OASI WWF di PERSANO - WWF Ricerche e Progetti
OASI WWF di PERSANO - WWF Ricerche e Progetti OASI WWF di PERSANO - WWF Ricerche e Progetti
Flora Orchidea vesparia © WWF-Canon/M. Dépraz All’interno dell’Oasi e nei suoi immediati dintorni si può apprezzare un diversificato mosaico vegetazionale costituito da un gran numero di ambienti erbacei, arborei ed arbustivi che sono alla base della grande biodiversità che caratterizza l’area. L’Oasi può essere divisa in tre ambienti diversi: il lago, i canneti e il bosco igrofilo. Il lago è stato colonizzato da piante acquatiche come ad esempio diverse specie di Potamogeton. I canneti ricoprono circa un terzo della superficie del lago e sono costituiti da: cannuccia di palude, tifa, spargano. Nelle aree dove la cannuccia è meno fitta si incontrano i giunchi e la piantaggine d’acqua. Il bosco igrofilo è invaso periodicamente dalle acque del fiume Sele durante le sue piene. Le specie arboree prevalenti sono i pioppi, l’ontano nero e i salici. Degne di nota, infine, le ben tredici specie di orchidea che si possono rinvenire nei prati che circondano l’invaso: Spiranthes spiralis, Orchis morio, Orchis lactea, Orchis tridentata, Orchis papilionacea rubra, Orchis italica, Orchis purpurea, Orchis laxiflora, Anacamptis pyramidalis, Serapias vomeracea, Ophrys sphegodes, Ophrys tenthredinifera e Ophrys apifera. Fauna L’Oasi di Persano, essendo un’area umida, è un importante habitat per l’avifauna. Sopratutto è un fondamentale luogo di sosta e svernamento per le specie migratrici che durante i periodi autunnale e primaverile Lontra - ©WWF-Canon/Sanchez & Lope si riposano lungo il lago. Da ottobre a marzo si ritrovano moriglioni e morette tabaccate, ma anche germani reali e alzavole. Presenti anche i fischioni, codoni e mestoloni. Numerose sono le marzaiole che si possono osservare in primavera e le folaghe popolano costantemente tutto lo specchio d’acqua. A gennaio e febbraio il lago si svuota in parte e la popolazione di uccelli acquatici cala sensibilmente. Le gru solcano i cieli dell’Oasi in primavera quando con stormi di centinaia di individui risalgono la valle del Sele. Sono presenti nell’area anche il cormorano, gli aironi, le nitticore e le sgarze. Interessante è la presenza dei rapaci e si possono osservare: il falco pecchiaiolo, il nibbio bruno, il nibbio reale, il falco pescatore. Di straordinaria importanza è la presenza della lontra, simbolo dell’Oasi e motivo principale della sua istituzione. Sono presenti le lamprede, in generale rarefazione per l’inquinamento e la cementificazione degli argini, tra la fauna di Persano, in particolare, figura il vulturino che è considerato minacciato in tutta l’Italia meridionale, infatti, i pesci dulciacquicoli italiani soffrono della competizione con specie alloctone introdotte. Tra gli anfibi troviamo: tritone crestato italiano, rospo comune, raganella italiana e rana verde. Come arrivare/indirizzi L’Oasi è aperta tutto l’anno, mercoledì sabato e domenica. Per informazioni e prenotazioni delle visite: tel/fax: 0828.974684 e-mail: r.lenza@wwf.it web: www.wwf.it/persano In auto: dall’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, uscire allo svincolo di Campagna, svoltare a sinistra e proseguire sul rettilineo che immette sulla S.S. 19 delle Calabrie. Svoltare nuovamente a sinistra, e, dopo aver percorso 4 km imboccare, a sinistra, il bivio per la strada comunale Falzia e dopo 1 km, si raggiunge il Cento Visite. WWF Italia ONLUS Via Po, 25/c - 00198 Roma Tel 06.844971 Fax 06.84497352 www.wwf.it S.r.l. unipersonale di proprietà della Fondazione WWF Italia Direzione Via Gregorio Allegri, 1 - 00198 Roma Tel 06.85376500 - Fax 06.85376515 wwfrp@wwfrp.it - www.wwfrp.it Pubblicazione cofinanziata dalla Misura 1.9 - POR Campania 2000-2006 “Recupero, valorizzazione e promozione del patrimonio storico culturale, archeologico, naturale, etnografico e dei centri storici delle aree protette” Unione Europea S.r.l. unipersonale di proprietà della Fondazione WWF Italia Comune di Serre Provincia di Salerno OASI WWF di PERSANO Airone cenerino - © WWF-Canon/J. Trotignon
