12.06.2013 Views

qui - Istituto del Nastro Azzurro

qui - Istituto del Nastro Azzurro

qui - Istituto del Nastro Azzurro

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

il nastro<br />

azzurro<br />

PERIODICO<br />

NAZIONALE<br />

DELL’ISTITUTO<br />

DEL NASTRO<br />

AZZURRO FRA<br />

COMBATTENTI<br />

DECORATI<br />

AL VALORE<br />

MILITARE<br />

ANNO XLVII - N. 5 - SETT./OTT. 2008 - Bimestrale - Poste Ital. S.p.A. Sped. in abb. postale D.L. n. 353/2003 (Conv. in L. 27/2/2004 n. 46) Art. 1 comma 2, DCB Roma


IL NASTRO AZZURRO APRE LA SOTTOSCRIZIONE PER LA TOMBA<br />

DEL GENERALE DOUHET<br />

A seguito <strong>del</strong>la segnalazione pervenutaci con la lettera<br />

pubblicata a pag. 5, la Presidenza Nazionale<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> ha deciso di aprire una<br />

sottoscrizione a favore <strong>del</strong> restauro e <strong>del</strong> mantenimento<br />

in condizioni dignitose <strong>del</strong>la tomba <strong>del</strong> generale Giulio<br />

Douhet. Giulio Douhet è stato il primo e più grande studioso<br />

e teorico <strong>del</strong>la dottrina di impiego bellico <strong>del</strong><br />

mezzo aereo. Oggi più che mai la sua teoria si sta dimostrando<br />

valida.<br />

Per questo l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> fra<br />

Combattenti Decorati al Valor Militare si fa promotore<br />

<strong>del</strong>la sottoscrizione tesa al restauro ed al mantenimento<br />

in condizioni decorose <strong>del</strong>la tomba di questo grande italiano.<br />

Chi, apprezzando la correttezza e l’esigenza <strong>del</strong>l’iniziativa,<br />

volesse partecipare, può effettuare un versamento<br />

sul conto corrente <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong><br />

specificando nella causale:<br />

Per la tomba <strong>del</strong> generale Giulio Douhet<br />

Le coordinate bancarie sono pubblicate in questa<br />

stessa pagina in basso. È possibile partecipare come:<br />

– sottoscrittori semplici versando 20 Euro;<br />

– sottoscrittori sostenitori versando 50 Euro;<br />

– sottoscrittori benemeriti versando 100 Euro o più.<br />

L’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> invierà a tutti coloro che<br />

aderiranno all’iniziativa un attestato di benemerenza e<br />

due fotografie <strong>del</strong>la tomba: “prima” e “dopo”.<br />

Con l’occasione, l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> si rivolgerà<br />

alle altre Associazioni Combattentistiche e d’Arma<br />

aderenti ad Assoarma, affinché la presente iniziativa<br />

costituisca l’avvio di un grande progetto di recupero<br />

<strong>del</strong>la memoria dei grandi <strong>del</strong>la storia militare italiana.<br />

* * *<br />

IL NASTRO AZZURRO SOSTIENE L’INIZIATIVA DI “STORIA IN<br />

RETE” TESA AL RIPRISTINO DELLA FESTA NAZIONALE DEL 4<br />

NOVEMBRE<br />

Il 4 novembre 2008 ricorre il 90° Anniversario <strong>del</strong>la<br />

Vittoria italiana nella Prima Guerra Mondiale. Con tale<br />

evento l’Italia unificò sotto la sua Bandiera tutti i territori<br />

fino allora ancora irredenti tra i quali le città di Trento<br />

e Trieste. Con la Legge 937/77 è stata abolita la Festa<br />

Nazionale <strong>del</strong> 4 Novembre: è giunto il momento di ripristinarla.<br />

L’iniziativa di “Storia in rete” è benemerita perché<br />

va in tal senso e, per questo, il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> la<br />

sostiene. Chiunque voglia aderire può farlo anche autonomamente<br />

esprimendo il proprio pensiero all’indirizzo<br />

E.mail: 4novembre@storiainrete.com<br />

• Comunicazioni Pag. 2<br />

• Propositi per il Congresso 2009 a Bologna “” 3<br />

• Una bella notizia “” 3<br />

• Raduno di ASSOARMA <strong>del</strong>l’1 e 2 novembre<br />

a Trieste “” 3<br />

• Lettere al Direttore “” 4<br />

• Medaglie d’Oro eccellenti: Ernesto Cabruna “” 6<br />

• 194° Anniversario <strong>del</strong>l’Istituzione<br />

<strong>del</strong>l’Arma dei Carabinieri “” 8<br />

• Festa <strong>del</strong>la Marina Militare “” 10<br />

• 234° Anniversario <strong>del</strong>la Guardia di Finanza “” 12<br />

• Detto fra noi “” 14<br />

• Elenco <strong>del</strong>le Federazioni “” 15<br />

• Finalmente anche Rovigo ha il suo<br />

“Albo Eroico” dei decorati al V.M. “” 19<br />

• Battaglia di El Alamein: la svolta eroica “” 20<br />

• Il mio otto settembre 1943 “” 22<br />

• La Battaglia di Pantelleria “” 24<br />

• Cronache <strong>del</strong>le Federazioni “” 26<br />

• Recensioni “” 30<br />

• Abbonamenti e Potenziamento Giornale “” 31<br />

• Oggettistica <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> “” 32<br />

In copertina:<br />

Immagini <strong>del</strong>le cerimonie per la ricorrenza<br />

<strong>del</strong>l’Anniversario <strong>del</strong>la Marina Militare, dei Carabinieri<br />

e <strong>del</strong>la Guardia di Finanza<br />

“IL NASTRO AZZURRO”<br />

Ha iniziato le pubblicazioni a Roma il 26 marzo 1924<br />

(La pubblicazione fu sospesa per le vicende connesse al secondo conflitto mondiale e riprese nel 1951)<br />

Direz. e Amm.: Roma 00161 - p.zza Galeno, 1 - tel. 064402676 - fax 0644266814 - Sito internet: www.istitutonastroazzurro.org<br />

- E-mail: redaz.nastroazzurro@libero.it - Direttore Editoriale: Giorgio Zanardi - Presidente Nazionale <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong><br />

- Direttore Responsabile: Antonio Daniele - Comitato di Redazione: Giorgio Zanardi, Antonio Daniele, Carlo Maria<br />

Magnani, Giuseppe Picca, Bruno Stegagnini, Antonio Teja, Antonino Zuco - Segretaria di Redazione: Barbara Coiante -<br />

Autorizzazione <strong>del</strong> Tribunale Civile e Penale di Roma con decreto n.° 12568 <strong>del</strong> 1969 - Progetto Grafico e stampa: Arti<br />

Grafiche San Marcello s.r.l. - v.le Regina Margherita, 176 - 00198 Roma - Finito di stampare: luglio 2008<br />

Per abbonarsi i versamenti possono essere effettuati su C/C Postale n. 25938002 intestato a “<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>”,<br />

oppure su C/C Bancario CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA - Filiale di Roma - P.zza Madonna Loreto, 24 - c/c n. 0722122-3<br />

- CIN IT “A” - ABI 06155 - CAB 03200 - IBAN: IT69A0615503200000000002122 - C.F. 80226830588<br />

Abbonamento ordinario: 20 Euro; sostenitore: 25 Euro; benemerito: 30 Euro e oltre.<br />

Associato alla Unione Stampa Periodica Italiana


IL NASTRO AZZURRO 3<br />

PROPOSITI PER IL CONGRESSO 2009 A BOLOGNA<br />

Azzurri carissimi,<br />

il Consiglio Nazionale <strong>del</strong> 16<br />

giugno 2008 ha stabilito che il<br />

nostro prossimo Congresso si<br />

svolgerà a Bologna nel mese di<br />

ottobre 2009.<br />

Tutti dobbiamo fin d’ora<br />

cominciare a pensare agli argomenti<br />

da dibattere in questa<br />

nostra tradizionale assise triennale.<br />

Per quanto riguarda quelli<br />

di iniziativa presidenziale, quattro<br />

mi sembra meritino di<br />

cominciare ad essere presi subito in considerazione.<br />

Il primo è quello relativo alla necessità di apportare una<br />

ulteriore modifica al nostro Statuto<br />

che consenta di estendere ai Soci<br />

simpatizzanti la possibilità di accedere<br />

anche alle cariche nazionali, come<br />

già ho avuto occasione di accennare<br />

in un precedente editoriale.<br />

Altrettanto importante sarà la<br />

proposta di attribuire alle personalità<br />

preposte pro tempore alla guida<br />

degli Enti decorati al Valor Militare,<br />

iscritti alle nostre Federazioni, la<br />

qualifica di Soci aderenti pro tempore<br />

per tutto il periodo nel quale ricopriranno<br />

l’incarico <strong>del</strong>la massima responsabilità <strong>del</strong>l’Ente<br />

decorato.<br />

Al termine <strong>del</strong> loro mandato, la qualifica verrà attribuita<br />

a chi li sostituirà nella guida <strong>del</strong>l’Ente o nel Comando <strong>del</strong><br />

Reparto decorato a noi associato. Sarà poi compito <strong>del</strong>le<br />

TUTTI DOBBIAMO FIN D’ORA<br />

COMINCIARE A PENSARE AGLI<br />

ARGOMENTI DA DIBATTERE IN QUESTA<br />

NOSTRA TRADIZIONALE ASSISE<br />

TRIENNALE. PER QUANTO RIGUARDA<br />

QUELLI DI INIZIATIVA PRESIDENZIALE,<br />

QUATTRO MI SEMBRA MERITINO DI<br />

COMINCIARE AD ESSERE PRESI SUBITO<br />

IN CONSIDERAZIONE.<br />

rispettive Federazioni territorialmente competenti valutare<br />

l’opportunità e la possibilità di proporre ai decaduti l’iscrizione<br />

come soci simpatizzanti.<br />

Il terzo argomento da affrontare è relativo alla realizzazione<br />

<strong>del</strong>la digitalizzazione <strong>del</strong>l’archivio Sabaudo che è ora<br />

detenuto in forma cartacea dalla Federazione di Torino,<br />

mentre il quarto riguarda l’aspirazione di riportare il Gruppo<br />

Medaglie d’Oro in seno al nostro <strong>Istituto</strong>.<br />

A questi quattro argomenti, che abbiamo tutti il dovere<br />

di dibattere a Bologna, vanno aggiunti quelli che ogni<br />

Federazione riterrà di porre in discussione per singoli locali<br />

problemi.<br />

Colgo l’occasione per interessare ogni nostra<br />

Federazione a controllare con i preposti ai Reparti e agli Enti<br />

decorati, di loro giurisdizione, se percepiscano o meno i<br />

soprassoldi <strong>del</strong>le Medaglie al<br />

Valor Militare di cui essi sono insigniti<br />

invitandoli, se non ne fruissero,<br />

a promuovere la relativa richiesta<br />

presso il Ministero<br />

<strong>del</strong>l’Economia e <strong>del</strong>le Finanze e<br />

Tesoro <strong>del</strong>la loro provincia perché,<br />

con ogni probabilità, quando il<br />

soprassoldo verrà ottenuto, lo stesso<br />

verrà probabilmente ceduto in<br />

tutto o in parte alla loro<br />

Federazione, come è già avvenuto<br />

ovunque questo interessamento<br />

locale sia stato svolto.<br />

Con il più affettuoso buon rientro dalle vacanze estive,<br />

vi abbraccia il vostro Presidente.<br />

RADUNO DI ASSOARMA DELL’1 E 2 NOVEMBRE 2008 A TRIESTE<br />

Giorgio Zanardi<br />

UNA BELLA NOTIZIA<br />

Cinquanta Ufficiali di complemento <strong>del</strong>la Marina Militare <strong>del</strong> corso Santarnecchi usciti dall’Accademia Navale di Livorno nel 1958<br />

hanno aderito con entusiasmo alla proposta loro rivolta di essere Soci simpatizzanti <strong>del</strong> nostro <strong>Istituto</strong>.<br />

Tutti questi Ufficiali, grazie all’iniziativa <strong>del</strong> loro ex capo corso Comandante medico Domenico Russo, da 50 anni si riuniscono, anno dopo<br />

anno, in una diversa città d’Italia con le rispettive famiglie per rinnovare il loro senso di attaccamento alla marina Militare, dando vita ad<br />

un ammirevole esempio di amor di Patria che merita tutto il nostro compiacimento.<br />

Si sta consolidando il programma <strong>del</strong> Raduno di Trieste al quale il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> intende partecipare in<br />

modo corale. La mattinata di sabato 1° novembre p.v., vedrà coinvolte le sole Presidenze <strong>del</strong>le Associazioni<br />

partecipanti ad alcune cerimonie, Messa in memoria dei Caduti, cerimonia a S. Saba, Basovizza e S. Giusto.<br />

Nel pomeriggio alcune Associazioni: ANGET, Finanzieri, Fanti, Marinai e Aeronautica, onoreranno i loro<br />

Caduti presso i monumenti a loro dedicati.<br />

Dalle 15.30 varie piazze saranno allietate dal suono di diverse Fanfare, tra le quali la “Fanfarina <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong><br />

<strong>Azzurro</strong>” <strong>del</strong>la Federazione di Brescia. Un concerto <strong>del</strong>la Banda Militare <strong>del</strong>l’Esercito al Teatro Verdi<br />

concluderà la giornata.<br />

Domenica 2 novembre p.v. con inizio alle ore 9.00 le cerimonie prevedono, dopo l’alzabandiera in piazza<br />

<strong>del</strong>l’Unità d’Italia, lo schieramento in rada dei mezzi navali e sulla piazza dei radunisti, lo sbarco dei Bersaglieri al molo loro<br />

dedicato, gli onori ai Gonfaloni di Trieste e Gorizia decorati di M.O.V.M., ai Labari, ai Medaglieri ed alla bandiera di Guerra <strong>del</strong><br />

Reggimento di Formazione. Dopo gli interventi commemorativi ed un probabile lancio di paracadutisti, si svolegrà, tra le 12 e le<br />

13, lo sfilamento dei partecipanti.<br />

Notizie di dettaglio complete di piantine, orari, indirizzi di alberghi convenzionati e mense, ecc. saranno inviate ai primi di<br />

settembre, con apposita circolare, a tutte le Federazioni provinciali.


4 IL NASTRO AZZURRO<br />

Caro Cigliana,<br />

Caro Direttore,<br />

LETTERE AL DIRETTORE<br />

leggendo gli articoli apparsi sul n. 2 (marzo/aprile 2008) de “Il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>” dedicato, in apertura , al 60°<br />

Anniversario <strong>del</strong>la promulgazione <strong>del</strong>la Costituzione italiana, mi è apparso evidente il diverso rispetto per la verità<br />

storica che è riscontrabile fra il messaggio inviato dall’On.le Vannino Chiti, quale Ministro per i Rapporti con il<br />

Parlamento e gli scritti, in proposito, sia <strong>del</strong> Direttore Editoriale e sia <strong>del</strong> Direttore Responsabile, e cioè Suo.<br />

Infatti, il primo pone l’accento oltre che sulle “ferite apportate all’unità nazionale da vent’anni di dittatura” e sulla<br />

“celebrazione incentrata sulla riscoperta sostanziale dei suoi valori fondanti” e cioè su una serie di frasi in politichese che, in<br />

buona sostanza, dicono ben poco pur lasciando aperta (se non addirittura spalancata) la porta alla “vulgata” <strong>del</strong>la<br />

“Repubblica nata dalla Resistenza” alla quale, peraltro, oramai credono in pochi…<br />

Il Direttore Giorgio Zanardi rivendica invece … che alla Guerra di Liberazione, condotta dalle potenti forze<br />

anglo-americane con i loro alleati, hanno, in Italia, contribuito principalmente i Reparti <strong>del</strong>l’Esercito Regio<br />

(tenendo anche conto <strong>del</strong> numero dei Caduti, quadruplo rispetto a quello <strong>del</strong>l’intero movimento partigiano)<br />

ricostituitosi man mano al Sud … mentre, come avviene nelle celebrazioni <strong>del</strong> 25 aprile, la loro partecipazione<br />

non ha avuto, per evidenti ragioni politiche, il dovuto riconoscimento.<br />

Del Suo intervento ho molto apprezzato la lucida disamina dei dolorosi fatti con i quali si era chiusa per il<br />

nostro Paese, con una gravissima sconfitta, la vicenda bellica, con il seguito <strong>del</strong>l’onta <strong>del</strong>l’8 settembre e la<br />

successiva guerra civile nonché, al termine <strong>del</strong>la guerra fra gli alleati ed i tedeschi - per quanto concerne l’Europa -<br />

la ricostituzione dei Partiti, la creazione <strong>del</strong>la Costituente, il Referendum e, infine, la promulgazione, un anno e<br />

mezzo dopo, <strong>del</strong>la Costituzione che, ormai sessantenne, necessiterebbe di un aggiornamento specie per quanto<br />

riguarda il Titolo V.<br />

Da ultimo, ho letto con molta attenzione ed interesse la rievocazione <strong>del</strong>le imprese eroiche <strong>del</strong>la MOVM Ettore<br />

Viola (fondatore, fra l’altro, <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>); di Maria Brighenti, prima donna decorata di<br />

MOVM; dei veri motivi <strong>del</strong>la resa di Pantelleria nel giugno <strong>del</strong> 1943 nonché <strong>del</strong> ricordo <strong>del</strong> Maresciallo Giovanni<br />

Pezzulo, caduto in Afghanistan in missione di pace, a firma di Giuseppe Valencich …<br />

Perdoni se mi sono dilungato eccessivamente e voglia accettare i migliori e più cordiali saluti.<br />

Giuseppe Cesare Maria Cigliana<br />

Ardito Tenente degli Alpini c.a.<br />

mi perdoni Lei se ho tagliato “troppo” la sua lunga lettera, ma spero di averne salvaguardato il pensiero fondamentale, che sfonda<br />

una porta aperta, situata però in un mare di nebbia: quanto Lei ricorda a commento degli articoli che ha letto, devo constatare, con<br />

vivo interesse e grande attenzione (e per questo La ringrazio anche a nome <strong>del</strong>la redazione), è vero.<br />

Però, mi permetta di confutare una <strong>del</strong>le sue affermazioni e precisamente quella relativa “…alla “vulgata” <strong>del</strong>la “Repubblica nata<br />

dalla Resistenza” alla quale, peraltro, oramai credono in pochi…”. In effetti, la nostra Repubblica è nata proprio dalla Resistenza,<br />

intesa essenzialmente come movimento politico e non come azione bellica.<br />

Il direttivo politico <strong>del</strong>la Resistenza era il Comitato di Liberazione Nazionale nel quale già coesistevano gli embrioni di quelli<br />

che sarebbero stati i futuri partiti <strong>del</strong>la rinata democrazia italiana. Tra di essi, il tentativo di egemonia da parte dei Comunisti e dei<br />

loro alleati Socialisti era già evidente quando le armi dovevano far sentire la loro voce ancora a lungo. Il Re, pur ritenendo utile l’attività<br />

<strong>del</strong> C.L.N., non lo considerava un interlocutore istituzionalmente valido e non gli annetteva l’importanza politica che esso,<br />

invece, si stava con<strong>qui</strong>stando. L’importanza <strong>del</strong>l’attività bellica <strong>del</strong>le Forze Armate ricostituitesi al sud sotto la bandiera sabauda non<br />

è mai stata riconosciuta appieno perché si sarebbe minata alla base l’importanza politica <strong>del</strong> C.L.N. che, in realtà, fu solo in grado<br />

di “fiancheggiare”, con opportune azioni “di disturbo” svolte dai partigiani, l’avanzata alleata supportata invece in forze dai militari<br />

italiani fe<strong>del</strong>i al Re, durante i due lunghi anni <strong>del</strong>la Guerra di Liberazione.<br />

Liberata l’Italia e cessate le ostilità, il C.L.N. aprì il fronte politico interno ponendo le basi per il referendum istituzionale<br />

“Monarchia-Repubblica” <strong>del</strong> 2 giugno 1946. Per fare ciò, i neonati partiti italiani, soprattutto quelli di sinistra, fecero a gara ad addebitare<br />

al Re tutte le responsabilità politiche <strong>del</strong>la disfatta, dal ventennio fascista, alla seconda guerra mondiale combattuta nelle condizioni<br />

in cui era stata combattuta (dalla parte “sbagliata”, completamente impreparati, ecc…), dal disastro <strong>del</strong>l’8 settembre alla<br />

spaccatura in due <strong>del</strong> Paese, e così via...<br />

Ci si può solo meravigliare che la “Repubblica” abbia vinto di stretta misura e non con un “plebiscito”, tanto fu intensa la propaganda.<br />

