puccetti Paolo Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Del Signore Giovanni Esperto<br />

Giannini Luca Architetto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Contemporaneità nel contesto storico<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Stefanelli Virginia Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Bascherini Enrico Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<strong>di</strong><br />

Ricerca:<br />

La ricerca approda dopo anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e<br />

verifica a determinare due campi <strong>di</strong> ricerca<br />

<strong>di</strong>stinti “i centri storici” e la “periferia”<br />

che è in fase <strong>di</strong> conclusione con la<br />

pubblicazione attraverso i fon<strong>di</strong> 2005/<br />

2006.<br />

La nuova ricerca parte dalla consapevolezza<br />

della <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> progettare nel contesto<br />

storico (articolato-complesso-denso<br />

<strong>di</strong> significati), ad essa si contrappone la<br />

rinnovata ricerca <strong>di</strong> alcuni progettisti ed<br />

esempi d’architettura contemporanea<br />

che trova nei caratteri dell’identità della<br />

città storica la terra fertile per il progetto<br />

contemporaneo.<br />

Se la ricerca precedente ha indagato<br />

sulle qualità della città storica e sulla dua-<br />

lità città antica e città moderna, la nuova<br />

ricerca propone alcune vie <strong>di</strong> ricerca<br />

rintracciabili nel progetto contemporaneo.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Analisi per la lettura e la valutazione<br />

qualitativa delle strutture e<strong>di</strong>lizie storiche<br />

e del territorio a loro afferente con<br />

applicazione dei risultati dell’analisi dell’orientamento<br />

solare base <strong>di</strong> sviluppo<br />

delle geometrie pitagoriche.<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Aterini Barbara Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Luschi Cecilia M.R. Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Bacci Andrea Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Canonico Renato Architetto<br />

Niccolai Nicola Architetto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Questa ricerca nasce dai risultati ottenuti<br />

nell’ambito del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

presentato dalla sottoscritta nell’anno<br />

2006: Il rilievo dell’orientamento degli<br />

e<strong>di</strong>fici in relazione alla luce solare.<br />

Scopo dello stu<strong>di</strong>o è quello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare,<br />

partendo dall’orientamento degli e<strong>di</strong>fici,<br />

il progetto e<strong>di</strong>lizio e da qui, applicando<br />

le relazioni pitagoriche <strong>di</strong> geometria<br />

pratica che hanno portato risultati<br />

per l’in<strong>di</strong>viduazione dei moduli e della loro<br />

aggregazione, ricostruire il protocollo del<br />

cantiere.<br />

La ricerca, applicata a più strutture bizantino-me<strong>di</strong>oevali,<br />

dovrà operare confronti<br />

e stabilire quali fossero le regole<br />

seguite dai costruttori antichi.<br />

In tale ambito l’indagine e l’analisi dell’orientamento<br />

dei monumenti è alla base<br />

della ricerca, considerando che l’orientamento<br />

riferito alla luce solare era un riferimento<br />

fondamentale dei costruttori<br />

antichi.<br />

I lavori già iniziati con i rilievi dell’orientamento<br />

a San Galgano in Val <strong>di</strong> Merse<br />

(Siena) (marzo 2004) e al Castello <strong>di</strong><br />

27<br />

Federico II a Prato, si sono perfezionati<br />

nel corso della spe<strong>di</strong>zione in Francia al<br />

Castello normanno <strong>di</strong> Gisors (settembre<br />

2004), e durante la missione a San Marco<br />

Argentano (Cosenza) (ottobre 2006marzo<br />

2007).<br />

In particolare le relazioni geometriche<br />

verificate sul castello normanno <strong>di</strong> Gisors<br />

e a San Marco Argentano sono state<br />

presentate dal gruppo <strong>di</strong> ricerca al<br />

Convegno Internazionale <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> tenutosi<br />

ad Haifa (Israele) nel maggio 2007:<br />

Symposium in Honor of the 102nd Birthday<br />

of Dr. Zeev Goldmann, presso la<br />

Haifa University-Faculty of Humanities.<br />

Il lavoro in Calabria, la cui risonanza ha<br />

già creato una vasta eco documentata<br />

dalle pubblicazioni sui giornali della Calabria<br />

<strong>di</strong> vari articoli e da un articolo, del<br />

maggio 2007, sull’Avvenire; nonchè da<br />

una intervista alla ra<strong>di</strong>o, dovrà proseguire<br />

con ulteriori approfon<strong>di</strong>menti.<br />

Tale ricerca prende avvio dalla richiesta<br />

ale ricerca ricerca prende avvio dalla richiesta<br />

<strong>di</strong> concessione relativa allo stu<strong>di</strong>o<br />

dell’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> San Marco Argentano<br />

e dell’Abbazia della Matina con<br />

delibera approvata all’unanimità dal Consiglio<br />

Comunale della Città <strong>di</strong> San Marco<br />

Argentano (marzo 2007) e già inoltrata<br />

alla Regione Calabria per il reclutamento<br />

dei fon<strong>di</strong> europei.<br />

La restituzione dei risultati finali della ricerca<br />

prevede una pubblicazione e la<br />

realizzazione <strong>di</strong> tavole esplicative finalizzate<br />

ad una mostra.<br />

Barbara Aterini, responsabile <strong>di</strong> questa<br />

Unità operativa, già membro del comitato<br />

scientifico della ricerca: Stu<strong>di</strong>o e Lettura<br />

all’interno del Territorio del Comune<br />

<strong>di</strong> San Marco Argentano sui percorsi che<br />

dal Castello normanno giungono all’Abbazia<br />

della Matina è stato responsabile<br />

del coor<strong>di</strong>namento scientifico <strong>di</strong> missione<br />

per i rilievi della torre normanna <strong>di</strong><br />

San Marco Argentano (COSENZA) (21 al 31<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Bigagli Michela Dottoranda <strong>di</strong> ricerca<br />

Puccini Chiara Architetto<br />

ottobre 2006).<br />

Inoltre è responsabile scientifico dei rapporti<br />

con le istituzioni scolastiche locali<br />

ed in questo ambito ha svolto presso<br />

l’Istituto per Geometri <strong>di</strong> San Marco Argentano<br />

(Cosenza) lezioni sul rilievo <strong>di</strong>retto,<br />

topografico e sulla relativa restituzione<br />

prospettica da immagini fotografiche<br />

tramite l’utilizzo <strong>di</strong> appositi software<br />

(ottobre 2006 e marzo 2007).<br />

Cecilia Luschi è stata chiamata dal Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Architettura ed Analisi della Città<br />

Me<strong>di</strong>terranea dell’Università <strong>di</strong> Reggio<br />

Calabria come consulente per il Programma<br />

<strong>di</strong> Ricerca PRIN 2004-2005: L’Organizzazione<br />

Territoriale Cistercense in Italia<br />

Meri<strong>di</strong>onale: la valle del Crati nella<br />

Calabria Citra.<br />

Durata<br />

Tempo previsto 12 mesi<br />

Titolo della ricerca:<br />

Infrastrutture urbane e infrastrutture<br />

territoriali nella Toscana del trecento<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Bartoli M. Teresa Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Mele Giampiero Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Fossi Elena Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Il rinnovo della convenzione relativa al<br />

rilievo del complesso conventuale <strong>di</strong> S.<br />

Maria Novella permette <strong>di</strong> legare, come<br />

era nelle intenzioni preliminari, la ricerca<br />

del 2006 (relativa a criteri territoriali<br />

e urbani del progetto gotico) a quella del<br />

2005, relativa al rilievo e allo stu<strong>di</strong>o del<br />

<strong>di</strong>segno dei gran<strong>di</strong> conventi.<br />

Il completamento del rilievo del complesso<br />

<strong>di</strong> S. Maria Novella e l’analisi dei risultati<br />

sta portando l’evidenza <strong>di</strong> un progetto<br />

a scala <strong>di</strong> isolato urbano, basato<br />

puntualmente su modelli grafici <strong>di</strong> ascen-<br />

denza altome<strong>di</strong>evale, testimoniati dalla<br />

celebre pianta <strong>di</strong> San Gallo, probabilmente<br />

conservati e sviluppati nel tempo<br />

con continuità. Il <strong>di</strong>segno della città appare<br />

come sistema a matrice circolare<br />

<strong>di</strong> sottosistemi fondati su griglie ortogonali.<br />

Dalla città al territorio, la strategia<br />

che posiziona le strutture territoriali si<br />

delinea con coerenza e continuità. Il progetto<br />

architettonico dei <strong>di</strong>versi elementi<br />

che compongono il grande convento, in<br />

particolare la chiesa, può essere stu<strong>di</strong>ato<br />

dal punto <strong>di</strong> vista della sua struttura<br />

grafica e degli strumenti concettuali della<br />

sua ideazione.<br />

La puntuale descrizione <strong>di</strong> queste strategie,<br />

dalla fabbrica alla città al territorio,<br />

è lo scopo <strong>di</strong> questa fase della ricerca,<br />

il cui fine ultimo è <strong>di</strong> concludersi in<br />

una pubblicazione.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il rilievo come strumento <strong>di</strong> indagine per<br />

il recupero: il caso dei piccoli centri minori<br />

all’interno del tessuto urbanizzato<br />

della piana fiorentina<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Bertocci Stefano Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Pancani Giovanni Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Parrinello Sandro Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Tioli Francesco Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Cornieti Michele Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il <strong>di</strong>segno e la misura come strumento<br />

<strong>di</strong> valutazione dell’identità dei luoghi<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Bini Marco Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità opera-<br />

tiva afferenti al Dipartimento:<br />

Bellini Alessandro Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Luschi Cecilia Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Capitanio Carolina Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Tioli Francesco Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Cornieti Michele Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Pintore Angela Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Concas Francesca Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Bacci Andrea Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

La Cupola <strong>di</strong> Santa Maria del Fiore - indagini<br />

non invasive - il georadar<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Corazzi Roberto Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Guarino Guarini. Il San Lorenzo a Torino<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Crescenzi Carmela Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Matta Francesco Laureando<br />

Petito Tommaso Laureando<br />

Vanni Giulia Laureando<br />

Vannuccini Clau<strong>di</strong>o Laureando<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Dimore storiche fiorentine<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Jaff Marco Professore associato<br />

28<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

I paramenti murari nei nuclei storici della<br />

Toscana quali elementi <strong>di</strong> identità propria<br />

o rielaborata da altre culture<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Mandelli Emma Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Bello Antonello Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Salvatore Marta Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Bologna Lorenza Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Taddei Giovanna Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Velo Uliva Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Rilievo e documentazione dei nuclei inse<strong>di</strong>ativi<br />

minori della Svizzera Pesciatina<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Merlo Alessandro Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Lavoratti Gaia Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Troiano Duccio Laureando<br />

Zucconi Massimo Laureando<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

La rappresentazione <strong>di</strong> architettura in<br />

rapporto all’evoluzione degli artefatti<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

cognitivi<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Pratesi Giovanni Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Campani Gilberto Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Barbera Salvo Cultore della materia<br />

Lucifora Marco Cultore della materia<br />

Mennea Ruggiero Cultore della materia<br />

Velatta Laura Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

La rappresentazione <strong>di</strong> oggetti architettonici<br />

è da sempre argomento <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

in funzione dell’evoluzione culturale e<br />

tecnologica.<br />

L’artificio cognitivo occupa una posizione<br />

importante in questo processo evolutivo<br />

ed i risultati a cui <strong>di</strong> volta in volta<br />

si approda fanno <strong>di</strong>scutere ulteriormente<br />

del ruolo <strong>di</strong> questi nell’evoluzione della<br />

rappresentazione in architettura.<br />

La ricerca, naturale continuazione della<br />

precedente “Rappresentazione dell’architettura<br />

e architettura della rappresentazione”,<br />

si svilupperà prendendo in esame<br />

oltre ai softwares <strong>di</strong> settore anche<br />

altre periferiche in via <strong>di</strong> sviluppo applicativo<br />

nella <strong>progettazione</strong> e nello stu<strong>di</strong>o<br />

<strong>di</strong> oggetti architettonici complessi.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Percezione dell’architettura, modello <strong>di</strong><br />

spazio e tecniche <strong>di</strong> rappresentazione<br />

attraverso lo stu<strong>di</strong>o della cultura materiale<br />

e degli antichi strumenti <strong>di</strong> misura<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Puliti Enrico Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Masci Massimiliano Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

Titolo della ricerca:<br />

Archivio <strong>di</strong>gitale del patrimonio iconografico<br />

museale europeo: la Libreria <strong>di</strong>gitale<br />

dell’illustrazione <strong>di</strong> Moda<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Puma Paola Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Masci Massimiliano Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Concas Francesca Dottarando <strong>di</strong> ricerca<br />

Paci Isabella Laureata- consulente<br />

Ghelarducci C. Laureata- consulente<br />

Bertocci Silvia Laureata- consulente<br />

Yeong Yujin Consulente<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

L’interesse storico artistico del patrimonio<br />

culturale italiano, non <strong>di</strong>sgiunto dai<br />

crescenti problemi <strong>di</strong> manutenzione e<br />

gestione museale, ha nel tempo promosso<br />

nel nostro paese la formazione <strong>di</strong> un<br />

know-how particolarmente spinto sull’uso<br />

<strong>di</strong> specifiche applicazioni delle nuove tecnologie<br />

per l’acquisizione e la gestione<br />

dati, oltre che per la comunicazione dei<br />

contenuti museografici attraverso strumenti<br />

<strong>di</strong> ICT, oggi necessari per la pianificazione<br />

<strong>di</strong> interventi materiali e/o <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong> parti sensibili dei nostri<br />

beni culturali.<br />

Molti musei stanno perciò oggi investendo<br />

risorse nel processo <strong>di</strong> <strong>di</strong>gitalizzazione<br />

delle proprie collezioni, che rappresentano<br />

spesso anche realtà culturali ed<br />

amministrative complesse.<br />

Principi <strong>di</strong> riferimento quali la decentralizzazione<br />

e l’interoperabilità sono stati<br />

alla base delle strategie <strong>di</strong> approccio alla<br />

<strong>progettazione</strong> <strong>di</strong> sistemi tecnologici per<br />

la comunicazione e l’integrazione <strong>di</strong> con-<br />

tenuti <strong>di</strong>gitali culturali per il progetto <strong>di</strong><br />

Libreria <strong>di</strong>gitale dell’illustrazione <strong>di</strong> Moda.<br />

L’illustrazione <strong>di</strong> moda costituisce un patrimonio<br />

culturale <strong>di</strong> notevole rilevanza<br />

storica, sociologica e artistica per tutti i<br />

paesi protagonisti delle vicende e della<br />

storia vestimentaria.<br />

L’iconografia del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> progetto o <strong>di</strong><br />

illustrazione rappresenta, infatti, una<br />

potente testimonianza della cultura e del<br />

gusto delle varie epoche e contemporaneamente<br />

un testo descrittivo da indagare<br />

dal punto <strong>di</strong> vista linguistico e <strong>di</strong>sciplinare<br />

nei <strong>di</strong>versi campi tematici e<br />

applicativi del fashion design: dall’abbigliamento<br />

al tessile, al gioiello.<br />

Le consistenti produzioni grafiche esistenti<br />

negli archivi <strong>di</strong> case <strong>di</strong> moda, musei,<br />

biblioteche, centri <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, case<br />

e<strong>di</strong>trici sono attualmente raramente raccolte,<br />

or<strong>di</strong>nate, catalogate e reperibili in<br />

catalogazioni consultabili, in una situazione<br />

che accomuna l’Italia agli altri paesi<br />

europei.<br />

Scopo e fasi della ricerca<br />

Con lo scopo <strong>di</strong> superate le barriere fisiche<br />

<strong>di</strong> accesso al museo e <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza<br />

tra musei posti in <strong>di</strong>versi paesi, nasce<br />

nel 2005 il progetto, in collaborazione con<br />

la Galleria del Costume <strong>di</strong> Palazzo Pitti<br />

<strong>di</strong> Firenze, pensato come nucleo italiano<br />

<strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> archivi <strong>di</strong>gitali europei sull’illustrazione<br />

<strong>di</strong> moda. Della rete internazionale<br />

fanno parte, ad oggi, un partner<br />

spagnolo - il Centro Superior Diseño<br />

De Moda Madrid, a sua volta collegato<br />

all’istituzione museale del Museo del<br />

Traje <strong>di</strong> Madrid- e la Ecole Superieure<br />

Estienne <strong>di</strong> Parigi.<br />

Metodologia<br />

La sperimentazione è stata finora avviata<br />

dal nodo italiano della rete strutturando<br />

l’archivio <strong>di</strong>gitale comprendente i <strong>di</strong>segni<br />

appartenenti al Fondo Thayaht, nucleo<br />

<strong>di</strong> 106 bozzetti del poliedrico artista<br />

futurista fiorentino, tra le altre cose in-<br />

29<br />

ventore del rivoluzionario capo <strong>di</strong> abbigliamento<br />

che avrebbe poi avuto tanta<br />

fortuna: la tuta.<br />

Contenuti redazionali e contenuti provenienti<br />

dai repository esterni sono consultabili<br />

per portare il singolo documento<br />

dall’ambiente che lo ha prodotto all’ambiente<br />

del fruitore moderno colmando<br />

il vuoto che in genere si viene a creare<br />

fra documento e informazione nell’ambito<br />

della <strong>di</strong>vulgazione al grande<br />

pubblico. Il progetto della Libreria <strong>di</strong>gitale<br />

dell’illustrazione <strong>di</strong> Moda si rivolge<br />

alla comunità professionale, ma anche<br />

ad un pubblico più vasto <strong>di</strong> quello classico<br />

dei ricercatori d’archivio, mettendo a<br />

<strong>di</strong>sposizione una base dati scientificamente<br />

affidabile, in cui la quantità dei<br />

dati non vada a scapito della loro qualità<br />

ed è progettato per tre tipologie <strong>di</strong> fruitori:<br />

-stu<strong>di</strong>osi del costume e della moda<br />

-operatori dell’informazione e delle istituzioni<br />

museali <strong>di</strong> settore<br />

-pubblico non specializzato.<br />

Risultati preve<strong>di</strong>bili<br />

La Libreria <strong>di</strong>gitale dell’illustrazione <strong>di</strong><br />

Moda consente, <strong>di</strong> elaborare informazioni<br />

oggi <strong>di</strong>stribuite in archivi <strong>di</strong>stinti <strong>di</strong><br />

musei e istituti culturali attraverso chiavi<br />

<strong>di</strong> interpretazione che possono essere<br />

costituite da brevi saggi a contenuto<br />

informativo <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso livello oppure da<br />

gallerie visuali tematicamente legate.<br />

Il visitatore può scegliere il proprio percorso<br />

culturale recuperando keys a partire<br />

da un singolo elemento <strong>di</strong>sponibile<br />

in un museo o da uno specifico interesse<br />

con la formazione <strong>di</strong> percorsi formativi<br />

personalizzati. Reti <strong>di</strong> musei possono<br />

inoltre essere sviluppate al fine <strong>di</strong><br />

con<strong>di</strong>videre le proprie collezioni e promuovere<br />

un accesso integrato al bene<br />

culturale.<br />

Durata<br />

Il progetto ha durata pluriennale, pre-<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

sumibilmente in numero <strong>di</strong> tre.<br />

architettura e<br />

innovazione<br />

Titolo della ricerca:<br />

E<strong>di</strong>fici con paramenti policromi in Toscana<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Scalzo Marcello Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Bovio Valentina Cultore della materia<br />

Caprara Andrea Cultore della materia<br />

Grillotti Francesca Cultore della materia<br />

Sgarioto Salvatore Cultore della materia<br />

Frulio Gabriela Docente a contratto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Rilievo, indagine e conoscenza delle archeologie<br />

monumentali <strong>di</strong> Villa Adriana<br />

a Tivoli<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Ver<strong>di</strong>ani Giorgio Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Di Tondo Sergio Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Battini Carlo Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Fantini Filippo Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Tioli Francesco Docente a contratto<br />

Susca Filippo Docente a contratto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

La ricerca si pone come obbiettivo la<br />

conoscenza profonda delle regole architettoniche<br />

e compositive che sottendono<br />

il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> un complesso monumentale<br />

così originale come la Villa <strong>di</strong> Adriano<br />

a Tivoli. Il tema si propone <strong>di</strong> analizzare<br />

l’intero complesso <strong>di</strong> epoca adrianea<br />

(117 d.C.-138 d.C.). Gli strumenti<br />

<strong>di</strong> indagine utilizzati sono quelli propri<br />

della <strong>di</strong>sciplina architettonica: il rilievo,<br />

l’analisi della misura, l’analisi delle strutture<br />

murarie e relativa collocazione temporale,<br />

lo stu<strong>di</strong>o della struttura compositiva<br />

e <strong>di</strong>stributiva dell’intero aggregato<br />

della Villa e delle singole fabbriche.<br />

Dette analisi concorrono alla definizione<br />

<strong>di</strong> un quadro evolutivo chiaro del complesso<br />

adrianeo e <strong>di</strong> una metodologia <strong>di</strong><br />

approccio alla conoscenza del bene architettonico<br />

finalizzata alla lettura delle<br />

strutture compositive che governano la<br />

“<strong>di</strong>sposizione”.<br />

Le operazioni <strong>di</strong> documentazione e conoscenza<br />

possono qui trarre estremo beneficio<br />

sia delle esperienze pregresse dei<br />

componenti del team <strong>di</strong> ricerca, attuate<br />

proprio sul sito della Villa, sia dalle loro<br />

specifiche competenze nel campo del rilievo<br />

<strong>di</strong>gitale, che già si è <strong>di</strong>mostrato chiave<br />

fondamentale per l’indagine e la conoscenza<br />

delle archeologie monumentali.<br />

La ricerca, assistita dalla copiosa e non<br />

sempre or<strong>di</strong>nata letteratura in merito<br />

alla Villa e ai singoli pa<strong>di</strong>glioni, intende<br />

affrontare il tema della composizione<br />

della Villa alle <strong>di</strong>fferenti scale <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong><br />

che concorrono alla definizione<br />

degli ambienti adrianei. La lettura della<br />

Villa alla scala urbanistica e territoriale<br />

affronta il rapporto del complesso adrianeo<br />

con la struttura consolidata del territorio<br />

naturale e antropizzato dell’agro<br />

tiburtino, al fine <strong>di</strong> comprendere l’influenza<br />

della conformazione del sito nei confronti<br />

delle scelte compositive alla base<br />

del progetto. Lo stu<strong>di</strong>o dei singoli pa<strong>di</strong>glioni<br />

della Villa e del tessuto connettivo<br />

dei percorsi sotterranei e fuori terra (non<br />

sempre ad oggi sufficientemente documentato),<br />

intende far chiarezza sull’impiego<br />

funzionale, ancora non definito, <strong>di</strong><br />

alcuni pa<strong>di</strong>glioni (la c.d. “Palestra”, il c.d.<br />

Pa<strong>di</strong>glione <strong>di</strong> Tempe, il sistema Triclinio<br />

Imperiale, Hospitalia, ecc.), e sulle tipologie<br />

inse<strong>di</strong>ative da cui i pa<strong>di</strong>glioni della<br />

Villa traggono riferimento. Si intende infine<br />

affrontare lo stu<strong>di</strong>o alla scala <strong>di</strong> dettaglio<br />

dell’apparato decorativo presente<br />

all’interno dei singoli pa<strong>di</strong>glioni. Quest’ultima<br />

fase da un lato è funzionale alle due<br />

precedenti, dall’altro restituisce, ancor<br />

più dell’architettura, una visione chiara<br />

del clima culturale presente all’epoca<br />

della costruzione della Villa.<br />

La ricerca affrontata nel rispetto dei temi<br />

sopra citati non può prescindere da approfon<strong>di</strong>te<br />

operazioni <strong>di</strong> rilievo <strong>di</strong>retto e<br />

strumentale. Lo sviluppo tecnologico oggi<br />

fornisce una considerevole varietà <strong>di</strong><br />

strumenti <strong>di</strong> indagine che hanno già trovato<br />

modo <strong>di</strong> essere applicati dallo stesso<br />

team <strong>di</strong> ricerca qui proposto con soluzioni<br />

originali ed innovative; la ricerca<br />

si arricchisce quin<strong>di</strong> della possibilità <strong>di</strong><br />

sperimentare nuove metodologie <strong>di</strong> indagine<br />

e documentazione <strong>di</strong> un complesso<br />

archeologico vario ed unico come la<br />

Villa dell’Imperatore Adriano a Tivoli.<br />

30<br />

Titolo della ricerca:<br />

Archeologia industriale, progetto <strong>di</strong> riconversione<br />

funzionale per attrezzature<br />

espositive e metaprogetto urbano<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Breschi Alberto Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Tamino Marco Ricercatore<br />

Andreini Laura Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Martera Eugenio Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Barberis Valerio Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Parigi Eva Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Piccioli Martino Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Cesaro Edoardo Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Giannoni Clau<strong>di</strong>a Assegnista<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Architettura e tipografia nel primo novecento<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

D’Auria Antonio Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Maini Giuseppe Docente a contratto<br />

Lazzaro Mauro Docente a contratto<br />

Battaglini Yuri Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Masini Roberto Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il museo della città<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Lorusso Flaviano M. Professore associato<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

Moretti Marino Professore associato architettura e<br />

luoghi<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Becagli Nicola Cultore della materia<br />

Deriu Francesco Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Gai Alessio Cultore della materia<br />

Nocentini Teresa Cultore della materia<br />

Shaub Jennifer Collaboratore<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

All’interno del grande sviluppo della realizzazione<br />

<strong>di</strong> musei, così specifica e <strong>di</strong>ffusa<br />

nella società contemporanea al punto<br />

da delineare una sorta <strong>di</strong> museum<br />

boom -secondo la definizione <strong>di</strong> Luca<br />

Basso Peressut- il Museo della Città rappresenta<br />

una declinazione particolare,<br />

nel suo ruolo funzionale e simbolico <strong>di</strong>rettamente<br />

connesso alla città <strong>di</strong> riferimento,<br />

assunta essa stessa come materia<br />

del suo contenuto. Relazione speciale,<br />

compresa tra il compito <strong>di</strong> radunare,<br />

custo<strong>di</strong>re e mostrare i materiali<br />

significativi e rappresentativi della sua<br />

memoria e quello <strong>di</strong> laboratorio propositivo<br />

della sua storia evolutiva in atto.<br />

A Firenze, un Museo della Città cerca da<br />

tempo la sua sede. Pur avendo già delineato<br />

il suo contenuto museografico, una<br />

ricognizione documentaria comparativa<br />

con analoghe esperienze e realizzazioni<br />

italiane e straniere, sia in termini <strong>di</strong> contenuti<br />

che <strong>di</strong> espressione architettonica,<br />

nonchè la riflessione sul suo portato potenziale<br />

tramite anche l’elaborazione <strong>di</strong><br />

ipotesi progettuali attraverso la <strong>di</strong>dattica<br />

del Laboratorio <strong>di</strong> Progettazione e<br />

delle tesi <strong>di</strong> Laurea sul possibile MCF -<br />

Museo della Città <strong>di</strong> Firenze, possono<br />

costituire l’obiettivo utile <strong>di</strong> un programma<br />

<strong>di</strong> ricerca in grado <strong>di</strong> illuminarne,<br />

aggiornarne e figurarne un’ipotesi attualizzata.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Future House: intenzioni e progetto<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Eterogeneità ed omogeneità dello e nello<br />

spazio museale<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Pannocchia Vittorio Ricercatore<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Tra gli aspetti, indagati nella ricerca “Occasioni<br />

urbane e Museo” svolta in precedenza,<br />

ve n’è uno che merita ulteriori<br />

approfon<strong>di</strong>menti perché ha reso in piena<br />

evidenza una <strong>di</strong>rezione lungo cui <strong>di</strong>rigere<br />

nuove indagini. Si tratta del concetto<br />

<strong>di</strong> “eterogeneità” ed “omogeneità”<br />

dello e nello spazio museale. Le due preposizioni,<br />

l’una specificativa e l’altra in<strong>di</strong>spensabile<br />

quando si in<strong>di</strong>ca “il dentro”<br />

sono state poste innanzi al termine spazio<br />

per evidenziare la loro coesistenza.<br />

Ora mentre l’espressione “eterogeneità<br />

ed omogeneità dello spazio museale” fa<br />

riferimento <strong>di</strong>retto alla conformazione<br />

architettonica dell’attrezzatura museo, la<br />

seconda richiama alla mente i rapporti<br />

instaurati tra quest’ultima e le cose mostrate.<br />

Vista la <strong>di</strong>ffusione sempre maggiore,<br />

in confronto al passato, <strong>di</strong> molti<br />

mezzi adatti per comunicare prontamente<br />

i concetti sui quali ogni oggetto effettivamente<br />

esistente è basato non può<br />

destare meraviglia un fatto. Oggi viene<br />

considerato essenziale, per la vita dell’uomo,<br />

l’insieme delle azioni che il singolo,<br />

in quanto appartenente alla comunità<br />

sociale, e questa ultima devono<br />

compiere, spesso insieme, “per mostrare”.<br />

Sembra anche evidente e ciascuno<br />

Titolo della ricerca:<br />

La cultura del paesaggio in Italia dal<br />

1950al 2000<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Agostini Elisabetta M. Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Carbini Emiliana Cultore dela materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il ruolo della luce nel progetto d’architettura<br />

contemporanea<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Capanni Fabio Professore Associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Bracar<strong>di</strong> Michela Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Marrocchi Clau<strong>di</strong>o Dottarando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Viaggi, migrazioni, contaminazioni - il<br />

viaggio come progetto e trasposizione<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Collotti Francesco Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Ariani Lisa Docente a contratto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il progetto <strong>di</strong> architettura in aree archeo-<br />

