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1) Distintivi con decorazione e Dame Patronesse<br />
2) Distintivi dorati: piccoli, medi e grandi<br />
3) Portachiavi smaltato<br />
4) Orologio<br />
5) Crest grande<br />
6 Labaretto<br />
7) Emblema Araldico<br />
8) Cartolina, cartoncino doppio e busta<br />
9) Fermacarte in onice<br />
10) Posacenere<br />
11) Attestato di Benemerenza<br />
12) Cravatta: disponibile in polyestere e seta<br />
13) Foulards in seta<br />
14) Mug<br />
15) Fermacarte peltro<br />
16) Copricapo a bustina<br />
17) Quadro con emblema araldico <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong><br />
Tutta l’oggettistica è in vendita presso le Federazioni che, in caso di carenza di materiale, possono richiederla alla Presidenza<br />
Nazionale <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong>. Le spese di spedizione saranno a carico <strong>del</strong>le Federazioni ed aggiunte al costo <strong>del</strong> materiale.
PERIODICO<br />
NAZIONALE<br />
DELL’ISTITUTO<br />
DEL NASTRO<br />
AZZURRO FRA<br />
COMBATTENTI<br />
DECORATI<br />
AL VALORE<br />
MILITARE<br />
ANNO LXXIII - N. 3 - MAG./GIU. 2012 - Bimestrale - Poste Ital. S.p.A. Sped. in abb. postale D.L. n. 353/2003 (Conv. in L. 27/2/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 MP-AT/C-CENTRO/RM
PERIODICO NAZIONALE DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO<br />
FRA COMBATTENTI DECORATI AL VALOR MILITARE<br />
In copertina<br />
“Addio al Comandante Zanardi”<br />
In questo numero:<br />
pag. 8<br />
Il Comandante Zanardi<br />
ci ha lasciati<br />
pag. 18<br />
Il nuovo Capo di Stato Maggiore<br />
<strong>del</strong>la M.M.<br />
COME COLLABORARE<br />
La collaborazione a “Il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>” è<br />
aperta a tutti ed è a titolo gratuito. I testi possono<br />
pervenire per posta elettronica oppure possono<br />
essere inviati alla redazione su supporto<br />
informatico (CD-Rom o DVD). Le immagini in<br />
formato elettronico devono essere “ad alta risoluzione”.<br />
Testi e foto, anche se non pubblicati,<br />
NON si restituiscono.<br />
SOMMARIO<br />
• Sommario Pag. 2<br />
• Editoriale: “” 3<br />
• La Presidenza Nazionale comunica “” 4<br />
• Lettere a “Il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>” “” 6<br />
• Il Comandante Zanardi ci ha lasciati “” 8<br />
• L’intervista “” 9<br />
• Io ho quel e ho donato “” 13<br />
• Alla prossima sfida! “” 14<br />
• Una vita come un romanzo “” 15<br />
• Viva il Comandante!“” 16<br />
• La sua Ferrara lo saluta “” 17<br />
• Progetto “Ideali e Valori” “” 17<br />
• Parliamone ancora “” 18<br />
• Il nuovo Capo di SMM “” 20<br />
• 28 marzo: festa <strong>del</strong>l’A.M. “” 21<br />
• Attacco alla base italiana “Ice” - Il fatto “” 22<br />
• Il commento “” 23<br />
• MOVM eccellenti: Vincenzo Capelli “” 24<br />
• Il 151° Rgt. Sassari rientra dall’Afghanistan “” 26<br />
• La traversata <strong>del</strong>la Brigata Sassari “” 27<br />
• Il perché <strong>del</strong>la nostra entrata in guerra “” 28<br />
• Dalla 2^ G.M. alla Costituzione “” 30<br />
• La battaglia di Pantelleria “” 34<br />
• Consigli Direttivi “” 35<br />
• Potenziamento giornale “” 35<br />
• Notizie in <strong>Azzurro</strong> “” 36<br />
• Azzurri che si fanno Onore “” 37<br />
• Cronache <strong>del</strong>le Federazioni “” 38<br />
• Recensioni “” 46<br />
• Azzurri nell’azzurro <strong>del</strong> cielo “” 47<br />
• Errata corrige “” 47<br />
• Oggettistica <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> “” 48<br />
“Il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>” ha iniziato le pubblicazioni a Roma il 26 marzo 1924 - (La pubblicazione fu sospesa per le<br />
vicende connesse al secondo conflitto mondiale e riprese nel 1951) - Bimestrale - Anno LXXIII - n.° 3 - Maggio-Giugno<br />
2012 - Poste Ital. S.p.A.: Sped. in abb. postale D.L. n. 353/2003 (Conv. in L. 27/2/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 - MP-AT/C-CENTRO/RM - Direz.<br />
e Amm.: Roma 00161 - p.zza Galeno, 1 - tel. 064402676 - fax 0644266814 - Sito internet: www.istitutonastroazzurro.org - Email:<br />
redaz.nastroazzurro@libero.it - Direttore Editoriale: Carlo Maria Magnani - Presidente Nazionale <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> - Direttore<br />
Responsabile: Antonio Daniele - Comitato di Redazione: Carlo Maria Magnani, Antonio Daniele, Francesco Maria Atanasio,<br />
Graziano Maron, Giuseppe Picca, Primo Verdirosi, Federico Vido - Segretaria di Redazione: Barbara Coiante - Autorizzazione<br />
<strong>del</strong> Tribunale Civile e Penale di Roma con decreto n.° 12568 <strong>del</strong> 1969 - Progetto Grafico e stampa: Arti Grafiche San<br />
Marcello s.r.l. - v.le Regina Margherita, 176 - 00198 Roma - Finito di stampare: Maggio 2012 - C.F. 80226830588 - Il <strong>Nastro</strong><br />
<strong>Azzurro</strong> viene inviato a tutti i soci <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> fra Combattenti Decorati al Valor Militare, ma è anche possibile,<br />
per chi non è socio <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>, riceverlo abbonandosi. Per abbonarsi i versamenti possono essere<br />
effettuati su C/C Postale n. 25938002 intestato a “<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>”, oppure su C/C Bancario CA SSA DI<br />
RISPARMIO DI FERRARA - Filiale di Roma - P.zza Madonna Loreto, 24 - c/c n. 0722122-3 - CIN IT “A” - ABI 06155 - CAB<br />
03200 - IBAN: IT69A0615503200000000002122<br />
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Associato alla Unione Stampa Periodica Italiana<br />
2 IL NASTRO AZZURRO
Il Comandante Giorgio<br />
Zanardi, Presidente<br />
Nazionale Onorario <strong>del</strong><br />
nostro <strong>Istituto</strong>, ci ha lasciato<br />
per sempre. È una grave perdita<br />
per il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> a<br />
cui mancherà un Decorato<br />
che dal 2003 ad oggi è stato<br />
un punto di riferimento fondamentale per tutti coloro che si<br />
riconoscono negli ideali di rispetto e amore per la Patria, onestà<br />
morale ed intellettuale, senso <strong>del</strong>l’onore.<br />
Fino al Congresso Nazionale di Caserta i nostri organi<br />
centrali avevano consumato le sedie<br />
<strong>del</strong>la presidenza in decine di inutili<br />
riunioni allo scopo di trovare una<br />
soluzione al futuro <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong>,<br />
minacciato dall’inesorabile legge <strong>del</strong>l’anagrafe.<br />
Esistono voluminosi carteggi<br />
in merito alle varie proposte<br />
che venivano avanzate dai partecipanti<br />
come la costituzione di una<br />
Fondazione o la trasformazione in<br />
<strong>Istituto</strong> di Studi Storici. Anni di<br />
discussioni che non avevano portato a nessun risultato concreto!<br />
A Caserta Giorgio Zanardi, quale Presidente <strong>del</strong><br />
Congresso, propose di valorizzare due categorie di Soci, gli<br />
Aderenti ed i Simpatizzanti, che fino ad allora erano impossibilitati<br />
a ricoprire cariche nazionali e provinciali. L’idea venne<br />
immediatamente approvata e quello fu il primo passo verso<br />
una nuova vita <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong>: un’iniezione di forze nuove, di idee<br />
e di iniziative che hanno contribuito,<br />
a restituire al <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> quel<br />
prestigio e quella visibilità che si<br />
erano affievolite.<br />
Giorgio Zanardi non si è però<br />
limitato a proporre alcune varianti<br />
allo Statuto, ha rivoluzionato la redazione<br />
<strong>del</strong> nostro periodico con il<br />
contributo fondamentale <strong>del</strong> generale<br />
Antonio Daniele, ha riaperto federazioni<br />
inattive da anni, ha ripristinato<br />
la giornata <strong>del</strong> Decorato riportando<br />
i nostri Labari a rendere omaggio<br />
al Milite Ignoto, ha soprattutto valorizzato<br />
l’importanza <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> presenziando<br />
attivamente alle più importanti cerimonie e manifestazioni<br />
nelle quali veniva esaltato il Valore <strong>del</strong> Soldato Italiano.<br />
Sono certo che se avesse assunto qualche anno prima la<br />
Presidenza Nazionale avrebbe certamente evitato un periodo<br />
buio all’<strong>Istituto</strong>. La sua onestà interiore lo aveva portato alla<br />
decisione di non ricandidarsi alla Presidenza Nazionale nel<br />
2009 nel timore che la sua età già avanzata non gli consentis-<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
EDITORIALE: GRAZIE COMANDANTE!<br />
A Caserta Giorgio Zanardi, quale<br />
Presidente <strong>del</strong> Congresso, propose di<br />
valorizzare due categorie di Soci, gli<br />
Aderenti ed i Simpatizzanti, che fino ad<br />
allora erano impossibilitati a ricoprire<br />
cariche nazionali e provinciali.<br />
Prima di lasciare il suo incarico ha voluto<br />
fare un grande regalo all’<strong>Istituto</strong>: la<br />
realizzazione di un archivio informatico dei<br />
Decorati al Valor Militare. Un grande lavoro<br />
di ricerca, effettuato presso gli archivi e gli<br />
Uffici Storici <strong>del</strong>le quattro Forze Armate e<br />
<strong>del</strong>la Guardia di Finanza, che si è tradotto<br />
nella raccolta di oltre 385.000 nominativi<br />
con le rispettive motivazioni <strong>del</strong>le<br />
Decorazioni loro concesse.<br />
se di operare con piena lucidità mentale, così come successe<br />
al suo predecessore che, rimasto ostinatamente al suo posto,<br />
non garantì una guida sicura e non consentì di assumere iniziative<br />
adeguate.<br />
Prima di lasciare il suo incarico ha voluto fare un grande<br />
regalo all’<strong>Istituto</strong>: la realizzazione di un Archivio Informatico<br />
dei Decorati al Valor Militare. Un grande lavoro di ricerca,<br />
effettuato presso gli archivi e gli Uffici Storici <strong>del</strong>le quattro<br />
Forze Armate e <strong>del</strong>la Guardia di Finanza, che si è tradotto<br />
nella raccolta di oltre 385.000 nominativi con le rispettive<br />
motivazioni <strong>del</strong>le Decorazioni loro concesse. Un’opera inedita,<br />
inviata a tutte le Federazioni ed Organi Istituzionali, che ha<br />
riscosso unanime consenso e successo.<br />
Il nostro Presidente Onorario<br />
aveva lasciato la Marina Militare dopo<br />
il referendum istituzionale <strong>del</strong> 1946<br />
per intraprendere una carriera nel<br />
campo assicurativo, che lo aveva portato<br />
a raggiungere posizioni di assoluto<br />
prestigio. Ma nella sua città,<br />
Ferrara, era sempre il Comandante,<br />
perché evidentemente la sua determinazione,<br />
il suo coraggio, il suo carisma, la sua preparazione<br />
evidenziati durante il periodo in cui era Ufficiale non sono mai<br />
venuti meno: le stellette, nel suo più completo significato,<br />
erano tatuate sulla sua pelle! Le toccanti parole pronunciate<br />
durante le ese<strong>qui</strong>e dai suoi figli hanno confermato questo mio<br />
convincimento.<br />
Le preoccupazioni per la salute <strong>del</strong>la sua amata moglie non<br />
lo hanno distolto dalle incombenze<br />
richieste dal ruolo ricoperto<br />
nell’<strong>Istituto</strong>. Ad una non più verde<br />
età viaggiava in orari assurdi pur di<br />
assicurare alla compagna di vita la sua<br />
presenza nei momenti più significativi<br />
<strong>del</strong>la giornata.<br />
Non posso infine dimenticare la<br />
sua amarezza quando qualche povero<br />
di spirito, per raggiungere miseri<br />
traguardi personali, non esitò a citarlo<br />
in giudizio quale responsabile legale<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong>. Chissà se in un raro<br />
momento di lucidità, ora proverà un<br />
po’ di vergogna o di rimorso. Ne<br />
dubito fortemente. Non sono sentimenti che albergano in<br />
certi individui.<br />
Grazie Giorgio per tutto quello che ci hai insegnato, per<br />
quanto hai fatto per il tuo <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>.<br />
UN SOLDATO UN ITALIANO<br />
Carlo Maria Magnani<br />
Un ringraziamento commosso dei figli<br />
Manfredi, Fabrizio e Nicoletta<br />
alla Presidenza Nazionale <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> ed a tutte le Federazioni Provinciali<br />
che hanno voluto rendere l’ultimo saluto al<br />
COMANDANTE GIORGIO ZANARDI<br />
inimitabile esempio di comunione degli ideali militari più nobili<br />
con quelli di convivenza civile<br />
3
LA PRESIDENZA NAZIONALE COMUNICA<br />
16 aprile: RIUNIONE DELLA G.E.C.<br />
1) - sono stati approntati il bilancio consuntivo 2011 e preventivo 2012;<br />
2) - si è deciso di richiedere preventivi per scegliere la soluzione alberghiera più favorevole per il<br />
Congresso Nazionale che verrà tenuto nella seconda decade di ottobre 2013. Le spese relative al viaggio<br />
ed al soggiorno dei <strong>del</strong>egati saranno a carico <strong>del</strong>la Federazioni di appartenenza;<br />
3) - sono stati nominati i Commissari Straordinari <strong>del</strong>la Federazione Provinciale di Prato, <strong>del</strong>la Sezione<br />
di Cefalù e <strong>del</strong>la Sezione di Venafro (Isernia)<br />
17 aprile: RIUNIONE REGIONALE COL PRESIDENTE NAZIONALE<br />
Il Presidente Nazionale ha riunito a Caserta i Presidenti ed i Commissari Straordinari <strong>del</strong>le Federazioni<br />
di Caserta, Napoli, Benevento e Potenza, il Direttore Responsabile <strong>del</strong> Periodico Nazionale e il<br />
Marciatore Michele Maddalena.<br />
Nel corso <strong>del</strong>la riunione ognuno ha esposto le attività svolte dalle proprie Federazioni e sono state prospettate<br />
possibili idee per migliorare la visibilità <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> quali distribuzione <strong>del</strong> periodico nelle scuole,<br />
consegna di un filmato inerente l’Inno Nazionale nel ritiro <strong>del</strong>la Nazionale di Calcio, realizzazione di<br />
una mostra itinerante nel 2015 in occasione <strong>del</strong> centenario <strong>del</strong>l’inizio <strong>del</strong>la 1^ guerra mondiale.<br />
Sono state inoltre definite le modalità <strong>del</strong>la Marcia <strong>del</strong>le 4 Giornate di Napoli, nel ricordo di Salvo<br />
d’Ac<strong>qui</strong>sto e di Vincenzo Giudice, che si terrà in Campania nel mese di settembre.<br />
4 IL NASTRO AZZURRO
IL NASTRO AZZURRO<br />
FESTA DELLA LIBERAZIONE 2012<br />
Il Presidente <strong>del</strong>la Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione<br />
<strong>del</strong>le celebrazioni per la ricorrenza <strong>del</strong>la Festa <strong>del</strong>la<br />
Liberazione, ha incontrato il 24 aprile al Quirinale le rappresentanze<br />
<strong>del</strong>le Associazioni Combattentistiche, d’Arma e<br />
Partigiane.<br />
Sono intervenuti il generale Mario Buscemi, Presidente <strong>del</strong><br />
Consiglio Nazionale Permanente <strong>del</strong>le Associazioni d'Arma, e il<br />
Cavaliere di Gran Croce Gerardo Agostini, Presidente <strong>del</strong>la<br />
Confederazione Italiana fra le Associazioni Combattentistiche e<br />
Partigiane.<br />
Hanno poi preso la parola il Ministro <strong>del</strong>la Difesa, Giampaolo<br />
Di Paola, e il Ministro <strong>del</strong>l'Interno, Annamaria Cancellieri.<br />
Il Capo <strong>del</strong>lo Stato ha <strong>qui</strong>ndi pronunciato un discorso e conferito<br />
le Medaglie d'oro al Merito Civile alla memoria di Natale<br />
Betelli, Claudio Sacchelli e Rinaldo Laudi.<br />
Erano presenti i familiari degli insigniti, rappresentanti <strong>del</strong><br />
Governo, <strong>del</strong> Parlamento, <strong>del</strong>le Forze Armate, <strong>del</strong>le Associazioni<br />
Combattentistiche e Partigiane, <strong>del</strong>le amministrazioni locali e<br />
autorità civili e militari.<br />
L’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> era rappresentato dal Vice<br />
Presidente Nazionale Cav. Stefano Mangiavacchi e dai Consiglieri<br />
<strong>del</strong>la Federazione di Arezzo Alberto Romanelli e Mario Rondoni.<br />
(foto a fianco).<br />
25 APRILE<br />
Il Presidente Nazionale ha partecipato<br />
alla cerimonia di commemorazione<br />
<strong>del</strong>la Liberazione, svoltasi il 25 aprile<br />
2012 a Ferrara, organizzata dal<br />
Comando <strong>del</strong>le Forze Aeree. Il<br />
Presidente Magnani, nel suo intervento,<br />
ha illustrato l’importante contributo<br />
<strong>del</strong>le Forze Armate italiane nella<br />
Guerra di Liberazione.<br />
ANNO CONTRIBUTO ORDINARIO DEL TESORO CONTRIBUTO STRAORDINARIO DIFESA<br />
2006 18.990 49.998<br />
2007 14.990 49.998<br />
2008 14.990 42.063<br />
2009 14.990 24.490<br />
2010 14.990 2.990<br />
2011 (*) 13.350 898<br />
(*) I contributi <strong>del</strong> 2011 sono stati aggiornati alle cifre effettivamente percepite.<br />
5
LETTERE A “IL NASTRO AZZURRO”<br />
Risponde il generale Carlo Maria Magnani, Presidente Nazionale <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> fra<br />
Combattenti Decorati al Valor Militare e Direttore Editoriale <strong>del</strong>la rivista “Il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>”.<br />
Caro Presidente Magnani,<br />
avevo appena letto la Tua obiettiva risposta al Signor Lodolini (n.° 1/2012 - pagg. 6 e 7), quando<br />
mi sono imbattuto nella lettera <strong>del</strong> Signor Gnecchi-Ruscone con il suo “perdurante dissenso sull’editoriale<br />
<strong>del</strong> numero magg./giug. 2011” dove avevi citato la proposta di legge per l’istituzione<br />
di un “Ordine <strong>del</strong> Tricolore” da conferire a chiunque avesse partecipato alla seconda guerra<br />
mondiale.<br />
Dopo la Tua pacata, chiara e documentata risposta, potrei anche starmene zitto ma vorrei solo precisare che le motivazioni<br />
<strong>del</strong>la predetta proposta di legge (che, con ogni probabilità, non vedrà mai la luce durante la vita terrena dei “famigerati<br />
repubblichini”) non si basavano né su un buonismo da amnistia, né su un “volemose bene”, né tantomeno sul fatto che “a 18<br />
anni si può pure fare una c…ata”, ma sul riconoscimento, piaccia o non piaccia, che la Repubblica Sociale Italiana era un regolare<br />
Stato con le sue strutture ed il suo Esercito (che, fra l’altro, ha vestito fino alla fine il glorioso grigioverde), che aveva dapprima<br />
contribuito ad evitare all’Italia la sorte <strong>del</strong>la Polonia (vedansi in proposito le dichiarazioni fatte all’epoca da Hitler) e,<br />
poi, a salvare gran parte <strong>del</strong> Paese, come è chiaramente emerso dai documenti recentemente sdoganati dall’Archivio di Stato<br />
(sarebbe comunque sufficiente ricordare che il Supremo Tribunale di Guerra di Milano, con sua sentenza <strong>del</strong> 1954, ha riconosciuto<br />
la R.S.I. come uno “Stato con le sue legittime Istituzioni” per cui i combattenti <strong>del</strong>l’Esercito repubblicano dovrebbero,<br />
di diritto, essere considerati Soldati al servizio <strong>del</strong>la Patria).<br />
Dopo l’8 settembre la maggior parte di coloro che aderirono, moltissimi anche volontariamente, all’Esercito <strong>del</strong>la R.S.I.,<br />
lo fecero in perfetta buona fede e con grande entusiasmo perché era davanti ai loro occhi il fatto che la Patria era divenuta<br />
sia dal nord e sia dal sud terra di con<strong>qui</strong>sta da parte di eserciti stranieri e che, pertanto, fosse necessario indirizzare ogni sforzo<br />
- anche se consapevoli fin dall’inizio <strong>del</strong> risultato finale senza speranza - al solo fine di difendere la loro terra, le loro famiglie<br />
e, cioè, la loro Patria anche dalla vendetta <strong>del</strong>l’alleato tradito. Qualora avessero salvato la pelle, il giorno dopo non ci sarebbe<br />
stato più posto per loro perché sarebbero divenuti un simbolo maledetto, i responsabili di tutto, i capri espiatori sui quali,<br />
alla fine, scaricare odi, vendette, rimorsi e cattivi ricordi: cosa che, evidentemente, dura ancora dopo 67 anni dalla fine <strong>del</strong>la<br />
guerra!<br />
Per quanto riguarda le tradizioni militari ed eroiche <strong>del</strong>la nostra famiglia al servizio <strong>del</strong>la Patria per oltre 110 anni, Tu le<br />
conosci ed evito pertanto di fare raffronti, fra l’altro, non necessari.<br />
Cordialmente.<br />
Giuseppe C.M. Cigliana<br />
Caro Cigliana,<br />
verrebbe facile risponderTi con un semplice: "hai ragione!" Condivido in pieno quanto dici e ciò è trasparso dal mio editoriale<br />
e dalla mia risposta alla lettera <strong>del</strong>l'amico Lodolini.<br />
Il punto <strong>del</strong>la questione, però, non è chi ha torto o ha ragione, o meglio, se è giusto o sbagliato ciò che è successo nel 1943-<br />
45 nel nord Italia; il nocciolo <strong>del</strong>la questione è se l'Italia di oggi ha raggiunto o no quel livello di maturità sufficiente per accettare<br />
la sua stessa storia.<br />
Tutti concordano sul fatto che il nazismo superò abbondantemente il fascismo quanto a ferocia e violenza, ma nessuno fa<br />
paragoni tra i sentimenti <strong>del</strong> popolo tedesco e quelli <strong>del</strong> popolo italiano in merito alla propria storia di quel periodo. Eppure<br />
sarebbe così istruttivo fare tali paragoni!<br />
La Germania di oggi è libera e democratica come lo è l'Italia; entrambe le nazioni hanno perso la seconda guerra mondiale,<br />
e ciò è stato un bene per il mondo intero perché entrambe le nazioni erano, all'epoca, portatrici di ideologie liberticide e antidemocratiche,<br />
sebbene con sfumature e proposizioni differenti che però non hanno evitato di apparentarle strettamente.<br />
Le profonde differenze tra Italia e Germania nascono dopo la guerra: l'Italia perde con disonore, con lo sfascio istituzionale<br />
<strong>del</strong>l'8 settembre, con la guerra civile tra nord e sud, col far<strong>del</strong>lo di un tradimento mai riscattato, con la bandiera <strong>del</strong>la Resistenza<br />
come lavacro che vorrebbe ripulire le nefandezze politiche di quel momento ... ma non ci riesce, con la cattiva coscienza collettiva<br />
nei confronti <strong>del</strong>la Repubblica Sociale Italiana, con l'altrettanto cattiva coscienza collettiva nei confronti di casa Savoia, e chi<br />
più ne ha più ne metta.<br />
La Germania combatte la sua guerra fino all'ultimo uomo, contendendo il terreno al nemico fino all'ultimo palmo. La grandiosa<br />
sconfitta si chiude con la "Battaglia di Berlino": una finale tenzone già predestinata, ma non per questo rifiutata.<br />
Risultato: il popolo tedesco è stato poi "geograficamente" diviso per quarant'anni, ma è rimasto sempre unito e già da subito<br />
guardò, come guarda tutt'ora, al resto <strong>del</strong> mondo a testa alta. Non importa che esso era governato da Hitler e che aveva<br />
attaccato mezza Europa per esportare, sulla punta dei propri cannoni, un'ideologia totalitaria, razzista e liberticida. Oggi la<br />
Germania è democratica e si propone nel mondo senza alcun senso di colpa, come una <strong>del</strong>le nazioni leader.<br />
Il popolo italiano si è "geograficamente" diviso per meno di due anni, e da allora è rimasto diviso. Ciò non può essere spiegato<br />
con un approccio manicheo <strong>del</strong> tipo "buoni e cattivi", a meno che non si voglia perpetuare lo stereotipo <strong>del</strong> milanese tutto<br />
lavoro e aridità e <strong>del</strong> napoletano tutto mandolino e famiglia. Occorre accettarsi una volta per tutte per quello che siamo: a nessuno<br />
piace perdere, ma a noi italiani dispiace proprio! Sicché, finché le forze <strong>del</strong>l'Asse erano vittoriose, anche se con grande sacrificio,<br />
abbiamo scritto pagine di storia gloriosa; quando la situazione si è rovesciata ed è cominciata la ritirata inesorabile ed irrefrenabile<br />
e si è compreso che la guerra era perduta, la società non ha tenuto più: la spaccatura tra i fe<strong>del</strong>i al cammino intrapreso<br />
e chi voleva invece "cambiare gioco" saltando sul carro <strong>del</strong> vincitore si è aperta drammaticamente.<br />
Dico queste cose per dare una interpretazione personale <strong>del</strong>l'aborto che è scaturito da una decisione politica intelligente,<br />
ma portata a compimento con una strategia totalmente deficitaria. La politica intelligente è stata quella di Vittorio Emanuele III<br />
che ha approfittato <strong>del</strong> pronunciamento <strong>del</strong> Gran Consiglio fascista <strong>del</strong> 25 luglio 1943 per estromettere Mussolini dal governo<br />
e poter aprire le trattative di resa con gli alleati: la guerra era perduta, era inutile continuare a combattere.<br />
Ma io aggiungo: la seconda guerra mondiale è stata una guerra "ideologica" tra il totalitarismo nazifascista e le democrazie (a<br />
6 IL NASTRO AZZURRO
cui l'Unione Sovietica comunista si alleò per calcolo e circostanze favorevoli, salvo poi intraprendere quarant'anni di guerra fredda<br />
dopo ... ma questa è un'altra storia). La guerra ideologica, per quanto riguardava l'Italia, veniva a terminare con la fine <strong>del</strong> governo<br />
di Mussolini.<br />
Concluse le trattative con l'armistizio <strong>del</strong>l'8 settembre ... lo sfascio! Nessuna strategia, nessun piano per mantenere il controllo<br />
politico <strong>del</strong>la situazione e <strong>del</strong> territorio, addirittura Badoglio, capo <strong>del</strong> governo, si reca in Piemonte proprio nei giorni cruciali<br />
di inizio settembre e, al suo ritorno a Roma, rifiuta di ricevere Castellano, suo plenipotenziario <strong>del</strong>egato alla firma <strong>del</strong> trattato<br />
con gli alleati, avvenuta il 3 settembre!<br />
Io gli avrei dato priorità su tutto e su tutti ... ma non sono e non sarò mai capo <strong>del</strong> governo.<br />
L'unica azione posta in essere dopo l'8 settembre è il precipitoso spostamento di Re, corte e governo a Brindisi: due giorni<br />
di distacco <strong>del</strong>le comunicazioni tra vertice e base sufficienti per consentire ai tedeschi (presenti in forze in Italia per aiutarci: eravamo<br />
alleati!) di prendere il controllo <strong>del</strong>la situazione nonostante fossero ampiamente minoritari e "giocassero fuori casa".<br />
Questo è il far<strong>del</strong>lo di cui la coscienza degli italiani non riesce a liberarsi. Questa è la colpa che gli italiani vogliono scaricare<br />
su chi, per mille ragioni condivisibili e non condivisibili, decise in quel momento di aderire ad uno stato che nacque già perdente,<br />
ma secondo chi vi aderì, avrebbe perso con onore.<br />
Secondo me, se mai verrà istituito, l'Ordine <strong>del</strong> Tricolore lo sarà solo "alla memoria". Infatti, dovremo attendere che tutti<br />
coloro i quali hanno combattuto, non importa come e dove, nella seconda guerra mondiale non saranno più tra noi, per poter<br />
osservare quei fatti e quel periodo in prospettiva storica e non, come ancora adesso accade, secondo personali convincimenti e<br />
scelte di campo che, a distanza di quasi settant’anni, pesano ancora.<br />
Con viva cordialità.<br />
Caro Direttore<br />
Nel ringraziare per la cortese attenzione dimostrata verso la mia modesta persona, da parte <strong>del</strong> Segretario Generale e <strong>del</strong>la<br />
gentile signorina Chiara, nel sentire come sono stato durante il passato recente maltempo che ha colpito la mia città di Chieti,<br />
come pure l'intera Regione Abruzzo, mi sono veramente tanto commosso e ho ringraziato il sommo Dio, che ancora nel tormentoso<br />
momento storico che stiamo attraversando particolarmente noi, resti di quelli che furono veri, autentici figli <strong>del</strong>la nostra<br />
amata Patria.<br />
Trovare <strong>del</strong>le persone sensibili come il Direttore e tutto il personale <strong>del</strong>la Presidenza Nazionale <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong><br />
<strong>Azzurro</strong>, non sembrava possibile nel periodo in cui non imperano più i valori racchiusi nel trinomio di Mazziniana memoria: "Dio,<br />
Patria e Famiglia".<br />
Grazie cari, avete riacceso in voi un sentimento che credevo che fosse solo un mio personale spirituale patrimonio.<br />
Unisco un mio ricordo grafico a questa memoria con la certezza che verrà pubblicato sul nostro giornale.<br />
Grazie, con un paterno abbraccio a tutti.<br />
Biagio Rossi<br />
Carissimo comm. Biagio Rossi,<br />
l'attenzione che la gente <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> Ti rivolge non è solo cortesia, ma è dettata dalla riconoscenza che tutti noi abbiamo<br />
nei Tuoi confronti per il grande contributo personale che hai dato alla Patria nella seconda guerra mondiale.<br />
Il Tuo sacrificio, come quello di tanti altri che, all'epoca costituivano quella "meglio gioventù" spinta nell'impari lotta da una<br />
politica cieca e dissennata, alla ricerca <strong>del</strong>la ripetizione di un improbabile destino di dominio "romano" sul Mediterraneo e<br />
sull'Europa, deve essere ricordato sempre.<br />
Fai bene a inviare questi tuoi ricordi puri e semplici, che pubblichiamo volentieri e che hanno il significato <strong>del</strong>l'ideale e <strong>del</strong>l'attaccamento<br />
alla Patria.<br />
Dare tutto se stesso, offrirsi con generosità alla lotta, accettarne i patimenti e le conseguenze con amorevole serenità, lottare<br />
ancora per recuperare ... Questo è l'esempio che hai dato e che tutt'ora dai a tutti noi.<br />
Ti vogliamo tutti bene.<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
7
IL COMANDANTE ZANARDI CI HA LASCIATI<br />
Il comandante<br />
Giorgio Zanardi<br />
All'una di pomeriggio di venerdì 27 aprile 2012 il Presidente Onorario<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>, Comandante Giorgio Zanardi, ha lasciato<br />
l'avventura terrena ed ha raggiunto la sua amata consorte Zika, che lo aveva<br />
preceduto in cielo solo lo scorso novembre.<br />
Giorgio Zanardi lascia un vuoto incolmabile in tutti noi <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>.<br />
Verosimilmente l'ultimo Presidente ad essere stato Decorato al Valor Militare nel<br />
corso <strong>del</strong>la seconda guerra mondiale, è stato anche il Presidente che ha ridato<br />
slancio all'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> spingendo più di ogni altro affinché le<br />
Federazioni Provinciali, i Gruppi e le Sezioni traducessero in pratica la possibilità,<br />
nata al Congresso <strong>del</strong> 2006 a Caserta, di ac<strong>qui</strong>sire i nuovi Soci Simpatizzanti.<br />
Si tratta di una nuova categoria di Socio, nata sulla consapevolezza che le<br />
