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La sovranità di Dio - Non tollero Jezabel

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stesso modo, è <strong>Dio</strong> che "desta lo spirito" dei Suoi<br />

eletti, quando viene loro la chiamata efficace, e<br />

solo allora essi sentono in sé la <strong>di</strong>sponibilità<br />

interiore, hanno la volontà <strong>di</strong> rispondere alla<br />

<strong>di</strong>vina proclamazione. L'opera superficiale <strong>di</strong> molti<br />

professionisti dell'evangelizzazione degli ultimi 50<br />

anni, è largamente responsabile delle concezioni<br />

oggi popolari sulla servitù dell'uomo naturale,<br />

incoraggiate dalla pigrizia <strong>di</strong> coloro che nei banchi<br />

delle chiese non si peritano <strong>di</strong> "esaminare ogni<br />

cosa" (2 Tessalonicesi 5:21). Il pulpito <strong>di</strong> una<br />

chiesa evangelica me<strong>di</strong>a, oggi, dà l'impressione<br />

che stia totalmente nelle facoltà del peccatore il<br />

fatto che questi sia o non sia salvato. Si <strong>di</strong>ce: "<strong>Dio</strong><br />

ha fatto la Sua parte, l'uomo, ora, deve fare la<br />

sua". Ahimè, però, che mai potrebbe fare un uomo<br />

privo <strong>di</strong> vita, che mai potremmo fare noi che, per<br />

natura, siamo: "morti nelle colpe e nei peccati"<br />

(Efesini 2:1). Se realmente si credesse nella verità<br />

rivelata, vi sarebbe maggiore <strong>di</strong>pendenza dallo<br />

Spirito Santo affinché Egli operi con la Sua<br />

miracolosa potenza, e meno fiducia nei nostri<br />

sforzi per "conquistare uomini a Cristo". Quando si<br />

rivolgono ai non salvati, i pre<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> solito<br />

usano quell'analogia <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> che manda al<br />

peccatore l'Evangelo, ed un uomo infermo a letto,<br />

con delle me<strong>di</strong>cine sul como<strong>di</strong>no che lo<br />

potrebbero guarire. Si <strong>di</strong>ce: "Basta che tenda la<br />

mano e le prenda". Se però si volesse che<br />

quest'immagine corrispondesse meglio a ciò che<br />

la Scrittura <strong>di</strong>ce sul peccatore decaduto e<br />

depravato, bisognerebbe descrivere l'infermo a<br />

letto come un cieco (Efesini 4:18), un cieco che<br />

non possa vedere la me<strong>di</strong>cina e che pure avesse<br />

le braccia paralizzate (Romani 5:6)! Che immagine<br />

superficiale della <strong>di</strong>sperata con<strong>di</strong>zione umana si<br />

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