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Questa pubblicazione contiene la selezione dei migliori<br />

temi, poesie e disegni eseguiti dagli studenti<br />

delle scuole medie e superiori della Valpolicella, Verona e prov<strong>in</strong>cia.<br />

Scuole visitate dagli atleti del GSC GIAMBENINI<br />

assieme al professor Giuseppe Degani<br />

per sensib<strong>il</strong>izzare i ragazzi sui problemi legati alla disab<strong>il</strong>ità,<br />

prevenzione <strong>in</strong>cidenti stradali e promozione dello sport<br />

e per <strong>in</strong>trodurre <strong>il</strong> Trofeo Massimo Tommasi,<br />

gara di handbike che si svolge a Pedemonte ogni primavera da 17 anni,<br />

organizzato da Tommasi Viticoltori<br />

con <strong>il</strong> prezioso e <strong>in</strong>dispensab<strong>il</strong>e apporto di Claudio Guard<strong>in</strong>i.


C’era un gioco che da ragazz<strong>in</strong>o mi piaceva fare,<br />

<strong>in</strong>sieme ai compagni, lungo le rive dell’Adige.<br />

Ciascuno si procurava un piccolo pezzo di legno<br />

e lo lasciava nella corrente perché prendesse<br />

l’onda entrando <strong>in</strong> gara con i legnetti lasciati<br />

dagli altri. Scattava una competizione che<br />

riuscivamo a seguire per un breve tratto del fiume<br />

e ogni legnetto era <strong>il</strong> nostro campione;<br />

quando li perdevamo di vista era tempo<br />

di avviare una nuova gara.<br />

Spesso capitava che qualche legnetto, per un’onda<br />

o altri imprevisti motivi, perdesse la corrente<br />

f<strong>in</strong>endo tra i ciottoli della riva, senza più forza<br />

di rimettersi <strong>in</strong> corsa. Allora, con una sp<strong>in</strong>ta<br />

andavamo a liberare <strong>il</strong> nostro campione dalla<br />

risacca e dai sassi perché ritrovasse <strong>il</strong> vigore<br />

del flusso di corrente.<br />

A queste esperienze pensavo ascoltando al Liceo<br />

Messedaglia le testimonianze di chi ha reagito<br />

alla sventura di un momento che ha cambiato<br />

la vita trovando nello sport motivi per cercare<br />

nuovamente la corrente della vita; l’onda delle<br />

relazioni, la voglia di gareggiare,<br />

testimoniare e confrontarsi.<br />

Un grande, <strong>in</strong>dimenticab<strong>il</strong>e, <strong>in</strong>segnamento per<br />

i nostri ragazzi quello degli amici dell’handbike;<br />

positivamente contagioso perché capace<br />

di trasmettere fiducia nelle capacità di reagire,<br />

speranza nelle possib<strong>il</strong>ità di riprogettare la propria<br />

vita per superare difficoltà e guardare avanti.<br />

I ragazzi delle nostre scuole, sia <strong>in</strong> Valpolicella<br />

che <strong>in</strong> città, hanno risposto con entusiasmo<br />

al concorso che li ha visti impegnati <strong>in</strong> poesie,<br />

composizioni e disegni per rappresentare<br />

l’esperienza della “disab<strong>il</strong>ità” e la capacità<br />

di affermarsi con “ab<strong>il</strong>ità altre”. Il concorso,<br />

giunto al quarto anno, è ormai un appuntamento<br />

classico che ha raccolto più di 500 elaborati.<br />

In questo quaderno vengono presentati<br />

alcuni dei lavori e si può apprezzare<br />

la qualità dell’impegno dei nostri studenti.<br />

Grazie agli atleti e alle loro testimonianze, grazie<br />

ai docenti che hanno guidato i loro alunni <strong>in</strong><br />

questa esperienza, grazie a tutti coloro<br />

che l’hanno resa possib<strong>il</strong>e.<br />

2 3<br />

Giovanni Pontara<br />

Dirigente Ufficio Scolastico di Verona


Alessandro Strazzer (2009)<br />

Classe 2ª C - Scuola Media di Sant’Ambrogio<br />

Amico, amica<br />

che corri <strong>in</strong> handbike<br />

ad ogni primavera,<br />

sfiori la terra…<br />

e sei alto come <strong>il</strong> cielo<br />

e le tue braccia <strong>in</strong> gara<br />

sono rond<strong>in</strong>i <strong>in</strong> volo<br />

son ali d’angelo<br />

che un dest<strong>in</strong>o, pur crudo,<br />

tarpar non ha potuto…<br />

Grande è la tua risposta<br />

e la proposta<br />

d’orgoglio sano,<br />

di volontà tenace alla fatica,<br />

al risveglio<br />

dell’umano coraggio della vita<br />

che tanto manca<br />

al mondo<br />

ben più fortunato.<br />

E allora<br />

qua la mano,<br />

amico e amica,<br />

perché tu sì<br />

che hai v<strong>in</strong>to la partita!<br />

Per tutto quel che fai<br />

e che dai,<br />

che Dio ti benedica.<br />

4 5<br />

Piero Mirabella


La vita è bella<br />

Tutti ti guardano con compassione<br />

<strong>in</strong>vece tu ti senti un leone.<br />

Tutti dicono “che sfortunato”<br />

mentre tu nuove esperienze hai provato.<br />

Tutti pensano “non ce la farà mai”<br />

tu <strong>in</strong>vece li guardi, sorridi e te ne vai.<br />

Pensavi che la tua vita fosse f<strong>in</strong>ita,<br />

che non potessi più amare la vita.<br />

Ora hai scoperto uno sport speciale<br />

unico, raro che ti dà la forza di cont<strong>in</strong>uare.<br />

L’handbike è la tua passione<br />

porta l’anima a una nuova emozione.<br />

La vita è strana ora lo sai<br />

ha m<strong>il</strong>le forme tu la vivrai.<br />

a s<strong>in</strong>istra:<br />

Elisa Recchia (2011)<br />

Classe 2ª B - Scuola Media I. P<strong>in</strong>demonte<br />

Pescant<strong>in</strong>a<br />

6 7<br />

Maddalena Bozzola - Francesca Di Blasio (2011)<br />

Classe 1ª N - Liceo Scientifico Messedaglia<br />

Verona


Lorella Malavasi (2011)<br />

Classe 2ª D - Scuola Media I. P<strong>in</strong>demonte<br />

Pescant<strong>in</strong>a<br />

Una ragazza molto fortunata<br />

Posso prendere ogni cosa dallo scaffale più alto senza l’aiuto di nessuno<br />

posso andare <strong>in</strong> bici<br />

giocare con qualcuno<br />

correre con i miei amici.<br />

Se non potessi camm<strong>in</strong>are<br />

dovrei essere sempre aiutata<br />

sempre ferma dovrei stare<br />

come una ragazza sola e malata.<br />

E quando mi ricordo di quei poveretti<br />

che per un attimo di disattenzione, una svista<br />

su una sedia a rotelle sono costretti<br />

li penso pronti a gareggiare di nuovo su un’altra pista.<br />

Loro hanno altre capacità<br />

diverse dalle nostre<br />

l’importante è non abbattersi e cercare la felicità<br />

perché la vita cont<strong>in</strong>ua e bisogna lasciarsi alle spalle <strong>il</strong> passato, la paura,<br />