In sintesi, la nostra Repubblica è davvero nata dalla Resistenza, ma non perché la Resistenza sia stata decisiva nella sconfitta <strong>del</strong><br />

nazifascismo, bensì perché essa aveva in se il DNA repubblicano.<br />

Antonio Daniele


IL NASTRO AZZURRO 5<br />

Signor Presidente,<br />

“… da un articolo che ho letto sulla rivista “Aeronautica” (n. 3, Marzo 2008) a firma di Maurizio Piva, di cui si<br />

riportano i seguenti stralci:<br />

L’ultima domenica di febbraio, … riprese le mie ricerche iniziate in Accademia per la mia tesi di laurea sul grande teorico <strong>del</strong> potere<br />

aereo… sono…giunto sulla tomba <strong>del</strong> generale (Douhet - ndr) e <strong>del</strong>la sua consorte Teresa Casalis… sepolti a Roma nel cimitero<br />

monumentale <strong>del</strong> Verano…<br />

La tomba mostrava chiari segni di lunga dimenticanza. Piante rampicanti ricoprivano gran parte <strong>del</strong>la lapide ed anche parte <strong>del</strong>la<br />

dedica lasciata dalla moglie, lettere in parte rovinate, spezzate ed altri segni facevano supporre che nessuno fosse passato a curare il<br />

sepolcro da molti anni… Compiuta sommaria pulizia, trascritta la lapide e scattate alcune immagini, è scattato il rammarico per<br />

qualcosa che è a rischio di andare dimenticato o ancor peggio perduto… A Giulio Douhet sono state dedicate scuole, piazze, viali.<br />

Perché non rendergli onore risistemando anche la sua tomba?…”<br />

Il testo anzidetto (ridotto all’essenziale – ndr) ben rappresenta, a mio avviso, un tema che ritengo importante:<br />

stiamo facendo tutto quello che possiamo per testimoniare e difendere nella società italiana i valori <strong>del</strong>la militarità?<br />

… viviamo in un mondo dove oltre alla realtà contano sempre più anche l’immagine, la comunicazione, la<br />

“mediaticità”: portare avanti i propri valori significa dunque non solo viverli, ma anche spiegarli opportunamente,<br />

diffonderli, e infine difenderli dagli attacchi che possono giungere sia da chi li avversa direttamente, sia<br />

semplicemente dall’oblio, dal tempo che passa.<br />

In questo contesto, la vicenda raccontata dall’autore <strong>del</strong>l’articolo circa il nostro Generale Douhet - uno dei pochi<br />

militari italiani “moderni” di riconosciuta fama mondiale – ci ricorda che anche una semplice pietra può parlare,<br />

perché è insieme simbolo, testimonianza e messaggio di ciò che gli uomini hanno fatto.<br />

Quando una lapide o un monumento è in stato di abbandono, consunta ed evanescente, sgretolata e sporca,<br />

magari imbrattata dai vandali o addirittura lordata da immondizie, chi la vede riceve un’immagine negativa e il<br />

giudizio sull’uomo, sul gesto o sulla categoria ne può risultare intaccato.<br />

I Caduti raccolti nei Sacrari Militari hanno chi li cura con costanza (Onorcaduti), ma chi si occupa di salvare la<br />

dignità e il decoro <strong>del</strong>la memoria dei singoli militari o dei reparti che sono fuori da quelle strutture? …<br />

Personalmente sono socio di tre Associazioni d’Arma, e a ciascuna pagherei volentieri annualmente un’extra quota<br />

a favore di un fondo dedicato a questo tipo di opere.<br />

Mi sono permesso di scriverLe, indirizzando questa stessa lettera anche ad altri Presidenti di Associazioni ed Enti<br />

con le medesime finalità morali, perché come cittadino e soldato ritengo che nei nostri tempi serva più Patria, e in<br />

qualche modo sia giusto agire. Da solo posso fare ben poco, ma … “l’unione fa la forza” …<br />

RingraziandoLa per la Sua cortese attenzione, Le porgo Distinti saluti<br />

Piero Pastorello<br />

Caro Pastorello,<br />

il Presidente Nazionale, Comandante Giorgio Zanardi, è rimasto profondamente colpito dal messaggio di patriottismo, italianità<br />

e culto per il genio nazionale e militare dimostrato dalla sua bella lettera (che, per ragioni di spazio, ho dovuto ridurre in<br />

alcune parti) relativa alla vicenda esposta da Maurizio Piva circa lo stato di degrado e abbandono <strong>del</strong>la tomba di Giulio Douhet.<br />

È rimasto così colpito da decidere, seduta stante, di lanciare una sottoscrizione al fine di intervenire con fondi adeguati.<br />

A pagina 2 di questo stesso numero ci sono le indicazioni su come partecipare, ovviamente su base <strong>del</strong> tutto volontaria,<br />

alla sottoscrizione.<br />

Ma vediamo chi era Giulio Douhet e perché è giusto che si faccia qualcosa di concreto nel senso da Lei indicato. Egli è<br />

stato il primo e più grande studioso e teorico <strong>del</strong>la dottrina di impiego bellico <strong>del</strong> mezzo aereo. Pubblicò le sue teorie nel libro<br />

“Il dominio <strong>del</strong>l’aria”, ancora oggi testo base all’Accademia Aeronautica e per tutti gli studiosi <strong>del</strong> settore. La teoria esposta da<br />

Douhet preconizzava un’aeronautica capace di con<strong>qui</strong>stare e mantenere il dominio <strong>del</strong>l’aria in modo da poter portare, semi<br />

indisturbata, l’offesa in grande profondità nel territorio nemico fino ad ottenere, grazie al “solo impiego <strong>del</strong> mezzo aereo”, la<br />

sua completa e totale capitolazione. Nella visione strategica <strong>del</strong> Douhet, le forze di superficie dovevano semplicemente “resistere”<br />

(impedendo la violazione <strong>del</strong>le frontiere da parte <strong>del</strong> nemico) mentre l’aviazione “faceva massa” nel cielo.<br />

Chi ha raccolto e tradotto meglio in pratica le teorie douhettiane sono le Forze Armate statunitensi che hanno nella componente<br />

aerea la loro punta strategica nella cui dottrina di impiego il riferimento alle idee di Douhet è sempre presente. Un<br />

recente esempio <strong>del</strong>la validità <strong>del</strong> Douhet sono state le operazioni aeree <strong>del</strong> 1999 in Kosovo: i paesi NATO hanno impiegato<br />

le sole aeronautiche e, dopo circa due mesi di attacchi condotti in condizioni di vera e propria “supremazia” aerea, hanno ottenuto<br />

la capitolazione <strong>del</strong> regime dittatoriale di Milosevich. Come si può osservare, il genio di chi, già dagli anni venti <strong>del</strong> secolo<br />

scorso, ha saputo preconizzare la teoria vincente di impiego <strong>del</strong>le forze aeree non può essere dimenticato: e si tratta di un<br />

genio italiano.<br />

Antonio Daniele


6 IL NASTRO AZZURRO<br />

MEDAGLIE D’ORO ECCELLENTI: ERNESTO CABRUNA<br />

Tenente dei Carabinieri<br />

(Tortona, Alessandria, 2 giugno<br />

1889 - Rapallo, Genova,<br />

9 gennaio 1960) - Aveva appena<br />

diciotto anni quando, il 18 ottobre<br />

1907, varcò la soglia <strong>del</strong>la Legione<br />

Allievi Carabinieri di Roma.<br />

Era già vice brigadiere quando<br />

nel 1911, volontario, partecipò alla<br />

campagna italo-turca e alle operazioni<br />

che, nel maggio 1912, un contingente<br />

di nostre truppe condusse<br />

nell’Egeo per la occupazione <strong>del</strong>le<br />

isole di Rodi e Coo.<br />

Lo scoppio <strong>del</strong>la Grande Guerra,<br />

nel 1915, trovò Cabruna nel grado<br />

di brigadiere, Comandante <strong>del</strong>la<br />

Stazione di Salbertrand in Piemonte,<br />

sul confine francese. Ancora una<br />

volta volontario, venne assegnato<br />

alla 10^ Compagnia Carabinieri<br />

Mobilitata, con cui raggiunse il fronte<br />

il 5 ottobre 1915.<br />

Nel maggio <strong>del</strong> 1916 chiese di<br />

diventare aviatore ed il 12 luglio<br />

venne assegnato al Deposito<br />

<strong>del</strong>l’Aeronautica di Torino. Dopo tre<br />

mesi era pilota di apparecchio<br />

Farman 14 e il 10 dicembre 1916 era già in zona di guerra,<br />

assegnato alla 29^ Squadriglia aeroplani da ricognizione<br />

Farman, impegnata in un’intensa, febbrile attività quotidiana<br />

di ricognizione; erano le giornate preparative <strong>del</strong>la nona e<br />

<strong>del</strong>la decima battaglia <strong>del</strong>l’Isonzo.<br />

Nel giugno <strong>del</strong> 1917, Cabruna, promosso nel frattempo<br />

maresciallo d’alloggio, era di nuovo al Deposito<br />

<strong>del</strong>l’Aeronautica di Torino dove conseguì il brevetto di<br />

pilota sui biplani Nieuport. Tornato subito in prima linea,<br />

venne assegnato alla 84^ Squadriglia da caccia, per poi<br />

passare all’80^ e infine alla gloriosa 77^ sui campi di<br />

Aiello e di Marcon, con velivoli Nieuport e Spad. Dal<br />

libretto di volo risultano al suo attivo in quel periodo novecento<br />

ore di volo di guerra, otto velivoli avversari abbattuti<br />

ed altri due incendiati su un campo nemico, un drakenballon<br />

nemico distrutto.<br />

Cabruna si rese celebre soprattutto per la sua audacia che<br />

assunse spesso toni da leggenda e che trovò consacrazione<br />

nelle motivazioni <strong>del</strong>le ricompense al Valore che gli furono<br />

conferite.<br />

Per il ciclo di operazioni portate a termine nei cieli <strong>del</strong><br />

Carso e <strong>del</strong> Piave, Cabruna ottenne la Medaglia d’Argento al<br />

Valor Militare: “Pilota da caccia abile e ardimentoso - si legge<br />

nella motivazione - dimostrava, in ogni circostanza, calma e<br />

sangue freddo ammirevoli eseguendo importanti e numerosi<br />

voli di guerra.”<br />

Il 1918, segnò la fase più intensa e proficua <strong>del</strong>l’aviazione<br />

italiana che, riaffermando il proprio dominio <strong>del</strong>l’aria, offrì<br />

un contributo notevole alla vittoria decisiva <strong>del</strong>le nostre armi.<br />

In questo quadro, Cabruna compì gesta estremamente ardimentose.<br />

Il 29 marzo 1918 avvistò, nel<br />

cielo di Conegliano, un apparecchio<br />

da bombardamento austriaco e dieci<br />

caccia di scorta che stavano per<br />

inoltrarsi al di sopra <strong>del</strong> territorio<br />

nazionale. Accettò la sfida e, passando<br />

con straordinaria abilità attraverso<br />

i cacciatori avversari, attaccò il<br />

bombardiere, abbattendolo. I gregari,<br />

allora, si dispersero e ripiegarono<br />

sulla loro base, rinunciando alla missione.<br />

Sul modulo per la relazione<br />

<strong>del</strong> volo sono annotate queste parole:<br />

“Affrontati, da solo, undici apparecchi<br />

nemici, abbattutone uno,<br />

messi in fuga gli altri - Cielo <strong>del</strong><br />

Piave 29 marzo 1918”.<br />

Il Bollettino ufficiale <strong>del</strong><br />

Comando Supremo <strong>del</strong> 25 giugno<br />

1918 riporta la motivazione <strong>del</strong>la<br />

sua promozione per meriti di guerra<br />

a sottotenente dei Carabinieri in servizio<br />

permanente con anzianità 4<br />

aprile 1918: “Avvistato e raggiunto,<br />

da solo, nel cielo di Conegliano un<br />

apparecchio nemico scortato da<br />

dieci caccia, fra i quali tre rossi, che<br />

si ritiene siano montati dai migliori<br />

“Assi” austro-germanici, rinunciò di darsi colà all’avventura<br />

pazza di affrontarli, cosa che però fece non appena li vide<br />

decisi a volgersi in territorio nostro, dando con sublime<br />

temerarietà combattimento, sempre da solo, a tutti undici,<br />

riuscendo, mercé abilissime manovre, ad isolare il rosso<br />

“capo pattuglia” e scompigliare e disperdere i rimanenti<br />

dieci, che, tutti alla spicciolata fuggirono planando in loro<br />

territorio rinunciando definitivamente ad effettuare la ricognizione<br />

o il bombardamento”.<br />

L’impresa fornì lo spunto al famoso illustratore Achille<br />

Beltrame <strong>del</strong> “La Domenica <strong>del</strong> Corriere” per una copertina a<br />

colori apparsa sul settimanale milanese nel settembre 1918,<br />

dal titolo “1 contro 11”.<br />

L’intensa attività di volo e le vittorie riportate fece guadagnare<br />

nel 1918 al Cabruna la seconda Medaglia d’Argento al<br />

Valor Militare: “Audacissimo pilota da caccia - dice la motivazione<br />

- con tenace volontà ed ardire prodigò l’opera sua<br />

instancabile e meravigliosa con zelo ed entusiasmo.”<br />

Il 26 settembre a Cabruna venne affidato un importante<br />

servizio di crociera sulle posizioni tenute dagli austriaci dal<br />

Piave al Trentino. Decollando dalla base di Marcon presso<br />

Mestre, egli risalì tutto il Piave, sorvolando gli altipiani e<br />

<strong>qui</strong>ndi, giunto al termine <strong>del</strong> suo compito di osservazione,<br />

si diresse su Brescia per atterrare nel campo di Castenedolo.<br />

Stava già planando, quando d’improvviso si ruppe una<br />

tubazione <strong>del</strong>la pompa <strong>del</strong>l’olio. Il li<strong>qui</strong>do spruzzò ovunque<br />

colpendo al viso il pilota che, accecato, perse per alcuni<br />

instanti il controllo <strong>del</strong>l’apparecchio che urtò contro la terra<br />

molle di un seminato e si capovolse. Cabruna venne ricoverato<br />

presso l’ospedale militare di Brescia con commozione<br />

cerebrale grave, frattura <strong>del</strong>la clavicola destra ed escoriazioni<br />

in più partì <strong>del</strong> corpo. Dopo un mese appena era di


IL NASTRO AZZURRO 7<br />

nuovo in squadriglia.<br />

Il 31 ottobre, in volo di crociera sulle difese<br />

austriache, si spinse fino al suo vecchio campo<br />

di Aiello, ormai in mano avversaria, ed attaccò<br />

una squadriglia di caccia mentre rullava per il<br />

decollo: riuscì a colpire due apparecchi che si<br />

incendiarono. Fu la sua ultima impresa. Per l’azione,<br />

particolarmente meritoria perché compiuta<br />

in condizioni fisiche assai precarie, venne insignito<br />

<strong>del</strong>la Croce di Guerra al Valor Militare.<br />

Al termine <strong>del</strong> conflitto a Cabruna venne<br />

concessa, in commutazione <strong>del</strong>la seconda<br />

Medaglia d’Argento, la Medaglia d’Oro al Valor<br />

Militare: «Magnifico asso cacciatore <strong>del</strong>l’aviazione,<br />

nella perfetta esecuzione di ordini, come<br />

in arditissime iniziative, in combattimenti sostenuti e vinti<br />

con incredibile audacia anche da solo contro un numero<br />

stragrande di temuti e ben agguerriti avversari, spesso in<br />

L’AEROPLANO DI CABRUNA<br />

Lo SPAD S.XIII era un biplano da caccia monoposto prodotto durante la prima guerra mondiale dalla SPAD, sigla<br />

che identificava l’azienda francese Société (anonyme) Pour l’Aviation et ses Dérivés. Fu uno dei migliori velivoli <strong>del</strong><br />

conflitto e uno di quelli prodotti in maggior numero: 8.472 esemplari con ordini per altri 10.000 che vennero<br />

cancellati con l’armistizio.<br />

Lo SPAD S.XIII era uno sviluppo <strong>del</strong> precedente S.VII e <strong>del</strong> meno riuscito S.XII. Sull’S.XIII vennero introdotte<br />

un gran numero di modifiche, tra cui timone ed ali di maggiori dimensioni, atti a beneficiare di sostanziali<br />

miglioramenti aerodinamici. Il motore, il francospagnolo Hispano-Suiza 8B a 8 cilindri a V, grazie alla maggior<br />

potenza espressa di 220 CV, garantiva un considerevole incremento <strong>del</strong>le prestazioni <strong>del</strong> velivolo. Il velivolo francese<br />

era più veloce dei pari ruolo britannico Sopwith Camel e <strong>del</strong> tedesco Fokker D.VII, ma la sua minore maneggevolezza<br />

lo rendeva piuttosto ostico nelle mani di piloti inesperti, in particolare durante le manovre di atterraggio, a causa <strong>del</strong>la<br />

sue scarse caratteristiche di veleggiatore e <strong>del</strong>la sua repentina entrata in stallo. Era invece ottima la sua solidità come le<br />

sue doti di picchiata.<br />

Lo S.XIII fu pilotato, tra gli altri, dagli assi Georges Guynemer e Rene Fonck, in forza alla francese Armée de l’Air,<br />

e dallo statunitense Eddie Rickenbaker in forza all’United States Army Air Service, al quale alla fine <strong>del</strong> conflitto<br />

furono confermate 26 vittorie. A bordo di questo tipo d’aereo venne abbattuto l’asso degli assi italiano, il Maggiore<br />

Francesco Baracca (34 vittorie), colpito al capo da una fucilata mentre sorvolava le trincee austriache sul Montello, il<br />

19 giugno 1918.<br />

Il velivolo venne utilizzato anche da altre Aviazioni tra le quali il servizio aereo <strong>del</strong>la American Expeditionary Force<br />

<strong>del</strong>l’U.S. Army, che ne ricevette 893 e che utilizzò fino al 1920. Dopo la fine <strong>del</strong> conflitto venne impiegato anche dal<br />

Giappone, dalla Cecoslovacchia e dalla Polonia.<br />

E<strong>qui</strong>paggio: 1<br />

Primo volo: 4 aprile 1917<br />

Entrata in servizio: fine maggio 1917<br />

Costruttore: SPAD<br />

Esemplari costruiti: 8.472<br />

Lunghezza: 6,30 m<br />

Apertura alare: 8,10 m<br />

Altezza: 2,35 m<br />

Superficie alare: 21,1 m<br />

Peso a vuoto: 566 kg<br />

Peso massimo al decollo: 845 kg<br />

Motore: Hispano-Suiza 8B:<br />

Potenza: 220 CV (164 kW)<br />

Velocità massima: 234 km/h<br />

Velocità variometrica: 2 m/s<br />

Autonomia: 350 km<br />

Tangenza: 6.650 m<br />

Mitragliatrici: 2 Vickers 303 da 7,7 mm<br />

2<br />

stato cagionevole di salute, prodigò in ogni circostanza di<br />

guerra la sua meravigliosa instancabile attività con tempra di<br />

romano eroismo. Nell’ultima grande offensiva, cui volle ad<br />

ogni costo partecipare, uscendo dall’ospedale ove era<br />

degente per ferita, pur avendo ancora il braccio destro<br />

immobilizzato e dolorante e perciò trovandosi in condizioni<br />

di assoluta inferiorità, con inarrivabile tenacia di volere ed<br />

animosità, attaccava in lontano campo d’aviazione vari<br />

apparecchi nemici pronti a partire e ne incendiava due. In<br />

altra occasione si lanciava in mezzo a un gruppo di trenta<br />

apparecchi nemici, abbattendone uno ed ostacolando agli<br />

altri il raggiungimento <strong>del</strong> loro obiettivo, essendo per lui la<br />

superiorità numerica <strong>del</strong> nemico stimolo ad ingaggiare la<br />

lotta. Nelle più varie e difficili circostanze, compiendo in<br />

complesso oltre 900 ore di volo, senza esitare di fronte alle<br />

più audaci imprese, rese alla Patria grandi e segnalati servizi.<br />

- Aiello, ottobre 1918 - Cielo <strong>del</strong> Piave, giugno, luglio,<br />

novembre 1918».


