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trascorrendo il mio tempo libero studiando, sarei<br />

stato un prete ideale, eppure non l’ho potuto fare,<br />

perché l’opera messa in piedi era troppo grande.<br />

Quando dovemmo chiudere l’attività di formazione<br />

per motivi economici, il vescovo mi chiese di diventare<br />

parroco di Castelfi dardo, ma io gli dovetti<br />

rispondere che non me la sentivo per due motivi:<br />

sia perché era passato il Concilio vaticano II, ed io<br />

non l’avevo potuto seguire bene, sia perché avevo<br />

tantissimi debiti, e non avrei mai potuto dire alla<br />

Curia ‘Pensateci voi’, perché io mi sono sempre<br />

assunto la responsabilità delle mie azioni. In tutto<br />

il mio percorso, comunque, la mia più grande<br />

angoscia è stata dovuta al fatto di non essere<br />

diventato parroco, però, se uno allora mi dovesse<br />

chiedere, dal di fuori, perché porto la ‘cravatta’,<br />

risponderei anzitutto con un ricordo. Quando tanti<br />

anni fa andai alla fi era di Francoforte a presentare<br />

i miei libri a fumetti per bambini, riscontrai una<br />

grande attenzione generale, tanto che un grosso<br />

editore spagnolo volle fi ssarmi un appuntamento<br />

a Roma, dove avevo l’uffi cio, con due dei suoi<br />

collaboratori. Quando questi vennero a trovarmi,<br />

dopo un po’ mi avevano dimostrato molta fi ducia<br />

e dissi di essere un prete; i due si stupirono, e dopo<br />

avermi detto di essere uno appartenente alla Legio<br />

Mariae, l’altro all’Opus Dei, mi dissero però di aver<br />

fatto benissimo a non dire di essere un prete al<br />

loro Presidente, perché questi era un massone e<br />

non avrebbe mai acconsentito all’appuntamento…<br />

Io non ho mai ‘sbandierato’, in questa mia<br />

attività, il fatto di essere un prete, sia dunque –da<br />

un lato- per evitare che l’attività stessa potesse<br />

esserne danneggiata, sia –d’altro lato- per non<br />

sfruttare la mia posizione che ben altre fi nalità e<br />

l’azienda avrebbe dovuto ‘farsi da sola’.<br />

L’attività imprenditoriale è stata il mezzo di<br />

quella apostolica? ‘Dalle opere vi riconosceranno...’<br />

Non faccio questo lavoro direttamente per la pastorale,<br />

questo lo fanno le parrocchie. Io mi sono<br />

semplicemente fatto sempre ispirare dal punto<br />

numero 43 del Concilio Vaticano II, che riporta<br />

che il distacco che si constata in molti fra la fede<br />

che questi professano e la loro vita quotidiana è<br />

annoverato tra i più gravi vizi del nostro tempo,<br />

infatti le attività professionali e sociali che sono<br />

a vantaggio del prossimo hanno insito un aspetto<br />

religioso, indirettamente di preghiera. Pensate<br />

per esempio a cosa ha fatto Don Bosco…<br />

Ricorda con più partecipazione i campeggi coi<br />

giovani o i volti grati dei disoccupati di Castelfi<br />

dardo che si sistemavano grazie alla formazione<br />

ricevuta?<br />

Io ho passato tanti anni in mezzo ai giovani, nei<br />

campeggi in montagna, ed in quei momenti ho<br />

imparato tante cose, soprattutto come interessare<br />

i ragazzi stessi seduti nel prato mentre i grilli<br />

saltavano accanto a loro come potevo catturare<br />

la loro attenzione? Fondamentalmente i giovani<br />

hanno bisogno di attenzione, ed occorre insegnare<br />

loro sin da piccoli.<br />

Per quanto riguarda invece il senso di gratitudine<br />

altrui, posso solo dire che invece ho il rimorso di<br />

non aver fatto abbastanza, e che quando qualcuno<br />

mi dice grazie mi sento addirittura a disagio,<br />

perché il Vangelo dice: se hai fatto tanto, hai<br />

fatto quello che dovevi fare, noi siamo solo dei<br />

