Scarica il numero 12 in formato pdf - ORASABRUZZO
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N. <strong>12</strong> - SETTEMBRE 2004<br />
NEWS<br />
ABRUZZO<br />
pag<strong>in</strong>a 3<br />
SPECIALE CONVEGNO<br />
• Uno sguardo alla<br />
famiglia di oggi.<br />
Introduzione atti<br />
del Convegno<br />
pag<strong>in</strong>a 4<br />
• Famiglia,<br />
riproduttore del<br />
sistema sociale<br />
pag<strong>in</strong>a 7<br />
• La famiglia come<br />
risorsa educativa<br />
pag<strong>in</strong>a 9<br />
• Strumenti di lavoro<br />
per una presa <strong>in</strong><br />
carico <strong>in</strong>tegrata<br />
del nucleo fam<strong>il</strong>iare<br />
pag<strong>in</strong>a 13<br />
• Relazioni<br />
genitori-figli<br />
<strong>in</strong> situazioni<br />
particolari<br />
pag<strong>in</strong>a 15<br />
• La dimensione<br />
transgenerazionale<br />
della genitorialità<br />
Periodico dell’Ord<strong>in</strong>e<br />
degli Assistenti Sociali<br />
Consiglio Regionale d’Abruzzo<br />
Iscrizione al Registro Giornali<br />
del Tribunale dell’Aqu<strong>il</strong>a n. 469 del 28.6.2000<br />
n. <strong>12</strong> - Settembre 2004<br />
Spedizione <strong>in</strong> abbonamento postale<br />
Art. 2 comma 20/c Legge 662/96<br />
Div. Corr. Dir. Com. Imprese - Ancona<br />
In caso di mancato recapito restituire al mittente<br />
che si impegna a pagare la tassa relativa<br />
Editoriale<br />
LAUREA IN "SCIENZE<br />
DEL SERVIZIO<br />
SOCIALE" A RISCHIO?<br />
di Laura Tartaglia*<br />
Un fulm<strong>in</strong>e a ciel sereno ci è piombato addosso nel<br />
caldo mese di giugno, quando siamo venuti a conoscenza<br />
della proposta redatta dalla Commissione<br />
M<strong>in</strong>isteriale presieduta dal prof. Di Maio di un progetto<br />
di ridef<strong>in</strong>izione e accorpamento delle classi<br />
di laurea; <strong>in</strong> particolare l’accorpamento della<br />
classe di laurea n° 6 <strong>in</strong> "Scienze del Servizio Sociale"<br />
con altre classi di laurea (n° 15: Scienze Politiche<br />
e delle Relazioni Internazionali; n° 35:<br />
Scienze Sociali per la Cooperazione, lo Sv<strong>il</strong>uppo e<br />
la Pace; n°36: Scienze Sociologiche) <strong>in</strong> un'unica<br />
classe denom<strong>in</strong>ata "Scienze Politiche e Sociali".<br />
Emergerebbe, qu<strong>in</strong>di, una nuova figura professionale<br />
di operatore, "politico-sociale", senza riscontro<br />
alcuno sul mercato del lavoro!<br />
Anche la laurea specialistica (n° 57/S) verrebbe<br />
accorpata con un'altra, per costituire una futura<br />
laurea, cosiddetta "magistrale", <strong>in</strong> Sociologia. Tale<br />
proposta si va ad <strong>in</strong>serire <strong>in</strong> una modifica, già approvata,<br />
del decreto 509/99 ad opera del M<strong>in</strong>istro<br />
Moratti, che <strong>in</strong>troduce <strong>il</strong> modello ad “Y” dell'Università,<br />
che crea, dopo un primo anno universitario<br />
omogeneo, un doppio b<strong>in</strong>ario; uno professionalizzante<br />
(1+2) ed uno metodologico (1+4) con cui si<br />
consegue la laurea magistrale.<br />
L'Ord<strong>in</strong>e Nazionale degli Assistenti Sociali si è nell'immediato<br />
preoccupato dì <strong>in</strong>viare un comunicato<br />
stampa ai Presidenti dei Consigli Regionali degli<br />
Assistenti Sociali, per rendere evidenti i rischi che<br />
una tale <strong>in</strong>accettab<strong>il</strong>e proposta implicherebbe per<br />
la nostra professione.<br />
Gli Ord<strong>in</strong>i Regionali sono stati altresì <strong>in</strong>vitati a<br />
pubblicizzare l’<strong>in</strong>formativa a mezzo stampa e sul<br />
sito <strong>in</strong>ternet, <strong>in</strong>vito ovviamente ed immediatamente<br />
accolto.<br />
Gravi sarebbero, <strong>in</strong>fatti, le ricadute sul sistema<br />
formativo degli Assistenti Sociali e qu<strong>in</strong>di su tutta<br />
la categoria professionale, qualora venisse approvato<br />
un sim<strong>il</strong>e scempio!<br />
Il cambiamento proposto produrrebbe la scomparsa,<br />
a livello nazionale, di ogni riferimento discipl<strong>in</strong>are<br />
e formativo del Servizio Sociale, stravolgendo<br />
una specificità didattica e scientifica. Il<br />
progetto, fortunatamente ancora <strong>in</strong> esame, prevede<br />
esclusivamente una laurea triennale <strong>in</strong><br />
"Scienze Politiche e Sociali" ed una laurea magistrale<br />
<strong>in</strong> "Sociologia": ciò di fatto equivale ad una<br />
scomparsa dei due percorsi formativi <strong>in</strong> "Servizio<br />
Sociale" attualmente previsti. Questa risulta essere<br />
una ipotesi particolarmente grave, dal momento<br />
che la sua realizzazione cancellerebbe la<br />
specificità dei processi formativi necessari per accedere<br />
all'Esame di Stato per l'ab<strong>il</strong>itazione all'esercizio<br />
della professione di Assistente Sociale e di<br />
Assistente Sociale specialista, determ<strong>in</strong>ando ovviamente<br />
ed <strong>in</strong>evitab<strong>il</strong>mente la cancellazione della<br />
nostra identità professionale. Identità professionale<br />
storica, consolidata da oltre c<strong>in</strong>quant'anni nel<br />
nostro Paese, capace di leggere, affrontare, risolvere<br />
le questioni <strong>in</strong>dividuali di gruppo e collettive,<br />
dunque ruolo fondamentale e strategico proprio<br />
per le sue peculiari caratteristiche professionali e<br />
formative.<br />
Altro aspetto critico che merita di essere sottol<strong>in</strong>eato,<br />
di più ampio respiro rispetto agli <strong>in</strong>teressi<br />
locali e nazionali, riguarda <strong>il</strong> rischio di distanziamento<br />
dalla situazione formativa presente <strong>in</strong> Europa,<br />
proprio nel momento <strong>in</strong> cui ci si trova di<br />
fronte al suo allargamento e ad obiettivi di riconoscimento<br />
reciproco dei titoli tra le diverse Nazioni<br />
e di libera circolazione dei professionisti.<br />
È evidente che la l<strong>in</strong>ea attuale presentata nel documento<br />
del MIUR, renderebbe impossib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> riconoscimento<br />
di una formazione con omogenei standard<br />
di qualità def<strong>in</strong>iti a livello europeo. L'annullamento<br />
della figura dell'Assistente Sociale, contrasterebbe<br />
visib<strong>il</strong>mente anche con la recente<br />
legge quadro per la realizzazione del sistema <strong>in</strong>tegrato<br />
di <strong>in</strong>terventi e servizi sociali (Legge<br />
328/2000), che prevede esplicitamente al primo<br />
posto, tra le prestazioni del sistema <strong>in</strong>tegrato dei<br />
servizi e delle prestazioni, <strong>il</strong> servizio sociale professionale.<br />
(segue a pag. 2)<br />
* Vice Presidente<br />
Ord<strong>in</strong>e Assistenti Sociali Regione Abruzzo<br />
Questo <strong>numero</strong> del “News Abruzzo” (che nuovamente<br />
esce <strong>in</strong> ritardo, e non f<strong>in</strong>iremo mai di<br />
scusarcene) lo abbiamo dedicato prevalentemente<br />
alle relazioni presentate al Convegno “Il<br />
servizio sociale nell’evoluzione del ‘Sistema Famiglia<br />
Quale supporto alla genitorialità?”, che<br />
l’Ord<strong>in</strong>e, <strong>in</strong> collaborazione con l’Università degli<br />
Studi dell’Aqu<strong>il</strong>a, ha organizzato <strong>il</strong> 15 maggio<br />
scorso.<br />
Ci è sembrato però <strong>in</strong>d<strong>il</strong>azionab<strong>il</strong>e la problematica<br />
nuova posta dalla modifica alla legge n.<br />
509/99, e che, ah<strong>in</strong>oi!, prevede l’accorpamento<br />
di alcuni classi di laurea, tra cui la nostra, che<br />
andrebbe così a disfarsi.<br />
Dall’esigenza di riflessione, protesta, e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e di<br />
comunicazione agli iscritti, è nato l’editoriale.<br />
Comitato di Redazione
2<br />
L’EDITORIALE<br />
(cont<strong>in</strong>ua da pag. 1)<br />
LAUREA A RISCHIO?<br />
Questa legge ha cambiato <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o<br />
del welfare italiano, che non<br />
è più solo previdenza e sanità<br />
ma anche politica sociale che<br />
offre sostegno e aiuto alle persone<br />
lungo tutto l'arco della<br />
vita; valorizza pertanto le professioni<br />
del sociale, <strong>il</strong> no-profit<br />
ed <strong>il</strong> volontariato.<br />
Tutto ciò rischia di essere stravolto,<br />
se non annullato, dopo<br />
anni di faticosa e lenta conquista<br />
di spazi specifici che hanno contribuito<br />
enormemente all'affermazione<br />
dei diritti umani. Appare<br />
ut<strong>il</strong>e ricordare che con l'istituzione<br />
dell'Ord<strong>in</strong>e Professionale<br />
(L. 84/93) l'attività dell'Assistente<br />
Sociale è diventata una<br />
professione sociale "che opera<br />
con autonomia tecnico-professionale<br />
e di giudizio <strong>in</strong> tutte le fasi<br />
dell'<strong>in</strong>tervento" ed è ab<strong>il</strong>itata<br />
anche alla "dirigenza dei servizi<br />
ed allo svolgimento di attività didattico-formative<br />
(art. 1).<br />
Il Consiglio Nazionale dell'Ord<strong>in</strong>e<br />
degli Assistenti Sociali ha redatto<br />
un documento sulla modifica<br />
del D.M. 509/99 e delle<br />
classi di laurea e condiviso da<br />
tutti gli Ord<strong>in</strong>i Regionali nella<br />
giornata del 24 luglio, quale<br />
piattaforma comune di risposta<br />
al Governo su cui basare le trattative<br />
da <strong>in</strong>traprendere per conservare<br />
le specificità del nostro<br />
corso di laurea.<br />
Risulta oltremodo <strong>in</strong>dispensab<strong>il</strong>e<br />
la costruzione di una coalizione<br />
tra i diversi fronti <strong>in</strong> campo (accademico,<br />
politico, professionale<br />
e s<strong>in</strong>dacale) al f<strong>in</strong>e di avere<br />
maggiore risonanza e forza, per<br />
<strong>il</strong> raggiungimento degli obiettivi<br />
COMUNICAZIONE URGENTE<br />
NEWS<br />
ABRUZZO<br />
e degli <strong>in</strong>teressi di parte.<br />
Il 28 luglio scorso <strong>il</strong> MIUR ha convocato<br />
un <strong>in</strong>contro con i Presidenti<br />
delle Conferenze dei Presidi<br />
di Facoltà, <strong>il</strong> CUP, gli Ord<strong>in</strong>i<br />
Professionali, <strong>il</strong> sottosegretario<br />
Sen. Maria Grazia S<strong>il</strong>iqu<strong>in</strong>i, per<br />
discutere sull'accorpamento<br />
delle classi di laurea alla luce<br />
delle modifiche del D.M. 509/99.<br />
1 molti <strong>in</strong>put lanciati dall'Ord<strong>in</strong>e<br />
sembrano aver trovato rispondenza;<br />
l'<strong>in</strong>contro ha dato un segnale<br />
di svolta verso un lavoro di<br />
concertazione, confermando<br />
le proposte<br />
dell'Ord<strong>in</strong>e e la<br />
loro legittimità. È tuttavia opportuno<br />
non abbassare la guardia,<br />
dal momento che nulla è<br />
ancora def<strong>in</strong>ito formalmente.<br />
Infatti è a partire da settembre<br />
che verranno convocati tavoli di<br />
studio e commissioni tecniche<br />
di confronto per aree discipl<strong>in</strong>ari,<br />
con rappresentanti sia<br />
delle professioni sia del mondo<br />
universitario.<br />
Il Consiglio Nazionale dell’Ord<strong>in</strong>e degli Assistenti Sociali ha deliberato, relativamente al fenomeno<br />
delle aggressioni ad assistenti sociali, sia di organizzare una manifestazione di denuncia e di<br />
riflessione (di cui si darà <strong>in</strong>formazione più dettagliata non appena la Commissione apposita ne<br />
avrà ultimato <strong>il</strong> programma) sia di presentare un dossier “nel quale… confluiscano testimonianze…<br />
di colleghi, denunce formali… presentate alle amm<strong>in</strong>istrazioni e agli organi giudiziari, <strong>il</strong>lustrazione<br />
di casi particolarmente significativi: tale materiale deve consentire di trarre ut<strong>il</strong>i <strong>in</strong>dicazioni<br />
<strong>in</strong> merito alle funzioni attribuite agli assistenti sociali (più o meno debitamente) e dagli<br />
stessi svolte, all’organizzazione dei servizi (e qu<strong>in</strong>di anche ai carichi di lavoro gravanti sui colleghi),<br />
alle garanzie per la tutela messe <strong>in</strong> atto dalle amm<strong>in</strong>istrazioni di dipendenza (tutela fisica<br />
nelle sedi di lavoro, tutela legale), alle responsab<strong>il</strong>ità s<strong>in</strong>dacali relative alla materia”.<br />
Il Consiglio regionale, non disponendo di materiale ut<strong>il</strong>e ai f<strong>in</strong>i <strong>in</strong>dicati e ritenendo entrambe le<br />
<strong>in</strong>iziative necessarie <strong>in</strong> questo momento di nuovo frag<strong>il</strong>e e fortunoso per la professione (si pensi<br />
oltre alle aggressioni fisiche anche alla proposta di modifica della legge n. 509/99 per l’accorpamento<br />
delle classi di laurea, anch’essa aggressione volta però a cancellare ogni specificità della<br />
professione), attende <strong>il</strong> contributo di tutte/i e r<strong>in</strong>grazia.<br />
Il Consiglio regionale dell’Ord<strong>in</strong>e<br />
Periodico quadrimestrale dell’Ord<strong>in</strong>e degli Assistenti Sociali<br />
Consiglio Regionale d’Abruzzo<br />
via Costa Masciarelli 47/49 - 67100 L’Aqu<strong>il</strong>a<br />
tel. 0862/401843 - fax 0862/480455<br />
sito <strong>in</strong>ternet: www.orasabruzzo.it<br />
e-ma<strong>il</strong>: <strong>in</strong>fo@orasabruzzo.it<br />
orari di apertura sede: lunedì (16-18) - martedì e giovedì (10-<strong>12</strong>)<br />
Iscrizione Registro Giornali del Tribunale dell’Aqu<strong>il</strong>a n. 469 del 28.6.2000<br />
Presidente F<strong>il</strong>omena Cioppi<br />
Direttore responsab<strong>il</strong>e Antonio Di Muzio<br />
Comitato di redazione Rachele Bergant<strong>in</strong>o, F<strong>il</strong>omena Cioppi, Luana D’Antonio, Patrizia Di Benedetto,<br />
Maddalena Iavolato, Giampiero Petrucci<br />
Segreteria di redazione Luana D’Antonio<br />
Hanno collaborato Paola De Riù, Domenico Passafiume, Raffaella Peroni, Maria Crist<strong>in</strong>a Truppi<br />
a questo <strong>numero</strong> Malta Zugaro<br />
Impag<strong>in</strong>azione e stampa Gruppo Tipografico Editoriale - Via Castiglione 29 - 67100 L’Aqu<strong>il</strong>a<br />
News Abruzzo è uno spazio di confronto e di <strong>in</strong>formazione. In esso possono essere pubblicati articoli che i lettori<br />
vorranno <strong>in</strong>viare al Consiglio di questo ord<strong>in</strong>e Professionale, Costa Masciarelli, 47/49 - 67100 L’Aqu<strong>il</strong>a. Gli elaborati<br />
non devono superare le due cartelle datt<strong>il</strong>oscritte. Essi devono pervenire, firmati e corredati dell’<strong>in</strong>dirizzo e del<br />
recapito telefonico dell’autore, entro qu<strong>in</strong>dici giorni antecedenti la f<strong>in</strong>e di ogni quadrimestre, <strong>in</strong> <strong>formato</strong><br />
datt<strong>il</strong>ografo, su floppy disk oppure via e-ma<strong>il</strong> al seguente <strong>in</strong>dirizzo: adimuzio@hotma<strong>il</strong>.com.<br />
La redazione si riserva di pubblicare gli scritti che resteranno di proprietà dell’Ord<strong>in</strong>e e, pertanto, non saranno<br />
restituiti i supporti <strong>in</strong>formatici (dischetti) e le relative stampate.<br />
LE COMMISSIONI ED I RELATIVI REFERENTI<br />
• Commissione stampa: Patrizia Di Benedetto, Maddalena Iavolato, Laura Tartaglia, Fausta De Rosa.<br />
Referente: Rachele BERGANTINO (cell. 328.9210756).<br />
• Commissione Rapporti con le Università, Formazione, Esami di Stato, Libera Professione: Crist<strong>in</strong>a Gabriele, Laura Tartaglia,<br />
Fausta De Rosa.<br />
Referente: Giusepp<strong>in</strong>a MARCHESANI (cell. 348.8294486).<br />