Decorazioni al Valor Militare si ottengono numerose solo durante i grandi conflitti.<br />
Infatti, nei quasi settant'anni successivi alla seconda guerra mondiale sono state<br />
concesse meno Decorazioni di quelle che venivano concesse in un solo mese di<br />
guerra. E la maggior parte, sono state assegnate "alla memoria".<br />
In questa maniera, tanto per citare proprio una frase spesso usata dal compianto<br />
Giorgio Zanardi, "... complice la dura legge <strong>del</strong>l'anagrafe ...", l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong><br />
<strong>Azzurro</strong> si sarebbe estinto in pochi anni per anemia progressiva di soci. Proprio<br />
lui, titolare di una Medaglia d'Argento al Valor Militare assegnatagli per una temeraria<br />
azione di estrema importanza politica e strategica, ha intuito che l'<strong>Istituto</strong><br />
sarebbe sopravvissuto, continuando a testimoniare l'importanza degli Ideali e dei<br />
Valori che incarna, solo se si fosse aperto davvero, facendoli accedere massicciamente<br />
ai propri ranghi, ai "Soci Simpatizzanti” cioè a coloro che sono ammessi al<br />
<strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> anche se non sono Decorati al Valor Militare, né hanno un<br />
Decorato al Valor Militare nell’albero genealogico, ma ne condividono gli Ideali e i Valori di riferimento: Amor di Patria,<br />
senso <strong>del</strong>l’Onore Militare, capacità di anteporre il bene comune al bene personale, ecc …<br />
Per meglio ricordarlo, abbiamo preferito non parlare esclusivamente noi di Giorgio Zanardi, ma lasciare che lui ci parlasse<br />
ancora attraverso la bella intervista che egli concesse al questa rivista poco tempo prima <strong>del</strong> Congresso Nazionale<br />
di Bologna. Quando venne intervistato, il Comandante aveva già resa nota l'intenzione di non ricandidarsi ancora alla presidenza.<br />
Chiunque lo avesse conosciuto non poteva non rammaricarsi di questa sua decisione, che però egli aveva preso<br />
con la lucida consapevolezza che la sua età ben difficilmente gli avrebbe permesso di svolgere bene un secondo mandato.<br />
L'intervista si svolse nella sua casa di Ferrara, città dove egli è stato un autentico personaggio, amato dalla gente e stimato<br />
dalle autorità locali al punto che, il 22 dicembre 2008, era stato insignito di una onorificenza cittadina: un targa ricordo<br />
con la quale la città di Ferrara lo ringraziava per il lustro che egli, col suo integerrimo comportamento, aveva donato<br />
alla città stessa. Inoltre, poco dopo, la città di Comacchio lo aveva insignito <strong>del</strong>l’onorificenza <strong>del</strong> “Fiocinino d’Oro” come<br />
“grande amico dei marinai <strong>del</strong>la località”. Si tratta di un riconoscimento di altissimo valore che Comacchio aveva dato<br />
anche a SS. Giovanni Paolo II quando vi effettuò la sua visita pastorale.<br />
In queste pagine troviamo anche una breve biografia di Giorgio Zanardi, alcune testimonianze di chi lo ha "visto da vicino"<br />
e ovviamente la motivazione <strong>del</strong>la sua Decorazione al Valor Militare.<br />
Ciò che non possiamo trovare sulla carta, ma che i nostri cuori esprimono all'unisono, è il dolore per una perdita così<br />
importante, resa ineluttabile dall'età <strong>del</strong> Comandante, ma comunque difficile da accettare per tutti noi. Tale dolore è trasparso<br />
in maniera ine<strong>qui</strong>vocabile durante l’estremo corale saluto che la famiglia, la città di Ferrara, il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong><br />
(Presenti il Presidente Nazionale Magnani, il Vice Presidente Nazionale Vicario Cassano, i Consiglieri Nazionali Mascellani<br />
e Bulgarelli, il Gen. Daniele Direttore <strong>del</strong> periodico sociale, la Signora Coiante <strong>del</strong>la Presidenza, i Presidenti Provinciali di<br />
Rovigo, Bergamo, Ravenna, i Labari di Bologna, Roma, Bergamo, Rovigo e Ferrara.), l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia,<br />
le Associazioni Combattentistiche e d’Arma, gli uomini <strong>del</strong>le Istituzioni e l’Italia intera, hanno tributato a Giorgio Zanardi<br />
la mattina di lunedì 30 aprile nella bella chiesa di Santo Spirito in Ferrara.<br />
Il Gen. Magnani ha ricordato, nell'occasione, le vicende che hanno determinato la Decorazione <strong>del</strong> Comandante<br />
Zanardi con la Medaglia d’Argento al Valor Militare ed ha ripercorso l’impegno e l’affetto evidenziati nei confronti<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong>, concretizzati nel dono <strong>del</strong>l’Archivio storico informatico dei Decorati al Valor Militare.<br />
L’Archivio, unico nel suo genere, oltre ad essere già riferimento nazionale in materia, consentirà la realizzazione di una<br />
pubblicazione edita dalla Camera dei Deputati contenente la raccolta <strong>del</strong>le motivazioni di tutti i Deputati Decorati al Valor<br />
Militare.<br />
Il cordoglio per la scomparsa <strong>del</strong> Comandante è stato immenso: centinaia i messaggi pervenuti alla famiglia. Ne riportiamo<br />
il testo di uno solo che, per sua stessa sostanza è emblematico <strong>del</strong> Valore <strong>del</strong>lo scomparso:<br />
APPRESA TRISTE NOTIZIA SCOMPARSA COMANDANTE GIORGIO ZANARDI, PLURIDECORA-<br />
TO AL VALOR MILITARE, PRESIDENTE EMERITO ISTITUTO NASTRO AZZURRO, MEMORE SUOI<br />
MERITI ACQUISITI SUL CAMPO, FEDELE AL GIURAMENTO PRESTATO, DESIDERO FAR PERVENIRE<br />
A TUTTI LORO IL MIO PIU' SENTITO CORDOGLIO.<br />
AMEDEO DI SAVOIA DUCA D'AOSTA<br />
8 IL NASTRO AZZURRO
Comandante Zanardi, cosa è significato essere in<br />
Marina per Lei?<br />
Sicuramente un senso di appartenenza. Sentirsi parte di<br />
una grande famiglia, ma anche di un gruppo privilegiato di<br />
uomini pronti a battersi per la Patria, uniti, indipendentemente<br />
dalla nazionalità, dal rispetto <strong>del</strong>la stessa “legge <strong>del</strong><br />
mare” essenzialmente fatta di solidarietà umana e forza<br />
messa a disposizione <strong>del</strong>l’umanità.<br />
La mia entrata in Accademia Navale nel 1931, non fu<br />
trionfale: dovetti vincere la resistenza di mio padre, contrario<br />
al mondo militare, salvo poi, quando il duro impatto con<br />
la disciplina militare mi stava spingendo a lasciare la carriera<br />
appena intrapresa, apprendere da lui la più bella lezione<br />
di vita. “Cominciare con una sconfitta non è da uomo” mi disse.<br />
Così trovai la forza di resistere e coronai il mio sogno di<br />
diventare ufficiale di marina.<br />
Quanto ha appena detto la ha aiutato nella difficile<br />
esperienza <strong>del</strong>la guerra?<br />
Penso di si. Fin da quando sono diventato ufficiale di<br />
Marina. Come tutti i giovani, ero ambizioso e speravo di<br />
poter compiere un’azione patriottica che mi permettesse di<br />
essere decorato al Valor Militare. Durante la battaglia di<br />
Capo Matapan (29 marzo 1941), la mia nave, il Vittorio<br />
Veneto, venne colpita da un siluro lanciato da un aerosilurante<br />
inglese. Ero il Direttore <strong>del</strong> Tiro <strong>del</strong> medio calibro di<br />
sinistra e riuscii ad abbattere l’aerosilurante inglese che<br />
aveva sganciato un siluro contro la mia nave. Il siluro colpì<br />
comunque l’incrociatore danneggiandolo gravemente, <strong>qui</strong>ndi<br />
mi opposi alla proposta di conferirmi una Decorazione al<br />
Valor Militare perché il danno subito dalla mia nave supera-<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
L’INTERVISTA<br />
Il momento <strong>del</strong> passaggio tra il Presidente uscente<br />
Zanardi e il subentrante Magnani al congresso di Bologna<br />
va di gran lunga quello da me inferto al nemico per l’abbattimento<br />
<strong>del</strong>l’aerosilurante.<br />
Durante il periodo di riparazioni <strong>del</strong>la nave in cantiere,<br />
fui imbarcato sul Dubrovnik. Al mio primo approccio col<br />
caccia Dubrovnik ebbi l’Encomio Solenne. Infatti, a seguito<br />
di un attentato dei partigiani iugoslavi, si era sparsa la voce<br />
che anche quella nave fosse stata sabotata e che, appena<br />
inserita la “forza motrice”, sarebbe saltata in aria. Mi offrii<br />
volontario per effettuare l’operazione da solo. Una volta a<br />
bordo, inserii la “forza motrice” e constatai che non accadeva<br />
niente se non che, ridata vita all’impianto elettrico, la nave<br />
era di nuovo utilizzabile.<br />
Poi con la Duilio partecipai alla seconda battaglia <strong>del</strong>la<br />
Sirte. Sporadicamente tornai a prestare servizio sul Veneto,<br />
ma per tutto il 1942 fui imbarcato sul Caccia Torpediniere<br />
Maestrale, prevalentemente impiegato come scorta ai convogli<br />
che dovevano rifornire la “quarta sponda”. Quelle missioni<br />
si svolgevano lungo le cosiddette “rotte <strong>del</strong>la morte”<br />
e infatti, a fine 1942, l’unico caccia <strong>del</strong>la mia Squadriglia rimasto<br />
era proprio il Maestrale; le altre unità erano tutte andate<br />
perdute o gravemente danneggiate con morti e feriti tra<br />
gli e<strong>qui</strong>paggi. Durante una mia breve licenza natalizia anche<br />
il Maestrale saltò in aria sulle mine a largo di Biserta. Il mio<br />
nuovo imbarco fu una nave ex francese presa dall’Italia<br />
come preda bellica: il caccia Tigre, poi battezzata FR/23. Il<br />
vascello dovette essere portato da Tolone a Taranto per<br />
alcune riparazioni. Lasciata la nave a Taranto ai primi di settembre<br />
<strong>del</strong> 1943, fui assegnato al Caccia Torpediniere<br />
Corsaro, in fase di riarmo nel porto di Livorno, e lì mi sorprese<br />
l’armistizio.<br />
E poi?<br />
9
Il Comandante Zanardi al Congresso di Bologna insieme al dottor commendator Antonio Valeri,<br />
Presidente <strong>del</strong>la Federazione di Roma. Roma. Anche a lui, scomparso il 20 aprile, solo pochi giorni<br />
prima di Zanardi, va il nostro commosso saluto.<br />
E poi venne la parte più dolorosa e difficile. Il proclama<br />
di Badoglio per la maggioranza dei militari italiani assunse il<br />
significato e<strong>qui</strong>voco che la guerra fosse di fatto terminata.<br />
Non era vero, ma quando ci si rese conto di ciò, ormai le<br />
nostre Forze Armate, rimaste senza ordini precisi in un<br />
momento cruciale, erano allo sbando. Solo la fe<strong>del</strong>tà al giuramento<br />
prestato nei confronti <strong>del</strong>la Corona fece in modo<br />
che la maggioranza dei nostri militari si ricompattassero al<br />
sud. Ripeto, fu un’azione compiuta da una moltitudine di singoli,<br />
lasciati soli di fronte alla propria coscienza. Per quanto<br />
mi riguarda, il mio riferimento era appunto il giuramento<br />
prestato al Re.<br />
I tedeschi reagirono subito con determinazione: fui fatto<br />
oggetto di violenza fisica e arrestato sulla banchina alla quale<br />
era ormeggiato il Corsaro ancora disarmato. All’alba <strong>del</strong><br />
giorno 9 ero agli arresti alla Fortezza Vecchia di Livorno<br />
guardata all’esterno dai tedeschi e all’interno dagli italiani.<br />
Nel pomeriggio sono evaso calandomi con una fune fino alla<br />
superficie <strong>del</strong>l’acqua che circonda la fortezza e allontanandomi<br />
con una barchetta.<br />
Il comportamento dei tedeschi mi ha convinto ad agire<br />
senza attendere più quegli ordini che, comunque, non sarebbero<br />
arrivati e, come disse Badoglio, a reagire militarmente<br />
di fronte ad azioni da qualunque parte venissero “prima<br />
attaccando dove potevo i tedeschi e contrastando quei colleghi e<br />
quei borghesi che si lasciavano incantare dalla storia <strong>del</strong>l’onore<br />
verso i tedeschi poi cercando di coinvolgere nella mia direzione<br />
quelli che, incerti, non facevano nulla”.<br />
Resi pan per focaccia arrestando alcuni militari tedeschi,<br />
ma li consegnai a chi li rimise in libertà quasi subito. Per circa<br />
sei mesi cercai di svolgere comunque un’azione consona alla<br />
situazione, alla preparazione militare ed ai sentimenti di<br />
fe<strong>del</strong>tà al giuramento prestato al Re, cercando di coordinarmi<br />
con tanti altri che intendevano porsi come me contro i<br />
tedeschi.<br />
Mi convinsi presto che tali azioni potevano provocare<br />
azioni di rappresaglia contro italiani innocenti, <strong>qui</strong>ndi ritenni<br />
che l’unica cosa fattibile fosse passare le linee per contattare<br />
le autorità <strong>del</strong> sud. Proprio in quel periodo venni aggredito<br />
da un gruppo di fascisti che mi ridussero in gravi condizioni<br />
fisiche per cui fui ricoverato, con una commozione<br />
cerebrale, per oltre un mese all’ospedale di Ferrara. Alla<br />
fine di agosto 1944, ancora in convalescenza, finalmente riuscii<br />
a passare le linee e raggiunsi Roma, liberata solo due<br />
mesi prima.<br />
Per il tramite <strong>del</strong> generale Morigi, comandante <strong>del</strong>la<br />
Nembo, potei fornire alla Marina tutte le informazioni militari,<br />
politiche e sul morale <strong>del</strong> personale che avevo relative<br />
al nord. Ebbi anche un collo<strong>qui</strong>o col Principe Umberto di<br />
Savoia al quale, tengo a precisare su sua richiesta, spiegai che<br />
la Monarchia doveva riscattare l’abbandono <strong>del</strong>l’8 settembre<br />
e soprattutto l’ambiguità <strong>del</strong> proclama Badoglio, che<br />
aveva provocato lo sfacelo italiano e la violenta reazione<br />
tedesca. Lui mi rispose che ne era consapevole, ma i suoi<br />
tentativi di essere autorizzato a combattere in prima linea<br />
al comando <strong>del</strong> CLN erano regolarmente frustrati dagli<br />
inglesi.<br />
Malgrado io abbia svolto i tre precedenti anni di guerra<br />
10 IL NASTRO AZZURRO
sempre imbarcato, la Medaglia d’Argento al Valor Militare è<br />
arrivata solo dopo l’8 settembre, quando non combattevo<br />
più sul mare ma a terra.<br />
Il SIS <strong>del</strong>la Marina, nell’intento di saggiare le possibilità di<br />
collaborazione <strong>del</strong>la Marina di Salò al fine di limitare i sabotaggi<br />
da parte dei tedeschi prima <strong>del</strong> crollo <strong>del</strong> fronte e di<br />
evitare l’invasione russa <strong>del</strong>la zona di Trieste, decise una<br />
nuova missione per me. Poiché gli alleati non volevano iniziative<br />
da parte nostra, non ne furono messi a conoscenza.<br />
Mi sarei dovuto recare di nuovo al nord per contattare a<br />
tale scopo chi avessi ritenuto opportuno tra i comandanti<br />
<strong>del</strong>la Marina Repubblicana.<br />
Grazie ad appoggi che avevo presso la repubblica di San<br />
Marino, ebbi una buona copertura con cui potei raggiungere<br />
Milano e da lì Vicenza dove incontrai l’Ammiraglio<br />
Sparzani, che era stato mio Comandante sul Vittorio Veneto<br />
e che era divenuto nel frattempo Capo di Stato Maggiore<br />
<strong>del</strong>la Marina <strong>del</strong> nord. Incontrai anche il Comandante Junio<br />
Valerio Borghese, che non conoscevo. A parte i rischi corsi,<br />
i messaggi che portai all’ammiraglio Sparzani e al comandante<br />
Borghese furono creduti.<br />
Il rientro fu più difficile. Venni catturato dai tedeschi due<br />
volte e riuscii a sottrarmi alla prigionia in entrambi i casi in<br />
modo rocambolesco. Raggiunsi le linee amiche via mare con<br />
un semplice pattino preso a Cesenatico. Giunto a Rimini, in<br />
territorio controllato dalle forze amiche, venni in contatto<br />
con gli inglesi <strong>del</strong>la 5^ Armata. Dopo cinque giorni, fui portato<br />
a Roma sotto scorta e trattenuto in una vera e propria<br />
prigionia a Cinecittà per un mese, tempo impiegato dagli<br />
alleati per chiarire con le autorità italiane la mia missione.<br />
Quando è stata proclamata la Repubblica, liberato dal<br />
giuramento prestato al Re, ho dato le dimissioni dalla<br />
Marina e mi sono dedicato alla vita civile e mi sono iscritto<br />
quasi subito all’Associazione Nazionale Marinai d’Italia.<br />
Quando è entrato ufficialmente a far parte<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>?<br />
Appena dopo la proclamazione <strong>del</strong>la Repubblica.<br />
Ero stato decorato al Valor Militare, non avevo più alcuna<br />
ambizione per azioni belliche, e mia moglie mi ricordò<br />
che quando ci sposammo lei condivideva con me il sogno di<br />
“girare il mondo”; adesso il suo sogno erano “i suoi armadi”,<br />
cioè voleva un po’ di stabilità… e la volevo anch’io.<br />
Venimmo a vivere a Ferrara e entrai nella Federazione<br />
Provinciale <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> <strong>del</strong>la città.<br />
Al Congresso Nazionale tenutosi a Modena nel 1991<br />
sono stato eletto Consigliere Nazionale, poi ho avuto altri<br />
incarichi. Molto importante per me è stato il Congresso <strong>del</strong><br />
1997, svoltosi a Ferrara, la mia città.<br />
Al Congresso di Torino (2005) sono stato nominato<br />
Presidente <strong>del</strong> Congresso, incarico prestigioso che generalmente<br />
apre la strada ad incarichi di rilevanza nazionale, e<br />
infatti, dato l’impegno che ho profuso nell’espletarlo, sono<br />
stato eletto Vicepresidente Nazionale.<br />
E poi, al successivo Congresso di Brescia, è stato<br />
eletto Presidente Nazionale. Come ha vissuto tale<br />
nomina?<br />
Eh… con grande soddisfazione, soprattutto perché<br />
sono stato eletto all’unanimità, ma con un pizzico di ansia<br />
per le tante responsabilità che mi trovavo a dover gestire.<br />
Ecco. Parliamo ora di questo periodo vissuto da<br />
Presidente Nazionale. Quali sono stati gli obiettivi,<br />
quali i risultati, quale l’impegno?<br />
Il primo obiettivo è stato quello di aprire la via affinché<br />
il Gruppo <strong>del</strong>le Medaglie d’Oro si unificasse con gli altri<br />
gruppi di Decorati che fanno parte <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong><br />
<strong>Azzurro</strong>. Non ho mai compreso la necessità per cui doves-<br />
Il Comandante Zanardi insieme al Presidente <strong>del</strong>la<br />
Federazione di Trieste dott. Giuseppe Vuxani e al direttore<br />
de “Il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>” gen. Antonio Daniele<br />
11
sero esistere dei Gruppi separati o che si costituissero in<br />
ambito associativo <strong>del</strong>le “graduatorie <strong>del</strong> Valore”. Anche<br />
perché è noto che la concessione di una Decorazione al<br />
Valor Militare non tiene conto solo <strong>del</strong> fatto d’arme in sé,<br />
ma viene data anche, e giustamente, in base alla responsabilità<br />
militare <strong>del</strong> destinatario, responsabilità generalmente<br />
tanto più grande quanto più elevato è il suo grado militare.<br />
Ragione in più per non rigraduare, anche a livello di associazione,<br />
il Valor Militare e comprenderlo, semmai, totalmente<br />
nell’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>, appunto, fra Combattenti<br />
Decorati al Valor Militare senza alcuna distinzione; le distinzioni<br />
sono già state fatte al momento <strong>del</strong>la Decorazione.<br />
Non ritengo necessario né utile continuare a farle, disperdendo<br />
un patrimonio essenziale per la Nazione in più rivoli<br />
che non riusciranno più, tra breve, a far sentire, non dico<br />
la propria voce, ma neppure l’afflato <strong>del</strong>la propria esistenza.<br />
Quando ho iniziato il mio mandato, ho avuto modo di<br />
notare che gli iscritti, e anche altre persone che conoscono<br />
e stimano l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>, hanno sovente<br />
espresso richieste tese a conoscere o approfondire la conoscenza<br />
di persone Decorate, <strong>del</strong>le motivazioni in base alle<br />
quali hanno avuto la Decorazione, dei fatti d’Arme a cui si<br />
riferiscono le Decorazioni, eccetera. Tutte queste richieste<br />
pervenivano e pervengono tutt’ora alla Presidenza<br />
Nazionale, da tutti considerata depositaria <strong>del</strong>le notizie ufficiali<br />
in merito. Ebbene, non è così: la stessa Presidenza<br />
Nazionale <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> deve girare la<br />
richiesta di informazioni alla Presidenza <strong>del</strong>la Federazione di<br />
Torino che ha accesso, solo un giorno alla settimana ed in<br />
orario notevolmente ristretto, al cosiddetto “Archivio<br />
Sabaudo”. Ritengo che, indipendentemente dalle ragioni<br />
storiche per le quali l’Archivio Sabaudo sia rimasto a Torino,<br />
oggi l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> ha la Presidenza<br />
Nazionale a Roma e da Roma deve poter dare tutte le<br />
informazioni di competenza, con tempestività e precisione,<br />
a chiunque ne faccia richiesta, senza dover essa stessa sottostare<br />
a limiti di carattere temporale e localistico che<br />
generano solo ritardi di cui, agli occhi dei richiedenti, appare<br />
comunque responsabile. Questo è il secondo obiettivo<br />
che mi sono posto ed è in corso di soluzione.<br />
Infine, un obiettivo che ritengo di assoluta priorità è<br />
stato quello di allargare la base sociale. La dura legge <strong>del</strong>l’anagrafe<br />
porterà inevitabilmente, entro pochi anni, alla scomparsa<br />
<strong>del</strong>la maggior parte dei Decorati al Valor Militare.<br />
Anche se i figli dei Decorati saranno sempre ammessi come<br />
soci aderenti, non si può pretendere che la totalità di questi<br />
intendano far parte <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong>. La decisione di ammettere<br />
anche la nuova categoria dei soci simpatizzanti ha prodotto<br />
un primo effetto positivo, inserendo nell’<strong>Istituto</strong><br />
nuova linfa portata da chi condivide convintamene gli ideali<br />
di Amor di Patria e Valor Militare, anche se, per la fortunata<br />
circostanza che dal 1945 l’Europa non conosce più guerre,<br />
non ha avuto modo di verificare la messa in pratica di tali<br />
ideali. Si tratta però di una categoria di soci che non hanno<br />
ancora tutte le prerogative dei soci aderenti. Occorre superare<br />
anche quest’ultimo ostacolo affinché l’<strong>Istituto</strong> possa<br />
assicurarsi definitivamente il futuro a similitudine di quanto<br />
hanno fatto altre grandi associazioni combattentistiche e<br />
particolarmente l’Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra,<br />
che ha dato vita a una Fondazione, nonché l’Associazione<br />
Nazionale Partigiani d’Italia che ha già <strong>del</strong>iberato di fare<br />
cose analoghe.<br />
Personalmente, come ha vissuto questo triennio?<br />
Ho avuto molte soddisfazioni. Ho visto di nuovo brillare<br />
di luce propria l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> com’era in<br />
passato, mi è parso di vederlo ancora crescere. Molte persone<br />
fanno testimonianza che esso ben rappresenta gli idea-<br />
li fondamentali alla base <strong>del</strong>l’unità nazionale. Ho visto il<br />
periodico nazionale migliorare e divenire più attraente e<br />
apprezzato…<br />
Grazie…<br />
Ho, mi sembra il termine giusto, “imposto” che anche le<br />
federazioni più tradizionaliste cominciassero ad ammettere<br />
i “soci simpatizzanti”, i soli che permetteranno al <strong>Nastro</strong><br />
<strong>Azzurro</strong> di non finire con la fine degli ultimi pochi Decorati<br />
al Valor Militare viventi ai quali, in quest’epoca fortunata perché<br />
senza guerre, non se ne affiancheranno più di nuovi.<br />
Abbiamo già 2300 simpatizzanti e ogni giorno la loro<br />
schiera aumenta. Aggiungendovi i “Donatori di sangue”, i<br />
“Rifugiati Giuliano Dalmati”, i “Campioni Olimpionici”<br />
abbiamo già altre tre categorie di futuri soci <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong><br />
<strong>Azzurro</strong> che, rappresentando altrettanti aspetti <strong>del</strong> “Valore”<br />
inteso in senso lato, creeranno un rinnovamento<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> nella sua tradizionale vocazione di preservazione<br />
degli ideali di Valore nel senso più ampio <strong>del</strong> termine.<br />
Un’altra grande soddisfazione, forse la più bella, è stata<br />
costituita dal rapporto con i giovani. Gli incontri nelle scuole<br />
attraverso i quali ho potuto contattare moltissimi giovani<br />
studenti mi hanno fatto rendere conto di quanto essi fossero<br />
estremamente sensibili al Valor Militare ed ai tanti valori<br />
etici che esso sottende.<br />
Ma allora, dopo un triennio così denso di soddisfazioni<br />
e così importante sul piano associativo e<br />
anche, perché no, personale, perché lei ha reso noto<br />
di voler lasciare l’incarico senza candidarsi a un<br />
secondo mandato da Presidente Nazionale?<br />
La ragione è essenzialmente per senso di responsabilità;<br />
è bruciante il ricordo di ciò che è accaduto quando il mio<br />
predecessore ha perso la sua lucidità e tutti noi che collaboravamo<br />
con lui subivamo con dolore e disappunto le sue<br />
difficoltà.<br />
Io non voglio arrivare a lasciare all’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong><br />
<strong>Azzurro</strong> un ricordo analogo a ciò che ho vissuto con dolore<br />
per più di un anno come vicepresidente. Ho l’impressione<br />
che, giorno per giorno, stia lentamente perdendo la<br />
memoria e mi rendo conto che ciò potrebbe essere un problema<br />
serio per l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>, se io volessi<br />
continuare a rappresentarlo ancora. Non voglio che<br />
l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> abbia problemi di questo genere<br />
in futuro e <strong>qui</strong>ndi mi ritiro mentre sono ancora in grado<br />
di farlo con la piena consapevolezza <strong>del</strong>le mie azioni.<br />
Sarà comunque una perdita per l’<strong>Istituto</strong>.<br />
Ampliando ancora la visuale, come vede il futuro<br />
<strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>?<br />
Occorrerà perseverare sui tre obiettivi che mi ero<br />
posto, oltre a fissarne altri. L’unione <strong>del</strong> Gruppo Medaglie<br />
d’Oro con l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> non ha avuto luogo.<br />
È uno degli obiettivi che non mi è riuscito di realizzare, perché<br />
l’attuale Presidente <strong>del</strong> Gruppo <strong>del</strong>le Medaglie d’Oro<br />
non intende attuare ora l’unione con l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong><br />
<strong>Azzurro</strong>, ma non è detto che non lo possa ottenere chi mi<br />
succederà.<br />
Al di là <strong>del</strong>le attività pratiche e degli obiettivi che occupano<br />
un determinato periodo, penso ad una visione generale<br />
in cui l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> deve essere riconosciuto<br />
istituzionalmente come depositario <strong>del</strong>la giusta interpretazione<br />
di tutto quanto attiene all’Amor di Patria: nei<br />
fatti, nelle azioni e nelle attività. In pratica, il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong><br />
dovrà essere di nuovo, come lo è stato in passato, il punto<br />
di riferimento nazionale in materia.<br />
12 IL NASTRO AZZURRO
IL NASTRO AZZURRO<br />
IO HO QUEL CHE HO DONATO<br />
La citazione manzoniana e la foto, scattata a Cefalonia<br />
il 25 aprile 2007 che nel mio album ha come didascalia<br />
“grazie”, esprimono l’essenza <strong>del</strong> ”Comandante<br />
Zanardi”.Sempre disponibile, generoso, saldo come una<br />
roccia nei suoi convincimenti, trascinatore nei suoi memorabili<br />
discorsi a braccio, esemplare per rettitudine e rigore<br />
morale; era la personificazione di quella che i militari chiamano<br />
l’arte <strong>del</strong> comando. Nel suo curriculum, troppo<br />
lungo da riportare integralmente, troviamo l’Accademia<br />
Navale, la guerra e le Decorazioni al<br />
Valor Militare, il ripudio <strong>del</strong> nazifascismo<br />
e le missioni di grande pericolosità<br />
e responsabilità dopo l’armistizio <strong>del</strong>l’8<br />
settembre 1943, la laurea a Ca’Foscari<br />
in scienze diplomatiche, la fondazione di<br />
società di brokeraggio armatoriale-assicurativo,<br />
la carriera nelle Assicurazioni<br />
Generali fino a divenirne Presidente. Fu<br />
inoltre instancabile nel supporto <strong>del</strong>le<br />
più varie attività imprenditoriali nell’ambito<br />
<strong>del</strong> Comune di Ferrara che nel<br />
dicembre 2008 gli assegnò un premio<br />
motivandolo: “La città di Ferrara rende<br />
onore al comandante Giorgio Zanardi,<br />
Presidente nazionale <strong>del</strong>l’istituto <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong><br />
<strong>Azzurro</strong>, un soldato, un italiano, un resistente,<br />
per i meriti ac<strong>qui</strong>siti al servizio <strong>del</strong>la propria<br />
città, <strong>del</strong>la Marina, <strong>del</strong>la Patria”. Nel<br />
suo nobile animo un posto di rilievo era<br />
occupato dall’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong><br />
<strong>Azzurro</strong>, al quale era iscritto dall’imme-<br />
diato dopoguerra e <strong>del</strong> quale era divenuto<br />
Presidente Vicario nel gennaio<br />
2007 e Presidente eletto all’unanimità<br />
dal XXVII Congresso Nazionale il 15<br />
ottobre <strong>del</strong>lo stesso anno. Per tre anni<br />
ha voluto, con forza e determinazione, che il suo futuro<br />
fosse garantito dai “simpatizzanti” con la convinzione che<br />
ogni azione doveva indirizzarsi al mantenimento <strong>del</strong>le tradizioni<br />
e <strong>del</strong>la memoria degli avvenimenti che i<br />
Combattenti Decorati avevano vissuto.<br />
“Bisogna essere propositivi, attivi, consapevoli che il futuro<br />
<strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> è affidato alla responsabilità di ognuno di<br />
noi. Dobbiamo convincerci che chi si accosta a noi per “simpatia”<br />
deve trovare una comunità viva, orgogliosa dei suoi trascorsi,<br />
attiva nel propugnare quegli ideali di Patria, Valore ed Onore<br />
che per noi sono routine ma che tanti, troppi non conoscono.<br />
Questo è un vero e proprio “mandato” che ognuno di noi ha<br />
per non lasciare i giovani soli e disillusi ma peraccelerare la<br />
formazione di una mentalità nuova e sostenere, con la nostra<br />
esperienza, la loro sete di Italianità nel senso più profondo”.<br />
Ha sempre ricordato l’aspetto tragico <strong>del</strong>la guerra,<br />
aggiungendo che il Paese oggi non ha bisogno di eroi, ma<br />
di cittadini che sappiano costruire insieme il futuro, senza<br />
La Relazione Morale <strong>del</strong> Comandante<br />
Zanardi al Congresso di Bologna<br />