31<br />

logiche: l’accesso a luoghi archeologici<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Eccheli Maria Grazia Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Pivetta Michelangelo Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Pireddu Alberto Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Barontini Luca Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il progetto architettonico in ambito sanitario<br />

nei rapporti con il contesto territoriale<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Manfre<strong>di</strong>ni Alberto Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Manfre<strong>di</strong>ni Giovanni Esperto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

L’inserimento urbanistico delle opere<br />

ospedaliere nel territorio è <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>naria<br />

importanza per il recupero e la rivitalizzazione<br />

<strong>di</strong> quella parte <strong>di</strong> città su<br />

cui insiste la struttura sanitaria. Tale attenzione<br />

è peraltro <strong>di</strong>sattesa, nella stragrande<br />

maggioranza dei casi, per una<br />

duplice serie <strong>di</strong> motivazioni. Da un lato<br />

la <strong>progettazione</strong> <strong>di</strong> tali opere è stata ed<br />

è affidata ai cosiddetti specialisti <strong>di</strong> settore<br />

che in nome <strong>di</strong> esigenze specificatamente<br />

peculiari, contribuiscono alla<br />

concretizzazione <strong>di</strong> quei volumi amorfi e<br />

in<strong>di</strong>fferenziati che tanta responsabilità<br />

hanno avuto e hanno nei confronti della<br />

qualità dell’architettura. Dall’altro la<br />

mancanza della costruzione <strong>di</strong> una base<br />

teorica unitaria sui problemi del contesto<br />

e in particolare la carenza <strong>di</strong> sensibilità<br />

e la mai sufficiente presa <strong>di</strong> coscien-<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

za sui risvolti ambientali sempre connessi<br />

con l’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> macrostrutture specializzate<br />

come l’ospedale, ha impe<strong>di</strong>to,<br />

salvo qualche rara eccezione, la costruzione<br />

<strong>di</strong> un metodo progettuale estensibile<br />

al territorio pur partendo da un fatto<br />

specifico e specializzato. Sarebbe oltremodo<br />

in<strong>di</strong>spensabile riattualizzare il binomio<br />

teoria-metodo progettuale, soprattutto<br />

in ambito sanitario, per riportare<br />

l’attenzione sul concetto e sul termine<br />

<strong>di</strong> morfologia urbana troppo sovente<br />

dato per acquisito, o peggio per superfluo.<br />

Ciò accade non perché tipologia<br />

e morfologia avessero mostrato segni<br />

<strong>di</strong> debolezza od obsolescenza in favore<br />

del principio più generale del già<br />

teorizzato “principio inse<strong>di</strong>ativo”. Ciò<br />

avviene, ed è grave, in nome <strong>di</strong> esigenze<br />

funzionali che finiscono per assumere<br />

ruolo inessenziale per la configurazione<br />

della morfologia stessa e marginale<br />

anche per la composizione architettonica<br />

del manufatto (il variare temporale<br />

dell’esigenza funzionale finisce<br />

con il compromettere la scelta iniziale<br />

in<strong>di</strong>pendentemente dalla maggiore o<br />

minore flessibilità d’uso del tipo e<strong>di</strong>lizio).<br />

L’importanza troppo sovente elusa <strong>di</strong><br />

questo aspetto risiede nel fatto che l’intervento<br />

progettuale a carattere ospedaliero<br />

si inserisce a pieno titolo, e in un<br />

gran numero <strong>di</strong> casi, nel più ampio capitolo<br />

del “restauro urbano”. I progetti e<br />

successivamente le realizzazioni che si<br />

andranno a compiere prossimamente o<br />

riguarderanno l’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> nuovi complessi<br />

o il miglioramento e il completamento<br />

<strong>di</strong> complessi esistenti. Si concretizzeranno<br />

in forme che dovrebbero essere<br />

sostenute da necessità inelu<strong>di</strong>bili<br />

che nulla hanno a che vedere con le cosiddette<br />

esigenze funzionali che, secondo<br />

taluni, dovrebbero costituire da sole<br />

il back ground del progetto. In altri termini<br />

se non è impossibile trovare una<br />

struttura ospedaliera che funzioni, che<br />

non significa peraltro che sod<strong>di</strong>sfi in ogni<br />

parte i suoi operatori (ma all’architettura<br />

poco importa o dovrebbero importare<br />

le logiche <strong>di</strong> potere all’interno <strong>di</strong> tali<br />

strutture), è <strong>di</strong>fficile trovarne una la cui<br />

morfologia complessiva sia in sintonia<br />

con la morfologia urbana preesistente,<br />

e ancor più <strong>di</strong>fficile trovarne una la cui<br />

morfologia si possa porre come momento<br />

<strong>di</strong> sintesi <strong>di</strong> un processo analitico più<br />

generale <strong>di</strong> cui il progetto specifico costituisce<br />

solo l’atto finale.<br />

Scopo della ricerca è quello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />

una serie <strong>di</strong> esempi “positivi” nell’accezione<br />

<strong>di</strong>anzi esposta attraverso una fase<br />

<strong>di</strong> lettura del territorio d’appartenenza<br />

delle opere prescelte attraverso una fase<br />

<strong>di</strong> analisi critica delle opere medesime.<br />

Con lo scopo <strong>di</strong> poter co<strong>di</strong>ficare una<br />

“metodologia” <strong>di</strong> intervento per tali strutture<br />

specialistiche all’interno del proprio<br />

contesto.<br />

La durata preve<strong>di</strong>bile della ricerca è <strong>di</strong><br />

due o tre annualità.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Viaggi, migrazioni, contaminazioni, attraversamenti:<br />

le eterotopìe dei Maestri<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Pirazzoli Giacomo Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Bini Caterina Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Martini Gioia Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Balestri Cristiano Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Progettare città Laboratorio sperimentale<br />

<strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> urbana<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Rossi Pro<strong>di</strong> Fabrizio Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Privitera Francesca Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Romagnoli EmilianoDottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Giagnoni Jacopo M. Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Spagni Nicola Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Identità dell’architettura italiana<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Zermani Paolo Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Alpini Mauro Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Butini Riccardo Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Mugnai Francesca Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Bracar<strong>di</strong> Michela Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Catarsi Silvia Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

32<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

Morano Rosa Maria Cultore della materia<br />

2008<br />

Ricerche <strong>di</strong> ateneo<br />

or<strong>di</strong>nate secondo la sezione <strong>di</strong><br />

appartenenza del docente<br />

architettura e<br />

città<br />

Titolo della ricerca:<br />

Da infrastruttura a città. Progetti intorno<br />

alla nuova tramvia <strong>di</strong> Firenze<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Capestro Antonio Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Palumbo Cinzia Docente a contratto<br />

Neri Massimo Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

De Carolis Fulvio Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Migliorato Na<strong>di</strong>a Cultore della materia<br />

Monducci Riccardo Cultore della materia<br />

Birindelli Alberto Architetto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Nel quadro delle trasformazioni attuali il<br />

concetto <strong>di</strong> città, territorio e ambiente<br />

acquisiscono un significato a più <strong>di</strong>mensioni,<br />

rappresentano “<strong>di</strong>fferenti ecologie”<br />

ed introducono ad una nuova <strong>progettazione</strong><br />

delle relazioni tra ecosistemi, quelli<br />

naturali e quelli urbano-territoriali considerati,<br />

in toto, luoghi da abitare. In<br />

particolare le nuove infrastrutturazioni<br />

potrebbero generare scenari ine<strong>di</strong>ti della<br />

città futura e innescare strategicamen-<br />

te nuove forme <strong>di</strong> urbanità. Strade, ferrovie,<br />

linee tranviarie, scambiatori intermodali,<br />

stazioni metropolitane e ferroviarie<br />

e tranviarie, parcheggi ecc. potrebbero,<br />

come sistemi urbani complessi,<br />

generare relazioni e spazi rinnovati.<br />

Tale metodologia tende al superamento<br />

<strong>di</strong> una visione oggettuale ed episo<strong>di</strong>ca<br />

degli eventi infrastrutturali ed architettonici<br />

per ipotizzare un sistema spaziale<br />

complesso e continuo, nel quale ogni elemento<br />

ed ogni ambito si caratterizzano<br />

con una identità riconoscibile come singolarità<br />

che appartiene contemporaneamente<br />

alla totalità del sistema urbano,<br />

visto nella sua complessità.<br />

Nell’ambito della riformulazione <strong>di</strong> urbanità<br />

contemporanee, la ricerca ha scelto<br />

come ambito tematico l’infrastrutturazione<br />

della città e del territorio fiorentino<br />

attraverso la tranvia che connoterà non<br />

solo funzionalmente l’habitat urbano.<br />

La ricerca proporrà quin<strong>di</strong> lo stu<strong>di</strong>o e il<br />

progetto, attraverso laboratori <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong>,<br />

<strong>di</strong> una o più realtà urbane fortemente<br />

interessate da una infrastruttura<br />

<strong>di</strong> collegamento come la tranvia che<br />

potenzialmente può rappresentare una<br />

occasione significativa per Firenze. Partendo<br />

da una connotazione funzionale,<br />

le aree interessate dal passaggio della<br />

tranvia possono trasformarsi in infrastrutture<br />

da abitare ed essere riprogettate<br />

come luoghi <strong>di</strong> espressione <strong>di</strong> nuove<br />

identità urbane.<br />

Obiettivi<br />

Ripensare le infrastrutture come occasione<br />

<strong>di</strong> rinnovo urbano e sociale trasformandole<br />

da sistemi fisici <strong>di</strong> collegamento<br />

a nuovi spazi da restituire alla città.<br />

Metodologia e fasi <strong>di</strong> ricerca<br />

Prima Fase: primo anno<br />

- Mappatura dei luoghi notevoli intorno<br />

alla tranvia e formulazione <strong>di</strong> un progetto<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi per la loro riqualificazione.<br />

- In<strong>di</strong>viduazione dei temi progettuali at-<br />

traverso vocazioni, spazialità, attività e<br />

attrezzature con relative quantità;<br />

- In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> una prima ipotesi della<br />

struttura <strong>di</strong> un impianto funzionale in scala<br />

Urbano-Territoriale nel quale siano in<strong>di</strong>cati<br />

ruoli e interazioni tra luoghi notevoli,<br />

tessuto urbano e infrastruttura;<br />

- Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità in scala Urbano-Architettonica<br />

su aree campione (UMI)<br />

estrapolate dal progetto guida sopracitato.<br />

Seconda fase : secondo anno<br />

- Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> presentazione a video<br />

dello stu<strong>di</strong>o e dei progetti elaborati<br />

nella prima fase della ricerca.<br />

- Pubblicazione dei risultati ottenuti.<br />

Durata<br />

La ricerca sarà biennale.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Progetti e architetture nelle città d’arte<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Macci Loris G. Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Tramonti Ulisse Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Baratelli Alberti Professore associato<br />

Zanirato Clau<strong>di</strong>o Ricercatore<br />

Fabbrizzi Fabio Ricercatore<br />

Novelli Nicoletta Docente a contratto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

I parchi tecnologici e culturali della società<br />

me<strong>di</strong>evale. Le abbazie cistercensi:<br />

organizzazione spaziale dell’architettura<br />

e dell’ambiente.<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Pinagli Maria Gabriella Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Angelini Leonardo Cultore della materia<br />

33<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Le figure dello spazio sacro<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Ricci Andrea Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Broccolo Bruno Docente a contratto<br />

Cavicchioli Andrea Cultore della materia<br />

Cossu Cristiano Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Piatti Andrea Cultore della materia<br />

Toni Ada Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Zamagna Domenico Architetto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

architettura e<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

contesto<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Stu<strong>di</strong> per una operante storia delle città<br />

e del territorio italiano<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Catal<strong>di</strong> Giancarlo Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Gasperini Massimo Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Lon<strong>di</strong> Tommaso Architetto<br />

Sardella Paolo Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Nuove parti urbane ed e<strong>di</strong>fici della istituzione/segni,<br />

significati, linguaggio<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Cavallina Gianni Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Gasperini Massimo Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Lambar<strong>di</strong> Stefano Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Pastorini Alessandro Cultore della materia<br />

Ruocco Angelo Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Evoluzione tipologica degli e<strong>di</strong>fici scolastici<br />

nella esperienza contemporanea<br />

(dal 1980 ad oggi)<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Checchi Pierfilippo Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Tramonti Ulisse Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Fioravanti Matteo Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

Titolo della ricerca:<br />

La <strong>progettazione</strong> delle chiese nell’area fiorentina<br />

negli ultimi anni del novecento<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Degl’Innocenti Piero Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Rosetti Antonella Cultore della materia<br />

Di Nubila Lucia Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Recupero urbano e progetto architettonico<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Di Cristina Benedetto Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Chieffi Stefano Professore associato<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Lettura dell’e<strong>di</strong>lizia speciale nell’area italiana.<br />

Analisi comparata dei <strong>di</strong>versi filoni<br />

tipologici dell’architettura dalle matrici<br />

originarie al movimento moderno<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Maffei Gian Luigi Professore associato<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Avanguar<strong>di</strong>a e/o tra<strong>di</strong>zione<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Natalini Adolfo Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Arrigoni Fabrizio F.V. Ricercatore<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il linguaggio architettonico della architettura<br />

solare con l’integrazione <strong>di</strong> tecnologie<br />

per le energie rinnovabili nella<br />

<strong>progettazione</strong> bioclimatica<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Puccetti Paolo Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Del Signore Giovanni Esperto<br />

Giannini Luca Architetto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Contemporaneità nel contesto storico<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Stefanelli Virginia Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Bascherini Enrico Docente a contratto<br />

Maglio Andrea Docente a contratto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

34<br />

Titolo della ricerca:<br />

Analisi per la lettura e la valutazione<br />

qualitativa delle strutture e<strong>di</strong>lizie storiche<br />

e del territorio a loro afferente con<br />

applicazione dei risultati dell’analisi dell’orientamento<br />

solare base <strong>di</strong> sviluppo<br />

delle geometrie pitagoriche.<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Aterini Barbara Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Luschi Cecilia M.R. Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Bacci Andrea Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Niccolai Nicola Architetto<br />

Canonico Renato Architetto<br />

Niccolai Nicola Architetto<br />

Fantini Francesca Architetto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Ricerca biennale in itinere.<br />

Questa ricerca nasce dai risultati ottenuti<br />

nell’ambito del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

presentato dalla sottoscritta nell’anno<br />

2006: Il rilievo dell’orientamento degli<br />

e<strong>di</strong>fici in relazione alla luce solare.<br />

Scopo dello stu<strong>di</strong>o è quello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare,<br />

partendo dall’orientamento degli e<strong>di</strong>fici,<br />

il progetto e<strong>di</strong>lizio e da qui, applicando<br />

le relazioni pitagoriche <strong>di</strong> geometria<br />

pratica che hanno portato risultati<br />

per l’in<strong>di</strong>viduazione dei moduli e della loro<br />

aggregazione, ricostruire il protocollo del<br />

cantiere.<br />

La ricerca, applicata a più strutture bizantino-me<strong>di</strong>oevali,<br />

ha lo scopo <strong>di</strong> operare<br />

confronti e stabilire quali fossero le<br />

regole seguite dai costruttori antichi.<br />

In tale ambito l’indagine e l’analisi dell’orientamento<br />

dei monumenti è alla base<br />

della ricerca, considerando che l’orientamento<br />

riferito alla luce solare era un<br />

riferimento fondamentale dei costruttori<br />

antichi.<br />

I lavori, già iniziati con i rilievi dell’orientamento<br />

a San Galgano in Val <strong>di</strong> Merse<br />

(Siena) (marzo 2004) e al Castello <strong>di</strong><br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

architettura e<br />

<strong>di</strong>segno<br />

Titolo della ricerca:<br />

Analisi per la lettura e la valutazione<br />

qualitativa delle strutture e<strong>di</strong>lizie storiche<br />

e del territorio a loro afferente con<br />

applicazione dei risultati dell’analisi dell’orientamento<br />

solare base <strong>di</strong> sviluppo<br />

delle geometrie pitagoriche.<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Aterini Barbara Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Luschi Cecilia M.R. Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Bacci Andrea Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Niccolai Nicola Architetto<br />

Canonico Renato Architetto<br />

Niccolai Nicola Architetto<br />

Fantini Francesca Architetto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il cielo nel <strong>di</strong>segno dll’architettura<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Bartoli M. Teresa Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Le ricerche compiute negli anni precedenti,<br />

de<strong>di</strong>cate in larga misura al <strong>di</strong>segno<br />

gotico del monumento, della città e<br />

del territorio, hanno messo in evidenza<br />

uno stretto legame tra le <strong>di</strong>scipline me<strong>di</strong>evali<br />

de<strong>di</strong>cate allo stu<strong>di</strong>o del cielo e le<br />

attività che hanno organizzato i poli materiali<br />

del paesaggio antropizzato . Modelli<br />

astratti costruiti per investigare nel<br />

cielo generano figure utili per costruire<br />

sulla terra. Molte delle trasformazioni che<br />

la storiografia corrente presenta come<br />

evoluzioni delle forme stilistiche appaiono,<br />

rivisitate con un nuovo punto <strong>di</strong> vi-<br />

sta, gli esiti <strong>di</strong> una progressione delle ricerche<br />

scientifiche rivolte alla conoscenza<br />

dei rapporti tra la terra e il cielo,<br />

messa in atto ed esemplificata attraverso<br />

le figure dell’architettura.<br />

In particolare, lo stu<strong>di</strong>o del convento e<br />

della chiesa <strong>di</strong> S. Maria Novella, oltre ad<br />

avere fornito l’occasione per stu<strong>di</strong>are la<br />

<strong>di</strong>stribuzione gotica dei conventi sulle trame<br />

urbane e aver messo in evidenza uno<br />

schema insospettato <strong>di</strong> “città ideale”, ha<br />

permesso <strong>di</strong> scoprire le puntuali relazioni<br />

tra lo specifico <strong>di</strong>segno della chiesa e alcune<br />

particolari ricerche testimoniate dai<br />

Trattati <strong>di</strong> aritmetica del tempo. Lo stu<strong>di</strong>o<br />

da un lato <strong>di</strong> documenti <strong>di</strong> cartografia<br />

gotica, dall’altro della <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> nuclei<br />

inse<strong>di</strong>ativi <strong>di</strong> vario tipo su <strong>di</strong>rettrici<br />

territoriali particolari ha permesso <strong>di</strong> riconoscere<br />

nelle strategie topografiche a<br />

grande scala gli stessi schemi operanti<br />

nel <strong>di</strong>segno urbano e in quello architettonico,<br />

legati alla scienza dell’ottica formulata<br />

nei relativi trattati e sviluppata per<br />

investigare sul cielo.<br />

Nello specifico, questa volta si cerca il<br />

puntuale riscontro tra:<br />

1) la rappresentazione geometrica dell’universo<br />

quale emerge dalla cultura<br />

astronomica descritta dagli storici della<br />

scienza,<br />

2) la cartografia coeva (in particolare i<br />

portolani);<br />

3) i modelli figurati architettonici e urbani<br />

messi in evidenza attraverso i rilievi<br />

condotti nell’ultimo triennio.<br />

Il fine è quello <strong>di</strong> superare le descrizioni<br />

che la storiografia tra<strong>di</strong>zionale offre per<br />

i temi in<strong>di</strong>cati e mettere a fuoco la relazione<br />

tra la qualità, riconosciuta eccellente<br />

con unanime consenso, <strong>di</strong> un ambiente<br />

urbano e la complessità della cultura<br />

architettonica che lo ha prodotto;<br />

l’intreccio inter<strong>di</strong>sciplinare che sta alla<br />

base <strong>di</strong> ogni sua impresa spiega e motiva<br />

la riconosciuta efficienza delle solu-<br />

zioni messe in atto. Lo smontaggio e la<br />

descrizione delle <strong>di</strong>verse strutture <strong>di</strong>sciplinari<br />

presenti nei fatti spaziali presi in<br />

esame può offrire occasione <strong>di</strong> riflessioni<br />

utili anche per l’analisi del presente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il rilievo come strumento <strong>di</strong> indagine per<br />

il recupero: il caso dei piccoli centri minori<br />

all’interno del tessuto urbanizzato<br />

della piana fiorentina<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Bertocci Stefano Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Pancani Giovanni Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Parrinello Sandro Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Tioli Francesco Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Cornieti Michele Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il <strong>di</strong>segno e la misura come strumento<br />

<strong>di</strong> valutazione dell’identità dei luoghi<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Bini Marco Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Luschi Cecilia Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Capitanio Carolina Assegnista <strong>di</strong> ricerca<br />

Tioli Francesco Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Cornieti Michele Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Pintore Angela Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Bacci Andrea Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Aiello Laura Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Bal<strong>di</strong>ni Beatrice Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

35<br />

Titolo della ricerca:<br />

La Cupola <strong>di</strong> Santa Maria del Fiore - indagini<br />

tomografiche e confronto con le<br />

indagini georadar<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Corazzi Roberto Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

La tomografia elettrica è una metodologia<br />

<strong>di</strong> misura che permette <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre<br />

sul corpo da investigare una quantità<br />

molto grande <strong>di</strong> elettro<strong>di</strong> (32, 64, ecc…;<br />

nello specifico ne sono stati utilizzati 48)<br />

sui quali viene alternativamente mandata<br />

la corrente o misurata la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong><br />

potenziale, in una sequenza pre-programmata<br />

ed interamente automatica.<br />

Si ottiene così il quadro dell’evoluzione,<br />

sia verticale che laterale, della resistività<br />

apparente, che deve poi essere interpretato<br />

in modo da poter sostituire le<br />

resistività e le profon<strong>di</strong>tà reali a quelle<br />

apparenti.<br />

La tomografia elettrica viene realizzata<br />

misurando i valori della derivata del campo<br />

elettrico in corrispondenza <strong>di</strong> una fila<br />

<strong>di</strong> elettro<strong>di</strong> <strong>di</strong> misura equispaziati. Questo<br />

campo elettrico viene generato da<br />

un polo <strong>di</strong> corrente posto all’esterno del<br />

grigliato o da un <strong>di</strong>polo posto all’interno<br />

della linea <strong>di</strong> misura, il quale viene spostato<br />

all’interno della linea. Questa prospezione<br />

fornisce quin<strong>di</strong> una sezione<br />

verticale dell’oggetto indagato me<strong>di</strong>ante<br />

più <strong>di</strong> 1300 valori <strong>di</strong> resistività apparente,<br />

riportabili su una maglia regolare;<br />

consente inoltre un notevole dettaglio<br />

<strong>di</strong> definizione ed è validamente utilizzabile<br />

per in<strong>di</strong>viduare ogni genere <strong>di</strong><br />

anomalia elettrica del materiale, sia verticale<br />

che orizzontale.<br />

La resistività è un parametro in<strong>di</strong>pendente<br />

dalle caratteristiche geometriche della<br />

formazione litologica cui si riferisce ed<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

è definito come la resistenza elettrica per<br />

unità <strong>di</strong> volume. I valori <strong>di</strong> resistività <strong>di</strong>pendono<br />

dal grado <strong>di</strong> omogeneità, dal<br />

livello <strong>di</strong> alterazione e dal grado <strong>di</strong> fratturazione<br />

dei materiali .<br />

Il metodo delle tomografie elettriche si<br />

basa sull’assunto che la conducibilità elettrica<br />

è in larga misura funzione della<br />

porosità, del contenuto d’acqua e della<br />

quantità <strong>di</strong> sali in essa <strong>di</strong>sciolti.<br />

Per la Cupola verrà utilizzata la geometria<br />

Wenner/polo-<strong>di</strong>polo (geometria Wenner<br />

+ geometria polo-<strong>di</strong>polo). La geometria<br />

polo-<strong>di</strong>polo prevede il posizionamento<br />

<strong>di</strong> un “polo remoto”, cioè posto a<br />

<strong>di</strong>stanza teoricamente infinita.<br />

I dati <strong>di</strong> resistività apparente vengono<br />

elaborati con un apposito programma<br />

(ERT LAB della GEOSTUDI ASTIER) in<br />

grado <strong>di</strong> ricostruire per inversione numerica,<br />

un modello <strong>di</strong> resistività reale.<br />

Tale modello è stato realizzato tenendo<br />

conto del volume “vuoto” del passaggio<br />

<strong>di</strong> accesso a uno dei 16 “occhi” circolari<br />

della calotta interna, che si trova proprio<br />

sotto il grigliato <strong>di</strong> riferimento tracciato<br />

per la tomografia.<br />

I risultati potranno evidenziare la presenza<br />

<strong>di</strong> materiali con valori <strong>di</strong> resistività<br />

assai <strong>di</strong>versi fra loro, in particolare<br />

potranno riconoscere un primo livello<br />

superficiale (a partire dall’estradosso<br />

della vela) dello spessore <strong>di</strong> circa 50-60<br />

centimetri con valori <strong>di</strong> resistività compresi<br />

tra 4.5 x 10 4 Ùm e 5.5 x 10 4 Ùm.<br />

ed una <strong>di</strong>scontinuità stratigrafica piano<br />

parallela un secondo livello <strong>di</strong> materiali<br />

più omogenei e conduttivi, dello spessore<br />

<strong>di</strong> circa 80 centimetri (quin<strong>di</strong> si ha uno<br />

strato compreso tra i 50 cm e i 130 cm,<br />

come rilevato anche con le indagini radar)<br />

con valori <strong>di</strong> resistività compresi tra<br />

1.5 x 10 4 Ùm e 2.5 x 10 4 Ùm.<br />

E’ intuibile inoltre la presenza <strong>di</strong> un terzo<br />

strato, dai 130 cm <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà fino<br />

all’intradosso della vela, <strong>di</strong> materiali con<br />

resistività maggiore, probabilmente paragonabili<br />

alla zona estradossale. I risultati<br />

potranno confermare quelli ottenuti<br />

dai dati delle indagini con georadar<br />

e quin<strong>di</strong> la composizione a tre strati della<br />

muratura, con una zona interme<strong>di</strong>a a<br />

composizione mista che avvalora l’ipotesi<br />

del sacco. Con la tomografia elettrica,<br />

però, saranno rilevati dati più dettagliati<br />

proprio relativamente alla composizione<br />

dello strato interme<strong>di</strong>o.<br />

La ricerca avrà durata pluriennale.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Guarino Guarini. Il San Lorenzo a Torino<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Crescenzi Carmela Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Vasarri Giulio Laureando<br />

Piarulli Fabrizio Laureando<br />

Carnevale Gaetano Laureando<br />

Vanni Giulia Laureando<br />

Vannuccini Clau<strong>di</strong>o Laureando<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Dimore storiche fiorentine<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Jaff Marco Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Bigagli Michela Dottoranda <strong>di</strong> ricerca<br />

Puccini Chiara Architetto<br />

Mattioli Lorenzo Architetto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

I paramenti murari nei nuclei storici della<br />

Toscana quali elementi <strong>di</strong> identità pro-<br />

pria o rielaborata da altre culture<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Mandelli Emma Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Salvatore Marta Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Iurilli Stefania Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Bello Antonello Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Bologna Lorenza Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Velo Uliva Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Cornieti Michele Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Taddei Giovanna Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Gli e<strong>di</strong>fici speciali della Svizzera Pesciatina<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Merlo Alessandro Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Lavoratti Gaia Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

