fubine - Manifestazioni eventi sagre in italia
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Comune di<br />
Fub<strong>in</strong>e<br />
Fub<strong>in</strong>e<br />
2012<br />
CONSIGLIO<br />
REGIONALE<br />
DEL PIEMONTE
Realizzazione :<br />
Litografia Viscardi (AL)<br />
Fotografie:<br />
BARBARA POGGIO<br />
LIMPIDA FONTE Concorso fotografico “Volt e risvolt <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si”<br />
FEDERICA CASTELLANA<br />
ALESSANDRO CARLEVARO<br />
F<strong>in</strong>ito di stampare<br />
Giugno 2012<br />
DISTRIBUZIONE GRATUITA
In questa sesta pubblicazione alla scoperta di Fub<strong>in</strong>e, tra monumenti, opere d’arte, personaggi<br />
illustri, associazioni, attività, <strong>in</strong>iziative, proposte di it<strong>in</strong>erari turistici, emerge ancor<br />
più la volontà di riscoprire le nostre radici.<br />
E’ <strong>in</strong>teressante capire come è cambiato il nostro paese nel giro di più di duemila anni di<br />
storia, quali popoli l’hanno abitato e quali testimonianze sono rimaste della loro permanenza<br />
<strong>in</strong> questi luoghi.<br />
La natura e le coll<strong>in</strong>e hanno da sempre affasc<strong>in</strong>ato gli uom<strong>in</strong>i che transitavano per queste<br />
zone, ora candidate a patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, e quando i primi abitanti scoprirono<br />
la fertilità di queste terre e le bontà dei prodotti coltivati non esitarono a stanziarsi<br />
stabilmente nel territorio di Fub<strong>in</strong>e.<br />
Per questa nuova edizione, realizzata con il supporto di “giovani <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si” che aderendo<br />
ad un progetto cof<strong>in</strong>anziato si prodigano per la collettività e mantengono vivo il tessuto<br />
sociale giovanile, voglio r<strong>in</strong>graziare vivamente Stefano Ettore.<br />
Per esporvi la storia del nostro paese non c’è modo migliore di farla raccontare dai beni<br />
culturali, dimore e palazzi storici.<br />
Fub<strong>in</strong>e è uno scorcio di Italia e del bel Monferrato con <strong>eventi</strong> importanti, uom<strong>in</strong>i illustri e<br />
opere d’arte che hanno lasciato un segno ancor oggi tangibile e che vi <strong>in</strong>vitiamo a scoprire.<br />
IL SINDACO<br />
L<strong>in</strong>o Pettazzi<br />
1
2<br />
R<strong>in</strong>graziamenti<br />
La prima parte, che potremmo def<strong>in</strong>ire “storico-artistica”, di questo libretto cerca di esporre circa venti<br />
secoli di storia di Fub<strong>in</strong>e e del territorio circostante.<br />
Nello svolgere questo mio compito mi sono avvalso degli ottimi contributi prodotti negli anni da <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si<br />
e non solo. Preziosissimi sono stati per me alcuni libri, che per la loro mole e qualità di <strong>in</strong>formazioni, mi<br />
hanno aiutato a dip<strong>in</strong>gere il quadro storico che tra poco andrete a leggere. Queste opere sono: “Guida<br />
di Fub<strong>in</strong>e Monferrato” del prof. Gian Luigi Ferraris, “Monferrato tra Po e Tanaro, Guida storico-artistica<br />
dei suoi comuni” di Aldo di Ricaldone ed edita da Lorenzo Fornaca e naturalmente tutti i lavori di Stefano<br />
Tic<strong>in</strong>eto: “Storia di Fub<strong>in</strong>e nel Medioevo” e “Fub<strong>in</strong>e ed il Monferrato dal 1537 al 1659” (Vol. I e II). In<br />
particolare, ho un debito di gratitud<strong>in</strong>e con Luisa Varaldi Mortara che mi ha aiutato e consigliato saggiamente<br />
durante tutta l’opera di stesura e che è stata molto paziente dedicandomi tanto tempo e altrettanta<br />
attenzione. Un altro grazie va a Giuliana Garlasco che, nonostante i mille impegni delle sue<br />
matt<strong>in</strong>ate, è riuscita a trovare il tempo per costruire <strong>in</strong>sieme a me questo libretto. Un grazie al S<strong>in</strong>daco<br />
e a tutta l’amm<strong>in</strong>istrazione comunale che, tramite l’<strong>in</strong>carico assegnatomi di redigere la prima parte dell’opera,<br />
mi ha consentito di poter parlare di una delle mie passioni, la storia, e di svolgere un servizio<br />
alla mia comunità riscoprendo le orig<strong>in</strong>i del nostro bel paese. Naturalmente un grazie va anche a tutti i<br />
dipendenti comunali che si sono sempre rivelati disponibili e pronti ad ascoltare ogni mia esigenza. Un<br />
ultimo ma non ultimo grazie va ai <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si che <strong>in</strong> tutti questi secoli hanno abitato il nostro paese e che,<br />
con le loro vite, hanno contribuito a rendere unico e spero <strong>in</strong>teressante questo libretto.<br />
Il curatore della parte storico-artistica<br />
Stefano Ettore<br />
Indice<br />
- L’epoca romana e l’orig<strong>in</strong>e del nome ......................................................................... pag. 3<br />
- I nostri simboli .............................................................................................................. “ 4<br />
- Il medioevo e la prima attestazione scritta ............................................................... “ 6<br />
- Un <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se medievale diretto <strong>in</strong> America: Michele Balestrero ................................... “ 11<br />
- Il C<strong>in</strong>quecento .......................................................................................................... “ 12<br />
- Michele Pavaranza........................................................................................................ “ 13<br />
- Il Santo Patrono di Fub<strong>in</strong>e: San Cristoforo ................................................................... “ 17<br />
- Il Seicento ............................................................................................................... “ 18<br />
- Le Chiese (Tr<strong>in</strong>ità, Discipl<strong>in</strong>ati, Carm<strong>in</strong>e) ...................................................................... “ 20<br />
- Il Settecento e le case signorili ................................................................................... “ 24<br />
- Palazzo Pane ................................................................................................................ “ 25<br />
- Palazzo Maioglio .......................................................................................................... “ 26<br />
- L’Ottocento e i Conti Bricherasio ................................................................................ “ 28<br />
- Palazzo Bricherasio ...................................................................................................... “ 30<br />
- Cappella Bricherasio .................................................................................................... “ 33<br />
- Asilo Bricherasio ......................................................................................................... “ 34<br />
- Fub<strong>in</strong>esi illustri (nati nell’800) .................................................................................... “ 35<br />
- Il Novecento, l’emigrazione e il Titanic ...................................................................... “ 39<br />
- La Sagra dell’Asparago ................................................................................................. “ 43<br />
- Fub<strong>in</strong>esi illustri (nati nel ‘900) ................................................................................... “ 45<br />
- Un riassunto della storia per i più piccoli .................................................................... “ 48<br />
- Fub<strong>in</strong>e oggi ............................................................................................................ “ 53<br />
- Associazioni <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si ............................................................................................... “ 62<br />
- <strong>Manifestazioni</strong> ........................................................................................................ “ 63
L’epoca romana e l’orig<strong>in</strong>e del nome<br />
Anticamente il Piemonte era occupato da<br />
tribù gallo-celtiche formatesi dall’unione<br />
dei Galli provenienti dall’attuale Francia e<br />
dai Liguri che si sp<strong>in</strong>sero oltre l’Appenn<strong>in</strong>o,<br />
nel basso Piemonte. Le tribù che si stanziarono<br />
<strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Alessandria, nel Monferrato<br />
e lungo la valle del Tanaro erano <strong>in</strong><br />
particolare i Bagienni, gli Statielli e gli<br />
Igauni.<br />
A partire dal II secolo a.C. queste popolazioni<br />
vennero progressivamente sottomesse<br />
dall’avanzata verso nord dell’impero<br />
romano.<br />
Anche l’attuale territorio <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se era occupato<br />
da tribù di Celto-Liguri tuttavia non<br />
sono stati ritrovati segni tangibili della loro<br />
presenza poiché questi popoli vivevano <strong>in</strong><br />
accampamenti piuttosto semplici collegati<br />
non da strade ma tramite sentieri di terra<br />
battuta.<br />
E’ solo con l’arrivo dei Romani che compaiono le prime costruzioni stabili e le strade.<br />
Fub<strong>in</strong>e, <strong>in</strong>fatti, sorge ai lati di un’antica via romana non lastricata che da Felizzano, anch’esso un <strong>in</strong>sediamento<br />
romano, raggiungeva Altavilla. I Romani lasciarono segni del loro passaggio costruendo un tempio<br />
dedicato alla dea Venere (successivamente <strong>in</strong>titolato a Diana, dea della caccia, forse per l’abbondanza di<br />
selvagg<strong>in</strong>a che popolava i fitti boschi del nostro territorio) nel luogo <strong>in</strong> cui oggi sorge la chiesa parrocchiale.<br />
Circa due secoli fa venne scoperta un’antica necropoli con corredo di vasellame ed antiche monete risalenti<br />
all’epoca di Augusto (I-II secolo).<br />
Ecco cosa riporta un documento redatto a f<strong>in</strong>e ‘800: “Molti reperti ora … e da una fornace di mattoni<br />
venne scoperta nel 1884 una piccola necropoli di epoca romana dell’area circa di 100 metri quadrati.<br />
Molte ossa umane, cocci di vasett<strong>in</strong>i …, monete romane del I e II secolo. Tre tombe, due di … ed una di<br />
mattoni con dentro resti umani, vasi di terra cotta, lucerne …, armille, monete. Alcuni di detti vasi e parecchie<br />
monete conservansi nella biblioteca parrocchiale. Uno di detti vasi portante la parola SURI, sopra<br />
un altro fu … porta <strong>in</strong>vece un timbro colla parola DESTR”.<br />
Purtroppo col tempo si è persa traccia di questi reperti, probabilmente nel periodo <strong>in</strong>tercorrente le due<br />
guerre mondiali.<br />
Il term<strong>in</strong>e “SURI” rimanderebbe ad un’orig<strong>in</strong>e etrusca della suddetta necropoli. Questo popolo, <strong>in</strong>fatti,<br />
venerava il Dio Apollo che assumeva diverse identità e, quando lo si decl<strong>in</strong>ava nel mondo sotterraneo<br />
dell’Aldilà, prendeva il nome di SURI. Per questo motivo gli Etruschi erano soliti <strong>in</strong>cidere il suo nome sui<br />
corredi o cippi funebri. Probabilmente col tempo questa usanza è stata assorbita dai Romani che qui si<br />
sono stanziati.<br />
Di derivazione romana sembra essere anche il nome del nostro paese, Fub<strong>in</strong>e.<br />
Accantonate alcune vecchie e ipotesi, tra le quali quella che proponeva Fundus B<strong>in</strong>us come nome orig<strong>in</strong>ario,<br />
quella maggiormente accettata sembra far derivare il nome da Fibull<strong>in</strong>e, ossia fibbie, che venivano<br />
forgiate proprio nell’antico accampamento romano che sorgeva sulle pendici delle nostre coll<strong>in</strong>e. Durante<br />
quel periodo, <strong>in</strong>fatti, compito dei fabbri era anche quello di produrre le fibbie che servivano come fermaglio<br />
per abiti e tuniche.<br />
Da lì, Fibull<strong>in</strong>e, Fibl<strong>in</strong>is, Fub<strong>in</strong>e. Questo antico mestiere compare oggi nello stemma del nostro paese che<br />
conserva ancora il disegno di una fibbia.<br />
3
4<br />
I nostri simboli<br />
LO STEMMA: scudo francese (o sannitico) di rosso, alla<br />
grande fibbia d’oro, di forma semiellittica, con la curvatura<br />
e con l’ardiglione all’<strong>in</strong>giù. Ornamenti esteriori tipici<br />
dei Comuni, con serto formato da un ramo di alloro, simbolo<br />
del trionfo e della sapienza, che è annodato con un<br />
ramo di quercia. Simbolo di forza e dignità. Questi elementi<br />
naturali si ritrovano anche <strong>in</strong> alcune formelle del<br />
nostro splendido rosone. La corona muraria o corona di<br />
città, che nell’antichità era attributo della dea Cibele, è<br />
simbolo del valore militare e rappresenta la c<strong>in</strong>ta muraria<br />
e turrita.<br />
IL GONFALONE: drappo di giallo, riccamente ornato<br />
di ricami d’argento e caricato dallo stemma sopra<br />
descritto con la iscrizione centrata <strong>in</strong> argento, recante<br />
la denom<strong>in</strong>azione del Comune. Le parti di<br />
metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale<br />
sarà ricoperta di velluto giallo con bullette argentate<br />
poste a spirale. Nella freccia sarà<br />
rappresentato lo stemma del comune e sul gambo<br />
<strong>in</strong>ciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori<br />
nazionali frangiati di argento.
Per il nome di Fub<strong>in</strong>e, tuttavia,<br />
potrebbe esserci un’altra possibilità<br />
non ancora presa <strong>in</strong> considerazione<br />
ed è da ricollegarsi<br />
all’antico tempio pagano che qui<br />
sorgeva.<br />
Ebbene, la dea della luna Diana,<br />
anche per i romani aveva mantenuto<br />
l’attributo di Febe (cioè<br />
lum<strong>in</strong>osa o brillante), per sottol<strong>in</strong>eare<br />
il suo legame fraterno con Apollo, dio del sole, detto anche Febo per lo stesso motivo.<br />
Stando a guardare nel nome dialettale di Fub<strong>in</strong>e, portatore di antiche conoscenze, la<br />
“U” non compare <strong>in</strong> nessuno di essi nella prima sillaba, ma abbiamo <strong>in</strong>vece Fib<strong>in</strong>-i ma anche<br />
Fiben-ni. Potrebbe darsi allora che la prima vocale “I” sia stata male trascritta dai primi documenti<br />
e scambiata con la “Y” greca che si legge proprio come una “U” chiusa.<br />
La seconda parte del toponimo, <strong>in</strong>vece, potrebbe derivare dalla l<strong>in</strong>gua celtica e presentarsi<br />
come un term<strong>in</strong>e assimilabile a “banna/bannus/bennicus” che significano “cima, picco” e<br />
sono nomi che si ritrovano <strong>in</strong> antichi villaggi dei Bagienni.<br />
A conferma di questa ipotesi sembra essere anche l’antica iconografia di San Cristoforo, il<br />
santo patrono di Fub<strong>in</strong>e. Questo santo <strong>in</strong>fatti pare essere la trasposizione cristiana del pagano<br />
Apollo/Febo poiché possedeva caratteristiche simili al dio pagano <strong>in</strong> quanto entrambi<br />
protettori dei viaggi e dalle malattie. La festa del patrono, <strong>in</strong>oltre, cade il 25 luglio, mese <strong>in</strong><br />
cui si tenevano proprio i Ludi Apoll<strong>in</strong>ari.<br />
Anche il culto di Diana per s<strong>in</strong>cretismo venne sostituito,<br />
nei primi secoli della religione cristiana, con la<br />
devozione a Maria Assunta. Anche qui l’iconografia<br />
viene <strong>in</strong> nostro aiuto.<br />
Sulle formelle del rosone della chiesa parrocchiale<br />
(databile al XII secolo) vengono rappresentate delle<br />
figure che per i loro particolari potrebbero rappresentare<br />
la Diana/Febe/Maria Assunta e<br />
l’Apollo/Febo/San Cristoforo.<br />
Questo potrebbe anche spiegare la doppia <strong>in</strong>titolazione<br />
della nostra chiesa parrocchiale.<br />
Naturalmente questa è solo un’ipotesi e non vuole<br />
sfidare nessuna precedente ricerca e le porte restano<br />
aperte ad ulteriori ipotesi ed approfondimenti.
6<br />
Il Medioevo e la prima attestazione scritta<br />
Dopo la caduta dell’Impero Romano, tutto il Piemonte rimase <strong>in</strong> balia delle tribù barbariche<br />
che, scese dal nord, si alternarono al potere con un breve <strong>in</strong>framezzo di dom<strong>in</strong>azione bizant<strong>in</strong>a.<br />
E’ <strong>in</strong> questo periodo che il territorio della regione viene suddiviso <strong>in</strong> ducati e vengono<br />
costruiti monasteri e abbazie. Tuttavia, anche la dom<strong>in</strong>azione Longobarda non era<br />
dest<strong>in</strong>ata a durare. Carlo Magno capì l’importanza della regione e sconfisse i Longobardi<br />
nella famosa battaglia della chiusa di San Michele.<br />
In seguito a lotte <strong>in</strong>terne all’Impero Carol<strong>in</strong>gio<br />
il territorio piemontese venne suddiviso<br />
<strong>in</strong> 3 marche che prendevano il nome dai loro<br />
fondatori: la Marca Aleramica, la Marca<br />
Obertenga e la Marca Ardu<strong>in</strong>ica.<br />
Quella che <strong>in</strong>teressa a noi è la prima, la<br />
Marca Aleramica, fondata da Aleramo. Dal<br />
matrimonio di quest’ultimo con Adelasia<br />
nacquero tre figli Ottone, Anselmo e Guglielmo.<br />
I primi due <strong>in</strong>fluenzeranno le vicende<br />
del Piemonte poiché per un certo<br />
periodo governeranno <strong>in</strong> modo congiunto i<br />
dom<strong>in</strong>i ereditati ma dopo circa una dec<strong>in</strong>a<br />
d’anni il Monferrato divenne un marchesato<br />
con signoria esclusiva dei discendenti di Ottone.<br />
Una leggenda lega il nome del Monferrato al marchese Aleramo. Si narra che l’imperatore<br />
Ottone decise di concedere tante terre ad Aleramo quante egli fosse riuscito a percorrerne<br />
cavalcando senza sosta per tre giorni e tre notti. Non solo l’impresa riuscì ma durante la<br />
cavalcata il destriero di Aleramo perse un ferro e così il futuro marchese utilizzò un mattone<br />
(mun) per ferrare (frà) il cavallo. Da qui il nome dialettale “Munfrà”.<br />
Proprio nel bel mezzo di questo Medioevo compare la prima citazione scritta su Fub<strong>in</strong>e.<br />
E’ un documento del 26 gennaio 1041 con cui l’imperatore Enrico III conferma il possesso<br />
della metà di Fub<strong>in</strong>e “medietatem Fibl<strong>in</strong>is” col castello e le chiese “cum castro et capellis”<br />
al vescovo conte Pietro II di Asti.<br />
In questo stesso periodo, il preesistente abitato romano viene modificato e fortificato a seguito<br />
del fenomeno dell’<strong>in</strong>castellamento. L’abitato e le costruzioni più importanti vennero<br />
spostate <strong>in</strong> luoghi elevati più facilmente difendibili <strong>in</strong> caso di attacco. Il centro storico di<br />
Fub<strong>in</strong>e porta ancor oggi i segni di queste opere.<br />
L’abitato <strong>in</strong> cima alla coll<strong>in</strong>a venne fortificato da mura che al loro <strong>in</strong>terno comprendevano<br />
il castello, la chiesa parrocchiale e abitazioni.