egoismi e faziosità, affermando con risolutezza che va ripudiato<br />
il ricorso alla forza e sostenuta la soluzione pacifica<br />
dei disaccordi e dei conflitti internazionali. Compito<br />
importantissimo dei veterani ex combattenti è quello di<br />
convincere con la loro esperienza le nuove generazioni ad<br />
evitare in futuro ogni forma di prevaricazione.<br />
Il suo cruccio era la mancanza di un archivio che contenesse<br />
i dati completi, ivi comprese le motivazioni, relativi<br />
a tutte le Decorazioni al Valor Militare concesse dal 1834,<br />
anno di entrata in vigore <strong>del</strong> Regio Viglietto <strong>del</strong> 26 marzo<br />
1833 col quale Carlo Alberto di Savoia istituiva la Medaglia<br />
d’Oro e d’Argento al Valor Militare, fino ai giorni nostri. Ed<br />
ecco il dono fatto all’<strong>Istituto</strong> ed all’Italia tutta, un archivio<br />
informatizzato contenente i dati di circa quattrocentomila<br />
Decorati al V.M. che ha visto la luce dopo un anno di lavoro<br />
di consultazione degli archivi degli uffici storici <strong>del</strong>le F.A.,<br />
<strong>del</strong>le Associazioni Combattentistiche e d’Arma e di numerose<br />
biblioteche. Solo la sua magnanimità, l’impegno attivo<br />
e forte, l’ostinazione di fronte ai numerosi problemi sorti,<br />
ne hanno consentito la realizzazione.<br />
Personalmente il suo dono l’ho ricevuto a Cefalonia:<br />
una vera “lectio magistralis”di vita sulla necessità di fare il<br />
bene senza nulla aspettarsi, di dare amore non richiesto,<br />
di analizzare ed interpretare i fatti in modo obiettivo<br />
prima di agire.<br />
Grazie Giorgio di non esserti mai stancato di donare.<br />
Antonio Teja<br />
MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE<br />
a ZANARDI Giorgio<br />
Tenente di Vascello, nato a Ferrara il 9-9-1913<br />
“Ufficiale offertosi volontariamente per eseguire una importante missione in territorio<br />
controllato dal nemico, conduceva brillantemente a termine l’impresa affidatagli, superando<br />
con i suoi soli mezzi gravissimi disagi, rischi, difficoltà e dimostrando sprezzo <strong>del</strong> pericolo,<br />
tenacia, sangue freddo, spirito di iniziativa e sentimento <strong>del</strong> dovere.<br />
Magnifico esempio di alte virtù militari” (Italia settentrionale, settembre-ottobre 1944)<br />
13
ALLA PROSSIMA “SFIDA”!<br />
“All'amico Andrea Cervelli, con animo infinitamente<br />
grato, per avermi realizzato il sogno di dotare<br />
l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> di un'archivio storico<br />
<strong>del</strong>le decorazioni e <strong>del</strong>le motivazioni di tutti i decorati<br />
al valor militare <strong>del</strong>l'Italia. Con affetto e viva<br />
considerazione”<br />
Giorgio Zanardi”<br />
Ho conosciuto Giorgio Zanardi in circostanze fortuite;<br />
dopo essere venuto in contatto con il gen.<br />
Antonio Daniele e aver accettato la sua richiesta di<br />
valutare insieme la possibilità di creare un'archivio<br />
digitale che contenesse tutti i decorati al Valor<br />
Militare, il Comandante ha voluto incontrarmi.<br />
Il Comandante Zanardi, che all'epoca <strong>del</strong> nostro<br />
primo incontro era Presidente Nazionale <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>,<br />
mi formalizzava<br />
personalmente la<br />
proposta di digitalizzare<br />
i suddetti<br />
dati storici per renderli<br />
fruibili gratuitamente<br />
a chi ne<br />
avesse avuto bisogno<br />
o ne avesse<br />
fatto richiesta.<br />
La sfida che mi si<br />
presentava non era<br />
assolutamente semplice,<br />
sopratutto per<br />
i tempi di realizzazione<br />
imposti dal<br />
Comandante<br />
Zanardi, più brevi di<br />
quelli stimati nell'analisi<br />
da me stesso<br />
effettuata. Ma<br />
davanti a me non<br />
c'era semplicemente<br />
un uomo carismatico,<br />
ma un vero<br />
Patriota, un<br />
Analista, un vero<br />
Comandante, convinto che sarei riuscito a realizzare<br />
il Progetto nei tempi da lui definiti.<br />
Il tempo gli ha ovviamente dato ragione e ha dato<br />
a me un'importante lezione di vita. Io avevo analizzato<br />
i dati, lui aveva semplicemente analizzato me,<br />
meglio di quanto io stesso fossi riuscito a fare.<br />
Il mio secondo incontro con il Comandante<br />
Zanardi è stato memorabile e lo ricorderò per sempre:<br />
ad una riunione portai con me i risultati ottenuti<br />
fino a quel momento, - era una mole di dati che<br />
avrebbe impressionato chiunque, – circa 368.000 su<br />
un totale di 378.000 nomi, seguiti da vari dati anagrafici<br />
di altrettanti decorati al Valor Militare, per un<br />
totale di otre 1.500.000 di campi individuati all'interno<br />
dei Bollettini Ufficiali <strong>del</strong>le varie Forze Armate. Il<br />
progetto che si presentava davanti al Comandante<br />
era rappresentato da un'enorme foglio di carta pieno<br />
di microscopiche scritte e copriva interamente la sua<br />
scrivania.<br />
Pensavo di aver vinto la mia sfida, ma lui non si<br />
scompose minimamente e, solo dopo il mio monologo,<br />
iniziò a parlare chiedendomi: “Andrea, riusciremo<br />
terminare l'intero lavoro per la data stabilita?” La<br />
mia risposta fu: “Per quella data sarà terminato il<br />
95% <strong>del</strong> lavoro, semplicemente perché ho ampliato il<br />
progetto con ulteriori immagini rendendolo più completo,<br />
sostanzialmente l'ho fatto meglio”. Zanardi<br />
chiuse la riunione in 5 minuti con questa frase: “Il<br />
Meglio è nemico <strong>del</strong> Bene, io ho chiesto di farlo<br />
BENE, non Meglio. Andrea io ho fiducia in Lei e sono<br />
certo che sarà in grado di presentare il progetto completo<br />
al Congresso”.<br />
Il Comandante<br />
mi aveva dato, in<br />
brevissimo tempo<br />
una seconda lezione<br />
di vita. Non aveva<br />
perso di vista l'obiettivo,<br />
che a prescindere<br />
da tutte le<br />
difficoltà, era finire<br />
il progetto bene e<br />
nei tempi prestabiliti.<br />
Ovviamente<br />
obiettivo centrato.<br />
Non posso che<br />
ricordare Il<br />
Comandante<br />
Giorgio Zanardi<br />
come un maestro di<br />
vita, dal quale avrei<br />
potuto imparare<br />
ancora moltissimo.<br />
Grazie a lui, oggi il<br />
<strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> è<br />
dotato di un'opera<br />
unica nel suo genere<br />
– L'archivio di tutti i<br />
Decorati al Valor<br />
Militare.<br />
Mi restano due sfide perse, due lezioni prese ed<br />
una promessa fattagli:<br />
“Il Progetto realizzato dei Decorati al Valor<br />
Militare non è alla fine ma solo all'inizio, verrà<br />
ampliato e porterà l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> alla<br />
realizzazione di altri grandi progetti e ad importanti<br />
collaborazioni Istituzionali.”<br />
Questo mi accontenterò di farlo ... Bene”.<br />
Ciao Giorgio, alla prossima “sfida”.<br />
Andrea Cervelli<br />
(Titolare ditta Mediastore- Tivoli)<br />
14 IL NASTRO AZZURRO
Giorgio Zanardi nasce 9 settembre 1913 da una famiglia<br />
borghese di Ferrara e vive la prima infanzia tra la città<br />
natia, la vicina Bologna e la villeggiatura al mare a<br />
Cesenatico. Come molti bambini, compie diverse birichinate, sopportate<br />
e talvolta incoraggiate dai numerosi zii. Tra di essi, autentiche<br />
autorità, soprattutto da parte di madre, rampolla <strong>del</strong>la famiglia<br />
Mayr che vantava tra gli antenati l’avvocato Francesco Mayr, uno<br />
dei fondatori <strong>del</strong>la Cassa di Risparmio di Ferrara e deputato al<br />
primo parlamento <strong>del</strong> Regno d’Italia.<br />
Il padre, senza tenere conto <strong>del</strong>le inclinazioni di Giorgio, lo<br />
avvia all’istituto tecnico per ragionieri. Zanardi è già diplomato<br />
ragioniere ed ha anche vinto una borsa di studio, quando<br />
l’Accademia Navale apre il concorso per la prima volta anche ai<br />
ragionieri, ai quali a quell’epoca era precluso l’accesso all’università.<br />
Zanardi riesce a vincere l’avversità <strong>del</strong> padre per il mondo<br />
militare e, nel 1931, entra 22° su 68 a Livorno e ne esce, al termine<br />
<strong>del</strong> corso, 3° in graduatoria. Il veliero “Amerigo Vespucci” è,<br />
come per tutti gli allievi ufficiali di Marina, la sua prima nave.<br />
A settembre 1934 il suo primo imbarco su una nave da guerra,<br />
l’incrociatore “Da Barbiano”, sulla quale riceve la sospirata<br />
nomina a guardiamarina. Poi altri imbarchi, sui MAS in<br />
Sicilia nel 1935 e ’36.<br />
Torna di nuovo in Accademia come sott’ordine al<br />
Corso “Rostri” e, in quel periodo, conosce Zika Lang, una<br />
studentessa molto riservata che sposerà nel 1938 ed è<br />
stata la sua amata consorte dopo tre figli per oltre 70<br />
anni di vita insieme, finché non lo ha lasciato vedovo a<br />
novembre 2011.<br />
Fino al 1940 alterna all’attività in Accademia quella a<br />
bordo per la specializzazione come Direttore <strong>del</strong> Tiro. Si<br />
laurea a giugno 1938 in Scienze diplomatiche e Consolari<br />
a Venezia.<br />
Completato il corso di specializzazione è di nuovo a<br />
bordo di navi di prima linea: l’incrociatore<br />
“Montecuccoli”, poi la “Vittorio Veneto” sulla quale è allo<br />
scoppio <strong>del</strong>la seconda guerra mondiale, appena promosso<br />
tenente di vascello. Dopo il siluramento <strong>del</strong>la superba<br />
nave (l’episodio è ricordato nell’intervista: Zanardi rifiuta<br />
la proposta di una Decorazione per aver abbattuto l’aerosilurante,<br />
poiché il danno era da lui ritenuto inferiore a<br />
quello provocato dal siluro alla nave), Zanardi preleva a<br />
Cattaro il caccia “Dubrovnik” e lo porta in cantiere per<br />
le necessarie riparazioni dei danni causati dagli jugoslavi<br />
(poiché si aveva il sospetto che l’unità fosse minata, egli<br />
sale a bordo da solo e inserisce la corrente: non accade<br />
nulla e, in premio per la sua determinazione, ottiene un<br />
Encomio Solenne e la campana di bordo <strong>del</strong>la nave, che ancora<br />
oggi fa parte dei suoi ricordi di guerra): il vascello sarà ribattezzato<br />
“Premuda”.<br />
Zanardi partecipa alla seconda battaglia <strong>del</strong>la Sirte a bordo <strong>del</strong><br />
“Duilio” e, dal natale ’41 al febbraio’42, è Capo Servizio Armi sul<br />
“Maestrale” col quale effettua pericolose scorte ai convogli che<br />
rifornivano il fronte nordafricano. Poi prende in carico la FR/23,<br />
sigla che indica la nave “Tigre”, preda bellica semi affondata dai<br />
francesi. Le riparazioni sono molto lunghe e Zanardi può lasciare<br />
La Spezia, al comando <strong>del</strong>l’unità, solo nell’estate <strong>del</strong> 1943, passando<br />
lo stretto di Messina il 30 agosto con la Sicilia e la Calabria già<br />
occupate dagli alleati. Lasciata la FR/23 a Taranto, Zanardi è inviato<br />
a Livorno per seguire l’allestimento <strong>del</strong> “Corsaro”, la sua nuova<br />
nave, e lì viene sorpreso dall’8 settembre.<br />
Come la maggioranza dei militari italiani, è lasciato solo e<br />
senza ordini. Dopo alcune vicissitudini con gli ex alleati tedeschi,<br />
ora occupanti, e un periodo di ricovero ospedaliero conseguente<br />
ad uno scontro con un gruppo di fascisti, riesce rocambolescamente<br />
a raggiungere la capitale.<br />
Avuta una serie di incontri con i vertici <strong>del</strong>lo Stato Maggiore<br />
<strong>del</strong>la Marina, con quelli <strong>del</strong> SIS e col principe Umberto di Savoia, gli<br />
viene affidata una nuova missione: deve passare di nuovo le linee e<br />
contattare i vertici <strong>del</strong>la marina <strong>del</strong>la RSI per concordare le modalità<br />
con cui minimizzare i danni che sicuramente i tedeschi avrebbero<br />
fatto all’atto <strong>del</strong>la loro inevitabile ritirata. La missione, rischio-<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
UNA VITA COME UN ROMANZO<br />
sissima, è un successo: Zanardi è ricevuto dall’Amm. Sparzani, Capo<br />
di Stato Maggiore <strong>del</strong>la Marina <strong>del</strong> Nord e suo ex Comandante, e<br />
incontra anche il principe Borghese, leggendario comandante <strong>del</strong>la<br />
X^ Flottiglia MAS. Al rientro, raggiunge fortunosamente le linee<br />
amiche a bordo di un pattino, ma a Rimini viene a contatto con gli<br />
inglesi che, ignari <strong>del</strong>la sua missione, lo trattengono in una vera e<br />
propria prigionia per oltre un mese. Le necessarie disposizioni per<br />
rendere operativi gli esiti <strong>del</strong>la missione vengono emanate in ritardo,<br />
ma ottengono comunque qualche risultato.<br />
Per l’audacia e la determinazione dimostrate, Zanardi viene<br />
decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare.<br />
Terminata la guerra, il referendum istituzionale fa prevalere la<br />
Repubblica. Il Re Umberto II scioglie i militari dal loro giuramento<br />
di fe<strong>del</strong>tà alla Corona e Zanardi, convinto monarchico, lascia il servizio<br />
militare e intraprende una nuova attività nel settore assicurativo<br />
e finanziario. Inizia rilevando insieme al fratello, altri familiari e<br />
alcuni altri azionisti, la “Compagnia <strong>del</strong>l’Agricoltura”, ne diviene<br />
Amministratore Delegato e la rilancia. Le “Assicurazioni Generali”<br />
ac<strong>qui</strong>stano la compagnia e Zanardi entra nel Consiglio di<br />
Amministrazione <strong>del</strong>la società fino al 1954, quando è inviato in<br />
Zanardi mostra uno dei<br />
suoi ricordi più cari: la<br />
campana <strong>del</strong> “Dubrovnik”<br />
Brasile come Direttore Generale. Nel 1958 rientra in Italia, a<br />
Trieste, come Direttore <strong>del</strong> ramo trasporti mondiale. Nel ’62<br />
muore il fratello Vittore, titolare col figlio Enzo <strong>del</strong>la “Compagnia<br />
Navale” di Ferrara, sempre <strong>del</strong> gruppo “Generali”. Zanardi rileva la<br />
quota <strong>del</strong> fratello. Nel 1972, la società vende la “Navale”<br />
all’UNIPOL all’insaputa di Zanardi, che indispettito si licenzia e<br />
fonda una nuova azienda, la “Gru assicurazioni”, sempre nel settore<br />
trasporti navali.<br />
Sul piano personale, Zanardi, dopo il congedo, entra subito<br />
nell’Associazione Marinai d’Italia, in cui è Consigliere Nazionale<br />
per dodici anni, e nell’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> <strong>del</strong> quale, dopo<br />
numerosi ed importanti incarichi, è Presidente Nazionale dal 2006<br />
al 2009.<br />
Durante il periodo di presidenza, Zanardi spinge molto affinché<br />
la nuova categoria dei soci "simpatizzanti" divenga una realtà<br />
nel <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> e finanzia personalmente quello che poi sarà il<br />
suo più importante contributo culturale all'<strong>Istituto</strong>: la produzione<br />
<strong>del</strong>l'Archivio Informatico dei Decorati al Valor Militare, nuovo riferimento<br />
nazionale per le ricerche biografiche relative appunto ai<br />
Decorati di Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri.<br />
Zanardi, adducendo la sua non più verde età, non si ricandida<br />
per un secondo mandato presidenziale al Congresso di Bologna<br />
(ottobre 2009), ma l'Assemblea lo elegge all'unanimità Presidente<br />
Onorario, carica che egli mantiene fino alla data <strong>del</strong>la sua dipartita<br />
il 27 aprile 2012.<br />
15
IL COMANDANTE È MORTO - VIVA IL COMANDANTE<br />
Nella fatale circostanza in cui una sola parola esprime la<br />
mestizia di un pensiero rivolto al distacco, questo è il termine<br />
con cui una intera Comunità ha espresso un corale, affettuoso<br />
apprezzamento per la figura <strong>del</strong> Comandante Giorgio<br />
Zanardi.<br />
Così è stato per Ferrara. In ogni ambiente l'annuncio <strong>del</strong><br />
decesso è stato accolto quasi con incredulità; con un vago<br />
senso di stupore per una scomparsa, pur fatale ma quasi<br />
Zanardi marcia con i “Mainai d’Italia”<br />
impensabile per una presenza ferma, sicura, costante nella<br />
vita <strong>del</strong>la città. Tanti sono stati i pensieri, espressi in ogni<br />
modo; tutti con grato, rispettoso affetto,<br />
Ma non è sempre stato così nella sua, amatissima,<br />
Ferrara.<br />
L'immagine <strong>del</strong> lungo, schieratissimo corteo di "Marinai"<br />
in congedo <strong>del</strong>l' ANMI di Ferrara (foto sopra) con in testa il<br />
loro fiero "Comandante", in occasione <strong>del</strong>la Festa <strong>del</strong>la<br />
Marina <strong>del</strong> giugno 1964, altera l'immagine <strong>del</strong>la realtà locale<br />
di quegli anni a Ferrara, con riferimento a sentimenti come<br />
Patria e Onore, specialmente militare.<br />
In una città uscita, pur da qualche tempo, da un lungo<br />
periodo di guerra prima e da una sofferta lacerazione <strong>del</strong><br />
tessuto sociale poi, valori come il rispetto <strong>del</strong> Tricolore,<br />
<strong>del</strong>l'Inno Nazionale, il concetto stesso di Patria, non erano<br />
certo sensibilità primarie. Prevalevano piuttosto nuovi e più<br />
facili interessi, economici e di natura politica se non, per contrasto<br />
o storica rivalsa, esplicito rifiuto di un retaggio<br />
patriottico considerato inutile retorica.<br />
Ma non per tutti, certamente non per il "Comandante"<br />
Giorgio Zanardi che quei sentimenti aveva invece tanto<br />
fermi, scolpiti nel suo animo.<br />
Certo non era il solo in città ma con decisione, in quegli<br />
anni di difficile ricerca di valori unificanti, ha tenuto piè fermo<br />
e inalberato in ogni pubblica occasione questi sentimenti con<br />
orgoglio incrollabile fino a sublimarne la pratica quotidiana<br />
nella fiera condivisione prima, e tenace diffusione poi, dei<br />
principi fondanti <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> "<strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> fra<br />
Combattenti Decorati al Valor Militare".<br />
Così ecco che il "Comandante", Decorato di Medaglia<br />
d'Argento al Valor Militare per le pericolose imprese di cui si<br />
era fatto volontariamente carico nella Regia Marina, nel<br />
distratto tessuto <strong>del</strong>la sua comunità cittadina, quei valori li<br />
vive con un profilo ancor più alto e nobile. da "Soldato e da<br />
Italiano". Questo è il messaggio che il Comandante ci ha<br />
lasciato.<br />
Esempio forte, sempre coerente con questi principi a cui<br />
ha intonato tutta la sua vita, tanto da meritare infine nel<br />
2008, seppur ormai in tarda età, quel riconoscimento dalla<br />
sua Comunità, di "Cittadino Benemerito" di Ferrara che lui<br />
ha volutamente preteso di riferire al suo ruolo di Presidente<br />
Nazionale <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>.<br />
Queste considerazioni, non di parte, assumono ancor più<br />
significato se anche un esponente di primaria Associazione<br />
Combattentistica come l'Associazione Nazionale Mutilati e<br />
Invalidi di Guerra, attraverso il suo Presidente <strong>del</strong>la Sezione<br />
di Ferrara, pur di diverso orientamento politico ma con sincera<br />
onestà intellettuale, ora, in occasione <strong>del</strong>la scomparsa<br />
<strong>del</strong> Comandante Giorgio Zanardi, ha sentito il dovere morale<br />
di tributargli questo pubblico riconoscimento sulla stampa<br />
locale:<br />
LA NUOVA FERRARA venerdì 4 maggio 2012<br />
"LA FIGURA PULITA DEL COMANDANTE"<br />
A funerale avvenuto, la pulita figura di Giorgio Zanardi, socio <strong>del</strong>l'Associazione Mutilati e Invalidi di<br />
Guerra. va messa in giusta luce andando con la memoria al 2008, nel corso <strong>del</strong> quale il Comune di<br />
Ferrara con cerimonia pubblica gli consegnò la seguente targa:<br />
"La città di Ferrara rende onore al Comandante Giorgio Zanardi,<br />
Presidente Nazionale <strong>del</strong> NASTRO AZZURRO, un Soldato, un Italiano,<br />
un Resistente, per i meriti ac<strong>qui</strong>siti al servizio <strong>del</strong>la propria città,<br />
<strong>del</strong>la Marina, <strong>del</strong>la Patria."<br />
Dopo di allora altri Comuni <strong>del</strong>la Provincia gli riconobbero analogo prestigioso riconoscimento. Ferrara<br />
uscì dall'oblio e cancellò per sempre la nomea che aveva relegato questo Fratello, questo antifascista,<br />
questo Combattente per la libertà tra gli avversari <strong>del</strong>la democrazia e <strong>del</strong>la Costituzione. Il<br />
Comandante Giorgio Zanardi poté infine parlare in pubbliche manifestazioni in occasioni <strong>del</strong>le date storiche<br />
in piazza a Ferrara. Avvenimento questo impensabile nei decenni trascorsi.<br />
Giorgio Zanardi, ricevendo la targa che il Vice Sindaco Rita Tagliati gli consegnò, disse:<br />
"Spero siate <strong>qui</strong> non solo per me ma per l'<strong>Istituto</strong> che rappresento e che onora tutti gli Italiani che hanno<br />
fatto qualcosa di più <strong>del</strong> loro dovere. Accetto <strong>qui</strong>ndi questo omaggio a nome <strong>del</strong>l'Associazione e di tutti i<br />
Marinai ed Italiani".<br />
Giorgio Pancaldi<br />
Presidente provinciale A.N.M.I.G.<br />
16 IL NASTRO AZZURRO
IL NASTRO AZZURRO<br />
LA SUA FERRARA LO SALUTA<br />
A tutti gli Azzurri ferraresi<br />
Il “Comandante” Giorgio Zanardi, il nostro “Comandante”, ci ha lasciati!<br />
Privando tutti noi <strong>del</strong> suo incomparabile esempio di valoroso soldato e preclaro<br />
cittadino, al continuo servizio di una grande Patria italiana sempre disperatamente<br />
amata, e privando il sottoscritto di una antica e sempre ammirata amicizia,<br />
anche famigliare.<br />
Per questo non trovo parole che compiutamente manifestino il mio profondo<br />
sentire e mi limito semplicemente ad unirmi in silenzio a tutti voi, Azzurri ferraresi,<br />
nel ricordo e nel rimpianto di chi è già salito nel più azzurro dei cieli.<br />
Il Presidente Onorario <strong>del</strong>la Federazione<br />
Avv. Ten. Col. Giorgio Anselmi<br />
Progetto “IDEALI E VALORI”<br />
Trasmettere alle giovani generazioni “Ideali e Valori”<br />
fondamentali di una società civile, è stato un impegno<br />
sempre fortemente sentito dal Comandante Giorgio<br />
Zanardi, da lui proposto attraverso una vita esemplare e, nel<br />
2008, realizzato anche con un progetto nato dalla collaborazione<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> con l’associazione<br />
culturale “Gruppo Scrittori Ferraresi”, con l’avvallo <strong>del</strong><br />
Dirigente Scolastico provinciale Vincenzo Viglione, sostenuto<br />
<strong>del</strong>la Fondazione Carife ma principalmente dallo stesso<br />
Zanardi, allora Presidente Nazionale <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>.<br />
Il progetto, nato per le terze classi <strong>del</strong>la scuola secondaria<br />
di primo grado di Ferrara, attraverso un questionario<br />
legato ai temi sociali più attuali, si è proposto di affiancarsi,<br />
come stimolo venuto dall’esterno, alle tematiche analoghe<br />
già presenti nell’attività didattica dei singoli istituti, favorendo<br />
così una partecipazione più attiva degli alunni in previsione<br />
<strong>del</strong>la crescita responsabile <strong>del</strong> cittadino <strong>del</strong> domani.<br />
La commissione organizzatrice era composta da<br />
Giorgio Zanardi, Gianna Vancini (Presidente <strong>del</strong> “Gruppo<br />
Scrittori Ferraresi”), Emilio Diedo, Paolo Sturla Avogadri e<br />
Ada Negri. Il progetto ha avuto da subito la condivisione dei<br />
dirigenti scolastici degli istituti ferraresi, di quattordici<br />
docenti e di oltre terecento allievi <strong>del</strong>le scuole De Pisis –<br />
Bonati, Tasso – Boiardo e Cosmè Tura.<br />
Alle interessanti risposte dei questionari proposti, finalizzati<br />
a sondare la propensione dei giovani a partecipare<br />
civilmente alle vicende <strong>del</strong>la società, partendo dal livello<br />
comunitario minimo (scuola, gruppi sportivi) fino al grado<br />
nazionale e internazionale, si sono aggiunte, graditamente<br />
Lo schieramento dei Labari <strong>del</strong>le<br />
Federazioni Provinciali alle ese<strong>qui</strong>e<br />
inattese, tesine sul tema (scuola Tasso – Boiardo) e un significativo<br />
volume “Se fossi … Sguardo di adolescenti sulla<br />
realtà” curato da Simonetta Maestri (scuola De Pisis –<br />
Bonati). Ma il fervore creativo sortito dall’iniziativa ha registrato<br />
pure l’incontro di Giorgio Zanardi con le classi: un<br />
mare di esperienza e memoria lungo un secolo; la narrazione<br />
<strong>del</strong>la memoria autobiografica nel faccia a faccia con tre<br />
scrittori (Gianna Vancini, Camilla Ghedini e Sergio Fortini) e<br />
l’esplorazione <strong>del</strong>la memoria nella storia <strong>del</strong> linguaggio<br />
documentario cinematografico (Paolo Sturla Avogadri).<br />
Ampio risalto all’iniziativa è stato dato dalla stampa<br />
locale (il Resto <strong>del</strong> Carlino, La Nuova Ferrara, Telestense),<br />
dalle riviste “Il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>” e “l’Ippogrifo”, da giornali<br />
scolastici nonché da riviste di regioni limitrofe, come la<br />
padovana “La Lampada”.<br />
La solenne cerimonia di premiazione, alla presenza di<br />
autorità civili e culturali, si è svolta sabato 11 ottobre 2010<br />
presso la centralissima Sala Boldini in Ferrara, gremita in<br />
ogni ordine di posti da allievi, docenti e genitori emozionati.<br />
Agli istituti partecipanti sono stati consegnati un generoso<br />
assegno (dopo quello “generosissimo” già offerto in<br />
precedenza dal Comandante Zanardi), gli emblemi araldici<br />
<strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> ed il volume “Codice Civile e leggi collegate”.<br />
I docenti hanno ricevuto un diploma di merito per<br />
gratificare l’impegno profuso e tutti gli oltre trecento allievi<br />
hanno ritirato il prezioso volume autobiografico di<br />
Giorgio Zanardi “Un soldato, un italiano”. Gianna Vancini<br />
UN SOLDATO UN ITALIANO<br />
La storia <strong>del</strong> Comandante Zanardi è narrata in un libro davvero molto interessante per noi<br />
<strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>: “Un soldato, un italiano”. La sua biografia <strong>del</strong> periodo di vita militare curata<br />
da Emilio Gallottini, con la prefazione di Anna Maria Fontana e diffusa per i tipi di "Gabriele<br />
Corbo Editore". Il testo, sempre piacevole ed avvincente alla lettura, scorre con uno stile semplice,<br />
asciutto e senza fronzoli, ma lascia trasparire i sentimenti ed i valori profondi di Zanardi, militare<br />
tutto d’un pezzo, che non si rassegna all’ineluttabilità di una guerra perduta e cerca sempre<br />
di dare ogni possibile contributo alla Patria.<br />
Il disastro <strong>del</strong>l’8 settembre 1943 lo coglie a Livorno, dove i tedeschi si trasformano rapidamente<br />
da alleati in occupanti. Zanardi non ha dubbi sulla situazione e compie subito la sua scelta<br />
alla luce <strong>del</strong> Giuramento di fe<strong>del</strong>tà prestato alla Corona. Tutto ciò che avviene dopo è una naturale<br />
conseguenza di quella decisione. Il coraggio e l’ardimento con cui attraversa le linee che dividevano<br />
l’Italia in due, e che gli valgono la Medaglia d'Argento al Valor Militare, sono quasi minimizzati<br />
nel libro, teso per lo più a spiegare al lettore l’obiettivo <strong>del</strong>la missione a lui affidata e il<br />
supremo senso <strong>del</strong> dovere che vi aveva posto nel compierla.<br />
17
PARLIAMONE ANCORA<br />
La recente scomparsa <strong>del</strong> Comandante Giorgio<br />
Zanardi, Presidente Onorario <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong><br />
nastro <strong>Azzurro</strong>, mi ha profondamente colpito.<br />
Quindi ho deciso, con l'accordo <strong>del</strong> Presidente<br />
Magnani, di utilizzare questo spazio, normalmente<br />
dedicato alle opinioni che molti di voi lettori mi<br />
continuate a sollecitare, ad una mia lettera persona-<br />
le: una lettera aperta al Comandante Giorgio<br />
Zanardi.<br />
Ho chiesto ed ottenuto questo spazio non per<br />
"approfittare" <strong>del</strong>la mia posizione di Direttore<br />
Responsabile de "Il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>", ma perché,<br />
per una volta, ho voluto esprimermi come uno di voi<br />
... scrivendo una lettera nella quale poter lasciare<br />
che i miei pensieri divenissero pubblici, proprio come quelli di chi<br />
scrive una lettera ad un giornale.<br />
Carissimo Giorgio,<br />
non riesco a dirTi addio! Per me sei stato e sei sempre un personaggio, non una semplice persona.<br />
Quando sono stato contattato perché l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> aveva la necessità di un nuovo direttore responsabile<br />
per la sua rivista sociale, ed ho avuto il mio primo collo<strong>qui</strong>o con Te, ho capito subito che avevo di fronte qualcuno<br />
di ben diverso da tutte le persone che avevo incontrato prima in vita mia.<br />
Dire di Te che eri schietto, limpido e verace, è una verità lapalissiana. Tu sei stato molto di più: la tua schiettezza non<br />
ha mai fatto venir meno la gentilezza! Persino quando dovevi rimbrottare qualcuno, lo facevi con soave signorilità ... al<br />
punto che talvolta quel qualcuno neppure se ne rendeva conto.<br />
Ho sempre lavorato con impegno per il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> perché ne ho condiviso e ne condivido gli ideali. Le mie convinzioni<br />
sull'importanza <strong>del</strong>l'Amor di Patria e sul peso che il Valor Militare ha nella formazione di una buona e corretta<br />
coscienza nazionale sono antiche e profonde, ma si sono rafforzate moltissimo dopo che ho avuto l'onore ed il piacere di<br />
conoscerTi, di apprezzarTi per quello che sei stato, per come Ti sei meritato la tua Decorazione al Valor Militare, per quello<br />
che hai rappresentato nella società italiana e nella Tua città, per come sei stato capace di non venire mai meno alle Tue<br />
idee, alle Tue convinzioni ed ai Tuoi riferimenti.<br />
Leggere la Tua biografia è illuminante! Molti sono convinti che per avere successo nella vita occorre soprattutto essere<br />
furbi. Tu hai dimostrato con la Tua vita di indubbio successo che la furbizia non c’entra: è necessario essere sempre fe<strong>del</strong>i<br />
alle proprie convinzioni ed essere sempre coerenti con se stessi, ma è anche necessario impegnarsi sempre a fondo per<br />
qualcosa in cui si crede.<br />
Sono certo che non sei stato l'unico a prendere una decisione drastica dopo che Umberto II aveva sciolto i militari<br />
