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STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

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Quando Ruggero il Normanno sbarca nell’isola, approf<strong>it</strong>tando di nuovo equilibrio di<br />

forze, (Messina 1060) l’islam siciliano ha i giorni contati.<br />

Il contributo offerto dai saraceni alla storia di Sicilia è difficile da stabilire. La loro<br />

occupazione durerà due secoli, la loro lingua per un altro secolo.<br />

Essi portano con se legge e religione, letteratura, arte e scienza, e così facendo<br />

rendono partecipe l’isola di una splendida civiltà, tant’è che Palermo è il punto d’incontro tra<br />

queste culture araba - latina e dell’Europa orientale.<br />

Come i greci prima di loro, vengono per stabilirsi e non solo per sfruttare. Vennero in<br />

gran quant<strong>it</strong>à, tanto da ripopolare la campagna dell’isola e questo è un fatto importante.<br />

Come lingua l’arabo si mostra molto resistente, e solo dopo il 1060 con l’invasione di un<br />

popolo latino, si può ev<strong>it</strong>are che la Sicilia possa parlare una lingua molto simile al maltese o al<br />

nord-africano.<br />

E’ l’invasione normanna a portare l’isola defin<strong>it</strong>ivamente nell’egida dell’Europa.<br />

E’ l’anno del Signore 1060.<br />

GIORGIO MANIACE<br />

Con la sconf<strong>it</strong>ta delle armate bizantine (imperatore Niceforo Foca), la Sicilia ha ormai<br />

chinato la testa all’islam e tutto sembra che questa pace armata deve durare per sempre.<br />

Ma non è così. Fin<strong>it</strong>a la guerra con Costantinopoli, adesso cominciano le guerre<br />

intestine, le sommosse, le lotte fratricide in casa islamica.-.<br />

Soprattutto c’è l’incomprensione tra gli arabi siculi e gli arabi africani che porta perfino a<br />

scontri armati.<br />

Queste cose non sono sfugg<strong>it</strong>e agli occhi della corte bizantina, che non ha mai perso la<br />

speranza di rimettere piede nell’isola.<br />

Il nuovo imperatore Michele Paflagonio, affida a Giorgio Maniace (già governatore<br />

bizantino della Calabria e della Puglia) il comp<strong>it</strong>o di organizzare una spedizione per la<br />

riconquista dell’isola.<br />

Ci sono greci, lombardi, normanni in questo eserc<strong>it</strong>o mercenario, che nel 1038 passa lo<br />

stretto ed entra a Messina senza problemi.<br />

Siracusa è ben altra cosa! La c<strong>it</strong>tà è ben mun<strong>it</strong>a e preparata all’assedio.<br />

I bizantini non sono teneri con nessuno. Praticano la razzia e la rapina; i c<strong>it</strong>tadini, siano<br />

essi arabi che latini sanno che non ci sarà distinzione al momento del saccheggio, quindi si<br />

stringono l’un altro pronti a resistere ad oltranza.<br />

Maniace è quasi giunto alla conclusione di levare il campo e abbandonare tutto, quando<br />

un colpo di fortuna gli giunge inaspettato.<br />

Il kaid della c<strong>it</strong>tà esce con un grosso drappello di cavalieri ad affrontare i bizantini; sta<br />

quasi per sopraffare il nemico, quando Guglielmo il Normanno gli molla contro una lancia che<br />

lo trafigge da parte a parte. (d’allora in poi è soprannominato Fortebraccio).Gli arabi, senza<br />

capo, si scompigliano e fuggono abbandonando il campo. I difensori si arrendono e il Maniace<br />

entra v<strong>it</strong>torioso in c<strong>it</strong>tà.

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