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— 388 —<br />

Quelle dei primi spazi dello stessa lato danno origine ad un tronco<br />

che* si apre nella vena cava superioro. - M*<br />

Le vene intercostali dei sei ultimi spazi intercostali del lato sinistro<br />

si riuniscono anche in un sol tronco, la piccola azigos, che<br />

termina nella grande azigos, al livello del corpo della sesta o della<br />

quinta vertebra dorsale.—Le vene intercostali degli altri spazi dello<br />

stesso Jato, dopo aver formato egualmente un tronco unico, si gettano,<br />

sia nella grande azigos, sia nella piccola, sia nel tronco brachio-cefalico<br />

sinistro.<br />

Nel loro cammino, le vene intercostali comunicano: 1° indietro con<br />

tutto il sistema delle vene rachidiano; 2° lateralmente con le vene<br />

toraciche lunghe e con le vene scapolari comuni ; 3° in avanti con<br />

le vene mammarie interne; 4° sul contorno della base del torace,<br />

con le vene diaframmatiche.<br />

*i<br />

Queste anastomosi, non sono solamente molto numerose, ma anche<br />

molto ampie. Si .Janno a pieno canale, soprattutto tra le vene<br />

degli otto primi spazi intercostali da una parte, le toraciche lunghe e<br />

le scapolari comuni dall' altra. Se il tronco comune delle vene intercostali,<br />

o la grande azigos, si trovasse obliterato presso al suo sbocco<br />

il sangue contenutovi giungerebbe facilmente nella vena cava<br />

superiore sia per le vene rachidee, sia per le succlavie. Ugualmente,<br />

se la vena succlavia divenisse impermeabile al livello, della clavicola,<br />

il sangue raccolto dalla vena ascellare troverebbe un passaggio<br />

nelle vene intercostali dei sette od otto primi spazi/Queste anastomosi,<br />

poco note ai chirurgi, meritano di essere indicate alla loro<br />

attenzione, imperocché ci mostrano che le ferite delle vene succlavie,<br />

per quanto gravi sieno, non sono però al di sopra delle risorse deil'arte.<br />

Le vene che non appartengono alle pareti del toraae, ma che le<br />

attraversano o loro aderiscono in una parte del loro cammino, sono<br />

molto più voluminose delle precedenti. In questo gruppo sono coni<br />

prese : 1° la vena cava inferiore e le vene epatiche ; 2° la vena<br />

cava superiore, i due tronchi brachio-cefalici venosi le vene succlavie<br />

e le giugulari interne.<br />

La vena cava inferiore aderisce all' apertura fibrosa che le presenta<br />

il diaframma. Abbiamo visto anche che le vene epatiche aderiscono<br />

ai lobuli del fegato e che restano aperta alla superficie dei<br />

tagli che si fanno su questo viscere.—I due tronchi venosi brachiocefalici<br />

e tutt'i loro principali affluenti aderiscono del pari ai diversi foglietti<br />

dell'aponevrosi cervicale, e restano anche in parte dischiusi quando<br />

vengono trasversalmente divisi. Sotto questo rapporto si postone<br />

paragonare, al pari della vena cava inferiore e delle vene epatiche, a<br />

canali con pareti incompressibili, del tutto analoghi al canale jiereo dell'apparecchio<br />

respiratorio. Come l'aria esterna si precipita in questo

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