Visualizza il numero 35 di Noi&Voi - Banca San Biagio del Veneto ...
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IN QUESTO NUMERO
ASSEMBLEA 2005
VOLONTARIATO «IL PONTE»
MUSSETTA AD UN ANNO
DALL’APERTURA
MUSEO ETNOGRAFICO DI FOSSALTA
CANOA... CHE PASSIONE!
Quadrimestrale di informazione bancaria e cultura locale della Banca S. Biagio · Anno 11 · N. 35 · Luglio 2005
35
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sommario
ASSEMBLEA 2005
ESTATE, VOGLIA DI BICICLETTA
di Franco Romanin
OPINIONE PER LA CITTÀ: «IL PONTE»
CHE COS’È
a cura di Luciano Sandron
LE CELEBRAZIONI PER 1700 ANNI DEI MARTIRI
CONCORDIESI
di Franco Romanin
MUSSETTA A QUASI UN ANNO DALL’APERTURA
di L.S.
ALLA SCOPERTA DEL MUSEO ETNOGRAFICO
DI FOSSALTA
di Franco Romanin
LA BANCA PER LA LIRICA
CANOA... CHE PASSIONE!
di Ellesse
FATTI ED AVVENIMENTI
di Ellesse
BIBIONE VOLLEY IN SERIE B
di Jennifer Colusso
UNIVERSITÀ A PORTOGRUARO
di Paolo Anastasia
Anno 11 · N. 35 · Luglio 2005
In copertina: Prato in fiore (Fotoreporter).
Le foto interne sono di: Fotoreporter di Vinicio
Scortegagna, Archivio Banca S. Biagio del Veneto
Orientale e privati.
SEDE E DIREZIONE GENERALE · FOSSALTA DI PORTOGRUARO/VE
VENETO
PROVINCIA DI VENEZIA
PROVINCIA DI TREVISO
FRIULI
PROVINCIA DI UDINE
Editrice: Banca S. Biagio
del Veneto Orientale
Viale Venezia, 1
Fossalta di Portogruaro/Ve
Telefono 0421/249811
Telefax 0421/789804
Reg. Trib. di Ve
n. 1206 del 22.11.1995
Bibione · Corso del Sole, 104/A
Caorle · Via Pretoriana, 15
Ceggia · Via Roma, 11
Cesarolo · Via Conciliazione, 75
Fossalta di Portogruaro · Viale Venezia, 1
Gruaro · Borgo del Castello Medioevale, 1
Lugugnana di Portogruaro · Via Fausta, 112
Mussetta · Via Concilio, 2
Portogruaro · Via F. Baracca, 2
San Donà di Piave · Via G. Bortolazzi, 32
Teglio Veneto · Via Ponte Nuovo, 3
Cessalto · Via Roma, 77
Motta di Livenza · Viale Madonna, 16/17
Latisana · Piazza Indipendenza, 32
Lignano Sabbiadoro · Viale Europa, 25
Pertegada di Latisana · Via del Molo, 1/a
Direttore generale
Vittorio Canciani Battain
Grafica ed impaginazione
Janna/Pn
Stampa: Tipolito Geromin
Fossalta di Portogruaro / Ve
Direttore responsabile
Luciano Sandron
Comitato di redazione
Franco Anastasia · Luca De Luca
Bruno Mares · Franco Romanin
Segreteria di redazione
Marina Presotto · Tel. 0421/249811
www.bancasanbiagio.it
Distribuzione gratuita
Assemblea
2005
È stata un’Assemblea molto partecipata
quella di domenica 24 aprile
della Banca S. Biagio del Veneto
Orientale presso la palestra dell’Istituto
Comprensivo di Fossalta di
Portogruaro in sessione ordinaria e
straordinaria; erano infatti presenti
personalmente ben 675 Soci oltre a
190 per delega.
L’ordine del giorno della parte ordinaria
prevedeva al primo punto l’approvazione
del bilancio chiuso al 31
dicembre 2004, nonché la destinazione
dell’utile d’esercizio.
Al secondo punto la determinazione
del sovrapprezzo sulle azioni per i
nuovi Soci, al terzo il conferimento
del controllo contabile ad una società
di revisione, al quarto i compensi
per gli amministratori ed infine
al quinto la nomina del collegio dei
Probiviri.
Il Presidente Franco Anastasia ha
riassunto i dati di bilancio che hanno
visto un miglioramento sia del margine
d’interesse che del margine d’intermediazione
con un risultato operativo
lordo di euro 5,963 milioni,
con un aumento del 7,89% rispetto
l’anno 2003; anche l’utile d’esercizio
ha avuto un notevole incremento pari
al 16,28% passando da euro 3,458
a euro 4,021 milioni.
Significativo l’incremento sia della
raccolta diretta complessiva ammontante
a euro 415,95 milioni con un
aumento assoluto di euro 92,44 mi-
lioni pari al 28,58%, sia degli impieghi
che hanno raggiunto l’importo di
euro 430,321 milioni rispetto a euro
358,244 milioni del 2003 con un incremento
del 20,12%.
Tali risultati hanno consentito di portare
il patrimonio netto a euro
47,482 milioni con un aumento del
9,43% sul 2003.
Da evidenziare la diminuzione della
percentuale delle sofferenze sugli impieghi
totali passata da 1,17% a
1,04%, quale indice della buona
qualità dei crediti erogati.
Anche la raccolta indiretta ha avuto
un incremento del 5,09% attestandosi
a euro 186,70 milioni.
Di particolare rilievo è stato l’incremento
dei Soci passati da 6.286 a
6.737; e proprio nella convinzione
che i Soci sono un punto di forza dell’azienda,
la Banca ha voluto consegnare
una targa di riconoscimento a
17 Soci iscritti nel libro Soci nell’anno
1965 e quindi con 40 anni di
ininterrotta appartenenza.
Successivamente alla premiazione
dei Soci è stata anche ricordata l’importanza
della comunicazione con la
base sociale affidata da un decennio
al quadrimestrale «Noi e Voi», nell’occasione,
a tutti gli intervenuti è stato
distribuito un numero speciale della
rivista che ha ripercorso per sintesi
le origini, gli argomenti di volta in
volta trattati, la linea editoriale, i
soggetti prestigiosi che hanno scrit-
I NUMERI
5
4
3
2
1
0
500
400
300
200
100
0
UTILE NETTO D’ESERCIZIO
323.509
3.458
415.952
4.021
358.244
430.321
Raccolta diretta Impieghi per cassa
e di firma
noi e voi
43.396 47.488
Patrimonio netto
3
2003
2004
Valori
espressi
in migliaia
di euro
2003
2004
Valori
espressi
in milioni
di euro
Assemblea 2005
to per la rivista, i fatti, gli avvenimenti,
le realtà economiche del tessuto
sociale di competenza della
Banca.
Tale numero speciale termina con
un’intervista a don Antonio Mazzi,
personaggio molto popolare e grande
operatore nel sociale, intervistato
da Luciano Sandron, al quale il Presidente
Anastasia ha consegnato un
premio per la sua decennale appassionata
attività quale Direttore Responsabile
della rivista «Noi e Voi».
All’Assemblea ha presenziato il Direttore
della Federazione Veneta delle
B.C.C. dott. Andrea Bologna, che
con un breve intervento ha voluto
portare il saluto della Federazione ed
il compiacimento per i risultati raggiunti
dalla Banca S. Biagio, non solo
dal punto di vista economico ma anche
dal punto di vista sociale.
È seguito l’intervento del Direttore
Generale della Banca Vittorio Canciani
Battain che ha illustrato la linea
4 noi e voi
strategica perseguita dalla Banca negli
ultimi anni, incentrata sullo sviluppo
delle masse intermediate con l’acquisizione
di nuovi mercati per diversificare
i settori economici di intervento,
mitigando quindi i rischi insiti
in un territorio monosettore quale
era quello storico della Banca.
Il Direttore Generale ha altresì informato
l’Assemblea sulla strategia per
il 2005 tesa a perseguire un ulteriore
sviluppo dimensionale, ma agendo
solo nei mercati acquisiti, con l’obiettivo
di incrementare la redditività
della Banca, unico presidio alla preservazione
della propria autonomia.
Lo sviluppo della Banca ha chiaramente
reso necessario un rafforzamento
dell’organico passato da 124
a 133 dipendenti per i quali è stata
esercitata una intensa attività di formazione.
Il Direttore ha affrontato altresì il
problema del default dell’Argentina,
chiarendo il ruolo svolto dalla Banca
sia in sede di collocamento, che nelle
fasi successive al predetto default.
Egli ha inoltre commentato l’iniziativa
che le Casse Rurali Trentine stanno
concretizzando con l’intento di ristorare
in parte e in specifici casi i
risparmiatori effettivamente danneggiati
dal crack del Paese Sudamericano.
Il Direttore ha concluso
informando che il Consiglio di am-
ministrazione guarda con interesse
alla predetta iniziativa e alla possibilità
di farla propria.
Un momento particolarmente partecipato
è stato quello della consegna
di una targa di riconoscenza al Vice
Direttore Sante Frattolin, già Direttore
della ex Cassa Rurale di Cesarolo-
Bibione, che con il 30 aprile ha lasciato
la Banca per andare in quiescenza.
Al termine della relazione dopo aver
affermato che il successo della Banca
S. Biagio è frutto di un’azione combinata
nella quale tutti, amministratori,
sindaci, dipendenti, Soci e clienti,
pur nell’osservanza dello specifico
ruolo, hanno operato con un forte
spirito di squadra, il Presidente Anastasia
ha tratto le conclusioni che riportiamo
integralmente.
Assemblea 2005
IL PRESIDENTE
«Con l’anno 2004 si è concluso il primo
decennio di quella che possiamo
chiamare la ‘nuova’ Banca S. Biagio
nata il 1° gennaio 1995 dalla fusione
fra la B.C.C. di Fossalta e la B.C.C.
di Cesarolo-Bibione.
Sono stati 10 anni impegnativi che
hanno visto un notevole sviluppo della
Banca con il raddoppio del numero
degli sportelli che, con l’ultimo aperto
a fine luglio 2004 a Mussetta di San
Donà di Piave, sono passati da 8 a
16, anche a seguito dell’incorporazione
della ex B.C.C. Sud Friuli con i 2
sportelli di Pertegada e Latisana; altrettanto
notevole è stato lo sviluppo
dei volumi intermediati avendo ormai
raggiunto e superato il traguardo di
un montante (raccolta + impieghi) di
un miliardo di euro (2.000 miliardi
circa delle vecchie Lire).