• Commissione Tutela e Deontologia Professionale, Regolamento Interno e Discipl<strong>in</strong>are: Rachele Bergant<strong>in</strong>o, Maddalena Iavolato,<br />
Giusepp<strong>in</strong>a Marchesani, Maria Palleschi.<br />
Referente: Patrizia DI BENEDETTO (cell. 339.7759692).<br />
• Commissione Settore Sociale e sanitario: Rossana Giancola, Giusepp<strong>in</strong>a Marchesani.<br />
Referente: Malta ZUGARO (cell. 349.6605569).<br />
N. <strong>12</strong> - SETTEMBRE 2004<br />
NEWS NEWS<br />
ABRUZZO
SPECIALE CONVEGNO<br />
Uno sguardo alla famiglia di oggi<br />
Introduzione agli atti del convegno<br />
di F<strong>il</strong>omena Cioppi<br />
Presidente Ord<strong>in</strong>e degli Assistenti Sociali della Regione Abruzzo<br />
Perché la famiglia <strong>il</strong> tema di questo nostro <strong>in</strong>contro? Semplicemente perché rimane la trama di fondo – pur variandone<br />
l’<strong>in</strong>treccio dei f<strong>il</strong>i – con cui qualsiasi operatore del sociale deve riconfrontarsi direttamente e <strong>in</strong>direttamente<br />
e nell’agito e nel pensato professionale.<br />
Ed oggi della famiglia andremo a guardare e a riconsiderare sia alcune facce del bisogno, sia le metodiche di lettura<br />
e di <strong>in</strong>tervento per le situazioni problematiche, e sia, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, le risorse.<br />
Le trasformazioni<br />
della famiglia <strong>in</strong> Italia<br />
vanno ricondotte a<br />
quelle <strong>in</strong>tervenute nei<br />
Paesi europei d’occidente,<br />
negli ultimi 30<br />
anni, di carattere demografico,<br />
sociale, culturale,<br />
<strong>il</strong> cui senso unificante<br />
è la messa <strong>in</strong> discussione<br />
della famiglia<br />
tradizionale fondata sul<br />
matrimonio e prole <strong>numero</strong>sa.<br />
Trasformazioni<br />
che ormai conosciamo<br />
bene: calo e ritardo dei<br />
matrimoni, riduzione<br />
delle nascite, aumenti<br />
delle convivenze, crescita<br />
delle separazioni e<br />
dei divorzi, diffusione di<br />
una gamma di forme fam<strong>il</strong>iari,<br />
di cui alcune derivate<br />
dalla rottura coniugale<br />
(famiglie con un<br />
solo genitore, famiglie<br />
ricomposte, persone che<br />
vivono sole) e altre passate<br />
dal “di fatto” alla<br />
richiesta di riconoscimento<br />
giuridico, come<br />
le famiglie gay.<br />
Due sono le ragioni più<br />
forti e significative di<br />
tali cambiamenti. La<br />
prima è certamente legata<br />
alla “deistituzionalizzazione”<br />
della famiglia<br />
medesima: è venuta<br />
meno cioè la co<strong>in</strong>cidenza<br />
tra espressione<br />
NEWS NEWS<br />
ABRUZZO<br />
del sentimento amoroso<br />
e istituto matrimoniale,<br />
grande conquista della<br />
società moderna, affermandosi<br />
la rivendicazione<br />
del diritto del s<strong>in</strong>golo<br />
a decidere <strong>in</strong> modo<br />
autonomo della propria<br />
vita (sessuale, affettiva,<br />
procreativa). È questo<br />
diritto, unito al desiderio<br />
di autorealizzazione,<br />
che ha costituito una<br />
molla potente nel mutamento,<br />
e verso la crescente<br />
frag<strong>il</strong>ità coniugale,<br />
e verso appunto la<br />
diffusione di forme di<br />
coppia diverse da quelle<br />
previste sia dall’istituto<br />
matrimoniale che dal<br />
matrimonio canonico.<br />
La seconda ragione è<br />
relativa al cambiamento<br />
di status delle donne:<br />
matrimonio e figli non<br />
sono più l’unico dest<strong>in</strong>o<br />
femm<strong>in</strong><strong>il</strong>e, che tra l’altro<br />
presupponevano,<br />
r<strong>in</strong>forzandola, l’<strong>in</strong>feriorità<br />
sociale femm<strong>in</strong><strong>il</strong>e<br />
(e non tanto <strong>in</strong>dietro<br />
nel tempo, anche quella<br />
giuridica). Di qui <strong>il</strong> rifiuto<br />
di un modello che<br />
ha tanto contribuito alla<br />
costruzione e al mante-<br />
nimento delle asimmetrie<br />
di genere. In questo<br />
quadro, l’Italia (<strong>in</strong>sieme<br />
con altri Paesi mediterranei)<br />
occupa un posto<br />
particolare che si situa<br />
cioè fra tradizione e<br />
post modernità.<br />
Infatti, da una parte<br />
quello preferito rimane,<br />
per i più giovani, <strong>il</strong> modello<br />
fam<strong>il</strong>iare del matrimonio,<br />
oltre che crescere,controtendenzialmente<br />
agli altri<br />
Paesi europei, <strong>il</strong> <strong>numero</strong><br />
dei giovani che prolungano<br />
la permanenza<br />
nella famiglia d’orig<strong>in</strong>e<br />
(per motivi economici e<br />
culturali); ma dall’altra,<br />
anche <strong>in</strong> Italia, si<br />
vanno affermando<br />
nuove forme di vita fam<strong>il</strong>iare,<br />
<strong>in</strong> ritardo e con<br />
<strong>in</strong>cidenza <strong>in</strong>feriore rispetto<br />
ad altri Paesi europei<br />
occidentali (esempio<br />
unioni di fatto che<br />
non raggiungono <strong>il</strong> 2%).<br />
Altresì è vero che aumentano<br />
le percentuali<br />
di chi, specie tra i giovani,<br />
ha vissuto prima<br />
del matrimonio una<br />
convivenza coniugale<br />
(oltre <strong>il</strong> 10%). Altro dato<br />
è l’aumento dei nati<br />
fuori dal matrimonio (<strong>il</strong><br />
10% del totale delle nascite),<br />
figli di coppie di<br />
fatto (che spesso poi si<br />
sposano). Crescono le<br />
rotture coniugali <strong>in</strong><br />
modo progressivo e costante<br />
con l’aumento<br />
perciò di altre forme fam<strong>il</strong>iari:<br />
adulti che vivono<br />
soli, famiglie monogenitoriali,<br />
famiglie<br />
ricostituite nel modo<br />
più vario.<br />
Va cambiando, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e,<br />
sebbene più lentamente,<br />
la divisione dei<br />
compiti all’<strong>in</strong>terno<br />
della famiglia: dati<br />
Istat recenti <strong>in</strong>dicano<br />
come quasi la metà di<br />
madri di bamb<strong>in</strong>i <strong>in</strong> età<br />
prescolare ha un lavoro<br />
retribuito, mentre 1/5<br />
dei padri giovani accudisce<br />
con regolarità i<br />
figli piccoli.<br />
Forse è <strong>in</strong>iziato un <strong>in</strong>dirizzo<br />
nuovo per la famiglia<br />
e per le famiglie<br />
italiane.<br />
N. <strong>12</strong> - SETTEMBRE 2004 3
4<br />
SPECIALE CONVEGNO<br />
Famiglia, riproduttore<br />
del sistema sociale<br />
di Malta Zugaro<br />
Commissione Settore sociale e sanitario - Ord<strong>in</strong>e Assistenti Sociali Regione Abruzzo<br />
Sono una assistente sociale<br />
che lavora da più di 30<br />
anni nei servizi.<br />
Ho vissuto <strong>in</strong> prima persona,<br />
professionalmente, i mutamenti<br />
sociali, politici e legislativi<br />
che si sono avvicendati<br />
<strong>in</strong> questi anni. Attraverso<br />
la mia storia professionale,<br />
che brevemente vi <strong>il</strong>lustrerò,<br />
si ev<strong>in</strong>ce come <strong>il</strong> servizio<br />
sociale si sia evoluto e<br />
tras<strong>formato</strong> di pari passo ai<br />
mutamenti socio-politici e<br />
come qu<strong>in</strong>di la richiesta di<br />
<strong>in</strong>tervento e l'offerta del<br />
servizio sono cambiati e vi<br />
dirò come anch'io mi sono<br />
dovuta riqualificare e qu<strong>in</strong>di<br />
crescere professionalmente<br />
alla stregua di questi cambiamenti.<br />
Negli anni 67/68 ho <strong>in</strong>iziato<br />
a lavorare nella maremma<br />
toscana, <strong>in</strong> una m<strong>in</strong>iera di<br />
pirite gestita dalla Montedison.<br />
Il servizio offerto all'epoca<br />
era <strong>in</strong>centrato su una<br />
logica paternalistica: si<br />
<strong>in</strong>formavano i lavoratori su<br />
come ut<strong>il</strong>izzare le risorse, si<br />
organizzavano momenti ricreativi<br />
socializzanti, si aiutavano<br />
i m<strong>in</strong>atori a riempire<br />
moduli per ottenere l'<strong>in</strong>validità<br />
o la pensione, si organizzavano<br />
colonie estive per<br />
i figli, ecc. Il servizio sociale<br />
era qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong>centrato su una<br />
politica assistenziale e riparativa.<br />
Vi erano all'epoca<br />
molte strutture assistenziali<br />
con apparati diversi da ente<br />
a ente. Veniva valorizzato <strong>il</strong><br />
contatto con l'utenza di carattere<br />
orientativo e rassicurante,<br />
dispensatore di <strong>in</strong>formazioni.<br />
Non mi sentivo molto gratificata<br />
però, allora ero giovane<br />
e piena di aspettative, nasceva<br />
qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong> me l'esigenza<br />
di un lavoro diverso che superasse<br />
la logica della risposta<br />
assistenziale. Avevo acquisito<br />
la specializzazione <strong>in</strong><br />
servizio sociale psichiatrico,<br />
ero affasc<strong>in</strong>ata <strong>in</strong> quel periodo<br />
dalle sp<strong>in</strong>te sociali di<br />
trasformazioni che <strong>in</strong> quegli<br />
anni <strong>in</strong>formavano ogni settore,<br />
soprattutto quello psichiatrico.<br />
L'opportunità di<br />
partecipare attivamente alle<br />
trasformazioni <strong>in</strong> atto mi<br />
venne data dalla v<strong>in</strong>cita del<br />
concorso presso l'ospedale<br />
psichiatrico dell'Aqu<strong>il</strong>a. Infatti<br />
la legge n. 431 del 68<br />
prevedeva, oltre al ricovero<br />
volontario (evento allora di<br />
grande portata) anche, per<br />
la prima volta, l'accesso<br />
degli assistenti sociali <strong>in</strong><br />
questi servizi (riquadro 1).<br />
Iniziai a lavorare nel 72. Eravamo<br />
un gruppo di colleghi<br />
(parecchi di loro sono qui<br />
oggi) tutti per lo più <strong>in</strong> posizione<br />
di critica all’impostazione<br />
tradizionale dei manicomi.<br />
Non accettavamo la<br />
politica custodialistica, Basaglia<br />
e <strong>il</strong> movimento antipsichiatrico<br />
erano <strong>il</strong> nostro<br />
riferimento. Si lavorava per<br />
l'abbattimento dei muri manicomiali,<br />
per la risocializzazione<br />
dei pazienti, per la<br />
loro deistituzionalizzazione,<br />
per la ricostruzione della<br />
loro vita e delle reti parentali.<br />
Nel 78 venne promulgata<br />
la legge n. 180 che decretava<br />
la chiusura dei manicomi<br />
e l'apertura dei servizi<br />
psichiatrici negli ospedali civ<strong>il</strong>i.<br />
La malattia mentale veniva<br />
cosi curata come qualsiasi<br />
altra malattia<br />
La legge n. 833 del 78<br />
(prima riforma sanitaria)<br />
dette una svolta importante<br />
all'assistenza, si del<strong>in</strong>eava la<br />
globalità delle prestazioni, <strong>il</strong><br />
rispetto della dignità della<br />
persona, mutamenti anche<br />
nel quadro delle responsab<strong>il</strong>ità<br />
istituzionali e una crescente<br />
differenziazione nell'assetto<br />
dei servizi alle persone<br />
(riquadro n. 1). Questa<br />
legge contribuì a cambiare<br />
le tecniche di <strong>in</strong>tervento sociale:<br />
dallo stato assistenziale<br />
si passò ad un modello<br />
operativo che portava cambiamenti<br />
alla persona. L'offerta<br />
di <strong>in</strong>tervento era centrata<br />
non più sulla malattia<br />
ma sulla persona nella sua<br />
globalità e sul suo contesto<br />
di riferimento (fam<strong>il</strong>iare e<br />
sociale) Gli assistenti sociali<br />
"aiutavano le persone ad<br />
aiutarsi". L'assistenza non<br />
era più data come beneficio<br />
ma come diritto<br />
Una ulteriore opportunità di<br />
cambiamento e crescita professionale<br />
mi fu data dalla<br />
proposta di trasferimento<br />
presso <strong>il</strong> Consultorio fam<strong>il</strong>iare;<br />
servizio questo di<br />
nuova costituzione nato per<br />
la famiglia e per la tutela<br />
della donna.<br />
Iniziai a lavorare nell'82<br />
presso <strong>il</strong> Consultorio di L'Aqu<strong>il</strong>a.<br />
Le leggi che accompagnarono<br />
l'istituzione di questi<br />
servizi erano la legge 405<br />
del 75, la legge regionale n.<br />
21 del 78 , la n. 194 del 78:<br />
Nell'81 la gestione dei consultori<br />
era passata alle<br />
U.U.L.L.S.S (Vedi riquadro n.<br />
1).<br />
Questo ulteriore diverso impegno<br />
lavorativo richiese da<br />
parte mia una nuova calibratura.<br />
Ebbi l'esigenza di acquisire<br />
nuovi strumenti professionali<br />
e conoscere leggi<br />
e normative del settore. Ho<br />
qu<strong>in</strong>di partecipato ad un<br />
corso di formazione di terapia<br />
fam<strong>il</strong>iare che considerava<br />
l'<strong>in</strong>dividuo <strong>in</strong> difficoltà<br />
non più come un'entità isolata<br />
ma nel contesto delle<br />
relazioni <strong>in</strong> cui si trovava a<br />
vivere. Avevo acquisito, con<br />
questa preparazione, strumenti<br />
ut<strong>il</strong>i alla lettura e gestione<br />
di d<strong>in</strong>amiche <strong>in</strong>dividuali,<br />
fam<strong>il</strong>iari e ambientali.<br />
Nel Consultorio si effettuavano<br />
<strong>in</strong>terventi di prevenzione,<br />
<strong>in</strong>formazione ed educazione<br />
sanitaria, per la tutela<br />
della salute della<br />
donna, dell'età evolutiva e<br />
dell'adolescenza, delle relazioni<br />
di coppia e fam<strong>il</strong>iari.<br />
Nell'arco di questi ultimi<br />
venti anni, trascorsi nella<br />
struttura consultoriale, ho<br />
potuto constatare modificazioni<br />
profonde <strong>in</strong> campo so-<br />
ciale. All'<strong>in</strong>terno delle famiglie<br />
sono comparsi nuovi bisogni<br />
e nuove tipologie di legami<br />
affettivi. La trasformazione<br />
della società ha messo<br />
<strong>in</strong> luce cambiamenti di carattere<br />
strutturale, nei rapporti<br />
tra i partner all'<strong>in</strong>terno<br />
delle reti fam<strong>il</strong>iari, nella<br />
mentalità e negli st<strong>il</strong>i di vita<br />
delle persone. M<strong>in</strong>uch<strong>in</strong>, famoso<br />
terapeuta della famiglia,<br />
diceva che "la famiglia<br />
è un sistema <strong>in</strong> costante trasformazione<br />
che si adatta<br />
alle differenti esigenze dei<br />
diversi stadi di sv<strong>il</strong>uppo che<br />
attraversa, allo scopo di assicurare<br />
cont<strong>in</strong>uità e crescita<br />
psico sociale ai componenti".<br />
La famiglia ha sempre subito<br />
cambiamenti paralleli a<br />
quelli della società qu<strong>in</strong>di<br />
dovendosi adeguare alla società<br />
sta cambiando con<br />
essa. La famiglia è un riproduttore<br />
del sistema sociale<br />
(Vedi riquadro n. 1). Nel riquadro<br />
sono <strong>in</strong>serite una<br />
serie di leggi promulgate a<br />
favore della famiglia.<br />
Oggi ci sono una pluralità di<br />
modelli fam<strong>il</strong>iari che vorrei<br />
brevemente elencare senza<br />
avere però la pretesa che<br />
siano tutti quelli esistenti.<br />
FAMIGLIA NUCLEARE<br />
È un gruppo fam<strong>il</strong>iare composto<br />
da genitori e figli<br />
senza la presenza di altre figure<br />
parentali. È <strong>il</strong> modello<br />
fam<strong>il</strong>iare più diffuso, ha soppiantato<br />
quello patriarcale.<br />
FAMIGLIA ESTESA<br />
È una famiglia che comprende<br />
più gruppi fam<strong>il</strong>iari.<br />
Ad esempio <strong>il</strong> separato/a<br />
con o senza prole che rientra<br />
nel nucleo d'orig<strong>in</strong>e.<br />
FAMIGLIA MONOGENITO-<br />
RIALE<br />
È costituita da un solo genitore<br />
e da almeno un figlio<br />
(ragazze madri, vedovi/e separati/e).<br />
FAMIGLIE RICOSTITUITE O<br />
ALLARGATE<br />
Indica una famiglia <strong>in</strong> cui 2<br />
persone provenienti en-<br />
N. <strong>12</strong> - SETTEMBRE 2004<br />
NEWS NEWS<br />
ABRUZZO
SPECIALE CONVEGNO<br />
trambe, o una sola da un<br />
altro matrimonio vivono <strong>in</strong>sieme<br />
