DANIELE MOCELLIN STRAVINCE - Comune di Saletto
DANIELE MOCELLIN STRAVINCE - Comune di Saletto
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Elezioni Comunali 2009 SALETTO<br />
Affluenza pari al 75,08 % sezioni su pari al 100% del totale<br />
CANDIDATO VOTI % LISTE % SEGGI<br />
<strong>MOCELLIN</strong><br />
<strong>DANIELE</strong><br />
943 54,98 IL POPOLO DELLA LIBERTA' - LEGA NORD 54,98 8<br />
PERUZZI AGOSTINO 420 24,49 LISTA CIVICA SALETTO CAMBIA 24,49 2<br />
MELATO LUIGI 174 10,14 LISTA CIVICA CON VOI PER SALETTO 10,14 1<br />
PICELLI FRANCO 178 10,38<br />
LISTA CIVICA SALETTO PRESENTE E<br />
FUTURO<br />
10,38 1<br />
Dalla Piazza Web<br />
<strong>DANIELE</strong> <strong>MOCELLIN</strong> <strong>STRAVINCE</strong><br />
Con 943 voti è il nuovo primo citta<strong>di</strong>no. A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> sicurezza Peruzzi con 420 preferenze, Franco<br />
Picelli e Luigi Melato, rispettivamente con 178 e 174 voti<br />
12-07-2009 | Sulla scia trionfale che ha portato alla vittoria il binomio targato Pdl-Lega Nord,<br />
Daniele Mocellin, con la lista “Per <strong>Saletto</strong>”, stravince alle elezioni comunali. E la sod<strong>di</strong>sfazione del<br />
nuovo sindaco non deriva solo dal fatto <strong>di</strong> aver vinto, ma <strong>di</strong> rappresentare, oltre alla lista <strong>di</strong> Marco<br />
Balbo a Urbana, la coalizione con la maggioranza assoluta <strong>di</strong> voti in un comune con più <strong>di</strong> due<br />
can<strong>di</strong>dature alla poltrona <strong>di</strong> primo citta<strong>di</strong>no nel Montagnanese. Mocellin, infatti, con il 55% delle<br />
preferenze totali, ha sbaragliato la concorrenza rappresentata da Agostino Peruzzi, rimasto fermo<br />
sul 24%, Franco Picelli e Luigi Melato, bloccati entrambi sul 10%. “Penso che il segnale più forte<br />
sia dovuto ad un bisogno <strong>di</strong> rinnovamento — commenta particolarmente sod<strong>di</strong>sfatto il neo-sindaco<br />
— e la gente <strong>di</strong> <strong>Saletto</strong> ha apprezzato la nostra lista, in quanto composta da persone nuove, cre<strong>di</strong>bili<br />
e capaci. Questa è stata la nostra arma vincente”. I primi passi che muoverà la nuova giunta<br />
comunale salettana riguarderanno l’aumento della pubblica sicurezza nel territorio, sia sotto il punto<br />
<strong>di</strong> vista del traffico stradale che quello concernente il fenomeno dell’immigrazione. “Un altro<br />
obiettivo che noi vogliamo perseguire — prosegue Mocellin — è quello <strong>di</strong> entrare nella Società <strong>di</strong><br />
Trasformazione Urbana, perché la crescita del nostro paese passa anche da lì”. Come si pone la<br />
nuova maggioranza nei confronti dell’Unione Meglia<strong>di</strong>na, l’ente sovracomunale dal quale si è<br />
staccato nel 2006 <strong>Saletto</strong>? “Innanzitutto, vogliamo capire i costi e i benefici che avrà la nostra<br />
citta<strong>di</strong>nanza se entreremo a farne parte — conclude il nuovo sindaco — per quello che riguarda la<br />
Polizia Locale, c’è la piena volontà del nostro comune <strong>di</strong> aderire al progetto <strong>di</strong> zonizzazione. Per<br />
tutti gli altri servizi, invece, credo sia il caso <strong>di</strong> valutare la situazione esistente, per verificare se ci<br />
sono delle prospettive che possano essere migliori per noi, perché ci sono sicuramente dei servizi<br />
per i quali non è conveniente entrare nella Meglia<strong>di</strong>na”. Il nuovo consiglio comunale è così<br />
composto: Sindaco Daniele Mocellin. In maggioranza Michele Sigolotto, Luigino Brunello,<br />
Michele Botton, Paolo Gaino, Sandro Voltan, Ilaria Borin, Simone Verotti, Tino Mocellin; in<br />
minoranza Agostino Peruzzi, Giuseppe Piovan, Franco Picelli e Luigi Melato.
Dopo la riunione del 29 aprile: Ex<br />
Columbus, progetto bocciato<br />
Questo è l’articolo, sempre sul Mattino <strong>di</strong> Padova, che segue la riunione datata 29 aprile.<br />
Nella riunione, svolta ai Dossi, l’amministratore della Columbus Mode presenta il progetto alla<br />
popolazione.<br />
SALETTO. Riconversione ex Columbus Mode bocciata su tutti i fronti. Al<strong>di</strong>là della vali<strong>di</strong>tà o meno<br />
del progetto che riguarda l’impianto per il trattamento <strong>di</strong> rifiuti liqui<strong>di</strong> pericolosi e non, presentato<br />
dalla ex-Columbus giovedì sera a Dossi, c’è un solo grosso problema: chi effettuerà i controlli?<br />
«Noi non ci fi<strong>di</strong>amo dei controlli finora eseguiti – ha evidenziato Lucio Pasotto, ex Comitato anti<br />
Valdastico Sud -. L’Arpav controllava i depuratori delle concerie <strong>di</strong> Arzignano e Chiampo il primo<br />
maggio, il ferragosto e a Natale. Se affi<strong>di</strong>amo questo compito ad esperti tedeschi o svizzeri ci<br />
sentiamo più sicuri. Quando ci sono <strong>di</strong> mezzo i sol<strong>di</strong> gli italiani…».<br />
Dunque, c’è il problema <strong>di</strong> quale ente eseguirà il controllo dell’impianto <strong>di</strong> <strong>Saletto</strong>. Poi si potrà<br />
ragionare sui sistemi <strong>di</strong> sicurezza dell’impianto illustrati dal tecnico Sandro Sattin durante la<br />
presentazione al pubblico del progetto al centro parrocchiale <strong>di</strong> Dossi. Sattin ha anche spiegato ai<br />
presenti che affollavano la sala, che l’impianto non avrebbe nulla a che fare con <strong>di</strong>ossina. «Anche<br />
l’olio <strong>di</strong> frittura può considerarsi rifiuto liquido pericoloso», ha specificato il coor<strong>di</strong>natore del<br />
gruppo tecnico incaricato dalla Columbus. Il sindaco <strong>di</strong> <strong>Saletto</strong> Daniele Mocellin ha detto che<br />
«l’amministrazione comunale ha incaricato un suo tecnico <strong>di</strong> esaminare a fondo il progetto. Solo<br />
dopo si esprimeranno dei pareri. In ogni caso – ha sottolineato il sindaco – non andrà contro a<br />
quello espresso dalla popolazione». Se fosse per la popolazione quel progetto sarebbe già bocciato.<br />
Ad un certo punto della animata <strong>di</strong>scussione, l’antiquario Luigi Longo è andato per le spicce<br />