Flora<br />
Orchidea vesparia<br />
© <strong>WWF</strong>-Canon/M. Dépraz<br />
All’interno dell’Oasi e nei suoi imme<strong>di</strong>ati<br />
<strong>di</strong>ntorni si può apprezzare un <strong>di</strong>versificato<br />
mosaico vegetazionale costituito da un<br />
gran numero <strong>di</strong> ambienti erbacei, arborei<br />
ed arbustivi che sono alla base della grande<br />
bio<strong>di</strong>versità che caratterizza l’area. L’Oasi<br />
può essere <strong>di</strong>visa in tre ambienti <strong>di</strong>versi: il lago, i canneti e il bosco<br />
igrofilo.<br />
Il lago è stato colonizzato da piante acquatiche come ad esempio<br />
<strong>di</strong>verse specie <strong>di</strong> Potamogeton. I canneti ricoprono circa un terzo<br />
della superficie del lago e sono costituiti da: cannuccia <strong>di</strong> palude, tifa,<br />
spargano. Nelle aree dove la cannuccia è meno fitta si incontrano<br />
i giunchi e la piantaggine d’acqua. Il bosco igrofilo è invaso perio<strong>di</strong>camente<br />
dalle acque del fiume Sele durante le sue piene. Le<br />
specie arboree prevalenti sono i pioppi, l’ontano nero e i salici.<br />
Degne <strong>di</strong> nota, infine, le ben tre<strong>di</strong>ci specie <strong>di</strong> orchidea che si possono<br />
rinvenire nei prati che circondano l’invaso: Spiranthes spiralis,<br />
Orchis morio, Orchis lactea, Orchis tridentata, Orchis papilionacea<br />
rubra, Orchis italica, Orchis purpurea, Orchis laxiflora, Anacamptis<br />
pyramidalis, Serapias vomeracea, Ophrys sphegodes, Ophrys<br />
tenthre<strong>di</strong>nifera e Ophrys apifera.<br />
Fauna<br />
L’Oasi <strong>di</strong> Persano, essendo un’area umida,<br />
è un importante habitat per l’avifauna. Sopratutto<br />
è un fondamentale luogo <strong>di</strong> sosta<br />
e svernamento per le specie migratrici che<br />
durante i perio<strong>di</strong> autunnale e primaverile<br />
Lontra - ©<strong>WWF</strong>-Canon/Sanchez & Lope<br />
si riposano lungo il lago. Da ottobre a marzo<br />
si ritrovano moriglioni e morette tabaccate, ma anche germani<br />
reali e alzavole. Presenti anche i fischioni, codoni e mestoloni.<br />
Numerose sono le marzaiole che si possono osservare in primavera<br />
e le folaghe popolano costantemente tutto lo specchio<br />
d’acqua. A gennaio e febbraio il lago si svuota in parte e la popolazione<br />
<strong>di</strong> uccelli acquatici cala sensibilmente. Le gru solcano i cieli<br />
dell’Oasi in primavera quando con stormi <strong>di</strong> centinaia <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui<br />
risalgono la valle del Sele. Sono presenti nell’area anche il cormorano,<br />
gli aironi, le nitticore e le sgarze. Interessante è la presenza<br />
dei rapaci e si possono osservare: il falco pecchiaiolo, il nibbio<br />
bruno, il nibbio reale, il falco pescatore. Di straor<strong>di</strong>naria importanza<br />
è la presenza della lontra, simbolo dell’Oasi e motivo principale<br />
della sua istituzione. Sono presenti le lamprede, in generale rarefazione<br />
per l’inquinamento e la cementificazione degli argini,<br />
tra la fauna <strong>di</strong> Persano, in particolare, figura il vulturino che è considerato<br />
minacciato in tutta l’Italia meri<strong>di</strong>onale, infatti, i pesci dulciacquicoli<br />
italiani soffrono della competizione con specie alloctone<br />
introdotte. Tra gli anfibi troviamo: tritone crestato italiano, rospo<br />
comune, raganella italiana e rana verde.<br />