è stato aperto dalla deposizione in<br />

mattinata di due corone d’alloro, una<br />

L’evento<br />

all’Altare <strong>del</strong>la Patria, l’altra al Sacrario dei<br />

Caduti presente all’interno <strong>del</strong> Museo Storico<br />

<strong>del</strong>l’Arma.<br />

Nella suggestiva atmosfera di Piazza di Siena, a<br />

Villa Borghese, si è svolta, in serata, la cerimonia<br />

<strong>del</strong> 194° Anniversario <strong>del</strong>la Istituzione <strong>del</strong>l’Arma<br />

dei Carabinieri alla presenza <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la<br />

Repubblica On. Sen. Giorgio Napolitano, <strong>del</strong><br />

Presidente <strong>del</strong> Consiglio On. Silvio Berlusconi, <strong>del</strong><br />

Ministro <strong>del</strong>la Difesa On. Avv. Ignazio La Russa, <strong>del</strong><br />

Capo di Stato Maggiore <strong>del</strong>la Difesa Generale<br />

Vincenzo Camporini e di quelli di Forza Armata, <strong>del</strong><br />

Comandante Generale <strong>del</strong>l’Arma dei Carabinieri,<br />

Gianfrancesco Siazzu, e di numerose autorità politiche<br />

e istuzionali.<br />

Particolarmente nutrita la partecipazione allo<br />

schieramento (presenti anche rappresentanze <strong>del</strong>le<br />

Gendarmerie a cavallo straniere) che ha reso gli<br />

Onori al Presidente <strong>del</strong>la Repubblica Giorgio<br />

Napolitano. Nel suo discorso augurale, il Presidente<br />

ha ricordato i militari caduti nell’adempimento <strong>del</strong><br />

dovere teso essenzialmente a salvaguardare “…il<br />

rispetto <strong>del</strong>la legge contro ogni forma di sopraffazione<br />

e di violenza. La loro memoria contribuisce a<br />

rinsaldare e diffondere i valori di libertà e democrazia<br />

fondamento <strong>del</strong>la nostra Carta Costituzionale.<br />

La storia e le tradizioni <strong>del</strong>l’Arma, da sempre attenta<br />

nel suo radicamento sul territorio alla centralità<br />

<strong>del</strong>la persona, alla tutela <strong>del</strong>la sicurezza di ogni cittadino,<br />

all’ordinato sviluppo <strong>del</strong>la collettività ed<br />

alla promozione <strong>del</strong>la pacifica convivenza civile,<br />

dimostrano infaticabile impegno per una società più<br />

giusta e solidale e costituiscono eredità preziosa,<br />

fonte di insegnamento per le nuove generazioni.<br />

Consapevole <strong>del</strong>la quotidiana e meritoria opera<br />

svolta dai Carabinieri, il Paese si stringe oggi con<br />

affetto intorno all’Arma…”.<br />

Il Ministro <strong>del</strong>la Difesa, On. Avv. Ignazio La<br />

Russa, ha voluto rendere omaggio al Tricolore<br />

“…simbolo <strong>del</strong>la Patria, Bandiera sempre onorata<br />

dai Carabinieri <strong>del</strong> passato e <strong>del</strong> presente e che, certamente,<br />

anche in futuro sarà difesa dai Carabinieri.<br />

A quasi due secoli dalla sua fondazione, l’Arma dei<br />

Carabinieri è una risorsa insostituibile per il sistema<br />

di difesa e sicurezza nazionale e dimostra un’eccezionale<br />

vitalità: una “innovazione riuscita” <strong>del</strong><br />

1814, che ancora oggi reputiamo come una <strong>del</strong>le<br />

più “moderne tradizioni” italiane. La tutela <strong>del</strong>l’ordine<br />

e <strong>del</strong>la legalità è, oggi più che mai, segnata<br />

dalla diversità e dalla fluidità <strong>del</strong>le minacce: dalla<br />

criminalità diffusa e locale a quella<br />

organizzata e transnazionale, al terrorismo<br />

internazionale… Nei Teatri<br />

di operazione all’estero i Carabinieri,<br />

insieme ai Contingenti <strong>del</strong>le altre<br />

Forze Armate, sono interpreti <strong>del</strong>le<br />

più alte virtù <strong>del</strong>la Nazione: la solidarietà,<br />

l’umanità, il rispetto per le<br />

culture diverse. L’apprezzamento<br />

<strong>del</strong>la Comunità internazionale conferma<br />

la grande professionalità e l’indiscusso<br />

prestigio dei nostri militari…<br />

I brillanti risultati conseguiti nel<br />

2007 dalle Stazioni Carabinieri ne<br />

confermano la vitalità insostituibile


IL NASTRO AZZURRO 9<br />

per una effettiva risposta <strong>del</strong>lo Stato alle richieste di<br />

sicurezza dei cittadini… In questa particolare congiuntura<br />

sociale e politica, in cui dai cittadini sale<br />

una richiesta non rinviabile di sicurezza e legalità,<br />

noi Vi chiediamo, Carabinieri di ogni ordine e<br />

grado, di rinnovare i Vostri<br />

sforzi e confermare le Vostre<br />

capacità, nell’interesse <strong>del</strong>la<br />

Nazione. L’Italia sa che ancora<br />

una volta sarete all’altezza di<br />

questo compito….”.<br />

Sono state poi consegnate<br />

le Ricompense alla Bandiera di<br />

Guerra <strong>del</strong>l’Arma ed ai militari<br />

che si sono particolarmente<br />

distinti in servizio per abnegazione,<br />

dedizione e senso <strong>del</strong><br />

dovere, spinti anche all’estremo<br />

sacrificio. In particolare,<br />

alla Bandiera <strong>del</strong>l’Arma è stato conferito il Diploma<br />

di 1^ Classe con Medaglia d’Oro. Momenti di particolare<br />

commozione si sono avuti durante la consegna<br />

<strong>del</strong>le Medaglie d’Oro “alla memoria” ai militari<br />

caduti nell’adempimento <strong>del</strong> proprio dovere.<br />

Il momento “clou” <strong>del</strong>la manifestazione è stato il<br />

RICOMPENSE<br />

tradizionale carosello equestre <strong>del</strong> Reggimento<br />

Carabinieri a Cavallo: un alternarsi fluido e ritmico di<br />

figure complesse, eseguite con grande abilità e perizia,<br />

degna di quella tradizione <strong>del</strong>la cavalleria italiana<br />

<strong>del</strong>la quale i carabinieri <strong>del</strong> Reggimento e l’Arma<br />

intera sono fe<strong>del</strong>i e rigorosi<br />

custodi, che hanno trovato il<br />

loro culmine nella carica: un<br />

turbinare di pennacchi tra il<br />

balenio <strong>del</strong>le sciabole sguainate<br />

e lo sventolare <strong>del</strong>lo stendardo,<br />

al grido di “Pastrengo!” in<br />

memoria <strong>del</strong>l’eroica battaglia<br />

<strong>del</strong> 30 aprile 1848.<br />

Con gli onori al Presidente<br />

<strong>del</strong>la Repubblica che, accompagnato<br />

dal Ministro <strong>del</strong>la Difesa,<br />

dal Capo di Stato Maggiore <strong>del</strong>la<br />

Difesa e dal Comandante<br />

Generale <strong>del</strong>l’Arma, ha lasciato Piazza di Siena, la<br />

manifestazione è giunta al termine. La coreografia, le<br />

luci ed i colori hanno sicuramente contribuito ad emozionare<br />

lo spettatore, ma ciò che resta è la vicinanza<br />

<strong>del</strong>l’Arma al cittadino, ben sintetizzata nello slogan<br />

“Carabinieri, patrimonio <strong>del</strong>la comunità”.<br />

Diploma di 1^ Classe con Medaglia d’Oro alla Bandiera <strong>del</strong>l’Arma:<br />

“Per la molteplicità e incisività degli interventi effettuati dall'Arma dei Carabinieri nella tutela e nella salvaguardia <strong>del</strong> patrimonio culturale<br />

nazionale che, in perfetta sinergia operativa tra le diverse componenti specializzate e territoriali e in piena unità di intenti con le strutture ministeriali,<br />

attraverso una meticolosa opera di ricostruzione <strong>del</strong>le vicende storiche e giudiziarie contribuivano in modo determinante al definitivo rientro in Patria<br />

di reperti archeologici di inestimabile valore storico-artistico illecitamente esportati all'estero, suscitando unanime, incondizionato plauso <strong>del</strong>le più alte<br />

cariche <strong>del</strong>lo Stato per la meritoria opera svolta nell'assicurare alle future generazioni la coscienza e la conoscenza <strong>del</strong> proprio passato e <strong>del</strong>l'identità<br />

collettiva”.Territorio nazionale ed estero 2006-2007.<br />

Medaglia d'Argento al Valore Militare al Carabiniere Daniele Condemi:<br />

“Libero dal servizio ed in abiti civili, con straordinario coraggio, ferma determinazione e cosciente sprezzo <strong>del</strong> pericolo, non esitava ad affrontare<br />

cinque pericolosi malviventi sorpresi in flagrante rapina ai danni di un istituto di credito. Esponendosi a violenta azione di fuoco, replicava con l'arma<br />

in dotazione, ferendo uno dei malfattori che, abbandonata l'arma, si dava a precipitosa fuga unitamente ai correi. Il suo intervento permetteva altresì<br />

la liberazione di due ostaggi (padre e il proprio bambino) tenuti sotto minaccia <strong>del</strong>le armi di uno dei rapinatori. L'operazione si concludeva con<br />

l'arresto dei cinque rapinatori e di un sesto complice - due dei quali già appartenenti ad organizzazione eversiva - il recupero <strong>del</strong>l'intera refurtiva ed il<br />

sequestro di ingente quantitativo di armi e munizioni. Fulgido esempio di elette virtù militari ed altissimo senso <strong>del</strong> dovere ";<br />

21 aprile 2006 in Civitavecchia (RM):<br />

Medaglia d'Oro al Valor Civile "alla memoria" all'Appuntato Scelto Ciro De Vita;<br />

Medaglia d'Oro al Merito Civile "alla memoria": al Maresciallo Capo Stefano Piantadosi e all'Appuntato Scelto Michelino<br />

Vese;<br />

Medaglia d'Oro al Merito Civile all’Appuntato Scelto Giuseppe Festagallo;<br />

Medaglia d'Oro al Valore <strong>del</strong>l'Arma "alla memoria" all'Appuntato Scelto Roberto Sutera;<br />

Per la stessa azione è stata conferita la Medaglia d'Argento al Valor Militare al Carabierie Francesco Denaro;<br />

Medaglia d'Oro al Valor Civile al S.Ten. (ora Ten.) Nicola Di Maggio, al Maresciallo Capo Raffaele Martucci, al Maresciallo<br />

Giuseppe Caroppa, all'Appuntato Salvatore Davide Arena e al Carabiniere (ora Carabiniere Scelto) Martino Decorato;<br />

Il "premio annuale ai Comandanti di Stazione" è stato assegnato al Luogotenente Giovanni Santoriello, Comandante <strong>del</strong>la<br />

Stazione di Torino Pozzo Strada (TO), al Maresciallo Aiutante s.UPS Vittorio La Notte, Comandante <strong>del</strong>la Stazione di Grado<br />

(GO), al Luogotenente Mario Petrini, Comandante <strong>del</strong>la Stazione di Cagliari Sant'Avendrace (CA), al Maresciallo Aiutante<br />

s.UPS Francesco Mingolla, Comandante <strong>del</strong>la Stazione di Pescara Scalo (PE) ed al Maresciallo Aiutante s.UPS Natale<br />

Innocenzo Malagrinò, Comandante <strong>del</strong>la Stazione di Botricello (CZ).


10 IL NASTRO AZZURRO<br />

Martedì 10 giugno 2008, alla presenza <strong>del</strong> Capo<br />

<strong>del</strong>lo Stato, la Marina Militare ha celebrato la<br />

propria festa annuale. L’arma <strong>del</strong> mare fa coincidere<br />

la data <strong>del</strong>la celebrazione annuale con l’impresa<br />

che il suo più popolare eroe, l’Ammiraglio Luigi Rizzo,<br />

compì il 10 giugno 1918 nelle acque di Premuda, affondando<br />

la corazzata Santo Stefano, vanto <strong>del</strong>la marina<br />

austriaca, con un audacissimo attacco compiuto con due<br />

piccoli MAS.<br />

A questa vicenda di coraggio e sprezzo <strong>del</strong> pericolo,<br />

si è sempre informata la nostra Marina Militare, un’arma<br />

che fa <strong>del</strong>l’audacia la sua punta di lancia.<br />

Il Capo di Stato maggiore <strong>del</strong>la Marina, Ammiraglio<br />

di Squadra Paolo La Rosa, nel suo intervento introduttivo,<br />

ha sottolineato come la scelta di celebrare il 147°<br />

Anniversario <strong>del</strong>la Marina Militare, e il 90° anniversario<br />

<strong>del</strong>l’impresa di Premuda, a Venezia sia non solo un sentito<br />

“…omaggio a Venezia, al suo Gonfalone, al Sindaco,<br />

alle Autorità, alla cittadinanza, che accoglie<br />

la Marina con generosità ed affetto…” ma<br />

soprattutto la consapevolezza che, sebbene<br />

le basi operative <strong>del</strong>la Marina Militare siano<br />

state da tempo trasferite altrove, “…resta <strong>qui</strong><br />

una parte importante <strong>del</strong>la Marina: il suo<br />

passato, con il patrimonio storico <strong>del</strong> Museo<br />

Navale, la sua identità, coltivata nel prestigioso<br />

<strong>Istituto</strong> di Studi Militari Marittimi, e la<br />

sua proiezione futura, con la Scuola Navale<br />

Morosini, che avvicina al mare giovani<br />

liceali di tutta l’Italia.<br />

Così, il legame fra la Marina e Venezia<br />

continua, forte e fecondo. È recente l’intesa<br />

per la sistemazione <strong>del</strong>l’Arsenale, finalmente<br />

destinato ad una fruizione più ampia e<br />

condivisa, con la creazione, fra l’altro, di un<br />

Polo Museale <strong>del</strong>le tradizioni marittime<br />

nazionali.<br />

Dunque, Venezia resta il centro culturale<br />

<strong>del</strong>la Marina e non solo <strong>del</strong>la nostra


IL NASTRO AZZURRO 11<br />

Marina. Ci sembra che da <strong>qui</strong> meglio si percepisca il<br />

valore dei rapporti marittimi che oggi si misurano sugli<br />

scenari <strong>del</strong>la globalizzazione.<br />

In questa prospettiva, in ottobre, l’Arsenale accoglierà<br />

nuovamente, il Simposio <strong>del</strong>le Marine, un tradizionale<br />

grande appuntamento che riconosce nel dialogo<br />

e nella cooperazione internazionale, gli strumenti più<br />

efficaci per la sicurezza marittima…”<br />

Il Ministro <strong>del</strong>la Difesa, On. Avv. Ignazio La Russa, a<br />

poi preso la parola ricordando che anche nel perduto<br />

secondo conflitto la Marina ha scritto pagine di eroismo<br />

“…a cominciare dall’affondamento, nel porto di<br />

Alessandria d’Egitto, <strong>del</strong>le corazzate britanniche Valiant<br />

e Queen Elizabeth con gli SLC (Siluri a Lenta Corsa), i<br />

famosi maiali.<br />

Quella tradizione e quelle esperienze vivono tuttora<br />

nei nostri moderni reparti d’assalto a cominciare da<br />

quelli <strong>del</strong> Comando Subacquei e Incursori.<br />

Un pensiero commosso va a tutti i marinai caduti per<br />

la Patria in ogni tempo, e in ogni luogo, ai tanti che riposano<br />

in fondo al mare, nelle loro navi e nei loro battelli.<br />

Alla Marina Militare, che <strong>del</strong>la leggendaria impresa<br />

di Premuda ha fatto la ricorrenza <strong>del</strong>la propria festa, va<br />

il saluto di tutte le Istituzioni…”<br />

Il Ministro ha poi aggiunto “…oggi riaffermiamo il<br />

valore <strong>del</strong>la Patria e il ruolo strategico che l’Italia deve<br />

svolgere nello scenario internazionale. La partecipazione<br />

a numerosissime missioni internazionali impone di<br />

mantenere elevato il dibattito sulle prospettive e sul<br />

ruolo <strong>del</strong>l’Italia, ma anche sulla necessità di disporre di<br />

uno strumento militare nazionale adeguato, per risorse<br />

e mezzi, ai compiti sempre più gravosi che in tale contesto<br />

si attribuiscono alle Forze Armate e alla risposta in<br />

termini di capacità, efficienza e preparazione che, giustamente,<br />

da esse si pretende… Oggi lo scenario internazionale<br />

è radicalmente mutato e l’Italia contribuisce<br />

alla lotta contro nuove minacce alla stabilità e alla<br />

sicurezza. Ma immutati restano i valori e gli ideali che<br />

animano gli appartenenti alla Marina… La Marina svolge<br />

un ruolo fondamentale: le nostre navi solcano i mari<br />

per controllare i flussi migratori, contrastare il terrorismo,<br />

le attività illegali e il crescente fenomeno <strong>del</strong>la<br />

pirateria.<br />

Non meno importante è il ruolo <strong>del</strong>la Marina nella<br />

cooperazione internazionale, attraverso numerose iniziative<br />

che le hanno valso una riconosciuta leadership<br />

regionale, per rafforzare le condizioni di sicurezza nel<br />

complesso scacchiere mediterraneo.<br />

Da <strong>qui</strong> la necessità di assicurare il mantenimento<br />

<strong>del</strong>le capacità operative <strong>del</strong>la flotta, pur nel processo di<br />

rinnovamento e ammodernamento attualmente in<br />

atto…”<br />

Il Presidente <strong>del</strong>la Repubblica, On. Sen. Giorgio<br />

Napolitano, a conclusione <strong>del</strong>la cerimonia, ha consegnato<br />

alcune onorificenze a personale <strong>del</strong>la Marina<br />

Militare particolarmente distintosi nel corso <strong>del</strong>l’ultimo<br />

anno. Inoltre, è stata conferita la Medaglia d’Oro al<br />

Merito Civile al navigatore solitario Giovanni Soldini.


12 IL NASTRO AZZURRO<br />

234° ANNIVERSARIO DELLA GUARDIA DI FINANZA<br />

Il giorno 19 giugno 2008, il Comandante Generale<br />

<strong>del</strong>la Guardia di Finanza Generale di Corpo d’Armata<br />

Cosimo D’Arrigo, dopo la deposizione di una corona<br />

all’Altare <strong>del</strong>la Patria si è trasferito, presso lo Stadio dei<br />

Marmi <strong>del</strong> Foro Italico di Roma dove, alla presenza <strong>del</strong><br />

Capo <strong>del</strong>lo Stato, On. Sen. Giorgio Napolitano, ha avuto<br />

luogo la celebrazione <strong>del</strong> 234° Anniversario<br />

<strong>del</strong>l’Istituzione <strong>del</strong>la Guardia di Finanza.<br />

Nel leggere il suo “Ordine <strong>del</strong> Giorno Speciale”, il<br />

Comandante Generale <strong>del</strong>l’Arma ha sostenuto che “…La<br />

Guardia di Finanza è oggi un’Istituzione essenziale per<br />

lo sviluppo sano ed e<strong>qui</strong>librato <strong>del</strong> nostro Paese… perché,<br />

fe<strong>del</strong>i alla propria vocazione e alla propria missione,<br />

i Finanzieri … contrastano ogni forma di criminalità<br />

economica e finanziaria; tutelano il corretto funzionamento<br />

dei mercati e, <strong>qui</strong>ndi, le imprese legali, il “made<br />

in Italy”, i consumatori, gli utenti, i risparmiatori; continuano<br />

a vigilare i confini; lottano contro tutti i traffici<br />

illegali, in terra e in mare; concorrono al mantenimento<br />

<strong>del</strong>l’ordine e <strong>del</strong>la pubblica sicurezza; partecipano, con<br />

il loro specialistico contributo, alle missioni di pace<br />

all’estero cui il Paese fornisce il proprio apprezzato contributo.<br />

Festeggiare il 234° Anniversario di Fondazione significa<br />

avere consapevolezza <strong>del</strong>la propria storia e <strong>del</strong> proprio<br />

ruolo e rinnovare l’impegno a servire la Nazione<br />

con dedizione, abnegazione, professionalità e spirito di<br />

sacrificio…”<br />

DECORAZIONI CONCESSE<br />

Medaglia d'Argento al Valore <strong>del</strong>la Guardia di Finanza<br />

Appuntato Scelto Franco GASPARE BONO, Appuntato Scelto Vincenzo VALENTI<br />

Medaglia di Bronzo al Valore <strong>del</strong>la Guardia di Finanza<br />

Maresciallo Capo Stefano SCARAGGI, Maresciallo Ordinario Gaetano RICCHIUTI, Brigadiere<br />

Angelo Paolo MONTALBO<br />

Promozione straordinaria per benemerenze di servizio al grado di Vicebrigadiere<br />

Appuntato Scelto Gelfrido MAZZA<br />

Encomio Solenne<br />

Ten.Col. Sergio NAPOLETANO, Maresciallo Capo Antonio FUSCO, Maresciallo Capo Roberto<br />

D'ORIA<br />

Ten.Col. Paolo ZEMELLO, Cap. Luca MEOLI, Maresciallo Capo Pio PIPOLI, Maresciallo<br />

Ordinario Cristiana Maria CANNELLI<br />

Ten.Col. Antonello MAGGIORE, Cap. Rosario VICEDOMINI, Maresciallo Aiutante mare<br />

Leonardo CORNACCHIA, Maresciallo Aiutante mare Giuseppe PALUMBO, (in rappresentanza<br />

<strong>del</strong>l’e<strong>qui</strong>paggio <strong>del</strong> Pattugliatore “P03 DENARO”)


IL NASTRO AZZURRO 13<br />

Al termine <strong>del</strong>la cerimonia il Presidente<br />

<strong>del</strong>la Repubblica ha assegnato personalmente<br />

alcune decorazioni al personale <strong>del</strong>la<br />

Guardia di Finanza particolarmente distintosi<br />

nell’attività di servizio svolta nell’arco <strong>del</strong>l’anno.<br />

Il Presidente <strong>del</strong> Consiglio, On. Silvio<br />

Berlusconi, ha fatto pervenire un messaggio<br />

nel quale, mentre ha rinnovato i sensi <strong>del</strong>la<br />

stima <strong>del</strong> Governo nei confronti <strong>del</strong>le<br />

Fiamme Gialle, ha particolarmente sottolineato<br />

che “…L’alta missione attribuitagli<br />

dallo Stato conferma la Guardia di Finanza<br />

nell’insostituibile attività a salvaguardia <strong>del</strong>l’ordine<br />

economico, a garanzia dei principi<br />

di solidarietà e giustizia sociale, contro<br />

frodi e illegalità, nell’interesse <strong>del</strong>l’intera<br />

collettività...”<br />

La Bandiera <strong>del</strong>la Guardia di Finanza<br />

La Bandiera <strong>del</strong>la Guardia di Finanza è decorata al Valor Militare come da elenco<br />

<strong>qui</strong> sotto. A tali decorazioni se ne aggiungono numerose altre al Valor Civile,<br />

nonché di altri Ordini nazionali e internazionali.<br />

5 CROCI DI CAVALIERE DELL’ORDINE MILITARE D’ITALIA;<br />

3 MEDAGLIE D’ORO AL VALOR MILITARE;<br />

4 MEDAGLIE D’ARGENTO AL VALOR MILITARE;<br />

6 MEDAGLIE DI BRONZO AL VALOR MILITARE;<br />

2 CROCI AL VALOR MILITARE;<br />

Infine, sulle gradinate furono poste le 60 statue (in realtà<br />

59) offerte dalle province d’Italia. Gli artisti prescelti per la<br />

progettazione <strong>del</strong>lo Stadio avrebbero anche dovuto<br />

sovrintendere, dietro compenso di 10.000 lire, le successive<br />

fasi <strong>del</strong>la lavorazione.<br />

Fu inaugurato insieme all’Accademia di Educazione<br />

Fisica nel 1932.<br />

LO STADIO DEI MARMI<br />

Lo Stadio dei Marmi al Foro Italico fu progettato come logico<br />

proseguimento <strong>del</strong>l’Accademia di Educazione Fisica per l’allenamento<br />

quotidiano degli allievi <strong>del</strong>l’Accademia stessa.<br />

Le gradinate perimetrali in marmo bianco di Carrara furono ottenute<br />

sopraelevando il terreno di 5,50 m. I due corpi di fabbrica affiancati che<br />

<strong>del</strong>imitano l’accesso al campo sono destinati ai servizi e ai magazzini per gli<br />

attrezzi.


