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STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

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sentimento ostili verso la Sicilia determinano nei feudatari un generale senso di ripudio verso il<br />

giuramento prestato. Gli occhi si volgono verso Tancredi, duca di Lecce.<br />

Anche se bastardo, è pur sempre il nipote del grande Ruggero II e ha sangue normanno<br />

sia per parte di padre che di madre. E’ nato, infatti, da Ruggero duca di Puglia, figlio di<br />

Ruggero II re di Sicilia e da Emma, figlia del normanno duca di Lecce.<br />

Sosten<strong>it</strong>ore della sua candidatura al trono di Sicilia è Matteo d’Aiello (non ha mai celato<br />

la sua avversione al matrimonio di Costanza con Enrico, anche se poi stato costretto al<br />

giuramento di fedeltà. Con la morte di Guglielmo si sente sciolto dal giuramento in nome del<br />

supremo interesse della causa siciliana.).<br />

Altro sosten<strong>it</strong>ore è Clemente III che ha tutto l’interesse di non rimanere accerchiato dai<br />

teutonici del nord e del sud.<br />

In un giorno imprecisato del gennaio 1190 Tancredi è incoronato re di Sicilia dalle mani<br />

dell’arcivescovo di Palermo, quel Walter of the Mill che ha sostenuto invece la causa di Enrico<br />

a spada tratta.<br />

Nella parte continentale del Regno ci sono dei torbidi; un piccolo eserc<strong>it</strong>o tedesco tenta<br />

di prendere possesso del regno, con l’appoggio di alcuni feudatari, ma già a settembre se ne è<br />

r<strong>it</strong>ornato in Germania e i contestatori locali sono messi a tacere.( il conte d’Andria è giustiziato<br />

per il del<strong>it</strong>to di ribellione al sovrano.).<br />

Il 16 settembre 1190 attracca nel porto di Messina la flotta francese con il loro re Filippo<br />

Augusto e tutto l’eserc<strong>it</strong>o di crociati, diretti in Terrasanta; il 23 dello stesso mese arriva il re<br />

d’Inghilterra Riccardo cuor di leone con i suoi crociati. Part<strong>it</strong>o da Marsiglia per nave,<br />

ha.prosegu<strong>it</strong>o via terra perché soffre il mal di mare. Fa tappa a<br />

Roma (ma non vede il papa) poi Salerno, quindi Reggio Calabria, mentre l’eserc<strong>it</strong>o<br />

viaggia per mare. Il 23 si incontra con Filippo Augusto a Messina, tutti accolti festosamente da<br />

Tancredi, dalla corte e dal popolo.<br />

I crociati resteranno sei mesi nell’isola; (il loro soggiorno è raccontato in un cap<strong>it</strong>olo a<br />

parte) quindi fanno rotta verso la Siria, arrivano ad Acri e li proseguono la loro storia.<br />

Appena part<strong>it</strong>i questi invasori (?), Tancredi si affretta a rimettere il freno a tutti i ribelli del<br />

regno, a cominciare dall’Abruzzo dove una corrente filotedesca rema a favore di Enrico.<br />

Questi, quasi in contemporanea alla partenza dei crociati, è a Roma dove obbliga il papa<br />

Celestino III ad incoronarlo imperatore. A fine Aprile è già in marcia verso il sud, deciso a<br />

prendersi l’ered<strong>it</strong>à della moglie.<br />

Ha l’accordo con la repubblica di Genova (32 galee) per l’aiuto nelle operazioni sul<br />

Tirreno in cambio della cessione della c<strong>it</strong>tà di Siracusa e altre terre in Val di Noto. Analogo<br />

accordo l’ha fatto con Pisa, in cambio di cessioni terr<strong>it</strong>oriale nel regno.<br />

La prima c<strong>it</strong>tà a cadere nelle mani dei tedeschi è Rocca d’Arce, in terr<strong>it</strong>orio di Frosinone.<br />

Per la sua resistenza, la c<strong>it</strong>tà è saccheggiata e data alle fiamme. Atterr<strong>it</strong>e dall’esempio, si<br />

arrendono senza combattere, quasi tutta la Puglia, le c<strong>it</strong>tà di Capua, Aversa, Caserta, Salerno<br />

e Montecassino. L’unica c<strong>it</strong>tà che si organizza per la difesa è Napoli con il meglio delle forze<br />

siciliane. Passano tre mesi e la c<strong>it</strong>tà è ancora imprendibile ( assediata dal mare dalle navi<br />

pisane). Nei primi di agosto scoppia una pestilenza che colpisce perfino l’imperatore; ed<br />

anche, finalmente, per gli assediati, all’orizzonte appare la flotta siciliana ( al comando di<br />

Margher<strong>it</strong>o), 76 navi. I pisani se la svignano, i genovesi, chiamati in aiuto, scappano come<br />

conigli ( sanno del valore e delle imprese della marineria siciliana nelle lotte contro gli arabi e i<br />

bizantini.). Per ultimo, vista la mala parata, anche Enrico toglie le tende e r<strong>it</strong>orna al nord ad<br />

aria più salubre.<br />

Cosa strana, Enrico lascia la moglie a Salerno; può darsi che teme di contagiarla del<br />

suo male, oppure è certo della guarnigione che ha lasciato a Salerno. Certo è che i salern<strong>it</strong>ani,<br />

trovatisi abbandonati dagli alleati tedeschi, e temendo la vendetta di Tancredi, per

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