Lo sviluppo non è stato solo quantitativo
ma anche qualitativo e la «S. Biagio»
è ormai una Banca moderna e
dinamica che utilizza le tecnologie più
avanzate, offrendo ai Soci e clienti un
servizio a 360 gradi.
Anche il risultato economico del
2004, nonostante un contesto di
mercato difficile, è stato in crescita rispetto
al 2003, come dai dati testé
esposti.
Il valore creato dalla nostra Banca va
però inteso nel suo significato più
profondo, in cui il valore economico
dato dalla crescita della ricchezza va
coniugato al valore sociale a beneficio
delle comunità locali di riferimento.
Questo obiettivo è scritto nel codice
genetico della nostra Banca in ragione
della propria identità di impresa
cooperativa (fondata sulla logica della
partecipazione), di impresa mutualistica
(che non ha come obiettivo
il profitto per l’azionista, ma l’offerta
di vantaggi materiali ed immateriali
ai Soci), di impresa radicata in un
territorio e coinvolta nello sviluppo
della comunità locale.
Di impresa insomma che non ha solo
la responsabilità di essere competitiva
sul mercato, ma anche la responsabilità
sociale di promuovere uno
sviluppo complessivo (economico,
culturale e sociale), a beneficio del
proprio territorio.
Con il bilancio sociale e di missione
giunto alla sua quinta edizione, che
oggi Vi è stato consegnato, abbiamo
cercato di dare conto del contributo
della nostra Banca alla crescita delle
comunità locali in cui operiamo.
A tal riguardo ho il piacere di informare
l’Assemblea che il Consiglio di
amministrazione ha recentemente
deliberato la concessione di un importante
contributo pluriennale finalizzato
al corso di laurea in economia
aziendale dell’Università «Ca’
Foscari» di Venezia presso l’Università
di Portogruaro.
Abbiamo fatto questa scelta nella
consapevolezza che la cooperazione
non deve rivolgersi solo alla crescita
di iniziative imprenditoriali, ma anche
alla formazione e valorizzazione
delle risorse umane, che nell’attuale
mondo globalizzato costituiscono la
miglior garanzia per lo sviluppo economico
e sociale.
Fedeli ad un modello imprenditoriale
ormai collaudato dalla storia e, pur
con le naturali attualizzazioni, dimostratosi
tuttora valido e di successo,
continueremo ad impegnarci anche
nel futuro per interpretare con sempre
maggiore incisività il nostro ruolo
di Banca che persegue l’obiettivo
di favorire il benessere delle nostre
comunità, nella logica della cooperazione,
del coinvolgimento e della partecipazione».
noi e voi
5
Assemblea 2005
CONCLUSIONI I SOCI
È seguita la discussione con l’intervento
di alcuni Soci sulla possibilità
di incentivare l’imprenditoria in particolare
giovanile, di aprire uno sportello
sulla piazza di Jesolo e sul problema
dei bond dell’Argentina.
Dopo la risposta agli intervenuti da
parte del Direttore e del Presidente è
stata messa ai voti l’approvazione
del bilancio approvato all’unanimità
dei presenti con una sola astensione.
Dopo l’approvazione all’unanimità di
tutti gli altri punti all’ordine del giorno
della parte ordinaria e la riconferma
del collegio dei Probiviri, è seguita
la parte straordinaria per la modifica
dello statuto conseguente all’entrata
in vigore della nuova legislazione
in materia.
Le modifiche illustrate dal notaio
dott. Paolo Pasqualis sono state approvate
all’unanimità. Al termine dell’assemblea
dopo le ore 13 è seguita
l’ormai tradizionale estrazione di 10
viaggi premio per 2 persone in una
capitale europea, e quindi i Soci si
sono ritrovati per un momento conviviale
nella struttura coperta appositamente
allestita per l’occasione.
SOCI FEDELI DAL 1965
Agostino Battiston
Fossalta di Portogruaro
Francesco Battiston
Fossalta di Portogruaro
Giuseppe Cappellozza
Portogruaro
Gino Collaviti
Teglio Veneto
Guglielmo Danelon
Fossalta di Portogruaro
Cesare Drigo
Fossalta di Portogruaro
Raffaele Durizzotto
Fossalta di Portogruaro
Giulio Gruarin
Portogruaro
Antonio Infanti
Fossalta di Portogruaro
Marino Lena
Teglio Veneto
Gino Simon Ostan
Portogruaro
Paolo Pauletto
Fossalta di Portogruaro
Luciano Sandron
Fossalta di Portogruaro
Bruno Stival
Bibione
Bruno Venaruzzo
San Michele al Tagliamento
Tarcisio Zanet
Fossalta di Portogruaro
Alessio Zanutto
Portogruaro
8
7
6
5
4
3
2
1
0
6.286
6.737
Gita premio in Europa
Girolamo Battiston
Fossalta di Portogruaro
Mario Bornacin
Fossalta di Portogruaro
Alfredo Bozzato
Fossalta di Portogruaro
Gigliola Coatto
Cesarolo
Giovanni Furlanis
Portogruaro
Maurizio Miloch
Pertegada
Marco Romanin
Fossalta di Portogruaro
Silvano Parcianello
Cesarolo
Luigi Giovanni Steffanon
Teglio Veneto
Beatrice Tancredi Sarpi Collina
Latisana
2003
2004
Da oggi...
la chiarezza è certificata
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è certificato con il marchio
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versare contante e assegni;
accreditare lo stipendio o la pensione;
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effettuare e ricevere pagamenti tramite bonifici;
prelevare per cassa allo sportello;
prelevare presso gli sportelli automatici della Banca e/o prelevare
in circolarità presso tutti gli sportelli automatici del sistema e di effettuare
pagamenti presso pubblici esercizi (esclusivamente a mezzo carta prepagata);
ricevere una rendicontazione periodica delle entrate e delle uscite
ed il saldo del conto;
accedere ai canali remoti (internet) con operatività
limitata alle operazioni consentite.
www.bancasanbiagio.it
TRADIZIONI
Può anche sorprendere, ma la bicicletta
pur pensata da Leonardo, è
un’invenzione abbastanza recente, visto
che è stata inventata meno di
duecento anni fa. Dalla nascita si è
giunti, nel corso degli anni, a capire
che essa rappresenta, tra l’altro, un
importante mezzo di trasporto, oltre
che un piacevole «oggetto» di divertimento.
In molti Paesi del mondo
(basti pensare alla Cina), è il veicolo
più diffuso, dove è stato coniato anche
uno slogan «pedalare è sano,
economico ed anche ecologico». Ma
lo slogan può essere esportato in tutto
il mondo. La bicicletta rimane il
mezzo più veloce e leggero nel traffico
delle città, allegra compagna nelle
scampagnate, amica fedele di mille
fatiche quotidiane, umile compagna
delle prime esplorazioni.
Nel corso degli anni, fin dalla sua nascita
la bicicletta ha subito comunque
una grande trasformazione sia
nella struttura tecnica che nel suo
aspetto estetico. L’avventura delle
«due ruote» inizia nel 1818, quando
il francese Drais de Sauerbrun ne costruisce
il prototipo, purtroppo senza
pedali né catena. Era di legno e i «ciclisti»
si tenevano in equilibrio su di
essa spingendosi con i piedi. Per
giungere al perfezionamento di questo
rudimentale modello bisogna arrivare
al 1839, quando il fabbro
8 noi e voi
Estate, voglia di bicicletta
...LE STORIE E L’USO QUOTIDIANO
scozzese Mc Millan, mise a punto,
dopo studi durati quattro anni, un
nuovo mezzo. Altri tentativi per dare
più stabilità e più efficacia, si compirono
negli anni successivi. Nel 1861,
i fratelli francesi Pierre e Ernest Michaux
costruirono il loro velocipede,
noto anche come «Scuotiossa», visto
che garantiva un percorso tutto a
sobbalzi. Altri modelli continuarono
ad essere costruiti alla fine dell’800,
come il biciclo utilizzato dai clown dei
circhi, caratterizzato da una grossa
ruota anteriore e da una piccola ruota
posteriore o viceversa. Fu un vero
successo: l’unica difficoltà era il montare
in sella. Ma proprio l’invenzione
del pneumatico nel 1888 da parte di
John Dunlop, ossia un tubo di gomma
gonfiabile ad aria che permetteva
di pedalare molto più comodamente,
dette una svolta decisiva all’immagine
della bicicletta, più veloce, più razionale
e più idonea ad essere utilizzata
come mezzo di trasporto e di divertimento.
Poi qualcuno ha ritenuto più comode
le ruote di uguali dimensioni. Sono le
bici immortalate nelle foto in bianco
e nero dei nostri bis-bisnonni.
Da questo momento in poi, la bicicletta
è diventata sempre più popolare,
attraverso anche un miglioramento
costante. Dal telaio robusto e pieghevole,
dai rapporti per la velocità,
dai freni agli ammortizzatori, fino ad
arrivare alle nostre moderne «macchine
a pedali».
Nei ricordi lontani, legati alla Prima
Guerra Mondiale figurano i bersaglieri
ciclisti, più avanti i nostri nonni
ci hanno parlato della bicicletta dell’arrotino,
quella del postino, la bicicletta
con il portapacchi e le prime
bici da corsa dei Binda, Girardengo,
Bottecchia e poi Bartali e Coppi, per
citare alcuni campioni del ciclismo.
Sono passati molti anni dai fanali a
candela a quelli a carburo, dalla trasmissione
a catena a quella cardanica.
Manubri di tutti i tipi hanno trasformato
la bicicletta: da corsa, da
divertimento, da passeggio, la mountain
bike e da ciclocross, e con ceste
per la spesa e seggiolini vari per il
trasporto di bambini.
Una miriade di modelli leggeri ed ultraleggeri,
in lega ed enormemente
accessoriati e tecnologicamente perfetti
corrono indisturbati per le strade
ed itinerari cicloturistici e piste ciclabili,
che diversi comuni stanno ormai
progettando e costruendo per i
patiti delle «due ruote».
In molte famiglie il numero dei velocipedi
sta superando quello dei motorini
e delle macchine.
D’altronde come si può dire di no a
certe mountain bike o city bike, molleggiate
e colorate, a certe bici da tu-
rismo di gran classe, leggere e maneggevoli,
prodotti raffinati della tecnica,
hanno proprio tutto: dallo specchietto
retrovisore per i più pigri al
computerino per gli amanti delle statistiche,
al contachilometri incorporato
visibile sul manubrio.
