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Strada Maestra n.33 - Raffaele Pettazzoni

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sione ministeriale che ha formulato i programmi d'esame e le altre norme<br />

relative ai concorsi.<br />

Naturalmente, come comunica Halbherr a <strong>Pettazzoni</strong>, l'articolo al<br />

Ministero «ha fatto cattiva impressione e non gli ha cattivato benevolenza».<br />

Come vedremo, il Pinza sarà escluso dal concorso perché privo di un<br />

requisito indispensabile: la laurea in lettere (38).<br />

Seguendo il consiglio dell'Halbherr, <strong>Pettazzoni</strong> presenta domanda di<br />

concorso, entro il termine del 15 febbraio 1909, soltanto per il posto di<br />

ispettore nel R. Museo Preistorico, Etnografico e Kircheriano di Roma;<br />

concorrendo a due posti, lo avverte l'Halbherr, potrebbe avvenire che gli sia<br />

conferito quello che gli piace meno.<br />

Alla domanda può allegare, oltre al diploma di maturità negli studi<br />

archeologici che ha conseguito il 13 febbraio, una copia del suo primo<br />

lavoro scientifico pubblicato dall'Accademia dei Lincei.<br />

Avrebbe potuto far stampare in tempo utile anche un contributo alla<br />

questione degli Etruschi (Zerona) rivolgendosi ad una «Accademia<br />

Universitaria» che ha scoperto a Bologna (così scrive a Beloch rispondendo<br />

alla sua lettera del 27 dicembre 1908); ma probabilmente avrebbe dovuto<br />

pagare di tasca propria: un lusso che non si può permettere!<br />

<strong>Raffaele</strong> <strong>Pettazzoni</strong> è molto interessato all'assunzione al Museo<br />

Preistorico, Etnografico e Kircheriano: gli consentirebbe di conoscere da<br />

vicino «quell'altra importantissima e indispensabile disciplina ausiliaria della<br />

storia delle religioni che è l'etnografia, come conoscenza dei popoli primitivi<br />

e in particolare delle forme della loro vita religiosa».<br />

Il diploma di maturità negli studi archeologici (13 febbraio 1909) e la seconda<br />

promozione massonica (febbraio-marzo 1909)<br />

L'alunno <strong>Raffaele</strong> <strong>Pettazzoni</strong> nel triennio accademico 1905-08 ha<br />

adempiuto tutti gli obblighi regolamentari, ha ottemperato alle prescrizioni<br />

del Consiglio della Scuola archeologica, ha preparato due lavori scritti e<br />

sostenuto gli esami del piano di studi; il 30 gennaio spedisce da Bologna la<br />

tesi di diploma, Le origini egizie dei sarcofagi di Clazomene; come scrive al<br />

presidente della Scuola in una lettera dello stesso giorno, confida che i<br />

professori vorranno, nel loro giudizio, tener conto «della deficienza del<br />

materiale bibliografico» di cui ha potuto disporre e pertanto indulgere a<br />

qualche difetto di citazione e di riscontro.<br />

Grazie alle sollecitazioni del De Ruggiero e dell'Halbherr, egli sostiene<br />

l'esame conclusivo degli studi presso la Scuola italiana di archeologia il 13<br />

febbraio 1909.<br />

La commissione esaminatrice è costituita dal consiglio dei professori<br />

della Scuola: Ceci (presidente), De Ruggiero, Pigorini, Lanciani, Beloch,<br />

Loewy, Halbherr, Vaglieri; non esiste documentazione relativa allo<br />

svolgimento dell'esame; è conservato il «Diploma di maturità negli Studi<br />

Archeologici», sottoscritto «per il<br />

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