Queste mura correvano lungo tutto il bordo della coll<strong>in</strong>a f<strong>in</strong>o a formare un ellisse.<br />
Vi erano due punti di accesso pr<strong>in</strong>cipali sorvegliati da due porte: uno nei pressi del castello<br />
vic<strong>in</strong>o al bivio per la frazione San Rocco e l’altro vic<strong>in</strong>o alla chiesa del ponte e al “fosso”<br />
Piazza Garibaldi. Per numero di abitanti, estensione, struttura urbanistica ed <strong>in</strong>sediativa<br />
Fub<strong>in</strong>e è a lungo una delle comunità più importanti del Monferrato anche per la sua collocazione<br />
di conf<strong>in</strong>e ed <strong>in</strong> particolare il suo ruolo difensivo lungo la l<strong>in</strong>ea di <strong>in</strong>sediamenti fortificati<br />
che, attraverso Viarigi, arrivava f<strong>in</strong>o a Grana.<br />
In questa foto aerea si nota ancora l’antica conformazione dell’abitato c<strong>in</strong>to da mura. In<br />
alto si vede Via Pietro Longo che sale dal basso del paese e, arrivando <strong>in</strong> corrispondenza<br />
del ponte di Piazza Garibaldi, si divide ora <strong>in</strong> due diramazioni: Via Bertoldi (nella parte destra<br />
della foto) che segue la l<strong>in</strong>ea del fossato <strong>in</strong> quella che veniva chiamata “Varcava”, e<br />
Via Bocca (nella parte s<strong>in</strong>istra della foto) che segue il muraglione dal lato orientale dell’abitato.<br />
Lungo il suo percorso si può notare il barbacane (ossia un terrapieno addossato alle mura)<br />
che fungeva da sostegno alle mura e che <strong>in</strong> parte è tuttora esistente.<br />
7
La costruzione di queste opere difensive è da far risalire ad un arco di anni che va dal 1446<br />
al 1464. In questi anni il centro abito cambia forma e viene potentemente fortificato. Le<br />
mura e lo spalto dovrebbero proprio risalire a quest’epoca anche se col tempo hanno subito<br />
diversi rimaneggiamenti.<br />
Proprio <strong>in</strong> piazza Garibaldi<br />
si conservano ancora<br />
i pochi resti di<br />
queste fortificazioni.<br />
Caratteristica è parte<br />
del muraglione di laterizio<br />
(<strong>in</strong> cui si vedono<br />
resti di decorazioni)<br />
che racchiudeva il centro<br />
abitato e dell’adiacente<br />
ponte che,<br />
sovrastando il fossato,<br />
consentiva l’accesso al<br />
centro abitato.<br />
8<br />
Nel dialetto locale si conserva<br />
ancora questa caratteristica<br />
poiché la zona di<br />
Piazza Garibaldi viene chiamata<br />
“Al fos”, ossia “area<br />
dentro il fossato”.<br />
Il ponte anticamente era costruito<br />
<strong>in</strong> legno e si pensa<br />
che, <strong>in</strong> caso di <strong>in</strong>vasioni, venisse<br />
o sollevato e spostato<br />
o addirittura distrutto e ricostruito<br />
per bloccare l’accesso<br />
al centro abitato.<br />
Venne trasformato <strong>in</strong> ponte<br />
di muratura nel 1622.
In quello stesso periodo sorsero anche costruzioni fortificate di vedetta alle estremità del<br />
paese.<br />
Una di queste, def<strong>in</strong>ita “Castrum<br />
burgari”, era situata al conf<strong>in</strong>e con<br />
Vignale e Altavilla <strong>in</strong> quella che<br />
oggi è la frazione Borghi. Questa<br />
fortezza rappresentava uno dei<br />
cosiddetti “burgi speculatorum”<br />
per le vedette.<br />
Essendo posizionata <strong>in</strong> un punto<br />
elevato che garantiva ampia visibilità<br />
consentiva di avvistare <strong>in</strong><br />
tempo il pericolo e qu<strong>in</strong>di di correre<br />
al riparo. Col tempo, l’antica<br />
fortificazione divenne dapprima<br />
convento ed oggi ristrutturata<br />
come residenza privata.<br />
Nonostante la totale opera di restauro il fabbricato<br />
conserva ancora alcuni elementi delle<br />
preesistenti costruzioni.<br />
Tra le peculiarità è sicuramente da notare l’architrave<br />
di pietra con iscrizioni <strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o.<br />
9
Dal Medioevo ogni angolo della Prov<strong>in</strong>cia di Alessandria è segnato da tracce di un passaggio costante<br />
e lento di genti, di mercanti e di pellegr<strong>in</strong>i che lungo la Via Francigena si trovavano a toccare questi<br />
luoghi. I pellegr<strong>in</strong>i hanno lasciato segni di importanti tradizioni religiose di una spiritualità radicata<br />
da secoli:luoghi ricchi di suggestione, di grande pregio artistico ma anche attestazioni della cultura<br />
popolare, che ora sono state recuperate sull’it<strong>in</strong>erario turistico-culturale denom<strong>in</strong>ato “Le Vie del<br />
Sacro” a cui appartiene Fub<strong>in</strong>e e che riunisce l’eccellenze dei beni architettonici, paesaggistici, storici<br />
ed artistici locali.<br />
10<br />
Sempre al Medioevo risale la<br />
prima chiesa parrocchiale dedicata<br />
a San Pietro, che si trovava<br />
extra-muros, di cui oggi<br />
non rimane quasi nulla tranne<br />
l’antico fonte battesimale trasferito<br />
all’<strong>in</strong>terno dell’attuale<br />
chiesa parrocchiale.<br />
L’antica chiesa sorgeva sull’omonimo<br />
colle di San Pietro,<br />
<strong>in</strong> località Campus Serrae,<br />
oggi Conserra, nei cui pressi<br />
sorgeva un’altra pieve romanica<br />
di cui oggi si conserva<br />
l’antica abside.<br />
Edificata verso il 1300, fu ampliata<br />
nel 1519 con il materiale<br />
di recupero risultante<br />
dalla crollata chiesa parrocchiale<br />
di San Pietro.<br />
Con le macerie venne creata questa Chiesetta di Nostra Signora<br />
delle Grazie.<br />
Venne <strong>in</strong> seguito restaurata nel 1833, utilizzando un’alternanza<br />
di tufo e cotto, creando una particolare dicromia.<br />
La parte anteriore venne creata demolendo il vecchio portico<br />
antistante (foto <strong>in</strong> basso) e creando questo nuovo portico <strong>in</strong><br />
forma gotica sotto disegno dell’Arciprete Don Giov. Battista<br />
Accornero.<br />
Nel 1926 fu costruita la nicchia di San Giuseppe<br />
per suggerimento dell’Ingegner<br />
Crescent<strong>in</strong>o Caselli.<br />
Nel 1928 fu <strong>in</strong>stallata la campana e l’anno<br />
seguente fu fatta apporre la balaustra.<br />
Nel 1934-35 fu fatto il piazzale della chiesa e venne ampliato quello sottostante.<br />
Dal 1935 si tiene la festa di San Giuseppe che nacque prima come semplice devozione<br />
popolare con vendita dei tradizionali “pum e peier smujà” e <strong>in</strong> seguito<br />
si trasformò <strong>in</strong> solennità religiosa che prosegue ai giorni nostri.
Un <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se medievale diretto <strong>in</strong> America:<br />
Michele Balestrero<br />
Michele Balestrero, a cui è <strong>in</strong>titolata una via del centro storico di Fub<strong>in</strong>e, è stato per anni al centro<br />
del dibattito storico. I documenti attestano che si imbarcò con Colombo sulla Santa Maria durante<br />
il viaggio verso le americhe e che divenne Alcade dell'Isola di Conception (ossia un Governatore dipendente<br />
dalla Reg<strong>in</strong>a di Spagna). I testi, però, non riportano che fosse orig<strong>in</strong>ario di Fub<strong>in</strong>e oppure<br />
<strong>in</strong>dicano come spagnola la sua nazionalità. Tuttavia, oggi, gli storici sono propensi a ritenere che<br />
l’attribuzione della nazionalità spagnola fosse abbastanza comune ai naviganti che all’epoca erano<br />
al servizio della corona di spagna. Lo stesso Colombo, che pare accertato discendere dalla famiglia<br />
Colombo di Cuccaro, veniva <strong>in</strong>dicato come spagnolo sui documenti dell’epoca.<br />
Anche per questo motivo ormai si è ritenuto che Michele Balestrero fosse orig<strong>in</strong>ario di Fub<strong>in</strong>e come<br />
hanno sempre sostenuto i suoi discendenti.<br />
Come riporta Carlo Tibaldeschi (Università di Pavia), parlando a proposito della famiglia Tibaldeschi,<br />
sugli “Atti del II Congresso Internazionale Colombiano”: “Tibaldeschi. Ramo monferr<strong>in</strong>o della nota<br />
famiglia romana stabilitosi a Casale <strong>in</strong>torno al 1451 nella persona di Pietro di Tibaldo e di Ors<strong>in</strong>a<br />
Ors<strong>in</strong>i di Mugnano. Uno dei figli di Pietro, Bernard<strong>in</strong>o, fu nel 1474 il primo vescovo di Casale. Divisa<br />
<strong>in</strong> più rami, la famiglia è tuttora rappresentata dalla l<strong>in</strong>ea stabilitasi ad Alessandria all’<strong>in</strong>izio del XVII<br />
secolo. Ripetuti matrimoni legarono i Tibaldeschi alla famiglia Colombo, ed il ramo di Fub<strong>in</strong>e orig<strong>in</strong>ò<br />
da Lancillotto, figlio di Pietro, che aveva sposato Cater<strong>in</strong>a di Ubert<strong>in</strong>o Colombo di Cuccaro: da qui la<br />
denom<strong>in</strong>azione “de Thebaldeschis sive de Columbis” col quale erano noti lui stesso e la sua discendenza.<br />
Il testimone Giovan Pietro sostiene, tra l’altro, l’orig<strong>in</strong>e <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se di Michele Balestrero, fedelissimo<br />
del Navigatore, come membro di una famiglia ivi radicata da secoli. La l<strong>in</strong>ea di Giovan Pietro<br />
si est<strong>in</strong>se con i figli del figlio Ettore”<br />
Anche nel volume “Della patria di Cristoforo Colombo” (Gian Francesco Galleani Napione, 1808) si<br />
parla di Michele Balestrero: “Osservasi poscia che altri parenti di lui (qui l’autore si riferisce a Colombo,<br />
ndr), e persone native di Lombardia vengono additate come compagni delle sue memorabili<br />
navigazioni. Nel Sommario si nom<strong>in</strong>a specialmente Secondo Cornacchia del luogo di Vignale, e nella<br />
storia di D. Ferd<strong>in</strong>ando Michele Balestrero del luogo di Fub<strong>in</strong>e, il qual ultimo non fece mai più ritorno<br />
<strong>in</strong> Monferrato. Questo Michele Balestrero è da D. Ferd<strong>in</strong>ando qualificato Alcayde, ossia Governatore<br />
dell’isola della Concezione; ma nel Sommario si specifica la patria di lui, Fub<strong>in</strong>e, attestandosi tal<br />
cosa da più testimonj; e si aggiunge, che sebbene l’Oviedo abbia lasciato scritto che Michele Balestrero<br />
fosse Catalano, non se ne dovea far meraviglia; perciocché allo stesso modo che sbagliò egli<br />
rispetto alla patria di Cristoforo Colombo che disse essere Cogoreo, prese anche errore per ciò che<br />
appartiene alla patria di Michele Balestrero; dappoichè più testimonj affermavano con giuramento<br />
che era questi partito da Fub<strong>in</strong>e per navigar col Colombo, lasciando <strong>in</strong> quel luogo altri parenti suoi<br />
dello stesso cognome de’ Balestreri, e dappoichè i testimonj allegati aveano udito affermarsi tal<br />
cosa prima che l’Oviedo scrivesse la sua storia pubblicata nell’anno 1547, dovendosi far troppo maggior<br />
caso di testimonj che lo affermavano di proposito e con giuramento, di quello che far si debba<br />
di uno scrittore che ne tocca <strong>in</strong>cidentemente”.<br />
Un’altra fonte è “Della orig<strong>in</strong>e e della patria di Cristoforo Colombo” (Don Giambattista Spotorno,<br />
1819). Spotorno scriveva: “Egli è certo che tre Monferr<strong>in</strong>i navigarono con Cristoforo all’America. I<br />
nomi loro sono Giannatonio Colombo, Michele Balestero, o Balestrero, di Fub<strong>in</strong>e, e Secondo Cornacchia<br />
di Vignale”.<br />
A questo punto credo che si possa ragionevolmente considerare che Michele Balestrero fosse il<br />
primo <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se ad arrivare <strong>in</strong> America.<br />
11
12<br />
Il ‘500 e il ‘600: secoli movimentati<br />
Il C<strong>in</strong>quecento<br />
Da secoli il territorio di Fub<strong>in</strong>e faceva parte del Marchesato del Monferrato. Quest’ultimo dal 1536<br />
era <strong>in</strong> mano ai Gonzaga e nel 1575 l’imperatore Massimiliano II elevò il Marchesato a Ducato.<br />
Nel 1504 Fub<strong>in</strong>e viene confermato feudo dei Mazzè. Questo però non significa pace e tranquillità<br />
per il popolo <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se, anzi. Com<strong>in</strong>cia, <strong>in</strong>fatti, un triste periodo <strong>in</strong> cui si avranno uccissioni, devastazioni<br />
e sventure che culm<strong>in</strong>eranno <strong>in</strong> due grandi saccheggi che si susseguiranno nel giro di 100 anni,<br />
prima ad opera dei Lanzichenecchi e poi degli Spagnoli. Tutto ciò accadde poiché Fub<strong>in</strong>e era situato<br />
sul conf<strong>in</strong>e tra il Marchesato del Monferrato e il Ducato di Milano e costituiva parte del tragitto obbligato<br />
per gli eserciti che si muovevano da Alessandria a Casale.<br />
Ecco come Donato Testa, nella sua Storia del Monferrato, riporta l’assedio del 1527:<br />
“Negli anni seguenti (al 1525) le angherie delle soldataglie spagnole sul suolo monferr<strong>in</strong>o non si<br />
contano più. Su ord<strong>in</strong>e di Antonio de Leyva, rappresentante di Carlo V, scesero fra noi duemile (?)<br />
Lanzichenecchi tedeschi comandati dal terribile conte o Barone Lodròn. Come altri suoi pari (…) il<br />
Lodron, una volta accampatosi, com<strong>in</strong>ciò a tiranneggiare gli abitanti con la richiesta di esosi balzelli,<br />
alloggi, viveri e foraggi. La storia di Fub<strong>in</strong>e ricorda un tristissimo fatto avvenuto nel 1527. Il Lodròn,<br />
giunto sotto il paese, <strong>in</strong>timò che fossero preparati alloggio e vitto per la truppa, ma i <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si per<br />
tutta risposta spararono contro i suoi soldati alcune archibugiate. Non fu difficile agli Spagnoli occupare<br />
il borgo, salire su f<strong>in</strong>o al castello, <strong>in</strong>cendiare, devastare e saccheggiare. Le vittime si contarono<br />
a cent<strong>in</strong>aia: una relazione manoscritta del secolo scorso, custodita presso quell’archivio comunale,<br />
riporta addirittura seicento morti! Inoltre dice che il comandante spagnolo non se ne andò prima<br />
che gli avessero pagati 8600 scudi. Il terrore di quel giorno fu così grande che per secoli a Fub<strong>in</strong>e il<br />
nome di Baròn Ludròn restò come s<strong>in</strong>onimo di spavento e di f<strong>in</strong>imondo”.<br />
Alla f<strong>in</strong>e del XVI secolo Fub<strong>in</strong>e conosce<br />
un <strong>in</strong>tenso, seppur breve, momento<br />
di prosperità economica e di<br />
aumento della popolazione che arriva<br />
a contare 2000 abitanti. Probabilmente<br />
si deve questa espansione,<br />
ancora una volta, alla sua posizione<br />
geografica che fungeva da punto di<br />
collegamento tra il Basso e l’Alto<br />
Monferrato sulla Strasa Franca attraverso<br />
il cuneo alessandr<strong>in</strong>o, appartenente<br />
al Ducato di Milano tracciato<br />
già documentato <strong>in</strong> epoca medievale,<br />
costituendo di fatto una bretella<br />
di congiunzione tra i due percorsifrancigeni<br />
storici e che nel seicento<br />
diventò tatro di frequenti contrasti e<br />
rappresaglie.<br />
Nella figura si nota bene come Fub<strong>in</strong>e (a <strong>in</strong>izio ‘500) si trovasse<br />
proprio <strong>in</strong> corrispondenza del conf<strong>in</strong>e tra il Marchesato del Monferrato<br />
<strong>in</strong> mano ai Paleologi (di color marrone) e il Ducato di Milano<br />
<strong>in</strong> mano ai Visconti prima e agli spagnoli poi (di color verde)
Michele Pavaranza<br />
Nel 1590 accadde un episodio emblematico <strong>in</strong> cui si evidenziano<br />
le volontà autonomistiche del popolo di Fub<strong>in</strong>e.<br />
Il 1° Dicembre di quell’anno il Duca V<strong>in</strong>cenzo I, promise alla<br />
comunità di Fub<strong>in</strong>e di non <strong>in</strong>feudare più il paese. Quel documento<br />
“Dei gratia Dux Mantuae et Montisferrati” recitava:<br />
“poiché i Fub<strong>in</strong>esi si sono presentati disposti a versare<br />
la somma di millec<strong>in</strong>quecento scudi d’oro, <strong>in</strong> considerazione<br />
della loro devozione e del loro ossequio nei miei confronti,<br />
ho deciso di acconsentire alle loro richieste con questo decreto<br />
secondo la volontà ed il potere assoluto con cui adempio<br />
alle mie funzioni pubbliche <strong>in</strong> tutto il Ducato, con tutti i<br />
crismi formali, <strong>in</strong> nome mio e dei miei eredi e successori prometto<br />
alla comunità e agli uom<strong>in</strong>i di Fub<strong>in</strong>e, con la lealtà<br />
propria del Pr<strong>in</strong>cipe, che <strong>in</strong> avvenire non concederò mai ad<br />
alcuno il luogo, il castello e la giurisdizione di Fub<strong>in</strong>e”. In<br />
quella circostanza rappresentò i <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si, operando <strong>in</strong> loro<br />
nome, Michele Pavaranza, al quale Fub<strong>in</strong>e ha dedicato una<br />
via centrale del paese. Quel Michele, si legge nel documento:<br />
“mi ha versato ora c<strong>in</strong>quecento scudi d’oro e ha promesso<br />
di versare altri c<strong>in</strong>quecento a maggio e i restanti a<br />
saldo formanti la somma pattuita nel prossimo mese di agosto”.<br />
Duca V<strong>in</strong>cenzo I di Gonzaga<br />
Della figura di Pavaranza si è detto molto. Qualcuo sostiene che fu Podestà di Fub<strong>in</strong>e ma altri ritengono<br />
che non fosse altro che un privato ricco cittad<strong>in</strong>o che anticipò la somma di 1500 scudi, che attualmente<br />
corrisponderebbero a circa 1 milione e 500 mila euro. In cambio di quel gesto il comune<br />
vendette al suddetto Pavaranza beni<br />
pubblici tra cui boschi e terreni per<br />
coprire quella somma con la promessa<br />
di ricomparglieli <strong>in</strong> qualsiasi<br />
momento alla stessa cifra senza <strong>in</strong>teressi.<br />
Purtroppo, però, la promessa fatta<br />
dal Duca V<strong>in</strong>cenzo I e la relativa libertà,<br />
verrà mantenuta per soli 70<br />
anni circa dal 1590 al 1658.<br />
Uno scorcio della centralissima Via<br />
Michele Pavaranza e sulla s<strong>in</strong>istra<br />
l’<strong>in</strong>gresso di casa Maioglio<br />
13
Nonostante le angherie di questo secolo, importanti opere prendono forma sul territorio <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se,<br />
prima fra tutte la Chiesa Parrocchiale consacrata a Santa Maria Assunta nel 1519.<br />
14<br />
Abbandonata l’antica parrocchia di San Pietr,o<br />
che sorgeva sul colle omonimo <strong>in</strong> località Campus<br />
Serrae, la sede della chiesa parrocchiale<br />
venne trasferita all’<strong>in</strong>terno delle mura per motivi<br />
di sicurezza sul luogo dove sorge l’attuale complesso.<br />
Costruito sui resti dell’antico tempio romano, il<br />
corpo pr<strong>in</strong>cipale venne eretto nel XIII secolo<br />
come testimoniato da pilastri cil<strong>in</strong>drici orig<strong>in</strong>ari<br />
e capitelli <strong>in</strong> pietra probabilmente murati nelle<br />
successive trasformazioni.<br />
La facciata, di impronta romanica, si presenta<br />
come tripartita da lesene, term<strong>in</strong>anti sulla sommità<br />
con cuspidi di pietra. Alle estremità laterali<br />
dell’edificio si può notare l’ampliamento delle<br />
navate apportato a f<strong>in</strong>e ‘800 durante l’opera di<br />
generale “ristorazione”.<br />
In basso a s<strong>in</strong>istra si vede il piccolo protiro che<br />
un tempo consentiva l’accesso al corridoio laterale<br />
della chiesa.<br />
Il campanile venne eretto sopra la balaustra di<br />
s<strong>in</strong>istra nel 1402 rimase <strong>in</strong>tatto s<strong>in</strong>o al 1858 quando, ormai pericolante, venne abbattuto e sostituito<br />
dall’odierno <strong>in</strong> stile gotico progettato dall’architetto March<strong>in</strong>i di Tor<strong>in</strong>o.<br />
Quest’anno ricorre il c<strong>in</strong>quecentenario 1512-2012 dell’ultimazione della primitiva fabbrica romanica,<br />
di cui resta solo la parte centrale della<br />
facciata con il rosone che, sormontante<br />
il portale di accesso centrale, è<br />
formato da 8 fasce di formelle <strong>in</strong> cotto<br />
di pregevole lavorazione raffiguranti<br />
fregi di flora e figure con sacra simbologia<br />
di natura allegorica. Rappresenta<br />
l’esempio più figurativo tra tutti i rosoni<br />
delle Cattedrali del Piemonte.
