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Edizione 20 - Dicembre 2010 - Collegiomondragone.it

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A Associazione ex Alunni Nobile Collegio Mondragone<br />

Fondata il 2 febbraio 1922<br />

_______________________________________________________________________________________________________________________<br />

N° <strong>20</strong> DICEMBRE <strong>20</strong>10<br />

_____________________________________________________________________________________________<br />

Primo numero redatto il 14 luglio 1866 - Nuova edizione semestrale dal <strong>20</strong>01<br />

On-line, a colori, sul s<strong>it</strong>o www.collegiomondragone.com


Il Mondragone<br />

________________________________________________________________________________________________<br />

Indice degli articoli<br />

PRESENTI A MONDRAGONE PER LA GIORNATA DEGLI EX – 13 giugno <strong>20</strong>10……….………..pag.3<br />

L’ATTIVITA’ EDITORIALE DEL COLLEGIO…………………………………………..………….....….pagg.4-6<br />

GEORG SAND –Il suo libro “La DANIELLA”……………………………………………..………....…..pagg.7÷8<br />

IL 2 FEBBRAIO 1865- Nasce il Collegio…..………………………………………………………..….…pag.9<br />

UN COLLEGIO CHIUDE I BATTENTI…………………………………………………………….……....pagg.10-13<br />

DISCORSO DELLE SIG.RA CELESTE PAVONCELLO….………………………………………..….…pag.14<br />

.<br />

RICORDO DELLO STORICO DOMENICO SEGHETTI………………….…………………………..…pag.15-17<br />

L’ILLUSTRAZIONE ITALIANA………………………………………………….…………………..……….pagg18÷<strong>20</strong><br />

CARLO CUPINI……………………………………………………………..…………………………...…….pagg.<strong>20</strong>-21<br />

IL MANOSCRITTO VOYNICH………………………………………………………..….………….………pagg.22÷23<br />

RICORDI……………………………………………………………………………………………….………..pag. 24<br />

RICORDI-Le Associazioni; le squadre di calcio……………………………..…………………………….pagg. 25-26<br />

LORENZO GIGOTTI…………………………………………………………………………………………..pagg. 27-29<br />

LA RETTA per l’anno scolastico 1946-1947………………………………..………………………………pag. 30<br />

ELENCO NOMINATIVI che hanno pagato la quota per l’anno in corso………………………………pag. 31<br />

**************<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.2 di 32


Il Mondragone<br />

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Padre Cristoforo Sironi S.J.<br />

Padre Tiziano Repetto S.J.<br />

Prof. Franco e Clara Giannini<br />

PRESENTI A MONDRAGONE “GIORNATA DEGLI EX”<br />

13 GIUGNO <strong>20</strong>10<br />

Giuliano e Paola Mauro<br />

Francesco Autuori<br />

Giorgio Barillari<br />

Paolo Binaco<br />

Pierantonio ed Elisabetta Bonnet<br />

Sandro Bontempi<br />

Antonio Burzacca<br />

Felice Cafiero<br />

Luigi Cafiero<br />

Luisa Pio di Savoia Canale<br />

Bartolomeo Capocchiani<br />

Francesco Casini<br />

Filippo Cipp<strong>it</strong>elli<br />

Carlo e Maria Conforti<br />

Enrico ed Isabella Corsetti Antonini<br />

Ennio Cortese<br />

Luca Cortese<br />

Giovanna De Ghantuz Cubbe<br />

Franco e Roberta Cusmano<br />

Mario De Carli<br />

Giuseppe De Corato<br />

Luigi Devoti<br />

Domenico ed Annie di Paola Consolini<br />

Vincenzo Falzacappa<br />

Franco Farascioni<br />

Paolo e Marisela Federici<br />

Luigi ed Olga Filograsso<br />

Mario Garofoli<br />

Duccio e Maria Pia Gaslini<br />

Antonio e Franca Gnoni Mavarelli<br />

Carlo Maria e Chicchi Gregoretti<br />

Prof. Rodolfo Maria e Roberta Strollo<br />

Prof. Diego e Mimma Maestri<br />

Roberto ed Emma Buonasorte<br />

Luigi Imperato<br />

Agostino Ippol<strong>it</strong>i e consorte<br />

Luigi Lucangeli<br />

Sandro Lucci e consorte<br />

Enrico ed Antonella Luzi<br />

Franco ed Angela Mancinelli Scotti<br />

Piero ed Helene Marchetti<br />

Ugo Marchetti<br />

Ferdinando e Maresti Massimo<br />

Ugo Massari<br />

Ruggero Messere<br />

Giuseppe Moroni Fiori<br />

Giuseppe e Maria Gabriella Munno<br />

Masino e Nenè Pacifici<br />

Marco, Claudia, Celeste Pavoncello e Dora Piperno<br />

Luciana Pellicano<br />

Manfredi e Margaret Pio di Savoia<br />

Antonino ed Ada Rizzo Galimi<br />

Claudio Sabatini e figlio<br />

Alessio, Giovanna e Maria Pia Sabatini Sciarroni<br />

Carlo e Malì Sabatucci Frisciotti Stendardi<br />

Guido Salce<br />

Lidia ed Alessandro Sciolari<br />

Tommaso Sinibaldi<br />

Alberto e Letizia Sol<strong>it</strong>o<br />

V<strong>it</strong>torio e Nilla Spadorcia<br />

Fabio Valerj<br />

Giuseppe Ventura<br />

Giuliano e Mimmi Zincone<br />

________________________________________________________________________________________________<br />

<strong>Edizione</strong> n° 19 – giugno <strong>20</strong>10 pag.3 di 32


Il Mondragone<br />

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L’ATTIVITA’ EDITORIALE DEL COLLEGIO<br />

Il testo riguardante la storia delle pubblicazioni dei nostri giornali è stato tratto da:<br />

LA VILLA SPEDITA a cura di Diego Maestri e Rodolfo Strollo (<strong>20</strong>02)<br />

I componenti della Direzione e Redazione del “Mondragone” nell’anno 1906<br />

Da sinistra a destra - 1ª fila a sedere – Francesco Gaetani di Bastiglia (Cyclops), P.Gennaro Pennacchio (Direttore),<br />

Guido Antici-Mattei (Guy), P. Carlo Ravel.<br />

2ª fila in piedi – Giovanni Ciampa (John), Vincenzo Fani (Sphinx), P. V<strong>it</strong>torio Bovini<br />

Negli Anni Trenta, in almeno due terzi dei collegi<br />

gest<strong>it</strong>i dai Gesu<strong>it</strong>i era presente un periodico locale.<br />

In Latium, n. 9, 1992, pp. <strong>20</strong>7-231. Gli esemplari<br />

pervenutici hanno come intestazione la scr<strong>it</strong>ta:<br />

Mondragone Giomale Storico Pol<strong>it</strong>ico Letterario<br />

Pubblicazione settimanale, Anno 1, 1866, Luglio<br />

14, N. 1 e Luglio 21, N. 2.<br />

ln un articolo dal t<strong>it</strong>olo Giornali a<br />

Mondragone, apparso su Il Mondragone, A.<br />

XXXIV, maggio 1940, p. 22, riportante alcuni<br />

cenni storici sull’ed<strong>it</strong>oria interna del Collegio e a<br />

firma dell’allora redattore capo Luciano Salce, si<br />

parla anche di esemplari del 1869. Non si può<br />

escludere che si sia fatta confusione — per<br />

assonanza del t<strong>it</strong>olo e uguaglianza del formato e<br />

ugualmente manoscr<strong>it</strong>to — con un solo numero,<br />

da noi individuato ne1l’Archivio de Gesu<strong>it</strong>i, de<br />

l’Eco di Mondragone — Giornale Pol<strong>it</strong>ico<br />

Letterario — pubblicazione settimanale, Anno 1°<br />

N. 1 Lunedi 4 gennaio 1869.<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.4 di 32


Il Mondragone<br />

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Cfr. Felice Grossi Gondi S.J, Le Ville Tuscolane<br />