proponendo subito la votazione per alzata <strong>di</strong> mano su favorevoli o contrari al progetto. Ovvio il<br />
verdetto.<br />
La Bassa Padovana è un «refugium peccatorum» per <strong>di</strong>scariche, termovalorizzatori, cementifici e<br />
quant’altro. «In questo contesto non potremmo accettare neanche un pericolo ipotetico», ha<br />
rimarcato un consigliere comunale <strong>di</strong> Ospedaletto Euganeo. Mentre un me<strong>di</strong>co specialista in<br />
malattie polmonari ha contestato che «non esiste un’indagine epidemiologica sulle malattie <strong>di</strong><br />
respirazione e sui tumori collegati ad esse riscontratisi nella zona»
Gli animalisti contro il sindaco <strong>di</strong> <strong>Saletto</strong><br />
SALETTO «No allo sterminio dei piccioni»: con questo slogan i “100% Animalisti” si sono<br />
accaniti l’altra notte contro il sindaco <strong>di</strong> <strong>Saletto</strong>, Daniele Mocellin. L’associazione animalista se l’è<br />
presa...<br />
SALETTO<br />
«No allo sterminio dei piccioni»: con questo slogan i “100% Animalisti” si sono accaniti l’altra<br />
notte contro il sindaco <strong>di</strong> <strong>Saletto</strong>, Daniele Mocellin. L’associazione animalista se l’è presa con<br />
l’or<strong>di</strong>nanza comunale che, per ridurre il numero <strong>di</strong> colombi che volano sui cieli del paese, ha dato la<br />
possibilità ai cacciatori del posto <strong>di</strong> sparare ai piccioni.<br />
«I colombi in questione sono circa tremila: non è certo un numero eccessivo - spiega “100%<br />
Animalisti” -. Quanto ai danni, la speculazione e<strong>di</strong>lizia ne fa ben <strong>di</strong> più. I pericoli per la salute sono<br />
un'invenzione bella e buona: non esiste nessuna prova <strong>di</strong> trasmissione <strong>di</strong> malattie da patte <strong>di</strong> questi<br />
volatili agli esseri umani».<br />
Secondo “100% Animalisti” l’or<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> Mocellin è un «atto insensato e crudele contro gli<br />
animali. L'eliminazione <strong>di</strong> una specie animale è un vero e proprio crimine: si chiama bioci<strong>di</strong>o».<br />
Nella notte scorsa i militanti dell’associazione hanno affisso davanti alla sede comunale manifesti<br />
anticaccia e uno striscione con una scritta offensiva nei confronti del sindaco. «Se l'opzione del<br />
massacro andrà avanti, da parte <strong>di</strong> 100%animalisti verrà messo in atto ogni mezzo legittimo per<br />
contrastarlo», chiude il gruppo.(n.c.)
Esondazione Fiume Frassine: operazioni <strong>di</strong><br />
contenimento<br />
La presidente della Provincia Barbara Degani, assieme al sindaco <strong>di</strong> Montagnana Giuseppe Mossa,<br />
a quello <strong>di</strong> <strong>Saletto</strong> Daniele Mocellin, al personale della Prefettura e agli uomini della Protezione<br />
civile, ha partecipato alle operazioni <strong>di</strong> contenimento a seguito dell’esondazione del fiume Frassine,<br />
un tratto <strong>di</strong> argine sinistro lungo 80 metri e alto 8 che ha ceduto tra <strong>Saletto</strong> e Montagnana. Gli<br />
uomini del Genio Civile e della Protezione Civile stanno innalzando alcune barriere <strong>di</strong><br />
contenimento dell’acqua defluita dal fiume.<br />
L’attenzione è ora concentrata sulla zona <strong>di</strong> Vighizzolo d’Este e Carceri dove il Consorzio<br />
A<strong>di</strong>gEuganeo ha azionato un impianto ausiliario <strong>di</strong> sollevamento che consentirà <strong>di</strong> liberare<br />
progressivamente i terreni alluvionati, sversando l’acqua nel fiume Fratta Gorzone.<br />
I sindaci alluvionati a palazzo Santo Stefano<br />
Riunione operativa a palazzo Santo Stefano per riconsiderare i criteri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dei<br />
finanziamenti per i danni subiti per l’alluvione. L’incontro era stato convocato dalla presidente della<br />
Provincia <strong>di</strong> Padova Barbara Degani. Oltre a lei, erano presenti i sindaci <strong>di</strong> Selvazzano Enoch<br />
Soranzo, <strong>di</strong> <strong>Saletto</strong> Daniele Mocellin, <strong>di</strong> Veggiano Anna Lazzarin, <strong>di</strong> Meglia<strong>di</strong>no San Vitale<br />
Barbara Mizzon, <strong>di</strong> Maserà Nicola De Paoli, <strong>di</strong> Casalserugo Elisa Venturini, <strong>di</strong> Meglia<strong>di</strong>no San<br />
Fidenzio Daniela Bor<strong>di</strong>n, <strong>di</strong> Ponte San Nicolò Enrico Rinuncini, <strong>di</strong> Saccolongo Dorella Turetta e il<br />
vice sindaco <strong>di</strong> Albignasego Filippo Giacinti. Era presente anche l’assessore alla Protezione civile<br />
Mauro Fecchio.<br />
“Siamo riuniti con i Comuni che hanno ricevuto la prima tranche <strong>di</strong> finanziamenti – ha detto Degani<br />
- da parte del Commissario ad acta per l’alluvione e presidente della Regione Veneto Luca Zaia, per<br />
trovare dei criteri comuni per la re<strong>di</strong>stribuzione dei rimborsi. La Provincia aveva in<strong>di</strong>viduato dei<br />
criteri <strong>di</strong>versi da quelli scelti dalla Regione”. I criteri erano stati evidenziati in una lettera inviata al<br />
Commissario con le schede contenenti i danni sud<strong>di</strong>visi per categorie. Ci si raccomandava che<br />
venissero privilegiate, nell’erogazione degli anticipi, i privati, quin<strong>di</strong> le aziende produttive e i danni<br />
subiti dagli enti pubblici. Nella missiva, si sottolinea “l’importanza <strong>di</strong> una corretta in<strong>di</strong>viduazione<br />
delle priorità nell’assegnazione dei contributi e nell’erogazione dell’anticipo”.<br />
I 36.882.914 euro ricevuti dai Comuni della provincia <strong>di</strong> Padova, ha detto la presidente Degani,<br />
“dovranno essere spesi per riequilibrare le <strong>di</strong>suguaglianze che si sono venute a creare, quin<strong>di</strong> una<br />
parte <strong>di</strong> quella cifra sarà ri<strong>di</strong>stribuita sul territorio. Cerchiamo <strong>di</strong> trovare criteri uguali da applicare<br />
al territorio provinciale perché non ci siano citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> serie A e <strong>di</strong> serie B”.
