Cronologia sulle streghe di Milano di Paolo Colussi
Cronologia sulle streghe di Milano di Paolo Colussi
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<strong>Cronologia</strong> <strong>sulle</strong> <strong>streghe</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> <strong>di</strong> <strong>Paolo</strong> <strong>Colussi</strong><br />
1147<br />
Entra nel Decretum Gratiani prendendo il nome <strong>di</strong> "Canon Episcopi" il più antico testo contro le<br />
<strong>streghe</strong>. Attribuito tra<strong>di</strong>zionalmento al Concilio <strong>di</strong> Ancira del 314 è stato compilato probabilmente<br />
nel IX secolo e compare in opere del X ed XI secolo.<br />
1184<br />
Conferenza a Verona tra Federico Barbarossa e papa Lucio III che stabilisce il legame tra chiesa e<br />
autorità civili per la repressione delle eresie. Le modalità repressive trovano poco dopo la loro<br />
co<strong>di</strong>ficazione nella decretale Ad abolendam.<br />
1218<br />
Secondo il Cathalogus chronologicus fidei questor Me<strong>di</strong>olani in quest'anno inizia a <strong>Milano</strong> l'attività<br />
del tribunale dell'Inquisizione.<br />
1233<br />
22 aprile<br />
Breve <strong>di</strong> Gregorio IX che affida ai domenicani la giuris<strong>di</strong>zione sul Nord Italia per quanto riguarda i<br />
processi penali contro gli eretici, affiancandoli ai vescovi.<br />
12 giugno<br />
Bolla Vox in Rama <strong>di</strong> Gregorio IX nella quale per la prima volta vengono citate e condannate<br />
pratiche <strong>di</strong> stregoneria, relative alla Germania. Si parla <strong>di</strong> omaggio al demonio, profanazione dei<br />
sacramenti, balli, banchetti e orge sessuali, metamorfosi animali. Per una descrizione completa del<br />
sabba manca ancora la rinuncia a Dio e alla fede e soprattutto la modalità <strong>di</strong> raggiungimento in<br />
groppa ad animani o a cavallo <strong>di</strong> un bastone dopo essersi spalmato il corpo con un unguento.<br />
1320<br />
(data incerta) Bernardo Gui, nel suo Manuale dell'Inquisitore, cita al capitolo VI "sortilegi,<br />
<strong>di</strong>vinazioni e invocazioni" facendo rientrare le pratiche <strong>di</strong> stregoneria nell'ambito dell'eresia.<br />
1327<br />
Bolla "Super illius specula" <strong>di</strong> papa Giovanni XXII con la quale viene conferita valità universale alle<br />
precedenti raccomandazioni in<strong>di</strong>rizzate a chiese locali per la lotta alla stregoneria. Con questa<br />
bolla inizia ufficialmente la caccia alle <strong>streghe</strong> da parte della Chiesa, tramite l'Inquisizione.
