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madreterra numero 9 - settembre 2010 - Madreterranews.it

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www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

MadreTerra<br />

PERIODICO DI CULTURA ED INFORMAZIONE<br />

FREE PRESS - FREE PRESS - FREE PRESS<br />

l’ed<strong>it</strong>Oriale<br />

Paolo Ventrice<br />

E’ fin<strong>it</strong>a l’estate, ricomincia la<br />

scuola ma pare che non sia cambiato<br />

nulla. Il tram-tram quotidiano<br />

è sempre lo stesso, ci si<br />

lamenta per ogni cosa e niente<br />

sembra andare per il verso giusto.<br />

Tifiamo per i nostri campioni<br />

e mentre per l’avversario siamo<br />

“una squadra fortissimi” noi<br />

pensiamo di valere “zero”.<br />

Magia del malessere (o benessere,<br />

la ver<strong>it</strong>à è che non ci basta<br />

ciò che abbiamo). Pensate che<br />

Berlusconi, il nostro Premier,<br />

è andato fino in Russia a manifestare<br />

le sue lamentele - pare<br />

che lì lo capiscano meglio -.<br />

I giochi pol<strong>it</strong>ici sono sempre<br />

in primo piano e riempiono TV<br />

e giornali. Veniamo in continuazione<br />

martellati da notizie pol<strong>it</strong>iche<br />

(se notizie si possono definire<br />

i battibecchi da vecchie<br />

comari tra “onorevoli”), mentre<br />

a noi, popolo inerme, basterebbe<br />

solo che le cose andassero<br />

meglio, che la tranquill<strong>it</strong>à<br />

accompagnasse la nostra v<strong>it</strong>a e<br />

che le prospettive per il futuro<br />

dei nostri figli siano concrete.<br />

Caro Presidente del Consiglio,<br />

caro Presidente della Regione,<br />

caro Presidente della<br />

Provincia, caro Sindaco, ognuno<br />

di voi deve combattere con<br />

i suoi fantasmi, Magistratura,<br />

Amministrazioni del passato,<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

Palmi &Dintorni FREE PRESS - FREE PRESS<br />

OmaggiO<br />

caro s.elia ora ti<br />

aggiustiamo noi!<br />

compagni di viaggio che ti voltano<br />

le spalle ecc..., ma fa parte del<br />

vostro gioco. Non è certamente<br />

per questo che siete stati eletti.<br />

Noi vi abbiamo affidato un comp<strong>it</strong>o<br />

diverso. Pensavamo che foste<br />

le persone giuste con giusti collaboratori,<br />

in grado di cambiare e di<br />

cambiarci.<br />

Non potete deludere le nostre<br />

aspettative, adesso vogliamo risultati<br />

eclatanti, ora dovete dare il<br />

massimo, anche a costo d’impopolar<strong>it</strong>à<br />

(qualcuno in questo è maestro<br />

- BATTUTA BONARIA!).<br />

Non ci interessa che venga amministrato<br />

quello che c’è, vogliamo<br />

che venga creato quello che<br />

manca, vogliamo prospettive nuove,<br />

vogliamo migliorare, vogliamo<br />

un grande futuro!!!<br />

Due parole, infine, vanno spese<br />

per i ragazzi che riprendono la<br />

scuola. Quello è l’unico mezzo conosciuto<br />

per “diventare grandi”,<br />

non dimenticatelo. Spesso la goliardia<br />

prende il sopravvento alla<br />

vostra età, ma non perdete mai di<br />

vista il vostro futuro, che sia già<br />

scolp<strong>it</strong>o nelle vostre menti o che<br />

sia ancora nascosto tra veli che ne<br />

offuscano i contorni. Le difficoltà<br />

che emergono attorno al mondo<br />

scolastico non devono essere un<br />

alibi per nessuno, sarà difficile, ve<br />

lo garantisco, un giorno, dire ai vostri<br />

figli:<br />

“non ho potuto insegnare per<br />

colpa di...”<br />

“non ho potuto imparare per<br />

colpa di...”<br />

&<br />

FREE PRESS - F<br />

MITI E LEggENDE DI PIAZZA<br />

I° MAggIO<br />

di F. Managò pag. 7<br />

CINEMA-TEATRO CILEA<br />

di Cettina Angì<br />

pag. 12<br />

CITOLENA - M. Carnevali<br />

di Saverio Pet<strong>it</strong>to<br />

LA FATA MORgANA<br />

di Giuseppe Cipri<br />

pag. 11<br />

pag. 17<br />

®


Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

attual<strong>it</strong>a’ Palmi<br />

2<br />

e’ giunta l’ora!<br />

anni di attese, pericOli scOngiurati per grazia diVina, piccOli interVenti fatti quà e la, stradine (quella del<br />

tracciolino) in perenne ripristinO, pOsti di raffinata pOesia irrangiugibili e adessO... la rinasc<strong>it</strong>a!<br />

s.elia: il “Divin pericolo”<br />

s e r i e d i f o to g r a f i e c h e r i t r a g g o n o a l c u n e p r o t e z i o n i -interventi precedenti- e massi p e r i c o l a n t i<br />

di Paolo Ventrice<br />

Il 1° luglio <strong>2010</strong> l’impresa VIA-<br />

STRADA sas di Palermo ha approvato<br />

l’aggiudicazione dell’appalto<br />

del “Progetto di consolidamento<br />

del costone Marinella”. Da quel giorno<br />

le speranze dei palmesi sulla sicurezza<br />

della strada che porta alla<br />

spiaggetta si sono concretizzate.<br />

Le viciss<strong>it</strong>udini che hanno portato<br />

alla fase finale della burocrazia di<br />

questo progetto, tra richieste, relazioni,<br />

ricerca fondi, progetti ecc...<br />

sono un dedalo, fatto di centinaia di<br />

comunicazioni tra Enti, uffici, funzionari<br />

e dirigenti di settore.<br />

Molto è stato fatto negli ultimi<br />

anni da uno staff dirigenziale che,<br />

certamente, doveva intervenire fermamente<br />

sulla velocizzazione delle<br />

opere progettate ormai da troppo<br />

tempo.<br />

L’assessore dott. Vincenzo de<br />

santis, che ha segu<strong>it</strong>o e relazionato<br />

da vicino tutte le fasi legate alla<br />

Amministrazione Gaudio, spingendo<br />

verso una veloce soluzione, ci accompagna<br />

in una passeggiata “pericolosa”<br />

in quel del Tracciolino, glorioso<br />

percorso naturalistco ed oggi<br />

prima base d’interventi sulla parete<br />

di rocce che tanto ci ha impaur<strong>it</strong>i.<br />

Le sue sono parole piene di entusiasmo<br />

legate al lavoro che i funzionari<br />

del settore da egli stesso curato<br />

(assessorato all’Urbanistica e Protezione<br />

Civile ndr.) hanno svolto.<br />

Abbiamo analizzato la tabella dei<br />

lavori che vede protagonisti gli uffici<br />

interessati, dal dicembre 2007,<br />

con l’approvazione del progetto<br />

preliminare e successive fasi fino a<br />

quella di approvazione del progetto<br />

defin<strong>it</strong>ivo e dell’importo di base<br />

(1.241.141,00 Euro). Il 2009 è l’anno<br />

delle conferenze di servizi, delle<br />

procedure in seno alla Regione<br />

Calabria per la valutazione di piani/programmi<br />

e progetto fino alla<br />

delibera del finanziamento, pari<br />

all’importo necessario, facendo riferimento<br />

al decreto N5450/2000,<br />

con i fondi provenienti dal DPR<br />

27.07.1999 -ripartizione fondi in<br />

difesa del suolo-.<br />

Ci si avvia così alla fase di assegnazione<br />

gara che viene deb<strong>it</strong>amente<br />

traslata agli uffici SUAP<br />

di Reggio Calabria, dai quali, il<br />

24 Maggio si avviene che, visti i<br />

verbali, la società VIASTRADA si<br />

aggiudica il lavoro per l’importo di<br />

965.961.54 Euro.<br />

Il risparmio è di circa 335.000<br />

Euro, “tesoretto” che l’amministrazione<br />

Gaudio ha già intenzione di richiedere<br />

alla Regione per ulteriori<br />

interventi.<br />

Ovviamente, la cronologia non è<br />

completa, siamo part<strong>it</strong>i dalla fase<br />

ultima. C’è infatti da segnalare che<br />

le prime richieste di intervento, i<br />

primi approcci con gli Enti, risalgono<br />

al 2003, e che nel marzo 2007<br />

la Regione Calabria faceva presente,<br />

con comunicazione scr<strong>it</strong>ta ed<br />

indirizzata al Sindaco del Comune<br />

di Palmi, che da una ricerca veniva<br />

fuori che giacevano, “dimenticati”,<br />

1.250.000,00 €, assegnati a<br />

lavori di difesa del suolo sul terr<strong>it</strong>orio<br />

di Palmi ed intimava la trasmissione<br />

di progettual<strong>it</strong>à in mer<strong>it</strong>o,<br />

entro il termine di 60 gg.,<br />

cosa peraltro improbabile come<br />

si evince dalla risposta dell’Arch.<br />

Gerocarni con la richiesta di<br />

“...voler accordare allo scrivente<br />

Ente ulteriori 60 gg. per procedere<br />

all’approvazione del progetto.”<br />

Insomma, lode a chi è riusc<strong>it</strong>o a<br />

dipanare questa intricata matassa<br />

ed a velocizzare gli interventi.<br />

fa s i d i l av o r o s u l c o s to n e (f o to 1 e 2) - l’a s s. de sa n t i s, i ge o m e t r i ar d u c a e ri o t to<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

Il versante del M.te S.Elia che<br />

si affaccia sulla frazione Marinella<br />

è morfologicamente articolato<br />

in ripide ed estese scarpate,<br />

con roccia sub-affiorante<br />

o con lim<strong>it</strong>ata copertura detr<strong>it</strong>ica,<br />

pareti verticali di roccia<br />

nuda, con esposizione principale<br />

in direzione NE-SO, e brevi<br />

terrazzamenti di più modesta<br />

accliv<strong>it</strong>à...<br />

Comincia così il paragrafo<br />

2.1, sezione “Inquadramento<br />

dell’area” di una relazione, tecnico-descr<strong>it</strong>tiva,<br />

geologica e d’intervento,<br />

sul costone “Marinella”.<br />

Gli studi relazionati, fatti da<br />

esperti, hanno sottolineato sempre<br />

la pericolos<strong>it</strong>à di distacchi<br />

puntuali, ovvero lim<strong>it</strong>ati a singoli<br />

massi, e distacchi areali - che<br />

coinvolgono <strong>numero</strong>si blocchi/<br />

detr<strong>it</strong>i -, concentrati quasi sempre<br />

lungo una specie di “canalone”<br />

naturale, appunto quello che<br />

finisce sulle costruzioni, la strada<br />

e la spiaggia della Marinella.<br />

L’origine del dissesto geomorfologico<br />

è individuabile sulla fascia<br />

a monte della stradella del<br />

Tracciolino. Lì c’è la maggiore<br />

concentrazione di blocchi rocciosi<br />

con evidenti segni di possibili<br />

distacchi. Gli studi hanno<br />

fatto rilevare che anche dopo<br />

periodi di normal<strong>it</strong>à, ovvero di<br />

non distacchi, siano essi puntuali<br />

od areali, si sono verificate frane<br />

più o meno importanti.<br />

Ricordiamo uno dei più gravi<br />

distacchi degli ultimi anni, allorquando<br />

i corpi frananti che misuravano<br />

un diametro nell’ordine<br />

di 5 -6 m, si abbatterono su auto<br />

parcheggiate lungo la strada e,<br />

grazie a Dio, il risultato è stato<br />

solo di qualche fer<strong>it</strong>a, tanta paura<br />

e tantissima distruzione.<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 3<br />

due parOle per capire...<br />

Le relazioni tecniche e gli studi<br />

effettuati hanno convinto i<br />

progettisti ad escludere taluni tipi<br />

d’interventi, in considerazione di costi<br />

insostenibili, per cui il lavoro verrà<br />

concentrato su interventi di tipo<br />

“passivo”, con barriere deformabili<br />

(per meglio ammortizzare eventuali<br />

distacchi), alte 5 m e disposte su tre<br />

livelli, con protezioni di circa 60 m<br />

lineari, per uno sviluppo complessivo<br />

di 450 m.<br />

Queste barriere paramassi, sono<br />

fissate con supporti tecnici inser<strong>it</strong>i<br />

profondamente nel suolo che sostengono<br />

grosse reti, a maglie, sovrapposte,<br />

a loro volta, da reti con maglie<br />

più fini per bloccare eventuali detr<strong>it</strong>i<br />

minori. Alla fine dell’opera troveremo<br />

parte del costone “imbavagliato”<br />

tra reti e funi d’acciaio.<br />

Duro colpo per gli occhi! Ne converrete!<br />

Rimane il fatto, però, che<br />

da quel momento in poi, molte persone<br />

vivranno con più tranquill<strong>it</strong>à, lo<br />

spauracchio della pietra in testa po-<br />

l’ab<strong>it</strong>ato della marinella comprende<br />

circa 40 tra case rurali e civili,<br />

alcune sparse lungo le pendici e la<br />

strada, altre concentrate nel vecchio<br />

borgo marinaro. tutta l’area<br />

oltre ad essere meta di palmesi dal<br />

cuore legato alle sue selvagge bellezze,<br />

è anche luogo di vis<strong>it</strong>a di turisti,<br />

specie quelli che cercano relax<br />

tra la natura e non amano gli<br />

affolati luoghi ad uso e consumo<br />

mondano.<br />

la marinella rimane il sogno più<br />

amb<strong>it</strong>o ed il problema delle frane<br />

ha certamente raffreddato molti<br />

animi che avrebbero voluto più<br />

“v<strong>it</strong>a” attorno ai tre piccoli scogli.<br />

purtroppo, il disastro geologico,<br />

un<strong>it</strong>o al disastro di “abbandono” di<br />

parecchie strutture ab<strong>it</strong>ative, oggi<br />

per fortuna molte di queste sono<br />

sottoposte a ristrutturazione, con<br />

una evidente presa di coscienza da<br />

parte dei proprietari, e di false rinasc<strong>it</strong>e<br />

guidate dalla volontà di pochi<br />

ard<strong>it</strong>i che hanno deciso di investire,<br />

seppur per solo i periodi<br />

estivi, in quel magico luogo.<br />

... proviamo a chiudere gli occhi<br />

e ad immaginare: Un grande parcheggio<br />

nei dintorni dell’anf<strong>it</strong>eatro,<br />

dove poter lasciare la modern<strong>it</strong>à per<br />

entrare, a piedi, in un affascinante<br />

trà essere solo un ricordo ed il Tracciolino<br />

sarà certamente più accessibile<br />

a tutti noi.<br />

Tutto questo grazie a quegli operai,<br />

r<strong>it</strong>ratti nelle foto, che stanno<br />

davvero facendo un lavoro “sociale”,<br />

sotto il sole (quando picchia sul costone<br />

vi assicuro che brucia) o sotto<br />

l’acqua, consapevoli che il loro intervento,<br />

sotto la necessaria direzione<br />

di progettisti e geologi, abbia un’importanza<br />

fondamentale anche e soprattutto<br />

per la cresc<strong>it</strong>a del “borgo<br />

Marinella” (permettetemi di chiamarlo<br />

così, spesso lo identifico con<br />

questo termine).<br />

Una delle relazioni da me consultate,<br />

conclude proprio con queste<br />

parole: “... la presenza di ab<strong>it</strong>azioni,<br />

il fatto che l’area sia costantemente<br />

fru<strong>it</strong>a da persone, l’importanza<br />

strategica che assume per lo sviluppo<br />

della C<strong>it</strong>tà, il suo valore storico,<br />

ambientale paesaggistico, impongono<br />

misure ed interventi urgenti non<br />

più rinviabili. ...”<br />

aree d’intervento e pericolos<strong>it</strong>à<br />

mondo di ieri. Una strada lastricata<br />

a riesumare i vecchi sapori di un borgo<br />

antico. Giù, verso i tornanti collegati<br />

tra loro dalle vecchie scorciatoie<br />

ripristinate. Qua e là prodotti<br />

dal gusto antico, esposti in bella mostra<br />

nelle casette di bordo strada e<br />

luci ad impreziosire, sul calar della<br />

sera, quei muri pieni di storia, quella<br />

strada così gloriosa che vide, un<br />

giorno di tanti secoli fa, risalire un<br />

benedetto “Capello”, dono di una<br />

c<strong>it</strong>tà che, come Palmi, ebbe le sue<br />

sventure.<br />

Il profumo intenso di cucina che ti<br />

accompagna giù per la discesa, l’odore<br />

del mare, inconfondibile aper<strong>it</strong>ivo,<br />

la brezza fresca che ti accompagna<br />

e poi...<br />

Giù, giù fino al mare... Quanta gente<br />

che anima quegli spazi, quante figure<br />

in movimento, musiche e profumi,<br />

canti ed odori...<br />

Alzi gli occhi ed il “mostro” che era<br />

non è più un mostro. E’ diventato un<br />

Angelo, posto lì da Dio a proteggere<br />

la sua, la nostra Marinella.<br />

Domani quel “mostro” non ci scaglierà<br />

più le pietre!<br />

Non dovremo più subire le sue minacce,<br />

anche se, mi viene un triste<br />

pensiero... forse quelle pietre, un<br />

po’, tutti noi le mer<strong>it</strong>iamo.<br />

attual<strong>it</strong>a’ Palmi<br />

un panOrama mOzzafiatO cOn i cOlOri della “cOsta ViOla”, cOncentratO sul mare della nOstra marinella<br />

unO spaccatO di Vedute dalla strada del tracciOlinO, in prOssim<strong>it</strong>à dei primi interVenti di Opere di prOteziOne e messa in sicurezza<br />

Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra


Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

….”mi son lasciato sedurre”...<br />

attual<strong>it</strong>a’ Palmi<br />

il nuOVO parrOcO si presenta<br />

Emanuele Leuzzi, parroco Chiesa Maria SS. Del Soccorso<br />

di Cettina Angì<br />

Abbiamo incontrato, in una<br />

bella serata settembrina il<br />

nuovo Parroco della Parrocchia<br />

di Maria SS. del Soccorso, Emanuele<br />

Leuzzi. Nato e cresciuto<br />

a Delianuova, sotto la guida<br />

spir<strong>it</strong>uale di Monsignore Bruno<br />

Cocolo; nel 1994, si iscrive all’<br />

Univers<strong>it</strong>à di Messina dove si laurea<br />

in Economia e Commercio;<br />

ma l’amore verso Dio è più forte<br />

rispetto all’affascinante richiamo<br />

del mondo dell’economia. Infatti,<br />

fin<strong>it</strong>a l’univers<strong>it</strong>à, il “dottor<br />

Emanuele Leuzzi”, intraprende<br />

per sette anni altri tipi di studi,<br />

all’Almo Collegio Capranica di<br />

Roma, una delle più importanti<br />

ist<strong>it</strong>uzioni ecclesiastiche dell’Urbe<br />

che vanta una lunga e brillante<br />

storia, studiando contemporaneamente,<br />

Filosofia e Teologia<br />

alla Pontificia Univers<strong>it</strong>à Gregoriana,<br />

dove rafforza la sua fede<br />

e svolge diverse attiv<strong>it</strong>à di carattere<br />

uman<strong>it</strong>ario in vari settori<br />

della società , particolare e delicata<br />

è quella svolta nel carcere<br />

di Rebibbia. Lasciamo alle sue<br />

parole, augurandogli ogni bene,<br />

la presentazione ai nuovi fedeli,<br />

i quali, saranno sicuramente<br />

“conquistati” dalla semplic<strong>it</strong>à e<br />

umiltà che quest’uomo gentile<br />

riesce a trasmettere e che Dio ci<br />

ha donato.<br />

“Bisogna obbedire a Dio piuttosto<br />

che agli uomini, dice l’Apostolo<br />

Pietro ai Sommi Sacerdoti che<br />

lo accusano di aver annunciato<br />

che Cristo è Risorto. Ed è proprio<br />

nell’obbedienza alla volontà<br />

del Signore che il 29 aprile 2000<br />

ho consacrato la mia v<strong>it</strong>a a Gesù<br />

con l’Ordinazione Sacerdotale<br />

avvenuta nella mia Parrocchia di<br />

Maria SS. Assunta in Delianuova<br />

per le mani del Vescovo Mons.<br />

Domenico Crusco.<br />

Nel ricordino della mia ordinazione,<br />

nel quale è impressa<br />

l’icona della lavanda dei piedi, è<br />

c<strong>it</strong>ata la frase del profeta Geremia<br />

cap. 20,7: mi hai sedotto<br />

Signore e io mi sono lasciato<br />

sedurre, mi hai fatto forza e<br />

hai prevalso; sono consapevole,<br />

infatti, che è stato Dio a chiamarmi<br />

e, nonostante la mia testardaggine,<br />

ha avuto la pazienza di<br />

entrare in me facendomi forza<br />

con la Sua Parola.<br />

Ho sperimentato in questi<br />

anni, la fedeltà del Signore, che<br />

ha saputo fare della mia pochezza<br />

umana, uno strumento prezioso<br />

nelle sue mani, per annunciare<br />

il Vangelo a tanti fratelli<br />

bisognosi. Da parte mia c’è stata<br />

solo la disponibil<strong>it</strong>à a lasciarmi<br />

plasmare e condurre, non senza<br />

resistenze e incertezze, ma il Signore<br />

è stato sempre più forte e<br />

ha saputo ogni volta sedurmi con<br />

la bellezza della sua proposta.<br />

Ho imparato che ciò che conta<br />

nel sacerdozio non è qualcosa da<br />

fare o un servizio da svolgere,<br />

ma un modo di essere. In questi<br />

anni ho toccato con mano, come<br />

la grazia del Signore passi per<br />

le strade più impensabili e per<br />

le vie più diverse e che Lui può<br />

trarre cose buone dalla cose cattive<br />

degli uomini: è necessario<br />

fidarsi di Lui anche quando non<br />

si capisce bene quello che sta facendo.<br />

Voglio c<strong>it</strong>are i vari amb<strong>it</strong>i e<br />

le tante stupende esperienze sacerdotali<br />

vissute in questi anni.<br />

L’esperienza della pastorale carceraria<br />

a Rebibbia dove ho avuto<br />

la possibil<strong>it</strong>à di amministrare il<br />

sacramento della Confessione e<br />

dell’Eucarestia a tanti fratelli bisognosi<br />

di speranza. Poi gli otto<br />

anni vissuti ad Oppido Mamertina<br />

come Rettore del Seminario Vescovile<br />

e Gestore del Liceo Classico<br />

San Paolo: anni stupendi durante<br />

i quali il Signore mi ha dato<br />

la gioia di poter stare in mezzo ai<br />

giovani, di aiutarli a discernere<br />

sulla loro vocazione e di essere<br />

loro guida negli anni dalla loro<br />

adolescenza. Infine l’anno trascorso<br />

come co-parroco nella parrocchia<br />

San Girolamo di C<strong>it</strong>tanova,<br />

dove ho sperimentato la gioia<br />

di essere accolto con amore da<br />

tante persone. In questi 10 anni<br />

ho avuto sempre come base del<br />

mio ministero la mia parrocchia<br />

4<br />

di Delianuova, nella quale ho lavorato<br />

quando ero rettore e nella<br />

quale anche ora trovo sempre accoglienza<br />

perché è casa mia.<br />

Ora il Vescovo mi ha chiamato<br />

a svolgere il ministero di parroco<br />

in questa parrocchia di Maria<br />

SS. del Soccorso per servire<br />

voi cari figli e fratelli . Ma chi<br />

è il parroco? Il Codice di Dir<strong>it</strong>to<br />

Canonico al can. 519 dà questa<br />

definizione:<br />

«Il parroco è il pastore proprio<br />

della parrocchia affidatagli,<br />

eserc<strong>it</strong>ando la cura pastorale di<br />

quella comun<strong>it</strong>à sotto l’autor<strong>it</strong>à<br />

del Vescovo diocesano, con il<br />

quale è chiamato a partecipare<br />

al ministero di Cristo, per compiere<br />

al servizio della Comun<strong>it</strong>à<br />

le funzioni di insegnare, santificare<br />

e governare, anche con<br />

la collaborazione di altri presb<strong>it</strong>eri<br />

o diaconi e con l’apporto<br />

dei fedeli laici, a norma del<br />

dir<strong>it</strong>to.» Il parroco è quindi colui<br />

che ha il comp<strong>it</strong>o di guidare, consigliare,<br />

assistere, educare, comun<strong>it</strong>à<br />

locali di persone e famiglie.<br />

Sarà questo il mio comp<strong>it</strong>o a Palmi,<br />

portare Gesù nella v<strong>it</strong>a delle<br />

persone. Ringrazio il Signore di<br />

avermi chiamato in questa parrocchia<br />

dove già sperimento la gioia<br />

dell’accoglienza e della collaborazione<br />

di voi fedeli. Siete voi, che<br />

attraverso le iniziative e le esperienze<br />

spir<strong>it</strong>uali e pastorali, farete<br />

crescere la comun<strong>it</strong>à parrocchiale<br />

e aiuterete me a crescere<br />

come sacerdote. Il mio desiderio<br />

è di avere una comun<strong>it</strong>à sempre<br />

aperta, dove qualcuno ti accoglie<br />

ed è disposto a fare con te parte<br />

del cammino verso il Regno.<br />

Noi sacerdoti non possiamo<br />

fermarci al nostro modo di vedere<br />

la Chiesa e il mondo. Spesso<br />

costruiamo una pastorale che toglie<br />

tradizioni, occasioni d’incontro,<br />

Adorazioni, Sante Messe, valore<br />

della confessione, devozione<br />

a Maria e in sost<strong>it</strong>uzione di tutto<br />

ciò, proponiamo poco e questo<br />

soltanto per avere più tempo<br />

libero, perdendo così la bellezza<br />

del donarsi totalmente sperimentando<br />

in tutto ciò la gioia<br />

della propria vocazione e l’ident<strong>it</strong>à<br />

vera del proprio sacerdozio.<br />

E’ veramente pericoloso, come<br />

sacerdoti, convincerci che abbiamo<br />

dir<strong>it</strong>to ad una nostra v<strong>it</strong>a<br />

più privata, ad un nostro piccolo<br />

gruppo di seguaci fedelissimi, ed<br />

organizzare una pastorale che<br />

non ci scomodi o che spesso ci<br />

faccia saltare i nostri programmi<br />

personali. E’ per non cadere in<br />

questi inganni che voglio farmi<br />

accompagnare, nel mio ministero<br />

di parroco, dagli operatori pastorali<br />

cercando insieme di creare la<br />

comunione di tutti i membri della<br />

comun<strong>it</strong>à nell’unico corpo di<br />

Cristo che è la Chiesa.<br />

Come ho fatto il giorno della<br />

mia presa di possesso, affido il<br />

mio ministero di parroco a Maria,<br />

sia Lei a liberarci da quelle<br />

catene che ci tengono prigionieri<br />

di noi stessi e che ci impediscono<br />

di camminare sped<strong>it</strong>amente<br />

nella via che ci porta a Cristo.<br />

Il mio ringraziamento al Signore<br />

per il dono del sacerdozio perché<br />

mi sostenga nel mio ministero,<br />

facendomi annunciatore m<strong>it</strong>e ed<br />

umile, del suo Vangelo.”<br />

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MADRETERRA Palmi & Dintorni<br />