la morte.<br />

Vivendo la vita giorno per giorno<br />

osservando quell’uccello che <strong>in</strong> alto vola<br />

e che forse mai più farà ritorno<br />

penso a quanto sono fortunata a camm<strong>in</strong>are da sola.<br />

8 9<br />

Angela Bombana (2011)<br />

Classe 2ª C - Scuola Media I. P<strong>in</strong>demonte<br />

Pescant<strong>in</strong>a


Un nuovo domani<br />

Non è fac<strong>il</strong>e riprendere le red<strong>in</strong>i della propria vita<br />

quando un sogno sembra perdersi<br />

<strong>in</strong> quell’attimo di nulla<br />

che non pare f<strong>in</strong>ire.<br />

Eppure la vostra forza d’animo<br />

ai nostri occhi <strong>in</strong>genui appare maestra e<br />

d’un tratto una via si apre colma di nuove realtà.<br />

E così come un bamb<strong>in</strong>o<br />

ammira <strong>il</strong> mai visto e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito mare<br />

voi avete ripreso le carte <strong>in</strong> mano<br />

e ricom<strong>in</strong>ciato a lottare.<br />

a s<strong>in</strong>istra:<br />

Andrea Campochiaro (2011)<br />

Classe 2ª C - Scuola Media I. P<strong>in</strong>demonte<br />

Pescant<strong>in</strong>a<br />

10 11<br />

Mat<strong>il</strong>de C. - Mart<strong>in</strong>a Z. - Emma Z. (2011)<br />

Classe 1ª G - Liceo Scientifico Messedaglia<br />

Verona


Eleonora Mezzadrelli (2011)<br />

Classe 2ª A - Scuola Media di Negrar<br />

Handbike<br />

Come un bruco che guardava <strong>il</strong> cielo<br />

masticando la foglia di melo<br />

sognava la velocità del vento<br />

guardando <strong>il</strong> suo corpo goffo e lento.<br />

Uscì dal bozzolo senza più nulla di ridicolo<br />

sfrecciò veloce e felice <strong>in</strong>curante del pericolo<br />

si trovò le ali strappate da un rospo rotondo<br />

senza la possib<strong>il</strong>ità di vedere dall’alto <strong>il</strong> mondo.<br />

Così si sente un uomo fermo <strong>in</strong> carrozzella<br />

che della vita ha perso la parte più bella<br />

per ogni cosa ha bisogno d’aiuto<br />

altrimenti fa da solo <strong>in</strong> un tempo <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito.<br />

Almeno la velocità non è un miraggio lontano<br />

basta prendere l’handbike <strong>in</strong> mano<br />

e quando sente <strong>il</strong> vento passargli sul viso<br />

scopre cosa può fare da solo: un sorriso.<br />

12 13<br />

Cec<strong>il</strong>ia Cremon (2011)<br />

Classe 1ª N - Liceo Scientifico Messedaglia<br />

Verona


In un attimo<br />

In un attimo tutto è cambiato,<br />

<strong>il</strong> vostro futuro sembrava spezzato<br />

e se <strong>in</strong> un momento<br />

avete pensato di mollare<br />

presto avete capito<br />

che bisognava solo ricom<strong>in</strong>ciare.<br />

Con la pazienza e con la voglia di cont<strong>in</strong>uare<br />

pian piano <strong>il</strong> sorriso vi è tornato<br />

perché non era giusto abbandonare<br />

tutto quello per cui avevate lottato.<br />

Prima lo sport vi piaceva praticare<br />

ma anche ora non ci dovete r<strong>in</strong>unciare:<br />

sull’handbike, una speciale bici salite<br />

e molto vi divertite<br />

è un mezzo particolare<br />

perché non i piedi ma le mani bisogna usare.<br />

Forse questa non è la vita che sognavate<br />

è ben diversa da come ve l’aspettavate<br />

ma non vi mancano l’amore la famiglia e gli amici<br />

e per questo siete lo stesso felici.<br />

a s<strong>in</strong>istra:<br />

Alberto Facchetti (2011)<br />

Classe 1ª D - Scuola Media I. P<strong>in</strong>demonte<br />

Pescant<strong>in</strong>a<br />

14 15<br />

Mart<strong>in</strong>a De Carlo (20011)<br />

Classe 1ª N - Liceo Scientifico Messedaglia<br />

Verona


È normale<br />

Premessa: quando diciamo “giovani <strong>in</strong> allegria”<br />

<strong>in</strong>tendiamo ragazzi sotto l’effetto di alcool o qualsiasi droga.<br />

È normale<br />

correre, saltare<br />

ridere, scherzare.<br />

È normale<br />

passeggiare all’aria aperta,<br />

sotto <strong>il</strong> sole <strong>in</strong> libertà.<br />

È fac<strong>il</strong>e<br />

i muretti saltar via<br />

su prati pieni di follia.<br />

È fac<strong>il</strong>e<br />

pensare che lo sia,<br />

quando sei <strong>in</strong> allegria.<br />

Alla f<strong>in</strong>e però ti sorprendi<br />

di quanto fac<strong>il</strong>e è arrenderti,<br />

se le gambe ti han portato via<br />

altri giovani <strong>in</strong> allegria.<br />

a s<strong>in</strong>istra:<br />

Aurora Fiordaligi (2011)<br />

Classe 2ª D - Scuola Media I. P<strong>in</strong>demonte<br />

Pescant<strong>in</strong>a<br />

16 17<br />

Dall’Oglio Valent<strong>in</strong>a - Hoxha Elena (2011)<br />

Classe 1ª N - Liceo Scientifico Messedaglia<br />

Verona


Davide Vallicella (2009)<br />

Classe 2ª C - Scuola Media<br />

Fumane<br />

Gioia di vivere<br />

Un giorno mi ritrovai sulla sedia a rotelle<br />

e mi misi a guardare le stelle<br />

vidi un grande chiarore<br />

e provai grande stupore.<br />

Iniziai a cantare<br />

e provai a camm<strong>in</strong>are<br />

cosciente della mia situazione<br />

provai una strana sensazione.<br />

Iniziai a parlare<br />

e a sognare.<br />

Superato questo brutto momento<br />

mi sentii libero come <strong>il</strong> vento,<br />

decisi di guardare <strong>in</strong> avanti<br />

per avere una vita senza rimpianti.<br />

18 19<br />

Simore Recchia (2011)<br />

Classe 1ª N - Liceo Scientifico Messedaglia<br />

Verona


Il mio attimo<br />

È stato un attimo.<br />

Ho visto <strong>il</strong> lampo di un temporale<br />

ho sentito <strong>il</strong> ronzio di un’ape<br />

è stato un attimo…<br />

Avevo fretta quella sera dopo la partita<br />

avevo rabbia dopo la sconfitta<br />

basta un attimo…<br />

Mi sono svegliato vestito di bianco<br />

avevo freddo e sentivo l’odore del dis<strong>in</strong>fettante<br />

non è stato un attimo…<br />

Le mie gambe non erano più mie<br />

le partite erano perse<br />

gli attimi erano tanti, troppi…<br />

Ho sentito <strong>il</strong> cuore, <strong>il</strong> respiro<br />

la paura e le labbra asciutte<br />

la testa scoppiare e le lacrime scivolare, nel buio, lungo <strong>il</strong> mio viso.<br />

