31 - Anafi

Bookie conta ormai circa 20.800
figlie che hanno lasciato il segno
nella selezione italiana e negli allevamenti
in cui sono state munte; abbiamo
sentito quattro allevatori per
farci raccontare le loro esperienze
con le Bookie.
Angelo Dalla Stella, allevatore
della provincia di Vicenza, oltre alle
bovine adulte ha ancora alcune vacche
gravide con Bookie e 4 o 5 manze.
Inoltre, ha avuto la possibilità di
vedere parecchie figlie di Bookie
durante la sua collaborazione con il
centro di FA Intermizoo come selezionatore
di bovine nate da questo
riproduttore scelte per il concorso
delle figlie dei tori di F.A. alla Nazionale
di Cremona del 1997. «Ho notato
– racconta Dalla Stella – che le
Bookie, in quanto a struttura, si possono
dividere in due tipi di animali:
ci sono Bookie fini e altre con ossatura
più robusta. Per quanto riguarda
la mammella, invece, le ho trovate
tutte funzionali, con capezzoli al
posto giusto e attacchi molto forti».
In stalla Angelo Dalla Stella vanta
due Bookie un po’ speciali: DS Farm
Bookie Jacky, campionessa della sua
categoria e poi campionessa assoluta
alla mostra regionale di Verona
nel 1994, con una produzione al terzo
parto di 135 q.li al 4% di grasso e
al 3,30% di proteine, e DS Farm
Flossy, vacca di 85 punti, buona
produttrice con 126 q.li al terzo parto
con 4,30% di grasso e 3,30% di
Angelo Dalla Stella
BOOKIE PER GLI ALLEVATORI
proteine. «L’indice a latte e il dato sulla morfologia del toro si sono mantenuti
e ho avuto vacche molto funzionali con intervallo parto concepimento
molto breve e picchi di lattazione senza problemi, e ciò conferma la mia opinione
sul riproduttore. Sono soddisfatto delle mie Bookie per quanto riguarda
la produzione, sono tutte nella media ed alcune vacche sono state veramente
buone produttrici. Oggi ho anche una primipara di 85 punti con l’11%
di capacità produttiva e un EVM di 135 q.li.
Purtroppo anche per via del prezzo questo toro è stato usato, da me come
in altre aziende, un po’ come toro da battaglia, senza curare troppo gli incroci
e penso che ciò sia stato un peccato. Bookie avremmo dovuto usarlo
maggiormente in allevamenti con bovine da mostra, già molto buone, in
questo modo avremmo avuto certamente degli ottimi risultati».
Nella realtà veneta di piccole e medie aziende
Bookie è stato usato parecchio, abbiamo parlato con
Osvaldo Parolin responsabile della stalla sociale Battistei
in provincia di Padova che si è occupato delle fecondazioni
in molte piccole stalle della zona e che ci
ha parlato della sua esperienza.
«Sia alla Battistei, che è una delle stalle più grandi
della zona, con 100, 110 vacche in lattazione, sia in
quelle di cui mi occupo come veterinario, ho usato
Bookie fin da quando il toro era in prova di progenie,
eseguendo nel corso degli anni sulle 600/700 fecondazioni.
Quattro delle prime figlie di cui furono disponi-
bili i dati alla prima uscita di Bookie provenivano da stalle da me seguite.
Nella nostra realtà, dove ci sono ancora stalle di 10/15 bovine, questo toro
ha avuto una grande importanza. È piaciuto soprattutto nel mondo degli allevatori
‘al di fuori dalla selezione’. All’allevatore che lo usava non interessava
una certa linea o un certo incrocio, ma si accorgeva subito che Bookie
dava figlie robuste, che duravano in stalla, e questo è stato il tam tam che gli
allevatori di qui hanno ascoltato. Non è stato un toro spinto sulla produzione,
ma sulla struttura. Le Bookie sono vacche grandi, con buone mammelle,
arti buoni e piedi forse un po’ meno buoni, ma sicuramente longeve».