L’attuale campanile <strong>in</strong> una foto dei giorni<br />
nostri.<br />
Alto ben 56 metri è diventato uno dei simboli<br />
del paese data la sua posizione di<br />
spicco che lo fa vedere <strong>in</strong> lontananza per<br />
parecchi chilometri.<br />
Il campanile presenta quattro contrafforti<br />
a pianta ottagonale ai quattro angoli che,<br />
partendo dalla base, arrivano s<strong>in</strong>o al cornicione<br />
e si <strong>in</strong>nalzano oltre di esso con quattro<br />
gugliotti che racchiudono l’alta guglia<br />
centrale, da cui si erge la croce term<strong>in</strong>ale<br />
che fa superare alla struttura i 60 metri di<br />
altezza. Le pareti presentano due ord<strong>in</strong>i di<br />
bifore, il più alto dei quali racchiude al suo<br />
<strong>in</strong>terno le campane, <strong>in</strong>tervallati dai quattro<br />
rosoni che ospitano l’orologio.<br />
Delle persiane <strong>in</strong> legno chiudono le bifore<br />
più basse. La sua particolarità è anche di ricordare<br />
il campanile di Giotto a Firenze.<br />
In questa foto d’epoca bene si nota l’antica torre<br />
campanaria quattrocentesca costituita da una<br />
base quadrata <strong>in</strong> stile romanico con le due aperture<br />
<strong>in</strong> corrispondenza delle campane.<br />
In basso a s<strong>in</strong>istra si vede la “cariangia”, strad<strong>in</strong>a<br />
panoramica che scende f<strong>in</strong>o a valle costeggiando<br />
il fianco della coll<strong>in</strong>a degradante sul sottostante<br />
terrapieno, il medievale barbacane, parte del sistema<br />
difensivo del muraglione sul lato settentrionale.<br />
15
Di particolare <strong>in</strong>teresse è anche l’<strong>in</strong>terno della chiesa.<br />
Tra il 1490 e il 1512 furono costruiti il coro e le volte con l’impianto degli altari.<br />
In fondo, nella nicchia sovrastante il coro, si nota la statua <strong>in</strong> marmo bianco<br />
di Carrara che raffigura la Verg<strong>in</strong>e Immacolata. A destra, si può notare il pulpito<br />
ligneo ottocentesco addossato al pilastro della navata centrale.<br />
A s<strong>in</strong>istra, il coro ligneo datato 1711 e subito<br />
sotto una veduta dell’organo Mentasti<br />
costituito da 2000 canne. A s<strong>in</strong>istra,<br />
una delle tavole della Via Crucis, “Gesù<br />
condannato a morte”, dip<strong>in</strong>te da Paolo<br />
Gaidano e fortunosamente acquistate<br />
dall’arciprete dell’epoca. Sotto, l’antico<br />
fonte battesimale ricavato da un unico<br />
blocco di pietra proveniente dall’antica<br />
Parrocchia di San Pietro.
Il Santo patrono di Fub<strong>in</strong>e: San Cristoforo<br />
“MAGNO FUBINAE GAUDENT HONORE SANCTO CHRISTOFORO PROTECTORE” (“Fub<strong>in</strong>e gode di un<br />
grande onore essendone San Cristoforo il protettore”) è il motto creato verso il 1925 dall’allora Arciprete<br />
Don Emilio Buzio, il quale dedicò proprio a San Cristoforo molti articoli del bollett<strong>in</strong>o parrocchiale<br />
dell’epoca.<br />
All’<strong>in</strong>terno della Chiesa Parrocchiale è conservato l’Altare<br />
di San Cristoforo con alle sue spalle questo dip<strong>in</strong>to.<br />
E’ una pala di Giovanni Stura del 1897 dedicata al<br />
Santo Patrono. Sullo sfondo l’artista, di probabili orig<strong>in</strong>i<br />
monferr<strong>in</strong>e, volle imprimere una lontana immag<strong>in</strong>e<br />
del borgo di Fub<strong>in</strong>e con al centro lo svettante il<br />
campanile neogotico.<br />
In basso a destra è riportato il simbolo di Fub<strong>in</strong>e (la<br />
fibbia) disegnato <strong>in</strong> blu.<br />
L’altare e la balaustra <strong>in</strong> marmo bianco sono un disegno<br />
dell’Ing. Crescent<strong>in</strong>o Caselli.<br />
Questa cappella venne decorata con angioletti su<br />
rame dal pittore casalese Costant<strong>in</strong>o Sereno.<br />
Un’ulteriore raffigurazione del Santo di grandi dimensioni<br />
era presente nella Chiesa Parrocchiale ancora a<br />
<strong>in</strong>izio ottocento “dip<strong>in</strong>to grottescamente, secondo il<br />
costume, nella faccia o meglio nel fianco meridionale<br />
esteriore”. Questo ritratto probabilmente andò perso<br />
tra il 1858 e il 1862 durante la radicale opera di restaurazione<br />
della chiesa.<br />
Cristoforo, uomo di statura gigantesca di stirpe Cananea si convertì al Cristianesimo e per esercizio<br />
di carità si diede a trasportare da una riva all’altra di un fiume i passeggeri, sorretto da un lungo bastone.<br />
Un giorno trasportò un bamb<strong>in</strong>o che diveniva sempre più pesante: era Cristo, il correttore del<br />
mondo.<br />
Fu martire (spellato vivo) <strong>in</strong> Licia sotto Decio imperatore romano (249-251 d.C.).<br />
Nel Medioevo fu <strong>in</strong>vocato dai pellegr<strong>in</strong>i come protettore nei loro viaggi e contro la peste e f<strong>in</strong>o all’ottocento<br />
si credeva che bastasse guardare la sua immag<strong>in</strong>e una volta al giorno per essere protetti<br />
contro la morte improvvisa.<br />
San Cristoforo è il protettore degli automobilisti nom<strong>in</strong>ato da Papa Pio XII nel 1954 e la sua festa si<br />
celebra il 25 Luglio. Nel 1969, tuttavia, il Santo venne cancellato dal Martirologio per opera di Papa<br />
Paolo VI forse per la mancanza di dati che documentassero la sua effettiva esistenza <strong>in</strong> vita. Nonostante<br />
quest’opera di cancellazione, però, la devozione verso questo martire rimane e lo si sta prendendo<br />
<strong>in</strong> considerazione per la sua candidatura a Santo Patrono del Web, <strong>in</strong> quelli che possono<br />
<strong>in</strong>tendersi come viaggi “virtuali”.<br />
17
18<br />
Il Seicento<br />
Dal 1600 com<strong>in</strong>cia una nuova fase di recessione e di calamità poiché il<br />
paese si trova nel mezzo delle “Guerre di Monferrato” a cui deve far fronte<br />
anche economicamente con una pesante tassazione.<br />
Nel 1627 alla morte di V<strong>in</strong>cenzo II Gonzaga si aprì la guerra di successione<br />
di Mantova e del Monferrato (i Gonzaga, <strong>in</strong>fatti, erano anche i signori di<br />
Mantova).<br />
Alla f<strong>in</strong>e della guerra prevalse il ramo dei Gonzaga-Nevers.<br />
Tutti questi fattori, uniti ad una terribile epidemia di peste e alla carenza<br />
di cibo, ridussero il numero di abitanti a sole 700 unità.<br />
Il culm<strong>in</strong>e della barbarie arrivò il 22 giugno 1628 e sfociò <strong>in</strong> un saccheggio<br />
che non term<strong>in</strong>ò prima del 26 dello stesso mese.<br />
Si narra che un cont<strong>in</strong>gente spagnolo, diretto a Casale da Nizza Monferrato,<br />
si fermò nei pressi di Fub<strong>in</strong>e per accamparsi e nel frattempo tentò di rubare<br />
Stemma dei Gonzaga-Nevers<br />
del fieno.<br />
A quel punto i <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si attaccarono i soldati spagnoli causando la terribile<br />
rappresaglia di questi ultimi sul territorio <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se. Dopo questo evento,<br />
che portò morte e distruzione nel territorio, i S<strong>in</strong>daci di Fub<strong>in</strong>e presentarono<br />
una supplica a Don Gonsalvo de Cordova affichè il paese fosse risparmiato da ulteriori devastazioni.<br />
A questo f<strong>in</strong>e venne redatto un salvacondotto datato dal campo di Casale l’11 luglio 1628 che così<br />
recitava:<br />
“Gonzalo Fernandez de Cordova del Consiglio di Stato di Sua Maestà,<br />
suo Governatore dello Stato di Milano a Capitano Generale <strong>in</strong> Italia.<br />
Essendo entrato l’esercito del Re nostro signore nel Monferrato<br />
a prendere possesso del medesimo <strong>in</strong> nome di Sua Maestà Cesarea e<br />
risultando conveniente al servizio delle entrambe Maestà<br />
che gli abitanti di questo Stato siano trattati con tutta soddisfazione<br />
e buona comprensione<br />
abbiamo provveduto per il (loro) bene di concedere,<br />
come <strong>in</strong> virtù della presente concediamo libera salvaguardia<br />
al paese di Fub<strong>in</strong>e, alle sue case e possessioni,<br />
perciò ord<strong>in</strong>iamo a tutti i Comandanti,<br />
Ufficiali e soldati tanto di fanteria che di cavalleria<br />
e a qualsivoglia persona di questo esercito, che nelle loro case,<br />
casc<strong>in</strong>e, granai, stalle e altre qualsiasi proprietà<br />
a loro appartenenti non subiscano estorsioni, vessazioni,<br />
né molestie e nemmeno prendano né acconsentano<br />
d’impadronirsi contro la volontà loro di qualsiasi cosa,<br />
anzi vengano trattati con tutto rispetto e comprensione,<br />
<strong>in</strong> caso contrario provvederemo che saranno castigati con tutto rigore.<br />
(Dato) nel campo presso Casale l’11 luglio 1628.<br />
– Sigillo – Gonzalo Fernandez de Cordova.<br />
Per ord<strong>in</strong>e di Sua Eccellenza, Juan Ruiz de Rida.<br />
Sua Eccellenza concede salvaguardia alle abitazioni<br />
e ai beni del paese di Fub<strong>in</strong>e”
Il 12 Agosto 1658, appena sessantotto anni dopo la promessa del Duca<br />
V<strong>in</strong>cenzo I di non <strong>in</strong>feudare più Fub<strong>in</strong>e, il paese si trova <strong>in</strong> mano ad un<br />
nuovo feudatario.<br />
Questa volta si tratta del Conte V<strong>in</strong>cenzo Natta a cui fu concesso il feudo<br />
di Fub<strong>in</strong>e dal Duca Carlo II di Gonzaga-Nevers, contravvenendo al precedente<br />
patto stipulato con i <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si.<br />
Come si può immag<strong>in</strong>are il popolo del paese monferr<strong>in</strong>o non fu affatto<br />
felice di veder calpestati i suoi diritti.<br />
Avere nuovamente un feudatario <strong>in</strong>sediato nel paese significava obbedire<br />
a tutta una serie di ricatti e soprusi.<br />
Tutte le proteste dei <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si non furono accolte così, nel 1677, il popolo<br />
organizzò una sommossa che causò l’uccisione di alcuni sbirri del feudatario.<br />
Un documento ci racconta questa vicenda: “alla quale <strong>in</strong>feudazione per<br />
altro si opposero gli abitanti con tutti i mezzi che erano <strong>in</strong> loro, e non fu<br />
che Virg<strong>in</strong>io figliuolo di quel conte, che dopo aver sostenuto una lunga<br />
lite, e r<strong>in</strong>unziato a varii diritti feudali, potè mettersi <strong>in</strong> possesso del<br />
luogo, cui non tardò a rafforzare di valide mura e di un’elevata torre, di<br />
cui più non rimangono alcune vestigie. Se non che i <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si non potendo<br />
avvezzarsi a comportare il dom<strong>in</strong>io del Natta, si fecero padroni<br />
Carlo II di Gonzaga-Nevers<br />
che <strong>in</strong>feudò nuovamente<br />
Fub<strong>in</strong>e contravvenendo al<br />
patto di f<strong>in</strong>e ‘500<br />
del castello, ed il feudatario di ciò <strong>in</strong>collerito e bramoso di vendicarsene, tentò di sorprenderli per<br />
mezzo de’ suoi bravi, mentre i terrazzani erano occupatissimi <strong>in</strong>torno alle messi; ma avvedutisi questi<br />
del tentativo dell’odiato signore, si fecero addosso ai satelliti di lui, i quali cercarono <strong>in</strong>darno di salvare<br />
la vita, andando a celarsi nelle tombe di una chiesa; perocchè furono tutti colà dentro uccisi<br />
dagli irritati <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si” (Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli<br />
Stati di S. M. il Re di Sardegna, 1840).<br />
Con questa azione i <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si furono dichiarati ribelli ed il paese fu occupato dalle forze militari del<br />
ducato.<br />
I giovani che avevano preso parte alla rivolta si rifugiarono nei d<strong>in</strong>torni, abbandonando il paese, e<br />
furono dichiarati “contumaci”.<br />
Nel 1690 i <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si riconobbero l’autorità del feudatario e furono perdonati per la loro ribellione di<br />
13 anni prima.<br />
Subito, dal momento del suo <strong>in</strong>sediamento, il Conte V<strong>in</strong>cenzo Natta di Baldesco com<strong>in</strong>ciò una completa<br />
opera di restauro della precedente fortezza militare che si trovava <strong>in</strong> cima al colle di Fub<strong>in</strong>e,<br />
ormai demolito ed <strong>in</strong> stato di abbandono come cava di materiale da costruzione.<br />
Come recita un documento d’epoca, nel 1664, egli fece costruere et da fondamenta erigere un gran<br />
palazzo ch’ha forma di castello, con molte stanze nobili et civili dist<strong>in</strong>te dal rustico et capaci di alloggiare<br />
persone d’em<strong>in</strong>enti qualità.<br />
Il Conte Natta, nonostante l’<strong>in</strong>giusta opera di <strong>in</strong>feudamento di Fub<strong>in</strong>e, non era affatto un personaggio<br />
di poco conto. Fu, <strong>in</strong>fatti, addetto all’ambasciata di Parigi. Si laureò <strong>in</strong> legge e nel 1634 fu nom<strong>in</strong>ato<br />
Podestà di Mantova. Nel 1646 fu senatore a Casale e<br />
nel 1654 a Mantova. Nei successivi nove anni ricoprirà<br />
diverse importanti cariche f<strong>in</strong>o a diventare nel 1663<br />
Presidente del Senato di Casale. Il 24 Gennaio 1654<br />
ebbe il titolo di Conte di Baldesco.<br />
Nonostante le sue nobili cariche ed i tumulti con il popolo<br />
di Fub<strong>in</strong>e, quando morì il 31 gennaio 1677, egli<br />
volle essere sepolto nella Chiesa Parrocchiale di Fub<strong>in</strong>e<br />
dove ancora oggi è conservata la lapide (foto a lato).<br />
19
Nel Seicento acquistano importanza crescente altre tre chiese di Fub<strong>in</strong>e: la Chiesa della Tr<strong>in</strong>ità, la<br />
Chiesa del Ponte o dei Battuti e la Chiesa della Madonna Carm<strong>in</strong>e.<br />
Gravemente danneggiata dal terremoto<br />
del 2000 richiede oggi una<br />
grande e costosa opera di restauro<br />
20<br />
La Chiesa della Tr<strong>in</strong>ita’<br />
Ecco come la descriveva Don Emilio Buzio ne Il Fub<strong>in</strong>ese, n.3,<br />
Marzo 1946:<br />
“La SS. Tr<strong>in</strong>ità sorge al posto di altra storica chiesetta, quella di<br />
S.Cater<strong>in</strong>a posta a guardia di quel lato della fortezza presso l’antico<br />
fossato ora coperto. Anche questa è chiesa storica perché ricorda<br />
antichi avvenimenti civili e religiosi. Si può dire di essa che tre secoli<br />
la guardano: il Seicento diede la chiesa, il Settecento la sacrestia,<br />
gioiello d’arte barocca, l’Ottocento il campanile. Ha anch’essa quadri<br />
artistici specialmente quello dell’abside restaurato a cura del<br />
compianto Ing. Prof. Comm. Crescent<strong>in</strong>o Caselli, Presidente dell’Accademia<br />
Albert<strong>in</strong>a e un vero valore nell’arte architettonica (… si<br />
tratta della pale di scuola moncalvesca ora conservata nella Chiesa<br />
Parrocchiale, ndr). Egli diceva: ‘E’ costoso conservare il tempio: ma<br />
esso merita che si faccia qualunque sacrificio: è un gioiello e un<br />
grande monumento storico’”.<br />
La Chiesa dei Battuti o Discipl<strong>in</strong>ati: l’Immacolata<br />
“L’Immacolata sul Ponte sorse nel 1600 al<br />
posto di altra chiesetta messa a guardia della<br />
fortezza di Fub<strong>in</strong>e. E’ perciò una chiesa storica<br />
per la storia civile di Fub<strong>in</strong>e. Per la storia<br />
religiosa notiamo che essa per l’affermazione<br />
dei Padri nella credenza della Concezione Immacolata<br />
di Maria, verità che fu def<strong>in</strong>ita solo<br />
due secoli dopo dall’immortale Pio IX, ogni<br />
<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se deve essere orgoglioso di quella<br />
chiesa. Come San Sebastiano ha un altare antichissimo<br />
di marmi policromi che è giudicato<br />
una grande opera d’arte, così l’Immacolata<br />
ha nel suo altare un esemplare dell’arte antichissima<br />
del simil marmo, arte che si sviluppò<br />
sul f<strong>in</strong>ire del 1600 e della quale<br />
rimangono pochi modelli <strong>in</strong> Casale e altrove<br />
custoditi con grande cura.<br />
Usata come distaccamento della chiesa parrocchiale quando<br />
<strong>in</strong> essa venivano ammassati <strong>in</strong> beni per sottrarli dai saccheggi,<br />
è diventata c<strong>in</strong>ema/teatro a metà ‘900 ed ora è protagonista<br />
di un’importante opera di restauro organizzata dal comune
Ha una meravigliosa balaustra di marmi policromi <strong>in</strong> stile barocco, già appartenente alla chiesa parrocchiale<br />
che è giudicata di alto valore artistico (gli elementi decorativi all’<strong>in</strong>terno della chiesa furono<br />
smantellati negli anni ’60, a seguito della sconsacrazione che lasciò spazio al c<strong>in</strong>ema parrocchiale,<br />
ndr). Lasciar deperire tale chiesa sarebbe grave delitto contro la religione, l’arte, la storia. E’ Succursale<br />
della Parrocchia e quando si facevano lavori furieri <strong>in</strong> quest’ultima, le funzioni parrocchiali si<br />
facevano all’Immacolata come si fa anche oggi per esempio nei funerali impediti nella Parrocchiale<br />
da SS. Quarantore o altro motivo. Possiede come le altre chiese quadri di valore e grazioni reliquiari<br />
con Reliquie che la rendono sempre più venerabile al popolo” (Don Emilio Buzio, Il Fub<strong>in</strong>ese, n.3,<br />
Marzo 1946).<br />
La Chiesa del Carm<strong>in</strong>e<br />
“Il Carm<strong>in</strong>e è la chiesa del voto fatto dai nostri<br />
Padri. Sorse quando cessò la peste di manzoniana<br />
memoria. Fu officiata dai Padri Carmelitani<br />
che abitavano l’Antico Convento<br />
attiguo. Ha quadri di valore e un’antichissima<br />
statua dorata della Madonna che si porta<br />
ogni anno <strong>in</strong> devota, solenne processione <strong>in</strong><br />
r<strong>in</strong>graziamento della cessazione del contagio<br />
ed a propiziazione per altre grazie e favori”<br />
(Don Emilio Buzio, Il Fub<strong>in</strong>ese, n.3, Marzo<br />
1946).<br />
L’Immacolata <strong>in</strong> una cartol<strong>in</strong>a d’epoca
“Veduta parziale di Fub<strong>in</strong>e desunta da un disegno schematico del paese eseguito alla f<strong>in</strong>e del XVII<br />
secolo. E’ chiaramente visibile l’arco (nel Medioevo con porta) che dava l’accesso al nucleo centrale<br />
del paese, nella zona del castello, di cui appare il palazzo costruito dal Natta ed alcune rov<strong>in</strong>e dell’antico<br />
maniero medievale (Stefano Tic<strong>in</strong>eto, Fub<strong>in</strong>e e il Monferrato negli anni del predom<strong>in</strong>io spagnolo<br />
e Gianluigi Ferraris,Guida di Fub<strong>in</strong>e Monferrato).<br />
Nella pag<strong>in</strong>a accanto: “Veduta della zona del ‘Ponte’ con l’arco, situato all’estremità del ponte, che<br />
dava l’accesso al centro fortificato del paese. Anche se non vi erano più le porte, gli archi erano i<br />
punti obbligati per l’accesso al nucleo centrale del paese per cui, nei vari documenti del XVI e del<br />
22
XVII secolo, si legge che ‘si mettevano le guardie alle porte’ per motivi di sanità o di ord<strong>in</strong>e pubblico.<br />
Si noti che era ancora presente (e vi rimarrà s<strong>in</strong>o al 1870 circa) l’acqua nell’attuale piazza sottostante<br />
alla chiesa del ‘Ponte’, ancora oggi denom<strong>in</strong>ata ‘al Foss’. Tale ‘foss’ era il residuo dell’antico fossato<br />
medievale che, con o senza acqua (a seconda della stagione), costeggiava il muraglione che guarda<br />
la Valle d’Ambr<strong>in</strong>o. Esso fu <strong>in</strong>terrato nella seconda metà del ‘500 e fu adibito ad orti (ancora oggi <strong>in</strong><br />
parte esistenti) e poi <strong>in</strong> parte edificato, formando l’attuale ‘Varcava’, nome probabilmente derivato<br />
da ‘Valle Cava’ o ‘Valcava’, come cavità <strong>in</strong>terrata sotto le ‘muraglie’” (Stefano Tic<strong>in</strong>eto, ivi).<br />
23
24<br />
Il Settecento e le case signorili<br />
Agli <strong>in</strong>izi del 1700 il Monferrato è teatro della tragica Guerra<br />
di successione spagnola che devasta l’<strong>in</strong>tero territorio.<br />
Il 3 giugno 1708 la dieta di Ratisbona dichiara il Duca Ferd<strong>in</strong>ando<br />
Carlo di Gonzaga-Nevers traditore dell’impero per aver<br />
accolto i francesi nel Mantovano.<br />
Il 5 Luglio Ferd<strong>in</strong>ando muore a Padova per le conseguenze di<br />
una caduta da cavallo.<br />
Il 7 Luglio l’Imperatore Giuseppe I accorda l’<strong>in</strong>vestitura del Ducato<br />
di Monferrato a Vittorio Amedeo II di Savoia.<br />
La concessione è confermata nel 1713 dal Trattato di Utrecht.<br />
Da questa data la storia del Monferrato, e qu<strong>in</strong>di di Fub<strong>in</strong>e, si<br />
fonde con quella del Piemonte.<br />
Con questo Trattato arriva un periodo relativamente tranquillo<br />
per Fub<strong>in</strong>e.<br />
I due secoli precedenti, <strong>in</strong>fatti, avevano visto il nostro territorio<br />
come teatro di scontri e saccheggi che portarono distruzione<br />
e povertà.<br />
Territorio del Piemonte durante la Guerra<br />
di successione spagnola. In giallo il Ducato<br />
di Savoia, <strong>in</strong> blu i territori francesi e <strong>in</strong><br />
arancione il Ducato del Monferrato.<br />
Quando, dopo lunghi periodi di guerre, la pace torna a regnare si sviluppano i commerci e l’economia<br />
prospera.<br />
Emblematica è l’ord<strong>in</strong>anza del conte V<strong>in</strong>cenzo Carlo Pensa dalla quale risulta chiara l’importanza<br />
che ricopriva il mercato <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se che doveva tenersi “di Venerdì, salvo fosse festivo <strong>in</strong> onore di Dio,<br />
<strong>in</strong> qual caso alla forma delle regie costituzioni si transferisse al giorno immediatamente non festivo”.<br />
Attorno al 1780, la comunità disponeva di un catasto, di un libro dei trasporti e di una “vacchetta<br />
contenente li rispettivi estimi dei terreni” (senza misura né mappa). Il catasto appariva allora «scritto<br />
<strong>in</strong> buona parte di carattere antico e quasi gotico, molto difficile a leggersi, <strong>in</strong> parte con lettere e scrittura<br />
corrente, <strong>in</strong> parte logoro, con diverse parole abrase e consonte per la sua antichità». Il carico<br />
fiscale ricadente sulla comunità si ripartiva sui terreni «ad estimo». Quanto ai criteri che ispiravano<br />
l’estimo dei terreni, gli amm<strong>in</strong>istratori della comunità dichiaravano: «l’estimo è antico e desunto da<br />
detto catasto e vacchetta, quale è distribuito <strong>in</strong> quattro circoli, e le pezze boschive sono considerate<br />
un qu<strong>in</strong>to circolo <strong>in</strong>dist<strong>in</strong>tamente. In detti riparti ed estimi non sono comprese le case del rec<strong>in</strong>to,<br />
ma bensì diverse case, abitazioni e sedimi situati fuori di detto rec<strong>in</strong>to e tutte le cass<strong>in</strong>e di questo<br />
f<strong>in</strong>aggio sono catastate» (Schede storico-territoriali dei comuni del Piemonte, Archivi Guar<strong>in</strong>i, Comune<br />
di Fub<strong>in</strong>e, Marco Battistoni, 2002).<br />
In questo periodo di floridità economica vengono costruite alcune delle più belle residenze <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si:<br />
Palazzo Pane e Palazzo Maioglio.