14 IL NASTRO AZZURRO<br />

ISTITUTO: ASSOCIAZIONE APOLITICA<br />

L’Articolo 2 <strong>del</strong> nostro Statuto Sociale afferma che l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> è apartitico e apolitico.<br />

È questo il principio fondante di una dottrina sociale di un Sodalizio che intende contribuire all’esercizio<br />

e alla diffusione di altissimi valori morali. Tra questi valori è compresa la giustizia, che è lo<br />

scopo primario <strong>del</strong>la politica. L’<strong>Istituto</strong> non può né deve prendere parte attiva alla politica, ma non può<br />

né deve estraniarsi <strong>del</strong> tutto da essa perché sia realizzata nella società la giustizia. Senza la quale, lo<br />

ricorda Sant’Agostino, la società si ridurrebbe ad una banda di ladroni (De Civitate Dei - IV,4).<br />

La giustizia è un valore di carattere morale e la sua realizzazione rientra nell’ambito <strong>del</strong>le attività di<br />

servizio che l’<strong>Istituto</strong> esprime. Attività caratterizzate da forte contenuto morale, ma non politico, perché<br />

la politica spetta ai pubblici ordinamenti. Questi, tuttavia, per bene operare hanno bisogno di stimoli e<br />

di controlli al fine di impedire il loro accecamento etico che deriva dall’interesse e dal potere: pericoli<br />

mai totalmente eliminabili. Le norme <strong>del</strong> nostro Statuto e le direttive nazionali, a me sembrano esprimere<br />

chiaramente la volontà di collaborare alla realizzazione di una società giusta. Società, cioè, dove ciascuno<br />

riconosce e pone in atto i propri doveri, ma anche società che a ciascuno sa offrire e assicurare<br />

ciò che gli compete, in dignità, libertà e giustizia.<br />

Luigi Turchi<br />

IL MUSEO DI “PIANA DELLE ORME”<br />

SI ARRICCHISCE DI UN F-104<br />

L’ameno museo all’aperto di “Piana <strong>del</strong>le Orme” si estende in contrada Borgo Faiti, alle porte di<br />

Latina, e raccoglie numerosi interessanti cimeli <strong>del</strong>la seconda guerra mondiale a testimonianza degli<br />

aspri combattimenti che si svilupparono tra il 1944 e il 1945 nella zona.<br />

Con una singolare e pittoresca cerimonia, il 15 marzo 2008 l’Aeronautica Militare ha donato al<br />

museo un F-104. Si potrà obiettare che il velivolo non c’entra niente col tema <strong>del</strong> museo, ma si tratta<br />

pur sempre di una macchina che ha segnato un’epoca: quella <strong>del</strong>la “guerra fredda”. L’F-104 è stato particolarmente<br />

amato dai piloti sia per la notevole attenzione che richiedeva, sia per le prestazioni talmente<br />

elevate che gli hanno permesso di rimanere, sebbene con i dovuti aggiornamenti avionici, in linea<br />

con l’Aeronautica Militare fino al 2004, cioè a ben cinquant’anni dal suo primo volo: un vero record di<br />

longevità per un aereo da caccia.<br />

Star <strong>del</strong>la manifestazione, il generale Giorgio Bertolaso, primo pilota italiano a volare sull’F-104 e il<br />

generale Tiziano Tosi, Comandante <strong>del</strong>la Squadra Aerea, entrambi entusiasti testimoni <strong>del</strong>le eccezionali<br />

prestazioni <strong>del</strong>lo “spillone”. L’autentico amore dei piloti per questo straordinario velivolo ha consentito<br />

all’Aeronautica Militare di superare quella che è stata la più grave crisi economica in cui si è venuta<br />

a trovare tra gli anni ’80 e ’90, crisi che ha, di fatto, impedito alla nostra Arma Azzurra di transitare<br />

in quel periodo sul nuovo F-16, come invece hanno fatto tutte le forze aeree <strong>del</strong>l’area europea NATO.<br />

Come si dice nel “gioco <strong>del</strong>l’oca”, noi abbiamo dovuto “saltare un giro” e, mentre i tedeschi, gli olandesi,<br />

i belgi, i danesi, ecc… transitavano sull’F-16 mantenendosi perfettamente allo stato <strong>del</strong>l’arte, noi<br />

dovevamo accontentarci degli “aggiornamenti avionici” <strong>del</strong>l’F-104. Certo il velivolo era eccezionale,<br />

dava grandi soddisfazioni, ma era inevitabilmente superato: la nostra difesa aerea non era più all’altezza<br />

di quelle degli altri paesi <strong>del</strong>la NATO e denunciava qualche obsolescenza anche nei confronti <strong>del</strong><br />

Patto di Varrsavia. Aspettando l’Eurofighter, l’A.M. ha dovuto affiancare il “Tornado ADV” all’F-104,<br />

ormai non più idoneo ad operare da solo negli scenari attuali dove la componente elettronica è sempre<br />

più preponderante, e poi ha dovuto comunque ac<strong>qui</strong>sire, sia pure con un contratto di “leasing <strong>qui</strong>nquennale”,<br />

l’F-16 che ormai si sperava di “saltare”.<br />

Morale: l’F-104 è stato un grande protagonista dei nostri cieli, ma forse, per amore o per forza, gli<br />

abbiamo davvero chiesto troppo. E ora è giusto che stia nei musei.<br />

Antonio Daniele<br />

RICORDO DI MARIO RIGONI STERN<br />

Non potendolo citare nella rubrica “Azzurri nell’azzurro <strong>del</strong> cielo” desidero spendere due parole in<br />

ricordo di Mario Rigoni Stern, scrittore meraviglioso e accattivante, Medaglia d’Argento al Valor Militare<br />

sul campo, ex deportato in un lager nazista.<br />

L’ho incontrato l’anno scorso a luglio ad Asiago, amena località che frequento dal 1952, dove era<br />

nato il 1° novembre <strong>del</strong> 1921 e dove il 16 giugno u.s. ci ha lasciato. Gli avevo chiesto un appuntamento<br />

sia per convincerlo ad iscriversi al nostro <strong>Istituto</strong> sia per chiedergli se poteva scrivere poche righe per<br />

il nostro periodico. Mi ero preparato l’argomento: “La bellezza e necessità di ricordare, di testimoniare<br />

nella giusta prospettiva storica, l’identità nazionale ai giovani”. Avendo letto tutti i suoi lavori, compresi<br />

gli articoli scritti su “La Stampa” dal 1963 ai giorni nostri, ero convinto di invitarlo a nozze. Gli portai<br />

alcuni numeri <strong>del</strong> “<strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>” un Labaretto ed un fermacarte; eravamo seduti ad un Caffè e la<br />

sua affabilità mi aiutò a cercare di essere convincente. Prese nota sulla sua agenda ed il risultato fu un<br />

graditissimo “si” per l’articolo, ma solo dopo la fine <strong>del</strong> libro che stava scrivendo, (l’avrà finito?) ed un<br />

diplomatico “per il resto staremo a vedere, ma ci sono cose ..” che lasciava poco spazio alla speranza<br />

di averlo tra di noi. Ci eravamo salutati dandoci appuntamento per quest’anno. Peccato. Continuerò a<br />

rileggere, soprattutto nei momenti in cui stanco sento il bisogno di pace e di serenità, i suoi libri. Provate<br />

anche voi: l’alpino cantore <strong>del</strong>la natura, <strong>del</strong>la pace e <strong>del</strong>l’amore, <strong>del</strong>la verità senza orpelli vi affascinerà.<br />

