Alto Adige. L'economia. - BLS
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<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>.<br />
L’economia.
<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
Anello di congiunzione<br />
tra Nord e Sud<br />
1<br />
Economia<br />
Sul terreno nazionale<br />
è la capolista<br />
4<br />
Energia<br />
Verso l’autarchia<br />
8<br />
Tecnologie alpine<br />
Una regione per i leader<br />
nel settore<br />
13<br />
Società<br />
Diversificata e plurilingue<br />
16<br />
Turismo<br />
Paese di delizie e attività<br />
18<br />
Agricoltura<br />
La qualità nel mirino<br />
21<br />
Architettura<br />
Combinazione<br />
fra attempato e moderno<br />
23<br />
Cultura<br />
Unione fra tradizione e<br />
modernità<br />
28<br />
Business Location<br />
Südtirol - <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
Servizi per aziende e produzioni<br />
cinematografiche<br />
33
<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
L’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>, provincia turistica e attivo polo economico,<br />
si trova ai confini tra Nord e Sud Europa.<br />
Grazie anche all’autonomia amministrativa, questa<br />
provincia a sud del Brennero, appartenente da quasi<br />
un secolo all’Italia, è diventata una delle regioni<br />
più ricche d’Europa.<br />
Nel suo viaggio in Italia nel 1786, Johann Wolfgang<br />
von Goethe passò per Bolzano – già allora importante<br />
centro di commerci – descrivendola come un<br />
posto “dove la vita ruota attorno al mercato” e<br />
dove “si respira un’aria dolce e sana”. All’epoca del<br />
viaggio del sommo poeta tedesco, il Tirolo del Sud<br />
apparteneva all’impero asburgico e, per la sua<br />
posizione strategica di collegamento tra Nord e<br />
Sud Europa, era da sempre conteso dalle grandi<br />
nazioni. Qui è possibile trovare tracce di Romani,<br />
Franchi e dei conti del Tirolo.<br />
Dopo la prima guerra mondiale, nel 1919 l’<strong>Alto</strong><br />
<strong>Adige</strong> viene annesso all’Italia diventandone la<br />
provincia più settentrionale. Nel 1922 il fascismo<br />
va al potere e intraprende una spietata politica di<br />
italianizzazione – tra cui un accordo con Hitler, le<br />
Opzioni, ovvero l’obbligo di scegliere se rimanere in<br />
<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> e accettare di perdere la propria identità<br />
tedesca o espatriare nel Reich – che, in qualche<br />
modo, segna ancora oggi persone e territorio.<br />
Da sempre centro di commerci: corso Libertà a Bolzano (1)<br />
Veduta della Val Venosta (2)<br />
1<br />
1<br />
Dopo la seconda guerra mondiale, per tutelare<br />
l’uguaglianza dei diritti della popolazione di lingua<br />
tedesca, l’Italia assicura all’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> una forma<br />
di autogoverno che, venendo attuato solo in parte,<br />
porta ad una vertenza internazionale davanti<br />
all’ONU. L’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>, dotato dal 1972 di un<br />
nuovo Statuto d’autonomia che assegna al territorio<br />
competenze in materia legislativa, rappresenta un<br />
modello da imitare e attira delegati di minoranze<br />
da tutto il pianeta.<br />
Oggi l’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> possiede un’economia florida,<br />
con un tasso di disoccupazione pressoché nullo.<br />
Il turismo mostra ottime performance, aziende di<br />
fama internazionale si sono insediate tra il Brennero<br />
e Salorno e il plurilinguismo degli abitanti viene<br />
percepito come un arricchimento.<br />
2<br />
Un’ampia autonomia<br />
La Costituzione italiana sancisce<br />
l’autonomia dell’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> e<br />
demanda alla Provincia Autonoma<br />
di Bolzano una serie di<br />
competenze del settore pubblico<br />
come cultura, scuola, urbanistica<br />
ed economia. Tra le conquiste<br />
più importanti figura la parificazione<br />
della lingua tedesca negli<br />
uffici pubblici e nei tribunali,<br />
mentre la proporzionale etnica<br />
garantisce parità di diritti<br />
nell’assegnazione di posti nel<br />
pubblico impiego tra i gruppi<br />
linguistici italiano, tedesco e<br />
ladino.<br />
Il progetto del secolo<br />
12 milioni di auto, 2 milioni di<br />
mezzi pesanti e 50.000 tonnellate<br />
di carico netto: ecco il<br />
bilancio annuale del valico del<br />
Brennero. Il tunnel di base del<br />
Brennero (BBT), un progetto<br />
dai costi miliardari e sul quale<br />
si sta molto dibattendo, punta<br />
a trasferire su rotaia il traffico<br />
pesante presente sull’asse<br />
viario nord-sud.<br />
Il BBT è finanziato da UE, Italia<br />
e Austria ed è destinato a diventare<br />
– dopo l’allacciamento<br />
al tunnel di circonvallazione di<br />
Innsbruck – il traforo ferroviario<br />
più lungo del mondo con i suoi<br />
64 km. La fine dei lavori è prevista<br />
nel 2025.
Patrimonio naturale dell’umanità L’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>, territorio<br />
dal clima mite, presenta un paesaggio prevalentemente<br />
montuoso ed estremamente ricco di contrasti: talvolta è<br />
aspro e brullo, poi di nuovo pianeggiante e verde. Nella<br />
provincia italiana più estesa in termini di superficie, la<br />
popolazione si concentra soprattutto nelle vallate principali<br />
vicine ai fiumi <strong>Adige</strong>, Rienza e Isarco. La vetta più alta<br />
è l’Ortles (3.905 metri), mentre a est si stagliano le celeberrime<br />
Dolomiti, sulle quali il leggendario scalatore Reinhold<br />
Messner ha piantato i primi chiodi. Dal 2009 le Dolomiti<br />
sono Patrimonio naturale dell’umanità, definite – come si<br />
legge nella dichiarazione del comitato UNESCO – “una<br />
serie di paesaggi montani unici di straordinaria bellezza”.<br />
Ötzi, l’Uomo venuto dal ghiaccio (3)<br />
L’altoatesino più famoso al mondo ha oltre 5.000 anni e arriva dall’Età<br />
della pietra, ai tempi in cui il rame stava per cambiare radicalmente lo<br />
stile di vita, la caccia era la fonte primaria di sussistenza e c’erano già<br />
i primi sentieri che portavano al di là del Brennero. Ötzi è stato trovato<br />
nel 1991: una scoperta archeologica rivelatasi da subito sensazionale.<br />
L’Uomo venuto dal ghiaccio è una delle mummie più antiche e la sua<br />
mummificazione naturale lo rende un reperto di grande interesse scientifico.<br />
I tessuti del corpo sono elastici e anche i capi d’abbigliamento e il<br />
suo armamento si sono conservati ottimamente. Probabilmente vittima<br />
di un omicidio, la mummia è stata battezzata Ötzi prendendo spunto dal<br />
luogo del ritrovamento, il versante altoatesino delle Alpi Ötztaler. Ogni<br />
anno migliaia di persone si recano al Museo archeologico del capoluogo<br />
altoatesino per osservarla. Il ritrovamento ha anche fornito l’input per<br />
realizzare a Bolzano un centro di ricerca sulle mummie: il primo a livello<br />
mondiale.<br />
3<br />
Superficie:<br />
Popolazione:<br />
Superficie edificata:<br />
Densità abitativa:<br />
Capoluogo:<br />
Località con oltre 20.000<br />
abitanti:<br />
Comuni:<br />
Gruppi linguistici:<br />
Tedesco (69,1%)<br />
Italiano (26,4%)<br />
Ladino (4,5%)<br />
Stranieri:<br />
Aspettativa di vita uomini:<br />
Aspettativa di vita donne:<br />
Principali partiti politici:<br />
Presidente della Provincia:<br />
3<br />
Collegamenti:<br />
<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> in cifre<br />
7.400 km²<br />
511.750 abitanti<br />
21.096 ha = 2,85%<br />
68 abitanti/km²<br />
Bolzano (105.652 abitanti)<br />
Merano, Bressanone, Brunico<br />
116<br />
8,7%<br />
80,5 anni (Italia 79,4 anni)<br />
85,8 anni (Italia 84,5 anni)<br />
Südtiroler Volkspartei (48,1%),<br />
Die Freiheitlichen (14,3%),<br />
Popolo della Libertà (8,3%)<br />
Luis Durnwalder (dal 1989)<br />
Autostrada del Brennero: A22<br />
Linea ferroviaria: Monaco-<br />
Bolzano-Verona<br />
Aeroporti: Bolzano, Innsbruck,<br />
Verona<br />
≥ www.provincia.bz.it<br />
≥ www.suedtirol.info<br />
≥ www.bls.info
Economia<br />
L’economia altoatesina è fondata su diversi pilastri:<br />
terziario, artigianato, industria, agricoltura. E sono<br />
soprattutto le piccole e medie imprese locali a produrre<br />
quello che, in proporzione, è il più alto Prodotto<br />
Interno Lordo d’Italia.<br />
L’economia altoatesina occupa una posizione di<br />
prim’ordine nel panorama nazionale: da nessun’<br />
altra parte in Italia infatti si registra un tasso di<br />
occupazione così alto ed una disoccupazione così<br />
bassa, nonché un PIL così elevato che nel 2011 si è<br />
attestato sui 36.604 euro pro capite. Questo eccellente<br />
risultato è dovuto all’attività di una miriade<br />
di piccole e medie imprese, la maggior parte a<br />
conduzione familiare.<br />
L’ottima situazione dell’economia e del mercato<br />
del lavoro è da ricondurre all’equilibrata struttura<br />
economica: agricoltura, artigianato, industria, commercio,<br />
ristorazione, servizi e pubblica amministrazione<br />
sono perfettamente bilanciati. Un mix ideale<br />
che si rivela particolarmente vincente in tempi di<br />
crisi durante i quali vengono colpiti, anche duramente,<br />
i singoli settori.<br />
Altri fattori vincenti sono la solida istruzione e il<br />
grado di qualificazione, sempre più elevato, degli<br />
abitanti, ai quali contribuiscono il sistema di<br />
formazione duale improntato sul modello tedesco<br />
ed austriaco, la Libera Università di Bolzano e<br />
l’Istituto europeo di ricerca EURAC. Negli ultimi<br />
tempi anche la politica si è focalizzata su ricerca e<br />
sviluppo. A tal proposito è prevista la costruzione<br />
di un Parco tecnologico che darà ulteriore spinta ai<br />
settori chiave. Per questi motivi, per il ponderato<br />
sostegno all’economia e per la pressione fiscale più<br />
bassa d’Italia, l’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> è stato definito da<br />
Confartigianato la migliore provincia italiana dove<br />
avviare un’impresa.<br />
I soffiatori di vetro altoatesini (1)<br />
L’artigianato tradizionale fa parte dei pilastri dell’economia altoatesina.<br />
La scuola professionale per l’industria e l’artigianato di Bolzano (2)<br />
Architetti Höller e Klotzner; vincitori del premio di architettura<br />
“Dedalo Minosse” nel 2008.<br />
4<br />
Artigianato<br />
L’artigianato è caratterizzato da<br />
tante piccole imprese legate<br />
alla tradizione ma al contempo<br />
innovative (scultori del legno e<br />
ricamatori su cuoio ma anche<br />
esperti di CasaClima e grafici<br />
multimediali). Le ditte artigianali<br />
sono 13.000, con 80 diverse<br />
attività. Con quasi 44.000<br />
addetti, l’artigianato è in testa<br />
all’economia privata e muove<br />
circa 2,4 miliardi di euro (pari<br />
al 15,4% del valore aggiunto).<br />
Industria<br />
Sul territorio provinciale si<br />
distribuiscono 500 realtà industriali<br />
che contano in totale<br />
33.000 addetti. Dalle grandi<br />
fabbriche ai prodotti di nicchia<br />
passando per le forniture all’industria<br />
automobilistica, dalla<br />
lavorazione dell’acciaio alla<br />
produzione di silicio puro:<br />
l’industria genera una quota<br />
pari al 17,1% del PIL, la più alta di<br />
tutti i settori. Il valore aggiunto<br />
per ogni addetto si attesta sui<br />
68.000 euro, mentre l’89% del<br />
fatturato viene generato fuori<br />
provincia.<br />
Aziende tradizionali<br />
a conduzione familiare<br />
In tante località la tradizione è<br />
ancora una realtà viva, come<br />
testimonia l’elevato numero di<br />
1<br />
aziende a conduzione familiare<br />
che, all’insegna del motto “mantieni<br />
le tradizioni, ma pensa al<br />
futuro”, realizzano prodotti di<br />
qualità destinati sia al mercato<br />
interno sia a quello estero. Il<br />
marchio Loacker è dal 1925<br />
sinonimo di wafer e dolciumi,<br />
Daunenstep da oltre un secolo<br />
richiama alla mente il piacevole<br />
calore dei piumini, lo speck e i<br />
salumi di Senfter vantano una<br />
tradizione di oltre 150 anni e<br />
oggi sono sulle tavole di americani<br />
e cinesi, mentre i teneri<br />
angioletti Thun sono amati in<br />
tutto il mondo.<br />
Formazione<br />
2<br />
La formazione è di tipo duale<br />
per gli apprendisti di 120 mestieri<br />
in tutti i settori lavorativi;<br />
nei campionati del mondo dei<br />
mestieri, gli apprendisti altoatesini<br />
fanno regolarmente incetta<br />
di medaglie; gli studi PISA, per
molti aspetti, collocano l’<strong>Alto</strong><br />
<strong>Adige</strong> sullo stesso livello delle<br />
migliori regioni europee. Il 30%<br />
degli studenti universitari altoatesini<br />
frequenta atenei italiani<br />
ed il 40% università austriache,<br />
mentre più del 20% è iscritto<br />
alla Libera Università di Bolzano.<br />
Oltre al plurilinguismo, portano<br />
nella vita lavorativa anche competenze<br />
interculturali.<br />
Per quanto riguarda la formazione<br />
degli adulti, vengono<br />
organizzati ogni anno oltre<br />
16.000 corsi di aggiornamento<br />
che contano più di 270.000<br />
partecipanti.<br />
Ricerca<br />
3<br />
La Libera Università di Bolzano<br />
conta 5 facoltà (Economia,<br />
Informatica, Scienze e tecnologie,<br />
Scienze della formazione,<br />
Design e arti) e propone corsi<br />
di studio trilingui (italiano,<br />
tedesco e inglese) in tre sedi<br />
(Bolzano, Bressanone, Brunico).<br />
Quasi 3.500 studenti vengono<br />
seguiti da 750 professori, docenti<br />
e collaboratori scientifici.<br />
L’Accademia Europea di Bolzano<br />
(EURAC) è un istituto di ricerca e<br />
formazione post-universitaria,<br />
con 130 collaboratori provenienti<br />
da 10 nazioni diverse che operano<br />
in 11 istituti nel campo della<br />
ricerca di base interdisciplinare.<br />
Gli ambiti di ricerca sono:<br />
• Minoranze e autonomie<br />
• Management e cultura<br />
d’impresa<br />
• Sviluppo sostenibile<br />
• Linguistica applicata<br />
• Scienze della vita<br />
L’EURAC opera in stretta<br />
collaborazione con partner<br />
industriali ed altre strutture<br />
di ricerca internazionali.<br />
La società tedesca Fraunhofer<br />
ha aperto a fine 2009 una<br />
filiale a Bolzano: il “Fraunhofer<br />
Innovation Engineering Center<br />
IEC” del capoluogo sostiene in<br />
particolare le piccole e medie<br />
imprese nel settore della ricerca<br />
applicata.<br />
Forum italo-tedesco<br />
dell’Economia<br />
A fine ottobre del 2011 si è svolta<br />
la prima edizione del Forum<br />
italo-tedesco dell’economia, che<br />
ha riunito a Bolzano i vertici del<br />
mondo economico di Italia e<br />
Germania. La seconda edizione,<br />
svoltasi ad un anno di distanza,<br />
ha visto la partecipazione, accanto<br />
ai presidenti di Confindustria<br />
e Bdi, Giorgio Squinzi e<br />
Hans-Peter Keitel, del ministro<br />
dello Sviluppo economico Corrado<br />
Passera, del vicepresidente<br />
della Commissione Europea<br />
Antonio Tajani, della vicepresidente<br />
del Senato Emma Bonino<br />
e del vicecancelliere e ministro<br />
5<br />
4<br />
Innovazione L’economia altoatesina riceverà un forte e<br />
valido supporto all’innovazione dalla costruzione del<br />
nuovo Parco tecnologico di Bolzano, esteso su una<br />
superficie di 12 ettari. A fornire il necessario know-how ai<br />
settori chiave, rappresentati dalle energie rinnovabili,<br />
dalla mobilità sostenibile, dalle tecnologie alpine e dalla<br />
tecnologia alimentare, saranno università, istituti di<br />
ricerca pubblici e privati e aziende. A gestire l’area pubblica<br />
sarà il TIS innovation park. L’agenzia provinciale per<br />
l’insediamento di imprese in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>, Business Location<br />
Südtirol – <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> (<strong>BLS</strong>), si sta occupando della commercializzazione<br />
degli immobili e della ricerca di aziende<br />
nazionali ed estere idonee ad entrare a far parte del Parco.<br />
Il TIS di Bolzano è, da un lato, incubatore di imprese; ha<br />
sostenuto ad esempio la 3D Pixel che – insieme al laboratorio<br />
di tecnica criminale dei RIS di Parma – ha sviluppato<br />
un rivoluzionario sistema di riprese a 360 gradi per la<br />
ricostruzione di scene del crimine; dall’altro lato, offre<br />
consulenza e mette in rete aziende che vogliono realizzare<br />
progetti intersettoriali, creando così un ponte tra economia<br />
e scienza oltre a fornire assistenza nella brevettazione<br />
o nell’analisi dei materiali.<br />
La biblioteca della Libera Università di Bolzano (3)<br />
L’ex Alumix a Bolzano (4)<br />
Nel 2008 i locali della vecchia fabbrica hanno ospitato la biennale d’arte<br />
europea Manifesta 7; in futuro qui sorgerà il Parco tecnologico.
