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fubine - Manifestazioni eventi sagre in italia

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Comune di<br />

Fub<strong>in</strong>e<br />

Fub<strong>in</strong>e<br />

2012<br />

CONSIGLIO<br />

REGIONALE<br />

DEL PIEMONTE


Realizzazione :<br />

Litografia Viscardi (AL)<br />

Fotografie:<br />

BARBARA POGGIO<br />

LIMPIDA FONTE Concorso fotografico “Volt e risvolt <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si”<br />

FEDERICA CASTELLANA<br />

ALESSANDRO CARLEVARO<br />

F<strong>in</strong>ito di stampare<br />

Giugno 2012<br />

DISTRIBUZIONE GRATUITA


In questa sesta pubblicazione alla scoperta di Fub<strong>in</strong>e, tra monumenti, opere d’arte, personaggi<br />

illustri, associazioni, attività, <strong>in</strong>iziative, proposte di it<strong>in</strong>erari turistici, emerge ancor<br />

più la volontà di riscoprire le nostre radici.<br />

E’ <strong>in</strong>teressante capire come è cambiato il nostro paese nel giro di più di duemila anni di<br />

storia, quali popoli l’hanno abitato e quali testimonianze sono rimaste della loro permanenza<br />

<strong>in</strong> questi luoghi.<br />

La natura e le coll<strong>in</strong>e hanno da sempre affasc<strong>in</strong>ato gli uom<strong>in</strong>i che transitavano per queste<br />

zone, ora candidate a patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, e quando i primi abitanti scoprirono<br />

la fertilità di queste terre e le bontà dei prodotti coltivati non esitarono a stanziarsi<br />

stabilmente nel territorio di Fub<strong>in</strong>e.<br />

Per questa nuova edizione, realizzata con il supporto di “giovani <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si” che aderendo<br />

ad un progetto cof<strong>in</strong>anziato si prodigano per la collettività e mantengono vivo il tessuto<br />

sociale giovanile, voglio r<strong>in</strong>graziare vivamente Stefano Ettore.<br />

Per esporvi la storia del nostro paese non c’è modo migliore di farla raccontare dai beni<br />

culturali, dimore e palazzi storici.<br />

Fub<strong>in</strong>e è uno scorcio di Italia e del bel Monferrato con <strong>eventi</strong> importanti, uom<strong>in</strong>i illustri e<br />

opere d’arte che hanno lasciato un segno ancor oggi tangibile e che vi <strong>in</strong>vitiamo a scoprire.<br />

IL SINDACO<br />

L<strong>in</strong>o Pettazzi<br />

1


2<br />

R<strong>in</strong>graziamenti<br />

La prima parte, che potremmo def<strong>in</strong>ire “storico-artistica”, di questo libretto cerca di esporre circa venti<br />

secoli di storia di Fub<strong>in</strong>e e del territorio circostante.<br />

Nello svolgere questo mio compito mi sono avvalso degli ottimi contributi prodotti negli anni da <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si<br />

e non solo. Preziosissimi sono stati per me alcuni libri, che per la loro mole e qualità di <strong>in</strong>formazioni, mi<br />

hanno aiutato a dip<strong>in</strong>gere il quadro storico che tra poco andrete a leggere. Queste opere sono: “Guida<br />

di Fub<strong>in</strong>e Monferrato” del prof. Gian Luigi Ferraris, “Monferrato tra Po e Tanaro, Guida storico-artistica<br />

dei suoi comuni” di Aldo di Ricaldone ed edita da Lorenzo Fornaca e naturalmente tutti i lavori di Stefano<br />

Tic<strong>in</strong>eto: “Storia di Fub<strong>in</strong>e nel Medioevo” e “Fub<strong>in</strong>e ed il Monferrato dal 1537 al 1659” (Vol. I e II). In<br />

particolare, ho un debito di gratitud<strong>in</strong>e con Luisa Varaldi Mortara che mi ha aiutato e consigliato saggiamente<br />

durante tutta l’opera di stesura e che è stata molto paziente dedicandomi tanto tempo e altrettanta<br />

attenzione. Un altro grazie va a Giuliana Garlasco che, nonostante i mille impegni delle sue<br />

matt<strong>in</strong>ate, è riuscita a trovare il tempo per costruire <strong>in</strong>sieme a me questo libretto. Un grazie al S<strong>in</strong>daco<br />

e a tutta l’amm<strong>in</strong>istrazione comunale che, tramite l’<strong>in</strong>carico assegnatomi di redigere la prima parte dell’opera,<br />

mi ha consentito di poter parlare di una delle mie passioni, la storia, e di svolgere un servizio<br />

alla mia comunità riscoprendo le orig<strong>in</strong>i del nostro bel paese. Naturalmente un grazie va anche a tutti i<br />

dipendenti comunali che si sono sempre rivelati disponibili e pronti ad ascoltare ogni mia esigenza. Un<br />

ultimo ma non ultimo grazie va ai <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si che <strong>in</strong> tutti questi secoli hanno abitato il nostro paese e che,<br />

con le loro vite, hanno contribuito a rendere unico e spero <strong>in</strong>teressante questo libretto.<br />

Il curatore della parte storico-artistica<br />

Stefano Ettore<br />

Indice<br />

- L’epoca romana e l’orig<strong>in</strong>e del nome ......................................................................... pag. 3<br />

- I nostri simboli .............................................................................................................. “ 4<br />

- Il medioevo e la prima attestazione scritta ............................................................... “ 6<br />

- Un <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se medievale diretto <strong>in</strong> America: Michele Balestrero ................................... “ 11<br />

- Il C<strong>in</strong>quecento .......................................................................................................... “ 12<br />

- Michele Pavaranza........................................................................................................ “ 13<br />

- Il Santo Patrono di Fub<strong>in</strong>e: San Cristoforo ................................................................... “ 17<br />

- Il Seicento ............................................................................................................... “ 18<br />

- Le Chiese (Tr<strong>in</strong>ità, Discipl<strong>in</strong>ati, Carm<strong>in</strong>e) ...................................................................... “ 20<br />

- Il Settecento e le case signorili ................................................................................... “ 24<br />

- Palazzo Pane ................................................................................................................ “ 25<br />

- Palazzo Maioglio .......................................................................................................... “ 26<br />

- L’Ottocento e i Conti Bricherasio ................................................................................ “ 28<br />

- Palazzo Bricherasio ...................................................................................................... “ 30<br />

- Cappella Bricherasio .................................................................................................... “ 33<br />

- Asilo Bricherasio ......................................................................................................... “ 34<br />

- Fub<strong>in</strong>esi illustri (nati nell’800) .................................................................................... “ 35<br />

- Il Novecento, l’emigrazione e il Titanic ...................................................................... “ 39<br />

- La Sagra dell’Asparago ................................................................................................. “ 43<br />

- Fub<strong>in</strong>esi illustri (nati nel ‘900) ................................................................................... “ 45<br />

- Un riassunto della storia per i più piccoli .................................................................... “ 48<br />

- Fub<strong>in</strong>e oggi ............................................................................................................ “ 53<br />

- Associazioni <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si ............................................................................................... “ 62<br />

- <strong>Manifestazioni</strong> ........................................................................................................ “ 63


L’epoca romana e l’orig<strong>in</strong>e del nome<br />

Anticamente il Piemonte era occupato da<br />

tribù gallo-celtiche formatesi dall’unione<br />

dei Galli provenienti dall’attuale Francia e<br />

dai Liguri che si sp<strong>in</strong>sero oltre l’Appenn<strong>in</strong>o,<br />

nel basso Piemonte. Le tribù che si stanziarono<br />

<strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Alessandria, nel Monferrato<br />

e lungo la valle del Tanaro erano <strong>in</strong><br />

particolare i Bagienni, gli Statielli e gli<br />

Igauni.<br />

A partire dal II secolo a.C. queste popolazioni<br />

vennero progressivamente sottomesse<br />

dall’avanzata verso nord dell’impero<br />

romano.<br />

Anche l’attuale territorio <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se era occupato<br />

da tribù di Celto-Liguri tuttavia non<br />

sono stati ritrovati segni tangibili della loro<br />

presenza poiché questi popoli vivevano <strong>in</strong><br />

accampamenti piuttosto semplici collegati<br />

non da strade ma tramite sentieri di terra<br />

battuta.<br />

E’ solo con l’arrivo dei Romani che compaiono le prime costruzioni stabili e le strade.<br />

Fub<strong>in</strong>e, <strong>in</strong>fatti, sorge ai lati di un’antica via romana non lastricata che da Felizzano, anch’esso un <strong>in</strong>sediamento<br />

romano, raggiungeva Altavilla. I Romani lasciarono segni del loro passaggio costruendo un tempio<br />

dedicato alla dea Venere (successivamente <strong>in</strong>titolato a Diana, dea della caccia, forse per l’abbondanza di<br />

selvagg<strong>in</strong>a che popolava i fitti boschi del nostro territorio) nel luogo <strong>in</strong> cui oggi sorge la chiesa parrocchiale.<br />

Circa due secoli fa venne scoperta un’antica necropoli con corredo di vasellame ed antiche monete risalenti<br />

all’epoca di Augusto (I-II secolo).<br />

Ecco cosa riporta un documento redatto a f<strong>in</strong>e ‘800: “Molti reperti ora … e da una fornace di mattoni<br />

venne scoperta nel 1884 una piccola necropoli di epoca romana dell’area circa di 100 metri quadrati.<br />

Molte ossa umane, cocci di vasett<strong>in</strong>i …, monete romane del I e II secolo. Tre tombe, due di … ed una di<br />

mattoni con dentro resti umani, vasi di terra cotta, lucerne …, armille, monete. Alcuni di detti vasi e parecchie<br />

monete conservansi nella biblioteca parrocchiale. Uno di detti vasi portante la parola SURI, sopra<br />

un altro fu … porta <strong>in</strong>vece un timbro colla parola DESTR”.<br />

Purtroppo col tempo si è persa traccia di questi reperti, probabilmente nel periodo <strong>in</strong>tercorrente le due<br />

guerre mondiali.<br />

Il term<strong>in</strong>e “SURI” rimanderebbe ad un’orig<strong>in</strong>e etrusca della suddetta necropoli. Questo popolo, <strong>in</strong>fatti,<br />

venerava il Dio Apollo che assumeva diverse identità e, quando lo si decl<strong>in</strong>ava nel mondo sotterraneo<br />

dell’Aldilà, prendeva il nome di SURI. Per questo motivo gli Etruschi erano soliti <strong>in</strong>cidere il suo nome sui<br />

corredi o cippi funebri. Probabilmente col tempo questa usanza è stata assorbita dai Romani che qui si<br />

sono stanziati.<br />

Di derivazione romana sembra essere anche il nome del nostro paese, Fub<strong>in</strong>e.<br />

Accantonate alcune vecchie e ipotesi, tra le quali quella che proponeva Fundus B<strong>in</strong>us come nome orig<strong>in</strong>ario,<br />

quella maggiormente accettata sembra far derivare il nome da Fibull<strong>in</strong>e, ossia fibbie, che venivano<br />

forgiate proprio nell’antico accampamento romano che sorgeva sulle pendici delle nostre coll<strong>in</strong>e. Durante<br />

quel periodo, <strong>in</strong>fatti, compito dei fabbri era anche quello di produrre le fibbie che servivano come fermaglio<br />

per abiti e tuniche.<br />

Da lì, Fibull<strong>in</strong>e, Fibl<strong>in</strong>is, Fub<strong>in</strong>e. Questo antico mestiere compare oggi nello stemma del nostro paese che<br />

conserva ancora il disegno di una fibbia.<br />

3


4<br />

I nostri simboli<br />

LO STEMMA: scudo francese (o sannitico) di rosso, alla<br />

grande fibbia d’oro, di forma semiellittica, con la curvatura<br />

e con l’ardiglione all’<strong>in</strong>giù. Ornamenti esteriori tipici<br />

dei Comuni, con serto formato da un ramo di alloro, simbolo<br />

del trionfo e della sapienza, che è annodato con un<br />

ramo di quercia. Simbolo di forza e dignità. Questi elementi<br />

naturali si ritrovano anche <strong>in</strong> alcune formelle del<br />

nostro splendido rosone. La corona muraria o corona di<br />

città, che nell’antichità era attributo della dea Cibele, è<br />

simbolo del valore militare e rappresenta la c<strong>in</strong>ta muraria<br />

e turrita.<br />

IL GONFALONE: drappo di giallo, riccamente ornato<br />

di ricami d’argento e caricato dallo stemma sopra<br />

descritto con la iscrizione centrata <strong>in</strong> argento, recante<br />

la denom<strong>in</strong>azione del Comune. Le parti di<br />

metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale<br />

sarà ricoperta di velluto giallo con bullette argentate<br />

poste a spirale. Nella freccia sarà<br />

rappresentato lo stemma del comune e sul gambo<br />

<strong>in</strong>ciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori<br />

nazionali frangiati di argento.


Per il nome di Fub<strong>in</strong>e, tuttavia,<br />

potrebbe esserci un’altra possibilità<br />

non ancora presa <strong>in</strong> considerazione<br />

ed è da ricollegarsi<br />

all’antico tempio pagano che qui<br />

sorgeva.<br />

Ebbene, la dea della luna Diana,<br />

anche per i romani aveva mantenuto<br />

l’attributo di Febe (cioè<br />

lum<strong>in</strong>osa o brillante), per sottol<strong>in</strong>eare<br />

il suo legame fraterno con Apollo, dio del sole, detto anche Febo per lo stesso motivo.<br />

Stando a guardare nel nome dialettale di Fub<strong>in</strong>e, portatore di antiche conoscenze, la<br />

“U” non compare <strong>in</strong> nessuno di essi nella prima sillaba, ma abbiamo <strong>in</strong>vece Fib<strong>in</strong>-i ma anche<br />

Fiben-ni. Potrebbe darsi allora che la prima vocale “I” sia stata male trascritta dai primi documenti<br />

e scambiata con la “Y” greca che si legge proprio come una “U” chiusa.<br />

La seconda parte del toponimo, <strong>in</strong>vece, potrebbe derivare dalla l<strong>in</strong>gua celtica e presentarsi<br />

come un term<strong>in</strong>e assimilabile a “banna/bannus/bennicus” che significano “cima, picco” e<br />

sono nomi che si ritrovano <strong>in</strong> antichi villaggi dei Bagienni.<br />

A conferma di questa ipotesi sembra essere anche l’antica iconografia di San Cristoforo, il<br />

santo patrono di Fub<strong>in</strong>e. Questo santo <strong>in</strong>fatti pare essere la trasposizione cristiana del pagano<br />

Apollo/Febo poiché possedeva caratteristiche simili al dio pagano <strong>in</strong> quanto entrambi<br />

protettori dei viaggi e dalle malattie. La festa del patrono, <strong>in</strong>oltre, cade il 25 luglio, mese <strong>in</strong><br />

cui si tenevano proprio i Ludi Apoll<strong>in</strong>ari.<br />

Anche il culto di Diana per s<strong>in</strong>cretismo venne sostituito,<br />

nei primi secoli della religione cristiana, con la<br />

devozione a Maria Assunta. Anche qui l’iconografia<br />

viene <strong>in</strong> nostro aiuto.<br />

Sulle formelle del rosone della chiesa parrocchiale<br />

(databile al XII secolo) vengono rappresentate delle<br />

figure che per i loro particolari potrebbero rappresentare<br />

la Diana/Febe/Maria Assunta e<br />

l’Apollo/Febo/San Cristoforo.<br />

Questo potrebbe anche spiegare la doppia <strong>in</strong>titolazione<br />

della nostra chiesa parrocchiale.<br />

Naturalmente questa è solo un’ipotesi e non vuole<br />

sfidare nessuna precedente ricerca e le porte restano<br />

aperte ad ulteriori ipotesi ed approfondimenti.


6<br />

Il Medioevo e la prima attestazione scritta<br />

Dopo la caduta dell’Impero Romano, tutto il Piemonte rimase <strong>in</strong> balia delle tribù barbariche<br />

che, scese dal nord, si alternarono al potere con un breve <strong>in</strong>framezzo di dom<strong>in</strong>azione bizant<strong>in</strong>a.<br />

E’ <strong>in</strong> questo periodo che il territorio della regione viene suddiviso <strong>in</strong> ducati e vengono<br />

costruiti monasteri e abbazie. Tuttavia, anche la dom<strong>in</strong>azione Longobarda non era<br />

dest<strong>in</strong>ata a durare. Carlo Magno capì l’importanza della regione e sconfisse i Longobardi<br />

nella famosa battaglia della chiusa di San Michele.<br />

In seguito a lotte <strong>in</strong>terne all’Impero Carol<strong>in</strong>gio<br />

il territorio piemontese venne suddiviso<br />

<strong>in</strong> 3 marche che prendevano il nome dai loro<br />

fondatori: la Marca Aleramica, la Marca<br />

Obertenga e la Marca Ardu<strong>in</strong>ica.<br />

Quella che <strong>in</strong>teressa a noi è la prima, la<br />

Marca Aleramica, fondata da Aleramo. Dal<br />

matrimonio di quest’ultimo con Adelasia<br />

nacquero tre figli Ottone, Anselmo e Guglielmo.<br />

I primi due <strong>in</strong>fluenzeranno le vicende<br />

del Piemonte poiché per un certo<br />

periodo governeranno <strong>in</strong> modo congiunto i<br />

dom<strong>in</strong>i ereditati ma dopo circa una dec<strong>in</strong>a<br />

d’anni il Monferrato divenne un marchesato<br />

con signoria esclusiva dei discendenti di Ottone.<br />

Una leggenda lega il nome del Monferrato al marchese Aleramo. Si narra che l’imperatore<br />

Ottone decise di concedere tante terre ad Aleramo quante egli fosse riuscito a percorrerne<br />

cavalcando senza sosta per tre giorni e tre notti. Non solo l’impresa riuscì ma durante la<br />

cavalcata il destriero di Aleramo perse un ferro e così il futuro marchese utilizzò un mattone<br />

(mun) per ferrare (frà) il cavallo. Da qui il nome dialettale “Munfrà”.<br />

Proprio nel bel mezzo di questo Medioevo compare la prima citazione scritta su Fub<strong>in</strong>e.<br />

E’ un documento del 26 gennaio 1041 con cui l’imperatore Enrico III conferma il possesso<br />

della metà di Fub<strong>in</strong>e “medietatem Fibl<strong>in</strong>is” col castello e le chiese “cum castro et capellis”<br />

al vescovo conte Pietro II di Asti.<br />

In questo stesso periodo, il preesistente abitato romano viene modificato e fortificato a seguito<br />

del fenomeno dell’<strong>in</strong>castellamento. L’abitato e le costruzioni più importanti vennero<br />

spostate <strong>in</strong> luoghi elevati più facilmente difendibili <strong>in</strong> caso di attacco. Il centro storico di<br />

Fub<strong>in</strong>e porta ancor oggi i segni di queste opere.<br />

L’abitato <strong>in</strong> cima alla coll<strong>in</strong>a venne fortificato da mura che al loro <strong>in</strong>terno comprendevano<br />

il castello, la chiesa parrocchiale e abitazioni.


Queste mura correvano lungo tutto il bordo della coll<strong>in</strong>a f<strong>in</strong>o a formare un ellisse.<br />

Vi erano due punti di accesso pr<strong>in</strong>cipali sorvegliati da due porte: uno nei pressi del castello<br />

vic<strong>in</strong>o al bivio per la frazione San Rocco e l’altro vic<strong>in</strong>o alla chiesa del ponte e al “fosso”<br />

Piazza Garibaldi. Per numero di abitanti, estensione, struttura urbanistica ed <strong>in</strong>sediativa<br />

Fub<strong>in</strong>e è a lungo una delle comunità più importanti del Monferrato anche per la sua collocazione<br />

di conf<strong>in</strong>e ed <strong>in</strong> particolare il suo ruolo difensivo lungo la l<strong>in</strong>ea di <strong>in</strong>sediamenti fortificati<br />

che, attraverso Viarigi, arrivava f<strong>in</strong>o a Grana.<br />

In questa foto aerea si nota ancora l’antica conformazione dell’abitato c<strong>in</strong>to da mura. In<br />

alto si vede Via Pietro Longo che sale dal basso del paese e, arrivando <strong>in</strong> corrispondenza<br />

del ponte di Piazza Garibaldi, si divide ora <strong>in</strong> due diramazioni: Via Bertoldi (nella parte destra<br />

della foto) che segue la l<strong>in</strong>ea del fossato <strong>in</strong> quella che veniva chiamata “Varcava”, e<br />

Via Bocca (nella parte s<strong>in</strong>istra della foto) che segue il muraglione dal lato orientale dell’abitato.<br />

Lungo il suo percorso si può notare il barbacane (ossia un terrapieno addossato alle mura)<br />

che fungeva da sostegno alle mura e che <strong>in</strong> parte è tuttora esistente.<br />

7


La costruzione di queste opere difensive è da far risalire ad un arco di anni che va dal 1446<br />

al 1464. In questi anni il centro abito cambia forma e viene potentemente fortificato. Le<br />

mura e lo spalto dovrebbero proprio risalire a quest’epoca anche se col tempo hanno subito<br />

diversi rimaneggiamenti.<br />

Proprio <strong>in</strong> piazza Garibaldi<br />

si conservano ancora<br />

i pochi resti di<br />

queste fortificazioni.<br />

Caratteristica è parte<br />

del muraglione di laterizio<br />

(<strong>in</strong> cui si vedono<br />

resti di decorazioni)<br />

che racchiudeva il centro<br />

abitato e dell’adiacente<br />

ponte che,<br />

sovrastando il fossato,<br />

consentiva l’accesso al<br />

centro abitato.<br />

8<br />

Nel dialetto locale si conserva<br />

ancora questa caratteristica<br />

poiché la zona di<br />

Piazza Garibaldi viene chiamata<br />

“Al fos”, ossia “area<br />

dentro il fossato”.<br />

Il ponte anticamente era costruito<br />

<strong>in</strong> legno e si pensa<br />

che, <strong>in</strong> caso di <strong>in</strong>vasioni, venisse<br />

o sollevato e spostato<br />

o addirittura distrutto e ricostruito<br />

per bloccare l’accesso<br />

al centro abitato.<br />

Venne trasformato <strong>in</strong> ponte<br />

di muratura nel 1622.


