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PROTEZIONE DEI RIFUGIATI: Guida al diritto internazionale ... - Unhcr

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Prefazione<br />

2001 ha segnato il cinquantesimo anniversario della Convenzione delle<br />

Nazioni Unite relativa <strong>al</strong>lo status dei rifugiati. La Convenzione ha costituito un<br />

L’anno<br />

punto di svolta nell’elaborazione di standard per il trattamento dei rifugiati. Essa<br />

ha incorporato i concetti fondament<strong>al</strong>i del regime di protezione dei rifugiati del qu<strong>al</strong>e<br />

è, ancor oggi, la pietra miliare.<br />

All’epoca della sua adozione, il 28 luglio del 1951, la Convenzione mirava ad affrontare i problemi<br />

dell’immediato dopoguerra in Europa, nel momento stesso in cui iniziava la Guerra<br />

Fredda. La Convenzione era ispirata d<strong>al</strong> forte impegno della comunità internazion<strong>al</strong>e ad assicurare<br />

che lo sfollamento ed i traumi provocati d<strong>al</strong>le persecuzioni e d<strong>al</strong>le distruzioni degli<br />

anni della guerra non si sarebbero mai più ripetuti. Tuttavia, nel corso dei decenni seguenti,<br />

i movimenti di popolazioni si sono moltiplicati, rendendo necessario il Protocollo del 1967<br />

che ha ampliato il raggio d’azione della Convenzione mentre il problema dello sfollamento<br />

si diffondeva in tutto il mondo. In queste origini risiede il carattere eminentemente umanitario<br />

della Convenzione, a garanzia della solidità intrinseca dei suoi concetti fondament<strong>al</strong>i.<br />

Non si può non riconoscere, tuttavia, che in cinquant’anni il mondo ha subito delle trasformazioni<br />

profonde che pongono sfide enormi <strong>al</strong>la capacità degli Stati di rispondere<br />

adeguatamente <strong>al</strong>le situazioni contemporanee di sfollamento delle popolazioni. I cicli<br />

ricorrenti di violenza e le violazioni sistematiche dei diritti umani in numerose regioni<br />

nel mondo generano situazioni di sfollamento sempre meno gestibili. La mutata natura<br />

dei conflitti armati e dei processi di sfollamento, così come le profonde inquietudini<br />

riguardo i flussi migratori “incontrollati” nell’era della glob<strong>al</strong>izzazione, sono sempre più<br />

parte integrante del contesto <strong>al</strong>l’interno del qu<strong>al</strong>e la protezione dei rifugiati deve essere<br />

re<strong>al</strong>izzata. Il traffico e la tratta degli esseri umani, gli abusi nel ricorso <strong>al</strong>le procedure<br />

di asilo e le difficoltà nel gestire i richiedenti asilo respinti, costituiscono dei fattori<br />

aggravanti aggiuntivi. In molte parti del mondo i paesi d’asilo esprimono preoccupazione<br />

di fronte <strong>al</strong>la mancata soluzione di problemi di rifugiati che si protraggono negli<br />

anni, <strong>al</strong>le questioni attinenti ai rifugiati urbani e <strong>al</strong>l’immigrazione clandestina, <strong>al</strong>la percezione<br />

dell’esistenza di uno squilibrio nell’assunzione delle responsabilità e degli oneri<br />

relativi ai rifugiati, ai costi crescenti dell’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo.<br />

Se la Convenzione è messa in discussione sotto diversi importanti aspetti, essa ha tuttavia<br />

dimostrato la sua v<strong>al</strong>idità nel tempo. Il significato giuridico, politico ed etico della<br />

Convenzione del 1951 va ben <strong>al</strong> di là dei termini specifici in essa contenuti: giuridico<br />

nel senso che essa fornisce gli standard di base per un’azione fondata su principi; politico<br />

poiché essa costituisce una struttura veramente univers<strong>al</strong>e <strong>al</strong>l’interno della qu<strong>al</strong>e<br />

gli Stati possono cooperare e condividere le responsabilità risultanti dai movimenti<br />

forzati di popolazioni; ed etica, poiché essa è una dichiarazione, che non ha equiv<strong>al</strong>enti,<br />

dell’impegno preso dai 145 Stati attu<strong>al</strong>mente aderenti a sostenere e proteggere<br />

i diritti di persone tra le più vulnerabili e svantaggiate <strong>al</strong> mondo.<br />

L’Unione Interparlamentare (Inter-Parliamentary Union, IPU) si interessa da lungo tempo<br />

<strong>al</strong> destino dei rifugiati. Le sue risoluzioni hanno ripetutamente esortato gli Stati ad

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