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di Delia Pertici - Anafi

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COLLABORAZIONI<br />

UNA GESTIONE CORAGGIOSA<br />

PER PUNTARE AL MASSIMO<br />

Una delle migliori aziende<br />

italiane per produzione e in<strong>di</strong>ci<br />

genetici, l’azienda Cristella <strong>di</strong><br />

San Daniele Po (CR), è gestita<br />

da una donna, Donatella<br />

Balestreri, con la preziosa<br />

collaborazione del padre,<br />

Franco, da cui ha ere<strong>di</strong>tato, un<br />

profondo amore per gli animali<br />

e la curiosità per il nuovo, e del<br />

marito, Vittorio Marchi, come<br />

lei veterinario, con cui riesce a<br />

con<strong>di</strong>videre, oltre alla vita<br />

familiare, anche un lavoro che<br />

piace ad entrambi.<br />

L’<br />

azienda Cristella (dai nomi<br />

delle due figlie del signor Balestreri,<br />

Cristina e Donatella)<br />

è sempre stata un’azienda all’avanguar<strong>di</strong>a.<br />

Il signor Franco è stato tra<br />

i primi allevatori italiani ad utilizzare<br />

già nel 1960 genetica nord<br />

americana sulle olandesi <strong>di</strong> allora,<br />

importando dal Canada non solo<br />

manze, ma soprattutto torelli da riproduzione,<br />

che hanno formato l’ottima<br />

base su cui poi è stato costruito<br />

l’allevamento <strong>di</strong> oggi.<br />

Alla seconda figlia, Donatella,<br />

che, nei suoi desideri, avrebbe dovuto<br />

essere un maschio, Franco Balestreri<br />

ha trasmesso tutta la sua passione<br />

<strong>di</strong> “allevatore” (oltre alle vacche,<br />

alla Cristella si allevano anche<br />

cavalli), tanto da farle decidere <strong>di</strong><br />

continuare, dapprima con lui e poi<br />

<strong>di</strong> <strong>Delia</strong> <strong>Pertici</strong><br />

sempre più autonomamente, a gestire<br />

l’azienda <strong>di</strong> famiglia.<br />

“Ho cominciato a 20 anni a partecipare<br />

attivamente alla gestione dell’azienda,<br />

anche se, <strong>di</strong> fatto, è solo da<br />

quando mi sono laureata e poi sposata<br />

che posso <strong>di</strong>re <strong>di</strong> gestirla davvero,<br />

anche se ancora con la collaborazione<br />

<strong>di</strong> mio padre. Mio padre mi ha lasciato<br />

una grande ere<strong>di</strong>tà in tutti i<br />

sensi. Non solo una mandria con una<br />

buona base genetica, ma anche una<br />

profonda passione per gli animali, soprattutto<br />

per le vacche, e la voglia <strong>di</strong><br />

essere sempre all’avanguar<strong>di</strong>a. Per lui,<br />

ancora oggi, tutto ciò che è innovativo<br />

è un piacere, e a volte scopro che<br />

sono io che devo “frenarlo” nei suoi<br />

entusiasmi... Quando si riceve in dote<br />

questa passione, poi non si fa fatica a<br />

continuare”.<br />

Allora il merito dei risultati che<br />

ha oggi l’azienda Cristella non è<br />

tuo?<br />

“Il merito delle cose che non vanno<br />

poi così male è <strong>di</strong> tutti quelli che<br />

lavorano con me. La scelta delle persone<br />

che mi aiutano in azienda è fondamentale.<br />

Io non lavoro sola; lavoro<br />

con mio marito, con altri colleghi che<br />

mi aiutano per le aziende (Donatella<br />

segue anche le due aziende dei cognati),<br />

con un alimentarista molto<br />

bravo, che ha il cervello avanti <strong>di</strong> 10<br />

anni rispetto agli altri, con un bravo<br />

podologo che mi fa il pareggio delle<br />

vacche due volte all’anno, con un bravissimo<br />

bergamino che mi cura le<br />

vacche ed i vitelli...cioè, io sono molto<br />

aiutata, ma per me è importante<br />

avvalersi <strong>di</strong> persone in gamba. Non<br />

mi preoccupo <strong>di</strong> spendere qualcosa<br />

in più perché quello che interessa, al-<br />

Donatella e Vittorio Marchi con<strong>di</strong>vidono la stessa<br />

passione per l’allevamento e per il lavoro <strong>di</strong> veterinario.<br />

