Zani: una storia italiana e bresciana - Anafi
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<strong>Zani</strong>: <strong>una</strong> <strong>storia</strong> <strong>italiana</strong><br />
e <strong>bresciana</strong><br />
allevamento <strong>Zani</strong> è al top italia-<br />
L’ no per numero di vacche che<br />
superano i 10.000 quintali di produzione<br />
nella carriera, con 49 vacche.<br />
Punto. Abbiamo già detto quasi tutto,<br />
perché se un allevamento che munge<br />
500 vacche ha un 10% di vacche<br />
che hanno la genetica per sostenere<br />
alte produzioni e durare in stalla,<br />
questo sicuramente dice qualcosa<br />
sulla sua gestione. Aggiungiamo anche<br />
<strong>una</strong> media costante di 100 e più<br />
quintali – 10.807 kg nel 2011, con<br />
3,46% di proteine e 3,50% di grasso<br />
– 479 vacche Rank 97 con <strong>una</strong> media<br />
PFT di 896, un punteggio medio<br />
delle primipare nell’ultima valutazione<br />
di 83.1 e il quadro si delinea<br />
ancora più chiaramente. Ma non è<br />
ancora completo, se consideriamo<br />
solo la parte femminile: il prefisso<br />
<strong>Zani</strong> dice qualcosa all’ultima uscita<br />
di tori dove, nella lista dei primi, troviamo<br />
Mascalese, Respinto, Neapol,<br />
American, che provengono tutti da<br />
questa azienda della bassa <strong>bresciana</strong>,<br />
con annesso caseifi cio che produce<br />
Grana Padano, condotta da Luciano<br />
<strong>Zani</strong>, sua moglie Antonia Gonzato ed<br />
i fi gli Gianluca e Alessandro. La cronaca<br />
registra questi numeri e dietro<br />
c’è <strong>una</strong> <strong>storia</strong> di lavoro, di impegno,<br />
di intenti chiari e idee aperte, <strong>una</strong><br />
<strong>storia</strong> come tante nel mondo imprenditoriale<br />
italiano, ma anche <strong>una</strong><br />
<strong>storia</strong> tipica <strong>bresciana</strong>. Incontriamo<br />
Luciano <strong>Zani</strong> e la sua famiglia, Gianluca<br />
che si occupa prevalentemente<br />
della campagna, Alessandro dell’allevamento,<br />
dopo un passato nel Dairy<br />
Club di Brescia e Antonia che gestisce<br />
la contabilità e lo spaccio del<br />
formaggio alla cascina Pergolina di<br />
Ghedi, e gli chiediamo di raccontarci<br />
la loro <strong>storia</strong>.<br />
BIANCONERO . MAGGIO 2012<br />
L’allevamento della famiglia <strong>Zani</strong> a Ghedi, in provincia di Brescia.<br />
PROTAGONISTI NELLA SELEZIONE<br />
di Marie Vida<br />
Luciano <strong>Zani</strong> con i fi gli Gianluca e Alessandro. Gianluca si occupa della campagna dei 40<br />
ettari aziendali, Alessandro, ex del Dairy Club di Brescia, cura la stalla. Collaborano con il<br />
padre e la madre nella gestione del caseifi cio aziendale<br />
Luciano <strong>Zani</strong>. “Si chiama Pergolina<br />
perché questa era un’osteria con<br />
pergole di viti tutto intorno: sotto<br />
la tinteggiatura c’è ancora la scritta<br />
“Vino”. Mio nonno la conduceva con<br />
mio padre Luigi e cinque sorelle. Nel<br />
1946 si sposò e poco dopo, a lato,<br />
iniziò un piccolo allevamento con<br />
<strong>una</strong> vacca bianco nera e due brune,<br />
prese da un cognato, di origine<br />
cremonese, conduttore di cascina<br />
vicina. Le vacche aumentarono di<br />
numero sino ad arrivare a <strong>una</strong> decina<br />
nel ’60 e mio padre, prima di fare<br />
la scelta di ingrandire l’allevamento<br />
e acquistare della terra, chiese ai noi<br />
fi gli se volevamo studiare o rimanere<br />
qui a lavorare. La nostra decisione<br />
fu di aiutarlo in azienda. Io divenni<br />
“maggiorenne” a otto anni, perché<br />
è a quell’età che incominciai a dare<br />