..., op. c<strong>it</strong>., p. ll Conforto, “giornale che esce<br />

quando gli pare”, esordì in marzo con cadenza<br />

quasi quotidiana (il n. 2 e del 23. 111, il n. 4 del<br />

30.111, il n. 5 del 31.111, il n. 6 del 1°.1V, i nn.<br />

7,8,9 del 3,4,5.IV rispettivamente ...) ed era ricco<br />

di Vignette illustrate rifer<strong>it</strong>e, per la maggior parte,<br />

alla v<strong>it</strong>a dei malati. Altri esemplari rintracciati<br />

sono del 1880, anno in cui terminò la stampa,<br />

come risulta segnalato dalla Gazzetta di<br />

Mondragone, n. 3, giovedi 19 febbraio, 1880, p.<br />

1.<br />

I1 Draco, quindicinale ("Periodico bimensile")<br />

dai contenuti meno graffianti de ll Pavone ma<br />

sempre carico d’umorismo e goliardia, visse la<br />

stagione scolastica del 1902. Anche Il Pavone -<br />

Canta ogni Lunedì, durò soltanto un anno<br />

scolastico (il 1897). forse anche per il continuo<br />

intervento censorio dei Religiosi causato<br />

dall’eccessiva salac<strong>it</strong>à del Testasecca. La storia di<br />

questa avventura ed<strong>it</strong>oriale fu poi riassunta in un<br />

libretto dello stesso Vincenzo Testasecca Ricordi<br />

del Pavone – Giornaletto del Conv<strong>it</strong>to di<br />

Mondragone, Roma 1898, nel quale si dà<br />

giustificazione anche del nome, scelto in onore dei<br />

numerosi pavoni che fin da quel tempo vagavano<br />

Il maschio sotto le finestre della stamperia ci fa<br />

di continuo sentire la sua flebile voce come per<br />

ringraziarci e annunciarci la prole” (cfr. Il<br />

Mondragone, A. I, n. 8, 28 maggio 1905, p. 2) e<br />

quindi la notizia dei cinque nati con dettagli sul<br />

comportamento dell’intera famigliola (cfr. La<br />

La Ricreazione, “foglio” di quattro pagine<br />

domenicale che uscì per la prima volta la<br />

domenica 4 aprile del 1880, conteneva<br />

esclusivamente argomenti a carattere “ricreativo”,<br />

con giochi e brevi racconti; terminò le sue<br />

pubblicazioni con il n. 31 di domenica 31 ottobre<br />

“... dovendosi ora dai nostri giovani a cui e<br />

principalmente dedicato, attendere ai loro studi”<br />

(ivi). La Gazzctta di Mondragone, settimanale,<br />

sorse nel febbraio del 1880 ad opera di alcuni PP;<br />

usciva ogni giovedì; dal numero 3 fu l<strong>it</strong>ografato.<br />

liberi nel parco della Villa. Anche su questa<br />

colonia di volatili venivano spesso date notizie sui<br />

periodici del Collegio, poiché erano,<br />

evidentemente, molto amati. Ad esempio nella<br />

Cronaca del Drago del 9 aprile 1902, A.1, n. 5, p.<br />

2, si legge: “25 (marzo) – La morte di un pavone.<br />

Questa notte fu ucciso dai cani uno dei pochi<br />

pavoni rimasti nella villa. Speriamo che si<br />

provvedano presto dei compagni al misero<br />

superst<strong>it</strong>e»; quindi fin dai primi numeri de Il<br />

Mondragone del 1905 e 1906 le vicende dei<br />

pavoni trovano posto: “Un felice annunzio .. [i<br />

pavoni] si sono acconti al paziente lavoro di una<br />

_______________________________________________________________________________________________<br />

<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.5 di 32<br />

cova.<br />

famiglia dei pavoni, ne Il Mondragone, A, 1, n.11,<br />

18 luglio 1905, p. 4), comprese le aggressioni<br />

sub<strong>it</strong>e dai piccoli (cfr. I pavoni, ne Il Mondragone,<br />

A. I, n. 14, 30 settembre 1905, p. 3), o la sorte dei<br />

grandi “…il P Ministro ci annunciava Ia<br />

improvvisa morte di una pavonessa. A


Il Mondragone<br />

________________________________________________________________________________________________<br />

compensare questa perd<strong>it</strong>a sono giunti opportuni<br />

quattro giovani pavoni che il duca di Gallese<br />

gentilmente inviava in dono al nostro Collegio.<br />

Cosi la schiera di questi poetici animali è cresciuta<br />

di numero con nostro piacere” cfr. la Cronaca, A.<br />

11, 24 maggio 1906, n. 10, p.,5) o ancora: “Di<br />

vecchiaia è morto il bel pavone bianco.<br />

Ammiratissimo da tutti i vis<strong>it</strong>atori di Mondragone.<br />

Il pavone, con la sua consorte fu regalato,<br />

quindici anni addietro, al P.Pasqualini dal Barone<br />

Maiorana, di Catania.<br />

La.femmina.morì dopo tre anni… Il<br />

rarissimo esemplare, da tutti ammirato, è stato<br />

con cura imbalsamato dal P. Cannella” (cfr. le<br />

Notizie in fascio ne Il Mondragone, A. XVI, n.<br />

3, marzo 1923, p. <strong>20</strong>) fino a giungere ad un<br />

lungo articolo di “difesa” dei volatili, irr cui si<br />

sottolinea che arrivarono in Villa con i primi<br />

cinque conv<strong>it</strong>tori (cfr. Su e giù per<br />

Strumenti che possono essere considerati<br />

antesignani del ciclostile. Del poligrafo, dà una<br />

sommaria descrizione il Testasecca Ricordi<br />

del…,op.c<strong>it</strong>., p. 15: “…invenzione meschina,<br />

perché sudicietto anzi che no, alquanto faticoso,<br />

capace di riprodurre solo poche copie, per<br />

l’ordinario sbiad<strong>it</strong>e. Consiste esso in una latta<br />

rettangolare contornata da piccoli ripari, dove: si<br />

contiene una specie di gelatina o pasta<br />

mucillaginosa, detta comunemente colla ...».<br />

Queste caratteristiche emergono, oltre che<br />

dall'analisi delle raccolte, anche dalla lettura<br />

dell’articolo di Sphinx [Vincenzo Fani]} Sul<br />

giornale di collegio, ne Il Mondragone, A. ll, n.<br />

21, 8 dicembre 1906, p. 2. Un taglio<br />

maggiormente culturale era presente in altre<br />

"testate"., non locali, ad esempio ne Il Collegiale<br />

periodico redatto nel Collegio di Strada, nel<br />

Casentino (Arezzo), sempre gest<strong>it</strong>o dai Gesu<strong>it</strong>i,<br />

così come per l’Omnibus, durato quattro anni al<br />

principio del secolo, redatto dall’ Ist<strong>it</strong>uto<br />

Massimiliano Massimo di Roma.<br />

Mondragone… e i pavoni?!, ne Il Mondragone,<br />

A. X, n. 6, 1 aprile 1919, p.4). Unico brano<br />

controcorrente lo si legge nell’articolo di Giulio<br />

Bilancioni I pavoni, ne Il Mondragone, A.<br />

XXXIV, marzo 1940, p. 8, in cui si biasima<br />

l’usanza di tenere in un “hab<strong>it</strong>at” a loro<br />

estraneo i pavoni che quando “…Un<br />

automobile sale sferragliando per la gola nera<br />

del viale, spandendo lancinante la luce dei suoi<br />

fari. Tra gli elci scuri si alza un coro di grida<br />

roche e stride: ti sembrano singhiozzi”. In<br />

realtà la v<strong>it</strong>a nella Villa dei pennuti non doveva<br />

essere così tragica, tanto che essi erano spesso<br />

fotografati in tranquilla libertà e infatti<br />

risultano immortalati anche in piu cartoline<br />

(non solo da vivi, ma anche imbalsamati).<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.6 di 32


Il Mondragone<br />

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George Sand<br />

Nel 1858 la scr<strong>it</strong>trice George Sand fu osp<strong>it</strong>e di villa Mondragone, (il collegio fu aperto nel 1865)<br />

trovandovi una speciale ambientazione che riportò nel suo romanzo La Daniella.<br />

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera:<br />

.<br />

Auguste Charpentier: George Sand nel 1964<br />

George Sand, pseudonimo di Amantine<br />

Aurore Lucile Dupin, scr<strong>it</strong>trice francese,<br />

nacque il primo luglio 1804 a Parigi, ossia il 6<br />

messidoro dell’anno XII della Repubblica, e<br />

morì, dopo una v<strong>it</strong>a avventurosa e<br />

anticonformista, l’otto giugno 1876 nel suo<br />

castello di Nohant.<br />

George Sand, bambina<br />

La nonna, Marie-Aurore de Saxe (1748-<br />

1821), sposò in seconde nozze il<br />

sessantunenne Luois-Claude Dupin,<br />

ricchissimo ricev<strong>it</strong>ore generale delle finanze<br />

di Metz e di Alsazia. Nel 1793 Marie-Aurore,<br />

comprò la tenuta di Nohant, comprendente un<br />

castello, un bosco e una grande estensione di<br />

terra.<br />

Il padre di George Sand, Maurice Dupin<br />

(1778-1808), seguì la carriera mil<strong>it</strong>are, come<br />

semplice soldato durante il Direttorio e come<br />

ufficiale durante la campagna d’Italia di<br />

Napoleone.<br />

È autrice di romanzi, di novelle, di<br />

opere teatrali, di un'autobiografia, di cr<strong>it</strong>iche<br />

letterarie e di testi pol<strong>it</strong>ici. Femminista molto<br />

moderata, fu attiva nel dibatt<strong>it</strong>o pol<strong>it</strong>ico e<br />

partecipò, senza assumere una posizione di<br />

primo piano, al governo provvisorio del 1848,<br />

esprimendo posizioni vicine al socialismo,<br />

che abbandonò alla fine della sua v<strong>it</strong>a per un<br />

moderato repubblicanesimo.<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.7 di 32


Il Mondragone<br />

________________________________________________________________________________________________<br />

La sua opposizione alla pol<strong>it</strong>ica temporalistica<br />

e illiberale del papato le costò la messa<br />

all'Indice di tutti i suoi scr<strong>it</strong>ti nel dicembre<br />

del 1863.<br />

È ricordata anche per i suoi comportamenti<br />

anticonformistici e per le relazioni<br />

sentimentali avute con lo scr<strong>it</strong>tore Alfred de<br />

Musset e con il musicista Frederyk Chopin.<br />

“La Daniella” un libro di George Sand<br />

APPELLO AGLI EX<br />

Di impronta fortemente anticlericale, l'opera<br />

fu pubblicata nel 1856 provocando scandalo<br />

in patria e una dura polemica tra<br />

Francia e Italia. Ne è protagonista il giovane<br />

p<strong>it</strong>tore Jean Valreg, il quale spera di trarre<br />

ispirazione viaggiando attraverso l'Italia. Ma<br />

quello che trova lo delude profondamente e,<br />

giunto a Roma, rimane disgustato per le<br />

condizioni in cui versa la c<strong>it</strong>tà, affl<strong>it</strong>ta da<br />

pestilenze e sporcizia. Durante una g<strong>it</strong>a in<br />

compagnia di una coppia inglese e della loro<br />

giovane figlia, Jean sbaraglia una banda di<br />

briganti che tenta di rapinarli, susc<strong>it</strong>ando<br />

l'amore appassionato della ragazza. Ma Jean<br />

non ricambia e si innamora della cameriera,<br />

Daniella. Un amore ostacolato che sfocerà nel<br />

matrimonio e nell'arrivo di un figlio.<br />

La Associazione ha in animo di ampliare la videoteca riguardante la v<strong>it</strong>a del Nobile Collegio.<br />

Gli Ex Alunni che hanno conservato filmati riguardanti g<strong>it</strong>e, part<strong>it</strong>e di calcio, feste di<br />

camerata, viaggi all’estero ed altro ( 8mm., super8, videocassette, cd o dvd ), sono<br />

cortesemente inv<strong>it</strong>ati ad inviarli, in originale od in copia, alla nostra sede di Via del Corso<br />

160 - 00186 Roma o direttamente al segretario V<strong>it</strong>torio Spadorcia Via Michele Mercati 22 –<br />

00197 Roma.<br />

(Assicuriamo che i filmati originali, dopo averne fatto copia, Vi verranno rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i)<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.8 di 32


Il Mondragone<br />

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IL 2 FEBBRAIO 1865 : NASCE IL COLLEGIO<br />

Testo di Padre V<strong>it</strong>o Bondani S.J.A Mondragone dal 1947 al 1953<br />