In azienda si sono <strong>di</strong>visi i lavori: lui segue <strong>di</strong><br />

più la parte tecnica, cioè la ginecologia, lei si occupa<br />

della conduzione aziendale nel suo insieme<br />

la fine, è guadagnare <strong>di</strong> più. Sia a me<br />

che a mio marito piace molto imparare<br />

dagli altri, ascoltare quello che <strong>di</strong>cono<br />

quelli che magari sono stati all’estero,<br />

che hanno letto, hanno partecipato<br />

a delle ricerche o hanno sentito<br />

delle relazioni su argomenti nuovi.<br />

Per me, lavorare insieme a tutte<br />

queste persone è molto stimolante, è<br />

<strong>di</strong> grande aiuto e in più mi piace, perché<br />

altrimenti mi stuferei da matti a<br />

fare sempre le stesse cose. Qualunque<br />

lavoro <strong>di</strong>venta routine e vedere<br />

la possibilità <strong>di</strong> migliorare è quello<br />

che stimola. Quando <strong>di</strong>cevano che si<br />

potevano fare 23 litri al giorno, io volevo<br />

farne 27, e mi <strong>di</strong>cevano che ero<br />

matta...Vittorio è tornato da poco dagli<br />

Stati Uniti e ha visto me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> 40<br />

litri...allora penso che vorrei arrivarci<br />

anch’io. Mi pongo sempre degli obiettivi<br />

alti, è stimolante, anche se poi<br />

non ci arrivo.Tutte le nostre scelte sono<br />

state fatte per avere migliori risultati”.<br />

Quali scelte in particolare?<br />

“Sono tre anni che, d’accordo con<br />

BIANCO NERO 11/98 29


l’alimentarista, abbiamo deciso <strong>di</strong> non<br />

usare integrazione vitaminica, e sono<br />

tre anni che mi sento <strong>di</strong>re ‘vedrai, vedrai!’,<br />

ma an<strong>di</strong>amo benissimo e, in<br />

compenso, risparmiamo molte decine<br />

<strong>di</strong> milioni all’anno!<br />

Abbiamo provato a smettere pian<br />

piano, e non ci sono stati problemi.<br />

Ovviamente, se dovessimo accorgerci<br />

che i problemi arrivano, allora metteremo<br />

<strong>di</strong> nuovo tutto in <strong>di</strong>scussione.<br />

Per ora i dati non sono cambiati: la<br />

fertilità è rimasta buona (ho un parto-<br />

QUALCHE NUMERO<br />

SULLA AZIENDA CRISTELLA<br />

L’azienda Cristella è la 40 a stalla<br />

per ILQM in Italia , 25 delle 150<br />

vacche in<strong>di</strong>cizzate sono Rank 99,<br />

così come 35 manze (IP).<br />

In<strong>di</strong>ci genetici me<strong>di</strong> delle vacche<br />

settembre ’98: 164 vacche,<br />

+1035 latte, 1218 ILQM, –0,06% gr.,<br />

+0,06% pr.<br />

In<strong>di</strong>ci genetici me<strong>di</strong> dei tori utilizzati<br />

nel 1° semestre 1998: +1784 latte,<br />

+2327 ILQM, –0,07% gr., +0,11%<br />

pr.<br />

La me<strong>di</strong>a produttiva del 1997 è<br />

stata <strong>di</strong> 106 q.li con il 3,30% <strong>di</strong> proteina<br />