ai figli nati dalla precedente<br />
unione e talvolta<br />
anche ai figli nati dal nuovo<br />
matrimonio.<br />
FAMIGLIA DI FATTO<br />
Indica la situazione di 2 persone,<br />
anche dello stesso<br />
sesso, che vivono <strong>in</strong>sieme<br />
senza essere uniti <strong>in</strong> matrimonio<br />
con o senza figli. Oggi<br />
si va verso <strong>il</strong> riconoscimento<br />
giuridico di queste famiglie.<br />
FAMIGLIA UNIPERSONALE<br />
Indica la situazione di una<br />
persona che vive da sola,<br />
(s<strong>in</strong>gle).<br />
FAMIGLIA IMMIGRATA<br />
Come abbiamo visto vi sono<br />
Riquadro n. 1<br />
LEGGE n° 431 del 1968<br />
Istituiva <strong>il</strong> ricovero volontario per i pazienti<br />
psichiatrici. Inserimento degli assistenti sociali.<br />
LEGGE n° 180 del 16/07/1978<br />
Decretava la chiusura dei manicomi e l'apertura<br />
dei servizi psichiatrici negli ospedali Generali.<br />
LEGGE n° 833 del 23/<strong>12</strong>/78<br />
Prima riforma sanitaria. È una legge che<br />
porta grandi mutamenti. Il territorio viene<br />
organizzato <strong>in</strong> ULS.<br />
LEGGE n° 405 del 29/07/1975 Istituzione dei<br />
Consultori Fam<strong>il</strong>iari.<br />
LEGGE REGIONALE n° 21 del 26/04/1978<br />
Istituzione del Servizio per l'assistenza alla<br />
famiglia, all'<strong>in</strong>fanzia, alla maternità e alla paternità<br />
responsab<strong>il</strong>i.<br />
molteplici modi di vivere <strong>in</strong>sieme<br />
e di esperienze fam<strong>il</strong>iari<br />
che l'<strong>in</strong>dividuo può attraversare<br />
nel corso della<br />
sua vita. Le varie forme di<br />
famiglia esposte possono essere<br />
viste anche come momenti<br />
diversi del percorso<br />
biografico di uno stesso <strong>in</strong>dividuo.<br />
Un poeta diceva "la<br />
strada non è la strada, la<br />
strada è come la si percorre"<br />
(Jimeñez). In queste nuove<br />
famiglie sono emersi bisogni<br />
<strong>in</strong>editi.<br />
Sempre nel riquadro n.1<br />
sono evidenziate altre leggi<br />
che hanno migliorato la vita<br />
delle persone. Il grafico che<br />
NEWS NEWS<br />
ABRUZZO<br />
si può vedere nel riquadro n.<br />
3 rappresenta, <strong>in</strong>vece, l'andamento<br />
di alcune richieste<br />
di <strong>in</strong>tervento sociale effettuate<br />
presso <strong>il</strong> Consultorio<br />
Fam<strong>il</strong>iare di L'Aqu<strong>il</strong>a nell'arco<br />
di circa 20 anni, ci mostra<br />
alcuni cambiamenti significativi<br />
della nostra<br />
realtà.<br />
• le richieste di idoneità all'adozione<br />
e le consulenze<br />
realtive hanno avuto un<br />
andamento <strong>in</strong> ascesa a<br />
partire da 6-8 l'anno s<strong>in</strong>o<br />
ad arrivare ad un massimo<br />
di 16 nel 2000. Dal 2001<br />
sono andate esaurendosi<br />
per la modifica alla Legge<br />
4/5/83 n. 184 con la Legge<br />
28/3/2001 n. 149<br />
• I bamb<strong>in</strong>i adottati sono<br />
stati negli anni <strong>in</strong> <strong>numero</strong><br />
di 3o 5 s<strong>in</strong>o ad arrivare ad<br />
un massimo di 10 negli<br />
anni 97 e 2000.<br />
• Le pratiche e le consulenze<br />
per le separazioni,<br />
che negli anni 80 si erano<br />
mantenute su livelli bassi<br />
di 2-4 l'anno, nel 96 sono<br />
arrivate a 13 <strong>in</strong> un anno e<br />
nel 2003 sono state 11.<br />
• Gli <strong>in</strong>contri protetti richiesti<br />
dai giudici del Tribunale<br />
Civ<strong>il</strong>e hanno avuto un<br />
andamento costante 1-3<br />
casi l'anno.<br />
• Gli affidamenti fam<strong>il</strong>iari si<br />
sono mantenuti su livelli<br />
sempre bassi da 1-3 l'anno<br />
per la complessità che la<br />
gestione di essi richiede.<br />
Anche questo servizio è<br />
stato demandato agli enti<br />
locali con la suddetta<br />
legge n. 149<br />
• Le famiglie ricostituite e<br />
le unioni di fatto sono <strong>in</strong><br />
netta ascesa, <strong>in</strong>fatti nel 94<br />
<strong>in</strong>iziano con 1-2 l'anno per<br />
arrivare nel 2003 a 6. È un<br />
fenomeno <strong>in</strong> crescita.<br />
• II <strong>numero</strong> dei gruppi fam<strong>il</strong>iari<br />
immigrati che si sono<br />
rivolti al Servizio sociale<br />
del Consultorio è cresciuto<br />
di pari passo con <strong>il</strong> loro <strong>in</strong>gresso.<br />
Infatti se negli<br />
anni 90 si erano mantenuti<br />
su livelli di 2-3 l'anno, nel<br />
2003 sono stati <strong>in</strong> n. di 10,<br />
sono <strong>in</strong> prevedib<strong>il</strong>e ascesa.<br />
Analizziamo ora i bisogni che<br />
questi cambiamenti hanno<br />
determ<strong>in</strong>ato.<br />
LEGGE n° 194 del 22/05/1978 Norme per la<br />
tutela sociale della maternità e sull'<strong>in</strong>terruzione<br />
volontaria della gravidanza.<br />
CIRCOLARE REGIONALE del 1981<br />
La gestione dei Consultori passa alle<br />
UU.LL.SS. secondo quanto previsto dalla<br />
legge 26/04/78 n. 21.<br />
LEGGE REGIONALE n° 95 del 02/05/1995<br />
Piano regionale d’<strong>in</strong>tervento <strong>in</strong> favore della<br />
famiglia.<br />
LEGGE n° 476 del 31/<strong>12</strong>/98<br />
Modifiche alla legge 04/05/1983 n. 184 <strong>in</strong><br />
tema di adozioni.<br />
D.lg. n° 229 del 19/06/99<br />
Terza riforma sanitaria. Comprende <strong>il</strong> progetto<br />
obiettivo materno <strong>in</strong>fant<strong>il</strong>e.<br />
LEGGE n° 328 del 08/03/00<br />
Legge quadro per la realizzazione del sistema<br />
<strong>in</strong>tegrato di <strong>in</strong>terventi e servizi sociali.<br />
• L'aumento delle richieste<br />
di adozione ci ha fatto r<strong>il</strong>evare<br />
una maggiore capacità,<br />
rispetto al passato,<br />
della coppia di esprimere<br />
e qu<strong>in</strong>di affrontare eventuali<br />
problemi legati all'<strong>in</strong>capacità<br />
a procreare.<br />
• Altro bisogno evidenziato<br />
è la maggiore solidarietà e<br />
partecipazione ai problemi<br />
dell'<strong>in</strong>fanzia. Le richieste<br />
di <strong>in</strong>tervento, per questo<br />
bisogno, erano legate al<br />
sostegno fam<strong>il</strong>iare per<br />
fronteggiare le diversità<br />
del bamb<strong>in</strong>o adottato e a<br />
volte le eventuali conseguenze<br />
emotive e relazionali<br />
delle loro complesse<br />
storie.<br />
• Le richieste legate<br />
alle separazioni<br />
quasi sempre denotano<br />
una difficoltà della<br />
coppia a proseguire <strong>il</strong><br />
ruolo genitoriale: a volte<br />
la coppia non riesce a dividere<br />
l'area genitoriale da<br />
quella coniugale. Quasi<br />
tutte le coppie che si sono<br />
rivolte al Consultorio presentavano<br />
un’alta conflittualità.<br />
Le richieste dei giudici del<br />
Tribunale Civ<strong>il</strong>e relative agli<br />
<strong>in</strong>contri protetti erano collegate<br />
a questa alta conflittualità.<br />
(Gli <strong>in</strong>contri protetti<br />
si svolgono nel consultorio<br />
tra <strong>il</strong> bamb<strong>in</strong>o ed <strong>il</strong> genitore<br />
non affidatario). I figli <strong>in</strong><br />
questi casi venivano triango-<br />
D.lg. 14/02/01<br />
Atto di <strong>in</strong>dirizzo e coord<strong>in</strong>amento <strong>in</strong> materia<br />
di prestazioni socio-sanitarie.<br />
D.lg. n° 151 del 26/03/01<br />
Umico delle disposizioni <strong>in</strong> materia di tutela<br />
e sostegno della maternità e della paternità"<br />
LEGGE n° 154 del 05/04/01<br />
Misure contro la violenza nelle relazioni fam<strong>il</strong>iari.<br />
Del. del Consiglio Regionale n° 44/<strong>12</strong> del<br />
03/08/01<br />
Def<strong>in</strong>izione assetto delle équipe per l'adozione<br />
<strong>in</strong>ternazionale e nazionale.<br />
D.Lgs. 29/11/01<br />
Successivo atto di <strong>in</strong>dirizzo <strong>in</strong> materia di prestazioni<br />
socio sanitarie.<br />
PROPOSTA DI LEGGE PAcs del 21/10/01<br />
"Discipl<strong>in</strong>a del patto civ<strong>il</strong>e di solidarietà per<br />
le unioni di fatto”.<br />
lati e strumentalizzati nel<br />
conflitto di coppia e presentavano,<br />
a volte, problemi<br />
nell'area affettiva e relazionale.<br />
Ad esempio, la coppia separata<br />
con un bamb<strong>in</strong>o di 3<br />
anni è stata <strong>in</strong>viata dal tribunale<br />
per svolgere <strong>in</strong>contri<br />
protetti con <strong>il</strong> genitore non<br />
affidatario, cioè <strong>il</strong> padre,<br />
che <strong>il</strong> bamb<strong>in</strong>o non <strong>in</strong>contrava<br />
da circa un anno,<br />
epoca della separazione. La<br />
conflittualità tra i genitori<br />
era altissima, <strong>il</strong> bamb<strong>in</strong>o <strong>in</strong>iziava<br />
a presentare problemi<br />
comportamentali; pur essendo<br />
cosi piccolo, aveva atteggiamenti<br />
di rifiuto nei<br />
N. <strong>12</strong> - SETTEMBRE 2004 5
6<br />
SPECIALE CONVEGNO<br />
confronti del padre e usava<br />
espressioni <strong>in</strong>solite per un<br />
bamb<strong>in</strong>o di quell'età. Durante<br />
gli <strong>in</strong>contri protetti, <strong>in</strong><br />
brevissimo tempo, si notò<br />
come <strong>il</strong> comportamento del<br />
bamb<strong>in</strong>o cambiava a seconda<br />
della presenza o meno della<br />
madre. In qualche maniera <strong>il</strong><br />
bamb<strong>in</strong>o si trovava nella situazione<br />
di dover accontentare<br />
ambedue i genitori a seconda<br />
della situazione.<br />
I bisogni presentati dalle famiglie<br />
ricostituite o allargate<br />
sono collegati alle complesse<br />
relazioni che si vengono a<br />
creare per l'<strong>in</strong>gresso di nuovi<br />
componenti nel nucleo fam<strong>il</strong>iare,<br />
cambiamenti che prevedono<br />
una riequ<strong>il</strong>ibratura di<br />
tutte le relazioni: ristab<strong>il</strong>ire<br />
le gerarchie, ridef<strong>in</strong>ire i<br />
ruoli, porre i giusti conf<strong>in</strong>i<br />
<strong>in</strong>terpersonali ed <strong>in</strong>tergenerazionali.<br />
In queste famiglie i<br />
bamb<strong>in</strong>i hanno già subito <strong>il</strong><br />
trauma dell'uscita di un genitore.<br />
L’arrivo di un altro<br />
partner, con <strong>il</strong> quale non si<br />
<strong>in</strong>staura né un rapporto genitoriale<br />
né di amicizia, genera<br />
un rapporto di tipo <strong>in</strong>edito.<br />
La buona riuscita dell'unione<br />
dipende qu<strong>in</strong>di dalla capacità<br />
di andare oltre i legami<br />
tradizionali e crearne di<br />
nuovi. Cito <strong>il</strong> caso di una si-<br />
gnora separata con figlio di 6<br />
anni che si era ricostituita<br />
una famiglia con un uomo<br />
non coniugato. Durante un<br />
colloquio <strong>il</strong> bamb<strong>in</strong>o parlando<br />
del nuovo partner<br />
della madre lo appellò con <strong>il</strong><br />
dim<strong>in</strong>utivo di "pap<strong>in</strong>o" per dist<strong>in</strong>guerlo<br />
dal padre che<br />
chiamava naturalmente<br />
"papa". Questo dim<strong>in</strong>utivo<br />
evidenziò come <strong>il</strong> bamb<strong>in</strong>o<br />
avesse bisogno di dare una<br />
identità alla nuova relazione.<br />
Nella sua logica l'uomo non<br />
poteva essere chiamato<br />
papà, né zio, né tantomeno<br />
per nome.<br />
• I bisogni r<strong>il</strong>evati nelle famiglie<br />
di fatto sono soprattutto<br />
collegati al mancato<br />
riconoscimento giuridico e<br />
sociale. La proposta di<br />
legge del 2001 denom<strong>in</strong>ata<br />
PA.cs ossia “Discipl<strong>in</strong>a del<br />
patto civ<strong>il</strong>e di solidarietà e<br />
delle unioni di fatto” dovrebbe<br />
fornire la possib<strong>il</strong>ità<br />
di optare per uno strumento<br />
regolativo pattizio<br />
alle coppie, sia eterosessuali<br />
che omosessuali, che<br />
non <strong>in</strong>tendono impostare<br />
la propria vita sulla base<br />
della regolamentazione civ<strong>il</strong>istica<br />
del matrimonio.<br />
L'aumento del <strong>numero</strong> delle<br />
unioni di fatto <strong>in</strong>dica una<br />
crisi del matrimonio ma non<br />
necessariamente una crisi<br />
della vita di coppia.<br />
Questa tipologia di famiglia<br />
viene considerata <strong>in</strong> funzione<br />
della tutela della persona,<br />
nel senso che essa costituisce<br />
una formazione sociale,<br />
un luogo <strong>in</strong> cui l'<strong>in</strong>dividuo ha<br />
la possib<strong>il</strong>ità di realizzare se<br />
stesso nella propria quotidianità.<br />
• Le richieste delle famiglie<br />
immigrate che si sono rivolte<br />
al servizio sociale<br />
consultoriale sottendono,<br />
quasi sempre, problematiche<br />
sul piano del riconoscimento<br />
delle differenze<br />
culturali, della comunicazione<br />
e dell'<strong>in</strong>tegrazione<br />
sociale <strong>in</strong> ogni campo.<br />
Le richieste più <strong>numero</strong>se<br />
sono di <strong>in</strong>formazioni sulla legislazione<br />
sociale vigente,<br />
sulle risorse territoriali, sui<br />
diritti assistenziali.<br />
Da quanto r<strong>il</strong>evato nella quotidianità<br />
lavorativa, oltre ai<br />
bisogni appena espressi, si è<br />
evidenziato comunque una<br />
necessità comune: <strong>il</strong> bisogno<br />
delle famiglie ad essere sostenute<br />
nella genitorialità<br />
nelle varie fasi dello sv<strong>il</strong>uppo<br />
dei figli. Chiedono di essere<br />
aiutate a sv<strong>il</strong>uppare la capacità<br />
di trovare soluzioni edu-<br />
cative proprie,<br />
personali adatte<br />
ai valori e allo<br />
st<strong>il</strong>e di vita della propria famiglia.<br />
F<strong>in</strong> dal periodo di gestazione<br />
attraverso la richiesta<br />
di corsi di preparazione<br />
alla nascita, sentono l'esigenza<br />
di essere erudite <strong>in</strong><br />
maniera multiprofessionale<br />
nel nuovo compito che andranno<br />
ad assolvere. Spesso<br />
hanno consapevolezza che i<br />
problemi che creano ansia<br />
sono collegati al normale<br />
ciclo vitale dell'<strong>in</strong>dividuo e<br />
della famiglia ma hanno bisogno<br />
di confrontarsi, di parlarne.<br />
Queste trasformazioni<br />
nell'organizzazione della famiglia,<br />
l'evoluzione sociale e<br />
culturale delle stesse ha<br />
creato nuove identità e<br />
nuove specificità. I bisogni<br />
emergenti e le richieste di<br />
<strong>in</strong>tervento si differenziano<br />
rispetto al passato. Prima,<br />
<strong>in</strong>fatti, c’era la delega agli<br />
operatori per la soluzione dei<br />
problemi, ora c’è la richiesta<br />
di acquisire strumenti che<br />
aument<strong>in</strong>o le loro capacità e<br />
competenze <strong>in</strong> maniera da<br />
essere protagonisti nel processo<br />
di cambiamento.<br />
Riquadro n. 2<br />
ANDAMENTO DI ALCUNE RICHIESTE DI INTERVENTO SOCIALE NEL CONSULTORIO ASL DI L’AQUILA<br />
N. <strong>12</strong> - SETTEMBRE 2004<br />
NEWS NEWS<br />
ABRUZZO
SPECIALE CONVEGNO<br />
La famiglia<br />
come risorsa educativa<br />
di Raffaella Peroni<br />
Pedagogista<br />
Più che una affermazione vuole essere una domanda:<br />
si può parlare ancora della FAMIGLIA COME RISORSA EDUCATIVA?<br />
Profondi mutamenti economici,<br />
culturali, sociali<br />
hanno modificato profondamente<br />
l’idea paradigmatica<br />
sulla e della famiglia:; non esiste<br />
più un modello unitario di<br />
famiglia, ma una serie di tipologie:<br />
• famiglia unipersonale;<br />
• monogenitoriale;<br />
• famiglia lunga (anziani e<br />
figli adulti coabitanti);<br />
• famiglia ricostruita (o ricomposta);<br />
• famiglia di fatto (o matrimoni<br />
<strong>in</strong>formali);<br />
• famiglia omosessuale.<br />
Non si tratta solo di un RIDI-<br />
MENSIONAMENTO NUMERICO<br />
ma di una RIDEFINIZIONE DI<br />