L’idea prima della fondazione di Mondragone<br />

fu tutta del Principe Don Marcantonio<br />

Borghese, per suggerimento, si dice, sia della<br />

Marcantonio Borghese Teresa della Rocheiocault<br />

prima che della seconda consorte, Donna<br />

Guandalina Talbot e Donna Teresa della<br />

Rocheiocault. Fu lui che nella sua splendida<br />

generos<strong>it</strong>à di vero signore romano e cristiano,<br />

nell`estate del 1864, presentatosi al P.<br />

Alessandro Ponza di S.Martino, Provinciale<br />

dei Gesu<strong>it</strong>i in Roma, “Allo scopo di riuuire un<br />

numero di giovani in luogo ameno e salubre<br />

per essere educati dai padri della Compagnia<br />

di Gesù...”, metteva a disposizione il suo<br />

“castello di Mondragone” presso Frascati.<br />

Padre Alessandro Ponza S.J.<br />

La proposta fu accolta ben volentieri dal P.<br />

Ponza, che forse nutriva in sé qualche disegno<br />

del genere, ed approvata in pieno dal Generale<br />

P. Pietro Beckx, e sopra tutto da Pio IX. In tal<br />

modo, esegu<strong>it</strong>i celermente i necessari lavori di<br />

restauro e di adattamento, il 2 febbraio 1865,<br />

festa della candelora, il progetto del munifico<br />

Principe poté esser attuato coll’inizio del<br />

funzionamento del Collegio, con un gruppetto<br />

di cinque alunni, tre dei quali figli dello stesso<br />

Fondatore, Don Marcantonio Borghese. E la<br />

data del 2 febbraio e rimasta poi sempre cara<br />

nella storia di mondragone, considerata come<br />

il vero natale del Collegio. Ed era bello, in<br />

quella ricorrenza, vedere gli antichi alunni<br />

accorrere numerosi, anche di lontano, per<br />

r<strong>it</strong>rovarsi insieme in Cappella, nel refettorio,<br />

nel piazzale, per rivivere nostalgicamente, in<br />

dolce compagnia, almeno per poche ore, la<br />

serena v<strong>it</strong>a degli anni migliori. Immancabili in<br />

questa circostanza, con molti e molti altri,<br />

l’avvocato Carlo Rocchi, da Roma, uno dei<br />

primi cinque del 2 febbraio 1865, il Sig.<br />

Nicola Santovetti, dalla vicina Grottaferrata, il<br />

Conte Augusto Cattaneo di S. Nicandro ed i<br />

fratelli Marchesi Augusto e Giuseppe<br />

Sanfelice di Monteforte da Napoli, il P.<br />

Domenico Palermo Lazzarini, dell’Univers<strong>it</strong>à<br />

Gregoriana, il Principe Don Francesco<br />

Massimo, il primo presidente della<br />

Associazione degli Ex, quando fu cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a il<br />

2 febbraio del 1922.<br />

“La fondazione di questo Conv<strong>it</strong>to<br />

incontrò l’aggradimento di tante famiglie<br />

facoltose, non solo di Roma, ma di tutta quasi<br />

l’Italia”, e l’Ist<strong>it</strong>uto, aperto con una<br />

convenzione della durata di due anni,<br />

rinnovabile però, e difatti rinnovata nel 1868,<br />

vide i suoi alunni aumentare notevolmente di<br />

anno in anno. I cinque del 2 febbraio 1865 nel<br />

1866 erano gia 31; nel 1867 essi salirono a<br />

50, nel 1868 a circa 80, fino a raggiungere<br />

assai presto il centinaio; il qual numero poi si<br />

manterme costante per un certo tempo, salvo<br />

le piccole oscillaziorii sol<strong>it</strong>e verificarsi da un<br />

anno all’altro.<br />

Un balzo notevole si ebbe nell’immediato<br />

primo dopoguerra, intorno al 19<strong>20</strong>, quando la<br />

famiglia mondragoniana salì ad oltre 150<br />

alunni, numero che poté sembrare eccessivo<br />

per le reali capac<strong>it</strong>à della fondazione. Questo<br />

aumento pero dimostrava la stima che<br />

circondava il Collegio e la fiducia delle<br />

famiglie nell`opera educativa della ist<strong>it</strong>uzione.<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.9 di 32


Il Mondragone<br />

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UN COLLEGIO CHIUDE I BATTENTI<br />

Dal libro “Roma non basta una v<strong>it</strong>a”<br />

di Silvio Negro (1897-1959) giornalista, saggista e vaticanista<br />

(Articolo pubblicato nel 1953 sulla chiusura di Mondragone inviatoci da Francesco Zerbi in collegio 1946/47)<br />

A Mondragone non sono rimasti, in questi<br />

giorni di vacanze pasquali, che i custodi e i<br />

pavoni, i quali sono perfettamente in carattere<br />

con le fastose mura di una residenza che fu<br />

papale e con le peculiar<strong>it</strong>à di un collegio che<br />

permette al suo nome la qualifica di "nobile".<br />

Gli allievi sono tutti presso le famiglie, dove<br />

sono rientrati accompagnati da una lettera che<br />

comincia così: "Con vera angoscia debbo<br />

comunicarle la notizia, avuta ieri, che è stata<br />

decisa dai superiori maggiori la chiusura del<br />

collegio al termine del presente anno<br />

scolastico. Non mi poteva essere affidato<br />

incarico più doloroso...”.<br />

La sorpresa e il dolore devono essere stati<br />

grossi per il rettore, se si è lasciato andare a<br />

simili espressioni di personale rammarico, lui<br />

che, come gesu<strong>it</strong>a, deve essere pronto ad<br />

eseguire lietamente l’ordine dei superiori,<br />

qualunque esso sia. La sorpresa è stata tanto<br />

più grossa in quanto niente poteva far<br />

presagire una simile misura. Contrariamente a<br />

quanto si può pensare al primo momento, il<br />

nobile collegio di Mondragone non è affatto<br />

in crisi, ha il sol<strong>it</strong>o numero di alunni che non<br />

dovevano mai arrivare alla cifra di duecento,<br />

provenienti tutti dalle famiglie del patriziato o<br />

della borghesia <strong>it</strong>aliana, l’amministrazione è<br />

in pareggio, i risultati sempre eccellenti, quali<br />

si convengono a un ist<strong>it</strong>uto di qual<strong>it</strong>à e di gran<br />

nome, retto per di più da una pattuglia scelta<br />

di gesu<strong>it</strong>i i quali hanno fama di sever<strong>it</strong>à in<br />

fatto di scuole.<br />

Anche a Roma la sorpresa è stata grande.<br />

Mondragone è una di quelle ist<strong>it</strong>uzioni sulle<br />

quali pochi possiedono cognizioni precise, ma<br />

di cui tutti hanno un altissimo concetto per<br />

quel pochissimo che ne hanno sent<strong>it</strong>o dire,<br />

casualmente, una volta. Ad esempio che vi<br />

Padre Rocci<br />

insegnava il greco padre Rocci, autore di una<br />

grammatica sulla quale hanno studiato tutti gli<br />

<strong>it</strong>aliani di una certa età; che la Regina Elena<br />

vi andava spesso a far vis<strong>it</strong>a a un figlioccio;<br />

che il giorno della premiazione il parco si<br />

riempiva di automobili di lusso, e il salone dei<br />

più bei nomi dell’aristocrazia <strong>it</strong>aliana; che in<br />

quello stesso salone Papa Gregorio XIII ha<br />

firmato, quattro secoli addietro, la bolla per la<br />

riforma del calendario giuliano, per cui il<br />

modo di computare la durata dell’anno che<br />

oggi si pratica in tutto il mondo è part<strong>it</strong>o da<br />

Mondragone.<br />

Se lo chiudono, si son detti i romani, vuol<br />

dire che ne vogliono aprire un altro, anche più<br />

bello e moderno, qui a Roma. E sub<strong>it</strong>o è corsa<br />

ed ha trovato cred<strong>it</strong>o la voce che il collegio si<br />

trasferiva nella villa Torlonia di via<br />

Nomentana, quella di Mussolini, che già<br />

erano in corso grandiosi lavori di<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.10 di 32


Il Mondragone<br />

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adattamento, che l’ist<strong>it</strong>uto che ne sarebbe<br />

venuto fuori non avrebbe conosciuto rivali. I<br />

gesu<strong>it</strong>i si mostrarono molto infastid<strong>it</strong>i di<br />

quella diceria e la smentirono seccamente. In<br />

“nobile collegio” finirà con quest’anno la sua<br />

v<strong>it</strong>a, e non c’è nessuna intenzione di riaprirlo<br />

altrove. “Ella certamente troverà un’altra<br />

scuola o un altro collegio che saprà<br />

completare la formazione di suo figlio – è<br />

detto nella lettera con la quale è stata data la<br />

notizia ai gen<strong>it</strong>ori degli allievi – ed io mi<br />

auguro che voglia conservare il più caro<br />

ricordo di questo vecchio castello dove<br />

abbiamo dato, per i figli delle migliori<br />

famiglie d’Italia, la nostra intelligenza e il<br />

nostro cuore” conclude pateticamente il<br />

desolato rettore.<br />

Mondragone in realtà non è un castello, ma<br />

una gigantesca villa patrizia dell’ultimo<br />

Cinquecento, quello che annuncia già i fasti<br />

del barocco. Papa Boncompagni che aveva la<br />

passione dei colli di Frascati, e vi andava<br />

spesso a villeggiare in residenze di fortuna,<br />

cap<strong>it</strong>ato un giorno su questo poggio, disse che<br />

il panorama che vi si godeva era il più bello<br />

che gli fosse occorso di vedere e che quello<br />

era il s<strong>it</strong>o ideale per una villa. Tra coloro che<br />

l’accompagnavano vi era il vecchio cardinale<br />

Altemps, noto per strano carattere più che per<br />

pietà e coscienza, che si propose di far<br />

trovare, per le prossime vacanze, la villa che il<br />

Papa aveva auspicato già iniziata se non<br />

compiuta, e vi riuscì con l’aiuto di Giovanni<br />

Vasanzio e del Vignola.<br />

Quella superba residenza, cinta da distese<br />

di ulivi, ricca di giuochi d’acqua, di giardini<br />

pensili, di fontane e di ninfei, serv<strong>it</strong>a da viali<br />

dove i lecci sono tanto f<strong>it</strong>ti che non vi penetra<br />

mai il sole, nella prima metà del secolo scorso<br />

era ridotta a una rovina, a una cava di<br />

materiali. Nel 1828, i frascatani insorsero nel<br />

veder passare una fila di carri carichi di<br />

ferramenta e di infissi strappati agli edifici di<br />

Mondragone con il beneplac<strong>it</strong>o dei<br />

proprietari, e dovette intervenire il cardinale<br />

Pacca a far cessare il sacrilegio.<br />

George Sand che soggiornò a Villa Mondragone e ne ambientò il<br />

romanzo epistolare “La Daniella”.<br />

Quarant’anni dopo, George Sand,<br />

raccontando la v<strong>it</strong>a immaginaria a<br />

Mondragone dell’eroe di uno dei suoi<br />

romanzi, sciorina avventure e sorprese da c<strong>it</strong>tà<br />

sepolta nella selva, cadente e dimenticata.<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.11 di 32