servi inutili.<br />

Come pensa di dare continuità a quanto ha<br />

generato? Sia imprenditorialmente che come<br />

apostolato.<br />

Nel rispetto totale dei tanti giovani che hanno<br />

creduto e credono nelle nostre aziende, per dare<br />

continuità al loro lavoro, ho creato una Fondazione,<br />

così mi auguro che l’attività possa andare<br />

avanti. Io ho fi ducia nei miei più diretti collaboratori<br />

perché lavorano con rettitudine, nel massimo<br />

rispetto dei dipendenti e considerano il lavoro<br />

un’entità sacra, che, come tale, va sempre difesa<br />

e portata avanti.<br />

Sta sviluppando un fumetto altrettanto valido<br />

come le Winx usando l’immaginario maschile?<br />

I cartoni animati giapponesi al riguardo sono<br />

oltremodo deleteri. Io sono sempre stato spaventato<br />

dalla comunicazione proveniente dai paesi<br />

lontani, dal contenuto affatto morale, inneggiante<br />

la violenza, la vendetta, gli omicidi. Tutto<br />

questo non può che generare il male, l’odio ed il<br />

rancore. Su tutto ciò mi sentivo incapace, se non<br />

che, quando mi capitò di incontrare quello che<br />

poi diventò il creatore delle Winx, ovvero Iginio<br />

Straffi , che aveva lavorato in Francia, la prima<br />

ad aver lavorato nel campo dell’animazione, posso<br />

dire che la casualità, ma anche e soprattutto<br />

tanta buona volontà, ci spinsero verso quello<br />

che ora è diventato un vero e proprio successo<br />

mondiale. Ne sono felice, perché io non ho mai<br />

imposto nulla, però mi sono sempre raccomandato<br />

di seguire dei valori pedagogici in tutte le<br />

nostre attività, per mettere dei semi affi nchè il<br />

bene si diffonda. I personaggi dei nostri cartoni<br />

sono alla ricerca di valori quali famiglia, amicizia<br />

e solidarietà, ed anche i nuovi personaggi<br />

che presto usciranno sotto il nome di Huntik, più<br />

ispirati all’immaginario maschile, sono certo che<br />

non saranno da meno…<br />

Oggi il sistema di vita nega la natura; non si può<br />

aver fi gli all’età giusta, per loro e per noi, per<br />

sopravvivere il lavoro resetta ogni parvenza di<br />

focolare domestico. E poi, non crede che gli<br />

storici, tra qualche secolo, vedendo il numero<br />

di aborti propri del mondo occidentale e indotti<br />

in quelli in via di sviluppo, si faranno un’idea di<br />

noi più veritiera di quanto noi ci illudiamo oggi?<br />

Non crede che sarebbe sano per tutti, laici e<br />

cattolici, aprire gli occhi aiutati da una campagna<br />

di comunicazione adeguata?<br />

Io credo che la maternità, come lo è per la donna,<br />

dovrebbe tornare ad essere il fulcro della<br />

società, come lo era ai tempi della civiltà contadina,<br />

quando i fi gli venivano considerati una<br />

benedizione di Dio ed erano al centro di tutto.<br />

Oggi purtroppo il fare economico ha delle leggi<br />

che appaiono ferree ai più, e questo è senz’altro<br />

un argomento che meriterebbe un dibattito<br />

a sé. Posso solo dire, anche riguardo all’aborto,<br />

che tutto è coperto da un errore assurdo di base,<br />

che fa parlare solo il ‘diritto della ‘donna’, mentre<br />

tace il ‘diritto del ‘bambino’, il ‘diritto alla vita’.<br />

Secondo me il segreto di tutto risiederebbe nel<br />

partire dalle coscienze.<br />

Quali elementi orientano dunque tutti i giorni le<br />

linee di sviluppo della PiginiGroup?<br />

Come dovrebbe essere nella vita, così nel lavoro:<br />

rettitudine, serietà, impegno, studio ed intelligenza.<br />

L’editore di fanoinforma.it<br />

in visita alla Tecnostampa<br />

fanoinforma.it<br />

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