Al di là delle varie configurazioni
estetiche, la bicicletta viene definita
ormai «le due ruote di benessere». È
il mezzo che invita a stare all’aria
aperta, ancor più nei mesi estivi, soprattutto
a chi è costretto a rimanere
chiuso per il lavoro durante l’intera
settimana. Anche il medico ricorda
quanto il moto sia importante per la
salute. E in questo caso belle pedalate
sono il deterrente contro i mali
che affliggono la società moderna.
Tra l’altro, il turismo domenicale si
sta avvicinando sempre più alle «due
ruote» con scampagnate in campagna
e lunghe sgroppate verso le vette
nostrane o lungo i sentieri delle
valli e del litorale delle nostre spiagge,
posti ideali a contatto con la natura,
in un mondo di continua scoperta
e animazione. Pedalando nelle
fresche albe estive e prima dei rossi
tramonti di fine giornata, si possono
ammirare con la tranquillità di chi
scorpora il mondo in versi, ovvero
con la poesia che ogni persona fa entrare
nel suo cuore, panorami di rara
bellezza che mai si sarebbe sognato
di intravedere neanche con la fantasia;
scorci ed angoli inesistenti che
magari sono lì a due passi da casa,
ignari dell’esistenza.
L’estate è il tempo che invoglia: la voglia
di bicicletta entra nella pelle e coglie
il tempo ritrovato dopo un anno
di lavoro. Ormai, «bicicletta amore
mio» lo dicono in tanti: è un toccasana
per combattere le ore di scrivania
per molti; è la gioia del movimento
per gambe e pancetta per altri.
Una semplice pedalata in bicicletta
dà la carica perché libera gli ormoni
del benessere, le endorfine, oppioidi
ad azione simile alla morfina. Dunque
un primo appagamento psichico, accompagnato
poi da tutta una serie di
vantaggi per la salute, ben strapazzata
da vita sedentaria, mangiare sovrabbondante
e varie forme di inquinamento.
Primi fra tutti si tonificano i
muscoli, specie quelli degli arti inferiori;
come pure le articolazioni di ginocchia,
caviglie che si mantengono
ben lubrificate senza dimenticare i
benefici alla colonna vertebrale che
nei movimenti del corpo viene elasticizzata
e mantenuta in perfetto ordine.
Va detto poi che la pratica del ciclismo,
ossia l’uso della bicicletta, migliora
la capacità respiratoria, allena
e mantiene in ottime condizioni cuore
e arterie con riduzione della frequenza
cardiaca e della pressione ar-
Sopra: il modello in legno di Leonardo al Museo toscano di Vinci.
teriosa. È stato infine appurato che
con venti chilometri di bicicletta si
bruciano 440 calorie, con venticinque
chilometri ben 600 calorie. Niente
male per la persona media che decide
di passare parte del suo tempo libero
«a cavallo» della «due ruote». È
un modo per capire il benessere che
questo veicolo può dare all’uomo del
terzo millennio. Perché proprio la bicicletta
a «fine corsa» farà sentire i
suoi benefici risultati: si diventa più
pimpanti, più tonici. Eh sì, proprio
merito della vecchia, romantica e mai
dimenticata bicicletta, fedele mezzo
di locomozione del passato, dei nostri
nonni, che ancora resiste alle lusinghe
di una civiltà umana sempre più
pigra, esigente ed insoddisfatta.
Franco Romanin
noi e voi
9
VOLONTARIATO
10 noi e voi
Nasce a San Donà di Piave,come idea,
nel 2003, viene costituita dal dottor Paolo Madeyski
primario chirurgo presso la Casa di Cura Rizzola
e da alcuni amici della cittadina del Piave.
Non è un movimento politico, ma di opinione,
come ci spiega l’interessato avvicinato da noi
per saperne di più.
Servizio ed intervista di Luciano Sandron
OPINIONE PER LA CITTÀ
«il Ponte», che cos’è ?
DOTTOR MADEYSKI, COME NASCE E
PERCHÉ «ILPONTE»?
È nato da un incontro tra persone
che volevano intervenire nel tessuto
della comunità per risolvere alcuni
problemi che interessano tutti, e sfatare
quindi il concetto del proprio
«IO». Mi spiego, molti pensano che
risolto il proprio problema, è risolto
tutto; invece non è così. Vi sono problemi
che interessano tutti, risolti
quelli, quando è possibile, tutti possono
stare meglio.
PERCHÉ «IL PONTE»?
Perché noi a San Donà abbiamo il
problema del «ponte», un problema
ancora irrisolto, possiamo dire un
simbolo del fallimento delle amministrazioni
che fin qui si sono succedute
indipendentemente dal colore politico.
Il messaggio comunque che noi
vogliamo lanciare è il concetto che:
deve considerare «la persona al centro
di ogni nostra azione» con particolare
riguardo allo stile di vita ed alla
salute.
AD ESEMPIO?
Il nostro primo progetto chiamato
«Prevenire si può», è stato il proble-
ma della prevenzione del tumore al
seno, un problema sentito e molto
presente nel nostro territorio, che
per motivi diversi sia da parte delle
amministrazioni pubbliche che dell’Asl,
legati ovviamente a scelte di impiego
delle risorse economiche, il
Veneto Orientale, non aveva mai messo
in atto con uno «Screening mammografico»
vero e proprio, alcuni interventi
estemporanei, ma nulla di
più. Noi quindi abbiamo pensato di
raccogliere dei fondi da destinare al
problema, non certo risolvere il problema
alla radice, ma sensibilizzare
chi di dovere, attraverso un nostro
contributo ad impegnarsi a risolverlo.
FONDI RACCOLTI COME?
Interessando enti, istituzioni, come la
«S. Biagio» dove ora ci troviamo che
ci hanno dato una mano, ed anche
privati cittadini. Siamo partiti a marzo
2004 con Assoristora, in cui gli
aderenti hanno dimostrato una grande
sensibilità, e sono arrivati i primi
8.000 euro, poi con l’originario ed
artistico calendario dei medici che ha
avuto un notevole successo, e poi ancora
con concerti di musica classica,
rappresentazioni teatrali, giornate
con iniziative mirate presso grandi
mercati e centri commerciali, spettacoli
con i Clown Vip (viviamo in positivo),
saggi di ginnastica artistica e
sport, Radio Sandonà con una trasmissione
ad hoc. Sistemi informatici
di una ditta specializzata per il Web
per stimolare la raccolta di fondi, vendita
di torte nei sagrati delle chiese,
ed altro ancora. Il 9 aprile infine la
conclusione del primo progetto con il
gran «Galà del Sorriso» al Palazzetto
dello Sport di San Donà. Un successo
di notevoli proporzioni reso possibile
grazie anche a molti amici nei vari
settori per l’allestimento.
CHIUSO QUINDI IL PRIMO PROGETTO CON?
Chiuso il primo progetto con un ricavato
netto di 52.000 euro che sono
stati devoluti e consegnati nella serata
alla direzione dell’Asl, che è l’ente
a cui compete gestire lo «Screening».
CHI VIENE SOGGETTO A QUESTA INDA-
GINE? E COME VENGONO CONTATTATE
LE INTERESSATE?
Vengono interessate tutte le donne
dai cinquanta ai settanta anni, eseguono
una mammografia, che poi
viene letta da un’Istituto specializzato
di Firenze, anche per ragioni economiche,
ed in poco tempo si hanno
le risposte; se positive si prosegue
con gli altri accertamenti e le cure
adeguate, se negative si finisce li con
buona pace per l’interessata.
UN PROGETTO QUESTO APPREZZATO
DALL’ASL, E PROBABILMENTE ANCHE
DALLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI
DEL VENETO ORIENTALE?
Assolutamente sì, infatti nella serata
conclusiva, il sindaco di Noventa
Merli, presidente attuale della conferenza
dei sindaci, ha assicurato che
d’ora in avanti tutte le amministrazioni
aiuteranno l’Asl nella prosecuzione
del progetto.
QUALE È STATO IL TAM,TAM PER PRO-
MUOVERE IL VOSTRO PROGETTO?
La presenza in tutte le manifestazioni
a carattere sportivo, fieristico, sagre
od altro, il parlare con la gente, l’interessare
quante più persone possibile
facendo loro capire chi eravamo
e che cosa ci prefiggevamo.
QUALE È STATA LA MOLLA CHE LE HA
FATTO SCATTARE L’IDEA DEL PROGETTO
CHE HA POI COINVOLTO TANTI AMICI?
La disillusione nel constatare che l’ente
pubblico eletto dal popolo, non riusciva
sotto questo profilo a cavare… il
cosiddetto «ragno dal buco».
ORA PERÒ LE COSE STANNO CAMBIAN-
DO A QUANTO MI HA DETTO IN RELA-
ZIONE ALLA CONFERENZA DEI SINDACI?
Certamente, vi era però bisogno di
una spinta di opinione, non per questo
il nostro movimento è stato così
identificato nel nome e nel «logo»
diamoci una mano per formare un
ponte, che all’occorrenza, e si vede
anche nell’animazione del logo, si alza
come un ponte levatoio per lasciar
passare il grande fiume del volontariato
solidale.
ATTUALMENTE SU COSA AVETE RIVOLTO
LE VOSTRE ATTENZIONI?
Il progetto 2005/2006 si chiama
Foto tratte dal calendario «Medici per la
vita» del 2005.
noi e voi
11
«Per vivere meglio nella nostra città.
Smog Giornale», e nasce dalla constatazione
che nella nostra zona, abbiamo
la stessa incidenza di tumori
polmonari di Mestre e Venezia, e
questo non dovrebbe essere.
E COSA INTENDETE FARE?
Attraverso una collaborazione con le
amministrazioni e con l’Asl, studiare
come è possibile diminuire l’inquinamento.
E qui le strade sono diverse.
Prima di tutto creare nella gente la
cultura del vivere sano. Il nostro inquinamento
non è dovuto a fabbriche
ma al traffico specie nei centri abitati.
Noi non abbiamo piste ciclabili adeguate,
per cui l’utente, anche perché
gli piace, prende la macchina anche
per muoversi in centro città; bisogna
quindi convincere la gente ad usare
di più la bicicletta ed attrezzare adeguatamente
i negozi del posto per
parcheggiarle, creare inoltre una viabilità
tale da consentire a quelli che
vogliono fare la spesa andando in bicicletta,
di poterlo fare in sicurezza
senza correre pericoli. Creare un servizio
autobus tale da consentire di arrivare
in centro e viceversa, con un
mezzo pubblico, ecologico e sicuramente
meno inquinante.