all’Economia Philip Rösler.<br />
Divenuto oggi un appuntamento<br />
transfrontalieri fisso,<br />
l’iniziativa ha individuato in <strong>Alto</strong><br />
<strong>Adige</strong> la sua ideale location.<br />
Il Forum dell’economia è destinato<br />
a diventare un appuntamento<br />
fisso, da organizzare a<br />
Bolzano con cadenza annuale.<br />
Tasse e finanza<br />
Un’economia sana è il requisito<br />
imprescindibile per una crescita<br />
stabile e per il successo economico.<br />
Le più importanti agenzie<br />
di rating assegnano regolarmente<br />
all’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> un’alta<br />
valutazione. Il PIL altoatesino –<br />
nel 2011 oltre 18,6 miliardi di<br />
euro – è uno dei 25 più alti in<br />
Europa. L’IRES si attesta al<br />
27,5%, mentre l’IRAP è la più<br />
bassa d’Italia con il suo 2,98%,<br />
scendendo in alcuni casi al 2,5%<br />
e arrivando addirittura a zero<br />
per i primi 5 anni per per chi<br />
intraprende in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> una<br />
nuova attività imprenditoriale.<br />
La pressione fiscale altoatesina<br />
è quindi la più leggera dello<br />
stivale, con uno sgravio fiscale<br />
5<br />
annuo di circa 78 milioni di<br />
euro. Attraverso oltre 90 milioni<br />
di euro annui, l’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
sostiene inoltre le sue aziende<br />
attraverso contributi diretti. Le<br />
spese per ricerca e sviluppo<br />
sono infine detraibili in misura<br />
variabile tra il 10 e il 40%.<br />
Mercato del lavoro<br />
L’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>, con un tasso di<br />
disoccupazione del 3,3% nel<br />
2011, quindi tra le più basse<br />
dell’EU, garantisce la piena<br />
occupazione. Vengono richiesti<br />
soprattutto ingegneri qualificati<br />
e professionisti con una formazione<br />
tecnica similare. Il tasso<br />
di attività lavorativa raggiunge<br />
il 71%, ben oltre la media degli<br />
stati UE. Il 91% dei lavoratori si<br />
dichiara “soddisfatto o molto<br />
soddisfatto”, nonostante una<br />
settimana lavorativa media di<br />
quasi 42 ore. La percentuale di<br />
lavoratori autonomi e liberi<br />
professionisti, circa il 28%,<br />
supera la media degli stati UE.<br />
6<br />
La zona produttiva di Bolzano<br />
Il successo dell’economia altoatesina inizia dopo la seconda guerra mondiale.<br />
A partire dalla metà degli anni ’50, con il “miracolo economico italiano”,<br />
decolla l’economia nazionale, tanto che nel 1971 le industrie alto atesine arriveranno<br />
ad essere il 46% delle aziende italiane con una quota di lavoratori<br />
pari al 35% del totale. Da allora il settore industriale conosce un lento ma<br />
inesorabile declino, compensato dal crescente sviluppo del settore terziario e<br />
soprattutto dal boom del turismo. Oggi anche l’industria, grazie ad alcune floride<br />
aziende, è un settore che tiene bene e che contribuisce alla forza economica<br />
dell’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>.<br />
Headquarters<br />
Il plurilinguismo nella pubblica amministrazione, dei partner d’affari e dei<br />
fornitori di servizi economici facilita l’insediamento di aziende provenienti<br />
dall’area linguistica tedesca. La documentazione per costituire un’impresa<br />
può essere presentata anche in tedesco, che insieme all’italiano è la lingua<br />
ufficiale, e gran parte dei lavoratori parla due o tre lingue. L’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>,<br />
ponte tra l’area linguistica tedesca e quella italiana, con una posizione strategica<br />
sull’asse BerlinoMonacoVerona, induce grandi aziende internazionali<br />
a stabilire qui la loro sede italiana. Eccone alcune: Würth, Doppelmayer, Hoppe,<br />
GKN, Bayernland, Miele, Monier, Memc, Pompadour, Röchling, Schenk, Röfix,<br />
Fendt Italiana, Exquisa, Julius Meinl, M-Preis, Wenatex, Achard, Pfanner, Cea,<br />
Warsteiner, Nils, Develey, Makino, Velta, Loewe e Vetter.
Da piccola azienda<br />
a Global Player<br />
La Dr. Schär è leader mondiale<br />
nel settore dell’alimentazione<br />
senza glutine: l’azienda di Postal<br />
produce 300 prodotti senza<br />
glutine (dal pane ai bastoncini<br />
di pesce) con i marchi DS, Schär,<br />
Glutafin, Glutano e TruFree.<br />
Negli ultimi anni il fatturato ha<br />
sempre superato i 100 milioni<br />
di euro. La mente dell’azienda è<br />
Ulrich Ladurner (nell’immagine),<br />
un tempo droghiere a<br />
Merano, che, con il suo albergo a<br />
5 stelle Vigilius Mountain Resort,<br />
ha introdotto un modello di<br />
turismo di qualità. Ladurner<br />
viene annoverato di diritto tra i<br />
grandi dell’economia altoatesina,<br />
pur essendo rimasto con i<br />
piedi per terra. Grande lavoratore,<br />
poco incline a finire sotto i<br />
riflettori, attualmente è alla<br />
conquista del mercato orientale.<br />
Leader di mercato<br />
made in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
La Durst Phototechnik di Bressanone<br />
(fondata nel 1929) è leader<br />
di mercato nel settore delle<br />
soluzioni innovative per la riproduzione<br />
di immagini. Tra i prodotti<br />
di punta figurano le stampanti<br />
industriali a getto d’inchiostro<br />
per la stampa decorativa<br />
sulle più diverse superfici e<br />
di grande formato.<br />
Health Robotics realizza sistemi<br />
robotici ospedalieri in grado di<br />
preparare e dosare, in maniera<br />
totalmente automatizzata, i<br />
farmaci per la chemioterapia.<br />
L’azienda bolzanina, fondata nel<br />
2006, è riuscita a colmare un<br />
vuoto nel mercato e a diventare<br />
leader mondiale, investendo<br />
circa un quarto del fatturato in<br />
ricerca e sviluppo.<br />
L’azienda di Bressanone Microtec,<br />
leader tecnologico mondiale per<br />
la misurazione e ottimizzazione<br />
del legno, realizza sistemi che<br />
aumentano la produttività delle<br />
aziende che lavorano il legno.<br />
Ha invece sede a Gais, vicino a<br />
Brunico la Zirkonzahn, azienda<br />
innovativa in materia di sistemi<br />
di fresatura per la realizzazione<br />
di denti in zirconio, che ha già<br />
aperto 15 filiali sparse in tutto il<br />
mondo.<br />
6<br />
Successo internazionale<br />
Successi in campo internazionale<br />
vantano anche il produttore<br />
di cabine doccia Duka,<br />
l’azienda di componentistica in<br />
plastica Intercable, la fabbrica di<br />
porte e finestre Finstral, lo<br />
specialista dell’edilizia in legno<br />
Rubner, il creatore di sistemi di<br />
arredamento di alto livello<br />
Schweitzer Project, la Ivoclar<br />
Vivadent attiva nel settore dentale<br />
e l’azienda della Val Passiria<br />
Maico, che produce componenti<br />
tecnici per porte e finestre. Tra<br />
le aziende che vantano successi<br />
in campo internazionale figurano<br />
anche Autotest (accessori per<br />
auto), Seppi M. (macchine per la<br />
trinciatura), Atzwanger (tecnologia<br />
ambientale ed edilizia) e<br />
Microgate, leader mondiale nel<br />
settore del cronometraggio<br />
professionale.<br />
7<br />
Agevolazioni all'economia<br />
in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
Sostegno agli investimenti fino<br />
al 23%<br />
Ricerca e sviluppo<br />
dal 50 al 90%<br />
Innovazione d’impresa<br />
fino al 30%<br />
Consulenza e formazione<br />
fino all’80%<br />
Export e internazionalizzazione<br />
fino al 50%<br />
Mutui agevolati<br />
per creazione d’impresa<br />
Contributi per il risparmio<br />
energetico concessi dal 1983<br />
Somma complessiva<br />
per sostegni diretti (2011)<br />
L’economia altoatesina in cifre<br />
Prodotto interno lordo (PIL)<br />
nominale:<br />
PIL pro capite nominale:<br />
Investimenti aziendali,<br />
quota del PIL:<br />
PIL per settore economico:<br />
Agricoltura: 4,1% (2009)<br />
Industria (artigianato incluso):<br />
21,9% (2009)<br />
Servizi (turismo incluso):<br />
74% (2009)<br />
fino a 30.000 euro<br />
circa 500 milioni di euro<br />
84,67 milioni di euro<br />
18,664 miliardi di euro (2011)<br />
36.604 euro (2011)<br />
26,7% (2011)<br />
L’Accademia Europea di Bolzano (EURAC) (5)<br />
La “fabbrica del pensiero” svolge ricerca a stretto contatto con le<br />
aziende per creare l’Europa del futuro.<br />
La sede della Finstral, azienda che produce porte e finestre ad Auna di Sotto<br />
sul Renon (6)
Energia<br />
L’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> è la Green Region d’Italia. È una<br />
pro vincia italiana modello nel settore dell’energia<br />
rinnovabile e dell’efficienza energetica e si caratterizza<br />
per una vera e propria sensibilità “verde” insita<br />
nella quotidianità dei cittadini e delle imprese che<br />
vi lavorano.<br />
Attualmente, oltre 465 aziende altoatesine operano<br />
in diversi ambiti del settore energia rinnovabile,<br />
partecipando alla crescita di un vero e proprio<br />
network “Green” che, affiancandosi alla Libera<br />
Università di Bolzano e a centri di ricerca pubblici<br />
e privati, creano per gli imprenditori che scelgono<br />
di insediarsi in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> un tessuto ideale per<br />
sviluppare collaborazioni e condividere knowhow.<br />
La leadership dell’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> in questo settore è<br />
costantemente confermata da statistiche nazionali<br />
ed internazioni. Un esempio su tutti il Rapporto<br />
annuale “Comuni Rinnovabili” di Legambiente, che<br />
nel 2012 ha visto primeggiare 16 amministrazioni<br />
altoatesine sul totale delle 23 premiate.<br />
Attraverso interventi pioneristici e lungimiranti,<br />
l’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> si è da tempo impegnato a fare del<br />
Green uno dei settori principali della sua crescita.<br />
A livello politico, la Giunta provinciale ha elaborato<br />
ad esempio un pacchetto per il clima, una strategia<br />
che comprende aspetti legati alla ricerca,<br />
all’innovazione, all’economia, all’informazione e<br />
alla sensibilizzazione dei cittadini, e i cui punti<br />
chiave sono: indipendenza e autosufficienza,<br />
energia pulita e sicura, consumo intelligente delle<br />
risorse. Un ulteriore obiettivo concreto prevede la<br />
diminuzione della dipendenza energetica da fonti<br />
fossili a favore di un approvvigionamento da fonti<br />
rinnovabili e di una crescita economica nei settori<br />
energetici sostenibili. Già oggi l’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> riesce<br />
a far fronte a più della metà del suo consumo<br />
energetico tramite energie rinnovabili, ed entro il<br />
2020 ambisce a coprire il 75% del suo fabbisogno<br />
di corrente e calore tramite fonti energetiche<br />
alternative (traffico escluso).<br />
8<br />
1<br />
983<br />
71<br />
30<br />
668<br />
6<br />
6.912<br />
18.716<br />
Gli imprenditori verdi Gli incentivi provinciali<br />
Accanto allo specialista di impianti<br />
eolici e a biogas Fri El<br />
Green Power, ci sono altre<br />
aziende altoatesine che spiccano<br />
nel panorama energetico<br />
nazionale ed estero. Leitwind,<br />
società del Gruppo Leitner<br />
Technologies, ha installato in<br />
tutto il mondo oltre 100 impianti<br />
eolici a trasmissione<br />
diretta. L’azienda di Vipiteno,<br />
con un fatturato annuo di 137<br />
milioni di euro (dati del 2010),<br />
fa dell’innovazione e della ricerca<br />
i suoi punti di forza. La Memc,<br />
invece, produce silicio, la materia<br />
prima dei pannelli solari.<br />
Le energie rinnovabili<br />
in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
centrali idroelettriche<br />
centrali di teleriscaldamento<br />
a biomassa<br />
impianti a biogas<br />
impianti geotermici privati<br />
impianti eolici<br />
impianti fotovoltaici<br />
impianti solari termici<br />
La Provincia di Bolzano copre<br />
fino al 30% dei costi sostenuti<br />
per lavori finalizzati al miglioramento<br />
dell’efficienza energetica.<br />
I contributi riguardano:<br />
• Coibentazione di tetti e pareti<br />
• Sostituzione di porte e finestre<br />
• Installazione di porte e<br />
finestre isolanti<br />
• Installazione di impianti solari<br />
termici<br />
• Installazione di impianti solari<br />
per riscaldamento e raffreddamento<br />
2
• Installazione di impianti a<br />
biomassa solida con caricamento<br />
automatico<br />
• Utilizzo di caldaie a gassificazione<br />
di legname spezzato<br />
• Utilizzo di pompe di calore<br />
geotermiche<br />
Il sostegno alla ricerca<br />
Come alternativa a questa<br />
sovvenzione diretta è possibile<br />
accedere alle agevolazioni<br />
fiscali previste dallo Stato nella<br />
misura del 55% per il risanamento<br />
energetico. Le due sovvenzioni<br />
non sono cumulabili.<br />
• L’Istituto per le energie rinnovabili<br />
dell’EURAC sostiene le<br />
imprese nell’utilizzo ottimale<br />
delle nuove tecnologie. Da un<br />
anno il centro di ricerca sta<br />
testando, sull’area dell’aeroporto<br />
di Bolzano, un impianto<br />
fotovoltaico con 24 diversi<br />
pannelli. Un progetto simile è<br />
stato avviato a Pordenone:<br />
insieme ad un’azienda altoatesina,<br />
la Elpo, l’Istituto testerà un<br />
grande impianto fotovoltaico su<br />
tetto realizzato con tecnologie<br />
diverse, valutandone posizione,<br />
orientamento e condizioni<br />
climatiche.<br />
≥ www.eurac.edu<br />
• L’area Energia & Ambiente<br />
del TIS innovation park sostiene<br />
le aziende del settore delle<br />
energie rinnovabili e dell’efficienza<br />
energetica con studi di<br />
fattibilità e con il trasferimento<br />
tecnologico, fornendo consulenza<br />
a progetti innovativi. Alle<br />
imprese, inoltre, vengono ad<br />
esempio messi a disposizione<br />
studi per la valorizzazione termica<br />
della crusca.<br />
≥ www.tis.bz.it<br />
• La Libera Università di Bolzano<br />
propone il primo Master dedicato<br />
al concetto CasaClima,<br />
incentrato sugli edifici ad effi-<br />
cienza energetica e sulle fonti<br />
di energia rinnovabile.<br />
≥ www.unibz.it<br />
Efficienza energetica<br />
degli edifici<br />
Grazie a CasaClima, l’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
è diventato un punto di riferimento<br />
nazionale. È infatti in<br />
costante aumento il numero<br />
delle località italiane che applicano<br />
e controllano gli standard<br />
minimi per il consumo di energia<br />
negli edifici. La classificazione<br />
in classe A, B e C, paragonabile<br />
a quella per gli elettrodomestici,<br />
ha reso comprensibile<br />
anche al cliente finale il<br />
concetto di efficienza energetica.<br />
Fino ad oggi in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
sono state certificate oltre 3.100<br />
nuove costruzioni e sono stati<br />
risanati circa 2.800 edifici. È<br />
stato apportato al settore edile<br />
un ulteriore valore aggiunto<br />
annuo di 65 milioni di euro. Le<br />
potenzialità di sviluppo sono<br />
enormi, soprattutto in Italia<br />
dove il costo dell’energia è tra i<br />
più alti in Europa, e vi sono<br />
incentivi fiscali per il risanamento<br />
energetico. Dal 2009<br />
peraltro la certificazione energetica<br />
degli edifici, in Italia, è<br />
obbligatoria.<br />
A Bolzano le fiere Klimahouse<br />
e Klimaenergy<br />
• Klimahouse è la fiera leader in<br />
Italia nel settore dell’efficienza<br />
energetica nell’edilizia sostenibile.<br />
Nell’edizione 2012 ha<br />
attirato a Bolzano ben 40.000<br />
visitatori, il 60% dei quali proveniente<br />
da altre regioni italiane.<br />
E non c’è da meravigliarsi,<br />
in quanto secondo una valutazione<br />
del Centro di ricerche<br />
indipendente CRESME, in Italia<br />
questo settore è caratterizzato<br />
da massicci investimenti. Si<br />
calcola che entro il 2020 saranno<br />
risanati dal punto di vista<br />
9<br />
energetico 173 milioni di metri<br />
quadri di pareti esterne e 600<br />
milioni di metri quadri di tetti<br />
e sottotetti.<br />
• Klimaenergy è la fiera specializzata<br />
in energie rinnovabili per<br />
utilizzi industriali e pubblici. Dal<br />
2011 il valore della kermesse è<br />
stato ampliato da Klimamobility,<br />
fiera della mobilità sostenibile<br />
che si svolge in concomitanza.<br />
Nel 2012 a Bolzano i 196 espositori<br />
hanno incontrato un pubblico<br />
qualificato di 7.200 persone<br />
provenienti da una buona<br />
parte dalle altre province italiane<br />
e da sei nazioni, soprattutto<br />
dell’area di lingua tedesca.<br />
3<br />
Enertour<br />
Enertour è un progetto del TIS innovation park che punta a diffondere soluzioni<br />
innovative nel settore delle energie rinnovabili. Le visite guidate ad impianti e<br />
case di tutto l’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> che utilizzano energie rinnovabili sono condotte dagli<br />
stessi progettisti e gestori di impianti, che illustrano i vantaggi economici e<br />
pratici delle tecnologie. Dal 2007 Enertour fa parte della campagna “Sustainable<br />
Energy Europe”, coordinata a livello nazionale dal Ministero<br />
dell’Ambiente.<br />
La cooperativa frutticoltori Juval a Castelbello/Ciardes in Val Venosta (1)<br />
Sulle facciate e sul tetto l’azienda specializzata in fotovoltaico Ralos<br />
Northern Italy ha installato un impianto da 843 kWp.<br />
Impianto eolico dell’azienda altoatesina Leitwind in Puglia (2)<br />
L’asilo d’infanzia a Terento (3)<br />
Costruzione architettonica ad efficienza energetica (CasaClima A) dello<br />
studio di architettura feld72.