La nuova ricerca, che ha come oggetto<br />

“gli e<strong>di</strong>fici speciali della Svizzera Pesciatina”,<br />

si pone in continuità con quella<br />

condotta nei tre anni precedenti, inerente<br />

il “rilievo dei nuclei inse<strong>di</strong>ativi minori della<br />

Svizzera Pesciatina”.<br />

Le analisi svolte su questo peculiare territorio<br />

hanno infatti evidenziato la presenza<br />

<strong>di</strong> insiemi <strong>di</strong> manufatti omogenei<br />

per funzione e caratterizzazione architettonica,<br />

e<strong>di</strong>ficati nel corso dei secoli per<br />

sod<strong>di</strong>sfare esigenze <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne economico,<br />

sociale o spirituale.<br />

In particolare, l’attenzione verterà, in<br />

questa prima fase, sulle cartiere, la cui<br />

importanza, oggi come nei tempi passati,<br />

ha segnato il paesaggio e l’economia<br />

della Valleriana.<br />

36<br />

Tramite gli strumenti del <strong>di</strong>segno e della<br />

rappresentazione, saranno messe in<br />

evidenza le peculiari qualità architettoniche,<br />

formali e funzionali <strong>di</strong> questi complessi<br />

che, qualora non più in uso, dovranno<br />

essere preservati in vista <strong>di</strong> un<br />

loro possibile riutilizzo.<br />

Nel corso del primo anno verranno intrapresi<br />

i necessari stu<strong>di</strong> sulla bibliografia<br />

e<strong>di</strong>ta, tesi a inquadrare le cartiere nel<br />

loro corretto contesto storico-geografico.<br />

A queste analisi preliminari si affiancheranno<br />

delle ricerche più approfon<strong>di</strong>te<br />

sulle singole strutture al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />

un manufatto - che fungerà da<br />

esempio “pilota” - sul quale testare le<br />

<strong>di</strong>verse metodologie <strong>di</strong> rilievo che si intendono<br />

utilizzare, verificandone l’applicabilità<br />

e l’efficacia.<br />

In questo stesso anno, compatibilmente<br />

con le risorse <strong>di</strong>sponibili, verrà attivata<br />

una prima campagna <strong>di</strong> rilevamento con<br />

lo scopo <strong>di</strong> documentare non solo gli<br />

aspetti <strong>di</strong>mensionali e geometrici del<br />

manufatto oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, ma anche<br />

quelli formali, tipologici e materici lo contrad<strong>di</strong>stinguono.<br />

Il tipo <strong>di</strong> ricerca proposta e gli esiti finali<br />

che il progetto si prefigge hanno suscitato<br />

l’interesse delle associazioni locali -<br />

in particolare del Museo della Carta con<br />

il quale è al vaglio la possibilità <strong>di</strong> un<br />

accordo scientifico - che operano per la<br />

salvaguar<strong>di</strong>a del patrimonio immobile e<br />

mobile dell’area.<br />

Nel progetto verranno coinvolti anche<br />

professori, dottori e dottoran<strong>di</strong> <strong>di</strong> ricerca<br />

afferenti al Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione.<br />

Titolo della ricerca:<br />

La rappresentazione <strong>di</strong> architettura in<br />

rapporto all’evoluzione degli artefatti<br />

cognitivi<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Pratesi Giovanni Ricercatore<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

architettura e<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca innovazione<br />

Nocentini Teresa Cultore della materia<br />

dell’anno precedente.<br />

Shaub Jennifer Cultore della materia<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Campani Gilberto Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Lucifora Marco Cultore della materia<br />

Meligeni Mario Docente a contratto<br />

Mennea Ruggiero Cultore della materia<br />

Velatta Laura Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Percezione dell’architettura, modello <strong>di</strong><br />

spazio e tecniche <strong>di</strong> rappresentazione<br />

attraverso lo stu<strong>di</strong>o della cultura materiale<br />

e degli antichi strumenti <strong>di</strong> misura<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Puliti Enrico Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Masci Massimiliano Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Archivio <strong>di</strong>gitale del patrimonio iconografico<br />

museale europeo: la Libreria <strong>di</strong>gitale<br />

dell’illustrazione <strong>di</strong> Moda<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Puma Paola Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Masci Massimiliano Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Concas Francesca Dottarando <strong>di</strong> ricerca<br />

Paci Isabella Laureata- consulente<br />

Ghelarducci C. Laureata- consulente<br />

Bertocci Silvia Laureata- consulente<br />

Yeong Yujin Consulente<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

Titolo della ricerca:<br />

E<strong>di</strong>fici con paramenti policromi in Toscana<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Scalzo Marcello Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Bovio Valentina Cultore della materia<br />

Caprara Andrea Cultore della materia<br />

Grillotti Francesca Cultore della materia<br />

Sgarioto Salvatore Cultore della materia<br />

Frulio Gabriela Docente a contratto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Rilievo, indagine e conoscenza delle archeologie<br />

monumentali <strong>di</strong> Villa Adriana<br />

a Tivoli<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Ver<strong>di</strong>ani Giorgio Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Iurilli Stefania Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Fantini Filippo Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Battini Carlo Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Tioli Francesco Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Di Tondo Sergio Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Archeologia industriale, progetto <strong>di</strong> riconversione<br />

funzionale per attrezzature<br />

espositive e metaprogetto urbano<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Breschi Alberto Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Tamino Marco Ricercatore<br />

Andreini Laura Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Martera Eugenio Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Barberis Valerio Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Parigi Eva Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Piccioli Martino Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Cesaro Edoardo Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Giannoni Clau<strong>di</strong>a Assegnista<br />

Todesca Giovanni Assegnista<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Architettura e tipografia nel primo novecento<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

D’Auria Antonio Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Maini Giuseppe Docente a contratto<br />

Lazzaro Mauro Docente a contratto<br />

Battaglini Yuri Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il museo della città<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Lorusso Flaviano M.Professore associato<br />

37<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Future House: intenzioni e progetto<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Moretti Marino Professore associato<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Eterogeneità ed omogeneità dello e nello<br />

spazio museale<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Pannocchia Vittorio Ricercatore<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

architettura e<br />

luoghi<br />

Titolo della ricerca:<br />

La cultura del paesaggio in Italia dal 1950<br />

al 2000<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Agostini Elisabetta M. Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Carbini Emiliana Cultore dela materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il ruolo della luce nel progetto d’architettura<br />

contemporanea<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Capanni Fabio Professore Associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Marrocchi Clau<strong>di</strong>o Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Masoni Alessandro Dottarando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Viaggi, migrazioni, contaminazioni - il<br />

viaggio come progetto e trasposizione<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Collotti Francesco Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Ariani Lisa Docente a contratto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il progetto <strong>di</strong> architettura in aree archeo-<br />

logiche: l’accesso a luoghi archeologici<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Eccheli Maria Grazia Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Pivetta Michelangelo Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Pireddu Alberto Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Barontini Luca Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Teoria e pratica progettuale quale contributo<br />

per la riqualificazione del territorio<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Manfre<strong>di</strong>ni Alberto Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Manfre<strong>di</strong>ni Giovanni Esperto<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Obiettivo centrale della politica <strong>di</strong> tutela<br />

e assetto del territorio nel nostro paese<br />

è certamente il recupero del patrimonio<br />

e<strong>di</strong>lizio esistente.<br />

La ricerca si rivolge prevalentemente al<br />

tema della riqualificazione urbana nel<br />

senso più ampio del termine sia per quanto<br />

riguarda l’ubicazione (riqualificazione<br />

<strong>di</strong> aree <strong>di</strong>messe o in via <strong>di</strong> <strong>di</strong>smissione<br />

all’interno dei centri storici, così come<br />

nelle imme<strong>di</strong>ate ed estreme periferie), che<br />

per quanto riguarda il tipo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia presente<br />

(pubblica e privata) o assente (ambiti<br />

naturalistici e paesaggistici).<br />

La ricerca si muove sia sul piano tipologico<br />

e morfologico che sul piano tecnologico<br />

ritenendo non possibile prescindere<br />

dai temi della sostenibilità.<br />

In modo però che questi ultimi siano<br />

sempre presenti pur non assumendo mai<br />

ruolo prevaricatore nei riguar<strong>di</strong> delle<br />

componenti del progetto.<br />

Scopo della ricerca è pertanto l’approfon<strong>di</strong>mento<br />

delle tematiche della riqualificazione<br />

morfologica, tipologica e tecnologica<br />

in relazione alle esigenze della<br />

città contemporanea, anche con l’analisi<br />

<strong>di</strong> casi concreti progettati e / o realizzati,<br />

al fine <strong>di</strong> fornire un ausilio (con la pubblicazione<br />

della ricerca), a quanti siano<br />

interessati alla riqualificazione <strong>di</strong> particolari<br />

ambiti del territorio nazionale.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Migrazioni creative: dopo le eterotopìe<br />

dei Maestri<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Pirazzoli Giacomo Professore associato<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Bini Caterina Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Martini Gioia Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Balestri Cristiano Cultore della materia<br />

Sbolci Jacopo Cultore della materia<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Progettare città Laboratorio sperimentale<br />

<strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> urbana<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Rossi Pro<strong>di</strong> Fabrizio Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Privitera Francesca Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Giagnoni Jacopo M. Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Spagni Nicola Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Micocci Fabiano Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Genise Francesca Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Continuazione del progetto <strong>di</strong> ricerca<br />

dell’anno precedente.<br />

38<br />

Titolo della ricerca:<br />

Fra identità e alterità: Progettare nei<br />

paesaggi dell’incertezza<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Volpe Andrea Innocenzo Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Passarini Carlotta Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Maugnai Francesca Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Catarsi Silvia Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

In un saggio <strong>di</strong> qualche anno fa, o per<br />

meglio <strong>di</strong>re del secolo scorso, il celebre<br />

sociologo <strong>di</strong> origine polacca Zygmunt<br />

Bauman riflette sul paradosso che <strong>di</strong> lì a<br />

pochi anni sarebbe esploso col clamoroso<br />

crollo delle torri <strong>di</strong> Manhattan. La società<br />

dell’incertezza deriva dalla massima<br />

espressione della libertà in<strong>di</strong>viduale<br />

caratteristica della seconda modernità.<br />

Un’era liquida dove gli estremi si toccano<br />

confondendosi. E dove i confini e le<br />

<strong>di</strong>stanze evaporano nell’incontro-scontro<br />

fra <strong>di</strong>mensioni globali e tra<strong>di</strong>zioni locali.<br />

Incertezza che è al contempo mancanza<br />

<strong>di</strong> sicurezza e paura del futuro; assenza<br />

<strong>di</strong> speranza e crisi del corpus delle<br />

certezze acquisite e dei valori etici e<br />

culturali ere<strong>di</strong>tati dal passato e dalla prima<br />

era moderna.<br />

Con fare da entomologo, Bauman dolorosamente<br />

svela le contrad<strong>di</strong>zioni e le<br />

assur<strong>di</strong>tà del nostro presente che sembra<br />

non passare. Cristallizzato com’è nel<br />

suo continuo rinnovarsi per fuggire la<br />

storia.<br />

Un orizzonte dove il tempo si frammenta<br />

in episo<strong>di</strong>; non riuscendo più ad essere<br />

fiume poiché oramai ridotto ad uno<br />

sparso insieme <strong>di</strong> pozzanghere; tante<br />

quanti sono le <strong>di</strong>verse in<strong>di</strong>vidualità. Ciascuna<br />

padrona del proprio tempo, ciascuna<br />

incapace <strong>di</strong> sciogliersi in una <strong>di</strong>-<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

2<br />

mensione collettiva.<br />

E’ in questa prospettiva <strong>di</strong> un’apparente,<br />

ineluttabile, atomizzazione che si registra<br />

l’irreparabile crisi dei concetti <strong>di</strong><br />

identità e <strong>di</strong>fferenza.<br />

E’ ovvio che la pratica del progetto <strong>di</strong><br />

architettura non può essere ridotta alla<br />

sola sociologia del presente, ma debba<br />

essere canonica composizione <strong>di</strong> figure,<br />

memorie e dei <strong>di</strong>versi caratteri del locus<br />

in sintetica espressione del proprio tempo.<br />

Ci interroghiamo purtuttavia se sia<br />

bastevole oggi farsi latori della sola istanza<br />

<strong>di</strong> una purezza <strong>di</strong>sciplinare. O se non<br />

convenga, stante il riconoscimento della<br />

liqui<strong>di</strong>tà della nostra epoca, accettare la<br />

sfida proposta da Bauman alla fine del<br />

saggio: Esiste una possibilità progressiva.<br />

Non tutto è perduto nell’era globale.<br />

Fra la riven<strong>di</strong>cazione alla <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong><br />

un’identità esclusiva (che può condurre<br />

-letteralmente- all’esclusione <strong>di</strong> altre<br />

identità e dunque alla loro negazione) e<br />

la per<strong>di</strong>ta della stessa c’è una possibile<br />

via <strong>di</strong> uscita. Ed è paradossalmente banale.<br />

Occorre imparare a ribaltare continuamente<br />

la prospettiva sul piano della<br />

reciprocità fra i due termini della questione.<br />

Dopotutto il frammento per trasmettere<br />

il suo potente messaggio implica<br />

sempre la frattura l’erosione <strong>di</strong> un<br />

canone.<br />

La ricerca, affiancandosi ad una più generale<br />

indagine sulla per<strong>di</strong>ta del concetto<br />

<strong>di</strong> misura, luogo e carattere e sulla<br />

necessità <strong>di</strong> una ridefinizione <strong>di</strong> misure<br />

utili alla cultura progettuale italiana condotta<br />

dalla sezione “I luoghi dell’architettura”,<br />

tenta dunque <strong>di</strong> verificare ulteriormente<br />

questo sottile confine fra la<br />

grande tra<strong>di</strong>zione dell’architettura e la<br />

sua necessaria per<strong>di</strong>ta, cercando <strong>di</strong> contaminarne<br />

le istanze. Lavorando ereticamente<br />

proprio sul concetto opposto<br />

alle premesse: quello <strong>di</strong> breve durata,<br />

<strong>di</strong> caducità, <strong>di</strong> consumo.<br />

Si propone dunque <strong>di</strong> affrontare attraverso<br />

la redazione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> progetti<br />

d’architettura a piccola scala, pensati<br />

per luoghi della Toscana scelti in virtù<br />

del loro potenziale <strong>di</strong> casi stu<strong>di</strong>o, una<br />

serie <strong>di</strong> possibili risposte a problematiche<br />

generali quali abitare l’emergenza,<br />

fra non luoghi e superluoghi, i margini<br />

della città/i margini della campagna, sostenibilità/identità,infrastruttura/architettura/paesaggio.<br />

Come a formare una<br />

sorta <strong>di</strong> potenziale classificazione <strong>di</strong> transitorie<br />

possibilità.<br />

Si prevede quale esito finale della ricerca,<br />

prevista su un periodo <strong>di</strong> tre anni, la<br />

stipula <strong>di</strong> convenzioni <strong>di</strong> ricerca con enti<br />

locali, oltre alla pubblicazione <strong>di</strong> un piccolo<br />

regesto.<br />

Titolo della ricerca:<br />

Il progetto dell’architettura italiana<br />

nuova ricerca<br />

Responsabile dell’unità operativa:<br />

Zermani Paolo Professore or<strong>di</strong>nario<br />

Altri componenti dell’unità operativa<br />

afferenti al Dipartimento:<br />

Alpini Mauro Ricercatore<br />

Altri componenti dell’unità operativa:<br />

Butini Riccardo Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Mugnai Francesca Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Bracar<strong>di</strong> Michela Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Catarsi Silvia Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

Passarini Carlotta Dottorando <strong>di</strong> ricerca<br />

Descrizione sintetica del progetto<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Il progetto <strong>di</strong> ricerca si propone <strong>di</strong> indagare<br />

il tema costituito dal progetto dell’architettura<br />

italiana.<br />

L’architettura italiana presenta, a partire<br />

dall’architettura romana, un insieme<br />

<strong>di</strong> caratteri originali chiaramente riconoscibili<br />

che,maturati dalla progressiva evoluzione<br />

del classico, costituiscono un patrimonio<br />

attingibile fino alla fine dell’Ottocento.<br />

La catastrofe del paesaggio e la frantumazione<br />

dei co<strong>di</strong>ci indotte dal XX secolo<br />

hanno oggi mo<strong>di</strong>ficato la <strong>di</strong>stanza tra le<br />

cose, dando luogo a una alterazione <strong>di</strong><br />

quei caratteri secolari.<br />

Ma non è possibile sostituire quel sistema<br />

in crisi con una deriva.<br />

La sfida è sulle nuove misure.<br />

L’incombente trasformazione della città<br />

e del paesaggio, la frantumazione dei<br />

riferimenti, la scomparsa <strong>di</strong> un orizzonte<br />

sicuro che aveva giustificato,per<br />

secoli,la ricerca <strong>di</strong> un ideale infinito prospettico<br />

capace <strong>di</strong> governare la migliore<br />

architettura italiana non giustificano ce<strong>di</strong>menti<br />

e deviazioni.<br />

Negli anni scorsi la ricerca,articolata su<br />

tre annualità, ha indagato i caratteri persistenti<br />

dell’identità architettonica italiana<br />

proponendone un censimento tematico<br />

al fine <strong>di</strong> costituire un abaco critico<br />

<strong>di</strong> esperienze (inerenti la tipologia, i materiali,<br />

le tecniche) da sottoporre al confronto<br />

con il presente.<br />

Intervenendo sulle lacerazioni del nostro<br />

tempo,negli interstizi lasciati vuoti dalla<br />

frenesia produttiva,noi dobbiamo imparare<br />

e insegnare una nuova possibile<br />

geografia in cui le architetture, necessariamente<br />

frammentate, sappiano riannodare<br />

spazi e tempi apparentemente<br />

privi <strong>di</strong> relazione.<br />

La fase finale della ricerca si era<br />

concretata,in tal senso,attraverso una<br />

prima sperimentazione progettuale<br />

riguardanti luoghi emblematici.<br />

La nuova ricerca, che avrà sviluppo<br />

triennale, intende, quasi geograficamente,<br />

pianificare il lavoro<br />

progettuale,in<strong>di</strong>viduando, attraverso i<br />

tre temi in<strong>di</strong>cati dal Nord, dal Centro e<br />

dal Sud Italia, altrettanto potenziali laboratori<br />

su cui sperimentare progetti lungo<br />

i tre anni.<br />

Obiettivo finale è la costituzione <strong>di</strong> una<br />

geografia <strong>di</strong> progetti pilota sul paesag-<br />

39<br />

gio italiano in trasformazione, nella considerazione<br />

che è veramente moderno<br />

soltanto ciò che è degno <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare<br />

antico.<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo<br />

ricerca <strong>di</strong> ateneo


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

3<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

PRIN<br />

architettura e<br />

<strong>di</strong>segno<br />

Titolo del progetto <strong>di</strong> ricerca:<br />

Unità tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> residenza e lavoro<br />

in aree agricole toscane. Documentazione<br />

<strong>di</strong> aspetti funzionali e costruttivi per il<br />

recupero e il riuso.<br />

Area scientifico <strong>di</strong>sciplinare:<br />

07: Scienze agrarie e veterinarie<br />

Durata del Progetto <strong>di</strong> Ricerca:<br />

24 mesi<br />

Coor<strong>di</strong>natore scientifico:<br />

Stefanino S.F. De Montis<br />

P.O. Univerità degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Sassari<br />

Facoltà <strong>di</strong> Agraria<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria del Territorio<br />

Responsabile dell’Unità <strong>di</strong> Ricerca:<br />

Marco Bini<br />

P.O. Univerità degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze<br />

Facoltà <strong>di</strong> Architettura<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione dell’Architettura<br />

Abstract del Progetto svolto dall’Unità<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

La ricerca si avvale <strong>di</strong> numerosi stu<strong>di</strong>,<br />

estesi su ampi comparti territoriali, che<br />

in<strong>di</strong>viduano tipologie e strutture dell’architettura<br />

caratteristiche del paesag-<br />

gio agrario, sviluppatasi nei secoli. Un<br />

patrimonio monitorato ed in<strong>di</strong>viduato<br />

nelle sue emergenze, in vari e famosi<br />

lavori <strong>di</strong> compilazione e catalogazione a<br />

cui noi stessi abbiamo partecipato e che<br />

ci hanno impegnato per alcuni anni.<br />

Ci proponiamo <strong>di</strong> legare i singoli eventi<br />

architettonici, <strong>di</strong>acronicamente costituiti,<br />

all’interno <strong>di</strong> un ambito territoriale che<br />

si evolve nel tempo ma che mantiene<br />

alcune costanti ambientali che ne in<strong>di</strong>viduano<br />

la vocazione, per poterLI oggi rivalutarE<br />

e reinventarE secondo la propria<br />

tra<strong>di</strong>zione e realtà storica.<br />

L’architettura <strong>di</strong>venta testimonianza dell’evoluzione<br />

del territorio, la toponomastica<br />

traccia in<strong>di</strong>cativa degli usi ed infine<br />

la possibilità <strong>di</strong> registrare i cambiamenti<br />

ra<strong>di</strong>cali là dove siano avvenuti e sottolineare<br />

una evoluzione tecnica del territorio<br />

in questione.<br />

Le metodologie si rivolgono, per l’ampiezza<br />

dl dato da analizzare, alla lettura<br />

critica del territorio, interpretabile con<br />

varie modalità <strong>di</strong> analisi, incrociate con<br />

la documentazione storico archivistica<br />

sino al più attuale catasto.<br />

Divideremo la ricerca in due filoni fondamentali:<br />

a- il primo riguarderà lo stato del territorio<br />

che si potrà ricostruire nel periodo<br />

me<strong>di</strong>oevale, poggiandosi sulla visualizzazione<br />

dei dati materiali archivistici e<br />

bibliografici, dove dal confronto si cercherà<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare la funzione preminente<br />

che aveva il territorio in alcuni<br />

perio<strong>di</strong> significativi per la storia toscana<br />

me<strong>di</strong>oevale, per poi confrontarlo con<br />

perio<strong>di</strong> successivi, e constatarne gli<br />

aspetti funzionali che costituiscono invariante,<br />

o annotare i ra<strong>di</strong>cali cambiamenti;<br />

b- il secondo riguarderà il <strong>di</strong>segno infrastrutturale<br />

e l’interpretazione da dare a<br />

vari inse<strong>di</strong>amenti sia essi sparsi o costi-<br />

tutivi <strong>di</strong> nuclei organizzati, per poter valutare<br />

la qualità ambientale ed e<strong>di</strong>lizia<br />

che ne emerge al fine <strong>di</strong> tutelarla negli<br />

aspetti qualitativi ed ambientali.<br />

Le analisi vengono svolte secondo unità<br />

territoriali che verranno scelte con un<br />

criterio geografico morfologico; a tal scopo<br />

vengono in<strong>di</strong>viduati quattro sistemi<br />

unitari da analizzare e confrontare fra<br />

loro:<br />

area <strong>di</strong> costa, area <strong>di</strong> fondovalle, area<br />

collinare, singolarità del sistema territoriale.<br />

La finalità dello stu<strong>di</strong>o è volta ad in<strong>di</strong>viduare<br />

le possibili attitu<strong>di</strong>ni al riuso e alla<br />

<strong>progettazione</strong> <strong>di</strong> un sistema territoriale<br />

attuale che non confligga con la qualità<br />

ambientale e si ponga in continuità con<br />

la storizzazione delle funzioni, ricercando<br />

nuove possibilità <strong>di</strong> impiegare un patrimonio<br />

sparso e per molti versi lontano<br />

dai centri urbani, che hanno scontato<br />

in questo ultimo secolo un gap posizionale<br />

che cre<strong>di</strong>amo possa essere superato<br />

grazie alle nuove tecnologie ed alla<br />

nuova conformazioni delle comunicazioni.<br />

Sfruttando dunque le possibilità dell’alta<br />

tecnologia poco invasiva, e applicando<br />

i principi <strong>di</strong> sviluppo delle energie<br />

alternative, siamo convinti che si possa<br />

ridare linfa a quei territori che, oggi degradati,<br />

sono stati in passato fulcro<br />

economico e cerniera <strong>di</strong> connessione fra<br />

i vari sistemi economici.<br />

Titolo del progetto <strong>di</strong> ricerca:<br />

Il modello in architettura - Cultura scientifica<br />

e rappresentazione.<br />

Area scientifico <strong>di</strong>sciplinare:<br />

08: Ingegneria civile ed Architettura<br />

Durata del Progetto <strong>di</strong> Ricerca:<br />

24 mesi<br />

Coor<strong>di</strong>natore scientifico:<br />

Mario Docci<br />

P.O. Univerità degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Roma “La<br />

40<br />

Sapienza”<br />

Facoltà <strong>di</strong> Architettura “Ludovico Quaroni”<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Rilievo, Analisi e <strong>di</strong>segno<br />

dell’Ambiente e dell’Architettura (RA-<br />

DAAR)<br />

Responsabile dell’Unità <strong>di</strong> Ricerca:<br />

Emma Mandelli<br />

P.O. Univerità degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze<br />

Facoltà <strong>di</strong> Architettura<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione dell’Architettura<br />

Abstract del Progetto svolto dall’Unità<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Partendo dal presupposto che la realizzazione<br />

<strong>di</strong> modelli integrati in grado <strong>di</strong><br />

riprodurre o rappresentare una architettura,<br />

una città o un territorio a partire<br />

dai dati <strong>di</strong> un rilievo possa offrire un<br />

numero <strong>di</strong> infomazioni sempre più vasto<br />

fruibile nel tempo anche dai non specialisti,<br />

è urgente sperimentare le possibilità<br />

offerte in questo ambito dai meto<strong>di</strong><br />

uttuali più avazati.<br />

Il gruppo dell’unità operativa lavora nell’ambito<br />

del rilievo in campo <strong>di</strong>dattico e<br />

<strong>di</strong> ricerca anche con il supporto del laboratorio<br />

della sede fiorentina della<br />

Scuola Nazionale <strong>di</strong> Dottorato <strong>di</strong> Ricerca<br />

in “Rilievo e Rappresentazione dell’architettura<br />

e dell’ambiente”. Nello svolgimento<br />

delle ricerche si avvale delle collaborazioni<br />

specifiche all’intermo <strong>di</strong> Convenzioni<br />

con le Soprintendenze ai beni<br />

ambientali e architettonici, con il Comune<br />

<strong>di</strong> Firenze. Con la struttura dell’Opera<br />

del Duomo <strong>di</strong> Firenze, con il CNR e<br />

con la Regione Toscana, per poter conseguire<br />

risultati su obbiettivi mirati e con<strong>di</strong>visi.<br />

L’esperienza scientifica perciò alla quale<br />

si fa riferimento è determinata dalle numerose<br />

campagne <strong>di</strong> rilevamento condotte<br />

con strumenti tra<strong>di</strong>zionali e informatici<br />

che forniscono i dati-base per la<br />

PRIN<br />

PRIN


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

3<br />

gestione e l’elaborazione successiva del<br />

rilievo 3D.<br />

Si ritiene, pertanto che la struttura presente<br />

a Firenze, con l’apporto <strong>di</strong> due laboratori<br />

informatizzati e il gruppo qualificato<br />

<strong>di</strong> ricercatori, sia la base più idonea<br />

e controllata per lo svolgimento della<br />

ricerca.<br />

architettura e<br />

luoghi<br />

Titolo del progetto <strong>di</strong> ricerca:<br />

SiSMus Site Specific MUSeum research<br />

workshop – L’ambito progettuale.<br />

Territorio, luoghi e spazi del museo site<br />

specific: dal case-study della Fortezza del<br />

Girifalco, agli eventi, alla comunicazione,<br />

agli aspetti economico-gestionali.<br />

Area scientifico <strong>di</strong>sciplinare:<br />

08: Ingegneria civile ed Architettura<br />

Durata del Progetto <strong>di</strong> Ricerca:<br />

12 mesi<br />

Coor<strong>di</strong>natore scientifico:<br />

Giacomo Pirazzoli<br />

P.A. Univerità degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze<br />

Facoltà <strong>di</strong> Architettura<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione dell’Architettura<br />

Responsabile dell’Unità <strong>di</strong> Ricerca:<br />

Giacomo Pirazzoli<br />

P.A. Univerità degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze<br />

Facoltà <strong>di</strong> Architettura<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione dell’Architettura<br />