(11 a stalla della provincia <strong>di</strong><br />

Cremona).<br />

La me<strong>di</strong>a dell’ultimo controllo<br />

1998 era <strong>di</strong> 34,6 litri/vacca/giorno.<br />

La me<strong>di</strong>a parto-concepimento<br />

è <strong>di</strong> 108 giorni e le cellule somatiche<br />

oscillano tra le 190.000 e le<br />

250.000.<br />

concepimento <strong>di</strong> 100-105 giorni), il<br />

latte non è calato e la qualità è sempre<br />

buona.<br />

L’altra cosa ‘insolita’ che facciamo<br />

da qualche anno a questa parte è<br />

quella <strong>di</strong> fecondare le manze molto<br />

giovani, scelta che non tutti con<strong>di</strong>vidono.<br />

Per me la manza è un costo, come<br />

l’asciutta, per cui prima la fecondo<br />

meglio è. Ma per fecondarle a 13<br />

mesi devono avere una struttura che<br />

lo permetta, quin<strong>di</strong> vanno alimentate<br />

bene.<br />

Ovviamente quando partoriscono<br />

sono una spanna in meno delle altre,<br />

ma fanno lo stesso latte, per cui è un<br />

maggior guadagno. Alla fine della prima<br />

lattazione, alimentate bene, vedo<br />

che rimangono gravide e hanno fatto<br />

tanto latte. Quin<strong>di</strong>, cosa voglio <strong>di</strong> più?<br />

Le manze sono la ricchezza della stalla.<br />

Cerco <strong>di</strong> non vendere mai una<br />

manza; <strong>di</strong> qualunque genealogia esse<br />

siano, sono sempre meglio delle mie<br />

vacche <strong>di</strong> 5 anni”.<br />

Come viene gestito un programma<br />

alimentare che non prevede integratori?<br />

“Per l’alimentazione usiamo quasi<br />

tutte materie prime che produciamo<br />

noi (45 ha coltivati a mais e 20 a erba<br />

me<strong>di</strong>ca) e acquistiamo solo un po’ <strong>di</strong><br />

fieno.<br />

La stalla è <strong>di</strong>visa in tre gruppi: il<br />

gruppo delle asciutte e delle manze<br />

dai 7 mesi al parto che riceve la razione<br />

delle manze, e cioè: 7 kg <strong>di</strong> trinciato,<br />

1 kg <strong>di</strong> paglia, 0,5 fieno, 1,5 erba<br />

Questa bella Celsius dell’allevamento Cristella ha 26 mesi ed è tra le più giovani vacche rank 99 in Italia. Cristella<br />

Lucrezia oggi è molto richiesta dai sire analyst <strong>di</strong> tutto il mondo, interessati anche agli embrioni della<br />

sua giovanissima figlia con Gibbon, che quin<strong>di</strong> è stata sottoposta al prelievo degli oociti (Ovum Pick Up)<br />

presso il laboratorio LTR <strong>di</strong> Porcellasco<br />

me<strong>di</strong>ca <strong>di</strong>sidratata e 1,2 <strong>di</strong> soia.<br />

Poi c’è un gruppo più piccolo, <strong>di</strong><br />

20-30 vacche, dove metto le vacche<br />

grasse (facciamo la separazione in base<br />

alla valutazione con il BCS, cioè lo<br />

stato della con<strong>di</strong>zione corporea), le<br />

vacche che hanno partorito da almeno<br />

10 giorni e quelle da asciugare.<br />

Queste mangiano una razione composta<br />

dai 2/3 <strong>di</strong> quella delle asciutte e<br />

1/3 <strong>di</strong> quella delle fresche.<br />

Infine, il gruppo grande, con circa<br />

100-105 vacche, dove faccio passare<br />

le vacche che hanno partorito, quin<strong>di</strong><br />

tutte le fresche e quelle che man mano<br />

si ingravidano. Qui rimangono fino<br />

a che non sono grasse abbastanza da<br />

passare nel secondo gruppo. La razione<br />

è composta da: trinciato 26 kg, pastone<br />

8 kg, soia 3 kg, girasole 1,5 kg,<br />

fieno secco 1 kg, fienosilos (erba me<strong>di</strong>ca),<br />

1 kg <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ca <strong>di</strong>sidratata + bicarbonato.<br />

Usiamo il computer, come molti,<br />

ma prima <strong>di</strong> tutto guar<strong>di</strong>amo gli animali.Alla<br />

fine, quando si smette, si <strong>di</strong>ce<br />

sempre ‘e adesso la razione la fanno<br />

loro’, ed è davvero così”.<br />

Anche per quanto che riguarda il<br />

piano delle fecondazioni Donatella<br />

segue scrupolosamente quello che<br />

ormai in gergo si chiama “metodo<br />

Fergusson”, dal nome del professore<br />

statunitense che lo ha proposto, che<br />

consiste nel fecondare le bovine a<br />

50 giorni dal parto utilizzando la<br />

sincronizzazione dei calori: “Se una<br />

vacca non si pulisce, le facciamo le<br />

prostaglan<strong>di</strong>ne due volte entro i 30<br />

giorni dal parto, poi la fecon<strong>di</strong>amo.<br />

Secondo il metodo Fergusson, ogni<br />

15 giorni sincronizziamo le vacche<br />

che sono rimaste in<strong>di</strong>etro e poi le fecon<strong>di</strong>amo.<br />

