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Di tutto - La Gazzetta dell'Economia

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Attualità<br />

27 marzo<br />

02 aprile 2010<br />

CERIM – Costituito a Bari un centro studi per la consulenza (gratuita) alle imprese<br />

Aziende: il risanamento possibile<br />

S<br />

fruttare le procedure e gli strumenti<br />

predisposti dalla recente<br />

riforma del <strong>Di</strong>ritto Fallimentare<br />

(operata con decreto legislativo numero<br />

del ) per salvare le imprese in<br />

crisi e i relativi posti di lavoro. Nasce con<br />

questo obiettivo a Bari il CERIM, Centro<br />

Studi sul Risanamento delle Imprese in<br />

crisi, presentato dal suo presidente Giovanni<br />

Gentile il marzo alla Camera di<br />

Commercio del capoluogo pugliese, alla<br />

presenza di Franco Lucafò, presidente<br />

della Sezione fallimentare del Tribunale<br />

di Bari, nonché di esponenti del mondo<br />

dell’imprenditoria, esperti di discipline<br />

quali <strong>Di</strong>ritto Commerciale ed Economia<br />

Aziendale, avvocati e commercialisti.<br />

Il Centro Studi Cerim è stato costituito<br />

“per approfondire la ricerca e lo<br />

studio delle procedure relative a piani di<br />

<strong>La</strong> “nuova” normativa<br />

Strumenti<br />

disponibili<br />

risanamento attestati; accordi di ristrutturazione<br />

dei debiti; transazioni fi scali;<br />

concordato preventivo”. Nella consapevolezza<br />

che le crisi aziendali possano<br />

essere originate non solo da comportamenti<br />

illeciti degli imprenditori, ma anche<br />

da cause interne ed esterne all’impresa,<br />

Cerim intende fornire a titolo<br />

gratuito soluzioni per il risanamento e il<br />

rilancio delle aziende in crisi. Perché a titolo<br />

gratuito? Lo spiega Gentile, secondo<br />

il quale “l’intervento era necessario<br />

per evitare di ritrovarci in un territorio<br />

segnato dalla decimazione delle imprese.<br />

L’imprenditore non può aff rontare<br />

un impegno di spesa per il necessario lavoro<br />

in una situazione di crisi o in un’iniziale<br />

fase di insolvenza”.<br />

Cerim si propone di intervenire non<br />

solo nel momento della diffi coltà, ap-<br />

ntrato in vigore l’ gennaio , il decreto<br />

Elegislativo / modifi ca il d.lgs /,<br />

che a sua volta ha riformato la vecchia legge<br />

fallimentare, il Regio Decreto /. <strong>Di</strong>verse<br />

le novità. Il piccolo imprenditore non viene più<br />

menzionato tra i soggetti esenti da fallimento<br />

(come avveniva dal ). L’esenzione deriva ora<br />

dal mancato superamento di alcuni parametri dimensionali.<br />

Ai creditori spetta un maggior ruolo<br />

prontando soluzioni per il salvataggio<br />

delle imprese, la cui presenza viene<br />

giudicata di vitale importanza per il<br />

sostegno dell’economia e dell’occupazione<br />

nel territorio, ma anche al fi ne di<br />

prevenire le crisi aziendali, illustrando<br />

agli imprenditori le procedure ex D.Lgs<br />

/, le quali, se utilizzate opportunamente<br />

e tempestivamente, possono<br />

scongiurare “la compromissione del<br />

patrimonio aziendale ed il possibile fallimento”.<br />

È necessario, secondo Gentile,<br />

“individuare e rimuovere gli ostacoli che<br />

si frappongono tra gli imprenditori e l’accesso<br />

alle procedure di risanamento”,<br />

rinnovate da un legislatore che “ha assunto<br />

un nuovo atteggiamento nei confronti<br />

della crisi d’impresa”. Il fallimento<br />

di un’azienda non riguarda più il singolo<br />

imprenditore, bensì l’intera economia. A<br />

rischio non c’è solo il volume d’aff ari, ma<br />

anche il personale dipendente, quello<br />

autonomo e le entrate per lo Stato. Gentile<br />

fornisce poi un dato signifi cativo: in<br />

Italia nel i fallimenti dichiarati sono<br />

stati , in aumento (+%) rispetto<br />

all’anno precedente.<br />

L’intervento di Lucafò ha messo in<br />

luce invece i principali aspetti della nuova<br />

disciplina fallimentare, che valorizza<br />

ora il ruolo della contrattazione privata,<br />

con l’autorità giudiziaria che è chiamata<br />

ad intervenire soltanto “quando<br />

è necessario verifi care la legittimità<br />

dell’utilizzo degli strumenti predisposti<br />

dalla legge”. Al giudice non viene più<br />

richiesto, pertanto, un controllo di merito.<br />

Acquistano peso, nel contempo, le<br />

fi gure dell’esperto e del professionista,<br />

che devono assistere l’imprenditore<br />

decisionale, mentre al giudice viene assegnato<br />

un compito di mero controllo di legittimità. Non<br />

per forza, dunque, la crisi deve essere portata dinanzi<br />

all’autorità giudiziaria, essendo disponibile<br />

una serie di strumenti di composizione extragiudiziale.<br />

Le azioni revocatorie (servono a colpire<br />

eventuali atti di disposizione compiuti dal debitore<br />

in danno dei creditori) non sono più il principale<br />

mezzo di tutela di questi ultimi. Decisivo<br />

7<br />

<strong>La</strong> presentazione del Cerim a Bari<br />

nell’individuazione delle soluzioni per il<br />

salvataggio delle aziende.<br />

Il Cerim conterà sull’apporto di un comitato<br />

scientifi co composto da esperti e<br />

professionisti, tra cui Sabino Fortunato,<br />

professore ordinario di <strong>Di</strong>ritto Commerciale<br />

a Bari che ha fatto parte della Commissione<br />

per la riforma del <strong>Di</strong>ritto Fallimentare,<br />

Nicola <strong>Di</strong> Cagno, ordinario di<br />

Economia Aziendale a Lecce, e Ugo Patroni<br />

Griffi , anch’egli ordinario di <strong>Di</strong>ritto<br />

Commerciale a Bari, che sono intervenuti<br />

al convegno parlando di risanamento<br />

aziendale, al pari di Margherita Bianchini<br />

(vice direttore generale dell’Assonime,<br />

l’Associazione fra le S.p.A) e Gustavo Visentini<br />

(ordinario di <strong>Di</strong>ritto Commerciale<br />

alla Luiss di Roma).<br />

ANDREA BUONO<br />

diventa il ruolo del “piano di risanamento attestato”,<br />

progetto che può consentire all’azienda<br />

di sopravvivere, attraverso la risistemazione della<br />

situazione debitoria. Centrale diviene la fi gura<br />

del professionista, che deve attestare l’idoneità<br />

del piano a conseguire lo scopo. Nei casi di insolvenza<br />

possono intervenire anche il nuovo “concordato<br />

preventivo” o l’istituto degli “accordi di<br />

ristrutturazione dei debiti”. a.b.

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