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30 ANNI DI CARRIERA<br />
Roberto <strong>In</strong>nocenti è nato nel 1940 a Bagno a Ripoli (Firenze).<br />
Autodidatta, comincia come disegnatore di cartoni animati, grafico, designer.<br />
Nel 1979 <strong>il</strong>lustra <strong>il</strong> suo primo libro: 1905, Bagliori a Oriente.<br />
Nel 1983 l’<strong>il</strong>lustratore svizzero Etienne Delessert gli commissiona<br />
le <strong>il</strong>lustrazioni per Cenerentola. Nel 1985 esce Rosa<br />
Bianca, pubblicato in Italia nel 1990. Tra <strong>il</strong> 1988 ed <strong>il</strong> 1996<br />
escono, pubblicati dall’editore americano Creative Editions,<br />
alcuni dei suoi capolavori: Le avventure di Pinocchio, Un<br />
Canto di Natale, Schiaccianoci, L’ultima spiaggia, La storia<br />
di Erika. Nel 2009 è uscito The House.<br />
Ha vinto molti premi, fra i quali <strong>il</strong> Premio per la Pace Gustav<br />
Heinemann, <strong>il</strong> Fiorino d’Oro della città di Firenze e <strong>il</strong> Premio<br />
Andersen 2008, <strong>il</strong> Nobel dell’<strong>il</strong>lustrazione per ragazzi. Erede<br />
della grande tradizione di figurinai italiani della prima metà<br />
del Novecento, è anche grande innovatore per la raffinatezza<br />
dello st<strong>il</strong>e e per la concezione del fare <strong>il</strong>lustrazione. Vive e<br />
lavora a Montespertoli.<br />
“Quando mi<br />
definiscono artista<br />
rimango sempre<br />
perplesso perché io<br />
lavoro per <strong>il</strong> pubblico,<br />
una mia <strong>il</strong>lustrazione<br />
se non è pubblicata<br />
non esiste”.<br />
Il tema della guerra gli è caro e ritorna con La<br />
storia di Erika (1993), dalla testimonianza di<br />
una sopravvissuta all’Olocausto. <strong>In</strong> Italia la<br />
sua opera più conosciuta è lo splendido<br />
Pinocchio, edito da La Margherita nel 2006.<br />
Accanto all’immortale burattino protagonista<br />
è la Toscana con i suoi borghi e i suoi paesaggi.<br />
Una Toscana povera, dura, tenebrosa,<br />
quasi gotica. Se per <strong>il</strong>lustrare fiabe come<br />
Schiaccianoci e Canto di Natale <strong>In</strong>nocenti ha<br />
dovuto svolgere un minuzioso lavoro di documentazione<br />
d’epoca, qui gli è bastato pescare<br />
nella memoria. “Non è stato diffic<strong>il</strong>e, io<br />
ci sono nato dentro. Quando ero bambino la<br />
campagna intorno a Firenze era ancora come<br />
Schiaccianoci<br />
8 in<strong>Chianti</strong> - n.1 - febbraio/marzo 2010<br />
nell’Ottocento. Per la figura di Pinocchio mi<br />
sono ispirato a quello disegnato da Carlo<br />
Chiostri, mi sembrava di conoscerlo così da<br />
sempre. L’ho solo fatto un po’ più curioso,<br />
più intimidito. Pinocchio è un bambino che<br />
nasce a cinque anni, non ha ancora imparato<br />
niente, è ingenuo e stupito da tutto”.<br />
L’idea di essere un grande artista è lontana<br />
dal suo modo di essere e lo mette quasi a disagio:<br />
“Quando mi definiscono artista rimango<br />
sempre perplesso perché io lavoro per<br />
<strong>il</strong> pubblico, una mia <strong>il</strong>lustrazione se<br />
non è pubblicata non esiste. Illustrare<br />
per me è <strong>il</strong> modo più tranqu<strong>il</strong>lo di comunicare<br />
con <strong>il</strong> prossimo”.<br />
Rosa Bianca