Palazzo Pane<br />
Il prospetto pr<strong>in</strong>cipale dell’edificio si affaccia<br />
sulla piazza del Comune (Piazza Colombo) ed<br />
è raggiungibile dal dedalo di vicoli che costituiscono<br />
il cuore del centro storico <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se,<br />
sulla somma della coll<strong>in</strong>a. Si presenta come<br />
una struttura cubica <strong>in</strong> paramano di mattoni<br />
a vista con cortile <strong>in</strong>terno, il quale è sorretto<br />
dalle arcate visibili dal lato dello spalto che<br />
furono progettate successivamente dall’<strong>in</strong>gegnere<br />
e compaesano Crescent<strong>in</strong>o Caselli nel<br />
1879.<br />
A destra, lo spalto che corre sotto le arcate di sostegno<br />
del palazzo<br />
Di pregevole fattura sono gli affreschi che adornano i<br />
soffitti delle alte sale signorili.
26<br />
Palazzo Maioglio<br />
Questo palazzo si trova adiacenti il Parco del Castello e si affaccia, con il suo cortile <strong>in</strong>terno, sulla regione<br />
Valle.<br />
Risalente al 1702, pare che nelle fondamenta dell’edificio ci siano resti di architetture di epoca romana.<br />
In questa foto del centro di Fub<strong>in</strong>e si può notare sulla destra il giard<strong>in</strong>o di Palazzo Maioglio con le<br />
sue piante e subito a s<strong>in</strong>istra di esso si possono notare le tre serie di arcate del museo Pietro Robotti.<br />
Illustre membro della famiglia Maioglio fu Sebastiano che, emigrato a New York, nei primi del ‘900<br />
fondò il r<strong>in</strong>omato Ristorante Barbetta divenuto <strong>in</strong> poco tempo uno dei più considerati locali della<br />
Grande Mela.<br />
Venne fondato nel 1906 ed è il più antico ristorante <strong>italia</strong>no di New York ancora di proprietà della<br />
stessa famiglia e anche per questo merita una breve digressione anacronistica.
Foto d’epoca tratta da un film del 1942 <strong>in</strong> cui si legge dist<strong>in</strong>tamente<br />
l’<strong>in</strong>segna del ristorante dei Maioglio<br />
Caratteristico, oltre alla cuc<strong>in</strong>a tipica piemontese,<br />
è l’arredamento che conta pregevoli pezzi<br />
di <strong>in</strong>izio ‘700.<br />
Oggi la gestione è portata avanti dalla encomiabile<br />
figlia Laura, qui ritratta a fianco del<br />
marito, premio Nobel per la medic<strong>in</strong>a Gunter<br />
Blobel, e dei loro ospiti i coniugi Cl<strong>in</strong>ton.<br />
27
28<br />
L ’Ottocento e i Conti Bricherasio<br />
Nel 1815, con la Restaurazione, le vecchie d<strong>in</strong>astie spazzate<br />
via dalle truppe francesi vennero rimesse sul trono.<br />
Fub<strong>in</strong>e, qu<strong>in</strong>di, tornò <strong>in</strong> mano ai Savoia senza tuttavia cancellare<br />
le tracce dell’occupazione Napoleonica.<br />
Ancora oggi, <strong>in</strong>fatti, esistono, conservate negli archivi comunali,<br />
le mappe napoleoniche fatte disegnare dall’esercito<br />
francese.<br />
Sono ancora <strong>in</strong> buono stato e ci illustrano come si presentava<br />
il territorio <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se, urbano e non, nei primi decenni<br />
dell’ottocento.<br />
Sono suddivisi <strong>in</strong> “Fogli” ognuno dei quali ritrae una determ<strong>in</strong>ata<br />
parte del paese <strong>in</strong> scala 1:2500.<br />
A destra, foglio delle mappe rappresentante<br />
il centro del paese.<br />
L’impero di Napoleone al momento della<br />
massima espansione 1811. In marrone i territori<br />
francesi, <strong>in</strong> nocciola i paesi vassalli e<br />
<strong>in</strong> beige i paesi alleati<br />
A s<strong>in</strong>istra, scritta <strong>in</strong>terna dei mappali napoleonici.
In quegli anni la situazione a Fub<strong>in</strong>e non rimase completamente immutata poiché il castello e i territori<br />
passarono di mano. In questo secolo <strong>in</strong>fatti si <strong>in</strong>sediarono nella dimora <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se (ex castello)<br />
i conti Cacherano di Bricherasio discendenti del vittorioso generale della battaglia dell’Assietta.<br />
Lorenzo Delleani (pittore e amico <strong>in</strong>timo dei conti Bricherasio),“I<br />
fondatori della FIAT”<br />
In questo dip<strong>in</strong>to Emanuele Cacherano di Bricherasio è raffigurato<br />
al centro con la giacca bianca. Copia di questo quadro è conservata<br />
<strong>in</strong> uno dei saloni del Castello qui a Fub<strong>in</strong>e.<br />
L’unico conoscitore delle reale f<strong>in</strong>e<br />
del conte si crede essere il capitano<br />
Federico Caprilli che però<br />
morirà tre anni dopo anch’esso <strong>in</strong><br />
circostanze misteriose.<br />
Egli lascerà il compito ai suoi eredi<br />
di bruciare il baule contenente la<br />
corrispondenza e volle essere sepolto<br />
accanto all’amico Emanuele<br />
nella cappella della famiglia Bricherasio<br />
poco distante dal castello.<br />
A lato, monumento funebre del<br />
conte Emanuele ad opera dell’amico<br />
e scultore Leonardo Bistolfi.<br />
Questo castello ospitò illustri personaggi<br />
della storia <strong>italia</strong>na del XIX secolo,<br />
grazie all’<strong>in</strong>fluenza del conte<br />
Emanuele Cacherano di Bricherasio<br />
co-fondatore della FIAT e dell’ACI.<br />
Grande appassionato di meccanica<br />
si tramanda che il conte facesse i<br />
primi esperimenti con rudimentali<br />
automobili all’<strong>in</strong>terno del giard<strong>in</strong>o<br />
del castello. Purtroppo la sua gloria<br />
venne bruscamente <strong>in</strong>terrotta a soli<br />
35 anni di età, quando la morte lo<br />
colse <strong>in</strong> circostanze misteriose.<br />
29
30<br />
Palazzo Bricherasio: Il Castello<br />
Nella seconda metà del XVII secolo il castello venne trasformato da fortezza medievale a residenza<br />
nobiliare per opera del conte V<strong>in</strong>cenzo Natta di Baldesco. L’edificio passò <strong>in</strong> eredità a Crist<strong>in</strong>a, figlia<br />
del marchese Luigi Natta d’Alfiano, e poi al marito di quest’ultima conte Corrado Magnocavallo di<br />
Varengo che nel 1822 vendette il castello al conte felice Cacherano di Bricherasio.<br />
Il conte ed i suoi eredi cont<strong>in</strong>uarono l’opera di modifica del castello creando uno splendido Giard<strong>in</strong>o<br />
all’<strong>in</strong>glese <strong>in</strong> luogo del preesistente bosco e gli <strong>in</strong>terni dell’edificio vennero dotati di importanti arredi.<br />
Disegno ottocentesco del paese<br />
Dip<strong>in</strong>to di Carlo Garlasco, 1816<br />
In questi due opere, probabilmente quasi contemporanee, ben si nota l’impianto del castello prima<br />
che passasse <strong>in</strong> mano ai Bricherasio nel 1822. La parte s<strong>in</strong>istra era già stata trasformata <strong>in</strong> residenza<br />
e non conserva quasi più nulla dell’antica fortezza. Nella parte destra <strong>in</strong>vece si vede il Giard<strong>in</strong>o pensile<br />
con il muraglione di sostegno e sulla sommità i resti di un antica torre difensiva che venne abbattuta<br />
negli anni ’20 di quel secolo durante i restauri operati dai conti Bricherasio. Pare che i mattoni<br />
ricavati dalla demolizione della torre furono venduti ai popolani e servirono per costruire le case<br />
sul cr<strong>in</strong>ale orientale sottostante il castello. Questa zona, <strong>in</strong>fatti, conserva ancora oggi il nome di “Torrione”.
Così si presentava il Castello negli anni successivi al 1950, dopo la morte della Contessa Sofia, l’ultima<br />
discendente di casa Bricherasio che non lascerà eredi. La residenza e altri beni mobili ed immobili<br />
furono donati alla Prov<strong>in</strong>cia Religiosa di Don Luigi Orione, che vi realizzò per qualche decennio un<br />
collegio con scuola per adolescenti.<br />
Tra gli illustri ospiti ricordiamo Federico Caprilli (soprannom<strong>in</strong>ato<br />
il Cavaliere Volante), Leonardo Bistolfi e Lorenzo<br />
Delleani (maestro di pittura della contessa).<br />
All’<strong>in</strong>terno di questi Saloni riccamente adornati si creò un<br />
vero e proprio Circolo di <strong>in</strong>tellettuali ed artisti noto come<br />
il “Cenacolo di Sofia di Bricherasio”
L’ultimo restauro del Castello risale agli anni ’90 quando, dopo anni di <strong>in</strong>utilizzo, venne realizzata<br />
una Casa di Riposo per anziani <strong>in</strong>titolata alla benefattrice Sofia di Bricherasio. Accoglie anziani autosufficienti<br />
e parzialmente autosufficienti gestita dall’Opera Don Orione. Ospita 51 posti letto con<br />
cuc<strong>in</strong>a <strong>in</strong>terna, animazione e ampio giard<strong>in</strong>o. C’è <strong>in</strong>oltre la possibilità di ricoveri temporanei di sollievo.<br />
Per <strong>in</strong>fo: Tel 0131 798411 Fax 0131 778139.<br />
e-mail: amm<strong>in</strong>istrazione.<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>@sanmarziano.com. sito <strong>in</strong>ternet www.donorione<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>.it<br />
Ecco come si presenta oggi il Castello. In alto a s<strong>in</strong>istra il Giard<strong>in</strong>o pensile con addossata verso oriente<br />
l’ala di nuova creazione. Sulla destra la parte abitativa con anteposto il cortile <strong>in</strong>terno al quale si accede<br />
attraversando un portone d’epoca che ha secoli di storia, adornato dallo stemma del casato<br />
dei Bricherasio.<br />
Questa è la facciata <strong>in</strong> cui si può <strong>in</strong>travedere il portone di accesso <strong>in</strong> basso a s<strong>in</strong>istra e <strong>in</strong> basso a destra<br />
si vede l’arco <strong>in</strong> mattoni che sovrasta un portone <strong>in</strong> noce trasferito qui dall’entrata di Via Lagrange<br />
del Palazzo Bricherasio di Tor<strong>in</strong>o. La facciata conserva ancora due torrette difensive addossate<br />
alla struttura e alcune feritoie che attraversano il muro.<br />
32
La Cappella Bricherasio<br />
Il Castello non è l’unica traccia del passaggio dei Bricherasio sul territorio di Fub<strong>in</strong>e.<br />
In località Garlaschi, <strong>in</strong>fatti, sorge la cappella funeraria dei Conti Bricherasio che è situata nella zona<br />
detta “dei cappucc<strong>in</strong>i”.<br />
Fatta erigere dal Cavaliere Luigi di Bricherasio, ospita<br />
le spoglie di lui, della sua consorte e dei due figli<br />
Emanuele e Sofia.<br />
La zona è così chiamata poiché nel 1611 venne eretto il<br />
Convento dei Cappucc<strong>in</strong>i che nel 1814 fu abbandonato per<br />
l’Editto Napoleonico di soppressione degli ord<strong>in</strong>i religiosi.<br />
Un epigrafe che esisteva ancora nel 1877 così recitava: “Nel<br />
pontificato di Paolo V, essendo Imperatore Rodolfo<br />
d’Asburgo e V<strong>in</strong>cenzo Gonzaga secondo Duca di Monferrato,<br />
Francesco Beccio vescovo di Acqui e il padre Fr. Zaccaria<br />
Amanarola della Prov<strong>in</strong>cia di Genova, il primo benedisse,<br />
il secondo pose la prima pietra di questa sacra casa dei frati<br />
Cappucc<strong>in</strong>i <strong>in</strong> onore di S. Francesco, il 10 aprile 1611”.<br />
33
34<br />
L ’ Asilo Bricherasio<br />
L’Asilo risale ai primi del Novecento e<br />
venne <strong>in</strong>izialmente progettato con impianto<br />
<strong>in</strong> stile liberty come residenza<br />
estiva del Conte ed adornato con essenze<br />
ad alto fusto di gusto eclettico<br />
come Palme, Bossi e Conifere.<br />
Per un certo periodo funzionò come<br />
Asilo poi trasformato <strong>in</strong> Casa di Riposo<br />
dall’Opera Don Orione. Dopo anni di<br />
<strong>in</strong>attività ed una sapiente opera di ristrutturazione<br />
organizzata dell’amm<strong>in</strong>istrazione<br />
comunale, l’edificio è tornato<br />
ad ospitare i locali della scuola materna<br />
di Fub<strong>in</strong>e.<br />
Scuola dell’Infanzia Sezione Primavera
Fub<strong>in</strong>esi illustri (nati nell’800)<br />
Giuseppe Bertoldi<br />
Nato a Fub<strong>in</strong>e nel 1821, era figlio del medico condotto del paese. Studiò e<br />
si laureò <strong>in</strong> lettere a Tor<strong>in</strong>o dove conobbe la vita politico-culturale che all’epoca<br />
animava la capitale sabauda.<br />
A soli 22 anni era già attivo nel campo del giornalismo e pubblicò un libro<br />
di versi giovanili. Due di questi componimenti (L’Inno al Re e Lo Statuto) furono<br />
musicati da compositori dell’epoca ed eseguiti <strong>in</strong> teatri.<br />
A seguito di una breve parentesi di <strong>in</strong>segnamento universitario, ricoprì vari<br />
ruoli <strong>in</strong> campo amm<strong>in</strong>istrativo prima nel Regno di Sardegna e poi nello Stato<br />
Italiano post unitario.<br />
Tuttavia, la sua produzione poetica cont<strong>in</strong>uò f<strong>in</strong>o al 1898 quando pubblicò<br />
la raccolta “Prima e dopo dello Statuto”.<br />
Morì a Roma nel 1904 e venne elogiato per la sua produzione da molti <strong>in</strong>tellettuali<br />
dell’epoca tra cui Niccolò Tommaseo e Giosuè Carducci.<br />
L’ Inno al Re<br />
Questo componimento venne musicato da Luigi Felice Rossi ed era conosciuto anche con il titolo<br />
“La Coccarda”.<br />
Ciò si deve al primo verso dell’opera che recita: “Con l’azzurra coccarda sul petto”.<br />
Quando lo spartito venne diffuso nei circoli e nei caffè culturali regalò al suo compositore una notevole<br />
fama e si dice che venne apprezzato, oltre che dalla corte, anche dal Re Carlo Alberto <strong>in</strong> persona.<br />
Uno dei fazzoletti recante la poesia del Bertoldi oggi conservato<br />
presso la sala consiliare del comune di Fub<strong>in</strong>e. Questi fazzoletti si<br />
diffusero molto tra Piemonte e Liguria tra il 1847 e il 1848.<br />
35
Dopo vari viaggi <strong>in</strong> Europa e dopo essere diventato<br />
professore <strong>in</strong>caricato di <strong>in</strong>gegneria fu nom<strong>in</strong>ato,<br />
nel 1881, ord<strong>in</strong>ario di architettura<br />
presso l’Accademia tor<strong>in</strong>ese di Belle Arti.<br />
Contemporaneamente si dedicò all’attività di<br />
progettista a partire dal 1882 con il progetto per<br />
l’Istituto di Riposo per la Vecchiaia di Corso<br />
Unione Sovietica a Tor<strong>in</strong>o che attualmente è la<br />
sede della Facoltà di Economia dell’Università<br />
degli Studi di Tor<strong>in</strong>o.<br />
Lavorò <strong>in</strong> molte località <strong>italia</strong>ne e del Piemonte,<br />
nonché nella sua stessa Fub<strong>in</strong>e, ricevendo molti<br />
riconoscimenti.<br />
36<br />
Crescent<strong>in</strong>o Caselli<br />
Morirà nel 1932 a Bagni San Giuliano, <strong>in</strong> Toscana.<br />
Nato a Fub<strong>in</strong>e nel 1849, conseguì il diploma presso l’Istituto Tecnico<br />
di Alessandria. Successivamente si trasferì a Tor<strong>in</strong>o per frequentare<br />
i corsi della facoltà di matematica ed i corsi liberi della<br />
scuola di ornato e di figura dell’Accademia delle Belle Arti.<br />
In seguitò studiò <strong>in</strong>gegneria al Castello del Valent<strong>in</strong>o presso la<br />
Scuola di Applicazione per Ingegneri. Divenuto allievo prediletto<br />
di Alessandro Antonelli, conseguì nel 1875 la Laurea <strong>in</strong> Ingegneria.<br />
Divenne subito assistente alla cattedra di Architettura della Scuola<br />
di Ingegneria a Roma, accogliendo l’<strong>in</strong>vito del matematico Luigi<br />
Cremona.<br />
Leandro Caselli<br />
Crescent<strong>in</strong>o Caselli, Palazzo Civico, Cagliari<br />
Nato a Fub<strong>in</strong>e nel 1854, fratello m<strong>in</strong>ore del più noto Crescent<strong>in</strong>o.<br />
Come il fratello studiò alla Scuola di Applicazione degli Ingegneri<br />
di Tor<strong>in</strong>o presso cui si laureò nel 1877.<br />
Anch’egli frequentò lo Studio di Antonelli e tra il 1877 e il 1878<br />
fu Assistente del professor Enrico Gui al corso di Architettura Civile<br />
di Roma.<br />
Dal 1881 al 1884 fu Direttore Tecnico degli Opifici Biellesi di<br />
Qu<strong>in</strong>t<strong>in</strong>o Sella e nel 1884 diventò <strong>in</strong>gegnere capo dell’Ufficio Tecnico<br />
Municipale di Carrara presso cui rimase f<strong>in</strong>o al 1892.<br />
Dopo aver term<strong>in</strong>ato l’<strong>in</strong>carico si stabilì a Mess<strong>in</strong>a <strong>in</strong> cui ricoprì<br />
ruoli simili f<strong>in</strong>o al 1906, anno della sua morte.
