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Il Laboratorio Ott 2008 - Grande Oriente D'Italia - Lombardia

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scienza diventa convinta che nelle leggi dell’Universo si manifesta uno spirito, uno spirito di gran lunga superiore a quello<br />

dell’uomo, e uno di fronte al quale noi, con i nostri modesti poteri, dobbiamo sentirci umili. • Quando la soluzione è<br />

semplice, Dio sta rispondendo. • Dio non gioca a dadi con l’universo. Dio è acuto ma non malizioso. • L’autentica religione<br />

è il vero vivente; vivente tutt’uno con l’anima, tutt’uno con la bontà e la rettitudine.<br />

Necrologi<br />

Luigi Castellani: 4 aprile 1935-4 settembre <strong>2008</strong>. Per conoscersi bisogna svolgere la propria vita fino in fondo, fino<br />

al momento in cui si cala nella fossa. E anche allora bisogna che ci sia uno che ti raccolga, ti risusciti, ti racconti a te stesso<br />

e agli altri come in un giudizio finale.<br />

Queste le profonde riflessioni di Salvatore Satta ne “<strong>Il</strong> giorno del giudizio”. Luigi Castellani nel suo passaggio su questa<br />

terra ha lasciato un’orma indelebile per la molteplicità degli interessi che lo hanno appassionato fin da giovane. Dai suoi occhi<br />

attenti eppur sognanti traspariva quell’ardente fuoco interiore che doveva in età emancipata condurlo ad abbracciare gli ideali<br />

della Luce massonica nella Rispettabile Loggia “Fidelitas” (891) all’<strong>Oriente</strong> di Firenze. La sua vivida intelligenza, la memoria<br />

prodigiosa, la curiosità tipica dell’intellettuale di razza si rivelarono ben presto in Luigi, brillante e pugnace imprenditore, vero<br />

pioniere della ricostruzione, da lui avvertita soprattutto come complesso di norme poste a presidio della dignità e della libertà<br />

dell’uomo. La sua operosità e stata costellata da una serie crescente di affermazioni e riconoscimenti. Ma l’eclettismo della sua<br />

personalità doveva portarlo ad integrare la sfera delle conoscenze nel campo dapprima della storia. poi della sociologia, quindi<br />

della politica. Fondatore della RL “Fidelitas” dopo avervi ricoperto tutte le dignità previste dalla nostra Costituzione –<br />

compiuto il 40esimo anno di appartenenza al <strong>Grande</strong> <strong>Oriente</strong> d’Italia – Luigi muore, secondo i nostri rituali, alla vita profana<br />

per rinascere nella Luce massonica. Ammirato ricordo serbano, ancor oggi, i numerosi Fratelli e profani partecipanti alla<br />

Tornata commemorativa, col rito funebre tradizionale, di sabato 18 ottobre <strong>2008</strong>.<br />

A se stesso impose non avvilirsi mai, non avvilire alcuno. Alla Patria, che già sentì duplice, quella italiana, sopraffatta dagli<br />

egoismi, quella europea o euro-atlantica, in quel tempo disegnantesi a fatica, ma da lui ardentemente vagheggiata come convinto<br />

cittadino europeo e del mondo, dedicò l’impegno alla conoscenza. Verso l’umanità, oggetto del suo spirito universalistico, egli<br />

intese spingere il proprio pensiero fin dove sa e può, riconoscendo l’umanità nella irripetibilità dei volti e dei sentimenti<br />

d’uomini e donne singoli, servendola sul terreno dei valori. Fu uomo sensibile alle esperienze universali e intramontabili<br />

dell’uguaglianza nella diversità e della fratellanza nella molteplicità di storie. tradizioni, civiltà, ma soprattutto della libertà nel<br />

rispetto dei doveri prima che nell’affermazione dei diritti. Nonostante i molteplici assillanti impegni della vita profana, Luigi,<br />

coerente col proprio profondo senso del dovere, ogni qualvolta lo abbia potuto, ha rispettato quello della frequenza ai lavori<br />

di Loggia ai quali giunse, non di rado, trafelato ed esausto, ma sempre in tempo per deliziare i Fratelli con dotte disquisizioni<br />

esoteriche o con la narrazione delle infinite iniziative da lui proposte o attuate a difesa dei diritti umani.<br />

Uomo giusto, schivo delle pompe terrene, è adesso e per sempre nella Luce dell’<strong>Oriente</strong> Eterno insieme al fratello Mauro<br />

ed a tutti gli scomparsi Fratelli di Loggia e del mondo che ora conoscono, come lui, la verità. Siamone degni, continuiamone con<br />

pari fede ed abnegazione la sua crociata contro l’intolleranza l’oppressione, la violenza, la discriminazione e l’odio, perché<br />

trionfino la fratellanza, l’uguaglianza, la giustizia e la libertà, in un mondo finalmente pacificato dall’amore. (Testimonianza<br />

dela RL “Quatuor Coronati-Emulation” (931) all’<strong>Oriente</strong> di Firenze).<br />