In quello stesso periodo sorsero anche costruzioni fortificate di vedetta alle estremità del<br />

paese.<br />

Una di queste, def<strong>in</strong>ita “Castrum<br />

burgari”, era situata al conf<strong>in</strong>e con<br />

Vignale e Altavilla <strong>in</strong> quella che<br />

oggi è la frazione Borghi. Questa<br />

fortezza rappresentava uno dei<br />

cosiddetti “burgi speculatorum”<br />

per le vedette.<br />

Essendo posizionata <strong>in</strong> un punto<br />

elevato che garantiva ampia visibilità<br />

consentiva di avvistare <strong>in</strong><br />

tempo il pericolo e qu<strong>in</strong>di di correre<br />

al riparo. Col tempo, l’antica<br />

fortificazione divenne dapprima<br />

convento ed oggi ristrutturata<br />

come residenza privata.<br />

Nonostante la totale opera di restauro il fabbricato<br />

conserva ancora alcuni elementi delle<br />

preesistenti costruzioni.<br />

Tra le peculiarità è sicuramente da notare l’architrave<br />

di pietra con iscrizioni <strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o.<br />

9


Dal Medioevo ogni angolo della Prov<strong>in</strong>cia di Alessandria è segnato da tracce di un passaggio costante<br />

e lento di genti, di mercanti e di pellegr<strong>in</strong>i che lungo la Via Francigena si trovavano a toccare questi<br />

luoghi. I pellegr<strong>in</strong>i hanno lasciato segni di importanti tradizioni religiose di una spiritualità radicata<br />

da secoli:luoghi ricchi di suggestione, di grande pregio artistico ma anche attestazioni della cultura<br />

popolare, che ora sono state recuperate sull’it<strong>in</strong>erario turistico-culturale denom<strong>in</strong>ato “Le Vie del<br />

Sacro” a cui appartiene Fub<strong>in</strong>e e che riunisce l’eccellenze dei beni architettonici, paesaggistici, storici<br />

ed artistici locali.<br />

10<br />

Sempre al Medioevo risale la<br />

prima chiesa parrocchiale dedicata<br />

a San Pietro, che si trovava<br />

extra-muros, di cui oggi<br />

non rimane quasi nulla tranne<br />

l’antico fonte battesimale trasferito<br />

all’<strong>in</strong>terno dell’attuale<br />

chiesa parrocchiale.<br />

L’antica chiesa sorgeva sull’omonimo<br />

colle di San Pietro,<br />

<strong>in</strong> località Campus Serrae,<br />

oggi Conserra, nei cui pressi<br />

sorgeva un’altra pieve romanica<br />

di cui oggi si conserva<br />

l’antica abside.<br />

Edificata verso il 1300, fu ampliata<br />

nel 1519 con il materiale<br />

di recupero risultante<br />

dalla crollata chiesa parrocchiale<br />

di San Pietro.<br />

Con le macerie venne creata questa Chiesetta di Nostra Signora<br />

delle Grazie.<br />

Venne <strong>in</strong> seguito restaurata nel 1833, utilizzando un’alternanza<br />

di tufo e cotto, creando una particolare dicromia.<br />

La parte anteriore venne creata demolendo il vecchio portico<br />

antistante (foto <strong>in</strong> basso) e creando questo nuovo portico <strong>in</strong><br />

forma gotica sotto disegno dell’Arciprete Don Giov. Battista<br />

Accornero.<br />

Nel 1926 fu costruita la nicchia di San Giuseppe<br />

per suggerimento dell’Ingegner<br />

Crescent<strong>in</strong>o Caselli.<br />

Nel 1928 fu <strong>in</strong>stallata la campana e l’anno<br />

seguente fu fatta apporre la balaustra.<br />

Nel 1934-35 fu fatto il piazzale della chiesa e venne ampliato quello sottostante.<br />

Dal 1935 si tiene la festa di San Giuseppe che nacque prima come semplice devozione<br />

popolare con vendita dei tradizionali “pum e peier smujà” e <strong>in</strong> seguito<br />

si trasformò <strong>in</strong> solennità religiosa che prosegue ai giorni nostri.


Un <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se medievale diretto <strong>in</strong> America:<br />

Michele Balestrero<br />

Michele Balestrero, a cui è <strong>in</strong>titolata una via del centro storico di Fub<strong>in</strong>e, è stato per anni al centro<br />

del dibattito storico. I documenti attestano che si imbarcò con Colombo sulla Santa Maria durante<br />

il viaggio verso le americhe e che divenne Alcade dell'Isola di Conception (ossia un Governatore dipendente<br />

dalla Reg<strong>in</strong>a di Spagna). I testi, però, non riportano che fosse orig<strong>in</strong>ario di Fub<strong>in</strong>e oppure<br />

<strong>in</strong>dicano come spagnola la sua nazionalità. Tuttavia, oggi, gli storici sono propensi a ritenere che<br />

l’attribuzione della nazionalità spagnola fosse abbastanza comune ai naviganti che all’epoca erano<br />

al servizio della corona di spagna. Lo stesso Colombo, che pare accertato discendere dalla famiglia<br />

Colombo di Cuccaro, veniva <strong>in</strong>dicato come spagnolo sui documenti dell’epoca.<br />

Anche per questo motivo ormai si è ritenuto che Michele Balestrero fosse orig<strong>in</strong>ario di Fub<strong>in</strong>e come<br />

hanno sempre sostenuto i suoi discendenti.<br />

Come riporta Carlo Tibaldeschi (Università di Pavia), parlando a proposito della famiglia Tibaldeschi,<br />

sugli “Atti del II Congresso Internazionale Colombiano”: “Tibaldeschi. Ramo monferr<strong>in</strong>o della nota<br />

famiglia romana stabilitosi a Casale <strong>in</strong>torno al 1451 nella persona di Pietro di Tibaldo e di Ors<strong>in</strong>a<br />

Ors<strong>in</strong>i di Mugnano. Uno dei figli di Pietro, Bernard<strong>in</strong>o, fu nel 1474 il primo vescovo di Casale. Divisa<br />

<strong>in</strong> più rami, la famiglia è tuttora rappresentata dalla l<strong>in</strong>ea stabilitasi ad Alessandria all’<strong>in</strong>izio del XVII<br />

secolo. Ripetuti matrimoni legarono i Tibaldeschi alla famiglia Colombo, ed il ramo di Fub<strong>in</strong>e orig<strong>in</strong>ò<br />

da Lancillotto, figlio di Pietro, che aveva sposato Cater<strong>in</strong>a di Ubert<strong>in</strong>o Colombo di Cuccaro: da qui la<br />

denom<strong>in</strong>azione “de Thebaldeschis sive de Columbis” col quale erano noti lui stesso e la sua discendenza.<br />

Il testimone Giovan Pietro sostiene, tra l’altro, l’orig<strong>in</strong>e <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se di Michele Balestrero, fedelissimo<br />

del Navigatore, come membro di una famiglia ivi radicata da secoli. La l<strong>in</strong>ea di Giovan Pietro<br />

si est<strong>in</strong>se con i figli del figlio Ettore”<br />

Anche nel volume “Della patria di Cristoforo Colombo” (Gian Francesco Galleani Napione, 1808) si<br />

parla di Michele Balestrero: “Osservasi poscia che altri parenti di lui (qui l’autore si riferisce a Colombo,<br />

ndr), e persone native di Lombardia vengono additate come compagni delle sue memorabili<br />

navigazioni. Nel Sommario si nom<strong>in</strong>a specialmente Secondo Cornacchia del luogo di Vignale, e nella<br />

storia di D. Ferd<strong>in</strong>ando Michele Balestrero del luogo di Fub<strong>in</strong>e, il qual ultimo non fece mai più ritorno<br />

<strong>in</strong> Monferrato. Questo Michele Balestrero è da D. Ferd<strong>in</strong>ando qualificato Alcayde, ossia Governatore<br />

dell’isola della Concezione; ma nel Sommario si specifica la patria di lui, Fub<strong>in</strong>e, attestandosi tal<br />

cosa da più testimonj; e si aggiunge, che sebbene l’Oviedo abbia lasciato scritto che Michele Balestrero<br />

fosse Catalano, non se ne dovea far meraviglia; perciocché allo stesso modo che sbagliò egli<br />

rispetto alla patria di Cristoforo Colombo che disse essere Cogoreo, prese anche errore per ciò che<br />

appartiene alla patria di Michele Balestrero; dappoichè più testimonj affermavano con giuramento<br />

che era questi partito da Fub<strong>in</strong>e per navigar col Colombo, lasciando <strong>in</strong> quel luogo altri parenti suoi<br />

dello stesso cognome de’ Balestreri, e dappoichè i testimonj allegati aveano udito affermarsi tal<br />

cosa prima che l’Oviedo scrivesse la sua storia pubblicata nell’anno 1547, dovendosi far troppo maggior<br />

caso di testimonj che lo affermavano di proposito e con giuramento, di quello che far si debba<br />

di uno scrittore che ne tocca <strong>in</strong>cidentemente”.<br />

Un’altra fonte è “Della orig<strong>in</strong>e e della patria di Cristoforo Colombo” (Don Giambattista Spotorno,<br />

1819). Spotorno scriveva: “Egli è certo che tre Monferr<strong>in</strong>i navigarono con Cristoforo all’America. I<br />

nomi loro sono Giannatonio Colombo, Michele Balestero, o Balestrero, di Fub<strong>in</strong>e, e Secondo Cornacchia<br />

di Vignale”.<br />

A questo punto credo che si possa ragionevolmente considerare che Michele Balestrero fosse il<br />

primo <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se ad arrivare <strong>in</strong> America.<br />

11


12<br />

Il ‘500 e il ‘600: secoli movimentati<br />

Il C<strong>in</strong>quecento<br />

Da secoli il territorio di Fub<strong>in</strong>e faceva parte del Marchesato del Monferrato. Quest’ultimo dal 1536<br />

era <strong>in</strong> mano ai Gonzaga e nel 1575 l’imperatore Massimiliano II elevò il Marchesato a Ducato.<br />

Nel 1504 Fub<strong>in</strong>e viene confermato feudo dei Mazzè. Questo però non significa pace e tranquillità<br />

per il popolo <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se, anzi. Com<strong>in</strong>cia, <strong>in</strong>fatti, un triste periodo <strong>in</strong> cui si avranno uccissioni, devastazioni<br />

e sventure che culm<strong>in</strong>eranno <strong>in</strong> due grandi saccheggi che si susseguiranno nel giro di 100 anni,<br />

prima ad opera dei Lanzichenecchi e poi degli Spagnoli. Tutto ciò accadde poiché Fub<strong>in</strong>e era situato<br />

sul conf<strong>in</strong>e tra il Marchesato del Monferrato e il Ducato di Milano e costituiva parte del tragitto obbligato<br />

per gli eserciti che si muovevano da Alessandria a Casale.<br />

Ecco come Donato Testa, nella sua Storia del Monferrato, riporta l’assedio del 1527:<br />

“Negli anni seguenti (al 1525) le angherie delle soldataglie spagnole sul suolo monferr<strong>in</strong>o non si<br />

contano più. Su ord<strong>in</strong>e di Antonio de Leyva, rappresentante di Carlo V, scesero fra noi duemile (?)<br />

Lanzichenecchi tedeschi comandati dal terribile conte o Barone Lodròn. Come altri suoi pari (…) il<br />

Lodron, una volta accampatosi, com<strong>in</strong>ciò a tiranneggiare gli abitanti con la richiesta di esosi balzelli,<br />

alloggi, viveri e foraggi. La storia di Fub<strong>in</strong>e ricorda un tristissimo fatto avvenuto nel 1527. Il Lodròn,<br />

giunto sotto il paese, <strong>in</strong>timò che fossero preparati alloggio e vitto per la truppa, ma i <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si per<br />

tutta risposta spararono contro i suoi soldati alcune archibugiate. Non fu difficile agli Spagnoli occupare<br />

il borgo, salire su f<strong>in</strong>o al castello, <strong>in</strong>cendiare, devastare e saccheggiare. Le vittime si contarono<br />

a cent<strong>in</strong>aia: una relazione manoscritta del secolo scorso, custodita presso quell’archivio comunale,<br />

riporta addirittura seicento morti! Inoltre dice che il comandante spagnolo non se ne andò prima<br />

che gli avessero pagati 8600 scudi. Il terrore di quel giorno fu così grande che per secoli a Fub<strong>in</strong>e il<br />

nome di Baròn Ludròn restò come s<strong>in</strong>onimo di spavento e di f<strong>in</strong>imondo”.<br />

Alla f<strong>in</strong>e del XVI secolo Fub<strong>in</strong>e conosce<br />

un <strong>in</strong>tenso, seppur breve, momento<br />

di prosperità economica e di<br />

aumento della popolazione che arriva<br />

a contare 2000 abitanti. Probabilmente<br />

si deve questa espansione,<br />

ancora una volta, alla sua posizione<br />

geografica che fungeva da punto di<br />

collegamento tra il Basso e l’Alto<br />

Monferrato sulla Strasa Franca attraverso<br />

il cuneo alessandr<strong>in</strong>o, appartenente<br />

al Ducato di Milano tracciato<br />

già documentato <strong>in</strong> epoca medievale,<br />

costituendo di fatto una bretella<br />

di congiunzione tra i due percorsifrancigeni<br />

storici e che nel seicento<br />

diventò tatro di frequenti contrasti e<br />

rappresaglie.<br />

Nella figura si nota bene come Fub<strong>in</strong>e (a <strong>in</strong>izio ‘500) si trovasse<br />

proprio <strong>in</strong> corrispondenza del conf<strong>in</strong>e tra il Marchesato del Monferrato<br />

<strong>in</strong> mano ai Paleologi (di color marrone) e il Ducato di Milano<br />

<strong>in</strong> mano ai Visconti prima e agli spagnoli poi (di color verde)


Michele Pavaranza<br />

Nel 1590 accadde un episodio emblematico <strong>in</strong> cui si evidenziano<br />

le volontà autonomistiche del popolo di Fub<strong>in</strong>e.<br />

Il 1° Dicembre di quell’anno il Duca V<strong>in</strong>cenzo I, promise alla<br />

comunità di Fub<strong>in</strong>e di non <strong>in</strong>feudare più il paese. Quel documento<br />

“Dei gratia Dux Mantuae et Montisferrati” recitava:<br />

“poiché i Fub<strong>in</strong>esi si sono presentati disposti a versare<br />

la somma di millec<strong>in</strong>quecento scudi d’oro, <strong>in</strong> considerazione<br />

della loro devozione e del loro ossequio nei miei confronti,<br />

ho deciso di acconsentire alle loro richieste con questo decreto<br />

secondo la volontà ed il potere assoluto con cui adempio<br />

alle mie funzioni pubbliche <strong>in</strong> tutto il Ducato, con tutti i<br />

crismi formali, <strong>in</strong> nome mio e dei miei eredi e successori prometto<br />

alla comunità e agli uom<strong>in</strong>i di Fub<strong>in</strong>e, con la lealtà<br />

propria del Pr<strong>in</strong>cipe, che <strong>in</strong> avvenire non concederò mai ad<br />

alcuno il luogo, il castello e la giurisdizione di Fub<strong>in</strong>e”. In<br />

quella circostanza rappresentò i <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si, operando <strong>in</strong> loro<br />

nome, Michele Pavaranza, al quale Fub<strong>in</strong>e ha dedicato una<br />

via centrale del paese. Quel Michele, si legge nel documento:<br />

“mi ha versato ora c<strong>in</strong>quecento scudi d’oro e ha promesso<br />

di versare altri c<strong>in</strong>quecento a maggio e i restanti a<br />

saldo formanti la somma pattuita nel prossimo mese di agosto”.<br />

Duca V<strong>in</strong>cenzo I di Gonzaga<br />

Della figura di Pavaranza si è detto molto. Qualcuo sostiene che fu Podestà di Fub<strong>in</strong>e ma altri ritengono<br />

che non fosse altro che un privato ricco cittad<strong>in</strong>o che anticipò la somma di 1500 scudi, che attualmente<br />

corrisponderebbero a circa 1 milione e 500 mila euro. In cambio di quel gesto il comune<br />

vendette al suddetto Pavaranza beni<br />

pubblici tra cui boschi e terreni per<br />

coprire quella somma con la promessa<br />

di ricomparglieli <strong>in</strong> qualsiasi<br />

momento alla stessa cifra senza <strong>in</strong>teressi.<br />

Purtroppo, però, la promessa fatta<br />

dal Duca V<strong>in</strong>cenzo I e la relativa libertà,<br />

verrà mantenuta per soli 70<br />

anni circa dal 1590 al 1658.<br />

Uno scorcio della centralissima Via<br />

Michele Pavaranza e sulla s<strong>in</strong>istra<br />

l’<strong>in</strong>gresso di casa Maioglio<br />

13


Nonostante le angherie di questo secolo, importanti opere prendono forma sul territorio <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se,<br />

prima fra tutte la Chiesa Parrocchiale consacrata a Santa Maria Assunta nel 1519.<br />

14<br />

Abbandonata l’antica parrocchia di San Pietr,o<br />

che sorgeva sul colle omonimo <strong>in</strong> località Campus<br />

Serrae, la sede della chiesa parrocchiale<br />

venne trasferita all’<strong>in</strong>terno delle mura per motivi<br />

di sicurezza sul luogo dove sorge l’attuale complesso.<br />

Costruito sui resti dell’antico tempio romano, il<br />

corpo pr<strong>in</strong>cipale venne eretto nel XIII secolo<br />

come testimoniato da pilastri cil<strong>in</strong>drici orig<strong>in</strong>ari<br />

e capitelli <strong>in</strong> pietra probabilmente murati nelle<br />

successive trasformazioni.<br />

La facciata, di impronta romanica, si presenta<br />

come tripartita da lesene, term<strong>in</strong>anti sulla sommità<br />

con cuspidi di pietra. Alle estremità laterali<br />

dell’edificio si può notare l’ampliamento delle<br />

navate apportato a f<strong>in</strong>e ‘800 durante l’opera di<br />

generale “ristorazione”.<br />

In basso a s<strong>in</strong>istra si vede il piccolo protiro che<br />

un tempo consentiva l’accesso al corridoio laterale<br />

della chiesa.<br />

Il campanile venne eretto sopra la balaustra di<br />

s<strong>in</strong>istra nel 1402 rimase <strong>in</strong>tatto s<strong>in</strong>o al 1858 quando, ormai pericolante, venne abbattuto e sostituito<br />

dall’odierno <strong>in</strong> stile gotico progettato dall’architetto March<strong>in</strong>i di Tor<strong>in</strong>o.<br />

Quest’anno ricorre il c<strong>in</strong>quecentenario 1512-2012 dell’ultimazione della primitiva fabbrica romanica,<br />

di cui resta solo la parte centrale della<br />

facciata con il rosone che, sormontante<br />

il portale di accesso centrale, è<br />

formato da 8 fasce di formelle <strong>in</strong> cotto<br />

di pregevole lavorazione raffiguranti<br />

fregi di flora e figure con sacra simbologia<br />

di natura allegorica. Rappresenta<br />

l’esempio più figurativo tra tutti i rosoni<br />

delle Cattedrali del Piemonte.