Come arrivare/in<strong>di</strong>rizzi<br />
L’Oasi è aperta tutto l’anno, mercoledì sabato e domenica.<br />
Per informazioni e prenotazioni delle visite:<br />
tel/fax: 0828.974684<br />
e-mail: r.lenza@wwf.it<br />
web: www.wwf.it/persano<br />
In auto: dall’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria,<br />
uscire allo svincolo <strong>di</strong> Campagna, svoltare a sinistra e proseguire<br />
sul rettilineo che immette sulla S.S. 19 delle Calabrie.<br />
Svoltare nuovamente a sinistra, e, dopo aver percorso<br />
4 km imboccare, a sinistra, il bivio per la strada comunale<br />
Falzia e dopo 1 km, si raggiunge il Cento Visite.<br />
<strong>WWF</strong> Italia ONLUS<br />
Via Po, 25/c - 00198 Roma<br />
Tel 06.844971<br />
Fax 06.84497352<br />
www.wwf.it<br />
S.r.l. unipersonale<br />
<strong>di</strong> proprietà della<br />
Fondazione <strong>WWF</strong> Italia<br />
Direzione<br />
Via Gregorio Allegri, 1 - 00198 Roma<br />
Tel 06.85376500 - Fax 06.85376515<br />
wwfrp@wwfrp.it - www.wwfrp.it<br />
Pubblicazione cofinanziata dalla Misura 1.9 - POR Campania<br />
2000-2006 “Recupero, valorizzazione e promozione<br />
del patrimonio storico culturale, archeologico, naturale,<br />
etnografico e dei centri storici delle aree protette”<br />
Unione Europea<br />
S.r.l. unipersonale<br />
<strong>di</strong> proprietà della<br />
Fondazione <strong>WWF</strong> Italia<br />
Comune <strong>di</strong> Serre<br />
Provincia <strong>di</strong> Salerno<br />
<strong>OASI</strong> <strong>WWF</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>PERSANO</strong><br />
Airone cenerino - © <strong>WWF</strong>-Canon/J. Trotignon
La Storia<br />
Il fiume Sele, l’antico “Silarus”, già ai tempi dei Romani aveva importanza<br />
notevole, in particolare nel suo tratto terminale: a qualche chilometro<br />
dalla foce sorgeva il Santuario <strong>di</strong> Hera Argiva, mentre in epoca<br />
coloniale l’emporio sul Sele costituì il luogo che vide compiersi tutti i<br />
passi cruciali della storia <strong>di</strong> Posidonia-Paestum. L’evoluzione del paesaggio<br />
della pianura alluvionale del Sele ha seguito per secoli la naturale<br />
successione degli ambienti legati alle <strong>di</strong>namiche del fiume, con<br />
le sue perio<strong>di</strong>che inondazioni, restando in buona parte una delle aree<br />
più vicine all’originaria situazione vegetazionale e faunistica fino a quasi<br />
tutto il XIX secolo.<br />
Già nel ‘700 la bellezza dei luoghi e l’abbondanza <strong>di</strong> animali indussero<br />
i Borboni a eleggere Persano “sito reale”, espressione che definiva i<br />
territori riservati alla caccia del re. Alle trasformazioni avviate con la<br />
bonifica dei terreni realizzata dal 1885 è parzialmente sfuggita, insieme<br />
a poche altre, l’area <strong>di</strong> Persano, dove i boschi umi<strong>di</strong> planiziali sono<br />
rimasti a dominare la scena. La presenza della <strong>di</strong>ga, ultimata nel<br />
1934, ha contribuito in questi 70 anni ad una ripresa delle antiche <strong>di</strong>namiche<br />
fluviali: con esondazioni, seppur <strong>di</strong> piccola portata, formazione<br />
<strong>di</strong> specchi d’acqua secondari ed ambienti lentici <strong>di</strong> notevole interesse<br />
naturalistico.<br />
L’ambiente<br />
L’Oasi è stata istituita nel 1980 per tutelare gli habitat e la fauna <strong>di</strong> un<br />
invaso artificiale posto lungo il me<strong>di</strong>o corso del fiume Sele.<br />
Si trova nella parte alta della Piana del Sele, al vertice interno della pianura<br />
che a forma <strong>di</strong> ventaglio si apre verso mare fra i Monti Picentini<br />
e i Monti Alburni. L’area, situata nei Comuni <strong>di</strong> Serre e Campagna (SA),<br />