dall'obbligo <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong> Giuramento di Fe<strong>del</strong>tà alla Corona. Lui voleva solo evitare difficoltà ai militari italiani posti<br />
drammaticamente di fronte al cambio di status giuridico <strong>del</strong>la nazione, divenuta repubblica. Ma credo che siate stati davvero<br />
in pochi ad interpretare l'invito <strong>del</strong> Re in modo così "letterale" da giungere a lasciare il servizio attivo!<br />
In qualsiasi momento una decisione di quel genere è difficile: eri giovane, ma avevi già famiglia, con gli obblighi morali e<br />
materiali che ne derivano, l'Italia era appena uscita dal terribile conflitto ed era allo stremo. Certo non doveva essere facile<br />
già la semplice sopravvivenza, ma, per essere fe<strong>del</strong>e soprattutto a Te stesso ed al Tuo Giuramento, non hai esitato a gettar<br />
via, in un momento come quello, una carriera sicura e onorevole da ufficiale Decorato al Valor Militare in Marina, solo<br />
perché non era più ... la Regia Marina.<br />
Eppure la Tua vita ha continuato ad inanellare successi. Certo, gli inizi non sono stati facili, ma hai portato nel mondo<br />
<strong>del</strong>le assicurazioni italiane il Tuo modo di essere: un leader innanzitutto.<br />
La società cha fondasti con Tuo fratello crebbe, divenne importante e prospera finché venne ac<strong>qui</strong>sita da uno dei più<br />
grandi gruppi assicurativi italiani, con ampio respiro internazionale. Tu desti l'aere a tale respiro: sei stato uno degli artefici<br />
<strong>del</strong>l'incremento <strong>del</strong> successo mondiale di quel gruppo. Ma una decisione di pura convenienza economica e finanziaria<br />
<strong>del</strong> suo Consiglio di Amministrazione che, però Ti toccava nei sentimenti - la vendita ad altra società <strong>del</strong>l'azienda che avevi<br />
cofondato con Tuo fratello - non Ti venne comunicata se non a cose fatte. In pratica, il gruppo non ti usò una doverosa<br />
cortesia.<br />
Te ne andasti per questo, sebbene ormai Tu fossi ad un passo dal vertice aziendale.<br />
Ricominciare daccapo in età matura è più semplice, per l'esperienza che già si è ac<strong>qui</strong>sita, ma è più arduo perché la<br />
prospettiva temporale si restringe e i "doveri" verso la famiglia sono sempre più pressanti.<br />
Da come mi sono espresso fin'ora potrebbe sembrare che Tu non Ti preoccupassi molto <strong>del</strong>la famiglia, invece essa ha<br />
18 IL NASTRO AZZURRO
sempre costituito un valore centrale per Te. L'amore per tua moglie Zika era sublime. Ne hai sempre parlato con la stessa<br />
tenerezza ed attenzione che si riscontra in un ragazzo innamorato sebbene, quando Ti ho conosciuto, foste sposati già<br />
da molti decenni!<br />
E poi l'interesse e l'attenzione per i figli: tutte persone adulte, affermate, sistemate con figli e nipoti a loro volta. Eppure<br />
ne parlavi come se fossero ancora adolescenti che si stavano appena affacciando alla vita.<br />
Sposo e padre affettuoso ed esemplare. Sembra una frase fatta, ma è proprio la descrizione esatta <strong>del</strong> Tuo atteggiamento<br />
per la famiglia. Atteggiamento che però non Ti ha mai messo in contrasto con le Tue convinzioni e i Tuoi riferimenti<br />
personali. Ecco perché non hai esitato a lasciare di nuovo una carriera sicura e ormai prossima ad essere coronata dal successo<br />
<strong>del</strong> vertice aziendale e, ancora una volta, hai preferito ricominciare daccapo piuttosto che accettare una situazione<br />
che non ritenevi giusta nei Tuoi confronti. Non Ti sei minimamente scoraggiato, Ti sei impegnato in una nuova e più ardua<br />
impresa e, ancora una volta, sei tornato sulla cresta <strong>del</strong>l'onda, questa volta al vertice di una fondazione bancaria di rilevanza<br />
nazionale. Infatti, quando Ti ho conosciuto, avevi già superato la soglia dei novant'anni, eppure spesso Ti telefonavo ... in<br />
ufficio!<br />
Non Ti nascondo che l'entusiasmo col quale ho accettato di svolgere nuove esperienze professionali dopo aver lasciato,<br />
solo con qualche anno di anticipo sulla scadenza naturale, il servizio attivo in Aeronautica Militare, mi è stato in parte<br />
trasmesso dal Tuo esempio.<br />
La fiducia che mi hai sempre dimostrato mi ha oltremodo gratificato. Non riuscivo a capacitarmi di come un uomo<br />
<strong>del</strong>la Tua importanza, con la Tua storia e col Tuo vissuto, potesse accreditarmi di tutta quella considerazione!<br />
Talvolta ero imbarazzato. Come quando mi chiedesTi di seguire personalmente il progetto di digitalizzazione dei dati<br />
relativi a tutti i Decorati al Valor Militare: un'opera omnia che è giusto che porti il Tuo nome per sempre. Non perché Tu<br />
abbia avuto l’idea e abbia poi deciso di finanziarla e sostenerla, ma perché hai intuito che il futuro dei dati storici è negli<br />
archivi di tipo informatico e soprattutto che tali archivi devono essere disponibili per tutti. Per questa ragione hai voluto<br />
che l'archivio così compilato fosse riprodotto su dischi che sono stati poi distribuiti gratuitamente alle Istituzioni ed a tutte<br />
le federazioni Provinciali <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>.<br />
È stato un lavorone, direbbero in Toscana. Soprattutto perché la decisione di svolgere questo lavoro attingendo i dati<br />
dagli archivi storici <strong>del</strong>le Forze Armate è stata presa molto tardi. Prima si voleva utilizzare l'archivio presente nell'<strong>Istituto</strong><br />
stesso, ma per ragioni che <strong>qui</strong> non vale la pena di approfondire, non è stato possibile seguire quella via.<br />
Il lavoro vero e proprio è potuto partire solo dopo che, presa la decisione, come suaccennato, di adire gli archivi storici<br />
<strong>del</strong>le diverse Forze Armate, si doveva trovare un'azienda che lo facesse entro il termine di tempo che avevi stabilito:<br />
il Congresso Nazionale che il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> avrebbe tenuto a Bologna a metà ottobre 2009, che era anche la data termine<br />
<strong>del</strong> tuo mandato di Presidente Nazionale <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong>, carica alla quale avevi deciso di definitivamente di non<br />
ricandidarTi. Eravamo già a primavera inoltrata <strong>del</strong> medesimo anno!<br />
La responsabilità che mi avevi dato era davvero elevata: se non avessi trovato chi poteva assolvere quel compito ...<br />
Ho avuto fortuna: per puro caso sono venuto in contatto con una azienda informatica di Tivoli, piccola ma molto attiva,<br />
gestita da un giovane imprenditore, Andrea Cervelli, ricco di entusiasmo, di carisma e di capacità organizzativa; doti<br />
sempre più rare al mondo d'oggi.<br />
Il giovane Cervelli, <strong>del</strong> quale sono divenuto poi amico ed estimatore, si è entusiasmato all'idea di realizzare un progetto<br />
di tale rilevanza, ma, prima di accettare formalmente, ha voluto compiere minuziosi sopralluoghi negli archivi dove avrebbe<br />
dovuto far lavorare la sua squadra.<br />
Quando decise che "... si, si può fare..." aggiunse però che il budget era insufficiente perché, a causa <strong>del</strong> poco tempo a<br />
disposizione, sarebbe stato necessaio il lavoro contemporaneo di più squadre, molto numerose, e il "salto <strong>del</strong>le vacanze<br />
estive" da parte di tutti i partecipanti all’impresa. Tutte cose che richiedevano adeguata remunerazione.<br />
Immaginavo che ciò avrebbe significato da parte Tua una rinuncia, che si poteva concretizzare in due maniere: o accettare<br />
di presentare al congresso di Bologna il progetto come "avviato", oppure semplicemente abbandonare l'idea.<br />
Niente di tutto questo: non mi hai neppure lasciato iniziare la lunga spiegazione tecnica che mi ero preparato e mi hai<br />
chiesto: "Quanto occorre ancora?"<br />
E il grande lavoro ha avuto il via!<br />
Ma si trattava davvero di un'impresa notevole, soprattutto perché eravamo ormai giunti ai primi di giugno. In soli quattro<br />
mesi si doveva fare tutto. Era molto difficile, quasi impossibile. Infatti, all'inizio di settembre Andrea mi comunicò che<br />
con ogni probabilità avrebbe consegnato a Bologna un lavoro incompleto.<br />
Te ne parlai e Tu volesti incontrare Andrea. Pensavo che, giustamente, non Ti bastassero le mie parole, che volevi sentire<br />
direttamente chi stava operando "sul campo" per renderTi conto <strong>del</strong>le sue difficoltà.<br />
Quanto mi sbagliavo!<br />
Era il 15 settembre. Esattamente un mese prima <strong>del</strong>l'apertura <strong>del</strong> Congresso e ci incontrammo tutti e tre a Roma nella<br />
sede <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> a piazza Galeno. Andrea Cervelli iniziò a illustrare le difficoltà e i problemi e, nel farlo, spiegava<br />
sulla scrivania dei grandi fogli in cui era riepilogato minuziosamente il procedimento seguito e lo status raggiunto. Tu sorridevi<br />
e non guardavi quei fogli, bensì fissavi dritto negli occhi Andrea. Ad un certo punto lui ebbe un'esitazione e Tu gli<br />
dicesti:<br />
- Senza dubbio ci sono <strong>del</strong>le difficoltà, ma sono certo che lei sarà in grado di superarle senza problemi e consegnerà il prodotto<br />
finito e completo al Congresso di Bologna, come d'accordo.<br />
Non ho mai conosciuto nessuno capace di motivare le persone in modo così efficace e convincente con così poche<br />
parole. A Bologna l’archivio informatico dei Decorati al Valor Militare venne presentato in forma completa.<br />
Oggi, ripensando a quell'episodio, ricordo soprattutto il Tuo sorriso, i Tuoi occhi azzurri limpidissimi e la lieve nota di<br />
arguzia con cui hai detto quella frase.<br />
Addio Giorgio ... Ti voglio bene!<br />
Antonio Daniele<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
19
L’AMMIRAGLIO DI SQUADRA LUIGI BINELLI MANTELLI È<br />
IL NUOVO CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA<br />
L’<br />
Ammiraglio di Squadra Luigi Binelli Mantelli è il nuovo Capo di Stato Maggiore <strong>del</strong>la Marina Militare. Nato a Breno<br />
(Brescia) il 4 dicembre 1950, Luigi Binelli Ha frequentato il Collegio Navale Morosini di Venezia e poi l’Accademia<br />
Navale di Livorno dal 1969 al 1973. È laureato in Scienze Marittime Navali.<br />
Al termine degli studi ha iniziato il periodo d’imbarco a bordo <strong>del</strong> Cacciatorpediniere Audace (1973-74).<br />
Successivamente è stato imbarcato sul Cacciatorpediniere Ardito (1974-76) ed ha ricoperto l’incarico di Capo Servizio<br />
Operazioni sulla Fregata Carabiniere (1978-80) e sull’Incrociatore Vittorio Veneto (1984-86).<br />
Ha comandato il Cacciamine Platano (1980-81), la Corvetta Albatros (1981-82), la Fregata Grecale (1989-90) e<br />
l’Incrociatore Giuseppe Garibaldi (1994-1996) partecipando, in particolare, all’operazione United Shield in Somalia nel 1995.<br />
Dall’ottobre 1999 all’ottobre 2001 è stato il primo Comandante <strong>del</strong> neo-costituito Gruppo Navale Italiano (COM-<br />
GRUPNAVIT) nonché (dal 30 ottobre 2000) Comandante <strong>del</strong>la Forza Anfibia Ispano-Italiana (COMSIAF).<br />
Nelle destinazioni a terra ha assolto molteplici incarichi sia a carattere operativo, presso il Comando <strong>del</strong>la Squadra<br />
Navale (Capo Servizio IOC) e lo Stato Maggiore Marina (Capo Ufficio Operazioni <strong>del</strong> 3° Reparto), e sia relativi alla formazione<br />
<strong>del</strong> personale (Comandante ai corsi in Accademia Navale - Capo Ufficio Studi <strong>del</strong>l’ Ispettorato Scuole).<br />
Dal 1997 al 1999 è stato Capo Ufficio<br />
Pianificazione Generale e Finanziaria e dal 2001 al<br />
2004 Capo <strong>del</strong> 3° Reparto Piani e Operazioni <strong>del</strong>lo<br />
Stato Maggiore Marina.<br />
Dal 10 Marzo 2004 al 18 aprile 2007 è stato<br />
Capo Ufficio Generale <strong>del</strong> Capo di Stato Maggiore<br />
<strong>del</strong>la Difesa (Ammiraglio Di Paola). Dal 30 aprile<br />
2007 al 20 aprile 2009, ha ricoperto l’incarico di<br />
Sottocapo di Stato Maggiore <strong>del</strong>la Marina.<br />
In qualità di Comandante in Capo <strong>del</strong>la Squadra<br />
Navale, dal 29 aprile 2009 al 22 febbraio 2012, ha<br />
condotto, per la componente marittima nazionale,<br />
numerose operazioni quali l’operazione umanitaria<br />
a favore <strong>del</strong>la popolazione terremotata di Haiti, il<br />
contributo alle operazioni antipirateria in oceano<br />
indiano <strong>del</strong>la NATO e <strong>del</strong>l’Unione Europea, le operazioni<br />
nazionali e NATO connesse alla Crisi Libica.<br />
Oltre ai corsi di specializzazione ha frequentato<br />
il “Corso Superiore di Stato Maggiore” presso<br />
l’<strong>Istituto</strong> di Guerra Marittima di Livorno (1986-87),<br />
la “48ª sessione <strong>del</strong>l’ <strong>Istituto</strong> Alti Studi Difesa” presso<br />
il Centro Alti Studi Difesa di Roma (1996-97) e<br />
nel 2002 il “General and Flag Officers Course”<br />
presso il NATO Defence College.<br />
E’ stato promosso Contrammiraglio il 1° luglio<br />
1998, Ammiraglio di Divisione il 1° luglio 2002 e<br />
Ammiraglio di Squadra il 1° luglio 2007.<br />
Dal 2 marzo 2012 è il Capo di Stato Maggiore<br />
<strong>del</strong>la Marina.<br />
E’ insignito <strong>del</strong>le seguenti onorificenze:<br />
• Cavaliere di Gran Croce <strong>del</strong>l’Ordine “Al Merito<br />
<strong>del</strong>la Repubblica Italiana”;<br />
• Medaglia Mauriziana al Merito di 10 lustri di<br />
anzianità militare di servizio;<br />
• Medaglia d'Oro per lungo comando;<br />
• Medaglia d’Argento “per la lunga navigazione<br />
nella Marina Militare” (15 anni);<br />
• Croce d’Oro con Stelletta “per anzianità di servizio”<br />
(40 anni);<br />
• Croce Commemorativa per le benemerenze<br />
ac<strong>qui</strong>site con la partecipazione alle Operazioni<br />
in Somalia;<br />
• Nastrino di merito per il servizio prestato allo<br />
Stato Maggiore Difesa;<br />
• Nastrino di merito per il servizio prestato allo<br />
Stato Maggiore Marina.<br />
L’Ammiraglio Luuigi Binelli Mantelli<br />
L’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> formula all’Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli i migliori auguri per il suo proficuo servizio<br />
al vertice <strong>del</strong>la Marina Militare.<br />
All’Ammiragio Bruno Branciforte il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> rivolge il suo ringraziamento per la capacità e l’e<strong>qui</strong>librio con cui<br />
ha “retto a barra” in questo periodo particolarmente complesso.<br />
20 IL NASTRO AZZURRO
28 MARZO: FESTA DELL’AERONAUTICA MILITARE<br />
Mercoledì 28 Marzo, presso la<br />
Scuola Specialisti di Caserta, è<br />
stato celebrato l’89°<br />
Anniversario <strong>del</strong>la fondazione<br />
<strong>del</strong>l’Aeronautica Militare. All’evento<br />
hanno partecipato il Presidente <strong>del</strong>la<br />
Repubblica, Giorgio Napolitano, il<br />
Ministro <strong>del</strong>la Difesa, Giampaolo di<br />
Paola, e il Capo di Stato Maggiore <strong>del</strong>la<br />
Difesa, Generale Biagio Abrate.<br />
Nel corso <strong>del</strong>la cerimonia il<br />
Presidente <strong>del</strong>la Repubblica ha consegnato alla Bandiera di<br />
Guerra <strong>del</strong>l’Aeronautica Militare l’onorificenza di Cavaliere<br />
<strong>del</strong>l’Ordine Militare d’Italia, momento evidenziato dal passaggio<br />
<strong>del</strong>le "Frecce Tricolori".<br />
“Oggi, a 89 anni dalla sua costituzione, l’Aeronautica Militare<br />
è più viva che mai” - ha detto il Ministro <strong>del</strong>la Difesa nel suo<br />
intervento, ricordando “l’impegno quotidiano che la Forza<br />
Armata esprime nella partecipazione alle missioni per la sicurezza<br />
e la stabilità internazionale”. “Ne è stato un ulteriore esempio<br />
- ha continuato il Ministro - la recente partecipazione all’operazione<br />
NATO Unified Protector […] nella quale l’Aeronautica,<br />
insieme alla Marina Militare, è intervenuta su mandato <strong>del</strong>l’ONU<br />
a protezione <strong>del</strong>la popolazione libica. Un intervento condotto con<br />
perizia e generoso impegno da tutto il personale in 'azzurro' che<br />
è valso alla Bandiera di Guerra <strong>del</strong>l’Aeronautica il Conferimento<br />
<strong>del</strong>la Croce <strong>del</strong>l'O.M.I.".<br />
Il Capo di Stato Maggiore <strong>del</strong>la Difesa ha colto l’occasione<br />
per sottolineare la specificità <strong>del</strong>la professione militare.<br />
“Posso e voglio rassicurare gli appartenenti alle Forze Armate -<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
Il nuovissimo T-346 e la PAN<br />
Sala controllo di una postazione<br />
radar <strong>del</strong>la Difesa Aerea<br />
ha detto il Generale Abrate - che nell’ambito <strong>del</strong>le nostre<br />
responsabilità ci stiamo impegnando affinché tale specificità<br />
venga salvaguardata; perché la peculiarità <strong>del</strong>la condizione militare<br />
continui ad essere riconosciuta come merita”.<br />
Il Capo di Stato Maggiore <strong>del</strong>l'Aeronautica Militare ha<br />
ricordato il difficile ruolo che l'Aeronautica, al pari <strong>del</strong>le<br />
altre Forze Armate, ha interpretato nel corso <strong>del</strong>la crisi libica,<br />
evidenziando come l'A.M. abbia collaborato a indirizzare<br />
le nazioni amiche ed alleate che dalle nostre basi hanno<br />
operato.<br />
“A un anno di distanza - ha detto il Generale Bernardis -<br />
mi sento di poter dire che siamo orgogliosi e soddisfatti di come<br />
quel ruolo sia stato interpretato, di come sia stato controllato<br />
l’uso dei sistemi d’arma che lo Stato ci ha affidato".<br />
Durante la cerimonia sono stati ricordati il Sergente<br />
Maggiore <strong>del</strong>l’Esercito Italiano Michele Silvestri e gli altri<br />
soldati feriti nel recente attentato in Afghanistan, nonchè i<br />
due Fucilieri di Marina tuttora trattenuti in carcere dalla<br />
Autorità indiane.<br />
Il Presidente <strong>del</strong>la Repubblica a Caserta<br />
per l’89° anniversario <strong>del</strong>l’Aeronautica<br />
Militare<br />
21
25<br />
ATTACCO ALLA BASE ITALIANA ICE<br />
IL FATTO<br />
Il sergente Michele Silvestri<br />
marzo 2012: sono le ore 18,00 locali (le 14,30<br />
italiane), la base italiana "Ice", in Gulistan, è attac-<br />
cata con tre colpi di mortaio. Il sergente Michele<br />
Sivestri, bersagliere, era arrivato alla FOB "Ice" da appena<br />
dieci giorni, ha perso la vita in seguito all'attacco che ha<br />
provocato anche il ferimento di cinque commilitoni, di cui<br />
due molto gravi.<br />
Già nella mattinata gli insurgents avevano tentato una<br />
bordata, finita fortunatamente contro le protezioni perimetrali<br />
<strong>del</strong>la FOB Ice. Aggiustato il tiro, gli insurgents sono<br />
riusciti nel loro intento nel pomeriggio, lanciando le granate<br />
che hanno colpito in pieno la base. Gli osservatori in<br />
garitta hanno dato l'allarme, ma troppo tardi.<br />
In Afghanistan gli insurgents hanno ereditato dal conflitto<br />
con l'ex Unione Sovietica mortai da 82 mm. e da 105<br />
mm. che ancora non erano entrati nello scenario <strong>del</strong>la<br />
missione ISAF. Di solito venivano usati gli RPG, compreso<br />
il micidiale mo<strong>del</strong>lo "Strela",<br />
con testa di ricerca all'infrarosso,<br />
che recentemente ha<br />
abbattuto un elicottero di<br />
una compagnia privata adibito<br />
ai rifornimenti <strong>del</strong>le basi,<br />
su cui erano trasportati<br />
anche soldati italiani.<br />
Soltanto la bravura <strong>del</strong> pilota<br />
ha fatto si che non ci fossero<br />
morti. L'uso di elicotteri<br />
privati avviene sempre più<br />
frequentemente, a supporto<br />
<strong>del</strong>le attività di aviotrasporto<br />
di materiali e personale.<br />
La FOB "Ice" (ghiaccio,<br />
per le gelide temperature<br />
invernali) è situata davanti ad<br />
un insediamento di afghani<br />
non proprio amichevoli ed è<br />
circondata dalle montagne in<br />
cui si celano gli insurgents, i<br />
talebani e i trafficanti di<br />
droga. Proprio due giorni<br />
prima <strong>del</strong>l'attacco, durante<br />
un’operazione condotta<br />
dalla Task Force Center, su<br />
base 66° Reggimento<br />
Aeromobile “Trieste”, tesa a<br />
contrastare il traffico di<br />
droga, i militari italiani avevano<br />
sequestrato un importante<br />
quantitativo di armi ed<br />
esplosivo ritrovati all’interno<br />
di un deposito situato a circa<br />
6 km a Est di Shindand, altra<br />
località principale <strong>del</strong> settore<br />
centrale <strong>del</strong>l’area di<br />
responsabilità italiana.<br />
Mentre si era appena conclusa<br />
nel settore Sud, l’operazione<br />
“Wheelbarrow”, che ha<br />
impegnato militari appartenenti<br />
al contingente italiano,<br />
all’OMLT (Operational<br />
Mentoring Liaison Team) e<br />
all’ANSF (Afghan National<br />
Security Forces).<br />
L’operazione era stata condotta nei territori <strong>del</strong>la provincia<br />
di Farah, fino ai confini <strong>del</strong>la provincia <strong>del</strong>l’Helmand,<br />
aree ad elevata concentrazione di coltivazioni di papavero<br />
da oppio e non lontane dalla FOB "Ice".<br />
Durante questa operazione gli “insurgents” avevano<br />
tentato di contrastare l’avanzata <strong>del</strong>le forze <strong>del</strong>la coalizione<br />
seminando lungo le principali rotabili alcuni ordigni<br />
esplosivi (Improvised Explosive Device - IED), che non<br />
hanno coinvolto militari italiani.<br />
Queste operazioni avvengono anche con il supporto<br />
<strong>del</strong>la ricognizione aerea. Sofisticati strumenti di osservazione<br />
sono il dirigibile degli USA che, con un raggio d'azione<br />
di 160 chilometri, opera ormai in tutte le basi (Bakwa,<br />
Shindand, Farah); i piccoli UAV "Raven"; i "Predator", utilizzati<br />
in teatro anche dall'Aeronautica Militare, muniti di pod<br />
da ricognizione. La nostra Aeronautica, inoltre, per con-<br />
Il Predator<br />
22 IL NASTRO AZZURRO
trollare costantemente il territorio dall’alto, impiega anche<br />
gli AMX.<br />
«Era un ragazzo molto motivato, in gambissima e in qualità<br />
di Comandante di squadra benvoluto dai suoi commilitoni»<br />
così lo ricorda il Maggiore Gavino Crispo <strong>del</strong> 21° Genio<br />
Guastatori di Caserta, al quale apparteneva il sergente<br />
Michele Silvestri. «Lui - aggiunge - si mostrava sempre assai<br />
disponibile. Era molto esperto: aveva iniziato la carriera nel<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
IL COMMENTO<br />
1997 e al 21° Genio Guastatori era arrivato nel 2009. Era alla<br />
sua settima missione all'estero, la terza in Afghanistan».<br />
Monsignor Vincenzo Pelvi, Ordinario Militare, nel<br />
corso <strong>del</strong>l'omelia per i Funerali di Stato svoltisi a Roma,<br />
nella Basilica di S. Maria degli Angeli, alla presenza <strong>del</strong><br />
Presidente <strong>del</strong>la Repubblica Napolitano e di molti membri<br />
<strong>del</strong> governo, ha detto: «Michele si sentiva e resta un operatore<br />
di pace».<br />
Ancora una vittima tra i nostri militari impegnati in Afghanistan. Il sergente Michele Silvestri porta<br />
il numero dei nostri morti in quella terra lontana oltre la fatidica soglia di 50.<br />
Ancora una volta, da più parti, ci si pone il quesito sulla necessità <strong>del</strong>la permanenza <strong>del</strong>le nostre<br />
Forze Armate nell'ambito <strong>del</strong>l'operazione ISAF.<br />
Ancora una volta esprimo l'opinione che si tratti di un quesito ozioso ed inconcludente.<br />
Ma il fatto che, ad ogni vittima degli attacchi, tale domanda venga riproposta fa comprendere quanto<br />
sia difficile ormai in Italia parlare con serenità di politica internazionale dando per scontato ciò che<br />
scontato non è: la conoscenza dei fondamentali su cui la politica internazionale appunto si basa.<br />
Tutti noi abbiamo studiato la storia a scuola ma abbiamo capito ben poco di quella lista infinita di<br />
luoghi, personaggi, date ed avvenimenti. Lasciata la scuola, la maggioranza di noi ha messo una pietra<br />
sopra a quegli studi ai quali si dava importanza solo al fine di un voto sufficiente per la promozione. Oggi<br />
i risultati di studi svolti con quel livello di serietà sono sotto gli occhi di tutti, eppure ... non si notano.<br />
Gli italiani semplicemente non comprendono che la sicurezza e la pace sono una con<strong>qui</strong>sta giornaliera<br />
ottenuta con la forza, solo con la forza.<br />
La maggioranza degli italiani pensa che i rischi che i nostri soldati stanno correndo in Afghanistan,<br />
rischi che per 50 di loro si sono concretizzati definitivamente, siano <strong>del</strong> tutto gratuiti e fondamentalmente<br />
inutili. La maggioranza degli italiani è stata convinta da demagoghi sciocchi e senza scrupoli che<br />
intricate situazioni internazionali si possono risolvere “... col dialogo".<br />
Quindi, essi pensano che la permanenza dei nostri soldati in quella terra martoriata sia utile a scopi<br />
non confessabili ai quali non si sa chi li avrebbe sacrificati.<br />
Non mi stancherò mai di dire che i militari si muovono su ordine <strong>del</strong> governo, si proprio <strong>del</strong> governo,<br />
e non <strong>del</strong> pianeta Marte, come qualcuno vorrebbe far credere. Non mi stancherò mai di ricordare<br />
che se il governo, non importa di quale colore politico sia stato negli ultimi dieci anni, ha sempre tenuto<br />
fede all'impegno di partecipazione all'operazione ISAF, vuol dire che tale operazione è di estrema<br />
importanza per la nostra nazione, come per il resto <strong>del</strong> mondo occidentale.<br />
Non cesserò mai di sottolineare che una missione <strong>del</strong>icata come quella intrapresa in Afghanistan non<br />
può e non deve essere interrotta a metà: deve essere portata a termine, altrimenti sarebbe stato meglio<br />
evitare di coinvolgervisi, ed accettarne le conseguenze.<br />
Ma il vero problema non è l'ignoranza <strong>del</strong>le coordinate di politica internazionale da parte <strong>del</strong>la maggioranza<br />
<strong>del</strong> popolo italiano, piuttosto è la presa di posizione ufficiale di importanti esponenti <strong>del</strong>le istituzioni:<br />
deputati e senatori di alcuni partiti (sempre i soliti) in primis, i quali continuano ad invocare il<br />
rientro in Patria dei nostri militari ben sapendo che ciò non potrà avvenire prima che la missione abbia<br />
dato i risultati per cui è stata iniziata. Cioè che l'Afghanistan abbia un governo stabile ed in grado di controllarne<br />
popolazione e territorio e di evitare che esso continui ad essere il ricettacolo <strong>del</strong> terrorismo<br />
internazionale.<br />
Questo discorso quei politici e i media ad essi vicini, lo evitano accuratamente, non ne parlano mai.<br />
Questo fatto però non insospettisce nessuno ... è difficile criticare ciò che non viene detto e lo è ancor<br />
di più da parte di un popolo volutamente tenuto in una specie di "ignoranza istruita" come quello italiano,<br />
composto da persone in genere altamente scolarizzate, ma scarsamente addestrate a ragionare<br />
in modo logico e asettico. Per lo più, la maggioranza ragiona, quando lo fa, citando slogan e luoghi comuni,<br />
uno appresso all'altro.<br />
Qui riporto ciò che Daud Shah Saba, governatore <strong>del</strong>la provincia di Herat, ha detto lo scorso 3 aprile<br />
circa la presenza dei nostri militari nel suo paese: “L’impegno <strong>del</strong> contingente italiano in Afghanistan è<br />
fondamentale ... gli Italiani svolgono un ruolo importantissimo ... ed è vitale che rimangano in questo Paese<br />
che ha ancora molto bisogno d'aiuto ... nella lotta al terrorismo non solo <strong>qui</strong> in Afghanistan, ma anche all'estero”.<br />
Daud Shah Saba ha poi ricordato che il terrorismo nasce proprio in questo territorio, da anni martoriato<br />
da terribili attacchi degli insurgents.<br />
“A Herat – ha proseguito – la vita è molto cambiata negli ultimi dieci anni e si sono ottenuti molti risultati:<br />
solo quest'anno si sono diplomate 2400 ragazze. Basti pensare che dieci anni fa non avevamo neanche una<br />
bambina a scuola".<br />
Credo che le parole <strong>del</strong> Governatore di Herat si commentino da sole.<br />
Antonio Daniele<br />
23
MOVM ECCELLENTI: VINCENZO CAPELLI<br />
Grande Invalido, Cieco di Guerra: una vita di coraggio e di<br />
impegno nelle tenebre per la solidarietà<br />
Rimasto completamente cieco a soli 24 anni, a seguito<br />
<strong>del</strong>le gravi ferite riportate durante l’aspro combattimento<br />
<strong>del</strong> 22 giugno 1940 sul fronte francese,<br />
al Passo <strong>del</strong> Piccolo San Bernardo, ha proseguito il restante<br />
cammino nelle tenebre, durato ben sessantuno anni,<br />
con lo stesso esemplare coraggio con cui aveva combattuto<br />
al Forte Traversette.<br />
Quella di Vincenzo Capelli è la storia di una vita<br />
straordinaria, non nel senso assoluto <strong>del</strong> termine, bensì in<br />
quanto riferita ad un valoroso, dotato di grande coraggio<br />
e di una non comune forza interiore, che a soli 24 anni, è<br />
stato completamente privato <strong>del</strong>la vista e che, trovatosi di<br />
colpo in un’altra dimensione, ha saputo reagire alle mutate<br />
condizioni di vita, progettando immediatamente un<br />
futuro che potesse farlo sentire ancora parte integrante<br />
<strong>del</strong>la società e, soprattutto di aiuto al suo prossimo.<br />
Spinto da questo irrefrenabile desiderio, seppe pianificare<br />
e realizzare una veloce rieducazione, che gli consentisse<br />
di poter vivere pienamente, sebbene in una condizione<br />
tanto diversa.<br />
Con la preziosa collaborazione <strong>del</strong>la moglie, riuscì a<br />
superare i limiti e gli ostacoli posti dalla grave minorazione<br />
fisica, trasformandoli in risorsa per un bene comune.<br />
Una vera e propria opera di apostolato e di solidarietà a<br />
favore di molte persone infelici, bisognose di aiuto, in particolare<br />
invalidi, mutilati, vedove ed orfani di guerra che<br />
avevano trovato difficoltà, od ostacoli nel riconoscimento<br />
dei propri diritti.<br />
Membro <strong>del</strong>la Corte d’Onore <strong>del</strong>la Federazione<br />
Provinciale di Milano <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>,<br />
Dirigente associativo <strong>del</strong>l’Associazione Nazionale Mutilati<br />
ed Invalidi di Guerra, per molta parte <strong>del</strong> suo lungo e faticoso<br />