Il viticoltore auto-energetico<br />
Alois Lageder (nell’immagine) è<br />
un viticoltore altoatesino che<br />
produce vini di fama internazionale<br />
ed è presidente dell’Ecoistituto<br />
<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> di Bolzano.<br />
Lageder vive e lavora a diretto<br />
contatto con la natura e pratica<br />
la coltivazione bio-dinamica.<br />
Oggi a Magrè (Bassa Atesina),<br />
accanto all’antica azienda,<br />
figura un nuovo edificio a basso<br />
consumo energetico, realizzato<br />
in legno e pietra secondo i<br />
criteri della bioedilizia. Sul<br />
tetto è installato un impianto<br />
fotovoltaico che copre il 60%<br />
del fabbisogno di corrente della<br />
tenuta vinicola. In cantina una<br />
particolare parete garantisce<br />
per tutto l’anno la fresca temperatura<br />
necessaria alla fermentazione.<br />
Lageder ha portato<br />
la natura nei suoi locali e cerca<br />
il dialogo con l’arte, invitando<br />
artisti internazionali che, ispirandosi<br />
ai luoghi, realizzano<br />
opere che vengono poi esposte<br />
nell’azienda. Lo stesso Lageder<br />
è stato per alcuni anni presidente<br />
del Museion, il museo di<br />
arte moderna e contemporanea<br />
di Bolzano.<br />
Vacanze senza CO 2<br />
Dobbiaco, paesino della Val<br />
Pusteria (nell’immagine inferiore)<br />
noto soprattutto come<br />
località invernale, è anche uno<br />
dei pochi comuni italiani ad<br />
aver raggiunto l’autosufficienza<br />
energetica. La locale azienda di<br />
soggiorno ha introdotto un<br />
particolare progetto per la<br />
tutela del clima: chi trascorre le<br />
vacanze a Dobbiaco può calcolare<br />
la quantità di anidride<br />
carbonica prodotta per andare e<br />
tornare e quella generata durante<br />
il soggiorno. Su richiesta<br />
dell’ospite, l’emissione di CO 2<br />
può essere compensata tramite<br />
certificati di riduzione delle<br />
emissioni. La particolarità è che<br />
la centrale di teleriscaldamento<br />
di Dobbiaco produce energia<br />
pulita per neutralizzare queste<br />
emissioni.<br />
Fare il pieno di sole<br />
La mobilità senza CO 2 deve<br />
ancora diventare realtà, ma i<br />
grandi produttori di energia<br />
hanno già fiutato l’affare milionario.<br />
A fine 2010 la ditta altoatesina<br />
e-move ha installato a<br />
Bolzano e Brunico un distributore<br />
alimentato esclusivamente<br />
da energia solare. In questo<br />
prototipo, il cui consumo totale<br />
di 1,761 kWp è pari alla metà di<br />
quello di una famiglia media, i<br />
veicoli elettrici possono essere<br />
ricaricati tramite una comune<br />
presa. Per il futuro l’azienda ha<br />
intenzione di realizzare a Bolzano<br />
una piccola rete di distributori<br />
solari.<br />
10<br />
Brunico: Leader della Champions League per le energie rinnovabili<br />
Per Legambiente, oltre ad essere uno dei 23 comuni<br />
italiani a coprire il 100% del proprio fabbisogno energetico<br />
con fonti rinnovabili, nel 2011 Brunico ha anche vinto la<br />
Champions League per le energie rinnovabili (RES Champions<br />
League). In questo concorso europeo il centro principale<br />
della Val Pusteria ha vinto nella categoria delle località tra<br />
5.000 e 20.000 abitanti. A fare la differenza è stato l’ecologico<br />
mix energetico di Brunico: tre piccole centrali<br />
idroelettriche, un impianto di teleriscaldamento e vari<br />
impianti solari, fotovoltaici e a biogas assicurano infatti<br />
energia verde all’intera popolazione. E l’amministrazione<br />
locale ha intenzione di investire massicciamente anche<br />
nella geotermia.<br />
Gli obiettivi energetici italiani<br />
Per rispettare la strategia comunitaria 202020, l’Italia si è impegnata a ricavare<br />
entro il 2020 il 17% del proprio fabbisogno energetico da fonti rinnovabili. Nel<br />
2010 la quota nazionale si attestava al 10,1%. Successivamente il governo ha<br />
introdotto degli interessanti incentivi e anche le condizioni del Bel Paese sono<br />
ottimali: l’Italia infatti dispone di sufficienti giornate di sole per giustificare un<br />
impianto fotovoltaico, nonché di chilometri di costa necessari per lo sviluppo<br />
dell’energia eolica.
Impianto fotovoltaico all’aeroporto di Bolzano (4)<br />
Approvvigionamento energetico<br />
Da qualche anno le fonti rinnovabili rappresentano per l’Italia uno dei più<br />
importanti settori di approvvigionamento energetico (dopo petrolio e gas),<br />
ambito tra l’altro che registra l’incremento maggiore tra tutte le fonti. La<br />
crescita più alta è stata quella del fotovoltaico, fiorito in modo esponenziale<br />
dal 2010, soprattutto grazie alla forte spinta data dal Conto Energia, che assegna<br />
incentivi per l’immissione di corrente nella rete pubblica. Ma questo<br />
trend sta subendo, come in altri Paesi europei, un mutamento. Gli incentivi,<br />
rimanendo comunque ancora interessanti, vivono un graduale ridimensionamento.<br />
Ad ogni modo, in Italia ci si avvicina sempre più al raggiungimento<br />
della grid parity, e sarà quindi questo uno dei primi Paesi caratterizzato da un<br />
mercato capace di vivere anche senza incentivi in questo settore.<br />
Fonti alternative di energia<br />
Si intravedono potenzialità di sviluppo, analoghe a quelle del fotovoltaico,<br />
anche per la produzione di energia eolica, da biomassa e da biogas. A seconda<br />
delle dimensioni e del tipo di impianto, queste fonti di energia alternativa<br />
possono avvalersi di Certificati verdi o della Tariffa omnicomprensiva:<br />
• Certificati verdi: riguardano i grandi impianti e vengono scambiati su<br />
un’apposita Borsa. Il numero dei certificati rilasciati dipende dall’effettiva<br />
produzione e da un coefficiente variabile a seconda del tipo di fonte energetica;<br />
dall’incrocio di questi dati scaturisce l’incentivo per kWh prodotto.<br />
• Tariffa omnicomprensiva: viene richiesta dai piccoli impianti e, al pari dei<br />
Certificati verdi, ha una durata di 15 anni. Questo sistema prevede un incentivo<br />
fisso per gli impianti a biomassa, biogas, eolici e geotermici.<br />
4<br />
11<br />
Impianti fotovoltaici<br />
Capacità complessiva annua<br />
installata nel mercato fotovoltaico<br />
italiano dal 2006 al 2010:<br />
2006: 9,6 MW<br />
2007: 79,6 MW<br />
2008: 418,1 MW<br />
2009: 1.137,2 MW<br />
2010: 3.469,9 MW<br />
2011: 12.773,4 MW<br />
2012: 16.031,3 MW (al 12.12.2012)<br />
Obiettivo statale per il 2020<br />
secondo le direttive del<br />
governo del 2007: 9.500 MW<br />
Potenza installata fino al<br />
07.12.2011: già 11.700 MW!
Energia dalla biomassa (5)<br />
Gli scarti delle lavorazioni agricole o forestali (legno, carbone vegetale,<br />
letame...) o alcune piante industriali (mais, colza) vengono trasformati<br />
in corrente, calore e combustibile. Come si può vedere nella parte sinistra<br />
dell’illustrazione, i liquami o le piante industriali vanno a finire nei<br />
cosiddetti impianti di biogas, i quali tramite un processo di fermentazione<br />
trasformano la biomassa in biogas che viene poi utilizzato per la<br />
5<br />
12<br />
Biomassa in Europa<br />
Quota di biomassa sul consumo<br />
finale di energia (2010)<br />
(dati sommari per biomassa,<br />
rifiuti biodegradabili, biogas,<br />
carburante liquido biologico)<br />
Svezia 29,21%<br />
Finlandia 27,1%<br />
Danimarca 18,1%<br />
Austria 15,9%<br />
Portogallo 14,8%<br />
Slovenia 12,43%<br />
Francia 8,5%<br />
UE27 8,16%<br />
Germania 7,6%<br />
Spagna 6,3%<br />
Italia 4,6%<br />
Belgio 4,5%<br />
Paesi Bassi 2,7%<br />
Irlanda 2,6%<br />
Lussemburgo 2,3%<br />
Gran Bretagna 2,0%<br />
produzione di corrente e di calore (in questo caso di acqua calda).<br />
Dalle piante industriali agricole come la colza si ricava olio vegetale che,<br />
con l’aggiunta di metanolo, viene trasformato in biodiesel nei cosiddetti<br />
impianti di esterificazione; i due contenitori che si vedono al centro<br />
dell’illustrazione. La biomassa solida – in questo caso il legno – viene<br />
combusta nelle centrali termiche a biomassa e utilizzata per il fabbisogno<br />
di corrente e calore.
Tecnologie Alpine<br />
Vette sopra i tremila metri e impianti sciistici<br />
ultramoderni fanno da cornice ad una tecnologia<br />
d’avanguardia – quella altoatesina – che facilita<br />
sempre più la pratica degli sport invernali.<br />
Dagli impianti di risalita all’innevamento artificiale,<br />
dall’abbigliamento funzionale agli impianti cronometrici:<br />
partendo da aziende leader di mercato<br />
storiche come Leitner, TechnoAlpin o Salewa, l’<strong>Alto</strong><br />
<strong>Adige</strong> è diventato nel tempo un punto di riferimento<br />
a livello mondiale per il business della montagna.<br />
Attualmente il settore chiave della “tecnologia<br />
alpina” conta oltre 80 aziende tra ditte locali e<br />
1<br />
imprese estere con una filiale in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>, che<br />
spaziano dal global player all’innovativa azienda di<br />
nicchia. Questa concentrazione di knowhow è<br />
arricchita da un centro specializzato in tecnologie<br />
alpine, situato presso la struttura di servizi TIS<br />
innovation park, e da due importanti appuntamenti<br />
per chi con la montagna ci lavora: le fiere specializzate<br />
Alpitec (tecnologia alpina ed invernale) e<br />
Prowinter (noleggio e servizi per gli sport invernali).<br />
Impianti d’innevamento (1)<br />
L’azienda TechnoAlpin fornisce 42 Paesi con i suoi cannoni da neve, sistemi<br />
di alimentazione e di controllo.<br />
“Beast” (2)<br />
Il battipista prodotto dalla Prinoth (Leitner Technologies)<br />
Il MiniMetro della Leitner Technologies (3)<br />
Nel 2008 è entrato in funzione a Perugia il primo MiniMetro al mondo<br />
realizzato dalla Leitner Technologies.<br />
13<br />
2<br />
Leitner Technologies TechnoAlpin<br />
Con i marchi Leitner Ropeways<br />
(impianti a fune), Prinoth<br />
(mezzi per la preparazione delle<br />
piste), MiniMetro (trasporto<br />
urbano a fune), DemacLenko<br />
(impianti di innevamento),<br />
l’azienda di Vipiteno è una delle<br />
realtà più importanti a livello<br />
mondiale nel campo della tecnologia<br />
alpina. E' anche uno<br />
dei datori di lavoro più rilevanti<br />
dell'<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>, con un fatturato<br />
medio di 700 milioni di euro,<br />
oltre 2.500 collaboratori in tutto<br />
il mondo, una settantina di<br />
società affiliate, quasi 100 punti<br />
vendita e assistenza e 8 siti<br />
produttivi. Solo nel 2010 l’azienda<br />
alto atesina ha investito<br />
19 milioni di euro in ricerca e<br />
sviluppo.<br />
3<br />
Tutto iniziò con due responsabili<br />
tecnici di un comprensorio<br />
sciistico altoatesino, che utilizzando<br />
materiale commerciale<br />
come un ventilatore per la<br />
paglia, cercarono di assemblare<br />
un cannone da neve. A 20 anni<br />
dalla fondazione (1990), la<br />
TechnoAlpin è leader mondiale<br />
nell’innevamento tecnologico.<br />
L’azienda fornisce cannoni da<br />
neve e sistemi di alimentazione<br />
e di controllo a oltre 1.000<br />
clienti di 42 nazioni, di cui<br />
numerose ospitano gare di<br />
Coppa del Mondo e d’Europa.<br />
A Bolzano lavorano 160 dei 260<br />
collaboratori sparsi per il<br />
mondo; il fatturato di oltre 100<br />
milioni di euro è dovuto per<br />
due terzi al mercato estero.