Antonio Teja


IL NASTRO AZZURRO 15<br />

FEDERAZIONE RECAPITI PRESIDENTE O<br />

COMMISSARIO (*)<br />

ALESSANDRIA Via Fiume 23 – 15100 Alessandria -<br />

Tel.0131.231172<br />

ANCONA Via XXIX Settembre 2/E – 60122<br />

Ancona – Tel. 071.2803132<br />

AOSTA Via C. Chamonin 60 – 11100 Aosta -<br />

Tel.0165.42124<br />

g.politano@regione.vda.it<br />

AREZZO Via Ricasoli 21 – 52025 Montevarchi<br />

(AR) – Tel.055.901391- 3395792396<br />

ASCOLI PICENO Corso Vittorio Emanuele 58 – 63100<br />

Ascoli Piceno – Cell.3471157983<br />

ASTI Corso Einaudi 44 – 14100 Asti –<br />

Tel/Fax 0141.530408<br />

BARI Via Cardassi 50 – 70122 Bari – Tel.<br />

080.5541443 – Cell.3401535050 -<br />

pickap@libero.it<br />

BELLUNO Via Mezzaterra 73 – 2° piano – 32100<br />

Belluno – Tel.0437.30651<br />

BERGAMO Via Verdi 2 – 24121 Bergamo –<br />

Tel.035.249680<br />

BIELLA Via Roma 34 – 13876 Sandigliano<br />

(BI) - Cell.3351475752<br />

nastroazzurro@vialardi.org -<br />

http://vialardi.org/nastrazzuro/<br />

BOLOGNA Via Marsala 10 – 40126 Bologna –<br />

Tel.051.230670<br />

BRESCIA Via Moretto 79/A – 25125 Brescia –<br />

Tel.030.3751225 –<br />

carlomariamagnani@libero.it<br />

BRINDISI c/o Stazione Marittima – 72100<br />

Brindisi - Tel.0831.590198<br />

CAGLIARI Via dei Giudicati 17 – 09131 Cagliari<br />

– Tel.070.402644<br />

CAMPOBASSO Via Roma 68 – 86100 Campobasso –<br />

Tel.0874.413794<br />

CASERTA Via Luigi Settembrini 14 – 81100<br />

Caserta – Tel.0823.324695 –<br />

Cell.3385779632<br />

CATANIA Via G. Oberdan 31/C – 95100<br />

Catania - tel.095.932283<br />

CATANZARO Corso Mazzini 251 – 88100 Catanzaro<br />

Tel.0961.721022 -<br />

palajaditocco@newvideo.net<br />

CHIETI Via Arniense 208 – 66100 Chieti –<br />

Tel.0871.348603<br />

COSENZA Via F. Alimena 99 – 87100 Cosenza –<br />

Tel.0894.28813<br />

CREMONA Via Chiese 17 – 26100 Cremona –<br />

Tel.0372.200372 - Cell.3356437616<br />

Gen. Luigi TURCHI<br />

Mer/Sab<br />

h.10-12<br />

Cap. Paolino ORLANDINI Mar/Ven<br />

h.16-17.30<br />

Gen. Attilio POLITANO<br />

APERTURA<br />

Su appuntamento<br />

Sig. Stefano MANGIAVACCHI Lun/Ven<br />

h.9-12<br />

Cav. Franco Bruno CRUCIOLI Lun/Ven.<br />

Su appuntamento<br />

Col.Comm. Filippo SCIRE’<br />

RISICHELLA<br />

Su appuntamento<br />

Gen. Giuseppe PICCA Mar/Gio/Sab<br />

h.10-12<br />

Geom. Italo SAVASTA (*) Su appuntamento<br />

T.Col. Arbace MAZZOLENI Su appuntamento<br />

Conte Tomaso VIALARDI di<br />

SANDIGLIANO<br />

da Lun. a Ven.<br />

h.15-16<br />

Cav. Giorgio BULGARELLI Mar/Mer/Ven<br />

h.9-11<br />

Gen. Carlo Maria MAGNANI Martedi h.9-12<br />

Giovedi h.15-18<br />

C.te Comm. Vincenzo CAFARO Su appuntamento<br />

Cav.Uff. Antonio DI GIROLAMO Su appuntamento<br />

Comm. Pasquale MASTRANTUONI da Lun. a Ven.<br />

h.9-12<br />

Sig. Mario SCHERILLO (*)<br />

Su appuntamento<br />

Dott. Raffaele MESSINA Lun/Gio<br />

h.16.30-19<br />

Avv. Giuseppe PALAJA di TOCCO Lun/Mer/Ven<br />

h.9.30-11.30<br />

Comm. Biagio ROSSI Mar/Mer/Ven<br />

h.8.30-14<br />

Avv. Pasquale PISANI Su appuntamento<br />

Prof. Tommaso DONATO (*) Su appuntamento


16 IL NASTRO AZZURRO<br />

FEDERAZIONE RECAPITI PRESIDENTE O<br />

COMMISSARIO (*)<br />

CUNEO Frazione Loreto 48/a – 12045<br />

Fossano (CN) - Cell.3385282456<br />

FERRARA Corso Giovecca 165 (C. Patria) –<br />

44100 Ferrara – Tel.0532.203368<br />

FIRENZE Via S.M. Maddalena 1 – 50010<br />

Caldine (FI) – Tel.055.211087<br />

FOGGIA Via Marchianò 46 – 71100 Foggia –<br />

Tel.0881.636341<br />

FROSINONE Via F.Brighindi 190 – 03100<br />

Frosinone - Tel..0775.250916<br />

FORLI’ Via Jacopo Feo 1 – 47100 Forlì –<br />

Tel.0543.35372<br />

GENOVA Piazza Sturla 3 – 16147 Genova –<br />

Tel.010.398113<br />

GORIZIA Via D. D’Aosta 143 – 34170 Gorizia<br />

– Tel. 0481.520935<br />

GROSSETO Via de Pretis 48 – 58100 Grosseto –<br />

Tel.0564.20169<br />

IMPERIA Via Foce 3 – 18100 Imperia –<br />

Tel.0183.5793301 - Cell.335.5826502<br />

– giacomo.alberti@lattealberti.it<br />

L’AQUILA Via B. Novelle 24 – 67100 L’A<strong>qui</strong>la –<br />

Tel.0862.23963<br />

LA SPEZIA Viale Amendola 196 – 19100 La<br />

Spezia – Tel.0187.716204 –<br />

Cell.347.1990911<br />

LATINA Piazza S. Marco 4 (c/o Casa <strong>del</strong><br />

Combattente)– 04100 Latina –<br />

Tel.0773.693357<br />

LECCE Via Flascassovitti 25 – 73100 Lecce –<br />

Tel.0832.308190<br />

LECCO Via Cavour 78 (c/o UNUCI) – 22900<br />

Lecco – Tel.0341.364333 –<br />

nastroazzurrolc@msn.com<br />

LIVORNO Via Piave 13 – 57123 Livorno –<br />

Tel.0586.896711<br />

LUCCA Via Cascine 373 – 55100 Arliano -<br />

Lucca – Tel.0583.59612<br />

MACERATA Piazza Annessione 12 - 62100<br />

Macerata – Tel./Fax 0733.232450 –<br />

Cell.360.369662<br />

MANTOVA Corso Vittorio Emanuele 35 – 46100<br />

Mantova – Tel.0376.324404<br />

MASSA-CARRARA Galelria Leonardo da Vinci 4/1 -<br />

54100 Massa – Tel.0585.44796<br />

MILANO Via S. Barnaba 29 – 20122 Milano –<br />

Tel.02.5512016 –<br />

fed.mi_nastroazzurro@libero.it<br />

MODENA Via V. Reiter 48 – 41100 Modena –<br />

Tel.059.220935<br />

APERTURA<br />

Col.CC. Fortunato CUZZOCREA (*) Su appuntamento<br />

Avv. Giorgio ANSELMI Mar/Gio<br />

h.9.30-11.30<br />

Gen. Bruno STEGAGNINI Mercoledi<br />

h.16-18<br />

T.Col. Giovanni Battista CORVINO Su appuntamento<br />

Cav. Alberto IANNACE (*) Su appuntamento<br />

Cav. Stenio RAVAIOLI Giovedi<br />

h.15-17<br />

Com.te Tullio PISACANE<br />

Mercoledi<br />

h.15-18<br />

Sig. Rinaldo ROMANO Lun/Ven<br />

h.10-12<br />

Magg. Guglielmo FRANCINI Su appuntamento<br />

Cavaliere <strong>del</strong> Lavoro Giacomo<br />

ALBERTI<br />

Su appuntamento<br />

Magg. Umberto SCONCI Da Lun. a Ven.<br />

h.9.30-11.30<br />

Mar.llo Renzo PEDRIGI Mar/Gio/Sab<br />

h.9-11<br />

Cav. Luigi CASALVIERI Lun/Ven<br />

h.10-12<br />

Cav. Luigi DELICATO da Lun. a Ven.<br />

h.9-11<br />

S.Ten. Giuseppe FACCINETTO Mar/Ven.<br />

h.17-19<br />

Ing. Giovanni ANDREANI Martedi<br />

h.16-18<br />

C.A.(aus) Nunzio PELLEGRINO<br />

Vice Presidente<br />

Sabato<br />

h.11-12<br />

Sig.ra Cav. Sandra VECCHIONI Su appuntamento<br />

Dott. Franco LANFREDI Lun/Mer/Ven<br />

h.10-12<br />

Gr.Uff. Elio BORGOBELLO (*) Mar/Gio h.16-18<br />

Sabato h.10-12<br />

Gen. Arnaldo CASSANO da Lun. a Ven.<br />

h.9.30-12.30<br />

Cmte Carlo SABATINI Lun/Ven<br />

h.10-11.30


IL NASTRO AZZURRO 17<br />

FEDERAZIONE RECAPITI PRESIDENTE O<br />

COMMISSARIO (*)<br />

NAPOLI Piazza Plebiscito 28 – 80132 Napoli –<br />

Tel.081.7640758<br />

NOVARA Via S. Nazzaro 1/B (c/o Ass.Comb.)<br />

– 28100 Novara – Tel. 0321.403967<br />

PADOVA Riviera S. Benedetto 30/A – 35139<br />

Padova – Tel.049.652146<br />

PALERMO Piazza S.F. di Paola 2 (c/o Caserma<br />

R. Settimo) – 90138 Palermo –<br />

Tel.091.6887337<br />

PARMA Via Cavour 28 (c/o UNUCI) – 43100<br />

Parma – Tel.0521.233842<br />

PAVIA Via A. Gazzaniga 2 – 27100 Pavia –<br />

Cell.335.6709322 –<br />

raffaele_babuscio@libero.it<br />

PERUGIA Località Pitigliano 25 – 06016 San<br />

Giustino (PG) – Tel./Fax<br />

075.8583470 – Cell.339.3425888 -<br />

fed.nastroazzurropg@yahoo.it<br />

PESARO E<br />

URBINO<br />

Via <strong>del</strong>l’Arsenale 39 – 61100 Pesaro<br />

(PU) – Tel.0721.31542 -<br />

http://www.portalememorie.it/<br />

PESCARA Piazza S. Caterina da Siena 4 – 65122<br />

Pescara – Tel.085.4211990<br />

PIACENZA Via Romagnoli 41 – 29100 Piacenza –<br />

Tel.0523.711901<br />

PISA Via Venezia 17 – 56030 Cevoli di Lari<br />

(PI) – Tel.0587.686010<br />

PISTOIA Viale Italia 66 - 51100 Pistoia –<br />

Tel.0573.22771 –<br />

giampiero.monti3@virgilio.it<br />

PORDENONE Via <strong>del</strong>l’Aviere 1 – 33170 Pordenone<br />

– Tel.0434.361611<br />

RAVENNA Via Ofanto 5 – 48100 Ravenna –<br />

Tel.0544.61001<br />

REGGIO<br />

CALABRIA<br />

Salita Cappuccinelli dir. Zag.8 – 89123<br />

Reggio Calabria – Tel.0965.22046<br />

REGGIO EMILIA Via D. Alighieri 7 (c/o EDILGEO) –<br />

42100 Reggio Emilia –<br />

RIETI<br />

Tel.0522435394 – Cell. 348.1522406 –<br />

348.6048054<br />

ronchetti@edilgeo.fastwebnet.it<br />

Via A. Ghepardi 70 – 02100 Rieti –<br />

Tel./Fax 0746.203077<br />

RIMINI Via Gadames 29 – 47900 Rimini –<br />

Tel.0541.52678<br />

ROMA Piazza Galeno 1 – 00161 Roma –<br />

Tel.06.4402555 – Fax 06.44266814<br />

Federazione.roma@libero.it<br />

http://decorativalormilitare.spaces.liv<br />

e.com/<br />

ROVIGO Via Levico 4 – 45100 Rovigo –<br />

Tel./Fax 0425.463350 –<br />

maron_graziano@libero.it<br />

Avv. Gennaro PERRELLA Mar/Giov<br />

h.9.30-11.30<br />

APERTURA<br />

Gen. Manlio ATTISANO Su appuntamento<br />

Gen. Saulle GUIDA Lun/Mer/Ven.<br />

h.9-11<br />

T.Col. Giovanni Battista RUBINO Mar/Ven<br />

h.9-11.30<br />

Gen. Alberto PIETRONI (*) da Lun. a Ven.<br />

h.10-12<br />

Col. Raffaele BABUSCIO (*) Mar/Mer/Sab<br />

h.9-12<br />

Cav.Uff. Angelo DI NATALE (*) Lun/Mer h.16-18.30<br />

Gio h.9.30-11.30 e 16-18<br />

Ven h.8.30-10.30<br />

T.Col. Luigi LEONARDI Giovedì<br />

Su appuntamento<br />

Amm. Guido NATALE Lun/Sab<br />

h.9.30-12<br />

Gr.Uff. Mario BOSONI Mar/Sab<br />

h.10-12<br />

Sig. Franco CITI (*) Su appuntamento<br />

Mar.llo Giampiero MONTI Sabato<br />

h.9-11<br />

Dott. Aldo FERRETTI Sabato h.10-12 o su<br />

appuntamento<br />

Amm. Mauro CATTAROZZI (*) Su appuntamento<br />

Ten. Alberto CAFARELLI (*) Su appuntamento<br />

Geom. Giuseppe RONCHETTI Da Lun a Sab<br />

h.9-11<br />

Avv. Francesco Maria PALOMBA (*) Su appuntamento<br />

Cap. Aleardo Maria CINGOLANI Venerdi<br />

h.9-12<br />

Gen. Antonino ZUCO da Lun a Ven<br />

h.8.30-13.30<br />

Geom. Graziano MARON Da Lun a Ven<br />

h.15-19


18 IL NASTRO AZZURRO<br />

FEDERAZIONE RECAPITI PRESIDENTE O<br />

COMMISSARIO (*)<br />

SALERNO Via Carmine 101 – 84124 Salerno –<br />

Cell.334.8916507<br />

SASSARI Viale Sicilia 44 – 07100 Sassari –<br />

Tel.079.250615<br />

SAVONA Via Paleocapa 24 (c/o Hotel Suisse) –<br />

17100 Savona – Tel.019.850853 –<br />

Cell. 335.6606885<br />

na.facco@virgilio.it<br />

SIENA Via Aretina Loc. Arbia 71 – 53100<br />

Siena – Tel.0577.364865 –<br />

Cell.333.7441888 –<br />

nastro.azzurro.siena@gmail.com<br />

SIRACUSA Corso Gelone 7 – 96100 Siracusa –<br />

Tel./Fax 0931.24684 –<br />

francescomatanasio@interfree.it<br />

SONDRIO Via Fossati 7 – 23100 Sondrio<br />

Tel.0342.212520 - Cell.3336685617<br />

nastroazzurrosondrio@alice.it<br />

TARANTO Via Cugini 1 – 74100 Taranto –<br />

Tel.099.7752829 –<br />

francescocalo2005@libero.it<br />

TERAMO Via Gabriele D’Annunzio 89 – 64100<br />

Teramo – Tel.0861.241179<br />

Cell.348.8730235<br />

TERNI Via F. Cesi 22 – 05100 Terni -<br />

Tel./Fax 0744.549856<br />

TORINO Via S. Domenico 28 – 10122 Torino –<br />

Tel.011.5217733 – 011.6690309 –<br />

guglielma.dafflitto@tin.it<br />

TRAPANI Via Cosenza 193 – 91016 Casasanta<br />

(TP) - Tel.0923.562556<br />

TRENTO Via Adamello 38 – 38100 Trento –<br />

Tel./Fax 0461.932174 –<br />

Cell.335.7042529<br />

TREVISO Vicolo S. Pancrazio 7 – 31100 Treviso<br />

– Tel.0422.541983<br />

TRIESTE Via XXIV Maggio 4 – 34133 Trieste –<br />

Tel.040.361737 –<br />

giuseppe.vuxani@libero.it<br />

UDINE Via Stabernao 2 – 33100 Udine –<br />

Cell.333.5731909<br />

VARESE Via C. Battisti 21 – 21100 Varese –<br />

Tel.0332.240803<br />

VENEZIA Castello 5016/B Campo S.Severo –<br />

30124 Venezia – Tel.041.5236028<br />

VERCELLI Via Roma 34 – 13876 Sandigliano<br />

(BI) – Cell.3351475752<br />

nastroazzurro@vialardi.org -<br />

http://vialardi.org/nastrazzuro/<br />

VERONA Largo Don Chiot 27/A – 37122<br />

Verona – Tel.045.8402145<br />

VICENZA Corso Palladio 98/A (Pal.Trissino) –<br />

36100 Vicenza – Tel.0444.221238<br />

APERTURA<br />

Col. Mario PRIVITERA Su appuntamento<br />

Comm. Gavino CONGIU Da Lun a Sab<br />

h.9-19<br />

Geom. Costantino FACCO<br />

(Segretario)<br />

Da Lun a Dom<br />

h.24<br />

Sig. Marco CETOLONI (*) Su appuntamento<br />

Avv. Francesco ATANASIO Mar/Gio<br />

h.17-19<br />

Cav. Alberto VIDO Su appuntamento<br />

C.F. Luca BELLONE de GRECIS Da Lun a Ven<br />

h.9-11<br />

Sig.ra Anna TRIMARELLI (*) Da Lun a Ven<br />

h.10-13<br />

Dott. Marcello GHIONE Mar/Ven<br />

h.10-12<br />

Magg. Carlo BERTOLOTTI Mercoledi<br />

15-18<br />

Cav.Uff. Giuseppe MASCARI (*) Su appuntamento<br />

Sig. Francesco VOLPI Su appuntamento<br />

Gr.Uff. Walter OMICCIOLI da Lun. a Ven.<br />

h.8.30-11<br />

Dott. Giuseppe VUXANI da Lun a Ven<br />

h.10-11<br />

Gr.Uff. Vittorio ZANUTTA Mer/Sab<br />

h.10-12<br />

Sig. Ferdinando MANCINI Lun/Gio<br />

h.9-11<br />

Comm. Arnaldo DARAI Giovedi<br />

h.9-12<br />

Conte Tomaso VIALARDI di<br />

SANDIGLIANO<br />

Gen. Amos SPIAZZI di CORTE<br />

REGIA<br />

da Lun. a Ven.<br />

h.15-16<br />

Sabato<br />

h.10-12<br />

Mons. Ezio Olivo BUSATO Mar/Gio<br />

h.10-11


IL NASTRO AZZURRO 19<br />

FINALMENTE ANCHE ROVIGO HA IL SUO<br />

“ALBO EROICO” DEI DECORATI AL V.M.<br />

Grazie alla determinazione,<br />

all’amore per i valori di<br />

Patria <strong>del</strong>la Federazione<br />

Provinciale di Rovigo <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>, alla tenacia <strong>del</strong><br />

suo Presidente Graziano Maron e al<br />

sostegno morale <strong>del</strong> Presidente<br />

Nazionale Com.te Giorgio Zanardi,<br />

tra molteplici difficoltà, è stato<br />

redatto e pubblicato l’Albo Eroico<br />

al Valor Militare <strong>del</strong>la Provincia di<br />

Rovigo.<br />

L’opera è stata presentata ufficialmente<br />

alla cittadinanza rodigina<br />

Sabato 17 Maggio 2008 con una<br />

cerimonia svoltasi presso<br />

l’Auditorium <strong>del</strong> Liceo Scientifico<br />

“Paleocapa” di Rovigo, alla presenza di Autorità<br />

Militari e studenti. La scelta di tale Sede è stata<br />

voluta dalla Federazione rodigina <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> per meglio testimoniare tra i giovani<br />

l’amore per la Patria e per la Pace che da<br />

sempre hanno animato e sempre animeranno il<br />

cuore e le gesta dei nostri soldati.<br />

Il Col. Carlo Masutti, <strong>del</strong> Comando Operativo<br />

Forze Aeree di Poggio Renatico (FE), il Cap. di<br />

Fregata Franco Maltese, Comandante <strong>del</strong>la<br />

Capitaneria di Porto di Chioggia (VE), il Gen. di<br />

Divisione Enrico Pino, Comandante Militare<br />

Esercito Veneto con sede in Padova, nei rispettivi<br />

interventi, hanno relazionato agli studenti e ai<br />

convenuti, le loro esperienze di soldati al servizio<br />

<strong>del</strong>la Pace e <strong>del</strong>la Patria. Gli studenti <strong>del</strong> Liceo<br />

Scientifico presenti, <strong>qui</strong>ndi, hanno<br />

ascoltato una lezione di storia vissuta<br />

in prima persona dalla viva<br />

voce di alcuni dei protagonisti di<br />

oggi. Nel corso <strong>del</strong>lo stesso evento,<br />

il Signor Dissette, il Signor<br />

Veronesi, la Signora Citrini, vedova<br />

Pieghi, e la Signora Stoppa, vedova<br />

Milani, Eroi di ieri, venivano premiati<br />

dal Presidente Nazionale e<br />

dal Presidente Provinciale.<br />

Il moderatore <strong>del</strong> Convegno,<br />

Ing. Placido Maldi, ha abilmente<br />

gestito i tempi <strong>del</strong>la manifestazione<br />

che ha toccato vette di entusiasmo,<br />

da parte dei convenuti e degli studenti,<br />

quando questi ultimi hanno<br />

tributato un’ovazione spontanea alle parole <strong>del</strong><br />

Presidente Nazionale Com.te Giorgio Zanardi,<br />

dimostrando di aver recepito lo spirito<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>: “Patria e Pace”,<br />

valori e principi da divulgare ai giovani.<br />

Il Com.te Giorgio Zanardi ha concluso i lavori<br />

rivolgendosi agli studenti: “concludo a modo<br />

mio, tu che sei il più alto vieni <strong>qui</strong>....”.<br />

La sciarpa <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong><br />

<strong>del</strong>la Federazione Provinciale di Rovigo, <strong>del</strong>la<br />

quale era stato omaggiato un attimo prima dal<br />

Presidente Graziano Maron, è così stata nuovamente<br />

donata a un rappresentante degli studenti<br />

tra scroscianti applausi.<br />

I Decorati al V.M. citati nell’Albo Eroico <strong>del</strong>la<br />

Provincia di Rovigo, così come tutti gli Eroi, non<br />

erano guerrafondai ma, fe<strong>del</strong>i sino al<br />

sacrificio, contribuirono a difendere la<br />

loro, la nostra Patria e la pace. È giusto<br />

e doveroso ricordarli e farli ricordare e<br />

la pubblicazione <strong>del</strong>l’Albo Eroico è un<br />

modo per farlo.<br />

La cerimonia si è conclusa con una<br />

colazione nel corso <strong>del</strong>la quale, tra<br />

l’entusiasmo generale, sono stati esaltati<br />

i valori patriottici e la solidarietà<br />

<strong>del</strong>la città di Rovigo alle Forze Armate<br />

impegnate nelle missioni di Pace contro<br />

il terrorismo mondiale.<br />

Nell’occasione è stato donato alle<br />

autorità militari presenti un ricordo<br />

<strong>del</strong>la Federazione Provinciale di<br />

Rovigo <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong><br />

ed un libro <strong>del</strong>la città.


20 IL NASTRO AZZURRO<br />

BATTAGLIA DI EL ALAMEIN: LA SVOLTA EROICA<br />

Sono passati sessantasei anni da quell’estate terribile<br />

di guerra. Eravamo giunti al secondo anno di combattimenti<br />

nel deserto africano. Il generale Erwin<br />

Rommel alla testa <strong>del</strong>l’Armata Corazzata Italo tedesca<br />

aveva condotto la seconda avanzata nel deserto in modo<br />

fulmineo. In poco più di tre mesi aveva portato le divisioni<br />

<strong>del</strong>l’Asse ad un centinaio di chilometri da Alessandria.<br />

La corsa aveva allungato il percorso che i rifornimenti<br />

dovevano coprire per giungere in linea.<br />

Malta, base <strong>del</strong>la Royal Navy britannica nel<br />

Mediterraneo, era stata messa a tacere, almeno per un po’.<br />

Tobruk, espugnata dal “XXXI Guastatori” <strong>del</strong> Maggiore<br />

Paolo Caccia Dominioni, era caduta di schianto, lasciando<br />

alle esauste truppe di Rommel ogni genere di materiali,<br />

mezzi, carburanti ed oltre 30.000 prigionieri.<br />

Il Cairo sembrava a portata di mano e chi sperava di<br />

fermare Rommel per dare il via alla eliminazione di Malta<br />

con “l’perazione C3”, andò a cozzare con la suscettibilità<br />

<strong>del</strong> Generale.<br />

Sicuro di potercela fare con le forze a<br />

disposizione Rommel forzò la mano <strong>del</strong><br />

destino e perse. Senza la possibilità di rifarsi.<br />

L’Armata Corazzata Italo Tedesca si è<br />

dovuta arrestare dove il generale Derek<br />

Auchinleck, Comandante <strong>del</strong>lo scacchiere<br />

Medio Orientale britannico, aveva previsto:<br />

la stretta fascia di deserto <strong>del</strong>imitata dalla<br />

costa a nord (Golfo degli Arabi) e dalla<br />

depressione di El Qattara a sud.<br />

Qui gli Inglesi obbligheranno gli Italo<br />

Tedeschi ad una terribile battaglia di logoramento,<br />

fatta di artiglierie e masse corazzate,<br />

lanciate in attacchi reiterati contro forze inferiori<br />

per numero, non per qualità e caratteristiche<br />

dei combattenti.<br />

Alla fine di agosto <strong>del</strong> 1942 il maresciallo<br />

Rommel, comandante <strong>del</strong>le truppe italo-tedesche<br />

<strong>del</strong>l’Africa settentrionale, tentò, lanciando<br />

una grande offensiva contro le posizioni britanniche di<br />

El Alamein, il colpo che aveva mancato pochi mesi prima<br />

quando era giunto su quelle fatali posizioni con un pugno<br />

di uomini e qualche carro armato inseguendo il nemico in<br />

ritirata. Rommel era consapevole che questa sarebbe stata,<br />

quasi certamente, l’ultima buona occasione che il destino<br />

gli offriva. Conosceva infatti il progressivo potenziamento<br />

<strong>del</strong>l’armata britannica, rinforzata da numerosi reparti<br />

affluiti nel Delta <strong>del</strong> Nilo da ogni parte <strong>del</strong>l’Impero ed attestata<br />

su formidabili posizioni difensive. L’offensiva iniziata<br />

il 30 agosto <strong>qui</strong>ndi si basava sostanzialmente sull’elemento<br />

sorpresa e sulla speranza che le qualità manovriere<br />

<strong>del</strong>la nostra armata corazzata avrebbero potuto sopraffare<br />

l’avversario malgrado la situazione obiettivamente<br />

difficile. Purtroppo il calcolo si dimostrò errato. Nelle precedenti<br />

campagne Rommel aveva operato su terreno libero,<br />

manovrando i suoi carri in azioni a vasto raggio. Ad El<br />

Alamein dovette invece agire su un fronte ristretto, limitato<br />

a nord dal mare e a sud dalla invalicabile depressione


IL NASTRO AZZURRO 21<br />

di El Quattara, e non ebbe <strong>qui</strong>ndi la possibilità di manovrare<br />

sui fianchi, secondo la sua tattica preferita. Con una<br />

conversione a nord, tuttavia, Rommel tentò di tagliare<br />

fuori l’ala settentrionale <strong>del</strong>lo schieramento nemico. La<br />

manovra, di brillante ed originale ideazione, falli per tre<br />

fattori diversi: 1) l’esistenza di estesissimi campi di mine,<br />

predisposti dagli inglesi, i quali costrinsero le truppe<br />

corazzate a lunghe soste e ritardarono la conversione a<br />

nord, dando al nemico la possibilità di far affluire notevoli<br />

riserve; 2) la schiacciante superiorità aerea nemica, che<br />

inflisse alle truppe avanzanti gravi perdite (morirono nell’azione<br />

ben tre generali: Niccolini, comandante <strong>del</strong> “XX<br />

Corpo”, Nehring, comandante <strong>del</strong> Corpo corazzato tedesco<br />

e Bismarck, comandante di una divisione corazzata);<br />

3) il consumo di nafta, superiore di tre volte a quello previsto.<br />

Quest’ultimo fattore, secondo Rommel, fu quello<br />

decisivo. Infatti, proprio nel vivo <strong>del</strong>l’azione, giunse al<br />

nostro comando la notizia che i piroscafi con i rifornimenti<br />

di nafta per le truppe operanti erano stati criminosamente<br />

segnalati, e affondati e che i depositi <strong>del</strong>l’Africa settentrionale<br />

non erano in grado di alimentare la battaglia.<br />

Pochi giorni dopo la cessazione <strong>del</strong>l’offensiva italotedesca,<br />

passarono all’attacco gli inglesi. La prima azione<br />

fu di limitate proporzioni ma di grande importanza strategica:<br />

un’operazione di commandos contro Tobruk, nell’intento<br />

di distruggere le installazioni <strong>del</strong> porto, nostra principale<br />

base di rifornimento. La manovra fallì, grazie all’eroica<br />

reazione <strong>del</strong>le truppe <strong>del</strong> presidio e principalmente<br />

<strong>del</strong> battaglione “San Marco”, ma fu ugualmente il preludio<br />

ad un’azione ben più vasta, che si scatenò a poco più di<br />

un mese di distanza: l’offensiva generale britannica ad El<br />

Alamein. L’attacco ebbe inizio la sera <strong>del</strong> 23 ottobre 1942.<br />

Il momento era ben scelto. Gli inglesi sapevano infatti che<br />

le nostre truppe erano in crisi, per le crescenti difficoltà dei<br />

trasporti marittimi, e che ben difficilmente avrebbero<br />

potuto avere rinforzi dai tedeschi, i quali erano impegnati<br />

con tutta la loro aviazione e con imponenti forze corazzate<br />

nella battaglia per la con<strong>qui</strong>sta di Stalingrado. Per<br />

colmo di sventura, poi, Rommel era in Germania e il gen.<br />

Stumme, suo sostituto, era stato ucciso nelle prime ore<br />

<strong>del</strong>la battaglia.<br />

La superiorità inglese si rivelò subito, quando bocche<br />

da fuoco di tutti i calibri, schierate su appena 12 chilometri<br />

di fronte, rovesciarono sulle nostre linee un uragano di<br />

fuoco senza precedenti. Dopo questo bombardamento,<br />

dai micidiali effetti distruttivi, gli inglesi passarono all’attacco<br />

con una tattica nuova per l’Africa ma copiata dalle<br />

battaglie <strong>del</strong>la prima guerra mondiale. Niente azioni in<br />

profondità di unità carriste, niente rapidi movimenti aggiranti,<br />

in una fitta rete di schermaglie, di attacchi e di contrattacchi.<br />

Le truppe britanniche, rinforzate da elementi<br />

tratti da ogni angolo <strong>del</strong>l’Impero (australiani, sud-africani,<br />

indiani) e da due brigate francesi e greche, andarono<br />

all’attacco <strong>del</strong>le nostre linee, logorando sistematicamente<br />

una ad una le posizioni italo - tedesche, mentre il fuoco<br />

<strong>del</strong>le artiglierie non soltanto impediva ogni accenno di<br />

contrattacco da parte nostra, ma provocava anche notevoli<br />

perdite e distruzioni.<br />

Quando questa prima ondata di attacco, che aveva lo<br />

scopo di fiaccare ogni possibilità di resistenza dei nostri<br />

caposaldi, aveva raggiunto i risultati prefissi, entravano in<br />

azione nuove formazioni composte, questa volta, quasi<br />

esclusivamente di carri: centinaia di carri. Non poteva<br />

esserci, da parte nostra, alcuna possibilità di resistere ad<br />

una simile potenza. Tuttavia, dal 23 ottobre al 4 novembre,<br />

malgrado l’apertura di una pericolosa breccia nel settore<br />

centrale <strong>del</strong> fronte, le nostre truppe ressero magnificamente<br />

alla prova. Il 2 novembre, anzi, con il sacrificio,<br />

pressoché totale dei reparti corazzati italo-tedeschi,<br />

Rommel riuscì a ridurre ad appena due chilometri la penetrazione<br />

avversaria. A questo risultato, superiore ad ogni<br />

speranza, cooperarono magnificamente le divisioni attestate<br />

nel settore meridionale <strong>del</strong> fronte (in primo luogo<br />

quella meravigliosa unità che era la divisione paracadutista<br />

“Folgore”) le quali avevano respinto sulle prime linee<br />

ogni attacco, distruggendo circa trecento carri armati<br />

nemici. Ma la sproporzione <strong>del</strong>le forze in campo era troppo<br />

forte. Ai duemila e più carri armati nemici noi potevamo<br />

opporre, al sesto giorno di combattimento, non più di<br />

70 carri tedeschi e di 260 carri italiani. Perciò, malgrado i<br />

miracoli di eroismo di quasi tutte le divisioni schierate<br />

nella stretta di El Alamein, Rommel (che aveva dovuto con<br />

amarezza constatare come lo sfondamento fosse stato<br />

operato proprio in un settore tenuto da truppe tedesche)<br />

decise il 4 novembre la ritirata. Era però troppo tardi: dalla<br />

breccia operata nel nostro schieramento i carri armati britannici<br />

dilagavano già verso il mare, ripetendo con successo<br />

la manovra tentata, due mesi prima, dagli italo-tedeschi.<br />

La battaglia era persa e con la ritirata<br />

cominciava la tragedia <strong>del</strong> nostro corpo di<br />

spedizione in Africa.<br />

Tuttavia, malgrado l’esito sfortunato <strong>del</strong>la<br />

lotta, il popolo italiano può ricordare El<br />

Alamein con giustificato orgoglio. Su quel<br />

pezzo di deserto, infatti, la nostra gioventù<br />

scrisse pagine di sovrumano valore, cedendo<br />

solo alla potenza dei numeri. Ne fanno fede i<br />

morti <strong>del</strong>la Folgore, distrutta ma non vinta, e<br />

i carri <strong>del</strong>l’”Ariete” che, lanciati nell’ultimo<br />

disperato contrattacco, scomparvero nel crogiolo<br />

<strong>del</strong>la battaglia circonfusi da una luce di<br />

leggenda.<br />

Il destino <strong>del</strong>l’ACIT era scritto nei numeri:<br />

nel numero di uomini, artiglierie, carri, che lo<br />

componevano, e che una battaglia senza<br />

possibilità di manovra gli impose.