viaggio nelle tenebre, rappresentò una pietra miliare,<br />
nonché un importante punto di riferimento nella storia<br />
<strong>del</strong>la stessa Associazione.<br />
Un grande uomo, sia dal punto di vista umano che dal<br />
punto di vista pragmatico. Le pratiche da risolvere venivano<br />
sempre affidate a lui (Presidente <strong>del</strong>la Sezione di<br />
Milano, prima e Regionale, poi) che sapeva portarle a<br />
compimento, sebbene con grandissimi sforzi, ottenendo<br />
quasi sempre per molte persone infelici i tanto attesi e<br />
L’abbraccio <strong>del</strong> Principe Umberto di Savoia a<br />
Vincenzo Capelli all’atto <strong>del</strong>la Decorazione<br />
sospirati riconoscimenti.<br />
Dalla sua mente sono scaturite molte iniziative volte<br />
alla tutela di numerose categorie di invalidi di guerra, trasformatesi<br />
quasi sempre, dopo inevitabili discussioni,<br />
quando non addirittura battaglie, in vere e proprie norme<br />
MEDAGLIA D’ORO al Valor Militare<br />
al soldato CAPELLI VINCENZO - 65° reggimento fanteria, 101^ compagnia cannoni<br />
“Soldato valoroso, pronto ad ogni sacrificio, otteneva dopo vive insistenze di partecipare volontariamente<br />
al combattimento, anziché assolvere le sue normali funzioni di telefonista. In due giorni di<br />
aspra lotta nella bufera, in alta montagna, contro posizioni ben fortificate e strenuamente difese, era<br />
esempio di cosciente audacia, di insuperabile tenacia e sprezzo <strong>del</strong> pericolo nel portare un cannone<br />
fin sotto le feritoie di un forte presidiato dal nemico. Gravemente ferito in più parti <strong>del</strong> corpo ed agli<br />
occhi, non cessava di trasfondere il suo fervido entusiasmo nei compagni. Al posto di medicazione,<br />
mentre gli venivano asportati entrambi gli occhi, esprimeva solo il rammarico di non poter più seguire<br />
i commilitoni, ormai prossimi alla vittoria. In seguito, minorato nel fisico, non nell’ardore guerriero,<br />
dava mirabili prove di alto spirito di corpo, di caldo cameratismo, di sublime attaccamento a quel<br />
dovere militare cui, senza un lamento, aveva fatto dono <strong>del</strong>la vista.<br />
Piccolo San Bernardo – Forte Traversette, 21-22 giugno 1940.”<br />
24 IL NASTRO AZZURRO
legislative, in alcuni casi estese successivamente anche ad<br />
altre tipologie di invalidità per servizio e civili.<br />
Il suo impegno fu profuso ininterrottamente sino<br />
all’ultimo respiro, con grande coraggio ed energia, anche<br />
per la tutela dei Ciechi di Guerra, dei quali fu Capogruppo<br />
per la Lombardia, nonché Vicepresidente <strong>del</strong>la Casa di<br />
Lavoro e Patronato per i Ciechi di Guerra, con sede alla Villa<br />
Mirabello di Milano.<br />
Occuparsi <strong>del</strong> suo prossimo è stato il vero scopo di<br />
quel lunghissimo e faticoso percorso nelle tenebre iniziato<br />
il 22 giugno 1940 e conclusosi il 2 agosto 2001. Scopo<br />
mirabilmente perseguito e raggiunto.<br />
Vincenzo Capelli non si è mai lamentato dei grandi<br />
sacrifici che la sua condizione gli richiedeva. Si è sempre<br />
sentito soddisfatto, appagato e felice di contribuire a ridare<br />
la dignità ed in alcuni casi anche un senso alla vita di<br />
molti uomini segnati dal dolore:<br />
“Una grande consolazione oggi per me è rappresentata<br />
dall’opportunità che ho avuto di operare a favore di altre persone.<br />
Lo spirito di solidarietà verso il mio prossimo mi ricompensa<br />
di tante mancanze e mi dona una grande serenità ....”<br />
affermava nell’intervista rilasciata al prof. Lorenzo<br />
Magarini il 4 marzo1998.<br />
Onorificenze, gratitudine e riconoscimenti, anche per<br />
questo impegno umano e civile, non sono mai mancati, sia<br />
in vita, che nel corso dei dieci anni ormai trascorsi dalla<br />
sua scomparsa.<br />
Per esigenze di spazio, si accenna brevemente<br />
ai ricordi più recenti.<br />
Il 23 giugno 2010, nel settantesimo anniversario<br />
<strong>del</strong>lo scontro a fuoco sul fronte francese,<br />
il Corriere <strong>del</strong>la Sera ricordava La<br />
Medaglia d’Oro Capelli con il servizio a fianco<br />
Sempre nel corso <strong>del</strong> 2010, il 18 dicembre,<br />
presso il Centro Congressi di Boario<br />
Terme, La Casa <strong>del</strong>la Memoria <strong>del</strong>la Sezione<br />
A.N.M.I.G. <strong>del</strong>la Val Camonica dedicava alla<br />
MOVM Vincenzo Capelli il primo dei cinque<br />
“Convegni di Studio” sulla seconda Guerra<br />
Mondiale.<br />
La sua figura ed il suo sacrificio sono stati<br />
presentati agli studenti <strong>del</strong>le classi <strong>qui</strong>nte dei<br />
Licei di Lovere, Darfo e Breno, con l’intento<br />
e l’auspicio che la conoscenza di sacrifici<br />
tanto grandi costituisca recupero di Valori e<br />
contribuisca a formare giovani capaci di aprire<br />
il cuore all’amore.<br />
Il 25 aprile 2011, nel decimo anniversario<br />
<strong>del</strong>la sua scomparsa, il Sindaco <strong>del</strong> Comune<br />
di San Bassano (CR), Cesira Bassanetti, con<br />
una toccante cerimonia, intitolava alla<br />
Medaglia d’Oro al V.M. Vincenzo Capelli l’Aula<br />
Magna <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> Comprensivo “M. G.<br />
Vida”, alla presenza e con la partecipazione<br />
di Autorità Civili, Militari, Religiose, di<br />
Associazioni Combattentistiche e d’Arma, di<br />
Volontariato, <strong>del</strong>le scolaresche e <strong>del</strong>la cittadinanza.<br />
Con grandissima sorpresa, nel corso <strong>del</strong>la<br />
cerimonia, gli studenti <strong>del</strong>le classi 2° e 3°<br />
<strong>del</strong>la scuola secondaria di 1° grado hanno<br />
presentato i loro elaborati, svolti in onore<br />
<strong>del</strong>la MOVM Capelli. Si è trattato, per ogni<br />
classe, di una raccolta di poesie e racconti<br />
molto belli e commoventi che hanno toccato<br />
nel profondo anche molti presenti, che ne<br />
hanno richiesto copia.<br />
A breve sarà il Comune di Milano a rendergli<br />
onore con l’intitolazione di una Via cit-<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
Assisi 4 ottobre 1941: sette Decorati di M.O. V.M. Poli,<br />
Rigatti, Pressato, De Jannni, CAPELLI, Barbini e<br />
Giuseppe Brignole MOVM eccellente sul n.4/2011<br />
tadina, come riconoscimento dovuto a tutti gli Uomini<br />
Illustri distintisi per Valore.<br />
Giuseppina Capelli<br />
L’articolo <strong>del</strong><br />
“Corriere”<br />
25
IL 151° RAGGIMENTO “SASSARI”<br />
RIENTRA DALL’AFGHANISTAN<br />
La Bandiera di Guerra <strong>del</strong> Reggimento<br />
passa in rassegna lo schieramento<br />
Cagliari, 1 aprile 2012 ore 9:00, gli ordini sono secchi<br />
e precisi: "151° Reggimento .... AT-TENTI ...PRE-<br />
SENTAT - ARM!! Onori alla Bandiera di Guerra <strong>del</strong><br />
151° Reggimento di Fanteria Sassari Decorata di Croce di<br />
Cavaliere <strong>del</strong>l'Ordine Militare d'Italia, 2 Medaglie d'Oro al<br />
Valor Militare,1 Medaglia d'Oro al Valore <strong>del</strong>l'Esercito".<br />
Tre s<strong>qui</strong>lli di tromba ed ecco il Tricolore che avanza da<br />
dietro le palazzine.<br />
Dopo 6 mesi nel teatro operativo afghano, nella teca<br />
costruita dai nostri soldati nella FOB di Bala Mourghab,<br />
sede <strong>del</strong> Comando <strong>del</strong>la TF North <strong>del</strong> Regional Command<br />
West <strong>del</strong>la missione di pace ISAF, alle ore 3:20 la Bandiera<br />
<strong>del</strong> 151° è rientrata sul suolo patrio, unitamente a quella<br />
<strong>del</strong> 5° Reggimento Genio Guastatori di Macomer (seguita<br />
alcuni giorni dopo da quella <strong>del</strong> 3° Bersaglieri e <strong>del</strong> 152°<br />
Reggimento).<br />
Ed ora, con una cerimonia sobria, ma emotivamente<br />
partecipata, nella piazza d'armi <strong>del</strong>la Caserma "Monfenera"<br />
torna nella sua sede, sfilando sulle note <strong>del</strong>l'Inno di Mameli<br />
eseguito dalla Banda <strong>del</strong>la Brigata Sassari.<br />
È un momento solenne ed intenso, rotto solo dai suoni<br />
<strong>del</strong>la natura, dai comandi degli ufficiali e dal pianto liberatorio<br />
di alcune madri e mogli che finalmente hanno potuto<br />
riabbracciare i loro cari rientrati con l'ultimo contingente.<br />
Ad accompagnare la Bandiera di Guerra nel suo lungo<br />
viaggio di rientro il Comandante <strong>del</strong> Reggimento,<br />
Colonnello Luigi Viel che il 27 marzo ha ceduto il comando<br />
<strong>del</strong>la TF North al suo parigrado <strong>del</strong>l'8° Reggimento<br />
Bersaglieri.<br />
Breve e chiaro il suo discorso di ringraziamento sia agli<br />
uomini e donne che per sei mesi hanno vissuto con lui nel<br />
teatro operativo, sia a quelli rimasti al Distaccamento alla<br />
Sede che, oltre a gestire la caserma (rinnovandone notevolmente<br />
l'aspetto nonostante le poche risorse disponibili),<br />
hanno dovuto svolgere quattro mesi di servizio nella<br />
Capitale per l'Operazione Strade Sicure.<br />
Tutti questi soldati oggi sono <strong>qui</strong> per onorare quel<br />
drappo Tricolore simbolo <strong>del</strong> Valore <strong>del</strong>la gente di<br />
Sardegna che dal 1915 ha sempre dimostrato il proprio<br />
coraggio ed il senso <strong>del</strong> dovere in tempo di guerra ed in<br />
pace nel corso <strong>del</strong>le missioni umanitarie dall'Iraq<br />
all'Afghanistan.<br />
Al termine <strong>del</strong>la cerimonia militare, già di per sé particolarmente<br />
suggestiva, due momenti hanno reso ancora<br />
più solenne questa prima domenica di aprile: la celebrazione<br />
<strong>del</strong>l'eucarestia <strong>del</strong>la Domenica <strong>del</strong>le Palme da parte <strong>del</strong><br />
Cappellano <strong>del</strong> Reggimento don Gian Mario Piga ed il<br />
rientro <strong>del</strong>la reli<strong>qui</strong>a di San'Efisio, che nei sei mesi di missione<br />
ha accompagnato e protetto i Sassarini in Teatro<br />
Operativo, deposta nella teca sotto l'altare <strong>del</strong>la nuovissima<br />
Cappella <strong>del</strong> Reggimento.<br />
Un'ultima notazione: l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> era<br />
presente nonostante fosse una cerimonia prettamente<br />
"Sassarina" nella persona <strong>del</strong>l’autore di questo articolo<br />
che, invitato dal Comando di Reggimento, ha portato al<br />
Colonnello Viel i saluti di tutti gli associati.<br />
avv. Federico Vido<br />
Segretario <strong>del</strong>la Federazione di Sondrio<br />
26 IL NASTRO AZZURRO
LA TRAVERSATA DELLA BRIGATA SASSARI Stemma <strong>del</strong> 151° reggimento inqua-<br />
drato nella Brigata “Sassari”<br />
La Brigata Sassari erede dei Granatieri di Sardegna e dei reggimenti<br />
Sardi dei quali conservò le mostrine bianco-rosse, fu definita la<br />
"Brigata degli Eroi" perché tutti quelli che la componevano furono<br />
veramente dei valorosi. Lo attestano i bollettini di guerra, le relazioni <strong>del</strong><br />
Comando Supremo, le 4 Medaglie d'Oro al Valor Militare concesse alle sue<br />
bandiere (due per ciascuna). La gloriosa brigata Sassari è l'unica fra le brigate<br />
di fanteria di linea ad avere così alto riconoscimento nella guerra <strong>del</strong><br />
15/18.<br />
Dal 24 luglio 1915 la brigata è in prima linea. Il Trincerane, Sella<br />
S.Martino, Castelnuovo, sono tappe di sangue e gloria. Il 13 e 14 novembre<br />
la Brigata con<strong>qui</strong>sta le trincee Delle Frasche e dei Razzi con una vera e propria<br />
Bardana, condotta dal capitano Francesco Dessì. Il bollettino 173 <strong>del</strong> 15<br />
novembre 1915 li cita "Intrepidi Sardi <strong>del</strong>la Brigata Sassari". Gli Austriaci e<br />
gli Ungheresi li definiscono "I Diavoli Rossi", li vedono con terrore e sospendono<br />
addirittura le operazioni quando se li trovano davanti. È chiaro che i<br />
Sardi hanno il loro modo particolare di fare la guerra, che il generale<br />
Cadorna non tarda ad apprezzarlo. Il 3 dicembre <strong>del</strong> '15 dispone che tutti i<br />
militari sardi dei reggimenti di fanteria siano trasferiti d'urgenza alla Brigata Sassari. Così come tutti gli ufficiali sardi che<br />
ne facciano richiesta. Il 25 ottobre <strong>del</strong> '17 gli Austriaci sfondano a Caporetto e la Brigata viene incaricata di proteggere<br />
la ritirata. Il 30 gennaio <strong>del</strong> 1918 la brigata viene citata nel bollettino 981 <strong>del</strong> Comando Supremo. Finalmente la notte<br />
<strong>del</strong> 28 ottobre <strong>del</strong>lo stesso anno giunge l'ordine <strong>del</strong>l'attacco finale e la Brigata riguada il Piave puntando la baionetta<br />
alle reni <strong>del</strong> nemico che il 4 Novembre <strong>del</strong> 1918 chiede ed ottiene l'armistizio.<br />
Vengono conferite le seguenti decorazioni: alle bandiere una croce di Cavaliere <strong>del</strong>l'Ordine Militare Savoia e due<br />
Medaglie d'Oro al Valor Militare per ciascuna bandiera (Reggimenti 151° e 152°). Ai Sassarini, sei Ordini Militari Savoia,<br />
9 Medaglie d'Oro al Valor Militare, 405 di Argento, 551 di Bronzo, e moltissime Croci ed Encomi Solenni. Il prezzo <strong>del</strong>la<br />
gloria fu altissimo: 2000 morti, 12449 fra mutilati, feriti e dispersi. Un caduto ogni 6 arruolati. Ma il Sardo non si lamenta<br />
perché l'onore <strong>del</strong> suo Re è salvo. La più bella Medaglia d'Oro <strong>del</strong>la brigata se la guadagnò Raimondo Scintu di<br />
Guasilla che da solo catturò circa dieci austriaci di cui cinque ufficiali.<br />
Perché la Brigata Sassari? Perché chi vi parla ha avuto l'onore ed il privilegio di ospitare sulla nave al proprio comando,<br />
noleggiata dal Ministero, la Brigata Sassari per la prima esercitazione internazionale, con gruppi greci e spagnoli, nel<br />
1993. Oltre all'appoggio logistico ed alla traversata dalla Sardegna alla Toscana, regione prescelta per l'impiego <strong>del</strong>la<br />
Brigata, dovemmo essere sempre pronti per un eventuale evacuazione degli uomini, come ci fu detto. In più, all'imbarco<br />
sotto un temporale di vento e pioggia, non potendo i militari allontanarsi dai propri mezzi schierati in banchina, riuscimmo<br />
a dimezzare i tempi occorrenti all'imbarco di 650 uomini e 150 automezzi con relativi armamenti in poco più<br />
di un'ora. Con mio orgoglio personale, potei constatare che tutto l'e<strong>qui</strong>paggio, spontaneamente, stabilì con i nostri soldati,<br />
un rapporto di simpatia e fratellanza.<br />
Al ritorno a Cagliari il Generale Comandante la Brigata, che era venuto da Sassari a ricevere i suoi uomini, volle<br />
salutarci usando parole di apprezzamento per l'e<strong>qui</strong>paggio tutto, asserendo che il suo Stato Maggiore gli aveva riferito<br />
che eravamo dei veri professionisti.<br />
Ci fu fatto dono <strong>del</strong> Crest <strong>del</strong>la Brigata con il motto "Sa Vita Pro Sa Patria": La vita per la Patria. La Marina mercantile<br />
in pace ed in guerra è anche questo! Patria e Onore non sono solo privilegio <strong>del</strong>le Forze Armate ma anche di chi<br />
sulle navi mercantili rappresenta il Paese con altrettanta dignità di Valori e stile italiano.<br />
Ma ancor più Patria e Onore deve essere patrimonio ed amalgama di tutto il popolo Italiano perché ci accomunano<br />
le sofferenze <strong>del</strong>l'ultima guerra disastrosa fatta di deportazioni, di guerra civile, di foibe, di morti, troppi morti, di<br />
scelte giuste o sbagliate, fatte anche in buona fede, in relazione alle circostanze contingenti. Pur tuttavia gli italiani seppero<br />
risorgere, con i valori <strong>del</strong>le Resistenza e con i morti a Montelungo <strong>del</strong>le ricostituite forze armate nella guerra di<br />
Liberazione.<br />
L'8 e il 16 dicembre <strong>del</strong> '43 furono impiegati a Montelungo poco più di mille uomini. La forza d'urto era costituita<br />
da due battaglioni, il 67° Fanteria Legnano ed il 51° Bersaglieri (allievi ufficiali), che erano i giovani studenti universitari<br />
<strong>del</strong> reggimento Curtatone e Montanara. La metà di quei giovani non tornarono: 82 morti, 160 dispersi, 195 feriti fu il<br />
prezzo pagato.<br />
Non a caso il 7 Giugno <strong>del</strong> 1944 insieme alla 5° Armata Americana, di cui faceva parte la 210^ Divisione di Fanteria<br />
Ausiliaria composta da italiani, con un colpo di mano, si riuscì a far entrare a Roma, tra l'entusiasmo dei romani, una<br />
compagnia di fanti, preceduta da musica e bandiera, <strong>del</strong> 67° fanteria, quelli di Montelungo, che dopo aver sfilato per<br />
Piazza Venezia andarono a montare la guardia al palazzo <strong>del</strong> Quirinale.<br />
Vorrei terminare con una sintesi pregevole <strong>del</strong> nostro Presidente <strong>del</strong>la Repubblica, On. Giorgio Napolitano: "Le idealità<br />
e le aspirazioni dei nostri Combattenti per la Libertà poterono tradursi in un essenziale quadro di riferimento per l'elaborazione<br />
<strong>del</strong>la Carta Costituzionale nell'Italia divenuta Repubblica per volontà di popolo".<br />
Onore ai caduti <strong>del</strong>la Marina Mercantile! Onore ai caduti <strong>del</strong>le Forze Armate! Viva l'unità d'Italia!<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
C.S.L.C. Antonino Migliaccio<br />
Federazione di Napoli<br />
27
IL PERCHÉ DELLA NOSTRA ENTRATA IN<br />
GUERRA: LE RAGIONI E LE OPPORTUNITÀ<br />
H o<br />
letto con commozione sul «Tempo» l'articolo di<br />
Michela Tamburrino dal titolo "Quando scoccò l'ora <strong>del</strong><br />
destino". Il mio ricordo è andato a quel lontano giorno<br />
<strong>del</strong> l0 giugno 1940. Ero a Pieve di Teco ai piedi <strong>del</strong> Col di<br />
Nava (Alpi Marittime) con un battaglione di cacciatori alpini<br />
da appena cinque mesi sotto le armi, quando in Piazza Borelli<br />
ascoltai la dichiarazione di guerra. Mi dissi mentalmente:<br />
«Cara mamma il macello è aperto».<br />
Affermarono che volavamo in soccorso <strong>del</strong> vincitore,<br />
può anche esser vero, però a pensarci bene con il crollo<br />
<strong>del</strong>la Francia, con l'Inghilterra sola e dopo la batosta a<br />
Dunquerque (l'America ancora neutrale, con Roosevelt che<br />
diceva, per strappare la terza rielezione, che nessun soldato<br />
americano sarebbe morto per l'Europa, la partita sembrava<br />
segnata), rimanere neutrali o non belligeranti in quella favorevole<br />
occasione era un dilemma: si sarebbe perduta una<br />
grande chance per sedersi con poca fatica al tavolo <strong>del</strong> vincitore.<br />
Era proprio così.<br />
L'Italia, strano a dirsi, dal 24 giugno 1940, data<br />
<strong>del</strong>l'Armistizio con la Francia, al 28 Ottobre <strong>del</strong>lo stesso<br />
anno, data <strong>del</strong>l'attacco alla Grecia, è stata provvisoriamente<br />
la sola vera potenza esistente nel mondo, specialmente nel<br />
Mediterraneo, perché solo l'Italia poteva fare certe operazioni,<br />
o il loro contrario. In quel periodo Mussolini ebbe<br />
(come si suoi dire) il mazzo <strong>del</strong>le carte in mano, fu per quei<br />
cinque mesi il padrone <strong>del</strong>la situazione. La Germania poteva<br />
offrire le divisioni corazzate da impiegare in Libia ma era<br />
l'Italia che aveva il potere di rifiutarle (come purtroppo fece).<br />
Tutti gli altri, tedeschi, americani, inglesi, russi e giapponesi<br />
non avevano nessun potere, dovevano aspettare le nostre<br />
decisioni.<br />
Perché dunque è successo quello che è successo?<br />
Perché l'Italia, come pure la Germania, non volevano<br />
demolire l'impero inglese né quello francese, ma ridimensionarli,<br />
si! Anche perché il 14 Giugno si era mossa la Russia,<br />
che aveva invaso gli stati baltici: Lituania, Estonia, Lettonia;<br />
aveva invaso la Bessarabia e la Bucovina rumene, propiziando<br />
l'intervento Ungherese in Transilvania e Bulgaro in<br />
Dubrugia; la Russia era pronta ad invadere l'Iran e forse<br />
Carri armati italiani in Africa settentrionale<br />
l'India in caso di crollo inglese, certa che l'Italia sarebbe arrivata<br />
a Suez. L'Egitto aspettava la liberazione come pure gli<br />
arabi di Palestina e <strong>del</strong>l'Irak; l'Irak nel 1941 si ribellò agli<br />
inglesi costringendoli ad una spedizione dietro il loro fronte.<br />
In quei cinque mesi i nostri obiettivi erano:<br />
l) limitare l'aumento di potenza <strong>del</strong>la Germania (ecco il<br />
rifiuto iniziale alle sue divisioni corazzate);<br />
2) non dare alla Russia modo di fare altre mosse, e non per<br />
questo non si vollero li<strong>qui</strong>dare le forze inglesi in Egitto e<br />
nel Medio Oriente;<br />
3) cercare accordi con gli inglesi (quell'invio di forze aeree<br />
sulla Manica da parte italiana, distogliendole dal fronte<br />
mediterraneo era in linea con lo scopo di indurre la<br />
Gran Bretagna a trattare. Solo per questo scopo le<br />
nostre operazioni erano limitate in Africa Orientale ad<br />
occupare il Somaliland e Cassola, appena dietro il confine<br />
eritreo <strong>del</strong> Sudan. Quel fermarsi ostentatamente a Sid<br />
el Barrani, rinunciando a penetrare nel vuoto militare<br />
britannico).<br />
Nel luglio 1940, 37 divisioni italiane forti di ben 850.000<br />
uomini e con 27.000 autocarri, erano in Istria pronte ad<br />
occupare la Yugoslavia per bilanciare la prevalenza tedesca<br />
nei Balcani, creatasi involontariamente per le mosse russe<br />
contro la Romania. Il governo tedesco venuto a conoscenza<br />
<strong>del</strong>le intenzioni italiane protestò ed indusse il nostro governo<br />
a rinunziare all'impresa. Si era perso <strong>del</strong> tempo prezioso<br />
ed il tempo lavorava per il nemico, data la nostra necessità<br />
di far tesoro <strong>del</strong>le scorte senza possibilità di ricostruirle,<br />
soprattutto i carburanti.<br />
In alternativa alla Yugoslavia si pensò alla Grecia, per<br />
bilanciare la presenza di truppe tedesche in Romania in funzione<br />
antirussa, sorvegliare gli stretti, fra lo Jonio ed il mar<br />
Nero, vecchia aspirazione russa, assicurare gli inglesi <strong>del</strong>le<br />
nostre non radicali intenzioni nei loro riguardi. Per attuare<br />
meglio il disegno, l'esercito metropolitano veniva ridimensionato<br />
con una smobilitazione ordinata cervelloticamente il 14<br />
ottobre 1940, gli automezzi civili re<strong>qui</strong>siti venivano restituiti<br />
ai loro proprietari, mentre il Gen. Graziani in Libia chiedeva<br />
disperatamente più automezzi.<br />
A fine Ottobre, il 28,<br />
lasciando l'Albania da noi<br />
occupata nel 1939, partimmo<br />
alla volta <strong>del</strong>la Grecia fallendo<br />
il colpo: la Grecia resistette e<br />
i contatti e le somme elargite<br />
(timeo danaos) si rivelarono<br />
inutili.<br />
La Grecia sarebbe stata<br />
obbligata a passare dalla<br />
nostra parte se fossimo arrivati<br />
a Suez.<br />
A fine Ottobre gli Inglesi<br />
ricevevano i rinforzi la grandissima<br />
occasione era svanita.<br />
Il periodo di onnipotenza italiana<br />
era finito. Ma solo le<br />
nostre decisioni erano state<br />
errate, senza concorso di<br />
stranieri sia alleati, sia nemici;<br />
solo la nostra maledetta inettitudine<br />
furono la causa di<br />
tanta rovina. Le sorti <strong>del</strong> conflitto,<br />
già praticamente vinto,<br />
28 IL NASTRO AZZURRO
presero una piega diversa: le forze disgregatrici interne poterono<br />
riallacciare le loro trame e tesserne altre più micidiali.<br />
La verità è difficile da accettare ma è questa.<br />
Furono i franco inglesi e americani a spingerci in quella<br />
guerra, perché l'Italia angariata e provocata a morte, dovette<br />
intervenire per ottenere la libertà negatagli come nazione<br />
dal possesso straniero di tutto il Mediterraneo, di tutto il<br />
Medio Oriente, <strong>del</strong>l'intera Africa (alla caduta <strong>del</strong>la Francia ci<br />
fu una gara di generosità fra la Germania e l'Italia, vinta da<br />
noi, che non chiedemmo nemmeno la Tunisia dopo la sua<br />
caduta; sia pur che Garibaldi disse che Biserta era una pistola<br />
puntata sull'Italia, e non chiedemmo neanche la flotta, che<br />
molto dignitosamente si autoaffondò a Tolone).<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
L'Inghilterra era in una situazione disperata: nessuna possibilità<br />
di resistere ad un attacco italiano se ci fosse stato, in<br />
quel breve periodo la nostra superiorità era enorme, provvisoria<br />
ma enorme.<br />
Roberto Stocchi<br />
Questo è un altro dei numerosi articoli che il tenente alpino R.O.<br />
Roberto Stocchi ha inviato in redazione e che ancora doveva essere<br />
pubblicato quando l’autore ha lasciato questa terra. Lo pubblichiamo<br />
postumo, come faremo ancora per gli altri pezzi da lui<br />
inviati. Rimaniamo vicini alla famiglia di Roberto nel ricordo <strong>del</strong><br />
loro caro.<br />
P.s. (Note per chiarire meglio il quadro <strong>del</strong> perché <strong>del</strong>la guerra e le possibilità avute per risolvere a nostro vantaggio<br />
le sorti <strong>del</strong> conflitto).<br />
Nel Febbraio 1940 i tedeschi anticipando gli alleati occuparono la Norvegia. Gli anglo francesi occupando<br />
loro la Norvegia avrebbero bloccato i rifornimenti di minerali di ferro dalla Svezia alla Germania e così avrebbero<br />
stretto il cerchio, già strettissimo, obbligando l'Italia ad entrare in guerra. Il piano diabolico era semplice:<br />
vincere per soffocamento, a sentir loro, guerra democratica basata sullo strangolamento. Attendevano loro,<br />
padroni di tutto il mondo, la resa <strong>del</strong>la Germania e <strong>del</strong>l'Italia, semplicemente per inedia: restando i francesi<br />
fortificati nella loro linea Maginot e con l'Inghilterra padrona dei mari, l'asfissia <strong>del</strong>le due nazioni era assicurata.<br />
Ma l'esercito tedesco, aggirando la Maginot attraverso l'Olanda ed il Belgio, occupava la Francia e arrivava<br />
alla Manica.<br />
Ci mancò la fortuna e la decisione: fu una guerra di rugginosi comandi. Leggendo questo scritto, ogni italiano<br />
può ritrovare la propria memoria e tutte le memorie appartengono all'Italia!<br />
29
DALLA SECONDA GUERRA MONDIALE<br />
ALLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA<br />
La presente illustrazione<br />
aggiorna il testo di una mia<br />
conferenza tenuta nel 1994 a<br />
Napoli, in occasione <strong>del</strong>le celebrazioni<br />
per il 25 aprile di quell'anno.<br />
Essa ripercorre un periodo storico<br />
<strong>del</strong>la nostra Nazione denso di avvenimenti<br />
che, dalla piena affermazione<br />
<strong>del</strong> regime fascista, all’avvento<br />
<strong>del</strong>la guerra, all’occupazione, alla<br />
Resistenza, sono sfociati nella scelta<br />
Repubblicana e nella formulazione<br />
<strong>del</strong>la nostra Costituzione.<br />
È un percorso che vede l’Italia,<br />
proiettata in una guerra, non voluta,<br />
in conati di potenza e d’imperialismo,<br />
in un confronto impari con gli<br />
“alleati” e “nemici”, che costò al<br />
nostro Paese, non le poche migliaia<br />
di morti che il duce aveva preconizzato,<br />
ma atrocità, lutti, macerie e ne<br />
cambiò il volto e la mentalità.<br />
D’altronde che vi fosse una<br />
seconda guerra mondiale era ben prevedibile: i prodromi<br />
furono evidenti alla Conferenza di Parigi, con la quale si<br />
ritenne chiusa la prima guerra mondiale o quarta guerra<br />
d’Indipendenza, che lasciò tutti scontenti, anche talune<br />
nazioni vincitrici tra cui proprio l'Italia. Era <strong>qui</strong>ndi intuibile<br />
che la Germania sconfitta, appena ripresasi avrebbe ricostituito<br />
il suo esercito e tentato la rivincita.<br />
Non intendo, certo, in questa sede fare una disamina<br />
particolareggiata degli avvenimenti che sconvolsero l’Italia<br />
da 1939 al ’47, anno in cui nacque la nostra Costituzione.<br />
Vorrei invece che la mia analisi scaturisse non solo dallo<br />
studio ma da esperienze concrete di uomo<br />
che ha vissuto quel periodo e di cittadino di<br />
oggi, e fosse di stimolo e di riflessione.<br />
Ai giovani quello che è accaduto 50 anni<br />
fa può sembrare qualcosa di superato, da<br />
conoscere approssimativamente: sono altre<br />
le cose a cui bisogna prestare attenzione in<br />
una società che corre veloce e va avanti<br />
ancor prima di noi.<br />
Ma sappiamo bene che, quando qualcosa<br />
dura per anni, quando incide su di noi in<br />
maniera profonda e ci costringe a fare <strong>del</strong>le<br />
scelte, fosse anche un rapporto d’amore,<br />
una volta che è finita lascia tracce nelle<br />
nostre coscienze, ci modifica, ci trasmette<br />
un’eredità.<br />
Ogni anno si celebra il 25 aprile, “l’anniversario<br />
<strong>del</strong>la Liberazione”, liberazione<br />
dalla guerra, dall’occupazione tedesca, dalla<br />
dittatura.<br />
Tutto ciò non sarebbe avvenuto senza<br />
l’apporto determinante <strong>del</strong>la Resistenza:<br />
decine di migliaia di uomini e donne che<br />
hanno combattuto e spesso dato la loro<br />
vita per l’affermazione <strong>del</strong>la libertà, senza<br />
25 aprile 1945:<br />
parata <strong>del</strong> CVL<br />
distinzione di sesso, di età, di ceto<br />
sociale.<br />
La Resistenza, però, non è solo il<br />
rifiuto, l’opposizione e la lotta contro<br />
i soprusi <strong>del</strong>la dittatura ma rappresenta<br />
l’idea di un’avanguardia<br />
che ha lottato per una società<br />
umana migliore dal sud dove il rinato<br />
Esercito Italiano ha aperto la via<br />
<strong>del</strong>la riscossa a fianco degli alleati,<br />
da Mignano Montelungo a Roma, a<br />
Corinaldo e su, su fino a Ferrara, al<br />
nord, rimasto a lottare sotto il nazifascismo<br />
fino al 25 aprile 1945.<br />
Possiamo renderci conto <strong>del</strong><br />
suo valore di attualità, <strong>del</strong>la validità<br />
di un messaggio, degli sviluppi concreti<br />
che essa ha avuto nella vita<br />
politica e sociale dei tanti Paesi<br />
europei dove ha agito e dove il valore<br />
storico di questa avanguardia è<br />
diventato programmazione e vessillo<br />
di democrazia e libertà.<br />
La nascita <strong>del</strong>la nostra Repubblica e <strong>del</strong>la Costituzione<br />
nella quale si è tradotto, in formule giuridiche, il meglio<br />
<strong>del</strong>le speranze <strong>del</strong>la Resistenza ne è il segno tangibile.<br />
“La nostra Costituzione è nata sulle montagne dove caddero<br />
i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei lager<br />
