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branca, è vero, si porta alla milza ; ma chi non fa le meraviglie
del suo volume più considerevole di quello dell'arteria epatica?
Questa estrema vascolarità pare che attesti che le glandoìe vescicolari
prendono dalla massa sanguigna abbondanti materiali, e che la loro
attività eguaglia od anche sorpassa quella delle glandoìe il cui prodotto
si versa al di fuori.
Le rene nascono dallo scheletro areolare e specialmente dalle vescichette
glandolari. 11 loro volume è più considerevole di quello delle
arterie da cui restano spesso indipendenti. La loro direzione è anche
più rettilinea. Sono sprovviste di valvole.
I rasi linfatici nascono in gran numero da alcune glandoìe vascolari
sanguigne La loro moltiplicità può essere molto facilmente constatata
sulle tonsille e sulla milza, ma più particolarmente sui follicoli
chiusi isolati e agminati dall'intestino, da cui traggono molto manifestamente
la loro origine.
I /terri delle glandoìe vescicolari pròvvengono specialmente dal
gran simpatico. Esse seguono il cammino delle arterie; quelli diesi
portano alla milza si distinguono pel loro volume considerevole, e quelli
delle capsule surrenali per la loro moltiplicità. Sul loro cammino si
notano dei gangli in generale poco voluminosi e di piccole dimensioni.
D. Le l'unzioni di queste glandoìe sono poco note. Sono evidentemente
destinate a versale nel sangue alcuni principii, ma la natura
e gli usi di questi non si sono per anco determinati.
Esse prendono inoltre parte alla produzione dei leucociti o globuli
bianchi. Ch. Robin ha dimostrato che questi globuli possono nascere
in tutti tessuti (1): ma ira gli organi che concorrono alla loro formazione,
le glandolo vascolari sanguigne tengono un posto importante
La maggior parie degli autori le considerano oggi come uno dei
ore
principali focolai da cui essi emanano.
('ADITOLO DLLMO
APPARECCHIO DILLA DIGESTIONI-.
SEZIONE PRIMA
H IX APPARECCHIO IiloERENTE IN GENERALE.
«ih alimenti destinati a riparare le perdile dei nostri organi non
*oii«completamente assimilabili. Essi si compongono d. una parte
nuli ima. e di una parte non atta alla nutrizione: sepurare queste
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