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6 27 marzo 02 aprile 2010 Attualità Imbrocchiamola – L’educativa giornata mondiale di Legambiente e Federutility L’acqua del rubinetto? Migliore ed economica B uona per la salute, con il giusto calcio, adatta a tutte le esigenze, è l’acqua del rubinetto in Puglia, volte più economica di quella confezionata e senza i disagi derivanti dal trasporto: bere l’acqua di casa è un concreto aiuto alla tutela dell’ambiente evitando la produzione di rifi uti plastici. La sua purezza è garantita da mila controlli l’anno eff ettuati nei laboratori chimici e microbiologici, in ogni fase del ciclo produttivo e nel rispetto di parametri di qualità chimica, fi sica e batteriologica. I numeri dimostrano quanto l’acqua che scorre dai rubinetti delle case sia molto più controllata di quelle in bottiglia. Per convincere Legambiente Puglia e Federutility, la federazione delle aziende di servizi pubblici locali che operano nel settore idrico, hanno lanciato la campagna nazionale “Acqua di rubinetto? Si, grazie”. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l’Acquedotto Pugliese. “In questi anni – ha detto Massimiliano Bianco, direttore generale dell’Acquedotto Pugliese - l’ente ha realizzato numerosi interventi per il miglioramento della qualità, tra cui l’installazione di ulteriori stazioni di fi ltrazione a carbone attivo sui potabilizzatori, l’inaugurazione del nuovo laboratorio centrale di Schede informative Su Facebook “sgorga” la fontanina FRANCESCO TARANTINI n occasione della Giornata mondiale Isull’acqua l’Acquedotto Pugliese ha dato il via ad “Acqua .”, inaugurando la prima fontanina pubblica su facebook. L’iniziativa trova ispirazione nella storica fontanina presente nelle piazze del Meridione e che ha portato la prima acqua salubre pubblica. Accedendo alla pagina Facebook dell’Acquedotto Pugliese è possibile assaggiare l’acqua distribuita nella propria città esaminandone le caratteristiche organolettiche. Sono infatti disponibili schede informative che controllo delle acque a Bari e l’avvio di un innovativo sistema di telecontrollo delle reti in grado di monitorare anche i principali indici di potabilità dell’acqua in tempo reale per complessivi mln”. Bere acqua del rubinetto, poi è un atto economico e rispettoso dell’ambiente. Il consumo annuo di mld di litri di acqua imbottigliata comporta, per la sola produzione di bottiglie, l’utilizzo di mila tonnellate di polietilene tereftalato (PET) con un consumo di mila tonnellate di petrolio e l’emissione di gas serra di circa mila tonnellate di Co equivalente. Solo un terzo delle bottiglie di plastica utilizzate per l’acqua minerale è raccolto in modo differenziato e destinato al riciclaggio, mentre i restanti due terzi fi niscono in discarica o in un inceneritore. Ci sono regioni, come la Puglia, che fanno pagare il canone in base agli ettari in concessione. In questa regione, infatti, dopo numerose battaglie di Legambiente, è fi nalmente passato dall’irrisorio , euro a euro ad ettaro nell’aprile dello scorso anno per società imbottigliatrici presenti sul territorio regionale. PIERLUIGI DE SANTIS riportano i dati sulla qualità dell’acqua distribuita nei diversi comuni ed erogata nelle case e nelle piazze e tanti buoni consigli per gustarla al meglio. È possibile visitare, inoltre, un museo storico fotografi co delle fontane e cogliere tante curiosità di costume. Si tratta, insomma, di una nuova esperienza sul web che ha lo scopo di illustrare anche ai giovani le caratteristiche dell’acqua del rubinetto contribuendo a diff ondere la cultura dell’acqua a tutti i livelli. p.d.s. La giornata mondiale dell’acqua non è sfuggita ai media
Attualità 27 marzo 02 aprile 2010 CERIM – Costituito a Bari un centro studi per la consulenza (gratuita) alle imprese Aziende: il risanamento possibile S fruttare le procedure e gli strumenti predisposti dalla recente riforma del Diritto Fallimentare (operata con decreto legislativo numero del ) per salvare le imprese in crisi e i relativi posti di lavoro. Nasce con questo obiettivo a Bari il CERIM, Centro Studi sul Risanamento delle Imprese in crisi, presentato dal suo presidente Giovanni Gentile il marzo alla Camera di Commercio del capoluogo pugliese, alla presenza di Franco Lucafò, presidente della Sezione fallimentare del Tribunale di Bari, nonché di esponenti del mondo dell’imprenditoria, esperti di discipline quali Diritto Commerciale ed Economia Aziendale, avvocati e commercialisti. Il Centro Studi Cerim è stato costituito “per approfondire la ricerca e lo studio delle procedure relative a piani di La “nuova” normativa Strumenti disponibili risanamento attestati; accordi di ristrutturazione dei debiti; transazioni fi scali; concordato preventivo”. Nella consapevolezza che le crisi aziendali possano essere originate non solo da comportamenti illeciti degli imprenditori, ma anche da cause interne ed esterne all’impresa, Cerim intende fornire a titolo gratuito soluzioni per il risanamento e il rilancio delle aziende in crisi. Perché a titolo gratuito? Lo spiega Gentile, secondo il quale “l’intervento era necessario per evitare di ritrovarci in un territorio segnato dalla decimazione delle imprese. L’imprenditore non può aff rontare un impegno di spesa per il necessario lavoro in una situazione di crisi o in un’iniziale fase di insolvenza”. Cerim si propone di intervenire non solo nel momento della diffi coltà, ap- ntrato in vigore l’ gennaio , il decreto Elegislativo / modifi ca il d.lgs /, che a sua volta ha riformato la vecchia legge fallimentare, il Regio Decreto /. Diverse le novità. Il piccolo imprenditore non viene più menzionato tra i soggetti esenti da fallimento (come avveniva dal ). L’esenzione deriva ora dal mancato superamento di alcuni parametri dimensionali. Ai creditori spetta un maggior ruolo prontando soluzioni per il salvataggio delle imprese, la cui presenza viene giudicata di vitale importanza per il sostegno dell’economia e dell’occupazione nel territorio, ma anche al fi ne di prevenire le crisi aziendali, illustrando agli imprenditori le procedure ex D.Lgs /, le quali, se utilizzate opportunamente e tempestivamente, possono scongiurare “la compromissione del patrimonio aziendale ed il possibile fallimento”. È necessario, secondo Gentile, “individuare e rimuovere gli ostacoli che si frappongono tra gli imprenditori e l’accesso alle procedure di risanamento”, rinnovate da un legislatore che “ha assunto un nuovo atteggiamento nei confronti della crisi d’impresa”. Il fallimento di un’azienda non riguarda più il singolo imprenditore, bensì l’intera economia. A rischio non c’è solo il volume d’aff ari, ma anche il personale dipendente, quello autonomo e le entrate per lo Stato. Gentile fornisce poi un dato signifi cativo: in Italia nel i fallimenti dichiarati sono stati , in aumento (+%) rispetto all’anno precedente. L’intervento di Lucafò ha messo in luce invece i principali aspetti della nuova disciplina fallimentare, che valorizza ora il ruolo della contrattazione privata, con l’autorità giudiziaria che è chiamata ad intervenire soltanto “quando è necessario verifi care la legittimità dell’utilizzo degli strumenti predisposti dalla legge”. Al giudice non viene più richiesto, pertanto, un controllo di merito. Acquistano peso, nel contempo, le fi gure dell’esperto e del professionista, che devono assistere l’imprenditore decisionale, mentre al giudice viene assegnato un compito di mero controllo di legittimità. Non per forza, dunque, la crisi deve essere portata dinanzi all’autorità giudiziaria, essendo disponibile una serie di strumenti di composizione extragiudiziale. Le azioni revocatorie (servono a colpire eventuali atti di disposizione compiuti dal debitore in danno dei creditori) non sono più il principale mezzo di tutela di questi ultimi. Decisivo 7 La presentazione del Cerim a Bari nell’individuazione delle soluzioni per il salvataggio delle aziende. Il Cerim conterà sull’apporto di un comitato scientifi co composto da esperti e professionisti, tra cui Sabino Fortunato, professore ordinario di Diritto Commerciale a Bari che ha fatto parte della Commissione per la riforma del Diritto Fallimentare, Nicola Di Cagno, ordinario di Economia Aziendale a Lecce, e Ugo Patroni Griffi , anch’egli ordinario di Diritto Commerciale a Bari, che sono intervenuti al convegno parlando di risanamento aziendale, al pari di Margherita Bianchini (vice direttore generale dell’Assonime, l’Associazione fra le S.p.A) e Gustavo Visentini (ordinario di Diritto Commerciale alla Luiss di Roma). ANDREA BUONO diventa il ruolo del “piano di risanamento attestato”, progetto che può consentire all’azienda di sopravvivere, attraverso la risistemazione della situazione debitoria. Centrale diviene la fi gura del professionista, che deve attestare l’idoneità del piano a conseguire lo scopo. Nei casi di insolvenza possono intervenire anche il nuovo “concordato preventivo” o l’istituto degli “accordi di ristrutturazione dei debiti”. a.b.
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