<strong>una</strong> mano: noi fratelli andavamo a<br />
scuola e poi uscivamo in azienda, a<br />
lavorare. Altri tempi da adesso... Ci<br />
iscrivemmo ai controlli funzionali<br />
nel 1972, ma già dal ’65 usavamo la<br />
fecondazione artificiale, effettuata<br />
dal veterinario con seme fresco che<br />
proveniva dal centro tori di Brescia.<br />
L’allevamento è cresciuto piano piano<br />
e solo con la nostra rimonta. Nel<br />
1975 frequentai il secondo corso<br />
per operatori di f.a. organizzato a<br />
Cremona ed iniziai a fecondare. In<br />
un primo momento, il nostro latte<br />
veniva conferito per la produzione<br />
di grana in cooperativa, poi, per qualche<br />
tempo, all’industria. Infi ne, nel<br />
1990 decidemmo di costruire il nostro<br />
caseifi cio, per meglio sfruttare la<br />
qualità del nostro latte e il valore aggiunto<br />
dalla trasformazione. Inoltre,<br />
eravamo quattro fratelli e cercammo<br />
di diversifi care le attività, investendo<br />
i nostri ricavi e rivolgendoci direttamente<br />
verso il consumatore. Purtroppo<br />
mio fratello più giovane, che<br />
doveva occuparsi del caseifi cio, morì
La stalla delle vacche da latte è stata costruita con struttura di legno<br />
nel 1998 con la sala di mungitura 20+20 parallela. Le prime<br />
vacche da latte alla cascina Pergolina sono arrivate alla fi ne degli<br />
Anni quaranta. Il caseifi cio aziendale è stato inaugurato nel 1990<br />
tragicamente poco prima di iniziare la produzione ed io,<br />
che ero stato quello che spingeva maggiormente per la<br />
trasformazione, dovetti occuparmene in prima persona.<br />
In tempi recenti ci siamo divisi tra fratelli ed io, con la<br />
mia famiglia, ho rilevato questa azienda agricola.<br />
■ Che cosa cercate nella selezione delle vostre vacche?<br />
Producendo formaggio, la tendenza è sempre stata di<br />
cercare le proteine e lo abbiamo fatto da prima dei<br />
vincoli sulla caseina imposti dal Consorzio di Tutela del<br />
Grana Padano. Adesso ci stiamo orientando anche sulla<br />
scelta di tori che trasmettano la caseina Bb. Invece, per<br />
quanto riguarda il grasso, io penso che oggi non abbia<br />
senso selezionare per questo carattere. Quarant’anni fa<br />
il burro costava qualcosa come 8 mila lire, quando il<br />
formaggio ne valeva 4 o 5, e attualmente vale meno di<br />
2 euro; negli ultimi vent’anni il prezzo è sempre calato.<br />
Nelle diete alimentari la tendenza mondiale è di bandire<br />
il grasso e si parla sempre delle eccedenze di questo<br />
componente: continuiamo a dare valore a qualcosa che<br />
sarebbe da penalizzare. Oggi produciamo il latte con il<br />
10% di proteine in più e fare proteine costa il 50% in<br />
meno che produrre il grasso. Noi abbiamo scelto sempre<br />
tori positivi a proteine, ma non a grasso e crediamo che<br />
sia più conveniente spostare la selezione su valori di parità<br />
tra grasso e proteine.<br />
■ E riguardo alla morfologia, invece?<br />
Fondamentale sono gli ischi. Secondo la mia esperienza,<br />
con le groppe leggermente spioventi abbiamo meno<br />
problemi al parto, con 3-4 giorni di gestazione in meno<br />
che si ripercuotono sulla mammella, con meno edema e<br />
uno stress minore per vacca e vitello al parto. Alla mammella<br />
diamo molta importanza, ma non dimentichiamo<br />
anche altre caratteristiche che aiutano la gestione. Noi<br />
cerchiamo anche di avere gli animali più aggressivi, nel<br />
senso più vivaci e vitali.<br />
■ Qual è il vostro ideale?<br />
Una vacca come <strong>Zani</strong> Bolton Viola! Ampia di torace e<br />
di diametri posteriori, collo lungo, grintosa e con <strong>una</strong><br />