22 IL NASTRO AZZURRO<br />

IL MIO OTTO SETTEMBRE 1943<br />

Terminato il corso presso<br />

la Regia Accademia<br />

Aeronautica di Caserta,<br />

nel giugno 1943 ero stato<br />

assegnato alla Scuola di<br />

Specialità Caccia di Foligno,<br />

alla fine <strong>del</strong>lo stesso mese trasferita<br />

sull’aeroporto di<br />

Osoppo in provincia di<br />

Udine.<br />

Il massimo desiderio mio e<br />

dei miei compagni di corso<br />

era di poter terminare al più<br />

presto l’addestramento specifico<br />

per raggiungere i nostri colleghi più anziani tanto<br />

duramente impegnati a contrastare nei cieli <strong>del</strong>la Sicilia<br />

lo sbarco alleato. Anche se era ormai sempre più evidente<br />

che la guerra stava rapidamente avviandosi verso la<br />

nostra inevitabile sconfitta, per noi giovani era arduo,<br />

tanto arduo, convincercene.<br />

La sera <strong>del</strong>l’8 settembre ero in casa di amici a<br />

Tricesimo, un paesotto <strong>del</strong>la zona, quando venni a conoscenza<br />

<strong>del</strong>l’avvenuto armistizio. Superfluo dire che per<br />

me fu una mazzata terribile per il senso di frustrazione e<br />

di umiliazione che dolorosamente pativo. Avvertivo che<br />

ognuna <strong>del</strong>le copiose lagrime che non riuscivo a trattenere<br />

lacerava la mia carne come dolorosi colpi di stiletto.<br />

Ero completamente frastornato, anche perché non<br />

riuscivo a capacitarmi di come la esplosiva gioia <strong>del</strong>la<br />

popolazione civile e soprattutto quella degli Alpini (stavamo<br />

nella zona dove regnava sovrana la gloriosa<br />

Divisione Julia) potesse non consentir loro di comprendere,<br />

o almeno intravedere le tragiche conseguenze <strong>del</strong>l’armistizio<br />

per ognuno di noi e per la Patria tutta.<br />

Rientrati immediatamente in aeroporto, ad ognuno<br />

di noi ufficiali fu assegnata una squadra composta da<br />

sottufficiali e da avieri, tutti armati con mitragliatrice<br />

pesante, fucili e bombe a mano, a difesa di eventuale<br />

attacco da parte di partigiani slavi, ma nessuno di noi,<br />

dico nessuno, ipotizzava un attacco da parte di truppe<br />

germaniche.<br />

Al mattino seguente, privi di qualsiasi informazione e<br />

soprattutto in mancanza di direttive da parte <strong>del</strong>le<br />

Autorità Militari Centrali, fu deciso di far decollare verso<br />

non specificati aeroporti <strong>del</strong> Sud (in effetti....scelti ...ad<br />

libitum dai singoli piloti!!) tutti i velivoli efficienti, sorteggiandone<br />

i nomi dei piloti.<br />

Io cedetti l’aereo, a me assegnato per sorteggio, ad un<br />

carissimo fraterno collega, la cui famiglia era già in<br />

affanno e trepidazione per l’altro figlio, ufficiale<br />

<strong>del</strong>l’Esercito, dato per disperso durante le operazioni<br />

connesse con lo sbarco alleato in Sicilia.<br />

Partiti gli aerei fu deciso il trasferimento - via terra -<br />

<strong>del</strong> restante personale sull’aeroporto di Aviano, distante<br />

circa 40 chilometri, importante sede di Reparti operativi<br />

dove si sperava fossero pervenuti - almeno colà - ordini<br />

e direttive dagli Alti Comandi Centrali.<br />

Con i pochi autocarri disponibili e di limitata capienza,<br />

i famigerati autocarri “Ovunque”, fu giocoforza<br />

disporre il trasferimento di tutto il personale <strong>del</strong>la Scuola<br />

con un doppio viaggio: a me toccò far parte <strong>del</strong> primo<br />

scaglione. Purtroppo fu subito evidente che anche ad<br />

Aviano, per la identica totale mancanza di ordini e direttive,<br />

la situazione era addirittura peggiore. Decidemmo<br />

così di rientrare per ricongiungerci con il personale <strong>del</strong><br />

secondo scaglione, ancora colà rimasto con il<br />

Comandante <strong>del</strong>la nostra Scuola.<br />

Mentre sostavamo all’interno <strong>del</strong> piccolo aeroporto<br />

di Casarsa <strong>del</strong>la Delizia per rifornirci di carburante<br />

fummo raggiunti da una lunga colonna di carri armati<br />

tedeschi diretti a Trieste (il resto <strong>del</strong>la Divisione - ci dissero<br />

- era diretta a Venezia) e fummo fatti tutti prigionieri.<br />

Il giovanissimo Comandante tedesco fece incolonnare<br />

i nostri sei-sette automezzi al centro <strong>del</strong>la sua colonna<br />

carri che, sferragliando con un fragore infernale,<br />

riprese la marcia: attraversammo il Tagliamento, raggiungendo<br />

poco dopo Udine dove evidentemente per la<br />

colonna tedesca era prevista una lunga sosta. Lì, il<br />

Comandante tedesco, nella constatazione che la nostra<br />

presenza era di notevole impedimento per la sua colonna,<br />

con camerateschi saluti ed auguri pose fine alla<br />

nostra breve... prigionia, lasciandoci liberi.<br />

Seguendo strade secondarie, raggiungemmo il paese<br />

di Maiano, ad un paio di chilometri dal nostro campo,<br />

dove la popolazione locale ci avvertì che nel pomeriggio<br />

l’aeroporto era stato occupato da forze tedesche.<br />

Occupazione....blanda, in realtà, perché i nostri colleghi<br />

ufficiali erano liberi di circolare entro l’area aeroportuale,<br />

che consisteva, in realtà, in un grande prato senza<br />

alcuna recinzione, mentre i sottufficiali e gli avieri dovevano<br />

rimanere nei loro alloggiamenti.<br />

Fu facile <strong>qui</strong>ndi per un paio di ufficiali <strong>del</strong> nostro<br />

gruppo andare in aeroporto e contattare il nostro<br />

Comandante che in nottata ci fece recapitare, unitamente<br />

a qualche centinaio di lire a testa, un pacchetto di<br />

licenze regolarmente da lui firmate con la motivazione<br />

“in attesa di disposizioni ministeriali”.<br />

Fu cosi che, alle prime luci <strong>del</strong>l’11 settembre l943,<br />

munito di un documento di identità rilasciatomi dal<br />

Comune di Maiano e lasciato tutto il mio bagaglio presso<br />

il piccolo albergo <strong>del</strong> paese, cominciai, insieme ad<br />

alcuni colleghi, la dolorosa odissea <strong>del</strong> lungo e triste<br />

ritorno a casa.<br />

Nel contempo venimmo informati che l’atteggiamento<br />

<strong>del</strong>le truppe tedesche era diventato estremamente<br />

ostile nei riguardi degli italiani, e cosi, dopo due giorni<br />

di lunghe, non dimenticate ed inenarrabili peripezie a<br />

piedi per sfuggire alla temuta rappresaglia tedesca, arrivammo<br />

a Portogruaro, dove fummo piacevolmente sor-


IL NASTRO AZZURRO 23<br />

presi nel constatare che la stazione ferroviaria era, almeno<br />

in apparenza, pienamente funzionante..<br />

Dopo lunga attesa, riuscimmo a salire su un treno,<br />

proveniente da Trieste, oltremodo stracarico di nostri<br />

militari sbandati dai Balcani - incredibile! - diretto a<br />

Roma.<br />

La gioia però fu di breve durata. Dopo qualche chilometro<br />

i ferrovieri, fermato il treno in aperta campagna<br />

fecero scendere tutti noi perché erano stati avvertiti che<br />

alla stazione ferroviaria di Mestre truppe tedesche...<br />

impacchettavano su tradotte, composte da carri bestiame,<br />

tutti gli uomini in giovane età, spedendoli prigionieri<br />

direttamente, in Germania.<br />

Braccati, vagammo a piedi per tre giorni per decine e<br />

decine di chilometri per le campagne di Mogliano<br />

Veneto, Scorzè, Campo Sampiero, Mira e Mirano in un<br />

estenuante andirivieni. Di quei giorni estremamente tristi<br />

non ricordo tanto le fatiche fisiche, le apprensioni, i<br />

timori, il morale distrutto per la<br />

guerra perduta, quanto l’accoglienza<br />

e la generosa solidarietà<br />

<strong>del</strong>le popolazioni venete che ci<br />

attendevano al di fuori dei centri<br />

abitati, in aperta campagna, per<br />

offrirci in abbondanza pagnotte di<br />

pane, frutta, formaggio e vino.<br />

In qualche modo arrivammo a<br />

Rimini ed il giorno dopo raggiunsi<br />

rocambolescamente, la stazione<br />

di Falconara Marittima, stando<br />

aggrappato all’esterno di un vagone<br />

con i piedi in precario e<strong>qui</strong>librio<br />

sui respingenti <strong>del</strong> vagone stesso. Ancor oggi tremo<br />

al ricordo <strong>del</strong> pericolo incoscientemente affrontato.<br />

La mattina dopo - era il 20 settembre 1943 – allo stremo<br />

<strong>del</strong>la stanchezza psichica e fisica, finalmente munito<br />

di regolare biglietto di 1^ classe e con un viaggio<br />

alquanto veloce e comodo da Falconara Marittima, raggiunsi<br />

direttamente la Stazione di Roma Tiburtina (Roma<br />

Termini era ancora inagibile dopo il bombardamento<br />

<strong>del</strong>la Capitale).<br />

Il bacio <strong>del</strong>la mia mamma, che in realtà si manifestò<br />

come un doloroso morso che rimase impresso sulla mia<br />

guancia per qualche tempo, pose fine alla sua ansia ed<br />

alla mia odissea di quei giorni indimenticabili.<br />

A conclusione di questa mia testimonianza, espressa<br />

in assoluta aderenza ai fatti ed in piena libertà di giudizio,<br />

libertà per la quale, a differenza di tanti politicanti<br />

e/o pseudo partigiani, ho combattuto poi il nazifascismo<br />

con le armi in pugno, sento come mio desiderio/dovere<br />

esprimere alcune considerazioni personali sugli avvenimenti<br />

di quei giorni tanto tristi ed oscuri per la mia Patria<br />

e così determinanti sul mio conseguente comportamento<br />

di Ufficiale.<br />

In primis, esprimo e confermo tutto il mio sentito e<br />

più profondo disprezzo per il vergognoso comportamento<br />

<strong>del</strong> Governo, e purtroppo anche di tanta parte <strong>del</strong>le<br />

massime autorità militari, per come hanno gestito i<br />

drammatici eventi di quei giorni. Il precipitoso abbando-<br />

no di Roma verso il Sud, lasciando l’intero Paese nel<br />

caos più completo, fu l’atto finale <strong>del</strong>l’imprevidenza,<br />

<strong>del</strong>l’incapacità e <strong>del</strong> vigliacco comportamento di<br />

Badoglio e dei suoi accoliti di Governo. Con il completo<br />

disfacimento <strong>del</strong>le Forze Armate si concludeva nel<br />

modo più vergognoso la nostra tragica partecipazione<br />

alla guerra.<br />

La costituzione <strong>del</strong>la Repubblica Sociale Italiana di<br />

Mussolini, all’ombra dei tedeschi, nonostante i miseri<br />

tentativi di giustificazioni proclamate al momento e contrabbandate<br />

in epoca successiva, non fu in alcun modo -<br />

a mio personale parere - un atto patriottico, ma solo<br />

espressione di ambizione di potere, desiderio di rivalsa<br />

politica di qualche nostalgico, ma soprattutto fu manifestazione<br />

di paura fisica dei più nei riguardi degli occupanti:<br />

molto probabilmente fu anche causa concomitante<br />

<strong>del</strong> sanguinoso prolungamento <strong>del</strong>le operazioni militari<br />

sul nostro territorio.<br />

Ammetto, ma non giustifico,<br />

che una minoranza di puri di<br />

cuore ha combattuto con onore al<br />

nord insieme alle truppe germaniche.<br />

Ho detto - non giustifico -<br />

perché il rispetto dovuto per la<br />

immensa sventura <strong>del</strong>la Patria esigeva<br />

che le venisse almeno<br />

risparmiata l’onta <strong>del</strong>la guerra<br />

civile, che ne era la tragica ineluttabile<br />

conseguenza.<br />

Tutte queste vicende hanno<br />

generato in me, nato a vissuto nel<br />

clima politico <strong>del</strong>l’epoca una<br />

forte reazione antifascista ed antitedesca, da me mai,<br />

ripeto mai, sentita prima di allora e per questo, seguendo<br />

la bandiera <strong>del</strong>l’Italia, la mia bandiera, sentii che era<br />

mio ineludibile dovere continuare a far parte <strong>del</strong>la Regia<br />

Aeronautica, come da giuramento liberamente fatto in<br />

Accademia ed intimamente sentito.<br />

Personalmente poi, in antitesi con il prevalente giudizio<br />

<strong>del</strong>la massima parte dei miei connazionali, non ho<br />

mai considerato fuga l’abbandono <strong>del</strong>la Capitale da<br />

parte <strong>del</strong>la Corona per trasferirsi in altra località<br />

<strong>del</strong>l’Italia libera. Solo così, con la sopravvivenza fisica<br />

ed in libertà di Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III,<br />

potevano essere salvaguardate, come in realtà furono<br />

salvaguardate senza soluzione, sia la sovranità sia la<br />

continuità <strong>del</strong>lo Stato Nazionale. Se in quel frangente il<br />

Sovrano fosse rimasto a Roma, certamente, a guerra finita,<br />

sarebbe stato considerato filonazista e collaborazionista,<br />

come - in realtà – accadde a Leopoldo II, Re <strong>del</strong><br />

Belgio, rimasto in Patria durante l’occupazione tedesca.<br />

In conclusione, seguendo la mia bandiera al Sud,<br />

sono personalmente orgoglioso di aver mantenuto fede<br />

al mio giuramento giovanile fino all’avvento costituzionale<br />

<strong>del</strong>la Repubblica, di cui sono ora cittadino altrettanto<br />

leale e fe<strong>del</strong>e.<br />

Gen. Squadra Aerea (c.a.) Umberto Bernardini


24 IL NASTRO AZZURRO<br />

LA BATTAGLIA DI PANTELLERIA<br />

Giugno – Agosto 1942, lontana estate di guerra, con il<br />

Mediterraneo teatro di due aspre battaglie aeronavali<br />

nelle quali gli italo-tedeschi prevalsero, ma fu<br />

un cruento ...canto <strong>del</strong> cigno, poiché – nel volgere di appena<br />

tre mesi – la sconfitta ad El Alamein e lo sbarco Alleato<br />

nell’Africa Occidentale francese avrebbero impresso alle<br />

operazioni militari un deciso, irreversibile sviluppo a favore<br />

degli anglo-americani. A sessantasei anni da quegli eventi,<br />

divenuti storia, è meritevole farne memoria anche per il<br />

rispetto dovuto a coloro che, nell’uno e nell’altro campo, ne<br />

furono partecipi con valore ed alto senso <strong>del</strong> dovere.<br />

All’inizio di Giugno, con Rommel saldamente in Egitto,<br />

attratto dal...miraggio <strong>del</strong>le piramidi che gli sarà fatale e l’assediata<br />

piazzaforte di Tobruk sul punto di essere espugnata,<br />

per gli inglesi la situazione si presentava...sconsolante, come<br />

ha scritto il loro ministro Anthony Eden, aggravata inoltre dal<br />

ricorrente assillo di mantenere il possesso <strong>del</strong>l’isola di Malta,<br />

essenziale punto di riferimento nel cuore <strong>del</strong> Canale di<br />

Sicilia. All’entrata <strong>del</strong>l’Italia nel conflitto, Churchill si era<br />

autorevolmente battuto affinchè l’Isola – strategico crocevia<br />

di importanti correnti di traffico – fosse “tenuta”, pagando<br />

qualsiasi prezzo, al fine di trasformarla in una minacciosa<br />

spada fiammeggiante. Scelta coraggiosa quanto improba<br />

perchè, nei primi due anni di guerra, aveva divorato ingenti<br />

quantità di mezzi, armi, materiali, con forti perdite di navi,<br />

vite umane, e duri sacrifici per le popolazioni maltesi. Nel<br />

Maggio ‘42, mentre il premier britannico stava incontrando<br />

il russo Molotov, che sollecitava rifornimenti e l’apertura <strong>del</strong><br />

“secondo fronte” in Europa, riceveva un estremo appello dal<br />

Governatore di Malta, lord Gort: viveri razionati, munizioni<br />

e carburanti in esaurimento; senza immediati reintegri, inevitabile<br />

il collasso e la resa. E Churchill, pur conscio che al<br />

momento le disponibilità erano ridotte all’osso, imponeva<br />

all’Ammiragliato di compiere ogni sforzo affinchè l’Isola<br />

fosse subito rifornita sfidando il rischio certo di<br />

tirarsi addosso l’intero dispositivo aereo e navale<br />

nemico. Da mesi menomata la<br />

“Mediterranean Fleet”, fu necessario rastrellare<br />

ovunque piroscafi e unità di scorta, sottraendoli<br />

alle prioritarie necessità di alimentare l’URSS,<br />

per organizzare due convergenti operazioni. La<br />

Harpoon, da Gibilterra; la Vigorous, in partenza<br />

dall’Egitto, secondo il consueto piano studiato<br />

per costringere le forze avversarie a dividersi,<br />

o concentrare l’offesa soltanto su di un<br />

obiettivo, evitandola all’altro. Cinque mercantili,<br />

per 42mila tonnellate, erano posti sotto carico<br />

a Glasgow-Clyde; altri dieci venivano<br />

approntati ad Haifa, Bejrut e Suez, mentre alcune<br />

unità, a rinforzo, affluivano dall’Oceano<br />

Indiano. L’operazione Vigorous – agli ordini<br />

<strong>del</strong>l’Ammiraglio Harwood - era la prima a<br />

muovere, l’11 Giugno, preceduta da un “falso”<br />

convoglio, guidato dall’incrociatore Coventry,<br />

mandato in avanscoperta allo scopo di attirare<br />

la flotta italiana, esponendola all’insidia di<br />

sommergibili e aerosiluranti. A proteggere dieci<br />

navi da carico – 72mila tonnellate di sopravvivenza<br />

per Malta – erano: la vetusta corazzata<br />

Centurion, otto incrociatori, ventisei cacciatorpediniere,<br />

naviglio minore e i diciotto sommergibili in<br />

agguato lungo l’itinerario. Mancando portaerei, la eventuale<br />

copertura era affidata ai cento Spitfire di Malta. A ponente,<br />

nella notte sul 12 giugno, aveva lasciato Gibilterra anche<br />

l’Harpoon, al comando <strong>del</strong>l’Ammiraglio Curteis. Ai cinque<br />

mercantili stracolmi si era aggregata la cisterna Kentucky con<br />

oltre 5mila tonnellate di preziosissimi carburanti. La “Forza<br />

H” di scorta, comprendeva la corazzata Malaya, cinque<br />

incrociatori, diciassette caccia, dragamine, corvette e soprattutto<br />

le portaerei Eagle e Argus che recavano venti caccia e<br />

tredici siluranti.<br />

Sino dal giorno 12, l’efficiente Servizio Informazioni italiano<br />

aveva segnalato al Comando Supremo l’avvenuta partenza<br />

dei convogli, consentendo di predisporre le contromisure<br />

più consone. Trecentocinquanta erano i velivoli <strong>del</strong>la<br />

Regia Aeronautica e un centinaio quelli <strong>del</strong> CAT, il Corpo<br />

Aereo Tedesco, schierati in Sardegna, Sicilia, Pantelleria,<br />

Libia, Grecia e Creta. In allarme anche le Divisioni <strong>del</strong>la<br />