L’attuale campanile <strong>in</strong> una foto dei giorni<br />

nostri.<br />

Alto ben 56 metri è diventato uno dei simboli<br />

del paese data la sua posizione di<br />

spicco che lo fa vedere <strong>in</strong> lontananza per<br />

parecchi chilometri.<br />

Il campanile presenta quattro contrafforti<br />

a pianta ottagonale ai quattro angoli che,<br />

partendo dalla base, arrivano s<strong>in</strong>o al cornicione<br />

e si <strong>in</strong>nalzano oltre di esso con quattro<br />

gugliotti che racchiudono l’alta guglia<br />

centrale, da cui si erge la croce term<strong>in</strong>ale<br />

che fa superare alla struttura i 60 metri di<br />

altezza. Le pareti presentano due ord<strong>in</strong>i di<br />

bifore, il più alto dei quali racchiude al suo<br />

<strong>in</strong>terno le campane, <strong>in</strong>tervallati dai quattro<br />

rosoni che ospitano l’orologio.<br />

Delle persiane <strong>in</strong> legno chiudono le bifore<br />

più basse. La sua particolarità è anche di ricordare<br />

il campanile di Giotto a Firenze.<br />

In questa foto d’epoca bene si nota l’antica torre<br />

campanaria quattrocentesca costituita da una<br />

base quadrata <strong>in</strong> stile romanico con le due aperture<br />

<strong>in</strong> corrispondenza delle campane.<br />

In basso a s<strong>in</strong>istra si vede la “cariangia”, strad<strong>in</strong>a<br />

panoramica che scende f<strong>in</strong>o a valle costeggiando<br />

il fianco della coll<strong>in</strong>a degradante sul sottostante<br />

terrapieno, il medievale barbacane, parte del sistema<br />

difensivo del muraglione sul lato settentrionale.<br />

15


Di particolare <strong>in</strong>teresse è anche l’<strong>in</strong>terno della chiesa.<br />

Tra il 1490 e il 1512 furono costruiti il coro e le volte con l’impianto degli altari.<br />

In fondo, nella nicchia sovrastante il coro, si nota la statua <strong>in</strong> marmo bianco<br />

di Carrara che raffigura la Verg<strong>in</strong>e Immacolata. A destra, si può notare il pulpito<br />

ligneo ottocentesco addossato al pilastro della navata centrale.<br />

A s<strong>in</strong>istra, il coro ligneo datato 1711 e subito<br />

sotto una veduta dell’organo Mentasti<br />

costituito da 2000 canne. A s<strong>in</strong>istra,<br />

una delle tavole della Via Crucis, “Gesù<br />

condannato a morte”, dip<strong>in</strong>te da Paolo<br />

Gaidano e fortunosamente acquistate<br />

dall’arciprete dell’epoca. Sotto, l’antico<br />

fonte battesimale ricavato da un unico<br />

blocco di pietra proveniente dall’antica<br />

Parrocchia di San Pietro.


Il Santo patrono di Fub<strong>in</strong>e: San Cristoforo<br />

“MAGNO FUBINAE GAUDENT HONORE SANCTO CHRISTOFORO PROTECTORE” (“Fub<strong>in</strong>e gode di un<br />

grande onore essendone San Cristoforo il protettore”) è il motto creato verso il 1925 dall’allora Arciprete<br />

Don Emilio Buzio, il quale dedicò proprio a San Cristoforo molti articoli del bollett<strong>in</strong>o parrocchiale<br />

dell’epoca.<br />

All’<strong>in</strong>terno della Chiesa Parrocchiale è conservato l’Altare<br />

di San Cristoforo con alle sue spalle questo dip<strong>in</strong>to.<br />

E’ una pala di Giovanni Stura del 1897 dedicata al<br />

Santo Patrono. Sullo sfondo l’artista, di probabili orig<strong>in</strong>i<br />

monferr<strong>in</strong>e, volle imprimere una lontana immag<strong>in</strong>e<br />

del borgo di Fub<strong>in</strong>e con al centro lo svettante il<br />

campanile neogotico.<br />

In basso a destra è riportato il simbolo di Fub<strong>in</strong>e (la<br />

fibbia) disegnato <strong>in</strong> blu.<br />

L’altare e la balaustra <strong>in</strong> marmo bianco sono un disegno<br />

dell’Ing. Crescent<strong>in</strong>o Caselli.<br />

Questa cappella venne decorata con angioletti su<br />

rame dal pittore casalese Costant<strong>in</strong>o Sereno.<br />

Un’ulteriore raffigurazione del Santo di grandi dimensioni<br />

era presente nella Chiesa Parrocchiale ancora a<br />

<strong>in</strong>izio ottocento “dip<strong>in</strong>to grottescamente, secondo il<br />

costume, nella faccia o meglio nel fianco meridionale<br />

esteriore”. Questo ritratto probabilmente andò perso<br />

tra il 1858 e il 1862 durante la radicale opera di restaurazione<br />

della chiesa.<br />

Cristoforo, uomo di statura gigantesca di stirpe Cananea si convertì al Cristianesimo e per esercizio<br />

di carità si diede a trasportare da una riva all’altra di un fiume i passeggeri, sorretto da un lungo bastone.<br />

Un giorno trasportò un bamb<strong>in</strong>o che diveniva sempre più pesante: era Cristo, il correttore del<br />

mondo.<br />

Fu martire (spellato vivo) <strong>in</strong> Licia sotto Decio imperatore romano (249-251 d.C.).<br />

Nel Medioevo fu <strong>in</strong>vocato dai pellegr<strong>in</strong>i come protettore nei loro viaggi e contro la peste e f<strong>in</strong>o all’ottocento<br />

si credeva che bastasse guardare la sua immag<strong>in</strong>e una volta al giorno per essere protetti<br />

contro la morte improvvisa.<br />

San Cristoforo è il protettore degli automobilisti nom<strong>in</strong>ato da Papa Pio XII nel 1954 e la sua festa si<br />

celebra il 25 Luglio. Nel 1969, tuttavia, il Santo venne cancellato dal Martirologio per opera di Papa<br />

Paolo VI forse per la mancanza di dati che documentassero la sua effettiva esistenza <strong>in</strong> vita. Nonostante<br />

quest’opera di cancellazione, però, la devozione verso questo martire rimane e lo si sta prendendo<br />

<strong>in</strong> considerazione per la sua candidatura a Santo Patrono del Web, <strong>in</strong> quelli che possono<br />

<strong>in</strong>tendersi come viaggi “virtuali”.<br />

17


18<br />

Il Seicento<br />

Dal 1600 com<strong>in</strong>cia una nuova fase di recessione e di calamità poiché il<br />

paese si trova nel mezzo delle “Guerre di Monferrato” a cui deve far fronte<br />

anche economicamente con una pesante tassazione.<br />

Nel 1627 alla morte di V<strong>in</strong>cenzo II Gonzaga si aprì la guerra di successione<br />

di Mantova e del Monferrato (i Gonzaga, <strong>in</strong>fatti, erano anche i signori di<br />

Mantova).<br />

Alla f<strong>in</strong>e della guerra prevalse il ramo dei Gonzaga-Nevers.<br />

Tutti questi fattori, uniti ad una terribile epidemia di peste e alla carenza<br />

di cibo, ridussero il numero di abitanti a sole 700 unità.<br />

Il culm<strong>in</strong>e della barbarie arrivò il 22 giugno 1628 e sfociò <strong>in</strong> un saccheggio<br />

che non term<strong>in</strong>ò prima del 26 dello stesso mese.<br />

Si narra che un cont<strong>in</strong>gente spagnolo, diretto a Casale da Nizza Monferrato,<br />

si fermò nei pressi di Fub<strong>in</strong>e per accamparsi e nel frattempo tentò di rubare<br />

Stemma dei Gonzaga-Nevers<br />

del fieno.<br />

A quel punto i <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si attaccarono i soldati spagnoli causando la terribile<br />

rappresaglia di questi ultimi sul territorio <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se. Dopo questo evento,<br />

che portò morte e distruzione nel territorio, i S<strong>in</strong>daci di Fub<strong>in</strong>e presentarono<br />

una supplica a Don Gonsalvo de Cordova affichè il paese fosse risparmiato da ulteriori devastazioni.<br />

A questo f<strong>in</strong>e venne redatto un salvacondotto datato dal campo di Casale l’11 luglio 1628 che così<br />

recitava:<br />

“Gonzalo Fernandez de Cordova del Consiglio di Stato di Sua Maestà,<br />

suo Governatore dello Stato di Milano a Capitano Generale <strong>in</strong> Italia.<br />

Essendo entrato l’esercito del Re nostro signore nel Monferrato<br />

a prendere possesso del medesimo <strong>in</strong> nome di Sua Maestà Cesarea e<br />

risultando conveniente al servizio delle entrambe Maestà<br />

che gli abitanti di questo Stato siano trattati con tutta soddisfazione<br />

e buona comprensione<br />

abbiamo provveduto per il (loro) bene di concedere,<br />

come <strong>in</strong> virtù della presente concediamo libera salvaguardia<br />

al paese di Fub<strong>in</strong>e, alle sue case e possessioni,<br />

perciò ord<strong>in</strong>iamo a tutti i Comandanti,<br />

Ufficiali e soldati tanto di fanteria che di cavalleria<br />

e a qualsivoglia persona di questo esercito, che nelle loro case,<br />

casc<strong>in</strong>e, granai, stalle e altre qualsiasi proprietà<br />

a loro appartenenti non subiscano estorsioni, vessazioni,<br />

né molestie e nemmeno prendano né acconsentano<br />

d’impadronirsi contro la volontà loro di qualsiasi cosa,<br />

anzi vengano trattati con tutto rispetto e comprensione,<br />

<strong>in</strong> caso contrario provvederemo che saranno castigati con tutto rigore.<br />

(Dato) nel campo presso Casale l’11 luglio 1628.<br />

– Sigillo – Gonzalo Fernandez de Cordova.<br />

Per ord<strong>in</strong>e di Sua Eccellenza, Juan Ruiz de Rida.<br />

Sua Eccellenza concede salvaguardia alle abitazioni<br />

e ai beni del paese di Fub<strong>in</strong>e”


Il 12 Agosto 1658, appena sessantotto anni dopo la promessa del Duca<br />

V<strong>in</strong>cenzo I di non <strong>in</strong>feudare più Fub<strong>in</strong>e, il paese si trova <strong>in</strong> mano ad un<br />

nuovo feudatario.<br />

Questa volta si tratta del Conte V<strong>in</strong>cenzo Natta a cui fu concesso il feudo<br />

di Fub<strong>in</strong>e dal Duca Carlo II di Gonzaga-Nevers, contravvenendo al precedente<br />

patto stipulato con i <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si.<br />

Come si può immag<strong>in</strong>are il popolo del paese monferr<strong>in</strong>o non fu affatto<br />

felice di veder calpestati i suoi diritti.<br />

Avere nuovamente un feudatario <strong>in</strong>sediato nel paese significava obbedire<br />

a tutta una serie di ricatti e soprusi.<br />

Tutte le proteste dei <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si non furono accolte così, nel 1677, il popolo<br />

organizzò una sommossa che causò l’uccisione di alcuni sbirri del feudatario.<br />

Un documento ci racconta questa vicenda: “alla quale <strong>in</strong>feudazione per<br />

altro si opposero gli abitanti con tutti i mezzi che erano <strong>in</strong> loro, e non fu<br />

che Virg<strong>in</strong>io figliuolo di quel conte, che dopo aver sostenuto una lunga<br />

lite, e r<strong>in</strong>unziato a varii diritti feudali, potè mettersi <strong>in</strong> possesso del<br />

luogo, cui non tardò a rafforzare di valide mura e di un’elevata torre, di<br />

cui più non rimangono alcune vestigie. Se non che i <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si non potendo<br />

avvezzarsi a comportare il dom<strong>in</strong>io del Natta, si fecero padroni<br />

Carlo II di Gonzaga-Nevers<br />

che <strong>in</strong>feudò nuovamente<br />

Fub<strong>in</strong>e contravvenendo al<br />

patto di f<strong>in</strong>e ‘500<br />

del castello, ed il feudatario di ciò <strong>in</strong>collerito e bramoso di vendicarsene, tentò di sorprenderli per<br />

mezzo de’ suoi bravi, mentre i terrazzani erano occupatissimi <strong>in</strong>torno alle messi; ma avvedutisi questi<br />

del tentativo dell’odiato signore, si fecero addosso ai satelliti di lui, i quali cercarono <strong>in</strong>darno di salvare<br />

la vita, andando a celarsi nelle tombe di una chiesa; perocchè furono tutti colà dentro uccisi<br />

dagli irritati <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si” (Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli<br />

Stati di S. M. il Re di Sardegna, 1840).<br />

Con questa azione i <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si furono dichiarati ribelli ed il paese fu occupato dalle forze militari del<br />

ducato.<br />

I giovani che avevano preso parte alla rivolta si rifugiarono nei d<strong>in</strong>torni, abbandonando il paese, e<br />

furono dichiarati “contumaci”.<br />

Nel 1690 i <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si riconobbero l’autorità del feudatario e furono perdonati per la loro ribellione di<br />

13 anni prima.<br />

Subito, dal momento del suo <strong>in</strong>sediamento, il Conte V<strong>in</strong>cenzo Natta di Baldesco com<strong>in</strong>ciò una completa<br />

opera di restauro della precedente fortezza militare che si trovava <strong>in</strong> cima al colle di Fub<strong>in</strong>e,<br />

ormai demolito ed <strong>in</strong> stato di abbandono come cava di materiale da costruzione.<br />

Come recita un documento d’epoca, nel 1664, egli fece costruere et da fondamenta erigere un gran<br />

palazzo ch’ha forma di castello, con molte stanze nobili et civili dist<strong>in</strong>te dal rustico et capaci di alloggiare<br />

persone d’em<strong>in</strong>enti qualità.<br />

Il Conte Natta, nonostante l’<strong>in</strong>giusta opera di <strong>in</strong>feudamento di Fub<strong>in</strong>e, non era affatto un personaggio<br />

di poco conto. Fu, <strong>in</strong>fatti, addetto all’ambasciata di Parigi. Si laureò <strong>in</strong> legge e nel 1634 fu nom<strong>in</strong>ato<br />

Podestà di Mantova. Nel 1646 fu senatore a Casale e<br />

nel 1654 a Mantova. Nei successivi nove anni ricoprirà<br />

diverse importanti cariche f<strong>in</strong>o a diventare nel 1663<br />

Presidente del Senato di Casale. Il 24 Gennaio 1654<br />

ebbe il titolo di Conte di Baldesco.<br />

Nonostante le sue nobili cariche ed i tumulti con il popolo<br />

di Fub<strong>in</strong>e, quando morì il 31 gennaio 1677, egli<br />

volle essere sepolto nella Chiesa Parrocchiale di Fub<strong>in</strong>e<br />

dove ancora oggi è conservata la lapide (foto a lato).<br />

19


Nel Seicento acquistano importanza crescente altre tre chiese di Fub<strong>in</strong>e: la Chiesa della Tr<strong>in</strong>ità, la<br />

Chiesa del Ponte o dei Battuti e la Chiesa della Madonna Carm<strong>in</strong>e.<br />

Gravemente danneggiata dal terremoto<br />

del 2000 richiede oggi una<br />

grande e costosa opera di restauro<br />

20<br />

La Chiesa della Tr<strong>in</strong>ita’<br />

Ecco come la descriveva Don Emilio Buzio ne Il Fub<strong>in</strong>ese, n.3,<br />

Marzo 1946:<br />

“La SS. Tr<strong>in</strong>ità sorge al posto di altra storica chiesetta, quella di<br />

S.Cater<strong>in</strong>a posta a guardia di quel lato della fortezza presso l’antico<br />

fossato ora coperto. Anche questa è chiesa storica perché ricorda<br />

antichi avvenimenti civili e religiosi. Si può dire di essa che tre secoli<br />

la guardano: il Seicento diede la chiesa, il Settecento la sacrestia,<br />

gioiello d’arte barocca, l’Ottocento il campanile. Ha anch’essa quadri<br />

artistici specialmente quello dell’abside restaurato a cura del<br />

compianto Ing. Prof. Comm. Crescent<strong>in</strong>o Caselli, Presidente dell’Accademia<br />

Albert<strong>in</strong>a e un vero valore nell’arte architettonica (… si<br />

tratta della pale di scuola moncalvesca ora conservata nella Chiesa<br />

Parrocchiale, ndr). Egli diceva: ‘E’ costoso conservare il tempio: ma<br />

esso merita che si faccia qualunque sacrificio: è un gioiello e un<br />

grande monumento storico’”.<br />

La Chiesa dei Battuti o Discipl<strong>in</strong>ati: l’Immacolata<br />

“L’Immacolata sul Ponte sorse nel 1600 al<br />

posto di altra chiesetta messa a guardia della<br />

fortezza di Fub<strong>in</strong>e. E’ perciò una chiesa storica<br />

per la storia civile di Fub<strong>in</strong>e. Per la storia<br />

religiosa notiamo che essa per l’affermazione<br />

dei Padri nella credenza della Concezione Immacolata<br />

di Maria, verità che fu def<strong>in</strong>ita solo<br />

due secoli dopo dall’immortale Pio IX, ogni<br />

<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se deve essere orgoglioso di quella<br />

chiesa. Come San Sebastiano ha un altare antichissimo<br />

di marmi policromi che è giudicato<br />

una grande opera d’arte, così l’Immacolata<br />

ha nel suo altare un esemplare dell’arte antichissima<br />

del simil marmo, arte che si sviluppò<br />

sul f<strong>in</strong>ire del 1600 e della quale<br />

rimangono pochi modelli <strong>in</strong> Casale e altrove<br />

custoditi con grande cura.<br />

Usata come distaccamento della chiesa parrocchiale quando<br />

<strong>in</strong> essa venivano ammassati <strong>in</strong> beni per sottrarli dai saccheggi,<br />

è diventata c<strong>in</strong>ema/teatro a metà ‘900 ed ora è protagonista<br />

di un’importante opera di restauro organizzata dal comune


Ha una meravigliosa balaustra di marmi policromi <strong>in</strong> stile barocco, già appartenente alla chiesa parrocchiale<br />

che è giudicata di alto valore artistico (gli elementi decorativi all’<strong>in</strong>terno della chiesa furono<br />

smantellati negli anni ’60, a seguito della sconsacrazione che lasciò spazio al c<strong>in</strong>ema parrocchiale,<br />

ndr). Lasciar deperire tale chiesa sarebbe grave delitto contro la religione, l’arte, la storia. E’ Succursale<br />

della Parrocchia e quando si facevano lavori furieri <strong>in</strong> quest’ultima, le funzioni parrocchiali si<br />

facevano all’Immacolata come si fa anche oggi per esempio nei funerali impediti nella Parrocchiale<br />

da SS. Quarantore o altro motivo. Possiede come le altre chiese quadri di valore e grazioni reliquiari<br />

con Reliquie che la rendono sempre più venerabile al popolo” (Don Emilio Buzio, Il Fub<strong>in</strong>ese, n.3,<br />

Marzo 1946).<br />

La Chiesa del Carm<strong>in</strong>e<br />

“Il Carm<strong>in</strong>e è la chiesa del voto fatto dai nostri<br />

Padri. Sorse quando cessò la peste di manzoniana<br />

memoria. Fu officiata dai Padri Carmelitani<br />

che abitavano l’Antico Convento<br />

attiguo. Ha quadri di valore e un’antichissima<br />

statua dorata della Madonna che si porta<br />

ogni anno <strong>in</strong> devota, solenne processione <strong>in</strong><br />

r<strong>in</strong>graziamento della cessazione del contagio<br />

ed a propiziazione per altre grazie e favori”<br />

(Don Emilio Buzio, Il Fub<strong>in</strong>ese, n.3, Marzo<br />

1946).<br />

L’Immacolata <strong>in</strong> una cartol<strong>in</strong>a d’epoca


“Veduta parziale di Fub<strong>in</strong>e desunta da un disegno schematico del paese eseguito alla f<strong>in</strong>e del XVII<br />

secolo. E’ chiaramente visibile l’arco (nel Medioevo con porta) che dava l’accesso al nucleo centrale<br />

del paese, nella zona del castello, di cui appare il palazzo costruito dal Natta ed alcune rov<strong>in</strong>e dell’antico<br />

maniero medievale (Stefano Tic<strong>in</strong>eto, Fub<strong>in</strong>e e il Monferrato negli anni del predom<strong>in</strong>io spagnolo<br />

e Gianluigi Ferraris,Guida di Fub<strong>in</strong>e Monferrato).<br />

Nella pag<strong>in</strong>a accanto: “Veduta della zona del ‘Ponte’ con l’arco, situato all’estremità del ponte, che<br />

dava l’accesso al centro fortificato del paese. Anche se non vi erano più le porte, gli archi erano i<br />

punti obbligati per l’accesso al nucleo centrale del paese per cui, nei vari documenti del XVI e del<br />