mammella alta e ben irrorata, di taglia non grande e non<br />
troppo profonda. Sulla profondità ho <strong>una</strong> mia idea. Nel<br />
corso degli anni, ho usato tori molto diversi tra di loro,<br />
ero incerto tra la selezione americana e canadese e prendevo<br />
un po’ di tutti e due. Avevo in stalla animali grossi<br />
L’esigenza di razionalizzare l’allevamento del giovane bestiame ha<br />
portato la famiglia <strong>Zani</strong> alla costruzione di <strong>una</strong> nuova struttura che<br />
sarà ultimata tra breve. “Se tratti bene le vitelle, il ritorno ti viene<br />
quando sono vacche” sostiene Luciano <strong>Zani</strong><br />
Antonia <strong>Zani</strong> Gonzato alla direzione dello spaccio aziendale che<br />
distribuisce il Grana Padano DOP, prodotto solo con il latte dalle<br />
loro 500 vacche. Dicono gli <strong>Zani</strong>: “Il profumo del nostro formaggio<br />
è lo stesso della razione che le vacche mangiano, per noi è molto<br />
importante fare i foraggi che abbiano la fragranza e il profumo del<br />
sole<br />
e profondi, insieme a vacche più leggere e minute. Nel<br />
frattempo è cambiato molto il nostro sistema di alimentazione,<br />
con l’unifeed servono animali che vanno continuamente<br />
alla mangiatoia, si muovono agilmente e senza<br />
impedimenti. Gli animali più alti e profondi fanno più<br />
fatica ad alzarsi dalla cuccetta, per cui vanno a mangiare,<br />
fanno l’abbuffata e poi si coricano, mentre vediamo che<br />
gli animali che vanno a mangiare più volte al giorno, con<br />
la stessa genetica, hanno un vantaggio sulla produzione,<br />
e si tratta di <strong>una</strong> differenza tra <strong>una</strong> vacca che produce<br />
80 quintali e <strong>una</strong> 140. Ci siamo avviati su questa strada<br />
di selezione cercando sempre di migliorare, sono più di<br />
vent’anni che lavoriamo tenendo conto di morfologia e<br />
produzione, ma tutte le scelte genetiche sono state fatte<br />
sul reddito, per puntare su <strong>una</strong> vacca con <strong>una</strong> struttura<br />
che le permetta di produrre con qualità e durare in stalla.<br />
■ La vostre migliori famiglie rispecchiano questa fi losofi<br />
a di selezione?<br />
Se prendiamo il lineare dei tori che sono usciti adesso<br />
e quello globale della mandria, vediamo che si assomigliano,<br />
rispecchiano la nostra selezione e la nostra stalla.<br />
I tori che escono dalla nostra azienda sono animali che<br />
trasmettono esattamente questo tipo di vacche. Il lineare<br />
di Mascalese è quello di un toro con molta qualità negli<br />
arti, leggermente falciati, perché crediamo che gli arti<br />
BIANCONERO . MAGGIO 2012 11
12<br />
IT017990395390 <strong>Zani</strong> Mascol Grace ET IT017990565434 <strong>Zani</strong> Jardin Yola ET<br />
stangati sollecitino troppo tutta la struttura della vacca,<br />
ma con pastoie forti, un carattere che si è mantenuto<br />
nelle generazioni della famiglia. Fa capo alla <strong>Zani</strong> Chairman<br />
Pawnee, E90, un incrocio nato da <strong>una</strong> Marquis<br />
Ned che necessitava del latte. L’accoppiamento giusto è<br />
fondamentale per la gestione di <strong>una</strong> stalla, ogni vacca ha<br />
il suo toro, e il miglior toro, se usato male, non da nessun<br />
risultato. Negli Anni 80 la pensavamo già così. Pawnee<br />
fece parecchie femmine, con caratteristiche costanti, <strong>una</strong><br />
Tony, MB86 da primipara, <strong>una</strong> Bell Gene con produzione<br />
e titoli, <strong>una</strong> Mascot, Stefy, abbastanza equilibrata con <strong>una</strong><br />
ottima mammella e latte, <strong>una</strong> Luke, Shelly, un toro usato<br />