1330<br />
Tra il 1330 e il 1340 vengono celebrati numerosi processi per stregoneria nella Francia<br />
meri<strong>di</strong>onale, nella zona <strong>di</strong> Toulouse e Carcassonne. In questi processi si parla per la prima volta <strong>di</strong><br />
"sabba".<br />
1332<br />
Agli anni 1332-1342 risale il più antico documento processuale italiano relativo a un caso <strong>di</strong><br />
stregoneria: il Consilium <strong>di</strong> Bartolo da Sassoferrato al vescovo <strong>di</strong> Novara (poi arcivescovo <strong>di</strong><br />
<strong>Milano</strong>) Giovanni Visconti in merito ad una strega <strong>di</strong> Orta.<br />
1375<br />
28 luglio<br />
Processo per stregoneria contro Gabrina degli Albeti nella città <strong>di</strong> Reggio Emilia, dal 1371 sotto la<br />
signoria <strong>di</strong> Bernabò Visconti. E' il più antico processo <strong>di</strong> questo tipo celebreto in Italia <strong>di</strong> cui ci<br />
restino i verbali.<br />
Il nome "Gabrina" <strong>di</strong>venterà in seguito (Ariosto, Straparola e altri) sinonimo <strong>di</strong> strega.<br />
1376<br />
Il domenicano catalano Nicolas Eymerich scrive il Directorium inquisitorum.<br />
1385<br />
16 settembre<br />
Sentenza e condanna da parte del podestà <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> Carlo Geno <strong>di</strong> Gaspare Grassi da Valenza,<br />
accusato <strong>di</strong> essere "pubblico negromante, incantatore <strong>di</strong> demoni, uomo <strong>di</strong> eretica pravità e<br />
relapso nella abiurata eresia".<br />
La condanna viene eseguita nel Broletto Nuovo davanti a una gran<strong>di</strong>ssima folla. E' la prima<br />
esecuzione capitale a <strong>Milano</strong> per questi reati della quale resti memoria.<br />
1390<br />
26 maggio<br />
Processo e condanna al rogo <strong>di</strong> Sibillia Zanni per stregoneria da parte dell'inquisitore <strong>di</strong><br />
Sant'Eustogio fra' Beltramino <strong>di</strong> Cernuscullo. Sibillia Zanni, come Pierina de' Bugatis, che verrà<br />
condannata due mesi dopo, confessa <strong>di</strong> aver partecipato al "gioco <strong>di</strong> Diana, che chiamano<br />
Ero<strong>di</strong>ade". Le due donne affermano <strong>di</strong> aver chiamato Madama Horiente la signora del gioco.<br />
[ASCMi, Registro della sentenze criminali. Cimeli, 147, f.51rss]<br />
21 luglio
Processo <strong>di</strong> Pierina de' Bugatis in Sant'Eustorgio per stregoneria. La condanna sarà pronunciata il<br />
13 agosto.<br />
[ASCMi, Registro della sentenze criminali. Cimeli, 147, f.53 ss]<br />
1416<br />
Processi <strong>di</strong> massa contro le <strong>streghe</strong> nel comasco. L'inquisitore Antonio da Casale consegna, solo in<br />
quest'anno, ben 300 <strong>streghe</strong> al braccio secolare perché vengano bruciate.<br />
1431<br />
Iniziano i processi per stregoneria in val Leventina. Poco più tar<strong>di</strong> inizieranno numerosi processi<br />
anche in Valtellina. I processi si intensificano all'epoca <strong>di</strong> Francesco Sforza.<br />
1437<br />
(data incerta) Johann Nyder scrive il Formicarius (formicaio).<br />
1460<br />
Gerolamo Visconti, provinciale della provincia domenicana <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a dal 1465 al 1478, anno<br />
della sua morte, scrive intorno a quest'anno i due trattati Lamiarum sive striarum opusculum e<br />
Opusculum de striis basati sui processi per stregoneria svoltisi in S. Eustorgio in quegli anni. Nei<br />
trattati si afferma con decisione che il gioco <strong>di</strong> Diana si verifica realmente e non è una semplice<br />
illusione. Sempre in questi anni in Francia Pierre Mamoris scrive il Flagellum maleficorum.<br />
1470<br />
