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Strada Maestra n.33 - Raffaele Pettazzoni

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servare il paesaggio; tra l'altro, ad un certo punto attira la sua attenzione la<br />

forma degli abbaini sui tetti delle case:<br />

8 settembre 1908<br />

Viaggio da Monaco a Berlino.<br />

Sono circa tra la Turingia e la Sassonia. Vedo dal treno varie case che mi colpiscono.<br />

Gli abbaini dei tetti non hanno forma di comignoli come in Italia, ma si aprono come le<br />

pupille in un occhio umano, talora a due giustapposti,<br />

sporgendo superiormente<br />

fuori del piano inclinato del<br />

tetto. In certi casi l'imitazione dell'occhio è anche più evidente. A Berlino ho pure trovato<br />

altri esempi di questa antropomorfizzazione.<br />

A Berlino (8 settembre-11 ottobre 1908)<br />

<strong>Raffaele</strong> <strong>Pettazzoni</strong> giunge a Berlino la sera dell'8 settembre e va ad<br />

alloggiare in un albergo al n. 36 della Grollmanstrasse (Charlottenburg):<br />

Berlino 8 settembre<br />

Grollmannstrasse 36<br />

Dein Haus sei deine Burg. Ed era veram. un castello! Un grande cortile rettang. interno<br />

ad aiuole, disegnava in alto — oltre i 5 piani — un rettangolo nel cielo, al quale si guardava<br />

come di fondo a un pozzo. C'era un'idea e un'armonia di rettitudine in quell'escursione di<br />

mura alte e squadrate. Io ho ammirato le stelle e la luna entro il rettangolo. E una sera ho<br />

veduto una figura di donna coi capelli sciolti, con una veste bianca favellare sussurrando<br />

con un'altra donna presso la finestra del Portone...<br />

«Willkommen in Charlottenburg» annota ancora in un taccuino; per<br />

ricordo del suo soggiorno qui acquista o si fa regalare due opuscoli-guida:<br />

Willkommen in Charlottenburg! e Willkommen in Neuen Heim; ci sarebbe da<br />

vedere il castello col museo, ma sembra che <strong>Pettazzoni</strong> sia attratto<br />

dall'Ausstellung der Berliner Sezession (con «il caffè 'Secessione'»).<br />

Dopo qualche giorno di presenza nella capitale tedesca nota la differenza<br />

tra Berlino e Monaco: per esempio, nei ristoranti «a Monaco si paga il pane,<br />

a Berlino no». Una cosa gli fa rimpiangere Monaco: negli alberghi berlinesi o<br />

almeno nell'albergo dove alloggia «non ci sono Kellnerinnen», ma solo<br />

Kellners... e ciò gli fa gridare «Abbasso i camerieri. Viva la dignità umana».<br />

Anche per le strade della città osserva le donne:<br />

Il taglio delle sottane tedesche è ispirato al concetto di mettere in evidenza le rotondità<br />

posteriori: sì, perché accentua un restringimento caratteristico sotto a quelle. Le tedesche<br />

hanno il collo scoperto, molto più delle italiane.<br />

Altri sentimenti gli suscita una domenica (e precisamente il 13<br />

settembre) il suono delle campane del Duomo: «Sento uno spirito aleggiare<br />

sopra i tesori dell'arte dalla Galleria Nazionale al Nuovo Museo, sopra<br />

l'Amazone di Brutt».<br />

Lo colpiscono alcune particolarità della vita berlinese:<br />

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