Ho rivisto <strong>il</strong> lampo del temporale,<br />

annusato l’odore della pioggia che cade sui prati<br />

e <strong>il</strong> ronzio dell’ape a primavera:<br />

questo è <strong>il</strong> mio attimo.<br />

a s<strong>in</strong>istra:<br />

Valeria Bottura (2011)<br />

Classe 2ª D - Scuola Media I. P<strong>in</strong>demonte<br />

Pescant<strong>in</strong>a<br />

20 21<br />

Matteo Cornale (2011)<br />

Classe 1ª N - Liceo Scientifico Messedaglia<br />

Verona


L<strong>in</strong>da Olivieri (2011)<br />

Classe 2ª B -Scuola Media I. P<strong>in</strong>demonte<br />

Pescant<strong>in</strong>a<br />

Ero lì<br />

Ero lì,<br />

che allegramente<br />

correvo,<br />

con la folla <strong>in</strong>torno a me.<br />

Ero lì,<br />

sull’asfalto.<br />

con <strong>il</strong> nero negli occhi.<br />

Ero lì,<br />

sul letto,<br />

con lo sguardo fisso sul bianco.<br />

Ero lì,<br />

<strong>in</strong>capace di volere,<br />

<strong>in</strong>capace di reagire.<br />

Ma ora sono qui,<br />

libero,<br />

con nuovi orizzonti,<br />

con nuovi sogni.<br />

22 23<br />

Mattia Vallicella - F<strong>il</strong>ippo Dal Santo (2011)<br />

Classe 1ª N - Liceo Scientifico Messedaglia<br />

Verona


Ricom<strong>in</strong>ciare<br />

Un giorno la vita ha deciso.<br />

Un lampo improvviso ha strappato le tue ali<br />

e i tuoi sogni hanno smesso di volare.<br />

Il tuo percorso è stato segnato da tanti ostacoli.<br />

Ma ecco! Hai scoperto la tua handbike.<br />

Hai reagito,<br />

hai com<strong>in</strong>ciato a sentirti competitivo,<br />

felice di arrivare,<br />

per vedere <strong>in</strong>torno a te sguardi gioiosi e contenti.<br />

La vita è ritornata a sorriderti,<br />

La vita è una cosa meravigliosa.<br />

a s<strong>in</strong>istra:<br />

Beatrice Rigon (2011)<br />

Classe 2ª C - Scuola Media I. P<strong>in</strong>demonte<br />

Pescant<strong>in</strong>a<br />

24 25<br />

Alessandro Dal Zen (2011)<br />

Classe 1ª N - Liceo Scientifico Messedaglia<br />

Verona


Andrea Checch<strong>in</strong>i (2011)<br />

Classe 2ª B - Scuola Media I. P<strong>in</strong>demonte<br />

Pescant<strong>in</strong>a<br />

Una nuova speranza<br />

Correvi,<br />

libero, spensierato,<br />

ma da un fulm<strong>in</strong>e la tua vita fu fermata,<br />

bruciata,<br />

<strong>in</strong> una pianura desolata<br />

di sogni <strong>in</strong>franti, tramutata.<br />

Vagavi nella notte senza meta,<br />

ad un tratto…<br />

Uno squarcio nelle tenebre,<br />

<strong>il</strong> buio fu spezzato<br />

e da una luce <strong>in</strong>ondato.<br />

Una vita nuova, è nata,<br />

dal sole all’orizzonte <strong>il</strong>lum<strong>in</strong>ata.<br />

26 27<br />

Alberto Zannoni - Rocco Galli (2011)<br />

Classe 1ª N - Liceo Scientifico Messedaglia<br />

Verona


El colpo fatal<br />

Le sta un colpo fatal,<br />

rapido, veloce, come na sd<strong>in</strong>sa,<br />

massa par i me gusti…<br />

e parea averme rov<strong>in</strong>à la vita…<br />

<strong>in</strong>vese tasi, o catà ci pol giutarme,<br />

no avea gnanca mai sentio<br />

de sta bicicletta che la va<br />

pedalando con le mane…<br />

e le sta proprio ela a solevarme<br />

da quel maledeto bòratro<br />

ndo me catava.<br />

Manco mal che <strong>il</strong> Signor l’ha guardà <strong>in</strong> so,<br />

