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dubbio, ma solamente allo stato latente: alla loro nascita, la vita
si desia e si mostra da ogni lato. Allora si produce sotto gli occhi
dell' osservatore lo spettaccolo così attraente e sempre nuovo della
circolazione; allora anche nasce in lui il desiderio di seguire il s;m- ^
gue nei canali che lo contengono, e questi nella loro disposizione,
nelle loro trasformazioni ed in tutte le loro complicazioni successive.
Tra i nostri organi, ve ne sono tre specialmente che stanno in
prima linea per la moltiplicità dei vasi che ricevono, per le connessioni
intime che contraggono con questi e per la estrema importanza
delle loro funzioni. Tutti e tre compiono Fufflcio di organi dell ematosi,
l'uno nella vita embrionale, l'altro durante la vita fetale, l'ultimo
dopo la nascita. L'organo dell'ematosi nell'embrione è rappresentato
dalla vescichetta ombelicale, nel feto dalla vescichetta allantoide, e
tlopo la nascita dai polmoni. Esistono dunque nello sviluppo dell'apparecchio
circolatorio tre principali fasi, caratterizzate ciascuna dall'organo
che presiede alla ossigenazione del sangue.
Ma tra il 1° ed il 2° periodo, la transizione non si opera bruscamente:
vi è un momento in cui rematosi si compie in parte dalla
vescichetta ombelicale, in parti* dalla vescichetta allantoide; in questo
periodo di transizione si verificano modificazioni che è necessario
classificare e riunire in uno stesso gruppo. Siamo così condotti a considerare
nello sviluppo dell'apparecchio circolatorio quattro periodi,
che descriverò coi nomi di primo o periodo vitellino, secondo o periodo
vitello-allantoideo, terzo o periodo allanloideo, quarto o periodo
pulmonare; talvolta dirò anche semplicemente : prima, seconda,
terza,