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Iasos - Associazione Iasos di Caria

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Fig. 2 <strong>Iasos</strong>. La tomba a camere sovrapposte<br />

denominata L’Orologio, veduta laterale.<br />

<strong>Iasos</strong> 127<br />

La tomba denominata<br />

l’Orologio<br />

Slanciata e solitaria tra le rovine quasi scomparse<br />

della necropoli che si trova ai pie<strong>di</strong><br />

del Canac›k Tepe, a circa 1 km dalla città<br />

antica, anche la sagoma <strong>di</strong> questa tomba<br />

rappresenta un suggestivo complemento<br />

del paesaggio per chiunque giunga a <strong>Iasos</strong><br />

da Nord-Est. Recentemente, un villaggio<br />

per vacanze ha ricoperto <strong>di</strong> cemento parte<br />

della collina e molte cose sono mutate.<br />

Ancora contrad<strong>di</strong>stinto da una certa evidenza<br />

monumentale l’ insieme degli e<strong>di</strong>fici<br />

era apparso a Giacomo Gui<strong>di</strong> 2 . Egli descrisse<br />

un secondo imponente monumento con<br />

nicchie subito oltre l’Orologio e altre sepolture<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni modeste, formate da<br />

un grande lastrone che ricopre due rocce<br />

vicine; proprio queste ultime – lo si vede<br />

ancora oggi – hanno una caratterizzazione<br />

talmente marcata per la rozzezza della struttura<br />

da suggerire che potessero essere tombe<br />

»preistoriche«, un fatto che le più recenti<br />

ricerche smentiscono riportandone la co-<br />

struzione a epoche decisamente più recenti. Si è infatti visto che le enormi e rozze lastre<br />

usate per la copertura chiudono più e meno piccole camere funerarie con muri <strong>di</strong> ottima<br />

fattura e piante variamente articolate.<br />

Il nostro e<strong>di</strong>ficio, <strong>di</strong> piena età imperiale, è a due piani 3 . Il rude aspetto esteriore che ha<br />

l’opera cementizia (che impiegava mattoni nelle ghiere degli archi del piano superiore)<br />

era in origine mascherato e ingentilito da un or<strong>di</strong>ne marmoreo e da un rivestimento in<br />

stucco ad imitazione dell’opera quadrata, come in<strong>di</strong>cano lacerti, tracce e impronte (<strong>di</strong> pilastri,<br />

<strong>di</strong> colonnine) qua e là osservabili.<br />

La camera inferiore ha volta a vela e nicchioni poco profon<strong>di</strong> su due lati; il vano superiore<br />

è un’e<strong>di</strong>cola con tre gran<strong>di</strong> arcate sui due pilastri angolari destinata – parrebbe – a ospitare<br />

una statua poiché presenta il lato posteriore chiuso.<br />

Il restauro ha ovviato alle ingiurie provocate dal tempo con un minuzioso lavoro <strong>di</strong> consolidamento,<br />

che ha fermato con catene il collasso della volta superiore, l’ha protetta dalle<br />

2 G. Gui<strong>di</strong>, Viaggio <strong>di</strong> esplorazione in <strong>Caria</strong>, ASAtene 4/5, 1921/22.<br />

3 N. Masturzo, Il restauro della tomba monumentale chiamata l’Orologio, Bollettino della <strong>Associazione</strong> <strong>Iasos</strong> <strong>di</strong> <strong>Caria</strong><br />

4, 1998, 8 s.

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