Headquarter Salewa (4)<br />
Il nuovo headquarter della ditta Salewa a Bolzano, che funge anche da<br />
centrale europea del gruppo, porta la firma del rinomato studio di architettura<br />
Cino Zucchi e Park Associati e rappresenta un esempio di architettura<br />
contemporanea di grande effetto, con un riferimento particolare<br />
all’alpinismo, il settore in cui è specializzata l’azienda bolzanina. Il<br />
nuovo edificio aziendale, presentato nel 2010 alla XII Biennale di architettura<br />
di Venezia ed inaugurato nel 2011, non è solo un luogo in cui si<br />
lavora: la palestra di roccia Salewa Cube e il bistro Bivac sono infatti<br />
aperti alla collettività.<br />
4<br />
14<br />
Salewa<br />
Abbigliamento funzionale,<br />
tende, zaini, ramponi e<br />
quant’altro; tutti i prodotti di<br />
questo apprezzato fornitore di<br />
articoli per l’alpinismo vengono<br />
sviluppati in stretta collaborazione<br />
con istituti di ricerca e<br />
famosi scalatori. Di origine<br />
bavarese, la Salewa fa parte da<br />
oltre 20 anni del gruppo bolzanino<br />
Oberalp e, insieme alle<br />
società sorelle Dynafit e<br />
Silvretta, registra un fatturato di<br />
oltre 170 milioni di euro. Il<br />
mercato principale è quello<br />
europeo, anche se nell’America<br />
del Nord e in Asia il numero dei<br />
punti vendita cresce a vista<br />
d’occhio. Il ruolo di Bolzano<br />
come sede centrale europea è<br />
stato rafforzato nel 2010 con la<br />
costruzione di un nuovo headquarter<br />
da 18.000 metri<br />
quadri, dall’architettura ambiziosa<br />
e dotato della palestra<br />
d’arrampicata più grande d’Italia.<br />
Reusch<br />
Il produttore germanico di<br />
guanti da calcio e per gli sport<br />
invernali è il fornitore ufficiale<br />
di importanti federazioni di sci<br />
e di portieri di spessore internazionale.<br />
Anche la produzione<br />
di guanti invernali può rappresentare<br />
una sfida tecnologica,<br />
come dimostrano i guanti<br />
realizzati con una tecnica intelligente<br />
di riscaldamento. Nel<br />
2009 l’azienda tedesca ha<br />
spostato la sede di distribuzione<br />
internazionale da Valencia a<br />
Bolzano, per avere una collocazione<br />
più adatta alla tecnologia<br />
alpina e per essere più vicina ai<br />
mercati di riferimento.
Doppelmayr Italia<br />
La filiale della Doppelmayr,<br />
azienda austriaca leader mondiale,<br />
è nata nel 2002 dalla<br />
fusione di tre ditte di impianti<br />
a fune. La sede è a Lana e si<br />
occupa di produzione e distribuzione<br />
nonché di ricerca e sviluppo.<br />
Nel 2011 ha ottenuto,<br />
come membro di un consorzio<br />
di imprese, l’appalto finora più<br />
importante: la costruzione di<br />
una funivia sul Monte Bianco.<br />
Soluzioni contro il collasso<br />
del traffico<br />
5<br />
Da tempo ormai alcune aziende<br />
altoatesine leader nel settore<br />
degli impianti a fune si sono<br />
dedicate con successo anche<br />
alla viabilità urbana. A Oakland,<br />
in California, Doppelmayr sta<br />
realizzando una nuova metropolitana<br />
leggera che si muove<br />
su binari con un sistema a fune;<br />
6<br />
collegherà l’aeroporto di<br />
Oakland alla stazione Coliseum<br />
e dovrebbe essere pronta entro<br />
il 2014. Un convoglio trainato<br />
da un sistema a fune targato<br />
Doppelmayer è già in funzione a<br />
Venezia, dove trasporta fino a<br />
3.000 persone l’ora tra l’isola<br />
del Tronchetto e Piazzale Roma.<br />
La Leitner Technologies ha realizzato<br />
a Perugia il Minimetrò, che<br />
serve ogni minuto sette stazioni<br />
su un percorso di circa 3,5 km.<br />
Cluster lungimiranti<br />
Presso la struttura di servizi<br />
TIS innovation park è nato un<br />
centro specializzato in tecnologie<br />
alpine, con l’obiettivo di<br />
offrire comprensori sciistici<br />
chiavi in mano e soluzioni<br />
innovative d’eccellenza con<br />
know-how altoatesino.<br />
I cluster facenti capo all’area<br />
“tecnologie alpine” del TIS sono<br />
Edilizia, sports & winterTECH,<br />
Legno & Tecnica, Protezione Civile<br />
& Sicurezza Alpina.<br />
15<br />
Istituto per la Medicina d’emergenza in montagna Dal 2009<br />
l’Accademia europea di Bolzano (EURAC) ospita il primo<br />
Istituto al mondo per la Medicina d’emergenza in montagna.<br />
Tra i compiti dell’istituzione figurano la promozione,<br />
il coordinamento e l’attuazione di progetti di ricerca, la<br />
diffusione dei relativi risultati su riviste mediche specialistiche<br />
e l’organizzazione di congressi e workshop. L’Istituto<br />
si è anche prefissato di migliorare il soccorso ed il trattamento<br />
delle vittime di incidenti; in alta montagna infatti<br />
la medicina d’emergenza si trova ad affrontare situazioni<br />
particolari. L’attività di ricerca si focalizza sull’ipotermia<br />
e su indagini di tipo epidemiologico per il soccorso di<br />
pazienti traumatizzati, considerando i rischi legati al loro<br />
recupero e trasporto.<br />
Appalto milionario per Doppelmayr (5)<br />
Con 265 milioni di euro complessivi, l’appalto per la realizzazione e<br />
l’esercizio della nuova metropolitana leggera di Oakland, negli Stati Uniti,<br />
rappresenta la commessa più alta nella storia del Gruppo Doppelmayr.<br />
Nella città californiana il nuovo sistema di trasporto locale si svilupperà<br />
su un percorso di 5,1 km, trasportando circa 1.500 persone all’ora e per<br />
direzione di marcia. Con una velocità massima di 50 km/h, questa metropolitana<br />
leggera collegherà l’aeroporto internazionale di Oakland con la<br />
stazione Coliseum, uno dei principali nodi viari della città. La fine dei<br />
lavori e la messa in servizio sono entrambe previste per il 2014.<br />
Una funivia (6)<br />
Doppelmayr è leader mondiale nella costruzione di impianti a fune.
Società<br />
La società altoatesina presenta molte sfaccettature<br />
ed è caratterizzata da peculiarità sia italiane che<br />
tirolesi. La popolazione parla più lingue, l’offerta<br />
formativa è ambiziosa, il benessere è diffuso.<br />
Quando si arriva in <strong>Alto</strong><br />
<strong>Adige</strong>, che si provenga<br />
da nord o da sud, ci si<br />
imbatte nelle scritte<br />
bilingui presenti su ogni<br />
tipo di segnaletica. In<br />
<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> si parlano<br />
l’italiano e il tedesco,<br />
e nelle valli Gardena e<br />
Badia anche il ladino.<br />
Nella provincia più<br />
settentrionale d’Italia<br />
i tre gruppi linguistici<br />
vivono a stretto contatto, portano avanti le rispettive<br />
tradizioni e sono circondati anche, nella vita di<br />
tutti i giorni, dalla presenza di altre culture. La<br />
cucina altoatesina è caratterizzata da pietanze della<br />
tradizione italiana e tedesca; il consumo di musica,<br />
cinema e teatro non si limita alla lingua madre e le<br />
parlate locali sono ricche di influenze linguistiche<br />
e di espressioni dell’altra lingua, tanto da aver dato<br />
vita ad un italiano altoatesino e ad un tedesco<br />
sud tirolese. Entrambe le lingue si integrano in uno<br />
stile di vita moderno, al contempo ambizioso e<br />
rispettoso delle tradizioni, che si inserisce perfettamente<br />
tra nord e sud, tra l’area linguistica tedesca<br />
e quella italiana, e sempre più spesso anche oltre.<br />
Il Café Museion a Bolzano (1)<br />
La sede di Bressanone della Libera Università di Bolzano (2)<br />
Il treno della Val Venosta (3)<br />
La linea ferroviaria collega Merano con Malles e dintorni.<br />
1<br />
16<br />
Geografia e dialetti Qualità di vita<br />
Mentre la popolazione di madrelingua<br />
tedesca è distribuita su<br />
tutto il territorio provinciale,<br />
gli italiani vivono soprattutto<br />
nelle città e nelle località<br />
dell’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> meridionale;<br />
i ladini invece popolano la Val<br />
Gardena e la Val Badia. La<br />
provincia è suddivisa amministrativamente<br />
in 8 comprensori,<br />
diversi dal punto di vista orografico.<br />
A est la Val Pusteria si<br />
presenta come un territorio<br />
verde e ricco di boschi, molto<br />
frequentato dai turisti durante<br />
tutto l’anno. A sud, nella Bassa<br />
Atesina, domina un paesaggio<br />
di frutteti e vigneti. A ovest si<br />
estende l’assolata Val Venosta,<br />
che si inerpica fino al Passo<br />
Resia. I dialetti tedeschi parlati<br />
nelle vallate sono molto diversi<br />
tra loro dal punto di vista<br />
fonetico.<br />
Anno dopo anno autorevoli<br />
statistiche de Il Sole 24 Ore<br />
posizionano l’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> tra le<br />
località italiane dove si vive<br />
meglio. Nel 2012, con gli altissimi<br />
punteggi ottenuti nelle<br />
categorie “Lavoro” ed “Economia”,<br />
si è ad esempio piazzato<br />
al primo posto nella categoria<br />
“Affari e Lavoro”. Un altro punto<br />
di forza è costituito dal basso<br />
tasso di criminalità, tanto che<br />
l’Istituto nazionale di statistica ha<br />
definito Bolzano la provincia più<br />
sicura d’Italia anche per la<br />
“sicurezza percepita”: la grande<br />
maggioranza degli altoatesini<br />
infatti si sente “molto sicura”<br />
per le strade. Un altro primo<br />
posto arriva dal giudizio che gli<br />
altoatesini danno alla qualità<br />
della pubblica amministrazione,<br />
mentre il reddito più alto d’Italia<br />
conferisce alla popolazione<br />
un elevato potere d’acquisto.<br />
Istruzione<br />
In <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> la lingua madre<br />
coincide con quella delle scuole<br />
frequentate, anche se capita<br />
che i genitori iscrivano i figli in<br />
istituti dell’altro gruppo linguistico.<br />
Già alle elementari,<br />
accanto a italiano e tedesco,<br />
i bambini prendono dimestichezza<br />
con l’inglese. La formazione<br />
universitaria è garantita<br />
2
dall’ateneo di Bolzano. L’<strong>Alto</strong><br />
<strong>Adige</strong>, basato fino a 100 anni fa<br />
quasi esclusivamente sull’agricoltura,<br />
ha dato vita anche ad un<br />
solido settore artigianale. La<br />
formazione professionale si è da<br />
subito ispirata al modello tedesco,<br />
con il risultato che l’apprendistato<br />
con formazione duale<br />
genera delle figure valide anche<br />
nel confronto internazionale.<br />
3<br />
Trasporto pubblico e risorse<br />
energetiche<br />
Lo Statuto d’autonomia consente<br />
alla Provincia di gestire<br />
le scuole, così come le strade<br />
statali. Il trasporto pubblico<br />
locale si avvale di strutture<br />
molto apprezzate come le ferrovie<br />
della Val Venosta e della Val<br />
Pusteria o la funivia del Renon.<br />
Il fabbisogno energetico è coperto<br />
da società di capitali<br />
pubbliche come la SEL (Società<br />
Elettrica <strong>Alto</strong>atesina), in mano<br />
alla Provincia e ad alcuni Comuni,<br />
e l’Azienda Energetica di<br />
proprietà dei Comuni di Bolzano<br />
e Merano. L’autostrada del<br />
Brennero, gestita dall’omonima<br />
società con partecipazione di<br />
tutte le province attraversate<br />
dalla Brennero-Modena, è considerata<br />
una delle arterie veloci<br />
meglio attrezzate d’Europa.<br />
Crescita demografica<br />
In alcune vallate altoatesine si<br />
registrano 11,4 nascite per 1.000<br />
abitanti: oltre la media europea.<br />
A Bolzano il tasso di natalità<br />
(9,1) è sotto la media UE, tuttavia<br />
la popolazione altoatesina è<br />
in crescita grazie alle maggiori<br />
aspettative di vita e all’immigrazione.<br />
Gli arrivi da paesi extracomunitari<br />
sul territorio tra<br />
Brennero e Salorno si sono<br />
intensificati a partire dal 2002.<br />
A prescindere dal loro grado di<br />
istruzione gli immigrati vengono<br />
spesso impiegati nei lavori<br />
meno qualificati, formano famiglie<br />
e contribuiscono al ringiovanimento<br />
della popolazione.<br />
Oggi rappresentano l’8,7% degli<br />
abitanti.<br />
L’anima sudtirolese<br />
Gli altoatesini di lingua tedesca<br />
coniugano l’attaccamento alle<br />
tradizioni con uno stile di vita<br />
aperto, che sa guardare oltre i<br />
confini. Sia a casa propria che<br />
fuori provincia, i sudtirolesi<br />
sono apprezzati da amici e<br />
partner d’affari per la loro sincerità<br />
e disponibilità. Capita allora<br />
che manager di aziende che<br />
operano a livello mondiale<br />
prendano il jet per partecipare<br />
ad un’asta di arte moderna a<br />
New York, mentre altri trascorrano<br />
la domenica con la banda<br />
musicale o con l’associazione<br />
degli “Schützen”. A questo<br />
17<br />
proposito, gli altoatesini vantano<br />
una lunga tradizione di<br />
associazionismo e volontariato<br />
e partecipano attivamente alla<br />
vita politica, magari iscrivendosi<br />
alla Südtiroler Volkspartei (SVP),<br />
il partito che regge le sorti della<br />
provincia ininterrottamente<br />
dalla fine della seconda guerra<br />
mondiale e rappresenta gli<br />
interessi dell’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> anche<br />
nel parlamento italiano ed<br />
europeo. Gli altri partiti presenti<br />
nel Consiglio provinciale<br />
di Bolzano: Freiheitlichen, Popolo<br />
della Libertà, Partito Democratico,<br />
Verdi, Süd-Tiroler Freiheit, Bürgerunion,<br />
Lega Nord, Unitalia.<br />
L’artista delle luci<br />
Flora Kröss (nell’immagine) è<br />
originaria della Val Sarentino,<br />
una valle montuosa a nord di<br />
Bolzano caratterizzata da una<br />
ricca tradizione contadina e da<br />
un dialetto marcato. Insieme al<br />
marito, Flora ha fondato nel<br />
paesino di Cortaccia la ditta<br />
Ewo, che dal 1996 produce<br />
sistemi personalizzati di alta<br />
qualità per l’illuminazione,<br />
soprattutto di luoghi pubblici.<br />
Ewo crede fortemente nella<br />
ricerca e sviluppo ed è per<br />
questo che elabora innovative<br />
soluzioni illuminotecniche<br />
insieme ad artisti, architetti e<br />
designer di respiro internazionale.<br />
“Sempre qualcosa di<br />
nuovo, in ogni cosa”, sostiene<br />
Flora Kröss. Il successo di Ewo<br />
ha varcato i confini nazionali:<br />
il suo marchio aziendale si può<br />
incontrare a Copenaghen,<br />
Praga, Graz, Wolfsburg o Dubai.<br />
Piazza Walther<br />
Il posto più rappresentativo dell’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> è sicuramente piazza Walther a<br />
Bolzano, dove lentezza e frenesia convivono ed è difficile per l’orecchio del<br />
passante districarsi tra suoni di cetra, ritmi jazz e folk peruviano. Solo di domenica<br />
la piazza ritrova il suo carattere alpino, rafforzato in occasione delle<br />
festività nazionali dalla sfilata degli automezzi degli Alpini. Gli anziani chiacchierano,<br />
i bambini giocano nelle fontane, i giovani si godono il fresco sulle<br />
panchine. E le terrazze dei bar invitano a fermarsi ad osservare le scene di vita<br />
altoatesina.