Giordano da Bergamo scrive la Quaestio de strigis.<br />
1471<br />
30 gennaio<br />
Galeazzo Maria Sforza assiste a Monza all'esecuzione <strong>di</strong> Caterina de Pilli detta Ruggiera da<br />
Bergamo. L'esecuzione, decretata il 30 agosto dell'anno precedente, era stata rinviata su richiesta<br />
del duca che era interessato ad assistere all'avvenimento.<br />
1483<br />
Negli anni 1483-85 numerosi processi contro le <strong>streghe</strong> vengono celebrati a Bormio, con grande<br />
risonanza in Europa.<br />
1484<br />
9 <strong>di</strong>cembre<br />
Bolla "Summis desiderantes affectibus" <strong>di</strong> papa Innocenzo VIII con la quale il papa sollecita
un'azione energica contro le <strong>streghe</strong> e si proclama convinto della realtà effettiva del sabba. Da<br />
questa bolla proviene il mandato ai domenicani tedeschi Sprenger e Istitoris <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere il Malleus<br />
maleficarum (1486), il più autorevole manuale contro le <strong>streghe</strong> ad uso degli inquisitori.<br />
1489<br />
Il giurista svizzero Ulrich Molitor pubblica il De lamiis et phitonicis mulieribus nel quale si confuta il<br />
carattere reale dei voli e dei sabba. Il libro è corredato da sette famose xilografie che illustrano le<br />
azioni delle <strong>streghe</strong>.<br />
1490<br />
13 settembre<br />
Viene bruciata in Broletto una Antonia da Pallanza come strega.<br />
1496<br />
24 ottobre<br />
Giovanni da Beccaria informa Ludovico il Moro <strong>di</strong> aver trovato a Sondrio uno stregone <strong>di</strong> 80 anni<br />
(professionalmente molto accre<strong>di</strong>tato!) che avrebbe potuto svelare al duca "qualche malignitade".<br />
1499<br />
Fernando de Rojas, ebreo convertito spagnolo, pubblica a Burgos la Tragicomme<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Calisto e<br />
Melibea, meglio nota come La Celestina. Questa comme<strong>di</strong>a, ancora oggi famosa, ha come<br />
protagonista una strega.<br />
1505<br />
Samuele <strong>di</strong> Cassinis pubblica un opuscolo a <strong>Milano</strong> nel quale si nega la realtà degli atti <strong>di</strong> cui erano<br />
accusate le <strong>streghe</strong>. Gli risponde l'anno seguente il domenicano pavese Vincenzo Dodo <strong>di</strong>fendendo<br />
il punto <strong>di</strong> vista degli inquisitori.<br />
1510<br />
In Valcamonica vengono giustiziate 60 <strong>streghe</strong> e numerosi stregoni.<br />
1514<br />
Nel territorio <strong>di</strong> Lugano e Mendrisio si verifica una grande caccia alle <strong>streghe</strong>, si parla <strong>di</strong> 300 donne<br />
arse sul rogo. E' un episo<strong>di</strong>o famoso, spesso citato in seguito negli scritti contro l'Inquisizione, ma<br />
poco documentato.<br />
1515<br />
13 febbraio
Viene bruciata in S. Eustorgio una Giovannina (forse una strega).<br />
1517<br />
4 agosto<br />
Si abbattono su <strong>Milano</strong> delle "tempeste terribili". Si forma subito la leggenda che quelle tempeste<br />
fossero state provocate da sette <strong>streghe</strong> bruciate nella stesso giorno a Orago e a Lomazzo.<br />
[Giovanni Andrea Prato, Storia <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>]<br />
1518<br />
Numerosi processi e roghi <strong>di</strong> <strong>streghe</strong> in Valcamonica. Si parla con insistenza <strong>di</strong> sabba al Monte<br />
Tonale, che sarebbe stato il luogo <strong>di</strong> riunione preferito dalle <strong>streghe</strong> del Nord Italia in questi anni.<br />
A partire da quest'anno fino alla peste del 1524 i processi si susseguono molto numerosi in tutta la<br />
Lombar<strong>di</strong>a. Celebre il caso <strong>di</strong> Benvegnuda detta la Pincinella <strong>di</strong> Nave (Brescia) anche perché si sono<br />