Alluvione, ultimatum dei sindaci alla Regione<br />
"Subito i lavori agli argini e i rimborsi"<br />
Cinque primi citta<strong>di</strong>ni delle zone colpite dagli allagamenti si rivolgono al governatore Zaia<br />
esasperati dalle lentezze delle risposte. Ponte San Nicolò prepara una manifestazione per il 2 aprile<br />
CASALSERUGO. Dieci giorni per avere un calendario degli interventi urgenti lungo i fiumi e<br />
tempi certi sull'ulteriore acconto agli alluvionati e sul saldo. Se non è un ultimatum, poco ci manca:<br />
i cinque sindaci - Elisa Venturini <strong>di</strong> Casalserugo, Enrico Rinuncini <strong>di</strong> Ponte SanNicolò, Vittorio<br />
Meneghello <strong>di</strong> Bovolenta, Anna Lazzarin <strong>di</strong> Veggiano e Daniele Mocellin <strong>di</strong> <strong>Saletto</strong> - giurano <strong>di</strong><br />
non voler fare polemiche. Giurano anche <strong>di</strong> non voler salire sulle barricate. Chiedono con fermezza<br />
alla Regione e a Zaia <strong>di</strong> dare in<strong>di</strong>cazioni su date degli interventi e sol<strong>di</strong> in arrivo.<br />
Le promesse non bastano più, qui la politica non c'entra. Non potrebbe essere più eterogeneo il<br />
fronte dei sindaci accomunati dall'urgenza <strong>di</strong> dare delle risposte a quanti ogni giorno bussano alle<br />
loro porte. L'emergenza della settimana scorsa è stata - è proprio il caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>rlo - la goccia che ha<br />
fatto traboccare il vaso, tra nuovi allagamenti e l'incubo <strong>di</strong> dover evacuare centinaia <strong>di</strong> persone.<br />
Passata la paura i sindaci sono pronti a incontrare Zaia, per mettere nero su bianco interventi e<br />
trasferimento <strong>di</strong> fon<strong>di</strong>. Intanto Ponte San Nicolò prepara una grande manifestazione il 2 aprile, allo<br />
scadere del quinto mese dall'alluvione, sull'argine del Roncajette e lungo la Piovese.<br />
«Dall'inizio <strong>di</strong> novembre siamo continuamente alluvionati - afferma Rinuncini - anche quando c'è il<br />
sole gli effetti delle piene si fanno sentire. La falda si è alzata e preme sui fiumi, il terreno è intriso<br />
d'acqua e con le prossime piogge, sommate allo scioglimento della neve in montagna, saremo<br />
nuovamente a rischio. E sarà così finché non inizieranno i lavori lungo gli argini».<br />
Le rassicurazioni <strong>di</strong> Zaia dei giorni scorsi, l'elenco dei «cento cantieri» non basta ai sindaci, che<br />
invece chiedono subito lo scavo degli alvei, previsto alla fine dell'anno, insieme al ripristino dei<br />
danni urgenti. «Un conto sono le gran<strong>di</strong> opere per la sicurezza idraulica che richiederanno molti<br />
anni. - aggiunge Anna Lazzarin - un conto i lavori <strong>di</strong> "somma urgenza e ripristino" per i quali il<br />
commissario all'alluvione ha ampi poteri. E' possibile andare in deroga a tutte le gare d'appalto e<br />
iniziare subito».<br />
Vittorio Menghello a Bovolenta la settimana scorsa era sul punto <strong>di</strong> evacuare <strong>di</strong> nuovo le 250<br />
persone che vivono in centro: «E alla prossima pioggia il copione potrebbe ripetersi. - aggiunge -<br />
Non vogliamo essere dei contestatori ma i gestori <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>sgrazia. E' a noi che Zaia deve delle<br />
notizie certe».
