6 1. Introduzione. Cenni storici. 2. Le altre Chiese e Cappelle. 3. Eventi e Manifestazioni. 4. Prodotti Tipici. 5. Artigianato. 6. Numeri utili. 7. Ristoranti, alberghi e bed&breakfast. Sommario p. 4 p. 48 p. 54 p. 59 p. 61 p. 62 p. 63
7 Sant’Egidio <strong>del</strong> Monte Alb<strong>in</strong>o, arte, cultura, storia e tradizione alle porte <strong>del</strong>la Costiera Amalfitana Chi da Nocera Inferiore, provenendo da Salerno, o chi da Angri, provenendo da Napoli, dopo il caotico affollamento dei paesi al centro <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> Sarno, si immette, per la prima volta, sulla strada che, attraverso il valico di Chiunzi, conduce ad Amalfi e a Ravello, si accorge, all’improvviso, di Sant’Egidio, disteso come il dio Sarno ai piedi <strong>del</strong> Monte Alb<strong>in</strong>o, ricco <strong>del</strong>le verdeggianti coltivazioni degli agrumi, porta naturale e cerniera tra la div<strong>in</strong>a Costiera e l’agro nocer<strong>in</strong>o, luogo di quiete e paese benedetto, nei mesi primaverili, dal profumo dei fior d’arancio. La presenza di una villa di età augustea e di una vasca che abbelliva il suo peristilio, nonché l’esistenza di alcuni cippi funerari, farebbero risalire le orig<strong>in</strong>i <strong>del</strong> paese al periodo romano, quando il territorio <strong>del</strong>l’attuale comune faceva parte <strong>del</strong>l’ager nucer<strong>in</strong>us <strong>del</strong>la potente città di Nuceria, con la quale era collegata da tronchi viari m<strong>in</strong>ori che, a Il valico di Chiunzi a Sant’Egidio: la porta <strong>del</strong>la Costiera Chiunzi Pass from S. Egidio: the gate to the Amalfi coast loro volta, si <strong>in</strong>nestavano sul percorso <strong>del</strong>l’antica stabiana che congiungeva Nuceria con Stabia. In epoca alto-medievale, il villaggio di Petruro seguì la sorte degli altri paesi <strong>del</strong>la Valle e cadde sotto la dom<strong>in</strong>azione dei longobardi, che lo dotarono di un castrum posto a guardia <strong>del</strong>la strada che conduceva ai ducati di Amalfi e Ravello. Intorno all’anno 1000, nei resti <strong>del</strong>la villa romana, un piccolo gruppo di monaci benedett<strong>in</strong>i <strong>del</strong>l’Abbazia di S. Trifone <strong>in</strong> Ravello, fondò un monastero dedicato a Sa<strong>in</strong>t Gilles, l’eremita provenzale noto <strong>in</strong> Italia come Sant’Egidio. Quest’ultimo nome f<strong>in</strong>ì per estendersi anche al villaggio e, col tempo, sostituì def<strong>in</strong>itivamente quello di Petruro. A partire quanto meno dalla f<strong>in</strong>e <strong>del</strong> ‘400, il Casale di S. Egidio legò le sue vicende a quelle di buona parte degli altri casali <strong>del</strong>la valle, dando orig<strong>in</strong>e, <strong>in</strong>sieme a questi, a