Abstract del Progetto svolto dall’Unità<br />

<strong>di</strong> Ricerca:<br />

Il rapporto tra luogo (locus) e progetto<br />

(inteso come modalità trasversale e<br />

complessa <strong>di</strong> trasformazione del luogo<br />

stesso) è l’oggetto <strong>di</strong> SiSMus.<br />

Il conflitto apparente fra conservazione<br />

ed innovazione, temperare nell’identità<br />

del luogo e proiettate sullo scenario internazionale,<br />

trova terreno <strong>di</strong> sperimen-<br />

tazione (qui, ricerca applicata con contenuti<br />

formativi specifici) nel museo contemporaneo:<br />

1. perché il museo è un non-luogo per<br />

eccellenza. o causa del suo contenuto,<br />

spesso generato altrove e il trasposto<br />

previo sra<strong>di</strong>camento dal contesto;<br />

2. per la specificità del contenitore-museo,<br />

nel caso della Fortezza del Girifalco<br />

<strong>di</strong> Cortona luogo “ex-naturale” (è la sommità<br />

<strong>di</strong> una collina a forte valenza paesaggistica<br />

della quale l’uomo si è appropriato,<br />

trasformandola profondamente<br />

per “artificializzazione”);<br />

3. per la possibilità teorica, conseguente<br />

alle ragioni del punto precedente, <strong>di</strong><br />

musealizzare il luogo rendendolo “museo<br />

<strong>di</strong> se medesimo”;<br />

4. per la <strong>di</strong>chiarata volontà politica <strong>di</strong> superare<br />

una posizione <strong>di</strong> mera conservazione,<br />

riconoscendo la possibilità <strong>di</strong> trasformarlo<br />

in un luogo <strong>di</strong> produzione culturale<br />

economicamente sostenibile;<br />

5. perché nella Fortezza cortonese la<br />

memoria <strong>di</strong> luogo speciale (macchina da<br />

guerra mai entrata in uso) può suggerire<br />

nuovi “attraversamenti” legati al<br />

cantiere del contemporaneo, per la musica<br />

e l’arte in genere.<br />

Con la presente Unità <strong>di</strong> ricerca si indagherà<br />

induttivamente, nel fare, il processo<br />

<strong>di</strong> trasformazione, <strong>di</strong> concerto con<br />

l’Amministrazione che supporta e partecipa<br />

la presente can<strong>di</strong>datura PRIN. Lo<br />

strumento del “research workshop”. che<br />

incrocia ricerca e <strong>di</strong>dattica moltiplicandone<br />

le valenze, <strong>di</strong>viene la chiave strategica<br />

<strong>di</strong> SiSMus che nasce dalla sperimentazione<br />

condotta in occasione del 1°<br />

Workshop della fortezza, tenutosi a Cortona<br />

dal 1° al 3 Settembre 2007, i cui<br />

esiti sono stati assunti dal1 Amministrazione<br />

e <strong>di</strong>scussi con la Soprintendenza.<br />

Il mix <strong>di</strong> funzioni da in<strong>di</strong>viduare per la<br />

Fortezza, la fattibilità economica e giuri<strong>di</strong>ca<br />

<strong>di</strong> questo processo <strong>di</strong> trasformazio-<br />

ne e la sua implementazione come occasione<br />

<strong>di</strong> ricerca per l’interazione pubblico/privato<br />

si pone tra gli obiettivi <strong>di</strong><br />

questa Unità <strong>di</strong> ricerca, ripensata e coor<strong>di</strong>nata<br />

a partire da uno specifico <strong>di</strong>sciplinare<br />

-la <strong>progettazione</strong> architettonicaoggi<br />

in Italia terreno <strong>di</strong> frainten<strong>di</strong>menti<br />

globalizzati, in<strong>di</strong>fferenti alla storia ed allo<br />

specificità dei luoghi; altra occasione <strong>di</strong><br />

riflessione operativa -con il coinvolgimento<br />

<strong>di</strong> artisti e curatori- è la situazione<br />

tipicamente italiana che porta a una<br />

sterminata produzione <strong>di</strong> eventi (festival<br />

e mostre) a scapito <strong>di</strong> interventi strutturali<br />

che richiedono tempi più lunghi ed<br />

impegno civile e politico. Strutturata su<br />

interazioni, connessioni e raffronti metodologici,<br />

questa Unità procederà attraverso<br />

quattro fasi fondamentali: a) propedeutica<br />

al progetto, b) integrazione<br />

<strong>di</strong>sciplinare, c) laboratorio e verifica <strong>di</strong><br />

fattibilità giuri<strong>di</strong>co-economica. d) realizzazione<br />

e feed-back della sperimentazione.<br />

Con questo articolazione SiSMus contribuirà<br />

a rinnovare l’idea <strong>di</strong> “manufatto<br />

come museo <strong>di</strong> sé stesso”. ricentrando<br />

sull’esperienza della visita-attraversamento<br />

la potenza del workshop; in questo<br />

modo la Fortezza sarà pronta per<br />

<strong>di</strong>venire -per sperimentazione praticata<br />

dall’interno e non per imposta teoria- un<br />

vero luogo <strong>di</strong> produzione creativa: dalla<br />

musica al teatro, dalle performing arts<br />

alla video-art, dal new-television al newdesign:<br />

SiSMus avrà cosi svolto anche<br />

una funzione <strong>di</strong> incubatore. Lo sviluppo<br />

della sinergia tra le Istituzioni promotrici<br />

dell’lntesa istituzionale avrà così creato<br />

un luogo <strong>di</strong> ricerca, manifesto tangibile<br />

<strong>di</strong> un nuovo corso che significa oculato<br />

impiego delle risorse, rispetto per<br />

l’ambiente, creazione <strong>di</strong> nuove opportunità<br />

<strong>di</strong> lavoro qualificato per i giovani.<br />

I criteri <strong>di</strong> trasferibilità <strong>di</strong> SiSMus, con<br />

particolare riferimento a questa Unità <strong>di</strong><br />

41<br />

ricerca, comportano il “caso per caso”<br />

<strong>di</strong> cui Ernesto Nathan Rogers: perchè<br />

non ha senso costruire un ragionamento<br />

site specific per poi trasferirlo in altri<br />

contesti. Tuttavia, prima <strong>di</strong> prendere decisioni<br />

in merito, gli uffìci comunali e i<br />

partner del progetto intendono identificare<br />

le possibili alternative. Infatti. se da<br />

un lato è relativamente “semplice” reperire<br />

le risorse per finanziare gli investimenti<br />

<strong>di</strong> restauro, la messa a norma, le<br />

dotazioni impiantistiche, l’allestimento,<br />

etc.. e ben più <strong>di</strong>fficile garantire le risorse<br />

finanziarie necessarie per assicurare,<br />

a regime, la sistematica copertura dei<br />

nuovi costi <strong>di</strong> gestione e al potenziamento<br />

delle attività. Per questa ragione si propone,<br />

per la prima volta in Italia, <strong>di</strong> integrare<br />

competenze architettoniche, giuri<strong>di</strong>che<br />

ed economiche, al fine <strong>di</strong> garantire<br />

le rispettive sostenibilità e assicurare il<br />

pieno successo del progetto.<br />

PRIN<br />

PRIN


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

dell’architettura<br />

4<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

Ricerca internazionale<br />

architettura e<br />

città<br />

Oggetto:<br />

Waterfront-Med<br />

Programma interreg IIIB me<strong>di</strong>terraneo<br />

occidentale<br />

Partner:<br />

Regione Lazio, Regione Campania, Regione<br />

Toscana, Provincia <strong>di</strong> Sassari, Città<br />

<strong>di</strong> Bastia, Città <strong>di</strong> Sete, Autorità Portuale<br />

delle Isole Baleari<br />

Responsabile scientifico della convenzione<br />

con la Regione Toscana:<br />

Ulisse Tramonti<br />

P.O. Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze<br />

Facoltà <strong>di</strong> Architettura<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione dell’Architettura<br />

Ricerca sui porti <strong>di</strong> mare e le città portuali,<br />

con l’intento <strong>di</strong> tratteggiare una possibile<br />

linea interpretativa del tema del<br />

parco portuale come spazio relazionale,<br />

nell’ottica <strong>di</strong> dare un contributo alla maggiore<br />

comprensione del complesso fenomeno<br />

urbano-portuale contemporaneo.<br />

Prendendo in esame la duplice natura<br />

degli spazi <strong>di</strong> relazione che è al contempo<br />

fisica ed immateriale, si può far luce<br />

su aspetti specifici della complessità.<br />

Il parco portuale viene perciò ad assumere<br />

una connotazione ibrida, in grado<br />

<strong>di</strong> esplicitare sia la propria natura <strong>di</strong> sistema<br />

fisico attraverso l’apparato dei<br />

componenti territoriali, sia <strong>di</strong> quello <strong>di</strong><br />

spazio virtuale tramite la gestione e la<br />

elaborazione dell’informazione <strong>di</strong>gitale<br />

generata dalla info-struttura portuale.<br />

Oggetto:<br />

Progetto europeo Interreg IIIB Medocc:<br />

Infraculture-Med<br />

Partner:<br />

Regione Lazio, Mairie De Bastia, Ayuntamiento<br />

de Sevilla Servicio de Coor<strong>di</strong>nacion<br />

de Programas y Fondos Europeos,<br />

Periferia Kentrikis Makedonias (Region<br />

de la Macedoine Centrale)<br />

Responsabile dell’unità scientifica:<br />

Ulisse Tramonti<br />

P.O. Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze<br />

Facoltà <strong>di</strong> Architettura<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione dell’Architettura<br />

È stato scelto come territorio <strong>di</strong> applicazione<br />

della ricerca il Mugello, ritenuto particolarmente<br />

significativo e rappresentativo<br />

rispetto al tema delle Infrastrutture<br />

Culturali. Il progetto è teso ad in<strong>di</strong>viduare<br />

potenzialità <strong>di</strong> sviluppo territoriale (economico,<br />

sociale, ambientale) attraverso la<br />

definzione <strong>di</strong> reti fisiche e immateriali capaci<br />

<strong>di</strong> qualificare ed amplificare i valori<br />

culturali presenti.<br />

www.nds-europa.eu<br />

Oggetto:<br />

Stu<strong>di</strong>o dell’area regionale del lago e della<br />

città <strong>di</strong> Scutari sullo sviluppo urbano e<br />

turistico-recettivo<br />

Progetto <strong>di</strong> ricerca, con finanziamento<br />

Ministero Affari Esteri, con iniziativa prevista<br />

dal protocollo bilaterale tra Italia e<br />

Albania<br />

Durata del Progetto <strong>di</strong> Ricerca:<br />

12 mesi<br />

Responsabile dell’unità scientifica:<br />

Ulisse Tramonti<br />

P.O. Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze<br />

Facoltà <strong>di</strong> Architettura<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione dell’Architettura<br />

Coor<strong>di</strong>natore scientifico straniero:<br />

Agron Lufi<br />

Università <strong>di</strong> Tirana<br />

Facoltà <strong>di</strong> Ingegneria<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Architettura<br />

Obiettivi<br />

1- Valorizzazione dello sviluppo regionale<br />

fra l’Albania e il Montenegro (stu<strong>di</strong>o della<br />

posizione connettiva della città <strong>di</strong> Scutari<br />

nell’ambito del trasporto, sviluppo<br />

sociale, ecc. sul punto <strong>di</strong> vista internazionale)<br />

2- Scutari nell’incrocio delle comunicazioni<br />

turistiche, economiche, stradali e<br />

ferroviari (la connessione Nord-Sud partendo<br />

dalla Croazia fino alla Grecia)<br />

3- Rivalutazione dei valori storici architettonici<br />

e urbanistici delle città <strong>di</strong> Scutari.<br />

Elementi del patrimonio storico ere<strong>di</strong>tato,<br />

in funzione dello sviluppo del turismo<br />

4- Rivalutazione delle strutture urbanistiche<br />

storiche in funzione del nuovo PRG<br />

della città.<br />

5- Lo spazio urbano e i valori dei no<strong>di</strong><br />

importanti (piazze, incroci ecc.) (il valore<br />

degli e<strong>di</strong>fici storici in coincidenza con<br />

lo sviluppo dell’architettura)<br />

Metodologia<br />

Lo stu<strong>di</strong>o sarà realizzato mettendo assieme<br />

un gruppo <strong>di</strong> ricercatori italiani ed<br />

albanesi in<strong>di</strong>viduato dalle università coin-<br />

42<br />

volte nel progetto.<br />

Risorse<br />

Sarà realizzato presso l’Università albanese,<br />

con forme e modalità da concordare,<br />

un apposito Ufficio del Piano (UdP).<br />

Esso sarà composto sia da ricercatori<br />

albanesi che italiani. L’UdP avrà i seguenti<br />

compiti:<br />

1. la redazione dello stato <strong>di</strong> conoscenza;<br />

2. la redazione del materiale componente<br />

il piano vero e proprio;<br />

I ricercatori italiani avranno i seguenti<br />

compiti<br />

3. attività <strong>di</strong> formazione accademica dei<br />

ricercatori albanesi, nonchè eventuali<br />

incontri tematici a integrazione e supoporto<br />

del programma;<br />

4. in<strong>di</strong>rizzare i lavori del Piano, la modalità<br />

del suo svolgimento, gli strumenti <strong>di</strong><br />

supporto al lavoro.<br />

Risultati attesi<br />

Il principale risultato atteso sarà quello<br />

<strong>di</strong> dotare la Regione <strong>di</strong> Scutari <strong>di</strong> un Piano<br />

<strong>di</strong> sviluppo turistico che sia adeguato<br />

alle necessità <strong>di</strong> pianificazione e <strong>di</strong> programmazione<br />

della regione, oltre che<br />

essere in linea con gli standard internazionali<br />

<strong>di</strong> pianificazione territoriale.<br />

Ulteriore risultato atteso sarà l’accrescimento<br />

delle capacità accademiche e professionali<br />

<strong>di</strong> ricercatori ed accademici<br />

albanesi nel settore della pianificazione<br />

territoriale, in grado <strong>di</strong> prefigurare forme<br />

e modalità <strong>di</strong> azione autonoma negli<br />

anni a venire da parte <strong>di</strong> personale albanese.<br />

ricerca internazionale<br />

ricerca internazionale


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

CONVENZIONI<br />

architettura e<br />

città<br />

Oggetto della convenzione:<br />

Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità per il piano <strong>di</strong> recupero<br />

del borgo <strong>di</strong> Rocchetta.<br />

Ente contraente:<br />

Picenum s.r.l.<br />

Responsabile scientifico:<br />

Piero Paoli<br />

Anno<br />

2006<br />

Oggetto della convenzione:<br />

Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità realtivo all’ampliamento<br />

<strong>di</strong> Villa Pepi per la realizazzione <strong>di</strong> laboratori<br />

<strong>di</strong> ricerca dell’A.O.U. Meyer.<br />

Ente contraente:<br />

Lega Italiana Fibrosi Cistica Onlus - Associazione<br />

Toscana Onlus.<br />

Responsabile scientifico:<br />

Ulisse Tramonti<br />

Anno<br />

2008<br />

architettura e<br />

contesto<br />

Oggetto della convenzione:<br />

Consulenza operativa finalizzata alla lettura<br />

<strong>di</strong> Carmignano e del suo territorio e<br />

agli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità progettuale relativi<br />

alla piazza e ad alcuni immobili <strong>di</strong> proprietà<br />

comunale.<br />

Ente contraente:<br />

Comune <strong>di</strong> Carmignano<br />

Responsabile scientifico:<br />

Giancarlo Catal<strong>di</strong><br />

Anno<br />

2006<br />

Oggetto della convenzione:<br />

Definizione <strong>di</strong> una proposta metodologica<br />

per l’integrazione <strong>di</strong> soluzioni progettuali<br />

volte all’utilizzo dell’energia solare nell’e<strong>di</strong>lizia<br />

residenziale, finalizzata al miglioramento<br />

della qualità e<strong>di</strong>lizia.<br />

Ente contraente:<br />

E<strong>di</strong>lmonastra s.r.l.<br />

Responsabile scientifico:<br />

Pierfilippo Checchi<br />

Anno<br />

2007<br />

Oggetto della convenzione:<br />

Elaborazione proposte <strong>di</strong> tipo architettonico<br />

al progetto <strong>di</strong> intervento sull’immobile<br />

dell’ex scuola <strong>di</strong> Artimino.<br />

Ente contraente:<br />

Comune <strong>di</strong> Carmignano<br />

Responsabile scientifico:<br />

Giancarlo Catal<strong>di</strong><br />

Anno<br />

2008<br />

architettura e<br />

<strong>di</strong>segno<br />

Oggetto della convenzione:<br />

Il rilievo integrato dei complessi conventuali<br />

<strong>di</strong> proprietà del Comune <strong>di</strong> Firenze<br />

complesso conventuale <strong>di</strong> S. Maria Novella<br />

- completamento.<br />

Ente contraente:<br />

Comune <strong>di</strong> Firenze<br />

Responsabile scientifico:<br />

Maria Teresa Bartoli<br />

Anno<br />

2006<br />

Oggetto della convenzione:<br />

Rilievo e restituzione del sistema delle<br />

volte del chiostro e dell’androne, della<br />

facciata su via della Vigna Nuova e della<br />

facciata su via dei Palchetti <strong>di</strong> Palazzo<br />

Rucellai, sito in Firenze.<br />

Ente contraente:<br />

Arch. Simonetta Bracciali<br />

Responsabile scientifico:<br />

Carmela Crescenzi<br />

Anno<br />

2006<br />

Oggetto della convenzione:<br />

Rilevazione delle mura della città nuova<br />

<strong>di</strong> Massa Marittima.<br />

Ente contraente:<br />

Regione Toscana<br />

Responsabile scientifico:<br />

Emma Mandelli<br />

Anno<br />

2006<br />

Oggetto della convenzione:<br />

Sperimentazione su aree campione <strong>di</strong><br />

metodologie per il rilevamento e la georeferenziazione<br />

<strong>di</strong> dati relativi ai servizi<br />

urbani.<br />

43<br />

Ente contraente:<br />

Il Quadrifoglio servizi ambientali area<br />

fiorentina S.p.A.<br />

Responsabile scientifico:<br />

Stefano Bertocci<br />

Anno<br />

2007<br />

Oggetto delconvenzione:<br />

Rilievo e documentazione della cinta<br />

muraria e del centro storico <strong>di</strong> Asciano<br />

capoluogo<br />

Ente contraente:<br />

Comune <strong>di</strong> Asciano<br />

Responsabile scientifico:<br />

Grazia Tucci<br />

Anno<br />

2007<br />

Oggetto della convenzione:<br />

Rilievo e schedatura della località Casacce<br />

frazione <strong>di</strong> San Gervasio<br />

Ente contraente:<br />

Comune <strong>di</strong> San Gervasio Bresciano<br />

Responsabile scientifico:<br />

Stefano Bertocci<br />

Anno<br />

2008<br />

Oggetto della convenzione:<br />

Proseguimento delle operazioni relative<br />

alla schedatura dei centri storici del Comune<br />

<strong>di</strong> Montepulciano.<br />

Ente contraente:<br />

Comune <strong>di</strong> Montepulciano<br />

Responsabile scientifico:<br />

Stefano Bertocci<br />

Anno<br />

2008<br />

Oggetto della convenzione:<br />

Completamento del rilievo laser scanner<br />

3D, finalizzato alla valutazione <strong>di</strong><br />

5<br />

convenzioni


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

impatto ambientale visiva del nuovo ponte<br />

sul fiume Era.<br />

Ente contraente:<br />

Comune <strong>di</strong> Pontedera<br />

Responsabile scientifico:<br />

Stefano Bertocci<br />

Anno<br />

2008<br />

Oggetto della convenzione:<br />

Redazione della schedatura dei luoghi <strong>di</strong><br />

interesse archeologico architettonico e<br />

storico siti lungo la via Flaminia nel tratto<br />

che attraversa i Comuni <strong>di</strong> San Gemini,<br />

Acquasparta e Massa Martana.<br />

Ente contraente:<br />

Comune <strong>di</strong> Massa Martana<br />

Responsabile scientifico:<br />

Stefano Bertocci<br />

Anno<br />

2008<br />

architettura e<br />

innovazione<br />

Oggetto della convenzione:<br />

La rilevazione delle strutture e<strong>di</strong>lizie scolastiche<br />

della provincia <strong>di</strong> Firenze.<br />

Ente contraente:<br />

Provincia <strong>di</strong> Firenze<br />

Responsabile sceintifico:<br />

Alberto Breschi<br />

Anno<br />

2006<br />

Oggetto delconvenzione:<br />

Un parco tematico della residenza a Firenze.<br />

Ente contraente:<br />

Comune <strong>di</strong> Firenze<br />

Responsabile scientifico:<br />

Alberto Breschi<br />

Anno<br />

2007<br />

Oggetto della convenzione:<br />

Ipotesi <strong>di</strong> fattibilità per l’inserimento <strong>di</strong><br />

un parco urbano con connesse attrezzature<br />

e servizi integrati a carattere pubblico/sociale<br />

e polo scolastico Torre S.<br />

Quirico a Montelupo.<br />

Ente contraente:<br />

Innovazione industriale tramite trasferimento<br />

tecnologico O.N.L.U.S.<br />

Responsabile scientifico:<br />

Alberto Breschi<br />

Anno<br />

2007<br />

Oggetto della convenzione:<br />

Ipotesi <strong>di</strong> fattibilità a scala urbana per<br />

attrezzature e servizi integrati.<br />

Ente contraente:<br />

Comune <strong>di</strong> Vernio<br />

Responsabile scientifico:<br />

Alberto Breschi<br />

Anno<br />

2008<br />

Oggetto della convenzione:<br />

Ricerca a carattere formativo e progettuale<br />

della fortezza del Girifalco <strong>di</strong> Cortona.<br />

Ente contraente:<br />

Comune <strong>di</strong> Cortona<br />

Responsabile scientifico:<br />

Giacomo Pirazzoli<br />

Anno<br />

2007<br />

Oggetto della convenzione:<br />

Ricerca progettuale per un asilo nido a<br />

Rosignano Solvay<br />

Ente contraente:<br />

Comune <strong>di</strong> Rosignano Marittimo<br />

Responsabile scientifico:<br />

Fabrizio Rossi Pro<strong>di</strong><br />

Anno<br />

2007<br />

Oggetto della convenzione:<br />

Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> inquadramento storico, ambientale<br />

e paesaggistico dell’ex confine tra<br />

Italia e Austria e zone limitrofe (area<br />

centrale del capoluogo interessata dal<br />

ponte sul torrente Pontebbana).<br />

Ente contraente:<br />

Comune <strong>di</strong> Pontebba (UD)<br />

Responsabile scientifico:<br />

Francesco Collotti<br />

Anno<br />

2008<br />

Oggetto della convenzione:<br />

Implementazione e monitoraggio delle<br />

procedure <strong>di</strong> appalto integrato: il Cellobox<br />

e la costruttività.<br />

Ente contraente:<br />

Società Star Box<br />

Responsabile scientifico:<br />

Giacomo Pirazzoli<br />

Anno<br />

2008<br />

Oggetto della convenzione:<br />

Integrazione consulenza progettuale relativa<br />

alla realizzazione <strong>di</strong> un asilo nido<br />

a Rosignano Solvay.<br />

Ente contraente:<br />

Comune <strong>di</strong> Rosignano Marittimo<br />

Responsabile scientifico:<br />

Fabrizio Rossi Pro<strong>di</strong><br />

Anno<br />

2008<br />

Oggetto della convenzione:<br />

44<br />

Elaborazione <strong>di</strong> lineee guida <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong><br />

urbana in aree <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

e <strong>di</strong> recupero nel Comune <strong>di</strong> Orbetello.<br />

Ente contraente:<br />

Comune <strong>di</strong> Orbetello<br />

Responsabile scientifico:<br />

Fabrizio Rossi Pro<strong>di</strong><br />

Anno<br />

2008<br />

5<br />

convenzioni


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

2005/08<br />

Pubblicazioni<br />

or<strong>di</strong>nate secondo la sezione<br />

<strong>di</strong> appartenenza del docente<br />

architettura e<br />

città<br />

Broccolo Bruno, La Forma del Processo<br />

<strong>di</strong> Progetto, in “Rocca Albornoziana <strong>di</strong><br />

Spoleto, Stu<strong>di</strong> e riflessioni sul restauro”,<br />

Banca Pop. Di Spoleto, pp. 61-77, 2005<br />

Broccolo Bruno, Le proporzioni <strong>di</strong>menticate.<br />

Leoncilli e la necessità dell’inattuale,<br />

Nuova Eliografia <strong>di</strong> Roberto Fiori, Spoleto,<br />

2007<br />

Capestro Antonio, Firenze_Progetto a<br />

margine, Firenze, vol. 1, 2005<br />

Cossu Cristiano, Corpi, Leggi, Mente. Una<br />

favola per comporre, Angelo Pontecorboli<br />

E<strong>di</strong>tore, Firenze, 2006<br />

Fabbrizzi Fabio, Tra terra e mare: progetti<br />

per Riccione, curatela del volume,<br />

E<strong>di</strong>fir E<strong>di</strong>zioni, Firenze, 2005<br />

Fabbrizzi Fabio, Trovare nella terra le<br />

ragioni <strong>di</strong> un fatto poetico. Giovanni Michelucci<br />

e il Memorial michelangiolesco,<br />

sta in Firenze architettura, pp. 146-153,<br />

1-2 2005<br />

Fabbrizzi Fabio, Landscraper costruire<br />

con il paesaggio, sta in Firenze architettura,<br />

pp. 54-55, 1-2 2005<br />

Fabbrizzi Fabio, recensione Tramonti-<br />

Martellucci, Vincenzo Pilotti 1872-1956.<br />

Città immaginata città costruita, Alinea<br />

E<strong>di</strong>trice, Firenze, 2003, sta in Firenze ar-<br />

chitettura, p.164, 1-2 2005<br />

Fabbrizzi Fabio, Frammenti <strong>di</strong> una narrazione,<br />

sta in Firenze architettura, pp. 40-<br />

45, 1-2006<br />

Fabbrizzi Fabio, Elementi sottratti alla storia,<br />

sta in Firenze architettura, pp. 46-<br />

51, 1-2006<br />

Fabbrizzi Fabio, Contemporanee sinestesie<br />

Residenze e servizi a Kiel, sta in Firenze<br />

architettura, pp. 62-69, 2-2006<br />

Fabbrizzi Fabio, Dalla città reale alla città<br />

variabile, sta in Firenze architettura, pp.<br />

162-175, 2-2006<br />

Fabbrizzi Fabio, Interpretazioni <strong>di</strong> natura<br />

e paesaggio, sta in OPERE, 11, pp. 70-<br />

73, 2006<br />

Fabbrizzi Fabio, Lusso vs Loos, Loos vs<br />

lusso, sta in AND, 06, 2006;<br />

Fabbrizzi Fabio, Sul progetto, sta in Firenze<br />

architettura, pp. 56-57, 1-2007;<br />

Fabbrizzi Fabio, Progettare è anche potare<br />

un olivo, sta in AA.VV., L’architettura<br />

<strong>di</strong> Alessandro Gioli, Alinea E<strong>di</strong>trice, pp.<br />