22


XVII secolo, si legge che ‘si mettevano le guardie alle porte’ per motivi di sanità o di ord<strong>in</strong>e pubblico.<br />

Si noti che era ancora presente (e vi rimarrà s<strong>in</strong>o al 1870 circa) l’acqua nell’attuale piazza sottostante<br />

alla chiesa del ‘Ponte’, ancora oggi denom<strong>in</strong>ata ‘al Foss’. Tale ‘foss’ era il residuo dell’antico fossato<br />

medievale che, con o senza acqua (a seconda della stagione), costeggiava il muraglione che guarda<br />

la Valle d’Ambr<strong>in</strong>o. Esso fu <strong>in</strong>terrato nella seconda metà del ‘500 e fu adibito ad orti (ancora oggi <strong>in</strong><br />

parte esistenti) e poi <strong>in</strong> parte edificato, formando l’attuale ‘Varcava’, nome probabilmente derivato<br />

da ‘Valle Cava’ o ‘Valcava’, come cavità <strong>in</strong>terrata sotto le ‘muraglie’” (Stefano Tic<strong>in</strong>eto, ivi).<br />

23


24<br />

Il Settecento e le case signorili<br />

Agli <strong>in</strong>izi del 1700 il Monferrato è teatro della tragica Guerra<br />

di successione spagnola che devasta l’<strong>in</strong>tero territorio.<br />

Il 3 giugno 1708 la dieta di Ratisbona dichiara il Duca Ferd<strong>in</strong>ando<br />

Carlo di Gonzaga-Nevers traditore dell’impero per aver<br />

accolto i francesi nel Mantovano.<br />

Il 5 Luglio Ferd<strong>in</strong>ando muore a Padova per le conseguenze di<br />

una caduta da cavallo.<br />

Il 7 Luglio l’Imperatore Giuseppe I accorda l’<strong>in</strong>vestitura del Ducato<br />

di Monferrato a Vittorio Amedeo II di Savoia.<br />

La concessione è confermata nel 1713 dal Trattato di Utrecht.<br />

Da questa data la storia del Monferrato, e qu<strong>in</strong>di di Fub<strong>in</strong>e, si<br />

fonde con quella del Piemonte.<br />

Con questo Trattato arriva un periodo relativamente tranquillo<br />

per Fub<strong>in</strong>e.<br />

I due secoli precedenti, <strong>in</strong>fatti, avevano visto il nostro territorio<br />

come teatro di scontri e saccheggi che portarono distruzione<br />

e povertà.<br />

Territorio del Piemonte durante la Guerra<br />

di successione spagnola. In giallo il Ducato<br />

di Savoia, <strong>in</strong> blu i territori francesi e <strong>in</strong><br />

arancione il Ducato del Monferrato.<br />

Quando, dopo lunghi periodi di guerre, la pace torna a regnare si sviluppano i commerci e l’economia<br />

prospera.<br />

Emblematica è l’ord<strong>in</strong>anza del conte V<strong>in</strong>cenzo Carlo Pensa dalla quale risulta chiara l’importanza<br />

che ricopriva il mercato <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se che doveva tenersi “di Venerdì, salvo fosse festivo <strong>in</strong> onore di Dio,<br />

<strong>in</strong> qual caso alla forma delle regie costituzioni si transferisse al giorno immediatamente non festivo”.<br />

Attorno al 1780, la comunità disponeva di un catasto, di un libro dei trasporti e di una “vacchetta<br />

contenente li rispettivi estimi dei terreni” (senza misura né mappa). Il catasto appariva allora «scritto<br />

<strong>in</strong> buona parte di carattere antico e quasi gotico, molto difficile a leggersi, <strong>in</strong> parte con lettere e scrittura<br />

corrente, <strong>in</strong> parte logoro, con diverse parole abrase e consonte per la sua antichità». Il carico<br />

fiscale ricadente sulla comunità si ripartiva sui terreni «ad estimo». Quanto ai criteri che ispiravano<br />

l’estimo dei terreni, gli amm<strong>in</strong>istratori della comunità dichiaravano: «l’estimo è antico e desunto da<br />

detto catasto e vacchetta, quale è distribuito <strong>in</strong> quattro circoli, e le pezze boschive sono considerate<br />

un qu<strong>in</strong>to circolo <strong>in</strong>dist<strong>in</strong>tamente. In detti riparti ed estimi non sono comprese le case del rec<strong>in</strong>to,<br />

ma bensì diverse case, abitazioni e sedimi situati fuori di detto rec<strong>in</strong>to e tutte le cass<strong>in</strong>e di questo<br />

f<strong>in</strong>aggio sono catastate» (Schede storico-territoriali dei comuni del Piemonte, Archivi Guar<strong>in</strong>i, Comune<br />

di Fub<strong>in</strong>e, Marco Battistoni, 2002).<br />

In questo periodo di floridità economica vengono costruite alcune delle più belle residenze <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si:<br />

Palazzo Pane e Palazzo Maioglio.


Palazzo Pane<br />

Il prospetto pr<strong>in</strong>cipale dell’edificio si affaccia<br />

sulla piazza del Comune (Piazza Colombo) ed<br />

è raggiungibile dal dedalo di vicoli che costituiscono<br />

il cuore del centro storico <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se,<br />

sulla somma della coll<strong>in</strong>a. Si presenta come<br />

una struttura cubica <strong>in</strong> paramano di mattoni<br />

a vista con cortile <strong>in</strong>terno, il quale è sorretto<br />

dalle arcate visibili dal lato dello spalto che<br />

furono progettate successivamente dall’<strong>in</strong>gegnere<br />

e compaesano Crescent<strong>in</strong>o Caselli nel<br />

1879.<br />

A destra, lo spalto che corre sotto le arcate di sostegno<br />

del palazzo<br />

Di pregevole fattura sono gli affreschi che adornano i<br />

soffitti delle alte sale signorili.


26<br />

Palazzo Maioglio<br />

Questo palazzo si trova adiacenti il Parco del Castello e si affaccia, con il suo cortile <strong>in</strong>terno, sulla regione<br />

Valle.<br />

Risalente al 1702, pare che nelle fondamenta dell’edificio ci siano resti di architetture di epoca romana.<br />

In questa foto del centro di Fub<strong>in</strong>e si può notare sulla destra il giard<strong>in</strong>o di Palazzo Maioglio con le<br />

sue piante e subito a s<strong>in</strong>istra di esso si possono notare le tre serie di arcate del museo Pietro Robotti.<br />

Illustre membro della famiglia Maioglio fu Sebastiano che, emigrato a New York, nei primi del ‘900<br />

fondò il r<strong>in</strong>omato Ristorante Barbetta divenuto <strong>in</strong> poco tempo uno dei più considerati locali della<br />

Grande Mela.<br />

Venne fondato nel 1906 ed è il più antico ristorante <strong>italia</strong>no di New York ancora di proprietà della<br />

stessa famiglia e anche per questo merita una breve digressione anacronistica.


Foto d’epoca tratta da un film del 1942 <strong>in</strong> cui si legge dist<strong>in</strong>tamente<br />

l’<strong>in</strong>segna del ristorante dei Maioglio<br />

Caratteristico, oltre alla cuc<strong>in</strong>a tipica piemontese,<br />

è l’arredamento che conta pregevoli pezzi<br />

di <strong>in</strong>izio ‘700.<br />

Oggi la gestione è portata avanti dalla encomiabile<br />

figlia Laura, qui ritratta a fianco del<br />

marito, premio Nobel per la medic<strong>in</strong>a Gunter<br />

Blobel, e dei loro ospiti i coniugi Cl<strong>in</strong>ton.<br />

27


28<br />

L ’Ottocento e i Conti Bricherasio<br />

Nel 1815, con la Restaurazione, le vecchie d<strong>in</strong>astie spazzate<br />

via dalle truppe francesi vennero rimesse sul trono.<br />

Fub<strong>in</strong>e, qu<strong>in</strong>di, tornò <strong>in</strong> mano ai Savoia senza tuttavia cancellare<br />

le tracce dell’occupazione Napoleonica.<br />

Ancora oggi, <strong>in</strong>fatti, esistono, conservate negli archivi comunali,<br />

le mappe napoleoniche fatte disegnare dall’esercito<br />

francese.<br />

Sono ancora <strong>in</strong> buono stato e ci illustrano come si presentava<br />

il territorio <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se, urbano e non, nei primi decenni<br />

dell’ottocento.<br />

Sono suddivisi <strong>in</strong> “Fogli” ognuno dei quali ritrae una determ<strong>in</strong>ata<br />

parte del paese <strong>in</strong> scala 1:2500.<br />

A destra, foglio delle mappe rappresentante<br />

il centro del paese.<br />

L’impero di Napoleone al momento della<br />

massima espansione 1811. In marrone i territori<br />

francesi, <strong>in</strong> nocciola i paesi vassalli e<br />

<strong>in</strong> beige i paesi alleati<br />

A s<strong>in</strong>istra, scritta <strong>in</strong>terna dei mappali napoleonici.


In quegli anni la situazione a Fub<strong>in</strong>e non rimase completamente immutata poiché il castello e i territori<br />

passarono di mano. In questo secolo <strong>in</strong>fatti si <strong>in</strong>sediarono nella dimora <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se (ex castello)<br />

i conti Cacherano di Bricherasio discendenti del vittorioso generale della battaglia dell’Assietta.<br />

Lorenzo Delleani (pittore e amico <strong>in</strong>timo dei conti Bricherasio),“I<br />

fondatori della FIAT”<br />

In questo dip<strong>in</strong>to Emanuele Cacherano di Bricherasio è raffigurato<br />

al centro con la giacca bianca. Copia di questo quadro è conservata<br />

<strong>in</strong> uno dei saloni del Castello qui a Fub<strong>in</strong>e.<br />

L’unico conoscitore delle reale f<strong>in</strong>e<br />

del conte si crede essere il capitano<br />

Federico Caprilli che però<br />

morirà tre anni dopo anch’esso <strong>in</strong><br />

circostanze misteriose.<br />

Egli lascerà il compito ai suoi eredi<br />

di bruciare il baule contenente la<br />

corrispondenza e volle essere sepolto<br />

accanto all’amico Emanuele<br />

nella cappella della famiglia Bricherasio<br />

poco distante dal castello.<br />

A lato, monumento funebre del<br />

conte Emanuele ad opera dell’amico<br />

e scultore Leonardo Bistolfi.<br />

Questo castello ospitò illustri personaggi<br />

della storia <strong>italia</strong>na del XIX secolo,<br />

grazie all’<strong>in</strong>fluenza del conte<br />

Emanuele Cacherano di Bricherasio<br />

co-fondatore della FIAT e dell’ACI.<br />

Grande appassionato di meccanica<br />

si tramanda che il conte facesse i<br />

primi esperimenti con rudimentali<br />

automobili all’<strong>in</strong>terno del giard<strong>in</strong>o<br />

del castello. Purtroppo la sua gloria<br />

venne bruscamente <strong>in</strong>terrotta a soli<br />

35 anni di età, quando la morte lo<br />

colse <strong>in</strong> circostanze misteriose.<br />

29


30<br />

Palazzo Bricherasio: Il Castello<br />

Nella seconda metà del XVII secolo il castello venne trasformato da fortezza medievale a residenza<br />

nobiliare per opera del conte V<strong>in</strong>cenzo Natta di Baldesco. L’edificio passò <strong>in</strong> eredità a Crist<strong>in</strong>a, figlia<br />

del marchese Luigi Natta d’Alfiano, e poi al marito di quest’ultima conte Corrado Magnocavallo di<br />

Varengo che nel 1822 vendette il castello al conte felice Cacherano di Bricherasio.<br />

Il conte ed i suoi eredi cont<strong>in</strong>uarono l’opera di modifica del castello creando uno splendido Giard<strong>in</strong>o<br />

all’<strong>in</strong>glese <strong>in</strong> luogo del preesistente bosco e gli <strong>in</strong>terni dell’edificio vennero dotati di importanti arredi.<br />

Disegno ottocentesco del paese<br />

Dip<strong>in</strong>to di Carlo Garlasco, 1816<br />

In questi due opere, probabilmente quasi contemporanee, ben si nota l’impianto del castello prima<br />

che passasse <strong>in</strong> mano ai Bricherasio nel 1822. La parte s<strong>in</strong>istra era già stata trasformata <strong>in</strong> residenza<br />

e non conserva quasi più nulla dell’antica fortezza. Nella parte destra <strong>in</strong>vece si vede il Giard<strong>in</strong>o pensile<br />

con il muraglione di sostegno e sulla sommità i resti di un antica torre difensiva che venne abbattuta<br />

negli anni ’20 di quel secolo durante i restauri operati dai conti Bricherasio. Pare che i mattoni<br />

ricavati dalla demolizione della torre furono venduti ai popolani e servirono per costruire le case<br />

sul cr<strong>in</strong>ale orientale sottostante il castello. Questa zona, <strong>in</strong>fatti, conserva ancora oggi il nome di “Torrione”.


Così si presentava il Castello negli anni successivi al 1950, dopo la morte della Contessa Sofia, l’ultima<br />

discendente di casa Bricherasio che non lascerà eredi. La residenza e altri beni mobili ed immobili<br />

furono donati alla Prov<strong>in</strong>cia Religiosa di Don Luigi Orione, che vi realizzò per qualche decennio un<br />

collegio con scuola per adolescenti.<br />

Tra gli illustri ospiti ricordiamo Federico Caprilli (soprannom<strong>in</strong>ato<br />

il Cavaliere Volante), Leonardo Bistolfi e Lorenzo<br />

Delleani (maestro di pittura della contessa).<br />

All’<strong>in</strong>terno di questi Saloni riccamente adornati si creò un<br />

vero e proprio Circolo di <strong>in</strong>tellettuali ed artisti noto come<br />

il “Cenacolo di Sofia di Bricherasio”


L’ultimo restauro del Castello risale agli anni ’90 quando, dopo anni di <strong>in</strong>utilizzo, venne realizzata<br />

una Casa di Riposo per anziani <strong>in</strong>titolata alla benefattrice Sofia di Bricherasio. Accoglie anziani autosufficienti<br />

e parzialmente autosufficienti gestita dall’Opera Don Orione. Ospita 51 posti letto con<br />

cuc<strong>in</strong>a <strong>in</strong>terna, animazione e ampio giard<strong>in</strong>o. C’è <strong>in</strong>oltre la possibilità di ricoveri temporanei di sollievo.<br />

Per <strong>in</strong>fo: Tel 0131 798411 Fax 0131 778139.<br />

e-mail: amm<strong>in</strong>istrazione.<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>@sanmarziano.com. sito <strong>in</strong>ternet www.donorione<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>.it<br />

Ecco come si presenta oggi il Castello. In alto a s<strong>in</strong>istra il Giard<strong>in</strong>o pensile con addossata verso oriente<br />

l’ala di nuova creazione. Sulla destra la parte abitativa con anteposto il cortile <strong>in</strong>terno al quale si accede<br />

attraversando un portone d’epoca che ha secoli di storia, adornato dallo stemma del casato<br />

dei Bricherasio.<br />

Questa è la facciata <strong>in</strong> cui si può <strong>in</strong>travedere il portone di accesso <strong>in</strong> basso a s<strong>in</strong>istra e <strong>in</strong> basso a destra<br />

si vede l’arco <strong>in</strong> mattoni che sovrasta un portone <strong>in</strong> noce trasferito qui dall’entrata di Via Lagrange<br />

del Palazzo Bricherasio di Tor<strong>in</strong>o. La facciata conserva ancora due torrette difensive addossate<br />

alla struttura e alcune feritoie che attraversano il muro.<br />

32


La Cappella Bricherasio<br />

Il Castello non è l’unica traccia del passaggio dei Bricherasio sul territorio di Fub<strong>in</strong>e.<br />

In località Garlaschi, <strong>in</strong>fatti, sorge la cappella funeraria dei Conti Bricherasio che è situata nella zona<br />

detta “dei cappucc<strong>in</strong>i”.<br />

Fatta erigere dal Cavaliere Luigi di Bricherasio, ospita<br />

le spoglie di lui, della sua consorte e dei due figli<br />

Emanuele e Sofia.<br />

La zona è così chiamata poiché nel 1611 venne eretto il<br />

Convento dei Cappucc<strong>in</strong>i che nel 1814 fu abbandonato per<br />

l’Editto Napoleonico di soppressione degli ord<strong>in</strong>i religiosi.<br />

Un epigrafe che esisteva ancora nel 1877 così recitava: “Nel<br />

pontificato di Paolo V, essendo Imperatore Rodolfo<br />

d’Asburgo e V<strong>in</strong>cenzo Gonzaga secondo Duca di Monferrato,<br />

Francesco Beccio vescovo di Acqui e il padre Fr. Zaccaria<br />

Amanarola della Prov<strong>in</strong>cia di Genova, il primo benedisse,<br />

il secondo pose la prima pietra di questa sacra casa dei frati<br />

Cappucc<strong>in</strong>i <strong>in</strong> onore di S. Francesco, il 10 aprile 1611”.<br />

33


34<br />

L ’ Asilo Bricherasio<br />

L’Asilo risale ai primi del Novecento e<br />

venne <strong>in</strong>izialmente progettato con impianto<br />

<strong>in</strong> stile liberty come residenza<br />

estiva del Conte ed adornato con essenze<br />

ad alto fusto di gusto eclettico<br />

come Palme, Bossi e Conifere.<br />

Per un certo periodo funzionò come<br />

Asilo poi trasformato <strong>in</strong> Casa di Riposo<br />

dall’Opera Don Orione. Dopo anni di<br />

<strong>in</strong>attività ed una sapiente opera di ristrutturazione<br />

organizzata dell’amm<strong>in</strong>istrazione<br />

comunale, l’edificio è tornato<br />

ad ospitare i locali della scuola materna<br />

di Fub<strong>in</strong>e.<br />

Scuola dell’Infanzia Sezione Primavera


Fub<strong>in</strong>esi illustri (nati nell’800)<br />

Giuseppe Bertoldi<br />

Nato a Fub<strong>in</strong>e nel 1821, era figlio del medico condotto del paese. Studiò e<br />

si laureò <strong>in</strong> lettere a Tor<strong>in</strong>o dove conobbe la vita politico-culturale che all’epoca<br />

animava la capitale sabauda.<br />

A soli 22 anni era già attivo nel campo del giornalismo e pubblicò un libro<br />

di versi giovanili. Due di questi componimenti (L’Inno al Re e Lo Statuto) furono<br />

musicati da compositori dell’epoca ed eseguiti <strong>in</strong> teatri.<br />

A seguito di una breve parentesi di <strong>in</strong>segnamento universitario, ricoprì vari<br />

ruoli <strong>in</strong> campo amm<strong>in</strong>istrativo prima nel Regno di Sardegna e poi nello Stato<br />

Italiano post unitario.<br />

Tuttavia, la sua produzione poetica cont<strong>in</strong>uò f<strong>in</strong>o al 1898 quando pubblicò<br />

la raccolta “Prima e dopo dello Statuto”.<br />

Morì a Roma nel 1904 e venne elogiato per la sua produzione da molti <strong>in</strong>tellettuali<br />

dell’epoca tra cui Niccolò Tommaseo e Giosuè Carducci.<br />

L’ Inno al Re<br />

Questo componimento venne musicato da Luigi Felice Rossi ed era conosciuto anche con il titolo<br />

“La Coccarda”.<br />

Ciò si deve al primo verso dell’opera che recita: “Con l’azzurra coccarda sul petto”.<br />

Quando lo spartito venne diffuso nei circoli e nei caffè culturali regalò al suo compositore una notevole<br />

fama e si dice che venne apprezzato, oltre che dalla corte, anche dal Re Carlo Alberto <strong>in</strong> persona.<br />

Uno dei fazzoletti recante la poesia del Bertoldi oggi conservato<br />

presso la sala consiliare del comune di Fub<strong>in</strong>e. Questi fazzoletti si<br />

diffusero molto tra Piemonte e Liguria tra il 1847 e il 1848.<br />

35


Dopo vari viaggi <strong>in</strong> Europa e dopo essere diventato<br />

professore <strong>in</strong>caricato di <strong>in</strong>gegneria fu nom<strong>in</strong>ato,<br />

nel 1881, ord<strong>in</strong>ario di architettura<br />

presso l’Accademia tor<strong>in</strong>ese di Belle Arti.<br />

Contemporaneamente si dedicò all’attività di<br />

progettista a partire dal 1882 con il progetto per<br />

l’Istituto di Riposo per la Vecchiaia di Corso<br />

Unione Sovietica a Tor<strong>in</strong>o che attualmente è la<br />

sede della Facoltà di Economia dell’Università<br />

degli Studi di Tor<strong>in</strong>o.<br />

Lavorò <strong>in</strong> molte località <strong>italia</strong>ne e del Piemonte,<br />

nonché nella sua stessa Fub<strong>in</strong>e, ricevendo molti<br />

riconoscimenti.<br />

36<br />

Crescent<strong>in</strong>o Caselli<br />

Morirà nel 1932 a Bagni San Giuliano, <strong>in</strong> Toscana.<br />

Nato a Fub<strong>in</strong>e nel 1849, conseguì il diploma presso l’Istituto Tecnico<br />

di Alessandria. Successivamente si trasferì a Tor<strong>in</strong>o per frequentare<br />

i corsi della facoltà di matematica ed i corsi liberi della<br />

scuola di ornato e di figura dell’Accademia delle Belle Arti.<br />

In seguitò studiò <strong>in</strong>gegneria al Castello del Valent<strong>in</strong>o presso la<br />

Scuola di Applicazione per Ingegneri. Divenuto allievo prediletto<br />

di Alessandro Antonelli, conseguì nel 1875 la Laurea <strong>in</strong> Ingegneria.<br />

Divenne subito assistente alla cattedra di Architettura della Scuola<br />

di Ingegneria a Roma, accogliendo l’<strong>in</strong>vito del matematico Luigi<br />

Cremona.<br />

Leandro Caselli<br />

Crescent<strong>in</strong>o Caselli, Palazzo Civico, Cagliari<br />

Nato a Fub<strong>in</strong>e nel 1854, fratello m<strong>in</strong>ore del più noto Crescent<strong>in</strong>o.<br />

Come il fratello studiò alla Scuola di Applicazione degli Ingegneri<br />

di Tor<strong>in</strong>o presso cui si laureò nel 1877.<br />

Anch’egli frequentò lo Studio di Antonelli e tra il 1877 e il 1878<br />

fu Assistente del professor Enrico Gui al corso di Architettura Civile<br />

di Roma.<br />

Dal 1881 al 1884 fu Direttore Tecnico degli Opifici Biellesi di<br />

Qu<strong>in</strong>t<strong>in</strong>o Sella e nel 1884 diventò <strong>in</strong>gegnere capo dell’Ufficio Tecnico<br />

Municipale di Carrara presso cui rimase f<strong>in</strong>o al 1892.<br />

Dopo aver term<strong>in</strong>ato l’<strong>in</strong>carico si stabilì a Mess<strong>in</strong>a <strong>in</strong> cui ricoprì<br />

ruoli simili f<strong>in</strong>o al 1906, anno della sua morte.