Il Mondragone<br />

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In quelle condizioni era la grande villa<br />

cinquecentesca dalla quale era part<strong>it</strong>a la<br />

riforma del calendario, quando Marcantonio<br />

Borghese, nel 1865, la donò più che venderla<br />

ai gesu<strong>it</strong>i, perché vi creassero un collegio per i<br />

ragazzi di nobile famiglia, un collegio che il<br />

Camillo Borghese<br />

primo anno ebbe cinque allievi, tre Borghese<br />

figli di Marcantonio, un Gallarati Scotti ed<br />

un altro nobile romano.<br />

Giovanbattista Borghese<br />

Felice Borghese<br />

Carlo Rocchi<br />

I gesu<strong>it</strong>i ripulirono, adattarono, restaurarono<br />

anche del nuovo per permettere agli allievi<br />

più grandi di avere ciascuno la sua stanza, ma<br />

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<strong>Edizione</strong> n°<strong>20</strong> – dicembre <strong>20</strong>10 pag.12 di 32


Il Mondragone<br />

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il gran collegio è pur sempre un edificio del<br />

Cinquecento, storico e monumentale anche<br />

troppo per essere la sede ideale di un ist<strong>it</strong>uto<br />

di cultura modernamente esemplare.<br />

La prima ragione per la quale lo chiudono<br />

è questa. Un collegio per signori, dove la v<strong>it</strong>a<br />

ha il tono di una casa patrizia, dove tutti i libri<br />

di tutti gli allievi sono rilegati nella stessa<br />

maniera, dove per gli spettacoli di carnevale,<br />

nei quali gli allievi figurano come attori,<br />

vengono chiamati da Roma registi e<br />

professori d’orchestra, dev’essere in tutto al<br />

passo coi tempi, e a Mondragone un<br />

rinnovamento razionale ed adeguato sarebbe<br />

stato difficile e costosissimo.<br />

Questa è la prima ragione, ma quella<br />

determinante, quella decisiva è un’altra, ed è<br />

piuttosto inattesa. Anche il rettore vi accenna<br />

discretamente nella sua lettera alle famiglie,<br />

parlando di “esigenze presenti che richiamano<br />

ad altri campi di lavoro r<strong>it</strong>enuti più urgenti”.<br />

In altre parole, quando si aprì il collegio, i<br />

gesu<strong>it</strong>i potevano pensare ai figli dei nobili ed i<br />

figli del ceto borghese più potente che sub<strong>it</strong>o<br />

vi si affiancarono, e per i quali Mondragone<br />

era una specie di introduzione al gran mondo,<br />

avrebbero espresso la classe dirigente di<br />

domani, che valeva quindi la pena di dedicare<br />

l’opera di una loro pattuglia sceltissima alla<br />

formazione di quei ragazzi, la quale era<br />

rigorosa e liberare nello stesso tempo,<br />

impostata sulla formula di lasciar fare<br />

sorvegliando. Oggi i gesu<strong>it</strong>i sanno che la<br />

società si è spostata, che i suoi dirigenti<br />

vengono dai più diversi ceti, e ne prendono<br />

atto. Perciò quella pattuglia scelta trovano<br />

utile indirizzarla altrove.<br />

Bella cosa avere allineate nel salone detto<br />

degli Svizzeri le fotografie di tutti gli allievi<br />

di quasi un secolo, e vedere alternarsi negli<br />

elenchi dell’annuario tanti nomi sonanti:<br />

Lante della Rovere, del Drago, Pallavicini,<br />

Massimo, Ruspoli, poi Morosini, Leopardi,<br />

Borromeo, Amat di San Filippo, Pio di<br />

Savoia, e poi ancora Capece, Caracciolo e<br />

Paternò a non finire, e Del Balzo, Di Rudinì,<br />

Sanfelice, Maresca, e poi ancora Badoglio,<br />

Scalera, Cosulich, Matarazzo, sempre per<br />

stare ai nomi più noto delle famiglie nuove,<br />

ma oggi lavorare nel ceto indiscriminato delle<br />

Univers<strong>it</strong>à è più utile, ai fini della Compagnia,<br />

che attendere all’educazione dei figli del libro<br />

d’oro della nobiltà, della finanza e delle<br />

professioni.<br />

Bella cosa avere sulla lapide dei caduti<br />

della prima guerra mondiale, tra molti altri<br />

prestigiosi, il nome di Decio Raggi, e quello<br />

del generale Ferrante Gonzaga ucciso dai<br />

tedeschi nella seconda (anche il figlio di Don<br />

Ferrante è qui a Mondragone), ma oggi<br />

l’anticlericalismo è passato di moda tra i<br />

nobili, ed è più attuale combatterlo altrove.<br />

Bella cosa avere tra i propri allievi i figli di<br />

buona parte del Corpo Diplomatico che sta a<br />

Roma, ma ci sono a Roma anche i tranvieri e<br />

gli spazzini, ed i gesu<strong>it</strong>i ci pensano. Perciò<br />

chiudono il nobile collegio, perché l’opera di<br />

quella pattuglia scelta che vi si dedica, se<br />

poteva sempre essere utilmente impiegata a<br />

Mondragone, oggi che le classi elevate non<br />

hanno più socialmente la importanza di un<br />

tempo, è r<strong>it</strong>enuta più urgente e fruttuosa<br />

altrove.<br />

“Ma chi si dedicherà ora all’importante<br />

funzione sociale di dirozzare gli arricch<strong>it</strong>i che<br />

qui imparavano a vivere come signori?”<br />

chiese un laicista di nome nazionale, che ci<br />

aveva accompagnato nella vis<strong>it</strong>a perché era<br />

stato allievo di Mondragone. “Ci sono altri<br />

collegi – replicò il gesu<strong>it</strong>a col quale<br />

parlavamo – comunque questo che lei dice<br />

non è comp<strong>it</strong>o della Compagnia”. “Ma<br />

Mondragone rischia di tornare ad essere una<br />

rovina – dicemmo noi – se non ci mettete<br />

qualche altra ist<strong>it</strong>uzione”. Il gesu<strong>it</strong>a non<br />

sapeva niente circa il futuro, si lim<strong>it</strong>ò ad<br />

osservare, quietamente, che neanche la<br />

conservazione delle ville monumentali è tra i<br />

comp<strong>it</strong>i della Compagnia.<br />

(anno 1953)<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.13 di 32


Il Mondragone<br />

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Discorso della Sig.ra Celeste, figlia di Marco Pavoncello (in<br />

collegio dal 1943 al 1948) cugino di Mario Sonnino, in occasione<br />

della Giornata degli Ex a Mondragone<br />

Mario Sonnino ci ha lasciato la sera del 12<br />

luglio <strong>20</strong>10<br />

(in collegio dal 1943 al 1947)<br />

Gentili convenuti,<br />

ho chiesto di prendere la parola per un duplice<br />

motivo.<br />

Il primo, poichè sento di esprimere il mio<br />

ringraziamento a quei "giovani" del collegio<br />

Mondragone che condivisero con mio padre e<br />

con alcuni suoi famigliari la drammatica<br />

esperienza dell'occupazione nazista.<br />

Il secondo, riguarda il mio desiderio di<br />

ribadire, in un momento in cui il mondo<br />

sembra chiudersi al dialogo, l'importanza del<br />

confronto e della comunicazione pur nella<br />

consapevolezza delle reciproche divers<strong>it</strong>à.<br />

Naturalmente, si tratta di due motivi<br />

strettamente connessi fra loro.<br />

E' in questo luogo che, sotto l'ala protettiva<br />

sopratutto di padre Raffaele Cubbe S.J., ed<br />

anche grazie alla lungimiranza di quegli<br />

alunni che capirono ma seppero tacere, che<br />

mio padre, Marco Pavoncello, e i suoi<br />

cugini, Mario e Graziano Sonnino (in<br />

collegio dal 1943 al 1948), sono sfugg<strong>it</strong>i alla<br />

cieca ottus<strong>it</strong>à dell'olocausto.<br />

Che queste mie parole possano essere di<br />

augurio ad un mondo in cui non ci siano nè<br />

più v<strong>it</strong>time, nè più carnefici.<br />

Vi ringrazio per la cortese attenzione.<br />

In ultimo, un pensiero affettuoso va ai miei<br />

amici e sosten<strong>it</strong>ori V<strong>it</strong>torio Spadorcia ed<br />

Enrico Giacobazzi.<br />

Celeste Pavoncello<br />

Giornata degli Ex a Mondragone, 13 giugno<br />

<strong>20</strong>10<br />

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<strong>Edizione</strong> n°<strong>20</strong> – dicembre <strong>20</strong>10 pag.14 di 32


Il Mondragone<br />

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Un ricordo dell'illustre storico tuscolano Dottor Domenico Seghetti<br />

“Il Mondragone” è il periodico mensile<br />

illustrato pubblicato, a partire dal 1905 (non è<br />

esatto perché il I° numero è del luglio 1866<br />

n.d.d), dal Nobile Collegio Mondragone allora<br />

tenuto dai Padri Gesu<strong>it</strong>i.<br />

Dal BLOG di Achille Nobiloni su internet<br />

Sul numero 4 giugno-agosto 1928, è pubblicato<br />

un ricordo dello illustre storico frascatano<br />

Dottor Domenico Seghetti, morto nel luglio di<br />

quell’anno: “Il giorno 3 luglio rendeva a Dio<br />

l’anima sua elettissima, in età di anni 85, il<br />

Dott. Prof. Domenico Gr. Uff. Seghetti,<br />

Commendatore dell’Ordine di San Gregorio<br />

Magno Cavaliere Mauriziano, mun<strong>it</strong>o dei<br />

Sacramenti della Chiesa e di speciale<br />

Benedizione del S. Padre. La scomparsa del<br />

Dott. Seghetti si può dire un lutto della nostra<br />

Famiglia Mondragoniana per le lunghe<br />

relazioni da lui avute col Collegio, non solo<br />

nella qual<strong>it</strong>à di medico curante, ma anche<br />

quella di professore di storia naturale: uffici<br />

che Egli disimpegnò sempre con quell’amore e<br />

passione che solo i suoi nobili ideali cristiani e<br />

l’anima sua grande potevano ispirargli:<br />

Della morte del Seghetti molto si sono occupati<br />

i giornali della Cap<strong>it</strong>ale tessendo elogi e<br />

narrando la v<strong>it</strong>a dell’illustre scomparso. Tra gli<br />

altri stralciamo dal“Messaggero” del 5 luglio:<br />

“…. Colla morte del Dott. Seghetti scompare<br />

dalla nostra c<strong>it</strong>tà uno dei migliori e apprezzati<br />

suoi figli. Era nato a Frascati il 26<br />

settembre1842, aveva quindi 86 anni. Iniziò gli<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.15 di 32