RUOLI, FUNZIONI, RELAZIONI<br />
• la famiglia, strumento di<br />
trasmissione di tradizioni e<br />
valori culturali condivisi, ma<br />
anche cellula trasformativa<br />
della società, sembra farsi<br />
“autopoietica”, cioè tendente<br />
sempre più a divenire<br />
norma a se stessa, sempre<br />
meno organismo aperto all’esterno,<br />
sempre più sistema<br />
chiuso autoriflessivo,<br />
sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o della relazionalità,<br />
della comunicazione<br />
e delle norme di vita quotidiana.<br />
Il che comporterebbe,<br />
(secondo <strong>il</strong> parere<br />
espresso dal Settimo rapporto<br />
del CISF, Centro <strong>in</strong>ternazionale<br />
Studi famiglie,<br />
che con Rapporti periodici,<br />
prospetta <strong>in</strong> chiave pluritransdiscipl<strong>in</strong>are,<br />
un’analisi<br />
sistemica delle tendenze <strong>in</strong><br />
atto e delle trasformazioni<br />
della famiglia,) una dissoluzione<br />
della famiglia, non<br />
nel senso della sua scomparsa,<br />
ma nel senso dell’evaporazione<br />
della sua<br />
stessa essenza.<br />
NEWS NEWS<br />
ABRUZZO<br />
• Esiste la famiglia come un<br />
tipo di relazione specifica,<br />
sui generis, che ha qualità<br />
proprie, peculiari, oppure la<br />
famiglia si sta trasformando<br />
<strong>in</strong> tante relazioni diversificate<br />
e diversificab<strong>il</strong>i?<br />
• Se la famiglia del futuro sarà<br />
quella che ciascuno def<strong>in</strong>irà<br />
come tale, è possib<strong>il</strong>e un<br />
mondo <strong>in</strong> cui tutto è famiglia<br />
e niente è famiglia?<br />
• Le relazioni affettive di amicizia,<br />
di convivenza, ecc.,<br />
diventano per così dire talmente<br />
pervasive e diffuse<br />
nella società che quella che<br />
s<strong>in</strong>ora abbiamo chiamato famiglia<br />
si riduce ad essere un<br />
sotto<strong>in</strong>sieme di un unico<br />
mondo di relazioni globalizzate?<br />
Credo allora che l’urgenza pedagogica<br />
ma anche culturale e<br />
sociale, sia quella di stab<strong>il</strong>ire<br />
se la famiglia, nelle mutate<br />
dimensioni sociali, economiche,<br />
culturali, nonché simboliche,<br />
mantenga <strong>il</strong> proprio<br />
specifico compito educazionale.<br />
È di cruciale importanza chiedersi<br />
SE e COME <strong>il</strong> ruolo dell’adulto<br />
genitore, nella ricchezza<br />
delle forme attraverso cui può<br />
esplicitarlo, risponda alle<br />
istanze esistenziali dell’<strong>in</strong>fanzia,<br />
che sono l’unico elemento<br />
di costanza <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e ai bisogni,<br />
alle aspettative, ai desideri,<br />
ai sogni che essa<br />
esprime. Occorre tenere presente<br />
che la famiglia - nella<br />
sua specifica dimensione strutturale<br />
e valoriale - attraverso i<br />
modelli e le forme di vita<br />
espressi nella sua evoluzione<br />
risulta strettamente legata all’immag<strong>in</strong>e<br />
dell’<strong>in</strong>fanzia che<br />
essa stessa giunge a rappresentarsi<br />
e a riproporre a li-<br />
vello sociale. L’<strong>in</strong>fanzia, a sua<br />
volta, ne riceve impronte che<br />
rimangono e che ne determ<strong>in</strong>ano<br />
benessere o difficoltà di<br />
adattamento, serenità o squ<strong>il</strong>ibri,<br />
turbamenti e sofferenza.<br />
Il nucleo fam<strong>il</strong>iare rappresenta<br />
<strong>il</strong> luogo, ovvero spazio e<br />
tempo, <strong>in</strong> cui prende avvio <strong>il</strong><br />
processo di sv<strong>il</strong>uppo e, con<br />
esso, l’apprendimento relazionale<br />
dell’esistenza delle dipendenze,<br />
dell’<strong>in</strong>dipendenza,<br />
dei v<strong>in</strong>coli imposti, delle possib<strong>il</strong>ità<br />
offerte e dei limiti dell’autonomia<br />
<strong>in</strong>dividuale.<br />
L’INFANZIA ESIGE ANCORA IL<br />
DIRITTO ALLA COSTRUZIONE<br />
DELLA PROPRIA IDENTITA’:<br />
• diventare una persona significa<br />
acquisire un’identità e<br />
soprattutto riconoscerla ed<br />
accettarla. Questa non passa<br />
attraverso un’attività s<strong>in</strong>gola,<br />
legata all’<strong>in</strong>dividuo,<br />
quanto ad un’azione sociale.<br />
Io mi riconosco negli altri<br />
tramite gli altri. E gli altri,<br />
nel momento più delicato e<br />
diffic<strong>il</strong>e della crescita, sono<br />
i genitori. Sono loro che impostano<br />
all’<strong>in</strong>izio <strong>il</strong> rapporto<br />
dell’uomo con se stesso e<br />
con l’accettazione di sé.<br />
Questa operazione si compie<br />
attraverso rispetto e amore.<br />
Per i genitori <strong>il</strong> figlio è <strong>il</strong> più<br />
bello e <strong>il</strong> <strong>in</strong>telligente del<br />
mondo, è unico, e ciò giustifica<br />
l’enorme <strong>in</strong>vestimento<br />
di energie umane necessario<br />
per la crescita dei figli. Il figlio<br />
ha necessità di sentirsi<br />
unico; d’altronde questo<br />
tipo di egocentrismo è sano<br />
e ut<strong>il</strong>e dal punto di vista<br />
dell’evoluzione. Ognuno di<br />
noi è un essere speciale e<br />
tale unicità deve essere riconosciuta<br />
subito e a priori.<br />
Da questo riconoscimento si<br />
sv<strong>il</strong>uppano una serie di qualità<br />
che formano la persona:<br />
più saranno fondate sull’accettazione<br />
dei genitori,<br />
maggiore sarà la sicurezza.<br />
L’INFANZIA RECLAMA AN-<br />
CORA IL DIRITTO ALLA SPE-<br />
RANZA.<br />
• La sp<strong>in</strong>ta verso <strong>il</strong> futuro,<br />
verso lo sv<strong>il</strong>uppo positivo significa<br />
crescita e superamento<br />
delle difficoltà. La<br />
speranza dei genitori è l’anima<br />
del progetto di vita del<br />
bamb<strong>in</strong>o, del suo farsi<br />
adulto, andare, <strong>in</strong>vece, al di<br />
là di ogni ragionevole speranza<br />
significa porre <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>ua<br />
tensione sia la capacità<br />
di soluzione dei problemi,<br />
sia la stima di sé.<br />
L’INFANZIA CHIEDE ANCORA<br />
UNA ILLIMITATA FIDUCIA.<br />
• Mentre la speranza agisce a<br />
lungo term<strong>in</strong>e, articolandosi<br />
lungo <strong>il</strong> corso di una vita <strong>in</strong><br />
un progetto che ambisce a<br />
diventare una l<strong>in</strong>ea di crescita,<br />
la pedagogia della fiducia<br />
ha una dimensione<br />
quotidiana, più legata alle<br />
scelte e alle energie che <strong>il</strong><br />
bamb<strong>in</strong>o mette <strong>in</strong> campo.<br />
Egli sente che le sue forze<br />
non vengono avvertite come<br />
ost<strong>il</strong>i o estranee, ma accettate<br />
ed <strong>in</strong>serite <strong>in</strong> un contesto<br />
più vasto, sociale, di cui<br />
i genitori sono consapevoli e<br />
responsab<strong>il</strong>i. Le capacità<br />
esistono, vengono nutrite da<br />
un rapporto diretto con l’adulto<br />
genitore: così la fiducia<br />
del genitore non solo sostiene<br />
e nutre le capacità<br />
del figlio, ma le fa nascere.<br />
La strategia della fiducia<br />
agisce lungo tutto l’arco<br />
dello sv<strong>il</strong>uppo del ragazzo,<br />
dandogli così la possib<strong>il</strong>ità di<br />
diventare consapevole delle<br />
N. <strong>12</strong> - SETTEMBRE 2004 7
8<br />
SPECIALE CONVEGNO<br />
proprie capacità ed <strong>in</strong>iziare<br />
a fare le sue scelte. La fiducia<br />
qu<strong>in</strong>di come strumento<br />
di crescita attraverso la<br />
quale i genitori attribuiscono<br />
autonomia al figlio e<br />
lo distaccano da sé, pur<br />
mantenendo uno strettissimo<br />
legame che si è rafforzato<br />
proprio nell’esercizio<br />
della dimensione della fiducia.<br />
L’INFANZIA PRETENDE AN-<br />
CORA IL DIRITTO ALLA DELLA<br />
DIFFERENZA (simmetria e<br />
asimmetria nel rapporto educativo).<br />
• Un elemento caratterizzante<br />
la “educatività” del rapporto<br />
è la differenza. Tra gli<br />
attori del rapporto educativo<br />
esiste una diversità di<br />
esperienza, di vissuti, di patrimonio<br />
cognitivo pedagogicamente<br />
significativa. È la<br />
questione, più volte ricorrente,<br />
della parità/disparità<br />
e delle simmetrie/asimmetrie<br />
che consentono di <strong>in</strong>terpretare<br />
e progettare <strong>il</strong> rapporto<br />
genitori/figli. Il diritto<br />
alla differenza <strong>in</strong> educazione<br />
non è negazione della<br />
uguaglianza sul piano esistenziale;<br />
anzi, <strong>il</strong> rapporto<br />
educativo è reso possib<strong>il</strong>e<br />
proprio dal primordiale riconoscersi<br />
<strong>in</strong> una uguaglianza<br />
reciproca. “Differenza” non<br />
vuol dire “disuguaglianza”,<br />
ma possesso di conoscenze e<br />
di esperienze di vita “diverse”.<br />
La disuguaglianza è<br />
la deformazione negativa<br />
della differenza che trasforma<br />
l’autorevolezza <strong>in</strong><br />
autoritarismo e ut<strong>il</strong>izza la<br />
diversità per imporre, deviare,<br />
deformare, opprimere,<br />
alienare, sfruttare. Il<br />
rapporto genitori-figli si differenzia<br />
da altri rapporti<br />
proprio perché ha come suo<br />
stesso presupposto una<br />
asimmetria di età, di esperienze,<br />
di conoscenze, di<br />
spessore esistenziale, di saggezza.<br />
Nella relazione educativa<br />
genitori-figli la nonparità<br />
è evidente nella fase<br />
<strong>in</strong>iziale della vita, quando <strong>il</strong><br />
neonato ha bisogno totale<br />
dell’accudimento, ma,<br />
anche <strong>in</strong> questa età, la<br />
asimmetria non deve elim<strong>in</strong>are<br />
quella necessaria “simmetria”<br />
umana ed esistenziale<br />
che si esprime nel rispetto<br />
dei figli anche piccolissimi.<br />
Ovviamente questa<br />
parità/disparità, simme-<br />
tria/asimmetria non è rigidamente<br />
codificab<strong>il</strong>e: col<br />
passare degli anni si determ<strong>in</strong>ano<br />
una serie di d<strong>in</strong>amiche<br />
<strong>in</strong>terattive assai complesse<br />
dove le asimmetrie<br />
possono anche evolversi <strong>in</strong><br />
direzione <strong>in</strong>versa rispetto a<br />
quella orig<strong>in</strong>aria, quando i<br />
genitori, divenuti anziani,<br />
“apprendono” dai loro figli o<br />
ricevono da questi cura,<br />
Avere consapevolezza delle<br />
asimmetrie significa mettersi<br />
<strong>in</strong> una prospettiva di<br />
evoluzione d<strong>in</strong>amica del rapporto,<br />
e consentire ai figli di<br />
allontanarsi, senza r<strong>in</strong>unciare<br />
a rimanere un punto di<br />
riferimento per loro. Ciò significa<br />
consentire ai figli di<br />
coltivare <strong>il</strong> loro sogno,<br />
anche se è diverso dal nostro.<br />
Accettare che <strong>il</strong> figlio<br />
non è “nostro”.<br />
Le asimmetrie si evolvono secondo<br />
una processualità d<strong>in</strong>amica<br />
evolutiva <strong>in</strong> senso relazionale,<br />
che si sv<strong>il</strong>uppa tra<br />
passato e futuro. Molti genitori<br />
impediscono quasi fisicamente<br />
ai loro figli di evolvere nelle<br />
asimmetrie relazionali. Basti<br />
pensare a quanti genitori non<br />
sono <strong>in</strong> grado di trasformare le<br />
loro identità relazionali sentendosi<br />
“orfani” quando i figli<br />
adulti se ne vanno, Può accadere<br />
che tanto <strong>il</strong> genitore<br />
quanto <strong>il</strong> figlio abbiano paura<br />
dell’annullamento del proprio<br />
sè, che <strong>il</strong> loro equ<strong>il</strong>ibrio personale<br />
vac<strong>il</strong>li quando la asimmetria<br />
tenderà ad esaurirsi: <strong>il</strong> genitore<br />
tenterà di impedire <strong>il</strong><br />
processo di emancipazione del<br />
figlio; anche <strong>il</strong> figlio potrà<br />
avere paura “di crescere”,<br />
paura del distacco, timore di<br />
“camm<strong>in</strong>are da solo”, di perdersi.<br />
Il “taglio” è necessario. L’educatore<br />
deve morire aff<strong>in</strong>ché<br />
l’educando possa vivere come<br />
persona <strong>in</strong>dipendente ed autonoma.<br />
Naturalmente ciò non<br />
significa la distruzione del rapporto<br />
che cont<strong>in</strong>uerà ad esistere,<br />
ma secondo modalità e<br />
f<strong>in</strong>alità diverse da quelle che<br />
lo avevano precedentemente<br />
caratterizzato. In passato era<br />
fac<strong>il</strong>itato <strong>il</strong> momento del “taglio”<br />
da riti di passaggio; oggi i<br />
genitori non hanno chiaro<br />
quando devono morire, anche<br />
perché sono sempre più soli a<br />
decidere quando questo momento<br />
sia giunto, senza <strong>il</strong> supporto<br />
del contesto sociale.<br />
Un esempio di questo processo<br />
di evoluzione, nel senso contenutistico<br />
e relazionale delle<br />
asimmetrie dei soggetti <strong>in</strong> rapporto<br />
può essere rappresentato<br />
dal romanzo Siddharta.<br />
Siddharta è <strong>il</strong> figlio del brahm<strong>in</strong>o.<br />
Anche lui brahm<strong>in</strong>o, ha<br />
ricevuto la prima educazione<br />
dal padre che gli ha trasmesso<br />
conoscenze, valori, tradizione<br />
culturale e religiosa, facendolo<br />
partecipare alle conversazioni<br />
dei saggi. Ben presto egli<br />
avverte la scontentezza e l’<strong>in</strong>sufficienza<br />
di quella grande<br />
saggezza ricevuta dal padre e<br />
dagli altri brahm<strong>in</strong>i: è pronto<br />
ad affrontare nuove esperienze<br />
per cont<strong>in</strong>uare <strong>il</strong> processo<br />
di sv<strong>il</strong>uppo della sua personalità.<br />
Dolorosamente ma risolutamente<br />
lascia <strong>il</strong> suo<br />
mondo e decide di andarsene a<br />
vivere come samana (pellegr<strong>in</strong>o)<br />
alla ricerca di se stesso.<br />
La evoluzione della sua asimmetria<br />
rispetto al suo mondo<br />
lo porta, nella fatica di crescere<br />
e di diventare se stesso,<br />
alla ricerca di nuovi maestri.<br />
Soltanto da un successivo<br />
strano <strong>in</strong>contro col misero barcaiolo<br />
che lo aveva traghettato<br />
anni prima (quando partiva<br />
“verso una nuova vita, che<br />
ora è diventata vecchia e<br />
spenta”) Siddharta sente che<br />
può ancora apprendere molte<br />
cose. L’evoluzione del suo processo<br />
educativo non è ancora<br />
term<strong>in</strong>ata. Un giorno lo raggiunge<br />
Kamala, la madre del<br />
loro figlio, e muore affidandogli<br />
<strong>il</strong> ragazzo. Siddharta riversa<br />
sul figlio un amore struggente<br />
e tenero, e vuole trasmettergli<br />
tutto quello che nella sua travagliata<br />
vita ha imparato, per<br />
risparmiargli le esperienze dolorose;<br />
ma <strong>in</strong>vano. Non è compreso<br />
né ricambiato. Il figlio<br />
<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e fugge. La d<strong>in</strong>amica delle<br />
asimmetrie cont<strong>in</strong>ua. Ancora<br />
una volta si ripete l’esigenza<br />
di “emancipazione” rispetto<br />
alla fase di dipendenza dal<br />
padre, per raggiungere autonomia<br />
e maturazione autentica.<br />
Sia pure pieno di dolore,<br />
Siddharta comprende che deve<br />
essere così: <strong>il</strong> padre deve<br />
saper “morire”, educativamente,<br />
aff<strong>in</strong>ché <strong>il</strong> figlio<br />
“viva”.<br />
Riassumendo non ritengo sia la<br />
varietà tipologica della famiglia<br />
a determ<strong>in</strong>are la qualità<br />
del rapporto educazionale<br />
messo <strong>in</strong> gioco dal genitore<br />
qualunque esso sia, quanto la<br />
sua risposta necessaria e com-<br />
petente alle attese<br />
evolutive dei figli:<br />
• La co-costruzione<br />
dell’identità attraverso<br />
la pratica della fiducia<br />
e l’esercizio della speranza<br />
nel rispetto delle simmetrie/asimmetrie<br />
