IL DEMANIO MARITTIMO: TITOLARITA' E ... - DSpace@Roma3
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un’ipotesi di proprietà superficiaria ( 117 ). Va considerato, peraltro, che ai<br />
sensi dell’art. 49 del codice della navigazione, allo scadere della<br />
concessione le opere non amovibili costruite sulla zona demaniale restano<br />
acquisite allo Stato, senza obbligo di corresponsione di alcun rimborso o<br />
indennizzo, ferma restando la facoltà dell’amministrazione concedente di<br />
ordinarne la demolizione e fatto salvo, comunque, quanto previsto nell’atto<br />
di concessione.<br />
Si è molto discusso e si discute tuttora in dottrina in ordine alla<br />
demanialità del mare territoriale ( 118 ). La dottrina prevalente considera il<br />
mare territoriale quale res communis omnium ( 119 ), cioè spazio<br />
essenzialmente libero, in quanto risorsa naturale disponibile in quantità<br />
illimitata e fruibile da tutti. Secondo l’opinione generalmente accolta, quindi,<br />
il mare non può considerarsi come bene in senso proprio e non è<br />
suscettibile di divenire oggetto di diritti reali, di natura pubblica o privata,<br />
essendo assoggettato unicamente alla libertà di ciascuno e ai poteri di<br />
polizia dello Stato rivierasco ( 120 ). A sostegno di detta ricostruzione, si<br />
citano il codice civile e il codice della navigazione, che risolvono in senso<br />
negativo la questione della demanialità del mare, non includendo lo stesso<br />
( 117 ) Così, D. Gaeta, Lido e spiaggia (voce), cit., p. 922, che richiama la tesi del B. Biondi,<br />
I beni, cit., p. 201.<br />
( 118 ) Sulla problematica, si vedano, in particolare L. Benvenuti, La frontiera marina,<br />
Padova, Cedam, 1988, p. 124 e ss. e F. Morandi, La tutela del mare come bene<br />
pubblico, Giuffrè, Milano, 1998, p. 74 e ss..<br />
( 119 ) Nel senso indicato nel testo, cfr. V. Caputi Iambrenghi, Beni pubblici (voce), cit., p.<br />
16, che ritiene decisivo in proposito, oltre alla mancata indicazione del mare territoriale<br />
tra i beni del demanio marittimo, l’art. 2 del codice della navigazione, che individua i<br />
confini del mare territoriale italiano, definendolo soggetto alla sovranità dello Stato e non<br />
oggetto di proprietà; A. M. Sandulli, Manuale di diritto amministrativo, Napoli, vol. 2,<br />
1989, p. 767; P. Virga, Beni pubblici e di interesse pubblico, cit., p. 44; A. M. Sandulli,<br />
voce Beni pubblici, in Scritti giuridici, IV. Diritto amministrativo, Napoli, 1990, pag. 126; M.<br />
S. Giannini, I beni pubblici, cit., p. 38 per la considerazione “assai semplice, che esso<br />
non è compreso nell’elenco tassativo dei beni demaniali né del c.c. né del c. nav.”; M. S.<br />
Giannini, Diritto pubblico dell’economia, cit., p. 98, include il mare tra i beni comuni, quali<br />
beni pubblici a fruizione collettiva.<br />
( 120 ) F. Morandi, La tutela del mare come bene pubblico, cit., p. 87; L. Alesii, L’evoluzione<br />
del regime giuridico dei beni pubblici connessi alla navigazione, in A. Xerri (a cura di),<br />
Profili di diritto della navigazione, cit., p. 92.<br />
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