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cecchetti il socialismo magico - Slsi.It

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96 VALENTINO CECCHETTI<br />

nazione, socialista e spiritualista, cattolica e antimoderna,<br />

che costituisce <strong>il</strong> punto di riferimento per tutti coloro che<br />

vogliono contrastare <strong>il</strong> processo che, secondo Augusto<br />

Del Noce, conduce ad un nuovo «totalitarismo della dissoluzione».<br />

Noventa appare, così, nella sua critica alla degenerazione<br />

della cultura nazionale, sia come un pensatore<br />

di estrema sinistra (da queste premesse provengono<br />

molti dei tratti radicali lasciati in eredità da Noventa a<br />

Franco Fortini), sia come un pensatore reazionario, al<br />

punto che Noventa può essere considerato l’esponente di<br />

una rivoluzione conservatrice italiana 15 .<br />

15 L’aspetto fondamentale del pensiero di Noventa è la critica al neoidealismo<br />

di Benedetto Croce e di Giovanni Gent<strong>il</strong>e e la contrapposizione<br />

alla cultura ufficiale del Novecento italiano, che Noventa considera<br />

una conseguenza dell’errore dello storicismo, progressista e<br />

immanentistico, dell’idealistismo. Secondo Noventa l’idealismo imprigiona<br />

la cultura italiana nell’irrazionalismo e nel soggettivismo, di<br />

cui nascono <strong>il</strong> fascismo in politica e l’ermetismo post-simbolista in<br />

poesia. La deriva culturale e politica italiana può essere arrestata solo<br />

ritornando al cattolicesimo, che è l’espressione, a differenza del<br />

neoidealismo, di verità classiche ed eterne. Augusto Del Noce sosteneva<br />

che <strong>il</strong> pensiero di Noventa stab<strong>il</strong>isce una possib<strong>il</strong>e linea di continuità<br />

con <strong>il</strong> passato, senza tradursi in semplice f<strong>il</strong>osofia restaurativa.<br />

A conferma di ciò Del Noce ricordava la duplice condanna, da<br />

parte di Noventa, del fascismo e dell’antifascismo (e dunque non del<br />

solo Mussolini, ma anche di Piero Gobetti e della Scuola di Torino),<br />

che, a giudizio di Noventa, sono determinati dal medesimo errore<br />

speculativo. Del Noce r<strong>il</strong>evava come <strong>il</strong> cattolicesimo di Noventa si<br />

prefiggesse soprattutto di ricomporre la frattura con la modernità, distinguendo<br />

cattolicesimo e clericalismo e accogliendo la cosiddetta<br />

«rivolta del pudore» del protestantesimo, in linea con la f<strong>il</strong>osofia di<br />

Jacques Maritain, riconosciuta come propria da Noventa nel dialogo<br />

I calzoni di Beethoven. Dunque la f<strong>il</strong>osofia di Noventa, secondo Del<br />

Noce, è una f<strong>il</strong>osofia della tradizione e della restaurazione, che non

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