per dare un po’ di struttura alla Mascot. Shelly è la madre<br />
di <strong>Zani</strong> Patron Step, il padre di Fibrax. Step in prima uscita<br />
fu primo per PFT. Stefy fu accoppiata con Bellwood e<br />
la fi glia con Formation, poi sono nate Emerson Emily e<br />
Adam Jennifer, fi no alla presente Bolton Viola. Ogni generazione<br />
ha sempre migliorato. Jennifer con Man-OMan ha<br />
avuto Oriella da cui, con Bolton, è nato Mascalese. Emily<br />
invece con Boliver ha avuto Danlia, che, con Shottle è la<br />
madre di Neapol. Emily con Titanic è la madre di Respinto.<br />
Sono abbastanza omogenee come animali.<br />
■ Tutte le altre vostre famiglie hanno la stessa impronta?<br />
Più o meno simile, anche tori diversi danno animali simili:<br />
tutte con buone mammelle, non troppo profonde,<br />
con pastoie corte e talloni alti e tanta voglia di mangiare.<br />
Io penso che gli animali che hanno l’aggressività di appetito<br />
superino più facilmente i problemi. I nostri vitelli<br />
hanno grinta e voglia di vivere, lo capiamo sin da subito,<br />
appena appaiono i piedi nel travaglio e si rialzano subito,<br />
dopo la nascita. Sono d’accordo che questi animali molto<br />
nevrili siano più nervosi e si debba usare un po’ più di<br />
cautela nel gestirli da primipare, ma preferisco correre<br />
il rischio che, su cento manze, <strong>una</strong> si possa infort<strong>una</strong>re,<br />
piuttosto che avere vacche che, dopo il parto, sono inappetenti.<br />
■ Quale altra famiglia ha dato tori che oggi sono in<br />
classifi ca?<br />
Un’altra delle nostre capostipiti è anche <strong>Zani</strong> Southwind<br />
Nuda MB88 che, con Bellwood, ha avuto Federica, <strong>una</strong><br />
grande vacca di cui abbiamo tutta la discendenza, animali<br />
molto simili. Una di queste è Skywalker Isabel, di taglia<br />
BIANCONERO . MAGGIO 2012<br />
IT017990610414 <strong>Zani</strong> Bolton Viola ET<br />
più ridimensionata, rispetto alla madre. Tra i tori italiani,<br />
Skywalker è un toro che abbiamo usato moltissimo, ne<br />
abbiamo avuto <strong>una</strong> quarantina, alcune tuttora in latte,<br />
mentre delle Mtoto ne abbiamo avuto <strong>una</strong> sessantina.<br />
Hanno lasciato <strong>una</strong> buonissima impronta nella loro discendenza.<br />
Isabel con Step ha avuto <strong>una</strong> femmina, Mary,<br />
che è la madre di American. Con Morty ha avuto anche<br />
Melany che è stata venduta all’Asta <strong>Anafi</strong> ed è diventata<br />
la madre di Campogallo O-Man Sturlo, anche lui KBb<br />
come Isabel. Stiamo selezionando su questo carattere<br />
anche sulle nostre linee femminili.<br />
■ Come state usando la genomica?<br />
Sono i Centri che ce la richiedono, più di quello che ci<br />
aspettavamo. Penso che, come per gli indici di selezione,<br />
si debbano fare questi passi importanti per andare avanti,<br />
sebbene, per quel che ci riguarda, la genomica non<br />
sia fondamentale per la nostra selezione dei tori. Per il<br />
momento, nonostante la maggiore richiesta, riusciamo<br />
a soddisfare la vendita solo di <strong>una</strong> trentina di torelli da<br />
vita: i nostri acquirenti ci confermano che i vitellini nati<br />
hanno la caratteristica della “vitalità”, a paragone dei fi gli<br />
di altri tori. Per quanto riguarda la vendita di torelli ai<br />
Centri italiani, con l’arrivo della genomica, c’è stata <strong>una</strong><br />
leggera fl essione, ma è stata compensata dalle vendite<br />
verso l’estero, che sono aumentate. Sono circa 6-7 anni<br />
che abbiamo iniziato a vendere embrioni e animali anche<br />
fuori dall’Italia. L’ultima novità è <strong>Zani</strong> Bolton Brode-