Creare Bus navetta con parcheggi,
all’esterno della città ed arrivare al
centro e viceversa.
12 noi e voi
MA NON SARÀ FACILE?
Non sarà facile se non si parte dal
concetto espresso in apertura, mettere
al centro l’uomo la sua salute il
suo vivere meglio quando si progetta
e si realizza qualche cosa. Per la sensibilizzazione
bisogna fare delle campagne
mirate e continuate per far
cambiare mentalità di vita. Non si
deve prendere la macchia per recarsi
al lavoro a 500/600 metri di distanza,
io vado in bicicletta e ne faccio
2000 senza strutture adeguate, se
alla sensibilizzazione aggiungiamo le
strutture, il problema si risolve.
OLTRE ALLA CAMPAGNA CONTRO L’IN-
QUINAMENTO QUALI ALTRI PROGETTI
PER IL 2005/2006?
Una autoambulanza per la Croce
Rossa, con lo slogan «se lo facciamo
adesso arriviamo prima» raccogliendo
i fondi con un Book sul defunto
pontefice con foto di Rena d’Agostin
in bianco e nero della gente che ha
partecipato ai funerali, iniziativa in
collaborazione con le Diocesi in numero
limitato e per collezionisti, ed
uno solo a colori del Papa. Affianchiamo
i Clown Vip per una «autoambulanza
del Sorriso». Cosa molto importante;
la Banca S. Biagio del Veneto
Orientale, lancerà in ottobre un
Prestito Etico garantito per i risparmiatori,
con la nostra collaborazione.
Collaboreremo per promuovere la
città, con Roberto Barbieri ed il suo
compagno di regata Gilberto Luppi,
al tentativo di record mondiale di traversata
nell’Adriatico, e con il Don
Bosco per coinvolgere i giovani a vivere
sani e portare la cultura per le
strade assieme al divertimento.
Tenteremo di, organizzare l’informazione
a San Donà, tramite stampa,
radio, televisione ed internet.
PROGRAMMI INDUBBIAMENTE LODE-
VOLI OLTRE CHE AMBIZIOSI, BISOGNA
AVERNE PARECCHIA DI BUONA VO-
LONTÀ PER REALIZZARLI?
Noi come sempre ce la mettiamo tutta,
se la gente ci appoggia e le istituzioni
entrano nell’ottica che ho detto:
«l’uomo ed il suo vivere meglio al
centro di ogni azione» si possono
raggiungere grandi risultati.
Un grande avvenimento nel segno della memoria e della
tradizione cristiana è stato celebrato a Concordia
Sagittaria nello scorso mese di aprile: i 1700 anni dell’eccidio
dei Santi Martiri Concordiesi. Un fatto storico che risale
al 304 d.C., quando nella cittadina romana del
Lemene, furono trucidati Secondiano, Donato, Romolo e i
loro compagni, durante una delle più sanguinose persecuzioni
contro i seguaci di Cristo, avvenuta proprio in quel
periodo, sotto gli imperatori romani Massimiliano e Diocleziano
(Diocleziano promulgò il decreto di persecuzione
il 23 febbraio del 303 d.C).
Nella notte del 17 febbraio di quell’anno, in settembre scelsero
la via del martirio per non rinnegare la propria fede.
Il luogo del martirio si trova al limite della città romana,
sulla sponda destra del Lemene, presso la porta orientale,
dove ora sorge il sacello. Grazie ad un gruppo di uomini,
spinti dalla pietà per quella atroce tragedia, le spoglie
mortali dei Santi Martiri furono raccolte e i corpi straziati
e decapitati ebbero sepoltura. Le ossa, in seguito furono
custodite nella cappella attuale che poi fu ampliata e dal
1904 sono racchiuse in una preziosa urna, custodite gelosamente
e devotamente dalle generazioni dei concordiesi.
Dopo l’ultimo centenario celebrato nel 1904, quest’anno
sono stati ricordati solennemente a Concordia i 1700 anni
dei SS. Martiri Concordiesi.
Per la tradizione cristiana è stata non solo la rievocazione
di un ricordo, ma una dimostrazione di fede legata ai valori
del cristianesimo, ai quali i SS. Martiri Concordiesi hanno
dato un significato, pagando con la propria vita.
Non solo Concordia e la sua gente ha risposto attraverso
tutte le istituzioni presenti in parrocchia e in paese, ma l’evento
ha coinvolto l’intero territorio in una giornata caratterizzata
dalla celebrazione religiosa officiata dal vescovo
di Concordia-Pordenone, monsignor Ovidio Poletto. Al ter-
LE CELEBRAZIONI PER 1700 ANNI
Martiri concordiesi
mine, l’urna con le reliquie dei Santi Martiri è stata portata
in processione, per la prima volta, con una grande partecipazione
di fedeli, fino al sacello dei Martiri nell’omonima
via. Successivamente è iniziato il momento più atteso
delle celebrazioni con la partenza della «galleggiante», con
«a bordo» l’urna dei Martiri, accompagnata dai vescovi del
Triveneto, come segno dell’eredità dei Martiri Concordiesi
di tutta la chiesa universale, dai sacerdoti, dalle autorità,
tra le note delle «corali». La «galleggiante» fa parte di una
lunga ed antica tradizione, molto sentita, che la gente di
Concordia si tramanda da generazioni. È una piattaforma
coperta ed abbellita, attualmente costruita con la collaborazione
di vari gruppi locali. L’arrivo di questo mezzo di
trasporto nell’acqua del Lemene, è stato un momento suggestivo
e di grande impatto emotivo, tra il canto dei cori
che accompagnavano l’urna dei Martiri.
Dopo l’attracco presso il municipio e la discesa dell’urna
dalla «galleggiante», si è formata una processione tra le
due ali di folla, fino a piazza Costantini, dove la gente ha
assistito al canto dei vesperi. Un’altra processione tra le
vie del centro cittadino si è conclusa poi nella cattedrale
con la venerazione delle sacre reliquie. Una venerazione
che sottolinea l’esempio e la fede, anche di fronte al
martirio e la condanna al supplizio dei Santi Martiri
Concordiesi.
La loro storia è una storia che continua nel tempo, tratta
dal racconto della «passio». Anche se la sua documentazione
scritta risale ad epoca tarda (XV secolo), trasmette
una attendibilità storica gelosamente custodita dalla tradizione
concordiese lungo l’arco di quattordici secoli.
Perciò, anche a distanza di tanti secoli, la chiesa e la tradizione
cristiana li ricorda a Concordia, patria del loro
martirio.
Franco Romanin
noi e voi
13
una legge amica
OGGI C’È UN MODO PER TUTELARE I PROPRI SOLDI
E CONTRASTARE IL RICICLAGGIO DI DENARO
La legge 197/91 regola i PAGAMENTI e i TRASFERIMENTI
tra soggetti diversi di denaro, depositi a risparmio, certificati
di deposito e altri titoli al portatore.
Per importi complessivamente superiori a 12.500 euro
le operazioni devono essere effettuate tramite una Banca o un
intermediario abilitato.
È consigliabile eseguire i pagamenti con: bonifici, assegni, carte
di credito o Bancomat.
LA SANZIONE PREVISTA PER IL MANCATO RISPETTO DELLA
LEGGE VARIA DAL 1% AL 40% DELL’IMPORTO TRASFERITO.
PER EVITARE SANZIONI E TUTELARSI È BENE RICORDARE…
ASSEGNO
Se emetto un assegno di importo superiore a 12.500 euro, devo:
– indicare SEMPRE chiaramente il beneficiario con cognome e nome
(anche solo con le iniziali del nome) o la ragione sociale (se ditta);
– apporre sul davanti la clausola NON TRASFERIBILE e, preferibilmente,
anche sul retro.
Devo tener presente che l’assegno, sottoscritto per girata dal beneficiario,
rimane fra i documenti della Banca per dieci anni.
LIBRETTO DI DEPOSITO A RISPARMIO
Se apro un libretto, potrò richiederlo:
– nominativo, la Banca può pagarlo solo all’intestatario o ad un suo
delegato.
Non ci sono limiti di importo depositabili e non ci sono particolari
problemi in caso di smarrimento, in tal caso in breve tempo si ottiene
il duplicato;
– al portatore, la Banca può pagarlo a chiunque si presenti allo sportello
con il libretto.
L’importo depositato non può eccedere i 12.500 euro.
CERTIFICATO DI DEPOSITO
Il denaro lo deposito in Banca e ne ricavo un interesse. Non ci sono
limitazioni di importo.
Posso richiederlo nominativo o al portatore.
Per trasferimenti complessivamente superiori a 12.500 euro devo servirmi
di una Banca o di un intermediario abilitato.
www.bancasanbiagio.it
Cresce ancora la Banca S. Biagio
del Veneto Orientale
Mussetta
A QUASI UN ANNO DALL’APERTURA
A luglio 2004 la «S. Biagio» ha aperto
a Mussetta di San Donà, la sua
seconda filiale nella cittadina del
Piave. Un impegno per la Banca che
certamente ha creduto nel progetto
di espansione in questa zona, ed anche
per coloro che sono stati chiamati
ad operare.
IN QUESTA CHIACCHIERATA CON IL RE-
SPONSABILE DI FILIALE ROBERTO MA-
RIN, CERCHIAMO DI CAPIRE COME STA
ANDANDO.
Direi che in questi quasi undici mesi,
le cose stanno andando bene, in linea
con quelle che erano le aspettative
che gli amministratori e la direzione
della «S. Biagio» si attendevano
dall’operazione di apertura di una
seconda filiale nel sandonatese.
Abbiamo raggiunto un buon numero
di conti correnti, ed anche il numero
di coloro che desiderano farsi Soci
cresce di conseguenza. San Donà,
inoltre, è una cittadina in continuo e
costante sviluppo sia come insediamenti
produttivi che abitativi, per cui,
pur considerando che qui operano
parecchi istituti di credito, la scelta è
stata ponderata e si dimostra giusta.
VI È UNA CONSIDERAZIONE DA FARE,
LE BANCHE DI CREDITO HANNO UN
«VOLTO DIVERSO», LA GENTE COME
L’HA PRESA?
Devo dire che la gente ha apprezzato
proprio questo che Lei chiama un
volto diverso, viene volentieri a scoprirlo,
e si rende subito conto che c’è
questa diversità.
COME?