REgISTRAZIONE AL TRIB. DI PALMI<br />

Nr. 1 / <strong>2010</strong><br />

Anno 1 - Numero 9 - Settembre <strong>2010</strong><br />

Direttore respons.: Francesco Massara<br />

Coadiuvatori: Paolo Ventrice<br />

Andrea Ortuso<br />

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Ortuso Lucia<br />

Pet<strong>it</strong>to Saverio<br />

Angì Cettina<br />

Bruzzese Giovanni<br />

Cannata Nella<br />

Cricrì Giuseppe<br />

Cricrì Walter<br />

De Francia Salvatore<br />

Galletta Dario<br />

Gargano Claudia<br />

Giusti Laura<br />

Laganà Teresa<br />

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Sede Palmi - Via ss.18 km 485.30<br />

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A.Ortuso - W. Cricrì - P. Ventrice<br />

Impaginazione grafica:<br />

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Progetto e cura s<strong>it</strong>o web:<br />

De Francia S.- Galletta D. - Ortuso L.<br />

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Nel mese d’agosto, la nostra<br />

c<strong>it</strong>tadina ha accolto in una delle<br />

piazzette più significative della<br />

stessa, la piazzetta S. Rocco, una<br />

statua bronzea di buona fattura.<br />

L’installazione della stessa, ha<br />

visto l’impegno dei componenti<br />

l’Associazione “Prometeus”<br />

ideatrice del progetto insieme<br />

all’autore (maestro Maurizio Carnevali),<br />

la partecipazione di tanti<br />

c<strong>it</strong>tadini che, economicamente,<br />

hanno caldeggiato con passione<br />

l’idea, le tante iniziative organizzate<br />

dalle varie associazioni per<br />

la raccolta dei fondi, quasi tutti i<br />

componenti la Giunta Comunale,<br />

nonché ultimi in questo elenco,<br />

ma primi per spir<strong>it</strong>o di sacrificio<br />

ed abnegazione: le d<strong>it</strong>te e gli<br />

operai delle stesse che gratu<strong>it</strong>amente<br />

hanno prestato la loro<br />

opera tutti i giorni per far sì che<br />

il monumento fosse inaugurato<br />

qualche giorno prima che dalla<br />

chiesa uscisse il S. Rocco ligneo,<br />

quello di sempre, venerato con<br />

gli ex-voto, temuto e rispettato,<br />

così come vuole la tradizione religiosa,<br />

a sfilare in processione<br />

lungo le vie c<strong>it</strong>tadine. Sicchè, a<br />

mio parere, la statua bronzea in<br />

piazza, completa con gusto quel<br />

contesto, nobil<strong>it</strong>andolo con la sua<br />

presenza. La fontana ed il gioco<br />

di luci sapientemente disposti,<br />

cost<strong>it</strong>uiscono un colpo d’occhio<br />

(specie la sera!) per i c<strong>it</strong>tadini<br />

che in un s<strong>it</strong>o di assiduo trans<strong>it</strong>o<br />

hanno la possibil<strong>it</strong>à di sostare,<br />

bere, raccogliersi in preghiera<br />

attual<strong>it</strong>a’ Palmi<br />

Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

QUELLA NUOVA STATUA DI S. ROCCO ChE EVOCA ALLA MENTE LO SPIRITO DI POVERTà<br />

all’aperto o in alternativa, con<br />

più intim<strong>it</strong>à, nel tempio antistante.<br />

Quanto scr<strong>it</strong>to è finora un<br />

commento di cronaca; altri però<br />

lo hanno fatto o si accingeranno<br />

a farlo con più dovizia di particolari<br />

e meglio di me. Quello che<br />

voglio scrivere adesso, è la sensazione<br />

che ho provato osservando<br />

da solo, in modo assorto, quel<br />

monumento. Innanz<strong>it</strong>utto quel<br />

volto! Il Maestro Carnevale, laico<br />

ma artista sensibile e rispettoso<br />

della fede religiosa, proprio in<br />

virtù di questo suo “status” di<br />

laico, quindi mentalmente più<br />

libero di scorporare “dall’immaginario”<br />

dell’iconografia dei Santi<br />

così come ci vengono tramandati<br />

dalla religione, è riusc<strong>it</strong>o ad<br />

estrarre magistralmente, da quel<br />

volto uno sguardo che da santo<br />

diventa profondamente umano,<br />

assiso alla fonte, col suo cane<br />

ai piedi ,med<strong>it</strong>abondo, pronto a<br />

riprendere un nuovo cammino.<br />

Quello sguardo profondamente<br />

umano, da mendicante, ha innescato<br />

nella mia memoria ricordi<br />

di adolescente, quando sino alla<br />

fine degli anni 60, si vedevano<br />

in giro tanti poveri. Io ho avuto<br />

la fortuna di appartenere ad<br />

una famiglia borghese, ma certo<br />

non si sperperava la roba così<br />

come avviene oggi, e poi avevamo<br />

compagni di scuola, tra loro<br />

si cresceva insieme per le strade,<br />

si giocava e si dividevano le<br />

cose che avevamo; si avvertiva<br />

lo spir<strong>it</strong>o di povertà, ma ciò non<br />

creava barriere. Ricordo come i<br />

preti di alcune chiese andavano,<br />

dopo avere scelto tra i ragazzini<br />

degli oratori, coloro che dovevano<br />

accompagnarli a benedire le<br />

case e tutti i suoi ab<strong>it</strong>anti; benedicevano<br />

stanza per stanza con<br />

l’aspersorio, mentre noi bambini<br />

curiosi, rubavamo immagini<br />

di una v<strong>it</strong>a non nostra. C’erano,<br />

poi le case povere di campagna<br />

, composte da gente che si assomigliava<br />

tutta per via della<br />

fatica: erano contadini, operai,<br />

pastori, casalinghe, erano vecchi<br />

che sapevano invecchiare, e<br />

giovani che ancora non volevano<br />

arrendersi alla c<strong>it</strong>tà. Allora<br />

mi piaceva vederli nelle cucine<br />

anner<strong>it</strong>e, dove il fuoco faceva<br />

famiglia: le donne prendevano<br />

il rosario tra le d<strong>it</strong>a, i capelli<br />

raccolti, gli occhi abbassati, gli<br />

uomini il berretto ripiegato in<br />

mano, le scarpe sporche di fango.<br />

Si faceva silenzio e quando il<br />

sacerdote entrava, era come se<br />

Dio varcasse quelle soglie. Allora<br />

non lo sapevo, ma oggi posso dire<br />

che mi era stato concesso di assistere<br />

alla fine di un’epoca. Quella<br />

gente era cresciuta con nulla,<br />

un vest<strong>it</strong>o addosso, cibi poveri,<br />

schiena curva sui campi. Ma le<br />

mamme avevano avuto un seno<br />

generoso, perché il latte non fosse<br />

un’esclusiva dei figli, i padri<br />

muscoli forti ma di poche parole,<br />

di cui una: onestà! Dicevano con<br />

vergogna di essere somari, in realtà<br />

erano maestri a cielo aperto.<br />

Io ed i miei coetanei quei valori<br />

li abbiamo appena conosciuti in<br />

tempo per riscaldarci al loro fuoco;<br />

il mondo stava cambiando,<br />

sollevato dal benessere, da una<br />

ricchezza mai conosciuta prima.<br />

Naturalmente nessun rimpianto!<br />

La povertà non si rimpiange. Ma<br />

occorre ricordare, è doveroso!<br />

Oggi noi viviamo protetti ed assist<strong>it</strong>i:<br />

soprattutto dal superfluo,<br />

dal momentaneo. Per noi il povero<br />

è l’emarginato, l’asociale,<br />

il non inser<strong>it</strong>o. Noi nasciamo per<br />

possedere, mantenere quello<br />

che è stato accumulato dai nostri<br />

padri. Poi addormentiamo<br />

il povero, gli diamo qualcosa<br />

perché se ne vada al più presto.<br />

Ecco perché dobbiamo difendere<br />

la “memoria “, non nel senso<br />

lim<strong>it</strong>ante di r<strong>it</strong>orno al passato<br />

perché tutto era più bello, certamente<br />

no! Ma perché essa oltre<br />

a tenere insieme la nostra<br />

v<strong>it</strong>a (e non è poco!), la tiene<br />

ordinata perché evidenzia, segnala,<br />

richiama l’attenzione. E’<br />

come una mat<strong>it</strong>a che sottolinea<br />

avvenimenti, momenti, persone.<br />

oggi occorre che le “tecniche<br />

moderne”, i cui benefici sono<br />

innegabili, e che ci rendono una<br />

v<strong>it</strong>a comoda ed agiata, vengano<br />

usate solo per gli scopi per cui<br />

sono state inventate, senza che<br />

noi “ ci consegniamo” ad esse in<br />

ogni momento, in ogni atto del<br />

nostro vivere quotidiano. Il rischio<br />

reale in tal caso è anche<br />

quello che le tecniche puliscano<br />

dal tempo i nostri ricordi, li disattivano,<br />

rendendoli quasi indistinguibili<br />

dal presente. Il passato<br />

insomma deve rimanere quel<br />

punto di partenza che sia ponte<br />

tra lo ieri, l’oggi, il domani.<br />

Foto Giovanni Squatr<strong>it</strong>i Foto Giovanni Squatr<strong>it</strong>i


Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

di Antonio Luca Riso<br />

Il m<strong>it</strong>o vuole che Tauro, fondatore<br />

di c<strong>it</strong>tà, abbia fondato in<br />

un primo momento l’antica Taureana,<br />

progen<strong>it</strong>rice di Palmi, sulla<br />

sponda calabrese, e che si sia successivamente<br />

recato su quella sicula<br />

per fondare una c<strong>it</strong>tà gemella,<br />

Taormina: ovviamente si tratta solo<br />

di una leggenda, peraltro una tra le<br />

diverse esistenti sul conto di questi<br />

due paesi.<br />

Tuttavia, a dar cred<strong>it</strong>o al m<strong>it</strong>o,<br />

peraltro suffragato dalle caratteristiche<br />

simili dei terr<strong>it</strong>ori, le due<br />

c<strong>it</strong>tà sarebbero accomunate da<br />

un’origine condivisa e speculare:<br />

tale comunanza non sembra però<br />

tradursi in un destino comune, almeno<br />

a guardare il presente, e verrebbe<br />

da chiedersi perché. Quando<br />

a più riprese durante quest’ultimo<br />

mese ho fatto presente ad amici e<br />

conoscenti che Palmi potrebbe e<br />

anzi dovrebbe essere la Taormina<br />

calabrese, l’eloquente risposta che<br />

ho invariabilmente ricevuto sono<br />

state occhiate di scetticismo e rassegnazione.<br />

Forse proprio la sfiducia<br />

nel futuro e nelle potenzial<strong>it</strong>à<br />

di questo terr<strong>it</strong>orio sono la spiegazione<br />

migliore per le sue innumerevoli<br />

occasioni mancate: passate,<br />

presenti e future. Palmi sonnecchia<br />

e arranca in un presente privo<br />

di prospettive perché è opinione<br />

comune che questo e nessun altro<br />

possa essere il suo orizzonte.<br />

Proprio dieci anni fa lasciavo<br />

questo paese per andare a studiare<br />

all’univers<strong>it</strong>à, ed agli cchi di chi<br />

va via il tempo si misura nelle cose<br />

che cambiano in propria assenza,<br />

ogni volta che si fa r<strong>it</strong>orno a casa.<br />

A far da controcanto agli interminabili<br />

ed estenuanti lavori della A3<br />

che accompagnavano i miei viaggi,<br />

Palmi offriva una a suo modo rassicurante<br />

immobil<strong>it</strong>à: la cifra di questa<br />

immutabil<strong>it</strong>à, agli occhi ingenui<br />

di un ragazzino che frattanto è divenuto<br />

adulto, si è via via identificata<br />

con la rotonda di via Concordato,<br />

che ormai da anni è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a<br />

punti Di vista<br />

6<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

buongiorno, sono un ragazzo di 28 anni che ha lasciato palmi 10 anni fa prima per gli studi<br />

univers<strong>it</strong>ari e poi per lavoro, ragioni che mi hanno condotto a vivere anche all’estero. Ogni<br />

anno ho però fatto r<strong>it</strong>orno nella mia terra che porto sempre nel cuore. quest’anno, in particolare,<br />

ho avuto modo di constatare tra i miei coetani un malessere diffuso, a fronte tuttavia<br />

di segnali di speranza che ho riscontrato per esempio nella vis<strong>it</strong>a al parco archeologico e<br />

nell’inaugurazione della fonte di s. rocco; ho voluto farmi portavoce di questo stato d’animo<br />

generazionale scrivendo un articolo che spero possa essere di vostro interesse.<br />

Luca Antonio Riso<br />

"Madreterra Palmi & Dintorni" e "La Fonte di San Rocco" sono frutto di un piccolo movimento associazionistico<br />

portato avanti da non pìù di 15 persone attivamente presenti e coordinatrici, legate<br />

alle due Associazioni che, di fatto, cercano di muoversi in un mare piatto qual è Palmi. Il<br />

giornale, figlio dell'Associazione MADRETERRA, e la "Statua di San Rocco", così come la "Teca del<br />

Sacro Capello", la pubblicazione di libri e, sottolinerei anche, alcuni progetti futuri ancora tenuti<br />

celati ai più, figli dell'Associazione PROMETEUS, sono da annoverarsi tra le pochissime cose concrete<br />

e, direi, culturalmente e socialmente valide apparse negli ultimi ... (inserisci tu gli anni).<br />

E' vero anche che altre forme associazionistiche si avventurano in percorsi di cresc<strong>it</strong>a sociale<br />

della c<strong>it</strong>tà, come è altrettanto vero che troppo pochi sono i progetti di rilievo che vengono portati<br />

a buon fine. A propos<strong>it</strong>o di ciò, vorrei sottolineare due aspetti che riscontro nella tua e-mail:<br />

il primo (tu appartieni ad una generazione degli anni '80 io ad una degli anni '60) sancisce il fatto<br />

che non è cambiato nulla dalla mia alla tua età; le menti (eccelse e non) di questa c<strong>it</strong>tà, come<br />

del sud intero, devono sempre ricorrere alla "fuga" per scelta di v<strong>it</strong>a o di... pane.<br />

La seconda è che troppo poco ci si muove (parlo di coloro che esprimono il "malessere" cui tu<br />

accenni) e si attende che altri agiscano per conto di tutti, salvo poi, denigrare i lavori svolti per<br />

puro part<strong>it</strong>o preso. Se coloro che esprimono angoscia per una Palmi coricata sugli allori da troppo<br />

tempo, al punto che ormai si è atrofizzata, si affiancassero, propos<strong>it</strong>ivi ed umili, a chi accende<br />

segnali di speranza, la cresc<strong>it</strong>a e il cambiamento, cui tutti aspiriamo e che auspichiamo,<br />

subirebbe un’accelerazione degna della storia della nostra c<strong>it</strong>tà e dei nostri avi. Per ciò che riguarda<br />

il tuo articolo, questa redazione lo prenderà certamente in considerazione. Di base siamo<br />

per il totale coinvolgimento di chi vive lontano da Palmi e saremo ben lieti di pubblicarlo. Grazie.<br />

Paolo Ventrice<br />

una lettera a palmi<br />

l e t t e r a a p e r ta - c o n s tata z i o n i e a n a l i s i d i c h i v i v e f u o r i e l e g g e la c i t t à e i s u o i a b i ta n t i in m o d o o b i e t t i v o.<br />

da precari bidoni di plastica bianchi<br />

e rossi posti in cerchio, almeno fin<br />

quando folate di vento più decise<br />

non arrivino ad alterarne il profilo;<br />

da anni ormai giungo a Palmi e l’interrogativo<br />

che sintetizza uno stato<br />

d’animo è: “chissà se questa volta<br />

troverò una rotonda in muratura ed<br />

un’idonea segnaletica stradale”; ed<br />

ogni volta le mie speranze di cambiamento,<br />

seppur minimo, vengono<br />

puntualmente deluse. Forse sbaglio,<br />

ma ai miei occhi Palmi è così,<br />

e ormai da anni: ferma, sospesa tra<br />

l’immutabile e il provvisorio.<br />

Condizione rassicurante per coloro<br />

i quali avversano il cambiamento,<br />

ai quali Palmi va bene così<br />

com’è. Ma va davvero bene Palmi<br />

così com’è? Io mi considero fortunato<br />

rispetto a tanti miei coetani<br />

perché ho dovuto lasciare il mio<br />

paese più per scelta che per necess<strong>it</strong>à:<br />

volevo fare delle cose che<br />

si fanno solo in certi luoghi, ed il<br />

mio destino non sarebbe stato diverso<br />

se fossi nato in una c<strong>it</strong>tà più<br />

grande, anche del nord: mi sento<br />

un c<strong>it</strong>tadino europeo, totalmente a<br />

mio agio a vivere all’estero come<br />

in Italia, perché il mio esilio comincia<br />

ogni volta che varco il confine<br />

del Petrace, ed ogni luogo a nord<br />

è ugualmente altro e lontano. Tanti<br />

giovani miei coetani condividono<br />

questa condizione di “esilio”, eppure<br />

mi chiedo quanti di loro l’abbiano<br />

liberamente scelta, e a quanti<br />

non sia stata imposta invece da<br />

un tessuto socio-economico fragile,<br />

che non offre molte opportun<strong>it</strong>à a<br />

chi voglia costruire per sé un futuro<br />

onesto e autonomo. Troppo comodo<br />

per tutti sostenere che chi è andato<br />

via farebbe bene a non parlare,<br />

perché solo chi è rimasto ha avuto<br />

il coraggio di resistere. Io reclamo<br />

per chi è part<strong>it</strong>o il dir<strong>it</strong>to e il dovere<br />

di intervenire nel dibatt<strong>it</strong>o pub-<br />

blico del nostro paese d’origine, e<br />

di dare il contributo assieme ai fratelli<br />

rimasti per far cessare il dolore<br />

più grande che una madre possa<br />

soffrire, quello di perdere i propri<br />

figli uno ad uno, e che la nostra madre<br />

terra è costretta a patire come<br />

un destino incontrovertibile.<br />

La colpa è certamente della pol<strong>it</strong>ica,<br />

che nel nostro Paese in generale<br />

e nel nostro terr<strong>it</strong>orio in particolare<br />

è scesa a livelli bassissimi<br />

vieppiù nell’ultimo decennio, in<br />

termini di qual<strong>it</strong>à del proprio personale,<br />

delle proprie strutture organizzative,<br />

e dei fermenti ideali<br />

che dovrebbero percorrerla e che<br />

sono ormai assenti. Ma la colpa è<br />

anche e ancor più della società civile,<br />

perché la pol<strong>it</strong>ica è lo specchio<br />

di questa, ed ogni popolo ha<br />

semplicemente i rappresentanti<br />

che mer<strong>it</strong>a. Nello spegnersi del dibatt<strong>it</strong>o<br />

e delle grandi tensioni ideali<br />

si è affermato l’equivoco per cui<br />

la pol<strong>it</strong>ica dovrebbe lim<strong>it</strong>arsi ad essere<br />

piccolo cabotaggio e gestione<br />

del quotidiano. Tempo fa ho sent<strong>it</strong>o<br />

dire che Palmi avrebbe avuto<br />

bisogno di un sindaco che si prendesse<br />

esclusivamente cura di tenere<br />

le strade pul<strong>it</strong>e e ordinate: ma<br />

non basta avere un efficiente corpo<br />

di polizia municipale per avere<br />

una buona amministrazione. Oggi<br />

nessuno saprebbe dire dove va Palmi,<br />

semplicemente perché manca<br />

un orizzonte e una prospettiva. Eppure<br />

la colpa va equamente divisa<br />

tra gli amministratori e la mancanza<br />

di aspettative maggiori nei loro<br />

confronti, poiché se si crea un vuoto<br />

di idee tutti finiscono per esserne<br />

risucchiati: anche se, va detto,<br />

il ruolo di un leader dovrebbe essere<br />

quello di guidare il suo popolo,<br />

e proprio questa dovrebbe essere<br />

la differenza con il follower, chi si<br />

lim<strong>it</strong>a a seguire ed assecondare.<br />

Lo scenario non è però così cupo<br />

da non lasciare spazio alla speranza:<br />

chi abbia partecipato alle encomiabili<br />

iniziative del 12 agosto<br />

scorso sarà rimasto impressionato<br />

dalle preziose risorse che il popolo<br />

di questa c<strong>it</strong>tà può esprimere se<br />

opportunamente sollec<strong>it</strong>ato. In occasione<br />

della vis<strong>it</strong>a inaugurale del<br />

parco archeologico a Taureana e<br />

dell’inaugurazione della fonte di S.<br />

Rocco si poteva avvertire palpabile<br />

e forte l’ident<strong>it</strong>à e il senso di appartenenza<br />

di una comun<strong>it</strong>à capace<br />

di r<strong>it</strong>rovarsi attorno a un progetto<br />

comune e di darsi generosamente,<br />

anche in termini finanziari e di partecipazione.<br />

La cifra comune delle<br />

due esperienze è stata la capac<strong>it</strong>à<br />

di gruppi della società civile di farsi<br />

promotori della cura dell’ident<strong>it</strong>à<br />

e del futuro di una comun<strong>it</strong>à, nel<br />

nome di quella che potremmo chiamare<br />

la religione laica e civile della<br />

polis. A fronte della negligenza dei<br />

rappresentanti ist<strong>it</strong>uzionali nell’officiarne<br />

i r<strong>it</strong>i – esemplare l’assordante<br />

silenzio del dibatt<strong>it</strong>o pubblico<br />

relativamente all’adozione del<br />

PSC che avrebbe potuto e dovuto<br />

rappresentare il momento programmatico<br />

di ripensamento della<br />

c<strong>it</strong>tà – è oggi comp<strong>it</strong>o di ogni<br />

buon c<strong>it</strong>tadino uscire dal barbaro<br />

isolamento cui ci costringe una<br />

società egemonizzata dal consumo<br />

passivo del mezzo televisivo,<br />

e portare sangue nuovo di idee e<br />

attivismo nelle piazze reali e virtuali<br />

della nostra c<strong>it</strong>tà. Non ci resta<br />

che sperare che in occasione<br />

di S. Rocco quest’anno sia avvenuto<br />

un silenzioso e laico miracolo<br />

di rigenerazione, e che una nuova<br />

primavera sia alle porte: tutto<br />

dipende dalla volontà di ciascuno<br />

di noi, e da quanto abbiamo realmente<br />

a cuore questa nostra terra<br />

e i suoi figli.<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 7<br />

punti Di vista<br />

Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

palmi: nuOVi m<strong>it</strong>i e leggende metrOpOl<strong>it</strong>ane<br />

della piazza primO maggiO<br />

di Francesco Managò<br />

lettera aperta a <strong>madreterra</strong><br />

Comandante della Polizia Locale di Palmi<br />

Cari amici (molto pochi in ver<strong>it</strong>à!!) e conc<strong>it</strong>tadini, dopo due anni, avendo ormai questo paese abbondantemente superato<br />

i lim<strong>it</strong>i della comune decenza a causa di un manipolo di loschi individui che ne infangano la storia e le tradizioni<br />

culturali, ho deciso di scrivere questa lettera aperta che è da intendersi come lo sfogo di un semplice funzionario pubblico<br />

che cerca di contribuire, nel suo piccolo, alla cresc<strong>it</strong>a della c<strong>it</strong>tà che ama e nella quale è cresciuto, lavorando anche 12 ore<br />

al giorno, sopportando con una pazienza degna dell’idumeo patriarca Giobbe, maldicenze, odio e letame in quant<strong>it</strong>à, che<br />

alcuni nostri beneamati ed illuminati conc<strong>it</strong>tadini quotidianamente ci gettano addosso. Non a caso ho scelto le pagine di<br />

“Madre Terra” per chiedere osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à a questo sfogo, ma le ho scelte perché questo è un periodico fatto da palmesi per i<br />

palmesi, un giornale che da spazio a tanti talenti creativi, a tanta gente comune, insomma a tutte quelle categorie di c<strong>it</strong>tadini<br />

che amano davvero la propria terra e che cercano di “costruire” qualcosa di pos<strong>it</strong>ivo e non di “distruggere” le poche<br />

cose buone che abbiamo. Si costruisce qualcosa di pos<strong>it</strong>ivo lanciando delle proposte, delle idee, spendendo il proprio tempo<br />

e tutto se stesso nel sociale e per il prossimo, non certo passeggiando avanti e indietro nella piazza sputando veleno su<br />

tutto e su tutti, sport prediletto di decine di nullafacenti, di gente che nella propria v<strong>it</strong>a, mentre altri servivano lo Stato<br />

sacrificando affetti, amicizie e famiglia per imporre il rispetto della legge e delle regole o sequestrando beni a mafiosi, dal<br />

canto loro consumavano le suole delle scarpe sul Corso Garibaldi o bivaccavano nei saloni dei barbieri (con tutto il rispetto<br />

per la categoria di artigiani) parlando male del prossimo o delle varie amministrazioni comunali. Eh già….. Piazza Primo<br />

Maggio, culla della cultura palmese, un tempo salotto buono della c<strong>it</strong>tà. Se chiudo gli occhi, con la fantasia, mi pare di vedere<br />

i nostri illustri conc<strong>it</strong>tadini Cilea, Cardone, Manfroce, soffermarsi in quel nobile s<strong>it</strong>o o sulla balconata che affaccia sullo stretto e, guardando lo sconfinato<br />

orizzonte ove il tirreno si fonde con l’azzurro del cielo o voltando gli occhi verso il Sant’Elia che maestoso domina la marinella, quasi a custodirla gelosamente<br />

in un abbraccio, traevano ispirazione per le loro opere. Ahimè oggi gli assidui frequentatori della piazza, che sono i più disparati (pensionati e gente per bene<br />

ma anche tanti fannulloni, lavoratori pubblici che timbrano il cartellino e passeggiano oppure pol<strong>it</strong>icanti “dinosauri” servi di una vecchia mental<strong>it</strong>à clientelare<br />

che tenta sempre di sopravvivere) posano invece i loro sguardi sull’automobile dell’imprend<strong>it</strong>ore che passa, sul quale ampiamente dissertano circa le capac<strong>it</strong>à<br />

finanziarie, le parentele o coperture pol<strong>it</strong>iche, gli appalti presi e, perché nò, magari anche le corna (se le ha è bene altrimenti fa nulla… le costruiscono in un<br />

batter d’occhio!!), oppure si parla male del Sindaco e, ud<strong>it</strong>e ud<strong>it</strong>e, del Comandante dei Vigili. Già, si parla sempre male di chi propone nov<strong>it</strong>à o cambiamenti di<br />

usi e consuetudini aberranti, di chi si spende per dare decoro e dign<strong>it</strong>à ad una c<strong>it</strong>tà. “La dign<strong>it</strong>à è il primo bene di un popolo”, disse egregiamente Camillo Benso<br />

Conte di Cavour. Oggi la delazione è divenuto lo sport prefer<strong>it</strong>o a Palmi, lo si dovrebbe proporre come disciplina olimpica, avremmo dei veri campioni. C’è<br />

chi di giorno trascina la propria misera esistenza delinquendo o rubando soldi al proprio datore di lavoro e di notte sogna, pensa come poter spandere fango sul<br />

prossimo la cui operos<strong>it</strong>à si invidia, si disprezza. Poveri Cilea, Cardone, Manfroce…. Dove siete fin<strong>it</strong>i? Dopo di voi il baratro culturale e sociale, la decadenza di<br />

un popolo che per pochi ignoranti ed inetti rischia di perdere anche l’orgoglio e la dign<strong>it</strong>à!! E così che le m<strong>it</strong>iche leggende della “pietra del diavolo” o di “Donna<br />