conservati gli atti del processo, riportati nei Diarii <strong>di</strong> Marin Sanudo il Giovane.<br />
1519<br />
24 luglio<br />
Viene bruciata in S. Eustorgio una Simona Ostera <strong>di</strong> Porta Comasina.<br />
1523<br />
Dopo aver assistito ad alcuni processi per stregoneria tenuti a Bologna, Giovan Francesco Pico<br />
della Mirandola scrive il <strong>di</strong>alogo "Strix, sive de Lu<strong>di</strong>ficazione Daemonum" nel quale viene sostenuta<br />
la tesi dell'esistenza dei poteri reali delle <strong>streghe</strong>.<br />
1536<br />
<strong>Paolo</strong> Grillando pubblica il Tractatus de hereticis et sortilegiis citando numerosi casi <strong>di</strong> stregoneria<br />
tra cui alcuni relativi al noce <strong>di</strong> Benevento. Il trattato, molto citato in seguito, venne perà anche<br />
criticato da molti intellettuali dei Rinascimento come Andrea Cesalpino, Gerolamo Cardano e<br />
Giovan Battista Della Porta.<br />
1542<br />
22 maggio<br />
Bolla <strong>di</strong> convocazione del Concilio <strong>di</strong> Trento.<br />
21 luglio<br />
Con la bolla Licet ab initio, il papa <strong>Paolo</strong> III riforma l'Inquisizione romana, dandole un assetto più<br />
centralizzato e più efficiente, sul modello dell'Inquisizione spagnola.<br />
21 ottobre
Viene bruciata in S. Eustorgio Lucia da Lissono.<br />
1550<br />
Gerolamo Cardano pubblica il De subtilitate. Nel libro XVIII, de mirabilibus, a p. 909 dell'e<strong>di</strong>zione<br />
del 1611, parla delle carenze <strong>di</strong> almentazione che provocano <strong>di</strong>sturbi mentali nelle donne accusate<br />
<strong>di</strong> stregoneria e descrive le sostanze con le quali vengono composti gli unguenti.<br />
1558<br />
17 aprile<br />
Papa <strong>Paolo</strong> IV rende definitivo il trasferimento del tribunale dell'Inquisizione <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> da S.<br />
Eustorgio a S. Maria delle Grazie, già avvenuto <strong>di</strong> fatto da alcuni anni.<br />
1563<br />
Filippo II decide <strong>di</strong> introdurre l'Inquisizione spagnola nello Stato <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>. Di fronte alle vivaci<br />
proteste della città e del nuovo arcivescovo Carlo Borromeo deve però recedere dalla sua<br />
decisione.<br />
7 <strong>di</strong>cembre<br />
Carlo Borromeo viene consacrato arcivescovo <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>.<br />
1568<br />
Carlo Borromeo chiede la cattura a Dumezia (Luino) <strong>di</strong> Domenica <strong>di</strong> Scappi, detta la Gioggia,<br />
"denontiata al offitio della sanctissima Inquisitione per stria notoria".<br />
Nel corso del primo Concilio Provinciale indetto da Carlo Borromeo viene approvato il decreto De<br />
magicis artibus, veneficiis <strong>di</strong>vinationibusque prohibitis.<br />
1569<br />
Processo a Lecco contro otto <strong>streghe</strong>. Contrasti tra il Borromeo, che insiste per la condanna, e il<br />
Senato milanese.<br />
1579<br />
Il me<strong>di</strong>co Johann Wier, <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> Agrippa, scrive il De lamiis, un trattato che considera le<br />
<strong>streghe</strong> "vecchie melanconiche non padrone dei propri sensi, e a causa dei loro cervelli sconvolti<br />
credono <strong>di</strong> fare cose impossibili". Il testo venne violentemente attaccato da Jean Bo<strong>di</strong>n nella sua<br />
Démonomanie des sorciers (1580).<br />
1583<br />
Visita pastorale del Borromeo in val Mesolcina. Al seguito della visita vengono arrestate 150<br />
persone per stregoneria. Di queste, 11 vengono condannate al rogo: il prevosto e <strong>di</strong>eci donne.