Elisa Venturini aggiunge che va fatta chiarezza sui rimborsi. «Gli agricoltori hanno perso tanto.<br />
Chie<strong>di</strong>amo gli stessi criteri previsti per le altre attività produttive». Mocellin <strong>di</strong> <strong>Saletto</strong> parla anche a<br />
nome degli altri sindaci della Bassa: «Il Genio ha sospeso la pulizia dell'alveo del Frassine perché<br />
mancano i sol<strong>di</strong>».<br />
Via libera alla liquidazione alla famiglie ed<br />
aziende colpite dall'alluvione dello scorso<br />
novembre. Il governatore Luca Zaia da<br />
Palazzo Balbi ha dato ufficiale mandato <strong>di</strong><br />
pagamento per un totale <strong>di</strong> oltre 160milioni <strong>di</strong><br />
euro per 227 Comuni<br />
Venezia - Per le 10.040 famiglie e imprese che hanno subito danni a causa dell’alluvione che ha<br />
devastato il Veneto fra il 31 ottobre e il 2 novembre dello scorso anno si apre la fase della<br />
liquidazione del contributo pubblico sulle spese sostenute per il ritorno alla normalità. “Dai<br />
prossimi giorni citta<strong>di</strong>ni e aziende potranno presentare le cosiddette pezze giustificative delle<br />
spese sostenute e riusciremo a coprire il massimo del contributo conce<strong>di</strong>bile a norma <strong>di</strong> legge: per<br />
le imprese si tratta del 75 per cento del valore del danno ai macchinari e il 30 per cento del valore<br />
delle scorte, cui si aggiungono il 75 per cento del valore degli arre<strong>di</strong> persi entro un tetto massimo<br />
<strong>di</strong> contributo <strong>di</strong> 30 mila euro e il contributo per la sospensione dell’attività; per le famiglie il 75<br />
per cento della spesa per i beni mobili fino ad un tetto massimo <strong>di</strong> contributo <strong>di</strong> 30 mila euro, il 75<br />
per cento delle spese per il ripristino dell’immobile, pure entro il tetto <strong>di</strong> 30 mila euro, cui si<br />
aggiungono eventuali contributi per trasloco o autonoma sistemazione a seguito <strong>di</strong> sgombero”.<br />
Lo ha annunciato oggi alla stampa il Commissario per il superamento dell’emergenza Luca Zaia,<br />
presidente del Veneto, affiancato dai sindaci dei Comuni maggiormente <strong>di</strong>sastrati e dai<br />
rappresentanti delle province <strong>di</strong> Padova, Verona e Vicenza: Daniele Mocellin per <strong>Saletto</strong>, Carlo<br />
Tessari per Monteforte d’Alpone, Elisa Venturini per Casalserugo, Anna Lazzarin per Veggiano,<br />
Achille Variati per Vicenza, Lino Gambaretto per Soave, Enrico Rinuncini per Ponte San Nicolò,<br />
Marcello Vezzaro per Caldogno, Vittorio Meneghello per Bovolenta, il vicepresidente Roberto<br />
Marcato per la Provincia <strong>di</strong> Padova, l’assessore alla protezione civile Giuliano Zigiotto per quella <strong>di</strong><br />
Verona e il <strong>di</strong>rigente del lavori pubblici Andrea Turetta per quella <strong>di</strong> Vicenza.<br />
Nell’occasione, Zaia e gli amministratori locali hanno illustrato i contenuti dell’or<strong>di</strong>nanza<br />
Commissariale n. 22 dell’anno corrente vistata dalla Corte dei Conti, che fa da vero e proprio<br />
spartiacque alla vicenda “alluvione” e il cui testo è stato concordato assieme. Il provve<strong>di</strong>mento dà il<br />
via alle liquidazioni finali e impegna altri 68 milioni e mezzo circa <strong>di</strong> euro oltre a quelli già<br />
impegnati a <strong>di</strong>cembre per il primo acconto, in<strong>di</strong>vidua il contributo assegnabile per ciascun <strong>Comune</strong><br />
interessato, stabilisce il prezziario dei beni mobili e in<strong>di</strong>ca quello per gli immobili, in<strong>di</strong>vidua le<br />
tipologie <strong>di</strong> danno e le percentuali <strong>di</strong> contributo ammissibile, contiene i moduli per la richiesta del<br />
contributo. Per queste finalità, in definitiva, sono stati messi a <strong>di</strong>sposizione complessivamente<br />
oltre 161 milioni e mezzo per 227 Comuni: i 150 milioni per privati e imprese dell’or<strong>di</strong>nanza del<br />
Presidente del Consiglio dei Ministri, i contributi <strong>di</strong> solidarietà, specifici finanziamenti regionali. Il<br />
tutto anche alla luce del riconoscimento comunitario della calamità che supera il <strong>di</strong>scorso del
cosiddetto “de minimis”. “Sono convinto che riusciremo a liquidare la maggior parte dei contributi<br />
prima dell’anniversario dell’alluvione – ha sottolineato Zaia – e che quasi certamente avremo delle<br />
economie tra il danno segnalato e quello che sarà effettivamente liquidato”.<br />
Per quanto riguarda i danni alle opere pubbliche, si sta lavorando ad un’analoga or<strong>di</strong>nanza,<br />
che va costruita separatamente da quella per privati e imprese dopo la sud<strong>di</strong>visione del fondo<br />
originario in due partite specifiche. Sono inoltre alla fase finale i 250 interventi attivati a partire<br />
dai giorni stessi dell’alluvione per sistemare gli argini crollati o danneggiati e le opere idrauliche<br />
messe a rischio, mentre sono state finanziate le prime tre casse d’espansione, quelle <strong>di</strong> Trissino,<br />
Caldogno e Muson dei Sassi, per i quali c’era già una progettazione <strong>di</strong>sponibile, ed è stata avviata la<br />
progettazione <strong>di</strong> altri sei interventi. Si sta anche operando sul fronte dell’adeguamento dei sistemi <strong>di</strong><br />
allertamento. “Saranno queste le partite per il futuro, quelle per la prevenzione e la <strong>di</strong>minuzione del<br />
rischio idraulico. E qui occorrerà reperire a mano a mano i finanziamenti, tenuto conto che<br />
ere<strong>di</strong>tiamo un pesante arretrato: l’ultima cassa <strong>di</strong> espansione del Veneto, quella <strong>di</strong> Montebello – ha<br />
concluso Zaia – è stata realizzata un’ottantina <strong>di</strong> anni fa”.<br />
“Il fango dell’alluvione ha coperto i colori politici – ha detto dal canto suo Variati – e abbiamo<br />
lavorato tutti assieme: liqui<strong>di</strong>amo i danni in tempi rapi<strong>di</strong>ssimi come non è mai accaduto in Italia”.<br />
“Ho polemizzando quando l’ho ritenuto necessario – gli ha fatto eco la sindaca Lazzarini – ma il<br />
Governatore ci ha ascoltato e abbiamo realizzato assieme un vero e serio lavoro <strong>di</strong> squadra,<br />