Teresio Bocca<br />
Nato a Fub<strong>in</strong>e nel 1825 da una famiglia borghese di possidenti con<br />
proprietà anche a Tor<strong>in</strong>o.<br />
Nella stessa città frequentò la Regia Accademia Militare dal 1848 come<br />
sottotenente di fanteria. Sarà luogotenente durante la Prima Guerra<br />
di Indipendenza.<br />
Verrà promosso Capitano d’ord<strong>in</strong>anza nei Granatieri di Sardegna nel<br />
1853.<br />
Prese parte alla Seconda Guerra di Indipendenza come Capitano di<br />
Stato Maggiore nel 1859 facendosi notare per il suo valore nelle battaglie di Palestro, Magenta e<br />
San Mart<strong>in</strong>o. Partecipò anche alla Terza Guerra di Indipendenza col rango di Colonnello e successivamente<br />
divenne Tenente Generale.<br />
Fu nom<strong>in</strong>ato Senatore del Regno, sotto il governo Crispi, dal Re Umberto I di Savoia.<br />
Dopo un anno si ritirò a vita privata f<strong>in</strong>o al 1897 quando la morte lo colse.<br />
Nel 1935 Fub<strong>in</strong>e gli ha <strong>in</strong>titolata una delle vie del centro del paese.<br />
Ernesto Rossi<br />
Nato nel 1898 a Valmacca (AL). Conseguì il diploma di Maestro<br />
elementare e per 20 anni <strong>in</strong>segnò a Fub<strong>in</strong>e.<br />
A Fub<strong>in</strong>e conobbe Luisa Savio, anch’essa Insegnante, che sposò<br />
con la quale ebbe una<br />
figlia, Maria Pia.<br />
Si trasferì a Tor<strong>in</strong>o nel 1938, per agevolare gli studi della figlia,<br />
dove cont<strong>in</strong>uò ad <strong>in</strong>segnare f<strong>in</strong>o al 1963 quando si ritirò per limiti<br />
di età. V<strong>in</strong>se numerosi premi e riconoscimenti sia per la sua<br />
carriera scolastica sia per i suoi componimenti.<br />
Morì a Tor<strong>in</strong>o nel 1972 dopo essere stato <strong>in</strong>vestito da un’auto.<br />
Anche se non orig<strong>in</strong>ario di Fub<strong>in</strong>e merita un posto d’onore accanto<br />
ai <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si doc poiché scrisse quello che è diventato una<br />
sorta di Inno del nostro paese: La Canson d’ Fib<strong>in</strong>-i.<br />
37
38<br />
La canson d’Fib<strong>in</strong>-i<br />
Quand che a sejra a dré ‘l cul<strong>in</strong>-i<br />
u su u sta pèr tramuntà,<br />
tic cui ch’j’an lasà Fib<strong>in</strong>-i<br />
i suspiru ‘d riturnà.<br />
L’ è ‘n pais che dlonch al pias,<br />
bel con l’agil campan<strong>in</strong>:<br />
l’alegrija la va al pas<br />
dla so gran bundansa ‘d v<strong>in</strong>!<br />
Fib<strong>in</strong>-i, o Fib<strong>in</strong>-i,<br />
pais dal bel Munfrà,<br />
an titti ‘l to cant<strong>in</strong>-i<br />
j’è ‘l butti da stupà!<br />
Brava gent dal cÔr tant bon,<br />
animaja ‘d bei pensé,<br />
ma s’ la ‘s rama ‘nt ‘na quistion<br />
j’è pi n<strong>in</strong> ‘ch’ la tira ‘ndré…<br />
L’è u difet dla nostra rasa,<br />
rasa pira ‘d Piemuntejs:<br />
ant l’unur j’è n<strong>in</strong> ch’ la pasa:<br />
guai s’i tuccu ‘n Fib<strong>in</strong>ejs!<br />
Dai Garlasch a la Stasion,<br />
da ‘n Valcava a San Bastian,<br />
che armunija ‘d prupursion!<br />
che delissiji ‘t curu adnan!<br />
Gira ‘l mond con al so blèssi,<br />
serca pira sensa f<strong>in</strong>:<br />
‘t truvarrà tanti richèssi<br />
Ma ‘d Fib<strong>in</strong>-i i n’è ‘mmà j<strong>in</strong>!<br />
Fib<strong>in</strong>-i, o Fib<strong>in</strong>-i,<br />
pais dal bel Munfrà,<br />
an titti ‘l to cant<strong>in</strong>-i<br />
j’è ‘l butti da stupà!<br />
Quando alla sera dietro le coll<strong>in</strong>e / il sole sta per tramontare / tutti quelli che han lasciato Fub<strong>in</strong>e / sospirano di ritornarvi. /<br />
E’ un paese che subito piace, / bello con l’agile campanile: / l’allegria va al passo / con la sua grande abbondanza di v<strong>in</strong>o! //<br />
Fub<strong>in</strong>e, o Fub<strong>in</strong>e / paese del bel Monferrato, / <strong>in</strong> tutte le tue cant<strong>in</strong>e / ci sono bottiglie da stappare! // Brava gente dal cuore<br />
tanto buono, / animata da bei pensieri, / ma se si attacca a una questione / non c’è più chi la tiri <strong>in</strong>dietro… // E’ il difetto<br />
della nostra razza, / pura razza di Piemontesi: / nell’onore nessuno la passa, / guai se toccano un Fub<strong>in</strong>ese! // Dai Garlaschi<br />
alla Stazione, / da Valcava a San Sebastiano, / che armonia di proporzioni, / che delizie ti corron davanti! / Gira il mondo con<br />
le sue bellezze, / cerca pure senza f<strong>in</strong>e: / vi troverai tante ricchezze, / ma di Fub<strong>in</strong>e ce n’è solo uno!
Il Novecento, l’emigrazione e il Titanic<br />
Tra la f<strong>in</strong>e dell’ottocento e gli <strong>in</strong>izi del novecento molti <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si abbandonarono le loro case per partire<br />
<strong>in</strong> cerca di fortuna diretti <strong>in</strong> America o <strong>in</strong> Inghilterra.<br />
Variazione della popolazione di Fub<strong>in</strong>e negli anni<br />
Dai dati <strong>in</strong> nostro possesso risulta che dal 1904<br />
al 1913 lasciarono Fub<strong>in</strong>e ben 1337 abitanti e la<br />
cifra record per un solo anno viene raggiunta nel<br />
1921 con 546 partenze. Sembra che questo<br />
esodo degli anni ’20 sia <strong>in</strong> parte dovuto alla crisi<br />
del settore v<strong>in</strong>icolo colpito dalla micidiale <strong>in</strong>vasione<br />
filosserica.<br />
Il grafico a s<strong>in</strong>istra evidenzia chiaramente il forte<br />
calo di popolazione avvenuto tra il 1921 e il 1931<br />
sicuramente dovuto <strong>in</strong> parte all’emigrazione.<br />
Il numero di questi emigranti fu tale che sia a Londra che a New York si costituirono due “Fub<strong>in</strong>ese<br />
Society” per ritrovarsi <strong>in</strong> compagnia e parlare un po’ nell’amato dialetto quasi a creare un “distaccamento”<br />
della terra d’orig<strong>in</strong>e. La maggior parte dei <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si emigrati trovò lavoro all’<strong>in</strong>terno di alberghi,<br />
ristoranti e navi di l<strong>in</strong>ea com<strong>in</strong>ciando, dapprima, con i lavori più umili e talvolta, <strong>in</strong> seguito a<br />
duro lavoro, riuscì a diventare titolare.<br />
Banchetto della Società Fub<strong>in</strong>ese a Londra (1930 ca.). Il primo a s<strong>in</strong>istra <strong>in</strong> piedi, con i baffi, Luigi<br />
Vergano, cuoco e co-proprietario del ristorante ‘Chez Quagl<strong>in</strong>o’ di Londra.<br />
39
Qui a lato è rappresentata la sede della Fub<strong>in</strong>ese Society di New<br />
York. L’edificio, che si trovava al 409 West 44th Street, venne acquistato<br />
dalla Società nel 1925 e vi rimase f<strong>in</strong>o agli anni ’60.<br />
Questa “Società” nacque nel 1919 <strong>in</strong> qualità di società di mutuo soccorso<br />
per far dare un aiuto contro le difficoltà che emergevano dall’abitare<br />
<strong>in</strong> un ambiente nuovo e caotico come quello di New York.<br />
Ogni membro pagava una quota mensile di 12 dollari ed <strong>in</strong> cambio<br />
aveva assistenza <strong>in</strong> caso di malattia e beneficiava di un rimborso per<br />
il funerale <strong>in</strong> caso di decesso di un parente.<br />
La Società Fub<strong>in</strong>ese fungeva anche da Agenzia per il lavoro poiché<br />
ad essa si rivolgevano i <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si <strong>in</strong> cerca di una occupazione.<br />
Non mancavano, però, le occasioni per divertirsi.<br />
All’<strong>in</strong>terno della sede, <strong>in</strong>fatti, c’era un’ampia sala da ballo da utilizzarsi<br />
anche come Sala Convegni <strong>in</strong> caso di necessità. Vi era, <strong>in</strong>oltre,<br />
una Biblioteca e il lounge.<br />
Altro luogo di svago era la Sala da biliardo che al suo <strong>in</strong>terno contava<br />
più di un tavolo da gioco.<br />
Negli anni di massima espansione la Fub<strong>in</strong>ese Society arrivò a contare<br />
più di 300 membri. Purtroppo oggi non esiste più poiché i membri<br />
orig<strong>in</strong>ari si sono ridotti ad una dec<strong>in</strong>a mentre i figli ed i nipoti di<br />
questi si sono trasferiti <strong>in</strong> altre città o addirittura <strong>in</strong> altri Stati perdendo<br />
del tutto il legame con il loro paese di orig<strong>in</strong>e.<br />
Tra tutti gli emigranti, due divennero tristemente famosi per il crudele dest<strong>in</strong>o che li accolse.<br />
Si trattava di due fratelli che f<strong>in</strong>irono con l’imbarcarsi sul Titanic, il Transatlantico<br />
che doveva raggiungere New York ma che naufragò nella notte<br />
tra il 14 e 15 aprile 1912 a causa di una fatidica collisione con un Iceberg.<br />
I nostri due <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si entrarono così sventuratamente a far parte degli<br />
800 uom<strong>in</strong>i dell’equipaggio della nave quasi totalmente spazzato via<br />
dall’oceano.<br />
Si tratta di Alberto e Sebastiano Peracchio che nacquero <strong>in</strong> un’abitazione<br />
dell’attuale Via Bertoldi al tempo chiamata Via Valcava.<br />
Come ci ricorda il nostro compaesano Angelo Balestrero: “Casa Peracchio<br />
si trovava <strong>in</strong> centro nei pressi dello spalto; la famiglia era ricordata<br />
con il soprannome di quelli di Valent<strong>in</strong>o, <strong>in</strong> dialetto Valent<strong>in</strong>”.<br />
Stabilitisi <strong>in</strong> Inghilterra, si imbarcarono come assistenti camerieri del ristorante<br />
“A’ la carte” gestito da Gaspare Pietro Antonio Luigi Gatti (perirà<br />
anche lui durante il naufragio) <strong>in</strong> sostituzione di un altro <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se ammalato.<br />
Nel ristorante gestito da Gatti, caviale e fois gras, <strong>in</strong>naffiati da<br />
v<strong>in</strong>i e champagne, erano serviti nel grande Salone <strong>in</strong> stile Luigi XVI.<br />
Sembra che Gatti scegliesse personalmente i suoi aiutanti i quali erano<br />
per la maggior parte <strong>italia</strong>ni.<br />
40
Questa scampagnata o pic-nic<br />
non veniva fatta un giorno<br />
qualunque; era, <strong>in</strong>fatti, organizzata<br />
il mercoledì che chiudeva<br />
la festa patronale di San<br />
Cristoforo che veniva celebrata<br />
l’ultima domenica di Luglio.<br />
Il luogo di ritrovo passò<br />
nel secondo dopoguerra, per<br />
il ritorno “a casa” per “ferie”<br />
di moltissimi <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si emigrati<br />
negli USA, nei prati della Valle<br />
delle Ghiande, ossia la mitica<br />
“Valagiant”.<br />
Anche per i <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si che rimanevano<br />
<strong>in</strong> patria i momenti ludici e di<br />
svago non mancavano.<br />
Per tutto il Novecento e f<strong>in</strong>o ai<br />
giorni nostri (tranne qualche breve<br />
<strong>in</strong>terruzione), <strong>in</strong> occasione delle<br />
festività del Santo Patrono si organizzava<br />
una merenda (s<strong>in</strong>oira)<br />
nella valle Bruna.<br />
Alcune foto d’epoca che mostrano<br />
le famiglie <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si <strong>in</strong><br />
momenti di svago <strong>in</strong> Valagiant.<br />
41
Ogni anno, nel mese di Luglio, Fub<strong>in</strong>e si anima a festa e questa tradizione cont<strong>in</strong>ua <strong>in</strong><strong>in</strong>terrottamente<br />
da tutto il Novecento.<br />
Tra le tipiche feste del nostro paese che risalgono a vecchia data si possono certamente citare la<br />
“Festa della Leva”, la “Festa patronale di San Cristoforo” e la “Fiera del Bestiame”. Sono tutte antiche<br />
tradizioni che cont<strong>in</strong>uano s<strong>in</strong>o ai giorni nostri.<br />
Foto di gruppo durante una<br />
Festa della Leva (anni ’40).<br />
Quest’ultima si svolge ancora<br />
oggi nei mesi di Giugno o Luglio<br />
e vi partecipano tutti i ragazzi<br />
Fub<strong>in</strong>esi (e dei d<strong>in</strong>torni)<br />
che festeggiano i loro 18<br />
anni.<br />
42<br />
Una tipica serata sul ballo “a palchetto” durante<br />
la festa patronale di f<strong>in</strong>e Luglio negli<br />
anni ’70.<br />
La “Fiera del Bestiame”, che da qualche anno viene riproposta <strong>in</strong> Val Casale, si tiene solitamente il<br />
penultimo giorno della Festa Patronale di San Cristoforo (tipicamente il martedì successivo all’ ultima<br />
domenica di luglio ).<br />
Questa festa ha vecchie orig<strong>in</strong>i e fungeva da polo espositivo per gli allevatori <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si e per quelli<br />
dei paesi limitrofi. Fub<strong>in</strong>e, <strong>in</strong>fatti, ancora e sempre si trovava lungo la congiungente Alto-Basso Monferrato<br />
e che fungeva da snodo commerciale tra le città Lombarde e quelle Genovesi.