Canfora” vengono accantonate e soppiantate con le nuove leggende, narrate da nuovi acculturati autori. Nascono così le leggende delle “1500 contravvenzioni<br />

fatte il giorno della sagra dello stocco” che, come per magia, si moltiplicano passando di bocca in bocca, accompagnate amabilmente dall’idiota di turno con la<br />

frase “ormai è uno Stato di polizia, non si può vivere!!”, oppure quella più laboriosa: “il comandante in persona ha fatto la contravvenzione ad un bambino di<br />

8 anni in bicicletta contestandola alla mamma!!”, fino a giungere a quella fantasiosa degna del migliore Giovanni Verga: “i vigili fermano le persone che camminano<br />

in più di tre e gli intimano di sciogliersi!!”. Povera Palmi in che mani sei fin<strong>it</strong>a, schiava di un manipolo di idioti!! L’ignoranza è il peggiore dei mali, assai<br />

peggiore della cattiveria e della malvag<strong>it</strong>à che presuppone, alla base, un minimo di intelligenza. Per non parlare delle chiacchiere giornaliere sulle divise, sulle<br />

macchine, sui cappelli….. forse scordo qualcosa ma son talmente tante che chiedo scusa se trascuro qualche perla di saggezza!! Non ci si preoccupa di cosa fare<br />

per il proprio paese, giammai, soltanto di cr<strong>it</strong>icare chi si opera per esso. A propos<strong>it</strong>o, apro e chiudo una parentesi. Visto che per questioni attinenti la trasparenza<br />

dell’azione amministrativa ogni atto è pubblico, inv<strong>it</strong>o tutti gli illustri matematici che, calcolatrici alla mano, dispensano in giro cifre stratosferiche sui costi<br />

miliardari di mezzi e strumenti della Polizia Locale, magari strumentalizzati ad arte da chi, interno agli uffici comunali, è stato colto in flagranza mentre era a<br />

spasso per il corso durante le ore di lavoro e quindi ha tutto l’interesse a destabilizzare “i controllori”, ad andare a estrarre copia delle determine di acquisto<br />

dei veicoli e degli strumenti in uso e guardarne i costi. Oggi, a fronte di un parco auto inesistente fino a due anni fa, contiamo su mezzi moderni e funzionali che<br />

ci consentono di intervenire al meglio in ogni s<strong>it</strong>uazione, mezzi in parte in leasing (con risparmi enormi per la P.A.) e in parte di proprietà quali motocicli (€<br />

18.000,00 nell’anno 2009) e fuoristrada (ud<strong>it</strong>e, ud<strong>it</strong>e… € 16.900,00 usato nel <strong>2010</strong>!!), il cui 50 % dei cap<strong>it</strong>ali sono stati rimborsati con fondi regionali destinati alle<br />

polizie locali che, altrimenti, sarebbero stati destinati altrove. L’anno prossimo acquisteremo l’elicottero e una portaerei (così una nuova leggenda la spaccio io<br />

per alimentare gli idioti!!). Sempre per i legalizzati “spacciatori di scemenze” si fa notare che, peraltro, esiste l’art.208 del Codice della Strada che vincola una<br />

quota pari al 50 % dei proventi contravvenzionali spettanti agli enti (che può essere anche maggiore) a interventi di sost<strong>it</strong>uzione, di ammodernamento, di potenziamento,<br />

di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade nonché al potenziamento delle attiv<strong>it</strong>à di controllo e di accertamento delle violazioni<br />

in materia di circolazione stradale, anche attraverso l’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e dei servizi di polizia provinciale e di polizia<br />

locale ed infine ad altre final<strong>it</strong>à connesse al miglioramento della sicurezza stradale, relative alla manutenzione delle strade di proprietà dell’ente, all’installazione,<br />

all’ammodernamento, al potenziamento, alla sistemazione del manto stradale, a interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli, quali bambini,<br />

anziani, disabili, pedoni e ciclisti, allo svolgimento, da parte degli organi di polizia locale, nelle scuole di ogni ordine e grado, di corsi didattici finalizzati<br />

all’educazione stradale (che noi facciamo da sempre ma dei quali nessuno parla). Considerato che i nostri conc<strong>it</strong>tadini si distinguono per il rispetto del codice<br />

della strada, i fondi ci sono e per quello devono essere utilizzati. Era anche questa una precisazione doverosa. I nostri conc<strong>it</strong>tadini sono proprio strani, predicano<br />

tanto l’ordine e la legal<strong>it</strong>à quando a sbagliare sono gli altri ma giammai sono pronti a rec<strong>it</strong>are il mea culpa quando a sbagliare sono essi stessi. In quel caso<br />

sono v<strong>it</strong>time predestinate di un sistema, di uno Stato di polizia, di un regime che li opprime e non gli consente di godere delle libertà. Già…. le libertà, quelle<br />

stesse libertà che fino a due anni fa facevano indignare tutti, gridare allo scandalo, all’anarchia, alla lat<strong>it</strong>anza delle ist<strong>it</strong>uzioni. Mi pare di vederle le auto sui<br />

marciapiedi che costringevano i pedoni a passare per strada, le mamme con le carrozzine che si bloccavano, i disabili che vedevano gli scivoli occupati dalle auto<br />

o i loro posti occupati da chi dir<strong>it</strong>to non ha, gli incroci intasati dalle auto davanti ai bar, le strisce pedonali divenute parcheggio leg<strong>it</strong>timato, auto in doppia fila<br />

con le persone intente a parlare tra loro e le code dietro, i ragazzi sui ciclomotori senza casco. Oggi aver ripristinato la legal<strong>it</strong>à e le regole, con sacrificio ed a<br />

caro prezzo personale di tutti i miei collaboratori (per i cui attentati molti si sono compiaciuti), viene defin<strong>it</strong>o “la rovina di questo paese”, “la distruzione<br />

dell’economia c<strong>it</strong>tadina”, quasi che l’economia c<strong>it</strong>tadina fosse, fin oggi, fondata sull’anarchia e sull’illegal<strong>it</strong>à, sulla prepotenza e la prevaricazione. Diceva Edmondo<br />

De Amicis che la civiltà di un popolo si misura dal contegno che tiene per strada. Io mi domando e domando a voi: qual è il livello di civiltà del nostro<br />

popolo? La mia risposta ve la risparmio, potete immaginarla. Due anni fa abbiamo creato un s<strong>it</strong>o internet per ricevere richieste e segnalazioni da parte dei c<strong>it</strong>tadini<br />

che avessero voluto contribuire alla cresc<strong>it</strong>a della nostra c<strong>it</strong>tà, a contrastare le illegal<strong>it</strong>à e le ingiustizie, a segnalare le disfunzioni. Sapete in due anni<br />

quante segnalazioni sono giunte? Credo 4 o 5 ma non di più. Dove sono tutti gli acculturati conc<strong>it</strong>tadini che dicono di amare il nostro paese? Si ama il proprio<br />

paese sputando sul prossimo? Vergognatevi!!! Quando qualcuno, gente che si r<strong>it</strong>iene di cultura, lamenta l’oppressione e la mil<strong>it</strong>arizzazione del paese io gli domando<br />

se si è mai trovato ad attraversare altri paesi della piana, se ha mai valicato il ponte sul Petrace, se si trova bene in quelle realtà e le preferisce; allora<br />

costui riflette e poi mi da ragione. Sapete quel’è il paradosso? Che mentre i nostri conc<strong>it</strong>tadini ci lanciano palate di fango addosso i maggiori apprezzamenti ci<br />

vengono dal resto della provincia e della Calabria, ove la nostra c<strong>it</strong>tà viene add<strong>it</strong>ata quale esempio di ordine e legal<strong>it</strong>à ed il nostro Corpo viene portato quale<br />

esempio di efficienza e operativ<strong>it</strong>à. I due premi confer<strong>it</strong>i a Bergamo e Riccione tra tutte le polizie locali d’Italia non sono giunti a caso, non sono dovuti al <strong>numero</strong><br />

di contravvenzioni elevate, come qualche delatore sostiene, ma sono dovuti agli arresti di delinquenti esegu<strong>it</strong>i in flagranza di reato, alle persone denunciate<br />

per reati urbanistici, alle persone arrestate e denunciate per reati e scempi ambientali, al sequestro di chilogrammi di stupefacenti e all’arresto di spacciatori<br />

legati a consorterie mafiose, per l’organizzazione e l’efficienza del servizio offerto. Questa estate non vi è stato un angolo del terr<strong>it</strong>orio che non fosse<br />

controllato, non un punto nel quale la viabil<strong>it</strong>à non fosse scorrevole, non una festa nella quale il traffico non fosse ordinato e la viabil<strong>it</strong>à fluida e garant<strong>it</strong>a la sicurezza<br />

pubblica, non si sono registrate risse né episodi del<strong>it</strong>tuosi, i bambini giocavano sereni nelle piazze e nella villa comunale sotto gli occhi attenti dei vigili,<br />

centinaia le chiamate ricevute dalla centrale operativa unica con la Polizia di Stato e centinaia gli interventi esegu<strong>it</strong>i; è stato forn<strong>it</strong>o un “prodotto sicurezza”<br />

unico che tutti ci hanno invidiato. Tutti, ma non i “palmesi da piazza”!! Tutte queste cose per loro non contano, conta solo la contravvenzione che gli è stata<br />

fatta (ingiustamente, l’auto era in sosta soltanto un attimo!!) e che li ha privati della libertà di fare quel che vogliono nella “loro c<strong>it</strong>tà”. Mi spiace miei cari, non<br />

è la vostra c<strong>it</strong>tà, è la c<strong>it</strong>tà di tutti, è la c<strong>it</strong>tà della gente per bene, la c<strong>it</strong>tà della gente onesta che vuole ordine e sicurezza, che vuole vivere serena, che apprezza<br />

il lavoro di chi si sacrifica per il prossimo di giorno e di notte a fronte di pochi soldi. Non è la c<strong>it</strong>tà dei nullafacenti, dei farabutti, degli ignoranti che amano soltanto<br />

destabilizzare e distruggere, di coloro che pretendono soltanto i propri dir<strong>it</strong>ti e scordano sistematicamente i propri doveri. A tutta la gente per bene chiedo<br />

di aiutarci a far crescere la nostra c<strong>it</strong>tà ed a far si che sia un modello nel meridione, respingendo al m<strong>it</strong>tente ogni idiozia fatta circolare ad arte da pochi ignoranti.<br />

A questi ultimi rivolgo un caro inv<strong>it</strong>o a rinsavire. L’ignoranza è temporanea, si può colmare, la stupid<strong>it</strong>à invece è per sempre.


Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

di Attilio Scarcella<br />

C ’è un’altra Italia, un’Italia<br />

diversa da quella dei talk<br />

show di Santoro e Travaglio, di<br />

Floris e Vespa, e da quella che<br />

scende in piazza per ascoltare le<br />

invettive di Beppe Grillo contro<br />

i part<strong>it</strong>i e contro la democrazia<br />

rappresentativa. E’ un’Italia della<br />

semplic<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a quotidiana,<br />

che trova poco spazio sui media<br />

e non fa notizia nella sua disarmante<br />

moderazione e regolatezza.<br />

Non è l’Italia della ribellione<br />

viscerale, ma quella della<br />

solidarietà e condivisione; non<br />

è l’Italia contro, ma l’Italia per.<br />

E’ l’Italia di cui si fa interprete<br />

la Chiesa e, tram<strong>it</strong>e il Consiglio<br />

Permanente della Cei, monsignor<br />

Angelo Bagnasco, presidente dei<br />

vescovi <strong>it</strong>aliani. E’ l’Italia, dunque,<br />

che «non è assolutamente<br />

rappresentata, né tanto meno<br />

defin<strong>it</strong>a, dai fenomeni peggiori a<br />

cui tanta enfasi viene data nella<br />

pubblica opinione, rischiando di<br />

creare tendenza, quasi si trattasse<br />

di nuove scuole di pensiero e<br />

di v<strong>it</strong>a». Quest’Italia è la componente<br />

sana della società ed è<br />

ampiamente maggior<strong>it</strong>aria nel<br />

Paese: nel silenzio dign<strong>it</strong>oso e<br />

in spir<strong>it</strong>o di sacrificio, essa vive i<br />

propri doveri, vive la realtà della<br />

famiglia e le varie relazioni, vive<br />

la sfida irripetibile della propria<br />

esistenza terrena con serietà,<br />

onestà e dedizione. E’ l’Italia di<br />

tante, tantissime famiglie che<br />

vivono la settimana lavorativa e<br />

il riposo domenicale in maniera<br />

cristiana. Un’Italia che resiste<br />

di fronte a quello che - con lucid<strong>it</strong>à<br />

d’analisi - il presidente<br />

della Cei individua come il vero<br />

pericolo per il nostro Paese, una<br />

sorta di cancro che può roderlo<br />

dall’interno logorandone il suo<br />

tessuto connettivo: la disgregazione<br />

dell’«un<strong>it</strong>à della persona»,<br />

lo «smarrimento» del significato<br />

del vivere, la perd<strong>it</strong>a del senso di<br />

appartenenza a una storia, a una<br />

comun<strong>it</strong>à, a dei valori.<br />

L’autentico problema, l’effetto<br />

più immediato della crisi dei valori<br />

non può essere pertanto l’antipol<strong>it</strong>ica,<br />

ma ciò di cui essa rappresenta<br />

il movente: e cioè, lo<br />

sfilacciamento di quello che Bagnasco<br />

chiama il «vincolo sociale».<br />

La risposta a tale s<strong>it</strong>uazione<br />

di crisi non viene e non può venire<br />

- come illusoriamente qualche<br />

novello «grillo parlante» vorrebbe<br />

far credere - soltanto dal<br />

mettere in piedi una «buona organizzazione»<br />

dello Stato e delle<br />

ist<strong>it</strong>uzioni; la riscossa può venire<br />

anche e soprattutto da una presa<br />

di coscienza e responsabil<strong>it</strong>à della<br />

necess<strong>it</strong>à di cambiamento, da<br />

quell’insieme di ideali spir<strong>it</strong>uali,<br />

alti e nobili, che riguardano non<br />

tanto il funzionamento di un’esistenza,<br />

ma il senso dell’esistere.<br />

punti Di vista<br />

8<br />

l’altra <strong>it</strong>alia<br />

Qui l’opposizione tra la prospettiva<br />

indicata da Beppe Grillo<br />

o dai talk show “gridati” e quella<br />

delineata da monsignor Bagnasco<br />

diventa veramente opposizione<br />

polare. L’Italia che ha in mente<br />

l’antipol<strong>it</strong>ica e quello strato sociale<br />

che sta al segu<strong>it</strong>o del comico<br />

genovese è quella della ribellione<br />

istintiva, dell’insulto, della distruzione,<br />

ben riassumibile negli<br />

eventi che caratterizzano annualmente<br />

le riunioni del G8 e G20<br />

nei vari paesi del globo terrestre,<br />

dove la protesta assume aspetti<br />

di attacco indiscriminato a tutte<br />

le ist<strong>it</strong>uzioni, di aggressione alle<br />

forze dell’ordine, di devastazione<br />

di negozi, banche supermercati.<br />

L’Italia, invece di cui parla il presidente<br />

dei vescovi è l’Italia di<br />

chi vuole costruire il bene comune,<br />

di chi ragiona sulle cose che<br />

non vanno per migliorarle senza<br />

abbatterle, di chi sa che il cambiamento<br />

della società non può<br />

che partire dal cuore e dall’intelligenza<br />

della persona.<br />

L’Italia del «vaffanculo...» e<br />

l’Italia che «mer<strong>it</strong>a un amore<br />

più grande». Sono queste le due<br />

immagini del nostro Paese che si<br />

fronteggiano sulla scena da qualche<br />

tempo e che sono destinate<br />

ad affrontarsi negli anni a venire.<br />

La stampa e i grandi media, con<br />

qualche rara eccezione, hanno già<br />

scelto da che parte stare: cavalcano<br />

la protesta per incrementare<br />

le vend<strong>it</strong>e - basta leggere i<br />

giornali dell’ultima settimana per<br />

rendersene conto - ma la gente di<br />

cui parla il presidente dei vescovi,<br />

quella che «nel silenzio dign<strong>it</strong>oso<br />

e in spir<strong>it</strong>o di sacrificio vive i<br />

propri doveri, vive la realtà della<br />

famiglia e le varie relazioni» non<br />

si farà incantare così facilmente<br />

dalle sirene di chi pensa che basti<br />

annullare l’esistente per risolvere<br />

i problemi del Paese. E’ la gente<br />

semplice, quella che si sente<br />

popolo che ha salvato l’Italia nei<br />

momenti più difficili. E lo farà anche<br />

stavolta.<br />

L’estate, a Dio piacendo, è ormai<br />

alle spalle, segnata da una devastante<br />

deriva dell’antipol<strong>it</strong>ica, impantanata<br />

in una palude di gossip,<br />

di veleni, di show noiosissimi, di<br />

attacchi truculenti, di campagne<br />

di stampa viscerali ed autolesioniste,<br />

di polemiche faziose. E l’autunno<br />

pol<strong>it</strong>ico che sopraggiunge,<br />

non è da meno, perché annuncia<br />

un scenario di macerie, traversato<br />

da provincialismi beceri, da gogne<br />

mediatiche fondate sul pregiudizio<br />

di colpevolezza, da noiose<br />

esibizioni di personalizzazioni. Il<br />

tutto tra l’indifferenza del Paese,<br />

anzi, entro una sorta di malessere<br />

apatico e senza speranza, che<br />

continua a crescere erodendo le<br />

energie v<strong>it</strong>ali della comun<strong>it</strong>à sociale<br />

e del Paese.<br />

In questa temperie tutta <strong>it</strong>aliana<br />

di scontri e veti incrociati,<br />

gli es<strong>it</strong>i non possono essere che<br />

nefasti, perché, questa lunga, in-<br />

terminabile ondata di antipol<strong>it</strong>ica<br />

ha profondamente destabilizzato<br />

il rapporto tra c<strong>it</strong>tadini ed ist<strong>it</strong>uzioni,<br />

tra c<strong>it</strong>tadini e part<strong>it</strong>i, tra<br />

c<strong>it</strong>tadini e pol<strong>it</strong>ica: per di più<br />

senza preparare alcuno sbocco<br />

costruttivo.<br />

A questa s<strong>it</strong>uazione di sbriciolamento<br />

e frantumazione del<br />

tessuto sociale, fa eco sempre più<br />

l’annichilimento e la disintegrazione<br />

dell’autonomia della “pol<strong>it</strong>ica”;<br />

e ciò a causa anche delle<br />

scorribande di taluni magistrati<br />

d’assalto, nonché del protagonismo<br />

di alcuni media, sempre più<br />

decisi a dettare ai part<strong>it</strong>i l’agenda<br />

delle tematiche ed il profilo<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

ident<strong>it</strong>ario entro cui affrontare<br />

e dare soluzione ai problemi.<br />

Anche l’assetto del bipolarismo -<br />

fondamentale per la modernizzazione<br />

del Paese - è sottoposto ad<br />

un inesorabile processo di logoramento<br />

e di frantumazione che finisce<br />

per paralizzare la dialettica<br />

costruttiva delle ist<strong>it</strong>uzioni e per<br />

appannare l’azione riformatrice.<br />

E’ l’inizio ormai degli ultimi<br />

fuochi che preludono alle elezioni<br />

anticipate e l’avvio di una sfida<br />

interminabile a chi rimane con il<br />

cerino acceso a pagare lo scotto<br />

di una campagna elettorale continua,<br />

sconfinata, lunghissima...<br />

che non finisce mai!<br />

Mons. Bagnasco<br />

Michele Santoro Marco Travaglio<br />

Bruno Vespa Beppe Grillo<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 9<br />

di Carmela Gentile<br />

Ci avviamo verso la fine<br />

della bella stagione;<br />

come ogni anno i r<strong>it</strong>mi di v<strong>it</strong>a<br />

cominciano a rallentare, le<br />

giornate si accorciano, si<br />

comincia a riorganizzare il<br />

proprio menage quotidiano: il<br />

lavoro, la scuola, gli impegni.<br />

Si r<strong>it</strong>orna insomma alla v<strong>it</strong>a<br />

impegnata e un po’ monotona<br />

che contraddistingue le nostre<br />

giornate negli altri periodi<br />

dell’anno.<br />

La cosa curiosa, per chi vive<br />

in una c<strong>it</strong>tadina del sud come<br />

la nostra, è il cambiamento<br />

che essa subisce nel periodo<br />

estivo. Per un mese la c<strong>it</strong>tà<br />

cambia; si anima di notte, si<br />

riempie di v<strong>it</strong>a e di gioventù<br />

e si, perché no, anche le persone<br />

in età, escono dal proprio<br />

guscio e riallacciano vecchie<br />

relazioni, nuove amicizie.<br />

In ogni piazza, in ogni angolino<br />

c’è un complessino che<br />

suona, si canta, si balla, si va<br />

al cinema e al teatro e ci si illude,<br />

per un mese all’anno, di<br />

vivere in un posto brulicante<br />

di v<strong>it</strong>a e di divertimento, di<br />

incontri e di scambi. Anche<br />

se l’Amministrazione comu-<br />

punti Di vista<br />

Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

L’ESTATE STA FINENDO…<br />

di Carmelo Infantino<br />

Popolo, popolo, tutti parlano<br />

del popolo come se il<br />

popolo fosse la ragione, la ver<strong>it</strong>à<br />

assoluta, nella realtà esiste una<br />

cost<strong>it</strong>uzione, alla quale, se si è<br />

uomini civili, e non populisti e<br />

manovratori di popolo, bisogna<br />

attenersi. La Cost<strong>it</strong>uzione prevede<br />

che caduta una maggioranza,<br />

il Presidente della Repubblica ha<br />

il dir<strong>it</strong>to e il dovere di indagare<br />

se vi è una maggioranza alternativa<br />

con un incaricato da lui<br />

designato dopo avere ascoltato<br />

tutti i part<strong>it</strong>i. Se questa maggioranza<br />

c’è, non si vota e si fa un<br />

altro governo con pieni poteri,<br />

altrimenti, se la maggioranza<br />

non c’è, allora, il Presidente<br />

scioglie le camere e si va al<br />

voto. Questa è la realtà e la<br />

ver<strong>it</strong>à della questione votazioni,<br />

il resto è populismo, mistificazione<br />

e interesse personale. A<br />

coloro, che interpretano e fanno<br />

nale non ha grosse risorse da<br />

destinare all’animazione delle<br />

serate estive, quel poco che<br />

riesce ad organizzare insieme<br />

alle iniziative dei privati, contribuisce<br />

ad alimentare quel<br />

fermento che, anche solo<br />

per un mese all’anno, ci da<br />

l’illusione di vivere in un posto<br />

allegro e pieno di v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à.<br />

Ma la vera sorpresa sono<br />

le vis<strong>it</strong>e guidate ai suggestivi<br />

luoghi della nostra c<strong>it</strong>tà.<br />

Angoli remoti e dimenticati<br />

che ci rimandano ad un passato<br />

niente affatto recente. Si<br />

scopre così una c<strong>it</strong>tà segreta,<br />

fatta di grotte sotterranee scavate<br />

a mano nel tufo (forse da<br />

antichi monaci greco-ortodossi<br />

sfugg<strong>it</strong>i alla persecuzione) che<br />

arriverebbero niente meno che<br />

nelle viscere di Palmi, fino ad<br />

un lago sotterraneo e segreto;<br />

per non parlare poi dei recenti<br />

scavi di Taureana che riportano<br />

alla luce, un’antica strada<br />

di epoca romana forse un anf<strong>it</strong>eatro;<br />

un tesoro sepolto di<br />

inestimabile valore.<br />

Per gioco, ho provato ad imbarcarmi<br />

su uno di quei<br />

pullman e ho scoperto che<br />

sono pieni di gente e non si<br />

tratta solo di turisti, ma so-<br />

Resistere, resistere, resistere.<br />

le leggi a loro uso e consumo,<br />

bisogna ricordare che l’articolo<br />

67 della Cost<strong>it</strong>uzione Italiana,<br />

ricca di anticorpi perché nata<br />

dopo una d<strong>it</strong>tatura, stabilisce<br />

che: “i membri del parlamento<br />

rappresentano la nazione e sono<br />

eletti senza vincoli di mandato”.<br />

La libertà che tale articolo riserva<br />

agli eletti rappresenta uno di<br />

quei famosi anticorpi, di cui ha<br />

parlato il Presidente della Repubblica,<br />

a difesa della libertà<br />

del popolo che potrebbe essere<br />

ingannato. Tale libertà, significa,<br />

che gli eletti non dipendono<br />

dalla volontà di un capo part<strong>it</strong>o<br />

o capo popolo al quale devono<br />

essere asserv<strong>it</strong>i, come grida<br />

il capo del governo, ma lascia<br />

agli eletti, ai quali il popolo ha<br />

delegato la rappresentanza, la<br />

possibil<strong>it</strong>à di pensare liberamente,<br />

ognuno con la propria testa,<br />

“senza vincoli di mandato”,<br />

garantendo quindi la plural<strong>it</strong>à<br />

e non l’oligarchia. Fini e finiani<br />

prattutto di palmesi affezionati<br />

come me, che per una<br />

volta giocano a fare i turisti<br />

nella propria c<strong>it</strong>tà e a guardarla<br />

con occhi un po’ diversi.<br />

Allora mi viene spontanea<br />

una riflessione: siamo davvero<br />

fortunati, viviamo in un posto<br />

che ha i più bei tramonti del<br />

mondo, il sole, il mare e le<br />

vestigia di un antich<strong>it</strong>à che ci<br />

rimanda ad epoche lontane e<br />

ad un passato glorioso.<br />

Forse quello che manca a noi<br />

palmesi, a differenza dei c<strong>it</strong>tadini<br />

di Comuni vicini e meno<br />

fortunati di noi, è proprio la<br />

mancanza di quel sano orgoglio<br />

di essere palmesi e meridionali.<br />

Perché questa non è una<br />

condizione da celare e di cui<br />

vergognarsi, al contrario, se si<br />

educassero i giovani nel culto e<br />

nel rispetto della propria c<strong>it</strong>tà,<br />

se si insegnasse loro a valorizzarne<br />

le bellezze e le tradizioni<br />

culturali, forse si assisterebbe<br />

ad una vera rinasc<strong>it</strong>a.<br />

Ma io sono una inguaribile<br />

nostalgica ottimista, credo<br />

nell’uomo e nelle forze della<br />

natura da cui è impregnato,<br />

do’ fiducia alle nuove generazioni<br />

e sono convinta che<br />

bisogna smetterla di fuggire<br />

rappresentano pertanto, con la<br />

loro libera espressione di voto,<br />

una garanzia alla libertà e non<br />

sono i trad<strong>it</strong>ori degli elettori<br />

come si vuol far credere da chi<br />

manipola l’informazione televisiva<br />

e mediatica secondo i<br />

propri interessi. Il Manovratore<br />

ha così astutamente ag<strong>it</strong>o che<br />

si è creata una legge elettorale<br />

che è qualcosa di diabolico: ha<br />

sottratto al popolo la libertà<br />

del voto e il popolo non se n’è<br />

neanche accorto. Ecco perché<br />

vuole le elezioni sub<strong>it</strong>o perché<br />

sa che con questa “porcata” di<br />

legge elettorale e con il potere<br />

mediatico nelle proprie mani,<br />

il popolo sarà ancora una volta<br />

controllato, manipolato e incantato<br />

e la v<strong>it</strong>toria sarà sicura. Ma<br />

chi ha testa per ragionare può<br />

farlo, e girare le spalle “all’imperatore”,<br />

così com’è stato<br />

defin<strong>it</strong>o dalla moglie, al quale<br />

tutto è dovuto, perché è lui<br />

l’unico capo, è lui che stabilisce<br />

chi sarà eletto e chi no, in base<br />

al grado di servilismo meschino<br />

che il candidato avrà dimostra-<br />

sempre verso luoghi più grandi<br />

e caotici, verso c<strong>it</strong>tà che non<br />

sono a misura d’uomo, ma<br />

solo dei mostri meccanici che<br />

schiacciano la nostra uman<strong>it</strong>à.<br />

La recente crisi economica<br />

occidentale ha dimostrato<br />

quanto siano fallaci i progetti<br />

di puntare tutto sulla cresc<strong>it</strong>a<br />

economica e tecnologica a<br />

spese delle attiv<strong>it</strong>à meno specialistiche,<br />

ma certamente più<br />

basilari, dei piccoli lavori manuali<br />

e artigianali che in maniera<br />

pratica e modesta fanno<br />

andare avanti la nostra v<strong>it</strong>a<br />

quotidiana. Per questo motivo<br />

credo che, solo un r<strong>it</strong>orno<br />

verso l’umanizzazione del lavoro<br />

ed un più stretto contatto<br />

con la terra e la natura, possa<br />

farci riemergere dalla crisi e<br />

dal baratro in cui inesorabilmente<br />

rischia di sprofondare<br />

la società occidentale ipertecnologica<br />

e globalizzata.<br />

Per cui, diciamo arrivederci<br />

alla prossima estate e caliamoci<br />

nuovamente nella nostra<br />

tranquilla quotidian<strong>it</strong>à, ma<br />

conserviamo nel nostro animo<br />

quella scintilla di v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à che<br />

l’estate riesce a riaccendere e<br />

che ci consente di affrontare<br />

meglio il grigiore della v<strong>it</strong>a.<br />

to. E a girare le spalle a Cesare<br />

incominciano a essere in tanti:<br />

da Casini, alla moglie, da Fini,<br />

alla Chiesa che con suoi diversi<br />

alti rappresentanti non manca<br />

ormai giorno che non si esprima<br />

contro il governo invocando moral<strong>it</strong>à<br />

e legal<strong>it</strong>à. A chi ha cap<strong>it</strong>o<br />

tutto ciò, non resta che il dovere<br />

civile e morale di resistere,<br />

resistere e resistere per “impedire<br />

il naufragio della coscienza<br />

civica nella perd<strong>it</strong>a del senso del<br />

dir<strong>it</strong>to, ultimo ed estremo baluardo<br />

della questione morale”<br />

come disse ormai diversi anni fa,<br />

nel 2002, il Procuratore Generale<br />

presso la Corte d’Appello<br />

di Milano Francesco Saverio<br />

Borrelli. Egli, come Montanelli e<br />

qualche altro comune mortale,<br />

come il sottoscr<strong>it</strong>to, aveva ben<br />

cap<strong>it</strong>o sin da allora gli interessi<br />

del governo <strong>it</strong>aliano della seconda<br />

Repubblica e denunciò al<br />

popolo, nel suo discorso d’inaugurazione<br />

dell’anno giudiziario,<br />

il dissesto giuridico e morale che<br />

si stava avviando, sperando che<br />

il popolo, liberamente, capisse.


Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

il tOur di “abbraccia l’<strong>it</strong>alia”<br />

di Enzo Maio<br />

arriVa in calabria<br />

Pellegrina, ridente fra-<br />

A zione del comune di Bagnara<br />

Calabra, adagiata su una<br />

delle colline che sovrastano la<br />

rinomata Costa Viola si è svolta,<br />

il 12 agosto scorso, la 18°<br />

Edizione della Sagra del Pane<br />

di Grano.<br />

Abbiamo, come in tutte le<br />

edizioni, offerto ai <strong>numero</strong>si<br />

partecipanti, i prodotti tipici locali:<br />

il “pane conzatu”, la “p<strong>it</strong>ta<br />

conzata”, i “granetti”, il “biscotto<br />

di grano” e a questi prodotti<br />

gastronomici abbiamo aggiunto<br />

un prodotto artigianale, un piatto<br />

di ceramica dipinto a mano,<br />

apprezzato moltissimo dai tantissimi<br />

degustatori riversatesi<br />

quella sera nella suggestiva ed<br />

accogliente piazza Maria SS. Annunziata<br />

(in Pellegrina) dove si è<br />

svolta la manifestazione.<br />

Abbiamo avuto la presenza<br />

dell’On. Mario TASSONE, dell’assessore<br />

al comune di Roma NAC-<br />

CARI, dell’On. Santi ZAPPALA’,<br />

del dott. Lamberti Castronovo,<br />

La Sagra a Pellegrina<br />

10<br />

la nostra terra<br />

del consigliere provinciale Gregorio<br />

FROSINA, dell’amministrazione<br />

comunale di Bagnara<br />

Calabra con il Sindaco Cesare<br />

ZAPPIA, gli assessori SPOLETI e<br />

PARRELLO, oltre che della stampa<br />

(Gazzetta del Sud), della televisione<br />

(RTV) e della radio (Radio<br />

Touring).<br />

Durante la manifestazione<br />

sono stati premiati i vinc<strong>it</strong>ori<br />

della 2° edizione del Concorso<br />

di Disegno “Il pane di grano e<br />

la Ceramica: tradizioni della<br />

nostra terra”, concorso destinato<br />

agli alunni delle classi quinte<br />

della Scuola Primaria del Circolo<br />

Didattico “V. Morello”, e agli<br />

alunni di tutte le classi della<br />

Scuola Secondaria di I grado “U.<br />

Foscolo”.<br />

Sulla scia dell’inatteso successo<br />

riscosso dalla 1ª Edizione,<br />

i partecipanti, quest’anno, sono<br />

aumentati e, a tal propos<strong>it</strong>o, ci<br />

corre l’obbligo di esprimere ai<br />

Dirigenti Scolastici, ai docenti<br />

ed agli alunni partecipanti i sentimenti<br />

della nostra più profonda<br />

grat<strong>it</strong>udine nonché il nostro<br />

I VINCITORI SONO STATI:<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

“Abbraccia l’Italia” è arrivato in Calabria. Dal 29 al 31 agosto il tour unpli,<br />

patrocinato dalla Commissione Nazionale Italiana Unesco, ha toccato infatti palmi<br />

(rc) per raccogliere video, foto e pubblicazioni e ha realizzato interviste ai<br />

detentori di saperi e memorie legate alla cultura del terr<strong>it</strong>orio. La local<strong>it</strong>à calabrese<br />

entra così a far parte di una rete di altre 25 sparse in tutta Italia e coinvolte<br />

dal progetto Unpli che si propone di custodire e valorizzare il patrimonio<br />

culturale immateriale <strong>it</strong>aliano.<br />

Nata da un’idea semplice ma ricca di significato, “Abbraccia l’Italia” è un’iniziativa<br />

volta a promuovere la valorizzazione del patrimonio immateriale, mettendone<br />

in evidenza le potenzial<strong>it</strong>à ai fini dello sviluppo sociale, culturale ed<br />

economico. Il progetto si servirà delle preziosissimo aiuto e delle capac<strong>it</strong>à della<br />

Pro Loco del luogo che già si occupa di salvaguardare e alimentare il patrimonio<br />

culturale locale. Nel progetto saranno coinvolte anche le scuole.<br />

“I motivi che hanno spinto l’Unione delle Pro Loco d’Italia a promuovere e realizzare<br />

questo progetto – dichiara il presidente Unpli claudio nardocci - sono<br />

moltissimi. Tra i tanti spicca la volontà di stimolare la trasmissione del patrimonio<br />

culturale orale (saperi, artigianato, tradizioni, enogastronomia) da parte degli<br />

anziani verso le nuove generazioni che sempre più crescono prive di manual<strong>it</strong>à<br />

e di conoscenze legate alla natura e alla cultura del terr<strong>it</strong>orio in cui vivono. Il<br />

materiale raccolto – conclude Nardocci - sarà poi archiviato nella biblio-mediateca<br />

di Civ<strong>it</strong>ella d’Agliano, che sta diventando un vero e proprio scrigno dei saperi<br />

e delle culture di tutta Italia che rischiano di andare perdute”.<br />

In occasione della vis<strong>it</strong>a in Calabria è stato organizzato anche un incontro<br />

pubblico lunedì 30 agosto alle 12,00 presso la Sala Consiliare del Comune di Palmi.<br />

ha presentato la scheda del patrimonio culturale immateriale palmese rocco<br />

mil<strong>it</strong>ano in qual<strong>it</strong>à di consulente del Com<strong>it</strong>ato reginale unpli il quale è riusc<strong>it</strong>o<br />

ad ottenere dal Presidente nazionale l’assegnazione a Palmi del progetto<br />

nel <strong>settembre</strong> 2009, quando la Pro Loco era inattiva ed addir<strong>it</strong>tura non iscr<strong>it</strong>ta<br />

all’Unpli, solo per proprio prestigio personale nell’amb<strong>it</strong>o della rete regionale<br />

delle Pro Loco. Palmi sarà così inser<strong>it</strong>a nella guida turistico-culturale e nella<br />

bibliomediateca con le sue feste della Varia, di San Rocco, di San Fantino e<br />

dell’Ottava di Carnevale. Al convegno hanno partecipato il Presidente della Pro<br />

Loco rocco deodato, l’Assessore alla Cultura nunzio lacquan<strong>it</strong>i e l’Assessore al<br />

Turismo di Palmi francesco trentinella oltre a molte rappresentanze del mondo<br />

dell’associazionismo palmese.<br />

18° ediziOne della sagra<br />

del pane di granO<br />

scuOla elementare (solo le Quinte Classi):<br />

1º CLASSIFICATO: barila’ Francesca classe Vª A (centro)<br />

2º CLASSIFICATO: ciccOne Mara classe Vª C (centro)<br />

scuOla media statale:<br />

1º CLASSIFICATO: rOmeO Federica classe IIIª sez. I (Pellegrina)<br />

2º CLASSIFICATO: fazzari Ivana IIIª sez. I (Pellegrina)<br />

ringraziamento per la qualificata<br />

collaborazione offerta, con l’augurio<br />

che insieme potremo ancora<br />

programmare ed attuare nel<br />

nostro terr<strong>it</strong>orio altre iniziative<br />

di carattere socio-culturale.<br />

La serata è stata allietata da<br />

uno spettacolo musicale che ha<br />

intrattenuto e divert<strong>it</strong>o i <strong>numero</strong>sissimi<br />

presenti. (più di 2000<br />

persone), che hanno trascorso<br />

una serata allegra e spensierata,<br />

riscoprendo il gusto delle<br />

vecchie tradizioni e degli antichi<br />

sapori, nella convivial<strong>it</strong>à e nella<br />

cordial<strong>it</strong>à, valori peculiari della<br />

nostra terra di Calabria.<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 11<br />

Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

c<strong>it</strong>olena MadreTerra<br />

(urDipili)<br />

di Saverio Pet<strong>it</strong>to<br />

In questo <strong>numero</strong> di Madreterra, nella rubrica “CITOLENA”, non potevo non dedicare la vignetta del mese ad un’artista come MAURIZIO CARNE-<br />

VALI, che, con la realizzazione della splendida “Fonte di San Rocco”, resterà, per sempre, nella storia di questa c<strong>it</strong>tà.<br />

Ognuno ha un proprio modo di esternare i sentimenti verso gli altri, a seconda delle proprie prerogative e qual<strong>it</strong>à, io lo voglio fare, a modo mio,<br />

attraverso le “mie caricature” che a volte esprimono significati che vanno al di là di frasi fatte, di retoriche e di belle parole.<br />

Incastonare, nella bozza da lui disegnata, il volto di Maurizio, mi sembra un modo originale per immortalare un’artista che, con grande mer<strong>it</strong>o assieme<br />

ai suoi amici, ha riscosso consensi senza precedenti, nella storia artistica di questa c<strong>it</strong>tà.<br />

L’opera, che si erge, con tutta la sua bellezza, nella piazzetta di San Rocco, oltre al valore, più volte ribad<strong>it</strong>o, di fede e di tradizione, per noi che<br />

l’abbiamo realizzata, con amore, sacrifici, dedizione e spir<strong>it</strong>o di appartenenza alle proprie radici, resterà per sempre un segno indelebile di un’amicizia<br />

sincera e autentica, nata tra le macerie, le ansie, i sacrifici dei lavori nel cantiere della Fonte di San Rocco. Uomini che hanno creduto nella<br />

realizzazione di un sogno a dispetto di tanti ostacoli e preconcetti, ma che dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che quando c’è purezza di animo<br />

ed amore verso ciò che si vuole fare, tutto viene spazzato via. Di questa autentica ed originale avventura rimarrà un ricordo, per chi ha avuto<br />

la fortuna di partecipare, che lo segnerà per tutta la v<strong>it</strong>a. Grazie Maurizio, con affetto da Saverio e da tutti i “tuoi amici”.<br />

n.b. - …e non finisce qua!<br />

Il dirigente “particolare” della U.S.Palmese<br />

Vincenzo, un ex appaltatore di Palmi, decise di entrare negli anni novanta, come dirigente nella<br />

Palmese. Era alla prima esperienza nel mondo dello sport e, non conoscendo le regole di una società<br />

di calcio, agiva a ruota libera, secondo un suo codice. Una domenica, in occasione di una part<strong>it</strong>a<br />

di campionato iniziata male, entrò nello spogliatoio durante l’intervallo, con la sigaretta in bocca mentre<br />

l’allenatore stava dialogando con la squadra e, interrompendolo con fare arrogante disse: “Mister! O si<br />

vinci o vi mandamu a tutti pà casa; ccà cavaddhi a staddha no’ ‘ndi mantenimu”. La reazione dei calciatori<br />

fu istantanea, da indurre il dirigente a fare dietrofront. Questo episodio, lasciò strascichi in seno alla<br />

squadra, tanto che il presidente organizzò una cena chiarificatrice, per riportare il sereno tra i calciatori.<br />

Quella sera il dirigente si presentò con salsicce e alcune caciotte di formaggio. Dopo i chiarimenti, la serata<br />

proseguì con spir<strong>it</strong>o goliardico. A distanza di un paio di settimane, si verificò un altro episodio increscioso.<br />

Protagonista lo stesso dirigente che seduto in panchina, pretendeva<br />

di suggerire una sost<strong>it</strong>uzione all’allenatore. Richiamato dal<br />

presidente, la società fu costretta a riunirsi per i necessari provvedimenti.<br />

Vistosi accusato e, avendo tutti contro, decise di dimettersi,<br />

chiedendo la rest<strong>it</strong>uzione della quota versata, compreso i soldi spesi<br />

per l’acquisto delle salsicce e del formaggio. Il compianto Ciccio,<br />

economo della società, con tono ironico e in mano la lista di rimborso,<br />

fece osservare al dirigente dimissionario che la cifra da rimborsare<br />

non era reale, in quanto anche lui aveva mangiato. A quel punto si<br />

‘a megghjiu parOla è<br />

chiddha chi nOn si dici!<br />

alzò di scatto e disse: “Ddhù jornu vi mangiastu la cona! Non provai<br />

mancu nu gruppu i satizzu e du casu - (formaggio) - ‘ntisi sulu l’odori.<br />

Se voi, curreggi u prezzu, inveci i 55mila, scrivi 45”.<br />

R. Cadile<br />

Omnia munda mundis<br />

“Tutto è puro per i puri”<br />

E Maurizziu s’arriposa<br />

tali e quali a Santu Rroccu<br />

‘ndi dassau comu na rosa<br />

bronzu e petra ‘nta nu bloccu.<br />

Acqua frisca di funtana<br />

ora grunda ‘nta ddhu muru,<br />

scrusci comu na campana<br />

pe nu tempu imper<strong>it</strong>uru.<br />

Ora u cori parmisanu<br />

chinu i gioia e ddivozzioni<br />

si lu porta sup’a manu<br />

non s’a sperdi st’emozioni.<br />

Ogni luci comu stiddha<br />

duna lustru ‘nta ddhà chiazza<br />

‘nta ogni cori na spisiddha<br />

porta amuri e lu rringrazzia.<br />

Giuseppe Cricrì


Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

12<br />

cultura e FolKlore<br />

CINEMA - TEATRO CILEA<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

- E’ tempo di riappropriarci del nostro passato, delle nostre tradizioni, delle nostre radici -<br />

particOlare della balaustra stile “LIBERTy”<br />

di Cettina Angì<br />

II Cinema - teatro Cilea fu<br />

inaugurato dal famoso attore<br />

Carlo Ninchi, appartenente ad una<br />

storica e importante famiglia di<br />

attori, con lo spettacolo di prosa<br />

“ii cardinale dei medici”, e per<br />

quasi un quarantennio, dal 1920 in<br />

avanti, la piccola sala liberty, fu<br />

protagonista di molte manifestazioni<br />

artistiche, alternate anche<br />

a proiezioni di film di successo.<br />

Intensa è stata l’attiv<strong>it</strong>à teatrale<br />

tra spettacoli di operette, rivista<br />

e opere liriche che si susseguirono,<br />

con importanti Compagnie,<br />

maestri, interpreti e direttori<br />

d’orchestra, che i gestori, i fratelli<br />

Arena, facevano giungere da<br />

ogni parte d’Italia. In particolar<br />

modo, si ricorda una trascinante<br />

rappresentazione della “arlesiana”,<br />

interpretata dal famoso<br />

tenore T<strong>it</strong>o Schipa, il quale, per<br />

l’entusiasmo del pubblico presente,<br />

dovette concedere ripetuti<br />

bis. Il Cilea era l’unico cinemateatro<br />

della zona e, per questo<br />

motivo, gli spettatori erano sempre<br />

<strong>numero</strong>si. La programmazione<br />

prevedeva due diversi orari di<br />

spettacolo, per differenti tipi di<br />

pubblico: l’orario pomeridiano,<br />

destinato per lo più a donne e<br />

ragazzi e l’orario serale, per un<br />

pubblico maschile. L’attesa veniva<br />

addolc<strong>it</strong>a dalle leccornie che<br />

donna Grazia esponeva sul suo<br />

banchetto, posto vicino all’entrata<br />

del cinema. Quindi, parlare<br />

del Cinema - teatro Cilea è un po’<br />

parlare della nostra storia, della<br />

storia di un cinema di paese, punto<br />

d’incontro di tanti, dagli anni<br />

20 in poi, ed anche di quel modo<br />

antico di vivere il cinema popolare,<br />

come pura fantasia e magia.<br />

Raccontare di gente che riempiva<br />

la piccola sala, quella sala dove<br />

la redazione di <strong>madreterra</strong> ringrazia i sigg. recordari e badolati per la gentile disponibil<strong>it</strong>à<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 13<br />