evolutive.<br />
Se <strong>in</strong>terroghiamo <strong>il</strong> neonato, <strong>il</strong><br />
bamb<strong>in</strong>o, l’ultimo arrivato<br />
della catena evolutiva ci accorgiamo<br />
che ha delle attese<br />
abbastanza precise sull’ambiente<br />
che dovrebbe accoglierlo.<br />
Un bamb<strong>in</strong>o chiama famiglia<br />
non soltanto ed esclusivamente<br />
quei genitori eterosessuali,<br />
che hanno contratto un<br />
accordo formale di tipo civ<strong>il</strong>e<br />
e/o religioso.<br />
Chiama famiglia quelli che si<br />
sono occupati e si occupano di<br />
lui, che sono presenti, che<br />
sono attendib<strong>il</strong>i, che sono stab<strong>il</strong>i.<br />
E da questo punto di<br />
vista, perciò, dobbiamo porci<br />
<strong>il</strong> problema se questo bamb<strong>in</strong>o<br />
con questa sua idea di famiglia<br />
abbia cittad<strong>in</strong>anza certa e assoluta.<br />
Da qui l’urgenza di cercare<br />
una pedagogia fam<strong>il</strong>iare capace<br />
tanto di rispondere alle<br />
aspettative dei figli, quanto<br />
alle opportunità educative dei<br />
genitori.<br />
Tali possib<strong>il</strong>ità ho r<strong>in</strong>tracciato<br />
<strong>in</strong> una teoria pedagogica ancora<br />
poco nota <strong>in</strong> occidente,<br />
che trae orig<strong>in</strong>i lontane nel<br />
tempo e nello spazio, a cui<br />
spero di <strong>in</strong>curiosirvi attraverso<br />
la analisi delle sue caratteristiche<br />
essenziali.<br />
Si tratta della “PEDAGOGIA<br />
PER LA CREAZIONE DEL VA-<br />
LORE”, sistematizzazione del<br />
pensiero di un br<strong>il</strong>lante <strong>in</strong>segnante<br />
di scuola elementare,<br />
Tsuneburo Makiguchi,, nato <strong>in</strong><br />
Giappone nel 1871, convertitosi<br />
all’<strong>in</strong>segnamento buddista<br />
nel 1928, e fondatore della<br />
Soka Kyoiku Gakkai, Società<br />
educativa per la creazione di<br />
valore.<br />
“… lo scopo dell’educazione<br />
deve essere uguale a quello<br />
della vita, cioè deve permettere<br />
al bamb<strong>in</strong>o di realizzare<br />
un’esistenza felice…”, Makiguchi<br />
sosteneva, <strong>in</strong>fatti, che <strong>il</strong><br />
maggior obiettivo della vita è<br />
la felicità e che <strong>il</strong> suo scopo è<br />
la creazione di valore, che è <strong>in</strong><br />
se stessa felicità.<br />
Egli scrisse che l’educazione è<br />
<strong>il</strong> mezzo attraverso <strong>il</strong> quale gli<br />
uom<strong>in</strong>i possono acquisire com-<br />
N. <strong>12</strong> - SETTEMBRE 2004<br />
NEWS NEWS<br />
ABRUZZO
SPECIALE CONVEGNO<br />
petenza come creatori di valore<br />
e <strong>in</strong> questo processo trovare<br />
la felicità.<br />
Il fondamento primo della pedagogia<br />
di Makiguchi è l’assoluto<br />
rispetto per la dignità<br />
della vita dal quale deriva <strong>il</strong> riconoscimento<br />
dell’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito potenziale<br />
che ogni essere<br />
umano possiede dalla nascita a<br />
presc<strong>in</strong>dere dall’etnia, dall’estrazione<br />
sociale, a presc<strong>in</strong>dere<br />
<strong>in</strong>somma da ogni elemento<br />
cont<strong>in</strong>gente.<br />
FELICITA’ come consapevolezza,<br />
dell’immenso potenziale<br />
creativo racchiuso <strong>in</strong> ogni<br />
essere umano, EDUCAZIONE<br />
CREATIVA come possib<strong>il</strong>ità<br />
dell’uomo di educare se stesso<br />
all’ut<strong>il</strong>izzo del potenziale<br />
umano.<br />
Educare, nel suo significato<br />
etimologico che non viene da<br />
EDERE- allevare, nutrire, ma<br />
NEWS NEWS<br />
ABRUZZO<br />
da e-ducere- tirar fuori, far<br />
emergere.<br />
La creazione del valore è la<br />
capacità che l’<strong>in</strong>dividuo ha,<br />
una volta che si è <strong>il</strong>lum<strong>in</strong>ato al<br />
proprio e all’altrui <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito potenziale<br />
di creatività, di trasformare<br />
<strong>in</strong> positivo, per sè e<br />
per gli altri, tutte le occasioni<br />
che si affacciano nell’esistenza,<br />
cavalcando le difficoltà,<br />
<strong>in</strong> un processo di formazione<br />
cont<strong>in</strong>ua lifelong learnig<br />
- educazione lungo tutto<br />
l’arco della vita, una sorta di<br />
rivoluzione umana costante.<br />
Il percorso che l’educazione<br />
deve seguire per la costruzione<br />
di valore è articolato <strong>in</strong><br />
tre punti:<br />
1. CREATIVITA’: è un dist<strong>in</strong>tivo<br />
della nostra umanità, è<br />
una splendida forza che si<br />
muove dall’<strong>in</strong>terno, che va<br />
coltivata con sforzi consi-<br />
stenti per produca frutti rigogliosi.<br />
2. COSMOPOLITISMO: ricerca<br />
di una cultura aperta al dialogo<br />
e alla comprensione<br />
reciproca, che non teme la<br />
negazione della differenza<br />
che <strong>in</strong>terviene nell’<strong>in</strong>terazione<br />
con culture “altre”.<br />
3. GLOBALITA’: <strong>in</strong>tendendo<br />
l’orig<strong>in</strong>e dipendente che<br />
lega <strong>in</strong>dissolub<strong>il</strong>mente non<br />
solo tutti gli esseri umani,<br />
ma anche gli eventi e le<br />
cose.<br />
Ogni cosa è <strong>in</strong> qualche<br />
modo legata a tutto <strong>il</strong> resto<br />
nel produrre una grande immag<strong>in</strong>e<br />
globale. Nel corso<br />
del tempo l’uomo è stato<br />
Homo faber<br />
Homo ludens<br />
Homo creator<br />
La pedagogia buddista di<br />
Makiguchi parla di homo<br />
universalis,<br />
uomo che, consapevole<br />
della<br />
propria dimensione universale,<br />
si <strong>in</strong>tegra armonicamente<br />
con la complessità<br />
che lo circonda.<br />
Concludo citando una parabola<br />
buddista che rende con efficacia<br />
visiva <strong>il</strong> concetto dell’<strong>in</strong>terdipendenza<br />
di tutti i fenomeni:<br />
“Sospesa sopra la reggia<br />
del dio INDRA , simbolo delle<br />
forze naturali che nutrono e<br />
proteggono la vita, vi è una<br />
rete, e ad ognuno dei suoi nodi<br />
è legato un gioiello.<br />
Ogni gioiello riflette <strong>in</strong> sé l’immag<strong>in</strong>e<br />
di tutti gli altri, rendendo<br />
la rete, meravigliosamente<br />
lum<strong>in</strong>osa”.<br />
Strumenti di lavoro per una presa <strong>in</strong><br />
carico <strong>in</strong>tegrata del nucleo fam<strong>il</strong>iare<br />
di Paola De Riù<br />
Assistente Sociale - Coord<strong>in</strong>atore Distretto 5 A.S.L. Viterbo<br />
Il Sistema dei Servizi alla persona<br />
con le <strong>in</strong>novazioni legislative<br />
sancite dal Decreto legislativo<br />
229/99 (predisposizione<br />
del Programma delle Attività<br />
Territoriali) e dal decreto<br />
legislativo n° 328/00<br />
(predisposizione dei Piani di<br />
Zona) e dal conseguente atto<br />
di <strong>in</strong>dirizzo e coord<strong>in</strong>amento <strong>in</strong><br />
materia di prestazioni sanitarie<br />
del D.P.C.M.del 14 febbraio<br />
2001 permette alla nostra Comunità<br />
Professionale la possib<strong>il</strong>ità<br />
di progettare e mettere<br />
<strong>in</strong> atto azioni <strong>in</strong>cisive per una<br />
programmazione mirata a favore<br />
dei s<strong>in</strong>goli, delle famiglie<br />
e della comunità del territorio<br />
dove operiamo.<br />
L’<strong>in</strong>tervento <strong>in</strong> questo convegno<br />
vuole presentare una<br />
esperienza “sul campo” di un<br />
gruppo di professionisti assistenti<br />
sociali, appartenenti ad<br />
enti diversi ma operanti sullo<br />
medesimo territorio, <strong>il</strong> Distretto<br />
Viterbo 5.<br />
Il progetto “Report di Servizio<br />
Sociale Integrato: dalla prestazione<br />
all’archivio utenza” è<br />
nato dall’esigenza di redigere<br />
con cognizione di causa <strong>il</strong><br />
Piano di Zona del Distretto.<br />
È stato presentato nell’ambito<br />
della scheda progetto “Avvio<br />
alla riforma” per <strong>il</strong> Piano di<br />
Zona e, parimenti, è stato <strong>in</strong>serito<br />
come obiettivo di budget<br />
per <strong>il</strong> Servizio Sociale del<br />
Distretto A.S.L. VT5.<br />
Il gruppo di lavoro per la predisposizione<br />
dei Piani di Zona,<br />
<strong>formato</strong> da assistenti sociali<br />
appartenenti alla ASL e agli<br />
EEL , ha concordato che solo<br />
“leggendo” (con strumenti mirati)<br />
la dimensione lavorativa<br />
della figura professionale dell’Assistente<br />
Sociale era possib<strong>il</strong>e<br />
r<strong>il</strong>evare, oltre che l’operatività<br />
del professionista, i bisogni<br />
espressi dalla popolazione<br />
seguita e residente sul<br />
territorio del Distretto.<br />
Il processo per reperire <strong>in</strong>for-<br />
mazioni sulla realtà territoriale<br />
e predisporre una prima<br />
bozza di sistema <strong>in</strong>formativo<br />
sociale è nato, qu<strong>in</strong>di, da una<br />
riflessione condivisa della comunità<br />
professionale.<br />
Come Assistenti Sociali abbiamo<br />
<strong>il</strong> dovere di rendere visib<strong>il</strong>e<br />
e attribuire un “peso” al<br />
nostro lavoro.<br />
Solo valutando le s<strong>in</strong>gole situazioni<br />
<strong>in</strong> carico (problematiche<br />
emergenti, residenza della famiglia,<br />
servizi presenti, prestazioni<br />
erogate), organizzando<br />
una memoria, è possib<strong>il</strong>e,<br />
nel confronto con tutti i<br />
colleghi che operano nel medesimo<br />
territorio geografico<br />
pur appartenendo a servizi di<br />
diversi enti, predisporre una<br />
lettura georeferenziata dei bisogni<br />
del Distretto, base sicura<br />
per <strong>il</strong> lavoro programmatorio,<br />
di pensiero (conoscere per decidere)<br />
a favore delle persone<br />
e dell’organizzazione.<br />
A questo punto è opportuno<br />
presentare alcuni estratti del<br />
progetto: “REPORT SERVIZIO<br />
SOCIALE: DALLA PRESTAZIONE<br />
ALL’ARCHIVIO UTENZA”.<br />
Le prestazioni svolte dalla figura<br />
professionale dell’Aassistente<br />
sociale (rif. Piva P.,<br />
L’<strong>in</strong>tervento organizzativo nei<br />
servizi socio sanitari NIS,<br />
Roma 1993), è possib<strong>il</strong>e suddividerle<br />
<strong>in</strong> due ambiti :<br />
• Attività dirette o di frontoffice:<br />
lavoro diretto con<br />
l’utente, svolto presso la<br />
sede di lavoro o presso <strong>il</strong><br />
domic<strong>il</strong>io dello stesso;<br />
• Attività <strong>in</strong>dirette o di backoffice:<br />
lavoro programmatorio,<br />
di pensiero e di azione<br />
per l’utente e per <strong>il</strong> servizio/organizzazione.<br />
Con questa base metodologica<br />
è stata predisposta una codifica<br />
s<strong>in</strong>tetica delle prestazioni,<br />
ipotizzando anche un tempo di<br />
lavoro.<br />
N. <strong>12</strong> - SETTEMBRE 2004 9
10<br />
SPECIALE CONVEGNO<br />
/$9252 ',5(772<br />
WLSRORJLD FRGLFH WHPSR VSHFLILFD<br />
Colloquio segretariato c0 15m Si <strong>in</strong>tende <strong>il</strong> lavoro<br />
consulenza c1 45m diretto con l’utente<br />
presa <strong>in</strong> carico c2 45m o un suo fam<strong>il</strong>iare<br />
Presso abitazione<br />
Domic<strong>il</strong>iare d 60m<br />
Telefonate t1 10m<br />
/$9252 ,1',5(772<br />
utente/famiglia.<br />
Presso abitazione<br />
utente/famiglia.<br />
PER L’UTENTE:<br />
piano di trattamento pt 30m Si <strong>in</strong>tende <strong>il</strong> lavoro<br />
aggiornamento cartella ac 10m<br />
Asl/EELL r1 30m a favore dell’utente<br />
privato sociale r2 30m e della sua famiglia<br />
amm. Interna r3 30m<br />
t.m. r4 60m<br />
Relazioni giudice tutelare r5 60m<br />
CSSA r6 60m<br />
altro r7 30m<br />
Telefonate t2 10m<br />
RETE PER L’UTENTE <strong>in</strong> sede esterne<br />
riunioni/<strong>in</strong>contri/ Asl/EELL ro1 ro1e Si <strong>in</strong>tende lavoro di<br />
Convocazioni privato sociale ro2 ro2e rete per l’utente e<br />
Operative amm. Interna ro3 ro3e la sua famiglia<br />
t.m. ro4 ro4e<br />
giudice tutelare ro5 ro5e<br />
cssa ro6 ro6e<br />
scuola ro7 ro7e<br />
altro ro7 ro7e<br />
Telefonate t3 10m<br />
PER L’ORGANIZZAZIONE<br />
Èquipe e 3h Si <strong>in</strong>tende <strong>il</strong> lavoro<br />
Organizzazione progetto o1 h di area vasta<br />
organizzazione piano o2 h<br />
Supervisione tiroc<strong>in</strong>anti Università st h<br />
relazione per organizzazione or 30m<br />
telefonate per organizzazione ot 10m<br />
Report rep h Comp<strong>il</strong>. Modulistica<br />
AGGIORNAMENTO a gg. Corsi formazione<br />
N. <strong>12</strong> - SETTEMBRE 2004<br />
NEWS NEWS<br />
ABRUZZO
SPECIALE CONVEGNO<br />
Def<strong>in</strong>ita la tipologia delle prestazioni<br />
è stata predisposta<br />
una scheda di raccolta giornaliera<br />
da comp<strong>il</strong>arsi da parte<br />
dell’assistente sociale: prevede<br />
<strong>il</strong> report delle prestazioni<br />
svolte, ut<strong>il</strong>izzando la codificazione<br />
precedente.<br />
La scheda potrà essere redatta<br />
sul cartaceo e trasferita, prevediamo<br />
ogni tre mesi, su un<br />
data base <strong>in</strong> <strong>formato</strong> Excel.<br />
L’identificativo dell’utente <strong>in</strong><br />
carico permetterà la creazione<br />
di un primo archivio utenza da<br />
parte del s<strong>in</strong>golo operatore assistente<br />
sociale.<br />
Il report delle prestazioni di<br />
servizio sociale, tramite l’identificativo<br />
dell’utente, per-<br />
6 : patologie <strong>in</strong>fettive<br />
7 : <strong>in</strong>ab<strong>il</strong>ità o disab<strong>il</strong>ità<br />
da<br />
patologie degenerative<br />
8 : altro<br />
(Decreto lgs229/1999 art.3septies<br />
e D.P.C.M.14 febbraio<br />
2001)<br />
PROBLEMATICHE:<br />
Per r<strong>il</strong>evare i problemi abbiamo<br />
ut<strong>il</strong>izzato la scala di valutazione<br />
dell’Asse IV del DSM:<br />
1 problemi con <strong>il</strong> gruppo di<br />
supporto primario:<br />
a)morte di un fam<strong>il</strong>iare<br />
b)salute tra fam<strong>il</strong>iari<br />
c) separazione<br />
d)divorzio<br />
e)deterioramento dei rapporti<br />
f) allontanamento da casa<br />
g) seconde nozze dei genitori<br />
h)abuso verso m<strong>in</strong>ori<br />
i) disaccordo con i fratelli<br />
j) nascita di un fratello.<br />
2) problemi correlati all’ambiente<br />
sociale:<br />
a)morte o perdita di un<br />
amico<br />
b)supporto sociale <strong>in</strong>adeguato<br />
c) vivere da solo<br />
d)difficoltà d’acculturazione<br />
e)discrim<strong>in</strong>azione<br />
f) problemi di adattamento<br />
La banca dati ,organizzata per area problematica/servizio e georeferenziata (<strong>il</strong> territorio del Distretto comprende 11 Comuni) può favorire la lettura dei bisogni espressi (<strong>in</strong>tesi<br />
come bisogni emersi e presi <strong>in</strong> carico) e permettere di formulare ipotesi di organizzazione di servizi <strong>in</strong>tegrati (ASL, EELL, Privato Sociale).<br />
a fasi di vita.<br />
3) problemi educazionali:<br />
a)analfabetismo<br />
b)rendimento scolastico<br />
c)disaccordo con <strong>in</strong>segnanti/compagni<br />
d)ambiente scolastico <strong>in</strong>a-<br />
Questo semplice archivio (foglio excel) ,attraverso la codifica degli items categoria, problematiche e famiglia, potrà permettere <strong>il</strong> raggruppamento dell’utenza , <strong>in</strong> primis <strong>in</strong> base<br />
alla residenza, successivamente per aree di bisogni .<br />
Illustriamo le specifiche <strong>in</strong>dividuate:<br />
N. <strong>12</strong> - SETTEMBRE 2004 11<br />
6<br />
NEWS NEWS<br />
ABRUZZO<br />
mette successivamente la<br />
creazione di una anagrafica<br />
generale dell’utenza <strong>in</strong> carico<br />