1593<br />
Martino Del Rio pubblica le Disquisitionum magicarum libri, l'ultimo grande manuale per gli<br />
inquisitori.<br />
1595<br />
Nicolas Rémy (Remigius) pubblica la Daemonolatria. L'autore era soprattutto noto come giu<strong>di</strong>ce: in<br />
15 anni, dal 1576 al 1591 aveva condannato a morte per stregoneria in Lorena circa 900 persone.<br />
11 giugno<br />
Federico Borromeo viene consacrato arcivescovo <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>. Entra in <strong>Milano</strong> il 27 agosto.<br />
1598<br />
La città <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> pensa <strong>di</strong> istituire un carcere apposito per le <strong>streghe</strong> nella Torre dell'Imperatore<br />
nell'attuale via Santa Croce. Tra il 1598 e il 1600 vengono versate a questo scopo le prime 3252 lire<br />
nel Banco <strong>di</strong> Sant'Ambrogio. Tra i promotori dell'iniziativa il car<strong>di</strong>nale Federico Borromeo.<br />
1599<br />
22 <strong>di</strong>cembre<br />
Viene bruciata come strega in Ponte Vetero Marta de Lomazzi.<br />
1601<br />
1 aprile<br />
Fra' Agostino Galamini da Bresighella, inquisitore generale, emana l'E<strong>di</strong>tto generale per il Santo<br />
Officio dell'Inquisizione <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>. In questo e<strong>di</strong>tto, che impone la denuncia (non anonima però!)<br />
<strong>di</strong> eretici e giudei, descrive in questo mode le pratiche <strong>di</strong> necromanzia: "far sacrificio al Demonio, o<br />
giurare fedeltà, o essercitare incanti, magie, maleficii, <strong>streghe</strong>rie, sortilegii, et altre attioni simili, o<br />
pur tentare rime<strong>di</strong>i, o me<strong>di</strong>camenti <strong>di</strong>abolici, con segni o parole inconite, o portando sopra <strong>di</strong> se<br />
anelli, o altre cose, ...".<br />
1603<br />
10 giugno<br />
Vengono bruciate come <strong>streghe</strong> alla Vetra Isabella Arienti, detta la Fabene, e Gabbana la Montina.<br />
Si suppone che in questo periodo ci siano state a <strong>Milano</strong> altre esecuzioni non registrate nei<br />
documenti.<br />
1608<br />
Fra' Francesco Maria Guaccio, dell'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> S. Ambrogio ad Nemus, pubblica a <strong>Milano</strong> il<br />
Compen<strong>di</strong>o delle stregonerie (Compen<strong>di</strong>um maleficarum) corredato da numerose incisioni.
giugno<br />
Epico scontro con il Demonio <strong>di</strong> Federico Borromeo a Claro, presso Poleggio, luogo pre<strong>di</strong>letto dalle<br />
<strong>streghe</strong> per il loro raduni. Il Borromeo vi pianta una croce e intima ai <strong>di</strong>avoli <strong>di</strong> non congregarsi più<br />
in quel luogo. I <strong>di</strong>avoli si ven<strong>di</strong>cheranno nell'agosto 1613 assalendo il Car<strong>di</strong>nale sul monte Piottino<br />
con una terribile tempesta.<br />
1611<br />
21 giugno<br />
Viene bruciata alla Vetra Doralice de' Volpi.<br />
25 giugno<br />
Viene bruciata alla Vetra Antonia de' Santini<br />
29 giugno<br />
Il governatore <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> Juan de Velasco invia una lettera a Francesco de Castro, ambasciatore<br />
della Spagna presso il Papa, dove lamenta l'inerzia dell'Inquisizione contro le <strong>streghe</strong> e descrive la<br />
gravissima situazione <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> infestata da <strong>streghe</strong> e malefiche.<br />
13 luglio<br />
Lettera del governatore Velasco ai magistrati citta<strong>di</strong>ni per raccomandare l'acquisto della Torre<br />
dell'Imperatore, al fine <strong>di</strong> istituire un carcere per le <strong>streghe</strong>.<br />
1617<br />
4 marzo<br />
Al termine <strong>di</strong> una famoso processo durato alcuni mesi, viene bruciata alla Vetra come strega la<br />
fantesca pavese Caterina de Me<strong>di</strong>ci, accusata <strong>di</strong> aver tentato <strong>di</strong> avvelenare il suo padrone, il<br />
senatore Luigi Melzi.<br />
Per l'occasione viene costruita per la prima volta una Baltresca, un palco per l'esecuzione, che<br />
consentiva alla grande folla dei presenti <strong>di</strong> assistere allo strangolamento che precedeva il rogo.<br />
1620<br />
9 maggio<br />
Viene bruciato alla Vetra come stregone Giacomo Guglielmotto.<br />
10 giugno<br />
Vengono bruciate come <strong>streghe</strong> alla Vetra Angela dell'Acqua e Maria de' Restelli.