ha un’estensione <strong>di</strong> 110 ettari, 70 dei quali occupati dal bacino idrico.<br />
Attualmente l’Oasi <strong>WWF</strong> è inserita all’interno della Zona <strong>di</strong> Protezione<br />
Speciale “Me<strong>di</strong>o corso del Fiume Sele-Persano”, in sovrapposizione con<br />
il Sito <strong>di</strong> Interesse Comunitario “Fiumi Sele e Tanagro”. L’altitu<strong>di</strong>ne varia<br />
tra i 40 e i 75 m s.l.m.<br />
Sentiero - S. Aiello<br />
Paesaggio - S. Aiello<br />
Biscia tassellata - <strong>WWF</strong>-Canon/A. Vorauer<br />
Tutta l’area ha subito un’evoluzione complessa<br />
nel corso degli ultimi due secoli: una massiccia opera <strong>di</strong> bonifica,<br />
che ha interessato la zona verso la fine del 1800 e ha alterato<br />
tutto il sistema fluviale e delle aree attigue e ,nel 1934,<br />
la costruzione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>ga che ha formato un invaso <strong>di</strong> circa<br />
150 ettari, che ha contribuito alla ripresa delle vecchie <strong>di</strong>namiche<br />
fluviali e ha ricreato tutto l’ecosistema fluviale.<br />
Il contorno all’Oasi è formato da un territorio in forte crescita<br />
demografica con molti terreni usati per l’agricoltura e in cui le<br />
attività terziarie (turismo principalmente) sono in forte ripresa,<br />
ciò ovviamente porta ad importanti impatti sull’area:<br />
la variazione del regime idrografico dell’invaso dovuta al prelievo<br />
delle acque ai fini <strong>di</strong> irrigazione delle coltivazioni della<br />
piana <strong>di</strong> Paestum;<br />
alcuni sversamenti <strong>di</strong> condotte <strong>di</strong> scarico fognario;<br />
la pressione e<strong>di</strong>lizia, nelle aree limitrofe, con rischio <strong>di</strong> frammentazione<br />
degli habitat;<br />
l’immissione nelle acque del bacino <strong>di</strong> ittiofauna alloctona<br />
che entra in <strong>di</strong>retta competizione con le specie locali.<br />
Le caratteristiche del progetto<br />
e la Misura 1.9 del POR Campania<br />
Il progetto ha l’obiettivo, con 10 interventi, <strong>di</strong> tutelare le risorse<br />
naturalistiche e ambientali, promuovere e valorizzare<br />
l’area protetta, e porre le premesse per implementare localmente<br />
attività sostenibili.<br />
Le azioni “materiali”, ed “immateriali”, portate a termine grazie<br />
al contributo della Misura 1.9 sono:<br />
sistemazione generale del sito con messa a <strong>di</strong>mora <strong>di</strong> specie<br />
arbustive autoctone e miglioramento dell’accessibilità;<br />
sistemazione del sentiero natura sul tracciato esistente;<br />
allestimento <strong>di</strong> aree per l’osservazione dell’avifauna;<br />
interventi <strong>di</strong> ingegneria naturlistica per la creazione <strong>di</strong> una<br />
nuova zona umida;<br />
istallazione <strong>di</strong> cartellonistica e segnaletica;<br />
realizzazione <strong>di</strong> materiale informativo e pubblicitario per<br />
la promozione e supporto alla fruizione;<br />
realizzazione <strong>di</strong> un Sito internet;<br />
redazione <strong>di</strong> una ricerca specialistica sull’evoluzione degli<br />
ecosistemi naturali ed in<strong>di</strong>cazioni per il monitoraggio;<br />
redazione del Piano <strong>di</strong> Gestione;<br />
attività <strong>di</strong> animazione verso gli amministratori e l’impren<strong>di</strong>toria<br />
locale;<br />
realizzazione <strong>di</strong> un Progetto Pilota per implementare e migliorare<br />
le attività impren<strong>di</strong>toriali <strong>di</strong>rettamente connesse<br />
all’Oasi fra cui quelle inerenti l’offerta turistica rurale ed i<br />
servizi per le aree protette.<br />
Le problematiche dell’area<br />
Svassi - R. Farina<br />
Vista sull’Oasi - S. Aiello<br />
Folaga - M. Fraissinet