dove furono deportati” dice Calamandrei, ma anche nelle<br />
strade, nei vicoli, nelle case dei nostri genitori, dei nostri<br />
nonni, dove vi fu opposizione, dove vi fu lotta e in qualunque<br />
luogo dove si manifestò la volontà di reagire ed opporsi<br />
all’oppressore, si può aggiungere.<br />
E se i suoi principi ispiratori talvolta sembrano non<br />
30 IL NASTRO AZZURRO
trovare la loro più piena attuazione, per il fatto stesso che<br />
sono affermati nella Legge fondamentale <strong>del</strong>lo Stato,<br />
hanno la loro efficacia politica: sono comunque una sfida<br />
costante alle inerzie e deviazioni degli organi pubblici e<br />
rappresentano il punto a cui riferirsi per ogni volontà di<br />
rinnovamento.<br />
Dagli atti parlamentari <strong>del</strong>l’Assemblea Costituente<br />
(1947) si legge:<br />
“È la prima volta che, nel corso millenario <strong>del</strong>la nostra storia,<br />
l’Italia unita si dà una libera Costituzione”.<br />
Si legge tra l’altro nelle relazioni e atti <strong>del</strong>l’Assemblea<br />
Costituente: "Questa carta è un inno di speranza e di fede.<br />
Infondato è ogni timore che sarà facilmente divelto ... " ed<br />
ancora "La Costituzione che per molti aspetti, sa ancora <strong>del</strong><br />
passato, ha ancora molto <strong>del</strong>le sue radici nel passato, apre, tuttavia,<br />
una finestra sull’avvenire; vuole, anzi essere un ponte lanciato<br />
verso l’avvenire, per un profondo rinnovamento <strong>del</strong>la struttura,<br />
<strong>del</strong>la società, più che matura non soltanto nel pensiero<br />
degli uomini, ma nella materialità <strong>del</strong>le cose, nelle condizioni<br />
obiettive, e necessaria alla tutela permanente <strong>del</strong>le libertà<br />
democratiche e <strong>del</strong>la pace per la consacrazione di principi<br />
ac<strong>qui</strong>siti alla coscienza giuridica, politica, sociale <strong>del</strong> nostro popolo<br />
a cui deve corrispondere un’effettiva realizzazione dei nuovi<br />
diritti, …"<br />
Quella <strong>del</strong> dopoguerra è, infatti, un’Italia che vuole rinascere,<br />
che, per la scelta repubblicana, ha espresso la sua<br />
volontà di paese moderno, proiettato al futuro e che ha<br />
dimostrato che, nonostante le brutture <strong>del</strong>la guerra, l’aspirazione<br />
alla libertà, alla convivenza pacifica, al pluralismo e<br />
alla democrazia sono i suoi valori pregnanti e più veri.<br />
È un paese che si è ritrovato unito nella volontà <strong>del</strong>la<br />
ricostruzione e che, nonostante le crisi e le deviazioni degli<br />
ultimi anni, spera ancora nell’avvenire.<br />
Capita <strong>qui</strong>ndi che questi 10 lunghi anni di storia italiana<br />
non sono eventi lontani nel tempo e oramai estranei alla<br />
nostra realtà ma, attraverso la riflessione critica su di essi,<br />
possiamo trovarvi motivi e criteri di orientamento nel<br />
cammino che stiamo percorrendo e per le scelte che sono<br />
ancora nelle nostre mani.<br />
E riflettere criticamente sul passato significa conoscere<br />
la storia, far sì che essa divenga coscienza collettiva, liberandoci<br />
da pregiudizi, ovvietà, ignoranza,<br />
Mi viene da fare un paragone sulla psicoanalisi. Come la<br />
riflessione psicoanalitica infatti cerca di fare emergere dagli<br />
strati <strong>del</strong>l’inconscio ciò che è causa di angosce, fobie o<br />
atteggiamenti negativi, affinché tanto non si ripeta e venga<br />
esorcizzato, così la storia, la conoscenza esatta dei fatti storici<br />
e soprattutto la trasmissione di essi, serena corretta<br />
può fare altrettanto.<br />
Sono convinto che la storia deve tradursi soprattutto<br />
in discorso scolastico per informare i giovani e far sì che<br />
certi avvenimenti vengano storicizzati così che non possa<br />
mai capitare quanto ha affermato Primo Levi: “Ciò che è<br />
accaduto può ancora accadere”.<br />
C’è una forte ignoranza nei giovani su quanto avvenuto<br />
circa 70 anni fa, un po’ perché i programmi scolastici di storia<br />
non riescono ad essere svolti completamente, un po’<br />
perché l’Italia <strong>del</strong> benessere, <strong>del</strong> soldo facile, <strong>del</strong>le tangenti<br />
e <strong>del</strong> clientelismo ha trovato comodo non dare troppo<br />
peso a certe realtà che pure, e non tanto tempo fa sono<br />
esistite.<br />
Un cenno allo Statuto Albertino va fatto proprio come<br />
elemento storico, perché sebbene avesse lo scopo di salvaguardare<br />
la monarchia in ogni suo aspetto e forma e sembrasse<br />
immodificabile, fu invece duttile e nel corso degli<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
anni fu più volte modificato. Infatti, già precedentemente,<br />
Carlo Alberto aveva promosso il Codice Civile e quello<br />
Penale nonché la Corte di Revisione – attuale Corte di<br />
Cassazione – ed il Codice di Procedura Penale ed altri<br />
provvedimenti di respiro liberale. Lo Statuto Albertino,<br />
comunque, anche se modificato rimase uno strumento <strong>del</strong><br />
Sovrano che volle far sembrare di essere padre liberale per<br />
il popolo, pur mantenendo privilegi e potere assoluto sui<br />
sudditi, e non fu mai definito Costituzione.<br />
In effetti fu elargito da Carlo Alberto per lo Stato Sardo<br />
il 4 marzo 1848 e derivò dalle nuove istanze di libertà che<br />
animavano non solo la classe borghese ma anche parte <strong>del</strong>l’aristocrazia,<br />
divenendo poi Statuto per il Regno d’Italia. Fu<br />
redatto sul mo<strong>del</strong>lo francese <strong>del</strong> 1830 che, a sua volta, si<br />
riportava agli ordinamenti inglesi. In effetti i Padri <strong>del</strong>la<br />
nostra Costituzione studiarono e tennero presenti le carte<br />
costituzionali di tante altre Nazioni e anche lo Statuto<br />
Albertino, per redigere una carta costituzionale che non<br />
desse privilegi a chicchessia ma fosse lo strumento giuridico<br />
di ogni cittadino per avere uguali diritti, pari dignità e<br />
possibilità di pervenire alle più alte cariche per merito ed<br />
intelligenza. Infatti in essa confluirono ideali, idee, valori etici<br />
31
e morali, istanze di libertà dei singoli individui e <strong>del</strong>la collettività.<br />
Non mancarono ispirazioni, tradotte in articoli.<br />
La Costituzione <strong>del</strong>la Repubblica Italiana fu approvata il<br />
22 dicembre <strong>del</strong> 1947, al termine dei non semplici lavori<br />
<strong>del</strong>l’Assemblea Costituente che dovette affrontare non<br />
pochi e notevoli punti sulla dignità e libertà <strong>del</strong>l’Uomo, ed<br />
entrò in vigore il 20 gennaio <strong>del</strong> 1948 subentrando allo<br />
Statuto Albertino o Statuto fondamentale <strong>del</strong>la monarchia<br />
dei Savoia, che era stata la Costituzione breve durante il<br />
Regno d’Italia e fin dalla sua concessione fatta da Carlo<br />
Alberto. Come primo atto derivante dalla nuova<br />
Costituzione, vi fu la nomina a Presidente <strong>del</strong>la Repubblica<br />
<strong>del</strong> Capo Provvisorio <strong>del</strong>lo Stato che assunse in tal modo,<br />
definitivamente, il titolo di Presidente <strong>del</strong>la Repubblica. Si<br />
era così compiuto il Secondo Risorgimento Italiano, costituito<br />
dalla Resistenza e dalla Costituzione, che seguiva il<br />
primo che aveva portato all’Unità.<br />
Nel 1949 l’Italia aderisce al Patto Atlantico effettuando,<br />
in tal modo, una scelta militare definitiva che la vede ancora<br />
oggi alleata degli USA.<br />
Gli avvenimenti politici per l’Italia furono significativi<br />
perché, sempre con maggiore forza, si evidenziava la divisione<br />
tra i due blocchi, "Occidentale” ed “Orientale”, al punto<br />
che ne scaturì il lungo periodo <strong>del</strong>la guerra fredda che vide<br />
anche l’Italia schierata.<br />
Nel corso <strong>del</strong>la guerra fredda, i due blocchi più volte<br />
giunsero ad un passo dalla collisione che, però, fu evitata<br />
per il buon senso manifestato dai rivali. Tra i tanti episodi è<br />
da ricordare, nel periodo di governo di Kennedy e<br />
Krusciov, l’installazione, da parte <strong>del</strong>l'Unione Sovietica <strong>del</strong>le<br />
rampe di lancio dei missili sull’isola di Cuba: strategica e<br />
costante minaccia all’integrità degli U.S.A sia per la vicinanza,<br />
sia per la loro gittata: un incombente, costante pericolo<br />
per quasi tutto l’intero Paese.<br />
I Partiti politici, che avevano operato per la nuova Carta<br />
Costituzionale e, indipendentemente, avevano contribuito<br />
alla Liberazione, in questa fase intrapresero una intensa<br />
attività per la posizione da prendere, in tal modo, dividendosi<br />
sempre più e infrangendo il tacito accordo che li aveva<br />
sostenuti nella costruzione dei principi fondamentali per<br />
tutti gli italiani.<br />
In questo non facile periodo <strong>del</strong>la vita italiana Alcide De<br />
Gasperi – alto esponente <strong>del</strong>la D.C. – resse vari governi dal<br />
1945 al 1953, si trovò ad affrontare varie questioni che dividevano<br />
il Paese per le diverse condizioni economiche e<br />
sociali oltre a quelle derivanti dalla condizione post bellica.<br />
La linea adottata da De Gasperi fu quella di inserire a<br />
pieno titolo l’Italia nel blocco occidentale, puntando in tal<br />
modo ad usufruire degli aiuti sia economici sia politici.<br />
Infatti l’Italia aderì alla NATO nel 1949 ed a tutti i processi<br />
d’integrazione europei (Euratom – CECA – CEE).<br />
De Gasperi, al rientro in Italia da un viaggio negli Stati<br />
Uniti, nel gennaio <strong>del</strong> 1947 adottò decisioni molto avverse<br />
ai partiti socialista e comunista togliendo loro i ministeri<br />
degli Esteri e <strong>del</strong>le Finanze. Nel contempo una lotta interna<br />
al P.S.I. determinò la frattura fra i suoi esponenti che volevano<br />
separarsi dal Partito d’Unità d’Azione col P.C.I. e ne nacque<br />
il P.S.D.I. (Partito Socialista Democratico Italiano) che si<br />
pose in una politica estera occidentalista e interna socialdemocratica.<br />
Da quel momento il PCI fu sempre all’opposizione<br />
e alternativamente il PSI partecipava alla coalizione<br />
governativa con la DC, PSDI e PRI o PLI o entrambi. A capo<br />
<strong>del</strong> nuovo PSDI era Giuseppe Saragat. La decisione di De<br />
Gasperi, in effetti, aveva determinato la scelta!<br />
Ben misera era la condizione <strong>del</strong> Sud d’Italia e <strong>del</strong>le<br />
isole dove le risorse economiche provenivano soprattutto<br />
dall’agricoltura e la povertà dei contadini, ma anche la miserevole<br />
condizione generalizzata <strong>del</strong>l’intera popolazione<br />
sembrava senza speranza.<br />
La crescente disoccupazione creava insofferenze e<br />
malumore nelle masse e le lotte sindacali intraprese dalla<br />
C.G.I.L., C.I.S.L. e U.I.L, le organizzazioni sindacali formatesi<br />
dopo il periodo fascista, s’intrecciavano e si alimentavano<br />
<strong>del</strong>le continue tensioni che si manifestavano tra le forze<br />
politiche al governo e quelle di opposizione di sinistra.<br />
Per ricostruire l’attività produttiva e la dignità italiana<br />
con la necessaria rapidità, si iniziò a ricostruire la struttura<br />
organizzativa ed amministrativa <strong>del</strong>lo stato assumendo una<br />
posizione intermedia tra conservatori e progressisti. Il<br />
Ministro egli Interni Mario Scelba diede un forte impulso<br />
alla formazione <strong>del</strong>le forze di polizia; il Ministro Antonio<br />
Segni a quella <strong>del</strong>l’agricoltura con la riforma fondiaria che<br />
mirò ad eliminare i vasti latifondi a favore <strong>del</strong>la piccola proprietà<br />
coltivatrice. Si approntò un vasto piano di edilizia<br />
popolare: il cosi detto “Piano Fanfani” dal nome <strong>del</strong> suo<br />
ideatore, il Ministro dei Lavori Pubblici Amintore Fanfani. Fu<br />
varata anche la riforma tributaria <strong>del</strong> 1951 che prese il<br />
nome di “Riforma Vanoni” da quello <strong>del</strong> Ministro <strong>del</strong>le<br />
Finanze Ezio Vanoni.<br />
32 IL NASTRO AZZURRO
In questo periodo, per risollevare la condizione <strong>del</strong>le<br />
aree depresse d’Italia, con un energico sviluppo, fu istituita<br />
nel 1950 la “Cassa per il Mezzogiorno” che, però, non<br />
dette i frutti sperati per la corruzione e malversazione<br />
degli amministratori. In effetti gli aiuti statali furono affiancati<br />
da quelli privati che produssero effetti meritevoli fino<br />
ad arrivare al “boom economico” degli anni ’60.<br />
In questo periodo così faticoso <strong>del</strong>la ripresa un contributo<br />
sostanziale ed efficace venne offerto dalla industria<br />
siderurgica statale che da sola riuscì ad essere competitiva<br />
con le industrie straniere <strong>del</strong> settore, mantenendo il costo<br />
<strong>del</strong> prodotto alla loro pari pur non avendo a disposizione<br />
le materie prime estratte dalle miniere.<br />
L’apporto fu considerevole perché riportò un e<strong>qui</strong>librio<br />
tra le industrie nazionali<br />
e quelle estere, in un rapporto<br />
che, fino a quel<br />
momento, ci aveva visti sempre<br />
soccombenti.<br />
In politica estera, l’Italia nel<br />
1948 aderisce al Piano<br />
Marshall (Economista –<br />
Segretario di Stato USA) e<br />
riceve gli aiuti economici finalizzati<br />
alla ricostruzione <strong>del</strong>le<br />
strutture produttive ed economiche<br />
sconvolte dagli eventi<br />
bellici (il piano fu esteso a<br />
tutti i paesi occidentali).<br />
Anche per questo alcuni<br />
metri di pellicola girati alla fine<br />
<strong>del</strong>la guerra da operatori americani,<br />
come documentari e<br />
trasmessi di recente per televisione<br />
hanno scioccato molti<br />
ed hanno aperto un dibattito<br />
forse talvolta dai toni aspri,<br />
forse in certi casi fuori luogo<br />
ma comunque scottanti in un<br />
momento così <strong>del</strong>icato <strong>del</strong>la<br />
situazione politica italiana.<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
La ricostruzione industriale italiana<br />
diede luogo al boom economico<br />
Il mondo durante la guerra fredda” fredda<br />
Avevo pochi anni quando è scoppiata la guerra ma<br />
abbastanza per sentirmi testimone e protagonista di certi<br />
casi, di episodi che hanno segnato la mia infanzia: scene<br />
cruente, panico, fughe nei ricoveri, mitra spianati contro,<br />
lotta per la sopravvivenza.<br />
Ho trascritto questi ricordi in brevi racconti come<br />
testimonianza di un periodo che, pur se storicizzato, manda<br />
ancora segnali di scottante attualità.<br />
Credo fermamente che la memoria è un Valore che va<br />
condiviso dalla collettività e conservato affinché il mondo<br />
non perisca.<br />
Arch. Pasquale Campo<br />
Federazione Provinciale di Napoli<br />
33
LA BATTAGLIA DI PANTELLERIA<br />
Sorvolando l’area <strong>del</strong>la battaglia<br />
Nelle giornate uggiose in cui l'agricoltura rallenta<br />
un po' la pressione <strong>del</strong> lavoro e perché la vita dei<br />
campi non offre grandi alternative, mi piace ravvivarmi<br />
la memoria andando a scorrere l'album dei ricordi:<br />
quelli relativi al lontano periodo <strong>del</strong>l'ultimo conflitto,<br />
ricco di avvenimenti rilevanti davanti ai quali, ancora oggi,<br />
rivivo con uguale emozione le stesse sensazioni di allora.<br />
Si tratta di tutte le battaglie aeronavali che sono<br />
state svolte in Mediterraneo in quel periodo. Noi dalla<br />
Sardegna, l'unica portaerei, contrastavamo il flusso dei<br />
rifornimenti che l'Inghilterra faceva per approvvigionare<br />
Malta, la roccaforte inglese, che per ragioni d'orgoglio<br />
era obbligata ad effettuare a qualsiasi prezzo. Non ricordo<br />
esattamente il numero <strong>del</strong>le battaglie che abbiamo<br />
fatto, ma di ognuna ricordo le peripezie. Quella di<br />
mezz'agosto 1940, quella <strong>del</strong> 27 Settembre 1941, quella<br />
di Capo Carbonara, di Capo Spartivento, di Capo<br />
Teulada, <strong>del</strong>la Galite, di Marettimo ed ancora una fila di<br />
altre che non nomino per non annoiare troppo chi<br />
legge. Ma la più tremenda, quella che ha causato più perdite,<br />
sia da parte nostra che avversaria, fu la battaglia di<br />
Pantelleria. Quella fu una vera apocalisse vissuta sulla<br />
pelle. Eravamo rimasti in pochi piloti per la falcidia degli<br />
eventi, per cui svolgevamo attività bellica tutti i giorni,<br />
anche di notte.<br />
Dallo spionaggio avemmo notizie che una grossa formazione<br />
navale composta da petroliere, portaerei, incrociatori,<br />
navi da battaglia e cacciatorpediniere a non finire,<br />
stava lasciando lo Stretto di Gibilterra diretta verso il<br />
Mediterraneo. Il sottoscritto fu mandato in ricognizione<br />
per rilevarne esattamente le potenzialità, fino in vista di<br />
quello stretto. Da allora incominciamo le schermaglie<br />
che si susseguirono per tutta la giornata. Però, pur in<br />
mezzo al trambusto, ci siamo ricordati di dare un'occhia-<br />
ta allo strumento che indicava il livello <strong>del</strong> carburante e,<br />
dato che eravamo in volo da sette ore, c'era rimasta giusto<br />
la quantità sufficiente per fare ritorno alla base.<br />
Giunti in Squadriglia, abbiamo avuto appena il tempo di<br />
rifocillarci e ripartire di nuovo con un altro aereo pronto<br />
per la seconda missione. Il sole era già tramontato da<br />
un'ora, ma appena in volo, da Capo Spartivento si notava<br />
un forte bagliore come se fossimo già all'alba. Navigando<br />
verso la formazione navale nemica, avemmo la sensazione<br />
esatta <strong>del</strong>la catastrofe che si presentava ai nostri<br />
occhi. Dire che il mare era in fiamme sembra un paradosso:<br />
una petroliera nemica centrata dai nostri siluratori<br />
versava il carburante incandescente in mare dando questa<br />
sensazione.<br />
Laggiù, sotto di noi, in mezzo a quell'inferno di ferro<br />
e fuoco vi erano figli di mamma come noi, ancorché<br />
nemici, che stavano perdendo la vita bruciati vivi, mentre<br />
noi, al limite <strong>del</strong>l'incredibile; avevamo ordine di sganciare<br />
altre bombe. Queste sono scene troppo violente e raccapriccianti<br />
per ragazzi di vent'anni.<br />
E noi? Siamo rientrati alla base con l'aereo squarciato<br />
in più parti con un'elica "in croce". Però, anche stavolta<br />
abbiamo portato a casa la pelle.<br />
Certamente questi fatti hanno lasciato in chi scrive<br />
un segno in<strong>del</strong>ebile che porterà fino alla tomba e lo<br />
esortano a sperare che non abbiano a verificarsi mai più.<br />
I signori e i potenti <strong>del</strong>la terra meditino su questi<br />
scempi e queste nefandezze per far sì che non abbiano<br />
più a ripetersi.<br />
Sino a prova contraria, l'uomo è nato per vivere, non<br />
per rischiare o addirittura perdere la vita per il volere e<br />
il potere altrui.<br />
Lorenzo Incerti<br />
34 IL NASTRO AZZURRO
Fed. BRESCIA<br />
Presidente: Dott. Raffaele RIVOLTA<br />
Vice Presidente: Cav.Uff. Annibale GABUSI<br />
Segretario-Tesoriere: Dott. Matteo BODEI<br />
Consiglieri: Avv. Alessandra BENVENUTI, Cav.Uff. Alessia<br />
BIASIOLO, Dott. Gabriele FERRI, Dott. Piero FIACCA-<br />
VENTO, Sig. Domenico GIARDINETTO,<br />
Sig. Renato HAGMAN<br />
COLLEGIO DEI SINDACI REVISORI DEI CONTI<br />
Prof. Angelo D’ACUNTO, Dott. Luca LAZZARI, Dott.<br />
Tobia LAZZARI<br />
Sez. BRESCIA<br />
Presidente: Dott. Raffaele RIVOLTA<br />
Vice Presidente: Cav. Uff. Prof.ssa Alessia BIASIOLO<br />
Consiglieri: Col. Mario BINDI; Sig. Renato HAGMAN<br />
Fed. FERRARA<br />
Presidente onorario: Ten. Col. Avv. Giorgio ANSELMI;<br />
Presidente: Col. Claudio BALDINI<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
CONSIGLI DIRETTIVI<br />
Vice Presidente: Prof. Paolo STURLA AVOGADRI<br />
Segretario-Tesoriere: Sig.ra Anna Maria GOZZI<br />
Consiglieri: Sig. Lorenzo CARIANI; Sig.ra Maurizia GIOVA-<br />
NETTI; Sig. Dante LEONI.<br />
COLLEGIO DEI SINDACI<br />
Presidente Rag. Francesco MASCELLANI<br />
Sindaci: Sig. Massimo CAPPELLI e Prof.ssa Simonetta MAE-<br />
STRI.<br />
Fed. SONDRIO<br />
Presidente: Cav. Alberto VIDO<br />
Vicepresidente: Prof. Mario RUMO<br />
Segretario: Avv. Federico VIDO<br />
Consiglieri: Sig. Mauro BIANCOTTI, Sig. Arrigo MATTIUSSI,<br />
S. Ten. CC (r) Filippo ZOTTI, Dott. Alberto ZULIAN<br />
COLLEGIO DEI SINDACI REVISORI DEI CONTI<br />
Presidente: Dott. Andrea GOLA<br />
Sindaci: App. Sc. (r) Vanni FARINELLI, Sig. Davide RAVA-<br />
NETTI<br />
POTENZIAMENTO GIORNALE<br />
35
NOTIZIE IN AZZURRO - NOTIZIE IN AZZURRO<br />
JOSÉ MANUEL DURÃO BARROSO PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA<br />
A ISPRA E MILANO<br />
Il Presidente <strong>del</strong>la Commissione europea José Manuel Durão Barroso è giunto in visita in Italia venerdì 16 e sabato 17 marzo<br />
2012.<br />
Venerdì 16 marzo, dalle 11.30 alle 14.30, il Presidente, accompagnato dalla Commissaria europea alla ricerca, innovazione e scienza,<br />
Máire Geoghegan-Quinn, ha visitato il Centro Comune di Ricerca di Ispra (VA). Nell'occasione, il Presidente <strong>del</strong>la<br />
Commissione Europea ha inaugurato anche un "centro di crisi" destinato a coordinare gli interventi europei in occasione di catastrofi<br />
naturali ed emergenze umanitarie. Successivamente, il Presidente si è recato a Milano all'Università Cattolica <strong>del</strong> Sacro<br />
Cuore dove, nel pomeriggio è intervenuto al seminario 'Collo<strong>qui</strong> sull'Europa' e ha incontrato la comunità accademica e gli studenti<br />
per parlare di politica e governance europea con l'intervento dal titolo: "The European Commission and the governance<br />
of the Union".<br />
Sabato 17 marzo, il Presidente è intervenuto in mattinata al convegno organizzato da Confindustria "Cambia Italia - Riforme per<br />
Crescere". Al dibattito ha preso parte, tra gli altri, il Vicepresidente <strong>del</strong>la Commissione Europea Antonio Tajani, Commissario<br />
all'Industria e all'Imprenditoria. Nel corso <strong>del</strong>la sua visita a Milano, il Presidente Barroso ha incontrato, tra gli altri, il Presidente<br />
<strong>del</strong>la Regione Lombardia Roberto Formigoni e il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia.<br />
IL 41° STORMO RICORDA IL CAP. PIL. ATHOS AMMANNATO M.O.V.M.<br />
Nell'occasione e <strong>del</strong> centenario <strong>del</strong>la nascita, è stata rievocata la figura <strong>del</strong> cap. piI. Athos<br />
Ammannato al quale è intitolato il 41° Stormo Antisom. La cerimonia ha previsto la celebrazione<br />
<strong>del</strong> rito religioso e la deposizione di una corona d'alloro al monumento dedicato ai Caduti <strong>del</strong><br />
Reparto. Erano presenti il gen. DA Giuliano De Carlo, Ispettore <strong>del</strong>l'Aviazione per la Marina, il col.<br />
piI. Dario Missaglia, comandante <strong>del</strong> 41° Stormo, e tutto il personale <strong>del</strong> Reparto.<br />
Il gen. SA Oreste Genta (2 MAVM - 1 MBVM - 1 CGVM), collega nel corso "Leone" <strong>del</strong> commemorato<br />
e decano dei piloti <strong>del</strong>l'AM con i suoi cento anni recentemente festeggiati, ha inviato<br />
una lettera allo Stormo, nella quale ha auspicato che il ricordo <strong>del</strong>l'eroe "che dopo non poche<br />
battaglie, donò alla Patria la Sua giovane vita, contribuisca a consolidare e ad accrescere in tutti i componenti<br />
<strong>del</strong> Reparto quell'etica di comportamento che crea i valori spirituali <strong>del</strong>la nostra Forza<br />
Armata la cui efficienza è basata nelle virtù dei suoi uomini".<br />
Ricordiamo che l'Eroe - che con i fratelli Aramis e Porthos, anch'essi piloti militari, costituì il noto<br />
trio dei "moschettieri" aeronautici - era il comandante <strong>del</strong>la 235^ Squadriglia Savoia Marchetti,<br />
inquadrata nel 60° Gruppo <strong>del</strong> 41° Stormo, e cadde nel corso <strong>del</strong>la Campagna d'Africa durante<br />
un'azione bellica meritando la massima ricompensa al VM con la seguente motivazione:<br />
"Intrepido Comandante di Squadriglia, baldo combattente di tre guerre, quattro volte Decorato al Valor<br />
Militare, volontario per le più aspre e ardite azioni belliche, aveva portato sempre brillantemente a<br />
termine in un'aura di entusiasmo e di fede, tra i rischi più gravi, tutte le missioni affidategli. Sulla via<br />
<strong>del</strong> ritorno da un volo di guerra alturiero, compiuto su velivolo terrestre, scompariva nel mare che la<br />
sua ala vittoriosa aveva tante volte sorvolato.<br />
Cielo <strong>del</strong> Mediterraneo e <strong>del</strong>la Marmarica, 11 Giugno 1940- 20 Febbraio 1941".<br />
FIORENZUOLA RENDE OMAGGIO ALL'AVIATORE COSTANTINO ROSSI<br />
Fiorenzuola ha onorato la memoria di un suo eroico figlio, Caduto per la Patria a poche settimane dalla conclusione <strong>del</strong> secondo<br />
conflitto mondiale: il sergente <strong>del</strong>l'Aeronautica Militare Costantino Rossi, immolatosi a bordo <strong>del</strong> velivolo sul quale svolgeva<br />
il ruolo di mitragliere, precipitato in fiamme sulle coste <strong>del</strong>l'Istria nel febbraio 1945. Alla sua memoria è stata concessa una<br />
Medaglia d'Argento al Valor Militare.<br />
Nel corso <strong>del</strong>la solenne cerimonia, svoltasi il 20 novembre 2011 alla presenza <strong>del</strong>le massime autorità civili, militari e religiose<br />
<strong>del</strong>la zona, il Sindaco Giovanni Compiani ha scoperto la lapide sulla quale sono incisi i nomi degli eroi fiorenzuolani alla cui lista<br />
è stato aggiunto, sia pur a 66 anni di distanza dal suo sacrificio, quello di Costantino Rossi. Il col. pil. Gianpaolo Schiavo,<br />
Comandante <strong>del</strong> 50° Stormo di Piacenza - San Damiano, nel rievocare l'eroica figura di Costantino Rossi, ha sottolineato il legame<br />
che unisce in guerra ed in pace gli aviatori di ieri e quelli di oggi.<br />
L’ITALIA: PRIMI PASSI VERSO UN’ECONOMIA “VERDE”<br />
Athos Ammannato<br />
Secondo Achim Steiner, in alcuni settori l’Italia ha abbracciato la transizione verso un’economia green. Il 33% <strong>del</strong>le piccole e<br />
medie imprese italiane sta adottando tecnologie finalizzate a ridurre l’impatto ambientale, e poco meno <strong>del</strong> 50% ha avviato investimenti<br />
nel fotovoltaico, o li sta valutando, stando a uno studio pubblicato lo scorso anno da Fondazione Impresa. L’Italia, che è<br />
già il secondo mercato al mondo per il fotovoltaico, ha prorogato al 2012 il suo regime di tariffe incentivanti e sta sostenendo<br />
attivamente l’espansione e la diffusione dei piccoli generatori eolici di potenza inferiore a un Mw mediante una tariffa speciale.<br />
L’Italia è anche nella top ten dei paesi <strong>del</strong> mondo con il maggior numero di ettari di terreno coltivati con metodo biologico,<br />
seguendo di poco la Cina e quasi al pari con la Germania.<br />
36 IL NASTRO AZZURRO
IL GENERALE BERNARDINI COMPIE 100 ANNI<br />
Un nostro affezionatissimo Socio, che è stato<br />
Consigliere Nazionale negli anni '60-'70 compie in<br />
questi giorni 100 anni.<br />
Il Generale carrista Athos Bernardini, nato a<br />
Montepulciano (SI) il 23 aprile 1912 è decorato di<br />
Medaglia di Bronzo al Valor Militare, 2 Croci di<br />
Guerra al Valore Militare, una Promozione per<br />
Merito di Guerra e una Croce di Ferro concessa<br />
dalla Germania ad El Alamein.<br />
A nome di tutti gli Azzurri Senesi e mio personale,<br />
in occasione di questo evento così speciale, avrei<br />
il desiderio di formulare i nostri più sentiti auguri<br />
anche dalle pagine <strong>del</strong> nostro periodico.<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
AZZURRI CHE SI FANNO ONORE<br />
OMAGGIO ALLA MEDAGLIA D'ARGENTO AL VALOR MILITARE S.TEN. LUIGI SABELLA<br />
La M.A.V.M. S.Ten. Luigi Sabella, Alfiere <strong>del</strong>la Federazione <strong>del</strong> "<strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>" di Napoli da 26<br />
anni, è una testimonianza esemplare di nobiltà d'animo e di attaccamento al Sodalizio. Le Sue alte<br />
doti di altruismo e di fe<strong>del</strong>tà alla Patria, ampiamente dimostrate nell'ultimo conflitto mondiale,<br />
sono un riferimento certo per quanti lo hanno conosciuto ed hanno l'onore di essergli amico.<br />
Il Sottotenente Luigi Sabella, nonostante la sua avanzata età, che gli auguriamo di vivere ancora in<br />
serenità per lungo tempo (è <strong>del</strong>la classe 1924), è sempre stato presente e lo è ancora, come Alfiere di<br />
questa Federazione, alle manifestazioni e cerimonie militari e patriottiche che si svolgono nella città di<br />
Napoli ed in quelle <strong>del</strong>la Provincia, nonché in cerimonie nazionali in altre città. Il Labaro <strong>del</strong>la<br />
Federazione Napoletana, issato dal Sottotenente Sabella, è stato degnamente rappresentato ed ha sfilato<br />
con onore a tante cerimonie militari svoltesi periodicamente negli anni trascorsi tra cui ricordiamo:<br />
l'Anniversario <strong>del</strong>la Vittoria; la Commemorazione di Salvo d'Ac<strong>qui</strong>sto; la Commemorazione dei<br />
Caduti al Sacrario Militare <strong>del</strong> Mausoleo<br />
Schilizzi; l'Anniversario <strong>del</strong>la Resistenza e <strong>del</strong>le<br />
4 Giornate di Napoli; l'Anniversario e il<br />
Giuramento degli allievi <strong>del</strong>l'Arma dei<br />
Carabinieri, <strong>del</strong>la Polizia di Stato, <strong>del</strong>la Guardia<br />
di Finanza, <strong>del</strong>la Marina Militare e Mercantile,<br />
<strong>del</strong>l'Accademia Aeronautica e <strong>del</strong>la Scuola<br />
Militare <strong>del</strong>la "Nunziatella" e a tante altre<br />
manifestazioni tra cui quelle di commemorazione<br />
dei Militari Italiani Caduti in Missioni di<br />
Pace in paesi stranieri. Il Sottotenente Sabella<br />
ha sempre partecipato sfilando con il Labaro<br />
<strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> alle cerimonie con deposizioni<br />
di corone d'alloro ai monumenti ai Caduti<br />
di tutte le guerre <strong>del</strong> capoluogo napoletano e<br />
<strong>del</strong>la Provincia, al Sacrario di Mignano<br />
Montelungo e, non ultimo, nel 2011, a Nola per<br />
la commemorazione <strong>del</strong>l'eccidio dei militari e<br />
civili italiani.<br />
Il Sottotenente Luigi Sabella è un esempio<br />
per tutti e va ricordato ed apprezzato per il Suo<br />