Teresio Bocca<br />

Nato a Fub<strong>in</strong>e nel 1825 da una famiglia borghese di possidenti con<br />

proprietà anche a Tor<strong>in</strong>o.<br />

Nella stessa città frequentò la Regia Accademia Militare dal 1848 come<br />

sottotenente di fanteria. Sarà luogotenente durante la Prima Guerra<br />

di Indipendenza.<br />

Verrà promosso Capitano d’ord<strong>in</strong>anza nei Granatieri di Sardegna nel<br />

1853.<br />

Prese parte alla Seconda Guerra di Indipendenza come Capitano di<br />

Stato Maggiore nel 1859 facendosi notare per il suo valore nelle battaglie di Palestro, Magenta e<br />

San Mart<strong>in</strong>o. Partecipò anche alla Terza Guerra di Indipendenza col rango di Colonnello e successivamente<br />

divenne Tenente Generale.<br />

Fu nom<strong>in</strong>ato Senatore del Regno, sotto il governo Crispi, dal Re Umberto I di Savoia.<br />

Dopo un anno si ritirò a vita privata f<strong>in</strong>o al 1897 quando la morte lo colse.<br />

Nel 1935 Fub<strong>in</strong>e gli ha <strong>in</strong>titolata una delle vie del centro del paese.<br />

Ernesto Rossi<br />

Nato nel 1898 a Valmacca (AL). Conseguì il diploma di Maestro<br />

elementare e per 20 anni <strong>in</strong>segnò a Fub<strong>in</strong>e.<br />

A Fub<strong>in</strong>e conobbe Luisa Savio, anch’essa Insegnante, che sposò<br />

con la quale ebbe una<br />

figlia, Maria Pia.<br />

Si trasferì a Tor<strong>in</strong>o nel 1938, per agevolare gli studi della figlia,<br />

dove cont<strong>in</strong>uò ad <strong>in</strong>segnare f<strong>in</strong>o al 1963 quando si ritirò per limiti<br />

di età. V<strong>in</strong>se numerosi premi e riconoscimenti sia per la sua<br />

carriera scolastica sia per i suoi componimenti.<br />

Morì a Tor<strong>in</strong>o nel 1972 dopo essere stato <strong>in</strong>vestito da un’auto.<br />

Anche se non orig<strong>in</strong>ario di Fub<strong>in</strong>e merita un posto d’onore accanto<br />

ai <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si doc poiché scrisse quello che è diventato una<br />

sorta di Inno del nostro paese: La Canson d’ Fib<strong>in</strong>-i.<br />

37


38<br />

La canson d’Fib<strong>in</strong>-i<br />

Quand che a sejra a dré ‘l cul<strong>in</strong>-i<br />

u su u sta pèr tramuntà,<br />

tic cui ch’j’an lasà Fib<strong>in</strong>-i<br />

i suspiru ‘d riturnà.<br />

L’ è ‘n pais che dlonch al pias,<br />

bel con l’agil campan<strong>in</strong>:<br />

l’alegrija la va al pas<br />

dla so gran bundansa ‘d v<strong>in</strong>!<br />

Fib<strong>in</strong>-i, o Fib<strong>in</strong>-i,<br />

pais dal bel Munfrà,<br />

an titti ‘l to cant<strong>in</strong>-i<br />

j’è ‘l butti da stupà!<br />

Brava gent dal cÔr tant bon,<br />

animaja ‘d bei pensé,<br />

ma s’ la ‘s rama ‘nt ‘na quistion<br />

j’è pi n<strong>in</strong> ‘ch’ la tira ‘ndré…<br />

L’è u difet dla nostra rasa,<br />

rasa pira ‘d Piemuntejs:<br />

ant l’unur j’è n<strong>in</strong> ch’ la pasa:<br />

guai s’i tuccu ‘n Fib<strong>in</strong>ejs!<br />

Dai Garlasch a la Stasion,<br />

da ‘n Valcava a San Bastian,<br />

che armunija ‘d prupursion!<br />

che delissiji ‘t curu adnan!<br />

Gira ‘l mond con al so blèssi,<br />

serca pira sensa f<strong>in</strong>:<br />

‘t truvarrà tanti richèssi<br />

Ma ‘d Fib<strong>in</strong>-i i n’è ‘mmà j<strong>in</strong>!<br />

Fib<strong>in</strong>-i, o Fib<strong>in</strong>-i,<br />

pais dal bel Munfrà,<br />

an titti ‘l to cant<strong>in</strong>-i<br />

j’è ‘l butti da stupà!<br />

Quando alla sera dietro le coll<strong>in</strong>e / il sole sta per tramontare / tutti quelli che han lasciato Fub<strong>in</strong>e / sospirano di ritornarvi. /<br />

E’ un paese che subito piace, / bello con l’agile campanile: / l’allegria va al passo / con la sua grande abbondanza di v<strong>in</strong>o! //<br />

Fub<strong>in</strong>e, o Fub<strong>in</strong>e / paese del bel Monferrato, / <strong>in</strong> tutte le tue cant<strong>in</strong>e / ci sono bottiglie da stappare! // Brava gente dal cuore<br />

tanto buono, / animata da bei pensieri, / ma se si attacca a una questione / non c’è più chi la tiri <strong>in</strong>dietro… // E’ il difetto<br />

della nostra razza, / pura razza di Piemontesi: / nell’onore nessuno la passa, / guai se toccano un Fub<strong>in</strong>ese! // Dai Garlaschi<br />

alla Stazione, / da Valcava a San Sebastiano, / che armonia di proporzioni, / che delizie ti corron davanti! / Gira il mondo con<br />

le sue bellezze, / cerca pure senza f<strong>in</strong>e: / vi troverai tante ricchezze, / ma di Fub<strong>in</strong>e ce n’è solo uno!


Il Novecento, l’emigrazione e il Titanic<br />

Tra la f<strong>in</strong>e dell’ottocento e gli <strong>in</strong>izi del novecento molti <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si abbandonarono le loro case per partire<br />

<strong>in</strong> cerca di fortuna diretti <strong>in</strong> America o <strong>in</strong> Inghilterra.<br />

Variazione della popolazione di Fub<strong>in</strong>e negli anni<br />

Dai dati <strong>in</strong> nostro possesso risulta che dal 1904<br />

al 1913 lasciarono Fub<strong>in</strong>e ben 1337 abitanti e la<br />

cifra record per un solo anno viene raggiunta nel<br />

1921 con 546 partenze. Sembra che questo<br />

esodo degli anni ’20 sia <strong>in</strong> parte dovuto alla crisi<br />

del settore v<strong>in</strong>icolo colpito dalla micidiale <strong>in</strong>vasione<br />

filosserica.<br />

Il grafico a s<strong>in</strong>istra evidenzia chiaramente il forte<br />

calo di popolazione avvenuto tra il 1921 e il 1931<br />

sicuramente dovuto <strong>in</strong> parte all’emigrazione.<br />

Il numero di questi emigranti fu tale che sia a Londra che a New York si costituirono due “Fub<strong>in</strong>ese<br />

Society” per ritrovarsi <strong>in</strong> compagnia e parlare un po’ nell’amato dialetto quasi a creare un “distaccamento”<br />

della terra d’orig<strong>in</strong>e. La maggior parte dei <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si emigrati trovò lavoro all’<strong>in</strong>terno di alberghi,<br />

ristoranti e navi di l<strong>in</strong>ea com<strong>in</strong>ciando, dapprima, con i lavori più umili e talvolta, <strong>in</strong> seguito a<br />

duro lavoro, riuscì a diventare titolare.<br />

Banchetto della Società Fub<strong>in</strong>ese a Londra (1930 ca.). Il primo a s<strong>in</strong>istra <strong>in</strong> piedi, con i baffi, Luigi<br />

Vergano, cuoco e co-proprietario del ristorante ‘Chez Quagl<strong>in</strong>o’ di Londra.<br />

39


Qui a lato è rappresentata la sede della Fub<strong>in</strong>ese Society di New<br />

York. L’edificio, che si trovava al 409 West 44th Street, venne acquistato<br />

dalla Società nel 1925 e vi rimase f<strong>in</strong>o agli anni ’60.<br />

Questa “Società” nacque nel 1919 <strong>in</strong> qualità di società di mutuo soccorso<br />

per far dare un aiuto contro le difficoltà che emergevano dall’abitare<br />

<strong>in</strong> un ambiente nuovo e caotico come quello di New York.<br />

Ogni membro pagava una quota mensile di 12 dollari ed <strong>in</strong> cambio<br />

aveva assistenza <strong>in</strong> caso di malattia e beneficiava di un rimborso per<br />

il funerale <strong>in</strong> caso di decesso di un parente.<br />

La Società Fub<strong>in</strong>ese fungeva anche da Agenzia per il lavoro poiché<br />

ad essa si rivolgevano i <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si <strong>in</strong> cerca di una occupazione.<br />

Non mancavano, però, le occasioni per divertirsi.<br />

All’<strong>in</strong>terno della sede, <strong>in</strong>fatti, c’era un’ampia sala da ballo da utilizzarsi<br />

anche come Sala Convegni <strong>in</strong> caso di necessità. Vi era, <strong>in</strong>oltre,<br />

una Biblioteca e il lounge.<br />

Altro luogo di svago era la Sala da biliardo che al suo <strong>in</strong>terno contava<br />

più di un tavolo da gioco.<br />

Negli anni di massima espansione la Fub<strong>in</strong>ese Society arrivò a contare<br />

più di 300 membri. Purtroppo oggi non esiste più poiché i membri<br />

orig<strong>in</strong>ari si sono ridotti ad una dec<strong>in</strong>a mentre i figli ed i nipoti di<br />

questi si sono trasferiti <strong>in</strong> altre città o addirittura <strong>in</strong> altri Stati perdendo<br />

del tutto il legame con il loro paese di orig<strong>in</strong>e.<br />

Tra tutti gli emigranti, due divennero tristemente famosi per il crudele dest<strong>in</strong>o che li accolse.<br />

Si trattava di due fratelli che f<strong>in</strong>irono con l’imbarcarsi sul Titanic, il Transatlantico<br />

che doveva raggiungere New York ma che naufragò nella notte<br />

tra il 14 e 15 aprile 1912 a causa di una fatidica collisione con un Iceberg.<br />

I nostri due <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si entrarono così sventuratamente a far parte degli<br />

800 uom<strong>in</strong>i dell’equipaggio della nave quasi totalmente spazzato via<br />

dall’oceano.<br />

Si tratta di Alberto e Sebastiano Peracchio che nacquero <strong>in</strong> un’abitazione<br />

dell’attuale Via Bertoldi al tempo chiamata Via Valcava.<br />

Come ci ricorda il nostro compaesano Angelo Balestrero: “Casa Peracchio<br />

si trovava <strong>in</strong> centro nei pressi dello spalto; la famiglia era ricordata<br />

con il soprannome di quelli di Valent<strong>in</strong>o, <strong>in</strong> dialetto Valent<strong>in</strong>”.<br />

Stabilitisi <strong>in</strong> Inghilterra, si imbarcarono come assistenti camerieri del ristorante<br />

“A’ la carte” gestito da Gaspare Pietro Antonio Luigi Gatti (perirà<br />

anche lui durante il naufragio) <strong>in</strong> sostituzione di un altro <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se ammalato.<br />

Nel ristorante gestito da Gatti, caviale e fois gras, <strong>in</strong>naffiati da<br />

v<strong>in</strong>i e champagne, erano serviti nel grande Salone <strong>in</strong> stile Luigi XVI.<br />

Sembra che Gatti scegliesse personalmente i suoi aiutanti i quali erano<br />

per la maggior parte <strong>italia</strong>ni.<br />

40


Questa scampagnata o pic-nic<br />

non veniva fatta un giorno<br />

qualunque; era, <strong>in</strong>fatti, organizzata<br />

il mercoledì che chiudeva<br />

la festa patronale di San<br />

Cristoforo che veniva celebrata<br />

l’ultima domenica di Luglio.<br />

Il luogo di ritrovo passò<br />

nel secondo dopoguerra, per<br />

il ritorno “a casa” per “ferie”<br />

di moltissimi <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si emigrati<br />

negli USA, nei prati della Valle<br />

delle Ghiande, ossia la mitica<br />

“Valagiant”.<br />

Anche per i <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si che rimanevano<br />

<strong>in</strong> patria i momenti ludici e di<br />

svago non mancavano.<br />

Per tutto il Novecento e f<strong>in</strong>o ai<br />

giorni nostri (tranne qualche breve<br />

<strong>in</strong>terruzione), <strong>in</strong> occasione delle<br />

festività del Santo Patrono si organizzava<br />

una merenda (s<strong>in</strong>oira)<br />

nella valle Bruna.<br />

Alcune foto d’epoca che mostrano<br />

le famiglie <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si <strong>in</strong><br />

momenti di svago <strong>in</strong> Valagiant.<br />

41


Ogni anno, nel mese di Luglio, Fub<strong>in</strong>e si anima a festa e questa tradizione cont<strong>in</strong>ua <strong>in</strong><strong>in</strong>terrottamente<br />

da tutto il Novecento.<br />

Tra le tipiche feste del nostro paese che risalgono a vecchia data si possono certamente citare la<br />

“Festa della Leva”, la “Festa patronale di San Cristoforo” e la “Fiera del Bestiame”. Sono tutte antiche<br />

tradizioni che cont<strong>in</strong>uano s<strong>in</strong>o ai giorni nostri.<br />

Foto di gruppo durante una<br />

Festa della Leva (anni ’40).<br />

Quest’ultima si svolge ancora<br />

oggi nei mesi di Giugno o Luglio<br />

e vi partecipano tutti i ragazzi<br />

Fub<strong>in</strong>esi (e dei d<strong>in</strong>torni)<br />

che festeggiano i loro 18<br />

anni.<br />

42<br />

Una tipica serata sul ballo “a palchetto” durante<br />

la festa patronale di f<strong>in</strong>e Luglio negli<br />

anni ’70.<br />

La “Fiera del Bestiame”, che da qualche anno viene riproposta <strong>in</strong> Val Casale, si tiene solitamente il<br />

penultimo giorno della Festa Patronale di San Cristoforo (tipicamente il martedì successivo all’ ultima<br />

domenica di luglio ).<br />

Questa festa ha vecchie orig<strong>in</strong>i e fungeva da polo espositivo per gli allevatori <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si e per quelli<br />

dei paesi limitrofi. Fub<strong>in</strong>e, <strong>in</strong>fatti, ancora e sempre si trovava lungo la congiungente Alto-Basso Monferrato<br />

e che fungeva da snodo commerciale tra le città Lombarde e quelle Genovesi.


Un’altra festa tipicamente <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se è la Sagra dell’Asparago. Nata nel 1974, dall’abbondanza dell’ortaggio<br />

che aveva trovato il massimo fulgore della sua produzione, di anno <strong>in</strong> anno la sagra viene<br />

riproposta dall’Associazione Pro Loco Fub<strong>in</strong>ese ed ha già raggiunto la trentottesima edizione. A completare<br />

la kermesse gastronomica con vendita diretta del prodotto da parte dei produttori agricoli<br />

e servizio ristorazione <strong>in</strong>centrato sull’ortaggio tipico di Fub<strong>in</strong>e, oltre ad <strong>in</strong>trattenimenti per tutta la<br />

famiglia.<br />

Un prodotto tutto <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se: l’asparago<br />

La produzione agricola del paese vanta una particolarità che èimpossibile ignorare: la coltivazione<br />

dell'Asparago. Anticamente molto sviluppata fra le coll<strong>in</strong>e <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si, negli anni recenti ha avuto un<br />

nuovo <strong>in</strong>cremento dal "Progetto Asparagi” presentato nel 2005, dall'allora s<strong>in</strong>daco Giovan Battista<br />

Baucia, <strong>in</strong> collaborazione con Michele Baud<strong>in</strong>o, responsabile dei progetti sviluppati dall’Istituto Creso<br />

di Borgo San Dalmazzo, Davide Sandalo, assessore all'Agricoltura della Prov<strong>in</strong>cia di Alessandria e<br />

Oliviero Berola dell'assessorato all'Agricoltura della Regione Piemonte. L’Asparago (Asparagus Offic<strong>in</strong>alis)<br />

e una pianta dioica (maschiofemm<strong>in</strong>a, il maschio è più produttivo, ma più piccolo), costituita<br />

da una parte ipogea, (zampa) a vita poliennale e da una parte aerea annuale i cui germogli (turrioni)<br />

rappresentano la parte commestibile della pianta. Ha bisogno di terreni sabbiosi, sciolti, ricchi di<br />

sostanza organica, freschi ma ben drenati; per una buona emissione dei turrioni il terreno non deve<br />

raggiungere i m<strong>in</strong>imi termici dei 12° e non deve superare i 35°. La preparazione del terreno prevede<br />

un'aratura profonda con ripuntatura e a seguire<br />

la fresatura e l'erpicatura. I solchi che<br />

accoglieranno le zampe dovranno essere<br />

profondi un metro e venti, un metro e quaranta<br />

e dovranno avere una profondità di<br />

25/30 centimetri. L'impianto di asparagiaia<br />

con le zampe è da costituirsi fra febbraio e<br />

aprile, mentre per il trapianto delle piant<strong>in</strong>e<br />

si procede a partire da giugno a <strong>in</strong>izio luglio.<br />

La produzione annuale è variabile: i dati piemontesi<br />

parlano di 27/30 qu<strong>in</strong>tali per ettaro,<br />

ma con una buona gestione della<br />

raccolta che prevede la sospensione del taglio<br />

quando i turrioni <strong>in</strong>iziano ad essere<br />

ormai piccoli, si possono raggiungere anche<br />

90 - 100 qu<strong>in</strong>tali per ettaro. Nella nostra<br />

zona viene coltivato l'asparago verde: la varietà Marte, def<strong>in</strong>ito il più bell'ibrido <strong>italia</strong>no, di color<br />

verde <strong>in</strong>tenso che mantiene le brattee molto chiuse, è lungo oltre 25 centimetri. Interessante anche<br />

la varietà Eros, altro ibrido <strong>italia</strong>no di color più violaceo e con turrioni poco fibrosi.<br />

E’ dei nostri giorni l’ approvazione del Regolamento Comunale per la valorizzazione delle attività<br />

agro-alimentari tradizionali, con contestuale istituzione della Denom<strong>in</strong>azione Comunale ed attribuzione<br />

della De. Co. al primo prodotto <strong>in</strong> assoluto: ” L’ Asparago di Fub<strong>in</strong>e”.<br />