19-33, Firenze, 2007<br />

Fabbrizzi-Toti, L’architettura <strong>di</strong> Alessandro<br />

Gioli, curatela del volume, Alinea E<strong>di</strong>trice,<br />

Firenze, 2007<br />

Fabbrizzi Fabio, Una visione del mondo,<br />

sta in Fabrizio Rossi Pro<strong>di</strong> Architetture<br />

1996-2006, Alinea E<strong>di</strong>trice, pp. 9-19, Firenze,<br />

2007<br />

Fabbrizzi Fabio, recensione Macci L., Baratelli<br />

A., Novelli N., Verso la città profonda,<br />

Alinea E<strong>di</strong>trice, Firenze, 2006 sta<br />

in Firenze architettura, p. 84, 2-2007<br />

Fabbrizzi Fabio, recensione Tramonti U.,<br />

La tra<strong>di</strong>zione rinnovata, sta in Firenze architettura,<br />

p. 85, 2-2007<br />

Zermani-Fabbrizzi, Casa della Finestra in<br />

Piazza Tasso, Firenze, sta in Fabrizio Rossi<br />

Pro<strong>di</strong>. Architetture 1996-2006, Alinea<br />

E<strong>di</strong>trice, Firenze, pp. 68-71, 2007<br />

Fabbrizzi Fabio, Opere e progetti <strong>di</strong> Scuola<br />

Fiorentina 1968-2008, Alinea E<strong>di</strong>trice,<br />

Firenze, 2008<br />

Fabbrizzi Fabio, Topografie Linguaggi <strong>di</strong><br />

architettura ambientale, Alinea E<strong>di</strong>trice,<br />

Firenze, 2008<br />

Fabbrizzi Fabio, recensione in Letture:<br />

Gianni Cavallina, Nuove città antichi segni<br />

tre esperienze <strong>di</strong>dattiche, sta in Firenze<br />

architettura, p. 100, 1-2008<br />

Fabbrizzi Fabio, Alle ra<strong>di</strong>ci della variabilità<br />

1945-1947: le vicende del Concorso<br />

per la ricostruzione postbellica a Firenze,<br />

sta in Firenze architettura, pp. 84-<br />

89, 1-2008<br />

Fabbrizzi Fabio, Traiettorie <strong>di</strong> umano rigore,<br />

sta in Eccheli-Campagnola, Architetture<br />

Topografie leggendarie, Alinea<br />

E<strong>di</strong>trice, Firenze, pp. 167-171, 2008<br />

Fabbrizzi Fabio, Formless vs Topography,<br />

ovvero quando l’informale incontra il<br />

paesaggio, sta in abstract del Convegno<br />

internazionale Genesi dell’architettura<br />

strumenti per il progetto, Firenze,<br />

2008<br />

Fabbrizzi Fabio, Ricominciando ogni volta<br />

da capo, sta in Di Nardo P., Arx Progetti,<br />

Alinea E<strong>di</strong>tore, Firenze, pp. 7-17,<br />

2008<br />

Fabbrizzi Fabio, Paesaggi sovrapposti, in<br />

Abitare la terra, 22, 2008<br />

Fabbrizzi Fabio, Ricognizione breve nella<br />

contemporaneità <strong>di</strong> scuola fiorentina, in<br />

AND, 12, 2008<br />

Macci-Tramonti-Baratelli, Tra Terra e<br />

Mare:Progetti per Riccione, E<strong>di</strong>fir, Firenze,<br />

2006<br />

Macci-Baratelli-Novelli, Verso la città profonda<br />

– L’intorno del Nodo A.V. <strong>di</strong> Firenze,<br />

Alinea Firenze, 2006<br />

Macci-Baratelli , La città profonda, sta in<br />

Infra. 2, Venezia, 2006<br />

Pinagli Maria Gabriella, Il territorio del<br />

Montalbano e Villa La Magia. Il senso<br />

della memoria tra passato e presente,<br />

Gli Ori, Prato, 2006<br />

Ricci Andrea, Scuola e Contemporaneità,<br />

sta in Rocca Albornoziana <strong>di</strong> Spoleto,<br />

Stu<strong>di</strong> e riflessioni sul restauro, Banca<br />

Pop. Di Spoleto, pp. 79-90, 2005<br />

45<br />

Tramonti Ulisse, Le ra<strong>di</strong>ci del razionalismo<br />

in Romagna, Menabò, Forlì, 2005<br />

Tramonti Ulisse, La tra<strong>di</strong>zione rinnovata.<br />

Il Palazzo <strong>di</strong> Residenza della Cassa<br />

dei Risparmi <strong>di</strong> Forlì, Menabò, Forlì, pp.<br />

27-80, 2006<br />

Tramonti Ulisse, La Chiesa <strong>di</strong> Santa Rosa<br />

a Predappio 1926, Vespignani Forlì, pp.<br />

181-191, 2005<br />

Tramonti-Palmerano, Itinerari nelle Romagne,<br />

Silvana, Milano, 2005<br />

Tramonti Ulisse, Matteo Dolfini, priore e<br />

architetto laurenziano, Olschki, Firenze,<br />

pp. 51-56, 2006<br />

Tramonti-Gori, Il Palazzo Morattini a Forlì,<br />

Ponte Vecchio, Cesena, 2006<br />

Tramonti Ulisse, E<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> stupenda vaghezza,<br />

sta in AA.VV., Il Monte <strong>di</strong> Pietà.<br />

Palazzo <strong>di</strong> residenza della Fondazione<br />

Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> Forlì, ed. 24 ore<br />

Motta Cultura, pp. 45-65, Milano, 2007<br />

Tramonti Ulisse, La Spezia sintesi delle<br />

forze e delle bellezze d’Italia, sta in<br />

AA.VV., Futurismi. Aeropittura aeropoesia<br />

architettura nel golfo <strong>di</strong> La Spezia,<br />

Silvana, pp. 243-269, Milano, 2007<br />

Tramonti Ulisse, Franco Bonaiuti architetto,<br />

curatela del volume, Alinea E<strong>di</strong>trice,<br />

Firenze 2008<br />

Tramonti Ulisse, La luce e la città. L’illuminazione<br />

nel centro storico <strong>di</strong> Forlì, MDM<br />

E<strong>di</strong>tore, Forlì 2008<br />

Tramonti Ulisse, L’altra sponda del sogno,<br />

sta in AND, pp. 62-67, n.11 2008<br />

Tirana – architettura balcanica<br />

Tramonti Ulisse, Parco commerciale ed<br />

osservatorio della qualità europea, sta<br />

in Firenze architettura, pp. 44-45, n.<br />

2.2008<br />

Tramonti Ulisse, Tra ragione e istinto,<br />

pubblicato sulla rivista Firenze architettura,<br />

pp. 2-3, n. 2.2008<br />

Tramonti Ulisse, Ibridazioni. Ridefinizione<br />

delle aree centrali <strong>di</strong> San Giovanni<br />

Teatino, sta in Fabbrizzi F., Topografie.<br />

Linguaggi <strong>di</strong> architettura ambientale, pp.<br />

6<br />

pubblicazioni


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

270-275, Alinea E<strong>di</strong>trice, Firenze 2008,<br />

Tramonti Ulisse, Prefazione al volume F.<br />

Fabbrizzi, Opere e progetti <strong>di</strong> Scuola fiorentina<br />

1968-2008, Alinea E<strong>di</strong>trice, Firenze<br />

2008<br />

Zanirato Clau<strong>di</strong>o, Paesaggi urbani. Pianoro<br />

nuova, Alinea, Firenze, 2005<br />

architettura e<br />

contesto<br />

Arrigoni Fabrizio F.V., Sulla terra sotto il<br />

cielo. Santuario <strong>di</strong> Montenero, sta in Area,<br />

pp. 66-73, 83, 2005<br />

Arrigoni Fabrizio F.V., Aula Mariana a<br />

Montenero, sta in Architetture Livorno,<br />

pp. 58-65, 1, 2005<br />

Arrigoni Fabrizio F.V., Allestimenti museografici<br />

contemporanei, pp. 158-158,<br />

Venezia, 2005<br />

Arrigoni Fabrizio F.V., Simulacri fra l’Alpe<br />

e il mare, sta in AA.VV., Dialogo fra l’acqua<br />

e l’architettura, Alinea E<strong>di</strong>trice, Firenze,<br />

pp. 14-26, 2005<br />

Arrigoni Fabrizio F.V., Incipit, Firenze University<br />

Press, Firenze, 2006<br />

Arrigoni Fabrizio F.V., Interni azzurri, sta<br />

in Fagioli M., Nuova architettura italiana,<br />

Aion e<strong>di</strong>zioni, Firenze, pp. 18-23, 2006<br />

Arrigoni Fabrizio F.V., La pazienza dei giorni,<br />

sta in Catal<strong>di</strong> G., Oltre l’architettura<br />

moderna, Aion e<strong>di</strong>zioni, Firenze, pp. 88-<br />

93, 2006<br />

Arrigoni Fabrizio F.V., Marmi al San Micheletto.<br />

Henraux dal 1821: progetto e<br />

materiali per un museo d’impresa, sta<br />

in Luk, pp. 37-40, 8-9, 2006<br />

Arrigoni Fabrizio F.V., Henraux: il nuovo<br />

Pa<strong>di</strong>glione delle esposizioni, in Paolicchi<br />

C., Henraux dal 1821: progetto e materiali<br />

per un museo d’impresa, Bandecchi<br />

& Vival<strong>di</strong> e<strong>di</strong>tori, Pontedera, pp. 62-71,<br />

2006<br />

Arrigoni Fabrizio F.V., Natalini architetti.<br />

Coop Gavinana shopping center, sta in<br />

Materia, pp. 110-119, 52, 2006<br />

Arrigoni Fabrizio F.V., La città rossa, sta<br />

in Aion, pp. 99-117, 11, 2006<br />

Arrigoni Fabrizio F.V., Alfa-omega. Progetto<br />

<strong>di</strong> adeguamento liturgico nella chiesa<br />

<strong>di</strong> San Jacopino, Firenze, pp. 199- 200,<br />

Venezia, 2007<br />

Arrigoni Fabrizio F.V., Architetture del<br />

mondo nuovo, sta in Pisaniello S., Esistenza<br />

minima, Firenze University Press,<br />

Firenze, 2008<br />

Arrigoni-Boschi, Dentro le forme del vuoto,<br />

Skira e<strong>di</strong>tore, Milano, 2008<br />

Arrigoni Fabrizio F.V., Ricominciamenti, sta<br />

in Arrigoni-Boschi, Dentro le forme del<br />

vuoto, Skira e<strong>di</strong>tore, Milano, pp.18-23,<br />

2008<br />

Arrigoni Fabrizio F.V., Il cervello delle<br />

passioni, Firenze University Press, Firenze,<br />

2008<br />

Arrigoni Fabrizio F.V., Stanze per Marino<br />

Marini, sta in Luk, pp. 22-31, 12-13, 2008<br />

Arrigoni Fabrizio F.V., Grundriz, in Firenze<br />

architettura, pp. 28-33, 1-2008<br />

Catal<strong>di</strong> Giancarlo, L’architettura <strong>di</strong> Gianfranco<br />

Caniggia , sta in AION, pp. 115-<br />

127, 9, 2005<br />

Catal<strong>di</strong> Giancarlo, The study of territory<br />

and the role of history in applied research<br />

in urban morphology, sta in Urban<br />

Motphology, pp. 45-53, 9/2, 2005<br />

Catal<strong>di</strong> Giancarlo, Dialectical pairs in urban<br />

research: some epistemological issues,<br />

sta in Urban Motphology, pp. 46-<br />

50, 9/1, 2005<br />

Catal<strong>di</strong> Giancarlo, curatela del volume<br />

AA.VV., Oltre l’architettura moderna, Aiòn<br />

E<strong>di</strong>zioni, Firenze, 2006<br />

Catal<strong>di</strong> Giancarlo, La pianificazione antica<br />

del territorio. I.Biagianti, sta in La<br />

Val<strong>di</strong>chiana, dai primor<strong>di</strong> al terzo millennio.<br />

Storia ragionata <strong>di</strong> un territorio,<br />

Typhis, Cortona (AR), pp. 99-123, 2007<br />

Catal<strong>di</strong>-Formichi, Pienza forma urbis.<br />

Materiali per il museo della città e del<br />

territorio, Aiòn E<strong>di</strong>zioni , Firenze, 2007<br />

Castal<strong>di</strong> Giancarlo, Sul filo dei miei ricor<strong>di</strong>:<br />

gli ultimi anni ‘fiorentini’ <strong>di</strong> Luigi<br />

Vagnetti, in Carapelli G. (a cura <strong>di</strong>), Luigi<br />

Vagnetti 1915-1980, inventario analitico<br />

dell’archivio, E<strong>di</strong>fir, pp. 11-15, 2008<br />

Cavallina Gianni, La luce del buio, sta in<br />

Architetture pisane, pp. 123-124, 5,<br />

2005<br />

Cavallina Gianni, Piccole acque, sta in<br />

AA.VV., Dialogo fra l’acqua e l’architettura,<br />

Alinea E<strong>di</strong>trice, Firenze, pp. 65-<br />

76, 2005<br />

Cavallina Gianni, Nuove città, antichi<br />

segni. Tre esperienze <strong>di</strong>dattiche, Firenze<br />

University Press, Firenze, 2006<br />

Catal<strong>di</strong>-Cavallina-Maffei, Città <strong>di</strong> pietra/<br />

Cities of stone, 46-47 Progetto per università<br />

teologica, centro accoglienza e<br />

chiesa ortodosso-cristiana a Punta Perotti<br />

a Bari, nell’ambito della Biennale <strong>di</strong><br />

Venezia 2006 (X mostra internazionale<br />

<strong>di</strong> architettura), sezione ‘Città <strong>di</strong> Pietra’,<br />

pubblicato sul catalogo Città <strong>di</strong> pietra /<br />

Cities of stone, Marsilio Ed. , Venezia<br />

2006<br />

Cavallina-Catal<strong>di</strong>, Dal borgo <strong>di</strong> carminianum<br />

una spectatio verso Artimino, sta<br />

in Firenze architettura, pp. 14-15, Supplemento<br />

rivista 2006<br />

Cavallina-Ruocco, Fonte del corallo: a<br />

Livorno una nuova sorgente, sta in Firenze<br />

architettura, pp. 16-17, Supplemento<br />

rivista 2006<br />

Catal<strong>di</strong>-Cavallina-Maffei-Aspesi-Barandoni-Gasperini-Lambar<strong>di</strong>-Lon<strong>di</strong>-Melis-<br />

Melis-Ruocco Crotone, il fronte a mare,<br />

nell’ambito della biennale <strong>di</strong> venezia<br />

2006, sez. Città <strong>di</strong> pietra, pubblicato su<br />

Città <strong>di</strong> pietra/Cities of stone, Marsilio ed.,<br />

p. 81 Venezia 2006<br />

Catal<strong>di</strong>-Aspesi-Barandoni-Bartocci-Cavallina-Gasperini-Lambar<strong>di</strong>-Lon<strong>di</strong>-Maffei-<br />

R. Ricci-Ruocco, Pantelleria, il porto turistico,<br />

in Città <strong>di</strong> pietra / Cities of stone,<br />

Marsilio ed., Venezia, p. 138, 2006<br />

Cavallina Gianni, Funzione, significato,<br />

metamorph, poi?, sta in Architetture pisane,<br />

pp. 112-113, 9, 2006<br />

46<br />

Cavallina-Gasperini-Lambar<strong>di</strong>-Pastorini-<br />

Ruocco, Concorso <strong>di</strong> idee per il recupero<br />

<strong>di</strong> piazza brunelleschi a firenze e progetto<br />

della nuova biblioteca umanistica.<br />

sta in Firenze architettura, p. 78, 2-2007<br />

Cavallina Gianni, Carlo Chiappi architetto,<br />

in Architetture pisane, pp. 124-126,<br />

13-14 2007<br />

Cavallina Gianni, Nuove città antichi segni,<br />

sta in Firenze architettura, pp. 32-<br />

33, 1-2007<br />

Cavallina Gianni, Ex tempore pro loco<br />

barii, sta in C. D’Amato Guerrieri, La mostra<br />

città <strong>di</strong> pietra. Architetture per Progetto<br />

Sud, Aion E<strong>di</strong>zioni, Firenze, pp.<br />

40-43, 2008<br />

Cavallina-Lambar<strong>di</strong>-Ruocco, Architettura<br />

tra ragione ed intenzioni, sta in Aiòn,<br />

Firenze pp. 1-140, 2008<br />

Ballestrero-Centauro-Degl’Innocenti-<br />

Gurrieri-Magnaghi-Secchi-Vannucchi, Il<br />

sistema delle aree produttive <strong>di</strong>smesse<br />

e la città possibile, in Prato Storia e Arte,<br />

pp. 89-93, 100, 2006<br />

Degl’Innocenti Piero, La meri<strong>di</strong>ana solstiziale<br />

del Battistero <strong>di</strong> San Giovanni,<br />

sta in AA.VV., La linea del sole – Le gran<strong>di</strong><br />

meri<strong>di</strong>ane fiorentine, Istituto e Museo <strong>di</strong><br />

Storia della Scienza, E<strong>di</strong>zioni della Meri<strong>di</strong>ana,<br />

Firenze, 2007<br />

Degl’Innocenti Piero, Laboratorio <strong>di</strong> Architettura<br />

I, sta in Firenze architettura,<br />

pp. 54-55, 1-2007<br />

Gobbi Sica Grazia, The Florentine Villa.<br />

Architecture, History, Society, London,<br />

Routledge, UK, 2007<br />

Gobbi Sica Grazia, Il lungomare <strong>di</strong> Rimini:<br />

una presenza negata, in Passeggiate<br />

lungo molti mari, Maschietto, Firenze,<br />

2005<br />

Gobbi Sica Grazia, Rimini nell’obiettivo<br />

<strong>di</strong> Giuseppe Maioli, sta in Giuseppe Maioli<br />

geometra e fotografo. Rimini prima<br />

e dopo la guerra, Bologna, CLEB, 2006<br />

Maffei Gian Luigi, Le ville della Lunigiana<br />

storica, Silva, Parma, 2005<br />

6<br />

pubblicazioni


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

Maffei Gian Luigi, I quartieri degli anni<br />

sessanta, sta in AA.VV., Il centro storico<br />

<strong>di</strong> Roma, Gangemi, Roma, pp. 119-127,<br />

2005<br />

Maffei Gian Luigi, Permanenze <strong>di</strong> tracciati<br />

antichi nei tessuti e<strong>di</strong>lizi contemporanei,<br />

sta in Firenze architettura, pp. 94-<br />

100, 1-2005<br />

Gian Luigi Maffei, La <strong>progettazione</strong> e<strong>di</strong>lizia<br />

a Firenze 1900-30, Alinea, Firenze,<br />

2006<br />

Gian Luigi Maffei, Le pievi della Lunigiana<br />

storica, Mori e<strong>di</strong>tore, Massa, 2006<br />

Maffei-Vaccaro, Cortona e Anghiari, sta<br />

in AA.VV., La Val <strong>di</strong> Chiana aretina, Tiphis,<br />

Arezzo, pp. 229-263, 2007<br />

Gian Luigi Maffei, I centri storici della Val<br />

<strong>di</strong> Chiana Aretina, E<strong>di</strong>tore Aretina Arezzo,<br />

2007<br />

Natalini Adolfo, Quaderni olandesi, Aión<br />

E<strong>di</strong>zioni, Firenze, 2005<br />

Natalini Adolfo, La scuola <strong>di</strong> Pistoia. Natura<br />

e oggetto, Pacini e<strong>di</strong>tore, Pisa, 2005<br />

Adolfo Natalini, Superstu<strong>di</strong>o. The Middelburg<br />

Lectures, De Vleeshal and Zeeuws<br />

Museum, Middelburg, 2005<br />

Puccetti Paolo, Progettazione sostenibile,<br />

in Il solare termico, Alinea, Firenze,<br />

2005<br />

architettura e<br />

<strong>di</strong>segno<br />

Aterini Barbara, La restituzione prospettica<br />

nel rilievo. Il prospetto ovest <strong>di</strong> Palazzo<br />

Vecchio, sta in Mandelli E., I percorsi<br />

del Principe a Firenze, Rilievo integrato<br />

tra conoscenza e lettura critica, Alinea<br />

E<strong>di</strong>trice, Firenze, pp. 121-130, 2005<br />

Aterini Barbara, La restituzione prospettica<br />

della facciata <strong>di</strong> Palazzo Vecchio a<br />

Firenze, sta in Docci M., Metodologie innovative<br />

integrate per il rilevamento dell’architettura<br />

e dell’ambiente, Gangemi,<br />

Roma, 2005<br />

Aterini Barbara, L’indagine geometrica<br />

per la comprensione dell’orientamento<br />

degli e<strong>di</strong>fici in relazione alla luce solare,<br />

sta in Macrì V., Dall’architettura concreta<br />

al modello immateriale. Il rilievo <strong>di</strong>gitale<br />

nelle sue valenze euristiche, Laruffa,<br />

Reggio Calabria, pp. 70-78, 2005<br />

Aterini Barbara, Il rilievo dell’orientamento<br />

dei monumenti: un metodo scientifico<br />

applicato al castello normanno <strong>di</strong><br />

Gisors, sta in Bini M., Il Castello <strong>di</strong> Gisors.<br />

Resoconto della campagna <strong>di</strong> rilievo<br />

per una ricerca tipologica e funzionale,<br />

Alinea E<strong>di</strong>trice, Firenze, pp. 78-90,<br />

2005<br />

Aterini Barbara, Andrea Pozzo e l’illusione<br />

ottica dello spazio, abstract convegno<br />

Realtà e illusione nell’architettura <strong>di</strong>pinta.<br />

Quadraturismo e grande decorazione<br />

nella pittura <strong>di</strong> età barocca, Lucca,<br />

2005<br />

Aterini Barbara, L’orientamento dei siti:<br />

un’indagine per il rilievo critico, Preprint<br />

dei contributi convegno Aspetti dell’incastellamento<br />

europeo e me<strong>di</strong>terraneo,<br />

Arezzo, 2006<br />

Aterini Barbara, Le ghiacciaie e<strong>di</strong>fici storici<br />

da recuperare. Il caso <strong>di</strong> Monte Senario<br />

a Vaglia-Firenze, sta in Bertocci-<br />

Pancani-Puma, Ville e parchi storici. Strategie<br />

per la conoscenza e il riuso sostenibile,<br />

E<strong>di</strong>fir e<strong>di</strong>zioni, Firenze, pp. 179-<br />

182, 2006<br />

Aterini Barbara, Andrea Pozzo e l’illusione<br />

ottica dello spazio: la chiesa della Missione<br />

a Mondovì, sta in Farneti-Lenzi, Realtà<br />

e illusione nell’architettura <strong>di</strong>pinta.<br />

Quadraturismo e grande decorazione<br />

nella pittura <strong>di</strong> età barocca, Alinea E<strong>di</strong>trice,<br />

Firenze, pp. 335-346, 2006<br />

Aterini Barbara, Quadraturismo and its<br />

geometric matrix, Documentation for<br />

conservation and development new heritage<br />

strategy for the future, Abstracts<br />

XI Forum Unesco, p. 441, Firenze, 2006<br />

Aterini Barbara, Le Ghiacciaie architetture<br />

<strong>di</strong>menticate, Alinea E<strong>di</strong>trice, Firenze,<br />

2007<br />

Aterini Barbara, Il ruolo dello strumento<br />

geometria nella lettura e nella rappresentazione<br />

dell’architettura, Abstracts del<br />

convegno internazionale Geometria tra<br />

<strong>di</strong>dattica e ricerca, Firenze, 2008<br />

Aterini-Corazzi, curatela del volume<br />

AA.VV., La geometria tra <strong>di</strong>dattica e ricerca,<br />

AREA, 2008<br />

Bartoli Maria Teresa, Informatica e metrologia<br />

nella conoscenza <strong>di</strong> Palazzo Vecchio<br />

a Firenze, sta in Docci M., Metodologie<br />

innovative integrate per il rilevamento<br />

dell’architettura e dell’ambiente,<br />

Gangemi, Roma, pp. 224-225, 2005<br />

Bartoli Maria Teresa, Il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Palazzo<br />

Vecchio tra informatica e metrologia,<br />

sta in Mandelli E., I percorsi del Principe<br />

a Firenze, Rilievo integrato tra conoscenza<br />

e lettura critica, Alinea E<strong>di</strong>trice, Firenze,<br />

pp. 85-97, 2005<br />

Bartoli Maria Teresa, The Unexpected<br />

Layout of Palazzo Vecchio in Florence,<br />

sta in Documentation for conservation<br />

and development new heritage strategy<br />

for the future, Abstracts XI Forum Unesco,<br />

p. 54, Firenze, 2006<br />

Bartoli Maria Teresa, Le tre Graticole <strong>di</strong><br />

Padre Pozzo, in Farneti-Lenzi, Realtà e<br />

illusione nell’architettura <strong>di</strong>pinta, Firenze,<br />

pp. 61-66, 2006<br />

Bartoli Maria Teresa, Fibonacci e il meri<strong>di</strong>ano,<br />

tra i castelli <strong>di</strong> Massa Marittima e<br />

S. Miniato, sta in Preprint dei contributi<br />

convegno Aspetti dell’incastellamento europeo<br />

e me<strong>di</strong>terraneo, Arezzo, 2006<br />

Bartoli Maria Teresa, Frammento, racconto<br />

per architetti, sta in Firenze architettura,<br />

pp. 100-109, 1-2006<br />

Bartoli Maria Teresa, Musso e non quadro,<br />

E<strong>di</strong>fir, Firenze, 2007<br />

Bertocci-Parrinello, Il complesso del<br />

Duomo tra pieni e vuoti nella struttura<br />

della forma urbana, sta in La chiesa cattedrale<br />

<strong>di</strong> Montepulciano, pp. 176-179,<br />

Montepulciano (SI), Le Balze, 2005.<br />

Bertocci Stefano, La banca dati ARCHI-<br />

47<br />

DIS. La città nei <strong>di</strong>segni e nelle mappe<br />

dell’Archivio Storico del Comune <strong>di</strong> Firenze,<br />

sta in Pratelli-Zagnoni, Memoria<br />

del progetto/Progetto della memoria,<br />

Forum, U<strong>di</strong>ne, pp. 123-140, 2005<br />

Bertocci Stefano, Il rilievo archeologico<br />

e le possibilità <strong>di</strong> applicazione delle nuove<br />

tecnologie per lo stu<strong>di</strong>o e la valorizzazione<br />

dei siti archeologici: le fattorie<br />

della piana dell’Auser, sta in Le <strong>di</strong>more<br />

dell’Auser. Archeologia, architettura, ambiente<br />

dell’antico lago <strong>di</strong> Sesto, Lucca,<br />

pp. 223-232, 2005<br />

Bertocci Stefano, Un itinerario del barocco<br />

nel parco dei parchi <strong>di</strong> Castello,<br />

sta in Branca M. (a cura), Ricor<strong>di</strong> antichi<br />

della chiesa <strong>di</strong> San Michele a Castello<br />

parrocchia granducale, E<strong>di</strong>zioni Polistampa,<br />

Firenze, 2005<br />

Bertocci Stefano, Il rilievo per l’analisi<br />

dei paramenti murari delle strutture della<br />

motta del Castello <strong>di</strong> Gisors, sta in Bini<br />

M., Il castello <strong>di</strong> Gisors. Resoconto della<br />

campagna <strong>di</strong> rilievo per una ricerca tipologica<br />

e funzionale, Alinea E<strong>di</strong>trice,<br />

Firenze, 2005<br />

Bertocci Stefano, Sistemi <strong>di</strong> documentazione<br />

e gestione dati: la ‘banca della<br />

memoria’ dlla città all’archeologia, sta in<br />

Puma P. (a cura) La documentazione dei<br />

beni architettonici e ambientali. Sperimentazioni<br />

e applicazioni <strong>di</strong>dattiche, Firenze,<br />

2005<br />

Bertocci-Parrinello, The Flaminian Way<br />

in Umbria: an integrated survey project<br />

for the study and conservation of the historical,<br />

architectural and archaeological<br />

features, sta in From Space to Place,<br />

2nd international conference of remote<br />

sensing archeology, Oxford, pp. 427-<br />

432, Roma, 2006<br />

Bertocci-Niccoli-Parrinello-Tiberi(2006).<br />

The menagement of green areas in the<br />

urban environment, sta in: Urban forestry:<br />

bridging cultures, <strong>di</strong>sciplines, old attitudes<br />

& new demands, pp. 45-47, Bari<br />

6<br />

pubblicazioni


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

Bertocci-Parrinello, La Toscana tra passato<br />

e futuro. Laboratorio per la tutela e<br />

la conservazione della città, pp. 1-64,<br />

Vol. 1, Firenze, 2006<br />

Puma-Pancani-Bertocci, curatela del volume<br />

AA.VV., Ville e parchi storici, E<strong>di</strong>fir,<br />

Firenze, 2006<br />

Bertocci-Niccoli-Parrinello-Tiberi, Rilievo<br />

e conservazione del verde: dal censimento<br />

alla gestione programmata del<br />

patrimonio arboreo ornamentale dei parchi<br />

storici; sperimentazione <strong>di</strong> un database<br />

gestionale per il parco <strong>di</strong> Villa al<br />

Ventaglio, sta in Ville e parchi storici.<br />

Strategie per la conoscenza, pp. 227-230,<br />

Firenze, E<strong>di</strong>fir, 2006.<br />

Bertocci Stefano, Letture storiche: San<br />

Piero a Sieve, sta in Parrinello S., Il centro<br />

urbano <strong>di</strong> San Piero a Sieve, Firenze,<br />

E<strong>di</strong>fir, 2006<br />

Bertocci-Parrinello, Tecnologie ed archivi<br />

<strong>di</strong>gitali per la documentazione, la gestione<br />

e la valorizzazione dell’ambiente. Ricerche<br />

del <strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> Progettazione<br />

dell’Architettura, sta in Bertocci-Parrinello<br />

(a cura), La Toscana tra passato<br />

e futuro. Laboratorio per la tutela e la<br />

conservazione della città, Firenze, E<strong>di</strong>fir,<br />

2006<br />

Bertocci-Bini-Mecca, Documentation for<br />

conservation and developement. New<br />

heritage strategy for the future, Abstracts<br />

Forum Unesco University and Heritage<br />

11th international seminar, Florence,<br />

Firenze, 2006<br />

Bertocci Stefano, Methodologies of<br />

Analysis for the menagement and the<br />

Enhancement of Urban Hisstorical Centres,<br />

sta in Bertocci-Parrinello (e<strong>di</strong>ted by),<br />

From the survey to the project: the identity<br />

of the towns. The contribution of new<br />

technology in remote data management,<br />

p. 128, Firenze, E<strong>di</strong>fir, 2006<br />

Bertocci Stefano, La documentazione dei<br />

centri storici: il caso <strong>di</strong> Naso in Sicilia,<br />

sta in Farneti F. (a cura), Naso tre secoli<br />

<strong>di</strong> storia. Architettura, arte, terremoti,<br />

Alinea, Firenze, 2006<br />

Bertocci Stefano, L’illusione della cattura<br />

dell’infinito, sta in Gambardella-Martusciello<br />

(a cura ), Le vie dei Mercanti.<br />

Disegno come tipologia della mente,<br />

terzo forum internazionale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, Alinea,<br />