c’era il ricco proprietario e il povero<br />

contadino, che riguardava lo<br />

stesso film 10, 20 volte, fino ad<br />

impararne le battute a memoria<br />

ed im<strong>it</strong>arne i gesti. Insomma,<br />

il racconto di un’Italia e di un<br />

tempo che cancella la memoria<br />

collettiva che, sembra progressivamente<br />

non esistere più ; quasi<br />

a sottolineare la perd<strong>it</strong>a della conoscenza<br />

di un passato recente,<br />

un cambiamento del costume e<br />

un’evoluzione della società che,<br />

non sempre, conducono a mutamenti<br />

significativi. Parlare di un<br />

cinema dei kolossal americani<br />

ed <strong>it</strong>aliani che facevano sognare<br />

grandi e piccoli, unica distrazione<br />

in un periodo di povertà e di ricostruzione,<br />

quando tra le difficoltà<br />

della v<strong>it</strong>a, si cercava di lasciare<br />

uno spazio all’immaginazione<br />

del grande sogno rappresentato<br />

dal cinema, da frapporre ad una<br />

realtà pesante da vivere, addol-<br />

cultura e FolKlore<br />

cendola nella fantasia di una visione<br />

così vicina da potersi toccare,<br />

cercando quasi di entrare<br />

dentro quel grande lenzuolo<br />

bianco; quando ci si accontentava<br />

e bastava poco per sognare,<br />

emozionarsi, sorridere; tutti<br />

uguali davanti alle scene di un<br />

film, di uno spettacolo, tutti con<br />

le stesse reazioni, condividendo<br />

gli stessi sentimenti, risate, lacrime,<br />

fischi; un luogo, che non<br />

tutti potevano frequentare, perché<br />

la maggior parte della gente<br />

si alzava presto la mattina, per<br />

andare a lavorare nei campi e<br />

r<strong>it</strong>ornare la sera stanca; dove i<br />

ragazzi scoprivano la v<strong>it</strong>a attraverso<br />

le storie narrate nei film.<br />

Il Cinema Cilea, anche luogo di<br />

r<strong>it</strong>rovamento di frammenti di<br />

un’ importante pellicola storica,<br />

come nel caso della recente scoperta<br />

dell’unico originale di un<br />

cortometraggio, “il ruscello di<br />

ripa sottile”, girato da Rossellini<br />

nel 1941, avvenuta proprio<br />

all’interno del Cinema Cilea da<br />

un videoperatore palmese, Domenico<br />

Murdaca, in maniera del<br />

tutto casuale, dopo una sua vis<strong>it</strong>a<br />

al vecchio Cinema, dettata<br />

da motivi nostalgici, ed arrivata<br />

fino al Festival di Cannes prima<br />

e a quello di Roma dopo. Nonostante<br />

questo nobile passato,<br />

entusiasmante, ricco di fermenti,<br />

di vivac<strong>it</strong>à culturale, oggi,<br />

noi palmesi, abbiamo lo stesso<br />

sogno e bisogno che i nostri<br />

predecessori ebbero nel lontano<br />

1800, cioè quello di un cinema,<br />

di un teatro, di un luogo, insomma,<br />

dove trovino giusta realizzazione<br />

le nostre nobili tradizioni;<br />

non un semplice cinema, ma un<br />

luogo d’incontro e di confronto<br />

aperto a tutte le classi sociali.<br />

Concludendo, voglio pensare al<br />

Cinema - teatro Cilea come un<br />

ad un vero e proprio palcoscenico<br />

di v<strong>it</strong>a che resterà per sempre<br />

nell’anima del nostro paese<br />

e che per questo, non deve essere<br />

mai dimenticato.<br />

Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra


semplicemente...<br />

palmi<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 15<br />

di Rocco Liberti<br />

Il basso l<strong>it</strong>orale tirrenico della<br />

Calabria, come d’altronde<br />

anche gli altri, oltre a caratterizzarsi<br />

in passato per le razzìe<br />

compiute dai pirati turcheschi<br />

a fine di catturare gente inerma<br />

da trasferire sui vascelli per<br />

indi ridurla in schiav<strong>it</strong>ù, si è distinto<br />

del pari per la s<strong>it</strong>uazione<br />

opposta. Infatti, nei nostri paesi<br />

la presenza di islamici nel ruolo<br />

di schiavi è bastantemente documentata.<br />

I motivi di questo<br />

fenomeno si rivelano molteplici.<br />

Non era raro che legni cristiani<br />

catturassero naviglio barbaresco<br />

e ne riducessero in cattiv<strong>it</strong>à gli<br />

occupanti, che poi vendevano<br />

al miglior offerente. Ma si verificava<br />

anche che pirati della<br />

Mezzaluna approdati sulla terraferma<br />

al consueto scopo di cogliere<br />

all’improvviso gli ab<strong>it</strong>anti,<br />

fossero a loro volta sorpresi e<br />

ridotti in prigionìa. Comunque,<br />

c’era sempre la possibil<strong>it</strong>à di<br />

approviggionarsi al fiorente<br />

mercato della vicina Messina,<br />

per cui nobili e benestanti non<br />

si facevano proprio scrupolo di<br />

acquistare un povero disgraziato<br />

da tenere in segregazione per i<br />

propri bisogni. Una volta assegnato<br />

ad un padrone il malcap<strong>it</strong>ato<br />

di turno perdeva la propria<br />

ident<strong>it</strong>à e, volente o nolente,<br />

era costretto a cambiare nome<br />

e ad accettare i dettami della<br />

religione cattolica.<br />

A Palmi e a Seminara, il casato<br />

più in auge, quello dei feudatari<br />

Spinelli, non si rendeva certo<br />

assente nella gara di accaparramento<br />

di una simile merce. Un<br />

primo caso si rivela quello della<br />

venticinquenne Lucrezia Spinelli<br />

deceduta il 19 <strong>settembre</strong> 1673<br />

a Seminara e indicata nell’atto<br />

parrocchiale quale «serva olim<br />

del Principe di di Cariati uxor<br />

ad prasens Antonii Stefanello libera».<br />

È chiaro trattarsi di una<br />

schiava, cui è stato appioppato<br />

il nome e il cognome di una no-<br />

cultura e FolKlore<br />

schiavi turchi a palmi<br />

bildonna del seno dei proprietari,<br />

che ad un certo momento<br />

è stata resa libera e fatta convolare<br />

a nozze con un c<strong>it</strong>tadino.<br />

Varie persone di casa Spinelli<br />

avevano riportato in passato tali<br />

general<strong>it</strong>à.<br />

L’evento più eclatante si rivela<br />

per Palmi quello riguardante la<br />

cerimonia proprio del battesimo<br />

di uno schiavo turco del principe<br />

d. Giovan Battista Spinelli. Era<br />

il 26 agosto 1780 ed il r<strong>it</strong>o aveva<br />

luogo nella chiesa di S. Maria<br />

del Soccorso. Il nuovo adepto<br />

acquis<strong>it</strong>o coerc<strong>it</strong>ivamente o<br />

meno, che apparteneva, come è<br />

dato leggere nell’appos<strong>it</strong>a particola<br />

del libro parrocchiale, alla<br />

«Mahumedanica Secta», veniva a<br />

fregiarsi in quel giorno dei nomi<br />

del suo signore e dei padrini ufficiali.<br />

D’allora in poi si sarebbe<br />

dovuto chiamare Giovan Battista,<br />

Gennaro e Domenico. Suoi<br />

compari erano per l’occasione<br />

d. Pasquale Grasso, che rappresentava<br />

il duca di Seminara<br />

d. Scipione Spinelli e d. Filippa<br />

Grillo, che faceva le veci della<br />

principessa d. D(omenica?). La<br />

Grillo, con tutta probabil<strong>it</strong>à, era<br />

esponente del ceppo oppidese di<br />

tal nome.<br />

Ma non solo i feudatari si preoccupavano<br />

di comprare schiavi.<br />

Lo facevano anche persone di varia<br />

estrazione, come nobili, magnifici<br />

e dottori. Restringendo la<br />

ricerca a Palmi, si ricava quanto<br />

segue. Il 16 dicembre 1614 tale<br />

Giuseppe, schiavo adulto del<br />

dottor Giusimene Lombardo, veniva<br />

battezzato dall’abate Pasco<br />

Marando con padrini Camilla La<br />

Porta e Marcantonio Licari. Il 16<br />

ottobre 1620 si portava al sacro<br />

fonte il neonato Benedetto, figlio<br />

di Caterina, schiava di Scipione<br />

Benedetto. Come si vede. Stavolta<br />

era il figlio di una schiava<br />

ad assumere il nome del padrone.<br />

Nel 1646 moriva un Etiope di<br />

28 anni a nome Girolamo, mancipium<br />

di Giovan Battista Repaci,<br />

che per l’addietro risulta essere<br />

stato battezzato nientemeno<br />

che dal vescovo di Mileto.<br />

Nel recupero degli islamici al<br />

Dio dei cristiani, sicuramente i<br />

più decisi erano gli ecclesiastici.<br />

Nel primo sinodo tenuto nel 1587<br />

il vescovo di Mileto Del Tufo, facendo<br />

notare come nella circoscrizione<br />

vivessero alcuni schiavi<br />

infedeli, inv<strong>it</strong>ava i responsabili<br />

delle parrochcie ad usare «le<br />

loro esortazioni, o de’ Predicatori,<br />

o d’altri che ne vedranno<br />

in ciò atti» e fare in modo «di<br />

indurli alla Fede Cattolica, et<br />

effettuandosi non faccian quelli<br />

conversar con infedeli». I poveri<br />

turchi risiedenti forzatamente in<br />

Calabria, ma presumiamo amche<br />

altrove in Italia, dovevano essere<br />

tagliati fuori da quello che un<br />

tempo era stato il loro mondo!<br />

Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

Busto e dipinto del corsaro Occhiali<br />

Rappresentazione di un’incursione turca a Reggio nel 1522


Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

di Gianfranco Lucente<br />

Sonavan le quiete stanze che<br />

bel t<strong>it</strong>olo per il nuovo libro<br />

del Prof. Santino Salerno estrapolato<br />

da tutte le pagine che lo scr<strong>it</strong>tore<br />

Leonida Repaci ha scr<strong>it</strong>to sulla<br />

residenza della Pietrosa, la casa<br />

comprata dal fratello maggiore nel<br />

2.8.1915 per sedicimila lire.<br />

Questa casa è stata fatica e<br />

come per dire con le parole di Repaci<br />

“la bonifica fu per me pagina<br />

di musica suonata a quattro mani<br />

da me e da Ciccio Parisi, l’impegno<br />

ci prese la mano, per anni quindici<br />

circa, non pensammo ad altro che<br />

ad una cosa sola: a fare più bella<br />

la Pietrosa, a migliorare la terra e<br />

la casa, a costruire armacie, a fare<br />

muri con mattoni e ferro portato<br />

sulla testa da donne di Bagnara”.<br />

Una bellissima ed ingegnosa<br />

pazzia di due coloni calabresi.<br />

La Pietrosa è un sasso lanciato<br />

contro la malasorte diceva Repaci.<br />

Oggi se si percorrono 600 metri<br />

in macchina dalla stazione sulla<br />

nuova strada asfaltata si arriva<br />

fino alla casa Repaci completamente<br />

restaurata: bella e bianca<br />

con ampia terrazza, le cornici delle<br />

finestre in pietra grigia (come<br />

quella di Palmi) e le persiane di legno<br />

stagionato come le nostre antiche<br />

case di campagna.<br />

Poco più in là verso Sud e nascosta<br />

(non indicata da un banale cartello)<br />

si può scoprire la guardiola.<br />

Essa è un osservatorio per la pesca<br />

del pescespada piantato sullo<br />

sprone di una roccia, che mescola<br />

l’odore del mare a quello acutissimo<br />

delle erbe cotte dal sole .<br />

Vivente Repaci, la Pietrosa fu<br />

meta di ed<strong>it</strong>ori, scr<strong>it</strong>tori, artisti<br />

trai quali Achille Modigliani, Bompiani,<br />

Zavattini, Guido Calogero,<br />

Antonio Altomonte, Domenico Zappone<br />

e tanti altri e lui era sol<strong>it</strong>o accompagnarli<br />

alla piccola Guardiola<br />

dove si godeva del meraviglioso<br />

paesaggio e si parlava di tutto, di<br />

libri, di incanti e di poesia.<br />

Come nella terrazza di Berto<br />

negli stessi anni a Capo Vaticano.<br />

Entrati dal cancello sempre<br />

aperto della casa Repaci si ha la<br />

sensazione dell’abbandono, pur<br />

in un ameno ambiente, il silenzio<br />

ci attanaglia lo spir<strong>it</strong>o con la<br />

sensazione che qualche processo<br />

di v<strong>it</strong>a si sia arrestato e che il nostro<br />

vissuto di Palmesi abbia avuto<br />

un termine, una involuzione nella<br />

cresc<strong>it</strong>a: come è possibile che altri<br />

non possano godere delle bellezze<br />

di questo posto ,che non riescano<br />

a sentire come Leonida e<br />

non amino far risuonare almeno<br />

i gradoni della Guardiola: pochi<br />

amici che si siedano insieme a<br />

raccontarsi la v<strong>it</strong>a?<br />

Come non augurarsi che questo<br />

paradiso si possa riempire di gente<br />

di Palmi e della Piana e si possa<br />

affidare a feste, poesie, musica<br />

ed arte ed a cose semplici quanto<br />

ognuno di noi può percepire se si<br />

soffferma più di 15 minuti in questo<br />

luogo pieno di ricordi, di suggestioni,<br />

di affanni e di storia.<br />

Sarebbe bello che noi c<strong>it</strong>tadini<br />

di Palmi risentissimo questa musica<br />

nelle stanze quiete di questo<br />

sacro posto.<br />

Nelle stanze ampie della Casa,<br />

Cilea ha scr<strong>it</strong>to la part<strong>it</strong>ura del secondo<br />

atto dell’Adriana. assecon-<br />

<strong>it</strong>inerari<br />

dando quel bisogno di musica che,<br />

in noi calabresi, si identifica con la<br />

voce del mare sullo scoglio.<br />

Una voce che ha quasi sempre la<br />

tenerezza del canto dei ranocchi<br />

nelle sere d’estate, ma può avere<br />

la terribil<strong>it</strong>à di una lacerazione<br />

apocal<strong>it</strong>tica quando il ponente ed<br />

il maestro, fanno della costa una<br />

sonante officina di demoni.<br />

La statua di San Rocco è stata<br />

un sogno che si è realizzato...<br />

Perchè coloro che hanno condotto<br />

a questa impresa non individuano<br />

nuovi obiettivi ed uno in particolare…<br />

il più difficile… quello di<br />

riunire la maggior parte della popolazione<br />

di Palmi in un unico abbraccio<br />

alla nostra C<strong>it</strong>tà e alla nostra<br />

Madre Terra perchè si possa creare<br />

qualche cosa di nuovo, di solidale<br />

e non di rottura, e si possa essere<br />

orgogliosi di presentare agli altri<br />

quanto noi abbiamo creato e quanto<br />

i nostri padri hanno costru<strong>it</strong>o.<br />

Il prossimo anno chiediamo le<br />

chiavi della casa Repaci all’Amministrazione<br />

Comunale per un solo<br />

giorno ed inventiamoci una festa<br />

unica e… risuoneranno per un attimo<br />

queste quiete stanze.<br />

Quanto e’ stato fatto quest’estate<br />

a Palmi rifatto in un’unica giornata<br />

e magari sotto le stelle ed accogliere<br />

tutti nel grande uliveto,<br />

nelle famose armacie costru<strong>it</strong>e<br />

16<br />

con sudore da Ciccio Parisi.<br />

La stanza del Jazz con i fratelli<br />

Mazzù, la lirica della cantante<br />

Lombardo, i gruppi musicali di<br />

Palmi e perchè no degli Idà, dei<br />

Surace, di Martino Schipill<strong>it</strong>i e del<br />

grande pianista Giuseppe Brancato<br />

e di altri che hanno trasmesso<br />

agli strumenti il nostro modo di<br />

essere Palmesi e di sentire quanto<br />

ha percep<strong>it</strong>o il maestro Cilea in<br />

questi luoghi.<br />

Giornata dedicata alla nostra<br />

epidemica malattia della Palm<strong>it</strong>udine<br />

e r<strong>it</strong>rovarci insieme palmesi<br />

di oggi e di ieri nel ricordo delle<br />

nostre radici e nel sperare in futuro<br />

dei frutti del nostro albero: nipoti<br />

e pronipoti affetti dalla stessa<br />

malattia.<br />

Grande fiaccolata tra gli ulivi<br />

alla ricerca dell’Esploratore e<br />

sotto i verdi rami del fico sentire<br />

il frastuono delle cicale… e poesie<br />

lette alla Guardiola… e falò sulla<br />

spiaggia della pietrosa a raccontare<br />

di noi e di altri e far rivivere<br />

personaggi e libri.<br />

Godere dell’invidia dei vicini<br />

della Piana che sentono che vivere<br />

a Palmi è respirare qualche<br />

cosa di diverso.<br />

“E’ r<strong>it</strong>ornato mio questo sconfinato<br />

spazio turchino in cui fisso<br />

gli occhi ridivenuti bambini, dopo<br />

tanto naufragare in essi di cieli<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

risuOnaVanO le quiete stanze...<br />

un bellissimo t r a m o n to sulle eo l i e v i s to dalla g u a r d i o l a d i c a s a re pa c i<br />

to m m a s o del re, sa n t i n o sa l e r n o e ma r c e l l o ma s c a l c h i a villa re pa c i<br />

notturni: è mio quest’acuto profumo<br />

di scogliera che vince il chiuso<br />

ardore della v<strong>it</strong>e e i fiati amati dei<br />

garofani selvatici sparsi tra i massi:<br />

è mia questa flora sottomarina<br />

che fa sembrare le rocce donne<br />

con i capelli sparsi sulle nude spalle:<br />

son mie queste farfalle bianche<br />

che volano sul pelo dell’acqua<br />

lasciando una piccola scia candida<br />

tra i barbagli dell’onda del sole:<br />

son mie le lucertoline che prendono<br />

il sole sulla gobba degli scogli:<br />

è mia, infine, la libertà di muovermi<br />

come un dio pagano in uno<br />

scenario portentoso sotto l’occhio<br />

di una natura benigna, alla quale<br />

le infin<strong>it</strong>e fecondazioni non hanno<br />

tolto la cast<strong>it</strong>à dell’offerta”<br />

ho letto queste poche pagine di<br />

Repaci ad un Palmese che non r<strong>it</strong>ornava<br />

da molti anni.. e lui ha<br />

pianto.<br />

Mi accorgo che quasi tutto questo<br />

mio articolo è stato costru<strong>it</strong>o<br />

sulle parole dello scr<strong>it</strong>tore Leonida<br />

Repaci, ma lui non me ne vorrà.<br />

Come diceva al poeta Neruda il<br />

“postino” Troisi: le tue poesie una<br />

volta scr<strong>it</strong>te sono di tutti e queste<br />

servivano per conquistare il cuore<br />

della bella e prosperosa Cucinotta…<br />

a me sono serv<strong>it</strong>e per far<br />

innamorare e rinnamorare altri di<br />

Palmi e questo mi sembra una colpa<br />

di minore grav<strong>it</strong>à<br />

La fata Morgana<br />

Fenomeno ottico o maliardo incantesimo?<br />

di Giuseppe Cricrì<br />

Esistono luoghi speciali in giro<br />

per il mondo ove accadono eventi<br />

e storie straordinarie per la loro<br />

unic<strong>it</strong>à, tanto speciali che all’uomo,<br />

per spiegarne le cause e gli<br />

effetti a volte non basta la logica<br />

sugger<strong>it</strong>a dalla scienza e dal<br />

sapere, ma diventa per lui quasi<br />

necessario, perfino attraente, il<br />

ricorso alla magia e alla leggenda.<br />

Lo Stretto di Messina è uno di<br />

questi luoghi, ove da sempre il<br />

fascino della natura alimenta il<br />

m<strong>it</strong>o e la storia, che si fondono<br />

per partorire mostri e creature<br />

da sogno, tanto incredibili e fiabesche<br />

da entrare nell’epopea.<br />

La fata Morgana è una di queste<br />

creature chimeriche.<br />

Una fra le tante leggende narra di<br />

un Re Visiogoto che avendo razziato<br />

l’Italia in lungo e in largo,<br />

giunto in fondo allo stivale si sia<br />

fermato poiché, privo di idonee<br />

imbarcazioni che potessero fare<br />

attraversare al suo eserc<strong>it</strong>o lo<br />

Stretto. Ma ad un tratto il barbaro<br />

vide sulla riva una fanciulla<br />

incantevole che gli diceva: “Vuoi<br />

far tua quella meravigliosa isola?<br />

Guarda è a pochi metri da te,<br />

non hai che da prenderla!!” Improvvisamente<br />

guardando nello<br />

specchio trasparente dell’acqua<br />

del mare si scorgevano a portata<br />

di mano i monti della Sicilia, le<br />

pendici ricche di aranceti e uliveti,<br />

e poi edifici, ville e giardini<br />

bellissimi, popolate di genti con<br />

cavalli, asinelli intenti a trasportare<br />

merci e passeggeri, fra piazze<br />

sontuose e mercati. – “Che<br />

cosa aspetti? -Diceva la voce<br />

ammaliante della fanciulla- Muov<strong>it</strong>i,<br />

anche quel regno sarà tuo!!”<br />

Tutto era lì, alla sua portata, a<br />

pochissima distanza dalla riva ed<br />

allora il re barbaro, alla testa<br />

dell’eserc<strong>it</strong>o non resistette alla<br />

tentazione di passare la sponda<br />

per compiere altre conquiste,<br />

altri atti vandalici di razzia e<br />

depredazione. Si lanciò in mare<br />

con la sua cavalcatura, ma ad<br />

un tratto, insieme alla fanciulla,<br />

tutto sparì ed egli, che non sapeva<br />

nuotare, inghiott<strong>it</strong>o dai flutti<br />

annegò miseramente. Morgana lo<br />

aveva colp<strong>it</strong>o!!<br />

Fin da bambino avendo letto della<br />

leggenda del re Visigoto morto<br />

annegato nelle acque dello stretto<br />

perché beffato dall’inganno<br />

della maga, ho sempre sognato di<br />

poter assistere a questo prodigio<br />

della natura. ho sempre chiesto<br />

ai miei amici residenti a Reggio<br />

Calabria se sia mai cap<strong>it</strong>ato loro<br />

di scorgere questa singolare forma<br />

di miraggio, ma le risposte<br />

che ho avuto sono sempre state<br />

abbastanza vaghe.<br />

Mi sono quindi documentato ricercando<br />

notizie in testi specifici ed<br />

ho trovato tre importanti, antiche<br />

pubblicazioni: quella del palmese<br />

Michele Saffioti del 1837- lo studio<br />

del Dott.V<strong>it</strong>torio Boccara del<br />

1902- e le conclusioni di Giovanni<br />

Costanzo del 1903; dalle quali ho<br />

tratto le notizie che ora esporrò.<br />

L’etimologia suggerisce varie ipotesi,<br />

la prima, vede nelle parole<br />

greche μόρα γανόω ( leggi: mora<br />

ganoo) il significato di eserc<strong>it</strong>o apparente,<br />

giacchè le prime a vedersi<br />

in quelle acque al lido sarebbero<br />

immagini moltiplicate di uomini a<br />

piedi e a cavallo armati e a guardia<br />

di fortini adiacenti al mare.<br />

Il nome Morgana secondo altri<br />

sarebbe ascrivibile alla dominazione<br />

dei Normanni, allorquando<br />

essi attribuivano queste apparizioni<br />

straordinarie ai sortilegi di<br />

questa maga, sorella di re Artù,<br />

allieva del mago Merlino, di cui<br />

erano veneratori. Alcuni viceversa<br />

derivano la parola “Morgana”<br />

dall’arabo merquiam che significa<br />

mun<strong>it</strong>o di magia, altri dal tedesco<br />

morghan che significa mattina,<br />

per il fatto che il fenomeno si<br />

manifesterebbe solo di mattina.<br />

Esso sarebbe visibile solo dalla<br />

sponda calabra e in particolari<br />

condizioni meteorologiche che<br />

sarebbero indispensabili perché si<br />

producano gli effetti prodigiosi di<br />

tale apparizione.<br />

1) Stagione calda, con forte<br />

aumento di temperatura nei<br />

giorni che precedono il fenomeno;<br />

2) Calma assoluta di vento e<br />

di mare;<br />

3) Nella notte che precede il<br />

fenomeno presenza di vento<br />

leggero e caldo dalle montagne<br />

di Sicilia e Calabria;<br />

Il nostro Michele Saffioti racconta<br />

di una manifestazione verificatasi<br />

il 26 aprile 1828, mentre il poeta<br />

Michele Regaldi riferisce di aver<br />

assist<strong>it</strong>o al miraggio il 20 luglio del<br />

1843, altri c<strong>it</strong>ano il giorno 20 giugno<br />

1874, altri il luglio del 1888. In<br />

tali occasioni sembrava che in mezzo<br />

allo Stretto vi fosse una sterminata<br />

serie di torri bianche sfumate<br />

in alto e sui lembi laterali, aventi<br />

svariate altezze e completamente<br />

riflessi nell’acqua sottostante.<br />

Il Boccara riferisce che nel giugno<br />

del 1900 alle ore 11,00, passeggiando<br />

a Reggio per la Marina si<br />

notava la punta di Gallico marina<br />

molto avanzata sul mare e molto<br />

avvicinata a Reggio, lo Stretto<br />

non esisteva più come tale, ma<br />

pareva un golfo, le case di Gallico<br />

erano coperte da una nebbia<br />

chiara ed in questa nebbia le case<br />

parevano palazzi molto alti e tra<br />

i palazzi notava larghe strade; le<br />

case di Messina apparivano molto<br />

ravvicinate, bianchissime, l’una<br />

sopra l’altra di dimensioni quasi<br />

identiche. Tali immagini rimanevano<br />

visibili per circa tre minuti.<br />

Tuttavia il dottor Boccara distingue<br />

tre tipi di fata Morgana.<br />

La fata Morgana marina;<br />

la fata M. aerea semplice;<br />

la fata M. aerea multipla;<br />

Il Minasi aggiunge:<br />

la fata M. marina-aerea e<br />

la fata M. fregiata d’iride ( come<br />

avvolta da uno pseudo arcobaleno)<br />

.<br />

Il Saffioti parla della fata M.<br />

sottomarina, della gassiforme o<br />

atmosferica e della mista o iride<br />

frangiata.<br />

Concludendo tale fenomeno avverrebbe.<br />

1) Nelle prime ore del mattino<br />

fino a qualche ora dopo<br />

mezzogiorno;<br />

2)<br />

In tutte le stagioni<br />

dell’anno eccetto l’inverno<br />

( preferibilmente nei mesi<br />

estivi);<br />

3) Con temperatura<br />

dell’aria elevata;<br />

4) Non essendovi aurea di<br />

vento o al più con leggero<br />

Zefiro o Borea;<br />

5) Essendo il cielo interamente<br />

o in gran parte sgombro<br />

di nuvole;<br />

6)<br />

Con mare tranquillo.<br />

Non tutte queste condizioni sono<br />

indispensabili, a volte qualcuna di<br />

queste mancava ed il fenomeno<br />

si ebbe comunque.<br />

Evidentemente l’acqua marina<br />

evaporando per il calore, forma<br />

minutissime gocce che come piccole<br />

lenti avvicinano gli oggetti<br />

dell’opposta sponda ingrandendoli<br />

e deformandoli.<br />

Oggi grazie alla tecnologia, se<br />

Morgana ci regalasse un suo<br />

incantesimo, sarebbe possibile<br />

ottenerne immagini fotografiche<br />

o filmate di grande qual<strong>it</strong>à, tuttavia<br />

occorre dire che nella cronaca<br />

recente mancano purtroppo testimonianze<br />

di tale evento, cosa<br />

pensare quindi?<br />

Il cambiamento globale del clima<br />

ha influenzato negativamente anche<br />

le condizioni che favorivano<br />

l’instaurarsi del fenomeno?<br />

E’ colpa dell’effetto serra? O dello<br />

smog? O del buco dell’Ozono, se il<br />

fenomeno non si è più riverificato<br />

con frequenza, così come avveniva<br />

in passato?<br />

Oppure la bella Morgana sarà fugg<strong>it</strong>a<br />

via dallo Stretto, spaventata<br />

o indignata da chi non ha avuto<br />

rispetto dell’ecologia e dell’ambiente?<br />

A noi piace sperare che si sia presa<br />

solo una bella vacanza e che<br />

presto possa r<strong>it</strong>ornare, magari<br />

per fare uno scherzetto o un tiro<br />

mancino a qualche sprovveduto<br />

moderno barbaro, senza ciambella<br />

né braccioli, (sperando che<br />

non sappia nuotare), uno di quei<br />

feroci vandali di cui la Calabria<br />

purtroppo abbonda, di cui faremmo<br />

volentieri a meno ma che<br />

disgraziatamente non ci facciamo<br />

mancare mai!!


Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

18<br />

saperi & sapori<br />

di Walter Cricrì<br />

Anche la dieta med<strong>it</strong>erranea sarà<br />

Patrimonio dell’Unesco<br />

L’Ue ha appoggiato la proposta del Governo spagnolo di far rientrare la dieta<br />

med<strong>it</strong>erranea tra i patrimoni Unesco. La “raccomandazione” dovrà essere<br />

ratificata dal Com<strong>it</strong>ato esecutivo della Convenzione sul patrimonio mondiale<br />

immateriale dell’Uman<strong>it</strong>à che si riunirà a Nairobi dal 14 al 19 novembre<br />

La dieta med<strong>it</strong>erranea entra<br />

a pieno t<strong>it</strong>olo nel Padente<br />

della Commagri dell’Europarlamento<br />

Paolo De Castro che,<br />

verdura, extravergine e il tradizionale<br />

bicchiere di vino, consumati a<br />

trimonio dell’uman<strong>it</strong>à. Conclu- in qual<strong>it</strong>à di ministro nel 2007, tavola in pasti regolari, hanno consione<br />

pos<strong>it</strong>iva, infatti, del dossier aveva avviato la candidatura per sent<strong>it</strong>o agli <strong>it</strong>aliani di conquistare<br />

avviato dalla Spagna e dall’Italia, l’Italia.<br />

il record della longev<strong>it</strong>à (attribu-<br />

nel 2007, e a cui hanno fatto se- «Finalmente -ha dichiarato <strong>it</strong>o anche al maggior consumo di<br />

gu<strong>it</strong>o la adesioni di De Castro- si chiude un percorso aglio), con una v<strong>it</strong>a media di 77,2<br />

Grecia e Marocco. lungo e difficile, che garantisce anni per gli uomini e di 82,8 anni<br />

Forte la sod- una valorizzazione indispensa- per le donne, nettamente superiodisfaziobile<br />

sia nel percorso di cresc<strong>it</strong>a re alla media europea.<br />

ne del economica della nostra agricol- La dieta med<strong>it</strong>erranea, da molpres<strong>it</strong>ura<br />

sia in termini di tutela dei ti secoli, è una parte del patrimo-<br />

consumatori».<br />

nio culturale, storico, sociale, ter-<br />

La dieta med<strong>it</strong>erranea è r<strong>it</strong>oriale ed ambientale nazionale;<br />

basata sul consumo di è strettamente legata allo stile di<br />

alimenti ricchi di fibre v<strong>it</strong>a dei popoli med<strong>it</strong>erranei, nel<br />

(cereali, legumi, frut- corso di tutta la loro storia.<br />

ta e verdura), di olio I prodotti caratteristici della<br />

d’oliva e di pesce; è dieta med<strong>it</strong>erranea coincidono<br />

unanimemente ricono- con i prodotti Made in Italy più<br />

sciuta come dieta sana e emblematici ed il loro peso eco-<br />

nutriente, utile per connomico, all’interno della produtrastarel’invecchiamenzione<br />

agroalimentare nazionale,<br />

to cellulare e le malattie è estremamente elevato.<br />

cardiovascolari.<br />

Se il rispetto dei principi del-<br />

Pane, pasta, la dieta med<strong>it</strong>erranea ha salva-<br />

frutta, to gli adulti, problemi sono stati<br />

rilevati per le nuove generazioni,<br />

tanto che i casi di obes<strong>it</strong>à<br />

o sovrappeso riguardano il 36<br />

per cento dei ragazzi attorno<br />

ai dieci anni, (il valore più alto<br />

dell’Unione europea) dove si stima<br />

che 400mila ragazzi perdano<br />

ogni anno la forma fisica, con<br />

oltre 14 milioni di giovani considerati<br />

soprappeso (dei quali tre<br />

milioni obesi).<br />

Far entrare la dieta med<strong>it</strong>erranea<br />

nella lista del patrimonio<br />

culturale e immateriale<br />

dell’uman<strong>it</strong>à all’Unesco rappresenta,<br />

dunque, anche una opportun<strong>it</strong>à<br />

per una sua divulgazione<br />

più vasta a vantaggio della<br />

salute di tutti i c<strong>it</strong>tadini.<br />

n <strong>settembre</strong> i lavori nell’orto sono<br />

Iancora assai <strong>numero</strong>si e impegnativi,<br />

quasi come in primavera avanzata e<br />

nella prima parte dell’estate. Nel mese di<br />

ottobre, invece, il minor <strong>numero</strong> di ore di luce giornaliere ed il progressivo e<br />

spesso rapido calo della temperatura riducono di parecchio tutte le attiv<strong>it</strong>à.<br />

Nell’orto di <strong>settembre</strong> proseguono i lavori di ordinaria manutenzione,<br />

di raccolta delle colture ortive ancora produttive e iniziano i<br />

primi lavori di preparazione per le colture autunnali ed invernali.<br />

Innanz<strong>it</strong>utto la raccolta: in questo mese è possibile portare in tavola un<br />

gran <strong>numero</strong> di ortaggi, anche se per molti di essi si tratta degli ultimi<br />

raccolti. Ed allora vai con fagioli, ceci, piselli, (seccati si conserveranno per<br />

buona parte dell’inverno e possono essere tenuti anche per seme) bietole<br />

da radici, da coste e da foglie, cavoli cappucci e verza, carote, alcune cicorie<br />

oltre agli ultimi raccolti di fagioli, fagiolini, cetrioli, melanzane, zucche,<br />

meloni, cocomeri, patate, peperoni e pomodori; se poi volete ottenere i<br />

semi per la stagione successiva (per esempio di cetrioli, cocomeri, meloni<br />

e pomodori) vi basterà tenere alcuni frutti sulle piante fino al disfacimento,<br />

dopodichè potrete asciugarli e conservarli in maniera appropriata.<br />

Se avete messo sufficienti piante, in questo periodo dovreste avere<br />

l’abbondanza di pomodori: preparateli in vari modi per il consumo<br />

invernale, dalla conserva alla “pummarola” ai pelati fino ad osare una<br />

confettura di pomodori verdi.<br />

I lavori nell’orto<br />

Indicazioni pratiche e consigli utili per affrontare i lavori di settebre ed ottobre nell’orto<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

sempre più celiaci<br />

in <strong>it</strong>alia<br />

I ristoranti pensano a nuovi menu<br />

Ogni anno in Italia nascono<br />

2.800 bambini celiaci, intolleranti<br />

al comunissimo glutine,<br />

con un aumento annuo del 9%. A<br />

Il BonTà (Cremona, 12-15 novembre<br />

<strong>2010</strong>), in collaborazione con<br />

l’Associazione <strong>it</strong>aliana celiachia,<br />

si terrà un corso sulla preparazione<br />

di menu senza glutine rivolto<br />

ai ristoratori<br />

CREMONA - Gli ultimi dati del<br />

Ministero della Salute evidenziano<br />

che in Italia la prevalenza<br />

della celiachia è stimata intorno<br />

all’1,5%; ne risulta quindi che una<br />

persona su cento è intollerante<br />

al glutine. Un’intolleranza che<br />

non consente di mangiare cibi<br />

contenenti ingredienti diffusissimi<br />

come il grano tenero e duro,<br />

farro, segale, kamut, orzo e molti<br />

altri cereali minori.<br />

E se preparare in casa un menù<br />

senza glutine è certamente più<br />

semplice, la s<strong>it</strong>uazione si complica<br />

quando una persona affetta da<br />

celiachia si trova a pranzare al ristorante.<br />

Non solo per la difficile<br />

scelta degli ingredienti dei piatti,<br />

ma anche a causa della contaminazione<br />

degli strumenti utilizzati<br />

per la preparazione dei cibi.<br />

Per questo motivo l’Aic (Associazione<br />

<strong>it</strong>aliana celiachia), attiva<br />

da oltre 30 anni sul terr<strong>it</strong>orio<br />

nazionale, porta avanti da tempo<br />

il progetto Alimentazione fuori<br />

casa, che si pone l’obiettivo di<br />

fare crescere un network di ristoranti,<br />

bed and breakfast, bar<br />

e gelaterie che possano offrire un<br />

servizio idoneo alle esigenze degli<br />

intolleranti al glutine.<br />

Considerando inoltre la crescente<br />

diffusione a livello mondiale<br />

della celiachia, che rimane<br />

ancora la più frequente intolleranza<br />

alimentare in assoluto, si<br />

prospetta una fetta di mercato in<br />

continuo aumento.<br />

erbe infestanti: si estirpano le erbe<br />

infestanti per ev<strong>it</strong>are che i loro<br />

semi (periodo di disseminazione) si<br />

diffondano ovunque.<br />

terreno: si asportano le piante improduttive e quelle che hanno<br />

concluso il loro ciclo vegetativo, come ad esempio le piante di<br />

pomodori. Si lavora e si concima il terreno a fondo, per le nuove<br />

colture ortive autunnali ed invernali.<br />

semine<br />

- in semenzaio le lattughe invernali, le<br />

cipolle bianche;<br />

- in cassone freddo i cavolfiori;<br />

- in piena terra ravanelli, rucola,<br />

bietole, carote, cicorie, radicchio,<br />

barbabietole, scarole, spinaci, finocchi,<br />

cime di rapa, lattughe,<br />

prezzemolo, rape.<br />

trapianti<br />

- trapianto in<br />

piena terra del<br />

cavolo precoce e<br />

delle fragole;<br />

- trapianto del porro.<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 19<br />