e l’è da quel giorno che ghe son debitor.<br />

a s<strong>in</strong>istra:<br />

Davide Recchia (2011)<br />

Classe 2ª B - Scuola Media I. P<strong>in</strong>demonte<br />

Pescant<strong>in</strong>a<br />

28 29<br />

Andrea Gaspari (2011)<br />

Classe 1ª N - Liceo Scientifico Messedaglia<br />

Verona


Francesca Miglioranzi (2011)<br />

Classe 2ª B - Scuola Media I. P<strong>in</strong>demonte<br />

Pescant<strong>in</strong>a<br />

Voglia di ricom<strong>in</strong>ciare<br />

Per colpa di una caduta<br />

per colpa di un imprevisto<br />

per colpa di qualcosa che non si è visto<br />

una persona può essere perduta.<br />

Ma c’è chi anche se paralizzato<br />

non cade nella depressione<br />

perché sa di essere amato<br />

e allora cambia direzione.<br />

Inizia una nuova vita<br />

cont<strong>in</strong>ua un’avventura che non era f<strong>in</strong>ita<br />

ricom<strong>in</strong>cia a correre o a cantare<br />

trova la voglia di ricom<strong>in</strong>ciare.<br />

30 31<br />

Bogoni Enrico (2011)<br />

Classe 1ª N - Liceo Scientifico Messedaglia<br />

Verona


Impressioni su handbike<br />

Ammiro la tua forza e <strong>il</strong> tuo coraggio<br />

e mi sento un ragazzo fortunato<br />

ammiro <strong>il</strong> tuo sorriso sembra un raggio<br />

e ti r<strong>in</strong>grazio di avermi <strong>in</strong>contrato.<br />

Ho colto <strong>il</strong> tuo entusiasmo<br />

e ho capito l’importanza di essere nato<br />

da te sprigiona gioia e serenità<br />

e credo che ciò mi aiuterà<br />

nelle mie piccole difficoltà.<br />

Da te ho imparato<br />

che <strong>il</strong> non poter fare<br />

può essere colmato<br />

dalla grandezza dell’amore.<br />

a s<strong>in</strong>istra:<br />

Elisa Accord<strong>in</strong>i (2011)<br />

Classe 2ª C - Scuola Media I. P<strong>in</strong>demonte<br />

Pescant<strong>in</strong>a<br />

32 33<br />

Marconc<strong>in</strong>i Gaetano (2011)<br />

Classe 1ª D - Liceo Scientifico Messedaglia<br />

Verona


Handbike<br />

F<strong>in</strong> da picc<strong>in</strong>i è normale sognare<br />

grandi campioni poter eguagliare;<br />

com<strong>in</strong>ci, ti alleni, sbagli e riprovi<br />

ancora una volta e bene ti muovi.<br />

Capisci schemi, tattiche e trucchetti<br />

ed ora i movimenti son ancor più perfetti.<br />

Entri <strong>in</strong> squadre professionistiche,<br />

ma non te lo aspetti,<br />

ed ecco la catastrofe:<br />

perdi l’uso di entrambe le gambe<br />

e tutto ora sembra più pesante.<br />

Tu non ti arrendi e non ti deprimi,<br />

cerchi uno sport che tu possa fare<br />

che bene ed <strong>in</strong> forma ti possa far stare<br />

scopri l’handbike e già sei tra i primi.<br />

Lo sport, <strong>il</strong> movimento e la voglia di reagire<br />

<strong>in</strong> poco tempo ti fanno capire<br />

che non sarà una vertebra rotta<br />

ad impedirti di v<strong>in</strong>cer la tua lotta.<br />

a s<strong>in</strong>istra:<br />

S<strong>il</strong>via Di Cesare (2011)<br />

Classe 1ª D - Scuola Media I. P<strong>in</strong>demonte<br />

Pescant<strong>in</strong>a<br />

34 35<br />

Ludovico Malavolta (2011)<br />

Classe 1ª D - Liceo Scientifico Messedaglia<br />

Verona


Uno sport non da tutti<br />

A scuola dei ragazzi son venuti,<br />

per raccontarci i loro fatti accaduti<br />

qualche tempo fa<br />

ma di una certa gravità.<br />

Si sentivano come un eremita<br />

che cambia completamente st<strong>il</strong>e di vita.<br />

Non riuscivano ad accettare<br />

di non poter più camm<strong>in</strong>are<br />

e <strong>in</strong> qualche modo sport dovevano praticare.<br />

Grazie al coraggio e alla voglia di fare<br />

si son messi a pedalare<br />

e al traguardo v<strong>in</strong>centi arrivare.<br />

a s<strong>in</strong>istra:<br />

Chiara Banterle (2011)<br />

Classe 2ª B - Scuola Media I. P<strong>in</strong>demonte<br />

Pescant<strong>in</strong>a<br />

36 37<br />

Ottaviani Nicholas (2011)<br />

Classe 2ª C - Scuola Media di Negrar


Una corsa sfortunata<br />

Andrea uomo coraggioso<br />

nei vecchi tempi di primavera<br />

correva felice.<br />

Un tragico <strong>in</strong>cidente<br />

un attimo e la corsa si fermò.<br />

Odio, rabbia, rancore?<br />

Li hai abbandonati<br />

nel tuo cuore solo l’amore<br />

sempre l’amore<br />

che sem<strong>in</strong>i tra noi.<br />

Grazie amico.<br />

Luca Morbioli (2011)<br />

Classe 2ª C - Scuola Media di Negrar<br />

Una nuova vita<br />

Corri, corri<br />

mi diceva la folla<br />

mentre io pedalavo sull’handbike<br />

con <strong>il</strong> fiato <strong>in</strong> gola<br />

<strong>in</strong>sieme ai miei compagni.<br />

E alla f<strong>in</strong>e<br />

dopo una faticosissima vittoria<br />

penso ai sfortunati eventi<br />

che sono successi a me e ad altri.<br />

Però sotto sotto un aspetto positivo c’è:<br />

la felicità, la gioia, la serenità<br />

sono tutto quello che serve<br />

per farsi una nuova vita<br />

una vita migliore.<br />

38 39<br />

Enrico Vant<strong>in</strong>i (2011)<br />

Classe 2ª C - Scuola Media di Negrar


Giada Madd<strong>in</strong>elli (2011)<br />

Classe 2ª C - Scuola Media Don Mazza<br />

Verona<br />

Handbike<br />

Ho tre ruote<br />

perché con due non si puote<br />

le mani son piedi<br />

con cuore le vedi<br />

sp<strong>in</strong>gono, vivono, soffrono<br />

ti portano dove le gambe non possono<br />

sono <strong>il</strong> mio motore<br />

vanno con <strong>il</strong> cuore<br />

di chi ha perso <strong>il</strong> camm<strong>in</strong>o<br />

ma si è trovato un nuovo dest<strong>in</strong>o.<br />

40 41<br />

Alberto Janello (2011)<br />

Classe 2ª C - Scuola Media di Negrar


Lisa Grigoli (2011)<br />

Classe 2ª B - Scuola Media Don Mazza<br />

Verona<br />

Così come sei!<br />

Non mi importa se le tue mani non mi accarezzano,<br />

mi accarezza la tua mente.<br />

Non mi importa se le tue braccia non mi str<strong>in</strong>gono,<br />

mi str<strong>in</strong>ge <strong>il</strong> tuo cuore.<br />

Non mi importa se le tue gambe non mi r<strong>in</strong>corrono,<br />

mi r<strong>in</strong>corre <strong>il</strong> tuo pensiero.<br />

Non mi importa se non sei perfetto agli occhi degli altri,<br />

la tua perfezione sta nella tua grande anima.<br />

La gioia più grande è sapere che ci sei,<br />

e che <strong>il</strong> tuo amore per la vita è più grande della vita stessa!<br />

42 43<br />

Gloria Corrad<strong>in</strong>i (2011)<br />

Classe 2ª C - Scuola Media di Negrar


Il valore della vita!<br />

Oggi è un giorno speciale<br />

ascoltate quello che vi voglio raccontare.<br />

Questo fatto non è banale<br />

Ma qualcosa di sensazionale.<br />

Anche un uomo <strong>in</strong> carrozz<strong>in</strong>a se la può cavare<br />

la sua sola volontà può bastare.<br />

E se credi di essere arrivavo al term<strong>in</strong>e<br />

qualcosa può cambiare<br />

puoi r<strong>in</strong>ascere anche se hai toccato <strong>il</strong> fondo<br />

e da quel fondo potrai ripartire<br />

basta un germoglio di speranza.<br />

E quella nebbia che ha offuscato<br />

per sempre la tua corsa la tua gioventù<br />

ti fa scoprire <strong>il</strong> vero valore della vita<br />

e ti fa toccare con mano<br />

la dolcezza di qualcuno che ti guarda<br />

che sa quanto vali, quanto sei grande,<br />

e quel che è più importante…<br />

che ti ama moltissimo!<br />

Luca Rusp<strong>in</strong>i (2011)<br />

Classe 2ª C - Scuola Media di Negrar<br />

Ricom<strong>in</strong>ciare<br />

Tanto tempo mi sono allenato<br />

per quella gara a cui mai sono arrivato.<br />

Correvo per i prati con <strong>il</strong> mio cane<br />

e grandi boschi andavo a perlustrare.<br />

Nella mia grotta mi fermavo a sognare<br />

e ad organizzare quelle mie amate gare.<br />

Poi ci fu un <strong>in</strong>cidente stradale<br />

e da quel momento non potei più camm<strong>in</strong>are.<br />

Per molto tempo è stata dura da accettare<br />

ma con l’aiuto della mia famiglia sono riuscito a ricom<strong>in</strong>ciare.<br />

Ora mi rallegro cantando agli anziani “Margherita”<br />

la mia canzone preferita.<br />

La cosa più giusta da fare è guardare <strong>il</strong> lato positivo<br />

<strong>in</strong> ogni cosa che accade, anche se può far del male.<br />

Perché si può sempre ricom<strong>in</strong>ciare.<br />

44 45<br />

Andrea Corsi (2011)<br />

Classe 2ª C - Scuola Media di Negrar


Elia Aldrighetti (2011)<br />

Classe 2ª B - Scuola Media Don Mazza<br />

Verona<br />

Quando tutto era f<strong>in</strong>ito…<br />

In una sera d’<strong>in</strong>verno<br />

la mia vita si trasformò <strong>in</strong> un <strong>in</strong>ferno.<br />

Ero <strong>in</strong> sella alla mia nuova motocicletta<br />

quando ho visto arrivare una bicicletta<br />

e nella conv<strong>in</strong>zione d’averla sorpassata<br />

mi sono ritrovato sulla stada bagnata.<br />

Subito sono arrivati i soccorsi<br />

anche molti abitanti sono accorsi.<br />

I medici mi hanno portato all’ospedale<br />

anche se nulla mi faceva male<br />

sdraiato sul lett<strong>in</strong>o<br />

come se fossi un piccolo bamb<strong>in</strong>o.<br />

Ma ecco arrivare i dottori<br />

a dirmi che non potrò mai più muovere gli arti <strong>in</strong>feriori.<br />

Pensavo che tutto fosse f<strong>in</strong>ito<br />

quando una bella notizia ho sentito.<br />

Avevano costruito un prototipo di motociclo<br />

che assomigliava ad un triciclo<br />

questo si muoveva con la forza delle mani<br />

mi dissi: potrei provarlo anch’io domani.<br />

Appoggiate le mie mani sui pedali<br />

mi sembrò di aver messo le ali.<br />

In montagna e coll<strong>in</strong>a sono andato<br />

e ogni terreno ho provato.<br />

Arrivare f<strong>in</strong>o ai c<strong>in</strong>quanta ch<strong>il</strong>ometri orari<br />