Nel periodo della produzione è possibile trovare l’ ortaggio locale direttamente dalle aziende agricole:<br />

Margaria Gian Luca - Tel . 0131 / 77 83 68 aperto tutti i giorni,festivi compresi<br />

Riva Angelo - Tel. 0131/ 77 85 27<br />

Montiglio Francesco - Tel. 0131/ 77 85 25<br />

43


Nei primi del Novecento Fub<strong>in</strong>e poteva contare su un collegamento con le città limitrofe grazie al<br />

Tranvais<br />

“Tranvai deriva dalla parola <strong>in</strong>glese tramway, tradotta nell’<strong>italia</strong>na tranvia. Il tranvai metteva <strong>in</strong> comunicazione<br />

Alessandria con Altavilla Monferrato, passando da Quargnento e Fub<strong>in</strong>e. Ad Altavilla<br />

c’era la l<strong>in</strong>ea che portava ad Asti e a Casale Monferrato. La l<strong>in</strong>ea tranviaria Alessandria-Fub<strong>in</strong>e-Altavilla<br />

<strong>in</strong>iziò a funzionare nel 1883. La vita di questa ferrovia durò qualche anno, f<strong>in</strong>endo nel 1935,<br />

soppiantata dalla corriera, con l’avvento dell’uso dei motori a scoppio per servizio pubblico. Il sistema<br />

di locomozione a vapore e il gran numero di fermate che effettuava, determ<strong>in</strong>ava la lentezza di marcia<br />

del tranvai. A ciò si aggiunga che un regolamento prov<strong>in</strong>ciale stabiliva che la sua velocità non<br />

dovesse superare i 18km orari! Per farsi un’idea del tempo di percorrenza del tratto nostro, il tren<strong>in</strong>o<br />

partiva da Altavilla alle ore 5.25 arrivava a Fub<strong>in</strong>e alle 5.44 e term<strong>in</strong>ava la sua corsa ad Alessandria<br />

alle 6.58, salvo ritardi (orario del 1932, anno X dell’era fascista). Compiva c<strong>in</strong>que corse al giorno, di<br />

andata e ritorno” (Mario Barbero, Faruaij: Briciole. Briciole di saggezza, briciole di ricordi e di autoironia,<br />

2009).<br />

La chiesa di San Sebastiano che si <strong>in</strong>travede sullo sfondo della foto soprastante<br />

oggi non esiste più. Venne abbattuta subito dopo la Seconda Guerra Mondiale<br />

poiché pericolante.<br />

“S. Sebastiano è la sola (delle chiese di Fub<strong>in</strong>e) che fu col crisma consacrata dal<br />

Vescovo; le altre furono solo benedette. Fu per due secoli circa sede della Parrocchia<br />

prima di S. Pietro sul colle omonimo e prima dell’attuale. Fu data <strong>in</strong> uso alla<br />

Confraternita di S. Sebastiano e perciò con questo nome oggi si chiama; ma il suo<br />

vero nome è chiesa dei Santi XII Apostoli. E’ ora cadente e il Vescovo con suo decreto<br />

ne approvò l’abbattimento e la vendita a condizione che non sorga al suo<br />

posto un edifizio di profani divertimenti e che con la somma ricavata si restaur<strong>in</strong>o<br />

altre chiese o si facciano altre opere di bene. Caro S. Sebastiano! Colla disposizione<br />

del Vescovo tu non morrai, ma rivivrai <strong>in</strong> altre opere sacre che testimonieranno<br />

ancora la fede dei padri che ti eressero e quella dei figli che ti videro scomparire<br />

con dolore” (Don Emilio Buzio, Il Fub<strong>in</strong>ese, n.3, marzo 1946).<br />

Nella foto accanto, la statua orig<strong>in</strong>aria di San Sebastiano nella cappella devozionale<br />

(privata) eretta nel sito omonimo.<br />

44<br />

Stazione di Fub<strong>in</strong>e del tramvai, 1914 (sullo sfondo si vede il campanile della scomparsa<br />

chiesa di San Sebastiano)


Fub<strong>in</strong>esi illustri (nati nel ‘900)<br />

Pietro Robotti<br />

Nato a Fub<strong>in</strong>e nel 1900, emigrò a New York all’età di 21 anni.<br />

Riuscì presto ad affermarsi<br />

nel campo della<br />

ristorazione e divenne<br />

proprietario dello<br />

“Chateau Richelieu”,<br />

uno dei migliori locali<br />

della città frequentato<br />

dall’elite newyorkese.<br />

Gestì il ristorante <strong>in</strong><br />

prima persona f<strong>in</strong>o al 1984 quando decise di ritirarsi a<br />

vita privata per occuparsi esclusivamente alle attività filantropiche<br />

che aveva <strong>in</strong>trapreso per tutta la vita <strong>in</strong>sieme<br />

alla moglie Francis.<br />

Non si dimenticò mai del suo paese natio e f<strong>in</strong>anziò importanti<br />

<strong>in</strong>terventi a favore della comunità di Fub<strong>in</strong>e.<br />

A lui si deve il restauro della Chiesa Parrocchiale e la costruzione<br />

dell’edificio scolastico di Via Pavaranza che gli<br />

fu <strong>in</strong>titolato nel 1961/1962 di cui quest’anno ricorre il<br />

c<strong>in</strong>quantenario di funzionamento. Oggi l’edifico ospita<br />

la Biblioteca Civica (con all’<strong>in</strong>terno l’Archivio Storico), le Scuole elementari e medie <strong>in</strong>feriori, la palestra<br />

ed il refettorio.<br />

Per queste sue opere benefiche venne <strong>in</strong>signito del titolo di Commendatore e della Medaglia d’Oro<br />

della Pubblica Istruzione. Prima di morire (1988) lasciò alla comunità <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se immobili da cui vennero<br />

ricavati spazi pubblici tra cui la piazza dedicata a lui ed alla sua consorte. Esiste a tutt’oggi<br />

una Fondazione <strong>in</strong>titolata a Pietro Robotti e presieduta sapientemente dal prof. Gian Luigi Ferraris<br />

che, oltre alla cura del Museo Robotti, promuove e f<strong>in</strong>anzia <strong>in</strong>iziative sul territorio di enti ed associazioni<br />

<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si e non.<br />

Scuole Robotti di Fub<strong>in</strong>e


46<br />

Luigi Longo<br />

Nato a Fub<strong>in</strong>e nel 1900, studiò al Politecnico di Tor<strong>in</strong>o.<br />

Da ragazzo entrò nell’organizzazione giovanile del Partito Socialista Italiano<br />

(PSI) e si posizionò su idee marxiste. In questo periodo conobbe Antonio<br />

Gramsci e Palmiro Togliatti.<br />

Nel 1921 passò dal PSI a quello che fu il futuro Partito Comunista Italiano<br />

(PCI). Con l’ascesa del regime fascista Luigi emigrò <strong>in</strong> Francia e diventò un<br />

alto dirigente del PCI.<br />

Nel 1922 si recò a Mosca per il Congresso dell’Internazionale e conobbe Len<strong>in</strong>.<br />

Nel 1933 diventò membro della Commissione Politica del Kom<strong>in</strong>tern.<br />

L’8 Dicembre 1936 diventò Commissario Politico della XII Brigata Internazionale, con la quale partecipò<br />

alla difesa di Madrid.<br />

Dal 1939 al 1941, a seguito di un arresto, fu detenuto <strong>in</strong> un campo di concentramento al Vernet.<br />

Nel 1941 venne conf<strong>in</strong>ato a Ventotene.<br />

Nel 1943, dopo essere stato liberato a seguito dell’armistizio, entrò a far parte del Comando Generale<br />

delle Brigate Garibaldi. Secondo il partigiano Urbano Lazzaro detto Bill sarebbe stato proprio Luigi<br />

Longo, celandosi sotto la falsa identità di Valerio, a dare il colpo di grazia a Benito Mussol<strong>in</strong>i dopo la<br />

sua fucilazione.<br />

Dopo la guerra fece parte della Consulta Nazionale e nel 1946 dell’Assemblea Costituente. Fu eletto<br />

e rieletto alla Camera dei Deputati nelle file del PCI. Nel 1964, <strong>in</strong> seguito alla morte di Palmiro Togliatti,<br />

diventò Segretario del PCI (carica che conservò f<strong>in</strong>o al 1972). Da quell’anno f<strong>in</strong>o alla morte,<br />

che lo colse nel 1980, venne nom<strong>in</strong>ato Presidente Onorario del PCI. E’ qui sepolto nel Cimitero Comunale.<br />

Luigi Longo (a s<strong>in</strong>istra) <strong>in</strong>sieme Palmiro Togliatti<br />

durante l’VIII Congresso del PCI (1956)


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48<br />

Ed ora un riassunto della storia per i più piccoli<br />

Romani e Celti<br />

Nel 62 a.C. Giulio Cesare e' partito da Roma per andare a conquistare<br />

la Francia, che allora era chiamata GALLIA. Ci ha messo 4 anni, e per<br />

arrivarci e' passato con il suo esercito anche dalle parti di FUBINE,<br />

dove aveva addirittura dovuto costruirsi la STRADA, perche' i signori<br />

GALLO-CELTI-BAGIENNI, che i ROMANI avevano gia' sottomesso da<br />

una trent<strong>in</strong>a di anni e che abitavano sulle COLLINE del MONFERRATO,<br />

ai loro tempi avevano tracciato solo dei sentieri, ma le vere strade,<br />

non le avevano mai viste.<br />

Qui le coll<strong>in</strong>e gli sono piaciute subito, soprattutto per le VITI che e'<br />

vero erano gia'coltivate, ma che i Romani hanno migliorato e qu<strong>in</strong>di<br />

per l'ottimo VINO che hanno <strong>in</strong>iziato a produrre, non appena son riusciti<br />

a metter su' il loro accampamento costruendo le prime casupole sulla spianata proprio <strong>in</strong> cima<br />

alla salita pr<strong>in</strong>cipale, <strong>in</strong>torno ad un piccolo TEMPIO, che avevano <strong>in</strong>nalzato nel luogo dove ora c'e'<br />

la CHIESA PARROCCHIALE su' <strong>in</strong> PIAZZA.<br />

Questo tempio i romani <strong>in</strong>izialmente l'avevano dedicato alla DEA VENERE, dato che GIULIO e' il diretto<br />

discendente di ENEA, il figlio di Venere, ma poi dopo di lui qualche suo ex soldato CACCIATORE<br />

ha pensato bene di cambiare idea e di dedicarlo a DIANA per <strong>in</strong>graziarsela vista la tanta SELVAGGINA<br />

di questi luoghi o forse anche per i tanti BOSCHI di cui le coll<strong>in</strong>e di Fub<strong>in</strong>e sono sempre state ricche<br />

e da dove si osserva benissimo anche la LUNA.<br />

Una volta che e' tornato dalla GALLIA, ha deciso di donare queste COLLINE ai suoi LEGIONARI, come<br />

paga per il loro servizio nel suo esercito e loro sono stati subito entusiasti di fermarsi a vivere <strong>in</strong><br />

questo luogo, che pero' non aveva un NOME.<br />

Percio' si e' com<strong>in</strong>ciato a pensare ad un bel nome.<br />

Cosi' un giorno e' accaduto che un FABBRO mentre stava forgiando nella sua bottega una delle tante<br />

piccole FIBBIE che gli venivano chieste un po' da tutti, dato che lo sapete bene che allora non esistevano<br />

ne' le cerniere ne' i bottoni per chiudere le tuniche e le fibbie andavano forte, <strong>in</strong>somma<br />

questo fabbro ha <strong>in</strong>iziato a urlare nella loro l<strong>in</strong>gua il LATINO: " Per oggi basta FIBULINE ... FIBULINE<br />

... FIBULINE !!!!! " e da allora il nostro piccolo borgo ha <strong>in</strong>iziato ad essere chiamato proprio cosi' FI-<br />

BLINE, FIBINE, FIBINNI e poi " FUBINE " ....<br />

In questi luoghi però abitava anche un personaggio<br />

molto conosciuto e ricercato a quei tempi per la sua saggezza,<br />

il DRUIDO dei BAGIENNI, una specie di sacerdote<br />

appartenente ad una delle tribu' del grande e forte popolo<br />

dei GALLO-CELTI che abitavano sulle COLLINE del<br />

MONFERRATO.<br />

Loro erano arrivati qui da circa 500 anni e si erano fermati<br />

volentieri per l'ARIA buona e la ricchezza di<br />

ACQUA, ALBERI e di VITIGNI che vi avevano trovato: allora<br />

<strong>in</strong> ogni coll<strong>in</strong>a c'era lo zampillo di una SORGENTE<br />

che i CELTI chiamavamo VAR e questa parola e' rimasta<br />

nel dialetto <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se per denom<strong>in</strong>are molte zone del


suo territorio: VARMON - VARCANAVA' – VARCUNTRA' – VARCAVA ecc ...<br />

Poi con i ROMANI e' vero purtroppo hanno perso la liberta', ma almeno hanno potuto imparare a<br />

scrivere e poi si sono anche imparentati tra loro e per festeggiare i matrimoni misti piu' tante altre<br />

feste <strong>in</strong>sieme, hanno avviato qui a FUBINE la tradizione della festa di CARNEVALE a FEBBRAIO, degli<br />

ASPARAGI a MAGGIO, di SAN CRISTOFORO ( che per loro era il dio LUGH ) alla f<strong>in</strong>e di LUGLIO e della<br />

strenna del GIORNO DEI SANTI e dei MORTI, che oggi tutti chiamate HALLOWEEN.<br />

Rebaldus e Adelaide<br />

E’ da poco passato l'anno 1000 e vi presento un GASTALDO dell'Imperatore, cioe' il fedele esattore<br />

di Fub<strong>in</strong>e, si chiama REBALDUS e' un esponente di una famiglia signorile dom<strong>in</strong>ante a Fub<strong>in</strong>e e nell'anno<br />

1064 e' stato chiamato dalla potentissima ed abilissima MARCHESA ADELAIDE, la cui nobile<br />

famiglia Ardu<strong>in</strong>ica discendeva da Ardu<strong>in</strong>o il Glabro fondatore dell’omonima Marca Ardu<strong>in</strong>ica di Tor<strong>in</strong>o,<br />

che di lui si fida ciecamente, come testimone <strong>in</strong> uno degli ATTI delle sue DONAZIONI alle varie<br />

Abazie che doveva mantenere.<br />

Il caso ha voluto che questo documento sia diventato uno degli SCRITTI piu' ANTICHI f<strong>in</strong>'ora conosciuti<br />

<strong>in</strong> cui vi e' menzione di un luogo di nome FIBLINE, cioe' naturalmente della nostra bella FU-<br />

BINE.<br />

MADAMA ADELAIDE, tutti dalle nostre parti la chiamano MARCHESA delle<br />

ALPI COZIE, poichè sta sempre nei suoi Palazzi a Tor<strong>in</strong>o o <strong>in</strong> Val di Susa e<br />

nel MONFERRATO non l'ha vista mai nessuno. Nelle sue mani sono passati<br />

tantissimi possedimenti che comprendevano quasi tutto il Piemonte e la<br />

Liguria, da Tor<strong>in</strong>o f<strong>in</strong>o al mare, e lei possedeva anche tutte le STRADE di<br />

accesso ai Passi Alp<strong>in</strong>i da e per la FRANCIA, cioe' <strong>in</strong> pratica era la proprietaria<br />

di quella che al tempo era l'autostada piu' trafficata da MERCANTI e<br />

PELLEGRINI, cioe' la VIA FRANCIGENA della VAL di SUSA che con tutte le<br />

sue ramificazioni attraversava il Piemonte e Fub<strong>in</strong>e si trovava proprio su<br />

uno di questi tracciati secondari per proseguire f<strong>in</strong>o <strong>in</strong> Toscana e a Roma.<br />

Allora era accaduto che a partire dall'anno 992, quando l'Imperatore aveva concesso ai CASANIERI<br />

ASTIGIANI di commerciare liberamente le loro merci <strong>in</strong> tutto il territorio dell'Impero, a questi MER-<br />

CANTI-BANCHIERI si era aperto un mercato enorme e oltre tutto erano anche dispensati dal pagamento<br />

delle dogane e dei pedaggi, cioe' <strong>in</strong> parole povere delle TASSE!<br />

Tra le famiglie di questi Signori a Fub<strong>in</strong>e furono FEUDATARI ad esempio i GUTTUARI, i VALPERGA<br />

f<strong>in</strong>o ai NATTA, ma ancora oggi si trovano tracce del passaggio dei PELLETTA, MONTAFIA, DEREGIBUS,<br />

ZOIA e qui vic<strong>in</strong>o ad ALTAVILLA dei MAZZETTI.<br />

L ‘ Uspidal<br />

I MONACI-CAVALIERI della SACRA RELIGIONE dei GEROSOLIMITANI di MALTA, cioe' <strong>in</strong> pratica degli<br />

affiliati ai piu' noti CAVALIERI TEMPLARI sono <strong>in</strong> Piemonte, f<strong>in</strong> dal 12o secolo al tempo delle CRO-<br />

CIATE a cui avevano partecipato con onore per difendere il SANTO SEPOLCRO di Gerusalemme.<br />

Hanno avuto molte e illustri SEDI, che loro chiamavamo COMMENDE come a MONCALIERI, ASTI,<br />

CASALE e da queste parti a MONTEMAGNO, ALTAVILLA, FUBINE e FELIZZANO per arrivare poi s<strong>in</strong>o<br />

a Genova.<br />

49


La Confraternita<br />

50<br />

IL loro compito era quello del controllo e custodia dei territori<br />

oltre all'accompagnamento dei PELLEGRINI che, diretti alle 3<br />

sedi pr<strong>in</strong>cipali della cristianità ROMA, SANTIAGO di COMPO-<br />

STELA e GERUSALEMME, percorrevano spesso strade <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uo<br />

pericolo della vita e dei furti oltreché <strong>in</strong> pessime condizioni<br />

di transito.<br />

Le COMMENDE di questi CAVALIERI costituivano appunto il<br />

luogo di ospitalità per questi PELLEGRINI, e per questo motivo<br />

furono chiamate anche OSPITALI e poi OSPEDALI.<br />

In questa zona di FUBINE ne avevano costruito uno con annessa<br />

una CHIESA che avevano dedicato appunto a SAN GIO-<br />

VANNI di GERUSALEMME che ancora oggi e' ricordato nella<br />

memoria popolare come l'USPIDAL.<br />

Per ord<strong>in</strong>e del PAPA poi tutti i MONACI-CAVALIERI si dispersero<br />

gia' all'<strong>in</strong>izio del 1300.<br />

I rappresentanti della CONFRATERNITA dei DISCIPLI-<br />

NANTI della CONCEZIONE di Fub<strong>in</strong>e erano comuni<br />

paesani e venivano chiamanti anche BATTUTI per la<br />

loro regola di autopunirsi per i loro peccatucci .....<br />

Hanno fatto parte di una delle 8 CONFRATERNITE laiche<br />

che esistevano a Fub<strong>in</strong>e nel 1600 quella della<br />

CONCEZIONE: era una delle pr<strong>in</strong>cipali perche' aveva<br />

la sua sede nella CHIESA del Ponte che e' stata la<br />

SUCCURSALE della PARROCCHIA nei periodi <strong>in</strong> cui<br />

essa fu completamente chiusa nel 1600 al tempo<br />

della PESTE.<br />

Questa CHIESA, a partire dal 1600, nel corso dei secoli<br />

ha visto modificare il suo nome per almeno 3<br />

volte: da semplice ORATORIO della CONCEZIONE dei<br />

BATTUTI nel '600, a CHIESA dell'IMMACOLATA nell'<br />

'800 a CHIESA del PONTE da quando e' stata sconsacrata<br />

<strong>in</strong>torno al 1970 per diventare una SALA CINE-<br />

MATOGRAFICA.<br />

La CONFRATERNITA l'aveva costruita un pezzo per<br />

volta usando con tutta probabilita' i MATTONI delle<br />

rov<strong>in</strong>e dell'antico CASTELLO MEDIEVALE, da pr<strong>in</strong>cipio<br />

realizzando un PICCOLO ORATORIO o CHIESETTA<br />

quasi a guardia di questo PONTE che nel MEDIOEVO<br />

era LEVATOIO , al quale nel '700 ha aggiunto la SA-<br />

CRESTIA che si vede passando sullo SPALTO <strong>in</strong>sieme al CAMPANILE.<br />

Ora questa CHIESA sta per essere restaurata e speriamo di rivederla presto " <strong>in</strong> ottima salute " dopo<br />

un bel trattamento anti-eta'.


