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La storiografia del Settecento e dell'Ottocento sulla questione ...

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Roberto Coaloa<br />

<strong>del</strong>ibera, diventa Bibliotecario <strong>del</strong> “Leardi”: un aspetto non secondario ai fini <strong>del</strong>la nostra ricerca <strong>sulla</strong><br />

<strong>questione</strong> colombiana perché Hugues radunò nella biblioteca <strong>del</strong>l’istituto casalese molte opere su<br />

Colombo, ora conservate nella Biblioteca Civica di Casale Monferrato.<br />

Il 21 luglio 1885, il Consiglio di Amministrazione <strong>del</strong>l’Ente Leardi lo nominò Direttore degli<br />

Studi e <strong>del</strong> Convitto con onorario-stipendio di lire 3500 così ripartite: come Direttore <strong>del</strong> Convitto lire<br />

1000, come Direttore degli Studi lire 600, come Professore di Geografia nel solo Istituto lire 1900 oltre<br />

l’alloggio. Dallo stesso anno Hugues fu anche Preside e manterrà tutte queste cariche fino al 1896.<br />

Nel 1875 divenne dottore aggregato di geografia presso l’Università di Torino, nella quale fu poi<br />

professore straordinario dal 30 novembre 1897 (divenne ordinario dal 28 gennaio 1906), impegno che<br />

mantenne fino al pensionamento nell’Anno accademico 1910-1911.<br />

Dagli Annuari <strong>del</strong>l’Università di Torino risulta che Hugues fu anche Direttore <strong>del</strong>l’Istituto<br />

Geografico, nell’anno accademico 1909-1910.<br />

Per i suoi meriti di studioso, Hugues fu membro corrispondente <strong>del</strong>la Società Geografica Italiana,<br />

<strong>del</strong>la Società Geografica di Dresda e di quella di Monaco di Baviera, <strong>del</strong>la Reale Accademia dei Lincei,<br />

<strong>del</strong>l’Accademia Properziana <strong>del</strong> Subasio di Assisi e corrispondente con la Royal Geographical Society<br />

di Londra. Il Re lo insignì <strong>del</strong>l’alta onorificenza di Commendatore.<br />

Luigi Hugues morì a Casale Monferrato il 5 marzo 1913, nell’abitazione di via Roma n. 4 (il 9<br />

attuale) all’età di settantasei anni.<br />

È un peccato che Casale Monferrato non sia riuscita a dedicare a Hugues un monumento, un<br />

luogo importante <strong>del</strong>la città. Il “cittadino” Hugues se lo meritò già in vita, quando, sottraendo prezioso<br />

tempo al suo lavoro di studioso, partecipò come consigliere, per circa quarant’anni, nelle sedute <strong>del</strong><br />

Consiglio Comunale. Senza dimenticare il suo impegno in altre istituzioni <strong>del</strong>la sua città. Pur assorbito<br />

dalla didattica, Luigi Hugues riuscì a conciliare l’insegnamento con uno studio attento e scrupoloso<br />

<strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>la geografia. I suoi contributi riguardano la geografia antica, le grandi scoperte<br />

geografiche e la storia <strong>del</strong>le esplorazioni. Particolarmente rilevanti sono gli scritti sul periodo <strong>del</strong>le<br />

grandi scoperte, come testimonia la sua prolusione al Corso di Geografia nella Regia Università di<br />

Torino, nell’anno accademico 1905-1906, raccolta in Le scoperte americane anteriori all’anno 1492<br />

(Torino, Vincenzo Bona, 1906). Ad Hugues interessò anche la <strong>questione</strong> vespucciana, <strong>sulla</strong> quale<br />

pubblicò, fin dal 1878 (Il terzo viaggio di Amerigo Vespucci, in Rivista europea, n. 5, Firenze, 1878)<br />

e nel corso dei vent’anni successivi, una quindicina di scritti 87 .<br />

Importante fu la produzione relativa alla storia <strong>del</strong>le esplorazioni polari, ricca di contributi<br />

originali, come A. E. Nordenskiöld e le spedizioni polari svedesi dal 1858 al 1879 (Casale, Tipografia<br />

<strong>del</strong> Monferrato diretta da L. Mazzucco, 1880), che culminò con la pubblicazione <strong>del</strong> poderoso volume<br />

Le esplorazioni polari <strong>del</strong> secolo XIX (Milano, Hoepli, 1901).<br />

Il valore scientifico dei suoi lavori e il riconoscimento <strong>del</strong> rigore metodologico da cui essi<br />

traevano fondamento gli avevano meritato l’elezione a membro corrispondente <strong>del</strong>la Società<br />

geografica italiana (1882), di cui era socio dal 1872. Un’altra conferma <strong>del</strong> prestigio ottenuto fu la<br />

nomina a collaboratore per la Raccolta Colombiana, la monumentale opera (14 volumi) pubblicata in<br />

occasione <strong>del</strong> IV centenario <strong>del</strong>la scoperta <strong>del</strong>l’America. Hugues vi contribuì con tre monografie<br />

(Roma 1893).<br />

Nella ricerca erudita è esemplare l’opera di Luigi Hugues proprio su Cristoforo Colombo; oltre<br />

alle monografie sopra ricordate, Hugues scrisse: Sopra un viaggio, poco noto, di Cristoforo Colombo<br />

(Firenze, Uffizio <strong>del</strong>la Rassegna Nazionale, 1887) e L’opera scientifica di Cristoforo Colombo (Torino,<br />

Loescher, 1892).<br />

Il 20 marzo 1905, lo storico Henry Vignaud spediva a Luigi Hugues l’opera Études Critiques sur<br />

la vie de Colomb avant ses découvertes (Paris, H. Welter, 1905).<br />

87 Cfr. G. RICCHIERI, Discorso, nel volume Nel giubileo di Magistero <strong>del</strong> Prof. Ing. Luigi Hugues (20 marzo 1910), Casale<br />

1911, p. 28.<br />

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