Un’altra festa tipicamente <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se è la Sagra dell’Asparago. Nata nel 1974, dall’abbondanza dell’ortaggio<br />
che aveva trovato il massimo fulgore della sua produzione, di anno <strong>in</strong> anno la sagra viene<br />
riproposta dall’Associazione Pro Loco Fub<strong>in</strong>ese ed ha già raggiunto la trentottesima edizione. A completare<br />
la kermesse gastronomica con vendita diretta del prodotto da parte dei produttori agricoli<br />
e servizio ristorazione <strong>in</strong>centrato sull’ortaggio tipico di Fub<strong>in</strong>e, oltre ad <strong>in</strong>trattenimenti per tutta la<br />
famiglia.<br />
Un prodotto tutto <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se: l’asparago<br />
La produzione agricola del paese vanta una particolarità che èimpossibile ignorare: la coltivazione<br />
dell'Asparago. Anticamente molto sviluppata fra le coll<strong>in</strong>e <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si, negli anni recenti ha avuto un<br />
nuovo <strong>in</strong>cremento dal "Progetto Asparagi” presentato nel 2005, dall'allora s<strong>in</strong>daco Giovan Battista<br />
Baucia, <strong>in</strong> collaborazione con Michele Baud<strong>in</strong>o, responsabile dei progetti sviluppati dall’Istituto Creso<br />
di Borgo San Dalmazzo, Davide Sandalo, assessore all'Agricoltura della Prov<strong>in</strong>cia di Alessandria e<br />
Oliviero Berola dell'assessorato all'Agricoltura della Regione Piemonte. L’Asparago (Asparagus Offic<strong>in</strong>alis)<br />
e una pianta dioica (maschiofemm<strong>in</strong>a, il maschio è più produttivo, ma più piccolo), costituita<br />
da una parte ipogea, (zampa) a vita poliennale e da una parte aerea annuale i cui germogli (turrioni)<br />
rappresentano la parte commestibile della pianta. Ha bisogno di terreni sabbiosi, sciolti, ricchi di<br />
sostanza organica, freschi ma ben drenati; per una buona emissione dei turrioni il terreno non deve<br />
raggiungere i m<strong>in</strong>imi termici dei 12° e non deve superare i 35°. La preparazione del terreno prevede<br />
un'aratura profonda con ripuntatura e a seguire<br />
la fresatura e l'erpicatura. I solchi che<br />
accoglieranno le zampe dovranno essere<br />
profondi un metro e venti, un metro e quaranta<br />
e dovranno avere una profondità di<br />
25/30 centimetri. L'impianto di asparagiaia<br />
con le zampe è da costituirsi fra febbraio e<br />
aprile, mentre per il trapianto delle piant<strong>in</strong>e<br />
si procede a partire da giugno a <strong>in</strong>izio luglio.<br />
La produzione annuale è variabile: i dati piemontesi<br />
parlano di 27/30 qu<strong>in</strong>tali per ettaro,<br />
ma con una buona gestione della<br />
raccolta che prevede la sospensione del taglio<br />
quando i turrioni <strong>in</strong>iziano ad essere<br />
ormai piccoli, si possono raggiungere anche<br />
90 - 100 qu<strong>in</strong>tali per ettaro. Nella nostra<br />
zona viene coltivato l'asparago verde: la varietà Marte, def<strong>in</strong>ito il più bell'ibrido <strong>italia</strong>no, di color<br />
verde <strong>in</strong>tenso che mantiene le brattee molto chiuse, è lungo oltre 25 centimetri. Interessante anche<br />
la varietà Eros, altro ibrido <strong>italia</strong>no di color più violaceo e con turrioni poco fibrosi.<br />
E’ dei nostri giorni l’ approvazione del Regolamento Comunale per la valorizzazione delle attività<br />
agro-alimentari tradizionali, con contestuale istituzione della Denom<strong>in</strong>azione Comunale ed attribuzione<br />
della De. Co. al primo prodotto <strong>in</strong> assoluto: ” L’ Asparago di Fub<strong>in</strong>e”.<br />
Nel periodo della produzione è possibile trovare l’ ortaggio locale direttamente dalle aziende agricole:<br />
Margaria Gian Luca - Tel . 0131 / 77 83 68 aperto tutti i giorni,festivi compresi<br />
Riva Angelo - Tel. 0131/ 77 85 27<br />
Montiglio Francesco - Tel. 0131/ 77 85 25<br />
43
Nei primi del Novecento Fub<strong>in</strong>e poteva contare su un collegamento con le città limitrofe grazie al<br />
Tranvais<br />
“Tranvai deriva dalla parola <strong>in</strong>glese tramway, tradotta nell’<strong>italia</strong>na tranvia. Il tranvai metteva <strong>in</strong> comunicazione<br />
Alessandria con Altavilla Monferrato, passando da Quargnento e Fub<strong>in</strong>e. Ad Altavilla<br />
c’era la l<strong>in</strong>ea che portava ad Asti e a Casale Monferrato. La l<strong>in</strong>ea tranviaria Alessandria-Fub<strong>in</strong>e-Altavilla<br />
<strong>in</strong>iziò a funzionare nel 1883. La vita di questa ferrovia durò qualche anno, f<strong>in</strong>endo nel 1935,<br />
soppiantata dalla corriera, con l’avvento dell’uso dei motori a scoppio per servizio pubblico. Il sistema<br />
di locomozione a vapore e il gran numero di fermate che effettuava, determ<strong>in</strong>ava la lentezza di marcia<br />
del tranvai. A ciò si aggiunga che un regolamento prov<strong>in</strong>ciale stabiliva che la sua velocità non<br />
dovesse superare i 18km orari! Per farsi un’idea del tempo di percorrenza del tratto nostro, il tren<strong>in</strong>o<br />
partiva da Altavilla alle ore 5.25 arrivava a Fub<strong>in</strong>e alle 5.44 e term<strong>in</strong>ava la sua corsa ad Alessandria<br />
alle 6.58, salvo ritardi (orario del 1932, anno X dell’era fascista). Compiva c<strong>in</strong>que corse al giorno, di<br />
andata e ritorno” (Mario Barbero, Faruaij: Briciole. Briciole di saggezza, briciole di ricordi e di autoironia,<br />
2009).<br />
La chiesa di San Sebastiano che si <strong>in</strong>travede sullo sfondo della foto soprastante<br />
oggi non esiste più. Venne abbattuta subito dopo la Seconda Guerra Mondiale<br />
poiché pericolante.<br />
“S. Sebastiano è la sola (delle chiese di Fub<strong>in</strong>e) che fu col crisma consacrata dal<br />
Vescovo; le altre furono solo benedette. Fu per due secoli circa sede della Parrocchia<br />
prima di S. Pietro sul colle omonimo e prima dell’attuale. Fu data <strong>in</strong> uso alla<br />
Confraternita di S. Sebastiano e perciò con questo nome oggi si chiama; ma il suo<br />
vero nome è chiesa dei Santi XII Apostoli. E’ ora cadente e il Vescovo con suo decreto<br />
ne approvò l’abbattimento e la vendita a condizione che non sorga al suo<br />
posto un edifizio di profani divertimenti e che con la somma ricavata si restaur<strong>in</strong>o<br />
altre chiese o si facciano altre opere di bene. Caro S. Sebastiano! Colla disposizione<br />
del Vescovo tu non morrai, ma rivivrai <strong>in</strong> altre opere sacre che testimonieranno<br />
ancora la fede dei padri che ti eressero e quella dei figli che ti videro scomparire<br />
con dolore” (Don Emilio Buzio, Il Fub<strong>in</strong>ese, n.3, marzo 1946).<br />
Nella foto accanto, la statua orig<strong>in</strong>aria di San Sebastiano nella cappella devozionale<br />
(privata) eretta nel sito omonimo.<br />
44<br />
Stazione di Fub<strong>in</strong>e del tramvai, 1914 (sullo sfondo si vede il campanile della scomparsa<br />
chiesa di San Sebastiano)
Fub<strong>in</strong>esi illustri (nati nel ‘900)<br />
Pietro Robotti<br />
Nato a Fub<strong>in</strong>e nel 1900, emigrò a New York all’età di 21 anni.<br />
Riuscì presto ad affermarsi<br />
nel campo della<br />
ristorazione e divenne<br />
proprietario dello<br />
“Chateau Richelieu”,<br />
uno dei migliori locali<br />
della città frequentato<br />
dall’elite newyorkese.<br />
Gestì il ristorante <strong>in</strong><br />
prima persona f<strong>in</strong>o al 1984 quando decise di ritirarsi a<br />
vita privata per occuparsi esclusivamente alle attività filantropiche<br />
che aveva <strong>in</strong>trapreso per tutta la vita <strong>in</strong>sieme<br />
alla moglie Francis.<br />
Non si dimenticò mai del suo paese natio e f<strong>in</strong>anziò importanti<br />
<strong>in</strong>terventi a favore della comunità di Fub<strong>in</strong>e.<br />
A lui si deve il restauro della Chiesa Parrocchiale e la costruzione<br />
dell’edificio scolastico di Via Pavaranza che gli<br />
fu <strong>in</strong>titolato nel 1961/1962 di cui quest’anno ricorre il<br />
c<strong>in</strong>quantenario di funzionamento. Oggi l’edifico ospita<br />
la Biblioteca Civica (con all’<strong>in</strong>terno l’Archivio Storico), le Scuole elementari e medie <strong>in</strong>feriori, la palestra<br />
ed il refettorio.<br />
Per queste sue opere benefiche venne <strong>in</strong>signito del titolo di Commendatore e della Medaglia d’Oro<br />
della Pubblica Istruzione. Prima di morire (1988) lasciò alla comunità <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se immobili da cui vennero<br />
ricavati spazi pubblici tra cui la piazza dedicata a lui ed alla sua consorte. Esiste a tutt’oggi<br />
una Fondazione <strong>in</strong>titolata a Pietro Robotti e presieduta sapientemente dal prof. Gian Luigi Ferraris<br />
che, oltre alla cura del Museo Robotti, promuove e f<strong>in</strong>anzia <strong>in</strong>iziative sul territorio di enti ed associazioni<br />
<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si e non.<br />
Scuole Robotti di Fub<strong>in</strong>e
46<br />
Luigi Longo<br />
Nato a Fub<strong>in</strong>e nel 1900, studiò al Politecnico di Tor<strong>in</strong>o.<br />
Da ragazzo entrò nell’organizzazione giovanile del Partito Socialista Italiano<br />
(PSI) e si posizionò su idee marxiste. In questo periodo conobbe Antonio<br />
Gramsci e Palmiro Togliatti.<br />
Nel 1921 passò dal PSI a quello che fu il futuro Partito Comunista Italiano<br />
(PCI). Con l’ascesa del regime fascista Luigi emigrò <strong>in</strong> Francia e diventò un<br />
alto dirigente del PCI.<br />
Nel 1922 si recò a Mosca per il Congresso dell’Internazionale e conobbe Len<strong>in</strong>.<br />
Nel 1933 diventò membro della Commissione Politica del Kom<strong>in</strong>tern.<br />
L’8 Dicembre 1936 diventò Commissario Politico della XII Brigata Internazionale, con la quale partecipò<br />
alla difesa di Madrid.<br />
Dal 1939 al 1941, a seguito di un arresto, fu detenuto <strong>in</strong> un campo di concentramento al Vernet.<br />
Nel 1941 venne conf<strong>in</strong>ato a Ventotene.<br />
Nel 1943, dopo essere stato liberato a seguito dell’armistizio, entrò a far parte del Comando Generale<br />
delle Brigate Garibaldi. Secondo il partigiano Urbano Lazzaro detto Bill sarebbe stato proprio Luigi<br />
Longo, celandosi sotto la falsa identità di Valerio, a dare il colpo di grazia a Benito Mussol<strong>in</strong>i dopo la<br />
sua fucilazione.<br />
Dopo la guerra fece parte della Consulta Nazionale e nel 1946 dell’Assemblea Costituente. Fu eletto<br />
e rieletto alla Camera dei Deputati nelle file del PCI. Nel 1964, <strong>in</strong> seguito alla morte di Palmiro Togliatti,<br />
diventò Segretario del PCI (carica che conservò f<strong>in</strong>o al 1972). Da quell’anno f<strong>in</strong>o alla morte,<br />
che lo colse nel 1980, venne nom<strong>in</strong>ato Presidente Onorario del PCI. E’ qui sepolto nel Cimitero Comunale.<br />
Luigi Longo (a s<strong>in</strong>istra) <strong>in</strong>sieme Palmiro Togliatti<br />
durante l’VIII Congresso del PCI (1956)
di Montafia A. e Arcuri G.<br />
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48<br />
Ed ora un riassunto della storia per i più piccoli<br />
Romani e Celti<br />
Nel 62 a.C. Giulio Cesare e' partito da Roma per andare a conquistare<br />
la Francia, che allora era chiamata GALLIA. Ci ha messo 4 anni, e per<br />
arrivarci e' passato con il suo esercito anche dalle parti di FUBINE,<br />
dove aveva addirittura dovuto costruirsi la STRADA, perche' i signori<br />
GALLO-CELTI-BAGIENNI, che i ROMANI avevano gia' sottomesso da<br />
una trent<strong>in</strong>a di anni e che abitavano sulle COLLINE del MONFERRATO,<br />
ai loro tempi avevano tracciato solo dei sentieri, ma le vere strade,<br />
non le avevano mai viste.<br />
Qui le coll<strong>in</strong>e gli sono piaciute subito, soprattutto per le VITI che e'<br />
vero erano gia'coltivate, ma che i Romani hanno migliorato e qu<strong>in</strong>di<br />
per l'ottimo VINO che hanno <strong>in</strong>iziato a produrre, non appena son riusciti<br />
a metter su' il loro accampamento costruendo le prime casupole sulla spianata proprio <strong>in</strong> cima<br />
alla salita pr<strong>in</strong>cipale, <strong>in</strong>torno ad un piccolo TEMPIO, che avevano <strong>in</strong>nalzato nel luogo dove ora c'e'<br />
la CHIESA PARROCCHIALE su' <strong>in</strong> PIAZZA.<br />
Questo tempio i romani <strong>in</strong>izialmente l'avevano dedicato alla DEA VENERE, dato che GIULIO e' il diretto<br />
discendente di ENEA, il figlio di Venere, ma poi dopo di lui qualche suo ex soldato CACCIATORE<br />
ha pensato bene di cambiare idea e di dedicarlo a DIANA per <strong>in</strong>graziarsela vista la tanta SELVAGGINA<br />
di questi luoghi o forse anche per i tanti BOSCHI di cui le coll<strong>in</strong>e di Fub<strong>in</strong>e sono sempre state ricche<br />
e da dove si osserva benissimo anche la LUNA.<br />
Una volta che e' tornato dalla GALLIA, ha deciso di donare queste COLLINE ai suoi LEGIONARI, come<br />
paga per il loro servizio nel suo esercito e loro sono stati subito entusiasti di fermarsi a vivere <strong>in</strong><br />
questo luogo, che pero' non aveva un NOME.<br />
Percio' si e' com<strong>in</strong>ciato a pensare ad un bel nome.<br />
Cosi' un giorno e' accaduto che un FABBRO mentre stava forgiando nella sua bottega una delle tante<br />
piccole FIBBIE che gli venivano chieste un po' da tutti, dato che lo sapete bene che allora non esistevano<br />
ne' le cerniere ne' i bottoni per chiudere le tuniche e le fibbie andavano forte, <strong>in</strong>somma<br />
questo fabbro ha <strong>in</strong>iziato a urlare nella loro l<strong>in</strong>gua il LATINO: " Per oggi basta FIBULINE ... FIBULINE<br />
... FIBULINE !!!!! " e da allora il nostro piccolo borgo ha <strong>in</strong>iziato ad essere chiamato proprio cosi' FI-<br />
BLINE, FIBINE, FIBINNI e poi " FUBINE " ....<br />
In questi luoghi però abitava anche un personaggio<br />
molto conosciuto e ricercato a quei tempi per la sua saggezza,<br />
il DRUIDO dei BAGIENNI, una specie di sacerdote<br />
appartenente ad una delle tribu' del grande e forte popolo<br />
dei GALLO-CELTI che abitavano sulle COLLINE del<br />
MONFERRATO.<br />
Loro erano arrivati qui da circa 500 anni e si erano fermati<br />
volentieri per l'ARIA buona e la ricchezza di<br />
ACQUA, ALBERI e di VITIGNI che vi avevano trovato: allora<br />
<strong>in</strong> ogni coll<strong>in</strong>a c'era lo zampillo di una SORGENTE<br />
che i CELTI chiamavamo VAR e questa parola e' rimasta<br />
nel dialetto <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se per denom<strong>in</strong>are molte zone del
suo territorio: VARMON - VARCANAVA' – VARCUNTRA' – VARCAVA ecc ...<br />
Poi con i ROMANI e' vero purtroppo hanno perso la liberta', ma almeno hanno potuto imparare a<br />
scrivere e poi si sono anche imparentati tra loro e per festeggiare i matrimoni misti piu' tante altre<br />
feste <strong>in</strong>sieme, hanno avviato qui a FUBINE la tradizione della festa di CARNEVALE a FEBBRAIO, degli<br />
ASPARAGI a MAGGIO, di SAN CRISTOFORO ( che per loro era il dio LUGH ) alla f<strong>in</strong>e di LUGLIO e della<br />
strenna del GIORNO DEI SANTI e dei MORTI, che oggi tutti chiamate HALLOWEEN.<br />
Rebaldus e Adelaide<br />
E’ da poco passato l'anno 1000 e vi presento un GASTALDO dell'Imperatore, cioe' il fedele esattore<br />
di Fub<strong>in</strong>e, si chiama REBALDUS e' un esponente di una famiglia signorile dom<strong>in</strong>ante a Fub<strong>in</strong>e e nell'anno<br />
1064 e' stato chiamato dalla potentissima ed abilissima MARCHESA ADELAIDE, la cui nobile<br />
famiglia Ardu<strong>in</strong>ica discendeva da Ardu<strong>in</strong>o il Glabro fondatore dell’omonima Marca Ardu<strong>in</strong>ica di Tor<strong>in</strong>o,<br />
che di lui si fida ciecamente, come testimone <strong>in</strong> uno degli ATTI delle sue DONAZIONI alle varie<br />
Abazie che doveva mantenere.<br />
Il caso ha voluto che questo documento sia diventato uno degli SCRITTI piu' ANTICHI f<strong>in</strong>'ora conosciuti<br />
<strong>in</strong> cui vi e' menzione di un luogo di nome FIBLINE, cioe' naturalmente della nostra bella FU-<br />
BINE.<br />
MADAMA ADELAIDE, tutti dalle nostre parti la chiamano MARCHESA delle<br />
ALPI COZIE, poichè sta sempre nei suoi Palazzi a Tor<strong>in</strong>o o <strong>in</strong> Val di Susa e<br />
nel MONFERRATO non l'ha vista mai nessuno. Nelle sue mani sono passati<br />
tantissimi possedimenti che comprendevano quasi tutto il Piemonte e la<br />
Liguria, da Tor<strong>in</strong>o f<strong>in</strong>o al mare, e lei possedeva anche tutte le STRADE di<br />
accesso ai Passi Alp<strong>in</strong>i da e per la FRANCIA, cioe' <strong>in</strong> pratica era la proprietaria<br />
di quella che al tempo era l'autostada piu' trafficata da MERCANTI e<br />
PELLEGRINI, cioe' la VIA FRANCIGENA della VAL di SUSA che con tutte le<br />
sue ramificazioni attraversava il Piemonte e Fub<strong>in</strong>e si trovava proprio su<br />
uno di questi tracciati secondari per proseguire f<strong>in</strong>o <strong>in</strong> Toscana e a Roma.<br />
Allora era accaduto che a partire dall'anno 992, quando l'Imperatore aveva concesso ai CASANIERI<br />
ASTIGIANI di commerciare liberamente le loro merci <strong>in</strong> tutto il territorio dell'Impero, a questi MER-<br />
CANTI-BANCHIERI si era aperto un mercato enorme e oltre tutto erano anche dispensati dal pagamento<br />
delle dogane e dei pedaggi, cioe' <strong>in</strong> parole povere delle TASSE!<br />
Tra le famiglie di questi Signori a Fub<strong>in</strong>e furono FEUDATARI ad esempio i GUTTUARI, i VALPERGA<br />
f<strong>in</strong>o ai NATTA, ma ancora oggi si trovano tracce del passaggio dei PELLETTA, MONTAFIA, DEREGIBUS,<br />
ZOIA e qui vic<strong>in</strong>o ad ALTAVILLA dei MAZZETTI.<br />
L ‘ Uspidal<br />
I MONACI-CAVALIERI della SACRA RELIGIONE dei GEROSOLIMITANI di MALTA, cioe' <strong>in</strong> pratica degli<br />
affiliati ai piu' noti CAVALIERI TEMPLARI sono <strong>in</strong> Piemonte, f<strong>in</strong> dal 12o secolo al tempo delle CRO-<br />
CIATE a cui avevano partecipato con onore per difendere il SANTO SEPOLCRO di Gerusalemme.<br />
Hanno avuto molte e illustri SEDI, che loro chiamavamo COMMENDE come a MONCALIERI, ASTI,<br />
CASALE e da queste parti a MONTEMAGNO, ALTAVILLA, FUBINE e FELIZZANO per arrivare poi s<strong>in</strong>o<br />
a Genova.<br />
49
La Confraternita<br />
50<br />
IL loro compito era quello del controllo e custodia dei territori<br />
oltre all'accompagnamento dei PELLEGRINI che, diretti alle 3<br />
sedi pr<strong>in</strong>cipali della cristianità ROMA, SANTIAGO di COMPO-<br />
STELA e GERUSALEMME, percorrevano spesso strade <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uo<br />
pericolo della vita e dei furti oltreché <strong>in</strong> pessime condizioni<br />
di transito.<br />
Le COMMENDE di questi CAVALIERI costituivano appunto il<br />
luogo di ospitalità per questi PELLEGRINI, e per questo motivo<br />
furono chiamate anche OSPITALI e poi OSPEDALI.<br />
In questa zona di FUBINE ne avevano costruito uno con annessa<br />
una CHIESA che avevano dedicato appunto a SAN GIO-<br />
VANNI di GERUSALEMME che ancora oggi e' ricordato nella<br />
memoria popolare come l'USPIDAL.<br />
Per ord<strong>in</strong>e del PAPA poi tutti i MONACI-CAVALIERI si dispersero<br />
gia' all'<strong>in</strong>izio del 1300.<br />
I rappresentanti della CONFRATERNITA dei DISCIPLI-<br />
NANTI della CONCEZIONE di Fub<strong>in</strong>e erano comuni<br />
paesani e venivano chiamanti anche BATTUTI per la<br />
loro regola di autopunirsi per i loro peccatucci .....<br />
Hanno fatto parte di una delle 8 CONFRATERNITE laiche<br />
che esistevano a Fub<strong>in</strong>e nel 1600 quella della<br />
CONCEZIONE: era una delle pr<strong>in</strong>cipali perche' aveva<br />
la sua sede nella CHIESA del Ponte che e' stata la<br />
SUCCURSALE della PARROCCHIA nei periodi <strong>in</strong> cui<br />
essa fu completamente chiusa nel 1600 al tempo<br />
della PESTE.<br />
Questa CHIESA, a partire dal 1600, nel corso dei secoli<br />
ha visto modificare il suo nome per almeno 3<br />
volte: da semplice ORATORIO della CONCEZIONE dei<br />
BATTUTI nel '600, a CHIESA dell'IMMACOLATA nell'<br />
'800 a CHIESA del PONTE da quando e' stata sconsacrata<br />
<strong>in</strong>torno al 1970 per diventare una SALA CINE-<br />
MATOGRAFICA.<br />
La CONFRATERNITA l'aveva costruita un pezzo per<br />
volta usando con tutta probabilita' i MATTONI delle<br />
rov<strong>in</strong>e dell'antico CASTELLO MEDIEVALE, da pr<strong>in</strong>cipio<br />
realizzando un PICCOLO ORATORIO o CHIESETTA<br />
quasi a guardia di questo PONTE che nel MEDIOEVO<br />
era LEVATOIO , al quale nel '700 ha aggiunto la SA-<br />
CRESTIA che si vede passando sullo SPALTO <strong>in</strong>sieme al CAMPANILE.<br />
Ora questa CHIESA sta per essere restaurata e speriamo di rivederla presto " <strong>in</strong> ottima salute " dopo<br />
un bel trattamento anti-eta'.