per riuscire a superare una Ferrari.<br />

Ed eccoci qui riuniti per correre<br />

con un unico desiderio: v<strong>in</strong>cere.<br />

Righetti Mattia (2009)<br />

Classe 1ª B - Istituto Professionale per l’Agricoltura<br />

San Floriano<br />

46 47


Un <strong>in</strong>contro, un segno!<br />

Ho passato f<strong>in</strong>ora tante primavere<br />

tra momenti belli e giornate nere<br />

ma da quando ho sentito Andrea cantare<br />

mi è cresciuta dentro una voglia di cambiare.<br />

Una voglia vera, una voglia gioiosa<br />

come quando una ragazza riceve una rosa<br />

come quando lo sposo bacia la sposa.<br />

La gioia di vivere che avete è un tesoro<br />

è un guizzo di felicità che vale più dell’oro<br />

è di questo che vi voglio r<strong>in</strong>graziare<br />

e questa poesia desidero a voi dedicare.<br />

a s<strong>in</strong>istra:<br />

Mattia Nicolis (2011)<br />

Classe 2ª B - Scuola Media Don Mazza<br />

Verona<br />

48 49<br />

Alessandro Giunta (2011)<br />

Classe 2ª B - Scuola Media di Negrar


Pensiero sull’handbike<br />

Quel matt<strong>in</strong>o quando ho varcato la soglia della palestra della mia scuola<br />

non avevo davvero idea di cosa mi avrebbe atteso: mi era semplicemente<br />

stato detto che tre persone diversamente ab<strong>il</strong>i avrebbero portato<br />

la loro esperienza di vita, molto forte e toccante… Lo scetticismo<br />

non mi era mancato “chissà davvero chi verrà a parlarci!” avevo pensato<br />

tra me e me, e nulla mi aveva fatto pensare a qualcosa di veramente<br />

speciale.<br />

Inizialmente ho seguito i primi discorsi con scarsa attenzione, e me ne<br />

pento davvero amaramente, poi però ho ascoltato l’esperienza di Mar<strong>in</strong>a,<br />

e ho capito che l’argomento era ben altro rispetto a quello che mi<br />

sarei aspettato: le esperienze portate da tutti e tre erano <strong>in</strong>trise di vita<br />

vera e vissuta, non erano un semplice giochetto o una scelta da due<br />

soldi, ma qualcosa di veramente <strong>in</strong>tenso che prendeva l’<strong>in</strong>terno dell’anima<br />

e che la trasc<strong>in</strong>ava ad un pensiero su se stessi davvero profondo.<br />

Subito dopo l’esperienza di Mar<strong>in</strong>a ha parlato Andrea, e anche lui ha<br />

avuto modo di spiegare quanto diffic<strong>il</strong>e fosse stato sconfiggere quello<br />

sconforto che ti affligge.<br />

Andrea ha <strong>in</strong>segnato a molti dei presenti cosa voglia dire amare la vita<br />

f<strong>in</strong>o all’ultimo, senza mai mollare, facendosi sempre forza, anche se<br />

spesso gli ostacoli da superare sono molti. Poi ha anche cantato “Margherita”<br />

a tutti noi, e la scena è stata più che commovente.<br />

Mi ha colpito particolarmente <strong>il</strong> fatto che tutti e tre abbiano avuto questa<br />

disponib<strong>il</strong>ità a condividere con tutti noi i loro pensieri più profondi,<br />

senza alcuna vergogna, e che tutti e tre abbiano avuto <strong>il</strong> coraggio e<br />

la forza di reagire, sempre.<br />

Alla f<strong>in</strong>e dell’<strong>in</strong>contro avrei desiderato che non fosse veramente <strong>il</strong> momento<br />

di andarsene: <strong>il</strong> tempo era volato!<br />

Quando però sono uscito mi sono reso conto che <strong>in</strong> quel giorno avevo<br />

guadagnato qualcosa di speciale e che dovevo farne tesoro… La co-<br />

sa che ho guadagnato è la gioia di vivere e per questo a loro do <strong>il</strong> più<br />

grande e sentito grazie che posso e dedico queste parole a loro tre…<br />

e ancora grazie!<br />

50 51<br />

Davide Fabris (2011)<br />

Classe 2ª B - Scuola Media di Negrar


Handbike: lezione di vita<br />

Quel giorno, un venerdì mi sembra, sono venuti Mar<strong>in</strong>a, Graziano e Andrea:<br />

gli atleti dell’handbike. Noi ragazzi eravamo esultanti, si perdevano<br />

due ore! Ora però capisco che è sbagliato dire così. Non abbiamo perso<br />

ore ma, e penso di parlare per tutti, abbiamo imparato tantissimo, più di<br />

quanto potremmo mai imparare a scuola. Perché non era né matematica<br />

né storia: era vita.<br />

Le persone che sono venute a parlarci non erano atleti comuni. Ognuno<br />

di loro si è lesionato <strong>il</strong> midollo sp<strong>in</strong>ale <strong>in</strong> un <strong>in</strong>cidente. Mar<strong>in</strong>a ci ha spiegato<br />

che la prima vertebra si chiama Atlante, come <strong>il</strong> gigante che, nella<br />

mitologia greca, ha perso una battaglia e per punizione ha dovuto sostenere<br />

cielo e terra per l’eternità. Infatti l’Atlante, la nostra vertebra, sostiene<br />

la testa. Si potrebbe paragonare anche alle persone venute oggi. Come<br />

Atlante, devono sostenere un peso enorme. La difficoltà nello stare sempre<br />

seduti su una sedia a rotelle, <strong>il</strong> timore che possa accadere anche ad<br />

un loro fam<strong>il</strong>iare, la tristezza quando le persone pensano che sono diversi.<br />

Insomma, un vero <strong>in</strong>ferno. Ma forse quell’<strong>in</strong>ferno pian piano si raffredda.<br />

Riescono a superare gli ostacoli, ad andare avanti, a v<strong>in</strong>cere i momenti<br />

duri. Io penso che si rendano conto che sono sempre loro. Con o senza<br />

carrozz<strong>in</strong>a quello che importa è ciò che hanno dentro. Forse è stato<br />

così anche per <strong>il</strong> gigante. Magari si è reso conto che non è così male sostenere<br />

la terra, ha capito che grazie a lui esiste la vita e se ne rallegra. Io<br />

so che è solo un mito, ma <strong>in</strong> ogni storia c’è sempre un secondo f<strong>in</strong>e, una<br />

morale. Che si tratti di questo per <strong>il</strong> gigante Atlante? Ovviamente non posso<br />

saperlo, ma ognuno deve <strong>in</strong>terpretare le storie secondo la sua fantasia.<br />

Comunque, quel giorno ho scoperto che <strong>in</strong> Italia ci sono solo dodici Unità<br />

Sp<strong>in</strong>ali, tutte al centro-nord. Una di queste si trova a Negrar, nell’ospedale<br />

Sacro Cuore. Lì vengono ricoverate le persone che hanno avuto danni alla<br />

sp<strong>in</strong>a dorsale. I nostri amici hanno perso l’uso delle gambe e, nel caso<br />

di Andrea, anche quello delle mani, ma solo parzialmente. Questa parali-<br />

si si chiama paraplegia e non è curab<strong>il</strong>e. La riab<strong>il</strong>itazione <strong>in</strong>vece, che può<br />

durare più di un anno, serve soprattutto per superare <strong>il</strong> trauma dell’<strong>in</strong>cidente.<br />