Firenze, 2006<br />

Bertocci Stefano, I quadraturisti e l’illusione<br />

della cattura dell’infinito: alcuni<br />

esempi a Lucca, sta in Realtà e illusione<br />

nell’architettura <strong>di</strong>pinta. Quadraturismo<br />

e grande decorazione nella pittura <strong>di</strong> età<br />

barocca, (a cura <strong>di</strong>) Farneti-Lenzi, Alinea,<br />

Firenze, 2006<br />

Bertocci Stefano, Wooden Architecture.<br />

Continuity of Buil<strong>di</strong>ng Tra<strong>di</strong>tion, sta in<br />

Bertocci-Parrinello (e<strong>di</strong>ted by), Wooden<br />

Architecture in Karelia. A collaboration<br />

programme for preservation of tra<strong>di</strong>tional<br />

Karelian timber architecture, Firenze,<br />

E<strong>di</strong>fir, 2007<br />

Puma-Balzani-Bertocci, Progetto Michelangelo<br />

- Banca dati 3D per la valorizzazione,<br />

il restauro e la conservazione dell’opera<br />

michelangiolesca a Firenze, sta<br />

in AA.VV., Catalogo Fiera Restauro Ferrara,<br />

Acropoli-Zanini, pp. 217-221, Bologna,<br />

2007<br />

Bini Marco, Il Castello <strong>di</strong> Gisor in Norman<strong>di</strong>a:<br />

i primi risultati <strong>di</strong> un rilievo integrato,<br />

Alinea, Firenze 2005<br />

Bini Marco, Firenze, l’occhio e la mano,<br />

Esperienze <strong>di</strong> lettura e interpretazione<br />

grafica dell’ambiente urbano fiorentino,<br />

sta in “Materia e Geometria”, 14/2005,<br />

Alinea, Firenze, 2005<br />

Bini- Luschi-Bacci, Il Castello <strong>di</strong> Prato:<br />

strategie per un inse<strong>di</strong>amento me<strong>di</strong>oevale,<br />

Alinea, Firenze 2005<br />

Bini Marco, Conoscenze per un progetto<br />

<strong>di</strong> qualità, sta in Castellucci-Frontini, La<br />

valle <strong>di</strong> Chio: per un recupero della memoria,<br />

elementi per la conoscenza del<br />

territorio, Comune <strong>di</strong> Castiglion Fiorentino,<br />

Quaderno <strong>di</strong> Biblioteca n. 24, Arti Ti-<br />

pografiche Toscane, Camucia (Ar), 2005<br />

Bini Marco, Rilievo, conoscenza storica,<br />

conservazione, in L. Marino (a cura <strong>di</strong> S.<br />

Carnevale), Verona, Cierre E<strong>di</strong>zioni,<br />

2005<br />

Bini Marco, Tracce d’Acqua Sorgenti d’Architettura,<br />

pp. 111- 120, Comune <strong>di</strong> Buggiano<br />

(PT), 2005<br />

Bini Marco, Frammenti della Firenze romana,<br />

sta in Firenze architettura, pp. 84-<br />

93, 1-2006<br />

Bini Marco, Castelli e incastellamento tra<br />

Toscana, Italia, Europa e Me<strong>di</strong>oriente sta<br />

in Aspetti dell’incastellamento europeo<br />

e me<strong>di</strong>terraneo, Arezzo, 2006<br />

Bini-Ver<strong>di</strong>ani, Il rilievo delle archeologie<br />

monumentali: esperienze del Laboratorio<br />

<strong>di</strong> rilievo della Sezione Architettura e<br />

Disegno <strong>di</strong> Firenze sta in Campana- Francovich<br />

(a cura <strong>di</strong>), Laser scanner e gps,<br />

Paesaggi archeologici e tecnologie <strong>di</strong>gitali,<br />

pp. 107-115, Siena, 2006<br />

Bertocci-Bini-Mecca, curatela dele volume,<br />

Documentation for conservation and<br />

developement. New heritage strategy for<br />

the future, Abstracts Forum UNESCO University<br />

and Heritage 11th international<br />

seminar, Florence 11 - 15 september<br />

2006. Alinea E<strong>di</strong>trice, pp. 1- 538, Firenze,<br />

2006<br />

Bini Marco, Presentazione del volume<br />

Crescenzi Carmela (a cura <strong>di</strong>), Aspetti<br />

dell’incastellamento europeo e me<strong>di</strong>terraneo,<br />

Atti del Convegno luglio 2006, Il<br />

David Firenze, 2006<br />

Bini Marco, Considerations about “Documentation<br />

for conservation and development.<br />

New heritage strategies for the<br />

future, sta in Documentation for conservation<br />

and development. New heritage<br />

strategies for the future, Firenze pp. 11<br />

Bini Marco, Surveying: Theory and Practice.<br />

Bertocci- Parriniello (a cura <strong>di</strong>) sta<br />

in : From the Survey to the Project: the<br />

Identity of the Towns, The Contribution<br />

of New Technology in Remote Data Ma-<br />

48<br />

nagement, E<strong>di</strong>fir, pp. 18-33, Firenze,<br />

2006<br />

Bini Marco, Presentazione, sta in Parriniello<br />

S., Il centro urbano <strong>di</strong> San Piero a<br />

Sieve, E<strong>di</strong>fir, Firenze, pp. 7-8, 2006<br />

Bini Marco, Presentazione, in S. Bertocci-<br />

Pancani-Puma (a cura <strong>di</strong>), Ville e parchi<br />

storici, Strategie per la conoscenza<br />

e il riuso sostenibile, E<strong>di</strong>fir, Firenze, pp.<br />

17- 18, 2006<br />

Bini Marco, Presentazione, in Merlo Alessandro<br />

(a cura <strong>di</strong>), La ricostruzione del<br />

centro storico <strong>di</strong> Livorno nel secondo dopoguerra,<br />

pp. 7-8, 2006<br />

Bini Marco, Verso il rilievo automatico,<br />

sta in Sacerdote-Tucci, Sistemi a scansione<br />

per l’architettura e il territorio, Firenze,<br />

pp. 125-130, 2007<br />

Bini Marco, I castelli del deserto del paesaggio<br />

me<strong>di</strong>orientale, pp. 96-105, 1,<br />

3-4 <strong>di</strong>cembre 2005, Atti del, Capua, Catello<br />

<strong>di</strong> Carlo V, 2007<br />

Bini Marco, Presentazione al volume<br />

Aterini Barbara, Le Ghiacciaie, architetture<br />

<strong>di</strong>menticate, Alinea E<strong>di</strong>trice, Firenze,<br />

2007<br />

Bini Marco, Presentation in Bertocci- Parriniello<br />

(a cura <strong>di</strong>), Wooden Architecture<br />

in Carelia, A collaboration programme<br />

for the preservation of the tra<strong>di</strong>tional<br />

Karelian timber architecture, E<strong>di</strong>fir, Firenze,<br />

p. 15, 2007<br />

(a cura <strong>di</strong>) Corsani-Bini, La Facoltà <strong>di</strong> Architettura<br />

<strong>di</strong> Firenze fra tra<strong>di</strong>zione e cambiamento,<br />

Firenze University Press, 2007<br />

Car<strong>di</strong>ni Marco, Appunti sulle proiezioni<br />

ortogonali, assonometriche e prospettiche,<br />

pubblicazione online Università degli<br />

stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze, 2006<br />

Corazzi Roberto, Geometria scienza del<br />

Disegno Proiezioni prospettiva 2, Pitagora<br />

E<strong>di</strong>trice, Bologna, 2005<br />

Corazzi Roberto, Le quadriche in architettura,<br />

Pitagora, Bologna 2005<br />

Corazzi Roberto, La Cupola <strong>di</strong> Santa<br />

Maria del Fiore - Tra ipotesi e realtà, Pi-<br />

6<br />

pubblicazioni


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

tagora E<strong>di</strong>trice, Bologna, 2005<br />

Corazzi Roberto, La Cupola <strong>di</strong> Santa<br />

Maria del Fiore raccontata da colui che<br />

l’ha progettata: Filippo Brunelleschi, Sillabe<br />

E<strong>di</strong>trice, Livorno, 2005<br />

Corazzi Roberto, The Cupola of Santa<br />

Maria del Fiore as told by its creator: Filippo<br />

Brunelleschi, Sillabe E<strong>di</strong>trice, Livorno,<br />

2005<br />

Corazzi Roberto, La Geometria scienza<br />

del Disegno Proiezioni prospettiva 2, Pitagora<br />

E<strong>di</strong>trice, Bologna 2005.<br />

Corazzi Roberto, Le quadriche in architettura,<br />

Pitagora, Bologna 2005.<br />

Corazzi Roberto, Il rilievo-Indagini in<br />

profon<strong>di</strong>tà sul modello reale con strumentazioni<br />

avanzate: il georadar, sta in<br />

Metodologie innovative integrate per il<br />

rilevamento dell’architettura e dell’ambiente,<br />

Gangemi e<strong>di</strong>tore, Roma 2005<br />

Corazzi Roberto, La Cupola <strong>di</strong> Santa<br />

Maria del Fiore – Tra ipotesi e realtà, sta<br />

in Disegnare Idee immagini - Rivista semestrale<br />

del Dipartimento RAD n. 31,<br />

Gangemi E<strong>di</strong>tore Roma 2005<br />

Corazzi Roberto The Cupola of Santa<br />

Maria del Fiore- Between hypothesis and<br />

reality, sta in ACTAS XI Congreso Internacional<br />

de Expresiòn Gràfica Arquitectònica,<br />

Tomo 1 Funciones del Debujo en la<br />

produccion actual de arquitectura, Tomo<br />

2 Otros textos, Sevilla 2006<br />

Corazzi Roberto, Abstract - Storia Documentazione<br />

Valorizzazione sta in Aspetti<br />

dell’incastellamento europeo e me<strong>di</strong>terraneo,<br />

Stampa Tipografia il David, Firenze<br />

2006<br />

Corazzi Roberto Rilievi, geometrie, recupero,<br />

riuso <strong>di</strong> castelli e città fortificate,<br />

sta in Castella Le misure del castello<br />

– un percorso per la conoscenza dell’architettura<br />

fortificata, Atti del Convegno<br />

Nazionale <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> castellogici, 13-14 ottobre<br />

2006, Ferrara, Castello Estense,<br />

Sala dei Comuni, La Nuova Tipolito -<br />

Felina Ferrara, 2006<br />

Abstract in inglese.<br />

Corazzi-Taddei, Prefazione alla pubblicazione<br />

<strong>di</strong> Enzo Sacchetti Il Castello Civitella<br />

in Val <strong>di</strong> Chiana – Divagazione storico<br />

architettoniche sul Castello dei Vescovi<br />

d’Arezzo, E<strong>di</strong>trice Le Balze, Montepulciano<br />

Corazzi Roberto, Searche Brunelleschi’s<br />

dome Santa Maria del Fiore the Florence<br />

sta in Cultural Heritage, preservation,<br />

rehabilitation and reuse. The stucan tra<strong>di</strong>tion,<br />

E<strong>di</strong>to Baratta, Calosci, Carlini e<br />

Piferi, Haracne E<strong>di</strong>tori, Roma 2007<br />

Corazzi-Taddei, Prefazione alla pubblicazione<br />

<strong>di</strong> D. Catucci Il palazzo marchesale<br />

<strong>di</strong> Laterza, Congedo E<strong>di</strong>tore, Laterza<br />

Corazzi Roberto, Indagini non invasive<br />

e rilievi della Cupola <strong>di</strong> Santa Maria del<br />

Fiore a Firenze sta in Costruire in Laterizio<br />

115 Faenza E<strong>di</strong>trice - Divisione e<strong>di</strong>toriale<br />

GPP S.p.A Faenza 2007<br />

Corazzi Roberto, Geometria “Scienza del<br />

Disegno” 3, Proiezioni assonometriche –<br />

Proiezioni quotate – Interrelazioni tra i<br />

vari tipi <strong>di</strong> proiezione – Ombre nei vari<br />

tipi <strong>di</strong> proiezione – Ombre a 45° - Meri<strong>di</strong>ane,<br />

Pitagora E<strong>di</strong>trice, Bologna 2008<br />

Corazzi Roberto, Nella Siena ritrovata <strong>di</strong><br />

Ambrogio Lorenzetti sta in Disegnare -<br />

Idee immagini n. 35, Rivista semestrale<br />

del Dipartimento RADAAR Università<br />

degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Roma “La Sapienza” , Gangemi<br />

E<strong>di</strong>tore, Roma 2008.<br />

Corazzi Roberto, Matematica ed architettura<br />

sulla Cupola <strong>di</strong> santa Maria del<br />

Fiore del Fiore a Firenze, sta in Atti del<br />

Convegno <strong>di</strong> Figline - Il Piacere <strong>di</strong> insegnare<br />

– il piacere <strong>di</strong> imparare la matematica,<br />

a cura <strong>di</strong> Gabriele Bal<strong>di</strong> e Fausto<br />

Moriani<br />

Corazzi Roberto, Mostra Nuove immagini<br />

<strong>di</strong> monumenti fiorentini – Rilievi con<br />

tecnologia scanner laser 3D, Archivio storico<br />

del Comune <strong>di</strong> Firenze – Palazzo Bastoni,<br />

Alinea E<strong>di</strong>trice, Firenze 2008, Cupola<br />

<strong>di</strong> Santa Maria del Fiore<br />

Corazzi-Aterini, (a cura <strong>di</strong> ) Atti del Convegno<br />

Internazionale Geometria tra <strong>di</strong>dattica<br />

e ricerca, tipografia AREA, Firenze<br />

2008<br />

Corazzi Roberto, L’architettura fortificata<br />

a Firenze, sta in Castellum n° 50 rivista<br />

dell’Istituto Italiano dei Castelli, Roma<br />

– Castel S.Angelo, 2008<br />

Crescenzi Carmela, L’aula <strong>di</strong> S. Lorenzo.<br />

Rilievo integrato: interpretazione dei<br />

dati e rappresentazione, sta in Meto<strong>di</strong> e<br />

tecniche integrate <strong>di</strong> rilevamento; i modelli<br />

tri<strong>di</strong>mensionali, la costruzione e la<br />

trasmissione dei dati MIUR, 2007<br />

Jaff Marco, Continuo e <strong>di</strong>scontinuo nella<br />

rilevazione, sta in AA.VV., Materia e Geometria<br />

- I percorsi del principe a firenze.<br />

Rilievo integrato tra conoscenza e lettura<br />

critica, Alinea E<strong>di</strong>trice, Firenze, 2005<br />

Jaff Marco,, Immagini <strong>di</strong> <strong>di</strong>more storiche,<br />

sta in Firenze architettura, Anno IX<br />

n. 1<br />

Jaff Marco, Rilievo fotogrammetrico dell’architettura,<br />

Alinea, Firenze, 2005<br />

Jaff Marco, Il castello <strong>di</strong> Gargonza in val<br />

<strong>di</strong> Chiana. Un caso para<strong>di</strong>gmatico. In:<br />

Ville e parchi storici. Strategie per la conoscenza<br />

e il riuso sotenibile, Firenze,<br />

2006<br />

Mandelli Emma, From smart History<br />

toward common European heritage by<br />

preservation model of Cinque terre national<br />

park, Metodologia e riferimenti per<br />

la ricerca, 2005<br />

Mandelli Emma, (a cura <strong>di</strong>) I percorsi<br />

del principe a Firenze. Rilievo integrato<br />

tra conoscenza e lettura critica, Alinea<br />

E<strong>di</strong>trice, Firenze Vol. n° 15, 2005<br />

Mandelli Emma, Metodologia e riferimenti<br />

per la ricerca, pubblicazione in internet:<br />

http://www.smarthistory.it/<br />

Smart%20History%20Handbook.pdf., 2005<br />

Mandelli Emma, Integrazione e innovazione<br />

nella complessità, sta in M. Docci,<br />

(a cura <strong>di</strong> ) Metodologie innovative integrate<br />

per il rilevamento dell’architet-<br />

49<br />

tura e dell’ambiente, Roma 2005<br />

Mandelli Emma, La villa me<strong>di</strong>cea <strong>di</strong> Careggi,<br />

sta in Culturae, rivista della regione<br />

Toscana, 2005<br />

Mandelli Emma, Integrazione e innovazione<br />

nella complessità, (a cura <strong>di</strong>) Docci<br />

M., ed. Kappa, Roma, 2005<br />

Mandelli Emma, Conoscenze e ricerca un<br />

doppio percorso, sta in Materia e geometria<br />

n°15, Alinea, Firenze, 2005<br />

Mandelli Emma, Massa Marittima: il rilievo<br />

delle mura citta<strong>di</strong>ne, sta in Culturae,<br />

rivista della regione Toscana, 2005<br />

Mandelli Emma Integrated methods and<br />

techniques of survey, sta in: Convegno<br />

internazionale Heritage at Risk, Preservation<br />

of 20 th Century Architecture and<br />

World Heritage, 17-20 aprile 2006, Mosca,<br />

2006<br />

Mandelli Emma, Survey and research,<br />

The old town walls of Massa Marittima,<br />

sta in Convegno, Aspetti dell’incastellamento<br />

europeo me<strong>di</strong>terraneo. Storia, documentazione,<br />

valorizzazione, 29-30 giugno<br />

1 luglio 2006, Arezzo, 2006<br />

Mandelli Emma, Méthodologie et références<br />

pour la recherche, sta in Forum UNE-<br />

SCO: University and Heritage. FIREN-<br />

ZE. settembre 2006, Firenze.<br />

Mandelli Emma, Luigi Vagnetti e il progetto,<br />

sta in (a cura <strong>di</strong>) Maerlo Alessandro,<br />

Luigi Vagnetti a Livorno, 2006<br />

Mandelli Emma, “Codex” ovvero il luogo<br />

della rappresentazione, sta in AA. VV.,<br />

Co<strong>di</strong>ci del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> progetto, Lecco,<br />

2006<br />

Mandelli Emma, La villa me<strong>di</strong>cea <strong>di</strong> Careggi,<br />

il rilievo integrato, sta in La villa<br />

me<strong>di</strong>cea <strong>di</strong> Careggi e il suo giar<strong>di</strong>no –<br />

Storia, rilievi e analisi per il restauro,<br />

ed.Holschki, Firenze, 2006<br />

Mandelli Emma, (a cura <strong>di</strong>) Dalla <strong>di</strong>dattica<br />

alla ricerca. Esperienze <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o nell’ambito<br />

del dottorato, Alinea E<strong>di</strong>trice, Firenze,<br />

2007<br />

Mandelli Emma, Per la “conoscenza” <strong>di</strong><br />

6<br />

pubblicazioni


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

Palazzo Vecchio. Dalla parte del rilevatore,<br />

sta in Bartoli M.T., Musso e non quadro,<br />

la strana figura <strong>di</strong> Palazzo Vecchio<br />

dal suo rilievo, Firenze, 2007<br />

Mandelli Emma, Il rilievo per lo stu<strong>di</strong>o<br />

dell’architettura monumentale, sta in (a<br />

cura <strong>di</strong>) Mandelli E., Dalla <strong>di</strong>dattica alla<br />

ricerca. Firenze, 2007<br />

Mandelli Emma, Appunti sulla rappresentazione<br />

nel rilievo, sta in (a cura <strong>di</strong>) De<br />

Carlo L., Informatica e fondamenti scientifici<br />

della rappresentazione, Roma.<br />

Mandelli Emma, Dalla <strong>di</strong>dattica alla ricerca,<br />

Il rilievo per lo stu<strong>di</strong>o dell’architettura<br />

monumentale, sta in Materia e Geometria<br />

n°16, Alinea, Firenze, 2007<br />

Merlo Alessandro, Il rilievo topografico:<br />

base e verifica. Un caso in Palazzo Vecchio,<br />

sta in AA.VV., I percorsi del principe<br />

a Firenze. Rilievo integrato tra conoscenza<br />

e lettura critica, Alinea e<strong>di</strong>trice,<br />

Firenze, 2005<br />

Merlo Alessandro, L’utilizzo della strumentazione<br />

topografica nel rilievo <strong>di</strong><br />

Palazzo Vecchio, sta in (a cura <strong>di</strong>) Fiorucci<br />

T., Metodologie innovative integrate<br />

per il rilevamento dell’architettura e<br />

dell’ambiente, Gangemini E<strong>di</strong>tore,<br />

Roma, 2005<br />

(a cura <strong>di</strong>) Merlo Alessandro, La ricostruzione<br />

del centro storico <strong>di</strong> Livorno nel<br />

secondo dopoguerra, <strong>di</strong> AA.VV., Alinea<br />

E<strong>di</strong>trice, Firenze, 2006<br />

Merlo Alessandro, Applicazione del S.I.T.<br />

all’analisi della ricostruzione del centro<br />

<strong>di</strong> Livorno, sta in AA.VV., La ricostruzione<br />

del centro storico <strong>di</strong> Livorno nel secondo<br />

dopoguerra, Alinea E<strong>di</strong>trice, Firenze,<br />

2006<br />

Merlo Alessandro, La centuriazione romana<br />

della piana dell’Arno tra Lucca e<br />

la dorsale del monte Albano, Pieve a Nievole,<br />

2006<br />

Merlo Alessandro, La pianificazione romana<br />

del territorio <strong>di</strong> Pieve a Nievole,<br />

Pieve a Nievole, 2006<br />

Merlo Alessandro, Le abitazioni signorili<br />

della terra <strong>di</strong> Pieve a Nievole a Pistoia:<br />

note <strong>di</strong> metodo per la ricostruzione dei<br />

processi <strong>di</strong> trasformazione <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio<br />

storico, Lastra a Signa (Firenze), 2006<br />

Merlo Alessandro, Prefazione, sta in<br />

Merlo A. (a cura <strong>di</strong>), La ricostruzione del<br />

centro storico <strong>di</strong> Livorno nel secondo<br />

dopoguerra, Alinea e<strong>di</strong>trice, pp. 9-10,<br />

2006<br />

(a cura <strong>di</strong>) A. Merlo A. - Pellegrini E.<br />

Praeterita Facta, ETS, Pisa, 2006<br />

Merlo Alessandro, Postfazione, sta in A.<br />

Merlo A. - Pellegrini, Praeterita facta,<br />

ETS, pp. 325-326, Pisa, 2006<br />

Merlo A. - Pellegrini, Premessa, sta in<br />

Merlo A. - Pellegrini, Praeterita facta,<br />

ETS, pp. 7-8, Pisa, 2006<br />

Merlo Alessandro, Roman theatres in<br />

Spain: knowledge and rehabilitation,<br />

Abstracts Forum UNESCO University and<br />

Heritage 11th international seminar, Florence<br />

11 - 15 september 2006. Alinea<br />

E<strong>di</strong>trice, p. 335, Firenze, 2006<br />

Merlo A. - Spicciani A., La domus curiae<br />

del castello <strong>di</strong> Pescia: indagine archeologica,<br />

documentazione storica e rilievo,<br />

p. 59, giugno 2006, Arezzo, 2006<br />

Merlo Alessandro, Sistemi e mezzi informatici<br />

per il rilievo, la catalogazione e la<br />

gestione del patrimonio e<strong>di</strong>lizio, pp. 404-<br />

409, maggio 2007, Portonovo - Ancona,<br />

2007<br />

Merlo A. - Scalzo M., Progetti in piazza:<br />

Ciompi & Ghiberti & Sanpierino, Il David,<br />

Firenze, 2007<br />

Merlo Alessandro, Il <strong>di</strong>segno come strumento<br />

<strong>di</strong> conoscenza: la piazza San Pier<br />

Maggiore in Firenze, sta in Merlo A. -<br />

Scalzo M., Progetti in piazza: Ciompi &<br />

Ghiberti & Sanpierino, Il David, Firenze,<br />

pp. 10-18, 2007<br />

Merlo Alessandro, Pianta dell’ala manierista<br />

<strong>di</strong> Palazzo Vecchio alla quota del<br />

quartiere degli Elementi, p. 107 sta in<br />

Bartoli M.T., Musso e non quadro. La stra-<br />

na figura <strong>di</strong> Palazzo Vecchio dal suo rilievo,<br />

E<strong>di</strong>fir, Firenze 2007<br />

Merlo Alessandro, Illustrazioni della città<br />

<strong>di</strong> Pienza e del suo territorio, sta in:<br />

Catal<strong>di</strong> G. - Formichi F., Pienza Forma<br />

Urbis. Materiali per il museo della città e<br />

del territorio, Quaderni <strong>di</strong> Aion, Aion E<strong>di</strong>zioni,<br />