Al di là della vasta gamma di prodotti
che la Banca è in grado di offrire
al Socio-cliente, od al cliente semplicemente,
capisce che il clima è diverso,
e si affeziona subito tanto da
voler partecipare direttamente alla
vita dell’Istituzione. In un momento
di grandi aggregazioni tra banche,
con la creazione di grandi gruppi
con problematiche diverse, qui la
gente si trova bene, entra e trova subito
un clima che lo mette a suo
agio, perché le Banche di Credito
Cooperativo si sono sì ingrandite,
ma sempre all’interno di un loro progetto
e di un loro modo di operare.
IN PARTICOLARE?
Qui trova tutto quello che il mondo
creditizio può offrire, ha risposte rapide
anche a problematiche complesse,
con un servizio a 360 gradi, e
questo è un grande vantaggio per la
clientela.
RAPPORTI CON LA CLIENTELA OTTIMI E
FACILITATI DA UN MODO DI OPERARE
DIRETTO E RAPIDO, CON LE ASSOCIA-
ZIONI COME VA?
Le Banche di Credito Cooperativo, vivono
con il territorio e nel territorio
per loro sistema di esserne parte in-
tegrante, fin dalla loro nascita. Quindi
il rapporto pur in un periodo così
breve, è apprezzato in modo particolare
per la disponibilità che la Banca
ha subito dimostrato di saper dare
fin dal giorno del suo insediamento
qui a Mussetta.
LEI PROVIENE DAL CREDITO COOPERA-
TIVO O DA ALTRE ESPERIENZE BANCARIE?
Io provengo da altre esperienze
bancarie, ma qui ho appreso un’altra
visione dell’operare nel mondo
del credito. Inoltre, come altri due
dei tre colleghi che operiamo qui
siamo sandonatesi, e quindi, conosciamo
l’ambiente e la gente ci conosce,
e questa è stata una spinta
per noi è per loro ad entrare subito
in sintonia.
LA GENTE CHE ENTRA QUI, DUNQUE,
SENTE SUBITO CHE IL RAPPORTO DIRET-
TO CLIENTE-BANCA HA ANCORA UN VA-
LORE?
Certamente, è un valore aggiunto
apprezzato e produttivo per tutti,
qui la gente si sente servita, e se mi
passa il termine, anche «coccolata»
entra in Banca tranquilla come entra
in «casa sua», perché la sente così.
SCELTA GIUSTA QUINDI, RISULTATI OTTI-
MI ED UN AVVENIRE, PUR CON TUTTE LE
PRECAUZIONI DEL MOMENTO, POSITIVE?
Sicuramente si!
L.S.
noi e voi
15
CULTURA
Alla scoperta delle radici
e tradizioni...
Museo Etnografico di Fossalta
Nel territorio del Veneto Orientale
esistono da alcuni anni importanti
raccolte di materiali, di strumenti di
lavoro e per la vita di ogni giorno, legati
principalmente alla civiltà del
passato. Si tratta di musei etnografici
dove la passione e la dedizione di
alcune persone hanno fatto sì che
tanti oggetti venissero messi assieme
per testimoniare la storia delle genti
di questo territorio.
Uno tra i più importanti e più noto, è
senza dubbio il Museo Etnografico di
Fossalta di Portogruaro che ha nella
sua visione d’assieme, la memoria
della cosiddetta «civiltà contadina»,
con l’aggiunta della conoscenza, attraverso
tutta una serie di strumenti,
del variegato mondo delle botteghe
artigianali.
Il museo di Fossalta si rifà all’etnografia,
portando proprio all’origine
delle cose semplici, alla scienza delle
costruzioni manuali, per il lavoro come
costume e tradizione nello svolgimento
di varie attività, prima fra tutte
quelle dei campi.
Tutto è nato nel 1989. Un gruppo di
persone, amante delle tradizioni e
delle origini di Fossalta, ha iniziato a
raccogliere reperti di oggetti in disuso
nelle case, nelle soffitte, nei rustici,
nei cortili, nelle stalle, con l’intento
di realizzare un angolo dei ricordi.
16 noi e voi
Vista la buona intenzione di questi
appassionati ricercatori, il Comune
mise a disposizione un locale dove
poter esporre in bella mostra tutto il
materiale raccolto, che man mano affluiva
dalla ricerca, rivelatasi negli
anni molto fruttuosa. Anche l’allora
Cassa Rurale ed Artigiana di Fossalta
(oggi Banca S. Biagio del Veneto
Orientale) sostenne in modo tangibile
lo sforzo del comitato per dare una
veste dignitosa a quello che era diventato
un museo. Fu così che la
struttura venne inaugurata ufficialmente
il 14 agosto 1990, avvenimento
al quale venne dato molto risalto,
poiché era la prima esperienza del
genere attuata nel territorio.
Dalla catalogazione iniziale dei vari
oggetti secondo l’epoca storica, l’utilizzo
manuale per il fabbisogno, le dimensioni
e la rarità, pian, piano, il
museo ha assunto una configurazione
precisa nell’esposizione, ricostruendo
gli ambienti soprattutto
dell’inizio ’900 con tutti i materiali di
carattere tecnico e domestico che
hanno caratterizzato per molti versi
la vita di questa zona.
Il museo poi si è arricchito anche di
un capannone e di un grande portico,
la zona esterna di una caratteristica
casa colonica dove trovano riposo
le vecchie macchine agricole, il
sottoportico con l’abbeveratoio per
le bestie, la pompa dell’acqua, il lavatoio
e la colombaia per i piccioni. È
stata ricostruita, sempre esternamente
l’aia, dove sono raccolti gli attrezzi
più frequentemente utilizzati
nel mondo contadino di quel tempo.
Indi la stalla e la scuderia con l’immancabile
mangiatoia, il fienile, il calesse
e l’occorrente per la pulizia degli
animali.
Il reparto del vino trova la sua espressione
più genuina nella cantina con
tutti i suoi elementi che ne caratterizzano
l’ambiente: le botti, i tini, le pigiatrici,
i torchi, le damigiane, i fiaschi
che un tempo sostituivano le bottiglie
oggi in uso.
Di grande suggestione è la ricostruzione
della vecchia casa prevalentemente
contadina delle zone di campagna.
Dall’entrata si scorge il focolare,
la tavola per desinare con le tradizionali
sedie impagliate, la scala di
legno che porta al granaio, la cassapanca,
la «panara» per la farina, e il
secchiaio e in un angolo la camera
da letto.
Questa è la ricostruzione della vita
della civiltà contadina, arricchita nella
sua ricostruzione con tavole e travi
per il soffitto originali, scale in legno,
lavandino in granito, vecchi armadi e
letti in ferro per le camere; in uno
spazio sono raccolti gli oggetti della
vita sociale, ossia le arti e i mestieri
che si sono tramandati per generazioni.
Sono tasselli di un mondo dove ogni
mestiere aveva i suoi inventori, gente
dalle abili mani che per ogni lavoro
costruiva gli strumenti adatti per
svolgerlo, soddisfando le esigenze
degli avventori del tempo. Si ha così
un’esposizione particolarmente efficace
per rappresentare il lavoro degli
artigiani, degli artisti di mestieri ormai
scomparsi e in disuso.
Emozionante ritrovare il barbiere con
i suoi rasoi affilati nella cinghia di
cuoio; il calzolaio con gli zoccoli di legno
e le brocche sotto; la fucina del
fabbro con i suoi attrezzi; lo scalpellino
e il marmista tra scalpelli e martelli;
e poi il sarto, antica sapienza
nella confezione di vestiti con il metro
arrotolato e le lunghe forbici.
Altri angoli del museo sono riferiti alla
scuola, alle foto e ai documenti
d’epoca molto interessanti per la storiografia
locale, alla musica, al «speziar»
(l’odierno farmacista), alla storia
dell’illuminazione con le prime
lampade e i primi interruttori. Per finire
anche alla rievocazione fotografica
dei momenti terribili e devastanti
delle due guerre mondiali.
Tanto materiale comunque è ancora
da catalogare e da sistemare,
poiché la raccolta continua
ed è una raccolta veramente
preziosa, che dà la possibilità,
soprattutto alle nuove generazioni,
di osservare da vicino e
direttamente gli oggetti esposti
per trovare appieno la suggestione
che il museo è in grado di trasmettere.
L’interesse per il museo etnografico,
visitato da numerose persone
e da molte scolaresche, è uscito
da Fossalta, perché esso è diventato
ormai patrimonio e insegnamento
per tutto il territorio della bassa pianura
veneto-friulana.
Franco Romanin
noi e voi
17
La Banca
per la lirica
Musica e canto sono cultura, e per la
Banca S. Biagio la cultura è uno dei
cardini su cui basare il proprio impegno
per la crescita delle comunità in
cui opera. Un cammino importante
per essere tra la gente e con la gente,
per questo molteplici sono le manifestazioni
a cui il nome della «S.
Biagio» è abbinato quale sostenitrice.
Tra le tante di questo 2005 il 1°
Festival musicale di Motta di Livenza.
Una iniziativa importante che segna
la partenza di un legame tra Oderzo,
con l’Associazione Musicale Oder, e
la città di Motta di Livenza.
L’associazione presieduta dal maestro
Maria Grazia Patella, ha programmato
tre momenti importanti
per il neonato festival legato a motivazioni
ben precise come afferma la
stessa presidente:
«Queste manifestazioni, per noi musicisti,
hanno un significato ed un
grandissimo valore musicale: Motta
di Livenza, infatti, ha dato i natali al
musicista Andrea Luca Lucchesi che
fu il vero maestro di Ludwig van
Beethoven e, secondo le tesi «rivoluzionarie»
di Giorgio Toboga, il fornitore
di musiche a Joseph Haydn e
Wolfang A. Mozart.
È un tema per noi appassionante
perché, nel rispetto dei documenti
reperiti da Toboga e nel rispetto della
logica, sarebbe necessario riscrivere
la storia della musica della fine del
18 noi e voi
’700, partendo proprio da Motta di
Livenza.
È per questo motivo che cercando,
anche con l’apporto di esperti musicologi,
di mettere in luce queste verità
partendo da un «Festival musicale»
e istituendo il primo ‘riconoscimento
internazionale Andrea Luca
Lucchesi’ pensiamo di incontrare l’interesse
di molti.»
Il Presidente della «S. Biagio» Franco
Anastasia sintetizza così l’impegno
dell’Istituto da lui presieduto.
Promuovere le iniziative culturali del
territorio è una tra le attività che la
Banca S. Biagio del Veneto Orientale,
da diversi anni, coltiva ed incentiva
con particolare sensibilità.
Per infondere nel territorio in cui
opera un crescente interesse anche
per le iniziative culturali, abbiamo
cercato di rendere esplicito questo
nostro impegno promuovendo il
Festival Musicale della Città di
Motta di Livenza.