(case-manager assistente sociale<br />
ASL/EELL),e r<strong>il</strong>eva se è <strong>in</strong><br />
atto un progetto congiunto<br />
(progetto <strong>in</strong>tegrato sull’utente<br />
o sulla sua famiglia da parte<br />
dei servizi appartenenti ai diversi<br />
enti).<br />
La banca dati, organizzata per<br />
area problematica/servizio e<br />
georeferenziata (<strong>il</strong> territorio<br />
del Distretto comprende 11<br />
Comuni) può favorire la lettura<br />
dei bisogni espressi (<strong>in</strong>tesi<br />
come bisogni emersi e presi <strong>in</strong><br />
carico) e permettere di formulare<br />
ipotesi di organizzazione<br />
di servizi <strong>in</strong>tegrati (ASL, EELL,<br />
ANAGRAFICA<br />
Privato Sociale).<br />
Distretto Sociale VT 5<br />
PRESTAZIONI DI SERVIZIO SOCIALE<br />
data cognome nome residenza<br />
codice<br />
prestazione luogo ore<br />
ARCHIVIO DI BASE<br />
Questo semplice archivio (foglio<br />
Excel), attraverso la codifica<br />
degli items categoria, problematiche<br />
e famiglia, potrà<br />
permettere <strong>il</strong> raggruppamento<br />
dell’utenza, <strong>in</strong> primis <strong>in</strong> base<br />
alla residenza, successivamente<br />
per aree di bisogni.<br />
Illustriamo le specifiche aree<br />
<strong>in</strong>dividuate:<br />
CATEGORIA:<br />
1a : materno <strong>in</strong>fant<strong>il</strong>e adulti<br />
1b : materno <strong>in</strong>fant<strong>il</strong>e m<strong>in</strong>ori<br />
2 : anziani<br />
3 : handicap<br />
4 : patologie psichiatriche<br />
5 : dipendenze<br />
assistente<br />
sociale<br />
Il report delle prestazioni di servizio sociale, tramite l’identificativo dell’utente, permette successivamente la creazione di una anagrafica generale dell’utenza <strong>in</strong> carico (casemanager<br />
assistente sociale ASL/EELL),e r<strong>il</strong>eva se è <strong>in</strong> atto un progetto congiunto (progetto <strong>in</strong>tegrato sull’utente o sulla sua famiglia da parte dei servizi appartenenti ai divers<br />
enti ).<br />
Nazionalità a.s. riferimento <strong>in</strong>vio chiusura
<strong>12</strong><br />
SPECIALE CONVEGNO<br />
deguato<br />
4) problemi lavorativi:<br />
a)disoccupazione<br />
b)condizioni di lavoro diffic<strong>il</strong>i<br />
c) <strong>in</strong>soddisfazione lavorativa<br />
d)disaccordo con superiori<br />
e compagni<br />
e)m<strong>in</strong>accia perdita di lavoro<br />
f) cambiamento di lavoro<br />
5) problemi abitativi<br />
a)senza fissa dimora<br />
b)casa <strong>in</strong>adeguata<br />
c) vic<strong>in</strong>ato poco sicuro<br />
d)disaccordo con vic<strong>in</strong>i<br />
e)sfratto<br />
6) problemi economici<br />
a)povertà estrema<br />
b)f<strong>in</strong>anze <strong>in</strong>adeguate<br />
c) supporto assistenziale <strong>in</strong>sufficiente.<br />
7) problemi riguardanti l’accesso<br />
al servizio sanitario:<br />
a)servizi sanitari <strong>in</strong>adeguati<br />
b)mancanza di mezzi di trasporto.<br />
8) problemi correlati con<br />
l’<strong>in</strong>terazione con <strong>il</strong> sistema<br />
legale e penale:<br />
a)arresto<br />
b)cause <strong>in</strong> corso<br />
c) essere vittima di qualche<br />
reato<br />
d)<strong>in</strong>carcerazione.<br />
9) altri problemi psicosociali<br />
e ambientali:<br />
a)esposizione a disastri,<br />
guerre o altri tipi di violenza<br />
b)disaccordo con <strong>il</strong> personale<br />
di assistenza non fam<strong>il</strong>iare.<br />
(rif. Frances First P<strong>in</strong>cus:<br />
Guida al D.S.M. IV, Masson,<br />
“Problemi psicosociali e ambientali”<br />
Asse IV p. 73)<br />
Relativamente alla tipologia<br />
fam<strong>il</strong>iare abbiamo predisposto<br />
la seguente codifica:<br />
FAMIGLIA:<br />
1 : s<strong>in</strong>gle<br />
2a : coppia coniugale senza<br />
figli<br />
2b : coppia naturale senza figli<br />
2c : genitore/figlio-i<br />
2d : altro (2 fratelli etc.)<br />
3a : coppia coniugale con<br />
figlio/i<br />
3b : coppia naturale con figli/o<br />
4a : famiglia ricostituita<br />
coniugale<br />
4b : famiglia ricostituita<br />
naturale<br />
Abbiamo predisposto una codifica<br />
degli <strong>in</strong>vii:<br />
INVIANTE<br />
3 : autonomo<br />
4 : MMG, PLS<br />
3a : ospedale A.S.L. Vt<br />
3b : ospedale esterno<br />
3c : struttura sanitaria<br />
convenzionata<br />
5 : servizi A.S.L. territoriali<br />
6 : EELL<br />
7 : Privato sociale<br />
8 : Scuola<br />
9 : Autorità Giudiziaria<br />
9 : Altro<br />
E una codifica della conclusione<br />
della presa <strong>in</strong> carico:<br />
MOTIVO CHIUSURA<br />
10 : concordato: term<strong>in</strong>e<br />
consulenza/progetto<br />
11 : abbandono da parte<br />
dell’utente<br />
<strong>12</strong> : trasferimento<br />
13 : obit<br />
Term<strong>in</strong>ata la presentazione<br />
degli strumenti del progetto è<br />
d’obbligo una riflessione.<br />
Il gruppo professionale di assistenti<br />
sociali ha superato l’appartenenza<br />
agli Enti ed ha lavorato<br />
congiuntamente per<br />
fornire strumenti di lettura dei<br />
bisogni del territorio, ponendo<br />
<strong>il</strong> focus sulle “persone” che<br />
accedono ai servizi.<br />
È forse proprio questo <strong>il</strong> “valore”<br />
del progetto: professionisti<br />
assistenti sociali di Enti<br />
diversi che lavorano<br />
<strong>in</strong>sieme.<br />
L’<strong>in</strong>tegrazione è<br />
stata la realtà nell’agire della<br />
comunità professionale.<br />
Si è condivisa una metodologia,<br />
ci siamo appropriati delle<br />
nuove tecnologie, abbiamo costruito<br />
strumenti di lavoro per<br />
assolvere al meglio <strong>il</strong> nostro<br />
mandato: promuovere la salute<br />
bio-psico-sociale della<br />
persona, della famiglia e del<br />
territorio.<br />
Il gruppo professionale sta ancora<br />
lavorando: la cartella sociale<br />
<strong>in</strong>tegrata sarà <strong>il</strong> nostro<br />
prossimo obiettivo.<br />
N. <strong>12</strong> - SETTEMBRE 2004<br />
NEWS NEWS<br />
ABRUZZO
SPECIALE CONVEGNO<br />
Relazioni genitori-figli<br />
<strong>in</strong> situazioni particolari<br />
di Domenico Passafiume<br />
Professore Associato - Presidente del Corso di laurea <strong>in</strong> Servizio Sociale presso la Facoltà di Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia<br />
Vorrei esam<strong>in</strong>are le relazioni<br />
tra genitori e figli da<br />
un punto di vista un po’ diverso<br />
dal solito. In che senso<br />
“diverso”? Nel senso di occuparci<br />
di questo rapporto <strong>in</strong> età<br />
adulta ed <strong>in</strong> situazioni di particolare<br />
sconvolgimento degli<br />
equ<strong>il</strong>ibri relazionali.<br />
I rapporti genitori-figli sembra<br />
che merit<strong>in</strong>o attenzione o che<br />
rivestano una problematicità<br />
<strong>in</strong>teressante per l’assistente<br />
sociale f<strong>in</strong>o a quando i figli<br />
sono “a carico” dei genitori, e<br />
più o meno f<strong>in</strong>o alla maggiore<br />
età; dopo di che, diventano<br />
più un argomento di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i<br />
sociologiche quando non di costume.<br />
A meno che non ci<br />
siano situazioni di handicap,<br />
nel qual caso <strong>il</strong> fuoco viene a<br />
spostarsi più su problemi oggettivi,<br />
che non di tipo relazionale.<br />
Si dà cioè per acquisito<br />
che tranne <strong>in</strong> situazioni di<br />
handicap, i rapporti genitorifigli,<br />
quando <strong>il</strong> figlio si rende<br />
autonomo anche economicamente<br />
dalla famiglia di orig<strong>in</strong>e,<br />
cessano di avere una <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seca<br />
problematicità, perdendo<br />
di <strong>in</strong>teresse, ad eccezione<br />
dei casi <strong>in</strong> cui i genitori<br />
e figli si “elim<strong>in</strong>ano” a vicenda,<br />
casi nei quali di nuovo<br />
vengono considerati primari i<br />
cosiddetti motivi economici e<br />
di <strong>in</strong>teresse.<br />
Ammettiamo pure che da un<br />
certo “stadio” del processo<br />
evolutivo, i rapporti tra genitori<br />
e figli non present<strong>in</strong>o una<br />
problematica “<strong>in</strong>teressante”<br />
per l’Assistente Sociale: <strong>il</strong> figlio<br />
(figura precedentemente<br />
debole) acquisisce la propria<br />
autonomia ed <strong>in</strong>dipendenza;<br />
<strong>in</strong>oltre, se c’è accordo i rapporti<br />
sono <strong>in</strong> misura maggiore<br />
NEWS NEWS<br />
ABRUZZO<br />
o m<strong>in</strong>ore affettuosi, cordiali,<br />
di mutua soddisfazione e sostegno;<br />
<strong>in</strong> caso contrario, <strong>il</strong><br />
rapporto si allenta f<strong>in</strong>o all’<strong>in</strong>terruzione<br />
nei casi estremi.<br />
Voglio richiamare la vostra attenzione<br />
sulle situazioni <strong>in</strong> cui<br />
l’andamento normale, direi la<br />
“normalizzazione”, delle relazioni<br />
tra genitori e figli viene<br />
sconvolta. È ovvio che questo<br />
avviene per motivi traumatici<br />
che <strong>in</strong>terrompono e sovvertono<br />
quello che si pensa e si<br />
spera sia <strong>il</strong> normale e tranqu<strong>il</strong>lo<br />
sv<strong>il</strong>uppo della vita ed <strong>il</strong><br />
succedersi delle diverse età.<br />
Quando gli avvenimenti scard<strong>in</strong>ano<br />
la normalità delle relazioni,<br />
le conseguenze possono<br />
essere sostanzialmente di due<br />
tipi: <strong>in</strong> un caso, c’è una sorta<br />
di regressione, ed i genitori ritornano<br />
al ruolo che avevano<br />
quando <strong>il</strong> figlio era piccolo;<br />
nell’altro caso, le relazioni si<br />
<strong>in</strong>vertono, ed <strong>il</strong> figlio assume<br />
quel ruolo di assistenza, protezione,<br />
riferimento che era<br />
stato dei genitori. Questi<br />
“stravolgimenti” possono essere<br />
temporanei e funzionali<br />
al superamento di difficoltà<br />
quali malattie, lutti, nascite,<br />
etc. Ci sono dei casi <strong>in</strong> cui, al<br />
contrario, non si tratta più di<br />
situazioni temporanee, bensì<br />
di sconvolgimenti dest<strong>in</strong>ati a<br />
durare molto a lungo se non<br />
<strong>in</strong>def<strong>in</strong>itivamente. Ciò richiede<br />
agli elementi della relazione<br />
di ristrutturare i rapporti<br />
<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i non previsti e<br />
per i quali non sono pronti;<br />
<strong>in</strong>oltre <strong>in</strong> questo sforzo, di solito,<br />
i soggetti della relazione<br />
sono soli.<br />
Due di queste situazioni limite<br />
serviranno per <strong>il</strong>lustrare<br />
quanto detto.<br />
Dunque, nella progressione<br />
delle relazioni genitori-figli,<br />
come abbiamo detto, si strutturano<br />
dei rapporti <strong>in</strong> certo<br />
qual modo paritari, <strong>in</strong> una relazione<br />
di rispetto e di reciproca<br />
autonomia. Il verificarsi,<br />
ad esempio, di un<br />
trauma cranico, o meglio, le<br />
conseguenze di un trauma cranico<br />
stravolge questa realtà.<br />
In relazione alla gravità, alla<br />
sede ed alla estensione della<br />
lesione cerebrale, <strong>il</strong> trauma<br />
cranico può comportare deficit<br />
motori più o meno gravi,<br />
deficit cognitivi che vanno<br />
dalla perdita della capacità di<br />
memorizzare nuove <strong>in</strong>formazioni<br />
alla amnesia totale, dal<br />
disturbo della concentrazione<br />
alla impossib<strong>il</strong>ità di mantenere<br />
l’attenzione su uno stimolo,<br />
f<strong>in</strong>o ad arrivare ad una<br />
vera e propria demenza di<br />
tipo traumatico (<strong>in</strong> passato,<br />
tipica quasi esclusivamente<br />
dei pug<strong>il</strong>i) con la perdita di<br />
tutte le funzioni cognitive.<br />
Spesso si <strong>in</strong>staurano disturbi<br />
del comportamento, che variano<br />
dalla apatia alla aggressività,<br />
e disturbi dell’emozione.<br />
Il trauma cranico<br />
spesso colpisce giovani adulti,<br />
ed i genitori <strong>in</strong>tervengono ovviamente<br />
f<strong>in</strong> dai primi momenti<br />
dell’evento, per assistere<br />
<strong>il</strong> figlio e dare supporto<br />
all’eventuale partner. A poco<br />
a poco l’atteggiamento dei genitori<br />
subisce un cambiamento,<br />
e se non c’è uno<br />
“stop”, si verifica una sorta di<br />
regressione della relazione: i<br />
genitori assumono nuovamente<br />
N. <strong>12</strong> - SETTEMBRE 2004 13
14<br />
SPECIALE CONVEGNO<br />
<strong>il</strong> ruolo di “gestori” della relazione,<br />
si verifica a poco a poco<br />
una sorta di negazione delle<br />
prerogative di adulto che <strong>il</strong> figlio<br />
aveva acquisito, <strong>il</strong> figlio<br />
viene fatto “rientrare” <strong>in</strong> un<br />
ruolo <strong>in</strong>fant<strong>il</strong>e, e se non c’è un<br />
partner che si oppone (o se gli<br />
<strong>in</strong>teressi dei genitori e del<br />
partner co<strong>in</strong>cidono), ha luogo<br />
una forma di re<strong>in</strong>tegro del figlio<br />
stesso nel nucleo orig<strong>in</strong>ario.<br />
Sembra quasi che i genitori<br />
per superare, elaborare <strong>il</strong><br />
dolore, ritorn<strong>in</strong>o alla “consolazione”<br />
del rapporto genitorebamb<strong>in</strong>o.<br />
La relazione genitori-figli si<br />
“<strong>in</strong>verte” <strong>in</strong>vece nel caso <strong>in</strong><br />
cui <strong>il</strong> genitore è affetto, ad<br />
esempio, da una s<strong>in</strong>drome demenziale.<br />
La demenza, sia<br />
essa di orig<strong>in</strong>e vascolare o di<br />
tipo Alzheimer, comporta la<br />
perdita progressiva e irreversib<strong>il</strong>e<br />
delle capacità <strong>in</strong>tellettive.<br />
La malattia <strong>in</strong>izia <strong>il</strong> più<br />
delle volte con un disturbo<br />
delle memoria sia a breve che<br />
a lungo term<strong>in</strong>e, con difficoltà<br />
nel nom<strong>in</strong>are gli oggetti,<br />
anche i più comuni, con <strong>in</strong>congruenze<br />
nei comportamenti e<br />
nelle emozioni, aggravandosi<br />
via via, portando <strong>il</strong> paziente a<br />
dipendere <strong>in</strong> misura sempre<br />
più pesante su chi si prende<br />
cura di lui, che dapprima ha<br />
un ruolo di controllo, e di supporto<br />
ed alla f<strong>in</strong>e deve provvedere<br />
a tutte le funzioni di<br />
nurser<strong>in</strong>g (pulizia, nutrizione,<br />
etc.) del malato. Molto spesso<br />
<strong>il</strong> ruolo del caregiver è rico-<br />
perto da una figlia del malato<br />
(più raramente da un figlio)<br />
vuoi perché <strong>il</strong> coniuge del paziente<br />
è deceduto, vuoi perché<br />
(specie nelle fasi f<strong>in</strong>ali)<br />
non ce la fa più. In questo<br />
caso, la relazione genitorefigli<br />
si <strong>in</strong>verte: <strong>il</strong> figlio deve<br />
assumere nei confronti della<br />
propria madre e del proprio<br />
padre, un ruolo genitoriale,<br />
praticamente r<strong>in</strong>unciando a<br />
quello di figlio.<br />
Dunque, ci sono delle situazioni<br />
<strong>in</strong> cui le relazioni genitori-figli<br />
adulti escono dai b<strong>in</strong>ari<br />
della normalità e costr<strong>in</strong>gono<br />
ad un riaccomodamento<br />
dei rapporti. Molto spesso,<br />
questo riaccomodamento ha<br />
un costo elevato, e <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i<br />
psicologici nelle <strong>in</strong>terazioni<br />
con altre figure<br />
(operatori sanitari,<br />
parasanitari…) e <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i<br />
economici, che solitamente è<br />
un fattore non preso <strong>in</strong> considerazione<br />
dagli operatori medesimi.<br />
Ritengo che alla luce<br />