Firenze 2007<br />

Merlo A.-Troiano D.-Zucconi M., Nuove<br />

metodologie GIS per il controllo delle<br />

qualità urbane, sta in Paesaggio Urbano,<br />

pp. 18-23, 1/2008<br />

Merlo Alessandro, Italian Eclectic. Il palazzo<br />

Grande <strong>di</strong> Livorno, ETS, Pisa<br />

Pratesi Giovanni, Il plesso <strong>di</strong>dattico <strong>di</strong><br />

S.Teresa-Convento,carcere,sede<br />

universitaria.Stu<strong>di</strong>o attraverso un modello<br />

<strong>di</strong>gitale, sta in Firenze immagini della<br />

città tra reale e virtuale, Firenze, David,<br />

2006<br />

Pratesi Giovanni, Il complesso <strong>di</strong> S. Teresa:<br />

convento, carcere, università. Stu<strong>di</strong>o<br />

attraverso un modello <strong>di</strong>gitale, sta in<br />

Facoltà in Piazza, Tipografia del Comune<br />

<strong>di</strong> Firenze, 2006<br />

Pratesi Giovanni, Il modello <strong>di</strong>gitale<br />

come artefatto cognitivo, sta in (a cura<br />

<strong>di</strong>) Quici F. Atti del Seminario Idee per la<br />

rappresentazione Roma 14/9/2007, pp.<br />

110-119, Roma, 2008<br />

Pratesi G. - Velatta L., Il ruolo dell’artefatto<br />

cognitivo nella rappresentazione <strong>di</strong><br />

architettura, (a cura <strong>di</strong>) Aterini B. - Corazzi<br />

R., AA.VV., La geometria tra <strong>di</strong>dattica<br />

e ricerca, pp. 125-129, Firenze, 2008<br />

Pratesi Giovanni, The model: phisical or<br />

virtual model? Digital one!, Convegno<br />

Internazionale “Genesi dell’architettura<br />

strumenti per il progetto”, p. 33, settembre<br />

2008, Firenze<br />

Pratesi G. - Velatta L., Il ruolo dell’artefatto<br />

cognitivo nella rappresentazione <strong>di</strong><br />

architettura, Abstracts Convegno Internazionale<br />

La geometria tra <strong>di</strong>dattica e<br />

ricerca, p. 105, aprile 2008, Firenze<br />

Puma Paola, Modelli <strong>di</strong> rilievo integrato<br />

50<br />

del moderno: la ricostruzione post bellica<br />

del centro <strong>di</strong> Firenze, sta in Metodologie<br />

innovative integrate per il rilevamento<br />

dell’architettura e dell’ambiente, Gangemi,<br />

Roma, 2005<br />

Puma Paola, Il rilievo integrato nel confronto<br />

tra antico e moderno – la ricostruzione<br />

postbellica del centro <strong>di</strong> Firenze,<br />

sta in I percorsi del principe a Firenze<br />

- Rilievo integrato tra conoscenza e<br />

letturaura critica, Mandelli E. (a cura),<br />

n. 15/2005 <strong>di</strong> “Materia e Geometria”, Alinea,<br />

Firenze, 2005<br />

Puma Paola, Dal palazzo fiorentino al<br />

villino borghese: contaminazioni tipologiche<br />

tra palazzo <strong>di</strong> città e villa extraurbana,<br />

sta in Ville e parchi storici, Bertocci-Pancani-<br />

Puma (a cura), E<strong>di</strong>fir, Firenze,<br />

2006<br />

Puma Paola, Il rilievo integrato nel confronto<br />

tra antico e moderno – la ricostruzione<br />

postbellica del centro <strong>di</strong> Firenze,<br />

sta in AA.VV., I percorsi del principe<br />

a Firenze - Rilievo integrato tra conoscenza<br />

e lettura critica, Alinea e<strong>di</strong>trice,<br />

Firenze, pp. 181-189, 2005<br />

(a cura <strong>di</strong>) PUMA Paola, La documentazione<br />

dei beni architettonici ed ambientali<br />

- Sperimentazioni e applicazioni <strong>di</strong>dattiche,<br />

<strong>di</strong> Autori vari , Saffe, Firenze,<br />

2005<br />

Bertocci S. - Pancani G. - Puma P.<br />

(2006). Ville e Parchi storici. Strategie<br />

per la conoscenza ed il riuso sostenibile.<br />

Firenze, Vol. 1, 2006<br />

Puma P. - Cornieti M. - Battini C. - Tioli<br />

F. - Concas F., 3D Visualization of archaeological<br />

place of Corzano, Documentation,<br />

search, communication me<strong>di</strong>um.<br />

pp 339-345, <strong>di</strong>cembre 2006, Roma<br />

Puma P. - Balzani M., The Michelangelo<br />

research project: 3D laser scanner survey<br />

for documentary updating and valorisation<br />

of Michelangelo’s architectures<br />

in Florence, p. 53-53, settembre 2006,<br />

Firenze<br />

6<br />

pubblicazioni


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

(a cura <strong>di</strong>) Puma Paola, La documentazione<br />

dei beni architettonici ed ambientali<br />

- strumenti, indagini, esperienze, <strong>di</strong><br />

Autori vari, Saffe, Firenze, 2006<br />

Puma Paola, Corzano: strategie della conoscenza<br />

e del progetto per la tutela e<br />

la valorizzazione, sta in Autori vari, Catalogo<br />

della Mostra Rocche e castelli <strong>di</strong><br />

Romagna, Corzano un paesaggio da salvare,<br />

Nuova Tipografia Forlimpopoli,<br />

Forlimpopoli, 2006<br />

(a cura <strong>di</strong>) Puma P. - Pancani G. - Bertocci<br />

S., Ville e parchi storici, <strong>di</strong> Autori<br />

Puma P., Modelli <strong>di</strong> rilievo integrato del<br />

moderno: la ricostruzione post bellica del<br />

centro <strong>di</strong> Firenze, sta in Autori vari, Metodologie<br />

innovative integrate per il rilevamento<br />

dell’architettura e dell’ambiente,<br />

Gangemi, Roma, 2006<br />

Puma Paola, The Michelangelo project:<br />

3D survey for the updating and conservation<br />

of Michelangelo’s architectural<br />

works in Florence, pp. 166-171, ottobre<br />

2007, Firenze.<br />

Bertocci S. - Pancani G. - Puma P., Progetto<br />

Michelangelo - Banca dati 3D per<br />

la valorizzazione, il restauro e la conservazione<br />

dell’opera michelangiolesca<br />

a Firenze, sta in Autori vari, Catalogo<br />

Fiera Restauro Ferrara, Ferrara Fiere e<br />

Congressi -Acropoli - Zanini, Bologna.<br />

pp. 217-221, 2007<br />

Puma Paola, Virtual Library For Fashion<br />

Illustration: La Libreria Virtuale Europea<br />

per la conoscenza e la <strong>di</strong>vulgazione dell’illustrazione<br />

<strong>di</strong> moda, pp. 498- 503, Sistemi<br />

informativi per l’architettura, Ancona,<br />

2007<br />

(a cura <strong>di</strong>) Puma Paola, La documentazione<br />

dei beni architettonici ed ambientali<br />

- contributi, <strong>di</strong> Autori vari , Saffe,<br />

Firenze, 2007<br />

(a cura <strong>di</strong>) Puma Paola, La documentazione<br />

dei beni architettonici ed ambientali<br />

– atlante del centro storico <strong>di</strong> Castiglion<br />

Fiorentino, <strong>di</strong> Autori vari, Saffe, Fi-<br />

renze 2007<br />

Scalzo Marcello, Progettare in Costa: <strong>di</strong>segni,<br />

spazi e architetture nella Gallura<br />

del secondo Novecento, Firenze, 2005<br />

Scalzo Marcello, Il rilievo della chiesa ipogeica<br />

<strong>di</strong> S. Croce, sta in Caprara C., La<br />

chiesa rupestre <strong>di</strong> santa Croce a Massafra,<br />

Massafra (TA), 2006<br />

Scalzo Marcello, Il rilievo degli e<strong>di</strong>fici allo<br />

stato <strong>di</strong> rudere, sta in Frulio G., S. Maria<br />

<strong>di</strong> Curos in territorio <strong>di</strong> Monteleone, Firenze,<br />

2006<br />

Scalzo Marcello, aaaa… acqua alta ad architettura-<br />

la facoltà durante l’alluvione<br />

del 4 novembre 1966, Firenze, 2006<br />

Scalzo Marcello, Firenze immagini della<br />

città tra reale e virtuale, sta in (a cura<br />

<strong>di</strong>) Scalzo M., Il <strong>di</strong>segno della città/la città<br />

<strong>di</strong>segnata, Firenze, 2006<br />

Scalzo Marcello, Architetture rinascimentali<br />

a Firenze. L’ideale, il reale, il virtuale,<br />

sta in (a cura <strong>di</strong>) Scalzo M., Facoltà in<br />

piazza, Firenze, 2006<br />

Merlo A. - Scalzo M., Progetti in piazza:<br />

Ciompi & Ghiberti & Sanpierino, Il David,<br />

Firenze, 2007<br />

Vannucchi Marco, Politiche ambientali e<br />

recenti strumenti urbanistici comunali,<br />

sta in Le <strong>di</strong>more dell’Auser, archeologia,<br />

2005<br />

Vannucchi Marco, Architettura ambiente<br />

dell’antico lago <strong>di</strong> Sesto, Ed. S. Marco<br />

Litotipo, Lucca, 2005<br />

Bini M. - Ver<strong>di</strong>ani G., Il rilievo delle archeologie<br />

monumentali: esperienze del<br />

Laboratorio <strong>di</strong> rilievo della Sezione Architettura<br />

e Disegno <strong>di</strong> Firenze, sta in<br />

Campana S., R. Francovich R. (a cura<br />

<strong>di</strong>), Laser scanner e gps, Paesaggi archeologici<br />

e tecnologie <strong>di</strong>gitali, Firenze,<br />

pp. 107-115, 2006<br />

Ver<strong>di</strong>ani Giorgio, La rappresentazione<br />

del verde: stato delle tecniche <strong>di</strong>gitali,<br />

sta in AA.VV. (a cura <strong>di</strong>) Bertocci S. -<br />

Pancani G. Puma P., Ville e parchi storici,<br />

strategie per la conoscenza e il riuso<br />

sostenibile, Pisa, pp. 265- 268, 2006<br />

Ver<strong>di</strong>ani Giorgio, I nuovi strumenti hanno<br />

compiuto quarantatre anni, sta in<br />

AA.VV. (a cura <strong>di</strong>) Puma P., La documentazione<br />

dei Beni Architettonici ed Ambientali,<br />

strumenti, indagini, esperienze,<br />

Firenze, pp. 21-24, 2006<br />

Ver<strong>di</strong>ani Giorgio, Le misurazioni dello<br />

spazio si deducono dal territorio, sta in<br />

AA.VV. (a cura <strong>di</strong>) Puma P., La documentazione<br />

dei Beni Architettonici ed Ambientali,<br />

strumenti, indagini, esperienze,<br />

Firenze, 2006<br />

Ver<strong>di</strong>ani Giorgio, Le Gran<strong>di</strong> Terme <strong>di</strong> Villa<br />

Adriana:<strong>di</strong>gital surveys between research<br />

and innovation, sta in Abstracts - Documentation<br />

for conservation and development,<br />

new Heritage strategy for the<br />

future, Firenze, p. 469- 469, 11-15 sttembre<br />

2006, Firenze, 2006<br />

Ver<strong>di</strong>ani Giorgio, La natura è sempre la<br />

migliore consigliera [forse], sta in AA.VV.<br />

(a cura <strong>di</strong>) Scalzo M., Firenze, Immagini<br />

della città tra reale e virtuale, Firenze,<br />

pp. 19-25, 2006<br />

Crescenzi C. - Pomo D. - Ver<strong>di</strong>ani G., I<br />

Rilievi a Palazzo Rucellai, sta in AA.VV. (<br />

a cura <strong>di</strong>) Bracciali S., Restaurare Leon<br />

Battista Alberti, il caso <strong>di</strong> Palazzo Rucellai,<br />

Firenze, pp. 220-223, 2006<br />

Ver<strong>di</strong>ani Giorgio, Rilievi Integrati - Rilievi<br />

Ampliati, sta in AA.VV., Dalla Didattica<br />

alla Ricerca, Esperienze <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o nell’ambito<br />

del dottorato, Firenze, pp. 107-109,<br />

2007<br />

Ver<strong>di</strong>ani G. - Di Tondo S., An improved<br />

stratigraphy based on laserscan survey,<br />

sta in Workshop 11, Archaologie und<br />

Computer, Kulturelles Erbe und neue technologien,<br />

Vienna, pp. 1-13, 18-20 Ottobre<br />

2006, Wien, 2007<br />

Ver<strong>di</strong>ani G. - Di Tondo S., Methodology<br />

of 3D <strong>di</strong>gital Survey operations and data<br />

processing to architectonic investigations<br />

in archaeological area, sta in Procee<strong>di</strong>ngs<br />

of the XXI International Symposium<br />

51<br />

CIPA 2007 AntiCIPAting the future of the<br />

cultural past. ATHENS, pp. 735-738, 1-<br />

6 October 2007, ATHENS.<br />

architettura e<br />

innovazione<br />

Berar<strong>di</strong> Roberto, Città e paesaggio, teatro<br />

della memoria, sta in AA.VV. (a cura<br />

<strong>di</strong>) Museinonsolo, Alinea, Firenze, 2005<br />

Berar<strong>di</strong> Roberto, Saggi su città arabe del<br />

me<strong>di</strong>terraneo, Alinea, Firenze, 2006<br />

Breschi Alberto, Alghero verso la modernità,<br />

sta in (a cura <strong>di</strong>) Luschi C., Dialogo<br />

tra l’acqua e l’architettura, Alinea<br />

e<strong>di</strong>trice, Firenze, 2005<br />

Museinonsolo, Breschi A. (a cura <strong>di</strong>), Alinea,<br />

Firenze, 2005<br />

Breschi Alberto, Ma da una ferita è scaturita<br />

la bellezza, sta in Firenze architettura,<br />

pp. 100-107, n. 1/2 2005<br />

Breschi Alberto, Un concorso: 3 piazze,<br />

sta in Opere, pp. 82-83, n. 9, 2005<br />

Breschi Alberto, Frammenti <strong>di</strong> una narrazione,<br />

sta in Firenze architettura, pp.<br />

40-45, n. 1 2006<br />

Breschi Alberto, Progetto per la nuova<br />

biblioteca umanistica dell’Università in<br />

piazza Brunelleschi, sta in Pubblicazione<br />

dell’Università, 2006<br />

Breschi Alberto, Florenceexit – Segnali<br />

e fermenti <strong>di</strong> una nuova generazione <strong>di</strong><br />

architetti, E<strong>di</strong>zione Atout Maschietto, Firenze,<br />

2007<br />

D’Auria Antonio, Inse<strong>di</strong>amento turisticobalneare<br />

sull’arenile urbano – Castellammare<br />

<strong>di</strong> Stabia, sta in Identità dell’architettura<br />

italiana, Diabasis, Reggio Emilia<br />

2005<br />

D’Auria Antonio, Concorso per il Municipio<br />

<strong>di</strong> Mugnano, Napoli sta in Identità<br />

dell’architettura italiana, Diabasis, Reggio<br />

Emilia 2006<br />

D’Auria Antonio, I due modelli del design<br />

dell’Ottocento, sta in CESARE DE<br />

SETA, Il secolo della borghesia, UTET<br />

Libreria, Torino, 2006<br />

6<br />

pubblicazioni


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

D’Auria Antonio, La casa per tutti. L’e<strong>di</strong>lizia<br />

popolare nel secondo dopoguerra,<br />

sta in Firenze archietttura, pp. 120-127,<br />

n. 2, 2006<br />

Lorusso Flaviano Maria, Rigenerazioni<br />

urbane, Tesi d’architettura per la città<br />

contemporanea, Alinea, Firenze, 2006<br />

Lorusso Flaviano Maria, Progetto urbano.<br />

Una Piazza e un Au<strong>di</strong>torium a Gioia<br />

del Colle, Libria – Melfi, 2005<br />

Lorusso Flaviano Maria, Florence Exit.<br />

Segnali e fermenti <strong>di</strong> una nuova generazione<br />

<strong>di</strong> architetti, Artout Maschietto E<strong>di</strong>tore<br />

– Firenze, 2007<br />

Lorusso Flaviano Maria, P+M, sta in Museinonsolo,<br />

Breschi A. (a cura <strong>di</strong>), Alinea<br />

, Firenze, 2005<br />

Lorusso Flaviano Maria, Acquatettura, sta<br />

in Dialogo tra l’acqua e l’architettura,<br />

Luschi C. (a cura <strong>di</strong>), Alinea, Firenze,<br />

2005<br />

Lorusso Flaviano Maria, Temenos, sta in<br />

Parco delle Cave. Seminario <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong><br />

<strong>di</strong> un ambito periurbano nella<br />

città <strong>di</strong> Cagliari, Costa G. (a cura <strong>di</strong>),<br />

Electa, Milano, 2006<br />

Moretti Marino, Work in progress –<br />

Workin’ pro gr. Est, Masso delle Fate Ed.<br />

Firenze, 2005<br />

Moretti Marino, 10 architetture in transito,<br />

E<strong>di</strong>zioni Tassinari, Firenze, 2006<br />

Moretti Marino, Progetto per un centro<br />

Conferenze sul Danubio al Graphisoft<br />

Park, Budapest, sta in Dialogo tra l’Acqua<br />

e l’Architettura, Luschi C. (a cura<br />

<strong>di</strong>), Alinea, Firenze, 2005<br />

Moretti Marino, Museo, piazza, città: Il<br />

Mercatale <strong>di</strong> Prato, sta in Museinonsolo<br />

Breschi A. (a cura <strong>di</strong>), Alinea, Firenze,<br />

2005<br />

Pannocchia Vittorio, La spettacolarità<br />

dell’acqua, sta in AA.VV. (a cura<strong>di</strong>) Luschi<br />

C., Dialogo fra l’acqua e l’architettura,<br />

Alinea e<strong>di</strong>trice, pp. 147-160, Firenze,<br />

2005<br />

Pannocchia Vittorio, Le occasioni muse-<br />

ali, sta in AA.VV. (a cura <strong>di</strong>) Breschi A.,<br />

Museinonsolo, Alinea e<strong>di</strong>trice, pp. 194-<br />

209, Firenze, 2005<br />

Pannocchia Vittorio, All’interno, Alinea<br />

e<strong>di</strong>trice, Firenze 2006<br />

Pannocchia Vittorio, Un luogo, una fermata,<br />

una sosta, sta in Firenze architettura,<br />

pp. 22-23, n. 1, 2007<br />

architettura e<br />

luoghi<br />

Agostini E. - Mugnai F. - Pivetta M. - Privitera<br />

F., I modelli <strong>di</strong> architettura in Toscana,<br />

sta in Gli archivi del progetto,<br />

Ed. Lybra Immagine, Milano, 2005<br />

Agostini Elisabetta, Di silenti architetture<br />

dell’interno. Il progetto del Museo<br />

dell’Arte Ceramica <strong>di</strong> Ascoli Piceno, sta<br />

in Petrucci E. (a cura <strong>di</strong>), Il chiostro <strong>di</strong><br />

San Tommaso Apostolo. Un lungo percorso<br />

verso la nuova funzione museale,<br />

FastE<strong>di</strong>t, pp. 104-115, Acquaviva Picena,<br />

2007<br />

Agostini Elisabetta, La costruzione del<br />

progetto, sta in Firenze architettura, pp.<br />

6-7, 1.2007<br />

Agostini Elisabetta, Au<strong>di</strong>torium e Biblioteca<br />

per il Polo <strong>di</strong> Scienze <strong>di</strong> Ascoli Piceno,<br />

sta in Firenze architettura Quaderni,<br />

pp. 6-7, 2007<br />

Agostini E. - Mugnai F. - Bracar<strong>di</strong> M. -<br />

Catarsi S., Piazza Istria a Firenze, sta in<br />

Firenze architettura Quaderni, p. 26-26,<br />

2007<br />

Capanni Fabio, La casa degli architetti,<br />

Firenze, Diabasis, Reggio Emilia, pp. 32-<br />

33, 2005<br />

Capanni Fabio, Nuova biblioteca umanistica<br />

universitaria in piazza Brunelleschi,<br />

Firenze, Diabasis, Reggio Emilia, pp. 38-<br />

39, 2006<br />

Capanni Fabio, Gutemberg, sta in Firenze<br />

architettura, pp. 74-74, n. 2, 2007<br />

Capanni Fabio, Complesso parrocchiale<br />

<strong>di</strong> Santa Maria, Castel Lama (Ascoli Piceno),<br />

Diabasis, Reggio Emilia, pp. 34-<br />

35, 2007<br />

Capanni Fabio, Centro <strong>di</strong>rezionale e ricettivo<br />

in località Terrafino, Empoli (FI),<br />

Firenze, Diabasis, Reggio Emilia, pp. 38-<br />

39, 2008<br />

Capanni Fabio, Piazza tra le colline fiesolane,<br />

sta in Firenze architettura, pp.<br />

18-23, n. 2 2007<br />

Capanni Fabio, Palestra, Sesto Fiorentino,<br />

Firenze, sta in (a cura <strong>di</strong>) Andriani<br />

C. - Conforti C. - Mulazzani M., Almanacco<br />

<strong>di</strong> Casabella - architetti italiani<br />

2007, pp. 70-75, Electa, 2007<br />

Capanni Fabio, L’esperienza del progetto<br />

<strong>di</strong> architettura, sta in Firenze architettura,<br />

pp. 16-17, 1.2007<br />

Capanni Fabio, Laboratorio <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong><br />

architettonica 2, sta in Firenze architettura,<br />

pp. 14-15, 1.2007<br />

Capanni Fabio, Concorso per la <strong>progettazione</strong><br />

del nuovo complesso parrocchiale<br />

<strong>di</strong> Santa Maria <strong>di</strong> Lama, Ascoli Piceno,<br />

sta in Casabella, pp. 50-52, n. 765 aprile<br />

2008<br />

Capanni Fabio, Di alcune figure e caratteri<br />

dell’e<strong>di</strong>lizia residenziale toscana,<br />

E<strong>di</strong>zioni Noè, Firenze, 2008<br />

Collotti Francesco, The roof, sta in Constructing<br />

architecture, Birkhauser Verlag,<br />

Basel, pp. 211-212, 2005<br />

Collotti Francesco, Anima tecnica in corpo<br />

antico, sta in AA.VV., Il piano e<strong>di</strong>lizio<br />

dell’Ateneo fiorentino - Realtà e prospettive<br />

del processo attuativo, Università<br />

degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze, Firenze, pp. 102-<br />

105, 2005<br />

Collotti F. - Pirazzoli G. - Fantin V., Paesaggi<br />

fortificati: le stagioni della memoria,<br />

sta in La Memoria della Grande Guerra<br />

in Trentino, Progetti ed iniziative <strong>di</strong><br />

recupero e valorizzazione nel quadro della<br />

legislazione nazionale e provinciale,<br />

atti del convegno, Provincia Autonoma<br />

<strong>di</strong> Trento – Soprintendenza per i Beni<br />

Architettonici, Trento, pp. 73-85, 2005<br />

Collotti Francesco, La memoria nella pie-<br />

52<br />

tra, sta in Firenze architettura, pp. 36-<br />

41, 1/2.2005<br />

Collotti Francesco, Abitare il paesaggio,<br />

sta in Firenze architettura, pp. 2-5,<br />

2.2006<br />

Collotti F. - Pirazzoli G., Ricordare, mettere<br />

in opera, mostrare, sta in Firenze<br />

architettura, pp. 156-159, 1.2006<br />

Collotti Francesco, Casa con loggia al<br />

Vescovado, Verona, sta in Firenze architettura,<br />

pp. 34-41, 2.2006<br />

Collotti Francesco, Solo col Progetto gli<br />

architetti conoscono- conoscere i luoghi<br />

col progetto, all’insegna del Giglio, Firenze,<br />

2006<br />

Collotti Francesco, Paesaggi fortificati<br />

della Grande Guerra, sta in Il parco urbano<br />

come strumento <strong>di</strong> riqualificazione,<br />

E<strong>di</strong>zioni Scientifiche Italiane, Napoli,<br />

2006<br />

Collotti F. - Pirazzoli G., 03d, da zero a<br />

tre <strong>di</strong>mensioni, Biblioteca del cenide,<br />

Cannitello (RC), 2007<br />

Collotti Francesco, Lieblingsfenster, Eigenes<br />

Fenster (befestigte Landschaft),<br />

sta in Stadbaukunst: Das Strassenfenster<br />

- Dortmunder Architekturheft n. 19,<br />

Dortmund, pp. 100-101, 2007<br />

Collotti Francesco, recensione pubblicazione<br />

Fabrizio Rossi Pro<strong>di</strong>, architetture<br />

1996-2006, sta in (a cura <strong>di</strong>) Privitera F.-<br />

Romagnoli E., Fabrizio Rossi Pro<strong>di</strong>, architetture<br />

1996-2006, Alinea E<strong>di</strong>trice, pp.<br />

102-102, Firenze, 2008<br />

Collotti Francesco, recensione pubblicazione<br />

Carattere Narrazione Variazione -<br />

Stu<strong>di</strong> sul valore urbano dell’architettura,<br />

sta in Mantese E., Carattere Narrazione<br />

Variazione - Stu<strong>di</strong> sul valore urbano dell’architettura,<br />

pp. 100-100, 2008<br />

Collotti Francesco, Progetto e realizazzione<br />

<strong>di</strong> case economiche e popolari a<br />

corte in Zibido San Giacomo nell’ambito<br />

del Piano <strong>di</strong> Zona Consortile CIMEP 2S17,<br />

sta in AA.VV., E<strong>di</strong>lizia sociale in Europa,<br />

Premio Ugo Rivolta 2007, E<strong>di</strong>trice Abita-<br />

6<br />

pubblicazioni


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

re Segesta, Milano 2008<br />

Collotti F. - Porro B. - Tusnovics D., Progetto<br />

<strong>di</strong> concorso per la ricostruzione dei<br />

suq <strong>di</strong> Beirut, 1993-1994, sta in Godoli<br />

E.-Nuzzaci A., Architetti italiani per la Siria<br />

e il Libano, Maschietto E<strong>di</strong>tore, pp.<br />

101-102, Firenze 2008<br />

Collotti Francesco, Lieblingsdach/eigenes<br />

Dach, sta in AA.VV., Dortmunder Architekturheft,<br />

n. 20, Stadtbaukunst: Das<br />

Dach. Dortmunder Institut für Stadtbaukunst,<br />

TU Dortmund-Dortmund/Köln<br />

pp. 128-129, Dortmund, 2008<br />

Collotti Francesco, Sistemazione degli<br />

accessi al Museo della Grande Guerra<br />

nella fortezza austroungarica <strong>di</strong> Belvedere/Werk<br />

Gschwent, sta in AA.VV., Identità<br />

dell’architettura italiana, pp. 44-45,<br />

E<strong>di</strong>zioni Diabasis, Reggio Emilia, 2008<br />

Collotti Francesco, La macchina da guerra<br />

incompiuta, Forte Pozzacchio, Trambileno<br />

e Vallarsa, sta in AA.VV., Progetto<br />

Grande Guerra - tutela e valorizzazione<br />

dei beni architettonici a confronto, E<strong>di</strong>zioni<br />

Osiride, pp. 68-75, Rovereto 2008<br />

Collotti Francesco, Certe mattine mi viene<br />

una voglia forte <strong>di</strong> Svizzera..., sta in<br />

Caruso A. - Collotti F. - Fumagalli P., La<br />

resistenza critica del moderno, Tarmac<br />

publishing, pp. 12-13, Mendrisio 2008<br />

Eccheli M. G. - Campagnola R., Giar<strong>di</strong>ni<br />

nel quartiere <strong>di</strong> Veronetta, sta in Firenze<br />

architettura, pp. 42-47, 1&2.2005<br />

Eccheli Maria Grazia, I modelli <strong>di</strong> architettura<br />

in Toscana, sta in Gli archivi <strong>di</strong><br />

progetto, Ed. Lybra Immagine, Milano<br />

2005<br />

Eccheli Maria Grazia, Museo archivio dei<br />

modelli dell’architettura toscana, sta in<br />

Gli archivi <strong>di</strong> progetto, Ed. Lybra Immagine,<br />

Milano 2005<br />

Eccheli M. G. - Campagnola R., Piazza<br />

della Libertà Legano, Verona, pp. 54-55,<br />

Diabasis, Reggio Emilia, 2006<br />

Eccheli M. G. - Campagnola R., Frammenti<br />

<strong>di</strong> una genesi, sta in Firenze ar-<br />

chitettura, pp. 26-31, 1.2006<br />

Eccheli Maria Grazia, La porta del Bosco.<br />

San Zeno <strong>di</strong> Montagna. Verona, sta<br />

in Oltre l’architettura moderna, Aiòn e<strong>di</strong>zioni,<br />

Firenze, 2006<br />

Eccheli Maria Grazia, Frammento, sta in<br />

Vema, Purini F. (a cura), Compositori<br />

e<strong>di</strong>tori, Bologna 2006<br />

Eccheli Maria Grazia, E<strong>di</strong>ficio sacro ed<br />

immagine. Appunti ai margini del problema,<br />

sta in Vivens homo, ed. Devoniane,<br />

Bologna, 2006<br />

Eccheli Maria Grazia, Sacro Spazio, sta<br />

in Spazi per la Chiesa, e<strong>di</strong>zioni Tielleci,<br />

2006<br />

Eccheli M. G. - Campagnola R., Casa a<br />

corte a Ratisbona (Germania), sta in<br />

D’architettura, pp. 100-105, 30.2006<br />

Eccheli M. G. - Campagnola R., Casa con<br />

loggia al Vescovado, Verona, sta in Firenze<br />

architettura, pp. 34-41, 2.2006<br />

Eccheli M. G. - Campagnola R., L’aula<br />

del commiato come ad<strong>di</strong>zione del cimitero<br />

monumentale <strong>di</strong> Verona, pp. 58-59,<br />

Diabasis, Reggio Emilia, 2006<br />

Eccheli M. G. - Campagnola R., Complesso<br />

parrocchiale <strong>di</strong> Santa Maria, Castel <strong>di</strong><br />

Lama, pp. 60-61, Diabasis, Reggio Emilia,<br />

2007<br />

Eccheli Maria Grazia, Prato <strong>di</strong> pietra, sta<br />

in Firenze architettura, pp. 38-39, 1.2007<br />

Eccheli M. G. - Campagnola R., Architetture<br />

topografiche leggendarie, Alinea<br />

e<strong>di</strong>trice, Firenze, 2008<br />

Eccheli Maria Grazia, Parco abitato, sta<br />

in Firenze architettura, pp. 32-33, 2.2008<br />

Eccheli M. G. - Campagnola R., Iranian<br />

international carpet trade center tabriz,<br />

sta in Firenze architettura, pp. 34-39,<br />

1.2008<br />

Eccheli M. G. - Campagnola R., Residenze<br />

liminari al parco <strong>di</strong> Villa de Reali a<br />

Dosson <strong>di</strong> Casier, pp. 58-59, Diabasis,<br />

Reggio Emilia, 2008<br />

Eccheli M. G. - Campagnola R., Porta<br />

del bosco “sperane”, sta in Fabbrizzi F.,<br />

Topografie, Alinea e<strong>di</strong>trice, pp. 78-83,<br />

Firenze, 2008<br />

Manfre<strong>di</strong>ni Alberto, Laboratorio <strong>di</strong> Progettazione<br />

