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6 L’Avvocato risponde A cura dell’Avv. Alessandro Carlo Turrà L’Avvocato risponde alle Vostre lettere Alessandro Carlo Turrà Egregio Avvocato, sono separato da mia moglie da un anno. In occasione della separazione, il Giudice ha assegnato alla mia ex moglie la casa che i miei genitori ci avevano dato in comodato, compresa di arredi. Il problema è che la mia ex moglie ha venduto alcuni mobili, a mia insaputa, che erano pervenuti a mio padre da un’eredità. Faccio presente che ho le fotografi e dei mobili e che hanno un certo valore economico. Cosa posso fare? In primo luogo, occorre accertarsi che effettivamente la signora abbia venduto a ter- Foto di Maurzio Casati zi beni che non erano di sua proprietà: infatti, come notorio, il proporre una denuncia - querela, qualora i fatti esposti non fossero esatti e provabili, potrebbe essere giuridicamente “controproducente”. Ciò premesso, superato il primo accertamento, potrei consigliarLe di provare a parlarne con la sua ex moglie per cercare di comprendere la ragione per la quale ha posto in essere tale attività. In ogni caso, qualora i suoi genitori non avessero una risposta per loro soddisfacente e qualora l’eventuale somma di denaro percepita non fosse consegnata dalla signora ai suoi genitori, con loro piena e completa adesione, il soggetto “offeso” da tale comportamento può sporgere denuncia/querela, essendosi accertato dell’effettiva alienazione dei mobili, oggetto materiale del reato contestato, nonché essendosi sincerato della consapevolezza in capo alla ex moglie che intendeva vendere i beni non suoi. In sintesi si può affermare che avendo venduto il mobilio di suo padre si potrebbe confi gurare il reato di appropriazione indebita , stante la consapevolezza che il bene fosse del suo papà. Egregio Avvocato, dopo essere rimasto vedovo, mi sono risposato. Preciso che ho un fi glio, nato durante il primo matrimonio. Io e la mia attuale coniuge saremmo intenzionati a comprare l’appartamento dove attualmente viviamo in locazione, ma ho un dubbio: in caso di mio decesso, la mia attuale moglie potrà usare la casa, oppure potranno sorgere dei problemi al riguardo? E i mobili di casa: potra usarli? Con riferimento alla presente questione, bisogna sottolineare che il Codice civile ha statuito, a favore del coniuge superstite, il cd. “diritto di abitazione”, diritto che va ad aggiungersi ai diritti in materia successoria previsti e disciplinati dall’Ordinamento. Occorre, però, che l’immobile di cui si tratta venga adibito dai coniugi a residenza familiare. In realtà, non credo che possano sussistere particolari problemi, tenuto conto che il diritto di abitazione è un diritto reale di godimento su cosa altrui e consiste nel diritto di abitare una casa limitatamente ai bisogni propri e della propria famiglia. Per completezza
volevo farLe presente che il diritto di abitazione della casa adibita a residenza familiare riguarda anche l’uso dei mobili che la arredano, purché gli stessi siano di Sua proprietà oppure in comunione tra Lei e la signora. Egregio Avvocato, ho fi rmato un contratto preliminare per acquistare una casa con mia moglie, essendomi avvalso della “collaborazione”di un mediatore. Ho saputo in questi giorni dai miei futuri vicini di casa che l’appartamento ha “qualche problema” di umidità, problema nascosto dal venditore, che ha tinteggiato le stanze coinvolte dall’umidità. Non so se acquistare questo appartamento recandomi dal notaio quando verrò chiamato. In ogni caso posso chiedere la restituzione di quanto ho già pagato al mediatore? Egregio Signore, la questione a cui Lei fa riferimento, va affrontata cercando di individuare quali siano gli obblighi di informazione dell’agente immobiliare, considerando che tali obblighi informativi possono incidere notevolmente rispetto alla determinazione di volontà dei soggetti, coinvolti nella trattativa. In base all’art. 1759 del codice civile, norma che tratta della responsabilità del mediatore, si può affermare che il Legislatore ha fi ssato un obbligo di comunicazione per l’agente, talché questi deve rendere note le circostanze giuridicamente rilevanti, che possono infl uire sulla conclusione del contratto. Ma - come è evidente - non tutte le informazioni di cui l’agente viene a conoscenza sono giuridicamente rilevanti, né l’agente immobiliare ha l’obbligo di conoscere ogni informazione inerente il bene, oggetto della mediazione. Evidentemente, la perizia del mediatore in ambito immobiliare dovrà riguardare aspetti urbanistici, oppure vincoli che non consentono la vendita del bene immobile, nonché l’esistenza di procedure (come ad esempio pignoramenti immobiliari), la presenza di ipoteche; ossia l’agente immobiliare dovrà conoscere situazioni magari complesse, ma che sono processualmente di più facile “riscontro probato- L’Avvocato risponde 7 rio” per le parti. Risulta, invece, più diffi cile, una dichiarazione di responsabilità del mediatore laddove questi abbia omesso di dichiarare, ovvero non abbia accertato problemi della portata come quello da Lei esposto. Vale il principio per cui, qualora il mediatore fosse informato di una circostanza, che risulta essere determinante per la conclusione del contratto, questi è obbligato ad informare la parte interessata, risultando, in caso contrario, civilmente responsabile. Inoltre questi è altresì responsabile allorquando, anziché dichiarare di essere all’oscuro di un’eventuale problema di cui si chiede chiarimento, affermi di essere certo che il problema non esiste. In tale ultimo caso ben potrà l’interessato richiedere la restituzione della provvigione versata, salvo il risarcimento del maggior danno. Servizio di prima consulenza legale Fondazione ATM comunica di aver sottoscritto una convenzione con l’Avv. Alessandro Turrà, per la fornitura di un servizio di prima consulenza legale gratuita, su appuntamento, da svolgersi presso gli uffi - ci della Fondazione via C. Farini,9 - 2° piano, con le seguenti modalità: MARTEDI 9.30 – 13.00 GIOVEDI 14.30 – 17.30 Al fi ne di fi ssare un appuntamento si prega di contattare il n. 02.29062461, attivo dal lunedì al venerdì lasciando un breve messaggio, nonché il proprio recapito telefonico.
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