di quanto rapidamente esposto<br />
che uno dei compiti dell’Assistente<br />
Sociale nei casi di<br />
demenza, di trauma cranico,<br />
<strong>in</strong> generale nelle situazioni di<br />
perdita delle autonomie cognitive<br />
e comportamentali da<br />
parte di uno degli elementi<br />
della relazione genitori-figli<br />
dovrebbe e potrebbe consistere<br />
proprio nell’aiuto alla rimodulazione<br />
delle <strong>in</strong>terazioni<br />
sia nel micro che nel macro sistema<br />
delle relazioni sociali<br />
della “nuova” persona.<br />
N. <strong>12</strong> - SETTEMBRE 2004<br />
NEWS NEWS<br />
ABRUZZO
SPECIALE CONVEGNO<br />
La dimensione transgenerazionale<br />
della genitorialità<br />
di Maria Crist<strong>in</strong>a Truppi<br />
Psicologa - Psicoterapeuta Spiga (Società di Psicanalisi Interpersonale e Gruppo Analisi)<br />
Quando F<strong>il</strong>omena Cioppi,<br />
Presidente dell’ord<strong>in</strong>e<br />
degli Assistenti Sociali della<br />
nostra regione, mi ha proposto<br />
di partecipare a questo convegno<br />
come psicologa, mi sono<br />
sentita molto lus<strong>in</strong>gata; ma,<br />
dopo <strong>il</strong> primo entusiasmo, un<br />
senso di <strong>in</strong>quietud<strong>in</strong>e mi ha<br />
pervaso nell’apprendere che<br />
esso si sarebbe tenuto nell’aula<br />
cons<strong>il</strong>iare dell’Ospedale<br />
Santa Maria di Collemaggio.<br />
Poi l’<strong>in</strong>quietud<strong>in</strong>e pian piano<br />
mi ha costretto a ricordare.<br />
Il 19 maggio di 32 anni fa <strong>in</strong><br />
questo edificio severo che oggi<br />
ci ospita, io <strong>in</strong>iziavo <strong>il</strong> mio percorso<br />
lavorativo come assistente<br />
sociale psichiatrica.<br />
Queste mura ospitavano quello<br />
che allora era <strong>il</strong> secondo reparto<br />
uom<strong>in</strong>i e proprio qui, <strong>in</strong><br />
questa grande sala, si trovava<br />
l’<strong>in</strong>fermeria, lo spazio dove i<br />
pazienti venivano a morire e<br />
dove la morte arrivava senza<br />
trovare la necessaria dignità.<br />
E nel reparto <strong>in</strong>fatti non si viveva<br />
né si moriva <strong>in</strong> dignità.<br />
Era diffic<strong>il</strong>e avere scarpe, <strong>in</strong>dumenti,<br />
detersivi, e ogni<br />
giorno, attirati dal fragrante<br />
odore del pane fresco, arrivavano<br />
gli scarafaggi. D’altro<br />
canto, neanche la “pazzia“ arrestava<br />
l’<strong>in</strong>esorab<strong>il</strong>e scorrere<br />
del tempo e anche <strong>in</strong> manicomio<br />
la vita si concludeva <strong>in</strong><br />
modo naturale con la morte.<br />
Jorge Luis Borges ha detto:<br />
“La morte è un’usanza che<br />
tutti prima o poi dobbiamo rispettare”;<br />
ed Em<strong>il</strong> Cioran, saggiatore<br />
franco-rumeno: “La<br />
morte è ciò che la vita ha <strong>in</strong>ventato<br />
di più solido e sicuro”<br />
e, ancora, Ph<strong>il</strong>ippe Ariés, tanatologo:<br />
“Aiutare la morte ad<br />
uscire dal nascondimento significa<br />
aiutare la vita e dimenticare<br />
la morte ed i morti significa<br />
rendere un pessimo<br />
servizio alla vita e ai vivi”.<br />
Ma qui si viveva e si moriva nel<br />
nascondimento.<br />
NEWS NEWS<br />
ABRUZZO<br />
A 25 anni è diffic<strong>il</strong>e tollerare <strong>il</strong><br />
senso di impotenza davanti<br />
alla sofferenza umana, non ci<br />
si può rassegnare né accettare<br />
la rassegnazione di chi vive e<br />
muore senza dignità.<br />
Provo tuttora dolore nell’entrare<br />
<strong>in</strong> questo spazio oggi tras<strong>formato</strong><br />
che accoglie le nostre<br />
riflessioni, al pensiero che<br />
le risorse economiche, che allora<br />
non c’erano per migliorare<br />
le condizioni di vita degli<br />
ospiti, arrivavano puntualmente<br />
quando gli stessi spazi<br />
venivano dest<strong>in</strong>ati ad altro<br />
uso.<br />
Insieme allo smarrimento, lo<br />
sgomento e l’impotenza di<br />
quei giorni, mi torna <strong>in</strong> mente<br />
la prima dimissione, quella di<br />
Ugo, e la sua supplichevole<br />
giornaliera richiesta: “Assistente,<br />
pane e cipolla, ma voglio<br />
morire a casa mia…” (ma<br />
quale casa!!!)<br />
Ricordo che, d<strong>il</strong>aniata dal conflitto<br />
tra dimissione o non dimissione,<br />
che Ugo mi costr<strong>in</strong>geva<br />
ad affrontare, chiesi<br />
aiuto a F<strong>il</strong>omena , la più competente<br />
e lucida di noi, allora<br />
gruppo di 7 oggi purtroppo ridotto<br />
a 6, perché Giorgio è<br />
morto ieri, alla vig<strong>il</strong>ia di questo<br />
convegno.<br />
F<strong>il</strong>omena con semplicità e lucidità<br />
mi rispose: Ma lui che<br />
vuole?<br />
Così Ugo tornò a casa e io rimasi<br />
a tormentarmi, <strong>in</strong>terrogandomi<br />
quanto avessi fatto <strong>il</strong><br />
suo bene o quanto avessi sbagliato<br />
nel lasciare quest’uomo,<br />
che pure lo desiderava tanto,<br />
a confrontarsi con i problemi<br />
di sopravvivenza giornaliera.<br />
Qui, fra queste mura, a contatto<br />
con un’umanità f<strong>in</strong>o a<br />
poco prima conosciuta solo per<br />
def<strong>in</strong>izione nosografica, appresa<br />
sui libri di testo, lottando<br />
con lo sconforto e la<br />
tentazione di una rassegnazione,<br />
passavo <strong>il</strong> tempo pomeridiano<br />
a leggere le cartelle<br />
cl<strong>in</strong>iche dei pazienti, la loro<br />
lunga storia istituzionale, studiavo<br />
<strong>il</strong> significato delle diagnosi<br />
loro attribuite.<br />
Poi parlavo con loro. E loro<br />
erano ben altro!<br />
E così non riuscivo ad accettare<br />
le prospettive terrib<strong>il</strong>i che<br />
la diagnosi riservava loro: doveva<br />
esserci <strong>in</strong> loro qualcosa,<br />
qualche residua potenzialità<br />
che poteva essere riattivata!<br />
Questa mia fede nella sopravvivenza<br />
di risorse umane <strong>in</strong><br />
persone spesso abbrutite da<br />
decenni di vita manicomiale<br />
mi ha sp<strong>in</strong>to a cercare conferme<br />
e confronti.<br />
Così è partito un mio duplice”<br />
movimento migratorio”, l’uno<br />
di tipo culturale, che mi ha<br />
sp<strong>in</strong>to, oltre che ad una formazione<br />
sistemico-relazionale<br />
e più recentemente psicanalitica,<br />
a frequentare un corso di<br />
studi universitari, conclusosi<br />
con la laurea <strong>in</strong> psicologia, e<br />
l’altro di tipo spaziale, che mi<br />
ha portato ad attraversare<br />
tutte le realtà istituzionali del<br />
dipartimento psichiatrico f<strong>in</strong>o<br />
all’attuale collocazione presso<br />
<strong>il</strong> Servizio Territoriale di Neuropsichiatria<br />
Infant<strong>il</strong>e.<br />
Ed è qui che, alcuni mesi fa,<br />
un’esperienza apparentemente<br />
banale per la sua quotidianità,<br />
mi ha <strong>in</strong>dotto a compiere<br />
delle riflessioni che voglio<br />
condividere con Voi.<br />
Mi viene <strong>in</strong>viato, con la sua famiglia<br />
composta dai genitori e<br />
da un fratello m<strong>in</strong>ore, un bamb<strong>in</strong>o<br />
iperattivo di 7 anni.<br />
Siamo nella fase diagnostica e,<br />
parlando della famiglia allargata,<br />
la madre sussurra sommessamente:<br />
Mia sorella se ne<br />
è andata a 36 anni.<br />
Secco e con tono sarcastico, <strong>il</strong><br />
bamb<strong>in</strong>o puntualizza: Se n’è<br />
andata ?!... S’è morta!!! È<br />
gelo.<br />
E, un po’ più tardi, con lo<br />
stesso tono, rivolto ai genitori:<br />
Mi avevate detto che mi portavate<br />
a una dottoressa alta e<br />
bionda…” (mi guarda) ”non è<br />
alta, non è bionda, ci ha i<br />
nei… è vestita pure male!”<br />
Mentre si sprecano i rimproveri<br />
dei genitori, io mi sento centrifugata<br />
come <strong>in</strong> un<br />
frullatore. Che impunito! mi<br />
viene da pensare… Come osa…<br />
dire la verità?!<br />
Esprimo <strong>il</strong> mio pensiero sulla<br />
sua provocazione, ma soprattutto<br />
mi congratulo con lui, e,<br />
rivolta ai genitori, sottol<strong>in</strong>eo<br />
come <strong>il</strong> bamb<strong>in</strong>o sia capace di<br />
chiamare le cose con <strong>il</strong> loro<br />
vero nome.<br />
Ha agito, ha comunicato la sua<br />
angoscia di morte.<br />
La morte è “<strong>il</strong> segno tragico<br />
della grandezza e miseria dell’uomo;<br />
è la gravosa nob<strong>il</strong>tà<br />
dell’unico essere vivente che<br />
sappia di dover morire. Anch’egli,<br />
l’homo sapiens, può<br />
non sapere perché vive e perché<br />
muore ma sa, lui solo, che<br />
vivendo ogni giorno muore.<br />
Quella angoscia è, paradossalmente,<br />
la garanzia dell’equ<strong>il</strong>ibrio<br />
e della sanità mentale”.<br />
(V. Messori)<br />
Ma lui, bamb<strong>in</strong>o di 7 anni, da<br />
troppo tempo la conosce; e<br />
non può esprimerla perché <strong>il</strong><br />
contesto degli adulti <strong>in</strong>torno a<br />
lui non può accettarlo.<br />
Nel breve spazio di tempo dell’<strong>in</strong>contro,<br />
per ben due volte,<br />
ha osato dire la verità e ha<br />
spiazzato noi adulti, mettendocela<br />
davanti <strong>in</strong> tutta la sua<br />
crudezza.<br />
Perché la provocazione? Perché<br />
mi ha colpito con tanta<br />
durezza? Per farmi “sentire”<br />
come sta male lui quando<br />
viene imbrogliato?<br />
“Penso che hai voluto farmi<br />
provare come ci si sente<br />
quando si è imbrogliati…”, gli<br />
dico.<br />
Alla f<strong>in</strong>e della seduta <strong>il</strong> bamb<strong>in</strong>o,<br />
sorprendendomi nuovamente,<br />
mi saluta con un conci-<br />
N. <strong>12</strong> - SETTEMBRE 2004 15
16<br />
SPECIALE CONVEGNO<br />
liante, ma determ<strong>in</strong>ato: “Dottoressa,<br />
grazie che mi hai visitato…”.<br />
Pochi giorni dopo sono a<br />
Roma: su una bancarella di<br />
libri usati, un prof<strong>il</strong>o di donna<br />
sulla copert<strong>in</strong>a di un libro attira<br />
la mia attenzione. Il titolo:<br />
“Marie Curie , <strong>il</strong> primo<br />
Nobel di nome donna”, di<br />
Françoise Giroud, biografie<br />
Rizzoli.<br />
“È fra tutte le persone celebri,<br />
la sola che la gloria non abbia<br />
corrotto”, diceva E<strong>in</strong>ste<strong>in</strong> di<br />
lei.<br />
Tra gli episodi che la Giroud<br />
racconta uno mi ha colpito<br />
particolarmente.<br />
Ai c<strong>in</strong>que bamb<strong>in</strong>i della famiglia<br />
Sklodowski è permesso galoppare<br />
per i campi, arrampicarsi<br />
sugli alberi, sguazzare<br />
nei torrenti, accudire i cavalli,<br />
nascondersi nei fien<strong>il</strong>i... Ma<br />
per ciò che riguarda l’educazione<br />
i genitori non scherzano:<br />
esigono che la figlia Bromia, di<br />
7 anni, impari a leggere prima<br />
del ritorno a scuola. E la bamb<strong>in</strong>a<br />
si impegna servendosi di<br />
lettere di cartone ritagliato<br />
che Maria, che ha solo quattro<br />
anni, rimescola.<br />
Un matt<strong>in</strong>o Bromia comp<strong>il</strong>a<br />
stentatamente <strong>il</strong> testo dell’album<br />
che suo padre le porge.<br />
Allora Maria, spazientita, se ne<br />
impossessa e legge, solo con<br />
un po’ di <strong>in</strong>certezza, la prima<br />
frase.<br />
Stupore, s<strong>il</strong>enzio; soddisfatta<br />
dell’effetto prosegue… Poi si<br />
scioglie <strong>in</strong> lacrime d’improvviso<br />
colta dalla sensazione di<br />
essere stata sfacciata, forse<br />
imperdonab<strong>il</strong>e; farfuglia una<br />
scusa: “non l’ho fatto a posta,<br />
è così fac<strong>il</strong>e…”<br />
Una bamb<strong>in</strong>a, una verità, <strong>il</strong><br />
senso di colpa;<br />
un bamb<strong>in</strong>o, una verità, l’iperattività<br />
Cosa hanno <strong>in</strong> comune?<br />
Ambedue ci mettono davanti<br />
alla verità, ambedue capaci di<br />
farsene carico; ma a quale<br />
prezzo!<br />
La bamb<strong>in</strong>a si sente <strong>in</strong> colpa se<br />
svela una sua verità…<br />
Il bamb<strong>in</strong>o si ammala se svela<br />
una verità del gruppo…<br />
Sfacciata la prima?<br />
Sleale <strong>il</strong> secondo?<br />
Il bamb<strong>in</strong>o è <strong>in</strong>telligente.<br />
La bamb<strong>in</strong>a da grande sarà un<br />
premio Nobel.<br />
A. M<strong>il</strong>ler, nel suo saggio “Il<br />
dramma del bamb<strong>in</strong>o dotato e<br />
la ricerca del vero Sé ”, <strong>in</strong>dividua<br />
l’orig<strong>in</strong>e del dramma del<br />
bamb<strong>in</strong>o dotato nella sua capacità<br />
di cogliere i bisogni <strong>in</strong>consci<br />
dei genitori e di adattarvisi,<br />
mettendo a tacere i<br />
suoi sentimenti più spontanei<br />
(la rabbia, l’<strong>in</strong>dignazione, la<br />
paura, l’<strong>in</strong>vidia) che risultano<br />
<strong>in</strong>accettab<strong>il</strong>i per i “grandi”.<br />
Viene così soffocato lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
della personalità più autentica<br />
e <strong>il</strong> bamb<strong>in</strong>o soffrirà di<br />
una <strong>in</strong>sicurezza affettiva e di<br />
una sorta di impoverimento<br />
psichico.<br />
Da adulto sarà depresso oppure<br />
si nasconderà dietro una<br />
facciata di grandiosità maniacale.<br />
Al contrario <strong>il</strong> grado di tolleranza<br />
della verità mostrato<br />
dai suoi genitori gli<br />
permetterà di<br />
crescere s<strong>in</strong>cero<br />
e<br />
franco.<br />
K. Horney<br />
ritiene<br />
che la<br />
mancanza<br />
di autenticità<br />
n e i<br />
primi<br />
scambi<br />
che <strong>il</strong><br />
bamb<strong>in</strong>osperimenta<br />
nel contesto<br />
di rapportiaffettivamentesignificativi<br />
per lui possa<br />
essere responsab<strong>il</strong>e di<br />
uno sv<strong>il</strong>uppo distorto della sua<br />
personalità. Un precoce <strong>in</strong>contro<br />
con l’um<strong>il</strong>iazione, l’<strong>in</strong>costanza<br />
affettiva, la mancanza<br />
di spontaneità nei rapporti affettivi<br />
non solo non favoriscono<br />
l’<strong>in</strong>staurarsi di una fiducia<br />
<strong>in</strong> se stesso, premessa impresc<strong>in</strong>dib<strong>il</strong>e<br />
di un sano sv<strong>il</strong>uppo,<br />
bensì determ<strong>in</strong>ano l’<strong>in</strong>sorgenza<br />
di un’ansia che la<br />
Horney def<strong>in</strong>isce “ansia di<br />
base”, che costr<strong>in</strong>ge <strong>il</strong> bamb<strong>in</strong>o<br />
a costruirsi delle difese<br />
per affrontare le m<strong>in</strong>acce che<br />
gli provengono da un mondo<br />
che percepisce ost<strong>il</strong>e, non rassicurante,<br />
<strong>in</strong>differente ai suoi<br />
bisogni. Da quel momento le<br />
sue risorse vengono mob<strong>il</strong>itate<br />
dalle esigenze difensive e dirottate<br />
presso la costruzione<br />
delle difese che lo pongano al<br />
riparo dalle m<strong>in</strong>acce esterne:<br />
così facendo <strong>il</strong> naturale sv<strong>il</strong>uppo<br />
del “vero sé” viene pregiudicato<br />
dall’impoverimento<br />
delle risorse non più disponib<strong>il</strong>i<br />
al naturale sv<strong>il</strong>uppo del vero<br />
sé del bamb<strong>in</strong>o: esso rimane<br />
nascosto, sacrificato alle urgenze<br />
difensive. Da adulto,<br />
l’<strong>in</strong>dividuo, privato della possib<strong>il</strong>ità<br />
di poter contare su una<br />
propria dimensione autentica,<br />
vera, unica <strong>in</strong> grado di fornirgli<br />
una fiducia <strong>in</strong> sé e negli altri,<br />
privato della possib<strong>il</strong>ità di provare<br />
sentimenti autentici, sarà<br />
costretto ad aggrapparsi a<br />
quella graduale costruzione difensiva<br />
che culm<strong>in</strong>a nella immag<strong>in</strong>e<br />