alto senso <strong>del</strong> Dovere, che ancora oggi manifesta, per il Suo attaccamento all'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> "<strong>Nastro</strong><br />
<strong>Azzurro</strong>" e per la Fe<strong>del</strong>tà alle Istituzioni e alla Patria.<br />
La Federazione Napoletana e l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> "<strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>" gli sono grati.<br />
Marco Cetoloni<br />
Presidente <strong>del</strong>la<br />
Federazione di Siena<br />
37
CRONACHE DELLE FEDERAZIONI<br />
AREZZO<br />
Sez. Montevarchi<br />
Giovedì, 13 ottobre è giunto a Montevarchi l'<strong>Azzurro</strong><br />
Michele Maddalena impegnato nella Tappa Bagno a Ripoli-<br />
Montevarchi <strong>del</strong>la Marcia <strong>del</strong>le Capitali e <strong>del</strong> Milite Ignoto. Ad<br />
accoglierlo il Presidente <strong>del</strong>la Federazione cav. Stefano<br />
Mangiavacchi ed i Consiglieri Provinciali Alberto<br />
Romanelli e Mario Rondoni. Alle ore 17,00 visita alla<br />
Sezione <strong>del</strong>l'Ass.ne Carabinieri dove ad attendere<br />
Mad<strong>del</strong>ena vi era il Presidente ANC Paolo Debolini,<br />
socio <strong>del</strong> nostro <strong>Istituto</strong>, ed un gruppo di soci ANC, successivamente<br />
ci si è spostati alla Sala <strong>del</strong>la Filanda dove il<br />
Sindaco, Avv Francesco Maria Grasso, alla presenza <strong>del</strong>la<br />
Giunta Comunale, ha firmato la pergamena <strong>del</strong>la Marcia.<br />
Montevarchi (AR): Michele Maddalena con<br />
Stefano Mangiavacchi ricevuto dal Sindaco<br />
ASCOLI PICENO<br />
La Federazione Provinciale di Ascoli Piceno ci ha comunicato<br />
i seguenti eventi e cerimonie svoltisi nell'anno 2011,<br />
precisando che si tratta solo <strong>del</strong>le più importanti:<br />
– 10 gennaio: Cerimonia presso il monumento <strong>del</strong> Pioniere<br />
<strong>del</strong>l'Aeronautica Militare ing. Luigi Stipa. Presenti<br />
Autorità, in particolare <strong>del</strong>l'Aeronautica Militare,<br />
Associazioni, scolaresche e insegnanti <strong>del</strong> vicino Liceo<br />
oltre alla Federazione <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> con il<br />
Presidente Cav. Franco Bruno Crucioli e il consigliere<br />
Prof. Quercia. Un bersagliere ha deposto una corona<br />
presso il monumento.<br />
– 27 gennaio: il Presidente <strong>del</strong>la Federazione Cav. Franco<br />
Bruno Crucioli è stato invitato dal Prefetto per consegnare<br />
alcune Medaglie ai parenti dei deportati nei lager nazisti.<br />
– 28 gennaio: Giuramento di 460 soldatesse presso la<br />
Caserma Clementi. Il Labaro, che ha sfilato in prima<br />
posizione, aveva come Alfiere un militare, di scorta un<br />
ufficiale con a fianco il Presidente <strong>del</strong>la Federazione Cav.<br />
Franco Bruno Crucioli e i Consiglieri Ing. Massimi,<br />
Prof Quercia e l'<strong>Azzurro</strong> Petrucci.<br />
– 17 Marzo: in piazza Roma si è tenuta la cerimonia per la<br />
festa <strong>del</strong>l'Unità d'Italia. Il Labaro <strong>del</strong>la Federazione aveva<br />
come alfiere un militare, di scorta un capitano e, a fianco,<br />
il Presidente Cav. Franco Bruno Crucioli con i<br />
Consiglieri Ing. Massimi, Prof. Quercia, e signora<br />
Giuseppina Passamonti.<br />
– 13 Aprile: Precetto Pasquale Militare presso la Cattedrale<br />
con la presenza di autorità civili e militari e numerose<br />
soldatesse alle quali il Vescovo ha impartito la comunione.<br />
La Federazione <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> era rappresenta-<br />
ta dal Presidente Cav. Franco Bruno Crucioli, dal<br />
Consigliere Prof Quercia e altri.<br />
– 19 Aprile: Giuramento di 500 soldatesse presso la<br />
Caserma Clementi. Il Labaro <strong>del</strong>la Federazione, all'annuncio<br />
<strong>del</strong>lo speaker e al presentat-arm <strong>del</strong> Reggimento, è<br />
entrato per primo, con Alfiere un militare, di scorta un<br />
Maresciallo con a fianco il Presidente Cav. Franco Bruno<br />
Crucioli e i Consiglieri Ing. Massimi e Prof Quercia.<br />
– 4 Maggio: presso la Caserma Clementi cerimonia per<br />
l'Anniversario <strong>del</strong>l’istituzione <strong>del</strong>l'Esercito Italiano. Il<br />
Labaro <strong>del</strong>la Federazione aveva come Alfiere un<br />
Militare, di scorta un Ufficiale con a fianco il nostro<br />
Presidente e i Consiglieri Ing. Massimi, Prof Quercia.<br />
– 22 Maggio: Festa <strong>del</strong>l' Artiglieria ad Offida, in provincia di<br />
Ascoli Piceno. Il Presidente <strong>del</strong>la Federazione è stato<br />
invitato a consegnare una Medaglia al Valore alla vedova<br />
di un Artigliere. Il Labaro aveva come alfiere l'Ing.<br />
Massimi e a fianco il Consigliere Prof Quercia.<br />
– 2 Giugno: in Prefettura ricevimento di gala nella sala degli<br />
Specchi. Il Presidente <strong>del</strong>la Federazione Cav. Franco<br />
Bruno Crucioli si è intrattenuto cordialmente con il<br />
Prefetto portando il saluto degli Azzurri.<br />
– 6 giugno: Solenne Festa dei Carabinieri. Il Presidente <strong>del</strong>la<br />
Federazione Cav. Franco Bruno Crucioli è stato invitato<br />
personalmente dal Comandante Col. Alessandro<br />
Patrizio con il quale si è poi intrattenuto cordialmente<br />
per un brindisi. Il Labaro aveva come Alfiere un carabiniere<br />
con a fianco il Presidente ed il Consigliere Prof.<br />
Quercia.<br />
– 29 Luglio: Presso la Caserma Clementi "Cambio di<br />
Consegne al Comando". Al Col. Ciro Annichiarico è<br />
subentrato il Col. Michele Vicari. Il Labaro <strong>del</strong>la<br />
Federazione aveva come Alfiere un militare, di scorta un<br />
Maresciallo con a fianco il Presidente Cav. Franco Bruno<br />
Crucioli e i Consiglieri Ing. Massimi, Prof Quercia e<br />
l'<strong>Azzurro</strong> Petrucci. Prima <strong>del</strong>la cerimonia, una vigorosa<br />
stretta di mano tra il nostro Presidente e il Col.<br />
Annichiarico tra i quali si era istaurata una buona amicizia.<br />
BARI<br />
Sez. Modugno<br />
Il 23 settembre, in occasione <strong>del</strong>la festa patronale, un lungo<br />
corteo si è snodato per le vie cittadine dalla sede <strong>del</strong>la Sezione<br />
fino al Monumento ai Caduti, dove è stata deposta una corona.<br />
BERGAMO<br />
La Federazione Provinciale di Bergamo ha partecipato<br />
nel bimestre alle seguenti cerimonie ed attività:<br />
– come ogni anno, il Gruppo ANMI di Bergamo ha coinvolto<br />
il Presidente <strong>del</strong>la Federazione <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> di<br />
Bergamo, dott. Vito Mirabella, nel Festival di Bergamo-<br />
Scienza 2011 che si è tenuto a Bergamo dall’1 al 16 Ottobre,<br />
nell’ex-chiesa <strong>del</strong>la Maddalena, in via Sant’Alessandro in<br />
Bergamo (Città Bassa, in centro), importante spazio museale<br />
nella ristrutturata ex chiesa trecentesca. Il tema <strong>del</strong>l’anno<br />
è stato: “Il Mare: fonte di vita e di commercio.”;<br />
– in ottobre, il gruppo di Presidenza, con il Labaro restaurato,<br />
ha preso parte alla cerimonia presso la Scuola Teuliè<br />
di Milano, in occasione <strong>del</strong> battesimo <strong>del</strong> nuovo Corso,<br />
dedicato alla M. O. Giorgio Paglia. Una confidenza raccolta<br />
dalla bocca <strong>del</strong> nostro Alfiere: " ...facendo l'Attenti a<br />
38 IL NASTRO AZZURRO
tutte quelle Medaglie d'Oro, ho visto i loro imberbi volti<br />
commossi, talvolta sino alle lacrime!".<br />
Milano: Battesimo <strong>del</strong> nuovo corso pres-<br />
so la Scuola Militare Teuliè<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
BOLOGNA<br />
La Federazione Provinciale di Bologna ha partecipato nel<br />
bimestre alle seguenti cerimonie ed attività:<br />
– il 22 settembre, presso la caserma “Mameli”, con il<br />
Medagliere, alla cerimonia <strong>del</strong> cambio <strong>del</strong> Comandante<br />
<strong>del</strong> Repartro Comando e Supporti Tattici "Friuli" fra il<br />
Ten.Col. Giuseppe Ammendola (cedente) ed il Ten. Col.<br />
Mario Piccaro (subentrante);<br />
– il 23 settembre, il Presidente Cav. Giorgio Bulgarelli ha<br />
partecipato alla deposizione di una corona di alloro al<br />
monumento <strong>del</strong> V.Brig. Salvo D'Ac<strong>qui</strong>sto Medaglia<br />
d'Oro al Valor Militare nella ricorrenza <strong>del</strong> 68°<br />
Anniversario <strong>del</strong> Suo Martirio. Erano presenti le più alte<br />
Autorità Militari <strong>del</strong>l'Arma dei Carabinieri;<br />
– il 30 settembre, su invito <strong>del</strong> Prefetto di Bologna, il<br />
Presidente Cav. Giorgio Bulgarelli ha partecipato unitamente<br />
a rappresentanti <strong>del</strong>la Questura, <strong>del</strong> Comando<br />
Provinciale Carabinieri, <strong>del</strong> Comando Militare Esercito<br />
Emilia Romagna, <strong>del</strong>la Provincia, <strong>del</strong> Comune di Bologna,<br />
<strong>del</strong>la Regione Emilia Romagna, e <strong>del</strong>l’Ufficio Scolastico<br />
Provinciale di Bologna, ad un incontro allo scopo di assicurare<br />
il coordinamento ed il miglior successo <strong>del</strong>le celebrazioni<br />
<strong>del</strong> 2 e <strong>del</strong> 4 novembre;<br />
– il 2 ottobre, ha partecipato con il Medagliere al Xlll<br />
Raduno intersezionale A.N.C., in occasione <strong>del</strong>la ricorrenza<br />
"Virgo Fi<strong>del</strong>is" nel Comune di Bazzano (Bo);<br />
– il 6 ottobre, iI Presidente Giorgio Bulgarelli, accompagnato<br />
dall'alfiere Davide Nanni col Medagliere, ha partecipato<br />
presso il Circolo Ufficiali <strong>del</strong>l'Esercito alla cerimonia<br />
di cambio <strong>del</strong> Comandante Militare Esercito<br />
Emilia Romagna fra il Gen. B. Pasquale Fierro (cedente)<br />
ed il Gen. D. Antonio De Vita. (subentrante);<br />
– il 10 ottobre, Cerimonia <strong>del</strong> passaggio di consegne <strong>del</strong><br />
Comando e <strong>del</strong>la Bandiera di Guerra <strong>del</strong> 121° Rgt.<br />
Artiglieria Controaerei "Ravenna", alla presenza <strong>del</strong>le<br />
massime autorità civili, militari e religiose, fra il Col.<br />
Salvatore Calcagno (cedente) e il Col. Ascenzio Tocci<br />
(subentrante). Il Medagliere <strong>del</strong>la Federazione, portato<br />
dal socio alfiere Davide Nanni e scortato dal<br />
Consigliere Cav. Ugo Bulgarelli e da un Ufficiale<br />
<strong>del</strong>l'Esercito, ha aperto la sfilata <strong>del</strong>le Associazioni<br />
d'Arma e Combattentistiche;<br />
– sempre il 10 ottobre, su invito <strong>del</strong>la Presidenza <strong>del</strong> Consiglio<br />
dei Ministri, Unità Tecnica di Missione e <strong>del</strong>la Prefettura di<br />
Bologna, in occasione <strong>del</strong>le Celebrazioni <strong>del</strong> 150°<br />
Anniversario <strong>del</strong>l'Unità d'Italia, partecipazione con<br />
Medagliere all’inaugurazione dei restauri <strong>del</strong> monumento<br />
"Al Popolano", in piazza VIII agosto 1848. Nel corso <strong>del</strong>la mani-<br />
festazione è arrivato il Marciatore Prof. Michele<br />
Maddalena che, al termine <strong>del</strong>la cerimonia, è stato presentato<br />
da parte <strong>del</strong> Cav. Giorgio Bulgarelli al Sindaco di<br />
Bologna Dott. Merola il quale ha sottoscritto le pergamene.<br />
BRESCIA<br />
La Federazione Provinciale di Brescia ha partecipato nel<br />
bimestre alle seguenti cerimonie ed attività:<br />
– 10 settembre 2011: il Presidente <strong>del</strong>la Federazione, con il<br />
Labaro, ha presenziato alle onoranze funebri <strong>del</strong> Socio<br />
Cav. Giacomo Belleri, Aviere scelto, Decorato di<br />
Croce di Guerra al V.M. per essere stato l'ultimo italiano<br />
a lasciare la base di Tobruk salvando anche la “Bandiera<br />
di Guerra”. Era Decorato anche <strong>del</strong>la Medaglia d'Onore ai cittadini<br />
italiani deportati ed internati nei lager nazisti;<br />
– 11 settembre 2011: il Labaro (Alf. Sig. De Lucchi), era<br />
presente presso il Monumento alle Vittime degli atti terroristici<br />
<strong>del</strong>l'Il settembre 2001;<br />
– sempre l’11 settembre: il Presidente <strong>del</strong>la Federazione,<br />
con il Secondo Labaro ed il Vice Presidente Comm.<br />
Albertini, erano ospiti <strong>del</strong>la Sezione ANARTI di<br />
Gambara (Bs), per il 30° Anniversario di fondazione.<br />
"Gagliardi "colpi di cannone, sparati ad intervalli, hanno<br />
fatto da contrappunto alle varie fasi <strong>del</strong> raduno;<br />
– 13 settembre: presso l'aeroporto di Ghedi (Bs), sede <strong>del</strong><br />
6° stormo <strong>del</strong>l'Aeronautica Militare, si è svolta la cerimonia<br />
<strong>del</strong> cambio <strong>del</strong> Comandante. La Federazione era presente<br />
con il Labaro (Alfiere lo stesso Presidente) ed il<br />
Vice Presidente, Comm. Albertini. Il Col. Francesco<br />
Vestito, ha consegnato la Bandiera di Guerra <strong>del</strong>lo<br />
Stormo al generale Frigerio che a sua volta l'ha affidata al<br />
nuovo Comandante, Col. Luigi Del Bene, di fronte a<br />
numerose Autorità militari, civili religiose, ai reparti<br />
schierati e ad un folto pubblico;<br />
– 20 settembre: su invito <strong>del</strong> Sindaco di Bagnolo Mella (Bs),<br />
dott.ssa Cristina Almici, il Presidente ed il Vice Presidente<br />
<strong>del</strong>la Federazione, hanno avuto un incontro presso il<br />
Palazzo Comunale. Il Sig. Giuseppe Girelli, Pres. <strong>del</strong>la<br />
locale Sezione ANF, ha proposto il coivolgimento <strong>del</strong><br />
<strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> in future iniziative che si svolgeranno in<br />
paese, tra le quali la reinaugurazione <strong>del</strong> Monumento al<br />
Fante, ora in corso di restauro, che fu il primo eretto in<br />
Italia dopo la prima guerra mondiale;<br />
– 23 settembre: il Gruppo di Molinetto (Bs) <strong>del</strong>la Sezione<br />
di Brescia <strong>del</strong>l'ANA, ha festeggiato il 75°Anniversario<br />
<strong>del</strong>la fondazione curando lo svolgimento, per le vie <strong>del</strong><br />
paese, di una fiaccolata serale in memoria degli Alpini<br />
"andati avanti”. La Fanfarina <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> ha<br />
accompagnato la sfilata;<br />
– 25 settembre: sempre per il 75° <strong>del</strong> Gruppo ANA di<br />
Molinetto, presso la sede, si è svolta la cerimonia<br />
<strong>del</strong>l'Alzabandiera cui è seguito lo sfilamento e la S. Messa<br />
in Parrocchia. Presenti, per la Federazione di Brescia, il<br />
Presidente ed il Vice Presidente, nonché il Presidente<br />
<strong>del</strong>la Sezione UNUCI “Monterosi-Tuscia Sud” (Vt), gen.<br />
C.A. Luciano Canu con un gruppo di ufficiali in uniforme<br />
e il Tricolore <strong>del</strong> sodalizio;<br />
– 30 settembre: il Vice Presidente <strong>del</strong>la Federazione è stato<br />
ricevuto dal Sindaco di Mazzano (Bs), Avv. Maurizio<br />
Franzoni, al quale ha consegnato una lettera <strong>del</strong><br />
Presidente origine, attività e finalità <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>,<br />
e l'elenco dei nominativi dei Decorati di Mazzano,<br />
Molinetto e Ciliverghe. L'incontro si è concluso con uno<br />
scambio di doni;<br />
– 3 ottobre: proveniente da Bergamo, Michele<br />
Maddalena è giunto a Brescia, terza tappa <strong>del</strong>la "Marcia<br />
<strong>del</strong>le Capitali e <strong>del</strong> Milite Ignoto", accompagnato per l'ulti-<br />
39
mo tratto di strada dal Presidente Nazionale, Gen.<br />
Carlo Maria Magnani. Ad attenderli sotto il porticato<br />
di Palazzo Loggia, sede <strong>del</strong> Comune di Brescia, il Labaro<br />
<strong>del</strong>la Federazione e quelli <strong>del</strong>le Sezioni <strong>del</strong>l'ANUA e <strong>del</strong>la<br />
Polizia di Stato, nonché i Tricolori di Assoarma e<br />
<strong>del</strong>l’UNUCI. La dott.ssa Simona Bordonali, Presidente<br />
<strong>del</strong> Consiglio Comunale, in rappresentanza <strong>del</strong> Sindaco,<br />
ha ricevuto tutti nella Sala Consigliare, dove ha firmato la<br />
pergamena attestante il passaggio in città. Alcune televisioni<br />
locali e diversi giornali hanno documentato l'evento.<br />
Nel tardo pomeriggio, presso l'emittente “Bs7<br />
Teletutto”, il Prof. Maddalena, il Gen. Magnani ed il<br />
Vice Presidente <strong>del</strong>la Federazione, Comm. Albertini<br />
sono stati protagonisti di una trasmissione in diretta,<br />
condotta da Emanuela Biancardi, sulla marcia, complimentandosi<br />
poi con il protagonista. Il mattino dopo, presso<br />
il Centro Documentale, il Prof. Maddalena ed il<br />
Presidente <strong>del</strong>la Federazione, hanno assistito alla cerimonia<br />
<strong>del</strong>l'Alzabandiera, ospiti <strong>del</strong> Comandante, Col.<br />
Claudio Nocente che ha donato al marciatore il "logo"<br />
adesivo <strong>del</strong> Centro da applicare sulle pergamene.<br />
Brescia: Michele Maddalena ricevuto<br />
al Comune<br />
CUNEO<br />
La Federazione ha presenziato a Fossano (CN) il 23 settembre,<br />
alla cerimonia di conferimento <strong>del</strong>la cittadinanza onoraria<br />
al Gen. C.A. Biagio Abrate Capo di Stato Maggiore <strong>del</strong>la Difesa.<br />
Cuneo: il gen. Abrate insieme al Presidente<br />
<strong>del</strong>la Federazione Pierluigi Marchisio<br />
FERRARA<br />
A chiusura <strong>del</strong>le celebrazioni <strong>del</strong> 150° Anniversario<br />
<strong>del</strong>l’Unità d’Italia, la Federazione di Ferrara ha voluto ricordare<br />
ed onorare i 2067 ferraresi Decorati al Valor<br />
Militare con una conferenza, tenuta dal Prof. Paolo Sturla<br />
Avogadri, che ha illustrato la partecipazione dei cittadini<br />
ferraresi agli eventi risorgimentali: dai volontari che presero<br />
parte alle guerre di Indipendenza, primi tra tutti i “Bersaglieri<br />
<strong>del</strong> Po”, al plebiscito per l’annessione al Regno Sabaudo <strong>del</strong><br />
1860. La conferenza è stata seguita da un folto pubblico ed<br />
ha riscosso un notevole successo.<br />
Ferrara: Paolo Sturla Avogadri illustra il<br />
Risorgimento ferrarese<br />
IMPERIA<br />
Il 28 settembre si è svolta la periodica assemblea dei soci<br />
<strong>del</strong>la Sezione di Imperia. Il Presidente, Cavaliere <strong>del</strong> Lavoro<br />
Giacomo Alberti, dopo aver rivolto un pensiero ai Soci<br />
che sono mancati nell'ultimo anno, ha descritto con una<br />
breve relazione l'attività svolta, ricordando le più importanti<br />
manifestazioni alle quali aveva partecipato, sempre con il<br />
Labaro. In particolare:<br />
– la celebrazione <strong>del</strong>l'anniversario <strong>del</strong>la Campagna di<br />
Russia, presso il cimitero di Oneglia a gennaio (2011);<br />
– l'annuale Raduno Nazionale degli Alpini al Colle di Nava<br />
la prima domenica di luglio;<br />
– il 14° raduno <strong>del</strong> 1° Raggruppamento Alpini che ha avuto<br />
luogo ad Imperia nei giorni 10 e 11 settembre, dove ha<br />
aperto la sfilata la fanfara <strong>del</strong>la "Brigata Alpina Taurinense",<br />
seguita dai gonfaloni <strong>del</strong>la Regione, <strong>del</strong>la Provincia e <strong>del</strong><br />
Comune e, subito dopo, dal Labaro <strong>del</strong>la Federazione<br />
portato dall'Alfiere Giovanni Mela, accompagnato dal<br />
Presidente. Seguivano, le Sezioni, tra gli applausi <strong>del</strong><br />
numeroso pubblico.<br />
A conclusione <strong>del</strong>la sua relazione, il Presidente Alberti<br />
ha raccomandato ai presenti di collaborare alla ricerca di<br />
nuovi soci aderenti o simpatizzanti.<br />
Imperia: Raduno <strong>del</strong> 1°<br />
Raggruppamento Alpini<br />
LECCO<br />
Mario Nasatti, Segretario <strong>del</strong>la Federazione Provinciale<br />
di Lecco e Alpino consigliere <strong>del</strong> Gruppo ANA di<br />
40 IL NASTRO AZZURRO
Valmadrera, ha partecipato alle celebrazioni per il 150°<br />
Anniversario <strong>del</strong>l’Unità Nazionale e il 70° <strong>del</strong>la Guerra di<br />
Grecia e ha effettuato una ricerca storica sugli eventi <strong>del</strong> 5°<br />
Rgt. Alpini, impegnato sul durissimo fronte greco-albanese,<br />
culminati con l’olocausto <strong>del</strong> Battaglione Morbegno, Monte<br />
Guri i Topit, il 4 aprile 1941. Grazie anche ai dati attinti<br />
dall’Archivio Informatico dei Decorati al Valor Militare<br />
<strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>, ha pouto ricostruire e ravvivare la<br />
memoria e l’eroismo di quei ragazzi che sono stati degnamente<br />
commemorati dalla Federazione, con una solenne<br />
Santa Messa in suffragio l’11 giugno 2011, presso il Santuario<br />
di Nostra Signora <strong>del</strong>la Vittoria in Lecco.<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
MACERARATA<br />
Sez. Recanati<br />
Col patrocinio <strong>del</strong>la Presidenza <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong>, dal 17 al 28<br />
Settembre 2011, la locale sezione <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> ha<br />
curato, presso la chiesa di San Vito a Recanati, la mostra itinerante<br />
sulla vita di Giovannino Guareschi. Spinta motivazionale<br />
<strong>del</strong>l'evento è la scarsa conoscenza <strong>del</strong>l'Autore a fronte di<br />
un'altrettanta notorietà dei suoi personaggi (Peppone e Don<br />
Camillo). Pur essendo l'Autore <strong>del</strong> '900 italiano più tradotto<br />
nel mondo, nessuna antologia scolastica ne parla, forse per il<br />
suo pervicace anticomunismo, che lo portò spesso a pagare<br />
in prima persona le proprie idee. Fortebraccio scrisse<br />
sull'Unità il giorno dei funerali "è morto uno scrittore mai<br />
nato". Internato nei campi tedeschi (uno dei seicentomila<br />
I.M.I.) contribuì a tenere alto il morale dei commilitoni, al<br />
ritorno a casa scrisse per il Candido e per il Bertoldo come<br />
vignettista, altra peculiarità mai riconosciutagli. La mostra ha<br />
ottenuto un notevole successo, soprattutto da parte di<br />
gente"semplice", quella a cui si rivolgeva Giovannino. Un ringraziamento<br />
ad Alberto e Carlotta Guareschi che hanno reso<br />
possibile la mostra stessa e alla loro infinita umanità.<br />
MESSINA<br />
La Federazione provinciale di Messina ha partecipato nel<br />
bimestre alle seguenti cerimonie ed attività:<br />
– il 14 settembre, presso la Caserma “Scagliosi”, sede <strong>del</strong><br />
Dipartimento Militare di Medicina Legale di Messina, alla<br />
presenza <strong>del</strong>le massime autorità civilI e militari, si è tenuto<br />
l’avvicendamento tra l’uscente Dirigente Col. med.<br />
Luigi Camillo e il subentrante Col. Co. sa. t. ISMMI<br />
Michele Tirico;<br />
– il 26 settembre, presso la Casa di riposo “Serena” di<br />
Messina in occasione <strong>del</strong> 150° Anniversario <strong>del</strong>l’Unità<br />
d’Italia, alla presenza <strong>del</strong> direttore dott.ssa Cristina<br />
Carrubba, e di autorità civili e militari, è stata deposta una<br />
corona al Monumento ai Caduti, restaurato per l’occasione.<br />
Significativi gli interventi <strong>del</strong> cappellano Cesare Di<br />
Pietro e <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong>la Sezione Combattenti e<br />
Reduci di Gesso di Messina, Francesco De Leo.<br />
Messina: Deposizione di corona al restau-<br />
rato Monumento ai Caduti<br />
NAPOLI<br />
Il 15 ottobre una <strong>del</strong>egazione <strong>del</strong>la Federazione di Napoli<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>, si è recata, unitamente ad<br />
altre Associazioni d’Arma e Combattentistiche, a Mignano<br />
Monte Lungo a rendere omaggio al Sacrario Militare dove<br />
riposano 974 Caduti nella battaglia per la con<strong>qui</strong>sta di<br />
Monte Lungo l’8 dicembre 1943, combattuta vittoriosamente<br />
dal rinato Esercito italiano dopo l’armistizio, dando inizio<br />
alla Guerra di Liberazione. La <strong>del</strong>egazione era composta dal<br />
M.llo Pietro Caputo (alfiere), M.llo Nicola Maraglino<br />
(scorta al Labaro), M.llo Matteo Restaino e dal Capo di<br />
1° Cl. Antonio Cimmino. Ad attendere i partecipanti<br />
c’era il sindaco di Mignano dott. Antonio Verdone, che ha<br />
voluto ringraziare per la sensibilità dimostrata nell’onorare i<br />
Caduti. In corteo, preceduti dalla bandiera <strong>del</strong>l’ANCR di<br />
Scafati, ci si è portati alla sommità <strong>del</strong> Sacrario per assistere<br />
Mignano Montelungo (CE): Pellegrinaggio<br />
con le Associazioni d’Arma<br />
41
alla S. Messa officiata dal cappellano militare padre Battista<br />
Pellegrino <strong>del</strong> 41° Rgt. “Cordenos” di Sora. Al termine, è stata<br />
recitata la preghiera <strong>del</strong> Combattente. Successivamente i<br />
partecipanti hanno visitato il museo annesso al sacrario e<br />
quello allestito nella casa comunale.<br />
PADOVA<br />
Una gradevole giornata autunnale ha visto la partecipazione<br />
di 45 Azzurri e familiari per una visita all'<strong>Istituto</strong> Studi<br />
Militari Marittimi di Venezia ove ha sede l'Arsenale Militare. È<br />
stata questa un’interessante iniziativa ed occasione per conoscere<br />
il prestigioso e storico complesso <strong>del</strong>la Marina, cuore<br />
<strong>del</strong>l'industria navale veneziana che prosperò per quasi un millennio.<br />
Venezia è storicamente riconosciuta per la sua grande<br />
potenza e per essere un fondamentale crocevia commerciale<br />
tra l'oriente e l'Europa. Ricordiamo tra tutte la famosa battaglia<br />
navale di Lepanto <strong>del</strong> 7 ottobre1571, la cui vittoria fu in massima<br />
parte determinata dalle sei galeazze veneziane (le corazzate<br />
di allora) munite di 40 grosse bocche da fuoco grazie alle<br />
quali furono distrutte gran parte <strong>del</strong>le imbarcazioni turche.<br />
PESCARA<br />
Il 30 settembre ha avuto luogo a Pescara il passaggio di<br />
consegne al Comando <strong>del</strong>la Direzione Marittima di Pescara<br />
tra il Cap. di Vasc. (C.P.) Pietro Verna (cedente) e il Cap. di<br />
Vasc. (C.P.) Luciano Pozzolano (subentrante). La Federazione<br />
provinciale di Pescara ha partecipato con il Labaro alla cerimonia,<br />
che si è svolta presso la sede <strong>del</strong> 3° Nucleo Aereo<br />
Guardia Costiera ed ha registrato la partecipazione di numerose<br />
Autorità civili e militari, tra cui l’Ammiraglio Ispettore<br />
(C.P.) Pierluigi Cacioppo, Vice Comandante Generale <strong>del</strong><br />
Corpo <strong>del</strong>le Capitanerie di Porto, l’on. Giampiero Catone,<br />
Sottosegretario <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>l’Ambiente e <strong>del</strong>la Tutela<br />
<strong>del</strong> Territorio e <strong>del</strong> Mare, il dr. Nazario Pagano, Presidente <strong>del</strong><br />
Consiglio Regionale <strong>del</strong>l’Abruzzo, il dr. Vincenzo D’Antuono,<br />
Prefetto di Pescara, il Gen. Brig. Gianfranco Rastelli,<br />
Comandante Legione Carabinieri, il Gen Brig. Fernando<br />
Verdolotti, Comandante regionale Guardia di Finanza, il dr.<br />
Guerino Testa, Presidente Provincia di Pescara, il dr. Luigi<br />
Albore Mascia, Sindaco di Pescara, <strong>del</strong>le rappresentanze <strong>del</strong>le<br />
Associazioni Combattentistiche e d’Arma e di molti altri<br />
invitati. Dopo il discorso di commiato <strong>del</strong> Comandante Verna<br />
e il saluto <strong>del</strong> nuovo Comandante Pozzolano, la cerimonia si<br />
è conclusa con gli interventi <strong>del</strong>l’Ammiraglio Ispettore (C.P.)<br />
Pierluigi Cacioppo e <strong>del</strong>l’on. Giampiero Catone Il Presidente<br />
<strong>del</strong>la Federazione, Amm. Guido Natale, ha epresso al Cap.<br />
di Vasc. Verna un sentito ringraziamento per l’alta considerazione<br />
sempre dimostrata per l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> e<br />
ha rivolto al Cap. di Vasc. Pozzolano un caloroso benvenuto<br />
anche a nome dei Decorati al Valor Militare.<br />
POTENZA<br />
In ricordo <strong>del</strong> 18 agosto 1860, giornata storica <strong>del</strong>l’insurrezione<br />
Lucana, viene consegnata al Sindaco <strong>del</strong> Comune di<br />
Potenza, ing. Santarsiero, l’Attestato di Socio Benemerito<br />
<strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> e l’Attestato di Benemerenza<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> alla Città di Potenza, Decorata di Medaglia<br />
d’Oro al Valor Risorgimentale (città Benemerita <strong>del</strong><br />
Risorgimento) proprio per essere stata la prima città, nel<br />
continente, ad essere insorta contro il Governo Borbonico.<br />
La benemerenza è stata consegnata ufficialmente presso la<br />
nuova sede <strong>del</strong>la Polizia Locale alla presenza <strong>del</strong> Gonfalone<br />
pluridecorato, <strong>del</strong> Comandante dei Vigili, dott. Donato<br />
Pace, di una rappresentanza <strong>del</strong> Comando Esercito Basilicata<br />
e <strong>del</strong> Comando Regione G.d.F..<br />
Potenza: Attestato di Benemerenza consegnato<br />
al Sindaco<br />
ROMA<br />
La Federazione Provinciale di Roma ha partecipato nel<br />
bimestre alle seguenti cerimonie ed attività:<br />
– il 2 settembre u.s., alcuni Soci <strong>del</strong>la Federazione hanno<br />
aderito all’invito pervenuto dal Sindaco di Man<strong>del</strong>a (Rm)<br />
alla Cerimonia in Onore dei Caduti <strong>del</strong> Comune;<br />
– il Presidente <strong>del</strong>la Federazione, Dott. Comm. Antonio<br />
Valeri ha partecipato alla Santa Messa e alla cerimonia<br />
con deposizione di una<br />
corona di alloro, organizzate<br />
dal Comune di Roma,<br />
per ricordare le vittime<br />
<strong>del</strong>la tragedia <strong>del</strong>l'11 settembre<br />
2001. Il Sindaco di<br />
Roma Capitale, Gianni<br />
Alemanno, con l'ambascia-<br />
tore degli Stati Uniti in<br />
Italia, David H. Thorn, hanno<br />
voluto ricordare le vittime<br />
con una cerimonia religiosa<br />
nella chiesa di San Gregorio<br />
al Celio con la deposizione<br />
di una corona in piazza di<br />
Porta Capena, dove si tro-<br />
Roma:<br />
Ricorordo<br />
<strong>del</strong>l’11 set-<br />
tembre 2001 a<br />
p.zza di Porta<br />
Capena<br />
vano le due colonne in ricordo <strong>del</strong>la tragedia ha sconvolto<br />
gli Stati Uniti ed il mondo intero;<br />
– il 20 settembre, nell'ambito <strong>del</strong>le cerimonie organizzate<br />
dal Comune di Roma Capitale per ricordare la presa di<br />
Roma, la Federazione ha preso parte a due importanti<br />
eventi. Il primo ha visto un grande spiegamento di Labari<br />