Libera Università di Bolzano L’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> vanta uno degli<br />
atenei più giovani d’Europa, sorto nel 1997 dalla volontà<br />
locale e dalle esigenze internazionali. La Libera Università<br />
di Bolzano (LUB) ha un programma alquanto selettivo: chi<br />
infatti dopo qualche semestre non è in grado di padroneggiare<br />
le tre lingue in cui vengono impartite le lezioni<br />
(italiano, tedesco e inglese), capisce di essersi iscritto nel<br />
posto sbagliato. Le facoltà sono cinque e offrono sia lauree<br />
brevi che specialistiche. Sono in atto collaborazioni con<br />
altre università e strutture accademiche; tra le principali<br />
Innsbruck, Trento e Milano. Oltre all’insegnamento, la LUB<br />
punta molto sulla ricerca ed in tal senso si è già dotata di<br />
svariate competenze di carattere internazionale.<br />
Reddito pro capite<br />
Gli altoatesini hanno un reddito disponibile delle famiglie per abitante pari<br />
a 21.465 euro (2009), pari al 23% in più della media nazionale. Il PIL per<br />
abitante è invece del 37% più alto della media europea.<br />
Sanità<br />
Pagando un ticket e partecipando così ai costi del sistema sanitario pubblico,<br />
gli altoatesini usufruiscono di ottime prestazioni mediche nell’ospedale di<br />
Bolzano o nei 6 nosocomi periferici. Esistono poi strutture sanitarie private<br />
che, grazie ad un accordo con la Provincia, ampliano ulteriormente l’assistenza<br />
medica di alta qualità. I servizi sanitari sono accessibili senza ticket a<br />
persone con basso reddito, anziane e che necessitano di assistenza.<br />
“Törggelen” in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> (1)<br />
18<br />
Turismo<br />
Con quasi 6 milioni di ospiti l’anno, l’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
è una delle regioni alpine leader in ambito turistico.<br />
Il paesaggio ricco di contrasti, la varietà culturale,<br />
l’arte del gusto e tante giornate di sole: ecco<br />
la formula magica che rende questa provincia<br />
unica e diversa dalle concorrenti.<br />
Palme e cipressi con cime innevate sullo sfondo,<br />
a pranzo scelta tra pasta o canederli, a cena un<br />
piatto raffinato a base di carne o di pesce: il turismo<br />
altoatesino è favorito anche dalla posizione<br />
di confine tra nord e sud e dal clima del versante<br />
meridionale delle Alpi. L’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> offre ai suoi<br />
ospiti una vasta gamma di attività e di proposte<br />
enogastronomiche. Se poi, si aggiungono alle altre<br />
attrazioni, le Dolomiti dichiarate dall’Unesco patrimonio<br />
mondiale dell’umanità, si capisce come mai<br />
questa terra così varia sia una delle poche regioni<br />
alpine a vantare, negli ultimi 20 anni, una crescita<br />
turistica pressoché continua.<br />
1<br />
Il segreto di questa ricetta vincente è un perfetto<br />
amalgama tra paesaggio, prodotti e una secolare<br />
tradizione contadina. Il posizionamento come terra<br />
gastronomica e ricca di attività, ha portato, in<br />
particolare nell’ultimo decennio, ad una crescente<br />
differenziazione del mercato. Ai fedeli ospiti tedeschi<br />
e italiani si sono aggiunti molti turisti dal resto<br />
d’Europa, ed inoltre i 28,6 milioni di pernottamenti<br />
sono dovuti non solo al consueto target di scalatori,<br />
escursionisti e sciatori, ma anche a nuove<br />
figure di turisti che amano il golf, il wellness e la<br />
buona cucina.
Clima Terra per persone attive<br />
“Nemico del vento e amico intimo<br />
del sole”: con queste parole<br />
Stefan Zweig descriveva, a cavallo<br />
del ’900, il clima di Merano.<br />
Oggi lo slogan è diventato “la<br />
terra con 300 giorni di sole”.<br />
L’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>, infatti, si trova sul<br />
versante soleggiato delle Alpi,<br />
le cui creste proteggono le<br />
vallate sia dalle correnti di aria<br />
fredda provenienti da Nord sia<br />
da quelle di aria umida provenienti<br />
dal Mediterraneo. Nel<br />
2010, il paesino di Nova Levante<br />
con 2.360 ore di sole, ha stabilito<br />
il record di bel tempo.<br />
Turismo<br />
Si fermano mediamente per<br />
5 notti spendendo 122 euro al<br />
giorno: i milioni di ospiti che<br />
visitano l'<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> ogni anno<br />
(5.996.000 nella stagione<br />
2011/2012) rappresentano<br />
un'importante contributo alla<br />
creazione di valore aggiunto.<br />
I mercati principali sono la<br />
Germania (quasi la metà) e<br />
l’Italia (oltre un terzo). Seguiti<br />
da quello svizzero e austriaco.<br />
In crescita gli arrivi da Polonia<br />
e Repubblica Ceca, Olanda e<br />
Belgio, Francia e Inghilterra. Il<br />
60% circa dei 29.268.000.000<br />
di pernottamenti si ha nella<br />
stagione estiva; ma la stagione<br />
invernale registra un buon terzo<br />
in più di incassi. Questo giro<br />
d’affari coinvolge 10.000 strutture<br />
ricettive, i rispettivi fornitori<br />
e non solo: in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> un<br />
lavoratore su sei è attivo nel<br />
settore turistico.<br />
Con oltre 1.000 km di piste da<br />
sci, 400 impianti di risalita e<br />
13.000 km di sentieri immersi<br />
nella natura, l’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> è il<br />
paradiso di sciatori, scalatori ed<br />
escursionisti. Ma la gamma di<br />
attività praticabili in estate e<br />
inverno va ben oltre le classiche<br />
opportunità. I fondisti possono<br />
scegliere tra una serie infinita di<br />
piste; chi ama lo scialpinismo o<br />
le escursioni con le racchette da<br />
neve trova posti dove regna il<br />
silenzio. In estate l’offerta è<br />
ancora più varia: dalle ferrate<br />
dolomitiche alle nuotate in laghi<br />
immersi tra boschi e vigneti, dal<br />
trekking al nordic walking fino<br />
alle discese in rafting o kayak<br />
sull’Isarco o sulla Rienza. I<br />
golfisti hanno a disposizione<br />
7 impianti, i ciclisti possono<br />
19<br />
scegliere se sfidare gli impervi<br />
passi dolomitici o pedalare in<br />
tutta tranquillità sui 600 km di<br />
piste ciclabili del fondovalle.<br />
Vacanze in agriturismo<br />
Affascina il mondo contadino<br />
dell’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>. Ogni anno 1.700<br />
persone – per la maggior parte<br />
germanici – arrivano in <strong>Alto</strong><br />
<strong>Adige</strong> per lavorare gratis, solo<br />
per il piacere di vivere in prima<br />
persona la vita dei masi contadini<br />
di montagna. E sono sempre<br />
di più le persone che scelgono<br />
di trascorrere le ferie in un<br />
agriturismo. Dal 1999, anno di<br />
introduzione del marchio di qualità<br />
Gallo Rosso, i pernottamenti<br />
in queste strutture di nicchia<br />
sono aumentati del 150%. Un<br />
successo dovuto ad un efficace<br />
marketing e al rispetto di criteri<br />
qualitativi molto severi per<br />
l’ottenimento del marchio,<br />
Clima mite<br />
Rappresenta il simbolo di questo connubio tra carattere alpino e mediterraneo:<br />
grazie al suo clima mite, già nel XIX secolo la città termale di Merano<br />
conobbe un boom turistico. Definita “stazione climatica invernale”, la città<br />
del Passirio attirava ospiti da tutta Europa, tra cui grandi personaggi come<br />
l’imperatrice Sissi e Franz Kafka. E ancora oggi celebrità come Carolina di<br />
Monaco, Lucio Dalla, Maradona e Zidane amano rigenerarsi nell’“Espace<br />
Henri Chenot” del Grand Hotel Palace.<br />
tramite il quale vengono anche<br />
commercializzati prodotti di<br />
masi e contadini.<br />
Michil Costa<br />
Il suo hotel La Perla a Corvara è<br />
ritenuto uno dei più nobili delle<br />
Dolomiti. Costa ama il buon vino<br />
e gli ottimi sigari – come dimostrano<br />
la sua cantina con 27.000<br />
bottiglie ed una provvista di<br />
5.000 sigari – ed è da anni l’organizzatore<br />
della famosa Maratona<br />
ciclistica delle Dolomiti.<br />
Ma l’albergatore Michil Costa<br />
(nell’immagine) è qualcosa di<br />
più di un degno esponente della<br />
sua categoria: attivista ambientale,<br />
ex candidato dei Verdi al<br />
Consiglio provinciale, fautore<br />
del turismo dolce, fan sfegatato<br />
di Frank Zappa con trascorsi da<br />
punk, ladino che si batte apertamente<br />
per il troppo spesso<br />
dimenticato terzo gruppo linguistico<br />
della provincia e che raccoglie<br />
offerte per i profughi tibetani.<br />
In breve: un perfetto esempio<br />
della poliedricità altoatesina.
Gli edifici storici<br />
Splendide tenute rurali, imponenti<br />
fortezze e castelli, maestosi<br />
Grand Hotel, accoglienti<br />
“Stube” in legno che nelle loro<br />
travi custodiscono secoli di<br />
cultura contadina: negli alberghi<br />
e nei ristoranti altoatesini<br />
c’è un vero e proprio tesoro<br />
culturale da scoprire.<br />
Hotel Elefante, Bressanone<br />
Il maestoso albergo cittadino<br />
deve il suo nome alla presenza,<br />
documentata dai libri di storia,<br />
di un elefante nell’anno 1551.<br />
Questo hotel di categoria superiore,<br />
sito all’ingresso nord<br />
dell’antica città vescovile, vanta<br />
un arredamento ricco di storia e<br />
un meraviglioso parco.<br />
Hotel Laurin, Bolzano<br />
Grand Hotel ricco di tradizione<br />
nel cuore di Bolzano, dal fascino<br />
fin de siècle. Il primo indirizzo<br />
cittadino per uomini d’affari e<br />
pranzi di lavoro. Nelle afose<br />
serate estive è d’obbligo godere<br />
del fresco del suo rigoglioso<br />
parco dagli alberi secolari.<br />
Hotel Alte Post, Sesto<br />
Un gioiello dell’architettura<br />
alberghiera alpina nell’incantevole<br />
Val Fiscalina. Grazie ad<br />
un’accurata ristrutturazione, il<br />
secolare edificio sottoposto a<br />
tutela ha mantenuto in gran<br />
parte l’aspetto originario.<br />
2<br />
20<br />
Terra di buongustai Espresso, Gambero Rosso, Gault<br />
Millau, Michelin, Touring: le guide gastronomiche italiane<br />
concordano sull’eccellenza dei ristoranti altoatesini.<br />
A testimoniarlo, sono le classifiche che, redatte annualmente<br />
da questi prestigiosi esperti, non mancano di<br />
assegnare i massimi punteggi, cappelli o stelle proprio<br />
alle tavole altoatesine. Espressione di alta qualità anche<br />
in cucina, forse anche grazie al connubio tra le diverse<br />
culture di cui si caratterizza, l’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> è da anni una<br />
delle province più premiate d’Italia. A spiccare è soprattutto<br />
l’esperienza gastronomica dell’offerta culinaria<br />
altoatesina nel suo insieme, premiata per la bontà del cibo<br />
e dei vini, per la gradevolezza e il comfort degli ambienti<br />
e per la professionalità e la cortesia del servizio.<br />
Il Vigilius Mountain Resort (2)<br />
L’hotel a cinque stelle è stato ideato dall’architetto Matteo Thun e<br />
venne premiato dalla rivista Geo come miglior DesignHotel per un turismo<br />
durevole con esigenze ecologiche. Il Vigilius Mountain Resort è situato<br />
a 1.500 metri (s.l.m.) a San Vigilio, una località chiusa al traffico e raggiungibile<br />
solamente in cabinovia, sopra Lana nei pressi di Merano.
Agricoltura<br />
Lavorazione del latte, frutta e viticoltura sono i<br />
pilastri su cui poggia l’agricoltura altoatesina che<br />
vanta prodotti di qualità proposti in maniera<br />
professionale sui mercati locali ed esteri.<br />
In estate, quando mucche e pecore vengono condotte<br />
al pascolo, per i contadini di montagna inizia<br />
il periodo più duro dell’anno: anziani e giovani,<br />
maschi e femmine, tutti sono impegnati nella<br />
raccolta del fieno per l’inverno. Una volta l’agricoltore<br />
di montagna era autosufficiente e custode<br />
del patrimonio culturale, oggi spesso ha un secondo<br />
lavoro. Il latte lo vende alle cooperative locali, e<br />
il suo sostentamento è assicurato anche dai contributi<br />
provinciali.<br />
In primavera nel fondovalle fioriscono meli e a fine<br />
estate è il tempo della raccolta. Nella più grande<br />
area coltivata a meleto d’Europa si produce il 10%<br />
delle mele europee. L’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> è anche la più<br />
antica zona viticola dell’area di lingua tedesca ed<br />
una delle più rinomate d’Italia: i vini altoatesini<br />
ricevono regolarmente premi internazionali.<br />
Il marchio Qualità <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> identifica prodotti di<br />
qualità controllata e dalla lavorazione artigianale,<br />
tra cui rientrano speck, vino, latte, pane, mele e<br />
succhi di mela. Lo speck <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> e le mele si<br />
fregiano inoltre del marchio IGP. La promozione<br />
all’estero del territorio è curata con successo da<br />
<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> Marketing (SMG), che insieme all’EOS<br />
(Organizzazione Export <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>) promuove anche<br />
i prodotti locali. L’EOS ha inoltre competenza<br />
sulla ricerca di nuovi mercati per le aziende altoatesine.<br />
Le mele dell’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> (1)<br />
Le mele sono il prodotto altoatesino esemplare in Italia e all’estero.<br />
21<br />
Il latte dell’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
Il latte altoatesino proviene da<br />
mucche allevate in un paesaggio<br />
ricco di prati. Si contano 75.000<br />
capi che producono 370 milioni<br />
di kg di latte l’anno, pari al 3,3%<br />
della produzione italiana. Tra<br />
l'altro questi vengono impiegati<br />
per produrre oltre 100 milioni<br />
di kg di yogurt, più di 40 milioni<br />
di kg di latte fresco e a lunga<br />
conservazione e ca. 25 milioni<br />
di kg di formaggio. In testa alle<br />
vendite italiane c’è lo yogurt:<br />
un vasetto su quattro proviene<br />
dall’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>.<br />
Gastronomia<br />
I prodotti di qualità giovano<br />
anche alla cucina altoatesina<br />
che propone pietanze contadine<br />
e piatti mediterranei. La varietà<br />
di pane e dolci è dovuta all’influsso<br />
della cucina nordeuropea,<br />
mentre pizza e pasta portano<br />
in tavola l’atmosfera del<br />
Sud. Nell’offerta gastronomica<br />
rientrano trattorie, ristoranti e<br />
pizzerie, ma anche templi del<br />
gusto che sfoggiano stelle e<br />
cappelli. Agli altoatesini piace<br />
celebrare il cibo, ed ecco allora<br />
la Festa dello speck in Val di<br />
Funes, la Festa dei canederli a<br />
Vipiteno o l’evento culinario<br />
Stelle, malghe e castelli: piatti<br />
1<br />
prelibati serviti in ambienti<br />
ricchi di storia oppure in malghe<br />
circondate da un ambiente<br />
incontaminato.<br />
Mele dell’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> –<br />
Un successo internazionale<br />
• La coltivazione di mele occupa<br />
18.400 ettari di terreno, il 2,5%<br />
della superficie altoatesina.<br />
• Le mele crescono ad un’altitudine<br />
compresa tra 250 e 1.100<br />
metri. Il 96% dei frutticoltori<br />
pratica la coltivazione integrata,<br />
il 4% quella biologica.<br />
• 8.000 frutticoltori raccolgono<br />
ogni anno circa un milione di<br />
tonnellate di mele.<br />
• Il 50% della produzione<br />
rimane in Italia e l’altra metà<br />
viene esportata per un buon<br />
terzo in Germania.<br />
• 11 varietà di mele altoatesine<br />
si fregiano del marchio di<br />
qualità europeo di indicazione<br />
geografica protetta (IGP).<br />
• Le varietà più raccolte nel<br />
2011: Golden Delicious (500.289<br />
tonnellate), Gala (184.097 tonnellate),<br />
Red Delicious (125.923<br />
tonnellate).