Contribuire alla formazione della cultura
non è semplicemente diffondere
nozioni, ma prevedere una loro profonda
rielaborazione intellettuale e
spirituale, che coinvolga i vari rami
del sapere.
La MUSICA, L’ARTE, IL TEATRO sono
tutti strumenti che arricchiscono
concretamente la personalità di un
individuo e lo rendono capace di
operare al meglio sul presente, do-
po aver conosciuto e compreso il
passato.
All’interno del neo nato Festival Musicale,
viene rappresentata la più famosa
ed amata fra le operette: «La
Vedova Allegra» di Franz Lehàr, in
occasione dei cento anni dalla prima
rappresentazione.
Il ricavato della serata verrà utilizzato
per il finanziamento di un progetto
per le scuole , con lo scopo di avvicinare
i giovani alla cultura, allo spettacolo
ed al teatro.
La Banca S. Biagio del Veneto Orientale
sostiene questa lodevole iniziativa,
rivolgendosi a quanti credono
nella diffusione della cultura come
strumento per favorire lo sviluppo di
valori sociali ed umani.
PROGRAMMA
VENERDÌ 29 LUGLIO
«American Singer Gran Galà» (concerto
con i cantanti americani del Epcaso
che da 20 anni frequentano un corso
di perfezionamento del canto lirico ad
Oderzo).
SABATO 30 LUGLIO
«La Vedova Allegra» di Franz Lehàr,
produzione esclusiva del centenario.
PRIMA SETTIMANA DI OTTOBRE
«Il filosofo di Campagna» opera Buffa
di Carlo Goldoni – musicata da
Baldassarre Galuppi (contemporaneo
di A. Luca Lucchesi). Evento dedicato
gratuitamente ai ragazzi delle scuole
medie di Motta di Livenza per avvicinarli
al mondo dello spettacolo lirico:
la forma più completa della cultura
che esista.
>
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l’assicurazione per la tua casa
Polizza AUTOTUTELA
l’assicurazione per la tua auto
Messaggio pubblicitario con finalità promozionali.
Le condizioni contrattuali ed ulteriori notizie sono riportate
nei fogli informativi a disposizione del pubblico presso
le filiali della Banca.
IL SERVIZIO ASSICURATIVO DI BANCA S. BIAGIO
Da oggi
un valore in più
Banca S. Biagio è anche
agenzia
di assicurazioni
SEDE E DIREZIONE GENERALE
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Viale Venezia, 1 . Telefono 0421.249811
www.bancasanbiagio.it
Janna/Pn
Cinquantadue anni, un fisico da fare
invidia, un lavoro da «dietro la scrivania»
quale segretario–procuratore
del Centro Servizi Confartigianato del
Veneto Orientale e direttore della sezione
di San Donà di Piave, Roberto
Barbieri, ha scoperto la passione per
la Canoa, ed il piacere di battere dei
record.
Con questi precedenti la voglia di conoscere
il personaggio e raccontarlo
ai nostri lettori è stata tanta, siamo
andati a trovarlo e lo abbiamo sollecitato
a «raccontarsi».
Diciamo subito che Roberto Barbieri
in coppia con Diego Nazzari, ha il
primato mondiale nel doppio sulle
100 miglia marine stabilito il 13 luglio
1997 ed ancora imbattuto, in
26 ore e 38 minuti con un Kayak K2
ottenuto sulle acque dell’Adriatico
veneto istriano, pagaiando nella
stessa occasione per 27 ore, 47 minuti
e 30 secondi, coprendo una distanza
di 200,5 Km e che al momento
dell’intervista, assieme al
compagno di pagaia Gilberto Luppi,
si sta preparando per il record sulle
115 miglia marine pari a 213 Km.
20 noi e voi
PER FIUMI O PER MARE
Canoa... che passione!
Tratto Parenzo-Chioggia-Venezia-
Jesolo.
BARBIERI, CI PARLI DI QUESTA SUA
PASSIONE E DI QUESTI RECORD.
Innanzitutto l’iniziativa di quest’anno
è a sostegno del movimento «Il Ponte»
che opera nel sociale ed ha raccolto e
distribuito poco tempo fa oltre 52 mila
euro, ed altre iniziative ha messo in
cantiere per il 2005/2006.
Quello che noi ci prefiggiamo è il tentativo
di realizzare il nuovo primato
del mondo in mare aperto, con una
«non stop» con l’obbiettivo di superare
i 200 Km pari a 115 miglia marine.
Il tentativo sarà effettuato tra fine
giugno e metà luglio, partendo da
Parenzo indicativamente alle 6 del
mattino, ed arrivare il mattino successivo
dopo circa 30 ore ad Jesolo
località Piazza Milano. Il regolamento
non concede nessuna pausa, solo
piccoli riposi di massimo cinque minuti,
senza mai uscire dalla canoa.
Come si vede è uno sforzo importante
al quale ci stiamo preparando da
tempo, prove in mare ne abbiamo
fatte diverse ed a distanza di otto an-
ni ci accingiamo con l’amico Gilberto
a questa nuova avventura.
COME E QUANDO È NATA QUESTA SUA
PASSIONE?
La prima volta che io sono andato
in Kayak è stata il 31 dicembre
1992 alla soglia dei quaranta anni,
per una prova con me stesso. Ho
scelto il mare perché mi piace molto,
ed uno sport che non avevo mai
praticato, tra quelli anche a livello
agonistico affrontati fino allora. Il
mare è bello ma ha delle regole
ben precise che bisogna rispettare,
per affrontarlo bisogna quindi conoscerlo
bene e rispettare queste
regole, per battere dei record, ci
vuole la preparazione fisica ma anche
e soprattutto quella psicologica,
l’una senza l’altra, non porta da
nessuna parte. Trenta ore in acqua,
interviene Gilberto Luppi, richiedono
una preparazione fisica notevole
ma anche psicologica notevole, lo
sforzo fisico è tanto, ma è tanto anche
quello mentale, non certamente
superabile se non sei psicologicamente
preparato.
QUANTO E COME VI ALLENATE?
Noi ci alleniamo dalle cinque alle sei
ore al giorno tutte le settimane, salvo
due giorni che servono per «lo
scarico». Ci alleniamo al mattino presto
prima di andare al lavoro, nelle
pause del pranzo ed alla sera e fine
settimana. Nel periodo invernale
molta palestra per mantenere il tono
muscolare e la potenza aerobica, con
la buona stagione per fiumi e per
mare con carichi di lavoro sempre
più importanti.
COME SI AFFRONTA UN RECORD, E CON
QUALI SUPPORTI?
Un record si affronta con regole e
controlli ben precisi controllati da
personale qualificato a farlo. Per
quanto concerne il supporto logistico,
siamo seguiti da una barca a vela
di appoggio, con a bordo anche un
medico ed altre persone per eventuali
necessità, barca, medico ed equipaggio
sono tutti volontari; il personale
per la convalida del record appartiene
alla federazione.
TRENTA ORE E PASSA IN DUE SU UNA
CANOA, RICHIEDONO ANCHE UN «FEE-
LING» NOTEVOLE TRA I DUE. OLTRE A
PAGAIARE COSA FATE?
La preparazione serve anche a questo
a conoscerci, a capirci, per superare
eventuali cedimenti dell’uno o dell’al-
tro che inevitabilmente avvengono ma
che poi passano, noi pagaiamo a circa
sessanta colpi al minuto, per trenta e
passa ore faccia lei il conto, in questi
momenti ci parliamo, facciamo anche
qualche battuta per sdrammatizzare.
PER FARE QUESTE COSE PERÒ BISOGNA
AMARE IL MARE?
Sicuramente, il mare è bello, ed è
bello anche andare per fiumi durante
gli allenamenti, ti immergi nella natura,
ed è tutto fantastico. Senti i silenzi
che parlano, la canoa scivola senza
tanto rumore e ti immergi in un mondo
diverso.
RITORNANDO AL RECORD, COME VEN-
GONO CERTIFICATI?
Prima di tentare un record, noi informiamo
la Federazione Italiana Canoa-Kayak
alla quale siamo iscritti, e
l’organizzazione del Guiness dei primati.
Il giorno della gara, come detto
prima, nella barca di appoggio si
porta anche il giudice della federazione
che cronometra secondo le regole
dettate dalla stessa, ed alla fine redige
il verbale che va depositato per la
conferma e per la registrazione nell’albo
del Guiness.
HA QUALCHE ANEDDOTO PER CONCLU-
DERE?
Ne avrei tanti, ma mi piace ricordare
invece una iniziativa di amicizia
quando nel novantatrè, siamo stati,
sempre via mare, a Rovigno e siamo
ritornati portando un messaggio del
sindaco di Rovigno al sindaco di San
Donà quando c’era ancora la guerra
in Croazia. Un gesto che poi ha avuto
un piacevole seguito.
Ellesse
Fatti ed avvenimenti
Fossalta di Portogruaro:
Festival Internazionale
Organistico
Grande edizione anche la 5 a del
Festival Organistico Internazionale
«Città di Fossalta di Portogruaro»,
un Festival pensato per valorizzare
il particolare strumento «Barocco»
della ditta Zanin di Codroipo di cui
si è dotata la parrocchiale San Zenone,
completato ora anche del «Tergale e
relativa tastiera» che lo hanno reso
unico nel Veneto e nel Friuli.
A questo festival anche la «S. Biagio»
contribuisce in maniera concreta, con
le istituzioni, le parrocchie fossaltesi e
le associazioni musicali interessate.
Una edizione ancora un volta con
grandissimi interpreti che il 12 ha visto
alle tastiere un virtuoso quale Stefano
Rattini, organista titolare della
Cattedrale di Trento, ricco di un
palmares di prim’ordine in fatto di
concerti in Patria ed all’estero e di
incisioni per le maggiori «etichette» che
ha deliziato il pubblico, (cominciato
finalmente a crescere) con esecuzioni
di assoluto valore. Un connubio
fantastico Organo-Sassofono giovedì
19 maggio ha strappato applausi
prolungati, e convinti entusiasmi.
Semplicemente splendidi Marco
Gerboni con il suo Sassofono, e
Francesco Tasini all’Organo; un’ora e
mezzo di grande musica a partire da
Vinci, Handel ecc. per finire
D. Ellington, Gershwin, Plaza e
Piazzolla. Parrocchiale gremitissima
alla serata finale con il Chorus Carmina
22 noi e voi
diretto da Annalisa Bonetto, ed
il maestro Michele Bravin alle tastiere.