Il Mondragone<br />

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studi nel Seminario Tuscolano ed a soli 23 anni<br />

fu laureato in medicina.<br />

Lavoratore indefesso seppe accoppiare lo studio<br />

severo della medicina a pro dell’uman<strong>it</strong>à<br />

sofferente con quello geniale dell’archeologia e<br />

della storia patria. I primi anni della sua opera di<br />

medico li dedicò al volontario esercizio nel<br />

lazzaretto dei colerosi presso l’ospedale di S.<br />

Spir<strong>it</strong>o in Roma e quindi a Subiaco, e furono<br />

tante e tali le benemerenze che egli seppe<br />

acquistarsi in quell’ultima c<strong>it</strong>tadina, che gli<br />

ab<strong>it</strong>anti e per essi il Consiglio comunale,<br />

derogando dalla formal<strong>it</strong>à del concorso,<br />

ottennero che con un rescr<strong>it</strong>to di Pio IX egli<br />

fosse nominato stabile in quel Comune, ove<br />

restò fino all’aprile 1878, fino a quando cioè,<br />

reclamato dai suoi conc<strong>it</strong>tadini, egli venne<br />

nominato medico condotto di Frascati. Egli non<br />

volle cercare nello studio e nella scienza<br />

solamente la soddisfazione dell’animo proprio,<br />

premio dovuto a chi compie con coscienza il<br />

suo dovere, ma volle ancore che nel profondere<br />

il tesoro delle sue vaste cognizioni a beneficio<br />

dei malati, si ammirasse in lui l’altezza<br />

dell’animo, l’abnegazione di se stesso, il più<br />

completo disinteresse e la scrupolosa esattezza<br />

nell’esercizio della professione. Egli, tutti<br />

possono testimoniarlo, non badò né a sale dorate<br />

né ad affumicate stamberghe, badò solo che<br />

nelle une e nelle altre v’erano dolori da lenire,<br />

lacrime da asciugare e volenteroso corse a<br />

portare l’aiuto della sua scienza al ricco ed al<br />

povero, senza pensare a soddisfazioni materiali<br />

o vane, ma soltanto vedendo nei sofferenti<br />

persone da beneficare e r<strong>it</strong>enendo massimo<br />

compenso la certezza di avere compiuta con<br />

scrupolo e sapienza un’opera buona. E ben disse<br />

il senatore Valenzani al Pol<strong>it</strong>eama Tuscolano, il<br />

30 luglio 1922, tessendo l’elogio delle di lui<br />

virtù allorquando un com<strong>it</strong>ato di c<strong>it</strong>tadini volle<br />

onorare l’illustre vegliardo nell’80° anno di<br />

età: “Egli, disse allora il Valenzani, tutto ha<br />

dato ma nulla ha domandato”. Era la ver<strong>it</strong>à. Fu<br />

un apprezzatissimo storico e archeologo ed in<br />

questo campo consacrò quasi tutta la sua<br />

operos<strong>it</strong>à al bene ed alla gloria della sua<br />

Frascati.<br />

Si ricordano con piacere le sue note pubblicate<br />

nel giornale “Il Messaggero del Lazio<br />

illustrato”, nonché le pubblicazioni: “Tuscolo e<br />

la Badia Sublacense” e le due ultime ed<br />

interessanti<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.16 di 32


Il Mondragone<br />

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pubblicazioni:“Memorie storiche di Tuscolo” e<br />

“Frascati nella Natura, nella Storia e<br />

nell’Arte”. Alieno da competizioni di parte,<br />

pure fu in più occasioni eletto consigliere<br />

comunale e per circa dieci anni fu<br />

pure assessore. Aveva fatto parte di numerosi<br />

com<strong>it</strong>ati di beneficienza, quale fu presidente, e<br />

fu uno dei benemer<strong>it</strong>i fondatori dell’Asilo<br />

infantile Tuscolano, della quale filantropica<br />

ist<strong>it</strong>uzione, che egli aveva sempre prediletto, fu<br />

per molti anni presidente. Grande estimazione<br />

hanno avuto per il Seghetti uomini insigni ed<br />

illustri, come Terenzio Mamiani, G. Battista De<br />

Rossi, il principe dell’Archeologia cristiana,<br />

Giuseppe Ponzi, il Tomassetti, il Lanciani,<br />

Baccelli, Guidi, Monaci, Woss, Marucchi e<br />

molti altri. Egli era affezionatissimo a tutti i<br />

componenti la famiglia dai quali era<br />

contraccambiato con un affetto che aveva del<br />

culto. Molto ancora si potrebbe dire dell’uomo<br />

benefico scomparso, ma la sua opera si può<br />

compendiare nel grande, costante e profondo<br />

amore per l’uman<strong>it</strong>à, per la Patria, per la<br />

famiglia, per il Tuscolo ed in special modo per<br />

la sua diletta Frascati”. I funerali celebrati il<br />

giorno 5 sono riusc<strong>it</strong>i quanto mai solenni sia<br />

per il concorso di popolo come per l’intervento<br />

di tuttele autor<strong>it</strong>à e Rappresentanze di<br />

Associazioni e Ist<strong>it</strong>uzioni locali. Del Collegio è<br />

intervenuto il R.P. Rettore, una buona<br />

rappresentanza del Corpo insegnante e di<br />

Conv<strong>it</strong>tori dei rimasti in collegio. Mentre<br />

porgiamo alla famiglia del caro estinto le<br />

nostre più vive condoglianze raccomandiamo ai<br />

nostri lettori di suffragarne l’anima benedetta”.<br />

Nelle foto qui sopra il Dottor Seghetti è<br />

r<strong>it</strong>ratto con la moglie all'epoca del loro<br />

matrimonio, sempre con la moglie nel maggio<br />

del 1915, nel 1922 all'Hotel Tusculum di<br />

Frascati insieme ai membri del com<strong>it</strong>ato<br />

c<strong>it</strong>tadino che organizzò i festeggiamenti per il<br />

suo ottantesimo compleanno, in alcuni r<strong>it</strong>ratti e<br />

istantanee occasionali e sono inoltre riprodotte<br />

le copertine di alcune sue pubblicazioni.<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.17 di 32


Il Mondragone<br />

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Da “ L’ILLUSTRAZIONE ITALIANA” del 22 gennaio 1899<br />

Dorm<strong>it</strong>orio dei grandi: camerette separa Gabinetto di fisica (foto originali)<br />

Di questo famoso collegio dei Gesu<strong>it</strong>i<br />

presso Frascati, sul quale si è fatto e si fa<br />

tanto baccano allo scopo di pareggiarlo e<br />

vietare così che tra quelle mura si scordino di<br />

insegnare ai giovani la storia della liberta<br />

<strong>it</strong>aliana, abbiamo parlato nel Corriere del<br />

numero scorso; cosi abbiamo parlato della<br />

questione che fu ingrossata fino al punto da<br />

farne quasi un affare di Stato!<br />

Il Portico del “Vignola” (disegno di Dante Paolocci)<br />

Qui presentiamo il disegno del collegio: il<br />

corpo del del<strong>it</strong>to! Come si vede, é un bel<br />

IL COLLEGIO DI MONDRAGONE.<br />

collegio. Ha l’aspetto d’una villa imperiale.<br />

Quel doppio loggiato dà alla facciata.<br />

un’imponenza lieta, che una volta non si<br />

riscontrava nei collegi dei Gesu<strong>it</strong>i, per<br />

esempio, a Novellara, dove tutto inspira<br />

raccoglimento severo e tenebroso.<br />

Camerata da studio<br />

Il palazzo (uno dei più vasti), con 374<br />

finestre, è opera dell’arch<strong>it</strong>etto Marco<br />

Vasanzio detto il Fiammingo; forse, è il suo<br />

capolavoro. Un portico e una 1oggia sul<br />

giardino sono attribu<strong>it</strong>i al Vignola; e voi<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.18 di 32


Il Mondragone<br />

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vedete nel nostro disegno quel portico<br />

slanciato e maestoso, degno veramente di<br />

quel Jacopo Barozzi di Vignola., seppell<strong>it</strong>o<br />

nel Pantheon come Raffaello; autore del<br />

palazzo di Caprarola (il suo capo d’opera)<br />

commessogli dal cardinale Alessandro<br />

Farnese in cima d’un colle precip<strong>it</strong>e;<br />

successore di Michelangelo quale arch<strong>it</strong>etto di<br />

San Pietro; e autore dei disegni<br />

dell’Escuriale anteposti a tutti gli altri. Nei<br />

nostri disegni si vedono pure varie altra parti<br />

del collegio: il lungo, ben illuminato e<br />

ordinatissimo salone da studio, il cortile, il<br />

Il cortile<br />

terrazzo, dove i padri gesu<strong>it</strong>i vanno a leggere<br />

il breviario .... E si trovano anche i conv<strong>it</strong>tori,<br />

bei giovanotti, in tenuta di studio e in tenuta<br />

da passeggio nel1’estate e nell’inverno, ch’è<br />

laggiù sempre assai m<strong>it</strong>e come adesso (caso<br />

miracoloso!) é a Milano.<br />

L’affare di Mondragone non è punto<br />

terminato con la revoca dal decreto di<br />

pareggiamento. Molti deputati che<br />

sottoscrissero la domanda giustificano il loro<br />

operato, dicendo che non potendo il collegio<br />

essere abol<strong>it</strong>o, conviene sottoporlo alla<br />

vigilanza governativa.<br />

Conv<strong>it</strong>tori in tenuta di passeggio<br />

Il Crispi ha scr<strong>it</strong>to una seconda lettera<br />

ribattendo i commenti fatti alla prima, e<br />

dicendo che, se mancavano le condizioni per<br />

il pareggiamento, il Baccelli doveva<br />

respingere sub<strong>it</strong>o la domanda; non accordare<br />

il pareggiamento per poi r<strong>it</strong>irarlo:<br />

aggiungendo che se vi si insegnano massime<br />

contrarie alla ist<strong>it</strong>uzioni nazionali, il collegio<br />

si deve chiudere. Sono state presentate alla<br />

Camera due domanda d’interpe1lanza dal<br />

Bovio a dal Riccio, per sapere quale é<br />

realmente la posizione giuridica dei Gesu<strong>it</strong>i in<br />

Italia e per proporre che tutti i loro ist<strong>it</strong>uti<br />

vangano soppressi, ad eccezione della casa<br />

generalizia.<br />

Conv<strong>it</strong>tori in tenuta di studio<br />

(Ricerca a cura di V<strong>it</strong>torio Spadorcia)<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.19 di 32