ick, al top dei Bolton in Germania,<br />
sempre dalla famiglia della Pawnee,<br />
fratello pieno di Mascalese. Adesso<br />
stiamo lavorando su <strong>Zani</strong> Mascol<br />
Grace, prima per PFT fi no a poco fa,<br />
nella classifi ca <strong>italiana</strong>.<br />
■ La vendita di genetica ha <strong>una</strong><br />
grossa parte nella vostra gestione?<br />
Il nostro PIL si basa principalmente<br />
sul nostro latte e sulla sua trasformazione<br />
in Grana Padano, dove cerchiamo<br />
di lavorare meglio possibile. Siamo<br />
soci del Consorzio di Tutela del<br />
Grana Padano DOP e abbiamo accettato<br />
alcune limitazioni che ci sono<br />
state poste come produttori, come<br />
la maggiore presenza di alimenti<br />
secchi nella razione, il latte proveniente<br />
dalle due mungiture, il costo<br />
di 5 euro per forma che paghiamo<br />
per sostenere l’attività del Consorzio,<br />
ma ne vediamo i benefi ci, anche<br />
indiretti. Lo scorso anno, il Grana<br />
Padano ha avuto un incremento di<br />
vendite del 7-8% prevalentemente<br />
verso l’estero. Questo ci fa pensare<br />
che anche noi come produttori di<br />
latte, ma non solo, potremmo e dovremmo<br />
dedicare più investimenti<br />
nella direzione della promozione dei<br />
nostri prodotti.<br />
■ Ci raccontate qual è il segreto per<br />
avere così tante vacche che superano<br />
i 1.000 quintali nella carriera?<br />
Il segreto che sta alla base, sono tutte<br />
le piccole cose, come dicevamo,<br />
dall’alimentazione in avanti. Per avere<br />
certi risultati bisogna partire bene,<br />
dal tipo di animale che ha la struttura<br />
corretta e la voglia di produrre, il<br />
che, per me, è già il 50% del lavoro.<br />
Si punta ad avere vacche che durino<br />
almeno 3-4 parti e, chiaramente, se<br />
le primipare hanno già la conformazione<br />
di vacche mature, come piace<br />
a qualcuno, non possono durare a<br />
lungo. Noi ci concentriamo sul nostro<br />
obiettivo di gestire bene tutto<br />
l’allevamento, se poi da questo lavoro<br />
esce <strong>una</strong> vacca che possa andare<br />
in mostra, ben venga. Personalmente,<br />
sono convinto che oggi l’aggiornamento<br />
sia fondamentale per tenere<br />
le vacche: se non sei un professionista<br />
non vai da ness<strong>una</strong> parte, ma se<br />
sei preparato e lavori bene, riesci a<br />
spuntarla in ogni situazione. Io peso<br />
ogni centesimo che investo, faccio il<br />
bilancio se mi conviene o no. Cerco<br />
di informarmi da ogni parte dove<br />
è possibile e da ogni fonte scritta e<br />
non. Più si prosegue nelle scoperte<br />
sulle vacche, più si vede che il fattore<br />
ereditario è importante e lo si verifi<br />
ca continuamente. Intuitivamente,<br />
sapevamo anche prima che dieci generazioni<br />
di animali Eccellente alle<br />
spalle vogliono dire qualcosa. A me<br />
piace vedere le fotografie dei tori,<br />
perché so che le sue fi glie un po’ gli<br />
assomiglieranno.<br />
■ Quali obiettivi futuri vi ponete<br />
come allevamento?<br />
Sicuramente proseguire sulla strada<br />
del benessere animale. Stiamo ultimando<br />
<strong>una</strong> nuova struttura anche<br />
per il bestiame giovane, ci siamo<br />
impegnati per migliorare la gestione<br />
di questo settore, perché abbiamo rilevato<br />
che trattare bene le vitelle ritorna.<br />
La longevità e la fertilità degli<br />
animali sono sempre state considerate<br />
importantissime da noi, anche sacrifi<br />
cando qualcosa alla produzione,<br />
ma non più di tanto, perché questa<br />
l’abbiamo costruita un centimetro<br />
per volta, passo dopo passo, per arrivare<br />
dove siamo.<br />
BIANCONERO . MAGGIO 2012 13