Alla stalla sociale Battistei, Bookie è stato usato parecchio, a tutt’oggi si
contano 4 sue figlie in mungitura, bovine di ottima taglia con buone mammelle
e buoni arti e piedi, ed è nato anche Osvaldo, oggi in prova, figlio di
una Bell Gene x Cleitus. «La Bookie è una vacca da reddito – ribadisce
Osvaldo Parolin – ed è quello che è piaciuto fuori selezione (negli alleva-
menti commerciali, n.d.r.), è una
vacca di sostanza».
Stefano Scarduelli, dell’azienda
agricola di Mario e Daneo Scarduelli,
in provincia di Mantova, ha 190
vacche in lattazione e ha utilizzato
Bookie secondo il Programma di Accoppiamento
Anafi.
«Bookie è stato usato fin dalla sua
prima uscita nel luglio del 1991. All’epoca
– dice Stefano – era mio padre
che si occupava degli accoppiamenti
e siccome gli sono sempre
piaciute le belle vacche, Bookie, che
era molto buono per morfologia, è
stato usato parecchio. Abbiamo avuto
dalle 15 alle 20 Bookie in stalla ed
Stefano Scarduelli
Osvaldo Parolin
BIANCO NERO . APRILE ’99 31

erano tutte vacche grosse con un apparato
scheletrico molto sviluppato,
erano sempre due dita più larghe o
tre dita più alte delle altre».
Una delle prime Bookie in allevamento,
Medea, è davvero un gran
bell’animale, con un pedigree tutto
italiano. La madre infatti era una Comi
e la nonna una Antonio Geldo.
Medea ha fatto una gran bella carriera:
campionessa di categoria alla
provinciale di Gonzaga nel 1997 nella
categoria dai 3 ai 4 anni, campionessa
di categoria a Cremona e a
Piacenza nello stesso anno, ed infine
seconda della sua categoria nel 1998
a Bruxelles tra il gruppo delle bovine
italiane. «Medea, anche un cieco
l’avrebbe vista. Tra le primipare era
la più grossa e la più bella».
Alla domanda: oltre Medea che
cosa è stato Bookie per la sua stalla,
Stefano Scarduelli ci ha risposto:
«Abbiamo avuto animali potenti, non
eccessivamente alti per produzione,
ma comunque sempre sui 100 q.li,
ma soprattutto dal punto di vista
della morfologia Bookie ci ha dato
quello che cercavamo, forse non per
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gli arti, un po’ falciati, però per taglia,
mammella e groppa, ha lasciato
il segno».
Nell’azienda di Egidio Merli a
Polignano di S. Pietro in Cerro, Piacenza,
in una stalla di circa 100 bovine
in lattazione, ci sono 3 Bookie in
lattazione e 4 manze. Bookie, qui, è
stato usato subito dopo la prima
uscita ed anche più avanti, quando
Egidio Merli ha costatato nella propria
stalla il valore delle sue Bookie.
La miglior Bookie in azienda è Carlotta,
una Ottimo 90, che ha fatto nel
1998 il secondo posto nella categoria
dai 5 ai 6 anni alla mostra nazionale
di Piacenza. La madre è una figlia
di Premier, un toro aziendale.
Carlotta è al 4 o parto e ha +20 di capacità
produttiva con una produzione
prevista di 125 q.li. «Carlotta è
una bovina molto docile tanto che
ho cominciato ha prepararla solo
una settimana prima della mostra e
si è comportata benissimo. Ma tutte
le Bookie sono molto docili – afferma
Egidio Merli – sono molto veloci
da mungere, hanno una buona sta-
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Carlotta PC 26744D - Allevata da Merli Giovanni
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tura, un’ottima mammella e non
hanno problemi di piedi. E ho anche
avuto produzioni piuttosto buone
sempre sui 100-110 q.li».
Hanno contribuito alla realizzazione di
questa monografia: Graziano Donadello,
Mauro Carra, Massimo Callegaro,
Francesco Cobalchini, Renato Santuari,
Delia Pertici, Analisa Casali,
Giuseppe Beltramino, Francesco Segalini,
Maurizio Marusi, Cesare Fochi
e Roberto Tartara.
I dati di questo report sono aggiornati
a dicembre ’98.
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BIANCO NERO . APRILE ’99 32