Renzo Lebrun. È con profonda tristezza che i Fratelli della RL “Fiorenza” (1141) all’<strong>Oriente</strong> di Firenze partecipano il<br />

passaggio all’<strong>Oriente</strong> Eterno del carissimo Fratello Renzo Lebrun. Nato a Firenze il 14 aprile 1933, laureato in Ingegneria con<br />

specializzazione in Scienze Industriali all’Università tedesca di Friburgo ed in Bioingegneria all’Università inglese “Alder<br />

Maston”, pioniere dell’elettrocardiografia, per oltre vent’anni ha operato presso l’Ufficio Ricerche delle Officine Galileo,<br />

dell’Ote Montedel e dell’Ote Biomedica per poi passare alla Direzione Tecnica e Commerciale di società del settore Biomedico<br />

e Cardiomedico Elettronico. È stato fondatore della Società Italiana di Stimolazione Cardiaca, Membro Associato<br />

dell’Associazione Italiana di Cardiostimolazione, nonché Membro del GIA (Gruppo Italiano Aritmie) e del GIEC (Gruppo<br />

Italiano Emergenze Cardiologiche). Nel 1980 ha operato come ricercatore del CNR con un gruppo di lavoro per la terapia del<br />

dolore. Renzo Lebrun fu iniziato nella RL “Avvenire” (666) all’<strong>Oriente</strong> di Firenze il 15 dicembre 1971 e nell’Istituzione ha<br />

ricoperto le cariche di Dignitario e di Ufficiale dal 1973 al 1980. Eletto Maestro Venerabile dal 1980 al 1983, è stato<br />

Presidente del Consiglio dei MMVV dell’<strong>Oriente</strong> di Firenze. Dal 1992 Membro Onorario della RL “Ormus” (1090) all’<strong>Oriente</strong><br />

di Siena. Insignito dell’Ordine di Giordano Bruno nel marzo del 1996. Rappresentante della Gran Loggia dello Stato di Amapà<br />

(Brasile) presso il GOI dal 2003 al 2004. Architetto Revisore dal 2004 e consulente del “Comitato del Malato”. Fratello<br />

fondatore della RL “Fiorenza” (1141) che innalzò le Colonne il 25 Febbraio 1995. Fondatore nel 1992 con il Fratello Rolando<br />

Senatori di “Gradus”, rivista delle Valli Toscane del Rito Scozzese, e membro del Comitato di Redazione<br />

Iscritto al RSAA (Rito Scozzese Antico e Accettato) dal 1975 ed elevato al 33° grado nel 1986, ha ricoperto le cariche di<br />

Dignitario e di Ufficiale nelle Camere di 4°, 9°, 18° e 30° nonché nelle sezioni Regionali del 31° e del 33°. Presidente della<br />

Loggia di Perfezione dei Cavalieri Eletti del 9° dal 1987 al 1989, ritrovò nell’Archivio di Stato di Firenze la Bolla di<br />

Fondazione della Camera datata 1897 e firmata dalla Sovrano Gran Commendatore Adriano Lemmi, unica Bolla del Rito nello<br />

Zenith di Firenze. Presidente della Sezione Toscana del Sovrano Tribunale Nazionale dal 1990 al 1992. Ispettore Provinciale<br />

per Arezzo nel 1992 e 1993. Membro Aggiunto del Supremo Consiglio dal 1992, sempre riconfermato fino al 2003. Secondo<br />

<strong>Grande</strong> Ispettore del Sovrano Tribunale Nazionale del 31° dal 1995 al 1998, riconfermato fino al 2001. <strong>Grande</strong> Dignitario della<br />

Commissione Centrale del Sovrano Tribunale Nazionale dal 1992 al 2001. Primo <strong>Grande</strong> Ispettore del Sovrano Tribunale<br />

Nazionale del 31° dal 1995 al 1998, riconfermato fino al 2001. Ispettore Provinciale di Firenze dal 1996 al 2002. La redazione<br />

de “<strong>Il</strong> <strong>Laboratorio</strong>” che ebbe nel Fratello Renzo un valido collaboratore, serba memoria del suo lungo cammino sui sentieri<br />

della vita che si è concluso con quelle abituali, profonde ed intelligenti osservazioni che lo distinguevano. Anche se il suo<br />

spirito rimarrà sempre in mezzo a noi, ci mancheranno, senza dubbio, i suoi interventi, le sue osservazioni sempre pregne di<br />

saggezza, cultura e sapienza massonica oltre l’impegno, la dedizione alla causa della democrazia e della libertà, la rettitudine<br />

del pensiero, dell’agire e la capacità di essere, davvero, amico.<br />

Mezzanotte in punto<br />

Musica: Voglio sentir musica / non so che cosa ho voglia / di sentire / non so che cosa fare / non so che cosa non fare / aspetto<br />

e resto immobile / e brucio la mia vita. Ode di Tersicore Polimnia (Isabella Bonati), inserita a pagina 51 nella raccolta “Nugae”<br />

della poetessa, pubblicata da “Gattogrigioeditore”, Collezione “I Sampietrini”, Parma <strong>2008</strong>.<br />

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