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Scarica "CID" - Specializzazione in Chirurgia Generale Catania

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COAGULAZIONE INTRAVASCOLARE<br />

DISSEMINATA (CID)<br />

Dott.ssa Livia Manzella<br />

Dipartimento di Bio-Medic<strong>in</strong>a Cl<strong>in</strong>ica e<br />

Molecolare<br />

Università di <strong>Catania</strong>


Essa consiste nell’attivazione della reazione a<br />

cascata della coagulazione con formazione<br />

<strong>in</strong>travasale, anche nelle più f<strong>in</strong>i ramificazioni capillari,<br />

di microtrombi di fibr<strong>in</strong>a. A tale processo consegue<br />

una reazione di iperfibr<strong>in</strong>olisi secondaria.


La coagulazione <strong>in</strong>travascolare dissem<strong>in</strong>ata,<br />

consegue all’<strong>in</strong>gresso o alla formazione nel<br />

circolo ematico di materiale con attività di fattore<br />

tissutale (TFA) che dà <strong>in</strong>izio alla cascata<br />

coagulativa


CAUSE SCATENANTI<br />

La CID si verifica <strong>in</strong> una delle seguenti quattro<br />

condizioni:<br />

1.In corso di complicanze ostetriche (distacco<br />

placentare, aborto terapeutico <strong>in</strong>dotto con<br />

soluzione fisiologica, s<strong>in</strong>drome da ritenzione del<br />

feto morto, fase <strong>in</strong>iziale dell’embolia amniotica);<br />

2.In corso di <strong>in</strong>fezioni soprattutto da gram-, la cui<br />

endotoss<strong>in</strong>a genera TFA sulla membrana<br />

citoplasmatica dei monociti e delle cellule<br />

endoteliali;


CAUSE SCATENANTI<br />

3. In presenza di neoplasie, particolarmente di<br />

adenocarc<strong>in</strong>omi del pancreas secernenti<br />

muc<strong>in</strong>a, di adenocarc<strong>in</strong>omi della prostata e<br />

della leucemia promielocitica acuta (PML), <strong>in</strong><br />

cui si pensa che le cellule leucemiche<br />

ipergranulate rilasc<strong>in</strong>o dai loro granuli<br />

materiale con TFA;<br />

4. In corso di shock di qualsiasi genere,<br />

probabilmente a causa della generazione di<br />

TFA su monociti e cellule endoteliali.


ALTRE CAUSE<br />

Gravi traumi della testa, che danneggiano la<br />

barriera emato-encefalica esponendo il sangue a<br />

tessuto cerebrale che contiene notevole quantità<br />

di TFA;<br />

Complicanze di <strong>in</strong>terventi chirurgici su organi<br />

ricchi di tromboch<strong>in</strong>asi: prostata, polmone,<br />

pancreas, placenta (le 4 P);<br />

Morsi di serpenti velenosi con <strong>in</strong>gresso <strong>in</strong> circolo<br />

di enzimi che attivano il fattore X o la<br />

protromb<strong>in</strong>a o che convertono direttamente il<br />

fibr<strong>in</strong>ogeno <strong>in</strong> fibr<strong>in</strong>a.


EVOLUZIONE DELLA CID<br />

La CID può avere un’evoluzione:<br />

1.Sub-acuta;<br />

2.Acuta;<br />

3.Massiva.


CID: EVOLUZIONE SUB-ACUTA<br />

La CID subacuta può associarsi a complicanze<br />

tromboemboliche quando si verifich<strong>in</strong>o<br />

situazioni di ipercoagulabilità che comprendono<br />

la trombosi venosa, vegetazioni trombotiche<br />

della valvola aortica ed emboli arteriosi che<br />

prendano orig<strong>in</strong>e da tali vegetazioni.