Architettonica 2 A, sta in A.<br />

Massarente, Quaderni ferraresi – annuario<br />

della Facoltà d’Architettura <strong>di</strong> Ferrara,<br />

Ferrara, Tipolitografia Italia, 2005<br />

Manfre<strong>di</strong>ni Alberto, La laurea ad honorem<br />

in archittetura a Oswald Mathias<br />

Ungers, sta in Parametro, pp. 15-16, 255<br />

gennaio-febbraio 2005<br />

Manfre<strong>di</strong>ni Alberto, Giancarlo De Carlo:<br />

l’architettura quale impegno civile, sta<br />

in Parametro, pp. 18-19, 258-259 luglioottobre<br />

2005<br />

Manfre<strong>di</strong>ni A. - Manfre<strong>di</strong>ni E. - Manfre<strong>di</strong>ni<br />

G., Architettura in Emilia-Romagna nel<br />

secondo Novecento, volunme curato<br />

dall’Istituto Beni Artistici Culturali della<br />

Regione Emilia-Romagna, E<strong>di</strong>zioni<br />

CLUEB, pp. 223-225, Bologna, 2005<br />

Manfre<strong>di</strong>ni A. - Manfre<strong>di</strong>ni E. - Manfre<strong>di</strong>ni<br />

G., Il cimitero suburbano <strong>di</strong> Reggio<br />

Emilia, sta in (a cura <strong>di</strong>) Strappa G., E<strong>di</strong>lizia<br />

per il culto: chiese, moschee, sinagoghe,<br />

strutture cimiteriali, UTET, pp.<br />

318-320, Torino, 2005<br />

Manfre<strong>di</strong>ni A. - Manfre<strong>di</strong>ni E. - Manfre<strong>di</strong>ni<br />

G., Progetto Arcispedale Santa Maria<br />

Nuova a Reggio Emilia, sta in Terranova<br />

F., E<strong>di</strong>lizia per la sanità, UTET, pp. 228-<br />

229, Torino, 2005<br />

Manfre<strong>di</strong>ni A. - Manfre<strong>di</strong>ni E. - Manfre<strong>di</strong>ni<br />

G., Progetto per i nuovi poliambulatori<br />

nell’Ospedale <strong>di</strong> Reggio Emilia, sta in<br />

Baratta A., Pareti leggere e stratificate<br />

in laterizio, E<strong>di</strong>zioni Laterservice, pp. 58-<br />

63, Roma, 2006<br />

Manfre<strong>di</strong>ni A. - Manfre<strong>di</strong>ni E. - Manfre<strong>di</strong>ni<br />

G., Progetto <strong>di</strong> residenza per anziani<br />

a Reggio Emilia, sta in AA.VV., Assistenza<br />

Anziani, Fin-Mark E<strong>di</strong>tore, pp. 22-25,<br />

Bologna, 2006<br />

Manfre<strong>di</strong>ni Alberto, La <strong>progettazione</strong> architettonica<br />

nella riqualificazione urbana,<br />

Alinea, Firenze, 2006<br />

53<br />

Manfre<strong>di</strong>ni Alberto, Il recupero del “moderno”,<br />

sta in Architettare, pp. 26-31,<br />

02.2007<br />

Manfre<strong>di</strong>ni A. - Manfre<strong>di</strong>ni E. - Manfre<strong>di</strong>ni<br />

G., Ampliamento Ospedale <strong>di</strong> Reggio<br />

Emilia, sta in Molinari L., Reggio Emilia:<br />

scenari <strong>di</strong> qualità urbana, ed. Skira, pp.<br />

150-153, Milano 2007<br />

Manfre<strong>di</strong>ni Alberto, Il laboratorio <strong>di</strong> Progettazione<br />

dell’Architettura 2B, sta in Firenze<br />

architettura, pp. 18-19, 1.2007<br />

Manfre<strong>di</strong>ni Alberto, La Qualità come Impegno<br />

Civile: il Progetto <strong>di</strong> Architettura,<br />

sta in Toni M., Materiali Cmr 1.2008, Alinea<br />

e<strong>di</strong>trice, pp. 94-109, Firenze 2008<br />

Pirazzoli Giacomo, Colloquio con Dino<br />

Gavina, sta in Umbria terra <strong>di</strong> Maestri<br />

1960-’68, Ed. Umbri Associati, Perugia,<br />

2005<br />

Pirazzoli Giacomo, Tra allestimento e installazione,<br />

sta in Cornol<strong>di</strong> A., Architettura<br />

degli interni, Venezia, 2005<br />

Collotti F. - Pirazzoli G. - Fantin V., Paesaggi<br />

fortificati: le stagioni della memoria,<br />

sta in La Memoria della Grande Guerra<br />

in Trentino, Progetti ed iniziative <strong>di</strong><br />

recupero e valorizzazione nel quadro della<br />

legislazione nazionale e provinciale,<br />

atti del convegno, Provincia Autonoma<br />

<strong>di</strong> Trento – Soprintendenza per i Beni<br />

Architettonici, Trento, pp. 73-85, 2005<br />

Pirazzoli Giacomo, Tra acqua e terra: due<br />

workshop a Scutari (Albania), sta in Portolano<br />

Adriatico, la Biblioteca, anno 2,<br />

n. 2, 2005<br />

Pirazzoli Giacomo, Museo archeologico<br />

a Scutari (Albania), sta in AA.VV., Catalogo<br />

del Premio “Luigi Cosenza” - Giovani<br />

architetti europei, Napoli, 2005<br />

Pirazzoli Giacomo, Un pa<strong>di</strong>glione <strong>di</strong> fronte<br />

al Museo <strong>di</strong> Alberto Burri, sta in AA.VV.,<br />

Identità dell’architettura italiana, n. 3, pp.<br />

80-81, Diabasis, Reggio Emilia, 2005<br />

Pirazzoli Giacomo, Internamente 3, lo<br />

sguardo da dentro a fuori, sta in AA.VV.,<br />

Identità dell’architettura italiana, n. 4, pp.<br />

6<br />

pubblicazioni


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

84-85, Diabasis, Reggio Emilia, 2006<br />

Collotti F. - Pirazzoli G., Ricordare, mettere<br />

in opera, mostrare, sta in Firenze<br />

architettura, pp. 156-159, 1.2006<br />

Pirazzoli Giacomo, Cultural heritage and<br />

sustainable development under the “Albania<br />

project” headed by University of<br />

Florence, sta in Documentation for conservation<br />

and development new heritage<br />

strategy for the future, Abstracts XI<br />

Forum Unesco, p. 35, Firenze, 2006<br />

Pirazzoli Giacomo, Laboratorio <strong>di</strong> Progettazione<br />

Architettonica 1, sta in Firenze<br />

architettura, pp. 4-5, 1.2007<br />

Pirazzoli Giacomo, Dall’inizio, sta in Firenze<br />

architettura, pp. 12-13, 1.2007<br />

Collotti F. - Pirazzoli G., 03d, da zero a<br />

tre <strong>di</strong>mensioni, Biblioteca del cenide,<br />

Cannitello (RC), 2007<br />

Pirazzoli Giacomo, In tre mosse: la piramide<br />

rovesciata <strong>di</strong> Nauman, le “gesticulating<br />

entrails” <strong>di</strong> Gehry e due ossa <strong>di</strong><br />

Galileo, sta in Firenze architettura, pp.<br />

6-9, 1.2008<br />

Rossi Pro<strong>di</strong> Fabrizio, Piscina Comunale a<br />

Firenzuola, sta in Firenze architettura, pp.<br />

60-63, 1&2.2005<br />

Rossi Pro<strong>di</strong> Fabrizio, Ampliamento dell’Istituto<br />

Ortope<strong>di</strong>co Toscano, Firenze, sta<br />

in Identità dell’architettura italiana 3,<br />

Diabasis, Reggio Emilia, 2005<br />

Rossi Pro<strong>di</strong> Fabrizio, “Rifrazioni <strong>di</strong> paesaggio<br />

sulle regole prospettiche”, sta in<br />

Oltre l’architettura moderna, Aiòn, Firenze,<br />

2006<br />

Rossi Pro<strong>di</strong> Fabrizio, Aniconismo dell’Architettura<br />

Moderna, sta in Vivens homo,<br />

17:11, pp. 61-63, 2006<br />

Rossi Pro<strong>di</strong> Fabrizio, Concorso Nazionale<br />

per la nuova sede della Provincia <strong>di</strong> A<br />

rezzo, sta in Identità dell’architettura italiana<br />

4, Diabasis, Reggio Emilia, 2006<br />

Rossi Pro<strong>di</strong> Fabrizio, “Incubatore” d’impresa,<br />

laboratori, aule e centri <strong>di</strong> eccellenza,<br />

sta in R. Del Nord, G. Fialà, L. Zaffi<br />

(a cura) Il piano e<strong>di</strong>lizio dell’Ateneo fio-<br />

rentino, realtà e prospettive del processo<br />

attuativo, Tipografia Contini, Sesto<br />

Fiorentino, 2005<br />

Rossi Pro<strong>di</strong> Fabrizio, E<strong>di</strong>ficio del Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Biotecnologie Agrarie, sta in R.<br />

Del Nord, G. Fialà, L. Zaffi (a cura), Il<br />

piano e<strong>di</strong>lizio dell’Ateneo fiorentino, realtà<br />

e prospettive del processo attuativo<br />

Tipografia Contini, Sesto Fiorentino,<br />

2005<br />

Rossi Pro<strong>di</strong> Fabrizio, Centro incontri a<br />

Firenze, sta in Antonio Piva, Pier Franco<br />

Galliani (a cura) La Triennale <strong>di</strong> Milano,<br />

Architetti italiani under 50, ed Marsilio,<br />

Venezia, 2005<br />

Rossi Pro<strong>di</strong> Fabrizio, Attraversare la soglia,<br />

in Spazi per la Chiesa, Progetti del<br />

Master sta in Teologia e Architettura <strong>di</strong><br />

Chiese, Tielleci ed. Roma, 2006<br />

Arch. Fabrizio Rossi Pro<strong>di</strong>, Progetto 1°<br />

classificato, sta in NED, Nuovi e<strong>di</strong>fici Direzionali,<br />

volume mostra concorso, Ed.<br />

Fidenza, 2006<br />

Fabrizio Rossi Pro<strong>di</strong>. Architetture 1996-<br />

2006, Alinea E<strong>di</strong>trice, Firenze, pp. 68-71,<br />

2007<br />

Zermani Paolo, Progetto per la Nuova<br />

Biblioteca dell’Area Tecnologica dell’Università<br />

<strong>di</strong> Firenze, sta in AA.VV., Il piano<br />

e<strong>di</strong>lizio dell’Ateneo fiorentino. Realtà e<br />

prospettive del processo attuativo, Università<br />

degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze, pp. 90-93,<br />

2005<br />

Zermani Paolo, Teatrino <strong>di</strong> Varano e Restauro<br />

della Rocca <strong>di</strong> Noceto e suo parco,<br />

sta in Casciato M.-Orlan<strong>di</strong> P., Quale e<br />

quanta. Architettura in Emilia Romagna<br />

nel secondo Novecento, e<strong>di</strong>zioni Clueb,<br />

pp. 110-110, 2005<br />

Zermani Paolo, Cimitero <strong>di</strong> Sansepolcro,<br />

sta in Strappa G., E<strong>di</strong>lizia per il culto,<br />

UTET, pp. 345-347, Torino, 2005<br />

Zermani Paolo, Le misure <strong>di</strong> Firenze, sta<br />

in Galliani G.-Piva A., Gli archivi del progetto,<br />

Lybra Immagine, pp. 166-170,<br />

Milano, 2005<br />

Zermani Paolo, Stu<strong>di</strong> sul presbiterio <strong>di</strong><br />

S. Maria del Fiore, sta in AA.VV., Casa <strong>di</strong><br />

Dio. Progettazione e adeguamento <strong>di</strong><br />

chiese nel terzo millennio, E<strong>di</strong>zioni CentroDI,<br />

pp. 109-124, Firenze, 2005<br />

Zermani Paolo, Per l’unità del paesaggio<br />

sacro, sta in AA.VV., Casa <strong>di</strong> Dio. Progettazione<br />

e adeguamento <strong>di</strong> chiese nel<br />

terzo millennio, E<strong>di</strong>zioni CentroDI, pp.<br />

109-124, Firenze, 2005<br />

Zermani Paolo, Cimitero <strong>di</strong> Sansepolcro,<br />

sta in Galliani P.-Piva A., Architetti<br />

italiani Under 50. Ricerca, formazione,<br />

progetto <strong>di</strong> architettura, Marsilio, pp. 82-<br />

83, Venezia, 2005<br />

Zermani Paolo, Tre progetti: Torino, Sansepolcro,<br />

Sesto Fiorentino, sta in Felicori<br />

M., Gli spazi della memoria. Architettura<br />

dei cimiteri monumentali europei, Luca<br />

Sassella E<strong>di</strong>tore, Roma, pp. 117-126,<br />

2005<br />

Zermani Paolo, Il rito isola il tempo: tre<br />

cimiteri, sta in Belar<strong>di</strong> P., L’architettura<br />

del cimitero tra memoria e invenzione,<br />

E<strong>di</strong>zioni E<strong>di</strong>lpromp, Perugia, pp. 169-180,<br />

2005<br />

Zermani Paolo, L’unità del tempo architettonico,<br />

sta in AA.VV., Identità dell’architettura<br />

italiana, Diabasis, pp. 8-9,<br />

Reggio Emilia, 2005<br />

Zermani Paolo, Municipio <strong>di</strong> Noceto, sta<br />

in AA.VV., Identità dell’architettura italiana,<br />

Diabasis, pp. 104-105, Reggio Emilia,<br />

2005<br />

Zermani Paolo, Il Cristo <strong>di</strong> plastica, sta<br />

in AA.VV., Spazi per la chiesa: progetti<br />

del Master <strong>di</strong> Teologia e Architettura <strong>di</strong><br />

Chiese, Tielleci, pp. 33-36, Parma, 2006<br />

Zermani Paolo, Montaggio e verità, sta<br />

in AA.VV., Identità dell’architettura italiana,<br />

Diabasis, pp. 8-9, Reggio Emilia,<br />

2006<br />

Zermani Paolo, Introduzione, sta in<br />

AA.VV., Tetti d’Italia. Industrie Cotto Possagno,<br />

Possagno pp. 7-8, 2006<br />

Zermani Paolo, Chiesa <strong>di</strong> San Giovanni<br />

54<br />

a Ponte d’Od<strong>di</strong>, Perugia, sta in AA.VV.,<br />

Identità dell’architettura italiana, Diabasis,<br />

pp. 110-111, Reggio Emilia, 2006<br />

Zermani Paolo, Cappella Museo della<br />

Madonna del Parto <strong>di</strong> Piero della Francesca,<br />

sta in AA.VV., Oltre l’architettura<br />

moderna, Aiòn E<strong>di</strong>zioni, pp. 118-123, Firenze,<br />

2006<br />

Zermani Paolo, Completamento e restauro<br />

del Monastero <strong>di</strong> San Salvatore,<br />

Firenze, sta in Casabella, pp. 12-15, n.<br />

744, 2006<br />

Zermani Paolo, L’architettura tra sacro<br />

e profano, sta in Aiòn, pp. 22-29, n. 12,<br />

2006<br />

Zermani Paolo, Una cappella e due chiese,<br />

sta in Aiòn, pp. 116-133, n. 12, 2006<br />

Zermani Paolo, Paolo Zermani. Spazi<br />

sacri, Ed.Comune <strong>di</strong> Reggio Emilia-Tielleci<br />

E<strong>di</strong>tore, catalogo della mostra, 2006<br />

Zermani Paolo, Il Cristo <strong>di</strong> plastica, sta<br />

in Spazi per la chiesa. Progetti del Master<br />

in Teologia e Architettura <strong>di</strong> chiese,<br />

Ed.Tielleci, pp. 33-36, 2006<br />

Zermani Paolo, Completamento e restauro<br />

del Monastero <strong>di</strong> S. Salvatore a<br />

Camaldoli, detto “Casa delle finestra”,<br />

Piazza Tasso, Firenze, sta in Firenze<br />

architettura,pp. 26-33, 2.2006<br />

Zermani Paolo, Dei miei progetti sacri,<br />

sta in AA.VV., Progetti <strong>di</strong> chiese. Innovazione<br />

liturgica e sperimentazione progettuale,<br />

Temi E<strong>di</strong>trice, pp. 151-160, Parma,<br />

2006<br />

Zermani Paolo, Contemporaneità delle<br />

rovine misure del paesaggio occidentale,<br />

catalogo della mostra Comune <strong>di</strong><br />

Novara,Tielleci E<strong>di</strong>tore, Parma, 2007<br />

Zermani P. - Chiaramonte G., Giovanni<br />

Chiaramonte Paolo Zermani. Contemporaneità<br />

delle rovine. Misure del paesaggio<br />

occidentale, Tielleci E<strong>di</strong>tore, Parma,<br />

2007<br />

Zermani Paolo, La strada per Ravenna,<br />

sta in AA.VV., Identità dell’architettura italiana,<br />

Diabasis, pp. 8-9, Reggio Emilia,<br />

6<br />

pubblicazioni


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

2007<br />

Zermani Paolo, Restauro e ricostruzione<br />

del castello sforzesco-visconteo <strong>di</strong><br />

Novara, sta in AA.VV., Identità dell’architettura<br />

italiana, Diabasis, pp. 120-121,<br />

Reggio Emilia, 2007<br />

Zermani Paolo, Le tracce e la sparizione,<br />

sta in AA.VV., Identità dell’architettura<br />

italiana, Diabasis, pp. 8-9, Reggio<br />

Emilia, 2008<br />

Zermani Paolo, Sulla natura dei monumenti<br />

padani. Il Municipio <strong>di</strong> Noceto, sta<br />

in Parametro, pp. 152-155, n. 270-271,<br />

2007<br />

55<br />

6<br />

pubblicazioni


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

Eventi<br />

25 febbraio 2006<br />

Mostra Workshop<br />

Civitella in Val <strong>di</strong> Chiana - I fronti<br />

urbani.<br />

Elaborati dell’attività <strong>di</strong>dattica sul<br />

territorio <strong>di</strong> Civitella<br />

Comune <strong>di</strong> Civitella in Val <strong>di</strong> Chiana -<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione dell’Architettura<br />

A cura <strong>di</strong>: Carmela Crescenzi<br />

26-30 giugno 2006<br />

Facoltà in piazza<br />

Comune <strong>di</strong> Firenze, Consiglio <strong>di</strong> Quartiere<br />

1, Commissione Partecipazione e<br />

Decentramento Q1<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione dell’Architetttura<br />

A cura <strong>di</strong>: Marcello Scalzo<br />

29-30 giugno 2006<br />

4° Convegno<br />

Identità dell’architettura italiana<br />

Aula Magna dell’Università <strong>di</strong> Firenze<br />

26 giugno – 7 luglio 2006<br />

Mostra Facoltà in piazza<br />

Elaborati del corso <strong>di</strong>:<br />

Disegno automatico G. Pratesi<br />

Disegno automatico G. Ver<strong>di</strong>ani<br />

Tecniche della rappresentazione M. Scalzo<br />

Grafica A. Capellaro<br />

Percezione e comunicazione visiva M. Masci<br />

SEVS Spazio espositivo Santa Ver<strong>di</strong>ana<br />

29-30 giugno 1 luglio 2006<br />

Convegno internazionale<br />

Mostra documentaria<br />

Aspetti dell’incastellamento europeo<br />

e me<strong>di</strong>terraneo<br />

Arezzo- Museo statale d’arte me<strong>di</strong>oevale<br />

e moderna “Sala Signorelli”<br />

A cura <strong>di</strong>: Carmela Crescenzi<br />

11-15 settembre 2006<br />

XI Forum Unisco Seminario Internazionale<br />

Documentation for conservation<br />

and development – New heritage<br />

strategy for the future<br />

Università degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione dell’Architettura<br />

20 ottobre 2006<br />

Seminario <strong>di</strong> aggiornamento sui sistemi<br />

<strong>di</strong> scansione per l’architettura<br />

e il territorio<br />

Plesso Didattico <strong>di</strong> Santa Ver<strong>di</strong>ana<br />

Coor<strong>di</strong>natori: Fausto Sacerdote<br />

Grazia Tucci<br />

31 gennaio-13 febbraio 2007<br />

Mostra<br />

Verso la città profonda. Firenze e il<br />

Nodo AV<br />

SEVS Spazio espositivo Santa Ver<strong>di</strong>ana<br />

A cura <strong>di</strong>: Nicoletta Novelli<br />

15-20 luglio 2007<br />

Workshop<br />

Habitat rupestri in area me<strong>di</strong>terranea:<br />

applicazioni <strong>di</strong> tecniche geomatiche<br />

alla tutela e al recupero<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze<br />

Corso <strong>di</strong> Laurea in Scienze dell’Architettura<br />

Comune <strong>di</strong> Gravina in Puglia<br />

coor<strong>di</strong>natore: Grazia Tucci<br />

28 novembre 2007<br />

Paolo Portoghesi - Ulisse Tramonti - Renato<br />

Rizzi<br />

presentano<br />

theoría – eresia il daímon <strong>di</strong> architettura,<br />

<strong>di</strong> Renato Rizzi, Pitagora<br />

E<strong>di</strong>trice<br />

Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Firenze<br />

24-25 gennaio 2007<br />

I° Conferenza Internazionale<br />

Wooden Architecture in Karelia.<br />

A collaboration programme for the<br />

preservation of the tra<strong>di</strong>tional<br />

Karelian timber architecture<br />

Villa Bellosguardo, Lastra a Signa (FI)<br />

25-26-27 novembre 2007<br />

Seminario Internazionale<br />

Firenze e Cracovia. Città gemellate<br />

in Europa una comune ere<strong>di</strong>tà culturale<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze<br />

Politecnico <strong>di</strong> Cracovia<br />

Fondazione Romualdo Del Bianco<br />

Coor<strong>di</strong>namento scientifico: Emma Mandelli<br />

56<br />

30-31 ottobre 2007<br />

5° Convegno<br />

Identità dell’architettura italiana<br />

Aula Magna dell’Università <strong>di</strong> Firenze<br />

31 marzo - 5 aprile 2008<br />

Workshop internazionale sul <strong>di</strong>segno urbano<br />

Florence Architectural<br />

Kent State University<br />

Firenze<br />

coor<strong>di</strong>natori:<br />

Fabrizio F.V. Arrigoni Antonello Boschi<br />

17-19 aprile 2008<br />

Convegno internazionale<br />

La geometria tra <strong>di</strong>dattica e ricerca<br />

Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Firenze<br />

A cura <strong>di</strong>:<br />

Barbara Aterini Roberto Corazzi<br />

23 aprile 2008<br />

Ulisse Tramonti - Francesco Gurrieri -<br />

Gianni pettena - Marco Bini - Maria Graziano<br />

Parri - Fabio Fabbrizzi - Adriana Toti<br />

presentano<br />

L’architettura <strong>di</strong> Alessandro Gioli,<br />

Alinea E<strong>di</strong>trice<br />

Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Firenze<br />

5 maggio 2008<br />

Giornata <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

Tra<strong>di</strong>tional Built Enviriromenmet of<br />

Sau<strong>di</strong> Arabia<br />

Prof. Hisham Mortada<br />

College of environmental Design – King<br />

Abdul Aziz University Jeddah , Sau<strong>di</strong> Arabia<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione dell’Architettura<br />

A cura <strong>di</strong>: Giancarlo Catal<strong>di</strong><br />

7<br />

eventi


<strong><strong>di</strong>partimento</strong> <strong>di</strong> <strong>progettazione</strong> dell’architettura<br />

9-19 maggio 2008<br />

Mostra/Seminario<br />

Laboratori <strong>di</strong> Progettazione Facoltà<br />

<strong>di</strong> Architettura Italiane Laboratori<br />

08<br />

Archivio <strong>di</strong> Sato <strong>di</strong> Firenze<br />

coor<strong>di</strong>natore: Francesco Collotti<br />

19 maggio 2008<br />

Matteo Renzi Presidente della Provincia<br />

Eugenio Giani Assessore Comune <strong>di</strong> Firenze<br />

presentano<br />

Il Partenone a Firenze, Alinea E<strong>di</strong>trice<br />

Aula Minerva<br />

via Ricasoli - Firenze<br />

22 maggio 2008<br />

Antonio D’Auria - Maria Grazia Eccheli -<br />

Adolfo Natalini - Paolo Zermani<br />

presentano<br />

Fabrizio Rossi Pro<strong>di</strong> - architetture<br />

1996-2006, Alinea E<strong>di</strong>trice<br />

Archivio <strong>di</strong> Sato <strong>di</strong> Firenze<br />

12-24 maggio 2008<br />

Mostra/Workshop/Giornata <strong>di</strong> stu<strong>di</strong><br />

Aramo 2008 - ISUF<br />

26-30 giugno 2006<br />

Facoltà in piazza<br />

Comune <strong>di</strong> Firenze<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze -Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Progettazione dell’Architetttura<br />

A cura <strong>di</strong>: Marcello Scalzo<br />

10-14 settembre 2008<br />

Convegno internazionale<br />

Genesi dell’architettura - strumen-<br />

20 settembre - 5 ottobre 2008<br />

Mostra /Workshop<br />

Dentro le forme del vuoto<br />

coor<strong>di</strong>natori:<br />

Fabrizio F.V. Arrigoni Antonello Boschi<br />

2-3 ottobre 2008<br />

Convegno<br />

Architettura Disegno Industriale<br />

Tecnologia Società gestione servizi<br />

pubblici<br />

Museo Design Italiano - Calenzano<br />

coor<strong>di</strong>natore: Giovanni Pratesi<br />

3-13 ottobre 2008<br />

Mostra <strong>di</strong>dattica<br />

Lavori del Laboratorio <strong>di</strong> architettura<br />

IV specialistica<br />

SEVS Spazio espositivo Santa Ver<strong>di</strong>ana<br />

coor<strong>di</strong>natore: Flaviano M. Lorusso<br />

13-15 novembre 2008<br />

6° Convegno<br />

Identità dell’architettura italiana<br />

Aula Magna dell’Università <strong>di</strong> Firenze<br />

14-20 novembre 2008<br />

Mostra/Conferenza<br />

Architettura e Città.<br />

Cuba e i Caraibi<br />

Palazzo Buonamici - Prato<br />

Palazzo Me<strong>di</strong>ci Riccar<strong>di</strong> - Firenze<br />

coor<strong>di</strong>natore : Stefano Bertocci<br />

21-23 novembre 2008<br />

Conferenza Internazionale<br />

Artimino - ISUF 2008<br />

coor<strong>di</strong>natori: Giancarlo Catal<strong>di</strong>-<br />

Gianluigi Maffei - Alessandro Merlo<br />

21 novembre - 5 <strong>di</strong>cembre 2008<br />

Mostra<br />

Dentro le Forme del Vuoto<br />

Inside the Forms of the Void<br />

SEVS Spazio espositivo Santa Ver<strong>di</strong>ana<br />

coor<strong>di</strong>natori: Fabrizio F.V. Arrigoni -<br />

Antonello Boschi - Andrea Bulleri<br />

26 novembre 2008<br />

Tavola rotonda<br />

Città struttura o infrastrutture<br />

Biblioteca Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione<br />

dell’Architettura<br />

coor<strong>di</strong>natore: Antonella Cortesi<br />

1-5 <strong>di</strong>cembre 2008<br />

Seminario Internazionale<br />

Architectural Education and the Problems<br />

of Islamic Architectural Heritage<br />

Preservation<br />

Biblioteca Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione<br />

dell’Architettura<br />

Coor<strong>di</strong>natore: Emma Mandelli<br />

27 novembre - 20 <strong>di</strong>cembre 2008<br />

Mostra<br />

Lo spazio della luce nell’interno urbano.<br />

Mostra <strong>di</strong> architettura contemporanea<br />

tra verismo e astrattismo<br />

Gipsoteca Istituto Statale d’Arte - Porta<br />

Romana <strong>di</strong> Firenze<br />

Coor<strong>di</strong>natore: Lorenzino Cremonini<br />

20 <strong>di</strong>cembre 2008 - 15 febbraio 2009<br />

Mostra<br />

26° anniversario <strong>di</strong> Firenze Patrimonio<br />

Mon<strong>di</strong>ale dell’Unesco<br />

bel_vedere_firenze<br />

Palazzo Bastoni<br />

Coor<strong>di</strong>natore: Marco Bini<br />

57<br />

7<br />

eventi

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