scrivendo questa or<strong>di</strong>nanza che segna il ‘giro <strong>di</strong> boa’ del <strong>di</strong>sastro”.<br />
23/12/2011: Documento <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a del<br />
territorio, tra i firmatari anche il sindaco <strong>di</strong><br />
Napoli e l’Anci Veneto invia il testo al Governo<br />
Anche il sindaco <strong>di</strong> Napoli Luigi de Magistris firma il documento elaborato dal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Vicenza<br />
con cui si chiede al Governo <strong>di</strong> rendere prioritaria la salvaguar<strong>di</strong>a idrogeologica del territorio.<br />
L’Anci Veneto, inoltre, ne ha con<strong>di</strong>viso i contenuti e si conferma, così, interessata al tema<br />
considerando in<strong>di</strong>spensabile evitare i seri danni causati dall’alluvione del 2010. Per questo il 4<br />
<strong>di</strong>cembre scorso ha inviato il documento <strong>di</strong>rettamente al Governo, al presidente del consiglio Mario<br />
Monti e al ministro dell’ambiente Corrado Clini.<br />
L’Anci nazionale, con il suo presidente Graziano Del Rio, ha preso visione del documento e ha<br />
manifestato interesse.<br />
“La salvaguar<strong>di</strong>a del territorio italiano é già una priorità nei fatti – commenta il sindaco Variati -: lo<br />
reclama una cronaca tragica e insopportabile, fatta <strong>di</strong> troppi <strong>di</strong>sastri, troppi morti, troppe fratture che<br />
paralizzano le attività e la vita or<strong>di</strong>naria del nostro Paese. Ora deve <strong>di</strong>ventare una priorità anche dal<br />
punto <strong>di</strong> vista del governo. Questo documento nasce a Vicenza, ma sta <strong>di</strong>ventando patrimonio <strong>di</strong><br />
numerosi sindaci e dello stesso presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che lo hanno firmato.<br />
Zaia, in perfetta sintonia con il documento, proprio ieri ha ridefinito le priorità della Regione nella<br />
prevenzione, salvaguar<strong>di</strong>a e cura del territorio piuttosto che nello sviluppo in<strong>di</strong>scriminato. Il<br />
documento è già nei fatti trasversale politicamente, perché <strong>di</strong>fendere il territorio e investire sulla sua<br />
sicurezza é una battaglia che accomuna gli amministratori locali. Vorremmo <strong>di</strong>ventasse trasversale<br />
geograficamente, perché come ve<strong>di</strong>amo anche in questi mesi é tutto il territorio italiano ad essere in<br />
crisi, e per questo chie<strong>di</strong>amo la firma <strong>di</strong> comuni, province e regioni d'Italia, assieme all'Anci.<br />
Rinnoviamo quin<strong>di</strong> l’invito ai comuni che non l’hanno ancora fatto a partecipare alla nostra
iniziativa e a firmare il documento. Ringrazio invece quanti lo hanno già sottoscritto, l’Anci Veneto<br />
e l’Anci nazionale”.<br />
Il documento è stato sottoscritto oltre che dal sindaco <strong>di</strong> Vicenza, Achille Variati, dai sindaci degli<br />
altri <strong>di</strong>eci Comuni veneti maggiormente colpiti dall’alluvione del 2010: Vittorio Meneghello<br />
(Bovolenta), Marcello Vezzaro (Caldogno), Elisa Venturini (Casalserugo), Carlo Tessari<br />
(Monteforte d’Alpone), Enrico Rinuncini (Ponte S. Nicolò), Daniele Mocellin (<strong>Saletto</strong>), Lino<br />
Gambaretto (Soave), Giorgio Calli (Torrebelvicino), Armando Cunegato (Valli del Pasubio), Anna<br />
Lazzarin (Veggiano).<br />
Successivamente è stato sottoscritto anche dal governatore del Veneto, Luca Zaia oltre che dal<br />
sindaco <strong>di</strong> Verona, Flavio Tosi, e <strong>di</strong> Padova, Flavio Zanonato, e in questi giorni stanno aderendo<br />
anche altri Comuni capoluogo <strong>di</strong> regione e <strong>di</strong> provincia, Comuni che hanno subito alluvioni negli<br />
ultimi anni, Regioni e Province, per raccoglierne le adesioni. Tra questi Antonio Prade (Belluno),<br />
Luigi de Magistris (Napoli), Oscar Troi (Colle Santa Lucia), Maria Antonia Ciotti (Pieve <strong>di</strong><br />
Cadore), Roberto Zanchetta (Ponte <strong>di</strong> Piave), Roberto Padrin (Longarone), Graz Alberto (Sappada).<br />
SALVARE IL TERRITORIO<br />
RILANCIARE L’ECONOMIA<br />
Il Veneto e la Liguria, la Toscana e la Campania, il Lazio e l’Abruzzo, le Marche e l’Emilia-<br />
Romagna sono alcune delle regioni italiane che negli ultimi due anni sono state flagellate da<br />
alluvioni, nubifragi, smottamenti, frane e allagamenti che hanno mostrato come l’assetto<br />
idrogeologico del nostro Paese sia troppo fragile.<br />
Con regolarità sempre più allarmante osserviamo, viviamo in prima persona e siamo chiamati a<br />
pagare le conseguenze <strong>di</strong> sciagure <strong>di</strong> origine meteorologica che provocano vittime e danni materiali<br />
alla popolazione, alle abitazioni, alle imprese e al paesaggio e aprono ferite che hanno bisogno <strong>di</strong><br />
molto tempo e risorse per rimarginarsi.<br />
Molti eventi catastrofici potrebbero e dovrebbero essere evitati con adeguate opere pubbliche in<br />
grado <strong>di</strong> garantire la sicurezza idrogeologica dei territori a rischio. Non effettuare i lavori necessari<br />
con tempestività o rinviarli ad un non precisato futuro, spesso con la motivazione che non si trovano<br />
risorse sufficienti a finanziarli, significa costringere le popolazioni e le attività produttive dei<br />
territori interessati a vivere un’esistenza <strong>di</strong> angosciante precarietà. Con il rischio <strong>di</strong> dover poi<br />
investire molte risorse per i soccorsi, i rimborsi e per riportare la situazione alla normalità una volta<br />
che il <strong>di</strong>sastro si è verificato, condannando all’immobilità intere comunità in attesa <strong>di</strong> ripartire da<br />
zero per ricostruire tutto ciò che si è perso, dalle case ai posti <strong>di</strong> lavoro.<br />
Senza contare le conseguenze negative in<strong>di</strong>rette ad esempio per il turismo, settore economico<br />
trainante per l’economia del nostro Paese, con il calo della domanda e dell’offerta causato da questo<br />
genere <strong>di</strong> eventi. Alluvioni e altri fenomeni devastanti causano danni e rendendo inagibili strutture<br />
ricettive e bellezze paesaggistiche, artistiche e architettoniche, limitando l’offerta per i milioni <strong>di</strong><br />
turisti che ogni anno vengono ad ammirare il nostro paese; le immagini delle devastazioni trasmesse<br />
