Presentazione di Roberto Camagni - Irpet
Seminario su
“Modelli odelli di programmazione regionale a confronto”
Regione Toscana, AISRe, IRPET
Filenze Filenze, , Palazzo Strozzi, 3 aprile 2012
“Le politiche regionali in condizioni
di scarsità di risorse”
Roberto Camagni, Politecnico di Milano
Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano
00. OOpportunità t ità di una riflessione ifl i
1. Cosa è cambiato nel contesto complessivo
2. Che fare? Il livello nazionale
3. Che fare? Il livello regionale e locale
4. Stimolare nuovi investimenti privati
5. Nuova progettualità pubblica, in ambito urbano
Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano
Indice
“L “Le politiche li i h regionali i li iin condizioni di i i di scarsità i à di risorse” i ”
Opportunità di una riflessione
• Occorre uscire dall’urgenza dall urgenza congiunturale: questa non è una
condizione generale di breve periodo
• Occorre coniugare congiuntura con struttura
• Occorre comprendere che (quasi) tutto è cambiato
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Cosa è cambiato nel contesto complessivo
• I paesi p avanzati sono in una condizione di crisi di domanda: occorre
sostituire la “domanda a debito” (privata e pubblica) del primo decennio
2000 con elementi nuovi di domanda: export verso paesi emergenti,
nuovo paradigma tecnologico che stimoli domanda privata privata, domanda
pubblica qualificata, …?
• La bassa crescita delle economie occidentali non permette un equilibrato
servizio del debito (pubblico ma anche privato): la speculazione finanziaria
internazionale oggi gg anticipa p ed enfatizza il p problema, , non l’ha creato
• Paradosso dei paesi poveri (o emergenti) che finanziano il debito
pubblico bbli ddei i paesi i ricchi, i hi o acquistano i t iimprese
• Produttività stagnante stagnante, complice la crisi ma non solo
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Che fare? Il livello nazionale
• Migliorare immagine e affidabilità internazionale del paese
• Migliorare la qualità delle risorse:
umane (formazione generale, tecnica e superiore; ricerca)
territoriali (efficienza e qualità del territorio: chi se ne occupa?)
amministrative pubbliche (qualità del decision making)
• Accelerare i processi innovativi
• Accettare una riduzione del nostro benessere relativo (remunerazioni),
aumentare solidarietà e sobrietà intelligente
• Tassare adeguatamente la rendita fondiaria (quando sorge dalle
trasformazioni urbane) ) ed evitare nuove occasioni speculative p
(perequazione “sconfinata”)
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“Do more with less”! (OECD, 2011). Che significa:
Che fare? Il livello regionale e locale
• Qualificare i servizi prestati prestati, ridurre gli sprechi (spending review)
• Migliorare la multilevel governance: evitare che regole e processi a
diversi livelli territoriali riducano l’efficacia dell’investimento pubblico
• Introdurre forte selettività negli investimenti, massimizzando il rapporto
costo-efficacia attraverso stringenti valutazioni ex-ante: valutare gli
effetti e ett su sui bbilanci a c pubb pubblici c ( (non o so solo o pe per investimento est e to ma a pe per gest gestione), o e),
sull’occupazione, sulla competitività
• Ridurre i livelli di corruzione:
iinvestimenti i i e opere pubbliche, bbli h appalti, l i
urbanistica: oneri, extra-oneri di negoziazione; trasparenza
tassare le rendite fondiarie e immobiliari (l’IMU (l IMU tassa chi ha già
pagato un balzello rilevante alla rendita!)
usare gli oneri per migliorare la qualità e l’efficienza urbana
• ampliare e rendere efficienti i processi partecipativi e la “concertazione”
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Stimolare nuovi investimenti privati
a. Operare attraverso incentivi mirati e selettivi:
all’innovazione (ove ci sono le competenze)
agli investimenti in risparmio energetico e tecnologie verdi
b. Attivare un programma rilevante di edilizia sociale e convenzionata (in
questo momento è un settore tornato interessante per gli operatori) operatori), per
redditi bassi e medio-bassi (giovani). Su aree pubbliche e interventi di
fondi immobiliari / fondazioni bancarie.
c. Atti Attivare, attraverso tt ddomanda d pubblica bbli e incentivi, i ti i il nuovo paradigma di
della green economy:
tecnologie g di base
tecnologie applicative
servizi
Ricerca sulle filiere locali possibili di green economy: edilizia, energia, ….
Formazione, specie sui servizi (che sono locali!)
(investimenti pubblici e privati si ripagano in pochi anni sulla riduzione della
bolletta energetica)
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Progettualità pubblica in ambito urbano
Proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio
concernente il FESR del 6.10.2011 (COM(2011)614 definitivo,
2011/0275(COD)): la Commissione propone alcune novità sostanziali alle
procedure FESR, che aprono opportunità importanti per le nostre città.
Art Art. 7: “Il FESR sostiene sostiene, nell'ambito dei programmi operativi operativi, lo sviluppo
urbano sostenibile per mezzo di strategie che prevedono azioni
integrate (…). Ciascuno Stato membro stabilisce nel proprio contratto di
partenariato un elenco di città in cui devono essere realizzate le azioni
integrate per lo sviluppo urbano sostenibile e la dotazione annua
indicativa destinata a tali azioni a livello nazionale. Almeno il 5% delle
risorse del FESR assegnate a livello nazionale sono destinate ad azioni
integrate per lo sviluppo urbano sostenibile delegate alle città per essere
gestite g pper mezzo degli g investimenti territoriali integrati”. g
Per le regioni avanzate, gli ambiti sono imperativamente definiti: almeno
l’80% delle risorse a progetti di efficienza energetica, energie
rinnovabili rinnovabili, innovazione e competitività delle piccole e medie
imprese; no a “infrastrutture che forniscono servizi di base” (art. 4 c.1).
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Progettualità pubblica in ambito urbano
Art. 8: “La Commissione istituisce una piattaforma per lo sviluppo
urbano b al lfi fine di promuovere llo sviluppo il di capacità, ità lla creazione i di
reti tra città e lo scambio di esperienze sulla politica urbana a livello
dell'Unione nei settori attinenti alle priorità d'investimento del FESR
e allo sviluppo urbano sostenibile”.
Art. 9: “Su iniziativa della Commissione, il FESR può sostenere azioni
innovative nel campo dello sviluppo urbano sostenibile, entro il
limite dello 0,2% della dotazione totale annua del FESR. Tali azioni
comprendono studi e progetti pilota diretti a identificare o
sperimentare nuove soluzioni a problemi relativi allo sviluppo
urbano sostenibile che abbiano rilevanza a livello di Unione”. In
deroga alle limitazioni tematiche sopra indicate per le regioni
avanzate, t le l azioni i i iinnovative ti possono riguardare i d l’i l’intero t spettro tt
degli obiettivi e dei temi ammessi al supporto FESR (art. 9 c. 2).
Occorre predisporre da subito progetti rilevanti nelle città maggiori.
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Grazie per l’attenzione!
Grazie!
Roberto Camagni
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