Il Mondragone<br />

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CARLO CUPINI (a Mondragone dal 1940 al 1951)<br />

Figlio del Prof. Oscar Cupini è nato a<br />

Frascati, dove ha vissuto fino all’età di <strong>20</strong><br />

anni, ha studiato presso il Nobile Collegio<br />

Mondragone ed attualmente residente a<br />

Roma.<br />

Pur dimostrando, fin da giovane, particolari<br />

doti per il disegno e la p<strong>it</strong>tura, Carlo Cupini si<br />

laurea in medicina e si dedica alla professione<br />

con un impegno e una serietà non comuni.<br />

Solo verso la fine degli anni ’80 egli decide di<br />

dedicarsi alla p<strong>it</strong>tura.<br />

Le più importanti mostre:<br />

1990 - Galleria Spazio Visivo - Roma -<br />

“Premio Ripetta” (premio speciale) - 1991 -<br />

Galleria Studio del Canova - Roma -<br />

personale - 1993- Palazzo dei Cap<strong>it</strong>ani Ascoli<br />

Piceno -personale (con patrocinio dell’Asses=<br />

sorato alla Cultura del Comune) - 1994 -<br />

Galleria studio del Canova - Roma - personale<br />

- 1994 - Castello Aragonese - Taranto -<br />

personale (con il patrocinio dell’Assessorato<br />

alla Cultura della Provincia) - 1994 -<br />

Presentato da Ferdinando Anselmetti tra gli<br />

artisti del libro “Quelli che contano” (Marsilio<br />

Ed<strong>it</strong>ore) - Galleria Ca’ D’oro - Roma - 1995 –<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.<strong>20</strong> di 32


Il Mondragone<br />

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Dressage Ball-Saratoga Spring New York -<br />

Collettiva - 1995 - Conv<strong>it</strong>to Nazionale -<br />

Teramo - personale (con il patrocinio del<br />

Comune e della Provincia - inser<strong>it</strong>a nel<br />

programma del X Premio Tercas-Arch<strong>it</strong>ettura<br />

della Fondazione Tetraktis) - 1996 – Galleria<br />

Miniaci - Pos<strong>it</strong>ano - personale (con il<br />

patrocinio della Comun<strong>it</strong>à Montana<br />

Amalf<strong>it</strong>ana) - 1997 - Palazzo della Provincia<br />

Macerata – personale (con il patrocinio della<br />

Provincia) - 1998 - Rassegna Nazionale Arte<br />

Contemporanea C<strong>it</strong>tà di Ascoli Piceno -<br />

Palazzo dei Cap<strong>it</strong>ani – Pescara - Museo<br />

Cascella - collettiva (organizzata da<br />

Fondazione Ignazio Silone - Comune di<br />

Ascoli Piceno - Comune di Pescara) - 1998 –<br />

Galleria Vialarga - Firenze - personale (con il<br />

patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della<br />

Provincia di Firenze) - 1999 - Palazzo<br />

Comunale - Acquasanta Terme - personale<br />

(con patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e<br />

dell’Associazione Turistica Pro Acquasanta<br />

Terame) – <strong>20</strong>00 - Palazzo dei Cap<strong>it</strong>ani Ascoli<br />

Piceno - personale (con patrocinio<br />

dell’Assessorato alla Cultura del Comune) -<br />

<strong>20</strong>00 - Sulmona – Confer<strong>it</strong>o Premio<br />

Nazionale Ignazio Silone <strong>20</strong>00 <strong>20</strong>01 - Art<br />

Gallery Banchi Nuovi - Roma - personale –<br />

<strong>20</strong>02 - Palazzetto dei Nobili - L’Aquila -<br />

personale (con patrocinio dell’Assessorato<br />

alla Cultura del Comune) - <strong>20</strong>03 - Galleria<br />

Imperatori - Porto S. Giorgio - <strong>20</strong>04 - Castello<br />

di Duino - Trieste - personale - <strong>20</strong>05 -<br />

l’Osservatorio Parlamentare in Roma gli<br />

conferisce il t<strong>it</strong>olo “Accademico di Mer<strong>it</strong>o” -<br />

<strong>20</strong>05 - Osservatorio Parlamentare - Roma -<br />

personale - <strong>20</strong>07 - Esposizione Castello di<br />

Duino in occasione della presentazione<br />

dell’Accademia Torre & Tasso - <strong>20</strong>10 -<br />

Basilica di Santa Maria in Montesanto -<br />

Chiesa degli Artisti - Roma personale.<br />

Hanno scr<strong>it</strong>to di lui:<br />

F. Anselmetti - E. Bilardello - L. Bonini -<br />

M.C. Calvaresi - R. Civello - A. Forlini - R.<br />

Gervaso - G. Iovine - G. Lago -<br />

A. Lemma - F. Maroni - C. Melloni - S.<br />

Misiano - M. Nardi - P. Palanca - S. Papetti -<br />

M. Rossi Spada - G. Selvaggi - S. Severi - V.<br />

Sgarbi.<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.21 di 32


Il Mondragone<br />

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Il manoscr<strong>it</strong>to di Voynich; 500 anni di misteri.<br />

“Novembre <strong>20</strong>09, io Richard Rogers, informatico ho decr<strong>it</strong>tato il Manoscr<strong>it</strong>to<br />

Voynich. Lo giuro!”<br />

Da: www.enricobaccarini.com<br />

11 novembre <strong>20</strong>09 – Richard Rogers. Esperto informatico. Lui giura di avere una soluzione.<br />

Fonte – Gialli.<strong>it</strong>, 27 novembre <strong>20</strong>09<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.22 di 32


Il Mondragone<br />

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Il manoscr<strong>it</strong>to di Voynich sembra sia stato<br />

finalmente tradotto. Dopo 500 anni di misteri,<br />

di un linguaggio incomprensibile, di<br />

immagini mai r<strong>it</strong>rovate nella storia, Richard<br />

Rogers, informatico e specialista nella<br />

gestione dei dati al Fleet Readiness Center<br />

East at Cherry Point (Nord Carolina) sostiene<br />

di aver “craccato” il codice e ci tuffa in un<br />

mondo fantastico fatto di misteri, scacchiere,<br />

codici segreti, algor<strong>it</strong>mi e matematica. In cui<br />

gli <strong>it</strong>aliani sembrano aver contribu<strong>it</strong>o<br />

significativamente.<br />

di CLAUDIA MIGLIORE<br />

Fa mostra di sé alla Beinecke Rare Book<br />

and Manuscript Library dell’Univers<strong>it</strong>à di<br />

Yale. 16x 22×4. 102 fogli, per un totale di<br />

<strong>20</strong>4 pagine. Un concentrato di mistero.<br />

Questo è il manoscr<strong>it</strong>to di Voynich. L’enigma<br />

letterario più sorprendente di tutti i tempi. Il<br />

libro più misterioso della storia. Quello che<br />

nessuno è mai stato in grado di leggere. Fino<br />

ad oggi. Fino all’11 novembre. Quando un<br />

s<strong>it</strong>o americano pubblica le dichiarazioni di un<br />

uomo che sostiene di esserci riusc<strong>it</strong>o.<br />

La scoperta.<br />

Richard Rogers, 58 anni, di cui 37 dedicati<br />

al governo americano sostiene di aver tradotto<br />

le prime pagine del manoscr<strong>it</strong>to.<br />

Assolutamente per caso. Stava lavorando ad<br />

un nuovo algor<strong>it</strong>mo per il Dipartimento di<br />

Stato americano e aveva utilizzato una parte<br />

casuale del testo del manoscr<strong>it</strong>to per fare un<br />

test. Il software ha fall<strong>it</strong>o per due volte prima<br />

di rest<strong>it</strong>uire i dati. Dati in codice macchina in<br />

cui Richard Rogers ha letto la incredibile<br />

scoperta.<br />

Il manoscr<strong>it</strong>to non contiene lettere, parole.<br />

Per anni tutti gli studiosi hanno pensato si<br />

trattasse di un linguaggio misterioso. In realtà<br />

il testo rappresenterebbe il primo foglio di<br />

calcolo della storia. Si tratterebbe non di<br />

lettere ma di numeri. Algebra simbolica.<br />

Roger non poteva credere a questa possibil<strong>it</strong>à.<br />

Ha passato 10.000 ore davanti al computer<br />

per tradurre le prime tre pagine del<br />

manoscr<strong>it</strong>to. Ha persino utilizzato un software<br />

satell<strong>it</strong>are, creato per rilevare le crepe su<br />

Marte, per analizzare il vello su cui<br />

il manoscr<strong>it</strong>to è stato redatto e le crepe nella<br />

carta. Rogers ha concluso che il manoscr<strong>it</strong>to<br />

contiene un messaggio segreto nascosto nelle<br />

figure. Alla base del documento c’è una<br />

griglia 8×8. Come quella delle scacchiere.<br />

Simbolo massonico.<br />

La griglia ha numeri nella parte bassa e<br />

lettere nella parte alta. Il documento è algebra<br />

ma è anche un sistema per spiegare come<br />

navigare sulla scacchiera per leggere o<br />

scoprire i messaggi segreti, le immagini e i<br />

simboli. La prima pagina non rappresenta<br />

altro che le istruzioni su come leggere<br />

il manoscr<strong>it</strong>to.<br />

Attraverso una serie di studi e ricerche<br />

Rogers ha concluso che il manoscr<strong>it</strong>to è stato<br />

redatto a più mani dalla famiglia proprio in<br />

Italia. Martino Longhi (1534-1591), Onorio<br />

Longhi e Martino Longhi il giovane (1602-<br />

1660) sarebbero gli autori. Datato intorno al<br />

1578 prendendo come riferimento l’anno di<br />

costruzione di Villa Mondragone a Frascati<br />

dove il libro era conservato dai gesu<strong>it</strong>i.<br />

Rogers sostiene che proprio il giardino della<br />

villa, sia la chiave. Che la griglia<br />

rappresentata nel giardino si integri con il<br />

documento che conterrebbe importanti segreti<br />

commerciali nascosti alla chiesa.<br />

Richard Rogers non ha terminato la sua<br />

ricerca. Ormai nella sua mente e nella sua v<strong>it</strong>a<br />

non esiste altro. Scoprire quella chiave e<br />

svelare il segreto. Dopo 37 anni di attiv<strong>it</strong>à sta<br />

per andare in pensione. E questo potrebbe<br />

essere il modo migliore per uscire di scena.<br />

Fonte - Gialli.<strong>it</strong>, 27 novembre <strong>20</strong>09<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.23 di 32