Michele Balistrero<br />

MESSER MICHELE BALESTRERO, il navigatore compagno<br />

di viaggio di CRISTOFORO COLOMBO nella SCOPERTA dell'AMERICA<br />

del 1492.<br />

E' un personaggio storico: della sua vita ha scritto FER-<br />

NANDO, FIGLIO dello stesso COLOMBO, nelle sue MEMO-<br />

RIE e del fatto che fu nom<strong>in</strong>ato ALCADE dell'ISOLA di<br />

CONCEPTION, cioe' un GOVERNATORE dipendente dalla<br />

REGINA ISABELLA di SPAGNA.<br />

L'unica cosa che FERNANDO si e' dimenticato di scrivere<br />

e' che lui era un FUBINESE DOC, cosa che i tanti BALE-<br />

STRERO di Fub<strong>in</strong>e possono testimoniare col CUORE, ma<br />

purtroppo nei documenti storici che li riguardano mancano<br />

i riferimenti al suo personaggio.<br />

Ma il caso ha voluto che a qualche <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se durante il<br />

1800, il dubbio sia venuto, per cui, pur nell'<strong>in</strong>certezza, MICHELE e' stato riabilitato con l'<strong>in</strong>titolazione<br />

a SUO NOME di una via del CENTRO STORICO e per non fare torti, al suo AMMIRAGLIO CRISTOFORO<br />

COLOMBO, e' stata <strong>in</strong>titolata addirittura questa PIAZZA che e' la PRINCIPALE.<br />

Michele Pavaranza<br />

IL SIGNOR MICHELE PAVARANZA, un altro personaggio storico molto importante, ma vero SINDACO<br />

di Fub<strong>in</strong>e o PODESTA' non e' mai stato: quello e' solo un titolo che gli e' stato attribuito a posteriori<br />

per errore e dicerie.<br />

I fatti pr<strong>in</strong>cipali della sua AVVENTURA si sono svolti dal 1585 al 1591, quando i CONSIGLIERI COMU-<br />

NALI FUBINESI <strong>in</strong>sieme ad altre persone NOTABILI del paese come lui, sono riusciti a conv<strong>in</strong>cerlo a<br />

fare l'OPERAZIONE FINANZIARIA piu' PAZZA della sua vita.<br />

Tutti volevano riscattare il FEUDO di Fub<strong>in</strong>e per riappropriarsi della liberta', non essere piu' <strong>in</strong>feudati<br />

e rimanere sotto il governo diretto e la protezione di VINCENZO I GONZAGA, l'allora DUCA di MON-<br />

FERRATO.<br />

Lo hanno conv<strong>in</strong>to a pagare di tasca sua i 1500 SCUDI D’ORO del SOLE che corrispondono a circa 1<br />

milione e 500 mila degli attuali Euro, ed <strong>in</strong> cambio di questa bella somma hanno deciso, con il nullaosta<br />

del DUCA, di vendergli alcune proprieta' del Comune come BOSCHI, vari TERRENI e i DIRITTI<br />

sulla CACCIA.<br />

Si sono poi subito impegnati <strong>in</strong> un PATTO di RETRO-VENDITA, per cui la Comunita' si impegnava<br />

verso di lui a ricomprare nel futuro, <strong>in</strong> qualsiasi momento e allo stesso prezzo senza <strong>in</strong>teressi, tutti<br />

questi beni.<br />

Il PAVARANZA ha ACCETTATO volentieri per il bene del paese, ma era stato duro a quei tempi anche<br />

per lui trovare tutto quel denaro! Tanto che ha dovuto pagare <strong>in</strong> 3 rate di 500 SCUDI alla volta, e<br />

alla f<strong>in</strong>e addirittura con dei SACCHI di GRANO!!!<br />

51


DOTT. ROBERTO ALLARIO<br />

ODONTOIATRA<br />

IMPLANTOLOGIA ORALE<br />

FUBINE<br />

0131.778286<br />

Corso Aldo Porro 17<br />

15043 Fub<strong>in</strong>e (AL)<br />

robyallario@alice.it<br />

SERVIZI E ONORANZE FUNEBRI<br />

VALENZA<br />

0131.942337<br />

Cell. 335.6770664 · 335.7625264


Fub<strong>in</strong>e oggi:<br />

una societa’ <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>ua evoluzione<br />

L'economia di Fub<strong>in</strong>e è stata da sempre prevalentemente agricola, tranne alcune botteghe artigiane<br />

di cui oggi si conserva la memoria. F<strong>in</strong>o agli anni '50 del Novecento il settore primario della nostra<br />

comunità si presentava ancora poco meccanizzato ed impiegava molti uom<strong>in</strong>i e animali. “A partire<br />

dal 1951 sono <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciati ad arrivare i primi trattori che si sono manifestati subito utili, pratici,<br />

vantaggiosi, specialmente <strong>in</strong> un periodo <strong>in</strong> cui si com<strong>in</strong>ciava a sentire penuria di mano d’opera. La<br />

loro diffusione è stata rapidissima e, a distanza di 20 anni si può affermare che il trattore, <strong>in</strong> campo<br />

agricolo, ha sostituito i buoi e i cavalli per il 90 per cento. […] Notevolmente dim<strong>in</strong>uito, se si fa un<br />

confronto con anni addietro, è il patrimonio zootecnico, […] una riduzione del 50% rispetto a 10<br />

anni fa. Motivo: sostituzione dei bov<strong>in</strong>i con i trattori, scarsità di personale da adibire ai lavori della<br />

stalla.” (Annuario Fub<strong>in</strong>e 1971, Gian Luigi Ferraris, Giuseppe Occhip<strong>in</strong>ti,). L'avvento delle macch<strong>in</strong>e,<br />

qu<strong>in</strong>di, se da una parte ha reso l'agricoltura meno faticosa e più produttiva, dall’altra ha ridotto notevolmente<br />

gli uom<strong>in</strong>i e le bestie impiegate <strong>in</strong> questo settore. Sempre negli anni ’70 hanno com<strong>in</strong>ciato<br />

ad <strong>in</strong>sediarsi nel territorio <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se le prime <strong>in</strong>dustrie che a poco a poco hanno creato una<br />

zona dedicata al settore secondario situata tra Fub<strong>in</strong>e e Felizzano. Con il proliferare di queste aziende<br />

si è venuto a creare anche un discreto numero di servizi all'<strong>in</strong>terno del paese, anche per soddisfare<br />

le richieste del turismo emergente. Il nostro paese, <strong>in</strong>fatti, è diventato un importante centro per il<br />

turismo culturale, storico, artistico e gastronomico. A causa di ciò sono nate strutture ricettive che<br />

per accogliere al meglio i visitatori che qui giungono attratti dalle nostre bellezze.<br />

Oltre a queste strutture private, nel tempo sono nate diverse associazioni che, tra i vari scopi, presentano<br />

quelli di ampliare l’offerta turistica <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>se tramite la creazione di <strong>eventi</strong> di varia natura<br />

che spaziano dal gastronomico allo sportivo per arrivare al campo storico/artistico.<br />

FUBINE COMUNE FIORITO 2010 – 2011 - 2012


54<br />

Golf Club Margara<br />

Nel secolo scorso Margara è stata una tenuta di caccia dei Savoia: si dice che Vittorio Emanuele li<br />

usufruisse dell'attuale villa, allora casa di caccia, come luogo di <strong>in</strong>contri con la "Bela Ros<strong>in</strong>" (Rosa<br />

Vercellana, poi divenuta sua moglie morganatica).<br />

Successivamente diventò una grande azienda agricola con importanti estensioni coltivate a grano<br />

ed altrettante adibite a pascolo.<br />

Dopo la f<strong>in</strong>e dell'ultima guerra, la tenuta è stata acquistata dalla famiglia Lolli Ghetti (un importante<br />

armatore ligure che, nel 1970, ha aggiunto alla residenza uno stupendo campo da golf, divenuto<br />

oggi un importante impianto sportivo a livello <strong>in</strong>ternazionale.<br />

Negli anni i servizi sono stati ampliati e migliorati ed offrono oggi comodità per ogni esigenza. Dalle<br />

orig<strong>in</strong>arie nove buche riservate al divertimento di pochi amici, si giunse, alle diciotto del 1972 ed<br />

alle attuali trentasei, con conseguente affiliazione alla Federazione Nazionale. Con grande rispetto<br />

dell'orig<strong>in</strong>aria configurazione ambientale, oggi il parco è costituito da meravigliosi green con pisc<strong>in</strong>a,<br />

campo da tennis, club house e foresteria, per gli appassionati di questo splendido sport. Nella struttura<br />

sono possibili anche attività per bamb<strong>in</strong>i e ragazzi. Il paesaggio circostante è molto bello e suggestivo,<br />

e merita senz'altro una gita nelle ore libere da impegni golfistici.<br />

La Club House, una suggestiva tenuta di campagna tipicamente piemontese rappresenta il cuore<br />

del Circolo. Pensata per accogliere i soci ed i loro ospiti, racchiude gli ambienti comuni (bar, ristorante,<br />

sale e Foresteria), la segreteria ed il Pro Shop.<br />

La Foresteria, a due passi dalla Club House, associa al comfort il gusto per la semplicità, tipica di una<br />

casa di campagna. Sono disponibili camere confortevoli e suite <strong>in</strong> grado di ospitare comodamente<br />

anche le famiglie, <strong>in</strong> un ambiente naturale e silenzioso. La reception della foresteria accoglierà le richieste<br />

di prenotazione con una semplice telefonata.


Golf Club Margara - Via Tenuta Margara 7 – 15043 Fub<strong>in</strong>e (AL)<br />

Tel. +39 0131 778 555 - Fax +39 0131 778 772<br />

margara@golfmargara.com<br />

www.golfmargara.it<br />

55


Casc<strong>in</strong>a Meraviglia - Via per Cuccaro, 19<br />

Tel. +39 0131 798311 – Fax 0131 798399 - www.enosis.it enosis@enosis.it<br />

Enosis è il nome che Donato Lanati ha dato al suo Centro di consulenza e ricerca enologica, fondato<br />

nel 1990 a Cuccaro Monferrato e di recente trasferito nella nuova, avveniristica sede di Fub<strong>in</strong>e.<br />

Dalla sommità di un colle dell'amato Monferrato, dalla f<strong>in</strong>estra dell'antica Casc<strong>in</strong>a Meraviglia, appartenuta<br />

un tempo ai Conti Cacherano di Bricherasio, Donato Lanati non si limita a osservare l'evoluzione<br />

del mondo v<strong>in</strong>icolo con il suo sguardo penetrante e divertito al tempo stesso. Anzi, grazie al<br />

più avanzato laboratorio d'Europa, scende <strong>in</strong> campo ogni giorno <strong>in</strong>sieme ad aziende, produttori,<br />

distributori, università ed enti per comprendere e far comprendere tutto ciò che è racchiuso <strong>in</strong> un<br />

ac<strong>in</strong>o d'uva.<br />

Attraverso la ricerca pura e applicata si conducono <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i mirate a evidenziare le caratteristiche<br />

di tipicità e territorialità delle uve e su di esse si progettano e si sperimentano passaggi di v<strong>in</strong>ificazione<br />

<strong>in</strong>novativi.<br />

Enosis persegue un obiettivo molto chiaro: garantire al consumatore sicurezza alimentare e v<strong>in</strong>i <strong>in</strong><br />

cui sia facilmente percepibile il legame tra varietà di uva e territorio di orig<strong>in</strong>e. La qualità di un v<strong>in</strong>o<br />

è fatta di sottili sfumature che vanno identificate per essere conservate, protette e valorizzate.<br />

Fiore all'occhiello di Enosis è <strong>in</strong>fatti il vigneto sperimentale di 2,5 ettari per lo studio sul campo di<br />

ben 37 varietà autoctone <strong>italia</strong>ne. ll v<strong>in</strong>o è materia viva, che sprigiona profumi, colori e sapori. Gli<br />

stessi che l'uva ha estratto dalla terra nella quale è stata coltivata.<br />

La difesa di queste sue qualità è uno dei compiti pr<strong>in</strong>cipali di Enosis, che offre alle aziende vitiv<strong>in</strong>icole<br />

una consulenza qualificata nel preservare e valorizzare i vitigni autoctoni.<br />

Con la stessa cura dedicata alla coltivazione dei vitigni, Enosis si dedica alla formazione dei futuri<br />

esperti di v<strong>in</strong>o.<br />

La struttura offre i suoi spazi come sede distaccata dell'ultimo anno della Laurea Specialistica <strong>in</strong> Enologia<br />

della Facoltà di Agraria dell'Università di Tor<strong>in</strong>o. Per questo Enosis è sede di lezioni universitarie<br />

e luogo privilegiato per convegni, sem<strong>in</strong>ari e attività di formazione rivolte ai professionisti del<br />

v<strong>in</strong>o. Tutta l'attività di consulenza punta <strong>in</strong>fatti a far crescere una enologia fiera dei propri prodotti<br />

orig<strong>in</strong>ali, derivati da vitigni autoctoni, dist<strong>in</strong>guibili sui mercati perché frutto esclusivo di un particolare<br />

territorio. E punta nel contempo a trasferire a chi degusterà questi v<strong>in</strong>i tutti gli strumenti culturali<br />

necessari per riconoscerne la qualità. Enosis attua per conto di enti pubblici, aziende private e società<br />

di distribuzione cont<strong>in</strong>ue verifiche della tracciabilità e della trasparenza dei v<strong>in</strong>i <strong>in</strong> commercio.<br />

Solo la serietà dei produttori può conservare il valore del v<strong>in</strong>o e consolidare il legame con un consumatore<br />

sempre più attento ed esigente; solo con onestà e trasparenza si permetterà di rafforzare<br />

quella posizione di prestigio che spetta di diritto ai v<strong>in</strong>i <strong>italia</strong>ni.<br />

56


AZIENDA AGRICOLA<br />

Via Bozzola, 5 - Quargnento (AL)<br />

Tel. +39 0131 21.92.52<br />

Fax +39 0131 21.92.66<br />

<strong>in</strong>fo@collemanora.it<br />

www.collemanora.it<br />

SPACCIO<br />

Corso Aldo Porro n.13 - Fub<strong>in</strong>e<br />

Tel. +39 0131 32 00 02<br />

Colle Manora è situata <strong>in</strong> cima ad una coll<strong>in</strong>a nel dolce paesaggio monferr<strong>in</strong>o, al centro di un<br />

anfiteatro circondato a nord e ad est da boschi d’acacia, querce e ciliegi selvatici.La proprietà, a<br />

cavallo tra il comune di Quargnento e Fub<strong>in</strong>e Monferrato, è di circa 75 ettari, di cui 20 coltivati<br />

a vigneto.<br />

In questa oasi del Monferrato accanto ai tradizionali vigneti di Barbera abbiamo voluto <strong>in</strong>trodurre<br />

altre varietà nobili quali Sauvignon, Chardonnay, P<strong>in</strong>ot Nero, Cabernet Sauvignon, Merlot<br />

ed <strong>in</strong>novativi come l’Albarossa, per aggiungere complessità ad alcuni v<strong>in</strong>i, ben consapevoli del<br />

forte carattere del territorio.<br />

La Barbera degli Antichi Poderi del Piemonte<br />

Alla f<strong>in</strong>e dell'ottocento una nobile famiglia piemontese<br />

scelse la zona di Fub<strong>in</strong>e Monferrato<br />

per costruire a propria residenza di campagna<br />

e coltivare uve pregiate.<br />

Le ragioni che avevano fatto scegliere Fub<strong>in</strong>e erano il suo microclima particolarmente favorevole<br />

alla coltivazione dell'ulivo e della vite, il terreno argilloso ricco di falde di acqua potabile <strong>in</strong> grado<br />

di apportare alle viti preziosi sali m<strong>in</strong>erali e il terreno coll<strong>in</strong>oso <strong>in</strong> gran parte esposto a sud-ovest.<br />

Reperti ritrovati nei campi dimostrano che già 2000 anni fa i romani dell'antica città di Fibula<br />

(che significa fibbia) coltivavano <strong>in</strong> questi campi uva da v<strong>in</strong>o.<br />

Oggi i maestri vignaioli di Villa Remotti, molto più attenti e sensibili alla qualità che alla quantità,<br />

curano le vigne con sistemi moderni e antichi allo stesso tempo sfruttando al meglio le caratteristiche<br />

del terreno e dell'esposizione al sole. Le viti sono sostenute da pali <strong>in</strong> castagno e cisacun<br />

filare è dotato alle sue estremità di colorati roseti posti a guardia contro l'attacco di parassiti.<br />

Villa Remotti<br />

Strada privata Remotti, 15043 Fub<strong>in</strong>e Monferrato (Al)<br />

Cell 348 - 22 88 395 - 335 6560624<br />

fanciotdi<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>@yahoo.it - <strong>in</strong>fo@villaremotti.it sito <strong>in</strong>ternet www.villaremotti.it


Lo sappiamo che la vita non sempre va come l’avevi immag<strong>in</strong>ata. Per questo<br />

ascoltiamo con attenzione ogni tua esigenza. Perché tu possa contare su di<br />

noi <strong>in</strong> qualunque sfida o opportunità che <strong>in</strong>contrerai sulla tua strada. Ed è<br />

così che noi siamo: una banca concreta, sempre vic<strong>in</strong>o a te.<br />

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TEL. 0131.791393 • FAX 0131.778196<br />

CELL. 338.9009759 • 330.460140<br />

e-mail: <strong>in</strong>fo@polarisservice.it


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Tel. 0131 771072<br />

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Regione Fugazza n.8 - Tel. 0131.778779 Cell. 340.1638181 Chiusura Lunedì – Coperti 40– Prezzo<br />

€. 25,00/30,00 Piatto tipico Agnolotti e Brasato di Fassone www.ristoranteilbiancosp<strong>in</strong>o.it<br />

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Delegazione ENCI - Casc<strong>in</strong>a Nuova, 12 strada per Felizzano Tel. 0131/ 77.28.37 Fax 0131/77.22.75<br />

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circolo c<strong>in</strong>ofilo<br />

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Tenuta Margara 7 Tel. 0131/ 77 85 55 margara@golfmargara.com www.golfmargara.it –<br />

Somm<strong>in</strong>istrazione riservata ai soci del circolo<br />

Bar<br />

Bar di sotto<br />

Corso Aldo Porro, 22<br />

15043 Fub<strong>in</strong>e (AL)<br />

Tel/Fax 0131 798972<br />

mail: bardisotto@virgilio.it<br />

Bar<br />

Tavola calda<br />

Sala fumatori<br />

Dehor<br />

Sky - Snai<br />

Superenalotto<br />

Biliardi<br />

Articoli Regalo<br />

Bar MAGALI<br />

di Bonifaci Paola, Piazza Matteotti n.7 Tel. 346/32 044 36 Caffe’ Gelateria - Chiusura LUNEDI’<br />

Bar SPORT<br />

Piazza Matteotti. 2 Tabaccheria - Edicola - Tavola Fredda - Gelateria - Chiusura MERCOLEDI’


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camera s<strong>in</strong>gola con colazione<br />

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stagione: tel. 0131771082<br />

MORETTA - Strada MORETTA 1 tel. 3384188277 14 posti letto €. 30,00/35,00 a persona<br />

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61


Denom<strong>in</strong>azione<br />

A.N.P.I. Sez. FUBINE<br />

ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI<br />

A.V.I.S.<br />

BANDA MUSICALE FUBINESE<br />

COMPAGNIA TEATRALE FUBINESE<br />

C.R.I<br />

GRUPPO VOLONTARI<br />

FONDAZIONE FRANCESCA E PIETRO<br />

ROBOTTI<br />

CENTRO STUDI MONFERRINI<br />

GRUPPO ALPINI<br />

I SUNADUR DAL RAVI<br />

L'ABBRACCIO<br />

Associazione di volontariato ONLUS<br />

LIMPIDA FONTE<br />

La Voce di Noi Ragazzi<br />

ORATORIO PARROCCHIALE<br />

PRO LOCO FUBINESE<br />

SPORTING FUBINE<br />

Associazioni<br />

Presidente<br />

VARRONE Denise<br />

BONIFACI Paola<br />

Vice presidente<br />

DAGNA Franco<br />

SPANO Vittorio<br />

BOSIA Massimo<br />

FERRANDO<br />

Alessandra<br />

Prof. FERRARIS Gian Luigi<br />

CARNEVALE Cesare Mario<br />

ROLLINO Renzo<br />

Dr. DI MENZA Giuseppe<br />

SAVE Silvia<br />

Parroco Don Macaire<br />

MADONNA Raffaele<br />

DEMICHELI Matteo<br />

sito: www.anpi.it<br />

346/3204436<br />

0131 / 79.86.11<br />

Recapiti<br />

sito: www.bandamusicale.it<br />

mail: <strong>in</strong>fo@bandamusicale.it<br />

0131778160 - 014163598<br />

sito: www.massimobrusasco.it<br />

mail: <strong>in</strong>fo@massimobrusasco.it<br />

sito: www.cri<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>.it<br />

mail: cri<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>@libero.it<br />

333/ 86.93.485<br />

mail: gianluigi.ferraris2@t<strong>in</strong>.it<br />

0131/ 22.56.65 – 347/13.72.148<br />

333/ 48.81.745 – 0131/ 77.84.01<br />

0131 / 77.81.16<br />

338/78.77.644<br />

333/ 40.67.400<br />

sito: www.parrocchiadi<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>.it<br />

e mail: parrocchiadi<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>@libero.it<br />