Entusiasmo per una riconosciuta
bravura che nell’occasione si può
dire sia stata ancor più evidenziata,
per sfatare il detto «nemo profeta in
patria». Il Chorus Carmina composto
da giovani talenti, anche se qualcuno
viene da fuori come il soprano solista
sanstinese Francesca Geretto e
qualche altro, è considerato fossaltese
a tutti gli effetti perché a Fossalta ha
la sua sede ed è stato fondato, così
come il giovane maestro Bravin già
affermato sia in Italia che all’estero
dove tiene concerti e si esibisce
sempre più sovente, pur essendo
portogruarese di nascita è fossaltese
d’adozione. Ed il tifo ed i consensi
sono stati… «da stadio». Ora
l’appuntamento è per l’edizione 2006.
La Corale Folkloristica
in Francia ad onorare
i caduti dell’Izourt
È stato un doppio impegno quello che
la Corale Folkloristica «Fossalta»
ha sostenuto in Francia nell'ultimo fine
settimana di marzo; un doppio
impegno carico di significati svolto in
maniera egregia dal gruppo presieduto
da Mario Bornacin e diretto da Fabia
Geremia che ha suscitato grandi
entusiasmi e consensi per la bravura e
la simpatia che ha saputo trasmettere,
come sottolineato ampiamente anche
dalla stampa d'oltralpe. Il primo:
festeggiare il 15° del gemellaggio tra
Fossalta ed Aucamville che cadeva
il 25 marzo con un concerto nella
chiesa della cittadina francese di fronte
alle autorità cittadine ed un folto
pubblico, dopo il ricevimento in
municipio ed il saluto del sindaco
Andrè Gerard, subentrato a Maurice
Canut per dimissioni dello stesso.
Poi, il 26 e 27, ad onorare i caduti per
il lavoro nella valle dell'Ariege; e sono
stati due giorni di grande intensità e
commozione per tutti. Il ricordo dei
31 morti di cui 29 italiani, e tra
questi ben 20 veneti, 4 friulani,
2 piemontesi, un bergamasco,
un emiliano ed uno calabrese,
dimenticati per oltre sessanta anni,
è tornato prepotentemente nei cuori
di tutti grazie all'iniziativa
dell'Associazione francese «Ricordate»
e dell’Alleanza Franco-Italiana del Midì
Pyrenées. Oltre alla Corale, a
rappresentare Venezia, il consigliere
provinciale Bruno Moretto ed
il sindaco di Fossalta Bruno Panegai
ed altri cittadini. Dalla provincia di
Vicenza il coro di Arsiero, di Belluno
il coro Val del Sole, ed autorità
provinciali e comunali, famigliari delle
vittime, la Provincia di Pordenone con
il presidente Elio De Anna, ed ancora
Cuneo ed altri. Il ricevimento in
Provincia a Foix, i concerti a Tarascon
ed a Vicdessos, la Santa Messa
il giorno di Pasqua celebrata dal
Vescovo di Pamier, e l’omaggio ai
piedi della stele a ricordo di tutti
i caduti della tragica notte del 23
marzo 1939, che ha ridato voce e
dignità a chi per troppo tempo è
rimasto ingiustamente nel
dimenticatoio. Emozioni forti in tutti
gli oltre mille presenti alla cerimonia e
per la Folkloristica Fossalta, vissuti
grazie anche alla Banca S. Biagio,
come sempre disponibile.
PORTOGRUARO:
è nata l’associazione
«Amici del Cuore»
Un’Associazione chiamata «Amici del
Cuore» è nata a Portogruaro con
lo scopo di sensibilizzare la gente sulle
problematiche legate a questo
importante «muscolo» centro e
motore della vita di ognuno, per
cercare di mantenerlo il più possibile
in «salute», attraverso un modo
comportamentale corretto nel
rapporto con il cibo, le bevande, stile
di vita, ecc.ecc.; insomma, per cercare
di – trattare meglio – l’indispensabile
«motore della vita».
Un programma di incontri e
conferenze nel territorio hanno
proprio lo scopo di sensibilizzazione
dei cittadini per diventare davvero
«amici del cuore». L’Associazione che
opera in tutto il Veneto Orientale, è
presieduta dal dottor Antonio
Speranza che si avvale della
collaborazione dei vice presidenti:
vicario Renzo Zucchetto, ed aggiunto
Germano Gottai. Tesoriere è Nello
Gobbato; Coordinatore Sanitario è il
dottor Roberto Cazzin, primario della
divisione di Chirugia dell’Ospedale di
Portogruaro, segretaria è Nadia Lena.
Con lo slogan: «La salute del tuo
cuore in larghissima parte dipende
da te», è partita la campagna di
informazione per far capire che
i fattori di rischio possono essere
sensibilmente ridotti attraverso
salutari stili di vita. Con il dottor
Roberto Cazzin, collaborano
scientificamente per le conferenze
molti medici dell’Assl 10 San Donà-
Portogruaro. Diventare soci
dell’Associazione è facile, basta
contattare la struttura
e seguire l’iter che sarà illustrato.
L’associazione è Onlus senza scopi di
lucro e si avvale del volontariato.
LIGNANO: Olimpiadi
della gioventù europea
Lignano e l’entroterra friulano sono
stati «invasi» da migliaia di persone
provenienti da ben 48 nazioni.
Qualcuno potrebbe pensare che per
una spiaggia questa non è una novità
ma la norma, invece non è così.
Questa volta si è trattato di un
avvenimento straordinario ed unico
nel suo genere; nei giorni dal tre
all’otto luglio si sono svolte in terra
friulana le Olimpiadi della gioventù
europea (EYOF), una manifestazione
che ha richiesto una particolarissima
preparazione ed un impegno non
indifferente sotto il profilo economico
ed organizzativo. Il quartier generale
della manifestazione situato al villagio
GeTur, villaggio olimpico di 50 ettari
di Lignano Sabbiadoro, per mesi è
stato un fiorire di iniziative per
programmare a puntino la
manifestazione. Sei i comuni sede
di gare, e più precisamente: Lignano
Sabbiadoro, Latisana, San Giorgio di
Nogaro, Azzano Decimo, San Vito al
Tagliamento, Morsano al Tagliamento.
22 gli impianti sportivi che hanno
ospitato le undici specialità: atletica
leggera, pallacanestro, judo, tennis,
calcio, nuoto, ginnastica, pallavolo,
canoa/kayak, pallamano, ciclismo.
Quasi tremila atleti di età compresa
tra i 14 ed i 18 anni, 10.000
le persone al seguito degli atleti tra
tecnici, accompagnatori e familiari;
quarantotto come detto sopra le
nazioni partecipanti, oltre mille
i volontari reclutati dal comitato
organizzatore con la collaborazione
di Coni, federazioni ed enti di
promozione sportiva. I risultati
sportivi sono stati altri organi di
stampa a farli conoscere.
A «Noi e Voi», giornale della
«S. Biagio», il piacere di confermare
la validità dell’evento, e la grande
capacità e professionalità dimostrata
dalla gente della comunità in cui
opera.
Veneto Innovazione:
è fossaltese il nuovo
presidente
È nato a Vado di Fossalta di
Portogruaro Giorgio Minighin
– Socio della «S. Biagio» – ed ex
sindaco della comunità fossaltese
il nuovo presidente di Veneto
Innovazione, Agenzia regionale per
lo sviluppo delle imprese.
Cinquantacinque anni l’avvocato
Minighin, è amministratore delegato
del Craca (Centro regionale di
assistenza per la cooperazione
artigiana), segretario provinciale
dell’Unione artigiani di Venezia, e
componente della Giunta camerale
veneziana. Minighin subentra a
Sandri presidente uscente in scadenza
di mandato che aveva presentato
le dimissioni. «Assumo l’incarico per
spirito di servizio – ha detto il neo
presidente – quale traghettatore della
società fino ai prossimi rinnovi delle
cariche da parte della Regione,
con l’impegno nel periodo di seguire
la linea tracciata dal presidente
uscente del quale sono stato
vicepresidente in questi ultimi tre anni.
Auguri e complimenti.
noi e voi
23
LIBRI
Un pais e la so zent
(un paese e la sua gente)
È l’ultima fatica libraria di Franco
Romanin edito dalla Bassa, e
presentato a San Michele in una
sala gremita all’inverosimile il marzo
scorso.
Un libro per parlare di San Michele,
della sua gente, delle sue tradizioni,
dei mestieri e dei giochi di un tempo,
corredato con bellissime foto in
bianco e nero; quelle di Romanin sono
pagine di un passato che deve essere
24 noi e voi
Jesolo: terzo Torneo
Nazionale di Calcio a 5
80 squadre da tutta Italia, 1200
bancari, 230 partite giocate in 3
giorni di giorno e di notte su 9 campi
ogni 45 minuti, una presenza di oltre
3000 persone. Numeri ad effetto in
primo piano a rimarcare il successo
del Torneo Nazionale di Calcio a 5 dei
dipendenti ed amministratori del
Credito Cooperativo organizzato da
Iccrea Banca con il patrocinio di
Federcasse ed il supporto della locale
Four Season. Una manifestazione
giunta alla terza edizione che
quest’anno ha avuto come cornice lo
stadio Picchi ed il circolo Play Village di
anche presente nella memoria degli
anziani ed illustrato ai giovani per non
essere dimenticato, come hanno
sottolineato Walter Rogato che ha
presentato il libro, il sindaco di San
Michele Sergio Bornancin, e le varie
figure istituzionali che sono
intervenute. Franco Romanin con una
certa emozione ha poi ringraziato
tutti con quella modestia che lo
contraddistingue, ma con la certezza di
aver fatto ancora una volta centro nel
cuore della gente; ma non solo in
quella di San Michele.
Tajapiera a Fossalta
Flavio Bornacin, con questo suo
volumetto edito a cura di Valerio
Formentini, ha inteso dare un
contributo alla conoscenza degli
scalpellini che a Fossalta di
Portogruaro sono stati dei veri e
propri artisti. Poco più di una
cinquantina di pagine per ricordare
personaggi, aneddoti, di gente
semplice che ha lasciato un segno
tangibile del proprio lavoro e della
Jesolo, impegnati nell’ospitare un tour
de force sportivo da giovedì 2 giugno
a domenica 5 giugno, giornata finale
dedicata alla partita del cuore tra
Direttori Generali e Presidenti di
B.C.C. e alle festose premiazioni con
la partecipazione del presidente di
Federcasse, avv. Alessandro Azzi.