W l’Uva: frutto Di Vino<br />

L’Italia è il primo produttore mondiale di uva. Perché, per<br />

il nostro benessere, non approf<strong>it</strong>tarne, sfruttando, in questo<br />

periodo di <strong>settembre</strong>, delle sue formidabili proprietà?<br />

Minerali, antiossidanti e fenoli per la nostra salute.<br />

La v<strong>it</strong>e è una pianta antichissima<br />

che da milioni di anni<br />

è presente nelle zone temperate<br />

del pianeta; solo da qualche migliaio<br />

di anni però si è cominciato<br />

a produrre vino. hanno incominciato<br />

i sumeri, poi gli egizi e greci,<br />

quindi gli etruschi. Oggi l’Italia è il<br />

primo paese v<strong>it</strong>icolo del mondo e<br />

l’Europa detiene l’80% della produzione<br />

mondiale.<br />

L’uva, con le sue proprietà, è la<br />

prima in classifica per la salute e<br />

per la bellezza. Tempi duri per il<br />

vecchio detto “una mela al giorno<br />

toglie il medico di torno”. Certo la<br />

mela rimane un cibo ottimo nella<br />

classifica generale delle sostanze<br />

che che proteggono dall’invecchiamento,<br />

ma gli antiossidanti,<br />

contenuti nel succo d’uva, sono<br />

decisamente più attivi ed efficaci.<br />

Messi in fila, dietro all’uva, si<br />

piazzano bene mela, melograno,<br />

mirtillo, pompelmo e frutti di bosco.<br />

La sostanza più importante<br />

presente nell’uva è il resveratrolo,<br />

e se non fosse per l’alcool, anche<br />

il vino rosso sarebbe uno dei<br />

suoi massimi conten<strong>it</strong>ori. Il resveratrolo<br />

è un grande amico della<br />

bellezza: migliora il metabolismo<br />

degli zuccheri, svolge un’azione<br />

antiossidante generale (e anche<br />

un po’ antiallergica), rende la<br />

pelle luminosa e giovane. Vale<br />

la pena di ricordare le proprietà<br />

dell’uva, sia per la bellezza che<br />

per la salute, quando non si sa<br />

cosa scegliere tra un biscotto industriale<br />

e un po’ di frutta.<br />

I sali minerali che contiene<br />

sono in prevalenza rappresentati<br />

dal potassio, ferro e calcio,<br />

biodisponibili. Altri minerali<br />

secondari sono: il manganese,<br />

magnesio, calcio e ferro.<br />

Gli zuccheri dell’uva sono biodisponibili<br />

ed immediatamente<br />

assimilabili. Oltre al ben noto<br />

glucosio, (sotto forma di destrosio,<br />

presente nella frutta,<br />

miele, vegetali) l’uva contiene<br />

il 30% circa di fruttosio (presente<br />

nella frutta e nel miele). Un<br />

etto d’uva, ossia un grappolo<br />

C<br />

medio, fornisce 15g di zuccheri,<br />

suddivisi fra fruttosio e glucosio.<br />

L’uva rossa ha importanti proprietà<br />

anticancro ed è ricchissima<br />

della sostanza antiossidante<br />

chiamata querc<strong>it</strong>ina. Gli antiossidanti<br />

contenuti nel succo d’uva<br />

sono particolarmente efficaci,<br />

ed aiutano la detossificazione<br />

corporea. Una delle sostanze più<br />

importanti, presente nell’uva,<br />

è rappresentata (come si diceva)<br />

dal resveratrolo. Un fenolo<br />

a cui è attribu<strong>it</strong>a azione ant<strong>it</strong>eratogena<br />

e di fludificazione<br />

del sangue, (può lim<strong>it</strong>are l’insorgenza<br />

di placche trombotiche).<br />

Inoltre, ci difende da agenti patogeni,<br />

come batteri e funghi.<br />

attenzione alla buccia! La “pelle”<br />

dell’uva può avere effetti lassativi,<br />

se assunta in dosi eccessive.<br />

Quindi attenzione soprattutto<br />

ai frullati che tr<strong>it</strong>ano anche i<br />

semi, aumentandone l’effetto.<br />

guida all’acquisto. L’uva è molto<br />

delicata, la buccia è sottilissima<br />

e basta poco per danneggiarla.<br />

Soffre durante il trasporto,<br />

soprattutto se inser<strong>it</strong>a in casse<br />

troppo voluminose. Il peso dei<br />

grappoli in superficie rischia di<br />

danneggiare quelli sottostanti.<br />

Quindi, come prima cosa, osservate<br />

bene anche i grappoli nascosti.<br />

Gli strati dovrebbero essere<br />

separati da un tessuto traspiran-<br />

saperi &sapori<br />

ingredienti<br />

• uva 5 kg<br />

• zucchero 300 g<br />

• facoltativi q.b.: Cannella,<br />

scorza d’arancia essiccata,<br />

qualche chiodo di garofano.<br />

di Walter Cricrì<br />

te e riposte in casse di legno.<br />

E’ importante riconoscere il<br />

grappolo d’uva fresco e maturo.<br />

I grappoli dopo la raccolta non<br />

maturano più. Il colore indica<br />

lo stato di maturazione: l’uva<br />

bianca tende ad ingiallire e quella<br />

nera assume un colore molto<br />

scuro, tendente al nero. Il rischio<br />

è di acquistare grappoli acerbi è<br />

Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

Confettura di uva<br />

Vengono staccati gli acini d’uva dai raspi e vengono lavati, si<br />

fanno asciugare, vengono tagliati e privati dai semi. Vengono<br />

riposti in una pentola in acciaio inox e si fa bollire il tutto a<br />

fuoco lento. Durante la boll<strong>it</strong>ura il contenuto non va girato.<br />

Dopo che la massa si è ristretta viene aggiunto lo zucchero,<br />

per dare alla confettura la consistenza necessaria. Una volta<br />

sciolto lo zucchero, dopo un’ulteriore affinamento sul fuoco, si<br />

procede all’invasatura. Conservazione in vetro per circa un anno.<br />

Essendo il terr<strong>it</strong>orio calabrese da sempre vocato alla v<strong>it</strong>icoltura<br />

(Enotria è il suo antico nome), la produzione di questa confettura<br />

di uva, chiamata mostarda, rappresenta da secoli un’importante<br />

tradizione familiare. Esiste documentazione che comprova la<br />

tradizional<strong>it</strong>à del prodotto su testi di tradizioni popolari calabresi.<br />

scarso. Tuttavia è più facile comprare<br />

uva vecchia o conservata<br />

per lungo tempo in celle frigorifere.<br />

Gli acini devono essere<br />

attaccati al grappolo, con un<br />

gambo flessibile e ben idratato e<br />

la classica patina bianca è indice<br />

di freschezza, in quanto tende<br />

a svanire a segu<strong>it</strong>o di <strong>numero</strong>si<br />

passaggi di “mano in mano”.<br />

Alla ricerca dello Zibibbo perduto<br />

’era una volta, lungo la nostra Costa Viola, nelle campagne tra Palmi e Scilla, un tesoro, una prelibatezza della natura, che cresceva, e<br />

cresce sporadicamente ancora, tra pergolati e spalliere di canne legate. Si sa, lo zibibbo è una delle qual<strong>it</strong>à d’uva tra le più buone del<br />

mondo, ma oltre ad essere il nome del v<strong>it</strong>igno è anche il nome del vino, dolce e liquoroso, che se ne ottiene.<br />

La parola zibibbo , secondo alcuni studiosi, deriva dalla parola araba zabīb che vuol dire “uvetta” o “uva pass<strong>it</strong>a”, per altri il nome<br />

deriverebbe da Cap Zibib, una local<strong>it</strong>à della Tunisia. L’uva zibibbo, originaria dell’Eg<strong>it</strong>to (Moscato d’Alessandria), è stata introdotta nel<br />

meridione d’Italia, ed in particolare a Pantelleria, per opera dei Fenici. Dall’uva zibibbo si ricava un vino di colore giallo paglierino carico,<br />

con riflessi dorati, dolce e con elevato grado alcolico, dal caratteristico profumo floreale e di mandorle. La v<strong>it</strong>a media della pianta raggiunge<br />

circa i cinquant’anni. C’è da dire che oggi è sempre più difficile assaggiare un buon bicchiere di vino zibibbo, che si possa chiamare tale e,<br />

raramente, trovare un grappolo d’uva zibibbo locale, dorato, di qual<strong>it</strong>à, che possa pregiarsi di questa preziosa denominazione.


Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

BUON INIZIO!<br />

di Nella Cannata<br />

Tra qualche giorno inizierà<br />

il nuovo anno scolastico.<br />

Non sara’ un anno facile: siamo<br />

di fronte al licenziamento di<br />

migliaia di precari, al ridimensionamento<br />

degli insegnanti di<br />

sostegno, a scuole primarie che<br />

non possono piu’ garantire i<br />

tempi scuola richiesti dalle famiglie,<br />

a classi piu’ affollate e<br />

piu’ insicure, all’impossibil<strong>it</strong>a’<br />

di assicurare risposte adeguate<br />

d’integrazione per gli alunni disabili,<br />

a tagli di ore e di materie,<br />

al blocco dei salari per quattro<br />

anni per tutti i pubblici dipendenti.<br />

Ci sono scuole nelle quali<br />

manca il materiale didattico e si<br />

continua a chiedere ai gen<strong>it</strong>ori un<br />

sostegno economico per le spese<br />

ordinarie e altre dove mancano<br />

perfino i collaboratori scolastici.<br />

Il Ministro Gelmini, nella conferenza<br />

stampa per l’apertura di<br />

quest’anno, ha rivendicato la sua<br />

linea di azione sulla scuola (tra<br />

le nov<strong>it</strong>à:la bocciatura con 50<br />

assenze e i Nuovi Licei, musicale<br />

, coreutico e il liceo delle scienze<br />

umane). Gli Ist<strong>it</strong>uti Tecnici e<br />

Professionali, finalmente non saranno<br />

più considerati una scuola<br />

di serie b ma, anzi una risposta<br />

alla crisi economica che punta a<br />

formare le professional<strong>it</strong>à richieste<br />

dal mondo del lavoro. E’ pa-<br />

20<br />

monDo scuola<br />

lese, comunque che questa pol<strong>it</strong>ica<br />

di rigore non ha prodotto, al<br />

momento, alcun miglioramento<br />

della qual<strong>it</strong>a’ formativa rivelandosi,<br />

di fatto, un vero e proprio<br />

attacco al sistema scolastico,<br />

nascosto tra demagogia e operazioni<br />

di finto mer<strong>it</strong>o.<br />

per tutta risposta, in molte<br />

c<strong>it</strong>tà <strong>it</strong>aliane gli studenti sono<br />

scesi in piazza per riconfermare<br />

la loro protesta e i docenti<br />

precari, tagliati dalla riforma,<br />

hanno deciso di dire “basta”<br />

scegliendo un modo estremo:<br />

lo sciopero della fame eun<br />

modo piuttosto insol<strong>it</strong>o: mettere<br />

in vend<strong>it</strong>a le loro abil<strong>it</strong>à<br />

intellettuali su ebay. “la scuola<br />

pubblica è alla frutta e i precari<br />

della scuola alla fame” è lo<br />

slogan della protesta.(lo stesso<br />

presidente fini si è espresso in<br />

modo cr<strong>it</strong>ico contro la pol<strong>it</strong>ica<br />

del governo, considerando<br />

“sacrosanta”la protesta dei<br />

docenti). ma chi sono questi<br />

precari? un vero e proprio<br />

“eserc<strong>it</strong>o di riserva” cresciuto<br />

all’ombra di tutti i governi degli<br />

ultimi trent’anni, tutti in varia<br />

misura responsabili di non aver<br />

saputo prevedere e programmare<br />

il fabbisogno effettivo<br />

di personale da inserire nella<br />

scuola in modo stabile. sono<br />

i docenti più giovani, più aggiornati<br />

e più motivati; i nuovi<br />

professionisti con master, specializzazioni,<br />

dottorati ed anni<br />

di insegnamento. sono quelli<br />

che saprebbero coinvolgere<br />

ed entusiasmare veramente gli<br />

studenti con lezioni più dinamiche<br />

e innovative. quelli che<br />

saprebbero utilizzare gli strumenti<br />

didattici multimediali<br />

e, probabilmente, migliorare<br />

davvero la qual<strong>it</strong>à della scuola<br />

<strong>it</strong>aliana…eppure, non c’è posto<br />

per loro! si prevede un autunno<br />

caldo nella scuola <strong>it</strong>aliana<br />

e pertanto voglio porgere un<br />

caloroso augurio a tutti gli operatori<br />

del settore, ai gen<strong>it</strong>ori<br />

che avranno il comp<strong>it</strong>o di supportare<br />

il sistema (sostenendo<br />

spese stimate intorno ai 900<br />

euro secondo i dati adusbef),<br />

ai quasi 8 milioni gli studen-<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

ti che da lunedi’ prederanno<br />

posto tra i banchi di scuola.<br />

buon inizio a tutti coloro che ci<br />

credono ancora, che credono<br />

possibile che la nostra scuola<br />

così deprivata, così povera di<br />

risorse, così maltrattata potrà<br />

rappresentare, nonostante tutto,<br />

il pilastro portante del nostro<br />

paese. auguri a tutti quelli<br />

che hanno a cuore lo sviluppo<br />

futuro dei nostri ragazzi, che<br />

vorranno adoperarsi per una<br />

scuola con la s maiuscola che,<br />

pur con pochi mezzi, dovrà essere<br />

in grado di tenere il passo<br />

in un’economia globale sempre<br />

piu’ compet<strong>it</strong>iva.<br />

PROGETTO COMENIUS IN GERMANIA PER L’ISTITUTO MAGISTRALE “C. ALVARO”<br />

di Rocco Sgrò<br />

Nel prossimo anno scolastico<br />

<strong>2010</strong>/11 una classe dell’Ist<strong>it</strong>uto<br />

Magistrale Statale “C. Alvaro”<br />

di Palmi, la VBL della sezione<br />

di Lingua Tedesca, avrà l’opportun<strong>it</strong>à<br />

di compiere un viaggio<br />

studio, con scambio di osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à,<br />

in Germania, presso una classe<br />

del Liceo “Christoph-Schrempf”<br />

di Besigheim, nella regione del<br />

Baden-Württemberg, nell’amb<strong>it</strong>o<br />

del programma di studio Comenius.<br />

Questo progetto, curato<br />

dalla prof. Silvana Iaria, sempre<br />

molto attiva nel fornire ai propri<br />

alunni nuove esperienze formative,<br />

è l’unico approvato in tutta<br />

la provincia di Reggio Calabria e<br />

sarà completamente finanziato<br />

dalla Comun<strong>it</strong>à Europea. L’Ist<strong>it</strong>uto<br />

Magistrale “C. Alvaro” è il coordi-<br />

natore e ne curerà la programmazione,<br />

il cui fulcro sarà il viaggio<br />

della classe <strong>it</strong>aliana in Germania<br />

nel prossimo autunno e il soggiorno<br />

degli studenti tedeschi in Italia<br />

nella successiva primavera, quando<br />

saranno accolti nelle case dei<br />

nuovi amici <strong>it</strong>aliani, che potranno<br />

fargli conoscere Palmi, le sue bellezze<br />

e le sue tradizioni. Laddove<br />

la lingua parlata cost<strong>it</strong>uisce gran<br />

parte dell’ident<strong>it</strong>à di ogni essere<br />

umano, la scelta del t<strong>it</strong>olo “Lingua<br />

madre e ident<strong>it</strong>à culturale”<br />

è significativa, considerato che le<br />

regioni del Sud Italia, e in particolare<br />

la Calabria, hanno vissuto<br />

in passato il dramma dell’emigrazione<br />

all’estero, spesso verso<br />

la Germania. Scopo del progetto<br />

è dar v<strong>it</strong>a ad una ricostruzione<br />

dell’esperienza dell’emigrazione,<br />

attraverso la testimonianza di coloro<br />

che hanno vissuto e vivono a<br />

cavallo di due lingue e di due culture.<br />

Nel Liceo tedesco partner<br />

del progetto viene infatti studiato<br />

l’<strong>it</strong>aliano ed un buon <strong>numero</strong> di<br />

alunni ha radici <strong>it</strong>aliane, essendo<br />

discendenti di emigrati che negli<br />

anni ’60 e ’70 si trasferirono nei<br />

dintorni di Besigheim. Le attiv<strong>it</strong>à<br />

preparatorie prevedono la conoscenza<br />

reciproca mediante scambi<br />

epistolari, in cui ogni ragazzo<br />

tedesco racconterà, anche grazie<br />

ai ricordi dei gen<strong>it</strong>ori e dei nonni,<br />

la propria “emigrazione” e il<br />

conseguente delicato processo di<br />

integrazione, caratterizzato da<br />

difficoltà legate alla lontananza,<br />

alla mancanza degli affetti, alla<br />

ricerca di un alloggio e di un lavoro<br />

decoroso, all’apprendimento<br />

di una nuova lingua, sempre a<br />

rischio di diffidenza ed emarginazione.<br />

Durante i due periodi di<br />

scambio verranno quindi svolte<br />

le vere e proprie attiv<strong>it</strong>à di confronto<br />

culturale: un questionario<br />

verificherà l’effettivo legame che<br />

i ragazzi “tedeschi” conservano<br />

ancora con la Patria di origine e<br />

la loro conoscenza sia della lingua<br />

<strong>it</strong>aliana che del dialetto, vera<br />

lingua madre dei propri gen<strong>it</strong>ori.<br />

Anche quest’ultimi verranno<br />

coinvolti nell’indagine linguistica:<br />

attraverso la registrazione<br />

di ciò che è divenuta la “loro<br />

lingua <strong>it</strong>aliana” dopo tanti anni<br />

di lontananza dalla madrepatria,<br />

si avranno delle testimonianze<br />

preziose circa un patrimonio di<br />

suoni, parole e modi di dire che,<br />

fuori dai confini nazionali di origine,<br />

ha sub<strong>it</strong>o prima un’inev<strong>it</strong>abile<br />

cristallizzazione, per poi rimanere<br />

pressochè sconosciuto agli<br />

emigrati di terza generazione,<br />

cioè i giovani studenti tedeschi. I<br />

frutti di questa molteplice ricerca<br />

confluiranno in un lavoro multimediale,<br />

la cui diffusione mirerà<br />

a rafforzare la consapevolezza<br />

che il processo d’integrazione<br />

all’interno dell’Unione Europea<br />

ha radici profonde ed è già parte<br />

integrante dell’ident<strong>it</strong>à di molti<br />

suoi c<strong>it</strong>tadini.<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 21<br />

salute e Benessere<br />

prOteggi la pelle in autunnO<br />

Fonte - Eucerin.<strong>it</strong><br />

L<br />

’autunno è la stagione<br />

più cr<strong>it</strong>ica per la pelle:<br />

in questo periodo dell’anno lo<br />

stress del rientro, l’incremento<br />

dell’inquinamento e le conseguenze<br />

della troppa esposizione<br />

al sole dei mesi estivi<br />

affaticano la pelle e aumentano<br />

la produzione di sebo.<br />

Ah, l’autunno! Estremamente<br />

suggestivo per i suoi<br />

paesaggi e colori, si rivela<br />

tuttavia nemico della pelle,<br />

esposta ad alcuni disturbi<br />

più di ogni altro momento<br />

dell’anno.<br />

Perché proprio l’autunno?<br />

Settembre, Ottobre e Novembre<br />

sono i mesi<br />

di Giuseppe Ribuffo<br />

Sono infiammazioni del glande<br />

e del prepuzio e rappresentano<br />

l’equivalente maschile<br />

delle vagin<strong>it</strong>i, malattie altrettanto<br />

frequenti.<br />

colpiscono l’età adulta e le<br />

cause sono molteplici. fattori<br />

determinanti l’infiammazione<br />

del prepuzio, la fimosi, il frenulo<br />

corto, l’alterazione del ph,<br />

l’uso di detergenti incongrui, la<br />

scarsa pulizia. importante nella<br />

loro genesi è anche il diabete<br />

mell<strong>it</strong>o, condizione che riduce<br />

le difese locali alle infezioni.<br />

altre cause sono quelle traumatiche,<br />

da farmaci, allergiche<br />

e infettive ( da candida, trichomonas,<br />

batteri vari, virus ).<br />

si manifestano con chiazze<br />

rosse, di piccole o grandi dimensioni,<br />

ben defin<strong>it</strong>e o anche<br />

a margini irregolari e indefin<strong>it</strong>i.<br />

in alcuni casi si accompagnano<br />

a prur<strong>it</strong>o.<br />

colpiscono in contemporanea<br />

entrambi i partners, anche<br />

se spesso solo uno soffre<br />

meteorologicamente più instabili.<br />

I continui sbalzi di<br />

temperatura e l’umid<strong>it</strong>à<br />

mettono a dura prova le difese<br />

naturali della pelle. Se<br />

poi ai capricci del tempo si<br />

aggiunge l’azione irr<strong>it</strong>ante<br />

dello smog tipico della v<strong>it</strong>a<br />

c<strong>it</strong>tadina, il gioco è fatto: le<br />

polveri inquinanti, mescolate<br />

con il sebo cutaneo, diventano<br />

le condizioni ideali<br />

per l’insorgere di arrossamenti,<br />

eczemi, dermat<strong>it</strong>i,<br />

psoriasi e couperose.<br />

D’altro canto, la stagione<br />

autunnale è anche il momento<br />

dell’anno maggiormente<br />

a rischio brufoli: si inten-<br />

balanOpOst<strong>it</strong>i<br />

di disturbi evidenti. nelle donne<br />

si hanno perd<strong>it</strong>e bianche o<br />

anche giallo-verdastre in relazione<br />

al tipo di germe.<br />

determinano nell’uomo una<br />

condizione di notevole ansietà,<br />

legata alla preoccupazione<br />

di avere contratto una malattia<br />

grave. non sopportano<br />

piccole variazioni di colore e<br />

pretendono una guarigione in<br />

pochi giorni. di fatto la guarigione<br />

avviene in tempi mediolunghi,<br />

in quanto i germi<br />

presentano una farmaco-resistenza<br />

e non è raro il dovere<br />

ricorrere ad un tampone con<br />

il quale si esegue un esame<br />

microscopico e colturale per<br />

svelare il tipo di germe ed il<br />

farmaco più efficace.<br />

Viene sottovalutata normalmente<br />

la necess<strong>it</strong>à di curare<br />

anche la partner e, a precisa<br />

domanda, gli uomini non sanno<br />

riferire, nella gran parte<br />

dei casi, se la compagna presenta<br />

perd<strong>it</strong>e o disturbi. da<br />

questo punto di vista le donne<br />

sono più precise.<br />

esegu<strong>it</strong>o il tampone, meglio<br />

sifica la produzione di sebo<br />

che, alla lunga, provoca pelle<br />

grassa e impur<strong>it</strong>à. I motivi:<br />

aumenta lo stress per il<br />

r<strong>it</strong>orno alle consuete, stressanti<br />

attiv<strong>it</strong>à, cresce l’inquinamento<br />

e, soprattutto, si<br />

paga lo scotto della tintarella<br />

dell’estate. Perché è vero<br />

che il sole nell’immediato fa<br />

bene alla pelle, asciugandola<br />

e migliorandone il color<strong>it</strong>o,<br />

ma è altrettanto corretto<br />

che ispessisce l’epidermide,<br />

aumentando la cheratina in<br />

superficie e contribuendo a<br />

formare un “tappo” responsabile<br />

del peggioramento<br />

dell’acne.<br />

se in entrambi i partners, viene<br />

consigliata una terapia sulla<br />

scorta dell’antibio-micogramma.<br />

non sempre le terapie<br />

sono rapidamente efficaci e<br />

non bisogna meravigliarsi se<br />

la guarigione avviene nel giro<br />

di alcuni o molti mesi, specie<br />

nei pazienti affetti da diabete<br />

mell<strong>it</strong>o.<br />

una balanopost<strong>it</strong>e particolare<br />

è quella detta di zoon.<br />

si tratta di una forma che si<br />

manifesta con chiazze color<br />

rosso-mattone, perfettamente<br />

circolari, e con bordi netti.<br />

può trattarsi di una o più<br />

chiazze, in lento accrescimento.<br />

la causa è ignota e la biopsia<br />

evidenzia un’infiltrazione<br />

di plasmacellule. le cure locali<br />

sono inefficaci ed inutili. Dopo<br />

biopsia al fine di escludere un<br />

carcinoma, può essere trattata<br />

con vari metodi ( dtc, crioterapia,<br />

ecc. ).<br />

Vi è una patologia legata<br />

all’uso di alcuni farmaci (<br />

sulfamidici, antinfiammatori,<br />

ecc.), che si manifesta con<br />

una chiazza arrossata, perfet-<br />

Dr. Giuseppe Ribuffo<br />

Specialista dermatologo<br />

Univers<strong>it</strong>à di Roma - Tel 0966 55378<br />

Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

Corri ai ripari!<br />

Nonostante queste premesse,<br />

non c’è da preoccuparsi.<br />

Conoscere le cause aiuta<br />

a prevenire e scongiurare<br />

tali fastidi. Un primo passo<br />

consiste in una corretta igiene<br />

quotidiana. Si raccomanda,<br />

a propos<strong>it</strong>o, di sincerarsi<br />

che l’acqua che si utilizza sia<br />

dolce e non dura: quest’ultima<br />

tende a disidratare la pelle.<br />

La pulizia del viso inoltre<br />

deve essere delicata e non<br />

aggressiva. In questo caso<br />

si rischia infatti di eliminare<br />

del tutto il sebo e lasciare la<br />

pelle indifesa, in balia degli<br />

agenti esterni. E non bisogna<br />

dimenticare che un’epidermide<br />

pul<strong>it</strong>a deve essere idratata<br />

e nutr<strong>it</strong>a abbondantemente<br />

con appos<strong>it</strong>i prodotti.<br />

Ev<strong>it</strong>are di stare nelle immediate<br />

vicinanze di fonti di calore<br />

quali camini accesi, termoconvettori<br />

e caloriferi: non<br />

solo si subiscono sbalzi termici<br />

maggiori, ma il caldo può<br />

far dilatare troppo i vasi sanguigni<br />

del viso e provocare un<br />

vero e proprio er<strong>it</strong>ema, del<br />

tutto simile a quello solare.<br />

La bellezza della pelle, poi,<br />

passa attraverso una dieta<br />

corretta che segua la stagional<strong>it</strong>à<br />

degli alimenti. Mangiare<br />

frutta e verdura di stagione<br />

assicura all’organismo le<br />

sostanze di cui si necess<strong>it</strong>a in<br />

quel determinato periodo.<br />

tamente rotondeggiante che,<br />

nel giro di 7 – 10 giorni evolve<br />

verso un colore più cupo e si<br />

accompagna a fine desquamazione.<br />

si tratta dell’er<strong>it</strong>ema<br />

fisso, cioè di una chiazza che<br />

si ripresenta sempre nella<br />

stessa zona ogni qualvolta viene<br />

assunto lo stesso farmaco.<br />

guarisce, se la diagnosi è stata<br />

posta correttamente, dopo la<br />

sospensione defin<strong>it</strong>iva dello<br />

stesso. nei pochi casi non diagnosticati,<br />

le chiazze diventano<br />

<strong>numero</strong>se e, in casi rari, vi<br />

può essere un interessamento<br />

del midollo osseo.<br />

alcune malattie a carattere<br />

generale danno manifestazioni<br />

sul glande, quali ad esempio<br />

gli eczemi, la psoriasi, il lichen,<br />

il pemfigo, la scabbia.<br />

bisogna porre attenzione poi<br />

alle neoplasie, tipo l’er<strong>it</strong>roplasia<br />

di queyrat, che nelle fasi<br />

iniziali possono simulare una<br />

banale infezione, come tale<br />

essere trattata, con il risultato<br />

che, a distanza di mesi o qualche<br />

anno, il carcinoma si sia<br />

diffuso.


Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

22<br />

parlanDo Di musica<br />

Intervista a Francesco Renga<br />

“Sono molto emozionato dell’affetto<br />

con il quale questo meraviglioso pubblico<br />

mi ha accolto sul palco già dalla<br />

mia prima canzone...”<br />

di Lucio Paolo Albanese<br />

La standing–ovation che il<br />

pubblico palmese gli ha<br />

tributato al termine della sua<br />

performance, non ha lasciato indifferente<br />

anche Francesco Renga<br />

che pochi minuti dopo il suo<br />

spettacolo ci ha confidato: “Sono<br />

molto emozionato dell’affetto<br />

con il quale questo meraviglioso<br />

pubblico mi ha accolto sul<br />

palco già dalla mia prima canzone,<br />

ed ha continuato a farlo<br />

anche per tutta la durata del<br />

concerto. Il progetto col mio<br />

produttore Celso Valli è stato<br />

senz’altro coraggioso –prosegue<br />

Francesco Renga– ma la forza è<br />

nella scr<strong>it</strong>tura di queste canzoni,<br />

che io credo siano nate<br />

prima della strumentazione,<br />

conservano una prim<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à<br />

musicale che permette di reinterpretarle,<br />

di ascoltarle nella<br />

loro purezza senza perdere<br />

nulla di ciò che è stato, anzi<br />

r<strong>it</strong>rovandone le radici sociali<br />

e culturali in cui sono nate ed<br />

hanno preso forma”.<br />

In “Orchestra e Voce” il cantautore<br />

friulano non canta con<br />

un’orchestra, ma usa la sua voce<br />

come un’orchestra. “I brani<br />

sono parte della mia v<strong>it</strong>a, della<br />

mia cresc<strong>it</strong>a – ci confida Francesco<br />

Renga – e corrispondono a<br />

momenti particolari che r<strong>it</strong>ro-<br />

vo nell’insegnamento musicale<br />

degli anni dal 1965 al 1975<br />

e che a 42 anni con due figli<br />

e tanta strada fatta, mi trovo<br />

a riscoprire, a rivivere con la<br />

sola forza della voce, la forma<br />

espressiva migliore”.<br />

Una v<strong>it</strong>a piena di cambiamenti:<br />

“chi mi ha visto con i capelli<br />

lunghi girare con un furgone<br />

assieme ad altri ragazzi –ha<br />

puntualizzato Francesco Renga–<br />

a r<strong>it</strong>rovarmi adesso potrebbe<br />

avere un sussulto, in realtà si<br />

tratta di una evoluzione, di un<br />

processo non cercato, quasi<br />

sub<strong>it</strong>o. Non rinnego nulla del<br />

passato - sottolinea - ed oggi,<br />

uomo, resta in me lo spir<strong>it</strong>o,<br />

quella parte oscura di me, ribelle<br />

istintiva spontanea che<br />

accompagna chi, come me, non<br />

ha mai cercato di essere chi<br />

non è realmente. Mi cap<strong>it</strong>a di<br />

rivedermi a volte su you –prosegue<br />

l’artista natio di Udine– nei<br />

vecchi filmati con i Timoria e<br />

mi faccio sorridere, mi viene la<br />

pelle d’oca a pensarci ora”.<br />

L’Orchestra, la Ensemble Symphony<br />

Orchestra (nata dall’Orchestra<br />

sinfonica di Massa Carrara),<br />

è composta da 40 elementi,<br />

giovani pronti a mettersi in gioco:<br />

“Cercavo proprio questo<br />

–ha spiegato con molta chiarezza<br />

Francesco Renga– volevo<br />

un gruppo che si presentasse<br />

come una band <strong>it</strong>inerante, con<br />

semplic<strong>it</strong>à ma anche grande<br />

professional<strong>it</strong>à. Poi li ho vest<strong>it</strong>i<br />

bene...tton - dice sorridendo - e<br />

vi assicuro che l’effetto scenico<br />

è molto accattivante”.<br />

Non manca un riferimento<br />

all’attuale momento attraversato<br />

dalla discografia <strong>it</strong>aliana stretta<br />

tra i Real<strong>it</strong>y Show ed un Sanremo<br />

all’insegna del Talent Televisivi:<br />

“Il messaggio che rischia<br />

di passare è sbagliato –dice con<br />

fermezza l’artista friulano– si<br />

tratta di televisione prima che<br />

di musica, sono programmi, serate,<br />

non è una scuola, non si<br />

arriva ad assomigliare ai grandi<br />

della musica passando da<br />

quella porta. Si arriva prima,<br />

certo –mette in evidenza Renga–<br />

però si tratta di un successo<br />

stagionale che può abbandonarti<br />

e lasciarti solo in una<br />

strada che hai conosciuto per<br />

metà, la metà più facile, forse,<br />

che può lasciarti spiazzato”.<br />

Francesco ha le idee chiare per<br />

il suo immediato futuro: “Con<br />

estrema sincer<strong>it</strong>à devo dire che<br />

c’è ‘è ancora la voglia di sperimentare<br />

e buttarmi in progetti<br />

nuovi senza paura, soprattutto<br />

ho voglia di dedicare maggiore<br />

tempo al segu<strong>it</strong>o, a tutto ciò che<br />

viene dopo l’incisione, lo sviluppo<br />

del progetto, seguire quei<br />

passaggi che fino ad ora mi sono<br />

forse mancati e che invece vorrei<br />

vivere pienamente... magari<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

francescO renga, per la secOnda VOlta a palmi, durante l’esibiziOne in piazza i° maggiO il 16 agOstO scOrsO<br />

finirò a fare il contadino (e qui<br />

ride di gusto) mi piacerebbe”.<br />

Una serata in una piazza stracolma<br />

di persone (circa ventimila),<br />

per una riscoperta musicale<br />

coraggiosa da parte di una voce<br />

straordinaria nel panorama cantautorale<br />

<strong>it</strong>aliano, in vista di un<br />

nuovo album di ined<strong>it</strong>i che dovrebbe<br />

nel prossimo autunno.<br />

“Pugni chiusi, non ho più speranza,<br />

in me c’è la notte più<br />

nera...” scriveva Ricky Gianko ed<br />

era il 1967, erano gli anni di un<br />

grande cambiamento, una fucina<br />

di esperienze, la ricerca di una<br />

libertà che Francesco Renga ha<br />

portato anche nella ridente c<strong>it</strong>tà<br />

della Costa Viola con estrema<br />

bravura, come un quadro d’autore<br />

senza cornice, in un periodo<br />

storico in cui, guardare al passato,<br />

potrebbe aiutare a capire<br />

meglio il futuro..!<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 23<br />

Caterina Paladino Minasi<br />

di Paolo Ventrice<br />

Non è difficile sospirare davanti<br />

allo spettacolo di uno<br />

stretto illuminato da brillanti luci<br />

diffuse sulle coste che furono di<br />

Scilla e Cariddi; se poi ti aiutano a<br />

farlo le splendide e rilassanti arie<br />

di musicisti, ballerini e cantanti<br />

nello splendido Teatro all’aperto<br />

di Palmi, diventa un sogno.<br />

27 agosto <strong>2010</strong>, una data che resterà<br />

viva nel ricordo di chi c’era.<br />

Il teatro grem<strong>it</strong>o è una cosa che<br />

non si vede sempre, ma grem<strong>it</strong>o<br />

e partecipe è assolutamente<br />

una rar<strong>it</strong>à. La magia di un Giletti,<br />

simpaticamente amico delle Calabrie,<br />

legante perfetto tra gli artisti,<br />

ha condotto, loro ed il pub-<br />

Amedeo Minghi<br />

Simona Molinari<br />

Massimo Giletti<br />

Domenico Antonio Minasi<br />

blico, verso una escalation di<br />

emozioni e di coinvolgimento totale.<br />

Un omaggio, questo, tutto per la<br />

poetessa Caterina Paladino Minasi,<br />

taurianovese di nasc<strong>it</strong>a e palmese<br />

di adozione, scomparsa esattamente<br />

un anno fa, dedicatole dal<br />

figlio Domenico Antonio, organizzatore<br />

e produttore della serata<br />

che definisce così le sue emozioni:<br />

“Era un bel gioco, quello di sospirare<br />

chiudendo gli occhi, lo facevo<br />

con mia madre Caterina sin<br />

da piccolo …pensavamo intensamente<br />

alle parole più belle che il<br />

nostro cuore voleva e le rec<strong>it</strong>avamo<br />

insieme alla luna. Sognavamo<br />

così per allontanare la paura anche<br />

nelle terribili notti d’ospedale,<br />

fino all’ultimo. Questa serata<br />

di spettacolo è un piccolo omaggio<br />

che insieme a me tanti cari colleghi<br />

hanno voluto tributare ad una<br />

persona dolce e speciale, li ringrazio<br />

infin<strong>it</strong>amente di essermi accanto<br />

in questa splendida avventura.”<br />

Le telecamere RAI, costantemente<br />

in azione, hanno immortalato per<br />

“UnoMattina”, il popolare programma<br />

di Raiuno, i momenti topici dello<br />

spettacolo, le esibizioni degli artisti<br />

e, soprattutto, le videoletture<br />

di alcune poesie di Caterina Paladino<br />

Minasi ad opera degli attori Stefano<br />

Antonucci e Francesca Nunzi.<br />

Si sono alternati sul palco Simona<br />

Molinari con il suo raffinato Jazz<br />

tutto al femminile, disco d’oro per<br />

il suo ultimo lavoro, “Croce e Delizia”;<br />

Daniele Magro, voce calda del<br />

Rhythm’n Blues, stella di X-Factor;<br />

Erika Mineo, protagonista di “Amici”;<br />

i “Paan”, gruppo finalista di SanremoLab<br />

ed infine Benedetta Carpanzano,<br />

ballerina, già protagonista<br />

in programmi televisivi su Raiuno.<br />

Di grande effetto è stata la sfilata<br />

di gioielli realizzati dal Maestro<br />

d’Arte Orafa Carlo Magazzù,<br />

(al quale, questo giornale ha<br />

già dedicato mer<strong>it</strong>evoli pagine in<br />

passato ndr) che ha deliziato gli<br />

occhi e ispirato pensieri “d’oro”<br />

tra le spettatrici con le sue creazioni<br />

uniche, alcune delle quali<br />

sono poi state donate dall’artista<br />

nel contesto della serata.<br />

L’emozione, tuttavia, si è elevata<br />

al picco massimo quando<br />

Amedeo Minghi, compagno di<br />

tante età, si è presentato al pubblico,<br />

rieducando l’ud<strong>it</strong>o di tutti<br />

a quelle arie musicali che tanto<br />

ci hanno tenuto compagnia.<br />

Splendido il binomio “Serenella”<br />

– “La v<strong>it</strong>a mia”, piano&voce,<br />

quasi da pianobar, a creare un’atmosfera<br />

ricca di sogno e ricordi.<br />

Prima di andar via, l’artista<br />

ha voluto tributare, ai microfoni<br />

della Rai, un pensiero per la<br />

poetessa, sintetizzando il valore<br />

delle parole, espresse in poesia,<br />

come celebrazione della<br />

v<strong>it</strong>a (ed io aggiungo del bello).<br />

parlanDo Di musica<br />

la notte dei sospiri<br />

in o m a g g i o a c at e r i n a pa l a d i n o mi n a s i il 27 ag o s to, a d u n a n n o e s at to dalla s u a s c o m pa r s a, si s o n o r i ev<br />

o c at e a l c u n e s u e p o e s i e n e l l’e m o z i o n a n t e s c e n a r i o d e l te at r o a l l’a p e rto d i pa l m i, c o n la s p e c i a l e pa rt ecipazione<br />

d i amedeo mi n g h i, si m o n a mo l i n a r i, il ma e s t r o ca r l o ma g a z z ù e, a c o n d u r r e, massimo gi l e t t i.<br />

“la parola è un’arma formidabile. La Paladino<br />

ha saputo raccontare la Calabria e sono contento<br />

di far parte di questa compagine per celebrarla,<br />

perché io, con le mie canzoni, celebro la v<strong>it</strong>a e mi<br />

sembra che la Paladino abbia fatto una cosa simile”.<br />

Amedeo Minghi<br />

mai tanta chiara<br />

mai<br />

tanta chiara<br />

si specchiò nel<br />

blu cerespo del mare<br />

come in questa notte<br />

di luna piena.<br />

mai<br />

tanta chiara imperlò<br />

gli ulivi frementi<br />

e gli aranci<br />

tra le erbe lucenti.<br />

mai<br />

nella notte<br />

coronata di brina<br />

danzò,<br />

tra le zolle grasse della campagna,<br />

aerea tersicore,<br />

bella quanto mai<br />

coi veli morbidi<br />

sui bianchi seni<br />

i fianchi di maiolica.<br />

Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

pOesia e musica alla marinella di palmi.<br />

di Saverio Crea<br />

ho voluto “conoscere” Domenico<br />

circa 5 anni fa, non perché prima<br />

non lo conoscessi ma semplicemente<br />

perché era stata sino<br />

a quel giorno una conoscenza<br />

effimera, sapevo certo chi era.<br />

Conoscevo bene il padre ma non<br />

avevo avuto modo di apprezzare<br />

le qual<strong>it</strong>à della madre. Quel<br />

giorno d’inverno del 2006 mia<br />

moglie, rientrando dall’ospedale,<br />

dove assisteva anche lei la madre,<br />

mi ha rifer<strong>it</strong>o di aver conosciuto<br />

un ragazzo “meraviglioso”<br />

che con immensa cura e amore<br />

cercava di lenire le sofferenze<br />

della madre anch’essa quella<br />

mattina ricoverata nella stessa<br />

cameretta del nostro “vecchio”<br />

ospedale.<br />

L’aveva colp<strong>it</strong>a la delicatezza e<br />

l’amorevole attenzione, caratterizzata<br />

dalla assoluta discrezione,<br />

con la quale egli si prendeva<br />

cura della sua mamma, nel<br />

cercare di garantirle una serena<br />

degenza, senza mai dimostrare<br />

alcun cenno di stanchezza.<br />

Cercava di cogliere, in quel contesto,<br />

i momenti di lucid<strong>it</strong>à,<br />

della madre, per trasmetterle<br />

e carpire ancora qualche segno<br />

d’Amore.<br />

Un grande “Amore” che oggi,<br />

dopo qualche anno, ho potuto<br />

leggere nei suoi occhi dopo aver<br />

partecipato, da spettatore “inconsapevole<br />

“, ad un magnifico<br />

spettacolo magistralmente condotto<br />

ed organizzato nell’incantevole<br />

scenario naturale del teatro<br />

all’aperto in local<strong>it</strong>à mottamarinella.<br />

Un omaggio a Palmi che Domenico<br />

ha voluto donare, quale regista<br />

della serata, per il tram<strong>it</strong>e delle<br />

sublimi poesie di “Caterina”.<br />

Non conoscevo “Caterina” Poetessa,<br />

non avevo ancora sent<strong>it</strong>o<br />

i suoi versi, la conoscevo<br />

anch’io, come molti altri conc<strong>it</strong>tadini,<br />

come la Sig.ra Minasi,<br />

insegnante, ma non avevo avuto<br />

modo di emozionarmi davanti ai<br />

suoi versi. Quei versi che, letti<br />

oggi, richiamano alla memoria<br />

“Caterina” che, amorevolmente<br />

assist<strong>it</strong>a dal figlio, passeggiava<br />

“lentamente” nella piazzetta<br />

Amendola. Si, un passo leggero e<br />

lentissimo che chiunque avrebbe<br />

vissuto come stancante ma Domenico<br />

no. Infatti era proprio in<br />

quei momenti di “rallentata esistenza”<br />

che si leggeva l’amore<br />

filiale che ha contraddistinto Domenico<br />

e che ha colp<strong>it</strong>o, per la<br />

sua dedizione, anche mia suocera<br />

che ha ricevuto da lui, in quei<br />

giorni di convivenza ospedaliera,<br />

altrettante attenzioni e momenti<br />

di piacevoli conversazioni.<br />

Tornando per un momento allo<br />

splendido spettacolo offerto<br />

dalla regia di Domenico e condotto<br />

da Giletti viene naturale<br />

fare una riflessione sulle qual<strong>it</strong>à<br />

dei giovani Palmesi, e sono tanti,<br />

che si stanno cimentando in<br />

diversi lavori artistici, musicali<br />

etc. in giro per il mondo e dobbiamo<br />

esserne fieri non solo nei<br />

rari momenti in cui abbiamo la<br />

possibil<strong>it</strong>à di ascoltarli e rivederli<br />

ma dobbiamo provare a creare<br />

occasioni di aggregazione che<br />

possano offrire a loro stessi opportun<strong>it</strong>à<br />

di conoscenza reciproca<br />

e collaborazione. A ciascuno<br />

il comp<strong>it</strong>o naturale ma il coordinamento<br />

di un tale programma<br />

spetterebbe all’Amministrazione<br />

quale gesto di tutela e promozione<br />

del patrimonio umano e<br />

artistico che fortunatamente si<br />

r<strong>it</strong>rova!!!<br />

Ma una cosa ha detto anche Giletti<br />

durante la presentazione<br />

“….Domenico ha rinunciato a incarichi<br />

di prestigio in quell’anno<br />

per restare accanto alla madre<br />

nel suo ultimo periodo terreno..”<br />

Oggi purtroppo gesto raro!!!! Ma<br />

se sorprende Giletti forse non<br />

sorprende così appieno noi meridionali<br />

che ancora sappiamo<br />

apprezzare le ricchezze naturali<br />

della famiglia e mettere nella giusta<br />

graduatoria i veri “Valori”.<br />

Un animo sensibile, quello di<br />

Domenico, che ha attinto certamente<br />

alla fonte giusta.<br />

Leggere i versi di quelle poesie<br />

scr<strong>it</strong>te da “Caterina” crea<br />

un’emozione per chiunque ancora<br />

crede nell’Amore.<br />

La sfilata delle creazioni del Maestro Carlo Magazzù


Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

24<br />

parlanDo Di musica<br />

Stairway to heaven<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

di Daniele Gagliardo<br />

Ci sono canzoni che restano<br />

nelle memorie collettive<br />

per un lasso temporaneo;<br />

altre, invece, permangono e<br />

diventando m<strong>it</strong>i perché la musica<br />

ed i testi vanno al di là dei<br />

confini umani. Una di queste è<br />

certamente Stairway to heaven,<br />

pezzo trainante del IV lavoro<br />

discografico dei Led Zeppelin.<br />

Agli inizi degli anni ’70 il motivo,<br />

dalle parole allora per me<br />

incomprensibili, riecheggiava di<br />

frequente nella stanza dei miei<br />

fratelli. Quelle note mi rimasero<br />

impresse per parecchi anni e<br />

scoprì, a distanza di tempo, che<br />

l’autore Robert Plant, assieme a<br />

Jimmy Page, John Paul Jones e<br />

John Bonham con la loro musica<br />

furono gli iniziatori del genere<br />

hard rock. Malgrado le diverse<br />

interpretazioni, il brano dal contenuto<br />

controverso cela tutt’oggi<br />

il suo vero significato così<br />

come i quattro simboli riprodotti<br />

sulla copertina del disco, uno<br />

per ogni componente del gruppo<br />

br<strong>it</strong>annico. Di certo Plant, nello<br />

stilare il testo fu invasato dalla<br />

personal<strong>it</strong>à di Aleister Crowley,<br />

cultore dell’esoterismo ed influenzato<br />

dal libro Magic Arts<br />

in Celtic Br<strong>it</strong>ain di Lewis Spence.<br />

Il t<strong>it</strong>olo prende ispirazione<br />

stranamente, viste le simpatie<br />

per l’occulto di Robert, da una<br />

c<strong>it</strong>azione del Vecchio Testamento<br />

nella quale a Giacobbe<br />

durante il sonno appare una<br />

scalinata, emblema mesopotamico<br />

simboleggiante la torre a<br />

piani, che parte dalla terra per<br />

arrivare fino al cielo. Un punto<br />

di congiunzione tra due mondi<br />

che incarna il desiderio di scalare<br />

vette umanamente irraggiungibili.<br />

All’inizio il testo narra di<br />

una donna dallo sfrenato edonismo,<br />

convinta di poter ottenere<br />

con i suoi soldi qualsiasi cosa e<br />

per questo esige una scala che<br />

porti al paradiso ma non solo,<br />

per ottenerla pretende valide<br />

garanzie in quanto, le parole,<br />

potrebbero avere un significato<br />

ambiguo. In riferimento a questa<br />

affermazione molti cr<strong>it</strong>ici musicali<br />

hanno avanzato accuse di backmasking<br />

ovvero, nell’ascoltare al contrario<br />

il nastro inciso, si formano frasi aventi un<br />

senso e nella fattispecie, i messaggi camuffati<br />

contenuti nella canzone dei Led Zeppelin, avrebbero<br />

una natura satanica e conoscendo le tendenze<br />

di Plant non sarebbe una nov<strong>it</strong>à. In una fase del testo<br />

entra in gioco l’interesse per i culti Celtici: compaiono ruscelli,<br />

foreste, anelli di fumo tra gli alberi, la regina di maggio,<br />

uccelli e tra questi simboli riecheggia l’esortazione a seguire un<br />

inquietante pifferaio che condurrà i propri adepti sulla retta via e, solo<br />

allora, nella foresta ci saranno canti e festeggiamenti. Questo personaggio<br />

è stato identificato con diverse rappresentazioni: Pan dio dei boschi, Satana<br />

principe del male e Caronte traghettatore di anime dato che, come menziona il<br />

testo, “la mia anima piange perché partirà verso ovest” ovvero tramonterà la mia<br />

v<strong>it</strong>a così come cala il sole ad ovest. Il brano, ad un certo punto, ci pone davanti ad un<br />

bivio dove un sentiero si biforca e lì, ognuno di noi, può stabilire in qualsiasi momento di<br />

seguire o la signora arrogante e prepotente, che ha acquistato la sua scala apparentemente<br />

sicura, poggiata però sul vento oppure, mettersi in fila dietro il pifferaio che conduce, secondo<br />

Plant, verso una dimensione defin<strong>it</strong>a migliore, stando un<strong>it</strong>i e non rotolando trascinati dagli idoli del<br />

materialismo. La folta processione attraversa la foresta a ridosso di questo personaggio misterioso e lungo<br />

il percorso, che forse porta alla ver<strong>it</strong>à, la ricca signora imperterr<strong>it</strong>a continua la sua corsa sfrenata verso il<br />

potere e l’opulenza. Vigila lettore. Il pifferaio dalla foresta sta emettendo un suono: ti accoderai al suo corteo?<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 25<br />