ideale di sé che per essere<br />
protettiva dovrà essere <strong>il</strong><br />
più possib<strong>il</strong>e grandiosa ma<br />
purtroppo altrettanto<br />
irreale e<br />
lontana dal suo<br />
vero sé.<br />
Ma l’essere<br />
umano,<br />
dotato di<br />
un patrimonio<strong>in</strong>natotendente<br />
verso<br />
<strong>il</strong> suo<br />
natur<br />
a l e<br />
evolversi<br />
e<br />
realizzarsi,<br />
non<br />
r<strong>in</strong>uncia fac<strong>il</strong>mente<br />
a<br />
manifestarsi<br />
nella sua vera essenza<br />
e, quando tutto<br />
può sembrare perduto, l’ultima<br />
speranza può essere <strong>il</strong> disagio,<br />
la nevrosi e forse anche<br />
la psicosi.<br />
La malattia, <strong>il</strong> disagio, la ribellione,<br />
risultano essere l’“ultima<br />
spiaggia” prima di una<br />
resa <strong>in</strong>condizionata e irreversib<strong>il</strong>e,<br />
qu<strong>in</strong>di l’ultimo disperato<br />
grido di aiuto e di speranza<br />
che qualcuno possa ancora<br />
comprenderci ed aiutarci.<br />
In questo ultimo anno mi sono<br />
occupata prevalentemente<br />
della richiesta d’aiuto nella<br />
speranza da parte di genitori<br />
<strong>in</strong> difficoltà con problematiche<br />
di figli adolescenti.<br />
Mi sono chiesta quale sostegno<br />
dare loro. Sono sempre più<br />
conv<strong>in</strong>ta che i figli hanno biso-<br />
gno dei loro genitori,<br />
più che di noi<br />
tecnici e specialisti.<br />
Dove è stato possib<strong>il</strong>e ho<br />
scelto di lavorare con i genitori<br />
o con <strong>il</strong> genitore più motivato.<br />
Ho prospettato la possib<strong>il</strong>ità di<br />
metterci davanti al problema,<br />
che un figlio adolescente<br />
pone, come davanti ad una opportunità<br />
che ci viene offerta<br />
di aprire una f<strong>in</strong>estra sul nostro<br />
mondo psichico e vedere<br />
<strong>il</strong> problema come la materializzazione<br />
dei nostri contenuti<br />
<strong>in</strong>consci divenuti sempre più<br />
m<strong>in</strong>acciosi <strong>in</strong> quanto negati.<br />
Un contenuto mentale, che attraversa<br />
le generazioni senza<br />
trovare la necessaria comprensione<br />
ed elaborazione, migra<br />
alla ricerca di uno spazio mentale<br />
e contestuale <strong>in</strong> cui trovare<br />
riconoscimento. Allora,<br />
quale migliore occasione per<br />
un genitore per rivisitare con<br />
coraggio, rassicurato dalla nostra<br />
presenza partecipe, spazi<br />
oscuri dell’esperienza emotiva,<br />
accogliendone la verità<br />
per tanto tempo negata?<br />
Già nel 1979 M. Bowen considera<br />
la possib<strong>il</strong>ità di vedere i<br />
problemi del presente come risposta<br />
ad un passato ancora <strong>in</strong><br />
atto e più recentemente altri<br />
autori convengono sul fatto<br />
che <strong>in</strong> molti casi “un trauma<br />
non elaborato dalle generazioni<br />
precedenti può <strong>in</strong>vadere<br />
e f<strong>in</strong>anche devastare lo psichismo<br />
nelle generazioni successive.<br />
Comprendere i legami<br />
complessi che ci collegano alle<br />
generazioni che ci hanno preceduto<br />
permette di riattivare<br />
un discorso <strong>in</strong>terrotto o mai<br />
<strong>in</strong>iziato con la propria psiche e<br />
di riappropriarsi delle proprie<br />
risorse” (P. Russo).<br />
Secondo A. Nicolò la natura<br />
del trauma <strong>in</strong> sé non è importante;<br />
r<strong>il</strong>evante è <strong>in</strong>vece l’<strong>in</strong>capacità<br />
dell’<strong>in</strong>dividuo e del<br />
gruppo che lo circonda di elaborarlo.<br />
Dall’angoscia che ne<br />
deriva possono nascere due<br />
strade, una verso la compulsione<br />
ripetitiva, che rende <strong>in</strong>ut<strong>il</strong>e<br />
<strong>il</strong> passare del tempo e l’evoluzione<br />
delle generazioni e<br />
l’altra nella direzione di soluzioni<br />
e di riparazioni creative.<br />
Un figlio che pone un problema<br />
è un figlio che “svela”<br />
l’esistenza nei genitori, nella<br />
famiglia o nelle famiglie precedenti,<br />
di problematiche psichiche<br />
irrisolte e, soprattutto,<br />
negate.<br />
I genitori mi hanno aiutato a<br />
N. <strong>12</strong> - SETTEMBRE 2004<br />
NEWS NEWS<br />
ABRUZZO
SPECIALE CONVEGNO<br />
comprendere come <strong>il</strong> primo livello<br />
di difficoltà sia rappresentato<br />
da una scarsa fiducia<br />
<strong>in</strong> sé stessi. Qu<strong>in</strong>di: come aiutarli<br />
a recuperare una maggiore<br />
fiducia ed appropriarsi<br />
delle loro potenzialità per essere<br />
genitori “sufficientemente<br />
buoni” per rispondere<br />
alle necessità dei loro figli?<br />
Nella fase diagnostica mi è<br />
stato particolarmente ut<strong>il</strong>e<br />
l’ut<strong>il</strong>izzo del genogramma fam<strong>il</strong>iare,<br />
strumento ut<strong>il</strong>izzato<br />
nella formazione degli operatori<br />
e nella cl<strong>in</strong>ica nel campo<br />
della terapia fam<strong>il</strong>iare.<br />
Esso, permettendo una visualizzazione<br />
della propria rappresentazione<br />
<strong>in</strong>terna dell’<strong>in</strong>treccio<br />
<strong>in</strong>ter ma anche tran-<br />
NEWS NEWS<br />
ABRUZZO<br />
sgenerazionale favorisce la<br />
comprensione della storia fam<strong>il</strong>iare.<br />
Contestualmente la costruzione<br />
di uno spazio di condivisione<br />
permette un’esperienza<br />
collaborativa, centrata sull’ascolto,<br />
che favorisce comprensione<br />
e accettazione di sé.<br />
Un genitore che sperimenta<br />
l’ut<strong>il</strong>ità di un ascolto partecipe<br />
impara ad essere più disponib<strong>il</strong>e<br />
all’ascolto dei propri figli.<br />
Ascolto, accoglienza e condivisione<br />
possono promuovere la<br />
fiducia e la dimensione della<br />
speranza.<br />
Vorrei concludere con Alice<br />
M<strong>il</strong>ler che, sebbene atea, propone<br />
come esempio la coppia<br />
di genitori di Gesù: “… la sua<br />
prima esperienza Gesù la fece<br />
con un altro padre, Giuseppe,<br />
<strong>il</strong> quale non si metteva mai <strong>in</strong><br />
mostra, proteggeva ed amava<br />
Maria e <strong>il</strong> bamb<strong>in</strong>o, lo <strong>in</strong>coraggiava,<br />
lo metteva al centro<br />
della sua esistenza, lo serviva.<br />
Deve essere stato questo Giuseppe<br />
dotato di una vera modestia<br />
ad offrire al bamb<strong>in</strong>o un<br />
criterio di misura per la verità e<br />
a trasmettergli l’esperienza<br />
dell’amore. Perciò Gesù fu <strong>in</strong><br />
grado di smascherare l’ipocrisia<br />
dei suoi contemporanei. Sarebbe<br />
importante comprendere<br />
l’estrema importanza che riveste<br />
l’atteggiamento di Giuseppe.<br />
Serviva suo figlio perché<br />
lo considerava figlio di Dio.<br />
Che cosa succederebbe se<br />
considerassimo<br />
anche noi i nostri<br />
bamb<strong>in</strong>i come figli<br />
di Dio? Cosa che sarebbe certamente<br />
possib<strong>il</strong>e!”<br />
ELEZIONI PER IL RINNOVO DEI CONSIGLI DEGLI ORDINI REGIONALI<br />
Si comunica che tutti i Consigli degli Ord<strong>in</strong>i Regionali, compreso <strong>il</strong> nostro, dovranno essere<br />
r<strong>in</strong>novati entro <strong>il</strong> 31 dicembre 2004.<br />
Si <strong>in</strong>tende preavvisare con <strong>il</strong> presente comunicato tutti i Colleghi iscritti all'Albo <strong>in</strong> modo<br />
da preallertarli per le imm<strong>in</strong>enti elezioni le cui date saranno comunicate successivamente.<br />
N.B. C’è appena pervenuto <strong>il</strong> nuovo schema di regolamento elettorale che dovrà, comunque,<br />
seguire tutto l’iter burocratico per la def<strong>in</strong>itiva approvazione, ma che, di fatto, non<br />
modifica la suddetta data di scadenza.<br />
Al momento possono essere <strong>in</strong>dividuate solo le candidature (per la sezione A e B). È da<br />
sottol<strong>in</strong>eare l'esigenza e l'importanza della partecipazione al voto e di scelte responsab<strong>il</strong>i.<br />
COMUNICAZIONE<br />
D'accordo con <strong>il</strong> Prof. Paolo Zurla - direttore della nostra prestigiosa rivista “Autonomie locali e servizi sociali”<br />
- ho <strong>il</strong> piacere di <strong>in</strong>formarLa che, a seguito della nom<strong>in</strong>a di un rappresentante del Consiglio Nazionale<br />
dell'Ord<strong>in</strong>e degli Assistenti Sociali nel Comitato di coord<strong>in</strong>amento editoriale della rivista, <strong>il</strong> Mul<strong>in</strong>o offre oggi<br />
a tutti gli iscritti all'Ord<strong>in</strong>e degli Assistenti Sociali la possib<strong>il</strong>ità di sottoscrivere un nuovo abbonamento 2004<br />
a “Autonomie locali e servizi sociali” a condizioni di particolare favore: un forte sconto sulla quota di abbonamento<br />
2004, l'<strong>in</strong>tera annata 2003 della rivista <strong>in</strong> omaggio e lo sconto del 10% su tutto <strong>il</strong> catalogo del Mul<strong>in</strong>o,<br />
riservato a tutti gli abbonati alle riviste del Mul<strong>in</strong>o. Il modulo allegato, che <strong>il</strong>lustra i term<strong>in</strong>i dell'offerta<br />
riservata agli iscritti all'Ord<strong>in</strong>e degli Assistenti Sociali, può essere ut<strong>il</strong>izzato anche per richiedere l'<strong>in</strong>vio di<br />
una copia saggio.<br />
Le sarò molto grata se vorrà cortesemente diffondere questa comunicazione agli iscritti all'Ord<strong>in</strong>e degli Assistenti<br />
Sociali nella regione di Sua appartenenza, nella forma e con i mezzi che riterrà più opportuni: affissione<br />
del modulo allegato, distribuzione <strong>in</strong> fotocopia, ma<strong>il</strong><strong>in</strong>g elettronico, <strong>in</strong>serimento del modulo stesso sul<br />
sito dell'Ord<strong>in</strong>e.<br />
Qualora desiderasse effettuare una segnalazione per posta elettronica o servirsi di <strong>in</strong>ternet, non ho difficoltà<br />
a trasmetterLe anche <strong>in</strong> versione elettronica - <strong>in</strong> <strong>formato</strong> <strong>pdf</strong> - della cedola allegata, all'<strong>in</strong>dirizzo di e-ma<strong>il</strong><br />
che cortesemente mi <strong>in</strong>dicherà.<br />
Non esiti a contattarmi per ogni ulteriore necessità o chiarimento, ai seguenti recapiti: Tel. 05<strong>12</strong>56011 - Fax<br />
05<strong>12</strong>56041 - E-ma<strong>il</strong> simona.bed<strong>in</strong>i@ mul<strong>in</strong>o.it<br />
La r<strong>in</strong>grazio f<strong>in</strong> d'ora per l'attenzione che vorrà dedicare alla nostra rivista e Le <strong>in</strong>vio i più cordiali saluti.<br />
Simona Bed<strong>in</strong>i Diffusione<br />
N. <strong>12</strong> - SETTEMBRE 2004 17
18<br />
SPECIALE CONVEGNO<br />
Come si tagliano le radici<br />
di una professione<br />
di Paola Rossi<br />
Presidente del Consiglio Nazionale Ord<strong>in</strong>e Assistenti Sodali<br />
Gli assistenti sociali trovano<br />
lavoro, gli assistenti<br />
sodali sono professionisti,<br />
i corsi di laurea <strong>in</strong> servizio<br />
sociale attraggono<br />
sempre più studenti.<br />
È stato organizzato un<br />
vero e proprio attacco alla<br />
professione di assistente<br />
sociale ut<strong>il</strong>izzando la<br />
nuova riforma dell'università<br />
che <strong>il</strong> M<strong>in</strong>istro Moratti<br />
si propone per "correggere",<br />
si dice, alcune storture<br />
e macch<strong>in</strong>osità del<br />
decreto 509/99. In vista di<br />
questo, la commissione Di<br />
Maio, <strong>in</strong>caricata dal m<strong>in</strong>i-<br />
stro Letizia Moratti di st<strong>il</strong>are<br />
le proposte, ha già<br />
provveduto a ridisegnare<br />
anche le "classi dei corsi<br />
di studio", cioè la base di<br />
riferimento per attivare le<br />
lauree e le lauree specialistiche<br />
(che ora <strong>il</strong> m<strong>in</strong>istro<br />
chiamerà "magistrali")<br />
nelle varie discipl<strong>in</strong>e.<br />
Qui viene la sorpresa: la<br />
commissione m<strong>in</strong>isteriale<br />
fa "sparire" le lauree che<br />
riguardano <strong>il</strong> servizio sociale!<br />
La laurea triennale<br />
<strong>in</strong> "scienze del servizio sociale"<br />
e la laurea specialistica<br />
<strong>in</strong> "Programmazione<br />
e gestione delle politiche<br />
e dei servizi sociali" si<br />
dissolvono nel calderone<br />
delle lauree <strong>in</strong> scienze<br />
politiche e sociali e <strong>in</strong> sociologia.<br />
Con un'apparente opera<br />
di accorpamento e razionalizzazione<br />
si tagliano<br />
le gambe (cioè la formazione<br />
universitaria di<br />
base) ad una professione<br />
storicamente e istituzionalmente<br />
consolidata<br />
quale quella degli assistenti<br />
sociali (30.000 <strong>in</strong><br />
Italia, uno ogni 2000 abitanti)<br />
diffusamente presente<br />
<strong>in</strong> tutto <strong>il</strong> territorio,<br />
regolamentata e costituita<br />
<strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e professionale,<br />
storicamente attiva<br />
<strong>in</strong> tutti i paesi a democrazia<br />
consolidata.<br />
Negando una specificità<br />
formativa ad una professione<br />
se ne nega al contempo<br />
l'ut<strong>il</strong>ità culturale e<br />
operativa nei servizi alla<br />
persona, rivolti <strong>in</strong> particolare<br />
alle fasce di popolazione<br />
più debole. Si nega<br />
la dignità ai professionisti<br />
del sociale. È di questo<br />
che l'Italia ha bisogno nel<br />
momento <strong>in</strong> cui affronta<br />
una serie di problemi e<br />
trasformazioni sociali? Non<br />
si riconosce <strong>il</strong> valore di<br />
un'<strong>in</strong>tera categoria: come<br />
se agli architetti si dicesse<br />
"basta lauree <strong>in</strong> architettura"<br />
o agli psicologi si dicesse<br />
"accorpiamo <strong>il</strong> vostro<br />
corso di studi con f<strong>il</strong>osofia<br />
e pedagogia"!<br />
Al contempo si dissolve e<br />
si disconosce un <strong>in</strong>tero im-<br />
pianto formativo, quello<br />
<strong>in</strong> "servizio sociale", che <strong>in</strong><br />
molte occasioni ha fatto<br />
da apripista, proprio nell'università<br />
italiana, per la<br />
specifica attenzione nel<br />
coniugare pratica e teoria,<br />
presa diretta con i<br />
problemi concreti e riferimenti<br />
teorico-scientifici;<br />
tiroc<strong>in</strong>i personalizzati e<br />
supervisione di professionisti<br />
assistenti sociali <strong>in</strong><br />
convenzione con l'università,<br />
docenti e tutor specificamente<br />
qualificati<br />
nelle materie di servizio<br />
sociale.<br />
La proposta della commissione<br />
Di Maio, appare<br />
assolutamente<br />
<strong>in</strong>accettab<strong>il</strong>e, <strong>in</strong> contraddizione<br />
con le<br />
norme che regolano <strong>il</strong><br />
prof<strong>il</strong>o professionale<br />
dell'assistente sociale<br />
ed anche con le esigenze<br />
"di mercato". Non<br />
si può accettare - <strong>in</strong><br />
nome della semplificazione<br />
- la cancellazione<br />
dall'università italiana<br />
di una specificità formativa<br />
che ha fondamenta<br />
teoriche ed etiche di<br />
oltre mezzo secolo. Gli<br />
assistenti sociali italiani<br />
contrasteranno con assoluta<br />
determ<strong>in</strong>azione <strong>il</strong><br />
provvedimento proposto.<br />
L'Ord<strong>in</strong>e Nazionale<br />
degli Assistenti Sociali<br />
chiede un <strong>in</strong>contro urgente<br />
al m<strong>in</strong>istro Moratti<br />
ed è pronto ad una<br />
mob<strong>il</strong>itazione dei professionisti<br />
su tutto <strong>il</strong><br />
territorio nazionale.<br />
N. <strong>12</strong> - SETTEMBRE 2004<br />
NEWS NEWS<br />
ABRUZZO