Per la cronaca, il torneo è stato vinto,
per la terza volta consecutiva, dalla
B.C.C. di Roma che ha battuto in finale
la B.C.C. Alta Padovana; Banca S. Biagio,
entrata eroicamente ai sedicesimi di
finale, ha dovuto soccombere al caparbio
dominio di Banca della Bergamasca.
propria arte in molte parti non solo
venete e friulane, con un mestiere che
oggi sta scomparendo sotto l’incalzare
di macchine programmate al
computer. Sicuramente meno fatica, e
certamente un altro pezzo di storia
che se ne và. Il semplice scrivere di
Flavio Bornacin, che tende a precisare
di non essere uno scrittore, ma ancora
un «marmista» è piacevole da leggere
ed il corredo delle foto, fanno di
questo libro una preziosità da tenere
con piacere nella biblioteca;
ovviamente dopo averlo attentamente
letto, e per poter riandare ancora con
la memoria in quei tempi, che poi non
sono così lontani.
PILLOLE DI SPORT
Volley Bibione
in serie B
«Alla Bibione Mare Volley per l’ambita promozione in serie
B, frutto dell’impegno e passione profusi dagli atleti,
tecnici e dirigenti, augurando sempre nuovi successi».
Con queste parole impresse su una targa
l’amministrazione comunale di San Michele al Tagliamento
ha voluto ricordare l’importante risultato ottenuto dalla
locale squadra di pallavolo che lo scorso 29 aprile, a 25
anni dalla nascita, ha raggiunto la prima serie di livello
nazionale. La cerimonia di premiazione si è svolta martedì
17 maggio in municipio, alla presenza dell’intero consiglio
comunale, poi riunitosi in seduta straordinaria.
Ad intervenire per la Bibione Mare Volley, il presidente
Roberta Mio, il direttore sportivo Gianfranco Lorenzon,
il segretario Michele Marchetto, l’addetto alle pubbliche
relazioni Stefano Bergamo e l’allenatore Federico Orsatti,
oltre ovviamente ai suoi 13 giocatori: Ezio De Pin, Flavio
Agnolin, Andrea Angeli, Riccardo Vit, Enea Stefanuto,
Riccardo Vignaduzzo, Federico Glatsman, Alberto
D’Annunzio, Francesco Gregoris, Massimiliano Giuliari,
Giovanni Tonin, Michele Vit e Christian Zorat.
«Abbiamo appreso con grande soddisfazione la notizia
della promozione – ha dichiarato il sindaco Sergio
Bornancin rivolgendosi ai suoi ospiti – si tratta di un
risultato prestigioso per la vostra squadra, ma anche per
Bibione e per tutto il comune di San Michele che vede una
formazione sportiva locale partecipare ad un campionato
nazionale. Come amministrazione comunale siamo da
sempre attenti a tutte le attività che favoriscono
la socializzazione e la crescita nel rispetto di valori che
orientano verso una corretta convivenza sociale».
È seguito quindi un excursus sulla storia della società,
nata nel 1980 per iniziativa di un gruppo di appassionati
della pallavolo, con il supporto economico di alcuni
imprenditori della spiaggia di Bibione.
Partendo dai campionati minori e giovanili, la formazione
gradualmente si è portata dalla terza divisione provinciale
fino alla serie C regionale. Con l’ingresso dello sponsor
«Bibione Mare» la squadra si è poi ulteriormente
potenziata fino ad arrivare, dopo un triennio di brillanti
stagioni, al traguardo della serie B2. «Siamo fieri ed
orgogliosi di questo risultato – hanno poi spiegato i neo
promossi durante la cerimonia di premiazione nella sede
municipale – viste le dimensioni ed il decentramento
geografico di Bibione è stata una vera e propria impresa.
Abbiamo avuto la meglio su realtà sportive ed
economiche di gran lunga superiori, vincendo nella
disciplina. Abbiamo sempre prestato la massima
attenzione alla maglia ed al nome che portavamo in giro
nei vari palasport del Veneto: in tal modo Bibione
è diventata sinonimo di educazione e di fair play».
La squadra appare inoltre coinvolta anche in un ulteriore
ed importante progetto sportivo: «Oltre al campionato
maschile ci stiamo impegnando in un capillare lavoro a
livello giovanile in tre frazioni del territorio comunale di
San Michele al Tagliamento, vale a dire Bibione, San Giorgio
e Cesarolo. Per il prossimo futuro abbiamo anche
intenzione di entrare in sinergia con il mondo della
scuola, stimolando la pratica della pallavolo negli istituti
scolastici. Questa attività di promozione rappresenta un
investimento sul futuro. Si creano infatti in tal modo nuovi
atleti per gli anni a venire e si offrono anche esperienze
educative e formative». Prossimo obiettivo della Bibione
Mare Volley, che già si sta preparando ad una nuova
stagione sicuramente impegnativa, il mantenimento della
serie B2.
Jennifer Colusso
noi e voi
25
26 noi e voi
Università
a Portogruaro
ampliata
l’offerta formativa
Economia aziendale
SI COMPLETA CON IL TERZO ANNO
La città di Portogruaro ospita – ormai
da otto anni – una significativa attività
di istruzione universitaria.
Il prossimo anno accademico 2005-
2006 vedrà il raggiungimento di un
importante traguardo, per raggiun-
gere il quale hanno lavorato proficuamente
il Consiglio di Amministrazione
della Portogruaro Campus,
il Comune di Portogruaro, la Fondazione
di Comunità Santo Stefano, la
Fondazione Collegio Marconi, le
Associazioni di categoria del territorio,
privati sostenitori come la Banca
S. Biagio del Veneto Orientale.
Si tratta del completamento, con il
terzo anno, del corso di laurea triennale
in Economia Aziendale della
Facoltà di Economia dell’Università
Ca’ Foscari di Venezia.
Viene assicurata, così, agli studenti la
possibilità di conseguire la laurea
triennale a Portogruaro, ma non solo:
– presso il Polo Universitario di
Portogruaro alcuni docenti garantiranno
la loro presenza costante (per
colloqui, ricerche, tesi di laurea), oltre
a quella necessaria per l’attività
didattica;
– il corso di laurea prevederà, tra gli
esami a scelta, un indirizzo in economia
delle aziende turistiche ed agroalimentari.
A questo proposito verranno
attivati gli insegnamenti di:
Economia e gestione delle imprese
turistiche, Diritto regionale del turismo,
Economia del turismo, Economia
e gestione dell’azienda agraria
ed agroalimentare, valorizzazione
delle risorse agroalimentari e del territorio
rurale a finalità turistiche.
Il corso di laurea in Economia Aziendale
ha come obiettivo quello di fornire
una preparazione complessiva sui
temi della gestione di impresa, sia essa
di grandi dimensioni, come di piccole
e medie; il laureato in Economia
Aziendale ha acquisito una capacità
di analisi dei problemi aziendali di livello
superiore ed è pronto per avviarsi
a ruoli manageriali e direttivi.
Certo il mondo delle imprese del
Veneto Orientale non è fatto di grandi
aziende, quindi potrebbe sembrare
anacronistico questo corso di laurea.
In realtà occorre tenere in conto
due aspetti:
1. la laurea triennale è una laurea
breve, non specialistica;
2. una preparazione «aziendalista» dei
titolari e manager è indispensabile anche
nelle piccole e medie aziende.
Con questo spirito Portogruaro
Campus ritiene di offrire al territorio
portogruarese una occasione unica
per formare la propria classe dirigente
imprenditoriale. Guardando, poi,
all’economia reale, la presenza di
una grande attività turistica e agroalimentare
spiega la scelta dell'indirizzo
turistico ed agroalimentare del
corso di laurea.
È importante che il territorio sappia
che la realizzazione di questo corso
di laurea porterà a Portogruaro un
gruppo altamente qualificato di docenti
universitari, che saranno a disposizione
per attività di analisi e ricerca,
nonché per la valorizzazione
complessiva del territorio.
Il corso di laurea consolida la presenza
dell'Università «Ca’ Foscari» a
Portogruaro. La Facoltà di Scienze
Matematiche Fisiche e Naturali ha
già svolto due edizioni del Master
Universitario di 1° livello in Certificazione
Ambientale e di Qualità,
che – a sua volta – ha generato la
realizzazione di un master sulla sicurezza
alimentare e di un master sulla
cultura del cibo.
Economia turistica, qualità, tutela
dell’ambiente, cultura del cibo diventano
i filoni sui quali Portogruaro
Campus vuole spendere le proprie risorse
per contribuire ad una formazione
di eccellenza degli operatori
economici del territorio.
La presenza di numerosi studenti
universitari già occupati è un segnale
evidente delle possibili ripercussioni
positive della presenza del mondo
accademico a Portogruaro.
I risultati raggiunti finora dal Polo
Universitario di Portogruaro si possono
sintetizzare con il numero dei
laureati ad oggi: circa 250 studenti!
Altro numero assolutamente significativo
è quello degli iscritti totali ai
quattro Corsi di Laurea: 1.150 studenti,
di cui oltre 250 matricole per
l’anno accademico 2004-2005.
Va sottolineato, in maniera particolare,
che da 2 anni è stato avviato il
corso di laurea in Scienze della Formazione
Primaria (titolo obbligatorio
per quanti volessero insegnare nella
scuola primaria), con l’Università di
Trieste. Collegato al corso di laurea in
Scienze della Formazione Primaria è
stato attivato un assegno di ricerca
sui temi della organizzazione scolasti-
ca del territorio, che ha già prodotto
una serie di iniziative formative per
insegnanti e dirigenti scolastici.
A vantaggio degli studenti (in particolare
di quelli lavoratori) sono realizzati
dal Polo Universitario alcuni
indispensabili servizi:
– il sito internet: www.univportogruaro.it,
aggiornato in tempo reale,
dove è possibile reperire tutte le
informazioni necessarie sulle varie
attività universitarie (anche l’iscrizione
agli esami è on-line);
– la mensa universitaria è aperta tutti
i giorni dal lunedì al venerdì (vantaggiosa
per gli studenti universitari, dal
momento che – grazie ad una convenzione
con gli ESU –, gli studenti
iscritti possono fruire di un pasto
completo a tariffa ridotta).
A Portogruaro, dunque, ci si può
iscrivere a ben quattro corsi di laurea,
di cui tre prevedono un numero
limitato di studenti e due (Scienze
Infermieristiche e Scienze della Formazione
Primaria) sono lauree cosiddette
«professionalizzanti».
Reggere questo impegno è una bella
sfida!
Paolo Anastasia
noi e voi
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