Quin<strong>di</strong>, ogni due venerdì,<br />

c’è un gruppo <strong>di</strong> 10-12 vacche cui<br />

facciamo le prostaglan<strong>di</strong>ne e che fecon<strong>di</strong>amo<br />

il lunedì successivo”.<br />

Quanta influenza potrebbe avere<br />

avuto la genetica sul successo dell’allevamento?<br />

“Sicuramente la genetica è una delle<br />

componenti, anche se poi qui si<br />

usano i tori che usano anche gli altri.<br />

Il successo, cioè il red<strong>di</strong>to, non deriva<br />

da una cosa sola, ma da molte insieme.<br />

La gestione è fatta da un insieme<br />

<strong>di</strong> cose. Per esempio, quando abbiamo<br />

un problema in azienda cerchiamo<br />

ovviamente <strong>di</strong> risolverlo il più in<br />

fretta possibile, ma soprattutto cerchiamo<br />

<strong>di</strong> capire da cosa è stato provocato,<br />

cioè ci sforziamo <strong>di</strong> arrivare<br />

alla causa del problema in modo<br />

BIANCO NERO 11/98 30


scientifico. L’ideale sarebbe lavorare<br />

bene prima per non avere problemi<br />

dopo.<br />

Certo è fondamentale, per una<br />

buona gestione, semplificare le cose e<br />

standar<strong>di</strong>zzare i lavori. E poi coinvolgere<br />

al massimo il personale. Insomma,<br />

mettere gli uomini e gli animali<br />

nelle con<strong>di</strong>zioni migliori per rendere<br />

al massimo. Per fare latte è fondamentale<br />

avere le vacche sempre gravide e<br />

offrire il massimo del comfort agli<br />

animali. Per questo abbiamo allungato<br />

ed allargato la stalla, abbiamo messo<br />

una pensilina in più e introdotto le<br />

cuccette. Alla mungitura, per esempio,<br />

non laviamo più, usiamo solo fazzoletti<br />

<strong>di</strong> carta con la <strong>di</strong>sinfezione dei<br />

capezzoli dopo lo stacco (post-<strong>di</strong>p) e<br />

abbiamo in mente <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare la sala,<br />

che oggi è una spina <strong>di</strong> pesce 6<br />

+6, per accelerare i tempi.<br />

Più fai il latte, più lo vuoi <strong>di</strong> alta<br />

qualità, più devi guardare ai dettagli.<br />

Che sono poi quelli che fanno la <strong>di</strong>fferenza<br />

alla fine dell’anno. La gestione<br />

aziendale non è solo quanto latte si<br />

fa, ma anche quale tipo <strong>di</strong> latte, quante<br />

vacche con problemi <strong>di</strong> pie<strong>di</strong>, ginecologici,<br />

<strong>di</strong>slocazioni, eccetera.<br />

Ci sono molte cose che rendono<br />

red<strong>di</strong>tizia un’azienda rispetto alle altre”.<br />

Lo stesso vale per il programma<br />

genetico, che è stato semplificato<br />

quanto più possibile, non lavorando<br />

sulla singola vacca, ma sulla<br />

mandria, utilizzando i migliori tori<br />

provati ed il 30% <strong>di</strong> progenie tutto<br />

l’anno.<br />

“Mi piace avere una mandria che<br />

fa tanto latte e in più <strong>di</strong> qualità (siamo<br />

soci <strong>di</strong> una cooperativa che trasforma<br />

il latte in Grana Padano e<br />

quin<strong>di</strong> ci teniamo a produrlo al meglio!).<br />

Il mio allevamento è chiaramente<br />

impostato sul latte, e per questo<br />

scelgo i tori per chili proteine e<br />

per avere vacche che si mungono bene,<br />

con ottime mammelle (una caratteristica<br />

che prima trascuravo, ma<br />

che ora ritengo estremamente importante),<br />

e buoni arti. Insomma, con<br />

una morfologia funzionale finalizzata<br />

alla economicità dell’azienda. La scelta<br />

è caduta sui migliori tori olandesi,<br />

soprattutto perché credevo nel metodo<br />

<strong>di</strong> lavoro olandese, americani e<br />

italiani, escludendo i canadesi che,<br />

secondo anche quello che abbiamo<br />

potuto vedere in Canada, hanno privilegiato<br />

troppo la morfologia perdendo<br />

in qualità e produzione. Poi<br />

naturalmente ci sono i tori in proge-<br />

Cempia BS 17173H, una bella figlia <strong>di</strong> Cristella Califfo dell’azienda Mangerini S.S., Castegnato (BS). Califfo è<br />