Non riesco a immag<strong>in</strong>are quanto possa essere dura superare tutto,<br />

ma so che lo è, e potrei scommettere che lo sia davvero tanto. È come<br />

tuffarsi <strong>in</strong> pisc<strong>in</strong>a e poi ricordarsi che non si sa nuotare. Perdi la possib<strong>il</strong>ità<br />

di camm<strong>in</strong>are così, da un giorno all’altro. Per potersi tenere stretta la preziosa<br />

capacità di camm<strong>in</strong>are e correre ognuno di noi dovrebbe impegnarsi<br />

a tenere le c<strong>in</strong>ture allacciate, a non guidare quando ha bevuto e a stare<br />

attento quando attraversa la strada.<br />

Questo è ciò che ci hanno detto Andrea, Mar<strong>in</strong>a e Graziano. Ognuno di<br />

loro ci ha anche raccontato la propria storia.<br />

Adesso dovrei raccontare la storia di Andrea, ma riassumo dicendo solamente<br />

che questo uomo mi ha fatto capire che cosa vuol dire vivere. Nonostante<br />

sia per metà paralizzato ha più voglia di vivere di tutti i miei compagni<br />

di classe, compresa me, messi <strong>in</strong>sieme. E noi siamo solo ragazz<strong>in</strong>i!<br />

E io penso che, se non avesse fatto l’<strong>in</strong>cidente, non avrebbe mai capito<br />

com’è importante vivere. A volte, e questa è una delle cose più strane del<br />

genere umano, bisogna perdere qualcosa per capire quanto sia importante.<br />

Tutti diamo per scontato cose come correre o anche giocare a pallone<br />

con gli amici. E se a qualcuno di noi dovesse succedere di non poter<br />

più usare le gambe, credo che solo a quel punto capiremmo quanto fosse<br />

importante per noi. Forse mi sono d<strong>il</strong>ungata troppo, forse da grande sarò<br />

f<strong>il</strong>osofa, ma voglio far capire come ci si sente quando dal cuore trabocca<br />

la voglia di vivere. Come quando un bicchiere è pieno f<strong>in</strong>o all’orlo, ora<br />

io mi sento così. E anche se questo tema non è un capolavoro di Jane Austen,<br />

l’ho scritto col cuore. E quando sarò una donna così presa dal lavoro<br />

e dalla realtà da non capire che vuol dire lasciarsi andare, vorrei r<strong>il</strong>eggere<br />

queste righe e capirlo. Parole scritte da un’adolescente un po’ pazza<br />

che ha imparato cosa vuol dire vita.<br />

52 53<br />

Valeria Gardoni (2011)<br />

Classe 2ª B - Scuola Media di Negrar


Impressioni emozioni ricordi dell’<strong>in</strong>contro<br />

con gli atleti di handbike<br />

L’<strong>in</strong>contro con gli atleti dell’handbike è stato importante. Non sapevo<br />

quasi nulla di quello che ci hanno detto là. Ho scoperto molte cose. Per<br />

esempio, ho scoperto che al mondo ci sono moltissime persone che non<br />

sono più <strong>in</strong> grado di muovere le gambe e qu<strong>in</strong>di sono diversamente ab<strong>il</strong>i.<br />

Le persone diversamente ab<strong>il</strong>i non sono persone che non riescono a<br />

fare qualcosa, come pensano <strong>in</strong> molti, ma persone che riescono a fare<br />

qualcosa <strong>in</strong> più, qualcosa che noi non siamo <strong>in</strong> grado di fare. Sono speciali,<br />

non diversi. Si dovrebbero chiamare specialmente ab<strong>il</strong>i. Comunque,<br />

tornando sul discorso dell’handbike, so che non riesco a capirli, perché<br />

non posso sapere cosa si prova, ma mi dispiace per loro. Il giorno prima<br />

sei lì che ridi e <strong>il</strong> giorno dopo ti ritrovi su una sedia a rotelle. Orrib<strong>il</strong>e!<br />

Per andare avanti bisogna avere una forza di volontà enorme. Io non<br />

ce la farei. Li ammiro tantissimo. Sapere che non riescono neanche a vestirsi,<br />

a lavarsi i denti da soli è strano, e se ci riescono ci mettono più di<br />

un’ora. Sono azioni che io riesco a fare <strong>in</strong> tre m<strong>in</strong>uti. Non ci avevo mai<br />

pensato. Le faccio talmente spesso e tutti i giorni che me ne dimentico.<br />

Anche un amico di mio papà è rimasto sulla sedia a rotelle. Ma fa un effetto<br />

strano raccontare e soprattutto parlare di tutto ciò. L’amico di mio<br />

papà è stato abbandonato dalla sua famiglia. Invece altri, come <strong>il</strong> signore<br />

che è venuto a raccontarci la sua esperienza a scuola, ha trovato moglie<br />

e ha anche una figlia. Si è pers<strong>in</strong>o commosso. Da queste parole potete<br />

capire cosa ho provato. La sensazione è <strong>in</strong>descrivib<strong>il</strong>e. Non si può spiegare<br />

con le parole, ma solo dentro ogni persona. Qu<strong>in</strong>di, purtroppo, si<br />

può solo provare e loro la vivono e la rivivono tutti i giorni.<br />

Mart<strong>in</strong>a Albrigo (2010)<br />

Classe 2ª D - Scuola Media<br />

Capr<strong>in</strong>o Veronese<br />

Riflessione sull’<strong>in</strong>contro “handbike”<br />

Non molti giorni fa mi è successa una di quelle cose rare, che ricorderò per<br />

sempre, di quelle che ti fanno venire le farfalle allo stomaco per l’emozione,<br />

e gli occhi rossi e lucidi.<br />

Ma questa volta non è stato perché ho visto l’amore della vita, o cose sim<strong>il</strong>i,<br />

ma perché ho ascoltato una Storia, con la “S” maiuscola, una storia di vita, di<br />

coraggio e di forza d’animo. Una storia di eroi, ma non <strong>in</strong> armatura, dal fisico<br />

possente e atletico e con <strong>in</strong> mano una spada, ma eroi seduti su una sedia.<br />

Spesso tendiamo a pensare di essere sfortunati perché magari non abbiamo<br />

<strong>il</strong> cellulare all’ultima moda o per altri motivi sim<strong>il</strong>i, e per così poco ci sentiamo<br />

tristi o afflitti, ma sarebbe bello se fossero solo questi i problemi della vita!<br />

Ad esempio io pratico danza da otto anni e mi capita di tornare a casa triste<br />

perché non riesco a fare un passo come vorrei, ma prima di ascoltare la storia<br />

di queste persone non avevo mai pensato a questo: “e se anche io non<br />

avessi l’uso delle gambe?”. Beh, allora non la farei neanche la danza, e sicuramente<br />

non avrei <strong>il</strong> problema di fare bene o male quel passo. Al solo pensiero<br />

di non poter più ballare, mi vengono i brividi, è la mia vita e qu<strong>in</strong>di sarebbe<br />

come se mi venisse tolta. Eppure questa gente ce l’ha fatta, ricom<strong>in</strong>ciando<br />

da zero, e adesso sono pieni di vita, più di noi ragazzi di qu<strong>in</strong>dici anni.<br />