CID: EVOLUZIONE ACUTA<br />

La CID acuta è <strong>in</strong>nescata, da complicanze del<br />

parto o di <strong>in</strong>terventi chirurgici da cui residuano<br />

superfici irregolari. La CID acuta può causare<br />

depositi di fibr<strong>in</strong>a <strong>in</strong> molteplici vasi di piccolo<br />

calibro e se la fibr<strong>in</strong>olisi non riesce a lisare<br />

rapidamente la fibr<strong>in</strong>a, vi può essere una necrosi<br />

tissutale emorragica.<br />

L’organo più vulnerabile è il rene, dove il<br />

deposito di fibr<strong>in</strong>a nel letto capillare glomerulare<br />

porta ad una <strong>in</strong>sufficenza renale acuta. Essa è<br />

reversibile se la necrosi si limita ai tubuli renali,<br />

mentre è irreversibile se sono distrutti anche i<br />

glomeruli (necrosi corticale).


CID: EVOLUZIONE MASSIVA<br />

In corso di CID massiva, la trombocitopenia e la<br />

deplezione di fattori plasmatici della<br />

coagulazione determ<strong>in</strong>ano una grave tendenza<br />

alle emorragie, aggravata dalla fibr<strong>in</strong>olisi<br />

secondaria; si forma cioè una grande quantità di<br />

prodotti di degradazione della fibr<strong>in</strong>a, che<br />

<strong>in</strong>terferiscono con la funzione piastr<strong>in</strong>ica. Se la<br />

fibr<strong>in</strong>olisi secondaria è molto estesa da <strong>in</strong>durre<br />

deplezione plasmatica di α2-antiplasm<strong>in</strong>a, si<br />

verifica una perdita del controllo della fibr<strong>in</strong>olisi<br />

che aggrava ulteriormente la tendenza al<br />

sangu<strong>in</strong>amento.


CID: CLINICA<br />

Il malato presenta shock, con polso piccolo e<br />

frequente, agitazione, pallore, sudorazione<br />

fredda e labbra cianotiche; può avere delle<br />

petecchie e/o porpora emorragica, cioè delle<br />

macchie che sembrano “piccoli nevi puntiformi”<br />

diffusi <strong>in</strong> tutto il corpo, mentre si manifestano<br />

emorragie.


IL LABORATORIO: CID SUBACUTA<br />

Nella CID subacuta i rilievi di laboratorio, sono<br />

rappresentati da: trombocitopenia, PT normale o<br />

appena prolungato, fibr<strong>in</strong>ogenemia normale o<br />

lievemente ridotta ed aumentato tasso dei<br />

prodotti di degradazione della fibr<strong>in</strong>a.


IL LABORATORIO: CID MASSIVA<br />

Una CID acuta massiva comporta:<br />

trombocitopenia, un PT ed un PTT marcatamente<br />

allungati (il plasma contiene fibr<strong>in</strong>ogeno <strong>in</strong><br />

quantità <strong>in</strong>sufficente a raggiungere la soglia per<br />

l’avvio della reazione di coagulazione), una<br />

concentrazione di fibr<strong>in</strong>ogeno plasmatico<br />

marcatamente ridotta , un livello molto alto di Ddimero<br />

plasmatico e dei prodotti di degradazione<br />

della fibr<strong>in</strong>a nel siero. Il dosaggio dei fattori della<br />

coagulazione rivelerà bassi livelli di più fattori<br />

della coagulazione: dei fattori V e VIII che<br />

vengono <strong>in</strong>attivati poichè <strong>in</strong> corso di CID si<br />

forma prote<strong>in</strong>a C attivata


IL TRATTAMENTO<br />

Nel trattamento della CID è fondamentale<br />

l’identificazione e la rapida correzione della<br />

causa di base: trattamento con antibiotici a largo<br />

spettro nel sospetto di una sepsi da gram-, la<br />

revisione dell’utero nell’abruptio placentae). La<br />

terapia che elim<strong>in</strong>a il fattore causale deve far<br />

prontamente regredire la CID. Se l’emorragia è<br />

grave, c’è l’<strong>in</strong>dicazione ad una terapia<br />

sostitutiva: concentrati di piastr<strong>in</strong>e per<br />

correggere la trombocitopenia (e anche come<br />

fonte del fattore V piastr<strong>in</strong>ico); crioprecipitati per<br />

re<strong>in</strong>tegrare il fibr<strong>in</strong>ogeno ed il fattore VIII; plasma<br />

fresco o congelato per aumentare il tasso del<br />

fattore V e di altri fattori della coagulazione.

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