un figlio <strong>di</strong> Leadman su una Tesk nata in azienda<br />

nie, che usiamo sul 30% della mandria.<br />

Come filosofia, abbiamo scelto<br />

<strong>di</strong> non utilizzare mai un toro per la<br />

seconda volta, cioè, ad ogni uscita,<br />

scelgo i tori che voglio usare, poi<br />

non li ricompro mai, anche se dovessero<br />

andare benissimo. Piuttosto uso<br />

i figli <strong>di</strong> quei tori”.<br />

Come molte donne che lavorano,<br />

anche Donatella è riuscita a conciliare<br />

senza grossi traumi né problemi<br />

il ruolo <strong>di</strong> allevatrice con quello<br />

<strong>di</strong> moglie e madre.<br />

“Ovviamente la mia famiglia viene<br />

prima <strong>di</strong> tutto, ma anche in questo<br />

sono stata fortunata. Intanto perché<br />

ho sempre avuto un aiuto, e poi perché<br />

ho sposato un uomo che fa il<br />

mio stesso lavoro ed ha la mia stessa<br />

passione. Quin<strong>di</strong> mi capisce e mi aiuta,<br />

così riusciamo a <strong>di</strong>viderci bene gli<br />

impegni perché siamo abbastanza ‘intercambiabili’.<br />

Ai bambini ho de<strong>di</strong>cato<br />

molto tempo quando erano più<br />

piccoli. Oggi vanno a scuola tutti e<br />

due (Tommaso ha 8 anni e Umberto<br />

6) e richiedono un po’ meno tempo,<br />

anche se ho piacere <strong>di</strong> esserci, per<br />

esempio, quando tornano da scuola”.<br />

Hai mai avuto problemi, come<br />

donna, a fare questo lavoro?<br />

“No, non più <strong>di</strong> quanti ne potrebbe<br />

avere un uomo con le mie idee!<br />

Una volta gli agricoltori pensavano<br />

che solo i maschi potessero fare questo<br />

lavoro, ma non perché le femmine<br />

capissero meno, era solo questione<br />

<strong>di</strong> mentalità. Nella storia ci sono<br />

sempre state donne intelligenti, che<br />

sono venute fuori quando hanno<br />

avuto la possibilità <strong>di</strong> emergere. Certamente<br />

oggi noi abbiamo molte più<br />

occasioni per farlo”.<br />

Come ve<strong>di</strong> il tuo futuro?<br />

“Quando ho iniziato, a 20 anni,<br />

c’era solo una grande passione e<br />

molti sogni. Ora so che il mio lavoro<br />

è allevare vacche e che questo significa<br />

cercare <strong>di</strong> guadagnare al massimo.<br />

Per questo spero <strong>di</strong> poter fare<br />

sempre meglio.<br />

Quando esco la mattina, dopo aver<br />

sistemato i bambini, la prima cosa<br />

che faccio è mettermi gli stivali e andare<br />

in mezzo alle vacche per controllarle,<br />

vedere quelle grasse che<br />

vanno spostate, quelle in calore da<br />

fecondare, e così via. Non è molto, è<br />

solo un quarto d’ora, ma tutte le mattine,<br />

in quei quin<strong>di</strong>ci minuti, vedo<br />

tante cose. Probabilmente sono le<br />

stesse che vede l’uomo che è in stalla,<br />

o che mi segnalerebbe il computer,<br />

ma a me piace vederle <strong>di</strong> persona...ogni<br />

volta penso che quel quarto<br />

d’ora mi ha avvicinato <strong>di</strong> più ai miei<br />

animali e mi ha fatto guadagnare –<br />

probabilmente – un po’<strong>di</strong> sol<strong>di</strong> in<br />

più!”.<br />

BIANCO NERO 11/98 31

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