dai me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> tutto il mondo mostrano un Belpaese sfregiato persino in siti patrimonio dell’Unesco.<br />
Progettare e realizzare tempestivamente le opere per garantire la sicurezza idrogeologica dell’Italia<br />
significa prevenire eventuali nuove sciagure; risparmiare, perché le risorse che devono essere<br />
stanziate una volta avvenuto il <strong>di</strong>sastro per gestire l’emergenza sono nettamente superiori a quanto<br />
sarebbe sufficiente per evitare che tali <strong>di</strong>sastri avvengano; evitare <strong>di</strong> perdere posti <strong>di</strong> lavoro e
icchezza in vari settori dell’economia; salvaguardare le vite umane, responsabilità prima <strong>di</strong> chi<br />
governa un territorio o un Paese.<br />
Le opere <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a e prevenzione idrogeologica, inoltre, consentono <strong>di</strong> creare nuovi posti <strong>di</strong><br />
lavoro in un momento <strong>di</strong> profonda crisi economica, con enormi benefici per le imprese e per tutta<br />
l’economia nazionale, trasformando un fattore <strong>di</strong> crisi in un’opportunità <strong>di</strong> sviluppo.<br />
Per questo noi amministratori firmiamo questo documento con cui lanciamo un appello al Governo<br />
perché l’assetto idrogeologico dell’Italia <strong>di</strong>venti una priorità nella pianificazione economica e<br />
chie<strong>di</strong>amo quin<strong>di</strong> che all’interno delle misure in fase <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per uscire dalla crisi sia inserito uno<br />
specifico e dettagliato piano che finanzi la realizzazione delle opere necessarie a garantire la<br />
sicurezza idrogeologica del territorio italiano.<br />
Alluvione in Veneto. Via alla liquidazione dei<br />
contributi per i danni subiti da privati e<br />
imprese.<br />
Per le 10.040 famiglie e imprese che hanno subito danni a causa dell’alluvione che ha devastato il<br />
Veneto fra il 31 ottobre e il 2 novembre dello scorso anno si apre la fase della liquidazione del<br />
contributo pubblico sulle spese sostenute per il ritorno alla normalità. “Dai prossimi giorni citta<strong>di</strong>ni<br />
e aziende potranno presentare le cosiddette pezze giustificative delle spese sostenute e riusciremo a<br />
coprire il massimo del contributo conce<strong>di</strong>bile a norma <strong>di</strong> legge: per le imprese si tratta del 75 per<br />
cento del valore del danno ai macchinari e il 30 per cento del valore delle scorte, cui si aggiungono<br />
il 75 per cento del valore degli arre<strong>di</strong> persi entro un tetto massimo <strong>di</strong> contributo <strong>di</strong> 30 mila euro e il<br />
contributo per la sospensione dell’attività; per le famiglie il 75 per cento della spesa per i beni<br />
mobili fino ad un tetto massimo <strong>di</strong> contributo <strong>di</strong> 30 mila euro, il 75 per cento delle spese per il<br />
ripristino dell’immobile, pure entro il tetto <strong>di</strong> 30 mila euro, cui si aggiungono eventuali contributi<br />
per trasloco o autonoma sistemazione a seguito <strong>di</strong> sgombero”.<br />
Lo ha annunciato oggi alla stampa il Commissario per il superamento dell’emergenza Luca Zaia,<br />
presidente del Veneto, affiancato dai sindaci dei Comuni maggiormente <strong>di</strong>sastrati e dai<br />
rappresentanti delle province <strong>di</strong> Padova, Verona e Vicenza: Daniele Mocellin per <strong>Saletto</strong>, Carlo<br />
Tessari per Monteforte d’Alpone, Elisa Venturini per Casalserugo, Anna Lazzarin per Veggiano,<br />
Achille Variati per Vicenza, Lino Gambaretto per Soave, Enrico Rinuncini per Ponte San Nicolò,<br />
Marcello Vezzaro per Caldogno, Vittorio Meneghello per Bovolenta, il vicepresidente Roberto<br />
Marcato per la Provincia <strong>di</strong> Padova, l’assessore alla protezione civile Giuliano Zigiotto per quella <strong>di</strong><br />
Verona e il <strong>di</strong>rigente del lavori pubblici Andrea Turetta per quella <strong>di</strong> Vicenza.<br />
Nell’occasione, Zaia e gli amministratori locali hanno illustrato i contenuti dell’or<strong>di</strong>nanza<br />
Commissariale n. 22 dell’anno corrente vistata dalla Corte dei Conti, che fa da vero e proprio<br />
spartiacque alla vicenda “alluvione” e il cui testo è stato concordato assieme. Il provve<strong>di</strong>mento dà il<br />
via alle liquidazioni finali e impegna altri 68 milioni e mezzo circa <strong>di</strong> euro oltre a quelli già<br />
impegnati a <strong>di</strong>cembre per il primo acconto, in<strong>di</strong>vidua il contributo assegnabile per ciascun <strong>Comune</strong><br />
interessato, stabilisce il prezziario dei beni mobili e in<strong>di</strong>ca quello per gli immobili, in<strong>di</strong>vidua le<br />
tipologie <strong>di</strong> danno e le percentuali <strong>di</strong> contributo ammissibile, contiene i moduli per la richiesta del<br />
contributo. Per queste finalità, in definitiva, sono stati messi a <strong>di</strong>sposizione complessivamente oltre<br />
161 milioni e mezzo per 227 Comuni: i 150 milioni per privati e imprese dell’or<strong>di</strong>nanza del<br />
Presidente del Consiglio dei Ministri, i contributi <strong>di</strong> solidarietà, specifici finanziamenti regionali. Il
tutto anche alla luce del riconoscimento comunitario della calamità che supera il <strong>di</strong>scorso del<br />
cosiddetto “de minimis”. “Sono convinto che riusciremo a liquidare la maggior parte dei contributi<br />
prima dell’anniversario dell’alluvione – ha sottolineato Zaia – e che quasi certamente avremo delle<br />
economie tra il danno segnalato e quello che sarà effettivamente liquidato”.<br />
Per quanto riguarda i danni alle opere pubbliche, si sta lavorando ad un’analoga or<strong>di</strong>nanza, che va<br />
costruita separatamente da quella per privati e imprese dopo la sud<strong>di</strong>visione del fondo originario in<br />
due partite specifiche. Sono inoltre alla fase finale i 250 interventi attivati a partire dai giorni stessi<br />
dell’alluvione per sistemare gli argini crollati o danneggiati e le opere idrauliche messe a rischio,<br />
mentre sono state finanziate le prime tre casse d’espansione, quelle <strong>di</strong> Trissino, Caldogno e Muson<br />