Un territorio DOC Nella sua ultima edizione, la bibbia<br />
degli enologi Gambero Rosso ha assegnato a ben 26 vini<br />
altoatesini il massimo riconoscimento dei tre bicchieri.<br />
E non c’è da stupirsi, visto che il 99% dei vini a nord di<br />
Salorno è DOC. Da notare che l’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>, con 5.300<br />
ettari di superficie coltivata, è una delle province vinicole<br />
più piccole d’Italia. Ogni anno dai 20 diversi vigneti, in<br />
prevalenza ripidi e collinari, si ricavano circa 350.000<br />
ettolitri, equamente divisi tra vini bianchi e rossi. Un<br />
terzo della produzione viene esportata, il resto è destinato<br />
al mercato locale. I vitigni autoctoni sono la Schiava<br />
(rosso), il Gewürztraminer (bianco) e il Lagrein (rosso).<br />
3<br />
2<br />
22<br />
Speck in Giappone<br />
Nel reparto vini, l’assortimento<br />
è così vasto che bisogna avere<br />
pazienza per individuare il<br />
Lagrein Lindenburg, annata<br />
2006, che fa bella mostra di sé<br />
nei leggendari grandi magazzini<br />
Harrods di Londra. I prodotti<br />
altoatesini vengono da tempo<br />
esportati e adesso spetta ai<br />
prodotti di nicchia come miele,<br />
grappa o “Schüttelbrot” cercare<br />
nuovi mercati. Intanto lo speck<br />
altoatesino, che rappresenta il<br />
39% della produzione mondiale,<br />
è già presente in Giappone.<br />
Donne e birra<br />
Margherita Fuchs von Mannstein<br />
(nell’immagine) è una delle<br />
poche donne a dirigere una<br />
grande azienda altoatesina, e<br />
nel 2009 – prima donna in <strong>Alto</strong><br />
<strong>Adige</strong> – ha anche ottenuto il<br />
riconoscimento di Manager<br />
dell’anno. Margherita è a capo<br />
della Forst di Lagundo, la più<br />
grande birreria altoatesina con<br />
oltre 400 dipendenti ed un<br />
fatturato medio annuo di 120<br />
milioni di euro.<br />
La tenuta vinicola Manincor (2)<br />
Madre di due figlie, rappresenta<br />
la quarta generazione<br />
familiare a gestire l’azienda rilevata<br />
nel 1863. La sua famiglia<br />
possiede anche Castel Foresta:<br />
noblesse oblige, in una terra<br />
– quella altoatesina – con la più<br />
alta concentrazione di castelli<br />
in Europa.<br />
L’agricoltura<br />
altoatesina in cifre<br />
• Il 6,1% dei lavoratori è<br />
occupato nell’agricoltura<br />
• Nel 2009 i trattori registrati<br />
erano 28.755<br />
• Introdotto nel 1976, il marchio<br />
di tutela <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> è stato<br />
riconosciuto come marchio di<br />
qualità dalla UE nel 2005.<br />
• Oltre a vino, mele e latte il<br />
marchio di qualità <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
è assegnato tra l’altro anche a<br />
fragole e lamponi, ciliegie, verdure,<br />
miele ed erbe aromatiche.<br />
• Più di 21.000 membri sono<br />
iscritti all’associazione di categoria<br />
Südtiroler Bauernbund.<br />
• Gli agricoltori sono organizzati<br />
in oltre 100 cooperative,<br />
che si occupano anche della<br />
commercializzazione dei<br />
prodotti.<br />
Scozia? No, <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> (3)<br />
Cinta da antiche mura, Glorenza è la più piccola città dell’arco alpino<br />
ma anche la sede della prima distilleria di whisky d’Italia. Vi è l’intenzione<br />
di rivitalizzare la coltivazione cerealicola dell’Alta Val Venosta, nel<br />
tempo passata in secondo piano rispetto alla coltivazione di mele.<br />
L’imprenditore, nonché intenditore di whisky, Albrecht Ebensperger<br />
(nell’immagine) parla di un fabbisogno annuo di 600 tonnellate di malto<br />
di orzo, segale e mais e di una produzione di 1.000 barili l’anno. La<br />
distilleria, molto particolare dal punto di vista architettonico, punta a<br />
diventare anche un’attrazione turistica.
Architettura e<br />
pianificazione del territorio<br />
La sua conformazione montuosa rende l’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
un territorio dagli spazi limitati per gli insediamenti<br />
residenziali e commerciali. Con lo Statuto di autonomia<br />
è comunque iniziato un intenso sviluppo<br />
edilizio che ha portato anche alla nascita di forme<br />
architettoniche di pregio.<br />
L’architettura altoatesina rispecchia la storia e la<br />
società del territorio. Questa zona dolomitica si è<br />
caratterizzata fin dal Medioevo per la presenza di<br />
conventi e chiese, castelli e fortificazioni nonché<br />
per un’edilizia rurale semplice, funzionale e adeguata<br />
all’orografia. Commercio e turismo hanno<br />
poi portato in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> un’architettura più<br />
mondana e molte celebrità: il Grand Hotel Carezza<br />
e l’Hotel Lago di Braies sono due casi esemplari.<br />
In alcune località altoatesine, ma soprattutto a<br />
Bolzano, è facile trovare edifici risalenti al periodo<br />
fascista. Nel dopoguerra il fabbisogno abitativo<br />
rappresentava un problema urgente da risolvere.<br />
Gli architetti italiani ripresero elementi contemporanei<br />
di un’architettura con connotazioni regionali,<br />
che a partire dagli anni ’70 conobbe un grande<br />
sviluppo imponendosi sull’allora romanticizzante<br />
stile architettonico tirolese.<br />
Gli architetti si trovarono ad operare in un territorio<br />
in cui le aree edificabili, sia a scopo abitativo che<br />
produttivo, erano poche e care. Fino allo Statuto<br />
d’autonomia si costruì quindi un po’ dappertutto<br />
nel verde. Le leggi provinciali degli anni ’70 sulla<br />
tutela ambientale e sull’urbanistica riuscirono a<br />
limitare la proliferazione urbana e la devastazione<br />
del paesaggio. Nel frattempo si formò una nuova<br />
generazione di architetti che iniziò a guardare ad<br />
un’edilizia rispettosa del paesaggio, alla fusione tra<br />
vecchie e nuove cubature, alla qualità dell’abitare e<br />
all’efficienza energetica. In questo contesto sono<br />
nate così alcune aziende specializzate in tecnologia<br />
d’avanguardia per l’architettura contemporanea.<br />
23<br />
Lavori pubblici<br />
Negli ultimi 15 anni, gli appalti<br />
pubblici hanno consentito lo<br />
sviluppo di varie soluzioni<br />
edilizie, promuovendo l’architettura<br />
contemporanea: spicca<br />
la costruzione del Museion,<br />
1<br />
il museo di arte moderna e<br />
contemporanea di Bolzano. Altri<br />
rilevanti esempi architettonici<br />
sono: la sede di Bressanone<br />
dell’Università di Bolzano e il<br />
Messner Mountain Museum a<br />
Castel Firmiano, la ristrutturazione<br />
di Castel Tirolo e la nuova<br />
scuola professionale per l’industria<br />
e l’artigianato di Bolzano.<br />
Questi 4 progetti, oltre ad aver<br />
ricevuto il prestigioso premio<br />
“Dedalo Minosse”, rappresentano<br />
ulteriori esempi di edilizia<br />
locale di qualità.<br />
L’architettura<br />
altoatesina attuale<br />
Ma allora com’è l’architettura<br />
altoatesina di oggi? Costruttori<br />
e progettisti si misurano non<br />
tanto con la costruzione del<br />
nuovo, quanto con il riutilizzo e<br />
la ristrutturazione dell’esistente.<br />
Ciò ha riguardato edifici<br />
industriali e residenziali, siti<br />
soprattutto in periferia. Nei<br />
centri più grandi si possono<br />
trovare anche interessanti<br />
esempi contemporanei.<br />
Castel Firmiano nei pressi di Bolzano (1)<br />
Caldaro<br />
Con il winecenter di Caldaro gli<br />
architetti viennesi feld72 sono<br />
riusciti a realizzare una simbiosi<br />
perfetta tra vecchi e nuovi<br />
corpi edilizi. La nuova costruzione<br />
consiste di un grande monoblocco,<br />
mentre gli adiacenti<br />
locali adibiti a cantine sono<br />
stati uniformemente rivestiti<br />
con piastre in cemento di colore<br />
rosso scuro; all’interno gli<br />
ambienti sono luminosi e ariosi.<br />
Anche l’intervento sulla storica<br />
Tenuta Vinicola Manincor da<br />
parte del team di architetti<br />
guidato da Walter Angonese è<br />
stato estremamente delicato.<br />
Così leggero che si fa fatica a<br />
notare la nuova architettura, in<br />
quanto l’edificio a tre piani è<br />
stato realizzato sotto i vigneti<br />
ed è quasi totalmente interrato.<br />
D’altronde, secondo il concetto<br />
architettonico, la principale<br />
peculiarità di una cantina per<br />
vini è proprio la profondità.
Il padre dell’architettura contemporanea “Costruire il luogo”:<br />
era questo il credo dell’architetto altoatesino Othmar<br />
Barth (1927-2010), che come nessun altro è riuscito a<br />
coniugare paesaggio e architettura. A partire dalla fine<br />
degli anni ’70 il maestro brissinese ha creato uno stile<br />
contemporaneo dall’impronta regionale, influenzando<br />
un’intera generazione di architetti che, grazie a lui,<br />
trattano con cautela gli edifici storici, usano materiali<br />
locali e nella progettazione tengono conto dei dintorni<br />
e del paesaggio. Barth, conosciuto ben oltre i confini<br />
provinciali, ha progettato l’Accademia Cusanus di Bressanone,<br />
l’Hotel Ambach sul lago di Caldaro e il complesso<br />
residenziale del quartiere Aslago a Bolzano. Questa<br />
concezione di architettura globale e “parlante” è stata<br />
fatta propria, in maniera ancora più ampia, dalle ultime<br />
generazioni di architetti.<br />
Complesso residenziale nel quartiere di Aslago a Bolzano (2)<br />
Costruire il luogo: il credo dell’architetto Othmar Barth diventato<br />
realtà ad Aslago.<br />
Abitazione a Lasa (3)<br />
L’interno di una vecchia stalla venne ristrutturato in un’abitazione.<br />
Il Weinhof Kobler a Magrè (4)<br />
2<br />
24<br />
4<br />
Lasa<br />
Una “casa nella casa”; ecco il<br />
concetto sviluppato in Val<br />
Venosta dall’architetto Ruth<br />
Pinzger e dal geometra Arnold<br />
Rieger. Un fienile secolare è<br />
stato interamente svuotato e<br />
trasformato in un alloggio.<br />
L’edificio ristrutturato ad alta<br />
efficienza energetica, premiato<br />
dalla Provincia, ha mantenuto<br />
intatte le antiche e massicce<br />
mura in pietra.<br />
Magrè<br />
3<br />
Un ulteriore esempio di come<br />
il nuovo possa integrarsi con<br />
l’esistente arriva dagli architetti<br />
altoatesini Lukas Mayr e Theodor<br />
Gallmetzer. Nella Bassa Atesina<br />
hanno realizzato, all’interno<br />
dell’azienda vinicola Weinhof<br />
Kobler, una sala degustazioni<br />
che in maniera netta, spigolosa<br />
e lineare si insinua tra le antiche<br />
mura. Una vetrata scorrevole<br />
amplia gli spazi verso<br />
l’esterno, cosicché il “fuori” si<br />
avvicina al “dentro”.