Regia Marina, allerta i sommergibili già in mare e mandati in<br />

volo numerosi ricognitori con la consegna di individuare gli<br />

schieramenti nemici valutandone la consistenza, precisandone<br />

la posizione. Insiti, in un quadro generale siffatto, i prodromi<br />

di un durissimo scontro, oggi ricordato come battaglia<br />

di “Mezzogiugno” o di “Pantelleria”.<br />

Primo ad essere avvistato era il complesso Vigorous che,<br />

la sera <strong>del</strong> 13, subiva i violenti attacchi dei tuffatori <strong>del</strong> CAT:<br />

“Stuka” e Ju.88 provenienti dalla Grecia. Era centrato il cargo<br />

City of Calcutta, che cercava di riparare a Tobruk – scortato<br />

- mentre il Coventry incassava una rosa di schegge.<br />

L’offensiva <strong>del</strong>la Luftwaffe continuava il mattino e il pomeriggio<br />

<strong>del</strong> 14, assieme ai bombardieri italiani “Cant.Z”. Lievi<br />

danni subivano la Centurion e la Corvetta Primula. Più serie<br />

invece le conseguenze per i mercantili: danni gravi al Potaro;<br />

affondati, l’olandese Aagtekirk e il Bhutan. Quanto al com-


IL NASTRO AZZURRO 25<br />

plesso Harpoon, i ricognitori lo avvistavano soltanto il 13<br />

Giugno, senza più abbandonarlo. La prima grande azione di<br />

contrasto la producevano, in forze, gli aerei <strong>del</strong>la Regia<br />

Aeronautica, il mattino <strong>del</strong> giorno 14. Otto caccia-bombardieri<br />

Fiat, biplani, si lanciavano – in attacchi quasi suicidi -<br />

contro le navi da guerra piazzando le bombe vicinissime alla<br />

Argus e all’incrociatore Charybdis. Li avevano guidati sugli<br />

obiettivi, con compito di “radiofaro”, due trimotori S.M.79,<br />

uno dei quali al comando di un pesarese, il giovane ed<br />

esperto Tenente Alberto Leonardi. Trattenutosi scientemente<br />

in zona per assolvere al meglio il proprio compito, il suo<br />

velivolo era ripetutamente mitragliato dai caccia Hurricane,<br />

frattanto levatisi dalle Portaerei, che lo facevano precipitare<br />

in fiamme senza superstiti. Anche i Fiat pagavano il loro<br />

coraggioso slancio con sei apparecchi<br />

perduti e quattro piloti caduti.<br />

Condotte con estrema decisione<br />

anche le successive ondate di aerosiluranti<br />

S.M.84 e S.M.79, incuranti<br />

<strong>del</strong>l’infernale fuoco di sbarramento.<br />

Colava a picco il Piroscafo<br />

Tenimbar ed era gravemente danneggiato<br />

l’Incrociatore Liverpool<br />

costretto a rientrare a Gibilterra a<br />

lento moto, assistito da<br />

Cacciatorpediniere. Sette gli aerosiluranti<br />

italiani abbattuti col sacrificio<br />

dei loro e<strong>qui</strong>paggi. Può farsi<br />

risalire a questa azione l’inizio <strong>del</strong>la battaglia vera e propria<br />

che si accendeva nelle ore successive, sia contro l’Harpoon<br />

che contro il Vigorous, senza soluzione di continuità, da un<br />

estremo all’altro <strong>del</strong> Mediterraneo. Nella notte sul 15,<br />

Motosilurati tedesche uscite da Derna, colpivano<br />

l’Incrociatore Newcastle ed il Caccia Hasty che gli stessi britannici<br />

erano costretti ad affondare. Le incursioni riprendevano<br />

alle prime luci <strong>del</strong> 15 Giugno allorquando aerei <strong>del</strong><br />

CAT centravano la petroliera americana Kentucky provocando<br />

un vasto incendio. Colpita una seconda volta, gli inglesi,<br />

loro malgrado, ne provocavano la fine. Altre bombe dei<br />

“picchiatori” affondavano i mercantili Burdwan e Chant.<br />

Nuove formazioni subentravano accanendosi specialmente<br />

sull’ormai scompaginato convoglio Vigorous, danneggiando<br />

la vecchia corazzata Centurion, l’incrociatore Arethusa e,<br />

molto più seriamente il Birmingham ed i Caccia Airedale e<br />

Nestor. Il primo subito a picco, il secondo affondato, per<br />

ordine superiore, da una unità “amica”. La notte successiva,<br />

il Sommergibile tedesco U-205, che seguiva i “resti” <strong>del</strong><br />

Vigorous, silurava e affondava l’incrociatore Hermione.<br />

Infine, a causa di malintese procedure, nei pressi di Malta,<br />

alcune navi entravano in campi minati pagando l’errore con<br />

l’affondamento <strong>del</strong> Cacciatorpediniere polacco Kujawiak.<br />

Intanto, dal pomeriggio <strong>del</strong> 14, era scoccata l’ora <strong>del</strong>la Regia<br />

Marina. Da Taranto salpavano le Corazzate Littorio e Vittorio<br />

Veneto con gli Incrociatori Garibaldi, Duca D’Aosta, Gorizia<br />

e Trento, accompagnati da dodici Caccia. Al comandante,<br />

Ammiraglio Jachino, affidato il compito di sbarrare la strada<br />

per Malta al complesso Vigorous. Da Palermo, era la volta<br />

<strong>del</strong>la 7^ Divisione Incrociatori <strong>del</strong>l’Ammiraglio Da Zara con<br />

l’Eugenio di Savoia, il Montecuccoli e cinque<br />

Cacciatorpediniere. Rotta, su Pantelleria per intercettare<br />

l’Harpoon. Giunto in zona senza alcun incontro, Da Zara<br />

proseguiva puntando a Sud ma ignorando che Curteis,<br />

temendo il peggio, aveva disposto il rientro a Gibilterra di<br />

alcune unità, lasciando l’ingrato compito di far giungere a<br />

Malta i cinque Piroscafi rimasti, all’incrociatore Cairo e ad<br />

uno stuolo di Caccia e Dragamine. All’alba <strong>del</strong> giorno 15, la<br />

7^ Divisione, avvistava questo gruppo di navi e le impegnava<br />

con un’azione a fuoco che proseguiva<br />

per alcune ore. Aggressiva ed<br />

efficace. Immobilizzato il caccia<br />

Bedouin, centrato il Partridge, danneggiato<br />

il Cairo. Nel corso <strong>del</strong>lo<br />

scontro gravi danni subiva il caccia<br />

Vivaldi che comunque riusciva a<br />

tornare a Taranto assistito dal<br />

Malocello. Quando poi la brillante<br />

azione di Da Zara era conclusa, un<br />

aerosilurante italiano affondava il<br />

già malandato Bedouin. Di conserva,<br />

ma in altre acque, il gruppo<br />

Littorio e gli incrociatori avevano<br />

continuato la navigazione notturna, subendo infruttuosi<br />

attacchi di aerosiluranti. Anche a Jachino, il mattino <strong>del</strong> 15<br />

giugno, riservava sorprese e suscitava dubbi; nessuna nave<br />

<strong>del</strong> Vigorous era alle viste. Il motivo l’avrebbe appreso più<br />

tardi da un ricognitore che aveva scorto gruppi di navi dirigere<br />

verso Alessandria. Di fatto, constatata l’entità <strong>del</strong>le perdite<br />

e l’impossibilità di passare, il comando inglese aveva<br />

ordinato il ripiegamento generale, rinunciando definitivamente<br />

a raggiungere l’Isola dei Cavalieri. L’imprevista situazione<br />

imponeva anche alla Squadra italiana di volgere la<br />

prua verso casa ma costringendola ad offrirsi, quale ghiotta<br />

preda, ai Sommergibili e ai coriacei aerosiluranti Beaufort.<br />

Ed era proprio un Sommergibile, l’Umbra, a silurare e affondare<br />

il Trento , purtroppo con la perdita di quasi metà <strong>del</strong>l’e<strong>qui</strong>paggio.<br />

Poi, tornavano i Beaufort e, la notte sul 16, siluravano<br />

anche la Littorio che, seppure a velocità ridotta, entro<br />

il pomeriggio era di nuovo a Taranto.<br />

* * *<br />

Al termine <strong>del</strong>la lotta, prescindendo dai molti uomini<br />

Caduti, fattore doloroso e di primaria importanza per tutti,<br />

sempre, in ogni guerra, erano i britannici a doversi confrontare<br />

con un esito che il loro Ammiraglio Vian ebbe a definire<br />

“un penoso fallimento”. Infatti, se gli italo-tedechi lamentarono<br />

l’affondamento <strong>del</strong> Trento, i danni subiti dalla Littorio,<br />

dal Vivaldi e la perdita complessiva di cinquantaquattro<br />

apparecchi, per Londra, oltre alla falcidia di<br />

navi e ai trenta aerei non rientrati, soprattutto<br />

pesò il dato essenziale: dei sedici partiti, soltanto<br />

due erano stati i Piroscafi survived approdati<br />

a Malta, recando “appena” 25 mila tonnellate<br />

di materiali. Assolutamente insufficienti.<br />

Premessa per rendere indispensabile reiterare<br />

l’impresa e dare luogo ad una nuova ed ancor<br />

più dura battaglia, di lì a due mesi.<br />

Cesare Gori


26 IL NASTRO AZZURRO<br />

CRONACHE DELLE FEDERAZIONI<br />

ALESSANDRIA<br />

Nel bimestre la Federazione di Alessandria ci ha<br />

segnalato le seguenti cerimonie:<br />

– le manifestazioni per il 25 aprile, Festa Nazionale<br />

<strong>del</strong>la Liberazione, come auspicato dal Presidente<br />

<strong>del</strong>la Federazione Gen. Luigi Turchi, si sono svolte in<br />

una chiara collaborazione e partecipazione unitaria,<br />

nel rispetto <strong>del</strong>le realtà storiche, culturali e sociali <strong>del</strong><br />

territorio alessandrino.<br />

Alessandria – Anniversario <strong>del</strong>la Liberazione<br />

– il Lion’s Club Valli Curone e Grue, tramite il suo<br />

Presidente Dott.ssa Virginia Scaccheri Pelletta, ha<br />

donato alla Federazione una bandiera di idealità con<br />

l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>. La cerimonia di consegna<br />

è avvenuta presso il salone d’onore <strong>del</strong><br />

“Comando Militare Esercito Liguria” a Genova, il 30<br />

aprile 2008, alla presenza <strong>del</strong>le massime Autorità<br />

<strong>del</strong>la città e dei Dirigenti dei Distretti regionali <strong>del</strong><br />

Lion’s Club.<br />

AREZZO<br />

Su invito <strong>del</strong> Cav. Brs. Alfio Coppi, Presidente<br />

Regionale Associazione Bersaglieri e Socio <strong>del</strong> nostro<br />

<strong>Istituto</strong>, la Federazione ha partecipato al Raduno<br />

Regionale dei Bersaglieri Toscani, svoltosi a Castiglion<br />

Fiorentino (AR), alla presenza dei Gonfaloni <strong>del</strong>la<br />

Regione Toscana <strong>del</strong>la Provincia di Arezzo (M.O.V.M.) e<br />

<strong>del</strong> Comune di Firenze (M.O.V.M.). La giornata si è aperta<br />

al suono <strong>del</strong>le otto fanfare <strong>del</strong>l’A.N.B. Toscana, con<br />

l’autorevole presenza <strong>del</strong> 3° Rgt. Brs. <strong>del</strong> Cap. Luca<br />

Stegagnini, Comandante la Compagnia Carabinieri di<br />

Cortona, e di numerose Autorità. Il corteo è stato aperto<br />

dal Labaro <strong>del</strong>la Federazione di Arezzo, assieme a quello<br />

<strong>del</strong>la Sezione di Cortona (AR), scortati dal Presidente<br />

<strong>del</strong>la Federazione di Arezzo, Sig. Stefano Mangiavacchi,<br />

e dai Soci Benemeriti Alberto Romanelli e Mario<br />

Rondoni, seguiti dai Labari <strong>del</strong>le Federazioni di Siena<br />

con il Commissario, Sig. Marco Cetoloni, di Perugia con<br />

il Commissario, Cav. Uff Angelo Di Natale, e dal<br />

Presidente <strong>del</strong>la Sezione di Porto Santo Stefano (GR),<br />

Cav. Giovanni Sclano. Cerimoniere <strong>del</strong> raduno è stato il<br />

Cav. Brs. Franco Citi, Vice Presidente regionale A.N.B. e<br />

Commissario <strong>del</strong>la Federazione provinciale <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong><br />

<strong>Azzurro</strong> di Pisa.<br />

Castiglion Fiorentino (AR) – Raduno Regionale dei<br />

Bersaglieri Toscani<br />

BARI<br />

- Comitato Dame Azzurre -<br />

Su iniziativa <strong>del</strong>la Presidente, Sig.ra Paola Zippitelli,<br />

è stata celebrata il 15 gennaio u.s. nella cripta <strong>del</strong>la cattedrale,<br />

una Messa in suffragio per i valorosi Caduti di<br />

ogni arma, da Mons. Sabino Scarcelli, Cappellano<br />

Militare, che ha esortato ogni Socio a vivere le attività di<br />

servizio non solo nelle Associazioni. “Tutti dobbiamo<br />

impegnarci a mantenere in vita il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> riprovando<br />

la gioia di collaborare ancora al bene <strong>del</strong>la Patria”<br />

ha aggiunto la Presidente Paola Zippitelli, “perché solo<br />

unendo le forze, solo partecipando, possiamo raggiungere<br />

gli scopi che ci prefiggiamo”.<br />

Bari – Messa in ricordo di tutti i Caduti<br />

BOLOGNA<br />

L’8 aprile 2008 il Presidente <strong>del</strong>la Federazione Cav.<br />

Giorgio Bulgarelli, ha presenziato alla solenne cerimonia<br />

di saluto al contingente <strong>del</strong>la Brigata Aeromobile


IL NASTRO AZZURRO 27<br />

“Friuli” in patenza per l’operazione ISAF 2008 a Herat in<br />

Afganistan. La cerimonia aperta dall’alzabandiera è stata<br />

presieduta dal Comandante <strong>del</strong>la Brigata Gen. B.<br />

Francesco Arena, alla presenza <strong>del</strong> Gen. C.A. Mario<br />

Marioli, Comandante <strong>del</strong>le Forze di Difesa, <strong>del</strong>le<br />

Autorità civili, militari e religiose, dei Gonfaloni <strong>del</strong><br />

Comune di Bologna, <strong>del</strong>la Regione Emilia Romagna e<br />

<strong>del</strong>la Provincia di Bologna e di moltissime Associazioni<br />

Combattentistiche e d’Arma.<br />

Bologna – Cerimonia di saluto al contingente <strong>del</strong>la<br />

Brigata Aeromobile “Friuli”<br />

BRESCIA<br />

Il 6° Stormo <strong>del</strong>l’Aeronautica Militare ha celebrato<br />

nella sua base di Ghedi l’85° Anniversario di Fondazione<br />

<strong>del</strong>l’Arma Azzurra. Alla presenza <strong>del</strong>le massime autorità<br />

<strong>del</strong>la Provincia di Brescia, il Col. Aurelio Colagrande,<br />

Comandante <strong>del</strong>lo Stormo, dopo aver reso omaggio alla<br />

Bandiera di Guerra e passato in rassegna lo schieramento,<br />

ha celebrato la ricorrenza tracciando un consuntivo<br />

<strong>del</strong>l’attività svolta ed illustrando i programmi futuri. La<br />

cerimonia si è conclusa con la consegna di ricompense<br />

ed onorificenze ad Ufficiali e Sottufficiali. La<br />

Federazione Bresciana era presente con il proprio<br />

Labaro, il Presidente Provinciale Gen. Carlo Maria<br />

Magnani e la M.A.V.M. Francesco Pintus.<br />

Nell’occasione al Col.<br />

Colagrande, decorato<br />

<strong>del</strong>la Croce di<br />

Cavaliere <strong>del</strong>l’Ordine<br />

Militare d’Italia, è stata<br />

consegnata la tessera<br />

di Socio effettivo<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong>.<br />

Successivamente,<br />

durante una vista programmata<br />

da<br />

ASSOARMA al<br />

6°Stormo, il Gen.<br />

Magnani ha consegnato<br />

al Col. Colagrande<br />

l’Emblema Araldico<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong>.<br />

Brescia – Consegna Emblema Araldico al Comandante<br />

<strong>del</strong> 6° Stormo Col. Aurelio Colagrande<br />

FERRARA<br />

Nel bimestre la Federazione di Ferrara ci ha segnalato<br />

le seguenti cerimonie:<br />

– il Ten. Col. Avv. Giorgio Anselmi, Presidente<br />

Provinciale <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> e Presidente Onorario<br />

<strong>del</strong>l’UNUCI di Ferrara, in occasione <strong>del</strong>la celebrazione<br />

<strong>del</strong> 25 aprile, ha ricordato il grande contributo<br />

<strong>del</strong>le nostre Forze Armate, ed in particolare<br />

<strong>del</strong>l’Esercito regolare, alla guerra di Liberazione:<br />

400.000 soldati, il sacrificio di 1.816 caduti e 5.127<br />

feriti che hanno fattivamente combattuto per la<br />

libertà <strong>del</strong>l’Italia. Un attimo di commozione è soppraggiunto<br />

al momento di ricordare i fanti <strong>del</strong> 67°<br />

RGT Fanteria che il 16 dicembre <strong>del</strong> ‘43 nei pressi di<br />

Cassino con<strong>qui</strong>starono Montelungo, allora Anselmi<br />

col grado di Capitano era al comando <strong>del</strong> 2° Btg. <strong>del</strong><br />

67°;<br />

Ferrara – Festa <strong>del</strong>la Liberazione<br />

– la rievocazione <strong>del</strong>l’Operazione “Herring”, l’ultima<br />

operazione in grande stile condotta dai nostri paracadutisti<br />

negli ultimi<br />

giorni di<br />

guerra, precisamente<br />

dal 20 al<br />

23 aprile 1945, è<br />

stata rievocata a<br />

Ferrara e nelle<br />

zone <strong>del</strong>l’Emilia<br />

Romagna dove<br />

si svolse in tutta<br />

la sua complessità.<br />

Il successo<br />

<strong>del</strong>la rievocazione<br />

è stato sottolineato<br />

dalla massicciapartecipazione<br />

di pubblico<br />

e dal gran<br />

numero enti e<br />

istituzioni che<br />

Ferrara – Copertina a cura di Carlo Rambaldi per la<br />

pubblicazione rievocativa <strong>del</strong>l’Operazione Herring


28 IL NASTRO AZZURRO<br />

hanno voluto parteciparvi. L’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong><br />

<strong>Azzurro</strong> è stato altamente rappresentato dalla partecipazione<br />

<strong>del</strong> più importante degli associati alla federazione<br />

di Ferrara, il Comandante Giorgio Zanardi,<br />

Presidente Nazionale <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong>, che ha preso la<br />

parola in uno degli eventi rievocativi. Con la collaborazione<br />

<strong>del</strong> noto ideatore di effetti speciali<br />

Holliwoodiani, Carlo Rambaldi, Ferrarese di origine,<br />

è stato prodotto un bell’album celebrativo<br />

<strong>del</strong>l’Operazione Herring e <strong>del</strong>le manifestazioni<br />

odierne.<br />

– il 31 maggio 2008 è ricorso l’80° anniversario <strong>del</strong>la<br />

elezione <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> in Ente Morale, l’associazione<br />

che raccoglie i combattenti decorati di<br />

Medaglie al Valor Militare. La Federazione di<br />

Ferrara ha ricordato e celebrato l’importante ricorrenza<br />

con l’assemblea generale degli iscritti che si<br />

è tenuta alle ore 10.30 nella sede <strong>del</strong>la Casa <strong>del</strong>la<br />

Patria di Corso Giovecca 165. Nella cerimonia il<br />

Presidente, avv. Giorgio Anselmi, ha letto una<br />

breve relazione sulla storia, i compiti e le attività<br />

<strong>del</strong> Sodalizio, inoltre sono stati consegnati gli attestati<br />

di benemerenza ai seguenti decorati iscritti da<br />

oltre 40 anni: Bruno Rizzati, Onofrio Colabella,<br />

Valter Chiarini, Antonio Talmelli, Antonio Stella,<br />

Giovanni Bonazza, Luigi Vimini, Lorenzo Incerti,<br />

Armando Fantinuoli e Rino Cavalieri. Hanno partecipato<br />

all’assemblea anche il Comune di Ferrara<br />

rappresentato dall’Assessore Raffaele Atti, il<br />

Comune di Bondeno con l’Assessore Brunella<br />

Benea, la Guardia di Finanza con il Luogotenente<br />

Pasqualini e l’Aeronautica Militare con il Ten. Col.<br />

Avola;<br />

Ferrara – Cerimonia di consegna Attestati di<br />

Benemerenza<br />

– presenti il Sindaco di Ferrara con tutti i Sindaci <strong>del</strong>la<br />

costa adriatica e i marinai in congedo dei gruppi<br />

<strong>del</strong>la provincia, il Com.te Giorgio Zanardi ha commemorato<br />

a Porto Garibaldi il 10 giugno u.s., insieme<br />

al Comandante <strong>del</strong>la Capitaneria di Porto<br />

Agostino Petrillo la Festa <strong>del</strong>la Marina con un toccante<br />

discorso.<br />

LA SPEZIA<br />

Il 25 aprile 2008, presso il monumento ai Caduti sito<br />

sul Piazzale <strong>del</strong> Marinaio a La Spezia, si è svolta la<br />

Cerimonia <strong>del</strong> 63° Anniversario <strong>del</strong>la Liberazione. Il<br />