dei Sassi, per i quali c’era già una progettazione <strong>di</strong>sponibile, ed è stata avviata la progettazione <strong>di</strong><br />
altri sei interventi. Si sta anche operando sul fronte dell’adeguamento dei sistemi <strong>di</strong> allertamento.<br />
“Saranno queste le partite per il futuro, quelle per la prevenzione e la <strong>di</strong>minuzione del rischio<br />
idraulico. E qui occorrerà reperire a mano a mano i finanziamenti, tenuto conto che ere<strong>di</strong>tiamo un<br />
pesante arretrato: l’ultima cassa <strong>di</strong> espansione del Veneto, quella <strong>di</strong> Montebello – ha concluso Zaia<br />
– è stata realizzata un’ottantina <strong>di</strong> anni fa”.<br />
“Il fango dell’alluvione ha coperto i colori politici – ha detto dal canto suo Variati – e abbiamo<br />
lavorato tutti assieme: liqui<strong>di</strong>amo i danni in tempi rapi<strong>di</strong>ssimi come non è mai accaduto in Italia”.<br />
“Ho polemizzando quando l’ho ritenuto necessario – gli ha fatto eco la sindaca Lazzarini – ma il<br />
Governatore ci ha ascoltato e abbiamo realizzato assieme un vero e serio lavoro <strong>di</strong> squadra,<br />
scrivendo questa or<strong>di</strong>nanza che segna il ‘giro <strong>di</strong> boa’ del <strong>di</strong>sastro”.<br />
L’or<strong>di</strong>nanza in questione sarà pubblicata integralmente anche nel sito internet del Commissario per<br />
il superamento alluvione www.venetoalluvionato.it.<br />
Alluvione, sindaci ancora in riunione per il<br />
prezziario dei danni<br />
Alluvione, gli un<strong>di</strong>ci sindaci alluvionati dei Comuni più colpiti<br />
si incontrano per la seconda volta a palazzo Trissino. Variati:<br />
“I tecnici dei Comuni lavoreranno per comporre un prezziario<br />
con<strong>di</strong>viso che verrà consegnato a Zaia”<br />
Nuovo incontro questo pomeriggio a palazzo Trissino tra gli un<strong>di</strong>ci sindaci alluvionati dei Comuni<br />
più colpiti per proseguire il lavoro, iniziato lo scorso 6 maggio, <strong>di</strong> definizione del prezziario dei<br />
beni mobili e immobili.<br />
Insieme al sindaco <strong>di</strong> Vicenza Achille Variati e all’assessore Tommaso Ruggeri si sono riuniti nella<br />
sala Luigi Faccio, attorno al tavolo della giunta, il vicentino Marcello Vezzaro <strong>di</strong> Caldogno; i<br />
padovani Elisa Venturini <strong>di</strong> Casalserugo, Daniele Mocellin <strong>di</strong> <strong>Saletto</strong>, Anna Lazzarin <strong>di</strong> Veggiano,<br />
Vittorio Meneghello <strong>di</strong> Bovolenta ed Enrico Rinuncini <strong>di</strong> Ponte S. Nicolò; e i veronesi Carlo<br />
Tessari <strong>di</strong> Monteforte d’Alpone e Lino Gambaretto <strong>di</strong> Soave. Assenti oggi i vicentini Armando<br />
Cunegato <strong>di</strong> Valli del Pasubio e Giorgio Calli <strong>di</strong> Torrebelvicino.<br />
“Abbiamo proseguito oggi la <strong>di</strong>scussione iniziata due settimane fa – spiega il sindaco Achille<br />
Variati - con l’intento <strong>di</strong> definire un prezziario dei vari danni subiti da beni mobili e immobili allo<br />
scopo <strong>di</strong> rendere omogeneo il valore dello stesso danno in<strong>di</strong>pendentemente dal <strong>Comune</strong> in cui si è
verificato. Nei prossimi giorni alcuni tecnici dei Comuni coinvolti si ritroveranno per fare le<br />
opportune valutazioni da cui scaturirà una proposta <strong>di</strong> prezziario che verrà consegnata al<br />
commissario Zaia. Tutto questo nell’ottica della definizione delle pratiche per ottenere il saldo.”<br />
A seguito delle anticipazioni ottenute, infatti, dovranno pervenire i fon<strong>di</strong> per il saldo definitivo<br />
necessario a coprire le spese sostenute per fare fronte ai danni causati dall’alluvione. “Fon<strong>di</strong>, questi,<br />
che il commissario Zaia ha ancora in cassa e che i sindaci sono certi verranno <strong>di</strong>stribuiti ai Comuni<br />
come promesso.”<br />
La Provinciale 48 ripristinata in tempi record<br />
dopo l'emergenza idraulica<br />
E’ stata risistemata in tempi record la Strada Provinciale 48 “delle Lande”, che da Ospedaletto<br />
Euganeo porta a Caselle, frazione <strong>di</strong> Noventa Vicentina. La strada non era in sicurezza a causa<br />
dell’esondazione del Frassine in quanto si era verificato il ce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> un tratto <strong>di</strong> banchina<br />
stradale in corrispondenza della linea <strong>di</strong> impianto dei montanti dei guard rail, per un'estensione<br />
complessiva <strong>di</strong> 500 metri lungo lo scolo Maceratoi. La strada è stata riaperta alla presenza della<br />
Presidente della Provincia <strong>di</strong> Padova Barbara Degani, dell’Assessore provinciale alla Difesa del<br />
Suolo Domenico Riolfatto, del Sindaco <strong>di</strong> Ospedaletto Euganeo Antonio Battistella e il sindaco <strong>di</strong><br />
<strong>Saletto</strong> Daniele Mocellin.<br />
Dopo l’alluvione, si era evidenziata la presenza <strong>di</strong> estesi ce<strong>di</strong>menti e fessurazioni sulla scarpata che<br />
hanno determinato la formazione <strong>di</strong> un piano molto sconnesso e irregolare con il pericolo <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>stacco totale della riva dello scolo, gravi ce<strong>di</strong>menti generalizzati della banchina ad una quota <strong>di</strong><br />
poco inferiore a quella stradale con interessamento in alcuni punti anche della struttura del<br />
pacchetto stradale. Era stato subito interessato il Centro Operativo Misto <strong>di</strong> <strong>Saletto</strong>, istituito<br />
dall’Amministrazione Provinciale insieme alla Prefettura, ai Comuni, ai tecnici e ai quadri delle<br />
squadre <strong>di</strong> soccorso e della Protezione Civile, con il compito <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare i servizi per affrontare<br />
l’emergenza. Rilevata la necessità <strong>di</strong> chiudere la strada, la gestione dell’intervento è stata<br />
imme<strong>di</strong>atamente affidata alla Provincia <strong>di</strong> Padova.<br />
In tempi rapi<strong>di</strong>ssimi, è stato fatto il progetto ed esperita la gara, affidando i lavori alla <strong>di</strong>tta<br />
“Costruzioni ing. Carlo Broetto” che ha aperto il cantiere il 17 <strong>di</strong>cembre. “Volevamo dare una<br />