Bolzano Il Razionalismo fascista<br />
Realizzato nel 1935, l’edificio<br />
Ex-GIL (Gioventù Italiana Littorio)<br />
riservato alle fanciulle era uno<br />
degli elementi più rappresentativi<br />
dell’italianizzazione portata<br />
avanti dal fascismo. Dopo la<br />
guerra l’edificio è andato gradualmente<br />
in rovina finché, nel<br />
1995, l’Accademia Europea di<br />
Bolzano (EURAC) ha incaricato<br />
l’architetto internazionale Klaus<br />
Kada della ristrutturazione.<br />
Kada ha affiancato alla struttura<br />
sotto tutela una costruzione in<br />
vetro, cemento e acciaio. Oggi<br />
l’EURAC è un centro di ricerca<br />
in cui operano scienziati da<br />
tutta Europa.<br />
Laives<br />
La chiesa parrocchiale di Laives,<br />
il cui ampliamento è stato curato<br />
dagli architetti meranesi Thomas<br />
Höller e Georg Klotzner, è<br />
diventata uno dei simboli della<br />
cittadina. La nuova navata,<br />
rivestita di lastre metalliche<br />
color ottone e con un angolo di<br />
90 gradi, assomiglia ad una<br />
piramide ed è collegata alla<br />
vecchia chiesa tramite un passaggio<br />
vetrato. Nonostante le<br />
dimensioni, la nuova costruzione<br />
si uniforma al vecchio<br />
luogo sacro.<br />
6<br />
Il fascismo ha marcato in maniera<br />
evidente l’aspetto ed il<br />
carattere di Bolzano. Nel 1928<br />
venne inaugurato il Monumento<br />
alla Vittoria, a forma di arco di<br />
trionfo romano, simboleggiante<br />
la dominazione fascista. Il progetto<br />
è dell’architetto Marcello<br />
Piacentini, all’epoca uno dei più<br />
richiesti dal regime, e nel 1934<br />
vinse anche il concorso nazionale<br />
per la ripianificazione del<br />
capoluogo altoatesino. La cosiddetta<br />
“città nuova” doveva<br />
adeguarsi alle esigenze funzionali<br />
e simboliche del potere<br />
dominante: piazza della Vittoria<br />
e il monumento dovevano<br />
divenire il nuovo centro cittadino,<br />
gli edifici monumentali, le<br />
strade assiali e le vaste piazze<br />
in stile fascista dovevano superare<br />
in grandezza il centro<br />
storico e i suoi portici medioevali.<br />
La “città nuova” rappresenta<br />
uno dei complessi di<br />
architettura fascista più densi<br />
d’Italia.<br />
25<br />
Edifici storici<br />
L’architettura altoatesina moderna<br />
muove i primi passi nella<br />
frazione di Tre Chiese, nel<br />
comune di Barbiano che domina<br />
la Val d’Isarco. Nel 1920 l’architetto<br />
Lois Welzenbacher e il<br />
pittore Hubert Lanzinger hanno<br />
realizzato una serie di casette in<br />
stile Bauhaus, immerse tra<br />
boschi e prati ad un’altitudine<br />
compresa tra i 1.100 e i 1.300<br />
metri. La pensione Briol si presenta<br />
come un cubo rivestito in<br />
legno di larice posto su un<br />
pendio; il tetto leggermente<br />
spiovente e la veranda panoramica<br />
sulla valle rendono meno<br />
austera l’impressione iniziale.<br />
L’attuale proprietaria Johanna<br />
von Klebelsberg ha incaricato<br />
l’architetto svizzero Peter Zumthor,<br />
ospite occasionale della<br />
piccola pensione, di provvedere<br />
ad un piccolo e rispettoso ampliamento.<br />
Architettura e tecnologia<br />
Accanto all’azienda altoatesina<br />
Frener & Reifer, diventata nel<br />
tempo un global player nel<br />
settore delle facciate, anche la<br />
Stahlbau Pichler si è trasformata<br />
da ditta artigianale in industria<br />
di respiro internazionale nel<br />
settore delle costruzioni in<br />
acciaio. Fondata nel 1978, la<br />
Stahlbau realizza combinazioni<br />
intelligenti tra acciaio strutturale<br />
e rivestimenti di facciata.<br />
Tra le opere più prestigiose<br />
figurano la nuova stazione<br />
centrale di Vienna, con una<br />
superficie di 109 ettari, e lo<br />
spettacolare trampolino per il<br />
salto con gli sci sul Bergisel, a<br />
Innsbruck, progettato dal celebre<br />
architetto Zaha Hadid.<br />
Veduta aerea di piazza Vittoria a Bolzano (5)<br />
La pensione Briol (6)<br />
Il trampolino sul Bergisel a Innsbruck (7)<br />
La Stahlbau Pichler ha realizzato lo spettacolare trampolino<br />
per il salto con gli sci.<br />
5<br />
7
9<br />
Stock edifici per anno di<br />
costruzione<br />
La maggior parte delle abitazioni<br />
italiane è stata costruita in<br />
passato, senza una particolare<br />
regolamentazione in materia di<br />
efficienza energetica. Esiste<br />
quindi un forte potenziale di<br />
mercato in questo ambito,<br />
soprattutto per gli edifici risalenti<br />
all’epoca 1920–1980.<br />
Edifici costruiti prima della<br />
Legge 373/76<br />
Edifici costruiti dopo la<br />
Legge 373/76<br />
20,1% (prima del 1919)<br />
9,1% (1920–1945)<br />
11,1% (1946–1961)<br />
12,2% (1962–1971)<br />
10,8% (1972–1981)<br />
12,0% (1982–1991)<br />
15,4%(1992–2001)<br />
9,3% (2002–2008)<br />
26<br />
10<br />
8
Nova Levante Anche nelle zone produttive è possibile<br />
avere delle belle opere di architettura. La zona artigianale<br />
di Nova Levante, non lontano da Bolzano, ha vinto<br />
il Premio alla Committenza 2010 con la motivazione<br />
principale che il concetto architettonico si integra armoniosamente<br />
con il paesaggio. Il concorso, promosso dalla<br />
Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Bolzano e dalla<br />
Business Location Südtirol – <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>, ha assegnato il<br />
secondo posto alla sede degli uffici della ditta Innenausbau<br />
Barth di Bressanone per il suo aspetto scultoreo. La ditta<br />
Ewo di Cortaccia si è invece aggiudicata il terzo posto.<br />
Fortezza (8)<br />
L’antico forte asburgico è stato ristrutturato ed oggi ospita grandi eventi<br />
culturali come la biennale d’arte Manifesta.<br />
Edilizia sociale (9, 10)<br />
Nel 2011 il progetto di edilizia sociale del quartiere Casanova di<br />
Bolzano dell’architetto Christoph Mayr Fingerle è stato esposto alla<br />
Biennale di architettura di Venezia.<br />
La nuova stazione di Bolzano (11)<br />
La nuova stazione di Bolzano dovrebbe dare il via alla pianificazione<br />
sostenibile del capoluogo. Il concorso di idee per la ristrutturazione<br />
dell’area ferroviaria è stato vinto dall’architetto viennese Boris Podrecca.<br />
Il progetto riguarda una superficie di circa 30 ettari che collega il centro<br />
cittadino con la periferia nordorientale. I finanziamenti dovrebbero<br />
arrivare da Provincia, Comune di Bolzano e sponsor privati.<br />
27<br />
11<br />
Architettura in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
Merano Arte: la galleria<br />
propone regolarmente esposizioni<br />
di architettura contemporanea<br />
in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> e di tendenze<br />
internazionali.<br />
Architettura Contemporanea<br />
Alpina: premio internazionale<br />
che dal 1992 viene assegnato a<br />
Sesto Pusteria.<br />
CasaClima: questo progetto<br />
ha dato vita in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
ad un marchio di qualità ufficiale<br />
che certifica costruzioni e<br />
abitazioni realizzate pensando<br />
all’ambiente.<br />
Città-Paese-Fiume:<br />
il progetto è incentrato sul<br />
rapporto tra l’uomo e le acque<br />
fluviali in Val d’Isarco.<br />
L’Ordine degli Architetti<br />
della Provincia di Bolzano: comprende<br />
architetti, pianificatori,<br />
paesaggisti e conservatori<br />
dell’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>.<br />
La Fondazione Architettura<br />
<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>: si rivolge sia agli<br />
architetti che alla popolazione e<br />
pubblica la rivista “Turrisbabel”.
12<br />
“Südsterne”<br />
Martino Gamper è solo uno dei tanti altoatesini che hanno fatto carriera<br />
all’estero. Formatosi come falegname, l’artigiano meranese è diventato una<br />
star sulla scena internazionale del design, soprattutto dopo lo scalpore creato<br />
dalla sua mostra “100 sedie in 100 giorni”. Oggi Gamper vive a Londra, racconta<br />
storie attraverso i suoi mobili ed ha successo in quanto riesce a fondere<br />
antico e nuovo, arte e artigianato, influenze internazionali e regionali. Gamper<br />
è anche membro di Südstern, una rete di cervelli altoatesini sparsi nel mondo<br />
che punta a diventare sempre più l’interfaccia tra aziende ed istituzioni locali<br />
e futuri partner esteri.<br />
13<br />
Lo specialista in arredamenti di interni<br />
Nel settore dell’arredamento esistono alcune imprese altoatesine che nel<br />
corso degli anni sono riuscite a guadagnarsi una fama internazionale, come ad<br />
esempio la Barth Innenausbau di Bressanone. L’azienda specialista in arredamenti<br />
è considerata una delle più rinomate nel settore dell’architettura di<br />
interni per negozi di lusso e musei. Barth lavora insieme ad architetti di grido<br />
ed esporta le sue idee in tutto il mondo: il nuovo headquarter italiano della<br />
Microsoft a Peschiera Borromeo, i 5 piani del Rolex-Flagshipstore a Milano, il<br />
Deutsches Museum a Monaco di Baviera o ancora il Teuco Store di Parigi portano<br />
la firma dell’impresa familiare altoatesina, le cui origini risalgono al<br />
lontano 1877.<br />
“100 sedie in 100 giorni” (12)<br />
L’esposizione che portò notorietà e fama internazionale<br />
al designer meranese Martino Gamper.<br />
Esigente anche dal punto di vista architettonico: la nuova sede della<br />
Barth Innenausbau a Bressanone (13)<br />
Il Museion, museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano (1,2)<br />
28<br />
Cultura<br />
La scena culturale altoatesina si trova in una fase<br />
cruciale, nella quale sono state realizzate strutture<br />
e luoghi con l’intento di portare la cultura moderna<br />
e contemporanea sullo stesso piano di quella<br />
tradizionale. E ora si cominciano a vedere i primi<br />
frutti di questa fusione.<br />
1<br />
Negli ultimi dieci anni l’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> ha investito<br />
enormemente nella cultura. Il Teatro Comunale<br />
Bolzano di piazza Verdi, inaugurato nel 1999, ospita<br />
rappresentazioni teatrali di prosa in lingua italiana<br />
e tedesca nonché opere liriche e spettacoli di danza;<br />
il Museion, museo di arte moderna e contemporanea<br />
di Bolzano, aperto nel 2008, offre spazi ad artisti<br />
di spessore internazionale come Valie Export,<br />
Isa Genzken e Carl Andre. Sempre nel 2008 l’<strong>Alto</strong><br />
<strong>Adige</strong>, insieme al Trentino, ha ospitato la Biennale<br />
Europea di arte contemporanea Manifesta 7, con<br />
188 artisti distribuiti in sei sedi espositive.<br />
Un aspetto peculiare dell’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> è la grande<br />
varietà culturale e linguistica di questo piccolo territorio,<br />
che ogni giorno ospita eventi in italiano,<br />
tedesco e ladino.
Europeade<br />
La società altoatesina ha profonde<br />
radici culturali influenzate,<br />
da un lato, da aspetti<br />
austriaco-bavaresi provenienti<br />
da Nord, e dall’altro, da rapporti<br />
commerciali con le regioni<br />
italiane. Nel corso dei secoli le<br />
tradizioni rurali e artigianali si<br />
sono gradualmente intrecciate<br />
con le forme di vita urbana, e<br />
Bolzano – con i suoi oltre<br />
100.000 abitanti – racchiude in<br />
sé questa variegata mescolanza<br />
culturale. Non sorprende quindi<br />
il fatto che il capoluogo abbia<br />
ospitato nel 2010 il festival della<br />
cultura folcloristica Europeade<br />
che per tre giorni ha colorato la<br />
città con i costumi tradizionali<br />
di gruppi musicali e di danza<br />
provenienti da tutta Europa.<br />
Terra di cinema<br />
“I film sono come i sogni, hanno<br />
entrambi una profonda natura<br />
poetica”, disse una volta Pier<br />
Paolo Pasolini. Nel 1970 il grande<br />
regista bolognese ha girato in<br />
<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> parecchie scene del<br />
Decamerone. Per questa famosa<br />
pellicola cercò palazzi, conventi<br />
e chiese, luoghi di campagna e<br />
ambientazioni urbane e trovò<br />
tutto, se non di più, nel territorio<br />
altoatesino. Oggi vi è un<br />
reparto della Business Location<br />
Südtirol – <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> (<strong>BLS</strong>),<br />
2<br />
29<br />
agenzia per l’insediamento nella<br />
Provincia, che assiste le troupes<br />
che arrivano in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> per<br />
girare film e documentari. Come<br />
location cinematografica l’<strong>Alto</strong><br />
<strong>Adige</strong> è una new entry, anche se<br />
esistono da anni realtà come la<br />
scuola di cinematografia Zelig<br />
(la prima in Italia per la formazione<br />
di documentaristi) e<br />
Bolzano Cinema, una rassegna di<br />
produzioni italiane, austriache,<br />
germaniche e svizzere che nel<br />
2011 ha celebrato la sua venticinquesima<br />
edizione e ospita<br />
regolarmente grandi nomi del<br />
panorama mondiale come, tra i<br />
tanti, Wim Wenders.<br />
Incontri e Racconti<br />
Su iniziativa della <strong>BLS</strong>, dal 2011<br />
la rassegna Bolzano Cinema è<br />
affiancata da Incontri, un meeting<br />
dedicato alle coproduzioni<br />
che consente a produttori<br />
italiani, tedeschi e austriaci di<br />
conoscersi e gettare le basi per<br />
progetti transfrontalieri. Si<br />
chiama invece Racconti il progetto,<br />
sempre targato <strong>BLS</strong>, che<br />
ricerca giovani autori di sceneggiature<br />
ambientate in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>.<br />
Il concorso non cerca film già<br />
finiti, ma script da sviluppare nel<br />
corso di un laboratorio di scrittura<br />
di tre giorni, al termine del<br />
quale i migliori progetti potranno<br />
accedere al fondo di<br />
finanziamento e alla fase finale<br />
di Incontri. Possono ricevere un<br />
finanziamento anche i produttori<br />
coinvolti nel progetto.