Il Mondragone<br />

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…L’altro amb<strong>it</strong>o di contatto con 1a popolazione<br />

e il terr<strong>it</strong>orio erano le occasioni sportive:<br />

principalmente per gli incontri di calcio con 1e<br />

squadre dei vicini paesi (Frascati, Monte Porzio<br />

Catone, Monte Compatri) ma anche in occasione<br />

di gare rnotoristiche sia ufficia1i, come que11a<br />

automobilistica “Vermicino-Rocca di Papa" che<br />

vedeva ogni anno 1a partecipazione di frotte di<br />

conv<strong>it</strong>tori tra g1i spettatori (e la puntuale cronaca<br />

ne Il Mondragone), sia "interne”, organizzate dai<br />

conv<strong>it</strong>tori, come 1a "VillaVecchia-Monteporzio",<br />

per Vespa 125.<br />

La coppia Fortini-Franco nella grande curva prima di<br />

Giovannella. (Coll. Autuori)<br />

Vis<strong>it</strong>a in collegio di Amedeo Amadei (Coll. Moroni<br />

Fiori)<br />

L’amministrazione del Collegio promuoveva<br />

ino1tre 1e vis<strong>it</strong>e - arnpiamente grad<strong>it</strong>e e<br />

pubb1icizzate dalla starnpa interna – di campioni<br />

1oca1i, come il centravanti della Roma e della<br />

Naziona1e Amedeo Amadei di Frascati, o di<br />

squadre famose casualrnente presenti in zona,<br />

Estratto da: “La Villa Sped<strong>it</strong>a”.<br />

Testi di Roberto Eroli e Rodolfo Maria Strollo<br />

come avvenne per 1a Juventus. nel 1931, quando<br />

si trovava in r<strong>it</strong>iro nella stessa c<strong>it</strong>ta.<br />

Le g<strong>it</strong>e di un giorno, 1e scampagnate, 1e<br />

“somarate”, 1e escursioni, insomma, che venivano<br />

effettuate in ogni periodo (anche inverna1e) dai<br />

conv<strong>it</strong>tori accompagnati dai Padri, possono essere<br />

considerate come segno di una vera e propria<br />

osmosi fra il Collegio e il terr<strong>it</strong>orio.<br />

Foto d’epoca: partenza di una “somarata” in calesse<br />

(Coll. Ass.ne Ex Alunni)<br />

lnizialmente a piedi e poi anche in bicicletta,<br />

con i muli, con le automobili, con le motociclette,<br />

con i mezzi pubblii, gli ab<strong>it</strong>anti di Mondragone<br />

hanno battuto ogni luogo: principalmente quelli<br />

attorno alla Villa, successivamente anche altri più<br />

lontani. Delle stesse escursioni, nella cronaca de<br />

Il Mondragone veniva data puntuale notizia,<br />

quando non il dettagliato resoconto<br />

dell’avvenimento. Il Barco, il Quadrato dei Pini, il<br />

Tuscolo, le varie Ville, l’Eremo di Camaldoli,<br />

l’Abbazia o Badia Greca, i c<strong>it</strong>ati paesi vicini<br />

(compresi Colonna e Rocca Priora), o local<strong>it</strong>à più<br />

o meno amene: Torre Gaia, San Silvestro, Fontana<br />

dell’olio, Monte Cavo, Monte Algido, Madonna<br />

del Tufo, Galloro, Fontana delle Tempeste erano<br />

tra le mete ricorrenti, spesso raggiunte non con la<br />

viabil<strong>it</strong>à ordinaria ma con percorsi fuoristrada.<br />

Con l’ausilio della linea tranviaria ecco che i<br />

conv<strong>it</strong>tori giunsero fino a Rocca di Papa, Ariccia,<br />

Castelgandolfo, Albano, Genzano, Velletri, od<br />

anche a Ciampino e Roma, con la ferrovia da<br />

Frascati o con appos<strong>it</strong>i “torpedoni” noleggiati; non<br />

appena arrivo la linea tranviaria Fraseati-San<br />

Cesareo comparvero anche Zagarolo, Genazzano<br />

e Palestrina”.<br />

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<strong>Edizione</strong> n°<strong>20</strong> – dicembre <strong>20</strong>10 pag.24 di 32


Il Mondragone<br />

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RICORDI:<br />

Le AssociAzioni, Le squAdre di cALcio<br />

Da “La Villa Sped<strong>it</strong>a”Testo del Prof. Rodolfo Maria Strollo dell’Univers<strong>it</strong>à degli Studi di Roma Tor Vegata<br />

La v<strong>it</strong>a all’interno del Collegio, oltre ad<br />

essere scand<strong>it</strong>a dalle attiv<strong>it</strong>à legate<br />

all’ist<strong>it</strong>uzione, e quindi didattiche e di studio,<br />

aveva anche altri momenti di aggregazione,<br />

connessi principalmente ad attiv<strong>it</strong>à religiose e<br />

sportivo-escursionistiche.<br />

All’interno del corpo studentesco — sin<br />

quasi dalla fondazione suddiviso in piccoli,<br />

mezzani e grandi, cui si aggiunsero, con lo<br />

sviluppo demografico del Collegio, i<br />

piccolissimi e i mezzanelli — si formarono<br />

delle Congregazioni religiose (anch’esse<br />

spesso suddivise secondo le fasce d’età):<br />

quelle degli Angeli Custodi e Mariana, la<br />

Conferenza di San Vncenzo de’ Paoli, la<br />

sezione della Lega Missionaria Studenti<br />

(L.M.S.), la Crociata Eucaristica, il Circolo<br />

Giovanile Cattolico “Mondragone”,<br />

raggruppamento locale di riferimento<br />

all’Azione Cattolica.<br />

Queste associazioni, oltre ai momenti di<br />

natura spir<strong>it</strong>uale e di preghiera collettiva,<br />

prevedevano giornate di specifiche attiv<strong>it</strong>à<br />

legate principalmente alle ricorrenze di<br />

fondazione, alle festiv<strong>it</strong>à di consacrazione e<br />

all’organizzazione di attiv<strong>it</strong>à benefiche”.<br />

Chiaramente la regia — piu o meno manifesta<br />

— dei Gesu<strong>it</strong>i era particolarmente favorevole;<br />

non a caso l’Ist<strong>it</strong>uto osp<strong>it</strong>ò, nel 1930, il I°<br />

Congresso Nazionale della L.M.S., e<br />

nell’agosto del 1949 i Congressi Nazionali<br />

G.I.A.C. / G.I.O.C. — Gioventù Italiana<br />

Agricoltori/Operai Cattolici, che videro la<br />

partecipazione dell’allora ministro Antonio<br />

Segni.<br />

Ma dove l’aggregazione in gruppi trovò la<br />

sua massima espressione fu nell’arnb<strong>it</strong>o delle<br />

attiv<strong>it</strong>à sportive che, certamente facil<strong>it</strong>ate<br />

dagli spazi offerti dalla struttura, nonché dalle<br />

favorevoli condizioni del s<strong>it</strong>o, permisero lo<br />

svolgimento di numerosi sport, anche “el<strong>it</strong>ari”<br />

(intendendo questo termine nell’accezione piu<br />

vasta, connessa alla conoscenza, diffusione e<br />

costo). Il tennis (Lawn-Tennis), la scherma, il<br />

ciclismo, l’equ<strong>it</strong>azione, oltre alla ginnastica e<br />

alle discipline de1l’atletica sono documentati<br />

sin dai primissimi anni del Novecento; ma a<br />

questi sport si aggiunse presto il calcio (Foot<br />

Ball), che divenne quello più segu<strong>it</strong>o; rnentre,<br />

in maniera piu saltuaria, furono anche<br />

praticati lo sci (di cui esistono<br />

documentazioni fotografiche relative alle rare<br />

occasioni di innevamento della zona ed a<br />

specifiche g<strong>it</strong>e nei vicini campi appenninici),<br />

fino agli sport motoristici e al tiro a segno.<br />

E forse non è un caso che, già in occasione<br />

della querelle di fine secolo, relativa alla<br />

parificazione, alcuni giornali, come lo stesso<br />

Domenico Seghetti poi riportò, insinuavano<br />

che a Mondragone si studiava poco e si<br />

faceva, invece, troppo sport.<br />

Il calcio, in quanto massirna espressione di<br />

gioco di squadra, fu, ovviamente, da sub<strong>it</strong>o<br />

recep<strong>it</strong>o e compreso tra le principali e<br />

ricorrenti attiv<strong>it</strong>à sportive del Collegio;<br />

numerose furono le squadre, ognuna con una<br />

sua diversa divisa, e dai nomi connessi al s<strong>it</strong>o<br />

o ai conv<strong>it</strong>tori, che costellano le cronache<br />

sportive dei giornali del Collegio: principali e<br />

piu frequenti (e in un probabile ordine<br />

d’importanza) sono: S. Giorgio /<br />

Mondragone, Quintilia, S. Claudio, Primula,<br />

Dragoncina, ma anche Senectus, Skiapping, a<br />

volte espressioni di formazioni temporanee od<br />

anche strutturate su più fasce d’età, in<br />

associazione alle diverse camerate e — per la<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.25 di 32