risposta rapida – ha detto la presidente Degani – e abbiamo chiesto all’impresa <strong>di</strong> lavorare anche<br />
durante le festività natalizie, per riattivare una strada molto importante per la viabilità <strong>di</strong> tutto<br />
questo territorio e della limitrofa provincia <strong>di</strong> Vicenza. Dalla Provinciale 48 passa infatti tutto il
traffico <strong>di</strong> collegamento tra la Riviera Berica e l’estense”.<br />
I lavori si sono conclusi oggi a mezzogiorno per una spesa <strong>di</strong> circa 450 mila euro. “Tempi<br />
rapi<strong>di</strong>ssimi – ha detto Riolfatto - se si considera che è stato necessario ricostruire la scarpata della<br />
strada, completamente franata, e che l’acqua da queste parti è rimasta fino a <strong>di</strong>cembre”. Il sindaco<br />
<strong>di</strong> Ospedaletto ha ringraziato l’amministrazione provinciale “per la qualità dell’intervento e per la<br />
rapi<strong>di</strong>tà con cui ha risolto un problema grave per il <strong>Comune</strong> e per un territorio molto ampio”.<br />
Sod<strong>di</strong>sfazione, infatti, è stata espressa anche dal sindaco <strong>di</strong> <strong>Saletto</strong>. “La chiusura del cantiere – ha<br />
detto - permetterà <strong>di</strong> liberare <strong>Saletto</strong> e Montagnana dal traffico record che sono state costrette a<br />
subire nel corso dei lavori”.<br />
Installate le videocamere a <strong>Saletto</strong><br />
SALETTO Tra una settimana sarà vietatissimo a camion, auto e pure ai pedoni attraversare la strada<br />
con il semaforo rosso, e sarà altrettanto vietato prodursi in furti e vandalismi nel centro del...<br />
SALETTO<br />
Tra una settimana sarà vietatissimo a camion, auto e pure ai pedoni attraversare la strada con il<br />
semaforo rosso, e sarà altrettanto vietato prodursi in furti e vandalismi nel centro del paese. Ieri si è<br />
infatti conclusa l'installazione <strong>di</strong> due videocamere ai semafori dell'incrocio sulla Sr 10 e una che<br />
filma tutti i movimenti nel centro del paese. I trasgressori delle norme del co<strong>di</strong>ce della strada e del<br />
co<strong>di</strong>ce penale saranno puniti. Ad assicurarlo è lo stesso sindaco Daniele Mocellin «Abbiamo testato<br />
più volte le videocamere, che hanno l'approvazione dell'Associazione vittime della strada – spiega –<br />
manca solo il collaudo che sarà effettuato la prossima settimana. Le sanzioni saranno a prova <strong>di</strong><br />
impugnabilità, perché non si tratta <strong>di</strong> semplici foto, ma <strong>di</strong> riprese 24 ore su 24 che filmano tutto, dal<br />
passaggio con il rosso non solo delle auto ma anche dei pedoni sulle strisce agli incidenti, dai furti<br />
ai vandalismi». Ci sono state contestazioni dei trasgressori sui tempi del giallo. Sarà così anche<br />
dopo il collaudo delle videocamere? «Lo escludo nel modo più assoluto – ribatte Mocellin – ho<br />
affidato la perizia a un professionista non una ma due volte per verificare i tempi del giallo». Quali<br />
saranno i vantaggi dell'operazione? «In caso <strong>di</strong> incidenti– precisa il sindaco – sarà in<strong>di</strong>viduabile<br />
subito chi è il colpevole evitando in tal modo il ritiro della patente ad entrambi i conducenti. In<br />
quell'incrocio si sono verificati tanti incidenti. Stiamo valutando se affidare la visione dei filmati<br />
della videocamera <strong>di</strong>rettamente ai carabinieri oppure se collegarci alla loro centrale operativa».
Isoclima <strong>di</strong> Este: raggiunto l’accordo in<br />
Provincia<br />
Raggiunto l’accordo tra sindacati e lavoratori <strong>di</strong><br />
Isoclima e i vertici dell’azienda che ha sede ad Este. Le parti hanno sottoscritto la proposta<br />
avanzata dall’assessore provinciale alle Politiche del Lavoro Massimiliano Barison, assieme ai<br />
sindaci <strong>di</strong> Este, Giancarlo Piva, e <strong>di</strong> <strong>Saletto</strong>, Daniele Mocellin, che prevede una riduzione del<br />
numero <strong>di</strong> esuberi, inizialmente previsti in 110, e l’utilizzo della Cassa integrazione.<br />
All’incontro erano presenti oltre all’assessore Barison e al <strong>di</strong>rigente del settore Giorgio Santarello, il<br />
responsabile <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> Isoclima Spa Sandro Cersosino, assistito dall’avvocato Gianluca<br />
Spolverato e dall’avvocato Gianni Barillari oltre che dai dottori Marco Peserico e Lorenzo<br />
Valentini, Fabrizio Da Lio <strong>di</strong> Femca Cisl, Marco Galtarossa <strong>di</strong> Filctem Cgil, Clau<strong>di</strong>o Gallian,<br />
Maurizio Gusella, Antonio Girar<strong>di</strong>, Mauro Fabrizio e Simone Silvan delle Rsa, il sindaco <strong>di</strong> Este<br />
Giancarlo Piva, il sindaco del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Saletto</strong> Daniele Mocellin, con l’assessore comunale<br />
Simone Verotti.<br />
“In pratica – spiega l’assessore Barison – rispetto alla proposta iniziale, si partirà con un anno <strong>di</strong><br />
cassa integrazione, a zero ore, per 96 lavoratori con l’impegno <strong>di</strong> valutare durante la cigs se vi sono<br />
ragioni per ridurre il numero degli esuberi”.<br />
Grazie alla proposta firmata negli uffici dell’Assessorato al Lavoro della Provincia, viene <strong>di</strong> fatto<br />
approvato il piano proposto dalle Istituzioni che chiedevano una riduzione del numero degli esuberi<br />
e un metodo per determinarli. In più sono previsti incentivi all’esodo a scalare: più alti per chi<br />
decide <strong>di</strong> lasciare l’azienda a gennaio, me<strong>di</strong> per chi decide entro giugno, bassi per chi vorrà lasciare<br />
l’azienda a settembre. “Sono sod<strong>di</strong>sfatto dell’esito della trattativa – ha sottolineato l’assessore<br />
Barison – perché se non ci fosse stata la proposta della Provincia, ci sarebbe stato il mancato<br />
accordo, cosa che <strong>di</strong> fatto avrebbe fatto saltare un anno <strong>di</strong> cassa integrazione spalancando le porte ai<br />
110 licenziamenti con un grave rischio per la tenuta stessa <strong>di</strong> Isoclima. L’azienda oggi occupa 445<br />
lavoratori e, grazie a questa firma, sarà garantita continuità produttiva ed occupazionale: un<br />
traguardo che all’inizio dei colloqui sembrava <strong>di</strong>fficile da raggiungere”.