Michele Balistrero<br />
MESSER MICHELE BALESTRERO, il navigatore compagno<br />
di viaggio di CRISTOFORO COLOMBO nella SCOPERTA dell'AMERICA<br />
del 1492.<br />
E' un personaggio storico: della sua vita ha scritto FER-<br />
NANDO, FIGLIO dello stesso COLOMBO, nelle sue MEMO-<br />
RIE e del fatto che fu nom<strong>in</strong>ato ALCADE dell'ISOLA di<br />
CONCEPTION, cioe' un GOVERNATORE dipendente dalla<br />
REGINA ISABELLA di SPAGNA.<br />
L'unica cosa che FERNANDO si e' dimenticato di scrivere<br />
e' che lui era un FUBINESE DOC, cosa che i tanti BALE-<br />
STRERO di Fub<strong>in</strong>e possono testimoniare col CUORE, ma<br />
purtroppo nei documenti storici che li riguardano mancano<br />
i riferimenti al suo personaggio.<br />
Ma il caso ha voluto che a qualche <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se durante il<br />
1800, il dubbio sia venuto, per cui, pur nell'<strong>in</strong>certezza, MICHELE e' stato riabilitato con l'<strong>in</strong>titolazione<br />
a SUO NOME di una via del CENTRO STORICO e per non fare torti, al suo AMMIRAGLIO CRISTOFORO<br />
COLOMBO, e' stata <strong>in</strong>titolata addirittura questa PIAZZA che e' la PRINCIPALE.<br />
Michele Pavaranza<br />
IL SIGNOR MICHELE PAVARANZA, un altro personaggio storico molto importante, ma vero SINDACO<br />
di Fub<strong>in</strong>e o PODESTA' non e' mai stato: quello e' solo un titolo che gli e' stato attribuito a posteriori<br />
per errore e dicerie.<br />
I fatti pr<strong>in</strong>cipali della sua AVVENTURA si sono svolti dal 1585 al 1591, quando i CONSIGLIERI COMU-<br />
NALI FUBINESI <strong>in</strong>sieme ad altre persone NOTABILI del paese come lui, sono riusciti a conv<strong>in</strong>cerlo a<br />
fare l'OPERAZIONE FINANZIARIA piu' PAZZA della sua vita.<br />
Tutti volevano riscattare il FEUDO di Fub<strong>in</strong>e per riappropriarsi della liberta', non essere piu' <strong>in</strong>feudati<br />
e rimanere sotto il governo diretto e la protezione di VINCENZO I GONZAGA, l'allora DUCA di MON-<br />
FERRATO.<br />
Lo hanno conv<strong>in</strong>to a pagare di tasca sua i 1500 SCUDI D’ORO del SOLE che corrispondono a circa 1<br />
milione e 500 mila degli attuali Euro, ed <strong>in</strong> cambio di questa bella somma hanno deciso, con il nullaosta<br />
del DUCA, di vendergli alcune proprieta' del Comune come BOSCHI, vari TERRENI e i DIRITTI<br />
sulla CACCIA.<br />
Si sono poi subito impegnati <strong>in</strong> un PATTO di RETRO-VENDITA, per cui la Comunita' si impegnava<br />
verso di lui a ricomprare nel futuro, <strong>in</strong> qualsiasi momento e allo stesso prezzo senza <strong>in</strong>teressi, tutti<br />
questi beni.<br />
Il PAVARANZA ha ACCETTATO volentieri per il bene del paese, ma era stato duro a quei tempi anche<br />
per lui trovare tutto quel denaro! Tanto che ha dovuto pagare <strong>in</strong> 3 rate di 500 SCUDI alla volta, e<br />
alla f<strong>in</strong>e addirittura con dei SACCHI di GRANO!!!<br />
51
DOTT. ROBERTO ALLARIO<br />
ODONTOIATRA<br />
IMPLANTOLOGIA ORALE<br />
FUBINE<br />
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15043 Fub<strong>in</strong>e (AL)<br />
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Fub<strong>in</strong>e oggi:<br />
una societa’ <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>ua evoluzione<br />
L'economia di Fub<strong>in</strong>e è stata da sempre prevalentemente agricola, tranne alcune botteghe artigiane<br />
di cui oggi si conserva la memoria. F<strong>in</strong>o agli anni '50 del Novecento il settore primario della nostra<br />
comunità si presentava ancora poco meccanizzato ed impiegava molti uom<strong>in</strong>i e animali. “A partire<br />
dal 1951 sono <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciati ad arrivare i primi trattori che si sono manifestati subito utili, pratici,<br />
vantaggiosi, specialmente <strong>in</strong> un periodo <strong>in</strong> cui si com<strong>in</strong>ciava a sentire penuria di mano d’opera. La<br />
loro diffusione è stata rapidissima e, a distanza di 20 anni si può affermare che il trattore, <strong>in</strong> campo<br />
agricolo, ha sostituito i buoi e i cavalli per il 90 per cento. […] Notevolmente dim<strong>in</strong>uito, se si fa un<br />
confronto con anni addietro, è il patrimonio zootecnico, […] una riduzione del 50% rispetto a 10<br />
anni fa. Motivo: sostituzione dei bov<strong>in</strong>i con i trattori, scarsità di personale da adibire ai lavori della<br />
stalla.” (Annuario Fub<strong>in</strong>e 1971, Gian Luigi Ferraris, Giuseppe Occhip<strong>in</strong>ti,). L'avvento delle macch<strong>in</strong>e,<br />
qu<strong>in</strong>di, se da una parte ha reso l'agricoltura meno faticosa e più produttiva, dall’altra ha ridotto notevolmente<br />
gli uom<strong>in</strong>i e le bestie impiegate <strong>in</strong> questo settore. Sempre negli anni ’70 hanno com<strong>in</strong>ciato<br />
ad <strong>in</strong>sediarsi nel territorio <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se le prime <strong>in</strong>dustrie che a poco a poco hanno creato una<br />
zona dedicata al settore secondario situata tra Fub<strong>in</strong>e e Felizzano. Con il proliferare di queste aziende<br />
si è venuto a creare anche un discreto numero di servizi all'<strong>in</strong>terno del paese, anche per soddisfare<br />
le richieste del turismo emergente. Il nostro paese, <strong>in</strong>fatti, è diventato un importante centro per il<br />
turismo culturale, storico, artistico e gastronomico. A causa di ciò sono nate strutture ricettive che<br />
per accogliere al meglio i visitatori che qui giungono attratti dalle nostre bellezze.<br />
Oltre a queste strutture private, nel tempo sono nate diverse associazioni che, tra i vari scopi, presentano<br />
quelli di ampliare l’offerta turistica <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se tramite la creazione di <strong>eventi</strong> di varia natura<br />
che spaziano dal gastronomico allo sportivo per arrivare al campo storico/artistico.<br />
FUBINE COMUNE FIORITO 2010 – 2011 - 2012
54<br />
Golf Club Margara<br />
Nel secolo scorso Margara è stata una tenuta di caccia dei Savoia: si dice che Vittorio Emanuele li<br />
usufruisse dell'attuale villa, allora casa di caccia, come luogo di <strong>in</strong>contri con la "Bela Ros<strong>in</strong>" (Rosa<br />
Vercellana, poi divenuta sua moglie morganatica).<br />
Successivamente diventò una grande azienda agricola con importanti estensioni coltivate a grano<br />
ed altrettante adibite a pascolo.<br />
Dopo la f<strong>in</strong>e dell'ultima guerra, la tenuta è stata acquistata dalla famiglia Lolli Ghetti (un importante<br />
armatore ligure che, nel 1970, ha aggiunto alla residenza uno stupendo campo da golf, divenuto<br />
oggi un importante impianto sportivo a livello <strong>in</strong>ternazionale.<br />
Negli anni i servizi sono stati ampliati e migliorati ed offrono oggi comodità per ogni esigenza. Dalle<br />
orig<strong>in</strong>arie nove buche riservate al divertimento di pochi amici, si giunse, alle diciotto del 1972 ed<br />
alle attuali trentasei, con conseguente affiliazione alla Federazione Nazionale. Con grande rispetto<br />
dell'orig<strong>in</strong>aria configurazione ambientale, oggi il parco è costituito da meravigliosi green con pisc<strong>in</strong>a,<br />
campo da tennis, club house e foresteria, per gli appassionati di questo splendido sport. Nella struttura<br />
sono possibili anche attività per bamb<strong>in</strong>i e ragazzi. Il paesaggio circostante è molto bello e suggestivo,<br />
e merita senz'altro una gita nelle ore libere da impegni golfistici.<br />
La Club House, una suggestiva tenuta di campagna tipicamente piemontese rappresenta il cuore<br />
del Circolo. Pensata per accogliere i soci ed i loro ospiti, racchiude gli ambienti comuni (bar, ristorante,<br />
sale e Foresteria), la segreteria ed il Pro Shop.<br />
La Foresteria, a due passi dalla Club House, associa al comfort il gusto per la semplicità, tipica di una<br />
casa di campagna. Sono disponibili camere confortevoli e suite <strong>in</strong> grado di ospitare comodamente<br />
anche le famiglie, <strong>in</strong> un ambiente naturale e silenzioso. La reception della foresteria accoglierà le richieste<br />
di prenotazione con una semplice telefonata.
Golf Club Margara - Via Tenuta Margara 7 – 15043 Fub<strong>in</strong>e (AL)<br />
Tel. +39 0131 778 555 - Fax +39 0131 778 772<br />
margara@golfmargara.com<br />
www.golfmargara.it<br />
55
Casc<strong>in</strong>a Meraviglia - Via per Cuccaro, 19<br />
Tel. +39 0131 798311 – Fax 0131 798399 - www.enosis.it enosis@enosis.it<br />
Enosis è il nome che Donato Lanati ha dato al suo Centro di consulenza e ricerca enologica, fondato<br />
nel 1990 a Cuccaro Monferrato e di recente trasferito nella nuova, avveniristica sede di Fub<strong>in</strong>e.<br />
Dalla sommità di un colle dell'amato Monferrato, dalla f<strong>in</strong>estra dell'antica Casc<strong>in</strong>a Meraviglia, appartenuta<br />
un tempo ai Conti Cacherano di Bricherasio, Donato Lanati non si limita a osservare l'evoluzione<br />
del mondo v<strong>in</strong>icolo con il suo sguardo penetrante e divertito al tempo stesso. Anzi, grazie al<br />
più avanzato laboratorio d'Europa, scende <strong>in</strong> campo ogni giorno <strong>in</strong>sieme ad aziende, produttori,<br />
distributori, università ed enti per comprendere e far comprendere tutto ciò che è racchiuso <strong>in</strong> un<br />
ac<strong>in</strong>o d'uva.<br />
Attraverso la ricerca pura e applicata si conducono <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i mirate a evidenziare le caratteristiche<br />
di tipicità e territorialità delle uve e su di esse si progettano e si sperimentano passaggi di v<strong>in</strong>ificazione<br />
<strong>in</strong>novativi.<br />
Enosis persegue un obiettivo molto chiaro: garantire al consumatore sicurezza alimentare e v<strong>in</strong>i <strong>in</strong><br />
cui sia facilmente percepibile il legame tra varietà di uva e territorio di orig<strong>in</strong>e. La qualità di un v<strong>in</strong>o<br />
è fatta di sottili sfumature che vanno identificate per essere conservate, protette e valorizzate.<br />
Fiore all'occhiello di Enosis è <strong>in</strong>fatti il vigneto sperimentale di 2,5 ettari per lo studio sul campo di<br />
ben 37 varietà autoctone <strong>italia</strong>ne. ll v<strong>in</strong>o è materia viva, che sprigiona profumi, colori e sapori. Gli<br />
stessi che l'uva ha estratto dalla terra nella quale è stata coltivata.<br />
La difesa di queste sue qualità è uno dei compiti pr<strong>in</strong>cipali di Enosis, che offre alle aziende vitiv<strong>in</strong>icole<br />
una consulenza qualificata nel preservare e valorizzare i vitigni autoctoni.<br />
Con la stessa cura dedicata alla coltivazione dei vitigni, Enosis si dedica alla formazione dei futuri<br />
esperti di v<strong>in</strong>o.<br />
La struttura offre i suoi spazi come sede distaccata dell'ultimo anno della Laurea Specialistica <strong>in</strong> Enologia<br />
della Facoltà di Agraria dell'Università di Tor<strong>in</strong>o. Per questo Enosis è sede di lezioni universitarie<br />
e luogo privilegiato per convegni, sem<strong>in</strong>ari e attività di formazione rivolte ai professionisti del<br />
v<strong>in</strong>o. Tutta l'attività di consulenza punta <strong>in</strong>fatti a far crescere una enologia fiera dei propri prodotti<br />
orig<strong>in</strong>ali, derivati da vitigni autoctoni, dist<strong>in</strong>guibili sui mercati perché frutto esclusivo di un particolare<br />
territorio. E punta nel contempo a trasferire a chi degusterà questi v<strong>in</strong>i tutti gli strumenti culturali<br />
necessari per riconoscerne la qualità. Enosis attua per conto di enti pubblici, aziende private e società<br />
di distribuzione cont<strong>in</strong>ue verifiche della tracciabilità e della trasparenza dei v<strong>in</strong>i <strong>in</strong> commercio.<br />
Solo la serietà dei produttori può conservare il valore del v<strong>in</strong>o e consolidare il legame con un consumatore<br />
sempre più attento ed esigente; solo con onestà e trasparenza si permetterà di rafforzare<br />
quella posizione di prestigio che spetta di diritto ai v<strong>in</strong>i <strong>italia</strong>ni.<br />
56
AZIENDA AGRICOLA<br />
Via Bozzola, 5 - Quargnento (AL)<br />
Tel. +39 0131 21.92.52<br />
Fax +39 0131 21.92.66<br />
<strong>in</strong>fo@collemanora.it<br />
www.collemanora.it<br />
SPACCIO<br />
Corso Aldo Porro n.13 - Fub<strong>in</strong>e<br />
Tel. +39 0131 32 00 02<br />
Colle Manora è situata <strong>in</strong> cima ad una coll<strong>in</strong>a nel dolce paesaggio monferr<strong>in</strong>o, al centro di un<br />
anfiteatro circondato a nord e ad est da boschi d’acacia, querce e ciliegi selvatici.La proprietà, a<br />
cavallo tra il comune di Quargnento e Fub<strong>in</strong>e Monferrato, è di circa 75 ettari, di cui 20 coltivati<br />
a vigneto.<br />
In questa oasi del Monferrato accanto ai tradizionali vigneti di Barbera abbiamo voluto <strong>in</strong>trodurre<br />
altre varietà nobili quali Sauvignon, Chardonnay, P<strong>in</strong>ot Nero, Cabernet Sauvignon, Merlot<br />
ed <strong>in</strong>novativi come l’Albarossa, per aggiungere complessità ad alcuni v<strong>in</strong>i, ben consapevoli del<br />
forte carattere del territorio.<br />
La Barbera degli Antichi Poderi del Piemonte<br />
Alla f<strong>in</strong>e dell'ottocento una nobile famiglia piemontese<br />
scelse la zona di Fub<strong>in</strong>e Monferrato<br />
per costruire a propria residenza di campagna<br />
e coltivare uve pregiate.<br />
Le ragioni che avevano fatto scegliere Fub<strong>in</strong>e erano il suo microclima particolarmente favorevole<br />
alla coltivazione dell'ulivo e della vite, il terreno argilloso ricco di falde di acqua potabile <strong>in</strong> grado<br />
di apportare alle viti preziosi sali m<strong>in</strong>erali e il terreno coll<strong>in</strong>oso <strong>in</strong> gran parte esposto a sud-ovest.<br />
Reperti ritrovati nei campi dimostrano che già 2000 anni fa i romani dell'antica città di Fibula<br />
(che significa fibbia) coltivavano <strong>in</strong> questi campi uva da v<strong>in</strong>o.<br />
Oggi i maestri vignaioli di Villa Remotti, molto più attenti e sensibili alla qualità che alla quantità,<br />
curano le vigne con sistemi moderni e antichi allo stesso tempo sfruttando al meglio le caratteristiche<br />
del terreno e dell'esposizione al sole. Le viti sono sostenute da pali <strong>in</strong> castagno e cisacun<br />
filare è dotato alle sue estremità di colorati roseti posti a guardia contro l'attacco di parassiti.<br />
Villa Remotti<br />
Strada privata Remotti, 15043 Fub<strong>in</strong>e Monferrato (Al)<br />
Cell 348 - 22 88 395 - 335 6560624<br />
fanciotdi<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>@yahoo.it - <strong>in</strong>fo@villaremotti.it sito <strong>in</strong>ternet www.villaremotti.it
Lo sappiamo che la vita non sempre va come l’avevi immag<strong>in</strong>ata. Per questo<br />
ascoltiamo con attenzione ogni tua esigenza. Perché tu possa contare su di<br />
noi <strong>in</strong> qualunque sfida o opportunità che <strong>in</strong>contrerai sulla tua strada. Ed è<br />
così che noi siamo: una banca concreta, sempre vic<strong>in</strong>o a te.<br />
Lo sappiamo che la vita non sempre va come l’avevi immag<strong>in</strong>ata. Per questo<br />
ascoltiamo con attenzione ogni tua esigenza. Perché tu possa contare su di<br />
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SOCCORSO STRADALE<br />
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TEL. 0131.791393 • FAX 0131.778196<br />
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Tel. 0131 771072<br />
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Regione Fugazza n.8 - Tel. 0131.778779 Cell. 340.1638181 Chiusura Lunedì – Coperti 40– Prezzo<br />
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Delegazione ENCI - Casc<strong>in</strong>a Nuova, 12 strada per Felizzano Tel. 0131/ 77.28.37 Fax 0131/77.22.75<br />
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Tenuta Margara 7 Tel. 0131/ 77 85 55 margara@golfmargara.com www.golfmargara.it –<br />
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Bar di sotto<br />
Corso Aldo Porro, 22<br />
15043 Fub<strong>in</strong>e (AL)<br />
Tel/Fax 0131 798972<br />
mail: bardisotto@virgilio.it<br />
Bar<br />
Tavola calda<br />
Sala fumatori<br />
Dehor<br />
Sky - Snai<br />
Superenalotto<br />
Biliardi<br />
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Bar MAGALI<br />
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stagione: tel. 0131771082<br />
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61
Denom<strong>in</strong>azione<br />
A.N.P.I. Sez. FUBINE<br />
ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI<br />
A.V.I.S.<br />
BANDA MUSICALE FUBINESE<br />
COMPAGNIA TEATRALE FUBINESE<br />
C.R.I<br />
GRUPPO VOLONTARI<br />
FONDAZIONE FRANCESCA E PIETRO<br />
ROBOTTI<br />
CENTRO STUDI MONFERRINI<br />
GRUPPO ALPINI<br />
I SUNADUR DAL RAVI<br />
L'ABBRACCIO<br />
Associazione di volontariato ONLUS<br />
LIMPIDA FONTE<br />
La Voce di Noi Ragazzi<br />
ORATORIO PARROCCHIALE<br />
PRO LOCO FUBINESE<br />
SPORTING FUBINE<br />
Associazioni<br />
Presidente<br />
VARRONE Denise<br />
BONIFACI Paola<br />
Vice presidente<br />
DAGNA Franco<br />
SPANO Vittorio<br />
BOSIA Massimo<br />
FERRANDO<br />
Alessandra<br />
Prof. FERRARIS Gian Luigi<br />
CARNEVALE Cesare Mario<br />