Hanno avuto <strong>il</strong> coraggio di ricostruire ogni cosa, mattone per mattone, hanno<br />

saputo trovare la forza dentro di loro, e benché limitati nei movimenti,<br />

hanno seguito i loro sogni, superando gli ostacoli.<br />

Penso che siano queste le persone da ammirare, da prendere come esempio<br />

da seguire.<br />

Mi hanno regalato un’emozione unica e mi hanno fatto riflettere.<br />

Forse non basta per quello che mi hanno <strong>in</strong>segnato, ma grazie, veramente,<br />

col cuore.<br />

54 55<br />

Angelica Gabrielli (2011)<br />

Classe 1ª D - Liceo Scientifico Messedaglia<br />

Verona


Questi sono i veri eroi<br />

Coraggio. In questi casi occorre coraggio. Molto più degli eroi che studiamo<br />

<strong>in</strong> epica e delle persone dotate di fantomatici super poteri protagoniste<br />

di f<strong>il</strong>m di fantascienza: questi verranno ricordati per m<strong>il</strong>lenni e alla f<strong>in</strong>e<br />

riusciranno sicuramente a v<strong>in</strong>cere contro <strong>il</strong> male.<br />

Loro no. Il futuro che li aspetta dipende solo da loro stessi. Per come andrà<br />

a f<strong>in</strong>ire, non hanno alcuna certezza. Non possono essere sicuri che, al<br />

term<strong>in</strong>e della loro battaglia, andranno a v<strong>in</strong>cere. Ciò non vale solo per le<br />

gare di handbike. Conta soprattutto per la vita.<br />

Ma chi sono loro?<br />

Sono ragazzi, uom<strong>in</strong>i, donne che per qualche motivo, nello spazio di tempo<br />

di una manciata di secondi, si sono ritrovati seduti su una sedia a rotelle.<br />

La vita cambia drasticamente, e tutte le cose, anche quelle piccole che<br />

ogni giorno diamo per scontate mentre le facciamo, diventano una lotta<br />

da v<strong>in</strong>cere. E sui volti degli atleti che sono venuti a parlarci, nei loro sorrisi,<br />

si leggeva una vittoria di quelle grandiose, che ti esaltano a tal punto<br />

da non riuscire più a smettere di curvare <strong>il</strong> viso <strong>in</strong> un sorriso.<br />

Un successo che non si misura <strong>in</strong> soldi, né <strong>in</strong> coppe. Questo è un trionfo<br />

che vede l’apice nelle piccole e grandi cose che, se prima si potevano<br />

sopravvalutare, ora risultano abbastanza complesse: dall’avere un figlio al<br />

poter tornare a fare sport, da aver mantenuto gli affetti e gli amici anche<br />

dopo essere stati costretti <strong>in</strong> carrozzella, al riuscire ad arrangiarsi da soli,<br />

o almeno qualche volta nell’arco di una giornata. Loro sono come farfalle<br />

a cui sono state spezzate le ali, e purtroppo quelle ali non si aggiustano,<br />

ma alle quali non è stato spezzato <strong>il</strong> cuore, e <strong>in</strong>fatti con le loro testimonianze<br />

hanno fatto sognare noi ragazzi, mentre, <strong>in</strong>creduli, li ascoltavamo.<br />

Increduli, perché una gr<strong>in</strong>ta e una voglia di vivere tali sono sempre più rare,<br />

soprattutto fra quelle persone che di gambe ne hanno due, e funzionanti.<br />

E tutti quei ragazzi e quelle persone depresse che hanno tutto ma non riescono<br />

più a stupirsi di niente… beh, forse dovrebbero fermarsi e guardarvi<br />

negli occhi anche solo per qualche istante.<br />

I vostri sforzi nel quotidiano sono tali che potreste riuscire a sconvolgere<br />

<strong>il</strong> mondo!<br />

Io penso che le vostre “gesta”, <strong>il</strong> vostro modo di guardare la vita, di andare<br />

sempre avanti nonostante le difficoltà, dovrebbero essere riportati <strong>in</strong><br />

canzoni e poesie, proprio come quelle che Andrea canta, recita e compone,<br />

perché sono cose da far sapere al mondo, per portare alla gente degli<br />

esempi concreti. Di chi? Di loro, che ce l’hanno fatta e che, con coraggio,<br />

hanno guardato <strong>in</strong> faccia la vita, e le difficoltà che essa proponeva se<br />

le sono caricate sulle spalle.<br />

56 57<br />

Mart<strong>in</strong>a Riva (2011)<br />

Classe 1ª DS - Liceo Primo Levi<br />

San Floriano


L’handbike<br />

Non riesco ad esprimere bene le mie emozioni su un tema… preferisco farlo<br />

sul mio diario…<br />

6.3.2010<br />

Caro diario,<br />

oggi ti voglio raccontare di sabato 27 febbraio, un giorno fantastico! Sai,<br />

questa volta non è un giorno fantastico perché non abbiamo fatto scuola,<br />

ma perché alla quarta e qu<strong>in</strong>ta ora siamo andati noi alunni della classe 2D<br />

con tutte le altre classi della scuola al campo sportivo (la nostra palestra)…<br />

La nostra professoressa (la coord<strong>in</strong>atrice) ci aveva già anticipato che<br />

avremmo <strong>in</strong>contrato degli atleti diversamente ab<strong>il</strong>i… ma, <strong>in</strong> ogni modo ti<br />

racconto domani!<br />

7.3.2010<br />

Eccomi, sono ancora qua, che ti str<strong>in</strong>go fra le mie braccia; adesso però vado<br />

avanti a raccontarti come si è svolta la giornata…<br />

Siamo scesi <strong>in</strong> palestra… è uno spettacolo vedere tutte le classi arrivare…<br />

Subito un signore ha presentato i tre atleti: Mar<strong>in</strong>a, Roberto e Andrea. Ha<br />

dato <strong>il</strong> microfono a Mar<strong>in</strong>a che ci ha parlato <strong>in</strong> particolare dell’apparato<br />

scheletrico e della colonna vertebrale, ma subito dopo anche della bicicletta<br />

handbike…<br />

Poi Andrea ci ha parlato meglio della bicicletta spiegandoci come si usa: per<br />

gli atleti diversamente ab<strong>il</strong>i come loro, ci si siede normalmente ma <strong>in</strong>vece di<br />

pedalare con le gambe lo si fa con le mani!<br />

Ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e Roberto ci ha fatto vedere come sapeva sedersi bene sulla bicicletta<br />

nonostante le gambe che non funzionavano più, e ovviamente come<br />

si andava! :)<br />

A me è sembrato molto diffic<strong>il</strong>e, per questo non ho voluto provarla… ma se<br />

devo essere s<strong>in</strong>cera, forse anche perché mi piace di più la bicicletta normale!<br />

Adesso vado a letto… ciao!<br />

8.3.2010<br />

Eccomi, sveglia ed arz<strong>il</strong>la come sempre… he he!<br />

Voglio subito raccontarti come è f<strong>in</strong>ita la giornata e soprattutto le emozioni<br />

che ho provato!<br />

Dopo Roberto, molti ragazzi della scuola hanno provato l’handbike e tutti<br />

hanno detto che è stato molto divertente… Ed anche vederli è stato molto<br />

bello… dico vederli perché hanno provato <strong>in</strong> molti maschi della scuola e<br />

poche femm<strong>in</strong>e! Insomma, andare <strong>in</strong> palestra per vedere tutti questi atleti<br />

