Strada Maestra n.33 - Raffaele Pettazzoni
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Ai Faleri (maggio ? 1908)<br />
Il Vecchio e il Nuovo Falero non presentano alcun interesse per<br />
l'archeologo; dalla rada che si stende tra le due località, collegate dalla<br />
strada che costeggia il mare, si possono vedere Salamina ed Egina e, nelle<br />
giornate chiare, il profilo cinereo dell'Argolide.<br />
Ma <strong>Pettazzoni</strong> — sembra — vi si reca di sera: registra nel block-notes<br />
«Al Vecchio Falero la regata in jola nella notte lunare» e «in una via<br />
silenziosa aristocratica nella notte un suono di piano e di chitarra, una voce<br />
che canta, uno aprirsi di una porta».<br />
Un'altra annotazione è invece di dubbia interpretazione: «al Nuovo<br />
Falero Vico Mantegazza e le sue signorine. Coincidenza».<br />
Vico Mantegazza è un giornalista e pubblicista milanese; cinquantenne,<br />
redattore viaggiante del Corriere della sera e di altri giornali, ha molto<br />
viaggiato e, al ritorno da ogni viaggio, ha scritto libri molto interessanti.<br />
Il viaggio in Beozia (ultima decade del maggio 1908)<br />
Per l'ultima decade di maggio <strong>Raffaele</strong> <strong>Pettazzoni</strong> ha in programma un<br />
viaggio in Beozia.<br />
In maggio è già estate in Grecia; come osserva il nostro viaggiatore,<br />
«non ci sono transizioni»; si passa «dall'inverno all'estate senza primavera»,<br />
come «dal tramonto alla sera senza crepuscolo».<br />
Ma un po' per l'azione mitigatrice del mare non lontano, un po' per<br />
l'altitudine il caldo è sopportabile.<br />
H viaggio in Beozia riveste particolare importanza per <strong>Pettazzoni</strong>: nel<br />
primo semestre 1907 ha preparato un lavoro sui santuari di quella regione;<br />
ora ne può vedere e studiare almeno alcuni direttamente, sul campo, e<br />
«riscontrare e integrare sul posto certe notizie ... del tutto insufficienti nelle<br />
pubblicazioni in proposito».<br />
Il 21 maggio è a Thivai, l'antica Tebe (vi è giunto in treno); oltre al<br />
Baedeker, consulta la guida redatta da Kyrios Keramópulos; ma prima di<br />
visitare la città sembra che a <strong>Pettazzoni</strong> venga voglia di vedere la campagna.<br />
Probabilmente non è solo: in un appunto si accenna alla «minaccia di<br />
divisione in compagnia», alle «meraviglie dei contadini» intenti alla<br />
mietitura alla vista delle «canzonettiste»; e forse non ha mete soltanto<br />
archeologiche la passeggiata «dalle due di notte alle otto di sera a cavallo».<br />
Reca la data del 21 maggio 1908 un'accurata pianta, tracciata a tavolino,<br />
del Santuario di Apollo Ptoon, scavato dalla Scuola francese alla fine del<br />
secolo XTX.<br />
Il 22 maggio <strong>Pettazzoni</strong> incontra il signor Kyrios Keramópulos, autore<br />
della già citata guida di Tebe e probabilmente conservatore del museo<br />
locale; forse insieme con lui visita il Kabirion:<br />
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