ROLLINO Renzo<br />
Dr. DI MENZA Giuseppe<br />
SAVE Silvia<br />
Parroco Don Macaire<br />
MADONNA Raffaele<br />
DEMICHELI Matteo<br />
sito: www.anpi.it<br />
346/3204436<br />
0131 / 79.86.11<br />
Recapiti<br />
sito: www.bandamusicale.it<br />
mail: <strong>in</strong>fo@bandamusicale.it<br />
0131778160 - 014163598<br />
sito: www.massimobrusasco.it<br />
mail: <strong>in</strong>fo@massimobrusasco.it<br />
sito: www.cri<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>.it<br />
mail: cri<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>@libero.it<br />
333/ 86.93.485<br />
mail: gianluigi.ferraris2@t<strong>in</strong>.it<br />
0131/ 22.56.65 – 347/13.72.148<br />
333/ 48.81.745 – 0131/ 77.84.01<br />
0131 / 77.81.16<br />
338/78.77.644<br />
333/ 40.67.400<br />
sito: www.parrocchiadi<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>.it<br />
e mail: parrocchiadi<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>@libero.it<br />
0131778117 - 3343851794<br />
340/ 73.43.733<br />
Mail: proloco<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>@libero.it<br />
339/4842602<br />
mail: teodemo@hotmail.it<br />
Limpida fonte è la redazione giovanile di Fub<strong>in</strong>e che realizza il giornale che racconta<br />
gli avvenimenti di oggi e la storia di ieri, con uno sguardo verso il futuro.<br />
La stampa e la diffusione della rivista “Limpida fonte” ha una cadenza stagionale,<br />
è distribuita presso i punti commerciali <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si e si avvale del patroc<strong>in</strong>io del Comune che si assume<br />
i costi della stampa.<br />
La redazione è aperta a chiunque senta il desiderio di parteciparvi attivamente:<br />
<strong>in</strong>contro aperto a tutti ogni ultimo sabato pomeriggio del mese <strong>in</strong> redazione presso la biblioteca comunale<br />
- via Pavaranza 18 – <strong>in</strong>fo: 3334067400<br />
limpidafonte@gmail.com
Calendario <strong>Manifestazioni</strong><br />
FEBBRAIO GARA PODISTICA - Gara competitiva di livello prov<strong>in</strong>ciale che si<br />
svolge sul nostro territorio coll<strong>in</strong>are, organizzata dal Comune di Fub<strong>in</strong>e.<br />
FEBBRAIO CARNEVALE sfilata di carri allegorici – Falò e lettura della Busiunà<br />
MARZO GOLOSARIA - Rassegna di cultura e gusto del Club di Papillon tra i<br />
Castelli del Monferrato.<br />
MAGGIO SAGRA DEGLI ASPARAGI - Manifestazione <strong>in</strong>centrata sull’ ortaggio<br />
tipico di Fub<strong>in</strong>e, organizzata dalla Pro Loco Fub<strong>in</strong>ese – Campi Cerr<strong>in</strong>a<br />
GIUGNO-LUGLIO 4° Concorso “Fub<strong>in</strong>e In Fiore”<br />
24 GIUGNO Cerimonia di gemellaggio con il villaggio di Sokponta’ – Comune di<br />
Glazoue’<br />
6-7 LUGLIO Festa Progetto Giovani - Campi Cerr<strong>in</strong>a<br />
12-15 LUGLIO Festa della LEGA NORD - Campi Cerr<strong>in</strong>a<br />
20 LUGLIO Festa della Leva 1994 - Campi Cerr<strong>in</strong>a<br />
20,00: Apericena con DJ SET<br />
21,00: S L spazio libero<br />
23,00: DJ SET<br />
21 LUGLIO 20,00: Apericena con DJ SET<br />
21,00: BRASIL BAHIA SHOW<br />
23,00: DJ SET<br />
26 LUGLIO - 1 AGOSTO FESTA PATRONALE e premiazione del Concorso “Fub<strong>in</strong>e <strong>in</strong> Fiore”<br />
– Campi Cerr<strong>in</strong>a<br />
29 LUGLIO 8^ FIERA DEL BESTIAME - Regione Valcasale<br />
10-19 AGOSTO Festa dell’ Unità - Campi Cerr<strong>in</strong>a<br />
13 AGOSTO Fuochi d’artificio<br />
1 SETTEMBRE Mostra Fotografica “ LAVORO FEMMINILE NEL MONDO”<br />
8 SETTEMBRE Musica ant’al foss – Festa dell’ Abbraccio onlus<br />
9 SETTEMBRE Concerti di musica classica ECHOS<br />
15 SETTEMBRE 3^ Edizione de il Grillo Cantante - ore 21,00 presso la CASA DEL PO-<br />
POLO su <strong>in</strong>iziativa dell'Oratorio Parrocchiale. Sul palcoscenico oltre<br />
15 bamb<strong>in</strong>i/ragazze che <strong>in</strong>terpretano canzoni <strong>in</strong>edite e non. La manifestazione<br />
è condotta da Elisabetta Viviani, con sorprese e giochi.<br />
SETTEMBRE Biciclettata non agonistica proposta dallo Sport<strong>in</strong>g Fub<strong>in</strong>e<br />
DA OTTOBRE A MARZO 2013 FUBINE RIDENS – presso il Salone della Casa del Popolo – Rassegna<br />
di teatro brillante – Programma completo sul sito www.massimobrusasco.it<br />
21 OTTOBRE CIOCCOLATO IN MONFERRATO Occasione per le attività locali per<br />
far conoscere i prodotti del nostro territorio.<br />
8 DICEMBRE 8° MERCATINO DI NATALE organizzato dalla Pro Loco Fub<strong>in</strong>ese <strong>in</strong><br />
collaborazione con le Associazioni <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si<br />
24 DICEMBRE Scambio di Auguri della Messa di Natale e V<strong>in</strong> Brulè con il Gruppo<br />
Alp<strong>in</strong>i di Fub<strong>in</strong>e<br />
PRESEPE VIVENTE<br />
2ª EDIZIONE DEL CONCORSO FOTOGRAFICO organizzato da LIMPIDA FONTE<br />
100° anniversario TITANIC In occasione del centenario dalla tragedia del Titanic il Comune organizza<br />
un Convegno <strong>in</strong> data ancora da def<strong>in</strong>ire<br />
63
ll dipartimento fotografia dell’Associazione San Giacomo, <strong>in</strong> collaborazione con i Comuni e<br />
le Proloco di Cuccaro e Lu, il Comune di Fub<strong>in</strong>e e dell’associazione Limpida fonte, hanno organizzato<br />
la seconda edizione del concorso fotografico SCATTA IN COLLINA PHOTO MARA-<br />
THON, il 29 aprile 2012<br />
La mostra, composta da 600 fotografie, sarà visitabile<br />
presso il salone del Castello “Sofia di Bricherasio” nei<br />
giorni 23, 24, 30 giugno e 1° luglio dalle 17 alle 19.
Calendario attività maggio - dicembre 2012<br />
c/o Centro C<strong>in</strong>ofilo “La Tollara”<br />
MAGGIO 1 EXPO INTERNAZIONALE PRESSO “LA CITTADELLA” DI ALESSANDRIA<br />
12 RADUNO COLLIES<br />
13 PROVE IN TANA PER BASSOTTI E TERRIERS<br />
26 PROVA DI AGILITY<br />
26 PROVE CLASSICHE PER RAZZE DA FERMA SU QUAGLIE<br />
27 PROVA DI AGILITY<br />
27 PROVE CLASSICHE PER RAZZE DA FERMA SU QUAGLIE<br />
SETTEMBRE 16 PROVE IN TANA PER BASSOTTI E TERRIERS<br />
22 PROVA DI AGILITY<br />
26 PROVA DI AGILITY<br />
OTTOBRE 6 PROVA SU SELVAGGINA NATURALE PER RAZZE DA FERMA<br />
7 PROVA SU SELVAGGINA NATURALE PER RAZZE DA FERMA<br />
7 PROVE IN TANA PER BASSOTTI E TERRIERS<br />
NOVEMBRE 10 PROVA SU SELVAGGINA NATURALE PER RAZZE DA FERMA<br />
11 PROVA SU SELVAGGINA NATURALE PER RAZZE DA FERMA<br />
11 PROVA IN TANA PER BASSOTTI E TERRIERS<br />
16 PROVA SU STARNE PER RAZZE DA FERMA<br />
17 PROVA SU STARNE PER RAZZE DA FERMA<br />
18 PROVA SU STARNE PER RAZZE DA FERMA<br />
30 PROVA SU STARNE PER RAZZE DA FERMA<br />
DICEMBRE 1 PROVA SU STARNE PER RAZZE DA FERMA<br />
2 PROVA SU STARNE PER RAZZE DA FERMA<br />
Attività dell’Oratorio<br />
LUGLIO: ESTATE RAGAZZI<br />
SETTEMBRE: APERTURA ORATORIO (TUTTE LE DOMENICHE, con attività ludiche e artistiche)<br />
SCUOLA DI CANTO per ragazzie PREPARAZIONE DEI CANTI PER LE VARIE<br />
RICORRENZE<br />
Inizio catechismo dalla 2ª primaria alla scuola secondaria di primo grado<br />
SPORT IN ORATORIO CON LA SQUADRA DI PALLAVOLO - allenamenti e partite<br />
DICEMBRE: Presepe vivente<br />
GIUGNO: FESTA DI CHIUSURA ORATORIO<br />
TUTTO L’ANNO: CANTO CON IL CORO DELLA PARROCCHIA - INCONTRI BIBLICI CON GLI<br />
ADULTI<br />
65
Organizzazione 1<br />
Info&iscrizioni!<br />
329.082.6545<br />
349.330.30.14<br />
: I FUBINE<br />
Du Due e gi giornate ornate<br />
di<br />
sport<strong>in</strong>musica (com<strong>in</strong>g soon!)<br />
Progetto Giovani Comune mune Fub<strong>in</strong>e e Sport<strong>in</strong>g Fub<strong>in</strong>e<br />
presentan<br />
presentano: o:<br />
I FUBINE<br />
Due giornate di sport<strong>in</strong>musica<br />
*VENERDI’ * VENERDI’<br />
6 LUGLIO LUGL<br />
I IO<br />
_h.21.30: _h.<br />
21.<br />
30:<br />
Gruppi<br />
mmusicali<br />
usicali<br />
e<br />
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* *SABATO SAB<br />
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Premiazione Premi<br />
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“Pr “Progetto<br />
approvato approvato dalla<br />
Prov. Prov. di<br />
di<br />
Alessan Alessandria<br />
Ass. Ass. alle alle Polit Politiche<br />
Giovanil Giovanili,<br />
con la<br />
partecipazione<br />
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ne<br />
f<strong>in</strong>anziaria<br />
della de<br />
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Reg. Re<br />
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Piemonte”<br />
67
70<br />
Comune di<br />
Fub<strong>in</strong>e<br />
8ª FIERA DEL BESTIAME<br />
Meet<strong>in</strong>g della Razza Piemontese<br />
Località Valcasale<br />
Ore 10<br />
Gara di Valutazione dei soggetti presentati con commento dei Tecnici Anaborapi sulle modalità di<br />
presentazione e sul valore tecnico<br />
Premiazione dei v<strong>in</strong>citori della gara e degli allevatori.<br />
LA FATTORIA DELLA<br />
CAPRA REGINA<br />
DOMENICA 29 LUGLIO 2012<br />
Esposizione di<br />
“animali della fattoria”<br />
GRUPPO CINOFILO ALESSANDRINO<br />
Esibizione di Agility e Obedience<br />
Dimostrazione di LAVORO SU BESTIAME<br />
PET THERAPY<br />
CIRCOLO IPPICO IL DUENDE<br />
Quargnento<br />
Esibizione di cavalli di razza<br />
andalusa e lusitana<br />
“Battesimo della sella” per baby cavalieri
Bienvenue Touriste<br />
<br />
<br />
L'histoire, <br />
l'art et les traditions<br />
Fub<strong>in</strong>e, village du Bas Monferrat dans la <br />
prov<strong>in</strong>ce d'Alexandrie à 17 km du chef-lieu, est situé sur les derniers<br />
contreforts <br />
des coll<strong>in</strong>es du Monferrat, qui donnent sur la pla<strong>in</strong>e du Tanaro , sa population actuelle est d'environ<br />
<br />
<br />
1700 habitants et avait rejo<strong>in</strong>t le maximum (presque 4000 habitants au début du XX siècle. D'une probable<br />
<br />
orig<strong>in</strong>e romane tardive il a surgit sur une hauteur ( le long de l'arête qui se trouve être encore<br />
aujourd'hui <br />
le centre du village) située à côté d'une route roma<strong>in</strong>e sans pavés , qui passait dans le fond de<br />
<br />
la vallée et traversait les coll<strong>in</strong>es auprès de l'actuel village de Altavilla ( des restes roma<strong>in</strong>s ont été trouvés<br />
dans<br />
<br />
le hameau Molignano), pour ensuite descendre dans la vallée du Po et rejo<strong>in</strong>dre Vardagate, important<br />
centre <br />
habité roma<strong>in</strong> (disparu aujourd'hui) situé en proximité de la ville aujourd'hui de Casale.<br />
<br />
<br />
Tourisme<br />
<br />
<br />
Au cours de ces derniers trente ans Fub<strong>in</strong>e a connu une énorme transformation. En agriculture des entreprises<br />
<br />
productives de relief ont relancé sa vocation viticole v<strong>in</strong>icole, avec un grand attrait pour la réalisation <br />
d'un <br />
centre académique d'œnologie. Le tourisme sportif de haut niveau est attiré par la présence d'une club<br />
de <br />
golf prestigieux. Dans la zone <strong>in</strong>dustrielle d'importants établissements qui ont appelé à Fub<strong>in</strong>e des Entrepises<br />
à expansion <strong>in</strong>ternationale, ont surgi.<br />
<br />
Que voir <br />
L'Eglise <br />
<br />
Paroissiale de Fub<strong>in</strong>e est dédiée à Notre Dame de l'Assomption. Sa belle façade est enrichie d'une<br />
rosace <br />
en terre cuite, au-dessus d'une élégante porte, qui est un des plus précieux exemples d'architecture<br />
<br />
du<br />
<br />
qu<strong>in</strong>zième siècle dans le Piémont. La Chapelle Bricherasio, en style néo-gotique, fut édifiée en 1839. Dans<br />
<br />
la crypte se trouve le monument funèbre du Comte Emanuele Cacherano di Bricherasio, mort dans des circonstances<br />
<br />
<br />
mystérieuses en 1904, œuvre d'un exceptionnel niveau artistique de Leonardo Bistofi (courant<br />
Liberty). <br />
<br />
Ce<br />
<br />
<br />
que pour goûter<br />
L'œno - gastronomie de Fub<strong>in</strong>e est particulièrement riche de saveurs, reflétant en ple<strong>in</strong> la tradition régionale<br />
<br />
<br />
piémontaise. Ce sont les coll<strong>in</strong>es du v<strong>in</strong>, où les mets exquis ne manquent pas sur la table : " fritto misto alla<br />
piemontese <br />
" ," bagna cauda " (sauce à base d'anchois et d'ail servie chaude, plats à base d'asperges comme <br />
des <br />
<br />
risotto et des omelettes, du pot-au-feu, du gibier, des raviolis à la piémontaise, de la polenta et du lièvre,<br />
des fromages.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Welcome Tourist<br />
<br />
<br />
History, art and traditions<br />
Fub<strong>in</strong>e,<br />
<br />
a town<br />
<br />
<strong>in</strong><br />
<br />
Basso<br />
<br />
Monferrato,<br />
<br />
17 Km<br />
<br />
<br />
from Alessandria, is situated on the lower levels of the Monferrato<br />
<br />
hills, which look over the pla<strong>in</strong> of the Tanaro river; it has a current population of about 1700 and it<br />
reached <br />
its highest number (almost 4000 <strong>in</strong>habitants) <strong>in</strong> the early N<strong>in</strong>eteen hundreds. Probably of late-<br />
Roman orig<strong>in</strong>s, Fub<strong>in</strong>e rose on the high ground (you can still f<strong>in</strong>d the historical centre of the town along its<br />
<br />
crest even now), situated alongside an unpaved Roman road, which passed along the valley bottom and crossed<br />
the <br />
hills at the present site of Altavilla (nella frazione Roman rema<strong>in</strong>s have been found <strong>in</strong> the community of<br />
Molignano), <br />
to then descend <strong>in</strong>to the valley of the Po and arrive at Vardagate, an important Roman town<br />
(which has now disappeared), situated near what is now Casale.<br />
<br />
<br />
Tourism <br />
on-the-go<br />
In <br />
<br />
the last thirty years, Fub<strong>in</strong>e has gone through a huge transformation. In agriculture, important farms<br />
have <br />
relaunched its proclivity as a w<strong>in</strong>e-produc<strong>in</strong>g area, with great appeal due to the creation of an academic<br />
<br />
oenology centre. As far as top level sports are concerned, tourists are attracted by the presence of a pres-<br />
<br />
tigious <br />
golf club. The association to promote tourist and cultural activities, this bus<strong>in</strong>ess dynamism is also<br />
backed <br />
up by a very lively Fub<strong>in</strong>e social network.<br />
<br />
<br />
What<br />
<br />
to see<br />
<br />
The parish church of Fub<strong>in</strong>e is dedicated to Santa Maria Assunta. Its delightful façade is embellished by a<br />
<br />
<br />
splendid terracotta rosette above an elegant archway, which is one of the most valued examples of fifteenth<br />
century architecture <strong>in</strong> Piedmont. The neo-gothic style Bricherasio chapel was built <strong>in</strong> 1839. The crypt <br />
houses the funeral lapidary of Count Emanuele Cacherano of Bricherasio, who died under mysterious circumstances<br />
<strong>in</strong> 1904, and is the exceptionally f<strong>in</strong>e artistic work of Leonardo Bistolfi (Art-Nouveau genre).<br />
What <br />
to taste<br />
The w<strong>in</strong>e and food tradition of Fub<strong>in</strong>e is particularly flavoursome, fully reflect<strong>in</strong>g the regional tradition of<br />
Piedmont. <br />
These are the hills of w<strong>in</strong>e, where the d<strong>in</strong><strong>in</strong>g table also offers lots of treats: Piedmontstyle mixed<br />
fried foods, bagna cauda, asparagusbased dishes <strong>in</strong>clud<strong>in</strong>g risotto and frittatas, boiled meats, game, Piedmont<br />
ravioli, polenta and hare, cheeses.
Numeri utili<br />
CARABINIERI 0131.778124<br />
PROTEZIONE CIVILE<br />
(con Felizzano) 0131.791677<br />
VIGILI DEL FUOCO 115<br />
EMERGENZA SANITARIA 118<br />
CRI Fub<strong>in</strong>e 333.8693485<br />
GUARDIA MEDICA<br />
(Felizzano) 0131.791616<br />
TRENITALIA: 0131 - 28 11 38<br />
ARFEA 0131 445433<br />
Fub<strong>in</strong>e<br />
Come arrivare<br />
In auto: Fub<strong>in</strong>e può essere facilmente raggiunto da Genova<br />
e Tor<strong>in</strong>o uscendo al casello di Felizzano dall’autostrada A21<br />
da e per Tor<strong>in</strong>o - seguire le <strong>in</strong>dicazioni.<br />
Per chi proviene da Milano: autostrada A4 <strong>in</strong> direzione Tor<strong>in</strong>o,<br />
prendendo l’A26 per Genova, uscendo a Casale Sud,<br />
Strada Alessandria (San Germano) e Strada Prov<strong>in</strong>ciale Casale-Altavilla,<br />
direzione Fub<strong>in</strong>e.<br />
Per chi proviene da Alessandria la direzione è per Quargnento<br />
e Fub<strong>in</strong>e.<br />
Stazioni ferroviarie più vic<strong>in</strong>e: Alessandria - Felizzano<br />
Stazioni bus fermate <strong>in</strong> Fub<strong>in</strong>e: Alessandria - Altavilla<br />
Come muoversi<br />
CARIDI SALVATORE, Via Borghi, 151<br />
Noleggio con e senza conducente - Soccorso Stradale<br />
Tel. 0131.791393 - 338.9009759 - 330.460140<br />
Mail <strong>in</strong>fo@polarisservice.it<br />
BIANCHI STEFANO, Corso Roma, 3<br />
Noleggio auto con conducente<br />
Tel. 339.4407088 Tel e fax 0131.79.80.11<br />
Mail bianch<strong>in</strong>oleggio@alice.it
Comune di Fub<strong>in</strong>e<br />
Prov<strong>in</strong>cia di Alessandria<br />
Via M. Pavaranza, 2<br />
Tel. +39 0131 778121 e Fax +39 0131 778700<br />
www.comune.<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>.al.it<br />
E-mail: segreteria@comunedi<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>.it