0131778117 - 3343851794<br />

340/ 73.43.733<br />

Mail: proloco<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>@libero.it<br />

339/4842602<br />

mail: teodemo@hotmail.it<br />

Limpida fonte è la redazione giovanile di Fub<strong>in</strong>e che realizza il giornale che racconta<br />

gli avvenimenti di oggi e la storia di ieri, con uno sguardo verso il futuro.<br />

La stampa e la diffusione della rivista “Limpida fonte” ha una cadenza stagionale,<br />

è distribuita presso i punti commerciali <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si e si avvale del patroc<strong>in</strong>io del Comune che si assume<br />

i costi della stampa.<br />

La redazione è aperta a chiunque senta il desiderio di parteciparvi attivamente:<br />

<strong>in</strong>contro aperto a tutti ogni ultimo sabato pomeriggio del mese <strong>in</strong> redazione presso la biblioteca comunale<br />

- via Pavaranza 18 – <strong>in</strong>fo: 3334067400<br />

limpidafonte@gmail.com


Calendario <strong>Manifestazioni</strong><br />

FEBBRAIO GARA PODISTICA - Gara competitiva di livello prov<strong>in</strong>ciale che si<br />

svolge sul nostro territorio coll<strong>in</strong>are, organizzata dal Comune di Fub<strong>in</strong>e.<br />

FEBBRAIO CARNEVALE sfilata di carri allegorici – Falò e lettura della Busiunà<br />

MARZO GOLOSARIA - Rassegna di cultura e gusto del Club di Papillon tra i<br />

Castelli del Monferrato.<br />

MAGGIO SAGRA DEGLI ASPARAGI - Manifestazione <strong>in</strong>centrata sull’ ortaggio<br />

tipico di Fub<strong>in</strong>e, organizzata dalla Pro Loco Fub<strong>in</strong>ese – Campi Cerr<strong>in</strong>a<br />

GIUGNO-LUGLIO 4° Concorso “Fub<strong>in</strong>e In Fiore”<br />

24 GIUGNO Cerimonia di gemellaggio con il villaggio di Sokponta’ – Comune di<br />

Glazoue’<br />

6-7 LUGLIO Festa Progetto Giovani - Campi Cerr<strong>in</strong>a<br />

12-15 LUGLIO Festa della LEGA NORD - Campi Cerr<strong>in</strong>a<br />

20 LUGLIO Festa della Leva 1994 - Campi Cerr<strong>in</strong>a<br />

20,00: Apericena con DJ SET<br />

21,00: S L spazio libero<br />

23,00: DJ SET<br />

21 LUGLIO 20,00: Apericena con DJ SET<br />

21,00: BRASIL BAHIA SHOW<br />

23,00: DJ SET<br />

26 LUGLIO - 1 AGOSTO FESTA PATRONALE e premiazione del Concorso “Fub<strong>in</strong>e <strong>in</strong> Fiore”<br />

– Campi Cerr<strong>in</strong>a<br />

29 LUGLIO 8^ FIERA DEL BESTIAME - Regione Valcasale<br />

10-19 AGOSTO Festa dell’ Unità - Campi Cerr<strong>in</strong>a<br />

13 AGOSTO Fuochi d’artificio<br />

1 SETTEMBRE Mostra Fotografica “ LAVORO FEMMINILE NEL MONDO”<br />

8 SETTEMBRE Musica ant’al foss – Festa dell’ Abbraccio onlus<br />

9 SETTEMBRE Concerti di musica classica ECHOS<br />

15 SETTEMBRE 3^ Edizione de il Grillo Cantante - ore 21,00 presso la CASA DEL PO-<br />

POLO su <strong>in</strong>iziativa dell'Oratorio Parrocchiale. Sul palcoscenico oltre<br />

15 bamb<strong>in</strong>i/ragazze che <strong>in</strong>terpretano canzoni <strong>in</strong>edite e non. La manifestazione<br />

è condotta da Elisabetta Viviani, con sorprese e giochi.<br />

SETTEMBRE Biciclettata non agonistica proposta dallo Sport<strong>in</strong>g Fub<strong>in</strong>e<br />

DA OTTOBRE A MARZO 2013 FUBINE RIDENS – presso il Salone della Casa del Popolo – Rassegna<br />

di teatro brillante – Programma completo sul sito www.massimobrusasco.it<br />

21 OTTOBRE CIOCCOLATO IN MONFERRATO Occasione per le attività locali per<br />

far conoscere i prodotti del nostro territorio.<br />

8 DICEMBRE 8° MERCATINO DI NATALE organizzato dalla Pro Loco Fub<strong>in</strong>ese <strong>in</strong><br />

collaborazione con le Associazioni <strong>fub<strong>in</strong>e</strong>si<br />

24 DICEMBRE Scambio di Auguri della Messa di Natale e V<strong>in</strong> Brulè con il Gruppo<br />

Alp<strong>in</strong>i di Fub<strong>in</strong>e<br />

PRESEPE VIVENTE<br />

2ª EDIZIONE DEL CONCORSO FOTOGRAFICO organizzato da LIMPIDA FONTE<br />

100° anniversario TITANIC In occasione del centenario dalla tragedia del Titanic il Comune organizza<br />

un Convegno <strong>in</strong> data ancora da def<strong>in</strong>ire<br />

63


ll dipartimento fotografia dell’Associazione San Giacomo, <strong>in</strong> collaborazione con i Comuni e<br />

le Proloco di Cuccaro e Lu, il Comune di Fub<strong>in</strong>e e dell’associazione Limpida fonte, hanno organizzato<br />

la seconda edizione del concorso fotografico SCATTA IN COLLINA PHOTO MARA-<br />

THON, il 29 aprile 2012<br />

La mostra, composta da 600 fotografie, sarà visitabile<br />

presso il salone del Castello “Sofia di Bricherasio” nei<br />

giorni 23, 24, 30 giugno e 1° luglio dalle 17 alle 19.


Calendario attività maggio - dicembre 2012<br />

c/o Centro C<strong>in</strong>ofilo “La Tollara”<br />

MAGGIO 1 EXPO INTERNAZIONALE PRESSO “LA CITTADELLA” DI ALESSANDRIA<br />

12 RADUNO COLLIES<br />

13 PROVE IN TANA PER BASSOTTI E TERRIERS<br />

26 PROVA DI AGILITY<br />

26 PROVE CLASSICHE PER RAZZE DA FERMA SU QUAGLIE<br />

27 PROVA DI AGILITY<br />

27 PROVE CLASSICHE PER RAZZE DA FERMA SU QUAGLIE<br />

SETTEMBRE 16 PROVE IN TANA PER BASSOTTI E TERRIERS<br />

22 PROVA DI AGILITY<br />

26 PROVA DI AGILITY<br />

OTTOBRE 6 PROVA SU SELVAGGINA NATURALE PER RAZZE DA FERMA<br />

7 PROVA SU SELVAGGINA NATURALE PER RAZZE DA FERMA<br />

7 PROVE IN TANA PER BASSOTTI E TERRIERS<br />

NOVEMBRE 10 PROVA SU SELVAGGINA NATURALE PER RAZZE DA FERMA<br />

11 PROVA SU SELVAGGINA NATURALE PER RAZZE DA FERMA<br />

11 PROVA IN TANA PER BASSOTTI E TERRIERS<br />

16 PROVA SU STARNE PER RAZZE DA FERMA<br />

17 PROVA SU STARNE PER RAZZE DA FERMA<br />

18 PROVA SU STARNE PER RAZZE DA FERMA<br />

30 PROVA SU STARNE PER RAZZE DA FERMA<br />

DICEMBRE 1 PROVA SU STARNE PER RAZZE DA FERMA<br />

2 PROVA SU STARNE PER RAZZE DA FERMA<br />

Attività dell’Oratorio<br />

LUGLIO: ESTATE RAGAZZI<br />

SETTEMBRE: APERTURA ORATORIO (TUTTE LE DOMENICHE, con attività ludiche e artistiche)<br />

SCUOLA DI CANTO per ragazzie PREPARAZIONE DEI CANTI PER LE VARIE<br />

RICORRENZE<br />

Inizio catechismo dalla 2ª primaria alla scuola secondaria di primo grado<br />

SPORT IN ORATORIO CON LA SQUADRA DI PALLAVOLO - allenamenti e partite<br />

DICEMBRE: Presepe vivente<br />

GIUGNO: FESTA DI CHIUSURA ORATORIO<br />

TUTTO L’ANNO: CANTO CON IL CORO DELLA PARROCCHIA - INCONTRI BIBLICI CON GLI<br />

ADULTI<br />

65


Organizzazione 1<br />

Info&iscrizioni!<br />

329.082.6545<br />

349.330.30.14<br />

: I FUBINE<br />

Du Due e gi giornate ornate<br />

di<br />

sport<strong>in</strong>musica (com<strong>in</strong>g soon!)<br />

Progetto Giovani Comune mune Fub<strong>in</strong>e e Sport<strong>in</strong>g Fub<strong>in</strong>e<br />

presentan<br />

presentano: o:<br />

I FUBINE<br />

Due giornate di sport<strong>in</strong>musica<br />

*VENERDI’ * VENERDI’<br />

6 LUGLIO LUGL<br />

I IO<br />

_h.21.30: _h.<br />

21.<br />

30:<br />

Gruppi<br />

mmusicali<br />

usicali<br />

e<br />

dj djset! jset!<br />

* *SABATO SAB<br />

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LLUGLIO<br />

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3 0 0:<br />

Tornei<br />

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20.<br />

3 0 0:<br />

Premiazione Premi<br />

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@@FUBINE<br />

FUBI<br />

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PPan<strong>in</strong>eria/birreria/cocktail<br />

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A A pranzo pp<br />

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!<br />

“Pr “Progetto<br />

approvato approvato dalla<br />

Prov. Prov. di<br />

di<br />

Alessan Alessandria<br />

Ass. Ass. alle alle Polit Politiche<br />

Giovanil Giovanili,<br />

con la<br />

partecipazione<br />

partecipazio<br />

ne<br />

f<strong>in</strong>anziaria<br />

della de<br />

lla<br />

Reg. Re<br />

g g.<br />

Piemonte”<br />

67


70<br />

Comune di<br />

Fub<strong>in</strong>e<br />

8ª FIERA DEL BESTIAME<br />

Meet<strong>in</strong>g della Razza Piemontese<br />

Località Valcasale<br />

Ore 10<br />

Gara di Valutazione dei soggetti presentati con commento dei Tecnici Anaborapi sulle modalità di<br />

presentazione e sul valore tecnico<br />

Premiazione dei v<strong>in</strong>citori della gara e degli allevatori.<br />

LA FATTORIA DELLA<br />

CAPRA REGINA<br />

DOMENICA 29 LUGLIO 2012<br />

Esposizione di<br />

“animali della fattoria”<br />

GRUPPO CINOFILO ALESSANDRINO<br />

Esibizione di Agility e Obedience<br />

Dimostrazione di LAVORO SU BESTIAME<br />

PET THERAPY<br />

CIRCOLO IPPICO IL DUENDE<br />

Quargnento<br />

Esibizione di cavalli di razza<br />

andalusa e lusitana<br />

“Battesimo della sella” per baby cavalieri


Bienvenue Touriste<br />

<br />

<br />

L'histoire, <br />

l'art et les traditions<br />

Fub<strong>in</strong>e, village du Bas Monferrat dans la <br />

prov<strong>in</strong>ce d'Alexandrie à 17 km du chef-lieu, est situé sur les derniers<br />

contreforts <br />

des coll<strong>in</strong>es du Monferrat, qui donnent sur la pla<strong>in</strong>e du Tanaro , sa population actuelle est d'environ<br />

<br />

<br />

1700 habitants et avait rejo<strong>in</strong>t le maximum (presque 4000 habitants au début du XX siècle. D'une probable<br />

<br />

orig<strong>in</strong>e romane tardive il a surgit sur une hauteur ( le long de l'arête qui se trouve être encore<br />

aujourd'hui <br />

le centre du village) située à côté d'une route roma<strong>in</strong>e sans pavés , qui passait dans le fond de<br />

<br />

la vallée et traversait les coll<strong>in</strong>es auprès de l'actuel village de Altavilla ( des restes roma<strong>in</strong>s ont été trouvés<br />

dans<br />

<br />

le hameau Molignano), pour ensuite descendre dans la vallée du Po et rejo<strong>in</strong>dre Vardagate, important<br />

centre <br />

habité roma<strong>in</strong> (disparu aujourd'hui) situé en proximité de la ville aujourd'hui de Casale.<br />

<br />

<br />

Tourisme<br />

<br />

<br />

Au cours de ces derniers trente ans Fub<strong>in</strong>e a connu une énorme transformation. En agriculture des entreprises<br />

<br />

productives de relief ont relancé sa vocation viticole v<strong>in</strong>icole, avec un grand attrait pour la réalisation <br />

d'un <br />

centre académique d'œnologie. Le tourisme sportif de haut niveau est attiré par la présence d'une club<br />

de <br />

golf prestigieux. Dans la zone <strong>in</strong>dustrielle d'importants établissements qui ont appelé à Fub<strong>in</strong>e des Entrepises<br />

à expansion <strong>in</strong>ternationale, ont surgi.<br />

<br />

Que voir <br />

L'Eglise <br />

<br />

Paroissiale de Fub<strong>in</strong>e est dédiée à Notre Dame de l'Assomption. Sa belle façade est enrichie d'une<br />

rosace <br />

en terre cuite, au-dessus d'une élégante porte, qui est un des plus précieux exemples d'architecture<br />

<br />

du<br />

<br />

qu<strong>in</strong>zième siècle dans le Piémont. La Chapelle Bricherasio, en style néo-gotique, fut édifiée en 1839. Dans<br />

<br />

la crypte se trouve le monument funèbre du Comte Emanuele Cacherano di Bricherasio, mort dans des circonstances<br />

<br />

<br />

mystérieuses en 1904, œuvre d'un exceptionnel niveau artistique de Leonardo Bistofi (courant<br />

Liberty). <br />

<br />

Ce<br />

<br />

<br />

que pour goûter<br />

L'œno - gastronomie de Fub<strong>in</strong>e est particulièrement riche de saveurs, reflétant en ple<strong>in</strong> la tradition régionale<br />

<br />

<br />

piémontaise. Ce sont les coll<strong>in</strong>es du v<strong>in</strong>, où les mets exquis ne manquent pas sur la table : " fritto misto alla<br />

piemontese <br />

" ," bagna cauda " (sauce à base d'anchois et d'ail servie chaude, plats à base d'asperges comme <br />

des <br />

<br />

risotto et des omelettes, du pot-au-feu, du gibier, des raviolis à la piémontaise, de la polenta et du lièvre,<br />

des fromages.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Welcome Tourist<br />

<br />

<br />

History, art and traditions<br />

Fub<strong>in</strong>e,<br />

<br />

a town<br />

<br />

<strong>in</strong><br />

<br />

Basso<br />

<br />

Monferrato,<br />

<br />

17 Km<br />

<br />

<br />

from Alessandria, is situated on the lower levels of the Monferrato<br />

<br />

hills, which look over the pla<strong>in</strong> of the Tanaro river; it has a current population of about 1700 and it<br />

reached <br />

its highest number (almost 4000 <strong>in</strong>habitants) <strong>in</strong> the early N<strong>in</strong>eteen hundreds. Probably of late-<br />

Roman orig<strong>in</strong>s, Fub<strong>in</strong>e rose on the high ground (you can still f<strong>in</strong>d the historical centre of the town along its<br />

<br />

crest even now), situated alongside an unpaved Roman road, which passed along the valley bottom and crossed<br />

the <br />

hills at the present site of Altavilla (nella frazione Roman rema<strong>in</strong>s have been found <strong>in</strong> the community of<br />

Molignano), <br />

to then descend <strong>in</strong>to the valley of the Po and arrive at Vardagate, an important Roman town<br />

(which has now disappeared), situated near what is now Casale.<br />

<br />

<br />

Tourism <br />

on-the-go<br />

In <br />

<br />

the last thirty years, Fub<strong>in</strong>e has gone through a huge transformation. In agriculture, important farms<br />

have <br />

relaunched its proclivity as a w<strong>in</strong>e-produc<strong>in</strong>g area, with great appeal due to the creation of an academic<br />

<br />

oenology centre. As far as top level sports are concerned, tourists are attracted by the presence of a pres-<br />

<br />

tigious <br />

golf club. The association to promote tourist and cultural activities, this bus<strong>in</strong>ess dynamism is also<br />

backed <br />

up by a very lively Fub<strong>in</strong>e social network.<br />

<br />

<br />

What<br />

<br />

to see<br />

<br />

The parish church of Fub<strong>in</strong>e is dedicated to Santa Maria Assunta. Its delightful façade is embellished by a<br />

<br />

<br />

splendid terracotta rosette above an elegant archway, which is one of the most valued examples of fifteenth<br />

century architecture <strong>in</strong> Piedmont. The neo-gothic style Bricherasio chapel was built <strong>in</strong> 1839. The crypt <br />

houses the funeral lapidary of Count Emanuele Cacherano of Bricherasio, who died under mysterious circumstances<br />

<strong>in</strong> 1904, and is the exceptionally f<strong>in</strong>e artistic work of Leonardo Bistolfi (Art-Nouveau genre).<br />

What <br />

to taste<br />

The w<strong>in</strong>e and food tradition of Fub<strong>in</strong>e is particularly flavoursome, fully reflect<strong>in</strong>g the regional tradition of<br />

Piedmont. <br />

These are the hills of w<strong>in</strong>e, where the d<strong>in</strong><strong>in</strong>g table also offers lots of treats: Piedmontstyle mixed<br />

fried foods, bagna cauda, asparagusbased dishes <strong>in</strong>clud<strong>in</strong>g risotto and frittatas, boiled meats, game, Piedmont<br />

ravioli, polenta and hare, cheeses.


Numeri utili<br />

CARABINIERI 0131.778124<br />

PROTEZIONE CIVILE<br />

(con Felizzano) 0131.791677<br />

VIGILI DEL FUOCO 115<br />

EMERGENZA SANITARIA 118<br />

CRI Fub<strong>in</strong>e 333.8693485<br />

GUARDIA MEDICA<br />

(Felizzano) 0131.791616<br />

TRENITALIA: 0131 - 28 11 38<br />

ARFEA 0131 445433<br />

Fub<strong>in</strong>e<br />

Come arrivare<br />

In auto: Fub<strong>in</strong>e può essere facilmente raggiunto da Genova<br />

e Tor<strong>in</strong>o uscendo al casello di Felizzano dall’autostrada A21<br />

da e per Tor<strong>in</strong>o - seguire le <strong>in</strong>dicazioni.<br />

Per chi proviene da Milano: autostrada A4 <strong>in</strong> direzione Tor<strong>in</strong>o,<br />

prendendo l’A26 per Genova, uscendo a Casale Sud,<br />

Strada Alessandria (San Germano) e Strada Prov<strong>in</strong>ciale Casale-Altavilla,<br />

direzione Fub<strong>in</strong>e.<br />

Per chi proviene da Alessandria la direzione è per Quargnento<br />

e Fub<strong>in</strong>e.<br />

Stazioni ferroviarie più vic<strong>in</strong>e: Alessandria - Felizzano<br />

Stazioni bus fermate <strong>in</strong> Fub<strong>in</strong>e: Alessandria - Altavilla<br />

Come muoversi<br />

CARIDI SALVATORE, Via Borghi, 151<br />

Noleggio con e senza conducente - Soccorso Stradale<br />

Tel. 0131.791393 - 338.9009759 - 330.460140<br />

Mail <strong>in</strong>fo@polarisservice.it<br />

BIANCHI STEFANO, Corso Roma, 3<br />

Noleggio auto con conducente<br />

Tel. 339.4407088 Tel e fax 0131.79.80.11<br />

Mail bianch<strong>in</strong>oleggio@alice.it


Comune di Fub<strong>in</strong>e<br />

Prov<strong>in</strong>cia di Alessandria<br />

Via M. Pavaranza, 2<br />

Tel. +39 0131 778121 e Fax +39 0131 778700<br />

www.comune.<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>.al.it<br />

E-mail: segreteria@comunedi<strong>fub<strong>in</strong>e</strong>.it

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