Il Mondragone<br />

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Senectus — agli ex allievi. Le occasioni di<br />

gara si verificavano così tra squadre interne<br />

allo stesso Collegio, o con altri ist<strong>it</strong>uti di<br />

Roma e provincia o anche contro formazioni<br />

dei vicini Comuni.<br />

La presenza dell’invaso del Giardino della<br />

Girandola, nel tempo d’uso del Collegio<br />

utilizzato sempre per attiv<strong>it</strong>à all’aperto,<br />

permetteva alla struttura di poter disporre di<br />

un campo di calcio quasi regolamentare,<br />

addir<strong>it</strong>tura dotato di “spalti" con i lavori<br />

condotti nel 1929, semplificando – anche dal<br />

punto di vista logistico - lo svolgimento degli<br />

incontri e di veri e propri tornei. Lo spir<strong>it</strong>o di<br />

corpo, che con diverse esp1essioni permeava<br />

la condotta dei conv<strong>it</strong>tori durante gli studi,<br />

trovava spazio anche dopo, una volta usc<strong>it</strong>i<br />

dal Collegio, nell’Associazione degli ex<br />

allievi, fondata nel 1922 e tuttora viva ed<br />

operante. Inizialmente era denominata<br />

Federazione Antichi Conv<strong>it</strong>tori (FAC.), poco<br />

dopo il nome fu cambiato in Associazione tra<br />

gli Antichi Conv<strong>it</strong>tori del Collegio<br />

Mondragone (A.TA.C.) per diventare, infine,<br />

l’attuale Associazicme Ex Alunni Nobile<br />

Collegio Mondragone. Il gruppo di ex allievi<br />

si è dotato di uno statuto e tutti gli anni, da<br />

allora, salvo il periodo della guerra, festeggia<br />

con una riunione commemorativa presso la<br />

Villa, denominata Giornata di Mondragone.<br />

Oggi il sodalizio detiene uno dei più<br />

importanti archivi di riferimento sulla Villa e<br />

certamente il principale sul Collegio,<br />

cost<strong>it</strong>uendone una memoria storicodocumentale<br />

ed umana considerevole. La<br />

v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à della fase operativa del Collegio, un<strong>it</strong>a<br />

al permanente spir<strong>it</strong>o di corpo esistente tra i<br />

suoi conv<strong>it</strong>tori, anche a distanza di anni,<br />

dimostrano come gli allievi svolgessero una<br />

v<strong>it</strong>a che, pur con le lim<strong>it</strong>azioni proprie di un<br />

collegio, certo non negava momenti piacevoli,<br />

come traspare dai numerosi articoli pubblicati<br />

da Il Mondragone, nonché dalla presenza,<br />

negli elenchi, di interi gruppi familiari che<br />

hanno usufru<strong>it</strong>o del servizio, coinvolgendo<br />

spesso più generazioni, a dimostrazione<br />

dell’apprezzamento dello specifico mondo,<br />

tale da indurre a riproporlo per i propri figli.<br />

Pochi sembrano i segni controcorrente a<br />

tale visione. Uno affiorerebbe dalla lettura di<br />

un romanzo (ambientato genericamente in un<br />

collegio ma del quale si possono riscontrare le<br />

“sembianze" di Mondragone) scr<strong>it</strong>te da un ex<br />

conv<strong>it</strong>tore degli Anni ‘30: Giuseppe Gironda;<br />

mentre recentemente, Giuliano Zincone<br />

(anch’egli ex-conv<strong>it</strong>tore), sulle pagine di<br />

Sette, parlava della presenza nel Collegio di<br />

una appos<strong>it</strong>a cassetta per le delazioni: in<br />

realtà, da informazioni avute a riguardo<br />

presso altri ex conv<strong>it</strong>tori, non risulta che la<br />

s<strong>it</strong>uazione fosse proprio come quella descr<strong>it</strong>ta<br />

mentre è probabile, invece, che qualche<br />

“spione" utilizzasse la cassetta della posta che<br />

i PP avevano appesa, ognuno, accanto alla<br />

porta della propria camera. Alcune voci da noi<br />

raccolte tra altri studenti della Compagnia di<br />

Gesù — ad esempio dell’Ist<strong>it</strong>uto<br />

Massimiliano Massimo di Roma — ci<br />

segnalano che, talvolta, l`eventual<strong>it</strong>à di un<br />

trasferimento a Mondragone era considerata<br />

una specie di deportazione perché la struttura<br />

era isolata (certamente più restr<strong>it</strong>tiva di<br />

quell’Ist<strong>it</strong>uto posto nella Cap<strong>it</strong>ale) e — di più<br />

— vi faceva freddo. Certo, su quasi tremila<br />

persone che hanno trascorso gli anni così<br />

particolari e delicati della propria adolescenza<br />

in un simile luogo, è possibile che qualche<br />

malcontento si sia verificato. Dalla lettura del<br />

periodico del Collegio si è potuto constatare<br />

che i provvedimenti “pun<strong>it</strong>ivi” nei confronti<br />

dei conv<strong>it</strong>tori erano sicuramente legati alla<br />

loro condotta e al prof<strong>it</strong>to nello studio, e<br />

lim<strong>it</strong>ati al divieto di partecipare alle usc<strong>it</strong>e e/o<br />

alle attiv<strong>it</strong>à di svago interne (sport, teatro,<br />

proiezioni cinematografiche ...). Una curiosa<br />

pena sembrava essere quella della privazione,<br />

ai pasti, del vino; bevanda che risulta venisse<br />

serv<strong>it</strong>a anche ai piccoli. Certamente casi di<br />

castigo più gravi, nell’ampio arco temporale<br />

di funzionamento del Collegio, si saranno<br />

pure verificati: uno dei pochi noti (ed<br />

emblematico), è quello di Corrado Alvaro,<br />

espulso perché sorpreso in possesso di un<br />

volume di Giosuè Carducci contenente — tra<br />

l’altro l’Inno a Satana.<br />

*********<br />

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<strong>Edizione</strong> n°<strong>20</strong> – dicembre <strong>20</strong>10 pag.26 di 32


Il Mondragone<br />

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LORENZO GIGOTTI (in collegio dal 1917 al 1921)<br />

Lorenzo Gigotti (1908 - 1994)<br />

Lorenzo Micheli Gigotti nasce a Roma il 10<br />

febbraio 1908, da Gaetano e da Giovanna<br />

Lazzarini, in una famiglia colta di estrazione<br />

nobile. L'istruzione superiore, all'epoca assai<br />

poco diffusa è invece già una consuetudine<br />

per la famiglia Micheli Gigotti; all'amore per<br />

la cultura e per lo studio vige per il rigore per<br />

scelte professionali tradizionali. Forte è<br />

dunque il contrasto che sorge fra il padre ed il<br />

futuro p<strong>it</strong>tore in segu<strong>it</strong>o alla ferma decisione<br />

presa da quest'ultimo di intraprendere un<br />

percorso artistico. Lorenzo Gigotti lascia così<br />

la casa paterna per trasferirsi dalla nonna,<br />

Teresa Blasetti, che ne sovvenzionerà gli<br />

studi. A segu<strong>it</strong>o del non facile periodo<br />

trascorso a cavallo tra gli anni '10 e '<strong>20</strong><br />

presso il Reale Collegio di Mondragone,<br />

inizia a frequentare il Liceo Artistico di<br />

Roma, mostrando una precoce inclinazione<br />

per le tecniche p<strong>it</strong>toriche. Negli anni del<br />

servizio mil<strong>it</strong>are, svolto a Salerno, la v<strong>it</strong>a<br />

familiare è segnata da due dolorosi lutti: la<br />

prematura perd<strong>it</strong>a della madre e della sorella,<br />

Giulia. Terminato il Liceo inizia a frequentare<br />

i corsi presso l'Accademia di Belle Arti di<br />

Roma dove, allievo di Ferruccio Ferrazzi, nel<br />

1932 si diplomerà nel corso di Decorazione.<br />

E' il momento non solo della formazione<br />

artistica ma anche della frequentazione di un<br />

ambiente culturale, quello romano, in veloce<br />

fermento. Di questo periodo i primi lavori nel<br />

settore della grafica e della cartellonistica, ma<br />

la p<strong>it</strong>tura si impone da sub<strong>it</strong>o come mezzo<br />

d'elezione. Le prime tele nascono nel segno di<br />

un raffinato e personalissimo tonalismo, ciò<br />

che in segu<strong>it</strong>o sarà riconosciuto sotto il nome<br />

di Scuola Romana... Foto tratte da<br />

www.archiviolorenzogigotti.<strong>it</strong><br />

Nella Chiesa di Don Bosco sono esposte le<br />

otto vetrate di Lorenzo Gigotti: Eden e<br />

Redenzione, Saul e David, Davide e<br />

Salomone, Elia ed Eliseo, Giona, Giud<strong>it</strong>ta,<br />

Ester e Maccabei.<br />

L’artista ha lasciato, testimonianze riun<strong>it</strong>e in<br />

parte nell’Archivio Lorenzo Gigotti, ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />

nel decennale della morte, che comprende<br />

dipinti, disegni, bozzetti. Vetrate, mosaici ed<br />

affreschi sono conservati in importanti chiese<br />

(S. Paolo del Brasile, S. Gottardo in Corte di<br />

Milano, S. Giovanni Bosco e di S. Eugenio a<br />

Roma) e presso enti pubblici (come il CTO<br />

Garbatella di Roma, di Firenze e di Padova).<br />

L. Gigotti 1949<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.27 di 32


Il Mondragone<br />

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Lorenzo Gigotti e i figli: Laura,<br />

Stefano e Carlo (da sx), 1950<br />

Lorenzo Gigotti e il progetto per la vetrata della<br />

Basilica di San Paolo del Brasile, 1951-1952<br />

Lorenzo Gigotti con la moglie<br />

ed i figli, 1955<br />

Giorgio de Chirico, Lorenzo Gigotti<br />

e signora, 1963<br />

Lorenzo Gigotti e il gatto Kebro,<br />

1973<br />

Lorenzo Gigotti, 1979<br />

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<strong>Edizione</strong> n°<strong>20</strong> – dicembre <strong>20</strong>10 pag.28 di 32


Il Mondragone<br />

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Alcune opere di Lorenzo Gigotti:<br />

, Roma - feb. 1950<br />

Nudo e gabbia, 1965 Composizione, 1953<br />

Inv<strong>it</strong>o al “Gran Ballo degliArtisti<br />

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<strong>Edizione</strong> n° <strong>20</strong> –dicembre <strong>20</strong>10 pag.29 di 32


Il Mondragone<br />

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La RETTA ( per l’anno scolastico 1946-47 )<br />

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<strong>Edizione</strong> n°<strong>20</strong> – dicembre <strong>20</strong>10 pag.30 di 32


Il Mondragone<br />

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Quote pagate alla Associazione per l’anno in corso<br />

_______________________________________________________________________________________________<br />

<strong>Edizione</strong> n°<strong>20</strong> – dicembre <strong>20</strong>10 pag.31 di 32


Il Mondragone<br />

__________________________________________________________________________________________________<br />

Re d a z i o n e e d e di t i n g a c u r a d i Vi t t o r i o S pa d o r c i a e Ro l a n do To n a r e l l i<br />

_______________________________________________________________________________________________<br />

<strong>Edizione</strong> n°<strong>20</strong> – dicembre <strong>20</strong>10 pag.32 di 32

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