Capitale europea<br />
della cultura 2019<br />
L’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> si è candidato,<br />
congiuntamente ad altre amministrazioni<br />
del Nord-Est, a diventare<br />
Capitale europea della<br />
cultura nel 2019. Il progetto<br />
coinvolge la città e la provincia<br />
di Venezia, il Friuli-Venezia<br />
Giulia, il Veneto e le province<br />
autonome di Trento e Bolzano.<br />
Vi sono 7 milioni di abitanti, con<br />
Venezia e le Dolomiti patrimonio<br />
mondiale dell’umanità, a<br />
guidare il gruppo e l’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
porta con sé la particolarità di<br />
un territorio plurilingue. Il titolo<br />
di Capitale europea della cultura<br />
viene assegnato dalla UE e<br />
nel 2013 si saprà se a potersene<br />
fregiare sarà l’alleanza del<br />
Nord-Est.<br />
Cultura verticale<br />
Il comune di Stelvio, immerso<br />
nell’omonimo Parco nazionale,<br />
è noto anche per la leggendaria<br />
strada che porta al Passo dello<br />
Stelvio. In paese i sentieri sono<br />
ripidi, le stradine strette e le<br />
case alte. Ecco allora che 15<br />
associazioni hanno pensato di<br />
unire le forze e le varie idee per<br />
organizzare il festival culturale<br />
Stilfs.vertikal (Stelvio in verticale),<br />
che mette in risalto le tradizioni<br />
e le iniziative del paese trasformandolo<br />
per quattro giorni in<br />
una fucina di eventi musicali e<br />
culturali.<br />
La stampa altoatesina<br />
Il panorama mediatico altoatesino<br />
rispecchia la struttura<br />
trilingue della società. La parte<br />
del leone in termini di tiratura<br />
la fa il Dolomiten, il quotidiano<br />
di lingua tedesca più letto e<br />
fondato nel 1882. L’informazione<br />
di lingua italiana è affidata<br />
ai quotidiani <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
(fondato nel 1945) e Corriere<br />
dell’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>, l’inserto locale<br />
del Corriere della Sera. Dal 1996<br />
esce il Neue Südtiroler Tageszeitung,<br />
secondo quotidiano in<br />
lingua tedesca che si propone<br />
come alternativa al potente<br />
Dolomiten. I sudtirolesi leggono<br />
anche gli unici due settimanali<br />
dell’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>: ff-Südtiroler<br />
Wochenmagazin, che con<br />
sguardo critico si occupa di<br />
politica, società, cultura ed<br />
economia e il Südtiroler<br />
Wirtschaftszeitung, pubblicazione<br />
economica.<br />
Sender Bozen è il canale radiotelevisivo<br />
in lingua tedesca<br />
della RAI regionale, che condivide<br />
le frequenze con le trasmissioni<br />
in lingua italiana e<br />
ladina. Südtirol heute è il notiziario<br />
quotidiano di mezz’ora<br />
dedicato all’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> prodotto<br />
dall’emittente radiotelevisiva<br />
austriaca ORF. Südtirol Digital<br />
Fernsehen SDF è invece l’unica<br />
tv privata in lingua tedesca<br />
dell’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> e fa parte del<br />
gruppo Rosengarten Broadcast<br />
Media, proprietario di Video 33,<br />
la prima tv locale italiana della<br />
provincia.<br />
30<br />
Festival in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
3<br />
• Antiqua musica barocca<br />
• Concorso pianistico internazionale<br />
Ferruccio Busoni<br />
• Settimane musicali meranesi<br />
• Settimane musicali Gustav<br />
Mahler a Dobbiaco<br />
• Transart – Festival di cultura<br />
contemporanea<br />
• Südtirol Jazzfestival <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
• Bolzano Danza<br />
• Upload – Festival per gruppi<br />
musicali emergenti<br />
Transart (3, 4)<br />
Artisti e luoghi fuori dal comune sono tipici del festival culturale<br />
Transart, che si svolge dal 2001 ogni anno in autunno attorno al<br />
capoluogo della provincia.<br />
4
Un premio alle passioni<br />
In <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>, accanto a manifestazioni di respiro internazionale come le<br />
Settimane musicali Gustav Mahler di Dobbiaco, c’è spazio anche per eventi<br />
di nicchia che puntano sulla creatività e sull’originalità. Uno di questi è La<br />
seconda luna, un concorso a livello europeo bandito dalla cittadina di Laives<br />
che, alla ricerca di persone particolari con grandi passioni, premia la passione<br />
stessa piuttosto che l’oggetto di questa “malattia”. Applausi sono andati ad<br />
esempio all’anziano laivesotto Alois Clementi che per 40 anni ha costruito,<br />
curato ed esposto modellini di navi da guerra in scala 1:30 e 1:80, oppure al<br />
salernitano Andrea Caputo, che da 20 anni fotografa graffiti sui muri e sui<br />
vagoni ferroviari.<br />
Concorso europeo (5)<br />
Il terzo posto nel concorso per le passioni è andato a Vittorio Napoli,<br />
che a piedi o a nuoto ha percorso tutte le coste italiane.<br />
31<br />
5<br />
Libri sull’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
Roberta Dapunt:<br />
La terra più del paradiso. Poesie<br />
Siegfried Baur, Riccardo<br />
Dello Sbarba: Alexander Langer.<br />
1978–1995 Scritti sul Sudtirolo<br />
Brunamaria Dal Lago<br />
Veneri: Piedi, zoccoli e ruote.<br />
Zibaldone erratico dal Tirolo al<br />
Timbuctu. Racconto<br />
Lucio Giudiceandrea:<br />
Spaesati. Italiani in Südtirol.<br />
Joseph Zoderer: L’Italiana.<br />
Romanzo<br />
Franz Thaler: Dimenticare<br />
mai. Opzioni, campo di concentramento<br />
di Dachau, prigioniero<br />
di guerra, ritorno a casa<br />
Francesca Melandri:<br />
Eva dorme. Romanzo<br />
Fabio Bonafé: Le Pecore<br />
impazienti. Settantacinque<br />
storie e una ricetta
Una vetrina di talenti<br />
Ogni anno la scena musicale<br />
bolzanina viene ravvivata per<br />
oltre una settimana dai giovani<br />
partecipanti al Concorso pianistico<br />
internazionale Ferruccio<br />
Busoni. Da tutto il mondo arrivano<br />
virtuosi del pianoforte per<br />
proporre un repertorio che<br />
spazia dal classico-romantico al<br />
contemporaneo; a giudicarli<br />
una giuria rinomata che nel 2011<br />
è stata presieduta da Martha<br />
Argerich. La nota pianista argentina<br />
vinse nel 1957, all’età di 16<br />
anni, il primo premio di questo<br />
7<br />
6<br />
concorso giovanile fondato nel<br />
1949, iniziando proprio a Bolzano<br />
la sua fulgida carriera.<br />
Teatro, che passione<br />
L’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> vanta una ricca e<br />
variegata tradizione teatrale.<br />
Accanto alle 230 compagnie<br />
amatoriali figurano una mezza<br />
dozzina di piccoli teatri nonché i<br />
due più grandi enti teatrali con<br />
produzione propria, lo Stabile di<br />
Bolzano e le Vereinigte Bühnen<br />
Bozen in lingua tedesca. Una<br />
particolarità è costituita dalle<br />
compagnie ospitate nel teatro<br />
32<br />
Waltherhaus di Bolzano: da<br />
parecchi anni ormai questa Casa<br />
della Cultura richiama in <strong>Alto</strong><br />
<strong>Adige</strong> le produzioni più significative<br />
della scena teatrale contemporanea<br />
di lingua tedesca<br />
come il Maxim Gorki Theater di<br />
Berlino, lo Schauspiel di Francoforte,<br />
i Kammerspiele di Monaco<br />
di Baviera e il Thalia Theater di<br />
Amburgo. Gli spettacoli non<br />
hanno luogo solo a Bolzano, ma<br />
anche a Silandro, Merano, Bressanone<br />
e Brunico.<br />
L’atelier di Aron Demetz (6)<br />
Concorso pianistico Ferruccio Busoni a Bolzano (7)<br />
Una scena dal Teatro Cristallo di Bolzano (8)<br />
Scultori gardenesi –<br />
Aron Demetz<br />
Nato nel 1972, è il classico<br />
esempio di scultore che coniuga<br />
tradizione e modernità.<br />
Aron Demetz lavora il legno fin<br />
da giovane; nella natia Val<br />
Gardena ha imparato l’arte di<br />
intagliare, poi ha frequentato<br />
l’Accademia delle Belle Arti di<br />
Norimberga. Le sue statue a<br />
grandezza naturale – lavorate<br />
con fuoco, resina, silicone e<br />
avvalendosi del computer –<br />
sono arcaiche e impassibili,<br />
mostrano la figura umana in<br />
trasformazioni sempre nuove.<br />
Aron Demetz ha partecipato<br />
alla Biennale di Venezia ed è<br />
membro del comitato promotore<br />
della candidatura dell’<strong>Alto</strong><br />
<strong>Adige</strong> a Capitale europea della<br />
cultura 2019.<br />
8
<strong>BLS</strong><br />
1<br />
L’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> è la Green Region d’Italia, provincia<br />
modello nel settore delle energie rinnovabili e<br />
dell’efficienza energetica. Proprio nel settore<br />
Green le imprese possono trovare in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
ideali opportunità di insediamento e inequiparabili<br />
condizioni per far nascere e crescere la propria<br />
azienda. Per fornire assistenza a imprese locali,<br />
nazionali ed internazionali interessate all’insediamento<br />
o all’ampliamento della loro attività in <strong>Alto</strong><br />
<strong>Adige</strong>, è operativa la Business Location Südtirol<br />
– <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> (<strong>BLS</strong>).<br />
33<br />
“La forza dell’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> consiste nel poter offrire<br />
all’imprenditoria un consolidato tessuto economico<br />
ideale per chi opera nel settore dell’energia rinnovabile<br />
e dell’efficienza energetica” sostiene Ulrich<br />
Stofner, direttore della <strong>BLS</strong> dal 2009, anno della<br />
sua costituzione.<br />
Da allora l’agenzia di insediamento promuove in<br />
maniera mirata l’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> come sede ideale per<br />
l’economia e la produzione cinematografica, fornendo<br />
fattiva assistenza ad imprese locali, nazionali<br />
ed estere intenzionate a stabilirsi in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>.<br />
Il supporto della <strong>BLS</strong> si articola dalla ricerca<br />
dell’area, alla consulenza in materia amministrativa<br />
e legale, dal supporto informativo per contributi e<br />
normative fino alla messa in rete con tutte le importanti<br />
strutture di servizio e le associazioni<br />
economiche del territorio locale. L’assistenza della<br />
<strong>BLS</strong> comunque non si esaurisce con il momento<br />
dell’insediamento, in quanto anche in seguito<br />
l’agenzia continua ad essere partner e punto di<br />
riferimento per le aziende. La <strong>BLS</strong> persegue inoltre<br />
la strategia vincente del centro di competenza,<br />
tant’è che sono soprattutto le imprese dei settori<br />
chiave dell’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> – come ad esempio quello<br />
delle energie rinnovabili – ad essersi stabilite sul<br />
territorio provinciale. Da questa situazione derivano<br />
non solo un aumento del knowhow in questi<br />
settori ed un incremento della produttività, ma<br />
anche la creazione di posti di lavoro qualificati.<br />
La <strong>BLS</strong> lavora inoltre per assicurare alla business<br />
location condizioni generali stabili e quindi idonee<br />
garanzie future. Particolare attenzione viene rivolta<br />
ad esempio all’utilizzo delle risorse disponibili<br />
prima dell’individuazione di nuove aree e allo<br />
sviluppo di nuovi standard per la pianificazione<br />
delle zone produttive dell’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>. È inoltre<br />
ampio l’impegno messo in atto per lo snellimento<br />
della burocrazia delle procedure.<br />
Un team affiatato (1)<br />
Dal 2009 la <strong>BLS</strong> accompagna e assiste le aziende che vogliono insediarsi<br />
in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> e le case di produzione che realizzano in provincia film per<br />
il cinema o la televisione.
Collaborazione<br />
La giunta provinciale altoatesina<br />
ha affidato alla Business Location<br />
Südtirol – <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> un’ampia<br />
gamma di competenze nel<br />
campo delle zone produttive,<br />
tant’è che l’agenzia di promozione<br />
territoriale <strong>BLS</strong> insedia le<br />
aziende e le mette in contatto<br />
con privati o con amministrazioni<br />
comunali. Ed è soprattutto<br />
la collaborazione con i comuni<br />
altoatesini ad essere la più<br />
strutturata: i comuni infatti<br />
utilizzano gratuitamente l’apposito<br />
portale della <strong>BLS</strong> dedicato<br />
agli immobili liberi per pubblicizzare<br />
le loro aree, e sono<br />
anche coinvolti attivamente nel<br />
programma di sviluppo della<br />
localizzazione “STEP”. Questo<br />
progetto, promosso da Provincia<br />
e Consorzio dei Comuni,<br />
viene gestito e coordinato dalla<br />
<strong>BLS</strong> e si prefigge di rafforzare<br />
nel lungo periodo l’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
come location economica. Il<br />
progetto prevede il raggruppamento<br />
dei comuni altoatesini in<br />
20 spazi funzionali, con l’obiettivo<br />
finale di arrivare a decisioni<br />
sovracomunali in materia di<br />
insediamenti. Ecco allora che in<br />
futuro i comuni dovranno ragionare<br />
in maniera congiunta su<br />
dove realizzare una zona produttiva.<br />
Tramite progetti come<br />
STEP o l’elaborazione di proposte<br />
di legge per il governo<br />
provinciale, <strong>BLS</strong> migliora le<br />
condizioni quadro per le<br />
aziende attive in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>.<br />
3<br />
Il nuovo Parco tecnologico<br />
Potenziare i propri punti di<br />
forza e consolidare la location:<br />
ecco gli obiettivi del Parco<br />
tecnologico che sorgerà nella<br />
zona produttiva di Bolzano.<br />
Il know-how nei settori chiave<br />
delle energie rinnovabili, dell’efficienza<br />
energetica, della mobilità<br />
sostenibile e della tecnologia<br />
alimentare sarà presto<br />
messo a disposizione dalla<br />
Libera Università di Bolzano, da<br />
centri di ricerca come il<br />
Fraunhofer-Institut o l’EURAC e<br />
da aziende innovative. La gestione<br />
del Parco tecnologico è<br />
affidata al TIS innovation park,<br />
che si occuperà anche dell’amministrazione<br />
e del trasferimento<br />
di know-how e di tecnologie<br />
tra gli attori del progetto.<br />
Da parte sua la <strong>BLS</strong> gestirà<br />
l’insediamento delle imprese<br />
italiane ed estere ritenute<br />
adeguate, che qui troveranno<br />
condizioni ottimali di lavoro.<br />
Una di queste è rappresentata<br />
dal concetto edilizio: un complesso<br />
industriale sotto tutela<br />
sarà integrato da un’architettura<br />
contemporanea in cui il<br />
vecchio si armonizzerà con il<br />
nuovo. L’edificio principale del<br />
Parco tecnologico sarà a zero<br />
energia, ovvero capace di generare<br />
da solo l’energia di cui ha<br />
bisogno.<br />
34<br />
2<br />
La promozione cinematografica L’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> è stato spesso<br />
set cinematografico di produzioni internazionali. Gli<br />
ultimi film girati all’ombra delle Dolomiti sono stati gli<br />
italiani Diaz di Daniele Vicari e Il volto di un’altra del noto<br />
regista Pappi Corsicato, la pellicola tedesca Schwestern di<br />
Anne Wild e il documentario Die Fugger di André Schäfer.<br />
Queste produzioni hanno usufruito dei finanziamenti<br />
stanziati dalla Provincia per la promozione cinematografica,<br />
della quale dal 2010 si occupa la <strong>BLS</strong>. I contributi<br />
messi a disposizione – per il 2012 ammontavano a 5 milioni<br />
di euro – sono destinati a produzioni di ogni genere per il<br />
cinema o la televisione e che vengono girate in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>.<br />
La <strong>BLS</strong> promuove inoltre attivamente le coproduzioni<br />
italo-tedesche. L’obiettivo del sostegno alle produzioni è<br />
quello di radicare l’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> nel settore della cinematografia,<br />
stimolando al contempo l’economia locale. La <strong>BLS</strong><br />
non si limita a reclamizzare la location, ma ne promuove<br />
lo sviluppo e fornisce assistenza nella ricerca di contributi<br />
e di finanziamenti. L’agenzia di insediamento fornisce<br />
inoltre alle case di produzione un servizio completo, che<br />
va dal sostegno nella ricerca di location e personale, alla<br />
consulenza in materia legale e fiscale, adoperandosi<br />
anche per ottenere le autorizzazioni necessarie per girare.<br />
Riprese in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> (2)<br />
Le migliori produzioni televisive e cinematografiche si avvalgono dei<br />
sostanziosi finanziamenti concessi dalla Provincia.<br />
Edificio della Camera di Commercio altoatesina in Piazza Verdi e sede della <strong>BLS</strong> (3)
Business Location<br />
Südtirol · <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
Passaggio Duomo, 15<br />
39100 Bolzano<br />
Italia<br />
T +39 0471 066 600<br />
F +39 0471 062 852<br />
≥ www.bls.info<br />
≥ service@bls.info
Referenze fotografiche Colofon<br />
Åbäke and Martino Gamper (28)<br />
Alexander Alber (22)<br />
allesfoto.com/ARGE Volkstanz<br />
(29)<br />
Archiv Bildraum (5, 22, 23)<br />
barth Innenausbau KG (28)<br />
Friedrich Böhringer (25)<br />
Brenner Basistunnel BBT SE (1)<br />
Clauss Markisen Projekt Srl (16)<br />
Ivo Corrà (6, 16, 17, 19, 20, 24,<br />
29, 32, 33)<br />
Lucia Degonda (4)<br />
Egon Dejori (32)<br />
Doppelmayr Srl (15)<br />
Dr. Schär Srl (7)<br />
Jürgen Eheim (24)<br />
EURAC (26)<br />
Finstral SpA (7)<br />
Annette Fischer (20)<br />
Forst SpA (22)<br />
foto-dpi.com (11)<br />
Hertha Hurnaus (9, 23)<br />
Gregor Khuen Belasi (30, 32)<br />
Harald Kienzl (29, 34)<br />
Leitner Technologies SpA (13)<br />
Leitwind SpA (8)<br />
Walter Mair (26)<br />
Andreas Marini (19)<br />
Boris Podrecca, Vienna (27)<br />
Prinoth SpA (13)<br />
Alexa Rainer (23)<br />
Ralos Srl (8)<br />
Florian Reiche (18)<br />
René Riller (1, 5, 20, 24, 25, 26,<br />
28)<br />
Oskar da Riz (14, 17, 27)<br />
Karl-Heinz Ströhle (30)<br />
Suedtirolfoto/Udo Bernhart<br />
(4, 15, 17)<br />
Suedtirolfoto/Helmuth Rier (17)<br />
Suedtirolfoto/Othmar<br />
Seehauser (1, 3, 6, 10, 19, 21, 25)<br />
Südtirol Marketing/Frieder<br />
Blickle (18)<br />
Georg Tappeiner (3)<br />
TechnoAlpin SpA (13)<br />
Vigilius Mountain Resort (20)<br />
Weingut Alois Lageder (10)<br />
Gustav Willeit (19)<br />
© Business Location Südtirol<br />
– <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> SpA, Bolzano 2011,<br />
ristampa gennaio 2013<br />
Idea:<br />
Business Location Südtirol<br />
– <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
Concetto:<br />
<strong>BLS</strong>, Studio Lupo & Burtscher,<br />
CH Studio, Ex Libris Cooperazione<br />
Progetto grafico:<br />
Studio Lupo & Burtscher<br />
≥ www.lupoburtscher.it<br />
CH Studio<br />
≥ www.ch-studio.net<br />
Collaborazione:<br />
Nike Auer<br />
Illustrazioni (2, 12, 35):<br />
Paula Troxler<br />
Redazione, Revisione dei testi,<br />
Traduzioni:<br />
Ex Libris Cooperazione<br />
≥ www.exlibris.bz.it<br />
Business Location Südtirol<br />
– <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
Foto Copertina:<br />
Ortofoto digitale 2006<br />
TerraItaly it2000NR • © Compagnia<br />
Generale Ripreseaeree<br />
Provincia autonoma di Bolzano-<br />
<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>, Ripartizione Informatica,<br />
Ufficio Informatica<br />
geografica e statistica<br />
Stampa:<br />
Longo, Print and Communication<br />
Printed in Italy<br />
36
Passaggio Duomo, 15<br />
39100 Bolzano<br />
T +39 0471 066 600<br />
F +39 0471 062 852<br />
≥ www.bls.info<br />
≥ service@bls.info