Incogn<strong>it</strong>o Transatlantic RPM<br />

Tracklist:<br />

1. Lowdown (feat. Mario Biondi and Chaka Khan)<br />

2. Everything That We Are (feat Luckyiam)<br />

3. 1975<br />

4. Your Sun My Sky<br />

5. Line in the Sand (feat. Leon Ware)<br />

6. Gotta (feat. Ursula Rucker)<br />

7. Let’s Fall in Love Again (feat. J. Christian Urich -<br />

Tor<br />

tured Soul)<br />

8. The Song (feat. Chaka Khan)<br />

9. Put a L<strong>it</strong>tle Lovin’ in Your heart<br />

10. All of My Life<br />

11. Expresso Madureira<br />

12. Life Ain’t Nothing But a Good Thing<br />

13. Make Room for Love<br />

14. Can’t Get Enough (feat. Mario Biondi)<br />

15. The Winter of My Springs<br />

16. Tell Me What to Do<br />

Nuovo album per la storica<br />

band di jean-paul “bluey”<br />

maunick, fondatore, leader, anima<br />

ed unico componente ad essere<br />

rimasto sempre attivo nel m<strong>it</strong>ico<br />

gruppo inglese degli incogn<strong>it</strong>o.<br />

Trent’anni sulla cresta dell’onda;<br />

era difatti il 1981 l’anno domini<br />

che salutava l’ingresso nella scena<br />

soul jazz mondiale di una delle<br />

formazioni più longeve, variegate<br />

e creative del secolo. Gli Incogn<strong>it</strong>o<br />

sono stati tra le prime formazioni<br />

ad entrare nel mondo Acid-Jazz.<br />

di Marco Suraci<br />

ane e tempesta”, che dà il<br />

“Pnome al gruppo guidato da<br />

Paolo Damiani (Direttore Artistico<br />

di Roccella Jazz Festival), è anche<br />

il t<strong>it</strong>olo dell’ultimo libro (Feltrinelli,<br />

2009) di Sefano Benni, scr<strong>it</strong>tore ben<br />

conosciuto dal pubblico di Roccella<br />

Jazz e che ha collaborato con Damiani<br />

molte volte e in disparate s<strong>it</strong>uazioni<br />

(concerti, teatro, cd, dvd):<br />

la coincidenza quindi non è casuale.<br />

Paolo Damiani, dopo tre anni dal<br />

suo ultimo lavoro discografico, “Al<br />

tempo che farà”, che ha vinto tre<br />

referendum (Musica Jazz, Musica &<br />

Dischi, Jazzmagazine) come miglior<br />

I più ricorderanno il loro primo<br />

splendido lavoro, quasi interamente<br />

strumentale dal t<strong>it</strong>olo<br />

“Jazz Funk” pubblicato nell’anno<br />

d’esordio. Dopo una lunghissima<br />

pausa, durata ben dieci<br />

anni, r<strong>it</strong>ornano sulla scena, nel<br />

1991, con un ottimo lavoro: “Inside<br />

Life”. A seguire due lavori<br />

di importanza fondamentale<br />

per attestarsi come veri artefici<br />

di un profilo decisamente caratterizzante<br />

nello stile tipico della<br />

band. La magnifica fluida voce<br />

della cantante americana Maysa<br />

Leak permette al fiume Incogn<strong>it</strong>o<br />

di scorrere impetuoso nell’alveo<br />

del successo planetario.<br />

“Tribes, Vibes and Scribes” ed il<br />

capolavoro “Pos<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>y”, rispettivamente<br />

del 1992 e 1993, incoronano<br />

la formazione di Bluey<br />

ai vertici delle charts mondiali<br />

e conquistano l’adorazione del<br />

pubblico e soprattutto l’attenzione<br />

della cr<strong>it</strong>ica. Via via negli<br />

anni di successo in successo<br />

sino al trentunesimo anno di<br />

carriera e fino alla pubblicazione,<br />

il 27 luglio del <strong>2010</strong>, di questo<br />

stratosferico “Transatlantic<br />

r.p.m.”. La realizzazione di un<br />

sogno per troppo tempo chiuso<br />

nei meandri dei desideri di<br />

Jean-Paul Maunick e per dirla<br />

con le sue parole, «Sognavo di<br />

imbarcarmi su un aereo per gli<br />

States e di andare negli studi di registrazione<br />

per comporre delle canzoni<br />

con gli Earth Wind and Fire,<br />

Chaka Khan, Stevie Wonder e Leon<br />

Ware…». Grandi artisti e musica raffinatissima,<br />

dunque, con la presenza<br />

di cantanti del calibro di Chaka<br />

Khan e del ch<strong>it</strong>arrista Al McKay degli<br />

earth Wind and fire, coinvolto,<br />

peraltro, nell’arrangiamento e nella<br />

produzione dell’album. Altra nota di<br />

gran pregio è la partecipazione del<br />

nostro straordinario vocalist mario<br />

disco dell’anno 2007,<br />

batte nuovi percorsi<br />

che gli consentono<br />

di preparare “sul<br />

campo” un nuovo cd<br />

sempre per l’etichetta<br />

EGEA: l’organico<br />

è ined<strong>it</strong>o diventando<br />

manifesto di un autentico<br />

laboratorio<br />

con giovani di talento,<br />

alcuni suoi allievi<br />

e altri selezionati nel<br />

panorama nazionale.<br />

Il lavoro è molto<br />

strutturato e testimonia<br />

l’impegno del<br />

compos<strong>it</strong>ore romano<br />

nel campo della<br />

didattica e della valorizzazione di<br />

musicisti ancora sconosciuti (basti<br />

ricordare che Paolo Fresu esordì nel<br />

1982 nel quintetto di Damiani). Il repertorio<br />

è formato da brani originali<br />

di Damiani stesso, arrangiati non<br />

solo da lui ma anche dai musicisti<br />

del gruppo (soprattutto Cristiano Arcelli,<br />

ma anche Masciari, Morganti,<br />

Guidolotti): un nuovo modo di interpretare<br />

e ripensare temi storici<br />

ed ined<strong>it</strong>i del compos<strong>it</strong>ore romano.<br />

Osp<strong>it</strong>e d’onore (per la presentazione<br />

del CD, tenutasi lo scorso 19 Agosto<br />

presso il Roccella Jazz Festival)<br />

al sax soprano, oboe e clarinetto<br />

basso è Paul McCandless che fu elemento<br />

fondamentale di due storiche<br />

parlanDo Di musica<br />

biondi che duetta con Chaka Khan<br />

in “lowdown” (http://www.youtube.com/watch?v=0mcV5JWrO5Q)<br />

-riedizione del magnifico successo<br />

di boz scaggs del 1976- singolo di<br />

apertura della tracklist e in “Can’t<br />

get enough” (http://www.youtube.com/watch?v=Eo4wj2PQ2s0).<br />

Ad<br />

affiancare Bluey, naturalmente, ci<br />

sono le straordinarie voci degli Incogn<strong>it</strong>o:<br />

maysa leak, Joy Rose,Tony<br />

Momrelle e Vanessa haynes. Osp<strong>it</strong>e<br />

in gran spolvero, in questo supremo<br />

lavoro, è anche leon Ware,<br />

produttore e compos<strong>it</strong>ore famoso<br />

per le sue collaborazioni con artisti<br />

del calibro di marvin gaye, quincy<br />

jones e michael jackson. Presenze<br />

oltremodo notevoli sono anche<br />

quelle del rapper Luckyiam, J.<br />

Christian Urich dei Tortured Soul<br />

e della straordinaria cantautrice<br />

americana Ursula Rucker. Veniamo<br />

a questo nuovo scrigno di gemme<br />

musicali che si compone di ben 16<br />

brani ined<strong>it</strong>i; scopriamo sub<strong>it</strong>o, ad<br />

un primo ascolto, che su tutti i componimenti<br />

vi è un brano che imprime<br />

una vellutata sensazione di<br />

rara fascinazione: la performance<br />

di Bluey del brano “Tell me what<br />

to do” (http://www.youtube.com/<br />

watch?v=80ACee7xGFQ).<br />

Lasciandosi trasportare dalle orbide<br />

e rarefatte atmosfere del disco<br />

non possiamo restare indifferenti<br />

ascoltando “Line in the<br />

sand” (http://www.youtube.com/<br />

watch?v=8sNCN5WovYo); Leon Ware<br />

coinvolge e caratterizza uno dei<br />

pezzi più belli ed ipnotici dell’intero<br />

lavoro discografico. Bellissima la<br />

seconda delle 16 “Everything That<br />

We Are” (http://www.youtube.com/<br />

watch?v=nFOGKjp1K_U) con un Luckyiam<br />

a tutto tondo; un rap originale,<br />

intriso di bel r<strong>it</strong>mo sullo<br />

sfondo del groove caratteristico e<br />

leggiadro della band inglese. Difficile<br />

non apprezzare la coinvolgente<br />

band di grande rilievo come il Paul<br />

Winter Consort e l’innovativo quartetto<br />

Oregon al fianco di Ralph Towner,<br />

Glen Moore e Collin Walcott, in<br />

ambedue i casi infondendo del suo<br />

estatico lirismo le composizioni e le<br />

esecuzioni.<br />

Con gli Oregon è da ricordare perlomeno<br />

un disco registrato nel<br />

1973, rimasto nella storia: “Music<br />

of Another Present Era”. Eminente<br />

esecutore sia di musica classica<br />

che di jazz, McCandless è unanimemente<br />

riconosciuto come il più<br />

grande oboista di jazz, suonando<br />

con somma maestria anche soprano,<br />

sopranino, penny whistle, flauti<br />

etnici, corno inglese, clarinetto<br />

basso e vari strumenti elettronici<br />

come sintetizzatori e l’electronic<br />

wind controller. ha allargato la sua<br />

attiv<strong>it</strong>à al di fuori degli Oregon con<br />

svariate collaborazioni con artisti<br />

come Jaco Pastorius, Wynton Marsalis,<br />

Carla Bley, Pat Metheny, Elvin<br />

Jones, Mark Isham, Al Jarreau,<br />

Bela Fleck, Eberhard Weber, Miroslav<br />

V<strong>it</strong>ous e Jack De Johnnette,<br />

incidendo più di un centinaio dischi.<br />

Paolo Damiani, nato a Roma nel<br />

1952, viene chiamato nel 1976<br />

come contrabbassista da Giorgio<br />

Gaslini nel suo gruppo. Inizia così<br />

una carriera musicale che lo vedrà<br />

compos<strong>it</strong>ore, direttore d’orchestra,<br />

contrabbassista e violoncellista<br />

fra i più attivi in Europa.<br />

Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

“1975”, un classico brano in perfetto<br />

stile Incogn<strong>it</strong>o. Non molto riusc<strong>it</strong>o,<br />

invece, l’esperimento con la<br />

statun<strong>it</strong>ense Ursula Rucker, il pezzo<br />

appare alquanto piatto e privo di richiamo,<br />

seppur imprezios<strong>it</strong>o da r<strong>it</strong>miche<br />

suggestive, ma inefficaci a<br />

renderne piacevole l’ascolto. Voce<br />

fluida, cadenze sincopate e piacevole<br />

fusion per “Let’s Fall in Love<br />

Again” (http://www.youtube.com/<br />

watch?v=c0uEceAmVRk) interpretata<br />

dal cantante, dei Tortured<br />

Soul, J. Christian Urich.<br />

Particolare attenzione mer<strong>it</strong>a<br />

l’ascolto di “The song”, brano che<br />

stigmatizza la bellezza e le notevoli<br />

performance vocali della grandissima<br />

Chaka Khan. Una song espressiva<br />

e generosa nel donare ricercate<br />

emozioni. Altra delicatissima perla<br />

di sinuosa armonia è “All in my<br />

lyfe” (http://www.youtube.com/<br />

watch?v=cthPdPbEPzw) che al pari<br />

delle cose più belle presenti in questo<br />

ultimo superlativo lavoro degli<br />

Incogn<strong>it</strong>o, rappresenta la magnifica<br />

continu<strong>it</strong>à creativa di Bluey e della<br />

sua straordinaria formazione. L’inv<strong>it</strong>o<br />

all’ascolto è formulato con le<br />

migliori intenzioni e con estrema<br />

sincer<strong>it</strong>à. “Transatlantic r.p.m.” è<br />

tra le cose più interessanti e riusc<strong>it</strong>e<br />

nel novero dei 14 album prodotti<br />

(13 in studio e 1 live) dal 1981 ad<br />

oggi. Esso rappresenta il giusto riconoscimento<br />

per una delle formazioni<br />

più originali e collaudate dell’Acid<br />

Jazz. Il nostro Bluey ha colto nel segno<br />

della qual<strong>it</strong>à ancora una volta,<br />

ed ancora una volta gli tributiamo il<br />

nostro apprezzamento ed il nostro<br />

plauso.<br />

Buon ascolto a tutti Voi.<br />

Dal 1978 dirige proprie formazioni<br />

scrivendo spesso la musica che<br />

suona; compone anche per gruppi<br />

di teatro e di danza; è inoltre didatta.<br />

Ultimamente ha collaborato con<br />

l’Italian Instabile Orchestra, l’Italian<br />

String Trio, il gruppo di musica contemporanea<br />

Pentarte, ha diretto un<br />

proprio ensemble comprendente<br />

Gianluigi Trovesi, Paolo Fresu, Danilo<br />

Rea e Roberto Gatto e per due<br />

anni l’Orchestre National de Jazz<br />

(ONJ), patrocinata dal Ministero<br />

della Pubblica istruzione francese.<br />

Spesso collabora con danzatori come<br />

Giorgio Rossi o attori come David Riondino<br />

e Angela Finocchiaro, o scr<strong>it</strong>tori<br />

come Stefano Benni con il quale<br />

ha creato “Lol<strong>it</strong>a”, “Onehand Jack e<br />

altri strani amori” e “Sconcerto”, un<br />

lavoro di musica e poesia basato sui<br />

testi di “Blues in Sedici” (Feltrinelli),<br />

letti in scena dallo stesso autore Stefano<br />

Benni. ha scr<strong>it</strong>to musiche sui<br />

testi di Raffaello Baldini negli spettacoli<br />

“Il silenzio anatomico” e “C’era<br />

tre volte” (ed<strong>it</strong>o da Full Color Sound),<br />

entrambi con Ivano Marescotti.<br />

Damiani è uno degli autori che maggiormente<br />

hanno cercato di rendere<br />

indipendente il jazz europeo da<br />

quello di matrice statun<strong>it</strong>ense cer-<br />

cando ispirazione sia nella musica<br />

popolare med<strong>it</strong>erranea sia nella musica<br />

colta occidentale. Spesso allestisce<br />

propri gruppi con formazioni da<br />

lui medesimo defin<strong>it</strong>e “atipiche”.<br />

EGEA Records - www.egeamusic.com


Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

febbre da pOker<br />

26<br />

intorno allo sport<br />

all in<br />

La corsa all’, il sogno di cambiare<br />

v<strong>it</strong>a senza più mutui e pensieri<br />

legati al denaro, vede decisamente<br />

un vinc<strong>it</strong>ore su tutti; lo Stato!<br />

Si, è vero che anche qualcun altro<br />

si è arricch<strong>it</strong>o con vinc<strong>it</strong>e milionarie,<br />

che qualcuno “arrotonda”<br />

le entrate, ma il dramma è che<br />

ciò avviene sulle spalle di milioni<br />

di persone che, vuoi per malattia<br />

da gioco, vuoi perché solo così esiste<br />

la speranza di un cambiamento<br />

radicale, vuoi, infine, per pura<br />

passione e voglia di adrenalina,<br />

spendono spesso più di ciò che potrebbero,<br />

facendo deb<strong>it</strong>i e, peggio<br />

ancora, scavalcando le necess<strong>it</strong>à<br />

della propria famiglia.<br />

Dietro a tutto ciò si cela il vinc<strong>it</strong>ore<br />

assoluto, quello che, gridandolo<br />

ai quattro venti, decanta<br />

la diminuzione di tasse severe nascondendole<br />

però tra le centinaia<br />

di giochi (grattini, lotto – con tutte<br />

le sue varianti -, lotterie ecc… super<br />

pubblicizzate da TV e giornali).<br />

Certamente non sono tasse da pagare<br />

con moduli F24, non sono contributi<br />

INPS e non sono trattenute<br />

Irpef, ma sono entrate che fanno<br />

leva sulla debolezza di tutti coloro<br />

che aspirano ad un sogno (e spesso<br />

non sono in grado di controllarsi).<br />

Le poker room online, e il poker<br />

in genere (quello legale, ovvero<br />

giocato nei casinò, sottoforma di<br />

tornei o S<strong>it</strong>&go cash) hanno permesso<br />

allo Stato Italia di incassare<br />

–stime Agicos- 139.000.000 di euro<br />

circa. E’ una bella fetta di torta,<br />

e forse questo è il principale motivo<br />

per cui vige il divieto di gioco<br />

presso circoli privati (l’altro motivo<br />

è certamente legato allo stop “imposto”<br />

dai concessionari di poker<br />

room on line –sempre lo Stato- che<br />

un pO’ di stOria<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

• I greci giocavano a dadi già all’epoca di Platone e Socrate<br />

• I romani amavano scommettere su gladiatori e corse delle bighe.<br />

• Già nel XVI secolo la Germania rilasciava concessioni comunali per<br />

aprire delle case da gioco e alla corte di Enrico IV compaiono i primi<br />

giocatori professionisti (quelli che si guadagnavano da vivere col gioco).<br />

• Nel 1700 nascono i primi veri Casinò che osp<strong>it</strong>ano anche il Poker.<br />

Agli inizi del 900 il gioco d’azzardo viene band<strong>it</strong>o ad eccezione che<br />

•<br />

nel Nevada e, negli anni 30, Las Vegas è già l’olimpo del gioco d’azardo.<br />

• Negli anni 90 Internet rivoluziona il settore del gambling mettendo a<br />

disposizione dei giocatori casinò virtuali.<br />

• Nel 1994 il governo di Antigua e Barbuda, a largo di Puerto Rico,<br />

approva una legge che concede licenze on line, aggirando, così, tutti i<br />

vincoli stabil<strong>it</strong>i negli altri paesi.<br />

• 1995 – Nasce il Primo, vero, Casinò virtuale; Intercasinò.<br />

• Si giunge nel 21° secolo e nel 2003 viene fondata la “E-Commerce<br />

and Online Regulation Gaming” a tutela delle transazioni e dei giocatori<br />

On line.<br />

• Nello stesso anno, chris money maker vince 2,5 milioni di dollari<br />

alle World Series of Poker ed aumenta notevolmente la popolar<strong>it</strong>à del<br />

gioco, spinto anche da <strong>numero</strong>se trasmissioni Tv.<br />

• Finalmente nel 2006 il gambling vede la liberalizzazione anche in<br />

Italia assieme a lotterie e gratta e vinci; gli Skill Games appassionano<br />

gli <strong>it</strong>aliani.<br />

• Nel 2008, il 2 <strong>settembre</strong> cominciano i primi tornei tutti <strong>it</strong>aliani.<br />

er a il 2 s e t t e m b r e d e l 2008, q u a n d o in <strong>it</strong>a l i a iniziava a fa r s i<br />

s t r a d a il g i o c o d e l p o k e r o n l i n e, e si s v o l g e va n o i p r i m i to r n e i,<br />

m a in p o c h i av r e b b e r o i m m a g i n ato u n ta l e successo; il p o k e r h a<br />

i n fat t i c ata l i z z ato l’at t e n z i o n e d i u n s e m p r e p i ù f o lto n u m e r o d i<br />

u t e n t i d e l w e b , d i v e n ta n d o il g i o c o o n l i n e p i ù p r at i c ato. il Vinc<strong>it</strong>Ore unicO<br />

di Paolo Ventrice<br />

E<br />

’ ormai diventato un grido di guerra, degno quasi dei nativi<br />

americani. ALL IN, “tutto dentro” e l’emozione sale, l’adrenalina<br />

aumenta e devi tenere tutto nascosto. devi creare un alone<br />

di mistero sulle tue carte o meglio, devi bluffare su ciò che hai in<br />

mano e costringere gli avversari all’errore. In fondo non è che una<br />

scommessa!<br />

Il cappellino con visiera e gli occhiali da sole per nascondere segnali<br />

trad<strong>it</strong>ori, sono diventati una moda ed una necess<strong>it</strong>à (si fa per<br />

dire) a tutti i livelli.<br />

Certo lo stereotipa è il giocatore professionista, quello che la TV ci<br />

spiattella continuamente, notte e giorno, quello che è pieno di braccialetti<br />

(e anche di soldoni), quello che, come ci spiegano i commentatori<br />

gioca quasi sempre solo mani vincenti. Ma la realtà è un’altra.<br />

E’ difficile trovare un giocatore professionista di poker Texas<br />

hold’em che non abbia capac<strong>it</strong>à matematiche incredibili abbinate<br />

a razional<strong>it</strong>à ed analisi psicologica elevata. Eppure, spesso ci cap<strong>it</strong>a<br />

di guardarli mentre giocano con la pretesa di sostenere che non<br />

sanno giocare!<br />

Tom Dwan, Patrick Antonius, Gus hansen, Vanessa Rousso (considerata<br />

la più sexy tra le giocatrici prof.), Luca Pagano, Doyle Brunson,<br />

Phill hellmuth, Mike Matusow, Daniel Negreanu, Max Pescatori, per<br />

c<strong>it</strong>are solo alcuni dei nomi che più girano nel circo del poker, sono<br />

ormai talmente familiari che quasi ci sembra di conoscerli personalmente<br />

e per i quali tifiamo come fossero campioni del nostro sport<br />

più amato; il calcio.<br />

E’ una vera epidemia il poker alla texana e coinvolge milioni di<br />

persone, a tutti i livelli. Ma attenzione, non è scr<strong>it</strong>to da nessuna parte,<br />

non vi sono i fogliettini come nelle confezione di medicine, ma<br />

anche quì ci sono le controindicazioni.<br />

Può diventare una malattia, cronica perfino, soprattutto quando<br />

l’approccio avviene per mezzo del diabolico PC.<br />

con una autogestione di sale private,<br />

difficilmente controllabili e certamente,<br />

sempre ben frequentate,<br />

perderebbero non pochi clienti.<br />

Il poker è il gioco d’azzardo per<br />

antonomasia, se ci riferiamo a<br />

quello classico giocato come nei<br />

migliori films western, ma non è il<br />

caso di quello sportivo. L’hold’em,<br />

dove la puntata è sempre ristretta<br />

e lim<strong>it</strong>ata alle fiches che si hanno<br />

davanti e che hanno un costo unico<br />

per tutti, stabil<strong>it</strong>o prima dell’inizio<br />

del gioco, non rientra nella cerchia<br />

dei giochi d’azzardo. In questo<br />

caso, se facciamo una piccola<br />

analisi, diventa difficile pensare<br />

che l’azzardo sia legato al poker<br />

quando effettivamente si spendono<br />

“soldissimi” – perdonatemi lo<br />

sleng - nei tabacchini e negli autogrill<br />

con un sistema che si rifà<br />

al detto “una ciliegia tira l’altra”<br />

fino, spesso, a diventare un vizio.<br />

P.V.<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 27<br />

intorno allo sport<br />

BRUNO PITITTO<br />

leta carismatico che faceva onore<br />

ai compagni; tanto era il rispetto<br />

e la stima che nutrivano per Lui<br />

che continuarono a chiamarlo<br />

“Cap<strong>it</strong>ano” anche quando smisero<br />

di giocare. Era un uomo di sport<br />

e credeva fermamente nei suoi<br />

valori. Si ricordano i suoi discorsi<br />

con i ragazzi che, riusciva a coinvolgere,<br />

educandoli al sacrificio,<br />

al rispetto, alle responsabil<strong>it</strong>à;<br />

condizioni indispensabili per la<br />

creazione di una generazione più<br />

solida, come lui aspirava. Attraverso<br />

lo sport arrivò direttamente<br />

al cuore dei giovani; forte fu proprio<br />

il suo attaccamento ad esso,<br />

tanto da cost<strong>it</strong>uire una società di<br />

calcio, la Juve Palmi, di cui fu Presidente,<br />

vincendo tre campionati<br />

e arrivando a disputare, nel campionato<br />

di Promozione, il derby<br />

strac<strong>it</strong>tadino contro la Palmese.<br />

Ci teneva a precisare che, la sua<br />

società non era nata per essere<br />

in contrapposizione a quella della<br />

più quotata Palmese, ma per dare<br />

la possibil<strong>it</strong>à a tanti altri ragazzi<br />

palmesi, di frequentare un luogo<br />

di aggregazione che consentisse<br />

loro una sana cresc<strong>it</strong>a. Fu l’antesignano,<br />

nel 1964, della Prima<br />

Olimpiade della Piana e, nel 1969,<br />

dei Giochi della Gioventù, momenti<br />

che diedero lustro alla nostra<br />

c<strong>it</strong>tà, per l’ alto valore sociale.<br />

Gli studenti di allora lo ricordano<br />

come un’insegnante scrupoloso,<br />

dall’infin<strong>it</strong>a pazienza, pieno di entusiasmo<br />

che trasmise loro anche<br />

la passione per l’atletica leggera,<br />

preparandoli alle gare e riuscen-<br />

di Rocco Cadile<br />

Nel ripercorrere la storia<br />

sportiva e sociale palmese,<br />

ci si trova inev<strong>it</strong>abilmente a rievocare<br />

la figura del Professore Bruno<br />

P<strong>it</strong><strong>it</strong>to, un uomo che ha dedicato<br />

la sua v<strong>it</strong>a ai giovani. Laureato in<br />

giurisprudenza e diplomato ISEF<br />

all’Univers<strong>it</strong>à di Roma, insegnò<br />

educazione fisica presso l’Ist<strong>it</strong>uto<br />

Magistrale, Tecnico Commerciale<br />

e Scuola Media Zagari di Palmi,<br />

dove ricoprì nelle rispettive<br />

scuole, il ruolo di Vice Preside<br />

per tantissimi anni. In gioventù,<br />

fu una figura di spicco nella Pallacanestro<br />

Palmi, allora mil<strong>it</strong>ante<br />

in serie B, insieme al compianto<br />

Prof. Pinuccio Barbaro, Santo<br />

Gagliostro e tanti altri ragazzi di<br />

Palmi che fecero la storia del basket.<br />

Fu Lui il cap<strong>it</strong>ano, quell’at-<br />

do più volte, ad arrivare alle finali<br />

nazionali. Il Professore Bruno, ha<br />

saputo tenere alto il nome della<br />

scuola, partecipando, nel lontano<br />

1956, ai campionati <strong>it</strong>aliani scolastici<br />

di Educazione Stradale, a<br />

Bari, ottenendo il secondo posto<br />

assoluto. E’ strano vedere, oggi,<br />

come alcune scuole si vantano, orgogliosamente,<br />

di offrire agli studenti<br />

progetti di educazione stradale.<br />

Tutto quello che concerneva<br />

l’educazione e il coinvolgimento<br />

dei giovani lo rendeva felice, ed<br />

è per questo che accettò di assumere<br />

la carica di Responsabile<br />

Provinciale degli Scout. Era certo<br />

che, i principi sui quali si fondava<br />

l’Associazione scoutistica, basata<br />

sulla v<strong>it</strong>a comun<strong>it</strong>aria, il cui valore<br />

si basa sulla formazione di buoni<br />

c<strong>it</strong>tadini, poteva essere utile ai<br />

ragazzi di Palmi, i quali ist<strong>it</strong>uirono<br />

una sede tutt’ora esistente. Di<br />

Lui non si possono dimenticare la<br />

dolcezza, la bontà, la generos<strong>it</strong>à,<br />

ma soprattutto la gentilezza e<br />

l’amore per la sua famiglia. Le figlie<br />

Mimma, Maria Carmela, Alma<br />

e Donatella rappresentavano<br />

l’espressione più alta dell’essere<br />

padre. Si è anche dimostrato un<br />

modello di virtù cristiana e insieme<br />

all’ adorata moglie Lina, (li<br />

ricordiamo come una coppia un<strong>it</strong>a<br />

e felice), avevano intrapreso un<br />

percorso di fede con la Comun<strong>it</strong>à<br />

S. Nicola, coinvolgendo le famiglie<br />

del Rione Impiombato dove risiedevano,<br />

realizzando un progetto<br />

di ordine cristiano e umano. Dice-<br />

Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

va che quando manca la famiglia,<br />

viene a crearsi nella persona una<br />

preoccupante e dolorosa carenza<br />

che peserà per tutta la v<strong>it</strong>a; proprio<br />

per questo motivo voleva<br />

essere vicino a coloro i quali vivevano<br />

simili s<strong>it</strong>uazioni perché credeva<br />

nel ruolo fondamentale che<br />

la famiglia è chiamata a svolgere.<br />

Il “Cap<strong>it</strong>ano” che ha lasciato una<br />

traccia indelebile nella v<strong>it</strong>a sociale<br />

del paese, a distanza di tanti<br />

anni dalla sua scomparsa, vive<br />

ancora nel cuore e nella mente<br />

di tutti coloro che hanno avuto il<br />

privilegio di conoscerlo e amarlo.<br />

Infin<strong>it</strong>amente grati.<br />

Ju v e pa l m i - ti g a n o, ma n a g ò, co s o l e to, ar e n a, mo r a b i to, ga u d i o, il p r e s i d e n t e pi t i t to<br />

fo t i a, vi t e t ta, saffioti, su r i a n o, zo c c a l i<br />

ma n i f e s ta z i o n e d’inizio della “pr i m a olimpiade della pi a n a” - c o rt e o in piazza i° ma g g i o

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