Presidente <strong>del</strong>la locale Federazione <strong>del</strong> nostro <strong>Istituto</strong>,<br />

Cav. Renzo Pedrigi, ha ricevuto, come Alfiere <strong>del</strong> Labaro<br />

provinciale scortato dal Ten. CC Antonio Trombetta, gli<br />

onori militari da parte di tutte le Forze Armate presenti.<br />

La Spezia – 63° Anniversario <strong>del</strong>la Liberazione<br />

PIACENZA<br />

Venerdi 27 giugno u.s. ha avuto luogo ad Agazzano<br />

il funerale <strong>del</strong>la Principessa Donna Luisa Gonzaga <strong>del</strong><br />

Vodice di Vescovado, vedova <strong>del</strong>la M.O.V.M. Ferrante<br />

Gonzaga <strong>del</strong> Vodice. Il Presidente <strong>del</strong>la federazione Gr.<br />

Uff. Mario Bosoni ha deposto sulla salma <strong>del</strong>la Signora il<br />

foulard <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>, appositamente inviato dal<br />

Presidente Nazionale Com.te Giorgio Zanardi.<br />

PORDENONE<br />

Il 25 aprile u.s. il Labaro provinciale portato da un<br />

Alpino ed affiancato dal Presidente <strong>del</strong>la Federazione<br />

dott. Aldo Ferretti, ha partecipato alla Cerimonia <strong>del</strong>la<br />

Festa <strong>del</strong>la Liberazione tenutasi a Pordenone alla presenza<br />

di tutte le Autorità convenute davanti al Monumento<br />

ai caduti. Il Presidente Vicario <strong>del</strong>la Provincia, dott.<br />

Alessandro Cirani, ha aperto la commemorazione, sono<br />

Pordenone – Festa <strong>del</strong>la Liberazione


IL NASTRO AZZURRO 29<br />

poi intervenuti Sigfrido Cescut, in rappresentanza <strong>del</strong><br />

Presidente provinciale <strong>del</strong>l’ANPI Giuseppe Giust<br />

“Vitas”, decorato di Medaglia d’Argento al Valor<br />

Militare, e Francesco Longo <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> Provinciale per<br />

la Storia <strong>del</strong> Movimento di Liberazione. L’evento si è<br />

concluso poi al Monumento a Franco Martelli, decorato<br />

di Medaglia d’Oro al Valor Militare.<br />

ROMA<br />

Il 10 febbraio u.s., su iniziativa <strong>del</strong>la “Associazione<br />

Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia”, è stato celebrato<br />

il “Giorno <strong>del</strong> Ricordo”, in cui è stato ricordato l’esodo<br />

giuliano-dalmata e la tragedia <strong>del</strong>le foibe, culminata con<br />

l’inaugurazione <strong>del</strong> Monumento alle vittime innocenti di<br />

quegli eventi. Il Presidente Nazionale <strong>del</strong>l’ANVGD, On.<br />

Lucio Toth e il Presidente <strong>del</strong> Comitato di Roma <strong>del</strong>la<br />

stessa Associazione hanno ringraziato le Autorità presenti,<br />

tra cui il Sindaco di Roma pro-tempore, On. Valter<br />

Veltroni, il Presidente <strong>del</strong>la Regione Lazio, On. Piero<br />

Marrazzo, e tutte le Associazioni Combattentistiche e<br />

d’Arma per la loro partecipazione tra cui un ringraziamento<br />

particolare è stato rivolto all’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong><br />

<strong>Azzurro</strong> che ha visto presente il Vice Presidente<br />

Nazionale, e socio <strong>del</strong>l’ANVGD, Brig.Gen. Antonio<br />

Teja.<br />

Roma – Inaugurazione <strong>del</strong> Monumento alla memoria<br />

<strong>del</strong>le vittime <strong>del</strong>le foibe<br />

SIRACUSA<br />

Nel bimestre la Federazione di Siracusa ci ha segnalato<br />

le seguenti cerimonie:<br />

– la Federazione, di concerto con la Sezione di Lentini,<br />

ha inaugurato il nuovo anno il 27 gennaio 2008 con<br />

una Santa Messa in suffragio dei Caduti presso la<br />

chiesa <strong>del</strong>l’Immacolata di Lentini, alla presenza <strong>del</strong><br />

Sindaco Alfio Mangiameli e di rappresentanze <strong>del</strong>le<br />

FF.AA. e <strong>del</strong>le FF. OO. Al termine <strong>del</strong> rito è avvenuta<br />

la benedizione dei Labari <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> e <strong>del</strong>le bandiere<br />

<strong>del</strong>l’Ass. Naz. Autieri d’Italia, <strong>del</strong>l’Ass. Naz. Arma<br />

di Cavalleria, <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> Naz. GG. OO, intervenute<br />

alla funzione, poi consegnate al socio Mar. Magg.<br />

Luigi Buccheri, Segretario <strong>del</strong>la Federazione;<br />

Lentini (SR) Santa Messa in suffragio dei Caduti<br />

– il 9 marzo la Federazione, di concerto con la Sezione<br />

di Noto, ha fatto celebrare nel santuario diocesano<br />

Maria SS. ma Scala <strong>del</strong> Paradiso in Noto una solenne<br />

Santa Messa in memoria di Amedeo di Savoia, Viceré<br />

d’Etiopia, M.O.V.M. e di tutti i Militari italiani Caduti<br />

nelle operazioni e nelle missioni all’estero;<br />

Noto (SR) - Solenne Santa Messa in memoria di Amedeo<br />

di Savoia<br />

– il 23 aprile la Federazione e le Sezioni di Noto e<br />

Lentini sono intervenute con i rispettivi Labari, su<br />

invito <strong>del</strong>la Sezione <strong>del</strong>l’Ass. Naz. Arma di<br />

Cavalleria, alla celebrazione in onore di San Giorgio,<br />

Patrono dei Cavalieri italiani per decreto di Pio XI,<br />

presso la chiesa di San Michele di Palazzolo Acreide.<br />

TORINO<br />

Martedì 6 maggio 2008 è stato celebrato il 147°<br />

Anniversario <strong>del</strong>l’istituzione <strong>del</strong>l’Esercito Italiano con una<br />

funzione religiosa presso il Tempio Gran Madre di Dio.<br />

Successivamente, resi gli Onori ai Caduti, è stata deposta<br />

presso la Cripta <strong>del</strong> Sacrario Militare una corona d’alloro,<br />

alla presenza <strong>del</strong>le Autorità militari religiose e civili <strong>del</strong>la<br />

Città, <strong>del</strong>la Provincia e <strong>del</strong>la Regione. Con le altre<br />

Associazioni combattentistiche era presente con il Labaro<br />

e alcuni Consiglieri la Federazione Provinciale di Torino.


30 IL NASTRO AZZURRO<br />

KAPPENABZEICHEN<br />

I DISTINTIVI MILITARI AUSTRO-UNGARICI 1914-1918<br />

Alberto Lembo con la collaborazione di Siro Offelli - Museo<br />

Storico Italiano <strong>del</strong>la Guerra - Rovereto 2007 - 470 pagine,<br />

4/4 colori - 79/00<br />

Esiste un vasto settore dei<br />

materiali <strong>del</strong>la propaganda<br />

austro-ungarica nella prima<br />

guerra mondiale che i collezionisti<br />

conoscono ma che è<br />

in gran parte ignoto agli studiosi<br />

di storia <strong>del</strong>la Grande<br />

Guerra. Si tratta <strong>del</strong>le migliala<br />

di distintivi propagandistici<br />

{Kappenabzeichen) prodotti<br />

negli anni 1914-1918 che vennero<br />

comprati e portati dai civili<br />

e dai soldati.<br />

I Kappenabzeichen sono<br />

distintivi metallici, muniti nella<br />

parte posteriore di un sistema di<br />

attacco con cui potevano essere<br />

appuntati, da militari e civili, sul vestito o sull’uniforme (i<br />

militari preferibilmente sul berretto) ma non costituivano<br />

parte integrante <strong>del</strong>l’uniforme. Durante la Grande Guerra se<br />

ne vendettero un numero incalcolabile di esemplari allo<br />

scopo di finanziare l’assistenza alle vedove, agli orfani, ai<br />

profughi e agli invalidi. I distintivi da berretto ebbero anche<br />

lo scopo, attraverso l’appello alla difesa <strong>del</strong>la patria e alla<br />

fe<strong>del</strong>tà all’imperatore, di stimolare il consenso alle ragioni<br />

<strong>del</strong> conflitto, il sentimento patriottico nella popolazione<br />

civile e lo spirito di corpo in reparti spesso molto compositi<br />

sul piano linguistico. All’interno di grandi unità (gruppi<br />

d’esercito, armate, ecc.), inoltre, un distintivo poteva permettere<br />

a reparti fino a quel momento mai entrati in contatto,<br />

di riconoscersi nella nuova formazione.<br />

Negli ultimi anni questi distintivi hanno rappresentato<br />

oggetto di studio e di collezionismo, ma anche di ricerca<br />

accanita sui campi di battaglia. Diversi autori se ne sono<br />

occupati, tuttavia si sentiva l’esigenza di un’opera organica<br />

e sistematica di approccio alla materia e di classificazione<br />

accurata, secondo criteri omogenei, basata su un numero<br />

significativo di pezzi.<br />

All’interno di un numero mai calcolato, ma sicuramente<br />

valutabile in qualche migliaio, di mo<strong>del</strong>li di<br />

Kappenabzeichen prodotti durante il periodo bellico, il<br />

catalogo con più di 1.100 esemplari, illustra la collezione<br />

<strong>del</strong> Museo Storico Italiano <strong>del</strong>la Guerra di Rovereto, integrata<br />

da materiali di altre collezioni (Alberto Lembo, Mauro<br />

Assenza, Radbot d’Asburgo e altri) e rappresenta la pubblicazione<br />

più completa dedicata a questo tema.<br />

Il libro, di fatto, costituisce il più completo catalogo<br />

pubblicato finora in materia. È aperto da un saggio introduttivo<br />

di Alberto Lembo che ricostruisce le fonti normative e<br />

l’uso, descrive le tipologie e la lingua, segnala i più importanti<br />

fabbricanti e disegnatori. Il criterio ordinatore adottato<br />

per presentare i distitinvi ricalca l’ordinamento <strong>del</strong>l’Esercito<br />

austroungarico. Il volume, di pregevole fattura e di presentazione<br />

editoriale particolarmente ricca, è organizzato nei<br />

seguenti capitoli: Fanteria, Formazioni volontarie,<br />

Cavalleria, Artiglieria, Marina, Aviazione, Servizi e specialità,<br />

Grandi unità, Sovrani e comandanti, Kappenabzeichen<br />

commemorativi, Esemplari provenienti dalla collezione<br />

Asburgo-Toscana.<br />

RECENSIONI<br />

Di ogni distintivo viene presentata l’immagine e una<br />

scheda tecnica (che indica il materiale, le dimensioni e il<br />

peso, il sistema di attacco, il produttore, il fabbricante, il<br />

disegnatore e il marchio), una descrizione araldica, la datazione<br />

<strong>del</strong> distintivo e i riferimenti storici, la proprietà dei<br />

distintivi.<br />

In appendice vengono riprodotti l’Ordine di battaglia<br />

<strong>del</strong>le forze armate austro-ungariche al 15 ottobre 1918 e un<br />

amplissimo elenco di abbreviazioni ufficiali in uso<br />

nell’Impero austro-ungarico.<br />

La pubblicazione <strong>del</strong> volume va a coprire un vuoto nel<br />

settore <strong>del</strong> collezionismo dei cosiddetti “militaria” e diverrà<br />

certamente in breve tempo il testo di riferimento per studiosi<br />

e amanti <strong>del</strong>la materia.<br />

Camillo Zadra<br />

IL CIPPO DI PRATORSI<br />

Di Bruno D’Orazio - Padova - <strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> -<br />

2007 Pag. 72 cm. 24x17 -Euro 12,00<br />

Un Cippo con base e croce<br />

di marmo bianco di circa 2<br />

metri di altezza, isolato ed<br />

abbandonato in un bosco di<br />

montagna, in località “Pratorsi”<br />

di San Marcello Pistoiese, raggiungibile<br />

per mezzo di un sentiero,<br />

ricorda il luogo <strong>del</strong> martirio<br />

di un e<strong>qui</strong>paggio <strong>del</strong> 41°<br />

Gruppo aerosiluranti dove il 15<br />

giugno 1943 si schiantò con il<br />

velivolo S.79 bis poco dopo il<br />

decollo dall’aeroporto militare<br />

di Siena-Ampugnano in volo<br />

per missione di guerra.<br />

I pochi resti bruciati degli<br />

aviatori, tutti pluridecorati al<br />

valor militare, e di un tecnico<br />

<strong>del</strong>le officine Reggiane, costruttori <strong>del</strong> velivolo, furono<br />

tumulati in un loculo nel cimitero <strong>del</strong>la Misericordia di<br />

Pistola, costretti per motivi che non si conoscono ad essere<br />

dimenticati. L’inesistenza negli archivi <strong>del</strong>lo Stato Maggiore<br />

Aeronautica di notizie, di alcuna traccia di atti militari che<br />

confermino la natura di quella tragica missione di guerra e<br />

l’omissione in tutti i libri di storia <strong>del</strong>l’Aeronautica Militare<br />

in circolazione, hanno spinto dopo 60 anni il nostro socio,<br />

autore <strong>del</strong> libro in titolo, fratello di Marzio, specialista di<br />

volo, uno dei membri <strong>del</strong>l’e<strong>qui</strong>paggio, a ricostruire e raccontare,<br />

dopo lunghe ed accurate ricerche ed attraverso<br />

documenti <strong>del</strong> fratello e testimonianze di aviatori sopravvissuti<br />

dei reparti aerosiluranti, il tragico avvenimento.<br />

L’opera illustrata da fotografie inedite <strong>del</strong>l’epoca <strong>del</strong> 41°<br />

Gruppo e contenente tra l’altro le biografie dei protagonisti<br />

<strong>del</strong>la vicenda e di alcuni dei comandanti, è stata selezionata<br />

e classificata al 26° posto <strong>del</strong>la graduatoria <strong>del</strong>le ammesse<br />

al concorso <strong>del</strong> premio letterario aerospaziale bandito<br />

dall’Associazione Arma Aeronautica per l’anno 2007, sesta<br />

edizione, la cui cerimonia conclusiva si è svolta ad Ac<strong>qui</strong><br />

Terme (AL) il 23 settembre 2007.<br />

Il volume si può richiedere mediante versamento <strong>del</strong>l’importo<br />

di euro 12,00 sul c/c postale n. 11750353 intestato<br />

a Gorra Maria Elisa in D’Orazio - Via Ammannati 7,<br />

35132 Padova - Tel. 049/613818.<br />

Bruno D’Orazio


IL NASTRO AZZURRO 31<br />

- Federazione Provinciale di MANTOVA € 150,00<br />

- Federazione Provinciale di GENOVA € 100,00<br />

- Gen. Michele BLASI - Potenza € 100,00<br />

- Dott. Sandro AMBROSELLI – Venafro (IS) – “in memoria dei miei eroici genitori Antonio e Mafalda” € 50,00<br />

- Sig.ra Letiza Paola BOTTAZZI – Rovigo – “in memoria di Bruno ed Aida Bottazzi” € 50,00<br />

- Sig.ra Ines CASAGRANDE – Scorzè (VE) € 50,00<br />

- Sigg. Patrizia e Paolo PERRONI - Roma € 50,00<br />

- Dott. Comm. Giuseppe REINA - Como € 50,00<br />

- Dott. Alberto RISSONE - Roma € 50,00<br />

- Dott. Comm. Michele STANCAMPIANO – Sezione Banca d’Italia - Roma € 50,00<br />

- Sig.ra Franca TEJA – Roma – “ricordando mio marito Salvatore Teja” € 50,00<br />

- <strong>Azzurro</strong> Vincenzo ARNO’ - Lussemburgo € 40,00<br />

- Sig.re Pina e Rosetta SOLE - Australia<br />

- Sig.ra Maria Luisa PETRUCCI – Roma – “in memoria di mio marito Dr. Cesare Savini (M.B.V.M.),<br />

€ 40,00<br />

Capitano <strong>del</strong> 1° Rgt. Granatieri di Sardegna”<br />

€ 35,00<br />

- Federazione Provinciale di CUNEO – SEZIONE DI SAVIGLIANO € 30,00<br />

- <strong>Azzurro</strong> Mario CORBELLINI – Delebio (SO) € 30,00<br />

- Sig.ra Giuseppina MARTINELLI – Suna (VB) € 30,00<br />

- Sig.ra Alma MUNARETTI CAIRONE - Padova € 30,00<br />

- Sig. Pietro PISTOLESE - Genova € 30,00<br />

- Gen. Giuseppe GENOVESE - Trapani € 27,00<br />

- Accademia Navale di LIVORNO € 25,00<br />

- Sig. Vincenzo CANNAVALE - Genova € 25,00<br />

- Sig. Luigi ZANIN – Galliate (NO) € 25,00<br />

- Sig.ra Jolanda ZANOLLI - Verona € 25,00<br />

- Dott. Renzo AMBROSELLI – Dragoni (CE)<br />

- Sig. Giuseppe AVARO – Guidonia Montecelio (RM) – “in ricordo dei combattenti <strong>del</strong> C.S.I.R. ed<br />

€ 20,00<br />

A.R.M.I.R. Caduti nelle lontane steppe russe compiendo il loro dovere di soldati vero la Patria”<br />

€ 20,00<br />

- Sig. Pasquale CAMPESTRI – Casacalenda (CB) € 20,00<br />

- Sig. Massimo CASSANO - Napoli € 20,00<br />

- Sig.ra Silla CASTELLI STABELLINI - Ferrara € 20,00<br />

- Dott. Salvatore COMIS - Catania € 20,00<br />

- Sig. Gian Piero DAGLIO – Sindaco <strong>del</strong> Comune di Cantalupo Ligure (AL) € 20,00<br />

- Dott. Giorgio DALL’ACQUA € 20,00<br />

- T.Col.A.M. Cav. Goffredo DANIELE – Guidonia (RM) € 20,00<br />

- Sig.ra Maria Luisa FILOSA FAZIO - Como € 20,00<br />

- Sig.ra Alda GASPERINI ALASSIO – Alessandria € 20,00<br />

- Sig. Emilio GUBERT – Dobbiaco (BZ) € 20,00<br />

- Sig.ra Vincenza MAIORANA – Castelbuono (PA) € 20,00<br />

- Gen.Div. Mario MARIOLI e Sig.ra Antonella CERRI GAMBARELLI – Vittorio Veneto (TV) € 20,00<br />

- Prof.ssa Angela Pia MONGILARDI – Valle San Nicola (BI) € 20,00<br />

- Sig.ra Maddalena OLIVIERI – Albenga (SV) € 20,00<br />

- Avv. Salvatore PICCIONE - Treviso € 20,00<br />

- Sig.ra Alice PONTELLI EUSTACCHIO – San Daniele <strong>del</strong> Friuli (UD)<br />

- Sig.ra Antonietta SAVINI – Roma – “in memoria di mio fratello M.O.V.M. Ten.art. Mario SAVINI<br />

€ 20,00<br />

(M.A.V.M., C.G.V.M.)”<br />

€ 20,00<br />

- Sig. Nicola SINOPOLI - Ragusa € 20,00<br />

- Sig. Mario SIRACUSA – Mazara <strong>del</strong> Vallo (TP) € 20,00<br />

- Sig. Giovanni SPERNANZONI – Ciampino (RM) € 20,00<br />

- Sig. Italo RUSSO – Verzino (KR) €<br />

14,00<br />

La Presidenza Nazionale e la Direzione de ‘Il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>” ringraziano<br />

per la generosità dei contributi versati.


1) Distintivi con decorazione e Dame Patronesse: € 7<br />

2) Distintivi dorati: piccoli: € 3, medi: € 3,50 grandi: €<br />

4<br />

3-4) Portachiavi: smaltato: € 7,50, metallo: € 3,50<br />

5-6) Crest: piccolo: € 20 grande: € 25<br />

7) Labaretto: € 10<br />

8) Emblema Araldico: € 20<br />

9) Fermacarte in onice: € 9,50<br />

10) Posacenere: € 9<br />

11) Attestato di Benemerenza: € 20<br />

12) Orologio: € 30<br />

13) Cravatta: lana: € 12 seta: € 15<br />

14) Foulards in seta: € 28<br />

15) Cartolina: € 0,30, cartoncino doppio: € 0,50, busta:<br />

€ 0,10<br />

16) Mug.: € 7,00<br />

Tutta l’oggettistica è in vendita presso le Federazioni che in caso di carenza di materiale possono richiederlo alla Presidenza<br />

Nazionale <strong>del</strong>l’Istituo. Le spese di spedizione saranno a carico <strong>del</strong>le Federazioni ed aggiunte al costo <strong>del</strong> materiale.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!