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Unità 3.1 Nella casa antica. La poesia italiana dalle origini al Rinascimento 1<br />
Unità 3 Via del Tempo<br />
Unità 3.1 Nella casa antica. La poesia italiana dalle origini<br />
al Rinascimento<br />
Nome .................................. Cognome .................................. Classe ........... Data ...........<br />
Iacopone da Todi<br />
Omo, mettete a pensare<br />
Poesia tratta dalle Laude di Iacopone<br />
da Todi (1230 ca-1306), Omo, mettete a<br />
pensare si concentra su un tema molto<br />
presente nella letteratura medioevale:<br />
quello della condizione umana, considerata<br />
nella sua miseria rispetto alla grandezza<br />
di Dio. Nella lirica il poeta invita<br />
Omo, mìttete a pensare<br />
onne te ven lo glorïare 1<br />
Omo, pensa de che simo 2<br />
e de che fommo e a che gimo 3<br />
5 ed en che retornarimo;<br />
ora mittete a cuitare 4 .<br />
D’uman seme sii concetto 5 :<br />
putulente sta soietto 6 ;<br />
si ben te vidi nel deritto,<br />
10 non hai donne te essaltare 7 .<br />
De vil cosa sii formato<br />
ed en pianto fusti nato<br />
e ’n miseria conversato 8 ,<br />
ed en cénnar dii tornare 9 .<br />
15 Venisti a nui co’ 10 pellegrino,<br />
nudo, povero e taupino 11 ;<br />
menato en quisto cammino,<br />
el pianto fo el primo cantare 12 .<br />
Menato en quisto paese,<br />
20 non recasti da far spese 13 ;<br />
ma ’l Signor te fo cortese,<br />
ché ’l Suo ben volse a te prestare.<br />
l’uomo a porre l’accento sugli aspetti<br />
più sgradevoli della propria natura, della<br />
propria presenza corporea, condizione<br />
che lo situa anche più in basso della<br />
natura stessa, in quanto essa è capace<br />
di produrre dei frutti. L’uomo è dunque<br />
la creatura più debole e desolante.<br />
1. onne te ven lo glorïare: da dove<br />
proviene la tua gloria.<br />
2. simo: siamo; dal latino, come i<br />
successivi gimo e cuitare)<br />
3. gimo: andiamo.<br />
4. mittete a cuitare: mettiti a<br />
pensare, riflettere.<br />
5. sii concetto: sei stato concepito.<br />
6. putulente sta soietto: è materia<br />
immonda.<br />
7. si … te essaltare: se ti guardi in<br />
modo giusto («nel deritto») non hai di<br />
che («donne») esaltarti.<br />
8. conversato: vissuto.<br />
9. en cénnar dii tornare: in cenere<br />
devi tornare.<br />
10. co’: come.<br />
11. taupino: tapino, disgraziato.<br />
12. el pianto fo el primo cantare: si<br />
intendono i primi vagiti, il pianto del<br />
neonato.<br />
13. non recasti da far spese: non<br />
portasti con te mezzi per il tuo<br />
sostentamento.<br />
POESIA E TEATRO<br />
Pagina liberamente fotocopiabile per chi ha in adozione il volume di D. Cerrito - R. Messineo, Strade. Le vie dei testi
2 Testi di verifica - Unità 3 Via del Tempo<br />
Pagina liberamente fotocopiabile per chi ha in adozione il volume di D. Cerrito - R. Messineo, Strade. Le vie dei testi POESIA E TEATRO<br />
Or te pensa el fatto tio 14 :<br />
si el Signore arvol lo sio 15 ,<br />
25 non t’arman altro che rio 16 ,...<br />
non hai donne t?allegrare.<br />
Gloria hai del vestimento,<br />
ché t’acconci a tuo talento,<br />
ed hai pien lo cor de vento 17<br />
30 per «misser» farte chiamare:...<br />
si la peco 18 arvol la lana<br />
e lo fiore arvol la grana,<br />
lo tuo pensieri è cosa vana,<br />
onne soperbia vol’ menare 19 .<br />
35 Aguarda a l’àrbore 20 , o omo,...<br />
quanto fa süave pomo 21<br />
odorifero, e como<br />
è saporoso nel gustare.<br />
De la vite, che ne nasce?<br />
40 L’uva bella ch’omo pasce 22 :...<br />
poco maturar la lasce,<br />
nàscene ’l vino per potare 23 .<br />
O omo, pensa che tu meni 24 :<br />
pedochi assai con lendinine 25 ,<br />
45 e le polci 26 so? meschine...<br />
che non te lassa venïare 27 .<br />
Si hai glorïa d?avere,<br />
attenne un poco, e mo ’l pòi scire<br />
che ne òi d’esto podere<br />
50 ne la fin teco portare.<br />
Lavoriamo sul testo<br />
Comprendere e analizzare<br />
1. Fai la parafrasi del testo.<br />
2. Individua lo schema metrico della ballata.<br />
3. Quale visione del rapporto tra Dio e<br />
l’uomo è presente nel testo?<br />
4. Ordina due elenchi differenti: nel primo<br />
inserisci i versi che esaltano le<br />
virtù del divino, nell’altro quello in cui<br />
viene affrontata la miseria della condizione<br />
umana.<br />
5. Quale verso introduce una nota apocalittica?<br />
14. el fatto tio: pensa alla tua<br />
condizione.<br />
15. arvol lo sio: rivuole il suo.<br />
16. non t’arman altro che rio: non ti<br />
rimane altro che male.<br />
17. vento: presunzione.<br />
18. peco: pecora.<br />
19. vol’ menare: di cui vuole<br />
vantarsi.<br />
20. l’àrbore: l’albero.<br />
21. süave pomo: frutto soave.<br />
22. ch’omo pasce: di cui ci si nutre.<br />
23. per potare: da bere.<br />
24. meni: produci.<br />
25. lendinine: le uova dei pidocchi.<br />
26. polci: pulci.<br />
27. venïare: avere pace.<br />
(Jacopone da Todi, Laude, a cura di F. Mancini, Bari, Laterza, 1974)<br />
6. Fai un confronto fra le condizioni dell’uomo<br />
descritte in questa poesia con<br />
quella presente nel Cantico delle creature<br />
di san Francesco.<br />
Trasformare e creare<br />
7. Quale ritieni sia la riflessione che<br />
l’uomo dovrebbe compiere sulla propria<br />
condizione. Condividi il giudizio<br />
di Jacopone? Argomenta brevemente.<br />
8. Scegli un dipinto, un film o un brano di<br />
narrativa che ti sembra affine a questa<br />
poesia.