è stato veramente fantastico! Anche perché mi ha fatto pensare, ma anche<br />

capire che anche se si è diversamente ab<strong>il</strong>i, si possono fare tante cose<br />

divertenti, proprio come facciamo noi!<br />

Mi sono divertita moltissimo, e questo <strong>in</strong>contro mi ha fatto capire che le<br />

persone che riescono fac<strong>il</strong>mente a prendere <strong>in</strong> giro altre persone diversamente<br />

ab<strong>il</strong>i (ma ab<strong>il</strong>issime) o anche l’handicap sono veramente STUPIDE,<br />

si credono chissà chi ma poi non valgono niente, non sanno nulla di come<br />

si vive la vita!<br />

In ogni modo, a me non riesce bene prendere <strong>in</strong> giro le persone diverse da<br />

me… forse perché a volte mi sento esclusa anche io dalle amicizie più “vive”…<br />

ma proprio non mi piace… perché anche loro vanno a scuola (o sono<br />

andate) e studiano come noi! “Ragazzi” (Mar<strong>in</strong>a, Roberto, Andrea) grazie<br />

MILLE della splendida giornata che ci avete fatto passare. GRAZIE DAVVERO!<br />

58 59<br />

Ceoloni Alessia (2010)<br />

Classe 2ª D - Scuola Media - Capr<strong>in</strong>o Veronese


Un campione di handbike… e di umanità<br />

Un attimo può cambiare la vita. È diffic<strong>il</strong>e da credere eppure, come ha raccontato<br />

Andrea, può succedere a tutti. Andrea ha subito un <strong>in</strong>cidente che lo ha<br />

costretto a cambiare la sua vita, e si è ritrovato sulla sedia a rotelle nel pieno<br />

della sua giov<strong>in</strong>ezza. Ci racconta la sua storia con gli occhi lucidi, ma con<br />

<strong>il</strong> sorriso sulle labbra. Ed è proprio quel suo sorriso che l’ha aiutato a r<strong>in</strong>ascere,<br />

a non arrendersi. Andrea sa trasmettere agli altri la sua felicità, la felicità<br />

di chi ha imparato ad apprezzare la vita anche nelle piccole cose ed ha saputo<br />

accettare la sfortuna. “Non sarà un calcio ad un pallone che non potrò più<br />

dare, non sarà una moto che non potrò più guidare, non sarà una montagna<br />

che non potrò più scalare, non sarà tutto questo ad impedirmi di sognare e di<br />

amare…” scrive. Con l’impegno e la sua forza di volontà è un atleta molto forte<br />

su quella sua bicicletta un po’ speciale, progettata per correre ut<strong>il</strong>izzando le<br />

braccia: l’handbike. È anche papà di una bellissima bamb<strong>in</strong>a, Veronica. È stato<br />

<strong>in</strong>vitato nella nostra scuola per raccontare la sua brutta esperienza e per aiutarci<br />

a riflettere. Spesso si giudicano le persone dall’aspetto fisico, e quando<br />

si <strong>in</strong>contra qualcuno con degli handicap si hanno dei pregiudizi. Andrea mi ha<br />

fatto capire che non dobbiamo avere pregiudizi su nessuno, perché ogni persona<br />

ha qualcosa da <strong>in</strong>segnare.<br />

Mi ha fatto riflettere anche sul fatto che spesso per raggiungere un obiettivo,<br />

non c’è bisogno solo del fisico, serve anche l’impegno e la forza di volontà.<br />

Infatti lui non si è arreso su quella sedia a rotelle ed è diventato un campione<br />

di handbike. Ho capito anche che guidare <strong>in</strong> stato di ebbrezza non solo cambia<br />

la vita a chi lo fa, ma la può cambiare anche agli altri. “Chi guida ubriaco è<br />

un assass<strong>in</strong>o” recitava <strong>il</strong> manifesto appeso <strong>in</strong> aula magna. Bere alcol prima di<br />

mettersi alla guida può rov<strong>in</strong>are la vita a qualcuno.<br />

Da questo <strong>in</strong>contro ho imparato che i disab<strong>il</strong>i non sono un mondo a parte,<br />

ma una parte del mondo!<br />

Chiara Perantoni (2011)<br />

Classe 1ª BS - Liceo Primo Levi - San Floriano<br />

Impressioni ed osservazioni sull’handbike<br />

Nella nostra scuola c’è stata una matt<strong>in</strong>ata con una lezione molto speciale…<br />

una lezione di vita.<br />

I nostri “<strong>in</strong>segnanti” erano Andrea e Mar<strong>in</strong>a. Questo <strong>in</strong>contro ha fatto riflettere<br />

molti alunni, anche me, pensando alla storia di Andrea, che <strong>in</strong> un<br />

secondo, neanche per colpa sua, la sua vita si è capovolta, dovendo cambiare<br />

tutte le sue abitud<strong>in</strong>i; è stato come ricom<strong>in</strong>ciare la vita da capo.<br />

Mi ha commosso, e questo è successo anche a molti miei compagni,<br />

quando ha cantato una canzone di Cocciante; anche se nell’<strong>in</strong>cidente ha<br />

perso due terzi della sua voce è riuscito a trasmettere tutte le emozioni<br />

che ha vissuto e cantando sembrava dirti che la sua vita cont<strong>in</strong>uava, lasciando<br />

<strong>il</strong> passato al passato e vivendo <strong>il</strong> presente.<br />

Pensare al suo <strong>in</strong>cidente è molto triste, soprattutto perché era un ragazzo<br />

a cui piaceva <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itamente correre e per lui lasciare la sua passione credo<br />

sia stato molto diffic<strong>il</strong>e… però ha una figlia, una moglie e una handbike…<br />

e dice che più di così non potrebbe sognare!<br />

È un <strong>in</strong>contro che si dovrebbe tenere <strong>in</strong> tutte le scuole perché fa riflettere<br />

su quello che può accadere alla propria vita, e mi fa pensare che sono<br />

molto fortunata!<br />

60 61<br />

Lucia Tomasi (2009)<br />

Classe 2ª C - Scuola Media Negrar


Benedetta Zorzi (2009)<br />

Classe 2ª C - Scuola Media di Sant’Ambrogio<br />

Anche noi siamo stati bamb<strong>in</strong>i<br />

Noi... “non corriamo...”<br />

noi, come voi non giochiamo...<br />

ma <strong>in</strong>sieme a voi oggi ci divertiamo<br />

e se è un po’ come rivivere ciò di cui parliamo<br />

raccontar del crudel dest<strong>in</strong>o<br />

ti fa ritornar bamb<strong>in</strong>o<br />

quando <strong>il</strong> mondo avevi <strong>in</strong> “mano”<br />

e ogni problema era così lontano.<br />

Di cellulari, wii e i-pod non sentirete<br />

o di computer per navigare <strong>in</strong> rete<br />

ma di un messaggio che riflettere vi possa fare<br />

con l’esperienza che vi possiamo regalare.<br />

A modo nostro, noi tutto proviamo<br />

non è l’aspetto fisico per <strong>il</strong> quale ci esaltiamo<br />

ma per i gesti che la vostra gioia trasmette<br />

perchè nei nostri cuori, pura si riflette.<br />

Anche noi siamo stati bamb<strong>in</strong>i<br />

sognavamo di raccogliere tanti fiorell<strong>in</strong>i<br />

da donare alla nostra cara mamma<br />

per meritarci quel bacio fresco come una fiamma.<br />

Grazie per <strong>il</strong> tempo che passerete con noi,<br />

questa è una scuola per diventare veri eroi<br />

per capire la fortuna che avete tra le mani<br />

per dare un miglior valore al vostro domani.<br />

62 63<br />

Andrea Conti


F<strong>in</strong>ito di stampare<br />

nel mese di Marzo 2012<br />

presso Grafical srl<br />

Marano di Valpolicella (VR)

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