e la deposizione, al Monumento dedicato ai Caduti, di<br />
corone d’alloro da parte <strong>del</strong>le massime Autorità <strong>del</strong>la<br />
Regione Lazio, <strong>del</strong>la Provincia di Roma e <strong>del</strong> Comune di<br />
Roma e di molte Associazioni tra cui, non poteva mancare,<br />
l’Associazione Nazionale Bersaglieri – Sezione di<br />
Roma Capitale. Per la Federazione era presente la<br />
Consigliera Dott.ssa Anna Maria Menotti.<br />
Successivamente è stata scoperta sul Gianicolo, di fronte<br />
al Fontanone, una targa toponomastica che ha dedicato il<br />
belvedere al bersagliere trombettiere Niccolò Scatoli che tra<br />
i primi ha varcato la Breccia di Porta Pia, innalzando il<br />
Tricolore Sabaudo. La cerimonia, alla presenza <strong>del</strong><br />
Sindaco di Roma Giovanni Alemanno, <strong>del</strong><br />
Sovraintendente Umberto Broccoli e di varie<br />
Associazioni Combattentistiche e d'Arma, tra cui la<br />
Federazione Romana <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> nelle persone<br />
<strong>del</strong> Vice Presidente Dott. Comm. Alberto Rissone e<br />
<strong>del</strong>la Consigliera Dott.ssa Anna Maria Menotti, ha<br />
42 IL NASTRO AZZURRO
avuto dei momenti di toccante commozione, suscitati in<br />
particolare dal ricordo <strong>del</strong>l'eroe risorgimentale fatto dal<br />
pronipote, invitato per l'occasione. Grande la partecipazione<br />
di pubblico: tra i presenti Giuseppe Garibaldi, pronipote<br />
<strong>del</strong>l’Eroe dei due mondi, il Generale Antonino<br />
Torre, Consigliere <strong>del</strong>l'Assemblea di Roma Capitale, il<br />
Prof. Massimo Scioscioli, Presidente <strong>del</strong>la Sezione di<br />
Roma <strong>del</strong>l'Associazione Mazziniana Italiana, il Prof.<br />
Franco Tamassia, direttore <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> Internazionale di<br />
Studi "Giuseppe Garibaldi", il Dott. Aladino Lombardi,<br />
Segretario Generale ANFIM e Socio <strong>del</strong>la Federazione, la<br />
Dott.ssa Anna Maria Cerioni, Curatore storico <strong>del</strong>l'arte<br />
presso la Sovrintendenza capitolina e gli alunni di una<br />
scuola elementare. Le celebrazioni si sono <strong>qui</strong>ndi concluse<br />
con l’inaugurazione <strong>del</strong> vicino Mausoleo Garibaldino<br />
da parte <strong>del</strong> Sindaco al termine dei lavori di restauro<br />
diretti dal Sovraintendente Broccoli. In esso ripopsano le<br />
spoglie di duecento eroici Combattenti <strong>del</strong>la<br />
Repubblica Romana tra i quali anche Goffredo Mameli.<br />
– il 24 settembre, nel Tempio <strong>del</strong>la Parrocchia dei Santi<br />
Sette Fondatori dei Servi di Maria, Sacrario dei Caduti<br />
in guerra, in piazza Salerno a Roma, si è celebrata la Santa<br />
Messa in suffragio dei nostri soldati Reduci, Caduti e<br />
Dispersi sul fronte russo. Hanno partecipato alla<br />
Celebrazione Eucaristica diverse Associazioni d’Arma,<br />
presenti con i loro Labari, tra cui l’U.N.I.R.R., l’A.N.A.M,<br />
l’Opera Nazionale per i Caduti Senza Croce e il<br />
Comitato per Nikolajewka. La Federazione Provinciale di<br />
Roma <strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> era rappresentata<br />
dalla Dott.ssa Anna Maria Menotti, nipote <strong>del</strong> sottotenente<br />
Ciro Menotti, Medaglia D’Oro al V. M., alla<br />
memoria, Disperso sul Don la notte di Natale <strong>del</strong> 1942;<br />
– Il 26 settembre, alcuni Soci <strong>del</strong>la Federazione di Roma<br />
hanno partecipato, su invito <strong>del</strong>l’Assessore alle Politiche<br />
Culturali e Centro Storico, Dino Gasperini, all’inaugurazione<br />
<strong>del</strong>la targa toponomastica "Viale Ferruccio Scaglia:<br />
Musicista, Direttore d'Orchestra (1921-1979)" inaugurata in<br />
presenza di Franco Scaglia, figlio e presidente <strong>del</strong> Teatro<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
Roma: intitolazione <strong>del</strong><br />
Belvedere a Niccolò Scatoli<br />
Roma: intitolazione <strong>del</strong><br />
viale a Ferruccio<br />
Scaglia<br />
di Roma e <strong>del</strong>la vedova Rosa Serrato;<br />
– Su invito <strong>del</strong>l’Associazione Nazionale Reduci dalla<br />
Prigionia, dall’Internamento, dalla Guerra di Liberazione e<br />
loro familiari, l’Alfiere <strong>del</strong>la Federazione di Roma, Sig.<br />
Giuliano Fefè, ha partecipato con il Labaro provinciale<br />
alla cerimonia commemorativa dei Caduti di<br />
Cefalonia e Corfù che si è tenuta martedi 27 settembre<br />
presso il Monumento dei Martiri di Cefalonia e Corfù<br />
all’EUR. In tale occasione sono state consegnate 4<br />
Medaglie d’Onore a Reduci, deportati ed internati nei<br />
lager nazisti e loro familiari;<br />
Roma: Cerimonia commemorativa dei Caduti<br />
di Cefalonia e Corfù<br />
– il 3 ottobre, nella Cripta Sacrario <strong>del</strong> Perpetuo Suffragio<br />
<strong>del</strong>la chiesa parrocchiale dei Sette Santi Fondatori, ha<br />
avuto luogo la Celebrazione Eucaristica in memoria dei<br />
Caduti e dei Dispersi <strong>del</strong>l'Arma di Fanteria e <strong>del</strong><br />
Corpo dei Bersaglieri, animata dal coro polifonico Salvo<br />
D'Ac<strong>qui</strong>sto. Di fronte alle diverse personalità intervenute<br />
e ad un plotone <strong>del</strong>l'80° Reggimento di Fanteria<br />
“Roma” (di stanza a Cassino), ha tenuto l'Omelia il<br />
Rettore, Padre Giuseppe Galassi, alle cui spalle erano<br />
schierati il Medagliere <strong>del</strong>la Sezione di Roma Capitale<br />
e la Bandiera <strong>del</strong>la Presidenza Nazionale <strong>del</strong>l'Associazione<br />
Nazionale <strong>del</strong> Fante; il Medagliere <strong>del</strong>l'Unione<br />
Nazionale Italiana Reduci di Russia, Sezione di Roma; le<br />
Bandiere <strong>del</strong>le Associazioni <strong>del</strong>la Guardia di Finanza e<br />
dei Carabinieri; i Labari <strong>del</strong>l'ANB, <strong>del</strong>l'ANAM e<br />
<strong>del</strong>l'ANVG, nonché il Gonfalone con Medaglia d'Oro<br />
al V.M. <strong>del</strong> Comune di Roma Capitale. Presente, per<br />
la nostra Federazione, il socio comm. dott. Francesco<br />
Pariset, 1° Capitano di Commissariato Aeronautico (c.<br />
a.). Il silenzio fuori ordinanza è stato suonato dalla tromba<br />
<strong>del</strong> maestro Curci, direttore <strong>del</strong>la Fanfara dei<br />
Bersaglieri. Le preghiere <strong>del</strong> fante e <strong>del</strong> bersagliere sono<br />
state lette, rispettivamente, dal segretario <strong>del</strong>l'ANF<br />
Vincenzo Currò e dal presidente <strong>del</strong>l'ANB Massimo<br />
Flumeri, mentre il presidente <strong>del</strong>la sezione di Cesano<br />
<strong>del</strong>l'ANF, gen. Mannavola, ha curato l'appello per i<br />
Caduti. Nella conclusione il vicepresidente nazionale<br />
<strong>del</strong>l'ANF, gen. Giovanni Cortellessa, tra l'altro ha citato<br />
un'iscrizione sulla tomba <strong>del</strong> Soldato Ignoto nel vecchio<br />
cimitero militare di Redipuglia:<br />
«Che t'importa il mio nome? Grida al vento<br />
"Fante d'Italia!" e dormirò contento»;<br />
– con suggestiva cerimonia militare, ripristinata dal<br />
Generale Massimiliano <strong>del</strong> Casale, Comandante<br />
<strong>del</strong>l’Accademia Militare di Modena, giovedì 13 ottobre,<br />
nel Cortile d’Onore, alla presenza di alte Autorità militari<br />
e civili e davanti all’intero Reggimento Allievi, è avvenuta<br />
la consegna dei “baffi” agli Allievi meritevoli <strong>del</strong> 192°<br />
Corso “Carattere” e la consegna dei premi ai migliori qualificati.<br />
La Federazione provinciale di Roma, rappresentata<br />
dai fratelli Adolfo Celeste Menotti e Anna Maria<br />
Menotti, ha provveduto a premiare, con il lascito che il<br />
Generale Giuseppe Vitelli, Medaglia d’Argento al<br />
43
Valor Militare, dispose a questo scopo, l’Allievo<br />
Ufficiale Giovanni Riacà, essendosi qualificato fra i migliori<br />
Allievi <strong>del</strong> 192° Corso <strong>del</strong>l’Accademia.<br />
Modena: Consegna dei “Baffi” agli Allievi<br />
meritevoli <strong>del</strong>l’Accademia Militare<br />
– il 15 ottobre, alcuni Soci <strong>del</strong>la Federazione provinciale di<br />
Roma hanno aderito all’invito pervenuto dal Sindaco di<br />
Roma Giovanni Alemanno all’inaugurazione <strong>del</strong>la targa<br />
commemorativa per i cento anni <strong>del</strong>l’attività sportiva <strong>del</strong>la<br />
Guardia di Finanza, che si è tenuta nella Piazza di Ponte<br />
Milvio, dove fu con<strong>qui</strong>stato il 'Trofeo Scudo Nelli'' di marcia,<br />
primo successo sportivo <strong>del</strong>le Fiamme Gialle. Presenti<br />
anche il Presidente <strong>del</strong> XX Municipio, Gianni Giacomini, il<br />
Generale GdF Domenico Campione, e il Delegato<br />
Comunale alle Politiche Sportive, Alessandro Cochi.<br />
ROVIGO<br />
La Federazione Provinciale di Rovigo ha partecipatao nel<br />
bimestre alle seguenti cerimonie ed attività:<br />
– il 4 Settembre a Rovigo alla Festa dei Bersaglieri Polesani<br />
e nell’occasione è stato celebrato il VI Anniversario<br />
Rovigo: Festa dei Bersaglieri Polesani<br />
<strong>del</strong>l’Inaugurazione <strong>del</strong> bassorilievo, donato dai bersaglieri,<br />
raffigurante la Madonna <strong>del</strong> Cammino esposta sulla facciata<br />
<strong>del</strong>la Chiesa <strong>del</strong>le Fosse, dove ha avuto luogo la commemorazione.<br />
La celebrazione ha segnato una fusione di<br />
valori civili e religiosi. Alla cerimonia hanno partecipato<br />
le Associazioni d’Arma con i Labari oltre all’I.N.A. di<br />
Rovigo e le Autorità Civili e Militari <strong>del</strong> territorio.<br />
– il 30 settembre si è tenuta una cena di gala per beneficenza,<br />
dal titolo “Musica e Parole per la Solidarietà”, promossa<br />
dal Comitato G. Palatucci di Rovigo, <strong>del</strong> quale fanno parte<br />
il Presidente <strong>del</strong>la Federazione, Geom. Graziano Maron,<br />
ed il Socio, Dott. Flavio Ambroglini, Presidente <strong>del</strong><br />
Comitato, che ha condotto la serata alla presenza <strong>del</strong>le<br />
massime Autorità cittadine e provinciali. La conviviale è<br />
stata aperta dall’esecuizione di celebri brani lirici. Il ricavato<br />
<strong>del</strong>la serata è stato devoluto all’Ospedale Pediatrico di<br />
Betlemme che versa in enormi difficoltà trovandosi in territorio<br />
palestinese, <strong>qui</strong>ndi soggetto ad embargo. A fine<br />
serata l’<strong>Azzurro</strong> dott. Flavio Ambroglini ha presentato<br />
la sua “opera prima” dal titolo “La strana estate <strong>del</strong> sig.<br />
Kneipp”, recensita dal Presidente <strong>del</strong> Consiglio Comunale.<br />
Un romanzo il cui ricavato di vendita andrà a sommarsi a<br />
quanto raccolto durante la serata.<br />
Rovigo: Cena di Gala col Comitato G. Palatucci<br />
– il 6 ottobre presso il Comando <strong>del</strong> 5° Rgt Artiglieria<br />
Contraerei “Pescara” di Rovigo, si è svolta la cerimonia<br />
<strong>del</strong> cambio <strong>del</strong> Comandante tra il Col. a. (c/a) t. ISSIMI<br />
Eugenio Gallo con il Col. a. (ter) t. ISSIMI Angelo<br />
Borgogelli. Alla cerimonia hanno presenziato le più alte<br />
Autorità Civili e Militari territoriali, le Associazioni<br />
d’Arma e l’I.N.A. di Rovigo, con il suo Presidente<br />
Graziano Maron, il Labaro e l’Alfiere.<br />
SIENA<br />
Il 14 settembre presso la Caserma “Roberto Bandini” di<br />
Siena, sede <strong>del</strong> 186° Rgt. paracadutisti “Folgore”, si è tenuta la<br />
cerimonia ufficiale di rientro <strong>del</strong> Reggimento dall'<br />
Afghanistan e l'<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>, rappresentato da<br />
Marco Cetoloni, era presente. Il rientro <strong>del</strong>la Bandiera di<br />
Siena: Rientro dall’Afghanistan<br />
44 IL NASTRO AZZURRO
Guerra ha chiuso i sette mesi di missione. Il Comandante<br />
Col. D'Addario ha elogiato tutti i suoi uomini, per aver dato<br />
il meglio di se in professionalità, valore e generosità. La cerimonia<br />
si è chiusa ricordando i caporal maggiori Tuccillo e<br />
Marchini Caduti in due attentati esplosivi.<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
SIRACUSA<br />
Per iniziativa congiunta <strong>del</strong>la Federazione <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong><br />
<strong>Azzurro</strong>, <strong>del</strong>la Delegazione <strong>del</strong>l’Ist. Naz. GG.OO.RR.TT.<br />
Pantheon e <strong>del</strong>l’Associazione “Avolesi nel mondo”, ha avuto<br />
luogo la IV edizione <strong>del</strong>la mostra iconografica allestita per il<br />
150° <strong>del</strong>la proclamazione <strong>del</strong> Regno d’Italia. L’inaugurazione<br />
<strong>del</strong>la mostra, ospitata presso l’ex refettorio <strong>del</strong> Monastero dei<br />
Padri Benedettini in Avola, è stata preceduta l’8 ottobre 2011<br />
da un convegno che ha visto, dopo l’introduzione <strong>del</strong><br />
Presidente <strong>del</strong>la Federazione Atanasio, relazionare il socio<br />
Gen. B. Michele Favaccio, vice presidente <strong>del</strong>la “Avolesi nel<br />
mondo” e il C.V. Ugo d’Atri, Presidente <strong>del</strong>le GG.OO.. Hanno<br />
patrocinato l’evento, ampiamente riportato dalla stampa regionale<br />
siciliana, la Provincia di Siracusa e il Comune di Avola. Fra<br />
il qualificato pubblico il Comandante <strong>del</strong>la Cp CC di Noto, i<br />
Presidenti <strong>del</strong>le Sezioni <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> di Augusta, Lentini<br />
e Noto, Failla, Grancagnolo, Maiore, il consigliere <strong>del</strong>la<br />
Federazione Intravaia e numerosi soci dei due Istituti.<br />
Siracusa: IV Mostra iconografica per il 150<br />
Anniversario <strong>del</strong> Regno d’Italia<br />
SONDRIO<br />
La Federazione Provinciale di Sondrio ha partecipato nel<br />
bimestre alle seguenti cerimonie ed attività:<br />
– il 10 settembre, il Segretario Avv. Federico Vido, in servizio<br />
momentaneo presso il 151° Reggimento Fanteria<br />
“Sassari” presso la Caserma “Monfenera” di Cagliari, ha<br />
consegnato la tessera di Socio Benemerito al Capitano <strong>del</strong>la<br />
Guardia di Finanza Andrea Taurasi, nonchè copia <strong>del</strong><br />
volume “Apputi di storia <strong>del</strong> Risorgimento” al Colonnello<br />
Luigi Viel, comandante <strong>del</strong> Reggimento;<br />
– il 24 settembre 2011, alla presenza <strong>del</strong> Prefetto e di tutte<br />
le massime autorità civili e militari cittadine, sono state<br />
consegnate due tessere di Socio Benemerito al Colonnello<br />
Marco Selmi, attuale Comandante Provinciale <strong>del</strong>la<br />
Guardia di Finanza di Lodi, ed al Colonnello Pierluigi<br />
Gabrielli, Comandante Provinciale dei Carabinieri di<br />
Sondrio, sia per il loro elevato attaccamento alla<br />
Bandiera ed alla Patria che <strong>del</strong> pregevole e continuo<br />
impegno per la tutela dei cittadini;<br />
– ha contribuito ad organizzare con il proprio personale<br />
ed a partecipare attivamente alle commemorazioni per<br />
la Giornata <strong>del</strong>la Forze Armate sia nel capoluogo di<br />
Provincia (dove l’Alfiere ha curato la Cerimonia<br />
<strong>del</strong>l’Alzabandiera e l’Ammainabandiera consegnando il<br />
Tricolore ritirato al Prefetto di Sondrio a chiusura dei<br />
festeggiamenti per i 150 anni <strong>del</strong>l’Unità d’Italia) che nei<br />
Comuni di Tirano, Morbegno e Albosaggia.<br />
VENEZIA<br />
La Federazione Provinciale di Venezia ci ha comunicato i<br />
seguenti eventi e cerimonie svoltisi nell'anno 2011:<br />
– 16 gennaio 2011: l'Associazione Nazionale Alpini di<br />
Venezia, in ricordo di tutti i nostri Soldati Caduti in terra<br />
di Russia, ha fatto celebrare una S.Messa nella chiesa <strong>del</strong>l'isola<br />
di San Michele. È stata successivamente deposta<br />
una corona d'alloro presso la Lapide che li ricorda;<br />
– 17 marzo 2011: in occasione dei 150 anni <strong>del</strong>l'Unità<br />
d'Italia, cerimonia in piazza San Marco alla presenza di<br />
Autorità Civili e Militari;<br />
– 26 marzo 2011: Festa <strong>del</strong>la fondazione <strong>del</strong>l'Arma<br />
<strong>del</strong>l’Aeronautica;<br />
– 08 aprile 2011: presso la caserma "Edmondo Matter<br />
M.O.V.M." onori per il rientro <strong>del</strong>la Bandiera di Guerra<br />
<strong>del</strong> Reggimento Lagunari Serenissima dall'Afganistan;<br />
– 25 aprile 2011: Cerimonia in piazza San Marco per il 66°<br />
anniversario <strong>del</strong>la Liberazione;<br />
– 7 maggio 2011: presso la Scuola Navale Militare<br />
"Francesco Morosini" giuramento alla Patria degli allievi <strong>del</strong><br />
10 corso "Oceanus";<br />
– 15 maggio 2011: inaugurazione Lapide in memoria di<br />
Antonio Margarini, Alfiere <strong>del</strong>la Marina Veneta;<br />
– 21 maggio 2011: nella chiesa di San Biagio, con la presenza<br />
di Autorità Civili e Militari, di numerosi Soci e Familiari<br />
e rappresentanze <strong>del</strong>le Associazioni d'Arma con i loro<br />
Vessilli, è stato benedetto il nuovo Labaro provinciale<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong>. Prima <strong>del</strong>la S.Messa, sono stati ricordati i<br />
defunti <strong>del</strong>la Federazione. Un ringraziamento particolare<br />
a chi ha permesso la realizzazione <strong>del</strong> nuovo Labaro;<br />
– 22 maggio 2011: 159° Anniversario <strong>del</strong>la fondazione <strong>del</strong>la<br />
Polizia di Stato, tenuto a Mestre in piazza Ferretto;<br />
– 2 giugno 2011: 65° Anniversario <strong>del</strong>la Repubblica Italiana.<br />
Manifestazione tenutasi in piazza San Marco con lettura<br />
<strong>del</strong> messaggio <strong>del</strong> Capo <strong>del</strong>lo Stato alla presenza di<br />
Autorità, cittadini e turisti;<br />
– l0 giugno 2011: 93° Anniversario <strong>del</strong>la Marina Militare<br />
celebrato nel piazzale <strong>del</strong>la Campanella <strong>del</strong>l'Arsenale di<br />
Venezia. Nell'occasione l'Amm. Robelio Frassetto<br />
M.O.V.M., ha donato all'Accademia Navale di Livorno la<br />
propria Medaglia d'Oro, ricevuta per l'azione nelle<br />
acque di Malta nella notte <strong>del</strong> 27 gennaio 1941;<br />
– 24 giugno 2011: Festa per il 27° Anniversario <strong>del</strong>la specialità<br />
<strong>del</strong> Reggimento Lagunari Serenissima nella caserma<br />
"Edmondo Matter" di Mestre;<br />
– 27 giugno 2011: 237° Anniversario <strong>del</strong> Corpo <strong>del</strong>la Guardia<br />
di Finanza presso la Caserma "Mocenigo" alla Giudecca;<br />
– 22 settembre 2011: 139° Anniversario <strong>del</strong> Corpo degli<br />
Alpini;<br />
– 23 settembre 2011: Cambio <strong>del</strong> Comandante <strong>del</strong><br />
Reggimento Lagunari “Serenissima”, svoltosi nella caserma<br />
“Edmondo Matter” M.O.V.M., fra il Ten.Col. Luigi<br />
Puce ed il subentrante Col. Giovanbattista D'Alessio;<br />
– l ottobre 2011: Commemorazione al Sacrario Militare al<br />
Lido di Venezia dei 41 ufficiali e 3 generali trucidati a Trillj<br />
(Croazia). Presente il Gen. Ilio Muracca, unico sopravvissuto<br />
all'eccidio;<br />
– 2 ottobre 2011: nella caserma dei Carabinieri di<br />
Portogruaro, è stato scoperto un bassorilievo di<br />
Ampelio Iberati M.A.V.M. al quale è intitolata la caserma.<br />
Nell'occasione sono stati ricordati i 100 anni <strong>del</strong>la<br />
costituzione <strong>del</strong>l'Associazione Carabinieri di Portogruaro;<br />
– 15 ottobre 2011: inaugurazione <strong>del</strong>la nuova caserma dei<br />
Carabinieri di Marcon, intitolata al S.Ten. Ernesto<br />
Cabruna M.O.V.M.<br />
45
STORIA DELLO SPIONAGGIO - a cura di Tomaso<br />
Vialardi di Sandigliano e Virglio Ilari - Associazione<br />
Europea degli Amici Archivi Storici - 166 pagg. - ISBN 88-<br />
7320-137-7 - Euro 15,00<br />
Si tratta <strong>del</strong>la pubblicazione degli atti <strong>del</strong>la Tavola<br />
Rotonda, svoltasi il 23 settembre 2005 a Biella grazie all'iniziativa<br />
<strong>del</strong>l'Associazione Europea degli Amici Archivi<br />
Storici, presieduta dal<br />
primo degli autori e presidente<br />
<strong>del</strong>la Federazione<br />
di Biella e Vercelli, che<br />
hanno messo a tale<br />
scopo a disposizione il<br />
loro Circolo Sociale.<br />
Come afferma Carlo<br />
Rastelli, nella sua introduzione<br />
all'opera, "... i<br />
risultati dei lavori vengono<br />
consegnati con questo<br />
volume non solo agli<br />
studiosi, ma anche ad un<br />
pubblico più ampio affinché<br />
l'intelligence ... possa<br />
essere meglio inteso nei<br />
suoi compiti istituzionali.<br />
La lettura di questi Atti<br />
potrà suggerire chiavi<br />
interpretative più efficaci<br />
alla comprensione <strong>del</strong> mondo contemporaneo e dei suoi<br />
rischi totali. ..."<br />
Tutta la storia recente, dalla fine <strong>del</strong>l'ottocento al mondo<br />
post bipolare, viene rivisitata alla luce degli studi presentati<br />
alla tavola rotonda. Ciò permette al lettore, che deve<br />
però essere già almeno un po' smaliziato in materia, di<br />
comprendere molto più profondamente alcuni eventi storici<br />
nelle loro motivazioni politiche e strategiche.<br />
LA MIA GUERRA NON È FINITA - di Marco<br />
Patucchi e Harry Shindler - Dalai Editore - 190 pagg. -<br />
ISBN 978-886073777-9 - Euro 17,50<br />
Harry Shindler è un veterano <strong>del</strong>l'esercito britannico che<br />
ha combattuto la seconda guerra mondiale in Italia. Oggi<br />
novantenne, vive nel nostro Paese dal 1982 e vi rappresenta<br />
l'associazione dei reduci inglesi. Ha una missione<br />
nella vita: aiutare figli e nipoti di civili e soldati che vissero<br />
quell'immane tragedia a mettere la parola «fine» a storie<br />
dolorose e commoventi<br />
sommerse da oltre sessant'anni<br />
di oblio. Scoprire<br />
dove sono sepolti i resti di<br />
centinaia di prigionieri<br />
angloamericani uccisi dal<br />
fuoco amico in Umbria;<br />
rintracciare il relitto di un<br />
bombardiere disperso; riallacciare<br />
il rapporto con<br />
partigiani che hanno aiutato<br />
i combattenti alleati.<br />
«È come se la mia guerra<br />
non fosse mai finita. Non lo<br />
sarà finché continueranno a<br />
chiedermi di colmare quei<br />
vuoti. E non lo faccio per sentirmi<br />
dire grazie, ma perché<br />
è un dovere salvaguardare la<br />
RECENSIONI<br />
memoria di uomini e fatti che hanno attraversato anni così<br />
importanti per la storia di tutti.<br />
Fra non molto, anche l'ultimo di noi, reduci di questa tragedia<br />
gigantesca, non ci sarà più. Il tempo cancellerà i ricordi dei vivi<br />
disperdendo nel nulla il sacrificio di un'intera generazione. Anche<br />
se avrò salvato solo dieci vite dall' oblio, avrò fatto il mio dovere.»<br />
Un memoir commovente, un doppio viaggio nell'Italia<br />
<strong>del</strong>la guerra che unisce il passato al presente. Il primo,<br />
quello <strong>del</strong> giovane Harry, vissuto in presa diretta sul<br />
campo di battaglia durante i mesi cruciali <strong>del</strong>la campagna<br />
angloamericana. Il secondo è un percorso a ritroso nel<br />
tempo, a caccia di ricordi e fantasmi che non trovano<br />
pace. La figlia di un aviere australiano scomparso quando<br />
lei aveva un anno, che conosce il padre solo per la lettera<br />
in cui le scriveva che combatteva per la democrazia.<br />
Oppure la donna abruzzese che vuole ringraziare le figlie<br />
di un soldato inglese che 1'aveva aiutata a partorire ed era<br />
poi morto al fronte, lasciandole come ricordo di sé una<br />
foto <strong>del</strong>le sue bambine. Costellazioni di vite che non trovano<br />
posto nei libri, e ci dimostrano quanto lontano arrivino<br />
gli strascichi di quel conflitto che sconvolse il<br />
Novecento. Ma soprattutto ci insegnano che la grande<br />
Storia non è fatta di morti e cifre astratti, bensì di migliaia<br />
di vicende come quelle che ricostruisce Harry Shindler, in<br />
cui ogni vita è un universo a sé che merita rispetto e la cui<br />
memoria va onorata.<br />
DALLA GUARDIA DOGANALE ALLA REGIA<br />
GUARDIA DI FINANZA 1862 - 1908 - di Stefano<br />
Ales - tavole di Andrea Viotti - Museo Storico <strong>del</strong>la<br />
Guardia di Finanza - Rilegato in brossura e sovracoperta<br />
- Illustrato B/N e a colori - pagg. 380 - ISBN 88-901745-<br />
8-7 - Euro 30,00<br />
Il volume è il primo di<br />
una collana che<br />
l'Ufficio Storico <strong>del</strong>la<br />
Guardia di Finanza<br />
intende dedicare alla<br />
storia <strong>del</strong>le uniformi<br />
<strong>del</strong> Corpo, progetto<br />
editoriale che non ha<br />
precedenti e che è<br />
giusto proporre ai<br />
molti appassionati<br />
<strong>del</strong>la materia che,<br />
finalmente, potranno<br />
disporre di un'opera<br />
che ricostruisce con<br />
dovizia di particolari<br />
l'evoluzione <strong>del</strong>le divise<br />
indossate nel<br />
tempo dai ''Finanzieri",<br />
a partire dal lontano<br />
1862, anno di costituzione<br />
<strong>del</strong> Corpo <strong>del</strong>le Guardie Doganali.<br />
Il volume, che abbraccia il periodo ricompreso tra il 1862<br />
ed il 1908, è frutto <strong>del</strong>le accurate e complesse ricerche<br />
curate, con magistrale perizia, dal dottor Stefano Ales<br />
presso gli archivi <strong>del</strong> Museo Storico <strong>del</strong>la Guardia di<br />
Finanza e di collezionisti privati.<br />
Ne è scaturita un'opera imponente per mole e cura editoriale,<br />
che ben figura nelle biblioteche degli appassionati<br />
e dei cultori <strong>del</strong>la storia militare.<br />
Molto interessante il prezzo, a fronte <strong>del</strong>l'ampiezza<br />
dimensionale <strong>del</strong> volume.<br />
46 IL NASTRO AZZURRO
AZZURRI NELL’AZZURRO DEI CIELI<br />
FED. AREZZO: Col. Alcide CIPRIANI (3 M.B.V.M.-<br />
C.G.V.M.).<br />
FED. BERGAMO: Maresciallo Ordinario dei Carabinieri<br />
Natale CAIANIELLO (M.B.V.M. - C.G.V.M.).<br />
FED. BOLOGNA: Sig.ra D.P. Gr.Uff. Cristiana BUCCI<br />
SANATTINI; Dott. Notaio Arrigo LUCA; Dott. Paolo<br />
MARCHI; Parà Giorgio PUPI (M.B.V.M.); Dott. Elvio<br />
REMIA figlio <strong>del</strong>l’<strong>Azzurro</strong> Col. brs. Italo Remia (C.G.V.M.).<br />
FED. BRESCIA: Sig. Alessandro ALBERTINI, già Vice<br />
Presidente <strong>del</strong>la Federazione e Presidente <strong>del</strong>la Sezione<br />
di Brescia; Sig. Bernardo TREVISANI; Dott. Angelo ZANE;<br />
Sig. Domenico ZANETTI.<br />
FED. BRINDISI: Sig. Domenico LOCOCCIOLO; Sig.<br />
Nicola MALDARELLI; Sig. Raffaele ORLANDINI.<br />
FED. FERRARA: Generale Ernesto MIGLIARDI; Geom.<br />
Italo PASTI; Sig.ra Lainer PANTALEONI TIEGHI;<br />
Comandante Giorgio ZANARDI (M.A.V.M.) già Vice presidente<br />
Nazionale e Presidente Nazionale <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong><br />
<strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>.<br />
FED. FOGGIA: Sig.ra Maria CALABRESE; Sottocapo<br />
M.M. Mario DI MEO; Fante Ardito Arturo RUSSO.<br />
FED. LA SPEZIA: Sig. Armando COSENTINO.<br />
Alcuni soci <strong>del</strong>la Federazione di Roma hanno partecipato alla celebrazione<br />
in suffragio dei Caduti, officiata il 3 settembre 2011 a Percile<br />
(Roma) dal Sindaco, Massimiliano Meriggi, insieme al Parroco. Davanti<br />
al Monumento ai Caduti, erano presenti la locale sezione<br />
<strong>del</strong>l'Associazione Combattenti e Reduci, l'Associazione Nazionale <strong>del</strong><br />
Fante, l'<strong>Istituto</strong> Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe <strong>del</strong><br />
Pantheon e, per la Federazione di Roma, il Labaro, scortato per l'occasione<br />
da un Parà <strong>del</strong> 9° Rgt. “Col Moschin” e da un Tenente dei Parà<br />
in congedo <strong>del</strong>la sezione di Tivoli (e non da un rappresentante<br />
<strong>del</strong>l’Ass.ne Partigiani d’Italia, come pubblicato erroneamente a pag. 44 <strong>del</strong><br />
n.° 2-2012). Si ringrazia il Presidente <strong>del</strong>la Sezione di Roma<br />
<strong>del</strong>l’Associazione Nazionale <strong>del</strong> Fante, Cap. Marco Pasquali, per la<br />
gentile collaborazione.<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
FED. LATINA: Sig. Giuseppe BIASI, Alfiere <strong>del</strong>la<br />
Federazione provinciale.<br />
FED. MASSA CARRARA: Sig. Vincenzo SCARFÒ.<br />
FED. MILANO: Col. Ftr. Bers. Angelo CASTOLDI<br />
(C.G.V.M.); Gen. B. Antonio GUADAGNO (C.G.V.M.-<br />
Prom. M.G.); Sottocapo Silurista Amadio MANDELLI (3<br />
C.G.V.M.).<br />
FED. MONZA E BRIANZA: Sezione di Carate Brianza<br />
– Sig.ra Angela CALDARINI.<br />
FED. ROMA: Gen. C.A. Manlio SIDDI (2 M.B.V.M.); Dott.<br />
Comm. Antonio VALERI, figlio <strong>del</strong>l’<strong>Azzurro</strong> Nazzareno<br />
Valeri (C.G.V.M.-Amm.c.c.M.G.), Presidente <strong>del</strong>la<br />
Federazione Provinciale di Roma e Consigliere Nazionale.<br />
FED. SIENA: Sig.ra Annuziata NALDI vedova<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Azzurro</strong> Giuseppe Falsetti (M.B.V.M. alla memoria).<br />
FED. TORINO: Sig.ra Pierina MARTINI vedova<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Azzurro</strong> Vito Boffa Tarlatta (C.G.V.M.).<br />
FED. TRIESTE: Sig. Mario CANZI AULO; Generale<br />
Pilota Mario FRONGIA (3 M.A.V.M. – 2 M.B.V.M.).<br />
Alle famiglie colpite da queste dolorose perdite giungano le<br />
espressioni <strong>del</strong> più vivo cordoglio <strong>del</strong>la Presidenza Nazionale e<br />
di tutti gli Azzurri.<br />
ERRATA CORRIGE<br />
Percile (RM): Celebrazione<br />
in suffragio dei Caduti<br />
Caro Direttore, grazie anzitutto di cuore per la pubblicazione, con tanta evidenza e con l’inserimento <strong>del</strong>le fotografie, dei<br />
profili di nostro Nonno e di nostro Padre (n.° 2-2012 pag. 22 e segg.ti), ma debbo però rilevare che il sottoscritto non è<br />
un generale, come indicato nel titolo, ma un semplice Ardito Capitano degli Alpini t.o.. Ho dovuto fare questa precisazione<br />
perché non voglio appropriarmi di una tale indicazione senza averne il minimo diritto: come ho già avuto occasione di<br />
dirti, ho lasciato anche se con gran dolore la carriera militare dopo la guerra ed una, fortunosamente, breve prigionia.<br />
Scusami per la precisazione e, con ancora molti ringraziamenti anche a nome di mio fratello, ti invio i più cordiali saluti.<br />
Giuseppe C.M. Cigliana<br />
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