7 agosto<br />
Il Consiglio <strong>di</strong> Provvisione <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> decide <strong>di</strong> destinare alla "rifettione delle chiese parrochiali <strong>di</strong><br />
questa Città" le 3252 lire accantonate per il carcere delle <strong>streghe</strong>. L'iniziativa viene così<br />
abbandonata.<br />
1623<br />
20 marzo<br />
Bolla Onnipotentis Dei che segna una svolta nell'atteggiamento della Chiesa nei confronti delle<br />
<strong>streghe</strong>. In questo, come in altri documenti contemporanei, si condannano i processi sommari o<br />
basati su in<strong>di</strong>zi minimi e si raccomanda <strong>di</strong> condannare solo coloro che si sono resi colpevoli <strong>di</strong><br />
venefici e altri reati contro le persone. Le esecuzioni comunque continueranno ancora per più <strong>di</strong><br />
un ventennio.<br />
1630<br />
1 agosto<br />
Vengono giustiziati come untori in piazza Vetra Gian Giacomo Mora e il Piazza. Viene innalzata la<br />
Colonna infame al posto dov'era la casa del Mora.<br />
1631<br />
Il gesuita tedesco Friedrich Spee pubblica la Cautio criminalis sostenendo l'innocenza delle <strong>streghe</strong><br />
e propugnando la fine delle persecuzioni, che vennero notevolmente attenuate nel territorio<br />
dell'Elettore <strong>di</strong> Magonza.<br />
1634<br />
Processo in Francia contro Urbain Gran<strong>di</strong>er e le Orsoline del convento <strong>di</strong> Loudun. Questo processo,<br />
uno degli ultimi celebrati in Francia, è stato reso famoso nel nostro secolo dal saggio <strong>di</strong> Aldous<br />
Huxley, I <strong>di</strong>avoli <strong>di</strong> Loudun.<br />
1641<br />
12 novembre<br />
Vengono bruciate alla Vetra come <strong>streghe</strong> Anna Maria Pamolea, padrona, e Margarita Martignona,<br />
sua serva. Sono le ultime due <strong>streghe</strong> condannate a <strong>Milano</strong>. I processi per stregoneria<br />
continueranno ancora per ottant'anni nelle valli alpine, fino al 1721.<br />
1680<br />
30 luglio<br />
Viene strangolato e bruciato in piazza Santo Stefano Maggiore Carlo Maurizio Anna, per reati <strong>di</strong><br />
competenza civile.
Era anche accusato <strong>di</strong> "infami scritti, sortilegi, Magici, Diabolici qualificati che teneva, e<br />
respettivamente praticava".<br />
1692<br />
Nella citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> Salem, nella Nuova Inghilterra, si scatena l'ultima grande caccia alle <strong>streghe</strong> nella<br />
quale sono coinvolti emigrati protestanti inglesi e olandesi, pellirosse e schiavi negri. Si conclude<br />
con la condanna a morte <strong>di</strong> 19 persone.<br />
La vicenda è stata raccontata da Arthur Miller nel dramma Il crogiuolo all'epoca del maccartismo<br />
(1952-53).<br />
1749<br />
Si apre tra dotti una polemica sull'esistenza della <strong>streghe</strong>. Emerge per la prima volta ufficialmente<br />
con il libro <strong>di</strong> Girolamo Tartarotti "Congresso notturno delle Lammie" e con gli scritti <strong>di</strong> Scipione<br />
Maffei la posizione illuminista che considera il fenomeno una credenza fantastica, opera <strong>di</strong><br />
"cervelli pazzi e teste strambe".
1788<br />
giugno<br />
Tra giugno e agosto vengono bruciati nel chiostro <strong>di</strong> S. Maria delle Grazie, per volere<br />
dell'imperatore Giuseppe II, tutti i documenti relativi all'Inquisizione <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, che coprivano il<br />
periodo 1314-1764.